====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 20-03-2007 al 24-03-2007 n.13/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Cannabis/Tar Lazio. Per evitare la gattabuia dai 6 ai 20 anni, acquistare solo piccolissime quantita' di sostanza - Le canne - Cannabis terapeutica: bene Turco ma cominciamo dall'abrogazione della legge Fini-Giovanardi - Droga/Lancet. Alcool e tabacco piu' nocivi delle droghe proibite? Includerle subito nelle tabelle della Fini-Giovanardi NOTIZIE - Italia. Milano. Intellettuali senegalesi si mobilitano contro lo spaccio - Usa. "Quattro tiri di marijuana per Gesu'" - Italia. Sciacca (Ag). Cannabis coltivata in mezzo ad aiuola spartitraffico - Afghanistan. Costa (Onu): nelle province del sud circolo vizioso droga-terroristi - Usa. Britney Spears finisce disintossicazione per droga - Italia. Eroina in compresse contro la dipendenza? La Croce Rossa ne discute - Italia. Tar Lazio annulla il decreto Turco sulla cannabis - Italia. Ferrero sul mea culpa dell'Independent: differenziare fra cannabis leggera e cannabis pesante - Scozia. Fondi di ricerca per studiare l'efficacia della cannabis per prevenire l'infarto - Usa. Minnesota. Commissione della House approva somministrazione medica della marijuana - Gb. Norfolk. Aumentate le richieste di ricovero per dipendenza da cannabis - Santo Domingo. Le posizioni del Presidente colombiano Alvaro Uribe - Italia. Perduca (Lia): Europa indifferente alla proposta boliviana sulla coltivazione della coca - Italia. Turco: niente ricorso al Consiglio di Stato, subito modifiche alla legge - Italia. Fini e Giovanardi: Unione vuole liberalizzare droghe - Spagna. Mozione del Senato per proteggere i minorenni dalle droghe - Usa. Reverendo della Chiesa della Marijuana chiede danni per arresto - Italia. Ferrero: via sanzioni amministrative per consumo di droga - Italia. Turco al Senato: approvare rapidamente disegno di legge su cannabis terapeutica - Italia. Manconi a Fini: nessuno chiede liberalizzazione delle droghe - Italia. Barra (Cri): stigmatizzare e discriminare tossicodipendenti uccide piu' delle sostanze stesse - Messico. Calderon: i narcos minacciano la mia famiglia - Gb. Ricerca su Lancet: alcol e tabacco piu' nocivi delle droghe - Italia. Cri: pronti a sperimentare eroina in compresse ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 185 arresti - 347,327 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 190,487 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 156,840 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 457 piante di cannabis - 120 giorni di detenzione ARTICOLI 21-03-2007 Cannabis/Tar Lazio. Per evitare la gattabuia dai 6 ai 20 anni, acquistare solo piccolissime quantita' di sostanza Con l'annullamento da parte del Tar Lazio del decreto del ministro della Salute Livia Turco, che aveva portato da 500 a 1000 milligrammi la quantita' massima di thc (principio della cannabis) per uso personale, milioni di italiani che hanno consumato e consumano questa sostanza a fini ricreativi o terapeutici rischiano ancor piu' la galera. Ci siamo gia' espressi sul ricorso del Codacons e sulla sentenza del Tar, che ci sembrano motivate da un cocktail micidiale di populismo, voglia di protagonismo, ed endemico bacchettonismo (1). La filosofia a cui si ispira il Tar e' chiara: qualunque mezzo, anche la gattabuia dai 6 a 20 anni, per combattere quello che definisce un "grave scardinamento dell'attivita' psico-motoria nell'esecuzione di compiti complessi", alias alticcio. Insomma, l'alticcio da wisky va bene, ma quello da canna no. Poiche' riteniamo che i danni (scientificamente provati) del carcere siano infinitamente superiori a quelli provocati dall'alticcio, invitiamo tutti i consumatori a fare moltissima attenzione quando acquistano cannabis. Poiche' la misurazione e' difficile senza un laboratorio chimico portatile, specialmente quando si fa l'acquisto per strada, e' meglio comprare il prodotto piu' volte in piccolissime quantita', piuttosto che rischiare il proprio futuro acquistandone tanta in una sola volta. Naturalmente questo consiglio non vale per i parlamentari, coperti da immunita'. Infine, ribadiamo la necessita' di armonizzare l'attuale politica sulle droghe. Riteniamo che la cannabis debba essere legalizzata. Ma se, come pare, prevale la logica repressiva, si sia coerenti e si includano alcool e tabacco fra le sostanze proibite, visto anche che producono decine di migliaia di morti ogni anno in Italia a fronte di 0 (zero) morti per cannabis. Proprio per questo abbiamo redatto due proposte di legge, una per legalizzare la cannabis, l'altra per proibire l'alcool ed il tabacco. Insomma, tutte legali o tutte proibite: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15741. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16191 Pietro Yates Moretti 22-03-2007 Le canne La vignetta e' dedicata alle canne http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=175516 Joshua Held 23-03-2007 Cannabis terapeutica: bene Turco ma cominciamo dall'abrogazione della legge Fini-Giovanardi E' di oggi l'appello del ministro della Salute, Livia Turco, affinche' il Senato approvi rapidamente la norma, da tempo proposta dal Governo, che prevede la semplificazione della prescrizione di tutti i farmaci anti dolore e l'allargamento di questa opportunita' dagli attuali oppiacei anche ai cannabinoidi. Ricordo che l'attuale legge Fini-Giovanardi ha levato la cannabis dalla tabella delle sostanze che possono essere importate come farmaci. E' evidente che la criminalizzazione di una sostanza per i suoi possibili usi ludici ha di fatto creato l'impossibilita' per il suo uso terapeutico. Situazione ancora piu' paradossale per l'Italia, che e' il Paese tra gli ultimi per le terapie del dolore. Come ricordato anche dal ministro Turco, il solo pronunciare la parola "cannabis", in Italia, provoca reazioni sproporzionate, oltre che totalmente inefficienti, per un concreta politica che disciplini l'utilizzo di questa sostanza. Per avviare la ricerca scientifica su questa pianta e permettere ai malati di farne uso senza attendere un lungo e difficile procedimento burocratico, denunciato dallo stesso ministro, una soluzione rapida ed efficace ci sarebbe: legalizzare l'autocoltivazione e la vendita di cannabis naturale per uso medico, come prevede la proposta di legge che ho presentato con gli altri parlamentari radicali, e redatta in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) (1). In attesa che il Governo faccia sua la mia proposta di legge, mi unisco nuovamente (2) all'appello del ministro perche' il Senato approvi rapidamente il Ddl del Governo per l'introduzione dell'uso terapeutico dei derivati sintetici della cannabis. Vorrei pero' ricordare come la recente sentenza del Tar del Lazio che ha annullato l'unico provvedimento del Governo Prodi in materia di droghe - il decreto del ministro Livia Turco con cui si innalzava da 500 a 1000 milligrammi la quantita' massima di thc (principio della cannabis) per uso personale - dimostri purtroppo che viviamo nel Paese dei paradossi! A 308 giorni dal suo insediamento (la legge Fini Giovanardi e' in vigore da 446 giorni), il Governo che aveva promesso di cambiare la politica sulle droghe si ritrova con la stessa legge del Governo Berlusconi e questo a scapito anche di politiche che riguardano la terapia del dolore e l'utilizzo terapeutico della cannabis. Il ministro per la Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, ascoltato nella mia commissione (Affari Sociali) questa settimana, ha nuovamente chiesto tempo ("alcune settimane") visto che la materia e' "parte esplicita" del programma della maggioranza. A questo punto prendo atto che il Parlamento non puo' piu' attendere un testo del Governo in materia di droghe. Se poi il Governo vorra' contribuire con un suo testo, tanto meglio, altrimenti auspico di voler andare avanti con le sole iniziative parlamentari. (1) Qui il testo della proposta di legge: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15745 (2) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=309 Donatella Poretti, deputata de La Rosa nel Pugno 23-03-2007 Droga/Lancet. Alcool e tabacco piu' nocivi delle droghe proibite? Includerle subito nelle tabelle della Fini-Giovanardi Una ricerca pubblicata sulla rivista "The Lancet" sostiene che l'alcool e il tabacco siano piu' nocivi delle droghe proibite? E' la scoperta dell'acqua calda. Basta ricordare che muoiono in Italia ogni anno circa 90.000 persone a causa del tabacco e 40.000 per l'alcool, a fronte di 0 (ZERO!) decessi per cannabis. Eppure quest'ultima e' proibita, talmente proibita che, qualora se ne possegga piu' di 0,5 grammi, si va in carcere dai 6 ai 20 anni. Per questo, abbiamo messo a punto due proposte di legge, la prima per legalizzare la cannabis, la seconda per proibire alcool e tabacco alla stregua di tutte le altre sostanze gia' inserite nelle tabelle della legge Fini-Giovanardi. I proibizionisti siano coerenti nelle loro idee! Qui la nostra campagna "Tutte legali o tutte proibite": http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15741 Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 20-03-2007 Italia. Milano. Intellettuali senegalesi si mobilitano contro lo spaccio 'I senegalesi non sono tutti uguali, e in Italia ci sono tanti connazionali che lavorano onestamente. Noi vorremmo che la gente capisse questo, e vorremmo anche riuscire a convincere molti dei nostri connazionali ad abbandonare la strada e lo spaccio'. A dirlo e' Baye Diouf, dell'Associazione senegalesi di Milano, in riferimento ai tafferugli avvenuti il 12 marzo scorso in un'area dismessa del quartiere Isola, occupata da alcune decine di immigrati irregolari. I senegalesi del capoluogo lombardo si erano mobilitati per tentare una mediazione: alcuni giorni fa, con i responsabili dell'associazione e con lo scrittore Pap Kouma, si erano recati proprio in quello stabile, la Stecca degli artigiani, ma senza ottenere risultati. 'All'inizio ci volevano mandare via, poi abbiamo cominciato a parlare, ma e' una questione difficile. Nei prossimi giorni andremo anche in viale Monza, e se necessario arriveremo a metterci in mezzo alla strada per farli desistere'. Per aprile, inoltre, i senegalesi di Milano stanno organizzando una manifestazione in sostegno della legalita' in un teatro. 'Vedete -spiega un altro senegalese che ha dormito anche alla Stecca- molti di voi non capiscono perche' non sanno a quali pressioni psicologiche sia sottoposto un immigrato. Se non si portano soldi al villaggio d'origine si viene tacciati di essere deboli, fannulloni, e' una vergogna per le famiglie d'appartenenza, alle quali spesso non si racconta, e talvolta nemmeno interessa, come si vive qui, magari in 15 in una stanza'. Molti senegalesi, quelli che non riescono a farsi assumere dalle fonderie del nord-est o che non riescono a mettere in piedi un'attivita' da 'vu cumpra', finiscono per spacciare, ma anche a drogarsi essi stessi, o ad ammalarsi. 'Noi stessi ne abbiamo rimpatriati due il mese scorso: avevano cominciato a drogarsi, siamo riusciti a convincere le famiglie a farli tornare a casa'. (Ansa) 20-03-2007 Usa. "Quattro tiri di marijuana per Gesu'" Uno striscione con una scritta stramba su Gesu', sollevato da uno studente in una strada dell' Alaska nel 2002, ha innescato una reazione a catena sfociata nel piu' importante caso sulla liberta' di espressione a scuola discusso negli ultimi 20 anni dalla Corte Suprema degli Usa. Una causa che i giudici di Washington hanno affrontato di fronte a una platea piena di studenti e a schieramenti legali insoliti. La vicenda viene paragonata alla storica sentenza del 1969 che permise agli studenti di protestare in aula contro la guerra del Vietnam. Niente di cosi' rovente sul dibattito scolastico e' stato discusso dalla Corte dal 1986, quando fu negata la liberta' di discutere apertamente tematiche a sfondo sessuale. Non capita spesso di vedere l'Aclu, la piu' liberal tra le organizzazioni per i diritti civili, alleata con studi legali che appoggiano i movimenti cristiani conservatori, oltre che con un'associazione per i diritti dei gay. Una coalizione schierata contro l'amministrazione Bush e Kenneth Starr, l'ex procuratore speciale del Sexgate di Bill Clinton. Il caso 'Morse contro Frederick' e' riuscito a creare lo scenario, ponendo di fronte ai giudici quesiti che possono avere vaste ripercussioni. Fin dove si spinge la tutela da parte della Costituzione della liberta' di espressione nelle scuole? Qual e' il limite tra un intervento delle autorita' scolastiche giudicato adeguato e la vera e propria censura? Le risposte, dopo l'udienza odierna, arriveranno con una sentenza attesa entro giugno. Tutto nasce da una 'bravata' di Joseph Frederick, all'epoca studente di liceo diciottenne a Juneau, la capitale dell'Alaska. Nel gennaio 2002 la torcia olimpica attraverso' la citta', nel tragitto che doveva portarla nello Utah per le Olimpiadi invernali. Frederick, uno studente ribelle in lotta con le autorita' scolastiche, penso' di approfittare della presenza delle televisioni in strada per srotolare, al passaggio della torcia, uno striscione bizzarro. C'era scritto 'Bong Hits 4 Jesus' (il numero 4 va letto come 'for', cioe' 'per'). Secondo Frederick, era uno slogan che aveva notato su una tavola da snowboard, non significava niente di preciso e gli era piaciuto 'il suono delle parole'. 'Era un esperimento di liberta' di espressione -sostiene Frederick- e non c'era alcun sottinteso o messaggio religioso'. Ma la preside del liceo, Deborah Morse, che gia' piu' volte aveva avuto problemi con il ragazzo, ci ha letto un invito all'uso delle droghe. 'Bong' e' un termine che nello slang dei ragazzi del posto indica pipe per la marijuana e 'Bong Hits', ad avviso della scuola, vorrebbe dire fumare droga. Frederick fu punito con 10 giorni di espulsione da scuola, ma intorno a lui si e' creato un gruppo di difensori della liberta' di espressione che ha portato la vicenda in tribunale e poi, passo dopo passo, fino alla Corte Suprema. Lo studente oggi e' un insegnante di inglese in Cina ed e' lontano dal clamore, ma una folla di liceali che lo considerano un eroe si sono accampati per ore di fronte alla Corte, per garantirsi un posto nel giorno dell'udienza. La Aclu ha appoggiato Frederick, insieme a studi legali conservatori come il Liberty Legal Institute di Plano, in Texas. Starr, insieme all'amministrazione Bush, appoggia invece la preside e ha spiegato ai giudici che la Morse agi' in modo corretto, 'perche' il messaggio era relativo all'uso di droghe'. I giudici sono apparsi perplessi. Uno di loro, Stephen Breyer, ha riconosciuto che una sentenza per Frederick potrebbe incoraggiare gli studenti a prese di posizione di ogni genere, ma una sentenza a favore della Morse 'puo' davvero significare un limite alla liberta' di espressione'. (di Marco Bardazzi, Ansa) 20-03-2007 Italia. Sciacca (Ag). Cannabis coltivata in mezzo ad aiuola spartitraffico Una aiuola spartitraffico nel pieno centro di Sciacca (Agrigento) veniva utilizzata da ignoti come luogo `sicuro' per coltivare la canapa indiana. L'incredibile scoperta è avvenuta questa mattina. Alcuni finanzieri stavano prendendo un caffè in un bar del centro storico del comune agrigentino e la loro attenzione è caduta su 6 piante che si trovavano nell'aiula, di altezza compresa fra i 5 ed i 50 centimetri. Per i militari delle fiamme gialle capire che era canapa indiana è bastato poco e così dopo aver sequestrato le sei piantine hanno avviato una indagine contro ignoti. 20-03-2007 Afghanistan. Costa (Onu): nelle province del sud circolo vizioso droga-terroristi Le province 'libere dall'oppio' in Afghanistan sono aumentate da sei a dodici dal 2006, ma nel sud del paese 'un circolo vizioso di droga che finanzia il terrorismo e di terrorismo che appoggia i signori della droga e' piu' forte che mai': lo ha detto Antonio Maria Costa, capo dello Ufficio dell'Onu per la lotta alla droga di Vienna. Costa e' intervenuto a una riunione sull'Afghanistan del Consiglio di Sicurezza a cui per l'Italia partecipa il ministro degli esteri Massimo D'Alema. Il conseguente aumento delle coltivazioni dell'oppio nelle province di Helmand, Kandahar, Uruzgan, Zabul e Nimroz e' un problema di insurrezione e di droga ed e' vitale che questi problemi vengano combattuti assieme, allo stesso tempo, e con le stesse armi, ha detto Costa. 21-03-2007 Usa. Britney Spears finisce disintossicazione per droga Era entrata il 20 febbraio scorso nella clinica per il trattamento e la riabilitazione dalla droga e dall'alcool 'Promises' a Malibu', scatenando la preoccupazione dei fan. Oggi, a distanza di un mese, Britney Spears, 25 anni, ha lasciato la clinica dopo aver "completato con successo il trattamento", secondo quanto riferito alla rivista 'People' da Larry Rudolph, il suo manager. "Chiediamo che i media rispettino la sua privacy cosi' come quella della sua famiglia e degli amici", ha aggiunto il manager. La cantante, durante le quattro settimane passate a disintossicarsi, avrebbe ricevuto le visite di suo marito, Kevin Federline, e dei suoi due bambini. 21-03-2007 Italia. Eroina in compresse contro la dipendenza? La Croce Rossa ne discute La preparazione farmacologica dell'eroina in compresse per uso orale, oggi possibile, e' una novita' che potrebbe dare grandi cambiamenti ai futuri consumi illegali e alle prospettive di trattamenti sostitutivi nei dipendenti cronici da oppiacei refrattari ad altre cure. Un possibile protocollo di sperimentazione italiana dell'eroina in compresse sara' presentato a Roma nel corso di un Simposio internazionale, organizzato dalla Croce Rossa Italiana e in programma dal 22 al 24 marzo prossimi. La sperimentazione, rende noto la Cri, e' stata gia' avviata in Svizzera, dimostrando una maggiore efficacia e sicurezza con la formulazione orale rispetto alla cura con diacetilmorfina (eroina farmaco) per via endovenosa. Ne parleranno Massimo Barra, presidente nazionale della Cri; Paolo Nencini, ordinario dell'Universita' La Sapienza di Roma; Carla Rossi, ordinario di Statistica Medica della Facolta' di Medicina e Chirurgia dell'Universita' Tor Vergata di Roma e membro dell'Osservatorio sulle Droghe della Comunita' Europea di Lisbona; Ignazio Marcozzi Rozzi, presidente dell'Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze di Roma. 21-03-2007 Italia. Tar Lazio annulla il decreto Turco sulla cannabis Il Tar del Lazio ha annullato il 'decreto Turco' sulla quantita' massima di cannabis a uso personale, che aveva raddoppiato la dose lecita innalzandola da 500 milligrammi a 1 grammo di sostanza. Dopo la sospensione del decreto, la scorsa settimana, oggi i giudici della III sezione quater del Tar del Lazio, hanno depositato le motivazioni della sentenza con la quale hanno accolto il ricorso proposto dal Codacons, dall'Associazione Articolo 32 e dall'Associazione italiana per i diritti del malato-Aidma Onlus. Il decreto del ministero della Salute "deve essere annullato -recita la sentenza- in quanto la motivazione dell'atto, peraltro esclusivamente orientata nell'ambito delle ragioni sanitarie, non spiega le ragioni delle scelte operate, ne' esse vengono adeguatamente giustificate sulla base di approfondimenti specifici sugli effetti dannosi delle sostanze stupefacenti in questione". "In particolare il provvedimento qui impugnato, dopo aver genericamente constatato che il principio attivo delle due sostanze in questione", cioe' i principi attivi delta-8-tetraidrocannabinolo e delta-9-tetraidrocannabinolo, "e' diverso da quello di altre sostanze stupefacenti, a'ncora la scelta al minor potere di indurre alterazioni comportamentali e scadimento delle capacita' psicomotorie, senza considerare che per il secondo dei suddetti parametri e' prevista per entrambe le sostanze un'alta incidenza e intensita' di effetti disabilitanti, intesi proprio come grave scadimento della performance psicomotoria nell'esecuzione di compiti complessi. In relazione a tale parametro, come individuato dall'unico documento scientifico in possesso dell'amministrazione, il raddoppio del fattore moltiplicatore, da 20 a 40, non appare certo congruo". Le motivazioni che hanno spinto le tre associazioni a presentare il ricorso contro il decreto Turco comprendono "la violazione dei principi ispiratori del Decreto del presidente della Repubblica 309/90 come modificato dalla legge 49/06 (Fini-Giovanardi) dell'articolo 32 della Costituzione e dei principi generali di buon andamento della pubblica amministrazione; eccesso di potere per illogicita' manifesta: considerato che e' scientificamente dimostrata la nocivita' della cannabis, gli effetti del decreto appaiono in contrasto con la tutela della salute; l'assenza dei dati in base ai quali il ministero ha ritenuto di poter raddoppiare la dose consentita". Il decreto, inoltre, "contravveniva all'attivita' e ai primari obiettivi del Servizio sanitario nazionale". Infine, rispetto all'aumento delle dosi di droghe 'leggere' detenibili per uso personale, "non sono stati valutati gli effetti deleteri delle sostanze in questione sul piano della personalita' individuale, sulla capacita' critica e sul corretto sviluppo della personalita' dei giovani". In pratica, "non e' stato motivato l'interesse pubblico alla modifica del precedente decreto". FERRERO: GOVERNO FARA' SICURAMENTE RICORSO - Il Governo ricorrera' al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio che ha bocciato il decreto Turco sulla droga. Lo ha confermato il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, al termine di un'audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera. 'Credo che questo ponga con ancor piu' urgenza la necessita' di fare la legge - ha spiegato Ferrero - che complessivamente rivisiti la materia, in modo da poter rispondere positivamente ai problemi che abbiamo. Il primo problema e' quello di una attivita' di prevenzione, che e' il vero fulcro di tutta la partita, per evitare che passi il messaggio che il consumo delle sostanze e' positivo per la persona che in quel modo ci si realizza e si riesce ad avere un buon rapporto con gli altri'. COMMENTI 'Ha vinto il buon senso. Questa e' l' unica cosa che posso dire'. E' contento don Luigi Larizza, parroco della parrocchia Sacro Cuore di Taranto e fondatore della 'Comunita' Terapeutica Giovanni Paolo II - Il risorto' di Martina Franca (Taranto): e' infatti da qui, dalla Puglia, che e' partita la battaglia contro il decreto del ministro Turco che innalzava da 500 milligrammi a un grammo la quantita' massima di cannabis al di la' della quale scattano le sanzioni personali. La notizia che dopo la sospensione del decreto Turco e' arrivato anche l' annullamento, sempre da parte del Tar Lazio, viene accolta telefonicamente da Don Luigi Larizza senza nascondere l' entusiasmo. 'Quel decreto - afferma - avvantaggiava solo il mondo dello spaccio: nessuno esce da casa con 30-40 canne; chi esce da casa con quel quantitativo e' uno spacciatore e il decreto, quindi, copriva lo spaccio'. Il ricorso di don Luigi Larizza ha seguito il percorso insieme con gli altri due presentati da Codacons e 'Articolo 32' (associazione per i diritti del malato). 'Una decisione - racconta Don Luigi - che ho preso proprio perche' spronato dai ragazzi della mia piccola comunita' (ospita 15 giovani): chiunque di loro e' caduto nel tunnel delle droghe pesanti ha sempre cominciato con la cannabis. Ed e' ora di finirla con questa distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, la droga e' droga'. 'Oggi - continua Don Luigi - l' hascisc e' molto piu' pericoloso di prima, e' molto piu' pesante, danneggia il cervello e vorrei far incontrare al ministro Turco qualche ragazzo con la cosiddetta doppia diagnosi: tossicodipendenza e danni irreversibili al cervello, il ministro deve vedere quali danni provoca la droga. Solo allora capirebbe'. 'Se fossi io un ministro - aggiunge - obbligherei i tossicodipendenti a fare un cammino di recupero in comunita' e farei ovviamente una forte azione di prevenzione: ma quando un ministro dice 30-40 spinelli vanno bene, questa non e' di sicuro prevenzione. Come fa chi deve tutelare la salute dei cittadini a dire: 30-40 spinelli vanno bene ma dovete sapere che le sigarette, il fumo, fanno male'. 'Non posso quindi che essere contento per la notizia, una notizia che pero', ne sono certo - continua il parroco - fara' piu' contenti i miei ragazzi che hanno cominciato un cammino di recupero'.'In realta' - aggiunge Don Luigi - io ho riflettuto su una cosa: abbiamo un ministro che deve tutelare la salute di tutti, che pensa alla eutanasia e alla morte tramite droga, ed un ministro alla famiglia che pensa ai Dico: non farebbero meglio a cambiare nome?'. 'Non e' questo di certo - prosegue - il mio sentire e neanche il sentire dei miei parrocchiani che in tanti sono venuti a darmi la loro solidarieta''. Don Luigi Larizza conclude: 'Mi fa specie poi che i confratelli che vanno in giro per televisioni non abbiano preso loro l' iniziativa che ho preso io. C'e' sempre un Davide ed un Golia nella storia ed io in questa vicenda mi sono tanto sentito Davide'. 'Dopo l'amara esperienza del radicali inglesi che dopo 10 anni hanno dichiarato la sconfitta della liberalizzazione della cannabis e confermato l'esistenza di una maggiorazione nel numero dei giovani dediti alla droga, ci auguriamo che il ministro Livia Turco eviti ulteriori inutili scontri giudiziari'. E' il commento del presidente del Codacons Carlo Rienzi. 'La richiesta che facciamo al ministro Turco - ha aggiunto Rienzi - e' che adegui i limiti alle indicazioni che le furono fornite dalla Commissione tecnico-sanitaria da lei stessa nominata e che limitavano a 375 milligrammi la dose massima di cannabis detenibile senza conseguenze penali'. 'Le sentenze vanno rispettate, bisogna che tutti, a cominciare dal governo, ne prendano atto'. Lo dice all'ADNKRONOS il capogruppo di Italia dei valori alla Camera, Massimo Donadi. 'Evidentemente -auspica Donadi- questo dovrebbe portare a una riflessione: bisogna capire se, al di la' della legittimita', alla base del provvedimento ci sia stata la giusta cautela e il bagaglio tecnico, oppure si e' preferito premere il piede sull'acceleratore per una posizione mediatica'. 'Noi certo non piangiamo per la decisione del tar. E' l'occasione -insiste- per riprendere un discorso, in modo piu' puntuale e preciso'. "Dopo l'annullamento del decreto sulla cannabis del ministro Livia Turco, invitiamo il governo a una riflessione pacata. Il ministero della Salute abbandoni la passione per lo spinello e si dedichi ai controlli sul rispetto e la precisa attuazione della 194". Lo dichiara il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte'. "Prodi non autorizzi alcun ricorso al Consiglio di Stato- chiede l'esponente centrista. Livia Turco prenda atto della realta', chiuda nel cassetto l'ideologia drogata e lavori assiduamente per salvare i troppi bambini lasciati morire in violazione evidente della legge sull'interruzione di gravidanza". "Il raddoppio della dose lecita voluto dalla Turco e' illegittimo, perche' non suffragato da valutazioni tecnico-scientifiche. Credo, quindi, che l'annullamento del decreto sia dovuto a questo vizio di origine". Carlo Giovanardi commenta cosi' l'annullamento da parte del Tar del Lazio del decreto del ministro Turco sull'uso personale di cannabis. "La Turco ha raddopiato la soglia minima senza vere motivazioni, a parte quella di dare una risposta all'ala sinistra del suo schieramento, e motivando la decisione con il fatto che cosi' non sarebbero andati in galera i consumatori, che comunque non rischiavano il carcere perche' il consumo in Italia e' depenalizzato", dice ancora l'esponente dell'Udc all'ADNKRONOS. "Inoltre, dopo le ultime rivelazioni dell'Independent' sulla droga, la quantita' minima andava dimezzata piu' che raddoppiata", conclude Giovanardi. "Mentre in tutto il mondo si rileva la pericolosita' delle droghe impropriamente dette leggere e mentre oggi in Italia il Tar del Lazio annulla, dopo aver sospeso, i provvedimenti pro-droga del governo, il ministro Ferrero continua a fare annunci per facilitare la circolazione di droga". Maurizio Gasparri dell'esecutivo di Alleanza Nazionale, osserva quindi che "alla Camera sono state annunciate revisioni della legge Fini che non vedranno mai la luce. Le norme anti-droga resteranno in vigore. Ma e' ora di finirla con annunci che disorientano le famiglie. In Parlamento non ci sono numeri per nuove leggi". 'Siamo ormai abituati ad un ministro che si muove solo e soltanto sulle pressioni ideologiche dei partiti di estrema sinistra che costituiscono la maggioranza di Governo. Quindi i suoi provvedimenti di volta in volta subiscono modifiche o vengono addirittura annullati'. Questo il commento di Anna Maria Celesti, vicepresidente della Commissione Sanita' del Consiglio regionale toscano e consigliere regionale di Forza Italia. 'La decisione del Tar del Lazio- continua Celesti - di annullare il decreto del ministro della Salute Livia Turco dimostra che il raddoppio della quantita' massima di detenzione di cannabis, rappresentava un messaggio educativo nefasto per le giovani generazioni che mirava solo a legalizzare lo spaccio di Stato. Il provvedimento di annullamento del tribunale amministrativo e' fondamentale in quanto ribadisce il concetto che drogarsi non e' lecito'. 'Noi continueremo - conclude Celesti - a sostenere la legge Fini, varata durante il Governo Berlusconi che invece mirava ad abolire la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, di punire duramente chi spaccia e di andare incontro a chi ha bisogno di solidarieta' cure e recupero ma soprattutto di sostenere le comunita' terapeutiche'. "Quello che sconcerta e' l'atteggiamento del Governo". Questo e' quanto afferma Donatella Poretti, deputata della Rosa nel pugno commentando il comportamento dell'esecutivo sulla sentenza del Tar del Lazio sul decreto Turco. "A 308 giorni dal suo insediamento- spiega infatti Poretti- il governo che aveva promesso di cambiare la politica sulle droghe si ritrova con la stessa legge del Governo Berlusconi, di fatto, non apportando la minima modifica alla Fini-Giovanardi, l'attuale esecutivo ha fatto sua la politica repressiva del predecessore". Tutto questo inoltre "e' confermato oggi- spiega al deputata Rnp- dal ministro Paolo Ferrero, ascoltato nella mia commissione, il quale ha nuovamente chiesto tempo ("alcune settimane") visto che la materia e' 'parte esplicita' del programma di governo". A questo punto, "si prenda atto che il Parlamento non puo' piu' attendere un testo del Governo in materia di droghe- sottolinea Poretti- per questo mi adoprero' affinche' la proposta di legge Boato venga calendarizzata al piu' presto in commissione". L'assessore regionale alle politiche dell'istruzione Elena Donazzan ha accolto 'con grande soddisfazione e condivisione' la decisione del Tar del Lazio. 'Questa decisione - dice Donazzan - e' la conferma che ci troviamo di fronte ad un provvedimento negativo proprio per quelle fasce piu' giovani cui andrebbe trasmesso un altro tipo di messaggio, e non certo una sorta di incentivazione all'uso della cannabis che, seppur qualcuno si ostini a definire droga leggera, rimane sempre e comunque droga'. L'assessore del Veneto si augura che 'adesso si vada nella direzione di sanzionare lo spaccio con norme severe, come previsto dalla legge Fini-Giovanardi'. "La sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato il decreto Turco sull'uso di cannabis induca il ministero della Salute ed il governo ad invertire la inquietante direzione intrapresa sul fronte droga e ad affrontare il problema in modo più serio". Lo afferma il vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Enrico La Loggia. Secondo La Loggia "è indispensabile che la censura di carattere amministrativo porti ad un radicale cambiamento di rotta, sul piano politico, rispetto alle sciagurate iniziative del ministro Turco che sono fin da subito apparse in assoluta controtendenza in rapporto anche alle più recenti valutazioni scientifiche circa la pericolosità dell'uso di cannabis". Giorgia Meloni, di An, invita il governo a prendere atto della bocciatura, da parte del Tar, del decreto del ministro Livia Turco sulla soglia di punibilita' per il possesso di cannabis. Si tratta, sostiene l'esponente di An, di 'un'ulteriore conferma di come sulla lotta alla droga non si possa procedere per diktat ideologici'. Ora, chiede Giorgia Meloni, 'il governo prenda atto della clamorosa bocciatura incassata e faccia marcia indietro, applicando la legge Fini e rispettandone i principi ispiratori'. "Altro che Consiglio di Stato. Se il ministro Livia Turco ha un minimo di dignità politica, a questo punto non può che dimettersi". Lo afferma il deputato di An Carlo Ciccioli, medico psichiatra ed esperto di tossicodipendenze. "Il Tar - prosegue Ciccioli - non poteva che prendere questa decisione: il decreto Turco liberalizzava lo spaccio di droga. Le critiche che avevamo espresso alla Camera di fronte alla decisione del Governo si sono puntualmente concretizzate sul piano del diritto". "L'ipocrisia della sinistra - continua Ciccioli - è arrivata all'inverosimile. E' infatti impossibile supportare scientificamente la decisione di permettere ai consumatori una quantità di cannabis sufficiente a preparare quaranta spinelli. Quantità che, sostanzialmente, permetteva la libertà di spaccio, contro tutte le intenzioni dichiarate a parole di voler limitare la diffusione del consumo della droga fra i giovani". "Il decreto del governo bocciato dal Tar - conclude - in sostanza giustificava l'uso e lo smercio delle droghe cosiddette leggere tra i giovani. Un decreto che non teneva conto che l'uso delle droghe leggere è per molti l'anticamera del passaggio a droghe pesanti o comunque la facile via per la caduta della barriera del pregiudizio contro l'uso di sostanze che alterano le percezioni e i comportamenti". "Solo il ministro Turco non si rende conto di una triste realta': anche le droghe leggere possono essere dannose per i giovani. La conferma che la sua era una iniziativa pericolosa e sbagliata e' venuta dal Tar del Lazio che, dopo l'annunciata sospensione, oggi ha annullato il decreto sulla droga": cosi' Maurizio Lupi di Forza Italia. "Una bocciatura alla quale -afferma- si unisce il giudizio negativo espresso recentemente nel quotidiano inglese "Independent". "Adesso ci chiediamo -conclude- che cosa dira' il ministro a sua discolpa e ci auguriamo che prenda atto della portata del suo fallimento traendone le opportune conseguenze". "Al di là della decisione assunta dal Tar riguardo al decreto Turco, il governo lavori per abrogare o quanto meno per modificare sostanzialmente la legge Fini-Giovanardi, che è una legge che guarda esclusivamente all'aspetto punitivo e poliziesco del problema, senza una visione sociale della questione, che, invece, va affrontata con misure preventive e non carcerarie". E' quanto afferma Pino Sgobio, Capogruppo del PdCI alla Camera dei Deputati. "Fine del danno. La magistratura amministrativa boccia su tutta la linea il decreto 'piu' canne per tutti", sancendone l'arbitrarieta' e l'incongruenza, e quindi l'illegalita'. Ora il ministro dello Spinello libero inverta la rotta, rinunci a presentare il ricorso al Consiglio di Stato e abbandoni l'idea malsana di smantellare la legge Fini anti-droga e anti-spaccio (ma non anti-drogato). Torni cioe' a fare il ministro della Salute. Oppure si dimetta". Lo afferma Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito. "Il ministro Turco prenda atto della sentenza del Tar del Lazio che ribadisce la mancanza di qualsiasi motivo per innalzare il tetto della quantita' massima di cannabis a uso personale. Il governo eviti, ora, di aprire un contenzioso con la giustizia amministrativa che finirebbe solo per portare un danno ai giovani. La Turco guardi piuttosto a cio' che sta capitando in Europa, dove a cominciare dalla Gran Bretagna si comincia a fare marcia indietro sul principio dello spinello libero, perche' non fa male." Lo ha dichiarato Antonio Tajani, presidente degli europarlamentari di Forza Italia. Daniele Capezzone, esponente radicale della Rosa nel pugno, definisce 'molto grave' la decisione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro il decreto del ministro Livia Turco sulla soglia di punibilita' per il possesso di cannabis. 'Quel che e' grave - secondo Capezzone - e' l'automaticita', la sistematicita', la naturalezza con cui si assiste al fenomeno di una magistratura che interviene creando diritto, entrando nel campo del parlamento e del governo'. 'Ormai - lamenta l'ex segretario dei radicali - tutto e' in 'outsourcing': la politica estera e di intelligence e' affidata a Gino Strada e ad Emergency; quella sulla giustizia alla magistratura, e cosi' via'. 'Il paese - per Capezzone - e' allo sbando, regna l'incertezza del diritto e la politica e' sempre piu' debole e subalterna'. "Dopo la bocciatura definitiva del Tar del Lazio, Il Ministro Turco deve immediatamente ritirare il suo decreto. Ammetta la sconfitta, grave sia sotto il profilo giuridico che politico e non prosegua nel dannoso braccio di ferro con la magistratura." cosi' Isabella Bertolini, Vice Presidente dei Deputati di Forza Italia. "Abbiamo sempre detto - prosegue la parlamentare azzurra - che su un tema cosX delicato sarebbe stato opportuno coinvolgere il Parlamento. Si e' voluto utilizzare lo strumento del decreto governativo. A questo punto, la sconfitta per questo Governo, lassista ed irresponsabile, e' ancora piu' grave". "Accogliamo con grande favore il pronunciamento del Tar del Lazio. A nostro avviso - conclude Isabella Bertolini - costituisce un primo significativo passaggio per il recupero di quei valori morali troppo spesso calpestati dalle politiche dell'attuale maggioranza. I giovani devono essere informati sugli effetti dannosi della Cannabis, non certo spinti ed incitati al consumo di sostanze stupefacenti". 'L'annullamento del decreto Turco da parte del Tar del Lazio e' un altro sonoro schiaffone all'approssimativa e sbagliata politica del governo Prodi. Un provvedimento imposto con la forza dal centrosinistra, giustamente bocciato, su un tema assai delicato che coinvolge importanti aspetti sociali e soprattutto i giovani, dove un minimo di ragionevolezza da parte del ministro della Salute avrebbe consigliato il dialogo con l'opposizione e un confronto costruttivo in Parlamento'. Lo afferma il vice presidente dei senatori di Forza Italia, Elisabetta Alberti Casellati. "Dal Tar del Lazio, come previsto dopo la sospensione del provvedimento, e' arrivata una sentenza di natura politica". Questo il commento di Francesco Mosca, segretario nazionale della Federazione dei Giovani socialisti alla sentenza del Tar del Lazio che ha annullato il "Decreto Turco". Al governo, continua il giovane dirigente dello Sdi, "non resta che ricorrere al Consiglio di Stato e allo stesso tempo proporre una nuova legge che, nel rispetto del programma dell'Unione, cancelli la legge Fini-Giovanardi". "Con la legge in vigore- conclude Mosca- migliaia di giovani rischiano quotidianamente il carcere per qualche spinello". 'Torno a chiedere, anche a nome degli altri componenti di Forza Italia della commissione Affari Sociali della Camera, le dimissioni del ministro della Salute, Livia Turco. Dopo la sospensione del decreto sulla droga, ora il Tar del Lazio lo ha addirittura annullato. Dal ministro ci attendiamo quindi un gesto di responsabilita''. Cosi' Domenico Di Virgilio, capogruppo Forza Italia in commissione Affari Sociali della Camera e responsabile dipartimento Sanita' Fi. 'Una bocciatura, quella del Tar, che conferma la gravita' della scelta assunta dalla Turco che rappresentava un pericolo per tanti giovani e per le loro famiglie. Si tratta - afferma Di Virgilio - di un provvedimento assurdo e dannoso e ci meravigliamo che il ministro non abbia consultato da un lato la commissione competente presso l'Istituto Superiore di Sanita' e dall'altro non abbia ritenuto opportuno confrontarsi con il Parlamento'. 'Prima la sospensione, poi la bocciatura del provvedimento: un colpo duro al decreto della Turco, non c'e' che dire. Ma anche una sonora sconfitta per il governo'. Lo afferma Gianfranco Rotondi, segretario della Dc per le Autonomie. 'Dispiace - aggiunge - che il ministro Ferrero annunci che il governo fara' ricorso. Vorremmo sapere cosa ne pensano i moderati dell'Unione. A Ferrero ricordo che con questo provvedimento a brindare sinora sono stati solo gli spacciatori che hanno visto rimpinguare le proprie casse, aprendo pero' enormi falle nel sistema della prevenzione e della repressione sull'uso anche minimo di droghe'. "E' sempre piu' urgente la presenza del ministro Livia Turco in Commissione Sanita' per riferire sull'annuallmento da parte del Tar del Lazio del suo decreto con cui era stata raddoppiata la dose consentita di cannabis". Lo afferma il senatore Domenico Gramazio, capogruppo di Alleanza Nazionale in Commissione Sanita'."Gia' dopo la sospensione del decreto avevamo avanzato tale richiesta che sara' affrontata nel prossimo ufficio di presidenza, piu' che confermata dopo la bocciatura di oggi. La decisione del Tar del Lazio dimostra che la lotta alla droga deve proseguire con l'applicazione della legge Fini, una normativa questa che consente la prevenzione e il recupero per i tossicodipendenti e che contrasta duramente e seriamente lo spaccio. Vogliamo sapere dalla ministra Turco i danni che ha arrecato l'applicazione del decreto ministeriale da lei firmato per quanti hanno potuto liberamente spacciare, facendosi forti della 'protezione' del decreto ministeriale. L'annullamento da parte del Tar del Lazio dimostra inoltre che per cambiare la legge non sono ammesse furbizie ed espedienti come quella del decreto ministeriale cui e' ricorsa il ministro Turco - conclude Gramazio - non avendo la forza, ne' i numeri parlamentari per procedere con una legge". "Non avendo condiviso, a suo tempo, il decreto legge del ministro della Salute, Livia Turco, che raddoppia la quota di cannabis per uso personale, salutiamo favorevolmente la sentenza del Tar del Lazio che boccia il provvedimento". Cosi' Sergio Betti, segretario confederale della Cisl commenta la decisione del Tar del Lazio. "Ci sono vari studi- continua il sindacalista- che dimostrano che l'impiego di cannabis oltre a rappresentare un fattore di rischio per una successiva assunzione di droghe piu' pesanti, e' correlato all' l'insorgere di alcune patologie mentali". Bisogna superare quindi "l'idea largamente diffusa- spiega Betti- che l'uso di cannabis sia una semplice abitudine di vita che non ha alcuna influenza sullo stato di salute". E' necessario "mettere in campo iniziative in grado di evitare che gli adolescenti- conclude il segretario confederale della Cisl- siano preda continua della catena criminale il cui solo interesse e' quello di espandere l'uso della cannabis". 'Dopo la bruciante sconfitta subita con l'annullamento del decreto Turco-Ferrero, i due ministri dovrebbero fare un esame di coscienza e non proporre un assurdo ricorso al Consiglio di Stato che costituirebbe solo uno spreco di tempo e denaro pubblico e non contribuirebbe a combattere il problema della droga'. Lo sostiene la deputata di Forza Italia Gabriella Carlucci. 'Mi auguro vivamente - prosegue la parlamentare di Forza Italia - che il Consiglio di Stato rigetti qualsiasi eventuale ricorso e che sia la Turco che Ferrero pensino seriamente a dimettersi'. 'Qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso non avrebbe mai varato quello sciagurato decreto, speriamo che il Consiglio di Stato respinga un eventuale ricorso che purtroppo sembra un'eventualita' concreta - afferma infine Gabriella Carlucci - visto che i ministri Turco e Ferrero non ammettono di aver preso una vera cantonata'. 'Al di la' del merito della sentenza del Tar sul decreto Turco, che non commentiamo, resta, ed e' quanto mai urgente, il problema di correggere e rivedere la Giovanardi - Fini e di procedere al piu' presto all'approvazione di una nuova legge sulle tossicodipendenze', dichiara il senatore dell'Ulivo Ignazio Marino, presidente della Commissione Sanita' di Palazzo Madama. 'A quasi un anno dalla sua entrata in vigore, e' evidente che quella normativa si e' rivelata di difficile applicazione e sostanzialmente inefficace. Quello che e' certo, e', come giustamente indicato piu' di una volta dal ministro Livia Turco, ora dobbiamo rivedere e riscrivere la Giovanardi-Fini. La legge sulle tossicodipendenze approvata dalla destra nella scorsa legislatura e' inutilmente repressiva. Non credo sia questa la strada per combattere la droga ed il rischio di tossicodipendenze. Noi crediamo al contrario che sia necessaria una nuova normativa che punti sulla prevenzione, sull'educazione dei nostri ragazzi a sani stili di vita, e sul recupero, come del resto e' scritto nel programma dell'Unione. A questo punto e' bene che un confronto serio e sereno in Parlamento per varare una riforma complessiva e organica cominci al piu' presto'. 'La nuova performance del Tar non aggiunge nulla alla precedente decisione. L'accettazione del ricorso per difetto di motivazione e mancata valutazione degli effetti nocivi della cannabis e' addirittura esilarante'. Cosi' il presidente di Forum Droghe, Franco Corleone, commenta la sentenza del Tar del Lazio sul decreto Turco. L'ex sottosegretario sottolinea come 'contestualmente oggi vi e' stata l'audizione del ministro Paolo Ferrero' sulla riforma della legislazione antidroga e si augura che 'oltre al ricorso al Consiglio di Stato, vi sia finalmente una decisione politica per cambiare la legge Fini-Giovanardi, su cui nessun Tar potra' mettere becco'. Daniele Farina, del Prc, sostiene che 'la serieta' con cui il Tar del Lazio motiva l'annullamento del decreto della ministra Turco, ha lo stesso livello medico scientifico delle tabelle precedentemente fissate dall'ex ministro Storace: ovvero nessuno'. Per Farina, 'migliaia di cittadini sanno, a questo punto, a chi rivolgersi per uscire dalla drammatica situazione in cui vivono in relazione agli effetti della legge Fini-Giovanardi; cioe', agli estensori di questa legge, ad improbabili associazioni di consumatori e a magistrati amministrativi che sembrano avere sulle sostanze stupefacenti la stessa conoscenza della localizzazione di Atlantide'. Questa, afferma Farina, 'e' una ragione in piu' per sottrarre una materia cosi' delicata all'esercizio circense in cui e' precipitata, per farla diventare oggetto di una seria verifica e di iniziativa di riforma parlamentare e di governo'. 21-03-2007 Italia. Ferrero sul mea culpa dell'Independent: differenziare fra cannabis leggera e cannabis pesante 'Noi abbiamo proposto piu' tabelle per famiglie di droghe e per pericolosita' delle sostanze. Se ci sono, pur nella stessa famiglia, diverse pericolosita', queste dovranno essere evidenziate'. Cosi' il ministro della solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, ha commentato l'allarme del quotidiano inglese The Independent sulla diffusione tra i giovani di un nuovo tipo di cannabis, 25 volte piu' potente di quella finora conosciuta. 'Se ci sono cannabis di un tipo o di un altro questo si puo' evidenziare. Quello che ritengo sbagliato e' di fare una tabella unica che dica: tutte le droghe sono uguali, dalla cannabis meno potente all'eroina. Questo secondo me ha prodotto effetti devastanti tra i giovani, che non riescono neanche piu' a capire la differenza tra prendere la cocaina e fumarsi uno spinello 'normale'. In questo senso, piu' tabelle sono necessarie e devono essere tabelle fatte su base scientifica, non su base ideologica'. Una possibilita', quindi, e' che eventuali nuovi tipi di cannabis piu' potenti di quelli tradizionalmente presenti sul mercato siano messi in una tabella diversa, oppure si puo' differenziare i diversi tipi dentro una stessa tabella. Ma questo, precisa Ferrero, non compete al ministro della solidarieta' sociale ma 'ai medici e agli scienziati che dovranno stabilire quelle che sono le sostanze'. 21-03-2007 Scozia. Fondi di ricerca per studiare l'efficacia della cannabis per prevenire l'infarto Ricercatori dell'Universita' di Glasgow saranno impegnati in uno studio sull'eventuale efficacia della cannabis nella prevenzione dei sintomi mortali provocati da un attacco cardiaco. Gli scienziati dell'unita' coronarica dell'Universita' hanno vinto un premio di 640 mila sterline, da dividersi, di cui una parte e' destinato alla ricerca di un medicinale a base di cannabis che possa ridurre il tasso di infarti nel Paese. Il dottor Simon Kennedy dovra' condurre nuove ricerche per trovare "medicinali salva vita". Kennedy, con il suo team, dovra' studiare l'ingrediente attivo della cannabis, di cui il corpo produce una sostanza simile, per vedere se aiuti a mantenere le arterie aperte e fornisca il necessario ossigeno ai muscoli cardiaci. L'altra ricerca, invece, esaminera' quanto i livelli di calcio incidano sulle arterie. Il team del professor Andrew Baker, ha ricevuto 173 mila sterline per studiare il gene Ace2, che aiuta a prevenire la pressione sanguigna alta. 21-03-2007 Usa. Minnesota. Commissione della House approva somministrazione medica della marijuana La proposta di legge sulla marijuana terapeutica e' stata approvata dalla Commissione per la salute pubblica della House, malgrado l'opposizione di alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine. La proposta permette ai dottori di prescivere la marijuana terapeutica, ma non intende legalizzararne il consumo. La Commissione ha approvato (con 11 voti a favore e 8 contrari) anche l'emendamento che prevede che la coltivazione di massimo 12 piante o 2,5 once (70 grammi circa) per paziente sia permessa solo alle organizzazioni no profit. I pazienti dovranno essere iscritti al Dipartimento della salute dello Stato. Nelle audizioni in Commissione sono intervenuti diversi rappresentanti delle forze dell'ordine, dichiarando che per la legge federale il consumo della marijuana rimane illegale, e che questa proposta invia un segnale sbagliato, soprattutto ai giovani. 21-03-2007 Gb. Norfolk. Aumentate le richieste di ricovero per dipendenza da cannabis Le statistiche del Servizio Sanitario Nazionale rivelano che sia pressoche' duplicato, dal 2005 al 2006, il numero delle richieste di ricovero per dipendenza da cannabis. Le cliniche per malattie mentali del Norfolk riscontrano tra i consumatori di cannabis un aumento dei disturbi mentali. Anne Louise Schofield che lavora al DAAT (Drug and Alcohol Action Team) ha dichiarato: "Sappiamo che le due sostanze piu' consumate tra i minori di 19 anni sono l'alcol e la cannabis. Alcuni fumatori di cannabis non necessitano di cure, ma spesso hanno bisogno di qualcuno con cui parlare". Negli ultimi 12 mesi, 35 persone sono state ricoverate per la cannabis, 31 per l'alcol, 16 per l'eroina e 5 per le metanfetamine. Nel periodo 2005/06: 2.325 persone si sono rivolte al DAAT, l'anno precedente erano state 2.201. 22-03-2007 Santo Domingo. Le posizioni del Presidente colombiano Alvaro Uribe Il presidente colombiano, Alvaro Uribe, ha auspicato che si compiano gli accordi internazionali per raggiungere un vero coordinamento nella lotta al narcotraffico e ha proposto, al riguardo, la revisione della Convenzione di Palermo approvata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite. Uribe ha parlato al "Vertice regionale su droghe, sicurezza e cooperazione" che si e' tenuto a Santo Domingo il 16 marzo, cui hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti della Repubblica Dominicana, Leonel Fernandez e di Haiti, Rene' Preval, oltre al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA), Jose' Miguel Insulza. Il presidente colombiano ha difeso le misure quali "l'applicazione democratica della forza per combattere la droga in tutte le sue fasi" -dalla produzione al consumo, passando per la vendita e il trasporto. Ha illustrato alcuni provvedimenti adottati dal suo Paese, uno dei piu' colpiti dal narcotraffico e dai principali produttori di cocaina del mondo. Sono il controllo dei voli illegali dei narcotrafficanti, il traffico via mare e il sequestro dei proventi del narcotraffico. Tuttavia, "non siamo soddisfatti", ha ammesso. "Il nostro intento non e' quello di ridurre la droga, ma di eliminarla". Per Uribe ci sono anche altri mezzi che possono contribuire a sconfiggere il narcotraffico, ad esempio l'estradizione dei trafficanti senza l'accordo previo dei Paesi interessati, una misura che la Colombia ha adottato in 530 casi sotto il suo Governo, a fronte di 63 della fase precedente. Uribe si e' detto contrario alla legalizzazione come politica di lotta alla droga, giacche' "non dobbiamo lasciare ai nostri figli una societa' permissiva nei confronti di un veleno per l'umanita'". Ha difeso anche altri strumenti utilizzati dal suo Governo, quali le coltivazioni alternative alla coca, la fumigazione delle piantagioni che, lo scorso anno, ha raggiunto 160.000 ettari, cosi' come l'eradicazione manuale, passata, negli ultimi anni, da 31.200 a 43.000 ettari "e quest'anno contiamo d'arrivare a 50.000". Riguardo alle critiche mosse alla fumigazione per i suoi effetti nocivi sull'ambiente, Uribe ha fatto notare, d'accordo con i rapporti di OEA, che "a causare danni ecologici non e' la fumigazione, bensi' la distruzione dei boschi per seminare droga e l'utilizzazione dei precursori chimici per fabbricarla". Illustrato l'aiuto degli Stati Uniti alla Colombia nell'applicazione delle misure come appunto la fumigazione, le coltivazioni alternative e la lotta ai voli illegali per il lancio della droga dall'alto, Uribe ha chiesto all'Unione Europea "cui non piace la fumigazione, di aiutarci nell'eradicazione manuale" e in altre attivita' antidroga. Il presidente ha detto che la droga ha potenziato la violenza in Colombia, ha inciso sulla disoccupazione e anche sull'emigrazione di quattro milioni di colombiani 22-03-2007 Italia. Perduca (Lia): Europa indifferente alla proposta boliviana sulla coltivazione della coca "Se dovesse essere vero quanto pubblicato dal 'Chicago Tribune' qualche tempo fa, e cioe' che a seguito di un incontro tra i ministri degli esteri di Bolivia e Venezuela tenutosi a Caracas all'inizio di febbraio, il Presidente Chavez avrebbe annunciato l'intenzione di sostenere l'industrializzazione della produzione della foglia di coca in Bolivia, si registrerebbe l'ennesimo esempio di inanita' politica dei paesi europei di fronte alle richieste di assistenza e apertura di decine di paesi in via di sviluppo, un atteggiamento che contribuisce ad accrescere la visibilita' e l'affidabilita' del ruolo di attori globali per paesi come il Venezuela, la Cina e la Russia". Lo afferma Marco Perduca, segretario della Lega Internazionale Antiproibizionista. "Alla Commissione Droghe dell'Onu conclusasi la settimana scorsa -riferisce Perduca- la delegazione boliviana ha confermato l'annuncio del Presidente Morales di voler estendere la produzione legale di coca in Bolivia a 50.000 acri entro il 201, contro gli attuali 20.000, senza incontrare il minimo interesse fattivo da parte delle diplomazie europee. Sono anni che tanto a Bruxelles quanto alle Nazioni unite di Vienna la LIA e il Partito Radicale Transnazionale, oltre a denunciare i disastri del proibizionismo, chiedono un cambiamento di rotta relativamente al cosiddetto sviluppo alternativo volto alla cancellazione della coca per cocaina, proponendo progetti di sviluppo maggiormente sostenibili legati tanto alle tradizioni, anche religiose, delle decine di popoli indigeni quanto alle recenti innovazioni riguardanti i derivati dalla foglia di coca da cui si puo' produrre sapone, integratori alimentari, farina, pasta dentifricia, infusi nonche' medicine". 22-03-2007 Italia. Turco: niente ricorso al Consiglio di Stato, subito modifiche alla legge La sentenza del Tar accelera i tempi politici per la modifica della legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Se ne dice certa il ministro della Salute, Livia Turco che, dopo aver incassato le polemiche che sono piovute sul suo decreto (bocciato dal Tribunale Amministrativo del Lazio) passa al contrattacco. In un'intervista a Repubblica spiega infatti che "se era illegittimo il mio decreto che fissava le quantità massime che fanno scattare le sanzioni penali, sulle basi della Fini-Giovanardi, altrettanto lo era per quello approvato dal governo Berlusconi". Insomma, per il ministro la sentenza del Tar "colpisce al cuore" i principi della legge targata Cdl. Ma la Turco guarda subito avanti e spiega che ora il compito del Governo "è accelerare al massimo la stesura e la presentazione del disegno di legge che modifica la Fini-Giovanardi, un provvedimento che si è mostrato inutile per contrastare il consumo delle sostanze stupefacenti". Una priorità, questa, che assieme ad una campagna di informazione e sensibilizzazione rende "superfluo" anche il ricorso al Consiglio di Stato che una settimana fa il ministro annunciò. E tornando così in vigore le tabelle fissate dalla Commissione Storace (contenute nel decreto firmato da Berlusconi e Castelli) "sarà allora il giudice a stabilire caso per caso se un determinato quantitativo di sostanza stupefacente può essere considerato consumo personale o spaccio". E in una nota del ministero della Salute diramata ieri sera, si legge: 'Nelle motivazioni della sentenza trova piena conferma l'ipotesi gia' prospettata dal Ministro della Salute secondo la quale debba ritenersi illegittimo anche il precedente decreto dell'11 aprile del 2006, firmato dai Ministri Berlusconi quale Ministro ad interim della Salute e Castelli quale Ministro della Giustizia, che per primo stabiliva i quantitativi massimi detenibili ad uso personale'. Secondo il ministero nei due casi (quello relativo al provvedimento Turco del 18 novembre 2006 e il precedente dell'11 aprile 200 Berlusconi), dalla sentenza 'si evince infatti che il procedimento seguito e' stato identico anche se ha portato all'individuazione di diversi valori di riferimento; per di piu' il provvedimento dell' aprile 2006 ha costituito e costituisce la base di origine dell'iniziativa governativa, sulla cui scia si e' poi collocato il successivo provvedimento'. 'Molti altri aspetti della sentenza del TAR appaiono non condivisibili, ma l' affermazione che pone sullo stesso piano, ai fini della valutazione della legittimita', i due decreti ministeriali dell' aprile e dell'agosto 2006, risulta perfettamente coerente. Come immediata conseguenza di cio' e' opportuno, in attesa di ogni altra decisione, considerare anche la necessita' dell| annullamento d| ufficio del decreto Berlusconi/Castelli, che il TAR, pur rilevandone l'illegittimita', non ha potuto annullare autonomamente perche' non oggetto del ricorso presentato alla sua attenzione'. FERRERO ANNUNCIA RICORSO POI CAMBIA IDEA - Se poco dopo il deposito della sentenza del Tar il ministro Paolo Ferrero, con delega sulla politica sulle droghe, aveva annunciato il ricorso del Governo al Consiglio di Stato, in tarda serata ha fatto marcia indietro nel corso della trasmissione su La7 'Otto e mezzo'. "Il governo non intende ricorrere al Consiglio di stato contro la sentenza del Tar che ha annullato il decreto Turco sulla cannabis, ma annullera' il decreto del precedente governo che fissava le quantita' massime di droga detenibili senza incorrere in sanzioni penali". 22-03-2007 Italia. Fini e Giovanardi: Unione vuole liberalizzare droghe Il tentativo di demolire l'attuale legge sulle sostanze stupefacenti del ministro Turco ha come obiettivo finale la liberalizzazione delle droghe'. E' questa la convinzione sostenuta dai due firmatari della legge voluta dal centrodestra, Carlo Giovanardi e Gianfranco Fini che hanno convocato oggi una conferenza stampa a Montecitorio. 'Le iniziative legislative del ministro Turco avevano lo scopo di raddoppiare i quantitativi lecitamente detenibili di cannabis e introdurre di fatto nella legislazione il diritto di assumere sostanze stupefacenti, questo vuol dire cancellare la legge, come annunciato dallo stesso ministro' argomenta il leader di Alleanza nazionale che denuncia una campagna di menzogne contro la Giovanardi-Fini. 'Il passo successivo e' la liberalizzazione - aggiunge Fini - se cosi' e' li aspettiamo al varco dentro e fuori il Parlamento, nel Paese c'e' una maggioranza larga e trasversale contraria, non si puo' giocare con la salute e la vita dei nostri figli'. 'Se vogliono demolire la legge vengano in Parlamento e vedremo, non si puo' abolire la tabella sulle sostanze detenibili con un decreto'. Sulla stessa lunghezza d'onda l'ex ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi: 'Se la Turco viene in Parlamento con un disegno di legge e cerca di convincerci che non c'e' piu' una soglia e si vuole liberalizzare il consumo di droga, ci provi'. L'iniziativa del centrodestra e' seguita alla pronuncia del Tar del Lazio che ha sospeso l'applicazione della normativa varata dal ministro della Salute in tema di consumo e detenzione della cannabis e anche dopo alcuni autorevoli pronunciamenti della scienza medico-legale in cui si denuncia una concentrazione di principi attivi negli 'spinelli' oggi disponibili sul mercato superiore di 25 volte a quella contenuta nelle sostanze spacciate fino a qualche anno fa. 'Il consumo di droga e' una tragedia umana di portata planetaria, non un problema per contabili e pesatori.' Nel condividere la posizione espressa dal ministro della Salute Livia Turco, il presidente della Croce Rossa Italiana Massimo Barra afferma che "la distinzione tra consumatore e spacciatore non puo' essere lasciata a un bilancino, ma deve essere valutata a seconda delle circostanze oggettive e soggettive". Per Barra, "il criterio del peso e' banale e fuorviante, addirittura paradossale perche' la misurazione del principio attivo, ignota generalmente tanto a chi vende quanto a chi acquista, rischia di favorire i mercanti piu' disonesti, quelli cioe' che, tagliando di piu' la droga, senza alcuno scrupolo, per guadagnare maggiormente vendono sostanze con meno principio attivo. Problema per laboratori di analisi e avvocati, ma che non cambia lo stato dei fatti". Ricordando il summit di Roma dei presidenti di societa' di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa, il presidente della Cri ribadisce "la necessita' di basare ogni politica antidroga sul rispetto e la compassione nei confronti dei tossicomani e sulla necessita' di favorire, anziche' ostacolare, il lavoro delle strutture di terapia e recupero". 'Diventa sempre piu' urgente la necessita' di una revisione della legge Fini-Giovanardi e l'importanza di lavorare, come gia' i Ministri Turco e Ferrero hanno ribadito, su una nuova legge sulla droga'. Lo affermano le senatrici teodem della Margherita Emanuela Baio e Paola Binetti, componenti della Commissione Sanita', dopo la decisione del Tar di annullare il decreto della Turco sulle droghe leggere. 'Alla droga e alla tossicodipendenza le istituzioni devono proporre misure di intervento serie, responsabili, concrete ed efficaci, perch‚ si tratta di problemi che si impongono sempre piu' all'attenzione di tutti e l'innalzamento della soglia dell'uso personale di cannabis, come gia' emerso dall'ordine del giorno presentato a novembre in Commissione Sanita', non affronta da un punto di vista educativo il problema della droga, che rimane tale a prescindere dalla quantita' o dalla qualita'. Secondo le due senatrici teodem, 'non ci sono distinzioni quando si parla di droga, come attestano ormai molti autorevoli studi scientifici. Bisogna piuttosto agire su alcune priorita' irrinunciabili: la prevenzione, la riabilitazione, l'inclusione sociale e la depenalizzazione'. 'Punire con il carcere chi si droga non serve e non aiuta ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza. E' utile, al contrario, promuovere campagne di prevenzione, lavorare nella societa' per il reinserimento dei tossicodipendenti e modificare quelle parti della legge Fini-Giovanardi che si sono rivelate altamente inefficaci, come le sanzioni, che hanno il solo obiettivo di punire coloro che assumono droga'. 'I dati presentati al Parlamento poche settimane fa attestano che il numero dei tossicodipendenti e' fortemente aumentato: anche la Fini-Giovanardi si rivela inadeguata'. "Innanzitutto il ministro Turco e' incoerente perche' vuole consentire per legge l'aumento dei quantitativi di cannabis e poi ne proibisce l'utilizzo ai propri figli. Per chi vuole governare l'Italia questa incoerenza non e' certo un fatto positivo". Lo afferma il presidente dei senatori della Lega, Roberto Castelli. "Ora -aggiunge- il ministero della Salute, dopo l'annullamento del Tar del Lazio, afferma che occorre considerare anche l'annullamento del decreto sui limiti quantitativi massimi delle sostanze stupefacenti e psicotrope firmato dal sottoscritto e dal presidente Berlusconi: mi sembra un delirio. Ormai comprendo che per l'esecutivo Prodi il paragone con il governo precedente e' imbarazzante". Tutti i deputati di Allenza Nazionale, componenti la commissione Affari Sociali della Camera (Ugo Lisi, Giulio Conti, Gianni Mancuso, Angela Napoli e Roberto Ulivi) chiedono le immediate dimissioni del ministro Livia Turco per "manifesta superficialita' e incompetenza nella valutazione delle scelte operate nel decreto appena abrogato, non adeguatamente giustificate sulla base di approfondimenti specifici sugli effetti dannosi della sostanza cannaboide". Secondo il portavoce Roberto Ulivi, "non solo come recita la decisione del Tar, 'l'interesse pubblico non e' stato motivato e ci si e' mossi in base a discrezionalita' politica', ma si e' voluto sottostimare l'impatto che questo decreto ha prodotto nei giovani. Si e' cercato di minimizzare quello che e' un gravissimo problema della nostra societa', creando l'impressione di aver costruito un trampolino di lancio alla liberalizzazione della cannabis". "La sinistra non scoraggia l'uso degli stupefacenti, mentre dovrebbe intraprendere , come la destra aveva fatto con la legge Fini-Giovanardi, una battaglia ad oltranza". E' questa la considerazione di Aldo Tracchegiani, consigliere regionale di Alleanza nazionale, scaturita da un'affermazione del ministro Livia Turco secondo cui "il problema della droga sta nell'illegalita' diffusa attorno al traffico e al commercio e non nel consumo individuale, contro il quale non servono ne' il carcere ne' i ricoveri coatti". Nell'esprimere "massima soddisfazione per l'annullamento del decreto Turco, che prevedeva il raddoppio della quantita' massima di detenzione di cannabis", l'esponente della minoranza e vice presidente della seconda Commissione ribadisce l'importanza di "contrastare il narcotraffico e l'offerta illegale di stupefacenti tramite la prevenzione, quindi di ridurre la domanda e il danno soprattutto con la cura e riabilitazione per la quale deve essere raggiunta l'equiparazione delle strutture pubbliche e private che operano per il recupero dei tossicodipendenti". A supporto del suo intervento Tracchegiani cita l'"Independent on Sunday" di Londra, da sempre fautore della campagna per la liberalizzazione, che "ha fatto retromarcia dichiarando che la cannabis non e' piu' come quella prediletta dagli hippies, oggi viene coltivata in casa sotto lampade a raggi ultravioletti che la rendono fino a 25 volte piu' forte. E' inutile nascondersi dietro a un dito - sottolinea il consigliere - drogarsi e' un illecito ed e' giusto che la legge lo affermi con chiarezza". 'Di veramente stupefacente, in questa vicenda del decreto raddoppia-spinelli, giustamente annullato dal tar, c'e' soltanto l'atteggiamento del Ministro Turco che, dopo aver subito una sonora bocciatura politica, anche da parte della sua stessa maggioranza, e incassato il timbro di illegittimita' al suo provvedimento, ora dice che ad essere inapplicabile e' la legge Fini Giovanardi'. E' quanto afferma in una nota la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigicomo, sottolineando come sia 'il suo decreto non quello emanato dal Governo Berlusconi ad essere stato cassato da Tar'. 'La legge approvata dal nostro Governo -aggiunge l'ex ministro per le Pari opportunita'- va invece difesa e confermata perche' ha invertito un abito culturale secondo cui ci sono droghe pesanti e droghe leggere, droghe che fanno male e droghe che non fanno male. Un atteggiamento che stava alla base del decreto aspramente criticato dal parlamento, dal paese e ora cancellato dalla magistratura'. 'Non si rende conto -chiede Prestigiacomo- di quanto sia pericoloso lanciare un messaggio di lassismo nei confronti della droga mentre e' in forte crescita il consumo di tutti gli stupefacenti specie fra i giovani? Contro questa esclalation nel consumo di droghe il Governo Berlusconi aveva messo in campo una legge moderna e incisiva, entrata in vigore appena un anno fa e che, appena insediata, il Ministro Turco ha ritenuto di delegittimare col suo decreto raddoppia-spinelli'. Secondo Prestigiacomo 'invece di tentare esercizi impossibili di tecnica giuridica sul suo decreto e quello del precedente Governo, il Ministro della Salute dovrebbe ammettere di avere fatto un errore politico. Un errore cui non puo' porre rimedio con un errore ancora piu' grande stravolgendo la legge Fini-Giovanardi. Ci pensi bene l'on. Turco prima di presentare un nuovo provvedimento, ed ascolti il paese, l'opposizione e la sua stessa maggioranza. Sarebbe imperdonabile gettare via il 'bambino' di una buona legge antidroga con 'l'acqua sporca' del suo orgoglio politico ferito'. "Dopo la sentenza del Tar che ha annullato il decreto del ministro Turco sulla cosiddetta 'modica quantita' di cannabis detenuta, a mio avviso e' necessario avanzare una riflessione in proposito: e cioe' che l'indirizzo giurisprudenziale consolidato di stabilire il modico quantitativo in relazione al singolo caso, volta per volta, appare quello piu' attendibile". Lo afferma Gino Capotosti, capogruppo Udeur in commissione Giustizia alla Camera. Secondo l'esponente del Campanile "sarebbe necessario pero' completare questa formulazione empirica con un supporto normativo che introduca anche una valutazione psico-fisica obbligatoria del soggetto da parte di un pool di medici specialisti, in modo che- conclude Capotosti- essa sia meno sottoposta alla discrezionalita' del giudice". 'La sentenza del Tar del Lazio che prima aveva sospeso e ora annullato il provvedimento del ministro della Salute, Livia Turco, conferma l'assoluta ingiustificabilita' del decreto voluto dal governo Prodi'. E' quanto sostiene, in una nota, l'onorevole Antonio Martusciello, componente della Consulta del presidente di Forza Italia. 'La decisione del Tribunale amministrativo - spiega Martusciello - ribadisce l'assenza di motivazioni valide sul piano scientifico che giustifichino l'innalzamento della dose di cannabis detenibile e fa cadere in un sol colpo l'intero castello di ipotesi presentato dall'Esecutivo'. 'Il centrosinistra - prosegue l'esponente di Fi - piuttosto che prendere atto della decisione, sta tentando una goffa operazione volta ad un completo ribaltamento della realta', cercando di far passare la strampalata ipotesi che anche le tabelle presenti nel precedente decreto in materia, voluto dal governo Berlusconi, siano da considerarsi illegittime, nonostante la sentenza non faccia il minimo riferimento a quanto deciso dal centrodestra nella passata legislatura'. 'Un vero e proprio arbitrio interpretativo che adesso sta inducendo l'Unione a perseverare nell'errore, come testimoniato dalle dichiarazioni del ministro della Salute, Livia Turco, e dal ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, che intendono accanirsi nella modifica della Fini-Giovanardi', aggiunge Martusciello. 'Piuttosto che sperperare i soldi dei contribuenti in inutili ricorsi il centrosinistra impari la lezione - conclude - prenda esempio dal mea culpa intonato dall'Independent in materia di tolleranza rispetto alle tossicodipendenze e cerchi di evitare proposte 'stupefacenti'. "E' il governo Berlusconi che ha portato il diritto in farmacia, inchiodando alle quantita' di cannabis prefissate con il decreto Giovanardi, la decisione su chi doveva essere sottoposto a misure penali e chi no". A lanciare l'accusa e' Giuseppe Bortone, responsabile Cgil per le politiche sulle tossicodipendenze, che interviene sulla polemica innescata dall'annullamento del decreto Turco. "In seguito- ricorda Bortone- si e' cercato di ridurre il danno modificando quelle irrazionali e fatidiche tabelle". Ma, aggiunge Bortone, "visto che questa strada non puo' essere praticata, ha ragione chi nel governo insiste per la rapida approvazione di una nuova legge, che dovrebbe depenalizzare il consumo e facilitare il lavoro dei servizi". Chi, prosegue il sindacalista, "a destra in questo momento alza tanto la voce dimentica i giovani, lavoratori o disoccupati, abitanti in provincia, che si sono uccisi negli anni scorsi perche' incriminati per il possesso di piccole quantita' di cannabis". E dimentica, conclude il sindacalista, "anche le gravi difficolta' in cui si sono trovati gli operatori del settore tossicodipendenze nei cinque anni di tagli e di caos che hanno caratterizzato il governo di centro destra". Le tabelle limitano la discrezionalita' dei giudice nei processi per detenzione di sostanze stupefacenti. Questo, in sostanza, quanto emerge dalla conferenza stampa del leader di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, e Carlo Giovanardi (Udc) per commentare l'annullamento del decreto Turco sul raddoppio della cannabis sancito ieri dal tribunale amministrativo del Lazio. "Va fatta chiarezza -spiega Giuseppe Amato, magistrato- non e' vero che il detentore di qualche spinello va in carcere. La legge prevede l'entrata nel circuito penale solo quando viene dimostrato con assoluta certezza che la persona fermata e' uno spacciatore". La novita' positiva, ricordata in conferenza stampa, e' quindi il fatto di evitare il 'libero arbitrio' delle decisioni del giudice. A fargli eco e' il tossicologo, professore di Tor Vergata, Carmelo Furnari, che spiega come di fondo "vi sia un equivoco su droghe pesanti e leggere, la ricettivita' della cannabis infatti, secondo recentissimi, provoca dei danni cerebrali anni dopo, avendo un tempo lungo di latenza". Attenzione quindi, secondo l'esperto, a considerare lo spinello un innocuo passatempo: "E' proprio dai danni che provoca alla salute che nasce l'esigenza di inserire la cannabis fra le sostanze stupefacenti". Alla domanda se anche l'alcol non sia un pericolo per i giovani, oltre l'uso di stupefacenti, Fini, concludendo, risponde: "Per l'alcol il male e' l'abuso, per la droga basta semplicemente l'uso...". "No a qualsiasi tentativo liberalizzare la droga. Il ministro Livia Turco pensi ad assolvere il suo compito che e' quello di tutelare la salute delle persone e abbandoni altri progetti pericolosi che finiscono per danneggiare in particolar modo i giovani e le loro famiglie". Lo afferma Maurizio Lupi (Fi), per il quale "e' grave constatare che e' stato un Tribunale a dover salvaguardare i cittadini bloccando una iniziativa bocciata peraltro da piu' parti e ritenuta sbagliata anche dall'autorevole quotidiano inglese 'The Independent'". "Se avesse davvero le idee chiare, cosa della quale dubitiamo fortemente -conclude Lupi- il ministro Turco dovrebbe venire in Parlamento con un disegno di legge per aprire una discussione su un tema delicato quale quello del consumo di stupefacenti. Non sono argomenti questi sui quali si puo' essere superficiali ed approssimativi". "Il ministro Turco non ne ha avuto abbastanza? Tenta un'altra furbata? Sappia che andra' a sbattere. Il governo e' allo sbando e' lei non ha nulla di meglio da fare? Diciamo no alla liberalizzazione delle droghe". Lo scrive Isabella Bertolini (Forza Italia), aggiungendo: "Non permetteremo che il futuro dei nostri giovani venga messo a rischio da questo sciagurato governo. La legge del governo Berlusconi ha dato risultati ottimi. Bisogna continuare- conclude Bertolini- su quella strada". 'Giusta la posizione del Ministro Turco', e la 'richiesta di dimissioni e' grottesca e strumentale': lo afferma Carlo Leoni Vicepresidente della Camera. 'Continuo a ritenere, dal punto di vista giuridico, del tutto immotivata la decisione del TAR del Lazio che ha prima sospeso e poi annullato il Decreto del Ministro Turco sulla quantita' massima di cannabis detenibile', afferma Leoni per il quale 'e' del tutto evidente che a questo punto il Governo e la maggioranza non possono che attuare quanto scritto sul programma, con il quale l'Unione si e' presentata alle elezioni, rispetto alla legge Fini-Giovanardi, e sostituirla con una normativa finalmente moderna e razionale, come quelle presenti in molti paesi europei, che parta dalla depenalizzazione dell'uso delle sostanze stupefacenti e che preveda non la punizione dei giovani consumatori, ma una vera lotta al traffico internazionale'. 'La richiesta di dimissioni del Ministro Turco da parte della destra - conclude - e' quindi del tutto grottesca e strumentale. E come tale va respinta'. 'L'onorevole Fini mente (almeno) due volte sapendo di mentire! Infatti, se da un lato le intenzioni del Ministro Turco, purtroppo, vanno nella direzione della mera depenalizzazione della detenzione per consumo personale delle sostanze illecite, dall'altro la sinistra Comunista, e non radicale, non ha mai, purtroppo, lottato per la legalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti'. E' quanto afferma in una nota il segretario della Lega internazionale Antiproibizionista, Marco Perduca commentando le affermazioni dell'ex vicepremier Gianfranco Fini secondo il quale obiettivo del governo sarebbe quello di liberalizzare le droghe. 'Le prediche di questi giorni circa la pericolosita' delle varie sostanze innescate dal dietrofront dell'Independent, la cui campagna, occorre ricordarlo, nel 1997 passo' in totale sordina in Italia - prosegue Perduca- possono avere un efficace potere deterrente se, e solo se, vanno a inserirsi in un contesto in cui produzione, consumo e commercio di cio' che oggi e' illecito, vengono regolamentati per legge e accompagnati da politiche socio-sanitarie. Regolamentare non vuole dire istigare al consumo, vuol dire garantire le scelte individuali in scienza e coscienza e conoscenza affrancando dalla dipendenza delle narco-mafie. Se ci sono posizioni ideologiche in giro -conclude- quelle si trovano nell'arsenale retorico dei proibizionisti'. "Fini e Giovanardi attribuiscono al governo di centrosinistra la volontà di 'liberalizzare la droga'. Ebbene, mentono sapendo di mentire. Nessuno nel governo ha infatti mai fatto una tale affermazione. Ciò che si vuole fare è invece modificare la legge su questa materia mettendo al centro la prevenzione, superare le sanzioni amministrative e - in sintonia con il resto d'Europa - affiancare agli interventi per la cura e la riabilitazione quelli per la riduzione del danno". Lo afferma in una nota il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. 'Quanto dihiarato oggi in conferenza stampa dagli onorevoli Fini e Giovanardi mostra evidente affanno e difficolta' dei padrini della legge sulla droga del centro destra. La stessa sentenza, da loro improvvidamente accolta come una vittoria schiacciante contro l'attuale Governo, si e' dimostrata in realta' letale per la loro stessa legge'. E' quanto si legge nella dichiarazione del Ministro della salute Livia Turco. 'Quella sentenza - secondo il Ministro- ha infatti messo in discussione anche il precedente provvedimento adottato dal Governo Berlusconi per la determinazione della quantita' massima detenibile di cannabis oltre la quale si entra nel circuito penale. Afferma infatti la sentenza: 'Sia il decreto dell'aprile 2006 (quello Berlusconi/Castelli ndr.) che quello dell'agosto 2006 (quello Turco/Mastella ndr.) hanno utilizzato il dato relativo alla dose media singola, ma hanno poi disatteso l'indicazione della commissione in ordine al parametro moltiplicatore..'. Quindi - prosegue Turco - pur non condividendo nel merito la sentenza, dobbiamo comunque valutare l'opportunita' di annullare il decreto precedente proprio per rispettare il principio che ha ispirato la decisione dei giudici laziali'. 'A quel punto - prosegue il Ministro della salute - tornerebbe al giudice penale la responsabilita' di valutare caso per caso se si e' in presenza di un consumatore da sanzionare amministrativamente per possesso illecito di droga ad uso personale o di uno spacciatore da perseguire penalmente. Ma il vero nodo - conclude Turco - sta nella legge Fini-Giovanardi che va cambiata subito per riportare la lotta alle droghe, a tutte le droghe, sul giusto binario della prevenzione, della cura e della riabilitazione del tossicodipendente insieme a impegni piu' seri e forti contro lo spaccio e il crimine'. "Comprendiamo che la botta della sentenza del Tar e' stata molto dura, ma ventiquattr'ore dopo il ministro Turco e anche il suo collega Ferrero hanno ancora le idee confuse". E' quanto dichiara la segretaria dei Radicali italiani Rita Bernardini, per la quale "il ministro della Salute cita correttamente l'art. 73 del DPR 309/90 ma si dimentica di dire che e' lo stesso articolo a prevedere il decreto (che fissa i limiti delle sostanze detenibili che separano il consumo dallo spaccio) del ministro della Salute, di concerto con il ministro della Giustizia, sentito il ministro della Solidarieta' sociale, che ha assunto sotto di se' il Dipartimento nazionale Antidroga che prima era sotto la Presidenza del Consiglio". Per la Bernardini, "un decreto deve comunque esserci perche' e' previsto dalla legge. L'alternativa e' modificare la legge. Una ragione in piu', se ce ne fosse bisogno, per affrontare subito la riforma della Fini-Giovanardi, in vigore da oltre un anno, in gran parte sotto un governo di centrosinistra che aveva scritto nel suo programma elettorale di volerla abolire subito". 'Non e' stato sufficiente il doppio Ko che il Tar del Lazio ha inferto al ministro Turco, bocciando il suo decreto. Il ministro Ferrero, da Ginevra, ci fa sapere che la bocciatura inflitta dal Tribunale amministrativo coinvolgerebbe il precedente decreto emanato dal governo di centro destra. Ferrero dimentica un fatto determinante; all'epoca sia con il ministro Storace che con il Presidente Berlusconi, durante l'interim alla Salute, fu costituita una commissione tecnico scientifica ad hoc, che indico' le basi scientifiche e tecniche per stabilire la dose massima detenibile per non incorrere in sanzioni penali". Lo ha affermato Domenico Di Virgilio (Fi). "Oggi il centrosinistra evoca la necessita' di una nuova legge, ma i cittadini devono sapere che il problema della droga non e' da sottovalutare con messaggi fuorvianti e devastanti per i nostri giovani. A loro non interessa se l'Indipendent e molti autorevoli scienziati negli ultimi giorni riconoscono che la cannabis degli spinelli provoca danni celebrali ai giovani che cadono nella spirale della tossicodipendenza", ha concluso Di Virgilio. 'Dopo la bocciatura da parte del Tar, il tentativo di Ferrero per la liberalizzazione della marijuana va fermato. Bisogna parlare ai giovani e alle loro famiglie in modo serio e far cessare questo messaggio di normalizzazione culturale che tenta di far passare l'uso di sostanze stupefacenti come ammissibile', Lo ha dichiariato Beatrice Lorenzin, coordinatore nazionale dei giovani di Forza Italia. 'Sono idealmente con Fini e Giovanardi che hanno condotto una conferenza stampa sulla loro legge sulla droga. Davanti ad un ministro dell'Interno che dice che non ce la facciamo piu' a resistere davanti al fenomeno della droga, la risposta del governo e' alzare la soglia per la cannabis, ma e' una cosa da irresponsabili': e' un passaggio dell'intervento del presidente dell'Udc Pier Ferdinando Casini stasera a Genova per un'iniziativa elettorale in vista delle elezioni amministrative nel capoluogo ligure. 23-03-2007 Spagna. Mozione del Senato per proteggere i minorenni dalle droghe Il Senato ha approvato all'unanimita' una mozione, proposta da CiU, con cui sollecita il Governo a salvaguardare i minorenni dalle droghe legali ed illegali, mediante il coordinamento con le amministrazioni delle autonomie e locali. Il testo approvato, frutto di un accordo pattuito tra tutti i gruppi, chiede al Governo che metta in campo le iniziative parlamentari necessarie a preservare bambini ed adolescenti dal consumo di droghe, alcol incluso. La mozione stabilisce che l'Esecutivo, coordinandosi con le amministrazioni municipali, individui i requisiti e le ordinanze necessarie affinche', grazie ad ispezioni e controlli, i centri educativi e gli spazi del tempo libero per minorenni siano luoghi liberi da droghe. Inoltre, chiede all'Esecutivo che i mezzi di comunicazione pubblici diano "informazioni reali" sugli effetti che le droghe hanno sulla salute degli adolescenti, e che l'educazione dei minori abbia come pilastri fondamentali la liberta' responsabile e l'acquisizione di abitudini salutari. La senatrice del CiU Rosa Nuria Aleixandre ha ricordato che l'eta' d'iniziazione alle droghe e' sempre piu' anticipata tra gli adolescenti spagnoli, con effetti distruttivi potenziati. Il senatore del PSOE Marcos Francisco Hernandez ha sottolineato che ci sono buoni motivi per rafforzare nella societa' lo spirito che anima la mozione, e ha ricordato le varie iniziative in corso per combattere la droga. Per il Grupo Popular, Maria Teresa Cobaleda ha osservato che si tratta di una mozione "necessaria ed urgente", e ha ricordato che il suo partito aveva gia' presentato due mozioni riguardanti il consumo di droghe tra i giovani, che pero' sono state respinte. 23-03-2007 Usa. Reverendo della Chiesa della Marijuana chiede danni per arresto Un sacerdote di una setta religiosa, arrestato per possesso di marijuana, ha fatto causa alla polizia chiedendo un indennizzo di 30 milioni di dollari (22,5 milioni di euro), sostenendo che i suoi diritti civili e religiosi sono stati violati, perchè è il capo di una chiesa che usa la droga durante i riti. Il reverendo Craig X Rubin, 41 anni, è il fondatore della setta Tempio 420 e sostiene che la marijuana è un'erba religiosa. "La nostra congregazione ordina ai membri di studiare la Bibbia, di avere fede in Dio e di bruciare regolarmente l'erba cannabis (l'Albero della Vita menzionato nella Bibbia, secondo lui) come sacramento" ha scritto nella querela presentata mercoledì scorso al tribunale statale. 23-03-2007 Italia. Ferrero: via sanzioni amministrative per consumo di droga Per il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero 'vanno tolte le sanzioni amministrative sul consumo' di droga perche' 'se lo Stato interviene sul versante della prevenzione non puo' intervenire sul versante della repressione del consumo'. L'ipotesi di Ferrero, intervenuto alla trasmissione 'Viva voce' su Radio24, e' quella di 'mantenere e appesantire le sanzioni per quanto riguarda i consumi che possono dar luogo a pericoli per terzi, come la guida in stato di alterazione o il fatto di lasciare siringhe in giro', ma 'non ci deve essere invece questa cosa un po' folle che se uno viene beccato due o tre volte a farsi uno spinello gli viene tolta la patente'. A giudizio di Ferrero, che ha ribadito che l'orientamento del governo e' quello di non ricorrere al Consiglio di Stato dopo la bocciatura da parte del Tar del decreto Turco, bisogna 'puntare tutto sul versante della prevenzione e della responsabilizzazione' e, per quanto riguarda i minori, 'e' opportuna la segnalazione alla famiglia'. E' poi necessario 'riuscire ad abolire la Cirielli, perche' con la reiterazione del reato si finisce dentro a pene allucinanti e quello del microspaccio e' un caso classico di reato fatto piu' volte', mentre e' opportuno 'differenziare maggiormente' le sanzioni tra grandi trafficanti di droga e microspacciatori. A GIORNI DECRETO CHE ANNULLA LE SOGLIE Sara' pronto in pochi giorni il decreto ministeriale che annulla il precedente decreto Berlusconi-Castelli, che aveva stabilito le quantita' massime di principio attivo delle sostanze stupefacenti detenibili senza incorrere nel reato di spaccio. Lo ha reso noto Ferrero. 'Quello del 2006 era un decreto a tre, e va percio' rifatto un decreto a tre che intervenga sulle quantita' stabilite, non piu' aumentando le dosi massime per il consumo personale ma annullando le soglie'. 'Questo sara' fatto prima della nuova legge, e in questo modo sara' la magistratura a stabilire volta per volta se si tratta di spaccio oppure no'. I tempi del decreto, ha continuato Ferrero, possono essere piu' brevi della legge 'perche' si tratta di un decreto ministeriale e quindi puo' essere fatto subito, e concretamente sarebbe un anticipo della nuova legge per quanto riguarda l'abolizione delle soglie consumo-spaccio. Un decreto interministeriale che modifica la parte attuativa della legge Fini-Giovanardi'. COMMENTI "Non condivido l'idea di eliminare le sanzioni amministrative previste per l'uso di droghe leggere". Lo dice Silvana Mura, deputata Idv: "Un conto e' ridurre il rischio di finire in carcere per uno spinello, un altro e' l'eliminazione di qualsiasi strumento di disincentivazione all'uso di droghe". Secondo Mura, "e' una questione simbolica oltre che tecnica, ed e' estremamente importante. La droga, anche quella leggera, e' una sostanza illegale che e' vietato commercializzare e tale deve rimanere". Se venisse a cadere la sanzione amministrativa "di fatto si legalizzerebbe lo spinello e questo si tradurrebbe in un incentivo per i giovani ad avvicinarsi all'uso di queste sostanze. Su questo non c'e' alcun dubbio che abbiamo il dovere di essere chiari e di non fare sconti". "Pessima l'idea, lanciata oggi dal ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, intervenuto alla trasmissione 'Viva voce' su Radio24, di eliminare le sanzioni amministrative previste per l'uso di droghe 'leggere'. Se queste sono le premesse, non ci stupiremo piu' di tanto se il ministro Ferrero dovesse proporre domani un 'premio' per chi si droga". Lo afferma il capogruppo vicario della Democrazia cristiana per le Autonomie alla Camera, Giampiero Catone. 'Alla Magistratura italiana che ancora una volta dimostra di governare il Paese, in assenza di qualita' e di capacita' della politica, va un sentito grazie per aver bocciato il tentativo del Ministro Livia Turco di consentire in Italia la 'libera fumata pesante' stravolgendo l'impianto della legge voluta dal governo Berlusconi per contenere il diffondersi del fenomeno droga. Lo ha sostenuto Ada Spadoni Urbani, consigliere regionale di FI, che ha espresso in una nota, la sua soddisfazione, 'personale e quella del suo partito, ricordando che l'aumento di quantita' di sostanze stupefacenti disposto dal ministro e bloccato da Tar del Lazio, e' stato disposto - ha detto - senza motivazioni scientifiche valide per poter cambiare una legge dello Stato cosi' delicata'. Il Governo 'ha subito lo smacco' colpendo, per motivazioni ideologiche, una legge voluta dal centrodestra. Contro la droga occorre un piano organico a difesa della salute, soprattutto in un momento in cui anche gli Stati d'Europa piu' possibilisti e liberali, come il Regno Unito, fanno retromarcia proprio sulle droghe leggere'. Dopo aver precisato di essere da sempre 'contro l'uso di qualsiasi sostanza stupefacente', il consigliere di FI ha esortato 'i liberal fumatori al governo della regione Umbria' a ritornare sui loro passi, in merito alle determinazioni assunte con l'approvazione della Legge regionale numero 1, del 22 gennaio 2007, sull'accesso ai trattamenti terapeutici per i cittadini consumatori di sostanze psicoattive o in stato di dipendenza che per la Spadoni Urbani 'affida al Sert e al metadone quei tossicodipendenti che decidono di uscire dal tunnel della droga, togliendoli dalle mani del medico di famiglia o delle comunita''. 23-03-2007 Italia. Turco al Senato: approvare rapidamente disegno di legge su cannabis terapeutica Il Senato approvi "rapidamente il disegno di legge del Consiglio dei ministri che prevede la semplificazione della prescrizione di tutti i farmaci antidolorifici, allargando l'opportunita' non solo ai farmaci a base di oppiacei ma anche a quelli con derivati della cannabis". E' la sollecitazione del ministro della Salute Livia Turco, intervenuta questa mattina al convegno 'L'attivita' riabilitativa: ieri, oggi, domani" all'Istituto Leonarda Vaccari di Roma, che festeggia i 70 anni di attivita' di riabilitazione. Sollecitata a rispondere sull'utilizzo dei derivati della cannabis per combattere il dolore dal neuropsichiatra dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, Andrea Pelliccia, il ministro ha replicato "lei ha pronunciato una parola vietata". E poi ha sottolineato: "Io credo che la terapia antidolore per alcune patologie sia una misura di civilta' per questo Paese. L'utilizzo dei cannabinoidi, mi preme ricordarlo, e' scientificamente fondato per combattere il dolore, dunque dovremmo usare ogni mezzo a disposizione". 23-03-2007 Italia. Manconi a Fini: nessuno chiede liberalizzazione delle droghe 'La liberalizzazione non e' mai stata obiettivo di alcuno in Italia; gli antiproibizionisti chiedono la legalizzazione, che e' l'esatto contrario e che comunque non e' nel programma di governo'. A replicare al leader di An Gianfranco Fini e' il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi, che ribadisce di essere personalmente favorevole alla legalizzazione. Sul decreto Turco bocciato dal Tar del Lazio, Manconi osserva che 'sapevamo sin dall'inizio che era un provvedimento di emergenza, per tamponare una situazione di grave ingiustizia e che dunque non era la riforma della pessima legge Giovanardi-Fini, che noi vogliamo radicalmente cambiare'. La Giovanardi-Fini e' 'una normativa discriminatrice che penalizza il semplice consumatore e con asineria scientifica mette sullo stesso piano sostanze non assimilabili'. 23-03-2007 Italia. Barra (Cri): stigmatizzare e discriminare tossicodipendenti uccide piu' delle sostanze stesse 'La stigmatizzazione e la discriminazione dei tossicomani in tutto il mondo uccide e crea danno piu' delle sostanze stesse. Nuove politiche sull'abuso di droga sono necessarie e devono essere basate sulla terapia, la compassione e la presa in carico globale dei tossicomani'. Cosi', il presidente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, aprendo oggi i lavori del Simposio Internazionale sulle Tossicodipendenze organizzato a Roma dalla CRI e dal Senlis Council cui prendono parte 70 Presidenti e Segretari Generali di Societa' Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa provenienti da cinque continenti.l Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e' chiamato ad agire tanto sul terreno quanto a livello di advocacy per orientare in senso umanitario la risposta degli Stati ad una problematica che e' oramai una tragedia planetaria'. Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e' chiamato ad agire tanto sul terreno quanto a livello di advocacy per orientare in senso umanitario la risposta degli Stati ad una problematica che e' oramai una tragedia planetaria'. 23-03-2007 Messico. Calderon: i narcos minacciano la mia famiglia Il presidente messicano Felipe Calderon ha rivelato che, nel passato recente, lui e la sua famiglia hanno ricevuto minacce legate all'attivita' governativa di repressione del traffico di droga. Intervistato durante un Forum organizzato dall'agenzia Reuters a Citta' del Messico sugli investimenti in America latina, Calderon ha sostenuto: 'Abbiamo ricevuto moltissime minacce e sono sicuro che molte altre ne riceveremo ancora'. 'Non sappiamo - ha proseguito - se esse siano vere o false, ma evidentemente questo non cambia la nostra decisione di compiere tutto il nostro dovere' in questo settore. Dopo il suo insediamento nel dicembre scorso, Calderon ha inviato migliaia di uomini dell'esercito e della polizia negli stati messicani dove piu' forte e lo scontro fra i Cartelli della droga che controllano il traffico degli stupefacenti verso gli Stati Uniti. A livello di violenza, il Messico ha ampiamente superato negli ultimi anni la Colombia. Lo scorso anno, ha rivelato infine Calderon, almeno 4.000 persone sono morte per le rivalita' fra i clan di narcotrafficanti. Da gennaio, hanno perso la vita in vari Stati messicani 61 ufficiali ed agenti di polizia, un 50% in piu' di quanto avvenuto nel 2006. 23-03-2007 Gb. Ricerca su Lancet: alcol e tabacco piu' nocivi delle droghe Alcol e tabacco sono "droghe socialmente accettate, ma addirittura piu' pericolose rispetto all'ecstasy". A etichettare drink e sigarette come sostanze piu' nocive rispetto alle droghe sintetiche sono due esperti britannici, David Nutt, dell'universita' di Bristol, e Colin Blakemore, del Medical Research Council, che propongono di riclassificare tutti gli stupefacenti non piu' per 'semplici' categorie, ma per quantita' di danni provocati in chi le assume. La proposta arriva dalla pagine della rivista 'The Lancet', dove gli studiosi considerano il documento 'Uk Misuse of Drugs Act', che divide le droghe assegnandone a ogni gruppo una semplice lettera (A, B e C), non piu' efficace. Le regole finora seguite per la divisione delle droghe in piu' o meno rischiose "erano poco trasparenti e accurate e dunque di scarsa utilita' per elaborare i messaggi di salute rivolti alla popolazione. Abbiamo invece identificato tre fattori principali che insieme determinano la nocivita' associata all'abuso di qualsiasi droga. Sono il danno fisico, la tendenza a creare dipendenza e l'effetto sui rapporti familiari e sociali". Dato che ognuno di questi fattori e' composto a sua volta da tre elementi, "siamo riusciti a creare una matrice di 'nove punti di nocivita'. Un panel di esperti ha poi assegnato un punteggio da 0 a 3 per ogni categoria, riferendosi a 20 diverse droghe. Tutti i punteggi sono stati infine combinati per arrivare a una stima totale della pericolosita' della sostanza". Sono state comprese nelle valutazioni anche cinque 'droghe legali' fra cui alcol, tabacco e solventi. Anche un secondo gruppo di esperti chiamati a giudicare il rischio legato al consumo di alcol e al vizio del fumo ha indicato queste sostanze come altrettanto, se non piu' pericolose rispetto alle 'classiche' droghe. COMMENTI 'Lo studio svolto dai farmacologi dell'universita' di Bristol e pubblicato sulla rivista The Lancet dimostra come il confine esistente nel nostro paese tra quelle che vengono considerate droghe oggi illegali, e inserite nelle tabelle, e quelle che non vengono invece considerate droghe perche' non inserite nelle tabelle, e' un confine basato e costruito non sulla razionalita' della ricerca scientifica ma su elementi morali e tutt'altro che scientifici'. E' quanto dichiara il Ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero. 'Da questo studio emerge infatti ancora una volta come il punto centrale sia quello di operare per ridurre il consumo di tutte le sostanze e gli effetti negativi che ha sulla salute delle persone. Ed e' su questo asse che si vuole costruire anche la nuova legge in materia: non sulla base di una divisione manichea e non scientifica tra le sostanze, ma mettendo al centro la prevenzione e la riduzione del danno, oltre alla lotta piu' ferma al narcotraffico'. 'Niente di nuovo sotto il sole'. Lo afferma il segretario antiproibizionista, Marco Contini, commentando la ricerca presentata da Lancet, che 'secondo quanto anticipato dall'Indipendent, avrebbe dovuto riportare rivelazioni scientifiche tali da indurre a cancellare la campagna di richiesta di depenalizzazione dell'uso della cannabis. Motivo: l'hascisc che si fuma oggi, detto 'skunk', e' tratto da un tipo di cannabis 25 volte piu' forte della resina che si vendeva dieci anni fa''. 'Della skunk invece proprio non se ne parla. Il dato piu' significativo, semmai, e' quello che evidenzia come tabacco e alcol siano molto piu' pericolosi dell'Lsd e della cannabis'. Contini chiede che 'tutti coloro i quali, proibizionisti e antiproibizionisti, che in questi giorni, pur di legittimare se stessi nei rispettivi ruoli, nel Regno Unito come in Italia, hanno parlato a vanvera, si mettessero a leggere e la finissero di agitare argomentazioni basate su dati inesistenti per sostenere tesi insostenibili, che possono rivelarsi anche molto pericolose'. Rispetto agli anni '70 il principio attivo contenuto nella cannabis e' aumentato del 18%. Lo afferma il farmacologo Gaetano Di Chiara, docente all'universita' di Cagliari. Secondo l'esperto non solo sarebbe sbagliato qualsiasi innalzamento della quantita' minima di cannabis detenibile, ma era troppo alto gia' il limite fissato dalla legge del governo Berlusconi. 'Gia' nella legge Fini-Giovanardi - spiega Di Chiara - vedo una lenta progressione verso la liberalizzazione, perche' il limite di 500 mg e' comunque molto alto. A maggior ragione considero pericoloso un raddoppio'. 'E' difficile avere un punto di vista obiettivo su questo argomento - continua il farmacologo - perche' c'e' molta ideologia. Secondo me si sta andando verso una sempre maggiore pericolosita' di queste sostanze, perche' la percentuale di principio attivo e' sempre piu' alta. Ormai nella marijuana si trova il 19% di tetraidrocannabinolo (Thc), negli anni '70 era solo l'1%''. 'La legge - conclude Di Chiara - andrebbe rivista, ma non nel senso del decreto Turco. Con i mille milligrammi di sostanza che erano stati proposti si possono fare 100 canne, una quantita' troppo elevata'. "Lo studio sulle sostanze stupefacenti pubblicato oggi dalla rivista 'The Lancet' dimostra chiaramente che non esiste alcun rapporto tra la pericolosita' delle diverse sostanze stupefacenti e la loro legalita' o illegalita'". Lo afferma la senatrice del Prc, Erminia Emprin, commentando la pubblicazione dello studio su The lancet riguardante la cannabis. "Tra le sostanze piu' pericolose- aggiunge Emprin- ne figurano infatti alcune, come l'alcol, del tutto legali, mentre sono considerate illegali altre che, come i derivati della cannabis, sono meno dannose e pericolose". Lo studio, prosegue la senatrice del Prc, "pubblicato da una rivista di indiscussa autorita' come 'Lancet' rivela piu' di molti discorsi come sia scientificamente infondata e irrazionale la divisione tra sostanze legali e illegali" e "smentisce le indiscrezioni degli ultimi giorni, secondo cui- conclude Emprin- proprio la ricerca pubblicata dalla rivista inglese avrebbe dovuto provare la pericolosita' della cannabis". 'Siamo pronti a far partire una poderosa campagna contro la cocaina e l'abuso di alcool e tabacco, che faccia piazza pulita della confusione seminata in questi ultimi anni': cosi' Guido Blumir, sociologo e membro della Consulta nazionale sulle tossicodipendenze del Ministero della solidarieta' sociale, commenta la classificazione delle sostanze pubblicata oggi dalla rivista scientifica 'The Lancet'. In un articolo che uscira' domani sul quotidiano Il Manifesto, Blumir parla tra l'altro della cosiddetta 'cannabis pesante' o skunk, sulla cui diffusione in Gran Bretagna il giornale britannico The Independent ha lanciato in questi giorni l'allarme. 'Secondo i dati dell'Osservatorio Europeo - afferma l'esperto - meno del 5% della marijuana circolante in Europa e in Italia e' di questo tipo. Il nuovo studio pubblicato da The Lancet conferma il lavoro di ben quindici grandi Commissioni Scientifiche e Nazionali, che in tutto il mondo, dalla Francia agli Stati Uniti, hanno analizzato i 40.000 studi esistenti sulla cannabis. E' questo il sistema: il quotidiano britannico invece si era limitato a visionare una decina di studi di universita' minori'. 'Sulla base di questi nuove evidenze fattuali - conclude - siamo pronti a far partire una poderosa campagna contro la cocaina e l'abuso di alcool e tabacco (120.000 morti all'anno, contro zero vittime della marijuana), che faccia piazza pulita della confusione seminata in questi ultimi anni'. 24-03-2007 Italia. Cri: pronti a sperimentare eroina in compresse La somministrazione medica di eroina per via iniettiva ai tossicodipendenti in Italia non e' consentita, ma ora c'e' un nuovo tipo di terapia, con eroina per via orale, che in Svizzera sta mostrando esiti positivi e che si potrebbe sperimentare anche da noi: la proposta e' stata spiegata ieri, da un gruppo di esperti, nella sede della Croce Rossa Italiana a Villa Maraini a Roma. Si tratta, ha spiegato il presidente dell'Agenzia comunale per le tossicodipendenze di Roma, Ignazio Marcozzi Rozzi, di una cura destinata a quegli eroinomani che si sono mostrati refrattari ai farmaci sostitutivi, cioe' al metadone e alla buprenorfina. Su questo tipo di tossicodipendenti gravi, da molti anni in alcuni Paesi europei -Svizzera, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Regno Uniti, Belgio, Austria- oltre che in Canada e in Australia, sono in atto programmi di cura con la diacetilmorfina, cioe' l'eroina farmaco, per via endovenosa, in associazione con cure psicoterapiche e socio-riabilitative. L'esperienza svizzera, in particolare -ha sottolineato Marcozzi Rossi- ha dato esiti positivi, 'migliorando le condizioni psico-fisiche e sociali' dei pazienti. Tanto che nel Paese elvetico ormai questa terapia e' passata dalla fase di sperimentazione a una condizione ordinaria, cioe' viene fornita dal servizio sanitario nazionale. 'Ora c'e' questo nuovo studio svizzero - ha concluso - che ha curato per un anno 402 tossicodipendenti con l'eroina in compresse, dimostrando una maggiore ritenzione nel programma (l'80% delle persone non ha abbandonato la cura) e una minore pericolosita' rispetto alla somministrazione con siringa'. Il farmacologo Paolo Nencini, dell'Universita' La Sapienza di Roma, ha spiegato che i tossicodipendenti che non rispondono al trattamento con il metadone o a trattamenti 'drug free' nelle comunita', potrebbero trarre beneficio dalla cura con l'eroina. 'Il metadone riduce di un terzo le morti per overdose, ma c'e' una parte dei pazienti in terapia che continua a essere dipendente dall'eroina. Ci sono elementi di indizio del fatto che l'eroina, per alcuni, non sia sostituibile con il metadone'. Queste persone, insomma, hanno proprio bisogno dell'eroina, non dei suoi sostituti. E quella in pillole e' non solo meno pericolosa, ma ha meno effetti collaterali. Perche' quindi non avviare anche in Italia una sperimentazione di questo tipo? Gli esperti propongono quindi uno 'studio pilota' della durata di due anni, che coinvolga mille persone divise in due gruppi: uno trattato con metadone e l'altro con eroina in pillole. 'E' un'opportunita' terapeutica da non lasciare cadere, la posta in gioco e' grande'. E non costerebbe neanche delle cifre enormi, visto che 'la materia prima costa poco'. Anche il presidente della Cri, Massimo Barra, si e' detto convinto dalla proposta, e ha dato 'la disponibilita' della Cri se le autorita' competenti daranno l'ok alla sperimentazione'. "Il problema e' verificare la pericolosita' delle sostanze". Cosi' il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, intervenuto ieri al simposio. "Viviamo in una societa' in cui cresce la diffusione dei farmaci, ma anche di psicofarmaci e bevande alcooliche ed e' convinzione sempre piu' diffusa che una pasticca possa risolvere ogni problema. La prevenzione serve proprio a questo: a rompere immaginari come, per esempio, l'idea che l'uomo debba lavorare 20 ore al giorno per raggiungere il successo. Un meccanismo, questo che in se' produce la diffusione di sostanze". 'Eroina in compresse a carico del Servizio sanitario nazionale? Ma perche', 'farsi' con una pasticca garantita dal ministero della Salute e' meno grave che farsi con un 'buco', con una 'pera' illegale? E come si fa a curare un avvelenamento somministrando all'avvelenato lo stesso veleno che ha determinato l'avvelenamento? Come si fa a combattere la droga con lo spaccio di Stato? Sarebbe la resa connivente delle istituzioni a questa piaga nefasta'. E' la posizione di Riccardo Pedrizzi (An). 'Il problema e' la droga, non la modalita' di assunzione. E la soluzione e' non drogarsi piu', rinunciare alla droga. Non drogarsi 'meglio' e in maniera piu' 'sicura'. Che non lo capiscano la Turco e Ferrero, passi; che non lo capisca la Croce rossa italiana, meraviglia non poco'. 'La filosofia dell'eroina in pillole e' la stessa dei Sert, del metadone, della somministrazione controllata di eroina, della distribuzione di siringhe sterili, delle stanze del buco, della droga di Stato insomma. La filosofia di chi accetta il fatto della tossicodipendenza, ritiene che con la droga si possa convivere, scendere a patti; la filosofia di chi si accontenta di ridurne il danno, cioe' di mantenere a vita il tossicomane nel suo stato, di condannarlo per sempre alla prigionia, di normalizzarne la schiavitu'. La filosofia che punta, egoisticamente e menefreghisticamente, al mero controllo sociale del drogato, per impedirgli di disturbare, di dare fastidio alla gente 'perbene''. 'La nostra filosofia, quella della legge Fini - conclude - e' un'altra, e' quella delle comunita': pensare che nessun tossicodipendente sia irrecuperabile, credere che la tossicodipendenza non si vinca con sostanze sostitutive che non fanno altro che cronicizzare l'emarginazione; prendere in carico il tossicomane con l'obiettivo di eliminare il danno della droga, far evadere la persona dal carcere della dipendenza, recuperarla integralmente dal punto di vista umano e sociale, liberarla dalla schiavitu''. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------