The Keith Haring Show
Milano – Alla Triennale fino al 29 gennaio

di Pierluigi Lucadei

La prima cosa che vedi, appena entri, sono le foto in bianco e nero di Keith Haring, con la sua aria trasognata, coi suoi occhiali da nerd, coi suoi riccioli radi, con la dolcezza del genio. Poi inizia la festa dei colori, esplode la sua arte immediata, ad alta fruibilità, in mille figure che si uniscono contorcendosi, sovrapponendosi, abbracciandosi. Cento dipinti, quaranta disegni, numerose sculture, opere di grande formato come la scenografia per la discoteca Palladium realizzata nel 1985 e decine di foto che documentano i disegni che hanno vestito Grace Jones e Madonna.

Il segno di Haring è tipico, con le sue linee che sono contorni e quindi figure, intrecci di figure. Linee che sono linee continue, omaggio all’amato concetto di fluidità, dove non esistono errori, dove tutto è rapido e nulla si cancella. Da qui la predilezione per la pittura in stanza aperta sulla strada. «Trovo che la situazione più interessante, per me, sia quando arrivo a un punto di non ritorno» diceva Haring, e nel disegnare in pubblico non vedeva via di fuga. Il lavoro era fatto ed esibito nello stesso tempo, la percezione dell’opera immediata.

La mostra di Milano segue medesimi principi. La parabola artistica di Haring è raccontata seguendo nessun’altro concetto se non quello dell’ “all over”, l’arte dappertutto e a disposizione di tutti. Immersi nella mole di lavoro e di colore, si fatica a credere che l’opera sia stata realizzata nel corso di una sola decade. Haring, con le sue figurine ora allegre ora tragiche, ha adornato tutto un decennio, emergendo coi suoi “subway drawnings” fianco a fianco a rappers e graffitisti, con gli scratch dei deejay a ritmare le giornate degli artisti di strada, e piombando poi, quale divo assoluto, nel più eccentrico fulcro di interscambio culturale notturno, quello dei club. Robert Mapplethorpe, Timothy Greenfield Sanders, Debbie Harry, Arto Lindsey, Africa Bambaataa, Kenny Scharf, Jean Michel Basquiat sono solo alcuni dei magnifici protagonisti di un periodo irripetibile, non solo per la Grande Mela, e, tra questi, Keith Haring era la luminosa e imprescindibile icona pop.


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Biografia

Gli amici di Keith

Informazioni

Recensioni – martedì 25 ottobre 2005, ore 12.09