====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2006 Numero 123 29-09-2006 la prossima edizione: 13-10-2006 EDITORIALE Clonazione terapeutica. Forza Zapatero! di Donatella Poretti ARTICOLI - Francia. Prove di medicina rigenerativa di Rosa a Marca - Spagna. Incontro con il ricercatore statunitense John Wagner di Rosa a Marca NOTIZIE - Israele. Insieme al Governo francese per la ricerca con le staminali embrionali - Usa. Michigan. Ricercatori e familiari: le restrizioni sulla ricerca rallentano il progresso - Spagna. Abolire la parola IMPOSSIBILE - Corea del Sud. Processo a Woo Suk Hwang - Spagna. Approvati quattro nuovi progetti di ricerca con cellule staminali embrionali - Spagna. Una nuova impostazione per il cancro - Italia. Cardinale Ruini:'grande preoccupazione' per cattolici dell'Unione. Castagnetti: non siamo cappellani della politica - Spagna. Governo approva progetto di legge sulla clonazione terapeutica - Italia. Catanzaro. Al via workshop sulle cellule staminali - Usa. Staminali embrionali contro la perdita della vista - Italia. Milano. Notte bianca dedicata al "magico mondo delle cellule staminali" - Italia. Torino. Parte la nuova Scuola per le Biotecnologie - Usa. Terapia con cellule staminali contro l'infarto - Italia. Puglia. Proposta di legge per banca del cordone giudicata irricevibile dalla Regione - Italia. Regione Sicilia sigla accordo con Venezuela per trapianto cellule staminali emopoietiche - Vaticano. Medici cattolici a congresso da Benedetto XVI - Usa. Cellule staminali pluripotenti da testicoli umani - Gb. Staminali embrionali isolate da embrioni deperiti - Italia. Staminali impiegate per la chirurgia plastica - Italia. Campobasso. Progetto Cattolica/Cardarelli sulle cellule staminali da cordone ombelicale - Gb. Via libera alla banca che fornira' staminali embrionali a scienziati di tutto il mondo - Usa. Missouri. Il referendum attrae l'attenzione della Chiesa Episcopale e dei musei - Usa. Wisconsin. Governatore crea comitato elettorale ad hoc sulle cellule staminali embrionali - Australia. Ex ministro della Salute presenta proposta di legge per la clonazione terapeutica - Gb. Scozia. Nascera' nuova "fabbrica" di cellule staminali - Spagna. Catalogna. Pareri sulla clonazione -------------------------------------- EDITORIALE - Clonazione terapeutica. Forza Zapatero! Mentre dallo Stato Vaticano giunge l'ennesima condanna di Papa Benedetto XVI alla ricerca scientifica con le cellule staminali embrionali, dalla Spagna arriva una buona notizia: il Governo ha approvato un progetto di legge sulla clonazione terapeutica. Da uno Stato teocratico si lanciano anatemi morali e si accusa di omicidio chi pratica tale ricerca, e da uno Stato laico si regolamentano e si dettano le regole a beneficio di tutta la societa'. Magari l'Italia seguisse l'esempio spagnolo sulla ricerca, invece che stare nel guado tra la Roma papalina e quella oltretevere delle istituzioni laiche, almeno in teoria! Il Governo del socialista Jose' Luis Rodriguez Zapatero ha deciso di inserire il suo Paese tra quelli piu' avanzati nel campo della medicina rigenerativa e di unirsi al gruppo dei Paesi Ue che ammettono e regolamentano la tecnica del trasferimento nucleare come la Gran Bretagna, la Svezia e il Belgio. In Italia questa tecnica e' vietata esplicitamente nella legge 40 che si occupa di procreazione medicalmente assistita e la difficolta' dell'Unione nel volerla rimettere in discussione e' stata evidente anche nella riunione del 13 settembre della commissione affari sociali della Camera dei Deputati. Anche a fronte della disponibilita' di alcuni parlamentari dell'opposizione a rivedere parti di quella legge, abbiamo infatti deciso di prendere in esame la relazione annuale sulla legge 40 che il ministro della Salute ha gia' depositato al Parlamento da giugno. E solo dopo di valutare se la legge e' da cambiare. Mentre in Italia facciamo le nostre valutazioni, gli altri Paesi vanno avanti nella ricerca scientifica sostenendola e supportandola con leggi adeguate, dando cosi' speranze di cura a malattie ad oggi incurabili come il Parkinson o l'Alzheimer. di Donatella Poretti -------------------------------------- ARTICOLI - Francia. Prove di medicina rigenerativa Per la seconda volta in quattro anni, Académie des sciences ha organizzato un incontro internazionale sulle terapie cellulari rigeneratrici. E’ un soggetto dall’evoluzione quanto mai rapida, che suscita grandi speranze, soprattutto riguardo alle malattie neurodegenerative, ma che solleva anche grossi problemi etici, seppure diversi a seconda delle religioni e dei Paesi. Solo le ricerche con le cellule staminali adulte godono di un consenso pressoche’ unanime, dato che non s’interviene sull’embrione umano. E in quest’ambito si profilano dei passi avanti, anche se la prudenza, come sempre, e’ d’obbligo. ”E’ stato difficile infrangere il dogma, secondo cui il cervello adulto sarebbe un organo incapace di rinnovarsi”, ricorda Pierre-Marie Lledo dell’Istituto Pasteur/CNRS. Si e’ dovuto aspettare il 1998 per dimostrare l’esistenza di cellule staminali situate nel cervello e capaci di produrre nuovi neuroni, facendo intravedere l’era di una possibile medicina rigenerativa. Poi, nel 2003, l’équipe di Lledo ha dimostrato l’esistenza di una sorta di “asilo nido” naturale per neuroni, collocato nella parte profonda del cervello intorno ai ventricoli laterali. Un anno dopo ha mostrato che questi neuroni immaturi migravano verso la parte anteriore del cervello a livello dell’epitelio del bulbo olfattivo, grazie a una molecola, la tenascina, secreta dal bulbo olfattivo che le attira. Il meccanismo permette a questi precursori di trasformarsi in neuroni adulti capaci di stabilire delle nuove connessioni. Perche’ non mettere a profitto la capacita’ naturale dei neuroni immaturi di migrare, dirigendoli verso le zone cerebrali sofferenti, a livello di midollo spinale, per esempio? Alcuni primi risultati sui topi e poi sulle scimmie, sebbene promettenti, evidenziano pero’ anche i limiti di queste ricerche. “I neuroni giovanili non si comportano come i neuroni tradizionali”, spiega il professor Lledo. “Essi liberano numerosissimi neurotrasmettitori”. “Parlano molto, ma non ascoltano”. “E s’intuisce che hanno delle proprieta’ deleterie per il funzionamento dell’insieme della rete”, spiega. “Avviare questi neuroni nelle strutture che generano motricita’, linguaggio o memoria rischierebbe di causare disfunzioni”, mette in guardia il ricercatore, invitando alla prudenza. Chi ha azzardato di piu’ e’ stato Geoffrey Raisman dell’Istituto di neurologia all’University College di Londra. Dopo aver effettuato delle sperimentazioni animali, la primavera scorsa e’ intervenuto su una quindicina di pazienti che avevano perso la motricita’ dell’estremita’ di un membro a seguito di una parziale lesione di neuroni provenienti dall’epitelio olfattivo. Alcuni di loro hanno recuperato un inizio di mobilita’: hanno potuto muovere un dito del piede o il pollice. Un primo bilancio di questa sperimentazione dovrebbe essere pubblicato entro i primi mesi del 2007. “Ma di fatto questi precursori neuronali non hanno integrato la rete, contrariamente a quanto si poteva immaginare”, precisa Lledo. “Viceversa, hanno creato un micro-ambiente favorevole alla sopravvivenza e al recupero di alcuni neuroni esistenti”. Un risultato del tutto inatteso e che lascia intravedere delle prospettive radicalmente nuove. “Queste cellule staminali pluripotenti suscitano naturalmente l’entusiasmo dei ricercatori. Ma la strada per arrivare all’applicazione terapeutica concreta e’ ancora lunga”, modera Nicole Le Douarin dell’Accademia delle scienze. “Di fronte alle speranze sollevate da questa medicina rigeneratrice bisogna preservare la ragione e non dare false speranze all'opinione pubblica”. “Senza dimenticare il fatto che ci si tuffa in una competizione finanziaria considerevole. Quanto valgono gli interrogativi etici di fronte a tali interessi?”, si chiede Claude Huriet, presidente dell’istituto Curie. di Rosa a Marca ------------------- - Spagna. Incontro con il ricercatore statunitense John Wagner Considerato un’autorita’ mondiale in materia di cellule staminali da cordone ombelicale, John Wagner si e’ formato in oncologia pediatrica all’Universita’ John Hopkins di Baltimora e, a 35 anni, presso l’Universita’ di Minneapolis ha fatto parte del gruppo che nel 1990 ha praticato il primo trapianto di cellule staminali cordonali in un bambino leucemico. E’ stato anche consulente del Congresso Usa quando nel 2005 ha approvato quel procedimento nella pratica clinica. Attualmente dirige l’unita’ di trapianto di sangue e midollo all’Universita’ di Minneapolis. Da appassionato sostenitore del potenziale terapeutico rappresentato dalle staminali provenienti dal sangue cordonale, Wagner sostiene che nel suo Paese sono considerate “un tesoro nazionale” e il 15 settembre ha cercato di trasmettere questo concetto nel corso di una conferenza che ha tenuto al Colegio de Médicos di Madrid. Da quel primo trapianto del 1990, nel mondo ne sono stati effettuati piu’ di quattromila, soprattutto intervenendo su tumori come leucemia, linfoma e melanoma. “Si stanno elaborando varie linee di ricerca in processi non cancerogeni, quali diabete, anemie gravi, patologie cardiache e neurovascolari, lesioni della colonna vertebrale, malattie degenerative, processi autoimmuni, incluse le riparazioni dei danni causati da chemioterapia e radioterapia. Tuttavia, il piu’ conosciuto e’ l’utilizzo nelle leucemie. In Usa, la principale fonte di cellule staminali a questo fine terapeutico tra i bambini e’ il cordone ombelicale, e sta crescendo anche il suo uso tra gli adulti”. ”Le possibilita’ di avere donatori compatibili di midollo osseo sono del 50% tra i gemelli e del 25% tra fratelli. Sono molto piu’ basse nel caso di pazienti non imparentati tra loro; in questo caso l’alternativa e’ cercare un donatore compatibile nel registro internazionale: una probabilita’ inferiore al 40%. Viceversa, conservazione e gestione del sangue da cordone fetale garantiscono una compatibilita’ completa con le cellule del proprio figlio e, certamente, con quelle di altri membri del gruppo familiare”. Al di la’ dei vantaggi elencati dall’esperto, c’e’ il fatto che il trapianto di midollo osseo e’ un metodo invasivo e di non immediata reperibilita’, mentre l’estrazione del sangue cordonale e’ incruento e subito disponibile. Wagner difende la creazione di banche di cellule staminali da cordone ombelicale, sia per le enormi possibilita’ terapeutiche gia’ sperimentate sia per quelle ancora da scoprire. Promuove l’ampio campo di ricerca clinica e lo definisce un fatto altruista ed umanitario nella lotta alle malattie. Idealmente ritiene che la maggior fonte di cellule staminali per trapianto in caso di leucemia sia il cordone ombelicale. “I dati disponibili rilevano che la sopravvivenza e’ maggiore nel trapianto di sangue “parentale”, ma non rifiuta la realizzazione di costose analisi sulla compatibilita’. “Con l’aumento di banche pubbliche e private, e la conseguente maggiore raccolta di cellule staminali da cordone, ci sara’ anche un numero piu’ alto di trapianti tra consanguinei”. Wagner sollecita le autorita’ sanitarie e i medici spagnoli a creare piu’ banche di questo genere, pubbliche e private, per poter salvare un maggior numero di vite e progredire nella conoscenza delle molteplici applicazioni cliniche future. Infine: “Se in Spagna finora sono stati raccolti solo 20.000 campioni di sangue cordonale in un decennio, se ne deduce che questo materiale continua ad essere considerato uno scarto biologico. E’ un gran paradosso, sapendo che e’ un tessuto dall’immenso potenziale terapeutico”. di Rosa a Marca ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Israele. Insieme al Governo francese per la ricerca con le staminali embrionali Il Governo francese ha approvato la creazione di un centro di ricerca insieme al Technion-Israel Institute of Technology di Haifa che fara' ricerca con le cellule staminali embrionali. L'accordo e' stato annunciato lo scorso 18 settembre dal Professor Christian Brechot, direttore dell'Iserm (Institute National de la Sante et de la Recherche Medicale), l'istituto nazionale francese di ricerca medica. Il nuovo centro inizialmente ospitera' i ricercatori francesi, mentre alcuni colleghi israeliani si recheranno in Francia. - Usa. Michigan. Ricercatori e familiari: le restrizioni sulla ricerca rallentano il progresso Ricercatori del Michigan e della Michigan State University, insieme a parlamentari e a genitori di bambini con il diabete giovanile, hanno annunciato lo scorso 18 settembre di aver formato un'associazione bipartisan che intende dimostrare come le durissime restrizioni alla ricerca con le cellule staminali embrionali del Michigan rallentino il progresso medico e danneggino l'economia dello Stato. "Se non usiamo gli embrioni, questi saranno gettati via comunque ... e cio' allontana sempre di piu' la scoperta di nuove cure", ha detto il senatore democratico Carl Levin durante una conferenza stampa del gruppo appena creato, il Michigan Citizens for Stem Cell Research and Cures. Il deputato repubblicano Joe Schwarz ha aggiunto: "Uno Stato come il Michigan dovrebbe avere il diritto di essere fra i leader della ricerca con le cellule staminali embrionali e non avere leggi che creano barriere ... Non vi e' niente di piu' 'pro-life' che aiutare coloro che vivono". Il gruppo non ha intenzione di promuovere candidati o progetti di legge specifici. Vuole invece informare e coinvolgere l'opinione pubblica attraverso il proprio sito internet, una newsletter e una serie di eventi pubblici. Il Governatore democratico del Michigan Jennifer Granholm ha gia' chiesto in passato ai propri elettori di andare online e sostenere una proposta di legge sulla ricerca con le cellule staminali che eliminerebbe alcune delle restrizioni oggi in vigore. - Spagna. Abolire la parola IMPOSSIBILE Bernat Soria, ricercatore e direttore del Centro andaluso di medicina rigenerativa, sostiene che bisognerebbe eliminare la parola impossibile dal vocabolario, visto che il tempo s’incarica di dimostrare come cio’ che appare pura fantascienza, in seguito diventa realta’. E’ successo con il trapianto di organi, accadra’ in campi ancora aperti come il trasferimento nucleare a fini terapeutici, meglio conosciuto come clonazione terapeutica. Cinquant’anni fa era “impensabile” che un organismo umano potesse funzionare con il rene di un altro; qualcosa di simile comincia a verificarsi con i procedimenti che usano le cellule staminali. Alcune questioni biomediche sollevate a suo tempo per i trapianti hanno una loro giustificazione anche oggi, riguardo alla nuova legge sul trasferimento nucleare a scopo terapeutico appena approvata dalla Giunta dell’Andalusia. “E’ un settore della ricerca dove convivono sensibilita’ diverse, pero’ il compito delle autorita’ e’ dare certezza giuridica e copertura, sia legale che etica, all’iter di una legge che sia ben fatta”. In quanto all’atteggiamento pionieristico dell’Andalusia verso la clonazione terapeutica, Soria, che partecipava a un convegno dedicato ai trapianti di organi organizzato dall’Universita’ Internazionale d’Andalusia (UNIA) a Siviglia, ha affermato che la societa’ andalusa, diversamente dall’immagine che talvolta da’ di se’, coniuga bene “tradizioni incantevoli e valori moderni e tolleranti che la rendono una societa’ aperta”. E’ quindi probabile che accettera’ le nuove linee biomediche. A questo proposito, il coordinatore dei trapianti in Andalusia, Manuel Alonso Gil, ha sostenuto che la clonazione terapeutica avra’ un ruolo fondamentale: si potranno reperire tessuti ed evitare le morti dovute a mancanza di donatori d’organi. - Corea del Sud. Processo a Woo Suk Hwang A maggio, per Woo Suk Hwang e’ scattata l’accusa di frode e malversazione. Secondo la Procura sudcoreana, il ricercatore avrebbe ideato un piano per far apparire che la sua équipe era riuscita a produrre linee di cellule staminali derivate da embrioni umani clonati -scoperta che sul momento apparve come un grande successo scientifico. Al processo attualmente in corso a Seul, due dei suoi collaboratori, anch’essi sotto accusa, stanno sostenendo che Hwang probabilmente sapeva della truffa e, per quanto riguarda la loro posizione, di essere stati troppo intimiditi dal loro mentore per correggerne gli errori. “All’epoca ero al corrente della possibilita’ che i dati fossero stati manipolati”, ha ammesso Byeong Chun Lee, professore dell’Universita’ Nazionale di Seul e componente del gruppo di Hwang. Ma ha aggiunto che non aveva avuto il coraggio di discuterne con lui. Un altro ricercatore, Sun Jong Kim, ha sostenuto che nel 2004, quando falli’ l’intento del gruppo di ottenere cellule staminali da embrioni clonati, sostitui’ la linea cellulare ormai inservibile con una ottenuta da un embrione fecondato. “E’ definitivo”, esclamo’ Hwang quando dovette constatare che la linea di cellule staminali stava morendo. Vide il disastro e usci’ dal laboratorio abbattuto, racconta Kim. Pero’ non chiese ai suoi collaboratori d’indagare sui motivi dell’insuccesso. Ne’ fece domande quando la linea cellulare morta fu sostituita con una nuova, sviluppata l’indomani. L’accusa aveva sostenuto che le cellule dell’esperimento provenivano da una clinica di riproduzione assistita di Seul e che non era stata prodotta con i metodi asseriti dal gruppo di Hwang. “Hwang era euforico e tutto il mondo lo osannava”, rammenta Kim. In questa fase del processo e’ chiara la contrapposizione tra Hwang e i suoi ex collaboratori. Nelle udienze precedenti egli aveva si’ chiesto perdono per la frode della sua équipe e ammesso di avervi contribuito sebbene in minima parte, ma aveva anche sostenuto di essere stato ingannato dai suoi collaboratori piu’ giovani, che gli avevano fatto credere di aver conseguito un grande successo. - Spagna. Approvati quattro nuovi progetti di ricerca con cellule staminali embrionali La commissione responsabile per la donazione e l’utilizzo di cellule e tessuti umani presso l’Istituto Carlos III, dipendente dal ministero della Sanita’, ha autorizzato quattro nuovi progetti di ricerca con le cellule staminali embrionali, due presentati dalla Catalogna, uno dalla Comunita’ Valenziana e uno dal Paese Basco. Questi progetti si aggiungono ai nove che hanno gia’ ottenuto parere favorevole in precedenti riunioni della commissione e proposti da Andalusia (5), Comunita’ Valenziana (2), Catalogna (1),e Asturie (1). I progetti approvati il 19 settembre riguardano la correzione di difetti monogenetici, il controllo e lo studio della differenziazione cellulare per possibili applicazioni in malattie neurogenerative (due progetti) e la creazione di modelli di malattie umane in cellule embrionali. Il progetto intitolato Correzione di difetti monogenici mediante ricombinazione omologa in cellule staminali embrionali umane, puo’ utilizzare 22 preembrioni con difetti monogenici, crioconservati nell’Istituto valenziano d’infertilita’ (IVI). Questi preembrioni, che presentano alterazioni genetiche, sono stati donati da sei coppie per l’esplicita realizzazione di questo progetto di ricerca. Pertanto sara’ possibile produrre linee derivate da cellule troncali embrionarie provenienti dagli stessi. Per il responsabile del programma, Carlos Simon, la possibilta’ di lavorare in laboratorio con cellule staminali embrionarie alterate in modo generico e poterle confrontare con linee geneticamente normali aprira’ le porte a nuove vie di ricerca. Ogni anno, IVI esegue un centinaio di diagnosi di malattie generate dall’alterazione di un gene noto. Con le cellule staminali embrionali, l’ospedale pubblico de Cruces cerchera’ di formare un modello umano, utile a sperimentare farmaci e terapie contro il diabete (malattia di cui soffre il 7% della popolazione). Sara’ la prima ricerca con staminali embrionali realizzata nel Paese basco. La sperimentazione durera’ tre anni e sara’ diretta dalla biologa Clara Isabel Rodriguez Lopez e dal pediatra Luis Castano. Inizialmente il lavoro si concentrera’ sul diabete e consistera’ nel manipolare geneticamente le cellule staminali disponibili per questa sperimentazione, con l’obiettivo di ottenere una cellula umana produttrice di insulina. Vale a dire, il miglior strumento immaginabile per indagare sulle cause della malattia, la sua evoluzione, gli effetti dei farmaci sperimentali. “Al posto di un topo diabetico avremo cellule umane con quella malattia, che e’ proprio il materiale che ci interessa studiare”, spiegano i ricercatori. Il progetto puo’ contare sui finanziamenti europei e dell’Instituto de Salud Carlos III. - Spagna. Una nuova impostazione per il cancro Carlos Cordon-Cardo, originario di Barcellona, direttore della divisione di Patologia sperimentale al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, ha ricevuto a Madrid la medaglia Ruber per le sue ricerche sul cancro. Nell’occasione ha espresso il suo punto di vista sulla possibile origine dei tumori. Finora, le ricerche sui meccanismi responsabili del cancro portavano a dire che, per colpa di certe mutazioni, le cellule normali si riproducono fuori controllo dando origine a un tumore. Ma la scoperta che in molti tessuti ci sono delle cellule staminali (capaci di rigenerare i tessuti) apre nuove vie d’indagine. “E’ possibile che il cancro sia dovuto, in parte o nella sua totalita’, a cellule staminali adulte”, ha affermato il ricercatore. “Non e’ che il cancro sia una malattia della cellula staminale adulta”. Ma accade che questa cellula, dalla funzione riparatrice, si comporti male, e anziche’ frenare la proliferazione delle cellule maligne, si moltiplichi e generi il tumore. Cordon-Cardo fa un paragone tra la cellula staminale adulta e il vigile del fuoco. Tutt’e due dovrebbero intervenire per spegnere un “incendio” in corso. Ma in alcuni organi il “fuoco” resta costante perche’ le cellule continuano a rinnovarsi. Quando alcune staminali vogliono intervenire per spegnere l’incendio, “il fuoco” e’ cosi’ potente che “contagia il pompiere” e lo trasforma in “piromane”. Se questa tesi venisse provata, i medici imparerebbero non solo a trattare il cancro, ma anche a sradicare le cellule staminali tumorali. “Le persone che noi curiamo dal cancro, dopo degli anni possono avere una ricaduta. Alcune delle cellule staminali restano nascoste in rifugi, rimangono ferme per un certo tempo e, se non vengono attaccate, possono tornar fuori”. Il rapporto tra cellule staminali e cancro e’ gia’ stato individuato, ma non in condizioni naturali. E’ successo quando si e’ cercato di curare una malattia degenerativa trapiantando cellule staminali. In alcuni casi, il tessuto si e’ effettivamente riprodotto, ma il problema e’ sorto quando non e’ stato piu’ possibile frenare questa proliferazione. (Un altro prestigioso scienziato spagnolo, Juan Carlos Izpisua, ha mostrato il video di una malata di Parkinson che prima torna a camminare senza tremori, ma in seguito sviluppa un tumore cerebrale). Un uomo su due e una donna su tre si ammala di cancro, rilevano i dati forniti da Cardon-Cardo. E, in un caso su sei, il paziente curato avra’ una ricaduta. Per vincere questa battaglia e’ indispensabile, tra l’altro, la diagnosi precoce ed esatta, che include tutte le nuove conoscenze in chimica, biologia e genetica. “Ci sono tumori del tutto simili al microscopio, ma che poi si comportano in modo molto diverso”. Ha insistito sulla necessita’ di coordinare i vari specialisti nell’applicazione delle nuove tecnologie. “In radiologia, per esempio, ora ci sono delle macchine intelligenti, capaci di evitare che la radioterapia sconfini dal campo tumorale”. Cio’ permette di attaccare il tumore con molta piu’ potenza senza danneggiare i tessuti sani circostanti. - Italia. Cardinale Ruini:'grande preoccupazione' per cattolici dell'Unione. Castagnetti: non siamo cappellani della politica Desta "grande preoccupazione" la possibilita' che "logiche e solidarieta' di tipo partitico prevalgano, anche tra i cattolici e tra quanti condividono una corretta concezione antropologica, sull'adesione concreta a quei 'principi non negoziabili' che devono orientare le decisioni, anche e particolarmente di chi ha responsabilita' politiche". Il cardinale Camillo Ruini non li cita mai apertamente, ma il suo riferimento ai cattolici dell'Unione e' chiaro. Aprendo il consiglio permamente della Cei, il presidente dei vescovi italiani ha ribadito "la piu' ferma deplorazione" per la recente decisione del Consiglio Ue relativa alla ricerca sulle cellule staminali, ed ha sottolineato che l'iniziativa del ministro alla Ricerca, Fabio Mussi, di depennare la firma italiana da una dichiarazione etica ostile alla ricerca sulle staminali embionali e' stata "poi di fatto avallata dal Governo e non chiaramente sconfessata dal voto del Parlamento". "Auspichiamo ancora fortemente che quella decisione possa essere rivista in sede europea", prosegue il porporato, prima di precisare: "In una prospettiva piu' ampia, desta grande preoccupazione la possibilita' che logiche e solidarieta' di tipo partitico prevalgano, anche tra i cattolici e tra quanti condividono una corretta concezione antropologica, sull'adesione concreta a quei 'principi non negoziabili' che devono orientare le decisioni, anche e particolarmente di chi ha responsabilita' politiche". "Nel prossimo futuro sara' molto importante che si affermi un atteggiamento diverso, specialmente su un tema di grande spessore etico e sociale, come la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio, respingendo senza ambiguita' le ipotesi e proposte di riconoscimento giuridico pubblico delle unioni di fatto". "Analoga attenzione va data al problema delle 'dichiarazioni anticipate di trattamento', dove il giusto rifiuto dell'accanimento terapeutico non deve essere portato fino al punto di legittimare forme piu' o meno mascherate di eutanasia. Il principio di autodeterminazione non puo' essere anteposto infatti al rispetto della vita del paziente, e nemmeno della coscienza del medico chiamato a dare applicazione alle volonta' anticipate dal paziente stesso". I cattolici non possono limitarsi a fare 'i cappellani' della politica, occupandosi solo di cellule staminali e di Pacs, ma devono affrontare 'il complesso dei problemi del paese'. A sottolinearlo e' stato il vicepresidente della Camera, Pierluigi Castagnetti, intervenuto lo scorso 22 settembre all'assemblea romana dei popolari, durante la quale ha espresso una critica non solo al modo in cui i cosiddetti teo-dem della Margherita (Binetti, Bobba, Baio Dossi) svolgono la loro attivita', ma anche ai vertici dell'episcopato italiano, a cui ha attribuito la colpa di una 'regressione dal punto di vista ecclesiale'. Castagnetti ha affrontato il tema partendo da lontano, dal discorso di Sturzo a Caltagirone nel 1904, nel quale 'parlava della necessita' di liberare la Chiesa dall'onere di occuparsi delle cose temporali'. 'E le parole di Sturzo sono attualissime quando parla dei cattolici clerico-moderati che telefonano in curia ogni volta che devono prendere una decisione, e dei cattolici democratici che invece non hanno paura di confrontarsi con la democrazia, ossia con chi non e' come loro'. 'Anche dal punto di vista ecclesiale stiamo regredendo. Si e' dimenticato che nei documenti del Concilio Vaticano II, nella Lumen Gentim, c'e' scritto che il carisma delle case temporali spetta ai laici, e per queste sono assistite dall SPirito Santo. Queste cose sono scritte anche nel Codice di diritto canonico, ma sembrano dimenticate'. 'E' incredibile, ma siamo costretti a fare questi discorsi, che sono l'Abc. E per l'oblio di queste cose elementari accade che si torna a parlare dell'inattendibilita' dei cattolici in politica'. 'A me fa piacere se veniamo interpellati sulle cellule staminali e sui Pacs, ma non possiamo fare i cappellani della politica. Vogliamo dire la nostra sullo sviluppo complessivo del Paese', come e' successo durante la Costituente e in tutti gli anni dell'Italia repubblicana. Castagnetti ha pero' bacchettato anche gli alleati Ds. 'Quando avvieranno una riflessione sull'esito del referendum sulla legge 40 sara' troppo tardi. Alla festa dell'Unita' ho chiesto a Chiti: 'non penserete che l'esito sia tutta opera di Ruini! Se continuate ad affrontare le questioni con le categorie dei diritti civili stile Anni Settanta, non si andra' da nessuna parte'. - Spagna. Governo approva progetto di legge sulla clonazione terapeutica Il Consiglio dei ministri spagnolo ha approvato oggi il progetto di legge sulla ricerca biomedica, che permettera' ai ricercatori di utilizzare, entro certi limiti, le tecniche di clonazione terapeutica. Il progetto e' stato trasmesso al Parlamento per l'approvazione finale. Se la legge verra' approvata dal Parlamento, la Spagna si allineera' ad altri Paesi dell'Unione Europea come il Regno Unito, la Svezia e il Belgio, sottolinea El Mundo. Il progetto di legge sulla ricerca biomedica accoglie in via di principio la creazione di banche di materiale biologico (le bio-banche), e permette l'uso limitato di tecniche di clonazione terapeutica o trasferimento nucleare. Questa tecnica consiste nel trasferire il nucleo di una cellula adulta in un ovulo da cui si e' estratto il nucleo. L'obiettivo e' quello di riprogrammare la sua crescita cellulare, per orientarla verso la creazione di organi e tessuti che successivamente possano essere trapiantati al donatore per scopo terapeutico. Il governo spagnolo ha spiegato lo scorso marzo che la legge permette l'uso di qualsiasi tecnica per ottenere cellule staminali umane, ma non per creare embrioni, poiche' e' espressamente vietata la creazione di embrioni umani per scopi di ricerca. - Italia. Catanzaro. Al via workshop sulle cellule staminali Sviluppare strategie innovative di prevenzione e terapia dei tumori attraverso lo studio e l'individuazione di cellule staminali neoplastiche: e' questo l'obiettivo del workshop internazionale sulle cellule staminali tumorali che si e' aperto lo scorso 20 settembre presso l'Hotel Residence Estella a Montepaone Lido e che e' proseguito fino a venerdi' 22 settembre, con la sessione conclusiva dei lavori che si e' svolta presso il Campus universitario di Germaneto nell'Aula Giovanni Paolo II. L'iniziativa scientifica, che e' tra le prime dedicate a questo tema in Italia e in Europa, ha visto tra i promotori l'Universita' Magna Grecia, che presso i laboratori del Campus di Germaneto sta portando avanti innovativi programmi di ricerca nella lotta contro i tumori. "Il workshop, fortemente voluto dal rettore, Salvatore Venuta e' detto in un comunicato- proprio a dimostrazione della qualita' delle attivita' di ricerca che vengono svolte all'Universita' Magna Grecia, e' stato organizzato in collaborazione con l'European Molecular Biology Organization e l'Istituto di Ricerche di Biologia Molecolare Angeletti di Roma". Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un telegramma inviato al rettore Venuta, ha espresso il proprio "apprezzamento per il valore scientifico dell'iniziativa. L'evento e' un momento di confronto costruttivo che coinvolge eminenti studiosi italiani e stranieri, un appuntamento prestigioso che offre un rilevante contributo al progresso della ricerca e allo sviluppo di nuove e piu' efficaci strategie nella battaglia per la prevenzione e la cura delle terribili patologie neoplastiche". L'iniziativa scientifica si avvale anche del patrocinio e del contributo della Regione, della Provincia e del Comune di Catanzaro. Sono piu' di cento i partecipanti alle tre giornate scientifiche in programma, provenienti da ogni parte del mondo, e 30 i relatori, tra i piu' famosi studiosi della materia a livello internazionale. - Usa. Staminali embrionali contro la perdita della vista L'uso di cellule staminali embrionali su ratti colpiti da degenerazione maculare ha aiutato i topi a migliorare le capacita' visive altrimenti fortemente danneggiate dalla malattia. La degenerazione maculare e' la principale causa di cecita' nelle persone oltre i 55 anni di eta' e nonostante i test sugli animali non provino l'efficacia del trattamento su esseri umani, i dati positivi emersi per la prima volta aprono forti speranze in questo senso. Nelle sperimentazioni condotte da scienziati dell'universita' dello Utah, dell' Advanced cell technology di Worcester in Massachusetts, e del 'Moran eye center' di Salt Lake, gli studiosi sono riusciti a trasformare cellule staminali embrionali in cellule retinali del pigmento epiteliale: esattamente le cellule che vengono danneggiate dalla patologia in esame. Circa 20 mila cellule di questo tipo sono state quindi iniettate negli occhi di 14 ratti con una malattia alla vista equivalente alla degenerazione maculare che colpisce gli uomini; un altro gruppo di topi e' stato utilizzato come campione di riferimento. A tre mesi dall'avvio dei test i ratti trattati con la nuova terapia hanno evidenziato una capacita' visiva doppia rispetto agli animali che non avevano ricevuto il trattamento. - Italia. Milano. Notte bianca dedicata al "magico mondo delle cellule staminali" Staminali 'by night' all'universita' degli Studi di Milano. Gli scienziati della Statale meneghina festeggeranno la 'Notte bianca dei ricercatori 2006' indetta dalla Comunita' europea con un incontro aperto al pubblico sul tema "Il magico mondo delle cellule staminali", si e' tenuto lo scorso 22 settembre nell'Aula Magna di via Festa del Perdono 7. Protagonisti della serata i 'cervelli' del nuovo Centro di ricerca sulle cellule staminali dell'ateneo milanese, che hanno spiegato ai cittadini le problematiche, gli obiettivi e le potenzialita' degli studi sulle cellule 'bambine'. Oltre alla disponibilita' di laboratori interattivi, dove il pubblico ha potuto osservare dal vivo come si lavora sul campo, e' stato proiettato anche il film 'A stem cell story' prodotto dal Consorzio europeo Eurostemcell: "Un affascinante viaggio nel mondo delle staminali, che ha gia' ottenuto numerosi premi internazionali come migliore film scientifico". Il momento centrale della serata ha coinvolto gli spettatori in un dibattito nel corso del quale le varie tematiche relative alle staminali sono state affrontate da specialisti con competenze e punti di vista diversi, "per trattare l'argomento nel modo piu' completo possibile, garantendo un'esperienza di conoscenza equilibrata e serena". Seduti allo stesso tavolo non solo ricercatori scientifici, ma anche filosofi che si occupano di bioetica, magistrati e rappresentanti di diverse associazioni di malati, conclude la nota. - Italia. Torino. Parte la nuova Scuola per le Biotecnologie E' pronta a Torino la Scuola per le Biotecnologie: un palazzo di 15 mila metri quadrati per 800 studenti, 200 tra docenti e personale di supporto, 15 gruppi di ricercatori che si occuperanno di genetica molecolare, biologia molecolare, cellulare e chimica, immunologia e nefrologia sperimentale. Uno dei 'cervelli', che lavorera' a un progetto sulle cellule staminali, ha potuto rientrare a Torino, dopo un soggiorno a Boston, grazie a uno specifico finanziamento di Telethon. Si tratta di un ricercatore, di cui al momento l' ateneo mantiene la privacy, che dopo la laurea conseguita all' Universita' di Torino, e' emigrato a Boston dove ha studiato le cellule staminali della pelle; dopo alcuni anni a Venezia ha proseguito le sue ricerche sulle cellule staminali della cornea e a giorni rientrera' nel capoluogo piemontese. La nuova Scuola dell' Universita' di Torino, inaugurata oggi dal rettore Ezio Pelizzetti e dal sindaco Sergio Chiamparino, risponde contemporaneamente a diverse esigenze: di trasferimento tecnologico, di essere luogo di ricerca, di formazione, di incubatore d' impresa. Il palazzo e' stato realizzato in due anni secondo logiche architettoniche moderne e funzionali nell'area della vecchia sede della Facolta' di Medicina Veterinaria. La struttura e' stata costruita intorno a quattro corti che corrispondono ai quattro cortili di fabbricati rurali ottocenteschi. La didattica ha a disposizione tre grandi aule da 220 posti, tre da 108, oltre ai laboratori attrezzati per esercitazioni di biologia, chimica e informatica. A loro volta i laboratori, organizzati intorno ad un giardino coperto da struttura vetrata, sono strutturati in nuclei che comprendono spazi di ricerca e studi, oltre a locali per servizi accessori come camere per colture, camere oscure, sale riunioni e lavanderie. "La Scuola per le Biotecnologie puo' essere considerato un primo pezzo della nuova Cittadella della Salute" ha detto Chiamparino. "Rappresenta un modello culturale in cui trovano sintesi diverse esigenze, di ricerca e di formazione, di trasferimento tecnologico. E' proprio il modello che andrebbe applicato alla nuova Cittadella. La sua collocazione -ha detto affrontando una delle querelle del dibattito politico torinese- deve essere funzionale al progetto e non viceversa". - Usa. Terapia con cellule staminali contro l'infarto Una terapia sperimentale a base di cellule staminali adulte ha migliorato l'efficienza cardiaca in pazienti colpiti da infarto anche 30 anni prima dei test. Il positivo esito e' stato ottenuto da scienziati tedeschi che hanno pubblicato i risultati delle sperimentazione sul 'New England Journal of Medicine'. Nei test, i ricercatori hanno iniettato infusioni di cellule staminali adulte tratte dal midollo spinale degli stessi 75 malati volontari che avevano avuto un infarto da tre mesi a trent'anni prima della ricerca. Un secondo gruppo di pazienti ha ricevuto cellule staminali sanguigne, ed un terzo gruppo di malati nessun tipo di trattamento innovativo. Tutti i pazienti soffrivano di insufficienza cardiaca in seguito all'infarto. Dopo tre mesi dalle infusioni, i malati che avevano ricevuto le cure con cellule di midollo spinale hanno evidenziato un miglioramento della capacita' cardiaca di pompare il sangue del 3%. Al contrario i pazienti che avevano ricevuto cellule staminali del loro stesso sangue hanno mostrato un declino dell'efficienza cardiaca dell'1%, e chi non aveva avuto alcuna cura una caduta della stessa capacita' del 3%. - Italia. Puglia. Proposta di legge per banca del cordone giudicata irricevibile dalla Regione "Vorremmo fare della Puglia una regione all' avanguardia nella cura delle leucemie, delle cardiopatie e delle talassemie, e da parte nostra ci sara' il massimo impegno in questo senso". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, intervenendo il 26 settembre nell' aula del consiglio regionale della Puglia mentre si discuteva della proposta di legge, presentata dai consiglieri Ignazio Zullo e Francesco Damone, del gruppo la Puglia prima di Tutto, per la istituzione della banca regionale di sangue di cordone ombelicale. La proposta di legge e' stata giudicata irricevibile da parte del consiglio regionale perche' la Ragioneria aveva inviato un parere negativo e perche' -e' stato ricordato in aula dall' assessore regionale alle politiche della salute, Alberto Tedesco- e' stato recentemente approvato dal consiglio regionale pugliese il "piano sangue" che contiene l' istituzione di una banca di cordone ombelicale. L' eventuale approvazione della proposta di legge avrebbe costituito, secondo Tedesco, "un precedente improprio". "Non e' questione di portafoglio -ha detto Tedesco- bensi' di forma e di sostanza: ci sono leggi che disciplinano l' istituzione delle strutture sanitarie e anche la banca del cordone ombelicale va ricondotta all' interno di quei canoni. La legge individua le esigenze, e attraverso la programmazione regionale, si operano le scelte, in questo caso su dove e come realizzare la struttura". Zullo, firmatario della proposta insieme con Damone, ha sottolineato la necessita' di interventi urgenti "che possono dare speranza a tante persone". "Un disegno di legge o un atto amministrativo -ha detto Zullo- purche' si faccia subito la banca del sangue ombelicale. A noi preme che la Puglia sia dotata di una banca che sia in grado di ottenere cellule staminali da impiegare nelle cure di emopatie ad esito infausto in eta' pediatrica". - Italia. Regione Sicilia sigla accordo con Venezuela per trapianto cellule staminali emopoietiche Sara' firmato il prossimo gennaio in Venezuela un protocollo d'intesa tra la Regione Siciliana, l'Arnas Civico di Palermo, la Fondazione per il Trapianto di Midollo Osseo di Maracaibo (Fundacio'n para el Trasplante de Me'dula o'sea de Maracaibo) e il Ministero del Petrolio venezuelano che ha la delega alla Sanita' (Petro'leos de Venezuela SA), che riguarda la cooperazione sanitaria internazionale nel campo dell'oncologia pediatrica e del trapianto di cellule staminali ematopoietiche. L'accordo prevede un rapporto di collaborazione per la cura dei pazienti venezuelani prevalentemente in eta' pediatrica e che versano in condizioni economiche disagiate e, con il contributo delle Universita' siciliane, l'attivita' di formazione ed addestramento del personale medico ed infermieristico venezuelano presso l'U.O. di Onco- Ematologia Pediatrica dell'Ospedale dei Bambini "G. Di Cristina" di Palermo. "Il protocollo d'intesa che firmeremo in Venezuela rappresenta un momento importante per la Sanita' siciliana", ha dichiarato l'Assessore regionale alla Sanita', Roberto Lagalla. "Esprimo grande soddisfazione perche' la Repubblica del Venezuela ha individuato nei centri sanitari siciliani un punto di riferimento di alta qualita' che conferma la crescente capacita' di attrazione nazionale ed internazionale del sistema sanitario della Sicilia". - Vaticano. Medici cattolici a congresso da Benedetto XVI L'obiettivo del Congresso internazionale 'Cellule staminali: quale futuro per la terapia?', promosso dalla Pontifica Accademia per la Vita apertosi lo scorso 14 settembre a Roma all'Istituto Patristico Augustinianum aveva l'obiettivo di affrontare i problemi etici e scientifici legati alla ricerca sulle cellule staminali. Medici, esperti e studiosi di bioetica di tutto il mondo si sono confrontati sui progressi della scienza fino al 16 settembre, giorno in cui sono stati ricevuti anche in udienza a Castel Gandolfo da Benedetto XVI. PAPA: SI' A RICERCA CON CELLULE STAMINALI ADULTE "Anche la ricerca sulle cellule staminali somatiche merita approvazione ed incoraggiamento quando coniuga felicemente insieme il sapere scientifico, la tecnologia piu' avanzata in ambito biologico e l'etica che postula il rispetto dell'essere umano in ogni stadio della sua esistenza". E' quanto ha detto papa Benedetto XVI ricevendo in udienza i partecipanti al convegno. "Di fronte alla diretta soppressione dell'essere non ci possono essere ne' compromessi ne' tergiversazioni; non si puo' pensare che una societa' possa combattere efficacemente il crimine, quando essa stessa legalizza il delitto nell'ambito della vita nascente". "Le prospettive aperte da questo nuovo capitolo della ricerca -ha detto ancora papa Ratzinger sul particolare tema delle cellule staminali somatiche- sono in se stesse affascinanti, perche' lasciano intravedere la possibilita' di curare malattie che comportano la degenerazione dei tessuti, con i conseguenti rischi di invalidita' e di morte per chi ne e' affetto". Il Pontefice ha espressamente avallato i progressi della ricerca tramite l'uso delle cellule staminali adulte. "Il fatto che voi, in questo Congresso abbiate espresso l'impegno e la speranza di conseguire nuovi risultati terapeutici utilizzando cellule del corpo adulto senza ricorrere alla soppressione di esseri umani neo concepiti, e il fatto che i risultati stiano premiando il vostro lavoro, costituiscono una conferma della validita' del costante invito della Chiesa al pieno rispetto dell'essere umano fin dal concepimento". Secondo il Papa, "il bene dell'uomo va ricercato non soltanto nelle finalita' universalmente valide, ma anche nei metodi utilizzati per raggiungerle: il fine buono non puo' mai giustificare mezzi intrinsecamente illeciti". Benedetto XVI ha sentito il "dovere di lodare quanti si applicano a questa ricerca e quanti ne sostengono l'organizzazione e i costi". E di fronte alle "frequenti e ingiuste accuse di insensibilita' rivolte alla Chiesa" verso le esigenze della scienza, ha rivendicato "il costante sostegno da essa dato nel corso della sua bimillenaria storia alla ricerca rivolta alla cura delle malattie e al bene dell'umanita'". "Se resistenza c'e' stata e c'e' tuttora , essa era ed e' nei confronti di quelle forme di ricerca che prevedono la programmata soppressione di esseri umani gia' esistenti, anche se non ancora nati". Per Benedetto XVI "la storia stessa ha condannato nel passato e condannera' in futuro una tale scienza, non solo perche' priva della luce di Dio, ma anche perche' priva di umanita'". Il congresso internazionale sulle cellule staminali promosso dalla Pontifica Accademia per la Vita "ha confermato che il nuovo cammino della 'medicina rigenerativa' ha cominciato il suo storico e promettente percorso". E' quanto ha detto il presidente della Pontifica Accademia, mons. Elio Sgreccia, rivolgendosi a Benedetto XVI nell'udienza concessa dal Papa agli scienziati. "La ricerca sperimentale negli ultimi anni ha messo in evidenza la provvidenziale presenza nel corpo umano adulto, e in particolare in alcuni suoi distretti, di queste cellule speciali, primordiali, in grado di moltiplicarsi e di differenziarsi in differenti tipi di tessuti, per rigenerare le cellule danneggiate e per riparare tessuti e organi". Anche se il cammino "e' ancora in fase sperimentale", ha aggiunto Sgreccia, "sono stati offerti risultati promettenti con speranze positive per la terapia di malattie degenerative e di tessuti danneggiati". Sgreccia ha anche ricordato che "nello stesso tempo da parte di alcuni gruppi di ricerca e' stata avanzata, come si sa, l'ipotesi di reperire cellule staminali dagli embrioni risultanti dalla fecondazione artificiale o prodotti per donazione, provocando ineluttabilmente la soppressione strumentale di tali embrioni, che hanno sempre il carattere di esseri umani con piena e specifica dignita'. Il dibattito non e' piu' soltanto scientifico e politico, ma e' diventato etico". UN BUSINESS DA 15 MILIARDI DI DOLLARI E' stimato in circa 15 miliardi di dollari il mercato delle cellule staminali che si potranno utilizzare nella medicina rigenerativa; ma questa cifra, secondo gli esperti, potrebbe aumentare nei prossimi cinque anni fino a raggiungere i 60 miliardi di dollari. Delle prospettive economiche e dei grandi interessi commerciali che ruotano attorno alle cellule staminali ne ha parlato il professore Charles Huriet, presidente dell'istituto Curie di Parigi e vicepresidente del comitato di bioetica dell'Unesco.. Secondo Huriet il numero dei potenziaLi beneficIari dell'utilizzazione delle terapie a base di staminali, potra' crescere interessando milioni di persone, tuttavia "gli interessi economici non coincidono necessariamente con gli interessi della salute pubblica ne' con il rispetto dei valori etici". Le malattie piu' promettenti per l'uso delle staminali nella medicina rigenerativa sono le malattie cardiache (7 miliardi di dollari) le affezioni neurologiche (5 miliardi di dollari), la malattia di Alzheimer (2 miliardi di dollari), il diabete di tipo 1 (625 milioni di dollari); ma le nuove terapie avranno una penetrazione molto lenta. Si stima che per la cura dell'infarto la penetrazione sia dello 0,1-1% dei pazienti in un primo tempo, quando ne saranno dimostrate le potenzialita' di cura. Il professor Huriet si e' soffermato anche sul fenomeno delle banche del cordone ombelicale pubbliche e private che stanno nascendo in molti paesi. Le cellule staminali fetali tratte dal cordone ombelicale, per le loro proprieta' e prospettive terapeutiche, hanno portato alla creazione di banche del sangue; quelle private hanno scopo lucrativo e sono destinate all'uso esclusivo del neonato nel corso della vita, mentre le banche pubbliche rispondono al bisogno dei cittadini malati. Il costo medio per lo stoccaggio in una banca privata di sangue da cordone ombelicale e' di circa 1500 euro alla nascita; a questa cifra vanno aggiunti 100 euro all'anno per la conservazione del materiale. Attualmente sono censite 134 banche private che conservano 740 mila unita' e 54 banche pubbliche con circa 230 mila unita'. Vietate in molti paesi europei come Francia, Italia e Spagna le banche private si stanno sviluppando in Asia, Stati Uniti e Australia. Uno dei rischi che il professor Huriet vede in questo fenomeno e' lo squilibrio tra banche pubbliche e private che comporta una possibile forte dipendenza tra paesi. Dalle staminali adulte, in studi su animali ma anche con l'utilizzo nell'uomo, "sono stati ottenuti risultati contro una settantina di malattie". Lo sottolinea Domenico Di Virgilio, a margine del Congresso. "Questo congresso a carattere scientifico ed etico, non religioso ha ribadito in modo documentato la netta differenza dei risultati che si ottengono con le staminali embrionali, nei Paesi in cui la sperimentazione e' possibile, e con quelle adulte, che appunto hanno ormai applicazione contro una settantina di malattie. I cattolici sono aperti al progresso scientifico, a patto che sia sempre al servizio dell'uomo e non ne faccia un mezzo per dimostrare qualcosa". "Allo stato attuale della ricerca –ha affermato Salvino Leone, presidente della Federazione internazionale dei medici cattolici- le staminali embrionali non hanno dato quei risultati che ci si aspettava, con in piu' un potenziale di rischio di trasformazioni tumorali, infezioni e allergie. Questa dovrebbe essere una 'controindicazione' a questa linea di ricerca meno promettente rispetto a quella sulle staminali adulte che da' risultati soddisfacenti e pone meno problemi etici". LE REAZIONI ALLE PAROLE DEL PAPA L'incoraggiamento espresso oggi dal Papa alla ricerca sulle cellule staminali, purche' "rispetti la vita", non esclude a priori la possibilita' di sviluppare anche la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Ne e' convinto il direttore del laboratorio di ematologia dell'Istituto superiore di sanita', Cesare Pschle: "Il vincolo posto dal e' che non si passi dalla soppressione dell'embrione, ma la possibilita' di ottenere staminali embrionali senza sacrificare l'embrione e' un traguardo scientifico raggiungibile e gia' si vedono i primi risultati della scienza in tal senso". La questione dell'approvvigionamento di cellule staminali embrionali, ha sottolineato l'esperto, e' cioe' un "problema scientifico che va risolto, appunto, attraverso la scienza: vale a dire, puntando a progressi scientifici, tra l'altro gia' in atto, che permetteranno nel prossimo futuro di ottenere staminali embrionali senza la soppressione degli embrioni". Insomma, sara' lo stesso progresso della scienza, secondo Peschle, a dare una risposta a questa spinosa questione attraverso "l'individuazione di nuove metodologie che non solleveranno obiezioni etiche". Quattro cellule, cosi' e' l'embrione, non sono ne' fanno la persona umana: purtuttavia, se l'embrione non e' persona umana fa politica. Cosi' il pioniere della fecondazione assistita Carlo Flamigni ed il docente di Genetica Medica all'Ateneo di Modena e Reggio Emilia, Antonino Forabosco, tornano a ribadire una posizione che e' largamente condivisa dalla maggior parte degli scienziati. "Francamente dire che quattro cellule fanno la persona umana mi fa sorridere: per me, l'embrione non e' cosa ne' persona, e' un'entita' particolare -aggiunge Flamigni- che potra' divenire persona". E Forabosco, "l'embrione e' una persona? Sicuramente no. Potra' diventare una persona umana? Forse si', ma perche' questo succeda deve formarsi nel corso dello sviluppo post-concezionale almeno il corpo del nuovo individuo". Infatti "e' intuitivo e perfino ovvio -continua Fobabosco- che una persona umana non puo' esistere in assenza di un suo corpo individuale: per la specie umana, che vede nascere solo il 20% dei concepiti, l'acquisizione di un corpo e' un evento che al concepimento ha una probabilita' piuttosto bassa di avvenire e che in ogni caso si verifica soltanto alla quarta settimana dal concepimento, la sesta dall'inizio della gravidanza". Solo in questa settimana, "l'abbozzo del corpo del futuro individuo si enuclea in modo preciso e dalla restante parte del prodotto del concepimento che va a formare gli annessi embrionali, placenta e sacco coriale, sacco amniotico e vitellino". Nei testi di embriologia umana e medica, come pure nelle importanti opere di divulgazione scientifica, "e' a questo abbozzo che viene assegnato il termine di embrione che in fondo e' il prodotto del concepimento nella fase prenatale in cui si formano gli abbozzi dei diversi organi, senza che nell'insieme esso abbia ancora assunto decisamente le caratteristiche proprie della specie umana: tale fase va dalla quarta settimana di sviluppo alla fine del secondo mese, allorche' si puo' cominciare a parlare di feto". Stando cosi' le cose, conclude Forabosco, "e' difficile non maturare la convinzione che sul termine 'embrione' e sugli eventi che presiedono alle prime fasi dello sviluppo umano si sia costruito un potente tabu' etico capace di influenzare le scelte politiche della nostra nazione, non ultima quella relativa alla ricerca sulle cellule staminali embrionali". "La benedizione di Papa Ratzinger alla ricerca sulle cellule staminali adulte fa entrare nel campo della ricerca scientifica il dogma religioso di cio' che e' peccato e cio' che non lo e'".. Lo afferma in una nota Rocco Berardo, vice segretario dell Associazione Coscioni e membro della direzione nazionale della Rosa nel Pugno. "Fare ricerca sulle staminali di origine adulta e' lecito e santo, su quelle di origine embrionale no. Una posizione che nulla ha a che fare con la scienza. Come Associazione Coscioni ci batteremo perche'‚ al piu' presto si possa aprire nel Paese e in Parlamento un grande dibattito per una riforma radicale in materia". "Quella ribadita da Ratzinger e' una posizione che in Italia, infatti, a fronte della distruzione di centinaia e centinaia di embrioni nelle celle frigorifere, costringe per legge a non poter fare ricerca a tutto campo per tentare di trovare soluzioni e cure a malattie oggi incurabili. Un ragionamento poco altruista, e forse poco cristiano. Mai come oggi occorre ricordare le parole di Luca Coscioni che sulle ostruzioni vaticane alla liberta' di ricerca scrisse: 'Le nostre esistenze hanno bisogno di liberta' per la ricerca scientifica. Ma, non possono aspettare. Non possono aspettare le scuse di uno dei prossimi Papi . "Le parole del Papa sulle cellule staminali indicano la strada: si' al progresso scientifico ma nel rispetto dell'essere umano allo stadio embrionale e guardando al beneficio per tutti anziche' al profitto che le nuove tecniche possono garantire". Questo e' quanto afferma Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di Alleanza Nazionale. "Siamo di fronte ad un bivio: vogliamo che questo progresso, che si fa nella genetica, nella biomedicina e in altre branche dello scibile umano, si metta al servizio della dignita' dell'uomo oppure vogliamo che questo progresso sia utilizzato per ottenere profitti, successo, ma passando sopra al rispetto che si deve soprattutto a quella fase della vita umana in cui il soggetto non si puo' difendere, cioe' la fase dell'embrione?". La posizione del parlamentare di An e' chiara "noi perseguiamo la prima strada: si' al progresso, ma per il bene di ogni uomo, in ogni fase della sua esistenza, e di tutti gli uomini". Questi temi, per Pedrizzi "toccano i destini dell'umanita' e la dignita' dell'essere umano molto piu' delle questioni economiche, dei problemi di contratti sindacali o di sviluppo della societa' del benessere, prima di tutto bisogna salvare la dignita' e l'essere dell'uomo". L'Italia, nel campo della ricerca, dovrebbe seguire la Spagna del premier Zapatero che ha dato il via libera alla clonazione terapeutica, e non il pontefice Benedetto XVI che dice no all'uso delle staminali embrionali. Questo il monito di Donatella Poretti, deputato della Rosa nel Pugno e segretaria della Commissione Affari sociali della Camera, che commenta in una nota le affermazioni del Papa e le decisioni del governo spagnolo, che vanno in direzioni opposte. "Il governo del socialista Jose' Luis Rodriguez ha deciso di inserire il suo Paese tra quelli piu' avanzati nel campo della medicina rigenerativa, e di unirsi al gruppo dei Paesi Ue che ammettono e regolamentano la tecnica del trasferimento nucleare come la Gran Bretagna, la Svezia e il Belgio. Dallo Stato Vaticano invece giunge l'ennesima condanna alla ricerca scientifica con le staminali embrionali. Da uno Stato teocratico si lanciano anatemi morali e si accusa di omicidio chi pratica tale ricerca, e da uno Stato laico si dettano le regole a beneficio di tutta la societa'. Magari l'Italia seguisse l'esempio spagnolo sulla ricerca, invece che stare nel guado tra la Roma papalina e quella oltretevere delle istituzioni laiche, almeno in teoria!". - Usa. Cellule staminali pluripotenti da testicoli umani Cellule staminali pluripotenti, ossia in grado di trasformarsi in piu' tipi di cellule come possono fare le cellule embrionali, sono state ottenute riprogrammando cellule adulte prelevate da testicoli umani. Le staminali cosi' ottenute, secondo il gruppo statunitense autore della ricerca, sono pluripotenti e sono state trasformate in quattro diversi tipi cellulari. Il risultato e' stato reso noto nel convegno internazionale 'Cellule staminali: quale futuro per la terapia?', organizzato dalla Federazione internazionale delle associazioni dei medici cattolici e dalla Pontificia Accademia per la vita. Autore della ricerca e' Francisco Silva, della PrimeCell Therapeutics di Irvine, in California, il quale ha precisato che lo studio dovrebbe essere pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology nei prossimi mesi. Le cellule ottenute, ha dichiarato Silva, saranno testate al piu' presto su animali per vedere se si comportano come quelle embrionali e se sono terapeuticamente valide. Se cosi' fosse, ha proseguito, si potrebbe pensare ad allestire i primi studi clinici. Se i risultati presentati oggi saranno confermati in esperimenti con animali, ha osservato il genetista Giuseppe Novelli, dell'universita' di Roma Tor Vergata, rappresenterebbero un passo avanti verso la possibilita' di ottenere cellule staminali versatili come quelle embrionali ma senza far uso di embrioni. Ottenere cellule staminali con gli stessi poteri di quelle embrionali ma senza distruggere embrioni e' un traguardo cui puntano molti ricercatori nel mondo, in quanto permetterebbe di aggirare le problematiche etiche insite nell'uso di embrioni per la ricerca. Solo pochi mesi fa sulla rivista rivista Nature il gruppo tedesco di Gerd Hasenfuss dell'universita' Georg-August a Goettingen annunciava per la prima volta di aver isolato dai testicoli di topi adulti cellule con le stesse potenzialita' di quelle dell'embrione. Questo lavoro, ha dichiarato Silva, era stato accolto con estremo entusiasmo dal gruppo di ricerca di Irvine, che lavorava allo stesso progetto da tempo. L'idea era quindi di ottenere le stesse cellule dai testicoli umani, ha spiegato il ricercatore. "Per questo abbiamo utilizzato materiale prelevato da testicoli di cadavere, 32 uomini dai 26 ai 51 anni", ha dichiarato l'esperto. Una volta isolate, le cellule germinali, ovvero le staminali della riproduzione che servono per produrre gli spermatozoi nel maschio, sono state riprogrammate utilizzando un cocktail di molecole e fattori di crescita. La riprogrammazione e' riuscita per sette degli 11 campioni messi in coltura ed e' stata documentata dalla presenza di una molecola tipica delle staminali embrionali, ovvero OCT4. Inoltre le cellule si sono differenziate in quattro diversi tipi cellulari. Queste sono prove di pluripotenza, ha spiegato Novelli, ma ne servono altre in vivo su animali per confermare le potenzialita' delle cellule cosi' ottenute. Bisogna per esempio dimostrare che si comportano come cellule embrionali anche in vivo e quindi che formano tumori, inoltre che, inoculate in animali adulti, si integrino dando dei tessuti chimera. Se questi test daranno risultati positivi, ha concluso Novelli, allora veramente forse si avra' in mano un modo semplice per ottenere staminali embrionali senza l'uso di embrioni ma solo utilizzando una biopsia da testicolo. - Gb. Staminali embrionali isolate da embrioni deperiti Ottenere cellule staminali embrionali umane senza sacrificare embrioni vitali ma utilizzando embrioni gia' deperiti naturalmente, ovvero quelli prodotti per la fecondazione in vitro che sono morti ancor prima di poter essere impiantati in utero. Le linee di cellule staminali embrionali umane sono state isolate da Miodrag Stojkovic della University of Newcastle in un lavoro che sara' pubblicato sulla rivista Stem Cells. Se questo processo per ottenere cellule staminali embrionali umane fosse migliorato al punto da riuscire a creare numerose popolazioni di staminali, esso potrebbe di fatto divenire un metodo per produrre "staminali embrionali umane etiche", ovvero che rispettino l'embrione umano. La ricerca sulle staminali embrionali umane fa molto discutere perche', pur potenzialmente promettenti in campo biomedico, queste cellule sono oggi sono reperibili solo distruggendo embrioni umani. Ma gli studiosi sono divisi tra chi vede negli embrioni sovrannumerari non utilizzati nella fecondazione in vitro e quindi congelati una possibile fonte di staminali embrionali umane, e chi, invece, e' assolutamente contro l'uso di embrioni potenzialmente in grado di dare un bimbo. Ecco perche' negli ultimi anni e' un susseguirsi di annunci di gruppi di ricerca che dicono di aver trovato una possibile strada per ottenere staminali embrionali umane senza il sacrificio di embrioni. Una soluzione potrebbe trovarsi nel lavoro di Stojkovic che ha dimostrato di poter estrarre staminali da embrioni deperiti. Come? Quasi la meta' degli oociti fecondati per la procreazione in vitro risulta incapace di raggiungere un livello di sviluppo tale da poter essere impiantato nell'utero dell'aspirante mamma. Il loro sviluppo si arresta spontaneamente, quindi gli embrioni muoiono e, come oggi avviene, sono semplicemente buttati via. Ma adesso questo materiale finora inutile e quindi inesorabilmente destinato alla spazzatura potrebbe essere utilizzato divenendo una fonte "embryo-free" di staminali embrionali umane. L'esperto ha preso un centinaio di questi embrioni e da essi e' riuscito a estrarre staminali embrionali che poi ha lasciato moltiplicare in vitro. Secondo Stojkovic migliorando questo processo si potrebbero produrre staminali embrionali da usare nella ricerca senza distruggere embrioni vitali. - Italia. Staminali impiegate per la chirurgia plastica Le cellule staminali stanno facendo il loro ingresso sperimentale nella chirurgia plastica e ricostruttiva. Grazie all'uso di particolari metodiche infatti e' possibile usarle per ricavare tessuti di diversa natura, come ossa e pelle, e quindi impiegarle a fini estetici e curativi per le ferite piu' difficili. A fare il punto della situazione su queste nuove terapie e' Alfredo Borriello, chirurgo plastico e dirigente dell'u.o. di chirurgia plastica dell'ospedale Pellegrini di Napoli, in occasione del convegno di Chirurgia estetica ricostruttiva che si sta svolgendo a Rimini. 'Tra le ultime novita' del nostro settore -spiega Borriello- c'e' quella dell'uso dei fattori di crescita presi dal gel piastrinico del nostro sangue per curare le ferite piu' brutte e lunghe, come ad esempio le ulcere diabetiche e le ferite a lunga cicatrizzazione. L'applicazione di questi fattori di crescita permette infatti di far guarire prima e meglio questo tipo di lesioni'. Ma grazie alla bioingegneria si sono aggiunte altre possibilita'. 'Coltivando in laboratorio un frammento di tessuto cutaneo, preso da qualsiasi parte del corpo, e' possibile infatti ricostruire le parti danneggiate. L'ultima e ulteriore evoluzione e' quella legata alle cellule staminali adulte. Attraverso il grasso eliminato tramite la liposuzione, che viene poi lavorato con altri fattori di crescita, e' possibile isolare delle cellule staminali, da cui ricavare tessuti di diversa natura, come quello cutaneo o osseo, e quindi impiegarli a fini estetici e curativi'. Il vantaggio di queste terapie, a partire dai gel piastrinici, sono numerosi. 'Innanzitutto il paziente puo' essere medicato una volta a settimana e non tutti i giorni e poi si accorciano i tempi di guarigione, con notevoli risparmi anche sul fronte della spesa sanitaria. In alcuni casi inoltre, queste metodiche permettono di evitare l'intervento o renderlo meno invasivo. Per quel che riguarda l'uso delle cellule staminali, i centri in Italia che le usano attualmente sono due-tre, ma e' un lavoro in continua crescita, e presto se ne aggiungeranno altri'. - Italia. Campobasso. Progetto Cattolica/Cardarelli sulle cellule staminali da cordone ombelicale L'Universita' Cattolica di Campobasso e il presidio ospedaliero regionale "Cardarelli" hanno dato il via ad un progetto sperimentale che prevede l'utilizzo di cellule staminali prelevate da cordone ombelicale che verranno successivamente utilizzate sia a scopo clinico che di ricerca. "Oggi non c'e' medicina di qualita' -ha detto il professore Giovanni Scambia- se non si fa un discorso di qualita' sulla bioetica che coinvolge un po' tutti gli aspetti della nostra attivita', da quello assistenziale a quello, molto importante, della ricerca scientifica. Le cellule staminali prelevate da cordone ombelicale rappresentano probabilmente, almeno da un punto di vista nostro che e' quello di scienziati cattolici, la fonte di staminali eticamente piu' valida e probabilmente anche di maggiore speranza per la medicina del futuro". La collaborazione tra il Centro di Ricerca dell'Universita' Cattolica e l'ospedale "Cardarelli" di Campobasso non e' nuova. Pochi mesi fa sono stati eseguiti trapianti di cellule staminali autologhe su pazienti affetti da alcune patologie tumorali del sangue con risultati definiti molto interessanti. - Gb. Via libera alla banca che fornira' staminali embrionali a scienziati di tutto il mondo Alcuni scienziati si sono incontrati lo scorso 18 settembre per dare il via ad una banca di cellule staminali che permettera' ai ricercatori di tutto il mondo di richiedere cellule staminali embrionali per la prima volta. La banca da 9 milioni di sterline, la prima del genere al mondo, e' stata creata nel 2003 dal Medical Research Council e conservera' ogni tipo di cellule staminali create in Gran Bretagna, insieme a quelle provenienti da altri Paesi come gli Stati Uniti e l'Australia. Durante l'incontro presso il National Institute for Biological Standards and Control a Hertfordshire e' stato confermato che sei tipi di staminali embrionali sono gia' pronte per essere distribuite, mentre altre staminali adulte e fetali saranno pronte a breve. La banca permettera' agli scienziati di lavorare senza dover loro stessi creare le cellule, un processo che solo pochi laboratori al mondo sono in grado di realizzare. Fino ad oggi molti ricercatori dovevano prendere in prestito le cellule da altri laboratori oppure pagarle quasi 5mila sterline. I ricercatori che vogliono depositare o ottenere cellule staminali dalla banca saranno selezionati da una commissione ad hoc presieduta da Lord Naren Patel. Ad oggi sono state accettate 40 varieta' di cellule, meta' provenienti dalla Grran Bretagna, 17 dalla Harvard University e 3 dall'Australia. - Usa. Missouri. Il referendum attrae l'attenzione della Chiesa Episcopale e dei musei La diocesi episcopale del West Missouri sta esaminando una risoluzione a sostegno del referendum di novembre per un emendamento costituzionale a protezione della ricerca con le cellule staminali embrionali. Tre preti di Kansas City -Stan Runnels, Fred Mann e Terry White- hanno chiesto alla diocesi di approvare il testo della risoluzione durante la 117ma convenzione i prossimi 27-28 ottobre. La risoluzione, scritta da Runnels, chiede che la Chiesa Episcopale riconosca la ricerca con le cellule staminali adulte ed embrionali "in linea con gli insegnamenti teologici e la morale della Chiesa". "C'e' una varieta' di voci all'interno della tradizione cristiana", ha detto Runnels. "Non esiste un solo punto di vista cristiano". Intanto i tre piu' grandi musei dello Stato hanno allestito mostre identiche sulla ricerca con le cellule staminali. L'esibizione consiste in un chiosco con disegni, fotografie, grafici ed un video di cinque minuti in cui si spiega dal punto di vista scientifico la ricerca oggetto del referendum. L'esibizione riconosce che ci siano voci contrarie alla ricerca, ma cerca di rimanere lontana dal dibattito politico, ha detto Ray Shubinski, direttore di uno dei musei. Rappresenta il punto di vista dei ricercatori e discute il potenziale che questa ricerca offre per curare una varieta' di malattie. Nel video si sostiene che la maggioranza degli scienziati supporta la ricerca sulle staminali adulte ed embrionali, in quanto entrambe offrono grande potenzialita' curative. Ma Jaci Winship, direttrice del Missourians Against Human Cloning, il principale oppositore del referendum, ha detto che la mostra enfatizza i potenziali benefici della ricerca senza considerare gli aspetti negativi, come ad esempio la tendenza delle staminali embrionali a trasformarsi in tumori. Winship ha aggiunto: "La scienza ha determinato quando la vita inizia, ovvero al momento della concezione. La decisione coscienziosa che dobbiamo prendere e' se la vita abbia o meno valore". - Usa. Wisconsin. Governatore crea comitato elettorale ad hoc sulle cellule staminali embrionali Il Governatore Jim Doyle ha annunciato lo scorso 20 settembre i nomi dei membri del nuovo comitato elettorale per la sua rielezione chiamato Stem Cell Champions, di cui fanno parte ricercatori, associazioni di malati, e famiglie interessate alla ricerca di entrambi gli schieramenti politici. "La commissione rappresenta entrambi gli schieramenti politici", ha detto Doyle. "Questo dimostra il grande sostegno alla ricerca con le cellule staminali e la speranza che offre alle famiglie del Wisconsin e di tutto il mondo. Fino a quando saro' Governatore non voltero' mai le spalle a queste famiglie e permettero' che la scienza, e non la politica, ci guidi nella ricerca di nuove cure". Il comitato, spiega Doyle, avra' i seguenti obiettivi: - informare la gente su cio' che il Governatore ha fatto a favore della ricerca con le cellule staminali; - sottolineare come il l'avversario repubblicano Mark Greene abbia posto ostacoli alla ricerca; - spiegare gli aspetti piu' complessi della questione e sfatare i miti contro la ricerca con le cellule staminali; - organizzare una campagna capillare di persone interessate alla ricerca a favore della sua rielezione. Intanto un centinaio di scienziati si e' riunito all'universita' di Madison per sottolineare il pericolo per la ricerca rappresentato da una eventuale elezione a Governatore di Mark Greene. In particolare, i ricercatori sono preoccupati per le restrizioni al finanziamento pubblico della ricerca che Greene vorrebbe imporre se eletto. - Australia. Ex ministro della Salute presenta proposta di legge per la clonazione terapeutica L'ex ministro della Salute Kay Patterson ha chiesto un dibattito "onesto e giusto" sulla sua proposta di legge per espandere la ricerca con le cellule staminali embrionali e consentire la clonazione terapeutica. Il suo testo, che si basa sulle raccomandazioni della Commissione Lockhart, sostituira' il progetto di legge introdotto agli inizi del mese dalla senatrice democratica Natasha Stott Despoja. Il primo ministro John Howard ha detto che permettera' un dibattito ed un voto di coscienza sulla proposta di Patterson. Dal canto suo, Patterson ha invitato tutti a rispettare le opinioni della parte avversaria. "Chiederei che ciascuno di noi coinvolto nel dibattito lo faccia con la consapevolezza che si tratta di una questione complessa. ... Voglio essere sicura che la gente sia trasparente quando parla con i colleghi, e che sia chiaro quando ha interessi economici o particolari punti di vista religiosi". La proposta di legge sara' discussa al Senato durante la prima settimana di Novembre, dopodiche', se approvata, passera' alla Camera dei Deputati. Patterson si e' detta ottimista, anche se ha ammesso che non sara' facile far approvare il suo testo: "Al Senato il voto sara' molto stretto, mentre alla Camera ci dovrebbe essere una maggioranza piu' netta". Se la proposta diverra' legge verra' regolamentata la tecnica del trasferimento nucleare. - Gb. Scozia. Nascera' nuova "fabbrica" di cellule staminali La prima "fabbrica" di cellule staminali d'Europa sara' costruita in Scozia. La Edinburgh University, il Roslin Institute e lo Scottish National Blood Transfusion Service, stanno creando una societa' non-profit –col costo di 2 milioni di sterline- per produrre cellule staminali di alta e garantita qualita', si' da poter essere impiegate nella ricerca ed in ambito clinico. Le cellule potranno essere anche impiegate, negli Stati Uniti il prossimo anno, nel primo tentativo di ricostruire il midollo spinale umano. L'impatto di questo nuovo centro sara' enorme sulla ricerca, secondo Paul De Sousa, ricercatore della Edinburgh University: "Quando si chiede un finanziamento per la ricerca, devi dimostrare che puoi beneficiarne commercialmente. Se le linee di cellule staminali arrivano a delle condizioni, non hai la liberta' necessaria". Le cellule prodotte dal nuovo centro scozzese saranno invece offerte a medici e scienziati senza fini commerciali. - Spagna. Catalogna. Pareri sulla clonazione Il Comitato consultivo di bioetica della Catalogna (CCBC) ha presentato un documento con cui “sconsiglia” la clonazione riproduttiva, in quanto metodo di “bassa efficacia e legato a molti problemi”. Ne caldeggia invece l’uso a scopi terapeutici. Ad esempio, e’ decisamente favorevole all’impiego di questa tecnologia per produrre “una nuova entita’” che permetta di ricavare cellule staminali embrionali a scopo terapeutico o da utilizzare come modello di malattie su cui sperimentare l’efficacia di alcuni farmaci. Il professor Josep Santalo, uno dei responsabili del rapporto, ha spiegato che “l’entita’” che nasce dal trasferimento nucleare “non puo’ essere chiamato embrione, anche se ne ha l’apparenza”, giacche’ non e’ frutto di una fecondazione né ha la capacita’ di svilupparsi in una persona. Santalo ritiene che non sarebbe giusto interrompere le opportunita’ aperte da questa tecnica e non fare ricerca in questa direzione. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Â Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------