====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 17-10-2006 al 23-10-2006 N.43/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Italia. Indagate "Le Iene". Si arrivi al processo e sia occasione di un confronto costruttivo per cambiare la legge - Italia. Bene il ddl della Turco sulla cannabis terapeutica, ma occorre legalizzare coltivazione e acquisto di marijuana - Droga. All'onorevole Carlucci suggeriamo di capire il fenomeno e non nasconderlo NOTIZIE - Messico. Aumenta il consumo di droga tra gli emigrati che tornano nel Paese - Italia. D'Elia (RnP): odg per la conversione delle coltivazioni afghane di oppio per la produzione di morfina - Italia. Ferrara. Rendine (An) offre test antidroga ad assessori e consiglieri comunali - Italia. Procura di Milano sequestra tamponi e filmati delle Iene - Afghanistan. Allarme Onu: fuori controllo la coltivazione di papavero - Italia. Ferrara. Provette con le urine al Gruppo di An? No, grazie - Afghanistan. Schweich: in Europa eroina sempre piu' pura e meno costosa - Malesia. Respinto appello per condannato a morte - Italia. Fa discutere la proposta di Turco sulla cannabis terapeutica - Italia. Convegno regionale Federserd "Dipendenze e servizi: tra quotidianita' e futuro" - Olanda. Tribunale riconosce il diritto di coltivare cannabis a scopo terapeutico - Spagna. Test antidroga per il personale del trasporto aereo - Spagna. Progetti di prevenzione scolastica - Spagna. Iniziativa degli antiproibizionisti - Italia. Il Governo accoglie Odg della Rosa nel Pugno sull'oppio afghano per scopi medici - Francia. La cocaina si democratizza e guadagna terreno sulla cannabis - Gb. Ricoveri per disintossicazione da cannabis aumentati del 117% - Australia. Medicina per l'ADHD anche per i tossicodipendenti da Ice - Bolivia. Costa (Onu): spazio alle colture alternative alla coca - Italia. Troupe delle Iene iscritta nel registro degli indagati - Italia. Governo da il via libera a Ddl su farmaci a base di cannabis - Francia. In aumento il traffico di cocaina ed eroina - Italia. Fini: se modificano la mia legge scendiamo in piazza - Italia. Ancora apprezzamento e critiche per il Ddl sulla cannabis terapeutica - Italia. Garante Privacy: le Iene hanno commesso un illecito - Spagna. Nuovo videogioco del Governo contro le droghe - Usa. La cocaina altera le cellule cerebrali - Spagna. George Michael si fa uno spinello in Tv - Italia. Turco: cannabis non e' demonio - Italia. Sestri Levante. 70% degli abitanti pensa che sia facile l'accesso alle droghe - Italia. Sviene dopo spinello a scuola, denunciato il compagno per spaccio di droga - Usa. Carolina del Sud. Tre milioni di dollari per la ricerca sulle metanfetamine - Usa. Montana. Walters plaude ad un programma antidroghe dai risultati incerti - Usa. Nel 2005 arresti record di marijuana - Italia. Iene/Parlamento: l'on.Carlucci chiede tutela dell'istituzione - Italia. Si' del Sindaco di Aosta alla cannabis terapeutica - Gb. Spot pubblicitario contro la cannabis - India. Rajastan. Ritirate oltre 7mila licenze per la coltivazione di oppio ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 2 feriti - 176 arresti - 558,936 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 324,990 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 233,946 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 58 piante di cannabis - 145 giorni di detenzione ARTICOLI 19-10-2006 Italia. Indagate "Le Iene". Si arrivi al processo e sia occasione di un confronto costruttivo per cambiare la legge La Procura della Repubblica di Roma ha indagato la troupe e il responsabile della trasmissione tv "Le Iene" per il test antidroga eseguito su 50 parlamentari che tanto ha fatto parlare nei giorni scorsi. L'accusa e' di aver violato la privacy, per il modo in cui e' stato acquisito il sudore da cui poi sono risultati positivi 16 deputati. E' interessante rilevare come, cosi' come hanno sempre fatto sapere "Le Iene", questi ultimi non erano al corrente di quali parlamentari, tra quelli testati, erano risultati positivi, perche' dopo la raccolta persona per persona i tamponi venivano messi in forma anonima dentro una scatola, tutti insieme. Domanda: quale privacy sarebbe stata violata? Buona lavoro ai magistrati! Inoltre, nella trasmissione tv in cui doveva andare in onda il filmato di questo test (bloccata dal Garante e i cui "nastri" sono stati posti sotto sequestro), si e' vista una simile iniziativa in discoteca, nei cui bagni venivano raccolte le urine, sempre in forma anonima, e le percentuali di quanti erano risultati positivi al test venivano trasmesse senza che nessuna autorita', nessun parlamentare, nessun editorialista esternasse il proprio disappunto o il proprio intento censorio. Crediamo di non commettere malvagita' a pensare che esistano due pesi e due misure e che "il problema" sia nel fatto che una cosa e' il Parlamento, altro la discoteca... e noi che eravamo convinti la legge fosse uguale per tutti... poveri fessi che siamo... A questo punto, comunque, siccome la Procura ha mostrato i suoi denti da mastino di quella istituzione specifica (e si e' ben guardata dal mostrarli per tutti i sudditi della nostra Repubblica), e' bene che tutto vada avanti, e anche velocemente. Anche qui –purtroppo?- siamo ingenui: come se non sapessimo quali sono le velocita' della giustizia del nostro Paese... ma vogliamo auspicarlo e ci impegniamo perche' cosi' accada. Il processo deve arrivare presto, perche' sia momento di verita', di confronto costruttivo per cio' che auspichiamo fortemente: la riforma in senso legalizzatorio e di riduzione del danno dell'attuale legge sugli stupefacenti. Soprattutto perche' vengano allo scoperto tutti i finti legalizzatori (e quelli "in sonno") di entrambi gli schieramenti del nostro sistema politico. L'argomento e' di quelli che taglia trasversalmente la partitica tradizionale. Visti i soggetti coinvolti –"le Iene"- e vista l'attenzione mediatica sviluppata e quella che intrinsecamente comunque c'e', un processo del genere non potrebbe che far bene alla causa legalizzatoria. Auspichiamo che –"Iene" in testa- sposino questa impostazione, anche se siamo consapevoli che il loro intento e' "da spettacolo", per far meglio quadrare i loro numeri e il loro audience, ma noi apparteniamo a quella categoria di cittadini che reputa che anche una canzone possa cambiare il mondo, e quindi ne facciamo uso alla bisogna. Vincenzo Donvito 19-10-2006 Italia. Bene il ddl della Turco sulla cannabis terapeutica, ma occorre legalizzare coltivazione e acquisto di marijuana Il Ddl del ministro della Salute Livia Turco oggi approvato dal Consiglio dei Ministri e' un enorme passo avanti nella lotta al dolore. L'assurda distinzione burocratica fra farmaci "normali" e "speciali" (oppioidi, ecc.) aveva contribuito a fare dell'Italia uno degli ultimi Paesi in Europa per quanto riguarda la lotta al dolore. Un fatto che ha sicuramente portato anche ad un aumento dell'eutanasia clandestina, visto che molti sono quei pazienti che non avevano scelta fra il dolore insopportabile non curato e la morte. Con questa proposta legislativa viene finalmente meno uno dei piu' grandi ed inspiegabili ostacoli alla lotta al dolore. In questo Ddl viene introdotta anche una nuova categoria di farmaci antidolorifici derivati dalla cannabis. Se questo e' una misura molto apprezzabile, non possiamo non lamentare l'assenza di un importante provvedimento: la possibilita' per i pazienti che soffrono di coltivare o acquistare marijuana per uso medico personale -come gia' in Canada, in molti Stati americani ed europei. Uno dei problemi infatti dei derivati sintetici della cannabis e' il metodo di somministrazione, che non e' in grado di dare all'organismo la quantita' sufficiente di cannabinoidi per alleviare efficacemente il dolore. Contrariamente allo spinello, ad esempio, la marijuana in pillole (Marinol) impiega da 1 a 4 ore per fare effetto. Inoltre la forma sintetica e' costosissima per l'utente e per il sistema sanitario, contrariamente alla coltivazione o acquisto di marijuana. Pietro Yates Moretti 23-10-2006 Droga. All'onorevole Carlucci suggeriamo di capire il fenomeno e non nasconderlo 'Trovo allucinante che mio figlio, al quale cerco d'insegnare valori sani e positivi, mi chieda perche' i parlamentari si drogano'. Cosi' ha scritto la deputata Gabriella Carlucci al presidente della Camera Fausto Bertinotti, in cui si lamenta del bistrattamento televisivo a cui sarebbero sottoposti i deputati (http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15556). Non ci permettiamo di dire all'on. Carlucci come educare il proprio figlio. Ma ci permettiamo di suggerirle che nascondere una verita' non la elimina, semplicemente rimanda il problema, spesso aggravandolo. Se si dipinge un mondo incantato dove le droghe non esistono, o dove esistono solo nelle sue piu' remote e oscure regioni, e' chiaro che poi ci si stupisce quando qualcuno fa notare che anche il mago di Oz si fa una cannetta ogni tanto. Senza entrare nel merito giudiziario della vicenda, si puo' dire che Le Iene hanno avuto il coraggio di far venire alla luce una verita': la droga e' diffusa ovunque, anche fra coloro che continuamente ne parlano come la strega cattiva. Se fosse per il garante della Privacy e per l'on. Carlucci, scandali quali il Watergate ed altri avrebbero portato all'arresto di Woodward and Bernstein (i giornalisti del Washington Post che fecero esplodere lo scandalo) invece che alle dimissioni di Nixon. La realta' e' che il problema della droga, anche quella usata fra uno scranno e l'altro del Parlamento, non si combatte facendo finta di non vederla, o peggio, proibendola; ma comprendendo il fenomeno –ineliminabile- e limitarne il danno. Questo, on. Carlucci, per evitare di rimanere 'allucinati' quando un giorno si scoprira' che proprio nostro figlio si fa le canne. Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 17-10-2006 Messico. Aumenta il consumo di droga tra gli emigrati che tornano nel Paese Una volta tornati in Messico, gli emigrati tossicodipendenti portano con se' il problema nel luogo d'origine. La responsabile della Sanita' segnala che in posti come Michoacan o Puebla, tradizionalmente senza droga, ora ci sono consumatori di eroina. Altre sostanze che hanno acquisito importanza sono le metamfetamine, il cui uso e' cresciuto dallo 0,4% del 1998 allo 0,8%. Uno studio del Consiglio nazionale contro gli stupefacenti (Conadic) rileva che un emigrante su tre, in alcuni periodi della vita consuma cinque volte piu' droghe illegali rispetto alla popolazione che vive in Messico, dove la media e' del 5%. Il rapporto indica che nella regione settentrionale il consumo di sostanze stupefacenti e' del 12,4% tra gli uomini e il 2,9% tra le donne, mentre in quelle centrali e' rispettivamente dell'8,2% e il 2,5%, al sud del 7,7% e il 3,2%. Cosi', l'uso prevalente di una qualche droga in alcuni momenti e' di 21,5 tra i maschi emigrati contro il 7,2 di coloro che sono rimasti a casa e del 2,1 tra la popolazione femminile. Nel fine settimana, undici sindaci di citta' alla frontiera tra Messico e Stati Uniti hanno sottoscritto nella citta' di Juarez la dichiarazione Region Paso del Norte, ciudades hermanas seguras y saludables. E' stata anche l'occasione per parlare dell'uso delle amfetamine, ormai terza droga illegale in quest'area di frontiera, superata solo da marijuana e cocaina. La conferma e' venuta anche dall'indagine realizzata in loco a fine 2005 da Conadic ed Istituto nazionale di psichiatria. I disturbi psichiatrici, come depressione, dipendenza e abuso di alcol e droghe sono superiori tra le persone di origine messicana nate negli Stati Uniti rispetto a coloro che sono emigrati in quel Paese, come confermano ricerche sulla salute mentale dell'Universita' della California. Il problema si accentua nella seconda e terza generazione tra coloro che sono nati nell'Unione Americana e che per di piu' non hanno accesso ai servizi d'assistenza o vi ricorrono solo quando la situazione psichica e' grave. 17-10-2006 Italia. D'Elia (RnP): odg per la conversione delle coltivazioni afghane di oppio per la produzione di morfina Sergio D'Elia, deputato della Rosa nel Pugno e segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, ha presentato il seguente ordine del giorno in commissione Esteri, accolto dal Governo. Ordine del giorno in Commissione Esteri Considerato che: - il 19 luglio 2006, la Camera dei Deputati ha approvato una mozione sulle missioni internazionali di pace dell'Italia con la quale impegna il Governo, tra l’altro, a promuovere nelle sedi internazionali competenti una nuova conferenza internazionale sull'Afghanistan allo scopo di rilanciare l'impegno della comunità internazionale volto alla ricostruzione economica e civile del Paese e, in particolare, “all'elaborazione di un piano efficace di riconversione delle colture di oppio, anche ai fini di una loro parziale utilizzazione per le terapie del dolore”; - l’attuale produzione legale di oppio per fini medici e scientifici non riesce a coprire la crescente richiesta nel campo della terapia del dolore; - il 90% della produzione globale di morfina si consuma in dieci paesi sviluppati, mentre i paesi in via di sviluppo, che rappresentano circa l'80% della popolazione mondiale, ne consumano solo il 6%, consumo pressoché inesistente in Africa dove invece l’AIDS sta distruggendo intere popolazioni e i malati terminali muoiono tra atroci sofferenze; - con la legge finanziaria per il 2007 sono assegnati alla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri fondi per 600 milioni di euro, che pur essendo insufficienti per assolvere l’insieme degli impegni presi in precedenza rappresenta un incremento rispetto agli anni precedenti; - lo stanziamento aggiuntivo verrà ripartito, su indicazione della Direzione Generale, fra i 14 capitoli per le spese di funzionamento ed i capitoli inerenti agli interventi nel campo della cooperazione, tra cui vi è quello dell’assistenza e riabilitazione dell’Afghanistan (impegno preso alla Conferenza dei Donatori di Berlino nel 2004); Impegna il Governo A privilegiare, per quanto guarda il capitolo dell’assistenza e riabilitazione dell’Afghanistan, le iniziative volte all'elaborazione di un piano efficace di riconversione delle colture di oppio per scopi medico-scientifici, anche ai fini di una loro parziale utilizzazione per le terapie del dolore da destinarsi al mercato interno e ai paesi meno sviluppati, nonché al Central Emergency Response Fund delle Nazioni Unite. 17-10-2006 Italia. Ferrara. Rendine (An) offre test antidroga ad assessori e consiglieri comunali Si improvvisa inviato de "Le Iene" e distribuisce un test per verificare l'eventuale assunzione di droga da parte di consiglieri e assessori del Comune di Ferrara. E' l'iniziativa promossa dal consigliere An Francesco Rendine che, munito di provette, ha chiesto a tutti i presenti alla riunione di consiglio di oggi un campione di urine. Alle 19 di questa sera, "il 25% dei consiglieri, ovvero 10 persone su 40, hanno consegnato il campione. Un risultato molto soddisfacente perche' questo significa che almeno un quarto dei consiglieri non fa uso di stupefacenti. Gli altri saranno da testare". Tra i consiglieri che hanno rifiutato la provetta offerta da Rendine "ci sono i Verdi Stefano Cavallini (assessore alla Mobilita' del Comune, ndr) e Barbara Diolaiti (capogruppo in consiglio, ndr). Un rifiuto paradossale che dimostra come in politica alcuni chiacchierino senza dare seguito alle iniziative". Hanno rifiutato la provetta anche "Francesco Vinci Maurizio Buriani, Mauro Cavallini, Maria Ricciardelli e Francesco Colaiacovo (tutti tra i Ds, ndr) e Ilario Zamariolo", capogruppo Rnp. Tra i membri di giunta presenti alla riunione di consiglio "nessuno ha accettato la provetta tranne Mascia Morsucci (assessore all'Ambiente,ndr), che ha detto che consegnera' il campione direttamente al laboratorio". Il test "servira' per stabilire se si e' fatto uso di sostanze stupefacenti nel giro delle ultime 72 ore", spiega il consigliere, che promette di rendere pubblici i risultati della prova. In proposito ci giunge un comunicato dei Verdi di Ferrara: La prima reazione all'iniziativa del Consigliere comunale di AN Rendine sarebbe non troppo originale: invitare tutti (assessori e consiglieri comunali ma anche presidenti e consiglieri circoscrizionali e perche' no tutti i cittadini) a inviare la provetta con le proprie urine direttamente al Gruppo Consiliare di AN. Ma questa potrebbe esser interpretata come una risposta volgare, o peggio ancora, come un implicito assenso al controllo tossicologico invocato dal consigliere nazionalalleato. Ci scusi, Consigliere Rendine, ma la privacy sul proprio stato di salute, sulle proprie abitudini o sui propri gusti alimentari o sessuali e' una cosa importante (vedi nota). Se poi l'obiettivo, per Rendine, e' che i politici debbano dare il buon esempio ai nostri giovani (ma qual'e' il "buon esempio" tanto richiamato?), il vero interrogativo e' come fare per verificarlo a tutto tondo. Bisognera' incaricare agenzie di investigazione per verificare che i consiglieri non tradiscano le proprie mogli o mariti, magari controllando - gia' che ci siamo - i gusti sessuali dei malcapitati rappresentanti dei cittadini (il kamasutra e' un buon o cattivo esempio?). E, a proposito di salubrita', sara' di miglior esempio per un giovane un politico che mangia cappellacci e salamina o uno che va al Mac Donald's? O ancora, per stare in tema, chi ha il colesterolo alto od e' obeso ha il diritto morale di rappresentare i cittadini? E per finire, chissa' se gli uomini possono stare con i capelli lunghi o le donne portare i pantaloni? Forse ogni tanto vale la pena di ricordarlo: in politica valgono le idee, i comportamenti istituzionali e le azioni amministrative poste in essere durante il proprio mandato, non gli esami tossicologici. L'ipocrita ventata di interesse sui costumi altrui che ha scatenato l'inchiesta delle Iene non cessa di stupire: i parlamentari consumatori, che hanno approvato l'orrida legge sulle sostanze dovrebbero trovare semplicemente lo scatto di orgoglio di uscire allo scoperto e chiederne l'abolizione. Dubitiamo che cio' avverra', mentre contiamo che il Governo provveda al piu' presto ad abolire una legge che, come e' evidente, continua a fare danni penali, sociali e culturali al nostro paese. Nota a margine Vale la pena ricordare alcune questioni giuridiche: il consumo di sostanze, anche con la legge Fini-Giovanardi, non e' reato penale di per se' (ma lo diventa se in possesso di un determinato quantitativo - molto basso - di principio attivo). Il semplice assuntore puo' invece essere sottoposto a sanzioni amministrative: ritiro del passaporto e della patente le piu' importanti e le piu' vessatorie per le centinaia di migliaia di persone che in questo decennio ne sono state colpite. Manca, ce ne dispiace per Rendine, l'esclusione dai pubblici uffici (che tanto non tiene fuori manco il condannato in via definitiva Cesare Previti dal Parlamento Italiano). E non e' un caso che il Garante della Privacy, oltre a bloccare il programma delle Iene, abbia - in tempi non sospetti - tutelato fortemente il diritto alla privacy sullo stato di salute delle persone (anche di lavoratori le cui mansioni possono comportare rischi per la sicurezza, l’incolumita' e la salute dei terzi. cfr parere GdP 5.12.05). 17-10-2006 Italia. Procura di Milano sequestra tamponi e filmati delle Iene La Procura di Roma ha coordinato e fatto eseguire negli studi Mediaset di Milano il sequestro dei 'tamponi' e dei filmati nell'ambito del servizio realizzato dalle 'Iene' sulla presenza di parlamentari che farebbero uso di sostanze stupefacenti. Sabato scorso il Pm Salvatore Vitello aveva aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di violazione della privacy. Secondo quanto si e' appreso i filmati e i tamponi saranno esaminati grazie anche ad una consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero. 17-10-2006 Afghanistan. Allarme Onu: fuori controllo la coltivazione di papavero La produzione di oppio in Afghanistan è "fuori controllo". Lo ha annunciato l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc), che ha aggiunto che i proventi sono utilizzati per finanziare la guerriglia talebana. L'Unodc, ha indicato la portavoce Preeta Bannerjee, ha esortato le truppe Nato e afgane ad attaccare i laboratori di eroina, i bazar dell'oppio e i convogli che ha trasportano le sostanze stupefacenti. La produzione di oppio in Afghanistan è aumentata del 59 per cento nel 2006 fino a un record di 165mila ettari: secondo i dati Onu, rappresenta il 92 per cento dell'oppio mondiale. "Si può dire che l'Afghanistan sia quasi fuori controllo", ha affermato Bannerjee. Per contrasto, la coltivazione di papavero da oppio nel "Triangolo d'oro" del sudest asiatico -Laos, Myanmar e Thailandia- è diminuita del 29 per cento quest'anno e si è attestata a 24.160 ettari. Bannerjee ha sottolineato gli sforzi congiunti delle organizzazioni dell'Onu e delle agenzie umanitarie per aiutare gli agricoltori a trovare coltivazioni alternative, sostegno che ha consentito di ridurre i livelli di produzione dal 1998 dell'85 per cento. "L'Afghanistan sta in pratica fornendo l'oppio mondiale", ha osservato il portavoce Unodc, "Ci sono inoltre prove che il Paese è sempre più schiavo del suo oppio". L'agenzia ha indicato che quasi tre milioni di persone sono coinvolte in questa attività, cifra che rappresenta il 12,6 per cento della popolazione afgana, e che i ricavi generati dai raccolti quest'anno dovrebbero superare i tre miliardi di dollari Usa (circa 2,4 miliardi di euro). Gli agricoltori locali vendono i loro raccolti ai talebani, che li rivendono e si finanziano grazie alle entrate. 17-10-2006 Italia. Ferrara. Provette con le urine al Gruppo di An? No, grazie Cosi' il testo di un comunicato stampa dei Verdi di Ferrara La prima reazione all'iniziativa del Consigliere comunale di AN Rendine sarebbe non troppo originale: invitare tutti (assessori e consiglieri comunali ma anche presidenti e consiglieri circoscrizionali e perche' no tutti i cittadini) a inviare la provetta con le proprie urine direttamente al Gruppo Consiliare di AN. Ma questa potrebbe esser interpretata come una risposta volgare, o peggio ancora, come un implicito assenso al controllo tossicologico invocato dal consigliere nazionalalleato. Ci scusi, Consigliere Rendine, ma la privacy sul proprio stato di salute, sulle proprie abitudini o sui propri gusti alimentari o sessuali e' una cosa importante (vedi nota). Se poi l'obiettivo, per Rendine, e' che i politici debbano dare il buon esempio ai nostri giovani (ma qual'e' il "buon esempio" tanto richiamato?), il vero interrogativo e' come fare per verificarlo a tutto tondo. Bisognera' incaricare agenzie di investigazione per verificare che i consiglieri non tradiscano le proprie mogli o mariti, magari controllando - gia' che ci siamo - i gusti sessuali dei malcapitati rappresentanti dei cittadini (il kamasutra e' un buon o cattivo esempio?). E, a proposito di salubrita', sara' di miglior esempio per un giovane un politico che mangia cappellacci e salamina o uno che va al Mac Donald's? O ancora, per stare in tema, chi ha il colesterolo alto od e' obeso ha il diritto morale di rappresentare i cittadini? E per finire, chissa' se gli uomini possono stare con i capelli lunghi o le donne portare i pantaloni? Forse ogni tanto vale la pena di ricordarlo: in politica valgono le idee, i comportamenti istituzionali e le azioni amministrative poste in essere durante il proprio mandato, non gli esami tossicologici. L'ipocrita ventata di interesse sui costumi altrui che ha scatenato l'inchiesta delle Iene non cessa di stupire: i parlamentari consumatori, che hanno approvato l'orrida legge sulle sostanze dovrebbero trovare semplicemente lo scatto di orgoglio di uscire allo scoperto e chiederne l'abolizione. Dubitiamo che cio' avverra', mentre contiamo che il Governo provveda al piu' presto ad abolire una legge che, come e' evidente, continua a fare danni penali, sociali e culturali al nostro paese. Nota a margine Vale la pena ricordare alcune questioni giuridiche: il consumo di sostanze, anche con la legge Fini-Giovanardi, non e' reato penale di per se' (ma lo diventa se in possesso di un determinato quantitativo - molto basso - di principio attivo). Il semplice assuntore puo' invece essere sottoposto a sanzioni amministrative: ritiro del passaporto e della patente le piu' importanti e le piu' vessatorie per le centinaia di migliaia di persone che in questo decennio ne sono state colpite. Manca, ce ne dispiace per Rendine, l'esclusione dai pubblici uffici (che tanto non tiene fuori manco il condannato in via definitiva Cesare Previti dal Parlamento Italiano). E non e' un caso che il Garante della Privacy, oltre a bloccare il programma delle Iene, abbia - in tempi non sospetti - tutelato fortemente il diritto alla privacy sullo stato di salute delle persone (anche di lavoratori le cui mansioni possono comportare rischi per la sicurezza, l’incolumita' e la salute dei terzi. cfr parere GdP 5.12.05). 18-10-2006 Afghanistan. Schweich: in Europa eroina sempre piu' pura e meno costosa L'aumento vertiginoso della produzione di oppio in Afghanistan ha avuto come conseguenza la disponibilità, in Europa, di eroina sempre più pura e, se tale tendenza aumenterà, i prezzi di tale droga potrebbero diminuire, ha denunciato Thomas Schweich, principale vice assistente segretario di Stato aamericano, con la delega per la lotta internazionale agli stupefacenti. L'ammonimento di Schweich è stato fatto dopo la denuncia, il mese scorso da parte delle Nazioni unite, che la produzione di oppio è aumentata quest'anno in Afghanistan del 49 per cento, rispetto all'anno scorso. In seguito a ciò, l'offerta di tale droga risulta eccedente di un terzo rispetto alla domanda dei consumatori di eroina. In un'intervista all'Associated Press, l'alto funzionario americano ha rilevato che "si nota già nelle strade delle città europee la disponibilità di maggiori quantità di oppio e ciò causerà più vittime e un maggior numero di problemi sanitari". "Altra conseguenza, ha aggiunto Schweich, sarà la caduta del prezzo dell'eroina, cosa che non è ancora successa". 18-10-2006 Malesia. Respinto appello per condannato a morte Un tribunale federale ha rigettato l'appello presentato da un condannato alla pena di morte per il traffico di un kg di cannabis. Nel novembre del 1994 l'Alta Corte aveva giudicato Mohd Ashar colpevole del traffico di droga, atto risalente al luglio del 1993. 18-10-2006 Italia. Fa discutere la proposta di Turco sulla cannabis terapeutica Al ministero della Salute non si sbilanciano ma nel Consiglio dei ministri di venerdi' prossimo potrebbe fare capolino anche un disegno di legge sull'utilizzo della cannabis per uso terapeutico, voluto dal titolare della Salute Livia Turco. L'apertura anche dell'Italia a queste modalita' per curare il dolore causato da alcune malattie - come cancro, aids e sclerosi multipla - e' salutata con differenti auspici dal mondo politico. "Se l'uso dei derivati della cannabis avviene veramente in funzione antidolorifica, se i principi contenuti in queste sostanze si dimostrano efficaci - come e' ad esempio la morfina nel trattamento del dolore - e se, infine, le procedure avverranno sotto stretto controllo medico e con l'ausilio di un ricettario speciale -dichiara al VELINO Carlo Giovanardi dell'Udc- non ho obiezioni da muovere nei confronti di una legge che ammetta questi metodi". Gianfranco Fini, cofirmatario assieme all'ex ministro per i Rapporti con il Parlamento dell'attuale legge sulla droga, attende di conoscere la proposta della Turco per vedere "se in essa e' previsto che i derivati dalla cannabis vengano prescritti dal medico per esclusivo uso terapeutico oppure se si cerchi -in questo modo- di aggirare il divieto della sua assunzione". Timore espresso anche da Giovanardi secondo cui "le terapie antidolore richiedono patologie adeguate - per cui se le nuove norme liberalizzeranno l'uso della cannabis con modalita' tali che chiunque, solo perche' depresso o perche' soffre di disturbi neuro-vegetatvi, puo' accedere alla droga, non le accetteremo". Due sono i principi attivi di sintesi che, dopo l'approvazione di una legge in materia, potrebbero essere introdotti nel nostro sistema sanitario nazionale: il Delta-8-tetraidrocannabinolo (Thc) e il Delta-9- tetraidrocannabinolo (Thc). I farmaci che contengono queste molecole sono gia' in vendita in Usa, Canada, Gran Bretagna, Germania, Belgio e Svizzera per alleviare le sofferenze dei malati terminali e cronici. Nella maggioranza c'e' chi ha espresso parole di elogio per le nuove possibilita' di cura offerte dal disegno di legge in fieri. Fabio Mussi, ministro dell'Universita' e della Ricerca ha manifestato pieno sostegno all'iniziativa della Turco: "Sosterro' la sua proposta. Non capisco certe resistenze", ha detto oggi Mussi a margine del Business International, in corso a Roma. "Se c'e' qualcosa che possa alleviare il dolore in particolari malattie, che ben venga. Finora ci sono stati alcuni pregiudizi su questo fronte. Speriamo ora di poterli superare. Perche' nella terapia del dolore non si dovrebbe usare un prodotto naturale soltanto perche' e' diventato una droga?". Daniele Capezzone, segretario dei Radicali italiani, interpellato dal VELINO sottolinea che "l'introduzione della cannabis per uso terapeutico costituisce un primo passo: la misura minima che sarebbe crudele non introdurre per cura del dolore". E, in merito al rischio paventato da alcuni esponenti della Cdl che le prossime misure sulla cura del dolore cronico possano essere un veicolo per scardinare i divieti introdotti dalla Fini-Giovanardi afferma: "L'unico rischio e' che restino in vigore sia il divieto della cannabis a scopo terapeutico sia le misure contenute nell'attuale legge sulla droga". Anche le associazioni che si battono per implementare nel nostro Paese l'utilizzo dei rimedi antidolore, come la Societa' italiana di cure palliative, presieduta da Furio Zucco, sosterranno il provvedimento della Turco. 18-10-2006 Italia. Convegno regionale Federserd "Dipendenze e servizi: tra quotidianita' e futuro" 19, 20, 21, Ottobre 2006- Hotel Quisisana, Capri Saranno i maggiori esperti nazionali del settore a fare il punto della situazione ed a confrontarsi sulle prospettive e sulle linee future d'intervento in materia di dipendenze da domani (giovedì) sino a sabato all'Hotel Quisisana di Capri. L'appuntamento è il Convegno Regionale organizzato dalla FeDerSerd della Campania sul tema "Dipendenze e servizi tra quotidianità e futuro". Una tre giorni durante la quale ci sarà un dibattito franco e costruttivo fra quanti a diverso titolo quotidianamente devono fare i conti con tali problematiche: medici, operatori sociali, educatori, farmacisti, ma anche politici ed amministratori. E il primo giorno di lavoro si aprirà proprio con un confronto sull'attuale situazione normativa e sulle possibilità di intervento legislativo. Prenderanno parte alla discussione, fra gli altri, l'onorevole Giuseppe Lumia Presidente della Commissione Servizi Sociali, l'Assessore Regionale alla Sanità Angelo Montemarano, l'Assessore Regionale alle Politiche Sociali Rosa D'Amelio, il Direttore Generale dell'Asl Napoli 5 Gennaro D'Auria e Gilberto Gerra, uno dei maggiori consulenti legislativi in materia, a lui si devono le linee guida della legge Fini. Il confronto medico-scientifico prenderà il via immediatamente dopo con la discussione sullo stato dell'arte attuale, durante la quale sarà fotografata la situazione in Campania e in Italia. In seguito gli esperti dibatteranno sul cosiddetto Welfare delle Dipendenze, in particolar modo sull'integrazione socio-sanitaria e sulle relative politiche di intervento. Il giorno dopo medici, specialisti, operatori saranno chiamati a confrontarsi sui nuovi scenari terapeutici per affrontare efficacemente una delle dipendenze più temibili e temute come quella da eroina, mentre subito dopo ci sarà la discussione sulle problematiche inerenti il doppio status di tossicodipendente e malato di HIV -HCV, con un occhio particolare rivolto alle interazioni farmacologiche e a quelle terapeutiche. Le sedute di lavoro del pomeriggio di venerdì verteranno principalmente sugli aspetti psichiatrici e psicoterapeutici delle dipendenze. La giornata conclusiva, invece, sarà dedicata alle nuove sfide della materia come quella del gambling. "Troppo spesso- dichiarano gli organizzatori- si parla delle dipendenze, delle conseguenze, dei trattamenti clinici, sociali e giuridici senza avere reale cognizione di tali problematiche. Proprio per lasciar la parola a chi quotidianamente ha a che fare a diverso titolo con tale realtà la FeDerSerd della Campania ha deciso di dare vita a questa tre giorni che ha quale priorità principe quella di fare il punto della situazione, per indicare le strade più concrete ed utili da seguire. Come è nostra consuetudine lasceremo che il dibattito si incanali in maniera libera, non abbracciando a priori alcuna teoria o posizione preconcetta, consapevoli del fatto che solo a seguito una discussione laica, basata sui fatti concreti e non su punti di vista prefabbricati e fideistici, si potranno individuare progetti ed idee utili a dare quelle risposte ormai non più differibili". Programma Completo: 1° giorno giovedì 19/10 : Ore 14:30: Presentazione. Introduce: C.Baldassarre Interventi: on. Giuseppe Lumia, Presidente Commissione Affari Sociali on. Angelo Montemarano, Assessore Regionale Sanità on. Rosa D'Amelio, Assessore Regionale Politiche Sociali dott. Gennaro D'Auria, Dir. Gen. Asl NA5 Ore 15:30: Stato dell'Arte Moderatore: B.Aiello Relatori: A.Lucchini, A.D'Amore Ore 17:00: Prima Sessione "Welfare delle Dipendenze. L'integrazione socio-sanitaria. La Politica dell'intervento" Moderatore: P.d'Egidio Relatori: S.Esposito, R.Romano Caso: A.M. Gentile Report: G.Esposito 2° giorno venerdì 20/10: ORE 9:30: Seconda sessione "I trattamenti della Dipendenza da eroina: nuovi scenari terapeutici". Moderatore: A.Ciaramella Relatore: R.Pirastu Caso: C.Leopardi Report: C.Baldassarre Ore 11:15: Terza sessione "Confezione HIV-HCV nel tossicodipendente: interazioni farmacologiche e problemi terapeutici". Moderatore: V.Biancolilli Relatore: P.Filippini Caso: F.Del Vecchio Report: G.De Rosa Ore 14:00: Quarta sessione "Percorsi terapeutici bella comorbilità psichiatrica" Moderatore: G. Di Petta Relatore: G.Gerra Caso: A.Santonicola Caso: A.Sabatino Report: F.Auriemma Ore 16:00: Quinta sessione "Interventi psicoterapeutici nei Servizi: attualità e prospettive". Moderatore: P.Scurti Relatore: R.Ausilio Caso: T.Pagano Report: A.Perrillo 3° giorno sabato 21/10: Ore 9:00: Approfondimenti tematici "Linee di sviluppo dei servizi". Moderatori: V.D'Auria; M.D'Orsi "Una nuova sfida per i servizi. Il gambling". Relatore: V.Marino "Abuso cronico di alcool". Relatore: L.Vrenna "Progettualità sul territorio". Relatore: F.Cassese Ore 11:00: Poster-Comunicazioni orali : M. Di Matteo Ore11:30: Consegna questionari ECM e consegna attestati Ore 12:00: Assemblea soci 18-10-2006 Olanda. Tribunale riconosce il diritto di coltivare cannabis a scopo terapeutico Una corte d'appello olandese ha autorizzato un paziente colpito da sclerosi multipla a coltivare cannabis per uso personale, per lenire i dolori provocati dalla malattia. Il via libera della corte ha subito suscitato aspre polemiche, visto che e' la prima volta che un tribunale dei Paesi Bassi sospende il divieto di coltivare questo tipo di droga per cure mediche. Il caso e' stato sollevato presso la corte d'appello di Leeuwarden, nord dell'Olanda, dal cinquantunenne Wim Moorlag, malato di sclerosi multipla, che insieme alla moglie raccoglieva circa 300 grammi di cannabis ogni due settimane, produzione che gli consente un consumo pari a tre grammi al giorno. Pur essendo ufficialmente illegale, in Olanda il possesso e la vendita di cannabis vengono di fatto tollerati, sotto strette condizioni. I coffee-shop sono i soli ad essere autorizzati alla vendita di cinque grammi alle persone con piu' di 18 anni. Nella sua richiesta alla corte, Moorland ha sottolineato di non voler acquistare la cannabis nei coffee-shop, precisando che il prodotto comprato in questi locali potrebbe contenere funghi o batteri pericolosi per le sue condizioni di salute, hanno sottolineato i suoi avvocati. La spiegazione non ha pero' convinto la procura della corte di Leeuwarden, che ha fatto sapere di aver gia' fatto ricorso presso la cassazione contro l'autorizzazione concessa a Moorland. 18-10-2006 Spagna. Test antidroga per il personale del trasporto aereo Il ministero Fomento comunica che i controlli a campione per rilevare l'eventuale consumo di alcol e altre droghe non riguarda solo i piloti e gli addetti ai passeggeri, ma verra' esteso a tutto il personale (controllori di volo, meccanici, tecnici). Il ministero sta elaborando il protocollo applicativo della circolare inviata il 22 settembre a sindacati e compagnie aeree, con cui annunciava l'intenzione di avviare i controlli a sorpresa. E' stato deciso che il compito spettera' a medici ed infermieri accreditati presso l'Aviazione Civile, i quali useranno il classico alcoltest e controlleranno la dilatazione della pupilla, che e' un indicatore di consumo di altre droghe. In caso di risultato positivo, verra' effettuato un secondo esame, ossia l'analisi della saliva, con possibilita' di controanalisi in laboratorio. Se il consumo di droghe venisse accertato, per i piloti scatterebbe il ritiro della licenza di guida. Uno dei punti ancora allo studio dell'Avvocatura dello Stato e' la possibilita' o meno di sottoporre ai test anche gli equipaggi stranieri. 18-10-2006 Spagna. Progetti di prevenzione scolastica La delegata del Governo per Plan Nacional sobre Drogas (PNSD), Carmen Moya, ha annunciato l'imminente avvio di tre progetti inseriti nel programma di prevenzione della tossicodipendenza in ambito scolastico, ITACA, che si rivolge a 90.000 alunni. Il primo di questi progetti si chiama "El secreto de la buena vida" ed e' pensato per bambini dai 10 ai 12 anni. La signora Moya ha spiegato che a quest'iniziativa di prevenzione nelle scuole primarie hanno partecipato tutte le Comunita' Autonome, tranne il Paese Basco. Il secondo pogetto, "Odisea", riguarda gli adolescenti dai 16 ai 18 anni inseriti in una formazione professionale. Il terzo, "Argos", si rivolge al personale sanitario di tutte le Comunita' Autonome e verra' posto in marcia nel corso del 2007. A complemento di questi progetti, nei primi giorni di novembre verra' distribuito un questionario tra 25.000 alunni per conoscere la loro opinione in merito alle droghe, inclusi aspetti piu' dettagliati come la frequenza del consumo. Un altro punto discusso dalla Comision Interautonomica e' stato il disegno di legge per la prevenzione del consumo d'alcol tra i minori che, secondo la delegata governativa, "armonizza" le normative adottate da diverse Comunita' Autonome. Uno degli aspetti su cui e' stato posto l'accento e' la questione relativa a pubblicita' e promozione dell'alcol, a partire da un'ottica di prevenzione. 18-10-2006 Spagna. Iniziativa degli antiproibizionisti Il presidente della Federacion de Asociaciones del Cannabis, Martin Barriuso, e' stato sentito dalla commissione mista Congreso-Senado per lo studio delle droghe. In quella sede Barriuso ha esposto due istanze della federazione: la possibilita' di aprire club privati, in cui gli adulti possano tranquillamente fumare spinelli, e l'autoregolamentazione della coltivazione della cannabis. Per questo secondo aspetto, ha spiegato che si potrebbe fissare in modo chiaro il numero di piantine coltivabili dal singolo per uso personale, e porre cosi' fine all'incertezza giuridica attuale. Ha ricordato che il consumo in locali privati e' depenalizzato fin dal 1974, ma che da allora non e' mai stato stabilito quante piantine ognuno possa coltivare per se'. Inoltre ha chiesto l'abrogazione dell'articolo 25 della legge di sicurezza urbana, e che si smetta di multare la gente trovata con uno spinello in tasca. In quanto ai club, ha spiegato che sarebbero circoli senza scopo di lucro, luoghi chiusi, riservati agli adulti, soggetti a controllo "in modo che si possa separare il mercato legale da quello illegale". Ha poi voluto chiarire che alla federazione non interessa favorire il consumo di cannabis tra gli adolescenti, ma e' un fatto che le norme proibizioniste e gli allarmismi hanno fallito: le cifre indicano un aumento del consumo di droghe. Aumenta l'uso di cannabis tra gli adolescenti, e naturalmente e' un consumo poco oculato; la cosa preoccupa anche i membri della FAC, che infatti sarebbero disponibili a dare una mano avendo adeguate conoscenze sugli effetti e i rischi della cannabis; oltre tutto i loro messaggi avrebbero maggiore credibilita'. Infine Barriuso ha detto di comprendere la ragione per cui si vuole impedire l'uso della cannabis almeno fino ai sedici o anche ai diciotto anni, ossia per il timore di problemi psichici. Ma non devono essere i maggiorenni a pagare il prezzo di politiche preventive fatte di repressione ed emarginazione. 18-10-2006 Italia. Il Governo accoglie Odg della Rosa nel Pugno sull'oppio afghano per scopi medici Il Governo ha accolto ieri in Commissione Esteri un ordine del giorno sulla finanziaria che lo impegna a privilegiare, nell'utilizzo dei fondi destinati al programma di assistenza e riabilitazione dell'Afghanistan, le iniziative volte alla riconversione delle colture di oppio anche ai fini di una loro parziale utilizzazione per le terapie del dolore da destinarsi soprattutto ai paesi meno sviluppati. Lo comunica il deputato della Rosa nel Pugno Sergio D'Elia, presentatore dell'Ordine del giorno. "L'attuale produzione legale di oppio per fini medici e scientifici non riesce a coprire la crescente richiesta nel campo della terapia del dolore," comunica D'Elia, il quale rende anche noto che "il 90% della produzione globale di morfina si consuma in dieci paesi sviluppati, mentre i paesi in via di sviluppo, che rappresentano circa l'80% della popolazione mondiale, ne consumano solo il 6%." "E' in atto una forma odiosa di razzismo, se è vero come è vero che l'uso di morfina è pressoché sconosciuto in Africa dove invece l'AIDS sta distruggendo intere popolazioni e i malati terminali muoiono tra atroci sofferenze." 19-10-2006 Francia. La cocaina si democratizza e guadagna terreno sulla cannabis Il rapporto dell'Ufficio per la repressione del traffico illegale di sostanze stupefacenti OCTRIS segnala che, nel 2005, i sequestri di droga sono leggermente diminuiti (-2,19%), in virtu' di un minor "traffico di quartiere" dove tradizionalmentte si scambia la cannabis. Un calo seguito alle violenze urbane del novembre scorso, quando polizia e gendarmeria furono mobilitate nei quartieri sensibili rendendo piu' difficle lo spaccio. Ma al centro della preoccupazione di OCTRIS c'e' la democratizzazione della cocaina. Con 5,185 tonnellate di merce tolta dalla circolazione, i sequestri sono aumentati del 16% sul 2004, che gia' era stato un anno record. "Esistono delle reti di prossimita' che tagliano i prezzi", rileva il direttore Bernard Petit. "C'e' una penetrazione piu' profonda di prima nella societa' francese", aggiunge. Il fenomeno si spiega, da un lato con il maggior interesse per l'Ue da parte dei trafficanti dei Paesi produttori, a causa della stagnazione del mercato americano che assorbe 600 delle 900-1000 tonnellate annuali di sostanza. "In zona euro, il prezzo -da 26.000 a 28.000 euro il chilo- e' allettante", spiega Petit. D'altro canto, dal 2005 le bande di medio calibro specializzate nel traffico della cannabis prodotta in Medio Oriente e che transita dalla Spagna si sono riorientate sulla cocaina, privilegiata da un "effetto moda". Finora i piccoli mercanti correvano grossi rischi nel portare la cannabis dal sud della Spagna con il metodo go fast (convogli di auto potenti che sfrecciano a tutta velocita' in autostrada e forzano i caselli). Adesso si dedicano alla cocaina, che non e' piu' un'esclusiva della "societa' bene". Per rifornirsi si avvalgono dei muli provenienti dall'America del Sud, i quali nascondo la droga in valigia o ingeriscono preservativi riempiti di polvere. 19-10-2006 Gb. Ricoveri per disintossicazione da cannabis aumentati del 117% Secondo recenti statistiche, dopo la riclassificazione della cannabis (avvenuta nel 2004) il numero di persone che si sono rivolte ai centri antidroghe e' aumentato del 117%. Caroline Flint, ministro della Salute con l'incarico sulle droghe, ritiene che l'aumento sia stato causato "quasi certamente" dalla maggiore disponibilita' di posti nei centri di recupero, e che tra i giovani il consumo della sostanza sia rimasto pressoche' stabile negli ultimi anni. 19-10-2006 Australia. Medicina per l'ADHD anche per i tossicodipendenti da Ice Un ospedale di Sydney curera' la dipendenza da Ice con i medicinali adoperati per l'ADHD (Sindrome da deficit di attenzione e iperattivita', spesso diagnosticata in eta' infantile). Il St. Vincent somministrera' ad un esiguo numero di tossicodipendenti il Ritalin e la destroanfetamina, medesimi medicinali usati per l'ADHD. L'esperimento fa parte del programma del Governo finanziato con 600 mila dollari (circa 361 mila euro). "E' il medesimo principio per cui si somministra nicotina ai fumatori che vogliono smettere, o il metadone agli eroinomani", ha dichiarato il dottor Alex Wodak. "Somministriamo una sostanza simile a quella dalla quale i tossicodipendenti cercano di disintossicarsi", ha concluso. 19-10-2006 Bolivia. Costa (Onu): spazio alle colture alternative alla coca Si e' conclusa oggi la visita di due giorni in Bolivia di Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine con sede a Vienna. Accompagnato dal Presidente Evo Morales, il Direttore Esecutivo -riferisce una nota- ha visitato la zona del Chapare dove si coltivano circa 10 mila ettari di coca e ha avuto un lungo incontro con i rappresentanti del sindacato dei coltivatori di coca, accompagnati da una folta delegazione di campesinos. Costa ha commentato l'incontro con i campesi¤os dicendo: 'La Bolivia e' uno dei paesi piu' poveri del mondo. Durante questa visita ho ribadito loro che l'obiettivo della comunita' internazionale e' quello di sviluppare coltivazioni alternative alla foglia di coca con prospettive ancor piu' redditizie. Questo e' legato dal verificarsi di una serie di condizioni generali di sviluppo del paese. E' necessario puntare sul commercio internazionale, soprattutto quello europeo, dato che la Bolivia deve usufruire di un trattamento di favore per i prodotti esportati verso il mercato comune europeo. La sfida in questo paese, occorre ricordarlo, e' sconfiggere la poverta' creando sviluppo'. Costa ha poi aggiunto: 'Mi sono complimentato con il Presidente Morales per gli sforzi compiuti nell'integrare le comunita' indigene nel processo di governo. Abbiamo inoltre riaffermato l'impegno comune contro il narcotraffico e la trasformazione di foglie di coca in polvere di cocaina, discutendo anche le modalita' per intensificare i controlli affinch‚ la produzione lecita non venga dirottata sui mercati illegali'. Costa ha inoltre spiegato che la legge boliviana numero 1008 consente di coltivare lecitamente 12.000 ettari. Ma in Bolivia sono 25.500 gli ettari coltivati, 13.500 sono quindi considerati illegali. 'Il governo si e' impegnato a stimare la potenziale domanda interna di foglie di coca per usi legittimi. Vorrei pero' escludere che la comunita' internazionale possa convalidare la proposta avanzata dal Presidente Morales di rendere legale la coltivazione della coca. Il processo che porta alla revisione degli accordi internazionali in materia e' estremamente complesso ed al momento non vedo alcuna possibilita' che la proposta venga accolta. Non escludo certo che un aumento della produzione di foglia di coca possa incontrare la domanda interna per usi legittimi e in questo caso il compito di garantire la trasparenza e la sicurezza del processo -dal campo alla commercializzazione lecita- spetta alle autorita', che per raggiungere tale scopo necessitano dell'aiuto della comunita' internazionale. Costa e il Presidente Morales, a conclusione della visita, hanno riaffermato il loro comune impegno a continuare un dialogo franco ed aperto nel comune sforzo di sconfiggere il narcotraffico e ottimizzare le risorse agricole del paese. 19-10-2006 Italia. Troupe delle Iene iscritta nel registro degli indagati Sono indagati dalla procura di Roma per violazione della privacy i tre componenti della troupe del programma 'Le Iene' che ha eseguito il test antidroga su 50 politici italiani. Nel registro degli indagati, secondo quanto si e' appreso, e' finito anche il nominativo del responsabile del programma che ha commissionato il servizio. L' ipotesi di violazione della privacy configurata dal procuratore Giovanni Ferrara e dal sostituto Salvatore Vitello riguarda le modalita' di acquisizione del sudore degli interpellati attraverso un tampone che rivela se si sono assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore. Secondo il programma di Italia 1 il test ha rivelato che 16 parlamentari sui 50 del campione analizzato avevano fatto uso di sostanze stupefacenti: di questi, 12 avevano assunto cannabis e quattro cocaina. L' indagine della procura e' partita in seguito ad alcune denunce. La vicenda aveva suscitato un vespaio di polemiche ed il Garante della Privacy aveva bloccato la messa in onda del servizio. Nei giorni scorsi sono stati sequestrati i tamponi ed i filmati realizzati dalla troupe. COMMENTI "E' incontestabile l'iscrizione nella lista degli indagati per il reato di violazione della troupe del programma televisivo Le Iene e della persona che ha commissionato il servizio, mai andato in onda, in cui alcuni parlamentari sono risultati positivi a un test antidroga effettuato a loro insaputa". Lo si legge in una nota di Gianluca Melillo, responsabile Cultura, sport, spettacolo e turismo dello Sdi/Rnp Lazio. "Ma e' altrettanto vero che dopo le solite e ipocrite dichiarazioni di buona volonta' di molti politici, tutto e' gia' caduto nel dimenticatoio. Ci auguriamo che almeno alcuni dei personaggi che ci rappresentano in seno alle piu' alte cariche istituzionali, abbiano il coraggio e la coerenza di fare outing in materia di droga". "È sorprendente che si apra un'indagine su un programma televisivo come quello delle Iene perche' francamente non si riesce a capire quali violazioni della privacy ci siano state se il servizio non e' andato in onda e se non e' possibile individuare i parlamentari che hanno fatto uso di sostanze stupefacenti". Lo ha affermato il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli. "Ci auguriamo - ha proseguito Bonelli - che l'indagine non vada avanti dal punto di vista giudiziario perche' l'iniziativa delle Iene ha il merito di aver evidenziato la grande ipocrisia di certa politica italiana, che da un lato emette leggi punitive per tanti ragazzi che fumano uno spinello, dall'altro consuma sostanze stupefacenti. A questo punto e' indispensabile aprire un confronto sulla Fini-Giovanardi, legge inutile e dannosa". Siamo al grottesco che vede indagato chi disvela un possibile reato e libero il reo'. Cosi' Alessandra Mussolini, europarlamentare di Alternativa Sociale, commenta l'inchiesta a carico degli autori del programma 'Le Iene' dopo il servizio sul consumo di sostanze stupefacenti da parte di deputati. 'Domando ancora come mai non si e' aperta un'inchiesta a carico degli ignoti parlamentari che hanno acquistato illegalmente sostanze stupefacenti per i loro usi. L'obbligatorieta' dell'azione penale - aggiunge la Mussolini - imporrebbe ai magistrati l'apertura di un fascicolo a carico di ignoti per poi cercare le loro generalita' all'interno dello stabile di Montecitorio'. 'Cosi' come asseriscono essere dovuta - conclude l'esponente di As - l'indagine verso Le Iene, lo sarebbe di piu' per il danno sociale intrinseco quella verso i deputati drogati'. Maria Burani Procaccini, di Forza Italia, si dice 'non favorevole' all'apertura dell'inchiesta penale sulla troupe delle Iene che ha fatto il servizio sulla droga fra i parlamentari, 'anche perche' sono certa - spiega l'esponente di Forza Italia - che si creera' un vespaio per cui, legittimamente, la gente pensera' che chi fa servizi contro i peccati del potere viene perseguito giuridicamente'. L'auspicio di Maria Burani Procaccini e' che 'chi assume droga, fra di noi, dovrebbe uscire allo scoperto'. 'Sono e saro' sempre grata alle Iene - prosegue la parlamentare - perche' hanno smantellato piu' volte reti di pedofili e di maniaci: lo scorso anno volevo anche premiarli alla giornata per l'infanzia, ma l'ansia protocollare di qualche funzionario solerte mi blocco''. Ora 'spero che non si giri la frittata: e' colpevole chi, da parlamentare, tira cocaina e non - conclude Maria Burani Procaccini - chi fa servizi giornalistici'. 19-10-2006 Italia. Governo da il via libera a Ddl su farmaci a base di cannabis Semaforo verde del Governo all'uso terapeutico della cannabis. E' la novita' gia' annunciata nei giorni scorsi dal ministro della Salute Livia Turco, contenuta in un ddl di 'semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute', che oggi ha avuto il via libera da palazzo Chigi. Commentando le misure che verranno introdotte anche in Italia per la cura del dolore la Turco ha sottolineato che le norme che entreranno in vigore "attengono alla terapia del dolore e non hanno nulla a che fare con la cannabis come droga. Ma siamo un paese strano, basta che si parli di cannabis e succede il finimondo". Il provvedimento, inoltre, facilita il ricorso a questi tipi di cure prevedendo un accesso semplificato anche per i farmaci oppiacei il cui ricettario speciale verra' abolito. Verra' quindi snellita sia la prescrizione sia l'aggiornamento del catalogo degli oppioidi. COMMENTI "Il ddl sulla cannabis terapeutica deve rappresentare un primo passo, verso la legalizzazione delle droghe leggere". Questo il commento di Francesco Mosca, segretario nazionale della federazione dei Giovani Socialisti, a proposito della proposta del ministro della Salute, Livia Turco. "Finalmente anche l'Italia si mette al passo con altri paesi, che da tempo consentono di utilizzare cannabis terapeutica e farmaci oppiacei nella terapia del dolore. Questo provvedimento puo' rappresentare un contributo utile al dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere, in quanto toglie elementi, a chi tende ad equiparare ogni tipo di droga". "La Turco mette ticket di ogni tipo per pronto soccorso e ricoveri e vuole invece regalare la droga. Io ho molti dubbi sull'opportunita' di varare un disegno di legge sull'uso terapeutico della cannabis". Lo afferma Maurizio Gasparri (An), secondo cui "questa possibilita' viene discussa da molti anni nel mondo scientifico, ma e' chiaro che i presunti effetti antidolorifici della cannabis, sono conseguibili attraverso moltissimi farmaci gia' in commercio; non si capisce quindi, l'urgenza di questo tipo di provvedimento, che, probabilmente, piu' che a effetti terapeutici, guarda all'obiettivo di rendere accettabile l'uso della droga". "Si aprirebbero, se fosse approvato questo disegno di legge mille discussioni, nel caso in cui si scoprisse qualcuno intento a coltivare marijuana, e pronto a dire che lo fa per scopi terapeutici; sono, quindi, molto perplesso su questa proposta e, in Parlamento, credo certamente non da solo, mi battero' perche' le cure si facciano, con i tanti farmaci gia' in circolazione". "Al di la' delle ipocrisie e delle bugie che vengono diffuse l'obiettivo e' chiaro: dare la sensazione che la cannabis sia una sostanza positiva e che, quindi, anche chi non la usa a scopo presunto terapeutico, in fondo, non fa nulla di male; l'obiettivo vero e' la legalizzazione delle droghe". Con grande soddisfazione, il Presidente della Societa' Italiana di Cure Palliative, Furio Zucco, accoglie l approvazione del ddl proposto dal Ministro della Salute, Livia Turco, che introduce importantissime novita' nella lotta contro il dolore inutile. 'Il Decreto recepisce integralmente la proposta di abolizione del ricettario speciale per la prescrizione degli stupefacenti contro il dolore severo, prevista dalla petizione indirizzata al Ministro della Salute dai medici, dagli infermieri e da tutti gli iscritti alla Societa' Italiana di Cure Palliative'. Zucco afferma che 'd ora in avanti, i medici potranno prescrivere i piu' efficaci farmaci contro il dolore, la morfina e i suoi derivati oppioidi, con il ricettario normale del Servizio Sanitario Nazionale, quello che usano tutti i giorni i medici di famiglia e gli specialisti ospedalieri'. 'Non vi saranno piu' ostacoli formali e scuse per non prescrivere queste medicine indispensabili per lenire i dolori di oltre 300.000 persone ogni anno, facendo uscire finalmente il nostro Paese dal ruolo di fanalino di coda nella quantita' di consumo pro/capite di oppioidi, un indice della sensibilita' culturale nel trattamento contro la sofferenza'. Altre due importanti innovazioni introdotte dal decreto, dice Zucco, sono l introduzione nella farmacopea italiana dei derivati di sintesi della cannabis, utili nel controllo di alcuni sintomi dei malati affetti da malattie inguaribili in fase avanzata, e la possibilita' da parte del Ministero di introdurre nuove molecole nell elenco dei farmaci oppioidi, attraverso un semplice atto amministrativo, senza la necessita', sinora obbligatoria, di un passaggio legislativo. Nuove conquiste per far si che anche nel nostro Paese i farmaci oppioidi non siano piu' considerati 'droghe' ma farmaci indispensabili per rendere i malati liberi dalla 'malattia dolore' quando il dolore e' 'severo'. "Il via libera dato dal governo all'iniziativa del ministro della Salute, Livia Turco, in materia di cannabis ad uso terapeutico, rappresenta finalmente un criterio alternativo all'ideologia proibizionista su tutto, anche al buon senso terapeutico". Esprimono soddisfazione Marco Cappato e Rocco Berardo, rispettivamente segretario e vice segretario Associazione Luca Coscioni, sull'iter della proposta Turco sulla cannabis terapeutica. "Quello che questo ddl sulle terapie contro il dolore vuole mettere in campo finalmente e' un'importante affermazione e riconoscimento alla liberta' di cura. Auspichiamo- continuano- che il ministro Livia Turco avvii anche una radicale revisione delle politiche relative alla somministrazione e all'importazione della morfina in Italia, specie adesso che il governo ha recepito l'ordine del giorno del deputato della Rnp, D'Elia che prevede uno sforzo italiano per convertire l'oppio afgano in produzione di medicine per la terapia contro il dolore". "Accolgo con favore le proposte del ministro Turco su terapia antidolore. Nel nostro Paese, ed e' un male, manca una cultura in questo campo". Ad affermarlo e' Chiara Moroni (Fi), a commento della proposta di legge del ministro della Salute, Livia Turco, sull'uso terapeutico della cannabis, approvata dal Consiglio dei ministri oggi. "Ci sono molti farmaci antidolore che possono aiutare gli ammalati, fra questi quelli che contengono principi attivi derivati dalla cannabis. In Italia- continua Moroni- il pregiudizio ideologico ha ostacolato l'utilizzo di tali farmaci. Non esistono legami fra le terapie antidolore e la discussione sulle droghe leggere". Secondo Moroni, "inserire nei livelli essenziali di assistenza la possibilita' di accedere, in maniera informata e gratuita, all'anestesia epidurale per i parti e' una proposta che va nella direzione di far crescere l'utilizzo delle terapie antidolore". "Siamo per la totale eliminazione della ricetta speciale che, benche' semplificata, continua a rimanere l'emblema di un'ancestrale associazione tra la morfina e le sostanze stupefacenti, anche quando questo oppioide viene impiegato per uso terapeutico". La richiesta arriva da Domenico Gioffre', rappresentante del Tribunale per i diritti del malato, oggi a un convegno sul dolore in corso a Pisa. A nome del Tribunale del malato, avanza anche la richiesta di un decreto legge che elimini dall'elenco delle sostanze stupefacenti i principi attivi utilizzati nella terapia del dolore. "Questo perche' ogni legge sulla droga introduce pregiudizi sull'associazione droga-morfina e complicazioni burocratiche nel corrente utilizzo di questo farmaco", spiega il direttore del Centro toscano contro il 'dolore inutile'. E' il caso della legge 49 del febbraio 2006 che ha reinserito l'obbligatorieta' della certificazione medica come documento di accompagnamento e di possesso dei farmaci oppioidi e simili. Provvedimento questo, del tutto assente nelle precedenti semplificazioni sull'impiego degli oppioidi". Aggiunge poi Gioffre': "Un'esistenza caratterizzata dal dolore persistente incide pesantemente sulla qualita' della vita. Il diritto all'eliminazione deve essere riconosciuto a tutti e ovunque, nei reparti ospedalieri, nei pronto soccorso, nelle strutture di lungodegenza, a casa del malato, per evitare che davanti ai dolori atroci e insopportabili si chieda di morire ancor prima di morire" . 'Nessuna scorciatoia alla legalizzazione delle droghe. In Italia sono in commercio centinaia di tipi di antidolorifici, anche molto potenti. Non possiamo far creder agli italiani che assumere la cannabis sia un fatto positivo. Quella e' e resta una droga. La Turco pensi a garantire un servizio sanitario efficiente, piuttosto che a regalare cannabis'. Cosi' Enrico Montani, capogruppo della Lega in commissione Affari Sociali alla camera, sulla decisione presa nel Consiglio dei ministri a proposito dell'uso della cannabis per le terapie antidolore. 'Un ddl che apra all'uso terapeutico dei cannabinoidi (che puo' esistere) nella terapia del dolore provocato da malattie gravi, alla stregua di quanto accade attualmente con la morfina, ad esempio, non puo' che vederci favorevoli. Ci vedrebbe contrari, invece, un ddl che aprisse all'uso terapeutico della cannabis (che non esiste). In altre parole: si' alla somministrazione sotto stretto controllo medico di farmaci derivati dalla cannabis; no alla canna, allo spinello 'terapeutico' auto-somministrato, cioe' fumato'. Lo dichiara l'onorevole Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito, commentando il ddl voluto dal ministro della Salute, Livia Turco, e approvato dal Consiglio dei ministri. 'Il fatto che tra i sostenitori dell'uso terapeutico dei cannabinoidi vi sia anche chi propone la legalizzazione della cannabis, e la confusione che spesso viene fatta tra questi due aspetti profondamente diversi, -sottolinea Pedrizzi- contribuisce non poco a generare equivoci. Allora occorre fare chiarezza, una volta per tutte: un conto e' parlare del potenziale terapeutico dei cannabinoidi, ossia delle sostanze farmacologicamente attive contenute nella cannabis, ed in particolare del delta-9-tetraidrocannabinolo (Thc), oltre che dei loro derivati di sintesi; un altro, ben diverso, e' parlare di possibile uso terapeutico della cannabis. Nel primo caso, infatti, - spiega l'esponente di AN - si parla di sostanze pure, contenute in preparazioni farmaceutiche, e quindi somministrate in dosi controllate. Nel secondo, invece, si tratta di un preparato vegetale contenente una percentuale estremamente variabile di Thc, che oltretutto viene spesso utilizzato con modalita' di assunzione -il fumo- che rendono ulteriormente elevata la variabilita' della dose assunta e dei conseguenti effetti'. 'Ora, -prosegue l'esponente di AN- non v'e' chi non veda come la somministrazione di un farmaco preparato in maniera rigorosa e controllata ed in dose misurabile, sia preferibile, al fine di produrre un effetto terapeutico a sua volta controllato e di limitare effetti indesiderati e tossici, all'esposizione a dosi variabili di una sostanza attraverso il fumo. Del resto, nella letteratura scientifica non vi sono studi clinici rigorosi e convalidati sull'efficacia della cannabis fumata nel trattamento del dolore. Ed e' artificioso mettere sullo stesso piano le due modalita' di assunzione. Sarebbe come sostenere che usare l'oppio come analgesico e' la stessa cosa (o forse meglio) che usare un preparato farmaceutico a base di morfina'. E ancora : 'E', inoltre, tutto da dimostrare che gli effetti benefici dei cannabinoidi nella terapia del dolore siano superiori a quelli di altre sostanze, esse si' classificate come medicine. D'altronde l'eroina e' uno dei migliori analgesici che si conoscano, ma tutti sanno che e' anche la droga peggiore e nessuno -conclude l'esponente di AN- si sogna di presentarla come un farmaco'. "Auspichiamo che il prodotto che sara' venduto in farmacia sia a base di derivati naturali della cannabis e non sintetico". Franco Corleone, rappresentante del Forum Droghe, ex sottosegretario alla Giustizia, plaude al ddl approvato oggi dal Consiglio dei ministri che apre alla cannabis come prodotto alla base di farmaci anti-dolore. Bene, sottolinea, purche' "non si punti a sostanze spinte dalle case farmaceutiche". E spiega perche': "La bonta' della canapa per trattare i dolori e i fastidi conseguenti a malattie gravi, come i tumori o la sclerosi multipla sta proprio negli effetti positivi dei molteplici elementi e principi attivi contenuti dalla canapa naturale". Sarebbe giusto, inoltre, per Corleone, che i farmaci venissero distribuiti gratuitamente, o dietro un pagamento di ticket, nelle farmacie. Quanto ai timori di chi vede nel ddl un primo passo alla liberalizzazione della sostanza, Corleone afferma: "C'e' chi e' ossessionato dalla canapa. E' chiaro che una valutazione terapeutica della sostanza annulla la sua demonizzazione, ma sarebbe come dire che la morfina, ora usata per fini terapeutici, e' libera per tutti. Resta ancora- conclude l'esponente del Forum droghe- un provincialismo culturale molto forte da superare". 'Conosciuta da millenni nella medicina cinese e indiana, promossa da Galeno, la canapa e' stata presente nelle farmacie occidentali fino agli anni Cinquanta. Poi, una perversa campagna ideologica e politica ha portato alla sua proibizione. Ora, grazie alla ministra della Salute, Livia Turco, il governo prende atto doverosamente dei dati della scienza'. Cosi' Guido Blumir, presidente del 'Comitato scientifico liberta' e droga', commenta il ddl approvato oggi in Consiglio dei ministri. 'I 200.000 malati di Aids, epatite C, sclerosi multipla, ecc. che gia' ora adoperano clandestinamente i prodotti - afferma il ricercatore, autore di un libro sulle proprieta' curative della cannabis pubblicato 33 anni fa - potranno farlo legalmente e potranno usufruire delle preziose proprieta' della canapa anche le centinaia di migliaia di pazienti a cui, per queste e altre patologie, la medicina e' stata negata da una politica arretrata e ingiusta'. "Sono assolutamente concorde con la linea assunta dal Ministro Turco nel voler introdurre l'uso terapeutico della cannabis. È una decisione giusta che contribuisce a promuovere e a facilitare l'accesso ai farmaci contro il dolore". È quanto afferma in una nota il Presidente della Commissione igiene e sanità di Palazzo Madama, Ignazio Marino, commentando il provvedimento promosso dal Ministro della Salute e approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. "Alleviare il dolore di chi soffre, sia per i malati terminali che per chi soffre di dolore cronico in generale, - prosegue - non è solo un obbligo per il medico, ma deve poter essere un diritto del paziente. Questo importante provvedimento renderà più accessibile l'uso di alcuni farmaci contro il dolore che, a causa di macchinose difficoltà burocratiche, difficilmente vengono prescritti. Viviamo nel ventunesimo secolo, e io credo che se abbiamo a disposizione dei mezzi che permettono di alleviare il dolore di chi soffre, dobbiamo ricorrervi senza difficoltà. È assolutamente irragionevole voler negare tale diritto, anche perché, e lo voglio sottolineare, introdurre la cannabis nell'uso terapeutico non ha nulla a che vedere con la legge sulla droga e con gli spinelli". "I farmaci antidolore, anche quelli derivati dalla cannabis - commenta poi Marino - hanno un effetto su molti disturbi di malati non solo terminali. Io, per esempio, negli Stati Uniti utilizzavo regolarmente un farmaco, il marinol, derivato della cannabis, per combattere l'inappetenza e la conseguente perdita di peso in quei pazienti sottoposti a interventi chirurgici complessi come il trapianto di fegato o debilitati da trattamenti come la chemioterapia". 'L'approvazione in Consiglio dei Ministri del ddl sulla cannabis terapeutica e' una vittoria per i malati e un primo passo per lo smantellamento della cultura proibizionista'. E' il commento del senatore dei 'Verdi-Pdci, Mauro Bulgarelli alla notizia dell'approvazione in Cdm del decreto legge che autorizza l'uso dei farmaci a base di cannabinoidi contro il dolore cronico. 'Viene sancita finalmente l'utilita' di questa sostanza nella terapia del dolore, tutelata la liberta' di cura degli ammalati e, soprattutto, viene marcata una netta inversione di tendenza rispetto agli orientamenti oscurantisti e repressivi del precedente governo delle destre'. 'Ora bisogna proseguire su questa strada, abrogando la Fini-Giovanardi e ripensando dalle fondamenta la legislazione sulle droghe, che non puo' essere ispirata -conclude Bulgarelli- esclusivamente dal diritto penale, soprattutto per quanto riguarda le cosiddette droghe leggere, per le quali auspico che si arrivi prima o poi alla loro legalizzazione'. 'Si tratta di un passo avanti nel senso del diritto alla salute per tutti i cittadini, e di un progresso rispetto ai sistemi di cura e di welfare troppo rigidi e standardizzati'. Lo ha detto a proposito del ddl sulla canapa terapeutica approvato dal Consiglio dei Ministri Giuseppe Bortone, responsabile per la politica delle tossicodipendenze della Cgil nazionale. 'Da tempo avevamo manifestato il nostro interesse per una sperimentazione senza pregiudizi su questo terreno. Non possiamo percio' che rimarcare il risultato positivo, dovuto anche alle pressioni e alle battaglie di molti dei diretti interessati; ora - ha concluso - attendiamo ulteriori passi avanti sul piano del rafforzamento dei servizi per le tossicodipendenze e del superamento di una legislazione controproducente e repressiva'. 'Il ddl del governo sull'uso terapeutico della cannabis e' un primo passo, ora legalizzazione droghe leggere'. E' quanto chiede Francesco Caruso, deputato di Rifondazione comunista. 'Con l'approvazione in consiglio dei ministri del decreto sull'uso terapeutico della cannabis - spiega il parlamentare -, viene ristabilito una verita' scientificamente provata da ormai diversi decenni: la cannabis non fa male, anzi. Ai signori del centro-destra che cercano strumentalmente di alzare la polemica, sarebbe opportuno ricordare che di cannabis non e' mai morto nessuno e che l'abuso di alcol che produce dipendenza ed effetti devastanti sulla salute ma mai nessuno si e' azzardato a vietarne la vendita'. 'Oggi, invece, intorno al proibizionismo della cannabis - ha aggiunto - sono cresciute le mafie e la diffusione di droghe pericolosissime, come l'eroina e la cocaina, che anche illustri colleghi parlamentari non disdegnano dall'utilizzare arrecando gravissimi danni alla loro salute, come dimostra non solo e non tanto le inchieste giornalistiche, ma soprattutto quelle giudiziarie: vice-ministri dell'ex-governo Berlusconi che si fanno portare la cocaina al ministero, senatori che ammettono davanti ai magistrati di utilizzare cocaina per motivi di salute. Che questi signori oggi ci vengano a dare lezioni, mi sembra francamente ridicolo'. 'Ora - ha detto Caruso - bisogna affrontare di petto la questione: ho depositato nelle settimane scorse la proposta di legge sulla legalizzazione dell'autocoltivazione della cannabis come misura di contrasto contro le mafie e il proibizionismo. Su questo tema non ci sono margini di ambiguita', visto che in gioco c'e' la liberta' di migliaia di giovani e meno giovani che rischiano ogni giorno la galera per un pezzo di fumo. Nel programma dell'Unione si parla apertamente di decriminalizzazione delle condotte connesse all'uso della cannabis, ora bisogna mettere in campo questa politica, in modo che anche i tanti parlamentari che fanno uso di cannabis la smettano di nascondere e vergognarsi delle proprie abitudini. Piantatela, di fare gli ipocriti, piantatela, nei vostri giardini'. 'Per la prima volta il concetto di 'droga' viene visto in maniera ambivalente: le sostanze possono anche essere usate per fini terapeutici e per lenire il dolore di chi soffre. Uscendo dalle estremizzazioni tanto care al centro destra, con questo provvedimento, il governo Prodi ha iniziato un percorso per affermare un principio basilare di chi lavora sulle tossicodipendenze: non conta la sostanza in se' ma quale uso se ne fa': cosi' Vittorio Agnoletto, medico, gia' fondatore della Lega italiana per la lotta contro l'Aids, commenta l'approvazione del ddl presentato dal ministro Livia Turco. 'Finalmente, quindi, e' stato fatto un primo passo avanti per quanto riguarda l'accesso e l'uso della cannabis terapeutica: mi auguro che il Parlamento si pronunci in modo compatto a favore del disegno di legge che semplifica la prescrizione di questi farmaci' ha aggiunto Agnoletto per il quale la scelta di oggi del Consiglio dei Ministri rappresenta un primo tassello di un percorso gia' sperimentato da altre nazioni. In Canada dal 2001 e' possibile fare un uso terapeutico della cannabis; in Olanda da tempo e' accettato l'uso terapeutico dei derivati della cannabis; cosi' come in diversi stati USA e' stato approvato tramite referendum. Agnoletto si e' anche detto perplesso della notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati per la troupe del programma televisivo che ha eseguito l'ormai noto tampone sugli onorevoli. 'Il programma aveva gia' fatto un sondaggio analogo sui clienti di una discoteca: perche' in quel caso non ci fu nessuna violazione della privacy? Spero che in Italia non esistano consumatori di stupefacenti di serie A e di serie B. E' ora di uscire da questo clima d'ipocrisia attorno al tema delle droghe, e' ora che si parli seriamente di politiche di riduzione del danno, di uso terapeutico della cannabis, di prevenzione e di riabilitazione per chi, in tutti i campi professionali, fa uso di stupefacenti'. "L'approvazione del ddl per la semplificazione degli adempimenti amministrativi per la tutela della salute avvenuta quest'oggi costituisce un'importante conquista, che cambiera' significativamente la vita di tanti pazienti con dolore". Ha commentato cosi' Francesca Floriani, Presidente della Federazione di Cure Palliative (FCP) e della Fondazione Floriani, il varo del provvedimento promosso dal Ministro Turco. "La FCP, tramite una raccolta firme per sensibilizzare la popolazione su questa tematica - ha sottolineato Francesca Floriani - ha dato vita, insieme alla Societa' Italiana di Cure Palliative, a un'iniziativa a livello nazionale, che culminera' l'11 novembre con la VII Giornata contro la sofferenza inutile, al fine di snellire le procedure burocratiche per l'uso dei farmaci antidolorifici oppioidi. La semplificazione della prescrizione di farmaci oppiacei per il dolore severo permettera' finalmente il superamento di buona parte delle difficolta' che ostacolano la terapia con questi farmaci, a vantaggio dei 15 milioni di italiani affetti da dolore cronico. Con questo provvedimento, gli analgesici oppiacei saranno finalmente disponibili per chi ne ha bisogno e verranno superati gli inutili ostacoli burocratici, che penalizzano chi sta male". Franco Henriquet, presidente dell' associazione Gigi Ghirotti di Genova, plaude all' iniziativa del ministro della Salute, Livia Turco, per la presentazione al consiglio dei ministri di un disegno di legge che prevede l'abolizione del ricettario medico speciale per la prescrizione di farmaci analgesici di tipo stupefacente e la possibilita' di prescriverli sul comune ricettario regionale. Henriquet sollecita inoltre i parlamentari liguri affinche' si attivino affinche' l' iter al Parlamento sia il piu' celere possibile per poter giungere all' approvazione del disegno di legge. 'E' un provvedimento - commenta - richiesto da tempo dalle organizzazioni impegnate nelle cure palliative, quindi anche dall' associazione Gigi Ghirotti di Genova che ancora recentemente, cioe' nell' aprile scorso, presento' al ministro della Salute una proposta di legge in merito'. 'Con la nuova norma prescrittiva - aggiunge - sara' possibile curare in modo piu' appropriato il dolore, soprattutto per chi ne e' colpito per causa di tumore, poiche' ogni medico potra' usare il ricettario normale sul quale prescrive giornalmente ogni tipo di medicina. Sara' anche scalfita e nel tempo dimenticata l' infausta equazione morfina=droga'. Henriquet si augura inoltre che 'il ministro consideri ancora un aspetto di grande importanza per le cure palliative, che in gran prevalenza di prestano a domicilio, cioe' la riutilizzazione di medicinali non utilizzati, correttamente conservati e ovviamente non scaduti, cosi' come previsto dall' art. 157 del decreto legislativo del 24 aprile del 2006 nø219, per il quale si e' in attesa di un ulteriore decreto che stabilisca le modalita' per la loro riutilizzazione'. Il ministro alla Sanita' Livia Turco 'ha avuto quel coraggio che e' sempre mancato ai suoi predecessori. Un buon inizio ed un buon auspicio': e' il commento di Silvio Viale, medico di Exit-Italia e della direzione nazionale della Rosa nel Pugno, a proposito alla semplificaizone delle prescizioni per i farmaci oppiacei. Secondo Viale, pero', non c'e' 'alcuna contrapposizione tra la richiesta di una normativa a favore dell' eutanasia e la terapia del dolore'. 'Finalmente un provvedimento concreto - ha commentato Viale, tra l' altro pioniere a Torino dell' uso della pillola abortiva - Si e' rotto un tabu'. E' da anni che noi di Exit chiediamo l' abolizione del ricettario speciale per gli oppiacei per favorire la diffusione delle terapie del dolore. Al contrario, in due occasioni si era provveduto a modificare il ricettario speciale senza alcuna conseguenza positiva'. 'I malati, sia quelli che soffrono per il dolore, sia quelli che sono nella fase terminale della propria vita - ha aggiunto il medico Radicale - hanno il diritto alle terapie piu' efficaci' Viale ha infine auspicato che anche 'il testamento biologico faccia fare un ulteriore passo avanti'. "Finalmente una legge che supera le opposizioni di tipo ideologico e riconosce le proprieta' terapeutiche della cannabis". Molto positivo il commento di Fabrizio Starace, esperto in sostanze d'abuso e decisioni mediche di fine vita, primario psichiatra all'ospedale Cotugno di Napoli, sulla legge Turco."E' un superamento dei pregiudizi e delle farraginosita' delle prescrizioni delle terapie anti dolore", dice. E spiega: "Le proprieta' del principio del tetraidrocannabinolo (Thc) sono note gia' da tempo in tutti i paesi europei e anche negli Stati uniti, notoriamente contrari all'utilizzo di sostanze psicotrope". 20-10-2006 Francia. In aumento il traffico di cocaina ed eroina Cocaina ed eroina sempre piu' diffuse in Francia: secondo il bilancio 2005 dell'Ufficio centrale per la repressione del traffico illecito di stupefacenti (Ocrtis) il traffico della polvere bianca e' notevolmente aumentato. L'anno scorso la polizia francese ha sequestrato 5.185 chili di cocaina: una quantita' che supera quella trovata nel 2004 del 15,65%. I sequestri di eroina presentano una crescita ancora maggiore: nel 2005 sono stati bloccati 748 chili, cioe' il 34,29% in piu' dell'anno precedente. Questo aumento delle quantita' di droga sequestrate e' indicativo di una generale crescita del traffico di queste sostanze. Una crescita che riflette un cambiamento di mentalita', per la quale il consumo di cocaina ed eroina si sta banalizzando e diffondendo in tutti gli strati sociali. La cocaina, per esempio, 'e' stata per lungo tempo riservata al jet-set, ma ora arriva ovunque', osserva il capo del Ocrtis, Bernard Petit, in un'intervista al quotidiano Le Figaro. Per quanto riguarda l'eroina, il direttore degli affari criminali della polizia giudiziaria Gilles Leclair si inquieta di un suo 'ritorno in forze'. I metodi che usano gli spacciatori per consegnare le droghe pesanti sono sempre piu' simili a quelli utilizzati per l'haschisch: secondo Bernard Petit 'stanno emergendo reti di prossimita' per portare queste sostanze fin sotto casa'. Gli specialisti affermano che questo nuovo tipo di spaccio e' la conseguenza di un cambiamento nelle filiere tradizionali per la diffusione dell'haschisch, che si lanciano in un nuovo commercio, ben piu' lucroso. Le reti del grande banditismo sono soppiantate da una piccola delinquenza locale piu' vicina ai consumatori e che propone prezzi concorrenziali. Negli ultimi cinque anni il prezzo di un grammo di cocaina e' sceso in maniera vertiginosa: da 150 a 70 euro, una diminuzione accellerata dal crescente interesse dei mercanti di droga sud-americani per l'Europa. Il mercato nord-americano, infatti, non tira piu': 'E' la zona europea quella che offre piu' ampie prospettive', spiega Bernard Petit. L'aumento del traffico di eroina e' invece legato 'al proliferare della produzione afgana', secondo Gilles Leclair. Non solo il commercio di cocaina ed eroina, ma anche quello di anfetamine e ketamine e' in rialzo: le cifre dell' Ocrtis indicano un aumento dei sequestri di queste due sostanze pari al 48,83% e al 196,72%. Haschisch ed ecstasy, invece, sono in ribasso. Il traffico della prima e' diminuito del 19,62%, quello dell'ecstasy del 55,97%. Anche il numero di overdose e' in costante discesa: l'anno scorso sono stati recensiti solo 57 casi. Secondo uno studio dell'osservatorio nazionale delle droghe e tossicodipendenze condotto nel 2005, 12,4 milioni di francesi dai 12 ai 75 anni hanno provato l'haschisch almeno una volta nella loro vita, 400.000 l'eroina, 900.000 l'ecstasy e un milione la cocaina. Per cercare di rompere i circuiti della droga e' stata creata nel 2002 la 'piattaforma dei Caraibi', un'antenna internazionale che riunisce agenti francesi, britannici e spagnoli in uno dei locali della marina francese a Fort-de-France, in Martinica. Presto verranno create due nuove piattaforme in Ghana e nel Senegal per intercettare il traffico di droga proveniente dall'ovest dell'Africa. 20-10-2006 Italia. Fini: se modificano la mia legge scendiamo in piazza "Se viene cancellata la legge contro la droga che porta il mio nome daremo vita ad una grande manifestazione di piazza insieme a molte mamme e a molti papa'". Lo annuncia Gianfranco Fini, intervistato da Repubblica Tv. "Non esiste una distinzione tra droghe leggere e pesante, lo dicono le Nazioni Unite". E sull'inchiesta delle Iene sul consumo di droga da parte dei parlamentari, Fini dice: "Coloro che hanno fatto ricorso al Garante hanno sbagliato perche' hanno confermato l'idea dell'ipocrisia". COMMENTI "Se mi capitasse mi farei una canna, e non ho problemi a dirlo". E' quanto afferma il senatore del Gruppo Verdi - Pdci Mauro Bulgarelli in un'intervista rilasciata al mensile 'Donna Moderna' in edicola questa settimana. "Ho presentato due disegni di legge per abolire la Fini - Giovanardi e autorizzare la vendita delle droghe leggere. Sono un fan de Le Iene. Hanno realizzato una fantastica provocazione in Parlamento, che fa piazza pulita di molte ipocrisie. Il campione del test effettuato alla Camera e' di soli 50 deputati, mi sembra attendibile. Le percentuali di consumo di stupefacenti in Italia non sono molto diverse: il Parlamento e' uno specchio del Paese. Se c'e' una cosa che detesto, per cultura e formazione personale, e' la dipendenza da qualcosa o qualcuno. Ma sono convinto che marijuana e hashish non creino dipendenza, ne' danni superiori al tabacco. La cocaina - puntualizza il senatore dei Verdi - non so cosa sia. Mentre l'ultimo spinello l'ho fumato insieme a un gruppo di antiproibizionisti otto mesi fa, in un sit-in di protesta contro l'approvazione della legge Fini- Giovanardi. Adesso chi vuole fumare hashish e marijuana deve ricorrere al mercato clandestino. Cioe' agli spacciatori, spesso gli stessi che vendono anche cocaina ed eroina. E' l'illegalita' che crea un legame tra i diversi tipi di droga. La morale non c'entra, ma la salute, si'. Di alcol e fumo muoiono ogni anno migliaia di persone, di cannabis nemmeno una". Gianfranco Fini "farebbe bene a fare meno propaganda: negli anni passati con le politiche degli annunci c'e' stato molto piu' uso della cocaina, piu' problemi per i giovani e meno interventi contro la delinquenza che si arricchisce grazie al proibizionismo demagogico". Il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio replica cosi' al presidente aennino che si e' detto pronto a mobilitare la piazza contro eventuali modifiche alla legge Fini-Giovanardi sulla droga. Quanto alla cautela di Fini sull'uso terapeutico della cannabis, "il dovere di fare leggi moderne e innovative- osserva il ministro dell'Ambiente difendendo il provvedimento varato ieri in consiglio dei ministri- e' un dovere di tutta la classe politica, non riguarda solo il centrosinistra". 'L'onorevole Fini ha giustamente sottolineato che per le Nazioni unite non esiste 'distinzione tra droghe leggere e pesanti'. Quel che pero' ha dimenticato di ricordare e' che le varie sostanze proibite, sia che si tratti di piante o dei loro derivati, sono state inserite nelle tabelle delle Convenzioni internazionali sulle sostanze psicotrope senza nessuna motivazione tossicologica. Invece che scendere in piazza contro la riforma della legge che porta il suo nome, se veramente le preoccupazioni di An sono quelle di tutelare la salute degli italiani, si uniscano a noi nella richiesta di una revisione delle Convenzioni Onu in materia di stupefacenti'. Lo afferma Marco Cappato, eurodeputato della 'Rosa nel pugno'. 'Potremmo insieme guadagnare una riforma dell'impianto globale proibizionista, incentivando legislazioni fondate su dati scientifici e non sulle imposizioni dogmatiche dei governi. La ricerca sul papavero, sulla foglia di coca o sulla cannabis ci farebbe tra l'altro scoprire che esistono degli sbocchi industriali non tossici di quelle piante. Continuare a proibirne lo sviluppo concorre invece, tra le altre cose, a mantenere nella poverta' o in guerra decine di popolazioni in Asia, Africa e America latina. Un ex ministro degli Esteri Queste cose dovrebbe conoscerle'. 20-10-2006 Italia. Ancora apprezzamento e critiche per il Ddl sulla cannabis terapeutica Critiche al disegno di legge del ministro della Salute Livia Turco, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, da parte della Società toscana di Terapia del Dolore e Cure Palliative 'Vincere il Dolore': in una nota inoltrata alla Turco dal vicepresidente Paolo Poli si esprime "soddisfazione" per l'apertura alla possibilità di prescrizione dei farmaci cannabinoidi nel trattamento del dolore cronico, definita "un ulteriore passo nella lotta contro il dolore che ci rende paritari agli altri paesi europei", ma si mette in luce una questione relativa alla prescrizione degli oppioidi. "Mentre con il ricettario speciale attualmente in uso sul tutto il territorio nazionale qualsiasi medico ha la possibilità di richiederlo e quindi di prescrivere gli oppioidi per il controllo del dolore severo, nel caso in cui, come si riporta nel decreto, il ricettario speciale venga abolito e sostituito con il ricettario normale, verrebbero ad essere penalizzati tutti quei medici che non hanno alcun rapporto con il Sistema Sanitario Nazionale che a loro volta non sono autorizzati ad avere il ricettario 'normale'". Questo potrebbe, secondo Poli, "limitare le possibilità di prescrizione degli oppioidi". 'Il via libera dato dal Governo all'iniziativa del Ministro della Salute Livia Turco in materia di cannabis ad uso terapeutico, rappresenta finalmente un criterio alternativo all'ideologia proibizionista su tutto, anche al buon senso terapeutico'. Lo afferma in una nota Werther Casali, presidente del comitato nazionale dei Radicali Italiani e membro della direzione della Rosa nel Pugno. 'Semplificare la somministrazione degli antidolorifici, compresi quelli che contengono principi attivi derivati da cannabis e gli oppiacei - prosegue Casali - e' un modo importante di incentivare e sostenere un'area fondamentale dell'assistenza sanitaria e della tutela della salute: la terapia del dolore. Quello che questo ddl vuole mettere in campo, finalmente, e' un importante affermazione e riconoscimento alla liberta' di cura'. 'Auspico che il Ministro Livia Turco avvii anche una radicale revisione delle politiche relative alla somministrazione e all'importazione della morfina in Italia, specie adesso che il Governo ha recepito l'ordine del giorno del deputato della Rosa nel Pugno D'Elia che prevede uno sforzo italiano per convertire l'oppio afgano in produzione di medicine per la terapia contro il dolore'. 'Le associazioni si batteranno con forza affinche' il provvedimento venga compreso dai cittadini nella sua giusta dimensione come strumento necessario e indispensabile per la lotta contro il dolore'. E' quanto affermano le associazioni di volontariato dei malati oncologici, dei sopravvissuti al cancro e dei lungo-viventi, aderenti alla FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia) in seguito all'approvazione in consiglio dei ministri del disegno di legge del ministro della Salute Livia Turco che semplifica le prescrizioni per i farmaci della terapia antidolore, compresi quelli che contengono principi attivi derivati dalla cannabis. 'Finalmente -dichiara la Favo in una nota- grazie al provvedimento, si e' interrotta una lunga fase di inerzia legislativa che nei fatti ha impedito l'estendersi delle terapie del dolore da sempre sostenute dal volontariato oncologico'. Le associazioni, continua la nota, 'si batteranno con forza affinche' il provvedimento venga compreso dai cittadini nella sua giusta dimensione come strumento necessario e indispensabile per la lotta contro il dolore' e affermano che 'l'uso di oppiacei e cannabinoidi prescritti dai medici non ha nulla a che vedere con un ipotetico abbassamento della guardia nella lotta contro la droga e pertanto non deve essere confuso o strumentalizzato in alcun modo'. "Se si tratta di allargare le possibilita' di terapia del dolore e di cure palliative, con l'obiettivo di alleviare ancor piu' e ancor meglio le sofferenze dei malati terminali o comunque gravi, non possiamo non essere d'accordo, in linea di principio, con il ddl Turco che apre all'uso terapeutico di farmaci contenenti il Thc, il principio attivo della cannabis". Lo dice Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della consulta etico-religiosa di Alleanza nazionale: "Altrimenti, dovremmo essere contrari anche all'uso terapeutico della morfina". D'accordo, in linea di principio, ma Pedrizzi non sembra convinto: "C'e' da chiedersi- precisa- se davvero ci sia bisogno di tali sostanze per raggiungere lo scopo dichiarato dal ddl Turco: se, cioe', i cannabinoidi attualmente noti costituiscano o meno una valida alternativa alle terapie farmacologiche oggi disponibili nel campo del trattamento del dolore". La risposta non e' un si': "E' ancora tutto da dimostrare che gli effetti benefici dei cannabinoidi nella terapia del dolore siano superiori a quelli di altre sostanze, esse si' classificate come medicine". D'altronde, conclude, "l'eroina e' uno dei migliori analgesici che si conoscano, ma tutti sanno che e' anche la droga peggiore, e nessuno si sogna di presentarla come un farmaco". 'Una rivoluzione culturale destinata ad incidere su molti luoghi comuni a causa dei quali il dolore e' stato per troppo tempo un aspetto sottovalutato dal sistema sanitario'. E' quanto afferma l'assessore alla Salute della Regione Calabria, Doris Lo Moro, circa il Ddl relativo all'utilizzo della cannabis per scopo terapeutici. 'Il mio giudizio - ha aggiunto - e' senz'altro positivo. I provvedimenti voluti da Livia Turco rispondono ad un'esigenza di rispetto della dignita' umana che retaggi culturali e consuetudini stratificate hanno finora impedito di affrontare. Come donna, prima che come assessore alla Salute - aggiunge Doris Lo Moro - non possono che essere soddisfatta per l'inclusione nei livelli essenziali di assistenza del rimborso dei costi per l'anestesia epidurale, che sara' d'ora in poi a carico del servizio sanitario. Si tratta di un aspetto molto importante soprattutto nella nostra regione, dove si assiste ad un ricorso abnorme al parto cesareo a discapito di quello naturale'. 'In Calabria - ha proseguito Lo Moro - si registra un'alta prevalenza di parti cesarei che tende ad aumentare negli anni. Si e' passati dal 39,7% del 2003 al 42% del 2005, contro il 25% previsto dagli orientamenti in materia. Il dato ci colloca sensibilmente oltre la media nazionale che e' del 35%. Stiamo predisponendo un progetto che rendera' meno traumatico il parto naturale. Vogliamo favorire il parto fisiologico migliorando la qualita' dell'assistenza, pur tutelando la libera scelta della donna. Il disegno di legge, peraltro, recepisce un'istanza delle regioni inclusa nel patto per la salute, che quindi non e' un documento astratto, privo di effetti. Curarsi senza soffrire e' un diritto del paziente ed e' doveroso che il servizio sanitario consenta questa opzione. Il ministro, anche in questo caso, ha scelto con determinazione la strada dell'innovazione, peraltro gia' intrapresa dalla gran parte dei Paesi d'Europa, alla quale finalmente l'Italia si allinea. Il disegno di legge risponde peraltro a sollecitazioni provenienti dal mondo scientifico'. 'Come Regione - ha concluso - ci sentiamo incoraggiati a proseguire sul percorso che abbiamo intrapreso con l'approvazione del progetto per le cure palliative e che proseguiremo con l'adozione di altre misure'. 'Era ora'. Cosi' il sottosegretario alla giustizia Luigi Manconi commenta il via libera del governo all' iniziativa del ministro della Salute Livia Turco in materia di cannabis ad uso terapeutico. 'Quindici anni fa - afferma Manconi - resi nota ai giornali la lettera ricevuta da una signora italiana, che firmava con nome e cognome, la cui madre, malata di cancro, era stata curata e assistita negli Stati Uniti. Trasferitasi in Italia, quella donna non aveva potuto piu' acquistare i farmaci, destinati a curare gli effetti collaterali (spesso terribilmente afflittivi e dolorosi) della terapia antitumorale. Quei farmaci, infatti, contenevano cannabinoidi, non erano presenti nel mercato farmaceutico italiano, non potevano essere introdotti legalmente nel nostro paese. Dunque, quella signora - dice Manconi - non pote' piu' usufruirne. Da allora, molti tentativi sono stati fatti per cancellare questa anomalia iniqua e antiscientifica. Oggi, infine, e' possibile. E' un importante contributo per lo sviluppo di quelle cure palliative e di quelle terapie contro il dolore, che vedono l'Italia tenacemente agli ultimissimi posti tra i paesi europei'. 20-10-2006 Italia. Garante Privacy: le Iene hanno commesso un illecito Raccolta illecita di dati personali anche di natura sanitaria e grave intrusione nell'intimita' delle persone attraverso l'uso di telecamere poste nelle toilette: con questa motivazione l'Autorita' garante per la protezione di dati personali ha disposto il blocco dell'uso dei dati personali sulla base dei quali e' stato realizzato il servizio riguardante il test sull'assunzione di droghe effettuato, all'insaputa degli interessati, nella toilette di una discoteca, mandato in onda nella puntata delle 'Le Iene' del 10 ottobre. Una volta visionato il servizio, l'Autorita' ha rilevato che, come avvenuto per il test effettuato sui 50 parlamentari, e' stato messo in atto un illecito trattamento di dati sanitari. La raccolta dei dati e' stata realizzata posizionando nei bagni di un locale notturno di Milano, all'insaputa dei frequentatori, piccole spugne che, una volta impregnate di urina, sono state sottoposte ad un test rivelatore dell'uso di stupefacenti, e riprendendo gli interessati nella toilette con una telecamera nascosta. Si sono messi in tal modo in atto - secondo l'Autorita' garante - due gravi illeciti: la raccolta fraudolenta di dati sanitari e la violazione della sfera vita privata degli interessati, della loro dignita' e del diritto al pudore, tenuto conto anche del luogo nel quale sono state effettuate le riprese. L'Autorita' ha osservato che le norme sulla privacy risultano violate a prescindere dalla circostanza che nella trasmissione televisiva siano state mandate in onda, immagini di persone non identificabili perche' parzialmente oscurate, in quanto la grave violazione dei diritti degli interessati si e' concretizzata gia' al momento della raccolta dei dati e della successiva detenzione di filmati e risultati dei test relativi a persone individuabili. COMMENTI "La privacy va difesa in ogni caso. Ma, nei confronti delle 'Iene' serve anche un senso della misura". Lo scrive Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, sostenendo che "e' giusto valutare se vi sia stata violazione di privacy sulla vicenda delle 'Iene' e del servizio fatto sull'uso di sostanze stupefacenti da parte di parlamentari, ma mi sembra che, nei loro confronti, ci sia una sorta di accanimento che, in altri casi, e' del tutto assente". "Sembrerebbe- prosegue Giulietti- che le 'Iene' siano piu' pericolose dei giornalisti che hanno violato norme deontologiche, lavorando al soldo dei servizi, o che siano peggio di tutti quei giornalisti, che per comodita' hanno abdicato al giornalismo d'inchiesta". "Noi di Articolo 21 siamo sempre per la difesa delle garanzie individuali, e proprio per questo ci aspettiamo di vedere la stessa attenzione dimostrata per le 'Iene', anche per i diversi 'Betulla' che operano al di fuori di questi principi". "Vorrei esprimere solidarietà alla Iene. Sono da sempre un accanito difensore della privacy e quindi non ho particolare simpatia per l'informazione spettacolare e scandalistica. Ma mi pare decisamente fuori luogo l'accanimento penale nei confronti delle Iene da parte della magistratura, la cui autonomia certamente va rispettata". Lo afferma in una nota Pietro Folena (Prc), presidente della commissione Cultura della Camera. "Esiste anche il diritto all'informazione. Ad esempio - aggiunge l'esponente della Sinistra europea - credo che molti elettori del centrodestra vorrebbero sapere quanti (non dico certo quali) parlamentari della Casa delle Libertà che hanno votato la legge Fini-Giovanardi poi in privato fanno uso di stupefacenti. Così potrebbero legittimamente giudicare il loro operato". "Spero davvero - conclude la nota di Folena - che si trovino altre vie, diverse da quelle penali, per bilanciare i principi costituzionali della riservatezza (art.14 e 15) e del il diritto-dovere ad informare (articolo 21)". 'Il nuovo intervento del Garante per la privacy contro un altro servizio delle Iene, peraltro trasmesso in replica, ci sembra francamente abnorme'. Lo dice il capogruppo dei Verdi in commissione Cultura alla Camera Roberto Poletti. 'Le persone riprese nel servizio registrato in una toilette di una discoteca - prosegue - non erano in alcun modo riconoscibili e quindi i dati raccolti non sono ascrivibili a nessun soggetto ben identificato, e quindi lascia perplessi l'accusa di violazione della privacy'. 'Obiettivo del servizio - aggiunge - era infatti raccogliere un dato statistico sul consumo di droga nel modo, talvolta graffiante e irriverente ma certamente utile, al quale la trasmissione ci ha abituato. Negli scorsi mesi si sono verificati casi di sovraesposizione mediatica di personaggi famosi i cui dati sanitari sono stati resi noti al grande pubblico in modo assolutamente sfrenato. Non vorremmo dunque che questo, dalle sembianze di un vero e proprio accanimento contro 'Le Iene', possa spingere ad un drastico ridimensionamento delle inchieste del programma, che da anni offrono nei propri servizi uno spaccato vero e senza ipocrisie della realta' sociale italiana, se non ad un suo totale azzeramento'. 'Dopo il blocco del servizio - conclude Poletti - sui parlamentari, non vorrei che questo nuovo stop sia utilizzato per confondere un po'le acque'. L'inchiesta e' un atto dovuto, ma i tempi possono sembrare sospetti: "Il Garante dovrebbe spiegare perche' ha atteso tutti questi mesi prima di accorgersi della violazione commessa dal servizio che ora sanziona, altrimenti si ingenera ancora una volta il sospetto che tutto sia lecito fino a che non si infastidiscono gli intoccabili". Lo dice Silvana Mura, deputata dell'Italia ei valori, prende la difesa della trasmissione di Italia1. "Ribadendo il piu' totale rispetto per l'operato della magistratura esprimo totale solidarieta' alle Iene e auguro ai quattro indagati di far valere quanto prima le proprie ragioni", precisa la deputata. "L'apertura dell'inchiesta da parte dei magistrati e' un atto dovuto in seguito al pronunciamento dell'autorita' garante della Privacy". Pero', "pur non volendo entrare nel merito del pronunciamento, e' doveroso domandarsi perche' il Garante non ha riscontrato le violazioni della privacy effettuate dal servizio relativo ai test antidroga in discoteca quando ando' in onda il 24 novembre 2005 o quando fu ritrasmesso il 5 giugno 2006, ma se ne accorge solo ora, dopo aver gia' sanzionato il servizio sui politici?". Secondo Mura, "se avesse agito per tempo, come era sua dovere, il test estorto ai politici con mezzi discutibili non sarebbe mai stato girato: la violazione della privacy, se c'era, andava sanzionata immediatamente". Quindi, conclude la deputata, "il Garante dovrebbe spiegare perche' ha atteso tutti questi mesi prima di accorgersi della violazione commessa dal servizio che ora sanziona, altrimenti si ingenera ancora una volta il sospetto che tutto sia lecito fino a che non si infastidiscono gli intoccabili". 20-10-2006 Spagna. Nuovo videogioco del Governo contro le droghe Il Governo spagnolo, preoccupato per il crescente consumo di droghe tra i piu' giovani, ha sviluppato un progetto di prevenzione al quale parteciperanno oltre 90.000 bambini dai 10 ai 12 anni di 1.113 diverse scuole sparse per tutta la Spagna. L'iniziativa comprendera' in particolare un'avventura virtuale in cd-rom, chiamata 'Il segreto della buona vita', nella quale gli studenti dovranno affrontare diverse situazioni e superare un insieme di prove per arrivare alla meta finale, e solo quelli che avranno completato il viaggio, superando tutti gli ostacoli, comprenderanno il significato del segreto che li aiutera' a vivere una 'buona vita' lontano dalle droghe. L'avventura-concorso, che consta di una fase autonoma per ogni scuola e una finale nazionale ad aprile 2007 dove ci sara' la premiazione dei vincitori, fa parte del programma di prevenzione contro la droga 'Itaca', pensato per ragazzi dai 6 ai 18 anni, con una sovvenzione pari a 1,5 milioni di euro. L'eta' dei bambini coinvolti in questo viaggio virtuale, secondo le autorita' sarebbe idonea perche' e' proprio la fase congiunta ai primi contatti con droghe, tabacco ed alcool. L'eta' media di inizio del consumo di tabacco e' a 13,2 anni, quella di alcool a 13,7, e quelle di cannabis, ecstasy e cocaina rispettivamente a 14,7 15,6 e 15,8. L'altra questione che preoccupa il Governo e' la percentuale di ragazzi che associano rischi al consumo di droghe, in progressiva diminuzione: dal 60% di dieci anni fa al 36,9% per il consumo di cannabis, e nel caso della cocaina dal 78,5% al 70,6%. 21-10-2006 Usa. La cocaina altera le cellule cerebrali Alla 36esima riunione della "Society for Neuroscience" sono stati presentati numerosi studi sugli effetti negativi della cocaina sul funzionamenti dei neuroni sulla corteccia prefrontale, e in altre parti del cervello. Una delle ricerche e' stata presentata dalla dottoressa Rita Goldstein, del Brookhaven Laboraty di Upton (New York), che insieme ai suoi colleghi ha effettuato la simulazione di risonanza magnetica a 16 cocainomani e a 16 soggetti sani, chiedendo, durante la risonanza, di identificare diverse quantita' di monete e di collocarle in ordine di valore, e di quantificare una ipotetica ricompensa monetaria. "Piu' della meta' dei tossicodipendenti non e' stato in grado di distinguere il valore delle monete, e la risonanza ha mostrato una disconnessione o una dinamica conflittuale per quanto riguarda la ricompensa economica". La corteccia prefrontale e' la regione del cervello dove avviene il controllo degli impulsi. La difficolta' di distinguere il valore delle monete significa, per la dottoressa, che il sistema della ricompensa non puo' essere adoperato per indurre ad un cambiamento comportamentale nei cocainomani". "Anche se vediamo dei miglioramenti nelle funzioni (nella corteccia prefrontale) quando la droga e' eliminata, non c'e' mai un ritorno alla completa normalita'", ha concluso la Goldstein. 21-10-2006 Spagna. George Michael si fa uno spinello in Tv George Michael di nuovo al centro di polemiche: la popstar e' apparso in uno special di ITV registrato in Spagna mentre fuma uno spinello. Durante la ripresa il cantante dichiara: 'Questa roba mi mantiene sano di mente e felice'. La scena e' stata criticata dalle associazioni antidroga britanniche, che hanno definito 'stupido' l'atteggiamento di George. ITV ha precisato che 'l'intervista e' stata girata a Madrid, e a casa sua in Inghilterra. Precisiamo che ha fumato l'hascisc a Madrid, dove e' legale'. Durante le riprese, l'ex Wham dice anche: 'E' una grande droga, ma ovviamente non e' che faccia proprio bene. Non puoi fumarla se hai qualcosa da fare. Sarebbe stupido... puo' essere una cosa terribile, puo' renderti apatico al punto che perdi ogni ambizione'. E di seguito aggiunge: 'ma non ho un problema con la droga'. In un paio d'occasioni il musicista e' stato trovato semisvenuto al volante della sua auto, ed e' stato ammonito dalla polizia per possesso di cannabis. 21-10-2006 Italia. Turco: cannabis non e' demonio 'La cannabis non e' il demonio e il dolore non e' ineluttabile. Se un derivato chimico allevia la sofferenza perche' opporsi? Stiamo parlando di terapie contro il dolore non di droghe'. Lo ha detto in una intervista a 'La Repubblica' il ministro della Salute Livia Turco, rispondendo alle critiche piovute dall'opposizione contro il disegno di legge sulle terapie antidolore. 'Il principio ispiratore della legge non e' solo farmacologico - ha spiegato- ma ribadisce il principio che la societa' deve prendersi carico di chi soffre, quindi vuol dire solidarieta', comprensione, oltre ai mezzi necessari per alleviare il dolore'. 'L'onorevole Fini sappia che cambieremo la legge che porta il suo nome. Ma lo faremo assieme alle mamme, ai papa', agli insegnanti, agli operatori. Noi non crediamo al ruolo educativo della proibizione ma in quello della conoscenza. L'uso di farmaci con i derivati dei principi attivi della cannabis e' stata ampiamente sperimentata in molti Paesi europei. E' singolare dover ripetere di continuo che non si tratta di liberalizzare lo spinello, ma di curare il dolore. Queste reazioni la dicono lunga sul livello di ideologizzazione che pervade alcuni settori dell'Italia'. Il ministro della Salute creera' una commissione ad hoc. Si chiamera' 'Promozione della dignita' del fine vita'. 'Dovra' ampliare la rete degli hospice, diffondere le terapie del dolore incrementare le strutture di terapia intensiva e di rianimazione. Un lavoro non facile, ma indispensabile'. 22-10-2006 Italia. Sestri Levante. 70% degli abitanti pensa che sia facile l'accesso alle droghe 'Progetti giovani per Sestri sicura' e' il titolo dell' iniziativa, curata dalla Ormes Consulting su incarico del Comune di Sestri Levante e finanziata dalla Regione Liguria, per una verifica della sicurezza urbana nei periodi di maggior afflusso di giovani: d' estate e durante i weekend. E' emerso un quadro complessivamente positivo, ma con alcune criticita': ad esempio la diffusa percezione che a Sestri Levante sia facile per i giovani (minorenni inclusi) fare uso di alcolici (80%) e sostanze stupefacenti (70%). Il 30% inoltre degli adulti e dei giovani intervistati e' convinto che la minaccia principale per la sicurezza a Sestri sia dovuta al verificarsi di atti di teppismo. I risultati della ricerca, che si e' svolta nell'arco di sei mesi con il metodo dei 'focus group' e con interviste a 702 persone, sono stati presentati oggi, alla presenza dell'assessore regionale Claudio Montaldo, del sindaco Andrea Lavarello e dell'assessore ai servizi sociali Mariangela Milanta. In merito alle iniziative da prendere e' intervenuto l' assessore regionale Claudio Montaldo. 'Occorre ragionare sul lungo tempo e la Regione e' pronta a Sestri Levante come in altre localita' turistiche ad investire in progetti sociali, in nuove tecnologie sulla prevenzione, e non solamente con le telecamere di controllo, con le guardie di quartiere o ancora risolvendo i problemi con la chiusura dei locali. Tutto questo significherebbe solo spostare il problema, senza risolverlo'. 'Sestri Levante negli ultimi anni ha avuto un boom turistico record nel Tigullio ed e' evidente che il raddoppio della popolazione nel periodo estivo comporti dei problemi e debba essere seguito costantemente per evitare che i lati positivi della forte presenza di ospiti vada a discapito della qualita' della vita che indubbiamente nel Tigullio e' buona'. D' accordo con Montaldo si e' detto il sindaco Lavarello. 'Con questo progetto si e' voluto interrogare una fetta di adulti e di giovani per capire le criticita' in tema di sicurezza; ora bisogna che le forze dell'ordine facciano dei controlli soprattutto nelle ore serali e notturne'. 'A noi amministratori invece resta il compito di avviare un rapporto costante con i giovani, a partire dalle scuole per arrivare di fronte alle discoteche o ai pub piu' frequentati a parlare di sicurezza, di rispetto del patrimonio pubblico e dei rischi causati dall'alcool e dalle droghe'. 22-10-2006 Italia. Sviene dopo spinello a scuola, denunciato il compagno per spaccio di droga Accetta qualche tiro di spinello prima di entrare a scuola ma poi si sente male: cinque giorni di prognosi per una 14enne e una denuncia per spaccio per il compagno, di un anno piu' grande, che le ha offerto la 'canna' prima del suono della campanella. Il fatto e' accaduto nel cortile di una scuola della Val d'Enza, nel Reggiano: la giovane, che non aveva mai fatto uso di droghe, ha accettato l'invito dell'amico di provare lo spinello, ma immediatamente si e' sentita male. A soccorrerla, dopo qualche minuto, un'ambulanza del 118; i medici del vicino ospedale le hanno diagnosticato un "attacco lipotemico da assunzione di sostanze stupefacenti" prescrivendole 5 giorni di riposo. I carabinieri della stazione di Bibbiano, intervenuti per gli accertamenti, hanno denunciato alla procura presso il tribunale dei minori l'amico 15enne della giovane, con l'accusa di spaccio di stupefacenti e l'aggravante di aver commesso il fatto presso un istituto scolastico e ai danni di un'altra minore. Nell'abitazione del ragazzo, inoltre, perquisita dai militari, sono stati ritrovati 5 grammi di hascisc nascosti dietro lo stereo nella sua cameretta. Le indagini dei carabinieri si concentreranno ora sul giro di spaccio che ha portato l'hascisc nelle mani di un minorenne. 22-10-2006 Usa. Carolina del Sud. Tre milioni di dollari per la ricerca sulle metanfetamine L'Istituto Nazionale di Sanita' ha consegnato 3 milioni di dollari al Medical University della Carolina del Sud per finanziare la prima ricerca che si dedichera' alla dipendenza neurobiologica dalle metanfetamine. L'universita' si e' qualificata al primo posto nell'ambito di una assegnazione nazionale dei fondi promossa dall'Istituto. Il finanziamento sara' distribuito nell'arco di quattro anni, durante i quali i ricercatori investigheranno in maniera trasversale sulle disfunzioni comportamentali e cognitive, e per trovare possibili cure per la dipendenza. 22-10-2006 Usa. Montana. Walters plaude ad un programma antidroghe dai risultati incerti Usa. Montana. Walters applaude un programma antidroghe dai risultati incerti Il "Montana Meth Project" ha ricevuto un riconoscimento ufficiale da parte di John Walters, il quale l'ha definito "un modello per le campagne andidroghe nazionali" malgrado si sia rivelato inefficace. Le inserzioni pubblicitarie del Mentana Meth Project intendono metter paura agli adolescenti sul consumo delle metanfetamine, mostrando persone con denti danneggiati e piaghe sul corpo. Tuttavia, questo approccio ha fatto si' che la percezione della pericolosita' della sostanza sia diminuita. I risultati sul lavoro svolto dal Montana Project hanno rivelato che durante sei mesi di campagna c'e' stata una significativa riduzione della quantita' di rischio che i ragazzini associano al consumo delle metanfetamine. Bill Piper, direttore per gli Affari nazionali della Drug Policy Alliance ha dichiarato: "Ancora una volta, Walters sostiene progetti che danno sicurezza, ma che non funzionano, invece di sostenere quelli che dando informazioni oneste sono piu' efficaci per i giovani". Le "campagne che terrorizzano" hanno dimostrato di fallire. Annunci che esagerano la realta' alterano la percezione che i giovano hanno degli stupefacenti, diventando di fatto poco credibili. "Quando i ragazzini sono presi in giro, smettono di ascoltare i messaggi", ha concluso Piper. Malgrado le contraddizioni, per il "Center for Disease Control's National Youth Risk Behavior Survey", dal 1999 il consumo delle metanfetamine e' diminuito tra gli allievi della scuola media superiore. 23-10-2006 Usa. Nel 2005 arresti record di marijuana Secondo statistiche della NORML (National Organization for the Reform of Marijuana Laws) lo scorso anno, a livello nazionale, sono state arrestate piu' persone per reati connessi alla marijuana rispetto agli anni precedenti. Nel 2005: 786,545 persone sono state arrestate, 15 mila in piu' rispetto al 2004 e piu' del doppio rispetto al 1990. "Questi numeri sfatano il mito che la polizia non abbia come priorita' la marijuana e non ne arresti i consumatori" ha dichiarato Allen St.Pierre, direttore della NORML. "Questa politica e' uno spreco delle risorse della polizia, che potrebbero essere usate per colpire i reati piu' gravi, inclusi quelli connessi al terrorismo". Dei 786,545 arrestati, l'88% erano consumatori. Per i dati in possesso dall'Organizzazione, il numero degli arresti connessi alla marijuana e' di gran lunga superiore a quelli per omicidi, violenze e furti. "Il proibizionismo costa annualmente ai contribuenti tra i 10 e i 12 miliardi di dollari e l'arresto di circa 18 milioni di cittadini, la maggioranza dei quali onesti e rispettosi delle leggi". 23-10-2006 Italia. Iene/Parlamento: l'on.Carlucci chiede tutela dell'istituzione 'Signor Presidente, mi rivolgo a Lei quale massimo rappresentante dell'Assemblea, per chiederLe di tutelare la mia onorabilita', e quella di tutti quei Deputati, messi alla berlina per colpa di un malinteso senso della liberta' d'espressione e soprattutto per colpa di un insensato e autolesionista atteggiamento di svilimento dell'autorevolezza del Parlamento': e' quanto scrive la deputata di Forza Italia Gabriella Carlucci in una lettera aperta a Fausto Bertinotti dopo la vicenda droga-Iene. Per la deputata, 'non e' in discussione il diritto di cronaca e di critica, e' in discussione la credibilita' della Assemblea eletta dagli italiani. Le chiedo, dunque, un intervento, forte ed autorevole, per fermare questa montante ondata denigratoria e gratuita nei confronti delle Istituzioni'. Per l'esponente di FI e' 'quello ch'e' intollerabile e che gli stessi Parlamentari (cosa non si fa per una riga sui giornali o per una comparsata televisiva!), fomentino la denigrazione e, ancor piu' colpevolmente, si facciano vanto di dare un immagine distorta del lavoro che quotidianamente e' svolto in Parlamento': 'Sono scandalizzata e terrorizzata nel leggere interviste e dichiarazioni nelle quali traspare che la principale attivita' che si svolge in Parlamento, consiste nel farsi di canne e tirare di coca'. 'Trovo allucinante - conclude - che mio figlio, al quale cerco d'insegnare valori sani e positivi, mi chieda perche' i Parlamentari si drogano'. 23-10-2006 Italia. Si' del Sindaco di Aosta alla cannabis terapeutica Soddisfazione per 'la previsione della possibilita' di utilizzare la canapa indiana in percorsi terapeutici' e' stata espressa, in una nota, dal sindaco di Aosta, Guido Grimod, in riferimento al disegno di legge approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro alla Salute, Livia Turco. 'Sulla necessita' di introdurre nell' ordinamento nazionale tale norma - spiega, nella nota, il sindaco Grimod - il Consiglio comunale di Aosta si era infatti espresso attraverso una mozione d' indirizzo, approvata, a larga maggioranza, nella seduta del 29 maggio 2002'. Con quell' atto l' Assemblea municipale, 'ritenuto che la scelta di utilizzo terapeutico della canapa indiana non rientra nel confronto tra l'approccio proibizionista e quello antiproibizionista sulle droghe e non apre la porta alla legalizzazione della cannabis', chiedeva 'al Governo e al Parlamento italiano di regolamentare l'uso esclusivamente terapeutico della canapa indiana'. 23-10-2006 Gb. Spot pubblicitario contro la cannabis Una gruppo che si batte contro l'uso delle droghe ha realizzato uno scioccante spot televisivo nella quale si vede un negozio futuristico nel quale ci si possono scambiare i cervelli per mostrare ai piu' giovani i pericoli dell'uso prolungato della cannabis. Lo spot, intitolato 'Il magazzino di cervelli' e realizzato dall'associazione contro le droghe Frank, verra' trasmesso a partire da oggi. La pubblicita' mostra una commessa che aiuta clienti provenienti dallo spazio a scegliere il loro nuovo cervello. Nel negozio si possono anche acquistare 'parti' come fluido cerebrale e stralci di memoria per procurarsi i sintomi tipici riscontrati nei consumatori di cannabis: sbalzi d'umore, paranoia, vomito, mancanza di motivazioni. 'L'ambientazione non e' eccessivamente fantascientifica anzi e' calata in un contesto nel quale chiunque puo' riconoscersi, come un negozio di elettronica o di telefonia mobile ', ha dichiarato un portavoce di Frank, creata tre anni fa dal governo. Lo spot e' stato realizzato in un negozio vuoto di Shepherd's Bush, a Londra, nel quale e' stato allestita un'apposita stanza con tanto di strumenti chirurgici. L'associazione benefica Rethink ritiene tuttavia che lo spot non sottolinei abbastanza i rischi dell'uso di cannabis. 'Rethink pensa che questo tipo di pubblicita' non rispetti l'impegno preso con l'allora ministro degli Interni Charles Clarke per un'intensa campagna di educazione alla salute che sottolineasse i rischi alla salute mentale', ha commentato alla Bbc Paul Corry, direttore dei rapporti con il pubblico di Rethink. Secondo le ultime statistiche l'uso di cannabis e' in aumento soprattutto in una sua nuova e piu' forte versione. 23-10-2006 India. Rajastan. Ritirate oltre 7mila licenze per la coltivazione di oppio E' scattato in India il divieto per oltre 7400 agricoltori nello stato del Rajastan di coltivare papaveri usati per la produzione legale di oppio. Come riferisce la 'Bbc', un funzionario del'Ufficio Antinarcotici ha annunciato che le licenze sono state cancellate per problemi qualitativi dei raccolti. Nello stato occidentale del Rajastan ci sono 35mila coltivatori di papavero, che nel 2005 hanno prodotto 206 tonnellate di oppio. Nel Paese asiatico tale coltivazione è permessa anche negli stati di Uttar Pradesh e Madhya Prades, dove la produzione viene sempre regolata dal governo centrale. Alcuni leader del partito Bharatiya Janata, al governo nel Rajastan, hanno accusato il governo federale guidato dal Partito del Congresso di optare per politiche che danneggiano i coltivatori, annunciando l'intenzione di opporsi alla misura. Altri deputati, invece, stanno chiedendo l'estensione del bando, sostenendo che l'elevata disponibilità di oppio sta creando assuefazione tra la gente.L'India è il maggiore produttore mondiale di oppio destinato all'industria farmaceutica per la produzione di morfina, codeina e altri medicinali. La droga di provenienza indiana viene infatti considerata di ottima qualità e quindi immessa nel mercato internazionale. Ogni anno il governo di Nuova Delhi annuncia una politica che definisce termini e condizioni per accordare le licenze e fissa le aree dove la coltivazione è permessa. Secondo i dati in possesso dell'ufficio Onu per il controllo sulle droghe, nel 2005 in India sono state rilasciate 80mila licenze per coltivare legalmente l'oppio. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------