====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 26-09-2006 al 02-10-2006 N.40/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Dove sono finiti i buoni propositi sulla depenalizzazione della droga? - The Wall NOTIZIE - Italia. Bari. Arrestato proprietario di uno smart shop per suicidio di un cliente - Italia. Lester Grinspoon (Harvard): la canapa e' la migliore terapia per lenire il dolore - Italia. Bologna. Ausl: cresce rischio di morte per tossicodipendenza - Italia. Lazio. Pizzo (Prc): pronta Pdl sulla canapa terapeutica - Australia. New South Wales. L'Ice sta rovinando un'intera generazione - Canada. Nei tagli del Governo anche i programmi di ricerca sulla marijuana terapeutica - Usa. Los Angeles. Attivista chiede il boicottaggio della Cocaine - Tajikistan/Uzbekistan. Richiesta di aiuto alla comunita' internazionale contro il commercio delle droghe afghane - Italia. Monacelli (Udc) al Governo: chiudere gli 'smart shop' - Italia. Gorizia. Sindaco: maggiori controlli per fermare flusso di droghe dalla Slovenia - Australia. Conferenza sull'enorme consumo di metanfetamine - Usa. Illinois. Fondi federali per combattere le metanfetamine - Gb. George Michael arrestato per droga - Italia. Pisicchi (Idv): interrogazione sugli 'smart shop' - Italia. Antiproibizionisti.it: "Probizionisti al Governo. Come prima, piu' di prima" - Italia. Gruppo Abele: seminario su "Rischi e piacere nel consumo di sostanze" - Italia. Ancona. Procura: recrudescenza dei traffici di droga - Italia. Torino. Chiamparino: rivedere legge sulla droga - Afghanistan. Il Governo prende in considerazione l'opzione delle fumigazioni aeree contro le coltivazioni di papavero ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 2 morti - 245 arresti - 576,957 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 299,501 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 277,456 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 45000 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 675 piante di cannabis - 134 giorni di detenzione ARTICOLI 26-09-2006 Dove sono finiti i buoni propositi sulla depenalizzazione della droga? Intervento al Seminario organizzato da Forum droghe Fuoriluogo dal titolo “Canapa terapeutica. La Scienza e la Legge” Cosa succede in Parlamento? Dove sono finiti tutti i buoni propositi di accelerare gli iter delle leggi presentate per la depenalizzazione? I temi relativi al consumo di droghe devono tornare all’attenzione delle Camere e delle Commissioni interessate, senza il timore di affrontare argomenti troppo sensibili per la stabilita' della maggioranza. E’ urgente che si riprenda in mano la questione sollevata a fine giugno dal ministro della Salute, Livia Turco, che si impegno' ad elevare "con atto amministrativo" il quantitativo massimo di cannabis detenibile, per evitare che il possesso di qualche spinello facesse rischiare di incorrere nella presunzione di spaccio, con i conseguenti provvedimenti punitivi fino al carcere. In quale ufficio (forse dalla parti del ministero della Giustizia) si e' fermata tale iniziativa? Nel frattempo anche il ministro Paolo Ferrero aveva annunciato un testo di legge per depenalizzare il consumo di cannabis, eliminando anche le sanzioni amministrative. Fino ad oggi ne' l’una ne' l’altra proposta hanno avuto un qualche sviluppo positivo. L’appello che ho lanciato oggi durante questo seminario e' rivolto a tutti! Non possiamo far passare altro tempo e soprattutto non dobbiamo farci intimorire dalla paura di spaccare la maggioranza. Se i lavori sui temi della depenalizzazione delle droghe sono bloccati, e' compito di ogni cittadino stimolare le istituzioni facendo sentire la propria voce. Donatella Poretti 01-10-2006 The Wall In primis, nel mondo, fu la Muraglia cinese. Il piu' famoso in Occidente era quello di Berlino. Ma ce n'erano anche altri meno noti, come quello di Gorizia (anche se questo era una rete). Sono i muri che sono stati eretti per impedire il passaggio senza controllo di persone e merci. Ma poi qualcosa ha cominciato a cambiare. La Muraglia in Cina e' un bellissimo reperto storico che milioni di turisti godono. Berlino e Gorizia sono crollati in due momenti storici di grande portata: la riunificazione della Germania e l'ingresso della Slovenia nella Unione Europea. Finiti i muri? No. Ce ne sono stati tanti altri. I piu' famosi tra i recenti sono quello di Gaza in Israele, Melilla (l'enclave spagnola in Marocco) e Padova. Poi la notizia, nei giorni scorsi, della costruzione di un muro tra Iraq e Arabia Saudita perche' cosi' i sauditi impedirebbero le infiltrazioni di terroristi. Ora si va verso la costruzione (per ora e' stato votato dal Senato: 80 contro 19) del muro sul confine tra Mexico e Usa: 11 mila chilometri per impedire l'ingresso degli immigrati clandestini, ma che significa anche, per esempio, blocco dei trafficanti di droghe illegali. Senza nessuna battuta, visto che, per esempio, gli Usa hanno problemi con l'import di farmaci dal Canada, e sempre da li' temono il facile ingresso di terroristi che in questo Paese entrano piu' facilmente che non negli Usa, non ci sarebbe da stupirsi piu' di tanto se altrettanto muro fosse eretto su quel confine. Un'altra possibilita', geograficamente piu' vicina, e' del nostro Governo: visto che con l'aumento delle tasse previsto per la prossima legge finanziaria e' prevedibile che proprio coloro che si vorrebbe maggiormente colpire (i ricchi) riprenderanno a mandare clandestinamente all'estero i loro capitali, e visto che tra i metodi non e' escluso che ci possano ancora essere i vecchi spalloni che fanno la spola tra le Alpi italiane e quelle svizzere, un muro tra l'Italia e la Confederazione Elvetica potrebbe essere preso in considerazione anche dal Governo di centro-sinistra (le barriere ideologiche per certe iniziative sono ormai crollate: non e' di centro-sinistra il Sindaco di Padova che ha eretto il muro anti-violenza e anti-spaccio?). E chissa' quanti altri muri stanno progettando nel mondo. Non abbiamo fatto una ricerca, ma crediamo che siano molti. Se continua cosi' ci ritroveremo tutti in tante belle stanze che arrederemo in maniera sempre piu' sofisticata (come si confa' alle stanze buone dei nostri appartamenti). Stanze per ora senza tetto, perche' dal cielo sembra sufficiente la difesa che oggi abbiamo, ma se sono tecnologicamente riusciti a coprire gli stadi, fra non molto sara' un gioco da ragazzi coprire anche quelle stanze che si chiamano Nazioni. Dal punto di vista ambientale e sociale, con questa logica non si e' molto distanti da quanto gia' avviene tra le nostre case, nei giardini, in tutto quello che confiniamo per impedire che altri non-titolati ne possano fruire. Sempre di confini stiamo parlando: che siano quelli della nostra proprieta' individuale o della proprieta' di tutta la Nazione, che differenza fa? Questa e' la logica che sovrintende a quanto sta accadendo e che sembra espandersi. L'immigrazione, la droga e il terrorismo sono dei problemi? La risposta, col muro, e': che restino tali e ben lontani da noi. Come con la prostituzione: ci da' fastidio? Mettiamo un cartello di divieto (e costruiamo magari un muro) e facciamo fare un po' di raid alla polizia, magari anche privata: poi la prostituzione se la beccheranno altri quartieri della medesima citta'. Ma cosa succede, una volta che abbiamo protetto le nostre citta' e le nostre Nazioni, li' dove invece abbiamo relegato, confinato immigrazione, droga, terroristi e prostituzione? Lo lasciamo immaginare a chi ci legge e, per quanto riguarda le nostre stanze/Nazioni, non ci sara' da stupirsi piu' di tanto se, quando riescono ad entrarvi faranno di tutto per distruggerle. E ci entreranno sicuramente perche' saranno chiamati da noi: chi raccoglie i pomodori e assiste i nostri anziani? Chi ci porta le droghe che vogliamo acquistare? Chi ci offre sesso a buon mercato e innovativo di cui difficilmente riusciamo farne a meno? Certamente entreranno contingentati e controllati, ma tra essi non potra' non esserci il terrorista che cerca il riscatto politico/religioso e noi siamo sempre di piu' il suo avversario. Mentre intorno ai muri delle nostre stanze l'assiepamento dei disgraziati sara' sempre piu' drammatico, regalando proseliti ai terroristi, oltre che morte, miseria e distruzione al di la' di questi muri, ad un livello tale che sara' impossibile si ritorca contro di noi, anche per le forme di Governo ostile alle nostre nazioni che si daranno per l'innato odio che il povero ha sempre verso colui che non e' tale. Noi, non solo crediamo che i muri non paghino, ma siamo convinti che siano molto piu' dannosi della loro non esistenza. Affrontare i problemi mettendoli sotto il tappeto come la polvere che non si vuole spazzare, non rende le nostre stanze senza polvere. Anzi. Le ricette non le abbiamo. Ma sappiamo che diverse cose non funzionano e vanno cambiate col loro perfetto contrario, si' da non subirle nella loro espressione casuale e governata dalla malavita, ma renderle governabili da sistemi democratici e liberali. Questo vale per l'immigrazione, vale per le droghe, vale per la prostituzione. Legalizzare crea legalita' ed emargina il malaffare e il terrorismo. Ripetiamo: non abbiamo ricette. Ma intuiamo che la tendenza possa essere questa e percio' abbiamo gia' messo nel nostro zaino il piccone per andare ad abbattere gli attuali e i futuri muri, cosi' come abbiamo fatto con quelli del passato. Vincenzo Donvito -------------------------------------- NOTIZIE 26-09-2006 Italia. Bari. Arrestato proprietario di uno smart shop per suicidio di un cliente Il titolare di uno "smart shop" di Bari e' stato arrestato dalla Squadra Mobile a seguito della morte per suicidio di uno studente universitario. Secondo quanto accertato dalla polizia, nell'esercizio commerciale erano venduti semi e sostanze particolari, assunte da giovani per provare l'effetto "sballo". Lo studente avrebbe ingerito dei semi di "Argyreia nervosa", piu' nota come "rosa hawaiana", che conterrebbero l'amide dell'acido lisergico (Lsa). Nel negozio del commerciante, Sandro Barbieri, di 42 anni, torinese, venivano vendute anche altre sostanze che se assunte in maniera impropria possono produrre effetti stupefacenti. A seguito degli esami di laboratorio eseguiti dalla Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine di Roma, il gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedectis ha disposto il sequestro in tutto il territorio nazionale dei semi di "Argyreia nervosa". E il Codacons interviene sul caso. In Italia -afferma il Codacons- si contano oltre cinquanta smart-shop nelle varie citta', che attirano una clientela formata soprattutto da studenti universitari e liberi professionisti tra i 30 e i 40 anni. Questi negozi dovrebbero vendere prodotti legali e di origine naturale, simili a quelli che si trovano in erboristeria o in farmacia. Dopo la vicenda di Bari il Codacons chiede ai Nas di intervenire effettuando controlli a tappeto in tutti gli smart-shop presenti in Italia, al fine di individuare e ritirare dal commercio quelle sostanze e quei prodotti che, seppur di origine naturale, rappresentano un pericolo per la salute umana, in quanto presentano proprieta' allucinogene o stupefacenti in grado di mettere a repentaglio l'incolumita' di chi le assume. 26-09-2006 Italia. Lester Grinspoon (Harvard): la canapa e' la migliore terapia per lenire il dolore La migliore terapia per lenire dolore, nausea, vomito, spasmi e altri disturbi provocati da malattie come cancro e Aids? "Senza dubbio la canapa indiana, conosciuta anche come marijuana. E solo governi 'ciechi' e ostinati, come quello americano, continuano a dire no al suo uso a scopo curativo. Le evidenze scientifiche dimostrano infatti che si tratta di una soluzione da preferire, e che anche i pazienti preferiscono, rispetto a farmaci che ne contengono alcuni principi o agli analoghi". Parola dello psichiatra Lester Grinspoon, professore emerito dell'universita' di Harvard (Usa) e autore di numerosi volumi in cui difende il diritto dei malati a 'sedare' le proprie sofferenze fumando marijuana senza rischiare di commettere un reato. Una delle caratteristiche principali del fumo o dell'inalazione di canapa a fini terapeutici "e' il fatto che e' possibile 'personalizzare' le dosi -dice Grinspoon, intervenuto oggi a Roma all'incontro sulla canapa terapeutica organizzato da 'Forum Droghe' - e, in tal modo, evitare di assumere sostanza in eccesso: con pochi 'tiri' di uno spinello-curativo, il paziente infatti si sente subito bene, non deve aspettare del tempo prima di giovare degli effetti positivi della cura. Cio' non accade per i farmaci 'classici', il cui dosaggio e' piu' difficile da regolare per ogni singolo paziente. Bisogna abolire il proibizionismo che regna in molti Paesi del mondo, pur con tutte le difficolta' che questo comporterebbe. Per quanto riguarda gli Stati Uniti la marijuana dovrebbe essere approvata dalla Food and Drug Administration (Fda), dopo aver superato tutti i test previsti per i farmaci. Ma per raccogliere i dati necessari a dimostrare l'efficacia di un medicinale sono necessari denaro e mezzi che vengono messi a disposizione delle aziende produttrici". "Nel caso della cannabis chi si dovrebbe 'accollare' queste spese? La risposta e': un'organizzazione no profit oppure il Governo. Certo non i colossi farmaceutici: la marijuana non e' brevettabile e non garantisce il 'ritorno' economico che ci si aspetta di ottenere in 20 anni grazie all'esclusiva su un farmaco 'normale'. E' scandaloso che pur non essendoci mai stato alcun caso di morte per overdose di cannabis ancora la si leghi all'idea di droga pesante e pericolosa". 26-09-2006 Italia. Bologna. Ausl: cresce rischio di morte per tossicodipendenza In aumento il consumo di cocaina, anche se la cannabis rimane la sostanza piu' utilizzata. Sono alcune delle anticipazioni sul Rapporto 2005 sulle dipendenze nell'area metropolitana di Bologna fornito oggi da Raimondo Maria Pavarin, responsabile dell'Osservatorio metropolitano sulle dipendenze dell'Ausl di Bologna. In occasione della presentazione del volume "Uso e abuso di sostanze", scritto da Pavarin con Vladimiro Albertazzi, il responsabile dell'Osservatorio ha spiegato che in tutto il territorio bolognese "19 persone su 1.000 fanno di uso di varie sostanze, 11 usano cannabinoidi, sei sono dipendenti da eroina e quattro dalla cocaina". Si tratta di una stima realizzata dall'Ausl tra la popolazione di Bologna e provincia e il numero di consumatori presenti sul territorio. Dalle interviste realizzate per il rapporto durante rave o concerti e nei bar e locali della provincia, e' emerso che le sostanze piu' usate sono i cannabinoidi, seguiti dalla cocaina. Tra l'altro, il consumo di cannabis incide poco. "Fumarsi le 'canne' rimane una questione privata e non comporta necessariamente rischio sanitario, dipendenza o utilizzo di altre sostanze". Oltre un terzo dei consumatori di cannabinoidi, infatti, non ha mai fatto uso di altre sostanze. A Bologna come in Italia, pero', il trend del consumo sta cambiando: nel 2005 sono aumentati i sequestri di cocaina e gli arresti per spaccio di questa sostanza, cosi' come sono di piu' le persone segnalate per uso di cocaina rispetto a chi si fuma le "canne". Cambiata anche la popolazione in carcere, con l'aumento dei cocainomani "puri". "L'uso di droga e' diffuso e trasversale all'eta', al genere e alla condizione sociale spesso e' accompagnato da situazioni di disagio sociale come poverta', clandestinita' o alcolismo". Chi e' disoccupato e con basso titolo di studio, prosegue, e' piu' tendente alla dipendenza da eroina. I consumatori di cocaina sono invece lavoratori o studenti benestanti e con titolo di studio medio-alto. Le ragioni che spingono le persone a drogarsi sono dunque molto diverse, ma hanno tutte un fondo comune: "L'uso degli stupefacenti e' basato su una valutazione razionale degli effetti", e in particolare sono sei i motivi principali riscontrati dallo studio: cambiamenti d'umore, effetti fisici, socializzazione, facilitare l'attivita', modificare l'effetto di altre sostanze, stato di coscienza. Dal rapporto dell'Ausl sulle tossicodipendenze, che sara' presentato il 27 ottobre in Comune a Bologna, risulta ancora che il 70% dei ricoveri in Emilia-Romagna dal 1996 al 2005 sono avvenuti per il mix di alcol e stupefacenti. I comportamenti pericolosi piu' diffusi sono infatti l'uso contemporaneo di alcol e droghe, il mettersi alla guida dopo aver bevuto e il mix di varie sostanze stupefacenti. Tra i cocainomani rimane comunque piu' elevato il rischio di incidenti stradali. Per chi fa uso di cocaina, comunque, la prima causa di morte e' l'overdose, seguita da problemi cardio-respiratori e dal suicidio. Tra i tossicodipendenti in cura nei Sert (in prevalenza eroinomani) si muore maggiormente per overdose e per Aids. E' comunque piu' alto il rischio di morte tra i tossici segnalati alla Prefettura rispetto a quelli seguiti dai servizi, ad indicare, afferma duro Pavarin, che "i Sert fanno opera di protezione, la Prefettura no". Secondo Pavarin, un grande aiuto nella lotta alla droga possono darlo i servizi sociali, ma non come sono strutturati oggi. "Il mondo della droga e' complesso e sta cambiando sono necessari servizi innovativi, in grado di intercettare quella fascia intermedia tra il consumo problematico e la dipendenza. Le segnalazioni alle forze dell'ordine servono infatti ormai piu' come etichetta che a scopi preventivi, visto che vengono segnalate sempre le stesse persone, e la maggioranza dei tossicodipendenti ormai e' convinta che strumenti repressivi come la detenzione siano un percorso per loro obbligato". 26-09-2006 Italia. Lazio. Pizzo (Prc): pronta Pdl sulla canapa terapeutica "La Regione Lazio potrebbe essere la prima in Italia a consentire a pazienti affetti da patologie l'uso terapeutico della cannabis naturale". Lo ha detto Anna Pizzo, consigliere regionale del Lazio e membro della Commissione Sanita', intervenuta alla presentazione del volume dello psichiatra Lestern Grinspoon "Viaggio nella Canapa". Lo scorso 28 giugno il Consiglio regionale del Lazio ha approvato una mozione tesa a sostenere una disciplina legislativa per la sperimentazione terapeutica del Lazio. La stessa consigliera e' prima firmataria di una proposta di legge che, come ha spiegato la stessa Pizzo, "mira anche ad autorizzare la coltivazione personale della Cannabis ad uso sanitario, oggi ritenuta illegale". "Il testo e' pronto; si compone di cinque articoli e svela che i diritti fondamentali del cittadino si possono ottenere anche semplicemente". Secondo Pizzo l'iniziativa della regione Lazio sta producendo effetti concreti: "dopo la nostra mozione - ha spiegato - altre regioni, dopo averla visionata, ne hanno rielaborato e approvato il testo. Attraverso la proposta sara' possibile abbattere quelle sovrastrutture ideologiche che attribuiscono al farmaco una efficacia maggiore rispetto alla pianta". 26-09-2006 Australia. New South Wales. L'Ice sta rovinando un'intera generazione Per il capo della polizia, le amfetamine sono un problema anche piu' grande dell'eroina. Il commissario Ken Moroney ha dichiarato che il Paese e' in pericolo, rischia infatti di perdere un'intera generazione a causa dell'Ice. "C'e' una chiara connessione tra al droghe, le malattie mentali e l'alto tasso di violenza registrata. Credo che questa sostanza sia pari, se non peggiore all'eroina". 26-09-2006 Canada. Nei tagli del Governo anche i programmi di ricerca sulla marijuana terapeutica Il Governo federale ha intenzione di tagliare il budget di 2 miliardi di dollari. Tagli che riguarderanno diversi dipartimenti federali. Il ministro federale delle finanze Jim Flaherty ha annunciato che il surplus di 13,2 miliardi, registrato lo scorso anno fiscale, sara' impiegato per ripagare il debito nazionale. "I contribuenti hanno il diritto di sapere che i loro soldi sono stanziati per programmi utili", ha dichiarato il ministro nella annuale conferenza stampa finanziaria del Paese. "Ma questo non e' quasi mai accaduto. Abbiamo scoperto numerosi sprechi e finanziamenti doppi. Il nuovo Governo conservatore del Canada intende mettere ordine tra i finanziamenti eccessivi e rivederne le priorita'". Per questo motivo, quattro milioni di dollari saranno sottratti ai programmi sulla ricerca terapeutica della marijuana. 27-09-2006 Usa. Los Angeles. Attivista chiede il boicottaggio della Cocaine Najee Ali, direttore esecutivo del Project Islamic HOPE di Los Angeles, chiede il boicottaggio della Cocaine, affermando che essa promuove il consumo della droga tra i giovani. I produttori della bevanda hanno affermato che essa fornisce la medesima energia delle droghe, anche se l'ingrediente attivo e' la caffeina. Il prodotto e' gia' venduto in oltre 200 negozi di Los Angeles, New York e San Diego. Ma il gruppo non e' il solo a volere il boicottaggio della Cocaine. L'HOPE e' affiancato nell'iniziativa dalla "National Action Network", dalla "Community Coalition and Latino", e dalla "African American Leadership Alliance". 27-09-2006 Tajikistan/Uzbekistan. Richiesta di aiuto alla comunita' internazionale contro il commercio delle droghe afghane Il Tajikistan e l'Uzbekistan chiedono aiuto alla comunita' internazionale nella lotta alle droghe provenienti dall'Afghanistan. "E' necessario un controllo, efficace, sul confine afghano" ha dichiarato il Ministro degli esteri tajiko Talbak Nazarov all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il Ministro degli esteri uzbeko Vladimir Norov, nel suo intervento, ha sottolineato che la produzione delle droghe e' uno dei piu' pericolosi problemi che l'Afghanistan deve affrontare; problema che mette in serio pericolo la sicurezza dell'area. "Il confine afghano-tajiko puo' servire come base per costruire la prima sezione della cintura intorno all'Afghanistan", ha aggiunto Nazarov. La quantita' di droga sequestrata sul confine tajiko-afghano nei primi tre mesi dell'anno e' aumentata del 27%. I due Paesi hanno 1,206 km. di confine comune, e 137 sono i chilometri in comune tra l'Uzbekistan e l'Afghanistan. Durante la visita nel mese di luglio in Tajikistan, il Ministro della difesa statunitense Donald Rumsfeld ha promesso equipaggiamenti e programmi di addestramento. Dal canto suo, il Tajikistan consentira' agli aeroplani statunitensi di utilizzare lo spazio aereo tajiko durante le operazioni contro l'Afghanistan. 27-09-2006 Italia. Monacelli (Udc) al Governo: chiudere gli 'smart shop' "Nei prossimi giorni presentero' una interrogazione parlamentare nella quale chiedero' se il Governo non ritenga opportuno adottare dei provvedimenti normativi per far chiudere gli esercizi commerciali denominati 'Smartshop'". Lo dice la senatrice dell'Udc, Sandra Monacelli. "Da alcuni anni erano fonte di polemiche ma oggi dopo la morte del ragazzo di Bari dobbiamo dire una parola chiara, lo Stato non puo' infatti tollerare esercizi commerciali di 'favoreggiamento della cultura dello sballo totale e irresponsabile'. L'obiezione di chi dice che gli stessi prodotti potrebbero essere acquistati via internet e' un obiezione assurda infatti oggi in internet si puo' acquistare di tutto anche strumenti peggiori ma non per questo uno Stato democratico che ha a cuore il buon ordinamento sociale e il futuro delle giovani generazioni puo' far finta di non vedere o peggio ancora rendere tutto legale e tutto accessibile". 28-09-2006 Italia. Gorizia. Sindaco: maggiori controlli per fermare flusso di droghe dalla Slovenia "Servono maggiori controlli rispetto al flusso di droghe, anche pesanti, che arrivano soprattutto dalla Slovenia". Lo ha sostenuto oggi il sindaco di Gorizia, Vittorio Brancati, dopo il ritrovamento, nei giardini pubblici, del cadavere di un giovene goriziano morto per overdose. "Purtroppo la caduta del confine dopo l' entrata della Slovenia nell' Unione europea ha portato con se' effetti positivi ma anche negativi. Bisogna avviare da subito una riflessione con le forze dell'ordine anche nella prospettiva della definitiva soppressione dei controlli confinari che scattera' quando la Slovenia entrera' nell' area Schenghen perche' il fenomeno, gia' preoccupante a quel punto peggiorera' ulteriormente". "Inoltre e' necessario uno sforzo ulteriore da parte di tutti noi, istituzioni, famiglie, mondo della scuola, per aiutare i giovani a stare lontani dalle droghe. Una tragedia come quella accaduta oggi fa provare un tuffo al cuore per chi, come me, e' sindaco e padre. Mi metto nei panni dei genitori di quel ragazzo e non posso che esprimere tutto il mio cordoglio. E' impossibile accettare la perdita di un figlio in queste circostanze". "Capisco che il fatto che il corpo sia stato trovato nell' area del parco giochi dei giardini pubblici in pieno centro abbia creato scalpore, ma i controlli nella zona ci sono, cosi' come le telecamere di sorveglianza. E' impensabile, pero', erigere un muro attorno a quella zona o presidiarla 24 ore su 24". 01-10-2006 Australia. Conferenza sul'enorme consumo di metanfetamine Secondo gli interventi registrati alla conferenza dell'"Australian Amphetamine" che si svolge a Sydney, il consumo delle metanfetamine nel Pacifico ha raggiunto i massimi livelli mondiali, e l'Australia e', tra i nove Paesi, fra quelli a maggior rischio. Jeremy Douglas, responsabile per l'Area dell'Onu (Unodc), nel suo rapporto sul consumo degli stimolanti sintetici ha dichiarato che l'Australia e' nel mezzo di questo problema mondiale. Nel mondo ci sono 25 milioni di consumatori di stupefacenti sintetici e 8, dei 13 Paesi dell'Area Asiatica e del Pacifico, sono ai primi posti Nella Filippine, il 23% della popolazione consuma droghe, e 11 laboratori sono stati scoperti negli ultimi 12 mesi; nel 2005, 15,8 milioni di metanfetamine sono state sequestrate in Thailandia, 4,7 nel Laos e 2,7 nel Myanmar. Inoltre, essi sono anche i maggiori produttori di metamfetamine dell'Area. "Il problema e' una minaccia per l'Asia, cosi' come lo e' per l'Australia. La sicurezza dei Paesi asiatici e' importante per l'Australia, arrivando le droghe da quei Paesi", ha dichiarato Douglas ai delegati. Robert Ali, intervenuto per presentare l'"Australian National Council on Drugs", ha attribuito la responsabilita' dell'aumento del consumo al benessere economico e alla ricchezza. "Non e' piu' un problema che riguarda le classi piu' povere, ma anche la middle class. La Cina produce l'8% dell'ecstasy, ossia ne produce ben oltre la domanda interna, cio' significa che le quantita' sono destinate ai Paesi vicini". Il professor Ali ha anche aggiunto che 129 persone ogni giorno in Vietnam contraggono il virus dell'HIV, e solo il 10% riceve le necessarie cure, segno anche questo della crisi in cui versa tutta l'Area. Il vice ministro federale della Salute Christopher Pyne ha dichiarato che il Governo e' disponibile a sperimentare nuove sostanze nelle terapie contro la dipendenza da amfetamine, ma non transige sulla strategia della "tolleranza zero". Il ministro della Salute neozelandese, John Hatzistergos ha dichiarato che nel suo Paese ci sono 38 mila consumatori di metanfetamine, di cui due terzi con problemi mentali, e un quinto in maniera grave. Il ministro ha inoltre illustrato il progetto, di 600 mila dollari, per la costruzione di un reparto per terapie contro la dipendenza da Speed e Ice all'interno del St. Vincent's Hospital, a Sydney, e per il Royal Newcastle Centre. 01-10-2006 Usa. Illinois. Fondi federali per combattere le metanfetamine Il Governatore Rod Blagojevich ha annunciato fondi federali per oltre 5,3 milioni di dollari, che saranno usati per combattere la produzione, la distribuzione e il consumo di metanfetamine e altre droghe. Sara' anche creato un data base dall'Illinois Criminal Justice Information Authority (ICJIA), che eliminera' il gap esistente nella rete informativa sull'enorme quantita' di sostanze illecite che circolano negli Stati Unti. Il database entrera' in funzione il prossimo anno. 02-10-2006 Gb. George Michael arrestato per droga George Michael e' stato arrestato dopo essere stato trovato in possesso di cannabis, in stato di semincoscienza, all'interno della sua auto a Londra. Il cantante e' stato prima portato in ospedale, poi e' stato arrestato e rilasciato su cauzione. Il cantante, che il 5 e 6 ottobre sara' in concerto a Milano, a febbraio di quest'anno era gia' finito in manette per possesso di droga. 02-10-2006 Italia. Pisicchi (Idv): interrogazione sugli 'smart shop' Il presidente della Commissione Giustizia della Camera, Pino Pisicchio (Idv) ha presentato un'interrogazione al ministro della Sanita' sul caso del giovane studente precipitato a Bari "dal balcone di un appartamento dopo aver assunto semi essiccati di una pianta allucinogena" affinche' il governo intervenga "tempestivamente per tutelare la salute dei nostri giovani". 'L'Ipomea Violacea', questo e' il nome scientifico della pianta detta anche Argyleia Nervosa, afferma Pisicchio "e' liberamente acquisibile negli 'oxy bar', locali pubblici frequentati dai giovani dove e' possibile assumere ossigeno con particolari fragranze. Sta di fatto che i semi di quella pianta, se masticati secondo le indicazioni fornite dai gestori dell'oxy bar, provocano uno stato di alterazione nell'assuntore: questi ha l'impressione di uscire dal proprio corpo, di guardarlo dall'esterno, di poter addirittura volare". "Questa alterazione della percezione ha portato, secondo gli inquirenti, alla tragica morte del giovane studente barese". 02-10-2006 Italia. Antiproibizionisti.it: "Probizionisti al Governo. Come prima, piu' di prima" Marco Contini, Segretario dell’Associazione Politica Antiproibizionisti.it, ha rilasciato la seguente dichiarazione: Archiviato anche il mese di settembre, che porta con sé le ultime speranze – per chi ancora ne aveva – di vedere realizzata almeno qualcuna delle riforme promesse dall’Unione in campagna elettorale, è giunto il momento di tirare le somme sull’operato di questo Governo e della coalizione che lo sostiene. Lo sfortunato sovrapporsi di scadenze, scandali ed emergenze di ogni tipo, non ha fatto altro che costringere questa maggioranza a rivelarsi per quello che è, ovvero la più subdola espressione del proibizionismo e del conservatorismo, che utilizza la prepotenza e la coercizione per imporre modelli di vita degni soltanto di uno Stato etico. Così, al 215° giorno di applicazione della legge 49/2006 (di cui solo 82 sotto il Governo di centrodestra), non soltanto dobbiamo constatare che tutti gli impegni assunti dai ministri “competenti” (si fa per dire!) in materia di regolamentazione di sostanze stupefacenti – provvedimenti che loro stessi avevano voluto calendarizzare entro il mese di settembre – sono stati disattesi (che fine hanno fatto il DDL del Ministro Ferrero e le modifiche alle tabelle promesse dal Ministro della Salute?), ma siamo costretti anche a rilevare come l’attuale esecutivo intenda imbarcarsi in una nuova crociata, questa volta contro l’alcol, per “educare” non soltanto i minorenni, ma anche gli adulti, qualora questi si trovino a passare in prossimità di un Autogrill. Ci limitiamo a ricordare che neppure l’allora Ministro Sirchia si spinse a tanto. Siamo stati sempre in prima fila nel sottolineare quanto siano pericolosi gli effetti derivanti dall’abuso di alcolici, in età adolescenziale e non. Tuttavia, continuiamo a restare convinti che gli abusi (tutti gli abusi), vadano combattuti con una corretta informazione, che distingua tra uso e abuso e tra le diverse sostanze, e non con i divieti e le leggi punizioniste. D’altronde, è notorio che qualunque prodotto vede accrescere il proprio appeal proprio in funzione della scarsa reperibilità che deriva dalla proibizione. Si continua, invece, indipendentemente dal colore della maggioranza di turno, a spacciare una politica fatta di presunti buoni principi che tentano di imporre «stili di vita sani» - per usare le parole di Livia Turco – e che mai trovano riscontro, peraltro, nell’attuazione delle norme che ne conseguono. Chi, in buona fede, ha creduto che fosse finalmente arrivato il momento della svolta, avrà di che riflettere. Da parte nostra - che non ci siamo mai fatti troppe illusioni e l’abbiamo sempre dichiarato – riteniamo doveroso richiamare questo Governo e i partiti che lo sostengono alle proprie responsabilità e al rispetto, se non di se stessi, dei loro elettori e di tutti i cittadini. 02-10-2006 Italia. Gruppo Abele: seminario su "Rischi e piacere nel consumo di sostanze" Il Gruppo Abele ha rilasciato la seguente dichiarazione: Presso la Fabbrica delle “e” del Gruppo Abele si è svolto pochi giorni fa (26 settembre 2006) il seminario dal titolo “I significati del rischio e del piacere nel consumo di sostanze psicoattive”, organizzato da SIA Piemonte, Aliseo e Centro Studi del Gruppo Abele. Ospite d’eccelenza il prof. Geoffrey Hunt – ricercatore accademico presso l’Institute of Scientific Analysis di Alameda (California) -un antropologo sociale che da molti anni lavora alla comprensione dei significati del rischio e del piacere connessi al consumo di sostanze nel mondo giovanile. Oggetto della sua relazione sono stati i risultati emersi da uno studio qualitativo realizzato nell’area di San Francisco tra i consumatori di ecstasy e droghe sintetiche nei rave e nei contesti ricreativi legati alla musica e al ballo. Il campione da lui esaminato è di 300 individui (139 femmine e 161 maschi di età media 20 anni), reclutati attraverso il metodo a “palla di neve”. Tutti hanno consumato ecstasy o altre club drugs nel corso degli ultimi tre mesi - requisito essenziale per rientrare nello studio. Il campione è stato sottoposto a un’intervista in profondità, della durata di tre-quattro ore, durante la quale gli intervistati hanno avuto modo di esprimere - oltre al loro sapere - un giudizio severo sulla normativa in vigore negli Stati Uniti, considerata per lo più ingiustificata e segno della non volontà di comprendere i significati attribuiti dai partecipanti a eventi musicali come i rave. Nell’aprile 2003, infatti, il presidente Gorge W. Bush ha trasformato in legge un decreto contro la proliferazione delle sostanze illegali, già noto come “Rave Act”, in quanto diretto in particolare a rendere illegali i rave, considerati riunioni edonistiche “infestate” da sostanze illecite, eventi in cui il rischio è “eccessivo”. In questo modo, come già era accaduto in Gran Bretagna nel 1994, anche negli Usa si è criminalizzata una delle attività più diffuse tra i giovani. Dalle interviste è emerso chiaramente come i giovani consumatori non siano affatto ignoranti o “illetterati” in tema di droga: essi sanno come informarsi sulle conseguenze del consumo di alcune sostanze (si parla di ricerche in rete, di scambio di esperienze, di discussioni in comunità virtuali, ecc.), hanno una personale gerarchia delle sostanze in termini di pericolosità percepita, non parlano mai di “droga” in generale, ma si riferiscono sempre a precise sostanze. Essi sono consapevoli dei messaggi della prevenzione, anche se spesso considerati come propaganda governativa, ma l’informazione scientifica ufficiale non è considerata l’unica fonte valida di informazione. Inoltre, il piacere e i benefici anche “sociali” (farsi nuovi amici, intessere relazioni, divertirsi, ecc.) che essi traggono dal consumo hanno una valenza assai maggiore del possibile danno che da questo può derivare. Essi mettono in atto strategie di gestione del rischio, per minimizzarlo e aumentare al massimo il piacere. Il significato attribuito al consumo non è definito a priori, ma dipende dal contesto sociale in cui avviene: con chi si consuma, dove e in che modo. Gli amici rivestono un ruolo molto importante: con loro ci si sente più sicuri, ci si può fidare, aiutano nel bisogno. Emerge un’evidente disgiunzione tra il sapere di chi consuma e chi sviluppa i messaggi di prevenzione, che spesso considera i giovani incapaci di prendere decisioni autonome, male informati, soggetti alle pressioni dei pari. Questo conduce alla semplificazione dei molti motivi per cui i giovani fanno uso di sostanze. Il dott. Hunt ha scritto un ampio e approfondito articolo in merito a questo studio, che verrà pubblicato a breve dalla rivista Journal of Youth Studies. Chi fosse interessato all’articolo, può farne richiesta scrivendo un messaggio all’indirizzo docum.cs@gruppoabele.org. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Daniela Zardo del Centro studi del Gruppo Abele, tel. 011 3841053, fax 011 3841055. 02-10-2006 Italia. Ancona. Procura: recrudescenza dei traffici di droga Le molteplici operazioni antidroga portate a termine recentemente da carabinieri e polizia ad Ancona e provincia mostrano, secondo il procuratore della Repubblica di Ancona Vincenzo Luzi, che siamo in presenza di una "recrudescenza dei traffici, soprattutto di cocaina". Per questo, ha sottolineato oggi il procuratore, servirebbe un' accelerazione dei processi anche con "giudizi immediati". Solo nell' ultima settimana, quattro chili di cocaina sono stati sequestrati in due distinte operazioni delle forze di polizia che hanno arrestato due persone -un francese di origine kosovara e un albanese- trovate rispettivamente con 3,5 kg. di cocaina in auto e mezzo chilo nascosto nel materasso. 02-10-2006 Italia. Torino. Chiamparino: rivedere legge sulla droga "Occorre che il Parlamento affronti al questione della legislazione sulla lotta alla droga". L'appello e' del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che oggi nel corso del consiglio comunale e' intervenuto per riferire sul caso dello spacciatore africano annegato nel torrente Stura, venerdi' scorso, mentre cercava di fuggire ad un'operazione antidroga delle forze dell'ordine. "Cio' che e' accaduto e' sicuramente un fatto che intristisce e addolora, ma l'operato delle forze dell'ordine e' stato ineccepibile. Non possiamo permettere che qualcuno trasformi un'area della citta' in una zona franca per tossicodipendenti. La vicenda della scorsa settimana non e' frutto di passivita' e rinuncia da parte nostra, ma di contrasto". Secondo Chiamparino e' fondamentale rivedere la legislazione sulla lotta alla droga. "Se il Parlamento affrontasse questa situazione tenendo conto dei cambiamenti avvenuti in questi ultimi anni, potremmo ricevere strumenti per colpire piu' a fondo organizzazioni e spacciatori. Io partirei dalla distinzione tra le droghe, non mi avventurerei a parlare di legalizzazione, ma si potrebbe far cambiamenti a livello di sanzioni, in base alla pericolosita' delle sostanze". L'intervento in Sala Rossa del primo cittadino torinese era stato richiesto dall'Udc e da Andrea Giorgis, capogruppo dell'Ulivo. 'Non c'e' emergenza sicurezza in citta'. Torino non ha una situazione peggiore di altre citta' italiane. Continueremo a chiedere il potenziamento delle forze dell'ordine, ma con questa consapevolezza'. Chiamparino ha, pero', denunciato il problema derivante dalla carenza degli agenti in citta' quando sono in corso le partite di calcio allo stadio: 'al sabato pomeriggio quando si giocano le partite di calcio a Porta Palazzo c'e' un significativo aumento dell'attivita' legata allo spaccio di stupefacenti. Il problema si ripresenta ogni volta che c'e' una competizione allo stadio'. In merito al problema dello spaccio di droga nella zona di corso Giulio Cesare, ai bordi del torrente Stura, l'assessore alla Polizia municipale Beppe Borgogno ha dichiarato: 'dall'inizio del 2006, e con particolare intensita' negli ultimi mesi, i vigili urbani hanno effettuato nell'area di corso Giulio Cesare e a bordo del tram della linea 4 che transita nella zona, 140 servizi, con 840 unita'. Sono 46 le persone arrestate, 13 quelle denunciate e 42 i fermi effettuati'. "Io vorrei che l'Italia e alcuni Paesi europei facessero di piu' sul fronte della lotta alla droga". Lo ha detto oggi a Torino Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell' ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, commentando i recenti scontri avvenuti a Torino tra spacciatori e forze dell'ordine e la morte di un pusher. "La politica di prevenzione la sensibilizzazione nelle scuole, nei luoghi di culto, nei luoghi di lavoro, nelle discoteche e cosi' via e' assolutamente inadeguata. Una volta lanciai un messaggio che poi fu visto come una provocazione. E cioe' che ciascuna societa' ha il grado di tossicodipendenza che si merita. Ma le societa' che si impegnano di piu' riescono ad ottenere risultati". Costa, in particolare, ha portato l'esempio emerso in un recentissimo studio promosso dall'Onu. "Il Paese che al mondo e' riuscito a controllare meglio il problema della droga e' la Svezia. Ha tassi di tossicodipendenza che sono una frazione di quelli italiani e francesi. La Svezia ha fatto una politica di forte impegno della societa' sul fronte della prevenzione e per questo motivo vogliamo portare questo modello all'attenzione di tutti. Un altro Paese che sta facendo molto bene e' il Giappone". Antonio Maria Costa ha partecipato alla cerimonia di conferimento delle borse di studio che la Compagnia di San Paolo e la Fondazione dell'Avvocatura Torinese Fulvio Croce hanno sostenuto a favore degli studenti piu' meritevoli e provenienti da paesi in via di sviluppo nell'ambito del "Master in organizzazioni internazionali, diritto internazionale penale e prevenzione del crimine" promosso dall'Universita' di Torino e dall' Unicri. In serata Costa incontrera' l' assessore regionale alla sanita' Mario Valpreda. "Sara' un colloquio tra vecchi compagni di scuola, ma non e' escluso che si possa parlare anche di una collaborazione tra l' Onu e il Piemonte sul fronte della lotta alla droga". Bruno Mellano, deputato Rosa nel Pugno, e Silvio Viale della direzione nazionale Rnp hanno dichiarato quanto segue: Non ci stiamo alle proteste, perbeniste e ipocrite, di chi scopre, da un giorno all'altro, che a Torino ci sono zone completamente in mano agli spacciatori. Sono quelle lungo la Stura ma si spaccia tranquillamente anche in pieno centro, sotto la casa del sindaco Chiamparino, in piazza Vittorio Veneto. Ora che c'è scappato il morto (forse due), vai con la grande retata, per rassicurare l'opinione pubblica; in attesa di nuove morti, nuove violenze e vecchi razzismi. La sinistra di governo sconta, a Torino come a Napoli come a Roma, la sua totale non volontà di affrontare il nodo del proibizionismo su alcune droghe, che consegna ogni giorno centinaia di migliaia di cittadini tossicodipendenti (quelli che anche il "servizio pubblico" della RAI regionale ha definito razzisticamente "i tossici") nelle mani della criminalità. Il sindaco Chiamparino se la cava a buon mercato auspicando che le leggi sulle tossicodipendenze e sull'immigrazione siano cambiate; ma a livello locale non ha fatto nulla sul fronte della riduzione del danno. Dieci anni fa, il 10 settembre 1996, il Consiglio Comunale di Torino approvò un ordine del giorno (Palma, Viale e altri) per nuove politiche sulle tossicodipendenze, mai concretizzato dalle amministrazioni, tutte rigorosamente di centro-sinistra, che si sono succedute da allora. L'odg impegnava l'amministrazione comunale a "lavorare al più presto (anche, laddove i vincoli della legislazione lo imponessero, a titolo di semplice prefigurazione) ad un progetto sulla Città e le droghe che consenta a Torino di proporsi – con il concorso delle competenze, dei saperi e delle esperienze che la Città offre – come laboratorio dell'innovazione e della riforma anche sui temi delle politiche sulle droghe". L'odg parlava, per esempio, della necessità di istituire "narcosalas" in cui i tossicodipendenti possano almeno assumere le sostanze stupefacenti comprate sul mercato criminale in condizioni sanitarie dignitose, tali da scongiurare le overdosi. Nell'estate 2002, di fronte all'escalation delle morti per overdose, il sindaco Chiamparino si dichiarò favorevole a quest'iniziativa; poi, di fronte all'alzata di scudi della Margherita, fece dietro-front. Sarebbe interessante sapere se nel nuovo Consiglio Comunale ci sia qualcuno disposto a rinunciare alle lacrime di coccodrillo e al gioco dello scaricabarile per cercare di attuare almeno in parte quell'ordine del giorno, sempre attuale (purtroppo!). Sarebbe interessante sapere se i ministri piemontesi competenti, Ferrero e Turco, dopo le promettenti dichiarazioni di questi mesi, passeranno ai fatti, presentando leggi e/o decreti di modifica della legge "Fini-Giovanardi" sulle tossicodipendenze. 02-10-2006 Afghanistan. Il Governo prende in considerazione l'opzione delle fumigazioni aeree contro le coltivazioni di papavero Per le enormi quantita' di raccolto d'oppio realizzato, le autorita' afghane stanno considerando di utilizzare i diserbanti sulle coltivazioni di papaveri. Iniziativa prima impensabile. Il presidente Hamid Karzai si e' sempre opposto ai diserbanti, e le rassicurazioni occidentali sul loro utilizzo non sono servite a molto, ma ora le autorita' statunitensi a Kabul stanno premendo perche' questo avvenga. E' di questi giorni l'annuncio di uno dei responsabili antidroghe dell'area di utilizzare agenti chimici sulle coltivazioni, se gli sforzi per diminuire le produzioni illegali per il prossimo anno dovessero fallire. "Quest'anno aspettiamo, ma per il prossimo raccolto, ossia nel 2008, inizieremo a valutare la possibilita' di utilizzare i diserbanti" ha dichiarato il generale Mohammed Daoud Daoud nella riunione che si e' svolta a Jalalabad, capitale della Provincia di Nangahar, una delle massime aree di coltivazione d'oppio del Paese. Le campagne antidroghe in questa Provincia sono state un successo, infatti il raccolto e' stato minore rispetto al boom registrato nel Paese. "Nella provincia di Helmand, dove si e' registrato il 42% delle coltivazioni annuali, e' troppo pericoloso utilizzare gli aerei per spruzzare i diserbanti" ha aggiunto Daoud. Infatti, essendo un ex comandante Mujaedin, Daoud ha rivelato che i talebani sono in grado di abbatterli. "Hanno razzi, non possiamo utilizzare gli aerei li'". Per gli esperti Usa e Onu, ci vorranno decadi prima di riuscire ad eradicare le coltivazioni illegali in un Paese grande quanto il Texas. In Afghanistan ci sono circa 150 mila consumatori d'oppio, su una popolazione di 30 milioni, e le eradicazioni sembrano essere piu' un problema per gli stranieri che per i locali. In due interventi alla conferenza di Jalalabad, e' stata infatti sottolineata l'urgenza di risolvere il problema dell'alcolismo, soprattutto di vino. "Vogliamo il bando di tutte le droghe. Non solo dell'oppio", ha dichiarato Fazal Hadi Muslim Yar, presidente di un Consiglio provinciale. Se il presidente Karzai approvera' l'uso dei diserbanti, rischia di perdere l'appoggio di tre milioni di contadini, ma senza le eradicazioni il Governo potrebbe essere minacciato dall'insurrezione legata alle droghe. Nel passato, il presidente sottolineo' il pericolo eccessivo di questa soluzione per le persone, per la contaminazioni dell'acqua e per l'avvelenamento delle coltivazioni di uva, meloni e verdure che si trovino accanto a quelle di papaveri; infatti finora le eradicazioni approvate e avvenute sono state fatte con i trattori. "Ogni volta che distruggiamo un'area illegale, dobbiamo assicurare subito ai contadini un sostentamento alternativo" ha dichiarato Khaleeq Ahmad, portavoce del presidente. "Le fumigazioni non sono tra le opzioni favorite dell'Onu, ma si pensa di integrarle come parte del programma di sviluppo rurale" ha dichiarato il portavoce Dan Norton. Centinaia di contadini dovranno prendere una decisione, dovendo scegliere tra i papaveri e altre colture, meno proficue. Per ora la campagna governativa contro le droghe si mantiene "leggera", anche se il tutto il Paese e' gia' partito l'ammonimento per i responsabili locali, i quali saranno licenziati se le coltivazioni, nelle zone sotto il loro controllo, dovessero aumentare. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------