====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 01-05-2007 al 07-05-2007 19/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Germania. Rapporto sulle droghe NOTIZIE - Usa. Commissione federale: ridurre pene sulla crack-cocaine - Gb. Londra. Conferenza sulle droghe: abbiamo le prove del legame cannabis-malattie mentali - Usa. Texas. Alla House discussione sulla marijuana terapeutica - Usa. Ecco i test antidroga da pochi euro per controllare i figli. A Milano saranno gratis - Peru'. I cocaleros in sciopero contro il Governo: non siamo narcotrafficanti - Italia. Decreto del ministro Turco rende possibile importazione farmaci derivati da cannabis - Italia. Epatite da Hcv patologia piu' importante per tossicodipendenti dopo Aids - Italia. Bologna. Link ricorre al Tar contro sospensione licenza - Italia. Torino. Il 5 maggio, convegno sulle "smart drugs" - Usa. Minnesota. Al Senato primo passo verso la legalizzazione della marijuana terapeutica - Spagna. Studio: cannabis potrebbe combattere cellule cancerogene - Italia. Assolto proprietario Eco Lounge Smartshop di Milano - Messico. Guerriglia esercito-narcos: sei morti - Italia. Corso Societa' Italiana di Psichiatria "Psicosi, alcol e cannabis" - Italia. Chiamparino: norme piu' severe contro spacciatori - Italia. Pic: bene decreto Turco su farmaci cannabis, ora si muova l'Aifa - Messico. Legalizzazione contro narcoviolenza - Gb-Italia. Lancet: caso italiano dimostra che cocaina fa male al cuore - Afghanistan. La spesa si fa pagando in oppio - Usa. Vermont. Voto orale positivo per estendere la legge sulla marijuana terapeutica - Usa. Rhode Island. Voto per estendere la legge sulla marijuana terapeutica - Italia. Insegnante condannato per induzione al consumo di cannabis - Italia. Corleone. Arrestati candidati alle comunali per spaccio - Italia. Pesaro. Controlli con cani antidroga su gite scolastiche in partenza - Romania. Automobile del Governo piena di droga, aperta indagine - Italia. De Gregorio: la Campania centrale e' centro smistamento droghe - Italia. Bologna. Ascoltato in Procura dirigente Link: non siamo noi i "buttafuori" - Italia. Toscana. Prc-Verdi-Ds: si' alle narcosalas - Messico. Esperto militare: esercito puo' al massimo controllare la mafia, non eliminarla - Messico. Narcos uccidono capo polizia del Chiapas - Vaticano. Prima condanna per droga - Italia. Istat: maggioranza stranieri carcerati sono condannati per droga - Italia. Psichiatri: troppe canne da adolescenti aumentano rischio schizofrenia - Australia. Linea dura della polizia al Mardi Grass, cento arresti - Uganda. L'arcivescovo della Chiesa d'Uganda: sono stato un accanito fumatore d'oppio ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 2 morti - 98 arresti - 217,896 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 119,494 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 98,402 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 150 piante di cannabis - 53 giorni di detenzione ARTICOLI 04-05-2007 Germania. Rapporto sulle droghe Secondo la responsabile della politica sulle droghe, Sabine Baetzings, il Governo e' ben deciso a continuare nell'opera di sensibilizzazione riguardo ai rischi dell'alcol. "Seve piu' attenzione verso i comportamenti problematici del bere e anche un modello d'approccio responsabile rispetto all'alcol". In base ai dati disponibili, in Germania 1,6 milioni di cittadini sono alcolisti e altri 1,7 milioni sono bevitori problematici. Occorre quindi cercare d'indurre i giovani a un atteggiamento piu' prudente verso gli alcolici; premere sulla funzione educativa degli adulti; diffondere il concetto di sobrieta' mirata, vale a dire la rinuncia a consumare alcol in determinate situazioni -al volante, in gravidanza, durante il lavoro, nell'adolescenza. Dalle indagini effettuate dall'organismo ad hoc, BZgA, negli ultimi anni il consumo di alcolici e' diminuito in via generale tra i giovanissimi, in compenso e' aumentato il consumo precoce e soprattutto rischioso, il cosiddetto "bere fino al coma". Il numero di adolescenti ricoverati in ospedale per coma etilico e' infatti raddoppiato in pochi anni. Per questo motivo, il ministero della Sanita' ha istituito, in nove Laender, undici presidi modello denominati HaLT (Hart am LimiT), dove i giovani che hanno sperimentato eccessi alcolici possono trovare aiuto. E poiche' queste esperienze sono risultate positive, il progetto verra' messo a disposizione degli altri Comuni interessati. Tra le droghe illegali, la cannabis continua ad essere la sostanza piu' diffusa. Sono circa due milioni i giovani che ne fanno un uso regolare, di cui 400.000 cosi' frequente da indurre le istituzioni governative a parlare di "consumo eccessivo o dipendente", con rifererimento ai presidi per tossicodipendenti. Un'evoluzione che e' ben presente nei servizi mobili di supporto. I dati statistici sulle tossicodipendenze rilevano che, tra il 2001 e il 2005, il numero di persone in cura aventi la cannabis come sostanza prevalente, e' passato da 8.400 a 18.250 (piu' che raddoppiato). La BzgA ha quindi elaborato un "programma d'uscita" per consumatori di cannabis, volto a ridurne significativamente il consumo nell'arco di cinquanta giorni. Secondo il rapporto sulle droghe, questo programma e' accettato favorevolmente dai giovani. Ma continuano ad essere rari gli studi relativi a trattamenti utili per i cannabisdipendenti. Dal punto di vista scientifico, quello che e' stato accertato e' il legame tra l'uso precoce di cannabis e una successiva affinita' per le droghe, l'insorgenza di psicosi, il rapido sviluppo di dipendenza dalla cannabis, le conseguenze neurocognitive di lungo termine. (Tratto da Frankfurter Allgemeine Zeitung del 04-05-2007) Traduzione di Rosa a Marca Daniel Deckers -------------------------------------- NOTIZIE 01-05-2007 Usa. Commissione federale: ridurre pene sulla crack-cocaine Per la prima volta in dodici anni, la U.S. Sentencing Commission ha approvato, con 6 voti a favore e 1 contrario, alcuni cambiamenti alle linee guida delle leggi penali federali sulla cocaina. L'emendamento, che riguarda circa il 78% dei condannati per crimini connessi alla crack cocaina, riducendo le condanne approssimativamente di 16 mesi, e' stato inviato al Congresso. "Mentre i cambiamenti sono lontani dall'equiparazione tra crack e polvere di cocaina fatta dalla Commissione nel 1995, sono comunque un passo avanti per migliorare le sentenze di questi crimini", ha dichiarato Julie Stewart, presidente della Families Against Mandatory Minimus (FAMM), una organizzazione no profit che si batte per una riforma delle leggi sulle droghe. Per 15 anni la Commissione ha studiato il fenomeno della crack cocaina ed ha concluso che le correnti condanne federali sono ingiustificabili. Il Congresso e la Commissione non sono riusciti negli ultimi dodici anni a migliorare in alcun modo le leggi in questo campo. Periodo nel quale quasi 56 mila persone sono state condannate secondo le vecchie leggi. Ora, la U.S Sentencing Commission ha fatto un primo passo affermando che "la situazione e' insostenibile. "Mentre l'emendeamento non risolve le pene eccessive comminate per la crack cocaina, si sta comunque muovendo in tale direzione e la FAMM lo sostiene", ha continuato la Stewart. Il Congresso ha sei mesi di tempo per valutare l'emendamento, prima che questo entri in vigore il primo novembre 2007. Il Congresso per fermare l'emedamento deve avere il voto sia della Camera che del Senato, ed inoltre anche se approvato, non avra' efficacia retroattiva. 01-05-2007 Gb. Londra. Conferenza sulle droghe: abbiamo le prove del legame cannabis-malattie mentali Saranno presentate alla conferenza internazionale che si tiene a Londra ulteriori prove sull'incidenza della cannabis sul cervello. Scienziati e ricercatori si incontreranno all'Istituto di Psichiatria di Londra per discutere sulla pericolosita' delle droghe e della loro connessione con le psicosi e schizofrenia. "Siamo vicini a trovare la connessione tra la cannabis e le malattie mentali. Tutte le prove sono in quella direzione", ha dichiarato la dottoressa Zerrin Atakan, una degli organizzatori della conferenza, che partecipo' anche al primo studio sugli effetti della cannabis sul cervello. Nuove immagini delle risonanze magnetiche rivelano che il THC riduce significativamente le attivita' del lobo frontale, la parte del cervello responsabile della coordinazione e delle emozioni. Philip McGuire, professore di psichiatria e neuroscienze cognitive dell'Istituto, ha dichiarato: "Non sappiamo ancora come il THC produca i sintomi psicotici. I nostri studi sono diretti in questa direzione". Per la comunita' medica e' difficile conoscere in anticipo con certezza quali persone diventeranno psicotiche o schizofreniche. E' piu' semplice saperlo nei consumatori che abbiano gia' qualche caso in famiglia. 01-05-2007 Usa. Texas. Alla House discussione sulla marijuana terapeutica Il disegno di legge per la legalizzazione della marijuana per fini terapeutici e' in discussione alla House. "Lunedi sera ci sara' la discussione sulla "House Bill 1534", e i texani che interverranno potranno imparare qualcosa di piu' su questo argomento", ha dichiarato Noelle Davis, del Texans for Medical Marijuana, gruppo che sostiene la legalizzazione della sostanza. 01-05-2007 Usa. Ecco i test antidroga da pochi euro per controllare i figli. A Milano saranno gratis Ragazzi attenti: nelle case italiane arriva il tampone che rivela la presenza nella salive o nelle urine di anfetamine, cocaina, exstasy e marijuana. Ed e' gia' un successo commerciale ad un prezzo stracciato che va dai 12 ai 36 euro. Jacqueline Battistacci, direttore marketing del gruppo Comifar, che distribuisce in farmacia il prodotto made in Usa, e' soddisfatta. "I test, che possono essere condotti solo su un singolo stupefacente o su piu' droghe simultaneamente, sono in vendita da dicembre del 2006 e i dati che ho a disposizione dicono che l'esame antidroga fai-da-te sta incontrando il favore delle famiglie". Il test sulle urine puo' riguardare una sola droga (anfetamina, benzodiazepina, cocaina, exstasy, marijuana, oppiacei) oppure puo' essere multiscreen, cioe' in grado di analizzare contemporaneamente con un solo tampone, che cambia colore a seconda degli stupefacenti, la presenza di 5 droghe: anfetamine, cocaina, marijuana, metamfetamina, oppiacei. L'esame sulla saliva e' invece solo multiscreen e riguarda 6 droghe: anfetamine, cocaina, feniciclidina, marijuana, metamfetamina, oppiacei. Comifar, che porta questi prodotti a Cosmofarma 2007 in programma a Bolognafiere dall'11 al 13 maggio, non sa immaginare precisamente come i campioni incriminati possano essere prelevati all'interno delle quattro mura domestiche ma si puo' ipotizzare che genitori 'Sherlock Holmes' si muniscano del tampone alla ricerca di impronte d'urina lasciate sbadatamente nei bagni. I test pero' potrebbero uscire dall'alveo familiare e trovare nuovi acquirenti. Sembra, infatti, che la polizia li stia testando per poi utilizzarli nei controlli lungo le strade e che una circoscrizione milanese stia pensando di regalarli a tutte le famiglie con figli fra i 13 e i 18 anni. I genitori riceverebbero un buono da presentare in farmacia per ottenere il test. 01-05-2007 Peru'. I cocaleros in sciopero contro il Governo: non siamo narcotrafficanti Gli addetti del settore minerario del Peru' hanno cominciato oggi uno sciopero a tempo indeterminato per rivendicare miglioramenti contrattuali, mentre i sindacati dei coltivatori di coca ('cocaleros') hanno annunciato per mercoledi' uno sciopero generale nel dipartimento di Huanuco (Peru' centro-orientale). I media peruviano sostengono che a meta' giornata la protesta che potenzialmente riguarda 110.000 fra minatori e dipendenti del settore metalmeccanico e siderurgico, ha un effetto solo parziale. Da parte sua il ministro del Lavoro e della promozione dell'impiego, Susana Pinilla, ha assicurato oggi in una conferenza stampa che le principali miniere del paese stanno operando in maniera normale, e che lo sciopero colpisce solo parzialmente tre centri minerari (Southern Peru' Copper Corporation, Doe Run e Buenaventura). Nella prima di queste tre miniere, circa 500 minatori con le loro mogli bloccano la strada che collega i pozzi con la fonderia di Ilo. Di fronte alle dichiarazioni del governo Luis Castillo, segretario generale del sindacato del settore, ha detto che con il passare delle ore l'adesione allo sciopero crescera', fino a coinvolgere almeno la meta' di tutti gli addetti. Infine, il leader 'cocalero' Eduardo Ticeran, noto per il suo slogan 'Coca o muerte!', ha annunciato che il dipartimento di Huanuco comincera' mercoledi' uno sciopero generale di 72 ore contro il governo che 'sostiene di voler negoziare e poi ci chiama narcotrafficanti'. 02-05-2007 Italia. Decreto del ministro Turco rende possibile importazione farmaci derivati da cannabis Il ministro della Salute Livia Turco ha firmato un decreto ministeriale che inserisce ufficialmente i medicinali derivati dalla cannabis nell'elenco nella Tabella II, sezione B del Testo unico stupefacenti. In questo modo, i farmaci come il Sativex (usati nella terapia del dolore e della sclerosi multipla) potranno essere importati su tutto il territorio nazionale, come gia' a Bolzano. Dovra' essere il medico a prescrivere il farmaco ed inoltrare al ministero una richiesta di importazione del farmaco, in quanto medicinali non ancora commercializzabili in Italia. Per la verita', un provvedimento simile e' contenuto in un disegno di legge dello stesso ministro (approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 19 ottobre 2007) in materia "di semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute e altri interventi in materia sanitaria". Ma il testo di legge, nonostante i ripetuti appelli del ministro Turco, e' ancora bloccato in commissione Igiene e Salute del Senato. Il presente decreto bypassa quindi il Parlamento, permettendo da subito l'uso di questi farmaci. Dichiarazione di Giulio Manfredi (Direzione nazionale Radicali Italiani): L'aggiornamento e completamento delle tabelle sugli stupefacenti allegate al DPR 309 del 1990, operato dal ministro della Salute Livia Turco con un decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato scorso, riveste un doppio significato, uno positivo e l'altro negativo. Innanzitutto, è da sottolineare positivamente la decisione del ministro di bypassare il Parlamento, dove giace da ottobre un disegno di legge che conteneva, fra l'altro, la possibilità di importare dall'estero medicinali derivati dalla cannabis per impiegarli nella terapia farmacologica (terapia del dolore, sclerosi multipla), creando così le basi normative per rendere possibile l'immissione nel mercato italiano di tali medicinali. Positivi sono anche le disposizioni del decreto che rendono più semplice ai farmacisti la prescrizione di medicinali oppiacei, chiarendo inoltre che gli analgesici oppiacei possono essere prescritti per il trattamento del dolore severo indipendentemente dalla sua natura (dolore conseguente a tumori, a traumi, a fratture, ad interventi chirurgici, alcoliche, ecc.). Detto questo, non posso non rilevare che l'ennesimo aggiornamento delle tabelle è anche l'ennesima prova che la legge probizionista sugli stupefacenti non modifica né tantomeno impedisce i cambiamenti del mercato criminale (da essa creato) ma semplicemente li registra. Un esempio per tutti: nel decreto della Turco c'è scritto testualmente "Visto che la Buprenorfina .risulta essere oggetto di spaccio nel mercato clandestino", la sostanza viene aggiunta nella tabella I dove sono collocate le sostanze con forte potere tossicomanigeno ed oggetto di abuso. Vista l'incessante capacità del mercato nero criminale di proporre nuove droghe e nuove combinazioni di vecchie droghe, il ministro Turco dovrà aggiornare ancora molte volte le tabelle degli stupefacenti. 02-05-2007 Italia. Epatite da Hcv patologia piu' importante per tossicodipendenti dopo Aids Dopo il flagello dell'AIDS, l'epatite da HCV e' la patologia piu' importante nei soggetti che fanno uso di droghe, in una percentuale di positivita' molto piu' elevata rispetto alla restante popolazione, variabile dal 30 al 60% . Due ricercatori catanzaresi, il prof. Vincenzo Guadagnino, Direttore della Cattedra di Malattie Infettive dell'Universita' 'Magna Graecia' di Catanzaro, e il dott. Franco Montesano, attualmente direttore sanitario dell'Azienda sanitaria 7, ma con lunga esperienza nel settore delle tossicodipendenze, hanno per primi affrontato questa problematica, proponendo adeguati e concreti interventi nel settore specifico. Oggi, il loro lavoro, frutto di una esperienza e di una collaborazione reciproca ormai quasi ventennale, e' stato oggetto di una importante pubblicazione monotematica sulla prestigiosa rivista nazionale di Medicina delle Tossicodipendenze 'The Italian Journal of the Addiction'. Quando i due ricercatori iniziarono a collaborare per curare l'epatite 'c' dei tossicodipendenti 'da strada' era davvero difficile superare i preconcetti e le diffidenze che la stessa classe medica nutriva nei confronti di questi giovani; nella maggior parte dei sanitari era diffusa la percezione che il trattamento del tossicodipendente fosse inevitabilmente destinato all'insuccesso, per cui 'tanto valeva lasciar perdere'. Il lavoro pubblicato riporta i risultati degli ultimi cinque anni di un progetto nazionale, partito dalla Calabria, denominato 'Nocchiero'. Lo studio 'Nocchiero' si e' rivelato cosi' importante da essere esteso ad altri SerT della Calabria e d'Italia, configurandosi come un vero e proprio studio multicentrico. I risultati pubblicati comprendono 169 utenti tossicodipendenti, in trattamento sostitutivo nei SerT di riferimento, con una eta' media di 32,5 anni, affetti da epatite cronica da virus C. La durata media della tossicodipendenza per via endovenosa era risultata di 100,3 mesi mentre la presunta durata media dell'epatite C era di 55,7 mesi. Il 58,% dei soggetti ha risposto positivamente al trattamento (contro una media assai piu' bassa nella popolazione generale attorno al 20%), ed e' risultata sieronegativa anche a distanza di tempo, in follow-up. Il lavoro scientifico ha dimostrato innanzitutto che e' possibile curare i soggetti tossicodipendenti affetti da epatite C e che e' necessario iniziare il trattamento precocemente in quanto, per la loro giovane eta', il periodo relativamente breve di malattia e per le caratteristiche genotipiche del virus infettante, la risposta alla terapia specifica e' migliore rispetto alla popolazione normale. Alla ricerca sperimentale multicentrica, coordinata da Guadagnino, hanno preso parte i Sert calabresi di Soverato, Catanzaro, Corigliano, Cosenza, Crotone, nonche' i SerT di Tarquinia, Viterbo, Civitacastellana, Enna, Benevento e Sassari; inoltre, hanno collaborato le Unita' di Malattie Infettive delle Aziende Ospedaliere di Benevento, Cosenza, Enna, Crotone, Sassari, Viterbo, l'Istituto Scientifico 'Spallanzani' di Roma, le Cattedre di Malattie Infettive e di Farmacologia dell'Universita' di medicina 'Magna Graecia' di Catanzaro. 02-05-2007 Italia. Bologna. Link ricorre al Tar contro sospensione licenza Il Link al contrattacco. Il centro culturale alla periferia di Bologna impugna al Tar il decreto di sospensione della licenza, disposto lo scorso 26 aprile dal Questore Francesco Cirillo, dopo che un giovane era finito all'ospedale per aver assunto una miscela di alcol e droga, secondo gli inquirenti acquistata proprio all'interno del Link. "E' tutta una macchinazione creata ad arte dalla Questura. Il questore lasci perdere gli eccessi di protagonismo e venga a documentarsi su quello che facciamo, invece di fare propaganda nei locali appena uscito da un centro di abbronzatura", l'accusa di Luca Santarelli, vicepresidente del Link, che, in una conferenza stampa convocata questa mattina, tenta di demolire tutte le accuse a carico dell'associazione. Intanto, i legali del centro culturale, gli avvocati Mario Marcuz ed Elia De Caro, hanno depositato, lo scorso 30 aprile, il ricorso al Tribunale amministrativo con la richiesta di sospensiva dell'efficacia del decreto disposto dal questore. Inoltre, i legali si sono rivolti direttamente alla presidenza del Tar per chiedere una "sospensiva urgente" del provvedimento, in attesa che venga fissata l'udienza. La vicenda pare pero' destinata a gonfiarsi. Dal Link fanno infatti sapere che i parlamentari Vladimir Luxuria (Prc) e Mauro Bulgarelli (Verdi) sono pronti a sollevare un'interpellanza a Montecitorio. Sono comunque pesanti le accuse piovute sul Link, tra l'altro finito pure nel mirino del pm Valter Giovannini, che ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di lesioni gravi e spaccio dopo il malore che ha colpito il giovane la scorsa settimana. La Questura ha infatti motivato la sospensione della licenza perche' il ragazzo avrebbe "acquistato e consumato all'interno del locale diverse sostanza stupefacenti". Non solo, il giovane avrebbe dichiarato di "consumare regolarmente -recita il decreto di piazza Galilei- le sostanze facilmente acquistabili" nel locale. Soprattutto, pero', al Link gli inquirenti contestano di "non essersi assolutamente attivati ne' con il 118 ne' con le Forze dell'ordine" quando il ragazzo e' entrato in overdose. Tutte "falsita' assolute, sono la prova di una malafede e di una volonta' persecutoria contro di noi" ribattono dal centro culturale. Mentre i legali contestano "i difetti nei presupposti di fatto nel decreto della Questura", la "carenza di istruttoria" che ha portato il Questore a firmare il provvedimento di chiusura e chiedono di "visionare i tabulati telefonici -spiega Marcuz- perche' sono dati oggettivi che dimostrano come sia stato allertato immediatamente chi di dovere". Santarelli allarga il campo della vicenda. "I nostri bilanci, le nostre autorizzazioni sono tutti in regola. Siamo dipinti per quello che non siamo, noi produciamo cultura, non siamo una discoteca per noi adesso si profila un danno economico di diverse centinaia di migliaia di euro". Riccardo Malagoli, presidente ex Prc del quartiere San Donato avanza sospetti "politici". "Il Quartiere non ha mai favorito nessuno per favoritismi politici -replica a muso duro a chi lo accusa di privilegiare alcuni progetti per una questione di bandiere politiche- sono affermazioni scientificamente ridicole". Anzi, Malagoli si chiede se "non si sia calcata la mano contro qualcuno per colpire altrove", visto che "negli ultimi tre anni l'unica cosa che e' cambiata e' che io ho lasciato Rifondazione". 02-05-2007 Italia. Torino. Il 5 maggio, convegno sulle "smart drugs" Le chiamano droghe 'furbe' perche' sono sostanze di origine naturale non vietate che possono pero' provocare effetti potenzialmente dannosi, da una semplice sonnolenza a vertigini o vere e proprie allucinazioni. Delle smart drugs ma anche di un altro tipo di stupefacenti che si stanno drammaticamente diffondendo, le cossiddette 'droghe da stupro', si parlera' nel convegno 'Pericoli e incognite del mondo delle droghe naturali' in programma sabato 5 maggio a Torino alla sala Centro in Centro in via Galliari. Proprio a fronte del sempre maggiore utilizzo di sostanze stupefacenti da parte dei giovani, come emerge dai dati Eurispes secondo cui il 28% degli adolescenti tra i 12 e i 19 anni le assume o le ha provate almeno una volta, l'Ordine dei farmacisti di Torino, in collaborazione con la facolta' di Farmacia, il Miur, la polizia e l'Associazione titolari di farmacia torinesi ha deciso di lanciare l'allarme sociale e di avviare iniziative di informazione per i cittadini. Il convegno sara' presentato venerdi' mattina nel corso di una conferenza stampa, sempre in via Galliari, alla quale prenderanno parte, fra gli altri, il preside della facolta' di Farmacia, Carlo Bicchi, e il presidente dell'Ordine dei farmacisti torinesi Mario Giaccone. 02-05-2007 Usa. Minnesota. Al Senato primo passo verso la legalizzazione della marijuana terapeutica Il Senato ha fatto il primo passo per approvare la legge per la legalizzazione della marijuana terapeutica, (per malati di cancro, aids, sclerosi multipla, ecc). Il desegno di legge e' passato infatti con 33 voti a favore e 31 contrari, ma sono necessari minimo 34 voti favorevoli per il voto conclusivo dell'iter legislativo. Per le leggi statali la marijuana e' illegale, ma alcuni pazienti la consumano per alleviare i dolori. La legge tutelerebbe alcuni malati contro le leggi vigenti, a condizione che ci sia la prescrizione medica al consumo della sostanza.,br> "Questa legge aiuterebbe centinaia di malati e familiari", ha dichiarato il senatore Steve Murphy, propositore della legge. 03-05-2007 Spagna. Studio: cannabis potrebbe combattere cellule cancerogene Una ricerca realizzata dall'Universita' Complutense di Madrid ha dimostrato che la cannabis puo' avere effetti benefici contro il cancro. Il principio attivo dell'hashish e' risultato in grado d'intervenire sulle cellule cancerogene, di distruggerle e, nello stesso tempo, di mantenere vive le cellule sane. Il responsabile dei lavori che hanno permesso di giungere a questa conclusione, Manuel Guzman, del dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare dell'ateneo madrileno, ha illustrato ai futuri medici la portata di questa ricerca. Per ora, i buoni risultati si sono ottenuti in laboratorio e lavorando sui topi, non sull'uomo. Ma le risposte emerse consentono di pensare a futuri trattamenti contro il cancro, migliori e piu' sicuri. Il cammino e' pero' ancora lungo. "Ci sono problemi molto complessi da risolvere, poiche' chiarire a livello molecolare come una sostanza, la stessa, possa produrre effetti duali tra una cellula normale e una tumorale, non e' affatto ovvio", avverte. I laboratori, il suo e i tanti gruppi internazionali che lavorano a questo progetto, potranno forse risolvere il rompicapo nei prossimi anni. Sta di fatto che elaborare un farmaco da usare nella terapia contro il cancro, partendo da questa scoperta, e' una storia ancora tutta da scrivere. E il tempo che servira' per ottenere dei risultati applicabili nella pratica clinica, nell'attivita' quotidiana degli ospedali, "e' incalcolabile", anche supponendo che tutto proceda per il verso giusto. In ogni caso, l'importanza della ricerca non sono tanto le conseguenze pratiche che si potranno avere a breve termine, bensi' la porta aperta verso nuove ricerche sul cancro. Il lavoro dell'equipe di Manuel Guzman consiste nello studio di come i composti attivi della marjiuana, i cosiddetti cannabinoidi, agiscono sull'organismo. Queste ricerche intendono verificare, tra l'altro, se i cannabinoidi sono capaci d'indurre la morte di cellule nervose, vale a dire dei neuroni o se, viceversa, possono addirittura potenziare la loro sopravvivenza. Molte sostanze che si utilizzano in farmacologia, molti medicamenti, vanno bene per certe cose, ma sono tossiche per altre parti dell'organismo. L'effetto duale, nel caso della cannabis permetterebbe, per quanto e' dato sapere, di salvaguardare le cellule normali e, contemporaneamente, d'indurre la morte di quelle tumorali. Il professor Guzman spiega che e' necessario avviare saggi clinici, con pazienti, per verificare se cio' che e' emerso nelle cellule coltivate in laboratorio e nei ratti, avviene anche nelle persone. Ma prima bisognera' chiarire diverse altre questioni. Per esempio, quali dosi servono per ottenere l'uno o l'altro effetto. 03-05-2007 Italia. Assolto proprietario Eco Lounge Smartshop di Milano E' stato prosciolto dall'accusa di detenzione e importazione di droga il gestore di uno Smartshop, quei locali dove e' possibile acquistare sostanze stupefacenti ai limiti della legge. Per il Gup di Milano infatti ai tempi in cui l'uomo era finito sotto inchiesta, nel 2003, le sostanze non erano ancora incluse nell'apposita tabella ministeriale e quindi non si configurava un reato. Il proprietario dell'Eco Lounge Smartshop di via Torricelli 3 a Milano, Fabio Panariello, non si limitava a vendere pastiglie di pseudoefedrine, ma anche stimolanti sessuali, smartdrugs (cosiddette sostanze intelligenti) assenzio, pejote, salvia messicana allucinogena blowup caps (anfetamine naturali) e pillole di estratto del fungo psichedelico amanita muscari. A molte di quelle pasticche aveva dato nomi come 'Blue X', 'Green X', 'White X', 'Black X', forse perche' gli effetti allucinogeni sperimentati da chi le assumeva permettevano di vedere tutti i colori dell'arcobaleno e anche qualcuno di piu'. Nel novembre del 2003 i Nas avevano prelevato una quarantina di campioni delle sostanze nel negozio, uno dei primi smartshop in Italia, per poi sequestrare qualche migliaio di capsule sospette contenenti i principi attivi delle 'pseudoefedrine' e della 'psilocina', contenuta nell'amanita muscaria. Quest'ultimo tipo di pastiglie era importato dall'Olanda e commercializzato sotto il nome di 'Alice Wondermix'. Le sostanze potevano essere acquistate anche via Internet. E il pm Maurizio Romanelli aveva inizialmente iscritto nel registro degli indagati oltre cento persone che avevano effettuato gli acquisti. La loro posizione era stata pero' archiviata in quanto si trattava di meri consumatori. Ora il gup di Milano Andrea Ghinetti ha prosciolto Panariello, difeso dall'avvocato Luca Sani, dall'accusa di detenzione e importazione di sostanze stupefacenti per cui era indagato dal pm perche' il fatto al tempo dell'inchiesta non configurava alcun tipo di reato. I principi attivi contenuti non risultavano ancora nelle tabelle del ministero. 03-05-2007 Messico. Guerriglia esercito-narcos: sei morti Cinque soldati, compreso un colonnello, e un sospetto membro di un gruppo di narcotrafficanti, sono rimasti uccisi in una sparatoria nello stato occidentale di Michoacan, infestato dalla violenza dei narcotrafficanti e obiettivo di una offensiva militare anti-droga. Un gruppo di circa dieci o più sospetti membri della banda Zeta -un cartello della droga di cui fanno parte anche ex-soldati- ha lanciato bombe a mano e aperto il fuoco sui militari martedì scorso a Caracuaro, a 200 chilometri a ovest di Città del Messico, secondo quanto ha riferito il portavoce della polizia Miguel Covarrubias. 03-05-2007 Italia. Corso Societa' Italiana di Psichiatria "Psicosi, alcol e cannabis" Circa la meta' dei pazienti affetti da disturbi psicotici utilizza in modo non sporadico alcol e sostanze. Tuttavia, nonostante le ricerche realizzate in circa venticinque anni in questo campo, non vi e' ancora una spiegazione univoca e condivisa universalmente sul perche' l'utilizzazione di alcol e sostanze tra le persone affette da disturbi psicotici sia cosi' frequente e oggi in continuo aumento. Alcol e cannabis, che destano particolare attenzione da parte dei media e dell'intera popolazione, correlati ai disturbi psicotici saranno oggetto di confronto scientifico nel Corso 'Cannabis, alcol e disturbi psicotici', che si svolgera' in 16 citta' italiane e avra' inizio a Roma il 7 maggio prossimo, organizzato dalla Societa' Italiana di Psichiatria. Coordinato da Mariano Bassi, Presidente della stessa Societa', il Corso si propone di esaminare e di discutere con i partecipanti: i fattori di rischio che portano i pazienti psicotici ad utilizzare alcol e cannabis; gli aspetti epidemiologici del fenomeno; i rapporti tra esordio della psicosi, alcol e cannabis; i rapporti tra manifestazioni sintomatologiche, alcol e cannabis e le possibilita' applicative dei principali modelli di intervento. Il Corso nel rispetto delle ultime normative di Farmindustria, riservera' un'attenzione particolare alla formazione dei giovani psichiatri dando loro l'opportunita', non solo di partecipare, ma anche di presentare alcuni casi clinici. Docenti, nelle varie sedi, saranno alcuni fra i maggiori esperti, nazionali ed internazionali, dell'argomento: Giuseppe Carra', University College of London (UK), Massimo Clerici, Universita' degli Studi di Milano, Giovanni de Girolamo, Area Citta', Azienda USL di Bologna Estello Massimo Diana, Ser.T. Iglesias Luigi Janiri, Universita' Cattolica di Roma Fabrizio Schifano, University of Hertfordshire (UK). 03-05-2007 Italia. Chiamparino: norme piu' severe contro spacciatori Contro 'chi vende droga servono misure piu' drastiche ma deve anche diminuire il consumo, altrimenti chi reprime si trova a svuotare il mare con un cucchiaio'. E' la riflessione alla quale il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha invitato oggi gli studenti del prestigioso liceo D'Azeglio, che ha incontrato nell'aula magna dell'istituto. In quasi due ore di relazione e poi di confronto con i giovani, il sindaco ha affrontato molti temi d'attualita', dalla sicurezza al Partito Democratico, dalla Tav alla legge sull'immigrazione. E ha invitato i ragazzi a trarre insegnamento dalla lezione olimpica. 'Il coraggio di investire in sfide impegnative paga quando si fa uno sforzo e si getta il cuore oltre l'ostacolo, si scopre, come ha fatto Torino durante i Giochi, di avere risorse maggiori rispetto a quanto si pensava'. Grazie all'Olimpiade Torino ha scoperto la sua vocazione turistica, ma sotto la Mole restano problemi legati all'immigrazione e alla sicurezza, preoccupazioni esternate dai liceali: 'Abbiamo chiesto al ministro Amato piu' agenti e la nuova legge sull'immigrazione sta nascendo bene: permettera' a chi lavora di non vivere nell'illegalita' e consentira' di essere piu' determinati nei confronti di chi esercita attivita' illegali. Ma dobbiamo ripensare al problema della droga - ha aggiunto il sindaco di Torino - perche' tutta l'illegalita' ruota attorno al commercio e al consumo di sostanze stupefacenti. Serve una revisione legislativa, misure piu' severe, ma potrebbero non bastare se il consumo di droghe di ogni ordine e grado continuera' a crescere'. Una studentessa ha incalzato il sindaco sul tema del Partito Democratico, 'quale vantaggio portera' ai giovani?'. Chiamparino, convinto sostenitore del nuovo partito ha spiegato: 'E' un elemento di rottura, un cambiamento profondo che fara' finalmente uscire l'Italia dal suo passato. Nei partiti storici i giovani politici venivano scelti dagli anziani, nel Partito Democratico i giovani che vorranno investire in politica avranno il loro spazio'. 03-05-2007 Italia. Pic: bene decreto Turco su farmaci cannabis, ora si muova l'Aifa "Sono molto felice del decreto del ministero della Salute che permette la vendita dei farmaci cannabinoidi in Italia". Lo afferma la senatrice Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci a palazzo Madama. "È una scelta di civilta', di attenzione e di cura verso i tantissimi malati che, sino a oggi, per avere quei farmaci dovevano ricorrere a procedure complicatissime, quasi impossibili e quindi proibitive, oppure erano costretti a importarli illegalmente in Italia. Infatti, quei medicinali -difficile da credere ma vero- venivano considerati al pari di una droga". "Il gruppo Verdi-Pdci ha lavorato molto, assieme alla commissione Sanita' del Senato, per raggiungere questo risultato. Cosi' come ha lavorato in questa direzione il ministro Livia Turco, alla quale desidero esprimere un apprezzamento sincero". "Il via libera ai farmaci cannabinoidi ha un valore soprattutto morale, adesso hanno la dignita' che spetta loro". E' soddisfatto del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato scorso, Alberto Sciolari, vicepresidente dell'associazione 'Pazienti impazienti cannabis', malati che si curano appunto con queste sostanze. "Anche se- dice- a livello pratico non e' automatica la loro commercializzazione in farmacia, in quanto ancora non e' stato dato il via libera da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa)". Il 'delta-9-tetraidrocannabinolo' e 'trans-delta-9-teatraidrocannabinolo' sono stati inseriti come antidolorifici nella tabella II dal decreto del ministero della Salute, pubblicato poi in Gu, perche' rivelatisi efficaci nella trattamento delle patologie neuro-degenerative come la sclerosi multipla. "Il ministero ha gia' chiesto il parere dell'Aifa, ma l'Agenzia ancora non si e' espressa. L'importante e' che ora c'e' il riconoscimento dell'inserimento della cannabis nella farmacopea italiana e che i medici non debbono piu' temere rappresaglie quando la prescrivono ai loro pazienti". Dopodiche' auspica: "Speriamo non ci vogliano anni perche' i medici lo capiscano e si adeguino". Certo, aggiunge Sciolari, "c'e' il rischio che poi vengano autorizzati solo i farmaci sintetici, cioe' le pasticche e non la sostanza naturale". Il portavoce dei pazienti fa riferimento a tre farmaci naturali che sono invece stati autorizzati dal governo olandese. "Il rischio- sottolinea il rappresentante dell'associazione 'Pazienti impazienti cannabis'- e' che molti pazienti muoiano prima di riuscire a ricevere questi farmaci dall'Olanda o che debbano pagarli sino a 300 euro". Sciolari ricorda poi che le piante di cannabis "hanno ognuna un fenotipo diverso ed e' stato scoperto che ciascuna di loro ha un effetto diverso sulle varie malattie". In conclusione, la richiesta e' che "si faccia anche ricerca e che non si puniscano i pazienti che, in mancanza di accesso legale a questa terapia, coltivano le loro piante in casa senza dare fastidio a nessuno". "Giusto e corretto" il via libera in Gazzetta Ufficiale ai derivati della cannabis terapeutica che si sono dimostrati efficaci nel trattamento del dolore di patologie neurovegetative come la sclerosi multipla. Rosanna Cerbo, docente e direttore del Centro di medicina del dolore del Policlinico Umberto I di Roma, plaude al decreto del ministero della Salute pubblicato sabato scorso in Gu. Proprio nel suo centro e' avviata da tempo una sperimentazione per la raccolta di dati scientifici in merito all'uso della cannabis nella riduzione del dolore. "Questi derivati- sottolinea la professoressa- oltre a far diminuire la nausea e a far aumentare l'appetito nelle sindromi catatoniche da Aids e da tumori, le uniche due indicazioni in tutto il mondo, hanno gia' dato evidenze scientifiche per quanto riguarda il trattamento della riduzione della spasticita' nella sclerosi multipla". Il protocollo del Centro dell'Umberto I, prosegue Cerbo, "serve per portare avanti la sperimentazione nei casi di dolore oncologico e neuropatico, in questa direzione i lavori scientifici sono ancora troppo pochi per supportarne l'efficacia. Stiamo lavorando per aumentare queste prove". Ma c'e' ora un nuovo obiettivo che il Centro di medicina del dolore del Policlinico Umberto I di Roma punta a raggiungere sui derivati della cannabis. "E' l'utilizzo di questi farmaci contro il dolore in pazienti con deficit motorio cronico, per esempio quelli che stanno in carrozzella, paralizzati- spiega Rosanna Cerbo-. Sia che questa situazione sia conseguenza di incidenti, sia di ictus, la spasticita' causata dal mantenimento di una posizione obbligata di giorno, da seduti, si manifesta molto spesso quando vanno a dormire. Questi pazienti riposano male perche' hanno dolori importanti e non rispondono bene alle terapie farmacologiche usuali. Il nostro studio testera' l'utilizzo dei derivati della cannabis anche in questi casi". "Una misura doverosa. Il mancato riconoscimento della cannabis terapeutica era un'offesa alla scienza. Ma non e' risolutiva, solo propedeutica alle prossime". Franco Corleone, presidente dell'associazione Forum Droghe, si e' espresso cosi' sul via libera in 'Gazzetta Ufficiale' a due derivati della cannabis contro il dolore, a margine del convegno organizzato a Pisa su 'Canapa medica: le prospettive per i malati'. Le prossime tappe, ricorda Corleone, saranno "prima di tutto l'approvazione del ddl al Senato del ministro Turco" per la terapia del dolore, nel quale c'e' un riferimento alla canapa terapeutica. Poi ai augura venga affrontata la riforma complessiva sulle droghe Fini-Giovanardi. Secondo il presidente del Forum, "non si puo' pensare di consentire un uso terapeutico della canapa, e criminalizzare gli altri". Bisogna trovare "una misura delle cose", e la possibilita' per i pazienti di avere a disposizione la canapa terapeutica "nelle sue forme, naturale o farmaci, come avviene nei Paesi europei e in Canada". E inoltre, dice, "si deve depenalizzare il consumo di canapa a scopo non medico, ma ludico". Bisogna anche "che sia facilitata l'importazione dei farmaci, in particolare dall'Olanda", facendo si' che questi siano gratuiti, a disposizione dei pazienti che hanno la ricetta dei medici "non solo nelle Asl ma anche in farmacia". Poi, aggiunge, "occorre arrivare ad una produzione anche italiana, senza bisogno dell'importazione". Per quanto riguarda il superamento della legge Fini-Giovanardi, Corleone sottolinea: "Stamattina Giuseppe Vaccari, consulente del ministero della Salute, intervenendo al convegno ci ha detto che si e' arrivati all'ipotesi di una legge-delega: mi auguro sia presto presentata al Parlamento e che questo decida". Altrimenti, conclude il presidente del Forum, se questo non dovesse avvenire, "lanciamo la richiesta che si passi all'esame di altre proposte parlamentari che sono quella di Boato alla Camera, e quella di Russo Spena al Senato". 03-05-2007 Messico. Legalizzazione contro narcoviolenza La legalizzazione totale o parziale delle droghe e' una possibilita' che si "deve discutere seriamente in Messico", come facente parte di una strategia per ridurre la narcoviolenza. Il diritto penale e le forze armate nazionali non sono in grado di risolvere il problema del narcotraffico, secondo gli specialisti interpellati dal quotidiano Excelsior: se si continua ad impiegare i militari messicani nella lotta alla droga, il rischio che si corre -a parte il logoramento fisico e il potere corruttore delle organizzazioni criminali- e' "il logorio morale dei soldati di fronte a una guerra senza fine". Secondo il parere di Jose' Luis Pineiro, specialista di forze armate, malgrado sia presto per stabilire se le forze congiunte impiegate dal Governo federale contro il narcotraffico abbiano adottato le misure adeguate, e' evidente che la risposta della criminalita' a queste azioni si traduce nel fatto che "il crimine organizzato e' sul piede di guerra e non ammette che queste intacchino le sue strutture di potere". Ne e' riprova l'ondata di violenza che sta aumentando giorno dopo giorno. Il Governo potenzia lo sforzo muscolare, ma "di fronte a una situazione tanto incerta, il rischio e' che si vada incontro a un indebolimento fisico e morale per colpa di una guerra di cui non si vedono i fronti d'attacco, ne' un termine, ne' uno spazio territoriale". 04-05-2007 Gb-Italia. Lancet: caso italiano dimostra che cocaina fa male al cuore La cocaina e' una 'lama affilata' al cuore: non solo puo' causare ischemia ed infarto, ma anche dilatazione ventricolare che compromette la funzione cardiaca. Lo dimostra il caso di un giovane italiano ricoverato al Dipartimento di Emergenza del Policlinico Le Scotte di Siena nel 2005 per una dilatazione ventricolare grave, poi rivelatasi il risultato dell'abuso di questa pericolosa e sempre piu' diffusa droga. Nondimeno, come riferito sulla rivista britannica Lancet da Valerio Zaca', smettendo l'assunzione dello stupefacente, il cuore del trentunenne e' migliorato molto: la dilatazione si e' ridotta e la funzionalita' cardiaca e' aumentata. I consumi di cocaina hanno raggiunto livelli spaventosi in molti paesi occidentali e l'Italia non fa eccezione. Gia' in passato i medici hanno allertato sui rischi dell'abuso di cocaina per il cuore, e piu' casi di infarto e ischemia sono stati registrati tra gli habitue' della 'polvere bianca'. Quando il giovane e' giunto al dipartimento di emergenza del nosocomio senese, racconta Zaca', presentava sintomi quali dolore toracico, dispnea, fatica. Agli esami eseguiti risulto che il trentunenne aveva una dilatazione del ventricolo sinistro di entita' considerevole: 80 millimetri di diametro, con conseguente malfunzionamento cardiaco. Poiche' il ragazzo non aveva una storia clinica di alcun tipo il sospetto dei cardiologi, poi confermato dalla stessa 'confessione' del giovane, e' ricaduto sul consumo di cocaina. Dopo tutti gli accertamenti il giovane e' stato seguito farmacologicamente ed ha smesso di assumere la droga. A distanza di un anno il suo diametro ventricolare si e' ridotto a 57 millimetri e il cuore ha ripreso in parte la sua funzionalita'. Questa storia, osservano gli esperti, insegna ancora una volta quanto puo' essere pericoloso assumere cocaina e deve allertare i medici a sospettarne l'abuso di fronte a giovani con cardiopatie ma senza alcun precedente clinico di questo tipo. L'astinenza prolungata dalla droga, concludono i cardiologi, puo' migliorare le condizioni in cui il cuore versa a causa dell'abuso. 04-05-2007 Afghanistan. La spesa si fa pagando in oppio L'oppio al posto del denaro. Al villaggio di Shahran-e-Khash, nel nordest dell'Afghanistan, hanno trovato il rimedio per far fronte alla mancanza pressoché assoluta di liquidità. E così l'oppio, di cui l'Afghanistan è il primo produttore al mondo, è diventato merce di scambio. Non è difficile, segnala oggi l'Independent, vedere i residenti locali acquistare beni di prima necessità al mercato cittadino, proponendo in cambio dell'oppio. Ne bastano cento grammi per potere acquistare, ad esempio, cinque litri di petrolio. Per due bottiglie di Coca Cola, invece, sono sufficienti appena 18 grammi. La coltivazione delle piantagioni di oppio nella zona di Badakhshan è cresciuta fino al 77% solo lo scorso anno e la gente di Shahran-e-Khash ha spiegato di non avere delle reali alternative. "Ogni membro della nostra tribù sa quanto c'è di male nella produzione di questa droga, sa quanti crimini possono essere commessi con questa. Ci sentiamo colpevoli per questo", ammette un residente locale, Shahran Pur. 04-05-2007 Usa. Vermont. Voto orale positivo per estendere la legge sulla marijuana terapeutica Con una votazione orale, la House of Representatives ha approvato la legge per migliorare quella esistente, del 2004, sulla marijuana terapeutica. Voto preparativo a quello finale, sempre della House. Se positivo, la legge sara' inviata alla commissione che rendera' il testo conforme con quello del Senato, dove la legge e' gia' stata approvata. La legge intende aggiungere alcuni sintomi, come la nausea, i dolori muscolari e il deperimento organico, tipici di alcune gravi malattie, alla lista di quelle coperte dalla legge sulla marijuana terapeutica, e aumentare il numero di piante che i malati possano coltivare. Tra i dodici Stati con il consumo terapeutico della marijuana, il Vermont e' quello con la legge piu' restrittiva. 04-05-2007 Usa. Rhode Island. Voto per estendere la legge sulla marijuana terapeutica Alla House e' passata, con 49 voti a favore e 12 contrari, la proposta di legge per estendere il programma della somministrazione terapeutica della marijuana. Programma che terminera' il 30 giugno, a meno che i parlamentari non lo rendano permanente. Questa settimana anche il Senato votera' un disegno di legge simile. Per diventare legge, il disegno di legge deve avere il voto positivo di entrambi gli organi legislativi. Per le leggi federali, la vendita e il possesso della droga per fini non terapeutici rimane un crimine, ma gli agenti federali non hanno mai proceduto all'arresto di un paziente iscritto al programma. 04-05-2007 Italia. Insegnante condannato per induzione al consumo di cannabis Un insegnante di un istituto di Sondrio e' stato condannato ad otto mesi di reclusione ed 800 euro di multa per induzione al consumo di stupefacenti. Secondo l'accusa, Manlio Amelio (34 anni), al tempo supplente presso l'Istituto tecnico di Besta, avrebbe piu' volte invitato i propri alunni, tutti minorenni, a fumarsi uno spinello. Ma la difesa, che ha gia' annunciato il ricorso in appello, sostiene che Amelio ha semplicemente espresso delle opinioni parlando di problemi come droga e sigarette. Il processo e' partito dopo la denuncia fatta da alcuni genitori ad un dirigente dell'istituto, risultata anche nel licenziamento del supplente. Nel capo di imputazione si legge che nel 2003 Amelio avrebbe detto in classe: "L'hashish e la marijuana non provocano dipendenza", "Anch'io a volte, prima di venire a scuola, mi faccio una canna", e "Se qualcuno vuole provare una canna puo' venire a casa mia, che sono in grado di procurarmi hashish o marijuana". Ma per l'avvocato Giovanni Capanni, sono "tutte frasi che in quei termini il mio assistito non ha mai pronunciato. Non c'e' evidentemente alcuna induzione al consumo di stupefacenti, visto che la maggior parte delle ragazze che hanno testimoniato hanno dichiarato di non ricordarsi nemmeno degli episodi contestati e che quelle che ricordavano qualcosa hanno spiegato chiaramente di aver preso quelle frasi per quello che erano, cioe' delle semplici battute, delle provocazioni". Anche Amelio non si da per vinto: "Altro che Appello, sono disposto ad arrivare fino alla Cassazione, questa condanna non sta in piedi. E' una sentenza liberticida, che non tiene conto degli articoli 21 e 33 della nostra Costituzione che garantiscono, rispettivamente, la liberta' di manifestare il proprio pensiero e la liberta' di insegnamento". 04-05-2007 Italia. Corleone. Arrestati candidati alle comunali per spaccio Ci sono anche due candidati al consiglio comunale tra gli arrestati nell'operazione antidroga della polizia di Stato tra Corleone e Palermo. I due sono stati portati in carcere a Termini Imerese insieme a Liborio Corato, 35 anni, anche lui di Corleone. A Palermo sono stati arrestati Alessandro Manzo, 20 anni, e Pasquale Scarpaci, 38 anni. A Modena e' stato arrestato un altro siciliano di 20 anni. L'ordinanza di arresti domiciliari e' stata notificata a due corleonesi di 22 e 27 anni. Sono stati tutti arrestati con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Avvisi di garanzia sono stati notificati ad altre 20 persone residenti a Corleone o in comuni limitrofi. "Gli arresti di oggi a Corleone, che coinvolgono anche due aspiranti consiglieri comunali, dimostrano quanto forte sia l'esigenza per i partiti di guardare al proprio interno selezionando classe dirigente e candidature". Lo dice Rita Borsellino, leader siciliana dell'Unione, dopo l'operazione di Polizia che ha fatto luce su una organizzazione dedita al traffico di stupefacenti a Corleone. "E quanto oggi più che mai - chiede Borsellino - diventi fondamentale l'applicazione in politica di strumenti come il codice etico varato dalla Commissione nazionale antimafia. La criminalità va combattuta su tutti i fronti. Sul versante criminale e criminoso che continua ad esprimersi anche sotto forma di estorsioni, violenza e minacce a tanti cittadini onesti e sul terreno delle collusioni col mondo della politica e dell'economia". 04-05-2007 Italia. Pesaro. Controlli con cani antidroga su gite scolastiche in partenza Controlli con cani antidroga a bordo dei pullman e sui bagagli alla partenza di gite scolastiche. E' l'iniziativa del comando provinciale delle Fiamme gialle di Pesaro, d'intesa con le autorita' scolastiche, per scoraggiare la diffusione delle sostanze stupefacenti tra gli studenti. L'attivita' preventiva e' stata sviluppata principalmente nell'aprile scorso, un mese in cui molti istituti scolastici hanno organizzato viaggi di istruzione per i propri studenti. L'iniziativa ha riscontrato anche l'approvazione di qualche genitore che aveva accompagnato il proprio figlio. Cosi', alla partenza per la consueta gita di fine anno, gli studenti si sono ritrovati sul pullman anche due ospiti a sorpresa, 'Belle' e 'Pavi', due esemplari di pastore tedesco che hanno svolto una meticolosa attivita' di controllo. Verifiche che avevano preliminarmente la finalita' di scoraggiare l'uso di droghe fra i piu' giovani ma anche reprimere lo spaccio. 04-05-2007 Romania. Automobile del Governo piena di droga, aperta indagine Il premier romeno Calin Popescu Tariceanu ha ordinato un'inchiesta dopo che la polizia ha sequestrato 60 chili di cocaina in un'auto del governo a sua volta sequestrata ad un narcotrafficante. L'auto era stata sequestrata nel 2002 quando funzionari della dogana avevano scoperto altri 60 chili di cocaina nascosti sotto il sedile posteriore dell'auto, una Porsche, e che avevano un valore sul mercato di 60 milioni di euro. Dopo oltre tre anni del passaggio della vettura al governo, meccanici che la stavano mettendo a punto dato che non era stata più guidata hanno trovato sacchetti di plastica contenenti polvere bianca che si è rivelata essere cocaina. Tariceanu ha detto di aver visto l'auto in un garage di vetture del governo ed aver deciso che fosse trasferita alla polizia stradale. Il premier ha precisato di non aver avuto idea di che cosa la vettura potesse ancora nascondere e per questo ha deciso di far aprire un'inchiesta. 04-05-2007 Italia. De Gregorio: la Campania centrale e' centro smistamento droghe Napoli e la Campania sono diventate una sorta di centrale di smistamento dei grandi traffici di stupefacenti. La denuncia e' del presidente della commissione Difesa del Senato, Sergio De Gregorio, in visita di 'solidarieta' alle forze armate della regione. Alla caserma Zanzur, sede del comando regionale della guardia di finanza, De Gregorio ha incontrato i vertici delle fiamme gialle, rappresentati dal comandante interregionale dell'Italia meridionale, il generale di corpo d'armata Francesco Saverio Polella. 'I carabinieri hanno sequestrato negli ultimi dodici mesi 1 tonnellata di cocaina, la guardia di finanza 700 chili - ricorda De Gregorio - In Campania il sacrificio delle forze dell'ordine e' maggiore che in altre parti del Paese'. 'In questa regione la lotta alla criminalita' organizzata deve essere serrata e dotata degli strumenti di efficienza investigativa -aggiunge il senatore, presidente del movimento Italiani nel Mondo- per constare un fenomeno tra i piu' importanti al mondo nel comparto del narcotraffico'. De Gregorio ha reso noto che in Albania, 'una delegazione italiana di ufficiali esperti ha investito, per conto del governo italiano, 70 milioni di euro per addestrare gli ufficiali dell'esercito locale e le forze di polizia al contrasto al narcotraffico. Oggi il problema e' interrompere all'origine le rotte del traffico di stupefacenti, che hanno nelle regioni meridionali basi di stoccaggio importanti'. 04-05-2007 Italia. Bologna. Ascoltato in Procura dirigente Link: non siamo noi i "buttafuori" Luca Santarelli, vicepresidente dell'associazione Link che gestisce l'omonimo locale bolognese chiuso dalla polizia dopo che un giovane era stato da malore per l'assunzione di alcol e stupefacenti, e' stato sentito dal pm della procura di Bologna, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo ipotizzando (a carico di ignoti) i reati di spaccio, lesioni gravi e agevolazione dolosa dell'uso di stupefacenti. In base alle dichiarazioni assunte dagli inquirenti, infatti, cocaina e anfetamine, sostanze all'origine del malore, sarebbero state acquistate all'interno del locali. L'audizione di Santarelli, come persona informata sui fatti, ha mirato a ricostruire il sistema della sicurezza e dei controlli nel locale. Uno dei particolari emersi dal colloquio, durato tre ore, e' il fatto che la gestione della sicurezza (i 'buttafuori') e' affidata ad una societa' diversa dall'associazione Link. E' stato anche spiegato che nei mesi scorsi ci sono stati altri cinque interventi del 118, per casi simili a quelli della notte del 24 aprile, tutti interventi richiesti dallo staff del Link. Inoltre, e' stato chiarito che i responsabili della associazione non hanno segnalato alle forze dell'ordine in passato problemi di spaccio nel locale, ma hanno invece lamentato che fenomeni di smercio di droga avvenivano nel parcheggio. Ora l'inchiesta mira ad ricostruire con esattezza le responsabilita' e ruoli nella gestione del locale, al cui interno sarebbero state acquisite le sostanze illecite. L'art.79 del Testo unico sugli stupefacenti punisce 'chiunque adibisce o consente che sia adibito un locale pubblico o un circolo privato di qualsiasi specie a luogo di convegno di persone che ivi si danno all'uso di sostanze stupefacenti'. Anche per questo ieri il personale della squadra mobile di Bologna, su disposizione di Giovannini, ha acquisito dal Comune la articolata convezione che regola la concessione del locale, per capire appunto quali siano le diverse responsabilita' nella gestione. 05-05-2007 Italia. Toscana. Prc-Verdi-Ds: si' alle narcosalas La sinistra toscana rilancia le politiche di riduzione del danno nelle dipendenze: ieri a Firenze, presso l'Educatorio del Fuligno, si è svolto un'iniziativa sul tema copromossa dai Gruppi regionali di Rifondazione Comunista e Verdi Toscana, in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Comunità d'Accoglienza ed il Cartello Nazionale 'Non incarcerate il nostro crescere'. Per i consiglieri regionali Monica Sgherri (Prc), Filippo Fossati (Ds) e Mauro Romanelli (Verdi), "si riapre oggi un dibattito che può consentire alla Toscana di recuperare un ruolo riformatore per superare a livello nazionale la legge Fini - Giovanardi, sviluppando un approccio laico e scevro da forzature ideologiche". Luca Ciabatti (Prc) ha aggiunto che "il prossimo piano sanitario regionale deve prevedere piu' risorse e la riorganizzazione della spesa esistente, sulla base delle nuove priorità dei consumi di droghe. Occorre passare dalla sperimentazione alla stabilizzazione in interventi ordinari su bassa soglia e riduzione del danno". Alla fine del dibattito l'Assessore alla Sanità della Regione Toscana, Enrico Rossi, si è impegnato per una conferenza regionale degli operatori pubblici e privati dei servizi alle dipendenze e la stabilizzazione nel Piano Sanitario toscano dei progetti di sperimentazione sulla riduzione del danno sui servizi di prossimità sulla bassa soglia. Rossi ha accolto anche la proposta, avanzata da Franco Corleone, di riavviare una ricerca moderna ed oggettiva sulle droghe e le modalità di consumo in Toscana. 05-05-2007 Messico. Esperto militare: esercito puo' al massimo controllare la mafia, non eliminarla "L'ideale sarebbe che non ci fosse l'esercito, ma solo le forze di polizia locali e federali; invece da venticinque anni e' in aumento l'impegno militare contro il narcotraffico", dice a Cronica il dottor Jose Luis Pineiro, esperto di questioni militari. Spiega che due sono i motivi: la situazione d'emergenza, causa l'inefficienza della polizia, e la corruzione. Sarebbe opportuno che l'impiego dell'esercito fosse transitorio e non permanente; attualmente viene giustificato con l'aumento della violenza nel Paese. Sostiene che la polizia e' corrotta ed infiltrata dai narcos, mentre per quanto riguarda i militari si sa di casi nella truppa, ma non tra i comandi medi o alti. "I narcos preferiscono infiltrarsi nella polizia". Ricorda che negli ultimi sei anni (2000-2006) hanno disertato 110 mila soldati e 45 mila elementi della Marina. Quello che serve e' attaccare la struttura finanziaria della delinquenza organizzata e smembrare le bande, dalla produzione fino alla distribuzione e alla vendita. Rammenta che sono stati sequetrati 200 milioni di dollari, oltre ad euro, pesos, gioielli e droghe... senza acciuffare nessun membro di quel gruppo; e comunque, ogni volta che si riesce a catturare un componente di una banda, ce n'e' subito un altro pronto a sostituirlo. Alla domanda se i militari ingaggiati ora dal Governo Federale possano rappresentare la soluzione per sconfiggere il narcotraffico, Jose Luis Pineiro risponde che il massimo cui si possa aspirare e' il controllo del narcotraffico, non certo la sua eliminazione: e' una battaglia persa. Infine, e' arrivato il momento di far dibattere la legalizzazione delle droghe all'opinione pubblica, in modo da sapere quali droghe sia opportuno legalizzare. 06-05-2007 Messico. Narcos uccidono capo polizia del Chiapas Ancora un omicidio eccellente in Messico. Questa volta la vittima è un comandante della polizia del Chiapas, assassinato da un commando che lo ha bloccato mentre era alla guida del suo Suv. Il comunicato che dà la notizia dell'agguato mortale teso a Luis Manuel Cordova non offre indizi sui possibili motivi dell'omicidio. L'ultimo di una serie sempre più lunga, con i poliziotti e i soldati nel mirino delle bande di narcotrafficanti. E' orami una guerra quella tra i narcos e il Governo messicano. Scatenata dall'offensiva decisa dal Presidente Felipe Calderon, che ha deciso l'invio di 24.000 agenti federali nelle regioni in mano alle bande di trafficanti e dei loro squadroni. Proprio oggi, celebrando i 154 anni della vittoria nella guerra contro i francesi, Calderon ha indicato le gang di narcotrafficanti come "i nuovi nemici del Messico". 06-05-2007 Vaticano. Prima condanna per droga Un po' si prendono le distanze, un po' si sottolinea che il dipendente era gia' stato licenziato per altri carichi penali in territorio italiano, pero' la prima condanna per droga sentenziata in Vaticano resta un 'vulnus' che non rallegra gli animi negli ambienti d'Oltretevere. 'Si tratta di un semplice dipendente, peraltro gia' allontanato', viene sottolineato da fonti vaticane, all' indomani della condanna a quattro mesi di reclusione, col beneficio della sospensione condizionale, comminata dal Tribunale dello Stato della Citta' del Vaticano a un addetto del Palazzo del Governatorato riconosciuto colpevole di possesso di sostanze stupefacenti. L'ormai 'ex' dipendente della Santa Sede, la cui vicenda e' stata riportata oggi dal quotidiano 'La Repubblica', era stato trovato in possesso di 87 grammi di cocaina, nascosti nel cassetto della stanza dove lavorava, al Governatorato. Nel primo processo per droga nella storia del Vaticano, il Tribunale del Papa, presieduto dal professor Giuseppe Dalla Torre, lo ha condannato per il possesso di stupefacenti e assolto invece dall'accusa di ricettazione e minacce. L'uomo, comunque, era stato licenziato nei giorni scorsi in seguito a un'altra condanna inflittagli da un Tribunale italiano per presunti reati fuori dalle mura vaticane. Non e' stato semplice per i giudici vaticani arrivare alla sentenza di ieri, dal momento che le leggi della Santa Sede non contemplano specifiche norme per reati relativi alla detenzione e allo spaccio di droga. 07-05-2007 Italia. Istat: maggioranza stranieri carcerati sono condannati per droga Piu' della meta' dei detenuti stranieri, il 55 per cento, risulta avere a suo carico reati previsti dalla legge sugli stupefacenti. E' un dato emerso da un'indagine Istat del 2006 dal titolo 'Stranieri in carcere', che rileva come il mercato della droga, in Italia, veda come protagonisti un numero assai elevato di stranieri, che contribuiscono a rafforzare la centrale dello spaccio di sostanze stupefacenti. Ma dall'indagine emerge soprattutto un elemento che permette ai pusher stranieri di sfuggire con piu' facilita' ai controlli delle forze dell'ordine. Infatti non disponendo di documenti e non avendo molti di loro una fissa dimora, vengono identificati piu' volte con generalita' diverse. Una circostanza che rende poi, materialmente impossibile, a volte inopportuna per il rischio di fuga la concessione dei domiciliari, cosa che invece avverrebbe se l'accusato fosse italiano. Ed ecco che il problema del sovraffollamento per questi 'inconvenienti' continua a essere alimentato. Ecco perche', si sottolinea nei dati statistici, mentre per gli italiani si registra una presenza dominante in carcere di condannati definitivi (il 62 per cento) sugli imputati (35 per cento), la situazione degli stranieri e' all'opposto, essendo per la maggioranza imputati (59 per cento) e per il 41per cento condannati definitivi. Per quanto riguarda le pene, in quelle di durata inferiore a 6 mesi la percentuale degli stranieri e' analoga a quella degli italiani, mentre per le pene piu' elevate (al di sopra dei 10 anni), gli stranieri sono assai meno numerosi. La media per gli stranieri e' una detenzione di 3-5 anni, mentre per gli italiani si va dai 5 ai 10 anni. Un altro primato negativo evidenziato nell'ambito della ricerca condotta dall'Istituto nazionale di statistica sulla popolazione carceraria di immigrati, riguarda gli atti di autolesionismo. Questi ultimi, si evidenzia, risultano essere il doppio rispetto agli atti commessi da detenuti italiani, il che testimonia un maggior disagio del detenuto straniero, molto spesso affetto da patologie legate alla tossicodipendenza e all'alcolismo. Tanti i motivi di questi gesti; in primis, l'assenza nella maggior parte dei casi di una famiglia o di amici che possano assistere il detenuto, sia dal punto di vista affettivo che da quello materiale. Altrettanto ovvia e rilevante e' la maggiore difficolta' rispetto agli italiani, per motivi linguistici, di comprendere e adeguarsi ai meccanismi rigidi del carcere. Si entra quindi in un circolo vizioso, che rende la detenzione per gli stranieri non solo l'unica soluzione possibile, anche in caso di reati che se compiuti da un italiano andrebbero risolti diversamente, ma addirittura ne danno un esito controproducente. Si e' ben lontani, secondo le rilevazioni dell'Istat, da un effetto 'recupero' della pena, che dovrebbe tendere a 'rieducare' il colpevole alla vita sociale. Il detenuto, ancor piu' se straniero, risulta emarginato e allontanato dalla societa' in maniera irreversibile. Esistono pero' le eccezioni: enti e associazioni che si occupano dell'inserimento lavorativo degli ex detenuti, che danno loro la possibilita' di fare formazione in carcere, o addirittura di dialogare con il mondo esterno, come fa per esempio l'associazione Granello di Senape attraverso la rivista Ristretti Orizzonti del carcere di Padova. L'Istat analizza in maniera dettagliata i cosiddetti 'eventi critici', ossia 'gli atti auto-aggressivi (suicidi, tentativi di suicidio e atti di autolesionismo), quelli etero-aggressivi (ferimenti, omicidi), i procurati incendi, le manifestazioni di protesta e le evasioni (dagli istituti o per mancato rientro), nonche' i decessi per cause naturali' che avvengono giornalmente dentro le mura delle carceri italiane. Ne emerge un quadro ben delineato che sottolinea che gli atti di autolesionismo sono, tra gli atti aggressivi, quelli che si presentano con maggiore frequenza nella popolazione carceraria adulta. Nel 2001 l'incidenza di tali eventi e' stata del 114 per mille. Gli atti di autolesionismo in carcere hanno spesso la forma di gesti plateali, distinguibili dai tentativi di suicidio in quanto le modalita' di esecuzione permettono ragionevolmente di escludere la reale determinazione di porre fine alla propria vita. Le motivazioni messe in evidenza sono varie: esasperazione, disagio (che si acuisce in condizioni di sovraffollamento), impatto con la natura dura e spesso violenta del carcere, insofferenza per le lentezze burocratiche, convinzione che i propri diritti non siano rispettati, voglia di uscire anche per pochi giorni, anche solo per ricevere delle cure mediche. La situazione di disagio si accentua, rileva la ricerca, per gli immigrati, che per diversi problemi legati alla lingua e all'adattamento pongono in essere gesti dimostrativi. Ma se gli stranieri vantano un primato nei reati in materia di stupefacenti e sono piu' inclini degli italiani a gesti, a volte estremi di autolesionismo, vantano un record positivo in fatto di recidiva. Gli ultimi dati diffusi dal ministero della Giustizia per delineare un quadro della situazione carceraria dopo l'indulto, hanno rilevato che gli stranieri sono stati meno recidivi degli italiani. Il dato ha continuato a restare invariato nei primi quattro mesi del 2007, confermando che sono i nostri connazionali a ricadere nella delinquenza. Dei soggetti rientrati in carcere dopo il provvedimento il 65,27% era italiano, mentre gli stranieri appena il 34,73%. In particolare, su 15.815 italiani dimessi, ne sono rientrati 1942 (il 12,28%), mentre su 9.750 stranieri ne sono rientrati circa il 10,59%. Ma a sorprendere maggiormente e' il fatto che gli stranieri sono rientrati non per la commissione di reati, ma di illeciti amministrativi (violazione della legge sull'immigrazione). Inoltre, dagli ultimi dati diffusi dal ministero viene riconfermato il fatto che le meno recidive sono le donne straniere (appena il 2,58%), subito seguite dalle donne italiane (7,35%) e dagli uomini stranieri (11,14%). I primi della lista sono gli uomini italiani con una percentuale di recidiva del 12,49%. Infine riguardo le modalita' di rientro in carcere, e' risultato che l'82,99% e' rientrato dopo l'arresto in flagranza da parte delle forze dell'ordine e il 16,40% su provvedimento dell'autorita' giudiziaria. 07-05-2007 Italia. Psichiatri: troppe canne da adolescenti aumentano rischio schizofrenia Su sette adolescenti che consumano cannabis, uno diventa dipendente. Non solo, in soggetti vulnerabili le molte 'canne' creano un maggiore rischio di sviluppare malattie psichiatriche come la schizofrenia. Se ne parla in un corso di formazione organizzato dalla Societa' italiana di psichiatria che inizia oggi a Roma e che si terra' in 16 citta' italiane sino al 19 giugno. Gli adolescenti che diventano dipendenti da cannabis sono piu' spesso maschi, e possono facilmente manifestare comportamenti antisociali, aggressivi e violenti. "Un altro rischio sottovalutato per gli adolescenti che diventano dipendenti da cannabis -sottolinea il presidente Sip, Mariano Bassi, coordinatore scientifico del corso- e' quello di passare al consumo di altri tipi di sostanze illecite e dannose, di manifestare sintomi depressivi e psicotici. Questi rischi sono ormai stati confermati dai risultati di numerosissimi studi internazionali su vastissimi gruppi di adolescenti e di giovani, attraverso osservazioni protratte nel tempo". L'uso di cannabis viene da tempo studiato in rapporto a disturbi e malattie psichiche. "Il quesito principale riguarda il rapporto causa-effetto che potrebbe esistere tra uso di cannabis e la manifestazione di sintomi psicotici, sia in persone non malate che in persone portatrici di una particolare vulnerabilita' e quindi a maggiore rischio di ammalarsi di un grave disturbo mentale come la schizofrenia". Numerosi fattori e variabili condizionano il rischio di utilizzare cannabis e il rischio di sviluppare un disturbo psicotico. Una delle piu' significative e recenti prove scientifiche della correlazione tra uso di cannabis e insorgenza di manifestazioni psicotiche deriva dai risultati di una ricerca prospettica, durata 15 anni, su una platea di circa 50 mila giovani svedesi. "I risultati della ricerca- spiega ancora il presidente della Societa' italiana di psichiatria, Mariano Bassi- dimostrano che la relazione tra il rischio di ammalarsi di schizofrenia e l'uso di cannabis e' significativa dal punto di vista statistico ed e' influenzata dalla quantita' di 'canne' fumate dai giovani oggetto della ricerca dall'eta' di 18 anni". Uno studio successivo ha riportato i dati di un'osservazione di 27 anni sulla stessa platea di giovani svedesi. Questa seconda ricerca ha messo in evidenza risultati coerenti a quelli del primo studio, conferendo tuttavia "maggiore attendibilita' ed autorevolezza" allo studio stesso, realizzato utilizzando strumenti diagnostici piu' appropriati e procedure statistiche piu' sofisticate. "I risultati hanno dimostrato una inequivocabile correlazione tra intensita' nell'uso di cannabis e rischio di ammalarsi di disturbi psicotici: in poche parole, maggiore e' il consumo di 'canne' durante l'adolescenza e maggiore e' il rischio di ammalarsi di disturbi mentali gravi e persistenti, come i disturbi psicotici". Anche una ricerca condotta in Olanda su circa 5 mila giovani per 3 anni ha portato alle stesse conclusioni. I giovani che hanno preso parte a questo studio, si ricava sempre dal materiale della Societa' italiana di psichiatria, non avevano avuto mai manifestazioni disturbi mentali prima della ricerca. Anche in questo caso il rischio di ammalarsi e' stato molto maggiore per coloro che avevano consumato la maggiore quantita' di cannabis durante il periodo di osservazione. In Germania la stessa ricerca e' stata effettuata per 4 anni su circa 2.500 adolescenti tra il 1995 e il 1999. I giovani che all'inizio del periodo di osservazione avevano riportato un uso piu' massiccio di cannabis sono stati quelli che durante il periodo dello studio si sono piu' frequentemente ammalati di psicosi. "È opinione comune che l'uso di cannabis si possa identificare, per le persone affette da schizofrenia, con una forma di terapia auto-indotta. L'ipotesi dell'uso di cannabis come auto-terapia tuttavia non viene confermata da buona parte degli studi sugli adolescenti, dato che l'insorgenza precoce di sintomi psicotici non sarebbe un elemento predittivo di un maggiore rischio di divenire un consumatore abituale di cannabis". Questi risultati sono stati confermati da una ricerca condotta a Bordeaux, in Francia, nel 2002. Lo studio francese ha anche confermato, insieme ad altre ricerche, che la presenza nella storia familiare di disturbi dello spettro psicotico (una sorta di vulnerabilita' ad ammalarsi di disturbi psicotici trasmessa geneticamente) rende ancora piu' elevato il rischio di ammalarsi nei giovani consumatori di cannabis. "In piena coerenza con i risultati degli studi precedentemente citati- conclude Bassi- si e' dimostrata una correlazione biologica tra cannabinoidi e i neurotrasmettitori dopaminergici, che sono responsabili della genesi dei sintomi e dei disturbi psicotici". 07-05-2007 Australia. Linea dura della polizia al Mardi Grass, cento arresti Oltre 100 persone sono state arrestate lo scorso weekend nella cittadina di Nimbin, la 'capitale hippy d'Australia', durante l'annuale festival Mardi Grass (un gioco di parole tra Martedi' grasso e grass nel senso di erba, marijuana), ma la polizia si e' detta soddisfatta del comportamento complessivo dei partecipanti. Giunto alla 34/a edizione, il festival di tre giorni ha come principale tema la campagna per la legalizzazione della cannabis, ampiamente coltivata nel distretto, ma e' diventato un evento chiave nel calendario delle manifestazioni in Australia e ogni anno attira fino a 10 mila persone da tutto il Paese e anche dall'estero. Il programma comprendeva le 'Olimpiadi della cannabis', con gare come l'arrotolamento di spinelli extra large ed il lancio dei 'bong', le rudimentali pipe ad acqua. Se il consumo e il piccolo spaccio sono generalmente tollerati a Nimbin e dintorni, quest'anno la polizia ha optato per la linea dura e ha fatto ricorso a cani antidroga e blocchi stradali, ed ha fatto uso di un furgone attrezzato per i test antidroga degli automobilisti. Sono stati sequestrati 15 chili di droghe, per lo piu' marijuana, torte e biscotti alla cannabis, ma anche ecstasy e Lsd. Cinque automobilisti sono stati arrestati per guida sotto l'influenza di droghe. Altri sono stati imputati di aggressione, furto, linguaggio e condotta offensivi, guida in stato di ebbrezza e guida senza patente. Tutti dovranno comparire davanti al tribunale di Lismore il 4 giugno. Il sergente Michael Hogan ha riferito che due agenti si sono feriti cadendo durante un inseguimento a piedi, e uno e' stato ricoverato in ospedale. La polizia e' tuttavia soddisfatta per il comportamento della gran maggioranza dei convenuti, ha precisato. 07-05-2007 Uganda. L'arcivescovo della Chiesa d'Uganda: sono stato un accanito fumatore d'oppio Henry Luke Orombi, arcivescovo della Chiesa dell'Uganda, ha ammesso di essere stato un accanito fumatore d'oppio. Orombi ha confessato ai fedeli riuniti nella chiesa di S. Pietro di essere stato un drogato fino all'eta' di 18 anni, quando poi "Accolsi il Signore nella mia vita. Un mio zio mi convinse che se avessi fumato l'oppio sarei diventato piu' intelligente. All'epoca consumavo oppio e bevevo alcolici. Essendo un bel ragazzo le ragazze mi correvano dietro, ma sono felice di essere sposato da 35 anni". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------