====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 148 14-09-2007 la prossima edizione: 28-09-2007 EDITORIALE Embrioni chimera e ricerca scientifica: il sonno della ragione genera mostri di Donatella Poretti ARTICOLI - Francia. Intervista al fondatore dell'Istituto di cellule staminali I-Stem di Estelle Saget - Germania. La ministra per la Ricerca punta alla via tedesca di Rosa a Marca - Propaganda contro la ricerca scientifica. Ogni occasione e' buona! di Donatella Poretti - Urgente la modifica della legge 40, lo dice il Consiglio Superiore della Sanita'! Ministro della Salute del Governo o dei cittadini? di Donatella Poretti NOTIZIE - Usa. Missouri. Problemi per referendum contro clonazione, quesito errato - Australia. Club sportivi pensano a conservare staminali giocatori - Italia. Milano. Meeting su cellule staminali e farmaci per il cuore - Australia. Isolate staminali adulte dell'utero - Italia. Angelo Vescovi: necessari 200mila euro per sperimentazioni su staminali - Austria. Papa: scienza e' minaccia per umanita'. Veronesi: parole che mi addolorano - Italia. Individuato gene per "riparare" il cuore - Usa. Staminali del feto possono guarire la madre fino a 30 anni dopo - Italia. L'Aquila. Si parlera' anche di staminali al Congresso malattie autoimmuni e trapianti - Usa. Scoperte cellule staminali per rigenerare i tendini - Italia. Monza. Rigenerazione con cellule staminali delle ossa della bocca - Gb. Autorita' fertilizzazione da' via libera a sperimentazione con embrioni "chimera" - Usa. Test su staminali intestinali per prevenire cancro al colon - Italia. Lecce. Convegno su staminali da cordone ombelicale - Usa. Scoperta nuova sorgente di cellule staminali del muscolo - Italia. Cagliari. Raccolta fondi per Francesco: trapianto di staminali in Cina - Spagna. Esperta Gb: entro dieci anni staminali sostituiranno trapianto di cuore - Spagna. La legge spagnola sulla ricerca apre la porta agli embrioni ibridi - Iran. Paese importante per la ricerca con le cellule staminali - Spagna. Speranza dalle cellule embrionali: intervista a Pere Puigdomenech -------------------------------------- EDITORIALE - Embrioni chimera e ricerca scientifica: il sonno della ragione genera mostri "Il sonno della ragione genera mostri" cosi' Francisco Goya condannava l'ottusita' della superstizione alla fine del 1700. Oggi, quando si parla di ricerca scientifica e si leggono dichiarazioni e commenti, sembra di tornare indietro di secoli. E quando un Paese come la Gran Bretagna, grazie a leggi democratiche e con la supervisione di istituzioni altrettanto democratiche - quindi con decisioni prese in maniera trasparente e dopo dibattiti pubblici- si schiera con gli scienziati che chiedono di essere autorizzati a spingere le loro ricerche su strade inesplorate ma promettenti, in Italia l'irrazionalita' sembra prendere il sopravvento. Tra chi parla di mostri e attentati alla vita, si perde il senso del limite ma anche della notizia. Nessuna chimera crescera' nei laboratori della "perfida Albione", nessun Frankenstein passeggera' per le strade di Londra. Alcuni scienziati riceveranno autorizzazioni ad hoc per alcune ricerche dove in un ovulo di coniglio o di bovino verra' inserito il patrimonio genetico umano per ottenere cellule staminali embrionali con DNA umano, utili a trovare terapie per patologie incurabili come l'Alzheimer, il Parkinson o la malattia del motoneurone. Notizia, in parte gia' nota, visto che a marzo era stato il Governo a schierarsi per il via libera alla creazione di embrioni misti. Oggi si e' aggiunta l'Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) a dettare regole. Il tutto e' avvenuto dopo mesi di dibattiti che hanno fatto modificare la posizione inizialmente contraria del Governo. Ma del resto la nostra "irrazionalita'" trova esempi concreti sulla materia grazie alla legge 40 dove si vieta la diagnosi preimpianto nel rispetto del principio dell'inviolabita' dell'embrione, che comunque puo' essere abortito qualche settimana successiva dopo la diagnosi prenatale, o ancora la grottesca vicenda dei 2.500 embrioni orfani destinati per decreto al macero per crionconservazione invece che alla ricerca scientifica. Siamo consapevoli che il nostro Governo non assumera' decisioni simili a quello britannico sulla ricerca tout court, ma almeno sulla possibilita' di utilizzare quegli embrioni esistenti che non hanno alcuna possibilita' di svilupparsi, ci sentiamo di rivolgere un appello al ministro della Salute: faccia un decreto che annulli quello di Sirchia e cambi il loro destino, la ricerca ha bisogno anche dei laboratori e degli scienziati italiani. di Donatella Poretti deputata radicale della Rosa nel Pugno -------------------------------------- ARTICOLI - Francia. Intervista al fondatore dell'Istituto di cellule staminali I-Stem Alla vigilia dell'inaugurazione del suo nuovo laboratorio, Marc Peschanski ha aperto ai media le porte degli ampi locali di I-Stem ("I" sta per istituto, "Stem" per staminali). Aperta nel 2005, l'unita' installata nel campus di Genocentre a Evry, appartiene a Inserm, all'Universita' di Evry e all'Associazione francese contro le miopatie (AFM). E' finanziata al 50% da Telethon. I-Stem e' la Sua creatura, il Suo bebe'? Ho conosciuto il successo ottenendo remissioni nella malattia di Huntington all'ospedale Henri-Mondor di Creteil (Val-de Marne). L'idea era di trapiantare nel cervello dei pazienti neuroni provenienti da feti derivanti da interruzioni volontarie di gravidanza. Avevo realizzato l'esperimento pilota, che riguardava cinque malati. Quando lo studio si e' esteso a dieci centri in Francia e poi in Europa, ho passato la mano alla dottoressa Anne-Catherine Bachoud-Levi, valente clinico. Avevo consacrato quindici anni della mia vita a quei lavori e provavo il bisogno di fare altro. Il progetto I-Stem nasce in quel momento. Insomma, Lei e' come uno scrittore che si chiede cosa fare dopo il premio Goncourt? I sentimenti che ho provato in quel momento erano senz'altro comparabili. Non mi vedevo fermo sullo stesso progetto per altri dieci anni. Quando arriva il momento di gestire, io mi stanco. Per creare I-Stem mi sono dovuto battere nuovamente, ed e' esattamente quello che mi piace. Ho presentato il progetto al fondatore di Telethon, Bernard Barrataud, in un ufficio surriscaldato dalla canicola dell'estate 2003. Poi e' stato necessario convincere dei parlamentari come Pierre-Louis Faniez, per far si' che la revisione della legge di bioetica, nel 2004, lo rendesse possibile. In seguito ho riportato dagli Stati Uniti dei ricercatori che conoscevano la materia. Siamo stati i primi in Francia a importare cellule staminali embrionali. Perche' s'interessa alle cellule staminali d'origine embrionale, anziche' alle cellule staminali adulte? Ci sono due grandi differenze tra loro. In primo luogo, le cellule staminali embrionali sono immortali mentre le cellule adulte invecchiano e alla fine muoiono. Inoltre, le prime sono pluripotenti, vale a dire che possono trasformarsi in cellule della pelle, delle ossa, del cuore, di qualsiasi organo. Le seconde non possono dare che qualche tipo di cellula. La Francia ha recuperato il ritardo nel campo delle cellule staminali embrionali? Il segnale di partenza e' stato dato alla fine del 2004, con il voto sulla nuova legge di bioetica. Abbiamo sette anni di ritardo rispetto all'equipe che ha creato, negli Stati Uniti, la prima linea di cellule staminali embrionali. Nel frattempo i ricercatori stranieri hanno provato a comprendere i meccanismi che reggono le cellule staminali. Noi non tentiamo di metterci in concorrenza sulla ricerca di base. Vogliamo passare direttamente all'applicazione individuando una nicchia, quella delle malattie dette monogeniche, legate alla mutazione di un solo gene. E' il lavoro condotto, per esempio, da Anselme Perrier, che trasforma le cellule staminali embrionali in cellule di striato, la parte del cervello leso nella malattia di Huntington. Con I-Stem avete i mezzi per le vostre ambizioni? Siamo partiti come un'operazione di commando con una ventina di persone, una quindicina delle quali non le conoscevo prima. Oggi, i nostri effettivi superano la sessantina di persone. Al termine contiamo di avere 150 dipendenti. L'anno scorso, abbiamo stipulato un accordo con AFM di un raddoppio dei fondi che riusciamo a raccogliere dagli altri partner. Quest'anno il nostro bilancio e' di 6 milioni di euro. In seguito dovrebbe stabilizzarsi sui 10 milioni di euro. I-Stem e' stata al centro della polemica con alcuni membri della chiesa cattolica in occasione dell'ultimo Telethon. Ha qualche timore per il futuro del laboratorio? Abbiamo cominciato a preoccuparci quando i vescovi hanno preso la parola per condannare le ricerche con gli embrioni. La cosa inquietava soprattutto l'AFM, che e' il nostro primo finanziatore. Ma siamo stati salvati dal presidente della Repubblica dell'epoca, Jacques Chirac, che ci ha ricevuti ufficialmente all'Eliseo dicendo che noi eravamo l'onore e la morale della Nazione. Lo dico senza alcun retropensiero, giacche' non ho mai sostenuto Jacque Chirac (ndr: Marc Peschanski e' un militante dichiarato di "Lutte ouvriere", il movimento di Arlette Laguiller). Da dove provengono le cellule che sono la base delle vostre ricerche? Attualmente lavoriamo su linee di cellule staminali importate dall'estero, come quelle portatrici della malattia di Steinert, che vengono dal Belgio. Ma abbiamo ottenuto anche, nel luglio 2006, l'autorizzazione dell'Agenzia di biomedicina per realizzare una banca di cellule mutate provenienti da embrioni scartati durante le diagnosi pre-impianto effettuate in uno dei tre centri specializzati in Francia, quello di Strasburgo, diretto da Stephane Viville. La nostra collaborazione comincia ora. Cosa possono sperare i malati? All'AFM, tutti i giorni incrociamo malati in carrozzina. Abbiamo una responsabilita' verso di loro; fa parte dell'anima di I-Stem. Da un lato, eseguiamo lavori di terapia cellulare. Per esempio, cerchiamo di rimpiazzare -per ora sugli animali- le cellule cardiache che degenerano nel progredire della miopatia di Duchenne. D'altra parte, sperimentiamo medicinali che potrebbero correggere i difetti espressi dalle cellule mutate. Per far questo, disponiamo di un robot capace di gestire senza intervento umano le colture di cellule disposte in 40.000 contenitori. Confidiamo in esperimenti clinici sull'uomo entro cinque anni. Tratto da L'Express dell'11 settembre 2007 (traduzione di Rosa a Marca) di Estelle Saget ------------------- - Germania. La ministra per la Ricerca punta alla via tedesca La ministra per la Ricerca, Annette Schavan (CDU), vorrebbe che restasse in piedi la regola della data-limite per gli embrioni da importare e usare nelle ricerche con cellule staminali umane; nella legge vigente e' fissata al primo gennaio 2002. Accennando alla prossima discussione parlamentare sull'argomento ha detto: "Non sembra proprio che in futuro ci sara' una legge priva di una data di riferimento". Ha poi precisato: "Ho una mia posizione, ma non voglio influenzare il Parlamento". Questo perche' la considera una votazione che interpella la coscienza dei parlamentari. Il responsabile della SPD, Rene Roespel, aveva proposto una nuova data-limite (il primo maggio 2007) da sostenere con un'iniziativa legislativa. Ma gli oppositori alla ricerca con le cellule embrionali puntano a procedimenti alternativi, come quelli che prevedono l'uso di staminali adulte. E' in questo settore che il Governo ha gia' deciso d'investire cinque milioni di euro, e la ministra Schavan ha sottolineato che altri soldi seguiranno. Il tutto nasce dalla convinzione che non si possono distruggere embrioni per guarire le persone. Percio' si dovrebbe puntare a cellule staminali pluri- o multipotenti prodotte con altri metodi. Anch'esse possono formare vari tipi di cellule ma, diversamente dalle embrionali, non hanno la possibilita' di svilupparsi in un organismo vivente. La ministra sostiene che oggi la Germania, insieme a Usa e Gran Bretagna, e' in prima fila nella ricerca con le cellule staminali. In Germania il 99% delle ricerche avviene con cellule adulte e solo l'1% con cellule embrionali importate entro la data di riferimento. La signora Schavan e' convinta "che sia questa particolare via ad aver portato il Paese nelle prime posizioni". L'obiettivo da perseguire e' rendere superflue le staminali embrionali, anche perche' -sostiene- probabilmente nelle cellule adulte si nasconde un potenziale maggiore di quanto si pensi. I cinque milioni di euro sono solo l'inizio. "Non ci sara' un problema di soldi", ribadisce. Parlando in generale della ricerca con le cellule staminali, spiega che essa e' finalizzata al trattamento di malattie oggi incurabili. C'e' la speranza di rimuovere le cause della malattia e quindi di curarla davvero, a differenza delle terapie attuali che spesso intervengono solo sui sintomi. Sono circa due terzi le patologie di cui non e' stata ancora chiarita l'origine, aggiunge. I due politici della SPD, Rene Roespel e Joerg Tauss, si compiacciono del denaro promesso per la ricerca con cellue staminali prive di problemi etici. Spiegano che le sperimentazioni con le staminali embrionali attengono alla sola ricerca di base, mentre gli esperimenti con le staminali adulte negli anni hanno riportato successi sia clinici sia terapeutici. L'ideale sarebbe riuscire a riprogrammare le cellule staminali adulte al punto che possano avere proprieta' simili a quelle embrionali. (Tratto dal Sueddeutsche Zeitung del 10 settembre 2007) di Rosa a Marca ------------------- - Propaganda contro la ricerca scientifica. Ogni occasione e' buona! L'entrata in vigore, dal 1 settembre, del Protocollo sulla ricerca biomedica addizionale alla Convenzione di Oviedo, diviene ancora una volta occasione per fare propaganda seminando ingiustificati timori sulla ricerca scientifica. Per Luca Marini, presidente del Centro di studi biogiuridici ECSEL e vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) che paventa possibili ricerche su embrioni e donne incinte, si tratta di "un'ulteriore erosione delle garanzie a tutela dell'embrione umano". Di sicuro c'e' un'erosione della legalita' e della incapacita' di rispettare i termini per il recepimento di una Convenzione fatta nel 1997, entrata in vigore nel 1999 con l'aggiunta del protocollo. L'Italia l'ha ratificata nel 2001 con la legge 145, ma dopo aver fatto slittare il primo termine per emanare i decreti attuativi nel 2003, siamo di nuovo all'inadempienza del nuovo termine lasciato scadere il 31 luglio 2007. La spiegazione puo' essere nell'attesa che al Senato si sciolga la matassa del dibattito intorno al testamento biologico. Se il ministro avesse fatto i decreti, avrebbe infatti dovuto prendere una posizione chiara sui trattamenti di fine vita e sul rispetto della volonta' del paziente e delle cure, in linea con la nostra Costituzione. In questa situazione, paventare possibili pressioni di lobby biotecnologiche -da cui Marini sembra essere particolarmente angosciato e perseguitato- per la ricerca su embrioni, e' davvero per fuorviare l'attenzione. La convenzione e' chiara, la ricerca su embrioni puo' essere fatta solo nei Paesi dove e' legittimata da una legge, e' chiaramente vietata la costituzione di embrioni ad hoc per la sola ricerca, e nel protocollo si specificava la legittimita' di una ricerca su donne incinte ed embrioni a patto che fosse stata fatta per comportare benefici per altre donne e altri embrioni. La cosa che rattrista maggiormente e' che, mentre in altri Paesi la ricerca va avanti anche con scoperte incoraggianti, in Italia ci si scandalizza per ipotesi meramente futuribili e non per i 2.500 embrioni sovrannumerari orfani che, invece di destinarli alla ricerca scientifica, sono condannati al macero per crioconservazione "grazie" ad un decreto legge. di Donatella Poretti ------------------- - Urgente la modifica della legge 40, lo dice il Consiglio Superiore della Sanita'! Ministro della Salute del Governo o dei cittadini? Peccato dover sapere dalle agenzie di stampa informazioni che il ministro della Salute aveva deciso di non rivelare. Il Consiglio Superiore della Sanita' (CSS) in occasione del voto sul parere richiesto dal ministro della Salute Livia Turco lo scorso luglio, con ''un voto su base personale'' che non e' comparso quindi nel parere ufficiale, si e' dichiarato contro l'impianto obbligatorio di tre embrioni cosi' come previsto dalla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, e si e' espresso anche a favore della diagnosi pre-impianto, anch'essa vietata. Incredibile che il ministro che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini, e in questo caso delle donne in particolare, abbia voluto omettere di rendere noto questo consiglio che i suoi esperti gli avevano fornito evidenziando come la legge 40 abbia dei limiti su cui e' necessario intervenire per modificarla. Fino ad oggi il ministro si e' invece trincerato dietro ad un ruolo super partes e tecnico, spiegando il bene di avere una legge per contrastare il far west precedente, e aggiungendo che le sole modifiche da fare alle linee guida sarebbero state quelle fatte sotto dettatura dei tecnici del CSS. Perfino la sua presenza in commissione Affari Sociali aveva chiesto che avvenisse in compagnia di un tecnico del CSS. Eppure anche i consigli tecnici sembrano non trovare udienza alle orecchie di chi non vuol sentire per paura di non avere la forza politica per realizzarli. E cosi' fino a che i tecnici suggeriscono delle piccole migliorie alle linee guida della legge 40, si rendono note e si sostiene che sono accorgimenti che non vanno ad intaccare la legge. Ma quando questi tecnici si spingono oltre e dicono che il problema e' la legge, allora il ministro della Salute pensa alla salute della maggioranza invece che a quella delle donne. di Donatella Poretti ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Usa. Missouri. Problemi per referendum contro clonazione, quesito errato L'associazione Cures Without Cloning (Cure senza clonazione), che ha lanciato nelle settimane scorse una campagna di raccolta firme su un emendamento costituzionale che metterebbe al bando la clonazione terapeutica, e' stata costretta per la terza volta negli ultimi sette giorni a correggere il quesito referendario. Tutte le firme raccolte in precedenza dovranno essere buttate. L'iniziativa vuole contrapporsi all'emendamento costituzionale approvato dagli elettori lo scorso anno a difesa della liberta' di ricerca, promosso dall'associazione Missouri Coalition for Lifesaving Cures. "Nella loro foga di rigettare la ricerca con le cellule staminali e criminalizzare i medici che cercano disperatamente nuove cure, gli oppositori della ricerca con le cellule staminali hanno dimostrato poca conoscenza della scienza e delle leggi piu' elementari", accusa Donn Rubin, direttore della Missouri Coalition for Lifesaving Cures. "Prima di tutto la loro ingannevole e spropositata iniziativa avrebbe escluso dalla categoria di "vita umana" le persone affette da anormalita' cromosomiche comuni come le sindromi di Downs, Klinefelter e di Turner". Questo perche' il quesito originale proponeva come inizio della vita umana il momento in cui un ovocita riceve "un set completo di 46 cromosomi e continua in tutti gli stadi successivi dello sviluppo embrionico, fetale, postnatale e successivo". Ma le persone affette da sindromi come quella di Down, Klinefelter o di Turner possono avere dai 45 ai 47 cromosomi, a seconda della malattia. "Poi -continua Rubin- il loro quesito 'migliorato' avrebbe reso pubblici gli email dei loro sostenitori, rendendoli vulnerabili a spam e fishing. Semplicemente non sono in grado di fare cio' che vorrebbero. Non dobbiamo fidarci di cio' che questi signori scrivono sulla scheda elettorale". Grazie all'approvazione dell'emendamento costituzionale nove mesi fa, la Costituzione del Missouri garantisce ora pari accesso alla ricerca e alle cure con cellule staminali se legali per la legge federale e se disponibili in altri Stati americani. La legge vieta la clonazione riproduttiva umana, punendola con 15 anni di carcere e 250mila dollari di multa. Per la Coalition for Lifesaving Cures, coalizione di cui fanno parte oltre cento associazioni di pazienti e organizzazioni di medici, e 60mila cittadini del Missouri,dietro la battaglia contro la "clonazione" c'e' l'intenzione di eliminare l'emendamento appena approvato. - Australia. Club sportivi pensano a conservare staminali giocatori I piu' grandi club sportivi australiani stanno seriamente prendendo in considerazione la possibilita' di conservare le cellule staminali dei loro giocatori per velocizzare la terapia di eventuali infortuni. La societa' di Melbourne Mesoblast sta sviluppando la tecnologia, e con il sostegno delle societa' sportive, potrebbe essere pronta gia' il prossimo anno. Fra gli sport presi in considerazione il rugby ed il calcio. Il costo dovrebbe essere di circa 16mila dollari a giocatore. Le staminali sarebbero prelevate dal midollo spinale con una procedura di circa mezz'ora sotto anestesia locale. Le cellule prelevate sarebbero poi coltivate in laboratorio per sei settimane e successivamente conservate in apposite banche di cellule staminali. - Italia. Milano. Meeting su cellule staminali e farmaci per il cuore La tecnica di chirurgia piu' utilizzata per trattare la fibrillazione atriale (Fa) e' l' ablazione. Eppure, nonostante la Fa sia molto diffusa (colpisce piu' del 5-7% della popolazione over 65, ed e' in almeno il 50% dei pazienti con scompenso cardiaco), solo il 20% di chi ne soffre dovrebbe ricorrere all'ablazione: per tutti gli altri, i rischi sono troppo alti rispetto ai benefici dell'intervento. Per questo i ricercatori stanno perfezionando una terapia alternativa e soprattutto non invasiva, un farmaco basato sulla molecola 'dronedarone', derivata dal farmaco anti-aritmia 'amiodarone'. E' solo una delle novita' che gli esperti discuteranno al meeting dedicato alla fibrillazione atriale, previsto a Bologna dal 17 settembre. Alessandro Capucci, direttore della divisione di cardiologia dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza e presidente della stessa manifestazione, ha anticipato a alcuni temi: dai nuovi farmaci ipertensivi, alla rinnovata attenzione per la salute del cuore delle donne in menopausa, al decalogo per far sopportare al proprio muscolo cardiaco lo stress da ritorno delle ferie. 'Da un recente studio europeo su piu' di 5 mila pazienti affetti da Fa si e' visto che la terapia con farmaci anti-aritmia e' nettamente al primo posto in termini percentuali, e ben al di sopra come pazienti trattati, sia all' ablazione che all'uso di pace maker'. Fino a oggi, aggiunge, l' amiodarone era considerato 'il baluardo del controllo del ritmo', ma presenta alcuni inconvenienti: provoca disfunzioni alla tiroide, depositi alle cornee e aumenta la sensibilita' alla luce della pelle. Il dronedarone invece, aggiunge l' esperto, grazie ad opportune modifiche non provoca i potenziali effetti negativi dell' amiodarone, ed e' gia' stato testato in diversi studi dimostrandosi sicuro e capace di mantenere regolare il ritmo del cuore anche a distanza di tempo. 'Ma ci sono almeno altri due sistemi per trattare la fibrillazione atriale opposti all'ablazione: il primo prevede di usare come terapia di supporto i farmaci anti-ipertensione, dato che e' stato dimostrato un forte legame tra la pressione alta e la stessa Fa, e che il loro uso diminuisce il rischio di sviluppare la malattia del 40-50%. Il secondo sistema consiste nell'impiego di cellule staminali prelevate dal paziente stesso, che re-iniettate vadano a riparare il danno a livello del cuore. Purtroppo i dati sull' uomo ancora non ci sono, anche se abbondano quelli sugli animali. Tecnica e procedure, comunque, sono gia' disponibili'. - Australia. Isolate staminali adulte dell'utero Isolate cellule staminali adulte dall'utero di donne, attraverso la scoperta di due molecole che permettono di identificarle e separarle dalle altre cellule: le staminali adulte cosi' isolabili sono la sorgente di cellule che ogni mese danno alla donna in eta' fertile le mestruazioni. Il risultato, reso noto sulla rivista Human Reproduction, si deve a Caroline Gargett del Centre for Women s Health Research, presso la Monash University di Victoria in Australia. Le cellule staminali adulte dell'utero sono state isolate grazie alla scoperta di due molecole, 'CD146' e 'PDGF-R ', identificate dal gruppo di ricerca australiano, grazie alle quali sara' quindi possibile prelevare questa preziosa fonte di staminali mesenchimali dall'endometrio di donne ed eventualmente usarle per numerose applicazioni cliniche in campo ginecologico, come la cura del prolasso uterino che affligge oltre una donna su due dopo il parto. Inoltre le staminali potranno essere studiate per scoprire come ogni mese si forma il flusso mestruale e per scoprire le cause di malattie come l'endometriosi. L'esistenza di staminali adulte nell'utero era cosa nota, visto che ogni mese questo tessuto si sviluppa in preparazione di un'eventuale gravidanza per poi essere eliminato col flusso mestruale se non c'e' stata fecondazione. Tuttavia finora era stato impossibile isolare queste staminali. La chiave per farlo sono le due molecole, CD146 e PDGF-R , che i ricercatori australiani hanno scoperto essere il segno distintivo delle staminali mesenchimali dell'utero. Solo queste cellule infatti portano entrambe queste molecole sulla propria superficie. Grazie ad esse quindi con macchinari sofisticati di separazione cellulare sono state isolate le staminali dell'utero da tessuto di donne che erano state sottoposte ad isterectomia. In laboratorio le cellule sono state testate dimostrando di essere staminali adulte a tutti gli effetti in grado di formare cellule adipose, muscolari, cartilaginee, ossee. Potendole isolare cosi' facilmente le cellule staminali dell'utero potrebbero divenire utili per terapie cellulari in campo ginecologico. Inoltre poiche' ogni mese presiedono alla formazione dell'endometrio, le staminali isolate potrebbero svelare i segreti di una malattia molto diffusa, l'endometriosi. - Italia. Angelo Vescovi: necessari 200mila euro per sperimentazioni su staminali Duecentomila euro. Questa la cifra da raggiungere per poter dare il via, a Terni, alle sperimentazioni con cellule staminali adulte per trovare una cura ad alcune malattie neurodegenerative. A lanciare un appello per raccogliere fondi e' lo stesso direttore della Banca nata del capoluogo umbro, Angelo Vescovi. Il ricercatore ha partecipato l'11 settembre alla trasmissione 'Stella (Siete pronti a cambiare?)' di Maurizio Costanzo, in onda su Sky Vivo, dalle 11 alle 13. "La terapia per le malattie neurodegenerative si potrebbe iniziare domani stesso in Italia senza ricorrere a mostruose ibridazioni come annunciato in Inghilterra", aggiunge facendo riferimento al recente via libera dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia alla creazione di embrioni chimera uomo-animale per produrre staminali embrionali. Una decisione che, secondo lo scienziato, ha "una finalita' precisa, che pero' non viene dichiarata: produrre cellule per fare test sui farmaci". Quanto alla 'questione italiana', invece, secondo Vescovi "il vero problema e' che come sempre mancano i fondi". Da qui la mano tesa di Costanzo che da' il via a un'autentica campagna di raccolta fondi, sia in Tv che sul sito internet del programma. Il numero di conto corrente intestato alla Onlus Neurothon per la ricerca sulle cellule staminali cerebrali e' 10146, Abi 05048, Cab 32620, Cin T. 'Il mondo scientifico ha un preciso compito: essere utile al miglioramento delle condizioni di vita dell'uomo. La proposta di Angelo Vescovi, di sperimentare le staminali adulte contro le malattie neurodegenerative, segue tale finalita'. Il ministro della Salute Livia Turco trovi i fondi". Lo afferma Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Sanita' del Senato. 'La vita e' sacra sin dal suo concepimento e deve essere tutelata in ogni momento, non manipolata e ne' tanto meno distrutta. Aprire a degenerazioni scientifiche come e' stato fatto in Inghilterra con gli embrioni chimera risulta solo pericoloso per il bene di tutta l'umanita'. Aiutiamo la ricerca scientifica ma quella positiva, volta a dare risposte concrete alle malattie neurovegetative, proprio come si sta facendo nel campo ormai sperimentato e non controverso delle cellule staminali adulte". - Austria. Papa: scienza e' minaccia per umanita'. Veronesi: parole che mi addolorano "La rassegnazione di fronte alla verità è il nocciolo della crisi dell'Occidente, dell'Europa". Con queste parole Papa Benedetto XVI ha aperto la messa nel santuario di Mariazell, nella Stiria in Austria. Un'omelia per ricordare che per un cristiano Gesù deve essere "l'unico mediatore della salvezza non significa disprezzo delle altre religioni, né assolutizzazione superba del nostro pensiero". Il Pontefici ha anche ammonito i fedeli a "non perdere il riferimento a Dio, perché se questo si verifica le grandi e meravigliose conoscenze della scienza diventano ambigue e diventare una terribile minaccia, la distruzione dell'uomo e del mondo". "Sono addolorato per quanto ha affermato il Papa sulla scienza". Umberto Veronesi replica così alle dichiarazioni piovute dall'Austria da parte di BenedettoXVI ("una scienza senza Dio una minaccia per l'umanità"). Un riferimento, forse, agli embrioni-chimera approvati in Gran Bretagna a scopo terapeutico. "In realtà è un ulteriore passo avanti nell'ottica di evitare rischi di clonazioni a fini riproduttivi. La scoperta delle cellule staminali rappresenta una rivoluzione della medicina. Una bambina che nasce oggi in Germania o in Italia vive fino a 103 anni e un bambino fino a 97. E si parla di aspettativa di vita media. Un balzo in avanti rispetto a quanto previsto fino a poco tempo fa". Da Vienna Ratzinger ha ribadito il suo no ad aborto ed eutanasia "Il problema è che la Chiesa non vuole l'aborto e nello stesso tempo non punta sulla prevenzione. Predicare l'astinenza sessuale è irrealistico, considerando che anche la masturbazione è peccato. L'eutanasia? Il Papa parla di pressioni su anziani e malati. Ma un'azione del genere si configura come omicidio. L'eutanasia è invece una richiesta volontaria, motivata, ripetuta (ed esente da pressioni) da parte di un malato terminale. La legge olandese, ad esempio, in proposito è molto rigida, tant'è che soltanto un terzo delle richieste arrivano al compimento". Vaticano contrario anche alla diagnosi preimpianto in caso di fecondazione artificiale "Desiderare figli sani non è un peccato se la scienza ti offre la soluzione. In Italia la legge 40 impedisce la diagnosi reimpianto, ma poi consente l'aborto assistito. Si tratta di una legge imperfetta. Sarebbe stato meglio allora vietare del tutto la fecondazione artificiale". Il Papa ha parlato della pericolosità degli "scienziati senza Dio": "Quale Dio consacra come buoni studi e ricerche? Uno scienziato musulmano, induista, buddista o ateo rappresentano forse una minaccia? Si tratta di dichiarazioni che mi hanno sorpreso. Rischiamo di ritornare ai tempi di Galileo Galilei…". - Italia. Individuato gene per "riparare" il cuore Si chiama Notch e gioca un ruolo fondamentale nella rigenerazione delle cellule del cuore malato, colpito da infarto o ischemia. A scoprire il gene 'ripara-cuore' sono stati i ricercatori dell' Istituto Internazionale di Genetica e Biotecnologia (Icgeb) e Trieste, diretto da Mauro Giacca. Ma questo e' solo l' ultimo dei risultati raggiunti dal team di oltre 200 ricercatori che lavorano a Trieste, provenienti da 27 paesi ed ai quali si aggiungono altri scienziati impegnati nella sede Icgeb di Nuova Delhi. 'A Trieste -ha spiegato Giacca, partecipando lo scorso 10 settembre, a Citta' del Capo, all' inaugurazione del terzo polo in Sud Africa dell' Icgeb- siamo impegnati soprattutto nel settore della biomedicina con ricerche di base sui tumori, le cellule staminali, le terapie geniche e le patologie cardiovascolari'. Ed e' recentissima, ha annunciato l' esperto, la scoperta del gene Notch, 'che e' alla base della rigenerazione delle cellule cardiache. I risultati sui topi sono stati molto buoni e si e' visto che, riattivando il gene, si riattiva la generazione cellulare nel cuore malato'. Ma l' Icgeb ha anche messo a punto un vaccino antimalaria attualmente in sperimentazione in Africa ed ha raggiunto risultati importanti anche nel campo della ricerca dei tumori, con la recente scoperta di alcune proteine che controllano la trasformazione delle cellule da sane in tumorali per azione del papilloma virus, principale causa del cancro al collo dell' utero. 'Sono ricerche che ci pongono alla frontiera delle attuali conoscenze. La missione del nostro centro e' anche portare tali nuove conoscenze nei paesi del terzo mondo ed e' per questo - ha concluso - che il nostro istituto vede impegnati scienziati da tutto il mondo'. - Usa. Staminali del feto possono guarire la madre fino a 30 anni dopo Le cellule staminali del feto entrano in circolazione nell'organismo della mamma e si attivano ogni volta che e' necessario per aiutarla a guarire, anche a distanza di 20 o 30 anni. Lo ha scoperto il gruppo statunitense della Tufts University School of Medicine di Boston coordinato dalla pediatra e genetista Diana Bianchi, che il 10 settembre a Firenze ha presentato i risultati in apertura del congresso mondiale di medicina perinatale. 'Per una donna avere una gravidanza e' come rinascere', dice la ricercatrice, che dirige il dipartimento di Pediatria dell'universita' americana. Ed e' sufficiente avere avuto una sola gravidanza per avere a disposizione per decenni questa riserva di cellule giovanissime e vitali. 'Le cellule del feto restano annidate e nascoste nell'organismo della madre fino al momento in cui la loro azione diventa necessaria'. Ad esempio, finora l'attivazione delle cellule staminali fetali e' stata dimostrata nel fegato, dove si sono attivate per riparare i danni causati dall'epatite C, e nella tiroide. Di origini italiane (il nonno era lombardo) Diana Bianchi sta studiando lo scambio di cellule tra feto e madre da molti anni e studi condotti parallelamente sia su topi che su esseri umani hanno dimostrato che esiste un ampio traffico cellulare bidirezionale tra feto e madre gia' all'inizio della gravidanza. - Italia. L'Aquila. Si parlera' anche di staminali al Congresso malattie autoimmuni e trapianti Le novita' della ricerca sulle malattie autoimmunitarie e i progressi in materia di trapianti d'organo e dell'utilizzo clinico delle cellule staminali dell'adulto e del cordone ombelicale saranno al centro del 14/o congresso annuale dell'Associazione italiana di Immunogenetica e biologia dei Trapianti, in programma all'Aquila dal 13 al 15 settembre presso il Castello Cinquecentesco. L'evento, organizzato dal Centro regionale di immunoematologia e tipizzazione tissutale della Asl dell'Aquila, diretto da Franco Papola, vedra' 300 professionisti del settore confrontarsi su tematiche quali lo xenotrapianto di organi ottenuti da animali ingegnerizzati geneticamente e l'impiego terapeutico di cellule staminali dell'adulto e di sangue di cordone ombelicale nelle malattie ematologiche, sia congenite sia neoplastiche, e in quelle degenerative. Si parlera' anche di problematiche correlate al miglioramento della qualita' dei laboratori di immunogenetica e delle scoperte inerenti la predisposizione genetica a malattie autoimmuni quali diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, celiachia. Il congresso -si legge in una nota della Asl aquilana- si pone nel contesto di un territorio che da anni vanta un'intensa e qualificata attivita' trapiantologica con i Centri Trapianto di reni (L'Aquila), cuore (Chieti), midollo osseo (Pescara) e che si avvale del supporto del Centro regionale di immunoematologia e tipizzazione tissutale dell'Aquila, con esperienza trentennale nella definizione delle compatibilita' donatore-ricevente e sede del Registro regionale dei donatori volontari di midollo osseo, attualmente composto da 5.168 donatori volontari, con 28 donazioni effettuate per pazienti di ogni parte del mondo. - Usa. Scoperte cellule staminali per rigenerare i tendini Ecco le cellule staminali 'ripara-tendini' che potrebbero far tornare il sorriso sul volto di moltissimi atleti costretti ad interrompere la loro carriera a causa di un tendine rotto. Battezzate cellule staminali progenitrici dei tendini, a scoprirle e' stato un consorzio di ricercatori americani guidati da Songtao Shi della University of Southern California (USC) School of Dentistry a Los Angeles, nei tendini di individui adulti e di topolini. Secondo quanto riferito sulla rivista Nature Medicine le staminali scoperte potrebbero rivoluzionare la cura dei tendini rovinati da strappi o lesioni, infatti nei primi esperimenti queste cellule si sono dimostrate capaci di riparare i tendini di topolini. I tendini sono fasce di tessuto connettivo fibroso che congiungono i muscoli alle ossa, consentendoci i movimenti. Sono fatti principalmente di fibre di collagene che costituiscono una matrice elastica e cellule. Una partita a calcetto tra amici, la settimana bianca, basta una sciocca caduta per ritrovarsi con un tendine rovinato per la cui guarigione si dovra' lottare mesi e mesi, tra interventi e fisioterapia. E spesso poi i risultati non sono eccezionali, per cui il recupero del movimento puo' non essere completo, cosa che puo' far versare lacrime amare ad atleti professionisti che talvolta nella lesione di un tendine non possono far altro che leggere la fine della propria carriera. Poter veramente riparare i tendini facendoli tornare come nuovi sarebbe dunque una pratica medica rivoluzionaria e coronerebbe il desiderio di molti. Ma finora non c'erano molte speranze in tal senso anche perche' mancavano studi approfonditi a livello molecolare sulla struttura del tendine e sulle cellule che lo compongono. Gli esperti Usa hanno compiuto questi studi e sono riusciti a isolare, nei tendini di topo prima, in quelli umani poi, una nuova popolazione di cellule staminali in una nicchia nella matrice del tendine. Le cellule isolate, sottoposte a tutti gli esperimenti del caso, si sono dimostrate delle vere e proprie staminali. Il loro 'nido' e' fatto in particolare di bioglicani e fibromodulina, molecole importanti per proteggerle ed indirizzarne la loro maturazione in cellule tendinee. Gli esperti hanno infine studiato il loro valore rigenerativo trapiantando le staminali nei tendini dei topolini: le cellule hanno saputo rigenerare il tessuto nei modelli animali, risultato che fa ben sperare per analoghi trattamenti sull'uomo. - Italia. Monza. Rigenerazione con cellule staminali delle ossa della bocca Le ossa della bocca? All'ospedale San Gerardo di Monza si rigenerano con l'aiuto delle cellule staminali adulte. Al termine di un lungo lavoro di ricerca avviato nel 2002, l'istituto lombardo ha ottenuto l'approvazione da parte dell'Istituto superiore di sanita' ed, entro settembre, potra' partire la sperimentazione sull'uomo. In ballo c'e' l'impiego delle cellule staminali adulte di tipo mesenchimale all'interno di un protocollo di rigenerazione ossea. Tecniche che potrebbero essere in futuro applicate alla chirurgia orale e anche a quella maxillo-facciale e ortopedica. 'Lo studio -spiega in una nota Marco Baldoni, direttore della Clinica odontoiatrica dell'ospedale monzese- ha previsto una fase di sperimentazione in vitro con cellule staminali mesenchimali e, successivamente, la formulazione del protocollo clinico sperimentale'. Gli studi condotti su modello animale, conferma Giovanni Tredici, responsabile dei laboratori di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'universita' Milano Bicocca, uno dei partner del San Gerardo nel progetto, 'hanno confermato le ampie capacita' proliferative e differenziative delle cellule staminali in senso osteogenetico'. In altre parole, le staminali adulte sarebbero in grado di rigenerare le ossa. Un'ipotesi verificata attraverso una serie di esperimenti messi a punto utilizzando il midollo osseo di quattro donatori. 'Per ottenere l'autorizzazione all'utilizzo sull'uomo e' stato necessario codificare le procedure in un dossier che e' stato poi valutato dall'Iss', spiegano Baldoni e Fabrizio Carini, responsabile della Chirurgia orale del San Gerardo. Il via libera dell'Istituto superiore di sanita' era subordinato alla conformita' del progetto ai principi etici previsti per la ricerca medica sull'uomo. 'Questo risultato -commenta Baldoni- lo si e' ottenuto grazie a un complesso lavoro di ricerca che ha coinvolto oltre alla Clinica odontoiatrica anche il dipartimento di Neuroscienze e tecnologie biomediche dell'universita' degli studi Milano Bicocca e successivamente il laboratorio interdipartimentale di Terapia cellulare e genica 'Stefano Verri''. Quest'ultimo, aggiunge lo specialista, ha ottenuto di recente, l'approvazione da parte dell'Agenzia italiana del farmaco come cell factory, diventando un 'vero e proprio centro di ingegneria e produzione cellulare e genica'. - Gb. Autorita' fertilizzazione da' via libera a sperimentazione con embrioni "chimera" Via libera in Gran Bretagna alla ricerca sui cosiddetti embrioni chimera: il si' dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea) ha autorizzato la produzione di embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in ovociti di mucca, privati del loro nucleo. L'obiettivo e' ottenere linee di cellule staminali 'su misura' per lo studio di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer. A chiedere l'autorizzazione, limitata al singolo protocollo di ricerca e quindi limitata nel tempo, sono stati, circa dieci mesi fa, il direttore del Laboratorio di biologia delle cellule staminali del King's College di Londra, Stephen Minger, e Lyle Armstrong, dell'istituto per la ricerca sulle cellule staminali del North East England (Nesci). Non e' la prima volta che il mondo della ricerca sulle staminali pensa agli embrioni chimera, considerandoli una possibile soluzione al doppio problema della carenza di ovociti e si embrioni umani in sovrannumero, donati alla ricerca dalle coppie che affrontano interventi di fecondazione artificiale. I primi a vedere una soluzione negli embrioni chimera erano stati, nel 1998, i ricercatori dell'americana Advanced Cell Technology (Act), l'azienda che nel 2001 ha clonato per la prima volta un embrione umano. Quando l'Act annuncio' di avere cercato di ottenere un embrione chimera uomo-mucca, l'allora presidente Bill Clinton espose le sue perplessita' al Comitato Bioetico Usa. A distanza di nove anni, e forti delle conoscenze scientifiche e tecnologiche accumulate in questo periodo, sono i due gruppi di ricerca britannici a tornare sulla proposta, questa volta con successo. Oltre al vantaggio di avere a disposizione una fonte teoricamente illimitata di embrioni, umani al 99%, Minger e Armstrong ritengono che la tecnica degli embrioni chimera permette di selezionare il Dna che si vuole trasferire, ad esempio prelevandolo da pazienti colpiti da una determinata malattia. In questo modo diventa piu' facile ottenere cellule staminali da utilizzare, esclusivamente in laboratorio, come modello per studiare quella stessa malattia e per sperimentare terapie. Teoricamente, per ogni tipo di malattia neurodegenerativa si avrebbero a disposizione le cellule staminali che permettono di studiarla, secondo quella che gli stessi ricercatori hanno chiamato una 'lista della spesa delle malattie'. I test ai quali i due gruppi di ricerca possono adesso lavorare si basano sulla tecnica del trasferimento nucleare, sulla quale si sono basati finora tutti gli esperimenti di clonazione a fini terapeutici o, solo nel caso degli animali, a fini riproduttivi. I ricercatori trasferiscono il materiale genetico di un donatore (in questo caso un paziente colpito da una malattia neurodegenerativa) in un ovocita privato del suo nucleo (in questo caso l'ovocita non e' umano, ma bovino). Dopodiche' l'ovulo comincia a comportarsi come se fosse stato fecondato e si divide fino a formare un embrione. E' un trasferimento nucleare tra specie diverse e che porterebbe a un embrione non interamente umano dal punto di vista genetico: avrebbe una piccola quantita' di Dna bovino, che deriva da quello che resta nell'ovocita anche dopo che questo viene privato del nucleo. A sei giorni dalla formazione degli embrioni si cominciano a prelevare le cellule staminali e gli embrioni vengono distrutti dopo 14 giorni. Non si prevede di iniettare nei pazienti le cellule ottenute dagli embrioni chimera. Al di la' delle controversie etiche, Minger ha ripetuto piu' volte: 'se sei convinto di fare la cosa giusta e se pensi che questa sia importante, falla'. "Non parliamo di mostri". Giuseppe Novelli, professore di genetica all'universita' Tor Vergata di Roma, commenta il via libera della Gran Bretagna alla creazione di embrioni chimera uomo-animale per ottenere cellule staminali embrionali. "Si tratta di una buonissima notizia per la scienza. E -spiega all'Adnkronos Salute- sgombriamo subito il campo da eventuali spauracchi agitati dagli oppositori: non verrebbero creati mostri, mezzi uomini e mezzo animali, perche' non si darebbe vita ad alcun embrione. Solo si innesterebbe un processo in grado di far produrre cellule staminali embrionali di particolari malattie, utili come linee cellulari su cui testare in laboratorio farmaci, terapia genica e quant'altro per sconfiggere patologie come il Parkinson o l'Alzheimer". E il risultato sarebbe al 99% umano e solo per l'1% animale. Novelli ricorda che uno dei ricercatori britannici a chiedere alla Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) il permesso per creare gli embrioni chimera a partire da ovuli bovini e' un suo collega ed amico, Stephen Minger. "Coordina - dice il genetista italiano - un laboratorio con una dotazione tecnica di altissimo livello, in grado di garantire la qualita' della sperimentazione". Laboratori simili esistono anche in Italia, "sono circa una decina", ma ovviamente "la legge italiana ci impedisce di seguire l'esempio britannico". Non solo, il divieto italiano penalizza i nostri scienziati anche perche' "quando questi centri cercano partner per portare avanti i loro progetti di ricerca, le strutture della penisola non possono concorrere. E dunque saranno loro preclusi i fondi europei". In Italia una decisione analoga al si' britannico alla produzione di embrioni chimera 'non sarebbe possibile', ma bisogna 'tener presente che non seguendo le sperimentazioni internazionali ci allontaniamo dalla possibilita' di poter dare contributi fondamentali alla ricerca': e' il commento del direttore dell'istituto 'Mario Negri' di Milano, Silvio Garattini, alla vigilia del si' della Gran Bretagna ai test per cellule staminali da embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in ovociti di mucca privati del loro Dna. Il si' della Gran Bretagna, prosegue Garattini, si basa 'sulla via tipicamente britannica, che consiste nel valutare caso per caso i progetti a seconda della loro rilevanza e nel dare di conseguenza un'eventuale autorizzazione temporanea e molto controllata'. Sul progetto degli embrioni chimera in particolare, dice ancora, 'e' difficile dare un giudizio senza conoscere il protocollo nei dettagli. Evidentemente ci sono implicazioni etiche, che in Gran Bretagna non ritengono cosi' significative. Da noi penso che sarebbe impossibile'. In generale, Garattini rileva che una posizione rigida dell'Italia nei confronti di rischierebbe un isolamento a livello internazionale. L'Italia, precisa, rischierebbe di non 'avere a disposizione tecniche che, nel momento in cui danno frutti, potrebbero essere importanti. I politici - conclude - devono prendere decisioni, ma e' anche vero che non e' possibile essere insensibili a cio' che accade in alcune parti del mondo. Devono tenere conto delle loro scelte'. L'autorizzazione in Gran Bretagna alla produzione di embrioni chimera e' 'allarmante' secondo Domenico Di Virgilio, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Sociali della Camera e responsabile nazionale del Dipartimento Sanita' di Forza Italia 'La notizia che la Hfea, Human Fertilisation and Embriology Authority, organo che sovraintende alla sicurezza e all' applicazione delle tecniche nel campo dei trattamenti di fecondazione e nel campo della ricerca embriologica della Gran Bretagna, dara' il via alla creazione di un tipo di embrioni che contengono materiale genetico umano e animale e' allarmante - ha affermato Di Virgilio - si tratta di un procedimento contro le leggi naturali, giuridiche ed etiche - ricordo infatti che la legge 40, il Comitato Nazionale per la Bioetica e anche il Parlamento europeo si sono sempre espressi contro la sperimentazione sugli embrioni umani, ma e' ancor piu' grave che si arrivi a creare embrioni misti'. 'Questa mancanza di rispetto per le leggi naturali da parte di alcuni pseudoscienziati - conclude Di Virgilio - a cosa mai ci portera'?'. "Un atto mostruoso contro la dignita' umana". Cosi' mons. Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, commenta la decisione dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia di consentire la creazione di embrioni uomo-animale a scopo di ricerca. "E' necessario che la comunita' scientifica si mobiliti quanto prima", ha detto. "Riteniamo che anche questo governo britannico ha ceduto di fronte alle richieste di un gruppo di scienziati certamente contro la morale". Il via libera britannico alla ricerca su cellule staminali prodotte da embrioni chimera uomo-animale rappresenta "una notizia doppiamente positiva: da una parte perche' si apre una concreta strada di ricerca contro malattie, come Alzheimer e Parkinson, che colpiscono decine di milioni di persone; dall'altra perche' si crea una soluzione alternativa a quella di incoraggiare migliaia di donne a donare i loro ovociti". A intervenire sul tema in una nota congiunta sono l'eurodeputato radicale e segretario dell'associazione Luca Coscioni Marco Cappato, il vicesegretario Rocco Berardo, il consigliere generale Giulio Cossu, e il copresidente dell'associazione e ordinario di Storia della medicina Gilberto Corbellini. "Constatiamo - sottolinea Berardo - il grande grado di civilta' della Gran Bretagna, che sceglie una nuova via di ricerca dopo aver consultato l'opinione pubblica, mentre in Italia siamo fermi alla discussione sulle linee guida della legge 40". "L'autorita' britannica - precisano Cappato, Corbellini e Cossu - e' giunta a tale decisione al termine di un serio processo di informazione e consultazione dell'opinione pubblica, una procedura esemplare e una lezione di laicita' per la nostra politica, ostaggio di veti clericali e anti-scientifici". "Anche gli scienziati e ricercatori italiani - conclude Berardo - potrebbero dar vita a una grande mobilitazione dell'opinione pubblica se solo smettessero di lamentarsi nel chiuso dei loro laboratori e, passando alla denuncia pubblica, si opponessero a leggi dettate dalla proibizione e dalla morale religiosa". 'Vorremmo creare linee cellulari per la ricerca e sviluppare nuove cure per le malattie. La Gran Bretagna e' la giusta cornice regolatrice per la scienza, accettabile anche a livello etico'. Cosi' Stephen Minger, lo scienziato che per primo dovrebbe creare gli embrioni uomo-animale, spiega la sua ricerca ad 'Agenda Coscioni', il mensile dell'associazione Luca Coscioni, secondo il testo diffuso dalla stessa associazione. 'La nostra ricerca - spiega Minger - e' soprattutto focalizzata sulla produzione di linee cellulari estratte da individui con malattie specifiche', con l'obiettivo di 'scoprire quali sono i geni coinvolti nelle malattie studiate'. La speranza e' quella di 'poter riprodurre in laboratorio il processo in cui le proteine mutate interagiscono con il normale funzionamento cellulare, distruggendo cosi' le cellule nervose'. E le informazioni acquisite 'potrebbero essere utilizzate per creare nuove terapie e farmaci per la prevenzione delle malattie'. Minger sottolinea poi la differenza fra gli embrioni cosiddetti 'chimera' e gli embrioni 'ibridi': 'Il termine chimera si usa quando si prendono ovuli e spermatozoi di una specie e li si mischiano con ovuli e spermatozoi di un'altra specie. Tale procedimento, se vengono utilizzati gameti umani, e' attualmente illegale nel Regno Unito'. Invece gli embrioni 'ibridi', o anche 'ibridi citoplasmatici', si ottengono 'partendo da un ovocita di una mucca da cui viene estratto il nucleo, che contiene tutto il dna. Questo diventa cosi' un ovocita vuoto - afferma lo scienziato - privo di alcuna identita' genetica, a cui si puo' attribuire l'identita' genetica di un essere umano, inserendovi all'interno una cellula umana'. Gli embrioni ibridi vengono usati per 'vedere come funziona il sistema immunitario - spiega Minger - e per testare nuove medicine immunitarie contro il rigetto degli organi. Cio' e' realizzabile se si prendono le cellule da persone affette geneticamente dalle malattie sotto esame, come l'Alzheimer, il morbo di Parkinson, la distrofia muscolare, e altri disordini neuronali catastrofici, e si introducono negli ovociti denuclearizzati di conigli e mucche'. Sulla scelta degli ovociti animali (piu' facilmente reperibili di quelli umani) lo scienziato, secondo l'intervista al mensile Agenda Coscioni, sottolinea che quando si riuscira' a incrementare 'l'efficienza della tecnologia, diciamo di un fattore del dieci per cento, la maggior parte di noi scienziati tornera' a usare ovociti umani, ma al momento attuale un tale cambiamento non sarebbe giustificato'. In merito al ruolo della politica rispetto alla scienza, Minger ritiene che 'dovrebbero essere i regolatori, piuttosto che i legislatori, a regolamentare la ricerca scientifica'. Questo perche' 'la scienza si sta muovendo cosi' in fretta che e' impossibile, per il Parlamento o per il governo, conoscere i confini fra i vari campi della ricerca scientifica'. Per questo motivo, gli scienziati britannici hanno 'richiesto al governo di non legiferare sulla scienza - afferma Minger - ma di permettere a un panel di esperti e di regolatori, come per esempio il Food and Drug Administration statunitense o il Ministero degli interni britannico, di regolare la ricerca'. 'Puo' l'umano essere ridotto a una percentuale? Ed e' ancora definibile come 'umana' una creatura di questo tipo?'. Il quotidiano dei vescovi italiani, 'Avvenire', parla oggi in un editoriale degli interrogativi 'sconvolgenti' e 'spesso irrisolvibili' posti dalla decisione dell'Authority inglese sulla fertilizzazione umana e l'embriologia di autorizzare la creazione di embrioni interspecie, i cosiddetti 'embrioni-chimera'. Nell'articolo a firma di Eugenia Roccella, gia' portavoce del Family Day, Avvenire descrive 'l'incubo di un'umanita' 'a punti''. 'Se si decidera' per l'attribuzione del potere decisionale all'Authority sulla fertilizzazione umana - vi si legge -, sapremo che in Gran Bretagna per definirsi uomini basta che sia umana la maggior parte del patrimonio genetico, come fosse un pacchetto azionario di cui si detiene il 51%'. 'Lascia stupiti' che si sia giunti in Gran Bretagna a consentire la ricerca su embrioni uomo-animale 'sulla base di un sondaggio fatto sulla popolazione, perche' questo fa scivolare verso una pericolosissima etica della maggioranza'. Intervistata dall'Asca, Maria Luisa di Pietro, professore associato di bioetica presso la facolta' di Medicina e Chirurgia dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, componente del Comitato Nazionale di Bioetica e presidente dell'associazione ''Scienza & Vita , spiega che 'la decisione della Gran Bretagna non e' neanche valutabile da un punto di vista etico dal momento che l'aspetto scientifico e' di per se' inesistente perche' si studierebbe una realta' embrionale profondamente alterata composta da Dna umano e Dna animale: cellule non esistenti in natura profondamente alterate.A cosa serve creare un embrione di questo tipo da cui tirare fuori staminali con la promessa di utilizzarle nello studio di malattie degenerative? sembra una grossa presa in giro'. 'Non solo - aggiunge - stiamo ottenendo embrioni in cui il 99,9% e' umano. Dunque, stiamo manipolando. Ma soprattutto stiamo creando la realta' aberrante di un embrione umano nel quale e' stato introdotto anche del Dna animale. Questione che sotto il profilo scientifico solleva anche altri seri interrogativi, come quello del rischio - gia' discusso per gli xenotrapianti - del superamento della barriera fra specie umana e specie animale, con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare'. 'E' vero che una buona scienza non sempre ha una buona etica - aggiunge Di Pietro - ma e' anche vero che una cattiva scienza parla da sola, nel senso che non e' neanche valutabile dal punto di vista etico. Ma la cosa peggiore e' che si sta praticamene facendo passare una sorta di etica della maggioranza, per cui diventa buono cio' che la maggioranza ha deciso anche se questo di per se' un fatto aberrante'. 'La vicenda degli embrioni chimera ci lascia sbigottiti. Rischiamo di creare un mostro, mezzo uomo e mezzo animale. Penso che questa vicenda interroghi non solo i cattolici, ma tutti gli uomini di buona volonta''. Lo sostiene Rocco Pignataro, vicecapogruppo dell'Udeur alla Camera, commentando il via libera della Gran Bretagna ai test sugli embrioni-chimera, ovvero contenenti materiale genetico sia umano che animale. 'La scienza non deve essere fine a se stessa, ma deve mettersi al servizio dell'uomo conclude Pignataro Dobbiamo dire no a queste sperimentazioni perche' sono contro il bene dell'umanita''. Sostegno e plauso della Consulta di Bioetica alla decisione dell'Human Fertilisation and Embriology Authority (HFEA) di consentire la ricerca sui cosidetti embrioni chimera. "Come ogni ricerca scientifica - si legge nel comunicato della Consulta - non garantisce risultati certi, ma e' certo che si deve provare in tutte le direzioni per conoscere i meccanismi biologici dello sviluppo e della degenerazione che porta a malattie. E' quindi un obiettivo di aumento delle conoscenze che alla lunga potra' avere anche ricadute terapeutiche. Fortuna che i britannici danno un impulso alla ricerca ed aprono nuove vie alla conoscenza". La Consulta di Bioetica e' sorpresa delle reazioni negative diffuse nel nostro Paese. A chi afferma che si tratta di 'un atto mostruoso contro la dignita' umana' i componenti della Consulta replicano osservando che "lo stesso argomento e' stato usato contro la vaccinazione: anche allora si diceva che la commistione di linfa umana e animale era contro la dignita' umana. La Consulta di Bioetica auspica che anche in Italia si sviluppi un serio dibattito su questi temi e che i ricercatori italiani possano avere maggiore liberta' di ricerca anche nelle prime fasi della riproduzione umana". Sono possibili in Italia, anche con la legge 40, gli esperimenti sulla produzione di embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in ovociti di mucca privati del loro nucleo. Ad accorgersi di questa possibilita' sono il direttore scientifico del Policlinico San Matteo di Pavia, Carlo Alberto Redi, e il giudice Amedeo Santosuosso, della Corte di appello di Milano. L'articolo 13 della legge 40 prevede il divieto di creare embrioni chimera e ibridi. 'Ma nel caso del progetto di ricerca britannico - rileva Redi - non si ha la produzione di chimere in quanto il materiale genetico animale e umano non si trovano nella stessa blastocisti', l'aggregato di cellule che si forma a cinque-sei giorni dalla fecondazione. 'Non si ha nemmeno la formazione di ibridi - prosegue Redi - in quanto gli embrioni ottenuti introducendo nell'ovocita bovino il materiale genetico di cellule somatiche non sono in grado di completare lo sviluppo. Non c'e' quindi in essi nessun potenziale di diventare feti'. Alla luce di queste considerazioni, Santosuosso rileva che 'con la possibilita' di individuare ibridi non suscettibili di sviluppo si apre un crinale al confine tra diritto e scienza'. Questo, aggiunge, e' uno dei casi nei quali il diritto interviene in questioni scientifiche in continua evoluzione. 'La legge 40, con l'articolo 13, effettivamente stabilisce il divieto di creare chimere, ibridi e mescolare gameti.Ma poiche' - osserva - dal punto di vista scientifico esistono tanti tipi di ibridi, va analizzato lo scopo della proibizione prevista dalla legge'. Nel caso dell'articolo 13 della legge 40 l'obiettivo e' evitare che possano essere creati embrioni con caratteristiche sia umane sia animali, che possano svilupparsi come feti e diventare esseri viventi. 'Va quindi stabilito caso per caso - prosegue Santosuosso se i divieti dell'articolo 13 della legge 40 prevalgano o meno sulla liberta' di ricerca, prevista dagli articoli 9 e 33 della Costituzione. Le limitazioni e i divieti previsti dalla legge si giustificano nel caso in cui e' prevalente, come valore, la tutela della persona umana rispetto all'interesse della ricerca scientifica. Ma se viene meno la possibilita' che un ibrido possa svilupparsi in un essere vivente, allora prevale l'interesse della ricerca scientifica, tutelata dalla Costituzione'. "Gli esseri umani hanno un'unica natura, specificamente distinta dalla natura di tutti gli altri animali", per cui occorre chiedersi se sia "giusto oltrepassare quel confine della specie e tentare di mescolare le nature umana e animale pur in modo limitato": è quanto afferma mons. Peter Smith, arcivescovo di Cardiff e presidente del Dipartimento per la responsabilità e la cittadinanza cristiana della Conferenza episcopale dell`Inghilterra e del Galles, all`indomani del via libera da parte dell`Hfea (Autorità britannica per la fertilizzazione e l`embriologia) alla creazione di cosiddetti embrioni-chimera a scopo di ricerca. "Anziché promuovere una ricerca eticamente problematica sugli embrioni ibridi - prosegue Smith in una nota pubblicata sul sito della Coferenza episcopale inglese -, perché non incoraggiamo semplicemente quella nell'ambito ormai sperimentato e non controverso delle cellule staminali adulte? La Chiesa cattolica non è contro tutta la ricerca sulle staminali, e sostiene con forza la ricerca sulle cellule adulte e del sangue del cordone ombelicale", una via "che ha già condotto a importanti benefici clinici, mentre fino ad oggi la ricerca sulle staminali embrionali non ha prodotto ancora nulla". 'La ricerca avviata in Gran Bretagna sui cosiddetti embrioni chimera non va demonizzata ma ad essa bisogna guardare con interesse' Lo dichiara Silvana Mura, deputata dell'Italia dei Valori. 'Le regole stringenti che sono state poste alla ricerca evitano ogni rischio di ingegneria genetica, e allo stesso tempo - aggiunge - consentono di sviluppare una ricerca che potrebbe fornire nuovi strumenti per combattere malattie al momento incurabili'. 'Una strada quella della Gran Bretagna su cui ci si dovrebbe incamminare, anche se con cautela e regole ben precise. Personalmente ritengo inaccettabile dal punto di vista etico e morale rassegnarsi a considerare incurabili malattie come il Parkinson e l'Alzheimer che si diffondono sempre di piu', aggredendo anche persone di giovane eta', piuttosto che - conclude - fare ricerche di laboratorio su embrioni ibridi'. 'Basta gridare allo scandalo. Al contrario plauso e rispetto per la scienza inglese'. Claudio Giorlandino, Presidente della Societa' Italiana di Diagnosi Prenatale (Si.Di.P.), interviene dopo il via libera dell'Authority inglese per l'embriologia a procedere a forme di chimerismo cellulare tra materiale genetico umano ed animale per uso terapeutico. 'Chi si schiera aprioristicamente contro i progressi della ricerca scientifica in questo campo sbaglia - afferma Giorlandino - Siamo fortunati che una novita' del genere ci da una societa' umanisticamente evoluta, che agisce in campo scientifico per la cura delle malattie senza il pericolo che si creino mostruosita''. 'Sara' assolutamente inutile - afferma - cercare di arginare legislativamente o mettere paletti a questo percorso che, se c'e' un interesse, andra' avanti comunque, se non in Inghilterra in qualsiasi altra parte del mondo e magari con fini non chiari, dato che, con un costo bassissimo, un qualsiasi governo o qualsiasi istituzione che volesse investire poche decine di milioni di euro potrebbe costruire un laboratorio avanzatissimo'. 'Il rifiuto fomenta la ricerca sconsiderata - conclude - Le societa' scientifiche dovrebbero appropriarsi di queste nuove metodologie e indirizzarle ai fini del bene e della cura della malattia con massimo rispetto per l'uomo'. Non sono chimere ne' ibridi, gli embrioni che prevedono di ottenere i due gruppi di ricerca britannici che hanno appena avuto il via libera dall'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea). Gli esperti li chiamano piuttosto 'cibridi', termine che indica 'un ibrido fra citoplasmi'. 'Quella che viene prodotta in questi esperimenti e' un'entita' biologica particolare, ottenuta da Dna umano e Dna mitocondriale all'interno di un ovocita bovino', osserva il biologo molecolare e bioeticista Giuseppe Testa, dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo). Un caso, questo, rileva, 'che la la legge 40 non prevede esplicitamente' e nello stesso tempo una strategia di ricerca 'utilissima perche' l'uso di ovociti animali permette di produrre linee cellulari su scala piu' vasta'. Diventa possibile, ha aggiunto, 'fare ricerche sulla riprogrammazione del genoma in modo piu' veloce ed efficiente'. Sono quindi linee di cellule staminali a disposizione della ricerca: 'nessuno - aggiunge Testa - prevede di utilizzarle direttamente nella terapia'. Per il direttore scientifico del Policlinico San Matteo di Pavia, Carlo Alberto Redi, trasferire il nucleo di una cellula adulta (somatica) in un ovocita bovino significa ottenere un 'cibrido': all'interno dell'ovulo di mucca la cellula umana viene a contatto con fattori che la riprogrammano (ossia che ne azzerano il programma genetico e lo fanno ripartire), ma il Dna mitocondriale presente al suo interno non sara' mai in grado di dare energia all'embrione che si e' formato in questo modo e che, di conseguenza, non potra' mai essere in grado di svilupparsi. 'Neanche Mengele, nella sua pazza ferocia e determinazione, era arrivato a tanto'. Cosi' Massimo Polledri, capogruppo della Lega in commissione Sanita' al Senato sulla sperimentazione degli embrioni chimera in Inghilterra. 'Questi esperimenti datano da tempo e sono consentiti in Inghilterra ma - sostiene Polledri - l'Europa dovrebbe vietare la sperimentazione genetica di questo tipo. Non si gioca con gli embrioni umani, non si gioca a fare Dio. Non tutto quello che e' possibile e' lecito e la scienza e' uno strumento dell'uomo che non puo' andare contro l'uomo'. Secondo Polledri, infatti, 'l'Europa non da' limiti e purtroppo l'Italia, con Mussi, la Binetti e i cattocomunisti ha perso l'occasione di impedire l'utilizzo di embrioni per scopi sperimentali. Quando si deroga a un principio, magari marginalmente, nei campi della genetica, si ha lo stesso effetto di un sassolino in montagna: da li arriva la valanga. Questa e' la cultura del tutto e' possibile tutto e' lecito'. Il fine non giustifica i mezzi. Per questo siamo decisamente contrari alla decisione di generare esseri prevalentemente uomini, perche' lo riteniamo un vero e proprio crimine contro l'umanita''. Lo dichiara Isabella Bertolini, vice presidente dei deputati di Forza Italia. 'Il frullato di specie umana ed animale - prosegue - e' una scelta assolutamente inquietante, che non puo' essere relegata alle solite diatribe tra credenti e laici. Deve coinvolgere tutti gli uomini di buon senso e che ritengono che la scienza, superando ed oltraggiando limiti considerati unanimemente invalicabili, rischia di degenerare in un pericoloso e drammatico imbarbarimento'. 'Peraltro - ricorda - in Inghilterra la stessa Accademia delle Scienze britannica ha segnalato i possibili drammatici rischi legati a tale sperimentazione. Mi auguro che le organizzazioni internazionali vogliano assumere una posizione ufficiale, netta e senza equivoci, di ferma condanna verso tale abominevole decisione'. 'E' gravissimo il via libera dato in Gran Bretagna alla creazione degli embrioni-chimera. Purtroppo la storia non insegna mai abbastanza e quanto avvenuto in passato nei campi di sterminio nazista alla ricerca dell'uomo perfetto e' una tentazione che ritorna puntuale. Stiamo andando verso una deriva eugenetica che vuole, in nome della scienza, uccidere l'uomo e distruggere la sua irripetibilita'. Lo dichiara Maurizio Lupi, deputato di Forza Italia. 'Di fronte a questo quadro - afferma - mi auguro che non ci sia chi ne approfitti per riproporre la solita contrapposizione tra laici e cattolici ma che prevalga un grande senso di responsabilita''. 'Una cattiva scienza non richiederebbe neanche una valutazione etica poiche' e' gia' di per se' inaccettabile, e in questo caso si tratta di cattiva scienza'. Cosi' l'associazione Scienza&Vita sul via libera britannico alla sperimentazione 'sugli ibridi citoplasmatici o cibridi, detti impropriamente 'chimere', ottenuti mediante una vera e propria clonazione'. Con questi test, sottolinea l'associazione 'si creano entita' aberranti, non naturali, con conseguenze imprevedibili sia a livello antropologico sia a livello sanitario'. Dal punto di vista antropologico si corre il rischio, per Scienza&Vita di 'ridurre l'essere umano a realta' meramente biologica, fino alla cancellazione della sua natura biologica per confonderla con quella di altre specie viventi'. 'Cio' che da' molto da riflettere - aggiunge Scienza & Vita - e' che sia stata assunta una decisione a seguito di un sondaggio, i cui risultati sono stati fortemente criticati. Il fatto che, secondo una interpretazione, oltre il 61 per cento degli inglesi si sia espresso a favore della creazione dei cibridi ha portato alla formulazione di un parere positivo. Si instaura cosi' un criterio pericoloso in cui non solo si fa strada un'etica della maggioranza, ma addirittura non si tiene conto della realta' (umana) che si sta calpestando e del parere negativo espresso in importanti documenti internazionali, non ultima la Convenzione di Oviedo e, in Italia, dalla Legge 40 (art. 13)'. 'Tutto cio' - concludono - ci induce ad alzare ulteriormente il livello di guardia in difesa della legge 40, oltre che contro ogni tentativo in sede europea di forzare la mano rispetto alle legislazioni nazionali su temi eticamente sensibili'. 'Oggi la ricerca e tutto il mondo scientifico hanno subito una pesante sconfitta: quella di non essere piu' funzionali al miglioramento delle condizioni di vita dell'uomo'. A sostenerlo, in una nota, Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Sanita' al Senato. 'Siamo di fronte - sottolinea la senatrice - a un'operazione aberrante da valutare solo dal punto di vista etico senza manipolare con falsi sondaggi, come e' stato fatto dai britannici, l'opinione pubblica. La vita e' sacra sin dal suo concepimento e deve essere tutelata in ogni momento, non manipolata e ne' tanto meno distrutta'. 'Aprire le porte a queste degenerazioni scientifiche conclude - risulta solo pericoloso per il bene di tutta l'umanita'. Incoraggiamo si' la ricerca scientifica, ma quella positiva, come si sta facendo nell'ambito ormai sperimentato e non controverso delle cellule staminali adulte'. Il Comitato Scientifico Equivita esprime la sua 'profonda disapprovazione per la decisione presa in Inghilterra di procedere con la creazione di chimere uomo-animale ai fini della ricerca'. 'Una decisione - scrivono in una nota - che scavalca ogni limite di logica e di correttezza scientifica prima ancora che di etica. Una decisione che, come ai tempi dei famosi xenotrapianti, (poi miseramente falliti per il rischio di diffusione nell'uomo di virus provenienti da altre specie), non tiene conto delle macroscopiche differenze tra specie diverse e della conseguente inutilita' di una ricerca fatta su staminali parzialmente originate da animali'. 'Per non parlare dell'impossibilita' di usare tali cellule staminali nell'uomo - proseguono - dato il rischio ovunque riconosciuto che esse comporterebbero. Un rischio ancora maggiore di quello che ha fatto fallire il tanto glorificato progetto degli xenotrapianti'. 'Il Comitato Scientifio Equivita - conclude la nota - condanna una scienza mossa da interessi di mercato e poco rispettosa dei principi etici e scientifici che dovrebbero guidarla'. 'La creazione di embrioni uomo-animale e' abominevole dal punto di vista etico. La scissione fra scienza ed etica ha gia' generato esperienze devastanti nella storia dell'umanita''. Lo dichiara Loredana De Petris, senatrice dei Verdi. 'In questa vicenda degli embrioni-chimera - prosegue l'esponente del Sole che Ride - si evidenzia il rischio di una sperimentazione scientifica che si muove senza limiti in una zona grigia, dove il confine fra ricerca per l'impiego delle cellule staminali e clonazione umana si rende sempre piu' sottile'. 'La doverosa ricerca di cure efficaci per malattie letali e largamente diffuse, come il Parkinson e l'Alzheimer - conclude - non puo' essere presa a pretesto per lasciare libero il campo al Governo degli interessi economici sul genoma umano e animale'. 'Nessuno ha intenzione di creare dei mostri'. E' il commento di Francesco Nucara, segretario del Pri, secondo il quale il via libera britannico ai test sugli embrioni chimera risponde al 'bisogno della scienza di nuove frontiere per curare l'Alzheimer e il Parkinson'. 'E' ovvio - prosegue - che occorrono prudenza e il monitoraggio degli esperimenti. Comprendiamo le reazioni che hanno suscitato i cosiddetti embrioni chimera, ma sarebbe gravissimo non capire che la posta in gioco concerne la possibilita' di combattere con efficacia le malattie mortali'. 'Evitiamo quindi inutili isterismi e affrontiamo con coraggio la realta'. Forse fra vent'anni - conclude - un individuo come il maestro Pavarotti potrebbe salvarsi'. 'Nessuna considerazione puo' essere avanzata per invocare la legittimita' di ricerche che comportano la creazione dei cosiddetti embrioni chimerici uomo-animale'. E' quanto afferma Vincenzo Saraceni, presidente dei Medici Cattolici Italiani. 'Ogni commistione del genoma umano con le cellule germinali animali che dia avvio ad uno sviluppo embrionale - prosegue Saraceni - e' inammissibile in ragione del rispetto assoluto che si deve alla natura, che non puo' mai diventare un mezzo per qualsivoglia finalita', scientifica o terapeutica, si intenda perseguire attraverso la sperimentazione'. 'La scienza - conclude Saraceni - deve coraggiosamente saldarsi con principi etici di orientamento che la conducano su terreni di ricerca, magari piu' complessi, ma sempre rispettosi della vita senza seguire pericolose scorciatoie verso aberranti ibridizzazioni embrionali tra uomo e animale che non sono peraltro necessarie alla ricerca sulla terapia cellulare delle malattie umane, bastando per questo lo sviluppo degli studi sulle cellule staminali tessutali'. La ricerca sugli embrioni chimera 'non serve a nulla'. E' quanto sostenuto dal genetista Angelo Vescovi, condirettore dell'Istituto di ricerca sulle cellule staminali del San Raffaele di Milano ai microfoni di radio Vaticana. 'Questi signori riescono a vendere una notizia - ha sostenuto Vescovi riferendosi ai promotori di questo tipo di ricerche - parlando di una cosa che non ha nessun senso dal punto di vista tecnico, perche' le cellule che loro produrranno non si potranno mai trapiantare e non sono in grado di prevedere o monitorare la malattia come modello di sperimentazione, perche' hanno dentro dei pezzi di mucca o, comunque, di un altro animale, che sono quei pezzi critici che servono invece a studiare la malattia umana. Studieremo il Parkinson nei cavalli, immagino'. 'Questo - prosegue - e' un tipo di ricerca che appare, almeno tecnicamente, molto piu' facile. Quindi, anche gente con una qualificazione media, o anche bassa, puo' permettersi di parlare di argomenti e di prospettare potenzialita' future per la ricerca e per la terapia che altrimenti non si potrebbe permettere. Secondo, c'e' una scuola di pensiero che sostiene che la ricerca deve essere assolutamente libera di fare qualunque cosa. La terza cosa e' che ci sono dei fortissimi, enormi interessi economici. Siccome storicamente il modo di produrre cellule per la terapia, attraverso questa via della clonazione, passa attraverso questo tipo di esperimenti, tutti i brevetti sono su questa via e ai gruppi finanziari che supportano questo tipo di attivita' interessa questa via'. 'La legge 40 in Italia vieta gli embrioni chimera'. A ricordarlo e' il senatore di An, Alfredo Mantovano. 'Ogni tanto l'esperienza di altre Nazioni permette di apprezzare l'opportunita' di scelte operate dal Parlamento italiano: e cio' accade soprattutto quando quelle scelte sono state avversate dalla Sinistra - dice Mantovano - L'art. 13 della legge 40/2004, la cosi' contestata legge sulla fecondazione artificiale, vieta non soltanto la 'produzione di ibridi o di chimere', ma anche 'la fecondazione di un gamete umano con un gamete di specie diversa' (comma 3 lettera d); e comunque vieta, in generale, 'ogni forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni o dei gameti' e ogni loro manipolazione (comma 3 lettera b)'. 'Ergo: cio' che e' accaduto nel Regno Unito - conclude Mantovano - e' impossibile che accada in Italia, grazie alla legge 40'. 'Schierarsi aprioristicamente contro la scienza ci fa tornare indietro di secoli. Evidentemente da noi, per curare malattie come l'Alzheimer o il Parkinson, si ha piu' fiducia nelle cure miracolose e nei viaggi della speranza piuttosto che nella ricerca'. A dirlo e' Cinzia Dato, esponente della Costituente Socialista, commentando le reazioni alla decisione del Governo britannico di autorizzare la ricerca sulle cellule staminali con materiale genetico uomo-animale. 'Il centrodestra, la Chiesa ma anche numerosi esponenti del centrosinistra - prosegue la parlamentare - non hanno perso l'occasione per evocare i fantasmi del nazismo, gridando al crimine contro l'umanita', e cosi' facendo impediscono di fare progressi nella strada della conoscenza per il bene dell'umanita' e per alleviare le sofferenze'. 'Tutta questa animosita' - conclude - si spiega solo con il tentativo di difendere una legge come quella sulla procreazione assistita che fa dell'Italia il fanalino di coda dell'Europa'. 'L'etica a colpi di sondaggio, l'ibridazione tra la specie umana e quella animale, la generazione e poi la distruzione di organismi embrionali a scopo sperimentale sono le tre novita' che segnano un pesante regresso rispetto ai criteri che dovrebbero governare le scelte pubbliche, l'etica della ricerca scientifica e il rispetto della dignita' umana'. Lo dice Adriano Pessina, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell'Universita' Cattolica, in merito alla notizia del via libera alla creazione di embrioni chimera in Gran Bretagna. 'Risulta particolarmente grave e demagogico - prosegue - scegliere la via del sondaggio popolare per determinare delle scelte in un campo cosi' complesso e delicato sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista etico. La procedura approvata, tra l'altro, gioca la carta della rassicurazione psicologica affermando che la generazione delle cosiddette chimere da laboratorio avra' come esito la loro distruzione. In questo modo si ammette implicitamente che cio' che viene generato non si sa propriamente a che specie appartenga e quindi non si sa propriamente chi potrebbe continuarne la gestazione e il parto. Ma la questione non e' ne' psicologica ne' emotiva, e' una questione etica, che riguarda il piano della ragione e non semplicemente il livello del disgusto o della paura'. 'Per ora si tratta di un'approvazione preliminare, che attende anche una verifica sul razionale scientifico dei progetti presentati: ci auguriamo - conclude - che la valutazione non si limiti alla considerazione dei soli aspetti scientifici e procedurali, ma sappia ridare peso alla dimensione etica ed antropologica in essa implicata'. 'Esperimenti eticamente inaccettabili e scientificamente non necessari'. Giudica cosi', Roberto Colombo, Responsabile del Laboratorio di Biologia Molecolare e Genetica Umana dell'Universita' Cattolica, il via libera della Gran Bretagna a studi su embrioni costituiti da Dna umano e animale. 'L'assenso dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia umana (HFEA) all'avvio degli esperimenti - spiega -non costituisce solo un'ulteriore e gravissima strumentalizzazione, per un fine non procreativo, dei processi che presiedono ai primi passi della vita umana individuale, ma fa crollare anche la barriera biologica, antropologica ed etica che da sempre separa l'essere e l'inviolabile dignita' dell'uomo dalle forme di vita animale, pur degne di rispetto. L'uomo viene trattato come un animale da esperimento, manipolato nella sua genesi embrionale e distrutto, e l'animale viene coinvolto nel processo di sviluppo in vitro di un uomo a partire dal suo stesso genoma. Questa fondamentale considerazione, da sola, basterebbe a qualificare come inaccettabile e ripugnante la prospettiva aperta da alcuni ricercatori britannici'. 'Inoltre - prosegue lo studioso - nessuna ragione scientifica (l'incremento delle conoscenze embriologiche), biomedica (l'ottenimento di linee di cellule staminali embrionali autologhe per studi di terapia cellulare), o etica e sociale (l'evitare il ricorso al prelievo e al commercio di ovociti della donna per scopi di ricerca) puo' essere addotta per tentare di giustificare gli esprimenti di microiniezione dell'intero genoma nucleare umano in cellule uovo di mammifero private del loro nucleo. E' infatti possibile conoscere meglio lo sviluppo embrionale per altre vie sperimentali ed ottenere cellule staminali autologhe potenzialmente utili per la terapia rigenerativa senza ricorrere all'embrione clonato, evitando cosi' lo sfruttamento del corpo femminile per la disponibilita' di ovociti'. Secondo Colombo, 'La presentazione gli esperimenti autorizzati nel Regno Unito come un passo ineludibile nel percorso verso nuove e promettenti forme di terapia delle malattie umane costituisce un tentativo deprecabile di inganno dei cittadini che passa attraverso il silenzio sui positivi risultati della ricerca sulle cellule staminali non embrionali e l'enfasi sul limite dei quattordici giorni posto allo sviluppo delle chimere uomo-animale'. 'Ma e' proprio quest'ultimo termine, lo stesso adottato dalla legislazione britannica per la ricerca sull'embrione umano - obietta - a tradire il presentimento degli stessi studiosi che cio' che si intenderebbe avvallare come un semplice aggregato di cellule chimeriche rappresenti in realta' un essere umano ai primissimi stadi del suo sviluppo, gravemente manipolato nella sua dimensione biologica e violentato nella sua dignita' e nei suoi diritti. In Italia, la legge 40/2004 vieta simili esperimenti di chimerizzazione embrionale. Tuttavia - conclude - e' auspicabile che il dibattito pubblico su di essi si svolga attraverso una informazione corretta e ragionevole su tutte le implicazioni scientifiche, etiche e sociali di queste ricerche'. E' una via 'legittima, anche se non convince': cosi' il presidente della Commissione Sanita' del Senato, Ignazio Marino, commenta la ricerca approvata in Gran Bretagna. 'Come persona che si occupa di scienza - aggiunge - penso che il sogno di chi si occupa di trapianti sia che in futuro non possano essere piu' necessari interventi cosi' cruenti e che diventi possibile riparare le cellule malate di un organo. Ed e' chiaro che questo avverra''. Tuttavia secondo Marino 'e' molto piu' logico seguire strade che portano ad evitare staminali che contengono lo stesso patrimonio genetico dello stesso paziente'. Questa possibilita', rileva, permetterebbe di evitare le terapie antirigetto e di superare conflitti bioetici. Si' di Rita Levi Montalcini agli embrioni chimera, le cellule ibride, in parte animali e in parte umane, create in laboratorio. 'L'hanno fatto fatto in Inghilterra e io sono d'accordo', ha affermato a Cernobbio il premio Nobel in risposta a una domanda sul recente via libera nel Regno Unito alla sperimentazione sugli embrioni chimera. 'Condivido quanto ha detto un paio di anni fa un famoso neurologo: se con un ibrido di un uomo-scimmia salviamo milioni di vite dall'Aids, ben venga', ha osservato la ricercatrice. 'Sono quindi d'accordo alla creazione dell'ibrido, la ricerca ha il diritto di provarlo. Sono d'accordo sulla sperimentazione, se abbiamo le prove che l'ibrido possa aprire le porte e fornire una via d'attacco per sconfiggere malattie come l'Aids', ha spiegato durante una pausa dei lavori del workshop Ambrosetti a Villa d'Este. E' un atto mostruoso. Cosi' don Oreste Benzi, presidente dell'Associazione Giovanni XXIII commenta il recente via libera nel Regno Unito alla sperimentazione sugli embrioni chimera. Secondo don Benzi 'viste le difficolta' a reperire ovociti umani da donne definite volontarie ma in realta' molto bene retribuite, si tenta cosi' di aggirare l'ostacolo per salvare ad ogni costo aziende farmaceutiche che hanno fatto investimenti in una ricerca sugli embrioni umani che non sta dando alcun frutto'. Ora, prosegue il presidente dell'Associazione Papa Giovanni XXIII 'ci aspettiamo che l'organo che regola le sperimentazioni sugli animali si faccia avanti bloccando una ricerca che non solo non ha prospettive ma mette in pericolo l'intera specie umana e persino il mondo animale' 'Come gia' nel 1800 - conclude don Benzi - i bambini conobbero i loro primi diritti con diritti gia' riconosciuti agli animali, anche oggi facciamo appello al buon senso affinche' si riconoscano alla specie umana almeno le tutele garantite oggi alle cavie di laboratorio'. Dichiarazione di Rocco Berardo, vice segretario Associazione Coscioni Il gioco della disinformazione domina il nostro Paese. La notizia dell'autorizzazione dell'authority britannica alla ricerca su staminali provenienti da embrioni ibridi ha registrato, com'era prevedibile, un'immediata reazione da parte del Vaticano: reazione che, pur contenendo affermazioni scientificamente false, occupa molte pagine dei giornali di oggi. Con la ricerca approvata non si creerà una chimera, ma si tenterà la produzione di una specie di embrione ibrido, non prodotto da gameti di uomo e animale (chimera), ma dato dall'incontro di una cellula uovo animale privata del suo dna e una cellula umana adulta (non uno spermatozoo). Se la gerarchia vaticana si occupasse di altre vicende con altrettanto zelo, tante "vere mostruosità", come la pedofilia, sarebbero meno diffuse, anche al suo interno. Sugli embrioni chimera, il cui uso per la produzione di cellule staminali ha ottenuto il via libera dell'autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea), "e' un argomento che non e' stato ancora affrontato dal Consiglio superiore di sanita', ma credo che la legge 40", che regola il tema della fecondazione assistita in Italia, "non offra scuciture di alcun tipo in tal senso". A sostenerlo, a margine di una conferenza stampa organizzata a Roma dalla Societa' italiana di urologia, e' il presidente del Consiglio superiore di sanita' Franco Cuccurullo. E a Cuccurullo risponde Rocco Berardo, vice segretario Associazione Coscioni. "L'intervento del Professor Franco Cuccurullo, a proposito dell’impossibilita' di una lettura della legge 40 che consenta la stessa sperimentazione permessa dall’autorita' britannica sugli embrioni chimera, e' fuori luogo: non spetta, certo, al Consiglio Superiore di Sanità stabilire quale interpretazione dare di una legge, a meno che il prof. Cuccurullo non voglia ricoprire anche la funzione di "magistratura preventiva" oltre ai numerosi incarichi che già ricopre". - Usa. Test su staminali intestinali per prevenire cancro al colon Intervenire su cellule staminali intestinali che rischiano di diventare cancerose potrebbe rivelarsi un nuovo efficace approccio per prevenire il tumore del colon: e' quanto hanno scoperto ricercatori dell'Istituto di biologia molecolare e cellulare di Singapore nel corso di esperimenti su animali da laboratorio. Nei test gli studiosi hanno praticamente 'eliminato' la proteina 'Wip 1' normalmente presente nell'organismo, ma che quando inattivata appare diminuire grandemente le probabilita' di sviluppare il tumore. Gli studiosi hanno quindi fatto accoppiare ratti maschi con polipi intestinali ad alta probabilita' di diventare cancerosi con ratti femmine che non avevano la proteina 'Wip 1': i topolini che sono nati da questo incrocio hanno mostrato di essere quasi senza polipi intestinali, e cosi' a bassissimo pericolo di incorrere nel tumore del colon. Secondo i dati illustrati nel rapporto pubblicato sulla rivista specializzata 'Cell Stem Cell', i ratti padri avevano una media di 70 adenomi nel loro intestino, i topolini non piu' di 5. Gli adenomi sono crescite benigne che rischiano pero' di diventare maligne. Gli esperti stanno ora tentando di identificare la molecola specifica all'interno della proteina 'Wip 1' che quando eliminata abbassa i rischi di cancro. - Italia. Lecce. Convegno su staminali da cordone ombelicale 'Le cellule staminali da cordone ombelicale: ricerca, clinica e aspetti regolatori'. E' il titolo del convegno medico organizzato dalla SmartBank, il gruppo italiano dell'inglese SmartCells International che ha sede in 11 paesi, dall'Italia, alla Spagna, al Sud Africa a Hong Kong. Il convegno che si terra' a Lecce venerdi' 14 settembre e' un appuntamento organizzato in Puglia su una questione di grande interesse non soltanto medico scientifico, ma sociale. Sono infatti sempre piu' numerose le coppie di genitori e le neo mamme che si rivolgono alle strutture ospedaliere per conservare le preziose cellule del cordone invece di buttarle via al momento del parto. 'Abbiamo scelto la Puglia - ice la dott.ssa Irene Martini, organizzatrice del convegno e direttore scientifico di SmartBank- perche' e' una regione dove la richiesta di conservazione e' in fortissima crescita e c'e' una grandissima richiesta di informazione. Con l'appuntamento del 14 settembre vogliamo dare una risposta scientifica agli operatori del settore e una risposta concreta alla pressante domanda che viene dai futuri genitori. Le mamme degli anni 2000 vogliono decidere senza vincoli per la salvaguardia della salute dei propri figli. La Puglia puo' essere in questo senso una regione all'avanguardia per tutto il Mezzogiorno'. - Usa. Scoperta nuova sorgente di cellule staminali del muscolo Scoperta nei muscoli umani una nuova sorgente di cellule staminali adulte umane facilmente reperibili e potenzialmente utili per curare la distrofia o altre malattie muscolari: si tratta di un nuovo tipo di staminali del muscolo, isolate per la prima volta nell'uomo e descritte nell'ultimo numero della rivista internazionale Nature Biotechnology. Battezzate staminali mioendoteliali, le cellule sono state scoperte negli Stati Uniti dal gruppo di Johnny Huard e Bruno Peault, dell'universita' di Pittsburgh. Le cellule mostrano di avere una capacita' rigenerativa di circa dieci volte superiore a quella delle staminali muscolari finora note, le cellule satellite o mioblasti. La scoperta potrebbe rivelarsi una svolta nella cura di malattie muscolari, come le staminali mioendoteliali hanno gia' dimostrato su topolini malati. Ma, ha sottolineato Peault in un'intervista all'Ansa, e' ancora presto per dire quando faremo delle sperimentazioni cliniche con queste cellule. Le staminali muscolari finora note sono le cosiddette cellule satelliti che, moltiplicandosi e fondendosi insieme, formano le fibre muscolari. La loro capacita' rigenerativa e' pero' limitata e insufficiente a livello terapeutico. In questo lavoro gli esperti hanno isolato le staminali mioendoteliali dal muscolo umano dimostrando che 'sono facili da purificare ed hanno capacita' rigenerative molto maggiori che i mioblasti', ha spiegato Peault. Inoltre, ha aggiunto, 'crescono con facilita' in provetta moltiplicandosi rapidamente, di conseguenza se ne possono ottenere grandi quantita' da usare in terapia. Infine non danno origine a tumori, quindi sono sicure'. Sperimentate su topolini con lesioni muscolari, ha spiegato Huard, le nuove staminali hanno prodotto un consistente numero di nuove fibre muscolari: iniettando nel muscolo malato circa un migliaio di staminali mioendoteliali si ottengono infatti 89 fibre, mentre con i mioblasti se ne ottengono fra cinque e nove. - Italia. Cagliari. Raccolta fondi per Francesco: trapianto di staminali in Cina Il 7 ottobre prossimo in un ospedale di Shen Zen, cittadina cinese a circa 200 chilometri da Pechino, Francesco, un bambino cagliaritano di 8 mesi, al quale e' stata diagnosticata una atrofia muscolare spinale dovrebbe essere sottoposto a un delicato intervento per un impianto di cellule staminali. La malattia di cui soffre il piccolo e' degenerativa, irreversibile e dal decorso rapido. Finora non esiste una cura definitiva. Difficilmente un bimbo che ne e' affetto supera i due anni di vita. La famiglia si e' opposta all'accanimento terapeutico e, per alleviare le sofferenze del figlio, ha deciso di portarlo in Cina. La seconda alternativa, valutata dai genitori, sarebbe stata di ricoverarlo in una struttura degli Stati Uniti. Per il viaggio, il soggiorno e l'intervento in Cina servono 50 mila euro. Nonostante varie iniziative di sensibilizzazione, la cifra non e' ancora stata raggiunta, cosi' quaranta aziende della Provincia di Cagliari, che operano nei settori chimico, edile e metalmeccanico, si sono mobilitate per reperire i fondi necessari. "E' stato aperto un conto corrente -ha spiegato Stefano Tunis, promotore del comitato che sostiene i familiari del bambino- e presto ne sara' attivato un secondo. Come comitato abbiamo promosso anche una raccolta fondi interna alle imprese del cagliaritano". La malattia e' stata diagnostica quando il piccolo aveva circa 3 mesi e si e' manifestata con una paralisi del tronco. Le donazioni possono essere effettuate sul conto corrente Bancoposta n. 83475806 abi 07601 cab 04800 specificando nella causale "Per Francesco". - Spagna. Esperta Gb: entro dieci anni staminali sostituiranno trapianto di cuore Julia Polack, direttrice del Centro di Medicina Rigenerativa e Ingegneria Tissutale Imperial College della Gran Bretagna, sostiene che l'applicazione di un trattamento concreto con le cellule staminali potrebbe evitare i trapianti di cuore approssimativamente entro una decina d'anni. La ricercatrice argentina partecipa al XIV Congresso Nazionale d'Istologia e Ingegneria Tissutale (il II internazionale) che e' svolto a Cordova fino a giovedi'. La signora Polack ha spiegato ai giornalisti che "solo se l'affezione e' molto avanzata e' necessario un trapianto". E' per questo che prevede un "grande futuro" per la medicina rigenerativa. Ha aggiunto che oggi "sono molti i gruppi di ricerca che affrontano il trattamento cardiaco con cellule del midollo osseo". Questo trattamento, applicato a chi ha subito un attacco di cuore, facilita la rigenerazione del tessuto. La studiosa ha spiegato che la sua ultima ricerca mira a ottenere un numero sufficiente di cellule per trattare il maggior numero possibile di malati e "in modo omogeneo". Cosi', la medicina rigenerativa in futuro facilitera' i trattamenti con le cellule staminali allo stesso modo con cui oggi si fa ricorso a un antibiotici. Da parte sua, il presidente del Consiglio organizzativo del Congresso, Ricardo Vaamonde Lemos, ha sostenuto che la scienza e' "in una fase sperimentale nella ricerca con le cellule staminali" poiche' alcune di loro, come qualunque altra cellula, "possono sviluppare un tumore". Per questo, ha sottolineato, una delle sfide della medicina rigenerativa e' di modellare l'informazione genetica che viene dalla cellula in modo tale da evitare la formazione di un possibile tumore, una volta immessa nel paziente. - Spagna. La legge spagnola sulla ricerca apre la porta agli embrioni ibridi Pubblichiamo questo articolo di N.Ramirez de Castro, apparso su Abc.es il 6 settembre scorso. La Gran Bretagna e' il primo Paese ad aver autorizzato la creazione di embrioni con materiale genetico sia umano sia animale. In Spagna non sarebbe necessario varare una nuova legge per consentirlo. Ne' la legge che regola le tecniche di riproduzione medicalmente assistita, ne' quella sulla ricerca che a luglio ha approvato la clonazione terapeutica, autorizzano espressamente la creazione di embrioni ibridi. Ma coloro che hanno redatto la legge sulla ricerca biomedica hanno lasciato aperta la porta per permettere di realizzare un esperimento di quel tipo. All'articolo 33 sul reperimento di cellule d'origine embrionale e' detto chiaramente: "Si consente l'utilizzazione di qualsiasi tecnica d'ottenimento di cellule troncali umane per finalita' terapeutiche o di ricerca..., inclusa l'attivazione di ovociti mediante trasferimento nucleare". Se in Spagna ci fossero gruppi di ricerca come quelli britannici, interessati a fondere ovuli di mucca con cellule umane, non incontrerebbero nessun impedimento legale. Potrebbero chiedere al ministero della Sanita' che una commissione d'esperti dia il via libera oppure respinga l'esperimento. La commissione, nominata dal ministero della Sanita', sarebbe la stessa che valuta ciascun progetto di ricerca con gli embrioni. Agustin Zapata, vicedirettore generale di Investigacion en Terapia Celular dell'Istituto Carlos III, sostiene che questa tecnica risolverebbe la carenza di ovuli umani disponibili per la ricerca. Secondo lui, e' augurabile che la tecnica che verra' sperimentata in Gran Bretagna dia risultati positivi, cosi' da poter studiarne l'idoneita' applicativa anche in Spagna. In Gran Bretagna, l'obiettivo e' quello d'ottenere nuovi trattamenti per malattie oggi incurabili come il morbo di Parkinson o d'Alzheimer. Le cellule dei malati verrebbero introdotte nell'ovulo denucleato di un animale, al fine di creare cellule embrionali aventi gli stessi difetti genetici che causano il Parkinson. La creazione di chimere (ibridi di essere umano e animale) non sarebbe una questione strampalata per la commissione spagnola. Gia' due anni fa, questi esperti autorizzarono un progetto presentato dal Centro di Medicina Rigenerativa di Barcellona, che prevedeva la fusione di cellule staminali umane con embrioni di topo. Anna Veiga e Juan Carlos Izpisua, responsabili del progetto, finora non l'hanno realizzato, ma nemmeno l'hanno abbandonato; conservano il supporto legale per intraprenderlo in qualsiasi momento. L'esperimento e' diverso da quello approvato in Gran Bretagna, anche se in ambedue i casi si creano delle chimere. I ricercatori britannici sono autorizzati a fondere cellule umane, provenienti ad esempio dalla pelle con ovuli d'animale (mucca, coniglio...) cui abbiano preventivamente tolto pressoche' ogni informazione genetica. Il risultato e' una chimera al 99% umana, da cui estrarre cellule staminali ad uso scientifico. I ricercatori britannici non potranno creare embrioni mediante la fertilizzazione diretta di un ovulo animale con sperma umano o di un ovulo umano con sperma animale. Il gruppo catalano intende invece creare chimere per provare la qualita' delle sue linee cellulari, "fabbricate" con embrioni sovrannumerari da trattamenti di fecondazione in vitro. Le cellule embrionali umane verrebbero introdotte in embrioni di topo a uno stadio molto precoce, per osservare come s'integrano nell'organismo. "L'obiettivo e' di verificare la pluripotenzialita' di queste cellule in vivo", ha spiegato ad ABC Begona Aran, coordinatrice del Banco de Lineas Celulares della Catalogna. La chimera aiutera' a conoscere meglio il meccanismo per cui una cellula embrionale e' in grado di trasformarsi in qualsiasi tessuto una volta trasferita nell'organismo vivo. Inoltre, diventera' "la prova del fuoco" per le linee embrionali (S2 e S3) create in Catalogna. A queste linee prossimamente se ne aggiungeranno altre tre, che ancora non hanno ricevuto il benestare del ministero della Sanita'. Uno dei requisiti che l'esperimento dovra' compiere e' che lo sviluppo dell'embrione di topo con cellule umane venga interrotto dopo dieci giorni; e' un tempo sufficiente per verificare la pluripotenzialita' delle linee, ma si situa molto prima della nascita del topo. Anche la Gran Bretagna ha posto un termine alle sue chimere, che dovranno essere distrutte al quattordicesimo giorno del loro sviluppo. In quel Paese, due gruppi, quello di Ian Wilmut -creatore della pecora Dolly- e del Kings College di Londra, saranno i primi a verificare l'utilita' degli embrioni ibridi. Hanno previsto di utilizzare la massa di cellule come "banco di prova" per la malattia d'Alzheimer, del Parkinson, dell'atrofia spinale. - Iran. Paese importante per la ricerca con le cellule staminali Il presidente onorario del congresso che, al Centro Ricerche di Ruyan, discute dello stato della ricerca sulle cellule staminali, colloca l'Iran in cima alla lista dei Paesi che sperimentano in questo campo. L'affermato professore Aref Bansoo, di Singapore, ha fatto quest'affermazione in una conferenza stampa ai margini del congresso annuale, e ha aggiunto che l'Iran dovrebbe intrattenere rapporti scientifici adeguati con tutti gli scienziati del globo, in modo da trasmettere le sue capacita'. Bansoo e' del parere che con una riserva sufficiente di cellule staminali, in particolare del feto, nei prossimi anni si potra' aprire un orizzonte promettente per il futuro della medicina. - Spagna. Speranza dalle cellule embrionali: intervista a Pere Puigdomenech Intervista di Josep Corbella di MCT/Direct a Pere Puigdomenech, scienziato ed umanista spagnolo, direttore del laboratorio di Genetica Molecolare Vegetale CSIC-IRTA e, dal 2001, membro del Gruppo Europeo di Etica delle Scienze e Nuove Tecnologie dell'Unione Europea. E' uno studioso di mentalita' aperta, laureato in fisica, dottore in biologia, specialista in genetica vegetale, autore di racconti. Puigdomenech e' l'unico membro spagnolo del comitato consultivo di bioetica della Commissione Europea; nell'intervista spiega quali devono essere i requisiti necessari per svolgere sperimentazioni con cellule embrionali umane finanziate con i soldi comunitari. Quali criteri etici dovranno rispettare queste ricerche? -Le piu' importanti sono quelle che impongono di dimostrare in ciascun caso che un progetto di sperimentazione non e' realizzabile se non con cellule embrionali umane. E durante tutto il progetto di sperimentazione non potranno essere distrutti embrioni umani. Se non si distruggono embrioni, come si otterranno cellule staminali per fare ricerche? -Cio' che si puo' fare e' utilizzare linee cellulari create precedentemente a partire da embrioni umani. Embrioni che saranno stati distrutti? -Si', certamente. Pero' il finanziamento che viene da Bruxelles non avra' provocato la distruzione di questi embrioni. Significa che sara' possibile fare ricerca con cellule embrionali anche in Paesi Ue che oggi la vietano? -No. Ogni Paese fara' le ricerche che la propria legislazione gli consente. Bruxelles non puo' imporre a un Paese d'agire contro le proprie leggi. Ma significa che i Paesi che le proibiscono saranno obbligati a finanziare ricerche con le cellule embrionali in altri luoghi? -Questo si'. Con i soldi provenienti dalla Polonia, per fare un esempio, si potranno finanziare ricerche con cellule embrionali in Spagna. I membri del comitato di bioetica di Bruxelles sono tutti d'accordo con queste regole? - Alla fine abbiamo raggiunto il consenso, ma non e' stato facile. Abbiamo incominciato a lavorare attorno a questa questione a gennaio, e ci e' costato quasi mezz'anno per arrivare a un punto che fosse accettabile per tutti. Si pensi che tra le 14 persone che formano il Gruppo Europeo di Etica c'era un ventaglio molto ampio di opinioni, da coloro che ritengono per principio che la ricerca con gli embrioni sia eticamente accettabile fino alle persone dalle forti convinzioni cattoliche. Ma alla fine abbiamo ottenuto un punto d'incontro su un tema su cui molte volte era stato tentato un compromesso senza riuscirci. La Spagna potrebbe essere uno dei Paesi piu' avvantaggiati dall'accordo? -La Spagna e' uno dei Paesi dove la ricerca con le cellule staminali conta su piu' gruppi attivi di ricerca. Non e' l'unico. Ce ne sono anche in Gran Bretagna e Belgio, per esempio. Effettivamente questi Paesi sono quelli che piu' possono beneficiare dei fondi che Bruxelles destina alle sperimentazioni con cellule embrionali. Con quest'accordo l'Europa puo' superare gli Usa nelle ricerche in medicina rigenerativa? -Di sicuro, il fatto che il presidente Bush abbia nuovamente vietato il finanziamento a questo tipo di ricerche con denaro federale e' un handicap per gli scienziati statunitensi. Pero' negli Stati Uniti queste ricerche si possono fare con altri fondi. E in Europa, il finanziamento proveniente da Bruxelles rappresenta solo una piccola quota delle somme che necessitano ai ricercatori. Dunque, l'accordo aiutera' a sviluppare le ricerche della medicina rigenerativa in Europa, ma non comportera' una differenza decisiva con gli Stati Uniti. (Prensa) ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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