AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori Avvertenze numero 2006-18 del 15 Settembre 2006 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Telecom Italia. Perche' difendere l'inettitudine degli imprenditori italiani? http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=200 - Le petizioni dell'Aduc - Notizie Telex http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=2&ed=200 - News dall'Europa e dall'Italia http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=1&ed=200 - Le iniziative nella prima quindicina di settembre http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=200 - La scheda. IMMIGRATI E BONUS BEBE'. VADEMECUM PER DIFENDERSI http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=154432 - La pulce nell'orecchio. DAL 1998 … AI NOSTRI GIORNI. OVVERO: RIEPILOGHI (NUOVI) E TABELLE (RIVISTE E CORRETTE) DELL'OPM STATALE http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? L'uomo, orfano di passato e' senza futuro. Il significato di Olistico, da "Olos"il tutto... La Cimicifuga Racemosa... http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. La vendita coatta del sistema operativo Windows pre-istallato e la liberta' contrattuale http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, e un sito per i diritti degli immigrati in Italia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione ------------------------------------------- EDITORIALE Telecom Italia. Perche' difendere l'inettitudine degli imprenditori italiani? Scusateci, ma non capiamo questa difesa dell'italianita' di Tim e Telecom. Parliamo, evidentemente, del nuovo piano di Tronchetti Provera per disfarsi dei propri debiti, tramite lo scorporo e possibile successiva vendita del gestore mobile . Sara' perche' abbiamo in testa sempre la vecchietta che si trova appioppata una connessione adsl senza averla mai richiesta e il giornalista che sceglie di vivere e lavorare in un paesino montano convinto che la promessa di Telecom Italia -di fornirgli una connessione veloce- fosse una cosa seria. Insomma, quali garanzie di buona e lungimirante gestione hanno dato i nostri imprenditori nel settore della telefonia? Per poco o tanto tempo i grandi nomi della nostra finanza sono entrati nelle tlc, traendone benefici in modo piu' o meno limpido. Gli Agnelli sono stati i primi azionisti di riferimento nella Telecom appena privatizzata; De Benedetti ha creato Omnitel ora di proprieta' dell'inglese Vodafone; facevano parte di Blu, l'operatore che e' “morto” non appena inizio' ad operare, sia Berlusconi che Benetton. Quest'ultimo poi ha preferito, anziche' rischiare soldi in Blu, impresa nuova, affiancare Tronchetti Provera (Pirelli) nella conquista della “grande” Telecom. Breve e fruttuosa, per lui, fu la parentesi di Colaninno, in Telecom. Insomma in un settore innovativo tutti o quasi i “big” del Paese si sono sperimentati. A noi, piu' che capitani coraggiosi, pero', ci sembra di avere a che fare con inetti di sveviana memoria dove prevale “il velleitarismo, la sproporzione tra le ambizioni e le capacita', la tendenza a vivere piu' con la fantasia che nella realta'”. Da oltre 10 anni la telefonia mobile e' una macchina da soldi formidabile, con tassi di crescita che hanno portato l'Italia ad essere uno dei Paesi con il maggior tasso di utenze attive. Nonostante questo tesoro a portata di mano nessun soggetto e' stato in grado di avere e mantenere un solido piano industriale con gambe finanziarie adeguate. Ora la Telecom Italia di Tronchetti Provera, nonostante i privilegi di cui ha goduto, non trova di meglio che vendere la gallina dalle uova d'oro per poter risolvere i suoi problemi finanziari. Bah. Un fatto e' certo. Come dimostrano le continue lamentele che arrivano alla nostra rubrica di lettere Cara Aduc, Telecom Italia e' una societa' che non garantisce standard qualitativi in linea con gli alti prezzi che sono costretti a pagare gli utenti. A nulla e' servito l'elegante stile del Patron Tronchetti Provera per migliorare la situazione. Anzi, le operazioni di accorpamento di Tim nella pancia di Telecom (un anno fa) e il suo scorporo (previsto nell'ultimo piano) hanno comportato e comporteranno il pagamento di parcelle milionarie a banche e consulenti vari, danneggiando cosi' i piccoli azionisti. E non sara' lo Stato, come pur qualcuno auspica, a porre rimedio a una situazione. Non vorremmo ritrovarci una nuova Alitalia tra le mani, che continua a macinare disservizi e perdite. Quello che auspichiamo e' che il settore sia completamente liberalizzato, ponendo fine al quasi-monopolio di Telecom Italia nel suo essere gestore di tutta la rete fissa e, nel contempo, vendere l'accesso alla stessa ai propri concorrenti. Quindi, ben venga la separazione societaria di questo settore di Telecom Italia, ma non per creare –come crediamo possa succedere- una societa' in permanente difficolta' e, per la funzione che svolgera', giustificata nel ricevere tutti gli aiuti possibili e immaginabili dallo Stato. Auspichiamo invece un'acquisizione di questa societa' da parte di un soggetto terzo (magari con una partecipazione dello Stato) o da un consorzio paritario di tutti gli operatori di telefonia fissa, in modo che tutti abbiano armi pari nel fornire servizi e contenuti innovativi. Dalle indiscrezioni, sembra che un simile scenario sia una delle ipotesi allo studio. Ci auguriamo che venga perseguito lo spirito della ipotesi, senza sorprese. Se cosi' fosse, potremmo finalmente avere un mercato dove prevarrebbero gli operatori migliori, non quelli che grazie alla posizione dominante rifilano servizi non richiesti. (Domenico Murrone) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono cinque, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci ------------------------------------------- NOTIZIE TELEX USA / Nuova tecnica per curare i tumori Studiosi Usa hanno modificato geneticamente cellule di difesa del corpo umano per usarle nella lotta ai tumori. Due dei 17 pazienti di cancro gia' metastatizzato, trattati sperimentalmente con questa terapia, hanno avuto una riduzione della massa tumorale e sono stati dichiarati clinicamente guariti 18 mesi dopo. Solo 2 su 17, ma e' la prima volta che la manipolazione genetica fa regredire i tumori in esseri umani. Su "Science". ITALIA / Aumentano i passeggeri e le merci che vanno in treno Le Ferrovie dello Stato hanno registrato nel primo semestre del 2006 un aumento del numero dei passeggeri (piu' 2%, pari a 15 milioni) e delle merci (piu' 5%), rispetto allo stesso periodo del 2005. Le merci, considerato solo il traffico nazionale, hanno poi visto un incremento dell'11%. ITALIA / Buoni affari per gli alberghi Secondo le previsioni di Databank, il fatturato del settore alberghiero salira' nel 2006 a 22,17 miliardi di euro, piu' 1,7% rispetto al 2005. I ricavi imputabili alla vendita delle sole camere aumentera' del 2,6%, salendo a 11,8 miliardi di euro. Nei 32.798 hotel transiteranno 72,6 milioni di ospiti (piu' 1,6%). Ad agosto sono aumentati i giapponesi (piu' 20%). Il nodo critico delle strutture ricettive rimane la piccola dimensione. CINA / Censura: Wikipedia non cede al regime J.Walees, fondatore dell'enciclopedia libera online Wikipedia, che da ottobre e' bloccata in Cina, ha dichiarato che non si assoggettera' alla censura come altri siti web stranieri. In un incontro a Hong Kong (dove Wikipedia non e' censurata), Wales ha dichiarato di non essere disposto a sacrificare la propria indipendenza ne' ad impedire che i cybernauti possano modificare gli articoli offerti sul suo portale. ITALIA / Aumenta il traffico sulle autostrade Aumenta il traffico sulle autostrade italiane: dopo la frenata del 2005, nei primi cinque mesi dell'anno sono tornati a crescere del 3,2% (un miliardo in piu') i chilometri percorsi. Molto simile la percentuale di crescita tendenziale sia per le auto sia per i veicoli pesanti: la ripresa economica influisce in positivo nonostante il caro carburante. USA / Melanoma: due guariti grazie ad una terapia basata sulle staminali Una terapia genetica per sconfiggere il tumore alla pelle. Era questa la scommessa di Steven Rosemberg, primario di chirurgia del National Cancer Institute di Bethasda, nel Maryland. Due anni di test su 17 pazienti volontari, tutti afflitti da forme simili di melanoma, hanno evidenziato che in due casi il tumore e' scomparso a 18 mesi dall'inizio del trattamento, mentre in 15 le cellule staminali hanno causato effetti per almeno 2 mesi. FRANCIA / Gli aeroporti parigini informano tramite sms Gli aeroporti di Parigi (Adp) propongono un servizio d'avviso sul telefonino dei voli in partenza e in arrivo da Roissy e Orly. Previa iscrizione online, "Info Vol" permette di ricevere tre Sms sull'ora del volo e il terminale di partenza dodici ore, quattro ore e un'ora prima del decollo. Pratico, ma costa 2,99 euro. Un altro servizio informera', in tempo reale, quanto ci si mette a raggiungere l'aeroporto. Costo: 1,99 euro. GERMANIA / Scendono i prezzi di benzina e gasolio Benzina tornata ai prezzi di sei mesi fa. Il 4 settembre c'e' stato un altro calo di 1 centesimo; la super ora costa 1,29 euro, il prezzo piu' basso dal 28 marzo 2006. Anche il diesel, a 1,13 euro, e' decisamente ridotto rispetto a qualche settimana fa. Motivo? Il greggio ha subito una riduzione grazie alle mancate sanzioni contro l'Iran e alle previsioni di un impatto meno gravoso degli uragani sull'economia Usa. FRANCIA / Le associazioni dispongono di adeguati finanziamenti Sono circa un milione le associazioni che si occupano di vari aspetti assistenziali, sociali, culturali, sportivi della societa'. Per la prima volta e' stato realizzato un sondaggio tra 1.236 dirigenti di queste associazioni, ed e' emerso, a sorpresa, che i due terzi dei responsabili considerano la loro organizzazione capace di svolgere il compito stabilito e che dispone dei mezzi materiali sufficienti a portarlo avanti. EUROPA / Ucraina, 25 anni, offresi come madre in affitto "Ucraina, 25 anni, offresi come madre in affitto. Nessuna cattiva abitudine. Le coppie straniere sono le benvenute, 30.000 dollari". L'offerta online rimanda al fenomeno chiamato "turismo della fecondita'". Poiche' nei Paesi industrializzati una coppia su sei non puo' avere figli, la richiesta e' enorme. E l'Europa dell'Est e' ormai il piu' importante approdo per le coppie sterili dell'Europa occidentale. ITALIA / La scoperta di staminali nei reni potrebbe aiutare chi soffre di insufficienze renali Un team di ricercatori fiorentini ha individuato nel rene di soggetti umani adulti, cellule staminali che potrebbero essere impiegate per trattare le insufficienze renali, di cui soffre in forma lieve il 10% degli italiani (i dializzati sono 41 mila). Questo tipo di malattia rappresenta la prima causa di spesa per il servizio sanitario nazionale. La scoperta e' stata pubblicata sul Journal of American society of nephrology. MONDO / Greenpeace: e' pericoloso il riso transegico che circola nell'Ue Denuncia di Greenpeace: del riso transgenico e' entrato nella produzione di alimenti in Germania, Francia, Gran Bretagna. Il riso geneticamente modificato non e' autorizzato in nessuna parte del mondo, e' prodotto in Cina, e contiene un insetticida sospettato di provocare allergie. Greenpeace, che l'ha scoperto in alcuni campioni, sospetta che sia presente anche in alimenti per l'infanzia. SVIZZERA / Polveri sottili: solo la meta' e' dovuta alle auto Per combattere le polveri sottili bisogna conoscerne la provenienza. E' quanto hanno fatto studiosi dell'Istituto Paul-Scherrer, basandosi su dati di 20-30 giorni tra febbraio e marzo 2006 quando l'aria era particolarmente inquinata. Conclusioni: la meta' delle polveri piu' nocive per la salute proviene dalla combustione del legno, mentre per le particelle secondarie derivate da ossidi di azoto i maggiori responsabili sono i veicoli. GIAPPONE / Anche i portatili Panasonic hanno problemi di batteria Prima Dell, poi Apple, tutte e due per colpa della Sony. Ora, Matsushita Electric Industrial, ossia Panasonic, annuncia il ritiro dal mercato di 6.000 batterie di calcolatori che potrebbero surriscaldarsi in caso di forte impatto. Il problema questa volta riguarda solo il Giappone e i pezzi difettosi non li ha costruiti la Sony, le cui batterie nei portatili Dell e Apple sono state ritirate dal mercato in agosto. MONDO / Pistole e mitra uccidono mille persone al giorno Secondo uno studio del congolose Mvemba Phezo Dizolele e da una studiosa americana, Rachel Stohl, al mondo c'e' un'arma leggera (pistole o mitra), per ogni 10 abitanti: significa circa 700 milioni di armi leggere. Per fare sparare queste armi vengono prodotti da 10 a 14 miliardi di munizioni ogni anno. Questo arsenale comporta una strage quotidiana di mille persone: 560 omicidi, 140 suicidi, 250 in guerra, 50 in incidenti vari. FRANCIA / Skype fa chiamare gratis anche ai telefoni fissi Bel colpo pubblicitario per Skype. Il re del telefono gratuito tra internauti, offre telefonate gratis ed illimitate a tutti coloro che vogliono chiamare qualcuno al telefono fisso; i destinatari delle chiamate non devono necessariamente essere collegati ad Internet. E' una primizia in Europa, e per France Telecom un'altra brutta tegola. MONDO / Chrysler richiama in officina 180.000 veicoli difettosi La casa automobilistica Usa Chrysler sta richiamando in officina 180.000 veicoli. Per 145.000 Dodge Ram Pickup-Trucks (furgoncini scoperti) il problema e' l'airbag; sempre per questi veicoli, e per altri 15.151 unita', occorre riesaminare anche le cinture di sicurezza del passeggero davanti; per 35.000 Dodge Durango ci sono problemi ai cavi del quadro degli strumenti. ITALIA / Nei supermercati si attendono aumenti del 4% Il 58% delle famiglie italiane non riesce a fare quadrare i conti a fine mese. E per l'autunno si stanno profilando nuove tensioni sui prezzi: si aggirano infatti intorno al 4% in media le richieste di rincari avanzate di recente dall'industria alla grande distribuzione. Questo lo scenario emerso alla presentazione del Rapporto Coop 2006 sui consumi e distribuzione, elaborato insieme a Prometeia. A pesare e' il caro-greggio. USA / Scoperto un farmaco che aiuta contro l'eiaculazione precoce Un farmaco prodotto da Johnson&Johnson per ritardare l'eiaculazione e' stato testato su 2.600 uomini con buoni risultati. Il medicinale migliora sensibilmente la prestazione sessuale: una dose di 30 mg produce una prestazione che dura 2,78 minuti. Molto di piu' rispetto a un placebo (farmaco senza principi attivi) il cui “effetto” dura solo 1,75 minuti. Ora si attende l'approvazione delle autorita'. CINA / L'inquinamento costa oltre il 5% del Pil Per la prima volta le autorita' cinesi hanno misurato i costi generati dall'inquinamento ambientale. L'organismo di vigilanza Sepa e l'Ufficio statistico hanno calcolato che nel 2004 l'inquinamento e' costato al Paese 511,8 miliardi di yuan (circa 51 miliardi di euro), pari al 3,05% del Pil. Le misure adottate per rimuovere i danni ecologici e per prevenirli hanno comportato una spesa di 287,4 miliardi di yuan, ossia l'1,8% del Pil. CILE / Pillola del giorno dopo anche alle minorenni Il Governo cileno, presieduto da M.Bachelet, ha deciso di fornire gratuitamente la "pillola del giorno dopo" nei servizi sanitari pubblici alle adolescenti dai 14 anni in su, anche non accompagnate dai genitori. Il contraccettivo d'emergenza ha fatto e fa discutere, ma il Governo ricorda che ogni anno in Cile nascono 38.000 figli di madri adolescenti, il 3% delle quali ha appena 14 anni o anche meno. ITALIA / Ogni italiano paga 6.650 euro di imposte all'anno Ogni italiano versa in media 6.650 euro di tasse l'anno. Più dei tedeschi, che pagano 5.877 euro di tributi, e poco meno dei francesi, che spendono 6.778 euro all'anno per le tasse. I dati sono stati elaborati dall'ufficio studi della Cgia di Mestre. In Francia per le spese sociali lo Stato trasferisce 9.476 euro a ciascun cittadino; in Germania si arriva a 8.655. L'Italia e' ferma a 7.047 euro. ----------------------------------------------------------------- NEWS Notizie istituzionali dall'Italia e dall'Ue FRANCIA / Diminuiti i morti sulle strade grazie a 770 autovelox Al 30 giugno erano attivi 770 autovelox fissi e 330 mobili: una vigilanza efficace se dall'inizio 2006 i morti sono diminuiti del 14% rispetto ai primi sette mesi del 2005, e se luglio ha mostrato il miglior bilancio finora raggiunto in un mese che e' tra i piu' delicati dell'anno. Ne sono previsti altri, fino a 2.000 nel 2007. Soddisfatta la Sicurezza stradale, molto meno gli automobilisti alle prese con la patente a punti. ITALIA / Fisco: le operazioni online piacciono sempre di piu' A piu' di qualcuno piace online. Il fisco su internet si fa strada fra gli italiani, che scelgono la rete web per le dichiarazioni, i rimborsi di imposte e i pagamenti. Finora sono 42.974 le dichiarazioni del modello Unico effettuate quest'anno attraverso il canale telematico, 273.974 i pagamenti online del modello F24 (piu' 15% rispetto all'anno precedente), oltre 1,6 milioni le tasse di registro saldate via internet. U.E. / Telemedicina: funzionano le sperimentazioni Come rimediare al deficit cronico dei sistemi sanitari? Forse con la telemedicina o medicina a distanza. Tre regioni europee (Funen in Danimarca, Aragona in Spagna e Veneto in Italia) hanno sperimentato per due anni "Health Optimum", una rete di strutture sanitarie che evitano ai pazienti spostamenti inutili e costosi. Poiche' i risultati sono stati soddisfacenti, l'esperienza verra' estesa a Romania e Svezia. Da gennaio 2007. U.E. / Servizi sanitari transfrontalieri: avviato l'iter per arrivare ad una legge Bruxelles ha fatto un primo passo verso il turismo medico nell'Ue: ha lanciato una consultazione pubblica sul tema dei servizi sanitari transfrontalieri. Lo scopo e' di avviare un processo che porti a una proposta formale nel primo semestre 2007: una legge che consenta a un tedesco di farsi mettere una protesi dentaria in Polonia, a un britannico di operarsi all'anca oltre Manica, a un francese di consultare un pedopsichiatra belga. OLANDA / Tv: le tre reti pubbliche si specializzano Lo schema del palinsesto delle tre tv pubbliche olandesi e' stato modificato radicalmente. La nuova programmazione, volta a contenere la disaffezione degli spettatori, e' cosi' concepita: il primo canale diventa "emittente familiare" con notizie, spettacoli ed intrattenimento; il secondo si dedica agli approfondimenti politici e culturali; il terzo si rivolge a un pubblico giovane. Per raggiungere insieme il 33% degli ascolti. ITALIA / Agcom riduce i costi da cellulare ai 12 e agli 892 L'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni ha posto un limite ai prezzi delle chiamate da telefono cellulare ai numeri dei servizi "12" e "892". I costi pagati dai servizi informazioni agli operatori di telefonia mobile non potranno superare il doppio della cifra che un utente finale spenderebbe chiamando direttamente il numero desiderato. ITALIA / Continua anche nel 2006 la crescita dei mutui erogati Il mercato dei mutui continua a inanellare risultati positivi, anche se il rallentamento nelle compravendite di case non manchera' certo di farsi sentire sul credito. Secondo le previsioni di Kiron nel 2006 gli italiani firmeranno il 13,5% in piu' di mutui erogati nel 2005. Per Banca d'Italia il primo trimestre di quest'anno ha registrato addirittura un piu' 25,61% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. SPAGNA / In Catalogna saranno informatizzate tutte le aule di tribunale Nei prossimi mesi, il dipartimento di Giustizia della Catalogna spendera' 12,2 milioni di euro per rinnovare l'attrezzatura informatica di tutte le sedi giudiziarie, incorporandovi un sistema di registrazione e riproduzione audiovisiva di tutti i processi. Nei mesi scorsi sono state equipaggiate 15 aule, a fine anno saranno 173 e l'anno prossimo le restanti 310. ITALIA / Turismo: record di entrate dall'estero Il 2006 si avvia a chiudere i battenti con il massimo storico dell'entrate valutarie censite dall'Uic-Bankitalia. Le proiezioni Enit indicano il superamento di quota di 30 miliardi di euro (piu' 9%). Gli stranieri sono aumentati ovunque, anche nelle localita' minori. Rimane per il Sud (pur in crescita) un dato sconfortate: il solo Veneto accoglie 9 milioni di ospiti non italiani, il 30% in piu' di tutto il Mezzogiorno (fonte Svimez). SPAGNA / Il gestore dovra' risarcire gli automobilisti bloccati in autostrada Per la prima volta una concessionaria autostradale e' stata condannata a risarcire, per danno morale, oltre 4.000 utenti che nel febbraio 2004 rimasero bloccati in autostrada da una forte turbolenza di vento e neve. Il tribunale di Burgos obbliga Europistas a pagare 150 euro pro capite per i soli danni morali, cui s'aggiungono quelli patrimoniali per un valore di oltre 600.000 euro, secondo l'associazione degli utenti Ausbanc. ITALIA / Traffico: Aosta e' la citta' migliore Rapporto Aci Eurispes sulla qualita' della mobilita' nelle 103 province vede Aosta al primo posto, ultima Foggia. Sono stati presi in considerazione: incidenti, presenza di autovetture e motocicli per abitante, percentuale di abitanti per autobus circolanti, velocita' media dei mezzi pubblici, presenze di isole pedonali, piste ciclabili e verde urbano. Al secondo posto Siena. Milano e' solo 72esima, Roma 33esima. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE dal 1 al 14 settembre 2006 Notiziario Cellule staminali - Berlusconi e la liberta' di coscienza E' uscito il numero centoventuno anno V, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_121.html IMMIGRAZIONE. PERMESSI DI SOGGIORNO AI COMUNI? SPERIAMO CHE SIA LA VOLTA BUONA! Il Vice Ministro dell’interno Marco Minniti ha fatto sapere, dalle tribune della Festa dell’Unita’ a Milano, che i permessi di soggiorni presto diverranno di competenza dei Comuni. Ha spiegato che su 4.000 agenti di pubblica sicurezza, 600 sono impegnati con le questioni amministrative degli stranieri, e che cio’ va a detrimento della sicurezza. E’ molto tempo che si parla di questo auspicabile trasferimento di competenze, anni ormai, ma ancora non sono concretamente state mosse le pedine giuste. Si e’ creato lo Sportello Unico per i nulla osta al lavoro, contratti di soggiorno e ricongiungimenti familiari. Ma purtroppo le Questure, sollevate da questi incombenti, non si sono ancora dimostrate in grado di fornire un servizio compiuto, celere ed efficace e qualificato, in merito alle sue restanti funzioni: permessi, rinnovi e carte di soggiorno. Lo abbiamo piu’ volte denunciato: le autorita’ di pubblica sicurezza non dovrebbero occuparsi se non della pubblica sicurezza! E non anche di questioni anagrafiche, cartolari. Per quelle esistono, e meglio si attagliano, figure giuridiche apposite, sicuramente piu’ qualificate, che sono gli addetti alle anagrafi del Comune e gli ufficiali di stato civile. Insomma, per andare a rifare il certificato di residenza e la carta di identita’ non c’e’ bisogno di un agente in divisa. Inoltre, persistere nella competenza delle questure significa affidare il travaglio burocratico di uno straniero residente in mano a personale preparato e formato ad altri scopi, con tutto cio’ che ne consegue. Nonche’ riconoscere implicitamente un legame primitivo fra lo straniero e la sicurezza degli italiani. A priori. Ci trova pertanto d’accordo la proposta annunciata dall’esponente del Governo, che riteniamo urgente, come del resto tutta la riforma dell’attuale normativa del settore immigrazione. Non se ne abbiano a male i poliziotti, ma davvero ci auguriamo che un domani possano ritornare a fare il loro mestiere. http://www.aduc.it/dyn/immigrazione I FIGLI NATURALI DEVONO REALMENTE GODERE DEI MEDESIMI DIRITTI DI QUELLI LEGITTIMI Proposta di legge dell'on. Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno Firenze, 1 Settembre 2006 Questa proposta di legge e' elaborata in collaborazione con l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) e vuole essere un fattivo contributo al ministro della Famiglia, Rosi Bindi, che, durante un'audizione i primi di agosto nella commissione Affari Sociali della Camera, ad una mia esplicita richiesta in merito, comunico' che "e' gia' al lavoro una Commissione per la modifica di alcuni articoli del codice civile". Questa Commissione, che al momento con c'e', immagino sara' istituita alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. La riforma del diritto di famiglia del 1975, modificando l’art. 261 del codice civile, ha sancito il principio dell’eguaglianza dei diritti tra figli legittimi e figli naturali. Nonostante questo, permangono numerose differenze. L'art. 537, terzo comma, cod. civ., prevede un meccanismo dal quale puo' derivare l’esclusione dei figli naturali dall’eredita' e la traduzione del loro diritto in un equivalente economico, senza assunzione della qualita' di erede. L'art. 565 c.c. non riconosce un rapporto di parentela tra fratelli naturali. Questa norma e' stata dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale, che pero' ha sostenuto essere competenza del legislatore una riforma integrale. Ancora oggi, i parenti c.d. legittimi, fino al sesto grado, prevalgono, nella successione, sui fratelli naturali. L’eguaglianza e la pari dignita' sociale restano ancora un miraggio. Questa penalizzazione per i figli naturali ed il timore che questi possano essere discriminati, influenza chi e' in procinto di sposarsi in generale e le coppie di fatto in particolare perche' scelgano il matrimonio, che, per l’alto profilo degli impegni che con esso si assumono, dovrebbe invece essere una decisione libera. Le coppie, se possono decidere di volere per se' un regime di minor tutela, molto piu' difficilmente accettano che i propri figli siano discriminati. Comunque, le discriminazioni per i figli in ragione della loro nascita appaiono ingiustificate, anacronistiche ed in contrasto con i sentimenti piu' diffusi. Sotto altri profili deve comunque essere affermata l’uguaglianza di diritti per i figli naturali "non riconoscibili". Non e' giusto, infatti, che gli stessi scontino colpe non proprie. A questo link la relazione completa e i cinque articoli che compongono la proposta di legge: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=153449 INTERNET E I SOMARI D'EUROPA Il programma elettorale per la scuola della Casa delle liberta', in occasione delle elezioni politiche del 2001, aveva come elementi caratterizzanti le tre "i": inglese, internet, impresa. Dopo cinque anni ininterrotti di governo, caso unico nella storia della Repubblica italiana, poteva essere vantato il raggiungimento di un obiettivo, una di queste "i", quella relativa ad internet. Neanche per idea! Un rapporto Eurostat (1) descrive il quadro delle conoscenze informatiche in tutta Europa. L'Italia e' il somaro d'Europa: 6 italiani su 10 non lo sanno usare. Piu' esattamente il 59% degli italiani non sa utilizzare il computer a fronte di una media europea del 37%. Siamo i penultimi dopo la Grecia che si attesta sul 65%. La classifica puo' essere riassunta cosi: Grecia (65%), Italia (59%), Ungheria (57%), Cipro e Portogallo (54%), Lituania (53%)..... Gran Bretagna (25%) Germania (21%) Luxemburgo (20%), Svezia (11%), Danimarca (10%). A nostra difesa si potrebbe sottolineare che l'alta percentuale della popolazione anziana e' restia all'uso di nuove tecnologie, ma non e' sostenibile neanche questa tesi. Scomponendo la popolazione per fasce di eta' e prendendo in considerazione quella relativa ai 16-24 anni (che nel 2001 ne avevano 5 in meno) si scopre che siamo terz'ultimi, con il 28% di ignoranti, dopo l'Ungheria (34%) e la Grecia (32%). Un disastro, insomma. Colpa della scuola, cioe' degli insegnanti, della societa', in particolare dei genitori, ma anche di ci ha governato negli anni passati. L'attuale Governo vuole dotare l'intero Paese della banda larga per l'accesso a internet. Un primo passo, certamente. Vedremo se dalle promesse si passera' ai fatti. Sarebbe anche utile che nelle scuole si passasse dal pennino e calamaio alla tastiera. (1) http://epp.eurostat.ec.europa.eu/pls/portal/docs/PAGE/ PGP_PRD_CAT_PREREL/PGE_CAT_PREREL_YEAR_2006/PGE_CAT_PREREL_YEAR _2006_MONTH_06/4-20062006-EN-AP.PDF NASCE L'OSSERVATORIO LEGALE DELL'ADUC, LA NUOVA RUBRICA QUINDICINALE DI APPROFONDIMENTO GIURIDICO E' stato pubblicato in data 1 settembre l'Osservatorio legale dell'Aduc, una nuova rubrica quindicinale di approfondimento di questioni giuridiche attinenti la tutela del consumatore: http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale Curata dai nostri legali, affronta non solo temi di stretta attualita', che pur non mancheranno, ma si propone soprattutto di commentare e diffondere notizie del mondo giuridico che, per il carattere a volte troppo tecnico, sfuggono alla informazione di massa e alla stampa, ma che non per questo sono meno importanti. In particolare troveranno spazio notizie e riflessioni sulle sentenze delle corti italiane ed europee, commenti alle leggi nazionali e comunitarie, cosi’ come alle proposte di legge e alle riforme di maggiore attualita'. Non mancheranno, infine, articoli in cui si tenteranno soluzioni, idee e proposte di riforma, al cui dibattito potranno partecipare tutti i nostri lettori tramite il forum “di’ la tua” (http://www.aduc.it/dyn/dilatua). Siamo convinti che, pur nella complessita’ -e spesso della cavillosita’- di alcune norme o di alcune pronunce giudiziali, esse non possano e non debbano mai sfuggire al controllo, al commento e alla osservazione del cittadino che ne e’ primo destinatario. E siamo certi che dietro ad una scrivania di ministero, cosi’ come dietro al pulpito di un’aula di giustizia, c’e’ “l’essere umano” , e che ogni essere umano puo’ e deve poter esser in grado di conoscere cio’ che viene deciso in suo nome. Anche, un domani, per concorrere al suo miglioramento. TAXI A ROMA. TARIFFA UNICA? +14%. UNA BUFALA La tariffa unica del percorso Fiumicino aeroporto- Roma centro a 40 euro? Una bufala. Infatti, il costo di una corsa di taxi da Fiumicino aeroporto a Roma-Campidoglio, il centro per eccellenza, costa oggi 35 euro! Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, o meglio l'assessore alla mobilita', Mauro Calamante, ha quindi gia' regalato ai tassisti un aumento del 14% (differenza percentuale in piu' tra 40 e 35 euro). L'accordo, che scattera' il 15 settembre, e' stato sottoscritto calcolando una corsa tra Fiumicino aeroporto e Roma-centro. Come abbiamo detto il centro di Roma e' il Campidoglio, che possiamo considerare come punto medio tra i percorsi dei taxi che superano o meno tale punto; i passeggeri dei taxi che andranno oltre il Campidoglio, ma sempre in area centrale, pagheranno quanto pagano oggi, mentre coloro scendono nei pressi del Campidoglio, o prima, pagheranno di piu' di quanto pagano oggi. Statisticamente, quindi, gli utenti sono danneggiati e i tassisti favoriti. La tariffa unica e' stata presentata come un successo dal sindaco Veltroni, perche' tutelera' gli utenti dai tassisti furbi. Non e' cosi'. Basta predisporre dei manifesti informativi per i turisti, ed effettuare controlli, per scongiurare o limitare drasticamente il fenomeno. Le tariffe prefissate sono esattamente il contrario di quanto richiede il mercato. Un ritorno allo statalismo? Ahi, ahi, signor sindaco! Il mese corto di Francesco Rutelli Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=153823 DOPO IL SOLE LE CREME ANTIRUGHE. SONO EFFICACI? Dopo l'abbuffata di sole estivo, la pelle reclama il restauro. E allora di corsa in profumeria o in farmacia ad acquistare le creme antirughe. Ma sono efficaci? Non bisogna aspettare i miracoli dalle creme perche' il loro effetto e' piuttosto limitato. Le creme sono formate essenzialmente da grassi ed acqua, piu' vitamine, acidi di frutta, estratti di alghe, di piante, ecc. L'efficacia relativa e' dovuta all'effetto esfogliante degli acidi di frutta e della vitamina A, che attenua le rughe non le elimina. Occorrerebbe la prevenzione, visto che il sole e' il responsabile principale dell'invecchiamento della pelle; a questo proposito basterebbe osservare le pelle del viso e quella delle natiche di una persona anziana: tanto e' rugosa la pelle della faccia quanto liscia quella del posteriore. Il motivo e' semplice: il viso e' perennemente esposto al sole (oltre che al freddo, al vento e all'acqua), le natiche sono protette. Quindi meno sole, meno rughe. In questo senso si stanno diffondendo creme da usare tutto l'anno che contengono piccole quantita' di filtri solari, che hanno l'effetto di limitare i danni provocati dal sole, tra i quali appunto la formazione delle rughe. Insomma una prolungata esposizione solare estiva, soprattutto senza filtri, lascia i segni che difficilmente potranno essere cancellati. VIOXX - SBARRATA LA "VIA AMERICANA": i danneggiati stranieri debbono (e possono) procedere, ma davanti al Tribunale del loro Stato In data 23 agosto si e' svolta un'udienza chiave nelle Class Action promosse dai danneggiati stranieri contro la Merck per i danni causati dal farmaco VIOXX. Avanti il Giudice Fallon sono state infatti proposte le domande di certificazione della Class per i cittadini italiani e francesi, volendo con cio' testare la decisione del Tribunale anche per tutti gli altri cittadini non americani che, come gli italiani, hanno promosso l'azione collettiva. Dopo ampia discussione, purtroppo, il Tribunale ha respinto l'istanza, accogliendo quindi la "Motion to dismiss" proposta dalla Merck, e decretando che i cittadini stranieri debbano rivolgersi al proprio Tribunale nazionale per vedere riconosciute le proprie ragioni. La decisione, di natura prettamente discrezionale (in conformita' alla liberta' decisionale dei giudici Usa, molto meno vincolati di quelli dei Paesi di Civil Law, quali quelli italiani) e' stata assunta sulla base della dottrina nota come "forum non conveniens", i cui principi determinano se uno specifico Paese (gli Usa, in questo caso) siano o meno la sede piu' appropriata per la trattazione del caso. A supporto della propria decisione, il giudice ha portato svariate ragioni di mera opportunita', tra le quali il fatto che anche gli altri Paesi coinvolti abbiano -a suo dire- azioni assimilabili alla Class Action (?), o si stiano attrezzando in tal senso, il fatto che la raccolta delle prove debba avvenire sul suolo nazionale di ciascun danneggiato, e soprattutto il fatto di non voler congestionare il proprio ruolo di lavoro con cause di non residenti / non cittadini Usa. I legali Usa hanno concordato con Merck (solo per i soggetti che al 23.08.2006 avevano gia' presentato la domanda di partecipazione) una sospensione di 60 giorni nella decorrenza dei termini di prescrizione, che riprenderanno a decorrere dal 23 Ottobre 2006. A questo punto, sia pur con il rammarico di avere visto svanire una opportunita' in cui credevamo, ma con la consapevolezza di averci provato, senza per cio' far spendere alcunche' a chi gia' ha dovuto subire danni non indifferenti, non resta che consigliare a tutti i danneggiati italiani di rivolgersi quanto prima ad un legale di propria fiducia, per valutare tempi, modi e opportunita' di procedere con un'azione ordinaria in Italia. VACANZE SCAGLIONATE TUTTO L'ANNO? COME EVITARE CHE SIA SOLO UNA SORTITA AGOSTANA ED ESTEMPORANEA. PIU' LIBERALIZZAZIONI NEI SERVIZI La proposta del ministro Francesco Rutelli di scaglionare le ferie per impedire che ci sia l'intasamento in alcune localita' d'agosto e il relativo "tutto chiuso" nelle citta', corre il rischio di essere una sortita agostana ed estemporanea. Quelle che vengono tirate fuori quando nei soliti week-end le autostrade si intasano, aumentano gli incidenti stradali e relativi morti. Proposte su cui tutti sono d'accordo ma che, passata l'emergenza, tornano nel dimenticatoio... per ritrovarsi la prossima estate nella medesima situazione. Per fortuna gli italiani non aspettano la foga normatoria dei nostri ministri per decidere di non essere incolonnati per parte delle loro vacanze, tant'e' che l'aspetto delle nostre citta' lo scorso mese di agosto era meno deserto degli anni passati, ma ancora troppo poco. Di esempi da dare ce ne sarebbero a iosa da parte del Governo che, per esempio, in ambito giustizia, solo ora si sta ponendo il problema che le ferie del settore con relativa sospensione feriale dei termini potrebbe finire il 5 settembre e non il 15 com'e' ora. Noi continuiamo a non comprendere perche' la giustizia debba andare in vacanza: forse e' un ambito in cui la quantita' di lavoro ci puo' permettere il lusso della sospensione? Non scherziamo... Quindi c'e' da metter mano a non pochi meccanismi di come e' organizzata la nostra societa' ed economia. A partire dalla scuola, la cui chiusura estiva condiziona in larga parte le vacanze delle famiglie. Passando per molte fabbriche che non si capisce perche' d'agosto non debbano produrre. Da qui nasce l'esigenza di intervenire su tutta la normativa sugli orari e i tempi che ha solo bisogno di una cosa: totale liberalizzazione. Niente orari e periodi di chiusura: ognuno deve poter aprire o chiudere l'attivita' a proprio gradimento, in qualunque orario e giorno dell'anno. Bisogna cioe' che la riforma Bersani sul commercio, che aveva dato i poteri alle Regioni, sia emendata perche' questi poteri siano levati a queste Regioni e consegnati a nessuno. Per far si' che gli italiani si sentano liberi di andare in vacanza quando lo ritengono piu' opportuno, occorre che siano circondati da una societa' ed un'economia aperte 24 ore su 24 in qualunque posto; dove chi chiude lo fa solo perche' decide di non voler dare il proprio servizio e non perche' glielo impone un antiquato e vessatorio regolamento comunale e/o regionale. Da quanto detto sopra si evince che l'agenda per il nostro Governo, se vuole evitare che le parole del ministro Rutelli siano state pronunciate a vuoto, e' molto fitta e impegnativa. Basta solo che non siano liberalizzazioni come, per esempio, quella dei taxi. CREME ANTIRUGHE ? IL SOLE RESPONSABILE DELL'INVECCHIAMENTO DELLA PELLE Le creme antirughe? Sostanzialmente inefficaci. Lo rilevano due ricerche condotte autonomamente dal dermatologo britannico Chris Griffiths, della Royal University di Manchester e dal ricercatore americano Nichjolas Lowe, dell'Universita' della California. Chi compra una crema antirughe non dovrebbe aspettarsi molto e tenere presente che la componente pubblicitaria incide sul costo del prodotto fino al 10%. Le creme sono una emulsione di grassi e acqua (tanto piu' "leggera" e' tanto piu' acqua contiene) e l'effetto e' di protezione fisica, perche' limitano il contatto con l'esterno. Le creme non idratano, non eliminano ne' le rughe ne' la cellulite. Il 70% dell'invecchiamento della pelle dipende dal sole e solo un uso quotidiano di creme, contenenti filtri solari, puo' ritardarne l'invecchiamento. Si stanno diffondendo infatti le creme da giorno contenente una piccola quantita' di filtri solari che hanno l'effetto di limitare i danni provocati dal sole, tra i quali appunto la formazione delle rughe. Una avvertenza per i nostri vacanzieri che hanno passano ore al sole: tenete presente la faccia rugosa dei marinai e dei contadini per avere una idea degli effetti del sole sulla pelle. VISITA ALL'OPG DI MONTELUPO FIORENTINO: UNA ANOMALIA DA CHIUDERE. LA CONTRADDIZIONE DELLA FUNZIONE SANZIONATORIA CON QUELLA RIABILITATIVA E CURATIVA Dichiarazione dell'on. Donatella Poretti, deputata Rosa nel Pugno Accompagnata dall'Avv. Claudia Moretti, legale dell'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), ho realizzato il 5 settembre una visita all'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (Opg) di Montelupo Fiorentino. Occasione per incontrare il direttore dr. Franco Scarpa, gli agenti penitenziari e gli internati, e parlare con loro del futuro della destinazione della struttura -la Villa dell'Ambrogiana che la Provincia di Firenze con un recente documento approvato vorrebbe recuperare alla sua bellezza- e, piu' in generale, di questa anomalia del sistema penitenziario e manicomiale. La struttura "ospita" 136 "ricoverati", eta' media 40 anni, tra cui non solo gli autori di reati di sangue, ma anche di reati minori contro il patrimonio. Come confermato dagli stessi operatori, "il doppio binario" (pena e misura di sicurezza) previsto dal codice Rocco non garantisce ne' l'effettiva sicurezza sociale ne' le cure appropriate incompatibili con lo stato detentivo carcerario. Nonostante l'amministrazione abbia provveduto a ristrutturare un'intera parte, e nonostante gli sforzi degli stessi operatori, gli internati vivono in condizioni disumane. Otto persone in una stanza con i letti tutti attaccati l'un l'altro, distanziati appena dallo spazio per passare. Per non parlare dei servizi igienici e, in generale delle pessime condizioni della struttura, ormai fatiscente. Nel 1978 e' stata approvata la legge Basaglia per la chiusura dei manicomi, basandosi su una concezione lungimirante contro l’istituzionalizzazione dei malati di mente. Oggi invece l'Italia e’ l’unico Paese occidentale ad avere strutture mostruose come quelle dei manicomi criminali. Un'anomalia sfuggita al sistema? In tutta Italia, per circa mille internati sono 6 gli istituti che, nonostante il nome rassicurante di "ospedale", fanno parte e dipendono dall’Amministrazione Penitenziaria e dal Ministero di Grazia e Giustizia. L’ordinamento e’ quello carcerario, con le sue limitazioni di orari delle visite, permessi, polizia penitenziaria, ora d’aria, celle chiuse con le sbarre, ecc… Finire in questi luoghi abbandonati da tutti e’ molto facile, basta una perizia psichiatrica prima o durante ma anche dopo il processo o una volta in carcere (i rei folli). Se l’imputato viene ritenuto incapace di intendere o di volere e socialmente pericoloso, esce dal circuito giudiziario. Viene ritenuto non imputabile (in altre parole non condannabile con una pena vera e propria) e gli viene comminata una misura di sicurezza di 2, 5 o 10 anni, che puo’ essere ridotta, o prolungata (i sepolti vivi). Ma in realta' questi imputati che vengono prosciolti, sono comunque condannati ad una pena indefinita. Si dovrebbe riflettere sull’assurdita’ di queste strutture: come si puo’ instaurare un rapporto di fiducia con una persona con dei disturbi psichici in un ambiente penitenziario? Come stabilire un programma di riabilitazione o comunque un percorso di cura con le limitazioni del carcere? E come fargli capire che le sbarre e le guardie penitenziarie armate stanno vigilando sulla sua salute e soprattutto su quella della societa’ che sta fuori? Sentenze della Corte Costituzionale e indagini parlamentari hanno unanimemente rilevato che esiste una contraddizione tra la funzione sanzionatoria e quella riabilitativa e curativa. Una ambiguita' su cui il legislatore deve intervenire. Occorre rivedere profondamente il sistema attuale dell'imputabilita' penale e delle misure di sicurezza e porsi come obbiettivo primario la cura della persona malata, utilizzando strumenti gia' esistenti, ad oggi non utilizzabili per questi soggetti, quali le misure alternative alla detenzione. Nelle prossime settimane predisporro' alcune iniziative legislative in materia. PENSIONI: VERITA', LIBERTA', SEMPLICITA' E GIUSTIZIA Continuano a tenere banco i possibili interventi sul sistema pensionistico italiano. Ancora una volta, l'approccio e' quello sbagliato: sia politicamente che sul piano piu' strettamente tecnico. Buona parte delle responsabilita' sono da addebitarsi al sindacato che continua con un atteggiamento profondamente conservatore a difesa, in primo luogo, della sua struttura. Il sistema pensionistico italiano ha bisogno di una forte operazione-verita'. I lavoratori che pagano i contribuiti ed i pensionati che riscuotono le prestazioni sono troppo spesso vittime di una cattiva informazione. Espressioni come “i soldi versati per i contributi pensionistici sono buttati via perche' io non prendero' mai nulla” oppure “ho pagato fior di contributi ed ho una pensione da fame” sono, solitamente, frutto di una mancata conoscenza dei numeri che sono in gioco. La cattiva informazione produce comportamenti controproducenti sia per il singolo lavoratore (lavoro irregolare) che per il sistema complessivo (corsa al pensionamento). La prima cosa che il governo dovrebbe fare, quindi, e' quella di fare una corretta informazione sui numeri in gioco sia a livello di singolo contribuente, sia livello di sistema complessivo. Questa “operazione-verita'”, pero', non verra' mai fatta perche' dovrebbe mettere in luce anche le profonde (e diffusissime) ingiustizie del sistema. Una fetta molto elevata degli attuali pensionati percepisce una pensione troppo alta rispetto ai contributi versati. Questa semplice verita' non viene mai detta dai sindacati. Il problema non riguarda solo casi vergognosi, come il “vitalizio” dei deputati, ma e' generale e diffuso. La riforma del sistema pensionistico dovrebbe basarsi su tre cardini: 1 - Liberta'. Ciascuno deve avere il diritto di andare in pensione quando vuole ricevendo una pensione matematicamente collegata ai contributi pensionistici versati (in base a calcoli attuariali che includano i fattori anagrafici e demografici) a patto che la pensione risultante sia superiore all'assegno sociale. 2 - Semplicita'. La normativa previdenziale, come quella fiscale, e' un dedalo infinito di norme volutamente complesse nel quale il semplice lavoratore non puo' districarsi se non con l'aiuto di un sindacato o di un professionista. Basandosi sul principio di liberta' e' possibile (e necessario) sfoltire la normativa attuale e permettere a ciascun lavoratore di conoscere i propri diritti pensionistici senza affidarsi alla mamma-sindacato. 3 - Giustizia. E' indispensabile scindere le prestazioni assistenziali da quelle previdenziali effettive coperte dai contributi. Le prime devono essere garantite con la fiscalita' generale e non con i contribuiti previdenziali. E' necessario sfatare il mito dell'intoccabilita' dei diritti acquisiti. Se tali diritti sono profondamente ingiusti, in primo luogo devono essere pagati con la fiscalita' generale e non devono gravare il sistema pensionistico pubblico. Di anno in anno, si verifichi poi in finanziaria se ci sono i soldi necessari per far fronte a queste uscite o se non sia piu' giusto destinare parte di tali risorse alle prestazioni assistenziali. Siamo convinti che se la riforma del sistema previdenziale pubblico venisse affrontata con questi criteri: verita', liberta', semplicita' e giustizia, cosi' come sopra sintetizzati, non solo l'equilibrio finanziario del sistema potrebbe essere agevolmente raggiunto in tempi rapidi, ma tutto questo potrebbe essere fatto con il consenso, non certo dei sindacati, ma dei lavoratori. RAI, NOMINE E DINTORNI. SE NON SI ABOLISCE LA TASSA/CANONE E NON SI PRIVATIZZA IL MASSACRO CIVICO E ISTITUZIONALE CONTINUERA' In assenza di commissione parlamentare di vigilanza (i presunti controlli istituzionali), Governo e opposizione hanno cominciato a danzare intorno alle nuove nomine per quello che fino ad ora non era ancora accaduto in modo consolidato: il passaggio di testimone dell'informazione di Stato dal centrodestra al centrosinistra. Basta leggere le agenzie stampa e sfogliare i giornali che si viene assaliti da numerosi commenti e prese di posizione. A parte i commentatori indipendenti (che ci sono ed e' sempre interessante leggerli), quando si tratta di politici (di qualunque parte) e' tutto un "assalto alla diligenza", per prendersi i pochi posti disponibili e garantirsi –come credono- il futuro politico ed economico. La Rai e' come il finanziamento pubblico ai partiti, la sua spartizione trova d'accordo politici che altrimenti si scannano per tutto il resto. Chi paga? Noi contribuenti, ovviamente. Nel 2006, in un Paese che si dice ad economia di mercato, vige ancora il sistema prevalente di una informazione di Stato, in aperta concorrenza con l'informazione privata e in smaccato conflitto di interessi. Come potrebbe essere altrimenti il comportamento dei politici di governo e di opposizione? L'esistenza stessa di questa struttura alimenta la spartizione e, mantenendosi in vita in questo modo, procrastina il proprio potere. Quindi, chiunque risultera' vincente in questa competizione (finta) tra governo e opposizione, non contribuira' a modificare questo gigantesco peso economico, politico e sociale che ci portiamo dietro con l'esistenza stessa della Rai. Noi crediamo che una via d'uscita c'e', ma e' molto poco presa in considerazione, anche da chi in campagna elettorale si e sbracciato in questo senso (non abbiamo ancora visto iniziative parlamentari di un certo peso in merito): prima di tutto l'abolizione di quella tassa sul possesso che continuano a chiamare canone o abbonamento, insultando il buon senso e la lingua di tutti gli italiani (qui una petizione che ne chiede l'abolizione: http://www.aduc.it/dyn/rai). Dopo questo primo passo, solo la privatizzazione (come gia' chiesto dagli italiani con un referendum) potra' sbloccare la situazione e riaprire la comunicazione radiotelevisiva alla logica di quel mercato che oggi non c'e'. Noi conosciamo solo questo metodo per evitare che i politici continuino a danzare e a sedersi su queste poltrone. Le vacanze di Francesco Rutelli Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=154054 DETERGENTI ANTIBATTERICI: SERVONO? Servono i prodotti antibatterici usati per le pulizie di casa? Rispondiamo con una ricerca condotta dall'Associazione dei medici americani, che ha analizzato le relazioni scientifiche sull'argomento, apparse negli ultimi cinque anni: non ci sono riscontri che questi prodotti siano necessari. Utilizzare un prodotto antibatterico per rendere sterile un pavimento ha poco senso o meglio, lo ha per le industrie che lo vendono. La cucina non puo' essere trasformata in una sala operatoria, dove le condizioni di igiene e di assenza di contaminanti microbici e' essenziale per il paziente sottoposto ad intervento chirurgico. Eliminare tutti i batteri non ha senso, anche perche' le superfici interessate dopo un po' di tempo tornano a popolarsi di microrganismi, che tra l'altro hanno anche la funzione di indurre la risposta immunitaria nel nostro organismo. Per ottenere una buona igiene bastano i normali detergenti e un po' di... olio di gomito. Per fare un esempio basta sfregare le mani sotto l'acqua calda, per 20 secondi, per eliminare il 95% dei microbi, il 96% è eliminato con il comune sapone e il 99% con i detergenti antibatterici! Vale la pena spendere di piu' e inquinare l'ambiente per rimuovere il 3% in piu' di batteri? GLI AVVOCATI TORNANO A SCIOPERARE. LE RAGIONI E I PERICOLI DELLA PROTESTA PER L'UTENTE DEI SERVIZI DELLA GIUSTIZIA Continua la protesta degli avvocati nei confronti del decreto Bersani, ormai convertito in legge lo scorso 4 agosto. Lo annuncia Michelina Grillo, presidente dell' Oua (Organismo unitario dell'Avvocatura), che avverte e spiega le ragioni della protesta e le iniziative che si svolgeranno fin dalle prossime settimane. Alla riapertura dei tribunali, dopo 45 giorni di sospensione feriale dei termini, i cittadini dovranno far fronte con l'astensione preannunciata dal18 al 23 settembre e con altre iniziative che –se realmente attuate- incideranno pesantemente sulla gia' disastrata e jiurassica durata dei processi. Sembra infatti che gli avvocati intendano protestare anche dimettendosi dagli incarichi e dalle funzioni di magistratura onoraria, ossia dismettere i panni di veri e propri giudici onorari di primo grado (i cosiddetti g.o.t.) che si sono assunti contrattualmente con il Paese. Al di la' della possibile illiceita' di una simile protesta, che tocca funzioni altre dall'avvocatura, occorre rilevare che attualmente la giustizia penale e civile si regge proprio sulla magistratura onoraria che supplisce alle gravi carenze di magistrati togati entrati per concorso. Una simile azione avrebbe ripercussioni gravissime sulle controversie pendenti in tutti i tribunali d'Italia. Non solo, a questo giro, i cittadini subiranno forse conseguenze ancor piu' drammatiche di un rinvio dell'udienza, se pur di qualche mese. Gli avvocati, infatti, annunciano il cosiddetto “sciopero bianco”. Anziche' un mero rinvio, tipico delle ordinarie astensioni, saranno presenti in udienza e la' chiederanno al giudice di procedere a tutte le formalita' processuali della singola udienza stessa, comprese le decadenze e preclusioni che esse comportano, senza tuttavia svolgere il proprio mandato per cui sono pagati. Se cosi' davvero fosse, ed esprimiamo qualche dubbio, non solo il cittadino rischierebbe uno slittamento del suo sudatissimo processo, ma addirittura rischierebbe di perdere la causa se, ad esempio, l'avvocato scioperante si recasse all'udienza prevista per le prove e non provvedesse al deposito delle stesse! Oppure, si recasse al dibattimento di un processo penale e, silenziosamente, attendesse la sentenza! Insomma, un vero e proprio delirio, da cui il cittadino ne uscirebbe ancor piu' vessato e –come non dargli torto?- ancor piu' deluso dalla casta degli avvocati. Speriamo davvero siano solo proposte. Dubitiamo che una protesta che si vuole in nome della qualita' del servizio, delle garanzie degli utenti stessi, possa legittimamente e credibilmente passare attraverso un violenta (perche' di violenza si tratterebbe) rinnegazione degli elementari diritti che essi pretendono di difendere. SPARTIZIONE RAI. UN PAESE DEMOCRATICO DOVREBBE SEMPRE DIRE COME STANNO LE COSE, A PARTIRE DAI TG In piena bagarre per la spartizione delle poltrone della Rai, c'e' anche chi si stupisce dell'esistenza di qualcuno che denuncia la spartizione partitocratica, perche' la Rai e' cosi' e non potrebbe essere altrimenti. Anzi il suo essere spartita sarebbe una vera dimostrazione di democrazia e partecipazione di tutti alla sua gestione. Secondo questa impostazione, una vera azienda nazionalpopolare deve essere di Stato e configurare al suo interno i medesimi equilibri decisi dagli italiani al momento del voto politico per il Parlamento. Puo' cosi' una informazione essere chiamata tale? Sicuramente si', perche' per fortuna non esiste una definizione giusta ed equa di informazione: dipende da chi la fa e anche da chi la recepisce. Noi avremmo gradito che, abolito il canone/tassa, la gestione fosse affidata ad un'azienda privata dopo aver vinto un appalto, sistema di transizione per arrivare allo smantellamento dell'informazione di Stato, perche' non e' detto da nessuna parte che uno Stato democratico debba necessariamente avere una informazione di Stato. Nel frattempo, siccome ci rendiamo conto che privatizzazione e smantellamento del potere mediatico non sono dietro l'angolo, proponiamo che durante i tg delle reti Rai compaia una scritta che dica: "ogni riferimento a persone esistenti ed a fatti realmente accaduti e' puramente casuale". Proprio come nei film che, toccando argomenti di struggente attualita', per non scontentare o far sembrare di attaccare qualcuno, si premuniscono con questa frase. SINDACATI, CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE E TFR Fino al 1992 i sindacati sedevano nei consigli di amministrazione di vari enti previdenziali e, in alcuni casi, ne esprimevano addirittura il presidente. Con "Mani pulite" iniziarono le inchieste sui "palazzi d'oro degli enti", cosi' si decise che i sindacati non potevano far parte dei consigli di amministrazione ma "solo" dei consigli di indirizzo e vigilanza di enti previdenziali. Facile era prevedere i conflitti, che puntualmente si sono verificati. Insomma i sindacati erano usciti dalla porta e rientrati dalla finestra. Ora il segretario aggiunto della Cisl, Pier Paolo Baretta, ripropone l'ingresso dei sindacati nei consigli di amministrazione sostenendo che "gli istituti previdenziali si reggono sui contributi dei datori di lavoro e dei lavoratori. E' ora che i sindacati tornino ad avere un ruolo nella gestione degli enti". E' difficile spiegare al segretario Baretta che controllati (l'amministrazione) e controllori (i sindacati) sono mestieri diversi e che quando gli uni si sovrappongono agli altri non puo' che venirne un danno per tutti, in particolare per gli utenti. Abbiamo il timore pero' che la proposta di Baretta nasconda altro. In questi giorni si parla di pensioni e di Tfr (trattamento fine rapporto, cioe' liquidazione), una torta da 13 miliardi di euro (circa 25mila miliardi di lire) sulla quale sono scatenati gli appetiti di banche e assicurazioni, visto che una fetta consistente dovrebbe finire nei fondi pensione integrativi. Ebbene e' di questi giorni la proposta, fatta dal ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, che anche l'Inps, il maggior ente previdenziale, possa gestire quote di Tfr. Con la fusione degli enti previdenziali gia' in programma e l'arrivo di una fetta consistente dei 13 miliardi, l'Inps diverrebbe una enorme potenza economica e sociale. Si sa il potere fa gola a molti, anche ai sindacati. Primo Mastrantoni, segretario Aduc I SINDACATI CONFEDERALI SONO CONTRO LE LIBERALIZZAZIONI DELLA TELEFONIA? Con una nota, i segretari generali dei settori Tlc di Cgil Cisl e Uil, hanno sottolineato che sarebbe grave che Telecom Italia cedesse la sua rete fissa "Oggi la rete fissa rappresenta lo strumento fondamentale per la convergenza e per mantenere alta la capacita' tecnologica e dunque competitiva dell'azienda. Per questo e' decisiva l'unicita' se Telecom vuole rimanere un'azienda di riferimento nazionale ed internazionale". Per i sindacati confederali, il forte indebitamento dell'azienda dovrebbe essere superato, per esempio, con una ricapitalizzazione. Ovviamente non ci dicono da dove dovrebbero arrivare questi capitali e, considerato che stiamo parlando di una delle maggiori aziende privilegiate dallo Stato, sotto il controllo dello stesso attraverso la golden share, non saremmo estremisti nel pensare che i nostri sindacati stiano perorando l'aiuto dello Stato in una qualche forma. La crisi economica-finanziaria di Telecom potrebbe essere buona occasione per ripensare tutto il sistema di telefonia fissa in Italia, oggi basato su un gigantesco abuso di posizione dominante dell'operatore Telecom che, nel contempo, si ritrova con l'ultimo miglio a fornire ai suoi concorrenti gli strumenti vitali per i prodotti che offrono. Ma i sindacati, invece, siccome pensano solo alle questioni di salvaguardia occupazionale come se fossero avulse dal contesto e sopratutto dal mercato, le questioni di liberalizzazione e apertura del mercato non le considerano, anzi colgono l'occasione per ribadire che l'assetto di negazione della concorrenza che oggi vige e' il migliore e per questo va difeso anche –magari- chiedendo un maggiore intervento dello Stato. Lasciamo ad altre occasioni e ad esperti del settore (che noi, associazione di consumatori, non siamo) le valutazioni sulla ricetta occupazionale in se' fornita dai sindacati alla crisi di questa azienda. Evidenziamo invece che il sistema si regge grazie agli alti costi (tra i maggiori in Ue e nel mondo occidentale in generale) fatti pagare ai consumatori in cambio di servizi con qualita' molto discutibile, e che potrebbe cambiare, aprendo i mercati alla concorrenza, proprio con la cessione ad un "primus inter pares" della rete fissa. Su questo i sindacati confederali dicono il contrario, per cui prendiamo atto che sono contro la liberalizzazione della telefonia... a meno che non abbiano una ricetta di Stato per questa liberalizzazione... ma noi non ne siamo edotti. TASSA SULLE PENSIONI D'ORO? UNA BUFALA! Prendere ai ricchi per donare ai poveri. Questa e' la logica, alla Robin Hood, con la quale il Governo si appresta a tassare di un ulteriore 3% le pensioni cosiddette d'oro, quelle superiori a 60mila euro l'anno. I nuovi introiti, circa 50 milioni, dovrebbero essere destinati ad incrementare le pensioni minime. Bella idea, ma a fare i conti si scopre la bufala in agguato. Vediamo alcuni casi (1). * Le pensioni minime, quelle con un importo medio di 590 euro mensili, interessano circa 10 milioni di persone, il che significa che ad ogni pensionato andranno 5 euro l'anno di aumento, cioe' 0,41 euro mensili. * Le pensioni minime, quelle che si attestano su 402 euro medi mensili, interessano circa 7 milioni di persone, il che significa che al pensionato andranno 7 euro l'anno di aumento, cioe' 0,59 euro mensili. Al numero di pensioni su riportate occorrerebbe aggiungere anche 761.517 pensioni ed assegni sociali, il che abbasserebbe ulteriormente l'obolo mensile. Insomma il Governo sta cercando di mascherare la riforma del sistema pensionistico con un "atto di giustizia sociale", che sarebbe quello di tassare ulteriormente le vituperate pensioni d'oro. La notizia e' stata riportata a titoli cubitali sui media. Ci piacerebbe vedere altrettanti titoli cubitali con "Tassa sulle pensioni d'oro? Una bufala!". (1) http://www.lavoce.info/news/view.php?id=10&cms_pk=2056&from=index&id=10&cms_pk=2056&n_page=2 PILLOLA DEL GIORNO DOPO. SENZA RICETTA PERCHE' CI SIANO MENO ABORTI. DOPO GRAN BRETAGNA, FRANCIA E USA, ANCHE IL CILE PROMUOVE LA CONTRACCEZIONE D'EMERGENZA Dichiarazione dell'on. Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno. Alla lunga lista di Paesi che consentono la vendita e la distribuzione della pillola del giorno dopo senza ricetta medica si e' aggiunto il Cile. La presidente Michelle Bachelet -che guida un Governo composto dal partito socialista e dalla democrazia cristiana- ha infatti deciso insieme alla ministra della Salute, Soledad Barría, di distribuire gratuitamente e senza l'autorizzazione dei genitori, l'anticoncezionale d'emergenza alle ragazze che abbiamo compiuto almeno 14 anni. In un Paese dove la Chiesa Cattolica e' riuscita ad impedire l'approvazione di leggi che regolamentassero l'aborto e dove anche il divorzio ha dovuto transitare in Parlamento per anni prima di arrivare ad essere regolamentato nel 2003, la Conferenza episcopale non ha trovato altre parole che quelle di accusare le misure del Governo paragonandole a "quelle dei regimi autoritari che pretendono di regolare la vita intima delle persone dallo Stato". Pur essendo proibito l'aborto si stima che siano 40 mila le adolescenti che ricorrano a queste pratiche in condizioni igieniche e sanitarie non adeguate. Dopo la Gran Bretagna e la Francia, anche gli Usa hanno deciso, con una disposizione della Fda (Food and drugs administration) di consentire la vendita in farmacia senza la presentazione della ricetta medica della pillola del giorno dopo, contraccettivo d'urgenza. Mentre in Gran Bretagna, oltre ad essere distribuita dal Sistema Sanitario Nazionale gratuitamente, puo' essere acquistata in farmacia da chiunque, in Francia la gratuita' c'e' anche in farmacia ma solo per le minorenni. Negli Usa questa pillola potra' essere acquistata senza ricetta dalle maggiorenni solo in farmacia e nei centri autorizzati, mentre per le minorenni sara' necessaria la prescrizione medica. Nelle scorse settimane ho presentato una interpellanza al ministro della Salute Livia Turco per sollecitarla a consentirne l'acquisto in farmacia senza ricetta medica e gratuitamente per le minorenni (http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=152017). Come piu' volte denunciato da inchieste giornalistiche, si verifica, in particolare nel fine settimana, la difficolta' di farsi fare la ricetta medica anche negli ospedali pubblici che dovrebbero garantire questo servizio. Una difficolta' che con il trascorrere delle ore puo' tradursi nell'impossibilita' di fatto di assumere la pillola ed evitare cosi' una gravidanza non desiderata. Cosi' come piu' volte rilevato dall'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) -che in materia sono anni che sta portando avanti una campagna liberalizzatoria- si tratterebbe di un provvedimento, almeno all'origine, senza spese, abolendo i maggiori ostacoli all'uso di questa contraccezione: il timore di far sapere che si e' avuto un rapporto a rischio; timore che sussiste nonostante la diffusione di una informazione che arriva ovunque nella nostra vita, ma che evidentemente non scalfisce il pudore/timore culturale e sociale di far conoscere la propria condizione di "pericolo gravidanza". BONUS BEBE' E IMMIGRATI. MANUALE PER LA DIFESA NEL PROCESSO PENALE La vicenda risale all'inizio del 2006, quando nella legge finanziaria il Governo stanzio' 1000 euro per i neonati italiani e comunitari. La lettera di "invito" del Presidente del Consiglio a ritirare il bonus fu spedita per errore a migliaia di famiglie di cittadini stranieri, che si presentarono alle Poste per ritirare questo bonus, che per errore fu pagato. Nei mesi successivi, scoppiato il caso, il ministero dell'Economia inizio' a richiedere indietro le somme percepite senza averne diritto, ma poi ha stabilito che chi ancora non ha restituito il bonus puo' tenerlo. Ma nulla e' stato detto sulle conseguenze penali che gli stranieri potrebbero subire e le procure stanno inviando a migliaia gli avvisi di reato. In merito abbiamo fatto presentare anche un'interpellanza parlamentare. Qui tutte le informazioni del caso: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/comu.php?id=152829 http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/comu.php?id=150657 In attesa di un provvedimento del Governo, abbiamo preparato –a cura di Emmanuela Bertucci, legale e responsabile dell'Ufficio Immigrazione dell'associazione- un vademecum rivolto alle migliaia di persone che si ritrovano, o si ritroveranno, indagate: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/docu.php?id=154433 Qui i titoli dei vari paragrafi: COME FARE A SAPERE SE SI E' INDAGATI NON SOTTOVALUTARE LA VICENDA RESTITUIRE LE SOMME RISCOSSE COSA ACCADE ALLA CARTA DI SOGGIORNO DURANTE IL PROCESSO SI APPLICA L'INDULTO A QUESTI REATI? LA SOLUZIONE LEGISLATIVA SE IL GOVERNO NON PRENDESSE PROVVEDIMENTI: LE CONSIDERAZIONI DELL'ADUC PERCHE' NON E' UNA TRUFFA Il reato di truffa presuppone che chi lo commette utilizzi artifici e raggiri per ottenere un ingiusto profitto. Chi ha riscosso il bonus ha firmato un modulo (in cui veniva richiesto di compilare i campi attinenti ai dati anagrafici dei genitori e i codici fiscali del nucleo familiare) su cui era prestampata una autocertificazione di cittadinanza dell'Unione europea e si e' successivamente recato alle Poste con la propria carta d'identita', come richiesto, sulla quale c'e' chiaramente scritta la cittadinanza della persona. Non e' stato messo in atto alcun raggiro, poiche' qualsiasi operatore di sportello postale poteva verificare la difformita' fra quanto scritto nella autocertificazione e i dati contenuti sulla carta di identita'. L'INDUZIONE IN ERRORE Dobbiamo tener presente che gran parte delle famiglie straniere che vivono in Italia parla correntemente l'italiano, ma lo legge poco o male, e non conosce la burocrazia italiana (fatta eccezione per le code alla questura che comunque sono una buona palestra!), nonche' il valore di una autocertificazione. Molto semplicemente queste persone hanno ricevuto una lettera indirizzata al proprio figlio appena nato, con un dono di benvenuto nel mondo del valore di mille euro, da far ritirare a mamma e papa'. L'induzione in errore e' poi proseguita negli sportelli postali, dove gli operatori, che in quella sede erano tenuti a controllare i documenti di identita' non hanno eccepito nulla, e hanno pagato le somme richieste. LA DERUBRICAZIONE DEL REATO Nel caso in cui il Governo non intervenisse nella vicenda, le persone che hanno riscosso il bonus dovranno difendersi nel processo penale mirando, chiaramente, ad ottenere una assoluzione e, in caso di condanna, alla derubricazione del reato. Riteniamo che comunque l'accaduto non possa esser qualificato come truffa, ma al massimo come indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. I due reati sono infatti identici nel fine ma diversi nei mezzi. Cambiano le modalita' di esecuzione, che per la truffa consistono in artifici e raggiri, mentre per il reato previsto dall'art. 316 ter del codice penale (Indebita percezione) consiste nell'uso di dichiarazioni false. PILLOLA GIORNO DOPO. SOLIDARIETA' CON VIALE CONTRO IL PROCEDIMENTO DELL'ORDINE DEI MEDICI Il ginecologo Silvio Viale dovra' comparire davanti all'Ordine dei medici il prossimo 6 novembre perche' sarebbe colpevole di aver compilato delle ricette mediche davanti alle scuole per prescrivere la pillola del giorno dopo: in base al codice di deontologia medica avrebbe violato il dovere di prescrizione, il principio di competenza, il dovere di informazione in materia di contraccezione, con lesione dell'immagine e del decoro della professione. Stiamo parlando di un farmaco che, preso dopo un rapporto sessuale a rischio, impedisce l'ovulazione, gia' in distribuzione senza ricetta da diverso tempo in Paesi come Francia e Gran Bretagna e di recente anche negli Usa, e che secondo l'Oms non ha controindicazioni ed effetti collaterali minimi. Un farmaco al livello di tanti altri cosiddetti da banco (che oggi si acquistano anche in Italia al supermercato), con –come fa sapere lo stesso dr Viale- tossicita' molto bassa, senza necessita' di accertamenti medici, nessuna dipendenza, nessuna interazione farmacologica di rilievo, nessun pericolo in caso di assunzione impropria; insomma meno pericoloso di qualsiasi analgesico disponibile senza ricetta. In materia c'e' gia' un pronunciamento favorevole del ministro della Salute Livia Turco. L'on. Donatella Poretti ha presentato di recente anche una interpellanza per sollecitare la messa in commercio senza ricetta (http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=152017). Una situazione, quindi, in cui l'unico aspetto anacronistico sembra essere quello dell'Ordine dei medici che, tra l'altro, contro il dr Viale si fa sentire solo ora dopo che sono anni che il nostro fa azioni di questo tipo davanti alle scuole in varie parti d'Italia. Per quanto ci riguarda e' una conferma dell'inutilita' e la dannosita' degli ordini professionali, organismi corporativi che impediscono un sereno e semplice rapporto dei professionisti coi loro assistiti oltre che limitare, in nome di un presunto quanto inutile decoro, la diffusione, lo sviluppo e la conoscenza della medicina. Per questo siamo accanto al dr Viale, non solo solidarizzando con lui contro l'azione del suo ordine, ma incoraggiandolo e sostenendolo a seguitare nella sua azione di civilta' medica e giuridica. ZAINETTI LEGGERI PER GLI STUDENTI Inizia la scuola e guardare nei telegiornali quei poveri studenti, curvi sotto il pesante fardello dello zainetto colmo di libri, fa una certa impressione. Il Consiglio superiore di sanita' ha raccomandato un limite di peso dello zaino del 10-15% del peso corporeo. Ovvio che i limiti dovrebbero rispettare gli standard ma il povero studente magro-magro come fara'? Forse basterebbe dotare gli zainetti di rotelle, forse basterebbe obbligare ad un solo libro per banco, forse basterebbe........ Certamente una disparita' sociale si evidenzia tra coloro che sono accompagnati a scuola in auto e quelli costretti ai 300 metri di tragitto con il carico sulle spalle. Piu' interessante l'idea, che sosteniamo da tempo, di scaricare da internet i libri di testo, tutti o in parte. Altrettanto semplice sarebbe avere in dotazione dei CD, che possono contenere interi testi scolastici e che tra l'altro pesano pochissimo: visionare o stampare a scuola o a casa la lezione del giorno sarebbe semplicissimo, basterebbe un minimo di organizzazione. Le scuole potrebbero dotarsi di computer e i librai potrebbero vendere i CD-testo scolastico e trasformarsi in centri di stampa. Insomma altre soluzioni, piu' avanzate, potrebbero essere messe in atto. Dal ministero dell'Istruzione ci attendiamo poco, visto che, a mesi di distanza dalla nomina del ministro, il sito internet del ministero alla voce "organizzazione" risulta a tutt'oggi in aggiornamento. Attenderemo, cosi', settembre 2007 per vedere l'ennesimo telegiornale che riprende il povero e affardellato studente. LA TELECOM CHE VORREMMO. LIBERA AZIENDA IN LIBERO MERCATO PER LIBERTA' DI COMUNICAZIONE La Telecomitalia nei prossimi giorni vedra' al vaglio dell'Autorita' le proprie intenzioni di dividersi in tre (gestione rete, telefonia fissa e telefonia mobile). I sindacati confederali hanno cominciato un pressing che e' una evidente richiesta di intervento dello Stato; nei giorni scorsi avevano sottolineato che sarebbe grave che Telecom Italia cedesse la sua rete fissa, il forte indebitamento dell'azienda dovrebbe essere superato, per esempio, con una ricapitalizzazione. Ovviamente non ci hanno detto da dove dovrebbero arrivare questi capitali e, considerato che stiamo parlando di una delle maggiori aziende privilegiate dallo Stato, sotto il controllo dello stesso attraverso la golden share, crediamo a ragion veduta che stessero perorando l'aiuto dello Stato in una qualche forma. Beffa doppia per i consumatori, gia' costretti a pagare a prezzi altissimi rispetto all'Ue i servizi di questo gestore, e poi come contribuenti vedere i propri soldi che vanno a rimpinguare le casse del principale responsabile della caotica e di fatto monopolista situazione del nostro sistema di comunicazioni telefoniche fisse. E rincara oggi 11 settembre il segretario della Cisl Raffaele Bonanni: "Sono preoccupato degli interessi nazionali che un servizio cosi' delicato vada tutto in mano agli stranieri, potrebbe essere un problema. Vorrei capire, avere delle garanzie". A noi che il proprietario di Telecomitalia sia italiano o straniero non ci interessa, perche' vorremmo solo quel rispetto e quella lealta' di rapporti economici e commerciali a cui le proprieta' di questo gestore non ci hanno abituati. Non solo, ma vorremmo che con un colpo di spugna fosse cancellato il gigantesco conflitto di interessi (e il conseguente abuso di posizione dominante) che ha Telecomitalia nel suo essere gestore di tutta la rete fissa e, nel contempo, vendere l'accesso alla stessa ai propri concorrenti. Il patrimonio della rete messo in piedi dall'azienda statale Sip dovrebbe essere a disposizione di chiunque, paritariamente. Quindi ben venga la separazione societaria di questo settore di Telecomitalia, ma non per creare –come crediamo possa succedere- una societa' in permanente difficolta' e, per la funzione che svolgera', giustificata nel ricevere tutti gli aiuti possibili e immaginabili e dallo Stato. Auspichiamo invece una acquisizione di questa societa' da parte dello Stato o l'affidamento in gestione ad un consorzio paritario di tutti gli operatori di telefonia fissa. Ovviamente non abbiamo la ricetta precisa, ma crediamo che sarebbe un ottimo punto di partenza cominciare a ragionare sul fatto che la rete fissa non deve comunque essere in mano ad un gestore tra gli altri concorrenti in posizione di svantaggio. Questa e' la Telecom che vorremmo, e forse in questo modo non dovremmo piu' pagare bollette con consumi mai fatti a numeri mai chiamati, forse avremo venditori dei prodotti Telecom che non cerchino di rifilare il bidone alla minima distrazione del pollo di turno, forse avremo servizi di assistenza all'altezza delle richieste dell'utenza e meno arroganti, forse avremo un mercato che, aprendosi e attirando nuovi operatori, proporra' tariffe piu' basse e qualita' migliore per cercare di attirare meglio i consumatori. Ma siamo consapevoli che questo e' il mondo dei sogni, che neanche l'Autorita' antitrust potra' far diventare realta'. Per cui continuiamo e continueremo ad essere attrezzati per combattere monopoli, tariffe alte, arroganza, cattiva qualita', furberie, truffe, etc.. cioe' tutto quello che oggi e' frutto del monopolio della rete fissa. Il Pil cresce Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=154534 TASSA/CANONE RAI ANCHE PER VIDEOFONINI? E' IL MOMENTO PER ABOLIRLA Sono alcuni anni che andiamo ripetendo che esiste una situazione anomala e discriminatoria sul pagamento del canone/tassa alla Rai. La legge parla in modo esplicito che questa tassa va pagata per il mero possesso di qualunque apparecchio atto a ricevere trasmissioni tv. Sul mercato, a differenza di quando fu concepita questa norma, siamo pieni di videofonini e computer portatili e no che sono in grado di ricevere queste trasmissioni e, per ora, il pagamento della tassa viene chiesto solo a chi ha un computer con scheda tv (nonostante gli esattori/accertatori della Rai spesso dicano che basta il possesso di un qualunque pc... ma loro vengono pagati a "produzione"....). Nei giorni scorsi in una intervista, il direttore centrale normativa e contenzioso dell'Agenzia delle entrate Vincenzo Busa, ha sostenuto che tutti dovrebbero pagare questa tassa. I gestori di telefonia mobile si sono allertati e, come nel caso di 3 Italia, evidenziano le difficolta' d'applicazione soprattutto per le carte ricaricabili, in cui non e' mai certa l'identita' del possessore dell'apparecchio. Infine poi c'e' l'affollamento fiscale che andrebbe a colpire i possessori di videofonini che gia' pagano la tassa di concessione governativa. Fino ad oggi, grossomodo, tutti hanno fatto finta di non-sapere e di non-vedere per evitare che cio' che tutti sanno fosse ribadito: l'assurdita' dell'esistenza di questa tassa sul possesso che crea un abuso di posizione dominante della Rai su tutti gli altri operatori televisivi. Ora ci siamo? Sta per scoppiare cio' che avevamo intuito e segnalato da tempo? Se passa il concetto del direttore Busa (basta l'idoneita' dell'apparecchio per far scattare il pagamento), chi potra' contestare, visto l'alto livello tecnologico dell'elettronica da consumo, che bisognera' pagare anche per il possesso di un orologio o di un forno a microonde? Noi siamo contenti che questo problema esploda in questo modo. Forse e' l'unico metodo per porlo e trovare una soluzione che noi auspichiamo sia abrogativa. L'accordo di governo ed opposizione in materia ha pari –per la furia spartitoria- solo nel finanziamento pubblico ai partiti, con tanto di sentenza della Corte Costituzionale e pareri dell'Antitrust, che non si e' sentita in imbarazzo nel sentenziare che chiamare la tassa come canone o abbonamento non e' strano e ingannevole. Aspettiamo le iniziative di quelle forze politiche che nel loro programma elettorale avevano l'abolizione del canone. Ma soprattutto aspettiamo che questa esplosione faccia riflettere e ravvedere i nostri legislatori nel loro complesso, perche' recuperino credibilita' e buon senso a partire dall'uso della lingua italiana e dalla liberalizzazione di un importante mercato come quello dell'informazione tv. Noi, intanto, proseguiamo con la nostra petizione abolizionista: http://www.aduc.it/dyn/rai RAI E INFORMAZIONE: OGNI RIFERIMENTO A PERSONE ESISTENTI ED A FATTI REALMENTE ACCADUTI E' PURAMENTE CASUALE Un tempo la Rai era lottizzata tra DC, PSI e PCI con vari addentellati (PRI, PSDI, PLI). A tutt'oggi non e' cambiato nulla. Un tempo si chiamava lottizzazione, oggi si chiama spoils-system. Non siamo certo ingenui, che' il tempo e' passato, pero' nessuno ci venga a dire che in tal modo si fa informazione. Cosa volete che faccia un direttore di Tg di fronte ad una notizia negativa per la parte politica che lo ha istallato sulla poltrona? La ignora o la edulcora per ammorbidirne l'impatto. Che fine fa l'informazione al cittadino che paga il canone/tassa? Finisce nel cestino dei rifiuti! Che i lottizzati siano di questa o quella parte politica e' poco importante, il metodo e' lo stesso: lottizzare per piegare la realta' alla propria visione della realta'. Abbiamo gia' proposto (1) che all'inizio dei vari telegiornali compaia la scritta "ogni riferimento a persone esistenti ed a fatti realmente accaduti e' puramente casuale", che ci sembra un atto di correttezza professionale. Per il resto la nostra proposta di sempre: abolire il canone (2) e collocare la RAI sul mercato. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=154188 (2) http://www.aduc.it/dyn/rai TELECOM E IL GOVERNO. CHI E' CAUSA DEI SUOI MALI... Era il primo governo Prodi, poi D'Alema uno, poi D'Alema due e poi Amato, insomma il primo governo della sinistra nella storia della Repubblica Italiana. Quattro governi in cinque anni, roba da Prima Repubblica. In quel periodo si avviarono le cosiddette privatizzazioni (non liberalizzazioni), sicche' chi si era occupato di automobili, la Fiat, fino a presiedere la neonata Telecom privatizzata che poi passo' ai "capitani coraggiosi" (Colaninno) per finire nel "salotto buono" dei Tronchetti Provera ed altri. Il risultato attuale e' noto ai piu': Telecom e' indebitata per 41,3 miliardi di euro (circa 80mila miliardi di lire). Come ne uscira' non sappiamo, quello che possiamo constatare e' che la nostra classe imprenditoriale tale non puo' definirsi. Anche gli Agnelli che avevano ereditato un patrimonio enorme (erano praticamente presenti in ogni settore) sono finiti con la proposta di vendita dell'ultimo gioiello di famiglia, il settore auto, poi ripreso. Purtroppo i nostri "grandi" imprenditori hanno vissuto all'ombra di papa'-mamma Stato, con le commesse e le relative protezioni (bastava svalutare la lira per essere piu' competitivi). I Benetton dalle magliette sono passati alle autostrade con i risultati e le furbizie che abbiamo visto. L'attuale governo sta raccogliendo i frutti di sballatissime privatizzazioni che costano agli utenti in termini di mancati o inadeguati servizi e ai lavoratori in termini di posti di lavoro. Ci verrebbe da dire che era meglio quando era peggio, ma non lo diciamo. Quello che possiamo dire al Governo e' che chi e' causa dei suoi mali pianga se stesso (insieme a noi). TELECOM E GOLDEN SHARE. IL CAPITALISMO ITALIANO E' SOLO DI STATO? Intervento dell'on. Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno La vicenda dello smembramento di TelecomItalia sta per entrare nel grottesco e nello squallido binario del finto capitalismo italiano. Da piu' parti e' stato richiesto di far valere la golden share, per evitare che l'azienda finisca in mani straniere che non garantirebbero i livelli occupazionali, la qualita' del servizio, etc. Siamo tutti testimoni di come questa azienda –italiana- gestisce i rapporti con i propri clienti/utenti (chi ne trova uno che non abbia avuto una fregatura, alzi il dito): una qualita' del rapporto dipendenti/utenti che sconfina spesso nella delinquenza penale. Non e' un caso, poi, che i prezzi e la qualita' dei servizi che eroga condizionano tutto il mercato italiano si' da farlo essere uno dei meno economici in Ue e nel mondo. Se acquirenti stranieri fossero in grado di invertire questo andazzo, portando il nostro mercato interno ai livelli medi della Ue, ben vengano questi stranieri come chiunque altro. Perche' cio' accada occorre che lo Stato si disinteressi totalmente del tutto, e per questo chiedo con forza al ministro Pierluigi Bersani di rispondere alla mia interrogazione urgente (Golden Share, liberarsene per proseguire meglio sulla strada delle liberalizzazioni) che gli avevo presentato lo scorso 12 luglio e che riporto qui sotto. Per sapere, premesso che: - lo scorso 28 giugno la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia europea perche' la legge nazionale sulla cosiddetta golden share (azione d'oro) "rappresenta una restrizione ingiustificata del libero movimento di capitali e del diritto di stabilimento in violazione delle regole del Trattato Ue"; - si tratta della legge del 30 Luglio 1994 emendata il 24 dicembre 2003, che stabilisce il diritto di veto dello Stato nell'ambito delle gestioni di alcune aziende privatizzate che operano in ambiti considerati vitali per lo Stato medesimo. Cosi' e', per esempio, in aziende come Telecom, Enel ed Eni; - la Commissione Ue, pur riconoscendo l'opportunita' di questi poteri per ragioni di ordine pubblico, pubblica sicurezza, salute e difesa, ritiene che nello specifico italiano la norma sia troppo vaga, conferendo allo Stato un'ampia discrezionalita' per valutare i rischi per gli interessi vitali dello Stato; - l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha piu' volte denunciato che si tratta di un vecchio retaggio di una economia che, pur apertasi ufficialmente al mercato, fa si' che quest'ultimo non sia tale, ma il suo opposto; con relativi risvolti su qualita' e costi dei servizi e dei prodotti al consumo: - il suo ministero e il Governo hanno dato una buona dimostrazione, con l'approvazione delle "nuove norme sulla concorrenza e i diritti dei consumatori", di voler trasformare la nostra economia in modo che ci siano piu' motivazioni e stimoli a competere; - la modifica dell'attuale norma o, ancor meglio, l'abolizione della golden share significherebbe, in assenza di posizioni privilegiate delle aziende ex-statali tra i vari competitori, un segnale forte verso le aziende tutte e i consumatori; se intenda procedere in questo senso. ALITALIA. LO SFASCIO DELLA PRIVATIZZAZIONE DI STATO CONDIZIONA IL MERCATO Lo sfascio di Alitalia, che continua imperterrito, sta toccando livelli che ci stupiamo anche siano arrivati cosi' tardi e stupisce che non viene mai affrontato di petto con l'unica soluzione possibile, la privatizzazione senza la presenza di capitali pubblici (attualmente il ministero dell'Economia detiene il 49,900%, mentre il resto e' sbriciolato tra vari azionisti sotto il 2%, con punte massime dell'8,187% di Walter Capital Management LPP, del 4,223% di Newton Investment Management LTD -circa il 2% lo detiene anche l'Air France). La via italiana alla privatizzazione, creando societa' di capitali in cui la presenza dello Stato e' dominante (anche grazie alla golden share), sta dando ovunque i suoi frutti. E' di questi giorni l'agonia Telecom, le Autostrade sono quel che sono, sull'Enel no-comment e cosi' via fino alle aziende "locali" che gestiscono servizi di pubblica utilita'. Una volta era monopolio e qualita' e costo del servizio ci hanno sempre messo in fondo a tutte le classifiche europee e mondiali. Oggi, dopo la privatizzazione all'italiana, qualita' e costi del servizio continuano ad essere pessimi. Quel qualcosa che non funziona e che anche uno studente al primo anno di liceo puo' facilmente vedere, non viene mai preso in considerazione perche' dovrebbe dispiacere a qualcuno; per non farlo si continua imperterriti, con risvolti economici (occupazionali e bassa apertura dei mercati) e qualitativi che continuano a farci sempre stare in coda alle classifiche. Ci domandiamo cos'altro verra' inventato ora per dare una risposta alle giuste esigenze di sicurezza di chi e' impiegato in questa azienda. Solo alcune cose sappiamo che saranno certe: 1- la non considerazione di una ristrutturazione che porti ad un miglioramento della qualita' del servizio; 2- il perdurare del condizionamento del mercato, impedendo che i prezzi scendano; 3- un nuovo intervento statale, apertamente confermando l'abuso di posizione dominante che l'azienda ha sul mercato. Ci domandiamo se il ministro Pierluigi Bersani abbia pensato a queste cose o voglia solo farci continuare a credere che ha liberalizzato il trasporto su taxi. Il riassetto di Telecom Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=154708 RAI: IL PRIMO SCIVOLONE DEL TG1 Ieri, 14 settembre, primo scivolone del TG1 delle 20, quello con maggior ascolto. Come prima notizia e' stata data la nomina del nuovo direttore, Gianni Riotta. Evidentemente il panorama mondiale non offriva altro. Marginale "la piu' grande visita economico-istituzionale" in Cina, meno importante la questione Telecom con annessi problemi finanziari e occupazionali, secondarie le notizie dal Medio Oriente e dall'Afghanistan, ecc. La responsabilita' non puo' certo attribuirsi al nuovo direttore, che ancora non ha preso possesso della carica, forse e' una polpetta avvelenata del vecchio direttore, Clemente Mimun, ma abbiamo difficolta' a crederlo, o, probabilmente, e' l'effetto dell'omaggio servile al nuovo capo o, peggio ancora, dell'abitudine di guardarsi l'ombelico e credere che sia il centro del mondo. Povera informazione e poveri contribuenti che pagano il canone/tassa per avere questi servizi. Noi proseguiamo a raccogliere le adesioni alla petizione per l'abolizione del canone RAI all'indirizzo http://www.aduc.it/dyn/rai/petizione.html L'ANDALUSIA E LA CLONAZIONE TERAPEUTICA, MENTRE IN ITALIA ANCORA TUTTO BLOCCATO DALLA LEGGE 40 Intervento dell'on. Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno e segretaria della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, responsabile del "Notiziario Cellule Staminali" dell'Aduc. La Junta dell'Andalucia ha approvato una legge che permette e regolamenta la clonazione terapeutica. Il Governo dell'autonomia spagnola guidato da Manuel Chaves ha battuto cosi' sul tempo quello nazionale di Zapatero che da tempo ha annunciato una legge sulla biomedicina che prevede la clonazione terapeutica. Il progetto di legge, che ora sara' trasmesso al parlamento andaluso, regolamenta la tecnica del trasferimento nucleare e vieta al contempo la clonazione riproduttiva. Magari anche in Italia ci fosse questa rincorsa tra governi locali e nazionali a favore della ricerca scientifica.... In Italia questa tecnica e' vietata esplicitamente nella legge 40 che si occupa di procreazione medicalmente assistita e la difficolta' dell'Unione nel volerla rimettere in discussione e' stata evidente anche nella riunione di ieri 13 settembre della commissione affari sociali della Camera dei Deputati. Anche a fronte della disponibilita' di alcuni parlamentari dell'opposizione a rivedere parti di quella legge, abbiamo infatti deciso di prendere in esame la relazione annuale sulla legge 40 che il ministro della Salute ha gia' depositato al Parlamento da giugno. E solo dopo di valutare se la legge e' da cambiare. Mentre in Italia facciamo le nostre valutazioni, gli altri Paesi vanno avanti nella ricerca scientifica sostenendola e supportandola con leggi adeguate, dando cosi' speranze di cura a malattie ad oggi incurabili come il Parkinson o l'Alzheimer. ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi DAL 1998 … AI NOSTRI GIORNI. OVVERO: RIEPILOGHI (NUOVI) E TABELLE (RIVISTE E CORRETTE) DELL'OPM STATALE Nel corso di quest'ultimo anno diverse persone mi hanno rivolto domande e richieste sulla ricerca che dal 2001 vo pubblicando sull'Otto per mille (OPM). L'interesse maggiore e' rivolto alla quota dell'OPM a diretta gestione statale, e in particolare al settore della "conservazione dei beni culturali". Le sollecitazioni che ho ricevuto possono riassumersi in tre punti. Una e' molto pratica e chiede di mostrare la ripartizione dell'OPM statale anche sotto forma di riepilogo direttamente leggibile nell'articolo e non solo di tabella linkata. La seconda entra nel merito del mio "approccio metodologico" alla materia; perche', a proposito della "conservazione dei beni culturali", evidenzio la distinzione tra "opere civili" e "beni confessionali" -cattolici o valdesi o ebraici? La terza mi suggerisce di riconsiderare alcune attribuzioni fatte all'una o all'altra voce. Tutte e tre queste richieste mi sono state utili per approfondire ulteriormente la materia, rivedere i conteggi effettuati dal 1998 a oggi, rintracciare e correggere qualche sporadica svista (da una cifra invertita a un'attribuzione effettivamente errata), e scoprire che nella sostanza il lavoro svolto "tiene". La presente "puntata" della storia e cronistoria dell'OPM statale e' la risposta a queste sollecitazioni, di cui ringrazio gli autori (in particolare il dottor Michele Sarfatti della "Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea CDEC-ONLUS" di Milano, che mi ha anche indicato un ulteriore filone di ricerca. Un ringraziamento lo devo pure all'amica G.V. che mi ha assistito nei controlli delle cifre, aiutandomi cosi' a non "dare i numeri"). UN CONTRIBUTO A UNA RIFLESSIONE SULL'OPM STATALE Dalla teoria… La conservazione dei beni culturali e' uno degli obiettivi dell'OPM dello Stato ed e' contemplata nell'art. 48 della Legge 222/1985. I criteri per l'applicazione di questo articolo sono dettati dal DPR 76/1998 (e succ. mod.), che fornisce la definizione del nostro argomento in questi termini (art. 2, comma 5): "Gli interventi per la conservazione di beni culturali sono rivolti al restauro, alla valorizzazione, alla fruibilita' da parte del pubblico di beni immobili o mobili, anche immateriali, che presentano un particolare interesse, architettonico, artistico, storico, archeologico, etnografico, scientifico, bibliografico e archivistico". Come si vede, l'interesse e' rivolto al valore culturale, artistico, storico, ecc., dei beni immobili o mobili (questi ultimi anche immateriali), e niente e' detto della proprieta' di tali beni ne' dello scopo per cui sono utilizzati, e ritengo che non si potessero dire cose diverse. ... alla pratica Ma quando ho cominciato a occuparmi dell'OPM, nel 2001, ho dovuto constatare che nella voce "conservazione dei beni culturali" figuravano in modo preponderante spese per proprieta' della Chiesa cattolica o comunque legate al culto cattolico (vedi per es. l'anno 1999, in cui a beni legati alla confessione cattolica e' andato il 46,35% del magro OPM statale). Perche' una cosa del genere, quando la Chiesa cattolica e' direttamente beneficiaria di una quota dell'OPM, che e' di solito dieci volte maggiore di quella attribuita allo Stato? E allora distinguere tra i beneficiari civili e quelli religiosi dell'OPM a diretta gestione statale a me e' sembrato addirittura doveroso per contribuire a una seria riflessione sull'utilizzazione dell'OPM statale, utilizzazione che, secondo me, e' ingiusta e, direi, anche illecita proprio nella parte che va a finanziare opere comunque legate a una confessione religiosa. Ne' mi ha smosso da questa convinzione il fatto che qualche briciola dell'OPM statale sia stata attribuita sporadicamente a opere legate alla confessione ebraica (2000, 2001 e 2002) e a quella valdese (2001) (vedere i riepiloghi di seguito). Attenzione: io non dico che lo Stato non debba contribuire alla conservazione e alla fruibilita' di beni mobili o immobili legati alle religioni; anzi, secondo me lo deve fare, perche' ritengo che questi beni, di chiunque sia la loro proprieta', rappresentano un patrimonio quantomeno storico/artistico di tutto il popolo italiano. Io sostengo semplicemente che quest'intervento non deve avvenire con i fondi dell'OPM statale, e cio' affermo seguendo questo filo logico: lo Stato concorre alla distribuzione dell'OPM insieme a sei confessioni religiose (Chiesa cattolica, Chiesa valdese, Chiesa evangelica luterana, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa avventista, Unione delle Comunita' ebraiche italiane); chi sceglie lo Stato, dunque, lo fa scartando esplicitamente quelle sei confessioni religiose; ergo: lo Stato deve rispettare e onorare questa scelta e convogliare i fondi del suo OPM al sostegno di opere strettamente civili. Vi e' anche un'ulteriore considerazione a favore di quanto affermo: nell'OPM statale sono convogliate anche le quote non espresse rifiutate dalle "Assemblee di Dio in Italia" e dalla "Chiesa valdese". Perche' essere cosi' irriconoscenti e cosi' irriverenti verso queste due chiese da usare i loro contributi a vantaggio di altre confessioni religiose? Questa mia posizione e', ovviamente, opinabile, come, del resto, lo e' ogni altra, ma non e' illogica, e neppure isolata. Infatti, nel resoconto sommario della seduta della Commissione esteri del Senato del 26 ottobre 2004, riunita a dare la sua valutazione sullo schema del DPCM sull'OPM di quell'anno, scopro che il senatore Franco Danieli della "Margherita", trova di "dubbia legittimita', oltre che discutibile sul piano dell’opportunita', l’attribuzione di gran parte delle risorse erogate con il decreto ad enti ed associazioni che fanno capo, piu' o meno direttamente, alla Chiesa Cattolica. Questa, infatti, sembra una duplicazione rispetto ai fondi attribuiti con l’otto per mille destinato alla stessa Chiesa Cattolica, e, al contempo, tali finanziamenti tradiscono le intenzioni dei cittadini la cui volonta' era, verosimilmente, quella di destinare l’otto per mille direttamente allo Stato italiano, affinche' esso fosse finalizzato secondo criteri di trasparenza, in favore, di vari soggetti della societa' civile" (vedere il link nell'allegato). LA DISTRIBUZIONE DELL'OPM STATALE DAL 1998 Prima di proporre i riepiloghi della distribuzione dell'OPM statale, anno per anno, e' bene dare alcune indicazioni utili per una migliore lettura. Intanto, va ricordato che qui si parla esclusivamente della parte dell'OPM statale gestita da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), secondo la normativa del DPR 76/1998 (e succ. modificazioni). Infatti, l'OPM statale, come detto in altre occasioni, a parte che negli anni 2002 e 2003, e' stato utilizzato anche fuori da questa normativa. Inoltre i riepiloghi sono leggibili anche sotto forma di tabelle al seguente indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/RIPARTIZIONE_OPM_STATO_DPCM.doc A) CORREZIONI Alcune riguardano sporadici errori materiali o di calcolo sfuggiti nella prima stesura, e sono state effettuate senza particolari menzioni. Altre invece, anch'esse limitate, sono piu' sostanziali; riguardano solo la voce "beni culturali" e consistono nel passaggio dalle "opere civili" a una confessione religiosa, o, viceversa, sia per una semplice svista nella prima attribuzione sia per un errore di valutazione (vi sono, infatti, a volte, situazioni problematiche come quelle della cosiddetta "musealizzazione delle chiese"). A questo proposito faccio presente che nella voce "confessione cattolica" sono inserite non solo le spese per beni mobili o immobili di proprieta' diretta della Chiesa cattolica (o ordini religiosi, congregazioni cattoliche, biblioteche vescovili, pontificie universita', ecc.), ma anche quei beni che, pur di proprieta' statale, sono legati al culto cattolico (cosi' sono inserite nella voce "confessione cattolica" tutte le somme destinate al "Fondo per gli edifici di culto" del Ministero degli interni, che amministra circa 700 importanti edifici di culto cattolico di proprieta' dello Stato italiano). Oltre alla voce "Confessione cattolica", figurano episodicamente le voci "confessione valdese" e "confessione ebraica". Sono stati invece ascritti alle "opere civili" i fondi destinati alle istituzioni culturali (fondazioni, accademie, ecc.) dotate di una propria autonomia statutaria, alcune delle quali, fra l'altro, rientrano fra quelle che godono di un contributo dello Stato in virtu' della Legge 17.10.1996, n. 534. In questi riepiloghi e nelle relative tabelle si e' modificato anche il linguaggio per raggiungere una maggiore omogeneita'. In particolare, invece che di "Chiesa cattolica" si parla di "confessione cattolica", cosi' come gia' si parlava di "confessione valdese" o "confessione ebraica". Le correzioni sopra menzionate sono citate esplicitamente affinche' chi avesse copiato o stampato le vecchie tabelle possa verificare i movimenti intervenuti. Gli interventi sono indicati col numero progressivo del posto che occupano nell'elenco del DPCM. B) AGGIORNAMENTI E INTEGRAZIONI I diversi riepiloghi (e le relative tabelle) vengono adesso aggiornati e integrati con dati e informazioni sconosciuti al momento della loro prima stesura. In primo luogo, vi si trova la conversione in euro delle attribuzioni in lire dal 1998 al 2001. Sono forniti inoltre i dati relativi alle domande (pervenute, valide e finanziate). C) AVVERTENZA PER IL PERIODO 1998-2001 Le cifre in lire sono riportate per brevita' in milioni di lire; la relativa conversione in euro e' effettuata con arrotondamento all'unita' (senza i centesimi). Anno 1998 DPCM 30.11.1998 (G.U. s.o. al n. 50 del 12.3.1999) Domande: pervenute n. 495, valide n. 323, finanziate n. 44. Somma gestita con DPCM: L. 35.201(in milioni di lire) (E. 18.179.799). Fame nel mondo: L. 4.113,54 (E. 2.124.466) (11,68%) ; interventi n. 9; Calamita' naturali: L. 4685,46 (E. 2.419.838) (13,31%); interventi n. 7; Assist. rifugiati: L. 650 (E. 335.697) (1,86%); interventi n. 1; Conservazione beni culturali: Opere civili: L. 17.128 (E. 8.845.874); 48,65%; interventi n. 17; Conf. cattolica: L. 8.624 (E. 4.453.924); 24,50%; interventi n. 10. [la correzione riguarda il passaggio dalla "confessione cattolica" alle "opere civili" di 558 milioni di lire pari a E. 288.192,94 per l'intervento n. 32: "Comune di Gallese -Viterbo: restauro e valorizzazione del complesso storico di Porta di mezzo e torrione nel centro di Gallese]. Anno 1999 DPCM 26.11.1999 (G.U. s.o. al n. 39 del 17.2.2000) Domande: pervenute n. 332, valide n. 256, finanziate n. 65. Somma gestita con DPCM: L. 34.740 (in milioni di lire) (E. 17.941.712) Fame nel mondo: L. 154,446 (E. 79.765), 0,44%, interventi n. 2; Calamita' naturali: L. 2.798 (E. 1.445.046), 8.05%, interventi n. 7; Assistenza rifugiati: L. 828,714 (E. 427.995), 2,4%, interventi n. 1; Conservazione beni culturali: Opere civili: L. 14.854,692 (E. 7.671.808), 42,76%, interventi n. 29; Conf. cattolica: L. 16.104,148 (E. 8.317.098), 46,35%, interventi n. 26. Anno 2000 DPCM 20.11.2000 (G.U. s.o. al n. 56 del 8.3.2001) Domande: pervenute n. 910, valide n. 677, finanziate n. 95. Somma gestita con DPCM: L. 82.745,716 (in milioni di lire) (E. 42.734.596) Fame nel mondo: L. 000 (zero); Calamita' naturali: L. 11.160 (E. 5.763.659), 13,49%, interventi n. 9; Assistenza rifugiati: L. 20.000 (E. 10.329.138), 24,17%, interventi n. 1; Conservazione beni culturali: Opere civili: L. 27.474,716 (E. 14.189.506), 33,20%, interventi n. 45; Conf. cattolica: L. 24.022 (E. 12.406.328), 29,03%, interventi n. 39; Conf. ebraica : L. 89 (E. 45.965), 0,11%, interventi n. 1. [la correzione riguarda il passaggio dalla "confessione cattolica" alle "opere civili" di 1.300 milioni di lire (E. 671.394) a favore della "Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, per ristrutturazione dello stabile sede della fondazione (n. 65) ]. Anno 2001 DPCM 29.11.2001 (G.U. s.o. al n. 52 del 2.3.2002) Domande: pervenute n. 1205, valide n. 532, finanziate n. 116. Somma gestita con DPCM: L. 66.228,708 (in milioni di lire) (E. 34.204.273) Fame nel mondo: L. 1.000 (E. 516.457), 1,51%, interventi n. 2; Calamita' naturali: L. 7.451 (E. 3.848.120), 11,26%, interventi n. 9; Assistenza rifugiati: L. 6.000 (E. 3.098.741), 9,08%, interventi n. 1; Conservazioni beni culturali: Opere civili: L. 29.096 (E. 15.026.830), 43,92%, interventi n. 50; Conf. cattolica: L. 21.481,708 (E. 11.094.376), 32,43%, interventi n. 51; Conf. ebraica: L. 400 (E. 206.583), 0,60%, interventi n. 2; Conf. valdese: L. 800 (E. 413.166), 1,20%, interventi n. 1. Anno 2002 DPCM 20.11.2002 (G.U. s.o. al n. 57 del 10.3.2003) Domande: pervenute n. 1.232, valide n. 632, finanziate n. 236. Somma gestita con DPCM: Euro 99.229.249,00 pari all'intera somma assegnata. Fame nel mondo: Euro 2.595.537,00, 2,62%, interventi n. 11; Calamita' naturali: Euro 17. 976.497,00, 18,12%, interventi n. 26; Assistenza rifugiati:Euro 8.640.807,00, 8,70%, interventi n. 1; Conservazione dei beni culturali: Opere civili: Euro 36.629.957,00, 36,91%, interventi n. 105; Conf. cattolica: Euro 33.098.058,00, 33,36%, interventi n. 92; Conf. ebraica: Euro 288.393,00, 0,29%, interventi n. 1. [La correzione riguarda il passaggio dalle "opere civili" alla "confessione cattolica" di Euro 240.327,00 per l'intervento n. 148 a favore della "Curia vescovile di Alberga (Imperia) per il restauro del castello dei Conti Cipollini di Alto e Capruana sito nel comune di Alto (Cuneo)"]. Anno 2003 DPCM 20.12.2003 (G.U. s.o. del n. 52 del 3.3.2004) Domande: pervenute n. 1.265, valide n. 528, finanziate n. 203. Somma gestita con DPCM: Euro 101.458.441,64, pari all'intera somma assegnata. Fame nel mondo: Euro 2.555.993,00, 2,52%, interventi n. 10; Calamita' naturali: Euro 26.059.904,00, 25,70%, interventi n. 43; Assistenza rifugiati:Euro 8.750.000,00, 8,60%, interventi n. 1; Conservazione dei beni culturali: Opere civili: Euro 27.099.060,00, 26,72%, interventi n. 61; Conf. cattolica: Euro 36.993.484,64, 36,46%, interventi n. 88; [La correzione riguarda il passaggio dalla "confessione ebraica" alle "opere civili" di Euro 107.000,00 per l'intervento n. 122 a favore della "Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea CDEC-ONLUS" di Milano per preservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio fotografico e completamento catalogazione informatizzata dei volumi della biblioteca della fondazione]. Anno 2004 DPCM 23.11.2004 (G.U. s.o. del n. 20 del 26.1.2005) Domande: pervenute n. 1.632, valide n. 800, finanziate n. 76. Somma gestita con DPCM: Euro 20.517.592,00. Fame nel mondo: Euro 910.941,85, 4,44%, interventi n. 5; Calamita' naturali: Euro 5.073.661,12, 24,73%, interventi n. 8; Assistenza rifugiati:Euro 648.000,00, 3,16%, interventi n. 3; Conservazione dei beni culturali: Opere civili: Euro 4.274.000,00, 20,83%, interventi n. 19; Conf. cattolica: Euro 9.610.989,03, 46,84%, interventi n. 41; [La correzione riguarda il passaggio dalle "opere civili" alla "confessione cattolica" di Euro 450.000,000 per l'intervento n. 34 a favore della "Curia arcivescovile di S. Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia (AV)" per "allestimento museo e archivio storico diocesanoin Alta Irpinia"]. Anno 2005 DPCM 30.1.2006 (G.U. n. 54 del 6.3.2006) Domande: pervenute n. 1.512, valide n. 808, finanziate n. 58. Somma gestita con DPCM: Euro 11.812.067,37. Fame nel mondo: Euro 470.000,00, 3,98%, interventi n. 3; Calamita' naturali: Euro 2.826.000,00, 23,92%, interventi n. 3; Assistenza rifugiati:Euro 620.967,37, 5,26%, interventi n. 3; Conservazione dei beni culturali: Opere civili: Euro 3.184.100,00, 26,96%, interventi n. 18; Conf. cattolica: Euro 4.711.000,00, 39,88%, interventi n. 31; [La correzione riguarda 3 passaggi dalle "opere civili" alla "confessione cattolica" e 2 passaggi dalla "confessione cattolica" alle "opere civili", effettuati dopo una ricerca più approfondita per verificare la proprieta' e/o l'uso prevalente degli edifici in questione. Dalle "opere civili" alla "confessione cattolica": intervento n. 42 per Euro 70.000,00 a favore della "Opera Preservazione della Fede Ventimiglia (IM)"per "completamento restauro conservativo di villa Rothemburg in Ventimiglia (sede della Curia vescovile di Ventimiglia; l'OPF era gia' stata beneficiaria di Euro 420.000,00 dell'OPM 2004, attribuito allora alla "confessione cattolica"); intervento n. 24 per Euro 85.000,000 a favore del"Comune di Gubbio (PG)" per "raccolta memorie ubaldiane -creazione di un polo culturale nella Basilica di Sant'Ubaldo"; intervento n. 38 per Euro 810.000,00 a favore del "Ministero beni e attivita' culturali…" per "interventi di restauro, valorizzazione e musealizzazione dell'Abbazia della SS. Trinita' di Cava dei Tirreni (SA Dalla "confessione cattolica" alle "opere civili": intervento n. 9 per Euro 90.000,00 a favore della "Chiesa ex conventuale S. Agata La Vetere"-Catania (e' la denominazione di un Ente morale) per "restauro di un bene mobile (tele) e lavori di scavo archeologico per la valorizzazione del tessuto urbano; intervento n. 21 per Euro 170.000,00 a favore del Comune di Fanano (MO) per "interventi di restauro della chiesa di San Giuseppe dell'ex complesso conventuale degli Scolopi"(qui si tratta di un edificio di proprieta' del Comune che, pur utilizzato occasionalmente per scopi liturgici, verra' usato soprattutto, come del resto gia' in passato, come sala polivalente per ospitare iniziative di carattere artistico-culturale]. (A cura di Annapaola Laldi) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi L'uomo, orfano di passato e' senza futuro. Il significato di Olistico, da "Olos"il tutto... La Cimicifuga Racemosa... Uno studio effettuato da ricercatori dell'Universita' americana dell'Ohio per interpretare le interazioni tra mente e corpo, ha dato vita ad una ricerca che ha rilevato almeno, dal punto di vista scientifico, come l'essere umano non e' una somma di cellule ed organi, ma che ogni sua parte interagisce non in una sommatoria di apparati funzionali, bensi' in una complessita' biologica unica ed indivisibile. Queste conoscenze sono antichissime figlie di una dottrina ed una saggezza medica che risale fino ai tempi di Ippocrate, conoscenze e cultura presenti nei medici che si occupano di ”Medicina Olistica”. Non c'e' da meravigliarsi affatto se oggi un nostro giovane laureato fresco e' un medico strapieno di dottrina ma con una scarna capacita' di visione d'insieme di un malato. Gli Usa, terra ricca in economia e ricerca, si permette il lusso di investire in studi che alla fine confermano l'esperienza millenaria di un mondo ed una dottrina medico/sanitaria affogata nell'oblio e nell'interesse economico. Lo studio americano pubblicato sugli archivi del Journal of Psichiatry ha descritto la ricerca effettuata su oltre un centinaio di coppie di marito e moglie. Sono stati effettuati dei tagli molto superficiali sulla cute e poi monitorati i comportamenti di vita di coppia. Nelle coppie che avevano piu' problematiche "interne" si e' osservato un tempo di cicatrizzazione piu' lenta fino ad una differenza di oltre il 5°% nelle coppie "normali". Nello studio si e' data importanza ad una "proteina" dell’infiammazione che nelle coppie "infelici" era cagione dei tempi di rimarginazione delle ferite provocate spontaneamente, la stessa proteina che cagiona ulteriori malattie degenerative come l'artrite, la demenza, il cancro. Probabilmente dovremo attendere ancora molto tempo perche' sia raggiunto un bagaglio di conoscenze millenarie, anche se il rischio che non ci si arrivi piu' rimane altissimo... La ricerca sul matrimonio Usa e' un tassello sperduto, una goccia di acqua nell'oceano immenso di una medicina troppo lontana dalle esigenze biologiche dell’essere umano. Il problema rimane aperto come una ferita non guarita. Non si puo' che confidare nella sensibilita', curiosita', capacita' di ognuno e di ciascun operatore della salute, soprattutto dei giovani medici indottrinati da scuole sempre piu' rigide e con paraocchi. L'essere umano, unico ed indivisibile, non puo' e non deve essere una sommatoria semplicistica di impulsi fisiochimici. La risposta emotiva come quella registrata dallo studio americano, e' una reazione individuale in relazione al carattere ed al temperamento di ciascuno ed ognuno di noi. Ci siamo mai chiesti, ad esempio, perche' uno strumento di indagine raffinatissimo come la "Grafologia", molto usato in attivita' forense o dai "selezionatori"nelle agenzie di lavoro interinale, non e' inserito nei piani di studio per la formazione culturale di un futuro medico? Serve per comprendere se un individuo e' adatto a fare il bibliotecario, e non dovrebbe essere prezioso per le indagini sanitarie/mediche? Questo la dice lunga. In questa trappola l'uomo vive una vera solitudine, in quanto privato di un naturale rapporto tra "Io" e il suo mondo, motivo ulteriore per il quale si avvicina istintivamente verso le medicine naturali. Gli sforzi dei ricercatori statunitensi vanno di certo premiati, ma smascherano come la scienza medica "soffra" e "senta" la necessita' di rivalutare il significato di "malattia" in una visione meno meccanicistica. Quindi non sembra per nulla incredibile se in questo secolo come il nostro, pieno zeppo di successi scientifici, si senta la necessita' di ripensare storicamente in una chiave meta/storica la visione generale della malattia/sofferenza e della nostra specie umana ed animale. Da qui anche gli attacchi feroci a coloro i quali decidono di voler vedere meglio e chiaro, facendo una voce fuori dal "coro" dell'immaginario standardizzato, quello dei soliti baroni e delle solite accademie. Non a caso e' arrivato in piena estate, agosto il comunicato dell'Emea (Agenzia europea per il farmaco) come un bollettino di "guerra" (di questo si tratta) di accusa circa la tossicita' di una pianta come la Cimicifuga Racemosa, usata da millenni con successo e senza rischi, anche da me medesimo qualche tempo fa. Continueremo ad usarla con azioni di disobbedienza civile contro un sistema che lentamente, giorno dopo giorno, abnega e uccide la liberta', il diritto, la conoscenza, l'amore, l'identita' biologica di noi stessi e dei nostri fratelli animali. Vi riporto sotto la faziosita' di alcuni comunicati stampa del mese di Agosto. 24-08-2006 Ritirati integratori a base di Cimicifuga racemosa. E’ stata sospesa la commercializzazione degli integratori alimentari contenenti la pianta Cimicifuga racemosa ("Black cohosh" in inglese), molto usati nei disturbi della menopausa. Il 7 agosto 2006 il Ministero della Salute italiano ha inviato una circolare alle Aziende di settore, invitandole a sospendere la commercializzazione dei prodotti contenenti Cimicifuga racemosa. La decisione e' stata presa in Italia dopo la pubblicazione, a luglio, di un comunicato stampa dell’EMEA (Agenzia Europea del Farmaco) circa la presunta tossicita' della pianta. A mettere in moto l’intera macchina e' stata la raccolta di una cinquantina di segnalazioni, a livello mondiale, sulla sospetta tossicita' della pianta a livello del fegato. Anche se, afferma l’EMEA, fra tutti quelli segnalati, solo in 4 casi si puo' parlare di legame possibile o probabile. La Cimicifuga racemosa e' una pianta officinale, la cui radice e' contenuta in preparati venduti in farmacia ed erboristeria. Questi preparati sono usati, spesso nella medicazione fai-da-te, per alleviare i disturbi classici della menopausa: sudorazione, vampate di calore, disturbi del sonno. Ecco i nomi dei principali integratori contenenti Cimicifuga, che dovrebbero essere ritirati in questi giorni dal mercato: Antos, Bioestril, Biomineral Donna, Caltax, Cimicifuga Arkocapsule, Cimicifuga Pharbenia, Ciclomite complex, Climagen, Climant, Climastin, Cligine, Fitolady, Fitormil, Genestin, Genigreen, Hiperogyn, Longlife Cimicifuga, Menovis, Menovamp, Mepostar, Primadonna, Remax, Remifemin, Seaplus, Sintoclim. Gli effetti indesiderati piu' frequenti legati all’uso di estratti di Cimicifuga sono: irritazione allo stomaco, nausea, mal di testa, vertigini. Di recente, pero', sono state raccolte segnalazioni relative a problemi al fegato (da semplici alterazioni epatiche fino a epatiti gravi) da parte di chi utilizzava prodotti contenenti Cimicifuga racemosa. Rispetto al largo utilizzo di questi prodotti, le epatiti sono casi rari; ma e' bene vigilare anche sull'uso di questi prodotti, definiti "naturali", di cui spesso si sottovalutano gli effetti indesiderati. E’ importante comunque ribadire che si tratta di una "sospensione cautelativa", in quanto non e' stato ancora stabilito un nesso causale certo tra l’assunzione di Cimicifuga racemosa e i problemi epatici. Nell'attesa che l'Istituto Superiore di Sanita' faccia le debite valutazioni sulla sicurezza della Cimicifuga racemosa e che le Aziende interessate provvedano a ritirare i prodotti ancora in commercio, consigliamo: - a chi ha fatto uso di questi prodotti senza riscontrare alcun problema di salute, di non allarmarsi; - a chi sta usando questi prodotti e ha notato segnali inusuali (debolezza, affaticamento, perdita di appetito, urine scure, dolori addominali, ingiallimento della pelle o degli occhi), di sospendere l’assunzione del prodotto e di parlarne con il medico curante; - a chi non li ha mai assunti, in particolare a coloro che soffrono gia' di problemi al fegato, di non usare prodotti contenenti Cimicifuga racemosa, in attesa di dati piu' certi sulla sua sicurezza. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori. di: Claudia Moretti La vendita coatta del sistema operativo Windows pre-istallato e la liberta' contrattuale Abbiamo gia' segnalato con un precedente comunicato stampa il parere del Garante della Concorrenza e del Mercato in risposta alle richieste di intervento e alle nostre denunce di abuso di posizione dominante di Microsoft e dei suoi rivenditori. Sentiamo l'esigenza di ritornarvi su, prima di proseguire la nostra battaglia legale in Europa, per chiarire a noi stessi e ai nostri lettori alcuni punti che riteniamo fondamentali, sotto un profilo giuridico puro e di risvolti pratici per il consumatore. In particolare, ci soffermiamo sulla patente contraddizione dell'Autorita' che, da un lato nega che vi sia una qualche restrizione o limitazione della concorrenza e al libero mercato, dall'altro ammette che gli acquirenti possono chiedere i rimborsi. Il che' rappresenta in primo luogo una severa condanna del consumatore, costretto nella pratica a intimare e ricorrere all'autorita' giudiziaria per la restituzione del pagamento di un bene che si ammette essere non richiesto ne' voluto. Ma soprattutto rappresenta un assurdo logico e giuridico che, francamente, dall'Autorita' Garante non ci saremmo ne' aspettati ne' augurati. Una evidente contraddizione rispetto alle regole e ai principi generali dell'ordinamento in materia contrattualistica. Vediamo perche'. Per quanto si possano tentare escamotage contrattuali, quali quelli inseriti nei contratti di licenza d'uso, e per quanti nomi possiamo dare alla transazione in esame, non vi sono dubbi che l'acquisto di un software costituisce una vera e propria vendita di bene mobile, se pur ha ad oggetto un prodotto intellettuale. E che si tratti di vendita non e' messo in discussione dall'Autorita' Garante nel provvedimento in questione, che implicitamente la postula prevedendo il diritto del consumatore al rimborso, laddove non desideri l'installazione del prodotto. Dunque gli acquisti in questione, sono regolati dalle norme codicistiche sulla vendita e in particolare, sulla vendita al consumo, se l'acquirente riveste la qualita' di consumatore. Ma quand'e' che un acquirente ha diritto al rimborso? Nel nostro diritto, l'acquirente ha diritto al rimborso: 1. Quando il bene acquistato non corrisponde al bene su cui si e' raggiunto l'incontro dei reciproci consensi, ossia l'accordo con il quale la vendita si e' conclusa. Insomma quando si porta a casa un bene diverso oppure con vizi di conformita' (e in tal caso si avra' diritto alla sostituzione, alla riparazione o al rimborso e ai danni per il disguido). 2. Quando manca o e' viziato il consenso, cioe' quando non si sia verificato l'accordo di compravendita e, per errore, per dolo della controparte ci si trovi ad avere in mano un prodotto, non solo non voluto, ma di cui non si e' saputo alcunche' fino ad ora. E' il caso del vizio del consenso, che da' luogo all'annullamento, restituzione e risarcimento del danno. Si tratta, evidentemente di una situazione patologica, a cui si pone rimedio con il rimborso e la restituzione e a cui l'ordinamento offre ristoro anche con il risarcimento del danno. Le richieste di rimborso cui fa cenno il Garante, sono giustificate anche quando lo stesso consumatore conosce e acconsente all'acquisto anche della licenza Windows? Evidentemente tutti coloro che si accingono ad acquistare il pc sanno di comprarlo con il sistema operativo in aggiunta all'hardware. Dunque, in astratto, il loro consenso non e' viziato da errore o dolo, ne' acquistano aliud pro alio (una cosa per un'altra). Perche' allora il garante accorderebbe anche per loro un diritto al rimborso che la legge gli nega? Non si tratta allora di provvedimento abnorme in palese contrasto con il codice civile? Rispondiamo noi: perche' il consenso e' viziato in quanto coartato, e la vendita e' in fatto e in diritto coatta. Il Garante non si e' sentito di negare l'evidenza ed ha riconosciuto il diritto al rimborso (omettendone la ragione giuridica) a chi e proprio per coloro che, in quanto coartati nella volonta', hanno dovuto accettare l'acquisto. Cosa avrebbe di "normale" e di "fisiologico" una simile compravendita? Compro sapendo di comprare un prodotto, pur non volendolo, ma, col beneplacito dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, non appena arrivo a casa ne chiedo il rimborso! Cosa ha di libero, leale e concorrenziale, un mercato simile che rinnega le proprie regole piu' elementari del diritto, pur di non ammettere l'evidenza? In aggiunta alle possibilita' di rimborso, il Garante avrebbe forse dovuto menzionare anche la possibilita' di chiedere il risarcimento dei danni subiti, per la vicenda contrattuale anomala e dannosa perche' iniqua e inutilmente dispendiosa. Speriamo che al suo posto, in attesa del parere del garante europeo, ponga rimedio la magistratura civile adita. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA IMMIGRATI E BONUS BEBE'. VADEMECUM PER DIFENDERSI La vicenda risale all'inizio del 2006, quando nella legge finanziaria il Governo stanzio' 1000 euro per i neonati italiani e comunitari. La lettera di "invito" del Presidente del Consiglio a ritirare il bonus fu spedita per errore a migliaia di famiglie di cittadini stranieri, che si presentarono alle Poste per ritirare questo bonus, che per errore fu pagato. Nei mesi successivi, scoppiato il caso, il ministero dell'Economia inizio' a richiedere indietro le somme percepite senza averne diritto, ma poi ha stabilito che chi ancora non ha restituito il bonus puo' tenerlo. Ma nulla e' stato detto sulle conseguenze penali che gli stranieri potrebbero subire e le procure stanno inviando a migliaia gli avvisi di reato. In merito abbiamo fatto presentare anche un'interpellanza parlamentare. Qui tutte le informazioni del caso: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/comu.php?id=152829 http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/comu.php?id=150657 In attesa di un provvedimento del Governo, proponiamo un vademecum rivolto alle migliaia di persone che si ritrovano, o si ritroveranno, indagate. COME FARE A SAPERE SE SI E' INDAGATI Chi e' indagato per la commissione di un reato viene a conoscenza dell'esistenza di un procedimento penale nei propri confronti a seguito della notifica dell'informazione di garanzia, un atto nel quale vengono indicate le norme di legge contestate e si viene invitati a nominare un difensore di fiducia. Chiunque inoltre, puo' recarsi presso la Procura della Repubblica e chiedere se il proprio nome e' iscritto nel registro delle notizie di reato. NON SOTTOVALUTARE LA VICENDA Per chi effettivamente e' iscritto nel registro degli indagati e' molto importante contattare il proprio avvocato. Se il Governo non dovesse prendere provvedimenti per risolvere la questione, sara' necessario difendersi in giudizio. Il processo infatti arrivera' comunque a conclusione, con la conseguenza che ci si potrebbe ritrovare una condanna nel certificato del casellario giudiziario, senza possibilita' di cancellarla per diversi anni. RESTITUIRE LE SOMME RISCOSSE A fine luglio il Governo ha annunciato un provvedimento di condono, secondo il quale le famiglie straniere che hanno riscosso il bonus non dovranno restituirlo. Di fatto pero', ad oggi, questo provvedimento non e' ancora stato emanato. Per questo motivo consigliamo di restituire comunque le somme riscosse, seguendo le indicazioni fornite dal Ministero dell'Economia: - effettuare un versamento sul c/c postale intestato alla Tesoreria Centrale dello Stato - Roma n. 31617004; - scrivere nella causale "Versamento al Capo X° - Cap. 2368 - restituzione bonus bebè"; - maggiorare l'importo di 1,81 euro a titolo di bollo sulla quietanza di tesoreria; - inviare una comunicazione all'Agenzia delle Entrate di avvenuta restituzione con allegata la copia della ricevuta di versamento; COSA ACCADE ALLA CARTA DI SOGGIORNO DURANTE IL PROCESSO I reati che ad oggi sono stati contestati a chi ha riscosso il bonus bebe' sono la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (nota 1), indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (nota 2) e falsita' ideologica commessa dal privato in atto pubblico (nota 3). Di questi reati, il primo e' ostativo al rilascio della carta di soggiorno. In pratica, la legge sugli stranieri prevede che non possa essere rilasciata la carta di soggiorno a chi e' stato condannato per un simile reato o anche solo a chi risulti un procedimento pendente. Una condanna per truffa aggravata ai danni dello Stato comporta la revoca della carta di soggiorno. SI APPLICA L'INDULTO A QUESTI REATI? In caso di condanna ad una pena inferiore ai tre anni, si puo' applicare il beneficio dell'indulto di cui alla legge 241 del 2006, che pero' ha come effetto quello di sospendere la pena, ma non gli altri effetti penali. Di conseguenza la condanna resterebbe sul certificato del casellario giudiziale, e comporterebbe comunque la revoca della carta di soggiorno (o se ancora non si e' chiesta, l'impossibilita' di farlo). Il beneficio, inoltre, è revocato se nei confronti di chi ne ha usufruito viene emessa una condanna per un delitto doloso, entro cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge. LA SOLUZIONE LEGISLATIVA Abbiamo gia' sottolineato la necessita' che il Governo adotti un provvedimento ad hoc, al fine di porre rimedio alla situazione paradossale in cui attualmente si ritrovano migliaia di famiglie straniere residenti in Italia. Sul punto, e' stata anche presentata una interpellanza parlamentare al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'Economia ed al Ministro di Giustizia, dall'on. Donatella Poretti (Rosa nel Pugno). SE IL GOVERNO NON PRENDESSE PROVVEDIMENTI: LE CONSIDERAZIONI DELL'ADUC PERCHE' NON E' UNA TRUFFA Il reato di truffa presuppone che chi lo commette utilizzi artifici e raggiri per ottenere un ingiusto profitto. Chi ha riscosso il bonus ha firmato un modulo (in cui veniva richiesto di compilare i campi attinenti ai dati anagrafici dei genitori e i codici fiscali del nucleo familiare) su cui era prestampata una autocertificazione di cittadinanza dell'Unione europea e si e' successivamente recato alle Poste con la propria carta d'identita', come richiesto, sulla quale c'e' chiaramente scritta la cittadinanza della persona. Non e' stato messo in atto alcun raggiro, poiche' qualsiasi operatore di sportello postale poteva verificare la difformita' fra quanto scritto nella autocertificazione e i dati contenuti sulla carta di identita'. L'INDUZIONE IN ERRORE Dobbiamo tener presente che gran parte delle famiglie straniere che vivono in Italia parla correntemente l'italiano, ma lo legge poco o male, e non conosce la burocrazia italiana (fatta eccezione per le code alla questura che comunque sono una buona palestra!), nonche' il valore di una autocertificazione. Molto semplicemente queste persone hanno ricevuto una lettera indirizzata al proprio figlio appena nato, con un dono di benvenuto nel mondo del valore di mille euro, da far ritirare a mamma e papa'. L'induzione in errore e' poi proseguita negli sportelli postali, dove gli operatori, che in quella sede erano tenuti a controllare i documenti di identita' non hanno eccepito nulla, e hanno pagato le somme richieste. LA DERUBRICAZIONE DEL REATO Nel caso in cui il Governo non intervenisse nella vicenda, le persone che hanno riscosso il bonus dovranno difendersi nel processo penale mirando, chiaramente, ad ottenere una assoluzione e, in caso di condanna, alla derubricazione del reato. Riteniamo che comunque l'accaduto non possa esser qualificato come truffa, ma al massimo come indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. I due reati sono infatti identici nel fine ma diversi nei mezzi. Cambiano le modalita' di esecuzione, che per la truffa consistono in artifici e raggiri, mentre per il reato previsto dall'art. 316 ter del codice penale (Indebita percezione) consiste nell'uso di dichiarazioni false. note 1 - L'art. 640 bis del codice penale prevede la sanzione della reclusione da uno a sei anni. 2 - Art. 316 ter c.p.: [...]chiunque mediante l'utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l'omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per se' o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunita' europee e' punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. 3 - Art. 483 c.p.: Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l'atto e' destinato a provare la verita', e' punito con la reclusione fino a due anni. (Emmanuela Bertucci) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. Se ci credete utili, sosteneteci con l'adesione di Euro 25,00 o un contributo a scelta: ccpostale 10411502 oppure cc bancario 7977 Abi 06160 Cab 02817 Cin S - coordinate bancarie BBAN S0616002817000007977C20 - coordinate bancarie IBAN IT19S0616002817000007977C20 oppure tramite carta di credito, direttamente dal portale dell'associazione https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ ------------------------------------------- ------------------------------------------- legge sulla privacy. Se non sei interessato a ricevere le nostre notizie, visita la pagina http://www.aduc.it/dyn/adesabb/rem-avv.html -------------------------------------------