AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori (il numero integrale si trova nel file di testo allegato) Avvertenze numero 2007-9 del 1 Maggio 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Legalizzare la prostituzione http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=215 - Le petizioni dell'Aduc - Notizie Telex http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=2&ed=215 - News dall'Europa e dall'Italia http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=1&ed=215 - Le iniziative nella seconda quindicina di aprile http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=215 - La scheda. LA CONCILIAZIONE IN CAMERA DI COMMERCIO http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40708 - La pulce nell'orecchio. LA GESTIONE DELL'OTTO PER MILLE DELLO STATO/3 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? Insalata di Milanetta in salsa cinese http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Carta dei Valori della cittadinanza e dell'integrazione Non ci convince. Ribadire il vincolo alla Costituzione e alla legalita' http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Mutui: i rischi della corsa al tasso fisso http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Legalizzare la prostituzione E' stata depositata una proposta di legge per regolamentare la prostituzione. A quasi 50 anni dall'entrata in vigore della legge Merlin e' sotto gli occhi di tutti come il fenomeno sia degenerato: non solo non ha chiuso le case, ma ha aperto le strade; non solo non ha abolito lo sfruttamento, ma ha consegnato l'affare in regime di monopolio nelle mani delle organizzazioni criminali, che attraverso la violenza, la minaccia o l'inganno reclutano, gestiscono l'attivita', recepiscono i profitti delle persone che si prostituiscono, oltre ad impedire l'abbandono della prostituzione alle persone che lo vogliano. Questa proposta di legge consta di due soli articoli, redatta dall'Aduc e' stata depositata, oltre che da me, anche dai miei colleghi Marco Beltrandi, Daniele Capezzone, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco, sempre della Rosa nel Pugno. Si ispira al principio e alla convinzione che governare i fenomeni sociali sia piu' efficace che proibirli, nell'interesse delle persone che si dedicano alla prostituzione o che fruiscono della prostituzione altrui, nonche’ della societa' intera. Con la convinzione che mentre in clandestinita' tutto sia di fatto possibile, solo nella legalita', con diritti e doveri, la persona sia libera di scegliere. Nel primo articolo si prevede l'abrogazione della legge Merlin come passaggio necessario per consentire che la prostituzione sia riconosciuta come una attivita' lavorativa attraverso cui si offrono servizi sessuali regolarmente remunerati, e i cui profitti, conseguentemente, saranno soggetti a prelievo fiscale. Sara' il Ministero del Lavoro, di concerto con quello della Salute e dell'Economia, a stabilire una serie di misure a cui le persone che esercitano tale attivita' devono sottostare: controlli sanitari e norme igieniche, regole di sicurezza dei locali in cui viene esercitata tale attivita', nonche' la normativa fiscale (articolo 2). Restando in piedi tutta la normativa sullo sfruttamento e la prostituzione minorile, non si ravvede la necessita' di introdurre nuovi articoli nel Codice Penale. Cosi' come i reati che rimandano ad atti osceni compiuti in luogo pubblico o aperto al pubblico (art. 527 cp e seguenti), per cui la prostituzione esercitata per strada continuera' ad essere punita penalmente e amministrativamente. In alcuni Stati europei, ed in particolare nei Paesi Bassi, si e' legalizzata la prostituzione e questa attivita' e' diventata una professione come un'altra, sotto forma di lavoro dipendente, indipendente o cooperativo, con i diritti e doveri che ne conseguono, di assicurazione previdenziale e di tassazione compresi. E' stata cosi' separata la prostituzione volontaria da quella coatta: la prima e' "emersa" e ha trovato forme legali di svolgimento, minimizzando i costi che ricadono sulla società e sulle persone che svolgono l'attivita'. L'apparato repressivo si e' potuto cosi' concentrare in modo più efficace ed efficiente sulla lotta alla prostituzione coatta ed allo sfruttamento, compreso quello dei minori, delle persone minorate o tossicodipendenti. Qui il testo integrale della proposta: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=178983 (Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- NOTIZIE TELEX GIAPPONE / Fiorisce l'e-book in versione Sms Il libro, obsoleto per la generazione del mouse che non vive piu' senza il visore e il clic? No, ha solo cambiato veicolo. In Giappone fiorisce l'e-book in versione Sms. Perche' i giovani non usano il telefonino solo per ascoltare musica, guardare immagini o inviare messaggini; vogliono anche leggere libri o il loro equivalente. Sono milioni i lettori potenziali, e vari editori si stanno cimentando con questo promettente filone. ITALIA / Individuare subito il tumore al seno Ogni anno in Italia si ammalano 35 mila donne di tumore al seno. Nell'8-10% dei casi c'e' una predisposizione genetica (2 geni responsabili, il Brca-1 e il Brca-2). E si possono individuare con un test genetico molto costoso che da' la risposta in 6 mesi. L'oncologo Umberto Veronesi ha pero' annunciato un test genetico superveloce molto meno costoso e una super vitamina, che se confermata, potrebbe fare da scudo al tumore. GERMANIA / La moria di api e' dovuta alle onde dei ripetitori dei telefonini Alcuni studiosi dell'universita' di Landau hanno scoperto che la scomparsa delle api dipende molto probabilmente dalle onde elettromagnetiche dei cellulari. Secondo lo studio gli insetti rifiutano di rientrare negli alveari se nei paraggi vengono piazzati ripetitori o congegni elettromagnetici. Il loro sistema di navigazione ne verrebbe sconvolto, al punto che non riuscirebbero piu' a ritrovare la strada per le arnie. USA / Il bikini per ricaricare telefonino e iPod Lo stilista A.Schneider ha inventato il "bikini solare", un costume da bagno capace di ricaricare il telefonino mediante cellule solari incorporate nel tessuto. Il bikini e' infatti munito di strisce fotovoltaiche che producono energia per una capacita' di 6,5 volt (1,5 ampere) -abbastanza per ricaricare telefonini, iPod, piccoli frigo portatili. Unico inconveniente: lo si puo' usare solo sulla spiaggia, non in acqua. ARGENTINA / I bovini contro il diabete I bovini contro il diabete? Merito di un progetto argentino, dove mucche clonate e transgeniche sono capaci di produrre latte contenente precursori d'insulina umana. Le vitelline Patagonia I, II, III e IV, nate tra febbraio e marzo, sono di razza Jersey e possiedono nel loro bagaglio genetico il gene del precursore da cui e' ottenibile la proteina d'insulina. Quest'invenzione di Bio Sidus puo' ridurre del 30% i costi dell'insulina. MONDO / Cala il numero di incidenti aerei Il 2006 e' stato l'anno con il minor numero d'incidenti gravi nel trasporto aereo civile da quando esiste la rilevazione. Iata segnala che gli "hull losses" (danni totali o irreparabili all'aereo) sono stati 0,65 per un milione di aerei tra quelli costruiti in Occidente, un miglioramento del 14% sul 2005. Gli incidenti sono stati 77 nel mondo, contro i 111 del 2005. Iata sostiene che l'aereo e' il mezzo di trasporto piu' sicuro. USA / La religione fa bene alla salute? Molti medici negli Stati Uniti credono che la religione e la spiritualita' abbiano un effetto positivo sulla salute delle persone. Un'indagine, realizzata dai ricercatori dell'Universita' di Chicago, lo ha chiesto a 1144 medici: oltre un terzo ha riconosciuto l'effetto benefico delle fede religiosa, meno del 10% ha detto che non c'e' associazione tra religione e malattie. S.MARINO / Staminali cordone ombelicale. La prima banca privata per la conservazione Nasce la prima banca privata per la conservazione autologa del sangue del cordone ombelicale. E' il Bioscience Institute ad inaugurarla e cominciera' a funzionare subito. Il prossimo 9 maggio in Italia scade l'ordinanza che vieta le banche private a proposito e l'orientamento e' di consentire la conservazione autologa ma solo in banche pubbliche. Continuera' -anche se sara' piu' facile- l'emigrazione verso l'estero. MONDO / I marchi piu' prestigiosi Il gruppo Millward Brown ha presentato la lista dei marchi piu' prestigiosi a livello mondiale. Quest'anno la Coca-Cola scende dal consolidato primo posto al quarto, scalzata da Google, cui e' attribuito un valore di 66 miliardi di Usd. Al secondo posto si piazza General Electric, terza Microsoft. Tra i dieci marchi piu' costosi troviamo anche China Mobile, Marlboro, Wal-Mart, Citi, Ibm e Toyota. MEXICO / Depenalizzato l'aborto L'Assemblea dei Rappresentanti di Citta' del Messico ha depenalizzato l'aborto nelle prime 12 settimane di gestazione. Il voto storico, che lascia alla donna la liberta' di decidere sull'interruzione di gravidanza, ha ottenuto 46 Si', 19 No e un'astensione. Partido Accion Nacional, il partito che e' al Governo, ha annunciato il ricorso alla Corte Suprema perche' si pronunci sulla costituzionalita' della legge. SPAGNA / Troppa luce artificiale fa male a tutti Troppa luce artificiale. I primi a dolersi dell'inquinamento notturno sono stati gli astronomi. Ma al congresso Starlight di qualche giorno fa a La Palma, hanno partecipato anche i biologi per illustrare i danni che la mancanza di buio causa ad animali e piante, come pure esperti di turismo, di risparmio energetico e di diritto internazionale. Ne e' scaturita una Dichiarazione in dieci punti da sottoporre ai Governi. USA / Attenzione all'ozono prodotto dai biocarburanti Se inizialmente i biocarburanti erano considerati "neutri per il clima", oggi prevalgono i dubbi. Soprattutto in Usa, dove il Governo Bush pochi mesi fa illustrava l'economia all'etanolo come il grande pilastro della politica ambientale. Invece, a parte il rincaro dei cereali, lo sfruttamento del terreno e le coltivazioni intensive, uno studio della Stanford University mette in guardia dall'ozono causato proprio dai biocarburanti. USA / Il latte materno fa bene ma non immunizza dall'obesita' dopo l'infanzia Il latte materno e' cosa buona: rafforza il sistema immunitario e riduce il rischio di certe malattie. Pero' non mette i bambini al riparo dal sovrappeso. Lo sostiene K.Michels della Harvard Medical School, a conclusione di una lunga indagine pubblicata su "International Journal of Obesity". L'unica differenza tra bambini allattati al seno e quelli con il biberon e' che i primi sono piu' magri nell'infanzia. Dopo non c'e' differenza. USA / Troppi cibi cotti e grigliati fanno male Uova strapazzate a colazione; uno sformato a pranzo; carne ai ferri a cena. E' un buon modo di nutrirsi? Pare di no. Troppi cibi caldi danneggiano i vasi sanguigni e potenziano il rischio d'Alzheimer. L'equipe di H.Vlassara del Mount Sinai School of Medicine sostiene che l'assunzione frequente di cibi cotti e grigliati, con il loro contenuto zuccherino, possono causare processi infiammatori. Su "The Journals of Gerontolgy Series A". USA / Autorizzato il Prozac per i cani Il laboratorio Eli Lilly ha ottenuto il via libera alla vendita dell'antidepressivo Prozac anche per curare l'angoscia dei cani. Ricomposto in forma di compresse masticabili al sapore di carne bovina, il Prozac canino ribattezzato Reconcile e' stato approvato dalla Fda. "Le ricerche svolte da Lilly mostrano che 10,7 milioni di cani, ossia il 17% dei cani americani, soffrono d'ansieta' legata alla separazione", dice il portavoce. OLANDA / Riparte la nave degli aborti con la Ru486 Dopo tre anni di stop, torna in mare l'imbarcazione Borndiep del gruppo femminista olandese "Donne sopra le onde". Ancora non ha deciso la destinazione (richieste giungono da Europa, Argentina e altri Paesi latinomericani), ma ora dispone del via libera concesso dal nuovo Esecutivo per attraccare in acque internazionali ed aiutare le donne che vogliono abortire. Strumento: la pillola Ru-486, entro le prime 7 settimane di gravidanza. EUROPA / Le peggiori gallerie stradali d'Europa: Italia e Norvegia In Europa, una galleria stradale su cinque non e' ritenuta adeguatamente sicura, secondo il consueto rapporto annuale. Dieci dei 51 tunnel analizzati sono giudicati "preoccupanti" o "carenti" in base alla direttiva europea. Quest'anno il primo premio spetta alla Croazia, grazie anche alla supergalleria Brinje (1.540 metri) tra Zagabria e Split. I peggiori voti vanno a Italia e Norvegia. CINA / La citta' in cui comandano le donne Desiderosa di trovare nuovi modi per attrarre i turisti, la Cina sta cercando i finanziamenti per costruire la sua prima "citta' delle donne". Il modello e' il quartiere di Longshuihu, a Chongqing, dove gia' oggi vige il costume, "le donne decidono e gli uomini ubbidiscono". Il progetto risale al 2005, e prevede dai 19 ai 28 milioni di euro per finanziare strade, infrastrutture, immobili di un villaggio a dominio femminile. USA / Il governatore dello Stato di New York ha presentato un progetto di legge per legalizzare il matrimonio omosessuale Il governatore di New York, E.Spitzer, ha presentato un progetto di legge per legalizzare, nel suo Stato, il matrimonio omosessuale. La proposta mira all'eguaglianza tra tutti i residenti desiderosi di contrarre matrimonio civile, a prescindere dal genere. "La legge dara' protezione legale e responsabilita' paritarie a coloro che vogliono sposarsi", ha spiegato Spitzer, ora governatore e in precedenza Procuratore generale. ITALIA / Aumentano le vendite nei negozi e calano negli ipermercati Svolta nei consumi: le vendite nei negozi crescono piu' di quelle degli ipermercati. Secondo il centro studi della Confcommercio, a gennaio le vendite nei negozi sono aumentate dello 0,3% mentre nella grande distribuzione organizzata il calo e' stato dell'1%. A febbraio rispettivamente + 0,7% e -0,1%. Sarebbero gli effetti della deregulation che parte dalla legge Bersani del 1998. ITALIA / L'euro valuta forte fa volare i viaggi in Usa L'euro fa volare i viaggi negli Usa. Nel 2007 i visitatori italiani negli States dovrebbero superare per la prima volta la cifra di un milione. Secondo i tour operator, grazie alla valuta forte, le prenotazioni sono aumentate del 20%. ITALIA / Gli italiani mammoni con la paghetta fino a 40 anni Secondo l'ultimo rapporto Iard del 23 aprile, 8 italiani su 10 completano gli studi tra 30 e 40 anni e solo dopo entrano nel mondo del lavoro. Quindi le famigle li mantengono. Secondo uno studio Axe Effect trend Label in Italia i lavori part-time non usano piu' e sono soppiantati dalla paghetta. La mentalita' piu' diffusa e' che un impiego manuale svilisce chi lo fa. IRAN / Spiare gli mms per la moralita' del Paese Le autorita' iraniane vogliono filtrare le comunicazioni ritenute contrarie alla morale inviate tramite i messaggi multimediali (Mms) del telefonino. Secondo la tv nazionale, il Consiglio supremo della rivoluzione culturale ha ordinato al ministero delle Telecomunicazioni di dotarsi dei mezzi che gli permettono di spiare il contenuto dei messaggi, "...al fine d'impedire un cattivo uso degli Mms, azioni immorali e problemi sociali". GERMANIA / Profumare le aule scolastiche fa concentrare meglio gli studenti Il tipico odore di un'aula? Gesso, libri, scarpe da ginnastica... E la concentrazione ne risente. Ma basta spruzzare qualche goccia di lavanda o d'essenza di limone e tutto migliora. Lo dimostra un esperimento realizzato in nove aule di vari tipi di scuola per 49 settimane. Il 39% dei 250 alunni dice di concentrarsi di piu'; il 44% parla di umore migliorato e il 33% di un calo d'aggressivita'. Pero' ad alcuni il profumo disturba. ----------------------------------------------------------------- NEWS Notizie istituzionali dall'Italia e dall'Ue DANIMARCA / Campagna per ridurre le emissioni di anidride carbonica Campagna per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Mangiare una volta alla settimana senza la carne (gli allevamenti consumano molto carbone); consumare frutta e verdura di stagione prodotti in Danimarca; rinunciare ai sacchetti di plastica... e ad un viaggio a Bangkok. Per l'occasione e' stato creato un sito Internet: permette di misurare la propria produzione di gas che contribuisce all'effetto serra. U.E. / Transazioni Ue: un giorno per l'accredito della valuta Buone notizie per i consumatori dell'Ue: dal primo novembre 2009, in caso di transazione bancaria, i soldi saranno accreditati sul conto del destinatario gia' il giorno dopo. E' una delle principali disposizioni contenute nella direttiva sui "servizi di pagamento nel mercato interno", che il Parlamento europeo ha adottato il 24 aprile. Attualmente ci vogliono 6, 7 o piu' giorni per una transazione all'interno della Comunita'. ITALIA / I tempi di pagamento delle Asl alle imprese fornitrici... una schifezza A febbraio i ritardi di pagamento del Ssn alle imprese fornitrici sono esplosi ed hanno superato i record: in Molise bisogna attendere 867 giorni, Campania 844, Calabria 503, Emilia R. 472, Lazio 459, Liguria 314, Sicilia 312, Marche 303, Abruzzo 298, Sardegna 292, Lombardia 282, Puglia 278, Veneto 276, Basilicata 265, Piemonte 237, Umbria 236, Toscana 210, V.d'Aosta 119, Friuli VG 113, Trentino AA 97. U.E. / Download da Internet lecito se per fini personali Il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione di Nicola Zingaretti (Ds) che introduce sanzioni penali per la contraffazione e la violazione della proprieta' intellettuale. Le sanzioni non saranno applicate agli utilizzatori privati per fini personali e non di lucro. In altre parole non rischiano fino a 4 anni di carcere e sanzioni da 100 a 300 mila euro i singoli che si scaricano qualcosa da Internet. ITALIA / Bce: in Italia troppe tasse In Italia si pagano troppe tasse, secondo uno studio della Bce. Che fornisce anche la stime, il 65,8% contro il 64,1% della media di Eurolandia e il 37,3% degli Usa. Il cuneo fiscale e contributivo rappresenta quasi la meta' della pressione fiscale complessiva: il 31,8%. Di questo, il 24,9% e' a carico delle imprese e il 6,9% dei lavoratori. L'altra meta' e' composta da tasse sul reddito e sui consumi. SPAGNA / Il 49% delle coppie che fanno fecondazione assistita dona gli embrioni sovrannumerari per la ricerca Anche la scienza s'avvantaggia della tradizionale solidarieta' dei donatori spagnoli. Il 49% di un centinaio di coppie andaluse che hanno fatto ricorso alla fecondazione medicalmente assistita, ha donato gli embrioni soprannumerari per la ricerca con le cellule staminali. E' una realta' difforme dalle reticenze di molti altri Paesi. I risultati dello studio andaluso appaiono nella versione online della nuova rivista "Cell Stem Cell". ITALIA / Rifiuti: condanna della Corte europea di Giustizia Pesante condanna da parte della Corte di Giustizia europea dell'intero sistema di autorizzazione, gestione e smaltimento di rifiuti in Italia, che ha permesso la proliferazione di svariate migliaia di discariche abusive. I giudici di Lussemburgo hanno contestato l'inadempimento di 3 direttive riguardanti rifiuti pericolosi, autorizzazione e gestione delle discariche. Nel 2002 sono state trovate quasi 5 mila discariche abusive. G.BRETAGNA / Si' alla selezione embrionale per evitare la trasmissione di malattie ereditarie Tra poche settimane due coppie britanniche, provenienti da famiglie funestate da molti casi di cancro, potrebbero essere le prime a ricevere il permesso di ricorrere alla procreazione assistita facendo analizzare preventivamente gli embrioni in modo tale che i loro figli siano piu' protetti contro il tumore. La controversa domanda di selezione degli embrioni e' stata presentata all'University College Hospital di Londra. U.E. / Commissione: No all'uso di animali per la sperimentazione delle irritazioni chimiche I conigli sono spesso usati come cavie per valutare le reazioni della pelle e degli occhi al contatto con le sostanze chimiche contenute in detersivi e creme. La Commissione Europea ritiene che, essendo disponibili nuovi strumenti di laboratorio capaci di svolgere questo compito, i Paesi membri dovrebbero adeguarsi presto alla nuova realta' e risparmiare inutili sofferenze ai conigli, ma anche ai topi (20.000 test l'anno). ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE dal 15 al 30 aprile 2007 MONOPOLI. ILLEGALE USARE LINUX? COME DISPORRE LIBERAMENTE DI UN PROPRIO ACQUISTO Con l'uscita del nuovo sistema operativo Microsoft Windows Vista, sono state cambiate alcune condizioni del contratto di licenza ed in particolare abbiamo riscontrato, nei computer prodotti dalla HP, l'inserimento di una nuova clausola: in caso di non accettazione delle condizioni di licenza "Il prodotto software inutilizzato deve essere restituito al rivenditore, unitamente all'hardware HP, entro 14 giorni dalla data d'acquisto, per ottenere il rimborso integrale del prezzo pagato alle condizioni in vigore presso il luogo d'acquisto". Quindi se non si vuole utilizzare il sistema operativo preinstallato, non sara' possibile tenere il computer per installarci altro software. La mancata osservanza di questa clausola, quindi, porterebbe l'utente che installa un altro sistema operativo senza restituire il PC, in una posizione di illegalita'. Se da una parte e' finalmente certificata la possibilita' di ottenere un rimborso per la mancata accettazione del sistema operativo preinstallato, dall'altra vengono imposte condizioni non praticabili in modo da evitare che si possa scegliere realmente questa strada. Questa situazione si inserisce nel crescendo di vessazioni ed abusi che, negli ultimi anni, stanno mettendo in atto Microsoft ed i suoi partner per consolidare il monopolio di fatto nel mercato dei sistemi operativi per personal computer. Ci risulta che soltanto HP abbia per ora questa clausola, ma non ci stupirebbe se, a breve, anche gli altri produttori si allineassero a questa strategia. Questi produttori, per ora, riportano solo il contratto originale di Vista, nel quale, in merito, dice: "Qualora il licenziatario non le accetti [le condizioni], non potra' utilizzare il software e dovra' contattare il produttore o l'installatore per conoscere le modalita' di restituzione allo scopo di ottenere il rimborso del prezzo". Microsoft, quindi, parla solo di rimborso per il software. La contraddizione. Hp sostiene che il proprio prodotto -hardware e software- viene venduto in quel modo e se si vuole solo l'hardware non e' possibile. Microsoft dice che Vista e' rimborsabile di per se'. Ma, allora, perche' le condizioni di Microsoft non sono applicabili nel caso Hp? Puo' quest'ultimo aggiungere alle condizioni di Microsoft dei particolari che, di fatto, rendono queste inapplicabili -condizioni che sono tali anche per evitare che ci sia un monopolio di questo software sul mercato? Per noi c'e' puzza di bruciato, cioe' di monopolio nascosto, che renderebbe illegale l'uso di software tipo Linux. A parole il rimborso e' garantito. Il problema e' ottenerlo. Per creare piu' confusione e ingenerare meno certezze nell'utente, i call center -di Microsoft e dei produttori- negano che ci sia questa possibilita' di rimborso. Ma noi, ovviamente, non ci diamo per vinti, e rilanciamo le nostre indicazioni per ottenere anche in questo caso il rimborso di quanto non si vuole acquistare, nel rispetto delle norme anti-monopolio che hanno fatto adottare a Microsoft quelle condizioni che oggi sono contraddittoriamente negate quando si acquista un pc. Qui tutte le indicazioni su come procedere per la messa in mora e per l'eventuale causa: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=129428 Per approfondire la questione, c'e' l'ultima edizione dell'Osservatorio Legale, editato quindicinalmente sul nostro portale Internet: http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=177188 Tariffe telefoniche per sempre Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=178108 BONUS BEBE'. FINALMENTE LA RISPOSTA DEL GOVERNO: NOSTRO E' L'ERRORE, VOSTRE LE CONSEGUENZE PENALI Si puo' sintentizzare cosi' la risposta che il ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Istituzionali, Vannino Chiti, ha dato all'interpellanza parlamentare dell'on. Donatella Poretti (RnP) sui bonus bebe': l'errore e' nostro ma lo pagate voi. La vicenda e' nota: agli inizi del 2006 migliaia di famiglie straniere extracomunitarie ricevettero l'invito, da parte della Presidenza del Consiglio, a ritirare alla Posta 1000 euro di bonus bebe' per i nuovi nati nel 2005. Il bonus pero' era riservato a cittadini italiani e comunitari, le lettere erano state inviate alle famiglie extracomunitarie per errore, e tutti i genitori extracomunitari che in buona fede avevano ritirato il bonus si sono visti indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato. Venuto fuori il pasticcio, e partiti i procedimenti penali, nell'agosto del 2006 l'on. Poretti chiedeva con un'interpellanza quali provvedimenti, anche d'urgenza, il Governo intendesse adottare per porre rimedio agli errori commessi dalla presidenza del Consiglio, tenuto conto della gravita' delle conseguenze penali della vicenda, che si ripercuoterebbero altresi' sulle modalita' del soggiorno in Italia (http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=152828). La risposta del Ministro Chiti e' molto deludente: ammette l'errore della Presidenza del Consiglio dettato dalla fretta di spedire le lettere; ricorda che la Finanziaria 2007 ha disposto che le somme percepite non vengano restituite, e che "nulla si e', invece, disposto con riferimento ai procedimenti penali instaurati"; ritiene infine il Ministro che la violazione potrebbe non costituire reato ma esclusivamente un illecito amministrativo e che comunque, se anche fosse reato, ricadrebbe nell'indulto, per cui i genitori dei bimbi stranieri non finirebbero in carcere. Peccato che fino ad ora le Procure della Repubblica italiana non siano state di tale avviso. Una condanna penale per truffa aggravata ai danni dello Stato e' ostativa al rilascio e al mantenimento di carta di soggiorno e permesso UE per soggiornanti di lungo periodo. Abbandonati al loro destino dalle istituzioni, agli imputati non resta che trovarsi un buon avvocato – che costera' decisamente piu' dei mille euro di bonus incassati – e provare al giudice la propria innocenza, anche seguendo i consigli che mesi fa avevamo predisposto in un “Vademecum su difendersi nei processi penali”: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/docu.php?id=154433 < A questo link e' possibile leggere la risposta integrale all'interpellanza parlamentare: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/20070323-RispostaBonusBebe.pdf TELECOM E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE Siamo il Paese delle Meraviglie, ovvero la Patria di Arlecchino e Pulcinella? Ieri l'assemblea della Telecom ce lo ha confermato. A fare una relazione critica c'era Sergio Cusani, per conto della Cgil. Si', quel Cusani che fu accusato dall'allora pubblico ministero Antonio Di Pietro, e che sconto' un periodo di pena nelle patrie galere. Sulla stessa posizione critica e con in piu' l'agitar di manette c'e' l'attuale ministro alle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Oggi si paventa la possibilita' che Silvio Berlusconi, e Roberto Colaninno, con la benedizione di banche amiche del Governo, organizzino una cordata per acquisire Telecom. Come la mettiamo con il conflitto di interessi, piu' volte richiamato dai partiti del centro-sinistra, dell'imprenditore-politico Berlusconi? E Colaninno non era il capitano coraggioso, benedetto dall'allora primo ministro Massimo D'Alema, quando scalo' la Telecom, innestando quei processi che l'hanno portata sull'orlo del baratro? In fisica si dice che gli opposti si attraggono, il piu' e il meno hanno una innegabile vocazione a stare insieme. Sara' cosi' anche nella politica e nel mondo degli affari? Non dovrebbe essere cosi', ma si sa, siamo il Paese di Arlecchino e Pulcinella, ovvero il Paese delle Meraviglie. MOTORINI SEQUESTRATI. INTERROGAZIONE PARLAMENTARE: I PREFETTI VIOLANO LA LEGGE SE NON RESTITUISCONO I MEZZI A COLORO CHE SONO IN ATTESA DI CONFISCA DA OLTRE SEI MESI Intervento dell'onorevole Donatella Poretti della Rosa nel Pugno La questione dei motorini confiscati non sembra mai finire, e al danno si aggiunge la beffa. Dopo aver sollecitato piu' volte il Governo attraverso interrogazioni parlamentari (1) elaborate in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i diritti utenti e consumatori), siamo riusciti ad ottenere un disegno di legge, seppur modesto, grazie al quale i cittadini a cui era stato sequestrato (ma ancora non confiscato) il mezzo prima della modifica della vecchia normativa (2) riusciranno a vedersi restituito il proprio mezzo. La situazione purtroppo pero' non accenna a sbloccarsi in attesa dell'approvazione del ddl: i proprietari di ciclomotori sequestrati ed in attesa di essere confiscati si sono ritrovati a dover combattere contro i numerosi Prefetti che disattendono la legge sulle sanzioni amministrative (n. 689/1981) che afferma due principi fondamentali: 1. "Le leggi che prevedono sanzioni amministrative si applicano soltanto nei casi e per i tempi in esse considerati" (art. 1); 2. "Il sequestro perde efficacia dopo sei mesi se non e' emesso provvedimento di confisca" (art. 19). Secondo le segnalazioni che giungono all'Aduc ci sono migliaia di cittadini a cui i Prefetti e le forze dell'ordine si rifiutano di restituire i mezzi o i libretti di circolazione in attesa del provvedimento di confisca con le seguenti motivazioni: - il Codice della Strada (lex specialis), non prevede alcun limite di tempo per l'emissione della confisca; - il Prefetto ha cinque anni di tempo per emanare la confisca; - senza direttive dal prefetto non possono essere restituiti i mezzi. Di certo sappiamo che il provvedimento di confisca puo' essere emanato dopo sei mesi dal giorno del sequestro, ma nel frattempo la legge prevede la restituzione del mezzo. Se cosi' non fosse, il sequestro sarebbe equivalente alla confisca, ovvero un provvedimento a tempo indeterminato (ed anche definitivo, visto che la norma che prevedeva la confisca e' stata modificata, e quindi non piu' applicabile). Il comportamento delle autorita' competenti risulta quindi illegittimo e penalmente perseguibile poiche' concreta la violazione dell'art. 328 c.p. (Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione), 314 c.p. (Peculato), e 646 c.p. (Appropriazione indebita). Per questo l'Aduc sta invitando i cittadini, in attesa di un provvedimento del Governo in materia, a ricorrere alle vie legali, sia in sede civile (per danni) sia in sede penale (attraverso la querela del detentore). Nel frattempo ho rivolto una ulteriore interrogazione al Presidente del Consiglio e ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell'Interno e della Difesa per sapere cosa intendano fare per richiamare urgentemente al rispetto della legge le autorita' loro sottoposte al fine di evitare ulteriori e gravi violazioni dei diritti dei cittadini. Il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=178212 (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/noti.php?id=168833 (2) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=155188 MOBILI E FORMALDEIDE Inizia oggi la 46ma edizione del mobile alla Fiera di Milano (Rho) e qualche consiglio per gli acquisti e' d'obbligo, perche' tornare a casa e sentire un odore aspro che prende alla gola e fa lacrimare gli occhi non e' proprio il massimo dei desideri. Quello che sentiamo non e' il gas della cucina ma la formaldeide, una sostanza usata nella produzione delle resine e che trova impiego nelle schiume isolanti, negli adesivi, nel tessile, ecc. In pratica la formaldeide e' presente nei materiali di costruzione, nell'arredamento domestico, nei vestiti e nei cosmetici. Insomma la maggior parte degli agglomerati o compensati di legno contiene formaldeide, che viene rilasciata nel corso degli anni. Una indagine, condotta dalla rivista di consumatori francese Que Choisir, ha evidenziato livelli inquietanti di formaldeide nelle abitazioni suscettibili di provocare irritazione degli occhi, della pelle, delle vie respiratorie e crisi di asma. Il Centro internazionale di ricerca sul cancro (F) ha definitivamente classificato la formaldeide come cancerogeno certo per l'uomo. L'attivita' cancerogena riguarda in particolare le prime vie aeree (rino-faringe, fosse nasali, seni paranasali). Cosa fare? Per coloro che gia' hanno acquistato mobili il consiglio e' quello di aerare il piu' possibile, tenendo aperte le ante o i cassetti dei mobili. Per i cittadini che non vogliono correre rischi consigliamo l'acquisto di mobili senza formaldeide. Esistono e sono certificati, ed e' bene che i consumatori, che vogliono tutelare la propria salute, inizino a indirizzare il mercato. PROCESSO PARMALAT A MILANO: PATTEGGIAMENTI "FUORI TEMPO MASSIMO"? Fino ad oggi abbiamo seguito con l’ottimismo della volonta' il processo in corso avanti la Prima Sezione del Tribunale di Milano. Il dibattimento, nonostante l’indubbia complessita' del caso, e' proceduto con una certa speditezza e regolarita'. L’ottimismo di cui sopra e' stato alimentato in un primo momento dalla serieta' delle accuse e delle fonti di prova acquisite dalla Procura di Milano e dalle consulenze della dott.ssa Chiaruttini e, poi, si e' rafforzato con il rinvio a giudizio degli imputati e il successivo motivato rigetto da parte del Tribunale di tutte le eccezioni delle difese e dei responsabili civili collegati agli imputati. Fino ad oggi, quindi, tutto lasciava presagire un esito positivo, anche se lungo, per i migliaia di risparmiatori, fra i quali coloro che si sono rivolti all'Aduc e si sono costituiti parti civili nel processo con l’avv. Osvaldo Pettene. Nel bel mezzo del dibattimento, pero', sono accaduti alcuni fatti che sembrerebbero aver mutato l'orientamento della Procura della Repubblica di Milano e rischiano di far finire tutto in una bolla di sapone. Come e' noto, a New York, avanti il Tribunale Distrettuale, la nuova Parmalat s.p.a. e Deloitte & Touche hanno concluso una transazione di 149 milioni Usd. Alla prima udienza utile nel processo per aggiotaggio a Milano, la difesa del dott. Bondi ha, correttamente, revocato la propria costituzione di parte civile contro i revisori. Tuttavia, questo evento non dovrebbe pregiudicare le migliaia di risparmiatori che si sono costituiti parte civile nel processo per avere il risarcimento dei danni. Sembrerebbe, invece, che la procura sia di diverso avviso. Si apprende da fonti giornalistiche l’esistenza -mai smentita- di trattative tra i revisori della Deloitte e la Procura della Repubblica di Milano, finalizzate a consentire una surrettizia riapertura dei termini per i patteggiamenti delle pene, attraverso la nuova contestazione di circostanze aggravanti: in sostanza, attraverso la contestazione di una aggravante, alcuni imputati, giunti ormai forse a tre quarti del processo, potrebbero uscire di scena anche da questo processo milanese, cosi' come hanno fatto a Parma, lasciando i risparmiatori che si sono costituiti parte civile con un pugno di mosche in mano. In caso di patteggiamento, infatti, i risparmiatori che si sono costituiti parte civile non potrebbero far altro che agire nuovamente avanti il Tribunale Civile. Domani c'e' una nuova udienza e si vedra' se, come anticipato dalla stampa (e come e' stato fatto capire nell'udienza precedente), i Pubblici Ministeri contesteranno l’ aggravante, consentendo quindi la riapertura dei termini per il patteggiamento. Se cosi' sara', in questo processo ci sara' chi –disponendo di forti mezzi- ha ottenuto risarcimenti grazie a transazioni stragiuziali e chi –grazie al decisivo aiuto della giustizia penale- rimarra' con un pugno di mosche in mano. I risparmiatori coinvolti in questa vicenda, quindi, saranno danneggiati due volte. Una per i fatti accaduti, ed una seconda volta per le decisioni della giustizia penale. Riteniamo che questo fatto sia gravissimo, ci appelliamo percio' alla sensibilita' delle Istituzioni e degli Organi Giurisdizionali competenti, affinche' non siano travolte le aspettative di giustizia di tante famiglie. Il processo milanese per aggiotaggio non puo' concludersi con un colpo di spugna, solo perche' una delle parti civili, sia pure “pesante”, e' stata soddisfatta. Ci sono migliaia di risparmiatori che vorrebbero –parimenti– essere almeno parzialmente soddisfatti. RIFORMA CODICE STRADA. PIU' CERTEZZA DEL DIRITTO E GIUSTIZIA Intervento dell'on Donatella Poretti, deputata radicale della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali Oggi la commissione Affari Sociali della Camera era chiamata ad esprimere un parere sugli artt. 5 e 6 del disegno di legge del Governo " Disposizioni in materia di autotrasporto merci e di circolazione stradale" presentato lo scorso 29 marzo, cioe' quelli concernenti la modifica degli articoli 186 e 187 del codice della strada in materia di guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di stupefacenti. Il testo del Governo mi ha visto subito perplessa: - li' dove prevede il ritiro della patente per dieci giorni a chi e' sospettato di aver guidato sotto effetto di stupefacenti, in attesa che le analisi confermino questo uso perche' non ci sono sistemi di rilievo immediato come per l'alcool. Oltre al danno economico per un sospetto, c'e' anche il problema che le tracce di sostanze stupefacenti nell'organismo rimangono per molto tempo dopo che gli effetti delle stesse sono cessati; - l'eccessiva entita' delle sanzioni, prevedendo anche il ritiro a vita della patente, vanificando cosi' la possibilita' che la pena possa servire come recupero e non come punizione; - il sequestro di un mezzo, privandone l'uso al proprietario quando a commettere l'infrazione sia stata un'altra persona non proprietaria. Una sorta di scippo della proprieta' privata. Grazie alla convergenza su questi punti dei deputati di "Rifondazione Comunista" e "Forza Italia" (1), siamo riusciti a far approvare un "PARERE FAVOREVOLE ALLE SEGUENTI CONDIZIONI": 1 – opportunita' di individuare preventivamente il tipo di accertamenti e di test da utilizzare per la rilevazione dello stato di idoneita' per la guida; 2 – rimodulare in senso decrescente le sanzioni nel rispetto del principio di proporzionalita'; 3 – rivedere la parte del fermo amministrativo del mezzo, quando quest'ultimo sia di proprieta' di soggetto diverso da chi ha commesso l'infrazione. Condizioni che mi danno soddisfazione perche' ribadiscono –e ce n'e' sempre bisogno- la necessita' di riaffermare e rendere pratica la certezza del diritto, con una giustizia che sia considerata non vendicativa ma giusta. (1) Il consenso e' stato espresso dai partiti di maggioranza, mentre Forza Italia si e' astenuta, tranne l'on. Gardini che ha votato contro. MOBILI DA GIARDINO. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Prosegue la 46ma edizione del mobile alla Fiera di Milano (Rho) e qualche consiglio per gli acquisti e' d'obbligo. Con la bella stagione torna la voglia di stare all'aperto e molti si apprestano a sistemare il proprio terrazzo con i mobili da giardino, probabilmente in legno "pregiato". Come al solito non mancano le sorprese perche' le "bellissime" sedie acquistate l'anno precedente hanno perso lo... smalto. Il legno e' diventato grigio e opaco, infestato da funghi, rigonfio d'acqua e con le giunture ridotte cosi' male da renderne pericoloso l'utilizzo. Sotto lo strato di pittura, dal bel color mogano, si scoprono poi legni diversi piu' o meno ben assemblati. E pensare che ci era stato garantito il legno delle foreste tropicali! Appare opportuno qualche consiglio per evitare fregature in futuro. E' evidente che se s' intende acquistare mobili in legno per il giardino, occorre orientarsi verso quelle essenze arboree resistenti all'umidita' oltre che ai raggi solari. Il legno per antonomasia e' il Tek, proveniente dall'Asia tropicale resistente agli agenti atmosferici, durevole, pregiato, ovviamente costoso e con qualche problema relativo alla deforestazione. Si puo' optare per i mobili in legno di Robinia, pianta diffusa in Europa, che ha piu' o meno gli stessi vantaggi del tek ma e' meno costosa. Nella scelta meglio orientarsi sul legno trattato termicamente (in sostituzione del trattamento chimico, con cromo, rame e arsenico), che lo rende in ugual modo resistente alle tarme, ai funghi e all'umidita'. Nel momento dell'acquisto e' necessario un controllo alle connessioni, che devono essere ben saldate (consigliamo una prova), e alle fessure, avvallamenti e porosita', che non ci devono essere perche' sono la via di penetrazione dell'acqua e dei futuri guai. Un ultimo consiglio: non lasciare i mobili esposti alle intemperie, soprattutto d'inverno. E' il modo migliore per far felici i commercianti! Telecom resti italiana Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=178393 RESIDENZE SANITARIE ASSISTITE. IL GOVERNO AVVALLA L'ILLEGALITA' DEI COMUNI E NON INDICA I TEMPI PER LA SISTEMAZIONE NORMATIVA. L'AZIONE GIUDIZIARIA PROCEDE Intervento dell'on Donatella Poretti, deputata radicale della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali Il sottosegretario alla Salute, Antonio Gaglione, ha risposto oggi (19 aprile) in commissione Affari Sociali ad una mia interrogazione (1) dello scorso 28 marzo, in cui chiedevo quali provvedimenti di indirizzo e controllo intendeva il Governo adottare per garantire l'applicazione della normativa in materia di pagamenti per i ricoveri nelle Rsa (Residenze sanitarie Assistite) e per fare cessare le prassi illegittime. Secondo la vigente normativa, le rette di permanenza nelle Rsa per soggetti con handicap permanente grave o ultra-sessantacinquenni non autosufficienti, e' ripartita al 50% tra Servizio Sanitario Nazionale e Comuni, con l'eventuale compartecipazione dell'utente secondo i regolamenti regionali o comunali. Numerose famiglie che devono far soggiornare un proprio congiunto in una Rsa, sono invece costrette a pagare interamente la quota comunale o a vedersi negato il rimborso di quanto indebitamente pagato. Cosa succede? I Comuni, le Asl e le Rsa: - calcolano l'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) dell'assistito con riferimento alle informazioni sul nucleo familiare di appartenenza, ignorando l'art. 3, comma 2 ter del d.lgs. 109/1998 secondo il quale per queste persone si deve considerare la "situazione economica del solo assistito"; - disapplicano le norme giustificandosi con la mancata adozione del d.p.c.m. (decreto presidente consiglio dei ministri) a cui l'art. 3 del medesimo d.lgs fa riferimento. Il sottosegretario Gaglione ha riconosciuto la corretta citazione dell'art.3, ammettendo quindi che il problema esiste ed e' posto nei termini dovuti. Ha quindi fatto sapere che la normativa sara' approntata entro breve termine con un disegno di legge (probabilmente legge delega attualmente gia' in fase di predisposizione da parte del ministero della Solidarieta' Sociale) che conterra' anche la individuazione e definizione dei livelli essenziali per la non-autosufficienza. Per la mancata adozione del d.p.c.m. Gaglione ha ricordato che i Comuni avevano fatto opposizione durante l'esame dello stesso nella Conferenza Unificata, perche' lo ritenevano eccessivamente oneroso per se stessi. Il Governo -ha concluso il sottosegretario- ha intenzione di affrontare la questione con un provvedimento organico. Mi sono dichiarata parzialmente soddisfatta per il riconoscimento dell'esistenza del problema, ma insoddisfatta perche': - il Governo avvalla il fatto che i Comuni non applicano una legge che ritengono troppo onerosa per se', e non fa nulla perche' la legge sia rispettata; - il preannuncio del disegno di legge non chiarisce le modalita' dello stesso e fa quindi sfumare la nota positiva del "breve termine". Senza data e senza specificare il tipo di intervento (atto amministrativo o disegno di legge) non ne e' neanche prevedibile la tempistica. Per cui, l'unica nota positiva, il riconoscimento del corretto richiamo all'art.3, lo usero' per far valere le citazioni in giudizio che ho avviato con l'Aduc (Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori) (2) e suggeriro' altrettanto ai cittadini che, col medesimo problema, hanno fatto e fanno ricorso alla giustizia. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=176300 (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=177747 MOBILI DA CUCINA. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Prosegue la 46ma edizione del mobile alla Fiera di Milano (Rho) e qualche consiglio per gli acquisti e' d'obbligo. Una delle scelte indispensabili per mettere su casa e' la cucina, scelta impegnativa sia sotto il profilo finanziario, sia per la verifica della qualita' e sicurezza del prodotto. Stabilire la qualita' e la sicurezza dei mobili da cucina e' piuttosto difficile: spesso ci si affida al venditore, prendendo per oro colato quel che viene detto. L'unica cosa che si puo' osservare e' la "bellezza" della cucina, ma la qualita' e la sicurezza chi la certificano? In effetti una norma europea sulla sicurezza c'e', ma non e' obbligatoria per i mobilieri. Anche la qualita' del mobile (resistenza alla abrasione, all'umidita', al calore e alla luce, emissione di aldeide formica, ecc.) e' definita da norme, ovviamente opzionali per il costruttore. I consumatori dovrebbero verificare se i mobili da acquistare riportano una etichetta con la dichiarazione "conforme alle norme UNI EN 14749/2005", altrimenti non sono garantiti negli acquisti e rischiano, nel giro di un paio di anni, di trovarsi mobili deformati. In soccorso arriva, inoltre, l'Istituto per la certificazione delle imprese del legno e arredamento (Icila), che appone un marchio di conformita' alle norme europee per quanto concerne i sistemi di gestione aziendale. SANGUE CORDONE OMBELICALE IN BANCHE PRIVATE. VERSO IL NO DEL MINISTERO. AUGURI E BUON BUSINESS A SAN MARINO Intervento dell'on.Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno e segretaria della Commissione Affari Sociali. Secondo l'agenzia AdnKronos il ministero della Salute si starebbe orientando per perpetuare il divieto di conservazione autologa in banche private del sangue del cordone ombelicale. L'apposita commissione costituita il 20 febbraio scorso, in vista della scadenza del 9 maggio dell'attuale ordinanza ministeriale (1), starebbe pero' valutando l'opportunita' di consentire la conservazione autologa di queste staminali in banche pubbliche, mentre non si sa se come contraltare a questa "apertura" verra' vietata la conservazione all'estero. Questa, quindi, sarebbe la risposta del ministro Livia Turco alle 1500 persone che nel 2006 sono state autorizzate a depositare il sangue cordonale in banche oltre i confini italiani. E questa sarebbe la risposta: - ad una mia proposta di legge sottoscritta da altri 11 deputati di schieramenti trasversali (2); - all'appello trasversale, con altre otto deputate, presentato al ministro lo scorso 3 aprile (3); - alla commissione Affari Sociali che, in ambito di stesura del testo unificato sul parto, ha inserito un articolo che prevede la conservazione del cordone anche in strutture private; - alla Direttiva Europea 2004/23/CE, da recepire nel nostro ordinamento entro agosto, in cui si stabilisce che le staminali del cordone non fanno parte del sangue e si sollecita la donazione autologa: relegandola alle sole strutture pubbliche –quasi inesistenti in Italia, oltre che inefficienti- di fatto si attua il contrario della direttiva; la recente notizia dei 500 cordoni ombelicali donati alla banca pubblica di Matera e gettati in maniera ancora da chiarire in ambito penale, valga da esempio. Decisioni del genere, oltre ad evidenziare una politica e una cultura statalista fuori del tempo e dei bisogni, sarebbero anche dannose per i singoli e per la collettivita'. I primi perche' per avere un minimo di certezza e non vedersi, per esempio, un domani sequestrate le proprie staminali grazie ad una ennesima impennata statalista (destra e sinistra in materia si sono comportate nel medesimo modo, visto che l'ordinanza attuale e' del Governo Berlusconi). La collettivita' perche' vedrebbe sfumare una opportunita' di business che in ogni parte del mondo e' valutato lucroso e in crescita. Inoltre, dal punto di vista pratico, chi paghera' nelle banche pubbliche per questa conservazione autologa? Se sara' lo Stato, andra' contro ogni orientamento internazionale in materia. Se saranno i diretti interessati, non potremo non registrare un crollo delle conservazioni allogeniche: quale struttura sanitaria pubblica non privileggerebbe i soldi dei singoli rispetto alla spesa in perdita di chi fa la donazione altruistica? Ma proprio oggi –per fortuna- nella Repubblica di San Marino, nel cuore della Romagna, il Bioscence Institute inaugura la sua banca privata in merito (4), per cui si potranno portare le proprie staminali cordonali anche li', oltre che Svizzera, Belgio, Usa etc... Di questo ne sono molto contenta ed auguro agli amici lungimiranti del Titano tutto il bene e tutto il business possibile, sperando che al ministero non vietino l'esportazione all'estero. Per conto mio, comunque, faro' loro da sponsor con un maggiore impegno in Parlamento perche' vengano sconfitti gli anacronistici e dannosi statalismi del nostro ministero, e fuori Montecitorio informando e sponsorizzandoli soprattutto col "Notiziario Cellule Staminali" dell'Aduc di cui sono responsabile (5). (1) http://staminali.aduc.it/php_leggishow_5309_3_t_l.html (2) http://www.donatellaporetti.it/prop.php?id=175 (3) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=414 (4) http://staminali.aduc.it/php_newsshow_6044_0_ta_l25.html (5) http://staminali.aduc.it DROGA / OPUSCOLO E.ROMAGNA. C'E' CHI VUOLE STERMINARE I TOSSICODIPENDENTI Anche se possiamo immaginarci di cosa si trattava, conoscendo il livore che Alleanza Nazionale riserva a tutte le iniziative di riduzione del danno che non siano puramente totalitar-repressive, abbiamo preso visione dell'opuscolo sulle droghe al centro delle polemiche in Emilia Romagna prima di esprimere un giudizio. Ebbene, questo opuscolo (pubblicato tre anni fa, quando il furore repressivo di An evidentemente non aveva ancora raggiunto livelli cosi' alti) spiega semplicemente come ridurre il danno cagionato alla salute da uso di sostanze stupefacenti. Insomma, l'impostazione del tutto logica e doverosa dell'opuscolo e' questa: non ti drogare, ma se proprio vuoi farlo cerca almeno di farti il minor male possibile. Dalla reazione sproporzionata di Alleanza nazionale (1), ma anche del cattolico moderato Carlo Giovanardi (2), si evince quanto disprezzo si nutra nei confronti di chi usa stupefacenti. O smetti o muori! Questo dimostra come la politica proibizionista non sia mirata a salvare i ragazzi che si drogano, ma ad annientarli. Non a caso, in Paesi dove il tossicodipendente e' al centro della politica sulle droghe (Olanda, Spagna, Germania, etc. etc. etc.), non solo si pubblicano opuscoli come questo, ma si offrono servizi medici per garantire il minor danno possibile: supervisione medica dell'assunzione di stupefacenti, laboratori itineranti per analizzare la nocivita' delle droghe illegali prima che vengano assunte, e cosi' via. Se Alleanza Nazionale fosse davvero coerente con se stessa, dovrebbe chiedere direttamente la fucilazione dei drogati, invece di imporre politiche irrazionali e moralistiche che servono solo a sterminarli lentamente. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16339 (2) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16337 IL PARTITO DEMOCRATICO Perche' mai una associazione di consumatori dovrebbe occuparsi del Partito democratico? Che c'azzecca? C'azzecca, c'azzecca! E' sotto l'occhio di tutti gli effetti negativi della frammentazione partitica che sta producendo effetti non particolarmente positivi sugli organi istituzionali. Il Parlamento e il Governo, ne subiscono i contraccolpi con ripercussioni sulle scelte che si adottano per i cittadini, utenti e consumatori. Unire le forze potrebbe servire a raggiungere meglio gli obiettivi che si intendono perseguire. Ci e' parso, pero', che partenza e arrivo non siano chiari. Due entita', in questo caso i due partiti, DS e Margherita, piu' che guardare al futuro, e definire gli obiettivi da perseguire, rivolgono lo sguardo al passato, alle vecchie diatribe dei decenni passati. Ognuno tende a conservare la propria identita' rivolta al passato invece di declinarla al futuro. Speriamo che sia solo una nostra impressione, che' se cosi' fosse non si vede grande voglia di cambiare questo Paese. Sicurezza in auto Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=178742 ACQUA E CICLI. QUANDO LA SMETTERANNO? Ciclicamente viene lanciato l'allarme per la siccita' incombente. Ciclicamente c'e' l'allarme energia. Ciclicamente vengono promossi convegni sull'acqua. Ciclicamente i nostri governanti chiedono lo stato di crisi. Dal 1950 ai giorni nostri la percentuale di precipitazioni e' diminuita del 13%, ma nessuno fa alcunche', salvo lanciare allarmi o inviti alle famiglie per il risparmio dell'acqua, che serve a poco perche' l'agricoltura assorbe il 70% dei prelievi idrici, l'industria il 20%, gli usi domestici e altri solo il 10%. Gli attuali sistemi di produzione agricola perdono il 40% di quello che prelevano; per gli altri usi, il 50% dell'acqua si spreca per le perdite dei sistemi di trasporto e distribuzione (2,5 miliardi di euro). Dunque il problema principale sta nel settore agricolo e non in quello delle famiglie. E' chiaro, quindi, che si dovranno incentivare sistemi diversi di irrigazione, come, per esempio, quello a goccia invece che quella a pioggia e per gli usi industriali si potrebbe riciclare l'acqua depurata, oltreche' risistemare gli acquedotti. Ma per fare tutto cio' occorrono interventi finanziari a meno che non si vogliano proibire certe forme di utilizzo dell'acqua con un decreto legge. Insomma, dopo tante chiacchiere, i nostri governanti non riescono a programmare un serio intervento. Ieri ed oggi. ADSL. TROPPO ALTE LE SPESE PER IL RECESSO ANTICIPATO. INTERVENGA SUBITO L'AGCOM PRIMA CHE SIANO INVASI I TRIBUNALI Telecom Italia ha adeguato al decreto Bersani-bis le condizioni di recesso per i contratti di fornitura di adsl all'ingrosso. Riguarda quasi tutte le linee adsl fornite dai gestori alternativi, che non avendo una propria rete si appoggiano alla infrastruttura dell'ex monopolista. Le nuove regole, dal 1 maggio prevedono, in caso di recesso anticipato, un costo di disattivazione una tantum di 35,40 euro (Iva esclusa). Questo provvedimento toglie un alibi a quei gestori come, per esempio, Tele2 -che con la motivazione di dover pagare l'ex monopolista per tutta la durata del contratto- pretendono dagli utenti finali penali salatissime. Telecom inoltre, ai suoi utenti diretti, per il recesso entro i primi 12 mesi di contratto, pretende il pagamento di 48 euro. Il decreto Bersani-bis, pero', prevede la facolta' per i contraenti (quindi chiunque, consumatore senza partita Iva o impresa) di recedere dal contratto con un preavviso non superiore a trenta giorni e senza spese non giustificate da costi dell'operatore. I 48 euro di Telecom –che non sono spiccioli- sono costi o penale per mancato guadagno? E gli oltre 200 euro che pretende Fastweb, cosa sarebbero? L'Autorita' nelle Comunicazioni (Agcom) sta gia' valutando le modalita' di applicazione del decreto. Purtroppo i tempi sono lunghi e concorrono a generare sfiducia negli utenti che continuano ad avere a che fare con il muro di gomma degli operatori. Invece e' essenziale che i consumatori abbiano sin da subito la percezione che le cose stanno cambiando, altrimenti la novita' del decreto Bersani finira' nel dimenticatoio. La confusione e' enorme e tutti gli operatori se ne stanno approfittando, interpretando il decreto solo nel modo a loro piu' conveniente. Il problema, inoltre, non e' solo per l'Adsl, ma, per esempio, la rimodulazione della tariffa Wind 10 in Wind 12, e tutti i vari aumenti che violano il codice del consumo. Abbiamo gia' invitato l'Agcom ad intervenire, ma lo rifacciamo invocando l'urgenza, anche perche' dopo che migliaia di contraenti si sono opposti agli aumenti tariffari e alle nuove penali tramite messa in mora, il passo successivo sara' quello conciliativo e giudiziario, con un intasamento terrificante. Gli uffici di conciliazione dei Corecom saranno invasi inutilmente, perche' e' prevedibile che -vigente la libera interpretazione delle norme- nessun gestore conciliera'. Il passo successivo, per chi non si sara' perso per strada causa sfinimento e/o sconvenienza economica rispetto al valore della contesa, sara' il giudice di pace: altro e peggiore intasamento, con tempi jurassici dove, pero', almeno ci sara' un giudice che decidera' se le norme sono state rispettate o violate. L'Agcom vuole bloccare questa ennesima follia della liberalizzazione italiana? IMMIGRAZIONE. I DISCENDENTI DI ITALIANI NON POSSONO PIU' RICHIEDERE LA CITTADINANZA. INTERPELLANZA AL MINISTRO AMATO Intervento dell'on Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno Dal dicembre 2006 gli stranieri discendenti di cittadini italiani non possono piu' richiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana presso il Comune di residenza e vivere in Italia. Questa possibilita' era stata riaffermata da una circolare del ministero dell'interno che, prendendo atto dei clamorosi ritardi delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero e della necessita' "di garantire la parita' di trattamento dei soggetti interessati e di evitare agli stessi ulteriori disagi, velocizzando le procedura", delineava una procedura "agile": ingresso in Italia anche con visto turistico, poi permesso di soggiorno e iscrizione all'anagrafe, istanza per la cittadinanza e permesso per attesa cittadinanza. Tale strada -come segnala il servizio "Immigrazione" dell'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori)- non e' piu' percorribile. L'empasse e' costituita dai tempi biblici nelle nuove procedure postali di richiesta del permesso di soggiorno: a fine marzo 2007 su 380.000 richieste solo 5.000 risultavano evase. Risulta quindi impossibile ottenere il permesso di soggiorno prima della sua scadenza (massimo tre mesi), e senza permesso gli uffici comunali non possono procedere all'iscrizione anagrafica e dunque alla prosecuzione della procedura di richiesta di cittadinanza. Il ministero si e' gia' dovuto confrontare con i disagi che questi ritardi provocano, e proprio per arginare la situazione ha emanato una direttiva e due circolari (3) ma si e' "dimenticato" dei discendenti degli italiani. Credo sia indispensabile l'emanazione di una circolare ministeriale che consenta ai discendenti di cittadini italiani di potersi iscrivere nelle liste anagrafiche anche senza il rilascio fisico del permesso di soggiorno, subordinando tale iscrizione all'esibizione della ricevuta rilasciata dall’ufficio postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di permesso, nonchè della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana che sara' presentata contestualmente alla domanda di iscrizione anagrafica. In tal senso ho depositato una interpellanza al ministro dell'Interno, Giuliano Amato. Qui il testo integrale redatto dall'avv. Emmanuela Bertucci, responsabile di Aduc-Immigrazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=178814 (1) n. 28 del 2002 (2) 20 febbraio 2007 (3) numero 16 e 17 del 2007: consentono agli stranieri titolari di permesso di soggiorno in fase di rinnovo di rinnovare la carta di identita' e a chi fa ingresso per lavoro sulla base dei flussi 2006, di godere da subito dei diritti che il futuro permesso di soggiorno conferira' loro, fra cui la possibilita' di iscriversi da subito nelle liste anagrafiche. ACQUA E SICCITA' Circa 1,4 miliardi di persone non ha acqua potabile a sufficienza, 1 miliardo beve acqua non sicura, 3,4 milioni muoiono ogni anno per malattie trasmesse dall'acqua. E' cosi' impossibile avere acqua potabile? Il 71% del globo terrestre e' ricoperto di acqua. Sembrerebbe sufficiente per evitare carenze, conflitti ed epidemie. Purtroppo le acque dolci rappresentano solo il 2% dell'acqua disponibile mentre il restante 98% e' acqua salata. Di quel 2% l'acqua utilizzabile e' solo l'1%, perche' il resto sta nei ghiacci polari (75%) o nel sottosuolo (24%), ed e' mal distribuita e mal utilizzata. Se per le esigenze di vita bastano 2,5 litri al giorno, in realta' nel nostro paese ne consumiamo ben 215. Si prevede che nel 2020 3 miliardi di persone non avranno accesso all'acqua. La dotazione minima d'acqua per vivere e' di circa 50 litri al giorno. Un africano fortunato di una regione rurale subsahariana ne consuma meno di 20. Siamo quindi responsabili del cattivo uso di una risorsa indispensabile? In parte si', ma il nostro apporto al consumo e' minimale. La Fao ha calcolato che su 5000 chilometri cubi di acqua consumati nel mondo, circa 3.500 vanno all'agricoltura, 1.000 circa all'industria e circa 200 agli usi civili. Dunque il maggior consumo e' quello agricolo e in questo settore si dovrebbero sfruttare sistemi di irrigazione piu' razionali. C'e' poi l'acqua salata che potrebbe essere utilizzata con opportune tecniche di desalinizzazione che potrebbero essere sviluppate per l'abbattimento dei costi. Per converso l'Italia e' il Paese con il piu' alto consumo di acqua imbottigliata in Europa: il 60% dei cittadini non beve più l'acqua degli acquedotti. E questo ci dovrebbe far riflettere sulla fiducia che hanno i consumatori dell'acqua che sgorga dai rubinetti. Nel 2005 si consumavano 188 litri pro-capite l'anno di acqua in bottiglia; una spesa di 260 euro/anno a famiglia, per un giro d'affari nazionale di 2.840.000.000 euro e una produzione di 100.000 tonnellate di plastica. Certo anche noi possiamo fare la nostra parte, in piccolo, e fare un uso razionale di una risorsa cosi' preziosa. La tabella seguente puo' aiutare a capire lo spreco. Ripartizione percentuale del consumo di acqua potabile in una famiglia italiana: 1. Il 23% per pulizie personali (bagno, doccia, denti e mani); 2. il 14% per lavaggio (vestiti, biancheria, piatti e pentole); 3. il 13% per usi di cucina (cottura, verdura, frutta); 4. il 28% negli sciacquoni di gabinetto; 5. il 14% nelle annaffiature; 6. l'8% in perdite di impianti. Fa una certa impressione constatare quanto ne buttiamo! DISEGNO DI LEGGE SULL'IMMIGRAZIONE. BUONI I PROPOSITI, MA I FLUSSI TRIENNALI SONO UN BOOMERANG, OCCORRONO QUELLI CONTINUI Nel disegno di legge dei ministri Giuliano Amato e Paolo Ferrero ci lascia perplessi la scelta di pianificare i flussi di ingresso su base triennale anziche' annuale, salvo poi "sforare" per le categorie di lavoratori di cui l'Italia ha piu' bisogno, le colf e le badanti. Il sistema delle quote prefissate per legge o decreto, infatti, rappresenta uno dei fallimenti della legge Bossi Fini, che aggrava il problema della clandestinita' indotta, quella derivante dalla mancanza di possibilita' di ingresso regolare. Le domande per i flussi del 2006 ne sono state esempio, inducendo il ministro Amato ad accettare tutte le domande fino ad una certa data (superando il criterio che oggi decide di mantenere), stante l'esorbitante numero di richieste pervenute. Ancora oggi, a distanza di oltre un anno, siamo in attesa del rilascio dei nulla osta e dei permessi! Insomma, una grave forzatura in cui si finge che gli stranieri se ne stiano a casa in attesa che un lavoro piova dal cielo dall'altra parte del pianeta.... A nostro avviso deve esser superato, e non triennalizzato, questo sistema, complice della clandestina'; devono esser abolite le quote pre-stabilite e occorre disporre durante tutto l'anno la possibilita' di lavorare regolarmente, previo esame dei presupposti (lavoro, casa ecc...). La clandestinita' che resterebbe non sarebbe piu' indotta, ma reale e quindi d combattere severamente. Il nuovo disegno di legge prevede anche il positivo recupero dell'istituto dello sponsor quale ulteriore mezzo di ingresso per lavoro: un garante durante un periodo di tempo prestabilito entro il quale il garantito deve trovare impiego. Lo sponsor ha il pregio di favorire gli ingressi a catena di parente, amico, fratello dell'amico e cosi' via, ricreando sul nostro territorio quella rete positiva di relazioni e affetti che lo straniero ha lasciato nel proprio Paese. Ben venga lo sponsor, ma solo se messo nelle condizioni di funzionare realmente, cioe' al di fuori dei limiti numerici delle quote di ingresso e durante tutto l'anno solare. Altrimenti non sara' che un duplicato di un sistema a singhiozzo che fino ad oggi si e' rivelato vessatorio, ipocrita e di fatto incentivante la clandestinita'. Ci auguriamo che il testo definitivo che uscira' dal Parlamento conformi i propri contenuti agli obbiettivi che si propone. Per approfondire le nostre osservazioni sul disegno di legge del Governo: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=157997 WIND E DECRETO BERSANI. ILLEGITTIMA LA DISATTIVAZIONE DELLE SIM TRASCORSI 12 MESI DALL'ULTIMA RICARICA Dopo il cambio illegittimo di piano tariffario da Wind 10 a Wind 12, questo gestore telefonico torna all'attacco, con un nuovo tentativo di vanificare gli effetti del decreto Bersani. Wind ha infatti iniziato a disattivare le schede telefoniche dei suoi clienti che non avevano effettuato una ricarica negli ultimi dodici mesi, salvo poi proporre agli (ex) utenti l'attivazione di un nuovo numero sul quale versare il credito residuo. Che vantaggi trae il gestore telefonico da questa operazione? Far “morire” i vecchi piani tariffari collegati alle schede e IMPORRE i nuovi, piu' costosi. Chi invece non volesse cedere al “ricatto” di passare ad un nuovo piano tariffario, dovra' pagare un “riscatto” di 5,00 euro per riavere indietro il proprio credito residuo. Il decreto Bersani vieta agli operatori telefonici di imporre “termini temporali massimi di utilizzo del traffico o del servizio acquistato”, e Wind, interpretando a suo modo la norma, la intende come divieto di far scadere il credito residuo e non le sim. Il divieto del decreto Bersani, pero', e' per il "servizio acquistato". E che cosa e' la sim se non un servizio? Quando andiamo a comprare una sim non vogliamo di certo la carta in se', ma i servizi che con essa acquistiamo: l'attribuzione di un numero di telefono e la possibilita' di utilizzarlo per ricevere ed effettuare chiamate. La stessa Wind nelle "Condizioni di utilizzo della Sim" pubblicate sul suo sito (2), definisce la sim un servizio: 1 - "con la carta ricaricabile SimWind e con un telefonino Dual Band puoi usufruire dei servizi di telefonia mobile di Wind"; 2 - "la carta al momento dell'acquisto e' abilitata solo alle chiamate d'emergenza". Dovra' dunque essere "attivata" - in quanto servizio, appunto; 3 - "E' vietato effettuare, in alcun modo e sotto qualsiasi forma, la rivendita del servizio di telefonia mobile a terzi"; 4 - "E', comunque, vietato un utilizzo della carta che alteri le caratteristiche del servizio di telefonia". Consigliamo a tutti gli utenti cui e' stata disattivata la sim di intimare a Wind l'immediata riattivazione con una raccomandata AR di messa in mora e di segnalare l'accaduto all'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni (4) (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=175817 (2) http://155.libero.it/pls/portal30/w155.page_offerta.item?id=336 (3) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 (4) http://www.agcom.it RIFIUTI. IL LAZIO FINIRA' COME LA CAMPANIA E' allarme rosso per i rifiuti nel Lazio. La capacita' dell'attuale sistema basato principalmente sulle discariche, e' arrivato al limite. Il tira e molla tra il Presidente della Regione, Piero Marrazzo, e il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraio Scanio, rischia di mandare alle calende greche la soluzione del problema. Le immagini della Campania, con montagne di rifiuti lungo le strade o in depositi temporanei, puo' diventare una realta' a breve termine anche nel Lazio. Quello che si prospetta e' un aumento delle tassa sui rifiuti: inviare le ecoballe in un termovalorizzatore in Germania ha dei costi che qualcuno deve sostenere e, come al solito, il cerino acceso verra' lasciato in mano agli utenti. Nel 1993 (preistoria) l'allora Giunta regionale del Lazio approvo' un piano, proposto dall'assessore all'Ambiente (lo scrivente, Primo Mastrantoni) per la costruzione di 5 termovalorizzatori, 2 per la Provincia di Roma, 1 ciascuna per le Province di Latina e Frosinone, 1 per le Province di Viterbo e Rieti. La proposta era accompagnata da sostanziosi investimenti per la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti. L'iniziativa fu trasmessa al Consiglio regionale per l'approvazione. Purtroppo ci fu l'ennesima crisi di Giunta e non se ne fece piu' nulla. Nei successivi 10 anni (1995-2005) si succedettero Giunte di sinistra e di destra ma il problema dei rifiuti nel Lazio, e in particolare a Roma, rimase sostanzialmente insoluto. A questa incapacita' di governare, si e' aggiunta la beffa del commissariamento della regione Lazio, effettuata dal precedente governo Berlusconi e reiterata dal governo Prodi. Si commissaria un Ente che non e' in grado si assolvere ai propri compiti ma il commissario non puo' essere il Presidente della Regione, cioe' proprio dell'Ente che viene commissariato. Insomma si dichiara che una struttura non funziona e se ne mette a capo il responsabile. Che pasticcioni, questi governanti! Siccita' Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=178850 NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - Embrionali: in Spagna vanno alla ricerca, in Italia non si sa. E quelle dei cordoni ombelicali? E' uscito il numero centotrentotto, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_138.html OCCHIALI DA SOLE. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Con la bella stagione e la maggiore incidenza dei raggi solari diventa frequente l'uso di occhiali da sole, il cui scopo, e' bene ricordarlo, e' quello di proteggere gli occhi dalle radiazioni solari. La tentazione di rivolgersi alla prima bancarella e' forte, vista la differenza tra i prezzi praticati dal tradizionale negozio di ottica e quelli del venditore ambulante. A differenza della falsa borsetta griffata, il cui acquisto non provoca un danno alla salute, gli occhiali da sole, quando non sono conformi alle prescrizione di legge (1), possono causare danni alla vista, cioe' cataratta, degenerazione maculare e congiuntiviti. Gli occhiali da sole fuori legge sono proprio quelli messi in vendita sulle bancarelle, per strada o sulle spiagge da improvvisati venditori, spesso extracomunitari. Come scegliere dunque un buon paio di occhiali? Gli occhiali da sole devono essere accompagnati dalla nota informativa, prevista tra l'altro dalla legge, dove sono indicati: * il fabbricante o mandatario; * il grado di protezione, la categoria (da 0 a 4, dal piu' chiaro al piu' scuro); * i limiti di impiego; * le istruzioni d'uso; * la marchiatura CE (conformita' europea). Certo tutto questo non basta, perche' la nota informativa puo' essere allegata anche ad un paio di occhiali fasulli. Allora? Non rimane che rivolgersi ad un ottico di fiducia ricordando che, a parita' di prestazioni, spesso e' la marca che fa lievitare il prezzo. (1) Decreti Legsl. n. 475/1992 e n.10/1997. Direttiva comunitaria 89/686/CEE. (2) Per approfondimenti si veda: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=118551 MUSEI CHIUSI A FIRENZE PER BUROCRAZIA. I DANNI DELLO STATALISMO. PRIVATIZZARE! Lunedi' 30 aprile e martedi' 1 maggio a Firenze i musei principali (tra cui la Galleria degli Uffizi e l'Accademia) saranno chiusi. Il 1 maggio non si tocca! Il lunedi' e' giorno di chiusura, come i barbieri prima delle lenzuolate del ministro Bersani. Si poteva pero' ovviare al lunedi' perche' e' una decisione locale... impossibile, che' chi decide per i fondi si riunisce una volta al mese e di questo accavallamento di feste se ne sono accorti troppo tardi e di altri fondi da altre fonti, non se ne parla neanche, sono gia' destinati a formazione e aggiornamento. Insomma una storia di burocrazia mista all'abituale ottusita' populista che, oltre ai musei, in alcuni giorni canonici vede le citta' anche senza autobus pubblici: primo maggio, Pasqua, Ferragosto, Natale e Capodanno. In quelle parti del mondo dove queste feste sono tali, in quei giorni ci si sposta, si va ai musei, si leggono i giornali e si vedono le news televisive con soluzione di continuita', ma nell'Italia papalina e statalista, in nome dei diritti alle feste (tutti insieme in coda da qualche altra parte) e della rigida burocrazia, l'interruttore viene spento. I danni sono palesi per tutti e si evidenziano nell'aspetto economico. Ci verrebbe da invitare le autorita', nazionali e locali, a riflettere su come superare velocemente questa impasse, ma ci rendiamo conto che parleremmo contro dei muri di gomma con dietro macchine infernali. Ad esserne coinvolti sarebbero il ministero del Lavoro e quelli dei Beni Culturali e dei Trasporti, le amministrazioni comunali e provinciali di citta' come Firenze (e relativi consigli di quartiere e amministrazioni dei comuni delle rispettive aree metropolitane), nonche' le amministrazioni regionali di appartenenza e –perche' no- le amministrazioni delle comunita' montane, quindi i sindacati, i prefetti, i comandanti delle forze dell'ordine (quattro o cinque) e le varie associazioni di categoria (commercianti, albergatori, trasporto pubblico e privato, etc), insomma un "ambaradan" incredibile, simile a quello che sfila davanti al premier designato quando deve formare un governo si' da capire chi scontentare meno. Solo l'idea di metterli tutti insieme fa venire i brividi alla schiena e rimpiangere quando c'era il Podesta', con poteri esecutivi ben diversi dal suo successore Prefetto. Ma siccome il Podesta' non ci piace e, allo stato dei fatti, la missione sarebbe impossibile, forse il primo passo –molto timido, ma primo- sarebbe vendere gioielli come Uffizi e Accademia a privati veri (con la totale esclusione di quei finti privati che hanno il capitale pubblico), si' che dalle logiche della burocrazia e dei finti diritti si passerebbe a quelle del profitto e della concorrenza, potendo decidere di essere aperti o chiusi quando e quanto lo ritengono opportuno e comprendendo –per esempio- che la quantita' di biglietti di questi due giorni di chiusura sarebbe piu' che sufficiente a coprire le spese. Fantascienza? Non per imprenditori, lavoratori, consumatori, ma probabilmente lo e' per i burocrati. TELECOM: CI RIMETTERA' IL CONSUMATORE C'e' qualcosa che non quadra nell'operazione Telecom. La societa' spagnola Telefonica compra azioni a 2,82 l'una, lo stesso prezzo offerto dagli americani di AT&T e Movil. Perche' non si e' venduto agli americani e ceduto agli spagnoli? Marco Tronchetti Provera dichiara (1) che avrebbe potuto vendere a piu' di 3 euro. Perche' un imprenditore, che ha come fine il guadagno, ci rinuncia? Si e' detto della interferenza della "politica" vale a dire dei nostri governanti. E cosa offriranno in cambio i nostri governanti a coloro che sono intervenuti nell'operazione Telecom, cioe' Intesa-San Paolo, Mediobanca, Generali, Sintonia-Benetton, che hanno comperato una societa' con una montagna di debiti? Improvvisamente banche e imprenditori sono diventati il buon Samaritano? No, ovviamente. Una mano prende e l'altra da'. Cosa potra' dare alle banche e a Benetton, il Governo Prodi? Lo vedremo nei prossimi mesi da quello che il Governo fara' o meglio, non fara', per esempio, sulla legge sul risparmio, sulla questione autostrade e sulla italianita' delle nostre imprese. Una prima indicazione l'ha gia' data Antoine Bernheim delle Generali quando invoca la difesa del Governo contro le future invasioni degli stranieri. Proviamo a fare le Cassandre: scommettete che il cerino acceso passera' ai consumatori? (1) Corriere della Sera, 30.4.2007 ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi LA GESTIONE DELL'OTTO PER MILLE DELLO STATO/3 DAL 1998 AI NOSTRI GIORNI A) La gestione dell'OPM statale fuori dalla normativa prevista dal DPR 76/1998 Questo capitolo del Dossier OPM si articola nel modo seguente: 1 - PREMESSA 2 - IL DPR 76/1998: UNA NORMATIVA MOLTO IGNORATA 3 – APPENDICE 1 - PREMESSA Dopo aver spiegato perche' esiste un OTTO PER MILLE (OPM) a diretta gestione statale (http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=93577 ) e come questo meccanismo dovrebbe funzionare, secondo la sua propria normativa (DPR 76/1998 e succ. mod. del DPR 250/2002) (http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=149625 ), passiamo adesso a vedere come sono state effettivamente gestite le somme dell'OPM dell'IRPEF destinate allo Stato. Giovera' ricordare, in questa sede, che l'OPM assegnato allo Stato attualmente ha, per cosi' dire, due sorgenti: quella che scaturisce dalle indicazioni dei contribuenti e quella che nasce dall'attribuzione allo Stato delle quote non espresse dei Valdesi e delle Assemblee di Dio in Italia (ADI), in quanto queste due confessioni cristiane accettano solo la quota espressa. E, anche se e' vero che i Valdesi hanno firmato proprio nella primavera 2007 una modifica alla loro Intesa nel senso di una loro partecipazione anche alla ripartizione della quota non espressa, e' pur vero che tale modifica potra' andare in vigore soltanto dal momento della sua ratifica da parte delle Camere; il che significa quindi che, prima di incassare anche la quota non espressa, i Valdesi dovranno comunque attendere quattro anni da quello della ratifica, e questo per il noto sistema per cui, per esempio nel 2007, si distribuisce l'OPM relativo all'IRPEF del 2003 (denuncia del 2004). Come e' altresi' noto, soltanto la Chiesa cattolica sfugge a questo sistema, in quanto ad essa, per disposizione della L. 222/1985, viene pagato ogni anno (dal 1990) un congruo anticipo che viene successivamente conguagliato. Venendo dunque alla gestione dell'OPM statale occorre fare un intervento articolato, anche per motivi di praticita' e leggibilita' dei dati. Infatti tale quota OPM e' (stata) gestita in gran parte senza tenere conto delle direttive della L. 222/1985 (art. 47 e 48) e del DPR 76/1998 che da esse scaturisce (e a nulla sono valsi i rilievi di deputati e senatori delle commissioni parlamentari, peraltro consultive, di cui si riporta in appendice, a mo' di esempio, quello dell'on. A. Monticone nel 2000). Dividiamo percio' la materia in due parti pubblicate separatamente: A) la gestione OPM fuori dalla sua propria normativa, B) la gestione secondo la normativa. Alla fine ci sara' un terzo capitoletto: C) uno sguardo sugli aspiranti beneficiari, in cui si esamineranno i dati relativi alle domande indirizzate allo Stato, quelle considerate non valide e quelle considerate valide, e, infine, quelle che hanno ricevuto il finanziamento sperato. 2 - IL DPR 76/1998: UNA NORMATIVA MOLTO IGNORATA "Il Presidente del Consiglio dei Ministri … visto l'art. 48 della L. 222/1985 … visto il DPR 76/1998 … fa come gli pare" . Questo potrebbe essere il riassunto della gestione dell'OPM statale per tutti gli anni dal 1998 al 2006, fatta eccezione per il 2002 e il 2003. Infatti, a parte questi due anni, in cui tutta la somma e' stata destinata agli interventi previsti dalla normativa vigente (fame nel mondo; calamita' naturali; assistenza ai rifugiati, conservazione dei beni culturali), in tutti gli altri anni (1998-2001 e dal 2004 in poi) la quota dell'OPM statale e' stata utilizzata largamente al di fuori della normativa dettata dal DPR 76/1998, ed e' stata considerata un comodo pozzo di san Patrizio, a cui i diversi governi hanno attinto per bisogni piu' o meno impellenti, ma sempre al di fuori, appunto, della normativa vigente. Dal 1998 al 2001 lo strumento degli storni e' stato quello dei decreti legge registrati coscienziosamente nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) con la somma originaria attribuita allo Stato e gli eventuali assestamenti di bilancio. Dal 2004, invece, il comma 69 dell'art. 2 della L. 24.12.2003, n. 350, la cosiddetta "Finanziaria 2004", ha disposto che dall'OPM statale del 2004,2005 e 2006, si sarebbero dovuti defalcare, per cosi' dire, "alla fonte" 80 milioni di euro, ragion per cui nell'apposito capitolo del Tesoro dedicato all'OPM non e' piu' iscritta la somma effettivamente toccata allo Stato, ma soltanto il "resto", che, di anno in anno, si fa piu' misero. E' cosi' che anche il DPCM non riporta piu' la cifra che viene attribuita allo Stato dalle scelte espresse e non espresse (piu', come abbiamo detto, dalle quote non espresse dei Valdesi e delle ADI), ma, appunto, solo la cifra effettivamente gestita secondo il DPR 76/1998. Di conseguenza, se vogliamo sapere quanto e' stato attribuito allo Stato bisogna fare noi dei conti per deduzione … sperando che tornino. Le cose non miglioreranno neppure in futuro, in quanto anche l'attuale governo, nella tormentosa e tormentata finanziaria 2007, ha ribadito questo prelievo "alla fonte", limitandolo a 35 milioni di euro per il 2007, ma riportandolo a 80 milioni (se ci saranno!!!) per il 2008 e 2009. Ecco il testo del comma 1233 del famigerato art 1 (e unico) della Legge 296/2006 "Manovra 2007": "Il comma 69 dell'articolo 2 della L. 24 dicembre 2003, n. 350, e' sostituito dal seguente: '69: L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), e' ridotta di 35 milioni di euro per l'anno 2007 e di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009". Passiamo adesso ad analizzare, anno per anno, quelli che io, benevolmente, chiamo "storni" e, malevolmente, "autoscippi", avvertendo che per gli anni 1998-2001 le cifre sono fornite in milioni di lire con conversione in euro. ANNO 1998 (dichiarazioni del 1995 per i redditi del 1994) OPM assegnato allo Stato: Lire 175,201 (euro 90.483.765,18) Decurtazione con Decreti Legge: Lire 140.000 (euro 72.303.965,87) (79,90%) Resto per spese secondo normativa: Lire 35.201 (euro 18.179.799,31) (20,10%). [I Decreti Legge furono 3, e precisamente: 1. D.L. 30.1.1998, n. 6 (convertito in Legge 30/3/1998, n. 61): Interventi zone terremotate Marche e Umbria Lire 35.000 (euro 18.075.991,47); 2. D.L. 17.2.1998, n. 23 (conv. in Legge 8.4.1998, n. 94): sperimentazioni cliniche oncologiche Lire 5.000 (euro 2.582.284,50); 3. D.L. 11.6.1998, n. 180 (conv. in Legge 3.8.1998, n. 267):Interventi disastro franoso zone Campania Lire 100.000 (euro 51.645.689,91)]. ANNO 1999 (dichiar. 1996 per i redd. 1995) OPM assegnato allo Stato: Lire 201.240 (euro 103.931.786,37) Decurtazione con Decreti Legge: Lire 166.500 (euro 85.990.073,70) (82,74%) Resto per spese sec. normativa: Lire 34.740 (euro 17.941.712,67) (17,26%) [I Decreti Legge furono ancora 3, e precisamente: 1. D.L. 28.1.1999, n. 12 (conv. in Legge 29.3.1999, n. 77): disposizioni urgenti relative a missioni di internazionali di pace: Lire 40.000 (euro 20.658.275,97) 2. D.L. 21.4.1999, n. 110 (conv. in Legge 18.6.1999, n. 186): Autorizzazione all'invio in Albania e in Macedonia di contingenti italiani nell'ambito della NATO per compiti umanitari e di protezione militare, nonche' rifinanziamento del programma di aiuti italiani all'Albania e di assistenza ai profughi: Lire 100.000 (euro 51.645.689,91); 3. D.L. 13.5.1999, n. 132 (conv. in Legge 13.7.1999,, n. 226): Interventi urgenti in materia di protezione civile: Lire 26.500 (euro 13.686.107,83)]. ANNO 2000 (dichiar. 1997 per i redd. 1996) OPM assegnato allo Stato: Lire 192.745,716 (euro 99.544.854,80) Decurtazione con Decreti Legge: Lire 110.000,000 (euro 56.810.258,90) (57,10%) Resto per spese sec. normativa: Lire 82.745,716 (euro 42.734.595,90) (42,90%) [Un unico Decreto Legge: D.L. 7.1.2000, n. 1 (conv. in Legge 7.3.2000, n. 44): Disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace Lire 110.000 (euro 56.810.258,90)]. ANNO 2001 (dichiar. 1998 per i redd. 1997) OPM assegnato allo Stato: Lire 216.478,708 (euro 111.801.922,25) Decurtazione con Decreti legge: Lire 150.250,000 (euro 77.597.649,09) (69,46%) Resto per spese sec. normativa: Lire 66.228,708 (euro 34.204.273,16 ) (30,54%) (Un unico Decreto Legge: D.L. 29.12.2000, n. 393 (conv. in Legge 28.2.2001, n. 27): proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonche' dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania Lire 150.250 (euro 77.597.649,09) ANNO 2002(dichiar. 1999 per i redd. 1998) OPM assegnato allo Stato: euro 99.229.249,00 tutto distribuito secondo la normativa ANNO 2003(dichiar. 2000 per i redd. 1999) OPM assegnato allo Stato: euro 101.458.441,64 tutto distribuito secondo la normativa ANNO 2004(dichiar. 2001 per i redd. 2000) OPM assegnato allo Stato (per deduzione): euro 100.517.592,00 Decurtazione alla fonte: euro 80,000.000,00 (87,14%) Resto gestito secondo la normativa: euro 20.517.592,00 (20,41%) [la decurtazione "alla fonte" e' ai sensi del comma 69 art. 2 della L. 24.12.2003, n. 350] ANNO 2005(dichiar. 2002 per i redd. 2001) OPM assegnato allo Stato (per deduzione): euro 91.812.067,37 Decurtazione alla fonte: euro 80.000.000,00 (87,14%) Resto gestito secondo la normativa: euro 11.812.067,37(12,86%) [decurtazione "alla fonte" come sopra] ANNO 2006(dichiar. 2003 per i redd. 12002) OPM assegnato allo Stato (per deduzione): euro 89.719.586,80 Decurtazione alla fonte: euro 85.000.000,00 (94,74%) Resto gestito secondo la normativa: euro 4.719.586,80 (5,26%) [Qui abbiamo due decurtazioni "alla fonte". La prima, di 80 milioni, come sopra; la seconda, di 5 milioni per effetto dell'art. 1 quater, comma 4 del D.L. 5.10.2004, n. 249, conv. in legge con modifiche dall'art. 1 della L. 3.12.2004, n.291]. (aggiornamento al 26 aprile 2007) 3 - APPENDICE Si riporta qui l'intervento dell'on. Alberto Monticone tenuto il 12 ottobre 2000 in sede di Commissione Pubblica Istruzione alla Camera a proposito della bozza di Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo alla gestione dell'OPM statale dell'anno 2000 (dich. Red. 1997 per i redditi del 1996). "Il relatore MONTICONE illustra lo schema di decreto in titolo, osservando anzitutto che, da un punto di vista metodologico, esso rispecchia abbastanza fedelmente le indicazioni espresse dal Parlamento ed in particolare dalla Commissione negli anni passati. Lo schema suddivide infatti i finanziamenti per aree geografiche, con un apprezzabile sforzo di equilibrio nel ponderare le regioni in termini demografici e dimensionali e nel considerare le domande pervenute dagli specifici ambiti territoriali. Addirittura, e' stato adottato un algoritmo che, nel determinare i parametri di assegnazione, tenesse conto di due dati obiettivi quali la popolazione residente e il numero delle istanze presentate. Inoltre, la ripartizione dei fondi destinati ai beni culturali e' stata compiuta con l'obiettivo di non disperdere i finanziamenti, concentrandoli al contrario su un numero piu' ridotto di progetti che rivestissero tuttavia un rilievo incontrovertibilmente significativo. Nel valutare positivamente tale inversione di tendenza rispetto al passato, il relatore esprime altresi' apprezzamento per la decisione di includere i beni librari e archivistici fra i beni culturali cui destinare i fondi in questione. Rimangono tuttavia, a suo giudizio, due ordini di perplessita': anzitutto, non sono sufficientemente chiariti i motivi per cui alcuni interventi, che pure avevano registrato il parere favorevole delle amministrazioni competenti, non sono stati finanziati; inoltre, appare stupefacente che fra le domande non accolte perche' non pervenute nei termini ve ne siano molteplici di organi periferici del Ministero per i beni e le attivita' culturali quali le sovrintendenze. Quanto poi al merito del provvedimento, egli rileva con compiacimento che i fondi disponibili siano piu' consistenti rispetto agli anni passati. Non puo' essere tuttavia sottaciuto il fatto che, dall'originario stanziamento pari a 200 miliardi, siano stati sottratti 110 miliardi per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace. Tali missioni, benche' facciano senz'altro onore al nostro Paese, potrebbero infatti a suo giudizio essere piu' opportunamente finanziate a carico di altri capitoli di bilancio. Ne' va dimenticato - prosegue - che, dei circa 83 miliardi residui, ai beni culturali ne sono destinati solo 51, atteso che 11 sono stati finalizzati ad interventi per calamita' naturali e 21 all'assistenza dei rifugiati. Nel condividere la scelta di destinare l'intero importo per l'assistenza ai rifugiati alla costituzione di un sistema nazionale integrato ed in rete, egli osserva poi che, per quanto riguarda gli interventi sui beni culturali, essi rispettano in linea generale l'opzione di fondo di operare su progetti di grande rilievo, con qualche piccola eccezione su cui si riserva di intervenire piu' avanti. Rileva infine che gli interventi sugli organi musicali storici, benche' senz'altro condivisibili nel merito, avrebbero probabilmente dovuto trovare piu' idonea collocazione nell'ambito del disegno di legge ad hoc, da tempo approvato dal Senato ed inspiegabilmente fermo presso la Camera dei deputati (A.S. n. 3553, ora A.C. n. 6269). Conclusivamente, dichiara di condividere in linea generale la ripartizione avanzata dal Governo e propone di conseguenza di esprimere un parere favorevole. Sottolinea tuttavia che, delle 910 domande pervenute, ne sono state accolte solo 85 e che quindi si impone la necessita' di ulteriori chiarimenti sui criteri adottati nella scelta degli interventi da finanziare. Tale parere si trova anche a questo indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/allegato.php?id=40247&Oid=40194 che e' un allegato all'articolo del 15.4.2001 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=40194 ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi Insalata di Milanetta in salsa cinese Una pattuglia della Polizia municipale si accosta lentamente. Esce un agente, contesta qualcosa, poi tenta di spingere dentro la macchina una donna cinese. Non siamo nella comunista Cina. Non siamo nemmeno nella patria del KGB, a Mosca. Siamo nel luogo immaginario del capitalismo pulsante, della citta' supermoderna che non dorme mai, in quell'angolo di cultura rappresentativa del "non plus ultra italiano", che non si spegne mai, che si rinnova giornalmente: Milano. Ma, e' proprio cosi'? L'ho visitata poco, saranno state quindici volte. Quel luogo considerato cuore dell'economia italiana, mostra ogni suo ridicolo perdente passo con il futuro. E coloro che vantano il passato esasperandolo fino all'inverosimile, hanno in conto una non considerazione del presente, che si fa piccolo, insignificante, vuoto. Questa e' Milano, grande di fuliggini e scheletri nel passato, e vuota nel presente. Il passato fatto di quell'economia finta, chiamata di Stato perche' pagata da tutti i cittadini, da tutti noi. E' cosi' stata l'economia della Pirelli e, dopo ancora, l'economia della Telecom, e dopo ancora tanti e tanti "ancora", piatti grassi, gonfiati con i sacrifici di tutti gli italiani. Milano e' questa, una struttura irrealistica da immagine realistica. L'irrealismo di capitale europea ed il realismo di paesello di provincia. Un'anima che pulsa su un corpo che non esiste. Questa e' Milano, fredda, vuota, provinciale. Non ci si puo' permettere che questo grigiore colpisca altre identita' culturali, come quella cinese. Non possiamo permettere che questa capitale del nulla, diventi la capitale del razzismo xenofobico. Non possiamo permettere che sindaci come quelli di Milano, dalla politica piu' arretrata, rozza e disforme, facciano atti chirurgici contro la globalizzazione culturale e di mercato. La forza di un Paese e' tutta qui: l'integrazione culturale. E noi siamo debolissimi. Il rispetto delle leggi possiamo avanzarlo quando noi medesimi siamo certi di poterlo fare. Chi in Italia e' certo di non essere fuorilegge? Se il medesimo sistema di leggi e' stato concepito per far essere il cittadino autentico fuorilegge? Per ricattarlo, come nei piu' concisi regimi illiberali. Cosa pretendiamo dai cinesi? Che vivano in Italia, oppressi e segregati come vivevano a casa loro? Dovremmo ringraziarli, troviamo buona merce a prezzi ottimi. E dato che a Milano, con il seguito dei capitalisti fantasma senza un soldo, ci hanno arricchito rubandoci, noi dei cinesi ne siamo contenti perche' ce ne gioviamo. Le TOD's? Ve le vendo io, a 33 euro. Sono decisamente uguali, esattissime. Tranne che nel prezzo. Non permettiamo che le Tod's se le compri soltanto la signora Sindaco di Milano, la banda jazz che li l'ha collocata, il Tronchetto della Telecom, i Cusani e tutto l'altro seguito della casa circondariale che ha rubato, ingannato, svenduto l'onore, la fiducia, i soldi della brava, onesta, lavoratrice gente come noi. Milano, non farci piu' piangere. Per favore. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Carta dei Valori della cittadinanza e dell'integrazione Non ci convince. Ribadire il vincolo alla Costituzione e alla legalita' Lo scorso 23 aprile il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha divulgato la Carta dei Valori della cittadinanza e dell'integrazione, preparata da un comitato scientifico che in questi mesi ha consultato numerosi rappresentanti di diverse comunita' religiose. Si tratta di un documento che, secondo le intenzioni dello stesso ministro, non sara' vincolante e "accompagnera' verso la cittadinanza italiana" le comunita' religiose che decideranno di sottoscriverlo. Pur comprendendone le ragioni politiche e mediatiche, non condividiamo ne' la forma ne' la sostanza della Carta del Valori in questione. Ecco perche'. In primo luogo ci lascia perplessi che lo Stato italiano senta il bisogno di trovare valori condivisi proprio con le comunita' religiose. A che pro? Che rappresentativita' hanno queste comunita'? E chi rappresentano? Perche' non concordare valori con i peruviani piuttosto che con i cinesi o i senegalesi? Il rapporto di uno Stato laico con le religioni non dovrebbe esser certo quello di concordare assieme i valori condivisi con entita' religiose di dubbia rappresentanza... ma di deciderlo attraverso le istituzioni parlamentari, democraticamente elette. Chi ha l'ambizione di vivere secondo la propria cultura si accerti che nel Paese prescelto essa non contrasti con l'ordinamento giuridico. E avra' la garanzia di esser rispettato. Inoltre, la Carta riporta nominandoli (sminuendoli) come "valori" i principali contenuti, istituti e principi generali del nostro ordinamento giuridico. Tale operazione, rischia tuttavia di fondarsi e fondare confusione ed equivoco, dovuti ad un buonismo e ad un pericoloso relativismo culturale. Si spazia, infatti, da passi interi della Costituzione (liberta', uguaglianza, dignita') affiancati a principi di diritto, derivazioni e corollari, previsti nel nostro ordinamento (es. uguaglianza fra marito e moglie, liberta' nella scelta matrimoniale -chiaro riferimento al caso di Ina– il diritto all'assistenza sanitaria e sociale, all'istruzione), fino a precetti di buon costume, proclami di amicizia, fratellanza, unione fra gli uomini. Ma questi -molti almeno- non sono, o meglio non sono piu' solo "valori"! Non sono piu' argomento di discussione, di contrattazione, sul tavolo al quale siedono esponenti che sappiamo potrebbero in qualche misura non riconoscerli come propri! Non possono e non debbono in alcun modo formare oggetto di "accordo bonario" di intesa fra Stato Italiano e le comunita' religiose. Tanto piu' laddove si parla di carta di valori non vincolante. Molti fanno parte degli articoli dichiarati ormai immodificabili della nostra Costituzione! In uno Stato di diritto, i valori costituiscono un minus rispetto al diritto codificato, tanto piu' proveniente dalla Carta Costituzionale sulla quale il patto sociale ha gia' deciso e dalla cui cornice non si fuoriesce, cittadini, stranieri, cattolici, cristiani, musulmani, peruviani, canadesi.... Un minus nel senso che costituiscono il sostrato preesistente al diritto. La norma che li contiene e' fase successiva e pattizia di loro riconoscimento esterno, nonche' garanzia su tutto e su tutti (erga omnes) della loro valenza, cogenza e accettazione. Altrimenti non sarebbero norme. Sarebbero auspici. Non c'e' dubbio (non deve esserci alcun equivoco) che chi entra e risiede sul nostro territorio sceglie e pertanto accetta implicitamente -e senza che occorrano carte di valori e tavoli di accordo di sorta- i contenuti della Costituzione (salvo concorrere nei modi previsti alla sua modifica e al cambiamento nei limiti in cui esso e' ammesso). Crediamo che implicitamente la Carta dei Valori sia espressione di un pericoloso atteggiamento, tutto di facciata per fortuna e tipico di un certo relativismo culturale, con il quale si sfoggia una di disinvolta ri-contrattazione di valori in nome dell'integrazione. Che non si debbano mutilare i genitali femminili (a cui si accenna vagamente) non e' piu' solo un valore sul quale si cercano e si raccattano consensi. E' delitto contro la liberta' personale (art. 13 Cost.), e' atto di tortura (art. 3 Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo) ed previsto e punito dal codice penale italiano (art. 592 c.p. Lesioni personali gravissime e pluriaggravate). Insomma, ci sarebbe piaciuto vedere fra le righe del documento, al posto di un sommesso: " ...La carta costituzionale tutela e promuove i diritti umani inalienabili...." un fiero "La Carta Costituzionale riassume i valori, detta e regola i principi generali sui quali si fonda la societa' alla quale avete deciso di unirvi. Tale -e solo tale- Carta e' Legge. Ad essa tutti indistintamente obbediamo e obbediranno tutti -singoli o confessioni o associazioni- coloro che vivono sul territorio italiano a prescindere dalla diversita' etnica, religiosa, culturale" . Ma per dire cio' non c'e' bisogno di sedersi ad un tavolo fra Stato e chiese. Anzi lo si afferma solo non accettando di sedervsi affatto. Basterebbe sentirsi orgogliosi, senza sensi di colpa, senza sfoggianti relativismi, in uno Stato di diritto. Il testo integrale della Carta dei Valori http://www.stranieriinitalia.it/news/carta23apr2007.htm#sommario ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Mutui: i rischi della corsa al tasso fisso Oddio! Rialzano i tassi! La rata del mutuo e' schizzata in alto di 150 euro. Accidenti a me quando ho scelto il tasso variabile! Perche' ha dato retta alla banca? Ah! Se avessi scelto il tasso fisso, era al 4,5%. Ora cambio, la legge Bersani me lo permette senza spese. Da quando i tassi di interesse hanno iniziato a risalire c'e' la corsa al tasso fisso. La rata diventa troppo pesante e urgono immediati provvedimenti. Ma a volte la soluzione e' quella sbagliata, perche' inseguendo troppo "l'attualita'" si finisce per rimanere sempre nella coda piu' lenta. Un po' come quando nell'autostrada intasata si fa zig zag tra le corsie, per tentare di guadagnare gli "indispensabili" chilometri che ci separano dall'uscita. Tante sterzate per nulla, nella stragrande parte dei casi ci si rende conto che il camion rosso che avevamo preso come punto di riferimento e' ancora li', accanto a noi. PER FARE CHIAREZZA Il mutuo e' un finanziamento a lungo termine, si arriva fino a 30 anni, oltre un terzo della vita media di un italiano. Un tempo "infinito", un tempo in cui puo' accadere di tutto. Negli Anni 80 i tassi sui mutui superavano il 20%, da allora e' iniziata una lunga discesa fino ai minimi di un paio d'anni fa, sotto il 5%. Quando si decide di fare il gran passo -acquisto casa e mi indebito- sorge il dilemma: tasso fisso o variabile? Scelta senza soluzione certa, in un certo senso e' una scommessa. Ipotizziamo di accendere un mutuo a 25 anni e di poter scegliere tra un tasso fisso del 6% e uno variabile del 5%. Col tasso variabile abbiamo il vantaggio di avere una rata iniziale piu' bassa, che poi varia seguendo l'andamento del mercato. Vinciamo la scommessa se i tassi mediamente rimangono al di sotto del 6%. In caso contrario perdiamo. Col tasso fisso abbiamo inizialmente una rata piu' alta. Il vantaggio e' di avere la certezza di pagare costantemente una cifra stabilita. Vinciamo la scommessa se i tassi salgono e mediamente si mantengono al di sopra del 6%. In caso contrario perdiamo. Nessuna persona seria puo' dire cosa succedera' ai tassi nei prossimi due anni, figuriamoci che fondatezza possano avere le previsioni a 10, 20 o 30 anni. COME FARE A SCEGLIERE? Rispettiamo le nostre propensioni. Se non amiamo i patemi d'animo e non abbiamo voglia di leggere le relazioni di Mario Draghi, Jean-Claude Trichet e Ben Bernanke (chi sono? Rispettivamente i governatori della Banca d'Italia, della Banca centrale europea e della statunitense Fed), e' meglio optare per il tasso fisso, forse spenderemo di piu' per rimborsare il capitale, ma vuoi mettere la tranquillita'! Senza considerare che col passare degli anni, la rata si “svalutera'” per effetto dell'inflazione. Una rata costante di un milione di lire, per un mutuo a 25 anni contratto nel 1997, dieci anni fa ci spaventava e rappresentava la principale uscita mensile, attualmente e' una delle tante voci di spesa, nel 2017 e' presumibile che i quasi 500 euro saranno una quota ancora meno importante del budget. Ci fermiamo con le previsioni: e' vero che il fenomeno della deflazione [nota 1] l'ha conosciuto in tempi recenti il solo Giappone ma, come gia' detto, nessuna persona seria puo' fare previsioni per tempi lunghi. Chi e' pronto a seguire il mercato ed ha un reddito tale da non essere costretto a stringere eccessivamente la cinghia all'aumentare della rata, il tasso variabile puo' essere la migliore opportunita'. Di recente le banche italiane offrono prodotti a tasso e durata variabili con rata fissa. Anziche' aumentare il pagamento mensile, in caso di rialzo dei tassi aumenta il periodo di rimborso, che si accorcia in caso di discesa. Ci sono delle limitazioni (per un mutuo di 25 anni, di solito, l'allungamento non puo' superare i dieci anni). Puo' essere una buona soluzione per chi, pur accettando il rischio del tasso variabile, vuole pagare ogni mese una cifra stabilita. Le ultime novita' introdotte dal Governo, abbattendo i costi per i clienti in caso di estinzione anticipata o di portabilita' del mutuo [nota 2], rendono la vita piu' semplice. La possibilita' di cambiare banca e la tipologia di mutuo a costi ridotti, pero', potrebbe rendere frenetici: il tasso aumenta e io passo dal variabile al fisso; il tasso scende, passo dal fisso al variabile. UNA FACILE PREVISIONE Il decreto Bersani, convertito con la legge 40/2007, ha previsto l'abolizione delle penali di estinzione per in nuovi mutui (quelli accesi dopo il 2 febbraio 2007), mentre ha delegato il compito di definire i livelli massimi per i vecchi finanziamenti. Se l'Associazione delle banche (Abi) e quelle dei consumatori non troveranno un accordo entro il 2 maggio, decidera' entro il 2 giugno la Banca d'Italia. Tra poco piu' di un mese, quindi, tutti i vecchi mutui potranno essere modificati senza eccessivi oneri. E' c'e' da scommettere che iniziera' la corsa al tasso fisso, alla ricerca della tranquillita' perduta, nella speranza di evitare guai maggiori. E' cosi'? Non nell'immediato. E' presumibile che il tasso variabile applicato sul proprio mutuo sia comunque piu' basso del tasso fisso che si riuscira' a spuntare. Inoltre, non e' detto che i tassi continuino ad aumentare. Le previsioni parlano di un ritocco all'insu' nei prossimi mesi, ma dopo? Un cambio di tasso in questo momento, quando gli stessi crescono da un paio d'anni, potrebbe rivelarsi inutile e costoso. Vale il consiglio iniziale: rispettare le proprie propensioni. Ragionare bene sul da farsi, documentandosi, soprattutto, nel caso si voglia procedere al cambio. Non per arrivare alla certezza, ma per fare una scelta consapevole, accettandone tutti i rischi. Si evitera' di chiudere la stalla quando i buoi sono gia' fuggiti. Nota 1: Deflazione: http://it.wikipedia.org/wiki/Deflazione Nota 2: Legge 40/2007: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=170308 ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA LA CONCILIAZIONE IN CAMERA DI COMMERCIO La conciliazione e', in termini generali, un metodo di risoluzione delle controversie alternativo alla classica causa, metodo che spesso consente di risolvere “amichevolmente” i problemi senza coinvolgere avvocati ed a costi contenuti. Il conciliatore, sia esso un giudice o un soggetto nominato dalla camera di commercio, e' presente solo come paciere e ha il compito di aiutare le parti a raggiungere un accordo. Non viene emessa alcuna sentenza ed il risultato e' vincolante solo se viene trovato un punto d'incontro. Diversamente le parti sono libere di avviare una causa giudiziaria, scelta che puo' comunque essere fatta anche durante il procedimento di conciliazione, dandone opportuna comunicazione. Ricorrere alla conciliazione prima di affrontare una causa puo' essere un'atto volontario (frutto di una scelta) oppure un obbligo. Spesso vengono inserite, nei contratti, clausole che prevedono la facolta', o l'obbligo, di ricorrere al tentativo conciliativo. A volte e' la legge stessa che dispone l'obbligo, come per esempio e' accaduto per le controversie in materia di telecomunicazione, per le quali gli organi a cui rivolgersi sono il CORECOM o, in alternativa, proprio le Camere di commercio (si veda il comunicato: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=106436) Per quanto riguarda le camere di commercio La conciliazione e' un servizio istituito dalla legge 580/93 che ha individuato in tali istituzioni (le varie camere di commercio presenti sul territorio) l'organo ideale per la risoluzione amichevole di controversie commerciali tra consumatori e imprese. Norme successive hanno ampliato le competenze delle camere di commercio che ad oggi riguardano: - Controversie tra imprese e tra imprese e consumatori (l.580/93 e d.lgs.206/05); - Controversie in materia di fornitura di servizi di energia e gas (l. 481/95); - Controversie in materia di subfornitura (l. 192/98); - Controversie in materia di turismo (l. 135/2001); - Controversie in materia di telecomunicazioni (del. n. 182/02/cons. dell’Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni), in alternativa alla conciliazione presso i CORECOM. - Controversie in materia societaria (d.lgs. 5/03); - Controversie in materia di franchising (l.129/04); - Controversia in materia di patto di famiglia (l. 55/06); - Controversie in materia di tintolavanderia (l. 84/06). La conciliazione in camera di commercio e' inoltre stata inserita tra quelle adibili dal consumatore dal codice del consumo (d.lgs.206/05. art.141), il quale ha stabilito tra l'altro che non sono considerabili vessatorie le clausole contrattuali che prevedessero il ricorso agli organi conciliativi. La procedura di conciliazione camerale e' specificatamente disciplinata, a livello nazionale, da un regolamento redatto da UNIONCAMERE nel Maggio 2005. Tale accordo garantisce l'applicazione uniforme delle regole, soprattutto riguardo la gestione degli aspetti operativi della procedura ed i suoi costi. Ogni Camera poi deve approvare, con delibera del consiglio camerale, un proprio regolamento specifico che e' quello di riferimento per i soggetti che vogliono usufruire della procedura. LE REGOLE GENERALI ATTIVAZIONE La procedura puo' essere attivata sia da una sola delle parti coinvolte in un rapporto commerciale o contrattuale (consumatore o imprenditore) o da ambedue, nel caso per esempio in cui sul contratto vi sia una clausola che prevede l'obbligo di esperire un tentativo conciliativo presso la Camera di commercio. In ogni caso, chi vuole attivarla deve presentare una domanda allo sportello di conciliazione della Camera di commercio di pertinenza (quella della provincia di residenza) indicando la tipologia della controversia e tutti gli elementi richiesti. La domanda puo' essere presentata utilizzando il modulo proposto dalla Camera oppure su carta libera, inserendo tutti gli elementi presenti sul modulo. Per i dettagli consigliamo di rivolgersi direttamente alla segreteria della Camera di commercio di pertinenza, o di collegarsi al sito ufficiale (dove spesso, oltre agli specifici regolamenti, si trovano moduli pronti con tutte le istruzioni per la presentazione). La Segreteria dello sportello avverte la controparte invitandola a rispondere entro 15 giorni. Se la controparte accetta di partecipare viene avviata la procedura, con nomina del conciliatore e scelta -con l'accordo delle parti- di una data per l'incontro che dovra' tenersi entro i 30 giorni dall'adesione. Il conciliatore viene scelto dalla segreteria tra i nominativi inseriti in un’apposita lista formata sulla base di standard definiti dall’Unione Italiana delle Camere di commercio nel rispetto della normativa vigente. L'individuazione puo' anche essere fatta dalle parti, congiuntamente. Il conciliatore non deve ovviamente trovarsi in situazioni di incompatibilita' e a tal fine deve firmare, al momento dell'accettazione dell'incarico, un'apposita dichiarazione. PROCEDURA Come gia' detto il compito del conciliatore non e' prendere decisioni od emettere “sentenze”, ma attenuare i conflitti tra le parti e aiutare le stesse a trovare una soluzione soddisfacente. Per far cio' puo' decidere di fissare piu' incontri, in modo da sentire le parti anche separatamente. Le parti partecipano all'incontro personalmente e possono inviare un proprio rappresentante solo in casi particolari. Possono in ogni caso farsi assistere da un avvocato, un rappresentante di un'associazione di consumatori o da altre persone di fiducia, avvisando per tempo la segreteria della Camera. In casi particolari il conciliatore potra' nominare dei consulenti tecnici, a condizione che tutte le parti siano d'accordo a sostenere gli eventuali oneri in egual misura. Tutta l'organizzazione e' in mano alla segreteria, che puo' concludere il procedimento dandone notizia alle parti qualora: - la parte invitata a partecipare alla conciliazione rifiuti espressamente di aderire o non comunichi la propria adesione; - le parti dichiarino o dimostrino di non avere interesse a proseguire il tentativo di conciliazione e chiedano che esso termini. Cio' puo' avvenire in qualsiasi momento. Al termine dell'incontro viene redatto un verbale inerente l'esito della procedura. Se la controversia e' stata risolta il verbale ha pieno valore giuridico ed impegna le parti come un contratto, diversamente esso riporta semplicemente l'esito negativo, senza alcuna conseguenza ne' impegno reciproco. RISERVATEZZA Il procedimento di conciliazione e' riservato e tutto quanto viene dichiarato nel corso dell’incontro non puo' essere registrato ne' verbalizzato. Tutte le parti, conciliatore compreso, devono firmare apposite dichiarazioni che le impegnano a non divulgare i fatti e le informazioni apprese nel corso del procedimento. Esse, inoltre, non possono utilizzare, in eventuali cause successive e relative al medesimo oggetto, le dichiarazioni e le informazioni apprese durante la conciliazione. Il conciliatore, i funzionari o chiunque abbia preso parte alla conciliazione non potranno essere chiamati come testimoni in eventuali cause successive relative agli stessi fatti. COSTI E' previsto un diritto di segreteria fissato in 30 euro, a carico di entrambe le parti. Questo onere non e' dovuto: - quando una delle parti della controversia e' un consumatore; - quando il tentativo di conciliazione e' previsto come obbligatorio dalla legge; - quando le parti depositano una domanda di conciliazione congiunta. Vi sono poi le spese di conciliazione, da pagarsi prima dell'incontro e commisurate al valore della controversia. Le tariffe, fissate da Unioncamere, variano a seconda del valore della controversia, e sono dovute da ciascuna parte. Esse partono da 40 euro (per controversie fino a 1.000 euro) per arrivare fino a 10.000 euro (per controversie di valore superiore ai 5 milioni di euro). Il valore della controversia che viene preso in considerazione e' quello indicato sulla domanda di conciliazione. Se esso e' indeterminato o indeterminabile o vi siano divergenze tra le parti riguardo la sua individuazione, la tariffa e' decisa dalla segreteria. Molte camere di commercio si riservano, in casi di particolare complessita', di aumentare le tariffe di una percentuale di solito del 5%. Per le conciliazioni che coinvolgono un consumatore e che si concludono positivamente (con il raggiungimento di un accordo tra le parti) sono previste per legge delle riduzioni della tariffa di conciliazione. Cio' per effetto del decreto del Ministero delle attivita' produttive del 2/3/06 (vedi tra i link), il cui art.10 stabilisce che la riduzione deve andare a beneficio del soggetto consumatore, al quale non e' addebitabile alcun onere (che rimane a carico della controparte). Le disposizioni sono legate allo stanziamento di determinati fondi, e valgono per due anni dall'entrata in vigore del decreto (25/3/06) e comunque fino all'esaurimento degli stessi. Alcune camere di commercio, come Firenze e Milano, hanno integrato queste agevolazioni rendendo gratuite le conciliazioni anche per la controparte del consumatore, tipicamente un'impresa, o estendendo la gratuita' anche ai casi in cui non venga raggiunto l'accordo. I termini precisi delle disposizioni vanno verificati presso le segreterie delle specifiche Camere di Commercio. In tutti i casi e' sempre bene riferirsi al listino della Camera di Commercio di competenza, rivolgendosi di persona all'ufficio conciliazioni o cercando l'informazione sul sito Internet (si veda tra i link). LINK UTILI: - Per contattare on-line la “propria” camera di commercio e scaricare informazioni specifiche, moduli, etc.: http://www.cameradicommercio.it/come/conciliazione.asp - Decreto del 2/3/06 del ministero attivita' produttive: http://www.camera-arbitrale.it/upload/file/1245/622587/FILENAME/Decreto2Marzo2006.pdf - Sito legato alla Unioncamere fonte delle informazioni di questa scheda: http://www.retecamere.it/area_clienti/Conciliazione/Newsletter/sapere01.htm Ha collaborato Barbara Vallini (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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