AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori Avvertenze numero 2008-8 del 15 Aprile 2008 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Canone Rai anche per un pc? Non pagatelo!! http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=238 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=238 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=238 - La scheda. SICUREZZA DEGLI IMPIANTI: LE NUOVE REGOLE http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=216407 - La pulce nell'orecchio. RESISTENZA: TRE VARIAZIONI SUL TEMA. Dedicato ai/alle resistenti di ogni tempo, di ogni situazione, di ogni Paese http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? L'economia e la salute non si amano. Il povero relativo ed il povero assoluto http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Gravina, un caso di malagiustizia impudente http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Il Paese di guano. Quando si stimola la conservazione http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php - Il Condominio. Poche semplici regole per il buon condomino http://www.aduc.it/dyn/condominio/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche cinque settori con informazioni e consigli quotidiani, oltre ad un sito di consulenza finanziaria, tutti editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Aduc Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Ogni settimana viene edita una Newsletter. - Aduc Salute – su liberta' di cura e di ricerca scientifica. Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo puo' disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualita', etc. Ogni settimana viene edita una newsletter. A questo indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/salute - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter. - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione - Aduc Tlc – il portale sui diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc ------------------------------------------- EDITORIALE Canone Rai anche per un pc? Non pagatelo!! Il canone-tassa Rai si paga anche per un pc? Sono giunte le prime non-risposte delle sedi regionali e nazionale dell'Agenzia delle Entrate alla campagna di interpello lanciata dall'Aduc alcune settimane fa. Con una eccezione (vedi sotto il caso Veneto), appare evidente che l'Agenzia delle Entrate, come gia' la Rai, non sa rispondere, girando il quesito al ministero delle Comunicazioni. Ministero che da oltre un anno ignora ben quattro interrogazioni parlamentari sull'argomento. Per ora quindi, nessuna istituzione ha ufficialmente detto che il canone e' dovuto anche per un pc o altri apparecchi multimediali. Per questo invitiamo tutti i cittadini sprovvisti di televisore, ma in possesso di altri apparecchi multimediali (computer, etc.) per i quali hanno ricevuto una richiesta ufficiale di pagamento da parte della Rai, a proporre un proprio interpello all'Agenzia regionale delle Entrate. Se non vi sara' risposta affermativa, si potra' tranquillamente non pagare piu' il canone/tassa per computer e altri apparecchi multimediali senza rischi di incorrere in sanzioni. Qui il modulo: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=209560 Per coloro che sono gia' stati colpiti da cartelle esattoriali per il possesso di un solo pc o altro apparecchio multimediale, consigliamo di fare ricorso alla propria commissione tributaria, allegando tutta la documentazione presente sul nostro sito. IL CASO VENETO – L'Agenzia delle Entrate della Regione Veneto ha risposto come segue all'interpello, contraddicendo l'ufficio centrale dell'Agenzia e le altre sedi regionali: "sono obbligati al pagamento del canone tutti i detentori di apparecchi atti o adattabili alla ricezione anche solo via cavo o dall'estero di trasmissioni radiotelevisive, apparecchi tra cui rientrano sicuramente, a titolo esemplificativo, i monitor collegati a computer remoti connessi in rete". Ora anche questa agenzia sembra averci ripensato, grazie alla campagna di interpello lanciata dall'Aduc a livello nazionale. Sta infatti inviando agli interpellanti una rettifica, in cui annuncia di aver girato il quesito al ministero delle Comunicazioni. Documenti: 1. La Rai gira il quesito all'Agenzia delle Entrate: http://www.aduc.it/dyn/rai/comu.php?id=201803 2. L'Agenzia delle Entrate scarica il quesito al ministero delle Comunicazioni: http://www.aduc.it/dyn/rai/comu.php?id=214058 3. Le interrogazioni parlamentari ignorate: http://www.aduc.it/dyn/rai/index.php#interrogazioni 4. La documentazione dell'intera vicenda: http://www.aduc.it/dyn/rai 5. Rettifica dell'Agenzia delle Entrate del Veneto: http://www.aduc.it/dyn/rai/interpello_veneto.pdf ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono cinque, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo GIAPPONE / Dimezzata l'imposta sulla benzina Per la prima volta da 34 anni, in Giappone le imposte sui carburanti sono state drasticamente ridotte. Dal primo aprile, l'aliquota e' stata dimezzata di 25 yen (25 centesimi) al litro, cio' che abbassa del 16% il prezzo alla pompa, ossia attorno ai 128 yen. La drastica riduzione e' frutto di un'accesa disputa parlamentare che dura da settimane, e che alla fine ha visto trionfare i partiti d'opposizione. Ma il Governo paventa un grosso "buco" nei conti dello Stato. ITALIA / Cambio gestore telefonico al massimo in trenta giorni Dal 25 maggio entreranno in vigore nuove e piu' stringenti norme per il cambio gestore nella telefonia fissa. E' stata raggiunta un'intesa tra gli operatori e l'Agcom che prevede un tempo massimo per il passaggio di 30 giorni (mantenendo il vecchio numero telefonico), ma normalmente il tutto dovrebbe avvenire in pochi giorni. Altra importante novita' e' la possibilita' di passare da un gestore alternativo a Telecom Italia ad un altro, possibilita' finora preclusa: abbandonando, per esempio, Tele2 per passare a Wind si doveva passare da Telecom Italia. Per facilitare il passaggio il cliente deve chiedere e ottenere un codice cliente dal vecchio operatore e comunicarlo al nuovo. ITALIA / Portabilita' mutui. Antitrust: le banche non applicano la legge Bersani Pesante accusa dell'Antitrust alle banche: gli istituti di credito non hanno ancora applicato la legge Bersani sulla portabilita', che impone il divieto di penali e di altro costi per i consumatori che vogliono trasferire il proprio mutuo ad altra banca. La difesa delle banche, tramite l'Abi, e': "...abbiamo messo a punto una procedura il 30 maggio scorso e con qualche ritardo dovuto a fatti burocratici e' stato avviato il progetto all'inizio del 2008. Lo dico per sottolineare che il sistema della portabilita' e' stato fermo per nove mesi". L'Abi insomma ammette, ma attribuisce la colpa alla legge fatta male. Come rimedio alla lentezza delle banche nell'applicare la legge, l'Antitrust invece propone piu' sanzioni agli istituti. ITALIA / Negozi sotto casa: calano gli alimentari, aumentano i tabaccai Secondo un'indagine di Confcommercio, tra il 2002 e il 2007 hanno chiuso l'8,5% dei negozi di alimentari al dettaglio. Il calo al Nord e' ancora piu' marcato: meno 11,6%. Al contrario aumentano i tabaccai (piu' 15%) abbigliamento e calzature (piu' 10%), e poi libri e giornali, mobili e ferramenta, farmacie (piu' 8,5%), carburanti. Globalmente in 5 anni i punti vendita di piccolo dettaglio sono aumentati del 4,9%. SPAGNA / Bruxelles: troppi vincoli sugli esercizi commerciali Il modello commerciale spagnolo, e in particolare quello applicato in Catalogna, non convince la Commissione Europea. Percio' Bruxelles intende denunciare la Spagna presso il Tribunale di Giustizia dell'Unione, ritenendo che l'apertura delle grandi superfici si scontri con troppe "restrizioni". E che questi lacci violino l'articolo 43 del trattato regolatore della liberta' d'impresa. Nel suo comunicato del 3 aprile, l'Esecutivo Ue sostiene che la normativa nazionale e catalana contengono elementi "particolarmente complicati e restrittivi" quando si tratta di autorizzare l'apertura di nuovi centri, e che si basano su criteri "non abbastanza evidenti, prevedibili e obiettivi". U.E. / Bruxelles: risarcimento ai consumatori danneggiati da pratiche anticoncorrenziali La Commissione Europa si propone d'agevolare il risarcimento dovuto a consumatori e aziende per i danni subiti da societa' colpevoli di pratiche anticoncorrenziali o d'abuso di posizione dominante. Chi ha pagato troppo caro un prodotto perche' il venditore aveva formato un "cartello" o abusava della sua posizione, dovra' essere meglio tutelato in sede giudiziaria nazionale. E' quanto prevede il Libro bianco della Commissione, presentato il 3 aprile, in prospettiva di una nuova legge. Se sulla carta il diritto al risarcimento esiste' gia', troppi lacci ne impediscono il godimento reale. Il Libro bianco contiene quattro suggerimenti: ogni danno dev'essere risarcito integralmente, interessi inclusi, e il danno sara' fissato in una cornice orientativa non vincolante ad uso dei tribunali; per danni di lieve entita' sono previste forme di tutela collettiva -associazioni di consumatori o di categoria, esclusa pero' la class action sul modello Usa; dovra' essere facilitata la produzione di prove da parte della vittima; giudizi e pareri dell'Antitrust comunitario dovranno avere peso nei tribunali nazionali. FRANCIA / I francesi apprezzano la liberalizzazione dei farmaci Basta con l'aumento dei prezzi dei medicinali che la Sanita' non rimborsa piu'? "L'impegno reciproco di buone pratiche commerciali", firmato il 30 marzo dopo mesi di trattative tra farmacie ed Associazione francese dell'industria farmaceutica per l'automedicazione responsabile (Afipa), mira proprio a frenare i rincari. Dopo che il Governo, su pressione di Bruxelles, ha costretto i farmacisti ad autorizzare il libero accesso alle medicine senz'obbligo di ricetta, il tema dei prezzi e' divenuto centrale. Succede che se il paziente chiede consiglio al farmacista, questi gli proponga un prodotto adeguato, certo, ma con un margine di guadagno piu' alto. Un sondaggio Afipa-Tns Healthcare dell'8-10 gennaio, indicava che i francesi sono per il libero accesso ai prodotti d'automedicazione nella misura in cui possono scegliere la confezione, leggere le informazioni e, soprattutto, "confrontare i prezzi" (62%) e i prodotti tra di loro (53%). USA / Il controllo digitale in casa fa risparmiare energia Fornire ai consumatori il mezzo per controllare con precisione e adeguare i consumi d'energia ridurrebbe la bolletta e anche la necessita' di costruire nuove centrali elettriche, secondo uno studio Usa. I risultati del progetto di ricerca, realizzato dal Dipartimento per l'Energia, indicano che se i privati avessero a disposizione gli strumenti digitali per stabilire le loro preferenze come temperatura e prezzo, il carico massimo sulle reti elettriche potrebbe calare anche del 15% l'anno. E in 20 anni si potrebbero risparmiare 45 miliardi di euro di spesa tra centrali e infrastrutture elettriche, ed evitare di costruire l'equivalente di 30 grandi centrali termiche. Nell'esperimento condotto nella penisola Olympic, a ovest di Seattle, 112 abitazioni sono state dotate di termostati digitali e contatori automatici per scaldabagno e asciugabiancheria, collegati a Internet. Le famiglie potevano visitare un sito, chiedere consigli e interagire per "aggiustare" i loro consumi. L'esperienza ha dimostrato che se ai consumatori si danno strumenti facili da usare, si attivano e il risparmio e' garantito. MONDO / Il prezzo alto dei farmaci non e' una garanzia Due saggi recenti, l'uno su un medicinale contro il colesterolo, l'altro su un trattamento farmacologico della schizofrenia, mostrano che i farmaci piu' costosi non sono necessariamente i piu' efficaci. La scorsa settimana, New England Journal of Medicine ha innescato una bomba nell'industria farmaceutica e in cardiologia, pubblicando i risultati di un esperimento clinico, secondo cui il nuovo anticolesterolo di Merck e Schering-Plough (Inegy in Francia, Vytorine negli Stati Uniti) non scioglie le placche nelle arterie come era stato promesso. Il problema e' che il prodotto costa molto di piu' delle molecole di base contro il colesterolo. Pochi giorni dopo, The Lancet pubblicava un esperimento sul confronto tra nuovi e vecchi medicinali destinati alla schizofrenia, e concludeva che, alla fine, la nuova generazione di farmaci non e' piu' efficace malgrado il prezzo elevato. SPAGNA / Due morti per 'mucca pazza' La temibile nuova variante dell'encefalopatia umana (versione dell'encefalopatia spongiforme bovina) e' ricomparsa in Spagna. Due persone, una donna di 50 anni deceduta il 28 dicembre, e un uomo di 41 morto il 7 febbraio, sono la seconda e terza vittima di una malattia che, per la prima volta colpi' una madrilena di 26 anni nel luglio 2005. Ambedue abitavano nelle vicinanze di Leon. Non si sa se avessero degli allevamenti di bestiame. Secondo le autorita' sanitarie, e' probabile che l'origine sia stata la carne infetta mangiata otto o dieci anni fa, prima che si assumessero le precauzioni del caso, e che la malattia abbia avuto una lunga incubazione. Il motivo per cui la notizia e' stata data solo ora, dipenderebbe dal fatto che il sistema d'indagine post mortem e' particolarmente complesso, in modo da escludere ogni possibile dubbio. AUSTRALIA / Parlamento approva legge sulla clonazione terapeutica Approvata dal Parlamento la legge che consente la creazione di embrioni umani clonati. Il Governo ha dichiarato che la legge equipara la legislazione australiana a quella di altri Paesi, regolando rigorosamente i fini di ricerca per i quali gli embrioni clonati possono essere impiegati. OLANDA / Sentenza: non si possono limitare gli stranieri nei "coffee shop" Gli sforzi delle autorita' olandesi per cercare di limitare la presenza di clienti stranieri nei coffee shop si scontrano con il veto della giustizia. A Maastricht, citta' ai confini con Belgio e Germania, un tribunale amministrativo ha bocciato il regolamento municipale che vietava, in teoria, la presenza dei non residenti nei luoghi di vendita e consumo di droghe leggere, dove si forniscono al massimo 5 grammi a persona. Adottato nel 2005, il regolamento prendeva spunto dalla volonta' del ministro della Giustizia d'allora, il cristianodemocratico Piet-Hein Donner, di limitare l'afflusso di stranieri nella citta' frontaliera. La sentenza, emessa il primo aprile, afferma che l'amministrazione cittadina puo' prendere decisioni per garantire la sicurezza dei suoi cittadini, ma che la politica di tolleranza verso le droghe in atto in Olanda dev'essere applicata tanto ai residenti quanto agli stranieri. Oltre tutto, la giunta non avrebbe fornito prove sufficienti a dimostrare il "disagio" causato dai clienti degli Stati confinanti. ITALIA / Canone Rai: il Garante della privacy bacchetta gli ispettori 'inquisitori' (Punto Informatico) Il Garante della Privacy, con un provvedimento ad hoc, afferma che gli "ispettori Rai" debbano ispirarsi a criteri di correttezza e trasparenza quando interagiscono con il pubblico. Il Garante censura cosi' il comportamento inquisitorio dei cosiddetti 'ispettori' che, nel tentativo di stanare i presunti evasori della tassa/canone Rai, minacciano in modo subdolo i contribuenti. Vai all'articolo ITALIA / I prezzi degli alimentari continueranno a correre Le grandi catene di distribuzione, rappresentate da Federdistribuzione, prevedono che continui la corsa ai rincari dei prodotti alimentari. I listini delle industrie alimentari (che forniscono i supermercati) tra gennaio e marzo hanno subito rialzi medi del 5,5% ed e' prevedibile che questi aumenti si rifletteranno sul carrello della spesa. I 'ritocchi' piu' evidenti riguardano la pasta di semola che subira' un'impennata del 24%, burro (piu' 13,5%), latte e formaggi. N.ZEALAND / Libero scambio: abbattuti i dazi sulle merci con la Cina La Nuova Zelanda e' il primo Paese industrializzato a concludere un accordo di libero scambio con la Cina. L'abbattimento dei dazi non e' ancora completo (per scarpe e abbigliamento si dovra' ancora attendere), ma i neozelandesi pensano che l'accordo possa aumentare l'export verso la Cina di 179 milioni di dollari ogni anno fino al 2027. U.E. / Infrastrutture: non bastano i soldi per finanziare i mega progetti I 30 maggiori progetti dell'Ue nel campo dei trasporti e delle infrastrutture costerebbero 40 miliardi di euro in piu' del previsto. Financial Times riferisce che la societa' di consulenza PricewaterhouseCoopers International (PwC) ha esaminato il finanziamento degli ambiziosi progetti, per conto del Parlamento Europeo. Tra questi ci sono il ponte sullo stretto di Messina, le autostrade da Danzica in direzione Vienna e Bratislava, il collegamento ferroviario tra Lione e il confine con l'Ucraina, il treno ad alta velocita' Berlino-Palermo. Secondo PwC, l'esplosione dei costi dipende da vari fattori: una cattiva gestione in fase di progettazione; difficolta' di pianificazione; modifiche sopravvenute; contenziosi legali; finanziamenti inadeguati. SVEZIA / Spopola il tabacco da masticare Il tabacco da masticare fa furore in Svezia. Si chiama snus, e' una pasta fabbricata con foglie di tabacco seccate e umidificate, aromatizzate e con l'aggiunta di carbonato di calce, lo si fa scivolare tra la gengiva e il labbro superiore. Il suo uso e' esploso con i divieti di fumo. Oggi ne fa uso uno svedese su cinque. In compenso, lo snus e' proibito negli altri Paesi Ue. Senza catrame ne' monossido di carbonio, presenta "un minor rischio di malattie gravi legate al tabagismo", scrive l'esperto francese Gilbert Lagrue nella lettera mensile Tabac actualite'. Ma resta un problema: lo snus crea una forte dipendenza al tabacco in poco tempo, soprattutto se viene abbinato alla sigaretta. MONDO / Oms: farmaci taroccati in aumento, uccidono 500 mila persone all'anno L'organizzazione mondiale della sanita' mette in guardia: aumentano le medicine taroccate in circolazione. E se alcune sono prive del principio attivo, per cui non curano ma non nuocciono, altre uccidono. L'Oms stima i decessi a causa dei farmaci taroccati in mezzo milione all'anno. Il totale giro d'affari ha raggiunto la cifra di 23 miliardi di euro, che rappresentano il 10% del totale delle vendite mondiali. Nei Paesi occidentali la percentuale di medicinali falsi e' dell'1%, mentre in Russia, Asia, Sud America e in alcuni Paesi africani si arriva al 30%. Quasi un terzo del farmaci fasulli sequestrati in Europa provenivano dagli Emirati arabi uniti. In Italia nel 2005 sono state sequestrate 800 mila confezioni, per un valore di mezzo miliardo di euro. I farmaci piu' imitatiti sono quelli contro l'impotenza, antibiotici, anabolizzanti, pillole dimagranti. ITALIA / Nel primo trimestre il 5% delle auto immatricolate e' 'ecologico' L'Unrae, l'associazione dei produttori esteri, rileva il boom delle auto 'ecologiche'. A fronte di un calo delle immatricolazioni del primo trimestre 2008, le auto ibride (benzina piu' metano o gpl o elettriche) o quelle alimentate solo a metano o gpl hanno raggiunto la quota del 5,31% del totale immatricolazioni, l'anno scorso nello stesso periodo erano al 2,93%. Il modello piu' venduto e' la Panda della Fiat che nei primi tre mesi e' stata acquistata da oltre 12 mila automobilisti. ITALIA / 12 mila cause contro gli ospedali per le cartelle cliniche sbagliate Troppi errori nelle cartelle cliniche dei pazienti italiani. Sbagli di trascrizione e scrittura illeggibile, anche solo semplici sviste possono portare a gravi conseguenze. La denuncia e' dell'Anmco, l'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, che per contrastare questo fenomeno ha promosso una campagna nazionale di prevenzione dell'errore in ospedale proponendo una cartella unica integrata medico-infermieristica. 'L'idea - spiega Alessandro Boccanelli, Coordinatore Comitato Esecutivo della Campagna Educazionale Nazionale - e' quella di ridurre al minimo i passaggi delle disposizioni terapeutiche condividendo tra medici e infermieri la stessa cartella su cui viene prescritta in stampatello la terapia e la sua somministrazione'. In base alla letteratura internazionale, infatti, tra gli sbagli piu' comuni compaiono quelli di prescrizione (49%), seguiti dagli errori di somministrazione (26%), da quelli di distribuzione (14%) e di trascrizione (11%). Dati che, secondo Boccanelli, sarebbero confermati per Italia, anche se non esistendo un registro italiano e' difficile conoscere l'esatta entita' del fenomeno. 'Da nostre estrapolazioni questi errori coinvolgono 320 mila pazienti l'anno, di questi 12.000 intentano causa contro gli ospedali con richieste di risarcimento pari a 2,5 miliardi di euro, mentre i costi annui per il prolungamento delle degenze per errori sarebbero di 260 milioni di Euro. Tutte spese che aggravano i difficili bilanci delle strutture ospedaliere'. Di qui la nuova campagna nazionale dell'Anmco per promuove la corretta pratica ospedaliera con corsi di formazione capillari nelle cardiologie italiane per cercare di ridurre al minimo l'errore umano. MONDO / I prezzi alimentari continueranno la corsa: cresceranno fame e rivolte L'impennata dei prezzi alimentari e' destinata a durare per i prossimi due anni e crescono i rischi di un aumento della poverta'. A lanciare l'allarme e' la Banca Mondiale che, in un documento preparato per i lavori del Fondo Monetario Internazionale in programma a Washington questo fine settimana, sottolinea che i prezzi alimentari rimarranno alti nel 2008 e nel 2009 per poi riprendere a scendere. Un segnale preoccupante considerando che in molti paesi, come Egitto, Thailandia, Filippine, la tensione sociale innescata dal carovita e' sfociata gia' in vere e proprie rivolte e violenze di piazza. Secondo la Banca Mondiale i prezzi della maggior parte dei raccolti sono destinati a rimanere sopra i livelli del 2004 fino al 2015. "Come comunita' internazionale - ha detto il presidente Robert Zoellick - dobbiamo non solo offrire immediato sostegno ma aiutare i paesi ad identificare azioni e politiche per ridurre l'impatto sulla parte del mondo piu' vulnerabile". Per contrastare il problema dell'insicurezza alimentare e' necessario dunque, secondo l'organismo presieduto da Zoellick, che i governi taglino le tariffe e le tasse sui principali prodotti alimentari nonostante il carico fiscale che ne comporterebbe. U.E. / La distribuzione al dettaglio non parla italiano Italia assente nella classifica dei marchi della grande distribuzione al dettaglio, stilata da Interbrand, che indica il valore attuale netto dei guadagni che si stima verranno generati negli anni futuri. Le catene europee piu' importanti sono svedesi, francesi, inglesi e spagnole. Al primo e terzo posto le svedesi H&M (abbigliamento) e Ikea (arredamento), il cui marchi sono valutati rispettivamente 10 e 5,6 miliardi di euro. Al secondo posto la catena alimentare francese Carrefour. Seguono Tesco e M&S (Regno Unito), Zara (Spagna), Aldi (Germania), Boots (Regno Unito), El Corte Ingles (Spagna) e Auchan (Francia). ITALIA / Si riducono i consumi di benzina Rispetto al marzo 2007 gli italiani nel mese scorso hanno ridotti i consumi di prodotti petroliferi del 4,6%. Il calo nei primi tre mesi e' dell'1,6%. In forte calo la domanda di benzina e gasolio. USA / Rapporto: l'obesita' danneggia la societa' piu' di fumo e alcool L'obesita' non incide solo sulla salute, ma anche sulla societa'. Secondo la nuova ricerca della Conference Board, i dipendenti obesi delle compagnie private costano 45 miliardi di dollari ogni anno in spese mediche e perdita di giornate lavorative. Il rapporto ha esaminato se e come le compagnie dovrebbero risolvere l'epidemia di obesita' tra i lavoratori. "I datori di lavoro dovrebbero capire che l'obesita' non e'solo un problema di salute e di benessere", ha dichiarato Linda Barrington, economista del diritto del Lavoro, direttrice del Conference Board, e coautrice del rapporto. "I dipendenti obesi sono un problema per il Paese perche' costano annualmente miliardi di dollari in spese mediche e assenteismo. I proprietari di aziende devono stare attenti al peso dei dipendenti, per loro e per la societa''. Nel rapporto si legge che l'obesita' e' responsabile del 36% dell'aumento delle spese sanitaria, piu' del fumo e dell'alcol. Piu' del 40% delle compagnie hanno programmi per la riduzione dell'obesita' tra i dipendenti, e il 24% li hanno prolungati anche per il 2008. Il rapporto e' disponibile qui. ITALIA / In crescita le donne che si rifanno la verginita' Cresce in maniera inaspettata il fenomeno di donne che si sottopongono a interventi per recuperare la verginita', tanto che anche negli ospedali pubblici si registra un aumento della richiesta di queste operazioni che da' vita a liste d'attesa. Il dato e' emerso alla presentazione del IX Congresso della Federazione europea di Sessuologia che si apre a Roma domenica prossima. Secondo i dati presentati, nel 2005 sono stati 47 gli interventi di questo tipo richiesti alle strutture pubbliche, distribuiti su tutto il territorio nazionale anche se la prevalenza e' in Lombardia con 8 casi. Molte di piu', secondo gli esperti, le donne che scelgono, per motivi di velocita' e riservatezza, le cliniche private o i 'viaggi della verginita' che vengono offerti su Internet, soprattutto in Sudamerica. L'intervento all'estero costa circa 1350 euro, mentre in una clinica privata italiana arriva a 4mila. 'Non si deve ritenere che questi siano 'piccoli numeri' ha affermato Salvo Caruso, presidente della federazione italiana di Sessuologia Scientifica - perche' e' solo la punta dell'iceberg. Solo in questo ultimo anno ho ricevuto 30 richieste'. In prevalenza a chiedere l'intervento sono donne italiane tra i 30 e i 35 anni, che quando stabiliscono un rapporto affettivo duraturo decidono di regalare al partner una 'prima volta': 'Questo a dispetto del fatto che in realta' l'uomo non ha piu' questa esigenza'. GIAPPONE / Un abito cibernetico aiutera' le persone con problemi di mobilita' L'azienda Cyberdyne ha presentato un abito-robot, una sorta di scheletro esterno cibernetico, in grado di agevolare i movimenti degli anziani e delle persone con problemi di mobilita'. E' stato esibito nella sede del Ministero della Scienza a Tokyo, e il suo inventore, Yoshiyuki Sankay, ha invitato il segretario generale dell'Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia a sollevare con il braccio sinistro quanto piu' riso possibile. Questi ha alzato due sacchi da 10 chili ciascuno, mentre l'assistente che indossava l'abito-robot ha afferrato senza sforzo 30 chili. Il robot HAL (protesi assistita ibrida) pesa 15-24 chili e potra' essere usato in programmi di riabilitazione delle persone con disabilita' fisica, giacche' non serve un grande sforzo per muoverlo: e' dotato di sensori che intuiscono i movimenti del corpo grazie ai segnali nervosi del cervello. MONDO / Fao: l'aumento dei prezzi alimentari sta affamando i Paesi poveri Boom del consumo dei cereali che, nell'anno commerciale che si avvia a conclusione, il 2007/08, nel mondo hanno superato la produzione di almeno 17 milioni di tonnellate, spingendo i prezzi a livelli record. Le scorte, a cui e' stato necessario attingere, sono scese al livello piu' basso degli ultimi 25 anni e i rincari internazionali hanno gonfiato la bolletta cerealicola dei paesi poveri del 56%. E' il quadro tracciato dal direttore generale della Fao Jacques Diouf, presentando il rapporto trimestrale "Crop Prospects and Food Situation". Una situazione esplosiva, ha spiegato, che ha gia' portato disordini sociali in almeno 13 paesi, e in cui occorre intervenire prima che la crisi alimentare si trasformi in un problema di stabilita' politica internazionale. La produzione record prevista per il 2008, ha sottolineato Diouf, non sara' sufficiente a far calare i prezzi, percio' occorre sostenere gli agricoltori poveri, garantendo loro l'accesso ai fattori produttivi e ai prodotti alimentari. Gli interventi costeranno tra 1,2 e 1,7 miliardi di dollari. Per raccogliere queste risorse il direttore generale ha lanciato un appello a paesi donatori e alle istituzioni internazionali, sottolineando che i costi cresceranno ulteriormente, se non si interviene subito. ITALIA / Farmaci urgenti anche senza ricetta Viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale oggi in edicola, e quindi diviene operativo, il decreto che autorizza il farmacista a consegnare, in casi di emergenza, medicinali con obbligo di prescrizione medica anche se il paziente (che dovra' fornire elementi a dimostrazione che e' gia' in cura con quel farmaco) non presenta la ricetta. La norma nasce, principalmente, per evitare che pazienti affetti da diabete, ipertensione o altre patologie croniche siano costretti ad interrompere le loro terapie per mancanza di farmaci. SPAGNA / Diventa ministro la 'regina' delle biotecnologie "Adelante, in Spagna siamo nel miglior momento. La biotecnologia e' un settore che ha un futuro". E' questo il consiglio che la ministra Cristina Garmendia dara' a un giovane a vocazione scientifica. Questa signora di 46 anni di Donostia-San Sebastian, premiata per il suo spirito imprenditoriale in campo biotecnologico e biomedico, punto di riferimento per la biotecnologia spagnola, e' stata incaricata dal presidente Rodriguez Zapatero di gestire la scienza e la tecnologia nella nuova tappa del Governo socialista e di affrontare le sfide in questo campo. Laureata in Biologia molecolare all'Universita' Autonoma di Madrid (UAM), ha preparato la sua tesi di dottorato sotto la direzione di Margarita Salas al Centro di Biologia Molecolare "Severo Ochoa" dell'UAM. Il suo lavoro si e' incentrato sullo studio del potenziale terapeutico delle cellule staminali adulte (derivate dal grasso corporeo), convinta -diceva- che quello fosse il futuro. E' presidente dell'Associazione spagnola di Bioimprese e master in Direzione d'Impresa per IESE, titolo che le e' servito per avviare progetti imprenditoriali ambiziosi e rilevanti. Collegata al circolo delle alte cariche del Centro superiore di ricerche scientifiche (CSIC) e della Autonoma, la sua attivita' professionale, contraddistinta dalla pratica gestionale, l'ha portata a creare il Grupo Genetrix, la prima azienda nata in ambito CSIC e per la quale ha ottenuto risorse importanti. Si tratta di una holding di imprese nel settore della biomedicina. Alcuni le rimproverano d'aver abbandonato il campo puramente scientifico per dedicarsi a quello imprenditoriale, anche se riconoscono in lei una donna imprenditrice. AUSTRIA / Il successo degli hotel a misura di bambino Nelle zone turistiche meno famose gli albergatori non se la possono' cavare offrendo ai clienti solo un tetto sopra la testa. Per avere successo devono ampliare l'offerta con gite in montagna, trattamenti di bellezza e per il benessere fisico, magari differenziando le tipologie. Un esempio riuscito e' quello inventato 25 anni fa da un albergatore della Carinzia, che ha messo nel suo albergo qualche seggiolone, alcuni lettini con le sbarre e degli scalda-biberon, e l'ha chiamato Babyhotel. Gli e' andata bene: oggi vanta una clientela internazionale e l'80% di presenze durante tutto l'anno. Nel frattempo l'idea si e' propagata in Europa, e questo piccolo mercato di nicchia raggruppa gia' 47 membri, ognuno con la propria struttura pensata apposta per famiglie con bambini piccoli. ITALIA / La repubblica della carta: ogni anno compiliamo cinque miliardi di fogli Cinque miliardi di fogli all'anno. Sono quelli che gli italiani, le aziende e gli enti pubblici compilano ogni anno. Un'enormita' che pesa come un macigno, per esempio la gestione dei documenti della Pubblica amministrazione costa il 2% del Pil. L'obbligo di fogli e firme spesso e' a garanzia del cittadino (si pensi agli adempimenti previsti dalla legge sulla privacy o quelli previsti dalla direttiva Mifid, relativa alla consapevolezza della rischiosita' degli investimenti finanziari). A primeggiare in questa partita di carta sono conti correnti e mutui per la cui gestione ogni anno vengono stampate 2,1 milioni di pagine. USA / Lanza: siamo in grado di clonare un bambino dalle cellule della pelle Ricercatori statunitensi avrebbero messo a punto una nuova tecnica di clonazione, più semplice di quella usata per riprodurre la pecora Dolly, che potrebbe essere applicata a embrioni umani per clonare un bambino. Lo si legge sul quotidiano britannico 'Independent'. Secondo i ricercatori, la tecnica utilizzata per riprodurre topi da laboratorio, attraverso cellule della pelle dell'animale adulto, darebbe risultati migliori di quella usata per Dolly nel 1996, con limitati effetti secondari ed eticamente più accettabili. Stando a quanto riferisce Robert Lanza, responsabile scientifico della società di biotecnologie statunitensi 'Advanced Cell Technology', "non possiamo ancora parlare di clonazione, ma si può ammettere che con questa nuova tecnica si può realmente riprodurre un bambino", ha detto Lanza, la cui azienda ha aperto la strada agli studi sulle cellule staminali e sulle riprogrammazioni cellulari. "Con questo passo in avanti chiunque, giovane o vecchio, fertile o infertile, eterosessuale o gay può essere clonato utilizzando solo alcune cellule della pelle," ha detto Lanza. La tecnica si basa sulla riprogrammazione genetica delle cellule della pelle che vengono riportate allo stato embrionale. Gli esperimenti svolti sui topi - che hanno dato vita a cloni o a chimere genetiche - hanno dimostrato che, in linea di principio, è possibile prendere una cellula umana della pelle, riprogrammarla, portandola allo stato embrionale, quindi inserirla in un embrione umano al suo stadio iniziale. Da questa tecnica si otterrebbe un bambino che avrebbe alcuni geni della persona che ha donato le cellule della pelle, così come i geni degli embrioni dei due genitori. In sostanza il clone potrebbe essere il risultato di un mix di geni di due o più persone, una chimera umana, che secondo Lanza, potrebbe anche crescere e vivere normalmente. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA VINITALY. CHE CI FA IL VINO SFUSO AMERICANO IN ITALIA? UNA DOMANDA ALL’INDUSTRIA ITALIANA DEL VINO Importiamo vino americano (Usa), ovvero californiano, sfuso per 620mila ettolitri, ovvero 62 milioni di litri, vale a dire piu' di una bottiglia (a 0,75 litri fanno 77,5 milioni di bottiglie) di vino per tutti gli italiani, neonati, novantenni e astemi compresi. I dati si riferiscono al 2007. Incredibile, ma vero. Aggiungiamo che il vino sfuso americano e' il primo per quantita' importato in Italia, superiore a quello proveniente dalla Spagna e dalla Francia. Che ci fa il vino sfuso americano in Italia? Vediamo le diverse ipotesi. * Il vino sfuso trasportato costa di meno di quello spostato in bottiglia, il dollaro e' deprezzato rispetto all'euro, quindi si imbottiglia in Italia. * Il vino sfuso serve a fare aceto. * Il vino sfuso finisce nelle bottiglie di vino italiano. L’occasione della apertura di Vinitaly di Verona, ci offre lo spunto per chiedere all' industria del vino informazione e trasparenza su un commercio che ci ha lasciati perplessi. La domanda e semplice: che vino beviamo in Italia? Sul Brunello sono in corso le indagini della magistratura. Attendiamo. Sul vino americano vorremmo sapere se finisce in bottiglie "Made in Usa" o in quelle "Prodotto in Italia" o in entrambe e in che percentuale. Poco probabile che si faccia aceto. Aspettiamo una risposta. MOZZARELLA DI BUFALA. AVEVAMO RAGIONE. IL CASO LAZIO. CHI TUTELA I CONSUMATORI? Sulla mozzarella di bufala avevamo ragione. Il ministro della Salute, Livia Turco, ha, finalmente, sospeso la commercializzazione del prodotto in attesa dei risultati delle analisi. Una decisione che abbiamo sollecitato invitando i consumatori a non mangiare mozzarella di bufala campana in attesa delle conclusioni delle indagini, al termine delle quali chiediamo che gli esiti vengano pubblicati sul portale internet del ministero della Salute. La Regione Lazio attraverso l'assessore all'Agricoltura, Daniela Valentini, tenta di correre ai ripari promuovendo un proprio marchio di qualita' per le mozzarelle di bufale laziali. Alcune considerazioni appaiono necessarie. Il disciplinare della mozzarella di bufala campana Dop (denominazione di origine protetta) comprende, anche, alcuni comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma. Che c'azzecca la mozzarella di bufala campana con i comuni del Lazio? Se e' campana deve essere prodotta in Campania non nel Lazio! Quanti furbi! Il marchio Dop e' competenza del ministero per le Politiche Agricole e non della regione Lazio, che non puo' modificarlo inserendo altri loghi, che invece possono essere introdotti per le mozzarelle di bufala non Dop, anche tramite un consorzio. Cosi' nel Lazio avremo due mozzarelle di bufala: una campana Dop (prodotta anche con latte laziale) e una del Lazio (non Dop) con il simbolo del Colosseo (che c'azzecca?). Si puo' dire che la confusione regna sovrana e che i consumatori saranno ulteriormente disorientati. Un silenzio catacombale arriva, invece, dall'assessore alla Tutela dei Consumatori, Mario Michelangeli: cosa fa per tutelare i consumatori? Quali iniziative intende assumere? Quali garanzie intende offrire ai consumatori della Regione? Perche' non pubblica sul portale della Regione i risultati delle analisi delle Asl e dell'Arpa relativamente all'ambiente, al foraggio, al latte e alla mozzarella? L'italianita' Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=215431 VINO. LE RICHIESTE DELL'ADUC IN OCCASIONE DEL VINITALY Si apre domani il grande appuntamento di Vinitaly di Verona e anche i consumatori hanno qualcosa da chiedere ai viticoltori e alle Autorita' interessate. Ecco le richieste dell'Aduc. * Donde viene il vino, cioe' l'uva? Il vino di qualita' spesso riporta la dizione "imbottigliato all'origine da..." (o analoghe dizioni), ma rappresenta una percentuale minoritaria della produzione nazionale, il resto e' vino del quale non viene indicato il luogo di provenienza. Si puo' certo ricorrere ai vini doc o docg, nei quali e' indicata l'area di coltivazione. Perche' non ricercare la trasparenza? Sarebbe utile mettere in etichetta la provenienza dell'uva, il luogo di vinificazione e imbottigliamento per tutti i vini, a garanzia del consumatore e qualificazione del produttore, visto che tra poco saremo invasi dal vino cinese. * La composizione del vino e' un altro mistero. E' cosi' difficile elencare i principali componenti (acqua, zuccheri, alcoli, aldeidi, eteri, sali, acidi, ecc)? Ormai tutti i prodotti alimentari indicano in etichetta la loro composizione; anche le acque minerali riportano analiticamente i propri elementi. Perche' non il vino? * E' noto, a pochi, che il vino puo' essere trattato (1): aggiunta di mosto (donde viene?) per fortificarlo (aumentare la gradazione), di enzimi per favorire la trasformazione del saccarosio in glucosio, di gelatine, caseine, albumine, colla di pesce, bentonite (roccia) per la chiarificazione, di solfiti per la conservazione (2), di anidride solforosa per impedire l'acidificazione, di acido tartarico o citrico per aumentare l'acidita', di acido sorbico o sorbato di potassio per stabilizzare, di solfato di rame per eliminare difetti di gusto e odore, di acidi, fosfati, ecc. Di tutti questi trattamenti non ne troviamo traccia nelle etichette, eccetto per i solfiti. Perche' il consumatore non dovrebbe saperlo? * Perche' si usano bottiglie da 75 cl (tre quarti di litro) e non da mezzo e da un litro? Una bottiglia dal costo di 7,75 euro in effetti costa 10,33 euro al litro e non abbiamo trovato nelle enoteche etichette sulle bottiglie che rapportino il costo con l'unita' di volume. (1) Allegato al Regolamento CE n. 1493/1999. (2) Direttiva comunitaria 2000/13/EC, GU L del 6.5.2000 e successive modifiche sui prodotti allergizzanti. BOLLETTE TELEFONICHE GONFIATE. GIUDICE DI PACE DI FIRENZE: TELECOM SAREBBE PERSEGUIBILE PER RICETTAZIONE Frode informatica, ricettazione e omessa denuncia, sono questi i reati che il giudice di pace di Firenze ha tirato in ballo a carico di Telecom Italia in una sentenza relativa ad un bolletta gonfiata da un numero 899 di un utente fiorentino [1]. Una sentenza rilevante, che conferma quanto andiamo sostenendo da tempo, e cioe' che Telecom Italia e' complice interessata di tutte le truffe perpetrate ai danni di migliaia di utenti con i cosiddetti numeri speciali [2]. Il caso in oggetto riguardava l'installazione fraudolenta di un dialer sul pc dell'utente. Col conseguente addebito in bolletta di 70 euro. Il giudice ha condannato il gestore telefonico anche al pagamento delle spese sostenuto dall'utente per ricorrere in giudizio. Di seguito alcuni stralci dell'Osservatorio legale (rubrica edita sul sito Internet dell'associazione)che ha approfondito la sentenza. http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=215217 Il gestore non aveva affatto escluso che quel traffico addebitato all'utente fosse il frutto di un'azione fraudolenta dei dialer, ma nonostante tale considerazione, aveva attribuito all'utente l'onere di adottare tutti i possibili e necessari accorgimenti volti a prevenire queste condotte fraudolente (come ad esempio l'attivazione della linea ADSL) e l'obbligo di provvedere al pagamento della complessiva fatturazione, dal momento che in seguito alle verifiche effettuate, non risultavano anomalie. A parere del Giudice di Pace fiorentino, nel momento in cui nel gestore telefonico insorge anche il piu' piccolo ragionevole dubbio circa una possibile illiceita' della provenienza del traffico telefonico di cui viene richiesto il pagamento, … si possa configurare a carico del rappresentante legale del gestore telefonico il reato di ricettazione in relazione all'articolo 640-ter c.p., relativo alla frode informatica. Il non avere provveduto ad inoltrare alcuna denuncia alla Procura della Repubblica competente, una volta constatato il carattere sospetto di una parte del traffico telefonico effettuato da un utente, potrebbe comportare a carico dei legali rappresentati delle societa' l'accusa di commissione del reato di cui all'articolo 362 c.p. (ovvero l'omessa denuncia, da parte di incaricato di pubblico servizio, di un reato del quale ha avuto notizia nell'esercizio, oppure, a causa dell'esercizio delle proprie funzioni). [1] Il giudice di pace nella sua sentenza ha ipotizzato i reati di frode informatica, ricettazione e omessa denuncia, ma trattandosi di una causa civile ha, ovviamente, condannato il gestore alla sola restituzione dell'indebito e al risarcimento del danno solo sotto questo profilo. [2] La Telecom e' un'associazione a delinquere? Ci e' difficile sostenere il contrario, ma lo dira' il magistrato http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=208696 TRASPARENZA MUTUI? UN DISASTRO Intervento dell'on Donatella Poretti, parlamentare radicale-Rnp, segretaria della Commissione Affari Sociali, candidata al Senato (Puglia) per il Partito Democratico Intervenendo al convegno "Obiettivo trasparenza mutui" organizzato da Altroconsumo il 2 aprile 2008 a Roma, ho, tra l'altro, detto: ...... Mi prende sconforto e senso di impotenza. Lo sconforto mi nasce dall'essere una attenta osservatrice dei fatti e delle storie che a migliaia si possono trovare in Internet, nei siti non solo specializzati ma nelle lettere online di alcune (poche) associazioni di consumatori, nella quotidianita' folle che si riscontra nelle storie apparentemente piu' banali dei rapporti tra risparmiatori e istituti di credito. Il comune denominatore e' arroganza e ignoranza. Le banche, che non danno informazioni o le danno drogate, sono potenti, legate al potere politico locale, regionale e nazionale e in grado di condizionare tutte le decisioni. Il senso di impotenza, invece, mi prende perche' il nostro sistema istituzionale, a partire dalla formazione del consenso per eleggere il Parlamento, non viene dal basso (come la parola democrazia ci dovrebbe far credere), ma dai potentati consolidati nei partiti e gestiti e alimentati anche dalle banche. Cercare, quindi, di fare gli interessi dei risparmiatori nel Parlamento sembra impossibile: il muro di gomma, il silenzio o reazioni disarticolate rispetto alla domanda, sono le risposte piu' diffuse. ...... il sistema bancario e' figlio e madre di quello politico. Per cui, la disarticolazione e la follia logica sono all'ordine del giorno. ....... Trasparenza e responsabilita' condivisa non esistono. La prima e' uno slogan da campagne pubblicitarie tanto autoreferenziali quanto incantatorie e mistificatorie: i costi nascosti o non dichiarati, e clausole fatte ad arte per svicolare le norme sono all'ordine del giorno. Valga per tutti l'esempio della campagna "Patti chiari", che vende tutto tranne che la chiarezza ....... Le autorita' hanno poteri sanzionatori spuntati e sono troppo lente. ...... Nonostante le nuove norme e buone intenzioni del ministro Pierluigi Bersani e dei suoi famosi decreti, io registro tentativi continui di elusione da parte delle banche, del tipo "la nostra banca non ha ancora deciso se applicare le nuove norme".... frase/comportamento infelice che e' stato anche dell'Abi. Non a caso sono pochissimi coloro che hanno trasferito il proprio mutuo ad un altro istitut. Il sovraindebitamento e la volatilita' dei mercati sembrano contenuti nell'influenzare il ricorso ai mutui, perche' l'acquisto di una casa e' molto spesso l'unica possibilita' logica di occupare un immobile. La conoscenza e il rispetto delle norme sono scarse. Le banche non si prodigano nel diffonderne i vantaggi o, quando lo fanno, i messaggi sono talmente sibillini che il fraintendimento e il coltello col manico in mano alle banche stesse e' quotidianita'. I clienti, inoltre, ci mettono molto del loro accettando supinamente le indicazioni-imposizioni della banca quando questa si inventa motivi per non venire loro incontro. Lo spread sui mutui si e' notevolmente ridotto in questi anni (soprattutto sulle prime case) e le agenzie dovrebbero essere letteralmente zeppe di persone ad esigere una rinegoziazione, ed invece c'e' si' la fila, ma solo di persone preoccupate che chiedono l'elemosina al direttore. Una notizia, infine, di questi ultimi giorni, che conferma la situazione. La trasmissione Le Iene di Italia 1 e' riuscita a far ammettere all'Abi (Associazione bancaria Italiana) di aver perorato la sistematica violazione della legge Bersani sulla portabilita' gratuita dei mutui, dalla sua approvazione (aprile 2007) fino ad oggi, ed e' riuscita a strappargli la promessa di mettersi in regola dal prossimo maggio. Il servizio non e' ancora andato in onda e cercheremo di capire perche'. L'incredibile e' che a marzo dell'anno scorso avevo presentato un'interrogazione in merito e la legislatura e' terminata senza che il ministero interpellato si fosse degnato di darmi uno straccio di risposta in merito all'applicazione del suo decreto dove citavo l'indagine dell'Aduc secondo cui l'87% delle banche interpellate nella citta' campione di Firenze non accettava la surrogazione ai fini del trasferimento di un mutuo fornendo le risposte piu' curiose ma mai a favore degli utenti e del rispetto della norma. Dire che le Iene sono piu' potenti del Parlamento non e' una forzatura, ma una semplice presa d'atto di come la legge e l'economia vengono gestite nel nostro Paese. Qui il testo completo dell'intervento: http://www.donatellaporetti.it/intv.php?id=845 CARO MUTUI. IL DIRETTORE DELL'ABI CONFERMA DI ESSERE A CAPO DI UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE? Nei giorni scorsi abbiamo inviato in Procura della Repubblica un esposto per chiedere se nel comportamento dell'Abi sulla portabilita' dei mutui vi si possa configurare il reato di associazione a delinquere. Nella registrazione di una trasmissione de Le Iene-Italia 1 (non ancora andata in onda pur se preannunciata gia' per venerdi' scorso) Massimo Roccia, responsabile dell'area Consumatori dell'Abi, confermava che l'associazione dei banchieri aveva sistematicamente violato la legge Bersani sulla portabilita' dei mutui (in vigore da aprile 2007), assecondando le banche che facevano pagare oneri e penali invece di procedere gratuitamente (1), e che dal prossimo maggio tutte le banche si sarebbero messe in regola. Oggi, Giuseppe Zadra, direttore generale dell'Abi, intervenendo ad un convegno ha detto: "...abbiamo messo a punto una procedura il 30 maggio scorso e con qualche ritardo dovuto a fatti burocratici e' stato avviato il progetto all'inizio del 2008. Lo dico per sottolineare che il sistema della portabilita' e' stato fermo per nove mesi". Siccome il sistema della portabilita' non e' una questione interna delle banche e della loro associazione ma un diritto dei risparmiatori sancito per legge da aprile del 2007, il direttore dell'Abi, con le sue affermazioni, sembra confermare il nostro esposto, cioe' che l'Abi abbia commesso il reato di associazione a delinquere assecondando la violazione della legge e decidendo di propria iniziativa quando e se applicarla. Abbiamo inoltrato questo ulteriore elemento alla Procura della Repubblica (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=215061 ALITALIA E TONFO DELLA VENDITA. UN GRAZIE DI CUORE AI NOSTRI IMPIEGATI E AI LORO SINDACATI Noi contribuenti, in qualita' di proprietari e datori di lavoro di Alitalia, esprimiamo la nostra piu' profonda gratitudine ai nostri impiegati e ai loro rappresentanti per aver negoziato a nostro nome. Ringraziamo altresi' i nostri rappresentanti eletti, che anziche' rappresentare noi proprietari e datori di lavoro, hanno lasciato ai nostri impiegati il potere di sancire l'estremo atterraggio della nostra azienda. Che bello vivere nel nostro Paese, i proprietari e datori di lavoro non devono fare niente per le loro aziende. Solo stare a guardare. E naturalmente pagare le tasse, tante tasse. Perche'? Per dare e mantenere il lavoro di ciascuno dei nostri impiegati, dal primo all'ultimo. Grazie impiegati, grazie sindacati, grazie rappresentanti eletti. Siete fantastici. E in un mondo alla rovescia, fatto di competitivita', guadagno ed efficienza, avete proposto al mondo un modello diverso, innovativo: la difesa di ogni posto di lavoro, anche a costo di perderli tutti. Vale davvero la pena qualche miliardo dei nostri euro. REGIONE LAZIO. LE MANI DEI PARTITI SULLE ASL. CHI TUTELA L'UTENTE? Nel corso di un comizio elettorale il premier del PD, Walter Veltroni, ha dichiarato che non e' importante se un direttore di una Asl o un medico sono di sinistra o di destra, l'importante e' che sappia fare il proprio mestiere. Parole santissime. Accanto a Veltroni c'era il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, che annuiva. Peccato che non sia cosi'. Le mani dei partiti sulla sanita' regionale ci sono attraverso il cosiddetto spoil system per le cariche dei direttori (1). Vediamo. * Per la Margherita: 1)Asl Roma A; 2)Asl Roma E; 3)Asl Roma H; 4)Asl Rieti, 5)Asl Viterbo, 6)Azienda ospedaliera sant'Andrea. * Per i DS: 1)Asl Roma; 2)Asl Roma B; 3)Asl Roma F; 4)Asl Roma G; 5)Policlinico Umberto I; 6)Ospedale san Camillo-Forlanini; 7)Ares (emergenza 118); * PD: Azienda Ospedaliera Policlinico Tor Vergata. * Rifondazione comunista: Asl Roma D. * SDI: Ospedale san Giovanni. * Indipendenti: Asl Roma C; Asl Frosinone; Ospedale san Filippo Neri. Se alle parole devono seguire i fatti, nel caso in questione (potremmo estendere l'elenco delle lottizzazioni a tutto il servizio sanitario nazionale), alle parole non seguono i fatti. Se cosi' e' quali garanzie per la propria salute ha il cittadino utente? Deve mostrare la tessera di appartenenza prima di farsi curare? E cosa fa l'assessore regionale alla Tutela dei Consumatori, Mario Michelangeli, per chi vuole farsi assistere e non ha una tessera di partito? (1) La Stampa 3.2.08 LIBERALIZZAZIONE ESERCIZI COMMERCIALI. LEGGI CHIMERA CHE LO STESSO STATO STA SFASCIANDO. PRIORITA' ASSOLUTA O MORTE DEL MERCATO Il Consiglio di Stato (ordinanza n.1641 del 28-3-2008) ha bloccato una sentenza del Tar della Lombardia (6259/2007) che aveva bocciato la programmazione del Comune di Milano sul numero degli esercizi commerciali. Grazie anche all'intervento di una delle corporazioni del settore (Fipe-Confcommercio nella fattispecie) e' stato cosi' deciso che le leggi Bersani sulla liberalizzazione del settore (114/1998 e 248/2006) devono continuare ad essere una chimera. L'Antitrust, a conclusione di una indagine conclusasi nel giugno 2007 (1), aveva rilevato che le Regioni: "hanno adottato indirizzi per l’insediamento delle attivita' commerciali e criteri di programmazione urbanistica che hanno di fatto prodotto una cristallizzazione degli assetti concorrenziali esistenti, non coerente con lo spirito della riforma"; "si assiste in molti casi alla persistenza di una politica di programmazione e contingentamento dell’attività di distribuzione commerciale, mediante la previsione di vincoli quantitativi all’entrata nei mercati e/o di limitazioni delle aree destinabili all’apertura di esercizi commerciali unicamente"; "Nei fatti, le suddette limitazioni hanno costituito un ostacolo al funzionamento in senso dinamico del mercato, traducendosi in un rafforzamento delle barriere all’entrata, a tutto vantaggio delle imprese già operanti". Anche la legge in merito e' molto esplicita. Il comma 1 dell'art 3 (Regole di tutela della concorrenza nel settore della distribuzione commerciale) della legge n. 248 del 4 agosto 2006 prevede che "per assicurare ai consumatori finali un livello minimo ed uniforme di condizioni di accessibilita' all'acquisto di prodotti e servizi sul territorio nazionale (...), le attività commerciali, come individuate dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e di somministrazione di alimenti e bevande, sono svolte senza limiti e prescrizioni", indicate di seguito nello stesso articolo. Il comma 4 dell'art 3 prevede che "le regioni e gli enti locali adeguano le proprie disposizioni legislative e regolamentari ai principi e alle disposizioni di cui al comma 1 entro il 1° gennaio 2007. Lo scorso settembre avevamo fatto presentare, grazie all'on. Donatella Poretti, una interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo Economico (2), ma la legislatura e' terminata senza che il ministro si sia degnato di rispondere. Oggi arriva questa ordinanza/mazzata del Consiglio di Stato che letteralmente dice: "...tali questioni possono trovare un'adeguata soluzione solo nella competente sede di merito e che, nel frattempo, da una comparazione degli interessi pubblici e privati coinvolti nella vicenda, appare opportuno –onde evitare di lasciare le amministrazioni senza alcun quadro di riferimento nel settore- accogliere l'istanza cautelare...". Ordinanza che, a nostro avviso non considera l'esistenza della legge 248/2006, soprattutto il comma 1 dell'art.3 e fa il gioco delle corporazioni dei commercianti che, da sempre hanno boicottato qualunque liberalizzazione. A questo punto, se non si vuole che il nostro Paese sia rispedito nel baratro di una economia sotto il controllo dello Stato e delle Pubbliche Amministrazioni, visto che il potere sanzionatorio dell'Antitrust in materia e' praticamente nullo e visto che le leggi gia' ci sono e vengono sistematicamente violate, aspettiamo di verificare cosa ci dira' in merito il prossimo Governo, contemporaneamente procedendo in sede Ue. (1) http://www.agcm.it/agcm_ita/DSAP/DSAP_IC.NSF/bcf0799f25d242c6c12564ac004bf2a5/8d9113caebab738cc12572fb003ce5d3?OpenDocument (2) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=194877 Le etichette del vino Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=215662 AGROALIMENTARE. IL CROLLO DEGLI DEI Grano duro per la pasta all'ocratossina, Brunello di Moltalcino contraffatto, mozzarella di bufala alla diossina. Crollano gli dei. Parliamo del piu' alto settore agroalimentare italiano, il diamante rivendicato in tutto il mondo, quello per cui dire "made in Italy" e' sinonimo di eccellenza. A questo ci aggiungiamo il vino all'acido muriatico (acido cloridrico) per 70 milioni di bottiglie, il vino sfuso americano per 77,5 milioni di bottiglie, i pomodori importati dalla Cina, ecc. Non e' quindi un problema di qualche organizzazione criminale o di qualche furbo che annacqua il vino ma del "sistema paese". Che e' marcio. Nella contraffazione del Brunello sono coinvolti case prestigiosissime come Banfi, Antinori, Frescobaldi e Argiano, nell'inquinamento della mozzarella e' implicato il marchio Dop campano, e solo grazie ai processi di diluizione che non troviamo ocratossina nella pasta che mangiamo. Diceva Giuseppe Prezzolini, giornalista, che "l'Italia va avanti perche' ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono". Ora i furbi sono diventati anche criminali. CANNABIS TERAPEUTICA. LA VOLGARITA' DELLA POLITICA CONTRO SCIENZA E INFORMAZIONE. UN CASO DISPERATO: L'ON. MAURIZIO GASPARRI L'on. Maurizio Gasparri ha oggi superato se stesso, sparando una folta raffica di cazzate (1). Mi scuso per la volgarita', ma non trovo altro sostantivo adeguato. Ecco cosa ha affermato il nostro: Cazzata n. 1: La distribuzione di cannabis a scopi terapeutici e' illegale Tanto e' illegale che la Provincia di Bolzano e alcune Asl del Lazio gia' rimborsano i farmaci a base di cannabis. Perche' non li ha denunciati? Ricordo anche che il principio attivo della cannabis e' stato inserito nelle tabelle (2) previste dalla legge Fini-Giovanardi, ed in particolare nella tabella II, B che ne autorizza l'uso medico. Cazzata n. 2: non ci sono dati scientifici certi sui benefici Solo qualche centinaio di studi pubblicati su riviste scientifiche come il Lancet, il Journal of the American Medical Association, il New England Journal, etc. etc. etc. Non ci risultano invece studi che dimostrino la sua inefficacia laddove oggi la si prescrive (se ce ne sono, si contano sulla punta delle dita, e noi non li abbiamo trovati). Chi vuole conoscere, puo' fare una piccola ricerca su PubMed. Cazzata n. 3: il mondo medico e' fortemente combattuto Forse il mondo medico che vota per Gasparri. Tutte le piu' importanti associazioni mediche del mondo hanno ripetutamente affermato la necessita' di diffondere l'uso dei farmaci a base di cannabis. Invitiamo a trovare una sola associazione medico-scientifica che si sia schierata contro. Cazzata n. 4: siamo di fronte alla liberalizzazione della droga Vabbe', questa si commenta da sola. Un po' come dire che la morfina -per ora legale, a meno che Gasparri vada al Governo e vieti anche quella- porta alla liberalizzazione dell'eroina, perche' entrambe derivate dall'oppio. A sua giustificazione, siamo in campagna elettorale, dove apparentemente tutto e' lecito, anche fare politica sulla pelle dei malati che soffrono. 1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=215779 2) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=179444 3) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez ANTITRUST E APERTURE DEI NEGOZI. LE ARMI SPUNTATE DELL'AUTORITA' Il Comune di Roma, grazie ad una ordinanza del 2005, aveva multato alcuni esercizi commerciali perche' erano rimasti aperti nel giorno di Pasquetta, mentre le norme consentivano aperture festive solo il 1 Novembre e l'8 Dicembre in tutto il Comune, e tutte le domeniche dell'anno solo ai negozi di zone centrali (la legge, dal 1998, ha liberalizzato l’apertura degli esercizi commerciali nei Comuni ad economia prevalentemente turistica e nelle citta' d’arte). Oggi e' intervenuta l'Antitrust che, in un comunicato stampa ha scritto: "L’Autorita', alla luce della normativa nazionale e dei principi antitrust piu' volte espressi, chiede che il Comune di Roma riesamini il contenuto dell'Ordinanza nella parte in cui non consente agli esercizi commerciali una libera determinazione delle modalita' di svolgimento della propria attivita' economica". Sicuramente l'intervento dell'Autorita' e' importante ed autorevole, e siamo grati e contenti che ci sia stato. Ma a che serve "chiedere" a chi viola delle norme? Un'Autorita', per essere tale di nome e di fatto, non dovrebbe chiedere ma imporre in base alla legge e, a chi viola o ha violato, dovrebbe far pagare questa inosservanza. Il nostro Antitrust, pero', si limita a chiedere. Ve l'immaginate se a qualcuno che ha commesso un illecito, invece di punirlo gli si chiedesse di smettere e di non farlo piu'? In molti penserebbero che nel nostro sistema giudiziario c'e' qualcosa che non funziona... E' evidente che, fintanto che la nostra Autorita' non avra' armi adeguate contro chi reputa il mercato e la concorrenza un orpello da comizi elettorali, non ci sara' da stupirsi che la nostra economia e il nostro commercio continueranno ad essere medievalmente esosi e nemici dei consumatori. DENTI. OTTURAZIONI E AMALGAMA DI MERCURIO L'amalgama al mercurio per le otturazioni dentali e' accusato di causare una molteplicita' di guai all'organismo (cefalea, irritabilita' e depressione, dermatiti ad eziologia sconosciuta, stanchezza cronica, psicoastenia, deficit della memoria, tremori.). E' proprio cosi'? Per dodici anni, alcuni ricercatori del Centro di Ricerca di Medicina naturale dell'Universita' Tecnica di Monaco di Baviera (Germania) hanno approfondito il tema, interpellando complessivamente 5.000 soggetti in cura da un dentista per liberarsi dalle vecchie otturazioni. La conclusione e' confortante. "Non siamo riusciti a stabilire un nesso tra otturazioni con l'amalgama e i disturbi accusati dai pazienti", ha commentato il responsabile della ricerca Dieter Melchart. E' vero che il mercurio, metallo pesante, si deposita sui reni e nel sistema nervoso, ma le concentrazioni sono ben al di sotto del livello di rischio per la salute, anche nel caso in cui qualcuno avesse la bocca piena di otturazioni. Lo studio ha poi rilevato che non esiste un disturbo tipico legato all'amalgama. Infatti, i pazienti accusavano chi mal di testa, chi disturbi intestinali, chi spossatezza e chi altro per un totale di 300 sintomatologie diverse. INVITO ALLE LISTE IN GARA PER LE ELEZIONI POLITICHE 13-14 APRILE 2008 Le tematiche a seguire sono quelle che hanno maggiormente caratterizzato l'azione dell'associazione da quando, nel 1990, abbiamo iniziato l'attivita'. Ci rivolgiamo a chi sta chiedendo il voto agli italiani perche' si esprima in merito: una sorta di impegno a fungere da punto di riferimento istituzionale per il cittadino utente e consumatore. Le risposte che riceveremo saranno inviate ai nostri associati e diffuse pubblicamente in tempo utile perche' chiunque possa valutare e meglio decidere come esprimere il proprio voto. Firenze, 7 Aprile 2008 Il presidente Vincenzo Donvito SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA Il cittadino deve essere messo in condizione di conoscere le leggi che regolano i rapporti tra privati e con la pubblica amministrazione, senza chierici che spieghino e interpretino. La mancanza di reale volonta' politica ha comportato finora il fallimento del processo di delegificazione, avviato nel 1997. A distanza di 11 anni, nella relazione del Governo al Parlamento del gennaio 2008, viene evidenziato "il grado di incertezza esistente attorno al numero di leggi vigenti" …e che, pure per questo, gli strumenti di riassetto normativo hanno "fin qui prodotto frutti insoddisfacenti". RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE In molti uffici pubblici il cittadino viene trattato come un suddito. Giustizia, fisco o diritti civili, la sostanza non muta. Le riforme finora ipotizzate hanno fallito miseramente, anche perche' si tende a privilegiare quasi esclusivamente le esigenze occupazionali; insistere con la politica della concertazione con i sindacati non potra' che frenare ancora l'innovazione. E' urgente, quindi, che il potere politico si assuma l'onere di modificare l'approccio e l'organizzazione per erogare servizi ai cittadini. ELIMINAZIONE DEGLI ENTI TERRITORIALI INUTILI Province e comunita' montane duplicano funzioni e funzionari. Le risorse possono essere piu' utilmente impiegate in altri ambiti. TUTELE * MODIFICA DEL CODICE DEL CONSUMO (in particolare ex legge 281/98). Abolizione delle norme che riguardano i criteri di rappresentanza ispirati a logiche dirigiste, stataliste e burocratiche e sostituzione con norme riferite a Paesi di piu' lunga tradizione consumerista (Gran Bretagna, Svezia, Olanda, ecc.). Abolizione della legittimazione per le associazioni ad agire a tutela degli interessi collettivi, poiche' le stesse rappresentano i propri iscritti e non gli interessi di tutti. In alternativa, ampliare l'accesso a questo strumento giuridico a qualsiasi soggetto. * MODIFICA DELLA CLASS ACTION. Quella approvata con la legge Finanziaria rendera' quasi impraticabile l'indennizzo ai consumatori danneggiati. La normazione e' farraginosa. I limiti principali: 1 – possono adire in giudizio solo associazioni finanziate dallo Stato ed altre associazioni riconosciute dal giudice come rappresentative di interessi diffusi, a dispregio del diritto dei singoli cittadini (art.24 della Costituzione) di tutelare in giudizio i propri interessi. 2 – i procedimenti riguarderanno solo consumatori e utenti, cioe' coloro che il codice del consumo (art.3) definisce "persona fisica che agisce per scopi estranei all'attivita' imprenditoriale o professionale eventualmente svolta". Quindi un artigiano, un professionista, una pmi o un qualunque soggetto detentore di partita Iva che abbia ricevuto un danno, e' escluso. 3 – dopo la sentenza favorevole, il singolo dovra' fare un tentativo di conciliazione con la controparte per avere il dovuto, e se cio' non funzionera' dovra' fare una causa civile. Dire che ci vorranno per tutto dieci anni, e' essere ottimisti. 4 – i consumatori che avranno diritto al rimborso saranno solo quelli che si saranno preventivamente iscritti in giudizio. Un'azione o un contratto riconosciuto illecito, sarebbe tale solo per quelli che avranno avuto il privilegio di essere preventivamente informati della formazione della causa. * RIFORMA DELLE AUTHORITY. Far si' che le diverse Autorithy si pronuncino rapidamente nelle controversie e comminino sanzioni pecuniarie proporzionate agli introiti realizzati impropriamente dalle aziende. Le multe dovrebbero finanziare il sistema di risoluzione delle controversie, oltre a risarcire i danneggiati. Soggetti coinvolti: Autorita' per le comunicazioni, Antitrust, Garante della Privacy, Autorita' per l'energia e il gas, Consob. * LIBERALIZZAZIONE DELLE LICENZE COMMERCIALI. La riforma del 1998 funziona a meta': il potere di Comuni e Regioni rallenta l'apertura del mercato. Gli orari sono ancora sottoposti a regole, le aperture di grandi centri commerciali richiedono autorizzazioni non di solo tipo urbanistico, ma di vera programmazione del settore. Ci sono ancora vincoli per alcune tipologie di prodotti. Le aperture dell'ultimo Governo, per esempio rispetto ai farmaci, non hanno prodotto reali e consistenti benefici ai consumatori. Occorre liberalizzare il settore, impedendo il potere di veto degli enti locali. * LIBERALIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI. Nessun consumatore si e' accorto delle modifiche operate dal Governo Prodi sui professionisti. Gli ordini hanno ignorato gli 'stimoli' certificando la loro incapacita' a riformarsi. Per questo e' urgente l'abolizione degli ordini professionali (a partire da quello dei giornalisti, filtro ad un diritto essenziale quale quello della liberta' di espressione), evitando di istituirne di nuovi. * LIBERALIZZAZIONE UTILITY. Dismissione della proprieta' statale, e pubblica in generale, delle aziende di produzione e servizi dei settori energetici (gas, elettricita', acqua e carburanti) e dei trasporti (ferroviari, autostradali, aerei, marittimi): la proprieta' pubblica delle infrastrutture dovrebbe essere mantenuta garantendo la partecipazioni di chiunque e senza posizioni dominanti sul mercato. * LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO DELLE TELECOMUNICAZIONI. Abolizione della gestione di Telecom Italia dell'ultimo miglio: questo gestore vende servizi ai suoi stessi concorrenti. Vista l'esperienza passata, Telecom Italia deve perdere la centralita' nel sistema delle telecomunicazioni italiane. Gli attuali buoni propositi della nuova dirigenza, infatti, appaiono come un maquillage che ha l'obiettivo di mantenere lo status quo. Urgono misure antitrust che impediscano il perpetuarsi del sostanziale monopolio dell'ultimo miglio. * RISPARMIO. - Strumenti finanziari. Introdurre l'esplicita sanzione di nullita' per i contratti finanziari stipulati in violazione delle norme del testo unico della finanza in relazione agli obblighi informativi e di adeguatezza dell'investimento al profilo di rischio del cliente. - Banca d'Italia e Consob. Al pari delle altre autorita' di controllo, imporre alla Banca d'Italia ed alla Consob l'obbligo di rispondere alle istanze di ogni singolo cittadino riguardanti le proprie materie di competenza. Oggi entrambe le Autorita' non solo non hanno questo obbligo, ma hanno la prassi di non rispondere. BALZELLI * ABOLIZIONE DEL CANONE RAI e privatizzazione della Tv di Stato * ABOLIZIONE 8 PER MILLE alle confessioni religiose LEGALIZZAZIONI * PROSTITUZIONE. Abolizione della legge Merlin sulla prostituzione e relativo inquadramento sanitario e fiscale per chi pratica questa professione. * DROGA. Abrogazione norme della legge Fini/Giovanardi, avvio di sperimentazioni di riduzione del danno con eroina sul modello svizzero. Introduzione della marijuana tra le sostanze lecite in farmacopea. Politica di repressione incentrata essenzialmente sul traffico delle sostanze cosiddette pesanti. Non punibilita' dei consumatori di qualsiasi sostanza. * EUTANASIA. Legalizzazione dell'eutanasia e del suicidio medicalmente assistito per i pazienti in fase terminale di una malattia incurabile e con gravi sofferenze psicologiche e/o fisiche che ne facciano richiesta. IMMIGRAZIONE Sanatoria degli stranieri irregolari, subordinata unicamente alla disponibilità di un posto di lavoro. Abolizione del decreto flussi annuali e istituzione di un meccanismo di "flusso continuo" tramite il quale i datori di lavoro possano effettuare richieste di lavoratori stranieri in qualsiasi momento dell'anno. Attribuzione della competenza al rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ai Comuni. LIBERTA' DI RICERCA E DI CURA * CELLULE STAMINALI EMBRIONALI. Liberta' e normazione della ricerca con le cellule staminali embrionali. * PROCREAZIONE ASSISTITA. Abolizione della legge sulla procreazione assistita e delegificazione della materia. * MODIFICA DELLA LEGGE 194 SULL'ABORTO. Abolizione della ricetta del medico per la decisione di abortire e possibilita' di praticare l'interruzione di gravidanza anche nelle strutture private. * PILLOLA DEL GIORNO DOPO. Abolizione dell'obbligo di ricetta e di eta'. * TESTAMENTO BIOLOGICO. Riconoscimento legale e vincolante del testamento biologico, senza alcun limite alla volonta' del paziente nel rifiutare i trattamenti sanitari. * CURE PALLIATIVE. Investire nella creazione di un numero maggiore di strutture specializzate in terapia del dolore e cure domiciliari per malati terminali. Semplificazione della procedura per la prescrizione di farmaci oppioidi e registrazione di farmaci a base di cannabis. RIFORMA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA * PACS E MATRIMONIO ANCHE OMOSESSUALE. Introduzione del matrimonio e dei pacs (o altre forme d'unione civile) per coppie di qualunque sesso. * DIVORZIO BREVE. Rimuovere ogni ostacolo temporale e burocratico al divorzio. * FIGLI NATURALI. Riconoscimento dei diritti giuridici dei figli naturali. * COGNOME. Possibilita' che i figli siano chiamati anche o solo col cognome della madre. Bandiera Errata Corrige Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=216092 ENERGIA. RISPARMI CON IL CONTROLLO DIGITALE Fornire ai consumatori il mezzo per controllare con precisione e adeguare i consumi d'energia ridurrebbe la bolletta e anche la necessita' di costruire nuove centrali elettriche, secondo uno studio Usa. I risultati del progetto di ricerca, realizzato dal Dipartimento per l'Energia, indicano che se i privati avessero a disposizione gli strumenti digitali per stabilire le loro preferenze come temperatura e prezzo, il carico massimo sulle reti elettriche potrebbe calare anche del 15% l'anno. E in 20 anni si potrebbero risparmiare 45 miliardi di euro di spesa tra centrali e infrastrutture elettriche, ed evitare di costruire l'equivalente di 30 grandi centrali termiche. Nell'esperimento condotto nella penisola Olympic, a ovest di Seattle (Stato di Washington,) 112 abitazioni sono state dotate di termostati digitali e contatori automatici per scaldabagno e asciugabiancheria, collegati a Internet. Le famiglie potevano visitare un sito, chiedere consigli e interagire per "aggiustare" i loro consumi. L'esperienza ha dimostrato che se ai consumatori si danno strumenti facili da usare, si attivano e il risparmio e' garantito. A quando in Italia? OTTO PER MILLE E DENUNCIA REDDITI CON MODULO 730. INFORMARSI PRIMA DI DECIDERE IL CONTRIBUTO OBBLIGATORIO In questi giorni diversi contribuenti si stanno interessando per la denuncia dei redditi col modulo 730. Si tratta di quei cittadini, dipendenti o ex-dipendenti oggi pensionati, che non compilano il modello Unico in quanto fanno la denuncia attraverso il loro datore di lavoro (entro il 30 aprile) o tramite un Caaf (entro il 31 maggio). Anche a queste persone tocchera' indicare a quale confessione religiosa (o in alternativa allo Stato) intendono devolvere il loro otto per mille. E' bene ricordare che se non si da' alcuna indicazione, il proprio otto per mille sara' comunque girato seguendo le percentuali di coloro che invece hanno dato questa indicazione. Noi siamo contrari all'esistenza di questo otto per mille perche' e' un obbligo. Mentre saremmo favorevoli se ai contribuenti che decidono in liberta' di devolvere i propri soldi ad una confessione religiosa, fosse consentita una qualche forma di detrazione fiscale. Nel frattempo, pero', e' bene che i contribuenti siano bene informati su come viene utilizzato il proprio obolo obbligatorio, anche perche' questo settore non e' il massimo della trasparenza. Per questo abbiamo un settore specifico sul nostro sito Internet, aggiornato coi dati che pubblicamente vengono diffusi e che spesso abbiamo dovuto sollecitare (nonostante ci sia un preciso obbligo di legge alla pubblicazione dei rendiconti di queste spese da parte dei beneficiari). A questo indirizzo http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/indiceottopermille.html si trovano tutte le necessarie informazioni. In particolare: - per le confessioni religiose http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=184763 con aggiornamento al 2006, perche' i dati del 2007 non sono stati ancora pubblicati. - per lo Stato http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=211995 con aggiornamento al 2007. AUTO E MOTO: COMPRAVENDITA ONLINE. LE FRODI PIU' COMUNI Capita sempre piu' spesso di mettere in vendita o acquistare un'auto o una moto senza ricorrere a intermediari (inserzioni su siti online o locandine varie). E puntuali ci giungono segnalazioni che ci informano delle ultime bufale, che possono costare migliaia di euro. Ecco due tipici e frequenti tentativi di truffa. Truffatori mascherati da potenziali acquirenti Pochi giorni dopo aver messo l'auto in vendita, il truffatore contatta il venditore mostrando interesse per l'auto, magari chiedendo anche ulteriori foto. Poi, mostrando la convinzione di voler acquistare l'auto, offre all'ignaro venditore un pagamento tramite assegno superiore alla cifra stabilita di qualche migliaio di euro (giustificando il tutto con qualche scusa come i costi di trasporto, etc). Chiede poi al potenziale truffato di corrispondere l'importo pagato in piu' direttamente al trasportatore tramite bonifico o altro. Ovviamente l'assegno dell'acquirente risultera' scoperto ed il venditore ci avra' rimesso solo denaro. Una segnalazione: ho messo in vendita sul sito Secondamano.it la mia moto a 4.600 euro. Mi contatta tramite mail un inglese interessato, a cui invio su sua richiesta delle foto. Accetta l'acquisto e mi avverte che inviera' un assegno maggiorato di 3.400 euro, cosi' da poter pagare il vettore che verra' a ritirare la moto. Dopo un mese mi arriva via posta un assegno da 8 mila euro, e' appoggiato su una filiale tedesca della Deutsche Bank. E' ovviamente falso. Ovviamente Deutsche Bank e Secondamano non c'entrano nulla. Truffatori che mettono in vendita auto In questo caso, i truffatori chiedono un deposito cauzionale sull'acquisto oppure un anticipo sui costi di trasporto dell'auto. Ovviamente l'auto non arrivera' mai. Cosa fare In entrambi i casi, i truffatori si trovano molto probabilmente all'estero, in luoghi dove e' praticamente impossibile per il singolo cittadino raggiungerli tramite azioni giudiziarie. In ogni caso, e' consigliabile fare una denuncia alla Polizia Postale, preferibilmente prima di pagare qualsiasi importo. REGIONE LAZIO. PREZZI ALLE STELLE. CHI TUTELA I CONSUMATORI? Boom degli aumenti dei prezzi dei generi alimentari. I listini industriali per le grandi distribuzioni sono aumentati nei primi tre mesi di quest'anno del 5,5%, che segue un altro 5% di fine anno 2007. La ripercussione sui prezzi al consumo e' evidente e sempre piu' i consumatori si organizzano, con i gruppi di azione solidale (Gas) per difendersi dagli aumenti. La Federdistribuzione ha avviato un programma di promozioni, che partira' a maggio, che prevede sconti tra il 10% e il 40% di 17 categorie di prodotti di largo consumo (latte, pasta, olio di oliva, detersivi, ecc.) che rappresentano il 30% della spesa degli consumatori. Nella Regione Lazio l'Assessore all'agricoltura, Daniela Valentini, dopo un ennesimo rincaro del latte, ha riunito gli attori della filiera per capire dopo si annidano gli aumenti visto che il prodotto all'origine non e' aumentato. Vedremo cosa ne uscira'. Intanto brilla per la propria assenza l'assessore alla Tutela dei Consumatori, Mario Michelangeli. Quali sono gli interventi che intende attuare per attenuare gli aumenti dei prezzi? I consumatori si sono mossi autonomamente con i Gas, la Grande distribuzione fa la sua parte, una parte della Regione cerca di intervenire, mentre l'assessore Michelangeli sta a guardare. Della serie "Chi l'ha visto? CELLULE STAMINALI CONTRO LA LEUCEMIA L'Universita' di California a San Diego (UCSD) ha confermato la scoperta di un trattamento efficace contro la leucemia a base di cellule staminali cordonali. Un trattamento, spiegano gli scienziati, che si pratica gia' sull'uomo nelle universita' di Stanford, Harvard e Michigan (Usa). Il rapporto e' stato pubblicato sulla rivista specializzata Cancer cell. La USCD ha chiarito che il metodo contro la leucemia e' stato messo a punto dalla ricercatrice Catriona Jamieson e il suo gruppo in appena un anno di ricerche, ed e' stato realizzato nel Centro Moores di studi sul cancro della USCD. La Jamieson, ha detto: questo progetto e' stato straordinario, poiche' una piccola azienda farmaceutica si e' assunta la grande sfida di trovare un medicinale per una malattia rara. L'azienda, la TargeGen di San Diego, ha co-finanziato la ricerca con il Governo californiano, grazie alla legge statale approvata con referendum nel 2004, che autorizza ricerche mediche su cellule staminali. Essa permette alla California di co-investire tre miliardi di dollari in dieci anni con fonti private per sviluppare sperimentazioni mediche su cellule staminali finalizzate a trovare nuove cure contro il cancro e altre malattie. In questo caso hanno partecipato alla sperimentazione di Jamieson nella UCSD, le universita' che gia' provano il farmaco su pazienti umani, il Centro oncologico Dana Farber e la Clinica Mayo (USA). L'Italia, nell'ambito dei Paesi occidentali, vanta il poco invidiabile primo posto nell'incidenza della malattia con 10-12 nuovi casi all'anno ogni 100.000 abitanti, ma la ricerca langue. PILLOLA DEL GIORNO DOPO. GUIDA PRATICA CONTRO IL FONDAMENTALISMO RELIGIOSO Alla luce di cio' che sta accadendo in Italia, anche la contraccezione rischia di divenire un miraggio per molte donne, specialmente nei piccoli centri abitati. Ecco qualche consiglio su come difendersi. Consigli alle donne (e ai loro partner) 1. Procuratevi DA SUBITO almeno una confezione del contraccettivo d'emergenza (detta anche pillola del giorno dopo) da tenere di riserva in caso di bisogno. Questo per evitare il rischio di trovarvi di fronte, quando non c'e' tempo da perdere, a medici e farmacisti ultrareligiosi. 2. La pillola del giorno dopo e' in realta' la 'pillola delle 72 ore dopo'! Non e' mai troppo tardi. 3. Qualora un medico ed un farmacista rifiutino di prescrivere o vendere la pillola del giorno dopo, fare subito un esposto in Procura. Il rifiuto e' un reato! Segnala il tutto anche al ministero della Salute (dal lunedi' al venerdi', dalle ore 9.00 alle ore 12.00, ai numeri 06.59942378 e 06.59942758 oppure via email) Come procurarsela dall'estero Qualora non troviate un medico o un farmacista disposto a fare il proprio mestiere, come ultima spiaggia sara' necessario procurarsi il farmaco all'estero. Attenzione, importare farmaci e' illegale, anche se molto facile. Ma in questo caso e' un atto di legittima difesa. Poiche' quasi ovunque all'estero non c'e' obbligo di prescrizione medica per la pillola del giorno dopo, se voi o i vostri amici fate un viaggio, approfittatene per acquistare anche qualche confezione (da non dichiarare, ovviamente, alla dogana). Se avete familiari o amici che vivono all'estero, fatevi mandare una confezione per posta. L'importante e' che il contenuto del pacchetto non sia dichiarato, altrimenti verra' intercettato alla dogana. Sconsigliamo l'acquisto online dall'estero per due motivi: a) il farmaco verrebbe probabilmente intercettato alla dogana, perche' dichiarato; b) online si vendono moltissimi farmaci contraffatti e quindi potenzialmente pericolosi. Ecco alcuni dei Paesi dove si puo' acquistare la pillola senza prescrizione medica: Albania, Australia, Belgio, Benin, Brasile, Cameroon, Canada, Cina, Costa d'Avorio, Cuba, Danimarca, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Israele, Lituania, Lussemburgo, Kenya, Mali, Marocco, Mauritius, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Portogallo, Senegal, Slovacchia, Sri Lanka, Sud Africa, Svizzera, Svezia, Thailandia, Tunisia, Usa, Vietnam. Scrivi al ministro della Salute chiedendo di eliminare da subito l'obbligo di ricetta In questo modo risolveremmo il problema dei medici ultrareligiosi e l'Italia si adeguerebbe al resto del mondo occidentale e non: Ministro della Salute, Lungotevere Ripa 1, 00153 Roma oppure via email Un po' di chiarezza: contraccezione vs. aborto La pillola del giorno dopo, fino a prova contraria, non e' un farmaco abortivo. Gli studi piu' recenti non hanno riscontrato alcun effetto sull'endometrio. Il meccanismo d'azione agisce quindi sull'ovulazione. Non a caso, tutte le piu' importanti associazioni mediche (dall'American College of Obstetricians and Gynecologists all'Organizzazione mondiale della Sanita') parlano di contraccezione, ovvero di prevenzione della gravidanza. L'Oms descrive cosi' la pillola del giorno dopo: "previene l'ovulazione e non ha alcun effetto dimostrabile sull'endometrio quando assunta dopo l'ovulazione. La pillola del giorno dopo non ha alcun effetto dopo l'impianto e non causa l'aborto". Le uniche associazioni mediche che sostengono il contrario hanno nel proprio nome aggettivi come "pro life", "cattolica", "cristiana", etc. Un po' di chiarezza (soprattutto per alcuni giornalisti): la pillola del giorno dopo non e' la Ru486 Il primo e' un contraccettivo d'emergenza da assumere entro le 72 ore dall'atto sessuale per prevenire la gravidanza. La seconda e' una pillola abortiva (che interrompe la gravidanza) da assumere entro le 7 settimane della gravidanza. SICUREZZA DEGLI IMPIANTI NEGLI IMMOBILI: LE NUOVE REGOLE. SCHEDA PRATICA PER MEGLIO AFFRONTARE QUESTO NUOVO ORPELLO BUROCRATICO Con il Decreto Ministeriale n. 37/2008 entrato in vigore il 27/3/2008, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato il regolamento che riordina le disposizioni in materia di attivita' di installazione degli impianti all’interno degli edifici. Questo regolamento abroga e sostituisce il precedente (dpr 447/91) nonche' parte del testo unico dell'Edilizia (Dpr 380/01, Capo V della parte II, art.dal 107 al 121) e della legge 46/90. Il decreto introduce nuove disposizioni in materia di sicurezza degli impianti negli edifici, fissando regole sia per la loro certificazione in sede di installazione e/o modifica (trasformazione, ampliamento, manutenzione straordinaria), sia riguardo agli adempimenti a carico del proprietario nel caso di cessione dell'immobile. La certificazione consiste nell'emissione, da parte di imprese abilitate, di precise documentazioni, ovvero il progetto, la dichiarazione di conformita', libretti di uso e manutenzione e –specificatamente per gli impianti installati o modificati prima del 27/3/08- la "dichiarazione di rispondenza". C'e' chi ha definito queste nuove disposizioni come una distrazione del ministro Pierluigi Bersani (famoso per liberalizzazioni e semplificazioni), perche' decisamente si tratta di norme che complicano –e molto- la vita a proprietari e inquilini, oltre a rappresentare nuove spese che prima non c'erano (tecnici e notai). Ma sono norme che contengono in se' anche le indicazioni su come non applicarle nel caso di cessione dell'immobile: l'obbligo di allegare tutti i documenti secondo le norme in vigore all'epoca della costruzione o modifica dei vari impianti, puo' essere eluso nel caso in cui le parti (sia compratore e venditore che locatore e locatario) si mettano d'accordo di non allegarli. Cioe' "fatta la legge trovato l'inganno". Per muoversi in questo meandro burocratico e meglio affrontare questo nuovo orpello, abbiamo quindi redatto una nuova scheda pratica, a cura di Rita Sabelli, che da oggi e' presente sul sito Internet dell'associazione a questo indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=216407 Canone/tassa Rai per il pc? Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=216520 PILLOLA DEL GIORNO DOPO. POTREBBE PRESTO DIVENIRE ILLEGALE? La pillola del giorno dopo potrebbe presto divenire irreperibile in Italia. Se il tribunale di Roma accogliesse la tesi secondo cui essa sarebbe un farmaco abortivo -contro il parere dell'Organizzazione mondiale della Salute (Oms) e delle maggiori associazioni mediche mondiali- potrebbe non essere piu' disponibile in farmacia, ma solo in regime di ricovero ospedaliero. Se il prossimo 5 giugno il gip di Roma, Claudio Mattioli, archiviasse l'indagine sui tre medici che si sono rifiutati di prescrivere la pillola, cosi' come ha chiesto il pubblico ministero, vi sarebbero conseguenze devastanti per le donne italiane. Il pm ha infatti chiesto l'archiviazione del procedimento in quanto non si potrebbe escludere a priori la possibilita' che il meccanismo con cui agisce la pillola del giorno dopo sia abortivo. In quanto tale, sosterrebbe il pm, i medici avrebbero il diritto di praticare l'obiezione di coscienza, cosi' come previsto dalla legge 194 sull'interruzione di gravidanza. Da qui la richiesta di archiviazione. Se il tribunale accogliesse questa tesi, vi sarebbero conseguenze ben maggiori rispetto a quelle causati da alcuni fanatici religiosi. Ne conseguirebbe infatti che tutti i medici che oggi la prescrivono, tutti i farmacisti che la vendono, e tutte le donne che la assumono potrebbero finire in carcere per il reato di aborto clandestino. Per la legge italiana, l'aborto puo' essere praticato solo in strutture ospedaliere pubbliche in regime di ricovero. In altre parole, saremmo di fronte all'impossibilita' di ottenere la contraccezione di emergenza in futuro, visto che per ottenerla la donna dovrebbe farsi ricoverare in ospedale e seguire la lunga e pesante trafila dell'interruzione di gravidanza. Il tutto mentre nel resto d'Europa, in Africa, nelle Americhe ed in Asia ormai quasi ogni donna puo' ottenere la pillola del giorno dopo senza ricetta medica in qualsiasi farmacia. Un appello urgente al ministro della Salute: abolisca subito l'obbligo di ricetta medica. Solo cosi' potremmo evitare casi giudiziari come questi, pericolosissimi per i diritti delle donne italiane. In caso contrario, dovremo trovare al piu' presto altri metodi alternativi alla legalita' per rendere disponibile la contraccezione di emergenza anche alle donne italiane. TELECOM E MANCATE ATTIVAZIONI. SI ASPETTA ANCHE UN ANNO. NUOVE SEGNALAZIONI Abbiamo selezionato le mail di alcuni utenti disperati: da mesi Telecom non attiva la linea telefonica base. Il gestore dovrebbe garantire in 10 giorni, invece, l'attesa dura mesi e addirittura supera l'anno. Le inadempienze di Telecom non colpiscono utenti di comuni sperduti in cima al Monte Bianco, ma di citta' e paesi nelle zone piu' sviluppate d'Italia: Seveso e Grezzano in provincia di Milano; San Piero a Sieve (Firenze); Merate (Lecco); Albignasego (Padova); Bertinoro (Forli-Cesena), Grottaferrata (Rm) Queste segnalazioni si vanno ad aggiungere alle molte altre gia' denunciate nelle settimane scorse http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=telecom+linea+base&tipo=comu 1) GIANFRANCO DA SEVESO (MI) Stiamo aspettando la linea telefonica da giugno 2007. Ci dicono che servono dei permessi pubblici, ma risulta da documenti del Comune che non e' stata fatta nessuna richiesta per collegare il condominio ad una centralina che dista circa 20 metri dal nostro palazzo. In questa situazione non e' stato possibile neanche collaudare gli ascensori per mancanza della linea. http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=213120&tabella=TOTDocs 2) SALVATORE, DA GREZZAGO (MI) A marzo 2007 decisi di attivare la linea telefonica e l'Adsl Telecom per il mio appartamento. Mi fu assegnato il numero e dato un appuntamento per l'istallazione ma, in quell'occasione, il tecnico constato' che l'edificio dove vivo, di nuova costruzione, non era collegato alla rete generale. Telecom inizio' ad inviarmi, con cadenza mensile, lettere nelle quali veniva specificato che " abbiamo l'esigenza tecnica di realizzare lavori di ampliamento della rete". Di lettera in lettera, da marzo mi hanno rimandato ad agosto 2007. Alla fine di agosto ricevetti una lettera in cui mi venne spiegato che "sono necessari permessi pubblici per procedere alla sua realizzazione". Successivamente ricevetti una telefonata da parte del 187, con la quale mi chiesero se avessi intenzione di rinunciare ad avere il collegamento. Non rinuncio, e l'operatore mi confermo' che avrei avuto notizie al piu' presto. Il 13 Dicembre 2007 mi recai all'Ufficio Tecnico del Comune di Grezzago ad esporre la questione dove, con mia sorpresa, scoprii che l'Ufficio non aveva mai ricevuto nessuna richiesta di autorizzazione a lavori da parte di Telecom. Alla luce di questo, decisi di interpellare un altro operatore (Fastweb), senza esito, per lo stesso motivo. http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=213174 3) GIUSEPPE, DA SAN PIERO A SIEVE (FI) Siamo quattro condomini di un nuova costruzione sita in San Piero a Sieve, provincia di Firenze. Da sei mesi stiamo sbattendo contro il muro di gomma della Telecom che non viene a farci l'allacciamento, e non possiamo oltretutto mai parlare con nessuno che sappia darci informazioni chiare. Non sappiamo piu' come fare, la situazione e' paradossale perche' ovviamente tutti quelli del 187 fanno a scarica barile e nel frattempo passano i mesi e niente cambia. http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=213737 4) MARTINA, DA BERTINORO (FC) A giugno 2007 ho richiesto l'attivazione di linea telefonica e Adsl business. L'edificio e' di nuova costruzione, e' in una zona coperta dall'Adsl ed e' situato in una zona residenziale assolutamente non remota. Per l'allacciamento erano necessari lavori che richiedevano l'autorizzazione del Comune di pertinenza. Il quale ha dato l'autorizzazione a novembre 2007. Telecom mi ha inizialmente fissato un appuntamento per l'installazione a fine gennaio 2008. L'appuntamento e' stato spostato poi a marzo 2008 e infine a giugno 2008. La motivazione addotta da Telecom: problemi tecnici non meglio definiti. A livello confidenziale, tuttavia, un tecnico mi ha rivelato che i lavori sono fermi causa blocco di Telecom dei finanziamenti per tali lavori. Per ovviare alla sua mancanza, utilizzo un modem Umts con contratto Vodafone che costa circa 20 euro in piu' al mese rispetto al canone Adsl di Telecom. http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=213827 5) ANDREA, DA GROTTAFERRATA (RM) Nel luglio del 2007 ho richiesto il trasloco della mia linea telefonica da un'abitazione ad un'altra, sita nell'ambito dello stesso Comune di residenza. Dopo vari appuntamenti mancati cui la Telecom non si e' presentata, il primo sopralluogo effettuato da un tecnico e' stato eseguito solo nel mese di novembre. Il tecnico Telecom ha rilevato la necessita' di effettuare uno scavo per poter portare la linea telefonica presso la mia nuova abitazione. Nel mese di novembre, la Telecom ha richiesto la necessaria autorizzazione al Comune ottenendola a dicembre. Nulla pero' si e' mosso e nel gennaio di quest'anno ho inviato, come consigliato sul Vostro sito, una raccomandata di messa in mora alla Telecom per richiedere l'effettuazione dei lavori ed il riconoscimento dell'indennizzo previsto nella carta dei servizi della Telecom stessa. A tale comunicazione la Telecom ha risposto, nel mese di febbraio, comunicandomi che non avevo diritto all'indennizzo in quanto il ritardo nell'effettuazione del trasloco era imputabile alla mancata concessione delle necessarie autorizzazioni pubbliche e che il trasloco, comunque, sarebbe stato effettuato il 14/04/2008. Oggi, 04/04/08, un operatore Telecom mi ha contattato per informarmi che l'appuntamento e' stato spostato al 14 luglio 2008. http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=216156 6) MARCO, DA MERATE (LC) A gennaio 2008 ho richiesto a Telecom una nuova linea telefonica per la mia nuova abitazione. Mi e' arrivata anche la mail di conferma, purtroppo niente linea. Ho chiamato il 187 e mi hanno fissato un appuntamento con i tecnici. Hanno constatato che l'intervento non poteva essere effettuato e hanno segnalato il problema alla Telecom. Mi hanno detto al 187 che il 28 Marzo avrebbero risolto tutti i problemi. Intorno al 20 Marzo mi hanno telefonato al cellulare dicendomi che l'intervento del 28 Marzo non si sarebbe potuto effettuare e che avrei forse potuto avere la mia linea telefonica il 17 Giugno. Nel frattempo io sono costretto ad utilizzare il cellulare per telefonare (spesa quindi elevata). http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=215249 7) MATTEO, DA ALBIGNASEGO (PD) Ho richiesto in data 28 Gennaio 2008 l'attivazione di una nuova linea telefonica, compreso il servizio Adsl Alice 7 Mega Flat. L'appuntamento per l'attivazione della linea, originariamente fissato il 20 Marzo 2008, quindi ben oltre i previsti 10 giorni dalla data della richiesta, mi e' stato ulteriormente spostato, si parla ora del 16 Giugno 2008. http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=214238 GRAVINA. UN CASO DI MALAGIUSTIZIA IMPUDENTE. OSSERVATORIO DELL'ADUC Lo scorso febbraio, a distanza di venti mesi dalla scomparsa, i corpi di Ciccio e Tore Pappalardi sono stati ritrovati per caso nel pozzo di una casa abbandonata di Gravina. Erano spariti il 5 giugno 2006. Nel frattempo finisce in carcere il padre, Filippo Pappalardi, accusato del peggiore crimine immaginabile. Un incubo: al dolore per la perdita dei figli, si aggiunge anche l'accusa (ipermediatizzata) di averli uccisi. Nonostante gli esami, l'autopsia, la ritrattazione di testimonianze e l'evidente errore giudiziario, la Procura di Bari (ed il procuratore Emilio Marzano in particolare) continua a volerlo in carcere, offrendo via via nuove e fantasiose ricostruzioni del presunto delitto, piuttosto che ammettere l'errore. Pappalardi viene scarcerato solo qualche giorno fa, appena in tempo per il funerale dei figli. Oggi, gli inquirenti ed i magistrati coinvolti in questa vicenda non sono oggetto di alcun provvedimento o indagine disciplinare. Ed e' molto improbabile che lo siano in futuro. L'assenza di qualsiasi responsabilizzazione dei magistrati, soprattutto in ambito civile, e' oggi uno dei piu' gravi pericoli alla liberta' dell'individuo nel nostro Paese. Dobbiamo continuare ad avere questo tipo di giustizia? Per comprendere la gravita' di cio' che e' accaduto, basta ripercorrere la vicenda. Le tappe sono ricostruite nella rubrica 'Osservatorio legale' sul sito dell'Aduc: http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=216538 Quei magistrati stanno forse gia' indagando su di te o su un tuo familiare! UN EURO PER IL TESTAMENTO BIOLOGICO. INTERVISTA AL NOTAIO LUIGI ARICO' Il testamento biologico, o dichiarazioni anticipate di volonta' sui trattamenti sanitari, ancora oggi non e' vincolante per medici e magistrati. Questo perche', nonostante l'articolo 32 della Costituzione riconosca il diritto a rifiutare qualsiasi trattamento sanitario, manca una legge che dia attuazione all'espressione anticipata della volonta' dei malati. In attesa che il legislatore si svegli, e' comunque importante redigere il proprio testamento biologico, da presentare ai medici all'occorrenza. Meglio se risulta certificato da un notaio e da due testimoni, e magari depositato al registro dei testamenti. Per questo, e' utile, e sicuramente non dannoso, recarsi da un notaio a depositare un semplice e chiaro testamento biologico, nel quale si ufficializzi la volonta' di non continuare a sopravvivere attaccati per sempre ad una macchina o colpiti da un'irreversibile lesione cerebrale. Ma a quale notaio ci si puo' rivolgere? Per ora conosciamo soltanto il notaio Luigi Aricò che, nel suo studio in Piazza Strozzi a Firenze, accetta e ufficializza testamenti biologici alla cifra simbolica di un euro. L'intervista di Marco Bazzichi e' pubblicata su ADUC Salute: http://www.aduc.it/dyn/salute/arti.php?id=216536 BRUNELLO. DEPENNARE DAL CONSORZIO I RESPONSABILI DELLA CONTRAFFAZIONE. RIVEDERE LE AREE VOCATE Vanno depennate dal consorzio per il Brunello di Montalcino docg le aziende responsabili della contraffazione e vanno riviste le aree vocate alla coltivazione del sangiovese per produrre Brunello di altissimo pregio. Sono queste le proposte che sottoponiamo alle Istituzioni e allo stesso Consorzio del Brunello. I danni alle immagini di un prodotto di eccellenza italiano sono e saranno enormi e la colpa non puo' ricadere anche sui produttori innocenti che fanno onestamente il proprio lavoro e ai quali suggeriamo di avviare una richiesta di danni nei confronti di quelle aziende responsabili della contraffazione. Occorre anche rivedere la geografia dei suoli riconosciuti come idonei alla coltivazione del sangiovese per produrre il Brunello di altissimo pregio, infatti, non tutti i suoli hanno la stessa attitudine, ovvero le stesse caratteristiche per produrlo. Occorre, quindi, ridefinire le aree vocate a tale produzione e selezionare solo quelle piu' adatte. RICERCA STAMINALI EMBRIONALI. E DOPO LA GERMANIA? La Germania ha deciso, con una maggioranza bipartisan del Bundestag di cui hanno fatto parte la cancelliera Angela Merkel e il ministro della Ricerca Annette Schavan (entrambe cristiano-democratiche) , di consentire la ricerca sulle staminali embrionali importate dall'estero e ottenute prima del 1 maggio 2007. Ad oggi potevano essere utilizzate solo le staminali embrionali prodotte prima del 2002. (1). Un metodo un po' pilatesco di affrontare il problema della ricerca senza senza dare spazio alle strazianti risse bioetiche che si sviluppano abitualmente su queste questioni. Pilatesco ma che apre il mercato tedesco ad un filone di ricerca con grande potenzialita' risolvendo anche in parte il problema degli embrioni sovrannumerari da fecondazione assistita, altrimenti destinati alla distruzione. Cosa che invece continua ad accadere puntualmente in Italia, nonostante, a causa delle forti limitazioni imposte dalla legge 40 sulla fecondazione assistita, la questione appaia meno pressante. Nel nostro Paese di queste preziose cellule ce ne sono sempre meno, fatto che qualcuno interpreta come la risoluzione del problema. L'aspetto importante e interessante e' che il Bundestag e' giunto a questo voto in totale liberta': i partiti non hanno dato indicazioni nonostante le forti pressioni della Chiesa cattolica perche' si votasse contro. Un tema che e' quindi stato affrontato serenamente e facendo appello a coscienze, sensibilita' e conoscenze individuali e non di appartenenza. Una dinamica che riprende quanto sta gia' accadendo negli Usa dove, dopo campagne elettorali di scontro frontale, la scelta individuale sembra essere quella piu' considerata; tant'e' che nella campagna presidenziale in corso la questione e' praticamente scomparsa, non perche' un tabu', ma perche' tutti i candidati presidenziali, democratici e repubblicano, sono favorevoli a questo tipo di ricerca. Nella nostra campagna elettorale, al contrario, e' stato un tema volutamente rimosso o comunque molto marginale. Ma il problema esiste e il nuovo Parlamento non potra' non tenerne conto, salvo confermare la sua arretratezza scientifica che stimola la fuga dei cervelli verso l'estero -da oggi, anche verso la Germania. In un certo senso, a cose fatte e "bocce ferme", forse e' stato meglio: ci siamo risparmiati molte di quelle orrende fesserie che caratterizzano le prese di posizione -o i silenzi- di tanti deputati che nascondono il loro sentimento antiscientifico dietro una presunta religione della scienza. Il prossimo Parlamento sara' quindi piu' sereno e meno schierato in materia (quantomeno non dovranno essere mantenute le promesse elettorali). Ci auguriamo che, anche grazie a questo, si arrivi a legiferare in modo bipartisan sulla questione. E' bene ricordare che nella vicina Spagna, il ministro della Salute e' Bernat Soria (uno dei massimi scienziati sulla ricerca con le staminali embrionali), mentre il ministro dell'Innovazione e Scienza e' Cristina Garmendia (biologa molecolare e ricercatrice in materia). Grazie Germania... (1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=216654 BRUNELLO CONTRAFFATTO? COLPA DEGLI AMERICANI !!! Di questi tempi e' difficile trovare una bottiglia di Brunello di Montalcino a Vienna: la situazione legale ancora incerta ne sconsiglia la vendita. Ma quanto sono colpevoli i produttori toscani in quest'affare? Secondo l'analisi del quotidiano Die Presse, le radici dello scandalo si trovano nel "diktat" dei cosiddetti papi del vino, come lo statunitense Robert Parker, che in questi anni hanno dettato la linea del gusto. Non piu' un vino forte, ricco di tannino, a lunga conservazione, ma l'affermazione di vini piu' leggeri. Cosi', col tempo, anche i marchesi Antinori e Frescobaldi si sarebbero adeguati a sostituire una parte di Sangiovese con il Merlot o il Cabernet Sauvignon, tanto piu' che un quarto della loro produzione di Brunello approda negli Usa. Conclusione del quotidiano: e' improprio parlare di truffa; si tratta piuttosto di un aggiustamento del prodotto non segnalato in etichetta, che ovviamente e' una scorrettezza. Della serie: la colpa e' sempre degli altri. Quando si va male a scuola la colpa, per i genitori, e' dei compagni che distraggono o del professore che non spiega bene o e' troppo esigente, sicche' fare un vino fuori dalle regole, da tutti accettate, e' colpa di chi lo ordina non di chi lo produce. I furbi la fanno sempre franca! ROTTAMAZIONE AUTO. LE BEFFE PER CHI NON RIACQUISTA UN NUOVO MEZZO Fin dalla Finanziaria 2007 e' previsto un bonus nel caso in cui a fronte di una rottamazione auto non si acquisti l'auto nuova, consistente nel rimborso dell'abbonamento al trasporto pubblico. Il beneficio e' stato riproposto anche in Finanziaria 2008, leggermente modificato (e' stata aggiunta la possibilita' di rimborso di 800 euro per i servizi di car sharing). Ma dalla prima introduzione fino ad oggi non sono mai stati emessi i decreti attuativi e chi ha rottamato senza riacquisto non ha mai potuto avviare una pratica per i bonus previsti. Ora il decreto e' arrivato:decreto Min.Finanze del 1/2/08 in GU del 4/4/08 (1). Allelulia? Calma! Riguarda solo il bonus della Finanziaria 2007, quindi per gli abbonamenti acquistati in quell'anno. Dobbiamo accontentarci e gioire della situazione in via di soluzione? C'e' un detto popolare che dice "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi" e sembra che la nostra "pentola del diavolo" sia permanentemente aperta ad accettare tutte le "diavolerie" del caso. Vediamo perche'. La domanda va presentata con apposito modello (2) agli "enti incaricati del servizio di rimborso" che saranno individuati -cosi' come i termini entro cui il rimborso dovra' seguire la domanda- da una convenzione fatta dal Ministero che scegliera' tali enti "in base al criterio dell'offerta economicamente piu' vantaggiosa", convenzione che sara' stipulata entro 60 gg dalla pubblicazione del decreto (4 giugno 2008). Il modello (2), quindi, e' per ora carta straccia... e stiamo parlando dei rimborsi previsti in Finanziaria 2007, non quella del 2008.... che chissa' quando e se arrivera'.... Ci viene un dubbio... ma i contribuenti, a Giugno 2008....avranno ancora la copia dell'abbonamento annuale ai mezzi pubblici del 2007 e quella della ricevuta di pagamento.... perche' si dovranno allegare ambedue... In quanti ce l'avranno ancora? E' una beffa? Troppo presto per dirlo, ma il sentore lo abbiamo. (1) http://www.finanze.gov.it/export/download/comunicare/Decreto_1-2-08.pdf (2) http://www.finanze.gov.it/export/download/comunicare/Modello.pdf OGM: LA GUERRA DEI CEREALI IMPONE UN RIPENSAMENTO La guerra dei cereali impone un ripensamento sulle modalita' di coltivazione. I consumi salgono (specialmente in India e Cina), le coltivazioni di mais destinate ai carburanti aumentano (sono piu' remunerative), sicche' c'e' penuria di cibo. Si riaffaccia l'idea di estendere la coltivazioni di piante Ogm. Sull'argomento siamo piu' volte intervenuti e predisponendo anche una scheda informativa (1). Cibo Frankestein, si diceva, salvo dimenticare che le nostre mucche mangiamo soia geneticamente modificata e che da vent'anni sulle nostre tavole viene servita pasta fatta con grano geneticamente modificato (si, la nostra cara pasta!!!) (2). Il problema degli Ogm, come abbiamo sempre sostenuto, non e' sanitario ma economico. La Commissione Europea ha promosso e finanziato numerose ricerche sulla biosicurezza delle piante geneticamente modificate e la conclusione e' stata la seguente: "Queste ricerche dimostrano che le piante geneticamente modificate e i prodotti sviluppati e commercializzati fino ad oggi, secondo le usuali procedure di valutazione del rischio, non hanno presentano alcun rischio per la salute umana o per l'ambiente". La penuria di cereali indurra' i predicatori delle catastrofi a piu' miti consigli? Si fara', finalmente, una seria informazione sull'argomento sfatando miti e tabu'? Il problema attuale ci ricorda le posizione di coloro che erano contrari agli inceneritori, oggi termovalorizzatori, o di quelli contrari "ideologicamente" al nucleare. Oggi sono su posizioni opposte. Succedera' anche per gli Ogm? E' probabile, ma quanta fatica per rendere omaggio alla ragione! (1) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=65127 (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=63294 La benzina verde Ecco la vignetta di Giannino: http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=216907 Class Action. Tavola Rotonda a Roma il 17 aprile Studio Legale Macchi di Cellere Gangemi e Top Legal Organizzano un tavola rotonda su "Class action, analisi della normativa.Parmalat e Cirio, cosa sarebbe cambiato?". Giovedì 17 aprile 2008 Roma - Ore 17,30, Jolly Hotel Vittorio Veneto - Corso Italia, 2 - Intervengono - Stefano Azzali, Segretario generale della Camera Arbitrale di Milano - Richard Boly, Coordinatore del programma Partnership for Growth, Ambasciata Americana a Roma - Salvatore Cardillo, Responsabile Funzione Legale Enel - Silvia Lazzeretti, Socio Dipartimento Contenzioso, Studio legale Macchi di Cellere Gangemi - Primo Mastrantoni, Segretario Generale ADUC - Salvatore Orlando, Socio Dipartimento Contenzioso, Studio legale Macchi di Cellere Gangemi - Marcella Panucci, Direttore del Nucleo Affari Legali, Finanza e Diritto d’Impresa di Confindustria - Francesca Palisi, Responsabile del Settore Ordinamento Finanziario dell’ABI - Marco Rossetti, Magistrato e componente della Commissione giuridica dell’ACI - Aurora Saija, Dirigente dell’Area Attività d’impresa e concorrenza di Assonime Modera Chiara Albanese, TopLegal ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi RESISTENZA: TRE VARIAZIONI SUL TEMA. Dedicato ai/alle resistenti di ogni tempo, di ogni situazione, di ogni Paese Qui da noi siamo abituati a vedere la resistenza quasi esclusivamente legata al periodo storico che va dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, quando una sciagurata gestione dei sia pur confusi e drammatici eventi da parte del governo Badoglio e del re Vittorio Emanuele III porto' proprio in casa nostra ad un vuoto di potere e mise proprio la nostra terra alla merce' degli ex alleati nazisti supportati da quegli italiani che, per convinzione o opportunismo, ritennero di restare fedeli al duce (finalmente, a mio parere) deposto e arrestato il 25 luglio 1943. In quel periodo furono certamente molte le persone che, pur avendo accettato anche con vilta' la dittatura e i suoi vergognosi e nefasti portati, fra cui spiccano le leggi razziali contro i cittadini ebrei del 1938, si risvegliarono a quel minimo di dignita' che consente una resistenza, non importa in qual modo intesa e praticata: se come discernimento esclusivamente intimo della giustizia e dell'ingiustizia, del rispetto dei diritti umani e della loro sopraffazione, o come impegno concreto per affermare la causa della giustizia e della liberta', valori a cui Carlo Rosselli ed Emilio Lussu avevano intitolato il loro movimento antifascista di stampo liberal-socialista e repubblicano gia' nel 1929, movimento che continuo' anche dopo l'assassinio di Carlo (e del fratello Nello) Rosselli per mano fascista in Francia nel 1937, e che partecipo' con proprie formazioni alla lotta armata della Resistenza storica contro i nazifascisti. Detto questo, a me preme pero' sottolineare il valore ideale e universale della resistenza, di ogni resistenza operata da chiunque nei confronti di chi intenda invadere un territorio non suo e affermare con prepotenza sugli altri la propria volonta'. Quindi, non solo la resistenza pubblica e attiva (armata oppure nonviolenta, che, dal mio punto di vista e' sempre quella piu' auspicabile anche se piu' difficile da attuarsi) per proteggere o liberare territori geografici, ma anche, con pari valore e importanza, la resistenza privata per proteggere o liberare il nostro proprio "paese dell'anima" dai molti invasori visibili e occulti. E qui si spalanca un panorama vastissimo di applicazioni, perche' a (minacciare di) invadere la nostra anima, la nostra mente, il nostro cuore sono un numero quasi illimitato di tiranni, a cui spesso noi per primi apriamo compiacentemente la porta (cosi' come tanti italiani e tedeschi fecero, all'inizio certo in buona fede, alla dittatura fascista e nazista). Deliberatamente non faccio esempi, perche' ogni persona che legge queste righe osservi da sola la propria situazione e veda se e come valga anche per lei, in un senso ampio e universale, il motto di Piero Calamandrei, con cui si concludera' la carrellata di testi che propongo, "Ora e sempre resistenza". Le variazioni che seguono sul tema resistenza, pur provenendo tutte da un preciso periodo storico, offrono, secondo me, delle risposte che possiamo ritrovare anche nelle nostre personali biografie, allorché ci dobbiamo confrontare con una situazione di oggettiva, anche se privata, violenza. La prima e' offerta da una breve composizione del poeta tedesco Bertolt Brecht, esule in Finlandia e sul punto di essere cacciato anche da li' dall'incalzare delle conquiste tedesche, in cui resistenza significa anche continuare a studiare, continuare a farsi una cultura proprio nell'imperversare della miseria materiale e morale del momento. La seconda ci porta in Italia, dove il poeta Salvatore Quasimodo da' alla resistenza la voce del silenzio, del sacrificio proprio di cio' che un poeta ha di piu' caro, cioe' il "cantare" cose, persone, stati d'animo … Ma come si puo' cantare "con il piede straniero sopra il cuore"? Semplicemente non si puo', come gia' tanti secoli prima avevano osservato gli ebrei deportati a Babilonia nel salmo 137, a cui il nostro poeta si e' esplicitamente ispirato. Una resistenza passiva, quella di Quasimodo, che trova riscontro proprio nella sua biografia, in quanto nel periodo 1943-1945 (25 aprile) praticamente non creo' alcunche', limitandosi, nella precarieta' dell'occupazione nazista e dei bombardamenti alleati, a traduzioni dal greco (Vangelo di Giovanni e brani dell'Odissea) e dal latino (Carmi di Catullo), opere peraltro pubblicate dopo la liberazione. Infine, il terzo documento consiste nell'epigrafe dettata da Piero Calamandrei in risposta all'ex comandante dell'armata tedesca occupante l'Italia, il feldmaresciallo Albert Kesselring, il quale, processato, condannato a morte, graziato, e infine liberato dagli inglesi nel 1952, aveva affermato in modo sprezzante che gli italiani, lungi dall'accusarlo delle nefandezze compiute sotto il suo comando, avrebbero dovuto invece ringraziarlo e fargli addirittura un monumento. In questa epigrafe, che si riproduce qui in modo internettianamente scorretto, e cioe' nei caratteri maiuscoli propri di questo genere di scrittura, Calamandrei, che aveva fatto parte di "Giustizia e liberta'", ci porta a contatto con la resistenza storica, quale fu vissuta appunto fra l'8 settembre 1943 e il 15 aprile 1945, quando gli occupanti e i loro sostenitori locali fecero anche strage di tante popolazioni inermi nel loro disperato tentativo di continuare a imporre un ordine che aveva dimostrato ormai palesemente a chi avesse avuto solo un briciolo di discernimento e di onesta' intellettuale di essere basato su un enorme disordine morale e civile che aveva come unica meta l'inarrestabile caduta in un baratro infernale. Potrei fermarmi qui, ma siccome mi piace la giustizia, non posso farlo senza ricordare con umilta' che purtroppo anche degli italiani sono stati responsabili di analoghe stragi nei paesi occupati nelle varie guerre di conquista. Qui intendo citare espressamente -una per tutte- la strage perpetrata nella greca Domenikon (Tessaglia) fra il 16 e il 17 febbraio 1943, in cui fu distrutto il villaggio e sterminati 150 civili, in risposta a un attacco dei partigiani greci, in cui erano morti 9 soldati italiani. Di cio' da' conto, a 65 anni dall’atrocita', un documentario voluto e firmato da diversi italiani, fra cui il regista Giovanni Donfrancesco, dal titolo "La sporca guerra di Mussolini" (mandato in onda su "History Channel" lo scorso 14 febbraio e replicato piu' volte). Anche a queste vittime e a questi partigiani che certamente, come dice Calamandrei di quelli italiani, "volontari si adunarono/per dignita' non per odio", va il mio turbato pensiero con l'auspicio che il lavoro appena citato sia uno dei primi passi verso una doverosa assunzione di responsabilita' da parte dell'Italia e degli italiani su quanto e' avvenuto all'ombra della bandiera italiana piantata in terre altrui, perche' la rimozione di parti della nostra storia puo' solo rendere false le relazioni con noi stessi e con gli altri. Ecco: anche questa, nei confronti della rimozione, e' un'altra resistenza da fare. Documento n. 1 1940 di Bertolt Brecht Il mio ragazzo mi chiede: Devo studiare la matematica? A che scopo, vorrei dire. Che due pezzi di pane sono piu' di uno lo vedi anche da te. Il mio ragazzo mi chiede: devo studiare il francese? A che scopo, vorrei dire: questa potenza sta tramontando. E Basta che tu ti strusci la mano sullo stomaco e ti lamenti E la gente ti capira' da se'. Il mio ragazzo mi chiede: devo studiare la storia? A che scopo, vorrei dire. Impara a cacciare la testa sotto terra e chissa' forse cosi' sopravviverai. Si', studia la matematica, dico, Studia il francese, studia la storia! (da Gedichte und Lieder, traduzione mia) Documento n. 2 ALLE FRONDE DEI SALICI di Salvatore Quasimodo E come potevamo noi cantare con il piede del nemico sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze sull'erba dura di ghiaccio, al lamento d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telefono? Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento. (da: Giorno dopo giorno; 1947) Documento n. 3 EPIGRAFE dettata da Piero Calamandrei nel 1953 LO AVRAI CAMERATA KESSELRING IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA' A DECIDERLO TOCCA A NOI NON COI SASSI AFFUMICATI DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO NON COLLA TERRA DEI CIMITERI DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI RIPOSANO IN SERENITA' NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI CHE TI VIDE FUGGIRE MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI PIU' DURO DI OGNI MACIGNO SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO GIURATO FRA UOMINI LIBERI CHE VOLONTARI SI ADUNARONO PER DIGNITA' NON PER ODIO DECISI A RISCATTARE LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO CHE SI CHIAMA ORA E SEMPRE RESISTENZA (dalla lapide murata sulla facciata del Municipio di Cuneo nel 1953). NOTE 1. La traduzione della poesia di Brecht e' mia. Il testo originale, che riproduco di seguito, e' ripreso da Bertolt Brecht, Gedichte und Lieder, Suhrkamp, Berlin und Frankfurt am Main 1963, p. 100: "1940 Mein junger Sohn fragt mich: Soll ich Mathematik lernen? Wozu, möchte ich sagen. Daß zwei Stück Brot mehr ist als eines Das wirst du auch so merken. Mein junger Sohn fragt mich: Soll ich Französisch lernen? Wozu, möchte ich sagen. Dieses Reich geht unter. Und Reibe du nur mit der Hand den Bauch und stöhne Und man wird dich schon verstehen. Mein junger Sohn fragt mich: Soll ich Geschichte lernen? Wozu, möchte ich sagen. Lerne du deinen Kopf in die Erde stecken Da wirst du vielleicht übrig bleiben. Ja, lerne Mathematik, sage ich. Lerne Französisch, lerne Geschichte!" 2. La poesia "Alle fronde dei salici" e' tratta da Salvatore Quasimodo, Tutte le poesie, Arnoldo Mondadori editore, Milano 1969, p. 147. 3. Sul film di Giovanni Donfrancesco, La sporca guerra di Mussolini, prodotto dalla GA&A Production di Roma e dalla televisione greca "Ert" sulla base di ricerche storiche recenti condotte da Lidia Santarelli del "Centre of European and Mediterranean Studies" della New York University, si possono leggere ai seguenti link commenti giornalistici: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Grecia-1943:-quei-fascisti-stile-SS/1996067 http://oknotizie.alice.it/info/11904801d84dfbe0/il_peso_della_storia_censurato_dalla_rai_.html Bertolt Brecht nacque ad Augsburg (Augusta) nel 1898 e mori' a Berlino Est nel 1956. Durante il periodo nazista fu esule in Danimarca (dal 1933 al 1939), Finlandia (fra il 1940 e il 1941), Svezia, e infine negli Stati Uniti. Finita la seconda guerra mondiale si stabili' a Berlino Est, pur non avendo facili rapporti con la Repubblica democratica tedesca. Forse oggi e' piu' conosciuto come drammaturgo che come poeta, ad esempio, per l'Opera da tre soldi musicata da Kurt Weil, Galileo Galilei, Madre Coraggio, ecc. Salvatore Quasimodo ((Modica -Ragusa, 20 agosto 1901- Amalfi, 14 giugno 1968), era figlio di un ferroviere, e, come ricorda nella poesia "Al padre" (http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=115854 ), da bambino soggiorno' nella Messina distrutta dal terremoto del 1908, vivendo un'esperienza tremenda e indimenticabile. Fece studi tecnici ed ebbe impieghi nell'ambito del Genio civile, pur dedicandosi con passione alla poesia, ottenendo riconoscimenti notevoli. Del 1930 e' la pubblicazione della prima raccolta, Acque e terre. Allontanatosi dalla Sicilia, abito' prima a Firenze e poi a Milano, dove, nel 1938, abbandono' il Genio Civile e si dedico' al lavoro editoriale. Nel frattempo portava avanti la traduzione dei lirici greci, che fu pubblicata nel 1942, contemporaneamente con un'altra raccolta di poesie, Ed e' subito sera. Dal 1941 e fino all'anno della morte, tenne la cattedra di Letteratura italiana presso il Conservatorio di musica "Giuseppe Verdi", sempre a Milano. Nel periodo bellico, fra mille difficolta', Quasimodo continuo' a scrivere poesie e a tradurre non solo autori classici greci e latini, ma anche Shakespeare, Molie're, Neruda, e altri ancora. Altre raccolte di versi uscirono nel 1947 (Giorno dopo giorno), nel 1949 (La vita non e' sogno), nel 1954 (Il falso e vero verde), e infine nel 1966, (Dare e avere). Fra i numerosi premi, di cui fu insignito Quasimodo, si ricorda qui il Premio Nobel, nel 1959. Ricevette lauree Honoris causa dall'Universita' di Messina, nel 1960, e da quella di Oxford, nel 1967. Piero Calamandrei nacque a Firenze il 21 aprile 1889 e mori' nella stessa citta' il 27 settembre 1956. Giurista, scrittore e uomo politico, fu tra i fondatori del Partito d'Azione. Nel 1945 fondo' la rivista letteraria "Il Ponte", sulla quale comparve per la prima volta la risposta a Kesselring. Poco prima della morte, nella sua qualita' di avvocato civilista, partecipo' alla difesa di Danilo Dolci accusato di sedizione per lo "sciopero alla rovescia" organizzato nella zona di Partinico il 2 febbraio 1956 (vedi http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=205324 ); in esso, il 30 marzo tenne una famosa arringa che si puo' leggere a questo indirizzo: http://www.danilodolci.toscana.it/calamandrei.htm (a cura di Annapaola Laldi) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi L'economia e la salute non si amano. Il povero relativo ed il povero assoluto Negli Stati Uniti d'America, alcune iniziative giudiziarie hanno visto impegnati comuni cittadini ed associazioni in "class action" avverso alcune multinazionali produttrici di sigarette di tabacco. Le associazioni e i cittadini hanno vinto la loro azione giudiziaria, avendo il meglio sulla richiesta di risarcimento, motivata innanzitutto dalla dannosita' biologica del fumo di tabacco, e quindi delle sigarette prodotte dalle stesse multinazionali. Sfugge tuttavia a noi, comuni mortali, come non sia il caso di adire ulteriori "class action" avverso multinazionali che producono tutto quello che e' molto nocivo alla salute dell'uomo. Quante multinazionali di produzione alimentare? Che ne diremmo della Coca-Cola, ad esempio? Questa famosa bibita, preso come esempio solo perche' tra le piu' vecchie e famose nel mondo, ma non per questo piu' pericolosa di tante altre che costellano le abitudini alimentarie e di dieta (1) dei bambini, dei giovani e sovente dei meno giovani, e' velenosa. Se pensiamo che per mantenere un naturale range di equilibrio di apporto di zuccheri all'organismo ( il cervello piu' di ogni altro organo) la soglia -in eta' di crescita– non deve superare i 35 gr. al giorno, l'equivalente di meno di nove cucchiaini di caffe' giornalieri (nella globalita' degli alimenti ingeriti) , e' piu' semplice comprendere cosa comporti bere le meraviglie di bevande che qui, per tecnicismo, chiameremo"soft drinks". Il soft drink piu' famoso al mondo, come tanti altri, si serve ben ghiacciato. Il freddo inganna le papille sulla lingua, quelle specializzate al riconoscimento del tasso di zuccheri presenti. I medesimi soft-drinks, assunti caldi, mostrano il loro reale contenuto zuccherino. Tali dosi ponderali di zucchero, vanno ad alterare il meccanismo biologico della regolazione glicemica. Lo zucchero non bruciato, si accumula sotto forma di grasso. Il danno piu' insidioso, rimane quello sui raffinati meccanismi di regolazione metabolica e glicemica, spostando il rapporto di equilibrio e condannando il bambino non solo ad un aumento certo di peso, ma ad una "intolleranza glicemica" che e' l'anticamera del Diabete Mellito. Quando leggiamo sulle cronache degli allarmi delle varie associazioni di medici diabetologi, italiani e non, ci chiediamo perche', nel prendere qualche iniziativa intelligente, non si pensi a vietare quanto meno la pubblicita' almeno nelle ore di fascia oraria di ascolto dei bambini. E' accertato che l'assunzione regolare dei soft drinks, cagiona alterazioni che comportano il soprappeso, l'obesita' ed l'intolleranza glicemica prima e il diabete mellito dopo. I soft drinks, fanno fare soldini a coloro i quali li producono, e costano al sistema sanitario centinaia di milioni di euro all'anno, ma il trend e' in aumento. Se abbiamo bandito la publicita' delle sigarette, non comprendiamo perche' non si includano pericolosi agenti come quelli citati. Se si tratta di corteggiare -come di fatto e'– le multinazionali che sono mielose con i nostri politici il resto lo comprendiamo da noi. Non ci si possono evitare tante malattie se non si inizia dalla prevenzione, informazione, formazione. Si tratta di evasione mentale, o di complicita' delle nostre istituzioni politiche? Noi rimaniamo convinti sulla bonta' della seconda ipotesi. Qualche tempo addietro, l'on. Livia Turco, ministro della Salute, aveva ipotizzato il divieto di vendita di alcolici e super-alcolici, prima del raggiungimento della maggior eta'. Prevenzione, informazione alle famiglie, formazione medica al gruppo docente scolastico, formazione nelle mense, organizzate con equilibrati prodotti biologici e dietetici. Perche' non inserire nelle scuole almeno un'ora settimanale di educazione alimentare e educazione sessuale? Ma questi politici cosa fanno, dormono? Si', dormono sonni interessati. Eppure, sono passati 2400 anni da quando Ippocrate insegnava: " fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo". E nelle universita' di medicina: il futuro medico ingozzato fino all'inverosimile di farmacologia clinica, l'esame di alimentazione e nutrizione rimane facoltativo …. Non ci vengano a dire che l'uomo e' piu' intelligente dei nostri amati cani…. Nelle societa' pre-industriali, e comunque in quelle rurali, l'individuo in sovrappeso ed oltre, era considerato in grande salute, assegnandoli uno "status symbol" di persona ricca, facoltosa, importante, un VIP dal grasso traboccante. Nelle societa' rurali, la poverta' relativa (2) della gente, faceva si' che venisse consumato quello che la coltivazione della terra permetteva, cereali, legumi, verdure, frutta, a dispetto dei pancioni dell'epoca, grandi consumatori di tutto, soprattutto di insaccati e selvaggina, considerata a quel tempo "cibo dei ricchi". L'obesita' non esisteva, se non tra i nobili ed il clero, e malattie come il Diabete e la Gotta erano quasi del tutto inesistenti al di fuori della societa' nobiliare e clericale. Oggi, per le societa' post-industriali, e' "status symbol" potersi permettere verdure frutta, cereali e legumi biologici, cioe' prodotti con gli stessi metodi di un tempo. I tempi cambiano. Impossibile sembra interrompere l'incantesimo: multinazionale-pubblicita'-consumo. Il cittadino e' solo un numero che deve consumare e consumare e ancora consumare. Prevenzione e tutela dei consumi e dei consumatori, a parte qualche associazione che si auto-finanzia, come noi di Aduc, il resto e' desolato deserto. Nel lasciarvi, voglio ricordare una esperienza personale del lontano 1986, a Forli'. Il mio amico Giuseppe, chiamato Pino, volendosi sposare, desiderava acquistare una casa. Come me, conosceva da tempo il problema del microclima delle nostre abitazioni, l'impatto del cemento, del ferro, la presenza di pericolosi vortici magnetici, l'interferenza dei circuiti elettrici, ed essendo un naturista aveva deciso di optare per una abitazione in puro legno. L'iniziativa mi sembro' ardua, solo per il suo costo, che alla fine si rilevo' vincente. Dovette chiedere la concessione della licenza al comune di Forli', che la emise. Nel 1987 la casa era pronta, 170 metri tutti in un piano, fresca fresca di estate, tiepida di inverno, senza rumori al suo interno, un'altra musica suonava tra le stanze. Molti incuriositi andarono a vederla e volevano fare altrettanto. Il Comune blocco' le licenze, nessuno pote' avere in seguito, pur volendole, tali abitazioni in legno, ma solamente quelle di cemento, che valgono meno di un quarto di quello che costano. La casa, il suo ambiente, il suo microclima , non e' uno degli elementi primari per il mantenimento della nostra salute? E le nostre citta'? Dove sono gli spazi verdi per far correre i nostri bambini, condannati alla sedentarieta', spazi inghiottiti dal proficuo cemento? Si', ma l'economia, l'edilizia con il suo giro di affari non puo' tramontare. Della salute nostra e dei nostri figli, chi se ne frega? Note (1) Dieta:dal latino diaita, greco dìaita "modo di vivere". Il modo di condurci , come viviamo, dove abitiamo, cosa respiriamo, come dormiamo, come ci nutriamo, quanto ci muoviamo, la nostra sessualita' ….ecc.ecc. (2) La poverta' si chiama relativa quando il soggetto puo' reperire i suoi bisogni da se medesimo. Ad esempio, puo' avere acqua in abbondanza per la presenza di una sorgente, o grano per ottenere la pasta ed il pane, e di seguito frutta e verdure. La poverta' diventa assoluta, quando il soggetto e' impossibilitato nel gestire ed auto-reperire i suoi bisogni, mancando inoltre di un adeguato reddito economico e salariale che gli permetta di reperire i bisogni medesimi. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Francesco Trebeschi Rette RSA: la pubblica amministrazione deve determinarle ispirandosi a criteri di ragionevolezza Pubblichiamo la sentenza del TAR Brescia del 2.4.2008 n. 350, in materia di rette per la degenza di persona portatrici di handicap in Comunita' Alloggio o Servizi alla Formazione all'Autonomia (SFA) ovvero Centri Diurni per Disabili (CDD), con il commento dell'avv. Francesco Trebeschi: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20080415-TarBrescia.doc Il TAR di Brescia, con sentenza 2.4.2008 n. 350, ha accolto i ricorsi proposti da Anffas Brescia e da numerose famiglie annullando i regolamenti che disciplinavano la compartecipazione al costo dei servizi CSE, CDD e SFA dei Comuni di Cellatica, Gussago e Ome e dell'Assemblea dei Sindaci del distretto sociosanitario dell'hinterland occidentale bresciano (che comprende anche i Comuni di Ospitaletto, Rodengo-Saiano, Castegnato, Travagliato, Berlingo, Torbole-Casaglia, Castelmella e Roncadelle). La sentenza, che pur mantiene qualche elemento di criticita', assume un'importanza fondamentale perche', a dieci anni dall'approvazione, con D.Lgs 109/1998, della normativa ISEE, riconosce la fondatezza di quasi tutte le rivendicazioni delle persone con disabilita' e delle loro famiglie in materia di compartecipazione al costo dei servizi e perche', per la prima volta in Italia, e prima ancora della sua ratifica da parte del Parlamento, applica la Convenzione di New York sui diritti delle persone con disabilita' ed, in particolare, i principi di "dignita' intrinseca, autonomia individuale e indipendenza della persona con disabilita'". Viene cosi' confermato che il principio di evidenziazione della situazione economica del solo assistito e' immediatamente precettivo, e quindi vincolante per i Comuni anche in assenza del previsto decreto attuativo perche' "nelle situazioni di maggiore difficolta' come quelle che investono i soggetti diversamente abili le regole ordinarie dell'ISEE incontrano una deroga necessaria, dovendo obbedire alla prioritaria esigenza di facilitare il protrarsi della loro permanenza nel nucleo familiare ospitante", mentre la possibilita' di allargare la valutazione al nucleo di appartenenza viene limitata ad ipotesi assolutamente marginali, e deve tenere conto "delle concrete condizioni di vita di una famiglia che accoglie al suo interno una persona svantaggiata": i principi costituzionali di piena espressione della personalita', di uguaglianza formale e sostanziale e di capacita' contributiva" e la finalita' dichiarata dalla legge di "favorire la permanenza della persona diversamente abile nel nucleo di appartenenza, infatti, costituiscono puntuali ed inderogabili punti di riferimento per le scelte concrete degli Enti locali, nonche' parametro di valutazione della loro legittimita'". L'evidenziazione economica del solo assistito deve inoltre essere effettiva e non meramente formale: la sentenza ha, infatti, ritenuto del tutto irragionevoli i regolamenti annullati che prevedevano una compartecipazione alla spesa anche in caso di redditi nulli, inferiori al minimo vitale, o comunque minimi colpendo il soggetto diversamente abile, in maniera del tutto sproporzionata rispetto alla propria capacita' contributiva. Devono, infatti essere salvaguardati il principio di indipendenza del disabile, che vieta di "compromettere ogni minima opportunita' di gestione del proprio reddito in autonomia" e l'obiettivo della legge di predisporre misure idonee ad alleviare gli sforzi economici della famiglia che ospita il disabile. Per la determinazione delle soglie di contribuzione i giudici hanno sottolineato la necessita' di un approfondita indagine a sostegno delle proprie scelte che tenga conto di un bilancio medio di famiglia con handicap. Non solo, il TAR ha sottolineato che la partecipazione delle Associazioni portatrici degli interessi dei diversamente abili alla fase di programmazione nella forma della "concertazione" costituisce un preciso obbligo giuridico, e che l'omesso coinvolgimento delle Associazioni appare oltremodo grave in un contesto nel quale la concertazione rappresenta un mezzo efficace non solo per sviluppare politiche il piu' possibile condivise ma anche per assumere decisioni con cognizione di causa, che tengano cioe' realmente conto delle condizioni e delle esigenze dei singoli soggetti che fruiscono dei servizi e dalle famiglie interessate. E' stato inoltre precisato che i sussidi corrisposti dallo Stato o da altri Enti pubblici a titolo assistenziale, esenti da IRPEF (quali pensioni di invalidita' e indennita' di accompagnamento) non solo costituiscono entrate non computabili nella determinazione dell'I.S.E.E., ma non possono nemmeno essere intesi quali criteri ulteriori di selezione dei beneficiari: tali entrate di natura assistenziale ed indennitaria – le quali appaiono insuscettibili di incrementare significativamente il benessere economico dei beneficiari, per il loro valore complessivamente modesto in rapporto agli sforzi indispensabili per sopperire alle condizioni psico-fisiche precarie del proprio congiunto, destinatario di cure e di interventi che contemplano spese talvolta superiori ai redditi medesimi. Infine, rispetto alla discrepanza tra la quota sanitaria prevista dalla normativa nazionale e quella effettivamente riconosciuta dalla Regione, il TAR ha evidenziato che le possibili ripercussioni sull'utenza per effetto di oneri di compartecipazione piu' elevati – correlati ad un piu' elevato "peso" della quota assistenziale – debbono essere scongiurate proprio dai Comuni i quali, assumendo una funzione "calmieratrice" – sono chiamati da un lato a reperire contributi e finanziamenti anche sul versante socio-assistenziale e dall'altro a stabilire eque fasce di contribuzione alla spesa. ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Il Paese di guano. Quando si stimola la conservazione E si' diciamocelo, l'Italia e' un Paese di guano [1]. E' una matassa di contraddizioni impossibili da sbrogliare. E poco cambia se a combattere contro i malfunzionamenti sia un'impresa o un cittadino: e' impossibile fare la cosa giusta, e' impossibile capire e orientarsi. Rimane l'arte di arrangiarsi, ma che palle affidarsi sempre all'improvvisazione! Visto che non abbiamo soluzioni, approfittiamo per evidenziare altre contraddizioni che direttamente o indirettamente incidono sulle nostre tasche, sul nostro benessere e sulla competitivita' del Paese, che continua ad arretrare nelle classifiche che misurano il grado di innovazione. Prendiamo Telecom Italia. La legge [2] attribuisce all'ex monopolista il compito di fornire il servizio universale: servizi di chiamata locale, nazionale, internazionale, ma anche il servizio di trasmissione dati (fax), e di collegamento ad Internet. Telecom non sempre rispetta tale obbligo, e a giudicare dalle segnalazioni che ci sono giunte, non si tratta di casi sporadici [3], anzi. Aspettare oltre un anno per avere una linea telefonica e' roba da quarto mondo, altro che innovazione. Altro che telefono che allunga la vita, la gente deve rinunciare ad un servizio definito essenziale da mezzo secolo. Il gestore ex monopolista non e' il responsabile di tutti i mali del Paese, ma certamente e' stato un freno allo sviluppo tecnologico dell'Italia, che una recente classifica ha posto in 124esima posizione, su 127 Paesi analizzati. Per intenderci, anche la Tunisia e' piu' avanzata del Belpaese [4]. Prendiamo la banda larga. Se non si riesce ad attivare il servizio voce, sulla banda larga siamo ancora in alto mare. Lo sappiamo e lo dicono in tanti, ma e' interessante leggere l'analisi che fa un manager della Brembo, una delle aziende italiane piu' prestigiose ed innovative al mondo (e' quella che produce sistemi frenanti per auto, moto, veicoli commerciali e per il settore delle competizioni: Formula1 compresa). Ecco il pensiero di Paolo Crovetti, direttore Ict di Brembo. Sulla banda larga siamo indietro in modo tremendo. E i gestori non stanno percorrendo una strada che possa facilitarne l'utilizzo. In altri Paesi e' diverso: la Francia ha realizzato un piano pluriennale e ha portato a casa un infrastruttura che per l'Italia e' un miraggio; in Giappone, dove tutto e' in fibra ottica, c'e' stata una progettazione a medio e lungo termine. Quello italiano e' un caso di mancata integrazione tra centro e periferia: perche' i cavidotti per portare la fibra, ci sono. Basta considerare che i comuni hanno l'Enel e hanno il gas. Inserire nei tubi gia' esistenti una fibra ottica non e' difficile. Noi in Brembo siamo stati costretti a farlo tra Curno e Stezzano (per collegare due sedi della societa', in provincia di Bergamo). Ma in Italia manca un disegno globale su cosa voglia dire fare la banda larga nel territorio. Prendiamo le pmi. La grande azienda puo' rimediare alle inefficienze del sistema Italia, le pmi no. Ci riempiamo la bocca della bonta' e dei benefici apportati all'Italia dal suo sistema di piccole e medie imprese. "Sono loro che tengono in piedi la nostra economia". E' un vero miracolo italiano, perche' non c'e' nulla di razionale in questo sistema. I piccoli imprenditori, che tutti a parole vorrebbero spingere verso l'innovazione, nella sostanza ricevono 'stimoli' che vanno nel senso opposto. Ritorniamo all'analisi di Paolo Crovetti. In Italia abbiamo una legislazione che si basa ancora troppo sugli strumenti cartacei. Quando un'azienda decide di sostituire la classica carta, la normativa impone tutta una serie di adempimenti che alla lunga scoraggiano, rendendo piu' conveniente alle aziende, in particolari alle piccole, archiviare fatture e ricevute in forma cartacea, invece di effettuare investimenti di lungo periodo per informatizzarsi. Le leggi vigenti sul mondo It (Information technology) non sono fatte in una logica coerente con la filosofia della stessa It, e coerente con la flessibilita' e con la velocita' che richiede l'It. [1] http://it.wikipedia.org/wiki/Guano [2] http://www.agcom.it/guidatel/default.asp?content=introduzione [3] http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=216635 [4] http://www.aduc.it/dyn/tlc/noti.php?id=216368 ------------------------------------------- IL CONDOMINIO Quindicinale sui diritti di proprietari e inquilini di: Alessandro Gallucci Poche semplici regole per il buon condomino Un vicino rompiscatole, un amministratore indifferente, un condomino insolvente. Queste alcune delle situazioni piu' comuni che prima o poi si trova ad affrontare chiunque abita in condominio. Non a caso, nelle statistiche riguardanti le liti davanti all’Autorita' Giudiziaria, le “beghe” condominiali occupano un posto di rilievo. Per questo nasce 'Il Condominio', rubrica quindicinale dell'Aduc sui diritti di proprietari e inquilini, a cura dall'avv. Alessandro Gallucci. Un luogo di approfondimento sulle norme e sulla giurisprudenza, ma anche di consigli pratici per evitare che il condominio si trasformi in un terreno di battaglia fra cittadini. Ed e' proprio con alcuni consigli che vogliamo dare inizio a questa nuova rubrica. *** Spesso (ma non sempre) il rispetto di normali regole del vivere civile porterebbe ad evitare un numero non indifferente di cause, con il vantaggio di rasserenare quei rapporti di vicinato alle volte un po’ troppo tesi. Appare utile, allora, provare a stilare un elenco di regole che possa aiutare tutti i condomini ad affrontare con maggiore serenita' la vita condominiale. 1. Comunicare all’amministratore il nome del proprietario dell’immobile. Il Condominio potrebbe trovarsi dopo anni, ed in modo accidentale, costretto a scoprire che il proprietario e' diverso dal cosiddetto condomino apparente. Spesso con spiacevoli sorprese. 2. Pagare con regolarita' alle scadenze stabilite le quote condominiali di propria spettanza. Il fatto, di per se' banale, produce notevoli riflessi su tutto il Condominio che in mancanza di una o piu' quote, magari sostanziose, potrebbe trovarsi in difficolta' nel pagamento dei propri fornitori per i servizi da questi forniti. Basta guardare la mole di decreti ingiuntivi per crediti condominiali presenti in tutti gli uffici giudiziari italiani per rendersi conto della gravita' e diffusione del problema. 3. Rispettare il regolamento di Condominio. Sopra una certa soglia di condomini, questo e' obbligatorio per legge. Spesso e' lo stesso regolamento a contenere tutte quelle regole di buon vicinato che da sole eviterebbero lunghe ed inutili controversie giudiziarie su rumori, animali domestici e via dicendo. Se da soli stentate a farlo comprendere ai vostri vicini, fatelo presente all’amministratore del palazzo che, per legge, e' tenuto a curarne l’osservanza. 4. Partecipare alle assemblee condominiali. E’ questo il momento in cui i problemi vanno “messi sul piatto” ed e' questa la sede dove vengono prese le decisioni piu' importanti, anche economicamente (es. lavori di ristrutturazione, ecc.). Parteciparvi puo' essere utile per far migliorare la qualita' di vita nel condominio e per appianare e risolvere tutte le questioni ancora irrisolte. 5. Chiedere all’amministratore l’apertura di un conto corrente del Condominio. Il fatto, che seppur diffusissimo non e' ancora obbligatorio per legge, puo' essere di grande aiuto per una gestione piu' trasparente del Condominio. 6. Conservare tutta la documentazione relativa alla gestione del Condominio, chiedendone anno per anno copia all’amministratore. Cio', anche se in prima istanza puo' sembrare strano, facilita il passaggio di consegne della documentazione nel caso di cambiamento dell’amministratore, nella circostanza, non infrequente, di lentezza -se non addirittura reticenza- del vecchio amministratore a passare i documenti. Seppur recuperabili, rivolgendosi al giudice ex art. 700 del codice di procedura penale, e' preferibile aiutare il nuovo amministratore a lavorare fin da subito con il quadro della situazione ben chiaro gia' dall’inizio. Cio' per evitare sgradevoli sorprese che possono abbattersi sul condominio (richieste di pagamenti da parte di fornitori, taglio di forniture per insolvenze varie o peggio ancora sanzioni da parte del fisco, ecc.). Le regole sopra elencate, per quanto a prima vista elementari, sono alla base delle piu' diffuse controversie in materia condominiale. Meglio prevenire … ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI: LE NUOVE REGOLE Con il Decreto Ministeriale n. 37/2008 entrato in vigore il 27/3/2008, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato il regolamento che riordina le disposizioni in materia di attivita' di installazione degli impianti all’interno degli edifici, cosi' come disposto dalla legge 248/2005. Detto regolamento abroga e sostituisce il precedente (dpr 447/91) nonche' parte del testo unico dell'Edilizia (Dpr 380/01, Capo V della parte II, art.dal 107 al 121) e della legge 46/90. Il decreto introduce nuove disposizioni in materia di sicurezza degli impianti negli edifici, fissando regole sia per la loro certificazione in sede di installazione e/o modifica (trasformazione, ampliamento, manutenzione straordinaria), sia riguardo agli adempimenti a carico del proprietario nel caso di cessione dell'immobile. La certificazione consiste nell'emissione, da parte di imprese abilitate, di precise documentazioni, ovvero il progetto, la dichiarazione di conformita', libretti di uso e manutenzione e –specificatamente per gli impianti installati o modificati prima del 27/3/08- la "dichiarazione di rispondenza". Nel dettaglio: GLI IMPIANTI INTERESSATI Gli obblighi di certificazione riguardano tutti gli impianti posti al servizio degli edifici e collocati all'interno di essi (o delle relative pertinenze), indipendentemente dalla destinazione d'uso. Sono inclusi: A) gli impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonche' gli impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere; B) impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere; C) impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali; D) impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie; E) impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali; F) impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili; G) impianti di protezione antincendio. Sono esclusi invece gli impianti o parti di impianto che sono soggetti a requisiti di sicurezza prescritti in attuazione della normativa comunitaria, ovvero di normativa specifica. Per gli impianti collegati alle reti di distribuzioni le regole si applicano a partire dal punto di consegna della fornitura, ovvero dal punto in cui l'azienda erogatrice rende disponibile all'utente l'energia elettrica, il gas, l'acqua, etc.etc., oppure dal punto di immissione del combustibile nel deposito collocato, anche mediante comodato, presso l'utente. LE IMPRESE ABILITATE ALLA CERTIFICAZIONE Sono abilitate alla certificazione degli impianti (redazione dei documenti di progetto e della dichiarazione di conformita') le aziende iscritte nel registro delle imprese o nell'albo provinciale delle imprese artigiane, a condizione che l'imprenditore individuale, il rappresentante legale oppure il "responsabile tecnico" siano in possesso dei prescritti requisiti formali (laurea in materia tecnica specifica, diploma o qualifica con specializzazione, attestato di formazione professionale, prestazione lavorativa svolta per minimo quattro anni nel settore come operaio, etc.). Tali imprese devono ottenere il certificato di riconoscimento rilasciato dalle commissioni provinciali per l'artigianato o dalle camere di commercio, dietro riconoscimento dei requisiti tecnico professionali. Per far cio' devono presentare la dichiarazione di inizio attivita' indicando per quali tipi di impianto intendono esercitare attivita' e dichiarando di essere in possesso dei requisiti tecnici richiesti per le tipologie di lavoro da fare. Le imprese artigiane devono anche presentare al registro delle imprese, oltre alla dichiarazione di cui sopra, la domanda di iscrizione all'albo. Gli elenchi delle imprese abilitate a cui potersi rivolgere, nonche' gli eventuali tariffari di riferimento, sono tenuti dalle Camere di Commercio, che spesso li rendono visibili anche telematicamente, sui propri siti. IL PRIMO OBBLIGO: IL PROGETTO Per l'installazione, trasformazione e ampliamento degli impianti deve essere redatto un progetto da un professionista abilitato secondo la competenza richiesta per quel tipo di lavoro ed impianto (vedi sezione precedente, le imprese abilitate). Il professionista iscritto all'albo deve redigere il progetto per lavori riguardanti: - impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonche' gli impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unita' abitative aventi potenza impegnata superiore a 6 kw o per utenze domestiche di singole unita' abitative di superficie superiore a 400 mq; - impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici, per i quali e' obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori; - impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere relativi agli immobili adibiti ad attivia' produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6 kw o qualora la superficie superi i 200 mq; - impianti elettrici relativi ad unita' immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio di incendio, nonche' per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 mc; - impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere relativi quando coesistono con impianti elettrici con obbligo di progettazione; - impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali dotati di canne fumarie collettive ramificate, nonche' impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi una potenzialita' frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora; - impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali relativi alla distribuzione e l'utilizzazione di gas combustibili con portata termica superiore a 50 kw o dotati di canne fumarie collettive ramificate, o impianti relativi a gas medicali per uso ospedaliero e simili, compreso lo stoccaggio; - impianti di protezione antincendio, se sono inseriti in un'attivita' soggetta al rilascio del certificato prevenzione incendi e, comunque, quando gli idranti sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero pari o superiore a 10. I progetti contengono almeno gli schemi dell'impianto e i disegni planimetrici nonche' una relazione tecnica sulla consistenza e tipologia dell'installazione, trasformazione o ampliamento, specificando tipologia e caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e le misure di prevenzione e sicurezza da adottare. I progetti vengono depositati -contestualmente alla loro redazione- presso lo sportello unico dell'edilizia del comune in cui deve essere realizzato l'impianto. Nei casi diversi da quelli elencati sopra, il progetto puo' anche essere sostituito da un documento detto "elaborato tecnico" redatto dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice. REALIZZAZIONE ED INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI I proprietari degli immobili devono affidare i lavori di realizzazione degli impianti -dal 27/3/08- alle imprese abilitate gia' dette. Esse sono responsabili della realizzazione degli impianti a regola d'arte e in conformita' alla normativa vigente e alle norme UNI, CEI, etc. Gli impianti elettrici nelle unita' immobiliari ad uso abitativo realizzati prima del 13/3/90 (entrata in vigore degli obblighi di certificazione previsti dalla legge 46/90) si considerano adeguati se dotati di sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto, di protezione contro i contatti diretti e indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente non superiore a 30 Ma. LA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla legge, l'impresa che ha installato o modificato l'impianto rilascia la dichiarazione di conformita' resa su appositi modelli (vedi allegati I e II del decreto 37/08, scaricabile dal sito del Governo inserito piu' avanti, tra i link utili). Di essa fanno parte anche la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonche' la documentazione di progetto gia' detta. Nel caso di rifacimento parziale degli impianti tale documentazione (progetto, dichiarazione di conformita' e attestazione di collaudo se prevista) si riferiscono ovviamente solo alla parte dell'impianto oggetto di intervento, ma tengono comunque conto della sicurezza e funzionalita' dell'impianto intero. Nel caso in cui la dichiarazione di conformita' non sia stata prodotta o non sia piu' reperibile, la stessa e' sostituita –per gli impianti eseguiti prima del 27/3/2008- da una "dichiarazione di rispondenza" resa da un professionista iscritto all'albo (relativo alle competenze richieste per quel tipo di intervento) che abbia esercitato la professione nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione da almeno cinque anni. La dichiarazione e' sottoscritta sotto personale responsabilita' a seguito di sopralluoghi ed accertamenti. L'elenco dei professionisti abilitati, come gia' detto, puo' essere trovato presso le Camere di Commercio. Per gli impianti per i quali e' sufficiente, al posto del documento di progetto gia' detto, il cosiddetto "elaborato tecnico" (vedi sopra la sezione IL PRIMO OBBLIGO: IL PROGETTO) la dichiarazione di rispondenza puo' essere redatta da un soggetto che ricopra, da almeno cinque anni, il ruolo di responsabile tecnico di un'impresa abilitata operante nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione. La dichiarazione di conformita' unita al progetto, oppure il certificato di collaudo quando previsto dalla legge, devono essere depositate entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori presso lo "sportello unico per l'edilizia" del Comune ove ha sede l'impianto. Se le opere di installazione, trasformazione o ampliamento degli impianti sono connesse ad interventi edilizi subordinati al rilascio del permesso di costruire o alla denuncia di inizio attivita' (DIA), il soggetto titolare del permesso o quello che ha presentato la DIA, deposita il progetto degli impianti da realizzare unitamente a quello edilizio. Lo sportello unico per l'edilizia inoltra a sua volta la dichiarazione di conformita' alla Camera di Commercio territorialmente competente la quale provvede ai necessari riscontri e all'applicazione delle eventuali sanzioni. ATTIVITA' ESCLUSE DAGLI OBBLIGHI DI CERTIFICAZIONE Sono escluse dagli obblighi suddetti le attivita' di manutenzione ordinaria degli impianti, l'installazione di apparecchi per usi domestici (gli elettrodomestici, tipicamente) e la fornitura provvisoria di corrente elettrica (per cantieri, fiere, etc.). Per manutenzione ordinaria si intende quell'insieme di interventi volti a contenere il degrado d'uso o a risolvere malfunzionamenti e rotture, interventi che non modificano la struttura dell'impianto o la sua destinazione d'uso secondo prevista dal libretto d'uso e di manutenzione. Per questi interventi non ci si deve obbligatoriamente affidare alle imprese abilitate e non c'e' obbligo di redazione ne' del progetto ne' dell'attestazione di collaudo. Costituisce eccezione a questa regola l'attivita' di manutenzione degli impianti ascensori e montacarichi, disciplinata dal D.p.r. 162/99. Per le manutenzioni degli impianti termici (caldaie) ricordiamo invece che e' obbligatorio il rilascio del "rapporto di controllo tecnico” .Si veda in proposito la scheda pratica REVISIONE CALDAIE: VECCHIE E NUOVE REGOLE: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=182226 Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e dell'attestazione di collaudo anche le installazioni di apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica, fermo restando l'obbligo del rilascio della dichiarazione di conformita'. GLI OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO DELL'IMMOBILE Come gia' detto il committente o proprietario deve affidare i lavori di installazione, trasformazione o ampliamento ad un'impresa abilitata ed iscritta negli appositi albi. Per i nuovi impianti di allacciamento di una nuova fornitura di gas, energia elettrica, acqua, il proprietario deve anche consegnare al distributore o venditore copia della dichiarazione di conformita' dell'impianto (senza gli allegati obbligatori) o copia della dichiarazione di corrispondenza gia' dette. Cio' entro 30 giorni dall'allacciamento alla rete di fornitura, pena la sospensione della stessa previo invio di un avviso. Il Ministero ha ribadito che questo obbligo vale per l'allacciamento di NUOVE FORNITURE, installate dopo il 27/3/08. Sono quindi escluse tutte le vecchie utenze gia' esistenti o le modifiche di contratti di fornitura gia' avviati (cambio gestore, subentro, etc.). L'obbligo di produrre la dichiarazione di conformita' (o quella di rispondenza) c'e' anche in caso di richiesta di aumento della potenza impegnata o se l'aumento consegue ad interventi che impongono di per se' il rilascio della dichiarazione di conformita' o rispondenza o comunque -pur senza interventi sull'impianto- nei casi in cui venga raggiunta la potenza di 6 kw. L'obbligo sussiste anche per tutte le nuove forniture di gas e le variazioni della portata termica delle stesse. Il proprietario deve, inoltre, conservare tutta la documentazione obbligatoria gia' detta e consegnarla -in caso di cessione dell'immobile- alla controparte (acquirente, locatario, etc.). Per le informazioni su questo punto si veda piu' avanti. OBBLIGHI IN CASO DI CESSIONE DELL'IMMOBILE E "CLAUSOLA DI GARANZIA" Come gia' detto la documentazione obbligatoria -nonche' i libretti di uso e manutenzione- deve essere conservata e consegnata al soggetto che riceve l'immobile in tutti i casi di trasferimento dello stesso a qualsiasi titolo (vendita, donazione, affitto, comodato, etc.). L'atto di trasferimento, qualora esso riguardi un diritto reale sull'immobile ceduto a titolo oneroso (tipicamente la vendita), dovra' obbligatoriamente riportare la garanzia del venditore in ordine alla conformita' degli impianti alla normativa vigente (la cosiddetta "clausola di garanzia" chiarita piu' avanti). All'atto deve essere allegata la dichiarazione di conformita' oppure la dichiarazione di rispondenza. Al soggetto che utilizza l'immobile a qualsiasi titolo -affitto, comodato, diritto di abitazione, etc.- detta documentazione deve essere consegnata in copia nel momento in cui viene stipulato un contratto nuovo (anche a seguito della scadenza del precedente). Non e' chiaro se l'obbligo valga per i contratti in corso e per i rinnovi "taciti". L'obbligo di allegare la documentazione ha in realta' molte eccezioni chiarite dal Ministero dello sviluppo economico con diversi pareri. La regola generale e' che vanno allegati solo i documenti obbligatori secondo le norme in vigore all'epoca della costruzione o modifica dei vari impianti, e cioe': - la dichiarazione di conformita'. Per gli impianti realizzati prima del 27/3/08 essa va allegata solo se gia' prevista dalla legge 46/90 (impianti elettrici, radiotelevisivi ed elettronici, di riscaldamento e condizionamento, idrosanitari, per il trasporto e l'utilizzazione del gas, di sollevamento per persone e cose, di protezione antincendio) e puo' essere sostituita dalla "dichiarazione di rispondenza". Tale obbligo vige salvo il caso in cui le parti (sia compratore e venditore che locatore e locatario) si mettano d'accordo di non allegarla ; - i documenti di progetto e di collaudo dell'impianto, quando obbligatori dalle norme vigenti all'epoca della realizzazione o modifica dell'impianto (vedi legge 46/90). Per gli impianti realizzati dopo il 27/3/08 il documento e' obbligatorio, ma in molti casi (come gia' visto) e' sostituibile dall'"elaborato tecnico". Anche per questo documento le parti (compratore e venditore o locatore e locatario) possono mettersi d'accordo di non allegarlo; - il libretto di uso e manutenzione, quando obbligatorio (nelle abitazioni civili lo e' solo per l'eventuale impianto di riscaldamento autonomo, la caldaia); - la dichiarazione di rispondenza per gli impianti realizzati prima del 27/3/08 e che non hanno una dichiarazione di conformita' , salvo che le parti si mettano d'accordo di non allegarla. E' da ricordare che il progetto o l'elaborato tecnico fanno parte integrante della dichiarazione di conformita', quindi nella maggioranza dei casi saranno ad essa allegati. Per gli impianti preesistenti al 27/3/08, il progetto, se mancante, puo' essere sostituito dalla stessa dichiarazione di rispondenza sostituiva a sua volta di quella di conformita'. Riguardo invece la nuova "clausola di garanzia" del venditore, essa dovra' apparire obbligatoriamente in tutti gli atti di trasferimento a titolo oneroso della proprieta' o altri diritti reali dell'immobile stipulati a partire dal 27/3/08. E' stato anche chiarito che con essa il venditore/cedente assume su di se' la responsabilita' per ogni spesa o danno derivante dall'eventuale non conformita' degli impianti alle norme di sicurezza ad essi applicabili (sicurezza che va valutata in base alla loro conformita' alle norme vigenti al momento della loro realizzazione o modifica). Se la presenza della clausola e' obbligatoria, il suo contenuto rimane pero' libero, disciplinato in modo generico dal codice civile (art.1490, 1491 e 1497). Cio' significa che le parti possono mettersi d'accordo e pattuire la limitazione o l'esclusione della garanzia del venditore (quindi passando oneri e responsabilita' al compratore), a condizione che lo stesso venditore non abbia agito in malafede tacendo al compratore gli eventuali vizi degli impianti. Cio' andra' fatto NON omettendo la clausola, ma elaborandone una particolare, detta "di stile". E' importante che in essa le parti limitino o escludano la garanzia del venditore, a seguito di dichiarazione di quest'ultimo e della presa d'atto del compratore, circa la non conformita' o la possibile non conformita' di ciascun impianto alle norme di sicurezza ad esso applicabili. In poche parole dev'essere chiaramente desumibile dall'atto a chi va la responsabilita' relativa alla sicurezza degli impianti presenti nella casa, se al venditore (come prevederebbe il decreto) o al compratore. Tutto quanto sopra fa capire quanto sia importante affidarsi, soprattutto in caso di compravendita, ad un notaio che si occupi -prendendosene la responsabilita'- di redigere correttamente l'atto e la clausola di garanzia, nel rispetto della volonta' delle parti, curandosi anche di far allegare quanto dovuto. Fonte: Art.13 DM 37/08 e pareri del Ministero dello sviluppo economico del 26/3 e 28/3/08 con chiarimenti destinati rispettivamente ad Unioncamere e a Confedilizia, i cui testi sono scaricabili dai siti riportati tra i link utili. LE SANZIONI Le sanzioni sono essenzialmente applicate, dalle Camere di commercio, a seguito delle violazioni commesse delle imprese che installano o modificano gli impianti. In generale, alle mancanze od illeciti rispetto agli obblighi relativi alla dichiarazione di conformita', sono applicate sanzioni amministrative variabili da 100 a 1.000 euro mentre a tutte le altre violazioni si applicano sanzioni amministrative variabili da 1.000 a 10.000 euro. La violazione ripetuta tre volte delle norme relative alla sicurezza degli impianti puo' comportare inoltre la sospensione temporanea dell'iscrizione delle imprese nei relativi registri od albi, a giudizio delle commissioni che sovrintendono la tenuta dei registri stessi. Alla terza violazione che invece riguarda la progettazione e i collaudi, possono essere presi provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti. RIFERIMENTI NORMATIVI *** D.l.203/2005 convertito nella legge 248/2005 art.11-quaterdecies comma 13 *** D.M. 37/2008, entrato in vigore il 27/3/2008, che abroga: - il regolamento di cui al d.p.r. 447/6.12.1991 - gli articoli dal 107 al 121 del testo unico di cui al d.p.r.380/2001 - la legge 46/90 ad eccezione degli articoli 8,14 e 16, le cui sanzioni trovano applicazione in misura raddoppiata per le violazioni degli obblighi previsti dallo stesso regolamento di cui sopra (d.m.37/2008). LINK UTILI - Sito del Governo su cui si trovano il testo del decreto, dei chiarimenti del Ministero e dei fac simile delle dichiarazioni di conformita', oltre ad un sunto di tutte le informazioni: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/sicurezza_impianti_edifici/index.html - Sito del Sole24Ore (sezione Norme e tributi) con una GUIDA contenente tra l'altro un prospetto sui costi tipo delle varie certificazioni: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/SpecialiDossier/2008/speciale %20sicurezza%20impianti/sicurezza-impianti-default.shtml?uuid=ab948c64-fc21-11dc- 997c-00000e251029&DocRulesView=Libero (Rita Sabelli) ------------------------ GLI ARTICOLI I cartelli messicani operano in Guatemala Rosa a Marca I potenti cartelli messicani del narcotraffico hanno trasferito la loro lotta cruenta per il controllo della droga in Guatemala, da dove cercano di dominare le principali rotte del traffico, informano fonti ufficiali. Lo scontro del 25 marzo, nella zona est del Paese, in cui morirono undici persone, e', secondo le autorita' guatemalteche, una prova della presenza dei gruppi internazionali della droga sul territorio. Presenza, che sarebbe iniziata oltre dieci anni fa, quando sono state stabilite alleanze con quelli che all'epoca erano ritenuti piccoli gruppi locali dediti allo spaccio di droga, e che poi si sono trasformati in organizzazioni criminali con caratteristiche da cartello internazionale. I principali cartelli messicani, del Golfo e di Sinaloa, hanno formato societa' con gruppi guatemaltechi identificati dalle autorita' come "Los Mendoza" e "Los Lorenzana", i quali, a loro volta, hanno stipulato alleanze con altre formazioni locali "piccole, ma in crescita". "Los Mendoza", secondo i servizi antidroga guatemaltechi (PNC), fanno parte del cartello del Pacifico (o della Federazione), il gruppo internazionale diretto da "El Chapo" Guzman, che controlla il traffico di droga dal Sudamerica agli Stati Uniti. Secondo indagini ufficiali, la via che il gruppo utilizza per portare la droga attraversa tutto il Paese, giacche' la merce arriva sulle coste dei Caraibi, viene trasportata nei dipartimenti interni del Guatemala fino ad arrivare alle coste del Pacifico, da dove partono i carichi per mare che approdano nel territorio messicano. L'altro cartello guatemalteco, identificato come "Los Lorenzana", sarebbe un'appendice nazionale del cartello del Golfo, e avrebbe il controllo sulla rotta che comprende i dipartimenti di Izabal, Zacapa, Alta Verapaz e Peten, attraverso cui trasportano la droga via terra fino al Messico. Il cosiddetto cartello di Zacapa, il cui leader Juan "Juancho" Leon figura tra i morti ammazzati nello scontro dei giorni scorsi, sarebbe una delle formazioni usate da "Los Mendoza" per trasportare la droga via terra. La mattanza, secondo il ministro degli Interni guatemalteco Vinicio Gomez, avrebbe origine nelle liti per il controllo di queste rotte. E quindi c'e' da aspettarsi una recrudescenza degli atti violenti, legati alla vendetta e alla ricostituzione del cartello. La settimana scorsa, il presidente del Guatemala, Alvaro Colom, ha ammesso che le forze di sicurezza locali "non hanno capacita' di rispondere a una forza cosi' pericolosa e potente come quella dei narcotrafficanti". Tuttavia, ha assicurato, si sta operando su piu' fronti per combattere questi gruppi, nelle cui fila vengono reclutate molte persone, tra cui ex agenti di polizia e dell'esercito. La prima misura adottata e' stata quella di ordinare il trasferimento a Puerto Barries di circa 500 "kaibiles", un corpo scelto militare addestrato a combattere in condizioni avverse, per far fronte ai cartelli che operano in quella zona. Inoltre, ha precisato Gomez, si incrementeranno i posti di controllo sulle vie di transito "per ottenere risultati a breve termine". Canada. British Columbia. Esperti e politici chiedono l'istituzione di una stanza del consumo Katia Moscano Il responsabile per la Salute della Provincia ha detto che Victoria deve diventare la seconda citta' canadese ad istituire le "stanze del consumo", anche se il futuro dell'unica struttura del genere, a Vancouver, e' incerto. "Da cinque anni a Vancouver sono attive le stanze del consumo, ed e' ora tempo che il progetto sia esteso anche a Victoria", ha dichiarato il dottor Perry Kendall, capo dell'Ufficio per la salute della British Columbia. Kendall e il dottor Benedikt Fischer, della scuola per la ricerca sulla tossicodipendenza dell'Universita' di Victoria, hanno pubblicato l'editoriale con la loro proposta sulla rivista scientifica B.C. Medical Journal. "L'Health Act specifica che se posso, devo dire la mia opinione su questione pratiche o politiche che riguardano la popolazione della Provincia, e posso farlo nella maniera che ritengo piu' opportuna. Per questo un editoriale scritto insieme ad un esperto sulla tossicodipendenza e' il modo piu' appropriato per attirare l'attenzione sul problema", ha dichiarato Kendall. Alcune ricerche pubblicate su autorevoli riviste, come Lancet, rivelano che Insite (il nome del clinica di Vancouver), l'unica in tutto il Nord America, ha ridotto il numero di overdosi ed infezioni virali tra i tossicodipendenti. Per Fischer e Kendall, il programma offrirebbe ai 1500-2500 tossicodipendenti della citta' un luogo sicuro e controllato per autosomministrarsi eroina, invece di farlo nei parchi pubblici. Circa il 70% dei tossicodipendenti per via intravenosa hanno l'epatite C e il 15% sono sieropositivi. Il Governo conservatore federale ha esteso il periodo di prova concesso originariamente alla citta' di Vancouver, ma non si e' ancora impegnato a rendere il progetto permanente. Il Consiglio comunale e il Dipartimento di polizia di Victoria sostengono l'iniziativa. All'inizio del mese di marzo, l'International Narcotics Control Board delle Nazioni Unite ha chiesto al Governo del Canada di chiudere le stanze del consumo di Vancouver, e di terminare la distribuzione dei kit di crack a Toronto, Ottawa e Vancouver Island, aggiungendo che la distribuzione del kit viola la convenzione Onu contro il traffico illecito di droghe. Usa. Michigan. Ottimismo per proposta di legge su depenalizzazione della marijuana Katia Moscano La senatrice democratica Patricia Jehlen, autrice del progetto di legge per depenalizzare il possesso e consumo di marijuana, ha dichiarato che sono in molti a sostenere la proposta e che questo non puo' essere ignorato. Nel suo distretto, per esempio, il 66% degli elettori e' favorevole alla depenalizzazione. La Jehlen si e' interessata alla depenalizzazione a seguito della grave malattia del marito, il quale riusciva a tollerale i dolori solo grazie alla marijuana. La senatrice e' preoccupata che il reato legato al possesso e consumo della sostanza possa diventare un precedente penale per tutta la vita di un individuo, inficiando il futuro scolastico ed eventuali borse di studio. "Ogni volta che c'e' stato un referendum su questo, e' stato approvato. L'opinione pubblica e' favorevole e condivide l'idea che ci sono modi migliori di spendere il denaro pubblico". La parlamentare democratica Ruth Balser, presidentessa del comitato per la salute mentale, ha espresso parere favorevole: "La marijuana non e' il problema piu' grande. Ci sono prove che la vera droga di passaggio e' l'alcol e, anche se per i minori e' illegale farne uso, dovrebbe essere sanzionato come lo sono gli stupefacenti". La Balser concorda con la Jehlen sui pericoli che il consumo possa rovinare la fedina penale dei cittadini. Nel 2007, Jeffrey Miron, professore di economia di Harvard, ha pubblicato una ricerca degli effetti sui conti pubblici della depenalizzazione, concludendo che il risparmio per le forze dell'ordine equivarrebbe a circa 29,5 milioni di dollari l'anno. Inoltre, con i dati di Brockton e Barnstable, la ricerca di Miron conclude che un terzo degli arresti riguarda il solo possesso. La ricerca del professore non anticipa quali potranno essere le entrate se passassero da 100 dollari di multa per il possesso, somma attualmente prevista, a 500 dollari. Mediamente, queste multe non vengono pagate, ed e' difficile prevedere i risultati futuri. A parte questo, Miron e' favorevole alla depenalizzazione. "Condivido la legge perche' penso che la criminalizzazione sia una politica sbagliata". Il parlamentare democratico Martin Walsh e' di tutt'altra opinione. Nell'audizione si e' detto contrario alla legge, anche senza averla letta, per le conseguenze che avrebbe sui cittadini. Per Walsh, la marijuana e' una droga di passaggio verso le altre, e depenalizzandone il possesso si arriverebbe all'eroina. Usa. Rapporto: l'obesita' danneggia la societa' piu' di fumo e alcool Katia Moscano L'obesita' non incide solo sulla salute, ma anche sulla societa'. Secondo una nuova ricerca della Conference Board, i dipendenti obesi delle compagnie private costano 45 miliardi di dollari ogni anno in spese mediche e perdita di giornate lavorative. Il rapporto ha esaminato se e come le compagnie dovrebbero risolvere l'epidemia di obesita' tra i lavoratori. "I datori di lavoro dovrebbero capire che l'obesita' non e'solo un problema di salute e di benessere", ha dichiarato Linda Barrington, economista del diritto del Lavoro, direttrice del Conference Board, e coautrice del rapporto. "I dipendenti obesi sono un problema per il Paese perche' costano annualmente miliardi di dollari in spese mediche e assenteismo. I proprietari di aziende devono stare attenti al peso dei dipendenti, per loro e per la societa''. Nel rapporto si legge che l'obesita' e' responsabile del 36% dell'aumento delle spese sanitaria, piu' del fumo e dell'alcol. Piu' del 40% delle compagnie hanno programmi per la riduzione dell'obesita' tra i dipendenti, e il 24% li hanno prolungati anche per il 2008. Il rapporto e' disponibile qui. Michigan. Ottimismo per proposta di legge su depenalizzazione della marijuana di Katia Moscano La senatrice democratica Patricia Jehlen, autrice del progetto di legge per depenalizzare il possesso e consumo di marijuana, ha dichiarato che sono in molti a sostenere la proposta e che questo non puo' essere ignorato. Nel suo distretto, per esempio, il 66% degli elettori e' favorevole alla depenalizzazione. La Jehlen si e' interessata alla depenalizzazione a seguito della grave malattia del marito, il quale riusciva a tollerale i dolori solo grazie alla marijuana. La senatrice e' preoccupata che il reato legato al possesso e consumo della sostanza possa diventare un precedente penale per tutta la vita di un individuo, inficiando il futuro scolastico ed eventuali borse di studio. "Ogni volta che c'e' stato un referendum su questo, e' stato approvato. L'opinione pubblica e' favorevole e condivide l'idea che ci sono modi migliori di spendere il denaro pubblico". La parlamentare democratica Ruth Balser, presidentessa del comitato per la salute mentale, ha espresso parere favorevole: "La marijuana non e' il problema piu' grande. Ci sono prove che la vera droga di passaggio e' l'alcol e, anche se per i minori e' illegale farne uso, dovrebbe essere sanzionato come lo sono gli stupefacenti". La Balser concorda con la Jehlen sui pericoli che il consumo possa rovinare la fedina penale dei cittadini. Nel 2007, Jeffrey Miron, professore di economia di Harvard, ha pubblicato una ricerca degli effetti sui conti pubblici della depenalizzazione, concludendo che il risparmio per le forze dell'ordine statali equivarrebbe a circa 29,5 milioni di dollari l'anno. Inoltre, con i dati di Brockton e Barnstable, la ricerca di Miron conclude che un terzo degli arresti riguarda il solo possesso. La ricerca del professore non anticipa quali potranno essere le entrate se passassero da 100 dollari di multa per il possesso, somma attualmente prevista, a 500 dollari. Mediamente, queste multe non vengono pagate, ed e' difficile prevedere i risultati futuri. A parte questo, Miron e' favorevole alla depenalizzazione. "Condivido la legge perche' penso che la criminalizzazione sia una politica sbagliata". Il parlamentare democratico Martin Walsh e' di tutt'altra opinione. Nell'audizione si e' detto contrario alla legge, anche senza averla letta, per le conseguenze che avrebbe sui cittadini. Per Walsh, la marijuana e' una droga di passaggio verso le altre, e depenalizzandone il possesso si arriva all'eroina. Milano dei cartoni animati di Giuseppe Parisi Ad Ascoli Piceno, il gruppo di Alleanza Nazionale ha copiato Milano, promovendo per le "famiglie con figli dai 12 ai 17 anni" il kit antidroga, la qualcosa ha fatto gioire l'assessore alla salute del comune di Milano, Giampaolo Landi, che ha esultato ai venti "Milano si riconferma ancora una volta laboratorio di idee ed iniziative da esportare in Italia e non solo…. ". Secondo il geniale assessore, il kit antidroga deve essere visto come idea a valore aggiunto per la lotta alle droghe e a tutte le dipendenze. L'assessorato fortemente desiderato dal Sindaco Letizia Moratti, intenderebbe essere una "antenna" della salute (quale?) della citta' di Milano e, come auspicano gli stessi Sindaco ed assessore, essere esportata in tutti i comuni d'Italia . Siamo pressocche' sicuri che tali obbrobri del profilo basso della "current politik", a parte il comune di Ascoli Piceno, non avranno seguito in Italia. Milano si riconferma un salotto di cartoons, con tante fuliggini al di la' dell'arrugginita parete di latta. Milano non ci incantera' piu'. Se mi ritrovero' a Milano, e al cinema mi disturberanno con simili obbrobri partoriti da coloro i quali in droghe e tossicodipendenze ne comprendono quanto il mio cane, chiedero' il risarcimento del biglietto, mandando il conto all'assessore milanese ed al Sindaco. La propaganda in Italia, specie quella elettorale, non si cura piu' di nulla, e non arrossisce nemmeno. La mozzarella ai raggi X di Giuseppe Parisi "Dosis sola facit ut venenum non sit" - E' la dose che fa il veleno (Paracelso) La tossicita', il veleno non e' fatto dalla sostanza in se', ma dalla sua quantita' e, quindi, dal suo quantitativo. Anche l'omeopatia insegna che i piu' pericolosi veleni per l'uomo, in sostanze traccia, guariscono dalla malattia. Sappiamo che e' stato giustamente cautelativo l'intervento del dicastero della Salute, in accordo con Bruxelles, di interrompere la vendita dei "Diary Products" latte e derivati, in oltre quattrocento aziende di produzione in Campania. Lo stop del tutto temporaneo (sembra di soli dieci giorni) potra' servire a valutare il quantitativo della presenza di diossine. L'esito verra' spedito tempestivamente a Bruxelles con lo scopo, non ultimo, di scongiurare il blocco delle esportazioni, innanzitutto delle mozzarelle di bufala. E' opportuno fare alcune considerazioni, quanto meno per quello che ci riguarda, sul contaminazione e tossicita' dei nostri alimenti. Diossine e Pcb sono sostanze organiche molto stabili e presenti ovunque. Le diossine, pero', a diffferenza dei Pcb sono preesistenti nell'ambiente alla vita animale. Infatti, esse sono contenute in quantita' apprezzabili anche in diverse rocce sedimentarie, come il caolino e l'argilla. Nel caolino americano, e' presente una quantita' media di diossine di 200 milioni di volte maggiore di quella presente nella mozzarella di bufala campana. Con il termine generico di diossine indichiamo normalmente 210 sostanze chimiche diverse, chiamate congeneri, appartenenti alla famiglia delle policlorodibenzo-p-diossine (Pcdd) e alla famiglia dei policlorodibenzo-furani (Pcdf). A questi congeneri bisogna poi aggiungerne ben altre 209, che appartengono alla famiglia dei policloro-bifenili (Pcb), che nel sistema industriale italiano e mondiale, sono prodotti in numero e quantita' impensabili. Le diossine, viceversa, semmai sono i prodotti indesiderati di processi industriali, quali alcune produzioni chimiche (Cvm, Pvc, clorosoda). Gli altri meccanismi di produzione della diossina, sono le ingiustificate azioni umane, quali la combustione di rifiuti e di materiali organici. Dobbiamo considerare altresi' che l'assenza di diossina (come di centinaia di altre sostanze che compongono il nostro habitat e i nostri alimenti) non e' mai esistita nella storia dell'uomo. Potremmo ben dire che l'uomo non ha mai ingerito sostanze a diossina zero, ne' odiernamente ne' nei tempi indietro di secoli e secoli. Le diossine le troviamo in natura disciolte in Oligoelementi (dal greco Oligos, che significa piccolo) e che in medicina significa "sostanza tracce". La natura presenta una quantita' impensabile di sostanze-traccia, la cui mancanza crea delle patologie, a volte in tempi abbastanza brevi, specialmente quelle a decorso degenerativo e cronico. E' la presenza di terreni di produzione delle filiere agricole non piu' naturali, a creare un "vuoto" di oligoelementi: una presenza voluta da madre natura, con le sostanze traccia, che compongono il nostro organismo, mantenendolo in equilibrio e salute, svolgendo importantissime funzioni biologiche. Le diossine, quindi, sono sempre esistite in natura. Le loro pericolosita' biologiche risiedono nel fatto che, essendo -come gia' accennato- molecole molto stabili e persistenti, e accumulandosi principalmente nei tessuti grassi animali, esse vengono trasferite nella catena alimentare producendo un fenomeno di accumulo nella zona terminale della catena, li' dove si trova l'uomo. Dal momento che alimenti con tasso di diossine "0" , non esistono e non sono mai esistite, convenzionalmente si identifica la tossicita' degli alimenti quando contengono valori oscillanti di 1 picogrammo di tossicita' equivalente per grammo di grasso. Bisogna ricordarsi che i livelli massimi di legge, almeno quelli di sicurezza, si fermano a 3 picogrammi, ma che l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita'), si muove su un range che oscilla da 1 ai 4 picogrammi per grammo di grasso. Credo che le nostre bufale siano nei range di tali valori, perfettamente commestibili e, come sempre, buonissime. Lo sapremo con certezza il prossimo 25 Aprile, quando i dati ufficiali verranno trasmessi a Bruxelles, con la speranza che non ci saremo sbagliati. Usa. Ex capo della polizia di Seattle definisce "misero fallimento" la guerra alle droghe di Katia Moscano Per l'ex capo del Dipartimento della polizia di Seattle, malgrado i miliardi spesi, gli stupefacenti sono piu' facilmente ottenibili oggi che agli inizi della "guerra alle droghe", a causa del basso prezzo e della qualita' piu' potente. Norm Stamper, al Dipartimento tra il 1994 e il 2000, e' stato invitato dalla Western Washington University ad un incontro organizzato dal Drug Information Center. Parlando a nome della "Associazione delle forze dell'ordine contro il proibizionismo", Stamper ha definito la guerra alle droghe un "misero fallimento" che ha portato all'arresto ingiusto di milioni di persone e creato un "mercato violento e delinquenziale che ha devastato il Messico e l'America Latina". "Omicidi fra i piu' crudeli, ecco che tipo di violenza crea l'industria del traffico illegale", ha dichiarato alla platea di circa 150 studenti e cittadini che hanno partecipato al meeting. Ha poi aggiunto che la proibizione e' in parte responsabile di questa violenza, in quanto ha alimentato il mercato illegale. "La domanda e' maggiore dell'offerta, ecco perche' gli spacciatori guadagnano cosi' tanto". Stamper ha sottolineato gli "effetti collaterali" della lotta alle droghe: - studenti che perdono l'opportunita' di borse di studio per le infrazioni connesse al possesso e consumo di marijuana; - persone vivono in poverta' perche' privati dell'assistenza sociale federale. Al contrario, spiega Stamper, una condanna per stupro o omicidio non impedisce di ricevere una casa popolare. Quasi 2,3 milioni di americani sono stato arrestati per droga, di cui il 90% solo per possesso personale, con condanne piu' pesanti per gli afro-americani (ricevono condanne da 7 a 10 volte superiori ai bianchi). Come soluzione, Stamper propone la legalizzazione di tutte le droghe e che il Governo ne regolamenti la vendita, cosi' come avviene per alcol e nicotina. A suo dire, gli interventi governativi degli ultimi anni non hanno fatto molto per fermare l'importazione delle droghe nel Paese ed il loro commercio illecito. Alcune persone che hanno partecipato al meeting hanno avanzato riserve sulla moralita' di un Governo che vende droghe che uccidono e che possono creare dipendenza. Stamper ha risposto che la tossicodipendenza ci sara' sempre, indipendentemente da chi vende gli stupefacenti, e che e' necessario offrire siringhe pulite e droghe alternative per evitare le overdosi, cosi' come sono necessari programmi di disintossicazione simili a quelli europei. "Spendiamo, come Paese, piu' per le forze dell'ordine che per i programmi di disintossicazione. Pensiamo ai risultati positivi che otterremmo se facessimo al contrario", ha concluso. Usa. Hillary Clinton: la legge sul suicidio medicalmente assistito e' 'positiva' di Katia Moscano E' stato chiesto alla candidata democratica alle elezioni presidenziali Hillary Clinton cosa pensasse della legge che ha legalizzato il suicidio assistito nell'Oregon. La risposta non e' stata chiarissima, nel classico stile clintoniano, e richiede un certo sforzo per comprenderla. Ma alla fine appare chiaro che Clinton si e' dichiarata favorevole alla legge, seppur prudentemente. La prudenza e' forse dovuta al timore di perdere i voti cattolici democratici, oggi una parte importante della sua base elettorale nello scontro con l'altro candidato democratico Barack Obama. Il quotidiano Eugene Register Guard ha chiesto a Clinton cosa pensasse della legge. "Credo che sia una decisione che debba essere presa dagli Stati. Indipendentemente dal mio parere personale sulla legge, l'Oregon ha infranto un tabu', e ha fornito risposte giuste su cosa funzioni e cosa no quando si parla di praticare il suicidio assistito. Penso che questa impostazione sia positiva". L'avvocato Wesley Smith, autore di libri sulla bioetica e oppositore del suicidio assistito, ha criticato duramente la risposta di Clinton, risposta che rivelerebbe la poca conoscenza del problema. Come riporta il sito LifeNews.com, "Se lei sia d'accordo o meno, a persone non gravemente malate sono stati prescritti farmaci per morire. Lo scorso anno, i pazienti che richiesero il suicidio non furono assistiti da professionisti nel campo della salute mentale, pochi malati hanno compiuto il gesto assistiti da un medico, e il numero delle richieste e' aumentato". Smith ha poi raccontato il caso di Kate Cheney, malata di Alzheimer e cancro, che ricevette una prescrizione letale, anche se per il parere degli psichiatri era la figlia a richiedere il suicidio assistito per la madre. Argentina. Un passaggio chiave per riformare la legge sulle droghe di Rosa a Marca Da questa settimana, i rilevatori di INDEC conducono un'indagine sul profilo del consumo di stupefacenti, alcol e tabacco in tutte le citta' di oltre cinquemila abitanti. E' un passo chiave e necessario per la riforma della cosiddetta "Ley de Drogas". L'avvio del lavoro e' stato confermato dal procuratore Monica Cunarro, che presiede un comitato di esperti convocati dal Ministero della Giustizia per la modifica della normativa, proprio quando si riaccende il dibattito sulla penalizzazione del possesso di stupefacenti per uso personale. "La settimana che viene parte il lavoro sul campo dei rilevatori dell'INDEC, che analizzeranno il profilo di consumo di sostanze tossiche illegali e legali, come le droghe, l'alcol e il tabacco", ha precisato il magistrato. Ha poi aggiunto che le rilevazioni si svolgeranno nelle citta' di cinquemila abitanti e rappresenteranno il 96% dell'Argentina, giacche' il campione consiste nella raccolta di questionari distribuiti a oltre cinquantamila persone in tutto il Paese. L'operazione e' un passo necessario per elaborare la mappa del consumo di droghe, ma anche per conoscere alcune condizioni socio-economiche delle persone colpite dal dramma della tossicodipendenza, come il tipo di casa in cui abita il drogato, se e' disoccupato, l'entita' del reddito e altro ancora. La signora Cunarro ha precisato che l'inchiesta sara' elaborata nel corso del 2008, e servira' da base per individuare le politiche pubbliche di prevenzione e assistenza, di cui si discute nella commissione creata per redigere un progetto di legge che non si focalizzi piu' sulla punibilita' del drogato, ma persegua il narcotraffico. Ad ogni modo, il dibattito e il lavoro appena avviati nella commissione avvengono nel bel mezzo della polemica dovuta all'intenzione del Governo nazionale di eliminare dalla legge attuale le clausole che criminalizzano il tossicodipendente. Cunarro ha assicurato che "nel comitato non esiste l'intenzione di liberalizzare il consumo di droghe, ma solo di non penalizzarlo, poiche' questo schema non ha dato risultati, non e' servito a nulla, e fa si' che il 70% delle cause nei tribunali federali abbia per oggetto il possesso per uso personale". La riforma, stimolata dal ministro della Giustizia, Anibal Fernandez, ha provocato dubbi e resistenze nella Segreteria della Programmazione per la Prevenzione della Tossicodipendenza e la Lotta ail Narcotraffico (SEDRONAR). Il coordinatore del Comitat Scientifico di quest'organismo, Eugenio Nadra, ha avvertito che "non e' il momento per un dibattito sulla depenalizzazione, poiche' ogni giorno cresce il dramma dei ragazzi che consumano paco e cocaina, cresce l'abuso di alcol e tabacco in quanto sostanze che colpiscono la salute pubblica, cui si dovrebbero dedicare maggiori investimenti". "L'elaborazione di un progetto di riforma va affrontato in modo serio e trasversale, che tenga conto, in primo luogoo, che si tratta di un problema sanitario, sociale e in ultima istanza legale", ha spiegato la procuratrice Cunaro. Ha poi precisato che si sono tenute riunioni ufficiali con i funzionari dei ministeri dello Sviluppo Sociale, Sanita', Lavoro ed Educazione per fare passi avanti nei programmi di prevenzione, assistenza e contenziosi riguardanti i drogati, e nel contempo discurere di depenalizzazione. "E' un errore credere che la depenalizzazione sia l'ultimo passo di un processo. Bisogna prendere misure aggiuntive affinche' il tossicodipendente abbia un'uscita e perche' lo Stato focalizzi la sua politica criminale alla lotta al narcotraffico e non contro colui che ne e' vittima, in generale persone con scarse risorse economiche, il cui unico contatto con lo Stato e' la Polizia", ha concluso. Testamento biologico. E se lo porto dal notaio? di Marco Bazzichi Il paziente agonizzante chiede pietà e vuole farla finita, un altro è in coma da 5 anni, in stato vegetativo. Ma i medici impediscono di staccare la spina. "Non è in grado di intendere e di volere" spiegano i ben pensanti, "nel dubbio lasciamo tutto così". Poi salta fuori un amico o un parente con una dichiarazione scritta, dalla quale risulta che lo stesso paziente, quand'era nel pieno possesso delle proprie facoltà, non avrebbe voluto né continuare a sopravvivere ridotto a larva o a pianta, né soprattutto prolungare il massacro affettivo e mentale di chi lo circonda. Quel documento non dà alcun vincolo a medici e magistrati, ma, se non altro, qualora risulti certificato da un notaio e da due testimoni, e magari sia depositato al registro dei testamenti, serve a stabilire l'identità e la volontà di chi l'ha redatto. Per questo, è utile, e sicuramente non dannoso, recarsi da un notaio a depositare un semplice e chiaro testamento biologico, nel quale si ufficializzi la volontà di non continuare a sopravvivere attaccati per sempre ad una macchina o colpiti da un'irreversibile lesione cerebrale. Ma a quale notaio ci si può rivolgere? Per ora, fermo restando che questo genere di documento non è previsto ma nemmeno proibito dalla legge italiana, conosciamo soltanto il notaio Luigi Aricò che, nel suo studio in Piazza Strozzi a Firenze, accetta e ufficializza testamenti biologici alla cifra simbolica di un euro. "L'intervento del notaio -spiega Aricò- dà la certezza dell'identità personale". Già questo non è poco: "nessuno può contestare, in primo luogo, che sia un falso stilato da parenti, associazioni per l'eutanasia o che altro. L'intervento notarile serve a dare la certezza dell'identità delle parti. Il testamento biologico diventa così comunque un atto da esteriorizzare". Oltre all'identità si certifica anche la volontà: "dal punto di vista giuridico-notarile, il fatto che non vi sia un pubblico ufficiale che prenda in mano il testamento biologico", per via del vuoto legislativo, "non crea particolari problemi". Addirittura, se qualcuno, in quanto notaio, lo prende in mano, "è obbligato, secondo la legge vigente notarile del 1913, a registrarlo, il che significa portarne una copia all'ufficio del registro". Perché proprio a un euro? "C'è chi dice che andrebbe registrato gratis e senza tassa, ma questo è da discutere. Tutte le volte c'è l'impiegato che non vuol saperne e si rifiuta di archiviarlo se non si paga una tassa anche minima." E' invece dal punto di vista medico e politico che si pone il problema di farlo rispettare, perché "se ne infischiano tutti", dice Arico'. Mentre per i testamenti normali si può nominare un esecutore testamentario, "il problema nasce quando si arriva con questo testamento biologico, perché c'è il vuoto legislativo". Ad ogni modo non è proibito, anzi, è nel rispetto della legge che un notaio ufficializzi un testamento biologico, "che ha valore al 100% fino a che non si arriva al medico che può dire: 'io me ne infischio'. E che gli fai? Per fortuna Riccio -il medico di Welby- è stato assolto". Andare dal notaio e mettere nero su bianco, con tanto di testimoni, nella speranza che ci aiuti a uscire, il prima possibile, dall'agonia che Welby ha portato all'attenzione dell'opinione pubblica: è un gesto che è utile, "nonostante il vuoto legislativo, perché non è detto che poi di fatto non venga rispettato e poi perché c'è una base per dare futuro sviluppo al testamento biologico, forzando la mano all'opinione pubblica e ai politici. Stiamo parlando di cose atroci -conclude Aricò- e a me pare che tenere per forza in vita è una crudeltà tremenda. Quanta più gente ne farà, tanto meglio potrà essere regolamentato". Spagna. Queralt: una delle sfide di questa legislatura e' depenalizzare l'eutanasia di Joan J. Queralt Joan J. Queralt, titolare dell cattedra di Diritto Penale all'Universita' di Barcellona, auspica che in questa legislatura si depenalizzi "con le dovute garanzie l'eutanasia", evitando un linguaggio mistificatore della realta', per dire invece "pane al pane e vino al vino". In un articolo pubblicato su El Pais, Queralt ha spiegato che la secolarizzazione della societa' comporta l'abbandono della sofferenza inutile, che non e' un patrimonio se e' un sacrificio che non serve a nulla. E' consapevole della difficolta di liberarsi della religione e degli aspetti morali dei cittadini contrari all'eutanasia. E' arduo perche' bisogna affrontare un dibattito che diventa facile presa della demagogia e della demonizzazione da parte di coloro che pretendono che i cittadini siano cittadini dalla culla alla bara. Nel suo articolo il professore si e' riferisce anche alle parole della gerarchia cattolica, la quale, per settimane si e' dedicata a criticare sistematicamente l'eutanasia e l'aborto, per esempio usando l'argomento che "Cristo e' morto senza cure palliative". A suo giudizio questo e' un "esempio da seguire forse da altri redentori, ma non dai cittadini comuni". Casi famosi "I casi di Ramon Sampedro, Diane Pretty, Inmaculada Echevarria o Chantal Sebire hanno fatto il giro del mondo, sia per la drammaticita' della loro richiesta, sia per l'assenza di risposta giuridica, tranne che per Inmaculada, alla loro domanda di non patire la condanna di morire in vita". Giacche', secondo Queralt, "si dimentica" che chi chiede l'eutanasia lo fa perche' non ha via d'uscita alla propria situazione. Perche' e' incapace persino di togliersi la vita da se'. "L'ultima decisione personale" In quanto al suicidio, se "e' l'ultima decisione personale, non si vede la ragione di negare questo diritto, con le dovute cautele, a colui che trovandosi in uno stato di prostrazione indicibile e irreversibile, ma senza perdere un briciolo della propria cittadinanza in uno Stato sociale e democratico di diritto, chiede ai poteri pubblici di risolvere la sua uscita da questa vita". Secondo lui, si tratta di esercitare "in pieno l'esercizio della liberta' personale" e chiede che lo Stato garantisca "questa procedura pietosa". "A favore dei sofferenti" Queralt conclude che una delle sfide di questa legislatura consiste nel legiferare "positivamente" in tema d'eutanasia. E "coloro che vi si oppongono" non devono dimenticare che il nuovo diritto di cittadinanza rappresentato dall'eutanasia non e' contro di loro, bensi' a favore dei sofferenti che desiderano utilizzarlo. Gb. Parlamentare chiede la legalizzazione di tutte le droghe di Katia Moscano Il parlamentare laburista e scienziato Des Turner ha chiesto che tutte le droghe siano legalizzate. La dichiarazione e' giunta dopo un reportage di The Argus sul massiccio spaccio in alcune strade di Brighton e sulla morte dell'ennesima giovane per overdose di eroina. L'inchiesta che ne e' seguita ha rivelato che l'eroina era cosi' pura che iniettarsela era "come giocare alla roulette russa". Il reporter del giornale, Andy Whelan, e' riuscito a comprare, in soli 26 minuti, eroina in una delle vie piu' frequentate della citta' per lo shopping. Il dottor Turner ha dichiarato che e' arrivato il momento di depenalizzare il consumo e regolare la vendita delle sostanze stupefacenti oggi proibite. Certo di causare molte polemiche, ha aggiunto: "L'attuale politica di proibizionismo evidentemente non funziona. Abbiamo bisogno di un diverso modo di pensare, come permettere alle persone che sfortunatamente sono tossicodipendenti di acquistare le sostanze nelle nostre farmacie, che sappiamo essere sicure". Dal 2002, l'International Centre for Drug Policy dell'universita' di Londra ha nominato le citta' di Brighton e Hove le capitali del Paese per quanto riguarda le morti per droga, primato che nel 2006 era andato a Blackpool. Questo nuovo approccio potrebbe cancellare il commercio illecito miliardario, in cui gli spacciatori determinano la qualita' delle sostanze. "Non penso ci sia una soluzione magica, ma la politica attuale non riduce la portata del problema. C'e' bisogno di controlli per tenere le droghe lontane dalle strade. Dobbiamo concentrarci sugli spacciatori. Le persone mi accusano di andare leggero sulle droghe, ma non e' vero. E' un punto di vista che ho adottato perche' altre politiche non funzionano", conclude. Il capo della polizia di Brighton e Hove ha dichiarato: "Il controllo dell'uso delle droghe e' importante perche' riguarda molti aspetti della societa'. Il servizio giornalistico appena pubblicato ha mostrato quanto sia facile procurarsi l'eroina in citta'. La polizia cerca di incoraggiare un aperto e onesto dialogo sulle droghe, e il dibattito dovrebbe informare sui pericoli causati non solo ai tossicodipendenti, ma anche a coloro che direttamente o indirettamente ne sono vittime". Lo scorso anno, il capo della polizia del Galles del nord chiese apertamente la legalizzazione delle droghe, e contemporaneamente il laburista David Lepper, parlamentare per Brighton, chiese che le sostanze fossero distribuite agli eroinomani per evitare che commettessero atti criminali per procurarsela. Una ricerca dell'Home Office rivela che ogni eroinomane commette 432 crimini l'anno e costa circa 45mila sterline (56mila euro) alla collettivita'. Spagna. Una biologa chiamata a gestire il ministero della Scienza e dell'Innovazione di Rosa a Marca "Adelante, in Spagna siamo nel miglior momento. La biotecnologia e' un settore che ha un futuro". E' questo il consiglio che la ministra Cristina Garmendia dara' a un giovane con la vocazione scientifica. Questa signora di 46 anni di Donostia-San Sebastian, premiata per il suo spirito imprenditoriale in campo biotecnologico e biomedico, punto di riferimento per la biotecnologia spagnola, e' stata incaricata dal presidente Rodriguez Zapatero a gestire la scienza e la tecnologia nella nuova tappa del Governo socialista e ad affrontare le sfide in questo campo. Lauretata in Biologia molecolare all'Universita' Autonoma di Madrid (UAM), ha preparato la sua tesi di dottorato sotto la direzione di Margarita Salas al Centro di Biologia Molecolare "Severo Ochoa" dell'UAM. Il suo lavoro si e' incentrato sullo studio del potenziale terapeutico delle cellule staminali adulte (derivate dal grasso corporeo), convinta -diceva- che quello fosse il futuro. E' presidente dell'Associazione spagnola di Bioimprese e master in Direzione d'Impresa per IESE, titolo che le e' servito per avviare progetti imprenditoriali ambiziosi e rilevanti. Collegata al circolo delle alte cariche del Centro superiore di ricerche scientifiche (CSIC) e della Autonoma, la sua attivita' professionale, contraddistinta dalla pratica gestionale, l'ha portata a creare il Grupo Genetrix, la prima azienda nata in ambito CSIC e per la quale ha ottenuto risorse importanti. Si tratta di una holding di imprese nel settore della biomedicina. Alcuni le rimproverano d'aver abbandonato il campo puramente scientifico per dedicarsi a quello imprenditoriale, anche se riconoscono in lei una donna imprenditrice. Nel suo Governo, formato da nove donne ministro e otto uomini, Zapatero ha anche riconfermato Bernat Soria, uno dei massimi ricercatori mondiali con le staminali, al ministero della Salute. Australia. Eredita' milionaria per Exit International di Katia Moscano Clem Jones, ex sindaco di Brisbane, ha lasciato un'eredita' di 5 milioni di dollari per ad un'associazione per la legalizzazione dell'eutanasia. Philip Nitschke, direttore di Exit International, ha dichiarato che questi soldi contribuiranno a perorare la causa in Australia, e che e' stata la somma "piu' alta" di cui lui abbia notizia mai devoluta. "Siamo incoraggiati da questa donazione, non solo per l'entita' del lascito, ma perche' e' stata fatta da una persona cosi' rispettata, dandoci cosi' legittimita'". Jones, deceduto lo scorso mese di dicembre a 89 anni, non ha mai parlato pubblicamente dell'eutanasia. Nel suo testamento ha lasciato anche 5 milioni per la ricerca sulle staminali, sperando che si arrivi a trovare la cura per danni cerebrali, 5 milioni per la ricerca sulla degenerazione maculare del bulbo oculare e 2 milioni per la campagna politica per la repubblica australiana. Il premier del Queensland, Anna Bligh, non sembra aver gradito: "Clem Jones fu un uomo con punti di vista passionali, non solo sull'eutanasia, ma su altri temi come la repubblica. A questo punto, pero', non vedo alcun argomento persuasivo per iniziare un cambiamento su questo tema. Il mio punto di vista sull'eutanasia e' molto conservatore, penso che sia un tema difficile da legiferare". Nel suo testamento Jones ha spiegato che le ragioni del lascito a sostegno dell'eutanasia sono state causate dal decesso, tra innumerevoli sofferenze, della moglie nel 1999, all'eta' di 89 anni. Matrimonio durato 49 anni. Si legge nel testamento: "Ho visto Sylvia in agonia fisica e mentale, soffrire giorno e notte non solo per i dolori ma anche per l'offesa di non essere piu' un essere umano. Non critico gli sforzi della comunita' medica per preservare la qualita' della vita, ma quando e' cosi' bassa per le sofferenze e il dolore, o perche' la mente non e' piu' lucida, ci dovrebbe essere la possibilia' per i medici di lasciare andare una persona e liberarla dalla situazione miserevole in cui si trova". ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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