====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 24-10-2006 al 30-10-2006 n.44/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Argentina. Rapporto sui consumi di droga - Droga ad Arezzo Wave? L'ennesima overdose di ipocrisia dei sostenitori di chi trova soluzioni nel proibizionismo - Arezzo Wave. Il bigottismo ideologico lotta contro il business e la droga... spostando entrambi altrove NOTIZIE - Italia. Fini: grande mobilitazione contro la 'liberalizzazione' della droga - Gb. Galles. Medici preoccupati dell'alto consumo di cocaina - Usa. Marijuana aiuta nel combattere i sintomi dell'Alzheimer - Usa. Obama, nuova stella del Partito Democratico: contrariamente a Clinton ho aspirato una canna - Italia. Responsabile Sert vendeva Subutex ai tossicodipendenti - Italia. Palermo. Sempre piu' bassa l'eta' del primo spinello - Usa. Fertilita' migliorata con un composto alla marijuana - Italia. Arezzo. Polemiche per il servizio de 'Le Iene' su Arezzo Wave - Italia. Sicilia. Consumatori Italiani chiedono test antidroga per consiglieri regionali - Italia. Milano. Spataro sentito al processo ai Ros dei Carabinieri - Italia. Piu' tossicodipendenti nei Sert di Bologna - Italia. 12 ragazzi su 100 hanno problemi di droga, soprattutto a sud - Italia. Il consiglio regionale della Lombardia contro le narcosalas - Francia. Profilo del giovane consumatore di cannabis - Italia. Meta' degli spacciatori di droga al Nord sono immigrati - Israele. Uno spinello per la pace - Italia. Bologna. Arcivescovo si interroga su aumento del consumo di cannabis e cocaina - Italia. 'Arezzo Wave' non si terra' mai piu' ad Arezzo - Australia. 30 milioni di dollari in campagna contro l'Ice - Italia. Blitz anti-droga a Venezia coinvolge anche tre finanzieri - Italia. Garaci (Iss): non sottovalutare diffusione delle smart-drugs fra i giovani - Italia. Turco: considerare l'evidenza scientifica in materia di droga - Italia. Forum Prevenzione: basta con l'arresto di giovani consumatori di hashish - Nuova Zelanda. In calo consumo e disponibilita' di amfetamine ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 1 morti - 133 arresti - 368,753 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 222,864 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 145,889 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 211 giorni di detenzione ARTICOLI 24-10-2006 Argentina. Rapporto sui consumi di droga Secondo le autorita' sanitarie e la polizia locale, negli ultimi anni nella provincia di Buenos Aires il numero dei tossicodipendenti e' esploso. Oltre al diffondersi del consumo e all'eta' sempre piu' bassa dei consumatori, preoccupa un particolare nuovo e allarmante: gli spacciatori di strada sono ragazzi sempre piu' piccoli. Intanto le ultime cifre rilevano un forte incremento di pazienti in trattamento, secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano El Dia. Per Victoria Huck della Jefatura Departamental di La Plata, la realta' "si riscontra soprattutto nel piccolo commercio che avviene nei quartieri o all'ingresso delle scuole". "Nella catena di distribuzione della droga, l'ultimo tassello e' quasi sempre un minorenne, e cio' non e' casuale: i grandi fornitori fanno in modo che siano presi i minori, i quali escono subito dal commissariato e possono tornare a vendere droga per la strada". Negli ultimi quattro mesi e mezzo, la polizia ha effettuato, nel Gran La Plata, 120 azioni positive di sequestro di sostanze stupefacenti. Azioni che hanno portato al fermo di 151 persone, di cui 110 maggiorenni e 31 minori, e al sequestro di 3.200 chili di marijuana e 280 grammi di cloridrato di cocaina. "I minori avevano quasi sempre la funzione di ultimo distributore su piccola scala", precisa Huck. La psicologa Paola Buoninfante, che si occupa di pazienti con problemi di dipendenza, segnala a questo proposito che "i piccoli, i piu' giovani, non solo sono consumatori, ma molte volte sono utilizzati per vendere e distribuire droga". La non punibilita' di cui godono i minorenni li trasforma in elementi importanti all'interno del narcotraffico. Ma non bisogna dimenticare che questi bambini sono anche vittime di un'infanzia distrutta. Intanto il numero di tossicomani nei centri assistenziali della regione di La Plata cresce a livelli paurosi. Secondo gli ultimi dati forniti da Secreteria de Prevencion y Asistencia de las Adicciones, se tra il 2001 e il 2002 si contavano settemila drogati in trattamento terapeutico, attualmente il loro numero supera ampiamente i diecimila. Secondo un'indagine realizzata l'anno scorso dalla Segreteria di lotta alle tossicodipendenze (Sedronar), nella regione e nel resto del Paese, uno studente su quattro della scuola secondaria affermava che e' molto facile avere della droga. La prima indagine nazionale sulla popolazione degli studenti della secondaria e' stata fatta nel 2001 -tra 32.000 intervistati- e rivelo' che il 5% degli studenti aveva talvolta consumato marijuana e un 3,6% qualche altro tipo di droga illegale. Appena quattro anni dopo, l'indice e' salito del 72%: oggi e' l'11,9% degli studenti ad ammettere di fare uso di droghe illegali. Secondo il ministero dell'Educazione, su una popolazione di 1.575.000 studenti, 188.000 hanno provato marijuana, cocaina, ecstasy. Tra gli studenti di 17 anni e piu', l'indice arriva al 20,1%, ossia due studenti su dieci escono dalla scuola media superiore avendo gia' fatto esperienza con qualche droga proibita. Rosa a Marca 26-10-2006 Droga ad Arezzo Wave? L'ennesima overdose di ipocrisia dei sostenitori di chi trova soluzioni nel proibizionismo Sembra che nel nostro paese si riesca a pensare soltanto per stereotipi, in questo caso: "sesso droga e rock & roll". Le Iene, dell'omonima trasmissione televisiva, hanno riportato l'attenzione sul caso droga durante il Festival musicale di Arezzo Wave nel campeggio della citta' toscana (http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15569). Un servizio in cui hanno ripreso alcuni spacciatori che vendevano sostanze stupefacenti all'interno di questa struttura e' bastato al partito UDC di Arezzo per esternazioni riguardo possibili chiusure di questa manifestazione. Anche da Alleanza Nazionale si sono fatti sentire con un'interrogazione parlamentare in cui si parla solo di forze dell'ordine, ministero dell'Interno e sicurezza, ah dimenticavo!...si parla anche di illegalita' diffusa! Non posso non gridare per l'overdose di ipocrisia a cui questi politici sottopongono le centinaia di ragazzi, e non solo, che hanno partecipato e che parteciperanno a questa manifestazione musicale e a molte altre. Ricordo solamente il caso dei test anti-droga a cui "le Iene" hanno sottoposto alcuni deputati un po' di giorni fa e i risultati che ne sono venuti fuori. Come in questo caso la soluzione e' stata quella di proibire, proibire la messa in onda del programma, come ora si vuole proibire lo svolgersi del festival, non volendo affrontare il problema concretamente. L'attuale legge che pretende di disciplinare la questione delle droghe e' del tutto inefficiente, per questo chiedo venga abrogata per andare verso una legalizzazione, affrontando la spinosa materia delle dipendenze, delle liberta' individuali e delle riduzioni del danno. Donatella Poretti 29-10-2006 Arezzo Wave. Il bigottismo ideologico lotta contro il business e la droga... spostando entrambi altrove Dopo il servizio della trasmissione televisiva "Le Iene", che ha mostrato lo spaccio di droghe durante il festival Arezzo Wave, e dopo il polverone avanzato da alcuni punizionisti seguaci del far danno e sostenitori dell'attuale legge Fini-Giovanardi, l'epilogo e' stato un po' scontato: chiusura! (http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15580). Il "patron" del festival, Mauro Valenti, dice di essersi sentito abbandonato, perche' alle critiche di una parte politica della sua citta' che l'attaccava, non ha avuto difesa da quella parte che credeva a lui favorevole, e la questione dello spaccio sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il suo bicchiere. Un bicchiere –ci si consenta- che gli amministratori della citta' di Arezzo dimostrano di non saper gestire: farsi sfuggire (governo o opposizione poco importa) una gallina dalle uova d'oro come un festival di musica di cotanta importanza (che significa immagine, business e soldi) significa quantomeno che si e' incapaci anche di impedire che un'aiola della propria citta' rimanga verde. La citta' di Arezzo e' anche sede di uno dei piu' importanti mercati periodici dell'antiquariato, se venissero a scoprire che tra i banchi dei venditori ci sia fa di spinelli e si tira cocaina (qualcuno puo' dire che cio' non accada? Si faccia avanti...), che fanno, chiudono il mercato? E cosi' avanti con una ridda di esempi su situazioni in cui mai alcuno si sognerebbe di spostare una lucrosa e onorabile attivita' economica. Cosa e' successo allora con "Arezzo Wave"? Di preciso non lo sappiamo, ma probabilmente e' un business un po' anomalo per una citta' molto conservatrice come Arezzo (poco importa il colore politico della conservazione) e il binomio rock-droga fa molto piu' effetto che non antiquariato-droga: su questo i bigotti, in nome della loro ideologia si scatenano e travolgono tutto, anche il piatto in cui mangiano. E sono bigotti anche gli organizzatori di questo festival, che' di fronte al fenomeno droga (che non nasce solo in quel contesto aretino... e' bene ricordarlo, per quanto sia banale il farlo), si illudono che spostando il luogo del "delitto", lo stesso non avverra' piu' e il loro festival ne avra' giovamento, vigore e business. Poveri illusi o utili idioti? Anche questo non lo sappiamo, ma possiamo garantir loro che, pur se vanno a fare il festival nel giardino di fronte alla casa di Fini o di Giovanardi, gli spacciatori ci saranno lo stesso perche' la domanda (i ragazzi che chiedono di consumare droghe) sara' sempre altissima. Il fenomeno droga non si affronta con i divieti e la fuga, ma si dovrebbe governare con servizi e politiche di riduzione del danno (la cosa migliore sarebbe la legalizzazione delle sostanze oggi illegali, ma fintanto che continuano ad esser tali non si puo' perseverare nel farsi male): cioe' informazioni sulle sostanze che abitualmente vengono assunte dai frequentatori di questi festival, si che' si facciano meno male, e portare sul luogo, per i casi piu' disperati, le strutture e i servizi che sono a disposizione nei Sert. Se cosi' non si fa, dovunque andra' a finire "Arezzo Wave", avremo solo il medesimo spaccio denunciato da "Le Iene" e i medesimi morti per droga registrati ad Arezzo in passato. Vincenzo Donvito -------------------------------------- NOTIZIE 24-10-2006 Italia. Fini: grande mobilitazione contro la 'liberalizzazione' della droga 'Le prossime settimane organizzeremo una grande mobilitazione popolare per impedire la liberalizzazione della droga'. Lo ha detto il presidente di An Gianfranco Fini dal palco della Festa Tricolore in corso a Sant'Agata de' Goti (Benevento). 'C'e' chi arriva a cancellare un principio per il quale non esiste la liberta' di drogarsi e farsi del male vuol dire che si e' in assenza totale di certezze. La nostra legge afferma questo principio, non manda in galera chi si fuma uno spinello ma gli spacciatori'. 24-10-2006 Gb. Galles. Medici preoccupati dell'alto consumo di cocaina I medici gallesi sono preoccupati dall'eccessivo consumo di cannabis nel Paese. Stime ufficiali rivelano che il 5% degli adulti consuma cocaina, percentuale maggiore rispetto al resto del Paese, e che sempre piu' persone si rivolgono all'Univeristy Hospital of Wales, a Cardiff. Il costo accessibile l'ha resa molto piu' accessibile, e dalla scorsa decade il consumo in Inghilterra e Galles e' quadruplicato. 24-10-2006 Usa. Marijuana aiuta nel combattere i sintomi dell'Alzheimer Esperimenti su cavie rivelano che la marijuana contiene composti che potrebbero rallentare la perdita della memoria, sintomo comune dell'Alzheimer. "La marijuana e' un efficace anti-infiammatorio, e molti ricercatori ritengono che ci sia una connessione tra le infiammazioni croniche e il peggioramento della malattia", ha dichiarato Gary Wenk, coautore della ricerca e professore di psicologia alla Ohio State University. "L'infiammazione del cervello fa parte dell'invecchiamento, ma in alcuni casi puo' essere piu' grave e condurre a problemi piu' seri". Nell'esperimento e' stato somministrato un composto sintetico simile alla marijuana, il quale ha ridotto le infiammazioni nelle cavie vecchie, rendendole piu' sveglie. "Il composto ha migliorato la memoria delle cavie anziane, rendendole capaci di superare alcuni tes. Altre ricerche hanno rivelato che i fumatori di marijuana degli anni '60 e '70 difficilmente sviluppano sintomi dell'Alzheimer", ha continuato Wenk. Alle cavie, vecchie e giovani, e' stato sommistrato il WIN-55212-2, sostanza sintetica simile alla marijuana. Il composto migliora la memoria e previene l'infiammazione, ma non e' ancora pronto per essere sperimentato sugli uomini, perche' contiene ancora tracce di sostanza psicoattive. "Non somministriamo la marijuana nei nostri esperimenti perche' stiamo cercando di arrivare ad una sostanza che non sia psicoattiva", ha concluso il professore. I risultati di questa ricerca sono stati presentati ad Atlanta, durante l'annuale meeting della Society for Neuroscience. 24-10-2006 Usa. Obama, nuova stella del Partito Democratico: contrariamente a Clinton ho aspirato una canna 'Quando ero ragazzo, mi capito' di aspirare': chi parla e' Barack Obama, l'unico senatore nero degli Stati Uniti, democratico dell'Illinois, riferendosi alle 'canne'. Obama, che non esclude una sua candidatura alle presidenziali, e' tornato sull'argomento davanti a un gruppo di direttori di giornali, come racconta oggi il New York Times, differenziandosi dall'ex presidente Bill Clinton, che a suo tempo disse 'I didn't inhale', cioe': mi e' capitato di fumare uno spinello, ma senza aspirare il fumo. Sottinteso e' come se non lo avessi fatto. Che Obama si era drogato prima di entrare in politica non e' una novita': la nuova star dei democratici all' opposizione aveva riconosciuto nel suo primo libro pubblicato nel 1995 di avere preso non solo marijuana ma anche cocaina. Non eroina, perche' il 'pusher', il trafficante, non gli stava simpatico. 25-10-2006 Italia. Responsabile Sert vendeva Subutex ai tossicodipendenti Era il responsabile del Sert (Servizio per le tossicodipendenze) e, secondo i carabinieri e la guardia di finanza, cedeva 'sottobanco', dietro lauti compensi, notevoli quantita' di Subutex, un farmaco parificato a sostanza stupefacente del quale disponeva per ragioni professionali. Per i reati di peculato e traffico illecito di sostanze stupefacenti, un medico di Fasano, di 50 anni, e' stato arrestato dai militari in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal gip del Tribunale di Brindisi. All'arresto del medico -del quale non e' stato reso noto il nome- si e' giunti unificando due indagini, una condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Ostuni e l'altra gestita dai Carabinieri del Nor di Fasano. Le indagini della guardia di finanza della Compagnia di Ostuni hanno consentito di controllare diversi soggetti che acquistavano dal responsabile del Sert di Fasano pastiglie di Subutex e metadone che il medico teneva per il suo lavoro nella struttura pubblica e che avrebbe dovuto dispensare soltanto a pazienti (ex tossicodipendenti) sottoposti a particolari programmi terapeutici e di riabilitazione. Le indagini dei carabinieri sono state svolte con un gran numero di appostamenti e pedinamenti nei quali si e' documentato che il medico cedeva 'irregolarmente', o perche' al di fuori della struttura pubblica o perche' dietro ingenti somme di denaro, diverse quantita' di Subutex e di metadone, di volta in volta sottoposte a sequestro dai carabinieri. Questi hanno anche acquisito le testimonianze di molti tossicodipendenti che, in piu' occasioni, hanno dichiarato di aver 'acquistato' dal medico la sostanza stupefacente in buona fede, ritenendo queste cessioni piccoli favori personali fatti per semplificare la procedura burocratica. 26-10-2006 Italia. Palermo. Sempre piu' bassa l'eta' del primo spinello L'eta' per fumare il primo spinello si abbassa sempre di piu'. 'Adesso la prima canna puo' anche essere fatta alle scuole medie'. E' l'allarme lanciato dal procuratore aggiunto di Palermo, Sergio Lari, dopo l'operazione antidroga dei carabinieri di Trapani che la notte scorsa ha portato all'arresto di 20 persone. 'Purtroppo -ha detto il magistrato che ha coordinato le indagini- questa ultima inchiesta non fa che confermare quanto gia' notato da qualche tempo, sono sempre di piu' i ragazzini che acquistano hashish'. Ancora piu' allarmato il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani, Claudio Vincelli. 'In tutte le province -ha spiegato durante la conferenza stampa- si sta abbassando sempre di piu' la soglia dei giovani che si avvicinano alla droga'. Nell'inchiesta di oggi gli investigatori hanno potuto contare anche sull'aiuto degli insegnanti e dei docenti delle scuole del Belice. 'Avere potuto beneficiare della loro collaborazione -ha detto Vincelli- e' stato molto importante. Questa operazione puo' essere considerata come un mattone che viene buttato nel muro di resistenza solitamente trovato'. Sono decine i giovanissimi che, in questa inchiesta, hanno fatto uso di droghe leggere. 26-10-2006 Usa. Fertilita' migliorata con un composto alla marijuana Un composto simile ad uno presente nella marijuana potrebbe aiutare gli accaniti fumatori di tabacco ad una maggiore fertilita'. I risultati, ottenuti da L. J. Burkman, S. Tambar, A. Makriyannis, M. Bodziak, R. Mroz, B. Telesz ricercatori di Istituti di ricerca di Buffalo e Boston, sono stati presentati al meeting annuale dell'American Society for Reproductive Medicine. Il medesimo gruppo di ricerca era arrivato alla conclusione che i fumatori siano meno fertili dei non fumatori, e hanno voluto approfondire gli studi trattando gli spermatozoi dei fumatori con un componente della marijuana. . Gli spermatozoi hanno dei recettori che rispondono ai composti della marijuana e della nicotina. Nella ricerca sono stati impiegati otto volontari, accaniti fumatori, quattro con un flusso regolare di spermatozoi, gli altri con una funzione ridotta. In alcuni casi gli spermatozoi sono stati trattati nella solita maniera, mentre in altri con una soluzione a bassa concentrazione di cannabis. E' risultato che nel secondo gruppo il flusso e' migliorato significativamente, mentre nell'altro e' rimasto invariato. I ricercatori hanno proseguito, usando, per entrambi i gruppi, una soluzione con una piu' massiccia concentrazione di cannabis, e si e' visto un miglioramento del flusso degli spermatozoi per tutti. 26-10-2006 Italia. Arezzo. Polemiche per il servizio de 'Le Iene' su Arezzo Wave Il servizio televisivo de Le Iene sulla vendita di droga all'Arezzo Wave ha provocato forti reazioni nel Consiglio comunale di Arezzo ed anche al Parlamento. Dichiarazione del Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi e del Consigliere comunale di An ad Arezzo Francesco Macrì "Non si può non essere rimasti sconvolti da quanto la nuova puntata delle Iene ha messo ieri sera a nudo sulla vicenda del campeggio di Arezzo Wave: uno spaccio a cielo aperto, un porto franco della droga, dove ognuno la usa liberamente davanti a tutti come alla fiera del mestolo. Uno spaccio gestito non artigianalmente ma dalla criminalità organizzata (Sacra Corona Unita e altre mafie) oltre che dai nordafricani. Un'attività criminale in grande stile, che attenta alla salute dei giovani e che fa di un pezzo di questa città una zona senza controllo a densità di droga forse unica al mondo. Una vergogna, uno schifo, una cosa mai vista. E ciò che ha impressionato di più è che dopo che il giovane morto è stato caricato nel carro funebre e che carabinieri e polizia se ne erano andati tutto è ricominciato come prima, con gente che offriva, comprava e si faceva. Da festival della musica a festival della droga e della morte. Questa è la realtà documentata dalle immagini, e fa accapponare la pelle ripensare ai trionfalismi del sindaco e dell'assessore competente sull'ultima edizione del Festival". "L'escalation drammatica di spaccio e consumo dimostra come le politiche permissiviste e buoniste di chi ad ogni edizione di Arezzo Wave infila la testa sotto la sabbia siano in realtà un tragico percorso che porta al degrado, ai crimini, alla morte. Non ci possono essere indulgenze per chi, facendo finta di non vedere, finisce per mettere in atto veri comportamenti criminogeni, che favoriscono cioè la commissione di reati, attentano alla salute, degradano la città e non solo per una settimana. Perché in quei meeting si allacciano rapporti, si fanno conoscenze, si creano reti che poi rimangono. Ognuno si assuma le sue responsabilità, dalle autorità agli organizzatori, perché è chiaro che bisogna decidersi: o questo festival, manifestazione di importanza mondiale a cui tutti teniamo, viene aiutato a crescere con l'impegno di tutti separandolo nettamente e con decisione dai fenomeni che abbiamo visto dilagare in una crudezza di immagini che non ammette repliche, o è evidente che la città non si può permettere di essere teatro di uno scempio che neanche a Scampia sarebbe possibile vedere e che finisce per lasciare tracce permanenti in un tessuto sociale che già sta vivendo scossoni e cambiamenti da non sottovalutare". "Nelle riunioni in Prefettura il sindaco Fanfani, insieme alle altre autorità, avrebbe dovuto preoccuparsi della sicurezza come priorità nell'interesse del festival, della città e della legalità in generale. E non, invece, pensare che rimettendo il controllo interno del campeggio a dei volontari si fossero liberati del problema e delle responsabilità. Anzi: il sindaco Fanfani, che sa di legge, si sarebbe dovuto imporre perché carabinieri, polizia e vigili urbani vigilassero costantemente all'interno del campeggio come fuori. Avremmo evitato forse un morto, ma sicuramente una testimonianza televisiva che ha svergognato la città in tutta Italia". "Alleanza Nazionale, dal canto suo, chiederà in tutte le sedi una politica di tolleranza zero per le prossime edizioni di Arezzo Wave, mettendo sul piatto le sue proposte, ovvero: che la gestione torni completamente al Comune, che vigili, polizia e carabinieri siano presenti giorno e notte all'interno del campeggio, che si proceda a controllo delle identità, perquisizioni e registrazione per chi accede alla struttura. Infine, vogliamo di spezzare una lancia a favore dei ragazzi che quest'anno si sono occupati della sicurezza del campeggio, che si sono trovati soli a gestire un inferno. Non si può pretendere che loro, che non sono agenti di pubblica sicurezza, potessero reprimere lo spaccio. Semmai, grazie a loro, al campeggio non è successo di peggio". Dopo il servizio mandato in onda durante il programma Le Iene (ieri sera 24-10-06), Mauro Valenti, presidente della Fondazione Arezzo Wave Italia, ha indetto immediatamente una conferenza stampa per fare alcune considerazioni riguardo al filmato proposto. Questa estate durante il Love Festival, i 'giustizieri' di Italia Uno si sono infatti introdotti con una telecamera nascosta nel campeggio allestito come ogni anno per l'occasione e, fingendosi normalissimi ospiti, sono riusciti a filmare scene di spacciatori giunti ad Arezzo per fare affari. Durante la conferenza stampa Mauro Valenti non ha negato il problema evidenziato dalle Iene, anche perché si tratta di un problema vecchio che l'organizzazione Arezzo Wave e le strutture aretine da anni cercano di combattere. "Mandare in onda quel filmato senza nessuna intervista, senza nessuna replica, con una sola chiave di lettura, rischia di annullare gli sforzi di questi anni per restituire gli spazi di Arezzo Wave agli amanti del festival e soprattutto rischia di dare un'immagine distorta della realtà, come se il campeggio di Arezzo Wave fosse frequentato solo da spacciatori e drogati". "Non si tratta di negare o nascondere il problema, ma di proporlo nella sua giusta dimensione e mostrarlo da diverse prospettive, se non altro per tutti quei ragazzi che ogni anno giungono ad Arezzo per divertirsi e che con la droga non hanno niente a che fare". E' per questo che Mauro Valenti si è già messo in contatto con il programma di Italia Uno per chiedere il diritto di replica. Dichiarazione dei consiglieri comunali di Rifondazione comunista, Alfio Nicotra, Marco Bianchi e Cristiano Rossi Le immagini, anche crude, della trasmissione televisiva delle "Iene" riprese durante l'edizione di Arezzowave 2006 portano alla luce uno spaccato che in verità era noto a tutti. Con assoluta evidenza la legislazione antiproibizionista e tutta basata sulla repressione, meglio nota come legge Fini/Giovanardi, si dimostra alla prova dei fatti completamanete fallimentare. Chi si straccia le vesti oggi invocando "un carabiniere in ogni tenda" da schierare nel campeggio di Arezzowave, oltre ad essere anacronistico cerca inutilmente di nascondere questo fallimento. Già nella scorsa consigliatura avevamo denunciato come la scelta unicamente repressiva di contrasto del mercato delle droghe sarebbe stata controproducente ed inapplicabile in molti casi, come quello segnalato dal servizio delle "Iene". Nella nostra mozione "dal penale al sociale" denunciavamo come la svolta punitiva del governo Berlusconi avrebbe avuto "un evidente effetto criminogeno,in quanto le dinamiche del mercato illegale portano i consumatori ad approvviggionarsi di quantità di droga ben superiori a quelle necessarie al consumo individuale." Nella mozione, che il centrodestra non ha mai voluto discutere, scrivevamo: "occorre una politica di prevenzione , a partire dalle strutture scolastiche e dai luoghi di ritrovo delle giovani generazioni e ci si deve impegnare a costruire percorsi mirati ad abbattere il fenomeno delle dipendenze, attraverso un più marcato coinvolgimento dei soggetti interessati e alla costruzione di reti di opportunità sociali, culturali, ricreative" e che "l'illegalità del mercato induce a gravi fenomeni di micro e macro criminalità, e si impone una riflessione su questo tema". Il problema della droga è troppo serio per essere affrontato con semplici campagne d'ordine. Ora essendo impensabile abolire un evento internazionale di grande rilievo culturale come Arezzowave è necessario affrontare il problema droga aggredendo a fondo il legame tra consumatore e spacciatore. Per farlo è necessario modificare a fondo l'impianto proibizionista della legge." Il Sindaco Giuseppe Fanfani ha presentato un esposto al Procuratore della Repubblica dopo avere visto, ieri sera, il servizio andato in onda nella trasmissione televisiva Le Iene e relativo ad Arezzo Wave. "Nella trasmissione - si legge nell'esposto denuncia - si documentava un'ampia attività di spaccio di sostanze stupefacenti avvenuta nel campeggio allestito per i giovani ospiti della manifestazione canora". Particolarmente gravi alcuni fotogrammi nei quali "era ritratta una persona di sesso maschile che appariva per sua stessa ammissione come essere uno spacciatore professionale collegato alla malavita pugliese". Nell'esposto denuncia il Sindaco Fanfani annuncia che "l'Amministrazione comunale si farà tempestivamente carico di valutare la situazione e di assumere i provvedimenti del caso atti ad impedire che gli illeciti possano perpetuarsi anche per il futuro". L'esposto sottolinea che "nella trasmissione si documentavano con assoluta evidenza gravi e reiterati fatti costituenti il delitto di spaccio di sostanze stupefacenti tutti commessi nel territorio di Arezzo". Da qui la denuncia "a tutela della immagine e della legalità della città" "affinché contro i responsabili che saranno individuati si proceda penalmente per i delitti" che la Procura "riterrà di ravvisare nei fatti accertati". Interrogazione urgente alla Camera del deputato di An Riccardo Migliori. Con l'interrogazione urgente presentata alla Camera dal coordinatore regionale di An onorevole Riccardo Migliori, il caso di Arezzo Wave arriva anche in Parlamento". La notizia arriva dal Presidente provinciale di Alleanza Nazionale ad Arezzo Oreste Civitelli, che presso il parlamentare fiorentino di An si è fatto portavoce del caso denunciato con filmati choc dalle Iene di Italia 1. Quando An lanciava l'allarme e chiedeva maggiore attenzione sul festival musicale aretino -ricorda Civitelli- veniva accusata di cedere a tentazioni repressive immotivate. Ora che però le telecamere hanno dimostrato che, con nostro rammarico, avevamo purtroppo ragione, ecco che cominciano a volteggiare i soliti avvoltoi della politica pronti a farsi belli con dichiarazioni stupite per avere il loro quarto d'ora di celebrità. Tutte lacrime di coccodrillo da parte di chi sapeva ed ha preferito fingere di non vedere. Finché ci è scappato il morto e la televisione ha prodotto le prove dei crimini". Serve una riflessione - ammonisce Civitelli - sul futuro di Arezzo Wave. Se è vero infatti che questo festival di rilievo internazionale costituisce una risorsa per la città, bisogna però fare in modo che non rappresenti una risorsa anche per il crimine organizzato, vero nemico del festival stesso. A questo siamo chiamati oggi, e An porterà senz'altro il proprio contributo di idee e valutazioni". Intanto, il dibattito si apre anche a Roma grazie all'interrogazione parlamentare appena presentata dal parlamentare Migliori: Il servizio televisivo andato in onda il giorno 24 ottobre 2006 nella trasmissione Le Iene - si legge nel documento depositato alla Camera - è tale da evidenziare senza alcun dubbio un'assoluta situazione di illegalità diffusa all'interno della struttura denominata Campeggio di Arezzo Wave, appositamente allestita dall'Amministrazione Comunale di Arezzo per ospitare i numerosi giovani che accorrono al Festival ogni anno. Il Comune di Arezzo, La Fondazione Arezzo Wave e l'amministrazione provinciale coordinano l'organizzazione del Festival per quanto concerne gli aspetti legati all'ordine pubblico con i rappresentanti delle forze dell'ordine (Questura, Comando Provinciale Carabinieri e Comando e Guardia di Finanza) e del governo (Prefettura). In occasione dei vari incontri tra i soggetti sopra menzionati vengono decise e coordinate le misure atte a tutelare l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini al fine di prevenire reati, quali lo spaccio di stupefacenti, purtroppo comuni nell'occasioni di queste kermesse musicali". Ciò premesso Migliori chiede di sapere se vi erano già state segnalazioni da parte dell'amministrazione comunale riguardo ai fenomeni di illegalità diffusa presenti durante la kermesse musicale denominata Arezzo Wave" e quali azioni intende promuovere il Ministro degli Interni al fine di venire a conoscenza del perché nella struttura comunale Campeggio di Arezzo Wave si sia verificata nei fatti una palese situazione di illegalità diffusa". Ancora, Migliori domanda quali sono le misure che il Ministro intende adottare per garantire l'ordine e la sicurezza non solo nella città, ma anche nella struttura che ospiterà i ragazzi nelle prossime edizioni del Festival e se verranno posti in essere controlli sistematici su tutti i visitatori provenienti dai caselli autostradali (Monte San Savino e Arezzo) dalla Stazione di Arezzo e dalle principali arterie viarie". Quanto all'edizione appena trascorsa, il deputato domanda come mai non vi erano presidi delle forze dell'ordine all'interno della struttura comunale ospitante il campeggio del festival e se risulta vero che non erano stati autorizzati per "presunti problemi di ordine pubblico". 26-10-2006 Italia. Sicilia. Consumatori Italiani chiedono test antidroga per consiglieri regionali Francesco Tanasi, leader nazionale del movimento politico 'Consumatori Italiani', si rivolge al presidente dell'Ars, Gianfranco Micciche', invitandolo a 'proporre agli onorevoli siciliani di sottoporsi, facoltativamente e spontaneamente, a test antidroga e di cultura generale'. 'Poiche' si presume che gli onorevoli debbano rappresentare la Sicilia, appare lecita l'idea di conoscere il loro livello culturale ed eventuali abitudini, come l'assunzione di droghe'. Tanasi conclude affermando che per 'i cittadini siciliani e' fondamentale avere delle garanzie in merito alla 'qualita' dei soggetti che li rappresentano al potere'. 26-10-2006 Italia. Milano. Spataro sentito al processo ai Ros dei Carabinieri 'Il generale Ganzer mi sorprese negativamente perche' propose di vendere 30 chili di droga che facevano parte di un carico da 200 chili arrivato su una nave proveniente dalla Colombia e attraccata al porto di Massa Carrara. Al processo in corso a Milano nei confronti di alcuni ufficiali e sottufficiali dei Ros dei Carabinieri, tra i quali il generale Gianpaolo Ganzer, accusato di associazione a delinquere, finalizzata al traffico di droga ed altri reati, e' il procuratore aggiunto Armando Spataro a testimoniare davanti ai giudici e a raccontare un episodio che lo aveva visto coinvolto nei presunti 'traffici' del generale tempo fa. All'epoca, spiega Sparato, 'decisi di ordinare la distruzione di quella droga perche' non consente alla polizia giudiziaria di rivenderla'. Il magistrato ha spiegato che, al massimo, in questi casi e' prevista la firma di un decreto di ritardato sequestro. Provvedimento che lui stesso aveva assunto su richiesta dei Ros ma 'l'evolversi della vicenda fu tale da convincermi ad ordinare la distruzione immediata di quella droga'. Spataro ha poi ricordato di avere convocato, all'epoca, una riunione con i colleghi e l'allora procuratore aggiunto Manlio Minale per metterli al corrente di quanto era accaduto, cosi' da evitare il ripetersi di episodi simili. 27-10-2006 Italia. Piu' tossicodipendenti nei Sert di Bologna Sono circa seimila i tossicodipendenti che nel 2005 hanno gravitato nell'area metropolitana bolognese, secondo il Rapporto Droga 2005 elaborato dalle autorita' sanitarie bolognesi e che evidenzia come siano aumento le persone con problemi di droga. E' stato stimato un consumo di 1000 kg di eroina, 1500 di cocaina, 3500 di cannabis, per un valore complessivo prudenziale che si dovrebbe avvicinare ai 25 milioni di euro. Per quanto riguarda l'abuso di droghe aumenta il consumo critico (giovani, scolarita' medio alta e lavoratori, senza riferimenti nei servizi), il numero dei non bolognesi, il numero dei carcerati per droga. Piu' in dettaglio, aumenta a 3.216, contro i 2.508 del 2005, il numero di soggetti seguiti dai SERT, che sono per la quasi totalita' residenti, tossicodipendenti di lunga data, cronici, eroinomani, poveri, con problemi di salute. Del numero complessivo, 731 sono seguiti in carcere. Da rilevare che il rapporto utenti SerT/popolazione residente a Bologna e' il doppio rispetto a citta' come Roma, Milano e Torino. Cala il numero dei positivi all'HIV, in aumento invece il numero dei casi di epatite C. Diciannove i decessi per overdose nel 2005 contro i 15 del 2004 e i 13 del 2003. Oggetto dell'indagine anche i cosiddetti "tossicodipendenti marginali": vivono condizioni di marginalita' e forte disagio sociale, con problematiche concomitanti, (poverta', clandestinita', problemi psichiatrici, alcolismo, problemi con la giustizia) che rendono difficile un rapporto continuativo coi servizi, tipologia in aumento nelle grandi citta'. Il Rapporto annuale 2005 sulle tossicodipendenze dell'Osservatorio Epidemiologico Metropolitano sulle Dipendenze Patologiche dell'Azienda USL di Bologna e' stato elaborato prendendo in considerazione tutti gli interventi rivolti a tossicodipendenti ed alcolisti da parte del sistema sanitario, da parte dei servizi sociali del Comune, e da parte delle forze dell'ordine. Per quanto riguarda le attivita' di cura e prevenzione, l'indagine ha evidenziato il fatto che all'interno dell'utenza dei SerT tende a diminuire la percentuale degli eroinomani, mentre aumentano i consumatori di cocaina e cannabinoidi. Diminuiscono sia gli accessi in comunita' terapeutica sia quelli all'Unita' di Aiuto, sia quelli allo Sportello Sociale. Complessivamente nei SERT, sono stati effettuati 10.434 trattamenti per tossicodipendenti, con una durata media di 29 mesi per trattamento. Nel 68% dei casi e' stato somministrato metadone, nel 40% sostegno socio educativo, nel 30% trattamenti farmacologici di varia tipologia, 28% colloqui di consultazione psicologica, 9% e' stato in comunita', 7% sostegno socio economico, 4% psicoterapia. 27-10-2006 Italia. 12 ragazzi su 100 hanno problemi di droga, soprattutto a sud Psicopatologie, nuove droghe, alcolismo, lavoro minorile. Problemi che in Italia riguardano 12 ragazzi su 100, soprattutto nel Sud: la devianza a Bari e a Catania e' superiore a quella di tutto il Nord. La denuncia arriva dalla Societa' italiana pediatria preventiva e sociale (Sipps), che domani inaugura il suo 18esimo congresso nazionale a Lecce. 'Durante l'incontro -scrivono in una nota i pediatri Giuseppe Di Mauro e Giuseppe Mele, presidenti del congresso- speriamo di gettare le basi per una strategia che coinvolga le istituzioni a livello nazionale e locale con il primo obiettivo di rendere vivibili quelle 'isole', che ormai sono diventate ghetti, rappresentate dalle periferie delle grandi citta' dove regna la delinquenza, che coinvolge anche i ragazzi'. 'Sono almeno 12 ogni 100 -dice Mele, che e' anche neopresidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp)- i ragazzi che sono entrati nel tunnel della devianza nel Sud con punte molto alte nelle periferie delle grandi citta'. L'indice si abbassa, ma e' pur sempre drammatico, nel Nord e nel Centro: e' del 7%, con grandi sacche di devianza soprattutto nelle periferie delle grandi citta'. Al congresso di Lecce verranno lanciate proposte affinche' le periferie diventino vivibili, grazie alla creazione di centri di ricreazione e anche di formazione. Ma per ottenere questo e per difendere concretamente l'infanzia non solo con vuote parole e progetti che rimangono sulla carta -spiega il pediatra- occorre anche un salto culturale delle istituzioni e dell'opinione pubblica. Si e' ancora convinti che il ragazzo sia al centro dell'universo e, invece, ne e' ai margini, senza alcuna difesa'. 27-10-2006 Italia. Il consiglio regionale della Lombardia contro le narcosalas Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato l'ordine del giorno presentato dal consigliere di Alleanza nazionale Silvia Ferretto Clementi che si oppone alle proposte del governo Prodi di modificare la legge Fini e di istituire le "stanze del buco". L'approvazione di questo ordine del giorno, inserito nel piano socio-sanitario votato ieri, e' secondo Ferretto "molto importante, perche' se la proposta del ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, e quella del ministro della Salute Livia Turco dovessero essere approvate vanificherebbero anni di duro lavoro svolto dalle comunita', dalle famiglie, dalle istituzioni, ma anche, in particolare dalla regione Lombardia per prevenire e contrastare le tossicodipendenze". L'esponente di An ammonisce che "anche a causa della disinformazione, sono molte le persone, soprattutto fra i giovani, che sottovalutano gli effetti devastanti della droga, anche di quelle definite 'leggere'. Fra queste anche la cannabis, della quale il ministro Turco intende rivedere al rialzo i quantitativi detenibili previsti dalla legge Fini. Sono ormai numerosi gli studi che hanno dimostrato che l'uso della cannabis ha pesanti effetti collaterali. Sull'eroina credo non ci sia nulla da aggiungere". 28-10-2006 Francia. Profilo del giovane consumatore di cannabis Chi sono i giovani "dipendenti" dalla cannabis? Per la prima volta da quando e' stata creata la rete consultation cannabis, nel febbraio 2005, l'Osservatorio sulle droghe (OFDT) mostra la fotografia dei suoi utenti. I consumatori assistiti nei centri, anonimi e gratuiti, sono nell'80% dei casi maschi, d'eta' compresa tra i 14 e i 25 anni (con una media di 21); uno su quattro e' minorenne e l'1% ha meno di tredici anni. Molto spesso vengono accompagnati da un membro della famiglia (donna nel 68% dei casi). Un terzo degli adolescenti decide di consultare il servizio convinto da una persona cara, un quarto vi si reca spontaneamente, il 38% su ordine di un organo giudiziario. In ogni caso, il motivo della consultazione e' il consumo elevato di cannabis. Il 45% di questi adolescenti dice di fumare tutti i giorni, il 20% regolarmente; tutti gli altri sono consumatori occasionali, in quanto fumano meno di dieci spinelli al mese. Al termine della consultazione, oltre un terzo dei giovani pazienti verra' diagnosticato dipendente. "Si distinguono per una sperimentazione precoce del consumo. In media, a 14 anni e mezzo", rileva Ivana Obradovic, autrice dello studio. Si sa che piu' la cannabis viene assunta presto, piu' il suo consumo diventa regolare. Altro punto approfondito da OFDT: l'uso di cannabis e' spesso associato a tabacco ed alcol; il 90% dei pazienti e' fumatore giornaliero di sigarette e il 20% beve regolarmente alcol. Infine, la rete ha inquadrato bene la sua utenza. In un anno ha visto sfilare 15.200 consumatori, e ognuno di loro si e' presentato in media due volte. Ma la meta' dei pazienti, indirizzati ai gruppi di parola o ai punti d'ascolto, sono venuti una volta sola; circa il 30% ha abbandonato subito dopo il primo contatto: una quota giudicata "piuttosto soddisfacente" in un ambiente dove rinunciano molti di piu' che in altre situazioni. L'obiettivo affidato dal ministero della Sanita' ai 280 consultori e' d'informare i consumatori e proporre consigli personalizzati agli utenti a rischio. "Si volevano aprire dei luoghi dove i giovani potessero esprimere senza vergogna i loro problemi con la cannabis, e dare sostegno ai loro genitori", spiega Didier Jayle, presidente di Mission interministérielle de lutte contre la drogue et la toxicomanie. "Non siamo qui nella veste di moralizzatori, ma per dire che la cannabis non e' innocua". La cannabis e' il prodotto psicoattivo illegale piu' consumato in Francia. Seduce particolarmente i giovani: il 15% dei ragazzi e il 6% delle ragazze fumano regolarmente spinelli all'eta' di diciassette anni -secondo l'inchiesta Escapad pubblicata a settembre da OFDT. Ma per la prima volta dalla sua creazione, sei anni fa, l'inchiesta ha dato una buona notizia, ossia che il consumo di cannabis tra i giovani non e' in aumento. 28-10-2006 Italia. Meta' degli spacciatori di droga al Nord sono immigrati Uno studio dell'Universita' di Bologna rivela che nel Nord Italia almeno uno spacciatore di droga su due e' extracomunitario. Ne riferisce il Corriere della Sera. "A differenza delle banlieues francesi, dove i figli disoccupati degli immigrati regolari possono anche scatenare la guerriglia urbana, le periferie del Nord Italia per ora sono attanagliate da un'altra emergenza: i cosiddetti 'clandestini indesiderati' di prima generazione. Quelli che, per intenderci, non guadagnano 700 euro al mese in nero, facendo la badante o il muratore, ma presidiano piazze e marciapiedi per spacciare ogni tipo di droga. E il ricco Veneto ha il primato: a Padova, la citta' del 'muro antispaccio', nel 2005 il 64,7% degli arresti per droga ha riguardato gli stranieri. A Verona il 53,3%, la stessa percentuale che nello stesso anno e' stata registrata negli hinterland di Milano e di Torino. Uno studio del professor Marzio Barbagli del dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Universita' di Bologna, che ha messo in sequenza i dati sui reati denunciati dal 1988 al 2006, mette a fuoco con una costante la percentuale di stranieri deferiti all'autorita' giudiziaria per violazione della legge sugli stupefacenti (produzione, traffico e spaccio). La costante, cioe' una flessione del fenomeno straniero/spacciatore, si ripete ben quattro volte e sempre in occasione delle diverse sanatorie o regolarizzazioni: legge Martelli del '90, decreto Dini del '95, Turco- Napolitano del '98 e Bossi- Fini del 2002. L'effetto 'calmiere' e' dovuto a due fattori: oltre alla paura di perdere il permesso di soggiorno faticosamente conquistato, ci sono i controlli di polizia e la macchina delle espulsioni che e' stata resa piu' efficiente dal primo governo Prodi e dal Berlusconi II in occasione di sanatorie e regolarizzazioni. Spiega Barbagli: 'L'attenzione e' tutta focalizzata sugli sbarchi a Lampedusa ma qui il problema vero sono i controlli interni. Quando si trova un irregolare indesiderato, sul quale non si puo' chiudere un occhio perche' non fa la badante o il muratore, la polizia applica norme ancora troppo poco severe rispetto agli altri Paesi della Ue nei quali si finisce in galera se ti rifiuti di dire chi sei e da dove vieni'. E i numeri sui reati commessi dagli stranieri dimostrano quanto siano numerosi gli 'indesiderati' e come si sappiano adeguare alle esigenze del mercato degli stupefacenti: si concentrano soprattutto nel province del Nord, dove girano piu' soldi, abbandonando lo spaccio di eroina per dedicarsi a quello piu' remunerativo di cocaina (negli ultimi 10 anni sono quasi quintuplicati gli stranieri segnalati per lo smercio di questo tipo di droga). A monte di tutto questo c'e' il sistema dei Centri di permanenza temporanea (Cpt) e delle espulsioni, introdotto dal centrosinistra con la Turco- Napolitano e poi reso piu' severo dal centrodestra con la Bossi-Fini, che ha mostrato grosse sacche di inefficienza e di cattiva gestione: nel 2000-2001, gli espulsi effettivi erano il 30%. Una quota che, con la Bossi-Fini, diventa del 51% nel 2003 quando va a regime il raddoppio del tempo di trattenimento nei Cpt (da 30 a 60 giorni). Poi, pero', gia' nel 2004 il meccanismo delle espulsioni diventa meno efficace. 'I Cpt non devono essere luoghi di detenzione, di sofferenza, ma solo degli hotel, magari a piu' stelle, nei quali lo straniero viene trattenuto in attesa della sua identificazione', spiega Barbagli. Che aggiunge: 'E' ovvio che, insieme a norme piu' severe per gli indesiderati, servono politiche piu' flessibili per l'ingresso dei lavoratori. Ma questo e' l'altro lato della medaglia'. E come ha osservato in piu' occasioni il ministro dell'Interno Giuliano Amato, bisogna evitare che nei Cpt convivano famigliole e delinquenti abituali. 'Il dato della criminalita' straniera non e' trascurabile', incalza Barbagli che in passato ha collaborato con il governo di centrosinistra. Tra il 2001 e il 2003, gli stranieri hanno battuto il record nei borseggi (83%), nei furti in appartamento (61%) e nei furti d'auto (34%). E poi c'e' lo sfruttamento della prostituzione che ha determinato un impressionante aumento delle donne straniere vittime di omicidio: 'Anche per reati meno gravi gli stranieri sono soggetti a rischio, piu' degli italiani'. Ma e' la droga che alimenta le statistiche criminali: 'Nel Nord Est, il fenomeno ha una diffusione enorme e per questo la popolazione e' furibonda', conclude Barbagli. Mentre nel Far West di Napoli, dove la Camorra paga miseri mensili agli spacciatori minorenni italiani, gli stranieri arrestati per droga sono solo il 4,5% del totale". 28-10-2006 Israele. Uno spinello per la pace Per la pace in Medio Oriente l'universita' di Gerusalemme suggerisce la strada da percorrere: marijuana e hashish. Qualche giorno fa nella prestigiosa Beit Mayersdorf del campus universitario del Monte Scopus (Universita' di Gerusalemme) e' stato indetto il primo convegno sul 'Joint israelo-arabo per la questione della politica della pace e degli stupefacenti in Medio Oriente'. Nella ricerca della pace, e' stato sostenuto, la marijuana e l'hashish possono quello che non hanno potuto decenni di sforzi diplomatici. Dopo aver constatato che "gli abitanti di Israele sono un esempio eccellente di una societa' coinvolta in un conflitto permanente" e che la stessa Gerusalemme, distesa ai piedi del Monte Scopus, "rappresenta l'essenza del conflitto", gli organizzatori hanno cercato di dimostrare che la speranza in un futuro migliore risiede nella pianta della cannabis, "un fattore che accomuna le Nazioni e i popoli della Terra". Nel tentativo di dare un'impostazione pratica al dibattito accademico, hanno anche affermato che proprio la legalizzazione delle droghe leggere dovrebbe dare un impulso al processo di pace. Ignorato dai grandi mezzi di comunicazione e delle televisioni nazionali, il convegno ha invece attirato l'attenzione di un pubblico eclettico fra cui si notavano studenti di aspetto serio che in extremis avevano deciso di saltare le lezioni nella vicina facolta' di Giurisprudenza, misti a cinquantenni usciti in apparenza dal campus di Berkeley negli anni Settanta. In questa atmosfera stimolante ha preso la parola Boaz Wechtel, il leader del Partito Alè-Yarok (foglia verde) che per tre volte si e' presentato alle elezioni alla Knesset, riportando risultati numericamente trascurabili. Secondo Wechtel ci sono almeno tre argomenti vincenti per indurre israeliani e palestinesi se non proprio a fumare assieme il Calumet della pace, come nei film western, almeno a farsi uno spinello assieme. In primo luogo, afferma, la legalizzazione delle droghe leggere in Israele significherebbe infierire un duro colpo a chi (come gli Hezbollah libanesi) traffica in stupefacenti per finanziare la propria lotta armata e il terrorismo. In secondo luogo, estese coltivazioni di cannabis risolleverebbero le condizioni degli agricoltori israeliani, che negli ultimi anni hanno conosciuto solo amarezze e recessi. In terzo luogo, di questo il Partito Alè-Yarok è profondamente convinto, il consumo di hashish e marijuana rende le persone meno aggressive, piu' mansuete. In questa lista, che si presenta al pubblico come una formazione dedita al dialogo per la pace, non mancano gli attivisti arabi. Alcuni di loro, pur menzionati come oratori dal programma distribuito dagli organizzatori, hanno tuttavia dato forfait. Un anno fa, quando Alè-Yarok presento' la lista dei propri candidati, la polizia israeliana fece subito perquisizioni negli appartamenti di due esponenti arabi, uno dei quali fu anche arrestato. Un episodio che ha lasciato il segno e che ha indebolito la disponibilita' ad esporsi. Alè-Yarok sa che la sua e' una battaglia di pochi contro molti, che richiedera' tempo e determinazione. Dopo il "picnic alla marijuana" organizzato a maggio a Tel Aviv e dopo il convegno di Gerusalemme su "pace e stupefacenti in Medio Oriente" e' necessario organizzare adesso nuove iniziative che riescano a prevalere sul carattere sostanzialmente conservatore di israeliani e palestinesi. 29-10-2006 Italia. Bologna. Arcivescovo si interroga su aumento del consumo di cannabis e cocaina Il rapporto sulla droga, che bolla Bologna come una citta' in cui il consumo e' altissimo, "deve fare molto riflettere, su che cosa noi stiamo offrendo ai giovani". L'arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, a margine del convegno "Il disagio mentale: la risposta della comunita' cristiana", commenta con preoccupazione i dati dell'Osservatorio dipendenze del capoluogo emiliano, che indicano una crescita nei consumi di cocaina e cannabis, e quantificano in 25 milioni di euro il giro d'affari degli spacciatori. Un dato, questo, su cui, secondo Caffarra, occorre meditare. E lavorare, usando tre leve fondamentali per educare i ragazzi: la famiglia, la scuola e l'esempio degli adulti. "Nessun giovane nasce cocainomane", dice Caffarra. Che si chiede: "Perche' questa ricerca di evasione? Io credo che i ragazzi abbiano bisogno di un incontro con persone nelle quali risplenda un senso della vita, che dia loro la certezza che e' possibile vivere una vita buona anche oggi", mentre le droghe, "alla fine sono scelte di morte, non di vita". Per educare i giovani contro la droga, sottolinea l'arcivescovo bisogna innanzitutto mettere in campo politiche per "promuovere l'indispensabile preziosita' e valore del nucleo famigliare", perche' "e' li' la culla dell'umanita'" di ogni individuo. E poi puntare sulla scuola, che "e' un problema centrale nella societa' civile". Bisogna chiedersi se "veramente la scuola educa", spiega Caffarra. Che racconta di aver incontrato, proprio questa mattina un gruppo di bambini di terza media, che hanno voluto salutarlo, mentre visitavano alcuni monumenti del centro, tra cui san Petronio. "Vedrete la meridiana di Cassini, gli ho detto. E ho chiesto: lo sapete chi e' Cassini? Veramente no, mi hanno risposto. Ma vi piace la matematica? Veramente no, mi hanno risposto. E allora gli ho raccomandato: pensate a cosa potete avere dalla scuola, come capacita' di crescita e di pensare". Altrettanto importante, poi, e' fare delle buone "proposte di vita pubblica", ovvero dare il buon esempio. Perche', spiega l'arcivescovo di Bologna, "ci sono proposte che sono educative e altre che non sono educative, pero'-aggiunge in tono scherzoso- non vado oltre perche' poi dicono che l'arcivescovo di Bologna e' un ruminante della Santa alleanza". E l'intervento forze dell'ordine? La repressione? "Ci sono dei limiti che non devono essere superati -risponde Caffarra-. Se c'e' una legge va rispettata e chi non la vuole rispettare, deve essere costretto a rispettarla. Questo e' l'abc, se no qui veramente diventa una giungla. Su questo non si discute. Ma volevo attirare l'attenzione su cio' che e' piu' profondo. Come dissi anche nella omelia di San Petronio: se la legalita', che e' assolutamente necessaria, non si radica in una condivisione di destini fra le persone, viene inesorabilmente sconfitta". 29-10-2006 Italia. 'Arezzo Wave' non si terra' mai piu' ad Arezzo Arezzo Wave, il festival rock arrivato quest'anno alla ventesima edizione, non potra' piu' svolgersi ad Arezzo. La clamorosa decisione, unilaterale, e' stata presa da Mauro Valenti, presidente della fondazione di Arezzo Wave e inventore della manifestazione, a pochi giorni dal servizio de Le Iene, su Italia 1, che metteva in luce lo spaccio di droga all'interno del campeggio allestito per ospitare i ragazzi che assistono ad Arezzo Wave. Valenti ha reso noto la decisione con una lettera aperta alla citta' rivelando che, tra l'altro, una valutazione in questo senso era gia' in corso con l'amministrazione comunale: 'a causa della sua continua crescita, stavamo valutando -scrive Valenti- se la citta' fosse in grado di continuare ad accogliere la manifestazione, e i progetti ad essa collegati o se, come un albero cresciuto in un vaso ormai stretto, fosse giunto il momento di cambiare il contenitore e quindi citta'. L'unico freno a quest'ultima ipotesi era l'affetto e il senso di appartenenza che ci legava al territorio'. La manifestazione, unica nel suo genere, da anni era al centro di un dibattito legato alla capacita' di Arezzo di accoglierla, tenuto conto dell'enorme sviluppo che ormai aveva avuto. Indubbiamente il filmato girato durante l'ultima edizione dalle Iene, girato nel campeggio che viene allestito alle porte della citta' in occasione della manifestazione, ha accelerato la decisione. 'La vicenda del filmato ci ha fatto accelerare la decisione, non tanto per le immagini proposte, e' chiaro che siamo contro lo spaccio e il commercio di droga, quanto per la reazione delle forze politiche locali al riguardo'. 'Se e' scontata per il gioco delle parti, la critica di alcuni esponenti dell'opposizione di centrodestra, lo stupore ci viene dall'assordante silenzio di gran parte dei partiti della maggioranza e degli amministratori locali che non ci hanno inviato il proprio sostegno, ne' lo hanno reso di pubblico dominio confermando cosi' l'assoluta indifferenza nei confronti del progetto e del futuro della manifestazione'. Giovedi' scorso il consiglio comunale aveva deciso, all'unanimita', di convocare una prossima assemblea aperta alla citta' per valutare come Arezzo si rapporta alla manifestazione e cosa si poteva e si doveva fare per comprendere, prevenire e intervenire nel pesante disagio giovanile alla base del forte consumo di stupefacenti. 'L'inevitabile conseguenza di tutto cio' e', nostro malgrado, la ricerca di una nuova dimensione per la nostra rassegna. Il prossimo anno quindi chi ci vuole bene, e spero che siate molti, purtroppo dovra' fare qualche chilometro in piu' per ascoltare la nostra musica'. 29-10-2006 Australia. 30 milioni di dollari in campagna contro l'Ice Il Governo federale finanziera' con 30 milioni di dollari una campagna contro il consumo dell'Ice. Campagna che ricalca quelle televisive gia' trasmesse negli anni '80. Il minsitro della Salute Chris Pyne ha dichiarato che la campagna, rivolta agli adolescenti, illustrera' le terribili conseguenze del consumo degli stupefacenti sintetici. "Dobbiamo tenere sotto controllo l'Ice. In assenza di una soluzione miracolosa possiamo solo spaventare le persone sulle terribili conseguenze di queste sostanze". 30-10-2006 Italia. Blitz anti-droga a Venezia coinvolge anche tre finanzieri Anche tre finanzieri coinvolti nell'operazione 'Castello', della squadra Mobile di Venezia, che e' culiminata nell'arresto di 25 persone ad opera di oltre 150 agenti disseminati sul territorio. Gli inquirenti, nel pomeriggio di oggi, hanno illustrato ulteriori dettagli del blitz: tra questi anche il fatto che, nella rete di spaccio smantellata, che operava tra terraferma e centro storico, vi era anche un terzetto di militari della Guardia di Finanza. Secondo le prime risultanze i tre avrebbero spacciato lo stupefacente che veniva sequestrato durante le operazioni. 30-10-2006 Italia. Garaci (Iss): non sottovalutare diffusione delle smart-drugs fra i giovani Sono per lo piu' di origine vegetale e possono essere acquistate senza alcun problema o divieto in erboristeria, via internet e nei cosidetti smart-shop. Si tratta delle smart-drugs definite anche le droghe 'furbe' poiche' sfuggono ad ogni divieto, il cui consumo rappresenta un fenomeno sempre piu' emergente e in preoccupante crescita soprattutto tra gli adolescenti. nel giorno di apertura della conferenza sulle tossicodipendenze, promossa dal ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanita', il presidente dell'Iss, Enrico Garaci, lancia l'allarme: 'Se il fenomeno e' per il momento circoscritto, ma e' in espansione e non va assolutamente sottovalutato perche' ha effetti pesantissimi'. Un fenomeno, dunque, nuovo, ha sottolineato Garaci, tanto che spesso e' molto difficile diagnosticare le intossicazioni determinate da queste sostanze. Per questo, l'Iss ha messo a punto uno specifico manuale, destinato agli operatori del settore, che classifica 25 tra i piu' pericolosi principi attivi delle smart-drugs. 'Il fenomeno delle tossicodipendenze e' adesso piu' insidioso, in quanto si e' allargato il mercato delle sostanze e quindi ci possiamo trovare non pronti a dare una risposta adeguata. E' il caso delle smart-drugs, di quelle sostanze cioe' che hanno o vantano proprieta' psicofisiche e sono di libera vendita'. Su incarico del ministero della Salute e in collaborazione con i Nas, ha detto Garaci, 'abbiamo provveduto ad analizzare queste sostanze, mettendo a punto un manuale che per la prima volta classifica e caratterizza 25 di questi principi attivi sia dal punto di vista chimico-fisico che farmaco-tossicologico'. Il manuale, ha sottolineato il presidente Iss, verra' distribuito agli operatori come i Pronto Soccorso ed i centri antiveleni, in modo che sia piu' facile individuare e curare queste intossicazioni. Il fenomeno, ha commentato Garaci, 'per ora e' circoscritto, ma riteniamo importante non sottovalutarlo ed essere pronti a qualsiasi emergenza di carattere sanitario'. Queste le 25 sostanze vegetali, ed i loro principi attivi, su cui il manuale 'Smart Drugs' dell'Iss punta i riflettori: il fungo ovolo malefico (principio attivo muscimolo); noce di betel (arecolina); hawaiian baby woodrose (ergina); ginseng indiano (witanolidi); assenzio (absintina); natema (dimetiltriptamina); occhi di dio (sesquiterpeni); arancio amaro (sinefrina); mao (efedrina); tlilitzin (ergina); lattuga selvatica (lattucina); mimosa tenuiflora (dimetiltriptamina); biak (mitraginina); yohimbe (yohimbina); badoh (ergina); menta magica (salvinorina); kanna (mesembrina); malva branca (efedrina); tribolo (protodioscina); trichocereus (mescalina); cactus di San pedro (mescalina); torcia peruviana (mescalina); trichocereus validus (mescalina); trichocereus bacbg (mescalina); voacanga africana (voacamina). 30-10-2006 Italia. Turco: considerare l'evidenza scientifica in materia di droga E' il metadone il migliore trattamento, a lunga durata, per evitare la morte per overdose ed uscire dal problema della tossicodipendenza. Dosaggi superiori a 60mg al giorno, infatti, se combinati con una giusta 'terapia' psicologica e sociale, possono aiutare il paziente a sconfiggere il suo problema. Il 'suggerimento' arriva da 'Vedette' (Valutazione di efficacia dei trattamenti per la tossicodipendenza da eroina), uno studio condotto dal Dipartimento di epidemiologia dell'Asl Roma E e dall'Osservatorio epidemiologico delle dipendenze del Piemonte, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanita' (Iss), che ha coinvolto 115 Sert italiani e oltre 10mila persone dipendenti da eroina. 'Vedette' e' stato presentato oggi a Roma alla presenza del ministro della Salute, Livia Turco. I pazienti sono stati 'controllati' per 18 mesi, durante i quali il metadone era somministrato a dosaggi diversi a secondo del paziente. Alla fine del trattamento solo il 19% dei tossicodipendenti e' stato curato con dosaggi superiori ai 60mg, mentre il restante dei pazienti (oltre 80%) ha ricevuto trattamenti di mantenimento con metadone, ma in modo inappropriato. 'Anche la letteratura scientifica -ha sottolineato Marina Davoli, del Dipartimento di epidemiologia dell'Asl Roma E- indica che la dose giornaliera minima consigliata e' 60 mg'. I risultati hanno dimostrato la fondatezza di questa letteratura, poiche' il rischio di morte per overdose per le persone curate con trattamento superiore a 60mg e' risultato essere 11 volte piu' basso degli altri pazienti. Il pericolo, comunque, e' quello della 'ricaduta'. 'E' durante il primo mese dall'uscita dal trattamento che il paziente rischia la ricaduta, e quindi la morte. Il rischio, che durante il trattamento e' dell'1 per mille, nel primo mese di 'liberta' raggiunge il 23 per mille'. E' evidente, quindi, che il trattamento del tossicodipendente non si esaurisce con la sola terapia farmacologica. 'Paradossalmente questi trattamenti possono rivelarsi anche piu' dannosi dell'assenza di trattamento. E' necessario percio' che al termine di un trattamento si attivino anche degli interventi di supporto per la prevenzione delle ricadute'. 'Sul tema delle droghe la politica faccia passi in avanti. Non si deve solamente instaurare un rapporto di dialogo con gli operatori, ma bisogna considerare anche i risultati dell'evidenza scientifica'. Lo ha detto il ministro della Salute Livia Turco riferendosi ai dati presentati oggi a Roma. E sul tema -afferma la Turco, intervenuta all'Iss in occasione della conferenza su 'Tossicodipendenze: dalle evidenze scientifiche alla pratica clinica e alle decisioni politiche'- serve 'unione politica, poiche' non deve esserci nessuno scontro. E se le evidenze scientifiche sono cosi' importanti allora e' giusto impegnare le risorse economiche necessarie'. "Quando il ministro Turco afferma che la politica di fronte al tema di tossicodipendenza deve fare un passo indietro, dovrebbe essere piu' attenta nel giudicare quanto ha fatto il centrodestra". E' quanto ha dichiarato Maurizio Gasparri (An), dell'Intergruppo parlamentare "Liberta' dalla droga". "Durante il nostro governo sono stati proprio ambienti vicini all'on. Turco che hanno rifiutato il confronto alla Conferenza nazionale di Palermo, a causa di una scelta puramente politica. Mi risulta che una certa faziosita' permanga tuttora, con il veto che sarebbe stato messo da collaboratori dell'attuale governo alla partecipazione di esperti e tecnici al convegno dell'Istituto superiore di sanita' sulle tossicodipendenze". Per quanto riguarda l'opportunita' di privilegiare le evidenze scientifiche allo scontro politico, dice il deputato di An, e' "un'affermazione della quale bisogna prendere atto e che dovrebbe portare Turco e il ministro Ferrero a considerare i danni che produce alla salute la cannabis. Sono tanti gli studi scientifici che lo confermano. Pertanto ci vuole molta prudenza anche nel cosiddetto uso terapeutico della cannabis, senza utilizzare questo tema per promuovere la legalizzazione della cannabis stessa". Secondo Gasparri, "il centrodestra ha fatto una buona legge per la prevenzione e il recupero, mentre contrastiamo ogni tentativo di facilitare la circolazione della droga, che resta un veleno da combattere. La Turco prenda atto degli errori che lei e Ferrero stanno facendo e dia atto, invece, al centrodestra delle ragioni che ha". Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) ha dichiarato: "Quando il ministro Livia Turco dichiara che sul tema delle droghe la politica deve farsi da parte per lasciare il posto alle evidenze scientifiche dice una bella frase della cui irrealtà è perfettamente consapevole. Se così fosse, non saremmo qui a constatare - sulla base dei dati forniti dall'Istituto Superiore di Sanità - che il metadone, la cui efficacia è riconosciuta da almeno 30 anni dalla letteratura e prassi internazionali, è ancora oggi utilizzato poco e male in Italia. E se questo è vero per la parte del servizio pubblico per le tossicodipendenze che sta fuori dal carcere è ancora più vero per la parte del Sert che sta dentro il carcere (ricordiamo che dal 2000 la legge impone alle ASL di farsi carico direttamente della salute dei detenuti). Cito i dati forniti dal Ministero della Salute relativi al 2005: i trattamenti metadonici hanno riguardato il 44,3 % dei soggetti trattati nei servizi pubblici e solamente il 3% dei soggetti trattati in carcere (di questi, solo lo 0,9% erano trattamenti a lungo termine, oltre i sei mesi). Non basta: solo il 3,8 dei soggetti trattati con buprenorfina erano detenuti. Nel 1999, quando era ministro della Solidarietà Sociale, Livia Turco si fece imporre dal centrodestra restrizioni all'uso del metadone pur di far passare la legge 45/99 sui finanziamenti alle comunità terapeutiche e sull'organico dei Sert; tanto è vero che la legge "Fini-Giovanardi" non ha peggiorato, in questo punto, la normativa esistente; più di così era improponibile anche da chi, come Berlusconi, dichiarò che avrebbe tolto il metadone dalla circolazione. Infine: se l'evidenza scientifica fosse il faro delle politiche sulle tossicodipendenze, avremmo già operanti in Italia sia le narcosalas (sperimentate con successo in mezza Europa) sia i centri medici di somministrazione controllata di eroina (esistono in Svizzera da oltre dieci anni e i cittadini svizzeri non solo non sono scesi in strada per farli chiudere ma sono andati a votare in due referendum per tenerli aperti).". 30-10-2006 Italia. Forum Prevenzione: basta con l'arresto di giovani consumatori di hashish Il Forum Prevenzione critica l'arresto di uno studente di 16 anni, trovato in possesso di 22 grammi di hashish e chiede una riforma della legge statale. 'Pare -si legge in una nota- che essi vengono arrestati perche' consumano e non perche' hanno avuto atteggiamenti criminali'. 'Vogliamo tornare al periodo dei primi anni '80, quando le persone venivano arrestate a causa del loro consumo di droga, e si toglievano anche in Alto Adige la vita in carcere? Vogliamo che si crei un nucleo forte di giovani, che come reazione rispetto 'alle misure restrittive dello stato vissute da una prospettiva giovanile come non corrette e non giuste' continuino a consumare e forse anche a compromettere il loro futuro? La nostra societa' e' consapevole che con questa politica rispetto ai giovani consumatori, viene azzerata non solo la fiducia in se stessi, ma a queste condizioni si puo' distruggere anche la fiducia nelle altre persone'. Il Forum Prevenzione ricorda che 'il consiglio provinciale di Bolzano ha sollecitato lo scorso maggio i rappresentanti politici altoatesini a Roma a intraprendere tutte le necessarie iniziative affinche' la legge Fini-Giovanardi venga modificata'. Il Forum Prevenzione si esprime contro 'la criminalizzazione dei consumatori e delle consumatrici. Sosteniamo il messaggio: 'aiutare anziche' punire'. Una politica che non criminalizza rende piu' facile ai consumatori problematici il rivolgersi a servizi per chiedere aiuto. Per chi lavora inoltre nel campo della prevenzione, della consulenza e della terapia il lavoro risulterebbe meno difficile.' Secondo il Forum, 'il consumo problematico di sostanze legali e illegali e la dipendenza da esse e' uno dei maggiori problemi che riguardano la salute nella societa' occidentale. Eliminare o ridurre questo problema non e' compito spettante alle forze dell'ordine ma alla societa'. Non possiamo nascondere il nostro incarico sociale, pedagogico e di salvaguardia della salute dietro norme e leggi punitive, che danno la speranza, che si possa 'eliminare' in questo modo un fenomeno sociale'. 30-10-2006 Nuova Zelanda. In calo consumo e disponibilita' di amfetamine Secondo il New Zealand Medical Journal, sono in declino il consumo e la disponibilita' delle amfetamine. Successo, in parte, dovuto alle campagne sulla pericolosita' delle sostanze e dall'aumento delle risorse destinate alla polizia. Dalla fine degli anni '90 si era visto un aumento preoccupante del consumo, con un incremento dei sequestri dei laboratori clandestini: dai 2 del 1998, ai 41 del 2001, ai 202 del 2003. Si legge nel rapporto: "In Nuova Zelanda l'aumento del consumo delle amfetamine ha portato instabilita' sociale, malattie mentali, crisi familiari e la commissione di crimini violenti e furti. Negli ultimi anni si assiste ad una diminuzione della disponibilita' delle sostanze illecite grazie anche al lavoro delle forze dell'ordine e alle campagne antidroghe". Per Jim Anderton, ministro della Salute, responsabile anche per le droghe, il rapporto e' una buona notizia, riconoscendo pero' che il problema non e' del tutto risolto. Il Governo neozelandese ha riclassificato le droghe di Classe A, introducendo nuove regole contro alcuni ingredienti usati per produrre le droghe sintetiche e destinando piu' risorse alle forze dell'ordine. Per il traffico e la produzione e' previsto l'ergastolo. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------