====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 30-09-2008 al 06-10-2008 n.41/2008 (Anno VIII) ARTICOLI - Messico. Legalizzare la marjiuana, propone la fondatrice del Partito Socialdemocratico - Cannabis meno dannosa di alcol e tabacco: occorre cambiare l'ipocrita politica proibizionista - Italia. Se non e' razzista il vice Sindaco di Milano, non lo e' nessuno - I Talebani si finanziano con il narcotraffico? Diciamo grazie alla politica internazionale sulle droghe NOTIZIE - Messico. Audizioni parlamentari sulla legalizzazione delle droghe - Italia. Continua la crociata del ministro Zaia in difesa della droga piu' letale - Italia. Rapporto Dia: forte presenza narcotrafficanti sudamericani - Usa. La Camera approva finanziamenti antidroga anche alla Bolivia - Gb. Ecstasy, tutti invocano la scienza, eccetto quando da' loro torto - Usa. Michigan. Cittadini favorevoli alla marijuana terapeutica e staminali embrionali - Il fumo passivo crea dipendenza nei piccoli - Messico. Storie di proibizionismo: violenze senza fine, sei persone sciolte nell'acido, altre 16 in fossa comune - Italia. Don Gallo: liberalizzare droghe leggere - Italia. In carcere per due piante di marijuana - India. Parte oggi il divieto totale di fumo nei locali pubblici - Messico. Dopo dichiarazioni di guerra e invio dell'esercito, Calderon annuncia nuove misure contro il narcotraffico - Gb. Cannabis meno dannosa di alcool e tabacco - Afghanistan. La Nato ammette: i Talebani si finanziano con la droga - Messico. Bollettino di guerra alla droga: 4.785 morti ammazzati in 18 mesi - Italia. Trieste. Giovanardi annuncia conferenza nazionale sulle dipendenza. Radicali: propaganda - Messico. Colima. Proposte di depenalizzazione di marijuana e aborto - Bolivia. Morales agli Usa: niente aerei antidroga sul nostro spazio aereo - Austria. Diecimila tossicodipendenti in trattamento - Gb. Storie di proibizionismo: vietato l'accesso ad alcuni quartieri per la paura delle siringhe infette - Italia. Guerra alla droga: forse 2 milioni gli autocoltivatori di marijuana, tutti a rischio carcere - Italia. Consumo di droghe in discoteca: sequestro preventivo e arresto dei gestori. Giovanardi: si cambia musica - Italia. Indagine: a Casalecchio il 100% dei giovani in discoteca e' ubriaco o drogato - Afghanistan. Guerra alla droga: il fratello di Karzai un narcotrafficante? - Cuba. Guerra alla droga, la Gran Bretagna invia nave militare - Italia. Il Cnr lancia l'allarme sulle droghe sonore: non ne sappiamo nulla - Messico. Chiesa cattolica contraria alla legalizzazione delle droghe ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 66 arresti - 347,221 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 129,000 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 218,221 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 47.000 piante di cannabis - 38 giorni di detenzione ARTICOLI 01-10-2008 Messico. Legalizzare la marjiuana, propone la fondatrice del Partito Socialdemocratico Patricia Mercado Castro, fondatrice del Partido Socialdemocrata, si e' detta favorevole alla legalizzazione delle droghe, in particolare della marjiuana, perche' si possa ridurne il traffico illegale. Nella sua visita a Michoacan per rendere omaggio alle vittime dell'attentato del 15 settembre in piazza Melchor Ocampo (otto morti e 132 feriti dallo scoppio di una bomba), l'ex dirigente nazionale del partito ha spiegato che una delle sue proposte e' la legalizzazione della sostanza per evitare che succedano ancora piu' scontri e violenze. Bisogna intraprendere un'altra via per combattere la violenza in Messico, un percorso che non sia di breve durata; poiche' esiste l'economia informale della droga, si accetti d'inserirla nell'economia ufficiale ed impedire cosi' i traffici illeciti. A giustificazione della sua tesi, Patricia Mercado ha detto che alcol e tabacco sono industrie che pagano molte imposte, con le quali si puo' informare la societa', regolamentare il consumo e impedire che i minorenni ne facciano uso. Si deve trovare una risposta che non sia unicamente la violenza; servono prospettive a lungo termine e una discussione continentale sul tema di fondo del consumo di droghe. Ha sostenuto che attualmente "non e' possibile che la marjiuana sia penalizzata se e' una pianta che serve per moltissime cose". Esiste l'economia dei campesinos che vivono di quello, e un Governo federale che spende molto denaro nel perseguire e distruggere le piantagioni. E' importante, come societa', riflettere su come venire a capo di questa terribile malattia, che e' in crescita, costituita da dipendenza e malattie originate dalla droga clandestina. Riguardo alla strategia di Felipe Calderon Hinojosa in tema di militarizzazione delle strade per combattere il crimine organizzato, Patricia Mercado ha detto che l'Esercito Messicano e' un'istituzione da utilizzare nei momenti critici, ma dev'essere l'ultima istanza, e solo dopo aver esperito gli altri metodi. "Se l'Esercito Messicano fallisce, noi messicani non abbiamo altre istituzioni, quindi va usata molta prudenza quando impegnamo l'esercito per risolvere un problema perche' se si sbaglia, e' la societa' intera a fallire". E proprio perche' l'esercito e' un 'istituzione importante, il Governo deve agire con accortezza nell'impiego dei militari, evitare che si corrompano, far si' che continuino a essere una garanzia per la sicurezza. Rosa a Marca 02-10-2008 Cannabis meno dannosa di alcol e tabacco: occorre cambiare l'ipocrita politica proibizionista La cannabis e' meno dannosa di alcolici e sigarette. Lo sostiene la Global Cannabis Commission della Ong Beckley Foundation, in un rapporto messo a punto in vista della revisione della politica delle Nazioni Unite in materia di droga nel 2009. Nel documento, oltre a sottolineare il fallimento dell'attuale strategia proibizionista, si chiede un cambiamento di rotta. La proposta, destinata a sollevare non poche polemiche, e' di liberalizzare la marijuana all'interno di un "mercato controllato", soggetto a tasse, regole precise, obbligo di eta' minima per l'acquisto (1). E' esattamente quanto andiamo sostenendo da anni, e che abbiamo dettagliato il primo giorno della legislatura con due proposte di legge "gemelle" elaborate in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori): una per legalizzare il consumo ed il commercio della cannabis, l'altra per proibire l'alcool ed il tabacco (1) Delle due l'una: o si prende atto che la politica proibizionista e repressiva non sta funzionando, legalizzando una sostanza come la cannabis; oppure si decide che il proibizionismo funziona e lo si applica fino in fondo, vietando sostanze infinitamente piu' dannose come l'alcool ed il tabacco. Quello che e' certo e' che oggi la strategia adottata contro le droghe e' fortemente ambigua ed ipocrita. A fronte di zero morti causati dalla cannabis, l'alcool ed il tabacco producono ogni anno circa 130mila morti solo in Italia, oltre 5 milioni di decessi nel mondo. Nonostante cio', si puo' finire in carcere fino a 20 anni per il possesso di cannabis superiore a 0,5 grammi, mentre e' possibile acquistare e consumare quantita' illimitate di alcool e tabacco. Legalizzando la cannabis: - sarebbe eliminata una buona parte delle entrate su cui vivono le organizzazioni criminali che gestiscono i traffici; - sarebbe possibile controllare la qualita' della sostanza, evitando che i milioni di italiani che ne fanno uso fumino cannabis geneticamente modificata o peggio tagliata con altre sostanze sconosciute e talvolta letali (vedi il caso del giovane di Torino, il cui spinello conteneva crack cocaina). - sarebbe separato il mercato della cannabis da quello delle droghe pesanti, evitando il facile contatto degli spacciatori coi milioni di giovani loro "clienti", a cui vendere prodotti piu' lucrosi perche' creano dipendenza, tipo cocaina ed eroina. (1) I nostri disegni di legge: - legalizzazione cannabis: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=235099 - proibizione tabacco e alcool: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=235100 (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18743 Donatella Poretti, Marco Perduca senatori Radicali- Partito Democratico 03-10-2008 Italia. Se non e' razzista il vice Sindaco di Milano, non lo e' nessuno 'Non solo furti, stupri e sfruttamento della prostituzione, ora scopriamo che gli italiani fanno anche i corrieri della droga, in particolare cocaina'. Pensate se il vice Sindaco di New York avesse pronunciato queste parole a seguito della recente indagine condotta da Carabinieri, Fbi, Dea e Ice che ha rivelato come la 'Ndrangheta abbia rafforzato la sua leadership mondiale nel traffico di cocaina. Vi sarebbero state reazioni immediate, tensioni diplomatiche ed eventualmente delle solenni scuse, se non anche delle rapide dimissioni. Eppure, per molto meno -una piccola operazione di polizia in un campo Rom di Baranzate (MI) in cui e' stata sgominata una piccola banda di spacciatori- il vice Sindaco di Milano, Riccardo De Corato, ha pronunciato quella stessa frase nei confronti dell'intera etnia Rom: "Non solo furti, stupri e sfruttamento della prostituzione, ora scopriamo che i Rom fanno anche i corrieri della droga, in particolare cocaina". Ci chiediamo: cosa deve fare una persona per meritarsi l'appellativo di razzista? Se queste parole non sono razziste, cosa e' il razzismo? Forse ci sfugge qualcosa... Pietro Yates Moretti 03-10-2008 I Talebani si finanziano con il narcotraffico? Diciamo grazie alla politica internazionale sulle droghe Dopo anni di guerra, la Nato ha ammesso l'innegabile ed il risaputo: i Talebani si finanziano grazie al narcotraffico (1). E' dal 2001 che lo diciamo (2), non perche' preveggenti o particolarmente informati, ma perche' era inevitabile che cosi' non fosse: la guerra alla droga, il proibizionismo, rafforza e sostiene le organizzazioni criminali e terroristiche. Lo dimostrano i fatti recenti in Messico, dove un inasprimento della guerra alla droga lanciato dal presidente Calderon, con tanto di invio di migliaia di soldati in zone calde, ha gia' prodotto quasi 5mila morti. (3) Per non parlare della Colombia, che come il Messico riceve denaro e mezzi militari dagli Usa, dove le Farc continuano a destabilizzare le istituzioni finanziandosi con il narcotraffico. Se invece di opporci alla coltivazione dell'oppio, spingendo cosi' le popolazioni contadine nelle braccia dei Talebani, l'avessimo acquistato per produrne morfina (un farmaco che scarseggia) o anche solo per soddisfare il nostro bisogno di falo' della vanita', oggi non ci troveremmo in una situazione cosi' difficile e tragica. Inasprire i programmi di eradicazione del papavero non solo ora rischia di regalare nuovi alleati ai Talebani, ma e' impossibile senza una presenza massiccia di soldati Nato, con costi in termini economici e di vite umane infinitamente superiori a quelli che avremmo affrontato acquistando l'oppio dall'origine. L'attuale politica internazionale sulle droghe non solo produce inutile sofferenza e morte, ma nel XXI secolo diventa la base con cui i nostri nemici, dai Talebani ad Al Qaeda, ma anche organizzazioni criminali nostrane come la 'Ndrangheta, si finanziano. Ai sostenitori di queste politiche ora chiediamo di riflettere (anche se la salute dei tossicodipendenti non fosse di loro primario interesse, lasciando che questi malati finiscano in carcere o rischino la morte con sostanze non controllate e il contagio di malattie infettive): vale ancora la pena, nel nome del messaggio etico-proibizionista, perdere la guerra contro il terrore e la criminalita' organizzata? 1. http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18745 2. Leggi, ad esempio, "I taleban senza oppio non esistono" del 23 settembre 2001: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=3011 3. http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18746 Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 30-09-2008 Messico. Audizioni parlamentari sulla legalizzazione delle droghe Intervenendo alla Camera del Deputati sull'eventuale legalizzazione delle droghe, il responsabile della Sicurezza pubblica federale, Genaro Garcia Luna, ha detto che il tema merita un'analisi e uno studio approfonditi da parte di tutti i settori della popolazione, per individuare quali possano essere le implicazioni e quale l'impatto sulla cittadinanza. Ha aggiunto che il tema andrebbe studiato con i Paesi europei giacche' "una decisione di questo tipo dev'essere sottoposta a valutazione permanente". Rispondendo alla domanda di una deputata su come la pensasse lui, ha risposto che legalizzare o no le droghe e' una decisione del Congreso, il luogo specifico per discutere dei pro e dei contro. Nella sua audizione, il funzionario federale ha illustrato gli sforzi in atto per instaurare un nuovo sistema d'intelligence tra tutti gli organi di polizia federale, municipale e statale, basato su competenze comprese in un unico schema. Ha spiegato che questo nuovo schema, una volta adottato da tutti i reparti, sara' in grado di migliorare dell'80% i successi degli inteventi. Esso concerne la raccolta dei dati d'intelligence operativa, le attivita' di polizia, la metodologia, i processi, l'unificazione e l'omologazione delle procedure in ogni fase e, senz'altro, un nuovo profilo professionale d'ingresso in polizia. Il titolare della Sanita', Jose' Angel Cordova, ha manifestato il proprio dissenso verso le dichiarazioni del responsabile della Sicurezza, Garcia Luna, sulla possibilita' di legalizzare il consumo di droghe. Secondo lui, causerebbe un aumento dell'offerta, della domanda e delle malattie derivate dal consumo. In un'intervento alla Camera dei Deputati ha respinto quest'evenienza dicendo che "dal punto di vista sanitario sarebbe totalmente pernicioso, totalmente negativo". E si e' detto in disaccordo anche sul fatto che la proposta di legalizzazione sia meritevole d'analisi e di studio da parte di tutti i settori della popolazione. Ha spiegato che ogni giorno arrivano rapporti sanitari che dimostrano quanto la capacita' d'apprendimento e la memoria diminuiscano tra i giovani. "Se si legalizzasse aumentebbe l'offerta; aumentando l'offerta, aumenterebbe il consumo e sarebbe un danno enorme per la popolazione dal punto di vista della salute. Non sono d'accordo", ha insistito. Spera invece in piu' risorse, come quelle derivanti dagli ultimi sequestri di denaro del narcotraffico, e ha ricordato che con Iniciativa Merida saranno disponibili 100 milioni di pesos per nuove attrezzature mediche. 30-09-2008 Italia. Continua la crociata del ministro Zaia in difesa della droga piu' letale L'Italia e' fortemente impegnata nell'organizzazione di un summit internazionale sulla produzione del tabacco. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia a Bruxelles, annunciando che il summit 'si svolgera' entro breve a Venezia'. L'Italia ha chiesto all'Unione europea di prorogare la scadenza del regime di 'disaccopiamento parziale' sulla produzione del tabacco fino al 2013, 'per evitare che si metta fine alla coltura, ma anche all'industria e a tutto l'indotto'. Per il ministro Zaia, 'far si' che gia' dal prossimo anno gli aiuti ai coltivatori di tabacco siano totalmente indipendenti dalle quantita' prodotte, significa decidere la fine della tabacchicoltura italiana. Dobbiamo puntare anche con una forte pressione internazionale, qual e' quella che si sta realizzando qui oggi, ad una riconversione del settore che garantisca il futuro di 100 mila famiglie italiane. 'A loro - conclude Zaia - prometto il mio impegno e la mia attenzione perche' la coltivazione del tabacco, e con essa gli investimenti decisi in questi anni nei singoli territori, possano dare i loro frutti'. 30-09-2008 Italia. Rapporto Dia: forte presenza narcotrafficanti sudamericani Il ruolo della criminalita' sudamericana e' centrale "soprattutto nel traffico di stupefacenti, essenzialmente del tipo cocaina, sia nel ruolo di semplici corrieri che in quello di veri e propri trafficanti in diretta connessione con i produttori dell'area di origine". E' quanto emerge dalla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) al Parlamento e al Ministero dell'Interno su attivita' svolta e risultati conseguiti nei primi sei mesi del 2008. Le attivita' svolte dalle forze dell'ordine negli ultimi mesi hanno inoltre evidenziato la capacita' dei "devianti sudamericani di stringere relazioni operative con la criminalita' comune, anche autoctona, per l'importazione di ingenti quantitativi di cocaina". Anche se "il trasporto dello stupefacente via mare conserva il suo ruolo non secondario", le attivita' investigative svolte per delineare "le direttrici del riciclaggio di denaro" hanno portato anche all'individuazione di "una serie di societa' di money transfer" tramite le quali i criminali spediscono illecitamente in Sudamerica i proventi del traffico di droga. La relazione sottolinea inoltre la presenza dei sudamericani anche nel "traffico di esseri umani, principalmente ai fini di sfruttamento sessuale". 01-10-2008 Usa. La Camera approva finanziamenti antidroga anche alla Bolivia La Camera degli Stati Uniti ha approvato all'unanimita' la proroga fino al 31 dicembre 2009 della Legge di preferenze tariffarie andine e sradicamento della droga (Atpdea) a Bolivia, Peru', Ecuador e Colombia. Lo riferisce la stampa di La Paz che sottolinea come questo sia avvenuto nonostante il presidente George W. Bush avesse proposto di eliminare la Bolivia dalle nazioni beneficiarie. Con l'Atpdea gli Usa concedono ai paesi andini agevolazioni tariffarie in cambio di una intensificazione della lotta al narcotraffico. Per diventare effettiva la legge adesso dovra' essere pero' approvata anche dal Senato dove i repubblicani, a differenza della Camera in mano ai democratici, hanno la maggioranza, ed infine firmata dallo stesso Bush. L'inquilino della Casa bianca ha proposto giorni fa di escludere la Bolivia dalle nazioni beneficiarie dell'Atpdea, dopo che il presidente Evo Morales ha dichiarato persona non grata l'ambasciatore statunitense a La Paz Philip Goldberg, accusato di interferenze negli affari interni boliviani e di collusione con i prefetti ribelli del Consiglio nazional-democratico (Conalde). La scorsa settimana all'Assemblea generale delle Nazioni unite di New York, Morales aveva poi pronunciato parole di fuoco contro gli Usa, tacciati di appoggiare le aspirazioni autonomiste del Conalde e il suo 'tentativo di golpe civile'. 01-10-2008 Gb. Ecstasy, tutti invocano la scienza, eccetto quando da' loro torto Il leader dei Conservatori David Cameron ha fatto marcia indietro sulla sua decisione di sostenere la declassificazione dell'ecstasy tra le droghe di fascia B. Il prossimo anno l'Advisory Council on the Misuse of Drugs rendera' pubbliche le sue raccomandazioni, e se dovesse confermare l'invito alla declassificazione dell'ecstasy trapelato nei giorni passati, potrebbe accadere che il Governo interverra', cosi' come ha fatto quest'anno con la cannabis. I Tory espressero il loro consenso alla declassificazione durante una riunione della commissione speciale della House of Common. Nel 2005, durante il dibattito per la scelta del nuovo leader del partito Conservatore, ad una specifica domanda, Cameron rispose che la declassificazione: "E' giusta, occorre guardare alla scienza". Alla domanda, postagli recentemente, se riconfermasse la sua posizione, ha risposto il portavoce del Partito, il quale ha dichiarato che Cameron segue le linee guida del Partito e dunque l'ecstasy non deve essere declassificata dalla fascia A alla B. Dominic Grieve, ministro ombra dell'Home Secretary ha dichiarato: "Le droghe sono un flagello della societa', e distruggono le vite e la societa'. Ci danneggiano in diversi modi: minano la salute dei giovani, e fanno aumentare i crimini. Non ci sono motivi validi per declassificare l'ecstasy". Svolta accolta favorevolmente dal ministro laburista Keith Vaz, presidente della commissione speciale dell'Home Affairs, il quale ha dichiarato: "Nel 2002 David Cameron faceva parte della commissione dell'Home Affairs. Quell'anno fu pubblicato il rapporto "Politica del Governo sulle droghe: Funziona?", in cui si suggeriva di declassificare l'ecstasy. Sono contento che abbia cambiato idea. E' bene che abbia detto chiaramente che questa droga e' pericolosa ed illegale". Il Governo, da parte sua, si oppone alla declassificazione della sostanza. Un portavoce ha detto: "L'ecstasy e' pericolosa, e non esiste una dose sicura. Il Governo ritiene che debba rimanere in Fascia A". 01-10-2008 Usa. Michigan. Cittadini favorevoli alla marijuana terapeutica e staminali embrionali La maggioranza dei cittadini crede che sia giusto legalizzare la marijuana per uso medico, cosi' come vorrebbe una legge meno restrittiva sulle staminali embrionali. Il sondaggio richiesto dal Detroit News-WXYZ Action News, con altre tre stazioni televisive pubbliche, rivela che il 59% (contro il 37% contrarie) delle persone e' favorevole alla somministrazione terapeutica della marijuana, dietro prescrizione medica. Le donne sono risultate piu' favorevoli con il 63%, gli abitanti di Detroit con il 60%, e i Democratici con il 68%. Nella popolazione maschile, il 51% si e' dichiarato d'accordo. I Repubblicani hanno espresso il 49% dei consensi. Se nelle elezioni di novembre la Proposition 1 passasse, il Michigan diventerebbe il 13esimo Stato a legalizzare la marijuana terapeutica. E' stimato che siano circa 50mila i malati che potrebbero accedere a questo servizio. Il sondaggio sulla possibilita' di eliminare alcune restrizioni sulla ricerca sulle cellule staminali rivela che il 50% e' favorevole alla ricerca sulle staminali embrionali, contro il 32% contrari. La percentuale tra le donne e' stata del 57%, contro il 42% degli uomini. Il 56% degli abitanti dell'area metropolitana di Detroit si e' detta favorevole, contro il 45% degli abitanti delle altre aree dello Stato. Il Michigan ha una delle leggi piu' severe sulla ricerca sulle staminali embrionali: gli scienziati che adoperano embrioni "nuovi" per la ricerca sono soggetti a 10 milioni di multa e rischiano 10 anni di detenzione. 01-10-2008 Il fumo passivo crea dipendenza nei piccoli Se state accompagnando in macchina vostro figlio a scuola, aspettate che scenda dalla vettura per accendervi la sigaretta: infatti il fumo passivo, specialmente se respirato in luoghi ristretti come l'auto appunto, potrebbe dare dipendenza nei bambini, anche se i piccoli non hanno mai fumato una sigaretta in vita loro. E' uno studio condotto da Jennifer O'Loughlin della Universite' de Montreal in Canada a dimostrare che alcuni bambini esposti al fumo passivo dei genitori in macchina e in casa manifestano i sintomi della dipendenza da nicotina. 'Secondo le conoscenze comuni una persona che non fuma non puo' sviluppare dipendenza da nicotina - ha dichiarato Mathieu Belanger che ha diretto lo studio - ma il nostro lavoro ha dimostrato chiaramente che almeno il 5% dei bambini che non hanno mai fumato neppure una sigaretta ma convivono con genitori fumatori e sono dunque esposti a fumo passivo, in casa e in macchina, riportano i sintomi tipici della dipendenza da nicotina', per esempio ansia, aggressivita', irrequietezza, problemi col sonno e aumento di appetito. 'E' la prima volta che si vede un risultato del genere - ha commentato lo studio Gaetano Di Chiara, farmacologo dell'Universita' di Cagliari ed esperto in dipendenze - ed e' plausibile che la nicotina, essendo un composto volatile, dia sintomi di dipendenza; questo e' uno studio che lancia un avvertimento chiaro ai genitori quindi, pero' si tratta di risultati indiretti che andrebbero confermati con altri esperimenti'. Gli esperti infatti hanno coinvolto 1800 bambini dai 10 ai 12 anni di 29 scuole canadesi ed hanno analizzato i loro comportamenti e quelli dei genitori. E' emerso che una parte dei bambini figli di fumatori manifestava sintomi molto simili a quelli da astinenza da nicotina: umore depresso, disturbi del sonno, irritabilita', ansia, problemi di concentrazione ed aumento di appetito. Questo si verificava soprattutto se i loro genitori erano soliti fumare di fronte a loro in luoghi ristretti come in casa o in macchina. La nicotina e' volatile, ha ribadito Di Chiara, quindi e' plausibile si sviluppi una dipendenza da fumo passivo soprattutto se parliamo di luoghi chiusi e di dimensioni anguste. Ma di certo si tratta di una dipendenza fisica che non e' l'aspetto piu' preoccupante quando si parla di tossicodipendenze. In questi bambini non si e' vista infatti una dipendenza psichica, ha precisato il tossicologo, ed e' normale che quella psichica non si formi in loro perche', non fumando, i piccoli non possono fare alcuna associazione tra il piacere della sigaretta e certe situazioni o abitudini (come la sigaretta dopo il caffe'). 'Di certo - ha concluso Di Chiara - per quanto indiretti, questi risultati offrono un motivo in piu' per ricordare agli adulti che non si deve fumare vicino ai bambini perche' questi, 'dipendenti' o non, accumulano nel sangue molti composti idrocarburici cancerogeni contenuti nelle sigarette'. 01-10-2008 Messico. Storie di proibizionismo: violenze senza fine, sei persone sciolte nell'acido, altre 16 in fossa comune La violenza legata al narcotraffico estende ogni giorno di piu' in Messico i confini dell'orrore. Dopo il ritrovamento di 16 cadaveri, sette con la lingua strappata, a Tijuana, nello Stato di Baja California al confine con gli Usa, ieri le autorita' della stessa citta' hanno indicato di aver localizzato tre serbatoi, ognuno dei quali ha al suo interno i corpi di due persone. La polizia municipale, si e' appreso, e' intervenuta su segnalazione della cittadinanza, e appiccicato ad uno dei contenitori ha trovato un messaggio che diceva: 'Questo capita a chi frequenta lui (la persona non e' specificata, ndr.). Li ridurremo tutti in poltiglia'. Quasi simultaneamente, a San Antonio de los Buenos, in provincia di Tijuana, sono stati rinvenuti altri due cadaveri avvolti in coperte, accompagnati da un messaggio di cui non e' stato diffuso il contenuto. Questi episodi danno ancora piu' forza all'ondata di violenza senza precedenti che ha colpito il Messico negli ultimi anni e che solo nel 2008 ha causato piu' di 3.400 morti, vittime della lotta senza quartiere dei grandi Cartelli della droga messicani (Sinaloa, Golfo, Juarez e Tijuana). Dati ufficiali indicano che tra le vittime del narcotraffico ben 152 erano persone innocenti e non implicate in traffici illeciti: tra loro 39 bambini. Per far fronte a questo fenomeno il governo ha inviato in numerosi Stati, in cui il livello della violenza e' maggiore, decine di migliaia di uomini dell'esercito, che spesso hanno letteralmente esautorato le forze di polizia locali. Nonostante questo, lo scorso 15 settembre, a Morelia, capitale del Michoacan e citta' natale del presidente Felipe Calderon, alcuni sconosciuti hanno lanciato ordigni esplosivi fra la folla causando la morte di otto persone ed il ferimento di altre 100. Nell'ambito delle indagini su questo attentato, sono stati arrestati alcuni esponenti del famigerato gruppo di killer Los Zetas, braccio armato del Cartello del Golfo. 01-10-2008 Italia. Don Gallo: liberalizzare droghe leggere 'La Chiesa e' sessuofobica e chi, come me, sta nella casa che ama, le deve dire queste cose': cosi' si e' espresso Don Andrea Gallo, fondatore della comunita' di San Benedetto al Porto di Genova, che negli anni ha sempre assunto posizioni scomode entrando anche in contrasto con il mondo ecclesiastico, in occasione dell'inaugurazione di una mostra fotografica a lui dedicata a Milano. A margine della mostra (in programma fino al 10 ottobre allo Studio 28 di via Moretto da Brescia), il prete genovese ha anche contestato l'attuale normativa sulle droghe: 'Devono capire che fumare uno spinello e' anche un piacere'. 'Io amo la Chiesa, anche se e' l'ultima struttura medioevale rimasta - ha spiegato il religioso - e uno che sta in una casa collusa con il potere e sessuofobica deve dire queste cose, se la ama'. Don Gallo, dopo aver spiegato di essere favorevole 'alla ordinazione sacerdotale delle donne', ha parlato anche di droga e prostituzione. 'La legge sulle droghe favorisce solo il narcotraffico e da anni io dico che bisogna liberalizzare le droghe leggere'. Il prete genovese ha inoltre criticato le norme sulla prostituzione: 'Sono inutili, perche' non affrontano lo sfruttamento'. 01-10-2008 Italia. In carcere per due piante di marijuana Coltivava due piante di marijuana nel giardino di una villa dell´Impruneta: una alta due metri, l´altra più stentata. Giovedì è stato arrestato in flagranza (lo prevede la legge) e ieri, in sede di convalida, il giudice delle indagini preliminari ha confermato la custodia in carcere. Quindi il giovane, 31 anni, è stato ricondotto a Sollicciano almeno finché non saprà indicare una casa, diversa da quella dell´amico che lo ospitava all´Impruneta, dove dovrà rimanere agli arresti domiciliari. Continua... 02-10-2008 India. Parte oggi il divieto totale di fumo nei locali pubblici Tempi difficili si prospettano per i circa 120 milioni di fumatori indiani. Il governo si appresta a vietare, a partire da oggi, il fumo nei luoghi pubblici come misura nell'ambito della lotta contro il tabagismo, che ogni anno uccide circa 900 mila persone nel paese asiatico. La nuova disposizione, precisa l'agenzia di stampa 'Dpa', prevede il divieto di fumo in alberghi, ristoranti, bar, pub, discoteche, uffici, aeroporti, stazioni ferroviarie, fermate dei mezzi pubblici, centri commerciali e parchi. Chi non resisterà alla tentazione di accendersi una sigaretta nei luoghi proibiti andrà incontro a una multa di 200 rupie, poco più di quattro dollari. Multe che potranno essere comminate da agenti di polizia, funzionari governativi, ispettori governativi e presidi delle scuole. In passato le leggi adottate in India contro il fumo non sono mai state applicate con rigore. E già alcuni stati indiani, come il Bihar e il Maharashtra, hanno fatto sapere che non saranno in grado di far rispettare il divieto. L'India è il terzo produttore e consumatore di tabacco al mondo, dopo Cina e Stati Uniti. Stando ai dati del governo, l'industria del tabacco genera ogni anno un giro d'affari di 270 miliardi di rupie, ma le spese sostenute dal sistema sanitario per le malattie legate al fumo ammontano ad almeno 300 miliardi. 02-10-2008 Messico. Dopo dichiarazioni di guerra e invio dell'esercito, Calderon annuncia nuove misure contro il narcotraffico Il presidente messicano Felipe Calderon ha annunciato un pacchetto di misure per combattere l'ondata di criminalità e violenze legate al traffico di droga. In un messaggio televisivo alla nazione il presidente ha anche promesso la creazione di un dipartimento ad hoc per monitorare e sconfiggere la corruzione tra le file dei poliziotti messicani. Dall'inizio di quest'anno, riferiscono le statistiche ufficiali, oltre 3.000 persone sono morte in seguito a episodi di criminalità da collegare al narcotraffico. Ieri otto corpi sono stati rinvenuti nella città di confine di Tijuana, l'altro ieri altri sedici, riporta la Bbc online: tutti mostravano evidenti segni di tortura. La lotta contro i cartelli della droga era stata lanciata due anni fa dal presidente Calderon, ma le diverse gang hanno risposto con una violenza senza precedenti, inclusi rapimenti ed esecuzioni di massa che hanno provocato grande indignazione nell'opinione pubblica messicana, scesa in strada per protestare contro questo stato di cose. Tra le misure previste, un migliore coordinamento tra governi locali e governo federale, la creazione di un database nazionale e soprattutto, un giro di vite contro l'uso di divise e distintivi falsi da parte di criminali, una pratica usata frequentemente in Messico. 02-10-2008 Gb. Cannabis meno dannosa di alcool e tabacco La cannabis e' meno dannosa di alcolici e sigarette. Lo sostiene la Global Cannabis Commission della Ong Beckley Foundation, in un rapporto messo a punto in vista della revisione della politica delle Nazioni unite in materia di droga nel 2009. Nel documento, oltre a sottolineare il fallimento dell'attuale strategia proibizionista, si chiede un cambiamento di rotta. La proposta, destinata a sollevare non poche polemiche, e' di liberalizzare la marijuana all'interno di un "mercato controllato", soggetto a tasse, regole precise, obbligo di eta' minima per l'acquisto. Il rapporto, frutto del lavoro di un gruppo di scienziati, accademici ed esperti di droga e presentato oggi in una conferenza alla camera dei Lord, parte da un dato piuttosto eloquente. Sono 160 milioni i consumatori di marijuana nel mondo. "Nonostante la cannabis abbia un impatto negativo sulla salute, inclusa quella mentale - si sottolinea nel testo - in termini relativi e' meno dannosa di alcol e tabacco". Un'affermazione ancora suffragata dai dati. "Storicamente - ricorda il rapporto - ci sono stati soltanto due morti al mondo attribuibili a questa sostanza, mentre alcol e fumo di sigarette sono responsabili di circa 150 mila decessi l'anno nella sola Gran Bretagna". La gran parte dei danni riconducibili al consumo di marijuana, e' la presa di posizione del documento, "e' il risultato del proibizionismo. Senza considerare che le politiche adottate nei confronti dell'uso di cannabis, draconiane o liberali che siano, sembrano non avere effetto sulla diffusione e sulla prevalenza dei consumi". L'alternativa di una "disponibilita' regolamentata", cioe' liberalizzare la sostanza con regole e controlli, limitando anche la quantita' di principio attivo negli spinelli, potrebbe "minimizzare i danni". Un suggerimento che difficilmente potra' essere raccolto dal Governo o dai Conservatori, entrambi contrari ad allentare le maglie della legislazione sul consumo di cannabis. 03-10-2008 Afghanistan. La Nato ammette: i Talebani si finanziano con la droga I talebani, i "guerrieri di Dio" che durante i loro anni al potere (1996-2001) hanno commesso il crimine di rendere invisibili le donne, "si stanno trasformando in una narcoguerriglia". Ne sono convinti - scrive oggi El Pais - i vertici militari europei dell'alleanza atlantica dispiegati in Afghanistan e il numero due dell'ambasciata degli Stati Uniti a Kabul, Christopher Dell. "La mappa della rivolta talebana, nel sud e sudest del Paese, coincide quasi esattamente con quella della coltivazione dell'oppio", hanno spiegato alla Nato, sottolineando che per la prima volta "ci sono laboratori in territorio afgano per la produzione di eroina". L'ambasciatore Dell ha evidenziato "che si è verificata una concentrazione crescente della coltura dell'oppio in due province meridionali" - l'Afghanistan produce il 93 per cento dell'oppio mondiale, la maggior parte nella provincia di Helmand - e che "decine di migliaia di dollari servono per finanziare la guerra", aprendo nuovi mercati, soprattutto in Asia, dato che il consumo di eroina è notevolmente calato in occidente. "Contrariamente a ció che la gente crede", ha aggiunto il diplomatico, "la produzione del papavero è realmente nelle mani di un piccolo gruppo di proprietari terrieri con collegamenti provati con i talebani". Un altro elemento che ha incrementato l'attività dei talebani è il numero crescente di combattenti stranieri nei suoi ranghi. Gli alleati ritengono che la rivolta possa essere integrata da circa 10.000 uomini e che la maggior parte di loro sia arrivata dall'estero, come i terroristi di al Qaida scappati dall'Iraq. Il generale canadese Richard V. Blanchette, portavoce a Kabul della forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, la missione sotto comando Nato in Afghanistan), ha indicato che tra i militanti catturati ci sono "turchi, ceceni, uzbechi, tagichi, pachistani, arabi e alcuni europei", membri della jihad globale. Ma certamente la ragione per cui è aumentata l'insicurezza nel Paese e il 2008 è diventato l'anno peggiore per numero di perdite civili dall'inizio della guerra, nel 2001, è il cambiamento di tattica effettuato dai talebani dalla scorsa primavera: hanno importato dall'Iraq l'utilizzo massiccio di bombe artigianali o di "oridgni esplosivi improvissati" 03-10-2008 Messico. Bollettino di guerra alla droga: 4.785 morti ammazzati in 18 mesi Sono almeno 4.785 le persone morte in modo violento in Messico nei primi 18 mesi di governo del presidente Felipe Calderon, vittime per lo piu' della sanguinosa guerra che vede contrapporsi i Cartelli del narcotraffico ed il contingente di 36.000 militari inviati nelle zone calde per combatterli. Lo ha reso noto la Procura generale. Secondo un rapporto ufficiale consegnato dalla Procura all' Istituto federale di accesso all'informazione (Ife), il numero maggiore di vittime nel periodo che va da dicembre 2006 a giugno 2008 si evidenzia tra i civili (4.313), mentre 472 sono i decessi fra i membri della polizia o delle forze armate. Dai dati si rileva inoltre che lo Stato messicano con il piu' alto numero di omicidi legati al narcotraffico e' Chihuahua (nord) con 664 morti, seguito da Sinaloa (647) dove opera l'omonimo Cartello della droga. 8 CADAVERI VICINO A PARCO BAMBINI TIJUANA - La polizia messicana ha rinvenuto ieri vicino ad un giardino per bambini di Tijuana, la citta' piu' popolosa dello Stato di Baja California al confine con gli Usa, i cadaveri crivellati di colpi di otto persone, accompagnati da un un messaggio di avvertimento ad una banda criminale attiva nella zona. Quest'ultimo massacro, frutto degli scontri quotidiani fra bande di narcotrafficanti, si aggiunge all'orrore suscitato a Tijuana dal ritrovamento di cadaveri con le lingue strappate, sciolti nell'acido o appesi a ponti stradali. Intervenuti in un terreno abbandonato vicino al giardino infantile Geppetto, gli agenti hanno recuperato i cadaveri, almeno uno dei quali aveva un dito mutilato. Il quotidiano La Jornada riferisce inoltre oggi che la Procura della Repubblica di Mexicali, capitale della Baja California, ha ricevuto due corone di fiori con la scritta 'Per il pubblico ministero e l'ammucchiata di topi di fogna'. Un'altra uccisione di massa e' avvenuta ieri a Ciudad Juarez, sede dell'omonimo cartello della cocaina attivo nello Stato di Chihuahua, dove sono stati rinvenuti nove cadaveri crivellati di proiettili, due di essi decapitati. Il governatore di Chihuahua, Jose' Reyes Baeza Terrazas, ha presentato un rapporto in cui sostiene che l'Operazione 'Conjunto Chihuahua' che si avvale dell'intervento delle forze armate, non e' riuscito a frenare la violenza che ha prodotto nel 2007 oltre 1.100 omicidi attribuiti alla criminalita'. Infine, sempre ieri, la polizia federale ha fatto irruzione in un ristorante di Citta' del Messico per arrestare sette membri dei temibili Los Zetas, killer al soldo del cartello del Golfo della droga, uno dei quali indossava un giubbotto della Segreteria della Pubblica sicurezza cittadina. 03-10-2008 Italia. Trieste. Giovanardi annuncia conferenza nazionale sulle dipendenza. Radicali: propaganda Avra' luogo a Trieste - presumibilmente dal 12 al 14 marzo - la prossima Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze 'un momento di approfondimento e di bilancio - ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, Droga e Servizio civile, Carlo Giovanardi ieri nel capoluogo giuliano dove ha incontrato il presidente della regione Renzo Tondo e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza - sulle nuove sfide da affrontare in Italia su questo tema'. Tondo e Giovanardi hanno gettato le basi di un evento che portera' a Trieste circa un migliaio di persone con l'obiettivo di fare il punto sulle politiche regionali e nazionali contro le diverse forme di tossicodipendenza. Tondo ha confermato a Giovanardi pieno appoggio alla realizzazione della Conferenza, sottolineando l'urgenza di avviare un tavolo tecnico per la gestione logistica dell'evento. 'Crocevia tra Mitteleuropea e Balcani, Trieste si conferma a tutti gli effetti - ha detto Giovanardi - la sede piu' adatta, dopo Palermo, Napoli e Genova, per un'iniziativa di questa portata'. Giulio Manfredi (giunta di segreteria Radicali Italiani) ha dichiarato: Giovanardi preparerà una bella conferenza di propaganda elettorale (in primavera vi saranno le elezioni europee e provinciali). Il sottosegretario cita le precedenti tre conferenze nazionali (Palermo, Napoli e Genova) dimenticandosi di ricordare che si sono tenute rispettivamente nel 1993, 1997 e 2000. L’art. 1, comma 15, del DPR 309 del 1990 (testo unico sugli stupefacenti) prescrive che il Presidente del Consiglio dei Ministri deve convocare la conferenza nazionale sulle tossicodipendenze ogni tre anni. Quindi, Silvio Berlusconi avrebbe dovuto convocarla già nel 2003 e nel 2006 (qui c’è il concorso di colpa di Romano Prodi, che subentrò a Berlusconi nel maggio del 2006). Ennesima dimostrazione che, anche nel campo delle tossicodipendenze, in Italia per il potente la legge è un optional; per i comuni mortali, il discorso cambia: due giorni fa, in base all’art. 73 della legge citata, un cittadino che coltivava in casa due piante di cannabis è finito in carcere e rischia anni di galera. 04-10-2008 Messico. Colima. Proposte di depenalizzazione di marijuana e aborto Al fine di sconfiggere il narcotraffico, che giudica un vero flagello per la societa', il rappresentante del Partido Socialdemocrata (PSD) Jorge Velasco Rocha, ha annunciato che prossimamente saranno presentate delle proposte di legge per depenalizzare marjiuana e aborto nello Stato di Colima. Entrando nella sede del Congreso del Estado, Velasco Rocha ha spiegato di voler consegnare personalmente il documento al deputato Adolfo Nunez Gonzales affinche', tramite il PRD, lo trasmetta all'aula, visto che il suo partito (PSD) non ha la rappresentanza popolare per poterlo fare. In merito alla proposta del partito di legalizzare la marijuana, ha detto che la presenteranno a breve: e' giudicata una misura necessaria, soprattutto per l'immagine del Paese, dove il narcotraffico ha assunto il ruolo principale nello scenario di degrado politico e corruzione. "Noi crediamo che sia necessario che questi temi entrino a far parte della risposta, poiche' la risposta dell'esercito non serve a estirpare un cancro come quello del consumo di droga". E' convinto che sia molto meglio se e' lo Stato a intervenire direttamente sulle droghe per controllarle. Bisogna che la droga non sia piu' un problema di ordine pubblico, ma si trasformi in un tema sanitario. Finora non si e' ottenuto niente di meglio che ingolfare le carceri, creare scuole di delinquenza, trascurare i meccanismi sanitari che sarebbero necessari. Insieme alla legge sulla marijuana, Velasco Rocha ha consegnato al deputato Nunez Gonzales del PRD anche un'iniziativa di depenalizzazione dell'aborto, da discutere con la Ley de Sociedades en Convivencia. Considera importante lavorare per legalizzare l'aborto, tanto piu' alla luce delle statistiche di Citta' del Messico dove, da quando e' stata promulgata la legge, in un anno vi hanno fatto ricorso 12 mila donne, 8 mila delle quali hanno praticato l'aborto dopo aver fruito di consulenza psicologica e assistenza medica, e 4 mila non lo hanno fatto. "Ma il risultato e' che di queste 12 mila nessuna e' morta". La differenza e', secondo lui, che su 12 mila donne che praticano l'aborto clandestino il 12% muore, ossia sarebbero 2 mila. Se si tiene conto di queste cifre, si capisce come l'aborto faccia parte di una politica moderna, valida per tutta la popolazione. Non e' possibile continuare a ignorare questi dati e la pratica dell'aborto per seguire la Chiesa, la quale ha gia' perso l'opportunita' di dimostrare la sua capacita' di guida politica e d'organizzazione sociale. Alla Chiesa competono le questioni di fede, non di amministrazione politica e di sanita' pubblica. Se poi si mettono in dubbio le cifre su aborto e morti conseguenti, lo si faccia pure, ma e' chiaro che ogni volta che "le cause sono occultate dalle autorita' e dai media, c'e' un territorio oscuro nell'informazione in stati come il nostro". Aprire la tematica della legalizzazione dell'aborto entro le 12 settimane di gestazione consentira' di conoscere le cifre reali. 04-10-2008 Bolivia. Morales agli Usa: niente aerei antidroga sul nostro spazio aereo Il presidente Evo Morales ha rivelato di aver risposto con un categorico no a una richiesta dell'agenzia antidroga statunitense, la Dea, di poter realizzare sorvoli del territorio della Bolivia nell'ambito del suo programma di lotta al narcotraffico. Lo scrive l'agenzia di stampa statale Abi. Nel corso di una cerimonia ieri a Canasmoro (dipartimento di Tarija) nell'ambito di un'iniziativa di risparmio energetico, il capo dello Stato ha detto: 'Due giorni fa ho ricevuto una lettera della Dea degli Stati Uniti in cui si chiedeva ad una istituzione dello Stato l'autorizzazione per sorvolare il territorio nazionale'. 'Voglio dire pubblicamente alle nostre autorita' del settore - ha proseguito Morales - che non sono autorizzate a concedere tale permesso alla Dea'. Le relazioni fra Stati Uniti e Bolivia attraversano un momento critico dopo la decisione del capo dello Stato boliviano di dichiarare 'persona non grata' l'ambasciatore statunitense Philip Goldberg, accusandolo di appoggiare le iniziative dei dipartimenti oppositori (Santa Cruz, Tarija, Beni, Pando e Chuquisaca). A sua volta gli Usa hanno espulso l'ambasciatore boliviano e il presidente George W. Bush ha presentato un progetto per eliminare i vantaggi tariffari Atpdea concessi alla Bolivia, oltre che a Colombia, Peru' ed Ecuador, per l'impegno nella repressione della produzione e commercializzazione della droga. La Camera ha pero' approvato l'estensione delle concessioni per i quattro paesi. mentre ieri il Senato ha ridotto a sei mesi il periodo dei vantaggi tariffari per La Paz. L'ultima parola in questo ambito, comunque, sara' del presidente Bush. 05-10-2008 Austria. Diecimila tossicodipendenti in trattamento Sono sempre piu' numerose le persone dipendenti da oppiacei che accedono a una terapia medica per cercare almeno la stabilita'. "Calcoliamo che siano attorno ai diecimila i pazienti in terapia sostitutiva: 7.000 a Vienna e circa 3.500 nei Laender. Purtroppo non superano il centinaio l'anno coloro che riusciamo a rendere "astinenti" -e di questi non tutti resistono nel tempo". Lo sostiene il responsabile viennese per le politiche sulle droghe, Alexander David. Nel frattempo, nella capitale ci si pone il problema di come agire con coloro che proprio non riescono a fare a meno dell'iniezione intravenosa. A Vienna si mira non solo ad assistere il maggior numero possibile di consumatori di oppiacei, ma anche ad avere la migliore visione d'insieme. David, che da medico nel 1985 ha fornito i primi farmaci sostituivi ai dipendenti da oppiacei, spiega: "A Vienna contiamo tutte le ricette, per lo piu' rilasciate dai medici "d'ufficio"; in questo modo riusciamo a valutare bene il numero dei pazienti". "Nessun dubbio sul trattamento" Non ci sono piu' dubbi, ormai, sulla bonta' dei trattamenti di sostituzione. Ne sono convinti sia David, sia il coordinatore Michael Dressel. Quest'ultimo dice che nei presidi vengono adottate diverse misure per ridurre i danni; ad esempio lo scambio di siringhe. "In tutt'Europa e' stato dimostrato che la' dove esistono programmi di sostituzione delle droghe, si riduce notevolmente il tasso della criminalita' per entrarne in possesso". E anche se i rapporti di polizia sui morti per droga spesso citano come causa uno dei farmaci ritardanti l'effetto della morfina, secondo Dressel la realta' e' un'altra: "La maggioranza dei morti per droga non si trovava in trattamento". David: "Di solo Substitol (morfina ritardante usata nei presidi) non si muore. Gran parte delle vittime muore per un mix di oppiacei, sonniferi, che sono le benzodiazepine, e alcol. Spesso hanno un effetto additivo, ma possono anche potenziare gli effetti". Nel 2007, il ministero della Sanita' varo' due provvedimenti che, per la prima volta, regolamentavano a livello nazionale la terapia di sostituzione e una specifica qualificazione dei medici. Allora ci fu un dibattito molto agguerrito e ancora oggi si cerca di capire come migliorarli. Dressel: "Nel complesso qui siamo abbastanza soddisfatti dei due provvedimenti, soprattutto perche' consentono di controllare meglio la distribuzione delle sostanze sostitutive. Ma in altre Regioni la situazione appare un po' diversa. In certi Laender l'accesso alle terapie ha subito un ridimensionamento drastico perche' i medici non se ne occupano piu'. "Diversamente da Vienna, sono poche le Regioni che erogano un onorario extra ai medici che assistono i pazienti drogati. Se alla fine del 2006-inizio 2007 le nuove regole erano state accolte con grosse riserve, oggi nella capitale si respira una moderata soddisfazione, benche' si lamenti l'eccessiva burocrazia e si preferirebbe avere piu' liberta' di scelta coi farmaci da usare. Comunque il responsabile Alexander David ha in mano i dati che smentiscono i timori espressi allora, ossia che una buona parte dei farmaci di sostituzione sarebbe finita nel mercato nero. Il confronto: nel novembre 2006 -dunque prima- si registrarono 1.673 prescrizioni permanenti con "assunzione controllata" (di solito davanti al farmacista), in 3.249 casi la distribuzione avveniva una volta la settimana, in 652 casi due volte la settimana e per 1.002 pazienti si seguivano modalita' diverse. Nel maggio 2007 -con le nuove regole- i casi d'assunzione sotto controllo diretto sono stati 3.699, quelli con una distribuzione settimanale 2.575 e 282 a distribuzione bi-settimanale; solo 571 con modalita' differenti. 05-10-2008 Gb. Storie di proibizionismo: vietato l'accesso ad alcuni quartieri per la paura delle siringhe infette Ai bambini impedito l'accesso ad alcune aree di Swansea per il pericolo delle siringhe abbandonate dai tossicodipendenti. Un recente rapporto ha rivelato che l'alcol e le droghe sono arrivate ai massimi consumi. A Port Tennant e' "100 volte peggiore" rispetto al 2007, malgrado gli sforzi della polizia. Il pericolo, secondo i parlamentari della zona, e' la diffusione del virus dell'HIV attraverso queste siringhe abbandonate per strada. "Inoltre i programmi di distribuzione delle siringhe non sono in grado di eliminare il problema, in quanto le siringhe usate sono abbandonate per strada", ha dichiarato Alan Robinson, membro del Consiglio per la salvaguardia dell'area. A Vancouver, in Canada, il problema delle siringhe abbandonate e' stato in gran parte risolto grazie all'istituzione di una 'stanza del consumo', dove ai tossicodipendenti viene fornita la possibilita' di iniettarsi le sostanze sotto controllo medico in una struttura sanitaria specializzata. 05-10-2008 Italia. Guerra alla droga: forse 2 milioni gli autocoltivatori di marijuana, tutti a rischio carcere Nel giardino. Sul balcone. In cucina. Nell'armadio. Nella vasca da bagno. La cannabis, per crescere, ha bisogno di poco: i semi giusti, terra di buona qualita', luce (se e' il caso, artificiale) quanto basta. Tanto che gli italiani, forti delle informazioni scambiate clandestinamente tra i fan dello spinello o scaricate dal web, sembrano essere diventati un popolo di coltivatori fai-da-te. La conferma arriva dalle cronache: sui giornali conquistano spazi solo i maxisequestri di hashish e marijuana, ma i mattinali delle forze dell'ordine, negli ultimi mesi, sono un lungo rosario di piantine piu' o meno rigogliose strappate a una pletora di insospettabili "growers" (gli autocoltivatori per hobby) fatta di studenti, impiegati, insegnanti, liberi professionisti, operai, casalinghe, pensionati, gente di tutte le eta' e di tutte le estrazioni sociali. Quanti sono? Impossibile dirlo. Anche se sulla rete, tra un blog di amanti della "maria" e l'altro, c'e' chi azzarda una stima choc: 2 milioni. "Sembra un numero iperbolico - ammette Marco Contini, segretario degli antiproibizionisti.it - ma ha una sua credibilita', laddove si pensi che i consumatori di cannabis, nel nostro Paese, hanno superato la soglia dei 4 milioni e 200mila. E ci sta che poco meno di uno su 2 sia tentato dalla prospettiva di autoprodurre, con una modica spesa, un impegno limitato e lontano da occhi indiscreti, l'erba per il proprio fabbisogno". Secondo l'ultimo Rapporto sulle tossicodipendenze curato da palazzo Chigi, gli italiani tra i 15 e i 64 anni che consumano abitualmente la cannabis e i suoi derivati sono 14 su 1000, ma il loro numero sale al 14,6% (in termini assoluti, 5,4 milioni di uomini e donne) se si includono quanti nel 2007 si sono fatti almeno uno spinello. Se poi nel conto si mettono anche i soli "sperimentatori" occasionali e gli ex consumatori, si arriva ad un terzo della popolazione attiva. Particolare non trascurabile: l'83% dei consumatori e' fedele alla cannabis e non usa altre sostanze illegali. "Tutto questo non basta a correggere un impianto normativo fondamentalmente proibizionista - lamenta Rita Bernardini, segretaria dei Radicali italiani -. L'autocoltivazione toglie soldi alle mafie, elimina pericolosi contatti con il mondo degli spacciatori, azzera il rischio di fumare sostanze con additivi pericolosi, eppure e' punita dalla legge anche quando la cannabis e' destinata all'uso personale". La "svolta" data aprile 2008: dopo anni di sentenze contraddittorie, la cassazione ha affermato, una volta per tutte, che e' illegale crescere in casa anche una sola piantina, indipendentemente dall'uso che se ne vuole fare. Ma il rischio - statisticamente basso - di una condanna anche pesante non sembra avere smontato lo spirito d'iniziativa dei growers di casa nostra: nei primi 8 mesi dell'anno, dicono i dati del Viminale, sono stati sequestrati 24.747 chili di cannabis (tra hashish, marijuana e piante), il 64% in piu' del 2007, ma su questi numeri incide solo marginalmente, e non potrebbe essere altrimenti, il fenomeno dell'autocoltivazione. "E' inevitabile concentrare l'attivita' di contrasto sui grandi produttori - spiega un investigatore -, sulle grandi piantagioni gestite da mafia e 'ndrangheta, oltre che naturalmente sul'import dall'estero. Spesso arrivare al piccolo coltivatore, specie nelle grandi citta', richiede una quantita' di tempo e di risorse umane e materiali sproporzionati all'obiettivo". A complicare il lavoro delle forze dell'ordine, la fantasia e l'insospettabilita' di molti coltivatori, testimoniato dai verbali di sequestro di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Solo nelle ultime settimane, ci sono stati il 25enne di Bagheria (Palermo) che si era costruito pezzo dopo pezzo una serra ipertecnologica seguendo alla lettera le istruzioni di un manuale on line; il professionista di Monfalcone che nel suo appartamento in centro coltivava piante di 80 centimetri con un doppio impianto temporizzato di illuminazione e irrigazione; il cuoco e l'idraulico di Castelgandolfo che ogni giorno andavano insieme in moto ad innaffiare il loro orticello proibito; la 65enne piacentina che, colta (letteralmente) con le mani nel sacco, ha provato a giustificarsi dicendo "ma quale marijuana, sono piante ornamentali, i semi li ho comprati nel supermercato all'angolo". Per quasi tutti i growers l'inizio dell'attivita' coincide con la "scoperta" di Internet. E di quello sterminato database di nozioni accessibile con un semplice clic. "Sul web - ricorda Contini - si trova di tutto, e di piu'. Che semi usare (ce ne sono decine di varieta', dai nomi evocativi, da "afghan" a "nirvana", da "mistyc" a "fourway", da "aurora" a "red hair", ndr) e dove comprarli: i negozi specializzati sono sempre di piu', anche da noi, ma in tanti preferiscono l'anonimato di un pacchetto ordinato e pagato on line. E poi che tipo di terra scegliere, quale fertilizzante adottare, che genere e che modello di lampade comprare". Apprezzati, e seguitissimi, anche i consigli su come evitare che sulle proprie piantine finiscano "occhi indiscreti": "perche' - racconta il segretario degli antiproibizionisti.it - ai coltivatori fai-da-te le forze dell'ordine arrivano o nel corso di perquisizioni domiciliari originate dal possesso anche di pochi grammi di hashish o, piu' spesso di quel che si crede, per la 'soffiata' di un condomino". "Contro i vicini impiccioni, oscurate i vetri delle finestre", e' il monito che si legge su molti blog, insieme con la raccomandazione di dotarsi di un potente ventilatore capace di convogliare l'odore dell'erba verso un altro locale: le piante di cannabis hanno bisogno di frequenti ricambi d'aria e anche l'odore puo' tradire i suoi "contadini". "Per evitare tutto cio', una soluzione ci sarebbe - assicura Paolo Cento, l'ex parlamentare verde -: depenalizzare l'autocoltivazione per uso personale. Sono state presentate diverse proposte di legge in tal senso, due con la mia firma, e nella passata legislatura, quand'ero vicepresidente della commissione giustizia, siamo arrivati a un passo dall'approvazione. Adesso che il vento politico e' cambiato, sara' molto piu' difficile arrivarci". "Un vero peccato - rincara la dose Rita Bernardini - e, indirettamente, una bella mano a chi, come la 'ndrangheta, ottiene dal traffico di droga il 62% dei suoi ricavi, 27 mila milioni di euro l'anno, poco meno della manovra triennale del governo Berlusconi". Tra l'altro, ricorda la segretaria dei radicali - il via libera all'autocoltivazione favorirebbe anche l'uso terapeutico della cannabis: "deve essere un medico della Asl a prescriverlo, ma un po' tutte le regioni, con poche, lodevoli eccezioni, lasciano il costo del trattamento per intero sulle spalle del paziente. Decine di euro al giorno che solo pochi dei malati di sclerosi multipla o di tumore possono permettersi". 05-10-2008 Italia. Consumo di droghe in discoteca: sequestro preventivo e arresto dei gestori. Giovanardi: si cambia musica Droga e sesso in discoteca: arrestati con un blitz della polizia i titolari della discoteca 'Alter ego', di Verona, con l'accusa, a vario titolo, di agevolazione all'uso di sostanze stupefacenti e di violenza sessuale aggravata su minori. Apposti i sigilli il locale è stato sequestrato. Da mesi gli investigatori della squadra mobile hanno iniziato un'indagine sulla discoteca, conosciuta nella zona come locale che propone serate tecno, house e acid, ritrovo, in particolare nei fine settimana, di giovani provenienti anche dalle province del Centro- Nord. L'indagine è partita dalle segnalazioni degli stessi frequentatori del locale: i giovani hanno raccontato agli investigatori nella discoteca si trovava e consumava ogni genere di stupefacente: cocaina, ecstasy, chetamina, Mdma, hashish, il tutto con il benestare e la copertura dei titolari del locale. Le indagini hanno scoperto che durante le serate all'Alter Ego arrivavano pusher da Milano, Brescia, Bergamo, Vicenza, Padova, Venezia oltre che Verona, i quali tranquillamente spacciavano nella discoteca, richiamando cosí un gran numero di giovani con maggiori profitti ai due titolari del locale, sempre piú pieno e sovraffollato. Gli investigatori hanno anche accertato che i due titolari della discoteca, in occasione di controlli delle forze dell'ordine, avvisavano i clienti all'interno, aiutandoli a 'filarsela' per porte secondarie, per evitare loro di incappare nei test anti droga e alcol delle forze di polizia. All'interno del locale - spiegano gli investigatori - non vigeva nessuna regola: anche i minorenni di età compresa tra i 12 e i 17 anni potevano far uso di bevande alcoliche, oltre che assistere all'assunzione smodata di droghe, il tutto sempre con la compiacenza dei gestori. L'indagine ha fatto luce anche su un grave episodio commesso da uno dei due titolari: abusi e violenze sessuali in danno di minori. I due gestori sono stati arrestati in un blitz ieri mattina con l'accusa di agevolazione all'uso di sostanze stupefacenti, violenza sessuale aggravata mediante somministrazione di sostanze alcoliche o psicotrope, violenza sessuale su minore, solo per uno dei due. Contestualmente il gip ha ordinato il sequestro preventivo della discoteca. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per la lotta alla droga, Carlo Giovanardi, ha salutato in una nota 'con grande soddisfazione l'operazione della polizia di Verona. E' evidente che con la droga la musica e' cambiata'. E' cambiata - ha detto ancora il senatore modenese - 'soprattutto a livello politico con le iniziative di prevenzione e di repressione che abbiamo messo in campo, alle quali corrisponde una lodevole attivita' della magistratura e delle forze dell'ordine'. 06-10-2008 Italia. Indagine: a Casalecchio il 100% dei giovani in discoteca e' ubriaco o drogato Dati choc dai controlli nel dopo discoteca: quasi tutti i ragazzi controllati sono risultati ubriachi e drogati. Lo riferisce un'inchiesta del "Quotidiano Nazionale" sui risultati dei controlli di polizia a Casalecchio, in provincia di Bologna, dopo la notte in discoteca. "Il 100 per cento dei ragazzi e' risultato drogato" all'uscita di una discoteca di Bologna dopo un controllo di polizia. E "l'associazione Alcolisti Anonimi -continua- lancia l'allarme: 'sempre piu' giovanissimi bevono e successivamente passano alla droga'. Alzano il gomito anche anove anni". "Intanto sulla strada continuano le stragi del sabato sera. Due universitarie sono morte e una terza e' in fin di vita: uscivano da una discoteca". "Ieri mattina, a Casalecchio, sono entrati in azione polstrada, corpo militare della Croce Rossa italiana e medici dell'ufficio sanitario della polizia: dalle sei alle nove sono stati fermati 50 automobilisti. L'impressione degli operatori, guardando i dati raccolti, e' che se avessero fatto il test a tutti i 50 automobilisti, avrebbero avuto minimo 40-45 positivi". E "fra i positivi anche un vigile del fuoco ausiliario che doveva entrare in servizio di li' a poche ore". 06-10-2008 Afghanistan. Guerra alla droga: il fratello di Karzai un narcotrafficante? Ahmad Wali Karzai, fratello del presidente afghano Hamid Karzai, e' sospettato di essere coinvolto nel traffico di eroina. E' quanto scrive il New York Times citando fonti della Casa Bianca, del dipartimento di Stato e dell'ambasciata di Washington a Kabul. Tutti, scrive il giornale lamentano che il presidente afghano - il cui mandato scade nel 2009 e che intende ricandidarsi - abbia sempre fatto finta di niente malgrado sia stato ripetutamente informato delle ombre sul fratello. Il Nyt cita due episodi distinti. Il primo e' avvenuto nel 2004 a Kandahar, provincia di cui Ahmed Wali guida il Consiglio provinciale: "le forze di sicurezza afghane scovarono un'enorme cassa di eroina nascosta su un camion che trasportava un trattore" poco fuori la citta'. Il comandante locale sequestro' il tutto e informo' il comando. "Prima di ricevere una risposta l'ufficiale, Habibullah Jan, ricevette una telefonata dal fratello di Karzai che gli intimo' di lasciare andare il veicolo", e dopo un'altra chiamata, "direttamente da un consigliere dello stesso presidente. "Due anni dopo", prosegue il Nyt, "le unita' anti-droga Usa e afghane fermarono un altro camion, stavolta vicino Kabul trovando circa 60 chili di eroina. Gli investigatori americani riferirono ad altri funzionari Usa che avevano scoperto un legame tra il carico di droga e una guardia del corpo che ritenevano fosse un intermediario di Ahmed Wali Karzai". Il fratello del presidente afgano ha pero' negato ogni suo coinvolgimento nel traffico di eroina in Afghanistan ed ha accusato gli Stati Uniti di volere mettere pressioni su Kabul per fini politici. Ahmed Walid Karzai ha peró chiarito di essere estraneo ai fatti ed ha accusato gli Stati Uniti di volere esercitare pressione sul fratello, capo dello Stato, per due ragioni: distrarre l'attenzione dalle numerose vittime civili provocate da alcune delle operazioni militari statunitensi piú recenti e ottenere il rilascio di un detenuto che le autorità investigative di Washington intendono interrogare. 06-10-2008 Cuba. Guerra alla droga, la Gran Bretagna invia nave militare Cuba e Gran Bretagna al lavoro insieme per combattere il narcotraffico. Per cinque giorni una nave militare britannica sosterà nel porto dell'Havana con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione pratica che esiste fra i due stati soprattutto per quanto riguarda la lotta al traffico internazionale di stupefacenti. E' la seconda volta dal 1959 che una nave militare britannica solca le acque cubane. La Wave Ruler negli ultimi tre anni è stata impegnata nell'area caraibica portando a termine diverse operazioni antidroga riuscendo a sequestrare almeno 13 tonnellate di stupefacenti di produzione sudamericana. Soddisfazione per la collaborazione fra le parti è stata espressa dalle autorità cubane che hanno anche partecipato a una riunione con i militari britannici per organizzare il lavoro comune. Secondo il capo della missione britannica David Eaglesle autorità cubane sono molto concentrate nel combattere il fenomeno del narcotraffico. (Peace Reporter) 06-10-2008 Italia. Il Cnr lancia l'allarme sulle droghe sonore: non ne sappiamo nulla Allarme degli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche sullo sballo virtuale, un file che viene commercializzato on line. Costa poco, e' facilmente reperibile in internet, ma, avvertono gli scienziati del Cnr "le sue potenziali insidie sono ancora tutte da indagare". Con questa droga virtuale, secondo quanto promettono numerosi siti che commercializzano questi file, gli adolescenti possono infatti drogarsi virtualmente, sparandosi nelle orecchie, per ore e ore, suoni particolari alla ricerca di effetti psichedelici. "A provocare il 'trip' -riferiscono gli esperti del Cnr- sarebbero onde sonore on line, che si basano sull'effetto binaurale dei suoni, che stimola il cervello su frequenze bassissime, tra i 3 e i 30 Hertz (i cosiddetti infrasuoni), innescando le piu' diverse reazioni e sollecitando l'attivita' cerebrale in maniera anomala". Per sballarsi on line basterebbe quindi collegarsi a internet e scaricare file dai nomi decisamente espliciti come cocaina, ecstasy, peyote, marijuana. Ma cosa succede dopo? "Questi suoni a bassissima frequenza -spiega Michelangelo Iannone dell'Istituto di scienze neurologiche (Isn) del Cnr di Catanzaro- non vengono somministrati 'tal quali', ma sono il risultato della complessa tecnica dei 'battiti binaurali', che riesce a produrre una frequenza cosi' bassa da due frequenze udibili, ma che posseggono una minima differenza". "A titolo di esempio -continua Iannone- la somministrazione di 500 Hertz da un lato della cuffia e 530 nell'altro risulta nei 30 Hz ricercati dal 'tecnologico sperimentatore di nuove sensazioni'". E il gioco e' fatto. Le dinamiche commerciali sono simili a quelle del mercato tradizionale degli allucinogeni: si comincia con file offerti gratuitamente, per passare poi alla 'somministrazione' a pagamento, con pratiche guide all'uso, tipo "Come far funzionare una dose al 100%". A questo nuovo e inquietante fenomeno si stanno interessando, oltre alla Guardia di Finanza, alcuni ricercatori dell' Isn-Cnr di Catanzaro, che da anni studiano gli effetti del suono e le modalita' con cui potenziano l'effetto di alcune droghe sintetiche. "In particolare, -dice ancora Iannone dell'Isn-Cnr- abbiamo somministrato ad alcuni animali da esperimento una quantita' minima di ecstasy, incapace da sola di determinare effetti neurologici, insieme con una 'dose' di suono a 95 decibel, il massimo consentito per legge nelle discoteche, riscontrando un potenziamento degli effetti dell'ecstasy. Non solo, aumentando la dose iniziale di ecstasy, abbiamo ottenuto un forte incremento dell'effetto che e' durato cinque giorni". E questa interazione e' relativa alla potenza del suono, non alla sua frequenza. "I dati scientifici sono stati pubblicati a livello internazionale un paio di anni fa quando nemmeno si ipotizzava che il fenomeno 'i-doser', questo e' il nome con cui si identifica questa nuova tendenza, sarebbe esploso in modo cosi' evidente". "Sui 'binaural beats' e sulle conseguenze sul sistema nervoso dell'ascolto di queste basse frequenze -aggiunge il ricercatore del Cnr- esiste una discreta letteratura scientifica internazionale che prova come queste onde abbiano un effetto sugli esseri umani. Ancora tutto da approfondire, ma ce l'hanno". Dunque, ai giovani che rischiano di cadere nel giro delle droghe in rete, Iannone consiglia "prudenza". "Non esagerare in allarmismi, ma neppure archiviare incautamente il fenomeno come una 'bufala'. D'altra parte, questi file esistono e la gente li vende e li compra e l'esperienza dice che un mercato non si forma se i fruitori del prodotto non hanno alcun vantaggio". Intanto gli studi scientifici e le verifiche continuano per raggiungere dati sempre piu' attendibili sulla nuova rete per lo 'sballo' facile, una rete questa volta tesa on line. Info: www.cnr.it 06-10-2008 Messico. Chiesa cattolica contraria alla legalizzazione delle droghe La Chiesa cattolica ha manifestato il suo netto rifiuto alla legalizzazione delle droghe, le quali sono causa di "danni irreversibili" alla salute umana. Ha sostenuto che l'iniziativa dell'esecutivo federale di tollerare il consumo di droghe e' inopportuna giacche' non si puo' combattere il crimine organizzato con la "tolleranza". Armando Martinez Gomez, presidente del Collegio degli avvocati cattolici, ha spiegato che in Messico la legislazione federale prevede da oltre un decennio la tolleranza del consumo, e nessun possessore detenuto puo' essere privato della liberta' se dimostra che la droga e' per il proprio uso personale. "Allora non capisco l'iniziativa di Calderon, poiche' nella legge penale non ci puo' essere la tolleranza, e se e' per una questione di sanita', esistono gia' politiche pubbliche e trattamenti medici per persone dipendenti. Se ci si riferisce allo spaccio al minuto, non si puo' combattere la delinquenza con la tolleranza". Giudica contraddittorio che da un lato il Governo federale ponga dei limiti al consumo di tabacco e, dall'altro, voglia "tollerare" l'uso di droghe illegali. Aggiunge che la guerra che il Governo ha dichiarato al narcotraffico "sta dando segni di debolezza". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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