====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 28-11-2006 al 06-12-2006 n.49/2006 (anno VI) ARTICOLI - Bene ministro Ferrero, ma teniamo ben presente l'obiettivo della legalizzazione - L'Aduc ha pronta una proposta di legge per proibire il tabacco, piu' dannoso della cannabis - Spagna. Andalusia. La terapia a base di eroina e' piu' efficace di quella con il metadone - Distribuzione controllata di eroina. Visti i vari risultati positivi in Spagna, Olanda e Svizzera, avviamola anche in Italia NOTIZIE - Italia. Livia Turco incontra parlamentari per discutere politiche sulla droga - Italia. Ferrero: nessuna liberalizzazione delle droghe - Australia. Queensland. Annunciato nuova strategia contro l'Ice - Messico. Aumentata la produzione illegale di metanfetamine - Italia. Pedrizzi (An): Governo intervenga sulle 'smart drugs' - Italia. Accordo Fict con Agenzia nazionale antidroga rumena - Afghanistan. Onu e Banca mondiale: dimensioni narcotraffico senza precedenti - Italia. Federserd: coinvolgere medici di base nell'assistenza ai tossicodipendenti - Olanda. Ecstacy puo' far male anche se assunta una sola volta - Usa. Michigan. Inizia la raccolta firme per la legalizzazione della marijuana - Usa. California. La Corte Suprema dello Stato protegge il consumo terapeutico della marijuana - Italia. Commissione Sanita' del Senato censura provvedimento Turco sulla cannabis - Italia. Odg sulla cannabis. Turco scrive a Finocchiaro: necessaria verifica politica - Italia. Milano. Cocaina e cannabis nelle fogne - Usa. Aumenta popolazione carceraria femminile condannata per consumo di droga - Grecia. Diminuisce il consumo di droga ma aumentano i decessi - Italia. Ferrero: su narcosalas seguire sperimentazione scientifica - Italia-America Latina. Accordo per una cooperazione antidroga - Argentina. Esperta: facciamo prevenzione e non diamo solo ammonimenti - Italia. Serafini (Ds): con Odg contro provvedimento Turco sulla cannabis salvata l'Unione - Australia. Ecstasy causa lesioni cerebrali a lungo termine - Usa. La marijuana potrebbe influenzare l'attivita' di alcuni neuroni nel cervello delle cavie - Canada. Leader Conservatore in gioventu' ha fumato la marijuana - Italia. Verona. Spettacolo teatrale contro il consumo di droghe - Afghanistan. Casa Bianca: aumentata coltivazione di oppio nel 2006 - Italia. Ferrero: su sanzioni amministrative partire dal programma dell'Unione - Ue. Vaccino contro la dipendenza da cocaina - Italia. Giordano (Prc): laicita' e droga sono identita' della sinistra - Italia. Milano. Serata di autofinanziamento per San Patrignano - Spagna. Gavela: legalizzare eutanasia e depenalizzare consumo di droghe - Italia. Cosenza. An: Comune assente sulla droga - Italia. A colazione con Prodi per parlare di droga ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 198 arresti - 391,365 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 212,409 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 178,956 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 134 giorni di detenzione ARTICOLI 28-11-2006 Bene ministro Ferrero, ma teniamo ben presente l'obiettivo della legalizzazione Il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, nel suo intervento alla Conferenza ministeriale del Gruppo Pompidou del Consiglio d'Europa a Strasburgo, ha voluto precisare che non ci sara' "nessuna forma di liberalizzazione delle sostanze stupefacenti'', ma una ''decriminalizzazione'' del consumo, e una strategia di riduzione del danno che associ l'aspetto sanitario a quello sociale". A parte che le droghe oggi sono di fatto gia' liberalizzate, un plauso al nostro ministro, ricordandogli cio' che lui stesso ha sostenuto diverse volte: decriminalizzazione come primo passo verso la legalizzazione, cioe' levare tutte le sanzioni amministrative. Il punto cruciale della questione e' proprio la legalizzazione dei mercati oggi illegali, legalizzazione che avrebbe come conseguenza la fine del business di trafficanti e spacciatori. E' in corso l'allarme sulla citta' di Napoli, i suoi clan malavitosi che tutti conoscono, tutti sanno dove vivono e di cui tutti sanno che la principale attivita' e' traffico e spaccio di droghe. La risposta viene cercata nell'Esercito e in interventi straordinari, mentre il Presidente della Repubblica cerca di portare il volto rassicurante delle istituzioni nelle strade e nei vicoli martoriati di questa citta'. La domanda –tragica- che mi viene e' questa: restando le droghe illegali, ammesso che si arrestino questi "camorristi", in quali mani passera' il mercato illegale delle droghe, visto che comunque la domanda continuera' ad esserci? Punto e a capo? Donatella Poretti 29-11-2006 L'Aduc ha pronta una proposta di legge per proibire il tabacco, piu' dannoso della cannabis Oggi la commissione Igiene e Sanita' del Senato ha approvato un ordine del giorno bipartisan contro il provvedimento del ministro della Salute, Livia Turco, che innalzava la quantita' massima di cannabis per uso personale ad un grammo. Avevamo apprezzato l'iniziativa del ministro, anche se la ritenevamo troppo timida. Siamo convinti, ma possiamo sbagliarci, che ad un giovane faccia piu' male il carcere di qualche spinello. Oggi prendiamo atto che, nonostante i buoni propositi di alcuni e le promesse elettorali, la strada della repressione del consumo e' largamente condivisa in Parlamento. Lo e' anche nella gran parte dei Paesi europei, negli Stati Uniti, e alle Nazioni Unite. Per questo offriamo ai senatori che hanno votato oggi contro il decreto del ministro Turco una chance per dimostrare coerenza, ovvero una proposta di legge che mette al bando il tabacco alla pari della cannabis. Per comprendere di cosa stiamo parlando, e' utile ricordare che le vittime del tabacco nel mondo sono molte di piu', circa 4 milioni l'anno, di quelle causate dalla cannabis. La cannabis non ha mai provocato un decesso documentabile, mentre il tabacco ne provoca 80 mila ogni anno solo in Italia. I danni alla salute provocati dalla cannabis non sono dimostrati in maniera inequivocabile nonostante decenni di studi, mentre i danni del tabacco sono riconosciuti da chiunque. E' evidente che il tabacco fa molto, moltissimo piu' male alla salute della cannabis. Inoltre -come e piu' della cannabis- il tabacco diminuisce fortemente la produttivita' (secondo alcune stime, si parla di 52 milioni di giornate di lavoro perse ogni anno), costa moltissimo alle casse dello Stato (circa 1,2 miliardi di euro in spese sanitarie), e arricchisce le organizzazioni criminali (circa il 25% del mercato del tabacco e' gestito dalle mafie). E' bene ricordare che il consumo di cannabis, come il tabagismo, e' socialmente diffuso ed accettato. Se in Italia il 24,2% degli adulti si dichiara fumatore di tabacco, e' altrettanto vero che il 20% degli italiani ha ammesso di aver consumato cannabis. Secondo altri dati, addirittura la meta' degli studenti universitari ne ha fatto uso almeno una volta, ed un terzo ne fa uso regolarmente. L'attuale regime di legalizzazione del tabacco e dei suoi derivati, quindi, e' una contraddizione. Per risolverla, a nostro avviso, dovremmo legalizzare droghe come la cannabis, innocua rispetto alle sigarette, oppure vietare -per coerenza- anche il tabacco. Proprio perche' siamo partigiani della legalizzazione della cannabis, abbiamo redatto una proposta di legge repressiva. Il testo rende illegale vendita, trasporto, cessione, lavorazione e consumo di tabacco derivati, aggiungendo la nicotina nelle tabelle del Testo Unico sugli stupefacenti (d.p.r. 9 ottobre 1990, n.309). I cittadini potrebbero interpretare la non approvazione di questa proposta non solo come una clamorosa svista, ma anche una grave contraddizione ed ipocrisia nella strategia repressiva che contraddistingue l'Italia e la comunita' internazionale. La proposta di legge chiede che la repressione sia applicata in maniera giusta ed equa, senza discriminazioni fra consumatori di droghe buone (tabacco) e cattive (cannabis). Pietro Yates Moretti 02-12-2006 Spagna. Andalusia. La terapia a base di eroina e' piu' efficace di quella con il metadone I pazienti trattati con eroina hanno migliorato la loro salute fisica due volte e mezzo in piu' rispetto a coloro che hanno avuto solo metadone. E' questa una delle principali conclusioni dell'esperimento andaluso di prescrizione d'eroina, realizzata a Granada a partire dal 2003 su 62 tossicodipendenti gravi. La sperimentazione, una delle prime al mondo, ha riguardato tossici di lungo corso che avevano fallito con le cure metadoniche. Oggi delinquono di meno e hanno migliorato la propria situazione sociale, ed e' per questo che gli esperti raccomandano d'estendere il programma ai drogati finora esclusi, con alle spalle una lunga storia d'insuccessi. Lo studio e' pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Abuse Treatment, e la Giunta andalusa intende illustrarlo la prossima settimana. Il 27 agosto 2003 e' partito il programma di distribuzione controllata d'eroina. Per la prima volta in Spagna -preceduta solo da Olanda e Svizzera- l'equipe della Escuela Andaluza de Salud Publica, diretta da Joan Carles March, iniziava a somministrare eroina a 31 tossicodipendenti di lunga durata. I pazienti arrivavano al centro dell'ospedale Virgen de las Nieves due volte al giorno, e il personale, dopo aver effettuato i controlli di rito, gli fornivano 274,5 milligrammi d'eroina al giorno in due riprese. Per la notte gli davano anche una dose di metadone. Un altro gruppo di pazienti ugualmente problematici, tirati a sorte, era trattato solo con metadone. I 62 pazienti avevano avuto anni difficili, erano sieropositivi o malati di epatite e affetti da disturbi psichiatrici. Erano gli esclusi tra gli esclusi. L'obiettivo dell'esperimento non era di dissuaderli dal drogarsi, ma di vedere se l'eroina distribuita con il controllo medico potesse servire a migliorare la loro situazione di pazienti estremi. Di questi, 12 hanno abbandonato il programma (due perche' finiti in prigione, due all'ospedale, uno morto...). Gli altri hanno seguito il trattamento per nove mesi, con un supporto psicologico e la presenza di un avvocato che li aiutava a risolvere i loro guai legali o ad ottenere una pensione. I risultati pubblicati ora mostrano che i due gruppi hanno migliorato il proprio stato, ma il gruppo trattato con l'eroina ha ottenuto maggiori benefici. "Il gruppo sperimentale e' migliorato piu' del gruppo di controllo come stato generale di salute (2,5 volte di piu') e riguardo ai comportamenti a rischio Hiv (1,6 volte di piu')" spiega lo studio. Inoltre, i pazienti trattati con eroina hanno migliorato la qualita' della loro vita, l'integrazione sociale, hanno ridotto l'assunzione di eroina per strada da 25 a 8 volte il mese e la condotta delittuosa e' scesa da 11 volte a una al mese. Infine, hanno ridotto il consumo di cocaina e lo scambio di siringhe sporche. I risultati, analoghi a quelli registrati in Olanda e Svizzera, pagano lo scotto della dimensione: il gruppo piccolo di pazienti toglie potenza statistica rispetto alle tante variabili psicosociali. Ma i ricercatori concludono che "la prescrizione di eroina per via endovenosa e' sicura e fattibile nel nostro contesto" e che l'eroina puo' essere un'alternativa terapeutica per tossicodipendenti con gravi disturbi alla salute e che non hanno tratto giovamento dalla cura metadonica. Lo studio suggerisce anche un'altra lettura: i pazienti trattati con metadone a dosi piu' alte di quelle fornite dai servizi sociali, coadiuvati da un sostegno psicologico, medico e legale, hanno migliorato la loro situazione rispetto ai tentavi precedenti. Ultimo commento: per tutto questo serve denaro. Rosa a Marca 04-12-2006 Distribuzione controllata di eroina. Visti i vari risultati positivi in Spagna, Olanda e Svizzera, avviamola anche in italia Interrogazione al ministro della Salute e al ministro della Solidarieta' Sociale Premesso che: - e' stato pubblicato sul numero di dicembre 2006 della rivista scientifica Usa Journal of Substance Abuse Treatment uno studio che descrive i risultati del programma di distribuzione controllata d'eroina iniziato in Spagna per la prima volta il 27 agosto 2003. L'equipe della Escuela Andaluza de Salud Publica, diretta da Joan Carles March, ha somministrato eroina a 31 tossicodipendenti di lunga durata mentre un altro gruppo di pazienti, sempre composto da 31 persone, e' stato trattato solo con metadone. I risultati pubblicati mostrano che i due gruppi hanno migliorato il proprio stato, con maggiori benefici per il gruppo trattato con l'eroina: il gruppo sperimentale e' migliorato piu' del gruppo di controllo come stato generale di salute (2,5 volte di piu') e riguardo ai comportamenti a rischio Hiv (1,6 volte di piu'). Inoltre, i pazienti trattati con eroina hanno migliorato la qualita' della loro vita, l'integrazione sociale, hanno ridotto l'assunzione di eroina per strada da 25 a 8 volte il mese e la condotta delittuosa e' scesa da 11 volte a una al mese. Infine, hanno ridotto il consumo di cocaina e lo scambio di siringhe sporche; - nella "Relazione annuale 2006: evoluzione del fenomeno della droga in Europa" curata dall'Oedt (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) riguardo la sperimentazione di eroina in Europa, si legge: "alcuni studi hanno suggerito che la prescrizione dell'eroina puo' avere benefici potenziali per i pazienti nei quali la terapia di mantenimento con metadone non abbia avuto successo. Per esempio, un recente studio tedesco randomizzato controllato sulla terapia assistita con eroina (Naber e Haasen, 2006) ha prodotto risultati positivi in termini sia di benefici sulla salute sia di riduzione dell’uso di sostanze illecite"; - esempi di sperimentazione di distribuzione controllata di eroina si sono avuti anche in Olanda e Svizzera con risultati sempre positivi. La rivista medica britannica The Lancet, lo scorso giugno ha pubblicato i risultati dello studio condotto da due ricercatori della Clinica psichiatrica dell'Università di Zurigo, il sociologo Carlos Nordt e lo psichiatra Rudolf Stohler, che hanno seguito per circa dieci anni la sperimentazione condotta a Zurigo. Dall'avvio della sperimentazione, nella città svizzera ci sono stati l'82% in meno di nuovi consumatori di stupefacenti e sono diminuiti i crimini e le morti legati all'uso di droga. I Paesi Bassi hanno gia' provato a sperimentare la co-prescrizione medica di eroina ed hanno presentato i risultati nel febbraio 2002. I pazienti ammessi alla sperimentazione hanno ricevuto sia metadone che eroina. Dalla valutazione e' emerso che i pazienti inseriti nel gruppo sperimentale hanno avvertito considerevoli benefici per la salute rispetto al gruppo di controllo, che era stato trattato soltanto con metadone; - nel programma dell'Unione nella parte intitolata "Educare, prevenire, curare" si legge riguardo le tossicodipendenze: "Vanno sostenuti quanti, con approcci culturali e metodologie differenti, da anni sono impegnati a costruire percorsi personalizzati e percio' efficaci di prevenzione, cura e riabilitazione considerando le strategie di riduzione del danno come parte integrante della rete dei servizi"; per sapere se nel rispetto del programma di governo e seguendo l'esempio delle altre sperimentazioni avviate in altri Paesi europei non si ritenga utile avviare una sperimentazione per la distribuzione controllata d'eroina anche in Italia. Donatella Poretti deputato della Rosa Nel Pugno -------------------------------------- NOTIZIE 28-11-2006 Italia. Livia Turco incontra parlamentari per discutere politiche sulla droga Il ministro della Salute Livia Turco ha incontrato ieri alcuni parlamentari del centro sinistra per discutere del problema della lotta alle droghe. Al termine dell'incontro, cui hanno preso parte -informa una nota ministeriale i deputati Dorina Bianchi, Paola Binetti, Luigi Bobba, Giovanni Burtone, Enzo Carra e Gero Grassi, ministro Turco ha rilasciato la seguente dichiarazione: "e' stato un incontro molto cordiale e positivo nel corso del quale abbiamo riscontrato convergenza e sintonia di vedute sui valori piu' profondi che devono ispirare la lotta alle droghe. In particolare il comune sentire sulla necessita' di evitare sia la criminalizzazione che il permissivismo nei confronti del problema della tossicodipendenza, a partire dalle droghe leggere. Si e' poi convenuto di adottare alcune iniziative immediate. Tra queste, un programma nazionale per la prevenzione da costruire nell'ambito di un incontro nazionale insieme ai Ministri Ferrero, Bindi, Melandri, Fioroni e Pollastrini, le Regioni, gli Enti locali e gli operatori dei servizi, delle comunita' e del volontariato, cui affiancare una campagna informativa finalizzata a dissuadere i giovani dall'uso di droghe". "Mi sono inoltre impegnata a dare il massimo contributo al lavoro del Ministro Ferrero, affinche' sia varata una riforma radicale della legge Fini-Giovanardi, avviando contestualmente un ampio monitoraggio sull'applicazione e gli effetti dell'attuale normativa che consenta di raccogliere adeguate conoscenze e informazioni, utili ad una migliore messa a punto della nuova legge". 28-11-2006 Italia. Ferrero: nessuna liberalizzazione delle droghe Nessuna 'forma di liberalizzazione delle sostanze stupefacenti', ma una 'decriminalizzazione' del consumo, e una strategia di riduzione del danno che associ l'aspetto sanitario a quello sociale: lo ha detto il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, nel suo intervento alla Conferenza ministeriale del Gruppo Pompidou del Consiglio d'Europa. Ferrero ha ribadito, nel suo discorso, che la lotta al narcotraffico e' un 'punto decisivo' della politica italiana in materia di droga. Ha spiegato ai colleghi europei che 'l'Italia e' determinata a condurre una guerra senza quartiere contro i 'signori della droga'', aggiungendo che, a suo parere, 'sarebbe utile fare un bilancio sull'efficacia delle azioni contrasto e repressione fin qui svolte dalla Comunita' internazionale'. 'Nonostante le risorse investite in questo campo, infatti dobbiamo purtroppo constatare che il fatturato e il potere delle organizzazioni criminali continua a crescere'. Secondo il ministro, l'attivita' repressiva 'sara' piu' efficace se verra' concentrata prevalentemente contro le grandi organizzazioni criminali che gestiscono il narcotraffico'. Inoltre, bisogna 'riflettere sulla questione della riconversione delle colture, nella consapevolezza che questi progetti non daranno i risultati attesi se non associati a interventi volti a garantire ai contadini dignitose condizioni di vita'. COMMENTI "Pensando che le 40 canne offerte ai nostri ragazzi dalla Turco non fossero sufficienti, il ministro Ferrero ha avuto la geniale idea di proporre la revisione totale del sistema scientifico delle tabelle sul consumo di droga, affidando alla discrezionalita' dei magistrati, la decisione sul confine tra spaccio ed uso personale". Sarcastica, Isabella Bertolini (Fi) commenta cosi' le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Solidarieta' sociale, a margine della conferenza ministeriale del gruppo Pompidou del consiglio d'Europa, in corso di svolgimento a Strasburgo. "E per fortuna che la Melandri l'ha sconfessato sul doping, altrimenti l'eccentrico ministro Ferrero, sempre piu' corpo estraneo all'interno del governo Prodi, visti i distinguo e le sconfessioni che inanella quotidianamente, ci avrebbe propinato- conclude Bertolini- anche la depenalizzazione dei reati di cessione, consumo o generica diffusione di sostanze dopanti". "Il governo viene allo scoperto. Dopo il raddoppio delle tabelle per quanto riguarda la cannabis da parte del ministro Turco, che facilita l'attivita' degli spacciatori che potranno circolare impunemente con 40 spinelli in tasca, il ministro Ferrero propone l'abolizione totale delle tabelle". Lo dice l'esponente di An Maurizio Gasparri, il quale aggiunge che "in questo modo non ci sara' piu' alcuna indicazione per le forze dell'ordine e per la magistratura nel tentativo di combattere lo spaccio della droga". "L'1-2 Turco-Ferrero punta di fatto alla legalizzazione ed alla liberalizzazione delle droghe. Questa e' la politica del governo. La Turco ha mentito dicendo che con la legge Fini-Giovanardi sono stati arrestati ragazzi per un solo spinello e, a giorni di distanza dalla mia richiesta fatta in Parlamento, non ha ancora fornito il nome di una sola persona che si sia trovata in queste condizioni". "Non puo' farlo perche' non esiste. Ha raddoppiato le tabelle per facilitare la circolazione della droga ed ha passato la palla a Ferrero che, abolendo questi limiti, vuole realizzare la vera politica del governo: piu' droga per tutti. E' un'autentica vergogna. Che cosa ha da dire Prodi? Cosa dicono i cosiddetti cattolici della Margherita che invece, tacendo, avallano questa scelta?". Si chiede Gasparri, esponente peraltro dell'Intergruppo parlamentare Liberta' dalla droga. 28-11-2006 Australia. Queensland. Annunciato nuova strategia contro l'Ice Il Governo ha un nuovo piano per combattere il consumo dell'Ice. Il premier Peter Beattie ha annunciato la strategia "Ice Breaker", con la quale sara' migliorata l'assistenza sanitaria ai tossicodipendenti, e che concedera' piu' risorse alla polizia per combattere gli spacciatori e i produttori di questi stupefacenti altamente additivi. Inoltre, la creazione di nuove strutture, programmi educativi e una maggiore collaborazione delle forze dell'ordine con il ministero della Salute. "Negli ultimi 12 mesi l'assistenza sanitaria pubblica e' intervenuta su 1.600 persone con problemi con le metanfetamine, per questo siamo preoccupati e abbiamo deciso di intervenire", ha concluso il primo ministro. 28-11-2006 Messico. Aumentata la produzione illegale di metanfetamine Negli Stati Uniti il controllo della vendita delle sostanze chimiche usate per prepare illegalmente le metanfetamine e' stato un successo, ma ha anche condotto ad un aumento della produzione nel vicino Messico. I trafficanti, alcuni di essi scappati dagli Stati Uniti, si rifugiano in Messico per procurarsi piu' facilmente le sostanze chimiche, che arrivano dalla Cina e dall'India passando per Hong Kong. Circa l'80% del mercato statunitense e' controllato dai messicani, e le quantita' di sostanze sequestrate tra i due Paesi sono aumentate tra il 2003 e il 2005, passando rispettivamente da 4.030 a 6.063 libbre (da poco piu' di 1800 a 2750 kg.). Secondo le autorita' messicane, anche il numero dei laboratori e' aumentato dai 13 del 2002, ai 37 del 2005. 28-11-2006 Italia. Pedrizzi (An): Governo intervenga sulle 'smart drugs' "E' in pericoloso e sconcertante aumento la diffusione fra i giovani delle 'smart drugs', definite 'droghe furbe' perche' non perseguibili dalla legge, ma disponibili sugli scaffali dei cosiddetti 'smart shop' sotto forma di bibite energetiche, pillole, gocce o erbe aromatiche". Lo denuncia Riccardo Pedrizzi (An) che in merito, assieme al colleghi Roberto Salerno (An) e Domenico Di Virgilio (Fi), ha presentato un'interrogazione ai ministri della Salute, Livia Turco, e della Famiglia, Rosy Bindi. Nell'interrogazione, Pedrizzi chiede "quali iniziative verranno assunte per vigilare e monitorare sulla reale ed effettiva pericolosita' delle 'smart drugs', al fine di prevenire la diffusione di questo fenomeno; quali concreti provvedimenti si intendano assumere per tamponare il devastante fenomeno delle nuove tossicodipendenze; quali misure si adotteranno per aggiornare e istruire professionalmente il personale sanitario, affinche' sia in grado di individuare piu' facilmente la natura di intossicazione determinata da queste nuove sostanze; quali iniziative si ritiene di assumere per provvedere alla catalogazione delle 'smart drugs'; quali di questi prodotti possono essere considerati effettivamente delle droghe, rendendoli illeciti; se occorrono delle licenze particolari per aprire gli 'smart shop', come avviene per le farmacie". L'esponente di An sottolinea che "in Italia questi negozi, che sono centinaia e nei quali si puo' comprare il 'lecito' per lo sballo, trovandosi al loro interno semini, infusi e pasticche a base di erbe e funghi non identificati dalla normativa vigente, hanno un giro di affari a molti zeri, con fatturati che toccano il miliardo di dollari l'anno". 28-11-2006 Italia. Accordo Fict con Agenzia nazionale antidroga rumena La Federazione italiana comunita' terapeutiche (Fict) ha siglato un accordo triennale con l' Agenzia nazionale antidroga rumena. L'intesa, rende noto un comunicato, e' stato firmato da Mimmo Battaglia, Presidente della FICT, e da Pavel Abraham, presidente dell'Agenzia. L' intesa nasce dalla consapevolezza del radicamento dei fenomeni di disagio sociale, in modo sempre piu' allarmante sia nell' Europa dell'Est e dell'Ovest, e dalla necessita' di creare un mutuo scambio di pratiche sociali tra governi nazionali e reti di organismi no profit. Lo scopo e' lo sviluppo di programmi per la prevenzione del consumo di droga, alcool, tabacco e altro genere di dipendenze, tramite: l'organizzazione di azioni di sistema a livello nazionale nell'ambito delle politiche sociali (progetti di prevenzione sociale, di inserimento socio-lavorativo, di riduzione del rischio e del danno, di cura e riabilitazione e di inclusione sociale); la realizzazione di percorsi di formazione per operatori sociali e target group svantaggiati per l' acquisizione di competenze diversificate nell'ambito dell' esclusione sociale; assistenza tecnica ed accompagnamento nell' approccio ai futuri fondi comunitari di area sociale (utilizzando il Fondo Sociale Europeo, il Fondo Europeo di Sviluppo); strutturazione di modelli sociali e terapeutici nel settore della droga; interscambio di esperti, formatori, ricercatori per condurre attivita' congiunte di ricerca, progettazione e costruzione di modelli sociali; articolazione congiunta di eventi internazionali su tematiche del disagio sociale. Entro il 2009, si prevede la costituzione, nel territorio rumeno, di 9 Comunita' Terapeutiche che ospiteranno oltre 200 ragazzi. Tutti gli interventi sono tesi a sensibilizzare i cittadini sulle problematiche delle dipendenze e di esclusione sociale. La convenzione rappresenta per la FICT un passo significativo per offrire le proprie capacita' e competenze anche nei Paesi dell'Est Europa. 28-11-2006 Afghanistan. Onu e Banca mondiale: dimensioni narcotraffico senza precedenti Il governo afgano deve fare di più per lottare contro il narcotraffico che ha assunto "proporzioni senza precedenti" e negli sforzi di ricostruzione dei questo Paese distrutto da anni di guerra. E'quanto afferma un rapporto dell'Onu e della Banca mondiale pubblicato oggi secondo il quale la produzione di oppio è aumentata del 50% (6.100 tonnellate) e le superfici coltivate di circa il 60% (165.000 ettari). "Le dimensioni e l'importanza del mercato dell'oppio in Afghanistan sono senza precedenti", secondo il rapporto che sottolinea che questo commercio ammonta ad un terzo (2,6 miliardi di dollari) del Pil dell'Afghanistan che è responsabile del 90% della produzione mondiale di oppio. "Ma il denaro che finisce nelle tasche degli agricoltori e, probabilmente, in quelle dei piccoli commercianti rappresenta quest'anno solamente il 25% del valore totale di questo traffico. Ciò significa che la parte dei poveri e di quelli che coltivano il papavero è limitata rispetto ai profitti dei trafficanti", ha spiegato Doris Buddenberg, rappresentante a Kabul dell'Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e la criminalità in una conferenza stampa. I trafficanti hanno raccolto quest'anno "2,3 miliardi di dollari, una cifra che non è mai entrata in Afghanistan", ha aggiunto Buddenberg, sottolineando che questo commercio illegale non avvantaggia l'economia afgana contrariamente a ciò " che si può sentire anche all'interno del governo afgano". "Dobbiamo capire come l'industria della droga stia minando e corrompendo il piano per la ricostruzione dello Stato del governo afgano", ha rilevato Buddenberg. Coautore di questo rapporto per la Banca mondiale, William Byrd ha sottolineato che "coloro che hanno i soldi per pagare tangenti o contatti politici riescono spesso a sottrarsi alle misure adottate per lottare contro la droga". "Non è stato fatto abbastanza dal governo per combattere questo fenomeno e sbarazzarsi dei responsabili corrotti", ha dichiarato Buddenberg, suscitando le proteste in sala del portavoce del ministero per la Lotta contro il narcotraffico. "Desidererei ricordare che il governo fa di tutto contro il traffico di droga, legato all'insurrezione nel sud del Paese. E non vi è alcuna prova che esponenti governativi siano implicati in questo traffico", ha detto. 29-11-2006 Italia. Federserd: coinvolgere medici di base nell'assistenza ai tossicodipendenti 'L'assistenza alle persone tossicodipendenti non puo' essere delegata solo ai servizi, ma tutti sul territorio, a partire dai medici di medicina generale, 'devono fare la loro parte': su questo assunto Federserd ha organizzato un congresso, oggi e domani a Milano, dal titolo "I Sert come servizi specialistici del territorio". 'Dobbiamo avere la capacita' di prevedere l'evoluzione dei fenomeni di abuso e dipendenza, ma non scordare che attualmente quasi 200.000 cittadini italiani si rivolgono ogni anno ai Servizi pubblici per le tossicodipendenze', afferma Alfio Lucchini, presidente nazionale della federazione che raccoglie la maggior parte dei Sert su tutto il territorio nazionale. 'In alcune Asl del Nord - spiega - gia' tra i nuovi utenti dei servizi pubblici la maggioranza e' rappresentata da persone con problematiche legate al consumo di cocaina. Smettiamola con le frasi fatte, come quella che i cocainomani non si presentano ai Sert . Certamente -aggiunge- e' necessario avvicinare sempre piu' cittadini con consumo problematico ai servizi, ed anche per questo vogliamo sviluppare una riflessione concreta sulla realta' dei servizi intermedi e di strada'. Nel congresso, spiega, sara' infatti analizzato il percorso di un paziente nei servizi con tutti i suoi bisogni, "e largo spazio verra' dato alle tante funzioni specialistiche che spesso e' necessario garantire". All'appuntamento parteciperanno anche esponenti del privato sociale, anche dei cosiddetti Sert privati, recentemente autorizzati in Lombardia. 29-11-2006 Olanda. Ecstacy puo' far male anche se assunta una sola volta L'ecstasy è una droga pericolosa anche se presa una volta sola, anche se assunta a piccole dosi. Lo rivela uno studio presentato negli Stati Uniti in occasione della conferenza annuale dell'Associazione nord-americana di radiologia (Rsna), a Chicago. "Abbiamo riscontrato una diminuzione della circolazione sanguigna in alcune zone del cervello nei giovani adulti che avevano cominciato a usare l'ecstasy", spiega il Dr Maartje de Win, del centro medico dell'Università di Amsterdam, principale autore di questo studio. "Inoltre, abbiamo osservato una diminuzione relativa della memoria verbale nei soggetti che utilizzavano l'ecstasy rispetto a quelli che non l'avevano mai assunta". De Win e colleghi hanno esaminato 188 volontari di cui una parte a forte rischio di diventare utilizzatori della droga. I ricercatori hanno usato delle tecniche di neuro-diagnostica per immagini per misurare lo stato dei neuroni e il flusso di sangue nelle diverse aree del cervello, nonché dei test psicologici. Diciotto mesi dopo la prima serie di esami e test, i ricercatori hanno di nuovo sottoposto alle varie analisi 59 di questi soggetti, divenuti nel frattempo utilizzatori di ecstasy (6 pasticche in media in totale), e 56 individui che non l'avevano mai presa. E' così risultato chiaro come l'ecstasy riduca la concentrazione di serotonina nel cervello. Questo neurotrasmettitore è fondamentale per funzioni come la memoria, il dolore, il sonno, l'appetito e gli stati emotivi. 29-11-2006 Usa. Michigan. Inizia la raccolta firme per la legalizzazione della marijuana La marijuana per uso privato potrebbe essere legalizzata. E' stata approvata (dal Board of State Canvassers) la petizione che vorrebbe legalizzarne il consumo e la coltivazione, privatamente, per i maggiori di 18 anni. Coloro che saranno sorpresi a fumare in spazi pubblici riceveranno una'ammenda pari a 50 dollari. Per arrivare al referendum, nelle elezioni del 2008, sono necessarie poco piu' di tremila firme. Un referendum simile e' gia' fallito nel 2000, nel 2002 e quest'anno. 29-11-2006 Usa. California. La Corte Suprema dello Stato protegge il consumo terapeutico della marijuana Per la sentenza della Corte Suprema della California: "Per il trasporto di marijuana puo' essere evitata la condanna penale riuscendo a dimostrare che la sostanza e' consumata per ragioni terapeutiche". La sentenza, 6 giudici a favore e 1 contrario, stabilisce che la legge sulla marijuana terapeutica protegge il trasporto di una "relativa quantita' di marijuana" per i malati che riescano a dimostrarne la prescrizione medica. 29-11-2006 Italia. Commissione Sanita' del Senato censura provvedimento Turco sulla cannabis E' passato con i voti dell'Ulivo e della Cdl in commissione Sanita' a Palazzo Madama, salvo l'astensione del presidente Ignazio Marino, un odg contro il provvedimento presentato dal ministro della Sanita' Livia Turco sulla droga. L'ordine del giorno e' stato presentato dalle due senatrici della Margherita Paola Binetti e Emanuela Baio, Giuseppe Caforio dell'Idv e Daniele Bosone del gruppo per le Autonomie. Un documento che 'nella sostanza -dice il vicepresidente della commissione Gianpaolo Silvestri- e' molto simile a uno presentato poco prima dall'opposizione e che censura il decreto del ministro Turco'. Non a caso, spiega sempre Silvestri, la 'Cdl ha fatto proprio l'odg dei senatori della maggioranza', che 'dopo una lunga discussione' ha anche ottenuto i voti del gruppo dell'Ulivo. Il presidente della commissione Ignazio Marino si e' astenuto, come il governo, mentre gli unici a votare no sono stati i Verdi, i Comunisti Italiani e Rifondazione. Duro il commento di Silvestri: 'Cosi' si censura l'operato del ministro Turco e il nostro programma e la solidita' della coalizione e' messa a dura prova'. Si', perche' conclude l'esponente dei Verdi, 'o la responsabilita' e' di tutti o questa coalizione non tiene e le contraddizioni interne all'Ulivo non possono essere scaricate sugli altri'. L'ordine del giorno, infatti, impegna il governo a 'riesaminare il decreto' che innalza da 500 mmg a 1000 mmg il quantitativo massimo di principio attivo di cannabis detenibile per uso personale, a 'predisporre azioni finalizzate alla prevenzione delle droghe e affrontare globalmente il problema della detenzione di sostanze stupefacenti'. L'odg critica pesantemente il provvedimento della Turco che rappresenta un segnale 'ambiguo' per i giovani 'che sono i principali consumatori di cannabis' quando e' invece un dovere 'tutelare la salute dei cittadini e trasmettere messaggi che diano il senso, il valore della vita e aiutino i giovani ad affrontare le difficolta''. Nel testo inoltre si osserva che oltre a Turco e Mastella, sul provvedimento avrebbero dovuto intervenire almeno anche altri due ministri competenti: quello dell'Istruzione e quella della Famiglia, Beppe Fioroni e Rosy Bindi (entrambi della Margherita n.d.r.). 'Qualunque modifica alle discipline vigenti richiede previamente l'attivazione di tavoli di confronto in cui possano interagire non solo i ministri firmatari del decreto ma anche quello dell'Istruzione pubblica e della Famiglia, e comunque va sentito anche il Parlamento almeno nelle commissioni competenti, senza per altro escludere il mondo scientifico e quanti sono quotidianamente impegnati nel confronto con i tossicodipendenti'. COMMENTI 'Un messaggio chiaro e forte al ministro Livia Turco per censurare la sua decisione di innalzare da 500 a 1000 mmg il quantitativo di cannabis detenibile per uso personale'. Lo afferma il sen. Domenico Gramazio, capogruppo di Alleanza Nazionale in Commissione Sanita', commentando l'approvazione nella stessa di un ordine del giorno, presentato dalla senatrice Binetti della Margherita, che impegna il governo 'a riesaminare il suddetto decreto, a predisporre azioni finalizzate alla prevenzione delle droghe e ad affrontare globalmente il problema della detenzione di sostanze stupefacenti'. 'Contro il decreto Turco il gruppo di An ha presentato una mozione a Palazzo Madama e quindi con i colleghi del gruppo Cesare Cursi e Achille Totaro -osserva- abbiamo posto la nostra firma e votato l'odg che in tal modo ha avuto 21 voti a favore, tre voti contrari (Verdi e Rifondazione) e l'astensione del diessino Marino. E' significativo che l'odg abbia avuto anche il voto favorevole dei Ds, motivato per l'Ulivo dalla senatrice Anna Serafini. Evidentemente si sono resi conto che sulla droga non si puo' fare demagogia e hanno capito che la correzione dei minimi tabellari depenalizza di fatto la detenzione fino a 40 dosi. Segnali di questo tipo sono ambigui per i giovani che sono i principali consumatori di cannabis. Un voto -conclude Gramazio- che conferma la validita' della legge Fini sulle droghe'. "Esprimiamo viva soddisfazione per l'approvazione, da parte della commissione Sanita' del Senato, con un voto trasversale, di un ordine del giorno contro il decreto emanato dall'ex ministro della Salute ed attuale ministro dello 'spinello libero', Livia Turco, con il quale si incentiva, specie tra i giovani, l'uso della cannabis, che e' una droga tutt'altro che leggera, e se ne facilita lo spaccio, magari davanti alle scuole". Lo afferma il responsabile di An per le politiche della famiglia, Riccardo Pedrizzi, presidente della Consulta etico-religiosa del partito. Per il componente dell'esecutivo di An, "alla Turco, a questo punto, non resta che inchinarsi alla volonta' del Parlamento e ritirare il suo pessimo provvedimento". "Era ora -aggiunge Pedrizzi- che i cattolici 'infanti' del centrosinistra dessero un cenno della propria esistenza: a loro vada, anticipatamente, la nostra solidarieta', per la prevedibile, furiosa aggressione cui saranno sottoposti da parte dei loro 'colleghi' di partito e dei loro 'alleati'". "Questo significativo voto -conclude Pedrizzi- e' la dimostrazione che se i cattolici del centrosinistra si decidono, finalmente, ad anteporre le ragioni della coscienza alle logiche di partito e di schieramento, si puo' raggiungere una feconda unita' sulla difesa e sulla promozione dei valori di fondo". Il vice presidente della commissione Sanita' del Senato Cesare Cursi ha espresso grande soddisfazione per l'approvazione dell'ordine del giorno che chiede il riesame del decreto che modifica le quantita' massime detenibili di cannabis. 'E' il segno che certe preoccupazioni sono nel dna sia della maggioranza che dell'opposizione e che quanto abbiamo detto da subito, cioe' che la norma e' diseducativa, e' stato compreso anche nell'altro schieramento'. Nel testo firmato da 3 parlamentari di An (Cursi, Gramazione e Totario) da tre senatori di Forza Italia (Bianconi, Tomassini e Massidda) e da 4 della Margherita (Binetti, Baio, Bosone, Caforio), si impegna il governo a riesaminare il decreto, 'a predisporre azioni finalizzate alla prevenzione delle droghe e ad affrontare globalmente il problema della detenzione di sostanze stupefacenti'. Nel documento si legge ancora che il problema delle tossicodipendenze, nelle sue molte forme, 'richiede una grande prudenza e va affrontato contestualmente in tutti i suoi aspetti' e che qualsiasi modifica alle discipline vigenti richiede l'attivazione di tavoli di confronto'. "Un disastro. Un clima da dilettanti allo sbaraglio". Piergiorgio Massida, vicepresidente del gruppo Dc-Mps in commissione Sanita' al Senato, commenta cosi' l'inciampo della maggioranza sull'ordine del giorno che censura il recente decreto Turco per il raddoppio della dose personale di cannabis. "Quello delle tossicodipendenze- sottolinea- e' un tema che non puo' essere ridotto agli schieramenti, non si puo' ragionare in termini di maggioranza e opposizione". E non risparmia le critiche: "Un relatore senza esperienza, che ricatta i colleghi di maggioranza minacciando le dimissioni, un presidente senza esperienza, un sottosegretario senza esperienza: c'e' stato un clima di estrema confusione". Laura Bianconi, senatrice di Fi, e' stata la presentatrice dell'Odg che ha raccolto un consenso trasversale contro le nuove norme varate dal ministro Turco in tema di dosi di cannabis . L' ordine del giorno presentato dalla capogruppo di Fi, Laura Bianconi, e' stato sottoscritto da numerosi senatori tra cui Tomassini, Ghigo, Carrara, Lorusso per chiedere la revoca 'dell'irresponsabile decreto' del ministro Turco che prevede l'innalzamento del principio attivo di cannabis, detenibile per uso personale, portandolo fino a 1000 milligrammi. 'In commissione, in poco piu' di due ore, abbiamo assistito all'ennesima contraddizione all'interno della maggioranza, quando, su richiesta della senatrice Binetti, ho accettato la sua riformulazione su parti non sostanziali del nostro ordine del giorno, affinche' sia lei che altri senatori della maggioranza, lo potessero votare. Come poi e' avvenuto - sottolinea la senatrice Bianconi - alcuni esponenti del centro-sinistra hanno cercato di impedirne la votazione, in palese violazione del regolamento, cercando di dissuadere i senatori che liberamente lo avevano riformulato e sottoscritto, ad appoggiarlo. Un grave episodio che - prosegue - mi auguro non si ripeta e che, ancora una volta, dimostra come sui temi etici ci sia un'ampia trasversalita', che va oltre gli schieramenti politici'. 'Il messaggio fortemente sbagliato del ministro Turco sull'uso delle droghe- conclude Bianconi- non poteva essere condiviso da quegli esponenti della maggioranza che condividono i nostri valori'. "Forti dubbi di legittimita' alla commissione Sanita' del Senato, in merito al parere espresso sulla Finanziaria". A lanciare al denuncia, e' Sandra Monacelli (Udc), segretario della commissione, secondo cui "Il parere andava dato perentoriamente entro le ore 13 di oggi: il presidente Marino, a causa del protrarsi della discussione, ha telefonicamente chiesto (a chi?) una deroga che e' stata concessa, ci ha riferito, 'purche' in tempi ragionevoli'. Alla fine, il parere e' stato registrano alle ore 13,31". "Va detto, per inciso, che- prosegue l'esponente centrista- lo sforamento dei tempi e' stato provocato dalla discussione su un odg, che impegnava il governo a riesaminare il decreto sull'innalzamento del principio attivo di cannabis per uso personale, con il poco edificante spettacolo di una maggioranza arrivata a tirarsi reciprocamente addosso gli stracci a causa dei contrasti tra la relatrice, la diessina Fiorenza Bassoli, Rifondazione e Verdi, da una parte, e Margherita e Idv dall'altra. Alla fine- spiega Monacelli- l'odg e' passato con 21 favorevoli (con il peso determinante del centrodestra), tre contrari (Rifondazione e Verdi), un astenuto (il presidente Marino)". "Pur di avere il via libera sulla Finanziaria- aggiunge la senatrice Udc- la maggioranza ha, comunque, creato, anche in commissione Sanita', una serie di gravi precedenti che rappresentano una pericolosa deriva regolamentare. La questione- precisa Monacelli- non e' chiusa qui: l'Udc e gli altri partiti di centrodestra hanno fatto mettere a verbale i forti dubbi di legittimita' sulla formulazione di questo parere che- conclude- appare fortemente viziato nella sua regolarita'". 'In commissione Sanita' e' passato con i voti dell'Ulivo e della Cdl un ordine del giorno che censura l'operato della ministra Turco in materia di distinzione tra spaccio e consumo di sostanze stupefacenti'. Questa la dichiarazione a chiusura della commissione Sanita' delle senatrici del Prc Erminia Emprin e Tiziana Valpiana. 'La discussione si e' svolta su una proposta, tra gli altri, delle senatrici Binetti e Baio Dossi, recepita dalle opposizioni. Il testo approvato affronta in maniera riduttiva e semplicistica la questione delle dipendenze e confonde ancora una volta lo spaccio con il consumo. L'odg approvato trascura le politica dei servizi e di riduzione del danno su cui migliaia di operatori ogni giorno spendono tempo ed energie con risultati soddisfacenti. Si tratta comunque di una palese violazione di elementi significativi del programma dell'Unione, che punta non solo ad abrogare la legge Fini Giovanardi ma ad estendere la politica dei servizi ed a affrontare il problema in termini pragmatici senza preclusioni nei confronti dei consumatori e di sperimentazioni che all'estero hanno diminuito le morti per overdose, ridotto le infezioni e la trasmissibilita' di malattie'. 'Si tratta di un fatto grave - concludono le senatrici Prc - in cui ci si attarda a discutere sulla quantita' di sostanze possedute invece di confrontarsi con le situazioni reali. Quanto accaduto oggi e' una forzatura del percorso di confronto e partecipazione attivato dal governo sul quale coerentemente noi ci attestiamo, invitando la maggioranza a riprendere il dialogo e il confronto'. "Considero il voto di questa mattina sull'odg in commissione Igiene e sanita' una grande vittoria, una grande conquista, ottenuta con i voti dell'Ulivo, dell'Idv e delle Autonomie, oltre che dell'intera opposizione". Cosi' Paola Binetti, senatrice della Margherita e prima firmataria dell'emendamento all'odg della Cdl sulle droghe, che chiede al governo di ripensare la propria strategia sul consumo di cannabis. "La cosa piu' bella e' stato il voto compatto dei Ds in commissione, con l'eccezione del presidente Marino". E tra i diessini presenti in commissione anche la responsabile infanzia dei Ds, Anna Serafini. Binetti spiega: "l'obiettivo e' mantenere alto lo stato di allerta sulle droghe e andare nella direzione di sollecitare sempre piu' prevenzione ed educazione". Nell'odg, sottolinea, "non si fa mai il nome del ministro Turco, e' un odg pulito, anche perche' io del decreto legislativo del ministro condivido l'obiettivo, non i contenuti". La senatrice della Margherita non nasconde le differenze con una parte consistente dell'Unione e, rispondendo alle accuse del senatore Silvestri ("che, assicuro, mi sta simpatico"), dice: "Lui e' a favore di una grande liberalizzazione, ma qui non e' solo un problema di depenalizzazione, e su questo ovviamente non possiamo essere d'accordo". Paola Binetti ricorda che la sua posizione sulle tossicodipendenze "e' mia personale, non e' la posizione della Margherita, ma sono molto contenta che su questo odg ci sia stata una convergenza cosi' ampia". Paola Binetti spiega che il ministro della Salute, Livia Turco, "sta gia' lavorando a un progetto da condividere insieme al ministro della Solidarieta' sociale, a quello dell'Istruzione pubblica, per fare in modo che queste indicazioni che noi nell'odg mettiamo all'attenzione di tutto il Parlamento, diventino quanto prima operative. La Turco ha gia' promesso di attivare un tavolo di confronto per rivedere alcuni aspetti della legge Fini-Giovanardi ma con l'obiettivo specifico di migliorare tutte le condizioni di attenzione sia in chiave preventiva sia educativa e riabilitativa per quanto riguarda tutte le tossicodipendenze, non solo quella da cannabis. C'e' un grande desiderio di collaborazione all'interno della maggioranza per fare di questo obiettivo un obiettivo condiviso. Sappiamo perfettamente che nella maggioranza ci sono punti di vista diversi pero' siamo alla ricerca di strategie unitarie a totale e completa tutela di quelli che sono i nostri giovani". Paola Binetti, ovviamente, non e' in sintonia con quanto detto dal neo vice presidente della commissione Sanita', Giampaolo Silvestri del Pdci che parla di fatto gravissimo aver sconfessato il ministro Turco. "La sua e' un'interpretazione. Io rispetto il collega Silvestri, non e' affatto vero che non mi e' simpatico. Probabilmente, come ha detto nella sua dichiarazione di voto, e' a favore di una grande liberalizzazione nei confronti di questo problema. Per lui non e' solo il punto della depenalizzazione, che e' l'obiettivo forte del raddoppio della dose della cannabis, lui e' a favore della liberalizzazione e non possiamo essere d'accordo. Lui vede la lettura del decreto del ministro come un primo passo verso una sorta di liberalizzazione e vede la lettura del nostro intervento come uno stop a questa linea. La mia non e' l'interpretazione della Margherita, considero la mia l'interpretazione forte, convinta e motivata di un gruppo di persone impegnate in questa maggioranza. So che non tutti -sottolinea Binetti- sono di quest'idea pero' come Silvestri forza l'interpretazione cercando di svalutare quello che noi abbiamo fatto voglio dire a Silvestri che c'erano tutti i DS , nessuno li ha costretti a votare questo odg, c'e' stata un'adesione totale e chi lo conosce sa che ci sono personalita' molto complesse coma la Serafini, Polito, che non si fanno suggestionare da nessuno. Hanno letto questo decreto come una chiamata all'attenzione di tutto il Parlamento sul tema delle droghe. Siamo tutti convinti no al carcere ma anche no alla diffusione delle droghe e quindi si ad una campagna forte in tema di educazione e prevenzione". 'Giudico estremamente positivo l'approvazione al Senato dell'ordine del giorno che impegna il governo a rivedere il decreto del ministro Turco, con il quale erano stati innalzati i limiti consentiti per la detenzione di cannabis'. Lo dichiara Silvana Mura, deputata di Idv. 'Ed esprimo soddisfazione nel constatare che anche l'Ulivo ha fatto proprie quelle perplessita' che a nome di Italia dei valori avevo espresso fin dal dibattito alla Camera. In quella occasione fummo gli unici che nella maggioranza sollevammo dei dubbi sull'opportunita' del decreto. Non si tratta di censurare il Ministro, ma piuttosto di esprimere dei dubbi su un provvedimento che continuiamo a ritenere non tempestivo'. Mura conclude: 'Ribadiamo invece la piena disponibilita' ad esaminare, come prevede il programma dell'Unione, una revisione complessiva della legge Fini-Giovanardi, in cui la prevenzione e la tutela della salute, in particolare dei giovani, siano privilegiate rispetto alla semplice repressione e alla criminalizzazione di chi consuma droga, che invece e' una vittima'. "L'approvazione dell'ordine del giorno in Commissione Sanita' al Senato che censura il decreto firmato dai ministri Turco e Mastella, dimostra che non c'e' una maggioranza parlamentare disponibile a fare una guerra di religione contro la legge Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze". Lo dice il deputato dell'Udc, Carlo Giovanardi. "Sulla base di una serena e approfondita analisi degli effetti dall'applicazione della nuova normativa saremo noi per primi a chiedere un confronto costruttivo nelle competenti commissioni parlamentari per confermare gli aspetti positivi e correggere quanto eventualmente l+esperienza consiglia di correggere. Dal voto di oggi esce davvero sonoramente sconfitto il fronte della sinistra radicale interessata solo alle proclamazioni ideologiche". Maurizio Turco, deputato radicale della Rosa nel pugno, critica il voto della commissione sanita' del Senato contro il decreto del ministro Livia Turco sulla droga. 'Le motivazioni con le quali si e' censurato il decreto Turco sulle quantita' di cannabis non tengono conto - secondo Maurizio Turco - di una realta' evidente: con le attuali leggi proibizioniste si e' concesso alla criminalita' il monopolio del commercio delle droghe illegali'. Per il parlamentare radicale, 'parlare di milligrammi di principio attivo come se si andasse ad acquistare un prodotto legale e' un assurdo', e 'in questo contesto il raddoppio della quantita' di principio che si puo' detenere per uso personale altro non e' che una misura di buon senso, sia pure nell ambito - conclude Turco - di una complessiva politica criminogena'. Andrea Muccioli, il responsabile della Comunita' di San Patrignano, ha espresso in una nota un giudizio positivo sulla decisione della Commissione Sanita' in Senato di chiedere il riesame del decreto che modifica le quantita' massime detenibili di cannabis. 'Come operatori nel campo del recupero dalla tossicodipendenza - si legge nella nota di SanPa firmata da Muccioli - accogliamo con soddisfazione la decisione della Commissione Sanita' del Senato di approvare a larga maggioranza, indipendentemente dagli schieramenti di governo e opposizione, l'ordine del giorno che impegna il governo a riesaminare e discutere in Parlamento il recente decreto sulla cannabis. E' assurdo che, in un momento in cui gran parte delle forze politiche reclamano giustamente provvedimenti piu' rigorosi nei confronti del doping, della vendita di alcolici a minori e una maggiore attenzione ai disturbi alimentari, venga di fatto sdoganato il piccolo spaccio di hashish e marijuana'. 'Onore al merito - conclude Muccioli - a tutti i parlamentari che, in modo responsabile, hanno colto questa incongruenza e vogliono portare avanti principi seri e coerenti da trasmettere ai nostri ragazzi, che ne hanno un grande bisogno'. 'Il fatto che l'ordine del giorno contro il decreto Turco sulla droga sia stato approvato oggi al Senato con i voti favorevoli dell'Ulivo e della Cdl ha un significato politico rilevante'. Lo sostiene la parlamentare di Forza Italia Mariella Bocciardo, componente della commissione Affari sociali della Camera. 'E' evidente - osserva ancora Bocciardo - la spaccatura all'interno della maggioranza. L'ordine del giorno censura l'operato del ministro Turco e invita a riesaminare il decreto, che e' stato giustamente definito ambiguo per i giovani consumatori di cannabis. Il ministro Turco ne prenda atto. E' chiaro che la Turco e' piu' in sintonia con il ministro Ferrero che non con i ministri Bindi e Fioroni, che non sono stati neppure interpellati. Ora per il ministro Turco ci sono solo due strade: o ritira il decreto oppure da' le dimissioni. In ogni caso, il fallimento di questo governo in tema di droghe e' ormai sotto gli occhi di tutti'. L'ordine del giorno approvato oggi in Commissione sanita' al Senato, che impegna il governo a rivedere il decreto del ministro della Salute Livia Turco sulla quantita' massima di cannabis detenibile, 'non rispecchia la posizione dell'Ulivo'. Lo ha affermato il Presidente dei senatori dell'Ulivo, Anna Finocchiaro. L'ordine del giorno e' stato presentato da An, Fi e Margherita ed e' passato in Commissione. 'Non ho difficolta' a dire che, sebbene il regolamento preveda che la presidenza sia informata in casi come questo, cio' non e' avvenuto - ha sottolineato Anna Finocchiaro - e l'ordine del giorno non rispecchia quindi la posizione dell'Ulivo, che non si e' riunito per discuterlo, ne' dell'Unione'. Finocchiaro ha aggiunto che 'l'ordine del giorno riguarda una questione risolta coerentemente con quanto deciso dal ministro Turco, si tratta quindi di una iniziativa fuori luogo'. 'Ho letto l'incredibile ordine del giorno della commissione Sanita' del Senato e vorrei esprimere al ministro Livia Turco la mia totale e affettuosa solidarieta' convinto che la sua proposta e' assai ragionevole ed ispirata ad un'idea di liberta' e di civilta''. Lo afferma Peppino Caldarola, deputato dei Ds, che critica il voto dei senatori dell'Ulivo che, in commissione, hanno sostenuto l'odg presentato dalla parlamentare dielle Paola Binetti. Patrizia Paoletti Tangheroni, di Forza Italia, esprime 'estrema soddisfazione' per l'ordine del giorno contro il decreto emanato dal ministro Livia Turco, che per l'esponente di Forza Italia 'incentiva, soprattutto tra i giovani, l'uso della cannabis'. Su tratta, per la parlamentare, di 'un voto significativo, che ha dimostrato come sui temi etici si possa votare guardando al di la' degli schieramenti politici. Se in futuro riuscissimo a lavorare con uguale liberta', si potrebbero riportare buoni risultati sul fronte del bene comune'. 'Meravigliano e colpiscono le pretestuose motivazioni addette dalla commissione sanita' del Senato per condannare il decreto Turco': cosi' Riccardo De Facci, responsabile tossicodipendenze del Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza (Cnca), commenta l'ordine del giorno approvato oggi nella commissione di Palazzo Madama. 'Ricordiamo alla commissione - dice all'Ansa de Facci - che il carcere non ha mai educato nessuno e richiamiamo i parlamentari della maggioranza al rispetto del programma dell'Unione sul quale sono stati eletti, e in cui il tema della decriminalizzazione dei consumi era chiaramente espresso'. De Facci invita ancora a 'non bisogna usare il dl Turco per spostare l'attenzione dalle proprie carenze e responsabilita' verso un'urgente riscrittura della legge sulle tossicodipendenze'. 'E proprio perche' riteniamo che il problema dei consumi e degli abusi vada affrontato nella sua complessita' - aggiunge - ora chiediamo alla politica segnali chiari e non ideologici, quali: il ripristino del Fondo nazionale per la lotta alla droga assente da 4 anni, il riavvio di una seria campagna nazionale di prevenzione che manca da 3 anni, una vera riflessione con il mondo scientifico e degli operatori per costruire risposte e interventi efficaci'. 'L'adesione di alcuni senatori dell'Ulivo all'ordine del giorno votato oggi nella commissione Sanita' e' frutto di una grande superficialita', della quale evidentemente non si sono valutate appieno le implicazioni politiche'. E' quanto dichiara il senatore Nicola Latorre, vicepresidente del gruppo dell'Ulivo. 'Sconfessare l'azione di un ministro, tanto piu' quando, come in questo caso, sta attuando il programma dell'Unione, rischia di provocare conseguenze politiche negative', sottolinea Latorre. 'Il programma dell'Unione, infatti -spiega Latorre- prevede di non ricorrere ne' al carcere ne' ai ricoveri coattivi per la cura delle tossicodipendenze, di opporre alla tolleranza zero una politica dell'accoglienza, di combattere senza quartiere il traffico di droga e infine, e lo sottolineo, indica nettamente la necessita' di superare la legge Fini-Giovanardi. Il gruppo dell'Ulivo tra l'altro non ha mai discusso di quest'ordine del giorno ed e' attualmente impegnato nella discussione della finanziaria, che prevede giornate convulse. Il voto di quest'ordine del giorno rappresenta un incidente che mi auguro venga subito chiarito - conclude- recuperando la necessaria unita' del gruppo e dell'Unione'. 'Non sono bastati i semi di marijuana piantati alla Camera da Caruso per far avere abbastanza allucinazioni alla commissione Sanita' del Senato per accettare la proposta della Turco sull'aumento della dose minima consentita. Speriamo che questo ordine del giorno approvato in commissione al Senato faccia 'riprendere' tutto il Parlamento su un provvedimento come quello della linea Turco, contrario al principio di responsabilita' e in linea con un processo di normalizzazione dell'uso della droga nichilista e distruttivo'. Lo dice Beatrice Lorenzin, coordinatore nazionale dei giovani di Forza Italia. Giorgia Meloni, di An, apprezza l'ordine del giorno votato dalla commissione sanita' del Senato sulla Droga. 'Non possiamo - afferma Giorgia Meloni - che accogliere con favore la posizione trasversale espressa dalla commissione, che manda in fumo la linea Turco-Ferrero e che di fatto evidenzia le gravi mancanze di un governo piu' occupato a risolvere il nodo del consenso elettorale interno che preoccupato trovare una soluzione al problema della tossicodipendenza'. Un "super-compromesso, per far si' che l'Ulivo restasse compatto". Cosi' il senatore diesse Paolo Bodini parla del via libera, venuto anche dall'Ulivo, all'ordine del giorno che chiede la revisione del decreto Turco sulla droga (quello che raddoppia la quantita' di cannabis che si puo' possedere per uso personale). Il documento e' passato in commissione Affari sociali al Senato anche coi voti dei ds e dei dl, dopo che la Margherita aveva presentato un emendamento all'odg della Cdl, bocciato in precedenza. Dunque, un via libera che ha evitato la divisione della maggioranza in commissione, anche se a rimetterci e' stata il ministro della Salute. Ma il testo votato, prosegue Bodini, non prevede "il ritiro del provvedimento" del ministro, come voleva la minoranza, bensi' impegna il governo "a riesaminare tutta la questione droghe, chiarendo nettamente che siamo contro gli stupefacenti, e che chiediamo di superare la 'Fini-Giovanardi'". 'La Turco non ha la maggioranza ne' in Parlamento ne' nel Paese. Bene l'approvazione dell'odg sul decreto Turco riguardante la cannabis. I senatori hanno dimostrato di essere piu' saggi del governo': cosi' Enrico Montani (Lega nord), componente della Commissione Affari Sociali della Camera. 'Il ministro Turco - aggiunge - si deve rendere conto che sul tema della droga non ha la maggioranza e che il comune sentire della gente e' fortunatamente ben lontano da quello che vuole questo governo. Non sentiamo la necessita' di raddoppiare le dosi di cannabis, anzi - conclude -ribadiamo che il decreto della Turco e le posizioni estremiste del suo collega Ferrero sono scellerate e pericolose'. "La polemica sollevata sul ragionevole innalzamento del quantitativo di principio attivo di cannabis per far evitare l'esperienza del carcere ai nostri giovani riflette un approccio ideologico e identitario di matrice clerico-moderata che di recente ha preso campo dentro settori della Margherita". La senatrice della Margherita Marina Magistrelli critica fortemente quanto accaduto questa mattina in commissione Igiene al Senato. "E' discutibile, molto discutibile che un capogruppo dell'Ulivo in commissione si adoperi per firmare un ordine del giorno con il Centrodestra contro un ministro del Governo che dovrebbe sostenere". Secondo Magistrelli "questi continui strappi dentro l'Ulivo e dentro l'Unione rivelano un intento divisivo. Alzano barriere e non aiutano la sintesi politica. Altro che Partito Democratico". Domenico Di Virgilio, capogruppo di Forza Italia nella commissione affari sociali della Camera, nonche' responsabile nazionale del dipartimento sanita' del partito, sostiene che 'l'ordine del giorno approvato trasversalmente oggi dalla commissione sanita' del Senato ha messo in luce l'insensatezza e la pericolosita' del decreto che ha innalzato la dose minima di cannabis per uso personale'. 'La droga non si combatte con la droga, e il buon senso ha prevalso unendo parte della maggioranza e dell'opposizione nel criticare fortemente e motivatamente l'illogica decisione del ministro Turco', afferma Di Virgilio, chiedendo che quindi 'il ministro ne tragga le dovute conseguenze: o ritiri il decreto o si dimetta, non ha altre strade'. 'Avevano cantato vittoria a sinistra per l'approvazione del decreto legge collegato alla finanziaria, ma gia' oggi il governo sta affondando, va sotto nelle varie commissioni, per i pareri sulla Finanziaria e va sotto il ministro Turco sulle droghe. Dopo che tutto il Paese ha iniziato a ribellarsi anche la parte politica che lo sostiene sta iniziando a dire no al motto di maggioranza 'Prodi: tasse, canne, indulto e Bingo Bongo'. Lo afferma il vicepresidente leghista del Senato, Roberto Calderoli. "Giornata nera oggi per l'Unione al Senato. Dopo la bocciatura della Finanziaria nelle commissioni Difesa e Finanze, parte del centrosinistra ha votato con la Cdl un ordine del giorno contro il decreto del ministro Turco sulla cannabis". Lo afferma in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia Renato Schifani, secondo cui la "spaccatura viene confermata dalla dichiarazione della presidente Finocchiaro, che prende le distanze dai suoi commissari". "Crediamo invece - prosegue Schifani - che una volta tanto la ferrea disciplina di partito alla quale sono tenuti i senatori del centrosinistra sia stata superata dalla libertà di coscienza su un tema così delicato. Nel sentirmi riecheggiare le parole della collega Finocchiaro, che ha ingiustamente definito il mio gruppo allo sbando, mi riesce difficile trovare un'espressione che possa fotografare compiutamente lo stato di salute del centrosinistra al Senato dopo una giornata come quella di oggi". "Sono molto dispiaciuto del voto avvenuto oggi pomeriggio in Commissione Sanità del Senato". Lo afferma in una nota il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, commentando l'ordine del giorno approvato oggi in Commissione Sanità del Senato. "Viste le motivazioni addotte dai senatori dell'Ulivo che hanno votato l'ordine del giorno in materia di droghe, ritengo - aggiunge l'esopnente del Prc - che la rapida discussione nell'ambito dell'Unione di una proposta di legge per superare la normativa attuale sia l'unica strada possibile. Mi impegno pertanto a convocare nei prossimi giorni un tavolo di confronto fra tutti i soggetti interessati, al fine di superare positivamente l'attuale situazione". "Dopo aver manifestato il mio dissaccordo sul merito dell'ordine del giorno sul decreto del ministro Turco in tema di droghe, oltre alle perplessità sull'opportunità che esso fosse presentato in occasione della discussione sulla Finanziaria essendo tema che nulla aveva a che fare con l'argomento, vorrei precisare che non ho partecipato alla votazione allontanandomi dall'aula". Lo afferma in una nota il senatore dell'Ulivo Nuccio Iovene. "Faccio questa precisazione - spiega Iovene - perché da varie dichiarazioni emergerebbe un voto favorevole e 'compatto' di tutti i commissari dei Ds. Solo per senso di responsabilità non ho votato contro, così come ho spiegato all'assemblea successiva del gruppo dell'Ulivo, e per questo non ho partecipato al voto". Il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Giovanna Melandri, esprime la sua 'piu' completa solidarieta' a Livia Turco, che sul delicato tema delle tossicodipendenze, in queste settimane, si e' sempre mossa con grande equilibrio, intelligenza e saggezza'. 'Per questo motivo - aggiunge Melandri - ritengo fuori luogo l'adesione di esponenti dell'Ulivo all'ordine del giorno approvato al Senato'. 'Questo governo - conclude - e' pienamente impegnato nel contrastare il traffico e l'uso di sostanze stupefacenti, ma non vinceremo questa battaglia con il carcere per i giovani'. 'Non comprendo e non condivido la decisione di alcuni rappresentanti de l'Ulivo che oggi, in Commissione Sanita' del Senato, hanno votato un ordine del giorno che si configura come un vero e proprio atto di censura sull'operato del ministro Livia Turco'. Lo afferma, in una nota, la senatrice dei Ds, Annamaria Carloni. 'Tale posizione non rappresenta - ne' per il contenuto ne' per la forma - l'impegno condiviso dei Gruppi Parlamentari dell'Ulivo e contrasta palesemente con il documento - firmato sei giorni fa da 53 senatori del Gruppo - che esprime e motiva con chiarezza il sostegno alla decisione del ministro Turco. 'Siamo contrari all'uso di sostanze stupefacenti; vogliamo punire il traffico e lo spaccio... Innalzare la quantita' di principio attivo di cannabis che una persona puo' detenere non significa liberalizzare la droga' si legge in quel documento che e' stato ampiamente discusso, condiviso e sottoscritto', conclude Carloni. "Se corrisponde al vero, come si legge sulle agenzie, che al Senato l'Ulivo ha votato un ordine del giorno che chiede al Ministro Livia Turco di rivedere il decreto sulle droghe , vuol dire che esso e' prigioniero delle posizioni piu' retrive". Lo affermano le deputate della sinistra DS, Gloria Buffo e Fulvia Bandoli. "Se l'atto prudentissimo del Ministro per ridurre il ricorso al carcere per chi consuma spinelli viene smentito dai riformisti del centrosinistra c'e' molto da preoccuparsi. Forse e' tempo che la maggioranza di centro sinistra, se non e' in grado di sostenere neppure l'operato ragionevole dei suoi ministri, apra un chiarimento al suo interno su queste materie". 'Voglio esprimere tutto il mio sostegno al decreto sulla cannabis della Ministra della Salute, Livia Turco'. Lo ha dichiarato la Ministra per i Diritti e le Pari Opportunita',Barbara Pollastrini, in relazione all'ordine del giorno approvato in Commissione Sanita' del Senato. 'La posizione espressa anche da alcuni esponenti del centrosinistra in Commissione -aggiunge la Pollastrini- non rispecchia quella dell'Ulivo, che non ne ha discusso in nessun a sede, ne' quella dell'Unione'. 'Subito dopo l'approvazione della finanziaria il gruppo dell'Ulivo del Senato deve riunirsi in assemblea per assumere una linea quanto piu' unitaria possibile su un problema che molti pensano possa essere meglio risolto con la prevenzione piuttosto che con la repressione'. E' quanto afferma il vicepresidente dell'Ulivo a Palazzo Madama Luigi Zanda, in seguito a quanto accaduto oggi in commissione Sanita' al Senato. 'Non ero stato informato che oggi in Commissione Sanita' del Senato si sarebbe discusso un ordine del giorno sul possesso di cannabis per uso personale. Se lo avessi saputo - dice pero' Zanda - avrei partecipato anch'io ai lavori della commissione e avrei sostenuto che il primo dovere dello Stato nei confronti dei giovani che consumano cannabis e' quello di evitare di farli finire in un carcere'. 'Infatti sappiamo, purtroppo, che oggi i giovani - prosegue l'esponente dell'Ulivo - escono dalle carceri italiane sempre in condizioni personali e morali molto peggiori di quando sono entrati'. Tornando al nodo degli equilibri all'interno del gruppo dell'Ulivo, Zanda sottolinea come i senatori Ds e Dl abbiano 'dimostrato in questi mesi in Senato di saper trovare sintesi unitarie ed avanzate anche su questioni delicate e rilevanti. Accadra' lo stesso - conclude - anche per il possesso di cannabis per uso personale'. "La Ministro Turco deve prendere atto che la sua maggioranza, che di fatto non esiste, ha preferito appoggiare l'ordine del giorno presentato dalla collega Bianconi piuttosto che aderire ad un provvedimento sballato, impopolare, che va contro il comune sentire dell'intera popolazione italiana". Così la parlamentare azzurra Isabella Bertolini commenta l'approvazione di un ordine del giorno, da parte della Commissione Sanità del Senato, contro il decreto sulla droga firmato dal ministro della Sanità Livia Turco, che impegna il governo a riesaminare l'intero provvedimento. "Ma soprattutto questo è l'ennesimo episodio - continua - che denota una totale mancanza di una politica sociale di questo Governo. Si parli di droga o si parli di immigrazione, il Governo Prodi non riesce ad esprimere una linea comune." "A questo punto - conclude la Bertolini - è necessario un riesame profondo del decreto. Alla ferma, immediata opposizione del tessuto sociale di questo Paese, si aggiungono i convinti rilievi di una maggioranza sempre più alla "canna" del gas". 30-11-2006 Italia. Odg sulla cannabis. Turco scrive a Finocchiaro: necessaria verifica politica Il ministro della Salute Livia Turco ha inviato oggi una lettera alla capogruppo dell'Ulivo al Senato Anna Finocchiaro, ringraziandola per aver annunciato la volonta', dopo la discussione del ddl sulla finanziaria, di una verifica politica nell'ambito dell'assemblea dell'Ulivo 'con un confronto chiaro e mi auguro definitivo'. Nella lettera si spiegano le ragioni che hanno portato alla scelta, contestata ieri in un ordine del giorno in commissione sanita' al Senato, di modificare i quantitativi massimi detenibili di cannabis. La verifica, spiega Turco nella lettera, dovra' partire 'da quanto scritto nel nostro programma di Governo, e dove ritengo che ognuno sia tenuto a farsi carico delle proprie responsabilita' e dei danni causati alla compattezza della Maggioranza su una questione cosi' importante come il futuro e la salute dei giovani nell'ambito di una vera politica di lotta alla droga fatta non di slogan e proclami ma nel nome di quella via sociale nella lotta alle tossicodipendenze che sempre ci ha differenziato rispetto alla cultura della 'pena e della punizione''. 'Cara Anna - si legge ancora nella lettera resa nota dal ministero - come ho avuto modo di sottolineare nel corso della mia recente comunicazione alla Camera il 19 novembre scorso, cui e' seguito un dibattito pacato che ha registrato larghe e profonde convergenze, ben conosco le diverse sensibilita' e i diversi approcci che sul tema della tossicodipendenza esistono nel centro sinistra. Ma conosco anche i valori profondi che ci uniscono. Come la cura della vita, l amorevolezza nei confronti delle persone, il rifiuto della criminalizzazione delle dipendenze, il limite della proibizione, la centralita' dell'educazione e la fiducia nei confronti dei giovani. Sulla base di questi valori ho ritenuto pertanto doveroso intervenire, 'elevando con atto amministrativo il quantitativo massimo detenibile senza incorrere nella presunzione di spaccio e quindi a provvedimenti punitivi fino all'arresto e al carcere' (cito il documento sul 'New Deal della Salute' contenente le linee programmatiche di Governo per la promozione e l equita' della salute dei cittadini, da me illustrato, prima alla Camera e poi al Senato, rispettivamente il 27 giugno e il 6 luglio scorsi)'. Per farlo il ministro ha ricordato di avare predisposto un decreto ministeriale, come contemplato dall'attuale legge Fini-Giovanardi, 'che ha avuto il concerto del Ministro della Giustizia e il parere favorevole del Ministro della Solidarieta' Sociale al quale e' affidato il compito di predisporre il ddl di riforma della legge Fini-Giovanardi. Un decreto che, vorrei lo notassi, era stato quindi gia' ampiamente anticipato in sede di audizione in Parlamento ben prima della sua emanazione e che, soprattutto, si colloca in totale assonanza con quanto previsto in materia dal programma dell'Unione'. Turco aggiunge di avere sempre pensato che il Parlamento e' la sede sovrana del confronto politico ma 'sono anche conscia della necessita' di forme piu' agili e informali di dibattito e scambio di idee su punti di vista diversi'. 'Per questo, appena ricevuta la lettera dei '51' parlamentari dell'Unione -ha aggiunto ancora il ministro- ho avuto cura di incontrarli per verificare le reali motivazioni del disagio da loro espresso. Un incontro che si e' svolto con alcuni di loro (Dorina Bianchi, Paola Binetti, Luigi Bobba, Giovanni Burtone, Enzo Carra e Gero Grassi), giusto due giorni prima della presentazione dell'ordine del giorno votato ieri. Nell'incontro si era convenuto su alcune iniziative, come la promozione di un incontro nazionale con i Ministri Ferrero, Bindi, Melandri, Fioroni e Pollastrini, le Regioni, gli Enti locali e gli operatori dei servizi, delle comunita' e del volontariato 'proprio per definire insieme linee e idee per la lotta alle dipendenze, cui affiancare una campagna informativa finalizzata soprattutto a dissuadere i giovani dall'uso di droghe. Sempre in quella sede - ha concluso - mi sono inoltre impegnata a dare il massimo contributo al lavoro del Ministro Ferrero, affinche' sia varata una riforma radicale della legge Fini-Giovanardi, avviando contestualmente un ampio monitoraggio sull'applicazione e gli effetti dell'attuale normativa che consenta di raccogliere adeguate conoscenze e informazioni, utili ad una migliore messa a punto della nuova legge'. COMMENTI 'E' come se io entrassi in sala operatoria e dicessi: apriamo la pancia di questo paziente, poi vediamo quello che succede. Quando si affrontano i problemi di questa portata, bisogna studiarli a lungo prima di metterci le mani'. Lo afferma a 'La Repubblica' il senatore dei Ds Ignazio Marino, presidente della Commissione Sanita' di Palazzo Madama, intervenendo sul voto di ieri in commissione Sanita' dove l'Ulivo ha votato con la Cdl un ordine del giorno che blocca le scelte del ministro Livia Turco sulla cannabis. Un ordine del giorno che per Marino e' stato 'strumentale ma legittimo, anche se non credo che sia stato corretto. Ma d'altro canto e' stato firmato anche dalla capogruppo dell'Ulivo in Commissione. Su richiesta non ho potuto far altro che metterlo in votazione. Io mi sono astenuto, come il sottosegretario alla salute Antonio Gaglione'. Il pioniere dei trapianti ora senatore Ds sottolinea quindi di non sapere se ci sia stato un accordo sottobanco ma ammette che 'certo, qualcosa di strano e' successo'. 'Laura Bianconi di Forza Italia ha presentato un ordine del giorno contro la Turco. Paolo Binetti della Margherita ha detto che voleva rifletterci su. E il giorno dopo, assieme alla Baio Dossi, ha presentato un odg il cui linguaggio e' diverso ma che nella sostanza stigmatizza l'operato di un ministro di questo governo. Io, tra l'altro, non sono stato informato della presentazione dell'ordine del giorno, una prassi quantomeno inusuale'. 'Quando si affrontano problemi di questa importanza e' fondamentale un confronto approfondito all'interno della maggioranza'. "Il fatto fa scalpore, anche se e' privo di conseguenze pratiche", ma "se il ministro c'e' rimasta male, la si puo' capire". Cosi' il quotidiano della Margherita, Europa, sulla bocciatura in commissione al Senato del decreto Turco sugli spinelli. Il giornale Dl prosegue: "Comunque la questione non va drammatizzata. Il Parlamento e' un luogo di liberta', e sono molti i temi sui quali nel centrosinistra convivono idee diverse. E' bene che ci siano votazioni cruciali nelle quali stare compatti, e momenti di maggiore autonomia che implicano l'eventualita' di convergenze con l'opposizione", tuttavia si tratta di una "strada scivolosa, da imboccare solo se proprio necessario, e ieri probabilmente non era cosi' indispensabile. Due sole cose sono imprenscindibili: non tradire il mandato degli elettori e fare buone leggi. In particolare, ora, una buona legge sulle droghe al posto di quel manifesto ideologico (dannoso piu' che altro perche' inutile) scritto dal centrodestra". "Sconfitte e spaccature nella cosiddetta Unione su temi come la difesa, la sicurezza e la droga non possono non lasciare il segno. E' evidente che questa accozzaglia di ministri e parlamentari non ha una visione comune della vita e della nazione". E' quanto sostiene Maurizio Gasparri, deputato di An, secondo cui "la bocciatura del bilancio della difesa che taglia soldi per i militari e le forze dell'ordine e' un segnale eloquente ed eclatante, cosi' come la sconfessione, anche da parte del suo partito, del ministro Turco, che aveva voluto con il suo decreto ministeriale facilitare la circolazione della droga". Insiste Gasparri: "Turco, che so essere persona di grande dignita', non puo' che prendere atto della decisione del Senato e lasciare il suo incarico. E' evidente lo stato confusionale in cui ancora una volta sono precipitati governo e maggioranza. L'Italia non ne puo' piu' di questa gente. Contro la droga, per la sicurezza, per le forze dell'ordine- conclude l'ex ministro- saremo centinaia di migliaia sabato in piazza per invocare una svolta e la fine di un governo deleterio". "Quanto e' avvenuto ieri in commissione Sanita' del Senato, dove si e' registrata una divisione in seno alla coalizione in merito al 'decreto Turco' sulle droghe leggere, e' un episodio disdicevole". E' quanto afferma Pino Sgobio (Pdci), aggiungendo che "al ministro Turco va la nostra solidarieta'; l'ordine del giorno e' stato un fatto molto grave e rappresenta un atto di irresponsabilita' politica, perche' indebolisce il governo nel suo complesso". "In sede di programma- sottolinea- era stato scritto nero su bianco che l'Unione avrebbe provveduto al superamento della legge Fini-Giovanardi, vero ostacolo ad una seria legislazione sulle droghe leggere". "Riteniamo il 'decreto Turco' un buon viatico per la messa a punto di una seria legislazione in materia- conclude- e faremo quanto possibile, affinche' sia approvata con il voto di tutta la coalizione". "L'ordine del giorno votato ieri va proprio nella direzione di un sostegno al ministro Turco nella revisione della legge Fini-Giovanardi". Ne e' convinta Anna Serafini, ds, membro della commissione Sanita' del Senato, la quale, dopo le polemiche sul provvedimento che chiede la revisione del decreto Turco sulla droga, votato da Ulivo e Cdl, che "l'odg non parla di ritiro del decreto, ma di riesame in un contesto piu' largo". Certo, dice, "e' un odg presentato quasi al momento del voto in aula e sarebbe stato meglio aver avuto piu' tempo per approfondirlo. E tuttavia e' un documento che io vedo in assoluta sintonia con le posizioni del ministro Turco". Secondo Serafini, pero', "al di la' dell'odg credo che su temi eticamente sensibili occorra avere rispetto delle posizioni e cercare un equilibrio. Poi, come presidente della commissione bicamerale per l'Infanzia, sono particolarmente sensibile alla lotta contro tutte le dipendenze. Le droghe sono in aumento, anche l'alcolismo precoce, e c'e' una preoccupazione che e' condivisa anche dal ministro Turco, tanto che ha detto ripetutamente di volerne fare uno dei cardini della sua presenza nel governo". Per questo, osserva, "noi abbiamo rafforzato e rafforzeremo tutte le misure atte alla lotta alle droghe". Serafini ricorda anche il fenomeno del bullismo, di cui tanto si parla, tutti segnali di "un disagio che tocca le fasce degli adolescenti". Occorre dunque intervenire su questi temi e, secondo l'esponente della Quercia, "un paese forte deve avere la serenita' di affrontarli. E siccome riguardano i ragazzi, deve farlo con un dialogo, intanto con l'Unione, intanto con le forze dell'Ulivo, e poi non precludere un dialogo anche con l'opposizione". Queste, chiude Serafini, "sono premesse indispensabili". "Siamo contrari alla liberalizzazione delle droghe, cosi' come riteniamo che non possa essere il carcere la soluzione al problema della devianza e del disagio giovanile. Figuriamoci se lo puo' essere per la tossicodipendenza. Ma il voto di ieri al Senato -sottolinea una nota dei Popolari-Udeur- dimostra l'urgenza di porre mano radicalmente alla legge Fini-Giovanardi, secondo quanto prevede il programma elettorale dell'Unione". "Un brutto film che speravamo di non dover vedere piu': la vita dei consumatori di droghe di nuovo ostaggio della peggio strumentalita' politica". Giudizio netto da Susanna Ronconi, presidente del Forum droghe, sull'ordine del giorno approvato ieri in commissione. "I rapporti dentro la maggioranza di governo giocano sui corpi e sui diritti soprattutto dei consumatori piu' giovani", dice Ronconi: "Questo ci appare il senso della smentita, grazie ai voti governativi, del decreto con cui la ministra Turco ha messo mano ad uno degli aspetti piu' odiosi della legge Fini Giovanardi. Una strumentalita' vergognosa". "E' stupefacente l'atteggiamento di una parte dell'Ulivo in materia di droghe". Questo il commento di Francesco Mosca segretario nazionale della federazione dei Giovani Socialisti, all'odg votato da una parte dell'Ulivo e dal centro destra ieri al Senato contro l'innalzamento delle quantita' di droga che si possono detenere senza rischiare il carcere. "Sapevamo che nell'Ulivo- continua- le divisioni in materia di droga erano differenti, ma organizzare un vero e proprio agguato al proprio ministro della Sanita', attraverso un accordo sottobanco tra esponenti della Margherita e centro destra e' davvero incredibile". "In un Parlamento dominato da 'tossicoparlamentari', si rammenti la vicenda delle 'Iene', non e' accettabile che venga censurata una decisone del governo- conclude Mosca- per evitare il carcere a migliaia di giovani per qualche spinello". 'E' un'insalata russa'. Cosi' il ministro per le Politiche europee Emma Bonino, intervistata da Repubblica Tv, ha commentato lo scontro emerso ieri nell'Ulivo, sulla droga: al Senato, in commissione Sanita', Ds e Dl, su iniziativa di Emanuela Baio e Paola Binetti, hanno votato insieme all'opposizione un ordine del giorno contro il decreto del ministro Livia Turco che rivede le tabelle sull'uso della cannabis. 'La composizione del centrosinistra e' molto composita - ha detto Bonino - ma sui temi di responsabilita' individuale, laicita', liberta', sulle differenze tra peccato e reato, su tutto questo in molte anime del centrosinistra non tutto e' chiaro ne' digerito ne' assimilato'. 'Il Ministro della Salute e' stato sconfessato clamorosamente dalla sua maggioranza. Una dirigente politica di grande esperienza come Livia Turco ha commesso un grave errore di sottovalutazione dell'effetto che avrebbe avuto raddoppiare per decreto la dose di cannabis per uso personale'. Cosi' il deputato di Forza Italia Stefania Prestigiacomo attacca il ministro Turco dopo la bocciatura in Senato del provvedimento sulla droga, sostenendo che ora il ministro 'dovrebbe trarre le conseguenze politiche di questa sfiducia'. 'E' rimasta sorda alle critiche, anche del suo schieramento - prosegue l'ex ministro delle Pari opportunita' -, su un provvedimento pericoloso e fuorviante, perche' manda un messaggio di sostanziale liberalizzazione degli spinelli. Ha sottovalutato anche le ragioni politiche di chi ha giudicato improprio intervenire su una materia cosi' delicata senza un confronto parlamentare e senza ascoltare chi nel sociale si occupa delle tossicodipendenze. Ha trascurato i grido d'allarme delle organizzazioni delle famiglie che lottano ogni giorno per sottrarre i ragazzi al dramma della droga'. 'Il Ministro Turco ha detto che il decreto non si ritirava, non si modificava; piuttosto si sarebbe dimessa - aggiunge Prestigiacomo -. Oggi, bocciata dal suo stesso schieramento dell'Ulivo, il Ministro Turco dovrebbe trarre le conseguenze politiche di questa sfiducia manifestatale dalla stragrande maggioranza dei gruppi politici. E' un problema che riguarda anche il Capo del Governo Prodi, cui credo a questo punto spetti l'onere di chiarire come la pensa il suo esecutivo sulla droga e se fra le priorita' programmatiche c'era e c'e' quella di raddoppiare la quantita' di spinelli che i nostri ragazzi possono liberamente acquistare e detenere'. 'L'odg votato ieri in commissione Sanita' al Senato se serve per approfondire la discussione va bene, se serve per rinviare 'sine die' il confronto rappresenta un errore'. Ad affermarlo e' Chiara Moroni, deputata di Forza Italia responsabile nazionale del dipartimento farmaceutica che commenta il voto sul decreto Turco. 'Quando si discute di provvedimenti cosi' delicati e' necessario abbandonare posizioni preconcette per affidarsi ad una discussione che si deve basare su conoscenze legislative e scientifiche', spiega. 'Resto convinta che la via maestra sia quella della prevenzione e non della criminalizzazione dei comportamenti. Modificare la legge Fini-Giovanardi, non per decreto, ma con una discussione responsabile in Parlamento -conclude Moroni- resta, a mio avviso, la strada da percorrere'. "Con un voto a larga maggioranza, la commissione Sanita' del Senato ha posto il governo di fronte ad un impegno ben preciso: 'rivedere' il decreto Turco; 'rivedere', quindi togliere di mezzo 'questo' decreto". Lo afferma Riccardo Pedrizzi (An) spiegando che "sarebbe grave se la Turco calpestasse la chiara e inequivocabile volonta' espressa dal Parlamento, rappresentante del popolo sovrano, e non ritirasse il suo provvedimento che incentiva l'uso di hashish e marijuana e ne facilita lo spaccio". "Talmente grave- sottolinea- che il ministro della canna libera dovrebbe andare a casa". "I cosiddetti 'teodem'- aggiunge Pedrizzi- sono stati messi sul rogo dai loro liberali e democratici 'colleghi' di partito ed 'alleati' per essersi permessi di ascoltare, finalmente, la propria coscienza, invece di eseguire gli ordini di scuderia; a loro vada la nostra piu' sentita solidarieta'". "Ma certo questa vicenda dovrebbe far riflettere profondamente i cattolici 'infanti', che da essa dovrebbero trarre un insegnamento definitivo: col centrosinistra- conclude- non hanno nulla da spartire". "L' Unione e' andata ancora una volta in tilt. Il ministro Turco ieri e' stata clamorosamente sfiduciata da ampi settori della sua maggioranza. Se avesse dignita' politica si dovrebbe dimettere. L' approvazione dell'Odg che chiede di rivedere il pericoloso decreto della Turco sulla cannabis, proposto dalla Cdl e votato anche da parte del centrosinistra, ha mandato in frantumi l'Unione, mettendo in luce anche oggi le insanabili lacerazioni di una coalizione sempre piu' allo sbando e incapace di fare il bene del Paese". Lo dice la parlamentare di Forza Italia, Isabella Bertolini. E' 'irresponsabile e confusa', per Morena Piccinini, segretaria confederale Cgil, l'azione sviluppata al Senato contro il cosiddetto decreto Turco sulle quantita' minime di cannabis oltre le quali scattano le misure penali. 'Il decreto e' stato elaborato in concerto con i ministri della Solidarieta' e della Giustizia - precisa Piccinini - ma l'ordine del giorno votato al Senato polemizza confusamente con esso, definendolo ambiguo, ignorando il fatto che dietro questa elementare misura, tesa a evitare gli arresti per i semplici consumatori di cannabis, c'e' la legittima preoccupazione per gli arresti che stanno effettivamente aumentando. Una tendenza, questa, pericolosissima - prosegue la dirigente sindacale - perche' il carcere a quell'eta' e in quella condizione non solo e' inutile, ma puo' anche uccidere'. 'Sono tutte cose - aggiunge - che erano state puntualmente dette e previste da un vasto movimento di operatori dei servizi e di giovani quando la Fini-Giovanardi fu votata, a gennaio, da un Parlamento che scadeva e grazie all'inserimento in un decreto sulle olimpiadi invernali'. 'Non solo si e' voluto ad ogni costo la legge - afferma Piccinini - ma non si vogliono adesso neanche le misure minime di 'riduzione del danno': evidentemente c'e' chi sceglie irresponsabilmente di non ascoltare la voce degli operatori e dei giovani, ma c'e' anche, nella maggioranza di Governo, chi non ha letto e non vuole leggere il programma dell'Unione, che - conclude - parla chiaramente dell'abrogazione della Fini-Giovanardi, nonche' di depenalizzazione del consumo personale e di rafforzamento della rete dei servizi'. 'Il voto espresso ieri in Commissione Sanita' del Senato su un ordine del giorno che impegna il governo a 'riesaminare' il decreto Turco che ha raddoppiato le quantita' di cannabis che si puo' detenere per uso personale ci preoccupa molto'. E' quanto ha detto Paolo Beni, presidente nazionale Arci, aggiungendo che 'abbiamo considerato questo decreto un passo in avanti importante, nella direzione del superamento di una cultura proibizionista che tanti danni ha fatto in questi anni, proponendo una risposta penale ad un'emergenza sociale'. 'La legge Fini-Giovanardi ha rappresentato la sistematizzazione giuridica di questa cultura. Gli effetti negativi sono sotto gli occhi di tutti: il consumo di sostanze, in particolare di quelle pesanti, non e' diminuito, mentre - ha detto - aumentano gli arresti per il possesso di piccole quantita' di hascisc o marijuana destinate al consumo individuale. La scelta di mettere sullo stesso piano sostanze leggeri e pesanti, consumatori e spacciatori ha incentivato l'uso e il traffico delle sostanze piu' pericolose e rischia di gettare tanti giovani tra le braccia della criminalita' organizzata''. 'Il programma dell'Unione - ha aggiunto Beni - prevedeva tra le misure da adottare subito l'abrogazione della legge proibizionista del passato governo di centrodestra. Dopo sei mesi dall'avvio della nuova legislatura, questo impegno e' stato disatteso e il decreto Turco bloccato'. 'Richiamiamo il governo al rispetto degli impegni programmatici. E' necessaria una nuova legislazione sulle droghe basata sulla depenalizzazione del consumo individuale, sulla sperimentazione di strategie di riduzione del danno, sul potenziamento dei servizi pubblici di prevenzione e cura. All'azione legislativa deve accompagnarsi una grande campagna culturale', ha concluso. "Sulla delicata questione della droga si sta giocando una stupefacente partita politica tutta interna all'Ulivo. E' grave che si usi questo argomento per lotte intestine tra partiti o correnti di essi. L'approvazione dell'odg che rivede il decreto del ministro Livia Turco sulla cannabis, proposto tra l'altro dalla Casa delle Libertà con il voto favorevole di una fetta del centro-sinistra, ha fatto venire a galla la disunione dell'Unione. Una sorta di guerra tra 'bande', e che mostra come nel centro-sinistra sono oramai agli stracci in faccia". Lo dichiara il segretario della Democrazia Cristiana, senatore Gianfranco Rotondi. 'Non ho dubbi: sto con Livia Turco'. Cosi' Giulia Rodano (Ds), assessore regionale del Lazio, sulla vicenda del decreto sul consumo di cannabis al centro di polemiche dopo il voto di ieri al Senato. ' Non so -afferma Rodano- come si possa equivocare sulle conseguenze del voto nella commissione di Palazzo Madama. Il testo e' chiaro: si chiede di riesaminare il provvedimento, quindi di modificarlo. A meno che i proponenti delle modifica non abbiano in mente di alzare ulteriormente la soglia del consumo minimo, il pronunciamento della Commissione, con il voto favorevole anche di senatori diessini, ha un solo obiettivo: modificare il testo proposto dal ministro Livia Turco, abbassando la soglia. C e' poco da fare, e in casi come questi, quando di mezzo c e' un voto e non l espressione di qualche opinione, le conseguenze sono ineludibili'. Per Giulia Rodano, quanto e' accaduto 'e' il sintomo di un idea strana di concepire un alleanza. La senatrice Binetti puo' ben fare le sue battaglie, ma se vogliamo metterla sul tema dei valori, penso che anche il ministro Livia Turco abbia le carte in regola per distinguere tra valori a cui crede e il dovere laico di trovare le soluzioni piu' corrispondenti alla realta'. E grave invece che si dia seguito, in questa e anche in altre occasioni, a visioni integralistiche che non hanno mai avuto cittadinanza nel nostro partito. A maggior ragione se il fine e' quello di mantenere il bene di un alleanza: cosi' non si va lontano'. 'Per fortuna era solo un ordine del giorno e il decreto della Turco resta in vigore, ma e' evidente che il costituendo partito democratico manifesta una permeabilita' e in alcuni casi una vera e propria subalternita' alle culture conservatrici'. E' l'opinione del segretario del Prc, Franco Giordano, sull'odg di modifica del decreto Turco approvato ieri in Senatocon i voti dell'Ulivo e della Cdl. 'Al contrario -dice Giordano nel forum in line sul sito del partito- in questa legislatura noi dobbiamo rapidamente cancellare le norme della Fini-Giovanardi che scambia la vittima con il carnefice, combatte il consumo e non interviene sullo spaccio' L'ordine del giorno che chiede il riesame del decreto Turco sulla cannabis, approvato ieri in commissione sanita' al Senato, 'appare superficiale, affrettato, inutile e dannoso da ogni punto di vista'. E' l'opinione del Coordinamento nazionale nuove droghe (Cnnd), al quale aderiscono oltre quaranta fra Comuni, Province, Asl (Servizi per le tossicodipendenze) e associazioni e cooperative del privato sociale. Secondo il Cnnd, quanto e' accaduto 'dimostra ancora una volta che argomenti cosi' delicati e complessi come quello delle tossicodipendenze continuano a essere affrontati sulla base di valutazioni emotive, di opportunita' politica e di immagine anziche' in modo sereno e razionale. E questo accade anche nelle sedi piu' prestigiose, dove ci si aspetterebbe invece un comportamento adeguato'. La finalita' principale del decreto Turco, sottolinea il coordinamento, e' impedire le conseguenze penali gravi che la legge Fini-Giovanardi prevede in caso di possesso di cannabis. 'E' ottuso - affermano - negare la saggezza di queste scelte e permettere di continuare l'applicazione di una legge profondamente discutibile senza tener conto del fatto che tale legge sara' rivista e quindi, verosimilmente, saranno riviste anche le tabelle con i quantitativi di sostanze stupefacenti detenibili senza conseguenze penali'. Per questi motivi, il Coordinamento esprime sostegno e incoraggiamento ai ministri Livia Turco, Clemente Mastella e Paolo Ferrero. E manifesta solidarieta' alla titolare della salute per gli 'attacchi sconsiderati e inaccettabili' ricevuti. Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ribadisce il suo 'no alla liberalizzazione della droga' ma ritiene urgente modificare la legge attuale per evitare che si aprano le porte del carcere per tanti giovani. 'Si sa che sono stato sempre contrario - ha detto il ministro parlando a Roma al convegno delle associazioni di volontariato penitenziario - ma sono altrettanto contrario al fatto che i giovani vadano a finire in carcere e per questo sono convinto che sia necessario modificare la Fini-Giovanardi come e' previsto nel programma dell' Unione'. "La modifica della legge Fini-Giovanardi e' presente nel programma dell'Unione e come tale verra' discussa dall' Italia dei Valori". Lo sostiene in una nota Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione Affari Costituzionali alla Camera. "Questo non significa in alcun modo essere favorevoli alla liberalizzazione delle droghe come qualcuno vorrebbe far credere -ha sottolineato-, ma semplicemente affrontare una problematica sociale come quella degli stupefacenti non attraverso le sbarre di un carcere ma attraverso la riabilitazione del tossicodipendente che va aiutato e opportunamente reinserito nella societa'". Il senatore Mauro Cutrufo, capogruppo Dc a Palazzo Madama interviene sul decreto Turco, all'indomani dell'approvazione in commissione sanita' di un ordine del giorno che aveva come primo firmatario la sen .Binetti della Margherita, nel quale si chiedeva di fatto al Governo di rivedere le proprie posizioni in materia di tossicodipendenza. "Il Ministro Turco - ha dichiarato - prenda atto che anche nella sua stessa maggioranza c'e' un ripensamento sulla questione delle tossicodipendenze, e non prenda con leggerezza il problema delle droghe, leggere o pesanti che siano'. "E' del tutto legittimo avere opinioni e valutazioni diverse ma è fuori discussione l'assoluta e piena fiducia dei Ds e dell'Ulivo nei confronti di Livia Turco e della sua attività e del modo generoso e appassionato con cui svolge la sua funzione di ministro". Lo afferma il segretario dei Ds, Piero Fassino, commentando il voto di ieri in commissione sanità del Senato sul decreto del ministro della Salute Livia Turco sulla quantità di cannabis che è possibile detenere per uso personale. "Ieri il voto dei senatori dell'Ulivo e dei Ds -spiega Fassino a margine di un convegno sulla competitività a Verona organizzato dai Ds e dall'Ulivo- sull'ordine del giorno sulla droga aveva un solo obiettivo: quello di sventare la manovra della destra di spaccare l'Ulivo attaccando il ministro Turco". "Profondo sconcerto e disapprovazione per un atteggiamento che, oltre a delegittimare di fatto un ministro espressione dei Democratici di sinistra, dimostra ancora una volta supina acquiescenza ad arbitrari diktat su temi eticamente sensibili provenienti dalla parte piu' integralista del mondo politico cattolico". La sinistra Ds dell'Emilia Romagna attacca duramente l'ordine del giorno, "votato anche da esponenti Ds fra cui la senatrice Anna Serafini", contro il decreto Turco-Mastella, che raddoppia da mezzo a un grammo la quantita' di principio attivo di cannabis, impedendo l'arresto, come previsto dalla Legge Fini-Giovanardi, di una persona in possesso di meno di un grammo. "Il Ministro Livia Turco, cui va la nostra solidarieta', sta affrontando in ottica di prevenzione e di tutela dei giovani il delicato tema dell'uso di sostanze, e non ne sta certo ne' legalizzando ne' favorendo l'uso. Questo episodio- conclude la sinistra Ds dell'Emilia Romagna- dimostra con chiarezza quale sara' il prezzo da pagare nel voler proseguire, con pervicacia degna di miglior causa, nel disegno di costituzione del cosiddetto partito democratico, altare sul quale il Partito dei democratici di Sinistra rischia di sacrificare identita', valori, cultura". Mara Carfagna, di Forza Italia, si augura che l'approvazione con voto trasversale dell'ordine del giorno critico verso il decreto del ministro Livia Turco sulla cannabis segni un cambiamento di rotta da parte di alcuni settori della maggioranza. 'Ci auguriamo - afferma la parlamentare - che il voto di alcuni rappresentanti della sinistra moderata contro la decisione del ministro Livia Turco di innalzare la dose minima di cannabis detenibile da un singolo soggetto rappresenti il segno di un risveglio di quei moderati e di quei riformisti dell'Unione che per mesi hanno subito passivamente umiliazioni e indifferenza da parte di un premier troppo impegnato a compiacere le peggiori pulsioni della sinistra radicale'. Il Ministro dell'Universita' e della Ricerca Fabio Mussi ha telefonato al Ministro della Salute Livia Turco per esprimergli la sua solidarieta', per stigmatizzare l'errore dell'Ulivo compiuto al Senato, per condividere la sua battaglia contro la droga e contro il carcere facile per chi ne e' dipendente. "La Turco lascia o raddoppia? Deve lasciare perche' alla luce dell'Ordine del giorno che rivede il suo decreto sulla droga non le resta che ritirarlo, o ritirarsi. Lo dichiara Laura Allegrini (Alleanza nazionale). "Quello che notiamo- aggiunge- e' che il centro-sinistra, anche su questo delicato tema come su economia, societa' e valori, si conferma diviso su tutto". "Il duello tra la Binetti e la Turco- conclude- e' l'ennesima puntata di una tragicommedia iniziata fin dalle scorse elezioni politiche: Ulivo contro Ulivo, questa volta per la foglia di cannabis". "Se l'Ulivo e' prigioniero delle posizioni piu' retrive della Margherita, perche' stupirsi? Il Partito democratico vuol dire che prima di prendere posizione un diessino deve fare la mediazione con la Binetti. Se non la fa, si dira' che il Partito democratico non si puo' fare, e cosi' le posizioni laiche, quelle di sinistra e spesso anche quelle di buon senso vanno a farsi benedire". Lo afferma Gloria Buffo, esponente della sinistra Ds, commentando quanto accaduto ieri in commissione Sanita'. "A quelli che dicono che i partiti non hanno piu' bisogno d'identita' - aggiunge - perche' basta il programma, consiglio di riflettere bene: se si va avanti cosi', altro che timone riformista: si fa un cattivo servizio alla coalizione e si fa del male anche alla societa' italiana". 'Il voto di ieri dei senatori Ds, in sintonia con le senatrici Binetti e Baio Dossi, sul decreto della ministra Turco relativo alla cannabis e' veramente inquietante'. Lo afferma il vice presidente dei deputati della Rosa nel pugno Lanfranco Turci, secondo il quale 'si ha l'impressione di una crescente subalternita' di parti importanti dei Ds alle posizioni teodem'. 'Trovo poi incredibile -aggiunge Turci- che per difendere queste posizioni si evochi, come ha fatto la senatrice Serafini, l'esperienza del referendum sulla fecondazione assistita. Questa resipiscenza e' significativa della scarsa convinzione con cui una parte del gruppo dirigente Ds partecipo' a quella battaglia, in netto contrasto con il grande impegno delle donne e dei militanti di quel partito. Se poi la lezione che si vuol trarre dal quel risultato e' quella del perbenismo e del moralismo di comodo con cui si affronta il tema delle tossicodipendenze c'e' di che essere davvero preoccupati. Come si vede -conclude Turci- non e' un'invenzione polemica la critica all'ambiguita' con cui si sta costruendo il partito democratico, in particolare sui temi della laicita' e dei diritti civili'. "Piccoli intralci dati dalla risicatezza dei numeri nelle commissioni c'è da aspettarseli". Così il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, commenta, a margine di un convegno sulla competitività a Verona, lo stop in commissione Sanità in Senato al decreto che raddoppia le dosi di cannabis consentite per legge ad uso personale. Secondo Bersani episodi del genere, "con il tempo faranno anche poca notizia: nel momento decisivo, come si è visto, abbiamo una maggioranza molto compatta che sta affrontando questa Finanziaria con grande forza, con grande determinazione, così come affrontò il decreto di luglio. Siamo in condizioni di portare a termine questa operazione - conclude Bersani - e di ricominciare l'anno prossimo con un programma incisivo di riforme". "Come si sa né la Rosa nel Pugno né i Radicali hanno partecipato alla stesura del programma elettorale dell'Unione: sulla droga, siamo antiproibizionisti e per la regolamentazione delle sostanze stupefacenti, in primo luogo hashish e marijuana. Però, di fronte al putiferio che si sta scatenando in queste ore all'interno del centro-sinistra contro il decreto del Ministro della salute, invito tutti, in particolare la senatrice Paola Binetti, a rileggersi il programma che hanno contribuito a fare". Lo sottolinea Rita Bernardini, segretario dei Radicali Italiani. "A pagina 187 si parla di abrogazione della legge Fini/Giovanardi, di superamento della normativa in vigore dal 1990 (legge Iervolino/Vassalli), di decriminalizzazione delle condotte legate al consumo e di strategie di riduzione del danno. Mi pare che, senza ombra di dubbio, il provvedimento del Ministro Turco sia un primo assennato passo verso questa direzione. Quando la senatrice della Margherita esorta la coalizione "a non mettere in gioco un cambiamento se non si è sicuri delle conseguenze a cui si va incontro", non considera che le leggi attuali di sicuro hanno solo il fatto che provocano il dilagare della diffusione delle sostanze stupefacenti assieme allo smisurato arricchimento della criminalità organizzata con tutto il suo portato di corruzione del tessuto sociale ad ogni livello". "L'ordine del giorno approvato ieri al Senato, in merito al decreto Turco sulle tossico-dipendenze, è stato sbagliato nei tempi e nel merito. La Sinistra giovanile ritiene che la decisione di alcuni senatori dell'Ulivo di sostenere quell'odg sia stata una scelta contraria a quanto stabilito nel programma dell'Unione". Lo sostengono il presidente nazionale della Sinistra giovanile, Stefano Fancelli, e il responsabile Politiche sociali dell'organizzazione giovanile dei Ds, Nicola Ucciero. "Ribadiamo il nostro convinto sostegno e la nostra piena solidarietà a Livia Turco per il suo operato - aggiungono Fancelli e Uccisero -, convinti che la decisione della ministra di raddoppiare le dosi di sostanze per uso personale sia un atto di buon senso teso ad evitare di mandare in galera tante ragazze e tanti ragazzi per qualche spinello". 30-11-2006 Italia. Milano. Cocaina e cannabis nelle fogne Dalla cocaina alla cannabis, passando per anfetamine, ecstasy, morfina ed eroina. Tracce di tutte queste droghe sono state individuate dall'Istituto Mario Negri di Milano nelle acque di scarico del capoluogo lombardo. Ma anche in quelle della vicina citta' svizzera Lugano. Le fogne si confermano cosi' un prezioso 'specchio' dei consumi di stupefacenti nelle citta', perche' i residui delle dosi assunte passano nell'urina, quindi nelle acque reflue e infine ai fiumi. I risultati del nuovo studio -dopo i dati shock sull'allarmante presenza di 'scorie' di cocaina nel fiume Po, numeri che nel 2005 avevano fatto il giro del mondo- sono pubblicati online sulla rivista americana 'Analytical Chemistry'. A firmarli sono ancora una volta i ricercatori del Dipartimento Ambiente e salute del centro di via Eritrea, fondato e diretto dal farmacologo Silvio Garattini. 'Abbiamo perfezionato il 'detector' che avevamo utilizzato nello studio diffuso l'anno scorso -spiega all'ADNKRONOS SALUTE Sara Castiglioni, tra gli autori dell'indagine- e grazie alla nuova sofisticata metodologia siamo riusciti a identificare nelle acque fognarie non solo metaboliti della cocaina, ma di tutte le droghe piu' comuni'. L'analisi ha riguardato 'numerosi campioni prelevati dalle acque in entrata al depuratore di Lugano e a quello di Milano. Quest'ultimo non raccoglie le acque di scarico di tutta la citta', ma della maggior parte (circa un milione di abitanti)'. Per ora i dati sono piu' che altro 'qualitativi', relativi ai tipi di sostanze trovate. 'Disponiamo anche delle rispettive concentrazioni, ma almeno per adesso da questi numeri non possiamo ancora risalire a una stima dei consumi delle varie droghe nelle citta''. A quanto emerge, la 'scoria' piu' abbondante sarebbe 'un metabolita della cocaina, ma su questa base non possiamo dedurre con certezza che la coca sia la droga piu' usata perche' tutto dipende dalle dosi assunte'. L'obiettivo finale rimane comunque 'riuscire a fare questo passaggio (dalle concentrazioni di residui misurati al calcolo dei consumi) in modo scientificamente corretto', conferma la scienziata. Come mostrato in precedenza per la cocaina -per la quale lo studio 2005 indicava un utilizzo 'molto piu' elevato di quanto ufficialmente stimato', ricorda il Mario Negri- le concentrazioni delle varie droghe nelle acque di scarico possono infatti servire a 'smascherare' i consumi di popolazione, aprendo cosi' la strada a un nuovo metodo per studiare le tendenze e le caratteristiche del ricorso alla droga a livello di grandi comunita'. Questa futura tecnica 'per ora allo studio', evidenzia Castiglioni, basandosi su misure obiettive e accurate consente di captare in tempo reale sia le nuove tendenze nell'utilizzo delle diverse droghe sia l'effetto delle campagne di dissuasione e di repressione. Puo' quindi diventare un utile complemento alle interviste ai consumatori. Intanto l'idea del Mario Negri e' stata 'esportata' Oltreoceano, recentemente adottata dal governo statunitense per uno studio pilota sul consumo locale di cocaina. 30-11-2006 Usa. Aumenta popolazione carceraria femminile condannata per consumo di droga Un americano ogni 32, tra la popolazione adulta, e' in prigione o in liberta' condizionata, secondo una ricerca. Il sistema di giustizia Usa ha sotto controllo oltre sette milioni di persone. Tra queste circa un milione e mezzo si trovano in prigione. La California ha il maggior numero di detenuti (170 mila) battendo di poco il Texas (169 mila). La popolazione carceraria vede ancora una maggioranza di uomini, ma la percentuale delle donne sta rapidamente aumentando per colpa soprattutto di uso di droga. Notevoli restano le differenze razziali: una donna nera ha il doppio delle probabilita' di finire in carcere rispetto ad una ispanica ed il triplo rispetto ad una bianca. Circa meta' dei detenuti americani sono finiti dietro le sbarre a causa di problemi di droga. 30-11-2006 Grecia. Diminuisce il consumo di droga ma aumentano i decessi Nel 2005 in Grecia sono morte per droga molte piu' persone che nell'anno precedente nonostante il consumo complessivo di stupefacenti sia diminuito. Il dato e' contenuto nell'ultimo rapporto annuale sull'uso di sostanze stupefacenti nel Paese redatto dall'Istituto di ricerca per la salute mentale dell'Universita' di Atene (Epipsi). Secondo i ricercatori, l'anno scorso in Grecia i decessi per droga sono stati il 13.6 per cento di piu' di quelli registrati nel 2004. Ma il dato -avvertono gli esperti- potrebbe essere ritoccato all'insu' fino al 29 per cento in quanto molti decessi 'sospetti' avvenuti lo scorso anno potrebbero essere collegati all'uso di stupefacenti. 30-11-2006 Italia. Ferrero: su narcosalas seguire sperimentazione scientifica Sulle cosiddette 'stanze del buco' occorre seguire la strada della sperimentazione scientifica e non discuterne in termini ideologici. Lo dice il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, rispondendo ai giornalisti che gli domandavano un commento sulla proposta di legge, presentata qualche tempo fa al Consiglio regionale della Toscana, che prevede la sperimentazione di 'Safe Injection Room' per tossicodipendenti. 'La mia posizione in merito e' nota: credo che sia giusto, invece di discutere in termini ideologici di droga, che si facciano delle sperimentazioni verificate scientificamente e che nell'arco di sei mesi, un anno, si verifichino gli effetti che hanno avuto queste sperimentazioni'. 'Questo dovrebbe essere il modo di procedere su un terreno in cui nessuno ha delle verita' in tasca: sperimentare e verificare gli effetti scientificamente, numeri alla mano. Penso che sia questo l'intendimento della Regione Toscana. Mi pare che questa sia una strada da seguire, ossia la strada della validazione scientifica'. COMMENTI Dichiarazione dell'on Donatella Poretti, deputata Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali: Il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero ha invitato oggi a discutere di droga non "in termini ideologici" ma con "sperimentazioni verificate scientificamente". Accetto l'invito del ministro e lo giro alla senatrice Paola Binetti e a tutti quelli che si fanno dettare la linea politica da lei e che ieri alla commissione Igiene e Sanita' al Senato hanno votato a favore di un ordine del giorno contro il decreto Turco che ha rivisto le modiche quantita' della droghe illegali. La posizione del ministro Ferrero e' da sempre la mia e quella della Rosa nel Pugno, ma ritengo che, se continueranno a ripetersi fatti come quelli di ieri, sara' difficile affrontare questi temi scevri da impostazioni ideologiche e precostituite. 30-11-2006 Italia-America Latina. Accordo per una cooperazione antidroga L'Italia e otto Paesi latinoamericani hanno convenuto di rafforzare la cooperazione nella lotta al narcotraffico con l'interscambio di informazioni giudiziarie, la lotta al lavaggio del danaro sporco e campagne di prevenzione rivolte soprattutto ai giovani. L'accordo e' stato stipulato a Roma, il 27 novembre, tra il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, e gli ambasciatori o i rappresentanti diplomatici di Argentina, Cile, Costa Rica, Colombia, El Salvador, Messico, Repubblica Domenicana, Venezuela. L'iniziatiativa e' partita dal Governo colombiano tramite la sua sede diplomatica a Roma. Nell'incontro "si sono gettate le basi per una cooperazione molto utile per l'Italia e l'America Latina nella lotta al narcotraffico", soprattutto per facilitare l'interscambio di informazioni giudiziarie tra le parti, considerate le differenze esistenti nelle legislazioni di ciascuna nazione, ha spiegato Grasso ai giornalisti. L'idea e' di facilitare il lavoro delle autorita' dei vari Paesi, in modo da trattare direttamente senza dover passare per i ministeri degli Affari Esteri, come avviene ora per la maggioranza dei casi. L'ambasciatore colombiano in Italia, Sabas Pretelt de la Vega, ha detto che lo scopo della riunione e' quello di promuovere la responsabilita' condivisa nella lotta al narcotraffuico tra Paesi produttori di droga e Paesi consumatori. Secondo Pretelt de la Vega, che fino a qualche mese fa e' stato ministro degli Interni e della Giustizia della Colombia, l'avvicinamento con l'Italia per combattere gli stupefacenti dipende dal fatto che, insieme a Spagna, Gran Bretagna e Olanda, essa e' uno dei Paesi europei dove si consuma piu' droghe. Grasso ha menzionato Colombia, Peru' e Venezuela come i principali luoghi di provenienza della cocaina venduta in Europa, e ha segnalato contatti tra narcotrafficanti latinoamericani, in particolare colombiani, con la 'ndrangheta calabrese per la sua distribuzione. Oltre ai due temi trattati, nella riunione si e' parlato anche di campagne di prevenzione da indirizzare ai giovani per renderli consapevoli dei problemi causati dalle droghe. Secondo il procuratore Grasso, il consumo di sostanze stupefacenti, e in particolare della cocaina, nell'ultimo decennio e' aumentato del 22% tra i giovani europei della fascia 16 - 24 anni. Ha anche detto di essere contrario alla legalizzazione, ritenendo che le esperienze fatte in Paesi come l'Olanda non abbiano contribuito a ridurre il consumo, visto che continua ad esistere un mercato nero. In piu', la legalizzazione solleva un problema etico giacche' non si puo' favorire il consumo di qualcosa che "distrugge l'umanita'". 30-11-2006 Argentina. Esperta: facciamo prevenzione e non diamo solo ammonimenti "E' necessario abbassare il livello di pregiudizio ed includere tutte le droghe, legali e illegali, tra le droghe. Non si puo' proibire o demonizzare la cocaina e la marijuana e ignorare l'alcol o il tabacco, poiche' tutte le sostanze possono essere tossiche: dipende dall'uso che se ne fa". Questo l'approccio netto di Susana Ryan, titolare della cattedra Uso Indebido de Drogas all'Universita' di Buenos Aires, che ha tenuto una conferenza al Centro Cultural, intitolata "Come fare prevenzione nelle tossicodipendenze". Secondo l'esperta, che si e' intrattenuta tre ore, "quando facciamo campagna di prevenzione, parliamo degli effetti delle droghe, e cosi' facendo in realta' gli diamo piu' potere". "Si tratta di un'avvertenza, non di prevenzione. Prevenzione significa intervenire sulle cause che spingono le persone a farne uso", ha spiegato. "Quando parliamo di un tossico, molte volte lo si associa alla violenza. Ma la sostanza non trasforma la persona. Se cosi' fosse, tutti i drogati sarebbero non punibili per i reati commessi. Ci sono violenti che si drogano, ma non esistono droghe che trasformano qualcuno in un essere violento. La sostanza puo' solo potenziare la violenza che gia' c'e'". Durante la conferenza, la signora Ryan ha dialogato con il pubblico ed ha ascoltato la testimonianza di una donna, che spiegava l'impotenza che sentono coloro che lottano ogni giorno contro la tossicodipendenza ed agiscono in quartieri o settori dove il consumo e lo spaccio sono abituali. Infine, la signora Ryan ha parlato del trattamento delle tossicodipendenze. "Nessuna terapia ha successo se viene imposta al paziente. Tutto dev'essere consensuale, altrimenti il tossico non si fa carico delle proprie azioni". 01-12-2006 Italia. Serafini (Ds): con Odg contro provvedimento Turco sulla cannabis salvata l'Unione 'Certo che lo rivoterei, il punto non e' questo. Il punto e' che quell'ordine del giorno non doveva essere presentato. Con il mio voto ho cercato di 'ridurre il danno'. Come ho concordato con Livia Turco durante quei momenti concitati'. Lo dichiara in un'intervista a 'L'Unita' Anna Serafini, senatrice dei Ds parlando dell'ordine del giorno in cui si chiede al ministro Livia Turco di riesaminare il decreto sulla droga. 'Siamo riusciti a contattare Livia con grande difficolta' . Le abbiamo detto che l'Unione era gia' spaccata, c'era il rischio di spaccare anche l'Ulivo. A quel punto ci ha detto 'cercate di ridurre il danno'. Rc non aveva intenzione di tornare sul discorso, malgrado io avessi fatto parlare la senatrice Valpiana con il ministro per cercare di cambiare il dispositivo dell'odg e far votare anche Rc e Verdi'. 'Non condivido quell'orine del giorno sono sulla stessa linea del ministro Livia Turco. Ma chiedo all'Unione una cosa: sui temi eticamente sensibili che metodo sceglie per formulare i contenuti?'. APPELLO PRO-TURCO Anche Giovanni Bissoni ha aderito alla lettera inviata al premier Romano Prodi per la difesa del decreto Turco sulle droghe. La missiva, promossa da Massimo Mezzetti e Gianluca Borghi, consiglieri regionali rispettivamente Ds e Verdi, e' stata dunque firmata anche dall'assessore regionale alla Sanita'. I firmatari si schierano con il ministro alla Sanita', Livia Turco, che ha presentato un decreto per modificare le tabelle relative al possesso di cannabis previste dalla legge Fini-Giovanardi. Decreto su cui in commissione Sanita' al Senato ci sono stati voti contrari anche interni all'Unione. 01-12-2006 Australia. Ecstasy causa lesioni cerebrali a lungo termine Al di la' degli effetti di breve termine come un'overdose anche letale, le pasticche di ecstasy producono danni cerebrali di lungo termine. Lo conferma una ricerca australiana che ha raccolto i suoi dati dai frequentatori di rave parties nelle maggiori citta' del Paese. Dopo decine di studi sugli effetti della droga sui topi di laboratorio, la ricerca condotta dal farmacologo Rod Irvine dell'universita' di Adelaide e' la prima che abbia potuto misurarne gli effetti sugli esseri umani. In una relazione presentata oggi a Melbourne al Congresso australiano di ricerca medica e sulla salute, Irvine ha affermato che i risultati confermano come uomini e topi abbiano le stesse reazioni fisiologiche alla droga. Questo fara' tacere chi criticava le precedenti sperimentazioni sui topi come un paragone inaffidabile rispetto alle reazioni sull'uomo, ha detto. La scienza ha sempre avuto problemi nel tradurre la ricerca su animali alle situazioni umane , ha spiegato lo studioso. Non potevamo somministrare ai volontari forti dosi di droghe come l ecstasy e studiare cosa accade, perche non sarebbe etico ne legale, ma abbiamo potuto andare sul campo e studiare le persone che la usano per svago . E stato detto che abbiamo usato sui topi dosi della droga troppo alte e non significative per l uso umano, e quindi il tipo di effetti nocivi che abbiamo visto sugli animali non poteva essere applicabile agli esseri umani , ha proseguito. La nostra ricerca indica invece che i modelli sperimentali su animali sono validi, e rappresentano un riflesso ragionevole di quello a cui che i consumatori di ecstasy si espongono . Lo scienziato spiega che nonostante le conoscenze acquisite sugli effetti di breve termine, come l overdose a anche la morte, i danni di lungo termine finora sono stati modellati solo in base alle ricerche sui topi di laboratorio.. I dati raccolti su animali suggeriscono che vi sono effetti di lungo termine nell assumere queste droghe, in particolare menomazioni cognitive. Cio significa che i giovani che assumono ecstasy si espongono a problemi di memoria e di conoscenza negli anni a venire , ha aggiunto. 01-12-2006 Usa. La marijuana potrebbe influenzare l'attivita' di alcuni neuroni nel cervello delle cavie Ricercatori americani hanno scoperto che il THC, sostanza attiva presente nella marijuana, potrebbe interferire con la sincronizzazione di alcune attivita' che avvengono tra i neuroni e l'ippocampo del cervello. Secondo i ricercatori della Rutgers University (New Jersey), l'esperimento sull'effetto del THC potrebbe spiegare perche' la marijuana influenzi la memoria. Gyorgy Buzsaki, a capo della ricerca, ha registrato le attivita' dei neuroni nell'ippocampo di alcune cavie. In un'attivita' normale i neuroni hanno la capacita' di reazione di durata pari a 4-10 volte al secondo. Al contrario, a seguito dell'iniezione di THC o sostanze simili nell'ippocampo, la sincronizzazione e' interrotta. La ricerca completa sara' pubblicata nel numero di dicembre della rivista "Nature Neuroscience". 01-12-2006 Canada. Leader Conservatore in gioventu' ha fumato la marijuana John Tory, leader del partito Conservatore, ha fumato marijuana durante gli anni di scuola superiore e universitari. La rivelazione e' tratta da un articolo scritto 30 anni fa nel giornale dell'Osgoode Hall Law School, nel quale Tory sosteneva di essere favorevole alla decriminalizzazione della marijauna e riteneva assurdo la detenzione per i trafficanti di marijuana. Tory ha dichiarato al Toronto Sun che da allora non ha piu' fumato, ma conferma l'opinione che non e' accettabile definire qualcuno criminale solo per il possesso; anche se oggi ritiene inoltre che siano necessarie pene piu' severe per i trafficanti. Tory non e' l'unico leader canadese ad ammettere il consumo di marijuana in gioventu'. Prima di lui l'hanno fatto il Premier dellOntario Dalton Mcguinty e un membro del N.D.P. Howard Hampton. 02-12-2006 Italia. Verona. Spettacolo teatrale contro il consumo di droghe 'Dream On Show 2006' e' lo spettacolo di danza contro l'uso delle droghe che si terra' domenica pomeriggio a Verona, presso il Teatro Nuovo, e il cui programma e' stato presentato alla stampa oggi nella sede dell'Azienda Ulls n.20, presente Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali. L'evento e' organizzato per il terzo anno consecutivo dall'Osservatorio Regionale sulle Dipendenze, nell'ambito dei progetti di prevenzione contro le droghe della Regione Veneto. Il ricavato sara' devoluto all'associazione Exodus Onlus, per future attivita' di prevenzione contro le droghe. Allo show parteciperanno i gruppi di danza vincitori delle selezioni che si sono tenute lo scorso 19 novembre a Venezia e che hanno visto la presenza di 500 giovani e giovanissimi ballerini provenienti da tutte le scuole di ballo della regione, accompagnati da oltre mille genitori. Valdegamberi ha messo in rilievo come il dedicarsi alla danza, o ad altre espressioni artistiche possa motivare i giovani a darsi progetti di vita, ad assumere responsabilita', a fare dei sacrifici per raggiungere risultati e soddisfazioni. 'Questo puo' evitare il riferimento ai modelli superficiali e fuorvianti che oggi imperano purtroppo grazie anche ai media e che possono portare a quelle evasioni dalla realta' facilitate dall'uso delle sostanze stupefacenti'. Secondo Valdegamberi iniziative di prevenzione come 'Dream On' devono diventare attivita' costanti e abituali nel modo di fare educazione e di promuovere fra i giovani i messaggi di stile di vita sani, di promozione della creativita' giovanile, e di una cultura libera e lontana da tutte le droghe. 'Il mio assessorato lavorera' per costruire percorsi di comunicazione con i giovani e le loro famiglie che si basino sempre di piu' su queste caratteristiche'. Chiara e' stata la condanna di Valdegamberi per quanto riguarda l'operato del governo in materia di dipendenze. 'Sono contrarissimo a qualsiasi forma di depenalizzazione dell'uso e dello spaccio di sostanze. Con i provvedimenti proposti dal governo si rischia di aprire la porta delle dipendenze per i giovani; una porta che porterebbe solo in un vicolo cieco perche', come l'evidenza scientifica ormai dimostra, non esiste distinzione tra droghe 'leggere' e droghe 'pesanti', e le une sono spesso o quasi sempre l'introduzione alle altre'. Domenica pomeriggio, al Teatro Nuovo di Verona, insieme ai giovani vincitori danzeranno alcuni ospiti di rilievo internazionale: Eytan Sivak (Solista del Cullberg Ballet - Svezia), Abigail Yeates (Direttrice artistica e coreografa della Generating Company - Inghilterra), Amaya Ugarteche Prima ballerina del corpo di ballo dell'Arena di Verona), Blanka Polic (Solista del Teatro Nazionale di Maribor - Slovenia), Adrienne Balogh (Solista del corpo di ballo dell'Arena di Verona). Il significato di questa manifestazione e' portato direttamente dai ragazzi stessi che si esibiranno sul palcoscenico: con la loro passione per la danza e la creativita', essi riescono a vivere esperienze esaltanti ed educative al tempo stesso, senza dover ricorrere alle droghe. Sono intervenuti alla conferenza stampa anche il direttore dell'Osservatorio Regionale sulle Dipendenze, Giovanni Serpelloni, il direttore artistico della manifestazione di danza Hans Camille Vancol della Vic Ballet Academy, Angelo De Cristan, direttore dei servizi sociali dell'Ulss 20, il gruppo di coordinamento artistico del progetto: Bruno Costantini, Claire Lusardi, Clara Santoni, Daniela Rossettini, Lorella Renso, Maria Elisa Carpitella, Patric Duncan, Pierangela Giarola, Zhannat Akhmetova. 02-12-2006 Afghanistan. Casa Bianca: aumentata coltivazione di oppio nel 2006 La produzione di papavero da oppio in Afghanistan è aumentata del 61 per cento e ha raggiunto 172.600 ettari nel 2006. Lo ha annunciato la Casa Bianca. La coltivazione di papavero da oppio, seppur consistente, è inferiore rispetto al livello del 2004: lo ha segnalato l'Ondcp, l'ufficio di politica nazionale di controllo della droga. I dati sono paragonabili alle stime di un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite a settembre. La produzione è cresciuta quasi sei volte rispetto al 2002, il primo anno post-regime talebano in Afghanistan. La produzione potenziale di papavero da oppio in base al raccolto del 2006 è superiore del 26 per cento rispetto a quella del 2005. La pianta è l'elemento principale dell'eroina. "Anche se il 2006 è un anno record per l'estirpazione del papavero da oppio, la notizia dell'aumento della coltivazione è sconfortante", ha riconosciuto John Walters, direttore Ondcp. Anne Patterson, che guida l'ufficio antidroga del Dipartimento di stato, ha dichiarato che gli Stati Uniti continueranno a lavorare al fianco delle autorità afgane e degli altri Paesi per portare sotto controllo l'industria dell'oppio. 02-12-2006 Italia. Ferrero: su sanzioni amministrative partire dal programma dell'Unione "Sulle sanzioni amministrative siamo disposti a discutere ma la discussione parte dalla base comune che e' il programma dell'Unione. Quindi ora si apre il confronto sul programma che dice a chiare lettere 'superare le sanzioni'. Il confronto parte da li". Il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, ha commentato cosi' le discussioni sulle sanzioni amministrative previste per chi consuma droga. Lo ha fatto durante una conferenza stampa convocata ieri al termine della prima riunione interministeriale del Comitato nazionale del coordinamento per l'azione antidroga. Quanto all'ordine del giorno proposto mercoledi' dall'Unione e riguardante il decreto Turco, "questo non pone come condizine la revisione del decreto Turco ma e' una richiesta di discussione. Rivedere il decreto non sarebbe un superamento dell'impasse, il vero superamento e' quello che noi proponiamo rilanciando il dibattito in avanti sul terreno nuovo della riscrittura comune di una nuova legge. L'elemento di convergenza all'interno della maggioranza e' che tutti dicono 'no alla galera per i consumatori' e chiedono responsabilizzazione, informazione e costruzione di un percorso di prevenzione. Questo e' il principale mutamento rispetto al precedente governo che ha lavorato soprattutto sulla repressione". Con la prima riunione di oggi del Comitato si apre cosi' la fase istituzionale, che segue le polemiche e che proseguira' martedi' 5 dicembre con la riunione della Consulta nazionale sulle tossicodipendenze (che riunisce mondo scientifico, operatori e societa' civile). Quanto al ddl di riforma del testo unico sulla droga, il ministro ha chiarito che non ci sara' alcuna abrogazione data la complessita' del testo la cui mancanza provocherebbe un vuoto legislativo pericoloso. "Il superamento della Fini-Giovanardi per me significa modifica qualitativa del testo". Il ddl, ha comunicato infine Ferrero, dovrebbe essere pronto per i primi mesi del 2007 ma i tempi "sono definiti dal contenuto del processo". 03-12-2006 Ue. Vaccino contro la dipendenza da cocaina I 35 Paesi del Consiglio d'Europa membri del "Gruppo Pompidou" per la cooperazione in materia di lotta alla droga, riuniti a Strasburgo per definire la propria strategia entro il 2010, lanciano una banca dati su Internet per aggiornare le ricerche in corso riguardo a droghe e tossicodipendenza. Gli esperti del Consiglio d'Europa rilevano che con un vaccino contro la cocaina o con l'identificazione del gene della dipendenza, la scienza apre nuove prospettive nella lotta alle droghe, risvegliando allo stesso tempo forti interrogativi etici. In Gran Bretagna dei ricercatori stanno lavorando alla messa a punto di un vaccino, il quale "neutralizza" l'azione della cocaina impedendo che la sostanza raggiunga il cervello grazie a una molecola che s'associa a quella che a sua volta libera la cocaina. In base a questo stesso principio, altri vaccini potrebbero essere elaborati in futuro. "Dal prossimo anno, un vaccino contro la cocaina dovrebbe entrare nella fase di sperimentazione", assicura Richard Muscat, professore di neuroscienza comportamentale dell'Universita' di Malta e coordinatore della piattaforma di ricerche del Gruppo Pompidou. Ma se i ricercatori lo hanno concepito come mezzo per la disintossicazione, la tentazione di somministrarla a "tutti", a titolo preventivo, e' grande, e cio' implica problemi etici, fa notare il ricercatore maltese. In materia di prevenzione, la societa' attuale si confronta per esempio con il dibattito sui test antidroga nelle scuole, come vuole il primo ministro britannico Tony Blair, ha spiegato Christopher Luckett, segretario esecutivo del Gruppo Pompidou. Finora nessuna indagine ha "dimostrato che una politica di controllo in materia di prevenzione delle tossicodipendenze e' efficace", ricorda. Secondo il suo parere, i rischi etici delle analisi sistematiche sono evidenti per quanto attiene la protezione dei dati e le liberta' individuali. Viceversa, dei test puntuali possono essere molto utili nel quadro di un programma di disintossicazione, soprattutto per verificare se il paziente si attiene a cio' che gli e' stato prescritto, oppure quando si tratti di attivita' che comportino rischi se esercitate sotto l'effetto di droghe. 03-12-2006 Italia. Giordano (Prc): laicita' e droga sono identita' della sinistra 'La nostra e' una battaglia per la laicita' dello Stato. Una volta c'era un grande partito cattolico che mediava con le gerarchie ecclesiastiche, ora lo fanno un po' tutte le forze politiche e a patirne e' la laicita' legislativa'. Lo ha affermato a Torino il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, ad un incontro sul lavoro precario. 'La produzione legislativa di questo governo deve essere laica a partire dalla questione della droga. Noi siamo per l'abolizione subito delle legge Fini-Giovanardi perche' e' una legge che colpisce solo il consumo e non chi spaccia. Dobbiamo ricostruire un'identita' culturale della nostra colazione che si contrapponga a quella delle destre basate sulla paura e che, se non stiamo attenti, puo' raggiungere anche gli strati piu' bassi della popolazione. Per loro il nemico e' il drogato, il no-global, l'immigrato, noi dobbiamo lavorare per ricostruire il tessuto sociale, perche' si abbia un' altra percezione del nemico'. 'E quando dico 'noi' non dico noi di Rifondazione, ma noi nel governo. Abbiamo battuto, insieme, Berlusconi, su questi valori e li' dobbiamo proseguire. Per questo non capisco le polemiche sulla manifestazione del 4 novembre, e' possibile che quando si arriva al governo si perde cosi' il rapporto con la piazza, con la gente, la piazza? Questo e' molto pericoloso, non bisogna cedere alle sirene 'se conti meno nella societa' conti di piu' nella politica', noi la pensiamo in modo opposto. Questo governo e' un' occasione da non perdere'. 03-12-2006 Italia. Milano. Serata di autofinanziamento per San Patrignano I drogati irrecuperabili non esistono, ma non esistono neppure droghe non dannose: e' un po' questa, in parole molto semplici, la filosofia della Comunita' di San Patrignano per la quale ieri sera, come e' ormai tradizione da sette anni, e' stata organizzata a Milano una serata di autofinanziamento, con cena e asta. La soiree', alla quale parteciperanno circa 500 persone, si e' tenuta presso la sede di Armani in via Bergognone. Ma, nonostante la folta presenza di personalita', non ci sono stati ne' giornalisti ne' riflettori puntati, e anche questa e' una tradizione dell' evento che, 'insieme a quello analogo che si tiene a New York, rappresenta un momento fondamentale per far andare avanti San Patrignano'. San Patrignano preferisce parlare con i dati del suo impegno: ventimila persone circa ospitate dal 1968 ad oggi, sempre e solo gratuitamente. Non solo non pagano i ragazzi e le loro famiglie, ma neppure lo Stato. La comunita' di Muccioli, che pure avrebbe diritto al contributo pubblico in quanto centro di recupero, da sempre ha scelto di essere una struttura completamente gratuita anche per lo Stato, che risparmia cosi' circa 25 milioni di euro l'anno. Il costo annuale per il mantenimento di ogni ragazzo e' di circa 11.800 euro e, calcolando il turn over, San Patrignano con le sue strutture ha sempre almeno 1.500 persone. La Comunita' nel suo complesso ha un costo di oltre 24 milioni l'anno. Il bilancio e' sempre in perdita (come l'anno precedente, per circa 4,4 milioni nel bilancio sociale 2005 che sta per essere reso pubblico). Ma neppure volendo, le famiglie dei ragazzi possono contribuire: San Patrignano raccoglie oltre 9 milioni in forma di donazioni, da privati e da aziende, in Italia e all'estero, ma per statuto non puo' accettarle dai parenti dei ragazzi accolti. Per la vendita di prodotti e servizi, i ricavi (bilancio 2004) sono di circa 8,7 milioni di euro, ma 'non saremo mai un'azienda che fa utili: il lavoro, da noi, e' uno strumento utile ai ragazzi'. A San Patrignano arrivano quelli che non sanno fare nulla, iniziano a imparare e, dopo 3 anni e mezzo, quando tornano a casa con un mestiere, vengono sostituiti da altri che non sanno fare niente: 'e' il criterio piu' antieconomico che esista: noi formiamo lavoratori per poi perderli quando sono formati. Ed e' giusto cosi''. Ma oltre al sostegno economico, le strutture si avvalgono di altri tipi di donazioni. C'e' chi regala tempo, capacita' ed esperienza: 'per esempio, abbiamo un laboratorio dentistico con medici che vengono anche a insegnare. Ci sono industriali e artigiani che regalano macchinari e insegnano a usarli...'. Negli ultimi 13 anni, San Patrignano si e' sottoposta ad accurate analisi e ricerche (ed e' l'unica comunita' ad averlo fatto) da parte delle universita' di Bologna, Pavia, Urbino: sono state prese in considerazione le persone uscite dalla comunita', a distanza di 2-3-4 anni dalla fine dell'esperienza: e il risultato e' che il 72% di loro e' totalmente libero dalla droga. Ma se questo e' un dato altamente confortante, molto diverso -e qui si arriva al tema delle droghe cosiddette leggere e alle polemiche politiche di questi giorni- e' quello relativo ai nuovi ingressi nelle comunita' di San Patrignano: nel 2002, il 28% dei ragazzi, tra i 15 e i 25 anni, che entravano in Comunita' non si erano mai iniettati eroina, ma altre droghe. Nel 2003 la percentuale dei dipendenti non da eroina era salita al 34%, nel 2004 al 40% mentre, nel 2005, coloro che sono entrati in comunita' per dipendenza da altre sostanze sono diventati addirittura il 58,8% dei nuovi ingressi. 04-12-2006 Spagna. Gavela: legalizzare eutanasia e depenalizzare consumo di droghe Scrittore, editorialista del Diario de Leon ed assessore giuridico della Generalitat Valenciana, Cesar Gavela ha appena ricevuto il premio Blasco Ibanez per la narrativa. Dell'ampia intervista rilasciata al suo giornale, in cui spazia dal cinema di Almodovar ai colleghi scrittori all'importanza storica del Regno di Leon, isoliamo la parte piu' politica. Gli viene chiesto un giudizio sull'operato del primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero, suo conterraneo. Risposta: "Ha fatto molte cose buone -credo siano la maggioranza- soprattutto in materia di diritti civili. (...) Gli chiederei, perche' se non lo fa lui non lo fara' nessuno, di legalizzare l'eutanasia e di depenalizzare le droghe per far cessare il traffico e la delinquenza". 04-12-2006 Italia. Cosenza. An: Comune assente sulla droga 'Continuano a morire giovani per overdose, ma il comune e' assente anche su questo aspetto: la sua monoliticita' e' una sconfitta sociale pesante per un territorio che aspetta di essere amministrato'. E' quanto afferma in una nota il subcommissario provinciale di Alleanza Nazionale di Cosenza, Michele Sapia, secondo il quale 'Perugini e la sua maggioranza non hanno avvertito nemmeno la sensibilita' di aderire alle richieste dell'osservatorio sulla legalita' della provincia per effettuare un consiglio ad hoc su un argomento drammaticamente attuale'. Secondo l'esponente di An 'se si continuano ad ignorare in un modo cosi spudorato problemi di questa portata e' legittimo che qualsiasi polemica politica investa il sindaco e le sue deficienze strutturali'. 'C'e' un'assenza di sensibilita' che colpisce tanto piu' che il sindaco e' un cattolico'. 04-12-2006 Italia. A colazione con Prodi per parlare di droga Fissare le priorita' del dopo Finanziaria. Ma anche fare il punto su temi caldi come droga e testamento biologico. Servira' a questo l'incontro, mercoledi' mattina, tra le commissioni Sanita' del Senato e Affari sociali della Camera col premier, Romano Prodi: i presidenti delle due commissioni e i capigruppo hanno ricevuto, infatti, un invito per colazione a Palazzo Chigi. Prodi avrebbe fissato l'incontro per le 8 e trenta. All'ordine del giorno, appunto, le "riforme sociali" come il testamento biologico, la presa in cura della non autosufficienza e, tornato d'attualita' dopo la bagarre per l'ordine del giorno approvato alla Sanita' del Senato, il nodo delle tossicodipendenze. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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