====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 139 11-05-2007 la prossima edizione: 25-05-2007 EDITORIALE Complimenti al ministro Turco per essersi fatta bella per una cosa non fatta! di Donatella Poretti ARTICOLI - Le Donne e il loro grande potere: "La capacità di salvare vite umane" di Osidea onlus - Usa. La cultura della morte vivente della destra religiosa di Alex Epstein (American Chronicle) NOTIZIE - Italia. Scoperta molecola per stimolare proliferazione e sopravvivenza staminali - Ue. Efsa indaga sulla sicurezza delle carni clonate - Australia. Victoria legalizza la clonazione di embrioni umani per la ricerca - Spagna. Banche private doneranno embrioni sovrannumerari alla ricerca - Argentina. Preoccupano le terapie con le staminali - Spagna. Congelato il sangue cordonale della principessina Sofia - Venezuela. Cellule staminali per curare ulcerazioni nelle gambe - Usa. Senatrice favorevole alle staminali embrionali non invitata a cerimonia diploma della figlia - Spagna. Cellule staminali per curare le malattie cardiovascolari - Italia. Convegno "Biobanche di cellule staminali cordonali tra norme comunitarie e disciplina nazionale" - Italia. Presentazione del libro "Il mio ictus ed il mistero delle cellule staminali" - Usa. Corte Suprema mette in dubbio 'brevetto' staminali embrionali - Usa. Delaware. Commissione Camera approva testo sulle staminali - Usa. Massachussetts. Governatore propone super finanziamento per ricerca - Italia. Cordone ombelicale: storia di un'ordinanza annunciata e mai avvenuta - Usa. Studio: LFR, l'interruttore che decide il destino delle cellule di difesa - Germania. La legge sulle cellule staminali torna in Parlamento -------------------------------------- EDITORIALE - Complimenti al ministro Turco per essersi fatta bella per una cosa non fatta! Dispiace dover denunciare il comportamento del ministro-ministero della Salute in merito all'ordinanza sul cordone ombelicale: sabato e' stato annunciato con una nota stampa un provvedimento di apertura alla possibilita' della conservazione autologa del cordone ombelicale. Lanci di agenzia, annunci nei telegiornali e conseguenti articoli di giornale riportavano questa decisione in discontinuita' con le ordinanze precedenti. Dal ministro-ministero nessuna smentita. Oggi e' finalmente consultabile non solo il comunicato stampa, ma anche il testo dell'ordinanza in cui si legge che l'unica apertura che viene fatta all'autologa e' quella che viene chiesta al legislatore, decidendo perfino di mettere un'ipoteca nel merito. Si chiede infatti di fare una legge per autorizzare l'autologa con contestuale donazione, cioe' con obbligo di donazione, un concetto che supera perfino il silenzio-assenso, stravolgendo cioe' il principio stesso della donazione (1)! Dispiace dover smentire me stessa e la soddisfazione espressa in un primo momento per quello che avevo ritenuto un primo timido passo in avanti, restava e resta l'assurdo e controproducente divieto perche' questa conservazione possa avvenire in strutture private nel territorio italiano, mentre viene consentito all’estero. Pensavo fosse un ostacolo da rimuovere per permettere l'esercizio di un diritto che altrimenti sarebbe restato solo sulla carta. Oggi dobbiamo denunciare che quel diritto non e' neppure sulla carta, ma e' solo un auspicio rivolto al Parlamento! Dispiace dover prendere atto che il ministro-ministero messo alle strette di fronte ad un divieto non piu' sostenibile, non ha avuto il coraggio di cambiare l’ordinanza, limitandosi ad una operazione immagine: rivendendo cioe' un'apertura alla conservazione del cordone che in realta' e' un desiderio, ma non un fatto! Oggi in commissione Affari Sociali e' stata chiesta dal collega di Forza Italia Giuseppe Palumbo e dalla sottoscritta una audizione del ministro per relazionarci nel merito: nell'ordinanza si sollecita un intervento del legislatore, puo' chiedercelo anche di persona! (1) http://staminali.aduc.it/php_docushow_6080_4_t_l.html "Nelle more di una iniziativa legislativa che disciplini le modalita' e le condizioni per la conservazione ad uso autologo del sangue cordonale, con contestuale donazione allogenica su base solidaristica, il servizio sanitario nazionale promuove la donazione volontaria di sangue cordonale ad uso allogenico, a fini solidaristici." di Donatella Poretti -------------------------------------- ARTICOLI - Le Donne e il loro grande potere: "La capacità di salvare vite umane" Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente articolo inviatoci da Osidea Onlus E' doverosa responsabilità delle Istituzioni e degli Operatori sanitari mettere ogni donna nelle condizioni di poter donare il sangue cordonale; sprecare le preziose cellule staminali gettandole nei rifiuti degli ospedali perché non vi è il personale specializzato o la struttura idonea per conservarlo, è un atto insensato, una criminale mancanza! **** La maternità è una gioia infinita, sembra una frase scontata ma è una indubbia verità. Famose donne di potere, illustri scienziate hanno sempre e comunque messo in primo piano che l'evento più importante della loro vita è stato la nascita dei loro figli. Questo è un potere immenso che hanno le donne e, per quanti passi avanti abbia fatto la scienza, il grande miracolo di dare alla luce una altra vita rimane appannaggio esclusivo del mondo femminile. Ma esiste una altra grande responsabilità che le donne oggi devono e possono gestire è l'opportunità di salvare vite umane. Questa è una frase grande e importante, ed in un mondo dove ormai non si da più il giusto peso alle parole, potrebbe anche perdere il valore intrinseco che racchiude. La felicità ed il benessere di un essere umano possono dipendere dalla volontà di una madre che donando il sangue del cordone ombelicale ha il potere di fare ciò che medici, chirurghi o strutture superspecializzate non possono fare. Senza le cellule staminali ematopoietiche (contenute anche nel sangue del cordone ombelicale) la vita di un malato affetto da microcitemia e leucemie è a grave rischio. Per questi pazienti trovare un donatore compatibile è veramente difficile, quasi come vincere un terno al lotto. All'interno di uno stesso nucleo familiare la possibilità di compatibilità è di uno su quattro, praticamente bisognerebbe avere 4 fratelli per avere questa percentuale, ovviamente queste percentuali si abbattono enormemente se la ricerca si effettua al di fuori della famiglia del paziente. Servono 100 mila unità per poter trovare un campione di cellule staminali compatibili con il malato. Le donne conservando il sangue placentare del proprio figlio tutelano la sua salute futura, e se tutte le madri oltre a conservare il sangue cordonale per le proprie creature lo mettessero a disposizione del prossimo con la Donazione Autologa-Solidale, innalzerebbero notevolmente la possibilità di trovare staminali compatibili per la donazione. Salvare la vita di un altro essere umano di qualsiasi razza o nazionalità sia, tutto ciò da i brividi, questo si che è il vero potere! Non esiste capo di Stato o famoso stratega che possa provare la stessa indicibile sensazione di felicità ed appagamento. Nel preciso momento che una madre abbraccia per la prima volta la sua creatura, donando il cordone ombelicale, le sta assicurando una vita migliore e sta offrendo una possibilità di guarigione ad un altro bimbo meno fortunato. Basterebbe solo questa opportunità per rendere orgogliose le donne, ma è tipicamente femminile compiere grandi gesti senza la presunzione e la prosopopea maschile. E' invece doverosa responsabilità delle Istituzioni e degli Operatori sanitari mettere ogni donna nelle condizioni di poter donare il sangue cordonale; sprecare le preziose cellule staminali gettandole nei rifiuti degli ospedali perché non vi è il personale specializzato o la struttura idonea per conservarlo, è un atto insensato, una criminale mancanza! E' importante che una madre diventi consapevole del fatto che rinunciando a donare il sangue cordonale nega la salvezza ad una piccola vita la cui unica speranza di guarigione è riposta proprio nella compatibilità con quella specifica unità di sangue placentare. Responsabilità ancora più grave, alla luce dell'importante presa di coscienza delle donatrici, è l'incresciosa negligenza di coloro che per incarico, o per professione specifica, non si adoperino o addirittura ostacolino questo importante gesto umanitario di solidarietà. Dunque quello che oggi viene chiesto alle donne è di battersi per poter compiere questo miracolo. Ancora una volta è all'intelligenza ed alla perseveranza femminile che viene demandato il compito di migliorare la vita e la salute della Società. Ma si sa, le donne hanno una marcia in più, il carburante più potente ed efficace al mondo: l'amore per i propri figli, la grande sensibilità per tutti i bimbi nel mondo. di Osidea onlus ------------------- - Usa. La cultura della morte vivente della destra religiosa Nell'applaudire la decisione della Corte Suprema di legittimare il divieto dell'aborto con nascita parziale [i.e., aborto nelle ultime fasi della gravidanza], il presidente Bush l'ha definita una vittoria per "la costruzione di una cultura della vita in America". L'idea della "cultura della vita" e' da sempre lo slogan dei conservatori religiosi nell'opposizione a tutte le forme d'aborto e della ricerca con le cellule staminali embrionali, e la loro opposizione all'eutanasia e al suicidio assistito. Facendo tutto il possibile per preservare gli embrioni, i feti ed i malati incurabili o in stato vegetativo, dicono, saremo portatori di una "cultura della vita". "Il problema che dobbiamo affrontare", dichiara l'icona del conservatorismo Rush Limbaugh, "e' la cultura della morte. Dall'aborto su richiesta alla ricerca con le cellule staminali embrionali, al suicidio assistito". Ma come sarebbe veramente la vita nella loro "cultura della vita"? Pensiamo ad un mondo dove l'aborto sia illegale, che e' esattamente cio' che si augura il presidente dopo il verdetto della Corte Suprema, ovvero di "continuare a lavorare affinche' un giorno ogni bambino sia accolto e protetto dalla legge". Le donne incinta che razionalmente desiderano l'aborto perche' in gravidanza accidentalmente, perche' violentate, perche' in pericolo di vita o per gravi menomazioni al feto, sarebbero costrette a 20 anni di schiavitu' per star dietro ai bisogni di figli che non avevano mai desiderato, o dovrebbero ricorrere all'aborto clandestino, che ha menomato o ucciso un numero incalcolabile di donne prima di Roe vs. Wade [i.e., la decisione con cui la Corte Suprema ha legalizzato l'aborto nel 1973]. Proibire l'aborto significherebbe condannare innumerevoli donne ad una morte spirituale e talvolta anche a quella fisica. Ora prendiamo in considerazione un altro pilastro della "cultura della vita": un mondo in cui l'eutanasia ed il suicidio assistito sono illegali. Gli individui con malattie incurabili o insopportabili non potrebbero morire con dignita' quando scelgono di farlo, ma sarebbero soggetti ad un'esistenza protratta e ad un'agonia indicibile. I loro cari dovrebbero sopportare mesi di tortura nel vedere un ammasso di dolore o un vegetale al posto di colui che una volta era un vivace essere umano. Infine, prendiamo in considerazione un mondo senza ricerca con le cellule staminali embrionali. Queste cellule possono essere estratte da embrioni microscopici di 150 cellule ed hanno la potenzialita' di divenire qualsiasi altro tipo di cellula umana e quindi, secondo gli scienziati, di essere usate in terapie che potrebbero salvare o migliorare la vita di milioni di persone. Fermare la ricerca con le cellule staminali significherebbe privare ognuna di questi milioni di persone, tra cui coloro che soffrono di cuore, di diabete o di Alzheimer, della possibilita' di una vita migliore e piu' lunga. Sostenere queste posizioni nel nome della sacralita' della vita e' un inganno colossale. Una "cultura della vita" che non porta alcun beneficio ai viventi, ma anzi causa sofferenze enormi e morte. Cosa puo' giustificare questa crociata dei conservatori religiosi per ottenere un mondo di questo tipo? "La volonta' del Signore", rispondono. Le nostre vite appartengono ad un essere sopranaturale, dicono, ed Egli ci ordina di non terminarle "in modo innaturale", indipendentemente da quanto siano divenute insopportabili. Egli santifica granelli di protoplasma, dicono, e quindi ordina alle giovani donne di abbandonare le proprie ambizioni per allevare figli che non vogliono, e ordina a tutti di abbandonare le incredibili promesse di una nuova area di ricerca. Questa e' l'ascesa di quella stessa mentalita' medioevale che pretendeva il rifiuto dell'anestesia, della dissezione dei cadaveri e dei contraccettivi. I conservatori religiosi non hanno a cuore la vita umana di per se'; sono seguaci ostinati di quell'ideale cristiano secondo cui la vita umana e' propriamente vissuta sacrificandola all'essere sopranaturale, e che soffrire e' testimonianza di virtu'. L'adorazione della sofferenza e' centrale nella Cristianita', una religione la cui figura principale e' glorificata per aver vissuto una morte orrenda per i peccati dell'umanita'. Diversi anni fa, un importante conservatore religioso ha detto del caso di Terry Schiavo: "Terry soffre per obbedire alla volonta' di Dio". Ed ha aggiunto: "Non e' proprio la sofferenza alla ricerca di Dio la vera essenza della vita religiosa?". Questa e' la cultura della morte, della morte vivente. La vita umana e' sacra non per volonta' soprannaturale, ma per la sua straordinaria natura ed il glorioso potenziale di ciascuna vita individuale: pensare, creare, amare, provare piacere fisico, raggiungere la felicita' qui sulla terra. Una genuina cultura della vita dovrebbe lasciare liberi gli individui di cercare la propria felicita' liberi da qualsiasi dictat o coercizione ad autoimmolarsi nel nome del dogma religioso. Questo tipo di cultura e' cio' che dobbiamo cercare di creare, mentre facciamo tutto il possibile per combattere la cultura della morte vivente dei conservatori religiosi. di Alex Epstein (American Chronicle) ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Italia. Scoperta molecola per stimolare proliferazione e sopravvivenza staminali E' stata individuata una nuova molecola capace di far proliferare cellule staminali e di stimolarne la sopravvivenza. La scoperta e' stata pubblicata online sull' ultimo numero della rivista statunitense Stem Cells in uno studio coordinato da Paola Bruni, ordinario di Biochimica nella facolta' di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell' Universita' di Firenze, insieme a Chiara Donati (ricercatrice di Biologia applicata alla facolta' fiorentina di Medicina e chirurgia) e ad altri giovani ricercatori dell'ateneo, ed effettuato in collaborazione con ricercatori dell'Universita' Vita-Salute San Raffaele di Milano e dell'Universita' di Milano-Bicocca. Il gruppo di ricerca fiorentino, spiega una nota dell' universita', da qualche anno sta caratterizzando il ruolo biologico di questo particolare lipide (chiamato 'sfingosina 1-fosfato') fisiologicamente prodotto da molti tipi di cellule. In precedenza nel laboratorio fiorentino era stato dimostrato che questa molecola esercita importanti effetti biologici su cellule muscolari. 'I risultati pubblicati adesso in Stem Cells - ha spiegato Paola Bruni - dimostrano che il trattamento con sfingosina 1-fosfato di cellule staminali chiamate 'mesoangioblasti', che rigenerano efficacemente il tessuto muscolare in animali affetti da distrofia muscolare, ne stimola la capacita' proliferativa e le protegge dai danni causati dalla loro immissione nel circolo sanguigno dell'organismo ricevente'. Lo studio, prosegue la nota, apre nuove prospettive per il miglioramento della terapia con cellule staminali relativamente alle tecniche che consentono la loro espansione 'in vitro', ma anche la sopravvivenza 'in vivo' e alla loro capacita' di riparare il tessuto danneggiato. La ricerca e' stata effettuata in cellule staminali non totipotenti, ossia non in grado di trasformarsi in qualsiasi tipo di tessuto; sara' importante, quindi, capire se questa molecola esercita questi stessi effetti in tutti i tipi di cellule staminali. - Ue. Efsa indaga sulla sicurezza delle carni clonate I nipoti della pecora Dolly, mucche o galline clonati, potrebbero arrivare sulla nostra tavola. La prospettiva e' cosi' concreta che tanto gli Stati Uniti che l'Unione Europea hanno chiesto alle rispettive autorita' scientifiche di formulare un parere sulla sicurezza della carne e dei derivati. La Food and Drug Administration degli Usa dovrebbe esprimersi subito dopo l'estate; successivamente sara' la volta dell'Efsa, l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare, che compira' la sua valutazione entro la fine dell'anno. "La Commissione Europea ha richiesto il parere dell'Efsa il 17 aprile", riferisce il presidente del Comitato scientifico, Vittorio Silano. "Due settimane fa abbiamo tenuto la prima riunione e abbiamo deciso di raccogliere ed esaminare tutti i dati disponibili a livello internazionale". La materia e' tanto complessa che e' stata affidata al Comitato scientifico e non direttamente a uno dei 9 panels esistenti (formato ognuno da 21 esperti): il Comitato scientifico e' composto dai presidenti dei 9 sottocomitati e da sei membri esterni e dispone di un gruppo di lavoro di circa 20 studiosi, che elaborera' le informazioni e formulera' una prima bozza di parere su cui decidera' poi il Comitato. "La Commissione Europea ha chiesto di valutare tre aspetti: la sicurezza della carne e dei derivati, la salute e il benessere degli animali e gli aspetti ambientali". Dalle indiscrezioni che circolano nell'ambiente scientifico, la Food and Drug Administration sarebbe intenzionata a dare parere favorevole sull'uso alimentare di bovini clonati: "Per questo e' importante - osserva Silano - che l'Unione Europea prenda una decisione in tempi brevi". Nonostante il quadro sia ben diverso dagli alimenti Ogm, un esame attento delle caratteristiche dell'animale clonato e' assolutamente indispensabile, anche perche' con l'evolversi della tecnologia la clonazione sta divenendo un processo relativamente semplice: "Nel trasferimento nucleare da cellule somatiche non viene sostanzialmente modificato il patrimonio genetico dell'animale, ma si riproduce l'animale per mantenerne i caratteri utili, stabilizzare le caratteristiche di pregio. Si preleva il nucleo di una cellula non riproduttiva e si traferisce nella cellula uovo, ottenendo un animale del tutto identico. Finora si e' visto che possono verificarsi in alcuni esperimenti di clonazione difficolta' soprattutto nel periodo perinatale e nella prima fase della vita, non pero' perche' vengano contratte malattie nuove, ma perche' l'animale risulta piu' sensibile a malattie note". "Le tecniche riproduttive da clonazione sono realizzabili in laboratorio senza necessariamente disporre di apparecchiature troppo sofistiocate. Con il progresso della tecnologia la clonazione diventera' sempre piu' agevole". Perche' pero' ricorrere alla clonazione se risulta comunque piu' costosa dei metodi di allevamento tradizionali? "L'interesse e' per animali di particolare valore, di pregio. La convenienza economica dipende dall'evoluzione della tecnologia, che compie passi da gigante". Al di la' dell'aspetto della sicurezza, la ricerca dovra' verificare il rispetto dell'animale: se infatti le componenti delle carni risultassero uguali, resterebbe da valutare le eventuali sofferenze dell'essere clonato con particolari tecnologie: "Sul benessere degli animali - fa notare Silano - l'Unione Europea ha una disciplina molto rigorosa". Resta infine l'aspetto etico della clonazione: "E' una questione molto importante, ma non riguarda l'Efsa. Su questo l'Ue richiedera' probabilmente un parere al Comitato sull'etica nella scienza". - Australia. Victoria legalizza la clonazione di embrioni umani per la ricerca Il Victoria e' diventato il primo stato australiano a legalizzare la clonazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali, a cui aveva aperto la strada il parlamento federale lo scorso dicembre. La legge e' stata approvata ieri sera dal parlamento statale (23 voti a 16) in un raro caso di voto di coscienza, non legato a direttive di partito, che e' stato definito 'storico' dal ministro della Sanita' Bronwyn Pike che aveva presentato il disegno di legge. La nuova legge rafforzera' la reputazione dell'Australia come leader nella ricerca medica, ha detto Pike. Le norme di licenza sono sempre molto severe, ha tuttavia sottolineato, e vi saranno chiari limiti etici. Le norme permettono di usare embrioni in eccedenza dal trattamento di fecondazione in vitro per creare cellule staminali clonate per la ricerca medica, mirante a trovare nuove cure per le malattie degenerative. La procedura comporta la rimozione del nucleo di un ovulo umano non fecondato, aggiungendo Dna per farlo sviluppare in laboratorio. Esclusa specificamente la creazione di ibridi uomo-animale, mentre e' prevista una pena di 15 anni di carcere per chi contravviene alle salvaguardie, concepite per prevenire gli abusi. Protesta il gruppo per il diritto alla vita, la cui presidente Margaret Tighe ha accusato i parlamentari di permettere la produzione di 'una classe di esseri umani da essere usati per il beneficio di altri, come schiavi della scienza, destinati poi ad essere distrutti'. Secondo Tighe, la legge e' immorale e crea un pericoloso precedente. - Spagna. Banche private doneranno embrioni sovrannumerari alla ricerca Le strutture private di fecondazione medicalmente assistita, riunite nell'associazione nazionale ANACER, cederanno al Banco Andaluz de Celulas Madre, con sede a Granada, i preemebrioni sovrannumerari per destinarli alla ricerca sulle terapie cellulari e la medicina rigenerativa. La cessione, che verra' stabilita in funzione della domanda, e' resa possibile dalla convenzione sottoscritta il 7 maggio da Pablo Menendez, direttore della Banca di cellule staminali, e Rafael Bernabeu, presidente di ANACER, che associa una trentina di centri in tutto il Paese, come hanno spiegato i due responsabili dell'intesa durante una conferenza stampa. La Banca andalusa di cellule staminali, nodo centrale del Banco de Lineas Celulares, coordinera' la distribuzione dei preembrioni, alcuni dei quali sono congelati da oltre dieci anni, perche' siano impiegati negli attuali progetti di ricerca sulle cellule staminali. - Argentina. Preoccupano le terapie con le staminali La Segreteria di Ciencia y Tecnologia ammette l'esistenza di cliniche private che promuovono terapie con cellule staminali senza essere in possesso dell'autorizzazione ufficiale. Oggi, le autorizzazioni vengono date solo per trattare malattie del sangue. Ma queste cliniche offrono terapie per curare il diabete, il morbo di Parkinson o paralisi da lesioni cerebrali, tra l'altro. Le autorita' avvertono che non esistono prove cliniche inoppugnabili circa l'efficacia dell'autotrapianto di cellule staminali. Secretaria de Ciencia, Tecnologia, e Innovacion Productiva de la Nacion informa che le ricerche e i trattamenti di questo genere devono sottostare a norme etiche nazionali ed internazionali. Un altro aspetto critico e' che se si tratta di studi sperimentali "non si dovrebbe chiedere un onorario, e queste cliniche lo fanno", ha spiegato Lino Baranao, componente della commissione di consulenza e presidente di Agencia Nacional de Promocion Cientifica Tecnologica in una dichiarazione a Clarin. - Spagna. Congelato il sangue cordonale della principessina Sofia I principi delle Asturie vogliono conservare le cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale della secondogenita Sofia, cosi' come avevano fatto con quelle della primogenita. "Abbiamo conservato il cordone ombelicale come con Leonor. E' una cosa che ci da' molta fiducia e in cui crediamo. Penso che la scienza e la medicina stiano avanzando molto in questo campo e ci siamo ben informati al riguardo", ha dichiarato Felipe de Asturias. Le cellule staminali della seconda figlia dei Principi saranno conservate in due banche del sangue, uno pubblico e l'altro privato, tutt' e due in "ambito europeo". Quelle di Leonor furono invece inviate in un centro dell'Arizona (Usa), cio' che suscito' polemiche, come ricorda El Periodico de Catalunya. La crioconservazione delle cellule staminali derivate dal sangue cordonale dei neonati permette di far fronte, un domani, ad eventuali malattie come leucemia, linfoma e alcuni tumori. - Venezuela. Cellule staminali per curare ulcerazioni nelle gambe Uno dei reparti di chirurgia dell'Hospital de Clinicas Caracas e' stato teatro, il 5 maggio, del primo intervento sulle ulcere degli arti inferiori attraverso l'uso di cellule staminali dello stesso paziente. Si tratta di un procedimento chirurgico inedito in Venezuela e nell'America latina, volto ad evitare complicazioni piu' gravi in pazienti che sviluppano ulcerazioni giganti nelle gambe e nei piedi, come ha spiegato Roberto Varnagy, chirurgo vascolare e cardiovascolare di quell'ospedale, il quale ha imparato la tecnica a San Diego in California. Per poter utilizzare cellule staminali e' necessario che l'ulcera del paziente sia di origine diabetica, che sia varicosa, neuropatica, autoimmune o causata da lebbra o leishmaniosi. "Si tratta di ulcere che non guariscono con i trattamenti medici convenzionali, generalmente di grande dimensione, e che si formano perche' il flusso sanguigno nell'arto inferiore non e' sufficiente", spiega Varnagy. Secondo lo specialista, l'intervento chirurgico non comporta grandi complicazioni e dura meno di quaranta minuti. Nel caso in cui il paziente non necessiti di un'operazione successiva per correggere dei problemi circolatori, l'intervento puo' essere ambulatoriale. La prima cosa che fa il chirurgo e' di estrarre le cellule staminali dal midollo osseo del paziente. "Otteniamo cellule staminali iliache: e' come se si estraesse il sangue del paziente tramite punizione, da immettere poi nell'ulcera", spiega. In seguito le cellule staminali vengono iniettate nel bordo di tutta la parte ulcerosa e anche sul fondo. "Non si sa esattamente come agiscono le cellule staminali in queste ulcere, ma si sa che inserendole nella zona colpita stimolano la formazione di tessuti. E' come se fabbricassimo tessuti nuovi nella gamba e nel piede, la' dove ci sono queste complicazioni", dice. Appena l'area colpita e' stata irrorata con le cellule staminali, l'equipe chirurgica la copre con materiale sanitario d'ingegneria genetica. "Se la persona non ha altre complicazioni che le ostacolano la circolazione sanguigna, l'intervento e' finito, e nel giro di poche ore puo' essere dimessa". - Usa. Senatrice favorevole alle staminali embrionali non invitata a cerimonia diploma della figlia La senatrice Claire McCaskill non parlera' alla cerimonia della consegna dei diplomi della scuola cattolica della figlia per le sue posizioni sull'aborto e sulla ricerca con le cellule staminali embrionali. Gli studenti della St. Joseph's Academy di St. Louis avevano chiesto che McCaskill parlasse alla cerimonia, secondo quanto afferma il portavoce della senatrice. Ma l'offerta e' stata ritirata la scorsa settimana. La senatrice e' stata informata che la decisione e' stata presa dall'alto, dall'arcivescovo di S. Louis Raymond Burke. Da parte sua, la senatrice, che e' cattolica, ha detto di comprendere che le sue posizioni non sono in linea con quelle della Chiesa cattolica. "Sono delusa dalla decisione dell'arcivescovo. Non viene meno il mio rispetto e la mia ammirazione per la St. Joseph's Academy, i suoi insegnanti e studenti". L'ufficio del vescovo nega di aver preso tale decisione, ma la direttrice della scuola, madre Mechaela Zahner, ha confermato di aver ricevuto una telefonata dall'ufficio Educazione dell'arcidiocesi. Racconta che le e' stata fatta presente una direttiva arcidiocesiana che proibisce il far parlare persone che non dicono la verita' cosi' come presentata dalla chiesa cattolica. Zahner ha affermato che questa direttiva riflette chiaramente la posizione assunta da Burke. Solo due settimane fa, il vescovo aveva dato le proprie dimissioni dal direttivo di una fondazione che aiuta i bambini malati in quanto avevano invitato ad un evento di benevolenza la cantante Sheryl Crow, favorevole alla legalizzazione dell'aborto e della ricerca con le staminali embrionali. - Spagna. Cellule staminali per curare le malattie cardiovascolari La viceconsigliera di Sanidad y Consumo, Belen Pardo, ha inaugurato a Madrid il quarto simposio internazionale su terapia genetica e cellulare applicata alle malattie cardiovascolari. Organizzato dai cardiologi dell'ospedale Gregorio Maranon, e' l'unico congresso internazionale che si tiene in Europa su questa malattia, che e' la prima causa di morte tra la popolazione occidentale. Prado ha spiegato che l'utilizzazione di cellule staminali adulte nella ricerca e nell'applicazione clinica per il trattamento delle malattie cardiovascolari e' in aumento da quando e' stata scoperta la loro capacita' di rigenerare i tessuti e le strutture del cuore. Seguendo questa linea, i cardiologi dell'ospedale Gregorio Maranon hanno impiantato con successo cellule staminali per la rigenerazione del cuore in pazienti che avevano sofferto d'infarto del miocardio; le staminali utilizzate provenivano dal midollo osseo e dal materiale adiposo del paziente stesso. E' stato il primo ospedale al mondo ad effettuare questo tipo d'intervento. L'infarto del miocardio avviene in conseguenza dell'interruzione d'irrorazione sanguigna del tessuto cardiaco, quando un'arteria coronarica si blocca a causa di un coagulo. La viceconsigliera ha ricordato che esso costituisce la causa piu' frequente d'insufficienza cardiaca cronica e comporta un importante incremento dei ricoveri ospedalieri, anche perche' l'aumento delle aspettative di vita moltiplicano le probabilita' d'infarto del miocardio. Ecco perche', sviluppo ed impiego di trattamenti contro l'infarto in particolare, e delle malattie cardiovascolari in generale, costituiscono una priorita' nella ricerca sanitaria applicata alla cardiologia. Il quarto congresso internazionale sulla terapia genetica e cellulare nella patologia cardiaca suscita l'attenzione dei maggiori esperti mondiali in questo campo, e ha per oggetto sia la discussione dei recenti progressi ottenuti con l'applicazione di cellule progenitrici del cuore, sia il futuro di questi trattamenti -che comportano prudenza e rigore scientifico. Tra gli altri temi, nel simposio si discute del potenziale di rigenerazione del miocardio, di meccanismi protettivi delle cellule per il mantenimento e la riparazione delle strutture cardiovascolari, dell'identificazione, la purificazione o la produzione del potenziale terapeutico nei processi con le cellule staminali. Vengono affrontate anche le conoscenze transnazionali in questo campo e gli ultimi progressi delle tecniche di riparazione delle zone danneggiate del cuore mediante l'impianto di cellule staminali adulte, al fine di comprendere la loro efficacia per i pazienti acuti e cronici. Partecipano al congresso piu' di 400 assistenti e 60 relatori di prestigio -dagli spagnoli Valentin Fuster, Juan Carlos Izpisua, Bernardo Nadal-Girard, al direttore del Servizio di Cardiologia dell'ospedale Gregorio Maranon, Francisco Fernandez-Aviles, passando per lo statunitense Emerson Perin, il francese Philippe Menasche o il tedesco Andreas Zeiher e molti altri. Il congresso e' dedicato allo scienziato spagnolo Ramon y Cajal, che, piu' di cent'anni fa, identifico' le cellule staminali adulte come corpuscoli germinali e la loro capacita' di rigenerare i tessuti - Italia. Convegno "Biobanche di cellule staminali cordonali tra norme comunitarie e disciplina nazionale" Giovedì 17 maggio 2007, alle ore 15.00 presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati (Vicolo Valdina, 3/a) si terra' il convegno "Biobanche di cellule staminali cordonali tra norme comunitarie e disciplina nazionale". Per ulteriori informazioni ed il programma del convegno, vedi http://staminali.aduc.it/Convegno_Biobanche_Staminali_Cordonali.pdf - Italia. Presentazione del libro "Il mio ictus ed il mistero delle cellule staminali" Mercoledì 9 maggio 2007 ore 18 nella sala Conferenze del CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO V.S.S.P. sono state presentate le tematiche esposte dall’Autore, che ha partecipato al dibattito. Sono intervenuti la dr.ssa Donatella Maero, docente di Grafoanalisi e di Perizie Grafiche, e la prof.ssa Cimini Maria Lilla, psicologa e grafoanalista. Il moderatore era il dr. Paolo Berruti, Psichiatra, Specialista in Neurologia, Presidente dell’UNI.VO.C.A. e del Centro SERVIZI PER IL VOLONTARIATO . V.S.S.P. L’Autore, sempre alla ricerca di nuove terapie, ha partecipato alla discussione sulle possibilità terapeutiche offerte dalle cellule staminali non solo per quanto concerne l’ictus, bensì pure per altre patologie. Si e' discusso anche sulle cause, che impediscono alle ricerche, conclusesi con successo, specie quelle relative alle cellule staminali per la terapia dell’infarto cardiaco, di essere concretamente utilizzate. Infine, si te' trattato del drammatico caso di Diego D’Antoni, che, dopo aver ottenuto in Cina discreti miglioramenti mediante le cellule staminali per sua moglie affetta da sclerosi laterale amiotrofica, è disposto a vendere un suo rene per finanziare un secondo viaggio a Pechino al fine di ottenere ulteriori miglioramenti. E' seguita la CONVERSAZIONE sul tema: LINGUAGGIO VERBALE E SCRITTO NELL’ICTUS E NEL PARKINSON nella quale si e' trattato e discusso delle diverse modalità di disturbi, che possono presentarsi, a livello orale e/o scrittorio, in chi ha subito l’ictus, con le conseguenti difficoltà nella comunicazione. - Usa. Corte Suprema mette in dubbio 'brevetto' staminali embrionali Una decisione della Corte Suprema favorevole alla KSR International Corp, lo scorso 30 aprile rafforza il fronte contrario all'esclusiva della ricerca con le cellule staminali embrionali dell'Universita' del Wisconsin. Il brevetto, registrato dalla Wisconsin Alumni Research Foundation (WARF), e' stato contestati dalla Foundation for Taxpayer and Consumer Rights (FTCR) e dalla Public Patent Foundation (PUBPAT) in quanto risultato di ricerche precedenti. A marzo, il Patent Office aveva gia' accolto il ricorso. Con la decisione presa all'unanimita', i giudici supremi hanno sancito che la Corte d'Appello federale, che ha giurisdizione sui brevetti, era stata troppo generosa con l'Universita' del Wisconsin. Il giudice Anthony Kennedy ha scritto nella sentenza che "dare la protezione del brevetto per sviluppi che sarebbero comunque avvenuti, senza alcuna reale innovazione, rallenta il progresso". "Siamo convinti che cio' che James Thomson ha fatto per sviluppare linee di cellule staminali era cosa ovvia alla luce degli studi scientifici precedenti", ha detto Hohn Simpson, direttore del Progetto cellule staminali del FTCR. "La decisione della Corte serve solo a rafforzare le nostre convinzioni". L'Universita' del Wisconsin ha una sola carta da giocare, ovvero convincere il Patent Office. Ma a questo punto pare improbabile. Se cio' avverra', gli scienziati di altre istituzioni statunitensi non dovranno piu' pagare la Warf per sviluppare linee di cellule staminali embrionali. - Usa. Delaware. Commissione Camera approva testo sulle staminali La Camera discutera' presto un progetto di legge sulla ricerca con le staminali embrionali. Con 6 voti favorevoli e 2 contrari, le commissioni "Salute" e "Sviluppo umano" hanno approvato il Senate Bill 5. Durante un dibattito di oltre due ore, i membri della commissione hanno ascoltato scienziati, pastori e malati. La deputata repubblicana Deborah Hudson, prima firmataria della proposta, ha detto di volere giungere alla votazione in aula entro il 17 maggio, ovvero prima della discussione della finanziaria. Se approvata, la legge: - creerebbe un comitato di controllo dei centri di ricerca finanziati dallo Stato; - imporrebbe una multa di 1 milione di dollari per la vendita di embrioni e per la clonazione riproduttiva; - le coppie potrebbero donare i propri embrioni alla ricerca solo dopo essere stati certificati come sovrannumerari. Prima della donazione, dovrebbero anche essere messi al corrente sulle alternative, come ad esempio dare in "adozione" l'embrione. - Usa. Massachussetts. Governatore propone super finanziamento per ricerca Il Governatore Deval Patrick ha proposto lo scorso 8 maggio un finanziamento pubblico di un miliardo di dollari per l'industria biotecnologica. Il piano decennale del Governatore prevede la creazione di una banca centrale di cellule staminali a cui potranno avere accesso enti di ricerca pubblici e privati. I soldi sarebbero anche per borse di studio e per migliorare le infrastrutture delle universita' pubbliche, ha detto Patrick. La proposta richiede l'approvazione del Parlamento. I presidenti della Camera e del Senato del Massachussetts, Salvatore DiMasi e Therese Murray, si sono gia' detti favorevoli. "Siamo qui per aiutare", ha detto DiMasi, che ha partecipato alla conferenza del Governatore. "Questo e' il nostro futuro. A beneficio dell'umanita' e della societa'". Il Governatore punta a competere con la California, dove il finanziamento pubblico per la ricerca e' di 3 miliardi a seguito della Proposition 71, votata nel 2004 dalla maggioranza degli elettori. Aaron McLear, portavoce del Governatore della California, ha detto che Arnold Schwarzenegger "accoglie favorevolmente ogni nuovo finanziamento per questo importantissimo tipo di ricerca. Come dice sempre il Governatore, egli ama la competizione perche' migliora i risultati. Piu' ricerca c'e' –ha detto McLear- meglio e'". - Italia. Cordone ombelicale: storia di un'ordinanza annunciata e mai avvenuta Lo scorso 27 aprile, le agenzie di stampa hanno dato conto dell'ordinanza del ministro della Salute Livia Turco sulla conservazione delle staminali cordonali. Secondo indiscrezioni del ministero, la nuova ordinanza avrebbe aperto alla conservazione autologa del cordone. Questa, ad esempio era un lancio dell'agenzia Ansa: "STAMINALI:SI' USO AUTOLOGO CORDONE MA CONTRIBUTO - ROMA, 27 APR - E' quasi pronta l'ordinanza del ministro della Salute Livia Turco che ammette, per la prima volta, la conservazione in Italia delle cellule staminali contenute nel cordone ombelicale per uso autologo, cio‚ per uso terapeutico personale del nascituro. Ma fra le novita' in arrivo c'‚ anche la possibilita', per ora ancora allo studio, che la conservazione del cordone venga ammessa nei centri pubblici chiedendo alle famiglie un contributo in base al reddito. Ora e' possibile conservare il cordone per uso terapeutico personale solo se in famiglia ci sono casi di malattie curabili esclusivamente con l'uso di queste cellule. Successivamente all'entrata in vigore del provvedimento di "misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale", il ministro della Salute, di intesa con la conferenza Stato-Regioni sentiti il Centro Nazionale Trapianti e il Centro Nazionale Sangue, dovra' definire i criteri per regolamentare la raccolta e la conservazione dei cordoni prelevati al momento del parto. La commissione di esperti nominata dal ministro Livia Turco, nella definizione di questi criteri organizzativi, sarebbe anche intenzionata a permettere la conservazione del cordone per uso privato (autologo) ma destinandone una quota da donare a fini pubblici. Il trapianto di cellule staminali da sangue placentare (cordone) si e' rivelato prezioso per la cura di diverse malattie quali leucemie, linfomi, talassemie e alcune gravi carenze del sistema immunitario. Attualmente, nell'ambito della donazione pubblica, e' gia' praticata la raccolta del sangue da cordone per uso cosiddetto 'dedicato': il sangue e' cioe' conservato esclusivamente per quel bambino o per quella famiglia nella quale gia' esiste una patologia o un alto rischio di avere altri figli affetti da malattie genetiche e per la cui cura le cellule staminali da cordone risulterebbero decisive. In altri termini, non si puo' mettere in banca il cordone per se stessi o per i propri figli, a meno che un fratellino del nascituro non sia gia' affetto da una malattia curabile solo con le staminali presenti nel cordone stesso, che viene pero' messo a disposizione dell'intera comunita'. Il 9 maggio scade l'ordinanza del 2006 con la quale si vietava l'istituzione di banche per la conservazione per uso autologo del cordone presso strutture sanitarie private anche accreditate. Di conseguenza, si e' diffusa, soprattutto tra i nomi noti, la pratica di conservare le staminali da cordone in banche all'estero, in modo che le stesse cellule siano pronte per essere utilizzate in caso di futura malattia del nascituro: e' infatti possibile ricorrere a strutture private estere, ma a proprie spese e previa autorizzazione del ministero della salute. La posizione contraria dell'Italia (gia' stabilita nel 2002 dall'allora ministro Girolamo Sirchia e reiterata con l'ordinanza del 2006 che scadra', appunto, il prossimo 9 maggio) alle banche private per la conservazione del sangue cordonale per usi personali e' anche motivata da un dato scientifico: si stima infatti che solo 1 persona su 20.000, e soltanto nei primi 20 anni di vita, potrebbe mai aver bisogno del proprio cordone in caso di malattia, a fronte di costi enormi che tale pratica di conservazione richiederebbe." Nei giorni successivi, sono stati molti gli appelli di parlamentari e associazioni affinche' il ministro Turco non solo aprisse alla conservazione autologa, ma anche alle banche private, oggi proibite in Italia. L'associazione Coscioni, i radicali della Rosa nel Pugno e Osidea onlus fanno rivolto lo scorso 2 maggio un appello al ministro, come riporta questo lancio dell'Ansa: 'Chiediamo al Ministro della Salute Livia Turco di modificare radicalmente l'ordinanza ministeriale che proibisce in Italia la conservazione per uso autologo delle cellule staminali dei cordoni ombelicali non lasciandosi influenzare dal metodo che sembra affermarsi oggi dello stare in mezzo e non fare scelte chiare dimostrando il coraggio che ha avuto in altre occasioni'. E' quanto dichiarato nel corso dell'incontro 'Conservare le cellule staminali del cordone ombelicale in Italia' tenutosi alla sala stampa della Camera dei Deputati da Rita Bernardini, Segretaria Radicali Italiani aggiungendo che siamo l'unico paese in cui c'e' questo divieto. Una soluzione possibile potrebbe essere quella della donazione autologa solidale in cui la mamma conserva per il figlio il proprio cordone ma puo' decidere in un secondo momento di donarlo, spiega Donatella Poretti deputata radicale della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali ricordando che oggi nove cordoni su dieci sono buttati via per inefficienze nel sistema di raccolta e conservazione. Non e' possibile donare in tutte le Regioni, in tutte le strutture, in tutti i giorni della settimana, spiega la Poretti, su 600 mila parti l'anno in Italia, spiega Giuseppe Causolo, vice-Presidente dell'Associazione Osidea, si raccoglie solo l'8%, inoltre su 15 banche esistenti sulla carta solo cinque realmente funzionano (Venezia, Torino, Milano, Sciacca, e di questa quella di Sciacca e' oggi chiusa, Venezia non ha piu' posto. 'Finora, dichiara la Poretti - non ci sono state, nonostante le nostre molte iniziative come proposte di legge e appelli, grandi risposte da parte del Ministero' in merito alle decisioni che devono essere prese a breve, 'escono voci contrastanti come quella, poi smentita dal Ministro, della possibilita' in studio di fare la conservazione autologa nelle strutture pubbliche'. A pochi giorni dalla scadenza dell'ordinanza ministeriale, spiega la Poretti, 'non c'e' una forza politica che in Parlamento si oppone alla possibilita' di conservarle per uso autologo, neppure quella che all'epoca aveva fatto l'ordinanza (prima ordinanza Sirchia), Forza Italia che ha decisamente cambiato rotta in merito, non si vede perche' si dovrebbe rinnovare un'ordinanza con questo divieto che costringe molte persone (1500 solo nel 2006) a dovere ricorrere, previa autorizzazione del Centro Nazionale Trapianti, a banche private estere, con un maggiore dispendio di tempo e soldi'. Il 9 maggio scorso, l'ordinanza e' stata pubblicata sul sito del ministero della Salute. Ma come molti hanno notato, di conservazione autologa, anche in banche pubbliche, non ve ne e' traccia. Questi alcuni dei commenti. "Il ministro ha annunciato a tutto il Paese il via libera alla raccolta per uso autologo del cordone ombelicale. Beh, non e' affatto vero". Giuseppe Palumbo si scaglia contro il ministro della Salute. "Ho richiesto la presenza del ministro Turco in commissione Affari sociali per spiegare l'ordinanza". Secondo Palumbo "l'ordinanza non ha cambiato niente. Li' c'e' scritto l'auspicio che il Parlamento legiferi in quel senso: non ce n'era mica bisogno", protesta. In Italia, dice, "c'e' una situazione paradossale: basta un'autorizzazione, e la conservazione autologa si puo' fare all'estero, ma qui da noi no. Perche'?". L'apertura alla donazione autologa, cioe' per uso personale 'e' solo un auspicio rivolto al Parlamento! Dispiace dover prendere atto che il ministro-ministero messo alle strette di fronte ad un divieto non piu' sostenibile, non ha avuto il coraggio di cambiare l ordinanza, limitandosi ad una operazione immagine: rivendendo cioe' un apertura alla conservazione del cordone che in realta' e' un desiderio, ma non un fatto!'. E' quanto sostiene la deputata radicale della Rosa nel Pugno e segretario della Commissione Affari Sociali della Camera, Donatella Poretti. Oggi proprio in commissione, ha spiegato Poretti, 'e' stata chiesta dal collega di Forza Italia Giuseppe Palumbo e dalla sottoscritta una audizione del ministro per relazionarci nel merito: nell'ordinanza si sollecita un intervento del legislatore, puo' chiedercelo anche di persona!'. 'Il Ministro Livia Turco ha scelto la via 'sirchiana' nel disciplinare la conservazione del cordone ombelicale, sostiene Rocco Berardo, vice segretario de dell'associazione Coscioni: 'una scelta incomprensibile, se non altro perche' in contrasto con quanto preannunciato in una recente dichiarazione alla stampa dalla stessa Livia Turco. L'ordinanza, a differenza di quanto dichiarato infatti, prevede il no alla crioconservazione autologa'. Per Berardo e' 'una scelta incomprensibile, o comprensibile nella misura di interessi altri da quello della libera scelta delle persone. D'altronde la composizione della Commissione ad hoc costituita, per la conservazione delle staminali da cordone ombelicale, era oltre che sbilanciata contro l'uso autologo, in alcuni casi anche in evidente conflitto di interesse'. 'Sul cordone ombelicale mi dispiace davvero sottolineare che proprio una donna come il ministro Turco ha mentito in maniera clamorosa. Lo afferma in una dichiarazione Daniela Santanche' di Alleanza Nazionale. 'Il ministro Turco ha annunciato sabato scorso un provvedimento di apertura sulla possibilita' della conservazione autologa del cordone ombelicale con una decisione in discontinuita' con le ordinanze precedenti. Oggi invece il bluff e' stato scoperto con nessuna apertura in materia ma solo l'auspicio di una legge. Su materie come questa della quale mi sono occupato a lungo con i colleghi Poretti, Palumbo e Di Virgilio, non e' ammissibile prendere in giro le italiane. Ci aspettiamo dal ministro Turco un chiarimento immediato in Parlamento'. "Nell'incontro avuto con noi, il ministro della Salute aveva detto chiaramente che l'apertura all'uso autologo sarebbe stata rimandata all'iniziativa parlamentare". Tiziana Valpiana, senatrice di Rifondazione in commissione Sanita', e firmataria di una delle proposte di legge sulla conservazione del sangue da cordone ombelicale, interviene cosi' nella querelle aperta da Donatella Poretti (Rnp) e Giuseppe Palumbo (Fi) sull'ordinanza del ministro della Salute. Comunque, aggiunge, "dobbiamo andarci coi piedi di piombo sulle banche private per il cordone ombelicale: nella pratica internazionale i dati dicono che solo nell'1,6% dei casi la conservazione per uso autologo e' utile". Quindi, continua, "non possiamo dare false speranze: parliamo piuttosto di investimenti per il futuro". - Usa. Studio: LFR, l'interruttore che decide il destino delle cellule di difesa Il destino delle staminali del midollo osseo progenitrici delle cellule di difesa del nostro organismo, i linfociti T e B, e' deciso da 'LRF', un interruttore cellulare fondamentale con un noto ruolo in molti tumori. Annunciata questa settimana sulla prestigiosa rivista Science, la scoperta, che porta la firma di scienziati italiani , svela che la regia dello sviluppo del sistema immunitario e' nelle mani di LRF, infatti topolini privati del gene che produce questa molecola sono incapaci di produrre linfociti B, ovvero i globuli bianchi che producono anticorpi e producono solo linfociti T, le cellule di difesa. Lo studio e' stato diretto, insieme con Giorgio Cattoretti ora all'Universita' degli Studi Milano-Bicocca e all'Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza, da Pier Paolo Pandolfi, capo del laboratorio di ricerca di Biologia Molecolare e dello Sviluppo allo Sloan-Kettering Cancer Center di New York che dichiara in un'intervista all'Ansa: 'questa scoperta cambia radicalmente il nostro modo di vedere come le cellule linfocitarie vengono prodotte nel midollo e nel timo. In pratica LRF decide l'identita' e il destino delle nostre cellule linfocitarie'. Il gene LRF deve il suo nome a certi tumori del sangue (fattore legato a leucemie e linfomi, dall'inglese leukemia/lymphoma-related factor) ed e' considerato un proto-oncogene, ovvero un gene fondamentale per la patologia tumorale. Gli esperti sapevano per esempio che nei tessuti tumorali di linfoma non-Hodgkin LRF e' abbondante, che cellule prive di LRF non possono traformarsi in cellule tumorali e che topolini con un eccesso di LRF sviluppano leucemie e linfomi. 'In questo nuovo studio -dichiara Pandolfi- abbiamo scoperto che LRF svolge pure una funzione cruciale nel determinare se una cellula del sangue diviene B (e produce anticorpi) o T. La molecola LRF istruisce la cellula progenitrice a differenziarsi e divenire una cellula B'. Infatti nei topolini, spiega lo scienziato, 'se LRF viene inattivato le cellule divengono linfociti T; se LRF e' presente le cellule divengono linfociti B. Quindi manipolando LRF possiamo potenzialmente alterare il destino della cellula linfocitaria'. 'Il processo avviene nel midollo osseo. La presenza di LRF nelle cellule del midollo spinge la cellula non ancora differenziata a divenire una cellula B'. 'Abbiamo inoltre scoperto che LRF ordina la produzione di linfociti B reprimendo la funzione di un'altra importante rete di controllo cellulare, quella regolata da un gene chiamato 'Notch'. Notch e LRF si antagonizzano: se, per cosi dire, vince LRF la cellula diviene B se invece e' Notch a prendere il sopravvento la cellula diviene T', cosa di gradissima importanza per la patologia tumorale perche' Notch e' stato direttamente implicato nell'insorgenza del tumore. 'Alterare il meccanismo di scambio T/B puo' essere di utilita nel favorire in futuro la produzione di un tipo cellulare anziche' un altro. Alterare farmacologicamente la relazione funzionale fra LRF e/o Notch ci permettera' inoltre di manipolare la 'rete del maligno', ovvero la rete molecolare che sottende al cancro. L'identificazione di molecole che modulino la funzione di LRF e Notch e' infatti un nostro obiettivo ma anche l'obiettivo di molte aziende farmaceutiche'. - Germania. La legge sulle cellule staminali torna in Parlamento Tratto da Frankfurter Allgemeine Zeitung del 09-05-2007 A cinque anni dalla sua approvazione, la legge sulle cellule staminali torna nuovamente sulla scena parlamentare. Il 9 maggio, la Commissione Ricerca terra' un'audizione al Bundestag sul tema che quasi tutti i piu' importanti centri di ricerca del Paese propongono da quando e' stata varata la legge, ossia l'opportunita' di liberalizzare le norme che regolano la gestione delle staminali embrionali umane, problema controverso per le sue implicazioni etiche. Recentemente, l'Accademia tedesca dei ricercatori Leopoldina ne ha fatto la seguente sintesi: autorizzare l'importazione di nuove linee di cellule staminali eliminando la data di scadenza; spingersi oltre la ricerca di base; abolire le sanzioni per i ricercatori che operino all'estero su linee staminali non autorizzate o in progetti internazionali difformi dalla legge tedesca. Quest'ultima parte riguarda lavori su cellule staminali embrionali, come quello apparso nell'edizione digitale della rivista Nature Methods (doi: 10.1038/NMETH1041), dove Robert Lanza della societa' statunitense ACT descrive, in collaborazione con i ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, un positivo esperimento per la ricostruzione vascolare dopo un infarto cardiaco. Oppure, l'indagine di laboratorio sul procedimento, sempre a partire da cellule staminali embrionali, suscettibile di produrre cellule epatiche; ne ha parlato recentemente David Hay dell'azienda californiana Geron, sulla rivista Cloning and Stem Cells. In ambedue i casi ci si potrebbe porre il quesito a lungo rimbalzato gia' cinque anni fa: perche' non concentrarsi su una riserva dell'organismo umano esente da problemi etici come quella rappresentata dalle cellule staminali adulte? Per quanto attiene la terapia per l'infarto, si puo' senz'altro fare riferimento a numerosi esperimenti clinici, realizzati su un migliaio di pazienti, che hanno utilizzato cellule staminali provenienti dal midollo osseo. Gli studiosi statunitensi non tacciono i progressi ottenuti anche in quel campo. Ma nell'ambito della ricerca si torna sempre piu' spesso, e con crescente entusiasmo, alle cellule staminali embrionali -tranne che in Germania. Peter Loeser, dell'Istituto Robert-Koch di Berlino, e Anna Wobus, dell'IPK Gatersleben, hanno pubblicato su Naturwissenschaftliche Rundschau (vol.60, pag. 229) un'impressionante messe di dati da tutto il mondo, con cui dimostrano che la ricerca tedesca in questo settore, con appena 11 pubblicazioni su 500, e' relegata ai margini. Di 507 linee di cellule staminali ricavate soprattutto negli ultimi due anni nel mondo, i ricercatori tedeschi ne utilizzano meno di due dozzine; tutte le altre precedono la data di riferimento, il primo gennaio 2002. E tra le piu' recenti ci sono quelle di cui si sa, dall'anno scorso soltanto, che sono state coltivate senza l'aggiunta di componenti animali, e che per questo motivo vengono considerate pietre miliari per la ricerca medica. E' difficile che i ricercatori tedeschi sulle staminali possano ancora salire su quel treno. Di sicuro esso non si fermera' ad aspettarli, visto che sta prendendo velocita' proprio adesso. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977/00, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------