AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori (il numero integrale si trova nel file di testo allegato) Avvertenze numero 2007-15 del 1 Agosto 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Diritto all'informazione e sito Aduc. Tribunale di Padova: Illegittima la censura. Tribunale di Palermo: censurare http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=221 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=221 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=221 - La scheda. ALCOL E MOBILITA' http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=187567 - La pulce nell'orecchio. DOSSIER OTTO PER MILLE. LA GESTIONE DELL'OTTO PER MILLE DELLO STATO/3-3 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? I Predatori della Citrosodina perduta. The Raiders of the lost Citrosodina... Passaggio ad Oriente 6 http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Diffamazione e diritto ad informare ed essere informati. Consiglio d'Europa: occorre piu' liberta' di stampa http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. IL DIRITTO AL LAVORO, LA SOAP OPERA E IL TRADE OFF http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Diritto all'informazione e sito Aduc. Tribunale di Padova: illegittima la censura. Tribunale di Palermo: censurare Il tribunale di Padova ha fatto riattivare le parti del sito Aduc che erano state censurate in seguito ad un'ordinanza del medesimo tribunale. Il tribunale di Palermo, su un caso diverso ma sempre di censura, ha dato torto all'Aduc ed ha fatto oscurare alcune parti del sito, rendendo anonima una lettera. A seguire, in ordine temporale, le due diverse storie. --------------------------------------------- Il Tribunale di Padova ha dichiarato illegittimo l'oscuramento delle pagine del nostro sito web che contenevano riferimenti con accezione negativa a Evolution Travel (marchio della societa' Dodotour srl), Dodotour S.r.l. e Luca Baldisserotto suo amministratore, riaffermando il pieno diritto dell'Aduc alla libera manifestazione del pensiero. Questa in breve la storia. Dodotour srl e' una azienda che si occupa di vendite di viaggi online, tramite operatori commerciali che per iniziare l'attivita' pagano un costo di affiliazione. Alcuni utenti del sito hanno scritto a “Cara Aduc” svolgendo una serie di riflessioni sulla convenienza e redditivita' di tale affiliazione, ponendosi dubbi e avanzando ipotesi sulla attivita' realmente svolta dalla Dodotour, e notando come i maggiori utili pervenissero proprio dalle affiliazioni piuttosto che dai pacchetti viaggio venduti (1). Per inciso, simili deduzioni hanno poi portato l'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) a sanzionare la Dodotour Srl per pubblicità' ingannevole (2). A seguito di cio' Dodotour era riuscita ad ottenere dal Tribunale di Padova –Sezione distaccata di Este– un provvedimento di oscuramento del nostro sito. La cronistoria e' in un nostro precedente comunicato (3). Contro il provvedimento di questo giudice, il cui effetto era impedirci (simili provvedimenti sono stati adottati anche nei confronti di altri) di pubblicare commenti negativi su Dodotour, ci siamo opposti e difesi in un'udienza che si e' tenuta il 13 luglio 2007 (4). Il Tribunale di Padova ci ha dato ragione (5), facendo proprie le nostre difese, prima fra tutte il principio di diritto secondo il quale un giudice non puo', come accaduto ad Este, emettere un provvedimento di censura generalizzato ed applicabile a chiunque si renda responsabile, non tanto di diffamazione, quanto piuttosto di fare rilievi critici sull'operato della Dodotour. Consigliamo a chiunque sia stato colpito da un simile provvedimento (ex art. 669 duodecies c.p.c.) nella vicenda in questione di chiedere al giudice istruttore del Tribunale di Padova –Sezione distaccata di Este, dott.ssa Elisa Rubbis– la revoca del provvedimento. Quanto a noi i nostri legali stanno predisponendo una richiesta di risarcimento dei danni che questa assurda vicenda ci ha causato. (1) Le lettere censurate e ora ripubblicate: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=159834 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=159719 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=159718 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=157841 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=157541 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=145097 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=144008 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=118599 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=116136 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=82074 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=75751 (2) Provvedimento dell'Autorita' Antitrust per pubblicita' ingannevole: http://www.agcm.it/agcm_ita/DSAP/Dsap_pi.nsf/a0d 111d6626f957fc125652a00315873/5230ed72e1415d51c 12572fe004cc2c2?OpenDocument&Highlight=2,dodotour (3) Comunicato Aduc: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=184515 (4) La memoria presentata da Aduc http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20070713-Dodotour-memoria.pdf (5) Ordinanza del Tribunale di Padova: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=188152 ----------------------------------------------------- Ci e' stata notificata oggi (30 luglio) la decisione del tribunale di Palermo, giudice il dottor Fabio Di Pisa, di oscuramento di parte di una lettera pubblicata sul nostro sito nella rubrica "Cara Aduc", nonche' del pagamento delle spese legali complessive; lettera in cui ci veniva chiesta consulenza per il non-rispetto di un preventivo di riparazione da parte di un'autofficina del capoluogo siciliano. All'udienza dello scorso 12 luglio, avevamo presentato una memoria difensiva (1) dove si esponevano le ragioni per le quali, a prescindere dai contenuti, la censura rischiava di costituire il primo passo verso la fine di "Cara Aduc" e, piu' in generale, della liberta' di espressione e di scambio di reciproche esperienze, senza le quali nostre rubriche, e la stessa rete di Internet, avrebbero perso il proprio potenziale di strumento di difesa del consumatore. Ci auguravamo che gli argomenti esposti potessero aprire gli occhi al di la' della mera applicazione di regole codicistiche degli anni '30 (codice penale Rocco) e potessero aiutare la giurisprudenza, in primis il Tribunale di Palermo, ad adeguarle ai nuovi e importanti mezzi di comunicazione di massa che, al contrario di quelli tradizionali, vivono e si caratterizzano grazie al contributo di tutti, ma proprio tutti i suoi fruitori. Con tutto cio' che ne derivava. Ma il giudice non ha voluto sentire ragioni, nonostante noi avessimo offerto a questa autofficina lo spazio sul nostro sito, accanto alla lettera contestata (2), per replicare punto punto alle accuse fatte. Secondo il giudice "non puo' dubitarsi che il contenuto complessivo della lettera, per la presenza delle modalita' espressive, risulta avere una propria intrinseca capacita' lesiva dal momento che esprime di per se' un preciso e suggestionante messaggio atto a suscitare fra i soggetti che accedono al sito il convincimento che [...], ..... gestisce la propria attivita' commerciale in modo totalmente scorretto e spregiudicato, imponendo, talvolta, ai propri clienti, tramite vere e proprie offese e/o minacce, il pagamento di un prezzo superiore rispetto a quello pattuito"...."...a prescindere dalla natura del sito integra una vera e propria diffamazione"...."sussiste l'obbligo da parte del gestore della pagina web di verificare le fonti informative con grande oculatezza, esaminandone con diligenza la attendibilita' e controllando e verificando i fatti appressi. Lo stesso deve, inoltre, offrire la prova della cura posta negli accertamenti svolti per vincere dubbi ed incertezze prospettabili in ordine alla verita' della notizia". ... "il carattere lesivo dello scambio di esperienze dei consumatori (come definisce l'Aduc simili lettere) non viene meno". Non ce ne voglia il giudice di Palermo, ma crediamo che non abbia considerato la nostra difesa nei termini auspicati, difesa tesa a far uscire una lettera dall'alveo della notizia e della cronaca (come sarebbe per un giornale), ponendola a rango di quel "confronto di esperienze" che il medesimo giudice considera con meno importanza di quella che le diamo noi. E' la giustizia nel nostro Paese. La stessa che, per motivi molto simili, ci ha visto vincenti pochi giorni fa a Padova (3) e che si pronuncera' fra non molto a Bari (4). Una giustizia che alimenta l'incertezza del diritto? Non lo sappiamo, ma ci auguriamo che, almeno in termini matematici (la conta, cioe', delle cause che perdiamo e quelle che vinciamo) ci dia ragione e che non ci dissangui in termini economici (l'Aduc e' autofinanziata e non accetta contributi dallo Stato). Noi lottiamo "solo" per l'affermazione di diritti e principi che riteniamo fondamentali nel nostro vivere civico e civile, e senza i quali crediamo che cittadini e consumatori sarebbe in maggiore balia di "furbetti" e profittatori. Ai giudici il difficile compito di cogliere i margini di quanto si sia fuori e dentro la legge. Alle carenze di quest'ultima, per esempio, l'applicazione di norme sulla stampa concepite quasi un secolo fa, quando era inconcepibile un uso cosi' massivo della comunicazione individuale attraverso un strumento altrettanto inconcepibile come Internet. (1) http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=185637 (2) la lettera cosi' come appare oggi dopo la sentenza del tribunale di Palermo: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=105358 (3) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=188370 (4) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=187777 (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo U.E. / Il 48% dei beni contraffatti proviene dalla Cina Ftalati nei giocattoli, componenti elettriche e automobilistiche difettose, cosmetici con componenti dannosi. C'e' questo e tanto altro nei prodotti che Bruxelles blocca alle frontiere. Nel 2006 la Cina e' risultata il Paese di origine in quasi la meta' di tutti i casi notificati (48%) tramite il Rapex, il sistema di allerta rapido Ue sui prodotti di consumo rischiosi per la salute dei consumatori. E il fatto che il volume di merce identificata come pericolosa sia cresciuto del 32%, non significa che e' aumentato il numero di prodotti pericolosi in circolazione nei ventisette, bensi' che e' cresciuto il numero delle segnalazioni inviate dagli Stati membri e dai produttori all'esecutivo Ue. ITALIA / I provider devono tutelare la privacy dei clienti Contrordine: il provider non deve fornire i dati dei propri clienti. Neppure quando si sospetta un illecito. Il tribunale di Roma cambia orientamento a poche settimane di distanza. E sempre sul caso Peppermeint. Ora viene incontro alle perlessita' del Garante della privacy. Netta la conclusione: i dati personali relativi alle comunicazioni elettroniche e telematiche appartengono alla sfera della riservatezza. Che puo' essere compressa solo quando si perseguitano reati molto gravi. Non il peer to peer, ovvero lo scambio di file musicali in rete. GERMANIA / Piu' trasparenza nella sanita' Sono decenni che nel trasporto aereo si tiene conto anche dei "quasi incidenti". Il sistema sanitario tende invece a nascondere errori e situazioni critiche. In "Anaesthesie und Intensivmedizin" (vol.47, 2006) si legge che gli errori umani in campo sanitario rientrano tra le prime dieci cause di morte in Germania. Almeno un paziente ospedaliero su mille muore per sbaglio o disattenzione. Anche senza arrivare al peggio, e' chiaro che gli errori sono sempre possibili: uno scambio di medicina, una dose sbagliata, una radiografia ignorata. In Usa, Gran Bretagna, Canada e Australia esiste "Critical Incident Reporting Systems" (Cirs), cui ci si rivolge anche in forma anonima per segnalare errori. Non per accusare o compromettere dei colleghi, ma per portare alla luce le lacune di un sistema. In Germania si e' cominciato solo da qualche anno. Esistono dei "Cirs" interni agli ospedali; ci sono registri per specifici settori come le urgenze e, a livello nazionale, il Sistema informativo di sicurezza del paziente (www.pasis.de). Ma sono tutti poco frequentati. Spiegazione: nei Paesi anglosassoni c'e' meno gerarchia e piu' lavoro di gruppo; percio' e' piu' facile parlare degli errori. SVIZZERA / Le auto piu' ecologiche Per la prima volta, il ministero dei Trasporti sta predisponendo l'elenco delle auto piu' rispettose dell'ambiente, nel quadro del piano anti polveri sottili. Nel 2006 aveva fornito ai Cantoni il prototipo di uno strumento capace di verificare l'efficienza energetica e il volume di emissioni degli autoveicoli. Ma l'iniziativa e' caduta nel vuoto. Cosi' ha deciso di agire in proprio e ora sta analizzando 6.000 tipi di veicoli in base alla sostenibilita' ambientale. Per ora se ne conosce una bozza (la lista definitiva sara' pronta nel 2008), ma intanto si puo' gia' dire che Toyota Prius risulta l'auto piu' pulita e Nissan Patrol la piu' sporca. Come sempre c'e' chi contesta i criteri utilizzati. USA / Multa record per un farmaco E' una delle sanzioni pecuniarie piu' alte che siano state comminate in Usa nei confronti di un laboratorio farmaceutico: 634 milioni di dollari (459 milioni di euro) a carico della societa' Purdue Pharma LP e di tre suoi dirigenti. La sentenza del giudice federale della Virginia, James Jones, ha riconosciuto la fondatezza dell'accusa, ossia l'aver sottaciuto ai medici i rischi connessi all'antidolorifico OxyContin. Secondo l'autorita' di controllo sui prodotti sanitari (Dea) esso avrebbe causato la morte di decine di persone. CINA / Snobbate le auto ecologiche In piena lotta al mutamento climatico, le vendite di auto a basso tasso di emissioni nocive sono scese dell'11,67% nel primo semestre. Questa percentuale contrasta con il mercato generale dell'auto che, nel 2006, e' aumentato del 30%, secondo l'agenzia di stampa Xinhua. Esperti del settore attribuiscono il calo allo scarso fascino delle auto ecologiche -non garantiscono lo status sociale diversamente dalle marche famose. "Se un'automobile nazionale a basse emissioni potesse competere con le prestazioni di una Volkswagen o di una Bmw, allora sarebbe ben accolta", ha spiegato Lang Xuenhong di Sinotrust. Secondo uno studio di Sinotrust Marketing Research & Consulting, solo il 20% dei 15.000 intervistati considera l'ecocompatibilita' la prima opzione per l'acquisto. MONDO / Le citta' piu' oneste Se proprio uno deve perdere il telefonino, e' bene che gli capiti a Ljubljana o a Toronto giacche' li' ha ottime probabilita' di riaverlo. Secondo un esperimento effettuato in 32 metropoli, e pubblicato da Reader's Digest, sono proprio la capitale slovena e la metropoli canadese le citta' piu' oneste. A Ljubljana, su 30 cellulari lasciati volutamente da qualche parte, 29 sono stati riportati; a Toronto 28. In coda troviamo Hongkong e Kuala Lumpur (13). Dal test emerge che l'onesta' non e' prerogativa dei benestanti ne' dei Paesi sviluppati, e che le donne sono piu' oneste degli uomini. INDIA / I consumi stentano a decollare Tradizionalista, alle prime armi, frustrato per le scarse capacita' di acquisto e diffidente. E' l'identikit del consumatore indiano tracciato nel loro survey annuale dagli analisti di Mckinsey. Per i quali l'India sara' anche destinata a diventare il quinto mercato piu' grande al mondo nel 2025, ma per ora resta il piu' arretrato di tutti i piu' grandi mercati in via d'emersione. Cina inclusa. USA / Le statine incrementano i rischi di tumori Secondo uno studio dei ricercatori della Tufts University School Medicine di Boston, le statine utilizzate per la cura del colesterolo possono incrementare il rischio di cancro. Dai risultati di 13 test che hanno coinvolto 41 mila pazienti sono emersi alte percentuali di casi di cancro, soprattutto per chi usava le statine per il colesterolo. MONDO / Al via il pc a basso costo Il sogno di un computer a basso costo diventa realta'. Nicholas Negroponte ha rimosso con Intel l'ultimo ostacolo che gli impediva di lanciare la produzione in massa del portatile per i bambini de Terzo Mondo. "One Laptop Per Child" (OLPC) e' stato pensato per dotare le nuove generazioni dei Paesi poveri dei mezzi tecnologici in grado di ridurre il divario digitale con le economie sviluppate. XO, il computer disegnato per Negroponte, non e' collegato alla rete elettrica, ma l'energia si ottiene girando due manovelle ai lati dello schermo. Costa 125 euro e usa un sistema operativo aperto; in piu' dispone di camera e connessione a reti senza fili; il processore e' Amd. I fornitori hanno avuto il via libera per iniziare la produzione, e il primo pc sara' sul mercato a ottobre; in un anno il suo prezzo potrebbe scendere a 75 Usd. EUROPA / Studio sui bambini disabili Agli handicappati di solito danno piu' fastidio gli sguardi compassionevoli che non le limitazioni causate dal loro male. La gente fatica a capire che chi convive con un "difetto" non lo percepisce come tale se non conosce un altro modo di vivere e ha comunque trovato delle compensazioni. In questo senso vanno letti i risultati di uno studio sulla qualita' della vita percepita dagli alunni spastici. Heather Dickinson dell'Universita' di Newcastle ha diretto un'indagine tra 1.174 ragazzi spastici dagli 8 ai 12 anni in molte parti d'Europa. Due terzi di questi hanno accettato di collaborare. L'indagine si e' svolta tramite visite a casa o questionari, e le risposte date, confrontate con quelle di coetanei sani, hanno mostrato che il tipo e la gravita' della malattia non hanno nessuna influenza sulla percezione del benessere psichico, l'immagine di se', il sentimento d'essere accettati e aiutati dal proprio ambiente, gli interessi scolastici. (Lancet, vol.369) GIAPPONE / Pagare con il polpastrello Pagare la spesa al supermercato posando semplicemente il polpastrello di un dito sul registratore di cassa? Potrebbe essere possibile a breve. Il gruppo giapponese Hitachi ha annunciato che a settembre sperimentera' il nuovo sistema, messo a punto con la societa' di carte di credito Jcb, che consente di dimostrare la propria identita' mediante un dispositivo basato sul riconoscimento del circuito vascolare del dito. Nel passaggio alla cassa, il cliente che dichiara di voler pagare con la carta di credito non avra' piu' bisogno di portarla con se'. Verra' semplicemente invitato a mettere il dito su un lettore, il quale captera', senza contatti, l'immagine della rete vascolare. I dati biometrici, trasmessi per circuito informatico, saranno subito confrontati con quelli registrati precedentemente nella banca dati di Jcb, vicino al numero della tessera del cliente. USA / Carta d'identita' per immigrati irregolari Dal 24 luglio, New Haven nel Connecticut e' la prima citta' degli Stati Uniti a dare la carta d'identita' agli immigrati irregolari. Circa 250 persone si sono gia' presentate in municipio che ha iniziato a consegnare i documenti d'accesso ai servizi cittadini come biblioteche e parchi, e che consentono ai clandestini d'aprire anche un conto bancario. I favorevoli a quest'iniziativa sostengono che rafforzera' la sicurezza e dara' protezione ai 10.000-15.000 lavoratori non in regola con i permessi. I contrari temono che s'incoraggi l'immigrazione illegale e si appesantisca l'onere dei servizi pubblici a danno dei contribuenti. Il fatto e' che la riforma delle leggi sull'immigrazione si trova a un punto morto al Congresso, e molte citta' s'interrogano su come gestire il fenomeno. ITALIA / Forniture Enel senza concorrenza Il precedente inquilino ha chiuso il contratto senza pagare le ultime bollette. Il nuovo affittuario chiede l'allaccio delle luce e l'Enel chiede a lui di sanare il debito. Altrimenti niente corrente. Non dovrebbe accadere: ognuno e' responsabile per se stesso e ha diritto di vedersi allacciare la corrente sempre e comunque. E cosi' l'Antitrust, sollecitato da un cittadino vittima della disavventura, ha avviato un'istruttoria per accertare eventuali abusi di posizione dominante ai fini della concorrenza. Il garante promette di accettare entro un anno l'entita' dell'abuso nel trattamento delle situazioni di morosita' pregresse nella fornitura di energia elettrica ai nuovi clienti diversi da quelli inadempienti. U.E. / Aumentano i prodotti pericolosi dalla Cina Non e' solo il tessile cinese a preoccupare l'Europa, ma in generale le merci rischiose che arrivano da questo Paese. Il 50% delle segnalazioni sui prodotti pericolosi commercializzati nell'Unione europea riguarda infatti merci d'origine cinese. A riferirlo, citando peraltro cifre del 2006, e' stato l'euro commissario alla protezione dei consumatori Maglena Kuneva. ITALIA / Corte dei Conti: i danni dei mancati guadagni dalle ricariche telefoniche Sull'abolizione del costo di ricarica per i telefonini e sulla scadenza delle carte prepagate, il governo si e' mosso con troppa foga, quando invece avrebbe dovuto agire con piu' prudenza, visto che il gettito non introitato e' relativo a tali due voci, non potra' certamente essere recuperato in tempi brevi. Questa la considerazione delle sezioni unite della Corte dei conti sulle tipologie delle coperture adottate e sulla quantificazione degli oneri relativi alle leggi emanate nel primo quadrimestre 2007. SPAGNA / Ritratto sociale Il 44% degli spagnoli e' favorevole all'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso, mentre i contrari sono il 42%. E sei cittadini su dieci accettano il matrimonio omosessuale, rileva "Retrato social de los espanoles" della Fondazione Bbva, sulla base di 2.000 interviste. L'accettazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso predomina tra i giovani; 75% nella fascia 15-34 anni. Il matrimonio mantiene il suo valore come istituto, sebbene il 68,5% accetti il divorzio e altri modi di vita in comune, ad esempio la semplice convivenza (79,7%). In quanto alla religione, il 74,1% si dichiara cattolico (tra le donne s'arriva al 79%; sopra i 55 anni all'87%; persone poco istruite 86%). Meta' della popolazione non partecipa a cerimonie religiose se non nelle occasioni caratteristiche del ciclo vitale (battesimo, matrimonio, funerale). Norme sociali: abbandonare animali, guidare in stato d'ubriachezza, lasciare i rifiuti per strada, frodare il fisco sono comportamenti condannati quasi unanimemente. Viceversa, l'uso di marjiuana, la prostituzione, l'impiego di immigrati clandestini godono di accettazione sociale. ITALIA / Nuove regole per il trasporto aereo dei disabili Le compagnie aeree non potranno piu' rifiutarsi di imbarcare persone con disabilita' e con mobilita' ridotta (permanente o temporanea), tranne che per ragioni di sicurezza debitamente giustificati. E' una delle misure previste dal regolamento europeo, che entra in vigore il 26 luglio (1107/2006/CE). E anche stabilisce nuove regole per il trasporto aereo di persone diversamente abili, in partenza, in transito o in arrivo in un aeroporto di uno Stato membro. Per effetto dello stesso regolamento, inoltre, tra un anno (a partire dal 26 luglio 2008) gli aeroporti dovranno fornire assistenza gratuita, nelle loro strutture a bordo, incluso l'utilizzo di sedie a rotelle e cani guida per ciechi. U.E. / Qualita' della vita nelle citta' Le citta' sono il vero motore dell'economia, indica uno studio Ue. Le metropoli con oltre un milione di abitanti vantano un Pil pro capite superiore del 25% rispetto alla media dell'Unione e del 40% sulle rispettive medie nazionali. Le citta' hanno anche un livello culturale superiore. Ma e' proprio nei grandi agglomerati urbani che c'e' il numero piu' alto di "perdenti". Dice l'indagine: "Sebbene l'offerta di lavoro sia concentrata proprio nelle citta', molti abitanti non se ne avvantaggiano per scarsa qualificazione". Un sondaggio parallelo sulla qualita' della vita in citta' mostra l'alto grado di soddisfazione degli abitanti. Tranne che ad Atene, Napoli ed Istanbul, i tre quarti dei residenti sono "abbastanza" fino a "molto" soddisfatti. Impiego: nella maggior parte delle citta' i posti di lavoro riguardano i servizi, e nelle cinque maggiori -Londra, Parigi, Berlino, Madrid, Roma- la quota d'impiego in questo settore s'aggira tra l'80% e il 90%. U.E. / L'auto, amata nell'Ue Sebbene gli europei siano consapevoli delle conseguenze ambientali negative del trasporto privato, l'auto rimane il mezzo di locomozione preferito. Lo segnala Eurobarometro, tramite un sondaggio che ha interpellato 25.767 persone sopra i 15 anni. Il 51% del campione considera la propria auto il principale mezzo di trasporto per le attivita' quotidiane; i trasporti pubblici, con il 21%, arrivano solo secondi mentre il 15% delle persone si sposta soprattutto a piedi e il 9% soltanto in bicicletta. Differenze tra Paesi: a Cipro spetta il primato degli spostamenti in auto; all'Olanda di quelli in bici; i camminatori piu' assidui sono i rumeni. GERMANIA / Batteri nel prosciutto cotto La Fondazione Warentest da' brutti voti al prosciutto cotto confezionato. Delle 25 marche analizzate, alcune delle quali considerate di massimo rango, solo quattro sono risultate esenti da pecche a ridosso della data di scadenza. In 21 campioni c'erano dei batteri e sette avevano gia' odore o sapore acido. In confezioni vendute nei discount sono state trovate listerie -batteri che possono provocare la listeriosi in neonati, donne incinte e persone anziane. Warentest ha assegnato i voti "insufficiente" o "sufficiente" anche ai tre tipi di prosciutto cotto "bio" esaminati. ITALIA / Cassazione: nuove regole sulle riscossioni Stretta in arrivo sulle riscossioni. Non c'e' equivalenza tra cartella esattoriale e avviso di mora. Di conseguenza, l'avviso non preceduto dalla notifica della cartella e' nullo. Non solo. Il contribuente puo' proporre azione indifferenziata contro il concessionario della riscossione o l'ente creditore. E nel primo caso e' a carico del concessionario, e non del giudice, l'onere di chiamare in causa l'ente creditore. Senza che si determini, in ogni caso, inamissibilita' della domanda. Gli importanti paletti a favore dei contribuenti sono stati fissati dalle Sezioni unite civili della Corte di cassazione che con la sentenza n. 16412, depositato il 25 luglio 2007, durante un contrasto giurisprudenziale su una materia che ha creato molto contenzioso davanti alle commissioni tributarie. AUSTRIA / Un consumatore piu' responsabile Cinque anni fa fu coniato uno slogan che ebbe grande successo in Austria, e non solo: "Geiz ist geil", traducibile piu' o meno con "Avarizia e' goduria". Voleva dire che di un acquisto importava soprattutto il prezzo conveniente. Oggi non e' piu' cosi'; prevalgono altri criteri, come il tempo che si puo' risparmiare, la qualita', il servizio, addirittura l'etica. Secondo un'indagine dell'Istituto Puls, il 61% delle mille persone intervistate dice di prediligere la qualita' del prodotto, e solo il 29% guarda in primo luogo al prezzo. Appena due anni fa, il rapporto tra le due cifre era esattamente rovesciato. MONDO / I marchi piu' prestigiosi I marchi statunitensi s'aggiudicano sette posti dei primi dieci nella graduatoria annuale stilata da "Interbrand". All'apice troviamo ancora una volta la Coca-Cola, per il settimo anno consecutivo. Seguono Microsoft, Ibm e General Electric. Al quinto posto si situa il primo marchio europeo ed e' Nokia. Quanto vale la notorieta'? L'etichetta Coca-Cola raggiunge 65 miliardi di dollari, Nokia 33 miliardi. Il marchio che ha incrementato maggiormente il proprio valore e' pero' Google (+44%). Ben piazzati anche Zara, Apple, Nintendo e Starbucks, mentre perdono terreno Ford, Gap, Kodak e Pizza Hut. Per redigere la classifica dei primi cento marchi, Interbrand ha usato due criteri: il marchio dev'essere conosciuto a livello mondiale, e circa un terzo del fatturato lo deve conseguire all'estero. SVIZZERA / La pubblicita' a scuola Una lezione sponsorizzata dalla Coca-Cola; un libro illustrato per la scuola materna edito dalle Poste; un volume del ginnasio con la promozione dell'azienda petrolifera Bp. Sono tre esempi di una realta' entrata un po' di soppiatto nella scuola svizzera, anche perche' direttori scolastici e insegnanti non disdegnano gli sponsor, soprattutto quando si tratta d'informatica. Regole non ne esistono, si punta sul senso di responsabilita' a tutti i livelli. Certo e' che le aziende sono diverse l'una dall'altra: se molte sono neutrali, altre oltrepassano il confine che porta smaccatamente all'autopromozione. MONDO / Fine delle piogge acide? L'aria in Europa e' decisamente piu' pulita di alcuni decenni fa. O per lo meno sono quasi assenti smog e piogge acide. Le emissioni di anidride solforosa (SO2), che per un periodo sono state il principale inquinante, tra il 1980 e il 2004 sono scese del 75%, soprattutto in Germania, dove centrali, riscaldamento e fabbriche rilasciano un quinto di SO2 rispetto al 1980. Lo certifica il primo rapporto sul tema pubblicato da "Atmospheric Chemistry and Physics", che conclude: l'Europa emette meno del 20% di anidride solforosa a livello mondiale, e questo e' merito delle politiche adottate. Ma le preoccupazioni restano e riguardano alcuni Paesi dell'est, il trasporto marittimo, ma soprattutto la Cina. E' il gigante asiatico ad avere in mano la chiave del problema: molto dipendera' infatti da quante centrali a carbone vorra' costruire e con quali accorgimenti tecnici. U.E. / Rincari per gli alimentari Per l'autunno sono gia' stati annunciati una raffica di rincari per i prodotti alimentari. Primi fra tutti quelli dei cereali (+20-30%) e del latte (+20%). Per il presidente di Federdistribuzione Paolo Barberini sara' difficile ammortizzare gli incrementi dei prezzi come e' stato fatto negli ultimi anni. Dal 2000 al 2006 i prodotti confezionati e di libero consumo avevano registrato aumenti medi ridottissimi, tra lo 0,5% e lo 0,6%, rispetto a un'inflazione che si e' attestata sul 6,3% e a costi di servizi e tariffe che hanno subito un'impennata del 15,4%. GERMANIA / Maxiaumenti per burro e formaggi I consumatori tedeschi si apprestano a subire un netto aumento dei prezzi di molti prodotti derivati dal latte. In alcuni casi e secondo alcune stime, l'incremento causato dalla forte domanda internazionale, potrebbe arrivare al 50%. Il direttore generale dell'associazione dell'industria del latte MVI, Eckhard Heuser, ha spiegato che il prezzo del burro (250 grammi) potrebbe salire di 40 centesimi, da 0,79 a 1,19 euro circa, mentre per alcuni tipi di formaggio l'aumento potrebbe essere del 40%. G.BRETAGNA / La mancanza di latte fa aumentare i prezzi Le inondazioni che hanno colpito la Gran Bretagna stanno causando carenze di molti prodotti alimentari e conseguenti aumenti dei prezzi al dettaglio. Tra i rincari il latte. Secondo First Milk circa un litro di latte aumentera' di 3 penny. Attualmente il costo medio del latte e' di 55 penny al litro. I supermercati se vorranno recuperare i 5 penny in piu' che pagano ai produttori saranno costretti a venderlo al dettaglio a circa 60 penny. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA GENESIS, CIRCO MASSIMO E...... 252 MILIARDI DI LIRE GETTATI NEL WATER Ci si chiedera' cosa unisce i Genesis, il Circo Massimo e 252 miliardi di lire buttati nel water. Il collegamento tra i primi due e' evidente: il noto complesso si e' esibito al Circo Massimo (Roma) di fronte a circa 500mila spettatori. Il terzo elemento, 252 miliardi di lire (duecentocinquantadue) di pubblico denaro, furono spesi nel 2000 per attrezzare l'area di Tor Vergata (Roma) proprio per accogliere le manifestazioni di massa. L'allora sindaco di Roma, Francesco Rutelli, dichiaro' soddisfatto che finalmente la capitale aveva un luogo idoneo alle grandi manifestazioni. A Tor Vergata si svolse l'incontro di Giovanni Paolo II con 2 milioni di giovani. L'attuale sindaco di Roma, Walter Veltroni, ritiene, evidentemente, che l'area non sia idonea e che il denaro dei contribuenti possa essere tranquillamente gettato nel water, visto che ha autorizzato altre manifestazioni di massa al Circo Massimo. Sarebbe interessante appurare i danni apportati all'area dopo la manifestazione di sabato. Per ora aggiungiamo 252 miliardi di lire ai costi della "politica", ovvero della "casta". I propri interessi si difendono con la liberta' o con la censura-galera? Le vicende giudiziarie dell'Aduc Quello che segue e' il testo dell'editoriale dell'edizione odierna della newsletter quindicinale dell'associazione, Avvertenze, a cura del presidente dell'Aduc Vincenzo Donvito. La liberta' di informazione non ha mai cessato di essere in pericolo. Qualcuno potrebbe obiettare che di liberta' del genere, nel nostro Paese, ce n'e' poca... per cui continuerebbe solo l'andazzo di sempre. E' vero fino ad un certo punto, perche' comunque noi siamo qui, ne disquisiamo, facciamo ricorsi contro chi vorrebbe metterci il bavaglio, etc.. Ma quel che mi stupisce sempre piu' e' la pochezza di motivazioni che spinge alcune persone e alcune aziende a difendersi dai danni che questa liberta' provocherebbe loro. Tutto in nome della privacy e per difendersi dalla diffamazione. Noi non abbiamo peli sulla lingua e quando abbiamo da fare o da dire qualcosa, procediamo. Non dobbiamo dar conto a nessuno del nostro pensiero e della nostra azione e, forse anche per questo, qualcuno vorrebbe metterci il bavaglio. La guerra (se cosi' puo' essere chiamata senza esagerare), pero' e' tra poveri, come si dice in gergo. Non e' tra noi e il potere che si sente scalfitto dal nostro perdurare e perseverare. No. E' tra noi e alcune aziende private che, in nome della giustizia, intendono impedire che si parli di loro con un qualche dubbio. Sul sito ci sono settori che sono il "terrore" di queste aziende: "Cara Aduc" e "Di' la tua" in modo particolare. Il meccanico di Palermo per cui, in seguito ad una presunta incomprensione, un suo cliente ci ha scritto per avere qualche consiglio. L'agenzia di viaggi del padovano portata in giudizio con l'accusa di non essere tanto ligia alle promesse e agli impegni di lavoro. Il commerciante online di Bari che, in difficolta' economiche come lui stesso ammette, di fatto fa cassa coi soldi di chi acquista le sue vantaggiose offerte inviando la merce molto oltre la data limite di consegna su cui si era impegnato e solo dopo molte insistenze e minacce di vie legali da parte dell'acquirente. Queste le vicende in corso. E tutte con la strenua assistenza di avvocati che –a nostro avviso- argomentano questioni lunari (nei modi e nella sostanza) che piu' di una volta ci hanno fatto venire il dubbio che, universita' da una parte, aule di tribunale dall'altra, hanno bisogno di dosi massicce di buon senso, rigore, disciplina (in senso didattico) e, soprattutto, molto, ma proprio molto meno giurisprudenza e fantasia di applicazione. Cioe': certezza del diritto! Per chi volesse approfondire, l'indice dei "Comunicati Stampa" e "Osservatorio legale" potranno essere di conforto. A parte lo sviluppo di queste vicende da un punto di vista giudiziario (i vari ricorsi che se anche al momento fossero per noi positivi, non esaurirebbero le vicende), cio' che ci lascia esterefatti, e che ci da' la forza e la caparbieta' per non mollare, e' il rifiuto di replica sempre sul nostro sito di questi presunti danneggiati. Noi, non essendo un tribunale, non entriamo nel merito del problema in se' che ha fatto venire dubbi ai loro clienti, ma siamo interessati all'aspetto informativo della questione, che e' quello su cui stiamo spendendo le energie. Non comprendiamo perche', un'azienda piu' o meno villaneggiata da alcuni suoi clienti scontenti, non pensi che le faccia gioco una loro risposta, con uguale rilievo sul nostro sito, ad ogni specifica contestazione. Sembra di no. E a questo confronto preferiscono la cancellazione delle lettere o dei discorsi presunti lesivi accordata da magistrati che, talvolta, ci sembra che non leggano neanche i testi di cui intimano l'oscuramento. Il risultato sapete qual'e'? 1 - Siccome noi non siamo una loro azienda concorrente che, dopo la martellata in testa, va a fare business da un'altra parte... 2 – Siccome noi esistiamo per difendere e affermare i diritti degli utenti e consumatori, e abbiamo deciso che il modo piu' utile sia quello dell'informazione che crea responsabilita' e consapevolezza nei singoli... 3 – Siccome, proprio per quanto sopra, le martellate in testa sono nel conto dell'azione che abbiamo intrapreso e, volta volta, costituiscono solo occasione di migliore riflessione per meglio organizzarsi e partire con un bagaglio piu' raffinato, graffiante e insidioso... 4 – Siccome se non continuassimo come facciamo non saremmo noi stessi, ma cambieremmo la ragion d'essere della nostra vita e della nostra azione tramite l'associazione.... Siccome.... siccome.... Il risultato e' che noi parliamo delle nostre vicende giudiziarie, sul nostro sito e attraverso i media che reputano interessanti le questioni da noi sollevate. Secondo voi, per un'azienda con presunti problemi di qualita' del proprio servizio, e' meglio che loro stesse rispondano punto per punto e con eguale rilievo alle contestazioni sollevate o che, non comparendo nulla di queste contestazioni, si ritrovino ovunque informazioni sul fatto che loro chiamano a giudizio e oscurano in difesa della loro onorabilita' e che un'associazione come la nostra fa il "diavolo a quattro" per difendere il diritto all'informazione dei consumatori? La risposta, in un mondo dell'informazione a tutto tondo, della trasparenza, della limpidezza, sarebbe semplice. Ci sono aziende che pagano pubblicita' impostata sul negativo anche per attrarre la curiosita'. Ma sembra che non sia semplice. Anzi. Cio' che ci conforta e' che, alcune aziende, sia in "Cara Aduc" che in "Di' la tua" abbiano optato per il confronto non giudiziale, anche "a muso duro". Fatevi un giretto sul sito e ve ne renderete conto. Le altre, invece, per il loro business hanno deciso di mettere in bilancio anche le parcelle degli avvocati. Noi, nell'augurar loro che debbano esser condannati a pagar anche le parcelle dei nostri legali, per il momento le ringraziamo per averci dato motivi e ragioni per rafforzare i nostri convincimenti e la nostra azione di liberta' nell'informazione e, di conseguenza, nell'economia. ALCOL E SICUREZZA STRADALE L'alcol rappresenta il fattore più rilevante nel caso di incidenti stradali gravi o mortali. Cio' riveste particolare importanza dal momento che in Italia ci sono circa 4 milioni di bevitori eccessivi e circa 1 milione sono dipendenti dall'alcol. Tre sono le evidenze scientifiche che tutti gli studi epidemiologici hanno messo in luce: il rischio di incidenti aumenta, in modo esponenziale, con la concentrazione di alcol nel sangue a partire da 0,5 grammi di etanolo/litro di sangue; a parita' di alcol ingerito, aumenta al diminuire dell'eta' del conducente; il rischio aumenta tanto piu' rapidamente quanto minore e' la frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche. Inoltre, e' importante considerare che l'alcol puo' interagire con altre sostanze e quindi aumentare il rischio di chi assume contestualmente alcol e farmaci o sostanze stupefacenti. L'alcol e' la causa del 30% circa di tutti gli incidenti stradali che ogni anno si verificano in Italia. Dei circa 170.000 incidenti registrati sulle strade italiane circa 50.000 sono attribuibili agli effetti di una elevata concentrazione di alcol (alcolemia) nell'organismo. Un uomo in buona salute di 70 chili di peso che ha consumato 2 bicchieri di vino ai pasti (250 millilitri) o 2 boccali di birra (600 millilitri circa) o 2 bicchierini di amaro o superalcolico (80 millilitri circa) o una combinazione, ad esempio, di un bicchiere di vino seguito da un bicchierino di amaro, raggiunge pressoche' istantaneamente una concentrazione di alcol nel sangue pari a 0,5 grammi/litro. A tali livelli di alcolemia chi si pone alla guida di un autoveicolo o di una moto o di qualsiasi mezzo di locomozione va incontro ad una probabilita' di causare un incidente stradale 5 volte superiore (+ 500%) rispetto ad un individuo che non ha bevuto. DEPENALIZZAZIONE FRODI ALIMENTARI. BEN VENGA SE AUMENTERANNO I CONTROLLI, SARANNO PIU' VELOCI E LE MULTE SARANNO APPLICATE. NO ALLA CENSURA SULLE INFORMAZIONI Il Dipartimento per la sanita' pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti ha predisposto il nuovo Codice della Sicurezza alimentare. Si tratta di un decreto legislativo che dovra' ora essere discusso al tavolo Stato-Regioni. Noi non siamo mai stati amanti delle sanzioni penali quando delle stesse se ne puo' fare a meno e questa puo' essere un'occasione, anche se il tetto di 100 mila euro per le sanzioni ci pare limitato perche' crediamo che non ci siano le condizioni per porre un limite ad un'attivita' che, purtroppo, e' sempre piu' diffusa sul nostro territorio, soprattutto per le merci provenienti dai Paesi asiatici. Alcuni grideranno allo scandalo per l'abolizione della sanzione penale, ma ci sembrano grida al vento, perche' non e' certo questa paura che li potrebbe bloccare. Parliamo a ragion veduta. Se l'attuale normativa penale, in vigore dal 1962 (legge n.283), ha consentito la moltiplicazione delle frodi, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Pene troppo lievi? Non ci sembra. Quanto piuttosto la mancanza di tempestivita' d'azione, la scarsa prevenzione e gli insufficienti controlli. 1- La mancanza di tempestivita' e' dovuta anche al fatto che per predisporre un sequestro, oggi, occorre l'intervento del magistrato. Mentre con le nuove norme sara' sufficiente la segnalazione di una Asl o di un ente amministrativo. E se qualcuno ha timore che la mancanza di sanzione penale sia un deterrente, provi a pensare quale deterrente potrebbe essere, per esempio, la multa di qualche milione di euro o, comunque, un importo percentuale al fatturato di chi compie l'illecito. 2- Per quanto riguarda la scarsa prevenzione e gli insufficienti controlli, sono tali con l'attuale normativa e potrebbero restar tali con la nuova, ma presupponiamo che con la nuova, proprio per aver alleggerito la magistratura, ci sarebbero piu' fondi da utilizzare in questo senso. A tutto questo, infine, sovrintende una ferrea volonta' di applicazione, che puo' essere aumentata solo grazie alle forti pressioni che l'opinione pubblica –noi compresi- siamo in grado di fare verso chi deve applicare le norme: quindi piu' segnalazioni, piu' denunce. Ma per fare questo, occorre che non sia approvato il punto 3 dell'articolo 64 del Capo VI del Codice, che punisce "chi comunica o diffonde anche a mezzo stampa informazioni suscettibili di creare panico o allarmismo fra i consumatori". Non dice "notizie false" ma "suscettibili di creare panico o allarmismo".... cioe' quelli come noi dovrebbero ben guardarsi da fare anche un comunicato stampa con un sospetto per una segnalazione arrivata da piu' parti. Censura? Si', a tutti gli effetti. E tale da inficiare quegli aspetti positivi che abbiamo rilevato nelle nuove norme. Quindi o non si approva questa censura o e' tutto inutile: la sinergia tra illeciti e collaborazione della popolazione e' fondamentale. Altrimenti e' solo fumo negli occhi e regali ai frodatori. ALCOL E SICUREZZA STRADALE. PROPORRE IL TAGLIO DELLE MANI AGLI UBRIACHI? Dopo la giusta campagna mediatica sui rischi dell'alcol nella guida, si e' scatenata la corsa dei nostri legislatori a chi propone le pene piu' severe. Fra poco ci sara' qualcuno che proporra' il taglio delle mani agli ubriachi, rei di aver provocato un incidente stradale. Ricordiamo che in Italia ci sono un 1 milione di alcolisti e 4 milioni di forti bevitori e le carceri gia' scoppiano con 50mila detenuti. Prima di spararla grossa i nostri governanti dovrebbero far applicare le leggi esistenti, della serie: non e' la quantita' ma la certezza della pena il piu' efficace deterrente. Lo sosteneva nel 1766 l'illuminista Cesare Beccarla, il cui libro "Dei delitti e delle pene", non a caso, fu incluso nell'indice dei libri proibiti dalla Chiesa cattolica. Non a caso, in questi anni scarsamente "illuminati", si ripropongono misure che poco avranno a che fare con la certezza del diritto, cioe' con la sua applicazione. Vediamo gia' la scena di migliaia di mamme piangenti e protestanti perche' il loro figliolo e' finito in carcere dopo una nottata passata in un locale notturno dove ha alzato un po' il gomito. Occorre, dunque, applicare le leggi esistenti, cosa che non si fa, e fare investimenti sulla prevenzione. Per esempio, nelle strade considerate pericolose la collocazione di autovelox, ben segnalati e non nascosti come si fa da noi, porterebbe ad una diminuzione della incidentalita', come tali misure adottate in Gran Bretagna insegnano. Occorre fare investimenti sulle infrastrutture stradali, in particolari in quelle urbane, dove si verifica il 75% degli incidenti, il 41% dei morti e il 72% dei feriti. Insomma meno chiacchere e piu' fatti, meno gare a chi grida di piu' e piu' concretezza. SFASCIO GIUSTIZIA. BASTA CON LA SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI. LETTERA/APPELLO AL MINISTRO Questo il testo della lettera che il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito, ha inviato al ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Gentile signor ministro Una associazione come la nostra fa un largo uso della giustizia civile e amministrativa che, come lei ben sa, e’ fortemente penalizzata per la tempistica, al punto che e’ sempre piu’ frequente che i cittadini preferiscano, nei limiti e nei modi consentiti dalla legge, le soluzioni extra-giudiziali. Che vanno bene, in quanto tutto cio’ che possa snellire il lavoro dell’amministrazione della giustizia, e’ gradito. Ma non basta. In tantissimi casi. Tant’e’ che la sensazione di subire una ingiustizia senza avere gli strumenti per rivalersi, e’ molto diffusa e crescente. Noi non abbiamo soluzioni complessive da proporle, ma le chiediamo di far si’ che ci si faccia male il meno possibile. Cioe’ evitare che la difficile situazione diventi ancora piu’ difficile. Dal prossimo 1 agosto e fino al 15 settembre c’e’ la “sospensione feriale dei tempi”, cioe’ quella che noi leggiamo e viviamo come una sorta di buco di un mese e mezzo in cui tutte le cause civili e amministrative, e buona parte di quelle penali, vanno letteralmente in vacanza. Ci rendiamo conto che questa lettura e’ quella che noi –grandi utenti del servizio- diamo di questa sospensione, perche’ per gli addetti ai lavori e’ invece vissuta come un momento di “respiro”. Ma in una situazione in cui i tempi della giustizia sono disastrosi (le condanne in sede europea sono all’ordine del giorno), crediamo che bisognerebbe usare tutti i mezzi possibili e immaginabili per recuperare e riequilibrare la credibilita’ di Giustizia e Stato e la fiducia che in essi dovrebbero avere tutti i cittadini. Non diciamo che bisognerebbe lavorare 24 ore su 24, con tribunali aperti giorno e notte (… che non sarebbe un metodo da non prendere in considerazione), ma quantomeno evitare la vacanza (non delle persone, ovviamente, ma dei servizi dell’istituzione). Perche’, pur se questa sospensione non e’ una delle cause principali della situazione drammatica, ne ha sicuramente una sua buona responsabilita’. Per questo le chiediamo di sospendere la “sospensione”. Anche solo per capire, a posteriori, se un atto amministrativo del genere possa essere di contributo all’obiettivo del recupero dell’efficienza. La ringraziamo dell’attenzione e la salutiamo distintamente. ALITALIA: MA CHI SE LA PRENDE? SECONDA PUNTATA Sulla vicenda Alitalia riportiamo i comunicati stampa del 30 ottobre e del 7 dicembre 2006, che, sostanzialmente, ci sembrano attuali. "Lo Stato Italiano mette in vendita l'Alitalia, la "nostra compagnia di bandiera", che ha 1004 miliardi di indebitamento, una perdita lorda di 275 miliardi nei primi 9 mesi del 2006 e che, stando alle dichiarazione del suo amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, perde quando vola, per un valore di 1 milione di euro al giorno. Lo Stato cedera' il 30,1% delle azioni, per un valore di 425 milioni, il che comportera' una OPA del 100% del capitale. Chi comprera' una azienda in perdita che dovra' mantenere l'identita' nazionale di societa', il logo e il marchio, oltre agli attuali livelli occupazionali? Sara' un'Opera Pia? No, ovviamente, ma allora quali altre "garanzie" chiederanno gli acquirenti? Qualche "favore" in altri settori? Sara' Air One, il cui proprietario, Carlo Toto, si e' distinto per i contributi a forze ed esponenti politici, come dice il Corriere della Sera di ieri (125mila euro a Forza Italia, 20mila ad Allenza Nazionale, 65mila ai Ds, dei quali 20mila a Pier Luigi Bersani, attuale ministro allo Sviluppo Economico e 25 mila a Massimo D'Alema, attuale ministro degli Esteri)? O le banche che hanno determinato l'attuale sistema nel quale i risparmiatori sono considerati l'ultima ruota del carro?". "E' noto che Jean-Cyril Spinetta, Presidente di Air France, e' nel consiglio di amministrazione di Alitalia, il che lascia presagire un piu' stretto accordo futuro se non proprio l'inglobamento della nostra "compagnia di bandiera" in quella francese, ovviamente dopo una drastica cura dimagrante". Siamo stati buoni profeti! LATTE INFETTO PER NEONATI In Germania il produttore di cibi per l'infanzia Hipp ha ritirato dal mercato il latte ipoallergico per neonati HA1, per la presenza dell'enterobatterio sakazakii. Il provvedimento riguarda le confezioni contrassegnate da JSL MTX e data di scadenza 12 dicembre 2007, come pure JHK MTD, con scadenza 11 gennaio 2008. Gia' a meta' giugno Bebivita e Milupa avevano ritirato del latte in polvere per lattanti per lo stesso motivo. La precisazione di Hipp: questo germe comune puo' diventare pericoloso "solo se, lasciato a temperatura ambiente per varie ore, ha la possibilita' di riprodursi". Questa giustificazione ci appare del tutto insensata: da quando in qua il latte viene tenuto nel freezer? L'Istituto federale BfR di valutazione dei rischi, precisa che se viene assunto in una concentrazione significativa, l'enterobattero puo' provocare una malattia infettiva seria. L'Aduc ha inviato una nota al ministero della Salute per sapere quali provvedimenti siano stati presi in relazione alle notizie giunte dalla Germania. VAGLIA POSTALE. COSTI ALLE STELLE. INTERVENGA IL MINISTRO Le Poste spa hanno aumentato i costi del vaglia. Spedirlo costa 5 euro (cinque euro, che diventano 2,5 per chi lo emette attraverso Bancoposta online) e incassarlo costa 2,5 euro (duevirgolacinque euro, gratis se versato su conto Bancoposta o qualunque altro conto bancario). Una decisione che, evidentemente, oltre a privilegiare le transazioni attraverso il proprio sistema di Bancoposta e il sistema bancario in generale, penalizza gli utenti piu' anziani, presumibilmente quelli che non usano transitare attraverso la banca delle Poste o la banca in generale. Non sarebbe niente di male se si trattasse di un servizio in concorrenza con altri, per cui l'utente si potrebbe rivolgere altrove. Ma cosi' non e', perche' e' un servizio monopolista che la spa a capitale pubblico gestisce come eredita' di se stessa quando, pur sempre di Stato come oggi, non era pero' una societa' per azioni. E' chiaro che tutto questo rientra nella campagna promozionale che le Poste stanno facendo per cercare di far sparire l'uso del contante per le transazioni presso i loro uffici, ma siccome e comunque le Poste svolgono un servizio di pubblica utilita', certe cose non potrebbero permettersele come una qualunque banca privata. Crediamo che urga un intervento urgente del ministro delle Comunicazioni, che sollecitiamo. TLC. CRISI ELITEL. GLI UTENTI SENZA LINEA DEVONO METTERE IN MORA SIA ELITEL, SIA TELECOM ITALIA Come prevedevamo, la crisi della societa' telefonica Elitel si incancrenisce e i primi a soccombere sono i diritti degli utenti, a cui senza alcun preavviso e' stata staccata la linea. Nonostante la presa di posizione dell'Agcom, che impone precisi obblighi anche a Telecom Italia, le migliaia di clienti Elitel sono ancora stritolati tra una societa' che non informa (nessuna istruzione utile sul sito e call center che continuano a dire che l'interruzione e' dovuta a un guasto tecnico) e una societa' "sciacallo" (Telecom Italia) che fa dire ai suoi centralinisti "Elitel e' fallita, abbonatevi con noi". Consigliamo agli utenti di inviare una raccomandata ar di messa in mora http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 in cui si richiede ad ambedue i gestori la riattivazione del servizio entro 24 ore, facendo riferimento alle disposizioni dell'Agcom http://www.agcom.it/comunicati/cs_110707.htm Naturalmente deve essere richiesto ad Elitel anche un congruo risarcimento danni. Senza riscontri occorrera' rivolgersi al Corecom Regionale, chiedendo l'attivazione della procedura d'urgenza http://www.agcom.it/operatori/operatori_utenti.htm Alcool al volante Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=187695 MALLTEAM. UDIENZA PER LA CENSURA DEL FORUM DELL'ADUC SUL NEGOZIO ONLINE DI ELETTRONICA. LA MEMORIA DIFENSIVA INTEGRALE Si e' tenuta stamane (19 luglio), presso il tribunale civile di Bari, dottor Giuseppe Rana, la prima comparsa di costituzione e risposta nel procedimento (ex art.700 cpc) che vede da una parte l'azienda Mallteam srl e dall'altra la nostra associazione. La Mallteam e' un negozio di vendita online di oggetti elettronici che ha chiesto al magistrato di oscurare un forum del settore "Di' la tua" del sito Internet dell'associazione, perche' si sentirebbe diffamata per i contenuti in esso riportati. Questa azienda, da dicembre dello scorso anno, per sua esplicita ammissione, ha problemi di gestione, e li manifesta onorando non ingenti ritardi alla richiesta degli ordini che le vengono fatti via Internet, fino a provocare disdette degli ordini stessi (con rimborsi molto oltre i termini contrattuali previsti) e numerose denunce da parte degli acquirenti. Questi ultimi, da gennaio di quest'anno hanno aperto un forum di discussione sul nostro sito e, anche in modo "colorato" come spesso avviene per le discussioni in Rete senza moderazione, si sono scambiati esperienze e problemi: quasi un migliaio di interventi tra i quali avvocati che davano consigli e anche la polizia postale di Bari sempre in veste di consigliere per gli sfortunati acquirenti. A giugno di quest'anno, senza la preventiva richiesta bonaria di trovare un comune accordo, la Mallteam srl ci ha chiamati in giudizio per oscurare il forum ed ha depositato una querela penale per diffamazione. Gli avvocati Emmanuela Bertucci e Claudia Moretti, dello studio legale dell'associazione, sono andate a Bari per difenderci ed affermare con vigore la nostra volonta' e il nostro diritto ad esserci e a continuare a svolgere questo servizio di informazione per i consumatori. Al di la' della veridicita' di quanto pubblicato sul forum, lo scopo e la funzione dell'Aduc, ed in particolare delle rubriche di scambio fra consumatori, e' di creare un luogo dove i consumatori raccontano e mettono a disposizione le proprie vicende ed esperienze, i propri dubbi e le proprie domande. Le "proprie" esperienze, appunto, con tutto il connotato di soggettivita' e parzialita' proprio di un racconto personale. Ed e' anche grazie a questa liberta' e circolazione di informazioni non filtrate che il cittadino scopre e previene tranelli e cavilli dai quali difendersi. Censurare l'Aduc, ogni qualvolta si abbiano testimonianze negative, farebbe venir meno uno strumento prezioso per tutti i consumatori. Anche se queste considerazioni sarebbero gia' sufficienti, nel caso poi della Mallteam parlare di diffamazione e' quanto mai .... azzardato! Si ha diffamazione solo quando la notizia e' falsa. In questo caso, senza volersi sostituire ai giudici e agli inquirenti, la mole di segnalazioni che ci e' giunta, e non solo a noi, rende quanto mai probabile che quel che lamentano i consumatori sia davvero avvenuto. Se centinaia di persone raccontano vicende simili e concordanti, si puo' ragionevolmente ritenere che i fatti siano realmente accaduti. Cio' rende ancor piu' utile il servizio e pericolosa la censura. Oggi in tribunale c'e' stato il primo confronto fra le parti ed e' stata consegnata la corposa difensiva da noi preparata e che, integralmente, puo 'essere letta a questo link: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=187716 LATTE INFETTO: INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali L'allarme lanciato qualche settimana fa dall'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) sull'aumento dei controlli in Usa su diverse specie di pesce e crostacei provenienti dalla Cina e su alcune marche di dentrifici contaminati da sostanze tossiche, ha scatenato un vero e proprio tam tam di notizie e dichiarazioni. Con un notevole ritardo rispetto ad altri Paesi, il ministro della Salute si e' svegliato e, suppongo stimolato anche da una mia interrogazione (1), ha effettuato alcuni controlli. Con lo stesso spirito oggi presento un'altra interrogazione, questa volta sul ritiro dal mercato tedesco di alcuni tipi di latte ipoallergico per neonati dell'azienda di cibi per l'infanzia Hipp. La notizia arriva sempre dall'Aduc: in Germania la Hipp ha ritirato dal mercato il latte ipoallergico per neonati HA1, per la presenza dell'enterobatterio sakazakii. Gia' a meta' giugno altre due aziende produttrici di cibi per l'infanzia, Bebivita e Milupa, per lo stesso motivo avevano ritirato del latte in polvere per lattanti. Secondo la Hipp questo germe comune puo' diventare pericoloso "solo se, lasciato a temperatura ambiente per varie ore", in questo caso avrebbe infatti "la possibilita' di riprodursi". Non sembra pensarla allo stesso modo l'Istituto federale tedesco di valutazione dei rischi (BfR) che, non parlando di temperatura di conservazione del latte, precisa solo che l'enterobatterio sakazakii, se assunto in una concentrazione significativa, puo' provocare una malattia infettiva seria. L'Aduc ha ritenuto la nota esplicativa dell'Hipp del tutto insensata poiche' difficilmente il latte viene conservato a basse temperature. Alla luce, poi, delle precisazione del BfR, l'associazione dei consumatori ha inviato una nota al Ministero della Salute per sapere quali provvedimenti siano stati presi in relazione alle notizie giunte dalla Germania. Nella interrogazione che rivolgo al ministero della Salute chiedo: - se il ministero sia a conoscenza di questo allerta verificatasi in Germania e quali provvedimenti ritenga prendere per evitare che i citati prodotti, in cui l'enterobatterio sakazakii potrebbe pericolosamente svilupparsi, arrivino nel mercato italiano; - se non si ritenga necessario svolgere degli accurati controlli per verificare che i citati prodotti siano gia' presenti nel nostro mercato e, nel caso venga accertata la loro presenza, se non si ritenga di ritirarli dal mercato. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=186249 Il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=187704 PRODOTTI IN PELLE: ATTENZIONE ALLE ALLERGIE Attenzione ai prodotti in pelle: possono provocare allergie. L'allarme viene dalla Germania dove il BfR (l'istituto tedesco per i rischi) ha esaminato diversi campioni in pelle nel 50% dei quali sono state rilevate quantita' pericolose di bicromato di potassio. Tale fissatore, che da' un colore bruno alle pelli, e' responsabile di allergie da contatto. Nel periodo estivo spesso si usano scarpe, sandali in particolare, in pelle a diretto contatto con l'epidermide che, con il sudore del piede, puo' dare fastidiose dermatiti allergiche. Anche i guanti, ovviamente non usati in questo periodo, possono dare manifestazioni analoghe. Il consiglio e' sempre quello di non comprare prodotti in pelle da venditori ambulanti contro il quali non puo' essere avviata nessuna forma di rivalsa. L'Aduc ha scritto al ministero della Salute per sapere se sono stati effettuati studi analoghi anche in Italia e quali siano stati i risultati. FARSI UNO SPINELLO. E' FIGO PENTIRSI, SOPRATTUTTO SE SI E' IMPORTANTI. MA I PROBLEMI RESTANO E VANNO RISOLTI CAMBIANDO L'ATTUALE LEGGE Dopo una schiera infinita di politici con incarichi istituzionali, britannici, americani, italiani, spagnoli, tedeschi e chi piu' ne ha piu' ne metta, ecco oggi all'appello, tra coloro che si sono fatti uno spinello, il neo-ministro britannico dell'Home Office, Jacqui Smith. Come tutti gli altri pentita e remissiva dei suoi peccati, spergiura che non lo fara' mai piu' e, soprattutto, oggi e' in cima alla task force che il neo ministro Gordon Brown ha creato per criminalizzare maggiormente il consumo di cannabis perche' questa sostanza farebbe piu' male che prima. Il piu' famoso fu l'ex-presidente Usa Bill Clinton ("ho fumato ma non ho aspirato") emulato in diversi modi anche da ultra-proibizionisti italiani (l'on. Pierferdinando Casini in testa) che, in gioventu', sui campi delle feste rupestri studentesche si erano lasciati andare perche' ammiccati da quegli occhioni della compagna di studi coi capelli profumati di patchouli e marijuana. O il rude on. Gianfranco Fini coinvolto nei ritmi rasta sulle colline di Kingston in Jamaica. Ci fermiamo, perche' carte e tastiera non basterebbero nell'elenco variegato dei vari motivi che hanno indotto i piu' noti ad essere comuni mortali come il 50% e rotti dei giovani italiani che si fanno spinelli. Ma ora basta! Non ne possiamo piu' di questo cosiddetto outing che, alla fin fine, serve solo a dare piu' credibilita' alle piu' immonde schifezze normative che si intravedono all'orizzonte. Infatti, per la cultura cattolica soprattutto, il pentito e' migliore rispetto ad altri: ha provato il peccato e quindi sa cosa significa. Che e' come dire che una task force contro la violenza sui minori e' meglio che sia diretta da chi –pentito- ha praticato in passato questa violenza. Per questo il ministro laburista Smith ne dovrebbe fare di cotte e di crude, proprio come ha fatto il nostro Fini con la legge italiana che porta il proprio nome. Senza tanto fantasticare, in un prossimo futuro, ammesso che potranno esistere leggi Ue, dovremmo aspettarci una bella Fini-Smith a disciplinare le nostre canne... nel clima sempre piu' diffuso di governi come il tedesco della "gros-koalition", non e' neanche tanto un'idea peregrina. C'e' solo un metodo, a nostro avviso, per levare queste problematiche dai riflettori dell'outing e, sostanzialmente, del ridicolo, cercando di indirizzarlo li' dove occorre per cercare di farsi meno male: approvare leggi che dicano il contrario di quanto e' stato detto e fatto fino ad oggi. Spetta farlo a coloro che possono, cominciando a far andare molto spedita l'unica proposta di riforma che oggi c'e' per la legge Fini Giovanardi, quella dell'on. Marco Boato e altri. Notiziario Cellule Staminali - LA CONSERVAZIONE AUTOLOGA DEL CORDONE NON E' "MERCIFICAZIONE" DEL CORPO E' uscito il numero centoquarantaquattro, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_144.html COSTI DELLA POLITICA. I CONTI NON TORNANO C'e' qualcosa che non quadra nei conti dei costi del nostro Parlamento. Come riportato dal Il Sole24Ore una legge approvata dal Parlamento italiano costa 4,6 milioni di euro. La Gran Bretagna spende 10 milioni di euro, la Francia 5,390 milioni, la Germania 3,770 milioni. Se vogliamo prendere il costo di una legge come punto di riferimento della spesa istituzionale complessiva, come potremmo fare per una auto che esce dagli stabilimenti italiani o stranieri, dovremmo dire che i costi non sono eccessivi visto che costiamo il 60% in meno della Gran Bretagna e cosi' via. Solo il Parlamento tedesco spende di meno. Allora c'e' qualcosa che non va nei conti della politica di cui tutti i media parlano. Come la mettiamo? Certo e' che la proliferazione di enti o agenzie locali fanno lievitare i costi in maniera spropositata, ma non possiamo certo parlare di spesa istituzionale nazionale eccessiva. Ci sono, ovviamente, delle incongruita' e delle migliorie da apportare, ma non possiamo addossare al Parlamento italiano la responsabilita' di essere un istituto scialacquone. IMMIGRAZIONE. PERMESSO DI SOGGIORNO ELETTRONICO. L'ALTA TECNOLOGIA AL (DIS)SERVIZIO DELL'UTENZA Il permesso di soggiorno elettronico e' l'ultimo ritrovato della tecnologia moderna, dotato di microchip e banda a memoria ottica, nonche' di innumerevoli sistemi anticontraffazione rigorosamente top secret (codici cifrati, chiavi asimmetriche di sicurezza, chiavi biometriche per la trasformazione in sequenza numerica dell'immagine dell'impronta digitale). E' in grado di fornire notizie dettagliate sul titolare della carta: dati anagrafici, fotografia e impronte in formato digitale. Operazione pensata e pianificata nel 2004, prima di essere adottato su scala nazionale e' stato sperimentato, per garantirne il buon funzionamento, in alcune province pilota: Ancona, Brindisi, Frosinone, Prato, Verbano-Cusio-Ossola, per essere poi adottato da tutte le Questure a partire dall'11 dicembre 2006. Ma, come purtroppo spesso accade nel Belpaese, qualcosa e' andato storto. Gia', perche' i nuovi permessi hi-tech contengono tutti i dati possibili ed immaginabili tranne l'unico veramente indispensabile per lo straniero: non riportano le motivazioni del soggiorno. O almeno, queste informazioni non sono visibili, non sono stampate sulla carta, ma protette da quei mille sistemi di sicurezza accessibili solo alle forze dell'ordine. Da nessuna parte c'e' scritto se quel permesso sia stato rilasciato per motivi di studio, di lavoro subordinato, di lavoro stagionale, ecc. ecc. Quando lo straniero si presentera' al suo potenziale datore di lavoro per essere assunto, non potra' in alcun modo provare di essere autorizzato al lavoro. E giustamente il datore di lavoro non si potra' fidare "sulla parola" di quanto afferma lo straniero, anche perche' quella fiducia, se mal riposta, potrebbe costargli caro: l'arresto da tre mesi ad un anno. E' questa infatti la sanzione per chi assume stranieri extracomunitari non muniti di permesso per lavoro. E allora lo straniero non sara' assunto, a meno di trovare un datore di lavoro cosi' disponibile da recarsi in Questura a chiedere conferma della "bonta'" del permesso. E pensare che il documento elettronico era stato pubblicizzato come lo strumento in grado di abolire le lunghe code fuori dagli uffici e dalle questure, capace di rendere piu' veloci tutte le pratiche. L'unica cosa che cambiera' -ammesso che qualcosa cambi- saranno i soggetti in coda, non piu' i lavoratori ma i datori di lavoro! E pensare che questo gioiello elettronico costa solo 27,50 euro, cui devono sommarsi 14,62 euro dio marche da bollo e 30,00 euro per la spedizione dell'istanza di rilascio. 72,12 euro per avere un documento che complichera' le assunzioni. Ottimo lavoro! Per fortuna ancora non e' molto diffuso, complici i ritardi (ah, il Belpaese!) di Poste e Questure, ne sono stati rilasciati pochi e dunque e' ancora possibile mettere qualche toppa per correre ai ripari. Il problema esplodera' quando fra qualche mese (?) tutti i permessi di soggiorno cartacei saranno sostituiti da quelli elettronici: blocco delle assunzioni da parte dei datori di lavoro, e di nuovo tutti in Questura a chiedere spiegazioni. E' importante che il ministero dell'Interno si faccia subito carico del problema. Per questo nei prossimi giorni sara' presentata dall'on. Donatella Poretti (Rosa nel Pugno) una interpellanza parlamentare. La nostra proposta e' decisamente "pratica": consegnare, a tutti gli stranieri che ricevono il nuovo permesso elettronico una certificazione (cartacea) dei motivi per cui lo stesso e' stato rilasciato. 5 EURO PER UNA VAGLIA POSTALE E 2,5 PER RISCUOTERLO. INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali Sono aumentate le tariffe per effettuare i vaglia postali, 5 euro per quelli emessi a sportello e 2,5 euro per quelli emesso attraverso Bancoposta online. I costi di incasso sono invece 2,5 euro se incassato in contanti, gratis se versato su conto Bancoposta o qualunque altro conto bancario. Recentemente l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha evidenziato che i citati cambiamenti di costo dei vaglia, privilegiando le transazioni attraverso il sistema di Bancoposta e il sistema bancario in generale (in particolare nelle sue modalita' on line), rientrano nella campagna promozionale che le Poste stanno facendo per cercare di far sparire l'uso del contante per le transazioni presso i loro uffici. Nulla da ridire, sono provvedimenti che stanno prendendo molte aziende; in molti Paesi, come negli Usa, e' molto piu' comune usare la carta di credito che i contanti. Peccato solo che l'azienda Poste spa e' un servizio monopolista a capitale pubblico che si occupa di fornire un servizio di pubblica utilita'! Dove ci si puo' rivolgere se non negli uffici delle Poste spa, per fare un vaglia postale? In nessun altro posto perche' nel settore delle poste non c'e' concorrenza e non c'e' possibilita' di scelta! E' evidente, quindi, che come denunciato dall'Aduc, questi cambiamenti penalizzano tutti coloro che normalmente non transitano attraverso la banca delle Poste o la banca in generale, presumibilmente la gran parte quelli degli utenti piu' anziani, oltre a tutti coloro che semplicemente non accedono ad Internet. L'Aduc per ora ha sollecitato un intervento urgente del ministro delle Comunicazioni, io rivolgo un'interrogazione a risposta scritta al Ministero della Comunicazione per sapere: quali provvedimenti intenda prendere per evitare che il cambiamento del costo dei vaglia penalizzi tutti coloro che non usano transitare attraverso la banca delle Poste o la banca in generale e tutti coloro che semplicemente accedono ad internet. Il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=188148 LAVORO: QUANDO LA BUROCRAZIA SI METTE DI TRAVERSO. IL CASO DELLA DIREZIONE PROVINCIALE DI ROMA . Gia' trovare un lavoro e' difficile, se poi ci si mette di traverso la burocrazia, allora il problema diventa critico. Parliamo della Direzione provinciale di Roma del ministero del Lavoro. Come e' noto i contratti vanno registrati in codesti uffici ed i tempi non sono particolarmente veloci vista la lentezza della nostra burocrazia, se poi si cambiano le regole tutto diventa quasi impossibile. Succede che i contratti cofirmati dal datore di lavoro e dal lavoratore avevano, fino a poco tempo fa, una corsia preferenziale perche', appunto, non vi erano ostacoli alla registrazione. Ora, invece, tale contratti sono inseriti in ordine di presentazione delle domande, le quali sono di tipologie diverse, comprese quelle in contenzioso tra datore e lavoratore, sicche' tutte le procedure si allungano anche laddove non ce ne sarebbe bisogno. In precedenza un nuovo contratto veniva registrato in circa 20 giorni, oggi ci vogliono mesi per formalizzare un lavoro. Il lavoratore e il datore, in questo senso, devono aspettare che gli uffici governativi annotino il contratto prima di iniziare a lavorare, con evidente danno per entrambi. In teoria lo Stato e' al servizio dei cittadini, per risolvere i loro problemi. In teoria, appunto. Abbiamo sollecitato un intervento del ministro del Lavoro. TELEFONIA. BASTA CON I SOPRUSI. E' IL TURNO DI 3 ITALIA. Compagnie telefoniche senza ritegno. L’ultima conferma la offre 3 Italia: dopo aver preannunciato un corposo aumento tariffario a partire da settembre, richiede corpose penali ai clienti che vogliono cambiare operatore. Questo e’ un esempio delle segnalazioni che ci pervengono tramite telefono o mail: il 13 ottobre 2006 ho stipulato un contratto con il gestore 3, piano tariffario SUPER 3 e cellulare Motorola in comodato d'uso, in cambio di una ricarica mensile di 20 euro. In data 18 luglio 2007 mi e' arrivato sms che mi informava che dal primo settembre 2007 aumenteranno le tariffe. Non sono convinto della legittimita’ della variazione, comunque ho chiesto di annullare il contratto ma mi è stato risposto che c’e’ una penale di 240 euro. Cosa posso fare? La richiesta della penale e’ illegittima, perche’ vietata dalla legge 40/2007 (decreto Bersani) in caso di recesso; ancor piu’ in questo caso perche’ lo scioglimento del contratto avviene a seguito delle mutate condizioni decise dal gestore unilateralmente. Sappiamo che l’imposizione per legge dell’abolizione dei costi di ricarica (a suo tempo contestammo le modalita’ del provvedimento) ha indebolito soprattutto gli operatori piu’ piccoli come Wind e, appunto, 3 Italia, ma ci sembra che questo modo di operare non possa che indebolire ulteriormente le loro posizioni. Come sperano di recuperare terreno rispetto a Tim e Vodafone se trattano in questo modo i loro “pochi” clienti? In questa fase 3 Italia e Wind tralasciano quello che dovrebbe essere il loro patrimonio principale: i clienti. Sembrano molto concentrate su operazioni finanziarie come la vendita congiunta delle torri su cui sono posizionati i loro ripetitori. Il patron egiziano di Wind, Naguib Sawiris, inoltre, ha quasi concluso un'operazione finanziaria che scarica direttamente su Wind i debiti contratti per acquisire la societa' da Enel. Una mossa che ricorda molto da vicino l‘operazione di Marco Tronchetti Provera, che negli anni ha traslato i suoi debiti da Pirelli a Telecom. Quando arrivera' la fine di questi soprusi e violazioni continue? E' evidente che cio' accade per la mancanza di controlli e di normativa. I primi per gli scarsi poteri dell'Autorita' preposta e per il modo altalenante e pro-aziende che la stessa Autorita' usa (vedi le multe irrisorie che commina, tali da incentivare chi viola le norme a continuare a farlo... per quel che costa....). La mancanza di normativa e', in generale, il perdurare del monopolio di Telecom Italia sull'ultimo miglio e, in particolare, sempre la limitatezza dei poteri e dei livelli sanzionatori dell'Autorita'. Occorrerebbe una cura da bisonte per risanare la situazione e le conseguenti banditesche politiche commerciali dei vari operatori, ma, per il momento, non vediamo mandriani all'orizzonte. Per cui dobbiamo intensificare al massimo il nostro servizio di controllo, soprattutto grazie alla collaborazione dei consumatori, che devono segnalare tutto e non rassegnarsi a continuare a ricevere "calci negli stinchi". COSTI DELLA POLITICA. RIMBORSI PER I VIAGGI ALL'ESTERO? RADDOPPIARLI! Abolire i rimborsi spese per i viaggi di studio all'estero per i parlamentari? No. Noi li raddoppieremmo, ovviamente con i dovuti controlli. Quando un argomento va di moda, come i costi della cosiddetta politica, che dovremmo chiamare partitocrazia, si predispongono atti molto popolari ma del tutto inefficaci se non controproducenti. E' positivo che i nostri parlamentari vadano all'estero ad imparare qualcosa, soprattutto le lingue e le prassi parlamentari dei vari Paesi, cosi' come chi se lo puo' permettere, manda i propri figli all'estero a studiare una lingua o a frequentare corsi di aggiornamento. Perche' mai non dovrebbero farlo coloro che hanno in mano il governo dell'Italia? Dallo "studio" non puo' che venire un gran bene e, sentite alcuni interventi e dichiarazioni di parlamentari, un soggiorno all'estero non puo' che migliorare il livello culturale dei nostri governanti. Siamo in controtendenza, lo sappiamo, ma e' meglio essere impopolari che antipopolari. ALLERGIE. BICROMATO NEI PRODOTTI IN PELLE A CONTATTO CON L'EPIDERMIDE. INTERROGAZIONE AL MINISTERO DELLA SALUTE Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali Con l'arrivo dell'estate e del caldo sono sempre piu' le persone che utilizzano sandali e i piu' diversi tipi di scarpe in pelle a diretto contatto con l'epidermide. La settimana scorsa l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha reso noto che l'Istituto Tedesco per la Valutazione dei Rischi (BfR) ha esaminato diversi campioni di prodotti in pelle trovandovi nel 50% dei casi quantita' pericolose di bicromato di potassio. Il bicromato di potassio e' un fissatore che da' un colore bruno alle pelli ed e' responsabile di allergie da contatto. E' scontato che maggiore e' la sua quantita', maggiore e' la probabilita' che posa provocare danni a coloro che si trovano a contatto con le pelli. Il problema, poi, non e' solo "stagionale", pensiamo, infatti, anche ai guanti che indossiamo d'inverno. Per questo, secondo l'Aduc si deve prestare molta attenzione quando si comprano i prodotti in pelle da venditori ambulanti contro i quali non puo' essere avviata nessuna forma di rivalsa e nei confronti dei quali non abbiamo nessun tipo di garanzia sul prodotto acquistato. L'Associazione dei consumatori ha scritto al Ministero della Salute per sapere se sul bicromato di potassio siano stati effettuati studi analoghi a quelli tedeschi e quali siano stati i risultati. Al Ministero rivolgo con un'interrogazione la stessa domanda chiedendo in piu' se, nel caso questi studi non siano stati fatti, se se si ritenga necessario condurli. Il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=188365 RELAZIONE AGCOM SULLE TLC: COME BOLLIRE LA RIBOLLITA! ABOLIRE CHI GARANTISCE SOLO I GESTORI Dominio di Telecom Italia, valanghe di disservizi subiti dagli utenti, ritardi nella banda larga. A leggere di anno in anno le relazioni dell’Agcom a Governo e Parlamento si ha l’impressione che di essere sempre fermi. La disamina dei problemi e’ sempre uguale, come pure la descrizione degli interventi dell’Autorita’ garante nelle comunicazioni. Interventi, sempre preannunciati come risolutivi, che si rilevano non efficaci. La relazione del presidente Antonio Calabro’ presentata oggi alla Camera da questo punto di vista non fa eccezione. Tra gli elementi positivi, l’Agcom ha evidenziato i risparmi degli utenti grazie in particolare all’abolizione dei costi di ricarica delle schede telefoniche. Se oltre a questo, Calabro’ si fosse pronunciato anche sulla legittimita’ o meno degli aumenti praticati dai gestori Wind e 3 Italia, avrebbe almeno fornito una certezza agli utenti, che si vedono in questi giorni: disattivare schede telefoniche, negare il rimborso del credito residuo e addebitare penali per recesso dai contratti. Nella relazione odierna l’Agcom ha dato anche i numeri relativi alla sua attivita’: sono stati ben 835 i provvedimenti di varia natura in un anno. Una produttivita‘ notevole, non c‘e‘ che dire. Non occorre confondere, pero‘, la produttivita’ con l’efficacia. A che serve nel 2007 produrre un milione di floppy disk al minuto? Allo stato dei fatti, per non morire ingozzati di ribollita, va presa in tenace considerazione l'abolizione di questa Autorita' che era stata istituita per sovrintendere al passaggio dal monopolio al libero mercato e alla concorrenza, ma che di fatto opera per razionalizzare le politiche da rapina dei vari gestori. Secondo noi, per gli utenti finali di questi servizi, cio' non rappresenterebbe ne' un vantaggio ne' uno svantaggio, ma per i contribuenti italiani sarebbe un notevole risparmio di soldi ed energie. La balena banca Ecco la vignetta di Giannino: http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=188400 BANCA ITALEASE. QUANDO IL RISPARMIATORE PAGA DUE VOLTE Puo' non succedere nulla quando una banca passa, in un anno e mezzo, da una esposizione sui derivati di 26,6 milioni a 730 milioni? Si'. E il caso della Banca Italease. La Banca d'Italia e la Consob (la banca Italease e' quotata in borsa) sembra abbiano adottato la strategia della scimmietta che non vede, non sente, non parla, o meglio, queste funzioni sono esercitate in ritardo. Insomma si sta chiudendo la stalla quando i buoi sono fuggiti. E' la solita storia che abbiamo denunciato altre volte: le banche consigliano prodotti finanziari "sicuri" che in realta' sono rischiosissimi. In sostanza i clienti di questa banca, che sono imprenditori, insieme a contratti di leasing hanno sottoscritto un "interest rate swap" (Irs) che trasformava gli interessi a tasso variabile in interessi a tasso fisso, in questo modo si sarebbe evitato l'aumento dei tassi. C'era pero' un postilla: nel caso i tassi avessero superato un certo limite, il cliente si sarebbe accollato i relativi costi. E cosi' e' stato, per cui pagheranno due volte i tassi di interesse. I derivati non servivano quindi a coprire dal rischio dell'aumento dei tassi. Brutta storia nell'Italia del nuovo Governatore della Banca d'Italia e della "nuova" legge sul risparmio. I viaggi dei parlamentari Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=188584 PEPERONI AI PESTICIDI. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Le ispezioni alimentari eseguite nel Baden-Wuerttemberg (Germania) hanno rilevato consistenti tracce di pesticidi nei peperoni provenienti da Turchia e Spagna, e molto meno in quelli israeliani, olandesi, marocchini e italiani. Ecco i dati del dipartimento regionale: nel 93% dei 110 campioni esaminati sono emersi dei residui, un terzo dei quali oltre il consentito, quindi 34 campioni su 110 hanno residui di pesticidi oltre la norma. Con due prove positive su tre (66%) i piu' oberati sono risultati i peperoni turchi, uno su tre (33%) quelli spagnoli. Per lo piu' sono insetticidi di vecchia generazione "Methomyl o "Oxamyl" (antiparassitari tossici, che provocano nausea, vomito e dispnea, ecc). Il consiglio ai consumatori e' semplice: negli acquisti in Italia occorre leggere le etichette dove e' indicata la provenienza dei peperoni, se di origine spagnola o turca meglio evitare l'acquisto, se non c'e' l'etichettatura, obbligatoria per legge, non acquistare e segnalare l'irregolarita' alla Polizia municipale del proprio Comune. Ai turisti che hanno scelto come luogo di villeggiatura la Spagna o la Turchia, consigliamo di non mangiare peperoni. L'Aduc ha inviato una nota al ministero della Salute affinche' siano intensificati i controlli sui peperoni provenienti da Spagna e Turchia. PUBBLICITA' INGANNEVOLE. SANZIONI 100 VOLTE PIU' PESANTI: PROPOSTA DI LEGGE Intervento dell'on Donatella Poretti, deputata radicale della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali Sanzione massima innalzata da 100 mila euro a 10 milioni di euro, e anche di piu', per le aziende responsabili di pubblicita' ingannevole. E' quanto prevede la proposta di legge che ho presentato oggi in collaborazione con l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori). L'obiettivo e' rendere efficace il lavoro dell'Autorita' Antitrust preposta al controllo della veridicita' dei messaggi pubblicitari. Gli interventi dell'Authority finora non sono serviti ad arginare la diffusione, da parte di grandi aziende, di spot e inserzioni non veritieri o addirittura truffaldini, arrecando gravi danni a milioni di consumatori. La causa e' individuabile nelle sanzioni massime che l'Antitrust puo' irrorare: centomila euro per un'impresa che fattura 5, 10, 20 miliardi di euro sono un'inezia, che non hanno alcun potere dissuasivo. Nei mesi scorsi l'Aduc aveva piu' volte sottolineato l'incongruenza dell'attuale sistema sanzionatorio [1]. La proposta di legge -che va a modificare l'articolo 26 del codice del consumo- se approvata, potrebbe finalmente porre fine ai messaggi ingannevoli, responsabilizzando le aziende che prima di lanciare campagne poco trasparenti ci penseranno dieci volte. Qui la relazione e la proposta di legge: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=188687 Nota [1] - Pubblicita' ingannevole: condannata Tim. ma le sanzioni sono basse e non servono. E' come se noi pagassimo 0,47 euro per un divieto di sosta!! http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=184374 - Pubblicita' ingannevole: le sanzioni dell'Antitrust, le pompe funebri di Vicenza e Telecom Italia http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=186669 BENZINA: COME RISPARMIARE. CONSIGLI AGLI AUTOMOBILISTI Carissima benzina. Non e' l'inizio di una lettera ma, purtroppo, la constatazione che il carburante indispensabile ai nostri spostamenti viaggia su livelli di costi piuttosto elevati: siamo arrivati a 1,35 euro il litro. In attesa che Governo diminuisca la tassazione che incide per il 66% del prezzo, il "consumatore" del combustibile d'oro puo' adottare alcune tecniche che servono a risparmiare. Ecco i consigli. * Scegliere il fai da te nel rifornimento fa risparmiare, anche se e' scomodo; * Si risparmia fino al 30% mantenendo la velocita a 2/3 di quella massima consentita dalla propria auto; * Si risparmia fino al 30% con un carico di bagagli non eccessivo. Da evitare carichi esterni; * Si risparmia fino al 10% con una conduzione dolce della guida; * Si risparmia fino all'11% con un uso accorto del condizionamento (inutile tenerlo "a palla". Utilizzare il ricircolo dell'aria gia' rinfrescata); * Si risparmia fino al 10% con una corretta pressione dei pneumatici; * Si risparmia fino al 10% spegnendo il motore in caso di lunghe file. DROGA/COCAINA A BERGAMO. RICOVERATI VITTIME DEL MERCATO NERO Nelle ultime ventiquattro ore 15 persone sono state ricoverate in un ospedale di Bergamo per intossicazione da cocaina tagliata male. Secondo i medici, la cocaina sarebbe stata tagliata con l'atropina, una sostanza che amplifica gli effetti della cocaina e provoca allucinazioni. Questo e' solo un piccolo, e ci auguriamo riparabile, esempio degli effetti devastanti dell'attuale legislazione sulle droghe. Come negli Stati Uniti durante il proibizionismo sull'alcol, il mercato nero offre sostanze non controllate, sconosciute, prodotte da mercanti di droga il cui unico obiettivo e' il profitto. All'epoca si poteva morire per un bicchierino di wisky da una partita mal tagliata, oggi si muore per quelle droghe illegali che circolano liberamente in clandestinita'. Dall'hashish all'eroina, milioni di italiani acquistano e consumano sostanze senza conoscerne i contenuti e la potenza, esponendosi a gravi rischi per la salute. La legalizzazione ed il severo controllo del mercato delle droghe oggi illegali potrebbe ridurre enormemente il danno, ed episodi come quello verificatosi a Bergamo (e chissa' quanti altri casi simili che risultano i morti da overdose) non accadrebbero. Il cittadino che scegliesse di assumere sostanze come la cocaina o la cannabis avrebbe la possibilita' di essere seguito da medici -e quindi informato sulla loro reale pericolosita'- e ottenere dosi e sostanze controllate, e quindi meno rischiose per la sua salute. Oltremodo, potrebbe acquistare le sostanze in luoghi controllati piuttosto che dover entrare in contatto con la malavita. Continuare sulla strada della repressione "senza se e senza ma" condanna alla roulette russa milioni di italiani. NUOVE TUTELE CONSUMATORI. BENE, MA E' TROPPO POCO E VEDREMO NELLA PRATICA I due decreti legislativi approvati dal Consiglio dei ministri sono sicuramente un buon passo verso una maggiore tutela dei consumatori, ma e' troppo poco. In materia di pubblicita' ingannevole, per esempio, proprio ieri, grazie all'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, avevamo presentato una proposta di legge che trattava le stesse materie oggi affrontate dal decreto del Governo e in parte soddisfatte: l'iniziativa d'ufficio dell'Antitrust nel procedere contro le pubblicita' ingannevoli e l'aumento delle sanzioni massime per chi viene riconosciuto colpevole. In questo ultimo aspetto, pero', il Governo ha solo raddoppiato gli attuali importi, mentre le nostra proposta li decuplicava e li legava anche al fatturato lordo delle aziende ritenute colpevoli, una sanzione che potrebbe funzionare da potente deterrente. Il raddoppio deciso oggi, invece, e' solo una piccola pillola contro i danni e le truffe che quotidianamente, specialmente le aziende di telecomunicazioni, fanno nei confronti dei consumatori. Comunque anche questo piccolo aumento rappresenta una tendenza, su cui lavoreremo alacremente per portarla alle dimensioni di vero rimedio contro un certo uso e abuso della pubblicita'. Per quanto riguarda invece la lista nera dei dieci comportamenti vietati [a], per ora ci sembrano delle buone intenzioni. Aspettiamo di vedere come saranno messe in pratica, ricordandoci, purtroppo, di quante cose previste nei precedenti decreti Bersani sono rimaste lettera morta (per esempio la class action) oppure sono state realizzate al contrario di come erano state annunciate (per esempio la liberalizzazione dei taxi). E, per ora, nella lista presentata, ci sono alcune cose che ci lasciano perplessi perche' un po' demagogiche (punto 5 - far credere al consumatore che in caso di mancato acquisto del prodotto sia in pericolo l’attivita' lavorativa del venditore), perche' gia' sanzionate dalle attuali normative (truffa et similia) o applicabili solo se, come avevamo auspicato con la nostra proposta di legge, le sanzioni siano veramente scoraggianti e non rappresentino solo una sorta di dazio da pagare per continuare a violare le norme. [a] 1) effettuare visite non gradite a casa del consumatore; 2) effettuare ripetute sollecitazioni commerciali per telefono, posta elettronica o altro messo; 3) esortare i bambini o convincere i genitori ad acquistare i prodotti reclamizzati; 4) lasciare intendere che il consumatore abbia già vinto un premio in caso di acquisto di un prodotto; 5) far credere al consumatore che in caso di mancato acquisto del prodotto sia in pericolo l’attività lavorativa del venditore; 6) presentare come gratuita l’offerta di un prodotto quando, in realtà, saranno caricati sul consumatore i costi di spedizione; 7) esibire al consumatore un marchio di qualità non autorizzato o presentare un prodotto con certificazioni non veritiere; 8) sollecitare all’acquisto dichiarando che il consumatore non troverà quel prodotto ad un prezzo così basso presso nessun altro venditore; 9) fare pressing psicologico sul consumatore dando l’impressione che non possa lasciare i locali senza acquistare un qualche prodotto o concludere un contratto; 10) dare informazioni non veritiere sulla qualità del prodotto, sui prezzi di mercato e sulle proprietà curative del prodotto. CORDONE OMBELICALE. DONAZIONE IMPOSSIBILE A FIRENZE NEL WEEK-END. VERGOGNA MINISTRO TURCO CHE NON VUOLE LE BANCHE PRIVATE La donazione del sangue del cordone ombelicale e' teoricamente possibile ma praticamente lo e' solo nel 10% delle strutture sanitarie italiane. Il nostro ministro della Salute, Livia Turco, in materia e' schizofrenica: la recente ordinanza in materia (1) prevede la donazione eterologa solo in strutture pubbliche, mentre per la donazione autologa si puo' fare solo in banche estere (2). Ma il nostro ministro alcuni giorni fa ha esternato lamentando che in Italia non ci siano banche private e proprio stamane in consiglio dei ministri si e' opposta all'approvazione di banche private. Il risultato? Che anche quel 10% di strutture che dovrebbero funzionare, lo sono a singhiozzo. Quindi, altro che misero 10%, meno, molto meno... Una mia amica che dovrebbe partorire tra questo sabato e domenica all'ospedale di Ponte a Niccheri di Firenze, voleva donare il proprio cordone, ma le e' stato risposto che il centro di raccolta, all'ospedale fiorentino di Careggi, e' chiuso nel week-end e quindi il suo cordone verra' buttato nei rifiuti ospedalieri. Non crediamo che il ministro Turco abbia il senso della vergogna, anche se e' famosa perche' ogni tanto si commuove e piange, ma cogliamo l'occasione per stimolarglielo. Lo facciamo in nome di questa futura mamma che non potra' aiutare qualche bambino a superare la propria malattia e in nome dei tanti bambini al mondo che non potranno usufruire delle cellule staminali di questo cordone per avere una vita sana o per non morire. La politica dell'imposizione pubblica della donazione altruista del cordone, ha oggi nuove vittime. Altro che ministero della Salute... ministero della Malattia... e "criminali" e complici di morte le autorita' sanitarie locali e regionali. (1) http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20070504-CordoneOrdinanzaTurco.pdf (2) Qui una scheda pratica sulla donazione del cordone: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=101891 OVERBOOKING AEREA. I DIRITTI DEL PASSEGGERO "Spiacente non abbiamo posti". E' la ferale notizia che un passeggero, munito di regolare biglietto e prenotazione confermata, puo' sentirsi dire in uno degli aeroporti italiani o dell'Unione europea. Si chiamo overbooking (sovraprenotazione) ed e' un sistema che praticamente tutte le compagnie aeree adottano: vendono cioe' piu' biglietti di quanti siano i posti a disposizione. Saltano viaggio e nervi percio' abbiamo voluto elencare le opzioni alle quali ha diritto il malcapitato turista (1). In caso di overbooking la compagnia aerea deve offrire al passeggero una delle seguenti scelte: * il rimborso del prezzo del biglietto entro 7 giorni in denaro o con buoni di viaggio e/o altri servizi; * il primo volo possibile fino a destinazione; * un volo in data successiva, a scelta del passeggero. In aggiunta la compagnia aerea deve pagare un risarcimento in contanti pari a: * 250 euro per i voli fino a 1.500 km; * 400 euro per i voli interni alla Ue oltre 1.500 km e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 chilometri; * 600 euro per i voli che non rientrano nei punti precedenti. La compagnia aerea deve inoltre offrire gratuitamente: * due telefonate o fax, telex o e-mail; * pasti o rinfreschi; * il pernottamento in albergo; Il passeggero ha diritto alla differenza di prezzo se viaggia in una classe inferiore a quella prenotata. Il passeggero non e' tenuto a chiedere i risarcimenti e i servizi elencati perche' devono essere erogati dalla compagnia aerea che deve informare i passeggeri dei loro diritti. (1) Per approfondimenti si veda: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=79897 PEPERONI AI PESTICIDI. INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE Intervento dell'on Donatella Poretti, parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali La settimana scorsa l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha reso noto che nel Baden-Wuerttemberg, in Germania, sono state eseguite alcune ispezioni alimentari che hanno rilevato consistenti tracce di pesticidi nei peperoni provenienti da Turchia e Spagna, e molto meno in quelli israeliani, olandesi, marocchini e italiani. Ecco i dati del dipartimento regionale: nel 93% dei 110 campioni esaminati sono emersi dei residui, un terzo dei quali oltre il consentito, quindi 34 campioni su 110 hanno residui di pesticidi oltre la norma. Con due prove positive su tre (66%) i piu' oberati sono risultati i peperoni turchi, uno su tre (33%) quelli spagnoli. Per lo piu' sono insetticidi di vecchia generazione "Methomyl o "Oxamyl" (antiparassitari tossici, che provoca no nausea, vomito, dispnea, ecc...). L'Aduc ha consigliato ai consumatori che acquistano peperoni di leggere le etichette dove ne e' indicata la provenienza e se di origine spagnola o turca di evitarne l'acquisto. Se non ci fosse l'etichettatura, obbligatoria per legge, l'associazione dei consumatori consiglia di non acquistarli e di segnalare l'irregolarita'alla Polizia municipale del proprio Comune. Infine, ai turisti che hanno scelto come luogo di villeggiatura la Spagna o la Turchia, consiglia di non mangiare peperoni. L'Aduc ha inviato una nota al ministero della Salute affinche' siano intensificati i controlli sui peperoni provenienti da Spagna e Turchia. Al Ministro della Salute rivolgo un'interrogazione per sapere: - se e' a conoscenza di questa allerta verificatasi in Germania e se non ritenga di aumentare i controlli sui peperoni importati; - se non ritenga necessario svolgere degli accurati controlli per verificare se i citati prodotti siano gia' presenti nel nostro mercato e, nel caso venga accertata la loro presenza, se non si ritenga di ritirarli dal mercato. Il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=188973 Pensioni: lo scalone femminile Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=189116 VIAGGI TUTTO COMPRESO. VADEMECUM DELL'ADUC Viaggi e vacanze in vista. I viaggi organizzati sono comodi, basta una firma e tutto e' a posto o quasi. Abbiamo predisposto un elenco di consigli per i turisti che si affidano alle agenzie: * - Leggere attentamente il depliant: oltre alla pubblicita' ci devono essere scritte le condizioni generali del contratto. Se non ci sono, eliminate quel tour operator o agenzia di viaggi. * - Farsi rilasciare copia del contratto con timbro e firma. Se l'agenzia vuole rilasciare solo la ricevuta della caparra, non firmate il contratto. * - L'anticipo o caparra non puo' superare il 25% del prezzo totale. Se vi chiedono di piu' lasciate stare. Il saldo va effettuato 30 giorni prima della partenza, non prima. * - Controllare le ipotesi di aumenti previste dal contratto o dal depliant (variazioni del costo di trasporto, delle tasse aeroportuali e del cambio). Se non sono scritte, diffidate. In ogni caso gli aumenti non possono superare il 10% del valore del viaggio. * - Se improvvisamente non si puo' partire e' possibile essere sostituiti, almeno quattro giorni prima del viaggio, o si puo' pagare la penalita' (trenta giorni prima 10%, 20 giorni prima 25%, 15 giorni prima 50%, tre giorni prima 75%, meno di tre giorni 100%). La penalita' per i voli di linea e' diversa dai voli speciali. Queste notizie devono essere riportate nel contratto. * - L'agenzia o il tour operator devono avere un'assicurazione per la responsabilita' civile verso l'utente, che deve essere indicata nel contratto. * - Se, prima del viaggio, ci sono delle variazioni significative della vacanza (cambio della categoria dell'albergo, slittamento di piu' giorni della partenza, ecc.), il contratto puo' essere annullato dal turista o si puo' scegliere una altra vacanza, anche piu' costosa, senza che questo comporti necessariamente un aumento di prezzo. Se le variazioni avvengono durante il viaggio il tour operator deve rifondere la differenza di costo. * - In caso di contestazione documentare tutto e al ritorno inviare al tour operator, entro 10 giorni, una lettera di protesta (raccomandata con ricevuta di ritorno), chiedendo il rimborso o il risarcimento dei danni. In caso di insoddisfazione si puo' ricorrere al giudice di pace. Nel nostro portale all'indirizzo http://www.aduc.it/dyn/sosonline/richiesta,e' attivo un servizio di consulenza per il turista, che risponde gratuitamente in 48 ore. Nella sezione http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40182 c'e' un modulo predisposto per la richiesta di rimborso e risarcimento. INFLAZIONE. LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA I dati provvisori dell'Istat sull'inflazione durante il mese di luglio potrebbero confortarci sul fatto che stiamo vivendo in una economia stabile e sempre piu' amica degli utenti e consumatori? Lo 0,2% in piu' rispetto a giugno 2007 e 1,6% in piu' rispetto a luglio 2006 sarebbero numeri di tutto rispetto per un Paese in crescita.... ma, dal nostro osservatorio non riusciamo ad essere sereni, sia perche' siamo letteralmente sommersi da proteste e segnalazioni di aumenti incontrollati, sia –e soprattutto- perche' molti prodotti e servizi sono in fase di quiete prima della tempesta di settembre-ottobre. I prodotti alimentari segnano + 0,0 rispetto a giugno, ma dovunque, in Italia e negli altri Paesi Ue sono sempre piu' frequenti le previsioni post-vacanze di aumenti anche intorno al 50% per prodotti tipo pane e pasta per la scarsita' e l'aumento dei costi delle materie prime. L'abbigliamento segna anch'esso +0,0 rispetto a giugno.... ma luglio e' il mese dei saldi. L'elettricita' segna +0,1 rispetto a giugno, ma la liberalizzazione (che portera' indiscutibilmente, nella prima fase, ad un aumento dei prezzi) non e' ancora partita: si aspettano le decisioni dell'Autorita' e verso la fine dell'anno ne vedremo delle belle. E prima che il mercato cosiddetto libero dia i suoi frutti (calo dei prezzi e piu' qualita') ci vorra' ancora tempo, anche perche' Enel, cosi' come si prospetta, continuera' ad essere in posizione dominante. I trasporti segnano +0,8 rispetto a giugno... ma quanto dureranno gli artifici di Trenitalia che aumenta sempre le tariffe dei supplementi e dei treni particolari si' da non intaccare i prezzi base che contribuiscono a determinare la mobilita' del calmiere? L'istruzione segna +0,0 su giugno... la scuola riprende a settembre, mentre a luglio si "addormenta". Le comunicazioni segnano solo +0,3 sempre su giugno, ma i grandi operatori, dopo che sono stati "depauperizzati" con l'abolizione dei costi di ricarica dei telefonini, hanno tutti in previsione aumenti a partire da settembre. Nel settore, inoltre, anche coloro che appaiono fermi nelle tariffe (vedi Telecom) fanno invece registrare aumenti esponenziali del contenzioso con gli utenti per offerte sempre piu' al limite della truffa, per niente trasparenti... e su questo non ci sembra che esista un calmiere Istat di verifica e miscelazione nella percentuale complessiva del costo della vita. C'e' da stare molto all'erta, altro che la soddisfazione che non pochi politici stanno esternando per ungersi sulle loro politiche presunte liberalizzatrici. E, per l'appunto, solo la calma prima della tempesta. ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi DOSSIER OTTO PER MILLE. LA GESTIONE DELL'OTTO PER MILLE DELLO STATO/3-3 DAL 1998 AI NOSTRI GIORNI C) Aspiranti al finanziamento dell'OPM a diretta gestione statale e finanziamenti concessi anno per anno. Questo capitolo è il terzo di una serie di approfondimenti sui dati relativi alla gestione OPM dello Stato dal 1998 in poi e si articola nel modo seguente: 1) Informazione sulle fonti; 2) Modalità seguita; 3) I dati; 4) Considerazioni finali. (Per comodità si richiamano i titoli e i link dei due capitoli precedenti: A) La gestione dell'OPM statale fuori dalla normativa prevista dal DPR 76/1998 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=179186 B) La gestione dell'OPM statale ai sensi della normativa vigente (DPR 76/1998) C) http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=180473 1) Le FONTI di questi dati sono i Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) a partire dal 1998. A questo proposito occorre fare la seguente precisazione: I DPCM dal 1998 al 2004 sono stati pubblicati nell'edizione cartacea della Gazzetta Ufficiale (G.U.) in un fascicolo apposito (supplemento ordinario) che contiene sia il decreto sia gli elenchi delle domande rigettate. A partire dal decreto relativo all'OPM 2005 (che però fu emanato nel gennaio 2006), sull'edizione cartacea della G.U. troviamo soltanto il testo del DPCM senza alcun allegato. Gli allegati si trovano invece in rete sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri come LINK al relativo DPCM. Con una novità interessante. Oltre agli elenchi delle domande rigettate sono consultabili anche, voce per voce ("Fame nel mondo", ecc.) quelli relativi alle domande ritenute valide. E' così possibile calcolare la percentuale delle domande finanziate rispetto a quelle accolte come valide non solo a livello globale, ma anche, appunto, per ciascuna delle quattro voci. E' quanto abbiamo fatto in questa sede a partire, appunto dall'OPM 2005. 2) La MODALITA' che abbiamo seguito è questa: anno per anno si è indicato il rispettivo DPCM con la sua data e il numero e la data della G.U. su cui è stato pubblicato. Il dato relativo alle domande pervenute si trova nel "preambolo" del DPCM, quello relativo alle domande soddisfatte scaturisce dall'elenco ivi pubblicato, mentre i dati relativi alle altre domande sono ricavati dagli allegati, come detto nel punto 1). Per quanto concerne le domande rigettate, i motivi segnalati sono i seguenti: a) pervenute oltre i termini; b) carenti ex art. 3 comma 1 (che esclude il "fine di lucro" dell'aspirante al finanziamento); c) carenti ex art. 3 comma 2 (che elenca i requisiti soggettivi dell'aspirante al finanziamento); d) non rientranti nelle fattispecie previste; oppure: escluse dall'istruzione del Dipartimento; e) riportanti parere sfavorevole dai ministeri competenti. 3) I DATI ANNO 1998 DPCM 30.11.1998 (G.U n. 50 del 12.3.1999; s.o.). Domande pervenute: n. 495 Domande non in regola: n. 50 Domande con par. sfav.: n. 122 Totale dom. rigettate : n. 172 (34,75% delle domande ricevute) Domande valide : n. 323 (65,25% " " " ) Domande finanziate: n. 44 (13,62% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 34; carenti ex art. 3 c.1: n. 2; carenti ex art. 3 c.2: n. 1; non rientranti nelle fattispecie previste: n. 13; totale domande non in regola: n. 50); domande con parere sfavorevole: n. 122, totale generale domande rifiutate: n. 172] ANNO 1999 DPCM 26.11.1999 (G.U. n. 39 del 17.2.2000; s.o.) Domande pervenute: n. 332 Domande non in regola: n. 14 Domande con par. sfav.: n. 62 Totale dom. rigettate : n. 76 (22,89 delle domande ricevute) Domande valide: n. 256 (77,11% " " " ) Domande finanziate n. 65 (25,39% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 9; carenti ex art. 3 c.1: n. 2; carenti ex art. 3 c.2: n. 3; totale domande non in regola: n. 14); domande con parere sfavorevole: n. 62; totale generale domande rifiutate: n. 76]. ANNO 2000 DPCM 20.11.2000 (G.U. n. 56 del 8.3.2001: s.o.) Domande pervenute: n. 910 Domande non in regola: n. 42 Domande con par. sfav.: n. 191 Totale dom. rigettate : n. 233 (25,61% delle domande ricevute) Domande valide: n. 677 (74,39% " " " ) Domande finanziate n. 95 (14,03% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 37; carenti ex art. 3 c.1: n. 1; carenti ex art. 3 c.2: n. 4; totale domande non in regola: n. 42); domande con parere sfavorevole: n. 191; totale generale domande rifiutate: n. 233]. ANNO 2001 DPCM 29.11.2001 (G.U. n. 52 del 2.3.2002; s.o.) Domande pervenute: n. 1.205 Domande non in regola: n. 205 Domande con par. sfav.: n. 468 Totale dom. rigettate : n. 673 (55,85% delle domande ricevute) Domande valide: n. 532 (44,15% " " " ) Domande finanziate n. 116 (21,80% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 18; carenti ex art. 3 c.1: n. 8; carenti ex art. 3 c.2: n. 179; totale domande non in regola: n. 205); domande con parere sfavorevole: n. 468; totale generale domande rifiutate: n. 673]. ANNO 2002 DPCM 20.11.2002 (G.U. n. 57 del 10.3.2003; s.o.) Domande pervenute: n. 1.232 Domande non in regola: n. 242 Domande con par. sfav.: n. 358 Totale dom. rigettate : n. 600 (48,70% delle domande ricevute) Domande valide: n. 632 (51,30% " " " ) Domande finanziate n. 236 (37,34% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 35; carenti ex art. 3 c.1: n. 5; carenti ex art. 3 c.2: n. 202; totale domande non in regola: n. 242); domande con parere sfavorevole: n. 358; totale generale domande rifiutate: n. 600]. ANNO 2003 DPCM 20.12.2003 (G.U. n. 52 del 3.3.2004; s.o.) Domande pervenute: n. 1.265 Domande non in regola: n. 427 Domande con par. sfav.: n. 310 Totale dom. rigettate : n. 737 (58,26% delle domande ricevute) Domande valide: n. 528 (41,74% " " " ) Domande finanziate n. 203 (38,44% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 224; carenti ex art. 3 c.1: n. 4; carenti ex art. 3 c.2: n. 199; totale domande non in regola: n. 427); domande con parere sfavorevole: n. 310; totale generale domande rifiutate: n. 737]. ANNO 2004 DPCM 23.11.2004 (G.U. n. 20 del 26.1.2005; s.o.) Domande pervenute: n. 1.632 Domande non in regola: n. 280 Domande con par. sfav.: n. 552 Totale dom. rigettate : n. 832 (50,98% delle domande ricevute) Domande valide: n. 800 (49,02% " " " ) Domande finanziate n. 76 (9,5% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 108; carenti ex art. 3 c.1: n. 3; carenti ex art. 3 c.2: n. 140; escluse dall'istruzione del Dipartimento: n. 29; totale domande non in regola: n. 280); domande con parere sfavorevole: n. 552; totale generale domande rifiutate: n. 832]. ANNO 2005 DPCM 30.1.2006 (G.U. n. 54 del 6.3.2006) Domande pervenute: n. 1.512 Domande non in regola: n. 159 Domande con par. sfav.: n. 545 Totale dom. rigettate: n. 704 (46,56% delle domande ricevute) Domande valide: n. 808 (53,44% " " " ) Domande finanziate n. 58 (7,18% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 89; carenti ex art. 3 c. 1: n. 12: carenti ex art. 3 c. 2: n. 50; escluse dall'istruzione del Dipartimento: n. 8; totale domande non in regola: n. 159); domande con parere sfavorevole: n. 545; totale generale domande rifiutate: n. 704]. Come già detto, al testo del DPCM 30.1.2006 messo in rete, sono allegati anche gli elenchi delle domande valide. Ecco dunque il RIEPILOGO VOCE PER VOCE DOMANDE E FINANZIAMENTI DEL 2005 Fame nel mondo: valide n. 12 per euro 2.675.288,83 finanz. n. 3 per euro 470.000,00; Calamità naturali: valide n. 53 per euro 56.854.132,14 finanz. n. 3 per euro 620.967,37; Ass. rifugiati: valide n. 9 per euro 11.449.756,33 finanz. n. 3 per euro 2.826.000,00; Beni culturali: valide n. 734 per euro 622.918.448,00 finanz. n. 49 per euro 7.895.100,00. Se si calcolano le percentuali sulle voci analitiche, si hanno i seguenti risultati: Fame nel mondo: accolto il 25% delle domande per il 17,56% dell'importo complessivo; Calamità naturali: accolto il 5,66% delle domande per lo 1,09% dell'importo complessivo; Assist. rifugiati: accolto il 33,33% delle domande per il 24,68% dell'importo complessivo; Beni culturali: accolto il 6,67% delle domande per lo 1,27% dell'importo complessivo. (vedere anche l'aggiornamento OPM statale 2005: http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=142784) ANNO 2006 DPCM 10 novembre 2006 (G.U. n. 19 del 24.1.2007) Domande pervenute: n. 1.601 Domande non in regola: n. 145 Domande con par. sfav.: n. 568 Totale dom. rigettate : n. 713 (44,53% delle domande ricevute) Domande valide: n. 888 (55,46% " " " ) Domande finanziate n. 25 (2,81% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 64; carenti ex art. 3 c.1: n. 48; carenti ex art. 3 c.2: n. 20; escluse dall'istruzione del Dipartimento: n. 13; totale domande non in regola: n. 145); domande con parere sfavorevole: n. 568; totale generale domande rifiutate: n. 713]. RIEPILOGO VOCE PER VOCE DOMANDE E FINANZIAMENTI DEL 2006 Fame nel mondo: Domande valide: 26 per euro 5.437.298,94. Interventi finanziati n. 25, di cui 17 parzialmente per complessivi euro 4.719.586,80 (86,80%) Calamità naturali: Domande valide: 51 per euro 52.177.600,45 Interventi finanziati: 0 (0%). Assistenza ai rifugiati: Domande valide: 17 per euro 8.326.701,90 Interventi finanziati: 0 (0%). Conservazione beni culturali: Domande valide: 794 per euro 564.191.863,49 Interventi finanziati: 0 (0%). (vedere anche l'aggiornamento OPM statale 2006: http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=176521) 4) CONSIDERAZIONI FINALI Una prima considerazione riguarda l'esiguità delle domande finanziate fra quelle riconosciute valide, le quali, a loro volta, in qualche caso, non raggiungono neppure il 50% di quelle inoltrate. Nel 2002 e nel 2003, quando tutto l'OPM statale fu assegnato secondo legge, fu finanziato rispettivamente il 37,34% e il 38,44% delle domande valide. Per ora l'anno peggiore in assoluto è stato il 2006 con un miserrimo 2,81% di domande finanziate. In pratica, da quando (anno 2004) è stato inventato il prelievo di 80 milioni alla fonte, l'OPM statale gestito secondo la sua propria legge è diventato una vera e propria miseria. Nel 2004 fu finanziato il 9,5% delle domande valide, nel 2005 il 7,18%. Poi, appunto, il crollo del 2006, quando il prelievo alla fonte è stato di 85 milioni di euro. Per il 2007 il prelievo sarà contenuto in 40 milioni di euro, e, secondo i dati forniti dal competente ministero, la somma a disposizione dello Stato per il proprio OPM dovrebbe aggirarsi sui 52 milioni di euro. Ma, nel 2008 e 2009 i prelievi alla fonte torneranno a essere di 85 milioni all'anno e, considerato che le firme per lo Stato calano ogni anno, è ragionevole pensare che molto presto allo Stato non verranno assegnati neppure gli 85 milioni di cui ha tanto bisogno per coprire le spese generali. Non sarà venuto, dunque, il momento di finirla con questa sceneggiata dell'OPM statale? Non sarà ormai il caso di rivedere radicalmente tutto il sistema dell'OPM, distribuendolo esclusivamente in base alle scelte espresse a favore delle confessioni religiose, e restituendo allo Stato la parte corrispondente alla quota non espressa? In pratica, come si sta facendo col 5 per mille. Direttamente collegata a quanto detto sopra sull'esiguità dei finanziamenti dell'OPM statale, si impone una seconda considerazione che riguarda direttamente gli aspiranti a tale finanziamento e che si può esprimere bene sotto forma di domanda: quanto spendono gli aspiranti all'OPM statale, in termini di energie e di denaro, per istruire una pratica che ha infime probabilità di essere accolta? Basta leggere, infatti, l'allegato B) della circolare del 20 gennaio 2006 (http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/Circolare_20GEN2006.pdf) per rendersi conto dell'onere che, giustamente, s'intende, grava su di loro, e non stupisce neppure che una grande percentuale delle domande inoltrate non corrisponda ai requisiti previsti dalla normativa, e vengano quindi rigettate. Che senso ha, dunque, tutto questo dispiego di energie e di soldi se quello che dovrebbe essere un concorso si trasforma sempre più in un gioco d'azzardo? Anche per questo motivo, sarebbe oltremodo logico e saggio che lo Stato si spogliasse delle vesti di percettore dell'OPM, la smettesse di distribuire elemosine in concorrenza con le confessioni religiose, e tornasse a fare esclusivamente e seriamente quello che gli compete: garantire, cioè, i diritti dei cittadini e dei contribuenti, singoli o associati che siano, nei numerosissimi campi d'azione di politica interna ed estera. NOTA: Da non molto tempo sul sito del Governo è consultabile una sorta di Archivio sull'OPM, in cui si trova anche il DPCM 30.1.2006 (OPM statale del 2005) con gli elenchi allegati. L'indirizzo è questo: http://www.governo.it/Presidenza/DICA/ottopermille/aggiornamento/la_normativa.html Il DPCM 10.11. 2006, con gli elenchi allegati, si trova invece, per ora, a quest'altro indirizzo: http://www.governo.it/Presidenza/DICA/ottopermille/aggiornamento/ripartizione.html ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi I Predatori della Citrosodina perduta. The Raiders of the lost Citrosodina... Passaggio ad Oriente 6 Come un bel film di Indiana Jones. Tutto fantastico e veloce. Il Mondo gira cosi'. Cosi' lo vogliamo. Tutto e' veloce e bello, in caso contrario non e' bello. La nevrosi d'ansia ci assale. Negli anni '50, quando per gli Italiondi il ritmo della vita era contadino, con le ossa rotte dagli alleati, si guardava gli Americani quasi come umani del futuro. Erano un popolo fluente, sovente nevrotico. La nevrosi occidentale del "consumismo" gridava ai quattro venti una certa linea socio-culturale e politica, sfociata a meta' strada tra i "figli dei fiori" e le furiose bande sessantottine. Nessuno poteva sospettare, che saremmo finiti per bere il Cynar al carciofo anche noi Italiondi. Consumismo o Comunismo? Cosicche', quella che si credeva nevrosi americana, era un modo ordinato di gestire soprattutto il lavoro, in un rigoroso rispetto reciproco, finalizzato alla produttivita' del "sistema Paese". Alla fine, siamo riusciti a batterli. Si', li abbiamo battuti, non in produttivita' ovviamente, bensi' in nevrosi. Pochi Paesi al mondo possono eguagliarci, probabilmente nessuno. Questo perche' il "sistema Paese" Italiota, funziona molto bene. E si vede. Tuttavia, nessuno aveva sospettato delle luci della ribalta, di nazioni che sembravano un tempo non esistere nemmeno, Cina ed India. Sembrava, in quanto la Cina e' membro del consiglio permanente alle Nazioni Unite, insieme agli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Russia, praticamente da sempre. Nessuno di questi Paesi, in nevrosi, ci ha superato ancora. Ma i tentativi ci sono, tutti. Ad esempio, la spinta propulsiva cinese e' tale da rivendicare di essere arrivati per ultimi, e da richiedere il "diritto" al consumo, a partire dall'immissione in atmosfera di Co2. E gli antichi vizi occidentali sono sbarcati nella millenaria quiete orientale. Qualche giorno fa, Cao Wenzhuang, capo dell'ufficio registrazione Medicine e Cibo dello Stato cinese, e' stato arrestato per avere intascato 200mila euro di tangenti da aziende farmaceutiche per l'approvazione di alcuni nuovi farmaci. E non diciamo quali siano le aziende farmaceutiche. Non dobbiamo meravigliarci, a chi non fa gola un mercato di oltre un miliardo e piu' di anime? Adesso i riflettori degli analisti/raiders, si sono spenti sull'Europa. In Italia, il boom farmaceutico e' morto e sepolto, ed e' vecchio dai tempi della Citrosodina spesata dalla mutua. La farmacia "casalinga" e' un sereno ricordo da anni 70-90 , quando oltre meta' di questa farmacia finiva in pattumiera. Che tempi d'Oro per le aziende farmaceutiche. Le pressioni ed i tentativi sui governanti dei Paesi emergenti (emergenti lo sono apparentemente ) diventano imperiosi. Il segreto e' di permettere la creazione di una spesa incontrollata, come e' stata la Italiota mutua sanitaria. Ci riusciranno? Nel frattempo, si osservano primordiali segni premonitori, e non e' il solo caso di Cao Wenzhuang. In Cina, grazie ad una inquietante informazione, c'e' una guerra che miete vittime piu' che in Iraq. Oltre 200.000 vittime ogni anno, con morti ed invalidita' permanenti, per incuria nella somministrazione farmaceutica. Ormai e' una corsa ad imitare l'occidente, non solo l'America tenuta d'occhio con distacco e sospetto, ma ancor di piu' l'Europa e soprattutto l'Italia. Si', l'Italia, con i grandi gusti per il buon mangiare, il sobrio vestirsi alla moda e l'essere Italiano con il marchio Italiano. Sperano di raggiungere anche la Nevrosi Italiota. Non so se ci riusciranno, credo non sia roba da poco. Nel frattempo, la crescita economica cinese, diversamente da quella Italiota, equivale ad una crescita esponenziale. Gli Europei, ormai sanno che assumere una confezione intera di Aspirina equivale a suicidarsi. I cinesi non lo sanno, merito secolare di informazione di regime. Quelli ricchi, hanno un nuovo Status-symbol: il medicinale chimico da sfoggiare. Quello non ricco, deve accontentarsi della Medicina tradizionale, cioe' quella che, a casa nostra, e' per i ricchi. Che mondo strano. E l'automedicazione e' una virtu' importata dall'estero. Tra le 200.000 vittime della farmacopea , in qualche parte sono vittime per cagione di quella tradizionale. Almeno cosi' gridano i medici cinesi, quelli che in gergo si chiamano "medici scalzi", quelli dei poveri. A Pechino, una bella signora, al marito forse affaticato e poco premuroso, regalo' un intero arbusto di Ginseng, farmaco di grandi proprieta' tonificanti e curative. Il signore cinese, lo ingurgito' tutto in un sol giorno, e mori'. Questi casi, in Cina, non sono isolati, anzi non si contano piu'. Il male, il dolore, il fastidio, deve passare in fretta, se invece di una pillola ne prendo 10 passa prima... Cosi' si accorcia la malattia, ed anche la vita, che va via. E si allunga quella della multinazionale. La situazione in India e' diversa, ma non troppo. Rimangono i due differenti approcci alla salute, i ricchi alla medicina allopatica, i poveri a quella tradizionale. Ma gli analizzatori/raiders hanno un unico obbiettivo: spremere i limoni. Per loro sarebbe auspicabile, in una prospettiva non lontana, favorire la "costruzione" di un modello che garantisca tutti, ricchi e meno abbienti. Ecco che l'Italia non esporterebbe soltanto grandi firme, ma ottima esperienza sul campo, ed equita' sociale. Una equita' Italionda, stile raiders. I predatori cominceranno dalla Citrosodina, in una confezione da un convincente look cinese. I cinesi non attenderanno null'altro. I loro governanti anche. Propongo che i direttori generali italiani di ASL, degli ultimi venti anni, vista la nutrita esperienza, si trasferiscano con urgenza in Cina. Poggiolini, del ministro della Salute cinese, fara' il capo-gabinetto. Quando non vi piacera', fara' il gabinetto-capo. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Diffamazione e diritto ad informare ed essere informati. Consiglio d'Europa: occorre piu' liberta' di stampa Forse non e' troppo presto cominciare a parlare di depenalizzazione del delitto di diffamazione a mezzo stampa, o quanto meno di una rivisitazione della materia che punti all'affermazione piena del diritto all'informazione attiva e passiva, sulla quale si fonda (o dovrebbe fondarsi) una democrazia "matura". Il Consiglio d'Europa, organismo internazionale dal quale nasce la protezione europea dei diritti umani ed in particolare la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e del cittadino, ha fatto il punto della situazione in merito ai principi e alle finalita' in materia di diffamazione. Con un rapporto uscito il 7 febbraio 2007 (CDMC – 2006 – 28), frutto dei lavori dello Steering Committee on Media and New Communication Service (CDMC), sono stati individuati i nodi e i parametri che gli Stati membri dovranno tener presenti nell'adeguare la propria legislazione al rispetto della Convenzione stessa e al suo art. 10: Liberta' di espressione. Ogni persona ha diritto alla liberta' d'espressione. Tale diritto include la liberta' d'opinione e la liberta' di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorita' pubbliche e senza considerazione di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati di sottoporre a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, di cinema o di televisione. L'esercizio di queste liberta', poiche' comporta doveri e responsabilita', puo' essere sottoposto alle formalita', condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una societa' democratica, per la sicurezza nazionale, per l'integrita' territoriale o per la pubblica sicurezza, per la difesa dell'ordine e per la prevenzione dei reati, per la protezione della salute o della morale, per la protezione della reputazione o dei diritti altrui, per impedire la divulgazione di informazioni riservate o per garantire l'autorita' e l'imparzialita' del potere giudiziario. Secondo le tesi del Consiglio, si sono verificati e si verificano troppi attentati alla liberta' di espressione da parte degli Stati membri, laddove le sanzioni astrattamente previste dai legislatori nazionali e le pronunce giudiziali severe dei tribunali creano di fatto una deterrenza all'informazione in quanto minacciano l'operato dei giornalisti. Cio' pregiudica e inficia la funzione della stampa e mina il diritto della collettivita' ad essere informato in quanto in contrasto "con il principio in forza del quale la stampa deve poter svolgere il suo ruolo di cane da guardia in una societa' democratica". Questi in sintesi i criteri di adeguamento ai principi contenuti dell'art. 10 della Convenzione, elaborati anche dai "case law" (casi giudiziari) che negli ultimi anni la Corte Europea dei diritti dell'Uomo si e' trovata ad affrontare: 1. Occorre rafforzare la protezione delle fonti dei giornalisti, senza la quale il giornalista di fatto non puo' esercitare liberamente la ricerca delle notizie; 2. Occorre limitare le sanzioni sproporzionate che possono portare all'immobilismo della stampa per timori di risarcimenti ingenti o, peggio ancora, di limitazioni della propria liberta' personale o professionale (misure interdittive). Si parla persino di contrarieta' alla Convenzione laddove le legislazioni nazionali prevedano pene detentive per i reati di diffamazione! Cosi' come illegittime sarebbero tutte quelle misure interdittive all'esercizio della professione di giornalista che scaturiscano automaticamente dalle violazioni in questione. In questo senso occorre precisare che al momento la grande maggioranza dei Paesi europei prevede ancora il reato e la sanzione penale e interdittiva, ma che alcuni (fra cui la Francia) hanno di recente proceduto a depenalizzare la fattispecie. Cio', tuttavia, non ha risolto il problema della silenziosa scure su chi fa informazione, visto che, come rileva lo studio in questione, non sono affatto diminuiti i contenziosi civilistici in materia e l'ammontare dei risarcimenti comminati e' ancora troppo alta. 3. Occorre anche rafforzare il diritto di pubblicare notizie su indagini coperte dal segreto istruttorio. 4. Occorre, inoltre, dividere, anche nella stessa legislazione (e non solo per elaborazione giurisprudenziale), il diritto di cronaca dal diritto di critica, il racconto dall'opinione, lasciando a quest'ultima ogni piu' ampia possibilita' di dispiego. 5. Infine, occorre dare alla buona fede del giornalista una qualche rilevanza giuridica tale da attenuare o scriminare la condotta astrattamente punibile. L'Italia, ma in questo non e' sola, deve ancora lavorare molto sulla propria legge e sulla sua applicazione concreta, al fine di adeguarsi a quanto indicato dal Consiglio d'Europa, e al rispetto pieno della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo. ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone IL DIRITTO AL LAVORO, LA SOAP OPERA E IL TRADE OFF All'indomani dell'annuncio della Rai di non produrre piu' la nuova serie della soap opera "Incantesimo", la politica come un "sol corpo" ha fatto muro, "invitando" l'azienda pubblica a cui gli italiani pagano il canone a ripensarci: "Non e' possibile che si possa tagliare senza motivo una fiction come Incantesimo che … rappresenta fonte di occupazione per circa 700 persone...", attacca la destra; "Solidarieta' a tutti coloro che lavorano per la storica soap Incantesimo…", rinforza la sinistra. Politichese a parte significa: come puo' la Rai chiudere una realta' che fa lavorare 700 persone? La tutela del posto. Il lavoro e', Costituzione alla mano, un pilastro della nostra Repubblica. Ma puo' arrivare il principio a "massacrare" il buon senso? Puo' "massacrare" altri principi, altrettanto meritevoli di tutela? Dietro il nobile paravento, "dobbiamo tutelare l'occupazione", si sono nascosti profitti ignobili e sprechi di ogni sorta. E' cosi' dai tempi della Gepi, la Societa' di Gestioni e Partecipazioni Industriali, che ai tempi della Prima Repubblica prendeva in carico le aziende decotte per tentarne il rilancio. In effetti tutto veniva gestito in funzione degli interessi partitocratici. Un fallimento, continuato anche in anni recenti, sotto altre forme. Report, la trasmissione giornalistica televisiva, ha titolato "Gli affossatori" una puntata sulle fallimentari politiche di rilancio dell'industria elettronica italiana. Il Trade off. Il termine e' anglosassone e identifica una situazione in cui un guadagno rispetto a un dato obiettivo implica necessariamente una perdita riguardo ad un altro. Nel nostro caso: che effetto hanno gli interventi pubblici che si pongono l'obiettivo di preservare i posti di lavoro? Spesso tali politiche non sono efficaci allo scopo dichiarato e, oltretutto, hanno l'effetto non secondario di castrare altri principi, anch'essi meritevoli di essere tutelati, come il diritto alla mobilita'. Ne sanno qualcosa le migliaia di passeggeri lasciati a terra da VolareWeb nel novembre 2004. La societa' poteva essere lasciata fallire e col capitale residuo potevano essere rimborsati i consumatori che avevano pagato il biglietto. Invece no. A distanza di quasi tre anni Volare e' stata "salvata" dal Governo che l'ha venduta ad una societa' moribonda come Alitalia, con una procedura dichiarata illegittima. I posti di lavoro sono stati preservati temporaneamente, ma a che prezzo? Alitalia, appunto. Da anni paghiamo tariffe alte per volare in aereo, spesso rimaniamo bloccati in aeroporto per gli innumerevoli scioperi, ripianiamo inconsapevolmente anno per anno i debiti accumulati dall'ex compagnia di bandiera, rimasta feudo di fazioni politiche e sindacali. Tutto questo in nome di un principio "il diritto al lavoro". Il prezzo e' troppo alto, questo trade off non ci piace. Finale. Visti i danni creati dal nostro corporativismo, ormai sfociato in cialtroneria gestionale, amministrativa, politica e legislativa, non sarebbe il caso di modificare l'articolo 1 della Costituzione, quello che dice che la nostra Repubblica e' fondata sul lavoro, e magari fondare la Repubblica sul diritto? Toglierebbe alibi alle sanguisughe che traggono vantaggi non meritati dall'ipocrisia normativa e contribuirebbe a tutelare in modo piu' efficace il diritto al lavoro. La proposta e' gia' stata avanzata. Purtroppo giace in Parlamento, immobile. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA ALCOL E MOBILITA' La situazione in Europa La sicurezza stradale riguarda direttamente la totalita' del territorio dell'Unione europea e dei suoi abitanti. La crescente mobilita' si paga cara poiche', ogni anno, 1.300 000 incidenti causano piu' di 40.000 morti e 1.700 000 feriti. Il costo, diretto o indiretto, di quest'ecatombe e' stato valutato a 160 miliardi di euro, cioe' il 2% del PNL dell'UE. Nell'Unione europea, un incidente su quattro circa e' imputabile al consumo di alcol e sono almeno 10.000 ogni anno le vittime della strada a causa dell'alcol. Particolarmente esposti al rischio di incidente sono i giovani di eta' compresa tra 18 e 24 anni. In questo gruppo di eta', il 35% - 45% dei decessi e' rappresentato da vittime della strada. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte (47%, secondo numerose fonti) tra i giovani. Negli incidenti per guida in stato di ebbrezza due terzi delle persone coinvolte avevano tra i 15 e i 34 anni e il 96% erano maschi. La situazione in Italia L'alcol rappresenta il fattore piu' rilevante nel caso di incidenti stradali gravi o mortali. Cio' riveste particolare importanza dal momento che in Italia ci sono circa 4 milioni di bevitori eccessivi e circa 1 milione sono dipendenti dall'alcol. Tre sono le evidenze scientifiche che tutti gli studi epidemiologici hanno messo in luce: il rischio di incidenti aumenta, in modo esponenziale, con la concentrazione di alcol nel sangue a partire da 0,5 grammi di etanolo/litro di sangue; a parita' di alcol ingerito, aumenta al diminuire dell'eta' del conducente; il rischio aumenta tanto piu' rapidamente quanto minore e' la frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche. Inoltre, e' importante considerare che l'alcol puo' interagire con altre sostanze e quindi aumentare il rischio di chi assume contestualmente alcol e farmaci o sostanze stupefacenti. L'alcol e' la causa del 30 % circa di tutti gli incidenti stradali che ogni anno si verificano in Italia. Dei circa 170.000 incidenti registrati sulle strade italiane circa 50.000 sono attribuibili agli effetti di una elevata concentrazione di alcol (alcolemia) nell'organismo. Un uomo in buona salute di 70 chili di peso che ha consumato 2 bicchieri di vino ai pasti (250 millilitri) o 2 boccali di birra (600 millilitri circa) o 2 bicchierini di amaro o superalcolico (80 millilitri circa) o una combinazione, ad esempio, di un bicchiere di vino seguito da un bicchierino di amaro, raggiunge pressoche' istantaneamente una concentrazione di alcol nel sangue pari a 0,5 grammi/litro. A tali livelli di alcolemia chi si pone alla guida di un autoveicolo o di una moto o di qualsiasi mezzo di locomozione va incontro ad una probabilita' di causare un incidente stradale 5 volte superiore rispetto ad un individuo che non ha bevuto. Anche quando l'assunzione di alcol non e' in una quantita' cosi' elevata da determinare modificazioni evidenti del comportamento, il pericolo di incidenti stradali aumenta in funzione della riduzione della percezione del rischio registrata anche a livelli molto bassi di consumo. La loquacita', lo stato di euforia, la sensazione di benessere psicofisico che si sperimentano a seguito di consumi moderati di bevande alcoliche (1 bicchiere di vino o 1 lattina di birra corrispondono approssimativamente a 0,2 grammi/litro di alcolemia), pur consentendo una guida caratterizzata da riflessi leggermente disturbati e da una iniziale tendenza ad effettuare manovre piu' brusche e meno sicure, rappresentano il segnale fisiologico della diminuita capacita di critica e di giudizio in cui la percezione del rischio e' ridotta accompagnandosi ad una iniziale compromissione sensoriale che comporta un aumento dei tempi di reazione e una diminuzione del controllo motorio. Acuita' visiva e visione laterale sono ridotte ed i segnali luminosi, sonori e visivi vengono percepiti con un ritardo del 30-50%. Gli incidenti si verificano piu' frequentemente tra le 20 e le 24, nei fine settimana (specie il sabato notte), e sulle strade urbane ed extraurbane ed il rischio di provocare incidenti stradali aumenta in maniera esponenziale con l'incremento progressivo dell'alcolemia. A livelli di alcolemia pari a 1 grammo/litro (il doppio del limite legale di 0,5) corrisponde un rischio di circa il 10%, che sale al 25-30% con un'alcolemia di 1,3. Peso, sesso ed eta' influenzano il metabolismo dell'alcol e possono essere determinanti nel raggiungimento di elevati livelli di alcolemia anche a basse quantita'. Il nuovo limite legale per la guida di autoveicoli prevede che il guidatore possa essere sottoposto a un accertamento alcolimetrico attraverso la misura dell'alcol contenuta nell'aria espirata (etilometro), senza bisogno del suo consenso, considerando in stato di ebbrezza un individuo che al controllo faccia registrare valori superiori al limite legale di 0,5. La norma ovviamente non risolve i problemi di accertamento della guida in stato di ebbrezza, intesa non esclusivamente come condizione di ubriachezza manifesta, ma anche come manifestazione evidente di in una situazione di eccitazione e di incoordinazione motoria indotta dall'alcol che puo' rendere la guida pericolosa. (Primo Mastrantoni) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. Se ci credete utili, sosteneteci con l'adesione di Euro 25,00 o un contributo a scelta: ccpostale 10411502 oppure cc bancario 7977 Abi 06160 Cab 02817 Cin S - coordinate bancarie BBAN S0616002817000007977C20 - coordinate bancarie IBAN IT19S0616002817000007977C20 oppure tramite carta di credito, direttamente dal portale dell'associazione https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ ------------------------------------------- ------------------------------------------- legge sulla privacy. 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