====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 15-07-2008 al 21-07-2008 n.30/2008 (anno VIII) ARTICOLI - Indonesia. Ritorna la pena di morte per droga. Tranquilli, e' costituzionale... - Messico. Possibile infiltrazione del narcotraffico in parlamento - Test antidroga per la patente. Bufala estiva? Interrogazione - Macchine scambiasiringhe? A Teheran si', a Milano no - Test antidroga per la patente - Usa. Il fallimento della politica sulle droghe. Parola di un guerriero della droga NOTIZIE - Messico. Guerra alla droga, sempre piu' bambini uccisi - Austria. Parlamento dice si' alla marijuana terapeutica - Umbria. Giunta regionale arranca per diminuire overdosi - Sicilia. Ad Alcamo vietata la vendita di alcolici dopo le 22 - Canada. Quale futuro per le "stanze del consumo"? - Italia. Giovanardi: da settembre test antidroga prima di avere la patente - Usa. Polizia di confine: eppur si corrompe... - Italia. Condannato medico per terapia di disintossicazione 'pericolosa' - Messico. Coahuila. Guerra alla droga: sequestrato il direttore antisequestri - Studio: ecco come i produttori di tabacco mirano ai giovani. L'Ue verso rialzo accise - Italia. Narcotraffico, Calipari (Pd): alleanza 'Ndrangheta-Camorra - Canada. Sondaggio: niente carcere per chi consuma droga - Francia. In autunno la legge per vietare gli alcolici ai minori di 18 anni - Germania. Con divieto di fumo nei locali si vende meno birra - Studio: la cannabis rallenta lo sviluppo dei tumori - Messico. In aumento le coltivazioni di oppio e coca...e spunta il primo 'narcomarino' - Italia. Dipartimento antidroga sulla patente: si' all'alcool, no alle droghe - Cina. Storie di guerra alla droga: vietato servire bevande ai neri durante le Olimpiadi - Ue. Parlare col medico di famiglia riduce del 3% i fumatori - Italia. Poretti (Pd): test antidroga per la patente? Un'idiozia - Spagna. 100 kg di droga rubati alla polizia di Siviglia - Italia. Giovanardi: finite le ideologie, siamo tutti proibizionisti. Fed. comunita': bravo, vai, sei grande! - Brasile. Guerra alla droga: raid della polizia, otto morti - Germania. La cannabis efficace contro la ADHD - Italia. Tutti i componenti della cannabis antidolorifici migliori dei singoli - Italia. Campania. Polizia stradale sperimenta nuovo test antidroga - Italia. Muore dopo assunzione alcool-ecstasy - Italia. Fuma contro il dolore. Arrestato: si suicida ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 2 morti - 60 arresti - 274,856 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 176,390 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 98,466 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 34999 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 135563 piante di cannabis - 45 giorni di detenzione ARTICOLI 15-07-2008 Indonesia. Ritorna la pena di morte per droga. Tranquilli, e' costituzionale... L'Indonesia ha ritirato fuori la pena capitale per i reati più gravi connessi alle droghe. Non accadeva da quattro anni: il procuratore generale ha minacciato che se non ci sarà un'inversione di tendenza nel mercato della droga, i grandi narcotrafficanti già nel braccio della morte vedranno avvicinarsi la loro ultima ora. Fu la Corte Costituzionale, con una sentenza dell'anno scorso, a ribadire che non c'è problema a, di fatto, ammazzare qualcuno perché vende droga. Due nigeriani in carcere per narcotraffico sono stati i primi a cadere vittime di questa nefandezza: Samuel Iwachekwu Okoye e Hansen Anthony Nwaliosa sono stati uccisi dallo Stato indonesiano il 26 giugno 2008 con la rituale fucilazione di squadra. I boia armati sono 12 e mirano al petto. Amnesty International spiega che però questa barbarie, soprattutto per questo genere di reati, non trova grande consenso nel paese. Nel 2006 le pene di morte eseguite furono "soltanto" tre, a fronte del migliaio della Cina nel 2007, le 177 dell'Iran, le 82 del Pakistan e le 53 degli Stati Uniti. Marco Bazzichi 16-07-2008 Messico. Possibile infiltrazione del narcotraffico in parlamento Il direttore del Cisen (Centro de Investigacion y Seguridad Nacional), Guillermo Valdes, ha denunciato il rischio che i cartelli della droga si siano insinuati nelle campagne di alcuni legislatori. "Il Parlamento non ne e' esente, non scartiamo la possibilita' che il denaro delle droghe si sia infiltrato nelle campagne (di alcuni legislatori)", ha spiegato il funzionario dei Servizi in un'intervista pubblicata dal Financial Times. Valdes sostiene che le istituzioni democratiche del Paese sono sotto la minaccia di potenti cartelli. Da parte sua, il Secretario de Gobernacion, Juan Camilo Mourinho Terrazo, ha dichiarato che fino a questo momento non esiste alcun indizio di un caso concreto o particolare che rimandi a infiltrazioni del narcotraffico nelle campagne politiche, e ha espresso il suo rispetto al Potere Legislativo. In una conferenza stampa, tenuta in Guatemala, Mourinho Terrazo ha dichiarato che se ci fossero stati degli indizi "avremmo gia' operato in conformita' della legge. E' semplicemente un rischio che dobbiamo continuare a impedire, per il bene delle istituzioni in Messico". D'accordo con il direttore del Cisen, il coordinatore del Partido de la Revolucion Democratica (PRD) alla Camera dei deputati, Javier Gonzales Garza. Il leader del Prd ha chiesto a Valdes di rendere noti i nomi dei legislatori che sarebbero coinvolti nel narcotraffico. Si e' detto "assolutamente sicuro che nelle campagne politiche ci sia del denaro di troppo", e che una parte di questo denaro provenga dal narcotraffico, a conferma delle dichiarazioni del capo dei Servizi. Il coordinatore del PDR sostiene che il Cisen dovrebbe fornire le informazioni in suo possesso, e ha ricordato i vari attentati avvenuti in questa legislatura contro dei legislatori- come David Figueroa del Partido Accion Nacional (PAN) e Horacio Garza del Revolucionario Institucional (PRI), per cui Veldes dovrebbe riferire se ci sono delle indagini al riguardo. Rosa a Marca 17-07-2008 Test antidroga per la patente. Bufala estiva? Interrogazione Siamo fortemente perplessi dall'iniziativa annunciata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, di sottoporre a test alcolemici e tossicologici coloro che fanno richiesta della patente di guida (1) Per prima cosa troviamo che sia un test del tutto inutile, in quanto difficilmente il candidato si presentera' al test medico sotto l'effetto di droghe o alcolici. Cio' che invece andrebbe fatto -ma che ovviamente e' soluzione ben piu' impegnativa- e' quadruplicare i controlli sulle strade, dotando le forze dell'ordine della strumentazione adatta per pizzicare in flagrante chi guida sotto stato di alterazione. Questa si' che sarebbe una rivoluzione! Ma d'estate, si sa, si proclamano iniziative clamorose e autopromozionali che lasciano il tempo che trovano. Secondo, la legge europea e italiana vieta il rilascio della patente di guida a chi e' dipendente o chi fa uso continuato di sostanze psicotrope, e non certo al consumatore occasionale (direttiva 2006/126/CE e Codice della Strada). Non si puo' quindi, allo stato attuale, impedire al consumatore occasionale di alcool o cannabis di ottenere la patente solo perche' un test individua tracce di alcolici o cannabis, magari assunti giorni prima. Per farlo e' necessario cambiare la legge, cosa che Giovanardi non ha il potere di fare. Terzo, non ci risulta alcuna direttiva europea che imporrebbe un tale controllo entro il 2011, come sostiene Giovanardi, ma potremmo sbagliarci. Abbiamo chiesto delucidazioni all'Ufficio del Dipartimento della Presidenza del Consiglio, che pero' non ci ha saputo rispondere. Quarto, il fatto che l'eventuale risultato positivo ai test venga immediatamente notificato ai genitori, dimostra che l'iniziativa ha ben poco a che fare con la sicurezza stradale. E' invece un maldestro tentativo di testare tutti i giovani italiani, cosa che non si e' riusciti a fare regalando i kit antidroga alle famiglie in alcune citta' italiane. Nei prossimi giorni presenteremo un interrogazione parlamentare grazie alla senatrice Donatella Poretti per chiedere gli estremi della sperimentazione e su quali normative essa si basi. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18423 Pietro Yates Moretti 17-07-2008 Macchine scambiasiringhe? A Teheran si', a Milano no Maggio 2007: Letizia Moratti, sindaco di Milano nonché “portavoce” di San Patrignano, scende in campo contro la droga. Comunica ai giornalisti la sua teoria secondo la quale i tossicodipendenti devono essere totalmente recuperati, annuncia che il Comune non rinnoverà più le convenzioni con le associazioni che si occupano di riduzione del danno e conferma che farà chiudere tutte le macchine scambiasiringhe in giro per la città. Detto, fatto. Settembre 2007: in concomitanza con il Convegno dell'Ecad (che Letizia decide saggiamente di organizzare a Milano per festeggiare l'adesione del Comune alla Rete delle città europee più proibizioniste in fatto di droghe), le macchine scambiasiringhe non sono più rifornite, le Associazioni che ne gestiscono il funzionamento restano senza fondi e gran parte dell'accurato lavoro che negli ultimi tredici anni è stato fatto in materia di riduzione del danno viene seriamente compromesso. Poco importa che la riduzione del danno sia uno dei quattro pilastri su cui si basa la politica europea in materia di droghe, recepita dall’Accordo tra il Governo, le regioni (Lombardia compresa!) e le province autonome nel documento “Piano italiano d’azione sulle droghe” (vedi Gazzetta Ufficiale del 15 febbraio 2008). Poco importa che la riduzione del danno sia stata recepita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) fissati dal Ministero della Salute. A Milano le macchine scambiasiringhe, dopo 12 anni di onorato servizio, sono inutilizzate. Eppure era stato proprio il Comune di Milano a volerle. E' il 1990 quando il Consiglio Comunale mette per la prima volta all’ordine del giorno la questione dell’installazione, in via sperimentale, di 12 macchine scambiasiringhe. La sperimentazione prende il via effettivo nel 1995 (giunta leghista!), con l’installazione delle prime 2 macchine, che nel giro di tre anni diventano sei, dislocate nelle zone più “calde”di Milano: Piazza Firenze, Via Tintoretto, Via Serra, Piazzale Lotto, Via Messina e Via Amoretti. La loro gestione viene poi affidata ad una serie di cooperative e associazioni (tra cui la Lila) che, di concerto con l’Ufficio Tossicodipendenze del Comune di Milano, hanno il compito, oltre che di rifornire le macchine, di entrare in contatto da un lato con la cittadinanza, per informarla adeguatamente sul servizio, e dall'altro con gli operatori dei SerT e i farmacisti, per trovare, tra chi lavora quotidianamente con i tossicodipendenti, forme di collaborazione. Nel giro di 10 anni, le macchine scambiasiringhe diventano 18; erogano in media 70.000 siringhe all’anno, di cui una percentuale tra il 65 e il 70% derivante dallo scambio siringa usata – siringa pulita; 470.000 siringhe erogate in 12 anni. Questo piccolo progetto di riduzione del danno diventa uno dei migliori d'Europa, inserito in un sistema di servizi a bassa soglia che, nonostante l'incertezza cronica dei finanziamenti, funziona bene (259.518 contatti di tossicodipendenti con gli operatori, 1.483.438 siringhe sterili distribuite in tutta la Lombardia tra il 2004 e il 2006, di cui più di un milione restituite). Ma al Sindaco Moratti tutto questo non interessa. Non le interessa che la Lombardia sia la regione italiana con il più alto numero di persone che hanno contratto il virus dell’HIV dall’inizio della pandemia (su più di 57.000 casi in tutta Italia, il 29,85 % sono in Lombardia e di questi, secondo i dati forniti dalla Lila nel 2005, il 40 % si è ammalato a causa di problemi legati alle dipendenze). Non le interessano le lettere dei comitati dei quartieri che denunciano situazioni a rischio per le siringhe abbandonate. Non le interessa neppure che sui giornali torni l'allarme siringhe nei parchi con mamme e bambini a rischio infezione. A Milano non si deve parlare (né tantomeno praticare) di riduzione del danno. C’è chi dice NO: noi radicali riteniamo il “Moratti pensiero” insensato e irresponsabile e da mesi raccogliamo firme su una petizione popolare rivolta al Consiglio Comunale per chiedere il ripristino delle macchine scambiasiringhe e serie politiche di riduzione del danno. Servono almeno mille firme per chiedere alla Moratti di non buttare al vento il lavoro di questi anni. Mille firme di buon senso, per salvaguardare la dignità e la salute dei consumatori, per ridurre il danno per tutti i cittadini. Mille firme per ricordare a tutti, anche a chi fa lo struzzo, che l’Aids non è scomparso. Mentre a Teheran vengono attivate le macchine scambiasiringhe, mentre la polizia e i tribunali di Vancouver chiedono all’amministrazione comunale di non chiudere la narcosala locale, la città che si appresta ad organizzare l’EXPO del 2015 mette sotto il tappeto i problemi, le persone che, per la Moratti e per tutti i proibizionisti come lei, non “hanno problemi” ma “sono un problema”. Contro tutto questo, anche una firma, la tua firma, è importante. Quest’estate cercheremo di essere presenti con il nostro banchetto alle varie feste della sinistra; qualcuno vorrà essere nostro compagno di strada e di lotta? Nathalie Pisano (Comitato Nazionale Radicali Italiani) e Virginia Fiume (associazione Enzo Tortora- Radicali Milano). Contatti: radicalimilano@gmail.com - www.radicalimilano.it 17-07-2008 Test antidroga per la patente Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta /vignetta_base.php?id=227115 17-07-2008 Usa. Il fallimento della politica sulle droghe. Parola di un guerriero della droga Ho trascorso quasi 15 anni nell'ufficio presidenziale in quanto esperto della lotta nazionale alle droghe. Undici di questi anni li ho trascorsi nell'Ufficio nazionale per la politica sulle droghe (ONDCP), lavorando sul budget, sulle strategie e verificandone l'efficacia. Ho lasciato il Governo nel 2000, ma continuo a lavorare nel settore, sia a livello nazionale che internazionale. Nell'ultimo rapporto dell'Office of National Drug Control Policy sulle strategie nazionali per il 2008, si legge che il Paese ha raggiunto un punto importante nella lotta alle droghe. In realta', abbiamo ragione di credere che ci sia stato solo un "significativo cambiamento". Le dichiarazioni dell'ONDCP si basano sul calo del consumo delle droghe tra i giovani, ma non tengono conto di quello degli adulti, del numero di tossicodipendenti, della difficolta' ad accedere ai programmi di disintossicazione, e della nascita di nuove sostanze, come le metanfetamine e il consumo errato dei medicinali prescritti. Se la politica contro le droghe fosse realmente un successo, la prossima amministrazione, che sia democratica o repubblicana, dovrebbe fare diventare l'ONDCP la guida nazionale contro gli stupefacenti. Negli anni '80, gli Stati Uniti si sono concentrati nella riduzione dell'offerta, soprattutto per rispondere all'epidemia della diffusione di cocaina, e ritenendo che l'interdizione all'entrata delle droghe in alcune aree del Paese fosse la politica migliore per dimezzare la diffusione degli stupefacenti, ma negli anni '90 abbiamo capito che queste politiche non diminuiscono il consumo, e soprattutto sono costose. Per questo, negli anni seguenti, ci siamo occupati alla riduzione della domanda. All'inizio del millennio, sorprendentemente, si e' tornati all'idea dell'interdizione. La cosa che piu' sorprende e' che ci siamo concentrati su queste strategie quando la maggioranza degli stupefacenti e' prodotta all'interno del nostro Paese. Il lavoro centrale dell'ONDCP, e quello che si ritiene essere il punto centrale del dibattito politico, e' di determinare la migliore combinazione dei cinque ingredienti centrali della politica sulle droghe: prevenzione, cure, azioni di polizia locale, programmi internazionali, e impedimento all'ingresso delle droghe nel Paese. Anche se l'ONDCP e' stato creato dal Congresso per creare una politica efficace sulle droghe, ha fallito. Negli anni '90, lo ONDCP creo' un metodo per valutare l'efficacia della sua politica: consumo, disponibilita' e conseguenze. Nel nuovo millennio quel metodo non e' stato utilizzato, e la politica brancola nel buio. Ossia questa politica non ha portato ad avere dati attendibili. Lo ONDCP ha fallito. Il primo passo per la nuova Amministrane dovra' essere quella di riorganizzarlo, per farlo diventare la nave ammiraglia che permetta al Congresso, agli americani, e allo stesso ONDCP di avere i risultati dell'efficacia della politica. Per stare al comando, l'Agenzia deve fare diventare una priorita' la raccolta dei dati e la ricerca. Inoltre, dovrebbe essere stabilito in modo chiaro il budget. La verifica federale al budget rivela che dall'anno fiscale 2002 l'attenzione e' stata concentrata sull'offerta dei programmi di disintossicazione invece che che sulla domanda. Le risorse per i programmi di riduzione dell'offerta sono aumentati di circa il 57% nel periodo 2002/2009, mentre i fondi per la riduzione della domanda, (per esempio centri di disintossicazione) sono aumentati solo del 2,7%, mentre il taglio e' stato del 25%. Queste decisioni sul budget va contro a quelle che sono i risultati delle ricerche, secondo i quali ridurre la domanda (attraverso la disintossicazione e la prevenzione) e' il modo piu' certo per risolvere il problema droghe. La nuova Amministrazione presidenziale dovrebbe rinforzare lo ONDCP rendendolo leader tra le organizzazioni del settore. Potrebbe tornare alle origini, diventando leader di una politica piu' efficace. Attualmente, e' una struttura datata che riflette la guerra alla cocaina degli anni '80, strategia che pero' dovrebbe essere abbandonata per una politica che si occupi delle varieta' di stupefacenti ora in commercio. La nuova Amministrazione avra' una opportunita' di ridefinire la politica nazionale sulle droghe. Lo ONDCP dovrebbe sviluppare una strategia basata sulle ricerche e sui risultati. Il budget dovrebbe finanziare i programmi piu' efficaci. Dipendera' dal nuovo presidente, che sia Democratico o Repubblicano, fare coincidere i bisogni della nazione con gli obiettivi dell'ONDCP. Jonh Carnevale -------------------------------------- NOTIZIE 15-07-2008 Messico. Guerra alla droga, sempre piu' bambini uccisi Sempre piu' bambini, vittime innocenti della violenza dei gruppi criminali messicani connessi alle droghe. Non ci sono stime governative ufficiali, ma per i quotidiani, quest'anno sarebbero quasi cinquanta i bambini uccisi. A gennaio, in un attentato alla polizia di Tijuana, e' stato ucciso un commissario, sua moglie e la figlia, undicenne. Stesso mese e citta', un bambino di quattro anni e' morto con i suoi genitori, erroneamente attaccati. 15-07-2008 Austria. Parlamento dice si' alla marijuana terapeutica Il Parlamento austriaco ha ammesso che ai malati gravi sia concesso il consumo, dietro prescrizione medica, della marijuana. La nuova legge permette la coltivazione della cannabis per fini terapeutici alla AGES, l'Agenzia per la salute e l'alimentazione. Michael Bach, presidente dell'Associazione per lo studio del dolore OeSG, ha accolto felicemente la nuova legge. "E’ benvenuta qualsiasi iniziativa che renda possibile lo sviluppo e l'utilizzo di nuovi medicinali. I derivati della cannabis sono sempre piu’ usati per fini terapeutici”. Il possesso o la vendita della cannabis non per fini terapeutici e’ punito con sei mesi di detenzione. 15-07-2008 Umbria. Giunta regionale arranca per diminuire overdosi La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle politiche sociali, Damiano Stufara, ha approvato il progetto esecutivo del programma 'Emergenza overdose: intervento integrato per la riduzione della mortalita' per overdose nella Regione Umbria', delineato nella passata legislatura dal ministero della Solidarieta' sociale. Il programma di interventi di cui l'Umbria e' capofila ha previsto, di seguito, un accordo di collaborazione tra il coordinamento dell'ex Dipartimento nazionale politiche antidroga del ministero e la Regione Umbria per un anno di attivita' ed un finanziamento di 100mila euro. 'Il progetto delineato dal ministero - ha spiegato l'assessore Stufara - si basa sul potenziamento del livello della acquisizione e diffusione delle conoscenze del fenomeno, del coordinamento interistituzionale e del grado base dell'operativita', ed e' finalizzato a sperimentare, valutare e socializzare un modello di intervento efficace. Partendo dalle indicazioni ministeriali, e' stato definito il progetto esecutivo che si avvarra' del contributo dei servizi sociosanitari e delle realta' operative regionali impegnate a vario titolo nel campo della lotta alle dipendenze'. Il progetto prevede il miglioramento delle conoscenze sul fenomeno delle dipendenze da sostanze, il potenziamento delle iniziative di informazione e prevenzione dei soggetti a rischio, anche sperimentando modalita' di approccio innovative, compresa l'attivazione di un sistema di allerta rapido e la realizzazione di un sistema di monitoraggio per l'evoluzione del fenomeno. 'In Umbria i dati relativi alla mortalita' per overdose assumono, in rapporto alla situazione nazionale, una dimensione allarmante - ha detto l'assessore Stufara - a questa situazione fa da sfondo, inoltre, un mercato illegale di sostanze in continua crescita. Infatti l'Umbria, e la citta' di Perugia in particolare, e' oggetto di un narcotraffico marcatamente aggressivo, che risulta negli ultimi anni connesso ad infiltrazioni consistenti di segmenti della criminalita' organizzata afferenti a cosche di provenienza extra regionale, i cui affari sono indirizzati sia ad attivita' criminose sia al riciclaggio dei proventi economici illegali attraverso attivita' legali. Lo smercio di eroina e cocaina attira acquirenti, e quindi potenziali vittime di overdose, anche dalle province limitrofe di altre regioni'. 'La riduzione dei decessi correlati all'uso di stupefacenti e' un obiettivo fondamentale della politica in materia di sanita' pubblica dell'Unione Europea ed e' presente negli obiettivi delle strategie nazionali della maggioranza degli Stati europei.' I dati relativi alla mortalita' per overdose da eroina (cioe' la sostanza responsabile dei decessi in Umbria fino al 2005) erano in crescita: 21 decessi nel 2002, 23 nel 2003, 25 decessi nel 2004, 25 decessi nel 2005, 27 nel 2006, scesi a 26 decessi nel 2007. 'E' evidente, quindi che nel momento attuale sia in corso una iniziale stabilizzazione del dato, che incoraggia a proseguire con maggior forza sulla strada intrapresa, mentre si rende necessario intervenire in maniera incisiva anche sul fenomeno emergente della mortalita' dovuta all'uso di cocaina - 3 decessi nel 2006 e 8 decessi nel 2007'. 16-07-2008 Sicilia. Ad Alcamo vietata la vendita di alcolici dopo le 22 Il comune di Alcamo dichiara 'guerra' all'alcol. Il sindaco, Giacomo Scala, ha firmato l'ordinanza, con decorrenza immediata e sino al 31 settembre, che vieta dalle 22 alle 6 la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione e in qualsiasi contenitore, di vetro e non, da parte degli esercizi commerciali su aree private e pubbliche, laboratori artigianali e da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. In una sua relazione al sindaco, il Sert di Alcamo, fa presente che 'si e' registrato, negli ultimi anni, un incremento di uso e abuso di sostanze alcoliche nei giovani con un notevole abbassamento dell'eta' di inizio, dove la birra ed i super alcolici la fanno da padrone con il 44% del venduto rispetto al 22% del vino e con una preoccupante escalation di fenomeni che hanno poco del vivere civile e molto della dipendenza con danno organici e sociali considerati permanenti'. 16-07-2008 Canada. Quale futuro per le "stanze del consumo"? Sale il livello del dibattito intorno al destino di Insite, la "narco-sala" che potrebbe nascere ad Ottawa. Secondo Liz Evans, la maggiore sostenitrice del progetto Insite, che funziona a Vancouver dal 2003, ci vorrebbe una linea coerente su tutto il territorio canadese. L'apertura di InSite è stata autorizzata in virtù di una deroga concessa dal Controlled Drugs and Substances Act federale. La deroga doveva scadere alla fine di giugno, ma una sentenza della Corte Suprema del British Columbia ha a InSite di andare avanti. Pieno rammarico il commento di Liz Evans: "alle persone che si oppongono alle 'stanze del consumo' posso solo chiedere: 'e se si trattasse di voi'? L'unico scopo di questi centri è di tenere in vita le persone: dove c'è vita, c'è speranza! Non riesco a credere che la maggioranza dei cittadini di Ottawa preferiscano che si diffonda l'Hiv e le altre malattie infettive". E' a quanto si va incontro con la chiusura di questo genere di ambulatori, dove avviene la distribuzione di siringhe nuove e di profilattici, oltre ad un importante servizio di assistenza. 16-07-2008 Italia. Giovanardi: da settembre test antidroga prima di avere la patente Un test per verificare se si e' consumatori di droga e alcol e per chi risulta positivo non ci sara' il rilascio di patente o patentino. Parte a settembre una nuova campagna per la sicurezza stradale promossa dal Dipartimento per le Politiche Antidroga in 4 citta' campione: Verona, Perugia, Foggia e Cagliari per ora le prescelte. La campagna si basa su un'iniziativa europea che scattera' nel 2011 ma che l'Italia mette in campo con tre anni di anticipo per prevenire le stragi su strada. Ad annunciarla e' il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, droga e servizio civile, Carlo Giovanardi, che ne ha anticipato i contenuti nell'ambito della conferenza "Sicurezza stradale: invertiamo la rotta", promossa oggi a Roma da AssoGiovani e Forum Nazionale dei Giovani nell'ambito dell'iniziativa "BastaUnAttimo". "La campagna promossa dal Dipartimento e' un'iniziativa che punta sulla prevenzione contro l'uso di droghe e alcol per chi si mette al volante. I test verranno realizzati in 4 citta' campione, scelte tra Nord, Centro, Sud e Isole maggiori, e verranno effettuati su tutti i giovani che faranno richiesta di patente auto o patentino per guidare moto e motorini. Chi risultera' positivo al test non avra' il documento di guida. "I numeri dei morti, dei giovani che perdono la vita e di tutti quelli che rimangono invalidi a causa di un incidente su strada parlano chiaro: siamo difronte ad una 'grande guerra', le cifre sono impressionanti" dice ancora Giovanardi sottolineando che si tratta di "un fenomeno terribile. Questi ragazzi escono di casa la sera tutti vitali e non tornano piu' alle loro famiglie. Per non parlare poi di quelli che rimangono invalidi". "I provvedimenti assunti dal precedente governo, quelli che sta prendendo l'attuale governo, come lo stop alla vendita di alcolici dopo le 2 del mattino, hanno prodotto un calo di vittime sensibile e tra gli emendamenti c'e' anche la richiesta di vietare la vendita di alcolici non solo per le discoteche o i locali di ritrovo, ma anche per i ristoranti". "Non c'e' dubbio -dice il Sottosegretario- che va messa in campo una maggiore severita', ma ci sono resistenze fortissime. Volevamo portare il divieto ben oltre le 2 del mattino, fino alle 3, ma le categorie coinvolte non si sono rese disponibili ad alcun accordo". "Non mi sembra -sottolinea- un modo di collaborare per la sicurezza di giovani e non". "Inoltre, cito per tutti il caso di Ravenna, il Prefetto ha fatto chiudere un locale inadempiente, ma il giudice di Pace ha rinviato il provvedimento a marzo-aprile 2009 quando e' in questa stagione, e' adesso il maggior problema. Spesso si ritirano patenti e si calano punti sulla patente per infrazioni gravi alla sicurezza stradale, poi arriva il giudice di Pace e annulla la sanzione. Bisogna guardare alla vita e alla sicurezza di chi sta in strada". 17-07-2008 Usa. Polizia di confine: eppur si corrompe... Un'altra polizia che controlli la polizia ordinaria? Forse cominceranno a pensarci negli Usa, dove il governo deve prendere atto dell'aumento esponenziale dei casi di corruzione. L'ultimo arresto eccellente è toccato all'agente Reynaldo Zuniga, beccato mentre chiudeva un occhio su un notevole carico di cocaina tra il Texas e il Messico. La corruzione "di confine" è un quantomeno un ostacolo poi per il presidente messicano Felipe Calderon nella guerra al narcotraffico, con la metà della polizia sospetta di buste e bustarelle. Tutta questa altisonante campagna stecca ogni volta che, com'è successo nel Texas, salta fuori che un paio di poliziotti incassino un milione e mezzo di dollari per continuare a far entrare marijuana dal confine di Stato tra il 2003 e i l 2005. Il traffico di droga e di persone frutta miliardi di dollari ogni anno, e non c'è morale di poliziotto che non abbia prezzo. Anche questo fa parte della guerra alla droga. 17-07-2008 Italia. Condannato medico per terapia di disintossicazione 'pericolosa' Praticava, a chi voleva uscire dalla tossicodipendenza in sole ventiquattro ore, una terapia d'urto basata su un mix di farmaci da assumere direttamente in casa: la cura-shock, pero', e' costata a un medico torinese, Lucia Piazza, la condanna a sei anni e sei mesi di carcere al termine di un processo celebrato dal tribunale di Torino. La terapia prevedeva l'assunzione di farmaci antagonisti agli oppiacei, ma secondo il pm Patrizia Caputo, che ha sostenuto l'accusa dopo le indagini dei carabinieri del Nas, era piena di rischi per i pazienti (e, tra l'altro, contemplava un anestetico da usare solo in ospedale). Piazza, 70 anni, ex primario, visitava gli interessati a domicilio o in un piccolo studio nel quartiere San Salvario, ricevendo compensi attorno ai duemila euro. Ora e' stata dichiarata colpevole di abbandono di incapace e di un caso di lesioni gravissime: dopo il trattamento un uomo sarebbe stato colpito da crisi psicotiche. L'avvocato difensore, Cesare Zaccone, parla di 'sentenza incomprensibile' (la tesi e' che la cura non poteva essere considerata fuorilegge, visto che all'inizio era stata autorizzata) e annuncia un ricorso in appello. 17-07-2008 Messico. Coahuila. Guerra alla droga: sequestrato il direttore antisequestri Un commando armato ha rapito la notte scorsa a Torreon, nello stato messicano di Coahuila, il direttore regionale antisequestri Gerardo Valdes Segura, mentre ieri a Culiacan, nello stato di Sinaloa, e' stato ucciso un ufficiale di polizia, Salomon Diaz. I due episodi si inseriscono in una ondata di violenza senza precedenti che ha colpito ormai da mesi il Messico e soprattutto gli Stati settentrionali, alla frontiera con gli Stati Uniti. La procura di Torreon ha riferito che Valdes Segura e' stato sequestrato da otto uomini armati mentre si trovava in casa con la sua famiglia. Appena tre mesi fa era stato rapito il precedente direttore antisequestri, Enrique Ruiz Arevalo, di cui ancora non si sa nulla. A Culiacan, invece, l'ufficiale Diaz si trovava a bordo della sua macchina, quando e' stato affiancato da due veicoli e ucciso a colpi di arma da fuoco. In Sinaloa, Culiacan, Guamuchil e Mazatlan sono le citta' piu' colpite dalla violenza, che secondo gli esperti e' da attribuire alla rottura dei rapporti di affari fra il capo del Cartello della droga di Sinaloa, Joaquin Guzman, detto El Chapo, e i suoi soci, i temibili fratelli Alfredo, Alberto e Carlos Beltran Leyva. Fonti giornalistiche e ufficiali riferiscono che solo quest'anno sono state quasi 2.000 le vittime degli scontri tra bande di narcotrafficanti e di delinquenza comune e tra queste e le forze dell'ordine. Ma il numero sale a 4.500 se si considerano le persone rimaste uccise dal dicembre 2006, ossia da quando Felipe Calderon ha assunto la presidenza del Messico ed inviato ingenti forze militari in cinque Stati settentrionali. 17-07-2008 Studio: ecco come i produttori di tabacco mirano ai giovani. L'Ue verso rialzo accise Sono 'prede' facili perche' si lasciano spesso attrarre da cose o comportamenti pericolosi, per questo i teenager sono entrati nelle mire delle industrie del tabacco che adottano strategie per immettere sul mercato una sorta di 'sigarette da adolescenti', ovvero prodotte per instillare il vizio nei piu' giovani. Secondo un'indagine della Harvard School of Public Health (HSPH) di Boston, per introdurli nel tunnel del vizio, cosi' come le compagnie produttrici di alcolici hanno ideato le bevande da 'iniziazione' all'alcol, dolci e gradevoli al palato ma contenenti piccole quantita' di vodka o rum, quelle del tabacco giocano sui livelli di additivi come il mentolo per mascherare l'odore acre e sgradevole del fumo. Diretto da Jennifer Kreslake del Centro di Ricerca per il Controllo del Tabacco della HSPH, lo studio sara' pubblicato sull'American Journal of Public Health. 'Per decenni le industrie del tabacco hanno attentamente manipolato il contenuto di mentolo nelle sigarette non solo per attrarre i giovani ma anche per tenere nel 'laccio' della dipendenza per tutta la vita i consumatori adulti', dichiara Howard Koh che e' uno degli autori dello studio. Le industrie non sono nuove a strategie per far breccia in nuove categorie di consumatori per ampliare i propri mercati e cercano di 'accattivarsi' proprio i giovani che purtroppo abboccano piu' facilmente alle esche. Quelle produttrici di sigarette non fanno eccezione e nel tempo hanno ideato molti 'trucchi' per contrastare la lotta al fumo mossa loro dai governi di vari paesi a colpi di campagne di sensibilizzazione e divieti di fumo nei locali pubblici. Una delle strategie sono le sigarette 'light', che di leggero pero' non hanno proprio nulla se non la 'leggerezza' con cui surrettiziamente inducono a fumare di piu'. Le sigarette light e quelle con filtro non sono meno pesanti e meno dannose di altre, ma rappresentano un pericolo ancora maggiore e sono la causa di tipologie di tumore al polmone piu' aggressive e letali perche' il fumatore tende ad aspirare piu' profondamente, coinvolgendo la zona bronchiale, ovvero quella piu' profonda e delicata. Ma non ci sono solo le light: le industrie da anni giocano indisturbate sui livelli di mentolo aggiunti come additivo, spiegano i ricercatori Usa, come dimostrano le tante ricerche da loro condotte per manipolare le quantita' di mentolo per allargare le vendite tra gruppi specifici. Le industrie, spiegano i ricercatori di Boston, hanno scoperto che sigarette al 'gusto' molto forte di mentolo incontrano i gusti di adulti fumatori abituati gia' da anni a fumare sigarette al mentolo, mentre i teenager si conquistano con un gusto piu' delicato al mentolo per far loro accettar meglio il 'saporaccio' del fumo. E hanno visto 'giusto': nel 2006 secondo l'indagine annuale Usa 'National Survey on Drug Use and Health' che coinvolge persone dai 12 anni in su, ben il 43,8% dei fumatori di 12-17 anni fumano sigarette al mentolo, il 35,6% tra 18 e 24 anni, contro il 30,6% degli over-35. 'Questo e' un altro esempio dei cinici comportamenti delle industrie del tabacco - dichiara Gregory Connolly, altro autore dello studio - per catturare i giovani nella mortale dipendenza'. Anche l'OMS nel suo ultimo rapporto sull'epidemia mondiale di tabacco si e' scagliata contro le industrie colpevoli di aprire nuovi 'mercati della morte' nei Paesi in via di sviluppo (Pvs), dove potrebbero verificarsi circa l'80% degli 8 milioni di decessi annui per fumo previsti nel 2030. Secondo l'Oms, questo fenomeno e' dovuto alla strategia dell'industria del tabacco che prende di mira i giovani dei Pvs 'per rendere ogni anno milioni di persone mortalmente dipendenti'. UE PROPONE RIALZO ACCISE SU SIGARETTE PER FUMARE DI MENO - Aumentare le tasse sulle sigarette nei paesi dell'Est, in Spagna o in Lussemburgo e rialzare quelle sul tabacco per rollare: sono queste le misure che la Commissione europea ha in mente per rafforzare la lotta al tabagismo in Europa. Bruxelles ha annunciato oggi di voler aumentare progressivamente, fino al 2014, il livello minimo di tassazione applicabile alle sigarette e al tabacco per rollare nell'Unione europea. Con l'obiettivo di raggiungere un calo del consumo di tabacco del 10% nei prossimi 5 anni. Nell'Ue le sigarette uccidono 650.000 persone ogni anno. "Secondo la Banca mondiale, l'aumento dei prezzi dei prodotti del tabacco è il modo piú efficace per prevenire il tabagismo", ha spiegato il commissario europeo incaricato del Fisco, Laszlo Kovacs, aggiungendo: "La proposta presentata oggi sostiene la politica dell'Ue che punta a ridurre il consumo di tabacco e gli scarti di prezzo tra i prodotti del tabacco". Nella sua proposta, che deve essere ora sottoposta agli Stati, la Commissione suggerisce innanzi tutto di aumentare la soglia minima delle accise sulle sigarette. Attualmente sono pari al 57% del prezzo del pacchetto e a 63 euro per 1.000 sigarette, e l'obiettivo è farle passare al 63% e a 90 euro nel 2014. L'aumento non riguarderà tuttavia tutti i paesi. La Francia, la Germania, il Regno Unito e l'Irlanda, che applicano già delle tasse molto alte, sono esentati ma potranno, se vorranno, scegliere di aumentare comunque le accise. Altri, invece, che hanno una tassazione bassa, dovranno aumentarla: la Spagna dovrà aumentare i prezzi del 17,9%, l'Italia del 18,8%, il Lussemburgo del 25,4% e il Belgio dell'8,3%. Aumenti che saranno ancora piú alti per i nuovi entrati, come l'Ungheria, che sarà costretta ad un aumento del 30,1%, la Bulgaria del 36% e la Polonia del 46,8%. Inoltre, la Commissione propone di cambiare il modo di calcolare le tasse, per armonizzarle e evitare che gli europei vadano a comprare le sigarette in un altro paese. L'attuale sistema di calcolo, rispetto al prezzo della fascia di sigarette piú richieste in ciascun paese, introduce forti disparità. Per sostituirlo, la Commissione propone di calcolare le tasse rispetto ad una media ponderata dei prezzi delle sigarette. Bruxelles vuole anche appianare le differenze del livello di tassazione tra i vari Stati membri, che oggi sono enormi e possono arrivare fino al 600%. Il paese piú tassato è la Gran Bretagna, dove un pacchetto costa 8,12 euro, di cui 5 solo di accise, mentre al polo opposto c'è la Lettonia, con 1,19 euro di cui solo 89 centesimi di accise. Infine, Bruxelles vorrebbe lanciare l'offensiva anche sugli altri prodotti del tabacco e per questo propone di alzare le tasse sul tabacco per rollare, evitando cosí che i fumatori si riversino su questa 'alternativa' alle sigarette. La Commissione suggerisce infine di modificare la definizione dei sigari, dei sigarillos e del tabacco da pipa, meno tassati, per evitare che dei prodotti simili alle sigarette o al tabacco si avvalgano di questa definizione per essere venduti ad un costo piú basso. 17-07-2008 Italia. Narcotraffico, Calipari (Pd): alleanza 'Ndrangheta-Camorra "Gli arresti eseguiti questa mattina dai carabinieri di Reggio Calabria e Napoli dimostrano le fortissime relazioni esistenti tra camorra e 'ndrangheta". È quanto ha dichiarato Rosa Villecco Calipari, capogruppo del Pd in commissione Difesa alla Camera. "Nell`ultima relazione sulla 'ndrangheta della commissione Antimafia, votata all'unanimità nella scorsa legislatura veniva messo in evidenza che diverse organizzazioni criminali campane e calabresi specializzate nel traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni e nel successivo riciclaggio nel sud pontino sono molto attive". Calipari fa notare come infatti "le indagini condotte dalla Dda di Reggio Calabria, accertano che personaggi vicini alla cosca reggina importavano dall'estero sostanze stupefacenti utilizzando i rapporti commerciali dei clan camorristi, svelando una holding economico-criminale di dimensioni ancora maggiori". 17-07-2008 Canada. Sondaggio: niente carcere per chi consuma droga Il concetto di "pena alternativa" si è fatto largo tra i canadesi. Vi sono alcuni reati che più di altri non dovrebbero prevedere la detenzione. Particolarmente convinti delle pene alternativi sono i cittadini dell'Ontario, 3 su quattro, e oltre 8 su 10 vorrebbero che il consumo di marijuana fosse depenalizzata. Ma la si pensa così un po' ovunque, compreso l'Alberta, dove oltre il 70% ritiene molto più grave la clonazione delle carte di credito. E' quanto risulta da un'indagine online svolta dalle Angus Reid Strategies. 18-07-2008 Francia. In autunno la legge per vietare gli alcolici ai minori di 18 anni L'alcoismo tra i giovani francesi è un fenomeno "in evoluzione, rapida, brutale e allarmante". Il ministro della Salute Roselyne Bachelor rilancia l'allarme e annuncia le contromosse in arrivo: una campagna di sensibilizzazione via radio, tv e internet che partirà tra un mese; e l'esame in autunno da parte del Parlamento della nuova legge. Il provvedimento legislativo, che dovrebbe avere un iter rapido per l'approvazione, prevede il divieto di vendere alcol ai minorenni ma anche la messa al bando dell'open-bar, ovvero del pagamento forfettario per consumazioni illimitate. 18-07-2008 Germania. Con divieto di fumo nei locali si vende meno birra Il colosso tedesco Warsteiner vende meno birra e la colpa e' del divieto di fumare nei locali pubblici, secondo la vicepresidente Catharina Cramer che ieri a Warstein, in Nordreno-Vestfalia, ha reso noti i dati del primo semestre 2008. Nel periodo indicato le vendite del noto marchio distribuito in tutta la Germania sono calate del 6,4% e i vertici dell'azienda imputano la perdita al divieto di fumare nei locali pubblici, entrato in vigore in Germania dal settembre 2007. Secondo questa teoria, alcol e sigarette in passato erano la coppia vincente, senza fumo anche la sete diminuisce. L'ipotesi e' sostenuta dal dato relativo alle vendite di birra alla spina, che da gennaio a giugno 2008 ha registrato un calo del 9,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, antecedente all'entrata in vigore del divieto. La produzione del gruppo e' comunque aumentata del 4,8% raggiungendo quota 3,14 milioni di ettolitri, secondo i dati resi noti oggi dall'azienda. Ma questo si spiega con l'acquisizione della fabbrica Herforder, produttrice di birra analcolica, che ha registrato un incremento del 17,5%. Anche la Frankenheim Alt, come la Warsteiner, ha segnato un lieve aumento. 18-07-2008 Studio: la cannabis rallenta lo sviluppo dei tumori Farsi una canna come terapia contro il cancro: a Londra i ricercatori medici della St.George University sono arrivati alla conclusione che la cannabis e' in grado di rallentare sviluppo e riproduzione delle cellule tumorali. A loro avviso il THC, principale ingrediente della cannabis, puo' avere un effetto benefico su tutte le tipologie di tumore, ma specialmente per quello al polmone e al cervello, oltre alla leucemia: indebolirebbe le cellule tumorali, rendendo cosi' piu' efficace la chemioterapia. Studi precedenti avevano dimostrato come le proprieta' delle cannabis potevano essere base per medicinali utili ai malati di cancro: come antidolorifico ma anche stimolanti dell'appetito e per la riduzione della nausea. Tuttavia all'annuncio dei risultati ai quali sono arrivati i ricercatori della St.George University e' seguito un ammonimento a proposito del fumo della droga, in quanto per ora l'unica versione 'sicura' della cannabis a uso terapeutico cura e' stata generata in laboratorio. 'Non sto in nessun modo incoraggiando la gente ad assumere cannabis, ci potrebbero essere piu' danni che vantaggi. Tuttavia questo studio dimostra come la sostanza sia una valida arma nella battaglia contro il cancro: per autorizzarne la somministrazione siamo abbastanza vicini, ma abbiamo bisogno di ulteriori riscontri. Credo che in due o tre anni si potra' utilizzare regolarmente', ha detto ai giornalisti il dottor Wai Man Liu, che ha partecipato alla ricerca. La dottoressa Joanna Owens, del Centro ricerca sul Cancro del Regno Unito, ha affermato che studi simili vanno incoraggiati: 'Rendere le cellule tumorali piu' vulnerabili a vantaggio della chemioterapia o la radioterapia e' un'ottima idea, ma siamo soltanto agli inizi'. 18-07-2008 Messico. In aumento le coltivazioni di oppio e coca...e spunta il primo 'narcomarino' Nonostante l'impiego massiccio dell'esercito ed una offensiva senza precedenti contro il narcotraffico lanciata dal Governo messicano, e' cresciuta la coltivazione di oppio e cocaina. E' questo il dato principale che emerge dal rapporto annuale dell'Undcp, l'agenzia della Nazioni Unite che si occupa di combattere la droga e il crimine internazionale. Secondo i dati dell'ufficio Onu, che ha sede a Vienna, il nuovo crocevia dei traffici e' l'Africa Occidentale e in particolare la Guinea Bissau, che avrebbe superato il Messico nel triste primato. Per il direttore dell'agenzia, l'italiano Antonio Costa, potrebbe diventare un vero e proprio 'narco-Stato'. 'Gli stati nei Caraibi, in America centrale e in Africa Occidentale cosi' come le regioni al confine con il Messico, sono tutti in mezzo al fuoco incrociato fra i piu' grandi produttori di coca, i paesi delle Ande, e i maggiori produttori, Nord America ed Europa'. Le coltivazioni di coca si trovano soprattutto in Colombia, Bolivia e Peru'. In Colombia la coltivazione e' cresciuta nel 2007 del 27% rispetto all'anno precedente: tuttavia la resa calante di queste colture fa si' che a quest'aumento della produzione non corrisponde anche quello della coltivazione. Il Peru' e' il Paese che produce piu' coca, con il 28% dell'intera produzione mondiale. La produzione dell'oppio si e' concentrata soprattutto in Afghanistan e Birmania. L'80 per cento delle coltivazioni si trova in cinque province meridionali dell'Afghanistan, tutte controllate dai Taleban. 'La resa piu' alta delle colture ha generato una notevole produzione a livello mondiale, doppia rispetto al 2005'. 'La lotta al narcotraffico e quella al terrorismo devono proseguire di pari passo' ha commentato il direttore Costa. La produzione di droga e' concentrata soprattutto nelle zone controllate da gruppi ribelli ai governi centrali: e' il caso delle Farc in Colombia e dei Taleban in Afghanistan. Riguardo alla Colombia, Costa sottolinea che 'in futuro, quando si arrivera' allo smantellamento delle Farc, sara' piu' facile controllare la situazione'. IL NARCOMARINO - Per il Messico è una novità assoluta, ma le rotte del narcotraffico dalla Colombia da tre anni almeno (risale al 2006 il primo sequestro delle autorità di Bogotà, ce ne sono stati altri otto) includono quelle sotto i mari. E il sottomarino artigianale intercettato due giorni fa a 320 chilometri dalle coste dello Stato di Oaxaca è solo una conferma: la cocaina viaggia verso il Nord America anche cosí. La vera 'sorpresa' è invece la difesa dell'equipaggio, che si professa non solo ignaro del carico ma anche costretto a trasportarlo. Il sottomarino intercettato dai radar e poi fermato una volta riemerso in superficie era carico di droga: coca, confermano le autorità senza specificare il quantitativo. Dieci metri di lunghezza, forma affusolata, torretta e parte superiore del natante dipinte di verde, anche per mimetizzarsi con le acque. Artigianale, ma corrispondente allo stesso progetto già noto all'anti-droga colombiana ma anche guatemalteca; oltre che alla Dea statunitense, almeno per conoscenza. I quattro uomini a bordo si sono arresi senza opporre resistenza. Hanno spiegato di essere partiti una settimana prima dal porto di Buenaventura, in Colombia, sostenendo di essere semplici pescatori del posto. Su quel sottomarino ci sono finiti perchè costretti: i narcos avevano assicurato ritorsioni sui loro familiari se si fossero opposti e "non sapevamo che cosa c'era a bordo perchè non lo abbiamo mai visto, era tutto sigillato", ha aggiunto Jose Felix Enriquez. 18-07-2008 Italia. Dipartimento antidroga sulla patente: si' all'alcool, no alle droghe Nonostante l'alcool causi il 30-50% degli incidenti stradali, si potra' berlo (basta non essere alcolizzati) ed ottenere ugualmente la patente. Tolleranza zero, invece, verso qualsiasi sostanza illegale. Bastera' anche uno spinello fumato mesi prima per fallire l'esame di idoneita' per la patente. Lo precisa il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza Consiglio dei Ministri, che chiede "la collaborazione di tutti". "La sperimentazione proposta -si spiega nella nota di Palazzo Chigi- punta a valutare scientificamente se introducendo test tossicologici al momento della richiesta della patente di guida, si possa ridurre il numero di persone che ottengono la patente di guida (sia di motocicli che di auto) e utilizzano sostanze stupefacenti o abusano di alcol. Il codice della strada prevede gia' che per ottenere tale abilitazione debbano sussistere tutte le condizioni mediche e psichiche che connotino una idoneita' alla guida e che queste debbano essere regolarmente certificate da personale medico abilitato a tale scopo. Nulla di sorprendente quindi se non che per rilasciare tale certificazione si vuole introdurre una maggior attenzione e rigore nel formulare tale giudizio di idoneita' utilizzando strumenti diagnostici, che gia' il medico potrebbe utilizzare se volesse approfondire dubbi o sospetti, anche tramite la commissione patenti". "Inoltre, che una persona che utilizza droghe o abusa di alcol, anche occasionalmente, possa essere definita 'non idonea' a condurre automezzi, crediamo sia fuori discussione stante le leggi attuali ma anche semplicemente il buon senso. L'utilita' dell'introduzione dell'uso di esami tossicologici al momento della visita di idoneita' alla guida non sta solo nell'individuare le persone positive ma anche e soprattutto nello scoraggiare anticipatamente quelle persone che usano, anche occasionalmente, droghe o abusano di alcol, a presentarsi a tali esami, senza aver interrotto prima di richiedere l'abilitazione alla guida tale comportamento a rischio per la propria ed altrui salute". "Per quanto riguarda l'avviso ai genitori di condizioni di rischio individuate dai sanitari in persone minorenni esso non solo e' opportuno ma doveroso nei confronti di chi esercita la potesta' genitoriale ed e' chiamato a provvedere obbligatoriamente provvedere alla tutela della salute dei figli. Il medico non potra' sottrarsi quindi, per i minorenni, dal comunicare ai loro genitori il rischio salute (sia fisica che psichica) che tali ragazzi corrono nell'usare droghe (anche occasionalmente) o nell'abusare di alcol". "Si specifica, inoltre, che questa iniziativa, di tipo sperimentale, andra' ad affiancarsi ad altre iniziative (gia' sperimentate con successo) di intensificare i controlli sulle strade pero' con metodiche piu' efficienti e sofisticate al fine di rendere piu' efficaci le azioni delle forze dell'ordine soprattutto nei controlli notturni. Ben vengano comunque tutti i contributi, anche quelli particolarmente critici per migliorare il protocollo di intervento", conclude la nota. 18-07-2008 Cina. Storie di guerra alla droga: vietato servire bevande ai neri durante le Olimpiadi Vietato servire da bere in alcune zone di Pechino a neri e mongoli. E' l'ultimo dei provvedimenti decisi dalle autorita' della capitale cinese - in quello che alcuni media definiscono come "furore" preolimpico - che interessa i locali pubblici intorno allo Stadio dei lavoratori, dove si terranno le partite di calcio. Secondo quanto riferisce il "South China Morning Post", il dipartimento di Sicurezza pubblica di Pechino ha fatto firmare ai gestori dei bar della zona un documento con il quale si impegnano a vietare l'accesso ai neri, associati al traffico di droga, e ai mongoli, considerati legati allo sfruttamento della prostituzione. "Sono venuti agenti in borghese del dipartimento della Sicurezza e mi hanno detto di non servire da bere a neri e mongoli", ha raccontato il gestore di un locale pubblico. 18-07-2008 Ue. Parlare col medico di famiglia riduce del 3% i fumatori Basta poco. Un breve colloquio di soli tre minuti tra medico di famiglia e assistito potrebbe diminuire del 3% il numero dei fumatori. E proprio il medico di famiglia deve essere il primo a dire addio alle sigarette per avere credibilita' di fronte al paziente. E' quanto emerge dal progetto PESCE (General Practitioners and the Economics of Smoking Cessation in Europe) finanziato dall'Unione europea, iniziativa di promozione e studio degli interventi di cessazione dal fumo, che da settembre 2006 a maggio 2008 ha visto la partecipazione di rappresentanti dei medici di medicina generale di 27 Paesi europei. "In Italia - spiega il dott. Giovanni Invernizzi, membro della Tobacco Control Unit dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano e responsabile del laboratorio di ricerca ambientale della Societa' Italiana di Medicina Generale (SIMG) - vi sono circa 10 milioni di fumatori, una persona su quattro tra quanti hanno superato i 14 anni. Altrettanti sono coloro che hanno smesso, ma solo una piccola parte grazie ai centri antifumo delle ASL. Anche se la decisione di smettere e' determinata da molteplici fattori (l'esempio di familiari e amici, la presenza di leggi sul fumo passivo, campagne antifumo), il ruolo del medico di famiglia e' centrale. Quest'ultimo nel corso di un anno incontra almeno l'80% dei propri pazienti. Il 'consiglio di minima' per favorire la cessazione, un breve colloquio di pochi minuti, potrebbe quindi essere indirizzato a molti fumatori proprio in occasione del contatto annuale con il medico. L'analisi effettuata con i dati del progetto PESCE dal dott. David Cohen dell'Universita' di Glamorgan (Galles) ha evidenziato che solo nel Regno Unito, con una riduzione del 3% dei fumatori grazie al 'consiglio di minima', si otterrebbe una diminuzione dell'incidenza di tumori polmonari, bronchite cronica ostruttiva e malattie cardiovascolari pari a 67.000 casi, con un totale di 17.000 morti evitate da oggi al 2030. Il beneficio in termini economici ammonterebbe, sempre per il solo Regno Unito, a un risparmio di 2,7 miliardi di euro". Le raccomandazioni del progetto, gia' recepite e discusse in seduta congiunta in febbraio a Barcellona, verranno sottoposte all'attenzione della Commissione Salute dell'Unione europea. 18-07-2008 Italia. Poretti (Pd): test antidroga per la patente? Un'idiozia "Il sottosegretario Carlo Giovanardi ha annunciato l'avvio di una sperimentazione per sottoporre a test tossicologici e alcolemici tutti coloro che fanno richiesta di patentino e patente di guida. E' una vera e propria idiozia di dubbia legalità": lo sostiene la senatrice radicale Donatella Poretti (Pd). "Un esame fatto prima del conseguimento della patente è inutile", afferma Poretti in un comunicato. In secondo luogo, "l'Italia risulta ultimo Paese europeo nel periodo 2003-2006 per controlli stradali con il solo 3% della popolazione sottoposta ai test alcolemici presso check-points della polizia stradale almeno una volta, e solo l'1% sottoposto ai test piú di una volta", mentre "il Governo ha tagliato i fondi per le Forze dell'Ordine con il Decreto fiscale, riducendo quindi i fondi che dovrebbero essere destinati ad un maggiore controllo delle strade". Secondo Poretti, poi, "a seconda dell'esame impiegato, si rischia di negare la patente ad una persona che ha fumato un solo spinello un mese prima, dandola invece all'alcolizzato che cessa di bere qualche ora prima dell'esame". Infine, "questo provvedimento è illegittimo", afferma la senatrice radicale. "La legge europea ed italiana sancisce il divieto di rilascio della patente di guida a chi e' dipendente o chi fa uso continuato ed abituale di sostanze psicotrope, e non certo al consumatore occasionale". "Per questo col senatore Marco Perduca, ho rivolto un'interrogazione alla Presidenza del Consiglio per avere chiarimenti sulla base legislativa di questa iniziativa. Soprattutto, chiedo al Governo cosa intenda fare per raggiungere i livelli europei per quanto riguarda i controlli stradali con etilometro e test tossicologici, l'unico vero strumento di prevenzione e riduzione degli incidenti stradali". QUi il testo dell'interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=174 19-07-2008 Spagna. 100 kg di droga rubati alla polizia di Siviglia La polizia della citta' spagnola di Siviglia e' in grande imbarazzo. Piu' di cento chili di droga sono stati rubati da un edificio di polizia e sostituiti da un uguale quantitativo di talco. A darne notizia all'Afp e' il segretario generale dell'Unione Polizia, Manuel Espino. La droga rubata, il 95 per cento della cocaina sequestrata dalla polizia, ha un valore pari 5 milioni di euro sul mercato nero. Il segretario ha precisato che non ci sono segni di effrazione nei cancelli dell'edificio facendo dedurre che il furto sia stato probabilmente compiuto ad opera di visitatori regolari o per mano degli stessi agenti di polizia. La polizia di Siviglia ha, tuttavia, confermato che i narcotici 'sono andati perduti' e che il dipartimento che si occupa degli affari interni ha avviato un'indagine. 'Conduciamo sempre delle analisi finali delle sostanze sequestrate prima che queste vengano distrutte. Questi esami hanno rivelato che le sostanze non erano droghe bensi' materiale innocuo del tutto simile alla droga, come il talco', ha dichiarato Espino precisando che il furto e' stato compiuto prima che la polizia procedesse alla distruzione delle sostanze stupefacenti. 19-07-2008 Italia. Giovanardi: finite le ideologie, siamo tutti proibizionisti. Fed. comunita': bravo, vai, sei grande! 'E' superata la polemica ideologica' con le comunita' terapeutiche sulla legge Fini-Giovanardi. La 'legge e' stata digerita e si e' preso atto che e' una buona legge'. A parlare e' uno dei due firmatari della normativa contro la tossicodipendenza, Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del consiglio e responsabile del Dipartimento nazionale antidroghe, che ha incontrato a Roma le stesse comunita' per una ricognizione delle criticita' del sistema. Dal confronto, 'ho preso atto con grande soddisfazione che i paletti che abbiamo introdotto, ossia che drogarsi non e' un diritto ma un illecito e che le misure per il tossicodipendente sono finalizzate al recupero e non sulla cronicizzazione, sono ampiamente condivise dagli operatori. Questo dimostra che le polemiche che hanno accompagnato la nascita dela legge erano infondate. Qui oggi, fra le tante comunita' che abbiamo ascoltato, solo il Cnca ha sollevato qualche critica. Tutti gli altri, hanno posto questioni concrete con la voglia di contribuire al miglioramento del sistema'. In particolare, e' emersa la necessita' di rendere piu' virtuoso il rapporto pubblico-privato e di superare le disuguaglianze dei servizi a livello regionale. Giovanardi ha annunciato che a breve si incontrera' con la Conferenza stato-regioni per un approfondimento sul tema. FEDERAZIONE COMUNITA' CHIEDE PIU' SOLDI E POTERE - La Federazione delle Comunita' Terapeutiche ritiene 'fondamentale che il nuovo Dipartimento nazionale assuma un ruolo di cerniera tra le diverse conoscenze, esperienze tecniche e le scelte politiche del Governo'. E' quanto afferma la Fict al termine della riunione con il Sottosegretario Carlo Giovanardi. Tra le richieste della Fict, 'l'integrazione dei servizi' che deve avvenire in un'ottica simmetrica con il passaggio da Enti Ausiliari a Enti Accreditati, evitando competizioni inutili tra pubblico e privato. Chiesta anche una 'omogeneita' di trattamento su base nazionale': molte Regioni, circa la meta', non hanno ancora applicato gli Atti di Intesa Stato Regioni ed esiste una notevole differenza negli investimenti sui servizi Per quanto riguarda le risorse economiche, secondo la Fict si assiste, anno dopo anno, al depauperamento dei fondi (l'Italia investe nel settore la meta' di quanto stanziato dagli altri paesi della UE) sia in personale per i servizi. La Fict ha proposto, tra l'altro, un coordinamento forte tra il il Governo Centrale e quello locale delle Regioni; il ripristino del fondo Nazionale per la lotta alla droga, separato per le Dipendenze; di impegnare le Regioni ad uno stanziamento per le dipendenze pari almeno all' 1,5% del fondo sanitario di loro competenza; di costituire un Osservatorio Nazionale sulla droga che permetta una lettura omogenea e coordinata con quella delle Regioni. Oltre ad un maggiore ruolo per se', la Federazione spiega che tutte le droghe sono pesanti. Nessuna critica e' stata mossa nei confronti della legge Fini-Giovanardi. TICKET NEI SERT? PER GIOVANARDI E' IDEA INTERESSANTE - Un contributo economico ai Sert da parte delle famiglie piu' abbienti per le prestazioni ricevute dai congiunti. E' una delle proposte avanzate da alcune comunita' terapeutiche. Questa sorta di ticket, che nelle intenzioni dei sostenitori, dovrebbe essere applicato solo alle famiglie benestanti ed ovviare alla limitazione dei posti e quindi ad evitare di penalizzare chi ha meno possibilita' economiche, e' stato definito uno 'spunto interessante' da Giovanardi. 'E' uno dei tanti argomenti che sono emersi oggi e sul quale va fatta una riflessione. Ma - ha precisato - non e' l'unico'. Il sottosegretario ha segnalato che, ad esempio, in Brasile chi ricorre al servizio pubblico per la tossicodipendenza paga regolarmente il proprio contributo. 19-07-2008 Brasile. Guerra alla droga: raid della polizia, otto morti Almeno otto persone sono state uccise dalla polizia brasiliana in un raid contro alcuni trafficanti di droga effettuato ieri in una 'favela' di Rio de Janeiro. Un portavoce ha detto che al loro arrivo nell'area di Minha Deusa (Mia dea), gli agenti sono stati accolti a colpi di arma da fuoco. Nell'operazione, che secondo l'agenzia Globo ha provocato almeno 10 morti, la polizia ha sequestrato armi automatiche, granate, stupefacenti e cinque auto rubate. L'operazione dara' probabilmente luogo a nuove polemiche dopo le accuse di un uso spregiudicato della forza piu' volte contestato alla polizia di Rio. Nei giorni scorsi, sempre a Rio, un venditore ambulante e un automobilista sono stati uccisi in un'altra operazione di polizia condotta secondo la stampa in modo approssimativo. Il mese scorso un bambino di tre anni venne colpito a morte da due agenti che avevano erroneamente sparato contro l'auto su cui il piccolo era assieme alla madre. 20-07-2008 Germania. La cannabis efficace contro la ADHD La somministrazione orale di dronabinolo, cioè di THC sintetico in capsule, allieva i sintomi del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività. E' quanto risulta da uno studio pubblicato dall'IACM (International Association for Cannabis as Medicine), che ha sede ad Heidelberg. Secondo l'associazione internazionale per la cannabis terapeutica, che si basa su uno studio dell'Universita' di Heidelberg pubblicato sulla rivista scientifica Archives of Criminology, fumare marijuana migliora nettamente le condizioni di chi è affetto dalla ADHD, riportando verso la normalità molte attività mentali. 20-07-2008 Italia. Tutti i componenti della cannabis antidolorifici migliori dei singoli Presto saranno pubblicati nella Phytotherapy Research i dati della ricerca che rivelano che l'estratto della pianta di cannabis da' migliore sollievo ai dolori rispetto a quello fornito dai singoli componenti della pianta. Per i ricercatori dell'universita' di Milano, Dipartimento di farmacologia, sugli esperimenti compiuti su cavie l'efficacia dell'intera pianta si e' rivelata maggiore. La somministrazione dei THC o CBD da' minore effetto di quella dei componenti cannabinoidi multipli, insieme. Due ricerche, autonome, hanno rivelato che l'inalazione della cannabis riduce significativamente il dolore provocato dall'Hiv, o quello delle lesioni al midollo spinale. 20-07-2008 Italia. Campania. Polizia stradale sperimenta nuovo test antidroga Ci sara' anche un nuovo strumento per il test antidroga nella dotazione della polizia stradale che ieri notte ha effettuato un' operazione dimostrativa in costiera sorrentina ed amalfitana nell' ambito della campagna di prevenzione nazionale 'Guido con prudenza', organizzata con la Fondazione Ania ed il Silb, associazione dei gestori di locali notturni. Il kit antidroga, attualmente in fase di sperimentazione, e' il 'Cozart Rapiscan'. Si tratta di un bastoncino simile ad un cotton fioc, che attraverso la saliva produce una reazione chimica in grado di accertare l' assunzione di sei diversi tipi di sostanze stupefacenti. Gli automobilisti risultati positivi al test saranno sottoposti subito dopo ad un esame del sangue in un' ambulanza del 118 ed in caso di conferma subiranno il ritiro della patente per 10 giorni a scopo cautelativo. L' articolo 187 del codice della strada (guida in stato di alterazione per assunzione di droga) prevede per chi guida sotto l' effetto di droghe l' arresto da tre mesi ad un anno, la sospensione della patente da sei mesi ad un anno ed una multa da 1500 a seimila euro. 21-07-2008 Italia. Muore dopo assunzione alcool-ecstasy Una festa in spiaggia ieri al Lido di Venezia si e' trasformata in tragedia per una sedicenne di Rovigo, morta stasera dopo una giornata di coma. La ragazza aveva assunto Mdma, quattro innocue lettere dietro le quali si nasconde il micidiale principio attivo dell'ecstasy. La giovane studentessa, Nicole Pasetto, di Rovigo, descritta come una ragazza bravissima e studiosa, l'avrebbe assunto puro, presumibilmente insieme ad alcolici, in compagnia di due coetanee, mentre assisteva dalla spiaggia dei 'Murazzi', agli Alberoni, ai fuochi d'artificio della Festa del Redentore. Domani la procura disporra' l'autopsia e, se l'esame confermera' che la morte della ragazza e' stata determinata dall'ecstasy, sara' ipotizzato il reato di omicidio colposo. 'E' una vicenda che va chiarita in tutti i suoi aspetti': ha detto il sostituto procuratore della Repubblica di Venezia, Lucia D'Alessandro. Quella che doveva essere una notte di spensieratezza - in ossequio ad un rito che da decenni in laguna prevede che il sabato notte, dopo le luci artificiali sparate nel cielo per il Redentore, si attenda sulla battigia l'arrivo dell'alba per un bagno in mare collettivo - e' diventato un incubo per tre ragazze, una delle quali, Nicole, e' spirata all'ospedale di Dolo. Gia' al suo arrivo le sue condizioni venivano date per disperate dai sanitari. Dopo aver pianto per ore, distrutti, davanti alla camera del reparto di rianimazione del nosocomio nel quale era ricoverata la figlia, in attesa di una parola di speranza da parte dei sanitari, alla notizia della sua morte i genitori della sedicenne si sono subito allontanati dall'ospedale. Il padre, impiegato, si e' limitato a dire ai giornalisti: 'non ho voglia di parlare, cercate di capire, siamo distrutti'. Le due amiche della giovane, anch'esse residenti nel capoluogo polesano, ancora confuse, agli uomini della questura sono state in grado, per ora, di fornire solo un quadro frammentario e lacunoso dell'accaduto. Pochi i dati certi: i poliziotti sono stati fatti intervenire sulla spiaggia poco dopo le 4 del mattino, mentre la ragazza piu' grave, dopo un breve transito all'ospedale del Lido e il rifiuto ad ospitarle a Mestre per carenza di letti, era gia' arrivata nel nosocomio di Dolo. Quando gli agenti sono arrivati sulla spiaggia non c'era piu' traccia dei 1500 ragazzi che, almeno fino alle 3, ora presumibile del malore della ragazza, affollavano quel tratto di costa, ballando e bevendo. E neppure i tre camion, due per la musica techno sparata a tutto volume e uno per le bibite, che alcuni testimoni confermano fossero presenti alla festa. Un numero cosi' consistente di ragazzi e la presenza della musica techno sembrano indicare che l'incontro fosse un evento a meta' strada tra una festa tra amici e un rave party. Difficile pensare che solo la casualita' abbia fatto confluire tanti giovani pronti a divertirsi ad ogni costo in un angolo cosi' isolato della spiaggia del Lido, peraltro piu' avvezza alle sonnacchiose vacanze della Venezia-bene o, al massimo, rassegnata al breve brivido di mondanita' della Mostra del Cinema. Sulla personalita' delle tre ragazze gli investigatori mantengono il piu' stretto riserbo: sembrano siano giovani senza particolari problemi, studentesse di istituto superiore, forse in vacanza balneare con le famiglie a Sottomarina. Di sicuro, dicono gli agenti, le due ragazze non si sono rese conto delle condizioni disperate in cui versava Nicole. Su chi abbia fornito alle tre la droga esiste solo una indicazione sommaria: e' un ragazzo che le tre non conoscevano. Dopo aver acquistato l'ecstasy e averlo mescolato ad una bibita, le giovani si sono divise, frequentando compagnie diverse. Sarebbe stato uno dei partecipanti alla festa a notare che la giovane rodigina stava male e a dare l'allarme. (Ansa) GIOVANARDI SPERA - La sedicenne veneziana morta per aver assunto una pasticca di ecstasy ha fatto una 'morte terribile. Le sostanze ingerite hanno avuto effetti devastanti sul suo corpo. Speriamo sia l'ultima di queste morti'. E' cosi' che Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega alla lotta alle tossicodipendenze, commenta la drammatica storia ed annuncia: 'dovremo moltiplicare gli sforzi per mettere in guardia i giovani e i giovanissimi sugli effetti di queste sostanze'. Per l'intera giornata il sottosegretario e' stato in contatto con la questura e la prefettura locali per avere notizie sulla vicenda e sulla sedicenne. 'Dobbiamo far capire - aggiunge - che la chimera della trasgressione e dello sballo puo' avere effetti devastanti per la salute, che puo' portare alla morte. C'e' da sperare che sia l'ultimo episodio di questo tipo. Una morte che ha trasformato una festa popolare in una tragedia'. I numeri parlano chiaro e dalle statistiche sulle morti causate dall'assunzione di droghe sintetiche si evince che in media, nel 2007, sono stati 589 i morti, la maggior parte di questi ancora adolescenti, primo killer l'ecstasy. Una ragazza di sedici anni muore a causa di una pasticca di ecstasy e non e' la prima volta che ci troviamo di fronte a tragedie di questo calibro. La maglia nera per il numero di morti va alla Campania (112), seguita da Lazio (105), Lombardia (55), Emilia Romagna (47). Questo e' l'allarme lanciato da Codici, il centro per i diritti del cittadino. Ma per "drogarsi" non serve andare solo ai rave party, basta navigare su internet o andare presso gli smart shop , ovvero i rivenditori delle smart drugs le cosiddette droghe furbe perche' fuori dalle tabelle legislative sugli stupefacenti, pertanto, acquistabili liberamente, ma non per questo poco pericolose. "Il pericolo - commenta la dottoressa Monia Napolitano, Sociologa del Codici - e' che la facilita' con cui si reperiscono tali sostanze induce molti a ideare in piena 'legalita', sulla base di conoscenze del tutto empiriche e con l'aiuto di laboratori 'fai da te', mix altamente nocivi alla salute dei cittadini". Basta un semplice click in rete per catapultare in un mondo parallelo in cui giovani navigatori si scambiano informazioni su sostanze, erbe e sulle modalita' di preparazione degli stessi (dosaggi, i modi di assunzione etc.). Inoltre, attraverso l'E-commerce e' possibile reperire una vasta gamma di prodotti a prezzi molto concorrenziali e il cliente che sente piu' tutelata la propria privacy e' portato ad acquistare le sostanze in oggetto nella segretezza, non conoscendo i margini di legalita' da rispettare. "In Italia - continua la Noapolitano - ci sono circa un centinaio di smart shop e data la pericolosita' del fenomeno lo stesso governo ha annunciato che inserira' nel Disegno di legge sulla sicurezza, due misure che punteranno a bloccare la diffusione tra i giovani delle cosiddette 'smart drug'. Pertanto, il Codici - dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici - invita il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla lotta alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi, di predisporre al piu' presto misure concrete contro l'uso di sostanze psicotrope, un giro di vite presso i rivenditori per verificare se vengono ideati 'fuori dal controllo' mix nocivi alla salute pubblica e invitiamo il ministero della Salute ad avviare nuove campagne di prevenzione contro l'uso di sostanze psicotrope e sulla pericolosita' di alcune 'smart drugs', al fine di rendere le giovani generazioni piu' responsabili e consapevoli". "Mi appello al ministro dell'Interno affinch‚ con l'intervento delle forze dell'ordine impedisca questi ritrovi illegali, notti ed interi giorni di follia, e perch‚ la tragedia di Venezia sia veramente l'ultima". È l'appello lanciato da Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, per porre fine al fenomeno dei rave parties, ultimo dei quali ha visto la morte di una ragazza di sedici anni. "L'assenza di controlli - spiega in una nota Gasparri - il mix troppo spesso fatale di musica ad alto volume, alcool e droghe sintetiche che sono tra le caratteristiche principali dei rave party si stanno troppo spesso trasformando in una tragedia alla quale va posto subito fine". "Non è la prima volta che leggiamo o vediamo immagini raccapriccianti di ragazzi intontiti dal cosiddetto 'sballo'. E non è la prima volta che ritrovi di questo tipo finiscono in maniera drammatica". Gasparri ribadisce che "va subito posto fine a queste feste non autorizzate, che bruciano la mente e spesso condannano alla morte". Dopo la morte della ragazza sedicenne a Venezia in seguito all'ingestione di una pasticca di ecstasy, i radicali propongono l'adozione del 'pill test', l'analisi legale e gratuita delle pasticche detenute dai consumatori da parte di operatori del servizio sanitario, 'come accade in Olanda'. Secondo Antonella Casu, segretaria dei Radicali Italiani e Giulio Manfredi, della giunta di segreteria Ri, 'il ministro Carlo Giovanardi dimostra tutta la sua ipocrisia; egli e' perfettamente consapevole che vi saranno altre morti finche' continuera' ad essere probito in Italia il 'pill test', l'analisi legale e gratuita delle pasticche detenute dai consumatori da parte di operatori del servizio sanitario, come accade in Olanda; finche' non si affrontera' finalmente il problema della regolamentazione di tutte le sostanze oggi illegali'. 'Dal prof. Serpelloni, i cui attestati scientifici e la cui esperienza sul campo sono fuori discussione, ci saremmo aspettati dichiarazioni meno banali; sicuramente il 'pill test' non e' la soluzione per tutti i casi, sicuramente ogni persona e' un caso a se', ma qui stiamo parlando di introdurre una misura di 'riduzione del danno' provocato in minima parte dalle sostanze e per la restante parte da quel regime proibizionista che le consegna nelle mani della criminalita' e con esse consegna a spacciatori e mafie le vite di centinaia di migliaia di cittadini italiani'. 'Il prof. Serpelloni lamenta il fatto che gli operatori sono 'sempre un passo indietro rispetto a quelli che queste sostanze le producono e le trafficano'. Introducendo il 'pill test' -concludono i due esponenti radicali- (e' possibile farlo, in via sperimentale, anche con l'attuale legislazione), si farebbe un piccolo passo in avanti'. 21-07-2008 Italia. Fuma contro il dolore. Arrestato: si suicida Lei era sdraiata sul sedile destro reclinabile della vecchia Fiat 126, lui per terra poco lontano dalla vettura, probabilmente nel tardivo tentativo di scampare alla morte che aveva scelto per sè e la compagna. È morta avvelenata dai fumi di scarico dell'auto, convogliati nell'abitacolo con un tubo nel chiuso di un garage di un casolare ottocentesco, una coppia di conviventi agli arresti domiciliari per la detenzione di oltre tre chili di marijuana. Giuseppe Mercuri, di 59 anni, un possidente terriero di Sannicola, e la sua convivente, la cittadina francese Sophie Chaffurin, di 43, erano stati arrestati lo scorso 13 luglio. I carabinieri della Compagnia di Gallipoli avevano trovato nella loro tenuta, in località "La Guardia", la grossa partita di marijuana: una metà nascosta nel camino, il resto sepolto in giardino. Continua... http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77306 ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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