====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 21-11-2006 al 27-11-2006 n.48/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Cala il prezzo delle droghe illegali. Un grido d'allarme sulle politiche sbagliate - Messico. Giurista: legalizzare le droghe e' modo concreto per combattere violenza e narcotraffico NOTIZIE - Canada. Ontario. Conferenza sull'allarmante consumo della marijuana nelle scuole - Canada. Aumento tra i tossicodipendenti del consumo di medicinali - Vaticano. Barragan al ministro Turco: non si combatte la droga con la droga - Italia. San Patrignano si fa pubblicita' sulla Rai - Italia. Cassazione: nessun beneficio per tossicodipendenti recidivi - Portogallo. Frattini: sugli stupefacenti, azione "continua e concertata" - Italia. Testo integrale dell'intervento del ministro Turco alla Camera sulle quantita' di cannabis - Italia. Perugia. Sindaco: troppi morti per overdose nella mia citta' - Italia. Radicali: Ferrero rettifichi il decreto sugli ex-detenuti tossicodipendenti - Ue. Osservatorio: mai prezzi delle droghe cosi' bassi - Italia. Ferrero incontra i 51 parlamentari dell'Unione contrari al decreto Turco sulla cannabis - Italia. Imputato fuma spinello in tribunale - Italia. Perugia. Opposizione: sulle overdosi il sindaco scopre l'acqua calda - Italia. Arezzo Wave diventa Italia Wave. Si svolgera' a Firenze - Italia. 53 senatori dell'Ulivo: niente carcere per un grammo di cannabis - Austria. Piu' consumatori, piu' morti per droga - Uruguay. Manifestazione pro legalizzazione della marijuana - Italia. Perugia. Dopo allarme del sindaco scatta operazione antidroga della Polizia - Messico. Morto Blancornelas, giornalista simbolo contro il traffico di droga - Italia. Fini: il decreto Turco sulla cannabis non passera' in Parlamento - Gb. Alta carica della polizia sostiene la fine del proibizionismo sull'eroina - Italia. Al via processo per morte durante disintossicazione - GB. A carico dei contribuenti 44 mila sterline per ogni tossicodipendente - Italia. La Margherita dell'Emilia Romagna contro il carcere per i piccoli quantitativi - Italia. La "denuncia/scoperta" di Luigi Camilloni - Afghanistan. Bush chiede a Karzai maggiore impegno nella lotta alla droga - Italia. Ferrero: Governo eliminera' tabelle sulle droghe - Italia. Boato, Agnoletto e Corleone: cambiare la legge Fini-Giovanardi ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 5 morti - 178 arresti - 534,729 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 289,067 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 245,662 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 46 piante di cannabis - 190 giorni di detenzione ARTICOLI 23-11-2006 Cala il prezzo delle droghe illegali. Un grido d'allarme sulle politiche sbagliate I dati dello studio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), diffusi oggi a Bruxelles nella relazione annuale 2006, se li si vuole leggere scevri da ideologie, sono un grido d'allarme: le politiche fino ad oggi adottate hanno dato risultati contrari alle aspettative, cioe' il divieto e la punizione hanno foraggiato il mercato e fatto aumentare i consumatori. I prezzi della resina di cannabis scesi del 19% (-12% per la foglia), -22% per la cocaina, -45% per l'eroina, -20% anfetamine e -47% ecstasy. Il calo dei prezzi vuol dire che la "roba" che circola e' tanta e che sono tante le delinquenze che la gestiscono. La regola che la concorrenza fa circolare piu' merce e abbassare i prezzi vale anche nel mercato clandestino. Da cio' ne deduciamo come i consumatori siano in aumento, e non solo che le medesime persone consumino piu' di prima. Deduzione supportata dai numeri dei rapporti che a livello mondiale vengono resi noti. Se uno degli obbiettivi delle politiche punizioniste era quello di far aumentare i prezzi e rendere meno disponibili gli stupefacenti, questo e' l'ennesimo segnale del fallimento. L'illegalita' di queste sostanze che le persone vogliono e consumano (e percio' esiste il mercato) sta continuando a provocare un doppio danno: individuale e socio-politico-economico. Nel primo caso -il danno individuale- i consumatori sono privati di uno degli elementi fondamentali per essere consapevoli di cio' che fanno: l'informazione. Quando le sostanze sono illegali, l'informazione e' ad un solo canale: quello contrario all'uso. Le uniche notizie dissonanti, quelle favorevoli, vengono infatti dalla clandestinita' e/o da un "fai da te" senza alcun riferimento se non la consapevolezza (quando c'e') di avere a che fare con il proibito. Nel secondo caso -il danno socio-politico-economico- e' il costo che tutti (consumatori e non) pagano con l'impegno di Societa', Stato ed Erario per contrastare il fenomeno col divieto: ospedali, forze di polizia, giustizia, amministrazioni, etc. che vi dedicano parte del loro tempo e del loro denaro. Sempre scevra da ideologie, non posso che evidenziare come il perseverare con queste politiche non puo' che aumentare i danni. Il tentativo di fare il contrario dovrebbe essere esperito. Forse in questa direzione vanno i cambiamenti che il ministro della Salute, Livia Turco, ha fatto nei giorni scorsi alle tabelle sulle dosi minime. Ma sarebbe sbagliato credere che queste tabelle siano di per se' la novita', perche' rappresentano solo il tentativo di farsi meno male con le attuali leggi punizioniste. Il nocciolo del problema e' piu' in la', nella legalizzazione. Verso cui dobbiamo operare per cercare di stroncare il doppio danno. Donatella Poretti 26-11-2006 Messico. Giurista: legalizzare le droghe e' modo concreto per combattere violenza e narcotraffico Luis de la Barreda Solorzano, professore di Diritto Penale e direttore dell'Instituto Ciudadano de Estudios Sobre la Inseguridad, ha spiegato al giornale Cronica che "la legalizzazione multinazionale e sistematica delle droghe" sarebbe un modo concreto di combattere, sia le organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti, sia la violenza che le caratterizza, poiche' con i loro traffici fomentano l'illegalita'. Se si legalizzassero le droghe, cesserebbe il narcotraffico. Certo, contemporaneamente sarebbe importante che lo Stato creasse delle cliniche dove qualunque tossicodipendente potesse ricevere un aiuto; ma intanto il traffico di droghe smetterebbe d'essere un affare e non esisterebbe piu' come attivita' delittuosa. Il criminologo ha poi proseguito spiegando che i secoli XX e XXI si caratterizzano per i progressi nella chimica, cosi' che le sostanze definite "illecite" sono alla portata di chiunque, ed e' praticamente impossibile che non diventino oggetto di traffico illecito. Mentre sarebbe molto piu' facile controllarle attraverso la legalizzazione, giacche' "l'esperienza di tutto il mondo indica che non esiste un solo caso, uno solo, in cui si sia riusciti a sconfiggere il narcotraffico per via poliziesca". La forza delle droghe tra i giovani, ha poi spiegato, deriva dal fascino della cosa proibita, che permette di fuggire dalla realta'; essi ascoltano non solo chi gli promette il paradiso, ma anche coloro che promettono un inferno divertente. Luis de la Barreda ricorda che le droghe hanno accompagnato l'essere umano da sempre, fin dall'antichita' piu' remota, e che l'uomo ne ha sempre fatto uso; percio' e' assurdo pensare che possano scomparire proprio nel periodo storico in cui e' piu' facile procurarsele. "Bisogna convivere con loro, senza proibizioni puritane, ma con l'informazione responsabile sulle conseguenze del loro uso. Le morti per droga si sono verificate solo dopo che e' iniziata la proibizione, non prima. La proibizione ha causato morti, piu' di quando non era ancora un reato. Ha generato corruzione, ha creato una superstruttura del crimine organizzato, ha distrutto famiglie e intere regioni, come pure l'economia di quelle zone". Secondo l'ex ombudsman, la legalizzazione dovrebbe essere decisa da tutti i Paesi colpiti dal fenomeno; nel caso specifico del Messico, andrebbe fatta coordinandosi con gli Stati Uniti, altrimenti le conseguenze economiche per il Paese sarebbero considerevoli. Ancora: il narcotraffico produce un tipo di delinquenza difficilmente controllabile e anche molte morti, non solo in conseguenza della "resa dei conti" tra bande, ma anche perche' i tossici assumono spesso droga d'infima qualita', adulterata, dalle conseguenze letali; la legalizzazione sarebbe un enorme vantaggio anche da questo punto di vista. Luis de la Barreda ha sottolineato che nei colloqui privati con funzionari degli Stati Uniti, quest'ultimi si dimostrano favorevoli alla legalizzazione delle droghe "ma non lo dicono pubblicamente per non perdere voti, poiche' gli elettori sono molto puritani; pero', nelle conversazioni private essi riconoscono che fino a che certe sostanze saranno proibite, il loro commercio e la falsificazione un affare lucroso, il problema della droga continuera' ad essere irrisolvibile". Infine, tornando al problema dei tossici, ha ribadito che la legalizzazione si deve accompagnare con la disintossicazione, con programmi di supporto psicologico e psichiatrico, giacche' e' provato che non e' aumentando la polizia o arrestando i leader dei cartelli che si rimedia. L'ultimo aspetto riguarda le campagne d'informazione e i progetti educativi fin dalla scuola primaria, per informare bambini e ragazzi sulle conseguenze delle droghe, "sostanze che dovrebbero essere regolamentate e somministrate sotto stretto controllo della Secretaria de Salud". Rosa a Marca -------------------------------------- NOTIZIE 21-11-2006 Canada. Ontario. Conferenza sull'allarmante consumo della marijuana nelle scuole Quasi uno su quattro studenti delle scuole superiori ha provato lo scorso anno la marijuana, arrivando al 46% tra i 15-16enni. Il "Centre Centre for Addiction and Mental Health" (CAMH) con il "Champlain Addiction Coordinating Body" e l'"Ottawa Integrated Drugs & Addictions Strategy" hanno organizzato una conferenza per studiare questo fenomeno. "La marijuana e' la droga piu' comune tra i giovanissimi . Occorre una risposta dal Governo e dalle famiglie per risolvere efficacemente questo problema che tocca le nostre comunita'" ha dichiarato Paul Welsh, tra gli organizzatori della conferenza. Nelle scuole dell'Ontario la marijuana segue l'alcol per quanto riguarda i consumi, ma precede il tabacco. 21-11-2006 Canada. Aumento tra i tossicodipendenti del consumo di medicinali Secondo una nuova ricerca pubblicata nel "Canadian Medical Association Journal", i tossicodipendenti abusano maggiormente di medicinali. Gli eroinomani si stanno rivolgendo agli oppiacei o alle medicine (regolarmente prescritte) come l'Oxycontin, il Percocet e la morfina. "La velocita' di questo cambiamento e' sorprendente" ha dichiarato il dottor Benedikt Fisher, autore della ricerca e ricercatore presso il "Centre for Addictions Research" in British Columbia. Nella ricerca sono stati esaminati centinaia di consumatori abituali di oppiacei dal 2001 al 2005, tracciandone un profilo sociale e medico. I ricercatori hanno focalizzato l'attenzione nel 2001 su 679 tossicodipendenti, seguendo circa il 60% di essi fino al 2005. Lo studio e' stato condotto nelle piu' grandi citta' del Paese, tra le quali: Edmonton, Toronto, Montreal, Quebec, Fredericton e Saint John. I ricercatori sono rimasti sorpresi dalla costante diminuzione del consumo di eroina. Vancouver e Montreal sono state le uniche citta' con un consumo abituale di oppiacei tra i partecipanti. In altre citta' l'eroina e' quasi assente, cosi' come e' diminuito il consumo di crack e cocaina. Il trend e', al contrario, un aumento del consumo di medicinali regolarmente prescritti, e come ha aggiunto il dottor Fisher: "Poco e' stato fatto circa l'elevata disponibilita' di Oxycontin, morfina e altri oppiacei nelle farmacie. Di fatto, sono sostanze facilmente raggiungibili dai tossicodipendenti". 21-11-2006 Vaticano. Barragan al ministro Turco: non si combatte la droga con la droga "Diceva Giovanni Paolo II: la droga non si vince con la droga. E io faccio mie le sue parole". È questo il commento del cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, alla domanda di Apcom su cosa pensi del provvedimento del ministro della Salute, Livia Turco, di innalzare i quantitativi massimi di cannabis detenibili a uso personale. COMMENTI "'La droga non si vince con la droga'. Lo ha detto Giovanni Paolo II e, ricordandolo e citandolo, lo ha ribadito il Cardinale Javier Lozano Barragan, nella sua autorevole veste di presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute". E' quanto dichiara Maurizio Gasparri, che prosegue sostenendo che "la Chiesa, quindi, condanna le scelte scellerate di Livia Turco che, raddoppiando le tabelle riguardanti i principi attivi di cannabis, ha inviato alla societa' italiana ed in particolare ai giovani un messaggio assurdo: drogatevi, drogatevi di piu', perche' tanto non fa male". "Le cose non stanno cosi'. Ed insieme a tanti italiani, a tante comunita', a tante famiglie, a tanti operatori laici e cattolici ed alle massime autorita' della Chiesa- conclude- chiediamo l'immediato ritiro della nuova tabella pro-droga della Turco". 21-11-2006 Italia. San Patrignano si fa pubblicita' sulla Rai In programmazione da domani sulle reti Rai (12 passaggi) il nuovo filmato istituzionale della Comunita' di San Patrignano, realizzato 'pro bono' dall'agenzia di comunicazione Armando Testa e prodotto da Film Master. Lo spot, realizzato da un'idea di German Silva e diretto da Cosimo Alema', vuol mettere in evidenza l'impegno di San Patrignano, sensibilizzando l'opinione pubblica a sostenere la comunita'. 'San Patrignano -si legge in una nota della comunita' - ha accolto, dalla sua fondazione, oltre 20 mila ragazze e ragazzi con problemi di emarginazione e tossicodipendenza, offrendo loro una casa, l'assistenza sanitaria e legale, la possibilita' di studiare, una solida formazione professionale, la possibilita' di cambiare vita e di reinserirsi a pieno titolo nella societa'. Il tutto senza fare alcuna discriminazione ideologica, sociale, religiosa e in modo completamente gratuito, cioe' non accettando rette ne' contributi economici dalle persone che svolgono il percorso, le loro famiglie e lo Stato'. I fondi necessari al mantenimento dei ragazzi, al fabbisogno e alle strutture derivano - spiega San Patrignano - per circa il 50%, dalle attivita' e dai beni e servizi realizzati secondo il principio dell'autogestione e, per il restante 50%, da donazioni e contributi di privati ed aziende che condividono gli obiettivi umani e sociali della comunita'. 'Si tratta di contributi estremamente importanti - conclude la comunita' - per accrescere le possibilita' di accoglienza e migliorare la qualita' e quantita' dei servizi offerti ai ragazzi accolti. L'efficacia del percorso educativo di San Patrignano e' monitorata, da circa quindici anni, da istituzioni indipendenti come le Universita' di Bologna, Pavia ed Urbino. Ad esse si devono ricerche sociologiche e tossicologiche (analisi del capello) su campioni significativi di ex ospiti della comunita', che fissano in una quota superiore al 70 per cento le persone totalmente libere dalla droga dopo aver concluso il percorso di recupero e reinserimento sociale'. 21-11-2006 Italia. Cassazione: nessun beneficio per tossicodipendenti recidivi Nessun beneficio a chi fa abitualmente uso di sostanze stupefacenti e rifiuta di sottoporsi a terapia per uscire dal tunnel. Lo sottolinea la Cassazione, accogliendo il ricorso del Procuratore generale presso il Tribunale di sorveglianza di Potenza che si era opposto alla concessione della misura alternativa dell'affidamento in prova ad un 44enne Mario E., in relazione alla pena di sette anni e otto mesi di reclusione da espiare per una serie di delitti. Secondo la Suprema Corte, 'ferma restando la natura discrezionale del provvedimento ai fini dell'ammissione al beneficio', per concederlo e' necessario che colui che aspira ad ottenerlo 'abbia in corso un programma di recupero o che ad esso intenda sottoporsi e che alla domanda sia allegata una certificazione rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da una struttura privata accreditata attestante lo stato di tossicodipendenza'. Nel caso in questione, invece, annota la Prima sezione penale (sentenza 38055) 'non risulta se il condannato sia attualmente tossicodipendente e se sia abituale l'uso di sostanze stupefacenti da parte sua, e neppure viene spiegato perche' si e' ritenuto di dovere concedere un beneficio penitenziario di natura chiaramente eccezionale ad un soggetto, indicato dagli organi di polizia, come 'persona di elevatissima pericolosita' sociale che puo' contare su una fitta rete di conoscenze...dai quali si fa rilasciare certificati di assunzione al lavoro al solo scopo di evitare la carcerazione'. Da qui il rinvio dell'ordinanza impugnata al Tribunale di sorveglianza di Potenza 'per nuovo esame'. Dall'esame degli atti, annota infatti la Suprema Corte, emergono contraddizioni perche' da una parte si dice che Mario E. e' 'tossicodipendente e non assume terapia', dall'altra si dice che 'gli esami tossicologici non hanno evidenziato la presenza di sostanze di abuso'. 21-11-2006 Portogallo. Frattini: sugli stupefacenti, azione "continua e concertata" Un'azione 'continua e concertata' contro le droghe illecite e' stata raccomandata dal vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, in occasione di una visita all'Emcdda (Centro di monitoraggio europeo per le droghe e le tossicodipendenze), con sede a Lisbona. Durante un incontro durato un'ora, il commissario alla Giustizia, Liberta' e Sicurezza ha sottolineato che 'soltanto con un'informazione aggiornata e affidabile possiamo migliorare le nostre risposte ai mutevoli problemi della droga in Europa'. In un incontro con il direttore dell'Emcdda, Wolfgang Gotz, Frattini ha messo in risalto l'importanza dell'agenzia di Lisbona anche per la redazione dell'annuale rapporto, che sara' reso noto in settimana a Bruxelles e che 'ci da' motivi di ottimismo e di preoccupazione'. Fra i primi, Frattini ha ricordato 'i considerevoli progressi nello scambio di informazioni, non solo all'interno degli stati membri e candidati all'ingresso nell'Ue, ma anche con i paesi e le organizzazioni esterne all'Unione'. Fra i dati preoccupanti, il vicepresidente della Commissione di Bruxelles ha citato 'i livelli record di sequestri di eroina in Europa, che devono essere visti nell'ottica di un aumento della produzione in Afghanistan'. 22-11-2006 Italia. Testo integrale dell'intervento del ministro Turco alla Camera sulle quantita' di cannabis Pubblichiamo integralmente l'intervento alla Camera dei deputati del ministro della Salute Livia Turco sull'aumento della quantita' massima di cannabis consentita per uso personale: http://droghe.aduc.it/decreto_cannabis.pdf 22-11-2006 Italia. Perugia. Sindaco: troppi morti per overdose nella mia citta' Le morti per overdose, due nelle ultime 78 ore, hanno creato ulteriore allarme in Umbria e particolarmente a Perugia, dove sono avvenute, per l'elevata percentuale di vendita di droga. Perugia viene considerata una 'piazza' su cui si acquista 'polvere' di ottima qualita', portata da corrieri molti stranieri, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine per debellare questo traffico e spaccio. 'Non e' piu' tollerabile; ho rappresentato questa situazione al ministero dell'Interno, al Ministro, perche' Perugia e' una piazza da parecchio in una situazione simile. Ho chiesto la convocazione del comitato per l'Ordine pubblico poiche' c'e' un allarme motivato: e' il mio allarme'. Lo ha detto il sindaco di Perugia Renato Locchi rispondendo ai cronisti sulla grave situazione determinatasi nel capoluogo umbro. 'Da anni Perugia e' una citta' che vede arrivare la droga, molta, e chiunque viene a Perugia dal Nord del Lazio, dalla Toscana, dalle Marche, dal fabrianese, da altre citta' della regione e anche da piu' lontano, sa di trovare droga. Se viene con la certezza che si trova droga -mi si dice che il rapporto prezzo-qualita' e' buono- un motivo ci sara'.' Per Locchi il punto vero e' interrompere questo flusso di arrivo delle sostanze stupefacenti che cosi' facilmente si trovano a Perugia.' L'impegno di Polizia c'e', ma 'malgrado cio' il fenomeno si dilata anziche' restringersi e quindi c'e' qualche cosa che non va. Forse occorre indagare il altre direzioni'. Locchi ha fatto riferimento al Sert, ai servizi sociali del comune, dell'Asl ma ha sostenuto che questi servizi 'entrano in rapporto con chi utilizza droga, ma che si conoscono; se viene uno da Siena, da Palermo, un colombiano che acquista droga non e' che sono intercettati dai servizi sociali del comune'. Quindi occorre fare il massimo dello sforzo per individuare i trafficanti e spacciatori della droga a Perugia. 22-11-2006 Italia. Radicali: Ferrero rettifichi il decreto sugli ex-detenuti tossicodipendenti Il ministro Paolo Ferrero allunghi i termini per la presentazione di progetti a favore di ex detenuti tossicodipendenti. E' quanto affermano in una nota congiunta Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani e Bruno Mellano deputato Rosa nel Pugno. 'Sulla Gazzetta Ufficiale del 13 novembre e' stato pubblicato il Decreto del Ministero della Solidarieta' Sociale contenente il bando per la presentazione di progetti a favore dei detenuti tossicodipendenti, alcoldipendenti o portatori di malattie droga-alcol correlate, posti in liberta' per la concessione dell'indulto. Lo stanziamento previsto e' di 3 milioni di euro. All'art. 4 il decreto prevede che i progetti devono pervenire al Ministero, o comunque essere spediti, 'entro e non oltre il termine di venti giorni dalla pubblicazione del presente bando nella Gazzetta Ufficiale'; quindi, la scadenza per la presentazione dei progetti e' domenica 3 dicembre'. 'Non basta. Il Ministero della Solidarieta' Sociale ha pubblicato l'allegato al decreto (contenente tutta la documentazione da presentare, 11 pagine, 15 punti piu' il bilancio economico) in modo errato per cui ha dovuto far pubblicare sulla Gazzetta del 18 novembre un comunicato di rettifica con l'allegato corretto; la correzione, pero', non allunga i termini di presentazione dei progetti, per cui gli interessati hanno, in realta', 15 giorni di tempo per buttare giu' il progetto e compilare tutte le carte'. 'Qualcuno potrebbe sospettare che termini di presentazione dei progetti cosi' striminziti siano fatti apposta per favorire coloro che erano informati del decreto del Ministero della Solidarieta' Sociale prima della sua pubblicazione in Gazzetta. Fino a prova contraria noi reputiamo il Ministro Ferrero persona seria, corretta e coscienziosa; proprio perche' lo consideriamo tale, gli chiediamo di emanare un'ulteriore rettifica al suo decreto, stabilendo termini per la presentazione dei progetti che garantiscano i legittimi diritti ed interessi di tutti, senza comunque andare alle calende greche; la data del 31 dicembre 2006 potrebbe essere adeguata'. 23-11-2006 Ue. Osservatorio: mai prezzi delle droghe cosi' bassi Per comprare una dose di ecstasy a fine anni Novanta servivano 25 euro, oggi ne bastano 3: drogarsi non e' mai costato cosi' poco e il record verso il basso di tutti gli stupefacenti preoccupa l'Europa. L'annuale rapporto dell'Agenzia europea per le droghe (Emcdda) di Lisbona sottolinea anche che l'Afghanistan continua a invadere il mercato mondiale con il suo oppio e derivati e ricorda che l'Italia continua ad essere al terzo posto fra i paesi europei consumatori di cocaina, dopo la Spagna, grande consumatrice di droghe, e la Gran Bretagna. Se i prezzi di marijuana e droghe leggere sono diminuite relativamente poco (attorno al 12% in media), il calo per gli stupefacenti 'duri', rispetto al 1999, assomiglia al crollo: -45% per l'eroina, -22% per la cocaina, -47% per l'ecstasy. Sull'eroina, l'Emcdda lancia l'allarme Afghanistan, che oltre a confermarsi leader mondiale con l'89% della produzione di tutto il pianeta, lascia per la prima volta intravedere un fenomeno allarmante: l'enorme offerta con la quale invade il mondo occidentale con il suo oppio supera la domanda. Questo e' dimostrato anche dall'aumento esponenziale della quantita' di droga sequestrata oggi rispetto agli anni Novanta. L'eroina, secondo il rapporto, continua a non essere una droga 'di tendenza', anche se le nuove generazioni corrono il rischio di una nuova vulnerabilita'. I morti, comunque, sono stabili attorno ai 7-8.000 all'anno. A causa della cocaina, che continua invece a seguire il trend verso l'alto anche se l'uso si stabilizza, muoiono 'soltanto' 400 persone l'anno, ma non si riesce a calcolare, precisa l'agenzia, tutti gli aggravamenti di patologie, come quelle cardiovascolari, provocate dall'abuso di coca. Si confermano in testa nell'uso di cocaina in Europa, la Spagna -che in proporzione alla sua popolazione supera anche i primatisti americani- seguita da Gran Bretagna e Italia. Anche se le percentuali, che oscillano attorno al 3% della popolazione, sono molto distanti dal consumo segnalato negli Stati Uniti, che supera il 14%. Qui la relazione completa: http://ar2006.emcdda.europa.eu/it/home-it.html COMMENTI 'Se in Europa cresce costantemente il consumo di cocaina, se il 20% della popolazione consuma cannabis, se e' aumentata la produzione e la diffusione di tutte le sostanze e il prezzo e' fortemente diminuito, non si puo' che concludere che le strategie repressive sul contrasto alla droga, adottate in questi ultimi anni in Europa, sono fallite e bisogna completamente cambiare approccio'. E' quanto afferma Giusto Catania, eurodeputato del Prc e relatore della strategia antidroga 2005-2012, commentando la relazione annuale dell'Osservatorio Europeo sulle Droghe, presentata oggi a Bruxelles. 'E' evidente che bisogna chiedere con forza il cambio delle Convenzioni delle Nazioni Unite: i dati dell'Osservatorio di Lisbona sono inconfutabili e dimostrano in modo inequivocabile che la criminalizzazione del consumo non serve a contrastare il narcotraffico internazionale che continua ad aumentare i propri utili'. Secondo Catania l'Osservatorio Europeo sulle Droghe 'dovrebbe avere piu' coraggio non limitandosi all'assemblaggio dei dati ma esplicitando, dall'alto di una posizione autorevole, la necessita' di modificare strategia europea e mondiale'. "Dai dati del Rapporto emergono diversi elementi significativi. Anche se non e' stato dimostrato un nesso automatico tra la diminuzione dei prezzi di tutte le sostanze stupefacenti illegali e l'aumento del consumo e' quanto meno evidente che l'allargamento del mercato della cocaina e' dovuto ad un doppio fattore, estrema popolarita' come droga da prestazione integrata socialmente, diminuzione del costo della stessa. Il policonsumo e' da individuare oggi come il rischio maggiore, nel quale sostanze lecite ed illecite rischiano di creare cocktail estremamente nocivi". E' il commento di Leopoldo Grosso, consulente in materia di droghe del Ministro Paolo Ferrero a Bruxelles dove sono stati resi noti i dati del Rapporto annuale dell'Agenzia europea per le droghe (Emcdda) di Lisbona. "Benche' l'eroina non sembri in aumento il rischio di una nuova epidemia tra i giovani e' gia' un fatto concreto nei paesi confinanti con l'Afganistan e nei paesi dell'Europa dell'Est che sono implicati nella rotta settentrionale del mercato illegale". 'I dati presentati dall'Osservatorio di Lisbona, che evidenziano una forte crescita dell'offerta delle sostanze stupefacenti, devono far riflettere in maniera profonda la politica italiana'. E' quanto ha detto il ministro della Solidarieta'Sociale, Paolo Ferrero, commentando i dati del Rapporto dell'Osservatorio di Lisbona sulle droghe resi noti questa mattina a Bruxelles. 'Dobbiamo misurarci su elementi concreti e non piu' su schemi ideologici, dobbiamo lavorare per costruire un piano d'azione nazionale sulle droghe che ci permetta di valutare gli interventi sulla base dell'evidenza scientifica. Si deve costruire un circuito virtuoso con il contributo della scienza, della societa' civile e degli operatori impegnati sul campo delle dipendenze. Martedi' 5 dicembre - ha detto il ministro - istituiremo ufficialmente la Consulta delle tossicodipendenze e il Comitato scientifico previsti dalla legge 309, con i quali attraverseremo il paese con una discussione che terminera' con la Conferenza nazionale che si terra' nel prossimo anno. In questo processo di partecipazione allargata lavoreremo per costruire la nuova legge sulle dipendenze'. 23-11-2006 Italia. Ferrero incontra i 51 parlamentari dell'Unione contrari al decreto Turco sulla cannabis Incontro a sorpresa, ieri sera alle 19,30, tra il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero e Paola Binetti della Margherita e altri parlamentari dell'Unione del cosiddetto gruppo dei '51', cioe' i deputati e senatori che hanno contestato il decreto Turco che ha raddoppiato la quantita' massima di cannabis detenibile senza incorrere in sanzioni penali. Lo si apprende da ambienti del Ministero della Solidarieta' sociale. Quello di stasera, si sottolinea, puo' essere considerato una sorta di 'mano tesa' di Ferrero nei confronti dei parlamentari dissidenti, nel tentativo da parte del ministro di sgombrare il campo da ogni tipo di ideologizzazione, come Ferrero ha piu' volte auspicato e di costruire un percorso partecipato di riforma della legge 309, coinvolgendo tutti, e soprattutto le forze della maggioranza. Ferrero ha piu' volte sottolineato che il programma dell'Unione prevede l'abrogazione della Fini-Giovanardi e una nuova normativa sulle dipendenze, ma il ddl che il suo dicastero sta preparando di concerto con gli altri ministeri competenti non riesce a vedere la luce proprio a causa delle difficolta' interne della maggioranza. L'incontro di questa sera vuole, si sottolinea, proprio essere una tappa nella costruzione di un percorso partecipato e condiviso che porti a un accordo sulla nuova legge. 23-11-2006 Italia. Imputato fuma spinello in tribunale Un giovane di 24 anni, di Bari, imputato in un procedimento per 'furto aggravato in abitazione', e' stato scoperto mentre fumava uno spinello nella sezione distaccata del tribunale di Rutigliano. A quanto si e' saputo, durante un'udienza, il giovane si e' allontanato per andare in bagno. Non vedendolo tornare, i carabinieri hanno fatto un controllo e lo hanno scoperto a fumare uno spinello. Il giovane e' stato segnalato alla prefettura e denunciato per la violazione della normativa antidroga e per inosservanza di quanto previsto dall'obbligo di dimora. 23-11-2006 Italia. Perugia. Opposizione: sulle overdosi il sindaco scopre l'acqua calda 'Ci chiediamo se fosse necessario attendere tante morti per overdose in pochi giorni nella nostra citta', per far sobbalzare il sindaco dalla sua poltrona: francamente ci sembra la scoperta dell' acqua calda': cosi' il capogruppo della Cdl in consiglio regionale, Pietro Laffranco, sull' allarme lanciato da Renato Locchi dopo le recenti morti per dosi eccessive di droga. 'Sarebbe sufficiente passeggiare per qualche via secondaria di Perugia -prosegue Laffranco in una dichiarazione- per avvertire come a qualsiasi ora del giorno e della notte il centro storico sia diventato un vero e proprio crocicchio di spaccio di sostanze stupefacenti da parte di criminali di qualsivoglia provenienza. Il risultato? Un vero e proprio esodo dei perugini dall' Acropoli, una progressiva disaffezione verso quello che una volta era il cuore della vita cittadina'. 'I dati allarmanti fanno trasalire il sindaco, ma a noi turba una politica della tolleranza dissennata, foriera di effetti nefasti di cui si fa promotore il governo Prodi, nella persona del ministro della sanita', che con un decreto ministeriale sulla droga ha raddoppiato il quantitativo massimo di cannabis per uso personale'. Questo mentre 'la giunta regionale, con un disegno di legge, tenta di escludere le comunita' dal loro insostituibile ruolo di recupero di tanti giovani tossicodipendenti'. Laffranco auspica quindi 'che a noi tutti vengano restituite citta' vivibili e sicure, e cio' puo' avvenire soltanto attraverso una politica di contrasto dello spaccio, di recupero dei centri storici, di educazione dei giovani al rispetto della vita e della dignita' umana. Ma questi sono concetti un po' ostici ad almeno una parte della sinistra'. 23-11-2006 Italia. Arezzo Wave diventa Italia Wave. Si svolgera' a Firenze 'Arezzo Wave', il piu' grande festival rock italiano, all'eta' di 20 anni cambia casa e nome: si chiamera' 'Italia Wave' e si svolgera' tra Firenze e villa Montalvo a Campi Bisenzio (Fi). La decisione e' stata presa dalla Fondazione 'Arezzo Wave' dopo settimane di polemiche scaturite a seguito del servizio televisivo de 'Le Iene', che ha mostrato lo spaccio di ingenti quantitativi di droga nel campeggio che ospitava, a Arezzo, i fan della manifestazione. Pochi giornio dopo il servizio televisivo, l'amministrazione comunale aretina si era detta non piu' disponibile a ospitare in citta' l'evento rock. L'area individuata per la maggior parte degli eventi della nuova rassegna, spiega una nota, e' collocata nel parco di Villa Montalvo a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze. Il parco ha una superifice di oltre 30 ettari, ovvero 10 volte l'intera superficie di Arezzo Wave 2006, perfettamente collegata all'intersezione di due autostrade, la Firenze-Mare e l'Autostrada del Sole e a 10 chilometri dall'aeroporto internazionale di Firenze. Il campeggio, assicurano i promotori, sara' completamente rinnovato e messo in sicurezza. Nell'area del festival e' predisposto un parcheggio capace di ospitare 11mila auto. 'Italia Wave' si svolgera' dal 17 al 22 luglio 2007, il primo giorno nel centro di Firenze e i restanti cinque nell'area di Villa Montalvo e in spazi collaterali che verranno definiti piu' avanti. Il Festival manterra' l'ingresso gratuito con un biglietto facoltativo che sara' pagato solo dopo le 21,15, come gia' sperimentato nell'ultima edizione di Arezzo Wave. Saranno inoltre coinvolti nella programmazione anche la citta' di Firenze, e i comuni limitrofi (Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Scandicci, Calenzano, Prato) con iniziative denominate 'Aspettando Italia Wave', che coinvolgeranno il territorio in attesa dell'evento. 23-11-2006 Italia. 53 senatori dell'Ulivo: niente carcere per un grammo di cannabis 'Siamo contrari all'uso di sostanze stupefacenti; vogliamo punire il traffico e lo spaccio; vogliamo lavorare per la prevenzione. Concordiamo con la decisione del ministro Turco'. Inizia cosi' il documento d'iniziativa dei senatori dell'Ulivo Marina Magistrelli e Ignazio Marino sottoscritto dalla senatrice a vita Rita Levi Montalcini e dai 53 senatori del gruppo. Nel documento si legge tra l'altro: 'Innalzare la quantita' di principio attivo di cannabis che una persona puo' detenere non significa liberalizzare la droga. Chi semplifica la questione in questo modo non l'ha compresa: il decreto del ministro della salute non solo non interviene in alcun modo sull'impianto generale della legge Fini-Giovanardi (che e' da rivedere, ma naturalmente nelle aule del Parlamento), ma nemmeno incide sulla illiceita' delle condotte di spaccio o detenzione ai fini di spaccio. Si limita ad ampliare, peraltro in misura limitata, l'area entro la quale il possesso di sostanza stupefacente 'leggera' non comporta l'arresto e il carcere. La condotta non diventa per cio' lecita o indifferente, restano le procedure amministrative finalizzate al contrasto delle dipendenze, ma si vuole evitare che una persona, magari un giovane, conosca l'esperienza del carcere per avere con se' una quantita' 'modica' di sostanza'. 'Siamo tutti consapevoli del fatto che la disciplina degli stupefacenti vada discussa nelle sedi opportune e con il piu' ampio dibattito; non possiamo aderire, pero', a semplificazioni meramente ideologiche. La sede e' quella parlamentare, li' potranno essere valutate tutte le diverse posizioni a partire da un'analisi oggettiva del fenomeno e dei dati dopo le modifiche apportate dalle legge Fini-Giovanardi'. A sottoscrivere il documento sono stati: Albertina Soliani, Francesco Ferrante, Giorgio Tonini, Luca Marcora, Luigi Zanda, Franco Danieli, Antonio Maccanico, Willer Bordon, Enzo Bianco, Felice Casson, Valerio Zanone, Guido Calvi, Silvana Amati, Goffredo Bettini, Anna Serafini, Nuccio Iovene, Renato Turano, Cesare Salvi, Natale D'Amico, Gavino Angius, Rosa Villecco Calipari, Massimo Villone, Furio Colombo, Sabina Rossa, Fiorenza Bassoli, Giovanni Battaglia, Esterino Montino, Vittoria Franco, Colomba Mongello, Walter Vitali, Giorgio Mele, Annamaria Carloni, Andrea Ranieri, Donato Piglionica, Massimo Brutti, Silvana Pisa, Augusto Massa, Carlo Pegorer, Costantino Garraffa, Mario Gasbarri, Giovanni Bellini, Marco Filippi, Leana Pignedoli, Paolo Brutti, Giuliano Barbolini, Federico Enriques, Paolo Rossi, Enrico Morando, Lido Scarpetti, Gerardo D'Ambrosio e Vidmer Mercatali. COMMENTI "Siamo contrari all'uso di sostanze stupefacenti; vogliamo punire il traffico e lo spaccio; vogliamo lavorare per la prevenzione. Concordiamo con la decisione del ministro Turco di varare un decreto che dice ai ragazzi: fatevi piu' canne; e agli spacciatori: spacciate di piu'. Suona cosi' l'inizio del documento sottoscritto dai 53 senatori dell'Ulivo (fra cui non pochi sedicenti cattolici, evidentemente adulti), che forse e' un tantino contraddittorio". E' il commento di Riccardo Pedrizzi (An), convinto che "per il resto, si tratta di un documento in cui si fa propaganda mistificatoria". "Perche' la legge Fini, cosi' come era stata congegnata prima del decreto Turco-spiega- non ha mandato nessuno in galera per la detenzione di qualche spinello; e' avvenuto anzi, il contrario: e' diminuito sia il numero degli arrestati che quello dei detenuti". "Come dimostrano- afferma- sia i dati del Dap, che quelli del ministero dell'Interno, forniti in maniera distorta, nell'aula della Camera, dalla stessa Turco, che ha fatto un clamoroso autogol". "Insomma, di che parlano i 53 senatori dell'Ulivo? E' evidente che l'unico obiettivo politico della loro presa di posizione, forse sollecitata dalla stessa Turco-conclude Pedrizzi- e' interno alla (dis)Unione: porre l'altola' ai 51 parlamentari della maggioranza dissidenti, che a questo punto hanno un motivo in piu' per passare dalle parole ai fatti e votare la mozione contro il decreto Turco presentata da An al Senato". Basta fare de conti per scoprire che i dati forniti dal ministro della Salute, Livia Turco, sul numero di arresti per il possesso di cannabis (aumentati del 64% con la Fini-Giovanardi, ha spiegato il ministro alla Camera) sono destituiti di ogni fondamento. Lo dice proprio uno degli autori della legge sulla droga della Cdl, Carlo Giovanardi. "Un semplice calcolo matematico dimostra che nei primi quattro mesi del 2006 (quando la legge Fini-Giovanardi non era in vigore) rispetto ai primi quattro del 2005 ci sono stati 81 arresti in media in piu' al mese". Da maggio in avanti invece, quando la nuova legge e' entrata in vigore, "ci sono stati 67 arresti in media in piu' rispetto agli stessi mesi del 2005". Non di aumento, dunque, si tratta, ma di una diminuzione: "Meno 13 arresti al mese, pari al 16%, col passaggio dalla vecchia alla nuova legge". Dunque, spiega l'ex ministro, "risulta un fatto, e non un opinione, che il ministro della Salute e il ministro della Giustizia abbiano deciso di raddoppiare la dose per uso personale di cannabis su presupposti destituiti di ogni fondamento". A questo punto, conclude, "i ministri dovrebbero riconoscere l'errore, ritirare il decreto, e presentarsi finalmente davanti alle commissioni competenti di Camera e Senato per approfondire con onesta' intellettuale e spirito di dialogo la tematica delle tossicodipendenze. 'Il documento dei parlamentari della sinistra che apparentemente difendono le decisioni del ministro Livia Turco in tema di droga conferma che la sinistra e' vistosamente spaccata anche su questo tema cruciale'. Lo afferma Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di An. 'Nei giorni scorsi infatti - spiega - 51 altri del centrosinistra hanno sottoscritto un documento di critica alla Turco. Tutto avviene senza che nessuno dei gruppi contrapposti nella maggioranza avanzi una proposta alternativa alla legge Fini Giovanardi. Dopo le bugie della Turco su presunti arresti facili che non ci sono mai stati, e' tempo di un confronto parlamentare non occasionale, ma su dati reali e non su menzogne. In quella sede siamo certi che di fronte ad un centrosinistra spappolato, riusciremo a far prevalere la validita' della legge Fini Giovanardi e delle nostre proposte per combattere la droga'. 24-11-2006 Austria. Piu' consumatori, piu' morti per droga "I numeri sono preoccupanti". Ma ancor piu' preoccupante e' che questa frase sia stata pronunciata da una persona solitamente prudente e sobria nei commenti come Franz Pietsch, coordinatore della politica sulle droghe del Governo austriaco. D'altra parte, le cifre che emergono dal rapporto dell'Istituto di Sanita' sono eloquenti. Nel 2005, i morti per droga sono stati 191, il numero piu' alto da dieci anni a questa parte. E c' e' da dire che in questa cifra non sono incluse le vittime indirette, ossia le morti per incidenti o malattie conseguenti all'uso di droghe. Secondo gli esperti, i morti sarebbero quindi molti di piu', solo che e' difficile muoversi nell'opacita' dei dati. Ancora piu' eclatante e' il numero dei "consumatori problematici" (in linguaggio burocratico sono i consumatori di oppiacei e cocaina, assunte per via endovenosa). Il rapporto parla di 32.000 casi, un record; basti dire che nel 2001 se ne registrarono 22.000, percio' in cinque anni c'e' stato un aumento del 45%. Pietsch ritiene che la situazione sia stata determinata dall'espandersi del mercato nero di sostanze sostitutive. Se il consumo di eroina e' leggermente calato, l'insieme degli oppiacei e' responsabile dell'80% dei decessi. C'e' il forte sospetto che un grosso contributo lo abbia dato l'abuso di medicinali a base di morfina. Inoltre, al mercato nero e' piu' facile reperire il sostitutivo Substitol che non la "vera" eroina di strada. "Sono soprattutto gli adolescenti che iniziano la loro carriera di drogati con le sostanze destinate a curare i tossicodipendenti". Per tentare d'impedire questo fenomeno, di recente e' stato varato un provvedimento che rende piu' difficile il mercato nero di metadone e simili; entrera' in vigore a marzo del 2007. Accanto all'aumento del numero di consumatori e' cresciuta anche l'intensita' del consumo. I medici registrano un aumento dell'uso contemporaneo di diverse sostanze, ma il maggior rischio deriva dall'assunzione intravenosa della cocaina. Com'e' potuto accadere? Semplice: i prezzi sono crollati. Il mercato nero e' formato da una miriade di spacciatori che tentano di acquisire nuovi clienti con prezzi allettanti. Se nel 2000, a Vienna, un grammo di cocaina costava l'equivalente di 220 euro, oggi la si puo' avere per 70 euro. Il prezzo dell'eroina di strada e' di poco inferiore (tra 50 e 70 euro), ma le grandi provviste in partenza dall'Afghanistan provvederanno a dargli un altro grosso taglio. Il rapporto non e' piaciuto al medico specialista in tossicodipendenze Hans Haltmayer, che critica il metodo usato per la stabilire il numero dei morti. Questo il suo rilievo: la medicina legale ha a disposizione due procedure per determinare se una persona sia morta a causa dell'uso di droghe. Solo che, la procedura piu' affidabile e costosa viente utilizzata solo se e' l'autorita' giudiziaria a ordinare un'autopsia, mentre le autorita' sanitarie, per risparmiare, s'accontentano della procedura meno costosa e meno precisa. Haltmayer: "Considerate le differenze metodologiche, i dati dei singoli anni non sono comparabili tra loro". 24-11-2006 Uruguay. Manifestazione pro legalizzazione della marijuana Nella notte tra sabato e domenica, trecento persone hanno manifestato in Plaza Independencia, in pieno centro di Montevideo, e hanno consumato marijuana per sollecitare la legalizzazione della sostanza, come spiega il documento distribuito il 19 novembre. La mobilitazione non ha provocato nessun incidente, riferisce il quotidiano El Observador; la polizia non e' intervenuta perche' in Uruguay l'uso personale della cannabis non e' penalizzato. Sono invece vietate vendita e distribuzione. I manifestanti, per lo piu' giovani, hanno suonato e sventolato bandiere con la scritta "Marihuana libre". Milton Romani, direttore della Junta Nacional contra las Drogas, ha commentato che la mobilitazione e' stata "una provocazione". E sebbene rientri nella "liberta' d'espressione", non e' il modo migliore per discutere del tema. L'eventuale depenalizzazione della vendita di marijuana ha provocato posizioni divergenti in ambito politico, e anche all'interno dei singoli partiti. Le organizzazioni giovanili del Partito Socialista e la Vertiente Artiguista -due settori che integrano il partito di governo Frente Amplio-, stanno organizzando delle mobilitazioni a favore della legalizzazione della vendita di marijuana. 24-11-2006 Italia. Perugia. Dopo allarme del sindaco scatta operazione antidroga della Polizia Il sindaco di Perugia Renato Locchi aveva lanciato l'allarme per le tre morti di overdose nelle ultime 72 ore, chiedendo un maggior controllo delle forze di polizia per debellare il traffico e lo spaccio di droga nel capoluogo. Ma la polizia stava gia' preparando una maxioperazione (sequestrati 3 Kg. di cocaina con l'arresto di un cittadino albanese S.V. di 21 anni) grazie ad appostamenti notturni che hanno portato al sequestro del maggior quantitativo di droga in citta' negli ultimi tempi, considerata anche la qualita' della sostanza ad elevato principio attivo. Stamane, il Questore del capoluogo Arturo De Felice e il capo della mobile Luigi Nappi hanno ricostruito i particolari dell'operazione, non unica poiche' le forze dell'ordine 'sono sempre impegnati -e' stato ricordato- sul fronte della guerra al traffico e spaccio di droga in Umbria'. 'Soddisfazione e apprezzamento esprimono oggi il Comune e tutti i perugini per l'operazione che la Polizia', ha dichiarato il sindaco Locchi; 'e' un passo avanti nella lotta di contrasto allo spaccio della droga, che risulta tanto piu' efficace quanto piu' costante e quotidiana. E' anche una buona notizia dopo alcuni giorni in cui la cronaca registrava uno stillicidio di morti per overdose'. Per Locchi 'e' una situazione intollerabile, quella del flusso di droga a Perugia, che qualche settimana fa avevo rappresentato anche al Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, assieme alla richiesta di tutti i cittadini di porre un argine al triste spettacolo dello spaccio. Perugia non vuole e non merita il primato delle morti per droga. Assieme al lavoro prezioso dei servizi pubblici e delle associazioni di volontariato per la prevenzione e le terapie, resta la necessita' di presidiare il territorio e reprimere le correnti dello spaccio'. Le operazioni di Polizia sono state, negli ultimi sette giorni, cinque il 'risultato di una incessante attivita' investigativa condotta sinergicamente da tutti gli uffici'. Oltre al sequestro dei 3 Kg di cocaina, c'e' stato il sequestro di 68 gr. di hashish e 10 di cocaina con tre tunisini arrestati, un altro spacciatore tunisino bloccato, un altro ancora sempre tunisino (usava il soprannome di Maradona per la somiglianza al calciatore), gia' arrestato nel 2005 che e' stato accompagnato al CPT di Roma per l'espulsione. Ieri infine e' stata eseguita una operazione che ha permesso l'arresto di 6 magrebini clandestini, mentre un altro in fuga si e' lanciato da un muraglione, rimanendo ferito. Nel corso dei fermi, un agente della squadra mobile e' stato punto da un ago di siringa, usato come arma da uno dei magrebini bloccati. Chiede al sindaco di Perugia di convocare un incontro urgente con le parti sociali ed istituzionali dopo le recenti morti per overdose, il sindacato provinciale della funzione pubblica di Cgil, allo scopo di 'verificare da subito quali possibili risposte concrete garantire nella nostra citta' per avviare una reale politica di contrasto allo spaccio di droga'. In un comunicato, Fp-Cgil sostiene che 'la malavita organizzata ha individuato la citta' di Perugia come crocevia interregionale per lo spaccio di eroina e cocaina', valutando la scelta dell' amministrazione comunale di costituirsi parte civile nei confronti degli spacciatori come 'un fatto significativo, cui devono seguire altre azioni concrete e piu' incisive', a partire dalla 'piu' ampia funzionalita' dei servizi pubblici per le tossicodipendenze nel nostro territorio'. Il sindacato chiede quindi 'una soluzione immediata per la collocazione del Sert' e l' adeguamento alle nuove esigenze del numero di operatori della stessa struttura. 'Indispensabile' viene infine definito il coordinamento tra rappresentanti dell' ordine pubblico, servizi sociali, servizi sanitari, privato sociale ed associazionismo, 'per fornire risposte che non siano solo repressive, ma capaci di intercettare i bisogni che provengono soprattutto dal mondo giovanile'. 24-11-2006 Messico. Morto Blancornelas, giornalista simbolo contro il traffico di droga E' morto a 70 anni per un cancro allo stomaco in un ospedale di Tijuana, in Messico, dove era ricoverato da alcuni giorni, il giornalista Jesus Blancornelas, autore di inchieste e di libri che denunciavano il narcotraffico. Minacciato di morte dai boss della droga, il 27 novembre 1997 era stato anche vittima di un attentato nel quale aveva perso la vita la sua guardia del corpo. Blancornelas era nato nel 1936 a San Luis Potosi' e durante la sua lunga carriera ha ricevuto molti riconoscimenti. Fondatore della rivista 'Zeta' nel 1980, insieme a Hector Felix Miranda che e' stato ucciso in un agguato nel 1988, Blancornelas era considerato un profondo conoscitore del 'cartello di Tijuana', delle relazioni che intercorrono tra le diverse mafie messicane del narcotraffico e dei rapporti dei boss della droga con i poliziotti corrotti. 'Non mi uccideranno i narcotrafficanti, moriro' quando lo dico io' aveva dichiarato il giornalista qualche anno fa. 24-11-2006 Italia. Fini: il decreto Turco sulla cannabis non passera' in Parlamento 'Il decreto Turco non passera' in Parlamento e la maggioranza sa di non avere i numeri'. L'ha detto a Palermo il presidente di An Gianfranco Fini, intervenuto al forum delle 'professioni' sul decreto Bersani. Commentando il provvedimento del ministro della Salute sulle droghe, Fini ha aggiunto che 'il governo e' in mano alla sinistra piu' radicale'. Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani) ha dichiarato in merito: Nessuno ha spiegato a Fini che il decreto sul raddoppio del quantitativo di cannabis detenibile per uso personale e' gia' passato: e' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 novembre ed e' entrato in vigore il giorno dopo, una settimana fa. A sua volta, l'ex-ministro Carlo Giovanardi ha dichiarato ieri che la legge "Fini-Giovanardi" e' entrata in vigore nel maggio 2006. Giovanardi mente sapendo di mentire: la legge e' la n. 49 del 21 febbraio 2006, che ha convertito il decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272. Come l'ex-ministro per i Rapporti con il Parlamento Giovanardi sa bene, il decreto-legge entra in vigore il giorno dopo la sua pubblicazione in Gazzetta; pertanto, le norme sugli stupefacenti in esso contenute sono entrate in vigore gia' il 31 dicembre 2005. Altra cosa e' dire che il decreto che fissa i quantitativi massimi di stupefacente detenibile per uso personale e' stato firmato da Berlusconi (ministro della Salute ad interim) solo l'11 aprile 2006 (il giorno dopo le elezioni politiche) ed e' entrato in vigore solo il 9 maggio 2006; stiamo parlando di un aspetto della legge importante ma la fondamentale scelta politica, per esempio, di fare di tutte le erbe un fascio, mettendo eroina, cocaina, cannabis, ecstasy in un'unica tabella era gia' operativa; e il riferimento ai limiti massimi detenibili e' solamente uno dei parametri fissato dall'art. 73 del DPR 309/90 (riscritto totalmente da Fini e Giovanardi), per distinguere fra spacciatore e consumatore. E' vero che da chi ha nascosto la Controriforma della legge sugli stupefacenti in un decreto-legge che finanziava le Olimpiadi Invernali di Torino c'e' da aspettarsi di tutto. Ma un po' piu' di serieta' da parte dei paladini della "lotta alla droga" non guasterebbe. "Il leader di AN farebbe meglio ad essere pi cauto nelle sue previsioni: la volonta' della maggioranza e' quella di rivedere la sua legge repressiva sulle tossicodipende". Lo dice la deputata Verde Paola Balducci, responsabile Giustizia del Sole che Ride, la quale aggiunge: "Fini sostiene che l'Unione non ha i numeri dimenticando che la legge attuale fu approvata prima come decreto legge e poi solo perche' infilata con un blitz nel provvedimento sulle Olimpiadi.......dovrebbe avere po' di decenza". 24-11-2006 Gb. Alta carica della polizia sostiene la fine del proibizionismo sull'eroina Le Nazioni Unite ammoniscono che per il raccolto record d'oppio afghano in Europa potrebbero aumentare le overdosi d'eroina. Europa che e' il maggiore mercato per l'oppio di quell'area asiatica. Contemporaneamente, un'alta carica della polizia della Contea di Nottingham, Howard Roberts ha dichiarato che "mettendo sotto controllo gli stupefacenti di Classe A, si risparmierebbe, sul lungo termine, denaro pubblico". Roberts ha citato le statistiche sui reati commessi annualmente nella sua Contea. "Dal furto alla rapina, arrivando ad alcuni omicidi, la ragione sono sempre i soldi per comprare le droghe. Inoltre, ogni tossicodipendente sottrae 45 mila sterline l'anno alla proprieta' pubblica e privata. Con la prescrizione dell'eroina ogni tossicodipendente costerebbe al pubblico solo 12 mila sterline l'anno. Questa e' una logica semplice. Io suggerisco che i tossicodipendenti siano posti sotto sorveglianza in alcuni programmi di somministrazione, in cui sia prescritta anche l'eroina". L'intervento di Roberts giunge al termine della settimana di visita di un agente statunitense a capo di un movimento per la fine della proibizione delle droghe. Piu' di 60 poliziotti inglesi, tra cui due ex commissari, hanno aderito al "Jack Cole's Law Enforcement Against Prohibition" (LEAP). "La proibizione non funziona, non ha mai funzionato. La LEAP chiede la fine del proibizionismo cosi' come c'e' stata per l'alcol negli anni 30. Quando termino' quella legge, Al Capone fu messo fuori gioco. Possiamo fare lo stesso con i signori delle droghe e con i terroristi, i quali guadagnano piu' di 500 miliardi l'anno di Usd con i loro traffici', ha dichiarato Cole, che ha lavorato per 26 anni nel Dipartimento di polizia del New Jersey. 25-11-2006 Italia. Al via processo per morte durante disintossicazione E' iniziato a Bologna davanti al giudice monocratico di Bologna Meri De Luca (Pm d'udienza Stefano Garuti) il processo sulla vicenda della morte di un giovane di 27 anni di Saronno (Varese) che mori' in una clinica bolognese dove si stava sottoponendo ad una cura disintossicante dalla cocaina basata sulla sedazione. A causare la morte fu, secondo le indagini, una contaminazione del dispositivo utilizzato per il trattamento sedativo. L'inchiesta sul decesso, condotta dal Pm Lucia Musti della Procura di Bologna, ha portato al rinvio a giudizio per omicidio colposo di due medici e un' infermiera che si occupavano del trattamento disintossicante del ragazzo. A mettere in moto le indagini, condotte dal Nas dei carabinieri di Bologna, fu un esposto presentato dal padre del giovane all'indomani della morte, avvenuta il 9 aprile 2003. La famiglia del ragazzo, Fabrizio R., e' assistita dall'avvocato Busignani del foro di Varese. Imputati sono un medico anestesista, di 54 anni; il medico ricoverante, di 54; e una infermiera. L'anestesista e' assistito dall' avv.Fabio Bazzani di Modena e dal collega Maurizio Merlini di Bologna, l' infermiera dall'avv.Enza Vergine, l'altro medico dagli avv. Aldo Savoi Colombis e Roberto Landi. Secondo l'accusa, non furono adottate tutte le cautele previste da una rigorosa procedura che va seguita nell' applicazione del trattamento disintossicante. Un trattamento basato su una sedazione continua che alla lunga toglierebbe il bisogno della droga. Per la sedazione farmacologica veniva usato l'anestetico Propofol, ad alto rischio infettivologico poiche' preparato in forma di emulsione in olio di soia, glicerolo e lecitina. Il ventisettenne mori' per un collasso cardiaco irreversibile dovuto al passaggio nella circolazione del sangue di microrganismi, derivati dalla contaminazione del dispositivo infusionale utilizzato per la somministrazione prolungata del Propofol. Ieri in aula e' iniziata l'audizione dei testi. L' udienza e' stata aggiornata al 22 marzo. 25-11-2006 GB. A carico dei contribuenti 44 mila sterline per ogni tossicodipendente I tossicodipendenti nel loro complesso costano ai contribuenti 15 miliardi di sterline, e singolarmente 44 mila sterline. Il 90% del denaro pubblico e' connesso ai reati commessi, e l'altra ai costi sociali ed economici. Secondo la ricerca condotta dall'Home Office sono circa 375 mila i tossicodipendneti cronici. I costi sostenuti per ognuno di essi potrebbero essere riservati alla paga di un poliziotto o di tre infermiere. Con 15 miliardi si potrebbero costruire 200 ospedali. L'Home Secretary del ministero ombra David Davis ha dichiarato: "Questi sono i costi del fallimento dei laburisti e sta per essere presentato pubblicamente. I laburisti devono interrompere il loro confuso e caotico approccio e risolvere il problema". 25-11-2006 Italia. La Margherita dell'Emilia Romagna contro il carcere per i piccoli quantitativi Mandare in carcere le persone che fanno uso di modiche quantita' di droga non e' uno strumento efficace per risolvere il problema della tossicodipendenza. A dirlo e' Marco Monari, coordinatore regionale della Margherita Emilia Romagna, che, nel corso del convegno "Teodem: una nuova questione cattolica?", dedica un passaggio al dibattito in corso sugli stupefacenti dopo il provvedimento del ministro Livia Turco che innalza i limiti fissati dalla precedente legge Fini-Giovanardi. Sull'argomento Monari invita a non innalzare steccati ideologici: ribadendo la sua contrarieta' nei confronti della dipendenza dalla droga, l'esponente della Margherita crede che il problema vada affrontato attraverso il confronto delle diverse visioni. "Ritengo sia importante che le proposte ispirate ai valori cristiani si confrontino con le altre, per il bene comune, ma che sia importante anche l'incontro tra i laici e cattolici su obiettivi comuni". 25-11-2006 Italia. La "denuncia/scoperta" di Luigi Camilloni Internet e' il luogo per eccellenza in cui si possono reperire notizie ed informazioni di ogni genere. Tra i siti piu' in voga al momento, vi sono quelli denunciati da Luigi Camilloni, presidente dell'Osservatorio sociale, in cui si possono avere informazioni sulla vendita di semi di marijuana, sulla coltivazione 'indoor' (dentro casa) e sui consigli e gli accorgimenti finalizzati ad una florida e 'illecita' coltura, il tutto fornito con la massima riservatezza. 'Se hai problemi per reperire i semi, se ancora non sei capace di seminare e coltivare dai primi accenni di cime ad una fioritura lussureggiante della tanto amata 'cannabis' ma soprattutto se non sapevi finora che per un buon raccolto contano soprattutto le ultime due settimane del periodo di fioritura perche' e' nelle ultime due settimane che le cime mettono su la maggior parte del peso e delle dimensioni, allora vai su Internet per una navigazione veramente 'stupefacente''. Luigi Camilloni, riporta in questo modo alcune delle informazioni reperibili online. 'Chi ha fatto il passo decisivo ed ha piantato cannabis outdoor e' ora nel pieno della crescita vegetativa. Le piante si innalzano verso il cielo, i rami si allungano, le foglie crescono, il fusto si irrobustisce -aggiunge nella sua lettura dei siti, Camilloni- attenzione a prendere tutte le precauzioni necessarie al buon esito del raccolto! Per chi coltiva indoor e' importante controllare eventuali fughe di luce durante le ore di oscurita', e ridurre gli odori con filtri per l'aria e ionizzatori. Mi raccomando -continua a riferire Camilloni- per chi coltiva outdoor e' essenziale il mimetismo. E per tutti massima riservatezza! Meno persone sono a conoscenza delle vostre piante, piu' si alzano le probabilita' di godersi un meritato raccolto!'. 'Questi 'suggerimenti' -spiega Camilloni- si possono trovare in alcuni siti internet dove si illustrano le tecniche di coltivazione delle diverse specie di cannabis con dovizia di particolari per non mandare 'in fumo' il raccolto. Sarebbe interessante conoscere le valutazioni del Governo sui siti 'tecnici' e se, nel prossimo futuro, saranno previste delle agevolazioni fiscali, previdenziali e corsi di formazione ad hoc per coloro che desiderano intraprendere questa nuova coltura. Ma soprattutto se verranno corrisposti degli stanziamenti per le nuove esigenze di adeguamento, modernizzazione e specializzazione dell'agricoltura italiana nel campo della coltivazione di cannabis'. 26-11-2006 Afghanistan. Bush chiede a Karzai maggiore impegno nella lotta alla droga Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha esortato il presidente afghano, Hamid Karzai a un maggiore impegno nella lotta contro la produzione e il traffico di droga, e allo stesso tempo gli ha riconfermato il sostegno di Washington, ha fatto sapere il governo di Kabul. L'Afghanistan detiene una quota del 90 per cento della produzione mondiale di oppio da eroina. Nonostante gli sforzi della comunita' internazionale, che si traducono in milioni di dollari in aiuti all'amministrazione di Karzai, la produzione di oppio e' aumentata quest'anno di oltre il 50 per cento e ha toccato la cifra record di 6.100 tonnellate, stando a un rapporto delle Nazioni Unite. Bush ha parlato con Karzai per telefono ieri, in vista del vertice Nato che si terra' la settimana prossima a Riga, in Lettonia, dove il capo della Casa Bianca fara' pressione sugli alleati europei per un maggiore sostegno alla lotta contro i talebani in Afghanistan. 27-11-2006 Italia. Ferrero: Governo eliminera' tabelle sulle droghe 'Le politiche di questi ultimi anni, che hanno messo l'accento sulla repressione dei consumi di droghe, non hanno sortito gli effetti sperati': lo ha detto il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero a bordo dell'aereo che lo ha portato stamani a Strasburgo. Come e' risultato anche dai dati dell'Osservatorio di Lisbona, ha spiegato Ferrero, c'e' stato infatti 'un aumento dei consumi e dell'offerta insieme ad un abbassamento dei prezzi'. Inoltre, ha aggiunto, l'utilizzo da parte del narco-traffico della confusione sulle droghe e' servita a spostare i consumi su droghe piu' redditizie per i trafficanti. 'Oggi ai ragazzini viene offerta cocaina a prezzi convenienti quasi quanto la cannabis. Mi e' stato riferito che a Napoli, per 8 euro, si riesce a comprare una dose. La cocaina non e' piu' la droga dei ricchi'. Il ministro intende quindi proporre, ai colleghi europei che vedra' oggi e domani, la cosiddetta 'politica dei quattro pilastri': Lotta al narco-traffico, prevenzione, cura e riabilitazione, riduzione del danno. Per quanto riguarda la prevenzione, in particolare, Ferrero ha annunciato, insieme al ministro dell'Istruzione Fioroni, sta preparando una campagna che spieghi ai ragazzi la pericolosita' delle varie sostanze, compreso l'alcool, e degli abusi, incluso quello dei videogiochi. ELIMINARE LE TABELLE SULLE QUANTITA' Il ministro Ferrero ha aggiunto che le tabelle sulla droga 'sono sciocchezze, non aiutano a definire il confine tra spaccio e consumo'. Percio', nella nuova legge all' esame del governo non sara' prevista alcuna tabella: sara' il magistrato, volta per volta, a decidere se si tratta di spaccio o di consumo. Il superamento delle tabelle, secondo Ferrero, sara' anche 'il modo per uscire dalle polemiche all' interno dell' Unione', sorte in seguito al decreto Turco che ha raddoppiato la quantita' massima di cannabis detenibile per uso personale senza incorrere nelle sanzioni penali. 'La differenza tra spaccio e consumo va definita dal magistrato. Il punto vero e' questo: punire lo spaccio, informare e prevenire sul consumo'. Il ministro ha parlato anche di sperimentazioni di riduzione del danno, precisando che 'vanno verificate scientificamente', e questo 'va fatto regione per regione'. 'Non c'e' un modello di riduzione del danno o di cura, nessuno ha il modello ideale in tasca'. Le sperimentazioni comunque, ha aggiunto, andranno sempre inquadrate in linee guida. 'Il problema maggiore che abbiamo attualmente e' la diffusione della cocaina, ed e' un problema di prevenzione, perche' il consumatore non ne percepisce il rischio'. COMMENTI Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera dei Deputati interviene sulle dichiarazioni del ministro, Ferrero che - dice "somiglia sempre piu' a 'Zelig', famoso personaggio affetto dal disturbo della personalita' multipla interpretato da Woody Allen". "Ferrero, prima si dichiara ferocemente proibizionista sull'alcool, vuole l'abolizione della pubblicita' e la dicitura "nuoce gravemente alla salute" sulle bottiglie, contestualmente propone lo scardinamento del sistema scientifico delle tabelle sul consumo di droga, affidando alla discrezionalita' dei magistrati la decisione sul confine tra spaccio e uso personale. Pensavamo che fosse stata sufficiente la gaffe del Governo sull'innalzamento a 18 anni del divieto di consumo di alcolici, inserito in finanziaria e stralciato da Bertinotti, ma evidentemente al ridicolo non c'e' mai fine". "Continueremo a difendere la legge Fini sulla droga - conclude Giorgia Meloni - che senza criminalizzare il semplice consumatore di cannabis interviene duramente contro gli spacciatori e favorisce il recupero e la prevenzione, cosi' come ci opporremo ad un eccessivo proibizionismo che a sinistra emerge solo quando si parla di alcool senza fare distinzione tra abuso e consumo". "I cattolici del centrosinistra condividono l'inquietante intento annunciato dal ministro dell'anti-Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, di eliminare le tabelle atte a distinguere il mero consumatore di droga dal venditore di morte, cioe' dallo spacciatore, previste dalla legge Fini?". Lo chiede Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito, commentando le odierne affermazioni del ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero. "Ferrero vuole tornare alla situazione precedente alla legge Fini, quando, per colpa dello sciagurato referendum antiproibizionista del '93, che mutilo' orrendamente la legge Jervolino-Vassalli, il consumo della droga era di fatto legalizzato e il confine fra la detenzione ad uso personale e quella a fine di spaccio era assolutamente labile, a causa dell'eliminazione del concetto di dose media giornaliera. Con la legge Fini si e' usciti dal marasma, stabilendo quando, da semplici consumatori, passibili di mera sanzione amministrativa, si diventa spacciatori, meritevoli di sanzione penale. Si e' cioe' fatto chiarezza, restituendo alla legislazione italiana in materia di stupefacenti un minimo di congruita' e di efficacia, rendendola piu' funzionale al compito di contrastare la droga. Come ci chiedevano anche le forze dell'ordine, che troppo spesso vedevano vanificare il proprio impegno e i propri sforzi dalle lacune della legislazione allora vigente'. 'Ora Ferrero vuol far ripiombare il nostro Paese nel caos, ridando ai magistrati quella discrezionalita' nell'accertamento della finalita' della detenzione della droga, che consentira' nuovamente agli spacciatori di farla franca. Insomma, se con la legge Fini il legislatore si e' riappropriato della sua funzione, fissando in maniera precisa e inequivocabile i paletti necessari per rendere punibili i venditori di morte, Ferrero vuole tornare ad espropriare il legislatore della sua funzione e demandarla al magistrato, facendo gli interessi degli spacciatori". 27-11-2006 Italia. Boato, Agnoletto e Corleone: cambiare la legge Fini-Giovanardi La legge sulla droga cosiddetta Fini-Giovanardi va' cambiata in modo radicale. Lo sostengono gli aderenti al Forum Droghe che oggi a Milano hanno rilanciato le loro ragioni promuovendo un'iniziativa denominata 'Dal penale al sociale'. Marco Boato, primo firmatario di una proposta di legge in tal senso, insieme a Vittorio Agnoletto, Franco Corleone e ad altri esponenti del fronte antiproibizionista, in una conferenza stampa alla Camera del Lavoro hanno ribadito i motivi per i quali, a loro avviso, 'e' assolutamente necessario' superare l'attuale legge sulla droga. 'E' tempo che nel Paese si apra un dibattito serio sul tema droga', ha spiegato Marco Boato. 'E' tempo che si capisca che con la logica della 'tolleranza zero' non si arrivera' mai a nulla. La tolleranza zero va applicata, con rigore assoluto, nei confronto dei trafficanti. Ma per coloro che sono vittime della droga l'unica logica da seguire e' quella di educare, prevenire, curare'. Secondo il Cartello, la legge Fini-Giovanardi va' abrogata, e sostituita con un nuovo testo -gia' approdato alle commissioni Giustizia e Affari Sociali- in base al quale vengono create sanzioni alternative al carcere. 'Bisogna rimettere il tema della depenalizzazione al centro dell'iniziativa non solo politica, ma anche sociale e culturale', ha concluso Boato. 'La nostra proposta porta a cancellare l'equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti, e modifica il sistema sanzionatorio arrivando a prevedere misure alternative al carcere'. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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