====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 21-04-2009 al 27-04-2009 n.17/2009 (Anno IX) ARTICOLI - Ue. Narcotrafficanti e sfruttatori passino alla cassa - Canada. Decriminalizzando la marijuana si indeboliscono le bande criminali - Messico. Narcos alle porte dell'inferno - Cara Aduc, fareste bene a riflettere sulle conseguenze di quello che scrivete NOTIZIE - Gb. Agenzia governativa antidroga: La cannabis e' meno pericolosa dell'alcool - Italia. Anche a Brescia test antidroga gratuiti per i genitori - Spagna. Arrivano le immagini 'shock' sui pacchetti di sigarette - Italia. Cocaina, ricercatore: l'Onu trucca i dati sulla produzione mondiale per nascondere il proprio fallimento - Italia. Storie di proibizionismo: pusher accoltella cliente che non paga - Italia. Marijuana camuffata sotto le arance per i terremotati dell'Abruzzo - Italia. Giovanardi parla col Prefetto per impedire la fiera 'Cannabis tipo forte' - Messico. Guerra alla droga: arriva don Ciotti - Messico. L'esercito messicano accusato d'applicare la tortura nella lotta ai narcos - Italia. Siena, nuovo sito sulle droghe - Italia. Cassazione assolve preside scuola da accusa di agevolazione all'uso di sostanze stupefacenti - Italia. Anche il vino fra le sostanze piu' abusate dai giovani - Italia. Storie di guerra alla droga: carabiniere muore tragicamente mentre insegue un pusher - Mondo Nuovo 2009 - Giovanardi censura il festival delle controculture! - Gb. Storie di guerra alla droga: triplicato il numero di gang che spacciano - Colombia. Gli 007 di Sua Maesta' ne combinano un'altra: persa chiavetta pc con identita' agenti infiltrati ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 69 arresti - 317,728 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 190,394 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 127,334 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 89 giorni di detenzione ARTICOLI 21-04-2009 Ue. Narcotrafficanti e sfruttatori passino alla cassa Il traffico di droga e la prostituzione muovono denaro, ma sfuggono alla contabilita'. L'Ue intende calcolarli dal 2011 e cio' cambiera' il peso dell'economia di tutti i Paesi. Ma come fare? Gli impresari del crimine non vanno allo sportello a presentare i proventi dei loro affari, eppure bisognera' trovare il modo di calcolare i loro guadagni visto che l'Unione Europea intende conoscerli a partire dal 2011. Anche il narcotraffico, la prostituzione e il contrabbando, illegali o a-legali, dovranno dunque aggiungersi alla ricchezza del Paese; proseguire con la finzione statistica per cui la loro attivita' produttiva sarebbe uguale a zero euro distorce gli altri indicatori economici -prodotto interno lordo (Pil) o tasso di disoccupazione- che sono alla base delle decisioni politiche. Ecco perche' l'Ue lo prevede nella revisione dei suoi sistemi contabili. Alcuni Stati hanno misurato in modo sperimentale la dimensione della propria economia illegale. Le cifre oscillano tra il 2,2% dell'Ucraina e lo 0,17% della Svezia. Sono dati dedotti da alcune economie del Terzo Mondo dominati dal malaffare: in Afghanistan il traffico d'eroina pesa per il 53% del Pil e in Guinea-Bissau il narcotraffico apporta allo Stato piu' del Pil legale, secondo l'ONU. Rivelare che il tuo Paese e' la mecca dei delinquenti puo' essere imbarazzante. Ci possiamo fidare dei calcoli fatti dai Governi europei? "E' difficile giudicare se i dati che hanno pubblicato corrispondano alla realta'", ammette Nadim Ahmad del dipartimento di statistica dell'OCSE. "Il massimo che possiamo fare quando ci mandano questi rapporti e' verificare se il risultato finale coincide con la metodologia da loro indicata. In ogni caso, gli uffici di statistica dei Paesi Ue sono abbastanza indipendenti". Finora molti Governi hanno resistito alla conta dei panni sporchi. E' il caso della Spagna, che non dispone di nessuna stima ufficiale. Basandosi sulla media europea dell'1%, la partecipazione del settore illegale al Pil sarebbe analogo a quella del ramo delle consulenze, che include aziende del calibro di Deloitte, PricewaterhouseCoopers oErnst and Young. Anche cosi', molti credono che la Spagna sia candidata a figurare nei primi posti della graduatoria per la sua rilevanza nel settore piu' lucrativo dell'economia illegale, il narcotraffico. E' porta d'ingresso della cocaina e dell'hashish in Europa e il suo consumo e' tra i piu' elevati al mondo. Le fonti consultate dall'Istituto nazionale di statistica (INE) dubitano dell'affidabilita' delle rilevazioni fatte finora in altri Paesi o che sia possibile calibrare con esattezza l'economia illegale nazionale: "Non abbiamo mai fatto una stima perche' e' troppo difficile dare una cifra precisa". Per agevolare il lavoro, OCSE ed Eurostat -l'Ufficio europeo preposto a imporre una formula di calcolo comune- hanno elaborato alcuni manuali con dei modelli. "Certo e' che e' impossibile dare un dato con il 100% d'afffidabilita'", concede Ahmad, e calcolare il denaro che guadagna il crimine organizzato e' senza dubbio faticoso, pero' imprescindibile per inquadrare i conti nazionali: "La cifra finale dovra' per forza essere valutata con precauzione". Poiche' i narcos, i magnaccia e i manteros non s'iscrivono nei registri del commercio, bisogna ingegnarsi a trovare altre vie che permettano d'arrivare ai dati della loro attivita'. Per esempio, chiedere ai tassisti quante prostitute esercitano per strada. Lo ha fatto nel 2008 il Governo croato con la collaborazione dell'OCSE nelle quattro citta' di oltre 100.000 abitanti (Zagreb, Split, Rijeka e Osijek), ed e' servito a correggere le stime di 800 prostitute in tutto il Paese -salite a 3.000. ll lavoro non termina qui: bisogna stimare la media di clienti per prostituta e i prezzi per ogni servizio. Un'indagine delle tariffe su Internet o negli annunci possono essere di grande aiuto. Lo sarebbe anche un'indagine del consumo, solo che i sondaggi con domande compromettenti hanno un'affidabilita' relativa. In Paesi come la Svezia, che regola la prostituzione come un qualunque altro commercio, le statistiche sono molto piu' semplici: il suo valore e' dello 0,17% del Pil. Anche alcune attivita' registrate come club, saloni di massaggi o imprese d'affitto di abitazioni offrono servizi di prostituzione e in molti casi servono da copertura. I manuali internazionali avvertono pero' che i proventi sono gia' contabilizzati in modo diretto, e invitano alla cautela per non registrarli nella partita doppia. Per valutare le entrate del narcotraffico, la cifra chiave e' un grande enigma: che quantita' di droga circola e viene consumata nel Paese? I sequestri oscillano tra il 10% e il 50%, a seconda del minore o maggiore ottimismo delle fonti consultate, che non sono concordi sul grado d'efficacia della polizia. Verra' a costare caro. Molta informazione e' gia' disponibile, ma bisognera' reperirne altra mediante campioni, inchieste e lavoro sul campo. Per questo, alcuni esperti dubitano che il gioco valga la candela. "C'e' da chiedersi se non abbia piu' senso investire le risorse per migliorare la misurazione classica del Pil", riflette Antoni Espasa, direttore dell'Istituto Flores de Lemus, specializzato in previsioni macroeconomiche. Negli ultimi anni in ambito europeo l'impegno e' stato speso per calcolare l'economia sommersa, un concetto molto piu' ampio di quello dell'economia illegale, giacche' include tutta la produzione occulta. In Spagna, le varie stime la situano attorno al 20%, meno che in Italia e in Grecia, ma piu' del 9% degli Stati Uniti, e va dai pomodori che il nonno coltiva nel suo orticello per il proprio uso, fino al lavoro di muratore o cameriere non dichiarato al fisco, oltre che, chiaramente, l'economia del crimine. In teoria dovremmo sapere a quanto ammonta l'economia criminale fin dal 1999, quando entro' in vigore il Sistema Europeo dei Conti (Sec-95), ma Eurostat ne ha ritardato l'obbligo per anni, sotto la pressione delle grandi economie (Germania, Francia, Italia e Spagna). E' che le conseguenze dell'inclusione del settore criminale nel Pil non si limitera' a una mera revisione al rialzo delle cifre che valutano la ricchezza nazionale. Avra' effetti anche sull'erario poiche', quanto maggiore e' la ricchezza di uno Stato, piu' alto sara' il contributo da versare nelle casse dell'Ue. Per questo la liberale Olanda si e' rifiutata di aggiungere i coffee shop di vendita di marihuana o la prostituzione al calcolo della sua economia. I due settori, sommati all'insieme dell'economia illegale, formerebbero l'1% del Pil olandese. Rivelare una cifra tanto scomoda come le finanze del crimine potrebbe condurre a cambiamenti ancora piu' estesi. Farebbero da sponda a coloro che, con argomenti strettamente economici, chiedono la legalizzazione della vendita delle droghe per aumentare le entrate dello Stato, sostiene Javier Diaz-Gimenez, professore d'Economia allo IESE, la scuola di commercio piu' prestigiosa della Spagna. Inoltre potrebbe influire sulla volonta' politica di combattere attivita' che, sebbene illegali, apportano entrate sostanziose. "Naturale che ci sia una certa connivenza", sostiene Diaz-Gimenez, adducendo alla prosperita' della Svizzera e di altri paradisi fiscali, ma anche all'economia nazionale. "Dove e' preferibile avere i delinquenti, a Marbella o a Marsiglia? Il settore criminale crea attivita' legale. Guadagna denaro in campo alberghiero, automobilistico, immobiliare e contribuisce, percio', alla buona salute economica di molte regioni". Il boom dell'edilizia spagnola dell'ultimo decennio ha favorito l'arrivo di capitali di dubbia provnienza, secondo Salvador Lopez Arnal, cattedratico d'Economia Applicata all'Universita' di Malaga. "Questi settori in rapida crescita danno opportunita' a coloro che intendono lavare il denaro sporco proveniente dal narcotraffico o da qualunque altra attivita' delittuosa grave". Tra i 10 principali Paesi investitori in Andalusia nel 2006 ci sono tre paradisi fiscali: Lussemburgo, Gibilterra e le Antille Olandesi. Il 76% del denaro e' stato investito in costruzioni. L'illegalita' da' anche da vivere a certi avvocati senza scrupoli: dodici milioni di euro delle mafie sono stati ripuliti, secondo la Procura Anticorruzione, attraverso i traffici marbellesi del cileno Fernando del Valle, imputato nel caso Ballena Blanca. Peggio ancora, alcuni banchieri accolgono i criminali con il tappeto rosso. La crisi finanziaria sta offrendo una grande opportunita' ai narcos per lavare il danaro sporco, secondo l'Ufficio anti droghe dell'Onu. Lo ha segnalato in reiterate occasioni il suo direttore esecutivo, Antonio Maria Costa, che a gennaio ha dichiarato al settimanale austriaco Profil: "Ho degli indizi, dopo aver consultato procuratori e responsabili della sicurezza statale di tutto il mondo, che alcune banche hanno fatto ricorso al denaro del narcotraffico per evitare il fallimento". Ma si e' rifiutato di fornire i nomi sostenendo che e' compito delle autorita' nazionali. La narcodipendenza affligge molte regioni e ostacola la normalizzazione della loro economia. A Sanlucar de Barrameda (Cadice), uno dei principali punti di sbarco dell'hashish marocchino, Partido Popular, all'opposizione, alla fine del 2008 ha rotto il tabu' circa le radici della prosperita' locale. Le prove non gli mancano: Sanlucar e' stato indicato nell'annuario economico di La Caixa come il municipio di oltre 50.000 abitanti con il minor reddito pro capite della Spagna; eppure, il suo parco automobilistico e' raddoppiato tra il 2002 e il 2007 -da 26.192 veicoli a 50.434. L'atlante dell'economia illegale Ogni regione del mondo si specializza in un determinato settore dell'economia criminale a seconda delle opportunita' degli affari. La prima economia delittuosa nei Paesi sviluppati e' il traffico di droghe, seguito a distanza dalla prostituzione, secondo l'Ocse. In altre regioni sono molto redditizi altri tipi di attivita' illegali: in Europa dell'Est, il contrabbando di podotti falsificati e la pirateria audiovisiva; in Russia, la produzione d'alcol adulterato e la caccia abusiva di specie protette; in alcuni Paesi a maggioranza musulmana che vietano la pornografia, la sua distribuzione e' un mercato milionario. Altri reati come la falsificazione di monete, lo spionaggio e gli omicidi su commissione, pur essendo piu' dannosi, sono meno rilevanti per i conti nazionali. L'industria del narcotraffico offre alle mafie guadagni per 285 miliardi di euro, secondo le stime fatte dall'ONU nel 2005, una cifra superiore al Pil del 90% dei suoi membri. E' una cifra controversa, ma la conoscenza del mercato clandestino e' tutta una sfida. Contrariamente a quanto si e' ritenuto per parecchi anni, nel mercato della droga non abbondano i grandi monopoli, rileva uno studio della Commissione Europea, "Il mercato globale della droga 1998-2007". Sono un'eccezione le organizzazioni con piu' di cento membri. Ai grandi trafficanti non interessa la distribuzione per le strade, e si limitano a vendere ai trafficanti locali per evitare rischi: i piccoli spacciatori sono piu' esposti all'arresto e sono meno fidati; inserirli nell'organizzazione metterebbe a rischio tutto il clan. Solo pochi accumulano grandi fortune. La rivista Forbes inserisce il messicano Chapo Guzman, capo del cartello di Sinaloa, al 701.mo posto della lista 2009 dei maggiori milionari del mondo. La sua ricchezza ammonta, secondo la rivista statunitense, a un miliardo di dollari. La maggioranza dei rivenditori di strada nei Paesi ricchi non guadagnano piu' di qualche migliaio di euro all'anno. La coltivazione di coca (concentrata in Peru', Bolivia e Colombia) e di oppio (Afghanistan), sebbene significativa per la loro economia, apporta solo l'1%-2% del prezzo finale di vendita nelle strade europee e statunitensi. E' nei Paesi consumatori che rimane la maggior parte del guadagno. Fernando Peinado Alcaraz Tratto da El Pais del 20 aprile 2009 (traduzione di Rosa a Marca) 21-04-2009 Canada. Decriminalizzando la marijuana si indeboliscono le bande criminali Sono da condannare penalmente il milione e mezzo di canadesi che fumano la marijuana? E gli adolescenti fermati per il possesso di una piccola quantita' di marijuana dovrebbero essere marchiati per sempre, impedendogli di studiare, lavorare e viaggiare? Dovrebbe il possesso di una piccola quantita' di marijuana rimanere illegale, malgrado il proibizionismo abbia dimostrato di non ridurre il consumo? La cannabis comporta rischi per la salute. Non dovrebbe essere fumata perche' danneggia il cuore, i polmoni e genera problemi cognitivi e di concentrazione. Ma allo stesso tempo, come si legge nel rapporto del 2002 a cura del Senato: "Prove scientifiche rivelano che la cannabis e' meno dannosa dell'alcol e il consumo dovrebbe essere considerato come un problema di salute pubblica, non criminale". Nel 2002, una commissione della House of Commons raccomando' addirittura la decriminalizzazione del possesso e della coltivazione di massimo 30 grammi di cannabis. Malgrado queste autorevoli decisioni, ogni anno circa 15 mila canadesi sono incriminati per il possesso di marijuana. Le organizzazioni criminali sono le uniche a trarre beneficio da questa situazione. Infatti, il 70% degli incassi arrivano dai traffici illegali di droghe. Solo nella British Columbia, la marijuana genera profitti per 6 miliardi di dollari. E' tempo che questi giochi finiscano. La guerra alle droghe non ha ridotto il consumo, il crimine, i pericoli o i costi. Milton Friedman, premio Nobel per l'economia, era nel giusto quando suggeri' che il solo modo per combattere il crimine organizzato era di togliere le entrate, vera linfa vitale per la loro sopravvivenza. Propose di decriminalizzare il possesso di massimo 30 grammi di marijuana o di due piante. Il possesso a scopo di spaccio dovrebbe, di contro, essere maggiormente penalizzato perche' connesso con il crimine. Questa politica distruggerebbe il mercato illegale interno. Ma la decriminalizzazione del possesso della marijuana dovrebbe fare molto di piu'. I soldi risparmiati per le azioni penali dovrebbero essere usati per programmi di prevenzione, come l'Head Start per bambini, che ha dimostrato di ridurre il crimine minorile del 60%, ridotto il consumo e incoraggiato la frequenza scolastica. E' stato un successo anche il North American Opiate Medication Initiative (NAOMI), che consente la somministrazione delle droghe sotto controllo medico, riducendo l'ingerenza delle reti criminali, e favorendo l'inserimento dei tossicodipendenti nella societa'. Questo nuovo approccio dovrebbe estendersi anche oltre le nostre frontiere. Le droghe sono illegali quasi ovunque, generando mondialmente un mercato di milioni di miliardi di dollari, destabilizzando la sicurezza di molti Paesi, dal Messico all'Afghanistan. Non ci dobbiamo dimenticare che la nostra domanda di droghe alimenta la guerra tra le bande che lo scorso anno in Messico ha prodotto 7 mila morti, e che in Afghanistan aiuta l'insurrezione armata contro le nostre truppe. I traffici illegali e il consumo dovrebbero essere portati alla luce del sole, mettendoli al centro della agende politiche. Dobbiamo considerare il consumo come un problema sanitario, inasprendo le leggi contro le organizzazioni criminali. Facendo questo si aiutano le persone e si riduce il consumo. Keith Martin Traduzione di Katia Moscano 25-04-2009 Messico. Narcos alle porte dell'inferno La Chiesa messicana avvia un'offensiva senza precedenti contro i cartelli Due giorni dopo aver denunciato che El Chapo Guzman, il narcotrafficante piu' ricco e pericoloso del Messico, era suo vicino, e che tutto il mondo lo sapeva meno le autorita' incaricate d'arrestarlo, l'arcivescovo di Durango, monsignor Hector Gonzales, e' arrivato all'aeroporto del Distretto Federale solo, abbattuto, trascinando una valigia e con sulle labbra una frase che riassumeva tutto il suo malessere: "Sono sordo e muto". La sua denuncia non solo non era stata presa in considerazione, ma i politici l'hanno confutata e molti dei suoi confratelli -nascondendosi dietro la paura che a volte chiamano prudenza- gli hanno consigliato pubblicamente di rientrare nell'ordine e nella misura. E cosi' stava il vescovo "sordo e muto" quando, il martedi' sera, le emittenti radiofoniche hanno trasmesso che nei pressi di Guanacevi' -la localita' in cui secondo l'arcivescovo si nasconde il famoso narcotrafficante- erano appena stati trovati i corpi crivellati da colpi di armi da fuoco di due tenenti dell'Esercito. I sicari avevano lasciato scritto accanto ai corpi un messaggio molto chiaro: "Con El Chapo nulla possono ne' i sacerdoti ne' i governanti". Cio che ne' i politici ne' i preti avevano voluto prendere in considerazione, ha fatto preoccupare il capo del cartello di Sinaloa, che ha voluto subito sbarrare la strada a qualunque tentativo di spezzare la sua ben coltivata rete del silenzio. Quello che forse non ha calcolato e' la reazione dei compagni di monsignor Gonzales. Sia l'arcivescovo della Citta' del Messico sia quello di Saltillo hanno battuto i pugni sul tavolo. Quello di Mexico ha diffuso un comunicato intitolato Narcotraficantes, en la Puerta del Infierno, in cui esorta i suoi sacerdoti a sconfiggere la paura: "La Chiesa ricorda che i martiri sono la sua gloria e non la sua disgrazia, e che se e' necessario che i ministri della Chiesa versino il loro sangue per proteggere i fedeli che Dio gli ha affidato, non esiteranno a farlo". L'arcivescovo di Saltillo, monsignor Raul Vera, e' stato meno spirituale. Ha detto che la guerra del presidente Felipe Calderon sta fallendo, che in Messico si vive una situazione di "puro terrorismo", e che la colpa non l'hanno solo i narcotrafficanti, bensi' "i politici che danno supporto al crimine". Monsignor Vera ha detto che l'omicidio dei due militari -che sono stati sorpresi mentre, vestiti da pastori, conducevano attivita' d'investigazione- dimostra che i narcotrafficanti se la ridono della lotta di Calderon. "Bisogna incominciare", ha aggiunto, "a indagare e a mettere in prigione i governatori e i presidenti municipali poiche' molti di loro sono collusi con il crimine, e le esecuzioni dimostrano che lo Stato non sta garantendo la vita a nessun cittadino". Cio' che l'esercito non ha fatto -almeno per salvare la forma- dopo la denuncia dell'arcivescovo, ha cominciato a eseguirlo dopo l'assassinio dei due tenenti. Numerosi convogli militari, difesi dall'alto da elicotteri da combattimento, hanno avviato a Durango la ricerca degli assassini al soldo di El Chapo. Ieri si e' saputo che la Ford Fiesta in cui viaggiavano i due militari, di 28 e 30 anni, aveva la carrozzeria crivellata da 58 colpi di fucile AK-47. Pablo Ordaz Tratto da El Pais - Traduzione di Rosa a Marca 25-04-2009 Cara Aduc, fareste bene a riflettere sulle conseguenze di quello che scrivete Riceviamo e pubblichiamo questa replica alla notizia Giamaica. Usain Bolt: ho fatto uso di marijuana (http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19490) Cara Aduc, il mio apprezzamento per una affermazione di questo tipo non ci può essere certamente se non completate l'informazione con un altro dato statistico, che vi prego di pubblicare al pari del vostro: oltre il 90 % dei tossicodipendenti da eroina attualmente in cura presso tutti i SERT di Italia, hanno fatto uso all'inizio della loro malattia, di cannabis e derivati. Anche questi sono risultati da record? la cannabis li ha fatto correre più veloci? gli ha fatto vincere medaglie? li renderà famosi? Vi rendete conto come l'informazione scorretta che avete dato con questa facile quanto superficiale ironia possa creare convinzioni catastrofiche nella mente di un adolescente vulnerabile a sviluppare addiction in caso di uso di sostanze stupefacenti? Penso proprio di no altrimenti non avreste scritto queste cose. Dalla serie "usa cannabis che ti daranno una medaglia"?. Cara ADUC siete un quotidiano serio ma fareste bene a riflettere un po' di più sulla conseguenza dell'informazione in termini di salute pubblica e di riflessi comportamentali che cose come quelle che avete scritto possono fare sui ragazzini. Vorrei semplicemente che la difesa del diritto a drogarsi (se non addirittura l'esaltazione dei poteri magici della cannabis), che sembra trapelare dal vostro editoriale, tenesse conto anche di questo rovescio della medaglia. Continuiamo a confrontarci forse qualche cosa di buono i lettori ne ricaveranno, in tutti i casi. Con preghiera di pubblicazione in base al diritto di replica. Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento Nazionale Politiche Antidroga -------------------------------------- NOTIZIE 21-04-2009 Gb. Agenzia governativa antidroga: La cannabis e' meno pericolosa dell'alcool "L'alcool e' molto piu' dannoso della cannabis", questo e' quanto dicono gli esperti del centralino di Frank, agenzia governativa antidroga. "Consumarla, anche se illegale, non e' pericolosa perche' non rende troppo euforici". Inoltre, segnalano che l'ecstasy non comporta danni a lungo termine, e nel dubbio "prendetene solo meta' e se vi sentite bene, anche l'altra". La scoperta e' stata fatta da un reporter del Sunday Telegraph, e ha fatto allarmare molti gruppi con una politica piu' conservatrice sulle droghe. Per alcuni, i consigli forniti sono "terrificanti ed errati". Il Governo ha annunciato che controllera' l'operato dell'agenzia, che e' finanziata con tre diversi fondi, e se necessario prendera' i provvedimenti utili. Chris Grayling, Home Secretary del Governo ombra, ha dichiarato: "Il dato che il centralino dell'agenzia governativa inviti al consumo, e che la sostanza dovrebbe essere in Classe C quando e' stata appena riclassificata dal Governo in B rivela che l'Home Office sulla politica sulle droghe non ha le idee chiare". Il professore Neil McKeganey, dell'universita' di Glasgow, "Avendo letto la trascrizione di una telefonata, e' straordinario che un consigliere del Frank cerchi di rendere accettabile il consumo invece di avvisare dei rischi per i bambini". Mary Brett, portavoce del Talking About Cannabis ha detto: "E' scandaloso. Questi signori si rivolgono a ragazzini. Le droghe, in soggetti predisposti, possono arrecare problemi psicologici. Perche' non viene detto? Gli esperti lo stanno ripetendo da tempo che e' molto pericolosa la qualita' di cannabis in vendita, perche' e' molto piu' potente". Il centralino, creato dal Governo nel 2003, con il contributo di 3 milioni di sterline, fu descritto come il modo per il Governo di comunicare ai giovani la pericolosita' delle droghe. Leggi anche: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18619 http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18743 21-04-2009 Italia. Anche a Brescia test antidroga gratuiti per i genitori Si chiama 'drug detector', verra' distribuito gratuitamente in 73 farmacie di Brescia e provincia e consentira' ai genitori di scoprire se i figli si drogano. L'iniziativa e' dell'amministrazione provinciale di Brescia e s'inserisce nella campagna 'No alla droga!'. Le famiglie che lo vorranno, avranno a disposizione un kit che, attraverso l'esame delle urine, consentira' di scoprire se il figlio ha fatto uso di cannabis, di cocaina, di ecstasy, di anfetamine o di eroina. Un progetto analogo era stato lanciato negli anni scorsi dal Comune di Milano. Per l'assessore provinciale ai Giovani e all'Universita' Corrado Ghiardelli non si tratta della prima iniziativa volta a promuovere un maggior controllo dei figli nelle famiglie. Nei mesi scorsi - ha ricordato - e' stato presentato un braccialetto con etilometro in grado d'inviare un sms al genitore qualora il figlio avesse alzato il gomito e quindi non fosse in condizioni di guidare. 'Negli ultimi anni - ha affermato Ghiardelli - in linea con la tendenza nazionale e internazionale, il consumo e il traffico di stupefacenti hanno subito un'impennata anche in provincia di Brescia, tra i giovani e i giovanissimi. E' ora di finirla con l'omerta', serva uno sforzo di tutti. Anche in famiglia bisogna prestare la massima attenzione e quindi la Provincia vuole essere d'aiuto in tale direzione'. Leggi anche: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=17849 22-04-2009 Spagna. Arrivano le immagini 'shock' sui pacchetti di sigarette Il governo spagnolo sta studiando di apporre sui pacchetti di sigarette le immagini cruente che mostrano gli effetti nocivi del tabacco che la Ue approvo' nel 2004: lo riferisce il quotidiano El Pais. In Paesi come Belgio, Regno Unito o Romania, rileva il giornale, il fumatore che prende una sigaretta vede stampate sul pacchetto immagini come un polmone distrutto, un tumore in carne viva nel collo di un uomo o una dentatura logorata dal tabacco. Adesso anche il governo della Spagna ha deciso di dissotterrare questa misura, messa nel cassetto nel 2003, ma non e' stata ancora fissata una data per la sua introduzione. La Spagna e' ancora uno dei Paesi europei dove si fuma di piu', soprattutto nei locali pubblici, nonostante la legge antitabacco approvata nel gennaio 2006 dai socialisti. La norma infatti consente di continuare a fumare nella maggior parte di bar e ristoranti. Secondo Eurobarometro il 62% degli europei crede che la misura aiuterebbe a non fumare. 22-04-2009 Italia. Cocaina, ricercatore: l'Onu trucca i dati sulla produzione mondiale per nascondere il proprio fallimento Una grave sottostima della quantita' di cocaina in circolazione, tanto piu' grave perche' in realta' il fenomeno e' in espansione in tutta Europa e nel mondo. E' questo il senso dell'intervento che Sandro Donati, il ricercatore conosciuto anche per la sua lotta contro il doping nel mondo dello sport, ha tenuto al seminario '100 anni di controlli internazionali sulle droghe' che e' in corso a Forli' organizzato da Regione e Asl. Donati ha esaminato i dati della produzione mondiale di oppio (eroina) che dimostrerebbero come l'esplosione della produzione all'ennesima potenza sia avvenuta con l'arrivo in Afghanistan delle truppe statunitensi ed alleate. Per quanto riguarda la cocaina - secondo Donati - i dati ufficiali dell'Onu sono manifestamente insostenibili e nascondono un buco nero di enormi proporzioni. Secondo le stime delle stesse autorita' colombiane sulla produzione mensile di circa il 50% dei laboratori di coca (cristalizaderos) scoperti e distrutti - ha ricordato Donati - emerge un totale di 599,49 tonnellate/mese, a fronte della stima Onu di 600 tonnellate/anno: 'La spaventosa sottostima della produzione si riflette nella sottostima della superficie coltivata, al punto che (paradosso dei paradossi) la superficie fumigata con il gliofosato dagli aerei sommata alla superficie eradicata manualmente sono tre volte superiori alla superficie stimata dall'Onu come coltivata'. Con l'avvento del Plan Colombia (1999-2000) approvato dal congresso statunitense - ha spiegato ancora Donati - i dati ufficiali sono stati piegati all'esigenza di dimostrarne prima l'indispensabilita' e poi l'efficacia, ma una Commissione di indagine del Senato americano, comprendente John Kerry e Barack Obama, ha definito sconcertante il fallimento del Plan Colombia a fronte dell'enorme finanziamento approvato dal Senato. 22-04-2009 Italia. Storie di proibizionismo: pusher accoltella cliente che non paga Un uomo con precedenti per spaccio di droga e' stato arrestato a Gela (Caltanissetta) dai carabinieri del comando provinciale che lo accusano di aver ferito gravemente a coltellate un suo cliente che non aveva pagato alcune forniture di droga. A carico di Simone Adriano Pretin, 40 anni, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere il gip del Tribunale di Gela per tentato omicidio. Vittima, il 2 aprile scorso, Crocifisso Fanciulli, che venne colpito a un braccio con un coltello penetrato tanto in profondita' da recidere il nervo radiale causando il rischio di una perdita funzionale permanente. Allo stato attuale, l'ipotesi investigativa piu' accreditata circa il movente dell'aggressione sia da ricondurre presumibilmente ad alcuni piccoli debiti non saldati ds Fanciulli per l'acquisto di sostanza stupefacente. Pretin, che e' stato riconosciuto dalla vittima, nel 2005 era stato gia' arrestato dai carabinieri a Vittoria (Ragusa) per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. 23-04-2009 Italia. Marijuana camuffata sotto le arance per i terremotati dell'Abruzzo Maxi sequestro di marijuana nel porto di Ancona. La droga, scoperta dalla Guardia di finanza in collaborazione con i funzionari della dogana, era nascosta a bordo di un autoarticolato dotato di refrigeratore, sotto un carico di copertura. Si tratta di 18 mila chilogrammi di arance, che saranno consegnate alla Protezione civile per essere consegnate ai terremotati in Abruzzo. 23-04-2009 Italia. Giovanardi parla col Prefetto per impedire la fiera 'Cannabis tipo forte' Continua ad essere principalmente fondata sulla censura la strategia antidroga del governo, che non vuole lasciare spazio a coloro che si oppongono alla guerra alla droga. Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle tossicodipendenze, fa sapere che il Comune di Faenza (Ravenna) non concedera' lo spazio all'associazione Mondo nuovo per ospitare, a fine maggio, la contestata fiera 'Cannabis tipo forte', che negli anni scorsi si e' svolta a Bologna, fra molte polemiche. 'Ho parlato con il prefetto di Ravenna - ha detto Giovanardi - che mi ha informato che il Comune di Faenza non ha concesso lo spazio richiesto dall'associazione Mondo nuovo, in quanto il tipo di manifestazione non rientra nelle finalita' della Fiera di Faenza. Ho ringraziato prefetto e sindaco per la sensibilita' dimostrata nell'affrontare questa questione'. Il Comune di Faenza (Ravenna) non puo' negare lo spazio alla manifestazione 'Cannabis tipo forte'. Lo sostengono il senatore radicale Marco Perduca, segretario della Lega internazionale antiproibizionista e Claudia Sterzi, segretaria dell'associazione radicale Antiproibizionisti. 'Il Comune di Faenza - hanno detto - non puo' negare lo spazio all'associazione Mondo nuovo per ospitare, a fine maggio, la contestata fiera Cannabis tipo forte. Ne' tantomeno lo puo' fare con una telefonata al sottosegretario Giovanardi. Quel che Bologna ha concesso, seppure con infinite e pretestuose polemiche, non puo' esser negato da Faenza. La 'droga' che tanta paura fa a Giovanardi, non c'entra nulla. Si tratta di un settore produttivo e commerciale che nel secolo scorso vedeva l'Italia tra i maggiori produttori, e le fiere a questo servono, a fornire occasioni di conoscenza di nuovi prodotti per sviluppare settori di mercato. Si spieghi il perche' del diniego, siamo certi che nella riflessione si possano trovare elementi sufficienti per un ripensamento'. 23-04-2009 Messico. Guerra alla droga: arriva don Ciotti L'associazione Libera, fondata nel 1995 dal don Luigi Ciotti per sollecitare l'impegno della società civile contro le mafie, ha inviato una delegazione in Messico su invito della autorità locali per cercare di esportare nel Paese la propria esperienza maturata in quindici anni in Italia contro il crimine organizzato, la corruzione, l'illegalità e il narcotraffico. "In Messico - scrive in una nota lo stesso Ciotti - è una vera e propria emergenza criminalità organizzata del narcotraffico. Piú di ottomila vittime nel corso del 2008, i telegiornali che aprono con la notizia dei 'morti del giorno', la corruzione, l'illegalità e un diffuso senso di impotenza di fronte a una violenza, quella dei cartelli del narcotraffico, che sta mettendo in ginocchio vaste zone del Paese". Ieri Ciotti ha presentato i progetti e l'esperienza di Libera di fronte all'assemblea dei vescovi della Conferenza episcopale messicana ribadendo "l'importanza dell'educazione e dell'informazione, con i percorsi nelle scuole di ogni grado e le collaborazioni con le università, della vicinanza ai familiari delle vittime delle mafie, perche'‚ la memoria diventi impegno per il cambiamento. L'uso sociale dei beni confiscati per dare lavoro e prospettive diverse alle persone che vivono nei territori di mafia. Infine la globalizzazione dell'impegno, risposta necessaria a quella delle organizzazioni criminali, con la costituzione di una rete internazionale di giovani e cittadini desiderosi di sporcarsi le mani per affermare diritti e costruire giustizia sociale". "Una risposta - conclude don Ciotti - che in modo articolato, collaborando con le forze dell'ordine, la magistratura, il mondo delle scuole e del lavoro, vuole rispondere alla violenza dei cartelli e delle organizzazioni criminali. Una violenza che si manifesta in maniera diretta, con omicidi, estorsioni, intimidazioni. In modo strutturale attraverso la corruzione e la infiltrazione nei centri del potere e in modo culturale, attraverso la diffusione di comportamenti, gesti e codici che trovano nell'individualismo irresponsabile e nelle varie forme di illegalità il terreno fertili". 24-04-2009 Messico. L'esercito messicano accusato d'applicare la tortura nella lotta ai narcos La Commissione Nazionale dei Diritti Umani sostiene che alla frontiera i soldati picchiano e detengono arbitrariamente le persone sospette I soldati messicani che combattono i cartelli della droga hanno detenuto arbitrariamente persone sospettate, le hanno picchiate e torturate con scariche elettriche, oltre ad altri abusi, secondo Mauricio Ibarra, portavoce nazionale della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH). Il 22 aprile, CNDH ha comunicato che le denunce sugli eccessi dell'Esercito sono aumentate sostanzialmente da quando l'Esecutivo di Felipe Calderon ha dispiegato 10.000 soldati a Ciudad Juarez, uno dei bastioni del narcotraffico alla frontiera con gli Stati Uniti. CNDH ha specificato che le pattuglie hanno trattenuto i sospettati in baracche militari per piu' di dodici ore e li hanno aggrediti fisicamente per ottenere informazioni prima di consegnarli agli investigatori della polizia. L'Esercito ha ammesso alcuni abusi, ma ha respinto le accuse piu' gravi della Commissione. I militari si sono difesi dalle proteste con la scusa che la maggior parte degli abitanti di Ciudad Juarez e' d'accordo con la loro presenza che, d'altra parte, ha consentito di ridurre drasticamente il numero delle vittime. "I soldati hanno applicato scariche elettriche in differenti parti del corpo dei detenuti: a testicoli, braccia, gambe e natiche", ha specificato Ibarra. L'attivista dei diritti umani ha aggiunto che alcuni dei denuncianti hanno assicurato di essere stati colpiti con mazze da baseball sulla pianta dei piedi. CNDH ha presentato 22 accuse formali contro l'Esercito da quando Calderon ha assunto la presidenza nel 2006. La lotta ai cartelli della droga e' stata una delle promesse elettorali centrali dell'attuale presidente. L'anno scorso sono morte 6.300 persone nella guerra che si sta combattendo tra le forze di sicurezza e il narcotraffico alla frontiera con gli Stati Uniti. Non addestrati da poliziotti Nel primo trimestre di quest'anno, le denunce sulle detenzioni arbitrarie sono state 172, piu' della meta' delle 311 che CNDH ha ricevuto in tutto il 2008. La Commissione ha chiarito di non aver ancora concluso l'indagine di questi casi. "Vediamo con grande preoccupazione come aumentano gli incidenti. Le Forze Armate non sono addestrate per operare come la polizia. Percio', quando ne assumono la funzione, tendono a commettere eccessi", dice Ibarra. L'Esercito ha preso il controllo di Ciudad Juarez a marzo, in quella che e' la piu' grande operazione degli ultimi anni, con ufficiali mascherati appostati all'uscita di banche e supermercati, oltre che alla massicci presenza per le strade. La denuncia piu' grave contro i soldati e' stata presentata da due mamme, le quali all'inizio di questo mese hanno affermato che l'Esercito ha sequestrato i loro figli, torturato uno e maltrattato fisicamente l'altro fino ad ammazzarlo. Le forze di sicurezza respingono quest'accusa. "In questi casi non c'e' stata la partecipazione dei soldati o della polizia federale", ha sostenuto con fermezza Enrique Torres, portavoce militare. Torres ha spiegato che nella zona dove si combatte il narcotraffico ha incontrato civili vestiti con l'uniforme che commettevano abusi. "Non diciamo che non ci siano eccessi ne' intendiamo nasconderli", ha precisato il portavoce. 24-04-2009 Italia. Siena, nuovo sito sulle droghe Si puo' fare una piu' efficace prevenzione contro l'uso di sostanze stupefacenti se si utilizza il web. Questo lo scopo del progetto, chiamato www.insostanza.it, (secondo i promotori il primo del genere sperimentato in Italia), presentato questa mattina a Siena e voluto dalla conferenza dei sindaci dell'area senese, che si avvale della collaborazione del centro studi sulle dipendenze patologiche e delle strutture della Usl 7. Spiega Maria Teresa Fabbri, assessore ai servizi sociali del comune di Siena: "sul tema dell'uso delle sostanze stupefacenti e' difficile entrare in contatto con i ragazzi. Con questo progetto invece i contatti si fanno in tempo reale". L'obiettivo del sito e' proprio quello di entrare in contatto. Successivamente sara' avviato un rapporto diretto per poter raggiungere la persona anche con un servizio a domicilio. 24-04-2009 Italia. Cassazione assolve preside scuola da accusa di agevolazione all'uso di sostanze stupefacenti La Corte di cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d'appello di Milano del 13 maggio del 2006 che aveva condannato Bruno Dagnini, preside dell'istituto superiore Majorana di Rho, alla pena di un anno e 8 mesi di reclusione per il reato di agevolazione all'uso di sostanze stupefacenti. Nell'anno scolastico 2002-2003, a Dagnini erano stati contestati i reati di omessa denuncia, favoreggiamento e agevolazione dolosa all'uso di sostanze stupefacenti. 'Giustizia e' fatta - hanno commentato i legali Giuliano Pisapia e Francesco Romeo -. Finalmente si e' conclusa con la piena assoluzione del preside una vicenda giudiziaria che non doveva neppure iniziare. Il preside era stato ingiustamente accusato di non aver preso alcuna iniziativa per contrastare il consumo di sostanze stupefacenti all'interno dell'istituto'. Tutto cio' hanno sottolineato gli avvocati Pisapia e Romeo nonostante dagli atti processuali fosse emersa 'la correttezza del preside che aveva preso numerose iniziative tese a prevenire, con strumenti informativi ed educativi oltre che con mirati controlli, un fenomeno quale quello del consumo di droga'. 24-04-2009 Italia. Anche il vino fra le sostanze piu' abusate dai giovani C'e' anche il vino, adesso, tra le bevande alcoliche che giovani e giovanissimi consumano per ubriacarsi, ma la qualita' non conta nulla: spesso alcolici molto diversi finiscono per far parte di cocktail-spazzatura. E' questa la novita' emersa dai dati presentati oggi a Roma, nel convegno organizzato in occasione della Giornata per la prevenzione dell'alcol da Istituto Superiore di Sanita' (Iss), ministero del Welfare e Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms). Le rilevazioni sono state eseguite fuori dalle discoteche grazie al progetto 'Il Pilota', giunto al terzo anno ma costretto a chiudere i battenti per mancanza di finanziamento. L'86% dei giovani che frequentano discoteche e pub consuma alcolici soprattutto il sabato sera in cerca di ebbrezza, sotto la spinta di suggestioni pubblicitarie. 'A differenza del passato, i giovani non disdegnano il vino, ma lo usano spesso per mescolarlo ad altri alcolici e preparare miscugli', ha detto il direttore dell'Osservatorio nazionale alcol dell'Iss e del Centro Oms per la ricerca sull'alcol, Emanuele Scafato, che e' anche presidente della Societa' Italiana di Alcologia. A preferire il vino sono soprattutto le ragazze al di sotto dei 18 anni e il modello di consumo piu' diffuso e' stato importato dall'estero, soprattutto dalla Spagna: e' la moda del 'butellon', la damigiana nella quale si mescolano il vino e gli alcolici meno costosi, che in Italia sta diventando comune soprattutto fra i giovani del Nord. Il rito, secondo gli esperti, ha molto in comune con quello tipico del consumo di droghe. 25-04-2009 Italia. Storie di guerra alla droga: carabiniere muore tragicamente mentre insegue un pusher E' morto travolto da un treno mentre inseguiva uno spacciatore nella notte piovosa di Torino. Vittima un carabiniere di 42 anni, Marino Ferraro, in forza al nucleo Radiomobile di Torino. Era sposato, aveva due figli e da poco aveva voluto tornare nei servizi di controllo del territorio dopo un periodo passato negli uffici. Sceso da un'auto di pattuglia in corso Principe Oddone, Ferraro ha superato la recinzione lungo la ferrovia tra le stazioni di Porta Susa e Dora che gli spacciatori hanno tagliato in piu' punti. Ma non si e' accorto del convoglio, un Torino-Aosta appena partito, che il pusher invece e' riuscito a evitare. Per il carabiniere non c'e' stato nulla da fare: le lesioni riportate nell'urto l'hanno ucciso sul colpo. La ferrovia e' stata bloccata a lungo nella notte. In quello stesso tratto di binari all'inizio dello scorso novembre i carabinieri avevano messo a segno un blitz contro lo spaccio. Calandosi da un treno senza passeggeri messo a disposizione dalle Fs, i militari avevano sorpreso una quindicina di spacciatori che si nascondevano tra i binari e un cantiere. Una brillante operazione, portata a termine in una zona dove la lotta allo spaccio continua a essere difficile, malgrado l'impegno delle forze dell'ordine. La morte di Ferraro e' la seconda in pochi mesi a Torino di un carabiniere in servizio. A meta' febbraio Carmelo Ganuzza, 26 anni, era rimasto ucciso in uno scontro con un'automobile guidata da un uomo che aveva assunto sostanze stupefacenti. Una tragica sorte, analoga a quella di Ferraro, era toccata nel novembre 2005 a un finanziere della compagnia di Torino, Francesco Salerno, 34 anni, ucciso da un treno sulla Torino-Milano mentre inseguiva alcuni spacciatori. 25-04-2009 Mondo Nuovo 2009 - Giovanardi censura il festival delle controculture! Carissimi amici, Vi scrivo in qualità di organizzatore di Mondo Nuovo 2009, Festival delle controculture che avrebbe dovuto tenersi a Faenza alla fine del prossimo mese. Premetto che la nostra manifestazione tratta di controculture, filosofie contemporanee che aspirano ad un ridisegno scientifico della nostra cultura, nel quale la guerra, la povertà, la fame, il debito e l’inutile sofferenza umana siano visti come assolutamente inaccettabili. Mondo Nuovo è essenzialmente un luogo di incontro: di corpi, di sorrisi, ma soprattutto di idee. Riteniamo sia importante per tutti avere una comprensione migliore delle culture che differiscono dalla propria; in questo modo verrebbe facilitata la comprensione dei molteplici vantaggi che si potrebbero ottenere con una unione omogenea di tutte le culture e di tutte le nazioni del mondo. Mondo Nuovo celebra la diversità, l'unicità, la libertà vissute con passione ed intensa gioia. Purtroppo siamo costretti a comunicare l’ennesimo sopruso italiano: come alcuni di voi forse sapranno già avendo letto i giornali, il comune di Faenza (a maggioranza PD) ha negato l’autorizzazione per lo svolgimento della manifestazione dedicata alle controculture giovanili. Motivo dell’esclusione, a quanto sembra, la partecipazione degli stand dell’Associazione Culturale Cannabis Tipo Forte, organizzatrice dell’omonima (e perfettamente legale) manifestazione annualmente tenuta a Bologna. Questa volta non si tratta di lavori “urgenti” in corso (come il PD aveva riferito riguardo al Palanord del capoluogo emiliano, inagibile per la manifestazione Cannabis Tipo Forte un paio di mesi fa), sembrerebbe una vera e propria censura. La nostra manifestazione intendeva palare soprattutto di filosofie di vita, stili di vita, niente di più. Rimango sconcertato dalla decisione della Giunta di non concedere il benestare all’iniziativa, in quanto ritengo che proibire una manifestazione che parla (appunto) del dissenso creativo rappresentato da culture diverse da quella del “pensiero unico” sia veramente un atto lesivo all’universale diritto di libera espressione di contenuti ed opinioni (oltre che un possibile e pericoloso boomerang a livello politico). Con una decisione puramente censoria si è voluto cancellare un appuntamento che avrebbe parlato di danze di strada, graffitismo, grafica pop vintage e moderna, filosofie alternative su atti semplici e quotidiani quali mangiare vestire e comunicare. In più si intendeva affrontare drammi sociali quali il razzismo, il “pensiero unico” e le tossicodipendenze organizzando una serie di dibattiti a tema. Il tutto nel massimo rispetto della legalità e del diritto di libera espressione. Tutto questo desiderio di pacato e sereno confronto è stato calpestato senza pietà alcuna. Rimaniamo in attesa di chiarimenti da parte delle istituzioni. Nel frattempo siamo veramente preoccupati per la piega che sta prendendo la società italiana, schiacciata da ignoranza, razzismo e violenza di ogni tipo. Per quanto ci riguarda, stiamo vagliando location alternative, siamo fiduciosi di potere comunicare a tutti gli interessati la nuova location del festival Mondo Nuovo. Ben sapendo, comunque che allora si scatenerà un nuovo linciaggio mediatico nei nostri confronti, accompagnato probabilmente una nuova censura. Sappiamo che non sarà facile, ma crediamo pienamente nell’importanza del nostro evento. Stuprare la libertà di parola è un affronto inaccettabile in una società che si dichiara civile. Siamo dispiaciuti per tutti i problemi che possono essere stati causati alle aziende che aspettavano questo momento di confronto per riemergere e rilanciarsi in tempo di crisi; ci rendiamo conto che probabilmente il comune di Faenza (ed il PD che ne è alla guida) ha fatto un danno non solo a noi, ma anche a tante attività ed ai diritti di tutti i cittadini che ancora credono nei valori della democrazia. Crediamo che criminalizzare costumi sociali di massa che attengono alla sfera della scelte personali sia tipico dei regimi totalitari. Pericoloso non solo per i diretti interessati ma per la democrazia e quindi per tutta la società civile. In questo drammatico momento di crisi sociale e morale, noi non vogliamo rimanere spettatori, ma cerchiamo di dare il nostro contributo attivo, pur nel nostro piccolo. Speriamo voi possiate capire la nostra situazione, e possibilmente esserci di qualche aiuto. Purtroppo non è tanto la manifestazione ad essere in dubbio (sarebbe comunque il male minore), quello che è fortemente in pericolo è la libertà di espressione sul territorio italiano. Noi continuiamo a lottare, senza arretrare di un passo. Confidiamo di avervi tutti uniti al nostro fianco. Per una politica dei diritti e delle responsabilità, per una società più giusta, più ecologica, più solidale. Saluti da tutto lo staff di Mondo Nuovo e Tipo Forte srl Dagres Michele Mondo Nuovo Project www.mondonuovofestival.com 27-04-2009 Gb. Storie di guerra alla droga: triplicato il numero di gang che spacciano La polizia britannica lancia l'allarme criminalita' e mette in discussione i criteri di applicazione della legge. Sono triplicate e hanno superato le 2.800, le bande criminali organizzate "censite" dalla polizia, secondo il "Times", che e' entrato in possesso di un rapporto ufficiale degli analisti dell'intelligence e diffuso soltanto a ministri e capi della polizia. E' la prima volta, scrive il giornale, che i funzionari hanno la piena consapevolezza della portata della minaccia "gangland". In particolare la relazione evidenzia l'aumento del numero di bande criminali al soldo di organizzazioni internazionali dedite allo spaccio di droga, ai sequestri e a reati come frode e corruzione. Le previsioni per il futuro sono fosche: la minaccia aumentera' e la criminalita' organizzata cerchera' di sfruttare le Olimpiadi del 2012 per ampliare gli affari legati al sesso e all'immigrazione clandestina. 27-04-2009 Colombia. Gli 007 di Sua Maesta' ne combinano un'altra: persa chiavetta pc con identita' agenti infiltrati Una agente dei servizi segreti britannici coinvolti nella guerra alla droga in Colombia potrebbe aver messo a rischio l'intera operazione dopo che ha perso su un autobus una chiavetta di computer contenente informazioni top secret, come una lista di agenti che lavorano in incognito e dettagli su cinque anni di lavoro contro i trafficanti. Lo scrive il Sunday Times. L'incidente potrebbe mandare in fumo milioni di soldi pubblici spesi nell'operazione, e mettere a rischio le vite degli agenti impegnati nella missione. La donna, agente della Serious Organised Crime Agency (Soca) avrebbe dimenticato la sua borsa con dentro la pennetta su una navetta dell'aeroporto El Dorado di Bogota'. I servizi sono stati costretti a trasferire decine di agenti e a sospendere diverse operazioni, per paura che le informazioni finissero nelle mani dei capi dei cartelli del narcotraffico. La Soca ha confermato solo ieri l'incidente, avvenuto nel 2006, poco dopo che l'agenzia era stata creata al fine di concentrare in una sola entita' il lavoro di varie strutture del governo di Londra che si occupavano di organizzazioni criminali. ----------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA. Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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