====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 29-01-2008 al 04-02-2008 n.5/2008 (Anno VIII) ARTICOLI - Schedatura di massa. Mezzo milione di italiani segnalati alle prefetture in quindici anni - Iran. Guerra alle droghe: tre decadi di fallimenti NOTIZIE - Usa. Aumentano le overdosi di medicinali prescritti - Italia. Dal 1992 oltre mezzo milione di italiani segnalati per droga - Gb. Ricerca: cannabis causera' 25% dei casi di schizofrenia - Arabia Saudita. Giustiziati trafficanti di droga - Nuova Zelanda. Studio: spinelli 20 volte piu' dannosi delle sigarette - Italia. Radicali Italiani a Turco e Ferrero: attivarsi subito per distribuzione controllata eroina - Italia. Psichiatra: aumentano psicosi nei giovani anche a causa della cannabis - Usa. Kosten: entro tre anni commercializzazione vaccino anti-cocaina - Italia. Roma. Spadaccia: morto detenuto tossicodipendente - Italia. Milano. Radicali raccolgono firme per ripristinare macchinette scambiasiringhe - Italia. Mancata riforma legge sulla droga? Ferrero: colpa dei centristi - Italia. Genova. Tre poliziotti condannati per spaccio di droga - Cile. Promozione dell'uso di coca per le popolazioni indigene - Italia. Torino. Radicali: prefetto Marino ricordi che la repressione non puo' essere l'unico intervento - Italia. Firenze. Prefetto: consumo di eroina aumenta con crisi economica - Italia. Torino. An propone kit antidroga gratuiti alle famiglie per esaminare i figli - Belgio. Deputato propone legalizzazione vendita di marijuana per competere con Olanda - Usa. Vermont. Commissione House da via libera a coltivazione della canapa - Usa. Obama: quattro anni fa si dichiaro' favorevole alla decriminalizzazione della marijuana - Francia. Carla Bruni canta a Sarkozy: "Sei la mia droga". Eliseo imbarazzato - Italia. Torino. Radicali: nuovo Prefetto ipocrita e miope - Colombia. Indagine 'Observer': Farc sempre piu' coinvolte nel narcotraffico - Usa. Ricerca: 42% canzoni in hit parade inneggia a consumo droghe e alcool ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 79 arresti - 362,940 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 199,037 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 163,903 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 88 giorni di detenzione ARTICOLI 30-01-2008 Schedatura di massa. Mezzo milione di italiani segnalati alle prefetture in quindici anni Capisco che le traversie giudiziarie di Lady Mastella o il delitto di Erba siano più eccitanti ma la notizia ufficiale (fonte Ministero degli Interni) che dal 1992 ad oggi ben mezzo milione di cittadini italiani sono stati segnalati alle Prefetture per detenzione di quantitativi minimi di sostanze stupefacenti mi pare degna di qualche considerazione e non del silenzio con cui è stata accolta. Intanto, dobbiamo constatare che il sistema burocratico-repressivo messo in piedi da Rosa Russo Iervolino (all’epoca ministro degli Affari Sociali) e da Giuliano Vassalli (all’epoca ministro di Grazia e Giustizia) ha lavorato sodo; è un vero peccato che a farne le spese siano stati (siano e saranno) cittadini che, ricordiamolo, non hanno compiuto alcuna violenza nei confronti di altri, non hanno leso alcuna libertà o alcun bene altrui, ma volevano solamente ingerire, fumare, sniffare, iniettarsi sostanze che hanno dovuto procurarsi – tranne i pochi casi di autocoltivazione e scambio – nel mercato criminale creato dal proibizionismo. In realtà, il sistema creato dalla legge "Iervolino-Vassalli" è servito a perseguitare i consumatori dei derivati della cannabis (l’80% delle segnalazioni), senza incidere minimamente sulle dimensioni del narcotraffico: rispetto alla situazione del 1992, oggi in Italia ci sono dieci volte più droghe e dieci volte più consumatori. Le narcomafie ringraziano ... Se la mole di denaro e di strutture impegnata nel segnalare e nello schedare mezzo milione di italiani fosse stata utilizzata per informare correttamente tutti i cittadini sulle sostanze stupefacenti illegali e legali, sui pericoli alla salute derivanti dal loro uso e abuso, sicuramente il risultato in termini di salute personale e collettiva sarebbe stato migliore. Giulio Manfredi Membro della Giunta di Segreteria Radicali Italiani 01-02-2008 Iran. Guerra alle droghe: tre decadi di fallimenti Nel tentativo di fermare il commercio illecito di droghe, il governo del presidente Mahmoud Ahmadinejad ha ripreso alcuni dei metodi punitivi in vigore agli inizi della Rivoluzione Islamica. Ma le campagne punitive ne' quelle preventive sembrano funzionare. Il numero dei tossicodipendenti e' molto variabile. Il generale Esmail Ahmadi-Moqaddam, capo delle forze dell'ordine, ha dichiarato che le stime ufficiali riportano 1,2 milioni di tossicodipendenti e 700 mila consumatori di droghe leggere. Secondo alcuni parlamentari ed esperti il numero si aggirerebbe sui 4 milioni i primi, e 2,5 i secondi. Secondo altre stime i tossicodipendenti sarebbero 9 milioni. Facendo la media, si potrebbero ipotizzare 6,5 milioni di tossicodipendenti, ossia 26 milioni di persone con un familiare coinvolto, (ipotizzando un nucleo familiare composto da quattro persone). Una recente ricerca del Parlamento ha stimato che il costo annuale per combattere le droghe e curare i tossicodipendenti si aggira sugli 11 miliardi di dollari Usd (10 miliardi di toman), l'equivalente del 10% del Prodotto Interno Lordo. Il Governo ha lanciato negli ultimi due anni e mezzo diverse iniziative antidroghe, elogiate anche da alcune organizzazioni internazionali, tra le quali le Nazioni Unite. Ma oltre al costo, le strategie adottate hanno visto cadere sul campo 3.500 uomini, tra soldati e poliziotti. E la fine ancora non si vede. Nelle politiche antidroghe ci sono stati alcuni successi. Venti anni fa, i tossicodipendenti erano considerati criminali e condannati a lunghe detenzioni e a centri di riabilitazione. Pattuglie di guardia alle intersezioni delle citta' potevano arrestare chiunque fosse sospettato di essere un tossicodipendente, ed erano molte le esecuzioni di spacciatori. In quegli anni, le prigioni erano affollate di tossicomani, ma sempre piu' persone si avvicinavano alle droghe. Le autorita' decisero allora di cambiare strategie. Tra il 1997 e il 1998 i tossicodipendenti cessarono di essere considerati criminali e diventarono dei malati. Vennero lanciate nuove campagne antidroghe piu' professionali, che presero il prosto dei vecchi strali religiosi, secondo i quali i tossicodipendenti finivano all'inferno, i pattugliamenti tolti e i consumatori occasionali non furono piu' arrestati. Con il pericolo del virus dell'Hiv-Aids, inizio' la distribuzione di siringhe nuove per prevenire la diffusione del virus, fu reso disponibile il metadone. Ma si e' visto un cambiamento anche all'interno del regime. Prima, per le autorita' religiose la diffusione del numero di tossicodipendenti dipendeva dalla politica occidentale che "annichiliva i giovani rivoluzionari iraniani", poi si e' iniziato ad accettare che il problema ha radici "interne", come ad esempio la disoccupazione. All'inizio degli anni della presidenza di Mohammad Khatami, 1997-2005, i giornali rivelarono che c'erano alcune proposte avanzate da esperti che invitano ad un controllo sul passaggio delle droghe attraverso il Paese, ritenendo questo un metodo efficace per fermare il mercato interno illegale e lo spaccio nelle strade. L'associazione non governativa "Association of Unknown Addicts", che provvede al sostegno psicologico di circa 800 mila tossicodipendenti e familiari, e' un esempio di iniziativa sorta sotto il governo Khatami. Personale statale, assistenti sociali, e agenzie per l'educazione ne fanno parte. Il dottor Kambiz Mahrasa, che guida un'organizzazione non governativa per la tossicodipendenza, ha dichiarato che anche se la politica del precedente presidente Khatami falli' nell'intento di dimezzare la tossicodipendenza, fu un successo invece per il nuovo approccio sulla riduzione della domanda. L'attuale Governo ha abbandonato i vecchi metodi, come la cooperazione con gruppi internazionali e locali che si occupano di dipendenza, e affidato alle famiglie il compito di occuparsi dei tossicodipendenti. L'amministrazione di Ahmadinejad al potere dal 2005, si e' trovata ad affrontare un periodo di cambiamento degli elementi caratteristici del mondo delle droghe. Negli ultimi tre anni gli esperti hanno ammonito che le droghe tradizionali, quali l'hashish, l'oppio e l'eroina sono state sostituite da stupefacenti di qualita' piu' forte. Il Crystal e il crack (forma piu' raffinata di eroina) sono gli stupefacenti piu' comuni e sempre piu' spesso le cronache dei giornali locali riportano di giovani morti a causa di esse. (Le droghe qui citate non sono il crack, derivato dalle piante di coca e neppure le crystal metanfetamine, stupefacenti sintetici, ndr). Il dottor Banafsheh Talebi, che dirige una clinica antidroghe a Teheran, ha dichiarato, basandosi sulla sua esperienza, che per la diffusione di queste droghe i decessi per morte improvvisa sono aumentati. Secondo il dottore, e' sconcertante la velocita' di diffusione e di distruzione di queste sostanze. Nell'aprile 2007, il capo della polizia Ahmadi Moqaddam dichiaro' che le droghe erano la sfida piu' importante che il Paese doveva affrontare, e ritiro' fuori la tesi che l'imperialismo globale stava diffondendo la droga per attaccare la gioventu' iraniana, per privarle dell'orgoglio e dell'identita' islamica . Questa dichiarazione fu fatta a seguito dell'esplosione della produzione afghana d'oppio, dopo l'attacco ai talebani del 2001. Alcuni mesi fa, il generale dichiaro' che i tossicodipendenti sono criminali, non malati. Questo modo di pensare si e' quindi infiltrato nella politica. Ad ottobre, le agenzie governative antidroghe hanno lanciato massicce campagne contro i piccoli spacciatori e, allo stesso tempo, condanne piu' severe sono state comminate ai trafficanti e piu' condanne a morte sono state eseguite sui trafficanti delle regioni di frontiera. Ci sono stati tagli al budget del walfare per i programmi preventivi, ma allo stesso tempo il governo ha approvato al 100% l'aumento dei fondi per il prossimo anno da devolvere al quartiere generale contro le droghe. Inoltre, sono stati impiegati 50 mila uomini nelle province di Sistan e Baluchestan, al confine con il Pakistan, installato 800 km di barriere tra i due Paesi e attivato nuovi strumenti di controllo. Tutti questi sono segnali che la politica e' per un ritorno all'uso della forza. Con la differenza che questa volta l'obiettivo saranno i piccoli spacciatori e non i tossicodipendenti. Pero' questo non vuol dire che le strategie preventive siano state abbandonate. Il Governo ha aumentato le terapie con il metadone e installato distributori automatici di siringhe nelle aree piu' a rischio, dimostrando una continuita' con la politica del precedente Governo. Ma malgrado le diverse politiche, non ci sono dubbi che il consumo aumenti. Per alcuni esperti del settore, la tossicodipendenza sara' controllata quando saranno risolti i problemi che portano i giovani al consumo: la disoccupazione dovrebbe essere ridotta e data piu' liberta' sociale. Se questi fattori non si avvereranno, le droghe rimarranno sempre un pericolo presente, specialmente per i disoccupati e per i giovani con meno speranza nel futuro. Meysam Aqakhanlu giornalista di Teheran e direttore del giornale settimanale della Provincia di Khorasan "Kavir" (traduzione di Katia Moscano) -------------------------------------- NOTIZIE 29-01-2008 Usa. Aumentano le overdosi di medicinali prescritti La morte a New York dell'attore australiano Heath Ledger per possibile overdose di medicinali ha portato alla luce un problema nazionale: il massiccio numero di overdosi, in aumento dal 1999, dovute per lo piu' al consumo improrpio di medicinali prescritti. Pillole per dormire e altri medicinali sono stati trovati nella casa dell'attore, ma le cause del decesso non sono ancora state chiarite. Secondo il "Centers for Disease Control and Prevention", i casi accidentali di decessi, il 95% dei quali per overdose di droga, sono aumentati dai 12.186 del 1999 ai 20.950 del 2004. "Nel periodo 1999-2004, i medicinali hanno rimpiazzato la cocaina e l'eroina come causa primaria di dosi letali", ha dichiarato il dottore Lean Paulozzi, del Centro. "I medicinali non sono le classiche droghe che si comprano per strada, e le persone pensano che non ci siano rischi ad assumerle", ha dichiarato John Walters, responsabile per la politica sulle droghe della Casa Bianca. Walters ha annunciato una campagna diretta agli adolescenti contro il consumo incontrollato dei medicinali. Il primo messaggio pubblicitario sara' trasmesso durante la finale del Super Bowl, il prossimo 3 febbraio. La maggioranza dei decessi avviene per overdose di oppiacei antidolorifici. Un alto dosaggio, senza la prescrizione medica, puo' arrivare a fermare il respiro. Dal 1999 al 2004 sono aumentai dell'84% i decessi causati da overdose per assunzione di pillole per dormire, antidepressivi e tranquillanti. Secondo la ricerca del "National Center on Addiction and Substance Abuse" della Columbia University di New York, dal 1992 al 2003 e' quasi duplicato, passando da 7,8 milioni a 15,1, il numero di americani che ha ammesso il consumo di medicinali senza la corretta prescrizione, e tra gli adolescenti e' triplicato. Anche la vendita dei medicinali e' aumentata: dal 1990 e' cresciuta del 500%. 29-01-2008 Italia. Dal 1992 oltre mezzo milione di italiani segnalati per droga E' giovane, maschio, fa uso soprattutto di cannabis ma non disdegna i mix anche con l'alcol, usa le sostanze in modo occasionale, e' single, per lo piu' occupato o studente. Questo l'identikit dei consumatori di sostanze stupefacenti segnalati alle prefetture -tra cui sono sempre piu' numerosi i minorenni- contenuto in uno studio del Ministero dell'interno che analizza i mutamenti del consumo di droga negli ultimi 15 anni (dal '91 al 2006) da quando la legge 309 del 1990 ha istituito i Nuclei Operativi per le Tossicodipendenze delle Prefetture (Not). Nel periodo preso in esame sono state 516.427 le persone segnalate ai Not, mentre le segnalazioni effettuate dalle forze dell'ordine sono state 653.377 (una stessa persona puo' essere stata segnalata piu' volte). Di questi, piu' dell'80% ha avuto una sola segnalazione. Lo studio messo a punto dalla Direzione Centrale per la documentazione e la statistica del Ministero dell'Interno, di cui e' responsabile il prefetto Giuseppe Montebelli, sottolinea il grande cambiamento della tipologia del consumo di droga negli anni: alla figura dell'eroinomane emarginato, disoccupato e con un livello di scolarita' basso si e' progressivamente sostituita una nuova tipologia. I giovani assuntori di sostanze risultano essere, in generale, persone socialmente integrate, con un buon livello di istruzione, che spesso consumano alcol in associazione con diverse droghe, sia in occasioni di divertimento, nei locali pubblici, sia in privato. Il 98% delle persone segnalate per consumo di droga nei 15 anni presi in considerazione sono cittadini italiani, per piu' del 93% di sesso maschile, eta' media 24 anni, in gran parte single che vivono nella famiglia di origine. Oltre il 45% ha un diploma di scuola media inferiore, il 30% ha un diploma di scuola media superiore e il 15% ha una qualifica professionale. Uno su tre ha abbandonato gli studi. La maggioranza risulta regolarmente occupata, gli studenti sono tra il 14 e il 22%. L'80% dei soggetti sono stati segnalati per detenzione per uso personale di cannabinoidi. Oltre la meta' delle persone segnalate riferisce di aver cominciato a prendere droga tra i 14 e i 18 anni di eta', ma in alcuni casi si segnala un inizio piu' precoce, a partire dagli 11-12 anni; piu' di un terzo dei segnalati riferisce una poliassunzione di alcol e sostanze stupefacenti. L'analisi rileva ancora come la percentuale dei minorenni segnalati sia aumentata nei 15 anni, arrivando nel 2000 al 9% rispetto al 5,7% del 1991; a partire dal 2001 invece diminuisce, fino al valore del 7,7% nel 2006. Anche tra gli under 18 si conferma la tendenza all'aumento della cannabis, di gran lunga la sostanza preferita dai minori; ma si registra, soprattutto negli ultimi anni, anche un aumento di quelli che consumano cocaina, che nel 2006 sono arrivati al 4%. L'andamento generale delle segnalazioni mostra un trend crescente a partire dalla meta' degli anni '90; l'apice nel 2004, con 47.989 persone. Se nei primi anni '90 predominavano le segnalazioni per le cosiddette droghe 'pesanti', eroina e cocaina, a partire dal '93 i segnalati per eroina sono costantemente diminuiti (dal 50% del 1991 all'8% del 2006). Il contrario si e' verificato per quanto riguarda il consumo di cannabinoidi (hashish e marijuana), che e' aumentato nel tempo (dal 42% del '91 al 74% del 2006). Quasi triplicate le segnalazioni per la cocaina (dal 5% al 14%, seconda sostanza di segnalazione dopo la cannabis), stabili amfetatime e Lsd, in lieve aumento ecstasy e anche benzodiazepine e barbiturici. Quanto alla distribuzione geografica, risulta che il maggior numero dei soggetti segnalati e' stato, tra il '91 e il '95, nel Nord-Ovest; a partire dal '96 il Centro ha registrato valori vicini al Nord-ovest superandolo nel 2004 per poi diminuire lievemente. Per il Sud, l'andamento e' stato in costante crescita e, a partire dal 2004. 29-01-2008 Gb. Ricerca: cannabis causera' 25% dei casi di schizofrenia Dietro l'80% dei nuovi casi di malattie mentali, compresa la schizofrenia, si nasconderebbe il consumo massiccio di cannabis. A lanciare l'allarme e' un dossier che alcuni esperti dell'universita' di Cambridge hanno inviato al primo ministro Gordon Brown, che ora dovra' decidere come comportarsi. Immediatamente si e' aperta la discussione sull'opportunita' di rivedere la legge in materia di 'droghe leggere' in vigore in Gran Bretagna, secondo alcuni troppo tollerante Quattro anni fa, infatti -ricorda il tabloid 'Daily Mail'- il ministro dell'interno David Blunkett ha disposto la riclassificazione della cannabis da droga di classe B alla classe C, cosicche' i consumatori occasionali sono diventati non perseguibili. Brown ha pero' ordinato, la scorsa estate, un'indagine sull'argomento, dopo i tanti allarmi lanciati sulla pericolosita' delle nuove varieta' di cannabis, molto piu' potenti che in passato e dannose per la salute mentale di chi fuma. Ora i dati sono arrivati e il Consiglio sull'abuso di sostanze stupefacenti del Governo britannico dovrebbe ufficialmente prenderne visione la prossima settimana. Secondo i risultati delle ricerche dello psichiatra Peter Jones, a capo del team di Cambridge, entro il 2010 il 25% di tutti i casi di schizofrenia sara' causato dall'abuso di cannabis. E chi rischia di piu' sono i ragazzini di 10-11 anni che iniziano a fumare spinelli: il pericolo di incappare in una malattia mentale, per loro, raddoppia. 29-01-2008 Arabia Saudita. Giustiziati trafficanti di droga Due trafficanti di stupefacenti sono stati decapitati stamattina a La Mecca, portando a 18 il numero delle sentenze capitali eseguite in Arabia Saudita dall'inizio dell'anno. Lo riferisce l'agenzia di stampa saudita Spa. Citando un comunicato del ministero degli Interni, l'agenzia specifica che la condanna a morte nei confronti di Tawa Lawal Ibrahim, nigeriano, e Gholam Omar Shah Nawaz, pachistano, per aver introdotto 'droghe' e 'cocaina' nel regno e' stata confermata da tutti i piu' alti organi giudiziari del Paese. In Arabia Saudita, dove vige una stretta aderenza alla sharia, la legge coranica, per i reati di traffico di droga, stupro, rapina a mano armata e omicidio e' prevista la pena capitale, eseguita per decapitazione in un luogo pubblico. 29-01-2008 Nuova Zelanda. Studio: spinelli 20 volte piu' dannosi delle sigarette Fumare uno spinello equivale ad aspirare 20 sigarette in termini di rischio di tumore del polmone. L'avvertimento arriva da scienziati della Nuova Zelanda in uno studio pubblicato sull'European Respiratory Journal, secondo cui la cannabis danneggerebbe piu' del tabacco le vie respiratorie con un contenuto doppio di sostanze cancerogene, come gli idrocarburi policiclici. Per i ricercatori esiste il rischio di dover fronteggiare nei prossimi anni, vista la diffusione del consumo di marijuana tra i giovani, un'epidemia' di tumori del polmone. Anche il modo in cui di solito si aspira il fumo degli spinelli contribuisce, secondo l'equipe, ad aumentare il danno: 'tiri' piu' lunghi e profondi e l'assenza di un filtro vero e proprio che aumenta la quantita' di fumo inalata, facilitando il deposito dei cancerogeni nelle vie respiratorie. "I consumatori di cannabis hanno livelli nel sangue di monossido di carbonio cinque volte superiori rispetto ai fumatori di sigarette" spiega Richard Beasley, del Medical Research Institute della Nuova Zelanda. I ricercatori hanno intervistato 79 pazienti con cancro del polmone, cercando di identificare il fattore di rischio alla base della malattia. Ebbene, il rischio risultava 5,7 volte maggiore per le persone che fumavano piu' di uno spinello al giorno per 10 anni o due al giorno per 5 anni, indipendentemente dalle altre variabili, incluse le sigarette. "Anche se il gruppo dello studio e' relativamente piccolo, mostra chiaramente come la marijuana aumenti il rischio di tumore al polmone -spiega Beasley- in Nuova Zelanda almeno un caso su 20 potrebbe essere dovuto al consumo di questa sostanza. Nel futuro prossimo potremmo assistere a un'epidemia di tumori del polmone dovuta a questo nuovo cancerogeno ed e' probabilmente un problema diffuso, visto che in molte nazioni l'uso di cannabis tra gli adolescenti, e non solo, e' diventato un problema di salute pubblica". 30-01-2008 Italia. Radicali Italiani a Turco e Ferrero: attivarsi subito per distribuzione controllata eroina Pubblichiamo la lettera inviata da Radicali Italiani al ministro della Salute Livia Turco e al ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero. Roma, 30 gennaio 2008 Mentre scriviamo questa lettera, è appena iniziata la crisi di governo, i cui esiti sono, almeno a noi, imprevedibili. Riteniamo, però, che finchè i ministri del governo Prodi rimarranno in carica, sia necessario ed urgente interloquire con loro per cercare di ottenere piccoli passi in avanti sulle questioni sul tappeto. Una di queste concerne la cura dei cittadini tossicodipendenti, anche se il termine più adatto, non spregiativo, sarebbe quello di “cittadini farmacodipendenti”, dipendenti da quel farmaco che fu chiamato “eroina”, oltre cent’anni fa, dalla ditta produttrice, la Bayer, perché era ritenuto il migliore fra tutti i farmaci; un esempio illuminante di come la percezione delle cose muta con l’andare del tempo! Della cura dei cittadini farmacodipendenti parla la mozione particolare approvata dal Congresso di Radicali Italiani di Padova, che trovate allegata (Allegato 1). Ma della cura dei cittadini farmacodipendenti ha parlato e, soprattutto, scritto il Ministro della Salute nella sua lettera del 12 novembre 2007 al sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. In tale missiva il ministro esprime, innanzitutto, un parere sfavorevole all’istituzione delle cosiddette “narcosale”. Qui non vogliamo trattare tale questione; ci permettiamo di richiamare semplicemente alla vostra attenzione quanto esposto in modo esauriente dai promotori della petizione per una narcosala a Torino nelle due lettere indirizzate al Ministro della Salute e al Ministro della Solidarietà Sociale (Allegati 2 e 3) e rimaste, a quanto ci risulta, ancora senza risposta. Ci interessa, invece, sottolineare il seguente passaggio della lettera citata del Ministro della Salute: “Ritengo senz’altro più utile, sotto il profilo sanitario, una sperimentazione – certo più ardua e complessa ma anche ben più significativa – che affidi a personale sanitario specializzato il compito di consegnare in modo controllato l’eroina e poi assistere e monitorare nel tempo il tossicodipendente. L’impatto di questa soluzione sulla normativa vigente, peraltro, è assai più pesante, a cominciare dalla individuazione delle modalità con cui la struttura sanitaria viene a disporre della sostanza stupefacente. Ma credo che l’importanza della posta in gioco giustifichi un forte impegno da parte delle istituzioni. Per procedere concretamente sul terreno della fattibilità, si potrebbe istituire un gruppo di lavoro misto fra i tecnici del Ministero e quelli del Comune di Torino e della Regione, che, anche con il sostegno tecnico dell’Istituto Superiore di Sanità, possa, dopo aver approfondito le esperienze straniere, individuare le linee essenziali di una possibile proposta di disciplina della sperimentazione, da sottoporre al legislatore. Se sei d’accordo con quanto ti ho ora prospettato, ti prego di farmi conoscere i nominativi degli esperti che potranno partecipare ai lavori ministeriali, per consentirne l’avvio immediato”. Non ci risulta che il sindaco Chiamparino abbia indicato al Ministro della Salute i nominativi degli esperti in materia. Ci risulta, invece, che il Consiglio Comunale di Torino, nella seduta del 14 gennaio scorso, abbia approvato una mozione (Allegato 4), con la quale si “impegna il Sindaco e la Giunta a sollecitare: il Ministero della Salute a dare seguito all’impegno assunto con lettera del 12 novembre 2007, costituendo il gruppo di lavoro nella medesima richiamato, e coordinando tale gruppo con il Ministero della Solidarietà Sociale (anche) al fine: a) di compiere una approfondita valutazione dei risultati che sono stati ottenuti dalle differenti sperimentazioni condotte in altri paesi in materia di prevenzione e contrasto della tossicodipendenza e di “riduzione del danno”; b) di definire le modifiche legislative necessarie per avviare una sperimentazione sulla somministrazione controllata di eroina in ambito sanitario analoga a quella avvenuta in altri paesi …”. Dal combinato disposto dei vari documenti da noi citati e allegati si evince un comune convergere sulla volontà di lavorare per l’incardinamento della sperimentazione di programmi di somministrazione di eroina medica a cittadini farmacodipendenti. Si tratta ora, semplicemente, di passare dalle parole ai fatti. Pertanto, vi chiediamo di attivarvi subito per costituire il gruppo di lavoro auspicato sia dal Ministro della Salute sia dal Consiglio Comunale di Torino; come sempre, mettiamo a disposizione del lavoro comune le idee e l’esperienza accumulata dai militanti radicali antiproibizionisti in decenni di puntuale lotta politica. Rimanendo in attesa di un Vostro cortese cenno di riscontro, inviamo distinti saluti. Rita Bernardini (Segretaria di Radicali Italiani) Lucio Bertè (Comitato Nazionale di Radicali Italiani) Giulio Manfredi (Giunta di Segreteria Radicali Italiani) 30-01-2008 Italia. Psichiatra: aumentano psicosi nei giovani anche a causa della cannabis Improvvisi e imprevedibili cambiamenti dell'umore, ansia, isolamento, problemi con il sonno e l'appetito. Sono diversi i sintomi che caratterizzano le psicosi, problemi di salute mentale che incidono pesantemente sulla vita di chi ne e' colpito e dei familiari. "Si calcola che il 4% degli italiani adulti soffra di disturbi bipolari, periodi ricorrenti di eccitazione eccessiva, di solito intervallati da depressione, mentre l'1% e' 'vittima' di schizofrenia. Le psicosi si manifestano raramente dopo i 40 anni, e sempre piu' spesso fanno la prima comparsa proprio nell'adolescenza", spiega all'Adnkronos Salute Alberto Siracusano, della cattedra di Psichiatria dell'Universita' di Roma Tor Vergata, a margine dell'incontro 'Psicosi. Riconoscerla e affrontarla', organizzato oggi a Milano da AstraZeneca. Non esiste una sola causa: molti fattori stressanti possono innescare un episodio psicotico in un persona vulnerabile. "Per esempio la fine di una relazione sentimentale, un lutto, la perdita del lavoro, ma anche l'abuso di sostanze. Negli ultimi anni sono in forte aumento i casi di ragazzi di 16-18 anni con segni di psicosi, specie del disturbo bipolare. Anche per via del consumo di sostanze stupefacenti, la cui diffusione facilita l'inizio dei problemi". Secondo Siracusano il problema sta anche nel fatto "che le droghe attuali non sono paragonabili a quelle di un tempo: lo stesso 'spinello' 20 anni fa era molto piu' leggero, dunque gli effetti sono diversi. La societa' sta esponendo i giovani a seri rischi, e il problema peggiorera' in futuro". Ma come accorgersi se qualcosa non va? "Bisogna essere attenti ai segnali d'allarme: il ragazzo - spiega lo psichiatra - tende all'improvviso a isolarsi, dorme meno, non fa ma si affaccenda, cambia il suo comportamento a tavola e contemporaneamente cala il rendimento scolastico". Cosa fare? "Occorre uno sforzo da parte di famiglia, scuola e sanita', per favorire interventi precoci". Che non vuol dire 'etichettare' un giovane, ma seguirne l'evoluzione, sostenendolo e aiutandolo. E per gli adulti? "Inquadrare le psicosi non e' facile, ma gia' due o tre anni prima dell'esordio vero e proprio si possono osservare sintomi di ansia e depressione, perdita dell'attenzione o calo dell'impegno lavorativo, ma anche disturbi della sfera sessuale o dell'appetito". La cattiva notizia e' che, tra l'arrivo dei primi sintomi di psicosi e il contatto con lo specialista, passa circa un anno. Il recupero della persona e' possibile, "a condizione pero' che si curi. La moderna psichiatria clinica si basa su interventi educativi e psico-sociali per aiutare pazienti e famiglie, ma anche sull'impiego di terapie farmacologiche. Scrivere una ricetta pero' non basta. Bisogna saper ascoltare la sofferenze e tener conto delle persone in cura nella loro interezza". I nuovi antipsicotici come la quetiapina (Seroquel* AstraZeneca, molecola assunta negli ultimi 10 anni da oltre 20 milioni di persone nel mondo), che consentono il recupero dell'intera persona, "offrono un intervento che agisce sul piano fisico-mentale, emotivo e sociale per recuperare la propria interezza e ridurre il rischio di ricadute". 30-01-2008 Usa. Kosten: entro tre anni commercializzazione vaccino anti-cocaina Il destino dei consumatori di cocaina potrebbe cambiare radicalmente. Entro 2-3 anni dovrebbe arrivare sul mercato il primo vaccino che promette di sconfiggere la dipendenza da questa sostanza. A stimare i tempi per l'atteso 'taglio del nastro' e' Thomas Kosten, docente di neuroscienze al Baylor College Medicine di Houston, al lavoro sul siero anti-cocaina dal lontano '95. Il vaccino, attualmente testato in una serie di studi clinici, lavora sul sistema immunitario di chi fa uso di questa droga, finendo per rendere la 'polvere bianca' priva di ogni attrattiva per chi, al contrario, non riesce piu' a farne a meno. In realta', il sistema immunitario e' incapace di riconoscere la cocaina o le molecole di altre sostanze stupefacenti perche' troppo piccole, ma puo' potenzialmente produrre anticorpi per aggredirle. Cosi', per aiutare il sistema immunitario a riconoscere le molecole di droga, Kosten ha pensato bene di attaccare cocaina 'inattiva' all'esterno di proteine (a loro volta rese innocue) di colera. Queste sono perfettamente riconoscibili dal sistema immunitario, che non solo e' perfettamente in grado di produrre anticorpi, ma arriva anche a individuare la presenza delle molecole di droga impedendo loro di raggiungere il cervello, dove si generano gli effetti tipici della dipendenza. Si parte dalla cocaina, ma i ricercatori sperano di poter estendere prima o poi l'uso del siero alle metanfetamine, all'eroina, e addirittura alla nicotina. Ricercatori europei sono anzi gia' al lavoro su un vaccino che agisce allo stesso modo, ma per far si' che i consumatori dicano addio alle 'bionde'. Il siero anti-cocaina sara' al centro di un grosso studio che coinvolgera' piu' centri di ricerca, con l'obiettivo di ottenere il via libera alla commercializzazione da parte della Food and Drug Administration, l'ente regolatorio statunitense. E' stato progettato per un uso terapeutico, non per la prevenzione, ma lo stesso Kosten afferma di non escludere ulteriori applicazioni in futuro. Ad esempio, "potrebbe essere iniettato nelle cocainomani che aspettano un bambino, per evitare che il feto venga contaminato dalla 'polvere bianca'". Altri usi, secondo Kosten, potrebbero includere la somministrazione del vaccino per gli adolescenti ad alto rischio, al fine di impedire loro di diventare tossicodipendenti. 30-01-2008 Italia. Roma. Spadaccia: morto detenuto tossicodipendente Nel carcere romano di Regina Coeli un detenuto di origine Rom e di nazionalita' classificata come ex jugoslava, di 40 anni, e' morto ieri alle 21,30 per arresto circolatorio. L'uomo era tossicodipendente e nei mesi scorsi aveva potuto usufruire per superare l'astinenza alla droga del trattamento metadonico a scalare; il trattamento si era concluso da tempo, il detenuto era curato con psicofarmaci. Lo comunica in una nota il Garante per i diritti dei detenuti Gianfranco Spadaccia, sottolineando come al di la' dell'esito dell'autopsia "questo ulteriore episodio ripropone indipendentemente dai risultati dell'esame autoptico e dalle indagini giudiziarie il problema delle condizioni e del trattamento dei tossicodipendenti in carcere". Spadaccia aggiunge inoltre che sul caso "sono in corso indagini della magistratura e c'e' da sperare che l'esame autoptico possa accertare la causa dell'arresto circolatorio. Il carcere non e' infatti -conclude- il luogo piu' adatto per la cura delle tossicodipendenze come riconosce la stessa legge Giovanardi-Fini che almeno a prole privilegia il ricorso alla misura alternativa dell'affidamento alle comunita' terapeutiche". 30-01-2008 Italia. Milano. Radicali raccolgono firme per ripristinare macchinette scambiasiringhe Dichiarazione di Nathalie Pisano e Virginia Fiume dell'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano: La proposta dell'Assessore Landi di rilanciare il "kit antidroga" per le famiglie è inutile e propagandistica, peggiore ancora della precedente proposta dell'ex-assessore De Albertis. Non ha insegnato nulla al nostro assessore il precedente di Crema, dove in due mesi sono stati ritirati in farmacia solamente 73 kit gratuiti sui 1600 disponibili. I giovani non hanno bisogno né dei cani antidroga fuori dalle scuole, né dei kit antidroga quando ritornano a casa. E' paradossale che il vice sindaco De Corato si dimostri allarmato per il pesante ritorno dell'eroina, dimostrato dai sequestri della sostanza come quello avvenuto ieri: 91 kg di eroina purissima, che non fa che aumentare i rischi di overdose. E' grave che in un contesto come quello milanese accada che venga interrotto uno dei servizi minimi di riduzione del danno: le macchinette scambiasiringhe. Il Sindaco ha bloccato i finanziamenti da settembre. Gli scambiasiringhe erogavano 70.000 pezzi all'anno … e nel frattempo è aumentato enormemente l'utilizzo di cocaina per via endovenosa, con uso compulsivo (anche 20 iniezioni al giorno!). E' per questo che l' "Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano" ha iniziato la raccolta firme su una petizione popolare per richiedere la riattivazione degli scambiasiringhe. La petizione è stata sottoscritta sia da Don Ciotti (fondatore Gruppo Abele) sia da Pat O'Hare (direttore dell'Associazione Internazionale di Riduzione del Danno). Il Sindaco Moratti è responsabile della salute pubblica dei suoi amministrati, di tutti, nessuno escluso. Disinteressarsi alla riduzione del danno, negarne addirittura l'utilità e nel frattempo lanciare accorati allarmi e generici proclami contro la droga è un vero e proprio atto di irresponsabilità. Invitiamo tutti i cittadini a venire a firmare la petizione sugli scambiasiringhe sabato mattina al mercato di Viale Papiniano, dalle 10.00 alle 13.00. Invitiamo i vari comitati di quartiere a farsi promotori a loro volta della raccolta firme. www.radicali.milano.it 31-01-2008 Italia. Mancata riforma legge sulla droga? Ferrero: colpa dei centristi La responsabilità della caduta del governo è "chiaramente" del blocco centrista, e lo stesso blocco "ha bloccato la soluzione dei problemi sul versante sociale". In una conferenza stampa a palazzo Chigi per chiudere il bilancio dei 20 mesi di governo, Paolo Ferrero non ha dubbi nell'indicare la causa politica delle difficoltà incontrate nel suo lavoro al ministero della Solidarietà sociale: "Al contrario di quello che viene proposto, e cioè una sinistra radicale che blocca le iniziative, è vero l'opposto, almeno sui temi dove ho lavorato io". A giudizio del ministro del Prc, "il governo non è saltato su un progetto non condiviso o su una forzatura della sinistra, ma perchè si è deciso di far saltare il quadro politico". Ferrero porta alcuni esempi. Si parte dalla politica a favore del potere d'acquisto degli stipendi: "Tutti sono concordi nel registrare che i salari sono troppo bassi, ma in questi mesi si è sbagliato ad avere una politica economica troppo restrittiva, andando al di sotto delle richieste della Ue sul rapporto tra deficit e Pil". Anche sulla precarietà, "noi abbiamo chiesto di andare oltre, si è fatto poco". Sulla droga, "problema enorme, non siamo riusciti a cambiare la legge perche l'ala centrista ha bloccato la riforma, e non siamo riusciti neanche a fare la legge che blocca la pubblicità tv degli alcolici". Stesso discorso per la legge sull'immigrazione e quella sulla non autosufficienza, nonostante il lavoro fatto sono rimaste incompiute "per responsabilità di alcuni soggetti precisi". 31-01-2008 Italia. Genova. Tre poliziotti condannati per spaccio di droga Il Gup di Genova Daniela Faraggi nel corso del rito abbreviato che vedeva imputati di detenzione e spaccio di droga, falso ideologico e peculato tre ispettori della Squadra narcotici della Mobile di Genova, ha comminato pene superiori alle richieste dell'accusa. Dodici anni ciascuno per Andrea Percudani e Giovanni Sivolella e 120mila euro di ammenda per ognuno dei due. Invece a Giuseppe Berlingardo cinque anni e otto mesi e 48mila euro di ammenda. Tutte pene superiori a quelle richieste dal sostituto procuratore Vittorio Miniati che aveva condotto l'inchiesta. I fatti erano accaduti tra il 2002 e il 2006, quando l'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza aveva portato a delle dichiarazioni spontanee di un imputato per spaccio che aveva fatto i nomi dei tre poliziotti. Dopodiché la Gdf li aveva messi sotto sorveglianza e in seguito aveva scoperto tutti i fatti che gli erano stati addebitati anche tramite l'uso di registrazioni video e audio. 01-02-2008 Cile. Promozione dell'uso di coca per le popolazioni indigene Corporacion Nacional de Desarollo de Pueblos Indigenas (Conadi) si batte per depenalizzare l'uso e il consumo della foglia di coca tra gli indigeni appartenenti ai popoli autoctoni. O, quanto meno, chiede che la Procura stabilisca una procedura per esentare da responsabilita' penale coloro che, sorpresi con foglie di coca, ne giustifichino il possesso con l'uso religioso, culturale e personale. "Contare su uno strumento legale per la foglia di coca nel nostro Paese significa permettere le pratiche ancestrali", ha spiegato al quotidiano El Mercurio Wilson Reyes, direttore dell'ente governativo. I membri della Conadi sostengono che la depenalizzazione della foglia di coca rientra nell'impegno preso dalla presidente Bachelet con i popoli indigeni. Reyes spiega poi che bisognera' specificare che il meccanismo di cui si discute e' a beneficio solo dei popoli indigeni, e che non si tratta di legalizzare la coca per altri tipi d'uso, ma solo quando esista una diretta e stretta correlazione con le pratiche culturali. "Per noi la foglia dii coca e' sacra. Inoltre, devo dire che tra le sue proprieta' c'e' anche quella di curare i malati", ha sostenuto Reyes. Secondo l'avvocato di Conadi, Patricio Mamami, il Cile importa annualmente una tonnellata di foglie di coca dalle zone boliviane di Yungas e Chapare. Persino il Servicio de Salud ne autorizza la vendita in sacchetti da te'. Ogni persona puo' consumarne fino a 100 grammi al giorno; un chilo costa 12 dollari. Attualmente la legge punisce gli indigeni per traffico, possesso e consumo, ma un caso giudiziario che nel 2007 ha visto assolte le sorelle boliviane Idelza e Lourdes Huagama dall'accusa di traffico di droga in un giudizio a Calama (1.800 chilometri a nord di Santiago), viene ormai citato come giurisprudenza. Le due sorelle erano state sorprese con cinque chili di foglia di coca da usare nelle cerimonie rituali per la festa della Virgen del Carmen di Andacollo, 470 chilometri a nord di Santiago. Furono assolte perche' i giudici ritennero che, sebbene le due avessero tenuto una condotta "riprovevole", l'avevano fatto "seguendo le forme e i simbolismi propri della loro cultura". Patricio Mamani sostiene che la foglia di coca (Erythroxilum coca) e' usata con modalita' ancestrali nelle feste religiose del nord, in cerimonie rituali d'inaugurazione, pastorali e di altre attivita' agricole. A cio' s'aggiunga l'uso personale mediante masticazione ("chacchar") o cottura, per sfruttare le sue proprieta' stimolanti, analgesiche, terapeutiche, o anche per ridurre gli stimoli di fame e sete o la stanchezza. 01-02-2008 Italia. Torino. Radicali: prefetto Marino ricordi che la repressione non puo' essere l'unico intervento Dichiarazione di Domenico Massano (giunta di segreteria associazione radicale Adelaide Aglietta): Il nuovo prefetto si propone di ripercorre le strade vecchie con cui si è affrontato e si continua ad affrontare il fenomeno della tossicodipendenza a Parco stura: reprimere e ripulire. Questo binomio che sino ad oggi si è rivelato fallimentare come strategia elettiva ed esclusiva di intervento, sembra voler ridurre le persone tossicodipendenti, che quotidianamente vivono nel dramma di questo luogo, alla stregua di rifiuti umani da ripulire o di delinquenti cronici da internare. Ricordiamo che anche queste persone sono cittadini di cui ci si deve occupare definendo ed attuando politiche inclusive, capaci di governare un fenomeno complesso, quello della tossicodipendenza, che troppo spesso viene ridotto a problema risolvibile esclusivamente con interventi di tipo repressivo. A livello internazionale si è ormai affermata la politica dei quattro pilastri per il contrasto alle dipendenze: lotta al narcotraffico, prevenzione, cura e riabilitazione e riduzione del danno. Un intervento di "polizia" come quello proposto dal Prefetto se non viene accompagnato da politiche sociali capaci di offrire alternative, capaci di governare il fenomeno della tossicodipendenza, non avrà altro esito che spostare altrove il problema, creando nuovi ghetti, nuovi contesti capaci solo di ridurre le persone tossicodipendenti in condizioni di marginalità e deprivazione sempre più estreme. E’ preoccupante che questa linea d’azione venga proposta subito dopo la bocciatura in Consiglio comunale della mozione che proponeva la sperimentazione di almeno una sala del consumo a Torino, un’iniziativa di riduzione del danno che avrebbe rappresentato una buona mediazione tra i bisogni dei cittadini residenti, permettendo il recupero e la tutela degli spazi urbani, ed i bisogni dei cittadini tossicodipendenti offrendo loro un’alternativa alla situazione di degrado e pericolo cui sono costantemente esposti. Invitiamo il Prefetto, se vuole affrontare realmente il problema e non semplicemente spostarlo altrove per riaffrontarlo in seguito, a discutere delle possibilità di intervento oltre che con il questore ed i responsabili dell’Arma, anche con i servizi socio sanitari, in particolare con quelli di riduzione del danno, e di confrontarsi con altre esperienze europee, come quella di Francoforte, in cui la strada concertata tra forze di polizia e servizi socio sanitari ha permesso la realizzazione di sale del consumo e di nuovi servizi di riduzione del danno che hanno reso possibile interventi efficaci ed inclusivi, capaci di rispondere ai bisogni di tutti, nessuno escluso. 01-02-2008 Italia. Firenze. Prefetto: consumo di eroina aumenta con crisi economica 'La crisi economica, la mancanza di liquidita' sta spingendo sempre piu' i consumatori di droga a orientarsi verso l'eroina, uno stupefacente piu' a buon mercato rispetto alla cocaina'. E' l'analisi del prefetto di Firenze, Andrea De Martino, che oggi ha incontrato la stampa per fare il punto sull'allarme eroina, lanciato ieri dalla Guardia di Finanza fiorentina. Per supportare la sua analisi il prefetto ha fornito le cifre dei sequestri di stupefacenti eseguiti dalle forze dell'ordine in Toscana tra il 1 aprile e il 31 dicembre 2007. Dati che parlano da soli: 138 i chili di cocaina sequestrati, a fronte di 72 chili di cocaina. La droga piu' consumata continua a essere l'hashish (213 chili sequestrati), seguito dalle anfetamine (152 chilogrammi), mentre i chili di marijuana sequestrati ammontano in totale a 21. 'Hashish e eroina costano di meno rispetto alla cocaina e in un periodo di crisi economica generalizzata anche gli assuntori di droghe si stanno orientando verso sostanze piu' a buon mercato'. Aumenta anche il numero dei minori, dei ventenni e degli adulti che assumono sostanze stupefacenti. Tra i 1112 consumatori generici di droga segnalati alla Prefettura di Firenze nel 2007, 60 sono minorenni, 280 nella fascia di eta' 18-25 anni, 138 quelli tra i 31 e i 40 anni e 48 gli over 40. 'E' un segnale che ci deve far riflettere. Gli ultraquarantenni che venti, trenta anni fa prendevano droghe, hanno una diversa visione del problema e anche i figli possono in un certo senso essersi 'assuefatti', nel senso che hanno una minore percezione della pericolosita', sociale e a livello di salute fisica, che l'assunzione di droga comporta'. Da qui l'invito del prefetto di Firenze a 'una reazione da parte delle famiglie, della scuola, del mondo dell'associazionismo laico e religioso. La sola repressione del fenomeno, pur importante, non e' sufficiente a stroncare il consumo di stupefacenti tra i minori, per cui - ha concluso - serve la collaborazione di tutti i soggetti sociali coinvolti'. 01-02-2008 Italia. Torino. An propone kit antidroga gratuiti alle famiglie per esaminare i figli Fornire gratuitamente un kit antidroga alle famiglie in cui siano presenti giovani nelle fasce di eta' a rischio, in modo che i genitori possano controllare l'eventuale assunzione di droghe da parte dei figli. Proposta gia' accolta in Comuni come Crema, dove solo una dozzina di famiglie hanno poi ritirato il kit. E' la proposta viene da Torino, dall'esponente di An Agostino Ghiglia, che annuncia la presentazione di mozioni in Regione Piemonte e al Comune. 'La spaventosa e crescente diffusione delle droghe di sintesi e il consumo crescente di sostanze tossiche da parte dei minori impone un salto di qualita' nella prevenzione. Tutti siamo contro la droga ma nessuno si batte piu' in prima persona e sovente si ha paura di esercitare quell'autorevolezza e quell'autorita' che il diritto naturale prima che le leggi, pongono in capo ai genitori. Il test non puo' sopperire alla carenza di un dialogo o di un rapporto familiare ma e' comunque uno strumento di controllo con cui coinvolgere anche chi vi si sottopone'. 'Il fatto di indurre un minorenne a misurarsi con un test antidroga non significa necessariamente farlo in segreto, ma piuttosto avere il coraggio di coinvolgerlo, attraverso il dialogo, la persuasione, e solo alla fine l'obbligo. Occorre individuare le forme migliori attraverso le quali coinvolgere i giovani e le loro famiglie in una battaglia che, lungi dall'essere soltanto etica, sta diventando una grande lotta di prevenzione contro un' emergenza sociale legata a un mercato della morte sempre piu' invasivo, pericoloso e diversificato'. 02-02-2008 Belgio. Deputato propone legalizzazione vendita di marijuana per competere con Olanda La marijuana legale è un business, e allora perchè non legalizzarla anche in Belgio? Deve esserselo domandato il deputato liberale belga Vincent Van Quickenborne (Open VLD) che parlando alla Tv locale fiamminga Canvas ha proposto di creare dei coffee-shops "piuttosto che lasciare questo compito all'Olanda". La notizia è stata riportata ieri dal quotidiano fiammingo Het Belang van Limburg ed è subito rimbalzata su tutti i media belgi. Secondo Van Quickenborne "non ha senso il progetto del sindaco di Maastricht, Gerd Leers, di spostare i coffee-shop dal centro della città alla periferia vicina alla frontiera belga allo scopo di diminuire il danno portato alla città dai turisti della droga". Secondo il giovane deputato (è nato nel 1973), che fino a pochi mesi fa era ministro per la Semplificazione Amministrativa, "spostare il problema non è possibile", e quindi quel che deve fare il Belgio è "autorizzare la vendita di marijuana nel suo territorio". 02-02-2008 Usa. Vermont. Commissione House da via libera a coltivazione della canapa I membri della Commissione per l'agricoltura della House hanno approvato all'unanimita' una legge che consente ai contadini di coltivare la canapa. Le leggi federali pero' sovrastano quelle statali, cosi' che la canapa del Vermont non germogliera' presto. I sostenitori della nuova legge ritengono che questa aiutera' i contadini a capitalizzare i guadagni legali, legati all'utilizzo della pianta. Ora serve che la Drug Enforcement Administration addolcisca un po' la propria posizione a riguardo. 02-02-2008 Usa. Obama: quattro anni fa si dichiaro' favorevole alla decriminalizzazione della marijuana In autunno, durante un dibattito televisivo il senatore Barack Obama timidamente alzo' la mano e si uni' alle dichiarazioni di alcuni altri candidati presidenziali democratici a favore della decriminalizzazione della marijuana. Secondo un video ottenuto dal quotidiano "TheWashington Times", quattro anni Obama fa ad una platea di studenti dell'Illinois si dichiaro' favorevole all'eliminazione delle condanne penali per il consumo e il possesso della sostanza. "Penso che si debba ripensare e decriminalizzare la marijuana. Ma non credo alla legalizzazione della marijuana", dichiaro' nel 2004 in un dibattito alla Nortwestern University. 03-02-2008 Francia. Carla Bruni canta a Sarkozy: "Sei la mia droga". Eliseo imbarazzato Il terzo album di Carla Bruni e' diventato un "affare di Stato". Secondo il sito d'inchieste 'Bakchic', il titolo di una canzone del nuovo cd dell'ex top model avrebbe messo in allerta l'Eliseo, spingendo Nicolas Sarkozy a chiedere alla novella sposa di modificarlo o eliminare il pezzo dall'album. La canzone, dedicata al presidente francese, si intitolerebbe "J'aime ma came" o piu' semplicemente "Ma came" (che, in 'argot' - in gergo - significa "Amo la mia droga", "La mia droga") e sarebbe una dichiarazione di amore per il capo dell'Eliseo. Una canzone che paragona la massima carica dello Stato a una droga: a Rue Faubourg Saint-Honore' sembrano non aver gradito la metafora d'amore. E Nicolas avrebbe cercato in tutti modi di spiegare all'ex top model che si tratta di una scelta non proprio "politically correct". 'Bakchic' anticipa che il cd uscira' a marzo: dovremo aspettare ancora qualche settimana prima di sapere se Carla ha ceduto alle richieste del presidente. 03-02-2008 Italia. Torino. Radicali: nuovo Prefetto ipocrita e miope Dichiarazione di Giulio Manfredi (Giunta di segreteria Radicali Italiani) e Domenico Massano (Giunta di segreteria associazione radicale Adelaide Aglietta): “Sembra che si stia delineando chiaramente la nuova strategia dei quattro pilastri per il contrasto alle droghe secondo l’interpretazione “estensiva” del nuovo prefetto ossia: reprimere, reprimere, reprimere, reprimere (anziché: lotta al narcotraffico, prevenzione, cura, riduzione del danno). L’asse sembra ormai essersi spostato definitivamente sui cittadini tossicodipendenti, a tal punto che il prefetto propone di applicare l’articolo 75 bis della famigerata legge “Fini-Giovanardi”, ventilando un suo possibile uso per interdire i cittadini tossicodipendenti dal frequentare Parco Stura (“Tossic Park” ormai anche per il Cardinale di Torino!). Tale prospettiva non tiene in alcun conto la condizione di dipendenza patologica nella quale versano i cittadini tossicodipendenti che nelle intenzioni del Prefetto, verrebbero messi nella condizione o di andare a reperire le sostanze in altri luoghi, o di tornare “illegalmente” rischiando la misura penale conseguente alla violazione dell’interdizione. Facciamo innanzitutto presente al Prefetto che tale misura è applicabile solo se riferita al divieto di frequentare “determinati locali pubblici”, non un parco cittadino (art. 75 bis, comma 1, lettera c) del DPR 309/90). Riteniamo che sia, comunque, ipocrita e miope riferirsi ad una misura che, se non accompagnata dalla definizione di adeguate politiche socio sanitarie capaci di offrire delle alternative ai cittadini tossicodipendenti, sortirebbe l’unico effetto di aggravare la già difficile situazione di degrado e marginalità in cui molte persone sono costrette a vivere, rappresentando una corsia preferenziale per il loro ingresso in carcere. Come abbiamo più volte ribadito, le sale del consumo (narcosale) sono una concreta iniziativa di riduzione del danno che rappresenterebbe un’alternativa di integrazione per le persone tossicodipendenti. Come le 72 esperienze europeee ci insegnano, solo quando alle iniziative repressive si accompagnano iniziative di riduzione del danno e politiche inclusive si riescono ad ottenere dei risultati positivi per la cittadinanza e duraturi nel tempo. Senza un’adeguata rete di sostegno, costituita da servizi socio sanitari capaci di intercettare e rispondere ai bisogni dei cittadini tossicodipendenti mediando con le esigenze ed i diritti dell’intera cittadinanza, l’enorme salto all’indietro che sembra volersi fare nell’affrontare il fenomeno della tossicodipendenza a Torino, rischia di rivelarsi molto pericoloso. Ringraziamo di questa situazione, che rischia di farsi di giorno in giorno sempre più critica, il Governo uscente ed in particolare i Ministri della Salute (Livia Turco) e della Solidarietà Sociale (Paolo Ferrero), che non solo hanno dimostrato l’incapacità di abolire la legge “Fini-Giovanardi” (come previsto nel programma elettorale del Governo), ma hanno fatto di più: il Ministro Turco è intervenuto pesantemente nel dibattito torinese sulle narcosale ponendo un veto alla sperimentazione delle stesse; il Ministro Ferrero si è limitato a fare dichiarazioni di principio senza entrare nel merito del dibattito, lavandosene pilatescamente le mani.” 04-02-2008 Colombia. Indagine 'Observer': Farc sempre piu' coinvolte nel narcotraffico Sempre meno rivoluzione e sempre più narco-traffico: le Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) sarebbero al centro del narcotraffico in partenza dalla Colombia, e questo grazie a una sorta di patto con i militari venezuelani, con il placet di Hugo Chavez. La teoria è argomentata in un lungo articolo pubblicato ieri dall'Observer, frutto di molte testimonianze raccolte in Venezuela, soprattutto tra ex militanti delle Farc. Lo scorso anno 4.200 guerriglieri hanno abbandonato le Farc, spiega l'Observer, proprio perchè delusi dal cambio di 'vocazione' del movimento, sempre più rete attiva nel narcotraffico, ma anche nei rapimenti e nelle estorsioni. "Tutte le fonti che ho consultato -scrive John Carlin dal Venezuela- concordano sul fatto che potenti elementi nell'apparato statale venezuelano hanno messo a punto forti relazioni operative con le Farc", con tanto di missioni congiunte nel settore del traffico di droga. "Nessuno mette in dubbio che Chavez sia un alleato politico delle Farc e che per molti anni la guerriglia colombiana ha usato il Venezuela come terra in cui cercare sicuro rifugio". Ma dietro le quinte delle rivendicazioni politiche ci sarebbe ben altro: il 30% delle 600 tonnellate di cocaina che escono dalla Colombia passa per il Venezuela. Oltre il 30% finisce in Europa, con Spagna e Portogallo come principali Paesi di ingresso. Secondo fonti di intelligence, le strutture che in Venezuela sono a disposizione del narcotraffico colombiano "si sono ampliate in modo massiccio sotto la presidenza di Chavez". La droga esce dalla Colombia su piccoli aerei, fa tappa in Venezuela e poi procede verso Haiti o la Repubblica dominicana, oppure verso l'Africa, con l'Europa come destinazione finale. Poi ci sono i tradizionali 'corrieri', che vengono chiamati "muli": i Militari venezuelani garantirebbero servizi di guardia e addirittura scorte. La collaborazione vige anche nel business dei rapimenti. Una fonte di intelligence consultata dall'Obersever sostiene che Chavez potrebbe far liberare Ingrid Betancourt in qualsiasi momento, se lo volesse. Ma sa, e lo dice alle Farc, che la consegna dell'ex candidata alla presidenza vorrebbe dire "game over" per i traffici della guerriglia. 04-02-2008 Usa. Ricerca: 42% canzoni in hit parade inneggia a consumo droghe e alcool Troppi riferimenti espliciti all'uso di droga e alcol nella musica moderna: che si scelga il genere rock, pop o rap, il risultato e' quasi sempre quello di ascoltare inni allo 'sballo' e racconti di situazioni nelle quali l'utilizzo di sostanze stupefacenti e' solamente qualcosa che regala successo. A mettere sotto accusa le 'hit parade' mondiali, analizzando la celebre classifica della rivista statunitense Billboard del 2005, sono stati gli esperti dell'universita' di Pittsburgh (Usa), che ne parlano sugli 'Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine'. Ascoltando e passando in rassegna le 279 canzoni piu' popolari di quell'anno, gli studiosi hanno notato che in ben 116 brani (quasi il 42%) si parlava di droga; fra questi, 93 contenevano riferimenti espliciti all'uso di sostanze. Una o piu' citazioni sono state individuate in tre delle 35 canzoni pop (9%), in nove dei 66 pezzi rock (14%), in 11 delle 55 canzoni hip-hop (20%) e in 48 dei 62 brani rap (77%) presi in considerazione. Quanto alle sostanze dannose 'inneggiate' da pop e rockstar, nel 3% dei casi era tabacco, nel 24% alcol, nel 14% marijuana e nel 12% altre droghe. E il motivo per cui si consumano sostanze illecite, secondo gli autori dei ritornelli 'sotto accusa', sono la pressione sociale (48%) o il sesso (33%), con conseguenze molto piu' spesso positive (68%), che negative (63%): drogarsi provoca emozioni forti e assicura successo sociale ed economico. Un allarme ben fondato, dunque, quello degli esperti americani, soprattutto se si pensa che i ragazzi, oltreoceano, sono abituati a stare 'in cuffia' in media due ore e mezzo al giorno. "Il rischio - assicurano gli autori dell'indagine - e' legato fortemente con il tipo di musica che gli adolescenti amano di piu'": l'hip-hop sembra essere infatti quello che spinge maggiormente al consumo di droga o all'alcol. Ma anche generi piu' diffusi come il pop possono rappresentare un pericolo per i giovani piu' sensibili e vulnerabili nei confronti di cio' che i loro idoli gli suggeriscono. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice IBAN: IT19S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------