AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori Avvertenze numero 2007-4 del 15 Febbraio 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Banche. Fanno pagare di piu' per amore dei consumatori http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=210 - Le petizioni dell'Aduc - Notizie Telex http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=2&ed=210 - News dall'Europa e dall'Italia http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=1&ed=210 - Le iniziative nella prima quindicina di febbraio http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=210 - La scheda. LIBERALIZZAZIONI, LE NUOVE REGOLE - 2 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=170308 - La pulce nell'orecchio. UN SOLO NUMERO TELEFONICO PER I VIGILI URBANI/2. LETTERA APERTA ALL'ONOREVOLE DONATELLA PORETTI http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? L'esistere, senza esistere. I fatti di Catania http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Autovelox-Cassazione: segnalare sempre la presenza o la multa e' annullabile. Ma con quali modalita'? http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Il 'trionfo' della democrazia rappresentativa: 15 province in 15 anni http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, e un sito per i diritti degli immigrati in Italia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione ------------------------------------------- EDITORIALE Banche. Fanno pagare di piu' per amore dei consumatori L'Associazione Bancaria Italiana (ABI) "rappresenta, tutela e promuove gli interessi del sistema bancario e finanziario". Cosi' e' scritto nel sito internet dell'ABI. Dobbiamo dire che meglio non potrebbe fare e... con notevole faccia tosta. Dopo aver ricevuto bacchettate dalla Commissione europea sul "retail banking" (servizi ai clienti e relativi costi), l'Abi dichiara che "l'aver presentato come paragonabili servizi molto diversi tra loro, e' errato e fuorviante". Dopo la, successiva, tirata di orecchie del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, l'ABI dice che "Il sistema bancario italiano e' in tutti i campi in fase di grande movimento per migliorare condizioni e costi per i clienti". Anche l'Antitrust conferma che i conti correnti sono i piu' costosi in Europa. Cosa risponde l'ABI? "Pronti al confronto per far chiarezza"!!! In piu' ci aggiunge che lo fa "nell'interesse finale dei consumatori". Insomma le banche fanno pagare di piu' per amore dei consumatori. Il costo di un conto corrente e' in media di 182 euro a fronte dei 34 dell'Olanda. Vero e' che le banche non sono istituti filantropici ma essere presi in giro e' il massimo della sfacciataggine. Per avere la certezza che il sistema bancario vive di balzelli basta prendere il considerazione il peso dei conti correnti nei ricavi bancari: in Italia rappresentano il 43,28%, in Finlandia il 5,30%. L'Antitrust rileva inoltre la scarsa trasparenza dei conti bancari ma, guarda caso, l'ABI ha promosso un progetto chiamato "PattiChiari" per "costruire una nuova relazione tra le banche e i cittadini". Come vogliamo definire tutto cio' con un eufemismo? Sfrontatezza, impudenza, protervia? Quello che non comprendiamo e' l'adesione di molte associazioni di consumatori al progetto "PattiChiari" e la presenza delle stesse presso gli sportelli delle banche per l'assistenza ai risparmiatori. Speriamo che dopo le tre relazioni (Europa, Banca d'Italia e Antitrust) anche le associazioni di consumatori riflettano sulle offerte del... diavolo tentatore. (Primo Mastrantoni) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- NOTIZIE TELEX SPAGNA / L'economia spagnola e' salita al settimo posto Stati Uniti, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia. Queste sono le sei maggiori potenze economiche tra i Paesi industrializzati. Il settimo posto lo occupa la Spagna, grazie alla crescita degli ultimi due decenni -dall'entrata nella Comunita' Europea nel 1986- che le ha consentito di superare il Canada. Lo sostiene il governatore della Banca di Spagna, M.A.Fernandez Ordonez. GERMANIA / I call center bombardano di offerte pubblicitarie gli utenti Secondo un sondaggio di GfK svolto tra 4.500 famiglie, nei primi nove mesi del 2006 il numero di contatti pubblicitari via telefono sono stati 220 milioni, il 31,3% in piu' rispetto allo stesso periodo del 2005. I piu' frequenti sono state le promozioni per lotterie e giochi a premi, seguiti da compagnie telefoniche, libri e media. Il 95% delle persone interpellate giudica il bombardamento pubblicitario molesto e fastidioso. GERMANIA / Diagnosi preimpianto: il divieto favorisce il turismo sanitario La diagnosi preimpianto -l'analisi genetica sugli embrioni nell'ambito di un trattamento di fecondazione assistita- e' proibita in Germania. E cosi' aumenta il "turismo del test genetico": ogni settimana una o due coppie si recano in Belgio per sottoporsi all'analisi; lo fanno a spese loro, mentre in Gran Bretagna, Francia e Belgio i costi sono a carico del sistema sanitario. Si torna a discutere se non sia opportuno cambiare la legge. ITALIA / Antitrust: liberalizzare orari e turni delle farmacie "Farmaci non stop". L'Antitrust chiede di liberalizzare orari e turni delle farmacie e i farmacisti si dividono, mentre le associazioni dei consumatori esultano per i benefici ai cittadini. La richiesta e' arrivata con una segnalazione dell'Autorita' Garante della concorrenza e del mercato a Governo, Parlamento e Regioni. AFRICA / Internet e cellulari stanno cambiando il Continente nero Una ricerca del centro Zef dell'Universita' di Bonn segnala che in Africa il 60% della popolazione puo' accedere alla telefonia mobile, e che i nuovi media si diffondono molto piu' in fretta di quanto si pensi. Lo studio conclude che computer, Internet e telefonino rivestono un ruolo molto importante nei mutamenti sociali e di sviluppo democratico, superiore a quello della tv o della carta stampata. GERMANIA / La polizia non puo' eseguire intercettazioni via Internet Secondo il Tribunale federale tedesco, la polizia non puo' eseguire intercettazioni via Internet. Lo spionaggio online nei confronti di persone sospette manca di basi legali, dice la sentenza della suprema corte. Poiche' la decisione toglie un'arma importante alle forze di sicurezza, soprattutto contro il terrorismo, il ministro degli Interni, W.Schaeuble, sollecita un provvedimento legislativo a breve termine che colmi la lacuna. G.BRETAGNA / Le citta' piu' pericolose? Londra al primo posto Secondo un sondaggio realizzato da Gallup e Unicri su 1200 cittadini dei 25 Paesi dell'Unione europea, Londra e' risultata la citta' piu' pericolosa tra le capitali. Piu' di tre persone su 10 sono state vittime di crimini nel 2004, una percentuale piu' alta di citta' a rischio come Istambul e New York. La capitale piu' sicura d'Europa e' risultata Lisbona. G.BRETAGNA / Londra spalanca le porte alla finanza islamica Londra si appresta a diventare il piu' grande centro mondiale finanziario del mercato dei bond islamici. A dispetto degli Stati Uniti dove il flusso delle finanze islamiche e' considerato una risorsa per i terroristi, la Gran Bretagna ha deciso di investire in questo mercato si' da costruire un ponte con i Paesi musulmani. AUSTRIA / Numero chiuso per i turisti russi: troppo rumorosi Alla radio "Eco di Mosca" la notizia del giorno e' il numero chiuso per turisti russi introdotto nella famosa stazione sciistica di Kitzbuehl: non piu' del 10%, la quota che gli albergatori dovranno rispettare. Malgrado le smentite dell'ambasciata, il tentativo di limitare la loro presenza sembra reale. I motivi? I nababbi russi sono rumorosi e creano disturbo nei grandi alberghi; soprattutto stravolgono il mercato immobiliare locale. GIAPPONE / La pubblicita' attaccata al guscio dell'uovo L'ultimo grido in fatto di pubblicita' viene dal Giappone. I supermercati della catena Daiei vendono uova con un adesivo che reclamizza una pasta dell'azienda alimentare Nissin Food Products. L'idea e' dell'agenzia Sunny Side Up (Usa): sfruttare le uova come veicolo pubblicitario consente di coinvolgere direttamente le casalinghe quando fanno la spesa. Anche altri settori merceologici mostrano interesse all'uovo pubblicitario. AUSTRALIA / Class Action contro big dell'amianto: 2,7 mld euro di risarcimento E' una svolta storica per le vittime dell'amianto in Australia: saranno risarcite. Dopo oltre sei anni di dure trattative, la contesa tra i lavoratori colpiti da malattie e la grande ditta australiana di materiali in amianto James Hardies, ha dato loro ragione. Mediante la Class Action, intentata dagli avvocati dei lavoratori, la societa' sborsera' 2,7 miliardi di euro in 40 anni. ITALIA / Oltre il 95% degli assicurati rimane fedele alla propria compagnia Calma piatta nel mercato Rcauto. Dopo la propensione dei clienti a cambiare compagnia in cerca di condizioni migliori, le cose non sono rimaste sostanzialmente stabili. Oltre il 95% degli assicurati rimane fedele alla propria compagnia e sul versante opposto, solo il 29% dichiara che non rinnovera' contratto alla scadenza a fronte di una quota del 4,5% del 2002. Si tratta di dati contenuti nella 12esima rilevazione di Databank. MONDO / Vendite solidali: aumentano ma sono pochissime Secondo un'indagine realizzata da Eurosif e curata da Ernst&Young, nel 2006 meno dell'1% dei prodotti alimentari venduti negli ipermercati e' del commercio solidale in Europa e negli Usa. Per l'agricoltura biologica non si va oltre il 4% negli Usa e il 2% in Europa. Una miseria, ma dati confortanti rispetto a qualche anno fa: nel 2006 le vendite dei prodotti equo e solidali sono raddappiate rispetto al 2002. USA / I bambini in gruppo mangiano il 30% in piu' Da una ricerca dell'Universita' del Michigan e' emerso che i minori che si recano nei fast food con molti amici o vanno alle feste di compleanno dove ci sono numerosi loro coetanei, mangiano quel tanto in piu' per andare sovrappeso. Un gruppo di nove bambini mangia oltre il 30% in piu' rispetto a chi va in questi posti a gruppi di tre. ----------------------------------------------------------------- NEWS Notizie istituzionali dall'Italia e dall'Ue ITALIA / Antitrust: troppo costosi i conti correnti Dopo la Banca d'Italia anche l'Antitrust bastona le banche per i costi troppo alti dei conti correnti. I correntisti italiani spendono in media 182 euro l'anno, molto piu' che nel resto d'Europa, accusa l'autorita' presieduta da Antonio Catricala'. In Olanda la spesa per i conti correnti e' in media di 35 euro, 65 in Belgio e Regno Unito, 99 euro in Francia ecc. E questo perche' il sistema creditizio italiano e' meno competitivo. G.BRETAGNA / Niente spese sanitarie per fumatori e obesi La sanita' pubblica britannica potrebbe negare le cure a quei cittadini che conducono uno stile di vita dannoso alla salute, come obesi e fumatori. Saranno curati per ultimi o solo dopo aver intrapreso una cura dimagrante e smesso di fumare. Numerosi interventi hanno un tasso di riuscita molto inferiore alla media se compiuti su persone che fumano molto o che sono sovrappeso, uno spreco di soldi per lo Stato che va eliminato. GERMANIA / Nonostante la cauzione ci sono sempre piu' lattine tra i rifiuti Alcuni anni fa in Germania fu introdotta la cauzione sulle lattine per scoraggiare l'uso dei contenitori usa e getta. Ma l'intento ecologico non ha funzionato. E' avvenuto il contrario, con la quota di bottiglie da riusare scesa al livello storico piu' basso (34,6%), ossia un quarto in meno rispetto a prima della cauzione. Il ministero dell'Ambiente difende la scelta di allora: senza questa misura le cose sarebbero andate peggio. U.E. / No a obiettivi obbligatori per le fonti energetiche rinnovabili La maggior parte dei Paesi membri dell'Ue respinge la proposta della commissione di "fissare obiettivi obbligatori" in materia energetica, come quello di raggiungere il 20% di fonti rinnovabili entro il 2020. I Governi vogliono che la proposta sia solo indicativa, non obbligatoria, e cio' rende fragile il pacchetto energetico inteso a combattere il cambio climatico, presentato dell'Esecutivo presieduto da J.M.Durao Barroso. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE dal 1 al 14 febbraio 2007 CASO WELBY. BENE L'ARCHIVIAZIONE DELL'ORDINE DEI MEDICI DI CREMONA. OPPORTUNE LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE DELL'ORDINE Condividiamo la decisione all'unanimita' della commissione disciplinare dell'Ordine dei Medici di Cremona di archiviare il procedimento contro Mario Riccio, il medico che ha sospeso le cure a Piergiorgio Welby. Il dottor Riccio ha salvato la faccia all'intera categoria medica, paralizzata dalla paura ed incapace di attuare il proprio codice deontologico, ponendo soprattutto un ostacolo all'esercizio del diritto costituzionale sancito dall'articolo 32 (possibilita' di rifiuto delle cure). Alla luce delle accuse di omicidio e delle minacce di gravi sanzioni disciplinari subite dal dr Riccio, non si possono biasimare dal punto di vista umano -non certo professionale- i medici che hanno rifiutato di assistere Welby. La responsabilita' ricade innanzi tutto sulla Federazione nazionale degli ordine dei medici –un ente di diritto pubblico ausiliario dello Stato- ed in particolare sul presidente del suo Comitato centrale, Amedeo Bianco. Invece di difendere una pratica pubblicamente utilizzata da centinaia di medici -la sospensione dei trattamenti- ha contribuito piu' di ogni altro al senso di incertezza e paura che ha costretto Welby a prolungare per mesi la propria sofferenza. E' utile ricordare le inequivocabili parole con cui il presidente Bianco rispose alla richiesta di Welby per la sospensione delle cure: "Se il medico accettasse la richiesta di Welby, andrebbe incontro a serie conseguenze. Avrebbe infatti contro sia il Codice penale sia il Codice deontologico medico". Questa vera e propria intimidazione da parte del massimo rappresentante dei medici italiani, ha avuto un effetto devastante su Welby, il quale sarebbe ancora li' ad attendere chissa' quale legge o sentenza se non fosse per l'intervento di un medico come Riccio, coraggioso, cosciente e rispettoso della volonta' del paziente. Per questo, riteniamo opportune le dimissioni del presidente Bianco, non solo perche' smentito dai suoi stessi rappresentati, ma per aver contribuito piu' di ogni altro al clima di incertezza e di intimidazione nel mondo medico che ha negato a Welby, e a migliaia di cittadini, l'esercizio di un diritto costituzionale. Dopo questa vicenda e' necessario valutare l'opportunita' dell'abolizione dell'ordine dei medici, uno strumento che, per l'ennesima volta, si e' dimostrato un ostacolo all'esercizio della professione medica, a scapito dei diritti dei pazienti. IMMIGRAZIONE E BONUS BEBE': IL FATTO NON COSTITUISCE REATO SECONDO IL TRIBUNALE DI VARESE Prime assoluzioni sulla vicenda dei bonus bebe'. Il Tribunale di Varese ha infatti ritenuto che dieci imputati stranieri, ritenuti dalla Procura della repubblica colpevoli di aver incassato indebitamente i bonus bebe' stanziati in finanziaria 2006, sono stati tratti in inganno dalla lettera di invito in tal senso spedita direttamente ai neonati (fra l'altro, rileva il giudice, il modulo inviato non aveva le caratteristiche previste in finanziaria: doveva essere inviato dal ministero dell'Economia, invece era a firma Silvio Berlusconi). Le somme sarebbero state ritirate in buona fede e dunque sarebbe venuto a mancare l'elemento psicologico del dolo, cioe' la consapevolezza di commettere falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello stato. Tutti assolti con formula ampia perche' il fatto non costituisce reato. Una prima buona notizia dalla magistratura, ma sulla vicenda permane comunque il problema della "uniformita' di trattamento". Ogni giudice infatti decide indipendentemente dai propri colleghi e non si puo' escludere che diversi giudici che abbiano in carico altrettanti procedimenti penali decidano chi per l'assoluzione chi per la condanna. E' proprio a causa di questa possibile, e grave, disparita' di trattamento che da tempo chiediamo un provvedimento del governo che sani la situazione (1). Nell'attesa, non possiamo che augurarci che il precedente del tribunale di Varese venga seguito dalle altre Procure della repubblica e tribunali che si occuperanno di casi simili. (1) http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/docu.php?id=154433 Euro ed euro 4 Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=169652 RCA E INDENNIZZO DIRETTO Entra in vigore il nuovo Codice delle assicurazioni (1). Per gli incidenti automobilistici che avranno luogo a partire da oggi sara' applicabile la procedura di risarcimento diretto, ovvero la possibilita' di essere risarciti direttamente dalla propria compagnia di assicurazione, che liquidera' il danno. Il cliente che ritiene di aver ragione deve presentare la richiesta di risarcimento alla propria compagnia, per sinistri che coinvolgano due veicoli e per danni alle persone che comportino invalidita' fino al 9%. La procedura di risarcimento diretto, che sostituisce la vecchia convenzione "CID", prevede anche precisi obblighi di assistenza, sia tecnica che informativa, che la compagnia deve rendere all'assicurato. In pratica questi dev'essere aiutato in tutte le fasi della procedura, in special modo riguardo la compilazione e presentazione della domanda di risarcimento, e dev'essere informato riguardo ai criteri di attribuzione della responsabilita' fissati dalla legge. Questa "consulenza" dovrebbe sostituire, in teoria, quella legale. La legge, infatti, precisa che tramite il risarcimento diretto non sono rimborsabili le spese legali (o di consulenza) eventualmente sostenute, con esclusione di quelle medico-legali. Se il danneggiato rifiuta l'offerta di risarcimento della propria compagnia puo' rivolgersi ad un avvocato. Le compagnie, pero', non vedono di buon grado l'intervento dell'avvocato a favore del danneggiato in quanto cio', sostengono, fa lievitare i costi assicurativi. Con l'indennizzo diretto generalizzato riuscirebbero ad ottenere tale scopo. Infatti, gli agenti assicurativi, che consigliano loro stessi l'avvocato al danneggiato non avrebbero piu' alcun interesse a farlo. Dovrebbero, infatti, consigliare al proprio cliente di rivolgersi ad un avvocato per difendersi dalla propria compagnia assicuratrice. Sarebbe una notevole perdita d'immagine per l'agente e difficile da giustificare al cliente. Senza, oltretutto, tener conto che parte degli emolumenti che percepiscono gli agenti assicurativi derivano dal cosiddetto rapporto sinistri/premi. Ovvero, meno la propria compagnia risarcisce piu' gli agenti guadagnano. Per approfondimenti si veda la scheda dalla nostra associazione all'indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=159720 (1) Dlgs 209/2005; Regolamento Dpr 254/2006 CANI PERICOLOSI, INTERPELLANZA SU ORDINANZA: 48 DEPUTATI SI TROVANO PER LA SECONDA VOLTA DAVANTI ALLO STESSO MURO DI GOMMA. IO DISOBBEDISCO! Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali E' stato abbastanza insolito oltre che imbarazzante sentirsi oggi rispondere all'interpellanza urgente (1) che ho rivolto, insieme ai 48 deputati di vari gruppi parlamentari che l'hanno sottoscritta, al ministero della Salute, sull’ordinanza del 12 dicembre 2006 in tema di “Tutela dell’incolumita’ pubblica dall’aggressione di cani”. Il Sottosegretario al ministero della Salute, Gian Paolo Patta, ha infatti riletto la stessa identica risposta che Antonio Gaglione, altro sottosegretario dello stesso ministero, aveva gia' letto ieri nel corso di una informativa urgente in XII commissione (Affari Sociali). (2) 48 deputati, me compresa, si sono trovati davanti ad un vero e proprio muro di gomma. La freddezza burocratica ha prevalso. Inutile continuare a dichiararsi disponibili al dialogo quando per legge, da ora in poi, tutti i padroni di un cane che fa parte della black list delle razze stilata dal ministero della Salute, saranno obbligati ad usare sempre museruola e guinzaglio. Eccoci arrivati ad un'altra soluzione all'italiana! Si proibisce, in questo caso la liberta' di socializzare per un animale, nella convinzione di trovare una soluzione ad un problema, quello delle morsicature, che nulla ha a che fare con la razza di un animale. La lista dei “cani pericolosi”, gia' presente nell'ordinanza del precedente Governo, si e’ dimostrata inefficace ed ha ricevuto critiche da veterinari e specialisti. Non esistono razze aprioristicamente pericolose, ma comportamenti aggressivi derivati dalle condizioni in cui vengono tenuti i cani. L’uso congiunto di museruola e guinzaglio non e’ sempre necessario, impedisce la socializzazione e puo’ comportare il manifestarsi di atteggiamenti aggressivi. Gli eventi di morsicature si sono infatti avuti in casa o in presenza di cani sciolti, in alcuni casi scappati dai loro recinti. A questo punto spero che tutte le associazioni animaliste, i veterinari ed i padroni di cani che fino ad ora ci hanno sostenuto, ritenendo questa ordinanza assurda e razzista, si uniscano alla nostra mobilitazione per trovare una soluzione che rispetti i nostri amici a quattro zampe. Per mio conto, preannuncio che da oggi in poi non rispettero' la legge ritenendola ingiusta, e al mio pit bull Leon, che sara' al mio fianco al guinzaglio, accanto al passeggino con mia figlia di dieci mesi, non apporro' un ulteriore strumento di tortura come la museruola. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=168074 (2) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/noti.php?id=169523 NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - RICERCA CELLULE STAMINALI. BENE I FINANZIAMENTI UE MA NON BASTANO. MODIFICARE LA LEGGE 40 E' uscito il numero centotrentadue, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_132.html AGGRESSIONI CANINE: NON SERVONO MISURE MIRACOLISTICHE, OCCORRE LAVORARE SULLA PREVENZIONE Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali L'ultimo episodio di cronaca in cui una bambina e' finita in gravi condizioni all'ospedale a causa dell'aggressione di un cane, deve riportare all'attenzione la necessita' di investire sulla prevenzione. Come abbiamo sottolineato praticamente quotidianamente dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'ordinanza del ministero della Salute lo scorso 13 gennaio, "Tutela dell’incolumita’ pubblica dall’aggressione di cani", fare norme ingiuste ed inefficaci e' la maniera per lavarsi la coscienza e lasciare intatto il problema. L'ordinanza che prevede sempre nei luoghi aperti al pubblico, l'obbligo di museruola e guinzaglio per i cani di una lista di razze cosiddette pericolose, non avrebbe in alcun modo evitato l'aggressione di ieri. Il cane Corso, come del resto il Doberman, il Pastore Maremmano o l'American Staffordshire, non rientrano in quella lista stilata da una commissione di esperti nel 2003 in cui non era stato inserito neppure il Rottweiler -quest'ultimo pero' aggiunto in fretta e furia nell'ordinanza-; inoltre trattandosi di un giardino di una villa, e percio' non di un luogo aperto al pubblico, il cane non aveva alcun obbligo di guinzaglio e museruola. Per cercare di prevenire queste aggressioni occorre un lavoro culturalmente piu' complesso che l'obbligo in una ordinanza, bisogna partire dall'approfondimento del rapporto umano-cane. Occorre lavorare sulla prevenzione, sulla responsabilizzazione del proprietario e non sulla criminalizzazione del cane. Mentre la cronaca ci offre scoperte raccapriccianti di canili lager, occorre verificare gli allevamenti e gli addestratori. Prendere un cane e trasformarlo nel 2007 in uno strumento da difesa personale e da guardiano di casa, puo' portare a conseguenze di cui forse non siamo completamente coscienti. Tutte le iniziative che un gruppo trasversale di una cinquantina di parlamentari fino ad oggi ha preso per cercare di far passare questo messaggio al ministero della Salute, si sono scontrate con un muro di gomma (1). A fronte di una rituale e ipocrita dichiarazione di disponibilita' di dialogo l'unica risposta che abbiamo ottenuto con interpellanze e richieste di informative e' stata una fredda, burocratica e antiscientifica posizione che non indaga le cause delle aggressioni, non si interroga sui comportamenti umani e animali, ma liquida il tutto con una misura che criminalizza alcune razze di cani senza affrontare il problema. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=169781 RC AUTO: CONSIGLI Classificato per eta', sesso, professione, auto e area territoriale di residenza, il povero automobilista e' stretto nella morsa dei premi assicurativi che sono una vera e propria mazzata per il bilancio familiare. I consigli per gli acquisti sono d'obbligo anche per aiutare il consumatore a scegliere la compagnia assicuratrice piu' conveniente. In genere le assicurazioni che offrono la possibilita' di stipula della polizza per telefono o via Internet sono piu' vantaggiose. Il motivo e' semplice: non ci sono i costi delle agenzie e del personale addetto. Il primo consiglio per l'automobilista e' dunque quello di rivolgersi a compagnie che offrono tale servizio, basta una telefonata o un collegamento in Internet e si potra' risparmiare fino al 30%, verificando le condizioni offerte e confrontandole con quelle tradizionali. Ricordiamo che il contributo per il Servizio sanitario nazionale del 10,5%, incluso nel premio, e' deducibile dal reddito e, se previsto nel contratto, si puo' evitare la retrocessione nella classifica bonus-malus, pagando alla assicurazione il danno effettuato per propria colpa. I sinistri non vengono coperti dalle compagnie in caso di guida in stato di ebbrezza, per la partecipazione a gare sportive o quando la patente e' scaduta e non rinnovata. Ricordiamo infine che le assicurazioni per telefono o Internet non si rinnovano automaticamente. DROGA. IL MINISTRO AMATO DENUNCIA IL FALLIMENTO DELL'ATTUALE POLITICA SULLE DROGHE. LEGALIZZARE E CONTROLLARE IL MERCATO UNICA VIA D'USCITA Il ministro dell'Interno Giuliano Amato, nel denunciare il consumo "gigantesco" di cocaina in Italia, ha gia' attirato numerosi appelli ad una politica di maggiore contrasto e repressione. Eppure, quello che il ministro denuncia e' innanzitutto il fallimento dell'attuale politica sulle droghe. A fronte di due milioni di italiani che hanno fatto uso di cocaina almeno una volta nella loro vita, davvero l'unica risposta mantenere la rotta ("staying the course"), per usare una espressione cara al presidente americano George Bush? Davvero la soluzione e' incarcerare o rinchiudere in una comunita' di recupero due milioni di cittadini? Noi riteniamo che la strada da seguire sia tutt'altra, ovvero riconoscere che le droghe (dall'alcool alla cocaina) fanno parte da sempre della storia e della natura umana. Proibirne l'uso equivale a vietare l'adulterio o l'ingordigia, comportamenti individuali che non ledono la liberta' altrui, e quindi non sanzionabili in una democrazia liberale. E' invece urgente limitare il danno delle droghe, prima di tutto non punendone il consumo, legalizzandone (e quindi controllando) la vendita, ed informando sui suoi reali effetti. Oggi invece, a causa di una politica che vuole imporre alla societa' modelli "virtuosi" irrealizzabili e che appartengono alla vecchia concezione etica dello Stato, si preferisce lasciare alla malavita il monopolio della vendita di sostanze stupefacenti. Cosi' la droga dilaga in ogni angolo delle nostre citta' ed in ogni scuola, senza alcun controllo medico e senza alcuna certezza sulla sua composizione chimica (spesso, sono piu' nocive le sostanze additive della droga stessa che si vorrebbe eliminare). Non ci aspettiamo che la politica attuale cambi a breve, anche se ce lo auguriamo. Ma sarebbe illogico e non scusabile, nel cercare soluzioni piu' efficaci, non includere nel dibattito anche l'ipotesi che larga parte dei disastri della droga sono frutto dell'attuale politica. FARMACIE/ANTITRUST. LIBERALIZZAZIONE ORARI D'APERTURA PORTEREBBE GRANDE VANTAGGIO AL CONSUMATORE Siamo pienamente d'accordo con la richiesta dell'Antitrust di liberalizzare l'orario delle farmacie, ed infatti di tutti gli esercizi commerciali. Questo provvedimento porterebbe enormi benefici per i consumatori, che oggi sono costretti a comprare le medicine proprio durante gli orari in cui sono al lavoro. E se hanno necessita' di farmaci durante la pausa pranzo o la sera dopo cena, sono costretti a cercare e trovare la farmacia di turno. Non solo. La possibilita' di avere orari di apertura liberi risultera' un nuovo strumento di competizione fra le farmacie, e dara' vantaggi -come sempre fa la concorrenza- al consumatore. Il timore che come conseguenza qualche piccola farmacia possa chiudere e' solo di chi intende conservare gli attuali privilegi. E' importante che insieme alla chiusura di alcune piccole farmacie –sempre che vi sia- ci sarebbe anche l'apertura di molte altre farmacie. Lo dimostrano gli Usa, dove in un piccolo paese di 20 mila abitanti si possono trovare una media di 3 o 4 farmacie aperte 24 su 24. Certamente un'offerta piu' ampia di quella attuale in Italia. VIOLENZA STADI. PARTITE SOLO IN TELEVISIONE MENTRE SI ORGANIZZA LA PRIVATIZZAZIONE Erano anni che tutti giravano intorno al problema: mobilitazioni gigantesche di forze dell'ordine, citta' e quartieri assediati da facinorosi che distruggono tutto al loro passaggio, treni blindati e gratuiti per persone che vanno alle partite con il preciso intento di fare violenze su tutto cio' che appartiene alla fazione opposta, innocenti finiti in mezzo a scontri, etc etc... scene di ordinaria follia a cui tutti, abitando in qualunque citta' italiana siamo sottoposti per soddisfare il desiderio frustrato di supremazia di persone che fanno della violenza il loro unico metodo di espressione. Una volta erano le arene in cui combattevano i gladiatori fino alla morte, e il popolo plaudeva alla decisione dell'imperatore di donare vita o morte al vincitore e allo sconfitto, oggi ci sono le partite di calcio. Il rituale e' il medesimo e fintanto che non ci e' scappato il morto, tutti hanno fatto finta di non vedere e di non comprendere la medesima ritualita' e violenza, pur a distanza di migliaia di anni tra l'impero romano e il nostro regime democratico. L'importante e' non farsi prender dall'emozione, sospendere le partite per qualche settimana e poi ricominciare come se nulla fosse accaduto. In attesa di una auspicabile privatizzazione della gestione degli stadi e relativa sicurezza sul modello britannico, per non bloccare tutto c'e' solo da trasmettere le partite in televisione, rimborsando coloro che hanno pagato per gli abbonamenti agli stadi. Un metodo per non fermare la macchina del calcio e tutto il relativo indotto e per non prendere decisioni affrettate anche sulla medesima privatizzazione. ABOLIZIONE COSTI RICARICHE. L'UE HA RAGIONE: NON SI TUTELA IL CONSUMATORE CON PROVVEDIMENTI ANTI-MERCATO Era prevedibile l'intervento dell'Ue sul provvedimento del Governo che "d'imperio" ha abolito i costi di ricarica sulle schede dei cellulari. Un provvedimento che non e' degno di uno Stato di diritto, ma che ricorda tanto una nazione ad economia di Stato, tipo Urss. Non si difende il consumatore con la politica dei prezzi imposti o con i divieti, ma mettendo le autorita' di controllo (Agcom e Antitrust) in condizione di perseguire velocemente ed efficacemente (a suon di multe milionarie) gli eventuali comportamenti anticoncorrenziali dei gestori. Il Governo modifichi il decreto e lasci lavorare le Authority. ACQUA: PUBBLICA O PRIVATA Il principio di considerare l'acqua un bene comune e' diffusamente condiviso. Dobbiamo porci il problema se una gestione pubblica sia efficiente per gestire questo bene comune. La cosiddetta legge Galli (1) nasceva con l'obiettivo di smantellare una vecchia logica clientelare di gestione degli acquedotti che erano diventati carrozzoni partitocratrici clientelari. Negli anni e' stata applicata con modalita' che hanno tradito in parte l'obiettivo. La protesta, che nasce in alcune parti d'Italia, riguarda il fatto che dove c'e' stata una forte privatizzazione si e' avuto un aumento delle bollette e sono scarsi gli investimenti. In pratica c'e' stata una privatizzazione all'italiana. Il massimo vantaggio per il privato e il minimo per il consumatore e l'utenza. C'e' chi sostiene che l'acqua deve essere gestita solo da aziende totalmente pubbliche e che deve essere eliminata la possibilita' di ricorso anche alle Spa pubbliche. E' evidente che le liberalizzazioni fanno bene all'economia e aumentano il benessere dei cittadini-consumatori. Cio' e' confermato proprio dall'Antitrust che ha rilevato come nelle regioni piu' aperte alla concorrenza, l'aumento dei prezzi e' stato inferiore a quelle che hanno una regolamentazione piu' rigida. Comunque la proposta di legge che liberalizza i servizi pubblici del ministro alle Regioni, Linda Lanzillotta, ha escluso il settore acqua dall'elenco dei servizi da liberalizzare. Il modello della proprieta' pubblica della risorsa e della gestione privata, che consenta di avere la priorita' del servizio sul profitto, non ha avuto grande successo. Dobbiamo quindi ripensare il modello di gestione e soprattutto dobbiamo ripensarne agli usi. L'81% viene utilizzata per usi irrigui (agricoltura), industriali ed energetici e solo la parte restante per usi civili, dei quali pochissimi per uso potabile. Anche i prezzi devono essere bassi per l'uso civile e piu' alti per le restanti attivita'. Posto che l'uso dell'acqua deve essere garantito, controllato e indirizzato dal potere pubblico, resta il problema del "come fare" e, contestualmente, assicurare efficienza. Abbiamo assistito a carrozzoni che hanno fatto la fortuna di alcuni e, guarda caso, il disastro dei bilanci della collettivita', che si pagano in termini di aumento della spesa pubblica. Il pericolo e' che se passa il principio che anche la gestione dell'acqua torni pubblica, si rischia di affermare un sistema non competitivo. Occorre quindi che il gestore pubblico sappia che nel momento in cui produce disavanzi c'e' un altro sistema pronto a sostituirlo. Insomma dalla gestione totalmente pubblica, clientelare, o da quella delle Spa, con la proliferazione dei consigli di amministrazione, ad un nuovo modello non privatizzato ma liberalizzato. (1) Legge 5 gennaio 1994, n.36. Disposizioni in materia di risorse idriche WIMAX-BANDA LARGA. LE NOSTRE OSSERVAZIONI ALL'AGCOM: FAVORIRE I NUOVI OPERATORI E LA CONCORRENZA FRA LORO Abbiamo inviato le nostre osservazioni all'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), relativamente alla Consultazione pubblica indetta dalla stessa (1) in vista dell'assegnazione delle frequenze Wimax (2), una nuova tecnologia che potrebbe rappresentare una svolta nel settore della telefonia e dell'accesso alla rete. Abbiamo consigliato su come operare per rendere fruibili a tutti le nuove tecnologie e per innescare meccanismi concorrenziali tra gli operatori, evitando rendite di posizione dei gestori gia' presenti sul mercato (Telecom Italia soprattutto), e perpetuando l'attuale situazione con costi elevati all'utenza. Nella relazione, predisposta con l'ausilio dell'avvocato Andrea Maggipinto, direttore dell'Osservatorio Csig (Centro studi di informatica giuridica) di Milano, tra l'altro si legge: Gli interessi del cittadino-consumatore possono essere garantiti solo in un mercato concorrenziale. Per questo e' necessario rimuovere gli ostacoli e le barriere posti all'ingresso del mercato delle comunicazioni elettroniche, sempre piu' mobile e wireless. … Con l'obiettivo di assicurare una effettiva concorrenza, e' necessario in questa fase favorire l'ingresso di nuovi operatori e contestualmente gestire la posizione dei c.d. incumbent, ossia dei soggetti gia' presenti nel settore delle telecomunicazioni. … Particolare attenzione dovra' essere dedicata alla posizione degli operatori che dispongono di infrastrutture di rete via cavo e dei soggetti che detengono notevole forza di mercato o condizioni di vantaggio competitivo nella fornitura di reti di accesso. … I nuovi operatori, dunque, dovranno essere favoriti nell'assegnazione dei lotti di frequenza. Per favorire altresi' il pluralismo dell'informazione e lo sviluppo di nuove imprese nel mercato della produzione dei contenuti, le offerte degli operatori che parteciperanno alle aste dovranno esplicitamente assicurare che le condizioni economiche degli utenti finali saranno eque ed economicamente sostenibili. … Si invitano le Istituzioni a guidare questo passaggio con grande attenzione verso le istanze della comunità civile. Aduc, a tal fine, si rende pienamente disponibile a collaborare con AGCOM e il ministero delle Comunicazioni, riservandosi di avviare ulteriori iniziative di sensibilizzazione, anche in sede legislativa. … Lo strumento normativo dovra', dunque, essere commisurato a questo obiettivo cruciale, anche al fine di riconoscere e tutelare giuridicamente l'accesso al World Wide Web come "servizio universale". Il testo integrale del documento e' a questo link: http://www.aduc.it/dyn/tlc/docu.php?id=170114 (1) con delibera n. 644/06/CONS, avente ad oggetto l'introduzione di tecnologie di tipo Broadband Wireless Access (BWA) nella banda a 3,5 GHz. (2) Wimax vuol dire "Worldwide Interoperability for Microwave Access", ed e' una tecnologia che permette di connettersi senza cavi (sfrutta le onde radio) e ad alta velocita' a Internet. La sua economicita' (bastano una serie di ripetitori, senza necessita' di impiantare cavi fino in casa) potrebbe rendere fruibile la banda larga anche nei piccoli comuni e nelle zone montane e rurali. RISPARMIO TRADITO: MONTE DEI PASCHI DI SIENA CONDANNATO IN APPELLO PER LE SANZIONI CONSOB SUL "VISIONE EUROPA" Con sentenza recentemente pubblicata sul sito della Consob (1) la Corte d'Appello di Firenze ha confermato le sanzioni inflitte dalla stessa Consob contro la Banca Monte dei Paschi di Siena per la vicenda dei piani finanziari denominati “Visione Europa”. Si tratta di piani finanziari simili (ma addirittura peggiori!) ai famigerati “MyWay/4You” che tutto il gruppo Monte dei Paschi di Siena ha iniziato a vendere dopo l'acquisizione dell'allora Banca 121. Il piano Visione Europa, invece, e' stato progettato e venduto dalla Banca Monte dei Paschi di Siena prima dell'acquisizione di Banca 121. Si tratta di un prodotto, venduto a piu' di 6.000 clienti, che prevedeva un finanziamento della durata di 15 anni con rate trimestrali di soli interessi. Con il capitale finanziato si acquistava una obbligazione zero coupon della banca (da restituire a scadenza per rimborsare il capitale) ed il fondo Ducato Europa (ora Ducato Geo Europa). Nel caso tipico, il cliente accendeva un finanziamento pari a 52.000 euro circa (i vecchi 100.000.000 di lire) al tasso fisso del 7,3% per acquistare 23.000 euro di un fondo azionario. Dopo 15 anni, il cliente rimborsa – di soli interessi - piu' del doppio del valore del fondo. L'obbligazione dovra' essere restituita per pagare il capitale inizialmente finanziato ed al cliente non rimarra' altro che il controvalore – a scadenza – dei 23.000 euro del fondo! In pratica si regalano alla banca 15 anni di interessi e si ha la certezza di rimetterci rispetto ad un semplicissimo piano di accumulo di capitale (per gli stessi importi sullo stesso fondo). Per questo prodotto, la Consob aveva sanzionato Banca MPS che aveva, a sua volta, fatto ricorso. La Corte di Appello di Firenze ha confermato le sanzioni ribadendo che nella progettazione e vendita del prodotto, la Banca MPS ha violato gli obblighi di correttezza, trasparenza e diligenza imposti dall'articolo 21 del Testo Unico della Finanza cosi' come meglio specificati negli articoli 26, 28 e 29 del Regolamento Consob. 11522/98. Nella sentenza si legge: “l'opponente -cioe' la Banca- invoca, poi, la chiarezza dei contratti, tuttavia la difesa della Consob ha buon gioco, ancora una volta, a mettere, correttamente, in luce, che si trattava di chiarezza apparente perche', in realta', non venivano disvelati, al cliente, i veri rischi dell'operazione". Ed ancora: “le procedure per la raccolta e conservazione delle informazioni dal cliente erano certamente, almeno fino al 2002, manchevoli, come sostanzialmente riconosciuto dalla stessa Banca, ed erano finalizzate a salvaguardare la Banca dal rischio del mancato rimborso... rimane il fatto che non e' risultato che le informazioni circa le caratteristiche fondamentali del prodotto siano state trasmesse alle unita' poste in diretto contatto con la clientela”. Questa importante sentenza della Corte d'Appello di Firenze conferma, nello specifico, che la Banca MPS nel progettare e commercializzare questo assurdo piano finanziario ha violato le primarie regole di condotta degli intermediari finanziari. I tribunali di primo grado che hanno avuto modo di giudicare specifici casi di clienti sottoscrittori del “Visione Europa”, a schiacciante maggioranza, hanno dato ragione ai clienti. Ricordiamo a tutti i sottoscrittori del Visione Europa che, sul piano meramente finanziario, e' conveniente interrompere il prodotto, con i dovuti accorgimenti. Maggiori informazioni qui: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=57549 http://investire.aduc.it (1) http://www.consob.it/main/documenti/decreti_ca/2007/ca_20060519_firenze_mps.htm RISO OGM. NO ALLA TECNOFOBIA. SI' ALLA SPERIMENTAZIONE E ALLA EVENTUALE COMMERCIALIZZAZIONE Siamo un continente in preda alla tecnofobia. I pregiudizi e le paure fomentate dai produttori, spesso paventando questioni economiche ed ambientaliste, finiscono per dettare norme proibizioniste e retrograde come quelle in vigore nella Ue. Contro i prodotti geneticamente modificati si e' da tempo scatenata una crociata nel nome di tutto cio' che e' "naturale", al fine di preservare la posizione dominante di molti produttori che hanno difficolta' a misurarsi col progresso della scienza. E' il caso del riso Ogm (LLRICE601), oggi oggetto del piu' netto rifiuto di numerosi produttori guidati da Greenpeace. La notizia e' che riso ogm di origine Usa sarebbe presente –non previsto- in partite di produzione e commercializzazione ordinaria. E i produttori –sostiene sempre Greenpeace- "stanno affrontando ingenti costi in termini economici per analisi e ritiri dal mercato, ordini annullati, bandi alle importazioni, e per la sfiducia dei consumatori". A fronte di un prodotto che, fino a prova contraria, e' innocuo per la salute dell'uomo (come ribadito dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti), c'e' da chiedersi se i danni denunciati da Greenpeace non siano soprattutto dovuti ad una caccia alle streghe. Se non fossimo in preda al panico per qualche chicco di riso geneticamente modificato -ma lo avessimo gia' studiato ed eventualmente ne avessimo autorizzato la coltivazione- probabilmente non vi sarebbero analisi e ritiri dal mercato, annullamenti di ordini, la sfiducia dei consumatori, e cosi' via. Ci pare che i produttori di riso europei (ma non solo) stiano proteggendo il loro business da quello dei concorrenti, in particolare Usa, usando una tipica arma contro il mercato, il protezionismo. Se, come e' prevedibile che accada, in Usa ci sara' l'autorizzazione alla commercializzazione del riso Ogm (meno costoso, piu' facilmente coltivabile e di qualita' piu' uniforme), i produttori europei subirebbero un grosso colpo, essendo rimasti indietro sulle nuove tecnologie: venderebbero sul mercato interno dove vigono i divieti, ma sarebbero non concorrenziali in tutti i luoghi del mondo dove non ci sono questi divieti. Con questo non si vuole scusare il comportamento di chiunque abbia propagato senza autorizzazione questa nuova tecnologia. Riteniamo che questo possa e debba avvenire solo attraverso una corretta etichettatura e dietro autorizzazione. Ma il totale rigetto dell'Europa per questa tecnologia –addirittura della sua sperimentazione, come dice Greenpeace- non puo' che incoraggiare in futuro "incidenti" quali quello denunciato oggi. TROPPE MEDICINE NELLA SPAZZATURA, IL GOVERNO SI RICORDI CHE CON LA VENDITA SFUSA DI FARMACI SI POSSONO RISPARMIARE FINO A 400 MILIONI DI EURO L'ANNO! Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno Secondo uno studio della FederAnziani su 212 famiglie sparse in tutta Italia, sono circa 1,18 miliardi le pillole che ogni anno finiscono nei cassonetti della spazzatura. Questi sprechi, la cui principale causa e' nelle eccessive quantita' presenti nelle confezioni, sono costati, solo nel 2006, 700 milioni di euro allo Stato e circa 70 milioni di euro alle famiglie. E pensare che avevo presentato in commissione Affari Sociali un emendamento alla Legge Finanziaria (1), elaborato con l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), che avrebbe consentito, grazie alla vendita sfusa di farmaci, un risparmio di 400 milioni di euro sulla spesa farmaceutica! (2) Prendendo spunto dalla sperimentazione avviata in Galizia (Spagna) proponevo di avviare anche in Italia una somministrazione di dosi individuali di antibiotici, con il medico che prescrive e il farmacista che consegna la dose idonea al paziente e non la confezione intera. Nella regione spagnola si e' risparmiato il 35% della spesa per questo tipo di medicinali. In Italia, tale modalita' di somministrazione dei soli antibiotici avrebbe portato ad un risparmio di circa 400 milioni di euro! Il nostro Governo aveva accolto come raccomandazione (e quindi non vincolante) in Finanziaria, l'ordine del giorno presentato dall'on. Giovanni Crema (Rosa nel Pugno) che ricalcava l'emendamento presentato da me in commissione Affari Sociali. (3) Mi auguro che l'esecutivo si ricordi di questa raccomandazione, considerato che solo nel 2005, l'assistenza farmaceutica a carico del SSN e dei pazienti, erogata tramite farmacie aperte al pubblico, escludendo gli acquisti diretti da parte delle aziende sanitarie, ha registrato uno sfondamento lordo di spesa di 380 milioni di euro. Se il ministro della Salute, dopo questa conferma dell'indagine di FederAnziani, e nonostante la raccomandazione accolta, continuera' nel suo silenzio, dovro' prendere opportune iniziative per ricordarglielo, a partire da un'interrogazione. (1) con gli onorevoli Tommaso Pellegrino (Verdi), Luigi Cancrini (PdcI), Daniela Dioguardi (Prc) (2) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=151245 (3) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=197 FISCO E FINANZIARIA. DEVASTANTE IL MESSAGGIO DEL GOVERNO Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel recente convegno annuale degli operatori finanziari, svoltosi a Torino, ha dichiarato "il fisco pesante penalizza le imprese e le famiglie che compiono il proprio dovere". Tradotto (da noi) significa che la recente Finanziaria favorisce i furbi a danno degli onesti, il che e' un messaggio socialmente devastante alla societa' italiana: sono i fessi che pagano le tasse mentre i furbi trovano il modo di evaderle, quindi se non volete pagare le tasse diventate astuti, aumentando quei 115 miliardi di euro di evasione che dovrebbero essere l'obiettivo di recupero per un governo "serio". Il che, per un governo che vuole il bene del Paese, e' un pessimo messaggio. Il governo si e' trovato a fine 2006 con le casse ricolme di un piu' 37,1 miliardi di euro derivante dalla fiscalita' che avrebbero assorbito con abbondanza il deficit accumulato; in piu' la spesa pubblica si e' ridotta dai 66,5 miliardi previsti a 35,2 miliardi. Insomma minori spese e maggiori entrate. E allora perche' aumentare le tasse? Perche' non razionalizzare le spese? La spiegazione appare semplice e si riassume in una parola: incompetenza. Abbiamo un governo di incompetenti. Ognuno ha il governo che si merita. CANONE/TASSA RAI. I METODI PIU' COMUNI PER ESTORCERLO A CHI NON HA LA TV Ci sono giunte migliaia di segnalazioni (*) in cui sono descritti i metodi intimidatori e talvolta truffaldini con cui la Rai cerca di costringere i cittadini a pagare il canone/tassa anche quando non si e' in possesso di un apparecchio tv. Secondo la Rai, non e' credibile che vi siano cittadini senza la televisione, ma solo cittadini che evadono le tasse. Ecco i metodi piu' comuni con cui, talvolta, si e' anche costretti a pagare malgrado non si possiede la tv. I. Visita a domicilio di un funzionario Rai. Questi chiede di entrare in casa per controllare se esistono apparecchi televisivi. Alla fine della visita consegna un cedolino per il pagamento del canone/tassa e chiede una firma per ricevuta. Ma attenzione: quella firma non e' per ricevuta del cedolino, ma una vera e propria dichiarazione in cui si ammette di avere una Tv. Sulla base di questa firma, la Rai intimera' il pagamento del canone, con minaccia di pignoramenti, fermi amministrativi, ecc. Come difendersi 1. il funzionario Rai non ha alcun diritto di entrare in casa di un privato cittadino. Lo possono fare solo le forze dell'ordine su mandato dell'autorita' giudiziaria. Pertanto, si potra' invitare il funzionario Rai ad andarsene. Se insistesse, chiamare il 113. 2. Non firmare MAI tutto cio' che e' offerto da un funzionario Rai. Ritirare eventualmente il cedolino, qualora il funzionario insistesse, e farne l'uso che si crede (segnalibro, carta da riciclare, ecc.). 3. Per i cittadini piu' indignati. Se possibile, invitare un testimone ad assistere alla conversazione con il funzionarioi. Quando e se chiedera' la firma "per ricevuta" del cedolino (nascondendo il fatto che in realta' vi spinge con l'inganno a firmare un'autodichiarazione di colpevolezza), fare un esposto alla Procura della Repubblica (il testimone potra' corroborare questa versione dei fatti). II. Invio annuale del cedolino per il pagamento del canone/tassa per posta, con tanto di lettera intimidatoria, nonostante si sia gia' inviata in passato una lettera raccomandata (o una diffida) in cui si e' dichiarato di non avere la tv. Se ogni anno non si risponde per raccomandata, cominciano ad arrivare lettere della Rai sempre piu' intimidatorie, come la minaccia di un fermo amministrativo dell'auto se non si paga il canone entro 20 giorni. Come difendersi 1. Inviare alla Rai la diffida "Non ho la tv e non vi pago" (**) 2. Ogni successiva missiva della Rai, se consegnata per posta ordinaria, puo' essere ignorata. 3. Se vi fosse recapitata una ulteriore richiesta di pagamento del canone/tassa per raccomandata, rispondere subito con una diffida come sopra (**). In questa sede, formulare anche una richiesta di risarcimento del danno (costi della raccomandata, perdite di tempo, ecc.). III. Dopo aver risposto per lettera raccomandata o con una diffida alle richieste di pagamento del canone/tassa, la Rai contrattacca facendo richiesta di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta' con cui si dovrebbe dichiarare di “non essere in possesso di alcun apparecchio atto od adattabile alla ricezione di programmi televisivi, compresi personal computer, decoder digitali ed altri apparati multimediali”. Come difendersi: 1. prima di tutto, non e' necessaria alcuna dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta'. Basta una lettera raccomandata in cui si dichiara di non avere la tv (**). Quello della Rai e' solo un tentativo di sfiancare il cittadino e costringerlo a pagare per stanchezza. 2. Contrariamente a cio' che dice la Rai, il canone/tassa lo si deve pagare solo per il possesso della televisione o di un computer con scheda Tv (ovvero, dove vi sia una scheda che permette l'allaccio diretto dell'antenna tv al computer). Ignorare pertanto la richiesta per il possesso di un computer solo perche' connesso ad internet, di un videofonino, et similia. 3. Se la lettera della Rai e' stata recapitata per posta ordinaria, si puo' ignorarla. 4. Se la richiesta dell'atto di notorieta' giungesse per raccomandata, rispondere con una diffida (**). (*) Pubblicate sul nostro sito: http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=canone+rai&tipo=cara (**) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40167 ACCANIMENTO TERAPEUTICO. UNA LEGGE PER DEFINIRLO E' ASSURDA Siamo d'accordo con il senatore Ignazio Marino quando sostiene che sia impossibile definire per legge il concetto di accanimento terapeutico. Solo il paziente puo' stabilire se sul suo corpo vi e' o meno accanimento terapeutico. Fare una legge che definisca l'accanimento equivarrebbe a stabilire per legge quali pietanze sono gustose e quali no. Il gusto, come la sofferenza e la nozione di accanimento terapeutico, appartiene innanzi tutto alla sfera individuale. Solo uno Stato con velleita' totalitarie puo' imporre per legge valutazioni che solo l'individuo puo' fare per se stesso. A coloro che chiedono una legge per consentire ai medici di operare con serenita', ribadiamo questo elementare principio: quando il medico segue la volonta' del paziente (come prevede l'articolo 32 della Costituzione e dal Codice deontologico) non dovrebbero esserci motivi per non agire con serenita'. TV E RIFORMA GENTILONI. AGCOM VERSUS ANTITRUST, MA INNEGGIANDO ENTRAMBI ALLA TV DI STATO Il presidente dell'Autorita' delle Comunicazioni, Corrado Calabro', audito dalle commissioni Cultura e Trasporti della Camera sul disegno di legge Gentiloni, ha promosso il progetto del Governo e, a differenza del suo collega dell'Antitrust, ha accettato, purche' temporaneo, il tetto pubblicitario del 45% per le aziende del settore; temporaneita' che verrebbe meno col passaggio (a partire da Rai2 e Rete4) alla tecnologia digitale. Abbiamo condiviso le motivazioni del presidente dell'Antitrust, Antonio Catricala', quando si 'e detto contrario al tetto per gli introiti da spot pubblicitari, perche' sarebbe una sperequazione a vantaggio della Rai (che ha anche il canone/tassa come introito) e lascerebbe inalterata l'attuale situazione, con un mercato chiuso al duopolio Mediaset/Rai e quest'ultima in abuso di posizione dominante. Non condividiamo la posizione dell'Agcom, perche' lascia inalterata la situazione non concorrenziale. Ma intravediamo un punto d'incontro tra le due Autorita'. L'Antitrust aveva fatto sapere che al tetto preferiva agire caso per caso... cioe' la situazione attuale in cui questa Autorita' non ha mai messo il dito sulla piaga dell'abuso di posizione dominante. L'Agcom preferisce invece il tetto che conferma la posizione dominante della Rai nel mercato. Cioe', in un modo o in un altro, questa Rai non si tocca: tutto il sistema di informazione radiotelevisiva deve ruotare intorno al colosso di Stato. Con l'accetta, come auspicano Gentiloni e Calabro', o con il "laissez-faire, laissez-passer " come vuol continuare ad agire Catricala': il risultato e' sempre il medesimo. Il consumatore la prende sempre in tasca, costretto a non scegliere in questo mercato, e costretto a continuare a pagare con le proprie risorse un sistema d'informazione e di intrattenimento di Stato che obbliga anche chi non ne fruisce a foraggiarlo. Il problema centrale, che il disegno Gentiloni non prende in considerazione e che le due Autorita' non si sognano minimamente di sollevare, rimane quello dell'esistenza del canone/tassa: come tassa da pagare per il mero possesso di un apparecchio atto a ricevere trasmissioni televisive, e non come abbonamento volontario. Intanto ci sforziamo di godere del teatrino di regime che queste audizioni alla Camera rappresentano: ognuno fa la sua parte e la regia e' ben articolata per far si' che la rappresentazione sia un inno a questa Rai. L'ANTITRUST ACCOGLIE ESPOSTO ADUC SUI COSTI DI TRASFERIMENTO TITOLI, MA LA LENZUOLATA DI BERSANI SE N'E' DIMENTICATA L'Antitrust ha concluso l'indagine conoscitiva sui costi bancari avviata tempo fa. L'Autorita' si e' occupata anche dei costi per il trasferimento dei titoli, che in certi istituti arriva anche a 150 euro a fronte di costi per la banca di trenta centesimi. Eravamo stati noi a far notare la cosa lo scorso mese di maggio, tramite un esposto (1) . L'Autorita' sottolinea come i trenta centesimi da pagare a Montetitoli non rappresentino l'unica voce di costo sostenuta in questo tipo di operazioni, ma anche come il costo per gli istituti di credito sia di gran lunga inferiore alle commissioni richieste ai clienti. "Non si puo' pertanto escludere -si legge- che le commissioni richieste alla clientela possano essere fissate in maniera strategica", al fine di disincentivare il trasferimento dei clienti ad altra banca. Un modo "per estrarre utili da quei clienti che, per qualsiasi motivo, scelgono di chiudere il conto corrente". Circa un mese fa, il ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, aveva annunciato una circolare interpretativa della sua legge, in cui si chiariva come l'esenzione da spese in occasione dell'estinzione dei rapporti del cliente con la banca si debba applicare anche al trasferimento degli strumenti finanziari. L'impressione e' che, troppo presi dalla "lenzuolata" di liberalizzazioni, al ministero abbiano dimenticato di emanare la circolare. Auguriamoci provvedano al piu' presto, perche' la maggior parte delle banche si muove solo quando e' obbligata a farlo. (1) http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=143596 SCI. CONSIGLI Tempo di neve, tempo di sci. Purtroppo gli ultimi incidenti mortali hanno richiamato l'attenzione su questo sport che, secondo le indagini dell'Istituto superiore di sanita', e' uno dei piu' sicuri. Infatti, per uno sciatore medio la possibilita' di un incidente di una certa gravita' si puo' verificare ogni 680 giornate di sport e con una "settimana bianca" all'anno si puo' sciare tranquillamente tutta la vita. Comunque le norme per la sicurezza esistono (1). Ne riassumiamo alcune: dare la precedenza a chi viene da destra, non fermarsi al centro della pista, in curva o nei dossi, obbligo di casco per i minori di 14 anni (2), adeguamento della velocita' alle proprie capacita' e condizioni ambientali. Si possono stipulare polizze con una assicurazione anche per una sola giornata o per piu' giorni acquistando contestualmente lo skipass (leggere sempre le condizioni!). Per l'acquisto dell'attrezzatura occorre preventivare una spesa complessiva di circa 300 euro (sci, attacchi, racchette e scarponi), ovviamente si puo' spendere di piu', fino a 1000 euro, in relazione alle prestazioni che si richiede all'equipaggiamento. Da ricordare che non e' pensabile passare dalla poltrona dell'ufficio alle 8 ore di sci sulla pista: il rischio di incidenti, anche lievi, e' in agguato, in particolare nelle ore pomeridiane, quando i muscoli sono stanchi e rispondono poco alle sollecitazioni. (1) Legge 363/03 e Decalogo dello sciatore. (2) A norma UNI EN 1077:98 Lo sci e' uno sport sicuro Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=170644 TESTAMENTO BIOLOGICO. NO ALL'OBIEZIONE DI COSCIENZA PER I MEDICI. LA VOLONTA' ED I DIRITTI DEL MALATO DEVONO ESSERE RISPETTATI Secondo Amedeo Bianco, presidente della federazione nazionale degli Ordini dei Medici, il medico dovrebbe poter fare obiezione di coscienza dinnanzi alla richiesta scritta (testamento biologico) del paziente di rifiutare le cure. Giudichiamo questa richiesta irricevibile, oltre che contraddittoria. Ricordiamo a Bianco che la Costituzione (art. 32) ed i diritti fondamentali dei cittadini non possono essere disattesi, neanche dai medici. Se venisse accolta la richiesta di Bianco, e' facile immaginare che -come per l'aborto- in molti ospedali del Sud ci sarebbero solo obiettori di coscienza nelle sale di rianimazione, di fatto impedendo l'esercizio di un diritto costituzionale ai cittadini di una parte del Paese. Non si capisce poi a cosa dovrebbero obiettare i medici, quando il loro stesso codice deontologico sanziona la sospensione delle cure, come ribadito dall'Ordine dei medici di Cremona nella decisione sul dottor Mario Riccio (l'anestesista che ha sospeso la respirazione artificiale a Piergiorgio Welby). Il presidente Bianco, che aveva detto di rispettare pienamente quella decisione, ha gia' cambiato idea? Se cosi' fosse, non sarebbe la prima volta in quella che si sta rivelando sempre piu' una dirigenza alquanto incapace di essere coerente con se stessa. (1) E poi, perche' non permettere l'obiezione di coscienza –ad esempio ai medici che aborrono l'accanimento terapeutico- quando un paziente chiede di essere sottoposto a ventilazione meccanica o quando richiede qualche altra terapia salvavita che prolunga la sofferenza? E perche' non dare la possibilita' di obiettare anche ai medici testimoni di Geova di fare o prescrivere trasfusioni di sangue? La risposta e' ovvia, anche se apparentemente non per tutti: la volonta' del paziente, se non va contro la legge, deve essere rispettata dal medico. Qualunque sia l'opinione del medico (e' o non e' accanimento terapeutico), questi dovra' adeguarsi alla volonta' del paziente, che decide sul proprio corpo. Se non si e' in grado di rispettare la volonta' ed i diritti dei malati, ci sono migliaia di altre professioni a cui dedicarsi senza il rischio di incorrere in dilemmi di natura religiosa e/o etica. (1) Ricordiamo che Bianco aveva definito una violazione dei Codici penale e deontologico la sospensione delle cure richiesta da Welby (eccetto poi dover fare marcia indietro una volta che il suo stesso Ordine gli aveva dato pienamente torto). Ma le sue affermazioni hanno probabilmente ritardato l'esercizio di un diritto da parte di Welby, avendo efficacia intimidatoria nei confronti di quei medici che avrebbero potuto assecondarne la volonta'. Per questo riteniamo opportune le dimissioni di Bianco: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=169642 GOLDEN SHARE. DIMEZZATA MA NON ABOLITA. IL MERCATO NON E' ANCORA DE-STATALIZZATO E LE LENZUOLATE DI BERSANI SONO BRICIOLE Il Consiglio dei ministri ha sanato con un decreto legge alcune procedure d'infrazione che la Corte di Giustizia europea aveva avviato nei confronti dell'Italia. Tra queste quella relativa alla "golden share" (azione d'oro): cioe' il diritto di veto dello Stato nell'ambito delle gestioni di alcune aziende privatizzate che operano in ambiti considerati vitali per lo Stato medesimo. Cosi' e', per esempio, in aziende come Telecom, Enel ed Eni. Secondo la Corte, la situazione italiana "rappresentava una restrizione ingiustificata del libero movimento di capitali e del diritto di stabilimento in violazione delle regole del Trattato Ue". Ma il decreto del Governo ha solo abolito l'art.2450 del codice civile, cosi' come era stato modificato dalla riforma del diritto societario: cioe' la possibilita' di nominare rappresentanti dello Stato nei consigli d'amministrazione di queste aziende anche se lo stesso Stato non possiede neanche un'azione, a condizione pero' che lo prevedesse una legge o lo statuto. Sicuramente la parte piu' statalista di tutta la golden share, ma che, pur alleggerendo il controllo e l'intervento, niente leva all'esistenza dell'art.2449 cc che stabilisce questa possibilita' per le aziende in cui lo Stato ha qualche azione, conferendogli ampia discrezionalita' per valutare i rischi per quegli interessi pubblici vitali su cui farsi valere come avesse una maggioranza del 50,01%. Grossomodo e' tutto come prima: un vecchio retaggio di una economia che, pur apertasi ufficialmente al mercato, fa si' che quest'ultimo non sia tale, ma il suo opposto; con relativi risvolti su qualita' e costi dei servizi e dei prodotti al consumo. Stiamo ancora aspettando risposta ad un'interrogazione parlamentare presentata al ministro dello Sviluppo economico lo scorso 12 luglio 2006 dall'on. Donatella Poretti (Rosa nel Pugno) (1), in cui auspicavamo che la modifica dell'attuale norma o, ancor meglio, l'abolizione della golden share avrebbe potuto significare, in assenza di posizioni privilegiate delle aziende ex-statali tra i vari competitori, un segnale forte verso le aziende tutte e i consumatori. Nell'attesa (da luglio 2006...), prendiamo atto che il Governo si e' mosso con un piccolo ritocco per evitare di finire nelle grinfie della giustizia europea e con le lenzuolate del ministro Bersani che, al pari del perdurare della golden share, sono briciole. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=149522 FARMACI OFF LABEL VIETATI. IL MINISTERO FA MARCIA INDIETRO: ENTRO FINE FEBBRAIO REGOLARIZZATO L'UTILIZZO Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno E' di oggi la risposta ad una mia interrogazione in XII Commissione (Affari Sociali) sul provvedimento previsto in Finanziaria che vieta l'utilizzo dei farmaci off label se non dopo un lungo procedimento di sperimentazione e registrazione presso il Ministero della Salute, oppure rischiando sanzioni disciplinari e ingenti somme di risarcimento da restituire all'Erario. (1) Nella risposta (2) e' stato ribadito che il provvedimento in Finanziaria e' finalizzato ad evitare l'uso di medicinali per indicazioni non autorizzate, si' da non incorrere in un abuso indiscriminato al di fuori delle indicazioni terapeutiche. Per il Ministero della Salute, con i nuovi provvedimenti, ci sara' solo un maggiore controllo per i medicinali a carico del SSN "laddove risultino privi di specifiche indicazione terapeutiche approvate e sperimentate". Due sono i punti interessanti: 1 - Il ministero ha tenuto a precisare che l'uso dei farmaci off label lascia impregiudicata la portata normativa dell'art.1, comma 4 del decreto legge 536/1996, che prevede una elenco di farmaci off label, il cui utilizzo sara' possibile solo previa autorizzazione del ministero o dell'AIFA (agenzia italiana del farmaco). Il ministro della Salute, Livia Turco, in breve tempo dara' specifici indirizzi all'AIFA perche' aggiorni questo elenco. 2 - e' stato precisato come gli Organi istituzionali preposti stiano valutando un'iniziativa "per superare le apparenti ed iniziali difficolta' attuative della Finanziaria 2007 e che tale iniziativa avra' luogo prima del 28 febbraio 2007, data entro la quale le Regioni dovrebbero adottare... disposizioni idonee all'individuazione dei responsabili dei procedimenti applicativi di quanto previsto dalla nuova normativa". Evidentemente un po' di confusione era stata fatta e il ministero ha fatto marcia indietro. Sono fiduciosa che nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini il ministero della Salute riuscira', nei tempi che si e' prefisso, a normalizzare questa situazione, importante per la vita di molte persone, attaccata al filo di questi farmaci off label. (1) il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=167880 (2) il testo completo della risposta: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20070208-offlabel.pdf DROGA – LINEE GUIDA FERRERO. TROPPO TROPPO POCO. ABOLIRE SUBITO LA FINI-GIOVANARDI Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno Condivido molte delle linee guida illustrate oggi dal ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, a proposito della modifica della legge sulle tossicodipendenze. In particolare, apprezzo la proposta di acquistare l'oppio afgano (invece di avventurarsi solamente in discutibili campagne militari di eradicazioni del papavero) per produrre morfina. Bene anche una maggiore distinzione fra microspaccio e narcotraffico. Sono invece perplessa sul fatto che rimanga un illecito il consumo di sostanze stupefacenti. Se e' vero che vi saranno sanzioni solamente quando al consumo seguono comportamenti pericolosi verso terzi, mi e' difficile accettare che si continui a considerare illegale quella che in molti casi e' una malattia. Mi stupisce -se non mi e' sfuggita- l'assenza di linee guida per politiche sperimentali sulla riduzione del danno, con le "stanze del buco" e con la distribuzione controllata delle sostanze sotto guida medica, cosi' come fruttuosamente avviene in Spagna, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna, Germania, etc. Ma quello che mi lascia ancor piu' perplessa, per non dire scoraggiata, e' il fatto che, a distanza di quasi un anno dal suo insediamento, il Governo sia in grado di esprimere solo linee guida, e non un testo di legge. Lo ha fatto nel Programma dell'Unione, lo ha fatto nuovamente nell'incontro di Caserta, e lo fa oggi. Solitamente, i veri problemi si pongono nel tradurre le linee guida in un disegno di legge. Nel frattempo, la legge Fini-Giovanardi continua ad essere in vigore. Se davvero si avesse la volonta' di procedere con urgenza -cosa che ritengo assolutamente necessaria- si sarebbe dovuto e si dovrebbe subito abolire la Fini-Giovanardi, ripristinando la norma precedente. A quel punto, vista l'incapacita' di procedere sul tema delle tossicodipendenze di questo Governo, si sarebbe potuto discutere con piu' calma. LIBERALIZZAZIONI: LE NUOVE REGOLE. COME FRUIRNE: SCHEDA PRATICA DELL'ADUC Lo scorso 2 febbraio e' entrato in vigore il decreto sulle liberalizzazioni, piu' conosciuto come "lenzuolata del ministro Bersani". Una serie di norme che, nonostante le buone intenzioni, peccano ancora di un linguaggio e di una presentazione ostici alla comprensione diffusa. Non solo, ma diverse questioni sono solo genericamente affrontate e non sono poche quelle che necessitano di circolari interpretative/attuative. Per questo abbiamo redatto una scheda pratica (a cura di Rita Sabelli) che puo' aiutare il cittadino/consumatore a meglio fruire di queste novita' e, in alcuni casi, a non crearsi eccessive aspettative. Questa scheda, "Liberalizzazioni, le nuove regole – 2" (1) e' il seguito di un scheda sul primo decreto Bersani del 4 luglio 2006 (2) e di un'altra che abbiamo redatto subito dopo l'approvazione della Finanziaria (3); allo stato attuale della normativa, va a completare il quadro delle iniziative del Governo su questo fronte. Un'attenta lettura, soprattutto sulle modalita', crediamo possa essere utile per cercare di farsi meno male nel tentativo di sopravvivere in questa nostra societa' ancora troppo statalizzata e poco amica del consumatore. Per chi avesse ancora dubbi, l'Aduc presta un servizio gratuito di informazioni online (4) in cui rispondiamo, caso per caso, nell'ambito di 48 ore, e le domande e risposte sono poi pubblicate sul nostro sito Internet www.aduc.it Le maggiori novita' contenute nella scheda sono le seguenti: - Telefonia (art.1) a - Via i costi di ricarica b - Offerte comparabili c - Contratti di telefonia, internet o pay-tv, chiusura e passaggio ad altri operatori in massimo trenta giorni - Strade e autostrade, informazioni sui prezzi del carburante e sulle limitazioni del traffico (art.2) - Tariffe aeree trasparenti (art.3) - Scadenza dei prodotti alimentari visibile e chiara (art.4) - Assicurazioni (art.5) a - Agente plurimandatario anche nel ramo danni b - R.c.auto, mantenimento della classe di merito sul secondo veicolo c - R.c.auto, variazione della classe di merito in seguito a incidente d - Tariffe e offerte r.c.auto on-line sul sito del ministero e - Disdetta annuale per le polizze danni pluriennali - Mutui a - Estinzione automatica dell'ipoteca sui mutui (art.6) b - Mutuo prima casa: niente penali per la rescissione anticipata (art.7) c - Piu' facile trasferire il mutuo da una banca all'altra (art.8) - Alcune attivita' commerciali (art.10) a - I parrucchieri e gli estetisti b - Le imprese di pulizia, disinfezione, e quelle di facchinaggio c - Le attivita' di guida turistica e accompagnatore turistico d - Le autoscuole - Contributo rottamazione esteso a tutti i veicoli euro 0 ed euro 1 (art.14) - Varie a - Piu' facile creare un'impresa (art.9) b - Meno vincoli per i consulenti del lavoro (art.10 comma 8) c - Meno vincoli all'autorizzazione per nuovi servizi di trasporto di linea (art.10 comma 9) d - Apertura del mercato del gas naturale (art.11) e - Revoca di alcune concessioni per le linee ad alta velocita' (art.12) f - Novita' in ambito scolastico (art.13) g - Detraibili le donazioni alle scuole (art.13) (1) "Liberalizzazioni, le nuove regole": http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=170308 (2) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=153444 (3) "Incentivi finanziaria 2007. Rottamazione auto, interventi sulla casa per il risparmio energetico": http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=166595 (4) "Cara Aduc": http://www.aduc.it/dyn/sosonline/ IL DISEGNO DI LEGGE SULLE UNIONI TRA CONVIVENTI Dico e non Dico. Il disegno di legge sulle unioni, approvato ieri dal Governo, ne riassume nel nome, DI.CO, il significato. Un capolavoro di bizantinismo che proclama questo Governo come l'erede degli imperatori di Bisanzio. Discettiamo, insomma, del sesso degli angeli. Comprendiamo la difficolta' di chi vuole trovare soluzioni a realta' sociali e nello stesso tempo e' pressato da uno Stato estero teocratico, il Vaticano, che, al pari, anzi peggio, dell'Iran, vorrebbe imporre i dogmi della propria gerarchia al Governo e al Parlamento italiano, ma non possiamo giustificare il clericalismo genuflesso dei nostri rappresentanti istituzionali. Il Vaticano, ovvero il suo apparato gerarchico, ha avuto sempre posizioni di retroguardia: se la prese anche con l'egittologo Jean François Champollion, perche' sosteneva tesi sulla presenza di reperti archeologici antecedenti al periodo del diluvio universale (data fissata dalla Chiesa nel 2346 a.C., circa), che distrusse come punizione divina tutte le civilta' presenti all'epoca, e delle quali nulla poteva rimanere. Come e' andata a finire lo sappiamo, ma il Vaticano e le sue gerarchie continuano ad interferire in questioni che nulla hanno a che vedere con la fede e qualcuno glielo permette. ELOGI DEL VATICANO ALLA LEALTA' ITALIANA NEL RISPETTARE GLI ACCORDI. COME POTREBBE ESSERE IL CONTRARIO.... L'ITALIA VA ANCHE OLTRE... In occasione dell'anniversario della stipula dei Patti Lateranesi (11 febbraio 1929), lo Stato del Vaticano fa sapere che "occorre ancora una volta dare atto all'Italia di una lungimirante disponibilita' da una soluzione solida, capace di durare nel tempo per la questione romana, e al tempo stesso di leale e piena coerenza, anno dopo anno, decennio dopo decennio, nel proprio impegno di quanto convenuto con la Santa Sede, in uno spirito di rispettosa collaborazione reciproca". Ci domandiamo come il Vaticano potrebbe dire altro, vista la situazione economica di questi rapporti e la situazione legislativa e sociale del nostro Paese. Ne siamo lieti per il Vaticano e, in un certo senso, anche per il nostro Stato, che' rispetta gli accordi con un altro Stato estero, accordi che quest'ultimo molto spesso non rispetta coi propri amministrati. Il plauso del Vaticano non ci sorprende, perche' lo Stato italiano gli da' molto di piu' di quanto stabilito negli accordi, dove, la parte del leone e' quella dell'otto per mille (1). - E' per caso previsto negli accordi che gli insegnanti di religione cattolica abbiano differenze retributive maggiori degli altri insegnanti? (2) - E' per caso previsto che il Parlamento italiano si faccia dettare dal Vaticano il proprio comportamento per buona parte delle proprie leggi? - E' per caso previsto che lo Stato italiano impedisca di fatto che le scuole private possano essere altro da quelle cattoliche romane? Ci fermiamo qui, anche se gli esempi potrebbero essere a iosa, ma crediamo di aver fatto capire di cosa stiamo parlando. Anche noi vogliamo ricordare l'11 febbraio e lo facciamo in questo modo. Abbiamo un profondo rispetto della religiosita' degli individui e del loro desiderio e necessita' di aggregarsi, e siamo in prima fila nel chiedere che lo Stato avvantaggi tutte le forme di aggregazione che diano serenita' e forza agli individui, perche' siano cittadini migliori. Ma non ci conforta il fatto che lo Stato italiano lo faccia quasi esclusivamente per una religione e anche strabordando dai propri impegni, soprattutto quelli presi nei confronti dei propri contribuenti. (1) qui un nostro specifico dossier, che documenta quanti soldi lo Stato versa alla Chiesa cattolica romana, anche oltre gli impegni che gli sono demandati da coloro che indicano nella denuncia dei redditi il contributo per questa chiesa: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/dossierottopermille.html (2) www.anticlericale.net PER L'ANTITRUST E' LECITO USARE IL NOME DI UN'ALTRA SOCIETA' PER ATTIRARE UTENTI SUL PROPRIO SITO Lo scorso 29 dicembre 2006 abbiamo inviato all'Autorita' Garante delle Concorrenza e del Mercato (Antitrust), Ufficio pubblicita' ingannevole, una denuncia contro l'associazione Altroconsumo. (1) IL FATTO. Su alcuni dei piu' noti motori di ricerca in Internet -come www.google.it, www.virgilio.it, www.tiscali.it, www.ask.com, www.zibaldone.it- inserendo la parola chiave "Aduc", tra i collegamenti sponsorizzati (quelli pagati come pubblicita') -e che appaiono in lista anche prima di quelli non sponsorizzati- si leggeva "Aduc. Tutela i tuoi interessi e chiedi una consulenza gratuita". Cliccando sulla parola "Aduc", che primeggiava in grassetto su tutto il resto del testo, si apriva un collegamento ad una pagina web dell'associazione Altroconsumo dove si invitava all'iscrizione alla medesima associazione, oltre ad essere sottoposti a pubblicita' e promesse di regali offerti a chi si abbonava alle loro riviste. E' come se, cercando e cliccando sulla parola "Tiscali" si aprisse un collegamento alla pagina web "abbonamenti" della Telecom. LA RISPOSTA DEL GARANTE. Il Garante ha ritenuto "manifestamente infondato" il nostro ricorso per tre motivazioni (2): 1. Si trattava di un "errore materiale" da parte di Altroconsumo; 2. Gli utenti possono comunque distinguere fra "Aduc" e "Altroconsumo" 3. L'"errore" e' stato corretto in web non compare piu'. PERCHE' LA RISPOSTA DEL GARANTE E' MANIFESTAMENTE INFONDATA 1. Che sia "errore materiale" o comportamento intenzionale (distinzione che solo una "macchina della verita'" puo' fare), questo non significa che non vi sia stata pubblicita' ingannevole ed un danno per la nostra associazione; 2. Il fatto che gli utenti possano distinguere fra Aduc e Altroconsumo (cosa peraltro non sempre vera) non e' motivazione valida per respingere il ricorso. Su queste basi, infatti, si legalizza la pubblicita' ingannevole in tutti quei casi in cui riguarda due o piu' associazioni o societa' "riconoscibili". Ad esempio, visto che gli utenti possono distinguere fra gestori telefonici, Telecom sarebbe legittimata –secondo il Garante- ad attirare i lettori sul proprio sito usando il nome di tutti gli altri gestori telefonici. 3. Il fatto che, a seguito della nostra segnalazione, Altroconsumo abbia provveduto ad eliminare il collegamento ingannevole alla sua pagina web, non esclude il danno e la colpevolezza per il suo comportamento scorretto. E' come se si assolvesse un ladro per furti commessi in passato perche' ha smesso di rubare. Insomma, secondo il Garante, l'Aduc (come qualunque altro soggetto) sarebbe ora legittimata ad impiegare il nome di altri soggetti (magari i piu' ricercati e letti, non ultimo www.agcm.it... che e' il dominio Internet dell'Antitrust) per attirare utenti sul proprio sito –sempre che dica di non averlo fatto di proposito e prometta di non farlo piu'. COSA FAREMO. Non siamo sorpresi dalla decisione del Garante. Difficilmente questa Autorithy si e' rivelata efficace nel difendere gli utenti e consumatori. Ad esempio, e' legittimo per il Garante che la Rai continui a chiamare "abbonamento" o "canone" –alla stregua del vero abbonamento a Sky o ad altri gestori- quello che in realta' e' una tassa sul possesso della televisione. Purtroppo non abbiamo di meglio in Italia, e quindi dobbiamo continuare ad impegnarci affinche' la giustizia e le authority migliorino. Per questo ricorriamo al Tar avverso questa decisione. Non tanto per ottenere giustizia nel caso particolare, ma perche' non sia ulteriormente avvallata la pubblicita' ingannevole su basi giuridiche cosi' discutibili, se non caricaturali. Infine, vedremo anche quello che decidera' la giustizia ordinaria a seguito della denuncia-querela per truffa che abbiamo depositata in Procura della Repubblica. (3) Note: (1) Qui il testo completo della denuncia per pubblicita' ingannevole depositata all'Antitrust: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=165630 (2) Qui il testo completo della decisione dell'Antitrust: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/antitrust_altroconsumo.jpg (3) Qui il testo della denuncia-querela per truffa depositata in Procura della Repubblica: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=165529 Oggi sposi Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=171258 CREME SOLARI IN MONTAGNA Tempo di montagna, di neve, sole, freddo e vento. La neve riflette i raggi del sole 4 volte piu' della sabbia (+400%) ed ha effetti piuttosto aggressivi sulla pelle. La minore distanza dal sole e il conseguente aumento delle radiazioni, il freddo e il vento completano l'opera. Occorre quindi una buona crema solare per evitare le scottature e danni maggiori, quali il melanoma. Ricordiamo che il sole e' responsabile per il 70% dell'invecchiamento della nostra pelle. Molti consumatori utilizzano le creme tenute in cassetto dalla passata estate. Ma sono ancora efficaci? Anche le creme solari hanno una scadenza. La legge prevede che, oltre all'elenco degli ingredienti, sia mostrata anche la data di scadenza post apertura. L'indicazione e' effettuata a cura del produttore. Le creme abbronzanti sono costituite da una emulsione di grasso, acqua e filtro solare ed e' proprio la presenza del grasso che pone il problema della durata delle creme, perche' puo' rapidamente degradarsi, soprattutto se viene esposto al calore e far perdere efficacia al prodotto. TESTAMENTO BIOLOGICO. ANCHE SENZA LEGGE E' VINCOLANTE PER I MEDICI... LO DICE LA COSTITUZIONE Non e' sufficiente aver negato una legge sulle unioni di fatto, sostituendola con un provvedimento mediocre quale i "Dico". Ora e' la volta del testamento biologico. Dopo i numerosi richiami all'ordine del Papa e di altri rappresentati dello Stato del Vaticano, sono moltissimi i parlamentari che oggi, improvvisamente, stanno serrando le fila. Ci eravamo sorpresi infatti che i costanti anatemi papali sul fine vita non avessero ancora sortito effetto in Parlamento, dove sembrava regnare una straordinaria consapevolezza della necessita' di legiferare in materia. Ma oggi tutto e' rientrato nella normalita'. Dal centro-destra nella sua totalita' fino ai soliti noti del centro-sinistra (Dl), le dichiarazioni odierne di Bondi, Binetti, Buttiglione, Di Virgilio, Pedrizzi, e cosi' via non lasciano dubbi. L'ordine del capo supremo dello Stato del Vaticano ai suoi rappresentanti nel Parlamento italiano e' arrivato a destinazione: affossare la legge sul testamento biologico. In ogni caso, "deo gratias", c'e' un articolo della Costituzione, il 32, che non lascia spazio ad equivoci: "NESSUNO PUO' ESSERE OBBLIGATO A UN DETERMINATO TRATTAMENTO SANITARIO". Poiche' questo articolo non specifica come il consenso debba essere dato (orale o scritto), ne consegue che indipendentemente dal mezzo impiegato per esprimere le proprie volonta' (testamento, dichiarazione orale, ecc.), le stesse sono vincolanti per il medico. Anche senza una legge ad hoc, qualora i medici effettuassero trattamenti indesiderati contro le volonta' scritte del paziente, saranno colpevoli di una violazione della Costituzione, nonche' del Codice penale. Quindi, un appello ai cittadini perche' non attendano gli esiti di una ennesima battaglia fra Stato Vaticano e Repubblica italiana per redigere il proprio testamento biologico. Basta un pezzo di carta, una penna, e possibilmente due testimoni. CANNABIS TERAPEUTICA: IN CALIFORNIA RISULTATI POSITIVI, IN ITALIA ASPETTIAMO E ASPETTIAMO E ASPETTIAMO ANCORA.... Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno Secondo uno studio condotto a San Francisco e pubblicato dalla rivista scientifica Neurology, il consumo di marijuana riduce un tipo di dolore cronico che colpisce gli arti inferiori degli ammalati di Aids. Dalla ricerca risulta che la meta' degli affetti dal virus Hiv che hanno consumato marijuana, fumando foglie di canapa indiana tre volte al giorno durante tutto il periodo di trattamento, hanno avuto una riduzione del dolore del 30%. In Italia, come ha ricordato il ministro della Salute Livia Turco in commissione Affari Sociali, l'attuale legge Fini-Giovanardi ha aggravato la situazione, levando la cannabis dalla tabella delle sostanze che possono essere importate come farmaci. E' evidente che la criminalizzazione di una sostanza per i suoi possibili usi ludici ha di fatto creato l'impossibilita' per il suo uso terapeutico. Situazione ancora piu' paradossale per l'Italia, che e' il Paese tra gli ultimi per le terapie del dolore. Il Governo per questo ha presentato un disegno di legge per l'introduzione dell'uso terapeutico dei derivati sintetici della cannabis. Ma, mentre nel mondo la scienza fa progressi in materia, in Italia i tempi di approvazione della proposta del Governo sembrano jurassici, anche perche' occorre modificare la legge Fini-Giovanardi. La proposta di legge che ho presentato con altri colleghi, e redatta in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) (1) offre una soluzione per arginare l'attuale situazione: legalizzare l'autocoltivazione, la vendita di cannabis naturale per uso medico e l'utilizzo dei farmaci derivati da estratti di cannabis, sempre e comunque sotto controllo medico e previa autorizzazione dell'azienda sanitaria locale. Vi e' infatti una notevole differenza tra l'utilizzo della cannabis in forma naturale e nei farmaci derivati dai suoi estratti. Secondo sperimentazioni cliniche e le testimonianze di pazienti, in questi farmaci c'e il problema del metodo di somministrazione, non in grado di dare all'organismo la quantita' sufficiente di cannabinoidi per alleviare efficacemente il dolore. Contrariamente al consumo di cannabis in forma naturale, ad esempio, la cannabis in pillole (Marinol) impiega da 1 a 4 ore per fare effetto. La forma sintetica e' costosissima per l'utente e per il sistema sanitario, ad esclusivo beneficio delle case farmaceutiche che la producono. In attesa che il Governo faccia sua la mia proposta di legge, auspico comunque che il Senato approvi rapidamente il Ddl del Governo per l'introduzione dell'uso terapeutico dei derivati sintetici della cannabis. (1) Qui il testo della proposta di legge: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=168536 LIBERTA' TERAPEUTICA/CASO NUVOLI. DIFENDERSI DA MEDICI E GIUDICI CHE VIOLANO LA COSTITUZIONE Ancora un "non possumus" dalla magistratura ad una richiesta di distacco dal respiratore. Questa volta si tratta di Giovanni Nuvoli, affetto da distrofia muscolare amiotrofica, che gia' da tempo chiede la sospensione dei trattamenti sanitari. La magistratura italiana non ha la facolta' di negare un diritto costituzionale quale il non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volonta'. L'articolo 32 della Costituzione riconosce con assoluta chiarezza il diritto a rifiutare le cure: "Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puo' in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". C'e' da domandarsi cosa di questo articolo non e' chiaro ai giudici italiani. Davvero si puo' ancora pensare, nel 21mo secolo, di limitare l'applicazione diretta della Costituzione attraverso letture bizantine e interpretazioni restrittive? E' improponibile sostenere –come sembra dire la magistratura- che un paziente ha il diritto di rifiutare la ventilazione polmonare, ma non ha il diritto di chiederne la sospensione. Davvero si vuol convincere i cittadini italiani, in grado di leggere e capire perfettamente l'articolo 32 della Costituzione, che un trattamento "salvavita" e' per sempre, fino a che morte non ci separi? Coscienti dei nostri diritti e dell'alto valore della Costituzione sopra ogni decisione della magistratura, invitiamo i cittadini a difendere ed affermare i propri diritti fondamentali nei seguenti modi: 1. Redigere le proprie volonta' in materia di trattamenti sanitari (ovvero un testamento biologico; possibilmente, con due testimoni presenti); (1) 2. Fare un esposto alla Procura ogni qualvolta un medico agisce contro la volonta' del paziente; far seguire all'esposto una causa civile di risarcimento del danno; 3. Se la magistratura italiana sara' incapace di decidere ("non possumus" o altro), sara' necessario difendere ed affermare il proprio diritto inalienabile recandosi in un altro Stato. In Francia ed in Svizzera, dove operano associazioni che assistono anche cittadini stranieri, il diritto a rifiutare le cure e' rispettato senza esitazioni. 4. Per coloro che non sono in grado di viaggiare, vi sono due scelte: a) il ricorso alla clandestinita' (perche' sia efficace e' necessario evitare pubblicita' di ogni genere, come richieste pubbliche, ricorsi giudiziari, ecc.); b) una lunga e dolorosa battaglia politico-mediatica per l'affermazione dei propri diritti (come ha fatto Piergiorgio Welby e come sta facendo Giovanni Nuvoli). In ogni caso, l'Aduc mette a disposizione gratuitamente la propria conoscenza ed esperienza legale per coloro i cui diritti in materia di trattamenti sanitari sono violati. Note: (1) Modulo per il testamento biologico: http://www.aduc.it/dyn/eutanasia/docu.php?id=136332 FISCO E FINANZIARIA. PIL A 2% NON PREVISTO DAL GOVERNO? Il PIL del 2006 si attesta sul 2% a fronte dell'1,6% previsto dal Governo. Per il ministro dell'Economia, Tommaso-Padoa Schioppa, il merito va alla Finanziaria. Non crediamo alle nostre orecchie: come puo' la Finanziaria che inizia a dispiegare i suoi effetti nel 2007 avere influito sul PIL del 2006? Delle due l'una: o noi siamo duri di cervice, perche' non comprendiamo, oppure il ministro Padoa-Schioppa ci racconta barzellette. Propendiamo per la seconda soluzione, perche' questo Governo non ne ha azzeccata una: il fabbisogno pubblico previsto e' sceso dai 66,6 miliardi a 35,2, con un risparmio di 31,3 miliardi, le entrate hanno registrato un aumento non previsto di 37,1 miliardi e il PIL che doveva attestarsi sull'1,6% e' invece del 2%, la tassazione nazionale che doveva favorire i redditi sotto i 40.000 euro l'anno si e' dimostrata una fregatura perche' era prevedibilissimo un aumento delle imposte locali. Insomma questo Governo non controlla ne' le entrate ne' le uscite e non ha il polso della situazione economica del Paese. Come gia' abbiamo detto un Governo di incompetenti. PISCINA IMPERIA/DONNE MUSULMANE. CHI NON VUOLE CONDIVIDERE I BENI PUBBLICI CON GLI ALTRI, PAGHI DI TASCA PROPRIA La comunita' islamica di Imperia ha chiesto l'uso esclusivo della piscina comunale per le donne musulmane. La piscina dovrebbe aprire un'ora prima la domenica per permettere alle donne che portano l'hijab di nuotare senza gli sguardi maschili piu' o meno indiscreti. Secondo la comunita' islamica, qualora questo privilegio non fosse garantito, si tratterebbe di un "atto discriminatorio". A nostro avviso sarebbe discriminatorio permettere l'uso esclusivo di una struttura pubblica ad una comunita' per la loro razza, religione, o qualunque altro discrimine. Cio' che pretende la comunita' islamica di Imperia ci ricorda infatti quel famoso motto "equal but separate" (uguali ma separati) con cui la Corte suprema degli Stati Uniti ha legittimato per decenni una vera e propria politica di apartheid nelle scuole pubbliche, sugli autobus e nelle piscine. Nulla vieta alla comunita' islamica, come a qualsiasi altro gruppo di cittadini, di "affittare" una piscina pagandone i costi. Ma pretendere che questo avvenga a spese del Comune, e quindi di tutti i contribuenti, ci pare fuori luogo. Allora perche' non creare spogliatoi separati in scuole pubbliche per le studentesse musulmane per le ore di educazione fisica? O per assurdo, perche' non concedere l'uso esclusivo di una piscina comunale a quei cittadini sovrappeso che altrimenti si vergognerebbero a farsi vedere in costume? Non crediamo che i contribuenti debbano farsi carico a proprie spese, particolarmente nel caso di attivita' ricreative, dei dettami di nessuna religione. Chi non vuole condividere i beni pubblici con gli altri cittadini, paghi di tasca propria. ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi UN SOLO NUMERO TELEFONICO PER I VIGILI URBANI/2. LETTERA APERTA ALL'ONOREVOLE DONATELLA PORETTI Cara Donatella, quasi un anno fa, per l'esattezza il 15 marzo 2006, fu pubblicato su questo sito dell'ADUC un mio scritto dal titolo "Un solo numero telefonico per i vigili urbani. Ovvero: come favorire il senso civico dei passanti". (http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=138927 In esso avanzavo la proposta di dotare la Polizia locale (o Polizia municipale che dir si voglia) di tutta Italia di un unico numero telefonico ben memorizzabile, allo scopo di facilitare le segnalazioni di guasti, danneggiamenti, perdite (di acqua, di gas, ecc.) da parte delle persone civili, anche forestiere in quel dato territorio, che attualmente sono scoraggiate o addirittura impossibilitate ad agire perche' ogni Polizia locale ha un numero diverso. Quelle considerazioni ebbero una discreta risonanza fra i lettori e le lettrici, e tutti quanti, sia pure con sfumature diverse, si dichiararono d'accordo con la mia proposta; qualcuno addirittura si disse pronto a sottoscrivere un'eventuale petizione pubblica. Diversi insisterono perche' mi muovessi velocemente nelle sedi opportune per cercare di concretizzare questa idea. Mi piace riportare per intero quanto ebbe a scrivere il 16 marzo 2006 il signor Orazio A.: "Sono d'accordo. Questa si' che e' politica! Cosi' ci si interessa del paese e dei cittadini. Con idee di questo tipo. Se la signora fosse in qualche lista la voterei per la serieta' del suo pensiero e invece purtroppo assistiamo ad indecorosi faccia a faccia tra i due piu' autorevoli candidati a premier dove si parla (senza contenuti per 90 minuti). Posso aiutarla, aiutarvi in questa battaglia? Come? Ciao, Orazio". Bene. Io sono (sempre stata) aliena dal gettarmi nelle mischie elettorali e quindi posso svolgere la mia azione solo dal basso. In questo caso, data la rilevanza pubblica dell'argomento, c'e' stata, come gia' ho detto, un'eco positiva alla mia proposta, ma chi l'ha letta e lodata ha rilanciato subito la palla a me. Dunque, che fare? Bene, mentre stavo cercando di capire come muovermi, venni a sapere che tu eri stata eletta deputata, e quindi pensai che proprio tu potevi essere la persona giusta a cui affidare questa "eccezionale e stupenda idea", come la defini' il 20 marzo 2006 il signor Corrado P.. Se ho aspettato fino ad ora, e' stato per rispetto delle fatica, che penso abbia rappresento per te quel concorso di novita' assolute che si sono sommate in brevissimo tempo, come la gravidanza e la nascita della tua prima bambina, l'elezione a deputata, i primi passi a Montecitorio, l'inizio del pendolarismo tra Firenze e Roma, e cosi' via. Adesso, pero', mi sembra arrivato il momento giusto per rispondere alle aspettative espresse da lettori e lettrici (e anche -perche' no?- per dare un po' di soddisfazione pure a me stessa), e cosi' con questa lettera aperta ti invito ufficialmente a usare il tuo ruolo di deputata al Parlamento per rilanciare questa semplice idea in quella sede, nel modo e nella forma che ti sembreranno piu' opportuni (un'interpellanza parlamentare? Una proposta di legge? O qualche altro strumento ancora?). Detto fra di noi, Donatella, io considero la necessita' di un numero unico su tutto il territorio nazionale per la Polizia locale come la scoperta dell'acqua calda, pero' so che potranno esserci delle obiezioni di vario tipo. Su quelle, diciamo cosi', tecniche non mi soffermo neppure, perche' queste cose sono tutte superabili, purche' ci sia la famosa "volonta' politica", la quale, peraltro, non dovrebbe mancare su una proposta come questa che offre alle Amministrazioni comunali una sorta di monitoraggio gratuito immediato e globale: dalla situazione del traffico a quella dell'igiene pubblica, al contenimento di perdite e sprechi (per esempio di acqua potabile e corrente elettrica), e chi piu' ne ha piu' ne metta. Tuttavia non stento a immaginarmi che possano esserci, anche in sede istituzionale, magari appena camuffate, delle obiezioni che sostanzialmente s'ispirano a quel senso di sfiducia "cosmica" da noi purtroppo molto diffuso, che sostiene: "Tutto e' inutile. Tanto a nessuno importa niente di niente", e sul quale io non sono affatto d'accordo per esperienze dirette dell'esatto contrario, che menzionero' un po' piu' avanti. Che pero' delle persone abbiano fatto, e magari stiano facendo in questo momento, esperienze negative che nutrono la sfiducia, e' certamente vero e a loro intendo rendere omaggio, riportando subito l'ultimo intervento del signor Antonio L. (il primo lo aggiungo nel post scriptum). Il 18 ottobre 2006 egli sintetizzo' cosi' il suo radicale scetticismo: "Mi permetto di intervenire per far presente che anche se questo numero venisse effettivamente istituito, non cambierebbe nulla. Piu' volte mi sono trovato ad indicare, non telefonicamente, ma personalmente e con il dito, auto abbandonate sui marciapiedi, aiole usate come discariche, segnali incongruenti, motociclisti che viaggiano sui marciapiedi...le risposte, piu' o meno articolate, si possono sintetizzare in 'si', lo so e lo vedo, ma non e' compito mio segnalare'. Di solito, al telefono rispondono che non hanno macchine da mandare...". Rendere onore alle persone che hanno fatto, e forse stanno facendo adesso, queste esperienze negative con le Amministrazioni, la cui ragion d'essere (anche pagate!) e' precipuamente quella di favorire concretamente la buona convivenza civile e umana degli Amministrati, e' per me doveroso, ma anche utile proprio per dire con fermezza che non e' ne' giusto ne' lecito fare delle generalizzazioni su alcunche'. Semmai, le esperienze negative, che e' giusto far conoscere e denunciare con precisione, devono servire non per diffondere quella che prima ho chiamato "sfiducia cosmica", ma piuttosto per correggere gli errori e gli eventuali abusi, per riorganizzare al meglio le strutture interessate e per fare quella necessaria opera di istruzione ed educazione di coloro che devono intervenire in prima persona nelle situazioni piu' diverse e, in verita' non sempre facili. Ecco, Donatella: la proposta di un numero unico su tutto il territorio nazionale per la Polizia locale rientra, per me, in questa ottica di correzione e riorganizzazione di un sistema di "vigilanza urbana", preziosa e irrinunciabile, che purtroppo, specie in certi contesti, fa decisamente acqua. Ma, per fortuna anche, non dovunque e non sempre, come dice la mia esperienza diretta, su cui, voglio brevemente ragguagliarti prima di concludere. Ai vigili del mio Comune (di dimensione medio-piccola), il cui numero tengo ormai nella rubrica del cellulare, mi sono rivolta negli ultimi cinque-sei mesi almeno tre volte: una per un segnale stradale divelto vicino a casa mia, un'altra per un semaforo spento nell'ora di punta in un incrocio importante e la terza, proprio qualche giorno fa, per l'allarme scattato in una abitazione al momento abbandonata, che ci stava rincitrullendo da un'ora e aveva tutta l'aria di voler continuare per un pezzo. In tutti e tre i casi i vigili non erano stati avvisati da nessun altro, ma si sono attivati in breve tempo. Ho poi una certa esperienza anche con il servizio di "igiene urbana", a cui spesso mi tocca segnalare la presenza di oggetti ingombranti abbandonati accanto ai cassonetti che si trovano vicino a casa mia, e anche in questo caso finora la risposta e' stata positiva. Infine, a proposito delle perdite di acqua, voglio ricordare l'episodio che mi e' capitato verso le 13:00 del 25 dicembre 2006. Mentre facevo una passeggiata sui viali dei Colli diretta al Piazzale Michelangelo, tra le pietre del marciapiede scorgo un discreto zampillo di acqua che aveva gia' formato un discreto, ruscello che correva allegramente giu' per la strada. Di fronte alla perdita/spreco di acqua, per me e' letteralmente impossibile far vista di niente. Ma, che faccio? Ebbi l'idea di chiamare i Vigili del Fuoco, i quali gentilmente mi dettero il numero verde (per fortuna facilmente memorizzabile) della gestione dell'acquedotto e cosi' potei segnalare la perdita a chi di dovere e continuare la mia passeggiata consapevole di avere fatto tutto quello che potevo fare. Anche in questo caso venni a sapere che ero la prima persona che segnalava quella perdita, e allora, considerato che non ho affatto occhi e orecchi migliori della media, mi sembra urgente e necessario anche far sapere con chiarezza alla gente, a tutta la gente -abitanti del luogo e forestieri di passaggio, comunitari ed extracomunitari- che ogni luogo e ogni servizio e' affidato anche alla nostra diretta cura e responsabilita'. "Ho a cuore il luogo in cui mi trovo", potrebbe essere il titolo di una pubblicita'-progresso rivolta agli utenti, come pendant delle istruzioni da dare ai Vigili Urbani, il cui motivo conduttore potrebbe esser "Ho a cuore il luogo affidato alla mia vigilanza". Per tutti i motivi sopra addotti, cara Donatella, rinnovo ufficialmente e pubblicamente la richiesta che tu faccia quanto e' in tuo potere di deputata perche' l'idea di un numero unico dei Vigili urbani (o Polizia locale o municipale che dir si voglia) cominci a frullare nel cervello del maggior numero di parlamentari possibile e riesca a concretizzarsi con la massima rapidita'. Ti ringrazio tanto per l'attenzione e per l'impegno che potrai dispiegare, ma sono anche conscia di averti fornito uno spunto interessante e fecondo per la tua attivita' parlamentare; infatti, una proposta come questa, che puo' essere condivisa da tutti gli schieramenti, puo' avere anche un effetto secondario positivo, e cioe' far lavorare insieme deputati e deputate, che hanno altrove idee diametralmente opposte, superando almeno per un po' gli steccati ideologici e partitici; e dati i tempi che corrono e le notizie di reciproca avversione e di scontro su quasi tutto, che si leggono, trovare un argomento in cui si riesce a parlarsi da persona a persona e non da esponenti di partiti avversi non mi sembra cosa di poco conto. Come cittadina comune, che "ha a cuore il luogo in cui si trova" peroro dunque questa causa anche per questo preciso motivo. Mentre resto a tua disposizione per qualunque cosa ti sia utile, accogli i miei auguri di buono e miglior proseguimento di tutta la tua vita Annapaola POST SCRIPTUM Come annunciato sopra, trascrivo qui la prima lettera del signor Antonio L. del 18 marzo 2006: "Gentile signora Annapaola, mi auguro che la sua "campagna" abbia un seguito effettivo, perche' lo meriterebbe. Tuttavia la mia esperienza di "tormentatore" di vigili urbani non mi fa ben sperare. Per anni, quando avevo il negozio, e il mio percorso sempre uguale, 4 volte al giorno, me ne dava la possibilita' pratica, ho : -interrogato i vigili di servizio, direttamente sulla strada , a proposito delle incongruenze della segnaletica, -segnalato la sporcizia presente sui marciapiedi ( indicando con il dito, non telefonicamente), -mostrato le sconnessioni pericolose tra i lastroni di granito di Corso di Porta Romana, -indicato le spazzature dei bar ammassate ed abbandonate per settimane, -richiesto la sostituzione dei porta-rifiuti bruciati, -evidenziato l'ostruzione delle bocchette di scolo tra strada e marciapiedi.....eccetera. La risposta e' sempre stata: non e' compito nostro. All'eccezione " ma sicuramente saprete, come vigili ( sostantivo che ha un significato ben preciso) e come urbani( aggettivo qualificativo dal significato ben noto)a chi inviare il vostro rapporto...", la risposta "non e' compito nostro" e' stata sempre ribadita, e spesso con malagrazia. Dal '98 ho smesso di percorrere 4 volte al giorno quei 200 metri di strada, e anche l'inutile lamento. Le auguro volentieri che la sua iniziativa sia piu' produttiva. I migliori auguri. Antonio L.". ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi L'esistere, senza esistere. I fatti di Catania L'Italia si e' rassegnata a non divenire un Paese normale. L'Italia e' un Paese dalla violenza "differenziata", quella scatenata solo agli stadi. Qualcuno aggiunge che l'Italia e' un Paese particolare. Qualche altro riferisce che e' un Paese violento e basta. La sua violenza tuttavia rimane strana, consistente in qualcosa di calcistico, una sorta di confusione dei sentimenti, come quello nazionalistico, dai forti sapori da stadio e partita di calcio. In altri ambiti, come la vita pubblica e sociale -al contrario- la famigerata violenza "calcistica" si esaurisce in una umiliante rassegnazione al "potere", tanto da costringere e tenere lontano "i violenti" dalle vicende della "Res Pubblica". Essere lontani dalla Res Pubblica assume facilmente il tragico contorno di non partecipare nel sociale, e non essere padroni del proprio destino. E' come la medesima sensazione di non esserci. Esistere senza esserci, e' come vegetare, essere "fantasmi", lo struggente gioco di parole: esistere, senza esistere. Messi fuori, esclusi, schiacciati,dal "potere di dentro", dalla politica di turno, giovani vittime delle corporazioni, dei baroni, di ogni tipologia di potere e sottopotere piu' o meno visibile ed invisibile. Si chiamano giovani. Sono senza strada e senza destino. Davanti a loro la Non-Storia. Senza orientamenti ne' bussole, d'altronde cosa dovrebbero insegnare questi genitori? Loro appartengono ad un'altra Italia. L'Italia di oggi e' quella che assopisce, oscura, ingloba, annulla, annega ed abnega, esporta e cancella, tradisce il diritto, in primis, la dignita' di esistere come cittadino di una Repubblica fondata sul lavoro, che non esiste. E se non si ha la dignita' individuale del diritto, della liberta' attraverso il lavoro, non esistono doveri, ma diritti, anche estremi, versione calcistica. Cosa rimane ai giovani di oggi, precari di tutto, anche di esistere? Giovani laureati a 5 euro all'ora? Senza prospettive e visione del futuro, senza possibilita' di amare e farsi amare? Accade cosi' che il precariato a 5 euro l'ora si svesta dalla maschera del sistema di potere, abbracciando un tornado di estrema violenza, credendo di liberarsi da quella forma di abnegazione della propria identita' individuale. Con i giovani ultras dobbiamo essere attenti e cauti, non servono pene e leggi speciali, di cui il nostro Belpaese e' storicamente specializzato. Serve, viceversa, una identita' nazionale, che nasca e si sviluppi, di quella cultura del "diritto" e delle "pari opportunita'", nella quale l'Italia, massone e clericale, non ha mai vissuto. Auspichiamo, affannosamente ed urgentemente. Giova, ancor di piu' dell'amore, quello per il prossimo, quello che in Italia e' storicamente assente. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Autovelox-Cassazione: segnalare sempre la presenza o la multa e' annullabile. Ma con quali modalita'? La Cassazione, con sentenza n. 24526 del 6 ottobre 2006, ha chiarito un punto importante nell'interpretazione del codice della strada, ribadendo l'obbligatorieta' delle informazioni al conducente in merito alla presenza sulla strada che sta percorrendo, di apparecchi atti a rilevare automaticamente il superamento dei limiti di velocita'. E cio' indistintamente in tutte le categorie di strade ove tale rilevazione e' ammessa. Non ha pero' chiarito tutti gli aspetti applicativi dell'obbligo in questione. Il caso riguarda l'impugnazione di un verbale di contravvenzione elevato dalla Polizia Municipale di Senise per eccesso di velocita', violazione rilevata dall'apparecchiatura cd. Autovelox su strada secondaria (S.S. 653 Sinnica). Il Giudice di Pace di Chiaramente (sentenza n. 167/03 pubblicata in data 27.11.03) ha accolto l'opposizione del cittadino multato per l'assenza di cartello di preavviso di controllo elettronico. La causa e' poi finita in Cassazione, che ha confermato la bonta' della pronuncia del giudice di primo grado. Rileva la Corte che: 1. La ragione della preventiva informazione si rinviene "nell'obbligo di civile trasparenza gravante sulla P.A., il cui potere sanzionatorio in materia di circolazione stradale non e' tanto ispirato dall'intento della sorpresa ingannevole dell'automobilista indisciplinato, in una logica patrimoniale captatoria, quanto da uno scopo di tutela della sicurezza stradale e di riduzione dei costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare, nonche' di fluidita' della circolazione, anche mediante l'utilizzo di nuove tecnologie, come reso palese nel testo della legge 85 del 2001 di delega al governo per la revisione del nuovo codice della strada." 2. Non ha pregio, anzi e' manifestamente infondata, la difesa del Comune che riconosce detto obbligo solo nelle strade principali (art. 2 c.d.s. lett A) e B) e non per le strade secondarie (stesso articolo lett. C) e D). L'art. 4 della legge 186/2002, infatti, che modifica il codice della strada in merito all'utilizzo delle apparecchiature in questione, in deroga al principio della contestazione immediata, ne autorizza i Prefetti all'uso (con procedura apposita di individuazione dei luoghi ove esse sono necessarie), senza derogare all'informazione prevista, ne' porre distinzioni in tal senso. (Art. 4. legge 168/2002 - 1. Sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali di cui all' del articolo 2, comma 2, lettere A e B, decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, gli organi di polizia stradale di cui all'articolo 12, comma 1, del medesimo decreto legislativo, secondo le direttive fornite dal Ministero dell'interno, sentito il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, possono utilizzare o installare dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico, di cui viene data informazione agli automobilisti, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni alle norme di comportamento di cui agli articoli 142 e 148 dello stesso decreto legislativo, e successive modificazioni. I predetti dispositivi o mezzi tecnici di controllo possono essere altresi' utilizzati o installati sulle strade di cui all'articolo 2, comma 2, lettere C e D, del citato decreto legislativo, ovvero su singoli tratti di esse, individuati con apposito decreto del prefetto ai sensi del comma 2.) Ribadito, dunque, l'obbligo dell'informazione, rimane tuttavia un nodo importante non chiarito. Come si ottempera a detto obbligo? Con quali mezzi? La sentenza in esame parla di "cartello di preavviso", ma non afferma espressamente se questo sia o meno l'unico modo per informare gli automobilisti. Ricordiamo che esiste la Circolare del 3 ottobre 2002 del Ministero dell'Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che al punto 7 (Informazione all'utenza) stabilisce che l'avviso dell'utilizzazione dei dispositivi puo' esser dato con qualsiasi strumento di comunicazione disponibile e cioe' anche attraverso pannelli a messaggio variabile, comunicati scritti o volantini consegnati all'utenza, annunci radiofonici o attraverso i media. Sarebbe stato opportuno forse chiarire bene anche quest'ultima circostanza, che evidenza a nostro parere un punto applicativo debole per l'ottenimento degli scopi e degli obbiettivi che pur la norma sull'obbligo informativo si propone, e che la Corte stessa ha individuato. ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Il 'trionfo' della democrazia rappresentativa: 15 province in 15 anni Negli ultimi 15 anni sono state istituite 15 nuove province. Le ultime arrivate sono quelle di Monza e Brianza; Fermo; Barletta–Andria–Trani. E poi (tutte in Sardegna): Carbonia-Iglesias; Medio Campidano; Ogliastra; Olbia-Tempio. Le altre: Verbano-Cusio-Ossola; Biella; Lecco; Lodi; Rimini; Prato; Crotone; Vibo Valentia. Un totale di 110 province (nel 1992 eravamo a 95), con rispettivo carico di consiglieri e assessori. Il "trionfo" della democrazia rappresentativa. Democrazia rappresentativa: forma di governo basata sulla volonta' popolare che delega la rappresentazione dei propri interessi e le decisioni a soggetti eletti tramite libere elezioni. Il numero dei "rappresentanti del popolo" in Italia tocca quota 150 mila: giudicato dai piu' eccessivo. Oltre ai quasi 1.000 parlamentari nazionali, si contano 78 parlamentari europei, piu' di 1.000 consiglieri regionali, oltre 3.000 provinciali, quasi 120.000 comunali e oltre 25.000 tra consiglieri circoscrizionali (nelle grandi citta') e delle comunita' montane. A questi incarichi elettivi si aggiungono quelli di governo (assessori, ministri, ecc.) e una massa di consulenti. Una stima per difetto porta il numero vicino al mezzo milione di persone che percepiscono una retribuzione per la loro funzione politica: l'1% degli italiani, pagato dalla collettivita'. Una percentuale enorme, con costi che si aggirano sui 2 miliardi di euro all'anno, che i cittadini pagano versando tasse allo Stato o agli enti locali. Questa pletora di incarichi crea lo sdegno, a volte populistico, di molti cittadini: "la politica? Tutti ladri". Non seguiamo l'onda. Un politico che fa bene il suo mestiere e' giusto che percepisca un congruo stipendio, magari senza ingiustificati privilegi e riducendo il numero dei membri delle assemblee. Il vero problema e' un altro. Fermo restando che la democrazia e' un sistema imperfetto per definizione, ma e' il migliore finora sperimentato (le dittature di tutti i colori sono molto peggio), il sistema democratico italiano sembra destinato alla cancrena quando vengono tenuti in vita alcuni enti che, non solo sono inutili, ma addirittura dannosi. A cosa servono le oltre 350 comunita' montane che finanziamo (12.500 consiglieri)? A nulla. Hanno forse rivitalizzato i comuni montani? No. La popolazione in questi borghi continua a decrescere. Perche' non si aboliscono? Boh!?? Anche quando tutti concordano su: "le province sono enti inutili", nulla cambia, anzi aumentano di numero. Basta l'interessamento di un politico locale e la speranza di avere qualche posto di lavoro "sicuro" in zona per rendere quasi impossibile fermare la deriva. Eppure il mantenimento in vita delle province rende impossibile governare il territorio nelle Aree metropolitane, previste da anni, ma mai decollate. Se occorre decidere il tracciato di una nuova arteria stradale attorno ad una citta' media come Firenze, hanno voce in capitolo ben 44 consigli comunali e il consiglio provinciale. Senza l'ente inutile "provincia", a dibattere sarebbe un'unica assemblea, quella dell'Area metropolitana. Invece, in Italia, non si decide mai nulla e le riforme sono pura utopia. Eppure una speranza c'e': che i cittadini si rendano conto che una parte di quei 2 miliardi di euro all'anno, potrebbe essere risparmiata con vantaggi per il portafogli e per l'efficienza del sistema. Aboliamo le comunita' montane, aboliamo le province. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA LIBERALIZZAZIONI, LE NUOVE REGOLE - 2 Il 2/2/2007 e' entrato in vigore il decreto sulle liberalizzazioni - il d.l.7/2007, gia' nominato Bersani Bis- facente parte del pacchetto varato dal Governo (a breve uscira' anche una legge). Esso, come tutti i decreti, dovra' essere convertito in legge entro 60 giorni, e quindi potra' subire, nel frattempo, modifiche od integrazioni. Il seguente testo, quindi, sara' eventualmente aggiornato dopo la conversione in legge. Le maggiori notiva': Novita' per la telefonia (art.1) Via i costi di ricarica Gli operatori di telefonia mobile non potranno piu' applicare costi fissi e contributi per la ricarica di carte prepagate (avvenuta anche via bancomat o tramite internet) in aggiunta al costo del traffico telefonico richiesto. Non possono piu' prevedere termini massimi di utilizzo del traffico acquistato (ad oggi generalmente di un anno). Gli operatori hanno 30 giorni di tempo per adeguare le proprie offerte commerciali alle nuove norme. Offerte comparabili Gli operatori telefonici devono evidenziare, nell'offrire le proprie tariffe, tutte le voci che compongono l'effettivo costo, in modo da permettere il confronto con quelle di altri gestori. Le modalita' attuative di questa norma devono essere specificate dall'Agcom, l'autorita' per le garanzie nelle comunicazioni. Contratti di telefonia, internet o pay-tv, chiusura e passaggio ad altri operatori in massimo trenta giorni Gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazione elettronica devono prevedere, nei propri contratti, la facolta' del contraente di recedere dagli stessi o di trasferirli ad altri operatori senza porre vincoli temporali, senza ritardi (a meno che non siano giustificati da esigenze tecniche) e senza spese (a meno che non siano giustificate da costi dell'operatore). Il termine di preavviso non potra' comunque essere superiore ai 30 giorni. Gli operatori hanno 60 giorni, dall'entrata in vigore del decreto, per adeguare i contratti in corso. Strade e autostrade, informazioni sui prezzi del carburante e sulle limitazioni del traffico (art.2) I dispositivi di informazione esistenti lungo le strade e le autostrade, e le emittenti radio convenzionate con i gestori delle stesse, dovranno essere utilizzati per informare gli utenti sui prezzi di vendita del carburante praticati negli impianti di distribuzione presenti lungo i tratti di primaria importanza, anche tramite comparazione delle stesse. Gli esercenti dovranno, ovviamente, collaborare informando il gestore della strada. Gli stessi strumenti debbono anche essere utilizzati per avvertire, in tempo reale, delle condizioni di eventuale limitazione del traffico. Tariffe aeree trasparenti (art.3) Sono vietate le offerte e i messaggi pubblicitari di voli aerei con indicazione del prezzo al netto di spese, tasse e altri oneri aggiuntivi. Le offerte e i messaggi pubblicitari dovranno anche indicare chiaramente se si riferiscono ad una singola tratta di andata e ritorno, ad un numero limitato di biglietti, a periodi di tempo delimitati o a particolari modalita' di prenotazione. Le compagnie hanno 30 giorni per adeguarsi, decorsi i quali le offerte e le pubblicita' discordanti dalla norma potranno essere sanzionate come ingannevoli. Scadenza dei prodotti alimentari visibile e chiara (art.4) L'indicazione del termine minimo di conservazione o della data di scadenza dei prodotti alimentari dev'essere chiara, indelebile e facilmente visibile e posta in un punto facilmente individuabile (come le indicazioni di quantita' di prodotto). I tempi di adeguamento sono, in questo caso, di 180 giorni dall'entrata in vigore del decreto. Novita' per le assicurazioni (art.5) Agente plurimandatario anche nel ramo danni E' esteso alle compagnie assicurative di tutto il ramo danni il divieto, gia' entrato in vigore in ambito r.c.auto grazie al decreto Bersani di Luglio 2006, di legare i propri agenti a contratti in esclusiva. I rapporti in essere continuano ad essere validi fino a scadenza, ma non oltre l'1/1/2008 (data in cui la norma sara' totalmente attiva). R.c.auto, mantenimento della classe di merito sul secondo veicolo In caso di apertura di un nuovo contratto bonus-malus, anche aggiuntivo ad uno precedente, le compagnie non possono assegnare una classe di merito piu' sfavorevole rispetto a quella riportata sull'ultimo attestato di rischio conseguito. Le compagnie sono pertanto obbligate ad applicare, ai veicoli assicurati successivamente al primo, la stessa classe di merito di questo od una piu' favorevole. Fino ad oggi questa era una facolta' che ogni compagnia concedeva solo per propria scelta, ma da oggi diventa legge. Si attendono chiarimenti da parte dell'Isvap e dell'Ania anche perche' le parole utilizzate dal legislatore fanno ipotizzare che l'attestato di rischio non abbia piu' scadenza (attualmente e' di dodici mesi, diciotto in alcuni casi specifici), e che quindi sia possibile assicurare una nuova macchina con l'ultima classe di merito maturata anche se sono passati molti anni da quando ci si e' liberati del mezzo precedente. R.c.auto, variazione della classe di merito in seguito a incidente Al verificarsi di un sinistro le imprese di assicurazione non possono applicare variazioni di classe di merito senza aver prima accertato l'effettiva responsabilita' del contraente, quando esso sia stato individuato come responsabile principale secondo la liquidazione effettuata alla controparte. Rimane salva, ovviamente, la possibilita' di determinare nuove responsabilita' tramite causa. Se non e' possibile accertare la responsabilita' principale, la stessa viene divisa "pro-quota" tra i conducenti coinvolti, ai fini della eventuale variazione di classe a seguito di piu' sinistri. In ogni caso le variazioni peggiorative apportate alla classe di merito vanno comunicate tempestivamente. Tariffe e offerte r.c.auto on-line sul sito del ministero Il ministero dello Sviluppo Economico, tramite l'Isvap e quindi sulla base dei dati forniti dalle imprese di assicurazione, deve realizzare un servizio informativo che consenta al consumatore di comparare le tariffe applicate dalle diverse imprese di assicurazione relativamente al proprio profilo individuale. Cio' anche tramite il proprio sito Internet. Disdetta annuale per le polizze danni pluriennali Diventa possibile, nel contrattati assicurativi pluriennali, rescindere annualmente senza oneri (penali), con un preavviso di 60 giorni. La modifica riguarda l'art.1899 del codice civile che non si applica ai contratti di assicurazione sulla vita. Le compagnie hanno tempo, per adeguare i propri contratti alle novita' di cui sopra (tutto l'art.5), 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto. Tutte le clausole in contrasto con dette novita' saranno nulle. Novita' sui mutui Estinzione automatica dell'ipoteca sui mutui (art.6) Nei mutui stipulati con le banche, la cancellazione dell'ipoteca diventa automatica ed avviene decorsi 30 giorni dall'estinzione del mutuo stesso. Nella pratica l'estinzione viene comunicata dalla banca alla conservatoria e allo stesso debitore. Nel caso in cui esistano dei giustificati motivi che ostacolino la cancellazione, la banca deve comunicarli alla conservatoria nella medesima comunicazione. La conservatoria, a sua volta, deve provvedere ad annotare il contenuto della comunicazione a margine dell'iscrizione dell'ipoteca entro il giorno successivo. Non e' prevista, al fine di quanto sopra, autentica notarile. Viene previsto un termine di 60 giorni, dall'entrata in vigore del decreto, per abrogare le disposizioni di legge incompatibili con queste nuove norme e per adeguare i contratti in corso. Dopo tale termine, le clausole in contrasto potranno essere ritenute nulle. Mutuo prima casa: niente penali per la rescissione anticipata (art.7) Il mutuatario che chieda l'estinzione anticipata o parziale di un contratto di mutuo per l'acquisto della prima casa non deve piu' pagare penali ne' compiere alcuna prestazione a favore della banca. Eventuali clausole o patti di tal genere sono nulli di diritto, ma non comportano la nullita' del contratto. Le nuove regole valgono per contratti stipulati a partire dalla data di entrata in vigore del decreto (2/2/2007), per mutui inerenti l'acquisto effettuato da una persona fisica della casa ove intende stabilire la propria residenza. Riguardo le penali relative a contratti di mutuo gia' esistenti, le banche -ovvero l'Abi- e le associazioni di consumatori facenti parte del CNCU hanno tre mesi di tempo per definire nuove regole generali piu' eque, determinando in particolare la misura massima delle penali dovute in caso di estinzione anticipata o parziale. Se non viene trovato un accordo, la misura massima della penale sara' stabilita dalla Banca d'Italia e costituira' una norma imperativa. In ogni caso le banche non potranno poi rifiutarsi di rinegoziare i vecchi mutui nel caso in cui il debitore proponga la riduzione della penale entro i limiti stabiliti dall'Abi o dalla Banca d'Italia. Piu' facile trasferire il mutuo da una banca all'altra (art.8) Il debitore puo' scegliere di trasferire il mutuo (come l'apertura di credito o il finanziamento bancario) ad un'altra banca, applicando la "surrogazione" prevista dall'art.1202 del codice civile, senza particolari formalita' , ovvero presentando in conservatoria copia autentica dell'atto di surrogazione stipulato come atto pubblico o come scrittura privata. Applicare la surrogazione significa aprire un altro mutuo -con una banca diversa- per estinguere il vecchio pur mantenendone le clausole, e facendo subentrare il nuovo istituto di credito in tutte le garanzie previste (tipicamente l'ipoteca). Sono nulli tutti i patti, anche posteriori alla stipula del contratto, che impediscano o rendano onerosa la surrogazione. La vecchia banca deve agevolare il passaggio anche se sul contratto vi sono termini di adempimento a suo favore non scaduti o se il credito non e' esigibile. Se il mutuo e' "prima casa", ne rimangono validi tutti i benefici. Novita' per alcune attivita' commerciali (art.10) I parrucchieri e gli estetisti sono soggetti alla sola dichiarazione di inizio attivita' da presentare al Comune e non sono piu' soggetti a restrizioni come la distanza minima o i parametri numerici riferiti ad attivita' dello stesso tipo. Non devono piu' sottostare, inoltre, all'obbligo di chiusura infrasettimanale. Ovviamente devono continuare a rispettare i requisiti professionali, urbanistici ed igienico-sanitari. Le imprese di pulizia, disinfezione, e quelle di facchinaggio sono soggette alla sola dichiarazione di inizio attivita' da presentare alla camera di commercio e non sono piu' soggette a particolari requisiti professionali, culturali e di esperienza professionale. Devono ancora rispettare, comunque, i requisiti di onorabilita' e capacita' economico-finanziaria. Rimangono sottoposte alle vecchie regole, invece, le attivita' di disinfestazione, derattizzazione e sanificazione Le attivita' di guida turistica e accompagnatore turistico non possono piu' essere subordinate all'obbligo di autorizzazioni preventive e al rispetto di parametri numerici e requisiti di residenza. Devono comunque possedere i requisiti di qualificazione professionale previsti dalla legge. Ai laureati in lettere con indirizzo storia dell'arte o in archeologia o titolo equipollente l'esercizio dell'attivita' di guida o accompagnatore turistico, non puo' essere negato ne' subordinato al superamento dell'esame previsto dalla legge o di altre prove selettive. Restano escluse le verifiche di conoscenze linguistiche quando le stesse non siano state oggetto del corso di studi. Le autoscuole sono soggette alla sola dichiarazione di inizio attivita' da presentare alla Provincia. Devono comunque rispettare i requisiti morali e professionali, della capacita' finanziaria e degli standard tecnico-organizzativi previsti dalla legge. Esse sono soggette alla vigilanza della stessa provincia e della Motorizzazione. I comuni e le province devono adeguarsi a quanto sopra entro tre mesi dall'entrata in vigore del decreto. Novita': contributo rottamazione esteso a tutti i veicoli euro 0 ed euro 1 (art.14) Viene chiarito che il contributo di 80 euro per la rottamazione e la fruizione del rimborso dell'abbonamento annuale al servizio di trasporto pubblico previsti dalla Finanziaria 2007 (commi 224 e 225, vedi scheda: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=166595) si applicano solo in caso di rottamazione senza sostituzione e non spettano nel caso di acquisto di un veicolo nuovo od usato entro tre anni dalla rottamazione stessa. Viene anche precisato, che i detti contributi sono estesi anche alle autovetture immatricolate e come euro 0 ed euro 1 consegnate al demolitore a partire dall'entrata in vigore del decreto (2/2/2007) e fino al 31/12/2007. E' finalmente corretto l'eclatante errore posto al comma 224 della Finanziaria, che riservava il contributo solo ai veicoli adibiti al trasporto promiscuo. Rimangono esclusi, pero', tutti coloro che hanno gia' rottamato un veicolo adibito al solo trasporto di persone nel periodo 1/1 - 1/2/2007. Novita': VARIE Piu' facile creare un'impresa (art.9) Chi vuole avviare un'attivita' d'impresa puo' presentare una comunicazione unica al registro delle imprese, normalmente per via telematica. Non ci soffermiamo piu' di tanto sulla questione, non di interesse particolare per i consumatori. Meno vincoli per i consulenti del lavoro (art.10 comma 8) I soggetti abilitati allo svolgimento dell'attivita' di consulente del lavoro dall'ordinamento giuridico comunitario di appartenenza, e che operino in Italia in regime di libera prestazione di servizi, non devono essere iscritti all'apposito albo. Meno vincoli all'autorizzazione per nuovi servizi di trasporto di linea (art.10 comma 9) Vengono eliminati alcuni vincoli previsti dalla legge riguardo la concessione di autorizzazioni a nuovi servizi di linea (distanza minima dalle localita' gia' servite). Apertura del mercato del gas naturale (art.11) I titolari delle concessioni di coltivazione di giacimenti di gas devono cedere le quote del prodotto (le royalties) dovute allo Stato a partire dal 2006 al mercato regolamentato (una sorta di borsa del gas, un mercato virtuale a cui possono accedere le imprese che hanno contratti di trasporto per acquistare da produttori o importatori). Le modalita' devono essere stabilite entro tre mesi dal ministro dello Sviluppo Economico. Inoltre, a partire dal 2/2/2007 le autorizzazioni per l'importazione del gas rilasciate dal detto Ministero sono subordinate all'obbligo di offrire al mercato regolamentato di cui sopra una quota di gas importato, definita dal Ministero stesso. Le modalita' di offerta dovranno essere determinate dall'Autorita' per l'energia elettrica e il gas. Revoca di alcune concessioni per le linee ad alta velocita' (art.12) Vengono revocate alcune concessioni rilasciate alla TAV dalle Ferrovie dello Stato (tratta Milano-Verona, sub tratta Verona-Padova, linea Milano-Genova, etc.). Si torna alle gare pubbliche europee per la scelta dell'offerta economica piu' conveniente. Novita' in ambito scolastico (art.13) Viene modificato, in alcune parti, il d.lgs. 226/2005 (la legge Moratti) inerente la scuola secondaria superiore. Praticamente gli istituti tecnici professionali tornano ad essere una scuola secondaria e chi li frequentera' conseguira' un diploma di istruzione secondaria superiore. E' previsto anche un riordino degli istituti tecnici professionali, attraverso l'emanazione di appositi regolamenti ministeriali. In ciascuna provincia possono essere istituiti dei "Poli tecnico-professionali", ovvero organismi nati dalla convenzione di istituiti tecnici e professionali, strutture accreditate per il conseguimento di qualifiche e diplomi professionali (per esempio i percorsi triennali), istituti tecnici superiori. I Poli dovranno promuovere la diffusione della cultura scientifica e tecnica. Detraibili le donazioni alle scuole (art.13) Le erogazioni a favore delle scuole -di ogni ordine e grado- "finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa" fatte attraverso la banca o l'ufficio postale (o comunque tramite carte di credito, prepagate, assegni bancari o circolari) sono detraibili dalle tasse. Per le imprese e' posto un limite nel 2% del reddito dichiarato, con un tetto massimo di 70.000 euro annui. La prima dichiarazione utile, per queste detrazioni, sara' quella del 2008 per l'anno 2007. (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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