Speaker Corner
LA DEMOCRAZIA NEL SUD AFRICA DELL’ANC
seconda parte

Nella precedente chiacchierata avevo dato una descrizione piuttosto pessimistica della democrazia sudafricana. Avevo spiegato che l’utopia dell’inizio degli anni ’90 si sta mutando rapidamente in un sistema oligarchico in cui una minoranza (composta anche di neri) domina la vita economica, sociale e politica del Paese a fronte di una maggioranza muta, sempre più violenta ed esclusa. Tuttavia, la società civile sta diventando una forza sempre più rilevante. Le organizzazioni civiche, infatti, occupano sempre più gli spazi lasciati liberi dallo Stato. Per le comunità più povere, in genere rurali o suburbane, i servizi offerti da queste associazioni sono vitali. Le organizzazioni della società civile sudafricana sono molto varie. È difficile individuare un tipo generalizzabile di organizzazione, in generale possiamo dire che esistono tre tipi. Il primo è costituito dalle grandi organizzazioni non governative. Si tratta di istituzioni molto formalizzate e con una decisa proiezione internazionale. In realtà queste ultime non sono molto interessanti perché ricalcano fedelmente le ONG occidentali e dunque non hanno nulla di originale. Il secondo gruppo è costituito da organizzazioni piuttosto formalizzate che operano su temi specifici, come la fornitura di elettricità a Soweto o la distribuzione dell’acqua a Durban. Tuttavia, io credo che le associazioni più interessanti siano le Community Based Organisations (CBOs). Si tratta di organizzazioni molto localizzate che lavorano a livello di comunità e che sotto molti aspetti sono un fenomeno tipicamente sudafricano. Le CBOs, infatti, sono nate proprio come risposta alle sfide della democratizzazione, di una società in rapidissimo cambiamento che vede allargarsi il divario fra i vari gruppi sociali. Le CBOs offrono i più svariati servizi, ma mirano sempre a garantire uno stile di vita dignitoso e i diritti delle comunità all’interne delle quali operano. Si tratta, infatti, nella maggior parte dei casi di uffici legali che offre sostegno gratuito alle persone: le cause di intervento sono i problemi sul lavoro, la discriminazione femminile, la violenza domestica ecc.
In molte zone, le CBOs si sostituiscono allo Stato facendone le veci. Per questa ragione, il ruolo che svolgono è spesso vitale. Il problema è che talvolta le CBOs si pongono in diretta contrapposizione con le istituzioni, di cui denunciano corruzione, malgoverno ed inefficienze. Quindi, le CBOs potrebbero realmente rivelarsi come una forza potente di opposizione, almeno nel breve periodo l’unica possibile. Tuttavia, questa caratteristica potrebbe finire col rivelarsi la peggiore debolezza per le CBOs. L’ANC non sopporta l’opposizione e tanto meno le critiche. L’ANC non accetta fonti alternative di potere. Se l’ANC decidesse di eliminare le organizzazioni dalla scena potrebbe farlo. Fino ad ora ciò non è successo perché l’ANC si nutre ancora di valori democratici e perché la società sudafricana è forte e dinamica. Tuttavia, i donatori e la pubblica opinione non dovrebbero sottovalutare questo problema e fare di più per sostenere la società civile. Un Sud Africa democratico passa necessariamente dalle CBOs. E il Sud Africa non è così lontano: è interesse di tutti che il più importante Paese dell’Africa sia prospero, pacifico e, soprattutto, liberale.

LA DEMOCRAZIA NEL SUD AFRICA DELL’ANC
http://www.ilmascalzone.it/pp078.htm

Gianmaria Pinto

Primo Piano, Sabato 1 Ottobre 2005