====== AVVERTENZE ========================= Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori. Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 - Fax: 055.2302452 URL: http://www.aduc.it Avvertenze numero 2008-17 del 1 Settembre 2008 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/ In questo numero: - Editoriale. Caro Prezzi. La demagogia dei ministri aumenta la sfiducia verso le istituzioni. Liberalizzare e destatalizzare! http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=247 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=247 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=247 - La scheda. Traghetti e navi: le regole http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=229715 - La pulce nell'orecchio. TUTTO IL MONDO E' PAESE … AHIME'. ANCHE L'AUSTRIA http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? Come si cambia per non morire, come si muore per cambiare…. http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Il silenzio della Pubblica Amministrazione http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. I ricarichi indegni dei prezzi, il potere dei consumatori e le armi improprie del governo http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php - Il Condominio. Le innovazioni nel condominio http://www.aduc.it/dyn/condominio/art/singolo.php - Gli Articoli ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche cinque settori con informazioni e consigli quotidiani, oltre ad un sito di consulenza finanziaria, tutti editi dall'Aduc: - Usi & Consumi http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Droghe http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Salute http://www.aduc.it/dyn/salute/ Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo puo' disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualita', etc. Ogni settimana viene edita una newsletter. - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Telecomunicazioni http://www.aduc.it/dyn/tlc i diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia ------------------------------------------- EDITORIALE Caro Prezzi. La demagogia dei ministri aumenta la sfiducia verso le istituzioni. Liberalizzare e destatalizzare! Non si capisce se il ministro Luca Zaia, sia tale o una nonna. Cioe' quella persona con tanta esperienza che da' i famosi consigli per semplificarsi e migliorare la qualita' della vita dei nipoti. Infatti non c'e' giorno che il ministro Zaia non venga fuori con un consiglio per far fronte al caro-prezzi. L'ultima e' quella dei pacchi di pasta di 5 Kg che, siccome buona parte dei costi dei prodotti al dettaglio sono dovuti alle confezioni, il risparmio sarebbe notevole. In un certo senso e' innegabilmente vero. Solo che queste confezioni sono gia' sul mercato e sono poco acquistate non perche' i consumatori ne ignorano l'esistenza (sono nei banconi dei supermercati), ma perche' il mercato e' diverso: sono sempre meno le famiglie numerose che consumano chili e chili di pasta in continuazione, e magari carne due volte la settimana e pesce il venerdi'. Ma sono sempre di piu' le micro-famiglie e i single che con pacchi di pasta di 5 Kg non farebbero che alimentare la quantita' di rifiuti (i pacchi aperti per lungo tempo favoriscono la crescita di sgradevoli animaletti...) e che non consumano prevalentemente pasta e sempre dello stesso tipo (un pacco da 5 Kg...), per cui preferiscono le piccole confezioni che consentono di variare con gusto l'alimentazione e, tra l'altro, mangiano spesso fuori casa, per le brevi pause durante il lavoro e per scelta ludica. Le nonne, per l'appunto danno consigli adeguati al loro essere un po' fuori del tempo..... Inoltre ci stupiamo dei ministri che danno i consigli su questioni di vita quotidiana. Non ce ne voglia il nostro Zaia, ma ci ricorda molto l'ex-presidente dell'Iraq Saddam Hussein che, quando dominava il suo Paese, nelle interviste si prodigava nel dare consigli su come lavarsi i denti, etc... E crediamo che quando un politico si mette a svolgere la funzione di un igienista o un alimentarista/dietologo, sia messo un po' male, perche' e' sintomo di mancanza di argomenti e di politiche per favorire l'economia e il mercato. Una conferma che il nostro Paese non avrebbe bisogno di un ministero delle Politiche Agricole, cosi' come gli italiani imposero col referendum abrogativo... ma poi da ministero dell'Agricoltura gli misero il nome di ministero delle Politiche Agricole e furono fregati. Soprattutto se questo ministro svolge la funzione di nonna. Ma visto che questo ministero per il momento continua ad esserci, e siccome siamo convinti che il nostro Zaia voglia fare gli interessi degli italiani, da associazione di consumatori (che talvolta a ragion veduta da' i consigli della nonna) auspichiamo che si muova li' dove un ministro dovrebbe: sulla politica, sull'economia e sui meccanismi che determinano e aggravano la vita degli italiani, a partire dall'eccessivo aggravio fiscale, dal dominio dei monopoli e dai numerosi conflitti di interesse che caratterizzano le filiere alimentari. Dopo il ministro delle Politiche Agricole, e' la volta del ministro dello Sviluppo economico. Claudio Scajola, galvanizzato per sua ammissione dall'inflazione che ha dato un po' di tregua (dal 4,1 al 4%), probabilmente convinto di avere una certa responsabilita' in questo micro-calo, ha promesso un maggiore aumento della sorveglianza, attraverso Mister Prezzi e Guardia di Finanza. Con il primo, probabilmente per raggiungere accordi con le varie associazioni di categoria come quella fatta ai primi di agosto per far costare i servizi dei bagni in spiaggia il 50% meno se usufruiti dopo le 14 (se c'e' uno –ma diciamo proprio uno- che ne abbia usufruito, lo preghiamo caldamente di segnalarcelo perche' lo proporremo per il guinness dei primati). Con la Guardia di Finanza, si tratta di ispezioni presso le varie aziende. Ma per fare cosa? Immaginiamo solo per minacciare di multa o redigere dei veri e propri verbali nel caso di inadempienze. Niente a che fare, quindi, con le logiche e i processi che portano alla definizione dei prezzi al dettaglio, all'ingrosso e alla produzione che, fino a prova contraria, ci pare che siano liberi nel nostro Paese. E allora? E' solo la politica degli annunci di azioni e provvedimenti che, per l'obiettivo che si prefiggono, sono inutili. Probabilmente perche' i nostri ministri credono che il consumatore medio sia una sorta di imbecille che si ferma ai titoli di qualche mezzo di informazione e all'autorevolezza di chi fa certi annunci. Pericoloso, molto pericoloso. In questo modo, siccome i consumatori sono tutt'altro che imbecilli, ma consapevoli del loro potere di acquisto e non-acquisto di cio' che risponde o meno ai loro interessi, sanno perfettamente che non sono queste azioni che fanno calare i prezzi. Anzi. Spesso sono stimolo perche' i diversi attori della filiera si ingegnino meglio per evadere il Fisco e peggiorino la qualita' delle loro offerte, camuffandola per non farla individuare da chi le acquista. Oltre a questo risultato, infine, c'e' quello piu' grave e che riguarda tutti, cioe' i cittadini: sempre piu' consapevoli di un'inerzia delle istituzioni verso i loro interessi, camuffata da presa in giro, con conseguente perdita di fiducia nelle istituzioni. Tutti lo sanno, ma tutti fanno finta di niente. Per evitare che le crisi internazionali (su cui il nostro Paese e' economicamente e politicamente ininfluente) ci travolgano, in economia ci sono solo due leve da muovere, quella fiscale (ad ogni livello della filiera) e quella delle liberalizzazioni. Quest'ultima, in particolare, non nell'accezione fino ad oggi perseguita (privatizzazioni e societa' controllate da capitali pubblici), ma nella dipartita dello Stato dalle attivita' economiche: non piu' controllate –in conflitto di interessi e abuso di posizione dominante- dai medesimi controllori, ma fluenti e controllate dalle loro capacita' nel mercato. I decreti Bersani della passata legislatura muovevano in questa direzione e non comprendiamo perche' i nostri ministri, con le dovute differenze che hanno, non ne abbia fatto tesoro, foss'anche per migliorarli. (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono quattro, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo ITALIA / Tasse locali: +118% in 12 anni Negli ultimi 12 anni le tasse locali sono piu' che raddoppiate in termini percentuali, con un aumento del 117,6%. Lo studio e' della Cgia di Mestre, secondo la quale le entrate fiscali degli enti locali sono passate da 38,4 a 103,9 miliardi di euro. L'amministrazione centrale, invece, ha fatto registrare, nel medesimo periodo, un aumento del 16,2%: da 309,2 a 359 miliardi di euro. Il Pil, invece e' cresciuto del 22,3%. OLANDA / Il pave' contro l'inquinamento Una strada della piccola citta' di Hengelo, nell'est dei Paesi Bassi, sara' parzialmente ricoperta di un tipo di pave' che ridurra' l'inquinamento atmosferico, cosi' come fanno sapere gli scienziati dell'Universita' di Twente. Si tratta di mattoni che contengono ossido di titanio che, alla luce del sole, per reazione fotochimica, trasforma in nitrati l'ossido di azoto emesso dalle autovetture (le molecole dell'ossido di azoto sono responsabili delle piogge acide, con effetto irritante sui bronchi). Per ora si tratta di un esperimento, monitorando la qualita' dell'aria. L'ossido di titanio e' gia' utilizzato industrialmente, nelle pitture e nelle creme solari. Ma alcuni esperimenti effettuati su topi hanno evidenziato che quando e' allo stato di nanoparticelle, potrebbe provocare infiammazioni ai polmoni. ITALIA / Stop ai massaggi in spiaggia: da oggi in vigore il divieto Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 18 agosto e' ufficiale: niente massaggi estetici o terapeutici da parte di soggetti ambulanti sulle spiagge perche' spesso mancano requisiti elementari di igiene e chi li pratica fa uso di unguenti e balsami di provenienza non accertata che mettono a rischio di infezioni. L'ordinanza del sottosegretario al Welfare con delega alla salute Francesca Martini era stata emanata il 6 agosto scorso. Il provvedimento restera' in vigore fino alla fine della stagione balneare in corso. L'intervento ministeriale viene motivato in considerazione del fatto che 'ogni attivita' con effetti diretti sulla salute deve essere svolta solo da operatori in possesso di adeguata e comprovata preparazione e competenza'. ITALIA / Enti locali: ritardo settennale per gli sportelli del contribuente Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, denuncia che in Italia a distanza di sette anni molti enti locali, quali regioni, province e comuni, non hanno ancora recepito le norme introdotte dallo Statuto dei diritti del contribuente ne' adeguato lo Statuto Comunale ne' istituito 'Lo Sportello del Contribuente', incentivando, indirettamente e legittimando di fatto l'evasione fiscale da parte dei cittadini. Tutto cio' per non perdere il consenso sul territorio. 'Sin dall'inizio del 2001 tutti i gli Enti locali dovevano adeguare lo Statuto Comunale ed istituire lo Sportello del Contribuente -afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani- La maggior parte di essi non hanno ottemperato ad una legge di rango costituzionale quale e' la legge 212/00, incentivando le violazioni e l'evasione fiscale. Non garantiscono neppure il diritto all'informazione contribuendo ad alimentare l'odioso fenomeno delle cartelle pazze e delle ganasce fiscali'. 'Basta lamentarsi con il governo centrale per i tagli ai fondi pubblici -continua Carlomagno- Gli Enti locali devono iniziare a combattere seriamente l'evasione fiscale nel rispetto dei diritti dei contribuenti. Bisogna istituire subito Lo Sportello del Contribuente e censire quanto prima tutte le attivita' sommerse e gli immobili e vani non accatastati, costruiti anche senza licenza edilizia.' ITALIA / Locazioni. L'Istat fissa l'indice di luglio L'Istat ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale la variazione dei prezzi al consumo di luglio, utile alla determinazione dei canoni di locazione delle abitazioni. La variazione percentuale di luglio 2008 e' stata del 4% rispetto allo stesso mese del 2007 e del 5,6% rispetto al luglio 2006. EGITTO / Vietati i trapianti tra musulmani e cristiani Il Sindacato dei medici egiziani ha fatto sapere che i trapianti tra persone di diverso credo e nazionalita' vanno proibiti, i trasgressori puniti. Una decisione che sorpassa il Parlamento (dove una nuova legge in materia e' ancora in discussione). Il provvedimento dovrebbe servire ad evitare il traffico di organi, che ricchi cristiani comprano a pochi soldi dai poveri musulmani... ma cosi' non la pensano tutti, tant'e' che c'e' stato una sorta di sollevazione ad ogni livello: medici, giornalisti, politici, intellettuali, religiosi. SVIZZERA / Prodotta linea di cellule staminali embrionali senza componenti animali Le cellule prodotte da un gruppo di ricercatori dell’Universita' di Ginevra rappresentano il primo tentativo andato a segno, in Svizzera, di sviluppare una linea senza componenti animali. “Per noi e' un successo. Questa linea e' stata ottenuta senza esporre le cellule a componenti animali, come il siero fetale bovino, che e' quanto avviene per la maggior parte delle linee che si ottengono attualmente nei differenti laboratori”: e' quanto spiega Marisa Jaconi, responsabile del progetto. Secondo la Jaconi, “saremmo stati comunque soddisfatti anche senza il successo di questa linea. E’ stata una grande opportunita' quella di avviare questo progetto dal punto di vista sperimentale e scientifico”. Una legge approvata nel 2001 proibisce il congelamento di embrioni che abbiano passato la fase iniziale di zigote o di uovo appena inseminato. Ma la legge nel 2004 ha accolto un emendamento che permette di donare embrioni per la ricerca fino al 2008. S.MARINO / Sono 10mila le coppie italiane che optano per conservazione autologa del cordone, domande in crescita Sono sempre più numerose le mamme che optano per la crioconservazione delle cellule staminali del sangue placentare che rimane all'interno del cordone ombelicale al momento del parto. Un attimo irripetibile della vita umana congelato, ad uso futuro, per fornire al piccolo una riserva di cellule per le proprie necessita' di salute. In Italia scelgono la conservazione autologa circa 10mila famiglie ogni anno. Ma nella penisola il procedimento non e' possibile. O meglio, non e' possibile gestire il cordone ombelicale in forma privata. E allora vengono inviati a San Marino. “Le richieste di crioconservazione sono circa 200 ogni mese e sono costantemente in aumento” spiegano dalla struttura sammarinese, che e' anche l’unica su suolo italiano, dedita alla crioconservazione privata. In proporzione, più sammarinesi che italiani decidono di conservare le staminali per i propri piccoli. Un dato che va sovrapposto anche alle agevolazioni economiche delle quali i cittadini del Monte Titano possono usufruire, grazie ad una convenzione stipulata con l’Istituto per la Sicurezza Sociale. Ad oggi, nella struttura sammarinese sono conservati più di 1000 cordoni. Quanti ne sono stati usati? Al momento nessuno, ma un giorno potrebbero essere utili. ARGENTINA / Bimbi cavia e morti in 12 per la GlaxoSmithKline Dodici bambini di pochi mesi morti mentre erano sottoposti alla sperimentazione di un vaccino. Accade in una delle zone piu' povere del Paese. La multinazionale GlaxoSmithKline agli inizi del 2007 ha cominciato la sperimentazione di quindicimila vaccini contro lo pneumococco (un batterio che puo' provocare malattie respiratorie, meningiti e otiti). Le autorita' argentine hanno avviato un'indagine e sospesa la sperimentazione: i genitori, di origini umili, firmavano senza sapere che si trattava di una sperimentazione in fase tre, direttamente su umani, di un farmaco che poteva comportare rischi. Secondo la federazione dei medici, che assiste le famiglie coinvolte, almeno 12 bimbi via hanno trovato la morte. La sperimentazione e' in corso anche in Colombia e Panama e alla casa farmaceutica negano che i decessi siano legati al farmaco e si stanno preparando per difendersi legalmente, anche se sono poche le famiglie disposte a portare avanti la denuncia. INDIA / Bimbi cavia e morti in 49 per Novartis e Roche Dal 1 gennaio 2006, 49 bimbi sono morti all'Istituto di scienze mediche a New Delhi in seguito a test clinici. Si trattava di sperimentazioni della case farmaceutiche svizzere Novartis e Roche. In due anni e mezzo il dipartimento pediatrico dell'ospedale ha fatto 42 test su 4.142 bimbi, 2.728 dei quali con meno di un anno. Secondo l'istituto tutte le morti non possono essere imputate ai test. In media il 40% delle spese per immettere sul mercato un farmaco, sono dedicate ai test, a cui si prestano, grazie ai compensi finanziari che ricavano, le famiglie piu' povere. Il ministro della Sanita' ha proposto l'anno scorso di autorizzare le case farmaceutiche straniere a fare i loro test su pazienti indiani, anche prima che la non pericolosita' del farmaco sia stata dimostrata. Attualmente sono in corso 139 esperimenti in tutto il Paese, con un giro d'affari di 200 milioni di Usd. Si stima che da qui al 2010 il giro d'affari sara' di un miliardo di Usd. USA / Una proteina che trasforma il grasso in muscoli Nuova scoperta per la lotta all'eccesso di grasso, grazie ad uno studio dell'Istituto Usa Dana-Farber pubblicato nell'edizione digitale di "Nature". Gli scienziati hanno individuato una proteina che trasforma il muscolo in un tipo di grasso considerato benigno perche' si consuma rapidamente e che rappresenta una eccellente fonte di energia (i neonati lo tengono come riserva). Ma gli scienziati hanno fatto sapere che e' possibile che la proteina PRDM16 faccia anche il processo inverso, cioe' il grasso si trasformi in muscolo. "Si tratta di una buona possibilita' per combattere l'obesita'" dice Bruce Spiegelman, uno degli scienziati del team diretto da Patrick Seale. U.E. / Molti alimenti 'sani' hanno scarsa base scientifica La maggior parte dei prodotti che promettono di migliorare la salute di chi li consuma, non ha un avvallo scientifico. L'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha svolto un'indagine giungendo a questa conclusione. E' partita dall'analisi di otto prodotti che indicano benefici per la salute dei bambini, e sette di questi non hanno superato la prova (solo la Unilever ha superato il test, perche' e' vero che gli steroli vegetali riducono il colesterolo e ci sono studi che lo confermano). Secondo l'agenzia, la proporzione risultata dal campione e' estendibile su larga scala. USA / Class action Parmalat solo per americani Il giudice federale Lewis Kaplan ha ammesso al maxi risarcimento della class action Parmalat solo gli ex-azionisti americani. Fuori anche tutti gli ex-obbligazionisti che potranno pero' usufruire dei rimborsi delle transazioni chiuse con Bnl, Credit Suisse e "nuova" Parmalat. CINA / Censurata iTunes per le canzoni sul Tibet Per tutta la settimana non e' stato possibile collegarsi a iTunes, il sito della musica online di Apple. Lo si apprende dal sito della Bbc che ritiene sia una censura perche' su iTunes sono state pubblicate di recente le "canzoni per il Tibet". Nessun commento da parte delle autorita' cinesi. ITALIA / Affitti: piu' 14% in due anni Il caro casa e' sempre piu' un problema per gli italiani, non solo per le bollette. Negli ultimi 2 anni la spesa per gli affitti e' infatti cresciuta in media del 14%, mentre i costi di chi e' riuscito ad acquistare le quattro mura con un mutuo sono arrivati anche ad un aumento del 10%. E se - secondo gli ultimi dati dell'Istat - gli italiani in affitto hanno visto in media il loro canone mensile salire, dal 2005 al 2007, di circa il 14% da 308 a 351 euro, aumenti ben sopra la media nazionale si sono registrati nel Centro della penisola dove i prezzi sono volati da 340 a 406 euro al mese (+20%). Conti in aumento anche per quel 14,5% delle famiglie - pari cioe' a 2,55 milioni di nuclei - con casa di proprieta' che ha acceso un mutuo: la spesa media e' salita da 438 a 471 euro al mese, registrando un incremento intorno all'8% nel biennio. Quella per l'abitazione resta cosi' la voce piu' consistente del bilancio familiare italiano: brucia oltre un quarto (il 26,7% per l'esattezza nel 2007) della spesa media mensile. Vale a dire circa 662 euro sui 2.480 medi 2007 fotografati dall'Istat nelle ultime rilevazioni cui 'Consumi delle Famiglie'. E registra una costante crescita: solo due anni prima la voce era al 25,8% del totale. Piu' consistente il costo-casa al Centro, dove rappresenta il 29% del totale (736 euro su una media mensile di 'spese' per 2.539 euro). L'incidenza di tale voce sale poi se si considerano anche i costi correlati per l'energia: 31% della spesa media mensile. Per arrivare a tradursi in un'emergenza per gli anziani: la casa e le spese per l'energia ad essa correlate assorbono infatti quasi la meta' della spesa mensile degli over-64 (il 46,9%). Vale a dire circa 635 euro su un totale medio mensile di 1.356 euro. In generale per i pensionati la spesa 'casa' rappresenta il 36,4% di quelle mensili complessive, pari a 2.101 euro. A livello geografico, invece, la zona italiana piu' 'dispendiosa' per l'abitazione e' la Liguria. Nella regione la spesa arriva al 31,1 per cento del totale, sfiorando i 700 euro su un totale medio complessivo di 2.236 euro. Il dato meno pesante, ma in percentuale, spetta invece - sempre nel confronto territoriale - alla Calabria: l'abitazione 'pesa' infatti solo per il 18,8%, 367 euro cioe' su un totale di 1.955 euro al mese. ITALIA / Nuove qualita' per il servizio del gas L'Autorita' dell'energia ha varato nuove regole per ridurre le perdite di gas e migliorare il servizio di pronto intervento. Chi non raggiungera' gli obiettivi fissati dovra' pagare penalita', mentre chi andra' oltre gli standard ricevera' incentivi. Il servizio di pronto intervento dovra' rispondere entro due minuti e sono fissati gli standard minimi per gli appuntamenti con i tecnici delle specifiche aziende. Previsti indennizzi automatici per i clienti che non avranno avuto soddisfazione. Il tutto entrera' in vigore nel 2010. ITALIA / La qualita' Telecom per il 2008 Ventidue giorni per essere allacciati alla rete telefonica, al massimo 42. I telefoni pubblici a schede spariranno. Sono questi alcuni dei contenuti della delibera n.153/08/CSP del 2 luglio 2008 dell'Agcom, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23/08/2008 n.198. Gli operatori, inoltre, dovranno rispondere al massimo entro 20 secondi e il tempo medio dovra' essere di 5 secondi. 105 secondi, invece, per i servizi di assistenza. Allegato alla delibera 153/08/CSP ITALIA / Vacanze finite: uno su due con lo stress Stanchi, stressati, irritabili e con il sonno disturbato. E' lo stato di disagio psicofisico di chi rientra dalle vacanze. Secondo il centro Oms per la Medicina del Turismo, la sindrome del rientro colpisce una persona su due. Riposo, niente farmaci ed evitare di proiettare su colleghi e familiari le sensazioni di disagio sono gli unici rimedi. SPAGNA / Pubblicita' ingannevole nella telefonia mobile Tra gennaio e agosto, la federazione dei consumatori in azione (Facua) ha denunciato 13 campagne pubblicitarie promosse da operatori di telefonia mobile ritenute ingannevoli, di cui cinque a carico di Vodafone, tre a Movistar e due a Yoigo. A cio' s'aggiungono una denuncia a testa per Simyo e Lebara Movil e un'altra all'operatore virtuale Pepephone, che ha optato per una composizione benevola del contenzioso. Facua sostiene che gli operatori approfittano non solo della carenza di controllo da parte delle autorita' per il Consumo delle autonomie, ma anche dell'estrema lentezza con cui le denunce vengono trasmesse e sanzionate, oltre tutto con somme "ridicole". Insomma, come in Italia: Telefonia e pubblicita' ingannevole: multe di importi ridicoli ITALIA / Stress da vacanze anche per cani e gatti Un gatto che si dedica piu' del solito alla toletta quotidiana. Un cane poco reattivo, che mostra segni d'istupidimento. Sono solo alcuni dei sintomi della sindrome da rientro negli animali domestici. A soffrirne sono in eguale misura Fido e Fuffy, l'unica differenza, come spesso accade la fa il padrone: "Bisogna distinguere se il proprietario li ha portati con se' o se li ha lasciati nelle pensioni", premette l'etologo Giorgio Celli: "In quest'ultimo caso si possono riscontrare effetti devastanti, specie nei cani". Il professor Celli, intervistato dall'Agi, spiega infatti che "il proprietario e' il vero capobranco, un idolo vero e proprio per il cane" che, in questo, porta con se' il retaggio della natura selvaggia che lo accomunava al "cugino" lupo. "Sarebbe meglio", consiglia Celli, "portarli con se'. I disagi del trasporto sono sempre meno dei disagi provocati dall'abbandono temporaneo. Ci sono delle guide turistiche che indicano gli hotel in cui gatti e cani sono bene accetti: organizzando le vacanze con un po' di anticipo si potrebbe trovare la sistemazione migliore anche per loro". Attenzione poi al trasporto. "Viaggiando cani e gatti sono soggetti a stress vari, paragonabili a quelli dei bambini che soffrono di mal d'auto. Nel caso dei gatti bisogna parlare con loro continuamente e mettere il trasportino in modo che possano guardare al padrone". ma come si manifesta lo stress da rientro negli animali da compagnia: "Inappetenza, soprattutto", risponde Celli. ma ci sono anche dei comportamenti che si potrebbero definire "umani": "Ho portato un gatto e una gattina in montagna, in vacanza con me", racconta l'etologo. "Dapprima si sono mostrati molto diffidenti, poi hanno cominciato ad uscire e in pochi giorni erano completamente a loro agio". Anche troppo: "Al rientro si sono mostrati subito offesi. Non sono venuti a farsi coccolare per molto tempo e la gattina, in particolare, soffia ancora ai gatti che circolano attorno a casa mia". Contromisure allo stress da rientro, salvo prevenirlo come si e' spiegato, non esistono: "Non bisogna cercare di costringerli ad essere affettuosi. Bisogna aspettare un po' di tempo e nel contempo dedicarsi a loro". Bando ai premi pero'. Come negli umani non bisogna cercare di sopperire ad un disagio psichico, con il cibo. "Si puo' cercare di scegliere scatolette piu' appetitose, ma non aumentare le dosi, ne' pasticciare con alimenti troppo diversi tra loro. Piuttosto essere presenti, stare in casa. magari anticipare il rientro per stare con loro e superare insieme la nostalgia della vacanza". FRANCIA / Denuncia: i francesi fanno abuso di antidepressivi Quindici medici, di cui tredici psichiatri, lanciano un appello contro l'abuso di antidepressivi in Francia. Pubblicato sul numero di settembre del mensile Psychologies Magazine, il testo interpella la societa' francese, ne denuncia " il triste record" e segnala i danni dell'ipermedicalizzazione. Riferendosi a uno studio dell'Oms per gli anni 2001-2003, i firmatari dell'appello ricordando che "il 21,4% dei francesi ha consumato medicinali psicotropi contro il 15,5% degli spagnoli, il 13,7% degli italiani, il 13,2% dei belgi, il 7,4% degli olandesi e il 5,9% dei tedeschi". Vengono citati anche altri studi, come il fatto che un adulto su quattro assume uno psicotropo almeno una volta all'anno, oppure un'ampia ricerca di qualche tempo fa, secondo cui gli antidepressivi piu' comuni non sono piu' efficaci di un placebo. MONDO / Arrivano gli aumenti di prezzo per la carne Secondo l'American Farm Bureau degli Usa "Il crollo delle commodity non significa prezzi piu' bassi per gli alimentari". I prezzi resteranno alti per vari motivi, anche perche' il costo dei cereali, dopo le recenti impennate, si e' fermato ma non e' sceso ai livelli del 2006, mentre i prezzi dei carburanti continuano ad essere sostenuti. E ora tocca alle carni rosse e bianche, con un aumento valutato intorno al 10% grazie a problemi nella distribuzione al dettaglio. Gli aumenti riguarderanno soprattutto il pollame grazie alla proporzione mangime-carne che e' diretta e immediata. ITALIA / L'immigrazione non aumenta i reati Secondo una ricerca realizzata da Paolo Buonanno dell'Universita' di Bergamo, con la collaborazione di Milo Bianchi della Paris School of Economics e Paolo Pinotti della Banca d'Italia, l'immigrazione non aumenta i reati. Nel corso di un convengo organizzato dalla Bocconi di Milano sono stati esposti i dati sul numero di immigrati legali e illegali e sul numero di reati commessi nelle province italiane nel periodo 1996/2003. Circa l'80% dei crimini attribuiti agli immigrati viene commesso da chi e' presente irregolarmente sul territorio italiano. U.E. / Voli: i passeggeri hanno diritto di conoscere i divieti prima di essere multati Non piu' arbitrarieta' nei controlli agli aeroporti. Documento ufficiale alla mano, i passeggeri possono far valere il loro diritto a imbarcare piu' di 100 millilitri di un farmaco, di un prodotto dietetico o di un alimento infantile. E nessuno potra' impedirgli di togliersi le scarpe o la cintura. Inoltre, potranno esigere che le autorita' competenti li informino sui prodotto liquidi proibiti prima d'essere multati. Dopo tre anni di proteste politiche e civili, la Commissione Europea ha infatti ceduto e ha pubblicato un nuovo regolamento unificato, che include la normativa segreta sulle restrizioni dei liquidi in volo. Il testo e' disponibile dal 19 agosto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue. MONDO / I musulmani non temono la globalizzazione Steven Kull, direttore del World-Public-Opinion-Project presso l'universita' del Maryland per la ricerca su opinioni e valori prevalenti nel mondo musulmano, e' sorpreso: contrariamente a quanto si poteva immaginare, un sondaggio realizzato all'inizio dell'anno in sette Paesi a forte connotazione musulmana dimostra che, in molte di quelle aree, la globalizzazione e l'integrazione non fanno paura. Alla domanda se l'intreccio crescente tra la propria e le altre economie del mondo sia piu' un vantaggio o un danno, il 63% e' d'accordo con la prima risposta; solo un terzo e' scettico. Le opinioni piu' favorevoli alla globalizzazione si registrano in Egitto e Nigeria, ma anche in Azerbaijan, Iran, Indonesia e Palestina sono prevalenti, mentre in Turchia c'e' una maggioranza risicata del 39% contro il 28% di contrari. ITALIA / Rimediare allo stress del rientro dalle vacanze Sonni tranquilli e respiri profondi, rigorosamente dal naso. Sono i consigli contro lo stress da rientro, sindrome post-estiva che affligge in questi giorni milioni di italiani con notti agitate, umore nero, irritabilita' e difficolta' di concentrazione. Al solo pensiero di tornare alla routine di ogni giorno, insomma, ci si sente piu' stanchi di quando si e' partiti. Ma per un 'atterraggio morbido' dalla spiaggia all'ufficio, assicurano gli esperti, bastano poche, semplici regole: riposare bene, mangiare sano e concedersi degli attimi di relax. Comandamento numero uno nel vademecum pre-autunnale, dunque, dormire sodo. Possibilmente senza russare, cosi' da non complicare la sindrome da rientro del partner. E il segreto per notti silenziose sta nel respiro sano e nello stile di vita 'doc'. Secondo una recente indagine commissionata a GFK Eurisko dai produttori del cerottino nasale RespiraBene - ricorda infatti una nota - nel 48% dei casi si russa per stanchezza, nel 25% per problemi di naso come raffreddori o allergie, e nel 18% per eccessi a tavola. Il sonno, sottolineano gli specialisti del settore, e' una risorsa importante per recuperare le forze fisiche e mentali e sentirsi pronti ad affrontare la giornata. E la chiave di volta per abbandonarsi meglio tra le braccia di Morfeo e' il respiro. Profondo e dal naso, la via migliore per poter inviare ai polmoni aria pulita e in quantita' adeguata a ossigenare sangue e tessuti. Sonno e respiro a parte, ecco i suggerimenti per una ripresa meno traumatica: 1) Gestire il rientro alla routine cittadina in modo graduale, iniziando la preparazione quando ancora si e' in vacanza; 2) Dopo il rientro dal luogo di villeggiatura, prevedere uno o due giorni di 'decompressione' e relax a casa prima di tornare al lavoro. Soprattutto in caso di vacanze Oltreoceano, perche' allo stress si aggiunge la sindrome da jet lag; 3) Cercare di mantenere i buoni propositi e le buone abitudini dei giorni di ferie, in primis mangiare sano e consumare molta frutta; 4) Non abbandonarsi alla vita sedentaria; 5) Iniziare gradualmente l'attivita' lavorativa, concedendosi un po' di riposo cosi' da prolungare l'effetto-vacanza. E se la tristezza prende il sopravvento e la crisi di panico incombe, tirare un lungo respiro. MONDO / La cattiva salute e' dovuta alla mancanza di giustizia sociale Sono i fattori sociali molto piu' di quelli genetici a determinare la salute o la malattia delle persone nel mondo e la loro aspettativa di vita, secondo il nuovo studio dell'Organizzazione mondiale della sanita', una ricerca durata tre anni sui 'determinatori sociali' della salute. Il report conclude che e' 'l'ingiustizia sociale che uccide le persone nel mondo'. Per esempio, un ragazzo che vive nella povera periferia di Calton a Glasgow vivra' in media 28 anni in meno di un ragazzo nato nel vicino ma ricco quartiere di Lenzie. Allo stesso modo, l'aspettativa di vita media nella ricca Hampstead a Londra e' di 11 anni maggiore del vicino ma degradato St Pancras. Fino ad arrivare a differenze abissali come questa: una ragazza che nasce nel Paese africano del Lesotho vivra' in media 42 anni meno di una ragazza che nasce in Giappone. E se in Svezia il rischio di una donna di morire per complicazioni della gravidanza o del parto e' di un caso ogni 17.400, in Afghanistan e' di uno su otto. Lo studio, realizzato da un panel di esperti che fanno parte della Commission on the social determinants of health dell'Oms, conclude che in quasi tutti i Paesi le cattive condizioni socioeconomiche si traducono in cattive condizioni di salute per gli abitanti. Le differenze sono cosi' marcate da non potersi spiegare con fattori genetici o biologici. Si legge nel report: "La deleteria combinazione di politiche sbagliate e condizioni economiche negative e' in gran parte responsabile del fatto che molte persone nel mondo non godono della buona salute che sarebbe biologicamente possibile". Il panel chiede ai governi di agire subito: senza alcun intervento la disuguaglianza e' destinata ad aggravarsi, ma agendo immediatamente potra' ridursi in tempi relativamente brevi. U.E. / Auto e impatto ambientale: scarsa sensibilita' Un sondaggio d'opinione commissionato dagli Amici della Terra Europei e condotto in cinque Paesi dell'Unione (Italia, Francia, Spagna, Regno Unito e Germania) rileva che oltre il 60% considera il consumo di carburante il principale parametro per l'acquisto di nuove auto. Il sondaggio rivela la comune esigenza di disponibilita' sul mercato dell'auto di modelli a consumi ridotti, 64% (59 per l'Italia), seguita da sicurezza, impatto ambientale e comfort. Tendenza in contrapposizione al marketing delle case automobilistiche, che fa riferimento a leve emozionali edonistiche. Unica differenza sensibile nella lettura dei risultati del sondaggio rispetto agli altri paesi, ma che -scrive in una nota l'associazione Amici della Terra- e' sintomo di una grave mancanza di attenzione al problema, riguarda la rilevanza dell'impatto ambientale come parametro di valutazione per l'acquisto di nuove auto. Infatti solo il 7 per cento degli intervistati per l'Italia considera tale parametro come sensibile contro il 26 per cento medio per il totale dei Paesi coinvolti. Il sondaggio rivela inoltre come vi sia una opinione pubblica sostanzialmente favorevole a una politica europea che imponga ai costruttori auto obiettivi stringenti per la produzione e commercializzazione di auto a consumi ridotti senza timore di ripercussioni sull'economia dei singoli paesi. I risultati del sondaggio sono pubblicati su: www.amicidellaterra.it ITALIA / Incendi calati del 50% Dal 1 gennaio al 25 agosto di quest'anno, secondo il Corpo Forestale dello Stato, si sono verificati 3.788 incendi, con un calo del 50% rispetto allo scorso anno. La regione piu' colpita e' la Calabria (489) e Puglia (333), mentre sono state denunciate 281 persone per il reato di incendio boschivo. ITALIA / Cala lo smog Il 2007 e' stato un anno in cui e' migliorata la qualita' dell'aria, malgrado i giorni di superamento del livello per il Pm10 sia ancora il doppio di quello consentito dalla legge. Lo fanno sapere i dati dell'Istat. Nei 99 Comuni in cui e' stato effettuato il monitoraggio, i giorni di superamento dei limiti sono diminuiti dell'11,3% rispetto all'anno precedente: 71,4, ma semrpe ben oltre i 35 consentiti. SVIZZERA / Studio sulla generosita' dei bambini: a quattro anni prevale l'ego Nei bambini, il senso di giustizia e l'avversione per la disparita' di trattamento intervengono attorno ai sei o sette anni. Lo sostengono ricercatori dell'Universita' di Zurigo ed Erfurt, che hanno condotto alcuni esperimenti pubblicati sull'ultimo numero di Nature. Hanno sottoposto 230 bambini dai tre agli otto anni a tre giochi finalizzati a spartire dei dolciumi con altri, compagni d'asilo e di scuole diverse. Ebbene, i bambini di 3-4 anni si tenevano i dolci per se'; quelli di 5-6 erano un po' piu' generosi, ma la situazione e' cambiata solo con i ragazzini di 7 e 8 anni, quando la meta' di loro si e' mostrata naturalmente disponibile a dividere i dolci in modo equo. G.BRETAGNA / I farmaci contro la schizofrenia aumentano il rischio ictus Tutti gli antipsicotici, i farmaci utilizzati ad esempio per il trattamento della schizofrenia, aumentano il rischio di un ictus cerebrale nei pazienti che li assumono. Lo rileva uno studio dell'Istituto di Medicina Tropicale e Igiene di Londra, pubblicato sul "British Medical Jounal". Lo studio ha analizzato i dati di 6.790 pazienti, con un'eta' media di 80 anni, che hanno avuto un ictus e almeno una prescrizione di antipsicotico tra il 1988 e il 2002. I risultati hanno mostrato che entrambi i tipi di antipsicotici comportano un rischio per la salute del paziente; in particolare per quelli malati di demenza, il rischio di un ictus cerebrale, sia ischemico che emorragico, e' risultato triplo. L'organismo che regola i farmaci in Usa, la Food and Drug Administration (Fda), ha gia' obbligato le aziende farmaceutiche a inserire questi effetti degli antipsicotici nella scheda tecnica del farmaco. "L'eccessiva prescrizione di questi farmaci - dice Neil Hunt, dell'Alzheimer's Society di Londra - e' una seria violazione dei diritti umani. Gli antipsicotici devono rappresentare solo l'ultima spiaggia nel trattamento di un paziente". SPAGNA / Ridotti del 10% i consumi di carburanti Se bevi, non guidare; se la benzina aumenta, nemmeno. Potrebbe essere questo lo slogan della nuova campagna di Trafico, alla luce degli ultimi dati di Industria. A giugno, il consumo di benzina e' sceso del 10,2% e quello del gasolio del 10,1% sullo stesso mese del 2007. Gli automobilisti hanno iniziato a a rendersi conto che la crisi passa anche per l'auto ferma in garage. Se giugno ha risentito dello sciopero dei trasportatori, il calo non e' infatti solo congiunturale: nei primi sei mesi i consumi di benzina sono stati ridotti del 6,2%, e del 2,6% quelli di gasolio che copre il 49% dei prodotti petroliferi -un fenomeno sconosciuto dal 1997 essendo la domanda di gasolio poco elastica per la sua difficile sostituzione con altro combustibile. Sempre a giugno, il consumo di alcuni gas liquidi del petrolio -butano e propano- e' sceso del 3%, e solo il kerosene e' aumentato del 3,7%. ITALIA / A giugno consumi in calo del 3,4% L'inflazione rallenta lievemente ad agosto ma il prezzo della spesa resta alle stelle. Secondo i dati preliminari dell'Istat, il costo della vita ha segnato una crescita del 4%, in discesa rispetto al 4,1 registrato a luglio, quando l'inflazione segno' il record da giugno 1996. La variazione congiunturale di agosto e' stata invece del +0,1%. Male anche le vendite al dettaglio che, a giugno, crollano del 3,4%. Ma e' il costo dei beni alimentari essenziali a preoccupare: +12,1% per il pane, +25,6% per la pasta (con un picco del 35,2% per quella di semola di grano duro), +4,2% per la carne con il bovino che fa segnare un +5,1% mentre il pollame registra un +4,4%. Per il comparto latte, formaggi e uova, l'Istat segnala un lieve rallentamento: +8,6% contro l'8,7% di luglio. La frutta balza del 7,4%. E gli incremento non riguardano solo la tavola. Il costo dei viaggi in aereo registra un vero e proprio 'boom': +40,7%. Un segnale positivo arriva invece dai carburanti: il prezzo della verde e' sceso del 4,2% mensile per un incremento tendenziale del 10,6% rispetto al 13,1% registrato a luglio. Il gasolio segna un calo congiunturale del 4,8% mentre su base annua cresce del 23,9%. ITALIA / Lotta all'evasione fiscale: si spende un euro per recuperarne 2,3 Per ogni euro speso dallo Stato contro l'evasione, se ne recuperano in media 2,3. E poi, i tre quarti degli italiani, piu' o meno volontariamente, forniscono dati sbagliati al Fisco per l'accertamento delle tasse da versare mentre, quando si tratta dei propri crediti nei confronti dello Stato, il 90% comunica con esattezza gli importi. Lo afferma una ricerca di Giulio Zanella dell'Universita' di Siena e di Roberto Galbiati dell'Universita' Bocconi. Lo studio, presentato nel corso del congresso Eea-Esem presso l'ateneo milanese, analizza il fenomeno dell'emulazione quando si prende la decisione di evadere. La ricerca si e' basata su un campione di 80mila italiani. BELGIO / Incidente nucleare: abitanti avvisati solo dopo una settimana E' con una settimana di ritardo, e grazie al passaparola, che il 29 agosto gli abitanti di Fleurus, borgata di 20.000 abitanti vicino a Charleroi, hanno saputo che un "incidente nucleare serio" si era verificato in un laboratorio di produzione di radiolementi, situato vicinissimo a loro, specializzato in trattamenti radiologici dei tumori. Lo stesso giorno l'Agenzia federale belga per il controllo nucleare ha sconsigliato gli abitanti dal mangiare frutta e verdura locali. L'incidente, una fuoriuscita di iodio radioattivo, e' stato classificato a livello 3 della scala internazionale che ne conta 7. Tutti -dal sindaco di Charleroi, la principale citta' della Vallonia, al partito ecologista non partecipe della coalizione governativa, fino alla Commissione Europea- hanno deplorato la mancanza d'informazione tempestiva. FRANCIA / Tumore al cervello rimosso con il laser in anestesia locale Per la prima volta al mondo, un'equipe parigina, diretta da Alexandre Carpentier, ha annunciato sulla rivista Neurosurgery d'essere riuscita a distruggere dei tumori metastizzati del cervello mediante laser controllato dall'immagine a risonanza magnetica (IRM). E senza aprire la scatola cranica dei pazienti, rimasti coscienti fino alla fine. L'intervento, cui sono stati sottoposti quindici malati, avviene sotto semplice anestesia locale. In pratica, dopo aver localizzato esattamente il tumore da distruggere con l'aiuto dell'IRM, i neurochirurghi introducono, attraverso un piccolo orifizio di 3 millimetri, la fibra ottica dotata alla sua estremita' di un laser. Una volta posizionato correttamente, a contatto del tumore da rimuovere, il laser viene attivato. Esso e' stato sviluppato in collaborazione con il centro anticancro MD Anderson di Houston, e ha la proprieta' d'essere "raffreddato" in permanenza, cio' che evita il formarsi della coagulazione al suo contatto. ITALIA / Mister prezzi scopre l'acqua calda: molti italiani si lamentano degli aumenti Con i prezzi alle stelle, gli italiani hanno imparato a fare la spesa con gli occhi ben aperti e se notano delle anomalie sono i primi a segnalarle direttamente a Mr Prezzi, invocandone un intervento. Da febbraio ad oggi, il call center delle Camere di Commercio a disposizione dei cittadini per raccogliere denunce e lamentele da girare al Garante Antonio Lirosi, ha infatti ricevuto quasi 3.000 segnalazioni. Le chiamate dei consumatori sono partite soprattutto di fronte ai rincari del pane, gia' finito sotto la lente di Mr Prezzi e dell'Antitrust, e lievitato (i dati di Istat sono di ieri) di circa il 12% ad agosto. Su 2.749 segnalazioni totali ricevute al call center, piu' di 200, emerge dai dati aggiornati delle Camere di Commercio, hanno riguardato proprio il pane. A ruota il prezzo del latte fresco (142 telefonate) e poi ancora della benzina (127) e della pasta (123), cioe' di tutti i prodotti che negli ultimi mesi hanno registrato le impennate piu' significative. Il pressing dei cittadini e' stato pero' ancor piu' vasto e ha riguardato anche le utenze di casa: il gas, l'acqua, il metano, la telefonia fissa. Per non parlare dell'assicurazione auto e moto. Persino il prezzo del gelato e' stato oggetto di sospetto. La citta' da cui sono partite piu' segnalazioni nei sei mesi di attivita' del call center e' stata Roma, con 335 chiamate. Seguono Milano, Napoli e Torino. Le citta' in cui invece l'andamento dei prezzi sembra meno anomalo, stando alle chiamate, sono Parma, Caserta, Bergamo e Vicenza. ------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA I vantaggi della cacca nell'acqua Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=229913 Toscana. Quando i miti crollano. Il caso Orbetello Una giornata al mare. Si', ma non ad Orbetello (Grosseto). L'esperienza e' stata negativa. La spiaggia della Giannella e' sporca, la vegetazione che vi insiste e' frammista a bottiglie, bicchieri, buste di plastica con contorno di cartacce, il mare riversa una schiuma giallastra sulla sabbia, le alghe stazionano copiose sull'arenile. La strada provinciale, che costeggia la Giannella, e' ridotta a discarica, pericolosissimo uscire dalle case prospicienti la carreggiata, percorsa ad alta velocita' dalle auto: la tragedia e' in agguato, con future disperazioni di parenti e amici e lacrime di coccodrillo delle autorita' "competenti". A proposito di Autorita', il Sindaco del comune di Orbetello e' Altiero Matteoli, senatore della Repubblica e ministro per le Infrastrutture. Forse Matteoli e' troppo impegnato a fare il ministro e il senatore, vorremmo, pero', ricordargli che se si occupasse anche del Comune del quale e' Sindaco, i cittadini, residenti e villeggianti, gliene sarebbero grati. Per ora dobbiamo constatare, purtroppo, che ad Orbetello e' crollato il mito della Toscana culla del turismo, della qualita' e del buon vivere. Sicurezza. I dati del ministero dell'Interno confermano controlli ed arresti sulla base del 'racial profiling' Nell'indifferenza diffusa, il ministro Roberto Maroni ha pubblicamente elogiato risultati chiaramente fondati sulla pratica del 'racial profiling', ovvero la selezione basata sulla razza dei soggetti su cui svolgere controlli di polizia. Nell'elogiare le pattuglie miste fra Forze dell'ordine e Forze armate, il ministro ha reso noto che dal 4 agosto sono state arrestate 37 persone, di cui 33 extracomunitari. Ovvero, un rapporto di 9 extracomunitari per ogni italiano. Una proporzione inversa al rapporto fra extracomunitari e italiani che vivono in Italia (meno di 1 extracomunitario per 9 italiani). Anche si prendesse in considerazione il rapporto fra reati commessi da extracomunitari e italiani (1 extracomunitario per 2 italiani) -gia' viziato dal 'racial profiling' e da leggi severe sulla semplice condizione di clandestinita'- non e' giustificata la sproporzione fra arrestati extracomunitari e italiani degli ultimi giorni. Appare evidente che le pattuglie miste polizia-esercito selezionano i soggetti da controllare sulla base dell'aspetto fisico, ovvero il colore della pelle. Quindi, a parita' di reati, un italiano ha minori possibilita' di essere controllato rispetto all'extracomunitario di colore. Il 'racial profiling' da parte delle istituzioni, anche se in Italia poco studiato e quindi impunemente praticato, e' una delle maggiori cause di fallita integrazione fra comunita'. Crea infatti un circolo vizioso per cui sara' sempre piu' difficile per un giovane straniero evitare il carcere, e le comunita' di immigrati si riempiranno sempre piu' di ex galeotti. Tutto questo generera' poverta', delinquenza, emarginazione e risentimento. Soprattutto, 'il racial profiling' viola i piu' elementari principi base della democrazia e dello Stato di diritto, come l'articolo 3 della Costituzione e l'articolo 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. E' urgente che le forze politiche e sociali sensibili ai diritti umani si impegnino per combattere un fenomeno che potrebbe avere conseguenze disastrose per la convivenza nel nostro Paese. Tessere sconto fasulle? Esposto alla Procura della Repubblica Promettono sconti tramite una tessera gratuita, invece ti obbligano a spendere duemila euro. Continuano i raggiri dei venditori porta a porta delle societa' padovane. Dopo le numerose segnalazioni pervenuteci dai molti consumatori raggirati, abbiamo deciso di presentare alla Procura della Repubblica di Firenze un esposto-denuncia al fine di accertare se il sistema di vendita messo in atto da numerose societa', integri o meno gli estremi del reato di truffa contrattuale. Queste aziende di vendita a domicilio, non ultima Pianeta Casa di Ge.DA S.r.l., hanno tutte sede in provincia di Padova e operano nel Centro-Nord Italia: Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Umbria e Toscana. Partendo da un caso concreto avvenuto in provincia di Firenze, abbiamo coinvolto la Procura fiorentina. La vendita avviene attraverso la visita a domicilio di un rappresentante della societa' che offre una shopping card che consentirebbe di ottenere forti sconti sugli acquisti di prodotti che verranno venduti presso un fantomatico centro commerciale di prossima apertura. Cio' che inizialmente si presenta come un'occasione imperdibile, per usufruire della quale occorre firmare un documento di accettazione, si rivela invece un raggiro tanto semplice quanto costoso. In occasione della visita di un secondo venditore le carte in tavola cambiano e si fa presente agli ignari sottoscrittori che quello firmato e' un contratto che impegna ad acquisti di circa duemila euro. Ci eravamo gia' occupati della vicenda (1) ma, poiche' queste societa' continuano ad operare, pur con nomi diversi, abbiamo deciso di procedere penalmente. Invitiamo chiunque abbia sottoscritto un contratto con queste caratteristiche, a presentare un esposto nella propria Procura della Repubblica, seguendo il modello della nostra denuncia. (1) I comunicati stampa Aduc sulla vicenda: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=186380 http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=140847 http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=162053 http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=127760 Qui di seguito l'esposto-denuncia presentato alla Procura della Repubblica di Firenze nei confronti della societa' Pianeta Casa di Gestione Dati S.r.l.: http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=229911 Ici. Il terzo dito di Bossi per la quarta volta. A quando la tassa sul macinato? E' il terzo dito di Bossi che va in quel posto all'82% degli italiani che hanno una casa, dove abitano, di proprieta'. La prima volta fu contro l'inno nazionale, lui che e' ministro della Repubblica Italiana, la seconda volta e' stato per "supportare" l'Alitalia a scapito degli utenti, come dice Ryanair, la terza e' per l'emendamento notturno alla manovra finanziaria che annullava, di fatto, le pensioni sociali, manovra poi ripensata. Ora, a distanza di poche settimane il terzo dito di Bossi, per la quarta volta, tenta di fregare gli italiani, leghisti compresi. Il ministro Bossi vuole ripristinare l'ICI, la tassa piu' odiosa, quella sulla casa di proprieta', dove si abita. Se c'era una cosa buona fatta dall'attuale Governo e' stata proprio l'abolizione dell'ICI, tra l'altro promessa in campagna elettorale. I suoi, e qualche sindaco furbo, di destra e di sinistra, si sono affrettati a rimodulare la proposta definendola "razionalizzazione delle tasse esistenti sulla casa". L'allora candidato premier, Silvio Berlusconi, aveva promesso, sempre in campagna elettorale, che non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani, gia' oberati da una tassazione sui redditi elevatissima, alla quale si erano aggiunti gli aumenti delle addizionali regionali e comunali. Uno dei motivi che contribuirono alla caduta del governo Prodi fu l'eccessiva tassazione sui redditi. Cosa vuol proporre, ancora, il ministro Bossi, la tassazione sulla macinazione del grano e dei cereali? Ricordiamo che la tassa sul macinato porto' alla crisi e alla caduta della Destra storica nel lontano 1876. Rinfrescare la memoria serve sempre! Racial profiling: la polizia discrimina rispetto alla razza Firenze, 18 Agosto 2008. Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=230069 Disservizi telefonia. Benvenuto al sen. Luigi Grillo, vittima di Telecom. Ora che fa, sottoscrive le nostre iniziative parlamentari e non? Apprendiamo del profondo sdegno del sen. Luigi Grillo nei confronti della Telecom. Nella sua villa al mare in provincia di La Spezia, il telefono e' rimasto muto per diversi giorni e a niente sono valse le diverse sollecitazioni fatte con molteplici segnalazioni, anche da parte dei residenti e degli operatori turistici della zona che si sono trovati nelle medesime condizioni. Diamo il benvenuto al sen. Grillo, presidente della commissione Lavori pubblici, comunicazioni e trasporti, esponente della maggioranza di governo. Il benvenuto nel 'girone dantesco' in cui espiano la loro pena coloro che sono clienti della Telecom (e non solo) e che, quando hanno un problema vengono trattati in modo incivile, arrogante e, spesso, violando il contratto che li lega all'operatore telefonico. Lo informiamo che la gente comune e' costretta da Telecom Italia a patire attese di mesi prima di avere una riparazione o per vedersi attivata la linea base (1). Non ci risulta che il senatore in passato abbia sottoscritto una delle nostre numerose interrogazioni o abbia pubblicamente sostenuto le nostre numerose azioni verso le Autorita' di controllo (Agcom e Antitrust) in materia. Ora che il sen.Grillo ha "scavalcato il muro", lo attendiamo con azioni vigorose in Parlamento e stimoli verso il Governo, si' da far scoprire il bluff della privatizzazione italiana del telefono fisso (tutto ancora in mano a Telecom). Alla ripresa della legislatura presenteremo, grazie alla senatrice radicale Donatella Poretti, un disegno di legge per punire penalmente i gestori telefonici che continuano impunemente in disservizi come quelli accaduti alla villa del nostro senatore... l'occasione potrebbe essere ghiotta perche' Grillo si faccia anch'egli partigiano della nostra difficile lotta, con possibilita' di successo ancor maggiori perche' lui fa parte della maggioranza, presiede una commissione parlamentare proprio ad hoc in materia, e quindi ha un diverso ascolto verso chi ci governa. Certo sarebbe stato meglio che il sen. Grillo si fosse accorto del problema quando, magari, gli ha scritto uno di quegli anziani indifesi che lui stesso cita nella sua nota di sdegno verso Telecom, ma.... meglio tardi che mai. Proprio come e' successo, l'altro giorno, all'ex-ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto, che ha tuonato contro l'aumento delle tariffe Tim in violazione del codice del consumo, forse perche', da ex-parlamentare ora fa piu' caso al costo dei servizi nella vita dei comuni mortali, ma che mai aveva detto "pio" quando era ministro o era nella maggioranza di governo o semplicemente in Parlamento. Ovviamente aspettiamo e 'speriamo' che anche i telefoni di Palazzo Chigi abbiano altrettanti disservizi e, forse, sara' la volta buona.... (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=216635 Acqua: la sprechiamo? Da domani inizia la "Settimana mondiale dell'acqua", indetta dall'Istituto Internazionale per le Acque di Stoccolma (Svezia). Circa 1,4 miliardi di persone non ha acqua potabile a sufficienza, 1 miliardo beve acqua non sicura, 3,4 milioni muoiono ogni anno per malattie trasmesse dall'acqua. L'Organizzazione Mondiale della Sanita' ha stabilito la soglia minima del fabbisogno idrico per persona in 1700 metri cubi di acqua all'anno (per usi idropotabili, irrigui, industriali, energetici). E' cosi' impossibile avere acqua potabile? Il 71% del globo terrestre e' ricoperto di acqua. Sembrerebbe sufficiente per evitare carenze, conflitti ed epidemie. Purtroppo le acque dolci rappresentano solo il 2% dell'acqua disponibile mentre il restante 98% e' acqua salata. Di quel 2%, l'acqua utilizzabile e' solo l'1%, perche' il resto sta nei ghiacci polari (75%) o nel sottosuolo (24%), ed e' mal distribuita e mal utilizzata. Se per le esigenze di vita bastano 2,5 litri al giorno, in realta' nel nostro Paese ne consumiamo ben 215. Vediamo la ripartizione. 1. Il 23% per pulizie personali (bagno, doccia, denti e mani); 2. il 14% per lavaggio (vestiti, biancheria, piatti e pentole); 3. il 13% per usi di cucina (cottura); 4. il 28% negli sciacquoni di gabinetto; 5. il 14% nelle annaffiature; 6. l'8% in perdite di impianti. Siamo quindi responsabili del cattivo uso di una risorsa indispensabile? In parte si', ma il nostro apporto al consumo e' minimale. La Fao ha calcolato che su 5000 chilometri cubi di acqua consumati nel mondo, circa 3.500 vanno all'agricoltura, 1.000 circa all'industria e circa 200 agli usi civili. Dunque il maggior consumo e' quello agricolo e in questo settore si dovrebbero sfruttare sistemi di irrigazione piu' razionali. C'e' poi l'acqua salata che potrebbe essere utilizzata con opportune tecniche di desalinizzazione, le quali potrebbero essere sviluppate per l'abbattimento dei costi. Certo e' che fa impressione pensare che ogni volta che giriamo la leva dello sciacquone buttiamo via circa 8 litri di acqua potabile. Telecom Italia 'elimina' Israele e inventa lo Stato di Palestina Sul sito del gestore telefonico Telecom Italia, alla pagina che descrive il piano tariffario per l'estero Welcome Home (1), compare l'elenco dei Paesi e i relativi costi. Se uno volesse sapere quanto costa chiamare Tel Aviv, inutilmente cercherebbe Israele. Nell'elenco e' presente, invece, la Palestina, un'entita' statale che non esiste. La denuncia parte da Honest Reporting Italia, che contattando il 187 per avere informazioni, alla domanda, "ma come devo fare per sapere quanto costa telefonare a Tel Aviv?", ha ricevuto la risposta "deve vedere le tariffe verso la Palestina". La societa' telefonica che monopolizza il mercato italiano e che da anni addebita in bolletta costi per servizi non richiesti, ora si inventa anche la geografia.... Sempre piu' ci convinciamo che la miglior cosa che Telecom Italia sa fare sono gli spot, a cominciare da quello che vede come protagonista inconsapevole Gandhi, in onda in questi giorni. Per il resto, vecchi e nuovi amministratori e azionisti, c'e' un solo commento: vergogna.... ammesso che conosciate questa sensazione umana... (1) http://www.187.alice.it/cgi-bin/di_187/ di/187/di3/demand/invalidSession.do?BV_UseBVCookie=no&fromSessionTimeOut=1&failedPage=%2 fdemand%2fproduct%2fserviceDetailCost.do&queryString=channelId%3d- 536887609%26productOid%3d536885905%26pageTypeId%3d536888874%26 tabClicked%3dDettaglio%2bCosti%26Failed_Reason%3dNo%2bBVCookie%2 bpresent%2bto%2bretrieve%2bthe%2bsession.%26com.broadvision.session.new%3dYes%26Failed_Page%3 d%252fdi%252f187%252fdemand%252fproduct%252fserviceDetailCost.do%26in dexHistory%3d7 Prezzi alimentari di base fermi. Aumenti solo frutto di speculazione. Il potere dei consumatori Secondo gli ultimi dati degli indici alimentari della Fao di meta' agosto (1), in giugno i prezzi dei prodotti alimentari di base non sono aumentati e sono rimasti al medesimo livello del mese di maggio, dopo che per tutto il 2007 e nei primi mesi del 2008 sono sempre aumentati. Dopo il picco del mese di marzo, comunque segnano un 44% in piu' rispetto a giugno 2007. Nel contempo, il prezzo del barile di petrolio, non si e' solo bloccato come per i prodotti alimentari, ma e' calato di diverse decine di Usd e la tendenza sembra continui ad essere questa. Il petrolio/carburante e' uno dei componenti maggiori che contribuiscono alla produzione alimentare e generale. Questo vuol dire che tutti gli aumenti di questi alimentari da giugno in poi, sono solo frutto di speculazione lungo la filiera (dal produttore ai vari mediatori fino al dettagliante) o per ragioni stagionali (periodi di punta nelle zone turistiche, etc.). E' bene tener presente questa situazione internazionale per meglio capire i prezzi in questo periodo e, soprattutto, quelli che, tornando a casa dopo le vacanze, troveremo sicuramente aumentati. Quando il commerciante alzera' le braccia al cielo invocando "incontrollabili meccanismi" che hanno contribuito a questi aumenti, e' bene sapere che ci sta prendendo in giro oppure che lui e' vittima (comunque parziale) della filiera che sta a monte del suo approvvigionamento. Cosi' e' in generale, ma non ovunque. Grazie al mercato. Per cui il consumatore ha un'ottima occasione per far valere il proprio potere, cioe' quello del non-acquisto: non fermarsi al comodo negozio o supermercato sottocasa, ma dedicare maggiore tempo alla ricerca di luoghi in cui si vendano a minor prezzo quei prodotti che comunque corrispondano alla qualita' desiderata. L'importante e' essere consapevoli che non c'e' una sorta di "grande fratello" che fa lievitare i prezzi, ma che la situazione e' invece questa e che siamo noi consumatori a far guadagnare o meno chi specula in modo eccessivo o seguendo i flussi del mercato. (1) http://www.elpais.com/articulo/economia/tempestad/amaina /mercados/alimentos/basicos/elpepieco/20080816elpepieco_4/Tes Sicurezza stradale: la moda della tolleranza zero non risolve i problemi. Anche le istituzioni devono rispettare le regole Continua il diluvio degli annunci di 'tolleranza zero' dei governanti nazionali e locali. L'ultimo l'ha lanciato il governo sulla sicurezza stradale, per bocca di Bartolomeo Giachino, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, che annuncia: "A settembre apriremo un tavolo con le Regioni e, in generale, con gli Enti Locali e cominceremo a lavorare al nuovo Codice della Strada. Il nostro obiettivo e' mandare un messaggio forte al Paese: in Italia ci sara' tolleranza zero per chi non rispetta le regole del Codice della Strada. Oltre a norme piu' severe ci saranno piu' controlli e maggiore severita'". Il succo e': cittadini se non rispettate le regole pagherete. Per carita', tutto giusto. Purtroppo, analoga severita' non e' prevista per gli enti locali che abusano del loro potere per multare gli automobilisti. In questi anni, piazzando in modo truffaldino gli autovelox e ponendo dei limiti di velocita' irrispettabili, molti Comuni hanno 'tassato' a dismisura. Tutto questo in barba alle previsioni del codice della strada. Inoltre, e' risaputa la cattiva manutenzione dei cartelloni stradali, alcuni dei quali sono contraddittori e altri fuorilegge. I governanti devono capire che oltre alla voce grossa, serve il buon esempio: chi mi impone vincoli di comportamento e' un soggetto che rispetta le regole. La moda di un annuncio dopo l'altro non produce maggior consapevolezza nei cittadini e rispetto delle regole, senza avere la percezione di avere a che fare con istituzioni serie. Che effetto fa su cittadini italiani e stranieri, per esempio, la condotta dell'amministrazione comunale di Firenze che ha portato a multare un turista perche' mangia un panino nel primo giorno di applicazione di una nuova norma, quando tutti sappiamo che queste nuove norme non sono conosciute neanche dai residenti e non ci sono cartelli a ricordarle? La disastrata politica nazionale e locale, per nascondere la propria incapacita' di amministrare, continua con la politica degli annunci. E per il cittadino e' un disastro. Il quotidiano 'Libero' e la 'bufala' dell'Aduc Ieri, riprendendo una notizia di Honest Reporting Italia, abbiamo criticato la Telecom per aver incluso fra i Paesi a tariffa agevolata incluso nell'offerta Welcome Home, lo Stato della Palestina, e non quello di Israele. Oggi il quotidiano Libero, alludendo esplicitamente alla tradizione investigativa del Washington Post durante gli anni del Watergate, sostiene di aver individuato cio' che definisce una "sòla, nel senso di bufala, camarilla, falso, balla, farloccata. E aggiungetevi tutti gli altri sostantivi peggiori che conoscete". E ci definisce "Associazione per i diritti e vattelappesca". Wow! Che severita'. Ma qual e' questo nostro imperdonabile errore che spinge Bob Wooward (in arte Luigi Santambrogio) a condannare senza appello ed in toto la professionalita' e la storia della nostra associazione? Sentiamo Bob: "E' bastata una telefonata a sciogliere il mistero: la lista elencava, in sostanza, soltanto i Paesi del Terzo mondo e dell'Europa dell'Est. ... Per questo c'e' la Palestina e non c'e' Israele." Ari-wow! Allora anche per Bob la Palestina e' un Paese! Se lo dice la Telecom, ed ora persino Bob, allora deve essere vero. Quindi, mea culpa, mea maxima culpa. A nostra discolpa, se mai possibile, in quella lista appare ad esempio l'Argentina che -ma potremmo sbagliarci, Bob- non fa parte ne' del Terzo Mondo, ne' dell'Europa dell'Est, ne' dei Paesi da cui hanno origine flussi migratori significativi verso l'Italia. Oppure, Bob, manca il Kosovo, Stato indipendente che qualche riconoscimento in piu' rispetto alla Palestina lo ha avuto. Andiamo avanti? Quindi, vedi Bob, noi abbiamo sbagliato perche' eravamo convinti che la Palestina non fosse ancora uno Stato nazione. Ma forse, Bob, tu hai sbagliato nel fidarti troppo della tua fonte telefonica. Forse Telecom e' davvero un po' cialtrona -come dovrebbero suggerirti le decine di migliaia di segnalazioni che ci sono giunte da utenti imbufaliti- e lo si vede anche in queste piccole cose. Ti perdoniamo, pero'. Ora che l'insostituibile 'deep throat' (gola profonda) se ne e' andato, non deve essere facile la vita con la tua nuova fonte segreta: "operatore call center". p.s. Solo una piccola annotazione di stile, Bob (e soprattutto Ben): pisciare fuori dal vaso e' normale ed umano. Ma pisciare fuori dal vaso e colpire un'intera associazione, i suoi componenti ed il suo impegno, non e' proprio un comportamento che vi fa onore. Noi non ci sogneremmo mai di sparare a zero su Libero ed i suoi numerosi professionisti -che continueremo ad apprezzare e leggere quotidianamente- per la scarsa mira di Bob. Ma vattelappesca, magari ci sbagliamo. Vacanze e stress Si torna dalle vacanze stressati. I media intervistano psicologi e medici per spiegare i motivi dello stress e i rimedi consequenziali. La domanda che viene immediata e': perche' si va in vacanza se poi ci si stressa? Tanto varrebbe rimanersene nella propria citta' e godersela senza la ordinaria pressione del resto dell'anno. Non sappiamo se lo stress vacanziero corrisponda ad una realta' oppure e' una invenzione di chi non avendo altro (e ce ne sarebbe di altro!) da raccontare inventa le notizie e le gonfia. Certamente aspettare in chilometriche file sotto il sole non aiuta, cosi' come stare in spiaggia come le note sardine in scatola puo' disturbare (sembra pero' che a molti piaccia cosi') ma allora non sarebbe piu' utile attrezzare le nostre citta' in modo da renderle vivibili? Il meccanismo e' perverso. Si fugge dalle citta', per le vacanze o il fine settimana, per ricreare nei luoghi di villeggiatura le medesime condizioni di invivibilita' cittadina. C'e' qualcosa che non funziona. Pubblicita' ingannevole Sky. L'Aduc chiede l'intervento dell'Antitrust Sky lascia intendere la possibilita' di avere un pacchetto di programmi gratis per almeno quattro mesi, invece, il costo mensile e' di 26 euro, oltre a costi iniziali di 49 euro. Ci riferiamo all'ultima promozione della tv satellitare Sky, la cui scorrettezza abbiamo denunciato all'Antitrust. Alcuni consumatori hanno ricevuto per posta un lettera pubblicitaria. Sull’esterno della busta sono riportate le seguenti frasi: “Non paghi CINEMA, SPORT E CALCIO fino al 2009!”; “ATTENZIONE: CONTIENE TESSERA PERSONALE PER NON PAGARE CINEMA, SPORT E CALCIO FINO AL 2009”. Solo all'interno della lettera, si capisce che la proposta differisce in modo abbastanza evidente da quanto annunciato a caratteri cubitali: “Gentile (Nome Cliente), in esclusiva per te MONDO, CINEMA, E CALCIO a soli 26 € al mese anziche' 63 euro fino al 2009.” Piu' in basso: “Approfitta di questa occasione unica, hai tempo fino al 31 agosto 2008. E intanto puoi decidere cosa tenere nel tuo abbonamento.” Cio' significa che i pacchetti cinema, sport e calcio non sono gratuiti fino al 2009 come riportato sull’esterno della busta, ma hanno un costo di 26 euro, infatti l'abbinamento al pacchetto MONDO e' obbligatoria. Inoltre, leggendo le minuscole note a pie' di pagina si evince che, al momento della sottoscrizione dell’abbonamento, il consumatore dovra' corrispondere anche 49 euro (19 euro per attivazione e 30 euro quale anticipo abbonamento che sara' poi restituito in fattura), mentre altrove si vuol far credere che i 26 euro comprendano ogni costo. Infine, e' presente una situazione di incertezza in merito al diritto di recesso ed al suo esercizio in relazione ai costi da sopportare per l’eventuale esercizio di tale diritto. Che significa "e intanto puoi decidere cosa tenere nel tuo abbonamento?" Siamo di fronte ad una pratica commerciale scorretta e piu' nello specifico omissiva ed ingannevole. Al consumatore, infatti, non e' dato di comprendere in modo preciso ed immediato il prezzo dell’offerta. Per questo abbiamo chiesto all'Autorita' garante per la concorrenza ed il mercato di aprire un’istruttoria per la possibile violazione degli art. 20, 21 e 22 d.lgs n. 206/2005. Qui il testo della segnalazione all'Antitrust e copia dell'offerta promozionale Sky: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/sky_antitrust.pdf Acqua con cacca al Sud e con petrolio al Nord. Che fare? Interrogazione Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico Acqua di rubinetto con cacca al Sud Italia e petrolio nel Nord Italia. Cosi' i monitoraggi dei militari Usa, secondo un articolo pubblicato sul settimanale "L'Espresso" in data 21 agosto. L'Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori, vista l'estensione del fenomeno, ha gia' chiesto ai ministri competenti di avviare un'ampia azione di controllo e bonifica dell'intero territorio italiano e, specificatamente, per le aree oggetto di queste analisi. Per questo, con il sen. Marco Perduca, abbiamo presentato un'interrogazione al ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali e al ministro dell'Ambiente, per sapere: -Quali siano i risultati delle analisi batteriologiche e chimico-fisiche effettuate dalle competenti Aziende sanitarie locali, dalle Agenzie regionali per l'Ambiente, dai Nuclei operativi ecologici e dai Nuclei antisofisticazione dei Carabinieri sulle acque potabili dei comuni delle province di Napoli e Caserta e nel comune di Vicenza. - Se siano al corrente delle analisi effettuate sulle acque potabili in questione dal Comando delle forze armate Usa in Italia. - Se, visto il ripetersi di situazioni analoghe anche in altre Regioni, non intendano avviare un programma di controllo e bonifica che riguardi l'intero territorio nazionale, al fine di tutelare la salute e il benessere di tutti cittadini. Qui il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=230423 Prezzi. Che fanno gli organi competenti? Aumentano i prezzi. Se ne e' accorto anche il ministero dell'Economia. In precedenza se n'era accorto anche quello allo Sviluppo Economico ed in particolare "mister Prezzi". Lo stesso dicasi dell'Istat, che ha il compito di monitorare i prezzi, la Banca d'Italia, l'Ismea, ecc. Soprattutto se ne sono accorte le famiglie, alle prese con i prezzi che aumentano e con gli stipendi il cui potere d'acquisto e' quello di 15 anni fa. Anche le associazioni di consumatori hanno lanciato l'allarme. Forse siamo un po' anomali, ma riteniamo che chi governa dovrebbe occuparsi del problema non preoccuparsene. Dunque cosa fanno i nostri Governi, nazionale e locali, per occuparsi del problema in aggiunta a lanciare allarmi? Oltre al sussidio per i piu' disagiati (social card) cosa fanno, visto che gli aumenti sono stati determinati anche dall'aumento del prezzo del petrolio che in 5 anni, 2003-2008, e' passato da 27 a 115 dollari al barile? Fatti non parole. Questo dovrebbe essere lo slogan di qualsiasi governo. Aspettiamo, con poca speranza. Sono lecite le rimodulazioni di Tim e Vodafone? Agcom e Antitrust si pronuncino in fretta L'Antitrust e' gia' sommersa dagli utenti che segnalano e contestano gli aumenti tariffari di Tim e Vodafone. Circa una settimana fa avevamo messo a disposizione dei clienti delle due compagnie un apposito modulo da inviare anche a Agcom e Antitrust (1), alle quali, in quanto associazione di consumatori, avevamo presentato formale denuncia. Le Autorita' da parte loro fanno sapere di essere allertate. L'Agcom promette di pronunciarsi entro due settimane, ma vista l'esperienza (rimodulazioni praticate da Wind e 3 Italia), siamo abbastanza scettici rispetto all'annunciata tempestivita'. Purtroppo i tempi di valutazione ordinari delle Autorita' sono biblici; per esempio l'Antitrust dall'inizio dell'istruttoria ha 120 giorni per chiudere, salvo rinvii. Per intenderci una valutazione in merito si potrebbe avere a fine 2008. Nel frattempo, chi come noi e milioni di consumatori ritenesse vessatorio il comportamento di Tim e Vodafone, inviera' raccomandate, poi fara' il tentativo di conciliazione obbligatorio davanti al Corecom, per finire il travaglio davanti ad un giudice di pace. Tempi lunghissimi su cui contano i gestori telefonici. Passata la bufera –pensano- bene o male torneremo a spartirci la clientela: oggi Tim e Vodafone hanno circa i tre quarti del mercato. Per questo e' importante che Agcom e Antitrust utilizzino tutti i loro poteri affinche' dicano se quanto fatto dai gestori e' corretto o meno, adottando anche provvedimenti d'urgenza. Si eviterebbe cosi' di spendere soldi, intasare Corecom e tribunali e soprattutto darebbe agli italiani la percezione di vivere in uno Stato di diritto e non avere la conferma di essere immersi in una giungla telefonica. (1) http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=229706 Fastweb permette all'industria discografica di spiare i suoi utenti Internet. Denuncia al Garante della Privacy Fastweb, in complicita' con l'industria discografica, sta violando i piu' elementari diritti alla privacy dei propri utenti. In maniera ingannevole e senza comunicazione alcuna, attraverso la manipolazione del Domain Name System, ridirige il traffico diretto sul sito www.thepiratebay.org verso un sito che fa capo all'Ifpi, ovvero l'associazione che rappresenta l'industria discografica. Come denunciato da diversi bloggers (tra cui Matteo G.P. Flora sul sito www.lastknight.com) e come da noi verificato, l'ignaro utente Fastweb che digita l'indirizzo www.thepiratebay.org viene ridiretto su una pagina web tramite la quale puo' essere carpita l'identita' dell'utente. Questo permette all'industria discografica di accedere eventualmente al sito di Pirate Bay utilizzando l'account dell'utente Fastweb. Questo va ben al di la' del provvedimento con cui il Gip di Bergamo ha predisposto l'inaccessibilita' del sito per gli utenti italiani. Premesso che la pirateria informatica e' inaccettabile e da combattere, i metodi messi in atto da Fastweb e dall'Ifpi sono propri dei peggiori pirati informatici. Si tratta di vero e proprio phishing, forse ancora piu' subdolo in quanto l'utente ne e' vittima anche ove digiti correttamente l'indirizzo web da visitare. Per questo, abbiamo oggi inviato una richiesta urgente al Garante della Privacy affinche' ponga termine al comportamento di Fastweb. Seguiranno inoltre altre iniziative in sede civile e penale nei confronti del gestore italiano, su cui il nostro ufficio legale sta gia' lavorando. Agli utenti di Fastweb consigliamo quanto segue: 1. Non lasciare mai sessioni aperte (fare sempre il logout) 2.Diffidare Fastweb intimando l'immediata cessazione del comportamento scorretto, che costituisce una vera e propria violazione contrattuale: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=132889 3.Fare una segnalazione al Garante della Privacy: www.garanteprivacy.it 4.Fare una segnalazione al Garante delle Comunicazioni: www.agcom.it 5.Utilizzare OpenDNS: www.opendns.org 6.Riflettere seriamente sull'opportunita' di cambiare gestore telefonico. Qui il testo della denuncia: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=230443 Tim e Vodafone condannate a 660 mila euro di multa dall'Antitrust. Ennesima condanna per pratiche commerciali scorrette Tim e Vodafone, i due gestori dominanti della telefonia mobile italiana, in questo periodo vanno di pari passo: aumentano insieme le tariffe e … in contemporanea vengono multate dall'Antitrust. Oggi l'Autorita' ha pubblicato sul proprio bollettino che le societa' sono state sanzionate per pratiche commerciali scorrette. Le due societa', che controllano circa i tre quarti del mercato, dovranno pagare in totale 660 mila euro: 300 mila euro Tim-Telecom Italia, e 360 mila Vodafone. Tim aveva inviato ai suoi clienti prepagati un sms con su scritto “Attivato Flat Day fino alle 24” (una tariffa per la navigazione in rete col cellulare) senza chiederne preventivamente il consenso e senza fornire alcuna informazione in ordine alle relative condizioni economiche. Vodafone aveva diffuso uno spot televisivo, in cui offriva a condizioni solo teoricamente convenienti il dispositivo per la connessione ad Internet denominato “Internet Key”. Ambedue le condotte sono state giudicate non corrette dall'Autorita' garante della concorrenza e del mercato. E' l'ennesima conferma che il mercato della telefonia italiana e' caratterizzata da gestori cialtroncelli, che pur di attirare clienti escogitano tranelli lessicali e di altra natura per gonfiare le bollette degli utenti. In questo caso ambedue le sanzioni hanno colpito servizi relativi alle connessione a Internet, sono servizi innovativi su cui tutti i gestori si sono lanciati, ma che hanno gia' procurato parecchi mal di pancia agli utenti, con bollette che a volte sono a tre zeri (1). Le sanzioni sono state piu' pesanti del solito, ma temiamo che per interrompere lo stillicidio di comportamenti truffaldini sia necessario innalzare ancor di piu' la sanzione massima che ora e' di soli 500 mila euro. Una nostra proposta di legge, se approvata, la innalzerebbe a 10 milioni di euro. (2) (1) http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=210366 (2) http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=229701 Vacanze rovinate. Cosa fare Tornano inferociti. Sono i turisti che hanno avuto la vacanza rovinata da una serie di disservizi e hanno il dente cosi' avvelenato che se potessero mordere un operatore turistico lo stenderebbero in pochi secondi! Al danno non bisogna aggiungere la beffa e rivalersi in termini economici ci appare piu' che giusto. Cosa occorre fare? Vediamo. 1. All'indirizzo http://www.aduc.it/dyn/sosonline del nostro portale, si possono ottenere consigli e consulenza. Basta scrivere la domanda e lasciare la propria e-mail: entro 48/72 ore si otterra' una risposta. Il servizio e' gratuito e a disposizione di tutti, soci e non soci. 2. Rimborsi: si possono ottenere per spese effettuate e non dovute, per mancata prestazione di servizi e per giorni di vacanza non usufruiti. Ricordiamo che la contestazione deve essere effettuata entro 10 giorni lavorativi dalla data del rientro, deve essere indirizzata al tour operator e/o all'agenzia, con raccomandata con avviso di ricevimento, allegando tutta la documentazione utile: depliant illustrativo, copia del contratto, foto o filmati del luogo, ricevute di pagamenti extra, denunce per furti o danneggiamenti, certificati medici, dichiarazioni scritte, testimonianze ecc. In caso di risposta negativa si puo' ricorrere al Giudice di Pace. 3. Risarcimenti: La Corte di Giustizia europea ha riconosciuto (procedimento C-168/00) il diritto al risarcimento per danno morale da vacanza rovinata, specialmente se questa e' in relazione a particolari circostanze (viaggio di nozze, unico periodo di vacanze, ecc.). La richiesta segue la stessa procedura prevista per i rimborsi. 4. All'indirizzo http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40182 abbiamo predisposto un modulo che puo' essere scaricato, per la richiesta di rimborso e risarcimento da indirizzare al tour operator e/o all'agenzia per i viaggi organizzati. Vacanze e stress Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=230480 Cibi che fanno bene alla salute. Il 90% e' senza base scientifica. Intervenga il ministero. Interrogazione parlamentare La maggior parte dei prodotti che promettono di migliorare la salute di chi li consuma, non ha un avvallo scientifico. L'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha svolto un'indagine giungendo a questa conclusione (1). E' partita dall'analisi di otto prodotti che indicano benefici per la salute dei bambini, e sette di questi non hanno superato la prova. Secondo l'agenzia, la proporzione risultata dal campione e' estendibile su larga scala. Questi i risultati. - Tre razioni di latticini (latte e formaggi) al giorno danno un peso salutare a bimbi e adolescenti. Non c'e' il rapporto causa-effetto. - I latticini (latte e formaggi) aiutano la salute dentale. Non c'e' nessuna dimostrazione. - Le pastiglie di semi di lino e soia riducono il rischio osteoporosi. Nessun studio scientifico lo sostiene. - Le pastiglie di fichi d'India migliorano il colesterolo. Non c'e' alcun studio in merito. - Gli acidi linoleico e alfa-linoleico (acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6) favoriscono lo sviluppo. E' vero ma solo nell'ambito di una dieta equilibrata. - Un integratore alimentare derivato da frutta e fermenti con lactobacilli e batteri lattici stimola e aiuta il sistema immunitario dei bambini. Nessuna dimostrazione - Alcuni estratti di piante di cacao e polioli contro il sovrappeso. Non ci sono risultati scientifici che lo dimostrino E infine, l'unico non bocciato. Gli steroli vegetali che diminuiscono il rischio cardiaco. 41 studi clinici lo asseriscono. La normativa europea in merito e' esplicita, perche' non consente che siano decantate virtu' salutari senza una base scientifica di supporto. Nel contempo la normativa da' tempo alle aziende perche' si adattino modificando i loro messaggi ingannevoli entro il 2010/2015 (dipende dal tipo di prodotto). Non si capisce perche' non venga subito inibita la vendita dei prodotti che non sono in regola... Abbiamo percio' investito il dipartimento Sanita' del ministero del Welfare, perche' ci faccia sapere come intende muoversi nel contesto italiano. Soprattutto informando i consumatori di questa situazione che, stante l'autorizzazione alla commercializzazione di questi prodotti con etichette ingannevoli, potrebbe causare danni. Intanto la sen. Donatella Poretti ha preannunciato una interrogazione in merito. (1) http://www.efsa.eu.int/EFSA/efsa_locale-1178620753820_1211902056325.htm Prezzo politico per il pane? L'inizio della fine.... Defiscalizzare!! Il ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, ha una sua formula per combattere il caro-vita su alimenti base tipo pane e pasta, il prezzo politico: "...penso ad un paniere in cui dovrebbero esserci prezzi di riferimento solo per determinati prodotti. Un numero limitato. Sono convinto che si debbano indicare caratteristiche e prezzo del pane comune e dello spaghetto standard prodotto in Italia. ..." (1). Potremmo paragonarlo ad un capitano di vascello che, privo di piano e strumenti per la navigazione, procede a vista, senza poter vedere cosa lo aspetta dietro gli scogli che sta per evitare. Una situazione in cui ci si infila quando, pur convinti e impegnati per il bene economico degli italiani produttori e consumatori, rincorrendo il quotidiano e cercando di valorizzare il proprio governo del presente, si gettano le basi per peggiorare la situazione. Non sappiamo perche' il ministro Zaia intenda agire cosi' (ideologia statalista, incapacita', etc...) ma ben sappiamo che il peggior metodo per impedire che un prezzo al dettaglio impazzisca, e' ingabbiarlo, costringendo i produttori a divenire dipendenti dello Stato. Il prezzo sara' sicuramente bloccato, ma la qualita' di base peggiorera': i consumatori esigeranno altro e i produttori offriranno merce con qualita' diversa da quella base (migliore) fuori calmiere e percio' con prezzi ancor piu' impazziti rispetto agli attuali; il sommerso crescera' cosi' come l'evasione fiscale: sono i risultati di uno Stato percepito non come amico e complice del proprio benessere. Eppure i metodi per evitare che i prezzi vadano alle stelle ci sono, soprattutto ora che i costi della materia prima nei mercati internazionali stanno calando ed e' piu' che manifesto che la lievitazione e' solo frutto di speculazioni nei vari passaggi delle filiere. La defiscalizzazione: che puo' apparire pericolosa solo per chi ci governa navigando a vista e non si rende conto che all'immediato calo di introiti per l'Erario, dopo poco tempo, siccome il mercato rispondera' con piu' produzione e piu' consumo, le nuove entrate arriveranno dalle maggiori quantita'. Il ministro Zaia, invece di pensare al proprio dicastero come un vascello isolato, se lo concepisse e lo governasse come parte di una flotta, dovrebbe mettere al primo posto l'azione di concerto con gli altri colleghi, soprattutto quelli del ministero di Tremonti. (1) Intervista al quotidiano "Libero" di oggi 23 agosto 2008. Internet e privacy. Dopo la denuncia, Fastweb ha smesso di schedare gli utenti Due giorni fa abbiamo denunciato al Garante della Privacy il gestore Fastweb che, andando ben oltre il mandato del Gip di Bergamo di impedire l'accesso al sito Pirate Bay, reindirizzava gli utenti su un sito che fa capo all'Ifpi, l'associazione dell'industria discografica (1). In questo modo, l'utente Fastweb poteva a sua insaputa ritrovarsi schedato dalle major dell'industria discografica. Dai nostri test effettuati nelle ultime 24 ore, risulta che Fastweb abbia cessato questa subdola forma di phishing (recandosi su quel sito, a chiunque, anche ad un semplice curioso, potevano essere carpiti una serie di dati personali). Sinceramente non comprendiamo il comportamento di questo gestore, che ha messo a rischio la privacy dei suoi clienti. In una risposta alla nostra denuncia, Fastweb si e' giustificata dicendo che a legittimare il suo agire era una disposizione della Polizia giudiziaria (2). Se questa disposizione esista o meno, non siamo in grado di dirlo. Possiamo pero' affermare con certezza che qualora esistesse, essa sarebbe illegittima, e sorprende che un gestore come Fastweb abbia supinamente accettato di applicarla. Ci auguriamo che la prossima volta, i gestori consultino i propri legali prima di dar luogo a comportamenti illegittimi e gravemente lesivi dei diritti dei propri utenti. Fino a prova contraria viviamo in uno Stato di diritto, e non in uno Stato di polizia. Ci auguriamo che il Garante della privacy proceda a sanzionare il comportamento del gestore per i potenziali danni procurati agli utenti Fastweb che nei giorni scorsi hanno tentato di raggiungere il sito http://www.thepiratebay.org. (1) http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=230441 (2) Qui la risposta di Fastweb alla nostra denuncia, rintracciata sul sito http://www.hwgadget.com: In riferimento alla notizia pubblicata in data 21 agosto 2008 relativa al comunicato diffuso sul sito di Aduc, precisiamo che l'inibizione dell'accesso al sito “thepiratebay” da parte di FASTWEB risponde al decreto del 1 agosto 2008 della procura di Bergamo. Il magistrato ha imposto a tutti gli ISP operanti in Italia di inibire le connessioni dei loro clienti, sia lato DNS che lato IP. Una disposizione della Polizia Giudiziaria richiedeva inoltre il reindirizzamento delle connessioni verso una pagina web da loro indicata. Non si puo' pertanto attribuire alcuna responsabilita' a FASTWEB per il reindirizzamento verso un IP sul quale l'azienda non ha alcun controllo. Si sottolinea inoltre che lo stesso IP e' stato utilizzato da tutti gli ISP destinatari del decreto e che gia' dal primo pomeriggio di ieri, 21/08/2008, su indicazione della Polizia Giudiziaria, e' stato sostituito con un altro indirizzo IP recante una pagina bianca di errore generico invece della precedente pagina di cortesia. Ci preme infine precisare che l'architettura di rete che FASTWEB utilizza per la fascia residenziale della propria clientela e' basata sul concetto di NAT (tecnica che consiste nel modificare, mediante router e firewall gli indirizzi IP dei pacchetti in transito, assegnando loro un altro indirizzo IP che viene utilizzato per le connessioni dirette al di fuori della rete FASTWEB): si puo' avere visibilita' solo degli IP di navigazione (appunto IP di NAT), e pertanto non risulta tecnicamente possibile risalire ai dati anagrafici dell'utente FASTWEB che ha effettuato la navigazione. http://www.hwgadget.com/pirate-bay-replica-fastweb-0822.html Il pane a prezzo politico del ministro Zaia Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=230715 Roma e sicurezza. Lettera ad Alemanno Sull'aggressione alla coppia di turisti olandesi, il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni, ha scritto una lettera al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Ecco il testo. Signor Sindaco, i fatti sono di tutta evidenza, inutile attenuarne la portata. L'aggressione alla coppia di turisti olandesi ripropone il tema della sicurezza, tema su cui ha centrato la Sua campagna elettorale. Vero e' che Lei ha ereditato una citta' dove ampie zone sono piu' paragonabili a quelle del quarto mondo che alla capitale di un Paese occidentale e che in cento giorni di governo non si puo' risolvere il problema, ma non si puo' attendere che un problema esploda per porvi rimedio. Vero e' che non si possono mettere poliziotti dietro ogni albero ma altrettanto vero e' che non si possono lasciare aree cittadine, agricole o urbanizzate, vuote della presenza delle istituzioni, forze dell'ordine comprese. Se i carabinieri sono riusciti ad individuare, nel giro di poche ore, gli autori del gesto criminale (rumeni o meno) cio' dimostra che quando si vuole agire lo si fa e con risultati concreti. I due pastori non sono fantasmi venuti dall'aldila' ma persone visibili cosi' come lo sono le pecore che accudivano. Dunque perche' non sono state fatte tutte le azioni, compresi i controlli preventivi, su quell'area (e su altre) da Lei definita abbandonata da Dio (che non c'entra nulla) e dagli uomini (questo si')? Aspettiamo risposte affinche' i ciclisti, o i pedoni o gli automobilisti, possano percorrere (o sostare) tranquillamente nelle strade capitoline, che' la colpa non e' di esser tali ma di chi viola le leggi e di chi non riesce a farle rispettare. Alitalia come la Fenice? Risorgera' l'Alitalia come la Fenice? No, le azioni messe in atto ricordano l'applicazione di una prassi largamente diffusa nel nostro Paese: socializzare le perdite, privatizzare i profitti. Se non ricordiamo male, si diceva che "quel che va bene per la Fiat va bene per l'Italia" e, parafrasando, oggi si dice che quello che va bene per Alitalia va bene per l'Italia. Insomma il contribuente italiano si accollera' le perdite (bad company) mentre alcuni imprenditori prenderanno la parte attiva dell'Alitalia (good company). Nulla di nuovo sul fronte italiano, si potrebbe dire. Ci sono alcune incognite nell'operazione. L'alleanza con Airone potrebbe trovare qualche difficolta' se non con l'Antitrust italiano almeno con quello europeo. Vero e' che il commissario europeo ai Trasporti e' Antonio Tajani, uomo di tutta fede del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ma gli interessi in gioco sono tanti e gli aeroporti italiani sono molto appetibili per le altre compagnie aeree. Altro problema e' quello del conflitto di interessi che potrebbe sorgere tra la banca Intesa come advisor e la stessa come partecipante all'operazione di salvataggio. Anche gli azionisti dovrebbero avere qualcosa da dire visto che con la bad company probabilmente si ritroveranno in mano titoli che varranno meno della carta sulla quale sono stampati. Infine c'e' il problema degli esuberi e dei contratti. Si parla di 7mila "esuberi" (interessante il termine!). Il sindacato che e' stato una delle cause del declino Alitalia, supportando rivendicazioni che hanno contribuito a mettere fuori mercato la compagnia, oggi balbetta. Non c'e' che dire: un tempo la ritirata si chiamava riposizionamento, oggi l'Alitalia si chiama Fenice. Alitalia. Aduc chiede quadro sinottico delle proposte Un quadro sinottico delle proposte fatte dall'attuale e dal precedente governo. E' la richiesta dell'Aduc al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. In questo modo i cittadini italiani avranno chiaro il quadro della situazione, dei costi, degli esuberi, degli investimenti e dei contratti. In questi mesi ne abbiamo visti di tutti i colori con ognuna delle due parti, destra e sinistra, che si rinfacciavano le colpe del sostanziale fallimento dell'Alitalia. Quello che oggi appare chiaro e' che la responsabilita' dell'attuale situazione della "nostra compagnia di bandiera" e' dei partiti (non tutti) che sono stati sempre restii a privarsi di un'azienda che, seppur fonte di molti problemi, ha rappresentato una appetibile postazione di potere da occupare con propri uomini e dall'altra i sindacati, che sono stati una delle cause del declino Alitalia, supportando rivendicazioni che hanno contribuito a mettere fuori mercato la compagnia. Il finale vedra' la scena del cittadino contribuente e utente con il cerino in mano: per i debiti passati e futuri accollati e per le tariffe aeree che continueranno ad essere elevatissime. Tim/Vodafone e aumento tariffe. Duopolio contro il mercato? Denuncia all'Antitrust L'aumento delle tariffe in contemporanea da parte di Tim-Telecom Italia e Vodafone potrebbe rivelarsi come un passo verso un duopolio nel mercato della telefonia italiana, formato dall'ex monopolista e dall'unico concorrente 'solido'. E' quanto ipotizziamo nella denuncia inviata all'Antitrust. I due gestori, che nella telefonia mobile coprono oltre il 72% del mercato, nei prossimi anni, grazie alle tariffe di terminazione verso i cellulari che continueranno essere maggiori rispetto alla telefonia fissa, continueranno ad avere un corposo vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti: sia verso i gestori alternativi di telefonia fissa, sia verso i gestori mobili minori. A seguire il testo delle denuncia: ...... ricordando all'Autorita' l'esposto (inviato ad Agcm e Agcom) che ha denunciato il comportamento illegittimo di Tim nell'attuare una corposa rimodulazione tariffaria (http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=230447) sottopone all'Autorita' un altro aspetto della questione. Tim-Telecom Italia e Vodafone hanno deciso quasi in contemporanea la variazione di molti profili tariffari. Secondo i dati diffusi dalle societa', al 30 giugno 2008 esse detenevano complessivamente il 72,41% delle linee telefoniche mobili in Italia. Il fatto che i gestori principali si muovano in simbiosi e' sospetto, ci fa ipotizzare un possibile accordo con l'obiettivo di evitare un travaso consistente di clientela verso il rispettivo principale concorrente. Per come e' strutturato il settore, infatti, difficilmente i due concorrenti minori, Wind e 3 Italia (e ancor meno gli operatori mobili virtuali) potranno approfittare della disaffezione della clientela verso Tim e Vodafone per modificare sostanzialmente le quote di mercato. Quote che ambedue gli attori hanno interesse che rimangano immutate, perche' garantirebbe loro di essere, in un futuro non troppo lontano, gli unici gestori di peso in un mercato sempre piu' concentrato, dando vita ad un duopolio di fatto. Senza scendere in dettagli gia' a conoscenza dell'Autorita', rileviamo che: - la convergenza tra telefonia fissa e mobile e' ormai una realta'; - Telecom Italia e' sicuramente il dominus del mercato italiano, e l'istruttoria che l'Autorita' ha in corso nei confronti dell'ex monopolista, potrebbe ulteriormente certificarlo; - Vodafone, sia acquistando Tele2 (ora Opitel), sia fornendo tramite rete mobile servizi analoghi a quelli su filo, ormai e' -e sempre piu' diventera'- un fornitore di servizi globale; - la telefonia mobile e' stata ed e' quella che maggiormente genera valore aggiunto per i gestori; - la regolamentazione delle tariffe di terminazione in Italia -che assicura alti introiti ai gestori mobili con molti utenti- garantira' ancora per molto tempo un vantaggio notevole a Tim-Telecom Italia e Vodafone rispetto ai concorrenti (fissi e mobili). La strategia di Vodafone e Tim-Telecom Italia di aumentare i prezzi in contemporanea, quindi, non solo danneggia nell'immediato i consumatori con costi piu' elevati, ma pregiudica in modo preoccupante anche il livello di concorrenzialita' futura dell'intero settore. Chiediamo che l'Antitrust indaghi per verificare se Tim-Telecom Italia e Vodafone abbiamo violato norme sulla concorrenza. Chiediamo, inoltre, che l'Autorita' nell'ambito delle sue competenze faccia il punto sullo stato attuale della concorrenza delle telecomunicazioni (telefonia mobile, fissa e Internet) e sull'impatto che potrebbero comportare le novita' allo studio sulla regolamentazione dell'ultimo miglio della rete fissa. Alitalia e sindacati L'intervista sull'Alitalia al segretario della Uil, Luigi Angeletti, di Sergio Rizzo del Corriere della Sera di oggi, dimostra la irresponsabilita' dei comportamenti della rappresentanza confederale dei lavoratori della compagnia aerea. Se quanto affermato da Angeletti e' vero, viene da pensare che nella trattativa sindacato-governo-Alitalia si applicava la linea della doppiezza: in privato si chiedevano provvedimenti smentiti pubblicamente. E' proprio una pena vedere la Cgil che con la mano destra fa una cosa e un'altra con la sinistra, una Cisl che gira a vuoto e una Uil interessata a tutelare i propri iscritti (il che ci pare piu' che giusto) celandosi dietro la battaglia dell'italianita' della "nostra compagnia di bandiera". Appare sempre piu' chiaro che i sindacati, con i loro modi di agire, sono stati una delle cause del declino dell'Alitalia, supportando rivendicazioni che hanno contribuito a collocare fuori mercato la compagnia. Tutto cio' e', e continua ad essere, il comportamento dei confederali e probabilmente di molte altre sigle sindacali. Angeletti si lamenta del numero eccessivo dei sindacati in Alitalia, ma se queste sono le condotte e i risultati del suo sindacato e della Cgil e Cisl, e' bene che le sigle si moltiplichino ancora, forse qualcosa di buono ne nascera'. Alla fine chi si accollera' il fardello dell'irresponsabilita' sindacale saranno i cittadini contribuenti e utenti: pagheranno i debiti Alitalia e i biglietti aerei nazionali si continueranno ad acquistare a prezzo da amatore. Variazioni tariffe Tim tramite sms: l'Antitrust potrebbe sospendere la pratica commerciale scorretta L'Antitrust ha ufficializzato l'apertura dell'istruttoria a carico di Tim-Telecom Italia per le rimodulazioni tariffarie. Nella comunicazione che ci e' pervenuta, in quanto denuncianti del comportamento potenzialmente non regolare del gestore, un primo risultato e' gia' stato ottenuto. L'Antitrust ha ritenuto che sussistano i presupposti perche' deliberi la sospensione provvisoria della pratica descritta: comunicazione tramite sms delle variazioni contrattuali. Ecco cosa scrive, l'Antitrust. A fronte dell'aumento generalizzato delle tariffe, "che determina un peggioramento delle condizioni praticate … la modalita' adottata dall'operatore telefonico … invio di un sms, peraltro di generico contenuto…si rivela insufficiente al fine di offrire un'informazione completa tale da consentire all'utente di adottare una decisione consapevole circa il mantenimento del rapporto con l'operatore o l'interruzione dello stesso … I comportamenti descritti … sono caratterizzati da un elevato grado di offensivita' in quanto suscettibili di aver raggiunto un ampio numero di consumatori. Inoltre, occorre tener presente il pregiudizio economico non altrimenti reversibile una volta praticata la variazione laddove gli utenti destinatari delle modifiche non siano posti nelle condizioni di esercitare un consenso consapevole". Per semplificare, l'Antitrust in tempi molto brevi potrebbe sospendere e successivamente ritenere nulle le comunicazioni inviate da Tim-Telecom Italia, con conseguente obbligo, se la compagnia volesse procedere agli aumenti, di rifare tutte le comunicazioni in modo corretto. Speriamo che questa prima fase della procedura possa completarsi prima del 9 settembre, data fissata da Tim per 'rimodulare' le tariffe. A questi link le nostre denunce: Telefonia. Rimodulazione tariffe Tim e' illegittima. Come difendersi http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=229706 Tim/Vodafone e aumento tariffe. Duopolio contro il mercato? Denuncia all'Antitrust http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=230985 Telecom occupa il mercato acquistando Tiscali? Segue le orme di Alitalia http://www.aduc.it/dyn/tlc/arti.php?id=230992 Svenduta Alitalia ora tocchera' a Trenitalia? Svenduta Alitalia, accollati i debiti al contribuente, piegate le leggi per garantire l'operazione, ora si passa al prossimo pollo da spennare: Trenitalia. I debiti delle nostre ferrovie pubbliche sono vertiginosi, la gestione e' quella che e', i sindacati ancora non hanno capito o fanno finta di non capire: tutte condizioni che portano ad una situazione analoga a quella della fu compagnia di bandiera. Vale a dire che qualche "imprenditore valoroso" prendera', a prezzi stracciati, la parte buona, quella che dara' profitti (Alta velocita') e dall'altra ci sara' la zavorra (linee locali) da accollare al solito contribuente. L'importante e' avere chiaro l'obiettivo: socializzare le perdite, privatizzare i profitti. Pensiamo male? Forse, ma come dice il noto politico, commettiamo un peccato ma probabilmente ci azzecchiamo. Caro gas Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=231188 Saldi. Consuntivo negativo per commercianti conferma inutilita' delle norme. Abolirli! La FedermodaItalia/Confcommercio fa sapere che, giunti quasi a conclusione dei saldi estivi, il bilancio e' deludente, perche' le vendite sono calate del 5% rispetto all'anno scorso, con un valore assoluto di 3,8 miliardi di euro. Secondo noi, ai commercianti gli e' anche andata bene. Con l'aria che tira, c'era da aspettarsi tonfi anche a due cifre. Ma meglio cosi'. Per tutti. Auspichiamo che la lezione sia stata finalmente appresa e che i commercianti si facciano paladini, come da anni lo ripetiamo noi associazione di consumatori, che il mercato non ha piu' bisogno di queste forme di incentivazione. Non solo, ma sono forme che incentivano incertezze e illegalita': i prezzi scontati per i saldi, spesso sono gonfiati per l'occasione e il prezzo a saldo e' simile a quello prima della stagione; gli sconti vengono praticati anche fuori del periodo dei saldi e, in base a come vengono proposti, talvolta i commercianti sono sanzionati dalle autorita'. In un mondo in cui e' il mercato che dovrebbe fare da barometro, l'imposizione dei periodi in cui fare gli sconti, oltre che illogica e anacronistica, appare una beffa. Quindi, basta coi saldi, basta con le varie limitazioni delle amministrazioni comunali alle promozioni: ogni commerciante decida per conto proprio quando lo ritiene piu' opportuno, seducendo e facendosi sedurre dai consumatori. Sapranno i commercianti farsi valere nei confronti delle amministrazioni locali? Saranno cioe' in grado di affiancarsi a noi, liberi cittadini, andando oltre le rendite di posizione acquisite dalle loro corporazioni nei rapporti con la pubblica amministrazione? Noi crediamo che gli convenga economicamente, anche se qualche assessore o sindaco avra' meno potere. ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi TUTTO IL MONDO E' PAESE … AHIME'. ANCHE L'AUSTRIA Tutto il mondo e' paese. Lo affermava mia nonna (classe 1878!) in tempi in cui neppure vi era il piu' remoto sospetto che potesse esistere qualcosa come la globalizzazione. Glielo sentivo dire, scuotendo il capo, alle notizie che si ascoltavano alla radio sulle barbarie della guerra di Corea o su quelle che accadevano in Africa nei paesi che facevano i primi passi sulla via della decolonizzazione e dell'indipendenza. Perche' lei, le guerre del XX secolo, le sue turbolenze sociali e politiche, la dittatura fascista, le aveva vissute direttamente, e certe cose le aveva viste coi suoi occhi. Cosi', oggi, quando ripenso a quel detto sulle labbra della nonna, comprendo che lei si riferiva soprattutto alla stoffa di cui e' intessuta l'umanita', e in particolare al fatto che, al di la' delle diversita' di lingua, religione, gusti alimentari e altre usanze materiali, l'essere umano puo' diventare con facilita' molto, davvero molto brutale. Dicendo sconsolatamente "tutto il mondo e' paese", mia nonna non sapeva pero' di annunciare una profezia che andava ben al di la' del suo orizzonte mentale e che si sarebbe realizzata in meno di 40 anni. Da diverso tempo, infatti, questo antico detto e' diventato testimonianza, fotografia della realta' anche materiale, tanto che ormai si parla (e non e' una banalita') di villaggio globale. Anche se non se ne traggono, a mio avviso, tutte le conseguenze che cio' comporta, fra cui, per esempio, la necessita' di un approccio originale al problema della trasmigrazione di masse umane da un continente all'altro. Ma questo e' un altro discorso. Tutto il mondo e' paese. Cosi', nella dizione antica che ho ricevuto dalla nonna, ma nell'interpretazione contemporanea, se vogliamo meno tragica, ma certo non meno triste, questa frase ha cominciato a frullarmi nella testa dall'anno scorso, quando, per la seconda estate consecutiva, ho trascorso una ventina di giorni in Austria, soprattutto in quella citta' per me bellissima che e' Salisburgo. E adesso, dopo il terzo soggiorno, ho la certezza che, si', davvero: tutto il mondo e' paese -ahime', anche l'Austria. Quando, nel 2006, tornai a Salisburgo dopo 32 anni dal mio primo giovanile soggiorno, certi cambiamenti me li aspettavo … e infatti c'erano (stati). Per esempio, il centro della citta', come il centro di Firenze, di Venezia, o di qualunque altra delle cosiddette "citta' d'arte", percorso da truppe di turisti e gremito di negozi di scarpe e abbigliamento internazionalmente griffati, di gelaterie e trattorie (pizzerie comprese) e di souvenir quasi tutti made in China e dintorni. E in quelle storiche vie, mi accorsi che pure sentir parlar tedesco (ovvero austriaco! come puntualizza un'amica tedesca di Hannover) era diventata un'impresa. Ma tutto cio', per quanto triste, l'avevo messo in conto, e non guasto' la gioia di vivere alcuni giorni in una citta', da cui mi sono sentita bene accolta fin dal primo istante in cui ci misi piede. E forse proprio quella gioia mi impedi' di vedere quell'altro che pure doveva gia' esserci almeno allo stato iniziale, perche' non mi pare possibile che in un solo anno le cose possano cambiare tanto drasticamente. E' stato comunque l'anno scorso che mi sono accorta che dell'altro c'era -eccome se c'era. E continua a esserci. Intanto erano comparse alcune persone -uomini e donne- che chiedevano l'elemosina. In modo timido, riservato, quasi senza parere, sedute all'imbocco o all'interno di uno dei tunnel che forano il Mönchsberg, con il classico bicchierone da bibita americana a qualche passo di distanza (come se neppure fosse loro), o sussurrandoti all'orecchio una preghiera fra la folla in sosta davanti a un edificio storico. Poveri a Salisburgo: mimetizzati, si', ma pur sempre poveri che chiedono l'elemosina. Una novita' per me datata 2006. E una certa quantita' di gente senza fissa dimora, per scoprire la quale bisogna andare nei paraggi della stazione centrale (non dentro) e aprire bene gli occhi; nel qual caso, pur, ancora una volta, abbastanza dissimulate, si intravedono le tracce inequivocabili di notti passate all'addiaccio su qualche cartone e di giornate consumate nella stanchezza di un ozio che sembra piu' coatto che scelto. Del resto, a Salisburgo si pubblica uno dei "giornali di strada" austriaci, quei giornali che, a quanto pare, contribuiscono a far vivere, con i proventi della loro vendita, qualcuna di queste sfortunate persone; qui si chiama "A propos", un nome francese (chissa' perche') per la fotografia di una realta' che mostra la vecchia Felix Austria un po' meno felice, come mi ha confermato uno di questi venditori, un austriaco d.o.c., gentile e ordinato nella sua indigenza, col quale mi sono fermata a parlare un sabato mattina. E mentre ero li' quest'anno, ecco la notizia che uno spagnolo senza fissa dimora ha accoltellato per futili motivi un austriaco … e il tono degli articoli sulla cronaca locale sapeva di scalpore e di sconcerto, il che sembrava rivelare che qui un fatto del genere rappresenta (ancora) una novita'. Ovviamente brutta. Ma gli austriaci non sono solo vittime del disagio globale: a quel che sembra, comincia a globalizzarsi anche l'esercito dei furbastri locali alla ricerca di polli locali da spennare, impresa per ora abbastanza facile, come dimostra la storia vera che l'anno scorso venni a sapere da un insegnante del corso di tedesco che frequentavo. A propos: a proposito, appunto del cambiamento che sta vivendo oggi anche la societa' austriaca, Herr Helmut ci racconto' di un raggiro subito da sua madre. Alla porta di casa dell'anziana signora si erano presentati due uomini dall'aspetto molto normale che le avevano detto di essere funzionari di una qualche societa' pubblica incaricati di effettuare un controllo. Lei li aveva fatti passare … e com'e' come non e' … si era ritrovata alleggerita di soldi e oggetti preziosi diligentemente quanto scontatamente custoditi sul o nel cassettone. La signora era rimasta naturalmente scioccata, ma cio' che l'aveva amareggiata piu' di tutto, ma proprio piu' di tutto, era il fatto che i due ladri erano, senza ombra di dubbio, assolutamente, inequivocabilmente austriaci. E' davvero un problema, se quest'anno, nella passeggiata di approccio alla citta' in compagnia di un docente, la nostra guida ci ha avvertito di fare attenzione ai borsaioli e agli scippatori. Quest'anno, per la prima volta; non due anni fa, non l'anno scorso. O mores o tempora! (che nella sostanza significa: ma dove stiamo andando a finire) -appropriata, attuale annotazione a tutto il mondo e' paese. E che paese! In tutto questo quadro diventa, dunque, quasi un'inezia la trasandatezza che ha colpito anche Salisburgo (e pure Vienna, almeno nelle parti centrali, come potei constatare due anni fa) e che si concretizza nell'abbandono, per strada o nei giardini, specialmente di bottiglie, lattine, e altri contenitori e involucri di cibi e bevande. Certo, un modo per Dusty (http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=229717) di sentirsi ulteriormente a casa, ma anche per riflettere se questa mancanza di rispetto per l'ambiente sia esclusivamente un portato del turismo di massa, e quindi da addebitarsi agli stranieri, o se siamo invece in presenza di un cambiamento di costumi della stessa popolazione locale. E io-Dusty propendo per questa seconda ipotesi, perche' ho trovato queste testimonianze di incivilta' anche in luoghi piu' appartati e non battuti dai turisti, come alcuni viali di periferia in prossimita' di parchi, laghetti e corsi d'acqua, che di per se' sono davvero belli e ben curati dall'amministrazione locale. Una conferma di questa pessimistica ipotesi mi viene dalla Presse del 12/13 luglio 2008. Sfoglio il piu' prestigioso quotidiano austriaco una domenica mattina in un caffe' di una cittadina della regione dei laghi -questa, finalmente, pulita e ordinata proprio secondo il buon tempo antico- e m'imbatto in una serie di notizie che danno la misura di quanto la globalizzazione abbia raggiunto anche l'Austria in ogni settore. Sorvolando sulla "battaglia elettorale" per le politiche del prossimo autunno, che si annuncia "senza esclusione di colpi" (leggi: diffamazione dell'avversario e analoghe amenita', a cui in Italia sembra che abbiamo fatto il callo tanto che nessuno si sogna piu' di considerarle "notizia"), mi soffermo invece sull'informazione della polizia (sia pure contestata dal ministero dell'interno) che nell'ultimo anno i delitti commessi dai minori fra i 10 e i 14 anni sarebbero aumentati del 30%. (Mah, mi scopro a pensare, anche un 10% sarebbe pur sempre un incremento inquietante e gravido di pessime conseguenze per tutti quanti). Continuando a sfogliare il giornale, ecco una pagina interamente dedicata alla storica pasticceria viennese Lehmann, situata fin dalla sua nascita, ai primi del Novecento, nel centralissimo am Graben (che vuol dire "fossato" ed e' sul luogo del fossato, appunto, che difendeva l'accampamento romano di Vindobonum, da cui si sviluppo' la citta' di Vienna). Si tratta di un'elegia composta con un misto di dolore e di rabbia impotente dalla scrittrice e drammaturga austriaca Marlene Streeruwitz, che narra, fra l'altro, come questa pasticceria si distinse fin da subito per una tale qualita' dei suoi dolci che nel 1917 l'imperatore insigni' il proprietario del titolo di Hofzuckerbäcker, vale a dire di maestro dolciario di corte e ne fece un fornitore ufficiale della casa imperial-regia. Ebbene, tutta questa gloriosa storia, tutta questa rinomata fama giustamente acquisita e fedelmente mantenuta con una elevata qualita' dei prodotti e del servizio, sarebbe stata vanificata di li' a due giorni (per l'esattezza il 15 luglio) per la spietata legge del mercato. Invece delle splendide torte prodotte da Lehmann (http://www.stadt-wien.at/index.php?id=torte-wien), a qualche multinazionale (della moda?) hanno fatto gola i suoi locali che evidentemente non erano di proprieta' della pasticceria. Il proprietario si e' prostituito al mercato, l'affitto e' diventato proibitivo e la pasticceria ha in effetti chiuso i battenti il 15 luglio, come ho trovato tristemente e dignitosamente confermato sul suo sito http://www.lehmann-wien.at. "E la bella libreria Frick am Graben che fine avra' fatto?", mi viene da pensare. Pezzi di Vienna che se ne vanno, dunque, come a Firenze la gloriosa libreria Seeber di via Tornabuoni e molti altri negozi che in centro testimoniavano che la vita non e' fatta solo di scarpe e di abiti a prezzi da capogiro… E in questa globalizzazione di fame di soldi, con conseguente mortificazione della bellezza, della varieta' e anche della giustizia e -perche' no?- della sicurezza, si inserisce anche la piccola storia, con cui concludo, che ci fa tornare a Salisburgo, per l'esattezza proprio nel luogo dove abitavo, una sorta di "college", che ha nome "Lehrerhaus", cioe' "casa dell'insegnante", perche' fu fondata ai primi del Novecento da un benemerito amministratore salisburghese che aveva molto a cuore la formazione dei docenti di ogni ordine e grado al punto da fondare, con grande apporto finanziario pubblico, questa bellissima struttura che ha camere singole e doppie per un massimo di 100 persone, locali per studiare, svagarsi e fare musica (mette a disposizione un paio di pianoforti e un paio di batterie), una spaziosa sala mensa e un grande parco. Durante l'anno scolastico/accademico svolge la sua funzione di alloggio per studenti e docenti, mentre nell'estate, fino all'anno scorso, era riservata a chi frequentava i corsi estivi di tedesco (che in discreta parte, almeno a luglio, sono minorenni). Quest'anno le cose sono cambiate, complice, anche, il calo del numero dei corsisti che sceglie di abitare li'. Dai primi di luglio, infatti, e fin verso la fine di agosto la casa ha funzionato, per le stanze non occupate dai corsisti, come ostello con una gestione autonoma, appaltata a un gruppo di giovani. Il che ha fatto diventare il "college" un autentico porto di mare, anche se gestito con discreto ordine. La novita' mi ha lasciato perplessa soprattutto per la presenza dei numerosi minorenni che, fino a quel momento, avevo visto molto ben tutelati dalla struttura "chiusa" dell'ambiente e dall'esistenza di una tutor che si prendeva cura di loro sia operando il giusto controllo sulle uscite e sui rientri serali sia stando a loro disposizione praticamente 24 ore su 24. "Come si concilia il divieto tassativo di fumare e di bere alcolici giustamente annunciato (pena l'espulsione immediata) dalla direttrice dei corsi per tutti i corsisti col fatto che alcuni ospiti dell'ostello scolano allegramente torrenti di birra?" chiesi non tanto timidamente alla tutor e a un impiegato dell'amministrazione, ricevendo la non-risposta "speriamo che vada tutto bene". Chi e' arrivato a leggere fino a qui, sono certa che avra' capito subito quanto anch'io misi poco a comprendere. La "casa dell'insegnante" riceve pochi fondi pubblici, le donazioni private sono insufficienti, ergo, bisogna … essere creativi … vale a dire arrangiarsi. Parlando con le persone interessate, ho capito che qui e' proprio in ballo la sopravvivenza della struttura che ha bisogno di fondi per funzionare come si deve, sia pure senza alcuno scialo. Anzi, con una gestione oculatissima delle finanze. Ma oggi tutto costa molto ed e' il mercato a dettare legge, anche qui, anche in un settore che, invece, almeno a mio avviso, dovrebbe essere piu' garantito dalla mano pubblica, perche' pubblica, sociale e' l'utilita' del suo ruolo. Garantire a studenti (medi e universitari) vitto e alloggio a prezzi accessibili non e' garantire il diritto allo studio anche di chi, avendo le doti per diventare un buon professionista, non ha pero' personalmente tutti i mezzi economici per seguire i corsi di studio? E questo non e' garantire alla societa' quel buon livello di cultura di cui ha bisogno per essere concorrenziale con gli altri paesi proprio qui, proprio ora? Domande al vento? Sinceramente non lo so, ma spero di no, perche' panta rei, cioe' tutto scorre, come diceva il buon vecchio Eraclito, e la storia insegna che ci sono corsi e ricorsi e che cio' che sembrava definitivamente tramontato riappare dopo un po' giustamente rivisto e corretto e pronto all'uso. Basta, ho l'impressione, non cedere allo sconforto e soprattutto non lasciarci incantare dalle tante sirene che in-cantano per il loro proprio personalissimo interesse che magari e' proprio il contrario del nostro -intendo dire di noi persone comuni. NOTA Mi pare giusto spendere una parola sull'espressione Felix Austria che, nel testo, ho riferito direttamente alla qualita' della vita in questo paese. In realta', l'espressione completa e' questa Alii bella gerunt, tu felix Austria nube (Gli altri fanno le guerre, tu Austria felice pensa ai matrimoni) e in prima battuta si riferisce alla politica matrimoniale dei regnanti austriaci che, fin da tempi remoti, hanno preferito annettere nuovi territori facendo contrarre matrimoni fra le case nobiliari piuttosto che conquistarli mediante guerre e spargimenti di sangue. E' naturale che, quando una tale politica riusciva in pieno, la pace, la tranquillita' e l'arricchimento che ne derivavano avevano un buon effetto anche sulla qualita' della vita degli abitanti. La frase e' attribuita a Mattia Corvino, re d'Ungheria, vissuto fra il 1440 e il 1490. Ecco altri link: Lehrerhaus: http://www.lehrerhaus.salzburg.at Muffin Hostel: http://www.salzburghostel.com (a cura di Annapaola Laldi) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi Come si cambia per non morire, come si muore per cambiare…. "Ma cosa credono questi signori? Davvero sono convinti che siamo tutti uguali? Credono che mi stia salvando la vita? Io non ho paura di morire. Sono siciliano, io. Si', io sono siciliano e per me la vita vale meno di questo bottone". (Giovanni Falcone) In Italia la proporzione tra il numero di "gendarmi" rispetto al singolo cittadino e’ il piu’ alto di ogni altro Paese Europeo. Significa che per ogni cittadino, ci sono piu’ Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri, Guardie forestali, Guardie carcerarie, Polizia municipale, polizia ferroviaria, pompieri… ecc.ecc., di qualsiasi altro Paese Europeo ed occidentale. I militari per strada sono la lampante prova della pochezza del Bel Paese. Dove sono finiti gli intellettuali?Qualcuno di essi, su qualche mezzo di informazione continua a discernere sulle amenita’ di qualche ministero, che si affanna a catalogare i professori in nordisti e sudisti…. Stanno "matematicamente calcolando" il Federalismo, e le amenita' ministeriali sono prove tecniche di laboratorio, la scuola Italiana e’ cosi' da almeno 25 anni. Della formazione dei nostri figli e dello sviluppo del loro futuro, alla casta politica non frega proprio nulla, possiamo parlarne a volonta’; viceversa c’e’ dell’altro, un bottino piccante, che deve essere escluso, ermeticamente blindato dai principali media, perche’ possono ledere i sottostanti interessi economici, perche’ di questo si tratta. In prima istanza la "modernizzazione" delle centrali nucleari, quando ancora dopo ben 20 anni, non e' stato risolto il problema delle scorie nucleari che giacciono drammaticamente semi-incustodite in diverse localita’, resoconto della produzione delle centrali nucleari prima dello stop imposto dalla consultazione referendaria popolare: e' come se dovessimo costruire un grattacielo su una spessa ed irremovibile parete di ghiaccio di merda, il nucleare aggiungera’ merda a quella sottostante, aumentera’ e ci affoghera’. Lo scienziato Zichichi, dalla sua roccaforte culturale di Erice (estremo Sud, lo ricordiamo alla ministra della Istruzione Gelmini), lancia un "matematico" quiz degno dei migliori Mike Buongiorno. Zichichi asserisce, con aria sorniona, "il nucleare sarebbe sicuro solo se fosse gestito da 'non raccomandati', cosi com’e’ sempre stata la casa automobilistica Ferrari. L’equazione matematica di casa Zichichi, conferma cose che sanno anche i sassi: l’Italia e’ Paese di raccomandati, a cominciare dai ministri. Dove, tuttavia, i calcoli nucleari di Zichichi sembrano incepparsi? Pare difatti che la Francia e la Spagna, abbiano una mole non indifferente di "raccomandati", nelle ultime settimane, si sono sviluppati un susseguirsi di "raccomandati incidenti" nucleari con relative fughe radioattive, uno dopo l’altro. Questo governo, non ha ancora bene detto come intende smaltire le scorie nucleari, il Prof. Zichichi, asseriva di immetterle in speciali contenitori sottoterra…. Il problema tecnico del nucleare lo lasciamo agli esperti. Noi come associazione di consumatori, possiamo far notare certi comportamenti illeciti, e talune incongruenze. Innanzitutto, a Zichichi vorremmo rispondere che i raccomandati delle automobili Ferrari non avrebbero cagionato le catastrofi immense dei futuri raccomandati delle centrali nucleari. Noi asseriamo con larga certezza che ci saranno raccomandati e disastri ecologici, accompagnati da devastanti perdite di patrimoni biologici e naturali, altresi’ di vite umane, attraverso pesanti calvari di gravissime patologie croniche e degenerative. La politica energetica attraverso il nucleare, non e’ certo scelta da compiersi per volonta’ di una oligarchia molto interessata ai propri sviluppi economici, perche’ di questo si tratta. I riscontri che tali scelte politiche attuano, sono talmente enormi che abbracciano ogni sfera del quotidiano vivere del cittadino Italiano. Predisporre interventi legislativi di politiche energetiche di cosi' larga ampiezza, senza consultazioni referendarie, cosi' come sta accadendo contrariamente alla decisione della consultazione precedente, e’ un atto inaudito di violenza politica, che non ha il volto delle democrazie occidentali moderne. La fretta di prendere decisioni cosi' basilari appare legata a macroscopici interessi economici di coloro i quali premono in tale direzione. Le trovate sul risparmio energetico non sono realistiche, viceversa l’ipotesi che l’operazione 'centrali nucleari' sia una nuova beffa ai danni di tutti i cittadini, si profila all’orizzonte. La vicenda Alitalia la dice lunga. Vorremmo tanto poter non credere che l’esoso costo di una operazione cosi' preoccupante, tornera’ ad essere finanziata, come l’Alitalia, da fondi sottratti da ogni parte, e da tasse misconosciute e celate a carico dei soliti contribuenti. Guarda caso, lo sviluppo della ricerca sulle fonti alternative, come il solare e l’eolico, non riesce a decollare per la cronica carenza di fondi strutturali... dove sono i soldi per la costruzione delle centrali nucleari? Vuoi vedere che si profila il vecchio trucchetto stile Alitalia? Quando poi, terreni e falde acquifere saranno contaminate per milioni di anni, avremmo avuto il danno e la beffa. Le fonti energetiche alternative sono il futuro pulito delle risorse per l’umanita’, non comprendiamo perche’ menti come il Professor Rubbia, fautore delle energie alternative, sia in Spagna e non in Italia. Nel frattempo, le api non tornano piu’ al loro alveare, sono disorientate, non trovano la strada e muoiono, in Italia almeno il 50% di esse e’ gia’ andato. L’ape e’ un insetto sensibilissimo all’inquinamento ambientale ed e’ biologicamente attivo nella scala dei sistemi biologici della natura. Einstein asseriva, lo sa bene il Professor Zichichi, "morta l’ape, presto tocchera’ all’uomo". Quando non amiamo la natura, non amiamo noi stessi ed il nostro prossimo. Caro Professor Zichichi, non e’ il problema dei raccomandati, e’ il problema della natura. E’ il problema di una classe politica criminale, che sta ultimando i propri saccheggi. La Natura, l’aria, le acque, sono beni primari dell’umanita’, di ognuno e di ciascuno di noi, bene del quale non possiamo farne a meno. Coloro i quali, per interessi economici, saccheggiano l’integrita’ dei nostri beni fondamentali, devono essere trattati alla stregua dei peggiori criminali dell’umanita’. Il governo Berlusconi, in piena estate, quando tutti sono distratti sotto l’ombrellone, sancisce la privatizzazione dell’acqua. Infatti il 5 agosto il Parlamento italiano, attraverso l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112 del ministro G. Tremonti, nel comma 1 sancisce che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. Tutto questo con l’avallo dell’opposizione. Signori, l’acqua e’ merce, presto lo sara’ anche l’aria. Gesu’ Cristo l’ha trasformata in vino, loro la trasformano in oro. Il saccheggio investe anche la carta Costituzionale, Adesso i comuni, non sono piu' soggetti pubblici territoriali responsabili dei beni comuni e collettivi, ma diventano soggetti proprietari di beni "in competizione", in una logica di interessi privati e di mercato, quindi obbligo e dovere garantire i dividendi dell’impresa che siano le piu’ alte possibili…. Questo vuole significare che, quando togliete la sete con un divino bicchiere d’acqua, mettete accanto un salvadanaio, dove inserite una monetina per ogni bicchiere d’acqua bevuto, non si sa mai…. Se non potrete pagare la bolletta, vi manderanno a casa carabinieri e militari. Ci chiediamo, ma cosa succede in questo nostro Paese? Perche' siamo cosi' immobili e senza dignita’? "L’acqua appartiene a tutti e a nessuno puo' essere concesso di appropriarsene, per trarne illecito profitto" -ha scritto l’arcivescovo emerito di Messina G. Marra. Il Santo Padre Ratzinger , ha ancora "viva gioia" per il nuovo corso politico? ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Il silenzio della Pubblica Amministrazione Abbiamo gia' avuto modo di occuparci del problema dell'utenza di fronte al muro delle amministrazioni italiane, consigliando una via pratica e stragiudiziale alla risoluzione del problema, quale la messa in mora. Vediamo quali siano gli obblighi dell'amministrazione, cosa e' possibile fare nel caso in cui, nonostante le intimazioni formali, persista l'illegittimo comportamento dell'ufficio, quali siano i rimedi giudiziali al problema. Il silenzio della P.A. Esistono tre tipologie di "silenzio" della P.A. Una prima categoria poco diffusa, il cosiddetto silenzio assenso che si ha quando, secondo una previsione normativa espressa, l'amministrazione, non rispondendo entro i tempi previsti ad una istanza del cittadino, la accetta ed il provvedimento si conclude (un esempio e' il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare richiesto allo Sportello Unico per l'Immigrazione dai cittadini extracomunitari). Una seconda categoria e' quella del silenzio rigetto, che si ha quando, sempre grazie ad una espressa norma di legge, l'amministrazione, non pronunciandosi nei termini su un'istanza di un cittadino, definitivamente la rifiuta. La terza categoria, la piu' ampia, e' quella del cosiddetto silenzio inadempimento, ossia quello piu' comune, secondo cui l'amministrazione non intende ne' accettare ne' rifiutare la domanda, ma e' semplicemente inadempiente. La normativa sul procedimento amministrativo. Di recente e' stata riformata la normativa che regola in generale il procedimento amministrativo e in tale sede si e' riformulato l'art. 2 della legge 241 del 1990 che merita riportare per esteso perche' disciplina compiutamente e sinteticamente la materia dei tempi e termini entro i quali l'amministrazione si deve pronunciare per iscritto. Art. 2. Ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad una istanza, ovvero debba essere iniziato d'ufficio, la pubblica amministrazione ha il dovere di concluderlo mediante l'adozione di un provvedimento espresso. Con uno o piu' regolamenti adottati ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro competente, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, sono stabiliti i termini entro i quali i procedimenti di competenza delle amministrazioni statali devono concludersi, ove non siano direttamente previsti per legge. Gli enti pubblici nazionali stabiliscono, secondo i propri ordinamenti, i termini entro i quali devono concludersi i procedimenti di propria competenza. I termini sono modulati tenendo conto della loro sostenibilita', sotto il profilo dell'organizzazione amministrativa, e della natura degli interessi pubblici tutelati e decorrono dall'inizio di ufficio del procedimento o dal ricevimento della domanda, se il procedimento e' ad iniziativa di parte. Qualora non si provveda ai sensi del comma 2, il termine e' di novanta giorni. 4. Nei casi in cui leggi o regolamenti prevedono per l'adozione di un provvedimento l'acquisizione di valutazioni tecniche di organi o enti appositi, i termini di cui ai commi 2 e 3 sono sospesi fino all'acquisizione delle valutazioni tecniche per un periodo massimo comunque non superiore a novanta giorni. I termini di cui ai commi 2 e 3 possono essere altresi' sospesi, per una sola volta, per l'acquisizione di informazioni o certificazioni relative a fatti, stati o qualita' non attestati in documenti gia' in possesso dell'amministrazione stessa o non direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni. Si applicano le disposizioni dell'articolo 14, comma 2. Salvi i casi di silenzio assenso, decorsi i termini di cui ai commi 2 o 3, il ricorso avverso il silenzio dell'amministrazione, ai sensi dell'articolo 21-bis della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, puo' essere proposto anche senza necessita' di diffida all'amministrazione inadempiente, fintanto che perdura l'inadempimento e comunque non oltre un anno dalla scadenza dei termini di cui ai predetti commi 2 o 3. Il giudice amministrativo puo' conoscere della fondatezza dell'istanza. E' fatta salva la riproponibilita' dell'istanza di avvio del procedimento ove ne ricorrano i presupposti. (1) Articolo modificato dall'articolo 2, comma 1, lett. b), e dall'articolo 21, comma 1, della legge 11 febbraio 2005, n. 15 e, successivamente, sostituito dall'articolo 3, comma 6-bis, del D.L. 14 marzo 2005, n. 35, convertito con modificazioni , dalla legge 14 maggio 2005, n. 80. L'amministrazione non ha, invece, l'obbligo di pronunciarsi per iscritto in presenza di provvedimenti divenuti inoppugnabili, oppure nei casi di istanze volte alla revoca di precedenti atti, salvo che siano ancora in decorrenza i termini per l'impugnazione degli stessi. I rimedi e gli adempimenti stragiudiziali. Seppur in teoria la nuova normativa ha abolito la diffida formale prevista fino al 2005, occorre tener presente che per il giudizio occorrono prove documentali che attestino gli accadimenti e l'inadempimento. La giurisprudenza del Consiglio di Stato ha inoltre comunque ritenuto necessaria la diffida tramite ufficiale giudiziario, non ritenendo sufficiente la mera raccomandata ar. E cio' per evitare i silenzi "automatici" che facciano poi decorre i termini per l'impugnazione a scapito dell'interessato stesso. In primo luogo occorre avere la prova della richiesta originaria effettuata con la data e il timbro di ricezione, in caso non la si possegga e' importante effettuare una richiesta di accesso agli atti del procedimento amministrativo volta ad avere le carte che comprovano la data del protocollo dell'ufficio. Una volta trascorsi i termini previsti dalla legge per quel particolare procedimento oppure i 90 giorni previsti dalla l. 241 del 1990 (termine generale entro cui l'ufficio e' tenuto a concludere il procedimento) si consiglia comunque di procedere con una intimazione per raccomandata ar di messa in mora di sollecito del provvedimento richiesto: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 (specifico in materia di immigrazione: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=165528) L'azione al TAR contro il silenzio inadempimento. Il comma 5 dell'art. 2 stabilisce le modalita' di ricorso al Tar nel caso in cui l'amministrazione non si pronunci, fuori dai casi del silenzio assenso o rigetto normativamente previsti. Termini per ricorrere Una volta decorso il termine (specificamente individuato o quello generale dei 90 giorni) previsto per la conclusione scritta del procedimento, -in teoria senza diffida- si puo' impugnare il silenzio inadempimento dell'amministrazione. L'impugnazione puo' esser effettuata durante tutta la durata dell'inadempimento ma comunque non oltre un anno dalla scadenza dei termini suddetti. Se si intende riproporre una nuova istanza di avvio del procedimento la si puo' fare ma si rinuncia implicitamente a far valere al Tar il precedente silenzio inadempimento. Procedura Il legislatore ha introdotto nel 2000 un procedimento piu' snello per risolvere il problema dell'inerzia della Pubblica amministrazione, prevedendo all'art. 21 bis della legge n.1034 del 1971 (legge che regola il funzionamento e le procedure dei Tar) Art. 21-bis. I ricorsi avverso il silenzio dell'amministrazione sono decisi in camera di consiglio, con sentenza succintamente motivata, entro trenta giorni dalla scadenza del termine per il deposito del ricorso, uditi i difensori delle parti che ne facciano richiesta. Nel caso che il collegio abbia disposto un'istruttoria, il ricorso e' deciso in camera di consiglio entro trenta giorni dalla data fissata per gli adempimenti istruttori. La decisione e' appellabile entro trenta giorni dalla notificazione o, in mancanza, entro novanta giorni dalla comunicazione della pubblicazione. Nel giudizio d'appello si seguono le stesse regole. In caso di totale o parziale accoglimento del ricorso di primo grado, il giudice amministrativo ordina all'amministrazione di provvedere di norma entro un termine non superiore a trenta giorni. Qualora l'amministrazione resti inadempiente oltre il detto termine, il giudice amministrativo, su richiesta di parte, nomina un commissario che provveda in luogo della stessa. 3. All'atto dell'insediamento il commissario, preliminarmente all'emanazione del provvedimento da adottare in via sostitutiva, accerta se anteriormente alla data dell'insediamento medesimo l'amministrazione abbia provveduto, ancorche' in data successiva al termine assegnato dal giudice amministrativo con la decisione prevista dal comma 2. Secondo tale normativa, dunque, i tempi giudiziali sono scadenzati in modo tale da costringere la pubblica amministrazione a pronunciarsi rapidamente e senza ulteriori ritardi, pena la nomina di un commissario che si sostituisca alla stessa nel compimento dei doveri del proprio ufficio. Oggetto del giudizio sul silenzio amministrativo E se il Tar riconosce l'inadempimento dell'amministrazione, cosa puo' fare? Puo' solo dichiararlo con sentenza e intimare alla stessa di provvedere, oppure puo' decidere nel merito dell'istanza originaria stessa? Secondo la nuova formulazione della norma di cui all'art. 2 comma 5, il giudice amministrativo puo' conoscere della fondatezza dell'istanza. Dopo che sul punto si sono alternati in passato difformi orientamenti giurisprudenziali, di recente il Consiglio di Stato ha posto alcuni punti fermi sull'argomento, in seguito alla novella del 2005. Il Tar si pronuncia sull'istanza (decidendola nel merito) solo in casi particolari, ossia nei casi di attivita' "vincolata" della P.a. Si tratta di tutti quei casi in cui l'amministrazione decide fuori dalla propria discrezionalita' amministrativa e applica piu' o meno "meccanicamente" le leggi. Per esempio, si tratta di un'attivita' vincolata il rinnovo di un permesso di soggiorno in presenza dei requisiti previsti dalle leggi in materia (contratto di lavoro ecc...), mentre non lo e' una procedura di espropriazione per pubblica utilita' (che implica valutazioni complesse e accertamenti preclusi al giudice). ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone I ricarichi indegni dei prezzi, il potere dei consumatori e le armi improprie del governo Da bambino ritenevo indegno che un commerciante guadagnasse il 20-30% sulla vendita di un prodotto, perche' pensavo: se lui paga 300 lire per un chilo di pasta Barilla, come mai devo dargliene 400? Poi ho capito, finendo per dare una logica e in molti casi anche una moralita' a ricarichi del 100%; non solo perche' i locali del negozio costano, ci sono tasse e bollette da pagare e il guadagno e' indispensabile al commerciante per campare. I ricarichi per gli alimentari e i telefonini Oggi ci lamentiamo della contorta filiera alimentare italiana (i passaggi dal campo al supermercato), che porta il pomodoro pagato 50 centesimi al contadino a costare 3 euro e mezzo al chilo al supermercato. In realta', i ricarichi in altri ambiti sono anche maggiori: i cellulari che hanno un costo industriale di 10-12 euro, vengono venduti a 150-200 euro. E' ovvio che al costo di fabbrica occorre aggiungere i costi di ricerca, trasporto, ecc.. Ma la 'sproporzione' rimane. Il ricarico giustificato e quello che... chi se ne frega Dire che c'e' una logica, non significa attestare la bonta' di tutti gli iper-ricarichi. Significa che una certa situazione di mercato locale, nazionale e internazionale, normativa, culturale permettono e legittimano il raddoppio o la triplicazione dei prezzi. In alcuni casi non c'e' nulla da fare, raddoppio e triplicazione sono ineliminabili. Una volta trovata la molecola giusta per un nuovo farmaco, produrla sara' banale ed economico, ma sul prezzo di vendita verranno scaricati i costi sostenuti in anni e anni di ricerca. In altri casi, gli alti ricarichi non sono un problema 'sociale'. Se la Ferrari costa 500 mila euro, a fronte di costi di produzione molto inferiori, chi se ne frega! L'appassionato e' anche piu' contento dell'altro prezzo della Rossa, che continuera' ad essere un segno distintivo per pochi. Produrre e' banale I problemi sorgono quando un prodotto di largo consumo, che costa poco in fabbrica o nei campi, viene venduto a prezzi da gioielleria nei supermercati. Grazie all'evoluzione tecnologica e con lo spostamento di molte produzioni in Paesi dove la manodopera costa poco, produrre e' diventato 'banale'. E' l'evoluzione che stiamo vivendo, piena di contraddizioni, da non demonizzare, bensi' da capire. In Italia si perdono posti di lavoro in fabbrica e ufficio; e' possibile, pero', comprare un ventilatore con piantana a 10 euro, rigorosamente made in China. Queste dinamiche valgono per tutte le imprese, quindi le aziende forzano sempre piu' altri ambiti per distinguersi. La moda Per garantirsi un alto prezzo di vendita, in gergo aziendale si parla di 'alto margine', i produttori cercano di orientare i consumatori verso determinati comportamenti servendosi di pubblicita' e studi piu' o meno scientifici. Cercano di differenziare il prodotto, in modo da inculcare nel consumatore l'idea che se mangia yogurt senza latte, non sara' piu' quello di prima, e per questo accettera' di pagarlo il doppio di quelli (a parita' o quasi di sapore e ingredienti) non pubblicizzati. Strategie dettate dal 'marketing emozionale' http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php?id=173151. Su questo fronte il consumatore ha tutte le leve per impedire eccessi speculativi. Le aziende che puntano sulla strategia di differenziazione 'sensoriale', producono beni/servizi che hanno molti concorrenti sul mercato, disponibili tramite molteplici canali distributivi. Bastera' resistere alle 'sirene di Ulisse' e valutare quello che effettivamente serve. Non e' facile, ma come si dice: dipende da noi ... consumatori. I settori con poca trasparenza, concorrenza e rendite di posizione In altri ambiti gli alti ricarichi sono favoriti da un mercato inefficiente, non adeguato alle mutate situazioni economiche e sociali. Rendite di posizione degli operatori determinano prezzi alti per i consumatori: settore alimentare, distribuzione dei carburanti, servizi (fornitura gas, acqua, telefonia, televisioni, banche, taxi, ecc.). Ognuno di questi ambiti ha dei difetti, che porta qualche soggetto a godere di privilegi (Telecom Italia, Rai-Mediaset, Eni, grossisti agricoli, ecc.). In questi settori, purtroppo, il potere del consumatore e' piu' limitato. E' qui che potrebbe intervenire la 'politica', per favorire la concorrenza, eliminando le cause delle speculazioni alla fonte e sanzionando tempestivamente chi non rispetta le regole. Le 'armi' improprie del governo Ai continui dati attestanti l'aumento dei prezzi, sono seguiti inutili consigli della nonna da parte di un ministro http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=230982 e l'eterna promessa di controlli e sanzioni da parte di altri. Non manca chi propone il ritorno ai prezzi politici, che farebbe scomparire in poco tempo alcuni prodotti dagli scaffali. L'unica novita' annunciata e messa in pratica e' l'istituzione di uno sfogatoio, che oltretutto costa: Mister prezzi, che tramite le camere di commercio raccoglie le lamentele dei consumatori. Pura fuffa http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/noti.php?id=231349 Le 'armi' dimenticate' dal governo In nome dell'italianita' e del dio anti-mercato il governo ha buttato in acqua le armi in suo possesso per combattere speculazioni e rendite di posizione. Le liberalizzazioni, appena accennate dal precedente esecutivo, sono state dimenticate. Cosi' notai, farmacisti e avvocati possono continuare, con piccoli aggiustamenti, a fare cio' che hanno sempre fatto. Anche le banche, che chiamate a salvare, sempre in nome dell'italianita', aziende come Telecom Italia o Alitalia, continueranno ad avere campo libero, mietere utili basati non tanto sulla loro bravura, ma sugli alti costi che, in modo sempre poco trasparente, addebitano ai clienti. E ancor peggio va nei mercati piu' oscuri e frammentati dove ci sono una miriade di soggetti grandi e piccoli. E' il caso dei prodotti alimentari, che con la scusa dell'aumento del costo del grano a livello internazionale fanno lievitare i prezzi, anche se non e' vero http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=230210 Qualche settimana fa, l'Antitrust ha condannato i panettieri romani perche' avevano fatto 'cartello' (si erano messi tutti d'accordo) per aumentare il prezzo del pane. Le attuali regole hanno permesso una multa che, spalmata su tutte le panetterie della capitale, significa 10 euro a negozio http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=229484 Ecco cosa dovrebbe fare il governo: aumentare i poteri sanzionatori dell'Autorita' ed eliminare il potere di veto degli enti locali che continuano a porre paletti all'apertura di nuove attivita': favorendo la concorrenza, la diminuzione delle speculazioni e il calo dei prezzi. ------------------------------------------- IL CONDOMINIO Quindicinale sui diritti di proprietari e inquilini di: Alessandro Gallucci Le innovazioni nel condominio Il codice civile disciplina le innovazioni nel condominio degli edifici agli artt. 1120 e 1121. Come spesso accade, il codice ci fornisce, appunto, la disciplina ma non la definizione di innovazione. In questo modo dobbiamo guardare, principalmente, alla giurisprudenza della Corte di Cassazione per chiarire il concetto di innovazione. Il Supremo collegio considera “innovazioni le attivita' deliberate dall'assemblea, che incidono sulle cose, gli impianti ed i servizi comuni, e che comportano la modifica, materiale o funzionale, delle parti suddette. La giurisprudenza definisce innovazioni le modifiche materiali o funzionali dirette al miglioramento, uso piu' comodo o al maggior rendimento delle parti comuni …” (Cass. civ. 26 maggio 2006 n. 12654). Per prima cosa e’ evidente, allora, che non tutti i lavori effettuati sulle parti comuni di un edificio possano considerarsi innovazioni. Una prima e chiara distinzione e' quella intercorrente con i lavori di straordinaria manutenzione. Questi ultimi, infatti, sono volti a ripristinare una situazione modificata a seguito di un danno, o ad agire per evitare che da una situazione di pericolo derivino piu' gravi conseguenze. Perche' si possa approvare un’innovazione e' necessario che la stessa sia votata in assemblea dalla maggioranza dei partecipanti al condominio che rappresentino almeno i 2/3 del valore (millesimale) dello stabile (art. 1120 c.c.). Non tutte le innovazioni sono consentite; il secondo comma dell’art. 1120 ci dice che sono sempre vietate quelle innovazioni (c.d. illecite) che possano recare pregiudizio alla sicurezza o stabilita' del fabbricato, al decoro architettonico o che menomino il diritto di ogni condomino ad un comodo uso delle parti comuni. Quest’ultimo concetto va, comunque, contemperato con la maggiore utilita' di tutti e la possibile tollerabilita' del pregiudizio. Si tratta, evidentemente, di concetti che si specificano di volta in volta in relazione al singolo caso concreto. In secondo luogo, dunque, e' possibile affermare che l’innovazione (c.d. lecita) approvata con le maggioranze richieste dalla legge va ad incidere sempre sui beni comuni ma per scopi e per utilita' di tutti i condomini. Qualunque intervento che il condomino va ad effettuare su beni comuni, ma solo per il proprio esclusivo interesse, va inquadrato -in virtu' del rinvio contenuto nell’art. 1139- nell’art. 1102 (Uso della cosa comune) previsto nella disciplina sulla comunione e generalmente non necessita di approvazione dell’assemblea. E’ poi possibile che l’assemblea deliberi di apportare delle modifiche secondarie ai beni comuni che non vadano ad incidere sulla loro funzionalita'; in questo caso si tratta di interventi approvabili dall’assemblea con la maggioranza semplice prevista in relazione al tipo di convocazione, in quanto volti ad un miglior godimento ed utilizzo della cosa comune. Da ultimo, per determinate innovazioni (es. ascensore ai fini di un abbattimento delle barriere architettoniche) sono previste deroghe alle consuete maggioranze richiamate dall’art. 1120 c.c. Considerazione finale: qualunque opera necessiti o meno della delibera assembleare, non esime chi di dovere a richiedere le relative autorizzazioni alle autorita' amministrative, se necessarie. Innovazione e', dunque, come ben si intuisce, un concetto che sfugge a facili classificazioni e che deve essere valutato di volta in volta pur essendo innegabile il lavoro chiarificatore fatto sul punto dalla Cassazione. A soli fini esemplificativi, e senza alcuna pretesa di esaustivita', proviamo a elencare alcuni interventi che costituiscono innovazione. Sono considerabili innovazioni la posa in opera di un ascensore, la sostituzione di un cancello manuale con uno automatico, l’installazione di un’antenna parabolica comune, la sostituzione della caldaia comune (se fatta non per necessita' ma solo per usufruire di una piu' recente), caso quest’ultimo -come vedremo oltre- di innovazione voluttuaria, ecc. Vi sono dei casi in cui le innovazioni possono comportare una spesa ingente o essere considerate non strettamente indispensabili (c.d. voluttuarie). In questi casi, fermo restando il dettato dell’ultimo comma dell’art. 1120, l’art. 1121 c.c. prevede per i condomini dissenzienti due rimedi (al I e II comma) e la facolta' di ripensamento (al III comma). In prima istanza, se l’innovazione e' suscettibile di utilizzazione separata, e' possibile farne sostenere le spese solo a chi tragga tale utilita' (art. 1120 I co. c.c., classico esempio di ascensore con chiave per l’utilizzo). In questo caso, se i condomini dissenzienti (o i loro eredi o aventi causa) cambiano opinione, possono usufruire del bene pagando le spese di realizzazione e manutenzione (art. 1123 III co. c.c.). Puo' poi accadere che tale utilizzo separato non sia possibile. In quest’ultimo caso, allora, l’innovazione e' consentita solo se la maggioranza che l’ha votata se ne sobbarchi le relative spese (art. 1120 II co. c.c., ad esempio la caldaia di cui sopra). Da ultimo: le delibere relative alle innovazioni che si ritengano viziate sono impugnabili per nullita', in quanto vanno ad incidere sui diritti soggettivi dei condomini in relazione ai beni di proprieta' comune. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA Traghetti e navi: le regole Le regole generali valide in caso di spostamenti tramite traghetto o navi sono stabilite dal codice di navigazione (RD 327/1942), libro terzo, sezione "obbligazioni relative all'esercizio della navigazione", art. 396 e segg. Sono ovviamente determinanti, oltre ad esse, le condizioni di trasporto della singola compagnia di navigazione (tra le piu' famose Corsica e Sardinia ferries, Moby lines, Tirrenia, etc.), che stabiliscono le condizioni particolari a cui e' sottoposto il viaggio. Attenzione. In caso di CROCIERA i riferimenti cambiano, perche' il fatto che al viaggio siano abbinati altri servizi turistici (soggiorno, escursioni, spostamenti aerei, etc.) fa si' che si parli di pacchetto viaggio, disciplinato a parte dal codice del consumo, come precisato meglio piu' avanti. REGOLE DEL CODICE DI NAVIGAZIONE Il biglietto Se il traghetto o la nave hanno stazza lorda superiore alle 10 tonnellate (se a propulsione meccanica) o alle 25 tonnellate in tutti gli altri casi, il servizio di trasporto – il cosiddetto "passaggio"- dev'essere regolato da un contratto scritto. Normalmente il contratto e' rappresentato dal biglietto di viaggio, che vi fa riferimento (con l'acquisto del biglietto si accettano, infatti, tutte le condizioni di trasporto della compagnia di navigazione scelta). Il biglietto deve indicare il luogo e la data di emissione, il luogo di partenza e quello di destinazione, la classe di viaggio, il prezzo e il nome e domicilio del vettore. Se e' nominativo (o comunque se il viaggio e' gia' iniziato) non puo' essere ceduto se non con il consenso della compagnia di trasporto. Viaggio senza biglietto Chi si imbarca senza biglietto deve darne immediato avviso al comandante o al commissario di bordo. In difetto, e' tenuto a pagare il doppio del prezzo di passaggio sino al porto verso cui e' diretto o in cui e' sbarcato, salvo in ogni caso il risarcimento dei danni. Impossibilita' del passeggero Se il passeggero non puo' partire a causa di un impedimento a lui non imputabile il contratto si risolve ed e' dovuto solo un quarto del prezzo del viaggio, conteggiato a netto dell'eventuale vitto. Se l'impedimento riguarda uno dei congiunti o addetti alla famiglia che dovevano viaggiare con lui, ciascuno di essi puo' chiedere la risoluzione del contratto alle stesse condizioni. La condizione per usufruire della riduzione e' comunicare l'impossibilita' di viaggiare prima della partenza. In mancanza e' dovuto l'intero prezzo. Nota: Attenzione! Le penali sono diverse, decise autonomamente dalla compagnia di navigazione, nei casi invece in cui l'annullamento del passeggero sia volontario, legato ad un ripensamento e NON ad un impedimento sopravvenuto. Si veda piu' avanti, nella sezione "regolamenti delle compagnie". Mancata partenza del passeggero Se il passeggero non si presenta a bordo all'orario stabilito il prezzo del viaggio e' dovuto per intero, al netto dell'eventuale vitto. Cio' a meno che il biglietto non sia stato ceduto a seguito di domanda del passeggero e accettazione della compagnia di navigazione. In questo caso alla compagnia spetta una provvigione sul prezzo di massimo il 10%. Impedimento della nave Se il traghetto o la nave non possono partire per cause non imputabili alla compagnia di navigazione, il contratto e' risolto e il biglietto deve comunque essere rimborsato. Soppressione della partenza o cambio di itinerario Se la compagnia sopprime la partenza e il viaggio non puo' essere fatto con altra nave di sua proprieta' (con partenza successiva), il contratto si risolve. Se vi sono partenze successive di traghetti o navi della stessa compagnia il passeggero puo' scegliere se viaggiare su una di esse o risolvere il contratto. La risoluzione puo' essere chiesta anche se cambia l'itinerario di viaggio, nei casi in cui detto cambiamento vada contro gli interessi del viaggiatore. Il passeggero e' libero, in ambedue i casi, di chiedere anche i danni, che non possono superare il doppio del prezzo pagato qualora dietro la soppressione e/o il cambiamento di itinerario vi sia un giustificato motivo. Ritardo della partenza Se la partenza e' ritardata il passeggero ha diritto al vitto e alloggio quando cio' sia compreso nel prezzo del viaggio. Se si tratta di viaggi di durata inferiore alle 24 ore, dopo 12 ore di ritardo il passeggero puo' chiedere la risoluzione del contratto. Se il viaggio invece dura di piu', il passeggero puo' chiedere la risoluzione solo dopo 24 ore di ritardo per i viaggi tra porti del Mediterraneo e dopo 48 ore per i viaggi che abbiano inizio o fine fuori Europa o dei Paesi bagnati dal Mediterraneo. Nei casi in cui il ritardo sia dovuto ad una causa imputabile alla compagnia di navigazione, il passeggero ha anche diritto all'eventuale rimborso dei danni. Interruzione del viaggio della nave Se il viaggio e' interrotto per cause di forza maggiore (maltempo, etc.) il prezzo e' dovuto in proporzione al tratto percorso. Se la compagnia di navigazione pero' consente al passeggero, in un lasso tempo ragionevole e a proprie spese, di proseguire il viaggio su navi con analoghe caratteristiche, fornendo nell'attesa vitto e alloggio (quando questi sono compresi nel biglietto pagato), il prezzo e' dovuto per intero. Interruzione del viaggio del passeggero Se invece e' il passeggero che non puo' concludere il viaggio per ragioni a lui non imputabili, il prezzo e' dovuto in proporzione al tratto percorso. Negli altri casi (interruzione per scelta personale), e' dovuto il prezzo intero. Responsabilita' del vettore La legge sancisce che la compagnia di navigazione e' responsabile dei danni derivati al passeggero in caso di ritardo o mancata esecuzione del viaggio, quando cio' non sia dovuto ad eventi fortuiti o comunque non imputabili alla compagnia stessa. La legge non prevede indennizzi forfettari ma sancisce il generico diritto del passeggero a chiedere il rimborso del danno. Di fronte alla contestazione del danno da parte del passeggero, l'onere della prova riguardo l'eventuale esclusione di responsabilita' e' a carico della compagnia di navigazione. Stessa cosa per quanto riguarda i danni alle persone dipendenti da fatti verificatesi durante il viaggio (dall'inizio dell'imbarco sino al compimento dello sbarco). Il danno e' richiedibile, ma la compagnia di navigazione ha facolta' di dimostrare che essi NON siano derivati da cause a lei imputabili. Rimangono a parte, ovviamente, eventuali assicurazioni sottoscritte appositamente, di solito all'atto dell'acquisto del biglietto. Trasporto del bagaglio Nel prezzo del biglietto e' compreso anche il trasporto degli effetti personali in un bagaglio non registrato, i cui limiti di peso e misura sono fissati dalla compagnia di navigazione I bagagli di misura eccedente a quelle fissate vengono registrati, tramite compilazione da parte del passeggero di un bollettino indicante i propri dati, numero dei colli, peso, valore. Il trasporto di questi bagagli e' da pagarsi a parte. Responsabilita' del vettore per il bagaglio La compagnia di navigazione e' responsabile della perdita o danneggiamento del bagaglio registrato che gli e' stato consegnato chiuso, se non prova che la causa dell'evento e' a lui non imputabile. Il limite massimo del rimborso previsto dalla legge e' di 6,20 euro per kg oppure la maggiore cifra risultante dalla dichiarazione di valore. La perdita o il danneggiamento evidente devono essere contestati subito, al momento della riconsegna dei bagagli. I danni non apparenti (occulti) possono essere contestati entro il terzo giorno. Per la perdita o i danni dei bagagli od oggetti non consegnati alla compagnia (e quindi non registrati) non vi e' rimborso a meno che il passeggero non dimostri la responsabilita' della compagnia di navigazione. Le regole sulla responsabilita' del vettore in caso di danni alle persone o ai bagagli non sono derogabili a favore della compagnia di navigazione nei propri regolamenti o condizioni di trasporto. Pegno legale sui bagagli E' bene sapere che la compagnia di navigazione ha diritto di pegno sul bagaglio nei casi di morosita' del passeggero riguardo al prezzo del trasporto. Bagaglio non ritirato La compagnia di navigazione puo' depositare in luogo idoneo il bagaglio non ritirato, dandone avviso al passeggero. Veicolo a seguito e responsabilita' della compagnia Il veicolo a seguito non e' assimilabile al bagaglio e il suo trasporto e' regolato dalle norme sul "trasporto di cose". In caso di perdita o di avaria (o anche di ritardo nella riconsegna) la compagnia di navigazione e' responsabile a meno che non provi che la causa del problema non e' stata, in tutto o in parte, determinata da una responsabilita' sua o dei propri dipendenti. Se il danno e' prodotto da un vizio occulto o comunque e' legato ad un evento particolare (pericoli in mare, incendio non da colpa della compagnia, pirateria, guerre, sommosse, provvedimenti dell'autorita', scioperi, serrate, deviazioni fatte a scopo di salvataggio, etc), e' il danneggiato che deve provare che la causa del danno e' di responsabilta' della compagnia di navigazione. Il codice fissa come risarcimento limite per veicolo 103,3 euro oppure la maggior cifra corrispondente al valore dichiarato dal caricatore, valore che si presume effettivo fino a prova contraria. Tale limite non si applica ai casi in cui la responsabilita' della compagnia di navigazione sia determinata da dolo o colpa grave sua o dei suoi dipendenti o preposti (sentenza Corte costituzionale n. 199/2005). Le compagnie di navigazione hanno facolta' di derogare da queste disposizioni -compreso il limite massimo di risarcimento- rendendo quindi superflua la presentazione della dichiarazione di valore della vettura. E' bene quindi consultare il regolamento di trasporto della compagnia ed attenervisi. I REGOLAMENTI DELLE COMPAGNIE DI NAVIGAZIONE Come gia' detto, con l'acquisto del biglietto si danno per conosciute ed accettate tutte le condizioni di trasporto della compagnia di navigazione, condizioni che e' bene quindi consultare PRIMA dell'acquisto facendone oggetto di valutazione insieme a tutti gli altri elementi (qualita' del servizio, orari, prezzi, etc.). La cosa non e' difficile, considerando che le condizioni di trasporto debbono essere pubblicizzate presso tutte le biglietterie, gli uffici della societa' e i comandi di bordo. Spesso esse sono anche scaricabili dai siti delle compagnie. Il regolamento e' essenziale per conoscere le tariffe, le offerte speciali, le modalita' di acquisto dei biglietti, le condizioni di viaggio dei ragazzi (normalmente vengono considerati tali i minori di anni 12) degli animali domestici, di soggetti per i quali la legge prevede facilitazioni o riduzioni (spostamenti per votare, a mutilati o invalidi, a militari, ai ciechi, etc.etc.) delle donne in gravidanza, etc. Il regolamento fissa anche i divieti e le penali legate all'annullamento del viaggio. Esse possono variare molto in relazione al momento in cui viene dato annullamento rispetto alla data di partenza. Si puo' andare da circa il 10% per gli annullamenti fatti piu' di un mese prima fino al 100% in caso di annullamento fatto lo stesso giorno della partenza (o anche quello precedente) . Il tutto dipende dalla singola compagnia di navigazione, che puo' legittimamente decidere quali penali inserire nelle proprie condizioni di trasporto. Queste penali sono di solito riferite genericamente all'annullamento fatto dal passeggero liberamente, per sua volonta' (il classico "ripensamento"). E' bene sapere che la legge prevede invece una penale massima del 25% nei casi in cui l'annullamento sia dovuto ad impedimenti sopravvenuti ed indipendenti dalla volonta' del passeggero (quali morte, infortunio, malattia, etc.etc.). C'e' differenza, quindi, tra l'annullamento volontario e quello "forzato", stante l'obbligo per il passeggero di avvisare tempestivamente la compagnia e di fornire tutta la documentazione probatoria prevista. Nei casi in cui la compagnia lo consenta, e' bene quindi stipulare un'assicurazione che copra i rischi legati agli impedimenti di cui sopra nonche' agli eventuali danni legati al viaggio (all'autovettura, alla persona, al bagaglio, etc.). Non di rado le compagnie, a fronte di un annullamento legato ad un impedimento grave o comunque non dipendente dalla volonta' del passeggero, concedono il rimborso dell'intero biglietto, con copertura propria e/o della compagnia di assicurazione con loro convenzionata. La fonte di informazioni primaria sono, come gia' detto, le condizioni di trasporto accettate con l'acquisto del biglietto di viaggio nonche' le clausole del contratto di assicurazione eventualmente sottoscritto (a parte o contestualmente all'acquisto del biglietto). COME CONTESTARE, PRESCRIZIONE La contestazione A parte i classici reclami, sia verbali che scritti, sempre consigliabili per cercare di risolvere i problemi nel modo piu' "amichevole" possibile, il mezzo col quale e' bene contestare i danni patiti con relativa quantificazione e richiesta di rimborso e' la messa in mora, lettera da inviare con raccomandata a/r con la quale si detta un termine per adempiere minacciando, in difetto, di adire le vie legali. E' sempre bene provvedere a alle contestazioni il prima possibile, considerando sia i termini decadenziali previsti dalla legge e dai regolamenti della compagnia di navigazione. Per la perdita o il danneggiamento del bagaglio, per esempio, una prima contestazione va fatta subito, al momento della loro riconsegna, e solo per i danni occulti e' possibile contestare entro il terzo giorno. In questi casi di solito vengono utilizzati dei moduli predisposti dalla compagnia di navigazione, per poi procedere, eventualmente, all'invio di una messa in mora utile per ribadire e formalizzare le proprie richieste. La legge prevede anche dei termini di prescrizione da rispettare sia per inviare la messa in mora, sia per poi dare avvio alle eventuali conciliazioni (davanti al giudice di pace o alla locale camera di commercio), sia per agire giudizialmente. L'invio della messa in mora vale come atto interruttivo del periodo di prescrizione, che da quel momento quindi riparte. I termini di prescrizione sono riportati piu' avanti. Per ogni informazione e dettaglio sulla messa in mora si veda questa scheda: LA MESSA IN MORA: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 La prescrizione Tutti i diritti derivanti dal contratto di trasporto delle persone e del bagaglio non registrato si prescrivono in sei mesi dall'arrivo del passeggero a destinazione o, in mancanza, dal giorno in cui lo stesso sarebbe dovuto arrivare. Tutti i diritti derivanti dal contratto di trasporto dei bagagli registrati si prescrivono in un anno dalla riconsegna degli stessi, o, in caso di perdita, dal giorno in cui questi avrebbero dovuto essere riconsegnati. Nei trasporti che hanno inizio o termine fuori di Europa o dei Paesi bagnati dal Mediterraneo, la prescrizione dei diritti indicati nei comma precedenti si compie col decorso di un anno. I diritti relativi al contratto di trasporto di beni (l'auto, tipicamente) si prescrivono invece in sei mesi decorrenti dalla loro riconsegna oppure, in caso di perdita totale, dal giorno in cui gli stessi avrebbero dovuto arrivare a destinazione. Se il trasporto ha origine o destinazione fuori Europa o fuori dai Paesi bagnati dal Mediterraneo, il termine di prescrizione e' di un anno. Fonte: Art.418 e 438 codice di navigazione UN CASO PARTICOLARE: LA CROCIERA Le crociere, per loro caratteristica (combinano in un unico prezzo predeterminato trasporto, alloggio e servizi turistici), rientrano tra i cosiddetti pacchetti turistici, disciplinati a parte rispetto al semplice spostamento via traghetto o nave. Le norme che le regolano, normalmente citate nelle condizioni di trasporto, sono quindi la direttiva n. 90/314/CEE recepita in Italia dal d.lgs. 111/1995 poi confluito nel codice del consumo, art. 82/100 e la convenzione di Bruxelles del 1970 ratificata dalla legge 1084/1977. Per approfondire le regole su questi tipi di contratto si puo' consultare la scheda pratica I PACCHETTI VIAGGIO: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40738 (Rita Sabelli) ------------------------------------------- ARTICOLI Vacanze in Europa e all'estero per gli stranieri residenti in Italia Emmanuela Bertucci I ben noti ritardi delle Questure nel rilascio dei permessi di soggiorno hanno causato, specialmente nei periodi di ferie, notevoli problemi agli stranieri extracomunitari che vogliano viaggiare o tornare nel proprio Paese. Questi ritardi hanno costretto il Ministero dell'Interno a emanare diverse circolari per agevolare gli spostamenti degli stranieri in possesso della sola ricevuta di richiesta del permesso, tema cui abbiamo gia' dedicato un articolo: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=193619 Poiche' una recente –ennesima– circolare ministeriale detta nuovi criteri, e viste le tante richieste di consigli che ci sono arrivate nella rubrica 'Cara Aduc', chiariamo se e quando gli stranieri soggiornanti in Italia possono lasciare il territorio nazionale per andare in vacanza, in altri Stati Schengen (gli Stati aderenti agli accordi di Schengen sono attualmente: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda e Norvegia), nel loro Paese di origine, o in Stati terzi. Viaggi negli Stati Schengen Lo straniero extracomunitario in possesso di permesso di soggiorno italiano in corso di validita' puo' viaggiare nei paesi Schengen per motivi di turismo per un massimo di tre mesi. Il permesso di soggiorno chiaramente dovra' riportare una data di scadenza successiva al rientro in Italia. Lo straniero extracomunitario in possesso della sola ricevuta delle Poste (sia per il rinnovo che per il primo rilascio del permesso) non puo' soggiornare, nemmeno per motivi di turismo, in altri Stati Schengen. Nel caso vi siano particolari, urgenti e documentate necessita' di viaggio in un Paese Schengen, si potra' chiedere alla Questura il rilascio di un permesso di soggiorno provvisorio cartaceo, previsto dalla circolare del Ministero dell'Interno del 7 dicembre 2006 (http://www.poliziadistato.it/pds/operatorips/normative _circolari/circolari/allegati/CIRCOLARE_POSTE_COPIA_SITO.pdf). Lo straniero extracomunitario parente di cittadino UE puo' viaggiare liberamente negli Stati UE se in possesso di carta di soggiorno, altrimenti dovra' chiedere ai singoli Stati un visto di ingresso per motivi di turismo. Viaggi nel proprio Paese di origine Per gli stranieri extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia e in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, la circolare del Ministero dell'Interno NR400/C/2008/2952/P/12.214.3.2 (http://www.meltingpot.org/IMG/pdf/telegramma_28_luglio_2oo8.pdf) autorizza l'uscita e il reingresso nel territorio italiano per recarsi nel proprio Stato di appartenenza consentendo il transito nei Paesi Schengen attraverso le frontiere terrestri, marittime e aeree. Si potra' tornare a casa facendo, ad esempio, scalo negli aeroporti dei Paesi Schengen, oppure attraversandoli in auto, avendo cura di portare con se' i seguenti documenti: - passaporto o altro documento di identita' equivalente e quindi valido per l'espatrio; - originale o copia del vecchio permesso di soggiorno; - ricevuta attestante la presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno. Questa possibilita' e' consentita esclusivamente dal 1 agosto 2008 al 31 gennaio 2009. Per gli stranieri in attesa del primo permesso, invece nulla e' cambiato: potranno tornare a casa con la ricevuta delle Poste ma non potranno transitare in altri Paesi Schengen. Per approfondimento: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=193619 Viaggi in stati terzi Ci sono giunte anche molte richieste relative a viaggi che cittadini stranieri extracomunitari regolarmente residenti in Italia devono intraprendere in altri Stati, non appartenenti al sistema di Schengen. In tutti questi casi, occorrera' rivolgersi all'ambasciata del Paese cui si e' diretti per sapere se sia o meno necessario richiedere un apposito visto. Gli stranieri in attesa di rinnovo o rilascio del permesso di soggiorno non potranno uscire e rientrare in Italia con la sola ricevuta delle Poste. In questi casi occorrera' richiedere alla Questura competente un permesso di soggiorno provvisorio, motivando le ragioni del viaggio. Francia. Eutansia: Rémy si e' ucciso e intanto si redigono studi Marco Bazzichi Si e' riaperto il dibattito sull'eutanasia, purtroppo grazie al gesto dell'ennesimo martire dell'assenza di legalita' e di obiettivita' sul diritto alla morte con dignita'. Il martire questa volta e' Rémy Salvat, che si e' tolto la vita domenica, con una overdose di farmaci, dopo aver subito il "no" eccellente del presidente Sarkozy alla propria domanda di farla finita. Erano in 200 circa ad assistere alla cerimonia religiosa che si e' svolta nella chiesa di Valmondois, il paesino di Rémy, in Val-d'Oise. Alla cerimonia, oltre ad amici, vicini e familiari, erano presenti numerosi disabili. C'era anche Luc Montenot, fratello di Lydie Debaine, prosciolta il 9 aprile 2008 dalla corte di assise della Val-d'Oise, dopo aver aiutato a morire la propria figlia disabile, tre anni addietro. Montenot conosce personalmente la famiglia Salvat. In tale circostanza, Padre Brinon ha indossato una stuola verde, anziché viola, "in segno di speranza" e ha pronunciato un'omelìa di "tono dimesso" perché non vuole che "la chiesa diventi uno strumento di lotta politica". E i politici che dicono? Il ministro della Sanita', Roselyne Bachelot, ritiene che non si possa legiferare sotto il dettato dell'emotivita'. Ma ormai questa e' una risposta sempre più frequente e sempre meno adeguata di fronte al moltiplicarsi di casi simili. I popolari intanto promettono un rapporto sulla legge Leonetti e sull'eutanasia negli altri paesi europei: "chiuderemo le audizioni nel mese di settembre, faremo due viaggi di studio in Inghilterra e nei Paesi Bassi per stilare un rapporto da consegnare nel mese di novembre", ha spiegato Jean Leonetti, il deputato che da' nome alla legge del 2005. Questa legge concede il diritto al "lasciar morire" ma non all'eutanasia attiva. Leonetti era stato incaricato di scriverla a seguito del caso di Chantal Sébire, che domandava un aiuto a morire. Canada. Governo conservatore continua la sua battaglia contro riduzione del danno e cure palliative Katia Moscano Continua la battaglia del Governo conservatore contro la riduzione del danno, dopo che scienziati e giuristi si sono pronunciati a favore della narcosala Insite di Vancouver. Tony Clement, ministro federale della salute, ha dichiarato che i luoghi di somministrazione controllata delle droghe hanno fatto sorgere dei dubbi etici, avanzando anche delle riserve sui medici che sostengono questa pratica. "E' etico che i professionisti che si occupano della salute pubblica sostengano la somministrazione delle droghe, sostanze illegali?", ha dichiarato Clement alla riunione annuale dell'Associazione medica canadese che si e' svolta a Montreal. "In qualsiasi altro contesto, questa pratica sarebbe considerata altamente non professionale. Le stanze del buco minano l'aspetto etico della pratica medica, diventando un esempio negativo per tutti i medici e le infermiere che potrebbero pensare che sia accettabile lasciare un proprio paziente in overdose. Le stanze del buco dell'Insite di Vancouver non hanno ridotto il numero dei decessi per overdose, continuando il consumo nelle vie di periferia e nei motels di infimo ordine". Il minsitro ha anche messo in dubbio il concetto di cure palliative, concetto gia' avanzato alla fine degli anni '90 dall'Associazione medica della British Colombia. "Immaginiamo il caso di un medico che abbia un paziente malato di cancro, curabile. E' preferibile cha somministri subito della morfina o invece consigli delle cure? Perche' limitare le cure a quelle palliative? Ci deve essere una valida alternativa alle stanze del buco, e questa e' la possibilita' di disintossicazione. Anche se il tentativo fallisse, si deve riprovare una seconda, una terza volta e anche oltre". Il presidente dell'Associazione medica canadese Brian Day ha dichiarato che quasi l'80% degli associati sostiene le stanze del buco. Luoghi dove, sotto la supervisione medica, i tossicodipendenti possono iniettarsi le droghe, e che risultati rivelano avere dimezzato il consumo illegale. "E' chiaro che il ministro ha avanzato queste riserve per scopi politici", ha concluso Day. Internet. I gestori Usa controllano i siti visitati dai clienti e il Congresso chiede spiegazioni Katia Moscano All'inizio del mese di agosto diversi membri del Congresso hanno inviato una lettera a 33 importanti compagnie Internet e fornitrici di banda larga, tra cui Verizon, AT&T, Time Warner, Comcast, Microsoft, Google, chiedendo se acquisissero o conservassero informazioni sui siti visitati dai loro clienti. Apparentemente, come scrive consumeraffairs.com, le informazioni trattenute sono un bel po'. La Cable One, di Phoenix, ha ammesso di avere condotto una ricerca di sei mesi su una nuova tecnologia che permette di controllare le abitudini di navigazione dei clienti. Diverse altri Internet Provider hanno risposto di volere o di avere gia' iniziato test simili. Mentre la AT&T ha risposto ai parlamentari che i loro dubbi sono mal riposti, dichiarando che il network di Google e' molto piu' invasivo di qualsiasi programma che i provider intendano sperimentare. Ma per i membri del Congresso qualsiasi violazione della privacy in Internet e' causa di preoccupazione. "La privacy e' la base della liberta'. Solo i clienti possono chiedere espressamente ai provider che i loro movimenti su Internet siano monitorati, e che siano collezionate informazioni personali", ha dichiarato il democratico Edward J. Markey, presidente alla House della sottocommissione per le comunicazioni e Internet. "Le nuove tecnologie possono seguire i movimenti su Internet del cliente, collezionando e analizzando dati personali. Questo dovrebbe avvenire solo su richiesta del cliente". Usa. Fatto il test, trovato l'inganno Katia Moscano Secondo Amitava Dasgupta, professore di patologia dell'universita' del Texas, dipartimento di medicina, e' sempre piu' facile falsificare i risultati dei test antidroghe. Lo ha sentito il quotidiano Chicago Tribune. "Ho iniziato ad interessarmi alle falsificazioni quando il nostro ospedale ha iniziato ad eseguire i test. Andai a casa, e telefonai ad 800 numeri telefonici trovati online, e scoprii che potevo comprare qualsiasi cosa per falsificare i test, bastava pagare. Non e' chiaro come mai ci siano cosi' tanti prodotti", ha dichiarato alla riunione annuale dell'Associazione chimica, che si e' tenuta a Washinghton. "Il settore e' enorme, con un sottobosco incredibile. Soldi alla mano, si puo' acquistare il kit "Quick Fizz Detox Tablets" per 31,99 dollari oppure l'Urine Luck per 35". I tossicodipendenti, nel passato, aggiungevano candeggina, aceto o prodotti per la casa per falsare i test delle urine, e mentre prima si compravano "campioni puliti" ora ci si dirige verso prodotti che ne alterino la consistenza. Prodotti da ingerire o da mischiare con le urine. Il professore e' sorpreso da quanto le persone possano essere credulone. "Alcune pensano che questi prodotti siano efficienti perche' costosi. Spesso non lo sono e altre volte sono le persone a non saperli adoperare". La marijuana e' la sostanza piu' usata. Altre sostanze sono la cocaina, le metanfetamine, allucinogeni sintetici e le benzodiazepine, con un aumento del consumo di ecstasy, e droghe sintetiche. "Malgrado l'aumento di queste sostanze che falsificano i test", ha continuato Dasgupta, "i test sui dipendenti rivelano a livello nazionale una diminuzione del consumo". Mediamente, i datori di lavoro inviano per la certificazione i test dei dipendenti al Substance Abuse and Mental Health Services Administration (SAMHSA). Secondo i dati del SAMHSA, il 42,9% dei lavoratori a tempo pieno sono esaminati al momento dell'assunzione, e il 29,6% sono costretti dai datori di lavoro a fare i test negli anni a seguire. Nel 2007, il 3,8% dei risultati furono positivi, rispetto al 18,1% del 1987. "Il personale sanitario, quelli della Difesa e quelli delle compagnie aeree da anni sono esaminati", ha dichiarato Sue Murphy, manager del National Human Resources Association. "Ora anche altri settori si rivolgono ai test, come quello delle costruzioni, dell'insegnamento e dei servizi pubblici. Questo rivela un aumento di consapevolezza del problema del consumo. Non ci sono solo test prima di essere assunti, ma anche durante gli anni di servizio". Ma i datori come reagiscono ai metodi per falsare i test? Con Internet, questi prodotti ci saranno sempre, ma la DEA e lo FBI vegliano attivamente, e le compagnie sanno dell'esistenza di questi prodotti che alterano i risultati. Usa. California. Giudice federale difende legge statale sulla cannabis terapeutica Katia Moscano Un giudice federale ha dato nuova linfa alla legge statale sulla marijuana terapeutica. Il giudice distrettuale Jeremy Fogel, di San Jose, ha rifiutato la richiesta dell'Amministrazione Bush di rigettare l'azione legale presentata dalla citta' di Santa Cruz e dal gruppo dei sostenitori della marijuana terapeutica, i quali nel 2002 si sono visti sequestrare dagli agenti federali la marijuana terapeutica, legalmente coltivata e venduta. Il raid di Santa Cruz fu effettuato dagli agenti federali per sequestrare la marijuana usata a fini terapeutici, posseduta legalmente dopo il referendum del 1996. Furono puniti i medici e i proprietari del sito per violazioni delle leggi federali. La Suprema Corte e altri livelli di giudizio hanno spesso sostenuto le leggi federali, eccetto le limitazioni alla pratica medica comminate ai medici califoniani che sostengono la somministrazione terapeutica della sostanza. Ma in quest'ultima sentenza, il giudice Fogel ha espresso sostegno agli attori del processo, dichiarando che potrebbero dimostrare che il Governo federale ha ecceduto il limite dei suoi poteri, cercando di forzare lo Stato della California ad abrogare la legge sulla marijuana terapeutica. Fogel ha citato come precedente il collega Alex Kozinski, della Nona Corte d'Appello di San Francisco, che nel 2002 sentenzio' che "Anche se il Governo federale preferirebbe che in California fosse proibita la marijuana terapeutica, non puo' forzare lo Stato a farlo". Ha dichiarato Graham Boyd, avvocato dell'American Civil Liberties Union: "Un tribunale, per la prima volta, ha riconociuto che sono incostituziuonali i tentativi federali di minare le leggi statali". Privacy: come difendersi da Google Red Sempre di piu' gestori e fornitori di servizi Internet hanno a disposizione nuove tecnologie per controllare cio' che gli utenti fanno quando sono connessi. Di recente, il Congresso statunitense ha chiesto conto di cio' ai principali operatori Usa. I quali si sono giustificati cosi': quello che facciamo noi e' nulla rispetto a cio' che fa Google. E contro l'invasivita' del principale motore di ricerca sono state studiate diverse soluzione. Ne da' conto il Corriere.it. Negli Usa si comincia a conservare le cellule staminali della polpa dentale Cord Blood Italy Invece di nascondere i denti sotto il cuscino come si fa con i bambini, oggi negli Stati Uniti si pensa ad estrarli prima che cadano in modo da poter sottrarre la polpa dentale, ricca di cellule staminali adulte, queste vengono poi crioconservate in azoto liquido presso una banca per trarne beneficio in futuro. La polpa dentale sia dai denti da latte che i bimbi perdono tra i 6 e i 12 anni che dai denti definitivi degli adulti, e' ricca di cellule staminali capaci di trasformarsi in diversi tipi di tessuti. Grazie a diversi lavori di ricerca alcuni scienziati hanno dimostrato la capacita' di queste cellule di generare nuovi nervi, ossa e denti dopo il loro trapianto sulla gengiva di alcuni animali (vedere articolo) Il National Dental Pulp Laboratori, Inc. ( Laboratorio del gruppo New England Criogenic Center) che a sua volta crioconserva cellule e tessuti da 25 anni e da 12 anni cellule staminali cordonali (New England Cord Blood Bank), quest’anno inizia con la conservazione delle cellule staminali della polpa dentale, permettendo a chi lo desidera di conservare sotto azoto liquido la polpa dentale dei denti dei propri figli. Negli Stati Uniti sono gia' due banche a proporre questo servizio e si prevede che per l’anno prossimo sara' un servizio consigliato direttamente dal proprio dentista. Il direttore D.Matzilevic dice che fra qualche anno sara' una pratica comune, come lo sono oggi i vari vaccini. “Queste cellule hanno un ottimo potenziale differenziato, possono diventare ossa, cartilagine, tessuto neurologico e denti”. Il dottore e' entusiasta di questa nuova possibilita' e si sta esplorando la fattibilita' di mettere una corona artificiale sulla parte alta dei denti cresciuta grazie alle cellule staminali. Le cellule staminali dei denti producono collagene e possono essere usate da iniettare sottopelle per trattamenti antirughe. “Incoraggio la conservazione, dice, perché queste cellule possono avere usi che ancora non si conoscono” Molti genitori conservano gia' le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale, le cui cellule hanno mostrato efficacia nel trattamento di alcune malattie del sangue ora si lavora per sviluppare altri trattamenti terapeutici. Quelle dei denti sono cellule adulte e hanno meno possibilita' di applicazione rispetto a quelle embrionali, ma come quelle del cordone ombelicale, non creano problemi etici. Non ci sono certezze assolute sull’applicazione delle cellule staminali della polpa dentale, ma si sta studiando. Si sta verificando anche che si possano utilizzare non solo ad uso autologo (sulla stessa persona) ma anche per uso allogenico ( su altri beneficiari diversi da se stesso) senza controindicazioni. La dott.ssa Rodriguez della Cord Blood Italy ( filiale della New England Cord Blood Bank in Italia) e' molto entusiasta di questa nuova possibilita' “ Siamo felicissimi di poter mettere in funzione questo nuovo servizio anche in Italia. Dal mese di giugno 2008 siamo i primi in Europa a proporre questo nuovo servizio e siamo molto orgogliosi di poterlo fare proprio in Italia. Il primo intervento di estrazione destinato alla conservazione della polpa dentale e' stata realizzata a Torino dal Dott. Daniele Cardaropoli e sono previsti altri interventi nei prossimi mesi. Portare le più innovative alternative nell’ambito biomedico, utili per la medicina rigenerativa del futuro e' sicuramente un bene per lo sviluppo del paese e per la qualita' della vita della popolazione in genere. Telecom occupa il mercato acquistando Tiscali? Segue le orme di Alitalia Domenico Murrone Negli ambienti finanziari si dice che Tiscali e' prossima al matrimonio con Telecom Italia, il dominus della telefonia italiana. E' un'ipotesi concreta, riscuote credito negli operatori di Borsa, che hanno fatto schizzare in alto il valore del titolo Tiscali, in coincidenza con la vendita delle attivita' Adsl di Telecom in Francia. Il solo pensiero che chi detiene un oggettivo strapotere di mercato acquisti un concorrente minore e' sintomatico delle intenzioni del 'nuovo corso' di Telecom (accordo tra Telefonica, banche e Benetton): tenere a galla la compagnia grazie al potere derivante dall'essere l'operatore dominante. La stessa strategia dei precedenti azionisti di riferimento (Tronchetti Provera e Colaninno). Quale altro scopo puo' avere Telecom Italia per acquistare una societa' che ancora produce perdite (57 milioni di euro nel primo semestre 2008), se non occupare e bloccare il mercato? Rendendo gli altri concorrenti mere foglie di fico, affinche' Agcom e 'Antitrust affermino che in Italia c'e' concorrenza? L'unico gestore che fa eccezione e' Vodafone, ma -come denunciato all'Antitrust, dopo il contemporaneo aumento tariffario nella telefonia mobile- la societa' britannica potrebbe essere interessata a stabilizzare in Italia un duopolio. Occupare e bloccare il mercato non e' una strategia nuova in Italia, la sperimento' Fiat (che acquisto' mano mano tutti i marchi nazionali) ed e' stata -e continua ad essere- la strategia di Alitalia: acquisto' Volare Web (il vettore che nel novembre 2005 lascio' a terra e senza rimborsare i biglietti migliaia di italiani) e ora assorbira' le rotte di Airone come prevede il piano al vaglio del Governo. Tempi duri per gli utenti. Ma la priorita' della politica e' che Telecom Italia rimanga italiana, come Alitalia. Tanto a pagare la sopravvivenza dei campioni nazionali sono i contribuenti. Mancato sblocco cellulari: 3 Italia condannata dall'Antitrust Red 3 Italia e' stata sanzionata con 80 mila euro dall'Antitrust, perche' rallentava la rimozione del cosiddetto Operator Lock, cioe' quel blocco dei cellulari che impedisce di usare il terminale con le sim di altri operatori. E' l'ennesima sanzione per comportamento scorretto a carico di un gestore telefonico: http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=antitrust+scorrett+&tipo=noti Ecco cosa scrive l'Antitrust. Le segnalazioni dei consumatori e le memorie del professionista hanno evidenziato come la procedura adottata per la rimozione dell’Operator Lock dai terminali, venduti prima dell’entrata in vigore della delibera Agcom, non avvenga sempre in tempi congrui. La significativa lunghezza dei tempi, evidenziata nelle segnalazioni acquisite agli atti e riconosciuta dal professionista nella memoria difensiva, trova conferma dalle evidenze istruttorie emerse durante il procedimento, che hanno dimostrato come lo sblocco dei terminali sia avvenuto, in alcuni casi, a distanza di mesi dalla richiesta del consumatore (come la richiesta pervenuta in data 16 novembre 2007 ed evasa soltanto il 5 febbraio 2008, oppure la richiesta avanzata nel mese di giugno 2007 ed evasa a maggio 2008). Si ravvisano nella pratica commerciale contestata ostacoli ed impedimenti posti in atto dal professionista, che hanno rallentato notevolmente i tempi per l’ottenimento dello sblocco richiesto dai consumatori e ritardato la possibilita' per essi di migrare verso altri operatori mobili. I freni all'utilizzo delle cellule staminali stanno man mano sparendo Jean-Yves Nau L'estate 2008 sara' marcata da una serie di pubblicazioni scientifiche, spesso spettacolari, che sottolineano la padronanza crescente in quanto a reperimento e coltura di cellule staminali umane. Significa allora che siamo vicini al momento in cui queste cellule rigeneratrici permetteranno di curare malattie oggi insanabili? "Spesso si dimentica che le cellule staminali adulte vengono utilizzate in pratica gia' da trent'anni con il trapianto di midollo, in ambito delle leucemie e delle aplasie", ricorda Herve' Chneiweiss, direttore del laboratorio Plasticite' gliale (ospedali Inserm Sainte-Anne e Broca di Parigi) e redattore capo di Medecine/Sciences. "Oggi i saggi clinici condotti con le cellule staminali adulte progenitrici muscolari cominciano a dare risultati promettenti nel trattamento dell'incontinenza urinaria e dell'insufficienza cardiaca. Ma siamo confrontati a problemi di accessibilita' alle altre cellule staminali adulte e alla difficolta' di amplificarle, cio' che limita le prospettive del loro impiego". Di qui l'idea di ricorrere alle cellule staminali embrionali. Nel loro caso, un primo ostacolo e' stato superato: ormai si sa come coltivarle senza dover ricorrere a cellule o a sieri d'origine animale, elementi che impediscono la possibilita' d'impiegarle sull'uomo. "Per ora siamo confrontati a due tipi di difficolta'", riassume Herve' Chneiweiss. La prima e' quella della tolleranza immunitaria delle cellule da parte dell'organismo fruitore. La seconda e' la gestione della differenziazione di queste cellule verso un tipo di cellule specializzate e la stabilita' in vivo delle caratteristiche ottenute. Bisogna che "queste cellule non muoiano, ne' che si trasformino o che provochino un tumore. Siamo al punto di sapere quali saranno i migliori modelli animali su cui sperimentare questi criteri al di fuori della provetta di coltura. Sul tavolo c'e' anche la questione, per varie ragioni metodologiche, di un passaggio diretto a esperimenti sull'uomo". Modelli in vitro Da qualche tempo c'e' da tenere conto anche delle virtu' delle cellule staminali dette "pluripotenti indotte" (iPS) che si ottengono partendo da semplici cellule della pelle riprogrammate con numerosi geni estranei. "E' la messa a punto di questa tecnica che spiega la recente moltiplicazione di pubblicazioni in questo campo", osserva Marc Peschanski (Istem, Genethon), che dirige una delle piu' importanti equipe francesi del settore. "Tutti i laboratori specializzati hanno scelto di sviluppare questa tecnica messa a punto recentemente da Shinya Yamanaka (Universita' di Kyoto). Il procedimento, che e' brevettato, e' sorprendentemente semplice da attuare". Generalmente si riteneva che le cellule staminali indotte fossero incompatibili con l'uso terapeutico a causa dei rischi cancerogeni legati ai geni utilizzati per crearli. Ora, per Marc Peschanski, tutto fa prevedere che l'ostacolo possa essere presto rimosso. "Sono in corso numerose ricerche che mirano a sostituire questi geni con le proteine corrispondenti, che consentirebbero di produrre gli stessi effetti senza averne gli inconvenienti", spiega. "In ogni caso, la produzione di cellule iPS fa gia' d'intravedere molteplici applicazioni molto concrete". Si trattera' di produrre, in vitro, dei modelli cellulari e tessutali, normali o patologici, che offrano nuove possibilita' di ricerca medica e farmacologica. Le cellule iPS potrebbero anche aiutare a costruire protocolli di valutazione del rischio tossicologico sia di farmaci sia di prodotti cosmetici. Infine, la questione si porra' in termini di utilizzo all'interno della medicina rigenerativa, e dunque si trattera' di vedere se le iPs presentino piu' o meno vantaggi rispetto alle cellule embrionali umane. Tratto da Le Monde, traduzione di Rosa a Marca ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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