====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 144 20-07-2007 la prossima edizione: 03-08-2007 EDITORIALE La conservazione autologa del cordone non e' "mercificazione" del corpo di Donatella Poretti ARTICOLI - Germania. Pluralita' di voci sulla ricerca con le cellule staminali di Christian Schwaegerl - Germania. La Chiesa vuole bloccare le modifiche alla legge sulle staminali embrionali di Rosa a Marca NOTIZIE - Germania. Consiglio etico chiede modifica legge sulla ricerca - Giappone. In pochi mesi sara' possibile produrre staminali embrionali senza embrioni - Italia. Comitato bioetica: banche del cordone private, ma con controlli - Italia. Osidea ricorre contro ordinanza Turco sulle staminali cordonali - Italia. Aifa dice si' alla "Cell Factory" di Milano - Italia. Manifesto scienziati: finanziare e sostenere ricerca su embrionali - Canada. Staminali embrionali hanno capacita' di ricostituirsi il guscio - Italia. Ricerca: cellule mesoteliali hanno grande potenziale terapeutico - Sud Corea. Laboratorio dello scandalo clonera' cani antidroga - Usa. Rifarsi il seno? Basta un'ora con le cellule staminali - Spagna. Bernat Soria nuovo ministro della Salute - Italia. Campania. Sinistra democratica soddisfatta per nuova legge sul cordone - Ue. Gruppo etico consiglia l'uso di cellule staminali embrionali nei progetti Ue - Usa. Ex direttore sanitario: cosi' Bush censurava i miei rapporti sulle staminali - Italia. Approvato ordine del giorno Poretti (Rnp) su fondi privati a ricerca e universita' - Italia. Ricerca: staminali per produrre insulina - Usa. New Jersey. Governatore appoggia referendum per finanziare la ricerca - Usa. Massachusetts. Governatore: 1 miliardo di dollari per la ricerca -------------------------------------- EDITORIALE - La conservazione autologa del cordone non e' "mercificazione" del corpo In merito al ricorso dell'Associazione Osidea al Tar per il divieto contenuto nell'ordinanza del ministro della Salute, Livia Turco, di istituire biobanche private per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale, leggo esterrefatta il commento del presidente del Centro di studi biogiuridici ECSEL e vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), Luca Marini. Secondo Marini con tale ricorso si mirerebbe alla mercificazione del corpo umano e all'apertura alle biobanche private, anticipando di poche settimane la scadenza del termine per recepire la direttiva comunitaria, che si ispira ad una logica puramente mercantilistica. Probabilmente al dott. Marini sfugge che l'associazione e' ricorsa al Tar per l'evidente violazione, contenuta nell'ordinanza, della legge n.219/2005 sul sangue. All’articolo 10 questa prevede, infatti, che sia il Governo con un decreto a creare una rete nazionale di banche pubbliche e private accreditate per la conservazione ombelicale. Il Governo non ha ancora emanato il decreto dopo 12 mesi dalla sua scadenza e l’ordinanza del ministro Turco chiede al Parlamento, in evidente violazione della precedente legge, di farne un'altra che gia’ c’e’ ma che non ha applicato! A riguardo ho presentato anche un'interrogazione al ministro della Salute e spero di avere al piu' presto risposta. (1) Voglio ricordare che il Comitato Nazionale di Bioetica, di cui Marini e' vicepresidente, ha approvato la settimana scorsa una inutile e dannosa mozione sulla ''raccolta, conservazione e utilizzo di cellule staminali derivate da cordone ombelicale''. Inutile in quanto si e' voluto affrontare soltanto la questione relativa alla donazione dei cordoni ombelicali senza volersi pronunciare sulla conservazione autologa. Dannosa perche' contraria alla Direttiva Europea 2004/23/CE, da recepire entro agosto 2007, che prevede per la regolamentazione delle cellule staminali una normativa diversa da quella del sangue. Nella direttiva si sollecitano gli Stati membri a promuovere la donazione di cellule (tra cui quelle del cordone) e tessuti, uniformando gli standard per la raccolta e conservazione, ma senza impedirne la conservazione autologa. Non e' chiaro l'atteggiamento di Marini che continua ad accostare pericolosamente le sue dichiarazioni contro la mercificazione del corpo umano alla possibilita' di istituire biobanche private. Ritengo che in questo modo si favorisca solo una gran confusione in cui si perdono di vista alcuni aspetti fondamentali. Come emerso nel corso dell’ultimo convegno del 17 maggio 2007 a Roma sulle Biobanche, nel 2006 su circa 600.000 parti sono state raccolte solo 18.000 unita' di sangue cordonale, di cui oltre il 65% e' ancora inutilizzabile perche' non tipizzato per mancanza di fondi. Come, poi, spiegato dallo stesso ministro Turco- neppure nel 10% dei punti nascita e' possibile donare il cordone e che il numero delle sacche andrebbe triplicato. Chiedo a Marini se e' poi cosi' sicuro che permettendo la conservazione delle staminali del cordone ombelicale ai laboratori privati che fanno analisi -convenzionati o meno con il Servizio Sanitario Nazionale- cosi' come alle cliniche private che eseguono operazioni e terapie, si vada incontro alla mercificazione del corpo umano dal lui cosi' temuta. Non potrebbe invece essere, come sostenuto da Osidea, che il lavoro di questi istituti privati potrebbe servire a rendere piu' semplice e praticabile la donazione, oltre che permettere la conservazione autologa? (1) http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=528 di Donatella Poretti -------------------------------------- ARTICOLI - Germania. Pluralita' di voci sulla ricerca con le cellule staminali Dal Frankfurter Allgemeine Zeitung del 16 luglio 2007 Sei anni fa, la prima pronuncia del Consiglio Etico Nazionale ebbe come oggetto la ricerca con le cellule staminali; l'ultima, prima del suo scioglimento, riguarda nuovamente il controverso uso degli embrioni. Dopo la pausa estiva il Consiglio etico verra' sciolto, per lo meno nella sua forma attuale, e sostituito dal Consiglio Etico Tedesco, che non sara' piu' solo referente del Governo ma -questa e' la novita'- anche della Camera dei deputati. Il 16 luglio, il Consiglio uscente e la sua presidente Kristiane Weber-Hassemer hanno voluto lasciare una sorta di testamento: la maggioranza degli esperti ha rinnovato l'esortazione a liberalizzare sensibilmente le condizioni e i divieti che gravano sui ricercatori tedeschi impegnati a sperimentare con le cellule staminali. L'ambiente dei bioeticisti si e' rivelato insolitamente aperto a una revisione radicale della tutela dell'embrione. Mentre in Paesi come Gran Bretagna, Singapore, California e Svezia gli studiosi di cellule staminali hanno a disposizione 500 linee cellulari provenienti da embrioni, i loro colleghi tedeschi sono frenati dalla legge: da quando e' in vigore la normativa attuale (luglio 2002), essi possono lavorare solo con le linee cellulari prodotte prima del primo gennaio di quello stesso anno. In tal modo si voleva evitare che venissero dati ai ricercatori tedeschi, e quindi poi distrutti, gli embrioni derivati da programmi di fecondazione medicalmente assistita. Il vincolo di quella data intralcia pero' molto il loro lavoro. Sostengono che quelle linee cellulari sono impure, in quanto contengono componenti animali e virali, e che sono sempre meno oggetto di pubblicazioni internazionali. L'esperto di diritto pubblico Horst Dreier, parlando alla Brandenburgische Akademie di Berlino a nome di quattordici membri del Consiglio su ventiquattro, ha chiesto la cancellazione della data di scadenza, per sostituirla con la valutazione di singoli casi. Una volta rispettato il criterio indicato dall'Istituto Robert Koch e dalla sua Commissione Etica interna, ossia "che la produzione di determinate linee staminali non derivi da una richiesta di un committente ne' sollecitata da qualcuno in Germania", si dovrebbe poter autorizzare l'importazione delle cellule staminali embrionali piu' recenti,.fermo restando il divieto di utilizzare cellule staminali embrionali prodotte ad esclusivo scopo commerciale. "Con questo tipo di regolamentazione rimarrebbe fermo il concetto base della legge di tutela dell'embrione, ma senza ostacolare inutilmente i ricercatori", ha detto Dreier. Nove consiglieri, rappresentati dalla bioeticista Regine Kollek, si sono pero' opposti a quest'istanza pragmatica. "Se rinunciamo alla data fissata, inizia una doppia morale", ha messo in guardia la signora Kollek. Ma nemmeno i contrari sono arrivati a un pare comune; hanno solo delineato due "opzioni operative": o si rimane alla regola della data, affiancata da forti investimenti nella ricerca sulle staminali adulte per compensare il fatto "che la Germania nella ricerca con le staminali embrionali umane non avra' praticamente piu' nessun ruolo internazionale da giocare", oppure si dovra' rivedere totalmente la legge di tutela dell'embrione e relative norme, in modo da consentire che gli embrioni sovrannumerari e gli ovuli fecondati, giacenti nelle cliniche tedesche per la fecondazione assistita, vadano a benficio della biomedicina."Tutto il resto sono pseudosoluzioni", ha detto la signora Kollek. E la presidente Weber Hassemer ha aggiunto che c'erano anche due altri pareri di singoli consiglieri. Quattro posizioni e mezzo su ventiquattro membri, anche questo fa parte dell'eredita' del Consiglio Etico Nazionale. Testimonia del fatto che in quel consesso il pluralismo non e' mai mancato. Il rimprovero che gli e' stato mosso, d'aver usato il piede di porco per scardinare i tabu', e' caduto nel vuoto. I premi Nobel, gli studiosi, le personalita', che in questi giorni stanno accettando di far parte del Consiglio Etico Tedesco, devono piuttosto interrogarsi su come la loro attivita' futura potra' diventare una leva politica. Nella controversia sulle cellule staminali non sara' facile per il nuovo Consiglio avere voce in capitolo, giacche' deputati e lobbisti scientifici sono gia' molto attivi nel far sentire la loro voce. Cosi', la Societa' Tedesca per la Ricerca e il partito liberale FDP vogliono abolire la data e consentire l'importazione di nuove linee cellulari; il deputato della SPD Roespel ha invece proposto di spostare la scadenza per una "sola volta" al primo maggio 2007, in modo che i ricercatori possano operare su colture cellulari esenti da virus; molti altri deputati sono contrari e auspicano "una data mobile", ossia che tra il reperimento di nuove linee cellulari e il loro impiego sul territorio tedesco passi almeno un anno. La vertenza sulle staminali ha quindi raggiunto una tale mole di dettagli che per la maggioranza degli osservatori e' difficile ormai riconoscere i conflitti etici di fondo. Cosa che potrebbe rappresentare pero' una "chance" per il nuovo Consiglio, il quale potrebbe dedicarsi a nuove sfide, magari ancora piu' grandi e rimaste nell'ombra: a temi di cui oggi nessuno si occupa. di Christian Schwaegerl Traduzione di Rosa a Marca ------------------- - Germania. La Chiesa vuole bloccare le modifiche alla legge sulle staminali embrionali Per cinque anni la legge sulle staminali embrionali ha paralizzato la ricerca tedesca. Ora, alcuni deputati della SPD annunciano: in autunno vogliamo liberalizzare l'utilizzo di cellule staminali embrionali, almeno un po'. Troppo per la Chiesa cattolica, che spera nell'opposizione di altri gruppi parlamentari. Karl Juesten scomoda addirittura un mito pagano: "Si e' aperto il vaso di Pandora". Il direttore del Commissariato dei Vescovi tedeschi se la prende preventivamente contro un "ammorbidimento della legge sulle cellule staminali". Parlando al quotidiano Rheinische Post ha detto di temere che alla Camera dei deputati non ci sia piu' una maggioranza decisa a impedire la modifica della legge. La sua e' una reazione all'iniziativa dei parlamentari della SPD, resa nota la settimana scorsa dalla Sueddeutsche Zeitung: "deputati di primo piano della SPD" intendono impegnarsi per un ammorbidimento della legge sulle staminali. In effetti, René Roespel, esperto per i problemi etici del suo partito, in un'intervista al quotidiano annunciava di voler presentare una richiesta in tal senso subito dopo la pausa estiva. Roespel cinque anni fa era stato tra i contrari all'importazione di linee di cellule staminali embrionali. Oggi si limita a voler cambiare le regole dell'importazione. Dice: "Mi sembra opportuno che si proroghi, per una sola volta, il termine di scadenza al primo maggio 2007". D'accordo con lui anche i responsabili della SPD per la ricerca, Joerg Tauss e Ulla Burchardt. Nel 2002, quando si discusse la legge, nel mondo esistevano 70 linee di cellule staminali embrionali; oggi sono 500. Molti ricercatori, come quelli della Societa' Max Planck o della Societa' per la ricerca (DFG), da anni chiedono una modifica. Le restrizioni imposte dalla legge attuale rendono praticamente impossibile la ricerca, sostengono. Roespel pensa che con 500 linee cellulari ci sarebbero le premesse per fare sperimentazione per molti anni. Inoltre, secondo la proposta, la legge potrebbe essere riformulata anche nel punto relativo alla cooperazione degli studiosi tedeschi con colleghi e progetti stranieri che differiscono dalle rigide regole nazionali. Oggi, molti di loro hanno la sensazione d'avere gia' un piede in prigione. Alla Rheinische Post, Juesten ha ribadito la posizione della Chiesa cattolica, ossia che la vita dev'essere salvaguardata fin dalla fecondazione dell'ovulo alla stregua di una persona pienamente sviluppata. Una modifica sarebbe fatale per la tutela della vita. "La lobby della ricerca ha svolto un gran lavoro", ha commentato. "Se ora spostiamo la data, chi ci dice che non lo dovremmo fare nuovamente?" si e' chiesta la deputata della CDU Julia Kloeckner, secondo la quale il compromesso raggiunto nel 2002 costituiva gia' il limite massimo. Nel gruppo CDU/CSU sono molti i deputati contrari a qualsiasi cambiamento della legge. In questo contesto, la ministra per la Ricerca Annette Schavan (CDU), che pure in passato non ha lesinato critiche alla ricerca con le staminali embrionali, appare quasi una progressista. "I ricercatori dicono che la sperimentazione con le cellule staminali embrionali e' ancora necessaria per trovare alternative a questa ricerca", ha sostenuto di recente. Finora, gli unici ad aver sostenuto le richieste dei ricercatori sono stati i liberali della FDP. Ma se al loro gruppo parlamentare s'affiancheranno anche tutti i deputati della SPD, la maggioranza non si raggiungerebbe comunque; sarebbero solo 283 su 613. A prima vista, dunque, i timori del rappresentante della Chiesa cattolica appaiono infondati. Ma e' possibile che sia stato un dettaglio a renderlo diffidente: Roespel ha gia' detto che in autunno, quando si votera' sulla sua richiesta di modifica, sara' bene evitare vincoli d'appartenenza partitica. di Rosa a Marca ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Germania. Consiglio etico chiede modifica legge sulla ricerca Un altro tema di dibattito sembra profilarsi per il governo tedesco di Grosse Koalition, gia' alle prese al suo interno con differenze di posizioni fra Cdu e Spd su salario minimo, lotta al terrorismo, truppe in Afghanistan. La maggioranza degli esperti che compongono il Consiglio etico, un organo consultivo su una serie di problematiche di interesse nazionale, ha infatti proposto una modifica in senso piu' liberale della legge tedesca sulle cellule staminali, da molti ritenuta troppo restrittiva. In base a tale legge, le cellule staminali embrionali possono essere importate dall'estero e utilizzate per la ricerca in Germania solo se nei paesi di origine siano state prodotte anteriormente al primo gennaio 2002. Il Consiglio etico propone invece di non limitarsi per la ricerca a cellule staminali vecchie, ma di esaminare ogni caso singolarmente. La proposta di una maggiore liberalizzazione in fatto di cellule staminali, appoggiata dalla Spd, trova invece resistenze nel fronte conservatore della Cdu. Hubert Hueppe -responsabile nel partito cristianodemocratico per i problemi dei disabili- ha detto al Berliner Zeitung che un cambiamento dei termini per l'introduzione in Germania di cellule staminali dall'estero non e' ammissibile dal momento che con cio' 'si autorizzerebbe l'uccisione di embrioni'. Anche la Chiesa cattolica, con un documento della conferenza episcopale, ha messo in guardia da una liberalizzazione della legge in vigore. - Giappone. In pochi mesi sara' possibile produrre staminali embrionali senza embrioni E' questione di aspettare appena sei mesi, al massimo un anno, dopodiche' diventera' possibile ottenere cellule staminali embrionali umane senza produrre embrioni. Che sia ormai questione di mesi per ottenere questo risultato lo dice, in un'intervista al quotidiano britannico The Times, l'autore della ricerca che il 7 giugno scorso aveva annunciato questa possibilita' sulla rivista Nature. Alla vigilia del suo arrivo in Gran Bretagna, dove presentera' i risultati piu' recenti del suo lavoro, Shinya Yamanaka, dell'universita' di Kyoto, esorta comunque la comunita' scientifica a 'non fermare la ricerca sulle staminali basata sugli embrioni umani, perche' se questo accadra' molti pazienti potranno morire'. Yamanaka sa che il suo lavoro potrebbe trasformare radicalmente la ricerca sulle cellule staminali ma rileva che 'proprio adesso la ricerca sulle cellule staminali embrionali e' vitale per la ricerca medica'. Nel lavoro pubblicato all'inizio di giugno su Nature, Yamanaka era riuscito a manipolare cellule adulte prelevate dalla pelle di un topo e le aveva fatte regredire fino allo stadio embrionale. Un risultato che, se confermato nelle cellule umane, potrebbe aprire davvero una nuova pagina della medicina, dalla terapia cellulare al trapianto di organo. Yamanaka dice di avere, personalmente, una forte avversione verso l'uso di embrioni per ottenere cellule staminali, ma nello stesso tempo crede fermamente che l'interesse dei pazienti debba avere la priorita'. 'E' difficile prevedere come la ricerca potra' evolversi, ma ritengo che potremmo riuscire ad ottenere il prototipo di una cellula staminale ottenuta da una cellula umana adulta in un periodo variabile da sei mesi a un anno'. Secondo il ricercatore 'entro due o tre anni saremo in grado di creare una cellula staminale indistinguibile da una prelevata da un embrionale. Quello che non possiamo fare, invece, e' fare in modo che l'entusiasmo per ricerche come questa non spinga in secondo piano la ricerca sulle staminali embrionali, in attesa di possibili alternative'. - Italia. Comitato bioetica: banche del cordone private, ma con controlli 'L'utilizzo delle cellule staminali cordonali puo' essere esteso a persone diverse da quelle da cui sono prelevate a condizione che tale utilizzo rispetti il divieto di ricavare profitto dal corpo umano o dalle sue parti', inoltre, 'la raccolta e la conservazione delle cellule staminali cordonali, se autorizzate presso strutture private, devono essere sottoposte ad un regime di autorizzazioni che consenta l'effettivo esercizio delle forme di controllo pubblico previste dalla direttiva comunitaria; l'indennita' eventualmente prevista in favore dei donatori deve essere riferita al rimborso delle spese sostenute per la donazione'. E' il parere del Comitato Nazionale di Bioetica sulla raccolta, la conservazione, e l'utilizzo di cellule staminali derivate da cordone ombelicale. Tali cellule, si legge nel documento diffuso lo scorso 13 luglio, 'costituiscono un fenomeno in espansione, sia in Italia che nel resto d'Europa, cui il pubblico non specialistico guarda con favore in considerazione delle applicazioni terapeutiche attese da tali tipi di cellule. L'istituzione di 'biobanche' di cellule staminali cordonali e' oggetto di numerosi interventi normativi, sia sul piano nazionale che comunitario, e ha assunto una notevole rilevanza biogiuridica. Sul piano nazionale, le misure in materia di cellule staminali cordonali sono dettate dall'ordinanza del Ministro della Salute del 4 maggio 2007. Peraltro, la materia ricade nell'ambito di applicazione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio n. 2004/23 sulla definizione di norme di qualita' e di sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani. La materia, quindi, e' destinata ad essere interessata dalla normativa di recepimento della direttiva medesima', che si augura il Comitato, dovra' essere recepita nel piu' breve tempo possibile. Il CNB, inoltre, 'auspica la predisposizione di idonei strumenti di informazione del pubblico non specialistico in ordine alle realistiche applicazioni terapeutiche delle cellule staminali derivate da cordone ombelicale, confortate dagli sviluppi delle conoscenze scientifiche al riguardo, e la possibilita' per i cittadini di accedere alle 'biobanche' anche mediante la razionale distribuzione sul territorio di tali strutture'. Qui il testo completo della mozione: http://staminali.aduc.it/documenti/MozioneCnbCordonali.pdf Lo scorso 11 luglio, Donatella Poretti (Rnp) aveva scritto al Cnb alcune considerazioni sulla decisione da adottare. Questa la sua dichiarazione: Ho inviato al Comitato Nazionale di Bioetica una breve nota che spero possa essere considerata un contributo per la decisione che il comitato stesso, dal 13 luglio al 28 settembre, dovra' prendere sulle cellule staminali del cordone ombelicale e la loro conservazione. La necessita' nasce dal fatto che sono la prima firmataria di una proposta di legge depositata alla Camera dei Deputati che chiede di intervenire sulla regolamentazione della conservazione autologa (1). Inoltre, essendo segretario della Commissione Affari Sociali, seguo con interesse la vicenda e tutte le implicazioni di legge, dall'ordinanza da poco rinnovata all'applicazione della legge sul sangue, dalla legge sul parto appena votata dalla Commissione fino al recepimento della direttiva europea. Sono molti i fattori in gioco che dovrebbero essere soddisfatti senza creare conflitti: - la salute pubblica e la necessita' di promuovere la cultura della donazione e al tempo stesso di renderla praticabile, - la liberta' di decidere del proprio corpo e per il bene del proprio figlio, - la libera circolazione delle merci e delle persone all'interno dell'Unione Europea, - il favorire l'iniziativa del privato anche a supporto del pubblico, - l'applicazione di leggi che rispondano alle esigenze dei cittadini fornendo loro quella corretta informazione utile ad una libera e consapevole scelta. Da qualunque punto si affronti la tematica (bioetico, giuridico o sanitario) credo che potremmo tutti concordare sull'importanza delle cellule staminali derivate dal cordone ombelicale e sull'importanza del loro prelievo e successiva conservazione come alternativa alla loro distruzione. Ogni cordone conservato e' un potenziale aiuto per un malato, nonche' un prezioso materiale per la ricerca scientifica! Lascio aperta la questione bioetica di stabilire la titolarita' del cordone (se della mamma o del bambino), ma oggi di fatto e' la mamma che decide se donarlo o buttarlo. Un domani auspico che la mamma possa decidere se donarlo, conservarlo per il figlio o buttarlo. Cio' che non vorrei, invece, e' che fosse lo Stato a decidere per entrambi! Augurandomi di aver fornito informazioni utili e confidando in una scelta che non precluda alcuna possibilita' e lasci alla donna, al momento del parto, la decisione di fare una scelta libera e consapevole, auguro al Comitato Nazionale di Bioetica un buon lavoro! (1) http://www.donatellaporetti.it/prop.php?id=175 Il testo completo della nota: http://www.donatellaporetti.it/intv.php?id=546 - Italia. Osidea ricorre contro ordinanza Turco sulle staminali cordonali L'associazione cagliaritana Osidea onlus ha presentato il 13 luglio ricorso al Tar del Lazio per l'annullamento dell'ordinanza del ministro della Salute sulle cellule staminali cordonali, che stabilisce anche il divieto di istituire biobanche private. Secondo l'Osidea l'ordinanza e' del tutto incompatibile con l'art. 10 della legge 219/2005, 'ai sensi del quale il Ministero della Salute era tenuto ad emanare entro il luglio 2006 un decreto per l'istituzione di una rete nazionale di banche pubbliche e private accreditate per la conservazione delle cellule staminali del sangue del cordone ombelicale, nonche' con la direttiva europea del 2004 che ad oggi nonostante il periodo per il suo recepimento sia scaduto l'anno scorso, non e' stata ancora recepita dallo Stato italiano'. 'Il ricorso presentato dall'associazione sarda Osidea onlus contro l'ordinanza del ministro Livia Turco sulle cellule staminali da cordone ombelicale 'mira alla mercificazione del corpo umano'. Cosi' Luca Marini, presidente del Centro di studi biogiuridici ECSEL e vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB). 'Con l'approvazione, il 13 luglio scorso, della mozione sulle cellule staminali cordonali, il Cnb ha ribadito il principio della non commercializzazione del corpo umano. Spetta ora al Governo fare in modo che l'inevitabile recepimento della direttiva comunitaria sulle biobanche non favorisca la creazione di un mercato di cellule umane'. Secondo Marini, 'il ricorso al Tar mira di fatto a favorire l'apertura alle biobanche private ed anticipa di poche settimane la scadenza del termine per recepire la direttiva comunitaria, che si ispira ad una logica puramente mercantilistica'. La direttiva sulle biobanche, sottolibnea il vicepresidente del Cnb, 'prevede la possibilita' di indennizzare la donazione di cellule umane, di conservare queste ultime presso strutture private e di utilizzarle a scopo allogenico, cioe' in favore di persone diverse da quelle da cui le cellule sono prelevate: cio' rischia di favorire inaccettabili forme di mercificazione del corpo umano. Occorre invece mantenere ben salda l'applicazione del principio della donazione volontaria e gratuita. Le indennita' ai donatori, qualora introdotte - prosegue - non dovranno andare oltre il rimborso delle spese effettivamente sostenute. Occorre inoltre prevedere forme di efficace controllo pubblico sulle attivita' delle biobanche private eventualmente autorizzate e ribadire che l'utilizzo allogenico deve essere volto a fini puramente solidaristici, come opportunamente stabilito dall'ordinanza del Ministro Turco'. Dichiarazione di Donatella Poretti (Rnp): E' stata l'associazione Osidea onlus a presentare ricorso al Tar contro l'ordinanza del ministro della Salute, Livia Turco, che, dando ordine alla raccolta delle cellule staminali del cordone ombelicale, stabilisce anche il divieto di istituire biobanche private per la loro conservazione. A fronte dell'immobilismo politico sostenuto dal ministero della Salute e dalle lobby di chi vuol mantenere lo status quo, ben venga il ricorso alla magistratura amministrativa! Come abbiamo piu' volte segnalato, anche con atti parlamentari, l'ordinanza viola la legge n.219/2005 sul sangue. Nell’articolo 10 prevede che sia il Governo con un decreto a creare una rete nazionale di banche pubbliche e private accreditate per la conservazione ombelicale. Cosi’ mentre il Governo non ha ancora emanato il decreto dopo 12 mesi dalla sua scadenza, l’ordinanza del ministro Turco chiede al Parlamento, in evidente violazione della precedente legge, di farne un'altra che gia’ c’e’ ma che non ha applicato! Come sostenuto dall'associazione cagliaritana Osidea, ci associamo alla necessita' di richiamare l'attenzione su come oggi istituti privati potrebbero servire a rendere piu' semplice e praticabile la donazione, oltre che permettere la conservazione autologa. L’ordinanza, di fatto, lede un diritto delle madri, che disponibili alla donazione e conservazione del sangue cordonale, non possono concretizzare tale importante gesto per mancanza di strutture adeguate. Come emerso nel corso dell’ultimo convegno del 17 maggio 2007 a Roma sulle Biobanche, nel 2006 su circa 600.000 parti sono state raccolte solo 18.000 unita' di sangue cordonale, di cui oltre il 65% e' ancora inutilizzabile perche' non tipizzato per mancanza di fondi. E' bene ricordare che -come spiegato dallo stesso ministro Turco- neppure nel 10% dei punti nascita e' possibile donare il cordone e che il numero delle sacche andrebbe triplicato. Visto che i laboratori privati che fanno analisi -convenzionati o meno con il Servizio Sanitario Nazionale- rappresentano un valido supporto per il servizio ai cittadini, cosi' come le cliniche private che eseguono operazioni e terapie, perche' non puo' essere altrettanto per le staminali del cordone ombelicale? - Italia. Aifa dice si' alla "Cell Factory" di Milano La Cell Factory della Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico di Milano -un laboratorio sterile per la manipolazione delle cellule staminali a scopo di terapia nell'uomo, costruito nel 2000- ha ottenuto il 5 luglio scorso l' autorizzazione dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) alla preparazione di prodotti per terapia cellulare secondo le 'norme di buona fabbricazione' (GMP). Si tratta di una delle prime tre certificazioni rilasciate a un ospedale pubblico di conformita' alle rigorose norme che regolano l'industria farmaceutica, volte ad assicurare la sicurezza e l'efficacia dei farmaci, applicate principalmente alle cellule staminali. La Cell Factory, intitolata al benefattore Franco Calori che, tramite la Fondazione 'Il Sangue' ne ha finanziato la costruzione insieme alla Fondazione CARIPLO, ha gia' sviluppato protocolli terapeutici -finanziati dalla Fondazione Policlinico Mangiagalli, dal Ministero della Salute e dalla Comunita' Europea- che utilizzano le cellule staminali in ematologia, cardiologia e neurologia. Le ricerche in corso riguardano studi innovativi su particolari popolazioni di cellule fra cui i periciti, dotati di grande potenzialita' rigenerativa cardiaca, e le cellule mesenchimali del sangue del cordone ombelicale e del tessuto adiposo, che presentano notevoli caratteristiche di compatibilita' immunologica fra donatore e ricevente e una particolare propensione alla riparazione renale. Queste cellule verranno studiate per sviluppare protocolli terapeutici nell'infarto, nell'insufficienza renale e nei traumi del midollo spinale. - Italia. Manifesto scienziati: finanziare e sostenere ricerca su embrionali La ricerca e' doverosa: ed e' 'dovere morale' proseguire nell'ampliamento della 'nuova frontiera' in quanto la ricerca sulle cellule staminali embrionali costituisce un passo necessario per lo sviluppo della conoscenza di come si formano i tessuti umani e di come si ammalano. E' con questo intento che un nutrito 'Gruppo' tra i maggiori e piu' qualificati scienziati italiani che fanno ricerca sulle cellule staminali embrionali, in collaborazione la 'Consulta di Bioetica', l'Associazione 'Luca Coscioni', l'Associazione 'Rosa nel Pugno', hanno dato vita a Roma al secondo Convegno Nazionale per presentare al pubblico le loro ragioni che sostengono l'impegno nella ricerca sulle cellule staminali comprese le embrionali. Il Convegno da Maurizio Mori, docente di Bioetica all'Universita' di Torino e Presidente della Consulta di Bioetica, dal genetista Antonino Forabosco, docente di genetica Universita' di Modena e Reggio Emilia e dal docente di Bioetica Universita' Messina, Demetrio Neri, con interventi sulle singole linee di ricerca (cardiologia, neurologia, etc) delle staminali comprese le embrionali, di Lucio Luzzatto (Universita' Firenze), Tiziano Barberi (del Beckman Research Institute of The City of Hope, Duarte), Giovanna Lazzari (Laboratorio Tecnologie Riproduzione, Cremona), Elena Cattaneo (Universita' Milano), Federica Sangiuolo (Universita' Tor Vergata Roma), Gianluigi Condorelli (Universita' La Sapienza, Fondazione Parco Scientifico Biomedico San Raffaele Roma), Marisa Jaconi (Universita' Ginevra) Salvatore Oliviero (Universita' Siena), Elisabetta Cerbai, (Universita' Firenze), Fulvio Gandolfi (Universita' Milano) e Fabio Marazzi, Universita' Bergamo). Dal Convegno, al quale erano presenti: il Presidente della Commissione Sanita' del Senato, Ignazio Marino, Lanfranco Turci, Marco Cappato e Antonio Del Pennino, uscira' il 'Manifesto' con la posizione degli scienziati e il contributo di intellettuali come Giuseppe Benagiano, Maurizio Calipari, Eugenio Lecaldano, Sergio Rostagno e Mario Scialoja Gli scienziati italiani insomma difendono l'importanza della ricerca sulle staminali e le embrionali: la prospettiva rosea e' disporre di una medicina 'rigenerativa' ossia la ricostruzione e sostituzione di un intero organo malato. "Come scienziati siamo abituati ad operare per rendere piu' fluido il rapporto tra la ricerca scientifica e la societa' civile e a presentare pubblicamente i risultati del lavoro svolto ed i progetti in cantiere per il futuro. Siamo abituati al confronto trasparente e senza esitazione e a sottoporre al vaglio critico quanto conseguito e quanto ancora in progettazione: cio' permette a chi ha altre idee ed obiezioni, di carattere etico-valutativo o scientifico-descrittivo, di avanzarle in modo civile perche' solo dal confronto critico dei diversi risultati e delle diverse tesi in gioco e' possibile sperare di conseguire la posizione piu' accettabile su questioni controverse". Questo, insomma, e' "lo stile di discussione fondamentale e nodale, non solo perche' e' rispondente ai principi del metodo scientifico, ma soprattutto perche' riteniamo favorisca la crescita della societa' civile e rafforzi la democrazia: questo modo d'impostare la discussione ci pare quanto mai opportuno ed urgente oggi, dal momento che nel corso del tempo si sono acuiti i toni della polemica in alcuni ambiti le nostre ricerche sulle embrionali sono state paragonate agli orribili crimini compiuti in campi di sterminio come Auschwitz". Per cui, "considerati questi tentativi continui di criminalizzare la ricerca sulle embrionali con argomenti spesso pieni di contraddizioni, riteniamo di dovere difendere con fermezza il valore scientifico, morale e civile del nostro lavoro presentando un Manifesto che esponga le ragioni che ci portano a impegnare la nostra vita e le nostre risorse anche in questo campo". IL MANIFESTO - Fondi pubblici per la ricerca sulle cellule staminali embrionali, soprattutto se condotta su cellule gia' esistenti. Questa ha infatti un 'valore scientifico, morale e civile', del tutto confrontabile a quello della ricerca sulle cellule staminali adulte. E' quanto chiede il Manifesto firmato dai sette laboratori italiani impegnati in questo campo, che fanno capo al Gruppo dei Ricercatori Italiani sulle Cellule Staminali Embrionali. Il Manifesto chiede di affrontare in una discussione pubblica i problemi etici relativi alla ricerca sulle staminali embrionali, come accade solitamente nel mondo della scienza e 'senza la presunzione che qualcuno goda di un qualsivoglia 'privilegio' rispetto agli altri'. Il documento respinge inoltre 'i tentativi in atto tesi a far passare l'idea che la ricerca sulle staminali embrionali sarebbe irrilevante dal punto di vista scientifico e inutile sul piano clinico e terapeutico, in quanto gli stessi risultati potrebbero essere conseguiti con lo studio delle sole staminali da adulto. Sul piano scientifico non c'e' alcuna contrapposizione: anche gli scienziati che lavorano sulle sole staminali adulte riconoscono come tra le due linee di ricerca non ci sia opposizione o discordanza ma complementarita''. Ritengono inoltre 'inaccettabile' la tesi che la ricerca sulle staminali embrionali sarebbe molto costosa e sottrarrebbe fondi a quella sulle staminali adulte. 'Cio' e' palesemente falso: l'Unione Europea ha finanziato ben 110 progetti sulle staminali adulte, solo sette che prevedono l'impiego anche delle embrionali, e uno solo interamente dedicato a queste. In Italia, poi, non sono previsti finanziamenti pubblici per le staminali embrionali umane'. Per questo, i ricercatori chiedono che 'si provveda a riequilibrare la iniqua situazione attuale, procedendo al finanziamento pubblico della ricerca sulle staminali embrionali gia' derivate, permessa dalle leggi italiane e regolamentata nella maggioranza dei Paesi europei attraverso chiari vagli procedurali'. Con il Manifesto i ricercatori italiani smettono di giocare in difesa, di minimizzare le critiche loro rivolte altrimenti percepite come corrette e passano all'attacco per contrastare la dittatura dell'embrione. Cosi' il bioeticista Maurizio Mori spiega il 'senso' dell'iniziativa di oggi, messa in campo dai ricercatori e scienziati italiani che operano e fanno ricerca sulle cellule staminali embrionali. "Gli scienziati vogliono sostenere l'eticita' delle loro ricerche osservando che in un contesto di pluralismo etico non si puo' continuare a subire passivamente la dittatura dell'embrione". E Demetrio Neri membro del Comitato Nazionale di Bioetica aggiunge: "non ho mai sentito uno scienziato chiedere lo smantellamento e la chiusura di una promettente linea di ricerca, quella sulle cellule staminali embrionali". Sarebbe come dire, si fa ricerca sul cuore "pero' non e' lecita e consentita la ricerca sul ventricolo destro. Noi sosteniamo insomma la validita' della ricerca sulle cellule staminali adulte e sulle embrionali". Dichiarazione di Donatella Poretti (Rnp): Nel corso del secondo Convegno Nazionale sulla ricerca su cellule staminali embrionali e' stato presentato un Manifesto in cui si afferma che "la ricerca sulle staminali embrionali e' etica e doverosa, specie quando compiuta su cellule gia' esistenti e destinate alla distruzione". Non posso che concordare con l'iniziativa presa da questi ricercatori, ricordando che Italia, secondo il censimento dell'ISS (Istituto Superiore di Sanita'), sarebbero 2.527 gli embrioni "abbandonati" nelle cliniche e in attesa di essere crioconservati nella biobanca milanese dell'Ospedale Maggiore. L'attuale normativa (la legge 40 sulla procreazione assistita), infatti, prevede che gli embrioni sovrannumerari invece di essere destinati alla ricerca siano congelati... per non si sa quale utilizzo. Per questa inutile operazione erano stati stanziati 450 mila euro: 400 mila per la creazione della biobanca, l'acquisto cioe' dei contenitori dove mantenerli sotto azoto; e 50 mila per l'ISS per il trasporto dalle cliniche di fecondazione assistita dove si trovano. Alcuni mesi fa venne fuori la notizia che l'operazione era bloccata per mancanza di fondi. Presentai a riguardo un'interrogazione al ministro della Salute per sapere: dove fossero finiti i soldi, come fossero stati utilizzati quelli gia' erogati e se non fosse il caso di intervenire legislativamente per destinare gli embrioni inutilizzabili a fini di ricerca. Sto ancora aspettando la risposta! Nel frattempo e' uscita la relazione annuale sulla legge 40 del ministro della Salute e i dati riportati non sono per niente positivi. Questa legge e' nata con lo spirito di vietare alcune pratiche invece che regolamentarle e metterle a disposizione delle coppie con problemi di infertilita' o con problemi di malattie genetiche ereditabili. Avere inserito in una legge, che si sarebbe dovuta preoccupare di far nascere bambini, il veto sulla ricerca scientifica, e' stata la conferma dello spirito ideologico della norma e della necessita' di riformarla. L'unica soluzione praticabile per tutti coloro che volessero aiutare la ricerca scientifica, e' quella proposta dall'associazione Luca Coscioni con una campagna, inaugurata proprio nella Giornata per la liberta' di ricerca (il 20 febbraio scorso), con la quale si invitano tutte le coppie italiane interessate a donare gli embrioni destinati all’abbandono nei Paesi esteri in cui e' consentita la ricerca. "Sia ieri che oggi leggo ancora sui quotidiani articoli firmati da professori e ricercatori, come il presidente della Consulta di bioetica Maurizio Mori, che insistono nel voler utilizzare per la ricerca le cellule staminali embrionali, questo si' che potremmo chiamarlo accanimento". Lo afferma la senatrice Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Igiene e Sanita'. "La ricerca scientifica, a quanto apprendiamo ormai da mesi ha fatto passi da gigante nella sperimentazione delle cellule staminali adulte, anzi stando alle ultime notizie sara' possibile la creazione di queste cellule in laboratorio, scoperta nella quale sono riposte molte speranze per la cura di gravi patologie". Questo, sottolinea la senatrice, "grazie al lavoro di ricerca dei laboratori dell'Istituto superiore di sanita'". E si chiede Bianconi: "Se tutto questo come sembra e' vero perche' ci si ostina a ricorrere ancora alla distruzione degli embrioni in nome di una ricerca senza scrupoli?". Cosi' facendo, conclude la senatrice, "non si nobilita di certo il mondo scientifico ma, anzi, persone come il professor Mori contribuiscono caparbiamente a metterne in luce il lato peggiore, privo di etica e sensibilita'. Sarebbe interessante sapere se tutto il comitato di Bioetica si riconosce nella deriva radicale del suo presidente". - Canada. Staminali embrionali hanno capacita' di ricostituirsi il guscio Le cellule staminali embrionali umane, tolte dal loro 'guscio' naturale, sono capaci di ricostruirsi la propria 'casa' da sole. E' quanto scoperto da Mickie Bhatia, direttore scientifico della McMaster University di Hamilton in Canada in un lavoro pubblicato sulla rivista Nature con esperimenti in provetta. La 'nicchia', un 'guscio' di cellule nutrici che nutre e protegge le staminali e della quale tutti gli studiosi tentano di decriptare i segreti, sembra essere prodotta, infatti, dalle stesse staminali che poi ci vanno ad abitare. La scoperta e' importante perche' offre agli scienziati un'arma per modificare, controllando la loro nicchia, il comportamento delle cellule staminali e quindi manipolarle per futuri trattamenti medici, ha spiegato Bhatia. Le cellule staminali, siano esse embrionali o adulte, vivono naturalmente in un guscio di altre cellule che provvedono al loro sostentamento e a proteggerle creando per loro un microambiente favorevole. Conoscere come si forma la nicchia e cosa ne regola la costruzione e' un passo tecnico importante perche' per esempio nei tessuti adulti e' proprio grazie a questa nicchia che le staminali sono in grado di rimanere separate dal resto delle cellule e mantenere la loro caratteristica di staminalita'. E nel cancro e' la nicchia che aiuta le staminali maligne a nascondersi e a perpetrare il tumore. Gli esperti canadesi hanno per la prima volta evidenziato che, messe in provetta e quindi tolte dal loro microambiente naturale, le staminali embrionali umane si fanno una 'nuova casa' generando cellule della nicchia chiamate cellule nicchia fibroblasto-simili (hdFs). Inoltre gli scienziati hanno visto che queste cellule nutrici in vitro provvedono al sostentamento delle staminali producendo fattori di crescita. La scoperta dei segreti della nicchia e' importante, conclude Bhatia, perche' e' attraverso la possibilita' di agire su queste cellule che e' possibile modificare a piacimento il comportamento delle staminali. - Italia. Ricerca: cellule mesoteliali hanno grande potenziale terapeutico Cellule mesoteliali come quelle staminali: a distanza di quindici anni dal primo trapianto di peritoneo effettuato a Siena dall'equipe del prof. Nicola Di Paolo, la rivista 'International Journal of Artificial Organs' (Ijao) che questo mese dedica un intero numero a questo argomento conferma la validita' della scoperta italiana, mentre studiosi internazionali fanno proprie le intuizioni dei ricercatori senesi che avevano attribuito alle cellule mesoteliali grandi capacita' secretive e rigenerative. Lo ha reso noto a Cosenza, lo stesso prof. Di Paolo, mettendo in evidenza i benefici che il trapianto di peritoneo puo' apportare. Le cellule mesoteliali che rivestono tutti gli organi interni dell'uomo, infatti, sarebbero in grado, una volta prelevate e coltivate, di riparare considerevoli danni quali ad esempio quelli provocati dalla cardiopatia ischemica o da malattie articolari. 'Queste cellule quindi avrebbero, sotto certi aspetti, attributi simili alle cellule staminali ma sono estremamente piu' facili a reperire grazie a tecniche allestite da studiosi giapponesi'. Oggi, secondo quanto affermato dal prof. Di Paolo, sono numerosi i chirurghi interessati all'argomento con a capo il prof. Steve Mutsaers che, dall'Australia, pubblica sul numero di Ijao i suoi incoraggianti dati, assieme a molti altri contributi ottenuti da altre Scuole. 'Nel prossimo futuro e' probabile quindi che le cellule mesoteliali assumano un ruolo terapeutico fondamentale per un considerevole numero di malattie'. - Sud Corea. Laboratorio dello scandalo clonera' cani antidroga Travolto dallo scandalo che aveva portato alla luce la falsificazione di studi sulle cellule staminali, il laboratorio di genetica dell'universita' di Seul cerca di rifarsi un nome clonando i cani antidroga. Il laboratorio e' stato il primo al mondo a clonare un cane e ora vuole farne un business siglando un accordo con l'agenzia delle dogane sudcoreana. "Non trarremo vantaggio economico da questa intesa" ha detto Kim Min-kyu, che guida il team di ricercatori, "e' una faccenda piu' a livello investigativo, anche se in futuro abbiamo in programma di clonare cani a fini commerciali". Il laboratorio si e' specializzato nella clonazione di animali che rendono un servizio all'uomo, come i cani per i non vedenti e quelli utilizzati per scovare droga ed esplosivi. "Non e' ancora una operazione commercialmente vantaggiosa" ha aggiunto Kim, "non c'e' abbastanza domanda di clonazione di animali da compagnia -il costo e' di 37mila euro per esemplare- anche se ci spettiamo un significativo sviluppo del settore". - Usa. Rifarsi il seno? Basta un'ora con le cellule staminali Presto potrebbe essere possibile 'rifarsi' il seno in poco piu' di un'ora, con un trattamento semplice, a base di un'iniezione di cellule, e a costi, sembra, competitivi. Il trattamento per il 'seno express' potrebbe sbarcare in Europa gia' a partire dal 2008. E' quanto riportato dalla ricercatrice Lisa Melton sulla rivista Chemistry & Industry, il magazine della Societa' dell'Industria Chimica. La 'trovata' e' della compagnia biotech Californiana, Cytori Therapeutics, che spiega: basta prendere un po' di cellule dal tessuto adiposo del bacino o della pancia, isolare delle staminali e usarle per fare un mix cellulare 'amalgamato' con tessuto cartilagineo e poi iniettato nel seno. Sei mesi dopo l'iniezione di cellule sara' necessario, assicura la compagnia, comprare un reggiseno di due taglie in piu'. Secondo quanto riferito dal capo del settore Ricerca e Sviluppo dell'azienda, Kai Pinkernel, attualmente sono in corso dei trial clinici su donne reduci da una mastectomia per tumore al seno, per testare la procedura, battezzata 'Celution'. Ma la tecnica e' stata di recente approvata in Germania, quindi non appena i risultati clinici saranno definitivi, gia' a partire dal prossimo anno, Celution potrebbe di fatto diffondersi in tutta Europa. L'idea di rifarsi il seno in poco tempo e soprattutto senza un vero e proprio intervento chirurgico, e' di sicuro allettante per molte donne che sulla mastoplastica additiva hanno magari piu' di una volta fatto un pensierino. I trattamenti di medicina estetica 'express', d'altronde, stanno riscuotendo il loro successo, basti pensare al botulino per stendere le rughe. La Cytori ha quindi messo a punto un metodo per eseguire la mastoplastica senza bisturi e in poco tempo. Il metodo si basa in realta' su una vecchia idea, quella di usare il tessuto adiposo per ingrandire il seno, idea che pero' finora non si era rivelata utile perche' le cellule del tessuto adiposo vengono riassorbite dal tessuto della mammella. La soluzione che ha portato a Celution, e' usare un mix di cellule prelevate in anestesia locale con una piccola liposuzione dal tessuto adiposo; non solo cellule adipose ma anche cellule staminali, cosi' da ovviare al problema del riassorbimento. Sistemate in un 'involucro' di tessuto cartilagineo, le cellule vengono iniettate nel seno e nel giro di sei mesi si moltiplicano modificandone le dimensioni, con un esito piu' naturale rispetto alla chirurgia plastica tradizionale, sostiene la Cytori che pero al momento non si sbilancia sui costi del trattamento, limitandosi a dire che sono competitivi rispetto a quelli della chirurgia plastica tradizionale per il seno. - Spagna. Bernat Soria nuovo ministro della Salute Il Premier spagnolo Jose' Luis Zapatero ha deciso di procedere ad un rimpasto del governo intervenendo sui ministeri dell' Amministrazione pubblica, della Salute, della Cultura e delle politiche abitative. L'attuale ministro della Salute Elena Salgado, diventa ministro dell'Amministrazione pubblica al posto di Jordi Sevilla che esce da governo. Il ministero della Salute sara' guidato da Bernat Soria, fra i pionieri dell'uso delle staminali di embrione a fini terapeutici. Sona è stato il primo scienziato di fama mondiale a rispondere all'invito di Luca Coscioni a partecipare alla campagna per la libertà di ricerca sulle cellule staminali. Emigrato a Singapore per sfuggire al proibizionismo europeo, Soria è rientrato in Spagna per riprendere la ricerca contro il diabete, forte del sostegno di due milioni di firme su una petizione popolare. E' poi intervenuto a una conferenza alla Commissione diritti umani dell'Onu, a Ginevra, per convincere i delegati a respingere la messa al bando della ricerca sulle staminali embrionali. Il rimpasto e' il quarto in tre anni e avviene a otto mesi dalle elezioni legislative del marzo 2008 in cui Zapatero' cerchera' di conquistare il secondo mandato. "Bernat Soria, il nuovo Ministro della salute nominato da Zapatero, e' stato il primo scienziato di fama mondiale a rispondere all'invito di Luca Coscioni a partecipare alla campagna per la liberta' di ricerca sulle cellule staminali. Soria, che era emigrato a Singapore per sfuggire al proibizionismo europeo, rientro' in Spagna grazie alla riforma che gli consenti' di riprendere i suoi esperimenti contro il diabete, forte del sostegno di due milioni di firme su una petizione popolare. Poco dopo il suo rientro, accetto' l'invito del Partito radicale transnazionale di intervenire a una conferenza alla Commissione diritti umani dell'ONU a Ginevra per convincere i delegati nazionali a respingere il tentativo di messa al bando mondiale della ricerca sulle staminali embrionali. Soria partecipo' anche alla sessione costitutiva e al Primo Congresso Mondiale per la Liberta' di Ricerca,che si tenne a Roma due giorni prima della morte di Luca e i cui atti sono appena stati pubblicati. Come Partito radicale e associazione Coscioni esprimiamo al nuovo Ministro della Salute spagnolo Bernat Soria le nostre congratulazioni e auguri di buon lavoro, per il bene della salute nel suo Paese e per la liberta' e laicita' della ricerca in tutto il mondo". Lo dice Marco Cappato, Deputato europeo radicale e segretario dell'Associazione Luca Coscioni. Un telegramma di felicitazioni per l'avvenuta approvazione in Spagna della legge sulla clonazione terapeutica. Lo ha inviato questa mattina il ministro per il Commercio internazionale e le politiche europee Emma Bonino al ministro della Salute spagnolo, Bernat Soria, ricordando anche l'impegno comune per la liberta' di ricerca scientifica. - Italia. Campania. Sinistra democratica soddisfatta per nuova legge sul cordone 'Grande soddisfazione' e' stata espressa dal consigliere regionale Tonino Scala, capogruppo di SD, per l'approvazione in commissione Sanita' della legge sull'organizzazione della Banca regionale del sangue di cordone ombelicale presentata dallo stesso Scala. 'Il tema della donazione del cordone ombelicale e' ormai da tempo uno dei temi piu' affrontati dalla medicina moderna. Dal 1998 ad oggi migliaia di vite umane sono state salvate da 100 grammi scarsi di sangue contenuto nella placenta e nel cordone ombelicale. Ecco perche' e' importante far conoscere e sensibilizzare le donne e la cittadinanza in generale alla donazione di questa importante fonte di vita'. 'Questa legge,che speriamo in tempi brevi arrivi in aula oltre ad organizzare le modalita' di funzionamento della BASCO mira a favorire una campagna di sensibilizzazione al fine di dare larga diffusione alla donazione di cellule staminali nella speranza che il numero di unita' disponibili aumenti'. - Ue. Gruppo etico consiglia l'uso di cellule staminali embrionali nei progetti Ue Il Gruppo Etico Europeo ha fornito al presidente della Commissione Europea, José Manuel Durao Barroso, un insieme di raccomandazioni sull'impiego di cellule staminali embrionali in progetti co-finanziati dal Settimo Programma quadro di Ricerca e Sviluppo tecnologico (2007-2013) dell'Ue. Il gruppo e' un'istituzione neutrale, indipendente e pluralista, composta di quindici esperti eletti dalla Commissione Europea. Il suo compito consiste nell'analizzare le questioni etiche riguardanti i temi scientifici e le nuove tecnologie e, contemporaneamente, nel presentare un documento di raccomandazioni per legiferare o programmare politiche comuni all'interno dell'Unione. Bruxelles spiega, in un comunicato, che tra le raccomandazioni presentate dal Gruppo, e' indicata la necessita' che le cellule staminali embrionali umane provengano da embrioni fecondati in vitro non impiantati. Esso sostiene altresi' che le linee cellulari di embrioni umani inserite nel Registro Europeo "dovrebbero essere utilizzate dove sia possibile". D'altra parte, valutano che, se in futuro si troveranno alternative alle cellule staminali embrionali umane aventi la stessa potenzialita' scientifica, "il loro utilizzo sia il piu' ampio possibile". In quanto ai diritti dei donatori (a livello di salute, consenso informato, protezione dei dati personali e libera donazione), sottolineano la necessita' "che siano protetti e salvaguardati". Una quinta raccomandazione inoltrata a Barroso fa riferimento all'opportunita' di promuovere azioni volte a stimolare il dibattito pubblico a livello comunitario in quest'ambito della sperimentazione scientifica. Il Gruppo Etico Europeo indica ancora la necessita' di promuovere una ricerca "responsabile e trasparente", che si svolga a beneficio "dell'interesse pubblico" e che rispetti l'autonomia degli Stati membri. Nel contempo, suggerisce di preservare la fiducia della societa', di portare avanti la cooperazione internazionale e che siano introdotti criteri etici nell'attivita' di questa sperimentazione. Gli esperti hanno elaborato le loro raccomandazioni sulla base del programma approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dei ministri dell'Unione Europea. - Usa. Ex direttore sanitario: cosi' Bush censurava i miei rapporti sulle staminali "Ogni rapporto sulla medicina che non rientra nell'agenda ideologica, teologica e politica dell'Amministrazione Bush viene ignorato, marginalizzato o semplicemente seppellito". L'accusa, durissima e inaspettata, viene dal "medico della nazione", l'uomo che per quattro anni - dal 2002 al 2006 - ha guidato su mandato della Casa Bianca il servizio sanitario americano. Richard Carmona ha fatto la sua denuncia alla Commissione di controllo sulle agenzie governative del Congresso americano, enfatizzando la sensazione che i repubblicani negli ultimi sette anni abbiano politicizzato settori del governo fino ad oggi rigorosamente imparziali ed indipendenti, dalla giustizia alla medicina. Carmona, che occupava il posto di "Surgeon general" dopo essere stato professore di chirurgia all'Università dell'Arizona e un soldato delle forze speciali decorato due volte in Vietnam, ha detto che durante il suo mandato l'Amministrazione Bush gli ha messo "la museruola" e gli ha vietato regolarmente di parlare su temi controversi come la ricerca sulle cellule staminali, la contraccezione, la pillola del giorno dopo e l'astinenza sessuale: "Venivo bloccato ogni volta. Mi dicevano che la decisione era già stata presa e che dovevo lasciar stare". Quando è esploso il dibattito sulle staminali, Carmona offrì di diffondere una serie di studi per mettere gli americani nella condizione di potersi fare un'idea corretta sul problema: "Mi hanno detto di non parlarne e qualunque accenno alle staminali venne regolarmente tolto dai miei discorsi". In un'altra occasione si discusse come affrontare l'educazione sessuale e Carmona spiegò che gli studi scientifici sostengono che il modo più efficace è di parlare anche dei contraccettivi: "Questo - ha spiegato - mi venne impedito perché la politica della Casa Bianca prevedeva che si potesse parlare solo di astinenza". I suoi discorsi, ha sottolineato, venivano controllati per assicurarsi che non ci fosse nulla di controverso "e venivano aggiunti riferimenti al presidente Bush, almeno tre per pagina". Carmona però, nonostante l'insistenza dei parlamentari, non ha voluto fare i nomi degli uomini dell'Amministrazione che lo controllavano e che intervenivano per allineare il suo lavoro alle politiche della Casa Bianca. "Il problema di questo approccio è che nella sanità pubblica come in democrazia non c'è niente di peggio che ignorare la scienza o marginalizzare la voce degli scienziati per ragioni politiche". Un'accusa che risuonava già nelle pagine dell'ultimo libro di Al Gore, "Assalto alla Ragione", secondo cui Bush e Cheney sono riusciti a ideologizzare anche i rapporti degli scienziati su temi che vanno dall'ambiente alla medicina. Carmona ha denunciato perfino che gli venne impedito di andare alle Olimpiadi per i disabili che sono organizzate dalla "Eunice Kennedy Shriver", l'associazione fondata dalla sorella di John e Bob Kennedy: "Con la tua presenza, mi venne spiegato, aiuteresti una famiglia politica molto importante. Perché lo vuoi fare?". Ad un certo punto aveva pronta una relazione sull'inadeguatezza della sanità all'interno delle prigioni, ma non venne mai approvata perché "avrebbe obbligato il governo ad intervenire per migliorarla e il governo non vuole spendere soldi per la salute dei carcerati". "Il lavoro del 'Surgeon general' è di essere il dottore della nazione e non il dottore di un partito politico". Una portavoce della Casa Bianca ieri ha replicato alle accuse sostenendo che "il Surgeon general è il difensore della salute di tutti i cittadini e ci dispiace che lui non abbia usato la sua posizione per presentare quelle politiche che considerava nell'interesse del Paese". I suoi predecessori, ascoltati insieme a lui dai parlamentari, hanno spiegato che i conflitti con l'Amministrazione ci sono sempre stati ma che mai si erano registrate pressioni politiche di questo tipo e di questa natura. Il posto di Carmona, a cui non è stato rinnovato il mandato, è attualmente vacante e proprio oggi il Senato dovrebbe votare il gradimento al nuovo Surgeon General proposto da Bush, quel James Holsinger noto per aver pubblicato nel 1991 un rapporto in cui sosteneva che "il sesso omosessuale è innaturale e fa male alla salute". Facile prevedere che sarà un'altra giornata di scontro tra i democratici e la Casa Bianca. (di Mario Calabresi, La Repubblica del 12 luglio 2007) - Italia. Approvato ordine del giorno Poretti (Rnp) su fondi privati a ricerca e universita' Dichiarazione di Donatella Poretti (Rnp): E' stato approvato alla Camera con un voto trasversale il mio ordine del giorno presentato al disegno di legge "Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca" (C. 2559). Nonostante il Governo avesse espresso parere contrario, la maggioranza dei deputati ha ritenuto importante e utile l'impegno di valutare l'opportunita' di elaborare strategie per attrarre capitali italiani e stranieri per il potenziamento dei nostri atenei italiani, anche attraverso agevolazioni fiscali per coloro che investono nell'universita' e nella ricerca. In Italia i finanziamenti pubblici per la ricerca scientifica sono pari all'1,1 per cento del Pil rispetto ad una media dei Paesi Ocse dell'1,5 per cento e ancora meno sono gli investimenti privati. Per questo e' necessario andare oltre la mentalita' secondo cui solo lo Stato puo' gestire l'universita' e la ricerca. Senza investimenti privati l'Italia rimarra' sempre un nano a livello internazionale, i soldi pubblici, in assenza di competitivita', non basteranno mai e continueranno ad essere piu' volte sprecati. Per fare un esempio di come potrebbe essere diversa e migliorabile la situazione italiana cito il caso statunitense dove le migliori universita' sono in gran parte private. Secondo una ricerca dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), otto piccole universita' private degli Stati Uniti spendono piu' di tutti gli atenei pubblici italiani! (1) Le sole tre universita' di Princeton, Yale e Harvard (che sono private) spendono praticamente un terzo dell'intera somma spesa in Italia per le universita' pubbliche. Peccato che il Governo non abbia colto l'occasione di fare suo questo provvedimento cosi' da non andare in minoranza. Mi auguro pero' che abbia colto l'importanza del voto trasversale verificatosi oggi in aula: certi provvedimenti sono necessari per riportare la ricerca italiana ad un livello almeno vicino a quella degli altri Stati europei. (1)http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=193 Segue il testo dell'ordine del giorno. Ordine del giorno al disegno di legge "Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca" (C.2559) La Camera, premesso che: - in Italia i finanziamenti pubblici per la ricerca scientifica sono pari all'1,1 per cento del Pil rispetto ad una media dei Paesi Ocse dell'1,5 per cento; - secondo una ricerca dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), otto piccole università private degli Stati Uniti spendono più di tutti gli atenei pubblici italiani; sempre secondo questa indagine, la spesa per ogni studente nelle otto università americane è di oltre 157 mila euro, a fronte degli 8 mila euro spesi per gli studenti italiani. Il risultato è che queste otto piccole università private hanno più volumi nelle loro biblioteche di tutte le biblioteche universitarie pubbliche italiane; mentre le università pubbliche italiane sono state premiate con 6 premi Nobel, le otto piccole università statunitensi ne hanno ricevuti ben 105; - le migliori università statunitensi sono in gran parte private: solo le tre università di Princeton, Yale e Harvard spendono praticamente un terzo dell'intera somma spesa in Italia per le università pubbliche; - negli Stati Uniti ogni elargizione per la ricerca scientifica viene dedotta dalle tasse, impegna il Governo: a valutare l'opportunità di elaborare strategie per attrarre capitali italiani e stranieri per il potenziamento dei nostri atenei italiani, per la creazione di nuovi centri universitari privati, anche attraverso agevolazioni fiscali per coloro che investono nell'università e nella ricerca. - Italia. Ricerca: staminali per produrre insulina Dal pancreas umano cellule staminali capaci di produrre insulina per curare il diabete. E' il risultato ottenuto da un gruppo di ricercatori coordinati dal professor Vincenzo Sorrentino dell'Universita' di Siena. Gli scienziati, il cui lavoro e' in pubblicazione sulla rivista Cell Death and Differentiation, hanno dimostrato che e' possibile isolare dalle isole pancreatiche di soggetti adulti una popolazione di cellule che possono essere cresciute in laboratorio e che hanno la capacita' di differenziarsi in diversi tipi, tra cui cellule adipose, ossee e cartilagini. La scoperta sostanziale a cui e' giunta l'equipe di Sorrentino, informa una nota dell'Universita', e' la capacita' di queste cellule di produrre, dopo manipolazioni in laboratorio, insulina. La ricerca e' stata svolta, nell'ambito di un progetto sulla medicina rigenerativa finanziato dalla Regione, all'ateneo e al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, ed e' dedicata a sviluppare metodologie avanzate per la crescita e il differenziamento di cellule staminali da adulto per lo sviluppo di terapie cellulari. - Usa. New Jersey. Governatore appoggia referendum per finanziare la ricerca Il Governatore Jon Corzine ha dato il proprio sostegno ad un referendum pro ricerca con le cellule staminali. Il quesito prevede un finanziamento statale di 450 milioni di dollari in 10 anni da destinare alla ricerca biotecnologica. Al contempo, come fanno notare gli oppositori della ricerca, il Governatore non ha ancora firmato il progetto di legge (S-1091) con cui viene istituito il referendum, da tenersi il prossimo novembre. La proposta era stata approvata dal Parlamento lo scorso mese. Lo scorso 16 luglio, durante una visita a Camden per inaugurare un nuovo centro di ricerca contro il cancro presso l'Universita' di Cooper, Corzine ha chiesto ai presenti di votare "si'" sul referendum di novembre. "Costruiremo un istituto di ricerca con le staminali proprio qui a Camden. E se mi aiutate –ha detto il Governatore- avremo i 450 milioni di dollari approvati dagli elettori del New Jersey questo autunno". - Usa. Massachusetts. Governatore: 1 miliardo di dollari per la ricerca Il Governatore Deval Patrick presentera' una proposta di legge al Parlamento per destinare alla ricerca un finanziamento di 1 miliardo di dollari in 10 anni. Per presentare la sua proposta, il Governatore si fara' accompagnare dal Premio Nobel per la medicina Craig C. Mello, docente della University of Massachusetts Medical School. Il Senato e la Camera si riuniranno il 19 luglio in seduta comune per onorare lo studioso ed ascoltarne le considerazioni sullo Stato della ricerca e come farla progredire. La proposta prevede la creazione di un nuovo imponente centro di ricerca presso la University of Massachusetts Medical School, inclusa una banca delle staminali che distribuira' materiale ai ricercatori dello Stato che ne facciano richiesta. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977/00, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------