AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori Avvertenze numero 2006-24 del 15 Dicembre 2006 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Canone Telecom. Triste e senza prospettive il Paese dove i canoni per i servizi sono approvati dalle Autorita' dello Stato http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=206 - Le petizioni dell'Aduc - Notizie Telex http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=2&ed=206 - News dall'Europa e dall'Italia http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=1&ed=206 - Le iniziative nella prima quindicina di dicembre http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=206 - La scheda. PATENTE DI GUIDA: revisione, ritiro, sospensione, revoca http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=164300 - La pulce nell'orecchio. ET INCARNATUS EST… OVVERO: UN INNO ALLA LIBERTA' ALL'AMORE, ALLA BELLEZZA http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? Non sempre l'adulto uomo ricorda di essere stato un bambino http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Espropriazione per pubblica utilita' e indennizzo. Meno male che c'e' l'Europa… http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. LA TEORIA DEI GIOCHI E LA RIVOLUZIONE LIBERALE http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, e un sito per i diritti degli immigrati in Italia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione ------------------------------------------- EDITORIALE Canone Telecom. Triste e senza prospettive il Paese dove i canoni per i servizi sono approvati dalle Autorita' dello Stato Ora che la questione e' definita, e che qualcuno si e' messo anche a cantar vittoria pur non avendo combattuto la battaglia, facciamo il punto sulla questione canone Telecom Italia. Il neo amministratore ha deciso di lasciar perdere dopo che aveva capito che l'Autorita' delle Comunicazioni avrebbe bocciato la richiesta di aumento, e quindi crede di esserne venuto fuori a testa alta, strizzando l'occhiolino ai consumatori, come al solito pensando che questi ultimi siano proprio degli sprovveduti. Il signor Guido Rossi continui pure a crederlo e a modellare il servizio dell'azienda che amministra come se avesse a che fare con degli allocchi, ma prima o poi la bomba che ha in mano gli esplodera' e se accadra', stia certo che c'e' il nostro zampino. Perche' Telecom Italia e' una bomba? Perche' se un'azienda regge il suo operato su un canone imposto dallo Stato e su un disservizio continuo... o l'Italia fa un salto indietro nel tempo trasferendosi nell'Unione Sovietica o qualcosa cambia. E per cambiare non ci sono alternative all'esplosione: le vie dolci sono una presa per i fondelli. Le liberalizzazioni soft contro il "liberismo selvaggio". La via italiana al mercato libero. Le aziende decotte su cui chi ci governa fa di tutto "perche' restino italiane". Si', mettiamo in vendita... ma resta la golden share. E cosi' di questo ritmo. Tutto con due grandi salvadanai da cui attingere senza ritegno e senza sosta: quello dei consumatori e quello dei contribuenti. Tutto questo in un mondo di globalizzazione dei mercati e dei capitali. Un mondo e un'economia che per essere chiamati democratici, avrebbero bisogno della globalizzazione dei diritti. Ma su questo versante batte ancora il passo. Non solo. Ma anche li' dove questi diritti sono in teoria acquisiti, cioe' nel nostro ordinamento nazionale, calpestarli, travisarli, ingannarli e' musica quotidiana. Come si puo' definire un Paese dove in gestore di un servizio ufficialmente privato e in un regime di concorrenza, per cambiare le proprie tariffe ha bisogno del benestare di una Autorita'? Noi lo chiamiamo triste e senza prospettive. Anche perche', al tentativo di applicare questo aumento e al naso storto che gli ha fatto l'Autorita', non c'e' stata reazione tipo ricorso, denuncia di autoritarismo di stato o cose del genere, ma un autoritiro consapevole che il privilegio di essere il gestore di Stato e di avere in mano il rubinetto di tutti gli altri gestori di telefonia fissa (l'ultimo miglio) e' bene che continui ad esser tale... altrimenti, per l'appunto, la bomba gli esplode in mano. Siamo in epoca di liberalizzazioni e di diritti dei consumatori, ci dice e ci ripete il ministro allo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani. Ma le liberalizzazioni che vengono trattate sono quelle tipo i taxi (siamo ancora in fila ad aspettare una vettura....) non certo la telefonia fissa o –e sarebbe proprio il caso- l'abolizione delle Autorita' che, per il fatto stesso di esistere, sono un'umiliazione al buon senso, al mercato e alle prospettive economiche dello Stato e dei privati. (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono cinque, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci ------------------------------------------- NOTIZIE TELEX ITALIA / Fecondazione: in Spagna un paziente su due e' italiano Da 2.500 a 5.500 euro in soli tre anni. Si tratta dei costi dell'ovodonazione in Spagna, cresciuti per merito delle coppie italiane in cerca della fecondazione con ovuli e spermatozoi di altre persone, vietata in Italia dalla legge 40. Secondo i dati dell'Osservatorio procreativo un paziente su due in Spagna e' italiano. Il turismo sanitario degli italiani infertili ha anche altre mete: Usa, Turchia, Svizzera, Belgio, Regno Unito. ITALIA / Solo lo 0,22% degli utenti accetta di pubblicare il proprio numero di cellulare Seat Pagine Gialle sta per pubblicare i nuovi elenchi telefonici e i risultati non lasciano incertezze. Solo lo 0,22% degli utenti ha deciso di pubblicare il proprio numero di telefono, lo 0,99% ha reso pubblico l'indirizzo e-mail, il 3,54% ha dato il consenso a ricevere pubblicita' postale, 1,79% ha detto si' alle operazioni di telemarketing. I dati danno un senso della privacy molto spiccato, in linea con cio' che accade in Europa. USA / New York dichiara guerra ai cibi grassi dei fast food Disco rosso per i grassi idrogenati nei ristoranti di New York. La municipalita' ha votato per mettere a bando gli ingredienti piu' pericolosi per la salute. Di grassi insaturi idrogenati sono imbevuti hamburger, patatine fritte, pane e pizza di non ottima qualita'. La misura, che entrera' in vigore nel luglio del 2007 e solo dopo un periodo di moratoria di tre mesi vedra' fioccare le multe, prende di mira soprattutto i fast food. DANIMARCA / Dopo 21 anni gli scienziati escludono una relazione tra tumori e uso del cellulare Da uno studio della durata di oltre 21 anni condotto in Danimarca su 420 mila utenti di cellulari e' emerso che l'uso dei telefonini non causa il cancro. Altre indagini avevano collegato la comparsa dei tumori con l'utilizzo eccessivo degli apparecchi. Secondo invece il Danish Institute of Cancer Epidemiology non esiste un'associazione tra i rischi di avere il cancro e l'uso a breve e lungo termine del telefonino. MONDO / Cellulari sempre piu' diffusi in Asia Non e' un caso se i due principali congressi della telefonia mobile quest'anno si tengono in Asia. E' il segno delle potenzialita' di sviluppo di questi Paesi, e anche della loro buona salute economica. A fine anno nel mondo ci saranno 2,6 miliardi di possessori di telefonini, il 21% in piu' rispetto a un anno fa, e nel 2010 dovrebbero essere 4 miliardi, proprio grazie al recupero dell'Estremo oriente su Usa ed Europa. CINA / L'Edv 'created in China' sostituira' il Dvd dal 2008 In Cina il Dvd e' superato. I maggiori produttori cinesi stanno per lanciare sul mercato uno standard innovativo e tutto cinese, battezzato Evd (Enhanced versatile disc), che nel 2008 sostituira' il Dvd. Dopo 7 anni di ricerca la Evd industry alliance, che riunisce i maggiori produttori di apparecchiature elettroniche del Paese (come Tcl, Hisense, Skyworth) ha presentato la nuova tecnologia. L'Edv avra' la dicitura 'created in China'. AUSTRALIA / Clonazione terapeutica: via libera dal Parlamento Malgrado la contrarieta' del primo ministro J.Howard e di vari dirigenti politici, il Parlamento australiano ha tolto il divieto alla clonazione di embrioni umani destinati alla ricerca con le cellule staminali. La normativa che autorizza la clonazione terapeutica e' stata approvata dalla Camera con 82 voti a favore e 62 contrari, e poiche' il Senato l'aveva votata il mese scorso, la legge ora diventa operativa. EUROPA / Dusseldorf ha l'aeroporto piu' puntuale A Londra Gatwick e Heatrow ci sono stati i ritardi maggiori nei voli in partenza diretti entro l'Europa, nel terzo trimestre 2006. Nella classifica segue Roma-Fiumicino, terzo aeroporto sui 27 principali. Sesto Milano-Malpensa. E' quanto emerge dai dati dell'Aea, l'associazione delle aviolinee europee (escluse le lowcost). Miglior scalo e' Dusseldorf con solo il 16,4% dei voli in ritardo, meno della meta' di Fiumicino. ----------------------------------------------------------------- NEWS Notizie istituzionali dall'Italia e dall'Ue U.E. / La Bce ritocca di nuovo il costo del denaro Come era nelle aspettative, la Banca centrale europea ha ritoccato ancora una volta i tassi di interesse, portandoli dal 3,25% al 3,50%. E il sesto rialzo in dodici mesi, ma non si escludono nuovi interventi nei prossimi mesi in quanto, secondo la Bce, il rischio inflazione permane. La conseguenza immediata sara' il rialzo dei tassi sui mutui e l'ulteriore appesantimento delle rate dei finanziamenti a tasso variabile gia' in essere. ITALIA / Black-out elettrici in calo Secondo i dati dell'Autorita' dell'Energia stanno diminuendo i black-out in tutta Italia, soprattutto nel Mezzogiorno, dove fino a pochi anni fa le interruzione erano ricorrenti. Lo scorso anno ogni consumatore di corrente e' rimasto senza luce per un totale di 80 minuti (erano 91 nel 2004). A titolo di confronto dal 2000 al 2005 la durata delle interruzioni e' diminuita nel complesso del 58% per durata e del 38% per frequenza. SPAGNA / Con la riforma del fisco il 40% dei contribuenti non paghera' la nuova 'Irpef' Nel 2007, il 40% dei contribuenti sara' esentato dalla nuova imposta sui redditi (Irpf). I primi 9.050 euro di reddito per chi non ha figli a carico saranno esentasse (ora sono 6.900): importo che aumenta progressivamente quando ci sono figli. Cosi' sette milioni di contribuenti non pagheranno. Il 70% degli altri contribuenti paghera' un'aliquota unica del 24%. Mediamente, ogni persona paghera' 128 euro in meno all'anno. GERMANIA / L'antitrust indaga su tre delle quattro piu' grandi societa' elettriche Senza alcun preavviso, la Commissione europea e l'Antitrust tedesca hanno posto sotto indagine tre delle quattro maggiori aziende elettriche della Germania, sospettate di violare le norme sulla concorrenza. Diversamente dalle ispezioni di maggio (presunto "cartello dei prezzi"), le incursioni attuali ad Eon, Rwe ed Enbw riguarderebbero la posizione dominante nel mercato all'ingrosso e i privilegi d'accesso alla rete. ITALIA / Truffa My Way: condannati i vertici di Banca 121 Contratti ingannevoli che non hanno rispettato i criteri di diligenza, correttezza, trasparenza. Mancanza di salvaguardia dell'interesse dei clienti e dell'integrita' dei mercati. Sono estratti della sentenza con cui il Gip di Teramo ha condannato l'ex vertice di Banca 121 (compreso l'ex direttore generale Vincenzo De Bustis) e i promotori finanziari che avevano collocato i prodotti My Way per il reato di truffa contrattuale. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE dal 1 al 14 dicembre 2006 AIDS: FERMIAMO IL GENOCIDIO DEI MALATI. INONDIAMO L'AFRICA DI PROFILATTICI "Fermiamo il genocidio dei malati di aids, inondiamo l'Africa di profilattici". Se questo slogan fosse attuato avremmo una rapida diminuzione dei casi infetti e i soldi a disposizione potrebbero essere utilizzati per i malati. E' una risposta concreta, altro che appelli all'astinenza sessuale del Presidente Bush e del Papa o inviti ad abbassare i prezzi dei farmaci (sui quali possiamo concordare ma con poca speranza di successo). Occorre pero' fare chiarezza sulla reale portata della diffusione della malattia, in relazione ai dati che vengono forniti sulla espansione dell'Aids in Africa, dati che vanno presi con le molle, considerato che in Africa non si sa quanti Stati possiedano statistiche demografiche attendibili. La diagnosi effettuata su persone affette da Aids e' prevalentemente sintomatica: febbre prolungata, perdita di peso del 10% e diarrea (1). La sintomatologia descritta e' la stessa che puo' essere provocata da malaria, tubercolosi, dissenteria, schistosomiasi e tripanosomiasi o dall'insieme di due o piu' di queste malattie. Difficile dunque distinguere un quadro clinico dall'altro. La presenza di particolari malattie puo' inoltre indurre una reazione positiva al test Hiv; infatti uno studio condotto in Africa centrale, rileva che i batteri, che causano la tubercolosi, erano cosi' diffusi da indurre risultati positivi al test HIV nel 70% dei soggetti esaminati; percentuale che non fu riscontrata nelle successive indagini. (2). Allora l'Aids e' la piu' grave minaccia alla vita in Africa? Forse. Di campagne allarmistiche ne abbiamo viste tante, il che non deve far sottostimare il problema. Intanto occorre prevenire piu' che curare, come qualsiasi persona di buon senso ritiene giusto. Gli appelli servono poco o per niente. 1) Mc Cormick JB, Level 4: Virus Hunters of CDC (Atlanta: Turner Publishings, 1996) 2) Kashala O, J. Inf. Deseases, febb. 1994 NIENTE PIU' CONFISCA DEL MOTORINO PER IL CASCO SLACCIATO. ACCOLTA NOSTRA PROPOSTA DI MODIFICA Niente piu' confisca dei motorini. Dal 29 novembre scorso, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge n. 286, e' entrata in vigore una modifica del Codice della strada nella parte in cui prevedeva la confisca (un provvedimento definitivo) per violazioni quali guidare col casco slacciato, sedere in posizione scorretta o senza entrambe le mani sul manubrio. La confisca rimane solo nei casi in cui il motoveicolo venga utilizzato per commettere reati. Accogliamo con soddisfazione il fatto che il Governo e poi il Parlamento abbiano fatto proprio, in sede di conversione in legge del decreto legge 262/2006, un emendamento da noi proposto attraverso un testo di legge presentato dall'on. Donatella Poretti e dall'on. Marco Beltrandi, vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, entrambi della Rosa nel Pugno (http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=157309). Se pero' questa modifica al Codice della strada annulla nel futuro una disposizione di legge ingiusta -e a nostro avviso incostituzionale- rimane il problema per coloro ai quali il motociclo e' stato sequestrato o confiscato prima del 29 novembre scorso. Consigliamo ai proprietari di motoveicoli che sono ancora nei termini, di procedere con un ricorso al giudice di pace al fine di ottenere una sospensione del provvedimento ed il sollevamento della questione di costituzionalita': http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=139197 Per i conducenti ai quali e' gia' stato sequestrato il motorino non resta che attendere la decisione della Consulta sulla costituzionalita' della legge appena modificata. Ci auguriamo che la Corte Costituzionale voglia intervenire retroattivamente, dando cosi' la possibilita' a coloro che sono incappati nella vecchia legge di recuperare i propri motoveicoli. EUTANASIA. CONTRARIAMENTE AL PARLAMENTO, LA MAGGIORANZA DEI CITTADINI (ANCHE CATTOLICI) E' FAVOREVOLE ALLA LEGALIZZAZIONE Due ricerche uscite in questi giorni confermano quello che gia' sapevamo: la maggioranza dei cittadini e' favorevole alla legalizzazione dell'eutanasia. Secondo un sondaggio della Ipr Marketing pubblicato su Repubblica, il 64% degli italiani (ed il 71% dei cattolici) e' favorevole all'eutanasia per Welby, mentre solo il 20% e' contrario. Il Rapporto annuale del Censis presentato oggi conferma questi dati: il 57% degli italiani e' favorevole all'eutanasia. Queste indagini dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, l'enorme gap fra l'opinione pubblica e quella dei suoi leader politici e religiosi. Sul tema del fine vita (che riguarda tutti, ma proprio tutti) si e' legiferato non solo in Olanda, ma anche in Belgio, in Svizzera, e negli Stati Uniti, dove si discute di suicidio assistito nei parlamenti di sette Stati. Non solo. Il dibattito e' aperto da anni anche in molte chiese cristiane (la Chiesa Cattolica non ha l'esclusiva sui testi sacri): quella Avventista, quella Valdese, quella Evangelica, per fare alcuni esempi. In Italia stiamo ancora discutendo se l'alimentazione artificiale sia un intervento medico, ed in quanto tale rifiutabile da parte del paziente, oppure un atto caritatevole. In altre parole, mentre la gran parte dei cittadini e' convinta che ognuno debba decidere sul proprio corpo e sulla propria vita, la gran parte dei parlamentari vorrebbe addirittura continuare ad imporre l'alimentazione artificiale anche a chi non la vuole. Addirittura si continua ad impedire lo svolgimento di una indagine parlamentare sull'eutanasia clandestina, in quanto questa non permetterebbe piu' di negare l'evidenza di un fenomeno gia' diffusissimo. E' chiaro che, sull'eutanasia –ed in generale sui temi della 'bioetica'- il Parlamento risponde piu' ai rappresentati della Chiesa cattolica che alla volonta' di quei cittadini, anche cattolici, che li hanno eletti. Per questo, rendiamo onore al merito allo Stato del Vaticano per la sua invidiabilissima forza acquisita presso le istituzioni italiane. Per conto nostro, anche se a noi manca il timore delle fiamme eterne e l'esenzione Ici, cercheremo di osservare ed apprendere dal Vaticano come rendere piu' efficace la nostra azione di lobby politica. Consigliere Aduc e responsabile del notiziario "Vivere & Morire" (http://www.aduc.it/dyn/eutanasia), dedicato ai temi dell'eutanasia e della liberta' terapeutica ALITALIA: FINE DELLA COMPAGNIA DI STATO? ATTENTI ALLE BUFALE.... Il controllo dello Stato su Alitalia passa dal 49,9% al di sotto del 30%, con gara di cessione avvalendosi di un advisor. E per la compagnia di bandiera che perde piu' di un milione di euro al giorno (221 milioni di buco nei primi sei mesi di quest'anno), c'e' gia' chi plaude per la storica svolta risanatrice. Noi invece abbiamo piu' che un ragionevole dubbio in merito. Chi si comprera' le azioni di questo colabrodo? In genere, per far acquistare a qualcuno qualcosa di decotto, si ricorre ad una sorta di ricatto del tipo "se non mi compri questo, ti levo il terreno sotto i piedi per quest'altro che oggi ti va bene e che, comunque, ti avevo concesso per farti fare quello che voglio io"... dove io sta per Stato. E se queste azioni saranno vendute ad un'altra azienda (pubblica?), da dove verranno i soldi per il risanamento, se non dalle tasche dei contribuenti dell'Erario? Non solo, ma credere che un'azienda di questo livello e di questa importanza rimanga fuori del controllo dello Stato, e' solo un'operazione di autoconvinzione in buona e in mala fede. Perche' quand'anche rimanesse anche solo il 5% in mano al ministero dell'Economia, questa bassa percentuale, nell'ambito delle decisioni nel consigli di amministrazione, sugli aspetti determinanti per la vita e la morte dell'azienda, grazie al potere di "golden share" si trasforma automaticamente in 50,1%. Questo e' a nostro avviso il contesto in cui leggiamo gli avvenimenti, e in cui non riusciamo a vedere altro che non operazioni a forte costo per i contribuenti, cosi' come sara' per le ferrovie. ALBERI DI NATALE E CATENE LUMINOSE: ATTENZIONE AGLI INCENDI! Natale si avvicina e le case iniziano ad essere addobbate con gli abeti, naturali o sintetici. Le catene luminose (ghirlande luminose o luminarie) utilizzate per adornare gli alberi possono essere estremamente pericolose se non hanno il marchio di sicurezza e non sono conformi alle norme del Comitato elettrotecnico italiano. Pericolosissime le catene luminose importate dall'Estremo Oriente, che possono fregiarsi del marchio CE, ma che e' apposto dal produttore o dall'importatore (anomalia della normativa comunitaria) e che non garantisce la sicurezza. Le luci sono pericolose per il rischio di scosse o folgorazioni per i bambini che ci giocano, possono provocare incendi per surriscaldamento, favoriti dalla infiammabilita' degli abeti resinosi e dal fatto che spesso sono lasciate accese anche di notte o durante la lontananza da casa, cioe' in condizioni di assenza di controlli. Il passaggio del fuoco alle tende e ai mobili e' consequenziale e pericolosissimo. Per avere la sicurezza occorre che le catene luminose oltre al marchio CE, che non garantisce un bel nulla, abbiano la certificazione dell'Istituto italiano del marchio (IMQ), che sottopone le luminarie ad una serie di controlli di sicurezza (autoestinzione, diametro del filo, ecc.). Verso la privatizzazione di Alitalia Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=163249 GARANZIE SUGLI ACQUISTI E' in arrivo la tredicesima e con essa il "fervore" per gli acquisti in vista delle festivita'. Il consumatore e' tutelato? Con la nuova normativa (1) sugli acquisti i consumatori sono maggiormente tutelati rispetto al passato (2). Certamente l'obiettivo da raggiungere per la tutela completa dei consumatori e' ancora distante e la strada e' piuttosto lunga. Cerchiamo di riassumere gli elementi principali della nuova legge per consentire ai consumatori di far valere i propri diritti. * La garanzia su un bene di consumo e' di due anni (precedentemente 1 anno). * La merce difettosa puo' essere sostituita entro due mesi da quando si rileva il difetto (precedentemente 8 giorni), e nei primi sei mesi dall'acquisto il difetto si intende tale salvo dimostrazione contraria da parte del commerciante. * Il venditore e' responsabile del difetto di produzione e di conformita' (es. caratteristiche descritte in etichetta) e non solo dei difetti gravi. * In caso di difformita', il consumatore ha diritto, senza spese, alla riparazione, se questa non dovesse andare a buon fine o non fosse soddisfacente, ha diritto alla sostituzione del bene. Alternativamente, ha diritto a una riduzione del prezzo o alla risoluzione del contratto, con la resa dei soldi. * Le riparazioni o le sostituzioni devono essere effettuate entro un congruo termine dalla richiesta. Anche con la nuova normativa alcuni problemi rimangono irrisolti. Ad esempio chi definisce il "congruo tempo" per la riparazione o la sostituzione di un telefono cellulare o di una automobile per una persona che li usa per lavoro? E di un frigorifero, di una cucina o di una lavatrice? Il venditore ha sempre il coltello dalla parte del manico e al consumatore non resta che sottostare al "congruo termine" da altri stabilito. Si poteva cogliere l'occasione per prevedere una immediata e provvisoria sostituzione del bene difettoso in riparazione. D'altronde l'utente paga per avere un prodotto che funziona, non per quello difettoso. Comunque, in caso il tempo trascorso fosse troppo e/o fosse stato superato quello stabilito, si puo' intimare la consegna del bene riparato tramite una raccomandata A/R di messa in mora (3). (1) Dec. Legsl n. 24/2002; Codice del Consumo: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/codiceconsumo.pdf (2) Per approfondimenti si veda: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40777 (3) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 CANNABIS TERAPEUTICA. PROPOSTA DI LEGGE: UN ULTERIORE PASSO PER LE TERAPIE SUL DOLORE La proibizione della cannabis vale per tutti i cittadini, incluso chi e' gravemente malato e che spesso soffre in maniera insopportabile. Eppure sono numerosissimi gli studi e le sperimentazioni cliniche che dimostrano alcune importanti proprieta' terapeutiche della cannabis. Fra queste vi e' l'efficace azione contro il dolore -in particolar modo quello neuropatico-, la nausea, il glaucoma, i disordini neuromotori. Inoltre la cannabis stimola l'appetito, specialmente nei pazienti affetti da Hiv, Aids, e demenza. Secondo studi recenti, la cannabis ha proprieta' inibitorie per alcuni tipi di tumori. La proposta di legge che ho depositato oggi e' firmata anche da altri 5 deputati della Rosa Nel Pugno (Marco Beltrandi, Daniele Capezzone, Sergio D'Elia, Bruno Mellano e Maurizio Turco) ed elaborata in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori). Prevede che persone affette da alcune gravi patologie, possano accedere sia alla cannabis in forma naturale che ai farmaci derivati da estratti di cannabis, sempre e comunque sotto controllo medico e previa autorizzazione dell'azienda sanitaria locale. La proposta vuole inoltre stimolare la ricerca e la sperimentazione clinica della cannabis, dando la possibilita' al ministero della Salute, ai centri di ricerca autorizzati e alle universita' di accedere a questa sostanza con norme precise e codificate, e non con deroghe particolari. Gia' lo scorso ottobre in un disegno di legge approvato dal Governo il ministro della Salute Livia Turco aveva previsto l'introduzione per uso terapeutico dei derivati sintetici della cannabis, oggi disponibili nella gran parte dei Paesi europei. Ma questo disegno di legge del Governo non prevede di coltivare o acquistare cannabis per uso medico personale -come gia' in Canada, in molti Stati Usa ed europei. Vi e' una notevole differenza tra l'utilizzo della cannabis in forma naturale e nei farmaci derivati dai suoi estratti. Secondo sperimentazioni cliniche e le testimonianze di pazienti, in questi farmaci c'e il problema del metodo di somministrazione, non in grado di dare all'organismo la quantita' sufficiente di cannabinoidi per alleviare efficacemente il dolore. Contrariamente al consumo di cannabis in forma naturale, ad esempio, la cannabis in pillole (Marinol) impiega da 1 a 4 ore per fare effetto. Inoltre, contrariamente alla coltivazione e all'acquisto di cannabis utilizzabile in forma naturale, la forma sintetica e' costosissima per l'utente e per il sistema sanitario, ad esclusivo beneficio delle case farmaceutiche che la producono. La proposta di legge e' redatta, ovviamente, in considerazione della normativa punizionista vigente, a cui fa riferimento per le eventuali trasgressioni e abusi. Non si tratta, quindi, di rivoluzionare l'approccio che i nostri codici hanno con le droghe oggi illegali. Questo approccio e' mia intenzione capovolgerlo e per questo ho firmato altre proposte di legge in merito e me ne faro' promotrice di una ad hoc tra non molto, ma all'attuale approccio devo necessariamente fare riferimento cercando di fare il possibile perche' crei meno danni. Qui il testo della proposta di legge: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=163256 Donatella Poretti deputata della Rosa nel Pugno EUTANASIA/WELBY. ODIOSA NON E' LA STRUMENTALIZZAZIONE, CHE NON C'E', MA L'INDIFFERENZA DEL CARNEFICE A coloro che continuano a denunciare la "odiosa strumentalizzazione" del dolore da parte di Piergiorgio Welby, chiediamo di entrare nel merito del dibattito sul diritto a non soffrire. Denigrare coloro grazie ai quali oggi, per la prima volta, si dibatte concretamente su un tema come il fine vita e' inutile -oltre che non condiviso dall'opinione pubblica, che appoggia la battaglia di Welby. Ricordiamo a costoro che il dolore di Welby e' prima di tutto frutto di una legislazione ed una giurisprudenza da loro difese che impedisce al cittadino di scegliere i propri trattamenti medici. In molti casi, l'imposizione di trattamenti indesiderati si accompagna ad una politica che ha portato l'Italia fra gli ultimissimi Paesi in Europa per la terapia del dolore e per le cure palliative. Da una parte si e' quindi obbligati a vivere a tutti i costi, dall'altra si e' obbligati a soffrire a causa di gravi carenze sanitarie. Tutti noi, ma proprio tutti, rischiamo di giungere alla fine della nostra vita per ritrovarci prigionieri della sofferenza. Molti di noi sceglieranno la strada della clandestinita', chiedendo aiuto ad un medico amico. Welby non puo' piu' farlo proprio perche' ha deciso che la sua sofferenza debba servire a qualcosa, perlomeno a farci discutere, dibattere, ed eventualmente legiferare. Definire questo gesto di estrema generosita' e coscienza civile "strumentalizzazione", denota l'odiosa indifferenza che solitamente caratterizza il carnefice di fronte alle sue vittime. CARTA D'IDENTITA' ELETTRONICA. COSTERA' IL 400% IN PIU' RISPETTO A QUELLA CARTACEA... MA LA TECNOLOGIA NON DOVEVA SEMPLIFICARCI LA VITA E FARCELA COSTARE MENO? Il ministro per le Riforme e l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, ha fatto sapere che entro l'anno la carta d'identita' elettronica sara' operativa e costera' "solo" 20 euro rispetto ai 30 previsti. A parte che siamo molto scettici sui preannunci cosi' ravvicinati e precisi (ci sentiamo il 1 gennaio 2007...), non si puo' non esclamare: "Un affare!" . Specialmente se consideriamo che, per esempio, oggi al Comune di Firenze, per una carta d'identita' cartacea si spendono 5,42 euro: quattro volte meno di quella elettronica. Un aumento cioe' di quasi il 400%. A noi era stato insegnato che la tecnologia, in particolare l'informatica, ci avrebbe semplificato la vita in moti aspetti, tra cui i costi ridotti, e non di poco. Ma quando c'e' di mezzo la pubblica amministrazione, il mondo gira al contrario; proprio come accade coi surrogati della medesima pubblica amministrazione, vedi per esempio le Poste e i costi maggiori quando si paga con bancomat o via Internet. Nel Governo, specialmente nel ministero per lo Sviluppo Economico, in quello per la Salute e in quello dell'Economia, si dice che tutto viene concepito e deciso mettendo il consumatore al centro delle scelte, salvo poi prendere decisioni dove il consumatore e' si' al centro di queste scelte, ma nel senso che e' il principale soggetto che viene economicamente spremuto. Del ministro Nicolais si sente poco parlare, ma ha fama di essere persona competente, preparata ed avveduta per il dicastero che comanda... peccato che tutto questo sia messo al servizio del bluff consumeristico di questo Governo. Il nostro sembra sempre di piu' (e non e' una prerogativa solo dell'attuale Governo, ma anche il precedente non scherzava) il Paese dei balocchi e degli allocchi, ma questi ultimi sono molto attenti e sono in grado di comprendere e fare tesoro di come vengono maltrattati. EUTANASIA/WELBY. IL MINISTRO TURCO NON CONTINUI AD IMPORRE LA SUA OPINIONE Il ministro della Salute Livia Turco ha detto che andra' a trovare Piergiorgio Welby, ma che e' contraria a staccare la spina, in quanto non "attiene all'esercizio della liberta' personale". Se l'opinione personale e' rispettabilissima, il ministro dimostra di non capire due cose che ci auguriamo possa mettere a fuoco con la visita a Welby. Prima di tutto, oggi la pratica dello "staccare la spina" e' praticata diffusamente in moltissimi hospice e ospedali. Non si tratta neanche di eutanasia clandestina, un altro problema da affrontare, ma di una pratica normale che riguarda soprattutto pazienti oncologici in fase avanzata o terminale. Come ci dicono i moltissimi medici, sedare in maniera terminale e diminuire progressivamente le cure di sostegno vitale (alimentazione e respirazione artificiali fra queste) si puo' e lo si fa continuamente. Per molti non si tratta di eutanasia, ma del legittimo consenso o rifiuto delle cure mediche, garantito dall'articolo 32 della Costituzione. Il problema si pone per Welby, in quanto caso pubblico e sotto gli occhi di tutti. Se la magistratura giudica legittimo o fa finta di non vedere cio' che accade negli hospice, non sara' cosi' per Welby. Non si tratta di promulgare una legge sull'eutanasia, come si rifiuta di fare il ministro, ma semplicemente di chiarire se le leggi attuali permettono questa pratica gia' diffusa o se la vietano con sanzioni che arrivano fino a 15 anni di carcere. E' una risposta che un ministro della Salute deve ai medici che rappresenta e soprattutto ai cittadini italiani. La seconda cosa su cui forse il ministro potrebbe riflettere e' il fatto che oggi la sua -legittima- opinione e' imposta per legge a tutti, anche a coloro che non la condividono. Al contrario, chi chiede il diritto di staccare la spina non vuole imporre niente a nessuno, ma solo avere la possibilita' di scegliere liberamente e legalmente sul proprio corpo e sulla propria sofferenza. CREMAZIONE/DISPERSIONE CENERI. BASTA CON LE FAMIGLIE CHE NON POSSONO REALIZZARE LA VOLONTA' DEI PROPRI CARI O DEVONO FARLO ILLEGALMENTE… NO AI GESTORI PARASTATALI DEI CIMITERI Abbiamo appreso con molta soddisfazione che ieri (5 dicembre), durante l'audizione alla commissione Affari sociali della Camera, la Federazione Italiana per la Cremazione ha proposto una serie di emendamenti al testo di legge ora in esame (le proposte di emendamento possono essere lette sul sito della Federazione). In particolare, la Federazione ha fatto proprio un emendamento da noi gia' proposto e presentato dall'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, in cui viene data la possibilita' ai familiari di ottenere l'autorizzazione alla dispersione delle ceneri del proprio caro anche quando questi non abbia lasciato un testamento o non sia stato iscritto ad un'associazione per la promozione della cremazione. Secondo un'interpretazione molto diffusa della legge nazionale, infatti, per dimostrare la volonta' espressa del parente in materia di cremazione e affidamento delle ceneri, basta una dichiarazione dei famigliari. Ma per la dispersione, la medesima volonta' espressa puo' essere dimostrata solamente attraverso un testamento olografo del defunto o la sua iscrizione dietro pagamento ad una specifica associazione. Una interpretazione giuridicamente molto discutibile che trova come unico sostenitore le societa' a partecipazione statale che gestiscono i cimiteri (in particolare la FederUtility). Per loro stessa ammissione, queste societa' si oppongono alla dispersione delle ceneri per i guadagni che verrebbero loro a mancare qualora si sottraesse alla loro gestione una parte sempre crescente di persone che scelgono la cremazione. Proprio a causa di questa interpretazione, che –se non risolta- rischia di ripetersi nella importante ed opportuna proposta dell'on. Katia Zanotti, sono molte le famiglie costrette a convivere con le urne cinerarie in casa senza poter realizzare la volonta' espressa in vita dai propri cari. Sono molte anche le famiglie che decidono di andare all'estero per disperdere legalmente le ceneri dei propri cari, e quelle che disperdono le ceneri illegalmente, rischiando una condanna penale. A distanza di cinque anni dalla legge nazionale (n.130 del 2001), a cui non ha mai fatto seguito un regolamento del Governo che la medesima legge impone, e' giunto il momento di porre rimedio ad una ingiustizia che colpisce le persone proprio nei momenti piu' difficili della loro vita. Vedremo se in Parlamento prevarranno le ragioni del diritto e della liberta' dei cittadini, oppure le ragioni del profitto e del clientelismo di pochi gestori parastatali. FISCO E FINANZIARIA. QUANDO CI PRENDONO IN GIRO Nella commissione Bilancio del Senato e' stato approvato un emendamento all'articolo 1 che destina le eventuali maggiori entrate, qualora permanenti, derivanti dalla lotta all'evasione fiscale alla riduzione delle tasse. Contestualmente si sta operando in direzione opposta. Come? Vediamo. Uno dei settori a maggiore evasione fiscale e' quello del commercio e dell'artigianato. Si pensi che nel 2002 con l'entrata in vigore dell'euro, quel settore, dichiarava redditi di poco superiori a quelli del 1999, quando c'era ancora la vecchia liretta. Purtroppo tutti abbiamo potuto constatare l'impennata dei prezzi nei settori commerciale e artigianale. Incredibilmente nel 2002 un dipendente dichiarava mediamente un reddito superiore a quello del proprio datore di lavoro (commerciante o artigiano). E' evidente che nel settore in questione si annida una forte componente dell'evasione fiscale. Dunque cosa dovrebbe fare il Governo e la sua maggioranza? Rivedere i 200 studi di settore esistenti in Italia per adeguarli ai redditi presumibilmente percepiti. Ora, stando ad un emendamento alla Finanziaria, gli accertamenti non scatteranno per tutti coloro che dichiareranno redditi in linea (congrui) con gli studi di settore del proprio comparto, i quali pero' rappresentano l'82% dei soggetti interessati. Ci aggiungiamo che oltre il 90% dei dichiaranti risulta credibile (coerente) nella dichiarazione dei redditi. Ci chiediamo e chiediamo al Governo: da quale fonte arriveranno i maggiori introiti della lotta all'evasione fiscale se la quasi totalita' dei commercianti ed artigiani sono "coerenti" con le proprie dichiarazioni? Insomma questa Finanziaria e' una presa in giro. I ricchi dovevano piangere? Macche'! I poveri dovevano ridere? Macche'! Vengono tartassati quelli con reddito facilmente individuabile. Insomma il governo ha pescato dove era sicuro di prendere pesci. ALITALIA: MA CHI SE LA PRENDE? Lo Stato Italiano mette in vendita l'Alitalia, la "nostra compagnia di bandiera", che ha 1004 miliardi di indebitamento, una perdita lorda di 275 miliardi nei primi 9 mesi del 2006 e che, stando alle dichiarazione del suo amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, perde, quando vola, per un valore di 1 milione di euro al giorno. Lo Stato cedera' il 30,1% delle azioni, per un valore di 425 milioni, il che comportera' una OPA del 100% del capitale. Chi comprera' una azienda in perdita che dovra' mantenere l'identita' nazionale di societa', il logo e il marchio, oltre agli attuali livelli occupazionali? Sara' un'Opera Pia? No, ovviamente, ma allora quali altre "garanzie" chiederanno gli acquirenti? Qualche "favore" in altri settori? Sara' Air One, il cui proprietario, Carlo Toto, si e' distinto per i contributi a forze ed esponenti politici, come dice il Corriere della Sera di ieri (125mila euro a Forza Italia, 20mila ad Alleanza Nazionale, 65mila ai Ds, dei quali 20mila a Pier Luigi Bersani, attuale ministro allo Sviluppo Economico e 25 mila a Massimo D'Alema, attuale ministro degli Esteri)? O le banche che hanno determinato l'attuale sistema nel quale i risparmiatori sono considerati l'ultima ruota del carro? CRACK VOLAREWEB: PER I PASSEGGERI RIMASTI A TERRA NON CI SONO SOLDI. LO DICE IL COMMISSARIO STRAORDINARIO. SEMPRE PIU’ URGENTE LA CLASS ACTION La percentuale di recupero a favore dei creditori chirografari e' minima. Sono queste le conclusioni di Fabio Franchini, Commissario straordinario di Volare Web, il vettore aereo che nel novembre 2004 lascio’ a terra’ migliaia di passeggeri, dopo aver incassato i soldi dei biglietti. Da allora la societa’ ha ricominciato ad operare, e’ stata venduta ad Alitalia, ma la gara (impugnata da Air One) e’ stata “bocciata” dal Tar e dall’Antitrust. Cosi’ la societa’ rimane in un limbo e nei debiti. Il commissario, interpellato da noi, ha detto: "La massa attiva liquida attualmente disponibile e' assai esigua e per di piu' gravata dalle incertezze derivanti dall'impugnativa di Air One del contratto di cessione di azienda che comporterebbe nell'ipotesi di accoglimento un saldo negativo di 9 milioni di Euro, avendo Alitalia corrisposto 38 milioni di Euro ed offrendo invece Air One 29 milioni di Euro". Insomma, come associazione di consumatori dovremmo fare il tifo per Alitalia, per sperare che i clienti lasciati a terra dagli ex amministratori di Volare recuperino qualche centesimo in piu’. Non faremo il tifo per nessuno, ovviamente. Avevamo gia’ preannunciato le poche speranze per i passeggeri. Tuttavia le parole del Commissario Franchini "allo stato, la percentuale di recupero a favore dei creditori chirografari e' minima" rafforzano l’urgenza di dotare i consumatori di uno strumento utile alla loro tutela, come la class action. Se operativa nel nostro Paese, la forza dei consumatori avrebbe avuto altro peso, modificando probabilmente la volonta’, anche della classe politica, che ha contribuito a tenere in vita la societa’ decotta e poi di cederla alla moribonda Alitalia. Invitiamo tutti a sottoscrivere la nostra petizione di appoggio al progetto di legge Poretti-Capezzone. http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ROMA: QUANDO NON CI SI ACCORGE DEL RIDICOLO Gli amministratori romani sono cosi' presi dal promuovere la propria immagine che non si accorgono di essere caduti in una assurda caricatura di se stessi. Ieri e' stato presentato il nuovo sistema di controllo del traffico, con telecamere e pannelli, che dovrebbero rendere piu' agevoli gli spostamenti. Contestualmente, e fino a tarda notte, un quarto della capitale e' rimasta bloccata da un gigantesco ingorgo automobilistico, sicche' i pannelli dovrebbero comunicare che esiste il traffico. Costo dell'operazione 2 milioni di euro. Sempre ieri si e' inaugurata una stazione della ferrovia leggera "Fiera di Roma". La stazione stessa, pero', non e' ancora completata e cosi' dovremmo assistere a ripetute inaugurazioni, sull'esempio dell'Auditorium che ne ha viste quattro e del museo dell'Ara Pacis che ne ha viste tre. Nei prossimi giorni il sindaco, Walter Veltroni, terra' una manifestazione "contro la politica dell'immagine". Se c'e' un sindaco presenzialista questo e' proprio il nostro Veltroni. Potremmo continuare, ma lasciamo stare. Sta di fatto che si continua a mascherare la realta' con i fumogeni: Roma e' una citta' degradata, sporca e puzzolente. Vogliamo cominciare dalla cosa piu' semplice? Per esempio tenerla pulita? DOPPIO COGNOME PER I FIGLI E FINE DELLE DIFFERENZE TRA LEGITTIMI E NATURALI: FINE DI UNA ANACRONISTICA SOCIETA' PATRIARCALE, UNA RIVOLUZIONE CULTURALE! intervento di Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno Possibilita' del doppio cognome per i figli e fine delle differenze tra quelli legittimi e naturali: riforme a costo zero, ma rivoluzionarie per una societa' diversa da quella patriarcale e maschilista cui anacronisticamente ancora faceva riferimento il nostro Codice di famiglia! Grazie al lavoro della Commissione istituita dal ministro della Famiglia Rosy Bindi, a gennaio dovrebbero finalmente vedere la luce delle riforme su cui a parole sembrano essere tutti d'accordo, ma che ancora non si erano concretizzate in legge. Freni culturali di una societa' in cui l'uomo ha ancora un ruolo preponderante e che non intende lasciare posizioni conquistate nel corso dei secoli, avevano di fatto bloccato per intere legislature queste leggi. Fin dall'audizione del ministro in Commissione Affari Sociali lo scorso luglio avevo sollecitato proprio questi due temi cosi' importanti e cosi' semplici da fare, offrendo il mio contributo anche con due proposte di legge. ("Modifiche al codice civile in materia di cognome dei coniugi e dei figli" n.1136 e "Modifiche al codice civile in materia di figli legittimi e naturali" n.1613). (1) La riforma della famiglia risalente al 1975, pur sancendo uguaglianza di diritti tra figli naturali e legittimi, aveva ancora delle lacune e permanevano delle odiose differenze tra i figli in materia di eredita'. Una coppia puo' decidere di non sposarsi, ma non di tutelare in maniera diversa i figli. Con l'articolo 537 i figli legittimi possono liquidare i figli naturali con un compenso economico. L'articolo 565 non riconosce il rapporto di parentela con i figli naturali. Tale norma, fra l'altro, e' stata oggetto di una dichiarazione di incostituzionalita'. Ancora oggi i parenti cosiddetti legittimi, fino al sesto grado della successione, prevalgono sui fratelli naturali. Eliminare i termini legittimi e naturali e' una rivoluzione culturale che segna la fine di una differenza che non ha piu' senso d'esistere. La necessita', inoltre, di intervenire sul doppio cognome era non piu' rimandabile e sentenze di diverso grado continuavano a chiedere al legislatore di intervenire. L'automatismo di escludere il cognome della madre era perfino non scritto nel nostro codice: per i figli legittimi lo si desumeva da quelli nati fuori dal matrimonio. Solo con complicate prassi di far riconoscere in un secondo momento e con successiva sentenza del Tribunale dei minori una donna non sposata poteva lasciare anche il suo cognome ai propri figli! (1) - Intervento in commissione Affari Sociali. La famiglia dell'art.29 della Costituzione, quella basata sul matrimonio, e le famiglie attualmente presenti nella nostra societa': http://www.donatellaporetti.it/intc.php?id=22 - proposta di legge. Modifiche al codice civile in materia di cognome dei coniugi e dei figli: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=147256 - proposta di legge. Modifiche al codice civile in materia di figli legittimi e naturali: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=153449 NUOVO COMITATO DI BIOETICA. INUTILE E DANNOSO COME IL PRECEDENTE Ora che abbiamo il nuovo Comitato nazionale di Bioetica (Cnb), nominato con molto ritardo rispetto alla scadenza del precedente, dovremmo essere piu' tranquilli e sereni? Probabilmente lo saranno coloro che hanno bisogno di uno Stato che dica loro cosa e' buono e cosa non lo sia in merito alle scelte che attengono la propria vita individuale. Noi non siamo tra questi: abbiamo gia' grossi problemi a coordinarci con noi stessi nelle materie della vita, della morte, dei diritti e dei doveri a cui siamo chiamati per il rispetto di noi stessi, figuriamoci se ci sentiamo sereni a delegare la nostra intimita' ad un gruppo di saggi come quelli del Cnb. E' evidente che crediamo ognuno libero di delegare a chiunque le proprie scelte, ma da qui a trasformare in istituzione un gruppo di saggi, ce ne passa. E' la differenza tra chi crede che possa e debba esistere un'etica di Stato e chi crede che, invece, sia un problema di ognuno con se stesso e con chi liberamente sceglie di consultare. Non e' un caso, poi, che il Cnb e' chiamato ad esprimersi su questioni che poi devono divenire leggi dello Stato. A parte che il legislatore e il governante fino ad oggi hanno considerato il parere del Cnb solo quando gli faceva comodo, non conferendogli alcun vincolo indicativo, sta di fatto che le nostre istituzioni sentono la necessita' di un parlamentino di saggi bioeticisti che, raggiunto un compromesso al loro interno, pongano le loro decisioni, qualora vengano prese in considerazione, agli ulteriori compromessi che la maggioranza di Governo (e non solo) raggiungono. Va da se' che il prodotto finale (la legge, qualora venga fatta), rispetto ad un problema che e' li sbattuto in faccia e che fa soffrire i cittadini -eutanasia/Welby e pacs, per esempio- sara' molto anacquato. Il neo-presidente Francesco Paolo Casavola, che di diritto se ne intende anche molto, pare sia diverso dall'ex-presidente Francesco D'Agostino. Per semplificare: pare sia un progressista rispetto al conservatore D'Agostino. Ma hanno una caratteristica in comune: la religione cattolica apostolica romana. I cattolici, si sa, sono tanti nel nostro Paese, ma perche' sempre e soltanto uno di loro deve essere chiamato alla guida del Cnb? E' forse l'essere cattolico una prerogativa e c'e' una sorta di democrazia delle religioni da rispettare nella nomina, per cui la religione piu' numerosa vince sulle altre (che, come l'ebraica col rabbino Di Segni, viene rappresentata nel comitato in minoranza)? Perche' non e' presidente lo stesso rabbino Di Segni o l'atea Cinzia Caporale o la "scienziata e basta" Elena Cattaneo? Non crediamo di sembrare preconcetti se evidenziamo che il taglio che si vuol dare a questo Comitato e' quello cattolico romano, nonostante al suo interno ci siano piu' donne che in passato e piu' varieta' di pensieri bioetici. Il conflitto di interessi sembra essere la caratteristica di chi dovrebbe consigliare; cos'altro e' un cattolico romano -che alla propria coscienza risponde in quanto cattolico- che dovrebbe garantire l'equita' di tutti i pensieri bioetici? Si dira' che Casavola e' persona di provata esperienza per non far prevalere il proprio credo sugli altri. E' probabile. Ma in politica come altrove, siccome "l'occasione fa l'uomo ladro", per dare garanzia a chiunque e' bene evitare queste occasioni. Una conferma quindi dell'inutilita', per un Paese a-confessionale e a-etico, di dotarsi di un comitato del genere. Ma siccome crediamo che il nostro non sia un Paese a-confessionale e a-etico, va da se', che con tutti i sofismi e i distinguo rispetto alla composizione precedente, ci becchiamo questo comitato che, per semplificare, ci servira' per dirci se e' lecito o meno masturbarsi. NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - CLONAZIONE TERAPEUTICA LEGALE IN AUSTRALIA. QUANDO LEGGE E SCIENZA VANNO DI PARI PASSO E NON SEGUONO LE IDEOLOGIE E' uscito il numero centoventotto, anno V, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_128.html WELBY. ASSOCIAZIONE CONTRO L'EUTANASIA: STACCARE IL RESPIRATORE SI PUO'. ORDINE DEI MEDICI E MINISTRA DELLA SALUTE ANCORA PIU' ESTREMISTI DELLE STESSE ASSOCIAZIONI CRISTIANE Il presidente di una delle piu' importanti associazioni contro l'eutanasia del Nord America, la Euthanasia Prevention Coalition, ha affermato che interrompere la ventilazione polmonare e' legittimo quando richiesto da un malato terminale. Riferendosi al caso di Inmaculada Echevarria, la 51enne donna spagnola immobilizzata in un letto di ospedale da oltre 20 anni a causa della distrofia muscolare, Alez Schandenberg ha affermato: "Non e' la stessa cosa dell'interruzione della nutrizione artificiale. Interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiale causa la morte di una persona. Ma spegnere il ventilatore non 'causa' la morte. E' la sua condizione medica che causera' la morte". Echevarria ha chiesto pubblicamente il distacco del respiratore, una richiesta che ha aperto un dibattito sull'eutanasia in Spagna molto simile a quello in corso in Italia su Piergiorgio Welby. Schandenberg ha affermato che il rifiuto di trattamenti ordinari come il cibo e l'acqua, che costituisce suicidio assistito o eutanasia, deve essere distinto dal rifiuto di trattamenti medici straordinari. "Una persona deve avere il diritto di rifiutare i trattamenti medici da un punto di vista legale", ha detto Schandenberg. In altre parole, l'associazione presieduta da Schandenberg, di dichiarata ispirazione cristiana e uno dei gruppi di pressione piu' attivi contro la legalizzazione dell'eutanasia in ogni sua forma, riconosce a persone come Piergiorgio Welby il diritto di rifiutare la ventilazione polmonare e di lasciare che la vita termini naturalmente. Questo dimostra come le posizioni assunte da gran parte delle forze politiche italiane, dall'Ordine dei medici e dal ministro della Salute Livia Turco (ovvero, che non si puo' staccare la spina a Welby) siano estreme e massimaliste, superando di gran lunga le argomentazioni di associazioni cristiane che da anni lottano ad ogni pie' sospinto contro il diritto a morire senza soffrire. Cio' svela anche quanto il dibattito in altri Paesi, gia' spintosi nelle zone grigie fra la vita e la morte, sia molto piu' avanzato e profondo di quello in corso in Italia, dove chi si oppone alla richiesta di Welby parla ancora di "sacralita' della vita". Ci auguriamo che le parole di Schandenberg, non certo un esponente di quel laicismo tanto spesso esorcizzato, possano far riflettere coloro che oggi continuano ad imporre a Welby una turpe tortura nel nome della compassione cristiana. NATALE: CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Gli ultimi giorni a ridosso delle feste, e il fatto di avere potenzialmente una maggiore disponibilita' di denaro, non devono essere un motivo per abbassare la guardia e farsi prendere da una sorta di frenesia di spesa fine a se stessa. Non perche' spendere soldi sia da encomiare ma solo perche' consumare significa anche fare scelte economiche, in un ambito di diritti, doveri e opportunita', che e' meglio ricordare per avere il massimo di resa con il minimo di spesa. Percio' prima di tutto, ricordandosi che gennaio e' il mese dei saldi, conviene limitare le spese di questi giorni all'essenziale, senza farsi mancare niente, ma ricordandosi che quello che si compra oggi a 100, fra qualche settimana lo si trovera' sicuramente a 50/60. Il periodo dei saldi e' essenzialmente deciso a livello regionale. Negli acquisti per regali, conviene informarsi presso il negoziante, se cio' che si compra potra' essere cambiato, perche', non sussistendo il diritto di ripensamento per cio' che si compra in un locale commerciale, c'e' sempre il problema di qualche capo d'abbigliamento che si regala la cui taglia potrebbe non corrispondere alla persona a cui lo si dona: quindi per disponibilita' del commerciante lo si potra' cambiare, avendo avuto cura di conservare lo scontrino che certifica l'acquisto nello specifico negozio. Inoltre, vista la diffusione sempre maggiore degli acquisti via Internet, e' bene ricordarsi di fare acquisti presso quei siti che hanno ben evidente la ragione commerciale, l'indirizzo, la citta' e il telefono, perche', se si dovesse applicare il diritto di ripensamento (entro 10 giorni dall'acquisto), converra' avere a che fare con aziende che abbiano una ragione sociale in Italia. Altrimenti il diritto di recesso diventa praticamente impossibile, e altrettanto per l'eventuale ricorso giudiziale di fronte all'inadempienza. CENSURA FORUM ADUC.IT. DOMANI A CATANIA SI DISCUTE L'ISTANZA DI RIESAME DEL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO Domani 12 dicembre, presso la procura della Repubblica di Catania sara' discussa l'istanza di riesame del decreto con il quale il 15 novembre scorso il pubblico ministero della stessa Procura di Catania aveva sequestro due forum pubblicati sul sito nella sezione "Di' la tua": ad avviso dell'organo procedente, contenevano "numerosi messaggi che offendono la religione cattolica anche mediante vilipendio di persone", ravvisando cosi' la commissione del reato di cui all'art. 403 del codice penale. L'istanza, depositata dall'avv. Emmanuela Bertucci, sara' discussa dall'avv. Claudia Moretti che, per l'occasione, si rechera' a Catania, dove sara' assistita anche dall'avv. Maria Rita Consoli del foro di quella citta'. L'istanza di riesame si fonda su cinque elementi: 1) L'illegittimita' costituzionale del sequestro poiche' l'art. 21 della Costituzione, al fine di evitare la censura e dunque l'inibizione della liberta' di manifestazione del proprio pensiero, espressamente consente il sequestro penale soltanto nei casi di reati previsti dalla legge sulla stampa. Quest'ultima rimanda alla ingiuria o diffamazione a mezzo stampa, vieta le pubblicazioni destinate alla infanzia e alla adolescenza che offendono il sentimento morale dei minori o incitino a corruzione, commissione di delitti o suicidio, e vieta altresi' le pubblicazioni che descrivano o illustrino, con particolari impressionanti o raccapriccianti, avvenimenti realmente verificatisi o anche soltanto immaginari, in modo da poter turbare il comune sentimento della morale o l'ordine familiare o da poter provocare il diffondersi di suicidi o delitti. Poiche' anche ravvisando nelle pagine dell'Aduc gli estremi del reato contestato questo non e' ricompreso fra le categorie di stampe sequestrabili secondo il dettato costituzionale, il sequestro operato e' illegittimo, e viola gravemente il diritto costituzionale di esprimere liberamente il proprio pensiero. 2) La maggior parte dei commenti censurati contenevano bestemmie, che non sono piu' previste dalla legge come reato e che pertanto non possono esser poste a fondamento di un sequestro preventivo. 3) Gran parte dei commenti pubblicati sui forum contiene digressioni sulla religione cattolica e sulla religiosita', nell'esercizio del diritto costituzionalmente garantito della liberta' di espressione. Il provvedimento di sequestro, negando il diritto di continuare a partecipare a quei forum e di leggere i commenti in esso pubblicati, ha palesemente violato la Costituzione italiana. 4) Il reato richiamato nel decreto di sequestro punisce chi offende una religione mediante vilipendio di persone. Non c'e' dunque offesa se non vengono individuati i singoli individui, soggetti passivi della norma e portatori del bene giuridico da essa tutelato poiche' la nostra Costituzione, di impianto laico e personalistico non protegge astrazioni, tesi, teorie, religioni di per se', ma solo i soggetti, persone fisiche e giuridiche determinate, individui, unici soggetti di diritti e di doveri. Considerato che nessuno dei commenti individuati si riferiva a Tizio o Caio, in quanto professanti la religione "Sempronia" il reato non sussiste, e cio' era ravvisabile gia' alla prima lettura del forum. 5) Relativamente alle "palesi offese per le persone portatori di handicap", infine, tale riferimento contenuto nel decreto non ha alcun pregio giuridico in tale sede, non costituendo reato l'offesa a categorie indeterminate di soggetti, ne' ci risulta che ad oggi sia stata presentata alcuna querela per diffamazione. Sulla base di queste motivazioni, e' stato chiesto l'annullamento del decreto di sequestro o, in subordine, che il Tribunale disponga il sequestro dei soli commenti per i quali sia ravvisato il reato di vilipendio, e non gia' i due forum per intero. Qui il testo completo dell'istanza di riesame: http://www.aduc.it/dyn/censura/istanza.html Qui la sezione specifica che sul portale dell'associazione, informa sulla vicenda: http://www.aduc.it/dyn/censura CONTESE CON SOCIETA' TLC. ABOLIRE L'OBBLIGO DI CONCILIAZIONE: SERVE SOLO A FAR GUADAGNARE SOLDI AI GESTORI Le contestazioni delle bollette esose dei gestori di servizi di telecomunicazioni, con servizi mai richiesti e consumi mai effettuati, sono sempre maggiori. Telecom Italia in testa. Questo vuol dire che i provvedimenti presi fino ad oggi dall'Autorita' delle Comunicazioni non solo non servono, ma stanno facendo aumentare i problemi. C'e' da vedere cosa succedera' con i provvedimenti piu' recenti (1), che stabiliscono multe piu' salate e la possibilita' di sospendere i pagamenti dei servizi contestati fino alla soluzione della contesa e senza che gli stessi siano nel frattempo sospesi. Ma mentre ne aspettiamo fiduciosi gli effetti, registriamo un aumento esponenziale delle contestazioni e delle segnalazioni (2). Il problema piu' grosso, per contestare, e' che c'e' un imbuto stabilito dal legislatore, la conciliazione obbligatoria, che e' solo un piacere ai vari gestori, che' riescono cosi' a levarsi il problema guadagnando soldi che neanche lontanamente gli spetterebbero. Vediamo cosa accade. 1 - Il consumatore contesta la bolletta con raccomandata A/R di messa in mora in cui intima l'accredito del non-dovuto entro 15 giorni altrimenti adira' le vie legali. 2 - Il gestore non risponde. 3 - Il passo successivo, obbligatorio per legge, e' la conciliazione presso il Corecom (non presente, al momento, in quattro regioni piu' le province autonome di Trento e Bolzano). I Corecom per molti consumatori sono scomodissimi, perche', al momento, sono solo nei capoluoghi di regione, e se, per esempio, uno abita a Cosenza, per andare a Reggio Calabria si deve sobbarcare un viaggio di molte ore e notevolmente scomodo. 4 - Talvolta i gestori non si presentano alla convocazione. Questo significa che sanno di avere ragione e se il consumatore testardo si rivolgera' poi dal giudice di pace per una causa in contenzioso, loro non potranno che vincere. Ma e' piu' probabile che il consumatore, perche' non ha tempo, non e' sicuro, non e' preparato, non continuera', lasciera' morire la cosa li' e paghera' quanto richiesto. 5 - Quando invece il gestore si presenta, lo fa perche' sa di avere torto. E' li' con un avvocato che si confrontera' col singolo consumatore, facendo "muso duro" sulla richiesta di pagamento e poi, via via divenendo piu' malleabile, dicendosi prima disponibile alla rateazione del medesimo pagamento e poi facendo uno sconto sulla richiesta. Il consumatore, intimorito da un professionista come l'avvocato e dalla prospettiva che se non accetta dovra' procurarsi probabilmente un avvocato e tutto il tempo che dovra' perdere... accetta lo sconto. 6 - Il gestore -come abbiamo detto prima- ha incassato pur avendo torto, perche'? Per quale motivo, se aveva ragione, avrebbe dovuto presentarsi in conciliazione? per rinunciare ad una parte di guadagno? Il gestore non e' un'associazione benefica pro-consumatori, ma una societa' di capitali che deve dar conto del proprio agire a chi ha investito soldi per guadagnarne altrettanti. Non solo, in una societa' di capitali (quasi sempre spa, quindi tutt'altro che piccine), il rischio di pagare un avvocato senza incassare, e' una piccolissima parte del proprio rischio d'impresa: non si capisce per quale motivo non dovrebbero rischiare a colpo quasi sicuro di andare in contenzioso e presentarsi invece in conciliazione. Per il consumatore, invece, l'avvocato e' il classico ostacolo economico che gli si frappone per adire la giustizia. Le conciliazioni del Corecom possono servire, ma solo in quei rari casi in cui i contendenti sono pari come forza, perche' quando c'e' una sproporzione, come nei casi portati ad esempio, la bilancia pende sempre dalla parte delle aziende contro i consumatori. Diverse, per l'appunto, le conciliazioni dal giudice di pace o in camera di commercio tra consumatore e commerciante o artigiano o amministratore di condominio, dove la distanza di forza dei contendenti e' molto minore. L'obbligo della conciliazione nelle contestazioni Tlc e', per questo, sono un grande piacere ai gestori, Telecom Italia in testa. Da oggi apriamo il confronto per addivenire ad una concreta proposta di abolizione di questo obbligo. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=162349 (2) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc Le coppie di fatto e la Chiesa romana Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=163958 VIAGGI TUTTO COMPRESO. I CONSIGLI DELL'ADUC Viaggi e vacanze in vista. I viaggi organizzati sono comodi, basta una firma e tutto e' a posto o quasi. Abbiamo predisposto un elenco di consigli per i turisti che si affidano alle agenzie: * - Leggere attentamente il depliant: oltre alla pubblicita' ci devono essere scritte le condizioni generali del contratto. Se non ci sono, eliminate quel tour operator o agenzia di viaggi. * - Farsi rilasciare copia del contratto con timbro e firma. Se l'agenzia vuole rilasciare solo la ricevuta della caparra, non firmate il contratto. L'anticipo o caparra non puo' superare il 25% del prezzo totale. Se vi chiedono di piu' lasciate stare. Il saldo va effettuato 30 giorni prima della partenza, non prima. * - Controllare le ipotesi di aumenti previste dal contratto o dal depliant (variazioni del costo di trasporto, delle tasse aeroportuali e del cambio). Se non sono scritte, diffidate. In ogni caso gli aumenti non possono superare il 10% del valore del viaggio. * - Se improvvisamente non si puo' partire e' possibile essere sostituiti, almeno quattro giorni prima del viaggio, o si puo' pagare la penalita' (trenta giorni prima 10%, 20 giorni prima 25%, 15 giorni prima 50%, tre giorni prima 75%, meno di tre giorni 100%). La penalita' per i voli di linea e' diversa dai voli speciali. Queste notizie devono essere riportate nel contratto. * - L'agenzia o il tour operator devono avere un'assicurazione per la responsabilita' civile verso l'utente, che deve essere indicata nel contratto. * - Se, prima del viaggio, ci sono delle variazioni significative della vacanza (cambio della categoria dell'albergo, slittamento di piu' giorni della partenza, ecc.), il contratto puo' essere annullato dal turista o si puo' scegliere una altra vacanza, anche piu' costosa, senza che questo comporti necessariamente un aumento di prezzo. Se le variazioni avvengono durante il viaggio il tour operator deve rifondere la differenza di costo. * - In caso di contestazione documentare tutto e al ritorno inviare al tour operator, entro 10 giorni, una lettera di protesta (raccomandata con ricevuta di ritorno), chiedendo il rimborso o il risarcimento dei danni. In caso di insoddisfazione si puo' ricorrere al giudice di pace. Nel nostro portale all'indirizzo http://www.aduc.it/dyn/sosonline/richiesta, e' attivo un servizio di consulenza per il turista, che risponde gratuitamente in 48 ore. Nella sezione http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40182 c'e' un modulo predisposto per la richiesta di rimborso e risarcimento. VITERBO. CONTRO L'INQUINAMENTO ACUSTICO. L'ADUC DIFFIDA IL SINDACO L'inquinamento acustico non arriva solo dalle auto ma anche dagli schiamazzi notturni. In questo senso Viterbo sembra ammalata di inquinamento acustico, complice la carenza di controlli che dovrebbero essere effettuati dalla Polizia municipale. Gruppi di giovani si ritrovano in ore notturne, in vari punti delle citta', spesso in prossimita' di locali, sotto le finestre degli abitanti che stanno riposando. A nulla sono serviti gli inviti e le sollecitazioni alla moderazione. A farne le spese per primi sono stati gli abitanti del rione San Pellegrino, invaso da frequentatori di un bar, luogo di ritrovo degli studenti. Il fenomeno, sottovalutato e mal compreso dall'Amministrazione comunale, si e' esteso ed ora assistiamo al nascere di proteste generalizzate nell'intero centro storico. Per questo l'Aduc ha predisposto un atto di diffida-messa in mora nei confronti del Sindaco che puo' essere sottoscritto da tutti i cittadini che vivono una situazione di disagio notturno. La messa in mora comportera' il ricorso alla Regione Lazio che secondo la L.R. n.18 del 3/08/2001 detiene il potere sostitutivo e sanzionatorio. La scheda di diffida-messa in mora puo' essere ritirata presso la sede dell'Aduc, in via delle Piaggiarelle, 4 dal lunedi' al venerdi' ore 9,00-12,00. PACE. LE PAROLE DI BENEDETTO XVI ATTACCANO LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI FAVOREVOLI AD ABORTO ED EUTANASIA. IL GOVERNO E NAPOLITANO CI DIFENDANO Benedetto XVI ha affermato che l'aborto, la ricerca con le cellule staminali embrionali e l'eutanasia costituiscono un "attentato alla pace". Come sostenitori della legalizzazione dell'aborto e dell'eutanasia, e della ricerca con le cellule staminali, non ci sentiamo attentatori della pace, ma persone che lottano per l'affermazione di diritti umani, quali l'autodeterminazione, la liberta' di ricerca, e la liberta' terapeutica. Questo attacco, particolarmente denigratorio, e' solo l'ultimo di una serie di interventi dello Stato del Vaticano (non-democratico e teocratico) per influenzare la politica di un Paese sovrano e democratico qual e' l'Italia. L'attacco all'eutanasia e' esplicitamente mirato ad influenzare il dibattito in corso su Piergiorgio Welby. Il papa, attraverso organi di stampa quali l'agenzia Sir e il quotidiano Osservatore Romano, attacca sia le istituzioni italiane -in particolare Governo e Parlamento- sia le forze politiche ed associazioni come la nostra. Cosa accadrebbe se il Presidente Giorgio Napolitano affermasse -facendo riferimento al Vaticano- che e' complice di sterminio chi nega l'uso del profilattico contro le infezioni da Aids? Ricordiamo che due forum del nostro sito Internet sono stati sequestrati da un Pm di Catania per vilipendio della religione cattolica, su segnalazione di don Fortunato di Noto. Fra le parole ritenute offensive vi sono quelle che negano la veridicita' storica dell'Immacolata concezione e quelle che accusano i cristiani di comprendere solo la violenza. E' piu' offensivo definire guerrafondai o terroristi chi si batte per la liberta' di ricerca e per la legalizzazione dell'eutanasia, o mettere in dubbio la verginita' della Madonna? Non ci risulta infatti che le opinioni su ricerca ed eutanasia abbiano creato sommosse popolari e morti in mezzo mondo, come invece e' accaduto per le parole del papa nel suo discorso di Ratisbona in Germania. Contrariamente ai nostri accusatori, non solo non censuriamo le parole del Papa, ma daremmo anche la nostra liberta' perche' Benedetto XVI continui ad esprimere il proprio pensiero. Ci auguriamo pero' che il capo della Chiesa romana si rivolga alle coscienze dei fedeli piuttosto che alle istituzioni italiane. Auspichiamo infine che i rappresentanti delle nostre istituzioni -Capo dello Stato e Governo in primis- rispondano al duro attacco di un capo di Stato estero fatto alla gran parte dei cittadini italiani, per l'appunto favorevoli alla legalizzazione dell'aborto e dell'eutanasia. OVERBOOKING AEREA. I DIRITTI DEL PASSEGGERO "Spiacente non abbiamo posti". E' la ferale notizia che un passeggero, munito di regolare biglietto e prenotazione confermata, puo' sentirsi dire in uno degli aeroporti italiani o dell'Unione europea. Si chiama overbooking (sovraprenotazione) ed e' un sistema che praticamente tutte le compagnie aeree adottano: vendono cioe' piu' biglietti di quanti siano i posti a disposizione. Saltano viaggio e nervi, percio' abbiamo voluto elencare le opzioni alle quali ha diritto il malcapitato turista (1). In caso di overbooking la compagnia aerea deve offrire al passeggero una delle seguenti scelte: * il rimborso del prezzo del biglietto entro 7 giorni in denaro o con buoni di viaggio e/o altri servizi; * il primo volo possibile fino a destinazione; * un volo in data successiva, a scelta del passeggero. In aggiunta la compagnia aerea deve pagare un risarcimento in contanti pari a: * 250 euro per i voli fino a 1.500 km; * 400 euro per i voli interni alla Ue oltre 1.500 km e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 chilometri; * 600 euro per i voli che non rientrano nei punti precedenti. La compagnia aerea deve inoltre offrire gratuitamente: * due telefonate o fax, telex o e-mail; * pasti o rinfreschi; * il pernottamento in albergo; Il passeggero ha diritto alla differenza di prezzo se viaggia in una classe inferiore a quella prenotata. Il passeggero non e' tenuto a chiedere i risarcimenti e i servizi elencati perche' devono essere erogati dalla compagnia che deve informare i passeggeri dei loro diritti. (1) Per approfondimenti si veda: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=79897 MYWAY/4YOU: E' TRUFFA CONTRATTUALE! CONDANNATI I VERTICI DELL'ALLORA BANCA 121 Con il decreto penale di condanna n. 810/06 emesso dal Tribunale di Teramo, De Bustis Vincenzo Figarola (ex Direttore Generale di Banca 121), Rollo Giuseppe (Vice Direttore Generale), Anguilla Eugenio (Responsabile Vigilanza), Venneri Rosanna (Responsabile Divisione Privati e Finanza e creatrice dei prodotti MyWay e 4You), sono stati condannati per truffa contrattuale. Le indagini hanno preso il via anche grazie ad una serie di querele presentate da risparmiatori che si erano rivolti all'Aduc e che sono stati assistiti dall'avv. Giuseppe Romano. Il Gip, dott. Giovanni Cirillo, ha accertato che la contrattualistica tipo dei piani finanziari MyWay e 4You sono “sostanzialmente ingannevoli per ambigua qualificazione del prodotto come “piano finanziario”, per omesso riferimento nel corpo del contratto all'elemento fondamentale della leva finanziaria, per non adeguata evidenziazione della non equita' finanziaria del contratto per il privato conseguente sia alla eccessiva onerosita' del recesso prima della scadenza naturale del contratto, sia al rischio di perdita di multipli di capitale...”. La condanna a sei mesi di carcere e' stata convertita in una pena pecuniara. I condannati hanno gia' fatto sapere che faranno opposizione al decreto e si instaurera', quindi, un dibattimento nel quale i risparmiatori potranno costituirsi parti civili. L'Aduc assistera' legalmente tutti i risparmiatori che intenderanno costituirsi parti civili. Questa condanna e' un passo fondamentale nella vicenda dei piani finanziari MyWay 4You anche per il modo con il quale si e' arrivati alla stessa. I magistrati, diversamente da altre procure, hanno lavorato fuori dalla luce dei riflettori ma in maniera molto accurata. Hanno commissionato una perizia tecnica al prof. Carlo Mottura, ordinario di Matematica Finanziaria all'universita' Roma TRE, sulla base della quale hanno accertato che il contratto, per quanto chiaro nel descrivere le componenti elementari del contratto (finanziamento, acquisto di obbligazioni e di fondi comuni, pegno) nascondeva in realta' informazioni essenziali circa gli effetti complessivi della combinazione di questi elementi. Scrive il prof. Mottura: “La chiarezza con cui erano descritte le componenti elementari non poteva consentire all'investitore di comprendere con altrettanta chiarezza gli effetti che quella combinazione di componenti avrebbe potuto determinare sul livello di rischio complessivo del prodotto.” La truffa contrattuale si realizza anche quando una parte ha omesso capziosamente di fornire informazioni essenziali circa il contratto stipulato, tanto piu' quando e' obbligata per legge a fornire tutte le informazioni utili per fare una scelta consapevole, come nel caso della vendita di prodotti finanziari. Con questa condanna, si dimostra che la tesi dell'Aduc su questi piani finanziari era fondata. L'Aduc ha sempre sostenuto che i contratti erano nulli in quanto costituivano, per come erano stati formulati (e non solo per come sono stati venduti) un prodotto finanziario non compatibile con il nostro ordinamento giuridico. Abbiamo fin da subito sostenuto la tesi della truffa contrattuale (http://www.investire.aduc.it/php/mostra.php?id=78590). Abbiamo ritenuto che la soluzione dei “tavoli di conciliazione” scelta da alcuni associazioni di consumatori era un enorme regalo fatto (quanto volutamente?) al Gruppo Monte dei Paschi di Siena. Coerentemente con questa linea abbiamo cercato di percorrere tutte le strade giudiziarie possibili affinche' il Gruppo Monte dei Paschi di Siena arrivasse ad una soluzione per tutti i sottoscrittori. In questo percorso stiamo riscuotendo numerose vittorie, anche in sede civile, e continueremo a perseguire questa strada con tutti i mezzi giudiziari possibili. SCIOPERO DEL CANONE/TASSA DELLA RAI. LE BUFALE DELL'OPPOSIZIONE E DEL GOVERNO Quando un partito politico e' all'opposizione fa e dice il contrario di quanto dice e fa quando e' al Governo. Si potrebbe dire che esistono due abiti e due modi di essere: uno e' quello del Governo, l'altro e' quello dell'opposizione. Chi ci sia dentro questi abiti, e' relativo, perche' i comportamenti sono sempre gli stessi. Sembra che sia proprio questo il modo di comportarsi dei due schieramenti presenti in Parlamento, almeno per quanto riguarda il canone/tassa della Rai. Oggi l'ex-presidente del consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, quasi dimostrando di non sapere di cosa parli, plaude al fatto che alcuni contribuenti non paghino il canone della Rai perche' i programmi dell'emittente pubblica sarebbero inguardabili. La sua ignoranza sarebbe relativa al fatto che il canone non e' un abbonamento, ma una tassa, che si paga per il mero possesso di un apparecchio televisivo, anche se dovesse servire solo per far giocare i ragazzini con la play-station o vedere i filmini del matrimonio o del compleanno. Come se non bastasse, gli fa eco la Leganord, che sembra rinascere con la sua vecchia battaglia abolizionista, dimentica di tutto quello che non ha fatto in materia quando era al Governo. Manca solo l'ex-ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri che, prima di sedere sul quello scranno era un sostenitore dell'abolizione di questa tassa. Di contr'altare, quelli che sono oggi al Governo, difendono strenuamente quel balzello che, quando erano all'opposizione, attaccavano e plaudevano perche' non fosse pagato "contro la Rai berlusconizzata". Ignoranti anche loro. Questa ignoranza si manifesta solo quando si e' all'opposizione, facendo finta non si sappia cio' che e' ben conosciuto, ma siccome fa gioco, ecco che si sceglie di essere ignoranti. Questo e' il quadro che e' importante considerare per capire cosa sta succedendo. Chi ha a cuore una informazione libera e non di Stato, e crede che questa debba passare dall'abolizione di qualunque balzello, sappia che non c'e un'onda di nuovo liberismo che si sta sollevando nel Paese, ma solo un gioco delle parti per la riconquista del potere, anche quello dell'informazione. Intanto, per quanto ci riguarda, continuiamo nella nostra campagna abolizionista (1), con petizione e informazione, per cercare di spiegare ai molti italiani increduli che ancora non si danno ragione di perche' una tassa debba essere chiamata canone, e perche' debba esistere una tassa del genere, che il regime dei partiti e delle tasse campa in questo modo. (1) http://www.aduc.it/dyn/rai RICERCA. SE LA FINANZIARIA NON CAMBIA, CONSIGLIAMO AI FINANZIATORI STRANIERI DI ABBANDONARE L'ITALIA Il centro di biotecnologie Ri.Med. di Carini potrebbe essere spostato all'estero se fosse confermato il taglio di finanziamenti operato dalla legge finanziaria. Lo ha detto Jeffrey Romoff, presidente dell'University of Pittsburgh Medical Center, tra i creatori dell'Istituto mediterraneo trapianti di Palermo (Ismett), motore del progetto Ri.Med. La finanziaria precedente aveva assegnato al Ri.Med. 330 milioni di euro da erogare in 5 anni, ma la somma non e' stata finora confermata dalla finanziaria attualmente all'esame del Senato. Il centro Ri.Med. e' uno dei piu' imponenti progetti di ricerca in Italia, e dovrebbe impegnare piu' di 600 tra scienziati e tecnici. E' chiaro che i poderosi tagli alla ricerca in questa Finanziaria, come abbiamo denunciato gia' altre volte, avranno effetti nefasti sulla scienza italiana per molti anni. Non solo non si finanzieranno i ricercatori italiani, che se ne andranno sempre piu' frequentemente all'estero, ma si scoraggeranno pesantemente gli investimenti dall'estero. L'Universita' di Pittsburgh, giustamente, non ha alcun interesse a risollevare le sorti di un Paese impoverito non solo economicamente, ma anche culturalmente. Il suo obiettivo primario e' fare ricerca, dovunque le sia permesso e con chiunque voglia collaborare. Purtroppo non e' il caso dell'Italia. E poiche' abbiamo grande fiducia e speranza nella ricerca biotech, se questi tagli in Finanziaria verranno confermati, ci auguriamo che l'Universita' di Pittsburgh, ma anche tutti i maggiori investimenti stranieri e non, lascino l'Italia alla volta di Paesi piu' ospitali. Lo diciamo con dolore perche' amiamo il nostro Paese, ma troviamo che il contributo della scienza all'umanita' sia irrinunciabile e superi di gran lunga gli interessi di questo o quel Governo. VIAGGIARE NEI PAESI A RISCHIO. I DIRITTI DEL TURISTA Un attentato, o fallito attentato, terroristico in uno dei Paesi a forte richiamo turistico ripropone il tema degli annullamenti del viaggio in una localita' a rischio. Disdire un pacchetto turistico e' oneroso perche' comporta penali tanto maggiori quanto piu' ci si avvicina alla data di partenza: annullare una prenotazione 3 giorni prima della partenza significa perdere il 100% di quello che si e' pagato, cioe' tutto il costo della vacanza. Solo una comunicazione ufficiale del ministero degli Affari Esteri e/o del ministero della Salute, che sconsiglia il viaggio per motivi di sicurezza o di sanita', puo' portare all'annullamento del viaggio senza penalita'. In questo caso, in seguito ad un accordo tra i maggiori tour operator e il ministero degli Affari Esteri, il turista puo': * essere indirizzato su altra localita', che puo' avere costi maggiori che devono essere pagati dal viaggiatore; * essere rimborsato. Si puo' sottoscrivere una assicurazione per l'annullamento del viaggio, in questo caso occorre pero' leggere attentamente le clausole contrattuali, per capire gli ambiti di copertura (malattia, infortunio, incidenti, calamita', attentati), le eventuali franchigie e gli oneri accessori (es. iscrizioni) che comunque devono essere pagati oltre, evidentemente, all'assicurazione stessa. LE CONDIZIONI SOCIALI DELLE FAMIGLIE. AUDITA L'ADUC IN PARLAMENTO. INCENTIVI FISCALI PER ASILI-NIDO PUBBLICI E PRIVATI E RISORSE AGLI IMPRENDITORI PER CREARLI NEI POSTI DI LAVORO Questa mattina (14 dicembre) l'Aduc e' stata audita dalla Commissione Affari Sociali (XII) della Camera dei Deputati. La convocazione, a cui e' andato il segretario Primo Mastrantoni, era per contribuire ad un'"Indagine conoscitiva sulle condizioni della famiglia in Italia", con l'obiettivo di "ridefinire gli strumenti previsti dalla legislazione vigente e promuovere politiche integrate a favore delle famiglie (in particolare quelle con figli a carico)". Il contributo dell'Aduc (1) e' stato in particolare sull'offerta di asili-nido, facendo rilevare che, talvolta, ai buoni propositi espressi dal ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, nei convegni, non seguono le dovute azioni in consiglio dei Ministri. In una risposta alla deputata Donatella Poretti, al question time sugli asili nido del 18 Ottobre scorso (2), il ministro alle Politiche per la Famiglia, Rosy Bindi rispondeva che la Finanziaria stanziava 300 milioni che, in concerto con enti locali ed imprese private, diventeranno, entro il 2009, 1 miliardo, per 250 mila posti rispetto agli attuali 160 mila, con una copertura territoriale del 15%, con il nord che si avvicina all'obiettivo fissato dall'Agenda di Lisbona nel 2000 (33% entro il 2010) e il sud che incrementa il dato negativo (comunque la Finanziaria prevede incentivi per l'occupazione femminile al sud e un piano straordinario di intervento per lo sviluppo territoriale dei servizi socio-educativi, al quale concorrono gli asili-nido). Ma oggi la copertura e' al 9,9% e per raggiungere il 33% di Lisbona sarebbero necessari 9 miliardi di euro! La finanziaria 2003 aveva istituito il Fondo di rotazione (10 milioni di euro) per l'assegnazione di risorse ai datori di lavoro, che' realizzassero nidi e micro-nidi nei luoghi di lavoro. 97 tra istituzioni pubbliche ed enti privati ne hanno usufruito, ma il Fondo non e' stato piu' rinnovato. E' bene ricordare che l'Italia, per la spesa sociale nella famiglia e nell'infanzia, e' al penultimo posto in Europa con il 3,8%. Nel periodo 2000-2004 il reddito delle famiglie al netto di imposte e contributi e' cresciuto del 2,4%, mentre i costi degli asili nido sono aumentati del 140% nel periodo 2002-2006. Da quando le regioni hanno autonomia in materia (legge 38/2000) si e' accentuato il rischio delle disparita' territoriali, per cui sarebbe opportuno che lo Stato definisca i "livelli essenziali di prestazione" (Lep), intervenendo anche per una equa distribuzione. Alla difficile situazione di oggi, le famiglie sopperiscono con il sacrificio e con la cosiddetta rete informale (famiglia, parenti e amici): nel 2004, oltre il 45% delle donne 15-64enni ha ridotto il proprio orario di lavoro per prendersi cura dei figli. Mentre sono 159 mila le mamme che, lavorando oggi part-time, opterebbero per il full-time se avessero servizi pubblici adeguati. Il 23% delle donne 15-64enni non impiegate, non lavora perche' si prende cura dei figli. Il 55,7% dei bimbi 0-2 anni e affidato piu' volte alla settimana alla rete informale. E' evidente che il sistema socio-assistenziale deve conformarsi alle caratteristiche delle comunita' ove opera e prioritaria deve essere l'integrazione delle diversi forme di sostegno, alleviando le famiglie dal notevole carico assistenziale. Altrettanto evidente risulta la incongruita' degli stanziamenti previsti. Lanciare allarmi sul tasso di natalita' e sulla mancanza di pari opportunita' puo' riempire le pagine dei giornali, ma non risolve il problema, che e' quello di garantire, con adeguati stanziamenti e appropriati interventi fiscali, il diritto alla scelta di avere figli e di iniziare e proseguire la propria attivita' lavorativa. Riteniamo, quindi, indispensabile, per raggiungere gli obiettivi di Lisbona, il rinnovo dei finanziamenti al Fondo di rotazione precedentemente citato e la predisposizione di incentivi fiscali per quelle strutture pubbliche e private che realizzano al loro interno asili nido e micro-nidi. (1) qui il testo completo depositato in commissione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=164158 (2) http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=143 Il papa romano e l'eutanasia Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=164166 WELBY. POLITICI, MAGISTRATI E MEDICI INCAPACI DI RISPONDERE. RIMANE SOLO LA SCELTA INDIVIDUALE … COME E' GIUSTO CHE SIA Nel suo tentativo di trovare una risposta, Piergiorgio Welby ha percorso ogni strada. Si e' rivolto alle istituzioni, prima al Capo dello Stato, poi ai presidenti delle Camere ed infine al Parlamento nella sua totalita'. Questa strategia e' stata duramente criticata da buona parte del mondo politico, che ha accusato Welby ed i suoi amici di strumentalizzare il suo dolore. Oggi e' in attesa di un parere del Consiglio superiore di sanita', mentre il Parlamento non si occupa della sua richiesta, se non in trasmissioni televisive. Poi Welby si e' rivolto alla magistratura, che sta ancora decidendo. Anche questa strada e' stata duramente criticata, in quanto non e' pensabile –si dice- che possano prendere una decisione i giudici al posto dei medici. Il solo problema con questa tesi e' che Welby ha indirizzato piu' volte la sua richiesta ai medici, ma questi hanno fornito opinioni a dir poco contraddittorie. Da una parte medici come il senatore Ignazio Marino, presidente della commissione Sanita', e Mario Sabatelli, del Policlinico Gemelli, sostengono che staccare la spina si puo'. Dall'altra il presidente dell'Ordine dei Medici, Amedeo Bianco, e Adriano Pessina, dell'Universita' Cattolica, che ritengono tale richiesta irricevibile. Addirittura non sono d'accordo neanche i suoi medici curanti, uno dei quali ha detto di essere pronto a staccare il respiratore, l'altro ha chiesto al giudice di rigettare il ricorso del suo paziente. Insomma, nessuno riesce a rispondere a Welby, ne' la politica, ne' la giustizia, ne' il mondo medico. Ed e' normale che sia cosi', in quanto riteniamo che dovrebbe essere il paziente e solo il paziente a decidere quando si tratta o meno di accanimento terapeutico. Dovrebbe essere un diritto inalienabile quello di poter scegliersi le cure. Invece, nel nostro Stato, tutte le categorie -medici, politici, magistrati, prelati- vorrebbero sostituirsi alla scelta individuale, peraltro non riuscendoci perche' mai d'accordo. Questa incapacita' di decidere, per Welby equivale in tutto e per tutto ad un "no". Fino a quando non capiremo che la liberta' di scelta sul proprio corpo spetta all'individuo e non alla societa' in qualunque forma, casi come quello di Welby continueranno ad emergere, e la gran parte di essi troveranno una soluzione clandestina. L'unica risposta accettabile per Welby puo' giungere esclusivamente da lui stesso. Per questo gli saremo vicini qualunque scelta egli faccia, che giudicheremo legittima indipendentemente dall'assortimento di sentenze e giudizi pronunciati in merito. ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi ET INCARNATUS EST… OVVERO: UN INNO ALLA LIBERTA' ALL'AMORE, ALLA BELLEZZA L'anno scorso, in questo periodo a ridosso del 15 dicembre, rileggevo le dieci prediche sul Natale del prete e teologo cattolico tedesco Eugen Drewermann pubblicate nella raccolta Il cielo aperto della Queriniana. Ero incerta sulla scelta da fare, e soltanto alla fine mi decisi per quella del 1982 (http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=130791). Ma ce n'era un'altra che mi aveva colpito in modo particolare anche perche' conteneva l'accenno a un brano della Messa in mi bemolle maggiore di Franz Schubert, che aveva tutta l'aria di essere davvero bello. Cosi', dopo, mi procurai il relativo CD e mi resi conto che Drewermann aveva ragione. Il passaggio del "Credo" che contiene le parole "Et incarnatus est pro nobis ex Maria Virgine" (si incarno' per noi dalla Vergine Maria) ha una grandissima forza espressiva ed emotiva e vale la pena di ascoltarlo. Cosi' come, a mio avviso, vale la pena di leggere l'omelia che Drewermann fece nel Natale del 1986. Anche se sono passati vent'anni, le sue parole restano di attualita' e possono essere probabilmente apprezzate anche da chi preferisce stare lontano dalle religioni istituzionalizzate, dato che l'autore cerca di cogliere nelle pagine bibliche le profonde e universali verita' della psiche umana e punta sempre a mettere in luce come in molte di esse vi sia una valida proposta per il superamento della paura, dell'angoscia che ci attanaglia. Ecco, dunque, offerte in dono, per l'imminente periodo di festa, le considerazioni che il teologo tedesco fa sulla nascita di Gesu'. Che essa sia intesa come fatto storicamente fondato o come un mito, la nascita di Gesu' narra comunque l'incarnazione di Dio, cioe' il suo farsi essere umano in un bambino nato normalmente da una donna, per dire la sua passione per l'umanita' e la sua totale vicinanza alla vita di ogni persona, alle sue gioie e alle sue pene, alle sue angosce e alla sua sete inestinguibile di liberta', di amore, di bellezza. Il brano che propongo e' tratto da: Eugen Drewermann, Il cielo aperto -Prediche per l'Avvento e il Natale , Queriniana, Brescia 1997 (traduzione di Claudia Murara), p.221 ss., e la sua pubblicazione qui e' resa possibile dal gentile permesso accordato dalla Queriniana, che ringrazio sentitamente. OMELIA TENUTA DA EUGEN DREWERMANN NELLA MESSA DI NATALE DEL 1986 Il mistero della Santa Notte riassume in un'unica breve frase il credo della chiesa: "Egli si e' incarnato per noi dalla Vergine Maria". Nei duemila anni di storia della chiesa non si e' probabilmente avuta un'interpretazione di queste poche parole tanto vera, umana e convincente quanto l'ultima opera lasciataci dal grande compositore Franz Schubert. Nel 1828 Schubert aveva 32 anni ed era prossimo alla morte. Era abbastanza religioso, abbastanza povero, abbastanza infelice e abbastanza solo da poter interpretare con la sua vita e la sua musica le parole del messaggio del Natale in modo valido per tutta l’umanita' e per tutti i tempi. Maledetto dal padre, deriso dalle dame della buona societa' viennese, schernito dai critici, tanto idolatrato quanto frainteso dagli amici, Schubert, in seguito a un’incauta avventura amorosa, era afflitto da una malattia all’epoca mortale. Giaceva a letto, tormentato da violenti mal di testa, da terribili dolori agli occhi, tutto il suo corpo era un’unica piaga. Come puo' un uomo simile, ormai sull’orlo della fossa, avere qualcosa da dirci sulla redenzione dell’umanita'? Con mano tremante Schubert scrisse il suo canto d’addio al mondo e alla vita: Messa in mi bemolle maggiore. Tutto comincia come di consueto con la prevalenza del coro, ma poi proprio a queste parole del credo“Et incarnatus est pro nobis ex Maria Virgine” – "egli si e' incarnato per noi dalla Vergine Maria” comincia qualcosa di meraviglioso, di nuovo. Il violoncello inventa la melodia per una voce solista. E’ la ninna nanna di Schubert in 12 ottavi, accompagnata poco dopo da una seconda voce, cosicche' il canto solistico si trasforma in canone, e piu' avanti ancora ad esso si sovrappone una voce di soprano come quella di un angelo: “Egli si e' fatto uomo per noi”. L’uomo che aveva risposto con la musica del suo cuore a innumerevoli poesie di grandi lirici cosi' da trasformarle in Lieder immortali, volle sul letto di morte che il canto degli angeli nelle campagne di Betlemme diventasse una poesia immortale sulla nostra vita. Volendo tradurre in parole quella che e' solo musica, e volendo ordinare in strofe di pensieri cio' che si compone di note, il messaggio di Schubert, la sua interpretazione del vangelo di Natale, dovrebbe essere esposto in tre frasi. La prima dovrebbe essere: “Osa la tua vita”. E’ un messaggio paradossale, quasi grottesco da parte di un uomo che, dopo l’unica avventura della sua ancor giovane vita, viene strappato via da un male che ai suoi tempi non solo era inguaribile, ma secondo la morale della borghesia viennese era considerato una giusta condanna divina, ilo marchio di una meritata punizione. Noi diciamo che Dio, in questa notte in cui ha preso forma umana, ci ha redento dal potere del peccato. Certo, la nostra vita puo' essere ricca di traviamenti, di errori, di colpa, e spesso resa meschina dalle umiliazioni, dalle disperazioni e dai sentimenti di impotenza. Ma se si guarda dietro la facciata delle nostre azioni, solitamente in cio' che e' distorto si riscopre la figura dei bambini ai quali non e' mai stato concesso vivere spontaneamente. Appena venuti al mondo ci e' stato insegnato a distinguere tra bene e male, a evitare il peccato, a fuggire il male, a dominare le pulsioni, e cosi' siamo diventati cio' che quasi tutti siamo: anche da adulti fondamentalmente dei bambini intimoriti, dipendenti dall’opinione della gente, limitati e spiritualmente impotenti. Se il messaggio del Natale ha qualcosa da dirci, e' questo: che dovremmo osare e rischiare di vivere la nostra verita'. Nel cuore di ogni essere umano vivono una musica e un canto che solo lui puo' suonare e cantare. Egli deve tentare di trovare questa musica e trasmetterla a tutta un'umanita'. Ancor piu' che a perdonare la nostra colpa Dio e' pronto ad accompagnarci, spesso sulle vie piu' tortuose che su quelle diritte, sicuramente piu' nei periodi in cui siamo alla ricerca di qualcosa che nei momenti in cui abbiamo trovato cio' che cercavamo. E cosi' potremmo iniziare, ancora una volta, a essere i bambini che non ci e' mai stato concesso di essere, cominciare la vita che portiamo dentro di noi come verita' e che spesso e' sepolta sotto tanto affanno, tanta angoscia e tanto dolore. A ognuno di noi sarebbe possibile udire il canto degli angeli nelle campagne di Betlemme come voce del desiderio, della preghiera e della fiducia del suo cuore. Nel 1828, nella citta' imperiale di Vienna, quest’uomo, per il quale nessuno avrebbe dato un soldo, lascia nella sua interpretazione delle parole che descrivono il divenire uomo del nostro Dio un invito alla fiducia, perche' su questa terra non vi e' colpa che non possa essere perdonata da Dio ed e' solo la nostra pusillanimita' a impedirci di essere ampi, grandi e umani come siamo chiamati a essere. Vi e' una seconda cosa che la musica di Schubert dedicata al vangelo di Natale puo' dirci: “Credi nell'amore”. Appena cominciamo a crescere, impariamo piu' a temere che ad amare l’unica forza nella nostra vita che venga indubitabilmente da Dio, piu' a viverla come una colpa e un tormento che a osare affrontarla veramente, cosicche' il passo dall’infanzia al divenire adulti e' quasi sempre pagato con una buona dose di disillusioni, di cinismi e di meschinita'. Schubert, che da questo mondo degli adulti non ha avuto altro che tormento, crudelta' e mortificazione, osa lasciar scritto nel suo testamento in note che non si puo' calunniare e offendere l’amore. Nulla di diverso da quanto accade nei giorni del Natale. Si puo' tacciare di impurita' la forza che fa nascere Dio nel nostro mondo, considerarla moralmente sospetta ed escluderla dai luoghi degli uomini, ma resta comunque il fatto che ogni volta, a ben guardare, in cio' che si cela tra quanto ci appare impuro troviamo un’innocenza nascosta, nella quale pero' non avevamo mai osato credere; resta il fatto che esiste una purezza che non ha mai fine, malgrado ogni apparenza esteriore e che l’amore merita di essere benedetto persino nelle sue forme piu' bizzarre. L’amore, quando e' vero, e' cosi' raro, e spesso cosi' debole, in questo mondo, ma solo su di esso poggiano tutte le promesse, solo in esso spira l’onnipotenza di Dio, solo l’amore ha la forza di cambiare il mondo. Quante cose di questa vita soffocata ci e' stato insegnato a considerare normali: la quotidianita' regolata dalla routine dei doveri, senza vita e senza amore, senza un pensiero animato, senza una scintilla di fantasia creativa, come se avessimo dovuto calpestare ogni focolaio di entusiasmo, perche' non bruciasse e non facesse danni. Che cosa temiamo veramente quando abbiamo paura di noi stessi, e chi evitiamo in realta' quando non facciamo che rifugiarci nella massa? Cosa alquanto grottesca, quest’uomo morto per causa dell’amore lo proclama nei versi del credo di Natale. Vi e' poi un terzo messaggio che Schubert vorrebbe trasmettere, traendolo dal mistero dell’incarnazione. Lo si potrebbe intitolare: “Non dimenticare la bellezza". Anche questo e' sconvolgente e grandioso nell’anno 1828. Un uomo costretto a letto, il corpo maleodorante, persino per coloro che gli sono vicini, gonfio fino a essere sfigurato, la putrefazione in vita. Anche questo e' carne, caducita', esistenza terrena. Eppure resta il messaggio salvifico, la prodigiosa fiducia data dalla poesia del cuore, dal canto del mondo, dal messaggio degli angeli, secondo cui in tutto cio' che ci circonda, essendo creato dalle invisibili mani di Dio, spira una bellezza che non passa mai. Se solo guardiamo abbastanza attentamente, persino nei lineamenti piu' deturpati scorgeremo ancora il volto di Dio, persino nelle cose apparentemente piu' umili coglieremo come un presagio dell’altezza dei cieli e persino nel decadimento ci prepareremo all’ascesa al cielo. Siamo creature di questo mondo, ma a cominciare dal Natale possiamo, anzi dobbiamo credere, se vogliamo vivere veramente, che Dio ci viene incontro in ogni elemento, in ogni aspetto delle cose che ci circondano. Ognuna di esse e' una traccia nascosta, un’indicazione della via che conduce al cielo, e la nostra vita ne ha bisogno per orientarsi. Solo queste tre grandi forze possono aiutarci a placare la nostalgia e a non perdere di vista la strada per le stelle: la fiducia nel perdono, che ci rende capaci di osare la nostra vita, la fede nell’amore, che ci insegna a essere ampi, forti e fedeli verso noi stessi e le persone al nostro fianco, e l’evidenza della bellezza, persino sull’orlo del precipizio. Vivere queste tre cose significa presagire qualcosa dell’incarnazione di Dio su questa terra. Auguro di tutto cuore a noi tutti che Dio accompagni e avvolga la nostra vita in ogni momento, buio o luminoso che sia, che ci renda saldi nella forza dell’amore che e' egli stesso, e che ci consoli con il raggio luminoso della bellezza, riflesso degli angeli persino nell’ombra della materia piu' scura. Che Dio rafforzi il suo amore, perche' risplenda attraverso di noi”. NOTA La predica e' tratta, per gentile concessione della Casa Editrice Queriniana, dal libro di EUGEN DREWERMANN, Il cielo aperto -Prediche per l'Avvento e il Natale, Queriniana, Brescia 1997 (traduzione di Claudia Murara), p.221 ss.. La Messa in mi bemolle maggiore D 950 fu scritta tra il giugno e la meta' di settembre del 1828 (ed eseguita per la prima volta il 4 ottobre 1829). Infatti, Franz Schubert, che era nato a Vienna il 31 gennaio 1797, mori' nella stessa citta' il 19 settembre del 1828. Per quanto riguarda la causa della sua morte, va detto che, mentre Drewermann accoglie quella del progredire della malattia venerea che aveva colpito Schubert alcuni anni prima, altri sostengono che il musicista mori' per una febbre tifoidea, alla quale il suo gia' fragile organismo non seppe reagire. EUGEN DREWERMANN e' nato il 25 giugno 1940 a Bergkamen, vicino a Dortmund (Renania settentrionale) da padre luterano e madre cattolica. E' stato ordinato prete cattolico nel 1966; accanto allo studio della teologia e della filosofia, ha approfondito anche quello della psicologia, sviluppando nel tempo la proposta di interpretare le Sacre Scritture della tradizione ebraica e cristiana in chiave di psicologia del profondo (vedere i due volumi di Psicologia del profondo ed esegesi, pubblicati dalla Queriniana di Brescia). La sua attivita' pastorale (cappellano studentesco a Paderborn e poi prete coadiutore della parrocchia di Sankt Georg nella stessa citta') inizia nel 1972 e viene affiancata nel 1979 da quella di docente di Storia della religione e Dogmatica alla Facolta' teologica cattolica dell'Universita' di Paderborn. Contemporaneamente Drewermann inizia il lavoro di psicoterapeuta. Appassionato della persona di Gesu' di Nazaret, di cui egli non mette in alcun dubbio l'esistenza storica, ha cominciato presto a cercare un modo piu' giusto per rendere comprensibile alle persone il messaggio di liberazione di Gesu' e di renderlo concretamente efficace ai nostri giorni. Per questo ha approfondito molte conoscenze, da quelle storiche e storico-religiose a quelle scientifiche, riversando nelle omelie, nelle conferenze e in numerosissimi libri (circa 70 titoli a tutt'oggi) quanto andava scoprendo. Ha messo, ad esempio, in luce quanto sia grande il debito che il Cristianesimo ha nei confronti della religione egizia, sia per l'idea della "figliolanza divina sia per l'idea dell'immortalita' dell'anima; a questi temi ha dedicato due opere scientifiche, rispettivamente: Il tuo nome e' come il sapore della vita -Interpretazione dei racconti dell'infanzia del vangelo di Luca a partire dalla psicologia del profondo (trad. di Enzo Gatti), Queriniana, Brescia 1996, e Io discendo nella barca del sole -meditazioni su morte e resurrezione (trad. di Amelia Valtolina), Rizzoli, Milano 1993. Alcune sue interpretazioni della Scritture e anche la sua critica a certi aspetti della Chiesa cattolica (specialmente Funzionari di Dio -Psicogramma di un ideale (trad. di Franz Reinders), Edition Raetia, Bolzano 1995) hanno attirato l'attenzione della gerarchia che, per mano del vescovo di Paderborn, gli ha prima tolto il permesso di insegnare (1991), proibendogli poi anche la predicazione, per arrivare infine alla sospensione "a divinis" (1992). Da allora Drewermann insegna Sociologia e Antropologia culturale all'Universita' di Paderborn, e continua la sua attivita' di interprete della Scrittura, conferenziere, scrittore e psicoterapeuta, a proposito della quale, nelle interviste precisa che la svolge gratuitamente perche', senza la ricchezza dell'esperienza umana che gli viene dalle persone che si fidano di lui, in pratica, egli non sarebbe quello che e'. Verso la fine del 2005 Drewermann ha reso noto di avere lasciato la chiesa cattolica, ma, ha spiegato, la sua fede in Gesù di Nazaret resta immutata. Per la bibliografia completa rimando ai siti degli editori (sperando di non dimenticarne nessuno). QUERINIANA di Brescia (che ha pubblicato la maggior parte delle opere uscite in italiano): www.queriniana.it (entrare nel sito, cliccare sulla seconda icona da sinistra e poi inserire il nome: Drewermann nel riquadro dell'autore; i titoli sono elencati senza un ordine preciso). EDITION REAETIA di Bolzano/Bozen: http://www.raetia.com/index.php?id=498&lang=de LA MERIDIANA di Molfetta (Ba) http://www.lameridiana.it CLAUDIANA di Torino http://www.claudiana.it/php/ricveloce.php?autore=drewermann&titolo= (A cura di Annapaola Laldi) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi Non sempre l'adulto uomo ricorda di essere stato un bambino Non sempre l'adulto uomo ricorda di essere stato un bambino Quasi mai l'adulto uomo immagina che tutto quello che fa dipende dal suo vissuto da bambino. Un bambino infelice perche' reso infelice, sara' un adulto infelice. Un bambino maltrattato sara' un adulto egoista. Un bambino che avra' subito violenza gratuita sara' un violento. Un bambino senza amore sara' un adulto disadattato, incapace di dare amore. Ogni adulto dovrebbe avere sempre a mente, quando vede il bambino: ero come lui con le sue necessita', i suoi bisogni. Lo sanno meglio di noi gli animali. I "bambini" sono seguiti, istruiti fin tanto non diventano adulti. Loro, gli animali, sanno bene quando i loro piccoli sono "adulti". Quante volte avete visto togliere qualche cagnetto dopo solo qualche mese dal parto della madre? Quel cane diverra' adulto ma vivra' quel distacco prematuro per il resto della sua esistenza. L'animale si e' rilevato piu' saggio ed umano del fratello uomo. La tecnologia e la scienza medica ci hanno resi impossibilitati a "vedere oltre". E chi sobbalza, offeso da queste parole, significa che e' miope. Se non lo e', significherebbe che e' cieco come la maggior parte degli adulti. Gli animali sono piu' saggi dell'uomo. Basta guardarsi intorno, nelle citta', non quelle del mondo, quelle di casa nostra: giungla. Quelle degli "animali" in confronto sono un paradiso. Nelle citta' dell'uomo esiste un mondo separato quanto sottile. Pensiamo alle organizzazioni di "Squali" umani che stuprano, offendono, avviliscono la sensibilita', l'integralita' e l'ingenuita' di un bambino. Tra gli squali e gli orbi la distanza e' nulla, e gli ultimi siamo proprio noi, soprattutto quando voltiamo la testa da altra arte, con sofferenza certo, ma con frustrazione. Basta alzare lo sguardo, allontanandolo dai mille problemi che ci affliggono ogni giorno, quelli che potrebbero non esistere se fossimo semplicemente piu' giusti, laidamente giusti. Bambini soli agli angoli delle strade, magari con un violino in mano, con uno sguardo vuoto, a volte vergognato ed impaurito. Bambini costretti al furto in Italia, perfino a fare le guerre nel mondo. Immaginiamoci bambini con un mitra o con una baionetta di 35 cm, quale adulto sara' mai? Se non possiamo cambiare il mondo, cambiamo almeno noi, tenendo alta la testa con la dignita' e la determinazione che occorre. Ne guadagneranno tutti i bambini, soprattutto la nostra caparbieta', il nostro essere, la nostra anima. Non facciamo dei bimbi del mondo "merce", degli "squali", quelli che nascono dall'insensibilita' dell'uomo, dalla grottesca avidita', dall'inutile stupidita'. Allunghiamo la mano a chi ha bisogno di noi.. e chi ancor di piu' se non un bambino? Buon sereno Santo Natale a tutti voi, a tutti noi, per tutti ed ogni bambino del mondo. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Espropriazione per pubblica utilita' e indennizzo. Meno male che c'e' l'Europa… Chi ha avuto la triste esperienza di un espropriazione per pubblica utilita', conosce l'immane trafila per ottenere un equo ristorno economico per la perdita dei propri beni. La materia e' complessa, composta di numerose norme che si sono accavallate nel tempo, oggi finalmente riunite in un testo unico, il D.p.r. 327 del 2000, che riproduce sostanzialmente le disposizioni di vecchio tenore in una mirata e puntuale procedimentalizzazione dell'esproprio. Ma l'onda delle espropriazioni passate non si e' ancora esaurita ed esistono tutt'oggi casi e pronunce giudiziali che affrontano il problema da vecchie retrospettive in cui i Comuni spesso hanno operato senza tener alcun conto dell'altruita' del bene privato. L'espropriazione per pubblica utilita', per chi invece, fortunatamente, non ne avesse fatto esperienza diretta, e' la procedura ablativa che un ente pubblico (solitamente il Comune) adotta per ottenere coattivamente la cessione di un bene immobile dal cittadino proprietario. Si chiama "per pubblica utilita'" perche' e' successiva ad un provvedimento in cui (nelle sedi istituzionali amministrative) si delibera, piu' o meno esplicitamente, la necessita' di acquisire detti immobili per la realizzazione di opere a vantaggio della collettivita'. Nulla di male, sin qui. Ma il punto dolente dell'intera materia e dell'intero procedimento espropriativo e' il quntum debeatur, ossia quanto deve corrispondere l'ente pubblico espropriante al privato, per lo spoglio dei propri beni. Quanto spetta al privato? Quanto gli spetterebbe se decidesse di vendere, secondo il valore venale oppure, in vista dell'interesse pubblico su citato, spetta ai Comuni uno "sconto"? E se si', di che entita'? Fino a pochi anni fa vigevano norme di vecchissima data (di fine 1800) in cui si accordava al privato il diritto ad avere l'intero prezzo effettivo di mercato, visto e considerato che gia' subiva una compressione del proprio diritto di proprieta'. Poi le cose sono cambiate, e lo Stato ha reclamato esigenze di rifinanziamento e risanamento dei conti pubblici. In particolare, con la legge 359/1992, nel suo articolo 5 bis, oggi riprodotta integralmente nell'art. 37 del testo unico citato, si prevedeva che se il cittadino si rifiuta di vendere volontariamente il bene da espropriare, l'ente espropriante avrebbe potuto procedere coattivamente decurtando il 40%, l'indennita' calcolata secondo il valore venale e di mercato. Il tutto con applicazione retroattiva (sigh!)! Insomma, in poche parole "se non mi dai la terra al prezzo che ti impongo, sappi che tanto te la prendo lo stesso e al 40% in meno del suo prezzo commerciale." Il che evidentemente impone al privato, con fare ricattatorio, la vendita al prezzo prestabilito dall'amministrazione. Tale meccanismo, che ha l'indubbio pregio di velocizzare la cessione e di salvaguardare le tasche delle amministrazioni locali ai danni del privato, e' stato avvallato da numerose pronunce della Corte Costituzionale (sent. n. 442/1993; n. 153/1995, n. 147/1999), che lo ha persino elevato a norma fondamentale di riforma economico sociale, attinente ai principi generali del diritto di proprieta', secondo gli articoli 3 e 42 della Costituzione. Peccato (e per fortuna) che la norma non piaccia affatto alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo (CEDU)!! Una recente pronuncia della Corte, sentenza del 29 luglio 2004, Scordino contro Italia, ispirata al Protocollo addizionale n. 1 allegato alla Convenzione europea dei diritti umani che protegge la proprieta' privata, smonta radicalmente l'impianto italiano in materia di indennita' di esproprio. In sintesi, la Corte asserisce che, meccanismi procedurali a parte (della quale si mostra per lo piu' disinteressata) cio' che conta e' il prezzo finale con cui si ripaga il privato dello spoglio subito. Ebbene tale prezzo non puo' non essere assimilato a quello del valore venale e commerciale del bene stesso. Alla stregua di un vero e proprio terremoto, la Corte, fedele alla sostanza delle cose, piu' che al cavillo formale tipico del nostro Paese, ha cosi' chiesto all'Italia una nuova riformulazione della materia, e la fine della violazione dei diritti umani, fra cui – che piaccia o no- quello della proprieta' privata, protetto dalla Convenzione e dal Consiglio d'Europa. Gli effetti di tale pronuncia si sono fatti immediatamente sentire anche nelle nostre aule giudiziarie. La Corte di Cassazione, con ordinanza del 26 settembre – 19 ottobre 2006 n. 22357 ha infatti sollevato nuova questione di legittimita' costituzionale, anche e proprio in merito a quanto statuito in Europa. Adesso la palla ritorna alla Corte Costituzionale. Siamo curiosi di vedere se, anche dopo la tirata d'orecchie di Strasburgo, la Corte avra' il coraggio di difendere ancora il diritto di proprieta'…all'italiana. ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone LA TEORIA DEI GIOCHI E LA RIVOLUZIONE LIBERALE La Telecom e' disastrosa, l'euro ha raddoppiato i prezzi, i comuni fanno cassa con le multe, le bollette delle azienda pubbliche locali (rifiuti, acqua, ecc.) sono incomprensibili e care, i treni sono in ritardo, Alitalia e' un fallimento, i partiti pensano solo alle poltrone, gli ingorghi rubano due ore al giorno del mio tempo, la giustizia e' infinita, le banche sono ladre, gli stipendi bassi, non si fa ricerca, tutti sono precari, i taxi non si trovano, le truffe imperversano, occorrono due legali per difendersi dalle parcelle dei notai e degli artigiani, gli avvocati sono cari ... Lamentele che accomunano gli italiani, insieme alla percezione del declino sociale ed economico. "Prima era meglio". "In Italia non si risolve mai alcun problema, da decenni la giustizia fa schifo e la Salerno-Reggio Calabria e' una trappola per topi". "Basta, cambiamo". Cambiamo? A parole! Perche' non appena si toccano i meccanismi che creano lo stallo italiano, saltano fuori le varie corporazioni a difendere i loro indispensabili privilegi. Siccome la struttura sociale italiana e' fatta di tante corporazioni, dalle piu' "nobili" (notai) a quelle piu' "plebee" (precari di lungo corso), ogni tentativo viene vanificato. "Perche' devo iniziare io a perdere privilegi?". Il cambiamento viene percepito in negativo. In pratica, se una corporazione cede una parte dei privilegi ritiene impossibile recuperare da un'altra parte, intravedendo un inevitabile regresso alla sua situazione socio-economica. Una teoria matematica puo' aiutare a comprendere in quale situazione si trova l'Italia. La Teoria dei giochi e' la scienza che analizza situazioni di conflitto e ne ricerca soluzioni competitive e cooperative tramite una serie di modelli. In pratica si prendono in esame le azioni e le reazioni dei soggetti coinvolti e si cerca di prevedere l'esito finale di tutte le interazioni. Sono schemi utilizzati in diversi ambiti: economico, finanziario, militare, politica, sport, informatica, ecc. In quest'ambito puo' essere utile soffermarci sui tipi di soluzioni che si possono ipotizzare. In quelli di tipo cooperativo i diversi soggetti tendono a cercare a priori di "concertare" le mosse. Tale strategia e' da anni, piu' o meno istituzionalizzata, praticata in Italia. Il risultato di questa concertazione e' l'immobilismo sotto gli occhi di ognuno. Piu' temuto e' l'approccio competitivo, dove gli attori sono lasciati liberi di competere. Nel contesto italiano la competizione reale viene poco praticata -con diverse giustificazioni (arrivano gli stranieri, timore di perdere il consenso elettorale, ecc.). La Teoria dei giochi poi suddivide tra giochi a somma zero e giochi a somma diversa da zero. I giochi a somma zero sono quelli in cui il premio da ripartire tra i soggetti coinvolti nel "conflitto" e' una torta definita. Giocando a scacchi il premio partita va tutto al bianco, tutto al nero o diviso a meta', in caso di pareggio. Altro esempio. Immaginiamo una strada in cui ci sono due ristoranti: ogni vendita in piu' dell'uno e' al tempo stesso una vendita in meno dell'altro. Non se ne esce, ogni giorno insieme vendono X piatti di tagliatelle. I giochi a somma diversa da zero, invece contemplano la possibilita' che la torta da suddividere possa essere differente a seconda delle scelte degli attori. Nell'ambito di un rapporto tra uomo e donna (spesso il "peggiore" dei conflitti) il risultato delle rispettive mosse potrebbe essere un beneficio o in una perdita per ambedue: non e' detto che se uno dei due rinuncia a qualcosa l'altro guadagni. Identico discorso vale anche in altri ambiti. Nel caso dei ristoranti nella stessa strada, anziche' suddividersi sempre la stessa torta (i soliti X clienti) potrebbero incrementarla, attraendo nuova clientela. Obiettivo raggiungibile con strategie cooperative: concordano una campagna pubblicitaria comune. Ma anche con strategie competitive: per "vincere" i due cuochi sono costretti a migliorare e innovare continuamente, tanto da elaborare piatti che attirano nuovi clienti "tanto in quella via si mangia bene dappertutto". Purtroppo la percezione degli italiani e' che il gioco sia a somma zero, pertanto "ogni cosa che posso ottenere la devo strappare ad un altro". Inoltre, pensano che ci sara' sempre qualcosa da spartirsi. Invece, la torta italiana non e' a somma zero, ma a somma diversa da zero. Senza cambiamenti radicali, che coinvolgano tutte le corporazioni, ci sara' un'implosione del sistema, con le varie corporazioni a scannarsi per contendersi un torticina sempre piu' piccola e i risultati saranno analoghi ad un conflitto nucleare dove i potentati "nobili" e "plebei" finiranno per soccombere. Tutti. Se non altro perche' l'inefficacia dell'approccio cooperativo e' certificato dalla realta', conviene aprirsi alla reale competizione, accettando la sfida di una "rivoluzione" liberale. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA PATENTE DI GUIDA: revisione, ritiro, sospensione, revoca REVISIONE Puo' essere disposta dal Dipartimento dei Trasporti Terrestri (DTT, ex motorizzazione) o dal prefetto quando sorgano dubbi riguardo al possesso dei requisiti psico-fisici (per esempio in caso di guida in condizioni alterate dall'uso di sostanze stupefacenti) o dell'idoneita' tecnica alla guida previsti dalla legge. Il DTT o il prefetto inviano una comunicazione al titolare della patente contenente l'invito a provvedere, entro un termine da essi stabilito, a sottoporsi a visita medica presso la commissione medica locale (accessibile presso le ASL) ad un esame di idoneita'. All'accertamento della perdita dei requisiti psico-fisici o dell'idoneita' tecnica puo' seguire la sospensione o la revoca della patente. SE NON SI PROVVEDE se non si rispetta l'invito e si continua a circolare, la sanzione amministrativa a cui si e' soggetti varia da euro 71,05 a euro 286,38. Stessa sanzione e' prevista per chi circola nonostante sia stato dichiarato, a seguito di visita medica, inidoneo alla guida. La sanzione accessoria, che puo' quindi essere aggiunta alla principale, e' il ritiro della patente. Un caso particolare, la perdita totale del punteggio La revisione e' disposta, dal DTT, anche quando si esaurisce il punteggio attribuito alla patente (20 punti). Se il titolare non si sottopone agli esami di idoneita' previsti dal codice entro trenta giorni dalla notifica del provvedimento, la patente di guida viene ritirata dalla polizia stradale e sospesa a tempo indeterminato, con atto definitivo. Fonti normative: codice della strada artt. 126 bis, 128 RITIRO E' normalmente prevista come sanzione accessoria di alcune specifiche violazioni (guida con patente scaduta o con patente estera da parte di conducenti residenti in Italia da oltre un anno). Il documento e' ritirato al momento della contestazione della violazione da parte dell'agente accertatore ed inviato, entro i successivi cinque giorni, al prefetto del luogo ove la violazione e' stata commessa; questi a sua volta da' notizia del procedimento al prefetto del luogo di residenza del trasgressore. Il provvedimento dev'essere annotato sul verbale e sulla patente. L'agente deve consentire che il veicolo sia trasportato in un luogo di deposito o custodia indicato dal trasgressore (o, in mancanza di tale indicazione, in un luogo deciso autonomamente), tramite emissione di un permesso provvisorio di circolazione che puo' essere riportato anche sul verbale. La restituzione del documento puo' essere richiesta, in prefettura, solo dopo aver adempiuto alle prescrizioni omesse (rinnovo od ottenimento della patente italiana, per restare negli esempi citati prima). CIRCOLAZIONE CON PATENTE RITIRATA Se si circola durante il periodo in cui il documento di circolazione e' ritirato, la sanzione pecuniaria prevista varia da euro 1.693,13 a euro 6.773,63. Come sanzione accessoria puo' essere applicato il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi o, in caso di reiterazione delle violazioni, la confisca amministrativa dello stesso. Fonti normative: codice della strada art. 216 SOSPENSIONE Consiste nella privazione temporanea di validita' del documento, con la quale si impedisce al titolare di circolare alla guida di qualsiasi veicolo. Puo' essere disposta: Come provvedimento a tempo indeterminato, quando, a seguito visita medica (fatta in caso di rinnovo o revisione), risulti la temporanea perdita dei requisiti fisici e psichici del possessore. In questo caso la sospensione dura finche' l'interessato non prova, con documentazione medica (certificazione della commissione medica locale) il recupero degli stessi. Il provvedimento, in questi casi, e' disposto direttamente dall'ufficio provinciale del DTT. Come sanzione accessoria, conseguenza immediata e diretta di violazioni delle norme di comportamento del c.d.s.(superamento dei limiti di velocita' di oltre 40 km/h, marcia contromano, sorpasso pericoloso, inversione senso di marcia, etc.). In questi casi il provvedimento e' disposto dal prefetto. Nel dettaglio, l'agente accertatore provvede direttamente al ritiro del documento, facendone menzione nel verbale di contestazione e rilasciando al trasgressore un permesso provvisorio di circolazione (che puo' essere anche redatto sul retro del verbale) per raggiungere il luogo indicato dallo stesso. Il documento e' trasmesso, insieme al verbale, entro 5 giorni al prefetto del luogo dov'e' stata compiuta la violazione. Questi, entro i 15 giorni successivi, emana ordinanza di sospensione, la cui durata -che deve rientrare nei termini minimi e massimi riferibili alla norma violata- e' commisurata alla gravita' dell'infrazione, all'entita' del danno apportato e al pericolo che l'ulteriore circolazione potrebbe cagionare. La sospensione e' retroattiva ed e' valida fin dal momento dell'accertamento della violazione. Come conseguenza della recidiva, nel biennio, della medesima violazione amministrativa (superamento dei limiti di velocita' di oltre 40 km/h, mancata precedenza, sorpasso pericoloso, mancato uso delle cinture di sicurezza, etc.etc.) In questi casi, l'agente che rileva l'ultima infrazione procede al ritiro della patente indicando sul verbale la disposizione applicata ed il numero delle sospensioni precedentemente disposte. Se la recidiva viene rilevata in un secondo momento, l'agente ne informa il Prefetto che provvedera' all'emissione dell'ordinanza entro 15gg dalla comunicazione. In questi ultimi due casi, l'ordinanza del prefetto e' notificata immediatamente all'interessato e comunicata al DTT perche' sia iscritta negli archivi elettronici. Il provvedimento di sospensione con l'indicazione della sua durata e' iscritto sul documento. Decorso il periodo di sospensione, l'avente diritto puo' fare istanza alla prefettura per la restituzione della patente. Attenzione! Il termine di 15 giorni per l'emissione dell'ordinanza da parte della prefettura e' ordinatorio (ovvero il suo mancato rispetto non comporta decadenze ne' sanzioni), ciononostante: - se l'ordinanza non e' emessa entro il suddetto termine l'avente diritto puo' chiedere la restituzione della patente recandosi in prefettura e presentando un'apposita istanza. Cio', piu' precisamente, quando siano decorsi 20gg dal ritiro del documento (cinque dei quali servono all'organo accertatore per inviare il documento in prefettura, vedi sopra); - se l'interessato non presenta istanza di restituzione, l'ordinanza potra' essere emessa anche successivamente al 15simo giorno. - l'inerzia della P.A. e' causa di decadenza della sanzione che non potra' essere applicata (mentre la sanzione principale segue il suo iter); CIRCOLAZIONE CON PATENTE SOSPESA E' prevista una sanzione amministrativa pecuniaria variabile da euro 1.693,13 a euro 6.773,63. Come sanzioni accessorie sono applicabili la revoca della patente e il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi. In caso di reiterazione si applica, al posto del fermo, la confisca. Fonte normativa: Codice della strada artt. 129, 218 REVOCA Consiste nella privazione definitiva di efficacia e validita' del documento di guida, tale che il suo titolare viene a trovarsi nella condizione di chi non abbia mai conseguito la patente. Viene disposta direttamente dall'ufficio provinciale del DTT (ex motorizzazione): * quando il titolare non risulti piu' in possesso -in termini permanenti- dei requisiti fisici e psichici prescritti dalla legge, oppure in caso di inidoneita' permanente accertata da una visita medica successiva ad una revisione. * nei casi in cui il titolare abbia ottenuto la sostituzione della propria patente con altra rilasciata da uno Stato estero. *come provvedimento definitivo quando la violazione di una norma di comportamento causi la morte di altre persone, se essa e' stata compiuta in stato di ubriachezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Scatta, invece, da parte della prefettura: * nei confronti di persone sottoposte a misure di sicurezza personali o di prevenzione, e a coloro che sono stati condannati a pena detentiva non inferiore ai tre anni quando il possesso della patente potrebbe agevolare il ripetersi dei reati commessi. * come sanzione del mancato rispetto di specifiche violazioni delle varie norme del c.d.s. (la circolazione con patente sospesa, tipicamente). In questi casi l'applicazione e' eseguita direttamente dall' organo, ufficio o comando che accerta l'esistenza di una delle condizioni per le quali la legge prevede la revoca della patente, che deve darne comunicazione al Prefetto del luogo ove e' avvenuta la violazione entro 5 giorni. Questi, accertata la sussistenza delle condizioni, emette ordinanza di revoca e consegna della patente alla Prefettura. Il provvedimento e' notificato al titolare, con l'intimazione di consegnare la patente (se ancora in suo possesso) entro 5 giorni dalla notifica. Se il trasgressore rifiuta o ritarda la consegna, la patente potra' essere sequestrata. Il titolare potra' tornare in possesso di una nuova patente (di categoria non superiore a quella revocata) solo al momento in cui siano cessati i motivi che hanno determinato la revoca, previo superamento degli esami, e comunque solo dopo che sia decorso almeno un anno dalla revoca. Tutto cio' con un'eccezione. In tutti i casi in cui la revoca e' conseguente alla perdita permanente dei requisiti psico-fisici prescritti, il provvedimento e' definitivo e la patente non puo' piu' essere ripresa. GUIDA CON PATENTE REVOCATA E' sottoposta a sanzione amministrativa pecuniaria variabile da euro 2.257,15 a euro 9.031,87, alla quale puo' essere abbinata la sanzione accessoria del fermo del veicolo per tre mesi e confisca del veicolo. Fonte normativa: c.d.s. artt. 116 comma 13 e 18, 120, 130, 130bis, 219 RICORSI CONTRO IL RITIRO O LA SOSPENSIONE Il codice della strada prevede che in tutti i casi il provvedimento di ritiro o sospensione sia contestabile davanti all'autorita' giudiziaria entro 30gg (60gg se il ricorrente risiede all'estero), ai sensi dell'art.205. Tuttavia, sia per prassi che per giurisprudenza (sentenza Cassazione n. 3332/2004, a cui e' seguita l'ordinanza n.14932/2005), quando tali provvedimenti sono applicati come sanzione accessoria e' possibile opporvisi facendo ricorso (contro la sanzione principale) presso il giudice di pace. Se il ricorso viene accolto, viene ovviamente archiviata anche la sanzione accessoria e disposta l'immediata restituzione del documento. In caso di rigetto, invece, viene intimato il pagamento della sanzione principale e confermata la sanzione accessoria. CONTRO LA REVOCA Nei casi in cui la revoca sia stata disposta dal prefetto a persone condannate o sottoposte a misura di sicurezza o di prevenzione (vedi sopra) il ricorso puo' essere presentato al ministero dell'Interno il quale decide, entro sessanta giorni, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nei casi in cui il provvedimento parta direttamente dal DTT per inidoneita' stabilita da una revisione con esito negativo, o quando la revoca segue la sostituzione della patente con una straniera, il ricorso e' ammesso (senza effetti sospensivi) e puo' essere fatto entro 20 giorni al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, e questi decide nei 60 giorni successivi. In caso di accoglimento, il provvedimento e' revocato e la patente viene restituita all'interessato con comunicazione alla M.C.T.C. Contro la pronuncia del Ministro e' ammesso ricorso al TAR entro 60 giorni. LINK La sospensione e la revoca possono anche essere comminate a seguito di ipotesi di reato, sia come sanzioni accessorie a sanzioni penali previste dal c.d.s., sia a seguito di incidente con danni alle persone. Per approfondire e' utile la lettura della scheda PATENTE DI GUIDA: SOSPENSIONE A SEGUITO DI IPOTESI DI REATO, EX ART.223 C.D.S. Ha collaborato Katia Moscano (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. Se ci credete utili, sosteneteci con l'adesione di Euro 25,00 o un contributo a scelta: ccpostale 10411502 oppure cc bancario 7977 Abi 06160 Cab 02817 Cin S - coordinate bancarie BBAN S0616002817000007977C20 - coordinate bancarie IBAN IT19S0616002817000007977C20 oppure tramite carta di credito, direttamente dal portale dell'associazione https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ ------------------------------------------- ------------------------------------------- legge sulla privacy. 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