AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori Avvertenze numero 2007-19 del 1 Ottobre 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Mallteam-Aduc. Tribunale di Bari: no all'oscuramento del sito. Internet non e' come la carta stampata http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=225 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=225 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=225 - La scheda. IL PROTESTO E LA SUA PUBBLICAZIONE http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40746 - La pulce nell'orecchio. INPDAP E DINTORNI. PER UNA VOLTA… OCCHIO ALLA PUBBLICITA'! http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? Zombi tra di noi http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. La legge delega in modifica al Testo Unico sull'Immigrazione. La riforma mancata? http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Baroni universitari e insegnanti: come la casta nobile sfrutta la casta precaria http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Mallteam-Aduc. Tribunale di Bari: no all'oscuramento del sito. Internet non e' come la carta stampata L'Aduc ha vinto l'ennesima battaglia contro chi vuole tacitare la liberta' di espressione, il diritto di critica ma soprattutto il diritto all'informazione di chi scrive sul nostro sito e di chi ci legge. Riassumiamo la vicenda: a luglio del 2007 veniamo accusati di diffamazione e per questo citati dalla Mallteam (che vende elettronica online) avanti al Tribunale di Bari affinche' venga oscurato il forum “Di' la tua”, nel quale gli utenti dibattono e denunciano le proprie esperienze negative con la societa', fino a diffondere sospetti che quello che a prima vista apparirebbe come un semplice inadempimento contrattuale –seppur un po' troppo sistematico e generalizzato– celi in realta' qualcos'altro. La nostra reazione e' stata improntata per non avallare neanche una delle pretestuose richieste di aziende che mirano a silenziare chi critica il loro operato, poiche' cedere ad una sola di queste vorrebbe dire superare un punto di non ritorno: l'inizio della fine della liberta' di informazione e di espressione –propria e altrui. Per questo ci siamo difesi in giudizio, andando fino a Bari (1). Il giudice, dott. Giuseppe Rana, ci ha dato ragione, affermando un principio di diritto di straordinaria importanza e attualita': il direttore di un sito web non e' responsabile di diffamazione a mezzo stampa per quanto pubblicato su di un forum. Ha ritenuto infatti inapplicabile, per divieto di interpretazione analogica in malam partem, le norme penali sulla stampa e ha ricondotto la partecipazione al forum al diritto di liberta' di espressione e di critica. Purtroppo, come spesso accade, non abbiamo avuto diritto al rimborso delle spese del giudizio, che sono state compensate tra le parti.. Per questo, e per la liberta' di tutti i nostri lettori interessati alla possibilita' di esprimere liberamente le proprie idee, abbiamo istituito all'interno dell'Aduc il Fondo spese legali "nocensura.it" per far fronte agli attacchi giudiziali sempre piu' frequenti. Chi volesse contribuirvi puo' farlo, secondi i consueti meccanismi dell'Aduc indicando nella causale “nocensura.it”: https://ssl.sitilab.it/aduc.it (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=187777 La sentenza del Tribunale di Bari: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/Mallteam-sentenzaBari.pdf I precedenti casi di censura finiti in tribunale: - Catania: http://www.aduc.it/dyn/censura - Palermo: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=189093 - Padova: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=188370 (Emmanuela Bertucci e Claudia Moretti) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo MONDO / La musica, un rischio per chi guida Se in auto la musica la fa da padrona, i rischi aumentano giacche' il suono forte rallenta del 20% i tempi di reazione, segnala uno studio canadese. Piu' forte e' la musica e piu' si tarda a reagire, lo conferma anche la psicologa Dora Donosa della Sicurezza stradale austriaca (Oeamtc). Il volume alto provoca infatti uno stress fisico che si riflette sulle prestazioni del conducente, e inoltre gli impedisce di sentire informazioni importanti. Un altro studio, questa volta israeliano, rileva che il pericolo non viene solo dal volume, ma anche dal ritmo. Infine, Oeamtc sconsiglia gli audiolibri, soprattutto se sono racconti avvincenti o testi complessi. MONDO / Rifiuti spaziali minacciano la vita moderna Lo studio canadese "Sicurezza spaziale 2007", che sara' presentato all'Onu in ottobre, rileva che l'arma antisatellite e la proliferazione di rottami nello spazio minacciano l'utilizzo delle tecnologie legate alla vita moderna, come il telefonino. "Il numero di oggetti nell'orbita della Terra cresce senza sosta. Oggi il numero di rottami nello spazio e' stimato in 35 milioni". I ricercatori delle universita' Simon-Fraser e Colombia-Britannica (Ubc) puntano il dito anche contro il test antisatellite realizzato lo scorso gennaio dalla Cina, che "ha creato 1.500 rottami", ossia "una delle piu' importanti produzioni di residui causati dall'uomo di tutta la storia". G.BRETAGNA / Ritirate barrette al cioccolato della Cadbury Il colosso mondiale di dolciaria Cadbury Schweppes ha dato il via ad una indagine su un errore dopo essere stata costretta a ritirare dal mercato migliaia di barrette al cioccolato. La societa' ha detto che un problema di stampa ha portato all'omissione di importanti informazioni sull'etichetta, tra cui un avvertimento su possibili rischi di allergia da nocciola, ingrediente non elencato. L'errore, scoperto giovedi' scorso, riguarda un solo prodotto (Double Choc da 250g) venduto per la maggior parte dei casi ai supermercati britannici. Lo scorso luglio, la Cadbury era stata multata con 1 milione di sterline per la presenza di salmonella nelle barrette di cioccolato. Il problema era dovuto ad una perdita di un tubo dell'acqua in uno dei centri produttivi di Cadbury. GERMANIA / Sussidi insufficienti per le famiglie povere e ne risente l'alimentazione dei bimbi Il sussidio di disoccupazione (Hartz IV), cosi' come e' stato calcolato nel 2005, non riesce a garantire un'alimentazione equilibrata ai bambini e agli adolescenti. Lo constata l'Istituto di ricerca per la nutrizione infantile (Fke) dell'Universita' di Bonn. Ed e' anche una delle cause dell'alto tasso di bambini in sovrappeso. I calcoli relativi alla somma spettante a un nucleo beneficiario di sussidi, la ripartizione per "cibo e bevande", i prezzi di 80 alimenti in vari punti vendita, fanno concludere che per i bambini dai 4 ai 6 anni la somma erogata puo' bastare solo se la spesa viene fatta nei discount, mentre non copre un'alimentazione equilibrata di un adolescente. Il problema potrebbe poi aggravarsi con gli attuali rincari di latte, latticini e cereali. U.E. / Corte europea: il nome del bambino viene deciso dai genitori Il diritto dei genitori di scegliere il nome dei figli prevale sull'esigenza di preservare l'identita' culturale e linguistica di uno Stato. Questa la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo che, con la sentenza del 6 settembre scorso (caso Johansson contro Finlandia, ricorso n. 10163.02), ha posto un freno alla discrezionalita' degli Stati nell'individuazione di limiti all'utilizzo di alcuni nomi non usuali in patria, rafforzando invece la liberta' di scelta della coppia. Per Strasburgo, il diritto al rispetto della vita privata e familiare, assicurato dall'articolo 8 della Convenzione, include il potere dei genitori di scegliere liberamente il nome dei figli, soprattutto se diffusi all'estero, che prevale sull'esigenza di garantire una prassi nazionale in materia di registrazione di nomi. G.BRETAGNA / Quasi il 2% degli inglesi e' malato di gioco d'azzardo Le autorita' britanniche hanno fatto un appello all'industria del gioco d'azzardo affinche' aumentino i finanziamenti ai centri d'assistenza per la cura delle persone assuefatte al gioco. Negli ultimi anni il numero di persone dipendenti dal gioco d'azzardo e' cresciuto sostanzialmente, tanto da sfiorare il 2% della popolazione (800 mila giocatori). La Responsability in Grambling Trust ha chiesto che i finanziamenti per le cliniche specializzate passino da 4 milioni a 10 milioni di sterline. EUROPA / Nelle ore di punta, 5.000 aerei sorvolano il cielo europeo "Nelle ore di punta, 5.000 aerei sorvolano il cielo europeo", dice Gerhard Stadler di Eurocontrol, l'organismo responsabile della sicurezza dello spazio aereo. Come si gestisce un traffico in costante aumento? Secondo Iata, nel 2006 i passeggeri sono aumentati del 6,3%, ed entro il 2020 ci sara' un raddoppio del numero attuale. Se la sicurezza compete ad Eurocontrol, i singoli Paesi sorvegliano il proprio cielo. E qui nasce un problema di coordinamento. Eurocontrol ha pronta la soluzione, formata da due componenti: una tecnica, chiamata Sesar, gia' in elaborazione e che unificherebbe i sistemi nazionali entro il 2012; l'altra, politica, consiste nel convincere i singoli Stati a rinunciare alla propria sovranita' -impresa difficile, giacche' ogni Paese vuole controllare il proprio spazio per ragioni militari. G.BRETAGNA / Via il camice medico Gli psichiatri non lo indossano. Anche i pediatri lo portano poco. Il ministero britannico della Sanita' vuole addirittura bandirlo dagli ospedali e dagli ambulatori. E' il camice, l'ultimo bastione dello status di medico. Dal 2008, in Gran Bretagna non avra' piu' cittadinanza. Motivo? Tanti di loro sono probabilmente "molto contaminati", spiega un portavoce del ministro della Sanita', Alan Johnson. "La sicurezza dei pazienti -igiene inclusa- deve avere la massima priorita'". La sua speranza e' che la rinuncia al camice migliori lo stato di infettivita' ospedaliera, che in Gran Bretagna e' un problema enorme. ITALIA / Aumentano le vendite porta a porta L'attivita' di vendita a domicilio ha generato quest'anno ricavi per 1,3 miliardi (+4,3%) secondo Avedisco. Gli addetti, per lo piu' donne, sono oltre 220 mila, in oltre 30 imprese, di cui molte multinazionali. In Europa sono stati rilevati 9,1 miliardi di fatturato e 3 milioni di addetti. USA / Insegnante fa causa alla scuola: fatemi portare la pistola in classe Un insegnante di una scuola superiore dell'Oregon ha fatto causa alla scuola per poter portare in classe una pistola per protezione personale. L'insegnante, che ha un porto d'armi, si e' mosso contro il provvedimento della scuola superiore di Medford che vieta la presenza di armi da fuoco all'interno della scuola stessa. La causa segue la richiesta dalle associazioni pro-armi di permettere le armi nei campus universitari. Secondo la Federazione delle armi da fuoco dell'Oregon, se gli insegnanti e studenti fossero stati armati, episodi come quelli della Virginia Tech University, in cui un folle ha ucciso 32 persone, non accadrebbero, o almeno potrebbero essere fermati prima. Apparentemente l'insegnante, di cui non e' conosciuto il nome, teme episodi come quello di Columbine High School e sostiene di non ricevere adeguata protezione dallo Stato. FRANCIA / Diminuisce l'uso dell'auto, aumentano gli spostamenti coi mezzi pubblici Non sara' forse "la fine della regina automobile", ne' l'inizio di una nuova era, visto che l'83% degli spostamenti avviene ancora con l'auto privata. Pero' nel 2005, e per la prima volta dal 1974 (l'anno del primo choc petrolifero), i francesi hanno usato meno l'auto rispetto al 2004 (-1,4%); nel 2006 il calo e' stato del 2%. Parallelamente, i trasporti pubblici hanno fatto registrare una crescita annua del 5% a partire dal 1996 (tranne il 2003 per una serie di conflitti sindacali). Motivi dell'inversione di tendenza? L'alto prezzo dei carburanti, piu' sensibilita' ecologica, piu' offerta di mezzi pubblici. ITALIA / I tempi lunghi della giustizia: 1.200 giorni per recuperare un credito Italia, terra di litiganti, dove chi ha torto spesso finisce per aver ragione facendo leva sulla cronica lentezza dei processi. Piu' i tempi si allungano, piu' aumenta il numero dei litiganti e di conseguenza i tempi dei processi. Una spirale perversa che alimenta l'inefficienza del nostro sistema giudiziario e che ha gravissime ripercussioni sullo sviluppo economico del Paese. Basti solo pensare che stando ai dati della Banca Mondiale (Doing Business 2006), su 145 Paesi l'Italia e' terz'ultima (seguita da India e Guatemala), nella classifica dei tempi necessari per il recupero di un credito: 1.210 giorni, con un costo pari a quasi il 18% del valore del credito vantato; 331 in Francia (costo 11,8%), 394 in Germania (costo 10,5%), 515 in Spagna (costo 15,7%). FRANCIA / Cellulari: la portabilita' in soli 10 giorni Cambiare operatore del telefonino conservando lo stesso numero oggi e' un'operazione semplice. Dal 21 maggio e' in vigore il sistema detto della portabilita', e se all'inizio bisognava aspettare piu' di due mesi, ora bastano generalmente dieci giorni. Mobisud e Transatel a maggio non erano ancora pronti per svolgere il servizio, ma gli altri 15 operatori hanno lavorato bene, al punto che "solo lo 0,05% delle domande non e' stato esaudito". (Che sono pur sempre 2.000 su 450.000 richieste). USA / Prodotti contaminati: i supermercati non avvertono i consumatori Un'indagine di Consumer Product Safety Commission ha rilevato che le maggiori catene di negozi degli Stati Uniti (Target, Limited Too e Dollar General) hanno scoperto che nei loro scaffali c'erano prodotti per bambini contaminati, ma che non hanno avvertito i consumatori che li avevano acquistati del pericolo che corrono. USA / Congresso da' maggiori poteri all'agenzia federale del farmaco e dei prodotti alimentari Il Congresso ha approvato una proposta di legge che darebbe alla Food and Drug Administration, l'agenzia per la sicurezza alimentare e dei medicinali, maggiori mezzi e poteri di controllo e di sanzione. Il presidente Bush ha gia' annunciato che controfirmera' la legge. Per la Consumers Union, questo testo mettera' fine al velo di silenzio che copre le indagini della Fda sui prodotti medicinali. Le industrie farmaceutiche hanno accolto con favore la legge, spiegando che nel restituire autorevolezza alla Fda, anche i loro medicinali verranno accolti con maggiore tranquillita' dai consumatori. In particolare, la legge prevede la pubblicazione dei risultati delle sperimentazioni cliniche, piu' soldi per studiare le medicine piu' vecchie, incentivi per test ulteriori sui bambini, ed una regolamentazione piu' ferrea sul conflitto di interessi dei membri dell'agenzia con le compagnie farmaceutiche. ITALIA / Via libera del Governo alle carte d'identita' elettroniche Via alla libera alla carta d'identita' elettronica. L'intesa e' stata raggiunta dalla conferenza unificata Stato-Regioni che ha espresso parere favorevole. L'approvazione del provvedimento, secondo quanto rende noto il ministero dell'Interno, costituisce il presupposto tecnico-normativo per l'avvio delle operazioni per la diffusione del documento digitale, la cui sperimentazione e' iniziata nel 2001. Oltre alla carta d'identita' elettronica il pacchetto di misure per rilanciare le politiche di e-government contiene anche il patto l'innovazione e le linee guida per la banda larga. SPAGNA / Zara ritira borsa con svastica ricamata La casa di moda spagnola Zara ha ritirato una borsa dai propri negozi dopo che un consumatore britannico si era lamentato della presenza di una svastica ricamata su di essa. Zara ha detto di non sapere come delle svastiche verdi siano finite sugli angoli della borsa da 78 dollari. Ma e' probabile che sia dovuto alla fabbrica in India, dove vengono usati simboli Indu', tra cui la svastica (un segno di buon augurio), per ricamare i tessuti. U.E. / Tasse sulle case: l'Italia 'svetta' Fisco amaro sulla casa. Ne' puo' consolare che la nostra Ici si collochi a livelli ben inferiori rispetto alle imposte locali di molti altri Paesi, Regno Unito, Francia e Germania in testa. L'indagine realizzata per il Sole 24 Ore del Lunedi' dall'Ufficio studi di Arpe-Federproprieta' e Confappi mostra infatti che l'Italia si colloca ai vertici nello scenario europeo in base a peso tributario sugli immobili residenziali. Non che all'estero siano tutte rose e fiori. Ma se si guarda a livello della tassazione sulle compravendite e, soprattutto, a quello sugli affitti, il nostro Paese ha ben poche carte da giocare. Su un canone di 18 mila euro, l'Italia subisce di gran lunga la pressione tributaria maggiore: oltre 5300 euro se ne vanno in tasse. E di tasse sulle abitazioni il Fisco ne incassa oltre 21 miliardi all'anno: la dote piu' ricca va allo Stato, ma i Comuni si consolano con oltre 7,5 miliardi tra ici e tassa di rifiuti. CINA / Automobili: esportazioni a quota 500 mila La Cina, il terzo piu' grande produttore mondiale di automobili, prevede quest'anno di esportare piu' di 500 mila veicoli. Lo ha reso noto il ministro del commercio, Bo Xilai, il quale ha sottolineato che le esportazioni cinesi di auto 'sono entrate in una nuova fase di rapida crescita'. La Repubblica popolare, che e' gia' il secondo piu' grande Paese per consumo di autoveicoli, ha esportato 294 mila auto nei primi sette mesi del 2007, in aumento del 70,3% rispetto allo stesso periodo del 2006. ITALIA / Fecondazione: tribunale cagliaritano autorizza l'esame preimpianto contro la talassemia La fecondazione assistita apre le porte al genitore talassemico, che puo' avvalersi della diagnosi genetica per accertare lo stato di salute dell'embrione. Lo ha stabilito il Tribunale di Cagliari, in una pronuncia depositata il 24 settembre, con la quale i giudici hanno dato parere favorevole all'esame preimpianto sulla base di un'interpretazione costituzionalmente orientata dalla legge 40. ITALIA / Il pane acquistato in un anno scende sotto la soglia di un milione di tonnellate Il consumo di pane nei primi sette mesi del 2007 e' calato del 5,6%, consolidando una tendenza che ha gia' ridotto di un terzo gli acquisti di pane delle famiglie dal 2000 ad oggi. Ad affermarlo e' la Coldiretti, in riferimento agli effetti degli annunciati rincari dei prezzi, nel sottolineare che su base annua la quantita' di pane consumato per uso domestico dagli italiani ha raggiunto il minimo storico, scendendo per la prima volta su base annua sotto il milione di tonnellate (989 mila), secondo i dati Ismea AC Nielsen. La riduzione dei consumi e' certamente collegata al cambiamento degli stili di vita, ma anche da un progressivo aumento dei prezzi con rincari del 419% negli ultimi 20 anni. SPAGNA / Limiti alla pubblicita' per la tv pubblica Dall'anno prossimo, TVE trasmettera' meno pubblicita' rispetto alle reti commerciali. Il Governo obbliga infatti il gruppo pubblico a ridurre a 11 minuti l'ora (dai 12 attuali) il tempo massimo riservato a spot e telepromozioni. In cambio di questa restrizione lo Stato aumenta il sussidio a RTVE, che il bilancio preventivo del 2008 ha fissato in 500 milioni. La decisione accoglie solo parzialmente le richieste avanzate dalle tv private, che proponevano un massimo di 9 minuti di pubblicita' l'ora. EUROPA / La tv digitale sorpassa l'analogica Il sorpasso sta avvenendo in questi giorni: la televisione digitale dovrebbe ormai essere entrata nel 50% delle case dell'Europa occidentale e probabilmente ha gia' superato questa soglia. Secondo i dati di e-Media Institute, le varie forme della nuova tv, dal digitale terrestre (Dtt) all'Iptv (la tv su connessione Internet), al satellite hanno soppiantato la vecchia trasmissione analogica in 83 milioni di famiglie sulle complessive 166 milioni che popolano i 20 Paesi dell'Europa occidentale. U.E. / Dal 2009 risarcimento per i treni in ritardo Pasti e bevande in quantita' ragionevole ai viaggiatori, se il treno ha un ritardo superiore ai 60 minuti, ma anche soggiorno in albergo pagato se le cose si mettono male. L'Europa riscrive i diritti fondamentali dei passeggeri che viaggiano sulla strade ferrate e mentre apre alla concorrenza i binari continentali, introduce una serie precisa requisiti per tutelare chi e' vittima delle congestioni ferroviarie. E' una rivoluzione normativa in cui svettano i nuovi indennizzi minimi per il mancato rispetto degli orari: le Fs di tutta l'Ue dovranno versare il 25% del prezzo del biglietto per sforamenti compresi tra i 60 e i 119 minuti il 50% quando si oltrepassa le due ore. Queste norme saranno operative dal 2009. GERMANIA / Tutto rincara, tranne le patate I prezzi di alcuni generi alimentari -pane, pasta, latte- sono gia' aumentati e presto tocchera' anche alla carne. E i consumatori devono abituarsi all'idea che nei prossimi anni la voce "cibo" incidera' di piu' sulla spesa familiare. Ma una cosa sfugge a questa tendenza: la patata. Che costa addirittura meno di un anno fa. La borsa internazionale della patata di Hannover segnala che il prezzo medio per una confezione di 2,5 chili e' di 1,45 euro, contro 1,58 di un anno fa (quasi 8% di differenza). E anche i prezzi delle patate fritte e dei "chips" sono stabili. Il motivo dei prezzi in calo? Una raccolta eccezionale, che quest'anno tocchera' 11,6 milioni di tonnellate, ossia il 16% in piu' dell'anno scorso. GERMANIA / Il "bio" e' davvero migliore? Sorprendente esito di un'indagine della Fondazione Warentest: gli alimenti "bio" sono quasi sempre piu' cari, in compenso di qualita' mediamente non superiore a quelli tradizionali. L'ultimo numero della sua rivista "Test" precisa che nel bio ci sono piu' oscillazioni qualitative rispetto ai prodotti concorrenti. Cosi', se frutta e verdura sono effettivamente esenti o quasi da sostanze chimiche, carne e salsicce si deteriorano prima per l'assenza di conservanti. Il risultato scaturisce da 54 test effettuati tra il 2002 e il 2007. Voti: solo l'1% dei prodotti convenzionali ottiene "molto buono"; tra i bio si arriva comunque al 4%. "Buono" lo merita meno di un prodotto su due di ambedue i comparti mentre il 30% dell'uno e dell'altro e' "sufficiente" se non "scarso". Warentest precisa che la qualita' degli alimenti dipende soprattutto dall'accuratezza, sia nella produzione, sia nella conservazione. ITALIA / Incentivi del Governo per l'acquisto di televisori digitali La televisione digitale ha perso slancio in Italia. Se ne e' accorto il Governo che cerca di rilanciare il passaggio tecnologico, con incentivi all'acquisto di apparecchi in grado di ricevere il nuovo segnale, e con il nuovo segnale, e con il blocco graduale delle vendite di televisori analogici. Misure che spingono la domanda di digitale di fronte a dati inequivocabili. Nell'ultimo anno la crescita delle "case digitali" in Italia e' stato del 9,2%, la piu' bassa d'Europa. Gli incentivi dovrebbero essere contenuti nella prossima legge Finanziaria. ITALIA / Stop alle sigarette anche nelle stazioni ferroviarie Parte da 82 stazioni distribuite in 14 regioni, ma sara' presto esteso a tutto il territorio nazionale, il giro di vite sul fumo nelle stazioni ferroviarie. Complici controlli potenziati e sanzioni aspre, diventano off-limit per i fedeli della sigaretta tutte le aree interne alle stazioni: ai fumatori accaniti non resta che rifugiarsi sulle banchine, dove saranno installati numerosi posacenere. Lo prevede il protocollo d'intesa firmato a Roma Termini dal ministro della Salute Livia Turco e dall'amministrazione delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. ITALIA / Tassi soglia in aumento Dal primo ottobre al 3 dicembre 2007 il tasso usuraio per i mutui a tasso fisso con garanzia reale crescera' al 9,09%. Lo comunica la Banca d'Italia. Nel trimestre precedente il tasso soglia dei mutui a tasso fisso era l'8,87%. Il tasso soglia per i mutui variabili e', invece, l'8,57%, con un rialzo rispetto ai trimestri precedenti (8,37 e 7,97). ITALIA / Sequestrati sei milioni di giocattoli contraffatti made in China Orsacchiotti, macchinine, bambole. Tutti giochi made in China. Tutti contraffatti, pericolosi per la salute. La Guardia di Finanza e i Nas in Italia ne hanno sequestrati piu' di 6 milioni nel primo semestre 2007. Di questi circa 134 mila portavano il marchio Mattel, la multinazionale americana, che negli ultimi mesi ha ritirato dal mercato mondiale circa 2,2 milioni di giocattoli contenenti vernici al piombo e 17,4 milioni con magneti facilmente ingeribili dai bambini. ITALIA / Milano. Il sindaco: rimuovere i manifesti con ragazze anoressiche I manifesti pubblicitari di Oliviero Toscani, che proprio durante la settimana della moda a Milano mostrano una modella divorata dall'anoressia, vanno tolti dagli impianti comunali. Una misura simbolica voluta dal sindaco Letizia Moratti, visto che un solo manifesto e' affisso sugli spazi pubblicitari del Comune. Secondo Toscani ad essere malata e' la citta'. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA IMMIGRAZIONE. FERRERO TIRI FUORI I DENTI INVECE DI INVOCARE LA PIAZZA Intervento di Donatella Poretti, deputata Rnp Il ministro della Solidarieta' sociale, con delega sulle politiche di immigrazione, Paolo Ferrero, ha invitato gli immigrati a fare sentire la propria voce organizzando una manifestazione. Apprezzo la genuina preoccupazione del ministro sugli abusi dell'amministrazione pubblica nei confronti di coloro che vogliono entrare nel nostro Paese. Ma pur consapevole del fatto che molto dipende dal ministero dell'Interno, sono scoraggiata dall'appello di Ferrero alla piazza. Se un ministro e' costretto ad invocare manifestazioni per poter fare il proprio mestiere e' davvero un brutto segnale, una dimostrazione di impotenza e frustrazione che non fa bene alle istituzioni ne' ai diritti degli immigrati. Come gia' con le politiche sulla droga, dove il ministro e' riuscito a fare ancor meno che con le politiche migratorie, e' necessario che Ferrero tiri fuori i denti. Sembra farlo costantemente quando si tratta di pensioni o amministrazione pubblica, che riguardano poche decine di migliaia di persone spesso privilegiate, ma non sulle materie che gli competono e che colpiscono molto piu' duramente centinaia di migliaia di persone, causandone disperazione e morte. Le nostre carceri sono piene di immigrati e tossicodipendenti, troppo spesso vittime di politiche repressive e controproducenti. Questa e' la vera emergenza del nostro Paese, di fronte alla quale l'appello alla piazza del ministro competente non puo' che lasciare affranti e scoraggiati. Forza ministro, ci faccia sapere chi nel Governo le sta impedendo di fare il suo lavoro. Porti alla luce il dibattito, o la sua assenza, all'interno della maggioranza. Cominci a fare nome e cognome di chi teme di perdere le elezioni a causa di politiche piu' razionali, efficaci e compassionevoli. Il destino di centinaia di migliaia di persone e' troppo piu' importante di quello di un'accozzaglia politica. Lotti per le sue competenze, ed io saro' con lei. FERROVIE: ESASPERAZIONI ESTIVE 2007 Questi delle Ferrovie dello Stato ci portano all'esasperazione. E' ecologico prendere il treno, ci dicono. Bene, per risparmiare energia e inquinare meno si prende il treno, e non uno qualsiasi ma i gioielli della flotta di Trenitalia, gli Eurostar, nelle varie versioni. Appena entri nel vagone (parliamo di un treno che nasce e parte da Roma), ti viene uno scarico di bile: la moquette, se cosi' si puo' ancora chiamare, e' letteralmente chiazzata (non sappiamo cosa ci sia caduto sopra), le poltrone non hanno visto l'addetto alle pulizie, le porte intercomunicanti sono guaste e non si chiudono, le lampadine sono alternativamente fulminate o comunque non funzionanti, i bagni puzzano, non funziona lo scarico e non c'e' acqua ai rubinetti, la carta igienica sta per terra e, ovviamente non puo' essere utilizzata, la temperatura interna e' polare e occorre un maglione per evitare la broncopolmonite, il vagone bar deve essere pulito. Il traghetto Messina- Villa S. Giovanni delle Fs, probabilmente risale alla preistoria, le scale sono di una lordura incredibile, gli arredi allucinanti (sembra di stare in un treno dell'Africa centrale), l'attracco e' trasformato in discarica di bottiglie di plastica. La stazione ferroviaria di Villa non e' da meno: non c'e' una, dicasi una, scala mobile funzionante. Il treno Eurostar per Roma ha parti della carrozzeria arrugginite, stessa storia di sopra per gli arredi e i bagni. Alcune domande sono indispensabili all'amministratore delle FS, ing. Mauro Moretti: a quali ditte sono appaltate le pulizie? Quanti e quali controlli vengono effettuati? Quali ditte curano la manutenzione dei treni? Quali i risultati? Quanto costano gli appalti per le pulizie e la manutenzione dei treni? Una interrogazione in tal senso e' stata annunciata dalla deputata Donatella Poretti (RNP). FARMACISTI E REFERENDUM. BENE GLI OBIETTIVI MA ATTENTI ALLE FALSE SIRENE Notevole mobilitazioni di tre associazioni di farmacisti per impedire che il Senato rispedisca al mittente quel minimo di liberalizzazione che la Camera aveva approvato. La Federazione esercizi farmaceutici (Fef), l'Associazione nazionale parafarmacie italiane (Anpi) e il Movimento Nazionale Liberi farmacisti (Mnlf) fanno benissimo a difendere il voto della Camera che dovrebbe consentire la vendita dei farmaci di fascia C con ricetta anche fuori delle farmacie (anche se poi non potra' essere rimborsato dal Ssn), perche' sicuramente e' un passo importante per la totale liberalizzazione del settore. Cosi' come fanno bene a chiedere l'abolizione della piana organica delle farmacie e del prezzo fisso dei farmaci. Da parte nostra li supportiamo con la proposta di legge che, presentata da 18 deputati con prima firma quella dell'on. Donatella Poretti (Rnp), e' stata depositata col nostro supporto fin da maggio del 2006 (1), e in cui chiediamo che non ci sia l'obbligo del farmacista per vendere i farmaci fuori delle farmacie; proposta supportata anche da una petizione (2). Ma c'e' un pericolo non indifferente dietro l'angolo nel momento in cui, per cercare di intimorire di piu' la controparte e imboccare una strada verso l'affermazione delle proprie proposte, si sbandiera l'arma del referendum abrogativo. Non e' bastata la lezione del referendum sulla legge sulla procreazione assistita, dove, nonostante una mobilitazione mediatica non indifferente, il quesito e' stato rimandato a casa da un corpo elettorale che ha deciso di non decidere, cioe' non partecipando al voto almeno con il 50% piu 1 rendendo invalida la consultazione? L'arma del referendum e' spuntata non solo per il quorum, ma anche perche', solo a firme raccolte la Corte Costituzionale si esprime sulla legittima del quesito. E sia pensando bene che male di questa Corte, come gia' avviene in Svizzera e California, sarebbe meglio che il parere di legittimita' costituzionale fosse espresso prima della raccolta delle firme. Tutto questo fa dello strumento referendum, cosi' com'e' ora la legge istitutiva, un non-strumento: oggi e' in mano a chi e' in grado di manovrare una certa quantita' di elettori, un numero non molto alto vista la fiducia media degli italiani verso i partiti, ma sufficiente ad aggiungersi a quella gran parte di elettori che comunque a votare non ci va e, insieme, raggiungono una percentuale ben oltre quel 50% utile per la validita' della consultazione. Prima di utilizzare lo strumento referendum e' bene essere consapevoli che si tratta di un fucile a molla. Per questo noi suggeriamo che le energie e' meglio utilizzarle in modo diverso, anche se apparentemente meno immediato, cioe' cercare di convincere i deputati, anche con l'aiuto di quelli che gia' sono sulle nostre posizioni, nonche' con petizioni, mobilitazioni, manifestazioni, che quello che noi chiediamo e' per il bene del Paese. Ci rendiamo conto che stiamo parlando di una "lotta di lunga durata" ma noi, per il momento, non conosciamo altri strumenti e minacciare di far male con un'arma spuntata come il referendum, oltre che velleitario e' doloroso per gli stessi che l'agitano: raccogliere 500.000 firme non e' una passeggiata. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=145887 (2) http://www.aduc.it/dyn/farmaci LEGGE SULLA CLASS ACTION. ATTENZIONE ALLE FREGATURE ALL'ITALIANA L'approvazione di una buona legge sulla class action, l'azione legale collettiva, e' la madre di tutte le battaglie per i consumatori e gli utenti. Come gia' negli Stati Uniti, i consumatori potranno unirsi per fare un'unica causa contro quelle societa' che hanno violato i loro diritti e, se il giudice da' loro ragione, questi saranno automaticamente risarciti ed insieme a loro tutti coloro che hanno subito lo stesso torto (anche se non hanno preso parte alla class action). In Italia, come e' noto, ogni singolo consumatore deve oggi fare una causa individuale, accollandosene i costi e ingaggiando un proprio legale. Una limitazione che produce quelle centinaia di migliaia di soprusi da parte di gestori telefonici, produttori, banche o rivenditori, oggetto delle lettere che riceviamo da altrettanti consumatori ed utenti da tutto il Paese. Appare ora chiaro a tutti che e' necessario introdurre una legge per rendere possibile l'azione collettiva. Per questo il Parlamento sta discutendo diverse proposte di legge, tra cui una nostra basata sul modello Usa (1) . Ma la fregatura per il consumatore-utente e' sempre in agguato: la class action all'italiana o, come e' stata poi ribattezzata per ovvie ragioni di marketing, all'europea. Se passasse la proposta del ministro Luigi Bersani, fatta propria da numerose forze politiche attente piu' ai timori delle industrie che ai diritti dei cittadini, avremmo una class action tutta nostrana. Ecco alcuni degli aspetti piu' perversi: 1. se con la nostra proposta chiunque potrebbe promuovere una causa collettiva, sempre e comunque dopo il vaglio di un giudice, nel modello "italiano" solo le associazioni di categoria, le associazioni di consumatori finanziate dallo Stato e gli ordini professionali, potranno farlo. Un qualsiasi gruppo di cittadini dovra' rivolgersi ad una di queste organizzazioni, magari pagandole profumatamente, prima di poter procedere. Noi riteniamo che qualsiasi cittadino abbia il diritto di promuovere una class action. Senza questa possibilita', vi sarebbe un filtro enorme esercitato da chi spesso ha legami con le societa' oggetto delle controversie. 2. se alla fine del procedimento, come paventato nella nostra proposta, i consumatori vincono la causa, riceveranno automaticamente un risarcimento, anche i consumatori che non sono stati in giudizio ma che che sono comunque parte in causa,. Il modello "italiano" invece prevede che dopo la vittoria della causa collettiva, ogni singolo consumatore debba poi proporre una causa individuale per ottenere il risarcimento. Un altro enorme filtro che impedirebbe ovviamente a molti di ottenere cio' che un giudice gli ha gia' riconosciuto. Un esempio? A marzo sono state ufficialmente certificate come Class Action dal tribunale di New York le due azioni legali promosse da aderenti all'Aduc nei confronti della repubblica Argentina per la vicenda dei bond. In Italia, se dovesse essere approvata la proposta del Governo sulla Class Action, questo non sarebbe possibile, perche' il diritto ad agire non spetterebbe a chiunque, ne' tantomeno all'Aduc che -scegliendo di non partecipare al Consiglio nazionale delle associazioni di consumatori (Cncu) presso il ministero di Bersani- non risulterebbe come associazione idonea (2). E' importante che i consumatori e gli utenti facciano sentire la propria voce, firmando la nostra petizione indirizzata alle istituzioni coinvolte: http://www.aduc.it/dyn/classaction.html (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=149901 (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=174553 Il maiale-day Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=193632 BANCHE. NORTHERN ROCK Un vecchio detto afferma che le banche ti prestano gli ombrelli quando c'e' il sole, non quando piove. E' a questo motto che i risparmiatori inglesi devono aver dato credito precipitandosi a prelevare i propri risparmi dalla banca Northern Rock (la quinta banca inglese per i mutui e l'ottava in assoluto nel Regno Unito), che ha un coinvolgimento nei sub-prime superiore alle attese degli analisti, ma che e' assolutamente solvibile secondo tutte le dichiarazioni sia dei manager che della Banca Centrale inglese. I risparmiatori britannici paventano la situazione peggiore: la perdita dei propri risparmi. Un caso analogo si verifico' nel 1929 con la terribile crisi che ebbe ripercussioni a catena. Si puo' verificare un caso analogo in Italia? Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi dice di no. Intanto, in Italia, solo nel 2007, i prestiti bancari personali per l'acquisto di auto, frigo, ecc., sono aumentati del 24%. Allo stato attuale, esiste anche un problema di carenza di informazioni al mercato circa la reale entita' degli strumenti finanziari in circolazione collegati ai mutui sub-prime. Questa settimana sono attesi una serie di dati che dovrebbero contribuire finalmente a fare chiarezza. Chiarezza che avremmo voluto dalle agenzie di rating e dai collocatori di fondi, altrimenti che ci stanno a fare? Sul portale della nostra Associazione, all'indirizzo http://investire.aduc.it/php, diamo informazioni per una corretta allocazione dei propri investimenti. BASTA NICCHIARE, IL GOVERNO ABOLISCA LA TASSA DI CONCESSIONE SUI CELLULARI Il Governo valuti, ma soprattutto agisca al piu' presto, procedendo all'abolizione della tassa di concessione governativa che grava sugli utenti di telefonia mobile che sottoscrivono un abbonamento. Oggi, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, ha detto che il Governo conferma l'impegno di abolire la tassa, al momento non puo' dire se sara' possibile varare la misura con la prossima Finanziaria e che andranno valutati i costi (rinunciando ad un gettito stimato in 750 mln l'anno). Un impegno/non impegno, insomma, da parte dell'Esecutivo che aveva dimostrato ben altro piglio quando si e' trattato di abolire i costi di ricarica. E' questo e' un paradosso: il Governo e' stato decisionista su una materia non di sua stretta competenze (ma delle Authority: Agcom e Antitrust), mentre sulla tassa di concessione, che e' di sua esclusiva pertinenza, ancora deve valutare. Invece sarebbe importante un immediato intervento, ne trarrebbero vantaggio gli utenti, non solo perche' risparmierebbero l'importo mensile della tassa, ma anche perche' questa mossa costringerebbe i gestori a formulare tariffe piu' chiare e facilmente comprensibili. Al momento, invece, i clienti si trovano spaesati di fronte a decine di offerte differenziate tra quelle riservate a chi utilizza il cellulare con una carta prepagata e che invece sottoscrive un abbonamento. Ricordiamo che la tassa fu introdotta a meta' degli Anni 90, come tassa sul lusso, quando il telefonino era un bene per pochi. Oggi non e' piu' cosi', visto che ci sono piu' utenze mobili che italiani. Il Governo smetta di nicchiare e abolisca la tassa di concessione governativa. COSTI DELLA POLITICA. FASSINO SI DIMETTA DA DEPUTATO Ce fa' o c'e'? E' un vecchio detto romanesco per interrogarsi sulle qualita' di una persona. Tradotto significa: e' scemo o fa lo scemo? Noi non ci permettiamo di dare dello scemo a chiunque, ma ci limitiamo ad esprimere valutazioni sui comportamenti. Prendiamo il caso del segretario dei DS, Piero Fassino, che scrive una lettera ai presidenti del Parlamento per chiedere il blocco degli aumenti automatici delle indennita' parlamentari, che il Senato ha gia' approvato e la Camera dei Deputati congelato. Il deputato Fassino e' membro della Camera da ben quattro legislature e solo oggi si accorge che si trova in una situazione di "privilegio, disparita' di trattamento, condizione di favore" rispetto al comune cittadino? La conseguenza immediata dovrebbe essere il rifiuto dello status di privilegiato e, conseguentemente, le dimissioni dalla Camera. Non ci risulta che l'abbia fatto. Cosi' come non ci risulta che abbia presentato una proposta di legge (1) per eliminare i privilegi di cui scrive. Oltretutto, il deputato Fassino sa bene che le leggi devono essere rispettate e quella a cui si riferisce e' la legge n. 1261 del 31 ottobre 1965, che lega l'indennita' parlamentare a quella dei magistrati (presidente di Cassazione). Ricordiamo, ancora, al deputato Fassino che nel luglio scorso il Parlamento, quindi lui medesimo, ha approvato una legge sull'ordinamento giudiziario che prevede un aumento degli stipendi dei magistrati e quindi anche dell'indennita' parlamentare. Ricordiamo al deputato Fassino che lo "stipendio" dei deputati e' di 5.486,58 euro e non di 15.000 euro circa riportati dai media. Se il deputato Fassino ritiene che il proprio "stipendio" e' eccessivo lo devolva, in tutto o in parte, a qualche fondazione caritatevole di suo gradimento. Che il deputato Fassino chieda, inoltre, al presidente del Senato di congelare l'aumento, che c'e' gia' stato, sa molto di furbizia, perche' sa che non e' possibile revocare una disposizione che deriva da una legge e che gli aumenti ai Deputati prima o poi dovranno arrivare, con gli arretrati. Che il deputato Fassino voglia assurgere agli onori della cronaca, lo comprendiamo, ma non lo giustifichiamo. In Parlamento c'e' un sacco di lavoro da fare. Invitiamo il deputato Fassino a rimboccarsi le maniche. (1) http://www.camera.it/cartellecomuni/leg15/include/contenitore_dati. asp?tipopagina=&deputato=d36500&source=%2F deputatism%2F240%2Fdocumentoxml%2Easp&position=Deputati\ La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizio ne/SchedeDeputati/SchedeDeputati.asp %3Fdeputato=d36500&Nominativo=FASSINO%20Piero CONCORSI A PREMIO INGANNEVOLI SU EMITTENTI TV: BENE IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO. ULTERIORI SEGNALAZIONI Bene ha fatto il ministero dello Sviluppo economico ad attivarsi per verificare la legittimita' dei finti quiz sulle tv locali. Anche a seguito della nostra denuncia il Ministero ha richiesto la collaborazione di Guardia di finanza, Antitrust, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Polizia postale e Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Per quel che ci riguarda siamo certi che ci siamo diverse irregolarita', come abbiamo argomentato nella nostra denuncia pubblica e in quella presentata all'Antitrust: http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=191627 Numeri 899 e bollette gonfiate. chi canta viva la pappa col pomodoro? E scatta l'addebito di 15 euro Diverse sono state le segnalazioni al nostro servizio di consulenza di famiglie che si sono trovate addebiti di 450 e 600 euro, perche' un'anziana signora e una bambina di 12 anni, non potevano capire che telefonando al numero 899 sarebbe scattato l'addebito di 15 euro. http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=192477 http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=193341 Il ministero ora interviene e speriamo che gli organi coinvolti agiscano con la massima tempestivita'. Da parte nostra contribuiamo al loro lavoro segnalando cio' che ci e' capitato di vedere su una rete televisiva locale Canale 10 (FI). In questo caso il giochino era a cura de La Chimera srl di Palermo: durante la nostra visione la conduttrice invitava a telefonare per vincere 10 mila euro, mentre sul regolamento tratto dal sito www.elquizcaliente.info il montepremi totale e' di circa 4.500 euro. Inoltre, in altre fasi della trasmissione si dicevano frasi del genere "ti regaliamo 20 loghi e suonerie", il costo della telefonata all'899 naturalmente veniva proposto solo in caratteri non evidenti e/o su testo scorrevole. CHE SUCCEDE ALLE POSTE? CONFUSIONE NEI RECAPITI CON COSTI TRIPLICATI O STRATEGIA... INCOMPRENSIBILE? Sono alcuni mesi che le Poste danno un servizio sempre piu' dequalificato, con postini che cambiano in continuazione e che, giustamente, hanno difficolta' nel recapitare in contesti urbani di scarsa conoscenza: e' frequente, per esempio, che la corrispondenza sia lasciata fuori delle cassette, a portata di chiunque passi, perche' il postino non ha prestato attenzione piu' di tanto ai nomi sulle cassette. La cosa piu' incredibile –e preoccupante- sta avvenendo nella distribuzione delle raccomandate A/R. Le Poste, che gestiscono il servizio in regime di monopolio, affidano la distribuzione a diverse societa' e succede, per esempio, che a Firenze, per chi abita nel quartiere di Rifredi, siano tre i luoghi in cui andare a ritirare le raccomandate non consegnate per assenza del destinatario (la maggiorparte, ovviamente): uno l'ufficio postale vero e proprio (via Cesalpino), gli altri due di societa' che espletano il servizio per le Poste (Ati-Tnt, via Santo Stefano in Pane; Me-Ga2000, via Ponte alle Mosse). Cioe' ci sono tre diversi postini, facenti capo a tre diverse societa', che svolgono il medesimo servizio, per cui –com'e' successo a chi scrive- tornando la sera a casa, in cassetta si trovano tre avvisi per ritirare tre raccomandate in tre posti diversi, quindi tre code diverse per il ritiro, tre diverse operazioni di parcheggio o tre autobus diversi. Abbiamo non solo la triplicazione del tempo e dei costi dell'utente per il ritiro, ma la triplicazione dei tempi e dei costi per la consegna (un solo postino avrebbe potuto fare un'unica consegna), con conseguente aggravio dei costi anche per la citta': piu' postini significa anche piu' traffico, piu' parcheggi occupati, piu' inquinamento da gas di scarico (postini in bicicletta se ne vedono solo alcuni –rari- nel centro storico della citta'). Se il servizio non fosse in regime di monopolio, la situazione sarebbe comprensibile e probabilmente i costi per l'utente finale sarebbero inferiori. Ma cosi' non e'. Si tratta solo dell'organizzazione delle Poste, di fronte alla quale evidenziamo la triplicazione di tutto per chiunque in senso negativo. Se invece si tratta di una strategia aziendale.. confessiamo che ci risulta incomprensibile. Per il momento ci limitiamo a questa denuncia pubblica aspettando esaurienti risposte dalle Poste che', se non ci saranno o saranno insufficienti, tradurremo in una interrogazione parlamentare grazie all'on. Donatella Poretti (Rnp). PREZZI: PIZZA, MA QUANTO MI COSTI? UN RICARICO DEL 790% Pizza, ma quanto mi costi?! Il prodotto tipico per eccellenza del nostro bel Paese ci riserva una bella sorpresa perche' abbiamo fatto una analisi dei prezzi e i ricarichi sono stratosferici: + 790%. Abbiamo fatto il calcolo dei costi dei componenti della pizza margherita. I componenti classici: acqua, farina, lievito, sale, pomodoro, mozzarella, basilico, olio di oliva. Vediamone il costo per una pizza margherita, dal peso medio di 210 grammi (1). * Impasto per il disco (acqua, farina, lievito, sale)... 0,1 euro .. grammi 180 * Pomodoro ........................................................ 0,07 euro .. grammi 75 * Mozzarella............................................ .............0,30 euro .. grammi 70 * Basilico ............................................. ...............0,20 euro .. grammi 10 * Olio di oliva........................................... ...........0,06 euro .. grammi 15 TOTALE...............................................................0,73 euro Dunque il prodotto costa 0,73 euro ma viene fatto pagare nelle pizzerie mediamente 6,5 euro, con un ricarico del 790%!!! E' ovvio che al costo del prodotto base, il disco, devono essere aggiunti i costi di gestione e il guadagno del gestore, ma un ricarico del 790% e' fuori da qualsiasi logica di mercato! (1) Il peso della pizza subisce una diminuzione durante la cottura per l'evaporazione dell'acqua DROGA. POLITICHE DI RIDUZIONE DEL DANNO: COSA DICE VERAMENTE LA SCIENZA Oggi (20 settembre) il sindaco di Milano Letizia Moratti ha affermato che e' necessario porre fine alla politica di riduzione del danno e alla distinzione fra droghe leggere e pesanti. Moratti ha anche detto che "le politiche basate sulla riduzione del danno e del contenimento sociale del fenomeno droga attuate fino ad oggi, anche nel nostro Paese, hanno portato risultati disastrosi". Il sindaco Moratti dice il falso. Prima di tutto, ci chiediamo di quali misure di riduzione del danno il sindaco stia parlando. Contrariamente alla Spagna, al Canada, all'Olanda, alla Svizzera, all'Australia, e cosi' via, l'Italia non ha mai sperimentato la somministrazione controllata di sostanze illecite, ne' le "safe injection room" (o narcosale). Infatti, dopo gli Usa, l'Italia ha una delle leggi piu' severe del mondo occidentale. Se in Arabia Saudita, dove vige la legge islamica e quindi anche la pena di morte, un italiano trovato con 0,8g di marijuana ha ricevuto una condanna a quattro anni di carcere, in Italia avrebbe potuto essere condannato dai 6 ai 20 anni (1). Come nei Paesi dove vige la Sharia, la legge italiana non fa distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti, ed il consumatore con addosso 40 euro di cannabis puo' essere punito alla stregua di uno spacciatore trovato in possesso di 2kg di eroina. Quindi, cio' che auspica Moratti in Italia e' gia' realta', a meno che non si voglia introdurre pena di morte e Sharia anche da noi. Ed e' del tutto evidente che, dinnanzi ad una legge cosi' repressiva, il consumo ed il degrado delle nostre citta' continua ad aumentare. Infine, quando Moratti cita le disastrose politiche di riduzione del danno, di cosa parla? La letteratura scientifica documenta ampiamente l'efficacia di programmi di riduzione del danno, dalle narcosale alla distribuzione controllata di eroina, dalla depenalizzazione del consumo (seguita da trattamenti medici) alla distribuzione di siringhe per i consumatori di droghe da iniezione. Il sindaco citi un solo studio che dimostra l'inefficacia di queste politiche di riduzione del danno. Le riviste medico-scientifiche sono piene di lettere-appello di scienziati che chiedono al legislatore di non ignorare l'efficacia delle politiche di riduzione del danno. Pertanto, quando il sindaco si chiede "perche' su tutte le politiche riguardanti la salute ci si basa su ricerche scientifiche e sulla droga no?", noi non possiamo che chiederci se oltre alla malafede, non ci sia anche il chiaro intento di prendere in giro i cittadini. Qui un piccolo assaggio sull'efficacia delle politiche di riduzione del danno. Consigliamo un'attenta lettura di questi articoli scientifici al sindaco e a tutti coloro che recentemente sono divenuti ammiratori del suo ardore ideologico in materia di droghe: - Betteridge G., Vancouver safe injection facility: more positive results. HIV AIDS Policy Law Rev. 2006 Apr;11(1):19-20. - Broadhead, Robert S., Thomas Kerr, Jean-Paul C. Grund, and Frederick L. Altice, "Safer Injection Facilities in North America: Their Place in Public Policy and Health Initiatives," Journal of Drug Issues (Tallahassee, FL: Florida State University, Winter 2002), Vol. 32, No. 1 - Committee on the Prevention of HIV Infection among Injecting Drug Users in High-Risk Countries, Institute of Medicine, National Academy of Sciences, "Preventing HIV Infection among Injecting Drug Users in High Risk Countries: An Assessment of the Evidence" (Washington, DC: National Academy Press, 2006) - de Wit, Ardine and Jasper Bos, "Cost-Effectiveness of Needle and Syringe Programmes: A Review of the Literature," in Hepatitis C and Injecting Drug Use: Impact, Costs and Policy Options, Johannes Jager, Wien Limburg, Mirjam Kretzschmar, Maarten Postma, Lucas Wiessing (eds.), European Monitoring Centre on Drugs and Drug Addiction, 2004. - Gibson DR, Flynn NM, Perales D. Effectiveness of syringe exchange programs in reducing HIV risk behavior and HIV seroconversion among injecting drug users. AIDS 2001;15(11):1329-41. - Hedrich, Dagmar, "European Report on Drug Consumption Rooms" (Lisbon, Portugal: European Monitoring Centre on Drugs and Drug Addiction, February 2004) - Hurley, Susan F., Damien J. Jolley, John M. Kaldor, "Effectiveness of Needle-Exchange Programmes for Prevention of HIV Infection," The Lancet, 1997; 349: 1797-1800, June 21, 1997. - Stephen W. Hwang, Science and Ideology, Aug 21, 2007. Vol. 1(2), pp.99-101. - Interventions to prevent HIV risk behaviors. National Institutes of Health Consensus Development Conference Statement. 1997; Feb 11-13. AIDS 2000;14 Suppl 2 S85-96. - Kerr T, Tyndall M, Li K, Montaner J, Wood E. Safer injection facility use and syringe sharing in injection drug users. Lancet 2005;366(9482):316-8. - Kerr T, Stoltz JA, Tyndall M, Li K, Zhang R, Montaner J, et al. Impact of a medically supervised safer injection facility on community drug use patterns: a before and after study. BMJ 2006;332(7535):220-2. - Lomas J. Connecting research and policy. Isuma: Can J Policy Res 2000;1(1):140-4. - National Commission on AIDS, The Twin Epidemics of Substance Abuse and HIV (Washington DC: National Commission on AIDS, 1991); General Accounting Office, Needle Exchange Programs: Research Suggests Promise as an AIDS Prevention Strategy (Washington DC: US Government Printing Office, 1993); Lurie, P. & Reingold, A.L., et al., The Public Health Impact of Needle Exchange Programs in the United States and Abroad (San Francisco, CA: University of California, 1993); Satcher, David, MD, (Note to Jo Ivey Bouffard), The Clinton Administration's Internal Reviews of Research on Needle Exchange Programs (Atlanta, GA: Centers for Disease Control, December 10, 1993); National Research Council and Institute of Medicine, Normand, J., Vlahov, D. & Moses, L. (eds.), Preventing HIV Transmission: The Role of Sterile Needles and Bleach (Washington DC: National Academy Press, 1995); Office of Technology Assessment of the U.S. Congress, The Effectiveness of AIDS Prevention Efforts (Springfield, VA: National Technology Information Service, 1995); National Institutes of Health Consensus Panel, Interventions to Prevent HIV Risk Behaviors (Kensington, MD: National Institutes of Health Consensus Program Information Center, February 1997). - "Policy Statement: Reducing the Risk of HIV Infection Associated With Illicit Drug Use," Committee on Pediatric AIDS, Pediatrics, Vol. 117, No. 2, Feb. 2006 (Chicago, IL: American Academy of Pediatrics) - Sendziuk P., Harm reduction and HIV-prevention among injecting drug users in Australia: an international comparison. Can Bull Med Hist. 2007;24(1):113-29. - Toumbourou JW, Stockwell T, Neighbors C, Marlatt GA, Sturge J, Rehm J., Interventions to reduce harm associated with adolescent substance use. Lancet. 2007 Apr 21;369(9570):1391-401. - Urbina I. Alone in a city's AIDS battle, hoping for backup. New York Times 2007 May 29. Available (accessed 2007 Aug 11). - Vlahov, David, PhD, and Benjamin Junge, MHSc, "The Role of Needle Exchange Programs in HIV Prevention," Public Health Reports, Volume 113, Supplement 1, June 1998, pp. 75-80. - Wainberg MA. The need to promote public health in the field of illicit drug use. CMAJ 2006;175(11):1395-6. - Wood E, Tyndall MW, Montaner JS, Kerr T. Summary of findings from the evaluation of a pilot medically supervised safer injecting facility. CMAJ 2006;175(11):1399-404. - Wood E, Kerr T, Small W, Li K, Marsh DC, Montaner JS, et al. Changes in public order after the opening of a medically supervised safer injecting facility for illicit injection drug users. CMAJ 2004;171(7):731-4. - Wood E, Tyndall MW, Zhang R, Stoltz JA, Lai C, Montaner JS, et al. Attendance at supervised injecting facilities and use of detoxification services. N Engl J Med. 2006;354(23):2512-4. - Wood, Evan, Tyndall, Mark W., Zhang, Ruth, Montaner, Julio S.G., and Kerr, Thomas, "Rate of Detoxification Service Use and its Impact among a Cohort of Supervised Injecting Facility Users," Addiction, Vol. 102 - Wright, Nat M.J., Charlotte N.E. Tompkins, "Supervised Injecting Centres," British Medical Journal, Vol. 328, Jan. 10, 2004 - Zobel, Frank & Françoise Dubois-Arber, "Short appraisal of the role and usefulness of Drug consumption facilities (DCF) in the reduction of drug-related problems in Switzerland: appraisal produced at the request of the Swiss Federal Office of Public Health (Lausanne: University Institute of Social and Preventive Medicine, 2004) Note: (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16483 Tassa unica sulla tecnologia Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=194018 COSTI DELLA POLITICA E REGIONE LAZIO. LETTERA DI MASTRANTONI A MARRAZZO E MILANA. RISPARMIARE 108 MILIONI DI EURO Alla Regione Lazio mancano 288 milioni di euro per rispettare il piano di rientro finanziario concordato con il ministero dell'Economia. Circa la meta' di questa somma potrebbe essere facilmente reperita se venisse razionalizzata la spesa regionale, per esempio, accorpando le 75 societa' ed enti regionali, portandole a 38, e risparmiando la modica cifra di 108 milioni di euro. Occorre, certo, scontrarsi con le duplicazioni, le lottizzazioni e gli interessi dei partiti, insomma con i costi della cosiddetta politica. Nella proposta si prevede di adottare, per i settori dell'Edilizia Pubblica, del Turismo, dei Parchi, dei Consorzi di Bonifica e dei Consorzi Industriali, il medesimo modello organizzativo, basato su 1 solo Ente Regionale che accorpa tutti i singoli Enti esistenti. Per essi varra' la regola generale prevista dalla proposta di legge secondo la quale la direzione e la gestione degli Enti non sara' affidata ad amministratori esterni alla Regione ma a dirigenti regionali competenti per materia. Attualmente gli Enti e Agenzie regionali prevedono 45 Presidenti, 167 Consiglieri di Amministrazione, 39 Direttori generali, 189 Revisori dei conti, 88 membri di Comitati Tecnico-Scientifici. La proposta e' gia' depositata in Consiglio regionale dal consigliere Alagna. Chiediamo, al Presidente del Consiglio, Guido Milana e al Presidente della Giunta, Piero Marrazzo, che la proposta sia messa in discussione. A RISCHIO PIZZA MADE IN ITALY? UN ALLARME CHE SI PUO' CONTENERE SOLO COL CALO DEI PREZZI E DEL COSTO DEL LAVORO La Coldiretti ha lanciato l'allarme per il rischio della pizza made in Italy. Facendo seguito ad un nostro studio in cui avevamo evidenziato come la pizza viene venduta al consumatore con un ricarico del 790% sul prezzo base dei componenti base alimentari (1), l'associazione di agricoltori ha rilevato come sia molto probabile che, grazie alla mancanza dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti agricoli impiegati (che sta per essere approvato al Parlamento in ottemperanza a disposizioni Ue [2]), vengano spacciati come italiani anche quelli provenienti da migliaia di chilometri di distanza (olio spagnolo o tunisino, per esempio, e pomodori cinesi). Coldiretti ha ragione, ma solo in parte e relativamente: se fosse mantenuto questo obbligo di etichetta (che ovviamente auspichiamo anche noi) probabilmente potremmo meglio distinguere i prodotti realmente "made in Italy", ma a che prezzo? Quanti ne potrebbero fruire? Quanti sarebbero disposti a vendere ed acquistare una pizza (che oggi mediamente costa 6,5 euro) a 10/12 euro? Il problema, a nostro avviso, e' piu' complesso rispetto all'etichetta. E' un problema politico: occorre che chi ci governa e ci amministra abbia piu' presente l'ineluttabile processo di globalizzazione in atto dell'economia e, favorendolo, cerchi di far trarre il meglio per tutti gli attori del nostro sistema economico, cioe' produttori, lavoratori e consumatori. A partire dal calo dei prezzi e dei costi. I vari osservatori prezzi istituiti sono utili, ma lambiscono il problema, che rimane sempre quello del carico contributivo e fiscale: le tasse sui servizi e sui prodotti, nonche' il costo del lavoro, sono a livelli stratosferici e c'e' poco da meravigliarsi se l'olio extra-vergine toscano o il pomodoro San Marzano costano tanto, come potrebbe essere altrimenti se, per esempio, le tasse per un lavoratore stagionale che raccoglie pomodori stanno per arrivare al 33% (e qualcuno vorrebbe anche abolire la legge Biagi) e le tasse sul carburante dei camion che trasportano i prodotti sono al 70%? Crediamo che anche Coldiretti sia consapevole di questa situazione e che la soluzione non e' dietro l'angolo. Lo rileviamo perche' divenga una sorta di "chiodo fisso" per tutte le denunce e iniziative che vengono prese. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=193936 [2] http://www.coldiretti.it/origini_modA4.pdf OGM. NECESSARIO STUDIARLI, NON DEMONIZZARLI! Accogliamo con sollievo il parere del commissario Ue all'ambiente Stavros Dimas, secondo cui un divieto generalizzato di coltivazioni ogm in una regione o in uno Stato e' contrario alla legislazione comunitaria, e quindi improponibile. Viene confermato cosi' il parere della Corte europea di giustizia, che ha dichiarato illegittimo vietare la coltivazione ogm su un intero territorio. Speriamo che questo serva a stemperare l'entusiasmo per campagne a nostro avviso pubblicitarie, oltre che oscurantiste, come "Liberi da Ogm", a cui partecipano grandi distributori come la Legacoop, quasi tutte le associazioni di consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) e produttori come Confartigianato, Cia e Coldiretti. Campagne come queste contribuiscono alla falsa nozione secondo cui "Gli Ogm in Italia non li vuole nessuno", per dirla con Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia. Infatti questa coalizione dei volenterosi sa bene che l'attuale fervore anti-Ogm e' frutto di ignoranza, di mancanza di dibattito, e di anatemi catastrofisti che non trovano riscontro nella scienza. Campagne pubblicitarie e di autopromozione come "Liberi da Ogm" si fondano sulla paura di tanti, che su questo argomento sono quotidianamente disinformati. Ne e' la prova il fatto che, a fronte di legittime preoccupazioni sugli effetti degli Ogm sull'ambiente -cosi' come per qualsiasi nuovo prodotto in circolazione- invece di promuovere studi e ricerche scientifiche, l'Italia li abbia vietati. Non sia mai che la scienza continui a contraddire quegli scenari apocalittici, populisti e soprattutto autopromozionali che da ogni secolo annunciano l'imminente fine del mondo. Come funziona? La crociata anti-Ogm si trasformera' sempre piu' in un marchio che troveremo sui prodotti alimentari: le associazioni di consumatori inviteranno i propri membri ad acquistare i prodotti "liberi da Ogm", i grandi distributori potranno cosi' venderli a prezzi sempre piu' alti, ed i produttori italiani potranno cosi' combattere la competizione straniera (ed in particolare quella delle "cattivissime" multinazionali americane). Tutto questo nonostante non vi sia un solo caso documentato al mondo di danno provocato da prodotti Ogm alla salute dell'uomo. Noi non solo non aderiamo alla campagna, ma ci opporremo in ogni sede affinche' non venga introdotto un divieto generalizzato di prodotti geneticamente modificati. Mano a mano che vengono creati nuovi prodotti geneticamente modificati, e' necessario studiarli, anche in pieno campo, e non certo proibirli. Per questo, stiamo lavorando ad una proposta di legge che permetta di studiare, conoscere ed informarsi piuttosto che proibire, demonizzare e terrorizzare nel nome di cio' che non si conosce. I BIOCARBURANTI INQUINANO DI PIU' Secondo un nuovo studio dei ricercatori dell'Universita' di Edimburgo (GB) le fonti di energia rinnovabili, che dovevano ridurre le emissioni di gas serra, al contrario contribuiscono maggiormente al riscaldamento globale della terra rispetto ai combustibili fossili. Le misurazioni di emissioni dei biocarburanti derivati dalla colza e dal mais sono risultate causa di maggiori emissioni di gas serra rispettivamente di oltre il 70% e il 50% rispetto al petrolio e alla benzina. Gia' la nostra associazione aveva riportato i dati (1) della Round Table on Sustainable Development" dell'Ocse, sull'utilizzo dei biocarburanti, che cosi' concludeva: * la tanto ambita sostituzione dei carburanti fossili con quelli derivati dalla produzione agricola causera' una penuria di cibo e mangimi in tutto il mondo; * ridurra' la biodiversita' e danneggera' l'ambiente; * non sara' giustificata dal punto di vista economico, ne' dara' un contributo reale alla riduzione dei gas serra. Insomma le mode e gli slogan sui biocarburanti, alla verifica degli studi lasciano il tempo che trovano. La parola biocarburante evoca un prodotto non inquinante perche' proviene dalla natura. Gia', ma anche il petrolio viene dalla natura. Primo Mastrantoni, segretario Aduc. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=193273 L'evoluzione dell'uomo Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=194333 FISCO E FINANZIARIA. "RENDITE" ALIQUOTE AL 20%? COME FAR FUGGIRE 70 MILIARDI DI EURO Ci risiamo. Il Presidente del Consiglio Romano Prodi, vuole tassare le "rendite", ma non con la Finanziaria 2008. Se ne riparlera' in futuro, dice. Non si capisce perche' il presidente Prodi continui a parlare di "rendite" con una riflesso negativo, quasi si trattasse di parassitismo. Ognuno del proprio denaro fa cio' che vuole e se ne ricava dei redditi perche' dovrebbe essere considerato uno sterile parassita? Inoltre la politica degli annunci non giova al mercato: il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, vorrebbe portare la tassazione dei redditi al 20%, Prodi e' d'accordo ma rimanda la decisione. Ricordiamo che i soldi scappano se avvertono pericoli e prima di tornare ricordano bene quel che e' successo. E' il caso dei fondi comuni di diritto italiano che hanno una tassazione al 12,5% sul maturato, cioe' su quanto teoricamente e' incassato dal risparmiatore, mentre i fondi di diritto estero vengono tassati sul realizzato, cioe' quando il risparmiatore vende. Questa differenza di tassazione ha provocato, negli ultimi tre anni, l'uscita di capitali dai fondi italiani di circa 70 miliardi di euro (45 nell'ultimo anno) che sono confluiti nei fondi di diritto estero. Ci aggiungiamo che i nostri fondi hanno commissioni piuttosto elevate. Conseguenze? Minori posti di lavoro, minori introiti per il fisco e maggiori costi per i risparmiatori italiani. Ci chiediamo se i nostri governanti abbiano le pigne in testa. FS: AUMENTANO I PREZZI DEI BIGLIETTI MA CONTINUIAMO A VIAGGIARE NELLA SPORCIZIA E NEL DEGRADO. INTERROGAZIONE AL MINISTRO DEI TRASPORTI Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. Il 23 settembre scorso il presidente delle Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta ha dichiarato che dopo gli aumenti dei biglietti ferroviari del 9% decisi ad inizio anno, nel prossimo futuro sono previsti aumenti analoghi. Non ci sarebbe nulla da obbiettare se i servizi offerti fossero per lo meno puliti e decenti. Lo stesso Giovanni Cassola, direttore di Trenitalia per media e lunga percorrenza, il 18 settembre scorso ha dichiarato al Corriere della Sera che "la pulizia delle carrozze non risponde agli standard voluti dall'azienda e che viene fornita a un livello basso da ditte che operano sul mercato e non danno sufficienti garanzie". Anche l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) in un comunicato stampa (1) ha denunciato il degrado in cui versano molti treni delle FS e il quotidiano "Libero" ha di recente concluso una lunga inchiesta sullo stato di abbandono e di degrado di molte stazioni ferroviarie e percorsi delle Fs. A questa inchiesta non e' seguita alcuna smentita o ridimensionamento da parte dei soggetti coinvolti. Quello che lascia perplessi e' che secondo il Bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2006 la voce “pulizia” e' passata da 185.330,00 euro del 2005 a 226.746,00 euro del 2006 presentando un incremento di 41.416,00 euro. Nell’ambito della voce “Altri servizi appaltati”, Trenitalia Spa (14.308,00 euro) ha previsto tra l'altro 6.903,00 euro per l’incremento delle prestazioni accessorie rientranti nel contratto quadro di pulizia. Ma dove finiscono tutti questi soldi se i treni in cui viaggiamo sono riconosciuti da piu' parti sporchi? Insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno (2) con un'interrogazione chiedo al ministro dei Trasporti: - dato che il gruppo Ferrovie dello Stato agisce in regime di monopolio, se intenda prendere provvedimenti e in caso affermativo quali, nei confronti dell'azienda per fronteggiare la situazione di degrado e sporcizia in cui versano molti dei treni e delle stazioni in Italia; - se non ritenga necessario che il gruppo Ferrovie dello Stato preveda dei risarcimenti nei confronti degli utenti che pur avendo pagato il biglietto, si sono trovati nelle condizioni sopra descritte. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=193498 (2) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=194349 BOLLETTE TELEFONICHE GONFIATE. UNA SOCIETA' DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA TRUFFA GLI ITALIANI CON I NUMERI SATELLITARI? CHE NE PENSANO PADOA SCHIOPPA E GENTILONI? Globalstar, societa' Usa quotata al Nasdaq, e' l'intestataria di numeri satellitari internazionali (iniziano per 0088 18 e 0088 19), che spesso compaiono nelle bollette telefoniche gonfiate, che da anni svuotano il portafoglio degli utenti telefonici italiani (in modo analogo a quel che succede con i famigerati numeri 899). Il distributore in Italia dei servizi della Globalstar e' Elsacom, che e' una societa' controllata da Finmeccanica, a sua volta controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze, con il 32,45% del capitale sociale. La stessa societa' ci ha confermato che Elsacom "distribuisce" tutti i servizi Globalstar in Italia, comprese le numerazioni 0088 18 – 0088 19. “Anche noi stiamo indagando sull'uso delle numerazioni” ci e' stato detto ad una nostra specifica richiesta. Quindi, una societa' riconducibile al ministero dell'Economia rivende numeri (guadagnandoci) ad altri soggetti che li utilizzano in modo improprio con risultati deleteri per gli utenti, come dimostrano le molte segnalazioni che ci sono pervenute. Eccone qualche esempio: - Siamo una delle ennesime famiglie truffate dai satellitari internazionali (in particolare Telecom – Globastar B), euro 130 circa per dialer che si e' auto installato. - Nell'ultima fattura inviataci da Telecom, alla voce Satellitari Internazionali sono state registrate 5 chiamate effettuate a numeri con destinazione: "Globalstar B" di cui non sappiamo spiegare l'origine. Tengo a sottolineare che il costo totale di queste cinque chiamate e' di 67,69 Euro piu' il 20% di Iva. - Ancora una volta la Telecom mi invia da pagare la bolletta del telefono per un importo di euro 97,00 comprensiva di euro 9,08 per presunti collegamenti satellitari a Globalstar. - Addebito illegittimo pari a circa 47 euro su 88 euro imputato a numerazioni colpite da dialer con intestatario Globalstar e Sat international. - Come centinaia di utenti sono vittima di addebiti sulle ultime due fatture Telecom per un numero Satellitare Internazionale, riconducibile a Globalstar B. Ho telefonato numerose volte al 187, chiedendo spiegazioni, porgendo reclamo per gli importi addebitati in bolletta (67 e 164 euro). Questo e' il quadro che desumiamo dalle segnalazioni, dalle informazioni raccolte e dai siti delle societa' coinvolte [1]. E' un'enormita', per questo chiediamo lumi al ministero delle Comunicazioni e dell'Economia nonche' all'Autorita' delle Comunicazioni (Agcom), affinche' chiariscano come sia possibile che una societa' di diritto privato, ma riconducibile ad azionista pubblico, partecipi al banchetto degli addebiti causati dalle numerazioni speciali. Per quanto riguarda gli utenti, consigliamo a tutti di chiedere al proprio gestore il distacco direttamente dalle centraline Telecom Italia di tutti i numeri speciali: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=179294 [1] http://www.globalstareurope.com/en/dealerlocater/locate_dealer.php?country=Italy http://www.elsacom.it MUTUI CASA. 250 MILIARDI CHE STRANGOLANO GLI ITALIANI. CROLLO DEL MERCATO ITALIANO: -40% Altroche' l'aumento di gas ed elettricita', quello che strangola gli italiani non sono i 2,4 euro mensili di aumento delle bollette ma i mutui accesi per comperare casa, che ammontano a 250 miliardi di euro e che sono piu' cari del resto d'Europa, causa la scarsa concorrenza del sistema bancario. C'e' un differenziale di 20 punti base rispetto all'Euribor (l'Euribor e' il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in euro tra le grandi banche europee) ed e' incomprensibile il prezzo del finanziamento a tasso fisso (in Francia e Germania e' del 5,1% mentre in Italia e' mediamente del 5,6% contro il 3,58% del 2003). Dopo la bolla speculativa registrata in Italia negli ultimi anni (prezzi delle case da capogiro, specialmente a Roma e Milano) e i tassi di cui sopra, anche il mercato immobiliare italiano e' in crisi: nell'ultimo mese i compromessi per l'acquisto di nuove case sono scesi del 40%. Il settore delle costruzioni rappresenta il 9,7% del Pil con 2 milioni di addetti. A quello del venduto si aggiunge il mercato dell'affittato che ha raggiunto livelli record che impegnano dal 40 al 74% del reddito disponibile. Insomma una bomba ad orologeria che non tardera' a scoppiare. Invece di occuparsi dei problemi dei cittadini i nostri governanti sono alle prese con le discussioni sui costi del barbiere della Camera dei Deputati, dei quali, come si suol dire "nun ce ne po' frega de meno". CANONE RAI ANCHE PER IL VIDEOCITOFONO? IL PARLAMENTO CONTINUA A NON RISPONDERE? SCIOPERO DELLA FAME! Lo scorso marzo abbiamo condotto un'indagine (vedi sotto) per capire quali apparecchi elettronici “atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” siano soggetti alla tassa/canone Rai. Dopo aver contattato numerose volte la Rai (servizio "Rispondi Rai"), l'Agenzia delle Entrate (deputata alla riscossione), la Guardia di Finanza (organo di polizia che controlla) ed il ministero delle Finanze, non siamo riusciti ad ottenere due risposte uguali: alcuni incaricati sostenevano che si dovesse pagare il canone solo per un apparecchio televisivo tradizionale, altri invece includevano nella lista registratore dvd, videofonino, tvfonino, ipod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor a se' stante (senza computer annesso), videocitofono, modem, decoder, videocamera, e/o alcuni tipi di macchina fotografica digitale (vedi sotto). A seguito dell'indagine, abbiamo inoltrato una richiesta di chiarimento alla Rai ed al ministero dell'Economia, quest'ultimo oggetto anche di una interrogazione parlamentare presentata dall'on. Donatella Poretti della Rosa del Pugno. (1) Sono ormai passati sei mesi e ne' il Governo, ne' la Rai hanno voluto degnare i cittadini di una risposta. Di fronte a questa incertezza, accompagnata da una campagna aggressiva della Rai fatta di missive minatorie, visite a domicilio, interventi della Guardia di Finanza, fermi amministrativi dell'auto, procedimenti legali e cosi' via, siamo a chiedere nuovamente un chiarimento al Governo: quali sono gli apparecchi per i quali si deve pagare il canone? Al ministro dell'Economia Padoa Schioppa ricordiamo che combattere l'evasione fiscale non puo' significare solo repressione, ma anche certezza del diritto. Oggi i cittadini non sono in grado di sapere quando pagare o meno una tassa. Contrariamente, saremo costretti a ricorrere ad un metodo estremo di domanda: lo sciopero della fame! Perche' il ministro ottemperi ad un suo atto dovuto e alla soddisfazione di un nostro diritto, la risposta ad un'interrogazione parlamentare. Per far valere il nostro diritto e quello di tutti i contribuenti faremo male solo a noi stessi: non interromperemo servizi in corso, non occuperemo strade e palazzi bloccando attivita' e creando disagi per altre persone che non vogliono e non possono farsi coinvolgere. Il ministro avra' davanti a se' alcune persone che fanno male al proprio organismo solo perche' lui non sta facendo il suo dovere. L'INDAGINE NEL DETTAGLIO Operatori "Rispondi-Rai".Abbiamo chiamato piu' volte (venti operatori diversi) questo servizio al numero 199.123.000. Le risposte sono state varie e contraddittorie, ma emerge un'ampia interpretazione dell'espressione "apparecchi atti o adattabili". Per alcuni operatori il canone/tassa e' dovuto solo se si e' in possesso di un televisore, di un computer (anche senza scheda tv e connessione Internet) o di un videoregistratore. Per altri operatori, la tassa deve pagarla anche chi detiene solo uno dei seguenti apparecchi: registratore dvd, videofonino, tvfonino, ipod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor a se' stante (senza computer annesso), videocitofono, modem, decoder, videocamera, alcuni tipi di macchina fotografica digitale. Tutti questi apparecchi, riferiscono gli operatori della Rai, sono infatti "adattabili" alla ricezione dei programmi tv (cosa che potra' essere confermata da un qualsiasi esperto di elettronica). Agenzia delle Entrate. Abbiamo prima chiamato il numero verde 848.800.444, dove dopo 25 minuti di attesa ci hanno suggerito di chiamare l'Agenzia delle Entrate Torino 2. Ma al numero dell'Agenzia di Torino ci hanno invitato a chiamare il numero 199.123.000, ovvero gli operatori Rispondi-Rai gia' da noi interpellati piu' volte. Ministero delle Finanze. Il centralino ci ha detto di chiamare l'Ufficio Legislativo, il quale ci ha suggerito di chiamare l'Ufficio Legislativo-Finanze. Quest'ultimo ha detto di non poterci rispondere, ma ci ha suggerito di inviare un fax al fine di aprire una istruttoria. Guardia di Finanza. Abbiamo contattato l'organo di polizia predisposta al controllo sul territorio. L'Ufficio Centrale per le Relazioni con il Pubblico ci ha suggerito di chiamare il Comando Provinciale di Roma. Questi ci hanno rimandato prima al ministero delle Finanze (gia' chiamato) e poi all'Ufficio monopoli, che non risponde. Abbiamo quindi contattato vari comandi regionali e provinciali della Guardia di Finanza. Nessuna risposta, eccetto per un cortese ufficiale di Torino che ci ha invitato a recarci nel suo ufficio per cercare risposte meno generiche. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=177040 Qui il nostro settore specifico sul canone/tassa e la petizione che ne chiede l'abolizione: http://www.aduc.it/dyn/rai CLASS ACTION ALL'ITALIANA. IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA IGNORA IL MODELLO STATUNITENSE O FA SOLO FINTA? Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. Oggi il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha risposto ad un question time che chiedeva notizie delle iniziative legislative sulla class action o azione giudiziaria collettiva. Purtroppo la sua risposta non ha fatto che ribadire quello che tutti possono leggere dal sito Internet della Camera: ci sono vari progetti di legge in discussione alla Commissione Giustizia alla Camera -ormai da un anno, aggiungo io - e un ddl governativo il cui contenuto il Ministro ci ha nuovamente illustrato. Al Guardiasigilli e' evidentemente sfuggito che le proposte di legge sulla class action in discussione si dividono in due gruppi: uno che segue il modello degli Stati Uniti, tra cui c'e' anche una pdl depositata da me (1), e un altro per cosi' dire "all'italiana" che ha come modello, appunto, il disegno di legge governativo del ministro Luigi Bersani. Secondo il ddl governativo solo le associazioni di categoria, le associazioni di consumatori finanziate dallo Stato e gli ordini professionali potranno promuovere una causa collettiva. Al contrario, le altre proposte di legge prevedono che chiunque, sempre e comunque dopo il vaglio di un giudice, potrebbe promuovere una class action. E' evidente che il modello "italiano" citato dal ministro Mastella risulta essere piu' attento ai timori delle industrie che ai diritti dei cittadini. Un qualsiasi gruppo di cittadini dovra' rivolgersi infatti ad una delle organizzazioni citate, magari pagandole profumatamente, prima di poter procedere. Secondo la mia pdl, al contrario, qualsiasi cittadino ha il diritto di promuovere una class action. Senza questa possibilita', vi sarebbe un filtro enorme esercitato da chi spesso ha legami con le societa' oggetto delle controversie. Un altro punto fondamentale riguarda la conclusione del procedimento: secondo le pdl che si ispirano al modello statunitense i consumatori che vincono la causa riceveranno automaticamente un risarcimento e lo riceveranno anche i consumatori che non sono stati in giudizio ma che sono comunque parte in causa. Il modello "italiano" invece prevede che dopo la vittoria della causa collettiva, ogni singolo consumatore debba poi proporre una causa individuale per ottenere il risarcimento. Un altro enorme filtro che impedirebbe ovviamente a molti di ottenere cio' che un giudice gli ha gia' riconosciuto. Un esempio su tutti, a marzo sono state ufficialmente certificate come Class Action dal tribunale di New York le due azioni legali promosse dagli aderenti all'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) nei confronti della repubblica Argentina per la vicenda dei bond. In Italia, se dovesse essere approvata la proposta del Governo sulla Class Action, questo non sarebbe possibile, perche' il diritto ad agire non spetterebbe a chiunque, ne' tantomeno all'Aduc che -scegliendo di non partecipare al Consiglio nazionale delle associazioni di consumatori (Cncu) presso il ministero di Bersani- non risulterebbe come associazione idonea. Invito tutti i consumatori e gli utenti a far sentire la propria voce, firmando anche la petizione dell'Aduc indirizzata alle istituzioni coinvolte (2) (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=149901 (2) http://www.aduc.it/dyn/classaction.html BOLLETTE TELEFONICHE GONFIATE. + 5% IN SOLI TRE MESI PER I NUMERI 899. SONO 140.000. E L'AGCOM LATITA Continuano a crescere le numerazioni 899 rilasciate dal ministero delle Comunicazioni. Due anni fa erano circa 100.000, nel giugno scorso 133.700. L'ultimo aggiornamento del ministero porta il totale a 140.000, con un aumento di quasi il 5% in soli tre mesi. Il regolamento Agcom permette che le tariffe legate agli 899 arrivino a 15 euro al minuto. La costante crescita delle richieste di 899 e' sintomo di come il business attorno ai numeri cosiddetti a "valore aggiunto" o "premium", spesso utilizzati per gonfiare le bollette telefoniche degli utenti, continui ad essere molto attraente. Le numerazioni vengono assegnate ad operatori: 35, inclusi tutti i principali gestori e una miriade di societa' meno note: da Voice plus/Eutelia (quotata in borsa) a BT Italia (gruppo British Telecom), da Telecom Italia a Karupa, Teleunit, Wind, Webcom, Fastweb. Questi operatori rivendono a loro volta i numeri ad intermediari che a loro volta li concedono ad aziende (di solito con residenza in paradisi fiscali) che li utilizzano, in teoria, per fornire servizi. Dai classici siti pornografici a servizi informativi molto piu’ puritani. Non tutti gli 899 pero' generano truffe, ci mancherebbe altro. Noi riscontriamo che le segnalazioni piu' numerose che ci pervengono dai consumatori riguardano 899 assegnati originariamente a Voice plus/Eutelia, Karupa e Telecom Italia. Insomma, tra i clienti di questi tre operatori non mancano i furbi. Ai 140.000 '899' si aggiungono altre numerazioni speciali, anch'esse utilizzate in molte occasioni per gonfiare bollette: dai molti numeri satellitari (0088) [1], ai 12.300 numeri 892. Le modalita' per truffare gli utenti sono in continua evoluzione: installazione senza consenso di dialer sul pc, invio di sms che invitano ad ascoltare la segreteria telefonica chiamando un numero 899, o finti quiz televisivi che invitano a telefonare per vincere 10 mila euro [2]. A rischio sono soprattutto gli anziani e i giovanissimi, categorie che tutti vogliono tutelare… a parole. Le istituzioni preposte al controllo poco servono. Agcom e ministero delle Comunicazioni non riescono a scalfire il fenomeno. Eppure basterebbe imporre ai gestori la disattivazione di tutte le numerazioni a valore aggiunto, per attivarle solo su esplicita richiesta dell'utente. Vista la latitanza delle istituzioni consigliamo a tutti di procedere tramite una raccomandata. A questo link un nostro modulo: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=179294 [1] http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=194566 [2] http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=193926 http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=184107 ALIMENTI E COLORANTI Li troviamo negli alimenti, a volte con il loro nome, per esempio caramello o curcumina, altre volte con le sigle E150 o E100. Cosa sono? Coloranti! A cosa servono dal punto di vista alimentare? A niente! I coloranti hanno solo una funzione estetica, cioe' servono ad "abbellire" un prodotto. Le sigle che il consumatore puo' leggere sulle etichette sono costituite dalla lettera E (Europa) e da un numero che, per i coloranti, va da 100 a 180. Qui di seguito li raggruppiamo per colore. * gialli da E100 a E104; * arancione E110; * rossi da E120 a E127; * blu, E131 e E132; * verdi, da E140 a E142; * bruno, E150 (con varianti a,b,c,d); * neri, E151 e E153; * coloranti misti, da E154 a E180. Questi coloranti si trovano in moltissimi alimenti, negli aperitivi, nelle salse, nelle minestre, nei gamberetti confezionati, nelle uova di pesce, nell'aceto balsamico, nei dessert, nei gelati, nella frutta candita, ecc. Alcuni vengono aggiunti al mangime per galline per avere il rosso d'uovo piu' arancione o a quello per trote e salmoni per ravvivare il colore del pesce. Un consiglio? Visto che non servono a niente sarebbe opportuno evitarli, quindi se su una etichetta di un prodotto alimentare si legge "colorante........", sarebbe bene non acquistarlo. Una aranciata con un bel colore "arancio" soddisfa solo la vista, se proprio ci piace il colore facciamoci una bella spremuta di arance! EUTANASIA. STUDIO: LEGALIZZARLA NON PRODUCE ALCUN EFFETTO VALANGA La legislazione sulla morte medicalmente assistita non ha portato a derive, secondo uno studio pubblicato dalla rivista specializzata Journal of Medical Ethics, e condotto in Oregon (Usa) e Paesi Bassi dove questo genere di pratica e' autorizzato. Non esistono prove secondo cui le leggi sul suicidio medicalmente assistito o l'eutanasia causino un numero sproporzionato di decessi prematuri indotti dai medici tra i pazienti piu' vulnerabili, rileva lo studio. La ricerca ha seguito in maniera particolare dieci gruppi 'vulnerabili', tra cui disabili, malati cronici, malati mentali, anziani, poveri, minoranze etniche e razziali, ed altri. Per gli oppositori, la normativa che autorizza i medici ad aiutare la gente a morire e' una "china scivolosa" che conduce a derive, nota Margaret Battin dell'Universita' dello Utah a Salt Lake City, che ha diretto lo studio. Secondo i detrattori dell'eutanasia, simili leggi consentono piu' facilmente d'abbreviare la vita di coloro che potrebbero essere un fardello per la societa' o la loro famiglia, come le persone disabili o affette da malattie stigmatizzanti (Aids, demenze come il morbo d'Alzheimer, etc.) o ancora i poveri senza assistenza sociale negli Stati Uniti. Ma l'analisi dei dati olandesi e dell'Oregon mostra che non e' cosi', rilevano gli autori. Non sono stati rilevati eccessi in base a razza, sesso, eta' o stato socio-economico, handicap, malattia cronica o mentale. Infatti, spiegano gli autori, "coloro che hanno chiesto ed ottenuto l'assistenza medica a morire [ndr, eutanasia e suicidio medicalmente assistito] sono generalmente privilegiati da un punto di vista sociale, economico, educativo e professionale". Le persone aiutate a morire hanno in media settant'anni. La maggior parte di loro ha un cancro. I pazienti malati di Aids sono in proporzione i piu' numerosi a scegliere di morire con l'aiuto di un medico. Questo studio dimostra ancora una volta che la legalizzazione dell'eutanasia non produce alcun "effetto valanga", con conseguente sterminio di invalidi ed anziani, come asseriscono coloro che si oppongono alla legalizzazione di questa pratica. Risultati simili emergono anche da altri rapporti e ricerche condotti in Belgio, dove e' in vigore una legge simile a quella olandese. Al contrario, legalizzare porta alla luce l'eutanasia clandestina, questa si' incontrollabile e pericolosa per anziani e disabili, sottoponendola a rigidi controlli medici e dell'autorita' giudiziaria. Continuare a proibire questa pratica costituisce oggi il vero "effetto valanga". Ci riflettano coloro che affermano continuamente di avere a cuore la vita, e che per questo vogliono continuare ad imporre al prossimo cure e trattamenti indesiderati. Vivere con gli 899 Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=194833 Notiziario Cellule Staminali - BENE TRIBUNALE DI CAGLIARI SU DIAGNOSI PREIMPIANTO. ORA MODIFICARE LA E' uscito il numero centoquarantanove, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_149.html FISCO E FINANZIARIA. TASSA SULLE "RENDITE" FINANZIARIE. NON E' LA PIU' BASSA IN EUROPA Armonizzare la tassazione sulle "rendite" finanziarie a livello europeo e' un ritornello che sentiamo dire da qualche tempo. Cerchiamo di capire. Attualmente esistono due aliquote, una al 12,5% per le "rendite" da capitale (interessi, dividendi e plusvalenze da titoli obbligazionari e azionari) e una al 27% per i depositi bancari, conti corrente e certificati. Alcuni esponenti dell'attuale maggioranza vorrebbero livellare il tutto al 20% in nome di una Ue che tassa i redditi finanziari al 20%, ma non e' cosi'. Passare dal 12,5% al 20% significa aumentare le tasse del 60% mentre diminuire dal 27% al 20% significa una riduzione del 25%. La differenza e' notevole. Se formalmente in alcuni Paesi europei la tassa e' al 20% o piu', e' altrettanto vero che ci sono dei coefficienti correttivi o delle franchigie e soglie di esenzione. Per esempio la tassazione dei dividendi in Olanda prevede una quota esente di 20.000 euro, in Germania una esenzione fino a 1.370 euro a persona, in Gran Bretagna una quota esente di 13.500 euro a persona, in Francia una franchigia di 1.525 euro a persona e una detrazione di 115 euro. Insomma i nostri europeisti dell'ultima ora dovrebbero analizzare meglio il mercato finanziario europeo e non raccontarci balle. LIBERALIZZAZIONI ESERCIZI COMMERCIALI. LE REGIONI BLOCCANO L'APERTURA DEL MERCATO. INTERROGAZIONE AL MINISTRO BERSANI Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. La riforma Bersani del 1998 (1) stabilisce le modalita' di liberalizzazione degli esercizi commerciali. Dopo quasi 10 anni dalla pubblicazione della legge, l'Autorita' Antitrust, nella indagine conoscitiva sulla distribuzione agroalimentare, avviata nel 2005 e conclusasi nel giungo 2007 (2), ha evidenziato i molti ostacoli ancora da superare per arrivare ad una vera e propria liberalizzazione delle licenze di questi esercizi dovuti in gran parte ai comportamenti refrattari delle Regioni. Il cosiddetto primo pacchetto sulle liberalizzazioni del 2006 (3) riprendendo la riforma del '98, ha previsto di assicurare ai consumatori finali un livello minimo ed uniforme di condizioni di accessibilita' all'acquisto di prodotti e servizi sul territorio nazionale stabilendo che le attivita' commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, siano svolte senza una serie di limiti e prescrizioni; e si precisa (4) che le regioni e gli enti locali adeguino le proprie disposizioni legislative e regolamentari ai principi e alle disposizioni previste entro il 1° gennaio 2007. Due provvedimenti legislativi non sono bastati e le liberalizzazioni previste, come denunciato dall'Antirust, vivono ancora in una sorta di limbo del libero commercio. Le conseguenze, facilmente intuibili, sono gli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari che i vari osservatori stanno annunciando dal mese di luglio. A riguardo, il ministro dell'Agricoltura, Paolo De Castro, ha dichiarato che avrebbe messo in movimento tutti gli abituali controlli contro fenomeni speculativi: monitoraggio alla produzione e al consumo degli osservatori prezzi, nonche' i "tavoli" tra distribuzione, industria, cooperative e imprese agricole. Anche il ministro Bersani nelle ultime settimane ha annunciato che il Governo adottera' degli strumenti per monitorare gli aumenti dei prezzi che coinvolgeranno tra l'altro la Guardia di Finanza. Secondo l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) invece tali provvedimenti non sono utili (5); per evitare i preannunciati aumenti dei prezzi del settore citato sarebbe sufficiente rispettare quanto previsto nella citata legge n. 248 del 2006, aprendo il mercato per favorire la concorrenza. Insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno (5) ho chiesto al ministro Bersani con un'interrogazione: quali provvedimenti intenda prendere per fare si' che venga rispettato quanto previsto dall'art 3 della legge n. 248 del 4 agosto 2006. (1) il decreto legislativo 31 marzo 1998, n.114, Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997 (2) http://www.agcm.it/agcm_ita/DSAP/DSAP_IC.NSF /bcf0799f25d242c6c12564ac004bf2a5/8d9 113caebab738cc12572fb003ce5d3?OpenDocument (3) 1° comma dell'art 3 (Regole di tutela della concorrenza nel settore della distribuzione commerciale) della legge n. 248 del 4 agosto 2006 (4) 4° comma dell'art 3 della legge n. 248 del 4 agosto 2006 (5) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=191335 (6) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=194877 CANONE/TASSA RAI. DEVE PAGARLO ANCHE IL TURISTA STRANIERO CON PC O VIDEOFONINO? La legge che istituisce l'imposta del canone Rai, Regio decreto legge 246 del 1938, prevede che anche "i turisti e i viaggiatori residenti all'estero che vengono a soggiornare temporaneamente nel territorio dello Stato, portando seco un apparecchio portatile, od un apparecchio sistemato su autovettura" debbano pagare una sorta di canone temporaneo nella forma di una "licenza di temporanea importazione". La legge prevede il pagamento del canone per gli apparecchi "atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni", tra cui -sostiene la Rai- anche computer e videofonini. Abbiamo cosi' svolto una inchiesta per capire quali apparecchi e le modalita' di pagamento del canone per i turisti che giungono in Italia provvisti di videofonini, pc o apparecchi tv (magari montati sui sedili posteriori dell'auto). Il servizio Rispondi Rai ha fornito risposte contraddittorie: per alcuni operatori, il turista con tv sull'auto o con videofonino in arrivo all'aeroporto deve pagare il canone per l'intero anno in cui e' effettuata la visita, anche se breve. Per altri, i turisti stranieri non devono pagare nulla. Per altri, se il canone e' gia' pagato da coloro che ospitano il turista (amici, albergo, etc.) non sara' necessario pagare, altrimenti si'. Infine, un operatore ci ha chiesto di chiamare "domani mattina". Abbiamo successivamente contattato l'Agenzia delle Entrate, l'Ufficio del direttore dell'Agenzia delle Dogane, il direttore dell'Area gestione tributi e rapporto con gli utenti. Ci e' stato chiesto di richiamare lunedi' mattina. Infine abbiamo chiamato l'ufficio doganale periferico di Pontechiasso (Como) nella speranza di maggiori informazioni da parte di chi ogni giorno ha a che fare con i turisti stranieri, ma nessuno risponde al numero dell'Ufficio relazioni con il pubblico. Mentre il medesimo ufficio dell'agenzia delle dogane presso Roma Fiumicino non ha saputo rispondere alla domanda. E' chiaro che la legge sul canone Rai, scritta nel 1938, e' inadeguata al 21mo secolo. A marzo avevamo condotto una indagine in cui era emerso che ne' la Rai, ne' l'Agenzia delle Entrate erano in grado di elencare quali siano gli apparecchi "atti o adattabili" per cui e' necessario pagare il canone (1). Per questo, l'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno aveva presentato una interrogazione parlamentare al ministro delle Finanze, interrogazione ignorata ormai da mesi. (2) A fronte di una campagna da parte della Rai fatta di lettere minatorie, cause, fermi amministrativi, interventi della Guardia di Finanza e quant'altro, la totale incertezza del diritto in materia di tassa/canone mette i cittadini ed i turisti in una situazione impossibile. Tutti e nessuno rischiano di essere perseguiti alla stregua di evasori. E' urgente che il ministro delle Finanze risponda a queste nostre domande, nonche' alle interrogazioni parlamentarii. Per incoraggiarlo a fare il proprio dovere, daremo presto inizio ad uno sciopero della fame. Non e' un ricatto, ma solo un modo per richiedere con urgenza che i cittadini siano messi in grado di rispettare la legge. Qui i risultati dell'indagine odierna sul canone/tassa Rai per i turisti stranieri: Risponde Rai. Abbiamo chiamato piu' volte (venti operatori diversi) questo servizio al numero 199.123.000. Le risposte sono state varie e contraddittorie. Eccone alcune: - Il turista con videofonino, pc o tv sull'auto e' tenuto a pagare canone annuale; - Non si puo' pagare un canone temporaneamente. Si assicuri che chi ospita il turista (amici o albergo) paghi il canone. - Chieda alla Dogana; - Lo straniero non deve pagare in quanto non residente in Italia; - Ci ricontatti domani mattina; Ministero delle Finanze. Ci e' stato consigliato di contattare l'Agenzia delle Dogane. Agenzia delle Entrate. Abbiamo contattato fra gli altri, il Direttore dell'Agenzia delle Dogane, l' Area gestione contributi. Dopo numerose trasferimenti di chiamata, ci e' stato consigliato di contattare un ufficio doganale periferico. Abbiamo cosi' chiamato l'Urp ed il direttore delll'ufficio doganale di Pontechiasso (Como), ma nessuno risponde. Infine abbiamo contattato l'ufficio doganale di Roma Fiumicino, dove dopo numerosi trasferimenti di chiamata (tra cui l'Ufficio Viaggiatori e l'Urp) ci e' stato consigliato di contattare il direttore, che non risponde. Note: (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=194688 (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=177040 MYANMAR ESEMPIO DI LOTTA ALLA DROGA? SAN PATRIGNANO HA PERSO BUONA OCCASIONE PER TACERE Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. Certo che a San Patrignano hanno perso una buona occasione per tacere. Nei giorni in cui e' in corso una cruenta repressione del popolo birmano da parte di un regime totalitario, la comunita' di Muccioli parla del Myanmar (e del suo dittatore) come modello di repressione del narcotraffico (1). Mentre monaci, cittadini e giornalisti vengono picchiati ed uccisi solo per aver chiesto pacificamente di poter scegliere i propri governanti, dalle tavole imbandite della festa culinaria "Squisito", San Patrignano elogia l'impegno della Junta che, in collaborazione e con i soldi delle Nazioni Unite, avrebbe eradicato l'80% delle coltivazioni di papavero da oppio in dieci anni. Ricordiamo che il Myanmar e' uno dei maggiori produttori di metanfetamine, che, fabbricate facilmente anche in un sottoscala e quindi non visibili, stanno sostituendo l'oppio. Non solo, nel 2004 e' uscito fuori che i servizi segreti militari erano collusi con i narcotrafficanti. Inoltre una settimana fa, il rapporto annuale sulle droghe del Governo americano (che non puo' essere accusato di essere antiproibizionista) ha bocciato per il terzo anno consecutivo il Myanmar, definendo i suoi sforzi contro il narcotraffico "dimostrabilmente falliti" e giudicandolo uno dei maggiori centri globali del narcotraffico. Solo il Venezuela e' giudicato altrettanto negativamente. Tutto questo con possibilita' (o probabilita') che la Junta si finanzi ora con il traffico piu' "discreto" di metanfetamine, al contempo prendendo denaro dalla comunita' internazionale per coltivare te' o quant'altro. Lo stesso programma, quello elogiato da San Patrignano, che ha messo milioni e milioni di dollari dell'Onu nelle tasche dei talebani dell'Afghanistan. Chiediamo a San Patrignano di pensare a fondo su quello che dice, ed il modello di societa' che vorrebbe anche nel nostro Paese. La repressione non e' la giusta risposta alla malattia, e soprattutto alla dignita' e alla liberta' degli individui. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=17054 MYANMAR. POLITICHE ANTIDROGA SONO STRUMENTO PREZIOSO DI CONTROLLO E REPRESSIONE San Patrignano, da sempre un campione della politica repressiva sulle droghe, ha ieri elogiato la dittatura del Myanmar per i risultati ottenuti contro il traffico di droga. Negli ultimi anni, le coltivazioni di oppio sarebbero infatti diminuite dell'80%, grazie anche ai finanziamenti delle Nazioni Unite. A parte il cattivo gusto di elogiare le politiche di repressione sulla droga di un regime totalitario che proprio in questi giorni ha puntato le armi sui propri cittadini, e' forse il caso di ricordare quali sono i metodi e risultati della Junta birmana: - arresto di giovani donne che hanno denunciato violenze sessuali dei soldati; - sospetti narcotrafficanti torturati e uccisi dagli agenti antinarcotici; - il Governo lascia che alcuni capi del narcotraffico continuino a produrre oppio in cambio di un loro aiuto a reprimere la resistenza; - eradicazione selettiva, ovvero eradicazione esclusiva dei coltivatori nelle zone in cui operano organizzazioni antigovernative; - campi espropriati a contadini ora coltivati da ex ufficiali dell'esercito; - su 22 cittadine dichiarate "liberate da oppio" da Governo e Unodc (l'agenzia Onu sulledroghe), almeno 11 continuano a coltivarlo; - se una citta' viene liberata dall'oppio, le altre vicine cominciano a produrre lontano dagli occhi dell'Unodc; - esodo di massa di contadini dalle aree che rientrano nel progetto delle Nazioni Unite sulle colture alternative a causa dell'imposizione di tasse troppo alte (The Transnational Institute). Secondo l'Onu ed il Governo Usa, sarebbero un milioni i rifugiati nei Paesi limitrofi e all'interno del Paese; - il Myanmar ha il piu' alto numero di bambini soldati al mondo (Rapporto Onu); - I bambini soldato partono dall'eta' di 11 anni (Human Rights Watch); - Il 20 percento dell'esercito e' composto di minori (Coalition to Stop the Use of Child Soldiers); - Governo e' coinvolto nel traffico di esseri umani (Dipartimento di Stato Usa, 2006); - oltre mille prigionieri politici; - uso militare della violenza sessuale su donne e bambini come strumento di repressione; - produzione di metanfetamine, prodotte in laboratori nascosti, continua a crescere; - per tre anni consecutivi, la Casa Bianca giudica gli sforzi antidroga della dittatura di Burma "dimostrabilmente falliti", e definisce il Paese uno dei maggiori centri del narcotraffico al mondo; - lo stesso programma dell'Unodc che oggi finanzia le colture alternative in Myanmar, ha finanziato per anni la dittatura talebana in Afghanistan (oggi il primo produttore di oppio al mondo); - servizi segreti militari coinvolti nel narcotraffico; - arresti e tortura dei familiari dei contadini per "incoraggiarli" a scegliere colture alternative all'oppio. Questi sono solo alcuni dei "successi" della giunta militare, che ogni hanno celebra con un grande falo' di sostanze sequestrate e parate militari il suo impegno contro il narcotraffico. Noi temiamo che la politica antidroga birmana, finanziata dalle Nazioni Unite come gia' quella dell'Afghanistan, sia un altro prezioso strumento di controllo e repressione di un brutale regime ai danni dei suoi cittadini. Tutt'altro che da elogiare. ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi INPDAP E DINTORNI. PER UNA VOLTA… OCCHIO ALLA PUBBLICITA'! (Con questo scritto si fa seguito a quello pubblicato in questa stessa rubrica il 13 luglio 2007 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=187231, aggiornando criticamente sugli sviluppi della questione e dando alcune indicazioni pratiche per finire con un appello). AGGIORNAMENTO CRITICO "Se tu non mi avessi avvertito, l'avrei buttato direttamente nella carta straccia", mi comunica un amico per telefono, annunciandomi l'arrivo della comunicazione"dell'INPDAP che annuncia ai propri pensionati quella che li' viene chiamata, diciamo cosi', impropriamente, "iscrizione volontaria" alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell'INPDAP" entrata in vigore con il D.M. (del Ministero dell'Economia e Finanze) (D.M.) 7/3/2007, n. 45. Bisogna ammettere che questa comunicazione è un vertice di ipocrisia e un ottimo esempio di come si puo' dire la verita' dando, pero', a credere a un lettore distratto che … i fiumi scorrono dalla foce alla sorgente. I motivi che mi spingono a dare questa valutazione sono essenzialmente due. Il primo è la forma in cui la comunicazione viene data che non è quella seria e impegnativa di una lettera, ma quella frivola di un depliant pubblicitario. Si presenta, infatti, come un quadernino di formato meta' A4 (16 paginette), sulla cui copertina, sotto l'intestazione in esteso del mittente, campeggia una fotografia accattivante che mostra, ambedue sorridenti, un uomo di una certa eta' e una bambina sugli 8-9 anni. Piu' in basso, su due righe si annuncia: "I servizi INPDAP non hanno eta'/ Guida per chi è in pensione". Ebbene, io sostengo che una tale presentazione è inadeguata per la serieta' del contenuto, vale a dire l'annuncio che dal 1 novembre sulle pensioni INPDAP superiori ai 600 euro verra' applicata la trattenuta mensile dello 0,15% per l'iscrizione alla "Gestione unitaria" sopra citata, a meno che i pensionati non esprimano la loro volonta' contraria entro termini prestabiliti. Che cosa succede con tutto cio' che ha l'aspetto di una pubblicita'? Di solito, proprio quello che voleva fare il mio amico: si cestina subito, o, al massimo, si mette "momentaneamente da parte" per guardarla con calma… -cioè buttarla via un po' piu' tardi. Che cosa succede, invece, se il postino lascia una lettera? Ci precipitiamo ad aprirla, magari bofonchiando perche' ci aspettiamo qualche seccatura; ma l'apriamo subito e la leggiamo con attenzione almeno fin quando non ci appare chiaro che la cosa non è cosi' importante. Tutti quanti, signori dell'INPDAP compresi, sappiamo benissimo che le cose stanno cosi', ragion per cui che da parte dell'INPDAP sia stata scelta la forma del depliant pubblicitario (che ha ottime probabilita' di non essere letto) anziche' quella della lettera (che ha ottime probabilita' di essere letta) getta una luce sinistra sulla reale volonta' di una corretta informazione sull'argomento. A chi, a tempi anche supplementari scaduti per uscire dalla Gestione, si lamentera' di non aver saputo niente, l'Istituto non dichiarera' certo il falso dicendo: "La comunicazione l'abbiamo mandata a tutti a settembre 2007", ma che tale dichiarazione conterra' un alto tasso di ipocrisia, neppure questo potra' essere accusato di falsita'. Il secondo motivo che mi suggerisce questo severo giudizio è rappresentato dalle parole usate nel depliant, dalla disinvoltura con cui sono manipolate. Anche qui, nella sostanza, non si puo' accusare nessuno di dire il falso. C'è scritto tutto, ma è il modo che, per consolarci citando la Francesca dell'Inferno di Dante Alighieri, "ancor m'offende". Leggiamo dunque insieme i punti chiave della missiva di due paginette, a firma della direttore generale dell'INPDAP, in cui sono contenute tutte le indicazioni necessarie, con un'alternanza di caratteri comuni e grassetto. L'incipit è accattivante: "Sono lieta di comunicarLe che, a partire dal 1° novembre prossimo, Lei potra' accedere alle prestazioni erogate dalla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell'Inpdap […]". (il grassetto è nell'originale). Il secondo capoverso annuncia: "L'iscrizione […] è volontaria e comporta, a partire dal mese di novembre, il versamento di un contributo pari allo 0,15% dell'importo lordo della pensione. […]. Segue l'indicazione che sono esentati dal balzello i pensionati con meno di 600 euro mensili (lordi o netti?). E qui possiamo fare gia' un breve commento. Si dice: "Lei potra' accedere alle prestazioni …" e poi "l'iscrizione è volontaria". In italiano, quando si dice "Lei potra'", in un tale contesto, significa che alla persona viene data una possibilita' che è legata alla sua volonta' di usarla o meno. E infatti, subito dopo, si fa menzione di una "iscrizione volontaria". Se chi legge capisce subito che non gliene importa niente di iscriversi a questa "Gestione", potrebbe fermarsi qui, data anche la forma pubblicitaria della comunicazione, perche' c'è scritto che l'iscrizione è volontaria". E mal gliene incoglierebbe, cioè le cose andrebbero nel senso esattamente opposto alla sua non-volonta'. Infatti, dopo aver riassunto le "magnifiche sorti e progressive" (e questa volta cito La ginestra di Leopardi) che lo attendono se si iscrive, nella pagina seguente si annuncia "Se Lei non intende iscriversi […]", che, nella normale logica delle cose, è l'esatto contrario di quello che ci si aspetterebbe. Perche', da che mondo è mondo, l'atto che esprime la volonta' è l'iscrizione, non la "non-iscrizione"! Siamo dunque nella logica capovolta che era gia' alla base del D.M., di cui questa lettera è figlia assolutamente legittima, che, cioè, tutti i pensionati "sono iscritti di diritto" alla famosa Gestione unitaria, e che devono comunicare la loro volontà per "recedere da tale iscrizione " (art. 2), cioè, in parole più povere per "cancellarsi". Ma la lettera fa un passo avanti anche rispetto al Decreto, e parla appunto di "iscrizione volontaria", creando una certa confusione logica. Il motivo di tutto ciò non è chiaro, tanto più che sul sito dell'INPDAP http://www.inpdap.gov.it/webinternet/comunica/editoriale/index10.asp si può leggere una spiegazione molto più lineare e rispettosa della realtà dei fatti: "Lavoratori e pensionati saranno iscritti automaticamente alla Gestione […] e quindi non c'è bisogno di fare alcuna richiesta. L'iscrizione tuttavia non è obbligatoria, e chi non intende aderire dovra' manifestare la propria volonta' entro e non oltre il 31 ottobre 2007 […]. La lettera ai pensionati INPDAP si conclude con l'indicazione delle date entro le quali esprimere la non-volonta' di aderire alla Gestione o la volonta' di uscirne se non hanno voluto o potuto "cancellarsi" entro il 31 ottobre (vedremo dopo le modalita'). Questo per quanto riguarda la comunicazione ai pensionati INPDAP. Non so -e mi piacerebbe saperlo- se e come siano stati informati i dipendenti e i pensionati di enti e amministrazioni pubbliche non iscritte all'INPDAP (i ferrovieri, per esempio). Anche loro hanno ricevuto una specie di depliant pubblicitario? Andando su Internet non ho trovato niente di interessante, ma so di non essere una grande navigatrice. QUALCHE INDICAZIONE PRATICA Messi i puntini sulle "i" riguardo alla capziosita' della comunicazione ai pensionati INPDAP, passiamo al "che fare". La prima cosa importantissima è che questo problema riguarda, come appena detto, non solo i pensionati INPDAP, ma anche tutti i dipendenti in attivita' di servizio e i pensionati di enti e amministrazioni pubbliche iscritti ai fini pensionistici presso enti o gestioni previdenziali diverse dall'INPDAP" (art. 1/b D.M. 7.3.2007). (I dipendenti statali gestiti dall'INPDAP sono iscritti da molto tempo al fondo creditizio, pagano lo 0,35% della retribuzione lorda sotto la voce "ritenuta fondo credito" e non hanno alcuna possibilita' di recedere da tale iscrizione). Sara' utile ricordare che il prelievo per l'iscrizione alla "Gestione unitaria" ammonta a 0,35% sullo stipendio lordo dei dipendenti e allo 0,15% sulla pensione lorda dei pensionati. Quindi, se un pensionato incassa mille euro netti al mese, la ritenuta non sara' di 1,5 euro al mese, ma un po' piu' alta perche' appunto calcolata sulla pensione lorda. Poi la ritenuta mensile va moltiplicata almeno per 12 (non so se le mensilita' aggiuntive sono sottoposte a questo balzello) e cosi' ciascuna persona puo' verificare quanto le costera' l'iscrizione alla "Gestione unitaria". La seconda cosa altrettanto importante è informarsi bene sulle offerte di questa "Gestione unitaria" che consistono in "crediti" e "attivita' sociali". I crediti consistono in "piccoli prestiti", "prestiti pluriennali diretti", "mutui ipotecari"; questi crediti sono erogati direttamente l'INPDAP nei limiti delle sue disponibilita' (che provengono dal gettito della tassa applicata su dipendenti e pensionati); ci sono poi anche i "prestiti in convenzione" erogati da societa' finanziarie e istituti di credito convenzionate, appunto, con l'INPDAP. Delle attivita' sociali conosco solo quelle rivolte ai pensionati: "soggiorni senior", "case albergo" (1 a Pescara e 1 vicino a Roma), "assistenza e cura Alzheimer" (in alcune regioni convenzionate e in collaborazione con fondazioni e associazioni di ricerca scientifica), "convitti", "borse di studio", "vacanze studio", "master e dottorati", queste ultime quattro voci rivolte ai figli dei pensionati. Non so che cosa sia offerto a chi è in attivita' di servizio, ma comunque per tutti è raccomandabile raccogliere informazioni di prima mano presso uffici competenti, sindacati, patronati o al numero verde dell'INPDAP 800 10 5000. Due cose si possono chiarire subito: i pensionati INPDAP che rifiutano l'iscrizione alla "Gestione unitaria" non potranno accedere ai servizi creditizi, ma continueranno a poter usufruire di quelli sociali cosi' come dell'assistenza fiscale "modello 730". Coloro che godono di una pensione inferiore ai 600 euro (lorda?) possono accedere gratuitamente a tutti i servizi. Il terzo momento riguarda la decisione sul da farsi. Si danno tre casi: a) Se, dopo avere fatto tutti i calcoli, una persona stabilisce che vale la pena pagare quella tassa per lasciarsi aperta la possibilita' di accedere ai servizi offerti, se ne sta zitta e buona; dal 1° novembre le verra' addebitata la tassa prescritta e potra' accedere a tutti i servizi previsti. b) Se, invece, decide che per lei non vale la pena pagare neanche un centesimo per tali servizi, deve consegnare entro il 31 ottobre, all'ente da cui riceve lo stipendio o la pensione un modulo in cui esprime la sua "non adesione" alla Gestione. Detto modulo (ALLEGATO 1) puo' essere anche inviato per posta (meglio una raccomandata con ricevuta di ritorno) o tramite fax (che pero' forse è meglio evitare perche' si presta di piu' a disturbi di trasmissione). C'è da notare (e cio' vale anche per il punto seguente) che nel depliant per i pensionati dell'INPDAP le formalita' risultano semplificate rispetto alle notizie che circolavano un paio di mesi fa; non si parla di allegare la fotocopia della carta d'identita', ne' di fare la raccomandata A.R. Ma, c'è da crederci? (Siamo pur sempre in Italia!). c) Se, per dimenticanza o altro, una persona ha lasciato passare il 31 ottobre senza inviare la disdetta, ha tempo ancora fino al 31 maggio 2008 per chiedere il recesso dall'iscrizione (ALLEGATO 2). In tal caso, tuttavia, si vedra' trattenere il contributo sullo stipendio o la pensione da novembre in poi e fino a che la sua disdetta non arriva a destinazione (e non sembra che abbia diritto al rimborso). UN APPELLO Un appello perche' chi è informato su questa operazione si faccia carico di avvisare il maggior numero possibile di persone, specialmente i pensionati e, fra di loro, i pensionati molto anziani. Perche' non ci vuole un'intelligenza leonardesca per capire che i maggiori contributori inconsapevoli al fondo della "Gestione unitaria" potrebbero essere proprio loro, che, specialmente se hanno un'eta' ragguardevole, vivono isolati e poco interessati a cio' che accade nel mondo. E a maggior ragione trovo deplorevole che proprio ai pensionati sia stata rivolta quella comunicazione di cui ho ampiamente parlato, che, lo ripeto, sia per la frivolezza della veste similpubblicitaria sia per l'uso di determinate parole, potrebbe spingere parecchie persone soprattutto molto anziane a non fare la dovuta attenzione alla cosa o a trarre indicazioni errate. Il prelievo pero' che incidera' sulla loro pensione, forse anche in una misura non indifferente in un momento in cui soddisfare le minime necessita' si fa sempre piu' costoso, sara' puntuale e perfettamente legale, anche se moralmente iniquo. (a cura di Annapaola Laldi) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi Zombi tra di noi Era il settembre di un anno fa (1) quando, il ministero della Salute disponeva il sequestro della sostanza "cimicifuga racemosa", perche' sospettata di poter provocare lesioni epatiche, sotto forma di gravi epatiti, anche se tali non erano mai state ravvisate, ne' esisteva una -seppur minima- prova di tale, quale effetto diretto. Non seguirono barricate, da nessuna parte, ancor di meno tra quei medici che tale sostanza la usavano da sempre, contrariamente con grandi benefici per i loro pazienti. Il sospetto, era sempre lo stesso, quella dell'invenzione -tante purtroppo- contro quel mondo ritenuto alieno, perche' non conforme e conformato, sottomesso dalla medicina ufficiale. Quello che fu incredibile e' che non si fecero ulteriori verifiche e quella preziosa sostanza, usata da chissa' quanti e quanti decenni con successo, doveva scomparire, addossandole fantasmi di cui i medici descrittori di fitoterapia non ebbero mai a credere, e mai crederanno. La supponenza nei confronti della Cimicifuga ha indirettamente assunto volti piu' delineati proprio in queste ore. Si e' riportato in vita (ma non era morto, camminava nelle citta' come uno zombi) un semi-cadavere chimico, dal nome "nimesulide", farmaco anti-infiammatorio di sintesi, sicuramente il piu' diffuso e conosciuto al mondo. Nel 2006, in Finlandia era stata sospesa la commercializzazione perche' -e qui con prove dirette- aveva procurato gravissime epatiti. Fu cosi' necessario l'intervento delle autorita' di controllo, una di queste, la piu' importante, l'Agenzia Europea del Farmaco. In Italia, a differenza della pericolosissima "cimicifuga racemosa", la buona nimesulide non fu mai, anche a scopo cautelare, bloccata nella sua commercializzazione. L'Agenzia europea, valutando "globalmente" ogni aspetto della faccenda, ha concluso proprio in queste ore: "il profilo rischio/beneficio della nimesulide e' ancora favorevole (a chi ?) ravvisando pero' la necessita' di introdurre delle cautele e limitazioni d'uso del farmaco, e informare medici e pazienti del rischio di possibili eventi avversi a carico del fegato". Da ora il vostro medico non potra' prescrivervi tale farmaco per piu' di 15 giorni. Inoltre, le confezioni dovranno essere modulate nel numero di compresse e bustine. Non ci si potra' recare spontaneamente in farmacia per acquistare il famoso farmaco, ma si dovra’ esibire la ricetta medica. L'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco) informera' ogni medico dei possibili rischi del farmaco. Non v'e' dubbio, quindi, che le suddette agenzie di verifica e controllo del farmaco, ritengano la "cimicifuga racemosa" una sostanza molto piu' pericolosa della nimesulide. Anche noi lo crediamo. Resta fermo il fatto che per la cimicifuga questo non si e' appurato. La nimesulide corre su una Ferrari, la cimicifuga si muove con un mulo , anzi non si muove, e' ferma, e' gia' andata. Dal lontanissimo 2006, quando fu sospesa in Finlandia, al 2007, quando lo scorso maggio in Irlanda ha cagionato gravissime epatiti, come mai i cittadini sono stati abbandonati –soprattutto in Italia-, ignari, soli ed indifesi? La cimicifuga racemosa era usata soprattutto in produzione di preparati fitoterapici, in estratto di macerati glicerinati. Era preziosa nel contrasto dei fenomeni legati alla menopausa ed alla senilita' femminile, molto contrastata, insieme ai fito-estrogeni, dalle varie associazioni americane di ginecologia, le stesse che le abnegano, in nome delle terapie sostitutive ormonali chimiche, malgrado queste ultime abbiano dato prova di essere incongrue e pericolose. Chi desidera informazioni maggiori, mi puo' scrivere direttamente: g.parisi@aduc.it (1) http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php?id=154619 ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti La legge delega in modifica al Testo Unico sull'Immigrazione. La riforma mancata? E' cominciata la discussione in Parlamento del disegno di legge delega sulla riforma in materia di immigrazione, con cui il Governo dovrebbe, nei 12 mesi successivi alla sua approvazione, emanare un decreto legislativo modificativo del testo unico (D.lgs. 286/98). Ci spiace dirlo, ma date le promesse e le premesse l'impianto normativo che si intende sostituire al vigente, a nostro avviso non risolve i gravi problemi che affliggono molti stranieri sul nostro territorio o alle nostre ambasciate e molti italiani che hanno con i medesimi rapporti di lavoro, di parentela, di amicizia. E se queste sono le linee guida, ben poco possiamo attenderci dal futuro decreto legislativo. 1. La programmazione triennale dei flussi con revisione annuale all'occorrenza. Lo abbiamo gia' scritto e lo riscriviamo: il meccanismo dei flussi di ingresso aperti una tantum si e' rivelato fallimentare e generatore di fatto di illegalita' e clandestinita'. Speravamo che il Governo lo avesse compreso, vista la mossa che ha effettuato non appena insediatosi a Palazzo Chigi, ossia quella di estendere i flussi del 2006, non tenendo conto dei numeri ma delle date di presentazione (dal marzo al luglio 2006) . Sappiamo tutti che dietro il sistema delle quote astrattamente determinate (sempre di gran lunga insufficienti a coprire la richiesta) si cela un'ipocrisia di fondo: gli extracomunitari entrano solo quando, ancora all'estero, vengono chiamati in Italia in quei pochissimi minuti l'anno in cui ai datori di lavoro e' consentito chiamarli. O meglio, aspettano mesi per il visto di ingresso che gli verra' apposto al termine della chiamata! Sembrava averlo capito ma cosi' non e': ora si pensa addirittura ad una programmazione triennale (non se ne capiscono bene le motivazioni) e si ritoccano di anno in anno gli ingressi con relativi decreti. Sbagliamo o ... non e' cambiato proprio un bel nulla? Cosa significa programmazione con revisione annuale se non quanto e' accaduto sin qui? 2. Lo sponsor... si' ma nei limiti delle quote. Speravamo che il Governo provvedesse ad affiancare al meccanismo delle quote di ingresso un vero ed utile strumento quale e' il cosiddetto Sponsor. In altre parole, un datore di lavoro garantisce (con fideiussione) per un extracomunitario che intenda venire in Italia per cercare lavoro, con un "permesso per inserimento". Al termine di un anno la verifica: se lo straniero ha trovato lavoro rinnovera' il suo permesso in motivi di lavoro, altrimenti tornera' nel proprio Paese. Tale meccanismo ha senso se funzionante durante tutto l'anno, in ogni momento. Chi vuol vivere in Italia, infatti, potrebbe avere l'occasione di farlo regolarmente cosa che ad oggi non puo', se non ha gia' un lavoro che lo aspetta (chissa' come?). Scopriamo che il Governo ha si' in mente lo sponsor.... ma nei limiti delle quote!! Dunque la riforma sperata del superamento del limite preordinato numerico degli ingressi, non ha subito alcuna reale modifica. Solo dettagli e minuzie, nulla piu'. E i clandestini continueranno ad esser tali anche per necessita' e impossiblita' di regolarizzazione. 3. Il reimpatrio volontario e assistito. Non si puo' dir gran che' neppure sulla delega al Governo in merito alle espulsioni, che ci lascia perplessi. Comprendiamo bene la difficolta' di far fronte alla grande quantita' di stranieri clandestini anche non identificati e dunque inespellibili, ma il "rimpatrio volontario" ci lascia alquanto dubbiosi, soprattutto se la ricompensa per il farsi comodamente espellere e' una riduzione del tempo di divieto di reingresso (oggi cinque anni)! Ci pare davvero molto improbabile che, cosi' come il divieto di reingresso non ha costituito un vero deterrente per gli espulsi che vogliono ritornare, l'immigrato si lasci "allettare" da una sua eventuale riduzione agevolando la propria espulsione! (Sono molti li stranieri che temono meno il carcere del rimpatrio). 4. La durata dei permessi e dei rinnovi... e i tempi dei procedimenti amministrativi? Approviamo invece la modifica della durata dei permessi di soggiorno che aumenta, cosi' come il raddoppiano nel caso di rinnovo, ritornando in pratica a quanto disponeva la cosiddetta legge Turco Napolitano, poi modificata sul punto dalla Bossi Fini. Quello che piu' salta agli occhi pero' e' come nulla, tranne buone intenzioni (comuni a tutti i legislatori), e' stato detto o fatto in merito dalla costante e reiterata violazione delle norme sul procedimento amministrativo, in merito soprattutto ai tempi di emissione dei provvedimenti (visti, permessi, rinnovi, carte di soggiorno...). Non basta, si sa, dire: "il permesso sara' rinnovato entro 20 giorni dalla richiesta" affinche' l'amministrazione sia in grado di provvedervi. Occorrono meccanismi efficaci, quale il silenzio assenso, che da un lato impone un vaglio celere, dall'altro evita numerose ferite alla legalita' mai gravi quanto in questo settore dell'amministrazione pubblica (si pensi ai ritardi nelle procedure dei flussi di ingresso, ancora pendenti per il 2006, o nel rilascio della cittadinanza italiana). 5. Le ambasciate, i visti e le impugnazioni. Molte e gravi, spesso irraccontabili (perche' non si possono provare) storie provengono da chi ha avuto a che fare con le nostre ambasciate. Davvero di tutto di piu'. Purtroppo nulla di tutto questo trova ad oggi reale possibilita' di indagine della magistratura. Un esempio. Ad oggi il diniego di visto di ingresso, tranne che in alcuni casi, non e' motivato. Chi si becca un no, non sa perche', ne' puo' replicare. E anche laddove volesse replicare? Deve rivolgersi, nei sessanta giorni dal diniego, al Tar Lazio!! Ma se nei sessanta giorni non ce la fa neppure a fare una procura ad un legale che lo assista, visto che si trova all'estero... Insomma un caso di scuola tipico di "potere assoluto" e di denegata giustizia. La legge delega prevede la motivazione obbligatoria a tutti i provvedimenti che negano il visto. Bene, ma... se volessi da straniero all'estero contestare il diniego? Nulla e' cambiato, in teoria Tar Lazio, in pratica, mi tengo il diniego motivato. ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Baroni universitari e insegnanti: come la casta nobile sfrutta la casta precaria In Italia le corporazioni sono una realta' fatta di caste 'nobili' e caste 'plebee'. http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php?id=164314 Il sistema di formazione e reclutamento degli insegnanti ci offre uno spaccato interessante delle dinamiche tra corporazioni, dove la casta 'nobile' dei baroni universitari, sfrutta la casta 'precaria' degli insegnanti senza cattedra. Come funziona. Gli insegnanti senza cattedra sono inseriti in una graduatoria che cambia regole di funzionamento ad ogni nuovo ministro della Pubblica istruzione. Ad aumentare il punteggio concorrono vari elementi, tra cui titoli di studio e gli anni di esperienza. Un anno di lavoro, per esempio, da' 12 punti. Le graduatorie sono provinciali e ogni anno, tra luglio e agosto, il Csa (ex provveditorato) assegna cattedre nelle scuole 'scoperte' per l'anno scolastico a venire. Spesso per gli insegnanti le assegnazioni sono un'esperienza drammatica. La disorganizzazione e' totale e, in questo clima, ogni insegnante spera che altri non gli 'rubino' l'istituto piu' vicino alla propria residenza o quello dove si e' trovato bene l'anno precedente. 'Una lotta fra poveri'. Quest'appuntamento e' l'occasione per conoscere i propri rivali: coloro che sono in graduatoria immediatamente prima e dopo. Accanto alla cordialita', tra colleghi aleggia il timore che quello che ti sta sotto possa scavalcarti. Il timore e la competizione aumentano in vista di assunzioni a tempo indeterminato. E siamo proprio in questa fase: il ministero della Pubblica istruzione ha previsto 150 mila immissioni a ruolo nel giro di pochi anni, a fronte di circa 200 mila precari. Migliaia e migliaia di insegnanti che fanno parte di una piccola-grande casta: quella dei destinati ad avere un posto fisso ... prima o poi, ... elezione dopo elezione. Solo pochi si stancano di aspettare 10-20-30 anni. Tanto il posto e' un diritto acquisito, anche se anno dopo anno bisogna combattere, pagando un caro prezzo ad altre corporazioni. L'arma in piu': la farsa dei corsi di perfezionamento organizzati dai baroni. Uno strumento in piu' per la scalata al punteggio sono i corsi di perfezionamento, organizzati dalle universita' e gestiti dai baroni, che grazie ad una legge, regalano un punto in graduatoria ai precari che spendono dai 400 ai 600 euro. I corsi sono una farsa: la frequenza non e' obbligatoria e anche il test finale e' possibile effettuarlo a distanza: non occorre studiare, basta copiare direttamente dal libro di testo e spedire il tutto tramite email al professore. Si e' creato, pertanto, un meccanismo vizioso. I precari non possono non fare questi corsi. Senza il punticino, rischi di essere scavalcato da una decina di concorrenti. Tutti pagano e incassano il punto, ma il risultato in graduatoria e' neutro. L'unico a guadagnare e' il sistema baronale che regna nelle universita' italiane, che e' ben contento di poter drenare milioni di euro ogni anno dalle tasche dei precari. E i corsi prolificano. La sola facolta' di Scienza dell'educazione di Firenze per l'anno accademico 2007-08 ne ha indetti ben 16. Uno di questi e' titolato Comunicare i saperi nella scuola dell'autonomia (titolo etereo e burocratico allo stesso tempo), che ha, appunto queste caratteristiche: partecipazione al corso facoltativa, 400 euro di tassa di iscrizione, riconoscimento di 1 punto, prove finali online: http://www.scform.unifi.it/cdp06/comunicazioneinterpersonale. Negli anni passati, non sono mancati casi di test finale sostenuto, per esigenze burocratiche, quando le lezioni non erano ancora terminate. Tutto qui? No. Accanto ai corsi di perfezionamento, ci sono i master che costano il doppio: "Si studia ancora meno" e danno ben tre punti. Ale'! Basta pagare i baroni e il 'plebeo' si garantisce la permanenza nella casta precaria. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA IL PROTESTO E LA SUA PUBBLICAZIONE Cos'e' il protesto E' quell'operazione con la quale un titolo cambiario -assegno, cambiale tratta accettata, vaglia cambiario (paghero') che prevede il pagamento di una certa somma a favore di un creditore, in una data specifica certa- e' consegnato dalla banca creditrice ad un notaio (od ufficiale giudiziario, segretario comunale o capostanza di compensazione bancaria) il quale si reca presso il domicilio del debitore per chiedere il pagamento del titolo non coperto e, a fronte della mancata riscossione immediata -o in assenza dell'interessato- redige la “levata” del protesto, rendendo cosi' il titolo esecutivo (al pari, cioe', di un decreto ingiuntivo). Da questa operazione ne consegue, per il protestato, di poter subire il precetto e poi il pignoramento, se continuasse a non pagare. Il titolo protestato, infatti, ritorna -attraverso le banche- in mano al creditore, che decide se esigere il credito in tal modo o lasciar decadere questo suo diritto. Nel frattempo -per il debitore- la cifra e' maggiorata degli interessi maturati, delle spese per il precetto e per l'eventuale processo esecutivo. Per approfondire il punto si veda la scheda tra i link. La procedura LA LEVATA DI PROTESTO L'ufficiale giudiziario (o il notaio, il segretario comunale, etc.) redige la “levata di protesto”, dando cosi' l'avvio alla relativa pratica. Si tratta di un documento -cartaceo o registrato su supporto informatico- riportante l'elenco mensile dei protesti emessi, solitamente diviso in due parti relative alla prima e alla seconda meta' del mese. Per ogni singola registrazione di protesto, o rifiuto di pagamento, devono essere indicati vari dati: il numero progressivo dell'elenco, data, luogo della levata o della registrazione, nome o denominazione e domicilio di chi ha chiesto il pagamento, nome o denominazione e domicilio di colui nei cui confronti c'e' stata contestazione e levata del protesto -o che comunque si e' rifiutato di pagare-, il suo codice fiscale o la data e il luogo di nascita -nel caso di societa', il numero di iscrizione al registro delle imprese. Nell'elenco devono anche essere riportati la natura del titolo di credito protestato, la sua data di scadenza (per le cambiali e i vaglia cambiari), il codice della valuta, l' importo ed i motivi del rifiuto espressi con un codice. Gli elenchi sono poi trasmessi al presidente del Tribunale della circoscrizione dove i soggetti che li hanno redatti esercitano le loro funzioni, entro il 5 ed il 20 di ogni mese. Ogni primo del mese, inoltre, gli elenchi sono trasmessi anche al presidente della Camera di commercio della circoscrizione del Tribunale suddetto, tramite supporto informatico o per via telematica. PUBBLICAZIONE SUL “BOLLETTINO” Le camere di commercio devono protocollare gli elenchi ricevuti e pubblicarne i dati entro 10 giorni dalla loro ricezione. La pubblicazione avviene tramite iscrizione dei protesti in un apposito archivio informatizzato, comunemente detto il bollettino dei protesti. Le notizie dei protesti vengono conservate per cinque anni dal momento della loro iscrizione. Le iscrizioni possono essere modificate, sospese o annullate per diverse ragioni, ovvero in caso di pagamento della cambiale protestata entro un anno dalla data di levata, in caso di riabilitazione (di un protesto che riguarda un assegno o una cambiale pagata dopo l'anno) nonche', ovviamente, in caso di protesto levato illegittimamente o erroneamente. Per approfondire motivi e modalita' di cancellazione o sospensione della pubblicazione dei protesti si veda l'apposita scheda riportata tra i link. Una nota sul protesto per mancata accettazione di una tratta La cambiale tratta, che a differenza del paghero' non contiene una dichiarazione di pagamento ma un ordine da parte del creditore (traente) verso il debitore (trattario), prevede di solito un'accettazione scritta, da apporre da parte del debitore sul titolo stesso tramite firma. Il debitore/trattario diventa obbligato al pagamento solo se accetta il titolo, e quindi solo in questo caso puo' essere protestato in caso di mancato pagamento per poi subire azioni di recupero dirette. Il suo rifiuto di accettare comporta in ogni caso la possibilita', per l'eventuale portatore (a cui per esempio la tratta e' stata girata), di esercitare le azioni di recupero sul traente o sugli altri obbligati. Per far cio' il creditore deve far levare un apposito protesto, detto “protesto per mancata accettazione” (l'azione di regresso puo' avvenire senza levare il protesto solo se sul titolo vi sia una clausola tipo “senza protesto” o “senza spese”). Il traente, infatti, oltre a rispondere solidalmente col debitore/accettante del pagamento. risponde anche della sua mancata accettazione. Questo tipo di protesto, come quello per mancato pagamento, e' un atto autentico che dev'essere levato da un notaio o da un pubblico ufficiale autorizzato dopo che e' stata constatata la mancata accettazione. Anche questi protesti vengono pubblicati nel bollettino tenuto dalle camere di commercio. CONSULTAZIONE DELL'ARCHIVIO L'archivio informatico dei protesti puo' essere consultato da chiunque, sia recandosi personalmente presso le camere di commercio sia via Internet mediante la sottoscrizione di apposite convenzioni con le camere di commercio stesse o con i distributori ufficiali di Infocamere, la societa' che gestisce il sistema informativo delle camere di commercio. La consultazione permette di cercare notizie sui protesti, estrarne gli elenchi e i rifiuti di pagamento su scala nazionale. Le ricerche possono avvenire per nome o con altre chiavi tipo la data e il luogo di levata o registrazione, il codice fiscale, la data di scadenza dell'atto protestato, la data di iscrizione al registro. Si puo' chiedere copia dell'elenco di tutte le iscrizioni dei 15 giorni precedenti a quello in cui e' fatta la ricerca, nonche' copia delle variazioni al registro. Le informazioni devono sempre contenere la data del loro ultimo aggiornamento. La data di ricerca e' registrata. Dietro pagamento di un diritto di segreteria e' possibile inoltre chiedere una visura o una certificazione sull'esito della ricerca che, in caso positivo, dovra' contenere la causale del protesto. Un caso particolare, l'assegno postale Il dpr 298/2002 (regolamento recante modifiche al dpr 144/2001 sui servizi di bancoposta) contiene norme relative agli assegni postali ed estende agli stessi le disposizioni che riguardano gli assegni bancari. Anche per gli assegni postali quindi puo' scattare il protesto, con una distinzione. Se l'assegno postale e' presentato all'incasso presso una banca e risulta non coperto, la dichiarazione sostitutiva del protesto sara' redatta dal capostanza di compensazione di una delle filiali della banca d'Italia con sede a Roma o Milano, mentre se la negoziazione avviene presso uno sportello postale il protesto sara' levato da un levatore competente per territorio dove ha sede l'ufficio che ha emesso il titolo (stampato sull'assegno stesso). Le modalita' di cancellazione, nonche' di riabilitazione, sono comunque le stesse degli assegni bancari. Puo' essere consultata, pertanto, la stessa scheda riportata tra i link. La normativa Regio decreto 1669/1933: “Modifiche alle norme sulla cambiale e sul vaglia cambiario” Decreto legge 381/95, convertito dalla legge 480/95, istitutivo del registro informatico dei protesti cambiari; Legge 108/96: Disposizioni in materia di usura; Decreto del Ministero dell'industria n. 316/2000: Regolamento recante le modalita' di attuazione del registro informatico dei protesti, a norma dell'articolo 3-bis del decreto legge n.381/1995 convertito dalla legge 480/95; Decreto del Ministero dell'Industria del 23 febbraio 2001: Approvazione del modello di trasmissione degli elenchi dei protesti e dei rifiuti di pagamento. Link utili - Scheda pratica LE AZIONI ESECUTIVE IN GENERALE E SPECIFICAMENTE SU TITOLO ESECUTIVO E PRECETTO: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40725 - Scheda pratica PROTESTI: CANCELLAZIONE DAL BOLLETTINO: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40752 - Informazioni ed indirizzi sui registri informatici dei protesti in Italia: http://www.camcom.it/come/reg-info2.asp Ha collaborato Barbara Vallini (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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