====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 22-05-2007 al 28-05-2007 n.22/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Ragazza uccisa. E ora che e' "immigrato uccide tossicodipendente" prevarra' anima xenofoba o proibizionista? - Cure palliative. Bene ministro Turco, ma e' necessaria anche l'autocoltivazione di cannabis per fini terapeutici - Italia. Nas a scuola: lo Stato di Diritto e' incompatibile con quello di Polizia NOTIZIE - Italia. Diaco: ho usato droghe e sono proibizionista - Arabia Saudita. Aveva ingerito ovuli di eroina, decapitato - Gb. Anche la cannabis alla mostra di fiori di Chelsea - Italia. E.Romagna. Interrogazione Lega Nord chiede controlli di polizia in ogni discoteca - Italia. Ferrero: il kit antidroga ostacola dialogo - Italia. Turco: Istituto superiore sanita' faccia punto su pericolosita' sostanze - Spagna. Cocaina altera corteccia cerebrale - Finlandia. I giovani della sinistra per la legalizzazione della cannabis - Canada. La marijuana aumenta i problemi respiratori - Usa. Ricercatori Nida: trovata sostanza efficace contro dipendenza da cannabis - Italia. Kit antidroga? Amato: la usano anche i genitori... - Italia. Alleanza Nazionale pronta a referendum se cambia legge sulla droga - Gb. Independent: in Iraq coltivazioni di oppio al posto del riso - Italia. Storica sentenza della Cassazione: coltivare qualche piantina di marijuana non e' reato - Italia. A Piombino (LI) il festival di informazione "Salviamoci la canapa" - Italia. Fumavano cannabis a scuola: indagini e galera. Preside: studente deviato - Italia. Bologna. Procura: abituale spaccio al Link - Messico. Critiche dal Parlamento per uso esercito contro narcotraffico - Italia. Corso di formazione "metodologia della ricerca sociale ed epidemiologica applicata alle sostanze psicoattive" - Italia. Carabinieri ispezionano classi con cane antidroga su richiesta del preside - Usa. Connecticut. House approva legge sulla marijuana terapeutica - Italia. Barra (Cri): combattere discriminazioni contro tossicodipendenti - Italia. Turco: ispezioni dei Nas contro gli spinelli a scuola - Italia. Quindicenne aveva fumato crack cocaine, non cannabis - Usa. Michigan. Iniziata raccolta firme per la marijuana terapeutica - Scozia/Svezia. Il fumo della cannabis danneggia il cervello del feto ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 2 morti - 130 arresti - 358,067 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 199,033 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 159,034 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 4580 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 5902 piante di cannabis - 121 giorni di detenzione ARTICOLI 22-05-2007 Ragazza uccisa. E ora che e' "immigrato uccide tossicodipendente" prevarra' anima xenofoba o proibizionista? Che importanza ha che la ragazza uccisa nel metro' a Roma avesse assunto metadone prima di morire? Per il fatto di essere stata (ex-)tossicodipendente puo' essere giustificato ucciderla? E il fatto che il colpevole sia un immigrato, rende quest'ultimo ancor piu' criminale? Insomma, fino a quando era "immigrato uccide italiano", una parte politica ha subito sciacallato per promuovere agende anti-immigrati che rasentano la xenofobia. Ora che la notizia e' divenuta "immigrato uccide tossicodipendente", cosa si dira'? Quale dei due e' da disprezzare di piu'? Vedremo se prevarra' l'anima xenofoba o quella proibizionista. Pietro Yates Moretti 22-05-2007 Cure palliative. Bene ministro Turco, ma e' necessaria anche l'autocoltivazione di cannabis per fini terapeutici Che le cure palliative non siano una priorita' in questo Paese lo sappiamo da tempo. L'Italia precede solo la Grecia in Europa quando si parla di terapia del dolore. Il comportamento di alcune Regioni, che hanno utilizzato solo una piccola percentuale dei fondi stanziati nel '99 dall'allora ministro della Salute Rosy Bindi, ne e' la dimostrazione. Mi auguro che i cittadini tengano ben presente alle prossime amministrative che migliaia di persone sono costrette oggi a soffrire inutilmente per una inscusabile inadempienza dei loro rappresentati regionali. Bene quindi l'impegno del ministro Livia Turco, che ha sollecitato il Senato a recepire il disegno di legge sulla semplificazione per la prescrizione di farmaci antidolorifici anche oppioidi e quelli col principio attivo della cannabis. Appoggio in pieno l'emendamento proposto dal presidente della Commissione sanita' Ignazio Marino di semplificare le norme in materia di farmaci "off-label" per i bambini, dopo che la finanziaria 2007 ne ha resa molto difficile la prescrizione. (1) Per conto mio, quando il testo approdera' alla mia commissione, proporro' un emendamento per rafforzare l'efficacia terapeutica della cannabis anche in forma naturale. In questo emendamento, proporro' che sia autorizzata la coltivazione e la vendita di marijuana a fini terapeutici. Rispetto al farmaco, infatti, la cannabis naturale non solo e' molto meno costosa, ma permette anche una piu' efficace somministrazione delle sostanze con proprieta' antidolorifiche. Ricordo che la cannabis, come dimostrano numerosi studi, e' un efficace antidolorifico per persone affette da Hiv, Aids, sclerosi multipla e demenza. Secondo studi recenti, la cannabis ha anche proprieta' inibitorie per alcuni tipi di tumori. (2) (1) Vedi la mia interrogazione sui farmaci "off-label": http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=295 (2) Su questo, ho gia' presentato una proposta di legge per legalizzare la coltivazione, la vendita, la detenzione ed il consumo di cannabis per fini terapeutici: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15744 Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno 28-05-2007 Italia. Nas a scuola: lo Stato di Diritto e' incompatibile con quello di Polizia La proposta del ministro della Salute, Livia Turco, di inviare i Nas nelle scuole per controlli antidroga non e' un'idea nuova. E' infatti una politica ideata da Ronald Reagan e attuata con vigore dall'attuale Amministrazione Bush. Controlli con cani antidroga degli armadietti, degli zaini, delle classi; test antidroga obbligatori; guardie armate assunte dalle scuole per reprimere il fumo di sigarette e di spinelli; metaldetector all'entrata in classe. In questo modo, i genitori potranno stare tranquilli: niente droga o armi a scuola. Questo e' il messaggio che il ministro della Salute, insieme a quello dell'Istruzione, vogliono mandare alle famiglie italiane. Ed e' un messaggio certamente apprezzabile per chiunque sia terrorizzato dall'idea di un figlio che si fa una canna a scuola. Ma qual e' il prezzo da pagare? Prima di tutto, questo tipo di controlli viola alcuni principi essenziali dello Stato di Diritto e della nostra democrazia. Un sacrificio non da poco che possiamo anche decidere di fare in casi eccezionali (ad esempio, in stato di guerra), ma almeno si rifletta bene su cio' che significa. In uno Stato di Diritto, la perquisizione e' autorizzata da un magistrato su base individuale e sulla base di indizi concreti presentati dalle autorita' inquirenti. E' impensabile che sia autorizzata, ad esempio, la perquisizione di un intero quartiere o di un intero paese per assicurarsi che nessuno stia violando la legge, a meno che non vi siano motivazioni gravissime di ordine pubblico (ad esempio, se sappiamo che in quel quartiere o paese vi e' un ordigno nucleare che sta per spazzare via migliaia di vite). Quando la perquisizione, che e' una violazione straordinaria della liberta' individuale, viene impiegata diffusamente e preventivamente, essa rischia di trasformarsi in uno strumento di repressione collettiva, dove tutti diventano sospettati di qualcosa. Davvero siamo di fronte ad una emergenza tale da autorizzare perquisizioni preventive collettive? E se si', perche' non perquisire allora anche le case di tutti gli studenti, dove probabilmente nascondono gli spinelli? Perche' non perquisire anche fuori dalla scuola tutti coloro che sono in eta' scolastica? Se infatti si vuole prevenire il consumo di spinelli, che avviene sicuramente quasi al 100% fuori dalle scuole, perche' non fare test antidroga ai tutti i ragazzi fra i 10 ed i 18 anni? A pensarci bene, se e' emergenza uno spinello a scuola, ve ne sono altre che appaiono molto piu' preoccupanti (forse ci sbagliamo). La cronaca riporta spesso episodi in cui un genitore uccide i figli. Perche' allora non perquisire e fare perizie psichiatriche su tutti i genitori di famiglia? Perche' non fermare e perquisire tutti gli albanesi o tutti i rumeni, che cosi' spesso appaiono coinvolti in atti criminali? Perche' non perquisire infatti tutti gli italiani, nei luoghi di lavoro, nei loro centri di svago, nelle loro case? Sicuramente troveremo in questo modo decine di migliaia di criminali, qualche terrorista, tre o quattro milioni di consumatori di cannabis, decine di milioni di evasori fiscali. La risposta ci pare scontata: uno Stato di Diritto non puo' coesistere con uno Stato di Polizia. La cultura del "tutti sospetti" e' cio' che caratterizza i regimi assolutisti, in cui il controllo del comportamento della collettivita' e' preventivo, e non frutto di indagini mirate, individuali e controllate dalla magistratura. Ma anche ove fossimo disponibili a sacrificare parte delle nostre liberta' civili, le perquisizioni collettive sarebbero utili a far diminuire il consumo di cannabis fra i giovani? L'esperienza americana ci dimostra che non e' cosi'. Prima di tutto, perche' il consumo di cannabis avviene nella stragrande maggioranza dei casi fuori dalla scuola. Fumare a scuola puo' essere un gesto machista, di bravado, di alcuni studenti "ribelli", ma la gran parte dei giovani fumano altrove. L'orario scolastico e' di cinque ore al giorno, ed i giovani hanno a disposizione altre 19 ore in una giornata per fumare marijuana (a casa di amici, in discoteca, etc.). I controlli dei Nas nelle scuole potrebbero scoraggiare alcuni degli studenti piu' "ribelli" a non portare cannabis a scuola, ma questo non servira' a diminuire in alcun modo il consumo fra i giovani. Lo dimostrano diversi studi americani, dove la proposta del ministro Turco e' da anni una realta'. Secondo uno studio dell'Universita' del Michigan, ad esempio, non vi e' differenza fra i livelli di consumo di droghe in quelle scuole dove avvengono regolarmente controlli e le altre. Questo studio di quattro anni, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of School Health, conclude: "I test antidroga degli studenti non sono un deterrente al consumo... I ricercatori hanno rilevato livelli di consumo di droghe praticamente identici nelle scuole che fanno controlli antidroga e quelle che non lo fanno". Infine, si rischia di danneggiare un giovane molto di piu' della sostanza che ingerisce. Il consumo di cannabis non e' infatti legato ad una diminuzione del rendimento scolastico, e certamente essa non impedisce agli studenti di crescere e realizzarsi. Basti pensare che anche i leader di molti Paesi, incluso gli ultimi due presidenti Usa, hanno ammesso di aver fumato spinelli a scuola. Pensiamo ora a cosa accadra' ad uno studente che viene sorpreso a scuola con della cannabis. Se ha una quantita' di sostanza attiva (impossibile da misurare senza una analisi chimica approfondita) superiore allo 0,5 grammi, egli sara' arrestato per detenzione ai fini di spaccio e rischiera' una condanna da 1 a 6 anni o anche da 6 a 20 anni. Se persone come Bill Clinton e George Bush, ma anche numerosi scrittori, accademici, etc., fossero stati trovati dalla polizia con cannabis a scuola durante la loro gioventu', con la legge attualmente in vigore in Italia sarebbero oggi ignoti ex-galeotti, segnati da una esperienza carceraria e post-carceraria che difficilmente potrebbero superare. Da genitore, preferirei senza ombra di dubbio i danni provocati dalla marijuana da quelli certi del carcere. Specialmente perche' l'enorme rischio che pone il carcere alla salute mentale e fisica di mio figlio, nonche' al suo futuro, non serve in alcun modo a diminuire le chance che fumi cannabis a scuola e altrove. Ma alla fine, cio' che non voglio e' che mio figlio sia sospettato solo per il fatto di essere un adolescente che va a scuola. Prima di rinunciare alla inviolabilita' della sua persona e della sua privacy, pretendo da uno Stato di Diritto che ci siano forniti elementi concreti che giustifichino questa straordinaria intrusione. Questo vale per mio figlio, ma anche per tutti coloro che sono intercettati telefonicamente senza giustificato motivo, magari perche' di una certa etnia o religione. Il percorso tracciato dal ministro Turco ci porta in una direzione dalla quale difficilmente potremo uscire: la cultura del sospetto collettivo quale principale mezzo per ripristinare la legalita'. Come gia' accade da decenni sul versante della guerra alla droga, sara' il mezzo che prevarra' sul fine, allontanandolo sempre piu'. Alcuni ragazzi finiranno in gattabuia insieme alle loro aspirazioni, altri saranno segnalati e dovranno fare test antidroga per mesi ed anni. Tutti gli altri continueranno a fare quello che hanno sempre fatto. Lo faranno sempre piu' di nascosto, adottando tutte le misure precauzionali per non essere beccati da genitori o carabinieri. E cosi' si allontana sempre di piu' la possibilita' di informarli senza pregiudizi, di essergli vicini, di poterli aiutare quando sono pronti ad essere aiutati. Noi i controllori, loro i controllati. Un rapporto che spingera' sempre piu' il consumo di droghe nel luogo dove esso diviene veramente letale: la clandestinita'. P.S. Mentre scrivo, e' giunta la notizia che il quindicenne deceduto a scuola dopo aver fumato uno spinello, in realta' aveva fumato crack cocaine, una delle tante sostanze sintetiche prodotte dal mercato illegale realmente letale. Insomma, niente pistola fumante per coloro che in questi giorni ed ore sostengono l'ipotesi dello "spinello killer". Forse e' il caso di cominciare a spiegare ai nostri figli non solo che le droghe fanno male -dal caffe' all'alcool, dal tabacco alla cocaina-, ma anche quali sono i rischi di ciascuna droga. Forse, se avessimo insegnato a quel ragazzo la differenza fra crack cocaine e cannabis, egli oggi sarebbe ancora vivo. Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 22-05-2007 Italia. Diaco: ho usato droghe e sono proibizionista "Tra i 22 e i 27 anni mi sentivo molto solo e ho vissuto gli anni peggiori della mia vita: anni legati a un vizio e a un rapporto neanche troppo occasionale con le droghe. La coca ha amplificato la mia ansia da prestazione e mi ha provocato quel caratterino che ha prodotto strappi con tutte le aziende per le quali lavoravo. Me ne sono andato via sbattendo la porta da RadioRai, da SkyTg24, da Tmc. Ho cominciato in maniera borghese: non ero uno che stava sotto i ponti e si drogava per disperazione, ma uno che alle droghe aveva un accesso facile e credeva di poter mantenere il controllo'. Il giornalista Pierluigi Diaco si confessa nel numero in edicola di "A", diretto da Maria Latella, questa settimana in edicola, e racconta il suo rapporto con il vizio 'in maniera franca e sincera', augurandosi che la sua testimonianza 'serva a far comprendere ai piu' giovani e alla politica la gravita' del fenomeno'. 'Dietro c'era un vuoto profondissimo. Papa' e' morto quando avevo cinque anni. A 17 sono andato a vivere da solo. Unisca un'inclinazione malinconica, la ricerca impossibile di un padre, il fatto che ho bruciato le tappe. Ho smesso di farne uso -rivela Diaco- quando ho capito che non ero in pace con me stesso. Allora sono andato in analisi e l'analisi mi ha fatto accettare me stesso, i miei limiti. Mi ha lasciato consapevole di quello che sono e di quello che sono stato. Ora tocco le cose e mi emoziono". "Spero che la mia storia neanche troppo originale, possa servire ai miei ascoltatori e telespettatori per capire che la droga uccide l'anima e le idee delle persone. Negli anni ho cambiato idea:credo fortemente nel proibizionismo di tutte le droghe "pesanti. A Roma e nelle grandi citta' i ragazzi fanno un uso smodato di droghe. Ha ragione il sindaco di Torino Chiamparino:la politica sta sottovalutando il problema, che sempre di piu' sta diventando una tragedia". 22-05-2007 Arabia Saudita. Aveva ingerito ovuli di eroina, decapitato Un pachistano condannato a morte per contrabbando di droga e' stato decapitato ieri in Arabia Saudita. Lo ha reso noto l'agenzia ufficiale Spa. L'esecuzione di Amin Allah Khan Wali, riconosciuto colpevole di aver tentato di contrabbandare una quantita' imprecisata di eroina nascosta nello stomaco, e' avvenuta a Dammam. Sale cosi' ad almeno 68 il numero delle persone messe a morte in Arabia Saudita dall'inizio dell'anno. 22-05-2007 Gb. Anche la cannabis alla mostra di fiori di Chelsea E' la mostra di fiori e piante piu' importante del Regno Unito: e quest'anno il Chelsea Flower Show a Londra ha in esposizione una pianta di solito non ben accetta in un 'salotto buono' della floricultura come questo, ovvero la canapa indiana, o cannabis, da una cui variante si ottiene l'hashish. E' stata richiesta ed ottenuta una speciale licenza per crescere la cannabis ed esporla all'evento clou della Royal Horticultural Society, che quest'anno intende mostrare al pubblico a cosa servono le piante. Tuttavia, la pianta viene presentata per altri usi diversi dalla produzione di stupefacenti: dalla 'cannabis sativa' si ottengono tessuti. E' infatti una variante che viene coltivata per non avere alcun effetto stupefacente e per essere una valida alternativa al cotone. Viene usata anche come isolante. Le varieta' di cannabis tenute lontane da Chelsea, quelle da cui si produce hashish, vengono ritenute dal molti medici utili a fini terapeutici e vengono attualmente testate come antidolorifico. Neanche l'inoffensiva sativa verra' offerta per l'acquisto da parte del pubblico, come avviene di solito a Chelsea. 22-05-2007 Italia. E.Romagna. Interrogazione Lega Nord chiede controlli di polizia in ogni discoteca 'La tipologia della sostanza stupefacente sequestrata, ecstasy, fa supporre che la droga fosse destinata al mercato dei giovani e giovanissimi, per il cosiddetto 'sballo del sabato sera', fenomeno strettamente connesso all'altrettanto grave fenomeno delle 'stragi del sabato sera', che coinvolgono giovani e giovanissimi al rientro, in tarda notte (spesso all'alba), da serate trascorse in locali sovente distanti diverse centinaia di chilometri dal luogo di residenza'. Lo rileva il consigliere regionale della Lega Nord Roberto Corradi, commentando l'arresto di tre nordafricani scoperti dalla Guardia di finanza di Parma con oltre diecimila pasticche di ecstasy. Corradi ha reso noto di aver interrogato la Giunta per sapere 'se non ritenga utile invitare le Amministrazioni Comunali ad avviare una campagna di contrasto all'uso delle sostanze stupefacenti, promuovendo controlli sistematici all'uscita delle discoteche', e 'se non ritenga opportuno promuovere una campagna informativa nelle classi delle scuole superiori, al fine di evidenziare agli studenti i rischi connessi all' assunzione di sostanze stupefacenti quali l'ecstasy'. Il consigliere leghista chiede inoltre di conoscere i dati in possesso della Giunta sul consumo di sostanze stupefacenti da parte degli adolescenti dell'Emilia-Romagna. 23-05-2007 Italia. Ferrero: il kit antidroga ostacola dialogo Un ostacolo al dialogo tra genitori e figli, unico strumento per la costruzione di un vero rapporto di fiducia. Il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero, boccia la proposta del sindaco di Milano Letizia Moratti di distribuire gratuitamente ai genitori che ne facciano richiesta un kit in grado di rilevare l'assunzione di sostanze stupefacenti da parte dei ragazzi. "Il kit fatto a quel modo non aiuta - spiega il ministro Ferrero nel corso della trasmissione Porta a porta, - aiuterebbe invece potenziare i servizi e metterli in grado di affiancare le famiglie nella costruzione di un rapporto di una autentica fiducia. In questo il kit rappresenta, secondo me, un ostacolo". Il ministro si e' inoltre soffermato sul tema, sempre piu' attuale, della poliassunzione delle sostanze: "Si tratta di un problema vero su cui bisogna fare una campagna di informazione a 360 gradi. Tutte le sostanze fanno male ma non tutte fanno male allo stesso modo. Io penso che abbiamo il dovere di fare una distinzione per pericolosita' e poi concentrarci sulle sostanze che provocano vittime". 23-05-2007 Italia. Turco: Istituto superiore sanita' faccia punto su pericolosita' sostanze Basta con i dibattiti che si basano 'su cifre ballerine': il ministro della Salute, Livia Turco, di fronte alla molteplicita' di studi e di notizie sulla effettiva tossicita' delle droghe, chiede all'Istituto Superiore di Sanita' di fare un punto serio e scientifico. 'Il paese -ha detto il ministro nel corso della puntata della trasmissione 'Porta a porta' dedicata al tema delle sostanze stupefacenti- non puo' discutere di un tema cosi' rilevante basandosi su dati non scientificamente validati. Occorre che l'Istituto completi l'attivita' di valutazione sull'efficacia delle strategie di lotta alla droga e di presa in carico. Questo sara' essenziale per fare un dibattito basato sulle evidenze scientifiche'. Secondo la Turco bisogna 'dotare l'Italia di una struttura pubblica composta da personalita' scientifiche che facciano un rapporto sulla tossicita' delle sostanze'. 23-05-2007 Spagna. Cocaina altera corteccia cerebrale Il consumo regolare di cocaina altera la struttura della corteccia cerebrale. La notizia, pubblicata dalla rivista Neuroscience, viene dai ricercatori dell'Istituto di Neurobiologia Ramon y Cajal di Madrid e Pompeu Fabra di Barcellona. In altre parole, la cocaina potrebbe essere molto piu' pericolosa di quanto si fosse intuito finora. E questo perche', oltre a produrre effetti psicoattivi, provocherebbe una vera e propria alterazione nella struttura del cervello. Lo studio del Consejo Superior de Investigaciones Cientificas (CSIC) ha dimostrato che l'assunzione cronica di coca produce modifiche strutturali nei neuroni della corteccia cerebrale. O, per lo meno e' successo nei topi cui e' stata iniettata cocaina per tredici giorni consecutivi, un tempo sufficiente perche' si constatassero delle alterazioni, scrivono i ricercatori spiegando le osservazioni fatte con terminologia scientifica."Il cervello non e' piu' lo stesso. Questo tipo d'alterazione puo' cambiare la personalita' e il modo d'agire di una persona", ha spiegato ad ABC il responsabile della ricerca, Javier de Felipe. Il prossimo passo sara' capire se questi mutamenti siano reversibili e se il cervello puo' recuperare la normalita' una volta cessato il consumo. E' nella corteccia cerebrale che risiedono le capacita' che distinguono l'uomo dagli altri mammiferi. "Per questo motivo e' fondamentale sapere come fare per conservare un cervello sano". 23-05-2007 Finlandia. I giovani della sinistra per la legalizzazione della cannabis I giovani del partito di sinistra Left Alliance Party hanno approvato, con una piccola maggioranza, una risoluzione per la legalizzazione della coltivazione e del consumo della cannabis. Tra gli oppositori della risoluzione c'e' il rieletto presidente del gruppo Jussi Saramo. L'organizzazione da tempo sostiene che il consumo personale e la coltivazione non siano punibili, anche se per una risoluzione approvata quattro anni fa: "In Finlandia, la cannabis non dovrebbe essere legalizzata". Il presidente del partito Matti Korhonen ha preso le distanze da questa decisione, "in quanto la linea del partito e' la tolleranza zero". 23-05-2007 Canada. La marijuana aumenta i problemi respiratori Secondo la ricerca presentata alla conferenza internazionlae dell'American Thoracic Society (che si tiene a San Francisco), la marijuana peggiora i problemi respiratori dei malati di malattie polmonari ostruttive. La ricerca presentata dal professore Wan Tan dell'ospedale St. Paul di Vancouver (Canada) rivela che dai quaranta anni in poi, i fumatori hanno due volte e mezza le probabilita' rispetto ai non fumatori di sviluppare i sintomi, mentre quelli di tabacco e marijuana le hanno piu' che triplicate. Le probabilita' che i fumatori di tabacco abbiano problemi respiratori sono 2,36 volte maggiori rispetto ai non fumatori, mentre per i fumatori di entrambe le sostanze le probabilita' sono 18 volte maggiori. Inoltre, la maggioranza dei fumatori di tabacco intervistati ha ammesso di fumare anche la marijuana. 23-05-2007 Usa. Ricercatori Nida: trovata sostanza efficace contro dipendenza da cannabis Quando lo spinello diventa una dipendenza, potrebbe venire in aiuto un'altra pianta, della famiglia delle ranuncolacee ovvero piante come le peonie. Infatti, come spiegato sul Journal of Neuroscience, la 'metillicaconitina' (MLA), un composto estratto dai semi di 'Delphinium brownii' si e' dimostrato efficace contro la dipendenza da marijuana sui topolini. Lo studio, diretto da Steven Goldberg del National Institute on Drug Abuse in Maryland, potrebbe avere risvolti clinici importanti perche' non sono pochi gli habitue' dello spinello che trovano difficile smettere e ad oggi non c'e' alcuna terapia mirata contro la dipendenza da marijuana. Gli scienziati hanno in primo luogo reso marijuana-dipendenti dei topolini tenendoli in una gabbia dove gli animali potevano autoamministrarsi cannabinoidi sintetici pigiando una leva. Quando i topolini sono divenuti dipendenti gli esperti li hanno trattati con iniezioni di MLA, ed i risultati sono stati immediati: il giorno stesso della prima somministrazione di MLA i topolini sono andati alla leva il 70% per 'farsi' di cannabinoidi delle volte in meno. Il loro desiderio di drogarsi era crollato; inoltre, ad un'analisi del cervello, e' emerso che nel nucleo accumbens, quella zona alla base della testa dove la marijuana esercita i suoi effetti producendo un'impennata dei livelli di dopamina, gli effetti della droga erano svaniti e il livello di dopamina era normalizzato. La sostanza inoltre non ha avuto effetti collaterali di alcun tipo sugli animali. L'ipotesi ventilata e' che la MLA competa con i recettori cerebrali cui si lega la marijuana per agire, concludono gli esperti, ma il suo meccanismo d'azione rimane da indagare. 23-05-2007 Italia. Kit antidroga? Amato: la usano anche i genitori... "Come fanno i genitori a contrastare l'uso della droga da parte dei figli quando loro stessi la usano nel week-end". La domanda e' stata posta dal ministro del'Interno Giuliano Amato, durante l'acceso dibattito con gli studenti nell'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo in occasione delle celebrazioni per il 15esimo anniversario della strage di Capaci. Per il responsabile del Viminale il rispetto della legalita' si nutre di "valori e principi che stanno dentro di noi, guai a far dipendere tutto dallo Stato". Poi affrontando il nodo della lotta alla prostuzione ha agginto: "Come si puo' sconfiggerla quando i padri di famiglia frequentano la via Salaria di Roma e trovano ragazze-prostitute dell'eta' delle loro figlie?". 23-05-2007 Italia. Alleanza Nazionale pronta a referendum se cambia legge sulla droga Il razzismo va combattuto all'origine, con una buona legge sull'immigrazione, come quella attuale, la Bossi-Fini. Durante una conferenza stampa in Regione, il portavoce di An Andrea Ronchi e il presidente dei deputati Ignazio La Russa hanno assicurato che il partito si opporra' fermamente al varo di nuove leggi sull'immigrazione, e lo stesso vale per quelle sulla droga. E lanciano un "avvertimento" al Governo: se la nuova legge Amato-Ferrero passera', partira' una forte campagna referendaria per l'abrogazione. "Sappia il Governo -ha detto Ronchi- che nella scellerata ipotesi che la legge Amato-Ferrero venga approvata dal Parlamento, chiederemo il referendum". A questo strumento si ricorrera' anche se saranno aumentati i limiti sull'uso delle droghe voluti dal ministro Livia Turco, modificando cosi' l'attuale legge. Per 'riaffermare' e far conoscere la 'bonta' di quest'ultima, dalla prossima settimana An fara' partire anche una campagna 'informativa'. 23-05-2007 Gb. Independent: in Iraq coltivazioni di oppio al posto del riso Dopo aver conquistato l'Afghanistan, ora e' sbarcato anche in Iraq: l'oppio, secondo quanto riporta oggi il quotidiano britannico The Independent, ha iniziato a soppiantare il riso come coltivazione principale lungo le rive dell'Eufrate da quando i contadini e, soprattutto, le gang di trafficanti che hanno cominciato a finanziarli, si sono resi conto che e' molto piu' redditizio. Il giornale riferisce che, sebbene ancora soltanto all'inizio, questa transizione dal riso all'oppio sara' difficile da fermare: la citta' di Diwaniya (un centinaio di chilometri a sud di Bagdad) e la sua area circostante -dove secondo testimonianze oculari si trovano le piantagioni di papaveri- sono infatti nelle mani delle milizie sciite ed il governo iracheno puo' fare ben poco per fermare il traffico. La zona e' stata teatro inoltre di svariati scontri tra gruppi ribelli, polizia, esercito iracheno e esercito americano ed anche per i giornalisti e' diventato difficile raggiungerla. Due studenti del luogo ed una fonte di Bassora che conosce il traffico di droga in Iraq hanno tuttavia confermato al quotidiano che il Paese -un tempo soltanto luogo di transito per l'oppio ed i suoi derivati- si sta trasformando in nazione produttrice. 24-05-2007 Italia. Storica sentenza della Cassazione: coltivare qualche piantina di marijuana non e' reato Non è reato coltivare nel giardino di casa qualche piantina di marijuana perché ciò equivale alla detenzione per uso personale. E' quanto ha affermato la VI Sezione Penale della Corte di Cassazione che, con la sentenza 17983 del 10 maggio ha annullato la decisione della Corte di Appello di Roma (confermativa di quella del tribunale locale) che aveva condannato un giovane per aver coltivato nel proprio fondo cinque piante di marijuana. La formula assolutoria usata dai giudici di legittimità è "perché il fatto non sussiste". Queste linea interpretativa era stata inaugurata sempre dalla VI Sezione penale della Suprema Corte nel 1994, quando "si ebbe a distinguere la coltivazione in senso tecnico, un procedimento che presuppone la disponibilità di un terreno e di una serie di attività dei destinatari delle norme sulla coltivazione (preparazione del terreno, semina, governo dello sviluppo delle piante, ubicazione di locali destinati alla custodia del prodotto)", dalla detenzione per uso personale. Quindi, ha precisato il collegio, tale decisione ebbe il merito "di tracciare un margine ineludibile tra detenzione e coltivazione in senso tecnico, non potendo ricomprendersi in tale ultima nozione, giuridicamente definita, la cosiddetta coltivazione domestica". Insomma di volta in volta il giudice dovrà valutare se una coltivazione per le sue caratteristiche e per la sua estensione rientra nel concetto di piantagione illecita oppure se non possa definirsi tale. La Suprema Corte ha annullato la condanna del giovane romano senza rinvio mettendo la parola fine alla vicenda. La Cassazione annulla la condanna a un uomo che aveva coltivato nel proprio terreno cinque piante di marijuana, dichiarando la irrilevanza penale di quel comportamento, perche' "il fatto non sussiste" e il verde Paolo Cento approva: "Dopo i brutti tempi del proibizionismo, la Cassazione ha scritto una sentenza di civilta'. Solo gran parte della politica e delle istituzioni continua a chiudere gli occhi cavalcando la via repressiva e proibizionista dell'uso delle droghe. Speriamo che ora si possa riaprire anche in Parlamento un dibattito piu' civile e che presto in Consiglio dei ministri approdi un testo di abrogazione della legge Fini-Giovanardi". Commento di Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani): "Una sentenza coraggiosa perché emessa in un contesto mediatico-politico caratterizzato dalla guerra allo spinello che si traduce, sempre e comunque, nella persecuzione dei consumatori. Uno degli argomenti più gettonati dai proibizionisti è quello della pericolosità di spinelli sempre più potenti, contenenti un principio attivo di THC sempre più elevato; è vero, ma è anche vero che tale mutamento della qualità della sostanza è dovuta e voluta dal regime proibizionista, che non consente al consumatore alcun controllo sulla natura del prodotto fornitogli dallo spacciatore, monopolista e sovrano del mercato. Se venisse lasciata la possibilità ai consumatori di coltivarsi le piante di cannabis per il loro consumo strettamente personale, essi avrebbero il controllo del prodotto . e non dovrebbero più foraggiare le narcomafie. La Proposta di legge n. 1805 dei deputati radicali della Rosa nel Pugno (Capezzone, Beltrandi, D'Elia, Mellano, Poretti e Turco), presentata l'11 ottobre 2006, prevede, tra l'altro, che la produzione di cannabis e derivati per autoconsumo sia soggetta unicamente alla notifica all'autorità locale di pubblica sicurezza. Con i tempi che corrono, con il Parlamento esistente, è già positiva l'esistenza a Roma di qualche giudice illuminato.". 24-05-2007 Italia. A Piombino (LI) il festival di informazione "Salviamoci la canapa" Riceviamo e volentieri pubblichiamo *** SALVIAMOCI LA CANAPA *** ECO-FESTIVAL DI INFORMAZIONE SULLA CANAPA FESTIVAL A IMPATTO ZERO 1-2 & 8-9 Giugno - Parco la Pinetina di Riotorto - Piombino - LI - Tuscany Ormai manca meno di un mese allo svolgimento della 4° edizione del festival Salviamoci la Canapa, uno degli appuntamenti più insoliti nel panorama dei festival estivi . Un successo di pubblico sempre maggiore accompagna le sue edizioni e per questo motivo quest' anno il festival si svolgerà durante due week end consecutivi, allargando il tiro, perché il suo scopo, oltre a quello di proporre ottimo reggae nella grande Pineta di Riotorto, è soprattutto quello coraggioso di fare libera informazione, di proporre incontri non formali ma sostanziali sui mille usi della canapa e sui perché della sua criminalizzazione. Anni di politica proibizionista e molta ignoranza sul tema hanno relegato la canapa tra le erbe proibite negandone gli usi terapeutici, il suo valore energetico e la fantastica qualità dei tessuti che se ne ricavano. Un impegno che si traduce in tanti gesti non solo simbolici per un appuntamento in cui l'attenzione e il rispetto per l'ambiente si concretizzano nella raccolta differenziata dei rifiuti CARTA - VETRO - ORGANICO, nell'utilizzo di materiali non inquinanti, nella location isolata e adatta ad un festival giovanile e nella scelta di devolvere parte del ricavato a progetti di solidarietà patrocinati dall'associazione Stand up for Jamaica. Musica e incontri con i nomi di chi da anni si batte per fare controinformazione. Un DVD allegato al magazine Carta (in uscita prossimamente) racconterà con le sue immagini la storia del festival e le testimonianze dalla Giamaica, mostrando le potenzialità di un volontariato giovanile impegnato e carico di passione. Il festival apre ogni giorno dalle 17.00 con una FREE YARD dedicata a tutti i sound che vorranno suonare. Nella giornata di sabato 2 giugno dalle 19.30 alle 23.00 è prevista una tavola rotonda sul tema: "DROGHE: Aspettando la legge" e la presentazione del libro del Prof. Axel Klein, consulente del governo jamaicano in materia di droghe, dal titolo "Caribbean Drugs. From criminalization to harm reduction". Sono stati invitati: Franco Corleone di FORUM DROGHE, Francesco Piobbichi del SETTORE DROGHE PRC, Fabio Roggiolani dei VERDI TOSCANI, dalla Germania, Eileen Boerner di AMNESTY INTERNATIONAL CARIBBEAN, esperta in problemi sociali e politici nei caraibi, Paolo Crocchiolo di Fuoriluogo e Nunzio Santalucia Medico Tossicologo. Un incontro tra esperti che da anni si battono per difendere la libertà di sapere, di capire, di informare. Le serate, dalle 22.30 till the light, si animano tra le mille bancarelle colorate, il ristorante alla canapa e non, gli stand delle associazioni e delle ONG che si occupano di volontariato. Tutto ciò per offrire due serate di musica straordinaria con grandi sound systems e artisti giamaicani, come ADONAI SOUND e FREDDY KRUEGER ex Killamanjaro, con ospiti italiani come I SHENCE, JAKA e la sua crew fiorentina e tanti altri sound internazionali come SOUND QUAKE dalla Germania. Proprio a Salviamoci la Canapa JAKA ci canterà le nuove tunes dal suo nuovo strepitoso album "METTIAMO A FUOCO"!! Sabato 9 giugno avremo una grande esibizione di scratching con DOC. TRASHZ e JOHN TYPE oltre al freestyle di CATANIA FAYA!! Tra gli altri ci saranno anche: COMBO STYLE - LION KING - TUSHUNGPENG - BASSKLAATT SOUND - STANZION - SIN CONTROL - CISCO - MC SHOT - and so on. Ai video COSELOSCHEVIDEO. Va ricordato che la decisione di ridurre il numero dei dibattiti dell'edizione 2007 dipende dal fatto che senza una valida motivazione il Comune di Piombino ci ha negato il sostegno del patrocinio e la totalità del contributo. I primi a stupirci di questo atteggiamento siamo noi volontari dell'associazione NOJERKSITE che in questi anni abbiamo cercato di lavorare in accordo con tutte le amministrazioni pubbliche, Comune di Piombino, Regione Toscana, Provincia di Livorno, etc. La manifestazione è comunque in attesa dell'ufficializzazione del patrocinio regionale toscano e di altre forme di sostegno. Ancora una dimostrazione che verità scomode trovano pochi spazi e, nel 2007, nessun patrocinatore anche a Piombino!! WWW.NOJERKSITE.IT 24-05-2007 Italia. Fumavano cannabis a scuola: indagini e galera. Preside: studente deviato Fumavano spinelli durante le ore di lezione, eludendo la sorveglianza dei professori, i ragazzi ai quali distribuivano la droga gli spacciatori arrestati la scorsa notte a Rossano dalla Guardia di finanza. Il consumo della droga e' stato ripreso con un videofonino che e' stato sequestrato nel corso delle indagini da uno dei ragazzi che fumavano gli spinelli. Con il videofonino sequestrato e' stato ripreso anche il confezionamento da parte dei ragazzi degli spinelli che venivano consumati poi in classe. 'Non appena sapro' chi e' il docente che si trovava in classe mentre venivano consumati gli spinelli lo convochero' per contestargli i fatti. Subito dopo informero' i miei superiori e la Procura della Repubblica di Rossano'. Lo ha detto il preside dell' Istituto per geometri di Rossano Falcone e Borsellino, Michele Grande, commentando i risultati dell' indagine. 'Non e' possibile, comunque che per colpa di uno studente deviato venga deturpata l' immagine di una scuola che ha formato tanti professionisti e gode di grande prestigio. Il nostro istituto e' frequentato da studenti in maggioranza sani e responsabili'. Grande ha precisato che 'i fatti risalgono ad un periodo precedente alla mia nomina, avvenuta il primo settembre del 2006. Posso assicurare che dal giorno in cui sono diventato preside nessun episodio si e' verificato che possa fare immaginare un contatto tra gli studenti vittima di devianza ed il resto della scolaresca'. Il preside ha detto inoltre che si attivera' 'per convocare gli organi collegiali della scuola ed un collegio planario dei docenti per affrontare con i colleghi la situazione che si e' determinata e che ha provocato una condizione di difficolta' nell' istituto'. 'Il problema droga esiste all'interno della societa' e si riflette nella scuola. Ma non per questo si puo' parlare di emergenza droga in classe, non dobbiamo abusare del termine 'emergenza''. Lo afferma Giulia Todini, portavoce della Rete studenti, dopo l'arresto di un gruppo di ragazzi che avevano spacciato spinelli davanti scuola in provincia di Cosenza e dopo averla anche fumata in classe. Secondo Todini, 'il problema vero non sta nell'uso di droghe leggere come gli spinelli (l'uso e' altissimo ma i dati sono rimasti stabili negli ultimi 10 anni), quanto piuttosto nell'aumento dell'uso di altre sostanze come cocaina e droghe sintetiche, contro il quale bisogna promuovere campagne preventive'. Ma anche in questo caso, sottolinea, non si puo' parlare di emergenza: 'non credo che nei bagni delle scuole circolino droghe particolarmente pesanti'. 'Gli insegnanti stanno gettando la spugna e ci chiedono aiuto'. Lo afferma Angela Nava del Coordinamento genitori democratici, intervenendo su quanto avvenuto nell'istituto tecnico per geometri in provincia di Cosenza, dove alcuni studenti hanno confezionato e fumato spinelli in classe, eludendo la sorveglianza dei professori. 'E' difficile che gli insegnanti non si siano accorti che in classe si stavano fumando spinelli - dice - penso piuttosto che esista un atteggiamento di protezione da parte della scuola verso gli alunni, che si riallaccia al ridimensionamento del rigore che in generale l'istituzione pretende dagli studenti'. Secondo Nava, agli insegnanti 'si chiede sempre di piu'' e 'in questo momento esiste da parte degli operatori scolastici una richiesta d'aiuto e la voglia di far emergere il problema perche' si trovino soluzioni condivise e non solo giustizialiste'. 25-05-2007 Italia. Bologna. Procura: abituale spaccio al Link Il Link di Bologna e' luogo abituale di spaccio e consumo di droga. Chi lo frequenta sa di poter trovare e utilizzare con facilita' all'interno e nelle vicinanze droga. Per questo la Procura ha indagato S.C.C. (di 48 anni delle Barbados), legale rappresentante dell'associazione che ha in gestione in convenzione con il Comune di Bologna l'ex centro sociale, per agevolazione all'uso di droghe, in concorso con ignoti, mentre locale e attrezzature sono sotto sequestro preventivo. Il locale era stato gia' chiuso in via amministrativa dal questore. Il Gip Alberto Gamberini ha firmato il provvedimento richiesto dal Pm Valter Giovannini, titolare dell'inchiesta nata dopo che il 25 aprile un ragazzo di 21 anni si era sentito male nel locale (ed era stato ricoverato in gravi condizioni) per l'assunzione di un mix di cocaina e ecstasy. Il sequestro, ha specificato il magistrato, mira innanzitutto a tutelare l'incolumita' degli avventori. Durante l'inchiesta infatti gli inquirenti delle squadra mobile hanno raccolto numerose testimonianze che hanno confermato come al Link sia possibile acquistare e consumare ogni tipo di sostanza. Circostanza confermata anche dalle due amiche che erano in compagnia del ventunenne. Una delle due ha raccontato di frequentare il Link dal settembre 2006, di aver acquistato ecstasy all'interno e di aver visto 'ragazzi apparentemente collassati abbandonati sullo stradellino che porta all'entrata'. Lo stesso ventunenne, ha spiegato la giovane, fu abbandonato all'esterno, dopo che era svenuto, dai buttafuori del locale, che non chiamarono il 118. Anche il ragazzo ha confermato di aver acquistato la droga nel locale (non solo la sera del malore). 'All'interno e' facile comperare diversi tipi di droghe: cocaina, ecstasy, cannabis, chetamina, e mdma'. "Avevamo seguito tutte le indicazioni della Questura. Ma questo non e' servito. Siamo demoralizzati". Il sequestro suona quasi come un colpo di grazia per i gestori del Link di Bologna. Che al momento si dicono "stufi" di come si sia messa la situazione: "Siamo stanchi -afferma con voce abbattuta Alessandra D'Amico, esponente-gestore del Link- e' un colpo che ci ha fatto saltare anche a livello emotivo. Nego in modo categorico che ci sia mai stato spaccio all'interno del locale. Abbiamo sempre controllato il piu' possibile, c'erano anche buttafuori nei bagni e nel backstage. Martedi' ci incontreremo per decidere cosa fare". Nel frattempo c'e' da pensare anche al programma di iniziative che il Link aveva organizzato per il mese prossimo. Ad esempio, la festa delle scuole, il 5 e il 6 giugno, con il Liceo Copernico e le medie Saffi, o la mostra digitale di opere d'arte, eventi con cui i gestori del locale speravano di incassare un po' di fondi da mettere da parte. All'orizzonte c'e' infatti il restauro delle case popolari vicino al locale, nei cui spazi avrebbero trovato sede i laboratori del Link: i soldi raccolti dalle serate sarebbero serviti per acquistare "l'arredo tecnologico dei laboratori". Il sequestro ha scombinato i piani. "Anche il presidente del Quartiere S.Donato, Riccardo Malagoli, e' abbastanza spaesato e noi siamo demoralizzati. Avevamo intenzione di fare iniziative meno pericolose, ma i giovani sono giovani: se fanno uso di droghe e' una loro scelta, non si puo' incolpare il Link o il Livello 57", di cui oggi il caso vuole ricorra il primo anno dalla chiusura, sempre per problemi di spaccio. 25-05-2007 Messico. Critiche dal Parlamento per uso esercito contro narcotraffico Una Commissione del Parlamento messicano ha chiesto al presidente Felipe Calderon di porre fine all'uso dell'esercito nella lotta contro il narcotraffico e in materia di sicurezza pubblica, esortandolo a implementare 'strategie di rafforzamento e formazione dei corpi di polizia' perche' possano meglio svolgere i loro compiti. Nella mozione, approvata dall'opposizione di centro-sinistra con il voto contrario del Partito Azione nazionale (Pan, al governo), si sottolinea la pericolosita' di assegnare compiti di ordine pubblico a una forza addestrata per la guerra. Nel riportare gli scarsi risultati raggiunti dagli operativi dell'esercito, la Commissione del Congresso spiega che questa situazione rischia di minare la credibilita' dell'esercito. Immagine messa in discussione anche, ha ricordato il senatore Graco Ramirez del Partito della rivoluzione democratica (Prd, sinistra), dalle denunce di violazioni sessuali, abusi e torture compiuti da soldati contro la popolazione civile. 'Stiamo assistendo al deterioramento di una delle istituzioni piu' importanti del paese, la popolazione sta iniziando a rifiutarla'. In dicembre, al momento della sua assunzione del potere, Calderon ha inviato decine di migliaia di soldati in funzione di repressione della criminalita' in vari Stati settentrionali, fra cui Nuevo Leon, Sonora, Chihuahua e Baja California. E punta l'indice contro le violazioni dei diritti umani anche Liliana Vazquez, presidente della sezione messicana di Amnesty International che, citando il Rapporto 2007 dell'organizzazione, ha definito 'deludente' l'azione del governo in merito. Circa la politica di Calderon, la Vazquez ha denunciato che 'fino a oggi non ha mostrato la volonta' di elaborare programmi per risolvere le gravi violazioni' segnalate. Infine, denunciando 'la corruzione morale del Paese' il vice-coordinatore del Prd, Ricardo Monreal Avila, ha ipotizzato la infiltrazione nella politica messicana del narcotraffico che, a suo avviso, 'ha permeato le strutture di governo e partiti'. Al riguardo Monreal ha spiegato che presentera' una denuncia alla Procura generale della Repubblica perche' indaghi presunti finanziamenti illeciti del narcotraffico a partiti politici messicani durante la campagna elettorale del 2006. Si tratta di 280.000 spot finanziati con 1.000 milioni di pesos (69 milioni di euro) che 'nessuno sa da dove siano arrivati'. 25-05-2007 Italia. Corso di formazione "metodologia della ricerca sociale ed epidemiologica applicata alle sostanze psicoattive" L'Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze Patologiche di Bologna organizza un corso di alta formazione sulla "metodologia della ricerca sociale ed epidemiologica applicata alle sostanze psicoattive". Per informazioni, consultare il sito http://www.ossdipbo.org/corso%20di%20formazione.html 25-05-2007 Italia. Carabinieri ispezionano classi con cane antidroga su richiesta del preside L' allarme era stato lanciato dal preside con una lettera ai carabinieri: 'Tra gli studenti ci sono stati casi di malori, che temo legati all' assunzione di sostanze stupefacenti. Venite a fare dei controlli'. E cosi' stamani una decina di carabinieri con un cane antidroga si sono presentati nel vasto complesso scolastico torinese che ospita il Liceo scientifico Copernico, contiguo con l' istituto tecnico Luxenburg. Il sospetto era fondato: un ragazzo e' stato bloccato mentre si preparava una 'canna' e in un locale esterno sono state trovate cinque dosi di hashish avvolte nel cellophane. Il blitz -'condotto con discrezione e tatto', hanno affermato i carabinieri- e' scattato ieri mattina alle 9 ed e' terminato alle 12,30. Accompagnati dal cane Mike e dal preside, Stefano Grosso, una decina di carabinieri sono entrati in 8 delle 58 classi, scelte a campione, dalle quali erano stati fatti uscire i ragazzi. Il cane ha fiutato zainetti e banchi. Poi altri controlli all' esterno e nei vasti corridoi che uniscono le due scuole, dove e' stato trovato lo stupefacente e il ragazzo, un diciottenne, che e' stato segnalato alla Prefettura. 'Il Copernico -ha spiegato il professor Grosso- ha 1.400 allievi, cui si aggiungono i circa 500 del Luxenburg. Ho voluto dare un segnale ai ragazzi e alle famiglie che c' e' attenzione e non sottovalutazione di quanto accade fra i giovani. E' giusto che gli insegnanti mettano dei paletti e creino condizioni di sufficiente serenita''. Non sara' un' iniziativa isolata: 'Si', mi riprometto di riproporre questo tipo di controlli', ammette il preside. 25-05-2007 Usa. Connecticut. House approva legge sulla marijuana terapeutica La House ha approvato il disegno di legge che consente il possesso e il consumo della marijuana per i malati gravi. Dopo un dibattito di sei ore e la presentazione di otto emendamenti, e' passato con 89 voti a favore e 58 contrari. La legge, che consente il possesso della sostanza anche al personale sanitario che accudisce questi malati, e' ora all'esame del Senato, dove il passaggio non e' certo. 27-05-2007 Italia. Barra (Cri): combattere discriminazioni contro tossicodipendenti 'Bisogna combattere qualsiasi forma di discriminazione ai danni dei tossicodipendenti, attuando nei loro confronti un approccio umano ed umanitario'. Lo ha detto il presidente della Croce rossa, Massimo Barra, intervenendo ieri alla giornata d studio sulla droga promossa dall' istituto tecnico-commerciale di Corigliano Calabro. Barra ha fatto riferimento all' esperienza di Villa Maraini, la comunita' per tossicodipendenti che ha fondato a Roma nel 1976, descrivendola come 'un fatto altamente positivo proprio per l' impostazione del rapporto con le persone con problemi di droga. L' interesse dello Stato e' quello di conoscere realmente i tossicomani in modo da differenziare l' intervento terapeutico secondo le obiettive possibilita' di reazione della persona colpita da questa condizione'. Nel corso del suo intervento Barra ha lanciato un appello alla Croce rossa della Calabria perche' 'moltiplichi i comitati locali, che rappresentano l' occasione per curare le persone piu' vulnerabili, moltiplicare le delegazioni, avere un delegato di Croce rossa in ogni comune. Occorre anche ripristinare l' antica tradizione della Croce rossa italiana giovanile. In ogni scuola vogliamo che ci siano giovani iscritti alla Croce rossa per farne i pionieri della diffusione dell' educazione sanitaria in favore della collettivita''. 28-05-2007 Italia. Turco: ispezioni dei Nas contro gli spinelli a scuola Ispezioni dei Nas a tappeto nelle scuole di tutta Italia: questa e' la proposta che il ministro della salute Livia Turco sottoporra' al suo collega di governo Giuseppe Fioroni, titolare del dicastero dell'istruzione. La proposta e' stata annunciata ieri mattina a Milano dallo stesso ministro della salute come una delle strade per arginare l'allarme droga, soprattutto per quanto riguarda lo spaccio, tra gli studenti di licei e istituti tecnici italiani. Allarme che desta sempre piu' preoccupazione dopo che lo scorso 16 maggio un ragazzo di 15anni e' morto in classe per un malore: all'intervallo avrebbe fumato con alcuni compagni uno spinello nel quale, si teme, sia stata inserita una sostanza altamente tossica. Allarme sorto anche per la vicenda del preside di un liceo di Torino che, con una lettera, ha chiesto ai carabinieri di fare un sopralluogo nella scuola: alcuni dei suoi alunni erano stati male e temeva facessero uso di sostanze stupefacenti. Timori fondati, perche' durante il bliz un ragazzo e stato 'beccato' mentre si preparava uno spinello e in un sottoscala sono stati trovati cinque dosi di hashish. 'Proporro' al ministro Fioroni un'attivita' ispettiva dei Nas nelle scuole', dice convinta Livia Turco prima di lasciare il Tetro Nuovo di Milano, al temine delle celebrazioni per l'80esimo anniversario dell'Avis. 'Ci ho pensato un po' e credo sia utile un'ispezione a tappeto dei Nas', ripete sottolineando la necessita' di un coordinamento con il collega dell'Istruzione. Anche perche' per tutelare i ragazzi 'in preda alle sostanze stupefacenti', non di rado tagliate con sostanze altamente nocive, c'e', inoltre, 'un lavoro educativo da fare ed e' la cosa piu' faticosa ma e' fondamentale'. E poi e' necessario 'combattere i trafficanti. Abbiamo una legge severissima che colpisce il consumo, ma cio' non serve a nulla. Bisogna, invece, colpire duramente il traffico. E' quello che abbiamo intenzione di fare'. Quindi per rispondere all'allarme droga nelle scuole e tra gli adolescenti e' fondamentale, come pare dalle parole del ministro, agire su piu' piani. Accanto al Governo, 'le forze dell'ordine - prosegue - facciano fino in fondo la loro parte' cosi' come i presidi, gli insegnanti e i genitori. 'Non e' piu' tollerabile questa diffusione capillare delle sostanze stupefacenti, non possiamo lasciare i nostri ragazzi in preda alle varie droghe. Il mio appello e' l'assunzione di responsabilita' da parte di tutti'. E ancora il ministro della salute, ritorna a constatare che 'la normativa in vigore sulle dipendenze e' molto dura nei confronti degli stupefacenti, ma purtroppo risulta inefficace'. 'Quindi - conclude il ministro - ciascuno deve fare la sua parte e nello stesso tempo e' necessario cambiare questa normativa che voleva tanto essere severa e che, in realta', ha dato scarsi risultati'. COMMENTI No ai Nas nelle scuole, si' al controllo del territorio, alla prevenzione e all' informazione. E' la posizione dell' Unione italiana genitori. 'La proposta della ministra Turco di inviare i Nas nelle scuole non ci trova d'accordo', perche', spiega in una nota il presidente dell' Unione genitori, Donatella Poselli, 'la scuola non puo' diventare il luogo della repressione e del controllo sui ragazzi ed i loro comportamenti da parte delle forze dell' ordine'. Per l' Unione genitori 'il problema droga va risolto a monte con prima di tutto una preventiva e capillare informazione a tutti gli studenti, a partire dalle scuole medie, sugli effetti che le sostanze stupefacenti hanno sulla loro salute. Ben venga il controllo dei Nas ma sul territorio: le forze dell' ordine devono intervenire per reprimere lo spaccio nei luoghi maggiormente frequentati dai ragazzi' e cio' 'fuori dalle scuole, discoteche, palestre, ecc.'. Dichiarazione di Donatella Poretti della Rosa nel Pugno: La proposta del ministro della Salute, Livia Turco, di sguinzagliare i Nas dei Carabinieri nelle scuole per individuare quei ragazzi che si fanno uno spinello, e' pericolosa e sintomatica. Pericolosa perche' non mi risulta che sia un reato farsi uno spinello, per cui se si mobilitano le forze dell'ordine per scovare chi se lo fa, non posso che leggerlo come il preambolo ad una modifica della normativa in questo senso... e' questo che vuole la Turco? Non basta il divieto di fumo (qualunque tipo) che vige in tutte le scuole come in tutti i locali pubblici? Pericolosa perche' non mi risulta che le politiche proibizioniste siano appaganti. Anzi. I risultati sono sempre l'aumento di cio' che si intendeva combattere/estirpare. Questo vale per le piantagioni di sostanze, per le raffinerie piccole e grandi, per l'ordine pubblico nelle citta', per la disincentivazione dei consumi. Non sono io a sostenerlo ma i numeri di qualunque Paese al mondo, Italia inclusa. Sintomatica perche', dopo il fallimento dell'aumento della dose minima (perche' ci devono essere le dosi minime consentite?), questa sarebbe l'unica iniziativa del Governo in una materia che, nel programma elettorale, era previsto dovesse essere modificata in direzione non-punizionista. Il contrario, quindi. A conferma che, allo stato dei fatti, il nostro Governo e' quello che sta attuando e inasprendo la legge Fini-Giovanardi approvata dal Governo precedente con la forte opposizione di chi oggi guida il nostro Paese. Non solo, ma ci stiamo anche sorbendo i preannunci del ministro degli Affari Sociali, Paolo Ferrero, che non va mai oltre, mentre le proposte di riforma depositate, come quella Boato di cui sono co-firmataria, non vengono mai messe all'ordine del giorno. "Fioroni accolga la proposta del Ministro Turco e si avvii un`operazione seria di ricognizione nelle scuole rispetto a presenze indesiderate e indesiderabili che arrivano a fornire ai ragazzi non solo sostanze stupefacenti ma spesso anche impure che compromettono, a volte definitivamente, la vita dei nostri giovani". Lo dichiara Valentina Aprea, responsabile scuola di Forza Italia, per la quale "se finora c`è stata tolleranza soprattutto rispetto alle cosiddette droghe leggere, si cominci a far sentire a chi continua a spacciare droga nelle scuole superiori italiane il fiato sul collo della presenza istituzionale. La scuola è un bene di tutti ma è soprattutto il luogo in cui i giovani devono trovare opportunità e sostegno per la propria crescita. Non possiamo per questo accettare che, al contrario, diventi un luogo in cui è facile perdersi e inseguire falsi miti". "I carabinieri nelle scuole gia' ci vanno. Il controllo e' previsto. Sia fuori che dentro". E' quanto afferma il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, al 'Messaggero'. "Non ho aspettato le dichiarazioni del ministro della Salute per decidere le misure di contrasto alla diffusione degli stupefacenti -dice Fioroni a 'Repubblica'- A settembre i dirigenti scolastici avranno nuove direttive", afferma e sottolinea che "se la situazione dovesse rivelarsi grave arriveranno gli ispettori del ministero. Solo dopo un'attenta analisi della situazione -averte Fioroni- si potra' passare a misure piu' drastiche". Il ministro dice quindi che nelle scuole "da tre mesi e' scattato un piano contro gli abusi" e "a proposito di regole -aggiunge- mi sono arrivate piu' di 150 foto di studenti che fumano all'interno degli edifici scolastici, in barba ai cartelli con la scritta divieto di fumo. Se non si possono fumare le sigarette -dice Fioroni- ci mancherebbe che si tollerassero gli spinelli. A questo punto devono essere i presidi -sottolinea- a intervenire e far applicare le sanzioni". "Non puo' esserci un potere assoluto dei Nas. L'intervento va concordato con preside e docenti perche' la funzione educativa e' delicata e non va compromessa". Lo dice al 'Corriere della Sera' l'ex ministro dell'Istruzione, Luigi Berlinguer, commentando al proposta del ministro della Salute Livia Turco e sostenendo che "bisogna prima di tutto parlare con i ragazzi. Che non hanno bisogno della paternale -avverte- Va loro spiegato cosa e' sbagliato, cosa e' contro la legge, vanno rispettati, informati. Altrimenti e' meglio lasciar perdere -dice- Non servono arresti ne' criminalizzazioni". "Finalmente il ministro Turco ed il ministro Fioroni si rendono conto che la droga circola tranquillamente nelle scuole (e nelle universita'?). Peccato che ci doveva scappare una disgrazia. Non pensiamo che i carabinieri siano l'unica risposta, soprattutto se estemporanea, ad un problema cosi' serio come la diffusione e lo spaccio di sostanze stupefacenti all'interno delle scuole italiane. La risposta del governo Prodi ci sembra schizofrenica perche' un giorno propone l'innalzamento della quantita' minima consentita di cannabis, il giorno dopo propone i NAS dentro le scuole, nella stessa maggioranza poi c'e' chi ancora sostiene la liberalizzazione di tutte le droghe e chi, come il ministro Amato, vuole fare i test antidopoing preesami". Lo afferma Beatrice Lorenzin, coordinatore dei giovani di Forza Italia, che aggiunge: "La questione per noi giovani di Forza Italia e' molto seria, riguarda innanzitutto una vera campagna di prevenzione che passi attraverso la cultura della responsabilita' e soprattutto la sconfitta della cultura della normalizzazione dell'uso di droga, imperante negli ultimi decenni nel nostro paese, attraverso un rafforzamento del ruolo dell'istituzione scolastica e un sostegno concreto alle famiglie. Per questo il 26 giugno, in occasione della Giornata Mondiale contro la droga, i giovani di Forza Italia organizzeranno una serie di iniziative in tutto il paese per sensibilizzare ragazzi e genitori ad un corretto e sano stile di vita senza droga e alcool". Il Codacons e l'Associazione per la difesa dei diritti civili della scuola si oppongono fermamente alla proposta del Ministro della Salute Turco di inviare i carabinieri dei Nas nelle scuole. "Esistono già ferree leggi in tal senso, ed esiste chi deve farle rispettare", afferma per conto delle due associazioni l'avvocato Carlo Rienzi in un comunicato. "Se si vuole lottare contro fumo e droga nelle scuole, i docenti che vedono fumare uno studente all'interno delle strutture scolastiche devono necessariamente proporne la sospensione. Non solo. Gli istituti scolastici devono approvare a inizio anno, in sede di collegio dei docenti e dei genitori, un regolamento interno che preveda il divieto assoluto di fumo e l'applicazione automatica della sospensione per chi lo viola, assegnando ad almeno tre docenti il compito di ispezioni e controlli". "I Nas e le forze dell'ordine semmai - prosegue Rienzi - devono operare fuori e davanti le scuole, e concentrare gli sforzi contro gli spacciatori, che tutti sanno dove e come operano". "Dopo il raddoppio delle dosi massime di cannabis consentite per uso personale volute da questo Governo, e annullato grazie al ricorso del Codacons al Tar del Lazio, proporre ora un eccesso opposto - e cioè l'invio dei Nas contro gli spinelli a scuola - ci sembra un comportamento schizofrenico e incomprensibile". "E' facilmente intuibile che cosa sarebbe accaduto nel Paese se la proposta Turco di inviare i Nas nelle scuole a caccia di droga l'avesse fatta il centrodestra... Ma comunque, il ministro della salute ha il merito di aver scoperto la verita': la droga fa male". Lo dice Francesco Storace, senatore di Alleanza nazionale ed ex ministro della Salute. "Ora- avverte Storace rivolto a Livia Turco- ci spieghi come fa a considerare un diritto drogarsi e non un delitto contro se stessi, contro la propria famiglia, contro la societa'". "La proposta lanciata dal Ministro Livia Turco circa la possibilita' di utilizzare i Nas per effettuare controlli antidroga nelle scuole e' molto positiva e mi auguro che il Ministro dell'Istruzione Beppe Fioroni la accolga quanto prima". Lo auspica Silvana Mura deputata di Idv, secondo la quale "le notizie delle ultime settimane hanno evidenziato come in alcuni istituti scolastici i ragazzi non solo introducono sostanze stupefacenti, ma in piu' di un caso le consumano lungo i corridoi, nei bagni e, come mostrano alcuni filmati anche in classe". "E' inammissibile che una istituzione che deve preparare i giovani al futuro, come la scuola, possano circolare abbastanza liberamente sostanze che rischiano di metterne fortemente a rischio la salute. Le ispezioni dei Nas all'interno delle scuole possono essere molto utili a limitare questo fenomeno ed e' per questo che riteniamo si dovrebbe procedere quanto prima gia' a partire dall'inizio del prossimo anno scolastico. Non si tratta affatto di militarizzare le scuole ma di tutelare al meglio la salute dei ragazzi", conclude Mura. "Io non so cosa pensare. Mi sembra una proposta non so quanto meditata, mi pare non molto, probabilmente impraticabile, parole in liberta'... Sono rimasta senza parole. Io penso che responsabilita' vuol dire fare proposte che siano intanto praticabili, e poi in linea con un qualche principio che uno ha in testa. Mi pare che questa manchi di entrambi i requisiti". Lo ha detto Emma Bonino, intervistata da Radio Radicale sulla proposta di Livia Turco sui Nas nelle scuole. "Al ministro Turco suggeriamo la proposta di svolgere le lezioni scolastiche direttamente nelle caserme dei carabinieri". Questo il commento ironico di Francesco Mosca, segretario nazionale della Federazione dei Giovani Socialisti. "Volendo- conclude il giovane dirigente Mosca- i professori potrebbero essere sostituiti dai marescialli". 'Il Ministro Turco sembra finalmente svegliarsi dal torpore 'antiproibizionista' e prendere coscienza della gravita' sociale della droga'. Lo afferma il leader di Alternativa Sociale, Alessandra Mussolini, che condivide la proposta del Ministro della Salute di inviare i Nas nelle scuole per i controlli contro la droga. 'La proposta fu fatta qualche giorno fa da me e dall'On. Casini - precisa la Mussolini - all'indomani della morte del quindicenne della provincia di Milano dopo avere fumato uno spinello. Quindi, accolgo con il massimo favore questa iniziativa del Ministro che e' in linea con la proposta fatta da AS. Ora bisogna andare avanti e mettere mano al codice penale, prevedendo espressamente che chi si droga commette un reato grave'. "Livia Turco e' veramente una persona tempestiva. Bisognera' informarla che tra qualche giorno le scuole chiudono. Dove li fara' questi controlli?". Questo e' quanto si domanda il deputato di An, Maurizio Gasparri, sulla proposta del ministro della Salute di mandare i carabinieri nelle scuole. "Quando eravamo nel pieno dell'anno scolastico- continua Gasparri- ha proposto il raddoppio della quantita' di cannabis che a suo avviso poteva legalmente circolare. Ora condivido questa ipotesi e sono fautore da tempo di una politica di prevenzione nei confronti della droga, ma Livia Turco dovrebbe essere piu' coerente". No quindi, per Gasparri a "proporre piu' droga per tutti un giorno, e poi piu' carabinieri nelle scuole quando chiudono: sembra- sottolinea l'ex ministro delle Comunicazioni- che stia giocando con un problema serio". Necessario sarebbe, invece, "rinunciare alle proposte di archiviare la legge vigente sulla droga e impegnarsi per applicarla con maggiore determinazione, oltreche' a sostenere di piu' le comunita' come quella di don Gelmini, che rappresentano le uniche risposte serie nella lotta alla droga a differenza della disastrosa azione dei Sert- conclude Gasparri- che sono soltanto un luogo di promozione della tossicodipendenza". "Il governo si chiarisca le idee. Al ministro Turco dico che se c'e' una svolta in senso rigorista, siamo disponibili a lavorare con il governo". Lo afferma il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, a margine di un convegno alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena. "Non e' possibile- insiste- un giorno elevare la soglia di cannabis per uso personale, e il giorno dopo proporre le ispezioni nelle scuole". Secondo Casini, il tema "e' terribilmente serio per il futuro dei nostri figli, la linea del rigore e' giusta e va perseguita con coerenza e serieta'. Drogarsi e' illecito. A Turco chiedo coerenza". "La proposta Turco e' condivisibile perche' si muove nella giusta direzione del ripristino dei principi di autorita' e di legalita' negli istituti scolastici ove permangono gli effetti disastrosi prodotti dagli anni '70". Cosi' Maurizio Sacconi, senatore di Forza Italia commenta la proposta del ministro della Salute di inviare i Nas nelle scuole per controllare il consumo di stupefacenti. "Altri atti sono necessari in questo senso -continua Sacconi- per sottolineare che la lunga 'ricreazione e' finita', che e' suonata la campanella e si ritorna al riconoscimento del merito e del demerito nell'insegnamento come nello studio, al potere gerarchico e alla connessa responsabilita' dei dirigenti scolastici, al rispetto assoluto di ciascuna persona- conclude il senatore forzista- qualunque sia il ruolo, il sesso, la razza, il credo". "Su un tema delicato come la droga le ironie non servono. Se il ministro Turco ora si ravvede io dico meglio tardi che mai. La droga e' uno di quegli argomenti su cui le forze politiche devono sforzarsi per approdare a un terreno di confronto sereno e costruttivo". Lo dichiara il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie, Gianfranco Rotondi. 'Piuttosto che inviare i Nas negli istituti, bisogna combattere i grandi trafficanti di droga e, nel contempo, rafforzare il ruolo di controllo sociale proprio della famiglia e della scuola, lavorando sempre piu' in termini di prevenzione'. Cosi' il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli commenta la proposta del ministro della Salute Livia Turco. 'Attivare apposite ispezioni dei Carabinieri nelle scuole rischierebbe di alimentare la voglia di trasgredire e di lanciare un messaggio diseducativo: i controlli - ha osservato - vanno si' svolti, ma come in qualsiasi altro luogo'. Secondo il capogruppo verde, 'nelle scuole devono andare professori e studenti: la repressione va fatta nei confronti dei trafficanti di droga, non certo militarizzando gli istituti scolastici. E' bene riflettere, invece - ha concluso Bonelli - su come far sempre piu' comprendere ai giovani che l'uso della droga danneggia la loro vita'. "La distinzione tra le droghe leggere e pesanti e' un'elemento importante per avere un piano di realta', averlo rimosso sta provocando danni enormi". Questo e' quanto afferma Francesco Piobbichi, responsabile politiche sociali del Prc sui danni provocati, secondo lui, dalla legge Fini-Giovanardi. Quella contro la cannabis, per Piobbichi e' "una campagna emotiva, che si inserisce nel tentativo di spostare le questioni sociali in questioni di ordine pubblico e nella quale purtroppo anche i politici dell'Unione sono caduti incautamente con dichiarazioni che sembrano inserirsi piu' nella logica repressiva della legge Fini che rispetto al programma che hanno sottoscritto con il popolo che li ha eletti". Per il responsabile politiche sociali del Prc quella del precedente governo e' "una legge scritta da incompetenti che hanno addirittura reso la cocaina piu' tollerata della cannabis come quantita' minima nelle tabelle, le sostanze hanno differenti pericolosita', averle messe indistintamente tutte sullo stesso piano ha fatto si che oggi per i nostri ragazzi farsi una sigaretta con la cocaina- conclude Piobbichi- e' la stessa cosa che farsi uno spinello". "Viste le reazioni, se il ministro Turco non vuole trovarsi in sintonia solo con la destra, ritiri immediatamente la proposta di inviare i Nas nelle scuole". Questo e' quanto afferma il deputato Verde Paolo Cento, sottosegretario all'Economia spiegando che "non c'e' infatti alcun bisogno di rincorrere la destra sul terreno del proibizionismo e dell'intervento di polizia e carabinieri negli istituti scolastici". L'invito di Cento e', invece, quello di "abrogare rapidamente la Fini-Giovanardi e potenziare le strutture di prevenzione e informazione, lasciando la scuola a insegnanti genitori e studenti e la repressione dello spaccio sul territorio alle forze dell'ordine- conclude il sottosegretario all'Economia- senza alcuna confusione di ruoli". I Nas nelle scuole? "Mi auguro che il ministro si ravveda" su questo provvedimento. Laura Bianconi,senatrice e capo gruppo di Forza Italia in Commissione Igiene e Sanità a palazzo Madama, "il clima impazzito ha effetti negativi anche sul Governo". "Ormai - dice Bianconi - assistiamo a ministri che rilasciano puntualmente dichiarazioni contraddittorie con quanto affermato solo poco tempo prima, uno degli ultimi casi è quello che vede coinvolta il Ministro Turco, passata dal sostenere che per combattere la droga non servono le forme repressive tanto da aumentare l'uso detenibile di cannabis e invece dopo i recenti fatti di cronaca che hanno ancora una volta dimostrato come la cannabis, lo stupefacente più usato dai giovani, sia una droga a tutti gli effetti in grado di portare alla morte, ha cambiato idea". "Sono sbalordita dalla decisione repressiva del Ministro che ha deciso di inviare i carabinieri dei Nas nelle scuole con tanto di cani anti-droga per frugare tra gli zaini dei ragazzi. Mi auguro - precisa - che il ministro si ravveda e non porti avanti questo assurdo provvedimento che da tempo dovrebbe invece essere utilizzato davanti alle scuole e alle discoteche, ma all'interno dell'istituto scolastico assolutamente no. Esistono - aggiunge - dei regolamenti e delle leggi ben precise che vietano il fumo e l'uso di droghe nelle scuole, quindi spetta a tutto il corpo insegnante verificare che questo non accada, altrimenti è prevista la sospensione automatica per chi viola le leggi". "Forse - conclude la senatrice - invece che inutili ispezioni sarebbe più saggio, come ha sottolineato anche il Min. Fioroni, che il Governo sostenesse le scuole e i genitori per combattere questo dilagante problema della droga, che coinvolge ragazzi sempre più giovani, con azioni più coerenti e migliori modelli sociali". L'intervento dei Nas a scuola per evitare l'uso di droghe da parte dei ragazzi? "Deve rimanere un caso eccezionale, e deve essere sempre concertato con l'autorita' scolastica". Ne e' convinto il "capo" dei presidi italiani, Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi(Anp), quella che raccoglie il maggior numero di dirigenti. Secondo Rembado, infatti, "l'azione fondamentale per tenere lontani i giovani dalla droga e' quella di informazione ed educazione alla salute fatta ad opera di docenti e di personale qualificato che l'istituto puo' anche reperire all'esterno in collaborazione, ad esempio, con le Asl". "Solo in casi eccezionali e, comunque, previa concertazione con le autorita' scolastiche- continua- puo' essere usato l'intervento dei Nas". Il presidente dei presidi e' perentorio: "non deve trattarsi di interventi a tappeto. Non serve un piano nazionale deciso dall'esterno e non condiviso con le scuole". "Invitiamo il ministro della Sanita', Livia Turco, a farsi accompagnare dal sindaco Veltroni in una passeggiata per Roma. In questo modo si potra' facilmente render conto di come il problema del consumo di droga fra giovani e giovanissimi sia dilagante nella Capitale". Lo dichiara in una nota Giancarlo Miele, coordinatore di Forza Italia Giovani del Lazio. "Dalle piazze di Trastevere a quelle di San Lorenzo, da Villa Ada a Villa Borghese a Villa Balestra- continua l'esponente azzurro- il ministro potra' constatare come a Roma il consumo indisturbato di droga sia realta'. E' inaccettabile che il ministro, artefice di una politica antidroga assurda e contraddittoria, utilizzi in modo schizofrenico slogan come 'consumo zero'. Le ricordiamo- conclude Miele- che e' suo il provvedimento che aumenta le quantita' di droga consentita e che la situazione attuale si e' determinata a causa del messaggio 'normalizzatore' rispetto al consumo della droga di cui per anni si e' fatta portavoce la sinistra irresponsabile e postsessantottina". L'iniziativa del Ministro Livia Turco di inviare nelle scuole i Nas dei Carabinieri per i controlli antidroga 'e' opportuna e condivisibile. Per ottenere qualche risultato serio e' pero' necessario dilatare il quadro degli interventi, altrimenti destinato a restare simbolico'. Lo ha affermato l'ex sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano (An). 'Le unita' che compongono i Nas sono poche centinaia - ha spiegato Mantovano - svolgono vari compiti e non si occupano solo di droga. Quand'anche fossero impegnate tutte, ed e' materialmente impossibile, il loro intervento riguarderebbe un numero di scuole assai ristretto. Sarebbe utile immaginare un piano complessivo di prevenzione, che coinvolga le Regioni, gli enti territoriali, le strutture che si occupano del recupero e la realta' scolastica, che punti al coinvolgimento delle famiglie e favorisca, per fare un esempio fra i tanti, la presenza davanti alle scuole, in occasione dell'inizio e della fine delle lezioni, di volontari che svolgano una sorveglianza mirata. E' ovvio che ogni iniziativa di questo tipo ha senso se parte dal presupposto che ogni droga fa male, e che quindi non ha senso distinguere fra stupefacenti cosiddetti 'leggeri' e 'pesanti''. "Occorre ripristinare l'antica tradizione della Croce rossa italiana giovanile. In ogni scuola vogliamo che ci siano giovani iscritti alla Croce rossa per farne i 'pionieri' della diffusione dell'educazione sanitaria in favore della collettivita'". E' quanto ha proposto, durante l'incontro sul tema della droga che si e' tenuto negli scorsi giorni a Corigliano Calabro, il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra. Nel corso della giornata di studio e' emerso, infatti, come l'approccio della scuola contro il rischio droga deve necessariamente tener conto che oggi e' piu' difficile identificare preventivamente chi ne fa uso, perche' il fenomeno sta diffondendosi anche tra gli 'insospettabili', fa sapere la Croce rossa. Secondo quanto riportato da una recente ricerca, piu' dell'80% di chi, tra i ragazzi, fa uso di droga, vive, infatti, in una famiglia 'tradizionale' e oltre il 50% ha una istruzione superiore. "E' necessario combattere qualsiasi forma di discriminazione ai danni dei tossicodipendenti, attuando nei loro confronti un approccio umano ed umanitario- spiega Barra- l'interesse dello Stato e' quello di conoscere realmente i tossicomani in modo da differenziare l'intervento terapeutico secondo le obiettive possibilita' di reazione della persona colpita da questa condizione". 'Condividiamo la proposta del Ministro Turco dei controlli nelle scuole, il ministro sarebbe piu' credibile pero' se facesse autocritica rispetto al precedente suo decreto sull'uso personale. Al Ministro Fioroni chiediamo di non fare una campagna di sensibilizzazione che usi frasi politicamente insignificanti quali 'l'utilizzo di sostanze stupefacenti e' patologico e non fisiologico', sia piu' diretto affermi con decisione che 'drogarsi e spacciare droga e' sempre un reato, che la droga fa male e che di droga si muore'. E' quanto si legge in una nota dei Giovani dell'Udc. Su droghe e consumi giovanili 'il governo ha ormai perso la bussola': e' l'opinione della presidente di Forum Droghe Susanna Ronconi, che parla di 'un mix impressionante di improvvisazione, pressappochismo ondivago, incompetenza e neo autoritarismo che si e' impossessato dei nostri governanti'. Il riferimento e' all'iniziativa del ministro della salute Livia Turco, che vuole inviare i Nas nelle scuole per controllare i consumi di droga. 'Ma come si fa - sostiene Ronconi, ex membro della Consulta nazionale sulle tossicodipendenze - ad avere nel proprio programma politico l'abrogazione di una legge repressiva e dannosa come la Fini-Giovanardi e al contempo sostenere "l'educazione chimica" del kit alla milanese e quella olfattiva dei cani antidroga? E poi, quando i cani e i kit hanno fatto il loro mestiere, che si fa? Si punisce, si sospende, si fa perdere l'anno scolastico? Come si fa a credere davvero che un fenomeno di massa, sociale e culturale assai piu' e ben prima che "patologico", come il consumo di marijuana tra i giovani si possa gestire all'insegna del controllo di polizia?'. 'Il governo - aggiunge - e' allo sbando, il dialogo con quelli come noi che su questo lavorano da decenni a questo punto e' seriamente a rischio'. 'O l'azione educativa e di promozione del benessere dei giovani parte dai loro comportamenti reali, dalle loro culture, ne tiene conto e con esse entra in dialogo - conclude Ronconi - aiutandoli a evitare e minimizzare i potenziali rischi, oppure si continua a vagheggiare di un mondo a consumo zero, dove nessun adolescente sperimenta, prova, rischia e dove l'imperativo morale della societa' adulta sa solo parlare attraverso Nas e cani nelle scuole'. 'Annunciare il blitz dei Nas prima di averli mandati e' un chiaro assist a spacciatori e consumatori. La Turco invece di spot, alle derive antiproibizioniste dia uno stop'. Lo dice Luca Volonte', presidente dei deputati dell'Udc. 'Sono gli incredibili effetti voluti dall'annuncio elettoralistico di un ministro da sempre paladino del 'libero cannabis' - aggiunge - Cento, Radicali e Comunisti si plachino, le parole della Turco non avranno purtroppo nessun seguito. La paladina del cannabis libero - conclude il capogruppo centrista - dovrebbe dimettersi per il suo malesempio e il palese aiuto ancora una volta dato a spacciatori e consumatori'. "E' giusto che il governo si preoccupi di assumere iniziative, occorre saggezza, intelligenza e attenzione a questo problema". Lo dichiara il segretario dei Ds Piero Fassino a margine di un convegno organizzato dalla fondazione Monte dei Paschi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla proposta del ministro della Salute Livia Turco di inviare i Nas nelle scuole. "E' necessario- spiega- assumere iniziative per contrastare questo fenomeno, con strumenti che convincano i giovani a non fare quelle scelte". "E' un'iniziativa realizzabile a patto che non sia imposta dall'alto, ma concertata con gli studenti e le famiglie". Cosi', a margine della conferenza stampa di presentazione della premiazione dei progetti sulla sicurezza stradale realizzati dagli alunni delle scuole di Ravenna, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Michele Panicali commenta la proposta del ministro Livia Turco di mandare i gruppi Nas dei Carabinieri in tutte le scuole d'Italia per effettuare controlli antidroga. La proposta, analizza, "va affrontata e studiata in tutti i suoi aspetti prima di partire, ma e' dalle famiglie che deve partire la richiesta". Nessuna imposizione dunque, ma una decisione partecipata, questo l'auspicio di Panicali, che torna anche sul problema personale, ribadendo le carenze d'organico per il prossimo anno. Se fosse confermato quello attuale, "saremmo in grande sofferenza, ma gli organici si fanno intorno al 10 luglio", per cui e' ancora presto. Di certo per ora c'e' l'aumento della popolazione scolastica, e una situazione pesante che caratterizza tanto la provincia quanto il Comune di Ravenna, in particolar modo per quanto riguarda il tempo pieno e prolungato: "Una richiesta questa che e' anche di tipo sociale", sottolinea Panicali. La situazione dunque non e' cambiata rispetto a qualche tempo fa, ma la speranza e' che a luglio sia deciso un aumento del personale per la scuola dell'obbligo. 'Il ministro Turco deve fare pace con la sua mentalita'. Alcuni mesi fa voleva aumentare la quantita' di cannabis da considerare consumo personale, ora e' di colpo diventata iperproibizionista'. Lo afferma il senatore di Forza Italia Antonio Tomassini, presidente della commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, a proposito della proposta del ministro della Salute di inviare i Nas nelle scuole come prevenzione sul consumo della droga. 'La confusione nel governo regna sovrana - aggiunge Tomassini - Io credo che l'unico atto veramente responsabile non siano le misure da Stato di Polizia, ma che i parlamentari, gli amministratori e le istituzioni tutte diano l'esempio creando regole precise e sottoponendosi ai test di valutazione preventiva'. "La proposta del ministro Turco di mandare nelle scuole i Nas e i cani antidroga mette in evidenza la sua contraddittorieta': da una parte vuole liberalizzare la droga e dall'altra propone i cani davanti alle scuole". Con queste parole l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Carla De Albertis commenta l'idea lanciata ieri dal ministro della Salute. "E' un'idea in stile De Albertis - ha detto l'assessore oggi a Milano, a margine della presentazione della 'Settimana della salute' - Anch'io stavo gia' lavorando a un'iniziativa simile. Ritengo che la battaglia contro la droga debba essere davvero forte e comune, e per questo accolgo con gioia l'iniziativa, purche' si dica di no alle altre". L'assessore ha infine sottolineato il successo riscosso dal kit antidroga, proposto gratuitamente alle famiglie milanesi nell'ambito di un progetto lanciato dal Comune e dal Consiglio di Zona 6. "Sono contenta - ha concluso De Albertis - che il progetto del mio kit del quale si e' tanto parlato abbia lanciato un sasso nello stagno. Finalmente si e' incominciato a discutere del problema e a cercare provvedimenti concreti contro la droga". "La proposta del ministro Turco e' sbagliata e lontana dalla lettera e dallo spirito del programma dell'Unione". Cosi' Roberta Fantozzi, responsabile politiche sociali della segreteria nazionale Prc. "Da settimane- aggiunge Fantozzi- non si fa altro che costruire un clima generale che prospetta, come unica soluzione, ai problemi e alle emergenze sociali, un inasprimento delle logiche repressive". Laddove occorrerebbe, invece, secondo la rappresentante di Rifondazione, "dare risposte al disagio che c'e' in termini di contrasto alla precarieta', ricostruzione di prospettive di futuro, aumento di consapevolezza delle persone". Si abroghi la legge Fini-Giovanardi, chiede Fantozzi, "la cui evidente inefficacia nel contrastare la diffusione di sostanze stupefacenti, non e' altro che la conseguenza di un'impostazione che confonde droghe leggere e pesanti e fa della repressione lo strumento principale di intervento". La scuola, sottolinea la responsabile politiche sociali, deve diventare "luogo di informazione scientifica sulle sostanze e la loro diversa pericolosita'". Bisogna intanto investire "piu' in generale in positivo sulle giovani generazioni", creando "luoghi di socialita' e comunicazione fra le persone". "Non ci si puo' permettere un ministro schizofrenico". Cosi' afferma il senatore della Lega Nord Piergiorgio Stiffoni. Stiffoni ricorda che "fu proprio questo ministro" a mettere mano sulla Fini-Giovanardi. "Prima raddoppia l'uso della droga- conclude Stiffoni- poi vuole testare i ragazzi a scuola: forse il ministro ha bisogno di un lavoro meno stressante. Vada a casa". 'Il Ministro della Salute Livia Turco ha espresso preoccupazione per la diffusione della tossicodipendenza tra gli adolescenti. La preoccupazione e' condivisa, e' nostra. Ma la droga non si combatte certo con i Nas nelle scuole'. Lo afferma la senatrice del Pdci Maria Pellegatta, Vicepresidente della Commissione istruzione, sottolineando che 'la funzione delle forze dell'ordine e' assai importante per colpire il flagello e l'affare dello spaccio e del traffico di morte. Presidiare militarmente le scuole non e' invece un deterrente: lo dimostra l'esperienza di chi quotidianamente e da molti anni agisce sul fronte della lotta alla droga'. Secondo Pellegatta 'occorre un paziente lavoro di prevenzione, raccordando le Asl e gli istituti scolastici con interventi di contrasto del disagio e di lotta ai messaggi consumistici cui gli adolescenti sono sottoposti. La scuola deve essere un luogo protetto e privilegiato della lotta alla diffusione della droga e dell'educazione alla legalita'. Confusi e generici inviti alla repressione, che, ribadisco, deve essere ferrea nei confronti del mercato della droga -conclude- fanno solo male'. La Consulta sulle Dipendenze istituita presso il ministero della Salute non ha mai discusso di 'proposte choc' come quella attribuita dalla stampa alla ministro per la Salute Livia Turco, cioe' di inviare i Nas nelle scuole per contrastare il consumo e lo spaccio di droghe. E' per questo che il presidente della storica associazione di volontariato in carcere Antigone, Patrizio Gonnella, ha annunciato alla ministro, in una lettera aperta che, se dovesse essere confermato quanto preannunciato dai media, lui dovra' rinunciare alla sua partecipazione in qualita' di membro al gruppo di lavoro ministeriale sulle dipendenze. 'Non so fino a che punto vi sia stata una forzatura giornalistica - scrive Gonnella -. So che si tratta di una proposta che nulla ha a che fare con la prevenzione e sposta l'asse culturale e operativo tutto sul piano della repressione'. Chiunque oggi si occupa di tossicodipendenze, continua Gonnella 'sa perfettamente che non saranno i carabinieri ne' i cani anti-droga a dissuadere stili di vita giovanili'. Anzi, con iniziative di questo genere, secondo Gonnella 'si creera' un'ulteriore frattura sociale tra la vita reale e la vita politica. Inoltre si trasformera' la scuola in uno strano e ibrido luogo dove le ragazze e i ragazzi avranno paura ad andare'. "Puo' essere utile partire da una commissione di inchiesta coraggiosa, che intercetti i termini del disagio giovanile, cosi' come oggi si manifesta nella triplice interfaccia con i luoghi del tempo libero, la scuola e la famiglia". E' questa la 'contro-proposta' delle due senatrici teodem Emanuela Baio Dossi e Paola Binetti all'idea del ministero della Salute. "Il consumo di droga cresce- spiegano le due senatrici- si diversifica, interessa fasce sempre piu' giovani che non sempre trovano negli adulti i maestri di cui avrebbero bisogno, nemmeno a scuola. Eppure proprio dalla scuola si ricomincia per dire no ad un processo che sembra aver assunto un carattere di irreversibilita'". I ministri Fioroni e Turco, per Binetti e Baio, contrastano il processo "mettendo in gioco tutte le risorse di cui dispongono e ricorrendo anche a strumenti di controllo poco abituali nella scuola, non sempre e non del tutto condivisibili, ma si percepisce una preoccupazione crescente che e' stata decisamente sottovalutata nei mesi precedenti". Il ministro Mastella afferma che oggi non avrebbe certamente firmato il Ddl sul raddoppio della dose minima". Per le due senatrici teodem "oggi circola piu' facilmente la droga non nelle scuole, ma nei pub, nelle discoteche, in quei luoghi di aggregazioni giovanile in cui fa presa una certa cultura della diversione trasgressiva: e' in questi luoghi e intorno a questi luoghi che vorremmo vedere attivato un servizio di vigilanza e di controllo esigente ed efficace". A scuola invece "dovrebbe prevalere la cultura della formazione-informazione, scevra da ideologismi che enfatizzando il diritto all'autodeterminazione lo spogliano del necessario senso di responsabilita' verso se stessi e verso gli altri". Occorre, infine, "prendere in esame- concludono Baio e Binetti- le politiche di prevenzione ancorandole strettamente alle politiche familiari e alle politiche di educazione alla salute, per un coinvolgimento sempre piu' consapevole dei giovani nei loro progetti di vita". "La scuola italiana ha bisogno piu' di psicologi che di carabinieri". Questo l'appello dell'Ordine degli psicologi della Lombardia, lanciato oggi all'universita' Cattolica di Milano durante il convegno 'Psicologia e scuola: forme d'intervento e prospettive future'. Gli specialisti si sono detti contrari alle ispezioni anti-droga dei Nas negli istituti scolastici della penisola. "A nostro avviso - ha commentato Enrico Molinari, presidente dell'Ordine lombardo - inserire i Nas a scuola e' un po' come chiudere il serraglio quando le mucche sono gia' scappate. Ci pare triste che in un Paese con circa 8 milioni di studenti si pensi solo a misure repressive, quando invece sono disponibili risorse per la prevenzione quali appunto la psicologia scolastica". L'Ordine lombardo degli psicologi, riferisce una nota, ha rilevato che sui circa 10 mila iscritti il 17,5% si occupa o si e' preparato a occuparsi di psicologia nella scuola. "Il nostro compito e' far si' che questo ruolo possa essere esercitato, oltre che con competenza - ha sottolineato Molinari - anche con dignita' e con il giusto riconoscimento sociale ed economico: e' quanto stiamo cercando di fare in Lombardia, ed e' quanto si sta facendo a Roma al Consiglio nazionale. Di fatto sta nascendo, e in certi luoghi e' gia' nato, uno psicologo che non e' piu' soltanto 'scolastico' o 'dell'apprendimento', ma e' anche psicologo della comunita' o di base, che sa lavorare in rete ed essere corresponsabile, con gli insegnanti, dell'affascinate compito di far si' che bambini, ragazzi e giovani diventino cittadini adulti capaci di lavorare e di amare, e a loro volta di essere responsabili delle generazioni future", ha concluso il presidente. Al convegno milanese e' intervenuto in teleconferenza anche il sottosegretario al ministero della Pubblica istruzione, Letizia De Torre, che ha ribadito la necessita' che lo psicologo scolastico lavori, oltre che per e con gli allievi, anche insieme agli insegnanti e ai genitori, in una prospettiva di intervento di rete. 'Reputo incredibile che in questo Paese, in tema di droghe, non vi sia uno stralcio di autocritica sui risultati fallimentari registrati dalla legge Fini-Giovanardi, approvata oltre un anno fa, che si sta dimostrando pericolosa quanto inefficace. Al contrario, assistiamo ad un profluvio di dichiarazioni e interventi in liberta': dal test antidroga alle famiglie, all'esercito nelle scuole. Provvedimenti che non hanno altro scopo se non quello di raggranellare qualche consenso sulla pelle di milioni di giovani e meno giovani'. Lo dichiara Daniele Farina, vice presidente della commissione Giustizia alla Camera. 'E' assai verosimile che se le politiche sugli stupefacenti, avessero al centro la prevenzione, l'informazione e le politiche di riduzione del danno, piuttosto che l'attuale confusa, dilettantesca proibizione - conclude Farina - Dario Erba morto il 16 maggio scorso a Cusano Milanino oggi sarebbe vivo'. "Prima, con il suo famigerato decreto per fortuna cassato dal Tar, ha trasmesso ai nostri giovani il seguente, devastante messaggio: "Ragazzi, spinellatevi pure a volontà: il governo, cioè lo Stato, benedice e approva". Ora vuole mandare i Nas nelle scuole a fare ispezioni anti-droga. E' il caso che Livia Turco faccia pace con se stessa". Lo dichiara l'onorevole Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito. "Prima, con il suo scellerato decreto 'più canne per tutti', grazie a Dio cancellato dal Tar, - continua Pedrizzi - ha incentivato il consumo di droga tra gli studenti e ne ha facilitato lo spaccio davanti alle scuole. Ora vuole inviare i Nas negli istituti scolastici a fare ispezioni anti-spacciatori. E' il caso che Livia Turco si metta d'accordo con se stessa". "Prima vuole smantellare la legge Fini anti-droga e anti-spaccio, lanciando ai nostri figli il segnale secondo cui ci sono le droghe "leggere", cioè buone e innocue, utili magari a socializzare e ricrearsi, - aggiunge il dirigente di AN - e poi vuole mandare i Nas nelle scuole a combattere la droga e lo spaccio. E' il caso che Livia Turco scelga: o ministro dello Spinello Libero o ministro della Salute. Le due cariche -conclude Pedrizzi- sono antitetiche, inconciliabili e incompatibili". "Tra test antidoping di Amato, kit antidroga per famiglie della Moratti e Nas in classe della Turco, manca solo piu' la proposta dei carabinieri a cavallo contro i bulli". La proposta del ministro Turco decisamente non incontra il plauso della Rete degli studenti (Reds) che definisce "sconcertanti" le sue affermazioni e chiede che "si interrompa la campagna di criminalizzazione degli studenti, che tende a dipingere le scuole come un luogo pericoloso e infestato da chissa' quali emergenze sociali". Per la Reds, del resto, i dati sui consumi di droghe parlano chiaro: per quanto concerne quelle leggere "sono stabili da ormai diversi anni, benche' il grado di severita' con cui lo spaccio viene punito sia aumentato in maniera considerevole rendendo, qui si', emergenziale, il livello di segnalazioni, arresti e procedimenti contro minori". I dati a riguardo dei consumi di droghe pesanti sono invece "considerevolmente aumentati a favore di cocaina e droghe chimiche" ma, in questo campo,, dicono dalla Reds "non solo le pene non sono aumentate, ma non se ne parla perche' questo tipo di sostanza non circola dentro alle scuole, ma in altri luoghi della socialita'". Gli studenti, dunque, si chiedono "che senso abbia trattare fenomeni sociali ormai decisamente radicati in ogni luogo e presso ogni generazione come una questione emergenziale di tipo criminale, insultando ancora una volta l'autonomia delle scuole, l'autorita' di insegnanti e presidi e screditandone il ruolo educativo". La Reds apprende "con sollievo" "la non condivisione da parte del ministro Fioroni della proposta" e chiede "urgentemente" un tavolo interministeriale che coinvolga le associazioni di studenti, insegnanti e genitori per discutere di un piano sulla prevenzione efficace e capillare. "Siamo favorevoli alla tolleranza zero su tutti i tipi di droga". Ad affermarlo, in una nota, e' Maria Rita Munizzi, presidente del Movimento italiano genitori (Moige), che dunque approva la proposta del ministro della Salute Livia Turco: ispezioni antidroga dei Nas nelle scuole superiori. "Contro questa piaga - sottolinea - il controllo e' un momento importante. Ci sono luoghi, come la scuola, in cui i minori passano molto tempo e in cui il controllo dei genitori e' impossibile o comunque non sufficiente. Se ci sono problemi a far rispettare certe norme e' bene che la scuola si rivolga anche alle forze dell'ordine". "L'iniziativa, che come hanno dimostrato numerosi casi di cronaca risponde a un'esigenza reale - aggiunge Munizzi - e' in linea con un concetto di tutela della salute condivisibile. E' giusto partire dalla scuola per richiamare i giovani alla legalita' e dare loro un messaggio chiaro: ci sono luoghi nei quali non si puo' transigere in alcun modo verso atteggiamenti illegali o dannosi. E' positivo poi - conclude - che ci sia accordo con il ministro dell'Istruzione Fioroni perche' le sinergie sono fondamentali. In tal senso auspichiamo che si apra al piu' preso un tavolo che comprenda anche i genitori, che rimangono i maggiori responsabili dell'educazione e della salute dei figli e che meritano, quindi, maggiore ascolto". 'Non e' la scuola a dover essere militarizzata, ma la societa' a dover essere bonificata. Non e' la scuola ad essere allo sbando, ma e' la societa' ad essere allo sballo. Sono fuori dagli Istituti le cause e le condizioni del malessere giovanile. E sono fuori e ben conosciuti anche i luoghi, purtroppo normali, dello spaccio e del consumo della droga. Se poi entra nelle aule e' perche' ormai troppe barriere e dighe sono state fatte cadere. Ma non e' dalla scuola e in questo modo che bisogna partire'. E' quanto si legge in una dichiarazione di Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola. 'Davanti alle scuole - secondo Scrima- non ha senso mettere un cartello di pericolo con la scritta: 'Attenzione droga'; dovrebbe invece esserci un cartello con scritto: 'Attenti qui ci sono ragazzi e giovani con quel senso della vita che fuori avete gia' dato loro'. Se fuori non c'e' il senso e il valore della vita, ma della morte, la scuola non puo' fare miracoli. Preoccuparsi e intervenire sul fenomeno anche dentro le aule e' giusto, ma attenzione a non ripetere la storiella dell'ubriaco che cercava sotto un lampione le chiavi di casa smarrite. Sapeva che non le aveva smarrite li', ma li' almeno ci vedeva. Cosi' e' per la scuola, un luogo sotto i riflettori, ma non e' li' che si perdono i giovani. Questa iniziativa - secondo il segretario di Cisl Scuola- rischia di mostrare solo un cane che abbaia, non a promuovere azioni capaci di mordere realmente il problema. Puo' forse servire a mettersi in pace la coscienza dicendo: 'anche questo l'abbiamo fatto; che cosa possiamo fare di piu?'. E invece bisogna fare di piu' e di diverso. Di fronte ai disagi giovanili non bisogna fermarsi ai sintomi, ma andare alle cause. La scuola va presidiata con strumenti educativi non con misure di polizia. Poi, quello che la scuola puo' fare dipende essenzialmente dalla credibilita' di cui la si circonda e dai mezzi che le si mettono a disposizione per un lavoro ordinario e non emergenziale. Ma per questo la societa' e la politica sembrano sorde e sicuramente tirchie. Se gli insegnanti vengono costantemente delegittimati dalla societa' e lasciati soli dalla politica, non e' poi con i carabinieri che si risolvono i problemi. 'Partiamo col dare alla scuola - per l'esponente della Cisl Scuola - le condizioni e gli strumenti ordinari per il suo lavoro educativo; cosi' potremmo anche sperare di poter affrontare delle sfide straordinarie. Ma fin che abbiamo insegnanti svalutati, delegittimati, socialmente marginali, non risolveremo i problemi della scuola e dei giovani. In via ordinaria non potranno essere i carabinieri a dare salute alla scuola, ma sara' solo l'ordinaria salute della scuola a poter ridare speranza ai giovani e alla societa''. "Si prende finalmente atto che un sacco di droga circola nelle scuole, ed e' doveroso da parte delle Istituzioni proporre soluzioni adeguate alla gravita' della situazione. Dobbiamo offrire alla scuola strumenti in grado di prevenire il consumo di stupefacenti da parte degli studenti, quanto meno durante l'orario scolastico": e' quanto sottolinea in una nota Andrea Muccioli, responsabile della comunita di San Patrigano, a proposito della proposta di inviare i Nas nelle scuole per ispezioni anti-droga. "Gli interventi che vanno in questa direzione - afferma Andrea Muccioli - appartengono al campo della prevenzione, non certo a quelli della "repressione", della proibizione o della persecuzione della liberta' individuale. Tenere la droga fuori dalle mura delle scuole, significa garantire il diritto allo studio e fare in modo che i docenti possano esercitare pienamente la loro funzione educativa. Concordo quindi con ogni iniziativa vada in questa direzione. Devo pero' sottolineare, come la proposta del Ministro Turco di aumentare controlli e presenze delle forze dell'ordine all'interno degli istituti scolastici, sia in contraddizione con alcune scelte operate del ministro della Salute negli ultimi mesi. Penso al decreto legge, fortunatamente bocciato dal TAR, con cui si voleva innalzare le quantita' di hashish e marijuana detenibili da parte dei giovani. Aumento che avrebbe consentito di tenersi in tasca venti o trenta "spinelli", numero che supera abbondantemente i limiti dello spaccio. Problema grave sia sul piano del messaggio culturale inviato ai ragazzi, che su quelli del rispetto delle leggi e delle norme, visto che dentro la scuola non abbiamo solamente a che fare con problemi di consumo, ma anche con quelli di cessione e di spaccio di droga. E penso anche alle numerose proposte di depenalizzazione dell'uso di cannabis. Quindi, ben venga la posizione espressa dal ministro Turco. Auspico pero' una maggior coerenza tra le sue differenti iniziative. L'educazione, infatti, e' fatta di messaggi chiari e univoci. Altrimenti anche la piu' motivata e ragionevole delle proibizioni, rischia di diventare solamente repressione". 28-05-2007 Italia. Quindicenne aveva fumato crack cocaine, non cannabis Dario Evola, lo studente di 15 anni, morto il 16 maggio scorso, in una scuola di Paderno Dugnano, nel milanese dopo aver fumato uno "spinello", sarebbe deceduto in quanto la sigaretta era stata 'modificata' con il crack. Una sostanza ben piu' pericolosa dell'hashish o della marijuana con le quali normalmente si confezionano le cosiddette "canne". E' questo uno dei risultati degli esami tossicologi effettuati dai medici legali, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Monza, sul corpo del giovane. Nei suoi polmoni, infatti, sono state trovate tracce di cocaina (sostanza 'di base' del crack). Nei giorni scorsi, l'autopsia aveva evidenziato che il cuore di Dario era leggermente piu' grosso della norma, ma che il ragazzo non soffriva di patologie tali da provocarne una morte fulminea. 28-05-2007 Usa. Michigan. Iniziata raccolta firme per la marijuana terapeutica La Coalition for Compassionate Care, gruppo che sostiene la legalizzazione della marijuana per fini terapeutici, ha iniziato una raccolta firme per arrivare a proporre il referendum nelle elezioni che si svolgeranno nel 2008. Il gruppo ritiene di poter raccogliere 550 mila firme, anche se ne necessitano solo 304 mila. L'attuale legge dello Stato proibisce l'uso della sostanza per qualsiasi fine. 28-05-2007 Scozia/Svezia. Il fumo della cannabis danneggia il cervello del feto Gli scienziati, che hanno fatto l'importante scoperta sul funzionamento della crescita del cervello, avvertono che secondo i risultati della loro ultima ricerca "la cannabis fumata durante la gravidanza arriva al feto e lo danneggia". I ricercatori hanno scoperto, infatti, che per lo sviluppo del cervello del feto i cannabinoidi prodotti naturalmente dal corpo umano sono importanti e che il fumo (aggiuntivo) dellla cannabis intacca il delicato equilibrio, causando conseguentemente danni cerebrali. Il gruppo di scienziati dell'universita' di Aberdeen, guidati dal dottor Tibor Harkany del Karolinska Institute di Stoccolma, hanno pubblicato la ricerca dal titolo "Hardwiring the Brain: How Endocannabinoids Shape Neuronal Connectivity sulla rivista Science. Harkany presto insegnera' all'Universita' di Aberdeen. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------