====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 135 16-03-2007 la prossima edizione: 30-3-7 EDITORIALE Italia. Nonostante i fortini la speranza non e' completamente persa di Pietro Yates Moretti ARTICOLI - Spagna. Il Parlamento andaluso vara la legge sulla clonazione terapeutica di Rosa a Marca - Cellule staminali e scenari in Borsa di Joachim Mueller-Jung NOTIZIE - Ue. Efsa studieta' sicurezza dei cibi derivati da animali clonati - Italia. Scienza & Vita: no a privatizzazione raccolta del cordone - Italia. Nefrologi: in attesa di reni clonati servono espianti di organi - Italia. Studio Iss scopre come bloccare cellule che non si dividono piu' - Usa. Repubblicani ancora in cerca di un candidato ultraconservatore - Usa. Staminali adulte ed embrionali contro malattie neurodegenerative - Cina. Hong Kong. Esperimento clinico per oltre 400 persone con midollo spinale danneggiato - Ucraina. Aperta indagine sull'impiego illegale di embrioni per la ricerca - Italia. Epatite B per pazienti sottoposti a trapianto di staminali. Aperta un'inchiesta - Italia. Senatori Cdl presentano ddl di modifica sulla legge 40 - Spagna. Scoperto un meccanismo che controlla la divisione del centrosoma - Gb. Governo stanzia fondi per dibattito sulle staminali - Italia. Nuova speranza contro il mieloma multiplo - Ue. Studio individua fattore per proteggere il cervello contro il Parkinson - Usa. Massachusetts. UMass approva progetto da 64 milioni di dollari per la ricerca con le staminali - Usa. Florida. Incontro fra deputati repubblicani sulle cellule staminali: forse una violazione della Costituzione - Usa. Texas. Presentata proposta di legge per la ricerca - Usa. New Mexico. Senato approva testo sulla ricerca con le staminali embrionali -------------------------------------- EDITORIALE - Italia. Nonostante i fortini la speranza non e' completamente persa Gia' da anni negli Usa il tema della ricerca sulle cellule staminali embrionali non divide piu' democratici e repubblicani. Quando questa ricerca era agli albori, le vecchie divisioni sull'aborto fra i "pro-choice" ed i "pro-life", ma anche fra repubblicani e democratici, si ripresentarono quasi meccanicamente nel campo della ricerca biomedica. C'e' voluto del tempo, ma a reggere valorosamente il fortino degli embrioni surgelati -destinati comunque ad un inutile martirio- sono rimasti in pochi, anche fra i repubblicani. Molti di essi non sono stati rieletti proprio perche' percepiti come eccessivamente ideologizzati sulla questione; altri ancora hanno solertemente abbandonato il fortino con l'avvicinarsi delle elezioni di mid-term, unendosi ai nemici per avere salva la vita (quella politica, s'intende). Anche fra i cappellani del fortino vi sono state importanti defezioni. Escluse forse le frange piu' estreme del cristianesimo protestante (i Southern Baptists e gli Evangelicals) e l'immancabile Chiesa Cattolica Romana, sono molti i gruppi religiosi che oggi offrono conforto etico-religioso al sempre piu' imponente esercito assediante. Per il comandante supremo George W. Bush non resta che attendere le elezioni del 2008, quando sara' sicuramente sostituito da un presidente che aprira' le porte del fortino e lascera' uscire la ricerca sulle staminali embrionali dalla sua attuale prigione. Se egli potra' finalmente godersi il meritato riposo del guerriero, le sue truppe dovranno per molto tempo curare le ferite delle molte guerre combattute nel nome del Signore (quello d.o.c., Neocon per intendersi). E questo perche' l'elettorato americano, quando non e' piu' d'accordo con i suoi rappresentanti, non perdona. In Italia, il Signore ha adottato una strategia diversa, piu' ragionata, piu' complessa, meno decifrabile, e quindi piu' difficilmente attaccabile. Se negli Usa esistono tante, molte Chiese cristiane, in Italia ce n'e' una sola. La voce del Signore e' quindi chiara, scandisce le parole senza ambiguita', anche se con un lieve accento straniero: o con Me o contro di Me. Pochissime quindi le defezioni: oltre a rischiare l'eterno e rovente tormento, coloro che osano dare conforto al nemico rischiano soprattutto la cacciata dal confortevole fortino. Il Signore si avvale poi di un sistema di rappresentanza molto diverso da quello americano. Se l'elettorato Usa cambia idea, in pochi mesi cambiano migliaia di eletti, come e' accaduto di recente anche per cio' che riguarda la ricerca con le cellule staminali embrionali. In Italia il rapporto fra rappresentanti e rappresentati e' molto piu' articolato. Tutto cio' che puo' anche solo apparire semplice e diretto, e' sinonimo di semplicistico, banale, noioso e soprattutto incontrollabile. Ad esso si contrappone sempre quello che i nostri piu' grandi esperti di diritto costituzionale identificano con il termine "all'italiana". Gli italiani si sono espressi ben due volte con un referendum a favore del sistema elettorale diretto (uninominale secco) all'americana? Dopo 14 anni ci ritroviamo un sistema elettorale in cui sono i partiti a scegliere gli eletti, mentre si parla con urgenza di importare il modello elettorale francese, tedesco, polacco o forse anche slovacco, previa le opportune modifiche "all'italiana". In qualunque sistema elettorale, purche' "all'italiana", il Signore trova ampio spazio per reclutare e spronare le proprie truppe terrene. L'opinione pubblica e' oggi a favore della ricerca con le cellule staminali embrionali, come gia' quella americana? Nessun pericolo, nel modello "all'italiana", l'elettorato influisce sulle decisioni politiche poco piu' di quanto i fedeli influiscono sulla dottrina della fede. Per un partito politico e' quindi piu' importante l'amore del Signore che quello dei suoi elettori. E poi in Italia non esiste alcun fortino da difendere o da assediare, non esistono vincitori e perdenti. Esistono molti, tanti, infiniti fortini, tutti generosamente sostenuti con finanziamenti pubblici. Da buoni fortini, mostrano spesso le loro armi, altrimenti corrono il rischio di rompere l'incantesimo e mostrarsi per quello che sono, confortevoli residence, con sontuosi salotti e magnifiche osterie. L'obiettivo e' sopravvivere, anzi vivere bene, mantenere lo status quo, non permettere a nessuno, neanche ai propri elettori, di cacciarli. Sul palcoscenico televisivo assistiamo a complessi e spettacolari combattimenti, coreografie meravigliose. L'embrione, l'aborto, la legge 40, la politica sulle droghe, il conflitto d'interessi, ma anche calciopoli, vallettopoli, ecco i balletti piu' richiesti per muovere gli affetti degli elettori-spettatori. E da buoni professionisti, spente le luci, si stringono la mano e pensano a come mantenere tutti i fortini, anche quelli nemici. Se ne cade uno, infatti, la stessa sorte potrebbe toccare a tutti gli altri. Cosi', dopo quasi un anno di un Governo che si presenta quale alternativa radicale alla politica del precedente, nessuna importante legge su cui aveva fatto campagna elettorale e' stata modificata. Quando ha tentato di riconoscere qualche misero diritto alle coppie di fatto, il Signore ha scagliato il suo fulmine, e decine di fortini hanno tremato. Per questo, quando sette senatori della Casa delle liberta' presentano un disegno di legge per permettere anche alle coppie fertili di avere un figlio libero da quella maledetta malattia di cui soffrono da generazioni, non possiamo che gioire. Usciti momentaneamente dai loro ruoli, si sono tolti le maschere di guerrieri-attori ed hanno detto: questa parte non possiamo recitarla proprio piu'. Sfidando il Signore ed i loro comandanti, ci hanno fatto assaggiare per un attimo il sapore della speranza: forse non tutto e' perso. di Pietro Yates Moretti -------------------------------------- ARTICOLI - Spagna. Il Parlamento andaluso vara la legge sulla clonazione terapeutica Il 7 marzo, il Parlamento andaluso ha approvato la legge che regolamenta la clonazione terapeutica. E' la prima Comunita' autonoma ad avere una normativa che permette di creare tessuti umani con cui, in futuro, potrebbe essere possibile curare malattie come il diabete o alcuni tipi di tumore. Malgrado l'opposizione iniziale, il PP ha deciso d'astenersi quando sono stati accolti 11 dei suoi 26 emendamenti. Il partito popolare ha pero' sottolineato che sarebbe stato opportuno aspettare la legge sulla Ricerca Biomedica, non ancora votata dal Parlamento nazionale. Questa legge andalusa autorizza la riprogrammazione cellulare a scopo terapeutico. Cio' significa poter trasferire il nucleo di una cellula di tessuto adulto in un ovulo denucleato; in questo modo si ottiene la riprogrammazione della cellula che potra' generare cellule staminali pluripotenti, capaci cioe' di produrre ogni tipo di tessuto o organo da impiantare successivamente nel paziente. Il vantaggio principale di questa tecnica sta nel fatto che tessuti ed organi cosi' ottenuti sono compatibili con il donatore della cellula adulta. E' evidente quanto cio' sia importante per persone bisognose di trapianto o malate di leucemia: verrebbe evitato il pericolo di rigetto. La Giunta precisa che, al fine di stabilire le "massime garanzie etiche" su queste ricerche, e in linea con le normative internazionali, la legge proibisce espressamente l'uso di tecniche di riprogrammazione cellulare a scopo riproduttivo. In altre parole, l'ovocita riprogrammato non potra' svilupparsi oltre i 14 giorni, tanto meno essere impiantato nell'utero di una donna. La legge prevede la creazione di un Comite' de Investigacion de Reprogramacion Celular dipendente da Consejeria de Salud, integrato da personalita' di riconosciuto prestigio in ambito della biomedicina, del diritto e della bioetica. Il comitato avra' il compito di autorizzare i progetti di ricerca; garantire il loro corretto svolgimento; vigilare sulle condizioni con cui si realizza il consenso informato dei donatori di ovuli e cellule salvaguardando la riservatezza e la sicurezza dei dati personali; redigere un registro pubblico delle inziative approvate. L'autorizzazione di ogni progetto dovra' ottenere, come premessa, il parere favorevole della Comision Autonomica de Etica e Investigacion Sanitarias. Le sperimentazioni ammesse saranno inserite in una banca dati che raccogliera' informazioni sulle cellule impiegate, l'obiettivo della ricerca e le sue condizioni, l'identita' del ricercatore principale, la data e la validita' del consenso ottenuto. Inoltre, dovra' figurare la certificazione di data, metodo e persona responsabile della distruzione dell'ovocita riprogrammato prima dei quattordici giorni. La normativa definisce poi i requisiti che devono caratterizzare i lavori di sperimentazione e le strutture operative. E' stabilito che i progetti dovranno avere sempre un interesse scientifico rilevante, essere privi di carattere lucrativo, e che possano dimostrare come la loro finalita' sia quella di migliorare la salute e la qualita' della vita dei cittadini. Riguardo alle donazioni di ovuli e cellule adulte da denucleare, queste dovranno essere anonime e confidenziali, ne' dovranno avere carattere lucrativo o commerciale. Durante l'iter parlamentare, nel testo di legge sono state introdotte maggiori garanzie riguardo al consenso informato, ossia sono stati precisati in dettaglio tutti gli aspetti di cui il donatore dovra' essere a conoscenza. In piu', il consenso sara' formulato per iscritto, e potra' essere revocabile e modificabile nel tempo. Infine, e' stato incorporato un nuovo articolo sulla disponibilita' dei risultati delle ricerche; si stabilisce che, giunte a conclusione, i ricercatori dovranno farne una relazione per i comitati di Riprogrammazione Cellulare e di Etica, e rendere pubblici i risultati ancorche' nel pieno rispetto della legge di tutela dei dati personali. di Rosa a Marca ------------------- - Cellule staminali e scenari in Borsa Dunque, e' cresciuto insieme cio' che insieme deve stare: capitali e cellule staminali. Molti l'avevano previsto gia' anni fa, e di ricavi milionari parlavano non solo i consulenti aziendali ei lobbisti; anche la politica e la scienza facevano parte, a pieno titolo, del consesso degli "ottimisti di scopo". Cosi', alcuni giorni fa, a Francoforte sul Meno, nella metropoli europea della Finanza e della Borsa che ha visto sorgere e tramontare tanti astri nel cielo azionario, si e' tenuta la prima "conferenza di investitori in cellule staminali" su territorio europeo. L'Istituto azionario tedesco ha fatto conoscenza della Societa' tedesca di medicina rigenerativa; ricercatori esperti di cellule staminali si sono incontrati con imprenditori; medici con investitori. Tutti insieme (sei-sette dozzine di persone), fianco a fianco nel salone delle feste dell'hotel Steigenberger, ad annusarsi, a scambiarsi opinioni in puro gergo borsistico su percentuali di crescita e giro di capitali, a rallegrarsi della "atmosfera da miniera d'oro", senza lasciarsi troppo impressionare da analisti freddi come Heiko Geiger della Borsa tedesca il quale, pur considerando l'ipotesi di "un secondo nuovo mercato", ha avvertito che la situazione attuale e' caratterizzata da "tensioni" tra aspettative ed opportunita'. In altre parole: oggi le cellule staminali sono un investimento decisamente a rischio. Anche secondo Ruediger von Roosen, dell'Istituto azionario tedesco, per ora il mercato delle nuove materie prime in medicina e' uno scenario piu' adatto ad investitori di professione che privati. Intanto, i dati fondamentali, come li definiscono gli esperti di Borsa, non sono affatto male, per lo meno da una prospettiva scientifica. Per esempio,Juergen Hescheler dell'Universita' di Colonia ha mostrato videosequenze di cellule muscolari cardiache pulsanti, derivate da cellule staminali embrionali, immagini talmente suggestive che il cuore di qualche investitore ha senz'altro incominciato a battere piu' forte. E non e' tutto. In veste di sostituto di organi, o come "Sistema di screening" per farmaci e test tossicologici, o ancora in qualita' di "veicolo" per la diagnostica e la terapia genetica, la terapia cellulare e la coltivazione di tessuti -in breve tissue engineering- agli occhi degli esperti promette molto di piu' di quanto sia possibile illustrare nei pochi minuti di una conferenza. Una difficolta' avvertita da tutti coloro che dovevano riferire delle meravigliose armi della medicina. Da dove inziare con l'immenso potenziale? Dieter Hoelzer, ematologo alla clinica universitaria di Francoforte e uno dei pilastri della ricerca tedesca sulle staminali, ha calcolato in grande -in fin dei conti si tratta di soldi: un fatturato di 171 miliardi di dollari Usa nel 2020. Oggi siamo a circa sessanta milioni di dollari, con le quindici maggiori societa' di cellule staminali quotate in Borsa; valore azionario: tre miliardi e mezzo di dollari. La capitalizzazione del mercato funziona anche per Kai Pinkernell, medico tedesco e cofondatore di "Cyrori Therapeutics". L'azienda, nel frattempo trasferitasi a San Diego, promette sia la ricostruzione del seno nelle pazienti malate di cancro sia la riparazione del muscolo cardiaco danneggiato da un infarto. E cio' potra' accadere in sala operatoria in un attimo, grazie a staminali ricavate da cellule adipose. L'anno prossimo dovrebbe fare la sua comparsa sul mercato europeo il primo di questi "prodotti", ossia la ricostruzione del seno. Sono in corso tre studi; sono piccoli studi, ovviamente, come avviene per molte di queste societa' che hanno una dimensione ancora ridotta. Capitali a rischio o no, quando si tratta di sviluppare prodotti con le cellule staminali, molte di loro, cosi' come tanti ricercatori, si sentono abbandonati sia dalle aziende farmaceutiche ("quelle vogliono prodotti finiti") sia dallo Stato. Oggi, la situazione del mercato dei capitali in ambito delle cellule staminali assomiglia a un percorso sulle montagne russe. Da un lato, si ha l'impressione di essere molto piu' vicini al traguardo di quanto possa apparire -la cosa e' ben rappresentata da "Vita 34", una banca del cordone ombelicale di Lipsia, appartenente ad Eberhard Lampeter, che, con la custodia di cellule staminali, riesce a conseguire bilanci positivi gia' da sei anni; oppure, dalla giovane azienda "t2cure" del cardiologo di Francoforte Andreas Zeiher, la cui agenzia di servizi per precursori di cellule cardiache da midollo spinale e' riuscita, grazie ad esperimenti clinici innovativi con cellule staminali adulte, a costruire una terapia per l'infarto, e ora puo' annunciare uno studio multicentrico con oltre milleduecento pazienti. L'altra faccia della medaglia mostra quanto sia ancora lontano il paradiso. "Abbiamo bisogno di tempo per dimostrare che funziona", sostiene Hescheler, "e di investitori che finanzino studi clinici della durata di dieci - quindici anni". Non una bazzecola per chi, in Borsa, non dimostri nervi saldi. Ha tutta l'aria di un'impresa che richiede grande prova di pazienza. di Joachim Mueller-Jung (Tratto dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, 11 marzo 2007) Traduzione di Rosa a Marca ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Ue. Efsa studieta' sicurezza dei cibi derivati da animali clonati E' etico ed e' sicuro consumare la pecora Dolly? E' l'interrogativo che Bruxelles ha posto all'Agenzia per la sicurezza alimentare dell'Ue (Efsa), e al Gruppo europeo sull'etica a cui la Commissione europea si era gia' rivolta il 28 febbraio del 1997, pochi giorni dopo l'annuncio della scoperta del secolo per la biologia: per l'appunto la clonazione della pecora Dolly. Da allora, e nonostante posizioni contrarie, quel traguardo scientifico ha dato il via ad una vera e propria serie di mammiferi clonati. In Europa, la nuova tecnica di clonazione per allevare animali da fattoria, viene utilizzata quasi esclusivamente per la ricerca. In altri grandi Paesi invece i prodotti frutto di animali clonati -come carni e latte- si preparano a uscire dai confini della ricerca e potrebbero essere proposti sui mercati. 'Questa tecnologia si sta sempre piu' affermando -ha spiegato all'Ansa Philip Tod, portavoce del commissario europeo alla sanita' Markos Kyprianou- e gli Usa si stanno preparando ad utilizzare a termine questi prodotti. E' importante quindi che la Commissione europea disponga sulla questione di pareri scientifici indipendenti'. Nel dicembre dello scorso anno infatti la Food and Drug Administration, l'Agenzia Usa che autorizza e regolamenta cibi e farmaci, ha annunciato che carni e latte di animali clonati 'sono indistinguibili' da quelle prodotti convenzionalmente e di qui a qualche mese potranno essere messi in vendita sugli scaffali dei negozi di alimentari americani. Dal 28 dicembre infatti, e' scattato il periodo protocollare di tre mesi durante il quale il 'verdetto' e' sottoposto al commento del pubblico. L'Agenzia Usa aveva imposto nel 2001 una moratoria volontaria sulla vendita di prodotti derivati da animali clonati per verificarne i potenziali rischi per la salute. Bruxelles corre quindi ai ripari in quanto i prodotti una volta sul mercato circolano liberamente e possono essere facilmente importati. Gli uffici del commissario Kyprianou hanno quindi chiesto all'Efsa di 'valutare le implicazioni possibili della clonazione in materia di sicurezza alimentare, sulla salute e la protezione degli animali e sull'ambiente in Europa'. Entro sei mesi Bruxelles conta di poter disporre di opinioni indipendenti e scientifiche. Al parere dell'Agenzia per la sicurezza alimentare si aggiungera' quello del Gruppo europeo sull'etica che a sua volta dovra' prendere in considerazione 'le implicazioni sugli animali allevati in fattoria, i rischi eventuali sulla salute degli animali clonati, ma anche l'interferenza potenziale con la biodiversita''. Insomma, un confronto che si annuncia gia' estremamente delicato e difficile e la Coldiretti lancia gia' l'allarme: 'E' necessaria l'immediata attuazione di misure di precauzione come l'etichetta d'origine per impedire che latte, formaggi e carne arrivino inconsapevolmente sul piatto degli europei'. La notizia che gli Usa si stanno preparando a utilizzare prodotti provenienti da animali frutto di clonazione 'rende necessario l'immediata attuazione di misure di precauzione come l'etichettatura di provenienza per impedire che latte, formaggi e carne arrivino inconsapevolmente nel piatto dei cittadini europei'. E' quanto afferma la Coldiretti dopo l'allarme lanciato dalla Commissione europea. 'Un atto dovuto dopo che negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (Fda) ha dato l'autorizzazione alla libera circolazione degli alimenti frutto della clonazione che non dovranno essere distinti dagli altri con etichette particolari e potrebbero quindi varcare le frontiere senza alcuna informazione per i consumatori. Una strada peraltro che molti altri Paesi potrebbero seguire senza la necessaria trasparenza, dopo che la principale industria lattiero casearia degli Stati Uniti (Dean Food) ha assunto la decisione di non utilizzare il latte prodotto da mucche clonate poiche' numerosi sondaggi hanno evidenziato la netta contrarieta' dei cittadini americani. I consumatori non sembrano quindi interessati ai 'parenti' piu' o meno stretti della pecora Dolly, alcuni dei quali sono stati ottenuti con la sperimentazione anche in Italia come il toro Galileo, la cavalla Prometea e anche un muflone selvatico. Per evitare che dopo il via libera statunitense arrivino, senza saperlo, sulle tavole dei cittadini europei prodotti derivanti da animali clonati importati dagli Stati Uniti occorre introdurre immediatamente l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti come e' gia' stato fatto per la carne bovina e per quella di pollo, ma non ancora per quella di maiale o per i formaggi'. "I consumatori europei non hanno alcune intenzione di consumare carne e latte proveniente da animali clonati. L'introduzione di tecniche e prodotti di questo genere nel mercato europeo, oltre ad evidenti ragioni di contrarieta' di carattere etico, potrebbe danneggiare irreparabilmente il patrimonio di produzioni di qualita' della zootecnia continentale, senza alcuna garanzia di sicurezza alimentare". E' questo il commento di Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in commissione Agricoltura, alla notizia che la Commissione europea ha dato mandato all'Efsa di valutare l'impiego di tecniche di clonazione in campo zootecnico. - Italia. Scienza & Vita: no a privatizzazione raccolta del cordone 'La privatizzazione della raccolta e dell'utilizzo del sangue da cordone ombelicale ci lascia molto perplessi per ragioni di giustizia sociale'. Questo il commento dell'Associazione Scienza & Vita alla vigilia della riunione della commissione Igiene del Senato, chiamata ad esprimersi sulle proposte riguardanti la donazione e l'utilizzo a fini terapeutici e di ricerca di cellule staminali da cordone ombelicale e di staminali adulte, nonche' l'istituzione di banche per la conservazione del sangue da cordone ombelicale. 'E' evidente, infatti che solo chi avesse ampie possibilita' economiche potrebbe farvi ricorso. Senza dire, poi, che in tal caso il 99% dei campioni di sangue resterebbe di fatto inutilizzato. Al limite potrebbe funzionare anche la via spagnola, ossia un sistema misto. In Spagna e' previsto che ognuno possa conservare il proprio sangue da cordone ombelicale (volontariamente e pagando), ma ove serva ad un altro malato, lo Stato puo' richiederlo'. L'Associazione sottolinea, infine, il forte valore solidaristico rappresentato dalla donazione del cordone ombelicale, ma invita la Stato a porre in essere tutte le condizioni favorevoli per l'esercizio effettivo di questa volonta' da parte del cittadino-donatore. - Italia. Nefrologi: in attesa di reni clonati servono espianti di organi 'Fra 20 anni potremmo avere reni clonati o provenienti da animali transgenici, e si studia anche per produrre l'organo meccanico: mentre aspettiamo i progressi della ricerca, dobbiamo educare la gente alla donazione di organi'. L'appello e' del presidente della Societa' Italiana di Nefrologia Carmine Zoccali, intervenuto alla prima giornata del convegno internazionale 'Sopravvivere non e' mai abbastanza. Qualita' della vita nella malattia renale cronica', lo scorso 7 marzo a Napoli all'hotel Royal. Emerge dalla due giorni che in Campania ci sono 10 donatori ogni milione di abitanti, in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia si scende a 7 per milione, mentre si assiste ad un sensibile aumento negli ultimi anni: non e' abbastanza, si e' anche detto, perche' migliorare la sanita' va di pari passo al reperimento di organi da trapiantare. Organizzato dalla Seconda Universita' di Napoli, dall'Istituto Mario Negri di Bergamo e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il convegno si e' aperto con un messaggio incoraggiante: la dialisi ed il trapianto sono efficaci mezzi curativi, e' giunto il tempo di garantire una piena qualita' di vita a chi e' affetto dalla patologia renale. Sono 5800 i dializzati nella regione, 45 i trapiantati, 110 i pazienti in lista d'attesa, 60mila le persone con problemi di reni: in un territorio che ospita 160 centri di dialisi dei quali 128 privati. Fatta questa ricognizione, l'attenzione degli esperti si e' soffermata sulla vita dei dializzati: nei quali e' sempre piu' frequente l'incidenza della depressione, secondo Paul L. Kimmel, professore di Medicina alla George Washington University di Washington e direttore dell'Education American Society of Nephrology. 'I problemi legati alla depressione sono in aumento in America come nel resto del mondo in particolar modo nel primo stadio della dialisi, quando cioe' il paziente deve adattarsi ad un nuovo stile di vita. Gli ultimi studi parlano di un 25% di pazienti depressi tra i dializzati'. 'Negli Usa le assicurazioni sostengono solo le spese per la dialisi ed i trapianti, il supporto psicologico per questi pazienti no. La depressione nella malattia renale cronica e' legata alla prospettiva della morte, il trapiantato invece incrementa la sua qualita' e quantita' della vita'. La vita del dializzato deve effettivamente fare i conti con molti vincoli, ha aggiunto Natale Gaspare De Santo, del Centro Interdipartimentale di Ricerca Clinica del II Policlinico: 'La legge regionale in materia di dialisi, in Campania, e' la migliore d'Italia; i dializzati ricevono il necessario supporto psicologico, cosa che non avviene altrove, i macchinari utilizzano acqua purissima, c'e' un'eccellente integrazione tra pubblico e privato e la Legge Armato rappresenta un grande programma di trapianti'. Infine, i dati di uno studio effettuato a Gubbio da Massimo Cirillo ed Alberto Zanchetti: secondo il quale il 6,7% della popolazione adulta ha una lesione renale che potrebbe degenerare in malattia. Una circostanza che spinge nella direzione della prevenzione: la malattia renale per la sua sintomacita' viene scoperta quando una quota considerevole di funzione renale e' andata perduta, il che rappresenta un problema rilevante, e' stato rilevato, anche per la Sanita' pubblica. - Italia. Studio Iss scopre come bloccare cellule che non si dividono piu' Uno studio dell'ISS dimostra per la prima volta che e' possibile riattivare cellule che non si dividono piu'. La rimozione di una singola proteina, la 'p21', riesce a stimolare tutta una serie di cellule che non sono piu' in grado di dividersi, reinserendole in quell'insieme di eventi ordinati e tra loro dipendenti che ne regolano la proliferazione e che prende il nome di ciclo cellulare. La scoperta, la prima del genere, e' opera di un team di scienziati guidati da Marco Crescenzi, ricercatore presso il Dipartimento di Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanita', e pubblicata lo scorso 12 marzo sul Journal of Cell Biology. Con questo studio si dimostra che e' possibile riattivare cellule differenziate terminalmente, cellule cioe' che si sono ritirate permanentemente dal ciclo cellulare perdendo la capacita' di dividersi, semplicemente sottraendo una specifica proteina ritenuta responsabile dell'inibizione della replicazione cellulare. 'Questo nuovo filone di studi apre prospettive molto importanti -afferma il Presidente dell'ISS Enrico Garaci- si tratta, infatti, di una scoperta che puo' rappresentare un significativo contributo allo sviluppo dell'ingegneria tessutale oggi in gran parte affidata agli studi sulle cellule staminali, e dunque al tentativo di riparare i tessuti dell'organismo laddove non e' possibile farne crescere le cellule in coltura o quando la proliferazione cellulare incontra ostacoli'. Lo studio parte dal fatto che la maggior parte delle cellule di individui adulti non presenta piu' un ciclo di divisione cellulare. 'La ricerca -spiega Marco Crescenzi, autore dello studio- e' stata condotta su cellule 'quiescenti', cosiddette perche' riposano in una sorta di sonno temporaneo dovuto per esempio alla scarsita' di nutrimento; oppure senescenti perche' invecchiate o perche' il loro DNA risulta danneggiato e pertanto si 'ritirano' in uno stato detto di 'senescenza replicativa'; o ancora, acquisiscono funzioni specializzate e cessano 'volontariamente' di dividersi. Tutti e tre questi stati, per quanto differenti, condividono lo stesso meccanismo molecolare responsabile dell'arresto della proliferazione. Infatti, nonostante i ricercatori fino ad ora abbiano provato a risvegliare queste cellule con mezzi diversi, la ricetta per riattivarle, quand'anche funzioni, si mostra differente per ogni stato'. In questa ricerca, invece, l'equipe coordinata da Crescenzi ha identificato un denominatore comune nella proteina regolatrice chiamata p21, che inibisce le proteine (chinasi) responsabili della divisione cellulare. 'Lo studio e' stato condotto su miotubi, ovvero su fibre muscolari differenziate, su fibroblasti umani quiescenti e su cellule renali senescenti molte di queste cellule ignorano qualsiasi fattore di crescita, qualsiasi oncogene e promotore della divisione. Tuttavia, quando abbiamo rimosso la proteina p21 utilizzando RNA interferente, le cellule si sono 'svegliate' e hanno avviato un processo di mitosi, ossia di duplicazione, ormai libere dalla continua inibizione del ciclo cellulare'. Lo studio, quindi, apre diverse prospettive. Lo stesso gruppo dell'ISS e' gia' al lavoro per applicare la nuova scoperta alle cellule staminali. 'Molte cellule staminali umane, infatti, mostrano una lentezza intrinseca a replicarsi, anche in vivo", afferma Crescenzi. Utilizzando il metodo messo a punto in questo studio, pensiamo percio' di poter favorire e accelerare, anche la proliferazione delle cellule staminali'. - Usa. Repubblicani ancora in cerca di un candidato ultraconservatore A poco meno di due anni dalle prossime elezioni presidenziali e all'inizio della battaglia delle primarie l'ultradestra americana ha scelto il suo candidato, è l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney. L'orientamento è emerso da una votazione dei membri della Conservative Political Action Conference, una delle più influenti lobby dei conservatori repubblicani. Il mormone Romney ha strappato il 21 per cento dei consensi dell'associazione, precedendo -e questa è forse la sorpresa più grande- il moderato Rudy Giuliani, l'ex sindaco di New York. Cattolico ma con due difficili divorzi alle spalle, contrario alla libera vendita delle armi da fuoco e a favore dell'aborto. L'ex sindaco ha strappato il 17 per cento dei voti alla conferenza che si e' conclusa lo scorso 3 marzo a Washington. Per Romney non è certo un plebiscito, ma, apparentemente la scelta del `male minore'. Al terzo posto c'è il senatore del Kansas Sam Brownback, al quarto l'ex speaker repubblicano della Camera Newt Gingrich (che non è neppure un candidato alle primarie). Solo quinto il senatore dell'Arizona John McCain, che, con una mossa che lasciato sorpresi molti, ha snobbato la conferenza di Washington, scegliendo di continuare altrove la sua campagna elettorale. Tre su quattro degli iscritti alla conferenza si descrivono conservatori alla Ronald Reagan e solo uno su quattro si identifica nelle posizioni dell'attuale presidente George W. Bush ma i membri del Cpac sono considerati i mastini dei più controversi elementi di programma dell'agenda della Casa Bianca, su temi delicati come il diritto all'aborto, sul finanziamento della ricerca su cellule staminali o sulle unioni omosessuali. Il fatto che nessun candidato abbia tuttavia strappato consensi eclatanti è il segnale che forse la destra repubblicana non ha ancora trovato il suo candidato e che potrebbe esserci spazio per volti nuovi prima dell'inizio delle primarie. - Usa. Staminali adulte ed embrionali contro malattie neurodegenerative Le cellule staminali, sia embrionali che adulte, sono molto efficaci nel trattamento delle malattie neurodegenerative, perche' non agiscono semplicemente rimpiazzando tessuti danneggiati del sistema nervoso, ma 'riparano' diversi meccanismi coinvolti in questo tipo di patologie. La scoperta, per ora applicata soltanto sulle cavie e pubblicata dalla rivista Nature Medicine, viene dal primo studio mai eseguito in cui sono stati confrontati i due tipi di staminali. I ricercatori del Burnham Institute for Medical Research di LaJolla, in California hanno utilizzato topi a cui era stata fatta sviluppare una malattia neurodegenerativa letale di natura genetica, dovuta all'assenza del gene che regola la produzione dell'enzima esosaminidasi. La carenza di questo enzima e' alla base di patologie rare come la malattia di Sandhoff e quella di Tay-Sachs, che colpiscono un nuovo nato su 5mila, ma questo modello e' spesso utilizzato anche per studiare il comportamento di malattie degli adulti come l'Alzheimer o il Parkinson. I topi malati sono stati curati prima con cellule staminali adulte di topo, e poi con cellule staminali umane, sia adulte provenienti dal sistema nervoso che embrionali. Dopo l'impianto delle staminali, in tutti e tre i casi, i sintomi delle malattie sono scomparsi, e l'aspettativa di vita delle cavie e' cresciuta fino al 70%. Oltre a verificare l'efficacia del trattamento, i ricercatori sono riusciti ad avere un'idea del meccanismo di azione delle cellule. Una volta impiantate nella zona del cervello danneggiata dalla malattia, le staminali migrano in tutto il cervello, 'specializzandosi' in diversi ruoli: una parte rimpiazza il tessuto cerebrale, mentre un'altra si occupa delle connessioni tra i neuroni e della trasmissione degli impulsi nervosi, inoltre l'impianto sembra avere un certo effetto anche sulle infiammazioni che accompagnano queste patologie. 'Il nostro studio -spiega Evan Snyder, che ha coordinato la ricerca- dimostra per la prima volta che le cellule staminali agiscono con un meccanismo multiplo, e che contribuiscono anche a diminuire l'infiammazione nei processi degenerativi. Risultati ancora migliori si ottengono integrando la terapia con la somministrazione dell'enzima mancante, dando cosi' alle staminali una 'materia prima' su cui lavorare'. Riguardo al confronto fra i vari tipi di staminali, il primo risultato e' stato che quelle umane si sono rivelate un po' piu' efficaci di quelle prelevate dai topi. 'Entrambi i tipi di staminali umane utilizzano gli stessi meccanismi multipli, entrambe senza effetti collaterali e senza bisogno di una terapia di immunosoppressione. Quelle embrionali pero' sono risultate piu' facili da far crescere e da ottenere in buona quantita''. Al momento non ci sono cure per le malattie di Sandhoff e Tay-Sachs. 'Le cellule che abbiamo usato in questo studio - conclude il ricercatore - sono state cosi' efficaci sui topi che crediamo che i nostri risultati possano essere una base di partenza per effettuare dei trial su pazienti umani'. - Cina. Hong Kong. Esperimento clinico per oltre 400 persone con midollo spinale danneggiato Un team di scienziati è pronto a dare il via a un vasto trial clinico nel 2008 che userà le cellule staminali per aiutare 400 pazienti di diverse città cinesi, di Hong Kong e Taipei con danni al midollo spinale a recuperare sensibilità e movimento. Lo scopo del progetto è far crescere in questi malati nuove cellule e fibre nervose. I partecipanti riceveranno iniezioni di cellule staminali e dovranno anche assumere supplementi di litio per aiutare a stimolare la rigenerazione delle cellule. "Studieremo una vasta gamma di pazienti, non solo quelli con danni totali al midollo spinale", ha spiegato Wise Young, della Rutgers University in New Jersey. In vista del vasto trial clinico del 2008 i medici si sono accordati sul metodo con cui inietteranno le staminali: queste saranno prelevate da da sangue del cordone ombelicale compatibile conservato da banche del sangue pubbliche e saranno iniettate nel midollo spinale dei soggetti. Gli scienziati osserveranno poi i risultati a livello di acquisizione di sensibilità e movimento. Si tratta del più vasto trial del genere condotto in Asia; la Cina sta consacrando molte risorse alla ricerca sulle cellule staminali. (Fonte: 9Colonne) - Ucraina. Aperta indagine sull'impiego illegale di embrioni per la ricerca La Procura generale ucraina ha avviato un'indagine sull'uso illegale di embrioni umani e di cellule staminali. Nonostante non ci siano ancora prove tangibili del reato, la Procura ha sporto denuncia contro un responsabile dell'ospedale di Donetsk, di cui non è stato fornito il nome. Secondo la ricostruzione l'indagato avrebbe offerto ai pazienti cellule embrionali da embrioni umani e piccoli feti defunti senza averne la licenza. Un'accusa simile è stata mossa contro un medico di Kharkiv che avrebbe prescritto ai suoi pazienti rimedi preparati con tessuti umani in cambio di non meglio identificati doni. Nessuno degli indagati è stato identificato. - Italia. Epatite B per pazienti sottoposti a trapianto di staminali. Aperta un'inchiesta Tre persone hanno contratto una epatite di tipo B dopo aver ricevuto un autotrapianto di midollo all'ospedale S. Giovanni di Roma, e una di queste e' morta. Sulla vicenda la procura di Roma ha aperto un'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Gianfranco Amendola e le indagini sono affidate al Pm Clara De Cecilia. Omicidio colposo il reato ipotizzato dagli inquirenti romani. I carabinieri del Nas, che hanno sequestrato nel pomeriggio le tre cartelle cliniche, dovranno capire se i casi di infezione da epatite siano stati contratti durante i ricoveri delle donne che avevano gia' 'una situazione clinica molto complessa'. I carabinieri hanno anche acquisito tutta la documentazione della sala operatoria dove si e' svolto il trapianto di midollo alla paziente poi deceduta. Intanto e' stata attivata subito una commissione interna di esperti, insieme all'Istituto superiore di sanita', per poter conoscere le cause che hanno portato alle infezioni e identificare attraverso l'analisi del genoma i ceppi dei virus che hanno infettato le tre persone. In attesa degli esiti delle analisi, la Direzione Sanitaria dell'Azienda ha comunque disposto il blocco della consegna alle strutture sanitarie che trattano i pazienti in attesa di autotrapianto, delle cellule staminali criopreservate necessarie all'autotrapianto. In serata i responsabili del S. Giovanni hanno precisato alcuni particolari delle tre vicende: tre le persone che nel 2006 hanno subito, a seguito delle gravi patologie da cui erano affetti, un trapianto di cellule staminali autologhe (proprie del paziente) presso il Reparto di Ematologia del Complesso ospedaliero San Giovanni-Addolorata e sono risultate a distanza di diversi mesi, nei controlli successivi effettuati dalla stessa Unita' operativa, affetti dal virus di epatite B. Un primo caso riguarda una donna gia' positiva, il 22 febbraio 2007, a seguito di un controllo presso l'Ambulatorio Ematologico della predetta Unita' operativa; la paziente e' deceduta il 4 marzo al Reparto di Malattie Infettive del Policlinico Umberto I. Un secondo caso riguarda un paziente ricoverato per controlli nel Reparto di Ematologia del complesso ospedaliero S. Giovanni-Addolorata il 23 febbraio scorso; dopo essere stato opportunamente trattato e' stato dimesso in buone condizioni generali. Il terzo caso e' stato individuato in strutture sanitarie della ASL di Frosinone, invitate dal Reparto di Ematologia del complesso ospedaliero S. Giovanni-Addolorata ad effettuare i markers per l'individuazione dell'epatite B. Su tutti e tre i casi, informa l'azienda, sono state disposte indagini richiedendo all'Istituto Superiore di Sanita' la ricerca del genoma virale. Non sara' semplice per gli inquirenti e i tecnici della commissione medica risalire alle cause delle infezioni perche' ad un primo esame risultano oscuri i motivi del contagio: 'stiamo cercando di capire -ha detto il professor Salvatore Passafaro del S. Giovanni- come e quando possa essere capitato e in che modo, ma la faccenda e' davvero complessa'. Intanto la Procura di Roma ha posto sotto sequestro le sacche contenenti le cellule staminali dell'ospedale San Giovanni e non tutte quelle del sangue. Il passaggio del sequestro dei contenitori degli 'ausili' per l'operazione di autotrapianto, è uno dei primi momenti dell'indagine aperta in seguito alla morte di una donna il 4 marzo scorso. Il provvedimento è stato necessario per sottoporre ad esame sia le sacche che il frigorifero, in modo da stabilire se qualcuno di questi contenitori possa essere stato lesionato. Le analisi mediche poi dovranno stabilire a quale ceppo dell'epatite B appartengano le infezioni sviluppatesi sui tre pazienti contagiati. Per il momento, si conferma a piazzale Clodio, nessuna persona risulta indagata. - Italia. Senatori Cdl presentano ddl di modifica sulla legge 40 Sette senatori della Casa delle liberta' hanno presentato lo scorso 14 marzo un disegno di legge che modifica in alcuni punti la legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita; primo firmatario del provvedimento il repubblicano Antonio Del Pennino, seguono le firme dei senatori di Forza Italia Alfredo Biondi, Raffaele Iannuzzi, Egidio Sterpa, Giorgio Stracquadanio e Giuseppe Saro del gruppo (Dc per le autonomie) e Antonio Paradia (An). "Abbiamo presentato questo disegno di legge -ha spiegato Del Pennino- perche' a tre anni dall'entrata in vigore della legge 40 abbiamo riscontrato una serie di incongruenze e di limiti che devono essere corretti. In particolare, il nostro disegno di legge prevede la possibilita' di ricorso alla procreazione medicalmente assistita anche da parte di coppie che non siano sterili ma siano portatori di malattie genetiche trasmissibili al concepito. Prevediamo che sia regolamentata, e non proibita, la fecondazione eterologa, stabilendo che presso ogni assessorato regionale venga istituita una commissione che valutera' le domande che presenteranno le coppie che intendono fare ricorso alla fecondazione eterologa, autorizzando, quando ne riscontri la necessita' questo tipo di tecnica". "Abbiamo poi previsto che non debba essere stabilito a priori dalla legge il numero degli embrioni che possono essere realizzati, come i tre da utilizzare per un unico e contemporaneo impianto, ma che si debba lasciare al medico la valutazione, tenendo conto dell'eta' e delle condizioni di salute della donna, del numero di embrioni da produrre anche per evitare ripetute stimolazioni ovariche". Quanto alla ricerca sulle cellule staminali, "abbiamo previsto che sia possibile con il sistema di trasferimento del nucleo, che era stato gia' autorizzato dalla commissione Dulbecco. Una commissione dove erano presenti anche autorevoli esponenti cattolici che aveva appurato che questo metodo non poneva problemi etici". "Abbiamo inoltre previsto che per gli embrioni non idonei piu' per l'impianto, la coppia possa stabilire di destinarli alla ricerca scientifica". E' quanto, sempre per restare in tema, della 'speranza di vita' del ddl, Del Pennino e' fiducioso: "Siccome il nostro disegno di legge non tocca l'impianto della legge 40 ma la modifica solo in alcuni punti penso che si possa realizzare una maggioranza trasversale che ne consenta l'approvazione. Se la legislatura andra' avanti...". "Trovo molto positivo che il senatore Del Pennino, insieme con sei senatori della Casa delle Libertà, abbia presentato un disegno di legge per correggere la legge 40 sulla fecondazione assistita nei punti più critici". E' quanto dichiara la senatrice dell'Ulivo Vittoria Franco, coordinatrice nazionale delle Donne Ds. "Come è noto all'inizio di questa legislatura ho presentato un disegno di legge che contiene misure analoghe per intervenire sulle principali criticità di una legge che finora, secondo i dati del Cecos, ha costretto le coppie, per circa il 15 per cento degli interventi, ad andare all'estero per effettuare la fecondazione assistita. Spero quindi che questa nuova proposta contribuisca a riaprire la discussione parlamentare sulle modifiche alla legge 40. In particolare ritengo che sia necessario rimuovere, in via prioritaria, il limite alla diagnosi preimpianto, per poter aiutare le coppie portatrici di malattie ereditarie, il limite del numero massimo di embrioni da produrre con un unico ciclo di stimolazione ormonale e il divieto di crioconservazione, perché costituisce un attacco alla salute delle donne. Trovo inoltre che possa costituire una mediazione accettabile la proposta di una commissione di valutazione per stabilire la possibilità di accedere all'eterologa". La legge 40, che regola la fecondazione assistita, "presenta caratteri antiscientifici e alcune profonde contraddizioni". Ignazio Marino, presidente della Commissione igiene e Sanita' del Senato, torna sul discusso provvedimento varato dal precedente esecutivo dopo che Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia di Milano, ha suggerito di rendere lecita la diagnosi preimpianto, attualmente proibita. In una nota, Marino ricorda i punti piu' discutibili, a suo parere, della legge 40. "Proibisce la diagnosi preimpianto e rende obbligatorio l'impianto degli embrioni fecondati nella paziente. Allo stesso tempo, non potendo obbligare coercitivamente la donna, consente alla stessa di abortire una volta effettuate le diagnosi prenatali nel caso si riscontrassero eventuali malformazioni del feto". - Spagna. Scoperto un meccanismo che controlla la divisione del centrosoma Alcuni ricercatori dell'Istituto di ricerca biomedica (IRB) di Barcellona hanno scoperto che la corretta divisione del centrosoma -denominazione della struttura intercellulare- e' determinante affinche' la divisione delle cellule staminali si realizzi in modo adeguato e non degeneri in tumore. Lo studio, cui IRB ha lavorato negli ultimi due anni, fornisce dati innovativi su uno dei due meccanismi che controllano la divisione delle cellule staminali, il centrosoma, una struttura di vitale importanza che, pero', e' stata poco studiata. Cayetano Gonzales, il principale ricercatore di IRB, ha spiegato che finora si sapeva che affinche' si producesse una divisione cellulare corretta, le cellule staminali, aventi capacita' di dividersi e generare due cellule molto diverse, dovessero scindersi in modo asimmetrico, per dar luogo a una cellula staminale e a un'altra specializzata in una determinata funzione nell'organismo. Se cosi' non fosse, ossia, se la divisione fosse "simmetrica", le cellule staminali, anziche' generare tessuto, creerebbero altre due cellule staminali di uguale dimensione e contenuto, una situazione potenzialmente pericolosa, che potrebbe causare la proliferazione incontrollata di queste cellule e, quindi, l'insorgenza di tumori. "Le cellule staminali devono essere altamente polarizzate, non omogenee. La distribuzione asimmetrica e' importante per evitare che le cellule diventino maligne", precisa Gonzales. La ricerca dell'IRB, pubblicata su Development Cell, dimostra che anche il centrosoma, "l'apparato che organizza la struttura della cellula", deve dividersi asimmetricamente per garantire una corretta divisione della cellula staminale. La "asimmetrica" segmentazione del centrosoma, dunque, sembra essere direttamente legata all'ottima divisione delle cellule staminali -strategia che consente a una sola cellula di generare enormi quantita' di tessuto nel corso della vita di un individuo. "Perche' una cellula staminale non causi un tumore deve dividersi asimmetricamente ed e' necessario che anche i suoi centrosomi siano asimmetrici", spiega il responsabile dello studio, il quale ha sottolineato che "mai prima" erano stati osservati centrosmi asimmetrici, con componenti differenti. Per riuscire a visualizzare la struttura, gli studiosi hanno utilizzato una tecnologia che combina la generazione di mosche geneticamente modificate, in cui i componenti cellulari di interesse, che sono incolori, sono stati colorati, in modo da poterli osservare dal vivo con tecniche avanzate di microscopia ad alta risoluzione. "Grazie a queste tecniche, e a centinaia di ore di filmati, abbiamo potuto vedere passo passo l'elaborato meccanismo di divisione delle cellule staminali. Inoltre abbiamo potuto identificare una delle proteine preposte a far si' che i centrosomi di queste cellule siano diversi", ha spiegato Elena Rebollo, membro dell'équipe di ricerca e prima firmataria del lavoro scientifico. Lo studio, secondo Rebollo, "suggerisce che il centrosoma possa avere un ruolo essenziale nel prevenire la trasformazione maligna delle cellule staminali, un aspetto che stiamo studiando intensamente in questo momento". - Gb. Governo stanzia fondi per dibattito sulle staminali Due dei principali enti di ricerca britannici lanceranno un dibattito pubblico a livello nazionale relativo alla ricerca sulle cellule staminali. Il programma da 300 000 GBP (445 000 EUR), finanziato dal governo britannico, sarà gestito dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council (BBSRC, consiglio di ricerca in biotecnologia e scienze biologiche) e dal Medical Research Council (MRC, consiglio per la ricerca medica). L'obiettivo è mettere a disposizione una piattaforma attraverso cui il pubblico possa esprimere opinioni e preoccupazioni relative a tale settore della scienza. Anche gli scienziati parteciperanno al dibattito, per sensibilizzare alle modalità tramite cui simili attività di ricerca sono condotte e potrebbero dare origine a potenziali terapie. "È essenziale che gli scienziati attivi in settori quali la ricerca sulle cellule staminali instaurino un dialogo reale con il pubblico", ha dichiarato Julia Goodfellow, direttore esecutivo del BBSRC. "Il nuovo programma offrirà agli scienziati, ai finanziatori e al governo informazioni aggiornate sulle opinioni reali del pubblico in merito alla ricerca sulle cellule staminali, garantendo al tempo stesso ai cittadini l'opportunità di esprimere opinioni e preoccupazioni." Il dibattito contribuirà inoltre a instaurare una relazione di fiducia tra gli scienziati e l'opinione pubblica. "Gli scienziati che lavorano sulle cellule staminali desiderano far sì che la fiducia e il sostegno del pubblico per quanto riguarda la loro attività siano preservati", ha spiegato Colin Blakemore, direttore esecutivo del MRC. "Per ottenere ciò è tuttavia necessario spiegare quali attività sono condotte e per quali ragioni. Intendiamo inoltre garantire che i cittadini siano coscienti delle possibilità della ricerca, dei risultati che può realisticamente ottenere e soprattutto dell'importanza di una ricerca meticolosa e prudente che tenga in considerazione le questioni etiche." Il programma di dialogo pubblico prenderà il via nei prossimi mesi con l'assunzione di un gruppo di delegati, seguita nell'autunno 2007 da un'inaugurazione ufficiale. (Fonte: Cordis) - Italia. Nuova speranza contro il mieloma multiplo Per i malati di mieloma multiplo c'è da oggi una speranza concreta di guarigione. Un pool di oncoematologi italiani, che ha lavorato in tandem per sei anni in cinque centri piemontesi e friulani, ha sperimentato un trattamento innovativo contro questa forma di tumore del sangue, il secondo per incidenza con 4 casi ogni 100 mila persone. Lo studio -pubblicato sul numero del 15 marzo del "New England Journal of Medicine"- dimostra che "l'unico trattamento potenzialmente curativo è il trapianto di cellule staminali da donatore sano". Trapianto allogenico al posto dell'autotrapianto di staminali praticato dopo il bombardamento delle cellule tumorali del malato stesso con dosi massicce di chemioterapia. "Ciò che abbiamo provato -spiega il dottor Benedetto Bruno, responsabile del Centro trapianto di midollo che dipende dalla divisione di Ematologia del professor Mario Boccadoro all'ospedale Molinette di Torino- è che le cellule sane prelevate da donatore sono in grado di aggredire quelle malate del ricevente, innescando un meccanismo immunologico". Le cellule del donatore "possono riconoscere quelle colpite dal tumore e le annientano, eradicandole". Il midollo sano colonizza quello malato e attecchisce. "Cambia in modo radicale l'approccio alla malattia, anche per persone in età avanzata", è il commento del professor Alessandro Pileri, coordinatore scientifico del progetto "Vita Vitae" che ha contribuito alla ricerca. Lo studio, condotto su 245 pazienti, ha confrontato dal '98 al 2004 il trattamento convenzionale del trapianto autologo col nuovo metodo di trapianto allogenico. "I risultati dimostrano una sopravvivenza più lunga in quei pazienti dove l'esistenza di un fratello o una sorella compatibili hanno permesso di procedere all'allotrapianto". Si presume che il nuovo metodo "consentirà nel 20-25% dei casi l'eradicazione definitiva della malattia, cioè guarigione totale di pazienti altrimenti incurabili". Allo studio coordinato dal dottor Bruno hanno contribuito le divisioni di Ematologia degli ospedali di Cuneo (primario Andrea Gallamini), Alessandria (Sandro Levis), e quella universitaria di Udine, guidata dal professor Renato Fanin. Ha collaborato il centro di Oncoematologia dell'Ircc di Candiolo diretto dal professor Massimo Aglietta. Fondamentale il supporto del comitato piemontese "Gigi Ghirotti" e della Fondazione Crt, presieduta da Andrea Comba, che hanno finanziato i contratti per i giovani medici che hanno curato i pazienti, raccolto e analizzato i dati clinici. Anche il ministero della Sanità ha riconosciuto la validità del progetto, contribuendo al finanziamento. Che vi fosse la possibilità di procedere ad allotrapianto anziché autotrapianto (dove parte delle cellule sane sono destinate a finire insieme a quelle malate sotto il bombardamento della chemioterapia) era stato intuito. Ma questa strada si era dimostrata inefficace, poiché la tossicità della chemio comprometteva il proseguimento della cura. "Oggi radio e chemioterapia sono meno tossiche". Il prelievo di staminali sane avviene dopo aver iniettato sotto cute del donatore un fattore di crescita, che moltiplica a dismisura le cellule destinate al trapianto. Cellule che migrano dal midollo al sangue, e qui vengono prelevate facilmente. Il limite di questa speranza nuova sta nel fatto che il trapianto può avvenire esclusivamente con cellule di un fratello o sorella. Cellule compatibili. Un limite che è comunque una svolta: nel mondo consentirà a un malato su tre di sperare nella sopravvivenza. Il mieloma multiplo è una neoplasia dei linfociti B, cellule che -trasformate nel midollo emopoietico in plasmacellule- producono gli anticorpi. La causa è sconosciuta, come per la maggior parte delle forme tumorali. Sicuramente non è una malattia ereditaria, trasmessa da padre a figlio: colpisce 4 persone su 100 mila, età media 54 anni. (Fonte: Marco Accossato, La Stampa) - Ue. Studio individua fattore per proteggere il cervello contro il Parkinson Un'équipe internazionale di ricercatori ha scoperto un fattore che mantiene in vita le cellule cerebrali e le protegge dal danno causato da malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson. La scoperta apre nuove prospettive di cura per questa patologia debilitante. Lo studio, in parte finanziato dall'UE, è pubblicato nell'ultima edizione della rivista "PLoS Biology". I sintomi dei soggetti affetti dal morbo di Parkinson sono vari e comprendono il tremore, la rigidità e la bradicinesia. Inoltre è più difficile svolgere attività giornaliere come vestirsi, camminare, mangiare e scrivere. La patologia è causata dalla perdita neuronale in quella parte dell'encefalo denominata substantia nigra, o sostanza nera. I neuroni in questione producono la dopamina che agisce come molecola messaggera e i sintomi del morbo di Parkinson sono provocati dalla riduzione del livello di dopamina in seguito alla morte dei neuroni. L'individuazione dei fattori che causano la morte delle cellule della substantia nigra costituisce un importante settore della ricerca. Nella fase dello sviluppo e in tutto l'arco della vita, i cosiddetti fattori neutrofici mantengono in vita le cellule cerebrali e gli studiosi ritengono che la diminuzione del livello di tali fattori o la comparsa di problemi nelle molecole delle cellule che le identificano contribuisca allo sviluppo di malattie neurodegenerative. Nello studio in questione i ricercatori hanno analizzato un fattore neurotrofico chiamato GDNF (glial cell line-derived neurotrophic factor) e il suo recettore Ret, e sono riusciti a produrre topi in cui i recettori Ret erano disattivati nella substantia nigra, e di conseguenza la molecola GDNF non era in grado di fissarsi alla cellula. "Per la prima volta è stato possibile esaminare l'effetto di un segnale GDNF mancante sullo sviluppo e il comportamento a lungo termine del sistema nigrostriatale", ha dichiarato Rüdiger Klein, ricercatore presso l'Istituto di neurobiologia Max Planck, che ha condotto la ricerca. Gli scienziati hanno scoperto che il sistema nigrostriatale si sviluppa normalmente senza il recettore Ret. Tuttavia, con l'invecchiamento dei topi, i recettori difettosi iniziano a manifestarsi, le cellule nervose della substantia nigra muoiono precocemente e la perdita neuronale aumenta man mano che i topi invecchiano. "Le cellule nervose sono utili per capire quali siano i fattori cui devono sopravvivere le cellule nervose", ha dichiarato il prof. Klein. I ricercatori sperano che il lavoro svolto porti allo sviluppo di nuove terapie, come quelle sulle cellule staminali, per sostituire i neuroni morti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www.plosbiology.org - Usa. Massachusetts. UMass approva progetto da 64 milioni di dollari per la ricerca con le staminali I trustees dell'Universita' del Massachusetts hanno approvato un progetto da 64,4 milioni di dollari per lanciare un nuovo istituto di ricerca con le cellule staminali. Il progetto prevede la costruzione di un centro di ricerca a Worcester di 3000 metri quadrati. L'istituto raccoglierebbe i centri di ricerca ora distribuiti in cinque centri dell'universita' gia' attivi in diverse citta', da Amherst a Worcester. - Usa. Florida. Incontro fra deputati repubblicani sulle cellule staminali: forse una violazione della Costituzione Quasi tutti i deputati repubblicani dello Stato hanno partecipato lo scorso 13 marzo ad un incontro privato sulla ricerca con le cellule staminali. La Costituzione della Florida prevede che quando tre o piu' parlamentari discutono su testi di legge all'esame del Parlamento, l'incontro debba essere annunciato pubblicamente. Ma in questo caso non vi e' stato alcun annuncio, e i partecipanti sostengono di non aver violato la legge. "Non abbiamo parlato di nessuna proposta di legge", ha detto la deputata Anitere Flores, autrice di due proposte di legge sulla ricerca con le cellule staminali. "Non ho parlato. Nessun partecipante ha parlato delle proposte di legge. Abbiamo solamente avuto un dibattito sullo stato della ricerca scientifica". All'incontro ha partecipato Maureen Condic, docente di neurobiologia e anatomia dell'Universita' dello Utah, e nota oppositrice della ricerca con le cellule staminali embrionali. - Usa. Texas. Presentata proposta di legge per la ricerca Una proposta di legge prevede la creazione di un comitato etico per controllare la ricerca con le cellule staminali adulte ed embrionali. Il primo firmatario della proposta, il deputato Beverly Woolley, assicura che tutta la ricerca sarebbe monitorata dallo Stato. Il testo non legalizzerebbe in ogni caso la clonazione terapeutica. - Usa. New Mexico. Senato approva testo sulla ricerca con le staminali embrionali Una proposta di legge per legalizzare la ricerca con le cellule staminali embrionali e' stata approvata per pochi voti al Senato lo scorso 8 marzo. Con 19 voti favorevoli e 17 contrari, la legge permetterebbe di fare ricerca sugli embrioni soprannumerari frutto della fecondazione in vitro. "Questi sono embrioni che verranno comunque congelati o distrutti, ed i medici mi dicono che questo tipo di ricerca puo' fare buon uso di questi embrioni", ha detto John Ryan, senatore repubblicano di Albuquerque. Il testo era stato ferocemente osteggiato dai vescovi cattolici e da altri convinti che la vita abbia inizio al concepimento. "Non capisco come chiunque creda in questa cosa possa votare per un testo di legge come questo", ha detto un altro senatore repubblicano, Joseph Carraio. Il testo di legge passa ora alla Camera. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------