====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 25-03-2008 al 31-03-2008 n.14/2008 (Anno VIII) ARTICOLI - Argentina. La Corte Suprema potrebbe depenalizzare il consumo di droghe - Australia e Finlandia: test antidroga inefficaci e costosi. Un esempio per le istituzioni italiane: conoscere per deliberare - Gb. Si inietta cannabis per un mese per vedere l'effetto che fa - Dipendenza dalla marijuana, mito o realta'? - American College of Physicians: dimostrata scientificamente l'efficacia medica della cannabis - Argentina. Continua il dibattito sulla depenalizzazione del possesso di droghe NOTIZIE - Israele. Militare vendeva segreti militari in cambio di droga - L'Onu ridimensiona obiettivi antidroga, da "significativa diminuzione" a "contenimento" - Usa. Governatore di New York ammette uso di cocaina e marijuana - Australia. Ecstasy piu' 'efficace' sulle donne - Italia. Bollettino di guerra (alla droga) 2007: in aumento morti e carcerati - Italia. Morte per overdose: procura parla di omicidio, e si parla gia' di proibire i Rave - Argentina. Proposta di legge per ridurre le pene per i consumatori - Svizzera. Aumentano i sequestri di droga alle frontiere - Italia. Procura: processare don Gelmini per abusi sessuali sui ragazzi della Comunita' - Italia. Fini apre al recupero dei tossicodipendenti: distinguerli dagli spacciatori - Australia. Ricerca governativa: inefficaci e costosi i test antidroga sui ragazzi - Finlandia. Cittadini vedono droghe illegali sempre piu' come questione sanitaria - Italia. Allarme 'drogati al volante'. I Radicali: la legge permette di sfuggire ai controlli - Italia. Lega: test antidroga per tutti - Italia. Giovani SA: depenalizzare consumo di droghe leggere - Italia. Piemonte. Fi e Lega chiedono regolamentazione dei rave party - Italia. Ancona. Decine di studenti delle scuole superiori controllati e perquisiti - Olanda. Vietato fumare nei locali, eccetto i coffee shop - Canada. Vancouver abbandona il 'no alla droga' nelle scuole, meglio un approccio piu' personalizzato - Italia. Roma. Agenzia comunale lancia allarme eroina purissima - Cile. La marijuana inclusa nella lista delle droghe pericolose - Brasile. Walter Casagrande in clinica disintossicazione per eroina e cocaina - Italia. Vendeva droga sequestrata, poliziotto condannato - Italia. Ferrero: concentrarsi su repressione del narcotraffico e riduzione del danno - Italia. Studenti acquistavano hashish prima di andare a scuola, tutti segnalati in prefettura - Olanda. Studio: la legalizzazione della marijuana non ne fa aumentare il consumo - Italia. Scoperta nuova arma contro lo spaccio: la crisi economica - Italia. Ministero Salute: un giovane su quattro fuma spinelli - Italia. Il figlio spaccia? Cassazione: toglietelo ai genitori - Usa. La Dea sgrida gli agenti antidroga: basta smarrire armi e pc - Scozia. Sotto tiro le terapie al metadone - Italia. Botta e risposta Cento-Giro su stanze del consumo - Italia. Como. Provveditore agli studi: dal prossimo anno ex tossicodipendenti nelle classi - Brasile. O Glogo: narcotrafficanti mettono a morte ladri e turbatori nella favelas ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 89 arresti - 317,400 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 188,391 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 129,009 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 30 giorni di detenzione ARTICOLI 26-03-2008 Argentina. La Corte Suprema potrebbe depenalizzare il consumo di droghe La sentenza che la Corte Suprema di Giustizia emettera' sul caso di due giovani di San Pedro, fermati un paio d'anni fa per essere stati scoperti con una sigaretta di marijuana in tasca, potrebbe mutare la cornice filosofica nei tribunali argentini rispetto al possesso di droga. Sembra che il massimo organo di giustizia sia propenso a considerare la sentenza di condanna dei due giovani come una violazione della Costituzione. Se cosi' sara', saremo in presenza di un cambio di dottrina nei tribunali che giudicano le persone fermate con piccole quantita' di droga. Si stabilirebbe un principio simile a quello fissato nel 1986, nei casi "Bazterrica" e "Capalbo", quando la Suprema Corte dichiaro' che punire penalmente coloro che posseggono droga per uso personale, sempre che non siano spacciatori, e' contrario all'articolo 19 della Carta Magna, il quale stabilisce che gli atti privati non possono essere motivo d'intervento giudiziario. Attualmente prevale la posizione uscita dalla Corte Suprema nel 1990. Con l'allargamento a nove membri della Corte, voluto da Carlos Menem, il caso "Montalvo" revisiono' il verdetto "Bazterrica". Per la maggioranza della Corte, "i tossicodipendenti diventano esempio per quelli che non lo sono", per cui la condotta del consumatore smette d'essere un fatto privato e diventa un problema di sanita' pubblica. Cosi', il possesso di droga per uso personale torno' a essere penalizzato. Ma con la nuova composizione della Corte Suprema, rinnovata di cinque membri dal 2003, sembra probabile il ristabilimento della corrente che non considera reato il possesso di droga per uso personale. Sei giudici potrebbero sostenere questa posizione. Il caso emblematico all'esame della Corte Suprema parte da una vicenda avvenuta a San Pedro e che ha coinvolto i Tribunali federali di Rosario. Riguarda Andres Nicolas Villacampa e Cesar Mindurry, due persone fermate dalla polizia con una sigaretta di marijuana in tasca. Inizio' una causa penale, furono processati e poi condannati da Tribunal federal Oral 1 di Rosario. I giudici li condannarono a uno e due mesi di carcere, con la condizionale, per "possesso di stupefacenti per consumo personale". Di solito, questo tipo di condanna viene sostituito dalle cosiddette "misure educative o curative", ad esempio un corso del Ministero dell'Educazione o un trattamento clinico. Ma i due giovani non accettarono nessuna delle due opzioni. Aiutati dal difensore ufficiale di Rosario, la signora Matilde Bruera, Villacampa e Mindurry denunciarono l'incostituzionalita' dell'articolo 14 della legge 23.737 per violazione dell'articolo 19 della Costituzione, il quale recita: "le azioni private degli uomini che non offendono in nessun modo l'ordine e la morale pubblica ne' pregiudicano terzi sono riservati solo a Dio ed esentati dall'autorita' dei magistrati". La Corte di Cassazione respinse il ricorso e per questo motivo i due condannati si sono rivolti alla Corte Suprema, la quale potrebbe valutare in modo diverso il possesso di droga per uso personale. Il caso avviene nel quadro di un cambiamento della politica criminale dello Stato argentino al riguardo. Il ministro della giustizia, Anibal Fernandez, ha detto, infatti, che si sta studiando come riformare la legislazione per smettere di perseguire i consumatori di stupefacenti e, invece, inserirli nel sistema sanitario. Il tema sara' dibattuto in Parlamento. "Dobbiamo finirla con un sistema che acciuffa il consumatore e lo criminalizza senza nemmeno assicurargli il diritto alla salute", ha detto il ministro la scorsa settimana, nel suo intervento all'assemblea straordinaria del Consiglio Economico e Sociale dell'ONU tenuta a Vienna. Ha sostenuto essere improponibile che oggi si persegua allo stesso modo il trafficante e chi ha un problema di salute. Attualmente, in Argentina vige la legge 23.737 del 1989, che rafforza la punizione del consumatore, perche' lo considera il primo anello di una catena che termina con il narcotrafficante. La norma prescrive che se qualcuno viene fermato con droghe per uso personale, si avvii una causa penale che verra' sospesa qualora l'imputato acceda a un trattamento. Secondo Fernandez, l'80% dei casi finisce in prescrizione perche' i trattamenti non si fanno. Rosa a Marca 26-03-2008 Australia e Finlandia: test antidroga inefficaci e costosi. Un esempio per le istituzioni italiane: conoscere per deliberare La politica sulle droghe in Italia e' basata sulla percezione piuttosto che sulla scienza. Ogni notizia viene vissuta come emergenza da combattere con un inasprimento dei controlli e delle pene. Mentre citta' come Milano spendono denaro pubblico per distribuire gratuitamente test antidroga alle famiglie, e quotidianamente assistiamo a proposte per estendere i controlli nelle scuole, i Governi australiano e finlandese hanno deciso di conoscere prima di deliberare. Secondo un rapporto commissionato dall'agenzia governativa sulle droghe, l'Australian National Council on Drugs (Ancd), i test antidroga non sono solo costosi, ma anche inefficaci nel limitare la diffusione delle droghe tra i giovani. Il rapporto rileva che i test su urine e saliva per tutti gli studenti comporterebbero un costo di 300 milioni di dollari l'anno, senza comunque essere accurati o di provata efficacia. Inoltre, per l'Ancd potrebbero incrinare il rapporto fra studenti e insegnanti, rapporto indispensabile per educare anche sulla pericolosita' delle singole droghe. Stesso discorso vale per il rapporto fra genitori e figli. Nel rapporto, curato dal National Centre for Education and Training on Addiction, sono state studiate numerose ricerche condotte negli Stati Uniti e in Australia sui test ai giovani, analisi economiche e pareri di esperti. Il 60-70% di tutti gli esperti consultati si e' dichiarato contrario ai test. In Finlandia, intanto, uno studio condotto dal National Public Health Institute, fa sapere che i finlandesi sono sempre meno preoccupati delle droghe illegali, perche' sempre piu' considerate come problema sanitario e non di sola emergenza giudiziaria. Il ministero della Salute di questo Paese ha ricordato che sono stati accantonati i progetti sui test antidroghe nelle scuole: chi ha problemi con droghe dovrebbe essere aiutato e non punito. Donatella Poretti deputata radicale-Rnp 27-03-2008 Gb. Si inietta cannabis per un mese per vedere l'effetto che fa Documentario della Bbc sull'effetto della cannabis su una mamma di tre bambine Il Corriere della Sera lancia cosi' la notizia sulla propria homepage: "Fuma marijuana una volta al giorno per un mese intero. Per vedere l'effetto che fa". L'articolo inizia elencando i tremendi effetti dell'esperimento: "Paranoia, attacchi di panico, ansia, apatia, aumento di peso e assoluta mancanza di concentrazione anche per fare le cose piu' semplici". Da come la mette il nostro quotidiano, par di capire che facendosi una canna al giorno per un mese -e se si e' mamma con almeno tre figli- si soffrono conseguenze degne della piu' tremenda e prolungata prigionia nel Vietnam degli anni '70. Ma leggendo l'articolo appare evidente che la donna non si fa solo una canna al giorno, ma una iniezione massiccia di tetraidrocannabinolo (thc), il principio attivo della marijuana. Ah, ecco qua! C'eravamo un po' preoccupati, soprattutto per le mamme con tre figli. Certamente, se avessero titolato "Si inietta cannabis per vedere l'effetto che fa" forse sarebbe emersa l'assurdita' della cosa e certamente non sarebbe finita in prima pagina, se non come stranezza. Al Corriere della Sera suggeriamo di condurre anche un suo esperimento, tanto per non lasciare ai britannici il monopolio della ricerca scientifica sulle droghe. Quali sono gli effetti su una mamma con tre figli di iniezioni massicce di nicotina, caffeina, teina, zuccheri, noce moscata? Vai all'articolo del Corriere della Sera: http://www.corriere.it/cronache/08_marzo_26/fuma_marijuana_bbc_d666f464-fb4e-11dc-be4d-00144f486ba6.shtml Pietro Yates Moretti 27-03-2008 Dipendenza dalla marijuana, mito o realta'? All'inizio del mese, l'Istituto nazionale sul consumo delle droghe ha deciso di finanziare con 4 milioni di dollari un centro per la dipendenza da cannabis a La Jolla, in California. L'obiettivo del centro e' di creare un nuovo approccio per la prevenzione, diagnosi e cura dalla dipendenza da marijuana. Non e' semplice sapere cosa sia la dipendenza da marijuana. Neppure la stampa o le industrie farmaceutiche lo sanno. La prima pubblica ricerche non propriamente scientifiche, e la seconda mette sul mercato medicinali che dovrebbero eliminarne la presunta "dipendenza". E non sono d'aiuto neppure i centri per la disintossicazione, secondo i quali negli ultimi anni i ricoveri sono aumentati, senza specificare che sono dovuti alla possibilita' di scelta che i tribunali hanno di inviare gli arrestati per reati minori connessi alle droghe nei centri, anziche' in prigione. Secondo statistiche nazionali e statali, oltre il 70% delle persone ricoverate nei centri per dipendenza da marijuana sono li' a causa del sistema giudiziario nazionale, e circa il 36% di esse non ha nei 30 giorni precedenti la condanna mai fumato la sostanza. E questa si puo' chiamare dipendenza? Cosa dice la scienza? Secondo il National Academy of Sciences Institute of Medicine, che ha pubblicato nel 1999 un ricerca finanziata con soldi federali, i milioni di americani che hanno provato la marijuana, ma non sono consumatori abituali, hanno pochissime probabilita' di diventare dipendenti, e le probabilita' di diventarlo sono minori rispetto ad altre sostanze (alcol e nicotina). Inoltre, la dipendenza da marijuana e' meno grave di quella da altre droghe. Secondo l'Institute of Medicine, meno del 10% dei consumatori di cannabis sono risultati "dipendenti dalla sostanza", mentre sono risultati dipendenti il 32% dei fumatori di tabacco, il 23% degli eroinomani, il 17% dei cocainomani, e il 15% degli alcolizzati. In realta', sono le droghe legali a tenere soggiogata l'America, non la marijuana. Sempre secondo l'Institute, i sintomi da astinenza da marijuana sono "deboli" rispetto a quelli da astinenza da alcol e nicotina, che possono anche essere fatali. "I sintomi per astinenza da cannabis - piega l'Institute - sono: un po' di ansia, irritabilita', agitazione ed insonnia. Non sono tali da impedire ad una persona di smetterne il consumo. Infatti, molti consumatori interrompono volontariamente entro i 30 anni. I fumatori di tabacco, al contrario, iniziano molto giovani e continuano per tutta la vita, malgrado i tentativi di smettere". Paul Armentano Vicedirettore di Norml e Norml Foundation (trad. di Katia Moscano) 27-03-2008 American College of Physicians: dimostrata scientificamente l'efficacia medica della cannabis Una delle piu' grandi e importanti associazioni mediche ha preso posizione sulla marijuana terapeutica. L'American College of Physicians e' la piu' grande organizzazione di medici specializzati e la seconda per numero di medici iscritti. I suoi 124 mila iscritti sono specializzati in cardiologia, neurologia, malattie polmonari, oncologia e malattie infettive, e la sua pubblicazione scientifica, Annals of Internal Medicine, e' la piu' prestigiosa a livello mondiale. Nell'articolo pubblicato nel mese di febbraio, si legge che le normative sono sbagliate quando si tratta della marijuana terapeutica, ed e' ora che la politica vada di pari passo con la scienza. Attualmente, 38 Stati e la legge federale impediscono il consumo della sostanza anche a fini terapeutici. Il Governo federale include la marijuana fra le droghe piu' pericolose (Schedule I), e ne impedisce il consumo anche sotto la supervisione medica. L'associazione chiede "la riclassificazione in una categoria piu' appropriata, fornendo prove scientifiche sulla sicurezza ed efficacia per alcune malattie", e -prosegue il documento- chiede protezione civile e penale per i medici che la prescrivono, autorizzati dalle leggi statali. L'ACP chiede piu' ricerche, sottolineando pero' che in alcune aree l'efficacia e' stata gia' appurata, dovendosi determinare ora solo le giuste dosi e il modo per somministrarla. L'articolo demolisce alcuni miti e, all'obiezione piu' seria, ossia che il fumo possa danneggiare i polmoni, ribatte che e' stata superata dall'uso dei vaporizzatori, su cui esistono prove di efficacia e sicurezza. Non ci sono ragioni per credere che il consumo terapeutico possa portare ad una tossicodipendenza. "La marijuana non ha dimostrato di portare ad un abuso di droghe. Gli oppiacei creano grande dipendenza, e nonostante cio' sono usati in medicina. Non ci sono prove che il consumo medico di oppiacei abbia spinto nessuno a considerarne innocuo il consumo ricreativo". Katia Moscano 28-03-2008 Argentina. Continua il dibattito sulla depenalizzazione del possesso di droghe Continua il dibattito sulla depenalizzazione del possesso di droghe. Maria Graciela Garcia, sottosegretaria per l'Assistenza alle tossicodipendenze di Buenos Aires, e Marta Gomez, titolare di Madres en lucha contra el paco ("Madri in lotta contro il paco") hanno chiesto d'ampliare i programmi d'assistenza sociosanitaria ai tossicodipendenti, come requisito preliminare per un'eventuale depenalizzazione del possesso di stupefacenti per uso personale. Le dichiarazioni delle due referenti avvengono nel bel mezzo di una lotta sotterranea nel Governo, tra favorevoli e contrari al progetto per "alleggerire" la cosiddetta "legge delle droghe", e del dibattito all'interno della Corte Suprema che potrebbe andare nella stessa direzione. Il ministro della Giustizia, Anibal Fernandez, propone la depenalizzazione, che finora e' stata accolta dal suggestivo silenzio del responsabile politico di questa tematica, il titolare della Segreteria di Lotta alla Tossicodipendenza e al Narcotraffico (SEDRONAR), Jose' Ramon Granero. In un colloquio con l'agenzia DyN, le signore Garcia e Gomez non bocciano la modifica proposta da Fernandez, ma concordano -ciascuna con le proprie argomentazioni- sul fatto che sia "necessario" applicare misure preventive prima di una modifica che potrebbe causare "seri rischi" per i gruppi sociali piu' vulnerabili, in particolare per i bambini e gli adolescenti piu' poveri. "La depenalizzazione del possesso per consumo personale e' un dibattito che si deve fare, ma con molta cautela giacche', di fatto, la legislazione attuale contempla gia' la possibilita' che la persona non sia punita se accetta un percorso terapeutico di riabilitazione", ha spiegato la signora Garcia che, tra l'altro, vorrebbe si considerasse che viviamo in una societa' violenta, dove molte persone che delinquono hanno contatto con le droghe, anche se non tutti quelli che si drogano delinquono. "Non si deve discutere partendo da posizioni preconcette per il si' o per il no, ma bisogna analizzare il tema con pacatezza". Marta Gomez, dirigente di una ONG che affronta la problematica del paco (pasta base della cocaina), chiede al Governo nazionale e alla Corte di "essere molto prudenti" di fronte all'autorizzazione del possesso di droghe per uso personale. Le sembra soprattutto importante che lo Stato si occupi della salute, degli aspetti sociali e lavorativi dei tossicodipendenti, senza di che, la depenalizzazione rischia d'essere piu' nociva che altro. Rosa a Marca -------------------------------------- NOTIZIE 25-03-2008 Israele. Militare vendeva segreti militari in cambio di droga Informazioni militari top-secret cedute in cambio di droga. E' l'accusa che ha portato all'arresto di un militare israeliano in servizio permanete effettivo, secondo Israel Radio: le manette sarebbero scattate dopo l'arresto alla frontiera con il Libano l'arresto di un complice che viaggiava su un'auto con a bordo 2 chili di eroina. L'esercito si limita a comunicare l'arresto di un soldato di professione, avvenuto un mese fa, nell'ambito di un'inchiesta ancora in corso. 25-03-2008 L'Onu ridimensiona obiettivi antidroga, da "significativa diminuzione" a "contenimento" (Rivist@ ) Cinquantatre delegati da tutto il mondo lasciano Vienna, la Commissione internazionale sugli stupefacenti si chiude. Dovevano celebrare il successo di dieci anni di politiche repressive, inaugurate nel 1998 dall'assemblea generale dell'Onu: hanno rimandato ogni verifica all'anno prossimo. Dieci anni fa gli Stati Uniti imposero alle Nazioni Unite traguardi ambiziosi: "Eliminazione, o riduzione significativa, della coltivazione illecita della pianta di coca, della canapa e del papavero da oppio". Oggi, mentre per le strade di Vienna sfila il colorato corteo antiproibizionista, i delegati fanno i conti, settanta miliardi d'euro pubblici spesi in strategie repressive, e computano i dati del drugs report 2007: aumento della produzione di tutti gli stupefacenti, boom dell'eroina afgana con la caduta dei Talebani, l'Europa che si classifica seconda nel consumo di cocaina, con l'Italia sul podio dopo Gran Bretagna e Spagna. Leggi l'articolo: http://www.rivistaonline.com/Rivista/ArticoliPrimoPiano.aspx?id=4772 25-03-2008 Usa. Governatore di New York ammette uso di cocaina e marijuana Una settimana dopo aver ammesso di aver avuto relazioni extraconiugali, il nuovo Governatore dello Stato di New York David Paterson ha confessato in televisione di aver consumato cocaina e marijuana quando aveva venti anni. In una intervista al canale televisivo NY1, il democratico ha detto di aver provato la cocaina qualche volta quando aveva 22 o 23 anni, e la marijuana quando ne aveva venti. Ha tenuto a precisare di non aver fatto uso di sostanze illegali da allora. Paterson e' stato recentemente nominato Governatore dopo lo scandalo che ha travolto il suo predecessore Eliot Spitzer, frequentatore assiduo di prostitute. 25-03-2008 Australia. Ecstasy piu' 'efficace' sulle donne Le donne che assumono ecstasy ottengono un maggiore effetto euforico rispetto agli uomini, ma soffrono di una 'discesa' molto piu' spiacevole nei giorni successivi, oltre ad essere esposte a maggiore rischio di coma potenzialmente letale. Risulta dall'analisi di 29 studi condotti in diversi Paesi, pubblicata dalla rivista Neuroscience and Biobehavioural Reviews e presentata nel congresso internazionale sulla salute mentale delle donne in corso in Australia, a Melbourne. La ricerca e' stata presentata da Kelly Allott del Centro di studi psichiatrici dell'universita' di Melbourne. 'Quello che abbiamo desunto da tutte le evidenze e' che per le donne l'euforia da droga e' piu' alta e piu' intensa, ma la discesa nei giorni seguenti sembra essere anche molto piu' intensa'. La conclusione e' che 'le donne tendono a subire gli estremi opposti dell'esperienza droga'. Nell'analisi ha considerato le ultime ricerche sugli effetti che la sempre piu' diffusa 'pasticca da party' ha sulle persone dei due sessi. Le conclusioni di vari studi di consumatori di ecstasy suggeriscono che le donne rispondono con piu' intensita' ed euforia, e con allucinazioni piu' frequenti e piu' vive. Nei giorni successivi hanno un umore piu' scuro rispetto agli uomini e alcuni studi biologici suggeriscono che le donne sono colpite da piu' gravi effetti negativi a lungo termine. Gli uomini hanno una maggiore probabilita' di morire dopo aver preso ecstasy, ma i test tossicologici indicano che questo dipende dalle piu' alte dosi o dall'uso contemporaneo di droghe di tipo diverso. Non e' ancora chiaro il perche' del diverso effetto sulle donne, ha detto Allott, e in proposito esistono diverse teorie. 'E' possibile che l'ormone sessuale femminile estrogeno aumenti la sensibilita' agli effetti di sostanze come la 3,4 metilendiossimetamfetamina (Mdma), la sostanza base dell'ecstasy che agisce sul sistema della serotonina, che a sua volta ha effetto sull'umore', ha detto. La differenza, ha aggiunto, potrebbe anche dipendere dalle caratteristiche della struttura cerebrale o dalla maniera in cui uomini e donne metabolizzano la droga nell'organismo. 25-03-2008 Italia. Bollettino di guerra (alla droga) 2007: in aumento morti e carcerati Sono 589 i morti per droga in Italia nel 2007, 38 in piu' dell'anno scorso. Il dato emerge dalla Prelazione annuale relazione annuale della Direzione centrale servizi antidroga, pubblicata oggi. Dei 589 morti, il piu' giovane aveva soltanto 16 anni mentre il piu' vecchio ne aveva 71; gli stranieri deceduti sono invece 44. Prendendo in considerazione le statistiche relative ai quattro anni precedenti c'e' stato dunque un aumento del numero dei morti rispetto al 2006, una diminuzione rispetto sia al 2005 sia al 2004 (in entrambi gli anni sono state 653 le vittime) e un incremento nei confronti del 2003, quando furono 517 i morti per droga. Dalla relazione emerge poi che le fasce di eta' piu' a rischio sono quelle che vanno dai 30 ai 34 anni e dai 35 ai 39: nella prima sono morti per droga 117 uomini e 9 donne; nella seconda 117 uomini e 7 donne. La maggior parte delle vittime le ha fatte l'eroina: 234 casi su 589; 36 sono invece morti per abuso di cocaina, uno ciascuno per oppio, hashish, barbiturici e anfetamine. 315 sono invece i casi in cui la sostanza non e' stata indicata. Analizzando i dati divisi territorialmente si scopre poi che oltre la meta dei morti, 319, si sono registrati in sole quattro regioni: Campania (112), Lazio (105), Lombardia (55) ed Emilia Romagna (47). Quanto alle province, Roma (83), Napoli (68), Perugia (32) e Milano (23) raccolgono ben 206 vittime su 589: in pratica un morto ogni tre per droga (il 31,07 per cento) a livello nazionale si registra a Roma, Napoli e Perugia. SEGUESTRI - Nel 2007 in Italia sono stati sequestrati complessivamente 31.680 kg di sostanze stupefacenti, il 4,49% in meno rispetto all'anno precedente con un forte incremento, pero', dei sequestri di droghe sintetiche (+193,67%) e di eroina (+42,96%). Lieve aumento anche per i sequestri di hashish (+0,42%), mentre in calo risultano i sequestri di cocaina (-15,32%) e di marijuana (-8,77%), "forse determinati - spiegano gli analisti - dai numerosi e significativi risultati positivi registrati negli ultimi anni dalle forze di polizia che potrebbero avere indotto i narcotrafficanti a un momentaneo rallentamento dei flussi". "I sequestri di droghe sintetiche - avverte la relazione - non indicano probabilmente l'effettiva consistenza delle importazioni e dello smercio di queste sostanze trattandosi di un traffico alquanto frammentato, spesso gestito da soggetti estranei alla cerchia macrocriminale, che mutano frequentemente e che rendono pertanto piu' difficile l'individuazione dei traffici". Sempre piu' in evoluzione il mercato delle droghe meno diffuse: in particolare si segnalano i sequestri di 1.030.000 compresse di diazepam, di 1.478 kg di khat, di 37.020 dosi di amfepramone propione, nonche' di 4,81 kg, 45 litri e 3.621 dosi di metadone e di 2,24 kg di psilocibina. I narcotrafficanti operanti in Italia "si sono riforniti per lo piu' presso il mercato colombiano per la cocaina, transitata principalmente per l'Ecuador, l'Olanda, la Spagna e l'Argentina; quello afgano per l'eroina, transitata soprattutto per la Turchia e l'Albania; quello marocchino per l'hashish, transitato in particolare per la Spagna e l'Olanda; quello olandese per le droghe sintetiche". Anche la marijuana e' in gran parte giunta in Italia transitando per l'Olanda. Una curiosita': sempre nel 2007, non e' stato scoperto nel nostro paese alcun laboratorio clandestino in uso ai narcotrafficanti, a conferma della "predilezione all'import della droga gia' raffinata da parte dei gruppi criminali nazionali". SEGNALAZIONI E ARRESTI - Nel corso del 2007 le persone segnalate all'autorita' giudiziaria per violazioni della normativa sulla droga sono state complessivamente 35.238, in crescita del 6,68/% rispetto all'anno precedente. Il dato viene citato nella Relazione annuale: se disarticolato e' la somma di 27.490 arresti, 7.305 denunciati in stato di liberta' e 443 irreperibili. Il primato per numero di segnalati alla magistratura spetta alla Lombardia (5.952), seguita dal Lazio (3.877) e Campania (3.793). OPPIO AFGANO - Il 93% dell'eroina mondiale viene oggi prodotto in Afghanistan e tale produzione eccede, di circa il 30%, la domanda globale. "E', quindi, ragionevole attendersi in Europa, nell'arco dei prossimi due anni, una nuova ondata di eroina caratterizzata da un verosimile abbassamento dei prezzi e da un superiore grado di purezza, fattori che potrebbero causare un nuovo aumento del numero delle tossicodipendenze ed una possibile crescita dei decessi per overdose". La produzione di eroina in Afghanistan rappresenta una sostanziale novita'. In passato, infatti, l'oppio afgano veniva esportato nella sua forma grezza e le successive fasi di lavorazione e trasformazione, prima in morfina e poi in eroina, avvenivano nel tragitto verso i mercati di consumo, ed in particolare in Pakistan e Turchia. Oggi, al contrario, si stima che circa il 70% dell'oppio afgano subisca i procedimenti di raffinazione all'interno dell'Afghanistan stesso per poi essere indirizzato verso i mercati di destinazione, in particolare russo, europeo, cinese ed americano, alimentando anche quelli delle aree di transito, sempre piu' afflitte dal fenomeno delle tossicodipendenze e delle infezioni dal virus dell'HIV. Secondo alcune stime ufficiali, nella coltivazione del papavero e nella produzione di oppio sono coinvolti 2,9 milioni di persone in Afghanistan, vale a dire il 13 per cento della popolazione. Leggi qui il rapporto: http://www.poliziadistato.it/pds/online/antidroga/dati_sic_antidrog_2007.htm 25-03-2008 Italia. Morte per overdose: procura parla di omicidio, e si parla gia' di proibire i Rave E' di omicidio preterintenzionale l'ipotesi di accusa formulata dal pm di Milano Grazia Pradella che oggi ha avviato un'indagine sulla morte di Nunzio Mattia Lo Castro, il giovane di 19 anni morto dopo avere partecipato ad un Rave Party sabato notte. Il ragazzo, secondo le prime ipotesi, sarebbe deceduto dopo avere assunto un cocktail di droghe che gli sono state fatali. L'INDAGINE - Due su tre fanno uso di droghe, almeno una volta al mese. Il 65% consuma hashish e marijuana, il 24% si e' fatto di cocaina, il 5% di eroina. Non mancano extasy, speed e ketamina (il 3%). Eccoli i giovani dei rave party, cosi' come li descrive uno dei pochi studi socio-sanitari condotti in Italia. A firmarlo, nel 2004, l'Osservatorio epidemiologico metropolitano dipendenze patologiche del Servizio sanitario regionale dell'Emilia Romagna. L'indagine e' stata realizzata sulla base di interviste effettuate ai partecipanti della 'Street rave parade', l'iniziativa musicale anti-proibizionista organizzata dai centri sociali e da diverse associazioni giovanili. Il dato generale che conferma la routine tipica dei rave e' che oltre il 70% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di aver fatto uso di stupefacenti nell'ultimo mese. Non solo: il 33% ha detto di aver guidato dopo aver bevuto alcolici, il 28% di aver assunto piu' sostanze, e il 56% ha consumato alcol e stupefacenti contemporaneamente. Sono giovani normali, insoddisfatti, preoccupati per il futuro. Vanno al pub, ai concerti, al cinema e in discoteca. Molti frequentano i centri sociali, ma c'e' anche chi va allo stadio, in palestra, sala giochi e oratorio. Piu' della meta' abita con la famiglia e studia, mentre il 60% lavora. Si conferma l'abbassamento d'eta' per la prima volta: l'eta' media del primo uso di droga si aggira attorno ai 15-16 anni ma un buon 33% dichiara di aver iniziato prima dei 15 anni. Man mano che aumenta l'eta' del consumo, si tende a scegliere di piu' droghe pesanti, come eroina crack e metadone. Dall'indagine dell'Osservatorio epidemiologico metropolitano delle dipendenze patologiche della Regione Emilia Romagna emerge un chiaro legame tra il consumo di stupefacenti e situazioni di forte disagio psichico e di contesto. I giovani e giovanissimi consumatori presentano problemi di diverso tipo: l'86% ha avuto nel corso della propria vita problemi di tipo sanitario (ospedalizzazioni, problemi psichiatrici, trattamenti con psicofarmaci), rapporti con la giustizia e problemi legati ad un forte uso di sostanze stupefacenti. Il 48% dichiara di aver avuto gli stessi problemi nel corso dell'ultimo mese. COMMENTI ELETTORALI "Se le Camere non fossero sciolte, quanto accaduto a Segrate avrebbe reso necessaria la presenza in Parlamento del ministro dell'Interno. Nulla impedisce pero' che egli chiarisca, nei modi che riterra' opportuni, la singolare rinuncia a gestire la sicurezza e ad applicare le disposizioni di legge avvenuta prima, durante e dopo il rave party svolto in quella localita'". Lo dice il senatore di AN e magistrato Alfredo Mantovano. "D'altra parte, e' sufficiente mettere a confronto i fatti di Segrate -prosegue l'ex sottosegretario all'Interno- con quelli di S. Pier d'Isonzo, avvenuti nelle stesse ore, per constatare che l'intervento delle forze di polizia permette di sequestrare la droga, di arrestare chi la diffonde e (probabilmente) di prevenire gravi danni alla salute dei partecipanti; l'omesso intervento fa trovare invece di fronte a un bilancio di morte e di degrado. Giustificare l'omissione con problemi alla circolazione stradale suona poi come una beffa: la legge vieta la circolazione a chi ha bevuto o si e' drogato e obbliga in quest'ultimo caso ad applicare le sanzioni amministrative, fra cui il ritiro della patente. Il ministro Amato ha l'obbligo di ricostruire la dinamica dell'evento, e in particolare di chiarire chi e per quali ragioni per Segrate ha dato disposizioni cosi' poco assennate". "C'e' un profondissimo disagio. Mi spaventa il numero dei ragazzi che si ritrovano in aree diroccate, in condizioni sanitarie discutibili". Lo dice Filippo Saltamartini, segretario generale Sap (Sindacato autonomo polizia). "Un disagio su cui intervenire con l'integrazione sociale, con la condivisione di valori". Poi c'e' la questione della droga. Dimostra, spiega Saltamartini, "l'arretratezza del Paese, dove non c'e' un illecito che colpisce chi si droga". Se dei ragazzi decidono di riunirsi, spiega, "(e il diritto a farlo e' garantito dalla Costituzione) e di usare droga, l'autorita' di pubblica sicurezza puo' intervenire solo se c'e' spaccio, ma se la droga la portano da se'...". "La morte del giovane milanese a causa del micidiale mix di droga assunta per rimanere sveglio nel 'rave' di Segrate, non pu? essere archiviata come un accidente, ma pone un serio problema di vigilanza e di regolamentazione di queste manifestazioni alternative che richiamano migliaia di giovani". Lo afferma Pino Pisicchio dell'Italia dei Valori, presidente uscente della commissione Giustizia della Camera dei Deputati. "Il carattere di questi incontri - sottolinea Pisicchio in una nota - momenti di aggregazione all'insegna della musica fuori dal circuito commerciale, si nutre di una cultura 'estrema' in cui l'uso di stupefacenti rappresenta un elemento costante e talvolta anche indispensabile per rimanere svegli. ? necessario, allora, intervenire con provvedimenti adeguati, volti a difendere i ragazzi dalla aggressione di pusher senza scrupoli". "Dunque - conclude l'esponente IdV - anche queste feste devono essere autorizzate e gli organizzatori devono dimostrare di avere un'adeguata capacita' di vigilanza, come avviene per le discoteche". "Quanto si e' verificato a Segrate e' raccapricciante, cosi' come grave e' che, nonostante manchi una legge specifica, le forze dell'ordine in questi casi non intervengano". Lo afferma Antonio Borghesi, deputato dell'Italia dei Valori. "In Inghilterra -aggiunge- esiste una legge in base alla quale le forze dell'ordine possono presentarsi sul luogo, in caso di rave, e sequestrare furgoni, casse, attrezzature. Non vedo perche' anche in Italia non debba essere cosi', al fine di fermare quelle che qualcuno considera forme di divertimento e che invece altro non sono se non un mercato per lo smercio di droga e alcol". Questo, conclude, "dovrebbe essere sufficiente per autorizzare l'intervento delle forze dell'ordine, finalizzato al sequestro di sostanze illecite. Bisogna assolutamente trovare il sistema per mettere la parola fine a questi party estremi". "Il tragico episodio accaduto al rave party di Segrate, dove un giovane di 19 anni ha perso la vita per un'overdose, deve far riflettere sulla necessita' immediata di dar vita a norme piu' rigide e a controlli piu' severi per impedire che la droga circoli liberamente in questi eventi". Lo dice Silvana Mura, deputata di Idv, la quale aggiunge che "qui non si tratta di impedire i rave, ma di fare in modo che si svolgano in sicurezza e senza violare le leggi". L'esponente dipietrista sottolinea che "un evento che dura tre giorni di seguito e a cui partecipano migliaia di ragazzi non puo' trasformarsi in una terra di nessuno in cui la legalita' e' sospesa perche' le forze dell'ordine non vi mettono piede". Mura ribadisce che "per evitare che simili episodi continuino a ripetersi e' necessario consentire lo svolgimento solo di quegli eventi per i quali sono state richieste regolari autorizzazioni, ed e' inoltre indispensabile che sul posto siano presenti le forze dell'ordine per effettuare i controlli necessari ad impedire la libera circolazione di sostanze stupefacenti che abitualmente circolano in questi eventi". "Se il Pdl amministrera' Roma e la sua Provincia tra gli impegni prioritari ci saranno maggiore controllo e maggiore prevenzione per impedire lo svolgimento dei rave party. Questi raduni sono gia' costati la vita a quattro giovanissimi, tra questi una ragazza e' morta lo scorso anno proprio a Roma, tutti stroncati da micidiali cocktail di droghe e acidi'. Francesco Giro deputato e coordinatore regionale del Lazio di Fi. 'Non esistono e non devono esistere -ha aggiunto- zone franche sottratte alla legalita' dello Stato, in cui le forze dell'ordine hanno addirittura timore ad intervenire. Ci sono spazi a sufficienza dove i giovani possono divertirsi ed ascoltare ogni tipo di musica, senza dover ricorrere a queste feste che gli esperti non esitano e definire veri e propri mercati della droga. Occorre avviare una vera e propria campagna di sensibilizzazione sull' argomento, a tutela della salute di migliaia di giovani e giovanissimi che ogni fine settimana rischiano la vita, coinvolgendo soprattutto le famiglie, che sono spesso all'oscuro delle abitudini dei loro figli." 'Non si possono mettere tutti gli stupefacenti sullo stesso piano: ci sono droghe leggere e droghe pesanti'. E' quanto afferma il leader del Psi, Enrico Boselli. Boselli ritiene anche 'sbagliato' 'mettere in carcere chi ne faccia uso', perche' non e' certo il carcere quello che aiuta a disintossicarsi o a fare a meno di queste sostanze. "C'e' una corsa a sembrare bravi di fronte al proprio elettorato. Credo che sia piu' squallido speculare sulla morte di un 19enne piuttosto che sparare a zero su tutti i giovani che vanno ai rave". Non ha peli sulla lingua Luigi Cancrini, deputato del Pdci, psichiatra e psicoterapeuta, commentando la notizia del ragazzo 19enne che ha perso la vita per abuso di stupefacenti durante un rave a Segrate. Ma Cancrini si sofferma anche sulle reazioni e sui commenti di molti esponenti politici. "In politica- aggiunge Cancrini- quando si parla di droghe in questo modo non c'e' mai la volonta' di andare incontro ai giovani". Secondo l'esponente del Pdci "ci sono due tipi di ragionamenti da fare. I giovani vanno ai rave e abusano di stupefacenti per due motivi: o per un disagio psichico oppure per una forte amore del proibito ad una mancata informazione". Il rave, aggiunge Cancrini, "e' per definizione qualcosa di proibito. Proibirlo non avrebbe senso perche' vorrebbe dire vietare qualcosa che e' per definizione proibito". Ma perche' i giovani, spesso di buona famiglie o con situazioni sociali non disagiate, si trovano a frequentare rave? "Nell'adolescenza- sottolinea Cancrini- la voglia di fare cose proibite e' una cosa naturale. La voglia di trasgressione e' molto forte. Da sempre e' cosi'..". Quanto alla possibilita' che si avvino campagne di informazione prevenzione nelle scuole, l'esponente del Pdci ha le idee chiare: "Le campagne di informazione- conclude- sono molto utili, pero' rappresentano solo una parte nella risoluzione del problema". 'Introdurre e sperimentare politiche di riduzione del danno per il governo urbano del fenomeno delle dipendenze, sperimentare le stanze salva vita e rafforzare i servizi pubblici e del privato sociale, troppo spesso sotto organico e precarizzati': sono le proposte del Prc di fronte ai dati del Viminale sulla droga e alle morti per overdose di questi giorni. 'A Roma altri due morti di overdose in un giorno - afferma il responsabile politiche sociali di Rifondazione, Francesco Piobbichi - morti che si sommano a quelle avvenute nella scorsa settimana e che coinvolgono tutte le fasce della popolazione, in tutti i contesti e classi di età, dai rave alle discoteche, alle abitazioni private'. Tutto cio', spiega, 'conferma in maniera chiara il fallimento della normativa in vigore, che clandestinzzando il consumo contribuisce a rendere piú difficili le azioni di riduzione del danno'. Nei dati del Viminale, sottolinea Piobbichi, spiccano realtà come Roma, Napoli, Perugia che detengono tristi primati rispetto alle morti. Tutte realtà 'governate dal centrosinistra da molti anni'. 'Vorrei capire da Locchi, Jervolino e Veltroni cosa ne pensano al riguardo - conclude - visto che in qualche modo dovrebbero porsi il tema della promozione della salute pubblica nei territori dove governano o hanno governato in questi anni'. 'L'ennesima morte per droga avvenuta durante il rave party milanese conferma i danni provocati dalla legislazione proibizionista'. Lo dice il sottosegretario all'Economia e deputato della Sinistra Arcobaleno Paolo Cento, il quale sottolinea che 'il vero dramma di questi anni e' stato quello di chi specula sulla salute di migliaia di cittadini proponendo la repressione come unico strumento per combattere le tossicodipendenze'. 'Anche i ritardi del centrosinistra sono stati gravi e la relazione annuale della Dcsa, la Direzione centrale per i servizi antidroga, dimostra che il nodo resta il traffico illegale di eroina e che - conclude Cento - per uscire dall'emergenza, occorre una nuova normativa antiproibizionista e di riduzione del danno'. "Dove governa il centrodestra non si danno autorizzazioni per quel tipo di spettacoli che fanno pena, perché non ci può essere la libertà di farsi del male". Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini. Il Comune milanese è amministrato dal centrodestra ma Fini ha puntato il dito soprattutto sull'atteggiamento del centrosinistra verso le droghe. "La sinistra - ha detto - deve fare i conti con la realtà e la propria coscienza. Dobbiamo ribadire lo spirito della nostra legge che è giusta e che non manda in galera chi si fa una canna o una pera, ma stabilisce che chi consuma vada sanzionato. C'è il bisogno morale di aiutare i giovani e far capire loro che la sinistra li inganna e li tradisce". 'I rave party stanno diventando fiere del delirio inammissibili per un paese che si dice civile e vanno regolamentati con un serio e tempestivo intervento delle forze dell'ordine'. Cosi' afferma il consigliere regionale di Forza Italia in Piemonte Pietro Francesco Toselli. 'Il Piemonte e' stato piu' volte teatro di questi raduni - afferma Toselli - anche in ragione della sua vicinanza alla Francia, dove i rave sono vietati e da cui provengono quindi molti giovani in cerca di 'sballo'. Si tratta di manifestazioni che, con la scusa della musica, diventano luoghi di consumo smodato di alcol e spaccio di droga di ogni tipo. Senza contare il rumore assordante della technomusic, che disturba e stordisce giorno e notte chi abita nei pressi delle aree dove si organizzano di solito questi eventi. Molti giovani poi, alla fine dell'ubriacatura, si mettono al volante di una auto, esponendo a serio pericolo la via propria e di chi li incontra per strada'. Toselli ha presentato un ordine del giorno a palazzo Lascaris che impegna la Giunta regionale a sollecitare il governo nazionale affinche' i rave party siano regolamentati e si svolgano nel rispetto delle piu' basilari regole di ordine pubblica e sicurezza. Un no all'equiparazione tra raves e centri sociali viene dal Cantiere di Milano che, in un comunicato, bolla come 'sciacalli' 'coloro che utilizzano il caso del rave di Pasqua a Segrate e la tragica morte di Mattia per affermare politiche ancora piu' proibizioniste e di 'Tolleranza Zero' o cercare di piazzare alle famiglie inutili 'Kit''. Secondo gli attivisti del centro sociale Cantiere, 'e' falso dire che i rave sono i piu' emblematici luoghi del consumo delle sostanze', anzi, 'e' noto come il consumo sia sempre piu' inconsapevole e diffuso in ogni luogo e tra persone diverse per eta' e composizione sociale, in casa come sul posto di lavoro'. Per evitare tragedie come quella di Segrate, secondo il centro sociale, bisognerebbe utilizzare il kit per l'autoanalisi delle droghe sintetiche. Di questo e altro si parlera' il 28 Marzo al Cantiere, in una giornata dedicata all' anti-proibizionismo. 26-03-2008 Argentina. Proposta di legge per ridurre le pene per i consumatori Il deputato Miguel Angel Giubergia ha presentato un progetto di modifica della Legge sugli stupefacenti, con cui si stabilisce che la pena sara' da 1 mese a 2 anni di carcere, se la scarsa quantita' e altre circostanze dimostrino chiaramente che si tratti di possesso per uso personale. In questo caso il giudice potra' disporre l'applicazione dell'articolo 76 bis e seguenti del Codice Penale (riferiti alla sospensione della pena), in quanto compatibili con le disposizioni di legge. L'iniziativa si prefigge d'instaurare un trattamento piu' umano nei confronti di chi viene sorpreso con sostanze stupefacenti per uso personale, ma senza derogare dal principio secondo cui, possedere droghe per uso personale alimenta il narcotraffico, e cio' giustifica l'intervento dello Stato. Il progetto prevede varie alternative per il recupero di coloro che hanno consumato droghe illegali: "misure di sicurezza curativa ed educativa" o "la condanna come ultima ragione, persino simbolica". Tra le altre cose, se il giudice ravvisa che i genitori o i tutori del minore finito nelle maglie della giustizia non abbiano svolto degnamente le loro funzioni di tutela, dovra' inviare le sue conclusioni alle autorita' e agli organismi incaricati della protezione famigliare. 26-03-2008 Svizzera. Aumentano i sequestri di droga alle frontiere (Swissinfo.ch) Nel 2007 i doganieri svizzeri hanno sequestrato dei quantitativi record di cocaina, eroina ed altri stupefacenti. La quantità di cocaina confiscata è passata dai 193 chili del 2006 ai 217 kg dell'anno scorso. La maggior parte della droga è stata sequestrata negli aeroporti, ha indicato martedì l'Amministrazione federale delle dogane (AFD). Le guardie di frontiera e i doganieri hanno inoltre trovato il triplo d'eroina (199 kg) rispetto al 2006, grazie in particolare ad un maxi sequestro nella Svizzera orientale. Stando alle statistiche annuali dell'AFD, anche la confisca di altre droghe è in aumento, con 777 kg di canapa e 81'000 pasticche di ecstasy e di pillole thai. I doganieri hanno poi sequestrato una quantità maggiore di diluente per stupefacenti (200 kg) rispetto agli anni precedenti. Complessivamente, l'AFD ha rilevato 3029 infrazioni alla legge sugli stupefacenti (2563 nel 2006). 26-03-2008 Italia. Procura: processare don Gelmini per abusi sessuali sui ragazzi della Comunita' Dopo oltre un anno di indagini la procura della Repubblica di Terni chiude l'indagine a carico di don Pierino Gelmini per presunti abusi sessuali nei confronti di alcuni ex ospiti della Comunita' Incontro chiedendo il rinvio a giudizio del sacerdote. Don Gelmini e' il padre della 'cristoterapia' oltre che uno dei principali ispiratori delle politiche sulle droghe del centro-destra. Un provvedimento del quale i suoi difensori non hanno potuto prendere visione. Cosi' don Gelmini, che si e' sempre proclamato estraneo a ogni addebito, e i suoi legali hanno scelto di non commentarlo. E assoluto e' il riserbo degli inquirenti. Nella giornata di ieri, quando ancora la notizia della richiesta di rinvio a giudizio non si era diffusa, il fondatore della Comunita' Incontro aveva parlato dell'indagine che lo riguarda. 'Serenamente continuero' a svolgere la mia attivita' dedicata a chi ha bisogno, pronto ad affrontare qualsiasi evoluzione processuale' aveva detto. Riferendosi alla possibilita' che il pm Barbara Mazzullo potesse chiedere di processarlo aveva sottolineato di avere 'la serenita' del giusto che ha molto lavorato', esprimendo 'la piu' totale fiducia nella magistratura giudicante'. 'Continuero' il mio lavoro - ha sottolineato ancora - senza interruzioni. Vorrei pero' invitare la stampa a non enfatizzare problemi che sono direi di rito, dovuti, per evitare che i ragazzi (della Comunita') possano risentirne'. Non e' comunque ancora chiaro come sia articolata la richiesta depositata dal magistrato che il 27 dicembre scorso aveva notificato al sacerdote l'avviso di conclusione indagini. Un provvedimento, quest'ultimo, che aveva riguardato anche due collaboratori del sacerdote e la madre di uno dei suoi accusatori, tutti indagati per favoreggiamento. Non si sa pero' se la richiesta di rinvio a giudizio sia stata formulata anche nei loro confronti. Con l'avviso di conclusione indagini la procura di Terni ha contestato a don Gelmini di avere costretto nove ospiti della comunita' a 'soddisfare le sue richieste sessuali' mediante 'la minaccia di avvalersi della sua autorita' e della conoscenza di numerosi personaggi politici influenti o promettendo favori tramite dette conoscenze'. Fatti avvenuti a sede di Molino di Silla di Amelia dal 1997 all' ottobre scorso. Quattro degli ospiti che avrebbero subito le molestie si trovavano in comunita' agli arresti domiciliari o comunque sottoposti a misure di sicurezza alternative al carcere. Gli altri cinque erano tossicodipendenti in cura presso la comunita' e due di loro al momento dei fatti contestati avevano meno di 18 anni. A don Gelmini il pm Mazzullo aveva contestato anche la violazione dei suoi doveri 'inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio e alla qualita' di ministro di culto e con abuso di autorita''. Da chiarire, ora, quali episodi siano confluiti nella richiesta di rinvio a giudizio. I difensori del sacerdote avevano parlato di accuse 'assurde, non credibili e destituite di fondamento', sottolineando che alcune erano gia' state archiviate dalla procura di Terni negli anni scorsi. Per difendersi al meglio dagli addebiti don Gelmini, che ha compiuto 83 anni il 20 gennaio scorso, ha chiesto e ottenuto di essere ridotto allo stato laicale dal Papa. Per restare con i suoi ragazzi fino alla morte e per affrontare l'inchiesta senza coinvolgere l'autorita' ecclesiastica. "In questo momento voglio idealmente abbracciare don Pierino Gelmini. Naturalmente attendo come tutti che la magistratura verifichi l'attendibilità di quanto contestato, ma dico anche che don Pierino merita stima e apprezzamento della comunità nazionale perché ha salvato tanti, tanti ragazzi dalla droga". Lo ha detto il leader di An Gianfranco Fini, parlando a 'Viva voce' su Radio 24, commentando la richiesta di rinvio a giudizio di don Pierino Gelmini. 26-03-2008 Italia. Fini apre al recupero dei tossicodipendenti: distinguerli dagli spacciatori "Non e' facile distinguere il tossicodipendente dallo spacciatore. Accanto al momento della repressione dello spacciatore e' necessario il recupero del tossicodipendente". Gianfranco Fini, in un'intervista a 'Radio 24', parla del fenomeno della droga. Il leader di An poi si riferisce ai fatti di cronaca di questi giorni. "I rave party sono deliri, sono delle follie, una specie di istigazione al suicidio o comunque a danno della salute", osserva Fini. L'AUTOPSIA - E' stata eseguita questa mattina l'autopsia sul cadavere di Nunzio Mattia Lo Castro, il ragazzo di 19 anni morto dopo aver partecipato ad un rave party a Segrate. Dall'esame, eseguito dal dottor Giulio Giovannetti all' Istituto di Medicina Legale di Milano, non sono emersi elementi rilevanti per capire che cosa abbia causato i quattro arresti cardiaci e la morte del giovane di Castellanza (Varese). Ne' malformazioni o patologie evidenti, quindi, ne' informazioni sulle possibili sostanze assunte dal ragazzo. Per capire con certezza se abbia fatto uso di droghe bisognera' attendere gli esami tossicologici, per cui il pm Grazia Pradella ha gia' dato l'autorizzazione. ALTRI COMMENTI "E' necessario dare ai giovani messaggi forti e chiari affinche' non si ripetano i tragici eventi del rave di Milano, dove un diciannovenne ha perso la vita; no alla droga, no all'abuso di alcool, chi guida deve essere sobrio. E' ora che la politica intervenga in maniera forte vietando definitivamente questi raduni". Questo il commento di Renato Giacchetto, presidente del Silb, l'Associazione delle imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo aderente a Fipe-Confcommercio, in merito al drammatico episodio successo al rave party di Segrate. "Bisogna favorire i comportamenti positivi come quello del 'guidatore designato' cioe' la persona che in un gruppo decide di non bere per garantire la sua incolumita' e quella di chi viaggia con lui. E' necessario offrire ai giovani non piu' rave abusivi, illegali, senza controllo e senza nessuna misura di sicurezza dove i ragazzi rischiano la vita, ma feste e locali autorizzati, sotto la vigilanza di esperti del settore". Il Silb-Fipe ha gia' da tempo adottato il codice etico e di autoregolazione (firmato dalle associazioni di settore e dal Ministero dell'Interno) per gli operatori che con professionalita' ed esperienza gestiscono gli eventi della notte. Il Silb rinnova il suo appello "ad un modo di vivere la notte sicuro e responsabile senza l'uso di droghe e abuso di alcool". 26-03-2008 Australia. Ricerca governativa: inefficaci e costosi i test antidroga sui ragazzi Secondo un rapporto governativo, i test antidroga nelle scuole sono costosi e inefficaci nel limitare la diffusione delle droghe tra i giovani. Il rapporto rileva che i test sulle urine e saliva per tutti gli studenti comporterebbero un costo di 300 milioni di dollari l'anno, senza comunque essere accurati o di provata efficacia. Inoltre, per l'Australian National Council on Drugs potrebbero creare una diffidenza tra studenti e insegnanti, e non arrecherebbero alcun vantaggio nel combattere la diffusione degli stupefacenti. "Per il Consiglio, i test antidroga non sono la via piu' produttiva di procedere. Non sono attendibili, sono costosi e potrebbero condurre a risultati non voluti", ha dichiarato Gino Vumbuca, direttore esecutivo dell'organizzazione. Nel rapporto, a cura del National Centre for Education and Training on Addiction, sono state studiate ricerche condotte negli Stati Uniti e in Australia, analisi economiche e pareri di esperti. Il 60-70% di tutti gli esperti consultati si e' dichiarato contrario ai test. I costi sono stati giudicati eccessivi e i risultati incerti. L'Australian Secondary Principals Association e l'Australian Drug Foundation hanno accolto favorevolmente i risultati, di tutt'altro parere il gruppo Drug Free Australia, che chiede maggiori sanzioni per il consumo di droghe. 26-03-2008 Finlandia. Cittadini vedono droghe illegali sempre piu' come questione sanitaria Secondo uno studio condotto dal National Public Health Institute, i finlandesi sono sempre meno preoccupati delle droghe illegali, considerandole sempre piu' come parte della societa' e della vita quotidiana da affrontare come questione sanitaria. "Le droghe preoccupavano sopratutto le donne delle zone di campagna, dove tuttavia le droghe avevano un impatto minimo", ha dichiarato Antti Uutela, capo della sezione per la promozione della salute del Sistema sanitario nazionale. All'inizio del 2000, la preoccupazione sociale era abbastanza alta, e secondo Uutela la preoccupazione dell'opinione pubblica era dovuta ad un aumento, per esempio, del numero di decessi per droga e per la diffusione del virus dell'Hiv tra i tossicodipendenti. Inoltre, la stampa sembrava occuparsene piu' spesso. Mentre negli ultimi tempi, l'attenzione dei media e' piu' concentrata sugli ingenti sequestri, cosi' come sulle celebrita' che apparentemente consumano droghe. Sono stati poi migliorati i servizi di disintossicazione, i programmi per lo scambio di siringhe e di riduzione del danno. Inoltre, e' migliorato il sistema giudiziario nazionale. Uutela ha accolto favorevolmente la diversa attitudine dei cittadini, sottolineando che progetti punitivi come i test antidroga nelle scuole sono stati abbandonati da tempo. "Quelli con piu' conoscenza del problema non hanno mai condiviso l'idea dei test. Occasionalmente, i ragazzi sono stati espulsi da scuola ed emarginati. Quelli con problemi dovrebbero essere aiutati, non espulsi", ha concluso. L'Istituto per la salute pubblica nazionale ha condotto la ricerca tra il 2001 e il 2007, intervistando 5 mila persone tra i 15 e i 64 anni. 26-03-2008 Italia. Allarme 'drogati al volante'. I Radicali: la legge permette di sfuggire ai controlli 'Ogni giorno i vigili di Milano fermano almeno un immigrato alla guida di un veicolo sotto l'effetto di alcol o di droga'. A rivelarlo e' il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato, rendendo noti i risultati dell'attivita' di pattugliamento sulle strade svolta dalla polizia locale negli ultimi cinque mesi del 2007. Da agosto a dicembre i vigili hanno sanzionato a cittadini stranieri 222 violazioni del codice della strada per guida in stato di ebbrezza o in stato di alterazione dovuto a sostenze stupefacenti. 'Ecuadoregni e peruviani sono responsabili di quasi il 50% delle violazioni. Questo testimonia quanto ho denunciato da tempo: il problema dell'alcol riguarda soprattutto i cittadini sudamericani'. 'Secondo i dati della Polizia municipale circa 7 incidenti stradali su 100 a Milano sono causati da conducenti ubriachi. Se saro' eletto presentero' alla Camera una proposta di legge che trasformi da omicidio colposo a volontario il reato di morte procurata per guida in stato di ebbrezza e senza patente'. Dichiarazione di Giulio Manfredi (Giunta di segreteria Radicali Italiani): L’8 agosto 2007, all’entrata in vigore delle modifiche al codice della strada “per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione”, segnalai una grave incongruenza presente nei nuovi articoli 186 e 187 del D. Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (codice della strada): l’art. 186 citato (“Guida sotto l’influenza di alcool”) prevede per chi rifiuta di sottoporsi all’accertamento del tasso alcolemico -“salvo che il fatto costituisca reato” - solamente il pagamento di una multa (da 2.500 a 10.000 euro), la sospensione della patente di guida fino a due anni e il fermo del veicolo solamente se esso appartiene al guidatore fermato: non è previsto l’arresto, che è invece sancito per chi si sottopone all’etilometro e risulta avere un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro (mezzo litro di vino). Stesso discorso vale per il successivo art. 187 del Codice della Strada sulla “Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”. Se non ha causato incidenti, il guidatore ubriaco perso o strafatto può, rifiutandosi di sottoporsi al test, evitare il carcere. Non mi pare una disposizione che “incrementi i livelli di sicurezza nella circolazione”; l’alternativa fra multa e carcere dovrebbe essere modulata meglio, magari prevedendo un mix fra sanzione amministrativa e penale che aumenti in caso di recidiva. Avevo segnalato la cosa al deputato radicale Marco Beltrandi (membro Commissione Trasporti), che si era impegnato a modificare il disegno di legge sulla sicurezza stradale in discussione in Parlamento; la fine anticipata della legislatura ha lasciato intatta una disposizione incredibile … ma invisibile per coloro che in questi giorni si stracciano le vesti nel nome della salvaguardia della vita dei “nostri giovani” …. Intanto, il governatore del Veneto Giancarlo Galan, intervenendo sulle stragi lungo le strade spesso provocate da conducenti ubriachi o drogati, richiama l'attenzione sulla necessita' di seguire con rigore le leggi. 'Penso che a rendere piu' difficile la situazione ci sia qualche forte e grave responsabilita' da parte di quei giudici che potendo decidere su casi che meritano immeditamente il carcere, sulla base delle leggi vigenti, non compiono questi atti'. Riguardo poi alle proposte avanzate da Luca Zaia relative a test nelle scuole e per gli amministatori pubblici, Galan ha rilevato che 'potrebbe avere non una ma mille ragioni, ma le sue dichiarazioni non possono essere inquadrate in un ambito che e' quello della giunta regionale, cioe' in qualita' di vice presidente. Tutti sanno che siamo in piena campagna elettorale e quindi si parla a volte come militanti di un partito e a volte come rappresentanti delle istituzioni'. 26-03-2008 Italia. Lega: test antidroga per tutti Cani antidroga davanti alle scuole, test per studenti, insegnanti, amministratori e politici, palloncino e prelievo dei capelli per chi guida. Dopo i recenti fatti di cronaca, il vicegovernatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, e' un fiume in piena contro 'l'emergenza droga e alcol' e spiega all'Ansa il suo pacchetto di proposte, di parte del quale si occupa oggi Il Gazzettino. Zaia si dice pronto a fare la sua parte sottoponendosi per primo al test: 'Se vogliamo salvare i nostri ragazzi, gli amministratori e gli insegnanti devono dare il buon esempio - Io sono pronto a farlo. E' incredibile che il test sia un tabu': chi ha un ruolo pubblico deve farlo. In tempi di emergenza come questi devono cadere tutte le barriere, a cominciare dalla privacy. Il nuovo governo deve eliminare questi tabu''. A dare lo spunto a Zaia per il suo pacchetto di proposte, sono stati gli ultimi avvenimenti di cronaca, dal caso dello 'spaccio' attraverso sms scambiati fra gli studenti delle scuole trevigiane e i loro fornitori, a quello del ragazzo morto dopo essersi sentito male al rave party di Segrate, fino alle tragedie della strada provocate da ubriachi al volante. 'Un' auto puo' diventare un'arma e la patente non e' un diritto - sostiene Zaia - Se uno non ha i requisiti non deve averla, anche per tutta la vita. Non si puo' dare la patente a una persona inaffidabile. Perche' la patente si' e il porto d'armi no? I giudici applicano le leggi, ma le leggi non le fanno i giudici'. Secondo il vice di Giancarlo Galan, la battaglia contro chi beve e si droga deve partire dalla scuola anche attraverso il test per gli studenti: 'Voglio vedere quale famiglia e' contraria: e' bene sapere con chi va a scuola tuo figlio. L'obiettivo e' il benessere dei nostri ragazzi. Cosi' salviamo la vita non solo a chi si droga, ma anche ai tanti che muoiono nelle strade per colpa di chi beve e si droga'. E a sostegno della sua proposta, Zaia cita l'esempio della Marca: 'La provincia di Treviso era la prima in Italia per numero di incidenti stradali, ma grazie all'attivita' di educazione e prevenzione nelle scuole e' passata dai 187 del 1998 alla settantina dell'anno scorso. Adesso il problema e' risolvibile solo con la repressione'. 27-03-2008 Italia. Giovani SA: depenalizzare consumo di droghe leggere Gratuita' nell'accesso ai metodi contraccettivi e depenalizzazione di tutte le condotte legate al consumo personale di droghe leggere come l'autocoltivazione della cannabis. Sono alcuni temi sui quali si concentrera' l'attenzione dei Giovani della Sinistra Arcobaleno con iniziative che si svolgeranno nelle ultime settimane di campagna elettorale. Si comincia sabato 29 marzo, spiega una nota, con la distribuzione gratuita di birre dopo la mezzanotte per protestare contro le ordinanze comunali proibizionistiche che vietano la vendita di alcolici dopo un certo orario. Da oggi fino al voto, saranno organizzati banchetti informativi presso le sedi universitarie e in tutti i luoghi di aggregazione giovanile e verranno distribuiti i preservativi e le cartine 'arcobaleno'. Una presa di posizione contro chi promuove la moratoria per modificare la 194 e contro la legge Bossi-Fini che criminalizza migliaia di giovani che fanno uso di droghe leggere, e alimenta il traffico illecito con cui prosperano le organizzazioni criminali organizzate. Il 2 aprile invece, e' prevista un'iniziativa sugli autobus, per rivendicare la gratuita' del trasporto pubblico per studenti e lavoratori precari. I Giovani della Sinistra L'Arcobaleno, prosegue la nota, propongono l'abolizione delle norme previste nella legge 30 che favorisce l'abuso dei contratti a termine e, sulla scorta dell'esperienza maturata in diversi paesi d'Europa, l'istituzione per legge della Retribuzione Sociale da riservare ai giovani disoccupati di lunga durata, che consista di reddito e servizi sociali gratuiti. Inoltre, e' in programma un'azione simbolica per protestare contro il copyright e le eccessive restrizioni della Siae, che a causa dei prezzi eccessivi di accesso alla cultura, strozzano non solo le possibilita' di acquisto degli utenti, ma anche la possibilita' di emergere di qualsiasi nuovo artista. Per questo e' prevista la distribuzione di 500 cd masterizzati con materiale pirata (data e luogo ancora da definire). Infine, sono previste due feste per il 5 e il 9 aprile, la prima all'insegna del reggae a Scandicci. La festa del 9 sara' invece la serata conclusiva della campagna dei Giovani de La Sinistra L'Arcobaleno. 27-03-2008 Italia. Piemonte. Fi e Lega chiedono regolamentazione dei rave party In Piemonte Forza Italia e Lega chiedono di regolamentare i rave party per evitare il ripetersi di incidenti come quello di Segrate, in cui ha perso la vita un diciannovenne. La richiesta degli azzurri e' contenuta in un odg che impegna la giunta di Mercedes Bresso a sollecitare il governo nazionale affinche' i rave 'si svolgano nel rispetto delle piu' basilari regole di ordine pubblico e sicurezza'. 'I rave party - afferma l'esponente di Forza Italia Francesco Toselli - stanno diventando fiere del delirio inammissibili per un paese che si dice civile e vanno regolamentati con un serio e tempestivo intervento delle forze dell'ordine. Il Piemonte e' stato piu' volte teatro di questi raduni, anche in ragione della sua vicinanza alla Francia, dove i rave sono vietati e da cui provengono quindi molti giovani in cerca di sballo'. 'Si tratta di manifestazioni che con la scusa della musica diventano luoghi di consumo smodato di alcol e spaccio di droga di ogni tipo. Senza contare il rumore assordante della technomusic, che disturba e stordisce giorno e notte chi abita nei pressi delle aree dove si organizzano questi eventi. Molti giovani poi dopo l'ubriacatura si mettono al volante di una auto, esponendo a serio pericolo la via propria e di chi li incontra per strada'. 'Non e' nostra intenzione proibire in assoluto tali incontri - conclude - ma non e' accettabile che essi avvengano nella piu' totale illegalita' e in assenza di controlli da parte delle forze dell'ordine'. Il segretario provinciale del Carroccio, Stefano Allasia, parla di 'manifestazioni pericolose e contro qualsiasi forma di legalita' e di democrazia'. 'I rave party devono essere regolamentati come avviene in altri paesi europei, perche' accettandoli con passivo silenzio si legittimano comportamenti in completa distonia con una societa' che si vorrebbe sana ed equilibrata'. "Sarebbe necessaria, su tutto il territorio del Comune di Roma, la realizzazione di punti d'ascolto e documentazione nei pressi di locali notturni e discoteche, con la presenza di operatori sanitari e la distribuzione di libretti su cosa evitare e come intervenire in caso di malore". E' quanto propone Giordano Tredicine, capogruppo di Fi in IX Municipio e candidato al Comune di Roma per il Pdl, a proposito della diffusione di stupefacenti tra i giovanissimi. "Solo nel Lazio abbiamo avuto, nel 2007, 105 decessi connessi all'abuso di stupefacenti, di cui 83 a Roma. Sono numeri impressionanti, di un'emergenza che va assolutamente affrontata, promuovendo tra i giovani comportamenti responsabili a tutela della propria salute e dell'incolumita' degli altri cittadini". Don Gino Rigoldi, fondatore di 'Comunita' nuova' e da anni impegnato nel recupero dei tossicodipendenti, chiede alle scuole, alle famiglie, agli oratori di informare di piu' i giovani sugli effetti delle droghe. 'La morte avvenuta dopo il rave di domenica e' una tragedia, ma quello che non sopporto sono le denunce fini a se stesse seguite dal disinteresse'. Di fronte al 'dilagare di nuove droghe sintetiche, al ritorno prepotente dell'eroina, all'abbassamento dei prezzi', ha chiarito il religioso, a margine della presentazione di un libro a Milano, 'i giovani vengono abbandonati, sono orfani, formalmente e mediaticamente molto amati, ma nella sostanza abbandonati'. E' necessario, quindi, ha proseguito Rigoldi, 'che in tutti gli ambiti sociali, dalla scuola alle famiglie, agli oratori, si parli coi ragazzi del pericolo e degli effetti delle droghe, altrimenti li lasciamo soli col loro passaparola che conduce spesso alla morte'. Fatte le denunce, ha concluso don Rigoldi, 'servono i fatti, ci dobbiamo occupare veramente di questi ragazzi soli, tremendamente orfani'. 27-03-2008 Italia. Ancona. Decine di studenti delle scuole superiori controllati e perquisiti (Resto del Carlino) Una decina di studenti di due scuole superiori di Ancona controllati e perquisiti nell’ambito delle indagini che i primi di marzo hanno portato in carcere Federico Cardoni, lo studente di 18 anni arrestato per droga dalla squadra mobile due volte in un mese; una montagna di contatti scoperti dai carabinieri di Falconara tra i due diciassettenni arrestati per spaccio il sabato di Pasqua e i loro clienti, quasi tutti con meno di 18 anni sulla carta d’identità. Vai all'articolo: http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/ancona/2008/03/26/75336-mobilitati_contro_droga.shtml 27-03-2008 Olanda. Vietato fumare nei locali, eccetto i coffee shop (La Stampa) L'Olanda dice basta al fumo nei locali, ma solo quello delle sigarette. Hashish e marijiuana si potranno ancora fumare liberamente, purchè puri. A partire dal prossimo primo di luglio anche ad Amsterdam scatterà la legge già in vigore nella maggior parte dei paesi europei che costringe i tabagisti più incalliti ad uscire dai ristoranti tra un pasto e l'altro, a bere una birra al freddo e a flirtare fuori dai pub pur di non rinunciare all'amata sigaretta. Ma gli affezionati alle droghe leggere hanno scampato il pericolo, perchè "il divieto riguarda soltanto il tabacco, e non si applicherà ai prodotti che non lo contengono". A ribadirlo è stato oggi il ministro alla Salute olandese Ab Klink, che ha voluto fare chiarezza un'ennesima volta sull'applicazione della legge nei Paesi Bassi - dove il consumo di droghe leggere è legale per i maggiorenni - ed escludere la possibilità di estendere il divieto anche ai cannabinoidi. I clienti dei coffee-shop, i locali dove si possono fumare liberamente hashish e marijuana, potranno continuare a fumare i cosiddetti "purini", ovvero gli spinelli fatti con sostanze stupefacenti senza l'aggiunta di tabacco, mentre dovranno astenersi dal consumare le canne che contengono un misto di tabacco e droga: "i dipendenti dei cooffee shop - ha sottolineato oggi il ministro - devono poter godere dello stesso diritto di chi lavora in qualunque luogo pubblico, e lavorare in un ambiente libero dal tabacco". 27-03-2008 Canada. Vancouver abbandona il 'no alla droga' nelle scuole, meglio un approccio piu' personalizzato In citta' c'e' un programa per la prevenzione contro le droghe diretto ai giovani in eta' scolare, che focalizza le energie sugli obiettivi personali anziche' semplicemente sul consumo degli stupefacenti. Per i responsabili, il programma (School-Aged Children and Youth Substance Abuse and Prevention Program) e' molto piu' efficace del tradizionale "Di' no alle droghe" attivo in molte scuole pubbliche. Il programma prende in considerazione l'intera personalita' dei giovani, come la lingua, la religione e gli interessi personali. Il dipartimento studi della municipalita' spera che venga esteso a tutta la Provincia, ed eventualmente a tutto il Canada. "Crediamo che tutti i bambini di Vancouver debbano conoscerlo. Da' la consapevolezza di chi sono e di quali siano i loro obiettivi e le passioni, e fa capire che le droghe intaccano questi potenziali risultati", ha dichiarato Clarence Hansen, presidente del comitato scolastico cittadino. Il provveditorato spera di ricevere 1,2 milioni di dollari dal ministero della Sanita' per estendere questo programma, al quale si e' unito il Vancouver's Four Pillars Drug Strategy, creato nel 2001 e che ha obiettivo la prevenzione, la cura, la riduzione del danno. 27-03-2008 Italia. Roma. Agenzia comunale lancia allarme eroina purissima "Su Roma si sta riversando un fiume di eroina killer. E' droga purissima, con una percentuale di principio attivo che a volte sfiora il 90% e arriva dall'Afghanistan. Non abbiamo ancora i dati delle morti per overdose di quest'anno ma la sensazione e' che siano in aumento e comunque, a differenza di quanto avviene nelle altre citta' d'Italia, non stanno calando. Una situazione allarmante che bisogna fronteggiare con ogni mezzo a disposizione". Lo dichiara Guglielmo Masci, direttore, dal 1999, dell'Agenzia comunale di Roma per le tossicodipendenze di Roma in un'intervista a 'La Repubblica'. "Si tratta di eroina bianca, piu' ricercata dai tossicomani rispetto a quella scura, la 'brown sugar' e soprattutto molto piu' pura ed economica che in passato. Con la caduta dei talebani i signori della droga hanno incrementato la loro attivita' ed e' successo quello che succede sempre quando c'e' molta offerta: i prezzi calano". Un grammo di eroina dichiara Guglielmo Masci costa "dai venti ai trenta euro e stiamo parlando di una sostanza molto pura'. Una cifra ridicola rispetto a soli pochi anni fa quando un grammo costava fino a 80 euro. Piu' droga, piu' purezza e, di conseguenza, piu' casi di overdose". "Oggi non esiste piu' lo spacciatore 'diversificato' o quello che vende solo 'fumo' o 'cocaina'. Tutti smerciano tutto, favoriti, a Roma, dal fatto che il mercato e' libero...Nel senso che manca un controllo criminale come nelle altre citta' o, in passato, da noi con la banda della Magliana o altre grandi organizzazioni di mala stanziale. A Fiumicino arriva di tutto, ma bisogna anche pensare ai porti, alle auto, ai tir". 27-03-2008 Cile. La marijuana inclusa nella lista delle droghe pericolose Il Governo cileno introduce una modifica nel regolamento della legge antinarcotraffico. Secondo l'ultimo studio di Conace, che ha messo a confronto il 2004 con il 2006, in Cile il consumo di marijuana e' cresciuto dal 5,3% al 7%. Un aumento che va di pari passo con la minore percezione del rischio di questa sostanza (scesa dal 55% al 43%) e a un incremento dell'offerta -dall'8% al 21% per le persone di livello socioeconomico alto e medio-alto. Queste cifre hanno indotto il Governo a convincersi dell'alto tasso di dipendenza della marijuana e ad includerla nella lista delle droghe piu' rischiose per la salute. 28-03-2008 Brasile. Walter Casagrande in clinica disintossicazione per eroina e cocaina Walter Casagrande, 44enne ex attaccante di Ascoli e Torino, sarebbe ricoverato in una clinica di San Paolo per sottoporsi a un trattamento di disintossicazione dalla dipendenza dalla droga. Lo rivela la rivista brasiliana "Placar", secondo la quale il ricovero dell'ex attaccante, oggi commentatore tv per l'emittente "Globo", risalirebbe al settembre dell'anno passato, subito dopo il grave incidente stradale in cui e' rimasto coinvolto assieme alla fidanzata Karine Vasconcellos. Casagrande, al quale sarebbe impedito anche il contatto con i suoi familiari, avrebbe cominciato a far uso di eroina e cocaina dopo la separazione dalla moglie Monica, dalla quale ha avuto tre figli, e dovrebbe rimanere in clinica fino al prossimo novembre. 29-03-2008 Italia. Vendeva droga sequestrata, poliziotto condannato E' stato condannato con rito abbreviato a una pena di quasi quattro anni F.M., l'agente della squadra Mobile di Bologna accusato di aver sottratto un chilo e 476 grammi di cocaina che doveva custodire in Questura come prova del reato. Era accusato di detenzione di droga ai fini di spaccio, peculato e detenzione illegale di munizionamento. A condurre l'inchiesta che aveva portato all'arresto era stato il Pm Lorenzo Gestri, che ieri in aula ha chiesto una condanna a quattro anni e quattro mesi. La difesa, avv.Gabriele Bordoni, aveva chiesto l'assoluzione per tutti i reati tranne che per la detenzione illegale di munizioni. Il legale si e' detto soddisfatto poiche' la corte (presidente Arnaldo Rubichi) ha riconosciuto la detenzione di droga a fini di spaccio (art.73 del Dpr 309/90) ma ritenendo sussistente solo il comma 5/o, (quello che individua i fatti di 'lieve entita''). Il poliziotto aveva ammesso di aver preso la droga dall'ufficio reperti, asserendo pero' di averla usata per consumo personale. Ma visto che l'ammanco maggiore, di 1,2 kg, risaliva al marzo 2006 era sembrato poco credibile un consumo personale di cosi' tanta cocaina nel giro di qualche mese. Da qui l'accusa di detenzione a fini di spaccio. 'I giudici oggi hanno riconosciuto che, se c'era, si trattava di cessione marginale e non significativa', ha spiegato il legale. L'accusa di peculato invece si era configurata visto che si tratta di un reato che viene compiuto dal pubblico ufficiale che si appropria di denaro o beni che ha nella propria disponibilita' per il suo incarico. In questo caso il poliziotto doveva custodire la droga sequestrata. La vicenda era venuta alla luce all'inizio del 2007, quando, in seguito ad alcuni malesseri di carattere nervoso, l'agente era stato ricoverato in un ospedale cittadino. Gli accertamenti sanitari, avevano stabilito che i suoi problemi di salute erano dovuti all'assunzione di stupefacenti, in particolare cocaina. La Questura aveva deciso accertamenti medici ulteriori, e informato della vicenda oltre alla Procura, che aveva avviato l'inchiesta, anche il ministero dell'Interno. L'agente non e' piu' in polizia. 29-03-2008 Italia. Ferrero: concentrarsi su repressione del narcotraffico e riduzione del danno "Continuano le morti per eroina, una tragica serie di scomparse che testimoniano come le politiche proibizioniste non solo non abbiano ridotto la circolazione delle sostanze ma abbiano invece portato a una recrudescenza delle vittime". Lo dice il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, in relazione alla morte di un giovane per eroina, a Roma. "Dovrebbe essere una ragione sufficiente perche' chi ha voluto una legge assurda e pericolosa come la Fini-Giovanardi che manda in galera i ragazzini per uno spinello ma continua a lasciare circolare fiumi di eroina, rifletta su quanto ha provocato. E' chiaro che solo la repressione del narcotraffico e le politiche informative e di riduzione del danno nei confronti dei consumatori possono tentare di modificare questa drammatica situazione". 29-03-2008 Italia. Studenti acquistavano hashish prima di andare a scuola, tutti segnalati in prefettura Sette studenti comaschi tra i 16 e i 18 anni sono stati filmati per giorni dalla polizia mentre acquistavano hascisc a poche decine di metri da scuola, in piazza, mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni. Sei di loro sono stati segnalati in prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti, previa identificazione e segnalazione ai genitori. Il settimo, lo spacciatore, e' stato denunciato al tribunale dei minori: e' stato trovato in possesso di 40 grammi di hascisc. L'intervento della squadra mobile della questura di Como, che per giorni si e' appostata con una telecamera in un appartamento di fronte al luogo dello spaccio, era stato sollecitato da alcuni residenti che hanno segnalato i movimenti sospetti sin dall'inizio della scuola, lo scorso settembre. Teatro dello spaccio, la centrale piazza Vittoria, dove c'e' la sede del tribunale e vi sono le fermate degli autobus: da qui gli studenti raggiungevano poi i principali istituti superiori, che distano poche centinaia di metri l'uno dall'altro. 29-03-2008 Olanda. Studio: la legalizzazione della marijuana non ne fa aumentare il consumo Secondo una ricerca pubblicata sul Current Opinion in Psychiatry, la legalizzazione della marijuana non si associa ad un aumento del consumo. Si legge nell'articolo: "La maggioranza delle persone consuma la cannabis per un limitato periodo di tempo con minime, o nessuna conseguenza. Gli effetti indesiderati sono piccoli rispetto a quelli di altre droghe, come la nicotina, l'alcol e la cocaina. Il proibizionismo e la criminalizzazione incidono di poco sul tasso generale di consumo, mentre incidono sulle probabilita' di entrare in contatto con criminali e con le forze dell'ordine, mettendo in pericolo il futuro di un giovane". 29-03-2008 Italia. Scoperta nuova arma contro lo spaccio: la crisi economica La crisi economica colpisce anche gli spacciatori di droga: un netto calo nella vendita di eroina e cocaina si e' registrato infatti in provincia di Frosinone. A rendere noto il dato e' stata la questura che nelle scorse ore e' stata impegnata in un'operazione di prevenzione e controllo disposta dalla direzione centrale anticrimine di Roma e che ha riguardato il capoluogo ciociaro. Gli uomini del questore Alfonso Maria La Rotonda hanno infatti perquisito alcuni locali pubblici e un'abitazione situata nella parte alta della citta'. Qui sono stati sequestrati quattro etti di hashish che sarebbero poi stati divisi in dosi e rivenduti ai clienti. Il fatto che negli ultimi mesi si siano avuti ripetuti sequestri di hashish da parte della polizia, e' il segnale - secondo gli investigatori - che nel Frusinate il consumo delle sostanze stupefacenti e' cambiato. Comprare eroina e cocaina per i piu' giovani e' divenuto piu' difficile perche' piu' costoso. Gli uomini della squadra mobile con l'ausilio di quelli della sezione volanti, hanno quindi arrestato Paolo De Angelis e il nipote Marco Lauretti. "La crisi economica che in maniera evidente ha colpito la provincia di Frosinone, in particolar modo i ceti medi e la classe operaia - ha spiegato il vice questore Cristiano Tatarelli, capo della squadra mobile - hanno indotto i consumatori di sostanza stupefacente a dover cambiare le loro abitudini. Gli operai, i figli di operai, i commercianti, i figli dei commercianti, abituati a consumare cocaina ed eroina, non avendo piu' un guadagno consistente hanno dovuto limitare anche la dipendenza, per chi ovviamente e' dipendente, oppure lo 'sfizio' a sostanze meno care. Questo ha indotto gli spacciatori, pero', a potenziare il contenuto degli additivi. Proprio per garantire uno 'sballo' anche a basso costo. Questo ha causato un'altra drammatica conseguenza: l'aumento di overdose e di malori legati all'assunzione di sostanza stupefacente. Per questo motivo i controlli effettuati la notte scorsa a Frosinone verranno ripetuti anche in tutta la provincia". I dati riguardanti l'uso di droga in provincia di Frosinone non sono comunque dei piu' confortanti. Una ventina i chili di hashish sequestrati nel 2007 in distinte operazioni da guardia di finanza, polizia stradale, squadra mobile e carabinieri. La cocaina e l'eroina meritano un discorso a parte: pur sequestrate in consistente quantita', erano dirette nel mercato romano o campano. I decessi per ovedose nel Frusinate sono stati dodici nel solo 2007 e riguardano giovani di modeste condizioni economiche. 29-03-2008 Italia. Ministero Salute: un giovane su quattro fuma spinelli (Agi) I giovani sempre piu' consumatori: un quarto degli adolescenti, tra i 15 e i 19 anni, fa uso di cannabis, mentre un significativo 5% e' ormai passato alla cocaina. Sono i dati pubblicati nella Relazione del Ministero della Salute sullo Stato Sanitario del Paese relativa agli anni 2005-2006. Come peraltro emerso anche a proposito del consumo di alcool, le fasce d'eta' piu' giovani sono quelle piu' a rischio per i comportamenti trasgressivi e per le tossicodipendenze: sotto il profilo dell'assistenza sono ancora i consumatori di eroina a costituire la tipologia di consumatori di sostanze piu' rappresentata (il 72,3% del totale) tra i soggetti in carico ai SERT, per un'eta' media complessiva di 33 anni circa. Tuttavia, avverte il rapporto, non vanno sottovalutati i trend che emergono a proposito dei consumi, che vedono un aumento complessivo della quota di utilizzatori di tutte le sostanze considerate nel periodo 2001-2005. E se nella fascia d'eta' 15-19 anni la tendenza all'aumento appare meno evidente, va comunque considerato il fatto che le quote di consumatori risultano sensibilmente piu' alte tra i piu' giovani: la cannabis, usata dal 13% circa dei 15-44enni nel 2005, raggiunge tra i 15-19enni il 24% circa, mentre l'uso di cocaina rimane di poco al di sotto del 5% tra i piu' giovani, contro il 3% circa dei 15-44enni. E i giovani si confermano categoria fragile anche per le malattie mentali: la classe di eta' 25-44 e' quella piu' rappresentata sul totale dei ricoveri riconducibili a questo genere di patologie (33,8%), e la mancanza di un informazione sistematica sull'efficacia e la diffusione dei servizi per la salute mentale rende ancora piu' complessa la gestione di un fenomeno e di una serie di patologie il cui peso rischia di ricadere interamente sulla famiglia. Secondo lo studio PRISMA (Progetto Italiano Salute Mentale Adolescenti), che ha indagato la prevalenza dei disturbi psichici tra i preadolescenti, il 3,7% dei preadolescenti presenta comportamenti significativamente a rischio per depressione, il 4,9% dei maschi ed il 2,5% delle femmine, mentre il 10,6% presenta comportamenti significativi per disturbi della serie ansiosa, con una prevalenza piu' che doppia nel sesso maschile (14,4% contro il 6,3% nelle femmine). 30-03-2008 Italia. Il figlio spaccia? Cassazione: toglietelo ai genitori E' bene che resti in comunita' il minorenne che continua a spacciare se i genitori falliscono nell' opera di rieducazione. Lo ha stabilito la Cassazione rigettando il ricorso dei genitori di un ragazzo di Trieste contro la decisione del tribunale per i minorenni che aveva annullato la misura della 'permanenza in casa' e ripristinato il collocamento in comunita'. Nel rivolgersi alla Suprema Corte il ragazzo e i genitori avevano contestato la valutazione della 'inefficacia dell' opera svolta dai genitori e dagli operatori del Sert e sull' effetto anch' esso positivo che il lasso di tempo trascorso avrebbe avuto sul cambiamento dell' atteggiamento del medesimo minore nei confronti dell' ambiente che gravita attorno allo spaccio delle sostanze stupefacenti'. La quarta sezione della Cassazione ha ritenuto pero' corretta la valutazione del tribunale sul fatto che l' ordinanza del gip con cui era stata disposta la permanenza in casa non era fondata su 'fatti nuovi idonei a modificare apprezzabilmente il quadro probatorio o ad escludere la sussistenza delle esigenze cautelari'. Per i giudici supremi e' stato dimostrato che 'l' opera di dissuasione intrapresa dai genitori si e' rivelata infruttuosa ai fini del contenimento delle spinte criminose del ragazzo, dal momento che quest'ultimo ha continuato, nonostante l' intervento dei genitori, nell' attivita' delittuosa'. Nella sentenza n. 254 si sottolinea, inoltre, che era stato ben valutata anche la possibilita' della recidiva 'in caso di riacquisto di piu' ampi spazi di liberta' ' visto che il minore 'non si e' fatto scrupolo di svolgere attivamente lo spaccio delle sostanze droganti proprio nello stesso periodo in cui si dichiarava pronto a seguire l' opera di rieducazione intrapresa dai suoi genitori'. 30-03-2008 Usa. La Dea sgrida gli agenti antidroga: basta smarrire armi e pc (Il Messaggero) - Gli agenti anti-droga della Drug Enforcement Administration (Dea) sono stati rimproverati dall'ispettore generale del Ministero della Giustizia per la frequenza con cui perdono le loro armi. Occupano il primo posto se confrontati con gli agenti degli altri corpi di polizia. C'è chi ha posato la pistola sul tetto della vettura e poi è partito con la macchina. C'è chi ha dimenticato l'arma al supermercato. E chi l'ha lasciata invece sull'aereo. Le spiegazioni date dagli agenti sono le più varie: «Probabilmente la pistola mi è caduta nel cestino della spazzatura, in ufficio», afferma uno dei 91 che hanno perduto la loro arma. «L'arma è stata rubata nella camera d'hotel, mentre ero sul balcone» afferma un altro. Altra spiegazione: «L'arma è stata rubata dalla borsetta durante una festa». Le motivazioni sono così tante e diverse che l'ispettore generale della Dea ha pubblicato un rapporto di ben 105 pagine. Il caso più frequente è quello di furto dell'arma lasciata nella vettura mentre gli agenti erano «al ristorante», «in palestra», «a fare shopping», «bevendo un caffè», «guardando una partita di calcio scolastica». Uno degli agenti ha ammesso di avere dimenticato l'arma in dotazione «nella toilette di un aeroporto». La distrazione degli agenti anti-droga a quanto pare si estende anche ai computer portatili: negli ultimi cinque anni sono scomparsi 231 laptop. 31-03-2008 Scozia. Sotto tiro le terapie al metadone Per Graeme Pearson, ex capo della Scottish Crime and Drug Enforcement Agency (l'agenzia scozzese per la lotta alla droga), il numero dei tossicodipendenti da metadone e "assurdo", e chiede piu' impegno nel tirare fuori dalla droga i tossicodipendenti, e piu' investimenti all'Agenzia. "Penso che nel 21esimo secolo sia assurdo avere giornalmente piu' di 20 mila persone che chiedono il metadone". Graeme ha fatto questa dichiarazione alla conferenza dello Scottish Labour. "Dobbiamo ridurne il numero. Per questo l'istruzione, la sanita' e i servizi pubblici dovrebbero lavorare insieme per disintossicare i tossicodipendenti, e questo dovrebbe essere l'obiettivo di tutti i responsabili del settore". Ha anche sottolineato che la Svezia ha la medesima grandezza della Scozia, ma con la meta' del consumo di droghe. "Non c'e' quasi famiglia in Scozia che non sia toccata dal consumo, o personalmente o che riguardi un familiare. Tutti i tossicodipendenti con cui ho parlato vorrebbero esserne fuori. E noi dobbiamo aiutarli, e questo dovrebbe essere il nostro obiettivo nei prossimi cinque, dieci anni. Penso che sia tempo di avere le idee chiare sulla politica che vogliamo. La questione della riduzione del danno e' importante, ma prima dobbiamo assicurarci di tenere lontane le persone dalle droghe. La riduzione del danno e' un approccio sul lungo periodo e non riguarda la riduzione del numero di consumatori, e noi dobbiamo ridurre i tossicodipendenti che sono intrappolati nella sofferenza delle droghe", ha concluso. Pearson non ha pero' detto cosa propone per ridurre il numero di tossicodipendenti, un obiettivo che e' condiviso da chiunque. Alcuni Paesi incarcerano i tossicodipendenti, altri li obbligano a cessare l'assunzione di metadone (con l'alto rischio che ripiombino nel mercato illegale di eroina), altri ancora offrono programmi di educazione e reintegrazione accompagnandoli con programmi di riduzione del danno. 31-03-2008 Italia. Botta e risposta Cento-Giro su stanze del consumo "A Roma c'e' un vero e proprio allarme eroina: negli ultimi 3 mesi sono almeno 26 le vittime di eroina a causa di overdose e diminuisce l'assistenza socio-sanitaria pubblica. Di fronte al rischio che questa tragedia continui a fare vittime e' necessario assumere decisioni coraggiose almeno per un periodo determinato di tempo: si autorizzi la somministrazione controllata dell'eroina ai tossicodipendenti e si aprano delle vere e proprie 'stanze del buco' sotto il controllo socio-sanitario per fermare questa strage'. Il deputato della Sinistra Arcobaleno Paolo Cento, sottosegretario al ministero dell'Economia. 'La lotta contro la droga e' una priorita', ma il proibizionismo ha fallito e rappresenta un costante pericolo per la stessa vita dei tossicodipendenti". "Roma e' diventata l'epicentro nazionale della diffusione dell'eroina, della cocaina e delle droghe sintetiche a causa del malgoverno della sinistra sia in Campidoglio con Veltroni che a palazzo Chigi con Prodi". E' quanto ha detto Francesco Giro deputato e consigliere politico del coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi. "Sia Prodi che Veltroni su questo tema e su questa emergenza si sono comportati alla stessa maniera, essendo entrambi gregari e subalterni ai ricatti della sinistra estrema che propone ancora oggi con l'onorevole Paolo Cento le stanze del buco a Roma per fronteggiare un dramma che avrebbe bisogno di ben altre risposte, quelle del rigore, della prevenzione del disagio e se necessario della repressione. Anche Rutelli che ha scelto di candidarsi a sindaco di Roma alleandosi alla sinistra radicale ed estremista sara' costretto ad accettare nel suo programma la tesi dell'eroina libera e le stanze del buco a Roma, un altro buon motivo per non votarlo e per bocciarlo". "Sono fatti che Berlusconi ha denunciato con forza un anno fa, nel suo discorso del 23 febbraio 2007, dove ha descritto la mappa della diffusione della droga a Roma, ricevendo anche in quella occasione la risposta sarcastica e reticente di Veltroni", ha concluso Giro. 31-03-2008 Italia. Como. Provveditore agli studi: dal prossimo anno ex tossicodipendenti nelle classi Un ex tossicodipendente uscito dal tunnel della droga che parli ai ragazzi di come l'uso di stupefacenti possa rovinare la vita. Dal prossimo anno scolastico, sarà questo uno dei nuovi tasselli del piano di lotta all'uso delle sostanze per gli studenti delle superiori di Como, come annunciato ieri dal provveditore agli studi, Benedetto Scaglione. ... Vai all'articolo: http://www.corrieredicomo.it/frm_articoli.cfm?ID=85013 31-03-2008 Brasile. O Glogo: narcotrafficanti mettono a morte ladri e turbatori nella favelas Non sono ammessi ladri nelle baraccopoli di Rio de Janeiro controllate dai narcotrafficanti: chi viene sorpreso a rubare e a turbare cosi' l'ordine garantito nelle favelas dai signori della droga e' condannato a morte dopo atroci torture. La rivelazione shock arriva dal quotidiano brasiliano 'O Globo', che ha pubblicato un reportage in cui si racconta nei dettagli la 'giustizia' sommaria dei boss, che non ammette appelli, ne' avvocati difensori. La settimana scorsa, scrive il quotidiano, lo speciale tribunale ha condannato a morte un ladruncolo di 15 anni. Nove narcotrafficanti lo hanno prelevato e portato nel punto piu' alto della favela, dove lo hanno torturato per ore. Gli aguzzini hanno iniziato a spaccargli bottiglie di vetro sulla testa, per poi passare all'elettroshock sui genitali, al soffocamento e alle pugnalate alla schiena. Le torture sono state interrotte dal pastore protestante Marcos Pereira, che ha supplicato di trasformare la sentenza di morte in esilio permanente dalla baraccopoli. La richiesta del religioso e' stata accettata e il giovane in fin di vita e' stato consegnato al pastore, che ha cercato poi di illustrare ai giornalisti la gravita' della situazione: "Io vivo nella Striscia di Gaza", si e' sfogato con 'O Globo'. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 codice IBAN: IT11O0616002817000007977C00 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------