====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 22-04-2008 al 28-04-2008 n.18/2008 (Anno VIII) ARTICOLI - La fabbrica delle emergenze - Italia. Finanziamenti Ue ai coltivatori di tabacco, carcere a chi coltiva una piantina di cannabis - Cannabis. L'Olanda chiede di legalizzarla. L'Italia vieta di coltivarla personalmente - E ora l'educazione antidroga nelle scuole la fanno i cani NOTIZIE - Canada. Vietato mostrare le sigarette nei negozi di tabacco - Usa. Studio: bambini con cervello piu' piccolo se la madre consuma piu' droghe - Iran. Confermato il divieto di fumare il Narghile' nei locali pubblici - Italia. Droga in carcere, ancora agenti penitenziari coinvolti - Italia. Bologna. Presto la sperimentazione del Cozart Dds, 'l'etilometro per le droghe' - Francia. Il giudice: vietato vendere Lucky Strike se i pacchetti contengono messaggi pubblicitari - Filippine. Bachi da seta contro le coltivazioni di marijuana - Uruguay. I narcos minacciano di morte il ministro dell'Interno - La storia delle dipendenze - Italia. Commissione Affari costituzionali accusa i Sert: fanno uscire troppi carcerati 'tossicodipendenti' - Afghanistan. Helmand. Misterioso uomo d'affari acquista tutto l'oppio - Australia. Governo propone divieto di fumo in automobili con bambini - Afghanistan. Kandahar. Il Governatore denuncia le forze Nato: non ci aiutano contro l'oppio - Ue. Parlamento: piu' informazione sulle droghe, specialmente su Internet - Thailandia. Guerra alle droghe mette in pericolo la lotta all'Aids - Italia. Chianciano. nasce l'Associazione radicale antiproibizionisti - Francia. In aumento l'autocoltivazione casalinga della cannabis - Italia. Ambasciatore olandese: leggi italiane sulla droga troppo repressive. Ferrero: colpa di Mastella - Italia. Radicali: domani appuntamento di fronte alla Cassazione per sentenza su autocoltivazione cannabis - Argentina. I giudici depenalizzano il consumo di droghe - Italia. Cassazione: in carcere chi coltiva cannabis anche una sola piantina di cannabis - Italia. Sert Parma: i giovani fumano eroina per addormentarsi - Italia. Firenze. Arriva il 'poliziotto' dei locali notturni per vigilare sul consumo degli alcolici - Italia. Maxi sequestro di Skunk, la marijuana super potente - Cina. Pechino: impossibile vietare il fumo, fa parte dello stile di vita della popolazione - Repubblica Ceca. Praga investe 1,6 milioni di euro l'anno nello scambio di siringhe - Olanda. Presidente del sindacato di polizia: legalizzare la cannabis - Usa. California. Arriva il corso universitario per coltivare e vendere cannabis - Spagna. Areo di narcotrafficanti si schianta nel giardino del banchiere Botin - Venezuela. Il Parlamento modifichera' la legge contro l'uso di droghe - Brasile. Blitz antidroga a Rio: undici morti - Afghanistan. Nyt: la Nato accusano Karzai per l'inefficacia della lotta al papavero - Olanda. Al bando i funghi magici - Italia. Provincia Bologna contraria a kit antidroga per le famiglie - Messico. Tijuana. Guerra tra spacciatori: quindi morti e decine di feriti - Gb. Dalla declassifiazione della cannabis aumentati i casi di schizofrenia e psicosi - Canada. Corte Suprema: illegali i controlli preventivi con cani antidroga - Usa. Hai fumato cannabis anche una sola volta? Niente trapianto - Argentina. Ben accolto il nuovo passo pro depenalizzazione - Usa. Alabama. Corte Suprema: i tribunali delle tossicodipendenze funzionano - Usa. California. Primo si' dell'Assemblea per vietare licenziamento per uso di marijuana terapeutica - Canada. British Columbia. Due leggi antidroga al vaglio della Corte Suprema ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 98 arresti - 423,681 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 244,652 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 179,029 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 76 giorni di detenzione ARTICOLI 22-04-2008 La fabbrica delle emergenze Diciamoci la verita': la vita sarebbe molto piu' noiosa senza l'emergenza. Se non fosse per lei, quel telegiornale potremmo vederlo piu' tardi o addirittura saltarlo, e non staremmo attaccati allo schermo del computer per seguirne l'evoluzione minuto per minuto. Senza la quotidiana emergenza, al bar saremmo costretti ad iniziare ogni conversazione facendo il punto sulle condizioni meteorologiche, ed ogni tentativo di andare oltre rischierebbe di essere travolto dal profluvio di notizie ordinarie. Fate caso all'uso scientifico della parola emergenza la prossima volta che usufruite di qualche organo di informazione. Ecco alcuni esempi recenti: 'Stuprata: e' emergenza sicurezza' (funziona solo se il violentatore e' un immigrato, meglio se rumeno). Oppure: 'adescava minori online: e' emergenza pedofilia online' (poco importa che oltre il 90% delle violenze sui minori avvenga in famiglia). O ancora: 'a scuola con uno spinello: e' emergenza giovani' (il bravo analista ricama poi con espressioni del tipo 'giovani allo sbando', 'profondo disagio giovanile', 'generazione a rischio'). C'e' da chiedersi perche', al contrario, il recente arresto per droga di un volto noto della Cnn e del direttore di TF1 International non abbia ancora ispirato titoli come 'emergenza giornalisti', 'categoria allo sbando', 'informazione drogata'. L'emergenza nazionale, quella proclamata all'unanimita' dai media, ci permette di dimenticare, seppur brevemente, le nostre emergenze personali: la quarta settimana, il mutuo, il lavoro, il costo della vita, le liste d'attesa nella sanita', le tasse, i disservizi pubblici. Ci consente di ignorare le mille distrazioni che informano e frammentano le nostre preoccupazioni, concentrando in un sol punto il nostro senso di rivalsa, di giustizia e di vendetta. Quando va bene, l'emergenza ci aiuta anche a sdoganare fugacemente le nostre fobie, che altrimenti dobbiamo tenere nascoste, represse, per pudore. Ma l'emergenza non e' solo la regina delle notizie. Sta diventando anche il motore immobile della politica. Essa costituisce una delle armi piu' potenti del bravo eletto, tanto da meritarsi nel mondo anglosassone l'appellativo di 'weapon of mass distraction' (arma di distrazione di massa). Un efficace analgesico a doppia azione per lenire i sintomi da responsabilizzazione del pubblico amministratore. I problemi ordinari e mai risolti, quelli che realmente vessano nel quotidiano la quasi totalita' dei cittadini, passano in secondo piano: troppo complessi, troppo quotidiani per fare notizia e per essere affrontati a colpi di leggiucce emergenziali. E anche laddove un problema ordinario fosse promosso ad emergenza, il nuovo status mediatico potrebbe in parte scusare l'inadeguatezza delle risposte ordinarie date fino a quel momento. Tanto potente e' l'emergenza, che oggi e' difficilissimo far passare una legge in meno di due anni senza di essa. Basti vedere quante leggi negli ultimi anni portano il nome 'Norme urgenti in materia di...'. Il Codice della Strada e' oramai un collage di modifiche emergenziali stimolate da questo e quel caso di cronaca, ed anche le leggi sull'immigrazione, sulla droga e lo stesso codice penale seguono allegramente la stessa via. I politici navigati fiutano immediatamente l'emergenza e come giavellottisti olimpionici fanno a gara a chi lancia la soluzione piu' lungimirante, almeno in termini di economia elettorale: 'tolleranza zero', 'chi sbaglia paga', 'chiudere le frontiere', 'piu' galera'. Non fraintendetemi, la fabbrica mediatica dell'emergenza c'e' ed ha tutto il diritto di continuare ad esserci. Ma ho l'impressione -o forse solo l'auspicio- che sia presa sempre meno sul serio, con il rischio che la vera emergenza sia poi ignorata al pari di tutte le altre. Un po' come quel ridicolo sistema di colori (giallo, arancione, rosso, etc.) che ogni mattina ci hanno propinato i media statunitensi per indicare il livello di allerta antiterrorismo. Insomma, pur di entrare nelle conversazioni da bar, la fabbrica dell'emergenza ha adottato a tutti gli effetti gli strumenti della previsione meteorologica: temperature in diminuzione, nuvoloso sulle regioni centrali, con elevato rischio di violenza da immigrato sulle aree urbane. Un invito a giornalisti e politici a spendere con parsimonia l'efficacia mediatica dell'emergenza e' ovviamente inutile. E proporre una legge per proibirne l'abuso ('Norme urgenti in materia di emergenza') sarebbe altrettanto infruttuoso, oltre che incostituzionale. Pertanto l'invito lo rivolgo agli utenti dell'informazione, spesso molto piu' maturi di quanto i professionisti dell'emergenza possano immaginare: giudicate sempre con la vostra esperienza, conoscenza e intelligenza tutte le emergenze. Soprattutto, valutatene bene le cause, che non sempre ?anzi, quasi mai- coincidono con gli effetti visibili. Se le carceri sono piene di immigrati, non e' necessariamente perche' lo straniero e' geneticamente piu' criminale dell'italiano. Sapete che basta non mostrare un documento di riconoscimento alla Polizia -magari perche' si e' dimenticato il portafogli a casa- per finire in carcere, se si e' stranieri? E poi, detto fra noi, se io (caucasico) ed un immigrato di colore giriamo con uno spinello in tasca, chi dei due ha maggiori possibilita' di essere fermato per un controllo di polizia? E se, in presenza di una delle leggi sulle droghe piu' severe del mondo occidentale, in Italia aumenta il consumo di droghe, e quindi anche i profitti delle organizzazioni criminali che a loro volta incrementano l'offerta, forse la colpa e' di una societa' 'allo sbando', 'senza valori'? Davvero e' 'la crisi dei giovani d'oggi' che causa le morti da sballo del sabato per l'assunzione di sostanze incontrollate ed incontrollabili? Forse la colpa e' anche un po' delle 'Norme urgenti in materia di...' Pietro Yates Moretti 24-04-2008 Italia. Finanziamenti Ue ai coltivatori di tabacco, carcere a chi coltiva una piantina di cannabis Con la ratifica italiana della Convenzione Quadro dell?Oms per la lotta al tabagismo (1), anche in Italia sara? presto vietato vendere sigarette ai minori di 18 anni. E? l?ultimo di una serie di provvedimenti per contrastare il consumo di tabacco, individuato dalla comunita? medica quale una delle principali cause di mortalita?. Ma ai visibili e pubblicizzatissimi divieti, agli spot anti-fumo, ai programmi di educazione e rieducazione, non corrisponde altrettanta severita? nei confronti dei produttori. La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha appena approvato un prolungamento fino al 2012 del regime di aiuti ai produttori insieme all'aumento al 6 per cento dei trasferimenti destinati al finanziamento del Fondo comunitario del tabacco. Insomma, i soldi del contribuente europeo sono impiegati contemporaneamente per scoraggiare il consumo di tabacco e per incentivarne la produzione. Incentivi economici che contribuiscono peraltro ad impoverire i produttori dei Paesi piu? poveri, che difficilmente possono competere con i colleghi occidentali ben finanziati dai soldi dei contribuenti. Alla faccia della lotta al tabagismo e della liberta? di mercato. Soprattutto, alla faccia della coerenza nella lotta alle dipendenze o presunte tali. Giunge or ora la sentenza delle sezioni penali unite della Cassazione, secondo cui chi coltiva anche una sola piantina di cannabis per uso personale deve finire in carcere (2). Ricordiamo che a fronte di oltre 4 milioni di morti ogni anno nel mondo per tabagismo, la cannabis non ha causato un solo decesso dimostrabile. (1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=217547 (2) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=17958 Pietro Yates Moretti 25-04-2008 Cannabis. L'Olanda chiede di legalizzarla. L'Italia vieta di coltivarla personalmente Il presidente del sindacato di polizia olandese NPB, Hans van Duijin, ha dichiarato che la lotta alla cannabis e' inutile, in quanto provoca solamente un maggior numero di atti criminali. Per questo auspica la legalizzazione delle droghe leggere. Inoltre, vorrebbe che i tossicodipendenti di lunga data fossero in grado di assumere le droghe sotto controllo medico. "Queste sono le uniche strategie in grado di combattere il crimine connesso alle droghe. Le forze di polizia sono costrette ad occuparsi di questi crimini invece di occuparsi di quelli piu' gravi", aggiungendo che molti poliziotti condividono questa idea. Per Hans van Duijin, i politici sono riluttanti all'idea di legalizzare le droghe leggere a causa delle pressioni a livello internazionale. Per questo, conclude van Duijin, preferiscono nascondere la testa sotto la sabbia. In Italia arriva la sentenza delle sezioni penali unite della Cassazione, secondo cui chi coltiva anche una sola piantina di cannabis per uso personale deve finire in carcere. La coltivazione, per uso personale, potrebbe spezzare il cerchio che lega il consumatore al fornitore. Ricordiamo che a fronte di oltre 4 milioni di morti ogni anno nel mondo per tabagismo, la cannabis non ha causato un solo decesso dimostrabile. Quando la ragione va a farsi benedire! Primo Mastrantoni 28-04-2008 E ora l'educazione antidroga nelle scuole la fanno i cani C'era una volta in America un programma chiamato D.A.R.E (educazione per la lotta contro l'abuso delle droghe), progetto di ?prevenzione ed educazione' condotto dai soldati che ogni giorno combattono in prima linea la guerra alla droga. L'acronimo era velocemente apparso sulle insegne di tutte le scuole medie, sulle magliette di milioni di ragazzi e soprattutto su quelle dei loro genitori. Era in sostanza il pilastro del programma federale di prevenzione alle droghe, in una guerra che altrimenti si continua a combattere quasi esclusivamente sul fronte della repressione. E' D.A.R.E. che ha reso famosi slogan come "Say no to drugs" (di' no alle droghe) e che ha promosso campagne di informazione shock, come quel celebre spot televisivo sbeffeggiato da decine di milioni di giovani in cui un ragazzo perde la memoria, picchia i genitori e si isola dal mondo dopo aver provato un tiro di marijuana. Sempre D.A.R.E. ha promosso i test obbligatori antidroga per gli studenti ed i controlli delle unita' cinofile nelle scuole. Ma poi e' arrivata la scienza, quella impietosa forza terrena che troppo spesso rovina la festa allo slancio ideologico. Studio dopo studio, e' stata dimostrata la totale inefficacia di D.A.R.E. Anzi, secondo diverse indagini, dove c'e' D.A.R.E. c'e' piu' droga. Perche' tutto questo? Secondo i ricercatori (quei maledetti guastafeste), vi erano sostanzialmente due grossi problemi con il programma. Per prima cosa, la tecnica della paura, basata su informazioni esagerate ed allarmistiche sugli effetti delle singole sostanze, ha un effetto contrario a quello auspicato. Molti, moltissimi studenti hanno fumato uno spinello, e sanno benissimo che non vi e' alcun rischio di trasformarsi in serial killer o di morire. Soprattutto, il programma non era condotto da esperti della materia (medici, operatori sanitari, etc.), ma da agenti di polizia, che ovviamente interpretano la tossicodipendenza come questione essenzialmente militare. Un mix letale, secondo gli scienziati, che ha portato rapidamente alla quasi scomparsa di D.A.R.E. dalle scuole statunitensi. Nel 1993, quando D.A.R.E. andava ancora per la maggiore, ho avuto modo di partecipare ad uno di questi seminari scolastici nella scuola superiore che frequentavo all'epoca. Era evidente dai commenti dei miei compagni di classe che l'evento aveva tre principali funzioni: saltare qualche ora di lezione, deridere le affermazioni stravaganti sugli effetti mortali della marijuana (magari dandosi appuntamento a 'sfidare la morte' all'uscita dalla scuola) e infine soddisfare la cuorisita' adolescenziale per le armi da fuoco. Il seminario termino' con una lunga sequela di richieste al malcapitato poliziotto di mostrare la sua pistola d'ordinanza. Ma tutto questo e' accaduto in un Paese lontano lontano. E cosi', come se niente fosse, nel nostro Paese diamo oggi vita a programmi di 'prevenzione' che ricalcano le tecniche di D.A.R.E. A Varese, sono addirittura i cani antidroga ad impartire lezioni agli studenti. 'La droga a scuola non può essere tollerata', e per prevenire il consumo di droga, lo scorso 22 aprile e' stata offerta una dimostrazione agli studenti delle medie di Varese da parte della forze dell'ordine. 'Un modo per far loro vedere cosa succede a chi infrange la legge', riporta un quotidiano locale. Dopo un corso teorico in aula condotto da un maresciallo della Guardia di Finanza, sempre secondo le cronache locali, i cani antidroga si sono esibiti nella ricerca di sostanze illegali, per poi simulare un arresto con tanto di tentativo di fuga. Insomma, un D.A.R.E. in versione cinofila. Dai kit antidroga distribuiti gratuitamente alle famiglie, alle ispezioni di polizia nelle scuole, l'Italia di oggi sta imitando gli Stati Uniti di ieri. Mi chiedo, ma come e' possibile tutto questo alla luce dell'esperienza americana? Dopo averci riflettuto un po', credo di aver trovato le risposte: 1. I marescialli della Guardia di Finanza, i dirigenti scolastici e gli amministratori locali hanno forse qualche lacuna con l'inglese. Cio' inibisce l'accesso agli studi sulle tossicodipendenze pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali (ammesso e non concesso che siano comunque di loro interesse). 2. I promotori del D.A.R.E. all'italiana possono contare sulla condizione disastrata della ricerca scientifica nel nostro Paese. Insomma, meno studiosi fra le scatole che potrebbero dimostrare l'inefficacia e addirittura la pericolosita' del loro operato. 3. E' innegabile che mandare uomini armati e cani antidroga nelle scuole abbia un suo fascino elettorale, in particolar modo per quei genitori comprensibilmente terrorizzati dalla retorica mediatica dell'emergenza continua (emergenza che, per la quasi totalita' della comunita' scientifica internazionale, e' spesso causata da leggi e programmi ispirati alla sola repressione piuttosto che alla prevenzione e alla riduzione sanitaria del danno). Che fare? Sinceramente, anche alla luce di cio' che sta accadendo nel mondo della politica parlamentare, non lo so. Le chance che un Governo italiano, di qualsiasi parte politica, segua le indicazioni degli operatori e degli studiosi della tossicodipendenza, sono pari a zero. Dovremo quindi attendere che sia l'Europa ad indicarci (o imporci) nuovi strumenti per la lotta alle dipendenze. Nel frattempo, c'e' solo da augurarsi che il ?D.A.R.E. di noi altri' non dia vita ad una nuova generazione di giovani diffidenti e quindi indifferenti alle istituzioni e ai propri genitori. Perche' questo e' il rischio che corriamo ogni volta che l'educazione si basa sulla paura e sul sospetto, piuttosto che sul rispetto dell'intelligenza e sulla fiducia. Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 22-04-2008 Canada. Vietato mostrare le sigarette nei negozi di tabacco Dal 31 maggio nell'Ontario, una provincia del Canada, le sigarette dovranno rimanere nascoste in un'area delle rivendite coperta da una tendina. Gli oltre 10.000 tabaccai dell'Ontario sono furiosi perch? dovranno modificare rapidamente i negozi per rispettare le nuove regole. In questo modo le autorita' ritengono che i giovani, non vedendo le sigarette, saranno meno invogliati a fumare, come diversi studi avrebbero dimostrato. Il Canada e' stato il primo paese al mondo a obbligare le aziende del tabacco a inserire le avvertenze di pericolo alla salute sui pacchetti di sigarette. 22-04-2008 Usa. Studio: bambini con cervello piu' piccolo se la madre consuma piu' droghe La rivista scientifica Pediatrics ha pubblicato uno studio effettuato su un gruppo di 35 ragazzi dai 10 ai 14 anni, figli di donne consumatrici di cocaina, alcol, tabacco o marjiuana quando erano incinte. Vi si legge che la circonferenza della testa di questi ragazzi e' piu' piccola di quella dei loro coetanei non esposti a sostanze stupefacenti durante la gestazione. Le differenze osservate nel caso d'assunzione di una sola droga non sono statisticamente significative, lo sono molto di piu' se il feto era esposto a due o piu' droghe. L'autore principale della ricerca, Michael J. Rivkin dell'ospedale pediatrico e della scuola di medicina di Harvard, ha detto a Reuters Healthche che i risultati sembrano escludere un effetto "devastante" in caso di una sola droga, appare invece molto problematica la combinazione di piu' sostanze. La sua equipe ha utilizzato la risonanza magnetica per misurare il volume dei vari tipi di tessuto cerebrale dei partecipanti, oltre che la circonferenza del cranio. L'esposizione a ciascuna droga era correlata alla diminuzione del volume della testa, della quantita' di materia grigia e del volume totale del cervello. Risultato: mentre l'esposizione a una sola droga non provoca una riduzione statisticamente evidente, la combinazione di due o piu' sostanze e' causa di una riduzione significativa di tutt'e tre le misure del volume cerebrale. E la differenza aumenta con il livello d'esposizione. I bambini sottoposti a quattro o piu' droghe hanno il cranio e il cervello piu' piccoli, oltre che una minore quantita' di materia grigia. Sebbene l'esiguita' del campione non permetta di trarre conclusioni certe e definitive, Rivkin suggerisce al personale sanitario che assiste le donne in gravidanza e le consiglia, o dovrebbe farlo, di informarle non solo dei rischi del consumo di droghe, ma di quanto possa essere pericoloso per il nascituro la combinazione di piu' sostanze. 22-04-2008 Iran. Confermato il divieto di fumare il Narghile' nei locali pubblici Non e' ancora finita, in Iran, la guerra del Narghile'. Dopo che il ministro dell'Interno, due mesi fa, aveva ordinato di consentire il fumo della pipa ad acqua nelle tradizionali sale da te', esonerandola quindi dal divieto di fumo nei locali pubblici, ora il ministro della Salute afferma che sara' anch'essa messa al bando. La proibizione di fumare nei locali pubblici e' entrata in vigore alla fine del 2007. Ma dopo un paio di mesi il governo del presidente Mahmud Ahmadinejad aveva deciso di fare un'eccezione per il Narghile' (Ghalian in lingua Farsi) in seguito alle proteste dei titolari delle sale da te', che avevano subito un crollo nel loro giro d'affari. In questi luoghi di ritrovo, infatti, il consumo di te' e tabacco sono tradizionalmente inseparabili nei momenti di socializzazione. Ma ora il ministro della Salute, il dottor Kamran Baqeri-Lankarani, mette in dubbio l'effettiva appartenenza della pipa ad acqua alla cultura persiana, negando quindi l'esigenza di salvarla. 'Sebbene l'uso del Ghalian nel nostro Paese risalga a oltre quattro secoli fa - ha detto, citato dalla stampa di Teheran - esso non ha mai fatto parte della cultura originaria persiana'. Secondo Baqeri-Lankarani, le ragioni che inducono a far rientrare anche il Narghile' nel divieto sono ben piu' importanti. 'Usare la pipa ad acqua per un'ora - ha sottolineato - equivale a fumare 40 sigarette'. Alla fine di febbraio il ministro dell'Interno, Mostafa Pur-Mohammadi, aveva ordinato al capo della polizia, Esmail Ahmadi-Moqaddam, di escludere le sale tradizionali da te' dalla lista dei luoghi pubblici in cui si sarebbe dovuto fare rispettare il divieto di fumo, ma solo per il Narghile'. Nella stessa ordinanza si vietava inoltre l'uso di tabacchi aromatizzati alla frutta, provenienti in gran parte dai Paesi arabi e amati particolarmente dai piu' giovani, maschi e femmine. Inoltre, si escludeva la concessione di licenze per aprire nuovi locali tradizionali. Erano state cosi' accolte le richieste presentate alla fine di gennaio ad Ahmadinejad da parte di una trentina di deputati che avevano preso a cuore la causa dei proprietari delle sale da te'. Ma ora la partita e' riaperta. 22-04-2008 Italia. Droga in carcere, ancora agenti penitenziari coinvolti R.B., agente di polizia penitenziaria preposto al Reparto Volturno del carcere di Santa Maria Capua Vetere avrebbe ricevuto da Mario Froncillo e Maria Grazia Russo 18mila euro per consegnare al reggente del clan di Marcianise Michele Froncillo compresse di Laxis, medicinale con effetti diuretici, e compresse di preparazione galenica anfetamino-simili, ma anche, in modo inconsapevole, cocaina occultata in contenitori di borotalco. I farmaci e la droga servivano a Froncillo a dimagrire in maniera eclatante, tanto da giustificare l'emissione di certificati medici, operata dai sanitari compiacenti, di una situazione fisica incompatibile con il regime detentivo, favorendo la scarcerazione da parte delle autorita' proposte. In un altro caso, A.V., agente in servizio a Brescia, avrebbe ricevuto del denaro in diversi periodi, 2/3mila euro a volta, in cambio della consegna di 'pizzini' da parte di familiari e affiliati al boss Domenico Belforte, che aveva comunicato al pm della procura di Brescia di voler collaborare con la giustizia. In questi biglietti al capoclan veniva chiesto di recedere dai suoi propositi, di fatto interrotti. Valentino, inoltre, avrebbe introdotto nel carcere samaritano, con altre complicita', telefoni cellulari, lettori mp3, profumi, dosi di cocaina e altri oggetti che consegnava a Gaetano Piccolo, Clemente Daniele Rivetti, Alfredo Bifone, Giovanni Anziano, Filippo Petruolo, tutti componenti del clan Belforte. "Abbiamo eseguito una pulizia nelle carceri - sottolinea Luca Bontempo, responsabile del nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria di Roma - grazie anche alla collaborazione con il questore di Caserta Carmelo Casabona e il capo della Mobile Rodolfo Ruperti". 22-04-2008 Italia. Bologna. Presto la sperimentazione del Cozart Dds, 'l'etilometro per le droghe' Prima di iniziare a usarlo sulle strade, il Cozart Dds verra' sperimentato proprio a Bologna. Il futuro terrore dei consumatori di cannabinoidi, anfetamine, cocaina, ecstasy che poi si mettono alla guida, viene testato sotto le Due torri. Gia' battezzato "l'etilometro per le droghe", l'apparecchio rivela in pochi minuti se la persona al volante e' sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Come? Basta prelevare un po' di saliva con un tampone di cotone e si capisce se l'autista ha assunto sostanze prima di guidare. Al momento la verifica si fa con gli esami delle urine, che pero', a differenza di quelli sulla saliva, possono risultare positivi anche se l'assunzione e' avvenuta fino a 20 giorni prima. La sperimentazione si propone di verificare l'efficacia del tampone confrontandola con gli esami del sangue, come richiesto dalla procedura di validazione. Una volta validato, infatti, il Cozart puo' essere utilizzato anche a fini legali. I primi test sono gia' stati effettuati, in forma anonima, su ragazzi e ragazze volontari in discoteche e luoghi di incontro della provincia. Il progetto, uno dei piu' innovativi e avanzati in Italia, sara' illustrato nel corso di un convegno sull'uso delle droghe a Bologna, organizzato dall'Universita' dopodomani in Sala Farnese a Palazzo D'Accursio. 22-04-2008 Francia. Il giudice: vietato vendere Lucky Strike se i pacchetti contengono messaggi pubblicitari I francesi dovranno dire addio alle Lucky Strike. Fino a quando il distributore non cambierà i pacchetti, adeguandoli alla legge anti-fumo che proibisce messaggi di tipo pubblicitario, le bionde d'importazione non potranno più essere vendute. Lo stabilisce un'ordinanza emessa ieri da un giudice parigino che entrerà in vigore dal prossimo mercoledì e prevede, in caso di inottemperanza all'obbligo, una multa di 100 euro per ogni pacchetto ancora in circolazione. Altadis Distribution France, la società che distribuisce Oltralpe le Lucky Strike, ha annunciato ricorso ricordando di essere già stata condannata per gli stessi motivi (la presenza sui pacchetti di messaggi come 'la freschezza della menta pura unita alla ricchezza del nostro tabacco') quaranta giorni fa da un tribunale di Nanterre, ma senza obbligo di sospendere la distribuzione. Il produttore, la Bat, in un comunicato sottolinea di "aver preso tutte le misure necessarie": se i pacchetti in vendita sono ancora quelli incriminati, aggiunge un portavoce interpellato dalla France Presse, la colpa è di "incomprensibili ritardi nel processo industriale" da parte di chi dovrebbe fornire quelli adattati alla legge. 22-04-2008 Filippine. Bachi da seta contro le coltivazioni di marijuana (Il Giornale) Forse sarà il baco da seta a sconfiggere la marijuana nelle Filippine: nelle montagne che circondano Kapangan, una cittadina di 18.000 abitanti nel nord dell?arcipelago, un tempo note per essere uno dei principali centri di coltivazione della cannabis indica, sempre più gelsi bianchi - l?habitat del prezioso insetto - hanno preso il posto delle piantine dalle lunghe foglie verdi e resinose. Così, anche il colore delle montagne sta cambiando. "Abbiamo iniziato a scollarci di dosso quell?etichetta", dice Roberto Canuto, sindaco di Kapangan. "Vogliamo essere conosciuti per qualcos?altro, magari come capitale della seta del Paese", aggiunge. ... 22-04-2008 Uruguay. I narcos minacciano di morte il ministro dell'Interno Il ministro dell'Interno di Montevideo, Daisy Tourné, insieme ad alcuni alti funzionari del dicastero, sono stati oggetto di minacce di morte attribuite a bande di narcotrafficanti stranieri. Lo riferisce l'agenzia Misna citando i principali quotidiani uruguayani. Lo stesso ministro ha indetto una conferenza stampa confermando la notizia e aggiungendo che né lei né gli altri minacciati "si lasceranno intimidire". Gli inquirenti ipotizzano che dietro le minacce si nascondano 'cartelli della droga' messicani e colombiani: un anno fa, la polizia aveva smantellato un'organizzazione internazionale dedita al narcotraffico basata a Montevideo e Punta del Este. 22-04-2008 La storia delle dipendenze (lescienze.espresso.repubblica.it) Dalla caffeina e dal cioccolato fino alla nicotina e alla cocaina, quasi tutte le sostanze che provocano dipendenza sono di origine vegetale. Dietro a questa banale constatazione si nasconde però un piccolo mistero ... 22-04-2008 Italia. Commissione Affari costituzionali accusa i Sert: fanno uscire troppi carcerati 'tossicodipendenti' Per un criminale che viene definito 'alcolista' dai Sert (Servizi pubblici per le tossicodipendenze) e' molto piu' facile uscire dal carcere. A denunciarlo e' l'indagine sulla Sicurezza in Italia condotta dalla commissione Affari Costituzionali della Camera presieduta da Luciano Violante. Nel dossier, infatti, si critica la 'ricorrente strumentalizzazione delle misure nate per i tossicodipendenti e gli alcoldipendenti'. La dipendenze da alcool, si spiega, e' davvero difficile da accertare e, una volta ricevuto 'l'attestato di alcolista' dai Sert ('che certificano uno stato di alcoldipendenza quasi come fosse un attestato di servizio'), si puo' uscire dal carcere ed essere affidati alle comunita' di recupero, eludendo, di fatto, 'la pena sino a sei anni di reclusione'. Questa situazione, si legge nell'indagine della Prima commissione della Camera, 'e' dovuta in parte all'atteggiamento di superficialita' di tutti i Sert', decisamente troppo di manica larga nell'attribuire la 'patente di alcolista' a qualcuno. In piu', i controlli sui programmi di recupero che si dovrebbero fare in alternativa al carcere, non sono adeguati. 'Commenti superficiali ed errati': cosi' Federserd, la federazione dei Servizi pubblici per le dipendenze, definisce i giudizi della commissione Affari Costituzionali della Camera presieduta da Luciano Violante sull'operato dei Sert in tema di certificazione della dipendenza dall'alcol o dalle droghe. 'I Sert e i servizi di alcologia in Italia - precisa il segretario esecutivo nazionale di Federserd, Pietro Fausto D'Egidio - certificano la malattia da tossicodipendenza e da alcoldipendenza con professionalita', nei modi specificatamente previsti dalla legge'. Una legge, la 309/90 e successive, che e' 'pensata male' e per questo 'da anni la nostra federazione ha chiesto di rivederla alla luce delle nuove modalita' di consumo, del dilagare degli usi, dei risultati assolutamente deludenti dell'applicazione degli articoli 89 e 94, che andrebbero sottoposti a verifica dopo oltre 15 anni di applicazione'. 'Perche' - si chiede D'Egidio - 'l'unico punto su cui tutti i legislatori, di qualsiasi parte politica, si sono trovati d'accordo e' stato quello di aumentare da due a quattro e ora a sei gli anni di pena residua che un detenuto puo' chiedere di trasformare in un periodo di cura per alcolismo o droga fuori dal carcere?'. Per non parlare poi, aggiunge, del fatto che nei territori dove impera la criminalita' organizzata spesso sono gli stessi avvocati dei boss a chiedere, anche con minacce, la certificazione per i loro clienti. Su questi temi Federserd chiede quindi al presidente della Commissione, Luciano Violante, un dibattito pubblico. 23-04-2008 Afghanistan. Helmand. Misterioso uomo d'affari acquista tutto l'oppio Tutti lo conoscono come il "Businessman", ma nessuno sa esattamente chi sia e da dove venga. L'unica cosa certa è il suo obiettivo: comprare quasi tutto l'oppio prodotto nella provincia di Helmand, nel sud dell'Afghanistan. E adesso che è arrivata la primavera, riferisce l'edizione odierna del Times, tutti i coltivatori locali aspettano l'arrivo di questo oscuro personaggio, che porterà via il carico di droga. Il misterioso acquirente - la cui nazionalità sarebbe afgana, pachistana o iraniana - è solito farsi vivo già nel periodo invernale, quando con piccoli anticipi ai coltivatori si assicura il carico dell'oppio. A lui spetterebbe buona parte dell'intera produzione della provincia di Helmand. Qui, riferisce infatti il Times, i talebani chiedono ai contadini 'solo' la decima, cioè un decimo dell'oppio coltivato, una tassa che ovviamente non prevede nulla in cambio. Il resto lo porterebbe via lui, il 'Businessman', senza che coltivatori e talebani abbiano nulla da obiettare. A essere preoccupati sono, invece, i militari britannici che operano nella regione. "Questo è realmente un territorio di Mafia. E' come nei 'Sopranos', ma senza l'humor", ha commentato un militare a condizione dell'anonimato. Le piantagioni di oppio sono molto diffuse nella provincia di Helmand, che da questo punto di vista può considerarsi una delle più generose dell'intero Afghanistan. Lo scorso anno il governo di Kabul ha ordinato la distruzione delle piantagioni ini circa 3.000 acri di terreno nella regione, sui circa 100.000 coltivati. 23-04-2008 Australia. Governo propone divieto di fumo in automobili con bambini Vietato fumare nelle auto che trasportano bambini e sigarette nascoste in tutti i negozi. Queste alcune delle proposte di modifica delle leggi sul tabacco nel New South Wales. Rendendo pubblico un documento di riflessione intitolato ?proteggere i bambini da tabacco?, il premier Morris Iemma ha detto che le misure hanno lo scopo di salvare vite umane. "Oggi stiamo rendendo pubblico un pacchetto di misure innovativo. Ci consulteremo con gli operatori del settore e provvederemo a consultare anche l'opinione pubblica." Le modifiche proposte comprendono anche un nuovo sistema di concessione di licenze per negozi di tabacchi, con la revoca per quelli che vendono sigarette ai minorenni. Anche i distributori automatici di tabacco sarebbero vietati e le sigarette non potrebbero piu' essere in offerta. Iemma ha detto che il 10 per cento del milione circa di fumatori fuma con i loro figli nell'auto. "Il fumo è uno dei più grandi assassini nel Paese e si può, si farà di più per proteggere i bambini esposti al fumo passivo", ha detto. Il documento potra' essere discusso e commentato dai cittadini per due mesi prima di passare al vaglio legislativo. 23-04-2008 Afghanistan. Kandahar. Il Governatore denuncia le forze Nato: non ci aiutano contro l'oppio Le truppe straniere hanno minato il programma di eradicazione del papavero del Governo afgano a Kandahar, denuncia il Governatore, e la mancanza di sostegno ha aumentato i rischi dell'operazione. Almeno 13 poliziotti sono stati uccisi e uno e' scomparso nel corso delle eradicazioni solo in questo mese, e il compito è stato più difficile, ha detto Asadullah Khalid, perché i suoi alleati della NATO si rifiutano di aiutare e, in alcuni casi, sembrano essere un vero e proprio ostacolo. Il governatore è stato particolarmente turbato da uno scontro a fuoco la mattina del 6 aprile in cui sono rimasti uccisi uccisi nove ufficiali nel quartiere di Maywand, a ovest della citta' di Kandahar. Ha detto che il suo ufficio aveva notificato i militari canadesi gia' tre settimane prima che il suo team sarebbe intervenuto nel Maywand per distruggere l'oppio campi. Ma il giorno dell'intervento, denuncia il Governatore, le truppe NATO che stazionano nelle vicinanze non hanno mosso un dito per aiutare i suoi uomini nel corso di battaglia a fuoco contro i combattenti talebani durata un'ora. "Non ci aiutano, anche se sono nelle immediate vicinanze", ha detto Khalid. "Abbiamo fornito loro tutti i piani di azione in anticipo. Erano stati informati e ci avevano promesso assistenza nel caso di pericolo per la nostra polizia." Il truppe straniere sono state altrettanto inutili nel distretto di Panjwai, dove la NATO ha avvertito che non sarebbe intervenuta in aiuto ai militari afgani. Nel distretto di Zhari, le truppe della NATO hanno addirittura bloccato la squadra del ministro. In Maywand, continua il Governatore, agli anziani delle tribu' era stato addirittura detto che le truppe straniere non sono contro la coltivazione di oppio. "Hanno detto loro: 'Noi non vogliamo farci nuovi nemici,'" ha detto Khalid. "E' controproducente per l'eradicazione quando si dice agli anziani che non siamo contrari al loro papavero. Ciò significa che abbiamo diverse politiche." Un portavoce dei mililati canadesi ha replicato che vi è alcuna controversia tra i canadesi e le loro controparti afgane. "Lo spirito di cooperazione tra le forze canadesi, gil overno afgano e l'ANSF è molto forte e c'e' un numero crescente di strategie in atto a livello provinciale e distrettuale che sta portando ad una sempre più stretta cooperazione e coordinamento", ha detto il comandante Pierre Babinsky. "Ci incontriamo regolarmente con il governatore della provincia di Kandahar in materia di sicurezza e altre questioni." 23-04-2008 Ue. Parlamento: piu' informazione sulle droghe, specialmente su Internet Riconoscere il ruolo fondamentale svolto dalla societa' civile a sostegno dello sviluppo, della definizione, dell'attuazione, della valutazione e del monitoraggio delle politiche in materia di droga. E' questo, in sostanza, il contenuto di una relazione presentata dall'europarlamentare italiano Giusto Catania (Gue/Ngl), che il Parlamento ha adottato con 600 voti favorevoli, 35 contrari e 32 astensioni. I deputati invitano, inoltre, i governi di tutti gli Stati membri, le associazioni non governative, la societa' civile e le associazioni di genitori e di professionisti a condurre campagne d'informazione esaustive, soprattutto nelle scuole, sui rischi e i danni alla salute fisica e mentale causati dall'uso di droga. Tali campagne dovrebbero anche vertere sulla salute delle madri e la trasmissione maternofetale delle sostanze stupefacenti, sul trattamento disponibile per i minori e i delinquenti tossicodipendenti e sul sostegno ai genitori con figli tossicodipendenti. In tale contesto, insistono "sul fondamentale partenariato con i media" nella diffusione di informazioni scientifiche circa i rischi che l'uso di droghe implica sulla salute mentale e fisica. Il Parlamento sottolinea poi l'importante ruolo che deve essere svolto da Internet nel garantire "un modo trasparente e coerente" di scambio di informazioni sull'attuazione e sullo sviluppo della strategia 2005-2012 dell'Ue in materia di droga. Per gli eurodeputati e', inoltre, importante la costituzione del Forum della societa' civile sulla droga come primo passo verso il coinvolgimento piu' concreto e costruttivo delle associazioni Ue nelle dinamiche comunitarie sulla politica di prevenzione e lotta contro la droga. 23-04-2008 Thailandia. Guerra alle droghe mette in pericolo la lotta all'Aids Associazioni per i diritti umani e per la lotta all'Aids stanno organizzando una dimostrazione durante le riunioni dell'Onu a New York e Chiang Mai. Manifestazioni per riconsiderare la politica thailandese della guerra alle droghe che non tiene nella giusta considerazione la lotta all'Aids. La politica thailandese per combattere le droghe, iniziata dall'ex primo ministro Thaksin Shinawatra, include omicidi senza processi, liste nere di sospetti consumatori e spacciatori, e strategie militari. "Nella campagna governativa sono decedute circa 3 mila persone, di cui la meta' non aveva alcun collegamento con le droghe. La lotta alle droghe del 2003 e' ricordata per i crimini contro l'umanita' perpetrati dalle autorita' thailandesi", si legge nel comunicato stampa. "Siamo terrorizzati che la Thailandia ricominci questa disastrosa politica". Oltre ad avere una disastrosa politica sui diritti umani, la campagna del 2003 ha anche interrotto essenziali servizi sociali, come le cure per disintossicarsi, servizi di informazione, consultori ed attrezzature, indirizzando ancora di piu' i tossicodipendenti nell'illegalita'. "Il Governo ha detto che rispettera' i diritti umani, ma deve mostrare quali saranno i piani per proteggere i tossicodipendenti", ha dichiarato Amanda Lugg, dell'Health GAP. Kriengkrai Aiemprasert, del Ban Mit Sampan Harm Reduction Center di Bangkok, ha dichiarato che la lotta alle droghe avra' conseguenze disastrose per quella all'Aids se non ci sara' una collaborazione maggiore per aiutare i tossicodipendenti. "Il primo ministro dovrebbe porre fine a questa politica, e promuovere un atteggiamento basato sulla scienza e sui diritti umani". Per Paisan Suwannawong, direttore del Thai AIDS Treatment Action Group ed ex tossicodipendente, "Il Governo intende combattere le droghe, ma noi dobbiamo aspettarci piu' omicidi". 23-04-2008 Italia. Chianciano. nasce l'Associazione radicale antiproibizionisti Riceviamo e pubblichiamo A Chianciano, il 2, 3, e 4 maggio 2008, nel corso dell'Assemblea dei Mille avverrà la costituzione dell'Associazione Radicale Antiproibizionisti (@.r.a.) I lavori si svolgeranno presso il Centro Congressi Excelsior, Via Sant'Agnese (Piazza Italia), con inizio alle ore 15 di venerdì 2 maggio; si concluderanno a metà pomeriggio di domenica 4 maggio 2008. Info: www.radicali.it Assemblea dei Mille: dal 2 al 4 maggio a Chianciano, con Romano Prodi e Emma Bonino Convocata da Marco Pannella e Mauro del Bue; previste le relazioni di Ignazio Marino e Luigi Manconi. Il 2, 3 e 4 maggio si svolgerà a Chianciano l'Assemblea dei Mille, promossa dalla "galassia radicale" e della componente liberal-socialista del PS di Mauro Del Bue. Come preannunciato ancor prima delle elezioni politiche, l'Assemblea sarà "aperta a esponenti politici e militanti individuali per discutere, confrontarci sul da fare, sul da farsi". "L'esito delle elezioni - si legge nella lettera di convocazione - così grave, così rivoluzionante gli assetti di regime, rende manifestamente necessario e possibile tentare una riflessione, un dibattito al massimo "aperti" sul da fare, a partire da punti di vista differenti, ancor ieri distanti, estranei, anche avversi". Tra i temi del dibattito, il rapporto tra modelli istituziononali e modelli di partito, "l'obiettiva urgenza di riforme, anche di "regole" e strutturali, dei soggetti politici e sociali coinvolti in una generale crisi; una crisi che potrebbe divenire di crescita e di rafforzamento dei residui di democrazia e di legalità, che connotano la realtà italiana". Si parlerà anche di alternativa politica ambientalista, sia nel merito - l'impatto della bomba demografica sulla crisi energetica e alimentare - sia relativamente all'organizzazione politica, "a partire dalla situazione critica nella quale si trova in particolare il soggetto politico verde, ambientalista italiano, che non può non riguardare intimamente la galassia radicale". Oltre alla partecipazione di Emma Bonino, tra le primissime adesioni all'Assemblea dei Mille anche quella del presidente del Consiglio uscente Romano Prodi, insieme a personalità del mondo politico, culturale e scientifico come i parlamentari uscenti e/o rieletti Khaled Fouad ALLAM, Roberto BARBIERI, Marco BOATO, Cinzia DATO, Pietro FOLENA, Grazia FRANCESCATO, Giuseppe GIULIETTI, Ignazio MARINO, Tommaso PELLEGRINO, Cesare SALVI, Luigi MANCONI, Sottosegretario Giustizia uscente, Gian Domenico CAIAZZA, Avvocato, Daniela COLOMBO, presidente di Aidos, Biagio DE GIOVANNI, Ordinario di Storia delle Dottrine Politiche, Roberto DEFEZ, Docente universitario di architettura, Carlo FLAMIGNI, Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia, Benedetto GAETANO, Vice Capo di Gabinetto Ministero dell'Ambiente, Luca GIANAROLI, Direttore Scientifico della Società Italiana Studi di Medicina della Riproduzione, Fulco LANCHESTER, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale, Fabio PAMMOLLI, Professore Ordinario di Economia e Management, Mario PATRONO, Professore Ordinario Diritto Costituzionale, Paolo PILLITTERI Condirettore de L'Opinione, Aldo Loris ROSSI, Docente di Progettazione architettonica, Piergiorgio STRATA, Direttore del Rita Levi Montalcini Center for Brain Repair. 23-04-2008 Francia. In aumento l'autocoltivazione casalinga della cannabis Sono in aumento in Francia i consumatori di marijuana che preferiscono coltivarsi "in casa" la cannabis. Lo riferisce il quotidiano francese Le Figaro, che cita uno studio realizzato dalla Missione interministeriale per la lotta contro le droghe e le tossicomanie (Mildt), reso pubblico oggi. "La coltivazione domestica (di cannabis), marginale nei primi anni Novanta, è sempre più diffusa tra i consumatori", afferma lo studio. Nel 2005 i piccoli coltivatori domestici hanno prodotto 32 tonnellate di erba, una quantità che rappresenta l'11,5% del consumo totale di cannabis. "Circa uno spinello su nove fumato in Francia" proviene dall'auto-coltivazione. Il valore di mercato della marijuana prodotta nelle case dei francesi è stimato attorno ai 160 milioni di euro. In totale sono circa 140mila le persone che consumano esclusivamente cannabis prodotta in casa. L'erba di questi "cannabicoltori della domenica" presenta anche una concentrazione di THC (il delta-9-tetraidrocannabinolo, il principio attivo della cannabis) minore rispetto all'erba importata dall'estero, osserva lo studio. 23-04-2008 Italia. Ambasciatore olandese: leggi italiane sulla droga troppo repressive. Ferrero: colpa di Mastella 'L'Italia e l'Olanda hanno ottimi rapporti e sono uniti nella lotta alla tossicodipendenza. E questo nonostante i cambiamenti di governo e nonostante le scelte politiche siano a volte diverse'. E' quanto ha detto l'ambasciatore dei Paesi Bassi a Roma, Egbert Jacobs, che questa mattina ha partecipato ad un seminario sulle tossicodipendenze organizzato insieme al ministero della solidarieta' sociale. 'La lotta alla droga e' mondiale. Ha due facce, quella penale e quella medico-sociale. Putroppo in Italia il risvolto penale ha maggior rilievo nella politica e nei media'. In Olanda - e' stato ricordato al seminario - esiste la distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti; e' tollerata la vendita della cannabis ma si agisce 'molto severamente' contro la vendita delle droghe pesanti ('cosi' e' stato possibile staccare questi due mercati l'uno dall'altro'). Il possesso, il commercio, la vendita e la produzione di tutti i tipi di droghe sono reati penali; e' fatta eccezione solo per l'assunzione di droga a scopi medici, veterinari, istruttivi e scientifici. Il governo olandese ha deciso di avviare un programma sociale per i tossicodipendenti in quattro delle piu' grandi citta' (Amsterdam, Rotteerdam, Den Haag ed Utrech). Il programma prevede, ad esempio, che entro il 2010 per tutti i 10 mila senzatetto saranno messi a disposizione casa, cure e lavoro. I reati in tema di tossicodipendenza registrano minore recidivita' se si ricorre alle pene alternative invece che al carcere. Lo ha affermato il ministro della solidarieta' sociale Paolo Ferrero, intervenuto al seminario. Sottolineando che in Italia c'e' un eccessivo ricorso alla repressione che pero' non e' garanzia di efficacia, Ferrero ha spiegato che la recidiva fra chi sta in carcere e' pari ai 4/5 ma scende ai 2/5, quindi si dimezza, nel caso delle pene alternative. 'La tesi che la sicurezza si affronta con la repressione, e che l'inclusione sociale e' una pia idea buonista, e' falsa. E' l'inclusione sociale la vera strategia perche' lavora sulla prevenzione. E poi i costi sono inferiori'. 'La repressione e il carcere, per i reati molto pesanti, ci deve essere come anche la certezza della pena, ma non deve rubare spazio alle politiche di inclusione sociale'. Ferrero ha poi evidenziato il carattere 'ideologizzato' del dibattito che nulla a ha che vedere con le spiegazioni scientifiche della questione ('e' usata come simbolo delle paure sociali per la sicurezza che servono ad allargare consenso politico') e che per questo rende piu' difficili le soluzioni. Ha infine aggiunto che, se il Governo Prodi non ha portato avanti la modifica della legge Fini-Giovanardi e' per l'opposizione dell'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella. 23-04-2008 Italia. Radicali: domani appuntamento di fronte alla Cassazione per sentenza su autocoltivazione cannabis Manifestazione antiproibizionista dei Radicali italiani domani davanti alla sede della Corte di Cassazione in piazza Cavour, a Roma. Con un provvedimento del Primo Presidente e' stato infatti rimesso alle Sezioni Unite, l'udienza e' fissata per domani, il ricorso vertente sulla configurabilita' o meno del reato produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope di cui all'art. 73 del d.p.r. n. 309/1990 e successive modifiche, nel caso in cui si effettui la coltivazione di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti adducendo quale giustificazione la destinazione ad uso personale del prodotto ricavabile dalle stesse. "Sara' un momento importante per migliaia di giovani arrestati e processati per qualche piantina di cannabis coltivata sul proprio balcone. E' urgente una mobilitazione nazionale dei radicali e di tutte le Associazioni, i Partiti ed i Movimenti antiproibizionisti italiani" affermano in una nota Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani e neoeletta alla Camera dei Deputati, e l'Avvocato Giuseppe Rossodivita, Responsabile Giustizia della Giunta dei Radicali. "Sul punto, come noto, si era ingenerato un contrasto a seguito di alcune decisioni, assunte nel corso del 2007 dalla sesta sezione, che hanno ritenuto non riconducibile la specifica attivita' in questione alla nozione di coltivazione, bensi' a quella di detenzione, con la conseguente possibilita' di verificare la destinazione ad un uso esclusivamente personale. Essendosi la sezione quarta pronunciata, anche di recente, in senso difforme, il collegio della quarta sezione, con sentenza del 7 marzo scorso ha ritenuto di dovere -si legge nella nota- evitare il protrarsi del contrasto richiedendo un intervento nomofilattico da parte delle Sezioni Unite, opzione condivisa dal Primo Presidente della Corte di Cassazione". 24-04-2008 Argentina. I giudici depenalizzano il consumo di droghe Un tribunale federale di Buenos Aires ha depenalizzato il consumo personale di droghe nella capitale argentina, cio' che consente d'annullare migliaia di cause riguardanti persone accusate di possedere piccole quantita' di marjiuana, secondo quanto pubblica la stampa di Buenos Aires. La prima sezione della Camara Federal de Apelaciones ha infatti dichiarato incostituzionale gli articoli della legge che sanzionano i consumatori di droghe, legge promulgata nel 1989. La norma in questione punisce i consumatori poiche' li considera il primo anello di una catena che termina con il narcotrafficante. Ma, afferma il tribunale, questa presunzione ha provocato solo "una valanga di procedimenti contro i consumatori senza che si sia riusciti a salire i gradini della catena del traffico" di droghe. La sentenza ha riguardato il caso di due giovani, detenuti dalla polizia per possesso di sigarette di marjiuana e pasticche di ecstasy a una festa di musica elettronica a Buenos Aires nel maggio del 2007. Sebbene la questione debba essere discussa dalla Corte Suprema de Justicia, la sentenza del tribunale di Buenos Aires e' in sintonia con la politica del Governo di Cristina Fernandez de Kirchner, favorevole a riformare le leggi al fine di depenalizzare il consumo di droghe. Nella 51esima Sessione Straordinaria del Consiglio Economico e Sociale dell'Onu, tenutasi a Vienna il mese scorso, il ministro argentino di Giustizia e Sicurezza, Anibal Fernandez, ha lamentato il "fallimento assoluto" della politica punizionista verso i consumatori di droga. In questo modo, e per la prima volta in trent'anni, l'Argentina ha abbandonato l'adesione all'impostazione statunitense di punire sia il trafficante di droga sia il consumatore. 24-04-2008 Italia. Cassazione: in carcere chi coltiva cannabis anche una sola piantina di cannabis E' reato coltivare anche una sola piantina di cannabis in casa. La linea dura arriva dalle sezioni unite penali della Cassazione presiedute dal primo presidente Vincenzo Carbone. In particolare, le sezioni unite respingendo il ricorso di un giovane di Vigevano, Vincenzo D. S., che era stato condannato a 4 mesi di reclusione e ad una multa di 1000 euro, hanno confermato una volta per tutte che e' perseguibile penalmente la coltivazione domestica anche di una sola piantina di cannabis. Con questa decisione la Suprema Corte ha risolto un conflitto giurisprudenziale che aveva visto piu' volte le sezioni di piazza Cavour divise sul considerare o meno reato la coltivazione domestica di poche piantine di cannabis. Bocciata la richiesta del sostituito procuratore generale della Cassazione, Vitagliano Esposito, secondo cui la coltivazione di poche piantine deve essere considerata lecita. La Cassazione "ha mantenuto una giurisprudenza molto negativa". Cosi' Rita Bernardini, leader dei Radicali italiani e neo eletta alla Camera nella fila del Pd. "La nostra risposta di Radicali, non da soli speriamo - aggiunge Bernardini - la daremo nei prossimi giorni a Chianciano con l'Assemblea dei Mille lanciando l'iniziativa di una forte associazione antiproibizionista che continui a praticare l'informazione e la ricerca, in particolare sulla cannabis". In quella sede, conclude la segretaria dei Radicali, "rilanceremo la pratica della non violenza e della disobbedienza civile contro i crimini della politica e degli spacciatori". "La Cassazione assume oggi una decisione storica sull'uso delle droghe in Italia. La Suprema Corte infatti stabilisce che anche la semplice coltivazione deve essere considerata un reato penalmente sanzionabile. Sconfessando le teorie degli antiproibizionisti del Pd, si sancisce giuridicamente che non vi e' alcuna distinzione tra uso personale e spaccio ma soprattutto che drogarsi fa male e lo Stato deve combattere con ogni mezzo la diffusione degli stupefacenti in Italia". A sostenerlo e' Isabella Bertolini, deputata Pdl, che aggiunge: "Nonostante la vergognosa requisitoria del Pg, gli ermellini hanno assunto una decisione giusta e ponderata. Dopo qualche pronunciamento contraddittorio la Cassazione fa definitivamente chiarezza su un tema delicatissimo che investe direttamente la vita e la salute dei nostri figli". Insomma, conclude Bertolini, "un segno ulteriore di una stagione che si chiude. La stagione della sinistra al Governo lassista, permissivista, promotrice della depenalizzazione dell'uso e dell'abuso degli stupefacenti." La sentenza della Cassazione "rovescia il permissivismo di quasi cinque lustri, e' un monito contro l'individualismo sfrenato che pretende persino il diritto di drogarsi, e' un dito puntato contro l'associazione degli amici della modica quantita' ed e' anche un'esortazione ad intensificare i controlli". Lo ha dichiarato Luigi Camilloni, presidente dell'Osservatorio sociale, in merito alla decisione della Suprema Corte che punisce la coltivazione domestica di cannabis. "Accogliamo con soddisfazione la sentenza con cui la Cassazione ha considerato reato la coltivazione domestica di cannabis". Lo dichiara, in una nota, il parlamentare dell'Udc Luca Volontè, che aggiunge: "Era ora che un organo giurisdizionale si esprimesse con chiarezza contro la diffusione dilagante di sostanze stupefacenti nel nostro Paese. Tutto ciò per buona pace di chi, insistendo su improbabili distinguo tra droghe 'pesanti' e 'leggere', contribuisce a rovinare i giovani e a favorire l'illegalità". 'Se, come dice la Cassazione, rimane illecito penale coltivare qualche pianta di cannabis per uso personale sul balcone o nel giardino di casa, altrettanto illecito dovrebbe essere il consumo? direbbe Lapalisse. Pare che la cultura devastante del permissivismo lasci ancora ampi spazi di manovra alla devastazione delle menti e dei corpi dei nostri giovani'. Lo sottolinea Gabriella Carlucci (Fi), secondo cui 'sara' compito del nuovo Governo intervenire per porre un freno, in maniera definitiva, agli slogan 'piu' spinelli per tutti'', in modo da agire 'in controtendenza' con le politiche del ministro della Salute Livia Turco, 'che, tra i primi provvedimenti, ricordiamo aver insistito per il raddoppio della dose minima personale'. La Cassazione "consegna i malati nelle mani della criminalita' organizzata". Lo dichiarano Alessandro Capriccioli e Jose' De Falco, membri della Giunta dell'Associazione Luca Coscioni, secondo i quali "la sentenza di oggi non e' soltanto la conferma del clima proibizionista che regna nel nostro paese, ma arreca anche un grave danno a tutti i malati che potrebbero beneficiare degli effetti terapeutici della cannabis naturale, e saranno costretti a rinunciarvi, o alternativamente a rivolgersi alla criminalita' organizzata". Per l'Associazione Coscioni, "si tratta dell'ennesima conferma del fatto che che il proibizionismo, specie quando applicato al campo della salute, non ha altro effetto che quello di alimentare l'illegalita', limitando nel contempo le possibilita' di cura di migliaia di persone che soffrono di gravi patologie". Su 'Soccorso Civile', il portale dei diritti dell'Associazione Luca Coscioni (www.soccorsocivile.it), sono disponibili, concludono Capriccioli e De Falco, "tutte le informazioni sugli effetti terapeutici della cannabis, e le esperienze concrete di chi, dovendosi misurare con gravi patologie, continua ad essere penalizzato da leggi proibizioniste che ne limitano la liberta' di scelta e di cura". 'Distinguere tra consumo personale e spaccio per combattere le narcomafie': e' il commento del ministro uscente della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, alla sentenza della Cassazione sulla coltivazione domestica della cannabis. 'Ribadendo il massimo rispetto dell'indipendenza della Magistratura, credo che la sentenza pronunciata oggi dalla Cassazione, che conferma il reato per la coltivazione domestica di cannabis a uso personale, ponga alcuni interrogativi. In particolare - afferma Ferrero - dalla sentenza sembra emergere la scelta di non distinguere tra il concetto di consumo e quello di spaccio. Eppure la possibilita' per i consumatori di coltivare personalmente la cannabis, non alimentando cosi' in alcun modo il mercato illegale, puo' invece costituire un passo avanti nella lotta alle narcomafie che gestiscono questo mercato e alla microcriminalita' che spesso ne deriva'. 'Purtroppo - rileva il ministro - in questi due anni di Governo i veti di una parte della maggioranza non hanno permesso di approvare in Consiglio dei Ministri il testo di riforma della sciagurata legge Fini-Giovanardi, che colpisce i consumatori piu' che la criminalita' che controlla il traffico delle sostanze. Una legge che in pochi anni ha dimostrato chiaramente come la criminalizzazione del consumo di stupefacenti, anziche' produrre una riduzione del numero di persone che ne fanno uso, abbia portato ad un vertiginoso aumento sia dei consumatori che del giro di affari illegali'. 'La sentenza della Cassazione e' un atto giuridicamente dovuto. In un Paese normale le leggi non consentono di coltivarsi in terrazzo droghe per il proprio consumo o da dividere con gli amici. I veri problemi, pero', sono altri. La sempre maggiore diffusione della 'droga fai da te' tra i nostri ragazzi'. Lo dice il responsabile della comunita' di San Patrignano, Andrea Muccioli. 'C'e' chi gioca al piccolo chimico con anfetamine e ecstasy fatte in casa e chi si compra il manuale del coltivatore di spinelli. Basta fare un giro su internet, per vedere come tutto cio' sia a disposizione di chiunque. Parliamo di droga dieci, venti volte piu' forte di quella degli anni '70. Ma se non si vuole viaggiare sul web, basta entrare in uno dei tanti 'smart shop' aperti nelle nostre citta'. E' un grande mercato grigio, in bilico tra legalita' e illegalita', che sfrutta ansie e disagio di giovani e adolescenti per alzare il fatturato'. Ma la cosa piu' grave 'sono le responsabilita' culturali di chi negli ultimi anni ha costruito le condizioni perche' cio' accadesse. Siamo stati bombardati da 'feste della semina', 'street parade', da un costante marketing che ha fatto diventare le droghe, in particolare la cannabis, beni di consumo come gli altri. Il risultato - conclude Muccioli - e' sotto gli occhi di tutti: piu' droga e piu' gente che la consuma'. 'La Cassazione ha fatto chiarezza sulla coltivazione della Cannabis, e i radicali italiani dovrebbero prenderne atto', cosi' Carlo Giovanardi (PDL) che invita Rita Bernardini 'a non predicare e praticare la disobbedienza civile, ma a concorrere ad una grande campagna di prevenzione, indirizzata particolarmente ai giovani,sui rischi mortali per la salute derivanti dal consumo di droghe leggere o pesanti che siano'. 'Repressione dello spaccio, prevenzione e recupero del tossicodipendente - aggiunge Giovanardi - dovrebbero essere per tutti gli obiettivi da raggiungere, con una alleanza tra pubblico e privato sociale: da parte nostra c'e' piena disponibilita' ad un dialogo costruttivo sugli strumenti piu' efficaci per cogliere risultati positivi'. La sentenza della Cassazione sulla coltivazione domestica di cannabis "conferma l'impianto ultra-proibizionista della legge 'Fini-Giovanardi' che arriva a penalizzare anche comportamenti che non ledono liberta' o prerogative di altri che non siano la morale da stato etico". Lo dichiara Marco Perduca, segretario della Lega Internazionale Antiproibizionista e eletto radicale al Senato col Pd, sottolineando che "con queste premesse e' chiaro che nella XVI legislatura il Popolo della Liberta' non potra' che aggravare ulteriormente i fallimenti del'controllo delle droghe' con politiche sempre piu' repressive anche in onore delle necessita' di promozione di leggi emergenziali per garantire la sicurezza in Italia". Questa reazione, continua Perduca, "va contrastata con la nonviolenza gandhiana, ma anche col ricorso alle esperienze positive di altri paesi e sulla totale mancanza di argomenti scientifici dei dogmi proibizionisti. Nei prossimi mesi - conclude - pubblicheremo alcuni studi e analisi sui dati dei fallimenti degli ultimi decenni relativamente al 'controllo delle droghe'". Don Pierino Gelmini, fondatore della Comunita' Incontro e rinviato a giudizio per abusi sessuali sui suoi ospiti, 'condivide pienamente la decisione della Cassazione, che finalmente mette un po' di chiarezza in una materia che fino a questo punto e' stata troppo confusa'. 'Quello che la Suprema Corte ha stabilito - ha dichiarato don Gelmini - boccia di fatto la richiesta della pubblica accusa, accettando la linea per cui costituisce condotta penale qualsiasi attivita' di coltivazione non autorizzata di piante, da cui siano estraibili sostanze stupefacenti anche per uso personale. E' stato cosi' respinto - ha continuato - il concetto di liberalizzazione delle droghe, che creava situazioni confuse soprattutto per color che stanno lottando per il recupero dalla dipendenza da sostanze stupefacenti. Anche perche' l'Umbria, purtroppo - ha detto - e' una delle regioni italiane con il maggior numero di morti per overdose, e anche per incidenti stradali dovuti all'uso delle sostanze stupefacenti'. 'Mi auguro - ha concluso don Pierino Gelmini - che il nuovo governo faccia chiarezza sulla legge antidroga Fini-Giovanardi, che si operi per il bene dei nostri figli. Siamo stanchi di doverci di continuo rammaricare per la morte dei nostri cari'. Per domani alla Comunita' Incontro di Molino Silla - e' detto in un suo comunicato - 'sono attesi centinaia di ragazzi provenienti dalle comunita' di tutta l'Umbria, piu' una rappresentanza di un gruppo sociale di anziani di Terni, che vi passeranno l'intera giornata'. 'Nel 1993 un referendum ha sancito che la detenzione di sostanze stupefacenti per consumo personale non e' reato. Oggi, a 15 anni di distanza, ancora non e' possibile la coltivazione per uso personale. La Cassazione oggi ha confermato questa grave contraddizione: da una parte non esiste reato nel possedere una piccola quantita' di sostanze per uso individuale, dall'altra l'unico modo per procurarsi la sostanza e' illegale! E i narcotrafficanti ringraziano...'. Cosi' Vittorio Agnoletto, medico, gia' fondatore della Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS, eurodeputato, commenta l'orientamento espresso oggi dalla Cassazione. 'La realta' - continua Agnoletto - e' che in questo modo si incentivano i ragazzi e i consumatori di cannabis a rifornirsi presso il mercato illegale, obbligandoli in tal modo a venire in contatto con gli spacciatori. Quegli stessi spacciatori che, a fianco del 'fumo', continuano a spacciare anche droghe ben piu' pesanti, dall'eroina alla cocaina, alle nuove droghe sintetiche. In questo modo si continua a fare l'interesse di chi controlla il narcotraffico'. 'Inoltre - conclude Agnoletto- continuano ad essere sprecate ingenti risorse, denaro e tempo di lavoro delle forze dell'ordine, per rintracciare e condurre in prefettura ragazzini che fumano uno spinello o persone che hanno in casa un paio di canne: tutte energie che potrebbero essere convogliate nella lotta alle narcomafie e ai traffici illeciti'. 24-04-2008 Italia. Sert Parma: i giovani fumano eroina per addormentarsi "I giovani tra i 16 e i 25 anni attualmente in carico al Sert sono un centinaio. Fanno uso di cocaina e droghe sintetiche e fumano eroina per dormire". Paolo Volta, responsabile del programma dipendenze patologiche dell'Ausl, lancia l'allarme: "I giovani a cui prestiamo servizio e a cui abbiamo dedicato un programma apposito, 'Mondo teen', da cui provengono la maggioranza dei nuovi casi, aumentano". Il passaggio, spiega il funzionario del'Ausl, spesso prevede "l'abuso saltuario di alcol e cannabis e l'uso di sostanze eccitanti. Dopodiche' sono gli stessi spacciatori, visto che i giovani non riescono a dormire, a consigliare loro di fumare l'eroina per calmarsi. Lo si fa con l'idea che fumandola, invece di iniettarsela, sia meno dannoso, ma gli effetti devastanti sono gli stessi". Ai calcoli dell'Ausl sfugge poi "il mondo sommerso dell'alcolismo, dato che in molti preferiscono farsi curare dal proprio medico oppure rivolgersi all'ospedale nel momento del bisogno". Volta spiega la situazione a margine del sopralluogo, effettuato oggi dal sindaco Pietro Vignali e dalla direttrice dell'Ausl Maria Lazzarato, per verificare lo stato dei lavori della nuova sede del Sert che, secondo quanto affermato dal sindaco, sara' pronta a giugno. "Dopo un iniziale sconcerto - dice Volta a proposito della scelta del Comune di individuare strada dei Mercati come nuova sede - se davvero ci sara' la riqualificazione della zona promessa dall'amministrazione comunale, il posto da un punto di vista logistico sembra idoneo. Infatti e' relativamente isolato ma non lontano dal centro"; mentre per quanto riguarda la dislocazione degli uffici e degli spazi, essi sono "assolutamente adeguati, anche se inizialmente dovranno sovrapporsi piu' servizi, in attesa di una nuova locazione per il drop-in e l'alcologia". 24-04-2008 Italia. Firenze. Arriva il 'poliziotto' dei locali notturni per vigilare sul consumo degli alcolici Nascera' a Firenze "lo steward dei locali pubblici". L'annuncio e' stato dato stamane dal prefetto di Firenze, Andrea de Martino, durante un tavolo tecnico sulla prevenzione ed il contrasto all'abuso di alcolici. Tavolo al quale hanno partecipato oltre al prefetto le forze dell'ordine, l'assessore alla sicurezza del comune, Graziano Cioni, rappresentanti della regione, Asl e associazioni di categoria. Lo stewart e' "un impegno - si legge in un documento della prefettura - delle associazioni di categoria a promuovere l'istituzione all'interno dei locali pubblici notturni di una nuova figura adeguata alle esigenze da denominare appunto steward dei locali pubblici. Le stesse associazioni si impegnano a verificare la possibilita' di istituire lo steward come figura giuridica da inserire nel contratto nazionale. Lo stewart avra' il compito di assistere i clienti, vigilare sugli assuntori di alcolici segnalando il tutto alle forze dell'ordine. Ma come ha sottolineato il questore Francesco Tagliente "non dovra' mai avere facolta' d'intervento. Facolta' che sara' sempre e solo affidata alle forze dell'ordine". 24-04-2008 Italia. Maxi sequestro di Skunk, la marijuana super potente I carabinieri del comando provinciale di Torino e del Gruppo di Aosta hanno arrestato due corrieri di droga che trasportavano sul loro camion, provenienti dal Belgio, 15 kg di 'Skunk', la super-marijuana il cui principio attivo e' quattro volte superiore alla marijuana in circolazione in Italia. In carcere sono finiti due autotrasportatori, un italiano e un marocchino, residenti in provincia di Modena. 'Gli arresti - sottolineano i carabinieri - sono maturati nell'ambito di un piu' ampio servizio su scala regionale finalizzato al controllo della sicurezza stradale, in particolare dei veicoli provenienti dai valichi di frontiera italo-francesi'. La droga sequestrata vale circa 900 mila euro. E' stato un recupero record per il Piemonte ed e' uno dei piu' importanti sequestri a livello nazionale di questo tipo di droga. La droga e' stata sequestrata sabato scorso al traforo del Monte Bianco: i carabinieri hanno fermato al mattino un tir olandese e lo hanno condotto all'autoporto di Pollein per una perquisizione. La 'skunk' era divisa in 13 pacchi, nascosti in mezzo al carico, ed e' stata trovata con l'ausilio di unita' cinofile. Per traffico internazionale di droga i carabinieri hanno quindi arrestato un italiano e un marocchino che erano a bordo del tir. Maggiori dettagli sull'operazione saranno forniti in mattinata. La marijuana di tipo skunk (dall'inglese 'puzzola') e' una varieta' di Cannabis creata negli anni '80 ed e' un incrocio tra Cannabis sativa e Cannabis indica. E' attualmente una delle varieta' piu' diffuse al mondo. I ragazzi devono stare molto attenti ed evitare assolutamente di fumare e consumare skunk, la droga ribattezzata come super-marijuana perche' contenente un principio attivo quattro volte superiore a quello della cannabis attualmente in commercio. A lanciare l'avvertimento e' Piegiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanita' (Iss). 'Si tratta di un tipo di droga - spiega Zuccaro - che esiste gia' da diversi anni, proveniente in particolare dalla Gran Bretagna. Questo di oggi pero' e' il primo grosso sequestro in Italia. Non sappiamo se cio' voglia dire che sia l'inizio della sua invasione nel nostro Paese, o se rimarra' a livelli consistenti ma comunque 'controllati''. Per quanto riguarda gli effetti sulla salute, Zuccaro mette in guardia. 'Qualsiasi droga, piu' e' concentrata, piu' e' pericolosa - continua - Un principio che vale per tutte le droghe e a cui non sfugge anche lo skunk. Se negli spinelli attuali c'e' il 5-6% di marijuana, in quelli fatti con lo skunk la quantita' sale al 20%. I danni quindi, a parita' di quantita', sono maggiori. Il rischio e' quello di maggiori allucinazioni e problemi al sistema nervoso centrale'. Si tratta pero' di una droga 'nuova', di cui quindi si sa poco, anche sugli effetti. 'Un motivo in piu' - aggiunge Zuccaro - per non consumarla. Avvertimento che vale ovviamente per tutte le droghe. I ragazzi possono accorgersi di fumare skunk gia' alla prima boccata, il cui effetto e' dieci volte piu' forte di quello di un normale spinello'. Oltre alla supermarijuana, il mercato degli stupefacenti si e' arricchito negli ultimi anni di nuovi prodotti, come le cosiddette smart drug, o droghe furbe, perche' fuori dalle classificazioni in vigore. Si tratta di sostanze per lo piu' di origine vegetale, che si possono acquistare a costi contenuti in negozi specializzati, su Internet, o in erboristeria, consumate soprattutto dagli studenti sotto-esame e da uomini di 40-60 anni come simil-Viagra. Cosi' come c'e' da stare attenti, conclude Zuccaro, 'a tutte quelle sostanze, legali e illegali, che circolano e si acquistano su internet, come farmaci e anabolizzanti, di cui in molti casi non si conoscono la composizione e gli effetti. Bisogna fidarsi solo di cio' che e' prescritto dal medico e venduto in farmacia'. 24-04-2008 Cina. Pechino: impossibile vietare il fumo, fa parte dello stile di vita della popolazione Una delle tante sfide in cui Pechino si e' lanciata in vista delle Olimpiadi e' gia' persa. La capitale cinese si e' rassegnata a non vedere applicato il bando al fumo imposto nelle aree in cui si svolgeranno i Giochi o che saranno frequentati da atleti e turisti. Dal primo maggio entreranno in vigore le nuove norme con cui una delle citta' con il piu' alto tasso di tabagisti - un quarto dei pechinesi sopra i 15 anni fuma - cerca di mettersi in linea con la Convenzione per il controllo del tabacco. Sara' vietato fumare negli impianti sportivi, nei parchi, nelle scuole e sui mezzi pubblici, ma ristoranti e alberghi saranno esenti dal divieto totale e potranno riservare spazi e camere a chi proprio non ce la fa ad astenersi. "Il fumo fa parte dello stile di vita della popolazione" ha detto Li Lingyan, vicedirettore dell'ufficio legislativo comunale, "quindi in alcuni posti come gli internet cafe' e i self service non saremo n grado di sradicarlo completamente". Non si potra' fumare nei siti archeologici, nelle palestre, negli stadi, nelle aree comuni degli ufficio governativi e nelle aule universitarie. 24-04-2008 Repubblica Ceca. Praga investe 1,6 milioni di euro l'anno nello scambio di siringhe Il Comune di Praga spende ogni anno cinque milioni di corone (200.000 euro) per le siringhe usa e getta che vengono distribuite ai tossicodipendenti, secondo quanto riferisce il quotidiano di Praga, 'Prazsky denik'. Il bilancio totale annuo stanziato dal Comune per la prevenzione antidroga supera 40 milioni di corone (1,6 milioni di euro). Lo scorso anno, oltre a due milioni di siringhe gratuite, i tossicodipendenti hanno ricevuto altri accessori indispensabili per la somministrazione sicura della droga. Ogni dose iniettata costa quindi ai praghesi otto corone (0,32 euro), oltre 16 milioni l'anno (640.000 euro). 'E' una spesa importante perche' protegge contro la diffusione di Aids, epatite e altre malattie contaggiose', ha detto al quotidiano Nina Janyskova, coordinatrice antidroga della capitale. 'Quest' anno Praga stanziera' alla prevenzione 34,3 milioni di corone (1,4 milioni di euro)', ha aggiunto. Il resto viene coperto dai contributi dei singoli distretti. Secondo Ivan Douda del centro antidroga 'Drop In', a Praga vivono circa 250.000 tossicodipendenti. Con un budget di 640.000 euro l'anno il centro gestisce sette progetti antidroga e aiuta ogni giorno circa 100 tossicodipendenti. 25-04-2008 Olanda. Presidente del sindacato di polizia: legalizzare la cannabis Il presidente del sindacato di polizia olandese NPB, Hans van Duijin, sostiene che la lotta alla cannabis sia inutile, in quanto provoca solamente un maggior numero di reati che non dovrebbero essere tali. Per questo auspica la legalizzazione delle droghe leggere. Inoltre, vorrebbe che i tossicodipendenti di lunga data fossero in grado di assumere le droghe sotto controllo medico. "Queste sono le uniche strategie in grado di combattere il crimine connesso alle droghe. Le forze di polizia sono costrette ad occuparsi di questi crimini invece di occuparsi di quelli piu' gravi", aggiungendo che molti poliziotti condividono questa idea. Per Hans van Duijin, i politici sono riluttanti all?idea di legalizzare le droghe leggere a causa delle pressioni a livello internazionale. Per questo, conclude van Duijin, preferiscono nascondere la testa sotto la sabbia. 25-04-2008 Usa. California. Arriva il corso universitario per coltivare e vendere cannabis (Repubblica) Si chiama simplicemente Oaksterdam University ed è la prima università americana dove si insegna come coltivare e commercializzare la marijuana. Questa settimana, un po' in anticipo sulle istituzioni di alta educazione tradizionali, ha festeggiato i suoi primi 160 laureati. Il deus-ex-machina della Oaksterdam University è Richard Lee, un passato da pusher ad Oakland, una cittadina della Bay Area di San Francisco. ... 26-04-2008 Spagna. Areo di narcotrafficanti si schianta nel giardino del banchiere Botin Due narcotrafficanti sono morti oggi in Spagna quando il piccolo aereo sul quale trasportavano un ingente quantitativo di canapa indiana si e' schiantato su un terreno di proprieta' del banchiere Emilio Botin, presidente del maggiore gruppo bancario spagnolo, Santander. La polizia ha arrestato un complice delle due vittime che aspettava a terra il carico per trasportarlo su un furgone, secondo un comunicato della prefettura di Ciudad Real, nella Spagna centrale. Il velivolo si e' schiantato in una tenuta del banchiere provvista di un piccolo aeroporto privato, dove presumibilmente i trafficanti tentavano di atterrare. In un comunicato, il gruppo Santander ha detto l'incidente 'non ha coinvolto alcun membro della famiglia Botin', precisando che il banchiere si trovava in quelle ore a Barcellona. La polizia non ha rivelato l'identita' delle due vittime ma ha detto che tra i rottami sono stati rinvenuti nove sacchi di cannabis. 26-04-2008 Venezuela. Il Parlamento modifichera' la legge contro l'uso di droghe Il presidente della Oficina Nacional Antidroga (ONA), Nestor Reverol Torres, ha sollecitato la riforma della Legge Organica contro l'Uso e il Consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope, con l'obiettivo d'aumentare le pene ai narcotrafficanti, ed ha annunciato misure volte a requisirne immediatamente i beni affinche' passino al piu' presto nelle mani dello Stato venezuelano. Dopo essersi riunito con i deputati della subcommissione Droghe della Commissione Sviluppo Sociale del Parlamento, Reverol ha elogiato le politiche "per chiudere una volta per tutte le porte al narcotraffico". "Con la riforma speriamo che il consumatore sia trattato come un vero paziente e il narcotrafficante come un vero criminale". La presidente della subcommissione Droghe, Maria Alejandra Avila, ha spiegato che saranno modificati dai 25 ai 30 articoli della Legge attuale, in accordo con le proposte avanzate da diversi enti e poteri pubblici, tra cui Il Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) che ha chiesto di rivedere gli articoli 31 e 32 relativi alle pene. La riforma comporta anche la partecipazione dei consigli comunali. All'incontro con Reverol hanno partecipato, tra gli altri, i parlamentari Sarita Montilla, Bernardo Jimenez, Luis Blanco, Onorio Dudamel. La relazione della terza riforma legislativa dev'essere presentata a maggio al plenum del Parlamento. "Prevediamo l'aumento delle pene per il reato di narcotraffico che costituzionalmente e' un delitto di lesa umanita' e attenta alla vita e alla sicurezza del Paese. Le pene saranno di 30 anni per i narcos che commettono reati legati alla criminalita' organizzata, cosi' come per riciclaggio di dollari", ha spiegato la deputata Avila, che ha illustrato il contenuto del Plan de la ONA 2007-2013, definito "seminando valori per la vita". I deputati della subcommissione chiedono che sia Reverol Torres a esporre il piano al plenum del Legislativo. Avila ha spiegato che con la riforma s'intende rafforzare la parte preventiva della legge. "Speriamo che la riforma propizi la partecipazione dei consigli comunali ai programmi di divulgazione e formazione nelle comunita'". Ha enfatizzato il fatto che questa Legge e' in diretto rapporto con la Ley de Policia Nacional, da poco promulgata e che "ha introdotto la figura del nuovo poliziotto comunitario". 26-04-2008 Brasile. Blitz antidroga a Rio: undici morti Torna l'inferno della 'Citta' di Dio'. La favela di Rio de Janeiro resa celebre in tutto il mondo per il film del 2003 che raccontava lo sviluppo del crimine organizzato e del traffico di droga dagli anni '60 agli anno '80 e' stata teatro di una sparatoria in cui la polizia ha ucciso undici persone. Secondo gli agenti le vittime sono tutti spacciatori e trafficanti tranne una settantenne uccisa da una pallottola vagante. Altre due donne sono rimaste ferite nell'assalto alla baracca in cui i malviventi si erano asserragliati per sfuggire all'arresto. La polizia ha sequestrato sei fucili automatici, cinque bombe a mano e droga. Dopo il raid sono tati mandati rinforzi per impedire la rappresaglia delle gang di trafficanti e le proteste degli abitanti della favela. 26-04-2008 Afghanistan. Nyt: la Nato accusano Karzai per l'inefficacia della lotta al papavero Hamid Karzai boccia senza appello la gestione del conflitto da parte dei comandi anglo-statunitensi rivendicando il diritto all'ultima parola sulle operazioni militari. Cosi', a un anno dalle presidenziali, in un'intervista al New York Times il presidente afghano cerca di prendere le distanze da Washington e Londra. Karzai critica in particolare la scelta delle truppe Usa di "arrestare i sospetti talebani" perche' maltrattamenti subiti in passato da quanti venivano catturati o si arrendevano stanno minando il processo di stabilizzazione del Paese. In questo modo non solo si scoraggiano gli ex studenti a deporre le armi ma secondo Karzai li si spinge a raggrupparsi in Pakistan. Li' dove sono i "santuari talebani e di al Qaeda che vanno colpiti" mentre si deve porre fine agli attacchi e ai rastrellamenti dei villaggi afghani che continuano a causare vittime tra i civili. Morti, che malgrado si siano ridotti, il presidente vuole azzerare. Il Nyt, citando diplomatici occidentali, mette in luce "la debolezza della leadership di Karzai, in particolare la sua incapacita' di frenare il traffico di droga e di rimuovere i funzionari inefficienti e corrotti" della su amministrazione. Ma riconosce che "per l'assenza di un alternativa il Paese e i donatori potrebbero trovarsi di fronte a altri cinque anni della scadente gestione Karzai". 26-04-2008 Olanda. Al bando i funghi magici La tollerante Olanda ha deciso di mettere la bando i "funghi magici". Il governo ha annunciato un disegno di legge da sottoporre al Parlamento, che recepisce la proposta avanzata dai ministri della Sanita' e della Giustizia, Ab Klink e Hirsch Ballin. La decisione, sostenuta dalla maggioranza parlamentare, e' stata assunta ieri sera dopo una serie di incidenti di cui sono stati protagonisti soprattutto turisti che avevano assunto funghi allucinogeni. Stando ai dati forniti dal ministero della Sanita', il numero di eventi drammatici seguiti all'assunzione di questa droga sono passati dai 55 nel 2004 agli oltre 100 nel 2007 e si sono verificati soprattutto ad Amsterdam. A marzo dell'anno scorso una diciassettenne francese che aveva consumato funghi allucinogeni mori' saltando giu' da un ponte della capitale olandese. Il divieto alla coltivazione e al consumo di funghi comporta la chiusura dei cosiddetti 'smartshop'. La vendita di questi funghi era gia' vietata nella forma disidratata. In Olanda l'uso e il possesso della cannabis e' stato depenalizzato nel 1976: la si puo' consumare nei 'coffee shop' autorizzati alla vendita, ma soltanto su richiesta, in piccole dosi. 26-04-2008 Italia. Provincia Bologna contraria a kit antidroga per le famiglie Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanita' della Provincia di Bologna, boccia il kit antidroga che da' ai genitori la possibilita' di verificare se i propri figli hanno assunto sostanze stupefacenti. Rispondendo nel corso del Consiglio provinciale di martedi' scorso ad un'interrogazione di Giuseppe Sabbioni (Fi), Barigazzi cita anche una recente indagine sulle 38 farmacie milanesi in cui e' possibile procurarsi il kit: in media sono stati distribuiti solo due kit sui 10 forniti dal Comune. "Quell'esperienza non ha dato i frutti sperati", e' il commento dell'assessore. Ma il tema e' ancora piu' complesso. "Molti giovani cominciano ad assumere diverse sostanze in modo occasionale- spiega Barigazzi- senza arrivare ad una dipendenza vera e propria". Barigazzi cita ad esempio la chetamina, "che non risulta con il test compreso nel kit". Gli strumenti su cui puntare, quindi, sono altri: "Servizi di prossimita' nei luoghi dove i giovani si riuniscono e consumano", ad esempio. L'obiettivo, per Barigazzi, e' "informare i ragazzi e offrire consulenza a genitori ed insegnanti". Piuttosto che diffondere i kit, serve "un'azione massiccia a scuola contro l'uso di stupefacenti", e "un'informazione vasta, capillare e vicina all'uso che i giovani fanno delle droghe". Sabbioni replica con una battuta: "Visto che a Milano di kit ne sono avanzati, sperimentiamoli sul nostro territorio cosi' almeno diamo una chance a quei pochi che vorrebbero usarlo". (Dire) 27-04-2008 Messico. Tijuana. Guerra tra spacciatori: quindi morti e decine di feriti Almeno 15 criminali sono morti in una guerra vera e propria combattuta nella notte per le strade di Tijuana, la città messicana al confine con gli Stati Uniti, tra due gruppi rivali appartenenti allo stesso cartello del narcotraffico. Una battaglia in due fasi, stando alle prime ricostruzioni, nella quale sono stati usati kalashnikov e forse - ma i giornali della Baja California, nelle loro edizioni on line, parlano di voci da verificare - anche granate. Le due gang si sono affrontate, in un regolamento di colpi senza esclusione di colpi, prima davanti a un centro commerciale e poi su uno dei viali di Tijuana. Il bilancio è provvisorio: fonti della polizia parlando di 14 morti accertati, un quindicesimo quasi sicuro, e di una decina di feriti abbandonati sull'asfalto. 28-04-2008 Gb. Dalla declassifiazione della cannabis aumentati i casi di schizofrenia e psicosi Dalla declassificazione della cannabis sono aumentati i ricoveri per malattie mentali. Dal 2004, i casi di schizofrenia e psicosi sono aumentati, cosi' come sono aumentati da quando sette anni fa i laburisti hanno iniziato a parlare della declassificazione della sostanza dalla Classe B a C. Il rapporto governativo, che e' stato reso disponibile in anticipo per i parlamentari, riguardava la discussione sulla riclassificazione della cannabis nelle droghe piu' pesanti e la punibilita' penale dei soggetti. Si prevede che l'Advisory Council on the Misuse of Drugs dara' indicazioni a che la cannabis rimanga in Classe C, basandosi sulla ricerca di un membro del Consiglio, secondo la quale a seguito della declassificazione si e' registrato una diminuzione dei casi di schizofrenia e psicosi, cosi' come un collegamento tra il calo dei casi di malattie mentali e la declassificazione delle sostanza. La declassificazione della cannabis dalla classe B a C e' avvenuta nel gennaio 2004. Da allora, i ricoveri per casi di schizofrenia ( primo e secondo stadio) sono aumentati da 40,763 del 2003/04 a 45,955 dal 2004 al marzo 2007. L'aumento negli ultimi tre anni e' stato del 12,7%. I ricoveri per psicosi (primo e secondo grado), sono aumentati al 20,8%, passando da 176,776 a 213,624. Non vi e' pero' alcuna connessione scientificamente dimostrabile fra il consumo di marijuana e l?aumento dell'incidenza della schizofrenia. 28-04-2008 Canada. Corte Suprema: illegali i controlli preventivi con cani antidroga Non sempre l'utilizzo dei cani antidroga da parte delle forze dell'ordine puo' ritenersi legittimo. Anzi, in alcuni casi rappresenta una violazione della privacy. Lo ha stabilito la Corte Suprema del Canada, dando ragione ad uno studente dell'Ontario, gia' assolto in appello dall'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso illegale di droga. Il giovane, che frequentava la St.Patrick's High School di Sarnia, venne sottoposto ad un controllo casuale da parte della polizia, che utilizzo' cani antidroga nell'operazione di prevenzione condotta a campione fuori dell'istituto scolastico. Nello zainetto, gli venne trovata marijuana e dei funghi allucinogeni.Da qui le pesanti accuse, contro le quali il giovane ha citato in giudizio la polizia sostenendo che l'uso dei cani antidroga violava la privacy e la Carta dei Diritti. Dopo aver ottenuto ragione in Corte d'Appello, il caso dello studente e' approdato in Corte Suprema. Confermando la sentenza di secondo grado, il massimo organo della giustizia canadese ha ribadito che i cani devono essere utilizzati per annusare la droga a distanza e che la polizia, in occasione del controllo a campione effettuato a Sarnia, non era in possesso di mandati di perquisizione che gli consentissero di frugare nello zainetto dello studente. 28-04-2008 Usa. Hai fumato cannabis anche una sola volta? Niente trapianto (La Repubblica) Nessuna possibilità di trapianto per chi si è fatto una canna. Niente da fare persino per chi ha utilizzato marijuana su prescrizione medica. E' la durissima realtà con cui si devono confrontare i malati in alcuni ospedali degli Usa. Ma gli antiproibizionisti protestano. L'organismo nazionale che gestisce le procedure di donazione, lo United Network for Organ Sharing, lascia decidere ai singoli istituti i criteri per inserire i pazienti nelle liste di attesa. In diversi casi, l'uso di marijuana è considerato sufficiente per l'esclusione. Gli organi disponibili sono pochi - è il ragionamento alla base della scelta - e non si possono assegnare a persone che hanno dimostrato una propensione a drogarsi. "Il rischio - dice Jorge Reyes, chirurgo specializzato in trapianti di fegato - è che i pazienti che l'hanno usata una volta non siano più in grado di smettere". Non si tratta solamente di un problema di tipo morale. Farsi una canna dopo un trapianto può essere piuttosto pericoloso: i medicinali che i pazienti assumono per evitare il rigetto aumentano le probabilità di contrarre l'aspergillosi, una malattia che spesso risulta fatale e che è causata da una muffa che si può trovare nella marijuana e nel tabacco. Ancora più controversa è però l'esclusione di coloro che hanno assunto cannabinoidi per fini terapeutici e su prescrizione medica. In una dozzina di Stati americani, infatti, i dottori la possono prescrivere, ad esempio come antidolorifico. E molti di loro spesso non sanno che questo potrebbe creare ostacoli in vista di un trapianto. I malati che devono confrontarsi con questa drammatica realtà non sono pochi. L'Associated Press racconta ad esempio la storia di Timothy Garon, 56 anni, in fin di vita a causa dell'epatite C. Avrebbe bisogno di un nuovo fegato, ma l'ospedale universitario di Seattle lo ha escluso dalla lista perché, seguendo le prescrizioni del suo medico, aveva fatto uso di marijuana. Secondo chi si batte per la liberalizzazione dell'uso della cannabis, questi criteri hanno già causato la morte di almeno due persone, in Oregon e in California, a partire dalla metà degli anni '90, e cioè da quando è iniziato l'uso dei cannabinoidi a fini medici. Non esistono, tuttavia, statistiche ufficiali su quanti siano i casi di questo genere. 28-04-2008 Argentina. Ben accolto il nuovo passo pro depenalizzazione La Camara Federal portena ha dichiarato incostituzionale la parte della Legge sugli stupefacenti che punisce il consumo di sostanze illegali, dando nuovo impulso alla depenalizzazione. Uno dei fondamenti della sentenza e' che, punendo il consumatore, si ostacola l'accesso alla sua riabilitazione -la stessa tesi sostenuta da vari settori sociali di Corrientes nel dibattito sulla legalizzazione, che infatti hanno ben accolto la decisione del tribunale. Eduardo Freiler e Eduardo Farah, due magistrati della Camara Federal, hanno giudicato, in sintonia con il Governo nazionale, l'incostituzionalita' del paragrafo 2 dell'articolo 14 delle legge sulle droghe che punisce il possesso di stupefacenti per uso personale, in quanto la punizione "impedisce l'accesso alla salute e restringe la liberta' e l'autodeterminazione". Nella provincia di Corrientes, il tema e' motivo di dibattito tra favorevoli e contrari. Come ha dimostrato La Republica in edizioni precedenti, coloro che appoggiano l'iniziativa nazionale di non giudicare i consumatori, assicurano che la misura permettera' di "demistificare il flagello" e "facilitare i trattamenti di recupero"; coloro che invece la rifiutano, sostengono che significherebbe "fomentare la delinquenza" e "l'autodistruzione" dei tossicodipendenti. Il comportamento tendenziale dei magistrati argentini e' quello di non processare i drogati. "La maggioranza dei giudici federali soprassiede alle cause con poca quantita' di droga. La maggioranza dei procuratori non s'appella contro queste decisioni", assicura La Nacion. E anche se si trovano dei giudici con posizione piu' rigide, fonti giudiziarie della provincia di Corrientes riconoscono che nei processi per possesso di droga per uso personale, di solito i consumatori non vengono puniti. Sicuramente le sentenze favorevoli a chi fa uso di droghe non sono niente di nuovo, ma la sentenza della Camara Federal e' la prima ad attaccare le basi stesse della questione, mettendo in dubbio la costituzionalita' della pena. Tra le personalita' della provincia di Corrientes favorevoli alla depenalizzazione si distingue Carmen Otazu, psichiatra e membro del Servizio per l'alcolismo e la tossicodipendenza dell'ospedale psichiatrico e del Centro per l'adolescenza, che si e' sempre dichiarata "totalmente a favore della depenalizzazione". In un'intervista concessa a La Republica si era avvalsa dell'esperienza con i drogati e la sue conoscenze professionali per motivare questa sua posizione. "E' importante che si legalizzi. Se il consumo e', o continua a essere nascosto, e' piu' difficile la presa di coscienza, e, senza consapevolezza, non c'e' trattamento", affermava. E' convinta che le persone possono discernere tra cio' che e' bene e cio' che e' male, e quindi, sostiene, "la persona, giovane o adulta, capisce di star facendo qualcosa che non va bene quando consuma, e cerca aiuto in vari modi". "Ma se la societa' la giudica e la condanna, difficilmente chiedera' aiuto, cadendo sempre piu' nella dipendenza". Ritiene che si debba "demistificare" il consumo e tutta una serie di questioni che vi ruotano intorno. "Non e' certamente un problema esclusivo della classe bassa o degli adolescenti o la causa della violenza nel Paese". Otazu cita i Paesi europei che hanno legalizzato il possesso per uso personale come esempio positivo di legalita'. Rilevazioni condotte a livello nazionale mostrano che l'Argentina ha un tasso di consumo di droghe e stupefacenti superiore a quello dei 14 Paesi in Europa con leggi permissive. Appena saputo della sentenza, la signora Otzu e altri professionisti sanitari hanno espresso entusiasmo per il contributo del tribunale alla legalizzazione, cosi' come i circoli giudiziari della provincia. Andando oltre, i due settori hanno segnalato la necessita' d'implementare politiche integrate, per far si' che la decriminalizzazione sia effettiva e non controproducente. Coloro che si oppongono alla legalizzazione sostengono invece che "si deve penalizzare perche' una parte dell'insicurezza in citta', nella provincia e nel paese e' dovuta alla quantita' di droga esistente" e ritengono che la lotta al consumo e' "molto complicata; e' come andare contro una montagna". Ma al di la' delle opinioni dell'uno o dell'altro fronte, a livello nazionale e provinciale, tutto indica che la depenalizzazione sia la tendenza prevalente. 28-04-2008 Usa. Alabama. Corte Suprema: i tribunali delle tossicodipendenze funzionano I tribunali delle tossicodipendenze e le comunità di riabilitazione sono la risposta ai tossicodipendenti criminali e alle carceri sovraffollate, ha detto mercoledi' il presidente della Corte Suprema dell'Alabama, Bell Sue Cobb. Parlando ad un Rotary Club, il supremo giudice ha avvertito che, a meno che il Tribunale di Stato ottenga un aumento di $ 8 milioni nel suo bilancio per il prossimo anno fiscale, questi programmi fondamentali potrebbero essere tagliati e 400 giudici potrebbero perdere il loro posto di lavoro. Essendo stato detto che le carceri sono al 200 per cento della loro capacità, Cobb ha affermato che il giudice della tossicodipendenza "è l'unica e migliore via" per riabilitare i tossicodipendenti e tenerli fuori dalle prigioni. "Una pena comunitaria'", ha detto ad una folla di imprenditori e amministratori, "che riuscira' a cambiare le cose e a farci risparmiare soldi pubblici". I tribunali della tossicodipendenza tengono fuori di prigione i possessori o consumatori non violenti, immettendoli in un percorso di recupero in comunita' che comprendono consulenza, servizio alla comunità, test antidroga e monitoraggio intensivo. Nel mese di agosto, erano 18 le contee dove operavano i tribunali della droga. Oggi, Cobb ha detto, sono in 63 delle 67 contee dello stato. Il Commissario statale per le Prigioni di Stato, Richard Allen, ha dichiarato alla Associated Press che nel mese di agosto circa un terzo dei 24.500 carcerati sono stati condannati per reati di droga e circa l'80 per cento di questi ha commesso reati a causa della dipendenza alla droga. 28-04-2008 Usa. California. Primo si' dell'Assemblea per vietare licenziamento per uso di marijuana terapeutica La Commissione per il lavoro dell'Assemblea parlamentare della California ha approvato, con 6 voti a favore e 2 contrari, la AB 2279, proposta di legge che protegge i californiani dal licenziamento per il consumo della marijuana terapeutica non in orario di lavoro. La proposta di legge, che e' stata presentata dal democratico Mark Leno, intende ribaltare la sentenza della Corte Suprema, secondo la quale e' legittimo il licenziamento per consumo della marijuana terapeutica anche fuori dell'orario di lavoro. La proposta non intende cambiare la legge esistente che vieta il consumo nei luoghi di lavoro. 28-04-2008 Canada. British Columbia. Due leggi antidroga al vaglio della Corte Suprema Il proibizionismo e le leggi che lo sostengono saranno giudicate dalla Corte Suprema della Provincia del British Columbia. In un tribunale, la Vancouver Area Network of Drug Users e il Portland Hotel Society hanno chiesto alla Corte Suprema che impedisca la chiusura della stanza del consumo Insite. Queste associazioni chiedono che le leggi antidroga non dovrebbero riguardare gli eroinomani e cocainomani che sono in cerca di cura e che Ottawa interferisce, anche contro il dettato costituzionale, nei diritti della Provincia. "Cerchiamo di far si' che il Controlled drug and Substance Act non si applichi ad Insite", ha dichiarato Joseph Arvay, della Portland Hotel Society. "Non abbiamo bisogno del permesso di Ottawa per rimanere aperti. Ovviamente, il punto di vista del Governo federale e' contrario". Nel secondo giudizio, la Vancouver Island Compassion Society, continuando la sua lotta contro le leggi che criminalizzano il consumo della cannabis, ha ripreso la testimonianza del senatore Pierre Claude Nolin, che nel 2002 condusse una battaglia parlamentare per la legalizzazione della sostanza. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 codice IBAN: IT11O0616002817000007977C00 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------