====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 21-10-2008 al 27-10-2008 n.44/2008 (Anno VIII) ARTICOLI - Usa. Studio: la campagna di informazione contro le droghe non ha funzionato - Giovanardi e i suoi buchi nel cervello - Droga e prevenzione: l'inutilita' degli spot e l'utilita' dei limiti NOTIZIE - Italia. Giovanardi incontra don Gallo - Italia. Milano. Moratti chiede aiuto a Muccioli - Mondo. 'L'orologio della morte' per contare i morti da tabacco - Italia. Giovanardi cita il Papa contro le narcosale e le cure metadoniche - Ue. Ultime notizie sul problema della droga in Europa - Olanda. Esportata cannabis dal valore di due miliardi di dollari - Italia. Piemonte respinge Odg pro-narcosale - Italia. Fazio rivela: i vecchi bevono per motivi diversi dai giovani - Italia. Ong italiani favorevoli a emendamento contro tabacco - Italia. Prohibition party a Milano. Maroni: niente patente. De Corato: i Sert sono luoghi di spaccio. Tolleranza zero.. - Italia. Storie di proibizionismo: costretto a spacciare a otto anni - Grecia. Storie di proibizionismo. Zanotti libero su cauzione, rischia 10 anni per 20 grammi - Francia. Alcool, verso il divieto di vendita ai minorenni - Italia. Persino la Federserd spaventata dalla furia proibizionista di De Corato - Colombia. Cosi' il proibizionismo finanzia Hezbollah - Italia. San Patrignano verso la "colonizzazione" di Genova - Italia. Torino. Radicali e Comitati Spontanei: Chiamparino, istituisci le narcosale - Usa. Occhio ai dossier della Casa Bianca - Gb. Alle elementari lezioni su sesso e droga - Ue. Giovanardi/Serpelloni: "Tutti insieme diciamo no alla droga". Ma la droga e le mafie ascolteranno? - Mondo. La guerra alla droga da' forma alla geopolitica, Bolivia-Russia - Olanda. Chiudono i coffee shop al confine con il Belgio, troppi turisti della canna - Italia. Fumare cannabis in gravidanza un pericolo per lo sviluppo del bambino - Canada. Vancouver. L'eroina efficace nelle terapie disintossicanti - Afghanistan. Casa Bianca: coltivazioni di oppio ridotte di un terzo in due anni - Italia. Giovanardi: Udine mi ha chiesto test antidroga per ottenere patente - Gb. Blankett critico sulla riclassificazione della cannabis - Mondo. Le campagne antifumo invogliano a fumare ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 98 arresti - 351,497 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 213,448 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 138,049 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 44 giorni di detenzione ARTICOLI 21-10-2008 Usa. Studio: la campagna di informazione contro le droghe non ha funzionato Secondo una recente ricerca commissionata dal Congresso Usa, malgrado un miliardo di dollari spesi, la campagna di informazione contro le droghe e' stata un fallimento. La ricerca rivela che la National Youth Anti Drug Media Campaign lanciata verso la fine degli anni '90, in cui si invitavano i giovani a stare alla larga dalle droghe, non ha avuto l'effetto desiderato. Infatti, secondo gli autori della ricerca, il messaggio che involontariamente esce dalla campagna e' un incentivo al consumo per coloro che fino a quel momento ne erano rimasti fuori. "I giovani capivano dal messaggio pubblicitario che i loro coetanei assumevano droghe", si legge nella ricerca, "chi pensava che i coetanei fumassero marijuana era cosi' spinto a cominciare a consumarla". La ricerca, che sara' pubblica nel numero di dicembre dell'American Journal of Public Health, e' particolarmente allarmante perche' questo grave effetto collaterale era inaspettato. La campagna antidroghe, diretta ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni, fu lanciata nel 1998 dalla Partnership for a Drug-Free America con la supervisione dell'Ufficio antidroga della Casa Bianca. Secondo la ricerca, il 94% dei giovani intervistati ha dichiarato di conoscere bene la campagna pubblicitaria, avendone visti i messaggi pubblicitari in tv con una media di due o tre volte alla settimana. "Complessivamente, in termini di diffusione, la campagna e' stata un successo, ma non ci sono prove che abbia avuto un impatto sui giovani", spiegano gli studiosi. L'ufficio antidroga della Casa Bianca ha subito rilasciato una dichiarazione per difendere il suo operato. Il portavoce Tom Riley ha dichiarato che quella campagna e' terminata quattro anni fa, e che i nuovi messaggi tengono conto delle esigenze emerse dalle nuove ricerche. "Quella campagna e' stata un successo. Il consumo tra gli adolescenti e' diminuito, ed e' quello che volevamo. Rispetto al 2001 ci sono 800 mila consumatori in meno". Ma, ammette la Casa Bianca, i dati dimostrano un aumento del consumo tra i giovani che non avevano ancora cominciato ad assumere sostanze illegali. Ma grazie alla campagna antidroga, sostiene Riley, vi e' stata una pero' una diminuzione del consumo tra i giovani consumatori, ovvero coloro che gia' facevano uso di droghe. I giovani sono anche piu' consapevoli dei rischi connessi al consumo. Secondo i dati della Casa Bianca, il consumo e' diminuito del 40% tra il 1997 (prima dell'inizio della campagna televisiva) e il 2007. "Dal picco raggiunto alla meta' degli anni '90, il consumo e' diminuito di oltre il 40% tra i ragazzini di 12/13 anni, del 30% tra i 15/16 anni, e quasi del 20% tra 17/18", si legge nella ricerca del Monitoring the Future. Il responsabile della ricerca, Lloyd Johnston, ha dichiarato alla ABC News che se la campagna informativa del Governo non ha funzionato deve essere stato qualcos'altro che ha allontanato i giovani dalla marijuana. Per Johnston ci sono indicazioni che altre campagne governative abbiano avuto maggiore successo. Specula Johnston che, prendendo per scontato che i messaggi siano stati finora inefficaci, il fallimento potrebbe essere stato causato dalla scelta di concentrarsi su una droga (la marijuana) proprio nel momento in cui si sono formati molti gruppi a sostegno del consumo terapeutico della sostanza. "Comunque la ricerca e' stata positiva nel cambiare i comportamenti sociali". Ma per Robert Hornik, professore all'Universita' della Pennsylvania e autore della ricerca commissionata dal Congresso, la diminuzione del consumo dipende da molti fattori, e non solo dalla campagna pubblicitaria del Governo. "Pensavamo di dimostrare l'efficacia della campagna, ma non siamo stati in grado di farlo". Si legge nello studio: "Malgrado i generosi finanziamenti, il sostegno delle Agenzie federali, l'assunzione di professionisti, la consultazione di esperti, i dati dimostrano che la Nationa Youth Anti Drug Media Campaign non ha avuto effetti positivi sul comportamento dei giovani, e potrebbero anche esserci degli effetti indesiderati sulla percezione e sul consumo della marijuana". La ricerca e' stata condotta dalla Annenberg School for Communications dell'Universita' della Pennsylvania su richiesta del Congresso, e sono stati intervistati circa 8 mila giovani tra i 9 e i 18 anni, tra il 1999 e il 2004. Katia Moscano 25-10-2008 Giovanardi e i suoi buchi nel cervello Incontro insolito quello avvenuto in comunità, non dobbiamo nascondercelo. Quando abbiamo ricevuto la telefonata della segreteria di Giovanardi che chiedeva di poter venire a San Benedetto ci siamo detti… bhè la nostra é una porta aperta sulla città accogliamo e diamo ascolto a tutti, poveri, tossicomani, disperati chiunque passi insomma, figuriamoci se non ascoltiamo Giovanardi! E così e’ stato, ci siamo trovati nella sede genovese della comunità per ascoltare la scoperta scientifica più importante del nuovo millennio: «La droga buca il cervello», abbiamo le prove scientifiche! Sarà il Dr. House-Serpellonni capo del nuovo dipartimento sulle droghe a supportare «scientificamente» il nuovo slogan delle destre, la tesi e’ semplice: attraverso lo scannig della scatola cranica sono visionabili “macchie” di diverso colore, «queste macchie rosse rivelano che qui si e’ perso il 5 per cento della sostanza celebrale». Incredulità degli astanti, stampa compresa. Non serve un neurologo per dire che lo scannig è uno strumento di recente concezione che mostra le diverse coloriture delle corteccia celebrale in funzione… peccato che quelle «macchie» nessuno sa ancora con certezza cosa siano e ognuno le interpreta come vuole per dirla con le parole di Don Gallo, «Belin! Che lo spinello faccia venire il buco al cervello non ci credo, non diciamo belinate!» La disputa si conclude con la consegna da parte nostra di un documento tratto dalla Beckley Foundation, un recente dossier sulla cannabis compiuto da un osservatorio mondiale e presentato il tre ottobre scorso all’House of Lords di Westminster in collaborazione con l’Università di Oxford che riequilibra scientificamente e politicamente le loro amenità, per sintetizzare banalmente ciò che e’ proibito non può essere regolato e su ciò che non può essere regolato non possono esistere dati scientifici certi. Inoltre dei loro allarmismi neurologici neanche l’ombra. Appare chiara sin dalle prime battute di ieri (due giorni fa, ndr) la campagna di semplificazione e paura «La droga buca il cervello!» amplificare la mistificazione,creare allarme per spostare la realtà delle cose: Quali sono i benefici di 50 anni di proibizionismo, nel mondo e in Italia? Nell’ultimo anno e mezzo di attuazione della sua legge quali sono stati i miglioramenti? Che dati, anche falsi, avete? Non crede che siamo di fronte a un emergenza educativa tale per cui gli under 20 non conoscono minimamente le sostanze che assumono? E lo stato del servizio pubblico (SERT) che e’ in ginocchio tra le privatizzazioni dei servizi e i tagli alla spesa pubblica? Le risposte alle domande non arrivano, Giovanardi le elude, nega l’evidenza e l’esistente. Arriva solo la sfida da parte sua e da noi rifiutata: tre nostri esperti contro tre vostri esperti a Roma per discutere della droga che buca il cervello! Arrivano poi in risposta le nostre due promesse di lavoro: a Trieste, in marzo, sede della prossima conferenza governativa sulle droghe ci impegneremo per costruire una mobilitazione insieme a tutte quelle voci scientifiche, persone, studenti, genitori, consumatori, operatori, comunità di accoglienza e spazi sociali che non si arrendono di fronte alle dinamiche di controllo e propaganda del proibizionismo. Dando vita ad un luogo di contestazione e messa in discussione di chi mente sapendo di mentire. A Genova, ci impegneremo nella nostra battaglia per sperimentare luoghi igienici del consumo, sul modello della sala Baluard di Barcellona. Il tentativo di spot «Lo spinello buca il cervello» di Giovanardi nella nostra comunità non è andato a buon fine, ma appare evidente ormai come le argomentazioni e le campagne su toni sensazionalistici volte a generare paura e controllo sociale necessitano da parte nostra un salto di qualità nel creare opposizione da un punto di vista culturale, scientifico e sociale. La semplice libertà di consumo, intesa come esaltazione del consumo di massa, che abbiamo sperimentato in passato nel mobilitarci piuttosto che l’abuso di sostanze rischia di inserirsi perfettamente all’interno dei meccanismi di controllo biopolitico. Servono quindi nuove sinergie fra i soggetti che prima citavamo e che intendiamo mobilitare in vista di Trieste, serve una maggior consapevolezza e la capacità di generare un dibattito politco che rompa gli argini della sola discussione sui consumi. Servono la rabbia e la lucidità di chi vorrà mettere nell’angolo in quei giorni di marzo chi vuole vederci sotto controllo ai margini delle città e delle metropoli. Tutto questo dipenderà certamente da noi. Domenico Chionetti, della Comunita' di San Benedetto al Porto (Genova) 27-10-2008 Droga e prevenzione: l'inutilita' degli spot e l'utilita' dei limiti Fatico a stabilire quale sia l'aspetto più ridicolo del nuovo spot antidroga ideato dagli ottusi Crociati capitanati dal povero Giovanardi, illuminato nella sua missione dalla "scientificità" di Serpelloni (il medico-scrittore-compositore-pittore) e dall'utopia senza via d’uscita di San Patrignano (che non necessita di presentazioni). Forse è che si riferisce ad un astratto concetto di "droga", evidentemente poco chiaro agli ideatori stessi, senza considerare che la causa più frequente di devastazione cerebrale è l'abuso del legalissimo alcol. O forse è il fatto che la retorica del "cervello bucato" non solo è tanto antica quanto inefficace (qualcuno forse ha ancora dei dubbi sul fatto che "la droga fa male"? Il consumo di droghe è forse diminuito?), ma anche imprecisa. Perché le droghe sono tante, e tra le varie e gravi controindicazioni causate all'abuso (ABUSO: non uso), non necessariamente compare il danno cerebrale (presente invece in diversi e legalissimi psicofarmaci); l'idea del "cervello bucato" ha avuto una certa fortuna associato ai danni dell'ecstasy, ma è stata accantonata nel momento in cui ci si è resi conto che non è necessariamente vero, e soprattutto che la tecnologia dello "scanning cerebrale", usata per dimostrarla, è nuova e controversa: quelle macchie colorate che Serpelloni indica come "buchi nel cervello" (ogni macchia corrisponderebbe al 5% in meno di sostanza cerebrale!) in realtà non si sa bene cosa siano, e la maggior parte dei milioni di persone che hanno usato regolarmente ecstasy durante il boom degli anni '90 sono vive, vegete e capaci di intendere e di volere. Ad oggi, l'ecstasy è considerata una sostanza meno pericolosa dell'alcol. Ma forse, a ben vedere, l'aspetto più ridicolo è un altro. Ammettiamo anche che tutto quello che sottintende e afferma lo spot sia vero: la droga, qualunque droga (tranne l'alcol, di cui Giovanardi è appassionato consumatore), anche se usata una sola volta, distrugge, ammazza, avvelena. Anche i più ottusi proibizionisti non possono evitare di ammettere che se la droga viene usata, una ragione ci sarà. Anche i più feroci sostenitori della Guerra alla Droga sanno che oggi le sostanze si consumano (prevalentemente) per raggiungere migliori prestazioni sia in ambito ricreativo che lavorativo: non ci vuole molto ad arrivarci, dato che, tolta la polivalente cannabis, a farla da padrone sono proprio gli stimolanti e le sostanze prestazionali in genere. Allora, che senso ha fare uno spot così, quando quello in onda appena prima invita a rincorrere la forma fisica perfetta “ammuccandosi” pastiglie "naturali", quello seguente presenta come indispensabile il superfluo, e quello ancora dopo ti dice che se ti ingolli quella pastiglia il mal di testa ti passa in un momento e la vita ti sorride? Chi usa droghe oggi non lo fa perché è stupido, autolesionista, ignorante, pazzo. Chi usa droghe (mica solo i ragazzini in discoteca) lo fa perché le trova utili a vari scopi, pratici o ricreativi, anche se sa che possono fare male. Non è poi così diverso dal guidare ai 200 allora in autostrada perché si è in ritardo: è pericoloso, molto pericoloso, ma è visto (da chi lo fa) come utile allo scopo. Chi usa le droghe lo fa perché è immerso in una società altamente medicalizzata: sa che c'è una pastiglia per ogni problema, dalla diarrea all'infelicità; lo fa perché per stare al passo con i ritmi del lavoro e del divertimento ha bisogno (qualche volta) di un sostegno, perché lo stress (alle volte) è troppo da sopportare senza l'aiuto di un bel cannone di marijuana. Aggiungiamoci poi la retorica del "no limits" e del "primato a tutti i costi" che domina l'immaginario collettivo e guida il sistema produttivo, e capiamo da cosa possa derivare l'abuso: il doping non è mica solo nello sport, anche se fa comodo pensarla così. La campagna più coerente contro le droghe dovrebbe essere una campagna contro l'abuso di droghe. Per l'alcol, la nostra "droga culturalmente controllata", che uccide più che tutte le droghe illegali messe assieme (25000 morti all'anno solo in Italia) si invita alla moderazione, al "bere responsabile": si sa che tanto la gente beve comunque. Dato che si sa anche che la gente si droga comunque, perché non fare lo stesso per le sostanze? Chi ci ha provato, è stato accusato di incitare al consumo. Paradossalmente, la prevenzione efficace contro le "droghe" forse non avrebbe nemmeno bisogno di parlare di droghe. Basterebbe parlare di limiti. Educare al riconoscimento e al rispetto dei limiti umani: fisici e psichici, individuali e collettivi. Educare al rifiuto dell'idea dominante del "tutto e subito". Educare alla moderazione. Inquinamento, crisi economica ed energetica, disturbi come bulimia o anoressia, consumo di droghe e dipendenze: è tutto intrecciato, sono sintomi diversi di una stessa malattia etica. I limiti dovrebbero essere considerati sacri, non un impedimento al raggiungimento di chissà quale scopo nel minor tempo possibile. Siamo una società rovinata e che sta rovinando il pianeta a causa della brama del primato a tutti i costi. Un recordista sportivo che afferma "neanche io supero mai i miei limiti" mi parrebbe un messaggio molto più potente delle lampadine che si spengono nel cervello. Qui lo spot: http://www.youtube.com/watch?v=w3R42V6LLIA Luca Borello, ricercatore e documentalista su sostanze e dipendenze -------------------------------------- NOTIZIE 21-10-2008 Italia. Giovanardi incontra don Gallo Due anime cattoliche a confronto: quella di don Andrea Gallo, leader storico della Comunita' di recupero di San Benedetto al Porto di Genova e quella di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla droga e alla famiglia, che si sono incontrati a Genova stasera per la prima volta. 'E' un incontro come quello di Teano - ha detto Don Gallo, ricordando quello storico tra Garibaldi e Re Vittorio Emanuele II - ma non so se oggi diro' obbedisco'. E Giovanardi ha invitato il sacerdote a diventare testimonial antidroga e dire ai giovani di non fumare spinelli. Due anime e anche due approcci diversi, ma non incompatibili, al problema della droga: il primo, quello del sacerdote, che vuole 'partire dall'Uomo'. Il secondo, quello di Giovanardi, 'che deve partire dalla scienza'. Scherzano, i due, sulla frase detta da Giovanardi poco prima, al convegno sulle tossicodipendenze. Aveva detto, Giovanardi, che il principio attivo della cannabis 'fa venire i buchi nel cervello', supportato dalle diapositive mostrate da Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento nazionale politiche antidroga. Pronta la risposta di don Gallo: 'i buchi nel cervello? Se li sogna'. Ma l'incontro tra il politico, il prete e lo scienziato con i ragazzi della comunita' e' un incontro costruttivo, che parte dalla necessita' del confronto tra le tesi scientifiche sui danni provocati dalle sostanze, sulla volonta' di affrontare la legge Fini-Giovanardi con una visione umanistica ('per la legge lo spacciatore compie reato - dice Giovanardi - e l' assuntore e' vittima'), sull'inequivocabile univocita' del fine da perseguire, ovvero il recupero. 'Diventa nostro testimonial e di' ai giovani che le canne fanno male' dice Giovanardi a don Gallo. 'Ma noi lo diciamo da sempre' risponde don Gallo con un sorriso, e aggiunge 'ma non dire che fanno venire i buchi nel cervello, che non e' vero'. E regala al sottosegretario un libricino rosso dove, per conto della comunita', il professor Guido Rodriguez, primario di neurofisiopatologia del San Martino di Genova, dice la sua sugli effetti della cannabis. Opinioni contrastanti, rispetto a quelle di Serpelloni. Ma l'incontro con i ragazzi della comunita' - testimonianze di sofferenze passate e presenti - porta prete, politico e scienziato a mettere i primi mattoni di un percorso che 'si potra' fare insieme'. Partendo da Trieste, dove, nel marzo 2009, si terra' la quinta conferenza nazionale sulle droghe. Si piacciono, Giovanardi e don Gallo, anche se resta la distanza sulle narcosale e sulla sensazione di proibizionismo che, per i ragazzi delle comunita', continua a emanare la legge Fini-Giovanardi. Ma i due si piacciono. Sara' che sono cresciuti entrambi all'ombra di don Bosco, sara' che hanno un fine comune, di certo - come dice Giovanardi - 'ci vedremo ancora'. 21-10-2008 Italia. Milano. Moratti chiede aiuto a Muccioli Il sindaco di Milano Letizia Moratti non ha escluso che la comunita' di recupero di San Patrignano diventi uno dei partner dell'amministrazione in quelle politiche di prevenzione, recupero e reinserimento dei tossicodipendenti che saranno abbinate alle nuove ordinanze di carattere piu' marcatamente repressivo. 'Penso che gli accordi con tutte quelle realta' che hanno ottenuto risultati nel campo della prevenzione, del recupero e del reinserimento - ha affermato Letizia Moratti a margine di un incontro pubblico con Andrea Muccioli, responsabile della comunita' riminese - siano positivi e il Comune li debba prendere in considerazione'. 'San Patrignano collabora non solo con tutta Italia, ma con tutto il mondo, e' una ong che ha uno status consultivo con le Nazioni Unite: figuriamoci se non diamo una mano a Milano se ci verra' chiesto di darla'. Con queste parole Andrea Muccioli, responsabile della comunita' di San Patrignano, ha accolto con favore l'ipotesi di una collaborazione con il Comune di Milano. Il figlio del fondatore della comunita' riminese, a Milano per un dibattito al museo del rock in piazza Duomo, ha apprezzato la impostazione, fatta di repressione e proposte di recupero, annunciata dal sindaco per contrastare il dilagare della droga in citta'. Anche oggi Letizia Moratti ha infatti confermato la volonta' di emanare un'ordinanza che prevedera' pesanti sanzioni pecuniarie per i consumatori, abbinandola pero' all'adozione di nuove politiche volte al reinserimento sociale. Al momento il sindaco non ha ancora svelato se la scelta di avviare un percorso di recupero risparmiera' al tossicodipendente la sanzione amministrativa. Ma a precisa domanda sulla fattibilita' di questa ipotesi il responsabile di San Patrignano ha gia' dato il suo personale assenso. 'Laddove una sanzione - ha detto Muccioli - prevede non solo una punizione ma la possibilita' di recupero, di far fronte cioe' ai propri errori con un percorso in positivo, secondo me e' ben accetta'. 21-10-2008 Mondo. 'L'orologio della morte' per contare i morti da tabacco L'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms) e rappresentanti della lotta contro il tabagismo hanno inaugurato ieri a Ginevra l' 'orologio della morte', che indica il numero delle persone morte per malattie legate al fumo. L' 'orologio della morte' - voluto per contare le vittime del fumo da quando, nell'ottobre 1999, furono lanciati i negoziati sulla Convenzione internazionale contro il tabagismo - segnava gia' 40 milioni nel giorno dell'inaugurazione. Secondo l'Oms, il tabacco dovrebbe causare quest'anno la morte di 5 milioni di persone nel mondo, piu' di quanto non faranno tubercolosi, Aids e malaria messe insieme. 'Questa epidemia colpisce i piu' poveri dei poveri', ha detto Douglas Bettcher, direttore dell'iniziativa dell'Oms 'Senza tabacco'. 21-10-2008 Italia. Giovanardi cita il Papa contro le narcosale e le cure metadoniche Le narcosale, la cui apertura e' stata auspicata sul modello olandese da don Andrea Gallo, 'noi non le accettiamo': lo ha detto il sottosegretario con delega alla droga, Carlo Giovanardi, a margine di un convegno sulle tossicodipendenze in corso a Genova. 'Nessuna comunita' in Italia puo' accettare che chi e' caduto nel dramma della droga possa venir cronicizzato e gli possa essere data tanta droga fino a farlo morire'. Il principio, secondo Giovanardi, 'che e' stato richiamato autorevolmente anche dal Papa e' che la droga non si cura con la droga. Con questo non dico che sono contrario al metadone. Io non voglio una cronicizzazione del tossicodipendente'. 'Tutte le persone che lottano contro le tossicodipendenze sanno che e' necessaria una alta integrazione tra pubblico, sociale e privato. L'ideologia per fortuna e' stata messa da parte, esiste oggi una piattaforma di impegno comune che si sviluppa in questa direzione anche con sistemi di allerta rapido'. 21-10-2008 Ue. Ultime notizie sul problema della droga in Europa Riceviamo e pubblichiamo I fatti, dati e andamenti più recenti sulle droghe in Europa vengono affrontati nella prossima Relazione annuale 2008: evoluzione del fenomeno della droga in Europa, elaborata dall’OEDT, l’agenzia UE delle droghe con sede a Lisbona. La relazione offre una rassegna sulla situazione delle droghe nei 27 Stati membri dell’UE, Croazia, Turchia e Norvegia e un quadro dettagliato delle attuali risposte giuridiche, politiche, sociali e sanitarie. I singoli capitoli dedicati a droghe specifiche presentano il più recente panorama a livello europeo sulla prevalenza e i modelli di consumo, l’offerta e disponibilità di droga nonché i trattamenti e altri interventi. Tutto ciò è corredato da capitoli relativi alle seguenti tematiche le: politiche e la giurisprudenza, la risposta ai problemi della droga in Europa, le malattie infettive e i decessi correlati alla droga, le nuove droghe e le tendenze emergenti. Relazione annuale — scaricabile in 23 lingue (21 UE più norvegese e turco): http://www.emcdda.europa.eu/publications/annual-report/2008 Tema di approfondimento — offre una rassegna esaustiva su droghe e gruppi vulnerabili di giovanni (Drugs and vulnerable groups of young people), scaricabile in inglese: http://www.emcdda.europa.eu/publications/selected-issues Bollettino statistico 2008 — tabelle e grafici statistici: http://www.emcdda.europa.eu/stats08 Panoramiche nazionali — forniscono un quadro sinottico delle tendenze e caratteristiche dei problemi di droga a livello nazionale. Consistono in un riassunto sulla situazione nazionale in materia di droga, nei principali dati statistici e in un “barometro” sullo stato della prevalenza dell’uso di droghe per ogni paese http://www.emcdda.europa.eu/publications/country-overviews Relazioni nazionali Reitox — descrivono il fenomeno della droga nei singoli paesi, scaricabile in inglese: http://www.emcdda.europa.eu/publications/national-reports Dossier per la stampa — scaricabile in 23 lingue (disponibile anche: file MP3 per giornalisti radiofonici; RSS feeds): http://www.emcdda.europa.eu/about/press/news-releases/2008 22-10-2008 Olanda. Esportata cannabis dal valore di due miliardi di dollari L'Olanda esporta cannabis per un valore di oltre 2 miliardi di euro. Il commissario di polizia Max Daniel, a capo della lotta alle coltivazioni illegali di cannabis, ha dichiarato che e' diretta all'estero l'80% della cannabis coltivata in Olanda. Ogni anno oltre 500 tonnellate di stupefacenti, dal valore di circa due miliardi di euro, sono dirette all'estero. E il valore e' calcolato in difetto. In Olanda e' concesso il possesso, l'acquisto e il consumo di piccole quantita' di cannabis. Nei cofee shops e' permessa la vendita, ma e' vietato l'acquisto e la coltivazione. Sono aumentati i reati. E' migliorata l'organizzazione dei coltivatori, e con questa la violenza per proteggersi. Spesso i campi hanno recinzioni e trappole per proteggersi dai furti. Ha aggiunto Daniel che "Spesso le banche concedono mutui ai coltivatori, e e agenzie private ed universita' aiutano i coltivatori a migliorare la qualita' del prodotto". 22-10-2008 Italia. Piemonte respinge Odg pro-narcosale Ieri Domenico Massano (giunta di segreteria Associazione Radicale Adelaide Aglietta) e Carlo Verra (Presidente Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi) hanno presentato presso l’Ufficio URP del Municipio di Torino una petizione rivolta al Sindaco Sergio Chiamparino (ai sensi dell’art. 13 dello Statuto Comunale), contenente le seguenti richieste: istituire immediatamente un tavolo di lavoro attorno al quale, oltre al Prefetto ed ai responsabili delle forze dell'ordine, siedano anche i responsabili dei servizi socio-sanitari operanti sul territorio ed i responsabili del C.C.S.T. (Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi), e di altri Comitati e/o di associazioni in rappresentanza dei cittadini, per definire ed attuare una strategia di intervento capace di governare efficacemente il fenomeno “tossicodipendenze” a Torino; affidare a tale tavolo la definizione di un programma operativo per la sperimentazione a Torino di sale del consumo; riattivare l'Agenzia comunale per le tossicodipendenze (quanti cittadini torinesi sono al corrente della sua esistenza e delle sue attività?), che deve diventare motore e volano delle politiche sulle tossicodipendenze in città. Oggi, mercoledì 22 ottobre, a mezzogiorno, avrà luogo una conferenza stampa congiunta presso la sede dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta (Torino, via Botero n. 11/f) per illustrare i contenuti dell’iniziativa. Interverranno, oltre a Domenico Massano e Carlo Verra, Giulio Manfredi (giunta segreteria Radicali Italiani) e Bernardo Moscariello (Presidente Comitato Spontaneo Parco Stura). Massano e Manfredi hanno dichiarato: Ieri "sera, nel Consiglio Regionale del Piemonte, un Odg pro-narcosale presentato dai gruppi della sinistra è stato respinto a grande maggioranza (10 favorevoli, 13 contrari, 11 astenuti, 5 non votanti; in Consiglio Regionale, come in Senato, gli astenuti si sommano ai voti contrari). Il consigliere Chieppa (Comunisti Italiani) è recidivo; un suo odg sulla pillola abortiva, nel 2005, fu ugualmente respinto. Forse occorrerebbe, prima di andare al voto, accertarsi di non essere sconfitti in partenza. Per il resto, si è recitato in Consiglio Regionale lo stesso copione messo in scena a gennaio in Consiglio Comunale; sono state ancora una volta determinanti le astensioni del Partito Democratico, perché, naturalmente, “occorre approfondire”… Noi domani riproporremo le nostre buone ragioni assieme ai rappresentanti dei cittadini che vivono ogni giorno sulla propria pelle i danni e i rischi del proibizionismo sulle droghe e che hanno deciso di dire SI’ a un intervento socio-sanitario, quello delle narcosale, che ha dimostrato nei fatti di saper coniugare l’aumento della salute per i cittadini tossicodipendenti all’aumento della sicurezza per tutti gli altri abitanti del quartiere, della città.”. PROPOSTA DI LEGGE FORZA ITALIA IN CONSIGLIO REGIONALE - Istituire una conferenza regionale permanente sulle tossicodipendenze convocata annualmente e creare un'agenzia operativa che coordini tutte le politiche in materia. Queste le proposte che il capogruppo di Forza Italia alla Regione Piemonte, Angelo Burzi, ha avanzato in aula nell'ambito del dibattito sulle narcosale. "E' evidente -commenta l'esponente azzurro- l'azione strumentale messa in atto dalla sinistra radicale con la sua proposta sull'introduzione delle narcosale in Piemonte. Un'azione che mette in luce, ancora una volta, le profonde divisioni interne a una maggioranza che sopravvive alla propria certificata autodistruzione". Secondo Burzi, "occorre partire da dati concreti per affrontare il problema della tossicodipendenza e soltanto dopo indicare le possibili soluzioni. In un apposito disegno di legge chiedero' di istituire, sulla scorta della conferenza nazionale sulla tossicodipendenza, una conferenza regionale permanente da convocare annualmente e alla quale partecipino soggetti pubblici e privati che esplicano la loro attivita' nel campo della prevenzione e della cura della tossicodipendenza. Le conclusioni di tali conferenze dovranno essere utili per individuare le necessarie correzioni alla legislazione regionale". "Inoltre chiederemo anche la creazione di un'agenzia interistituzionale sulle tossicodipendenze, composta da esperti in grado di studiare le tematiche nelle sue varie sfaccettature, partendo dal recupero e dal reinserimento fino ad arrivare al sostegno concreto alle famiglie". 22-10-2008 Italia. Fazio rivela: i vecchi bevono per motivi diversi dai giovani "L'alcol over 65 e' un problema ben diverso da quello giovanile, e' un problema sociale, di solitudine. Il 20% della nostra popolazione supera i 65 anni e il 35% degli over 60-65 presenta 2 o piu' disabilita' gravi. E' chiaro che in queste condizioni si puo' favorire l'assunzione smoderata di alcolici". E' quanto ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, partecipando alla Conferenza Nazionale sull'alcol "Piu' salute meno rischi", organizzata dal ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali. "Stiamo studiando un programma, 'il codice argento' - ha aggiunto Fazio - per intervenire creando una corsia preferenziale per gli anziani verso le unita' geriatriche. Il problema degli anziani e dell'alcol va risolto con politiche sociali: ben diverso il dramma del connubio giovani-alcool, dove bisogna invece intervenire favorendo una cultura del 'bere bene'", ha concluso il sottosegretario. 22-10-2008 Italia. Ong italiani favorevoli a emendamento contro tabacco L'Associazione delle Ong italiane accoglie con favore la notizia di un emendamento alla legge Finanziaria, presentato da maggioranza e opposizione in Commissione bilancio della Camera, che prevede di aumentare l'accise sul tabacco e sull'alcool affinche' si possano reinvestire sulla cooperazione gli introiti derivanti da questo aumento (circa 250 milioni di euro). 'Sosteniamo questo emendamento - spiega in una nota Sergio Marelli, presidente dell'Associazione Ong Italiane - nonostante ci rendiamo conto sia solo una soluzione estemporanea e tampone, in quanto misura concreta per raggiungere almeno l'obiettivo del reintegro degli ulteriori tagli alla cooperazione internazionale previsti dal Governo nella prossima finanziaria, pari al 50% circa delle risorse'. L'Associazione chiede pertanto alla Commissione bilancio di accogliere questo emendamento che 'punta almeno a reintegrare i fondi portandoli allo stesso livello dello scorso anno, visto che la scommessa del raddoppiamento e' stata ormai miseramente perduta. A patto che contemporaneamente il governo si impegni ad assumere misure strutturali che consentano nei prossimi anni di rispettare gli impegni presi con la comunita' internazionale, ovvero: lo 0,51% del Pil che il nostro Paese dovra' investire sulla cooperazione entro il 2010 e che dovrebbe diventare lo 0,7 entro il 2015'. Incidentalmente, l'Italia e' in prima linea in Europa per difendere gli aiuti di stato ai coltivatori di tabacco. 22-10-2008 Italia. Prohibition party a Milano. Maroni: niente patente. De Corato: i Sert sono luoghi di spaccio. Tolleranza zero.. Assoluta durezza nel colpire il traffico e lo spaccio di stupefacenti attraverso una "delimitazione piú precisa tra spaccio e consumo" insieme con una politica mirata a "disincentivare i giovani a fare uso di droga", arrivando a introdurre anche sanzioni accessorie come il ritiro o la non concessione della patente di guida a chi è condannato in via definitiva per droga. E' la ricetta che il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha esposto nel corso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto questa mattina in Prefettura a Milano, che include anche un inasprimento mirato contro la criminalità organizzata e l'immigrazione clandestina extracomunitaria e modifiche tecniche al Codice per "migliorare i meccanismi di attacco al circuito dello smercio di stupefacenti". Per Maroni è arrivato il momento non solo di "svuotare la vasca, cosa che lodevolmente fanno le forze dell'ordine, la magistratura e le Istituzioni (come le iniziative che ha preso e prenderà il sindaco Moratti), ma anche di chiudere i rubinetti". In pratica questo significa secondo il ministro "interrompere i flussi di droga che vengono dal Sudamerica in Italia via 'ndrangheta passando principalmente dal porto di Gioia Tauro, e contrastare il flusso che viene da altre parti del mondo, in particolare dall'Asia via regioni Balcaniche, attraverso una serie di iniziative di collaborazione internazionale dal punto di vista delle indagini e di messa in sicurezza delle infrastrutture dove arriva la droga, che sono allo studio del ministero". Il capo del Viminale ha poi sottolineato lo stretto legame tra droghe e mafie: "il grande business della criminalità organizzata ha ancora oggi come sua fonte principale di finanziamento i traffici legati alle sostanze stupefacenti e dunque la lotta alla criminalità organizzata è principalmente lotta al traffico di droga ed è una delle questioni su cui si concentrerà l'azione del Viminale nei prossimi mesi". Portando poi come esempio l'operazione condotta oggi dal Ros dei carabinieri e coordinata dalla Procura di Trento contro un'organizzazione legata alla Sacra Corona Unita pugliese finalizzata al traffico di stupefacenti e che aveva la sua base a Riva del Garda (Trento), il ministro ha sottolineato che il fenomeno della droga "è purtroppo in crescita e non è piú di esclusiva gestione da parte della 'ndrangheta". Evitando di soffermarsi sulle questioni "molto tecniche, come per esempio una modifica della normativa sul patteggiamento", Maroni ha invece voluto esporre "quattro delle cose piú significative uscite nell'incontro di oggi, che valuteremo e che metteremo nel disegno di legge Sicurezza che è in corso di discussione e conversione presso il Senato". "La prima questione è legata a una delimitazione piú precisa tra spaccio e consumo ha spiegato il ministro - e c'è un emendamento che valutiamo e che presenteremo che deve definire questa delimitazione e che pensiamo sia molto efficace per combattere soprattutto lo spaccio ma anche prevenire il consumo". "C'è poi il problema legato al fatto che circa l'80% di chi viene condannato è composto da cittadini extracomunitari - ha proseguito Maroni - e anche da questo punto di vista c'è un intreccio tra lotta all'immigrazione clandestina e lotta ai traffici di droga: se riuscissimo a bloccare davvero o a ridurre l'ingresso dei clandestini, si ridurrebbe probabilmente lo spaccio". Il terzo punto sul quale il Ministero sarà chiamato a ragionare riguarda "una questione molto interessante sollevata dal Procuratore di Milano Ferdinando Pomarici in merito a squadre investigative comuni sul tema della droga tra polizia italiana e polizie di altri Paesi previste dall'ordinamento ma che non sono mai state attuate". "E' un tema che intendo sviluppare e realizzare - spiega il titolare dell'Interno - e che consentirebbe, ad esempio, di poter svolgere indagini direttamente negli altri Paesi senza ricorrere alla rogatoria, che è uno strumento lento, lungo e spesso inefficace". Infine Maroni annuncia quarta e ultima proposta, quella forse destinata a creare piú dibattito non solo nelle sedi politiche. L'esponente leghista ne è conscio e chiarisce che si tratta di "una proposta forte ma mi pare interessante, da valutare, ci sono questioni che dobbiamo ovviamente esaminare". E' una sanzione accessoria "per ritirare la patente a chi è condannato definitivamente per droga e se è un minore di impedirgli di prendere la patente a 18 anni come misura di prevenzione". "Sei uno che fa uso di droga, sei uno spacciatore, sei un minore, - afferma il ministro - sappi che oltre alle conseguenze del reato potrai avere come sanzione accessoria anche questo". Per Maroni questo fa parte delle iniziative "per disincentivare i giovani a fare uso di droga". "Politiche educative ma anche la minaccia o la consapevolezza - prosegue il ministro - che se faccio uso di droga poi potrei avere come conseguenza anche il fatto di non poter guidare la macchina o di non potere avere la patente a 18 anni, ottenendola magari a 20 o a 22: ora dobbiamo definire se, come e quando, ma a me pare una proposta interessante". Ribadendo che "dobbiamo avere nei confronti della droga un atteggiamento di totale opposizione a tutti i livelli", Maroni chiarisce che "ovviamente la repressione in se non basta, ci vuole la prevenzione che viene fatta attraverso politiche di formazione, sugli stili di vita, sulla famiglia, politiche educative nelle scuole", ma poi ritorna immediatamente sull'aspetto repressivo confermando che "dobbiamo colpire con assoluta durezza lo spaccio". Proprio su questo fronte, il titolare del Viminale spiega che "ci sono alcune modifiche che sono state suggerite dai magistrati, che intervengono per migliorare i meccanismi di attacco al circuito dello smercio di stupefacenti che si è evoluto nel corso degli anni e spesso ci sono degli strumenti legislativi del Codice di procedura che non consentono di aggredire cosí come si potrebbe questi circuiti". 'La Lombardia e' primissima nell''emergenza droga', con dati di diffusione e arresti 'di circa il doppio rispetto alle altre Regioni' seconde in questa poco ambita classifica. Lo afferma il sindaco di Milano, Letizia Moratti. 'Ringrazio il ministro Maroni e il governo - afferma Moratti al termine delal riunione del Comitato Provinciale per la Sicurezza e l'Ordine Pubblico che si e' tenuto a Milano - per la tempestivita' con la quale si occupano del nostro territorio, anche perche' i dati sono impressionanti'. Nel 2007, secondo il sindaco di Milano, in Lombardia ci sono state 4.129 operazioni antidroga, con 6.798 chili di stupefacente sequestrato e quasi 6.000 persone segnalate. Moratti ha confermato che varera' i provvedimenti comunali di contrasto al consumo di stupefacenti non appena sara' pronto anche il 'pacchetto' per le politiche sociali di recupero. 'I Sert sono da chiudere'. Lo afferma il vice sindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Riccardo De Corato, secondo il quale i Servizi per le tossicodipendenze del sistema sanitario nazionale dedicati alla cura, alla prevenzione e alla riabilitazione delle persone che hanno problemi di abuso di droghe o alcool 'sono oggi un focolaio di spaccio piu' che luogo di cura'. 'Su questo abbiamo trovato ampio consenso nelle istituzioni convenute al Tavolo sulla droga', aggiunge De Corato, che e' anche deputato del Pdl, facendo riferimento all'odierna riunione cui hanno partecipato, tra gli altri, il ministro degli Interni, Roberto Maroni, e il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro. Per combattere efficacemente l'abuso di alcol soprattutto tra i giovani occorre estendere il divieto di somministrazione degli alcolici dopo le due di notte, attualmente nelle discoteche, a tutti i locali e gli esercizi commerciali. Lo ha detto il senatore Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Famiglia, droga e servizio civile, intervenendo al dibattito conclusivo della Conferenza nazionale sull'alcol. È già stato presentato, ha spiegato Giovanardi, un emendamento al pacchetto sicurezza con questa nuova norma. Non solo ma, ha aggiunto, l'emendamento prevede anche il divieto di vendita di bevande alcoliche "per asporto poste in qualsiasi genere di contenitore" dalle 23 alle 6 del mattino. "Di fronte ai dati emersi da questa conferenza sull'alcol - ha detto il sottosegretario - il Parlamento non potrà fare un passo indietro sul divieto di somministrazione dopo le 2 nelle discoteche. I gestori delle discoteche peró lamentano giustamente che non ha senso mantenere la regola soltanto per loro. Con questa nuova norma uniformiamo il sistema". "Il circuito del divertimento - ha aggiunto Giovanardi - è come la favola di Pinocchio. C'è chi guadagna sull'alcol mentre le famiglie ci mettono i figli". In Italia, ha continuato, "perdiamo tanti giovani il venerdí e il sabato notte quanto gil Stati Uniti nella guerra in Iraq. Su questa situazione - ha concluso - il Parlamento deve fare qualcosa". Le politiche proibizioniste per combattere il consumo di stupefacenti "hanno dimostrato non solo di essere inefficaci, ma di rappresentare uno straordinario volano dal rafforzamento delle organizzazioni criminali che trafficano in droga". E' il commento di Alfio Nicotra, segretario regionale del Prc Lombardia, alla campagna sulla droga aperta da Letizia Moratti con il supporto del ministro Maroni, che secondo il segretario del Prc costituisce 'l'ultima arma di distrazione di massa del centrodestra'. 'Che Milano sia la citta' con il maggior numero di consumatori di droga - continua Nicotra - lo si sapeva da tempo. Stupisce invece che solo adesso Letizia Moratti se ne sia accorta, ovviamente affiancando a questa sua 'illuminazione' ricette sbagliate e un moralismo che sinceramente lascia il tempo che trova. Il mercato della droga e' uno dei piu' grandi business dei nostri tempi. Con i proventi del narcotraffico la criminalita' si sta facendo strada nel mondo degli affari 'puliti', in particolare nel mondo degli appalti, dello smaltimento dei rifiuti, del 'privato sociale' che vive di convenzioni e commesse pubbliche, premendo e infiltrando la politica locale". 'Non e' certo un caso - prosegue Nicotra - se in Lombardia (specie nell'area milanese) si e' intensificata la presenza di boss e omicidi di mafia, di attentati e sparatorie contro funzionari e amministratori comunali. Le recenti inchieste della magistratura, che hanno coinvolto anche personalita' politiche legate al centrodestra, dimostrano - conclude - come le 'ndrine siano ben ramificate nella nostra regione". "Riccardo De Corato straparla, non ha la minima idea di cosa sia un Sert. Vada a chiedere alle migliaia di famiglie milanesi che hanno visto uscire dalla dipendenza dall'eroina e dalle droghe sintetiche i propri figli proprio grazie all'attivita' dei Sert". Cosi' Vittorio Agnoletto, eurodeputato di Rifondazione comunista-Sinistra europea, gia' presidente della Lila (Lega italiana per la lotta contro l'Aids), replica alle dichiarazioni del vicesindaco di Milano e parlamentare del Pdl in materia di lotta alla droga. "Nei Sert - continua Agnoletto - vi sono operatori che con enormi sacrifici personali, spesso sottopagati, senza le strutture necessarie conducono ogni giorno una guerra di trincea contro il dilagare della droga nella nostra citta'". Per Agnoletto "senza le psicoterapie, senza la somministrazione del metadone, senza le iniziative di prevenzione, tutte attivita' che i Sert realizzano ogni giorno, tantissimi giovani sarebbero completamente abbandonati a se stessi e molti probabilmente oggi non sarebbero piu' in vita. La rete italiana dei servizi pubblici contro le droghe e' presa come esempio in tutta Europa. Forse quella di De Corato non e' solo ignoranza , ma nasconde un preciso calcolo politico, distruggere i servizi pubblici, tagliare i finanziamenti all'associazionismo e alle comunita' che da anni collaborano positivamente con i Sert, per aprire le porte ad iniziative totalmente private che cercheranno di fare profitti sulla pelle dei ragazzi tossicodipendenti. E forse - conclude - la Moratti ha gia' qualche nome di privati suoi amici da suggerire....". Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del senato Partito Radicale Nonviolento eletto al Senato nelle liste del PD: Oggi il Ministro Maroni si è dedicato per tutta la giornata all’arcinoto training autogeno proibizionista rispolverando misure degne della legge Jervolino-Vassalli che vanno ad aggravare le norme della normativa Fini-Giovanardi in materia di contrasto alle “droghe”. Alleato di questa panoplia di grida proibizioniste anche il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che suggerisce la sospensione della patente a chi è “condannato per droga” in via definitiva e a non concederla ai minorenni. Possibile che quaranta anni di fallimenti del proibizionismo non possano che suscitare la ripetizione automatica delle stesse ricette criminogene fatte di tolleranza zero e totale ignoranza relativamente a politiche di tipo diverso adottate in altri paesi d’Europa? Perché Maroni invece che cimentarsi negli improbabili panni dell’apprendista stregone proibizionista, improbabili perché non dimspedale di ragazzi al di sotto dei 15 anni per coma etilici. Lo stesso testo prevede anche il divieto di vendere le sigarette dal gusto modificato, alla vaniglia per esempio o al cioccolato, che piacciono particolarmente ai giovani e che, secondo il ministro, 'favoriscono la dipendenza dalla nicotina'. 23-10-2008 Italia. Persino la Federserd spaventata dalla furia proibizionista di De Corato 'Incredibili e gravissime': cosi' il presidente nazionale di Federserd (federazione dei servizi pubblici per le dipendenze), Alfio Lucchini, definisce le parole pronunciate ieri dal vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, che ha definito i Sert milanesi 'luoghi di spaccio' auspicandone la chiusura. 'Non pensavamo di dover sentire nel terzo millennio parole sprezzanti come queste, lesive della dignita' prima ancora che del lavoro di tutti noi, i professionisti dei Sert hanno bisogno di lavorare con serenita' con le migliaia di giovani e meno giovani, che a Milano come in tutta Italia si rivolgono sempre piu' ai servizi pubblici per affrontare percorsi spesso lunghi e difficili'. 'A chi vuole trovare scorciatoie ricordiamo di analizzare l'andamento dei fenomeni di abuso e dipendenza nel nostro Paese e le azioni messe in campo per affrontarlo: negare la complessita' dell'intervento e la necessita' della integrazione nelle varie fasi del percorso terapeutico e riabilitativo delle persone tra i Sert e le Comunita' non solo e' antistorico, ma anche fonte di conseguenze negative per la salute dei singoli e lo sviluppo della societa''. 'Ci auguriamo che l'interesse per i Sert animi a ogni livello chi deve garantire in mezzi e strutturare gli interventi di cura sanciti dalla costituzione italiana e dai livelli essenziali di assistenza'. 23-10-2008 Colombia. Cosi' il proibizionismo finanzia Hezbollah Riciclavano narcodollari in tutto il mondo e una parte potrebbe essere finita nelle casse di Hezbollah. questa l'opportunita' offerta dall'attuale politica sulle droghe. Una maxi operazione eseguita dalla Procura generale della Colombia in collaborazione con i servizi segreti del paese sudamericano ha permesso di smantellare una rete che 'lavava' denaro sporco in diversi continenti. I soldi provenivano dai cartelli del narcotraffico colombiano del nord del Valle, di Antioquia e di alcuni gruppi paramilitari. Come spiega in un comunicato la Procura generale, questa rete era attiva "in Colombia, Stati Uniti, Canada, Europa, Medio Oriente, Africa, Asia e America Centrale". Ci sono voluti due anni. L'operazione degli inquirenti colombiani - iniziata nel luglio del 2006 - ha portato alla cattura di 111 persone: 90 all'estero e 21 in Colombia. Ma c'è un particolare che non sfugge alle autorità colombiane: nel paese sudamericano sono stati fermati anche tre uomini accusati di gestire il riciclaggio per appoggiare organizzazioni come il gruppo sciita libanese Hezbollah. Si tratta di Chekry Mahmoud Harb (alias Taliban), Ali Mohamad Abdul Rahim (alias Ali) e Zacaria Hussein Harb (alias Zac). Secondo la Procura generale "coordinavano la spedizione di droga nei loro paesi di origine, per poi fare entrare il denaro in Colombia per mezzo di società false. Una parte del denaro era distribuito nei paesi del Medio Oriente per il presunto finanziamento di gruppi terroristi come Hezbollah". La possibile presenza in Sudamerica di organizzazioni di appoggio del radicalismo islamico non è nuova: in passato gli Stati Uniti hanno espresso più volte questo timore per quanto riguarda la zona della 'triplice frontiera' (fra Argentina, Paraguay e Brasile), ma questa ipotesi è sempre stata esclusa dalle autorità brasiliane. La rete disarticolata dall'inchiesta colombiana utilizzava "varie modalità di riciclaggio": dal mercato nero alla compravendita di immobili, passando per le spedizioni internazionali di denaro. "L'organizzazione criminale usava rotte dirette in Venezuela, a Panama, in Guatemala, in Medio Oriente e in Europa". Fra gli arrestati ci sono anche otto persone per le quali gli Stati Uniti avevano presentato richiesta di estradizione e c'è il guatemalteco Otto Roberto Herrera Garcia (legato al cartello messicano del Golfo), che appare nella lista dei 40 nomi più ricercati al mondo. 23-10-2008 Italia. San Patrignano verso la "colonizzazione" di Genova Accogliere e seguire ragazzi tossicodipendenti fino al loro ingresso in comunita', sostenere le loro famiglie e aiutarli nuovamente al momento del loro reinserimento sociale, una volta terminato il programma di recupero dalla droga: sono gli obbiettivi dell'associazione di volontariato 'Amici di San Patrignano', di cui si aprira' domani una sede anche a Genova. E sara' Andrea Muccioli, attuale responsabile del centro antidroga riminese, ad inaugurare alle 18 la nuova sede dell'associazione, a Sampierdarena in via Cassini (14/F), gestita e organizzata da Daria e Manuela, dure ragazze che a San Patrignano si sono lasciate definitivamente alla spalle la tossicodipendenza. Continua cosi' il rapporto che lega il centro di recupero fondato nel 1978 da Vincenzo Muccioli e Genova. In questi anni, 373 giovani del capoluogo ligure sono stati accolti a San Patrignano, 15 sono quelli attualmente in percorso. Sono 250 i ragazzi delle altre citta' e province liguri che sono stati assistiti a Rimini. 23-10-2008 Italia. Torino. Radicali e Comitati Spontanei: Chiamparino, istituisci le narcosale Istituire le narcosale a Torino. E' quanto chiedono i Radicali subalpini e i Comitati Spontanei torinesi che, ieri, nel corso di una conferenza stampa, hanno presentato i contenuti di una mozione depositata ieri in Municipio, rivolta al sindaco Sergio Chiamparino nella quale chiedono di "istituire immediatamente un tavolo di lavoro, attorno al quale oltre al Prefetto ed i responsabili delle Forze dell'Ordine, siedano anche i responsabili dei servizi socio-sanitari operanti sul territorio ed i responsabili dei Comitati Spontanei e di altri Comitati o associazioni, in rappresentanza dei cittadini, per definire ed attuare una strategia di intervento capace di governare efficacemente il fenomeno - tossicodipendenze- a Torino". Nella petizione si chiede, inoltre, di "affidare a questo Tavolo la definizione di un programma operativo per la sperimentazione a Torino di -sale del consumo-" e "di riattivare l'Agenzia comunale per le tossicodipendenze". "Da cinque anni - hanno spiegato i radicali Giulio Manfredi e Domenico Massano - ripetiamo, in questa citta' e altrove, che la difesa della salute dei cittadini tossicodipendenti deve andare di pari passo con la garanzia della sicurezza per gli altri cittadini. La narcosala e' lo strumento che puo' garantire le due esigenze". "I cittadini - hanno aggiunto Carlo Verra, presidente del Coordinamento Comitati Spontanei torinesi) e Bernardo Moscariello (presidente del Comitato Spontaneo Parco Stura, noto come "Tossic Park") - ci chiedono di fare qualcosa di nuovo perche' sono stanchi di subire, ogni giorno, le conseguenze dello spaccio di droga. Noi non siamo un partito politico e possiamo solo chiedere a chi amministra la citta' di mettere in campo iniziative adeguate: la narcosale puo' essere una di queste, per togliere dalla strada i tossicodipendenti, aumentando cosi' la sicurezza". 23-10-2008 Usa. Occhio ai dossier della Casa Bianca Il Marijuana Policy Project ha formalmente richiesto all'ufficio antidroga della Casa Bianca di correggere alcune informazioni erronee. L'ONDCP è accusato in particolare del contenuto del dossier pubblicato col titolo di “Marijuana: The Greatest Cause of Illegal Drug Abuse”, privo di seri fondamenti scientifici. Secondo il responsabile per i rapporti dell' MPP col Governo, Aaron Houston, non si può affermare con tale leggerezza che "la marijuana è la causa più diffusa di abuso di droga". Non ci sono neanche le prove della cosiddetta "gateway theory", per la quale è ineluttabile il passaggio da droghe leggere a droghe pesanti. La richiesta dell'MPP è sostenuta da una petizione popolare. 24-10-2008 Gb. Alle elementari lezioni su sesso e droga I bambini britannici seguiranno lezioni sul sesso e sulla droga a partire dalle scuole elementari. Il ministero per i Bambini, le Scuole e le Famiglie ha affermato che le lezioni di 'educazione personale, sociale e sanitaria' - cosi' sono state chiamate - seguiranno un programma flessibile che le scuole potranno adattare a seconda delle necessita'. 'Non stiamo dicendo che si dovra' insegnare il sesso ai bambini di cinque o sei anni - ha precisato alla Bbc il sottosegretario per le Scuole Jim Knight. E' necessario pero' migliorare l'educazione per quanto riguarda le relazioni personali, il contesto morale per poi parlare di sesso piu' avanti'. Da un recente sondaggio e' emerso che i due terzi dei genitori appoggerebbe le lezioni di educazione sessuale dagli 11 anni in su. 24-10-2008 Ue. Giovanardi/Serpelloni: "Tutti insieme diciamo no alla droga". Ma la droga e le mafie ascolteranno? Il Senatore Carlo Giovanardi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alla droga, dopo aver presentato a livello nazionale la nuova campagna antidroga, ha inviato Giovanni Serpelloni, Capo Dipartimento per le Politiche Antidroga, a partecipare alla Riunione dei Coordinatori Nazionali in materia di tossicodipendenza, tenutasi a Parigi il 22 ottobre. L'evento e' stato organizzato dalla Presidenza Francese del Gruppo Orizzontale Droga (Ghd) del Consiglio dell'Unione Europea. Nel corso della riunione ampio spazio e' stato dedicato al tema della concertazione europea della comunicazione in materia di droga e dei problemi legati all'abuso di assunzione di alcol soprattutto fra i giovani. Nell'analizzare le metodologie di comunicazione e' stata presentata ed illustrata la campagna informativa italiana: 'Tutti insieme diciamo no alla droga'. Una campagna modellata, almeno da quanto si evince dal nome, sulle campagne antidroga americane dal motto "Say no to drugs" (che pero' hanno fallito, come riconosce la stessa Casa Bianca, in quanto hanno invogliato molti giovani a provare sostanze come la cannabis per la prima volta). Molto apprezzato lo spot televisivo che ha indotto i partecipanti alla riunione ad ipotizzare un progetto europeo di condivisione e interscambio di materiali e documentazione fra i vari Paesi membri. La delegazione italiana ha poi espresso le nuove linee strategiche in materia di comunicazione che dovra' essere permanente e ben differenziata per i vari gruppi giovanili ma anche diretta ( sempre di piu' ) ai genitori. Apprezzamento e' stato espresso dagli altri Stati membri relativamente alle proposte italiane. 24-10-2008 Mondo. La guerra alla droga da' forma alla geopolitica, Bolivia-Russia La Russia e' disposta ad aiutare la Bolivia nella realizzazione dei programmi di repressione del narcotraffico messi a punto dal presidente Evo Morales. Lo ha annunciato l'ambasciatore russo a La Paz, Leonid Golulev. 'Coopereremo - ha detto il diplomatico russo secondo l'agenzia di stampa statale Abi - in quello di cui la Bolivia ha bisogno nella lotta al traffico di droga perche', come la Bolivia, la Russia e' vittima di questo flagello'. Al riguardo Golulev ha anticipato che una delegazione guidata dal vice-ministro della Difesa sociale, Felipe Caceres, si rechera' a Mosca per mettere a punto gli accordi necessari per avviare la cooperazione nella repressione del traffico di stupefacenti. 24-10-2008 Olanda. Chiudono i coffee shop al confine con il Belgio, troppi turisti della canna Due citta' olandesi al confine col Belgio hanno annunciato che a partire da febbraio chiuderanno i coffee shop per 'mettere fine alla seccatura di migliaia di turisti della droga francesi e belgi'. In Olanda, infatti, la vendita di cannabis entro certi limiti e' legale. Le due citta', che hanno annunciato l'iniziativa con un comunicato, sono Roosendaal e Bergen-op-Zoom entrambe nel sud-est del paese. Gli otto coffee shop dei due comuni attirano ogni settimana circa 25 mila persone. 'Il turismo della droga - spiega il comunicato - e' il motore della criminalita' legata agli stupefacenti e ha effetto negativo sull'ordine pubblico'. In attesa della chiusura definitiva, il limite di vendita giornaliero per persona sara' ridotto da cinque a due grammi di cannabis. Provvedimenti simili sono annunciati anche a Terneuzen, dove ha sede il piu' grande coffee shop del Paese, qui per maggio 2009 e' annunciata una riduzione della quantita' vendibile e degli orari di apertura. 24-10-2008 Italia. Fumare cannabis in gravidanza un pericolo per lo sviluppo del bambino Occhio allo spinello in gravidanza. La "diffusa convinzione" che i prodotti della canapa siano caratterizzati da una trascurabile tossicita' porta troppo spesso a sottovalutarne i rischi per il bebe'. Ma "i dati disponibili evidenziano l'esistenza di una diretta correlazione tra l'entita' del consumo di derivati della cannabis in gravidanza e l'incidenza di alterazioni neurocomportamentali nel bambino". Lo sottolineano Silvana Gaetani e Vincenzo Cuomo del Dipartimento di fisiologia e farmacologia Erspamer dell'Universita' Sapienza di Roma, in uno studio presentato all'VIII Convegno nazionale scienze della vita, organizzato dal Consorzio interuniversitario Inbb e in corso a Roma. Marijuana e hashish "sono sostanze largamente abusate dalle donne in attesa nel Paesi occidentali", affermano i ricercatori nella loro relazione. Un'abitudine nata dalla convinzione che lo spinello non comporti pericoli. Ma secondo i due studiosi non e' cosi', anzi. "Alla nascita possono essere presenti tremori e una ridotta capacita' di tollerare gli stimoli visivi", ma e' "con la crescita che meglio si delineano i disturbi neurocomportamentali. A 3 anni sono stati evidenziati ritardi nello sviluppo del linguaggio e disturbi del pattern del sonno, mentre a 4 anni sono state descritte una ritta capacita' nei test di percezione visiva, disturbi di memoria e attenzione, e difficolta' di interazione". Inoltre, alcune recenti indagini sui topi, eseguite fra gli altri dal team della Sapienza, suggeriscono che l'esposizione ai cannabinoidi nel pancione induce "sottili modificazioni neurocomportamentali nella prole", e delle "anomalie nelle interazioni sociali". Gli studi sugli animali di laboratorio sono stati condotti per valutare meglio l'effetto in base alla dose assunta dalla mamma. E i risultati sono allarmanti: secondo gli studiosi italiani, dunque, non e' il caso di sottovalutare i pericoli per il bebe' in arrivo, legato agli spinelli in gravidanza. 24-10-2008 Canada. Vancouver. L'eroina efficace nelle terapie disintossicanti Sono stati pubblicati i dati della prima ricerca condotta in Nord America sull'efficacia dell'eroina nelle terapie disintossicanti . La ricerca, denominata NAOMI (North American Opiate Medication Initiative) ha rivelato, come precedentemente aveva fatto una ricerca tedesca, che l'eroina usata come metadone e' efficace nel ridurre il consumo di droghe e migliora le condizioni di salute dei tossicodipendenti. Secondo la ricerca tedesca, e' positiva la somministrazione dell'eroina per combattere la tossicodipendenza in soggetti a cui altre terapie non hanno sortito alcun effetto. Per la ricerca tedesca, la piu' grande fin'ora realizzata, la somministrazione dell'eroina non solo ha migliorato le condizioni di salute dei tossicodipendenti, ma ha anche migliorato le condizioni sociali e l'inserimento sociale. I risultati sono stati cosi' inequivocabili, che i ricercatori hanno invocato nuove politiche sociali per rendere legale questa terapia. Una terapia del genere potrebbe sembrare contraddittoria, ma invece ha dimostrato di essere il modo piu' sicuro per ridurre la pericolosita' di questa sostanza. La somministrazione dell'eroina ha dimostrato di migliorare la salute dei soggetti, riducendo o stabilizzando il consumo di eroina e cocaina. Inoltre, e' aumentato il numero dei soggetti inseriti nel mondo lavorativo. Nella ricerca, durata due anni e divisa in due fasi, sono stati creati due gruppi: uno con coloro che non avevano ricevuto alcun beneficio dalla somministrazione del metadone, e l'altro con coloro che non avevano partecipato ad alcun programma. Il risultato e' stato che "la somministrazione dell'eroina si e' dimostrata efficace quanto quella del metadone per soggetti a cui questa terapia non era stata efficace e per i tossicodipendenti mai entrati in un programma". Lo studio tedesco e' l'ultimo di una serie a dimostrare la validita' di questa terapia. In Gran Bretagna, Svizzera e Olanda ci sono state ricerche simili e programmi concreti che ne dimostrano la validita'. L'unico programma di questo genere attivo in Nord America e' il NAOMI, attivo in Vancouver. 25-10-2008 Afghanistan. Casa Bianca: coltivazioni di oppio ridotte di un terzo in due anni Un piano messo a punto dal governo americano negli ultimi due anni ha ridotto del 31 per cento la produzione e la coltivazione di droghe in Afghanistan. Lo ha reso noto ieri a Washington il Dipartimento del 'National Drug Control Policy', un organo dell'Ufficio esecutivo della Casa Bianca, che ha messo in campo alcune misure per contrastare il commercio di sostanze stupefacenti in Medio Oriente. A due anni dall'applicazione del piano, la produzione di narcotici ha registrato una battuta d'arresto del 31 per cento grazie anche allo smantellamento di numerose coltivazioni nel Nord-est del Paese. Se nel 2006, infatti, erano solo 12 le Province dell'Afghanistan in cui non vi erano coltivazioni di papavero da oppio, nel 2008 se ne contano almeno 18 in cui queste coltivazioni sono vietate. Oggi la produzione di queste sostanze si concentra soprattutto nelle zone a sud e a sud-ovest, ad esempio Helmadn, che rimane la provincia con la piu' alta presenza di coltivazioni. 'L'Afghanistan ha bisogno di pace, di una economia florida e di democrazia, ma diventa difficile realizzare ognuna di queste condizioni se il mercato dei narcotici continua a proliferare' ha detto John Walters, direttore del 'National Drug Control Policy' e stretto collaboratore del presidente Bush. Alcuni esperti hanno pero' recentemente detto che la riduzione potrebbe essere dovuta in larga parte alla grave siccita' delle ultime stagioni. 26-10-2008 Italia. Giovanardi: Udine mi ha chiesto test antidroga per ottenere patente Anche Udine entrera' nella rosa delle citta' italiane, con Foggia, Verona, Cagliari e Perugia, dove si sperimentera' il test anti droga prima di ottenere la patente di guida. Lo ha detto il sottosegretario alla famiglia e alla lotta alla droga Carlo Giovanardi, ieri, a Udine. 'Udine ci ha chiesto verbalmente di essere soggetto di questa sperimentazione. Ne parleremo presto con il presidente della Regione Renzo Tondo - ha proseguito il ministro - anche in vista della conferenza nazionale sulle tossicodipendenze in programma il prossimo marzo a Trieste'. Giovanardi ha poi sottolineato le misure messe in campo dal governo per la lotta alla droga: 'Attivita' di prevenzione e di informazione, attenzione per il recupero in collaborazione tra Sert e privato sociale e anche per i danni che la droga provoca, come per i giovani coinvolti in incidenti stradali. L'esperienza fatta a Verona con test con strutture mobili hanno dato risultati preoccupanti: l'80% dei giovani monitorati sulla strada un giovedi' sera e' risultato positivo ai test per uso di stupefacenti e alcolici'. Tra le altre misure in programma, il test obbligatorio per le professioni a rischio, ha detto Giovanardi, 'e una intensificazione delle attivita' del Dipartimento antidroga presso la presidenza del consiglio che era stato abrogato dal governo Prodi'. 27-10-2008 Gb. Blankett critico sulla riclassificazione della cannabis Per David Blunkett, ex Home Secretary, il Governo intende riclassificare la cannabis per accontentare l'opiniona pubblica e non basandosi su prove scientifiche. Blunkett fu il responsabile, nel 2004, della declassificazione della cannabis dalla Classe B alla C. Jacqui Smith, attuale Home Secretary, a causa delle pressione della polizia e di alcuni settori della Sanita' e' stata costretta a rivedere lo status della cannabis. Riclassificazione voluta malgrado il rapporto dell'Advisory Council on the Misuse of Drugs. Per la Smith, la decisione e'obbligatoria per la qualita' piu' potente di cannabis disponibile nelle strade. "Ci sono state molte discussioni su questa qualita' piu' potente di cannabis, e capisco che il Governo voglia accontentare l'opinione pubblica. Ci sembrava la decisione giusta perche' si concentrava l'attenzione sull'educazione e abbiamo ottenuto risultati positivi, soprattutto nella riduzione del consumo tra i giovani ", ha aggiunto Blunkett difendendo la sua decisione. E' stato chiesto a Blunkett, che ha parlato alla commissione per la Pubblica Amministrazione, se ai politici e' mancato il coraggio di procedere su quella strada a causa degli attacchi dei Media, il quale ha risposto: "Ci sono esempi di politici che hanno preso decisioni coraggiose, ma e' un problema se la rotta cambia, perche' il mondo va comunque avanti". Per la legge "dei tre reati", i trasgressori ricevono un ammonimento e una multa di 80 sterline. L'arresto e' previsto solo al terzo fermo. Dopo la nomina a Premier, Gordon Brown chiese una riclassificazione della cannabis, e lo scorso mese di maggio ha confermato questa decisione, chiedendo leggi piu' severe per il possesso. 27-10-2008 Mondo. Le campagne antifumo invogliano a fumare Il fattore subliminale e' piu' importante di quanto s'immagini, rivela "Buyology", il nuovo libro di Martin Lindstrom, che e' un noto esperto di mercato (di neuromarketing precisamente). Il libro tratta di come reagiscono i consumatori all'impatto dei marchi. Ad esempio, se una campagna antifumo mette in guardia dai rischi del consumo di sigarette, il messaggio ha senz'altro senso da un punto di vista razionale, eppure e' controproducente, secondo le tesi di Lindstrom: ottiene che i fumatori sentano potentemente il desiderio di fumare e non il contrario. Il volume "Buyology: verita' e menzogne su cio' che compriamo" e' frutto di una ricerca durata tre anni e costata 7 milioni di dollari (5.436.000 euro), come segnala il rapporto Advertising Age. Lindstrom e la sua equipe hanno applicato le ultime tecniche neurologiche a duemila persone di cinque Paesi, allo scopo di decifrare il comportamento dell'essere umano quando si tratta di fare acquisti. Tra le evidenze emerse, spicca il fatto che i consumatori non si fanno guidare solo da motivazioni coscienti, ma anche da quelle inconsapevoli. "La maggior parte delle decisioni quotidiane si formano in una parte del cervello di cui non siamo neanche coscienti", ha spiegato Lindstrom. Il responsabile del libro e dello studio voleva scoprire "che cosa rende attraente un marchio", ma la risposta e' risultata complicata. Soprattutto riguardo alle sigarette. Quando chiedeva ai soggetti del campione se gli allarmi antifumo funzionano, la maggioranza rispondeva "Si'" senza nessuna esitazione. Era il loro lato cosciente... ma quallo subcosciente li contraddiceva. Infatti, i risultati mostrano che se la domanda si accompagnava alle immagini, i fumatori avevano piu' voglia di prendere una sigaretta dal pacchetto. Giudizi sulla pubblicita' indiretta Un altro dei risultati interessanti dell'indagine di Lindstrom e' la sottrazione dell'importanza dei loghi dei marchi, giacche' il libro assicura che gli altri sensi, come l'olfatto o l'udito, incidono anche di piu' sulla decisione finale del consumatore. Inoltre, lo studio smitizza il potere del product placement o pubblicita' indiretta -la tecnica pubblicitaria che consiste nel piazzare un prodotto di marca in un programma televisivo. Nel reality American Idol, Coca-Cola e Ford hanno speso la stessa cifra, ma i consumatori memorizzavano molto meglio le immagini dell'azienda di bibite essendo piu' intrecciata all'azione. L'autore, il cui libro sta per essere pubblicato, raccomanda il neuromarketing per scoprire questi segreti, che sicuramente segneranno le indagini pubblicitarie del futuro. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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