====== AVVERTENZE ========================= Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori. Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 - Fax: 055.2302452 URL: http://www.aduc.it Avvertenze numero 2008-14 del 15 Luglio 2008 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/ In questo numero: - Editoriale. La casta dei consumatori e l'Aduc http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=244 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=244 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=244 - La scheda. Assegni, carta acquisti, certificazione impianti: le piu' importanti novita' del decreto legge della manovra fiscale estiva http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=226016 - La pulce nell'orecchio. UPUPE http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? Giustizia terrena e Giustizia Divina: prove tecniche. Consigli di lettura http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Censura forum. Ricorso per Cassazione: difendere Costituzione e liberta' di manifestazione del pensiero http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Informazioni e Ferrovie. il passeggero continua a masticare amaro http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php - Il Condominio. L'amministratore di condominio: requisiti, nomina, compiti http://www.aduc.it/dyn/condominio/art/singolo.php - Gli Articoli ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche cinque settori con informazioni e consigli quotidiani, oltre ad un sito di consulenza finanziaria, tutti editi dall'Aduc: - Usi & Consumi http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Droghe http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Salute http://www.aduc.it/dyn/salute/ Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo puo' disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualita', etc. Ogni settimana viene edita una newsletter. - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Telecomunicazioni http://www.aduc.it/dyn/tlc i diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia ------------------------------------------- EDITORIALE La casta dei consumatori e l'Aduc Oggi, il Giornale pubblica un'inchiesta dal titolo "La casta dei consumatori" sui finanziamenti pubblici alle associazioni dei consumatori. Ben 43 milioni di euro dal 2003, impiegati per progetti piu' o meno discutibili. L'Aduc, come sanno i suoi associati, non ha mai preso una lira o un euro di finanziamento pubblico (compreso il 5 per mille), linfa di un associazionismo che rappresenta solo se stesso e si autoalimenta proprio grazie al potere pubblico e non alla sua effettiva utilita' -cosa non dissimile da quello che accade con il finanziamento pubblico ai partiti politici. Per questo non aderiamo alla Consulta nazionale delle associazioni (Cncu) presso il ministero dello Sviluppo Economico, spesso controparte nelle nostre iniziative e che ci farebbe per questo sentire in imbarazzo nel seguirne le direttive. Il nostro principale obiettivo e' informare, dotare il maggior numero di cittadini utenti e consumatori del piu' efficace strumento civico di difesa e attacco: la consapevolezza dei propri diritti e doveri. Offriamo gratuitamente a chiunque -iscritto o meno all'associazione- lo stesso servizio, richiedendo contributi finanziari volontari proprio per mantenere questa formula. E' per questo motivo che senza il tuo contributo volontario non potremmo esistere. Se ci ritieni utili, associati all'Aduc: http://www.aduc.it/dyn/adesabb ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono quattro, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo ITALIA / Enti territoriali: mutui per 61 miliardi di euro Sono le Regioni a guidare le emissioni di prestiti obbligazionari, l'indagine della Ragioneria Generale dello Stato sui mutui degli enti territoriali nel 2006 rileva come solo per quell'anno le emissioni di prestiti obbligazionari, comunicate da un campione di istituti di credito, ammontavano a circa 2,871 miliardi di euro: Regioni e comuni capoluogo hanno fatto ricorso allo strumento con quote del 76% e dell'11%. Al primo gennaio 2007, "la consistenza dei prestiti obbligazionari in portafoglio degli istituti di credito facenti parte del campione - spiega la Rgs - ammontava a 12,862 miliardi di euro. I titoli delle Regioni erano il 48,4% del totale, quelli dei Comuni il 23,7% mentre il 15,3% era costituito di titoli emessi dalle province. La consistenza dei mutui contratti da Regioni ed Enti locali era di 61,8 miliardi di euro al primo gennaio 2007 per un totale di rate 'pro-capite' di 1.045 euro per ogni cittadino italiano. Nel 2006, le Regioni hanno piu' che raddoppiato il ricorso ai mutui per un totale di 3.622 milioni di euro contro i 1.657 milioni del 2005 con un aumento del 118%. Il debito residuo delle Regioni ammontava a 14,032 miliardi contro gli 11,658 miliardi del 2006 con un debito 'pro-capite di 237,30 euro. Per i Comuni, l'esposizione debitoria al primo gennaio 2007 si attesta a 47,791 miliardi in calo del 4,08% rispetto ai 49,501 miliardi con un debito pro-capite passato da 842 a 808 euro. G.BRETAGNA / E la banca invia carte di debito agli undicenni La Lloyds Tsb sta inviando ai giovanissimi, a partire dagli undicenni, una carta di debito che funzionano sul circuito Visa, senza ottenere preventivamente il consenso dei genitori. La furbata della banca, che ha scatenato molte polemiche, e' quella di utilizzare i dati dei ragazzini gia' loro clienti che possedevano un bancomat, a cui viene inviato uno strumento piu' sofisticato con cui effettuare acquisti anche su Internet, quindi con la possibilita' di acquistare farmaci o alcolici. "E' chiaro che dovevano avvertire i genitori", e' la giustificazione di Lloyds Tsb. G.BRETAGNA / Ancora un calo per il prezzo delle case Nel mese di giugno, i prezzi delle case nel Regno Unito sono scesi dello 0,9% su base mensile. Su base annua, il calo e' del 6,3%, si tratta, spiega Nationwide, 'della peggiore flessione dal dicembre 1992'. ITALIA / Ospedali a misura di donna: premiate 96 strutture Tre bollini rosa a 24 ospedali, due bollini a 27 e un bollino a 45, per un totale di 96 centri distribuiti in tutta la penisola giudicati dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) come veri ospedali "a misura di donna", le strutture ideali per gli oltre 5 milioni di donne che ogni anno si ricoverano, con una durata media di una settimana. A presentare gli ospedali premiati, il presidente di Onda Francesca Merzagora, insieme al sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Gli ospedali "in rosa" devono avere caratteristiche precise: la presenza di un punto nascita efficiente e confortevole, ma anche l'attenzione alle malattie di genere, la disponibilita' di servizi dedicati alle donne ricoverate, la presenza femminile in posizioni dirigenziali e la produzione di pubblicazioni scientifiche su patologie femminili. L'elenco di tutte le strutture, una sorta di vademecum per la donna che ha bisogno di ricoverarsi, e' stato raccolto in una Guida che sara' pubblicata sul sito Internet dell'associazione. 96 OSPEDALI AL 'TOP', MOLTI ANCHE AL CENTRO-SUD: 'Abbiamo premiato - spiega la presidente Onda Francesca Merzagora - le strutture piu' simili al modello anglosassone degli 'women's hospital', centri organizzati per la diversita' di genere, diffusi soprattutto negli Usa e in grado di farsi carico a tutto tondo della salute della donna'. Per il progetto Bollini rosa, quest'anno sono giunte 115 richieste di valutazione da parte di ospedali pubblici (90%) e strutture private accreditate (10%). Il 52% delle candidature e' pervenuto dal nord, il 22% dal Centro e il 26% da Sud e isole. La Lombardia e' la regione con la maggior presenza di strutture che hanno chiesto la valutazione (26%), nessuna richiesta invece dalla Valle d'Aosta, mentre regioni del sud come Molise, Basilicata e Abruzzo sono ben rappresentate. Centri di eccellenza si rivelano anche nei centri piu' piccoli. Sono 96, in tutto, gli ospedali premiati. - DA 1 A 3 BOLLINI PER LA QUALITA' DELLE CURE 'IN ROSA': I bollini sono attribuiti sulla base di criteri precisi. Un bollino per le strutture con reparti per patologie femminili specifiche, applicazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza), certificazione per requisiti strutturali; due bollini se si aggiungono anche pubblicazioni scientifiche su patologie femminili e comitato etico con almeno 3 componenti donne; tre bollini se in piu' vi sono donne in posizioni apicali, personale infermieristico prevalentemente femminile, caratteristiche multietniche. - 5 MLN RICOVERATE L'ANNO, PRIMA CAUSE PARTO E CUORE: Con 5 mln di ricoveri l'anno, le donne sono le principali utilizzatrici dei servizi sanitari. Tra le principali cause di ricovero vi sono quelle legate al parto (600mila sono le nascite l'anno), alle malattie cerebro-cardiovascolari (in crescita tra le donne) e alle patologie oncologiche. Ampio e' anche il ricorso femminile all'ospedalizzazione per la riabilitazione. - MA MOLTI RICOVERI IMPROPRI AL SUD: Restano pero' grandi differenze regionali: al Sud le donne sono infatti ricoverate piu' facilmente per patologie che dovrebbero invece essere trattate fuori dall'ospedale come ipertensione o diabete, un dato da valutare attentamente secondo gli esperti. - MARTINI, APPELLO PER PIU' DONNE DIRIGENTI: Un appello ai direttori generali degli ospedali italiani perche' 'colgano la qualita' e diano alle donne la grande occasione di mostrare quello che valgono' arriva dal sottogretario alla salute Francesca Martini, la quale ha ricordato come siano ancora troppo poche le donne che occupano posizioni dirigenziali nelle strutture sanitarie. ITALIA / Istat: nel 2006 aumentate le nascite nel Centro-Nord Il numero di nuovi nati in Italia e' complessivamente in leggero aumento rispetto al 2005, soprattutto grazie al contributo delle regioni del Nord e dei 58 mila nati da genitori stranieri: lo rileva l'Istat nella Rilevazione sugli iscritti all'anagrafe per nascita nel 2006. Su scala regionale, si registrano incrementi al Nord e al Centro, mentre al Sud e nelle isole prosegue il fenomeno della denatalita'. Tra il 1995 e il 2006, nelle regioni del Centro e del Nord si osservano degli incrementi compresi tra l'8% del Trentino-Alto Adige e il 26% della Lombardia. Un caso a parte appare invece l'Emilia-Romagna, in cui si registra quasi il 42% di nati in piu', mentre a meta' degli anni '90 riportava i livelli di fecondita' in assoluto piu' bassi. Nelle regioni del Sud, al contrario, si osserva nello stesso periodo una contrazione delle nascite compresa tra l'1% dell'Abruzzo e il 21% della Basilicata. U.E. / Nei siti Internet che vendono farmaci regna la contraffazione Il 95,6% dei siti Internet che vendono farmaci opera in modo illegale. E' quanto ha rilevato un rapporto Eaasm (European alliance for access to safe medicines). Tra i risultati piu' preoccupanti: il 62% delle confezioni di farmaci acquistata online e' risultato totalmente contraffatto o contenente il principio attivo in minima parte. Almeno il 30% dei farmaci ordinati non viene mai consegnato. Il business dei falsi medicinali vale 45 miliardi l'anno, questo mercato e' in mano a societa' cinesi, russe, indiane ed ucraine. ITALIA / Spiagge balneabili al 96%, ma affittare una sdraio e' sempre piu' caro Le spiagge italiane sono sempre piu' blu: oltre il 96% delle coste sono balneabili. Ma sono sempre piu' care: e' di 7,55 euro il prezzo giornaliero medio richiesto in Italia per il noleggio di uno sdraio in uno stabilimento balneare, uno dei prezzi piu' alti in Europa. Mentre in Grecia e in Spagna, infatti, si prende il sole "a prezzi di saldo", il nostro - secondo uno studio internazionale condotto da Expedia, leader mondiale dei viaggi online - e' il terzo paese piu' caro in Europa per il noleggio di sdraio, dopo Francia e Germania, posizionandosi ben al di sopra della media europea. Non a caso, sono 33,7 milioni gli italiani in partenza ma uno su quattro restera' a casa. Il caro-gasolio, secondo un'indagine della Confesercenti, fa sentire i suoi effetti sulle nostre tasche e spenderemo in media 1056 euro per una vacanza, 100 euro in piu' rispetto all'anno scorso. Il mare rimane uno dei luoghi privilegiati. Il 72% trascorrera' le vacanze in Italia e la Spagna si conferma la destinazione preferita. La spesa complessiva per le vacanze sara' di 35,5 miliardi di euro, il 10% in piu' del 2007. In aumento i viaggi last minute e le vacanze in treno, traghetto e pullman. Se, dunque, il 57% degli italiani e' pronto per un tuffo in mare o una passeggiata in montagna, un altro 24% restera' a casa ed un 19% sara' indeciso fino all'ultimo. Intanto, buone notizie sulla qualita' delle nostre acque: il 96,2% dei 5.170 chilometri di costa sottoposta a controllo, sui 7.375 chilometri complessivi, sono balneabili, secondo il rapporto 2008 sulle acque di balneazione presentato oggi al ministro del Lavoro e della salute. Complessivamente, sono 4.970 i chilometri di costa balneabili, mentre i restanti 2.205 non sono balneabili in quanto non accessibili al monitoraggio o perche' porti o foci di fiumi. Cifre sostanzialmente stabili, con un aumento di 26 chilometri di costa balneabile rispetto allo scorso anno. Mentre 195 chilometri sono interdetti alla balneazione perche' inquinati. Dati che collocano l'Italia al secondo posto nella classifica europea delle acque piu' pulite, superata solo dalla Grecia. AUSTRIA / Proposta autorevole: mezzi pubblici gratis per tutti Il 12% dell'energia consumata in Austria e' addebitabile al trasporto delle persone. "Negli ultimi anni e' il settore che e' cresciuto di piu'", spiega Walter Boltz, direttore di E-Control (organo di controllo del mercato energetico). Aumenta in particolare nel trasporto automobilistico privato poiche' il minor consumo di carburante e' vanificato dall'attrazione di prestazioni sempre piu' sofisticate. Cosi', nel pacchetto di misure per migliorare l'efficienza energetica che ha preparato per il ministero dell'Economia, E-Control ha inserito una proposta choc: rendere totalmente gratuito il trasporto pubblico. Il suo ragionamento: considerato che il 70% dei suoi costi e' coperto dalle imposte pagate dai cittadini, e che i proventi derivati dai biglietti rappresentano un introito relativamente modesto, tanto vale rinunciarvi per rendere i mezzi pubblici una vera alternativa all'auto. Ma Verdi e alcuni club di settore obiettano che la gratuita' sarebbe un regalo troppo oneroso, e col tempo rischierebbe di far peggiorare la qualita' del servizio. DANIMARCA / Vettori aerei: smascherate le pubblicita' ingannevoli su Internet L'ombudsman della Danimarca ha denunciato i siti Internet di alcune compagnie aeree ritenuti ingannevoli per i consumatori. Lo ha reso noto oggi la commissaria Ue ai consumatori Meglena Kuneva che si e' congratulata con l'attivita' del difensore civico danese. Fra le compagnie che, ad avviso dell'ombudsman, non rispetterebbero pienamente le norme figurano la belga Brussels Airlines e l'irlandese Ryanair. Ma problemi, sottolinea una nota della Commissione, riguarderebbero anche Air Berlin, Air Baltic, SkyEurope, Aer Lingus e l'agenzia di viaggi Seat24. In tutto l'inchiesta aveva preso di mira 13 siti internet. Cinque hanno poi corretto i loro siti, mentre uno e' stato chiuso. Dopo aver verificato che persistevano ancora problemi su alcuni siti, il difensore dei consumatori della Danimarca ha deciso di pubblicare i nomi delle compagnie che non rispettavano le norme. Alcune compagnie, tra cui Ryanair e Brussels, hanno contestato le accuse a loro carico. ITALIA / Confcommercio: consumi ancora in ribasso, e' crisi strutturale Gli italiani tirano la cinghia e acquistano sempre meno. A maggio l'Indicatore dei Consumi di Confcommercio registra una riduzione del 2,7% delle qualita' rispetto allo stesso mese del 2007. E' il settimo segno negativo consecutivo ed ha portato ad una flessione dell'1,9% nei primi cinque mesi dell'anno, contro un +1,1% dello stesso periodo del 2007. Per Confcommercio 'questo dato fa sfumare definitivamente l'ipotesi di uscire entro breve da una crisi ormai strutturale, profonda' e rafforza la previsione di crescita italiana che nel 2008 sara' 'prossima allo zero'. SPAGNA / Il matrimonio civile guadagna terreno Il cambiamento e' stato rapido. Ancora otto anni fa, nel 2000, in Spagna furono celebrati 216.451 matrimoni, il 24% dei quali solo in forma civile -in pratica uno ogni quattro. Ma l'anno scorso, su 203.697 matrimoni, le unioni civili sono state 93.680, pari al 46%. Si potrebbe pensare che c'entra la legalizzazione del matrimonio omosessuale decisa nel luglio 2005. In realta', questo tipo di matrimonio l'anno scorso si e' ritagliato solo l'1,6% delle unioni. Certo e' che i mutamenti sociali e l'abbandono di alcune tradizioni sono abbastanza variegati; se in 52 province prevale il rito religioso, in 14 il primato spetta alle unioni civili, rileva l'indagine dell'Istituto statistico Ine. In quanto ai matrimoni di rito religioso diverso da quello cattolico, la cifra e' esigua: 696, ossia lo 0,34%. GERMANIA / Novita': sposarsi in chiesa escludendo l'Ufficio di stato civile Passata quasi in sordina all'interno di una riforma legislativa di piu' ampia portata, in Germania e' stata introdotta una norma che consentira', dal primo gennaio 2009, di sposarsi solo con rito religioso e non civilmente. E' una novita' non priva di rischi, secondo l'esperto di diritto di famiglia Dieter Schwab. "Una coppia sposata solo in chiesa contrae un'unione non riconosciuta dallo Stato, con tutte le conseguenze del caso". Ossia: nessun diritto ai sussidi o all'eredita', nessuna tutela per il partner piu' debole in caso di divorzio. In Austria il "matrimonio solo religioso" esiste da tempo, ma per evitare gli effetti negativi sul partner economicamente piu' svantaggiato, questa scelta e' soggetta all'autorizzazione del vescovo. ITALIA / Piccoli negozi: pesanti segnali di crisi I piccoli negozi chiudono, sempre di piu'. I dati dell'Osservatorio nazionale del commercio, elaborati dall'ufficio studi di Confcommercio evidenziano una realta' critica per i cosiddetti negozi di prossimita'. Solo nei primi tre mesi del 2008 hanno abbassato le serrande ben 13.300 negozi e, per la prima volta dal 1998, quest'anno il saldo tra nuove aperture e chiusure sara' negativo. Nello specifico dei settori, analizzando i dati tra il 2002 e il 2007, si evince che a chiudere maggiormente sono i negozi di alimentari che tra fruttivendoli, macellai e altre tipologie hanno perso in totale circa 9.500 punti vendita. Seguono i negozi di elettrodomestrici che sono diminuiti di 5.733. MONDO / Esplode il turismo sanitario: nel 2010 si sposteranno in 780 milioni La ricerca di cure a buon mercato sta facendo crescere un nuovo segmento del turismo. Aumentano cosi' i pazienti provenienti dai paesi 'ricchi' che si recano in strutture sanitarie presenti in paesi emergenti come India, Cina, Brasile. Si tratta di ospedali, concepiti come resort, che abbinano la cura allo svago. Esperti irlandesi stimano che nel 2010 saranno 780 milioni le persone coinvolte nel turismo sanitario, ma gia' oggi l'intera filiera (cure, viaggio, soggiorno, ecc.) vale 60 miliardi di dollari. U.E. / Frutta e verdura gratis nelle scuole La Commissione Europea vuole che nelle scuole dei 27 Stati Ue si distribuisca gratis frutta e verdura. Qualora i 27 ministri dell'Agricoltura dessero il loro consenso, i destinatari del progetto sarebbero i ragazzi dai 6 ai 10 anni. Oltre a favorire un'alimentazione corretta, Bruxelles pensa che l'incremento dei consumi, calcolato in 800.000 tonnellate l'anno, stimolerebbe il settore ortofrutticolo. Se da tempo l'Ue sostiene la distribuzione di latte nella scuola primaria, il nuovo programma, previsto per l'anno scolastico 2009/2010, conterebbe su un finanziamento di 90 milioni di euro l'anno. A copertura di meta' della spesa. Il resto sarebbe a carico dei singoli Stati. IRAN / No agli spot con campioni e attori: istigano al consumismo Il ministero della Cultura ha vietato gli spot di pubblicita' commerciale in cui compaiono attori e campioni sportivi. "Il ruolo speciale di queste persone, il loro valore e il credito di cui godono -ha spiegato il responsabile alla pubblicita' del ministero- ne fanno dei modelli per il Paese e un onore per l'Iran islamico. A loro spetta piu' diffondere lo spirito cavalleresco che non incoraggiare la cultura del consumismo". MONDO / Il gradimento del sistema sanitario in 10 Stati Il sistema assicurativo sanitario statunitense e' il meno popolare tra gli utenti di una lista di10 Stati, secondo un sondaggio effettuato da Harris Interactive. Un terzo (33%) dei cittadini Usa pensa che il proprio sistema sanitario sia scadente al punto da doverlo rifare ex novo, mentre il 50% ritiene che occorrano cambiamenti profondi per farlo funzionare correttamente. All'estremita' opposta c'e' il sistema olandese, che registra appena il 9% di scontenti. Ed e' solo il 12% di spagnoli e canadesi a pensare che il proprio sistema debba essere rimodellato. In Francia e Gran Bretagna i fortemente critici sono il 15%, in Nuova Zelanda il 17% e in Australia il 18%. In Italia lo e' un cittadino su cinque, cosi' l'Italia e' in penultima posizione dietro agli Stati Uniti. SVIZZERA / Canone sulla tv in Internet La responsabile per le concessioni radiotelevisive del dipartimento delle comunicazioni (Bakom) ha annunciato che dal primo settembre scattera' il pagamento del canone per la ricezione di programmi radio e tv in Internet. Difficile dire quanti dovranno pagarlo, mancano ancora dati precisi -ha spiegato Veronique Gigon; certo e' che sono sempre piu' numerosi i giovani che scelgono le piattaforme tv in Internet. A fronte della continua evoluzione tecnologica, Bakom sta pensando d'abbandonare il canone legato a un determinato apparecchio per sostituirlo con una tassa per ogni nucleo domestico. Oggi, il 90 delle famiglie paga il canone della radio e il 95% quello della tv. Chi evade rischia una multa di 5.000 franchi (3.100 euro). GERMANIA / Taglio di luce e gas per 800.000 utenti l'anno In Germania sono centinaia di migliaia i cittadini che restano senza luce e gas perche' non ce la fanno a pagare la bolletta. Secondo il responsabile dell'Associazione degli utenti dell'energia, Aribert Peters, sono almeno 800.000, e la situazione e' destinata a peggiorare dopo gli ultimi rincari. Che fare? Peters e' contrario alla riduzione delle imposte sull'energia: i consumatori s'illuderebbero che lo Stato sia in grado di frenare la corsa dei prezzi, quando in realta' lo potrebbe fare solo per un breve periodo; in piu', si darebbero alle imprese ulteriori margini di manovra per rivedere i prezzi al rialzo. L'unica soluzione e' che lo Stato agisca con forza contro l'abuso di posizione dominante di E.ON, RWE, EnBW, Vattenfall e dia opportunita' ad altri attori d'entrare in gioco. EUROPA / I Paesi fiscalmente piu' flessibili La Romania e' il Pese fiscalmente piu' flessibile secondo lo studio di "Standard&Poor's", cioe' lo Stato piu' in grado di rispondere, a livello fiscale, ai trend economici avversi e a reagire, con velocita' ed efficacia, ai vari problemi finanziari. Al secondo posto, insieme, ci sono Estonia e Svizzera. L'italia, su 30 Paesi, e' 25ma. Peggio di lei Danimarca, Svezia, Germania, Austria e Belgio. U.E. / I Paesi che non attuano le direttive Ue Secondo gli uffici del commissario per il Mercato Interno, Charlie McCreevy, l'Italia e' piu' ligia al rispetto delle direttive comunitarie, ma continua a detenere il record dei procedimenti d'infrazione: 127 quelle aperte, 7 chiuse da dicembre 2007 a maggio 2008, 1,2% il deficit di recepimento delle dirttive (l'obiettivo e' l'1% entro il 2009), 21 le direttive inattuate. Peggio di noi ci sono: Repubblica Ceca, Portogallo, Polonia, Lituania, Cipro, Grecia e Belgio. ITALIA / Relazione dell'Autorita' dell'energia Contro il caro greggio l'Europa non deve rassegnarsi, ma reagire con iniziative forti, parlando con una sola voce all'Opec e istituendo una borsa Ue del greggio che renda piu' trasparenti gli scambi e freni la speculazione. Nella sua relazione annuale, il presidente dell'Autorita' per l'energia, Alessandro Ortis, ha chiesto anche di alleggerire le bollette, sfrondandole di oneri di sistema e carichi fiscali non sempre giustificati. Attenzione ai rischi di ricadute della Robin tax. MEXICO / Contro la poverta': lezioni d'economia fin dalle elementari Un messicano medio comincia a risparmiare a 31 anni, e due ragazzi su tre pensano che non sia necessario investire per far prosperare il Paese. Con questi dati sul tavolo, il Governo del Messico ha deciso che e' arrivata l'ora d'insegnare ai cittadini qualche rudimento d'economia. La responsabile dell'Educazione, Josefina Vasquez Mota, e' convinta che per sconfiggere la poverta' si debba partire dalla scuola primaria. Il provvedimento che intende avviare fin da subito e' la distribuzione ai bambini dai 5 ai 7 anni di "tessere di risparmio", in modo che a scuola imparino come gestirle. Poiche' "quelli che hanno meno informazioni finanziarie sono i poveri", sostiene la ministra. OLANDA / Il primo decesso europeo da virus Marburg Le autorita' sanitarie hanno comunicato la morte di una signora olandese, tornata dall'Uganda dove si era infettata con il virus di Marburg (dal nome della citta' tedesca nel cui laboratorio fu individuato nel 1967). E' il primo caso d'infezione con questo virus approdato in Europa, per cui le persone che erano a contatto con la signora (un centinaio) ora si trovano sotto stretta sorveglianza medica. Il virus di Marburg e' affine a quello di Ebola; causa forti emorragie e febbre alta; e' mortale nell'80% dei casi; non esistono vaccini o cure efficaci; si trasmette attraverso i liquidi organici come urina, sudore, saliva. CINA / Confusione sulla provenienza dei marchi I cinesi sono molto patriottici a parole, molto meno nei fatti. Anche perche' hanno scarse conoscenze della nazionalita' dei loro acquisti.Secondo un'indagine che Boston Consulting Group (BCG) ha condotto tra 4.000 consumatori di ogni tipo di reddito e di tutte le regioni, nove su dieci pensano che i detersivi Tide o Omo siano cinesi; otto su dieci lo pensano del dentifricio Colgate; per uno su due e' cinese il supermercato Auchan, e persino la Coca-Cola e' ritenuta una bevanda nazionale da uno su quattro, cosi' come L'Oreal. Sono invece identificati come stranieri i ristoranti McDonald's e KFC (nove intervistati su dieci). Idem per i marchi di lusso Omega, Cartier, Louis Vuitton, oppure gli sportivi Adidas e Nike, gli elettronici come Sony. SPAGNA / Calorie e grassi sul menu' al ristorante Novanta ristoranti della comunita' di Valencia hanno inserito nel menu' le informazioni nutrizionali relative ad ogni piatto proposto. Calorie, grassi, fibre, proteine, vitamine, etc. Esigenze di venire incontro ai clienti diabetici o con patologie cardiache, epatiche o col colesterolo alto, ma anche mezzi per scelte alimentari piu' accorte per chiunque, per qualunque motivo, mangia spesso fuori casa. I menu' sono redatti con la collaborazione di dietologi. USA / Il cibo influisce su mente e stati d'animo Sulla rivista "Nature", Gomez-Pinilla, ricercatore della Universita' della California, ha pubblicato un'analisi sistematica di 160 ricerche realizzate in passato sul rapporto tra cibo e psiche. Assodato l'influsso del cioccolato sulla serotonina (un neurotrasmettore collegato al buonumore), ha evidenziato la capacita' di alcuni cibi di prevenire demenza, schizofrenia, depressione e svariati disturbi comportamentali. IRAQ / Moda occidentale in salsa irachena Se in Iraq esiste un solo ristorante McDonald's, per di piu' senza licenza, a tentare l'avventura irachena e' la catena di moda spagnola Mango. A dicembre, in una delle grandi citta' curde del nord, Erbil, verra' aperto il primo negozio di quest'azienda specializzata in moda giovane a prezzi contenuti, gia' presente nell'area medio-orientale fin dal 1997, quando s'insedio' in Kuwait, e poi via via a Dubai, Arabia Saudita, Baharain, Giordania, Libano, Oman, Qatar e Israele. A fine anno sara' la volta di Iran e Iraq, appunto. Ma c'e' da dire che, se l'etichetta e' la stessa dei negozi occidentali, i capi d'abbigliamento che Mango vende in Medio Oriente sono molto diversi. A cominciare da quel 30% di capi specifici per il mercato arabo, vale a dire in sintonia con la sua cultura: tuniche, abiti lunghi e camicie di seta dai colori sobri. E nonostante cio', le clienti li indossano solo sotto il burqa. SVIZZERA / Studio sul traffico stradale e possibili rimedi Il traffico e' un problema quotidiano, ma anche tema di ricerca. Kay Axhausen, pianificatore dei trasporti presso il Politecnico di Zurigo, studia, attraverso le simulazioni al computer, perche' la gente si sposta, quando, verso dove, chi ne soffre, quali le contromisure possibili. Per cercare di capire cosa succede sulle 30 strade che ogni svizzero percorre in media ogni settimana, il professore si e' procurato molti dati e li ha incrociati con le cifre demografiche, la mappa degli insediamenti industriali e commerciali, le risposte alle interviste sulla mobilita', gli apparecchi GPS. Alcune conclusioni. L'alto prezzo dei carburanti non scoraggia affatto gli automobilisti, i quali sono piu' infastiditi dai pedaggi, ancorche' non in misura tale da lasciare la macchina in garage, al massimo per provare percorsi alternativi. Il 45% degli spostamenti avviene nel tempo libero, da passare con gli amici, i quali spesso risiedono altrove. Possibili rimedi all'intasamento? Potenziare al massimo i mezzi pubblici e razionalizzare la rete stradale esistente. ITALIA / Le migliori universita' Il migliore ateneo italiano sarebbe quello di Bolzano. Migliore per qualita', servizi, didattica, internazionalizzazione, placement, uso delle risorse, diritti degli studenti. Cosi' una classifica stilata dalla rivista mensile Campus premia la Libera' Universita' di Bolzano. Seguita dalla Bocconi di Milano, il Politecnico di Torino e il Politecnico di Milano, l'Universita' di Padova e quella di Siena, La sapienza di Roma e Tor Vergata sempre di Roma, quindi Trento e la Statale di Milano. L'Ateneo di Cosenza al primo posto per la tassazione piu' bassa. ------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA Integratori alimentari pericolosi di origine cinese. L'Italia sia vigile. Interrogazione Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico. Occorre che non venga meno la dovuta attenzione delle istituzioni riguardo alcune sostanze d'importazione che vengono smerciate anche in Italia come integratori alimentari, o vendute su internet, sulle quali non è fornita nessuna indicazione e informazione ai consumatori, ne' alcuna precauzione da parte dello Stato. In un articolo comparso su Il Sole 24 Ore il 18 dicembre 2007, di Rita Fatiguso, si legge che e' stata intercettata la febbrile ricerca da parte di una società con base produttiva in Cina per trovare un importatore di comodo, utile per entrare in Europa aggirando le prescrizioni sanitarie sugli integratori alimentari di origine animale. Dettaglio essenziale: l'utilizzo di un codice doganale particolare di dicitura neutrale, non soggetto a dichiarazione sanitaria e la cui tariffa e' tipica dei prodotti chimici, non con destinazione alimentare. Si tratta del chondroitin solfato (o condroitina), componente chiave della matrice extracellulare, che serve a mantenere l'integrita' del tessuto e che e' uno degli elementi essenziali della cartilagine, e della glucosammina, una proteina associata al chondroitin solfato come integratore alimentare e nel trattamento dell'artrosi. Il problema e' che queste due sostanze hanno avuto dei precedenti rischiosi: la condroitina cinese, senza certificazione sanitaria all'origine e' di origine animale (pesce e volatili) e puo' essere contaminata da virus e batteri pericolosi per l'uomo, ad esempio la salmonella. Diverse societa' cinesi esportano nei mercati europei le sopracitate due sostanze con lo scopo di raggiungere la destinazione finale di Londra. La Gran Bretagna, infatti, considera queste due sostanze prodotti della filiera peschiera (fishery products) e di conseguenza per lo sdoganamento richiede il certificato sanitario, ma il governo cinese per questi prodotti di origine animale non si considera tenuto a rilasciarlo. Intanto, nelle chat in internet i body builders riguardo queste sostanze continuano a discutere di costi e quantita', di tipologie e marche. C'e' chi ne prende fino a 1.500 milligrammi al giorno, comprandole online, e nessuno si chiede dei costi alla produzione: pochi grammi al consumatore finale costano anche 55-95 euro, quanto un fusto. Ne', tantomeno, sospettano nulla della pericolosa provenienza cinese. Insieme al Senatore Marco Perduca, ho cosi' rivolto un'interrogazione ai ministri del Lavoro, Salute e Politiche sociali, e dello Sviluppo Economico per chiedere se siano a conoscenza dell'arrivo dalla Cina sui nostri mercati di sostanze potenzialmente pericolose, che vengono utilizzate come integratori nelle palestre, e che cosa intendano fare a riguardo. Qui il testo dell'interrogazione http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=225302 Alitalia. A Cimoli 128mila euro per 17 giorni, cioe' 7.530 euro al giorno 128mila euro per 17 giorni di lavoro, cioe' 7.530 euro al giorno, che corrisponderebbe ad uno stipendio annuo di 2,75 milioni di euro (lordi). E' il compenso che ha ricevuto Giancarlo Cimoli, ex presidente ed ex amministratore delegato dell'Alitalia, per il periodo 1–17 gennaio 2007, durante il quale ha esercitato il suo mandato (1). Giancarlo Cimoli, nominato dal Governo Berlusconi nel 2004 a capo dell'Alitalia, predispose il "Piano industriale 2005-2008", che avrebbe avuto l'obiettivo di riportare in attivo i conti a partire dal bilancio 2006, che invece si chiude in rosso per 626 milioni di euro. Certo l'incarico era dei piu' difficili: l'azienda e' tuttora costretta ad esercitare l'attivita' senza alcuna base di competitivita', accumulando perdite; la flotta e' in parte obsoleta e frammentata su macchine di diverso tipo, con complessita' di manutenzione e di gestione degli equipaggi; il costo del personale navigante e' superiore di oltre il 50 per cento rispetto a quello degli altri vettori nazionali. La gestione del personale e' fortemente sindacalizzata o politicizzata, con vincoli contrattuali che non consentono ai migliori o ai piu' meritevoli di affermarsi in tempi brevi. La proliferazione delle sigle sindacali ha creato conflittualita' anche su questioni di scarso valore strategico, generando perdite per l'azienda. Persino l'assunzione di piloti dall'esterno e' preclusa per contratto, cosi' come l'assunzione di personale etnico per i voli verso l'Oriente e l'Africa e' causa di gravi tensioni sindacali. Finora i capi azienda che hanno tentato di ristrutturare la compagnia sono stati dieci in una dozzina di anni. Quando si annuncia un piano industriale e lo si minaccia, qual e' la soluzione che si adottava? Si cambiava l'amministratore delegato. Rimane il fatto che simili stipendi (Cimoli) dovrebbero essere correlati al raggiungimento del risultato. Il risultato e' che il bilancio Alitalia nel 2006 (epoca Cimoli) si e' chiuso in rosso per 626 milioni di euro. Bravi e competenti i nostri governanti! Ovvio che tengono molto alla nostra "compagnia di bandiera". (1) Il Sole24ore Basta asterischi in bolletta: da oggi fatture dettagliate senza le ultime cifre dei numeri chiamati oscurate Basta asterischi che coprono le ultime cifre dei numeri telefonici nella fattura. Il Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato le compagnie telefoniche a emettere fatture dettagliate senza il mascheramento delle ultime tre cifre dei numeri chiamati. Il provvedimento dell'aprile scorso, e' i vigore da oggi. I gestori sono stati obbligati dal Garante ad informare della novita' gli utenti mediante comunicazione da inserire in due bollette telefoniche e sul loro sito. Gli abbonati che intendono, invece, continuare a ricevere bollette con la fatturazione dettagliata, ma con le ultime tre cifre oscurate, dovranno richiederlo espressamente al proprio gestore. Era ora. Una dei metodi che i gestori telefonici avevano per cuccare soldi agli utenti, era proprio quello di non far sapere, con la scusa della privacy, per quali numerazioni era stato il richiesto il pagamento dei consumi. Tant'e' che per avere queste informazioni e poi contestare o meno di aver effettuato certe chiamate, si era costretti a rivolgersi al giudice che autorizzava il gestore a rendere conosciuti questi numeri... una prassi che serviva a scoraggiare quasi tutti coloro che avevano dubbi su queste numerazioni perche' non era escluso che, conosciuti i numeri, veniva meno anche il dubbio che fossero addebiti impropri. Un piccolo passo dopo anni e anni di contestazioni... ma troppo piccolo per affermare che siamo sulla buona strada per un rapporto trasparente e sereno tra gestori e utenti e, sopratutto, con autorita' che intervengono al momento giusto. Pacchetto Sicurezza e Immigrazione: stretta sui ricongiungimenti familiari. Vessare i regolari non e' la soluzione al "problema" sicurezza Si annunciano provvedimenti pesanti in materia di ricongiungimenti familiari per gli immigrati: aumento del reddito minimo per ottenerlo, limitazione dell'ambito dei parenti con i quali lo straniero puo' ricongiungersi e altre modifiche all'attuale testo unico sull'immigrazione. Ricordiamo che nella passata legislatura la materia del diritto all'unita' familiare era stata rivista e uniformata alla legislazione europea, adeguandone tempi e casi a quelli degli altri Paesi comunitari. Oggi si torna nuovamente indietro e, al pari di quanto accadde con la legge Bossi-Fini, si colpiscono proprio quei soggetti che in Italia vivono da regolari e che hanno deciso di portare la propria famiglia con se'. La maggioranza di governo finge di ignorare che agevolare la compresenza sul nostro territorio del familiare dello straniero e', oltre che ragionevole e umano, il modo per diminuire il conflitto, aumentare l'integrazione, rendere piu' sereno e stabile chi da straniero decide di lavorare e vivere altrove. Il canale familiare rappresenta una forma legale e controllata di immigrazione che non ha nulla a che fare con la sicurezza, cui l'emendamento intende porre rimedio. Al contrario: l'incertezza e la precarieta' con la quale si mira a disincentivare il trasferimento di un nucleo familiare in Italia crea disagio e ostilita' proprio in quello straniero che procede regolarmente nel suo percorso di integrazione e legalita'. Evitiamo commenti sugli emendamenti che aboliscono il silenzio-assenso, una formula con la quale si garantiva attuazione al diritto all'unita' familiare contro la cronica inadempienza delle amministrazioni che violano le norme sui tempi del procedimento amministrativo. Si propongono ora sei mesi di tempo per valutare le domande di nulla osta al ricongiungimento... e se da sei mesi si dovesse passare a dodici? Pazienza, l'immigrato aspettera' a riabbracciare i suoi figli o il suo coniuge. No.Questo e' esattamente quello che rende un Paese nemico anziche' amico, che rende lo straniero ancora piu' straniero, lo emargina lo maltratta e lo vessa inutilmente. Affittare casa per le vacanze. Le regole e i consigli dell’Aduc Siamo in piena stagione estiva e numerosi cittadini chiedono di sapere quali solo le regole per affittare una casa. Abbiamo predisposto un piccolo promemoria che riteniamo utile per quanti si apprestano a concludere un contratto di affitto estivo proprio per evitare di... scottarsi! * la casa deve essere arredata, esclusa la biancheria; * fino a trenta giorni di locazione non c'e' obbligo di registrare il contratto e di pagare la tassa di registrazione; * fino a trenta giorni di locazione non c'e' obbligo di denuncia alla polizia (per l'affitto agli stranieri rimane l'obbligo di denuncia entro 48 ore); * il proprietario puo' chiedere anticipatamente una somma forfettaria per acqua, luce, telefono e gas; * prima di firmare il contratto: 1. controllare l'elenco dei mobili e la loro integrita'; 2. verificare i consumi di luce, acqua, gas e telefono; 3. controllare il funzionamento degli elettrodomestici. Dopo la firma del contratto farsi rilasciare ricevuta del pagamento. Sistemi operativi pre-installati Microsoft. Di nuovo in giudizio la Hp Si e' tenuta stamane la prima udienza di una nuova causa davanti al Giudice di Pace di Firenze, dr.ssa Olga Maria Vannucchi, in cui un consumatore, ha citato la casa produttrice di computer Hewlett-Packard italiana srl (Hp) per il rimborso del costo del sistema operativo Windows preinstallato ma da lui non accettato. Il consumatore era assistito dall'avv. Anna Maria Fasulo, dello studio legale dell'Aduc. Muovendo da una precedente sentenza, sempre del Giudice di Pace di Firenze, che aveva dato ragione ad un altro consumatore su identico caso (1), il consumatore ha fatto valere, contro le argomentazioni difensive avversarie, la fumosita' e pretestuosita' degli argomenti privi di fondamento e basati su mere ragioni di politica commerciale, lontane dall'unico dato focale della questione che e' di natura contrattuale: la clausola di rimborso (eula) in caso di rifiuto della licenza, e il particolare “oggetto” che e' il software OEM, opera dell'ingegno con modalità di vendita che segue le regole del diritto d'autore. La denuncia parte dal presupposto che la Hp, nella "licenza d'uso del sistema operativo Microsoft" (Eula), dice "qualora l'utente non accetti le condizioni del presente contratto, non potra' utilizzare o duplicare il software e dovra' contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del prodotto o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformita' alle disposizioni stabilite dal produttore stesso". Quindi non dovrebbe esistere la inscindibilita' tra hardware e software: ognuno dovrebbe poter acquistare un pc e, solo dopo, decidere quale sistema operativo utilizzare (per esempio Microsoft "professional" oppure "home edition", le centinaia di offerte di Linux, etc..). Ma, nonostante questo, alle reiterate richieste di fare a meno di questo sistema operativo, la Hp ha replicato, nelle diverse occasioni in cui e' stata contattata (anche con raccomandata A/R di messa in mora) che, non installando questo software, non si avrebbe piu' diritto alla garanzia e all'assistenza. Altrettanto diniego e' stato fatto per la richiesta di rimborso di 116,00 euro per l'acquisto “obbligato” del sistema operativo "Windows XP Home Edition". Questi i fatti da cui e' partita la citazione in giudizio con richiesta di rimborso per complessivi 116,00 euro circa oltre 50,00 euro per danni. E' attualmente pendente procedimento davanti all' Antitrust della Commissione Europea, a seguito di esposto presentato da noi contro l'abuso di posizione dominante da parte dei produttori di computer. Dopo ampia discussione il Giudice di Pace ha fissato altra udienza per novembre con termini per sintetizzare le difese gia esposte e decidere. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=197413 Qui tutta la vicenda con la modulistica per farsi valere: http://www.aduc.it/dyn/rimborsowindows Alitalia. Chiudere subito per non cedere al ricatto dei sindacati sfascisti. Cavalcare il trend di rilancio economico del settore Alcune indiscrezioni sul probabile taglio del 50% del personale attuale di Alitalia, hanno fatto scatenare il Sindacato dei lavoratori che, per voce del proprio coordinatore nazionale, chiede smentite di Governo e advisor (Banca Intesa) "altrimenti nei prossimi giorni, nel pieno dell'estate, i 20.000 lavoratori di Alitalia si considereranno tutti esuberi e bloccheranno non soltanto Alitalia, ma l'intero trasporto aereo italiano". Mentre comprendiamo l'arrabbiatura di chi si era voluto illudere credendo alle promesse elettorali che bocciavano l'unico piano di salvataggio esistente (Air France/Klm), non possiamo evidenziare che questa minaccia sfascista e' la ciliegina che mancava ad un metodo di gestire e offrire un servizio che, negli anni, ha continuato spesso a manifestarsi come nemico degli utenti e dell'economia del Paese. Sono le illusioni di chi vive credendo che il sistema Alitalia (a nostro avviso, dopo Parmalat, lo specchio del sistema Italia di fare impresa) sia quello centrale e vincente in economia, tant'e' che prefigura scenari economici disastrosi per il Paese senza la "compagnia di bandiera". Ma il mondo e l'economia vanno in direzioni diverse e i segnali sono proprio di recupero degli errori e vantaggi dalla assenza di Alitalia. E' quanto accade, per esempio con l'apertura dei voli Air One verso gli Usa, che –come fa sapere il presidente della Sea che gestisce l'aeroporto di Malpensa- stanno recuperando i passeggeri persi in quello scalo dal de-hubbing di Alitalia. Questo a significare che c'e' la fila per riempire gli spazi vuoti lasciati da Alitalia e una fila con aziende che non hanno bisogno che gli utenti paghino il biglietto due volte, come accade con Alitalia (biglietto di trasporto in se' e miliardi di Stato per tappare i buchi e strapagare un sistema marcio). Per questo ha senso e si valorizza ancor di piu' la nostra campagna "Vola Alitalia e paga l'Italia" con cui invitiamo i consumatori a non volare con questa compagnia, per accelerare la sua fine e liberare il mercato: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=221966 Telefoni e bollette Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=225616 Turismo. Noleggiare un'auto. Istruzioni per l'uso Noleggiare un'auto puo' essere conveniente se si deve affrontare un lungo viaggio con la propria automobile. Infatti oltre ai costi di trasposto della propria vettura, va sempre piu' affermandosi la valutazione del rischio che si affronta: i dati su morti e feriti di ogni anno destano non poche preoccupazioni. Prendere l'aereo o il treno e poi affittare un'automobile e' certamente comodo e anche meno rischioso. Vediamo i consigli. * Un giro iniziale in Internet puo' essere utile per avere una panoramica delle tariffe, altrimenti si puo' ricorrere ai centralini delle varie societa' di noleggio. Dal confronto dei costi di noleggio si puo' passare alle condizioni del noleggio stesso. Spesso il costo del noleggio di piu' giorni e' conveniente di quello di pochi giorni. * Chi preleva l'auto in aeroporto deve considerare le tasse aeroportuali, che possono incidere sul costo finale: il 14% di tassa aeroportuale su 500 euro di affitto e' una bella cifra, conviene allora prendere la macchina in citta'. * Occorre far attenzione alle norme in materia di assicurazione: la franchigia, le rivalse e l'estensione al secondo guidatore. * Controllare le condizioni dell'auto e dell'attrezzatura in dotazione per evitare addebiti successivi. * L'automobile va restituita alla stessa ora nella quale e' stata ritirata, altrimenti si rischia di dover pagare un giorno in piu'. Consob. Presidente illegittimo? Interrogazione Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico L'attuale Presidente della "Commissione nazionale per le societa' e la Borsa" (Consob), il Prof. Lamberto Cardia, e' stato nominato membro di questa autorita' per la prima volta il 10 aprile del 1997 dal Governo di Romano Prodi, ed e' stato confermato l'11 aprile del 2002 dal Governo di Silvio Berlusconi. L'art. 1 comma 3 della legge istitutiva della Consob (216/74) dice che: "La Commissione e' composta da un presidente e da quattro membri (...). Essi durano in carica cinque anni e possono essere confermati una sola volta". Risulta quindi evidente che il Prof Cardia, nell'aprile del 2007, scaduto il suo mandato di cinque piu' cinque anni, avrebbe dovuto concludere la sua missione di Commissario senza piu' possibilita' di rinnovo, ma cosi' non e' stato. Nel 2003, infatti, l'allora Governo Berlusconi, chiedendo un parere al Consiglio di Stato, ha nominato il professor Cardia Presidente della Consob per cinque anni e non fino alla scadenza del suo mandato (aprile 2007) di membro della Commissione, come sarebbe stata consuetudine. Infine con un dl del 31/12/2007 e' stato prorogato a 7 anni il mandato di tutte le Autorita’, per cui il professor Cardia resterà in carica fino a giugno 2010. Secondo l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), di fatto tutti gli atti che la Commissione ha compiuto dall'aprile 2007 fino ad oggi, e quelli che compirà fino alla scadenza della presidenza Cardia, cioè giugno 2010, potrebbero essere impugnati per illegittimità della commissione, Al Presidente del Consiglio ho rivolto, insieme al senatore Marco Perduca, un'interrogazione per sapere quali provvedimenti il Governo intenda prendere per evitare il protrarsi della situazione descritta. Qui il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=225632 Alberghi e furti. Consigli "La direzione declina qualsiasi responsabilita' per il furto o il danneggiamento dei beni lasciati incustoditi". Spesso si trova questo cartello affisso dietro la porta della camera d'albergo. Questo avviso non ha valore perche' l'art. 1783 del Codice Civile recita "L'albergatore e' responsabile del deterioramento, distruzione e sottrazione delle cose portate dal cliente in albergo". Se viene sottratto, distrutto o deteriorato qualcosa, il consumatore ne dovra' dare comunicazione scritta all'albergatore e presentare denuncia all'Autorita' di polizia. Il risarcimento massimo e' limitato al valore di quanto sia deteriorato, distrutto o sottratto, sino all'equivalente di cento volte il prezzo di locazione dell'alloggio per giornata. Se il bene e' stato invece consegnato in custodia all'albergatore, costui ne risponde per l'intero valore. Qui un facsimile per la richiesta di rimborso: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=92097 Trasporto pubblico locale. Contro l'inquinamento e il traffico, conviene a tutti che sia gratuito? E' notorio che l'uso del trasporto pubblico locale e' l'unica alternativa all'inquinamento urbano legato alle emissioni dei mezzi privati e alla congestione del traffico. Tutti ne convengono, ma salvo rari casi, non c'e' citta' che sia riuscita a risolvere in modo dignitoso questo problema, e le citta' sono sempre piu' invivibili, piene di divieti "salvavita" e, quello che piu' preoccupa, il livello delle infrazioni al codice della strada sono dai piu' ritenute necessarie per una sorta di sopravvivenza. Le amministrazioni comunali sembra quasi che non abbiano intenzioni di affrontare il problema di petto, perche' da questa situazione di incertezza e "necessita' di infrazione", ne ricavano proventi giganteschi con le multe che finiscono anche nei bilanci preventivi. Un suggerimento ci arriva dall'Austria (1). Il 12% dell'energia consumata in questo Paese e' addebitabile al trasporto delle persone. "Negli ultimi anni e' il settore che e' cresciuto di piu'", spiega Walter Boltz, direttore di E-Control (organo di controllo del mercato energetico). Aumenta in particolare il trasporto automobilistico privato poiche' il minor consumo di carburante e' vanificato dall'attrazione di prestazioni sempre piu' sofisticate. Cosi', nel pacchetto di misure per migliorare l'efficienza energetica che ha preparato per il ministero dell'Economia, E-Control ha inserito una proposta choc: rendere totalmente gratuito il trasporto pubblico. Il suo ragionamento: considerato che il 70% dei costi del trasporto pubblico locale e' coperto dalle imposte pagate dai cittadini, e che i proventi derivati dai biglietti rappresentano un introito relativamente modesto, tanto vale rinunciarvi per rendere i mezzi pubblici una vera alternativa all'auto. I risparmi sulle politiche contro l'inquinamento e il traffico sono piu' che evidenti e, probabilmente, sarebbero anche maggiori rispetto ai non-introiti da parte dei biglietti. Questo argomento e' talmente importante e perennemente irrisolto, che "pensare fuori della scatola" (come dicono gli americani col loro "out of the box"), cioe' fuori degli schemi abituali, e' doveroso perche' e' sicuro che come il problema e' stato fino ad oggi affrontato, non ha fatto altro che aggravare la situazione. Chissa' se c'e' qualche amministrazione locale o centrale che vorra' cogliere questo suggerimento.... (1) Die Presse: http://diepresse.com/home/wirtschaft/economist/395958/index.do?_vl_backlink=/home/index.do Fs. Grandi stazioni o grandi deserti? Ovvero quando la 'modernizzazione' ci riporta al Medioevo. Acqua e gabinetti un miraggio. Proteste e interrogazione parlamentare Perche' le grandi stazioni ferroviarie italiane sono totalmente prive dell'accesso diretto all'acqua, quindi, da questo punto di vista, dei veri e propri deserti? Parliamo di quelle benefiche fontanelle che prima erano su tutti i marciapiedi, pronte a dispensare un rinfrescante getto d'acqua per i piu' disparati bisogni del viaggiatore: dal placare la sua sete o quella del suo compagno di viaggio a quattro zampe al lavare un frutto, dal darsi una rinfrescata al riempire una borraccia … Le fontanelle sono un segno di grande civilta', non tutto il resto (fazzolettini rinfrescanti, acqua in bottiglia, eccetera) che' sono semplici ausili d'emergenza, ma non validi e certi sostituti dell'acqua corrente. Nelle stazioni ferroviarie italiane sembra che abbia vinto il piu' assoluto disprezzo dell'igiene. Un ritorno a secoli addietro: che differenza c'e' fra impedire di accedere direttamente all'acqua, obbligandola a spendere fior di quattrini per averne un po' a disposizione, e le gabelle imposte in antico ai viaggiatori sulle strade per superare una strettoia, per usare un guado o scendere sulla riva di un fiume o un lago per refrigerarsi? C'e' una perfetta somiglianza, la stessa identica prepotenza, con l'aggravante che chi frequenta una stazione ferroviaria e' in grandissima parte una persona che ha gia' pagato il "lasciapassare", vale a dire il biglietto del treno ed ha quindi diritto di ricevere dei servizi anche a terra -come succede negli aeroporti. Lo stesso accade per i gabinetti, solo a pagamento (almeno 70 centesimi). Il risultato e' che per evitare l'odiosa o insostenibile gabella (quanti sono, ad esempio, i senza fissa dimora che vivono nelle e intorno alle grandi stazioni?), c'e' chi usa il gabinetto di un treno in sosta oppure cerca un luogo appartato e lascia li' i suoi piu' o meno olezzanti depositi. Barbarie? O non e' forse barbarie quella di chi impone una gabella su un'esigenza di vitale importanza? Noi intendiamo aiutare la societa' che gestisce le grandi stazioni a realizzare la propria "mission", cosi' come la presentano sul loro sito Internet: (http://www.grandistazioni.it/client_html/page.php?id=5): soddisfare i bisogni, anticipare desideri, cogliere slanci, far vivere esperienze a 360 gradi, rendere i clienti protagonisti del nostro mondo, restituire al pubblico patrimoni di estremo valore culturale, sociale ed economico, creare nuovi poli di aggregazione, socializzazione, scambio, reinventare il ruolo del passeggero attraverso la piacevolezza del tempo passato in stazione. Percio' chiediamo il ripristino delle fontanelle pubbliche e l'accesso gratuito ai servizi igienici. Misure indispensabili di igiene pubblica. Invitiamo tutti i cittadini a scrivere alla "Grandi Stazioni spa" (del gruppo Fs) per far valere le proprie ragioni di utenti preoccupati per l'imbarbarimento del servizio. Nei prossimi giorni, la sen. Donatella Poretti presentera' anche una interrogazione parlamentare in merito. Per meglio approfondire la questione, l'ultimo numero della rubrica "La Pulce nell'Orecchio", edita sul nostro sito Internet e curata da Annapaola Laldi, e' dedicata proprio a questo argomento: http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=225104 Alitalia. I favori del Governo per salvarla saranno pagati dai consumatori. Lo confermano Antitrust e luminari dell'economia Dopo i soldi "rubati" alla ricerca scientifica per una piu' lenta decomposizione della "compagnia di bandiera" (i 500 milioni bocciati anche da Bruxelles), un altro goffo tentativo del Governo per mantenere in vita Alitalia, viene denunciato come foriero di costi esclusivamente per i consumatori. L'Antitrust ha inviato a Governo e Parlamento una segnalazione in cui fa sapere che "le recenti modifiche governative in tema di concessioni autostradali restringono i gia' ridotti spazi per la concorrenza nella gestione delle infrastrutture autostradali"; la convenzione tra Anas e Societa' Autostrade per la costruzione e la gestione di nuove tratte autostradali, scavalchera' il ricorso a procedure ad evidenza pubblica; inoltre le tariffe potranno essere aumentate del 70% del tasso inflattivo e non anche, com'e' oggi, rispetto ad aumento di produttivita' e qualita' del servizio, meccanismo che porta a tariffe piu' basse per i consumatori. E' bene ricordare che questo provvedimento del Governo e' un regalo a Benetton (Autostrade spa) che, insieme a Air One e al ministero dell'Economia sarebbe nella cordata della societa' che dovrebbe rilevare l'Alitalia. Oltre alla conferma dell'Antitrust, a dare vigore alla nostra campagna "Vola Alitalia e paga l'Italia" (1) per la chiusura di questo vettore, si aggiunge oggi anche l'opinione di Marco Ponti, professore di economia dei trasporti al Politecnico di Milano e collaboratore de Lavoce.info (2), che ritiene il fallimento di questa compagnia una soluzione preferibile per il Paese, i contribuenti e Malpensa; soprattutto perche' l'alleanza con Air One, a vocazione minoritaria e con molti debiti, sarebbe un disastro. (1) http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=221966 (2) http://www.lavoce.info/articoli/241-3130.html La cordata santa per salvare Alitalia Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=225936 Jet-lag: una dieta per evitarlo Tempo di vacanze e in conto bisogna mettere lo sbatacchiamento (jet-lag) da volo prolungato. Ora il jet-lag puo' essere evitato o fortemente limitato con una apposita dieta. Il jat-lag e' il comune malessere che avverte il passeggero dei voli lunghi, che comportano cambiamento di fuso orario. Affaticamento, insonnia, irritabilita', disordini gastrici sono i sintomi che accompagnano l'arrivo dopo una lunga trasvolata. I motivi sarebbero da ricercare nel mancato coordinamento tra l'attivita' di due centri cerebrali, responsabili della percezione del tempo: l'uno legato al ciclo temporale di 24 ore, l'altro collegato alla luce. Entrambi i centri sarebbero influenzati dalla presenza di proteine. I ricercatori della University of Chicago, Argonne National Laboratory (USA), hanno messo a punto una dieta che potrebbe risolvere i problemi dei viaggiatori. Si tratterebbe di seguire una dieta nei tre giorni precedenti il viaggio: * a base di carne (proteine) il primo e il terzo giorno; * molto leggera il secondo giorno e quello del viaggio (non piu' di 700 calorie, l'equivalente piu' o meno di 3 cappuccini); * a base di carne il giorno successivo all'arrivo. Il tutto deve essere accompagnato da una buona attivita' fisica. I risultati sembrano promettenti, stando alla rivista Military Medicine che ha curato la pubblicazione della ricerca universitaria. VIAGGIARE ASSICURATI. CONSIGLI La paura degli attentati puo' indurre molti turisti ad annullare il viaggio, con il rischio di perdere le vacanze pur avendole pagate. La normativa in vigore, infatti, non protegge il turista se decide di rinunciare al viaggio (anche a causa di atti terroristici) e gli operatori turistici non sono tenuti ad offrire soluzioni alternative: se lo fanno e' per loro autonoma decisione. Che fare allora? Occorre proteggersi con una polizza assicurativa. In genere l'assicurazione copre il rimborso per le spese mediche (1), l'annullamento del viaggio, la perdita dei bagagli, i furti, la responsabilita' civile e la tutela legale. L'assicurazione si estende per un determinato periodo di tempo (da 3 a 365 giorni) e ha dei limiti di spesa per le varie categorie sopraelencate. Le societa' assicuratrici possono essere cercate su internet, che offre la possibilita' di confrontare prezzi e garanzie; spesso il turista sottoscrive la polizza al momento dell'acquisto del biglietto o del pacchetto di viaggio, su proposta dell'agenzia. Non ci stancheremo di ripetere l'avvertenza: leggere con molta attenzione le condizioni prima di sottoscrivere il contratto d'assicurazione. Ci sono, infatti, tetti di spesa che possono non soddisfare le esigenze del turista, le franchigie (limite di spesa entro il quale e' il viaggiatore a pagare) possono rendere poco interessante quel determinato tipo di assicurazione, le condizioni contrattuali possono essere troppo standardizzate e non adatte per specifiche situazioni. Per esempio si pensa che l'uso dell'aereo sanitario sia generalizzato, cosi' come quello dello specifico personale infermieristico, invece occorre verificarlo in polizza, perche' alcune compagnie lo prevedono solo per alcuni Paesi; il viaggio di un familiare che raggiunga il malcapitato e' spesso previsto solo se c'e' una degenza che ecceda i sette giorni; c'e' da verificare il rimborso delle spese sostenute per il familiare, perche' quasi sempre riguardano solo il viaggio. La restituzione delle spese mediche e' gravata da franchigia e riferita, in genere, ai casi di infortunio e non di malattia. Da ricordare in ogni modo, di portare una copia del contratto e i numeri telefonici da chiamare in caso di necessita'. (1) Vedi scheda di approfondimento all'indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=115855 Giustizia. Illegittimo censurare bestemmie. Dissequestrati i forum dell'Aduc ... ma non si puo' parlare dei preti pedofili. Ricorso in Cassazione Si puo' dire e scrivere "Gesu' e' un bastardo" e "Porco Dio", ma non si puo' parlare dei preti pedofili. Questa la decisione del Tribunale del riesame di Catania che ha ritenuto illegittima la censura di due forum pubblicati sul sito dell'Aduc. Il 16 novembre 2006 due forum pubblicati nella sezione "Di' la tua" del sito dell'associazione, in cui i navigatori parlano fra loro liberamente e senza censura, furono sequestrati su ordine della Procura della Repubblica di Catania, dopo segnalazione di don Fortunato Di Noto dell'Associazione Meter Onlus, che lamentava la presenza di bestemmie e offese alla religione cattolica. Il sequestro significo' la censura per centinaia di conferenzieri che vi avevano partecipato. Con i nostri legali -Claudia Moretti e Emmanuela Bertucci- cominciammo una battaglia per l'affermazione della liberta' di espressione, uno dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione (art. 21) e da qualsivoglia democrazia occidentale. Furono presentate anche interrogazioni parlamentari a cui non e' mai stata data risposta. Il giudice per le indagini preliminari decise che solo nove, fra le centinaia di frasi pubblicate, erano perseguibili, ma che tutti gli altri interventi dovessero comunque restare sotto sequestro. Nuovi inquisitori che considerano il credo vaticano al pari di una desueta -per i codici- "religione di Stato". Ma alla fine, dopo il nostro ennesimo ricorso, con sentenza depositata lo scorso 29 giugno, il Tribunale ha dovuto ammettere che si trattava di censura ed ha dissequestrato i forum. Ma –per restare in argomento religioso- il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Perche' i magistrati non hanno ritenuto di dissequestrare i riferimenti alle note vicende di pedofilia che hanno visto protagonisti migliaia di sacerdoti cattolici. Per i magistrati, dunque, della pedofilia dei preti ne possono parlare i media (soprattutto all'estero, per la verita') ma non la gente comune in un forum in Internet. Probabilmente anche don Fortunato Di Noto, che da anni si affianca alla autorita' giudiziaria nella lotta alla pedofilia, non approverebbe le motivazioni del Tribunale di Catania secondo cui queste frasi hanno l'unico scopo di "stimolare e diffondere l'avversione verso il "culto cristiano" e verso coloro che professano tale fede travalicandosi finanche i limiti del buon costume espressamente alludendosi a pratiche pedofile dei sacerdoti". A nostro avviso, invece, si deve sempre poter parlare degli ambienti in cui tali reati vengono commessi, e si deve consentire a chiunque, sconvolto da questi eventi, di esprimere la propria rabbia e disillusione. Nei prossimi giorni, per meglio affermare la liberta' di espressione, depositeremo un ricorso in Cassazione contro questo aspetto del provvedimento. Intanto i forum li abbiamo ripubblicati nel nostro settore "Di' la tua" e sono consultabili da chiunque. La sentenza, gli atti giudiziari e tutti i particolari della vicenda: http://www.aduc.it/dyn/censura Aumento dei prezzi e consumi in calo. Gli italiani fanno da se' e vanno all'hard discount? Si', ma essenzialmente evadono il fisco... per necessita' Secondo dati Istat pubblicati oggi, gli italiani nel 2007 non hanno consumato di piu' in beni alimentari, si recano prevalentemente al supermercato e sempre di piu' all'hard-discount. Nel contempo spendono in meno per abbigliamento, comunicazioni, tempo libero e cultura. Ma, nonostante la cultura mediatica vada in senso opposto, spendono di piu' per i tabacchi e, proprio perche' non hanno alternative, in spese sanitarie e per l'abitazione. In diversi, di governo e di opposizione, sono preoccupati e da piu' parti si evidenzia che gli italiani fanno da se' in tante cose molto piu' di prima (cibo, abbigliamento e riparazioni in generale). A nostro avviso le politiche necessarie per invertire questa tendenza, per quanto questo sia possibile al di la' di una crisi mondiale dovuta essenzialmente al prezzo del petrolio, sono quelle di defiscalizzazione e liberalizzazione, soprattutto a livello locale, a partire dai servizi pubblici locali (rifiuti, acqua, energia, etc..). Ma c'e' un aspetto che viene sottovalutato, probabilmente perche' considerato endemico dell'economia italiana: tutti, ribadiamo tutti, evadono il fisco... per necessita'... dicono questi tutti. E noi aggiungiamo, perche' non dovrebbero farlo, per esempio, quando un artigiano o un qualunque professionista presenta il conto e dice "100 senza fattura, 170 con fattura"? Forse se accettano la fattura quei 70 euro di differenza gli tornano utili per le proprie tasche, o non sono piuttosto un'uscita secca in piu'? Il passo di "fare virtu' da necessita'" e' breve, per cui nessuno si sente indignato verso se stesso se ha "fregato" 170 euro dalla fiscalita' dello Stato. Il problema si pone nei confronti del legislatore e dei governanti. Che sono a conoscenza di questi meccanismi e nulla fanno per invertirli. A nostro avviso, al di l'a delle disquisizioni sulle auspicate liberalizzazioni che non ci sono e quando ci sono, sono quasi finte, nell'immediato bisogna e si puo' agire sulla fiscalita'. Tutti sono d'accordo che le tasse devono essere pagate da tutti. Ma visto che i metodi coercitivi hanno portato al peggioramento della situazione (in termini di entrate per lo Stato e aumenti dei prezzi per i consumatori finali), conviene passare a metodi diversi, in cui il contribuente si deve sentire amico di chi da' buoni servizi e non complice di chi viene generalmente percepito come un estorsore. Stiamo parlando di una inversione di tendenza non ideologica, ma pratica, foss'anche solo per sperimentarla. Staminali. Dal dente agli spermatozoi Proseguono in tutto il mondo le ricerche scientifiche sull'utilizzazione delle cellule staminali, la nuova frontiera della medicina: sostituire un tessuto malato, per quanto possibile, con uno sano. Le ultime notizie vengono dal Brasile dove si stanno studiando rimedi alla sterilita' maschile. Da un dentino a un bambino, potrebbe essere il titolo per questa nuova ricerca ed e' questo l'ambizioso obiettivo di scienziati brasiliani che sono riusciti ad ottenere spermatozoi trapiantando cellule staminali umane, prese dalla polpa dentale, nei testicoli di topolini. Qui le staminali si sono trasformate in spermatozoi ma e' presto per dire se il metodo sia applicabile all'uomo. Il risultato, di Irina Kerkis dell'istituto Butantan di San Paolo, e' stato presentato alla conferenza annuale della European Society of Human Reproduction and Embryology in corso a Barcellona. L'idea potrebbe trovare applicazione nella sterilita' maschile, anche se questo studio e' del tutto preliminare e lontano dal dimostrare la fattibilita' del metodo sull'uomo. Gli scienziati hanno isolato cellule staminali da denti di bambini e le hanno trapiantate nei testicoli di topolini. Qui le cellule sono migrate nei tuboli dove normalmente si formano spermatozoi maturi. Poi nel giro di pochi giorni si sono trasformate in cellule somiglianti agli spermatozoi umani. In teoria se questo sistema fosse riproducibile con staminali prese dai denti di uomini adulti, si potrebbe pensare a un rimedio contro la sterilita' maschile, ma la ricerca e' a uno stadio molto preliminare. Rimane il fatto che anche i Paesi che vengono ritenuti arretrati nella ricerca cercano di investire nei settori scientifici piu' promettenti. E in Italia? Quarto mondo! Alitalia. Come la mettiamo con le class action che la coinvolgono in Usa e Canada? Interrogazione Intervento della Senatrice Donatella Poretti Parlamentare Radicale - Partito Democratico Come se non bastasse la situazione di grave crisi finanziaria che incombe sulla compagnia di bandiera, ben presto Alitalia dovrà fare i conti con due class action, una negli Usa e l'altra in Canada, che la vedono coinvolta per avere, con altre 37 compagnie aeree, esercitato in regime di cartello sui prezzi per il trasporto merci in quei Paesi, violando le norme sulla concorrenza. La Lufthansa, altra compagnia coinvolta, ha intanto deciso di risolvere la questione con un esborso di 85 milioni di dollari (più gli interessi maturati) negli Stati Uniti, e di altri 5 milioni di dollari nel Canada. La compagnia tedesca si avvale così del programma di clemenza della Divisione antitrust del Dipartimento di giustizia statunitense, che prevede sanzioni ridotte per le società che informano gli investigatori del governo di attività illegali antitrust in fase iniziale, e, come previsto dalla legislazione statunitense, dovrà collaborare con gli avvocati della classe destinataria del risarcimento nel prosieguo della controversia contro gli altri convenuti. Tutto ciò costituisce una ulteriore spada di Damocle in capo al futuro finanziario di Alitalia, della quale, peraltro, non sappiamo quali siano le intenzioni su come gestire la controversia, e se intenda, come la Lufthansa, addivenire preventivamente ad un accordo transattivo. Ma, nel caso fosse condannata, riuscirà il Governo italiano a stabilire a chi attribuire la responsabilità oggettiva, presentando loro il conto della giustizia statunitense e canadese, e dei gravi danni all'immagine della compagnia in questo modo causati? Con il sen. Marco Perduca, su sollecitazione dell'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) nell'ambito della sua campagna "Vola Alitalia e paga l'Italia" per la chiusura di questo vettore, abbiamo deciso di rivolgere queste domande al ministro Giulio Tremonti con una interrogazione, nella speranza che la sua risposta possa pervenire prima di dover apprendere notizie infauste per Alitalia dalla cronaca giudiziaria d'Oltreoceano. Qui il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=226206 Englaro. Diritto alla sospensione delle cure definitivamente conquistato. Ora si legalizzi l'eutanasia attiva Dopo un lunghissimo calvario giudiziario, oggi il padre di Eluana Englaro, la donna che dal 1992 vive in coma permanente dopo un incidente stradale, e' stato autorizzato dai giudici della Corte d'Appello civile di Milano a interrompere il trattamento di alimentazione e idratazione forzato che tiene in vita la figlia. La decisione giunge dopo che la Corte suprema aveva annullato una precedente sentenza della stessa Corte d'Appello perche' non aveva tenuto conto della volonta' espressa in vita dalla Englaro prima dell'incidente. Grazie alla determinazione di Beppino Englaro, ma anche di Piergiorgio Welby e Giovanni Nuvoli, possiamo finalmente dire che il diritto alla libera scelta dei trattamenti sanitari, tra cui l'eutanasia passiva (la sospensione dei trattamenti vitali), e' definitivamente conquistato. Ci auguriamo che questo stimoli il legislatore a produrre una buona legge sul testamento biologico. Ma anche se il Parlamento dovesse continuare a latitare, come altamente probabile, oggi i cittadini possono gia' redigere il loro testamento biologico e pretenderne il rispetto. Ora la battaglia per la liberta' di scelta nel fine vita diventa quella dell'eutanasia attiva volontaria, gia' legale in tre Paesi europei (Belgio, Lussemburgo e Olanda). Se e' assurdo imporre anni ed anni di coma permanente contro la volonta' del paziente, e' altrettanto assurdo che l'alternativa sia solo quella di una morte per disidratazione o per soffocamento a seguito della sospensione dei trattamenti vitali. Rendere quel trapasso piu' rapido, immediato, e' una opzione logica e doverosa da offrire. Leggi la sentenza: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/sentenza_englaro.pdf Telefonia. Tim distribuisce telefonini in violazione della normativa sui consumatori La Tim ha distribuito un prodotto, il popolare apparecchio cellulare di casa HTC modello dual touch, in violazione della legge. Secondo la legge ogni prodotto in commercio deve riportare sulla confezione da imballaggio o all'interno della stessa, il nome del distributore con sede all'interno della Ue. La Tim ha inserito all'interno del dispositivo (nel software) una sua icona pubblicitaria, ma si e' astenuta dal riportare il proprio nome quale distributore. Ancora piu' grave, lo stesso produttore si e' preoccupato di mettere in commercio il dispositivo ma non gli accessori. La possibilita' di acquistare gli accessori e' una prevedibile aspettativa dell'acquirente, che non puo' essere negata senza una preventiva, adeguata e attenta informazione da parte del rivenditore. In caso contrario, si e' in presenza di un inadempimento e si puo' sciogliere il contratto di compravendita. Il codice del consumo prevede una sanzione di € 500,00 per ogni singolo prodotto messo in commercio senza l'indicazione del produttore e/o del distributore. Nel nostro caso, molti degli acquirenti si sono lamentati che, rotto il delicatissimo pennino per l'utilizzo del touch screen, non ne hanno potuto acquistare un altro di ricambio, se non attraverso la vendita on line, con l'aggiunta di costi di spedizione e tempi diversi da quelli sperati. Invitiamo tutti gli acquirenti di tali apparecchi a segnalare la cosa al Garante della Concorrenza e del Mercato ed alla Polizia Annonaria del proprio comune. Qui il modulo per farsi valere con il venditore, prima intimando la sostituzione dell'accessorio e, qualora non vi sia risposta, dichiarando il recesso dall'acquisto: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=226205 Fondo di solidarieta' per mutui prima casa: il Governo latita. Emendamento al disegno di legge Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico Annunci, promesse e pateracchi. Questa sembra essere la linea del Governo in tema di mutui. Prima hanno sbandierato un accordo con l'associazione delle banche e "un risparmio pari a circa 850 euro all'anno" per 1.250.000 famiglie circa. Il risparmio, pero', come ben evidenziato dall'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) non esiste: c'e' solo una rinegoziazione con momentaneo abbassamento della rata attraverso un ulteriore finanziamento da restituire (con gli interessi) in coda al mutuo (1). La rinegoziazione non serve ai mutuatari in difficolta' nel pagare le rate. Per costoro il provvedimento giusto sarebbe di concedere la sospensione dell'intero pagamento delle rate per avere il tempo sufficiente a riorganizzare la propria vita e far fronte cosi' agli impegni assunti. L'assurdo e' che tale provvedimento gia' e' legge dello Stato, ma non e' applicato per colpa del ministero di Tremonti che non emana i provvedimenti attuativi. Rispondendo alle critiche sull'accordo ABI-Governo sulla rinegoziazione, Tremonti aveva promesso che tali decreti attuativi sarebbero stati emanati rapidamente. A tutt'oggi, si tratta dell'ennesima promessa da marinaio. In occasione dell'approvazione della legge di conversione del decreto fiscale al Senato, ho chiesto –con un emendamento presentato insieme al sen. Marco Perduca- che il Governo fissi un termine preciso e ristretto (30 giorni) per approvare i necessari provvedimenti attuati che consentiranno a chi e' in difficolta' a pagare le rate del mutuo, di sospendere il pagamento per un massimo di 18 mesi. Vedremo se il Parlamento avra' maggiore sensibilita' di quella palesata fino ad oggi dal Governo. Qui il testo dell'emendamento: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=226293 (1) http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=221191 La robin hood tax che prende ai poveri per dare ai ricchi. Banche e petrolio Ci voleva il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, per svelare il trucco del prestigiatore e ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sulla "traslazione" dei maggiori oneri dalle banche all'utente. Certo, i toni usati durante l'assise dell'Abi non sono stati quelli avuti in Parlamento durante le audizioni, ma in sostanza il governatore Draghi dice che alla fine saranno gli utenti a pagare. Vedremo nel futuro cosa si inventeranno i banchieri per "traslare" le maggiori imposte ai risparmiatori. Quanto all'impennata del greggio prendiamo atto che il ministro Tremonti fa riferimento alla speculazione in atto. Dimentica, pero', il ministro, che c'e' una societa' petrolifera che si chiama Eni e che fa capo al suo ministero. l'ENI, societa' controllata dallo Stato, che provvede a fornire il 50% del fabbisogno energetico nazionale e che persegue la stessa politica di prezzo degli operatori petroliferi, agendo in un regime di monopolio non controllato. A nostro parere non c'e' una valutazione dei costi in presenza di variegate fonti di approvvigionamento (mercato contrattuale OPEC, mercato SPOT, estrazione diretta, ecc.). Gli stessi Paesi produttori denunciano la bolla speculativa che fa raddoppiare il costo del greggio rispetto alle previsioni contrattuali. Sta all'ENI, ovvero al Governo, il compito di sottrarsi alle manovre speculative e ai cartelli visto che l'Ente estrae autonomamente prodotti energetici e, almeno su questi, puo' determinarne il prezzo (dal 2003 ad oggi il greggio e' aumentato del 160%). La diminuzione autonoma dei prezzi oltre ad un effetto calmieratore avrebbe come conseguenza anche un adattamento al ribasso dei costi praticati dalle altre compagnie petrolifere. Si puo' fare, basta volerlo ed e' il Governo che deve riprendere in mano la politica energetica del nostro Paese, ovvero il suo ministro dell'Economia. Turismo. Quando l'aereo parte in ritardo e si perde il gruppo Acquistando un pacchetto turistico, puo' succedere che il volo intermedio parta in ritardo e faccia perdere la coincidenza con il volo successivo e con il gruppo di appartenenza. Due sono le soluzioni: tornare a casa o rincorrere il proprio gruppo. Nel primo caso si puo' reclamare la restituzione di quanto versato, nel secondo si puo' esigere il rimborso delle spese sostenute per l'inseguimento (aerei, treni, taxi, ecc.). La richiesta va fatta al tour operator entro 10 giorni dal rientro, allegando la documentazione delle spese sostenute. In aggiunta si puo' domandare il risarcimento per danno "biologico" e da "vacanza rovinata", ma in questo caso occorrera' rivolgersi al Giudice di pace. Il modulo per la richiesta puo' essere trovato al nostro indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40182 Ru486. Se l'Aifa non si dara' una mossa, inevitabili fenomeni fai da te Se l'Aifa non si dara' una mossa e registrera' a breve la pillola abortiva Ru486, fenomeni potenzialmente rischiosi e incontrollabili del 'fai-da-te', come quelli dell'acquisto online di farmaci abortivi, non potranno sorprendere. La Ru486 e' gia' impiegata in quasi tutti i Paesi dell'Unione Europea da molti anni. La sua efficacia e sicurezza sono state ampiamente dimostrate dalla comunita' scientifica internazionale, nonche' dalle Agenzie del farmaco degli Stati Uniti e dell'Unione. Ma a causa del clima politico italiano, fortemente influenzato dalle posizioni della Chiesa cattolica, il produttore del farmaco, la francese Exelgyn, ha dovuto attendere anni prima di dover ricorrere alla lunga trafila della procedura europea di mutuo riconoscimento. Oggi quella procedura rimane arenata presso l'Aifa, che da quasi un anno ha ricevuto la pratica dall'Agenzia francese. Eravamo stati rassicurati sul fatto che il farmaco sarebbe stato registrato entro maggio, ma ad oggi non se ne sa niente. Cosa e' accaduto? Ricordiamo che se il Governo ed il ministero del Welfare, rappresentati da noti antiabortisti, ha intenzione di respingere la richiesta, dovra' motivarla e convincere l'Agenzia europea di aver approvato un farmaco pericoloso o inefficace. Non basteranno le obiezioni di carattere religioso, se non a ritardare l'inevitabile, e a dare ancor piu' vita al 'fai da te'. Qui il nostro specifico settore sulla pillola abortiva: http://www.aduc.it/dyn/ru486/ Libri di testo. Siano le scuole ad acquistarli I libri di testo costano sempre di piu'? Il tetto massimo approvato dallo scorso Governo e' una bufala? Una soluzione ci sarebbe: siano le scuole ad acquistare i libri di testo e a distribuirli agli studenti, i quali a fine anno li restituiranno per gli studenti dell'anno successivo. Se i libri vengono danneggiati, lo studente paga per ripararli oppure riacquistarli. In questo modo, non sarebbero soltanto gli editori a stabilire i prezzi, ma anche le scuole, che avrebbero un maggiore potere d'acquisto rispetto al singolo studente. Gli editori sarebbero cosi' disincentivati dal produrre una nuova edizione ogni anno con l'intento di evitare il "riciclaggio" dei libri usati, perche' le scuole probabilmente non comprerebbero nuovi libri per alcuni anni. Questa e' la soluzione adottata dal sistema educativo pubblico degli Stati Uniti, dove il primo giorno di scuola ogni studente, dalle elementari alle superiori, riceve gratuitamente i libri di testo. Per ultimo, visto che i libri di testo rappresentano la maggiore spesa che le famiglie devono affrontare per mandare i propri figli alla scuola dell'obbligo, riusciremmo a rendere effettivo l'articolo 34 della Costituzione, laddove prevede che almeno l'istruzione inferiore sia gratuita oltre che obbligatoria. Evasione Fiscale Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=226483 Frutta di stagione: il cocomero. Consigli per gli acquisti Appartiene alla famiglia delle zucche ed forse il piu' caratteristico frutto di stagione. Parliamo del cocomero noto fin dall'antichita', addirittura dal periodo preistorico. Sicuramente il cocomero era mangiato dagli egiziani piu' di 4000 anni fa. Ne parliamo perche' il caldo di questi giorni induce ad una maggiore perdita di acqua e sali minerali che devono essere reintegrati. Il cocomero, o anguria, e' praticamente una bibita, contiene, infatti, il 95% d'acqua e per questo in alcune regioni d'Europa e' conosciuto come melone d'acqua. Ha un buon contenuto di potassio (che si perde con il sudore) e il sapore dolce e' dovuto piu' che agli zuccheri a particolari sostanze aromatiche, il che rende il cocomero un eccellente prodotto per le diete dimagranti, anche perche' le stesse sostanze aromatiche danno un senso di sazieta'. Insomma mangiare una fetta di cocomero equivale e bere un bicchiere d'acqua. Occorre far attenzione ai semi perche' contengono glucosidi che hanno una forte azione purgante! Non vanno quindi deglutiti interi e tanto meno masticati. Un buon cocomero si riconosce dalla buccia, di color verde scuro o con venature grigie, alla percussione con le nocche delle dita deve dare un suono "sordo". Un metodo classico, che si usava tempo fa era quello di assaggiarne un tassello, una prova concreta insomma, oggi questo non e' piu' possibile ma si puo' ricorrere ad un altro espediente pragmatico: grattare la buccia con l'unghia, se viene via facilmente il cocomero e' maturo al punto giusto. Stampanti Canon ed Epson. Esposto dell'Aduc all'Antitrust per incompatibilita' cartucce di altre marche Alcuni produttori di stampanti non segnalano ai consumatori in modo adeguato prima dell’acquisto le caratteristiche tecniche dei propri prodotti ed in particolare l'impossibilita' di utilizzare cartucce di ricambio di marca diversa rispetto a quella del proprio prodotto. Questa circostanza e' facilmente riscontrabile sui siti Internet delle societa' Canon ed Epson (http://www.canon.it e http://www.epson.it), che nell’elenco delle caratteristiche tecniche dei loro prodotti non menzionano questa particolarita'. Siamo di fronte ad una pratica commerciale scorretta e, piu' nello specifico, omissiva ed ingannevole. Questo perche', omettendo di informare compiutamente il consumatore sulle qualita' del bene, la Canon e la Epson impediscono al consumatore di scegliere non solo in base ad un rapporto immediato qualita'-prezzo della stampante, ma anche in base alla effettiva e concreta possibilita' di risparmio nel periodo del suo utilizzo. Da qui deriva anche un potenziale abuso di posizione dominante tra beni primari e pezzi di ricambio. E' come se una casa automobilistica vendesse automobili che possono rifornirsi solo presso questo o quel distributore di benzina di cui e' comproprietaria. Per di piu', senza informare di questo i consumatori prima dell'acquisto. E’ evidente che la compatibilita' della stampante con cartucce d’inchiostro di altre marche rappresenti un elemento di fondamentale importanza nella scelta del consumatore. Per questo, tramite il proprio legale Alessandro Gallucci, l'Aduc ha chiesto all'Autorita' garante della concorrenza e del mercato di aprire un’istruttoria sulla possibile violazione della concorrenza. Qui il testo dell'esposto al Garante: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/canon_epson_garante.pdf Relazione Consob: l'ennesimo 'compitino'. Serve una radicale riforma dell'Autorita' nel segno della trasparenza Si e' tenuta oggi la liturgia della relazione annuale della Consob, officiata dal presidente Lamberto Cardia (scaduto, ma illecitamente in carica [1]): un ottimo "compitino" snocciolando dati, cifre ed anche osservazioni interessanti e condivisibili... ma... Come non condividere -ad esempio- le critiche (per quanto velate) del Presidente Cardia alla distribuzione di prodotti finanziari quando evidenzia che "la politica di remunerazione delle reti di vendita ha spesso generato forti incentivi alla distribuzione di prodotti strutturati... Nel collocamento delle quote di fondi, gli accordi di retrocessione delle commissioni hanno drenato a favore delle reti di vendita la maggior parte delle commissioni pagate dai clienti, limitando l’afflusso di risorse alle societa' di gestione. La carenza di mezzi finanziari, unita alla scarsa autonomia rispetto alle strategie del gruppo di appartenenza, ha limitato lo sviluppo qualitativo delle strutture di gestione". Verrebbe da dire: parole sante! Ma subito dopo ci si domanda: cosa ha fatto, di concreto, la Consob per censurare le storture di questa rete di distribuzione di prodotti finanziari che ha massacrato (e sta massacrando) i risparmi degli italiani? La Consob si muove oggi (e si e' sempre mossa in passato) con estrema cautela, quando sarebbe necessaria ben altra forza. Il passaggio della relazione con il quale maggiormente concordiamo e' quello in cui Cardia auspica finalmente la riforma delle Autorita' di controllo. Ma probabilmente la riforma che abbiamo in mente noi e' molto diversa da quella che ha in mente il presidente Cardia. Noi vorremmo delle autorita' di controllo che fossero in primo luogo "castelli di cristallo" in cui tutto rispondesse in primo luogo al principio della trasparenza. Delle autorita' che fossero progettate in primo luogo al servizio dei cittadini. Ricordiamo –ad esempio- che ancora oggi la Consob non e' obbligata per legge (ne' l'Autorita' stessa ha sentito il bisogno di regolamentarsi in tal senso) a rispondere ai cittadini che chiedono chiarimenti in merito alle violazioni dei soggetti da essa vigilata. Se un investitore subisce un sopruso da una banca e scrive alla Consob, il massimo che ottiene e' una risposta del tipo: controlleremo, ma non possiamo dirle nulla. A cosa serve una Consob del genere? A fare dei bei sermoncini una volta all'anno? [1] http://www.aduc.it/dyn/parlamento/noti.php?id=225636 La percezione della realta' Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=226631 ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi UPUPE Passo col treno da un punto in cui si intravede l'Arno che scorre ancora miracolosamente in aperta campagna, addirittura con qualche boschetto che si affaccia sulle sue rive. In un grande campo, all'improvviso, si leva, da diversi punti, un volo di upupe (l'accento sta sulla prima "u") dalla bella livrea variegata. E' una visione splendida che mi comunica una grande allegria. E poi non ne ho mai viste cosi' tante tutte insieme, da quando feci finalmente conoscenza diretta di questo volatile su una via campestre in quel di Bolgheri circa trent'anni fa. Eppure, che esistesse un volatile di nome upupa ero venuta a saperlo molto tempo prima, per l'esattezza l'ultimo anno delle scuole superiori, quando avevo studiato il carme Dei sepolcri di Ugo Foscolo. Il quale, come si puo' vedere nei versi che trascrivo, ne parla come di un immondo uccello notturno uso a frequentare i cadaveri e l'ha inserita in un fosco scenario cimiteriale, dove la lugubre atmosfera serve anche a stigmatizzare il fatto che la citta' di Milano avesse lasciato che il suo grande poeta Giuseppe Parini venisse sepolto in una fossa comune insieme con i malfattori. "[…] Senti raspar fra le macerie e i bronchi La derelitta cagna ramingando Su le fosse e famelica ululando; E uscir dal teschio, ove fuggia la Luna, L'ùpupa e svolazzar su per le croci Sparse per la funerea campagna, E l'immonda accusar col tuttüoso Singulto i rai di che son pie le stelle. […]". [da: I sepolcri, vv. 78-85]. Ma una nota a pie' di pagina si premurava di avvertire che il poeta si era preso, per cosi' dire, una licenza poetica, e aveva situato questo uccello in quel tetro ambiente in virtu' del suono cupo del suo nome causato dal susseguirsi delle due "u", suono che Foscolo rinforzera', subito dopo, attribuendo allo stesso uccello un "tuttuoso/singulto", tuttuoso, si' (e non luttuoso, come verrebbe da correggere), che e' parola onomatopeica, che cerca, cioe', di rendere il verso dell'upupa. E aggiungeva, questa nota, che in realta' l'upupa non e' affatto un uccello notturno, che, anzi, ama la luce del sole e ha pure un bel piumaggio colorato, anche se, in effetti, il suo canto e' un monotono "pu-pu-pu". Del resto Foscolo non e' l'unico a prendersi questa specie di licenza poetica a scapito della buona nomea dell'upupa. Altri poeti e scrittori del suo tempo lo hanno fatto, seguendo il gusto dell'epoca, in cui era viva l'influenza della poesia sepolcrale e campestre proveniente soprattutto dall'Inghilterra. Andando per Internet, in un saggio del 1947 del critico letterario Walter Binni, ho trovato un altro esempio, e cioe' la declamazione sull'orrido del Gargallo che dice cosi': "[…]Un lungo ululo d'upupa e di gufi, e belve urlar, che il raggio odian diurno, e Borea, che scrosciar fa la boscaglia, e un volger di fiumi taciturno […] Povera upupa! Che trattamento ingiusto! Tanto piu' che dagli antichi persiani era considerato l'uccello piu' saggio, addirittura messaggero del divino, mentre gli arabi la chiamano "uccello dottore" e la considerano capace di scoprire pozzi e sorgenti nascoste (e si sa quanto sia preziosa una simile capacita' nelle zone desertiche). Ma a ristabilire la giustizia per questo volatile, qui da noi, ci ha pensato un altro poeta, e precisamente Eugenio Montale che, in un breve componimento contenuto in Ossi di seppia,ne fa un annunciatore della primavera, cogliendo l'allegria che comunica con la bellezza del suo piumaggio e della sua cresta. "Upupa, ilare uccello calunniato dai poeti, che roti la cresta sopra l'aereo stollo del pollaio e come un finto gallo giri al vento; nunzio primaverile, upupa, come per te il tempo s'arresta, non muore piu' il Febbraio, come tutto di fuori si protende al muover del tuo capo, allegro folletto, e tu lo ignori". (da: Eugenio Montale, Ossi di seppia, 1920-1927) NOTA Trascrivo qui di seguito tutto il brano dei Sepolcri che riguarda Giuseppe Parini, perche' e' bello e la sua lettura fa comprendere l'affetto del Foscolo per il vecchio poeta scomparso nel 1799 e il suo conseguente sdegno per la sua anonima, disonorevole sepoltura. (Il brano e' ripreso da UGO FOSCOLO, Dei Sepolcri, Cremonese, Roma s.i.d., (versi 62- 85 pp. 61-63). "[…] O bella Musa, ove sei tu? Non sento Spirar l'ambrosia, indizio del tuo nume, Fra queste piante ov'io siedo e sospiro Il mio tetto materno. E tu venivi E sorridevi a lui sotto quel tiglio Ch'or con dimesse frondi va fremendo, Perche' non copre, o Dea, l'urna del vecchio Cui gia' di calma era cortese e d'ombre. Forse tu fra plebei tumuli guardi, Vagolando, ove dorma il sacro capo Del tuo Parini? A lui non ombre pose Tra le sue mura la citta', lasciva D'evirati cantori allettatrice, Non pietra, non parola; e forse l'ossa Col mozzo capo gl'insanguina il ladro Che lascio' sul patibolo i delitti. Senti raspar fra le macerie e i bronchi La derelitta cagna ramingando Su le fosse e famelica ululando; E uscir dal teschio, ove fuggia la Luna, L'ùpupa e svolazzar su per le croci Sparse per la funerea campagna, E l'immonda accusar col tuttüoso Singulto i rai di che son pie le stelle. […]" Il testo di Eugenio Montale e' ripreso da EUGENIO MONTALE, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2005, p. 49. Upupa, ilare uccello risulta inserita nella raccolta Ossi di seppia fin dalla prima edizione del giugno 1925 per la casa editrice di Piero Godetti che poco dopo morira' a seguito delle percosse ricevute dai fascisti. Il brano di Walter Binni si trova http://www.fondowalterbinni.it/autori/preromanticismo.html UGO FOSCOLO nacque a Zante (una delle Isole Jonie allora possesso di Venezia) il 6 febbraio 1778 e mori' a Turnham Green, presso Londra, il 10 settembre 1827. Il nome impostogli dai genitori, in realta', era stato "Niccolo'", ma da adulto il poeta scelse di chiamarsi "Ugo". Coi tre fratelli minori, Rubina, Gian Dionigi e Giulio, a 16 anni, nel 1794, Foscolo lascia definitivamente l'isola natale, dopo la morte del padre Andrea (avvenuta nel 1788) per raggiungere a Venezia la madre, Diamantina Spathis, trovandosi a proprio agio nell'ambiente culturale veneziano cosi' ricco di stimoli per un giovane colto e intelligente, curioso dell'arte non solo degli antichi ma anche dei moderni, stranieri compresi;entra infatti in contatto con le opere di contemporanei inglesi e tedeschi. Fra il 1796 e il 1797, i fratelli Foscolo sono fra gli agitatori per le idee repubblicane e quindi invisi al governo patrizio. Ugo deve cercare rifugio fuori Venezia e nell'aprile 1797 arriva a Bologna dove si arruola nei cacciatori a cavallo e fa stampare l'ode A Bonaparte liberatore. Tornato a Venezia, diventata repubblica, come tenente onorario per meriti di guerra, vi assume una carica che lascera' nel mese di novembre per recarsi a Milano, dove, fra gli altri, conosce Giuseppe Parini e Vincenzo Monti, e si dedica al giornalismo politico, mentre va progettando un romanzo epistolare che diventera' le Ultime lettere di Jacopo Ortis (pubblicazione definitiva nel 1802), e in cui la propria passione d'amore non solo verso una donna (per lui irraggiungibile), ma anche per la patria veneta, tradita dal calcolo politico di un Napoleone fino a quel momento, come si e' visto esaltato come un liberatore. Nonostante l'amara delusione causatagli dalla cessione di Venezia all'Austria (trattato di Campoformio, 1797), Foscolo riprende servizio nell'esercito e fa parte dello stato maggiore come capitano; con questo grado assolve alcune missioni che lo portano in Lombardia, Emilia e Toscana. I primissimi anni dell'Ottocento sono difficili; si uccide il ventenne fratello Giovanni, vive un'ennesima passione burrascosa con una donna, si trova sommerso da quei debiti che saranno una costante della sua vita, sino alla fine. Mentre escono in Italia le pubblicazioni, fra l'altro, dei suoi sonetti, delle odi, dello Jacopo Ortis, nel 1804, Foscolo riprende servizio nell'esercito e viene trasferito in Francia, dove si prepara l'attacco all'Inghilterra. Qui il poeta impara l'inglese, traduce un'importante opera di Sterne, inizia la versione dell'Iliade (che non finira' mai) e, sembra, intrattiene una relazione con una giovane donna inglese da cui ha una figlia di nome Floriana, che egli lascia alla madre. Ritornato In Italia, resta presto libero dall'incarico nell'esercito, pur continuando a percepire lo stipendio, e conosce il periodo piu' fertile dell'ispirazione (fra l'altro, e' di quest'epoca il carme Dei sepolcri). Torna a Venezia, dove saluta la sorella e la madre, per poi passare a Milano, Brescia, Pavia (1808-1809), alla cui universita' tiene importanti lezioni sulla letteratura. Si sposta ancora fra Milano, Brescia e Venezia, mentre la sua figura e' vista con ammirazione, come quella di un maestro, o con sospetto, come quella di un nemico dello stato e di Napoleone, soprattutto dopo la rappresentazione della tragedia Ajace, che viene presto proibita (1811). Nel 1812 ottiene un lungo periodo di congedo dal ministero della Guerra, per il quale aveva nel frattempo ripreso a lavorare come revisore di traduzioni, e si trasferisce a Firenze, dove resta fra il 1812 e il 1813, scrivendo Le Grazie e attendendo ad altri impegni letterari. Tornato a Milano nel 1813, dopo aver scartato l'idea di rientrare nell'esercito, vive nel capoluogo lombardo le agitazioni seguite alla prima caduta di Napoleone (1814), che vedono l'intervento delle milizie austriache. Dopo aver preso in esame l'offerta generosa del governo austriaco che lo vorrebbe redattore di un giornale letterario, non intendendo pero' giurare fedelta' all'Austria, Foscolo attraversa clandestinamente il confine svizzero il 30 marzo 1815, e, in modo avventuroso, sotto falso nome riesce a passare in Inghilterra nel settembre 1816. Li', pur accolto con simpatia e onore, e' costretto a insegnare italiano, greco e latino per sopravvivere. Collabora anche con alcune riviste con apprezzati articoli di letteratura, ma il suo stile di vita lo portera' di nuovo alla miseria, questa volta coinvolgendo anche la ritrovata figlia Floriana che mette a disposizione del padre il suo denaro e il suo affetto, fino al punto che, fra il 1824 e il 1827 i due sono spesso costretti a nascondersi sotto falso nome per evitare i creditori. Sepolto nel cimitero di Chiswick, le sue ossa sono trasportate a Firenze nel 1871 per riposare in quella chiesa di santa Croce che egli aveva cantato nei Sepolcri. Per una piu' completa biografia con link ad alcune opere: http://www.italialibri.net/autori/foscolou.html EUGENIO MONTALE nasce a Genova il 12 ottobre 1896 e muore a Milano il 12 settembre 1981. Viene avviato agli studi tecnici, consegue il diploma di ragioniere nel giugno 1915. In quell'anno comincia a prendere lezioni di canto (e' baritono). Fatto rivedibile alla prima visita militare, e' poi dichiarato abile nel 1917 e arruolato nel 22.o reggimento di fanteria di stanza a Novara, quindi a Parma, dove frequenta un corso accelerato per allievi ufficiali. Qui conosce alcune persone di rilievo (fra cui Sergio Solmi che sara' importante per la pubblicazione di Ossi di seppia). Nel 1918 e' in zona di guerra e, essendosi offerto volontario, a Schio, per un incarico, gli viene affidato il comando di un posto avanzato vicino al villaggio di Valmorbia. Alla fine della guerra si trova in Val Pusteria, poi a Lanzo Torinese, infine a Genova. Nel maggio 1920 e' congedato col grado di tenente. Nel frattempo ha ripreso contatti con Solmi e altri conoscenti interessati alla letteratura; ha cominciato anche a scrivere poesie e recensioni sui giornali (la prima e' per Trucioli di Camillo Sbarbaro). Nel 1921 riprende a studiare canto, ma interrompera' questo studio alla morte del suo maestro avvenuta nel 1923. In questi anni e' anche oppresso dal problema della ricerca di un lavoro, ed e' grazie all'impiegato triestino di una ditta d'importazione che Montale viene a conoscere Svevo, Kafka, Musil e Altenberg. Sempre alla ricerca di un lavoro che lo tenga a contatto con la letteratura, si sposta a Roma e a Milano, dove, fra altre personalita', conosce anche Sibilla Aleramo. Quando e' ormai rassegnato a dire addio alle lettere e ad accettare un lavoro da contabile, gli si apre la possibilita' di trasferirsi a Firenze per collaborare con la casa editrice Bemporad. La storia con questo editore e' lunga e affannosa, ma sara' proprio nel capoluogo toscano, dove si e' trasferito e dove collabora con alcune importanti riviste, frequentando l'ambiente artistico e letterario, che Montale trovera' il suo posto, e cioe' come direttore del Gabinetto Vieusseux, che egli occupera' dal marzo 1929 alla fine del 1938, quando, nonostante il riconoscimento dello "zelo e competenza" mostrati nello svolgimento della sua funzione, ne viene rimosso perche' non risulta "fornito dei requisiti speciali" necessari, vale a dire dell'iscrizione al partito nazionale fascista. Nel 1939 Montale comincia l'attivita' di traduttore, lavorando soprattutto a testi spagnoli, inglesi e americani. In questo stesso anno si trasferisce in un appartamento dell'attuale viale Amendola con la sua vecchia padrona di casa, Drusilla Tanzi Marangoni, la Xenia (mosca) delle sue poesie (La convivenza sfocera' nel matrimonio religioso del luglio 1962 e in quello civile nell'aprile 1963 pochi mesi prima della morte della donna). Il 1939 e' anche l'anno della pubblicazione della seconda raccolta di poesie Le occasioni. Nel 1941 e' messo in congedo definitivo per "sindrome neuropsicastenica costituzionale". Gli anni della guerra sono particolarmente duri per la morte della madre e per la distruzione della sua casa genovese a causa di un bombardamento (ambedue gli eventi sono del 1942). Nel 1943 esce a Lugano una terza raccolta Finisterre, che poi confluira' in La bufera e altro (1940-1954) Dopo l'8 settembre, la casa fiorentina di Montale e' aperta agli amici costretti a condurre vita clandestina. Ne sono ospiti, fra gli altri, Umberto Saba e Carlo Levi. Nel 1945 Montale viene chiamato a far parte del Comitato per la cultura e l'arte nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale. Si iscrive al Partito d'Azione. Fa inoltre parte del gruppo fondatore del quindicinale Il Mondo. Sono di quest'anno le sue prime prove da pittore su incoraggiamento di un amico. Dopo varie collaborazioni, nel 1948 e' assunto come redattore al "Corriere della Sera". Fa anche diversi viaggi, alcuni dei quali come inviato del giornale, in Gran Bretagna, Svizzera, Libano. Dal 1950 la sua collaborazione diventa prevalentemente letteraria. La sua nuova residenza e' ormai Milano, ma ogni anno, d'agosto, torna in Toscana, a Forte dei Marmi. Nel 1961 riceve la laurea in Lettere honoris causa alla Facolta' di lettere e filosofia dell'Universita' di Milano (nel 1974 sara' l'Universita' di Roma a conferirgliela a sua volta). Nel 1964 segue, come giornalista, il viaggio del papa Paolo VI in Terrasanta. Il 13 giugno 1967 e' nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat "per aver illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo letterario e artistico". Nel gennaio 1971 esce l'ultima raccolta di versi Satura (in cui sono contenute anche le poesie per la moglie dal titolo Xenia). Nel 1975 e' insignito del premio Nobel per la letteratura. Nel 1977 Firenze gli conferisce la cittadinanza onoraria. Alla fine del 1980 gli viene consegnata la prima copia dell'Opera in versi, la raccolta, appunto, di tutti i suoi scritti poetici. Montale e' sepolto, accanto alla moglie, nel cimitero fiorentino di San Felice a Ema. Su Internet: http://www.italialibri.net/autori/montalee.html Alcuni testi del poeta si possono leggere su http://it.dada.net/freeweb/eugeniomontale/ L'immagine e' ripresa da http://www.internetting.org/citta/lagobracciano/fauna/immagini/upupa.jpg (per ammirare le belle foto di altri esemplari di fauna della zona di Bracciano vedere: http://www.internetting.org/citta/lagobracciano/fauna/fauna.htm) (a cura di Annapaola Laldi) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi Giustizia terrena e Giustizia Divina: prove tecniche. Consigli di lettura Mio dio, mio dio, cos'hai fatto Tu ultimamente? (Woody Allen) Dio mi dovra' delle spiegazioni. (Eugène Ionesco) Dio e' morto (Nietzsche) Per ora e' morto soltanto Nietzsche (firmato: Dio) Dio ha tanti nomi: puoi chiamarlo Gesu', puoi chiamarlo Allah, puoi chiamarlo Jahve'. Puoi chiamarlo come vuoi. Tanto, non ti risponde. (Giobbe Covatta) L'illusione non puo' essere sradicata da nessun insegnamento (Emanuel Kant ) Non tutti sono condannati ad esser intelligenti (Carlo Emilio Gadda ) Incominciai ad osservare i preti sin da bambino. Il meno credente della famiglia era il nonno, uomo spartano e lucido, molto diverso dalla sua amata sposa, a nonna, donna molto, troppo salottiera per un uomo come lui. Lei di professione concertista di pianoforte, lui maresciallo dei carabinieri. L’agro siciliano di quegli anni non aveva nulla di diverso dall’agro romano della fine del 1800, cosi' come lo narrava Giuseppe Agostino Belli, cosi’ come lo avevano visto gli stessi che entrarono da porta Pia, sontuose Chiese “Cattedrali del deserto”, immerse in un anafalbetismo ed una poverta’ desolante, strade malfatte, erbacce, piu’ in la' contadini chini sulla terra, pecore brulicanti di pastori delle colline circonstanti, vallate. I nonni si erano ritirati in quella vallata una volta in pensione, dopo aver conosciuto e soggiornato in ogni angolo della Sicilia. Chiuse le scuole, le mie vacanze estive si consumavano li’. Alla sera, sotto luccicanti stelle, il nonno amava starmi vicino e raccontarmi, sovente per saziare la mia inesauribile curiosita’. Il nonno era ateo. Sfuggente era la fede della nonna. Tutte le domeniche a messa, inebriava di solenni note musicali le omelie del parroco. Nelle domeniche estive, talvolta la nonna mi portava a messa, venni battezzato e frequentavo a scuola l’ora di religione, ascoltavo, ma gli insegnamenti erano molto, troppo vuoti ed astratti per suscitare la mia curiosita’. Il nonno anti-comunista, sembro’ avesse predetto il futuro: “il comunismo e’ un Pinocchio che presto si sfascera’”, mi divertiva cosi'…. Poi, toccava ai preti, “ …hai mai visto un prete magro? No! Questo perche’ mangiano nel piatto degli altri, mangiano due volte…”, in effetti il parroco del villaggio doveva pesare almeno 90 kg, e non di muscoli, i contadini non disdegnavano di donargli non solo alla domenica, ogni “ben di Dio”; all’epoca supponevo avesse avuto una nutrita fresca stiva per i salumi, i formaggi… fin quando un giorno, curiosissimo, mi avventurai nella sacrestia, e la trovai, era come pensavo, corsi a raccontarlo al nonno, che si fece tante risate, ma mi feci promettere di non dirlo alla nonna, credo che fu il nonno che si fece promettere dalla nonna di non farmi sapere che Lei sapeva. Il nonno non risparmiava nemmeno Benito Mussonlini, “perfino il concordato con la Chiesa ando’ a fare…. non ne azzecco’ nessuna …”. Un bambino di 9-10 anni, immerso in tali ragionamenti, pur espressi nei momenti giusti e nel gioco, furono l’esempio di come crescevo volentieri accanto al nonno, oggi so bene che la sua rudezza, quell’essere spartano in verita’ era per celare una sensibilita’ ed una acutezza mentale, una profondita’ di animo oltre il normale. Qualche tempo fa, un amico un po' pedante e tanto ingenuo, tento’ di prendermi alla sprovvista, domandandomi del perche’ pensassi male del Vaticano e del Clero nella maggior parte delle circostanze. La mia risposta fu immediata, asserii che ricambiavo la premura che il Vaticano mi aveva riservato dal battesimo fino a quel momento, e che per “puro Amore ” intendeva riservarmi nel futuro. Ovviamente l’amico non comprese nulla, ma non tutti siamo condannati ad esser intelligenti. Comprendono molto bene i giornalisti stranieri, quando sanno bene che in Italia una santa scoreggia profumata del Papa vale 20 volte quella fatta dal Presidente del Consiglio, anche se quest’ultimo le scoregge le fa terribilmente "Ad Personam". In altre parole, senza esagerare, in Italia si finge ormai di avere democratiche istituzioni fondate sulla sovranita’ democratica del popolo sovrano, la deriva e’ ben altra. E se ci furono spruzzi di reale laicismo, dalla “breccia di porta Pia” al quel famoso 11 febbraio 1929 (momento del Concordato firmato dal cardinale Gasparri e da Benito Mussolini), oggi potremmo credere che dalla fine della seconda guerra mondiale fu la Democrazia Cristiana che, forse, seppe mantenere equidistanti i poteri dello Stato e le mani lunghe del Vaticano, pertanto per non “sporcare” la memoria, demando’ a Bettino Craxi, il “nuovo” Concordato con il Vaticano, il secondo dopo quello di Benito…. Benito/Bettino che tragico accostamento storico…. Era il 1985, in quella occasione l’opposizione di Governo era quella del giovane Walter Veltroni, all’epoca il PCI, e non esisteva, proprio come e’ oggi. Difatti oggi, non e’ un caso che buona parte della sinistra sia di destra, da Massimo d’Alema con Angela Finocchiaro, passando da Livia Turco e Francesco Rutelli, non senza dimenticare gli “speciali” Paola Binetti; oltremodo ogni parte della nomenklatura marziana che sta a Destra, fanno a gara per mostrarsi “asservite” ed accondiscendenti agli ordini del partito Vaticano. Diciamo volentieri un Parlamento di impronta Vaticana, a “libro-paga”, dove i responsabili “sganciano” gli “ordini e gli Euro” e gli altri si adeguano, magari come si fa “suonando il Pianoforte”. Una Casta marziana completamente avulsa dalle necessita’ e dai bisogni dei cittadini, talmente nei Cieli e non Terrena, a tal punto che e’ ancora una volta la magistratura a dover supplire le amnesie del legislatore ripiegato agli ordini del Vaticano http://www.repubblica.it:80/2008/07/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia/attesa-ricorso/attesa-ricorso.html?ref=rephpnews Al cittadino che esprime il proprio disagio per quanto accade, espressione coronata nel luogo democratico per antonomasia, la Piazza, per i marziani assume colore di una kermesse, chiamata “spazzatura”. Accade che l’opposizione, una volta tanto propensa alla piazza, come per incanto si nasconde. Anche i Vatican-magazine, con i nostri soldi, si allineano alla cultura della Spazzatura. Ve lo immaginate Gesu' Cristo che sottrae soldini dal Pane della gente per finanziare tavole di legno, ove viene inciso che chi lo insulta e’ maleducato e magari pazzo? Come non potremmo esser “pazzi ” in una situazione avulsa da ogni legittima democrazia occidentale come quella odierna? La satira insultante, asserisce il premio Nobel Dario Fo, “e’ l’unico modo civile di rispondere ad un potere violento”. Un Parlamento che impiega anni -quando lo fa- ad approvare leggi e norme che tutelano i disabili e i non-autosufficienti, mentre bastano 48 ore per approvare l’immunita’ delle 4 alte cariche dello Stato... la Legge e’ uguale per tutti, ma non tutti siamo uguali davanti alla legge. Il grande Luigi Pirandello, Siciliano come me, Siciliano come l’On. Presidente del Senato Renato Schifani, asseriva che “quando i molti governano, e pensano solo a contentar se stessi, si ha allora la tirannia piu' balorda e piu' odiosa: quella mascherata da liberta’”. Estate, il momento in cui si consumano le autentiche “porcate” della politica, noi non andiamo in ferie per restare vigili. Per coloro i quali vanno sotto l’ombrellone, al mare, al lago o in montagna, consigliamo delle buone letture, che aiutano a capire meglio chi siamo, da dove veniamo e dove ci stiamo dirigendo. Vi sono coloro i quali consiglieranno nel rispolverare i libri della vostra infanzia, rileggendo la “Divina Commedia” o “Cuore” di De Amicis, o magari “la capanna dello zio Tom”, “Capitani coraggiosi”. Qualcun'altro suggerira’ “I Promessi Sposi”. Per la “Bibbia” sara’ sufficiente accendere la TV, con i soldini spesi bene -quelli nostri- verra’ letta, in una Santa idilliaca cornice di color porpora, con ospite primo il Santo Padre, in una diretta lunghissima adatta ai nottambuli, un mega-show per fanatici puri. http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2008/07/04/898287-rodolfo_lorenzoni_tutta_bibbia_....shtml Quello di “ostentare” i “simbolismi” della Chiesa Cattolica Romana, e’ un vecchio “protocollo sistematico”, gia’ in voga lungo il medioevo, e che fu tanto caro a Stalin, sempre cosa buona riproporlo. Cosi', la lettura della Bibbia in televisione, Padre Pio e le spoglie, a Torino la Sindone (per Torino si spenderanno 10 milioni di euro), cosa importa se la scienza abbia gia’ piu’ volte sottolineato che quella tela e’ datata almeno 900 anni dopo la data del Cristo? Sappiamo bene quale pensiero e stima il Clero abbia per gli scienziati, i ricercatori, la ricerca, la scienza. Nessuno quindi fa una piega, nemmeno quando studiosi scoprono che c’era anche un “messia” prima di Cristo, e che “risorgere ” dopo 3 giorni, era un “pensiero” una “pratica” tipica del popolo Ebraico di quel tempo http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_06/stele_messia_mar_morto_734a14e2-4b6c-11dd-9596-00144f02aabc.shtml Chissa’ il nonno, cosa aggiungerebbe se leggesse gli studi e le ricerche del paziente ed attento giornalista de “La Repubblica”, Curzio Maltese, con le ragioni di una approfondita inchiesta di Ezio Mauro, con la collaborazione preziosa ed esperta di Carlo Pontesilli e Maurizio Turco. Un pomeriggio di qualche giorno fa, la mia amica Annapaola Laldi, intellettuale attenta, ricercatrice ed esperta delle vergogne dell'8 per mille alla confessione cattolica, me lo segnalava: Autore: Curzio Maltese Titolo: La Questua Casa Editrice: Feltrinelli. Dopo 1 ora era gia’ nelle mie mani, e 2 ore dopo avevo terminato di leggerlo. Il giorno dopo, l'ho rieletto, tanto per esser certo di non aver sognato. No, non ho sognato. Un libro/documento da non perdere assolutamente. A documentare ci sono numeri, tabelle matematiche. Sappiamo che la matematica e’ infallibile ma non per il Vaticano. Il giornalista de La Repubblica si e’ prodigato in uno sforzo (ricambiando le “premure” del Vaticano nei suoi confronti …) sull’onda lunga di dossier ai quale gia’ da settimane lavoravano sia il quotidiano stesso che il settimanale L’Espresso, che avevano fatto muovere un intimidatorio attacco del Vaticano, con il Cardinale Tarcisio Bertone che con voce ferma risuonava “Finiamola…”, ma non aveva intimidito l’Amore per la ricerca della conoscenza, abbandonata alla negazione, nel vuoto della memoria di questo sfortunatissimo nostro Paese. Il lavoro di Curzio Maltese, spogliandosi e privandosi di ogni pregiudizio, si svolge e si allarga con fervida e logica lucidita’, su dati oggettivi, quali quelli della matematica e dei numeri. Restare felicemente illusi sotto l’ombrellone, rispolverare vecchi classici, e magari seguire la diretta della lettura della Bibbia, andare a S. Giovanni Rotondo, e a Torino per la Sindone, serve solo al perpetuo illusionismo, per noi e per il prossimo. Noi crediamo sia molto ,molto, ma molto piu’ saggio, disilluderci, capire, conoscere, entrare nel merito di una versione della storia diversa, quella dalla quale veniamo, per capire, migliorare quella dove ci dirigiamo. Il futuro, o il destino come piace chiamarlo, dipende da Noi medesimi. Per coloro i quali vogliono capire meglio l’illusionismo del “gioco delle tre carte , di qualcuno che con mani veloci muove “le carte” (e tanti soldoni, quelli nostri), “l’ostia solo ai puri” e “il desiderio dell’ostia ha in se tutta la forza salvatrice”, per scrutare dietro le quinte il “gioco di Prestigio”, consigliamo di dedicarsi a qualche ora di letture. Amore per il prossimo e’ anche consigliare, offrire, regalare i libri. Avvertenze per l’uso : non leggere a stomaco pieno…. Ernesto Rossi, nel 1960, ricorda Curzio Maltese ne “La Questua” , asseriva “nel Vaticano c’e’ molto poco Amore per il Cristo e molto Amore per la roba”. Desidereremmo, inoltre, invitarvi alla lettura di un intellettuale docente di logica e matematica, Piergiorgio Odifreddi. Lo scorso Febbraio 2008, quindi nel cuore della tornata politica quella dell’Aprile 2008 stravinta da Silvio Berlusconi, Walter Veltroni chiamo’ Piergiorgio Odifreddi, per invitarlo a formare il nascente PD. Il Professore, rilascio’ a tal proposito una brillante quanto significativa intervista http://www.dsmilano.eu/home/index.php/partito_democratico/2008/02/, Titolo: Perche’ non possiamo essere Cristiani Casa editrice: Longanesi- 2007 Il testo e’ da non perdere per l’enorme bagaglio delle contraddizioni della Chiesa Cattolica , in una brillante cornice logica e storiografica . Il secondo libro e’ piu’ vecchio ma straripante di storiografia antica e recente…. Autore: Piergiorgio Odifreddi Titolo: Il Vangelo secondo la Scienza Casa editrice: Enaudi – 1999 Qui sotto, le riflessioni di Piergiorgio Odifreddi, utili ai pensieri di sopra, che rafforzano la motivazione del perche’, noi, continuiamo a sostenere con viva energia che l’ora di religione nella scuola, va ripensata e rimodellata. Da La Repubblica del 21 Luglio 2002. Ragione e fede sono incompatibili, nonostante gli eroici o patetici tentativi di coniugarle che vanno dalla scolastica alla fides et ratio, e chi vuol essere logico non puo' essere teologico. Per ironia della sorte, non c'e' miglior prova dell'incompatibilita' fra ragione e fede dell'odierna canonizzazione di Francesco Forgione, in arte padre Pio. Il 16 giugno 2002, la Chiesa ne propone infatti al mondo un paradosso teologico: le stimmate miracolose di un frate, dapprima "invisibili" per anni, e poi "scomparse" al momento della sua morte. Che qualcuno possa anche credere a queste amenita', passi: come diceva Gadda, non tutti sono condannati a essere intelligenti. Che la televisione di Stato si dedichi a diffondere queste notizie urbi et orbi, dalle trasmissioni agiografiche di Porta a porta alla diretta della cerimonia di canonizzazione, e' invece un triste segno dei tempi. Un minimo di logica basta anche per farsi due risate delle superbe pretese di dedurre la soprannaturalita' di un evento dall'ignoranza delle sue cause. Ad esempio, in centocinquant'anni la Madonna di Lourdes ha ufficialmente concesso sessantacinque miracoli a cento milioni di pellegrini. Ma la media, inferiore a uno su un milione, e' di gran lunga piu' bassa della percentuale delle remissioni spontanee dei tumori, che e' dell'ordine di uno su diecimila. Dunque, se anche fosse vero che la Madonna fa miracoli, a un malato di cancro converrebbe cento volte di piu' stare a casa che scomodarsi a fare un pellegrinaggio a Lourdes! Il settimanale Panorama!! http://blog.panorama.it/italia/2008/07/11/meno-nove-milioni-le-casse-del-vaticano-vedono-rosso/ In poche parole, qualora il bilancio del Vaticano vedesse il rosso, quello narrato nell’articolo di Panorama (a sua volta segnalato dalla Santa Sede), vorrebbe significare che Curzio Maltese, Ezio Mauro, Carlo Pontesilli e Maurizio Turco, per via delle estranianti ricerche si sono messi a dare i numeri! La “malcapitata” giornalista di Panorama, Valentina Chiazzo, dimenticava di aggiungere dieci zeri oltre quel 236 milioni di euro per quanto trattasi di bilancio in entrate. Il bilancio delle entrate, come segnalato dal Vaticano, come riferisce l’articolo di Panorama, 236,7 milioni, per coloro i quali conoscono bene la realta’ sulle ingentissime entrate di moneta corrente nelle casse della Santa Sede, sono numeri che al massimo corrispondono con l’ammontare del gettito fiscale non versato nelle bisognose casse del comune di Roma. Con 236 milioni di euro, il Vaticano si compra la birra. L’articolo di Panorama, la dice lunga su come siamo messi in Italia. Buone letture estive. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Censura forum. Ricorso per Cassazione: difendere Costituzione e liberta' di manifestazione del pensiero Pubblichiamo il ricorso per Cassazione contro l'ordinanza del Tribunale di Catania che, pur dissequestrando gran parte degli interventi del forum sequestrato dalla Procura della Repubblica nel 2006, ha mantenuto oscurati quelli oggetto di indagine penale. Fra le motivazioni dei Giudici anche quella secondo cui la Costituzione difende e tutela "la religione" in se' per se' piuttosto che gli individui che, in quanto tali, singolarmente hanno il diritto di professarla liberamente. Ricordiamo che invece la Costituzione ha come destinatario la Persona, non le Fedi religiose, le Teorie scientifiche, o i Dogmi di qualsiasi natura. Crediamo che quanto accaduto a Catania rappresenti una pericolosa vicenda giudiziaria di censura anticostituzionale e procederemo in tutti i gradi di giudizio per ottenere una pronuncia che si conformi alla legge e alle normative di rango superiore, anche internazionale. Qui tutta la vicenda, curata legalmente dagli avvocati Claudia Moretti ed Emmanuela Bertucci: http://www.aduc.it/dyn/censura CORTE DI CASSAZIONE Ricorso ai sensi dell'art. 325 c.p.p. L'Aduc - Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, corrente in Firenze, via Cavour , 68, in persona del rappresentante legale p.t. Vincenzo Donvito, nato a Gioia del Colle (BA) il 20 febbraio 1953, rappresentato e difeso dall'Avv. Mauro Mellini del foro di Roma con studio in Roma, Piazza Bainsizza, 1, come da mandato in calce al presente atto, presso il cui studio si domicilia avverso l'ordinanza, emessa dal Tribunale del Riesame di Catania in data 30 giugno 2008 (reg. lib. 309/07), nella parte in cui parzialmente rigettava l'appello proposto dal ricorrente in merito alla richiesta di dissequestro dei messaggi oggetto dei reati di cui all'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal P.M. in data 11.10.2007 nell'ambito del procedimento penale r.g.n.r. 5579/07 Procura della Repubblica di Catania PREMESSO CHE - con decreto del 15 novembre 2006 il Pubblico ministero Dott. Luigi Lombardo disponeva, ai sensi dell'art. 321 c.p.p., in relazione al procedimento penale n. 10612/06 r.g.n.r. ignoti, il sequestro preventivo d'urgenza mediante eliminazione del forum raggiungibile alla url http://www.aduc.it/dyn/dilatua di due gruppi di discussione: “LUCIO MUSTO, CASCIOLI, ALEX ECCETERA...” (id 153595); “GESU' E' UN BASTARDO E BASTARDI SONO I SUOI SEGUACI” (id 158875); - il sequestro veniva poi convalidato dal GIP del Tribunale di Catania, dott. Cacciatore, in data 20.11.2006; - che le pagine web oggetto di sequestro sono di proprietà di ADUC - Associazione per i diritti degli utenti e consumatori; - che in data 8 ottobre 2007 Aduc ne chiedeva il dissequestro al Pubblico Ministero; - che il Pubblico Ministero ritenendo di non dover procedere al dissequestro deferiva la questione al Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Sebastiano Cacciatore; - che in data 25 ottobre 2007 il Gip rigettava con ordinanza l'istanza; - che tale provvedimento veniva impugnato innanzi al Tribunale del riesame di Catania ex art. 322 bis c.p.p. (reg. Trib. Lib. 309/07); - che in data 30 giugno 2008 il Tribunale del riesame di Catania provvedeva con ordinanza, accogliendo parzialmente l'appello e rigettandolo nella parte in cui si chiedeva altresi' il dissequestro dei messaggi oggetto dei reati di cui all'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal P.M. in data 11.10.2007 nell'ambito del procedimento penale r.g.n.r. 5579/07 Procura della Repubblica di Catania. Il Tribunale pertanto manteneva il sequestro preventivo in relazione a questi ultimi interventi; - che detto provvedimento e' stato comunicato ai difensori dell'Aduc nel grado di appello in data 7 luglio 2008 (doc. 1) ; - che l'Aduc intende ricorrere per Cassazione avverso il predetto provvedimento per i seguenti motivi: 1) Inosservanza della norma extrapenale art. 21, comma 6 Cost. Illegittimita' del sequestro preventivo poiche' non attinente a reati contro il buon costume Il Tribunale del Riesame ha parzialmente accolto l'appello proposto, mantenendo invece il sequestro per i messaggi oggetto dei reati di cui all'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal P.M. in data 11.10.2007, segnatamente gli art. 81 cpv. e 403, commi 1 e 2 c.p. Tale sequestro preventivo penale - disposto e mantenuto, nonostante la successiva richiesta di revoca, al fine di evitare che i reati di cui all'art. 403 c.p. venissero portati ad ulteriori conseguenze – non poteva essere ab origine disposto, e successivamente mantenuto, poiche' esiste nell'ordinamento una norma extrapenale, l'art. 21, comma 6 Cost. che espressamente consente la limitazione dell'esercizio della liberta' di espressione del proprio pensiero nei soli casi di manifestazioni (in qualsiasi modo esplicitate e diffuse) contrarie al buon costume. Non avendo il reato contestato, anche ab origine in punto di fumus commissi delicti, alcuna attinenza con il buon costume, ed essendo il limite costituzionale all'esercizio del diritto stesso tassativo, ha errato il Tribunale del Riesame di Catania poiche' mantenendo il sequestro non ha osservato ed applicato la norma extrapenale di cui all'art. 21 comma 6 Cost. Tale violazione di legge viene dedotta per la prima volta in questa sede poiche' e' solo nell'ordinanza del Tribunale del Riesame che si porta il concetto di contrarieta' al buon costume a sostegno del provvedimento, e pertanto tale motivo di ricorso e' pienamente ammissibile ai sensi dell'art. 609, comma 2 c.p.p. 2) Erronea applicazione della norma extrapenale art. 21, comma 6 Cost. Illegittimita' del sequestro preventivo poiche' l'offesa ad una confessione religiosa non e' contraria al buon costume. E se anche il Tribunale avesse al contrario applicato il dettato costituzionale di cui all'art. 21 comma 6 Cost., ritenendo il sequestro preventivo legittimo poiche' l'offesa ad una confessione religiosa e' contraria al buon costume, i giudici hanno erroneamente applicato la norma de quo. Cio' perche' la formulazione dell'art. 21 comma 6 Cost che vieta la diffusione di manifestazioni del pensiero contrarie al “buon costume”, benche' appaia ad una prima lettura estremamente ampia, e' stata, sia dal Costituente che dalla dottrina e giurisprudenza successiva e costante, chiaramente delimitata alla sola sfera di cio' che e' suscettibile di offendere il pudore sessuale. Difatti, nel corso degli anni, giurisprudenza costituzionale (ex multis, Corte Cost. 19 febbraio 1965, n. 9; 28 novembre 1968, n. 120; 16 marzo 1971, n. 49; 6 dicembre 1988, n. 1063, Corte Cost. 27 luglio 1992, n. 368) e dottrina maggioritaria si sono chiaramente assestati su una definizione (ai fini della rilevanza costituzionale) di buon costume attinente alla sola sfera sessuale: “Ciò, sulla base sia del già richiamato generale criterio orientativo ai sensi del quale, vertendosi in materia di diritti di libertà, ogni limitazione agli stessi deve essere intesa come eccezionale, e cioè nel senso più restrittivo possibile; sia dei lavori preparatori, nel corso dei quali, com'è noto, non solo la dizione "buon costume" venne preferita a "pubblica moralità" (approvata in Prima Sottocommissione e rigettata in sede di Commissione riunita) ma neppure trovò adito la proposta dell'On. Moro di introdurre, accanto ad esso, la limitazione della "morale". Peraltro, l'inappellabilità alla "morale comune" sembra difficilmente contestabile anche in considerazione della genesi storica e della natura della libertà di manifestazione del pensiero, che nasce e trova ragione di tutela da parte dell'ordinamento proprio in quanto "libertà ontologicamente antagonistica" (Franzoni S., “Pubblicazioni e spettacoli "osceni": interpretazione o libertà?”, Dir. Informatica 2005/06, p. 987 ss.). Se dunque contraria al “buon costume” e' genericamente la manifestazione del pensiero che offenda il pudore sessuale della collettivita', occorre poi precisare che la stessa Costituzione pone una chiara riserva di legge sui provvedimenti che siano “adeguati a prevenire e reprimere le violazioni”. Non gia' dunque qualsiasi manifestazione del pensiero relativa alla sfera sessuale e' vietata (e cio' ragionevolmente, data l'estrema soggettivita' del pudore sessuale) ma solo quelle che il legislatore ha ritenuto di dover individuare come prevenibili (a priori) e sanzionabili (a posteriori). E tali manifestazioni sono, a titolo esemplificativo, le condotte penalmente rilevanti di cui al Titolo IX “Dei delitti contro la moralita' pubblica e il buon costume” del codice penale o la Legge 75/58, non gia' l'offesa ad una confessione religiosa. Venendo al caso di specie, infatti, la qualificazione giuridica degli scritti sequestrati, di cui all'avviso di conclusione delle indagini preliminari, e' stata chiaramente individuata nelle offese alla religione cattolica che nulla hanno a che vedere con il buon costume. Tali scritti sono stati ritenuti offensivi della religiosita', non gia' del pudore sessuale di chi li ha letti, dei cattolici o dei ministri di culto. Ne' si puo' in alcun modo includere il sentimento religioso nel concetto di buon costume (gia' enucleato e ricostruito sopra). Si tratta di manifestazioni del pensiero la cui presunta natura vilipendiosa non ne consente per ciò solo il sequestro possibile ai sensi dell'art. 21 comma 6 Cost. Tali espressioni ricadono comunque nella tutela di cui sopra, nella misura in cui non si puo' ritenere che esse abbiano carattere o contenuto sessualmente “osceno” nell'ottica costituzionale, poiché la rappresentazione degli atti e degli istinti sessuali in esse contenuti (per quanto volgare e grossolana essa sia) non è fine a se stessa, ma è strumentale all'espressione di un pensiero critico nei confronti di atteggiamenti e prese di posizione dei vertici ecclesiastici sul tema di cronaca dei numerosi procedimenti giudiziari in corso prevalentemente negli Stati Uniti che vedono diversi sacerdoti imputati del reato di pedofilia. Perché tali scritti potessero qualificarsi come osceni, “e dunque tali da offendere il buon costume, sarebbe stato necessario che fossero state tali da suscitare nell'osservatore desideri erotici e forme di eccitamento (ex plurimis recentemente Cass. Pen. Sez. 3, Sentenza n. 37395 del 02/07/2004) il chè è escluso in termini assoluti [...] dal contenuto [...] degli atti rappresentati. [...] Pertanto, nella condotta qualificata dal Pm come vilipendio al ministro di culto [...] non è stato violato poiché manca un'offesa al pudore sessuale, ravvisandosi, al più, l'offesa alla pubblica decenza - che non costituisce un limite costituzionale - intesa come complesso di regole di compostezza, correttezza, decoro, convenienza che, in un contesto storico determinato, informano il comune sentire di una collettività.” (Tribunale Latina, Sentenza del 24 ottobre 2006, n. 1725) Seppur la forma di quanto detto ben possa risultare di estrema volgarita' nei riferimenti a sesso e sodomia, non mirano a corrompere il pudore della collettività dei fedeli, ma sono finalizzate a manifestare il pensiero critico degli utenti-indagati circa la contraddizione, a loro modo di vedere, tra le proclamazioni astratte della Chiesa come istituzione e i comportamenti in concreto praticati da alcuni suoi membri, in reazione agli scandali a sfondo sessuale che hanno recentemente coinvolto alcuni sacerdoti tanto da scuotere l'intero popolo dei fedeli. Tale violazione di legge viene dedotta per la prima volta in questa sede poiche' e' solo nell'ordinanza del Tribunale del Riesame che si porta il concetto di contrarieta' al buon costume a sostegno del provvedimento, e pertanto tale motivo di ricorso e' pienamente ammissibile ai sensi dell'art. 609, comma 2 c.p.p. 3) Erronea applicazione della legge penale art. 403 c.p. Erronea individuazione del bene giuridico tutelato dalla norma. Erra altresi' il Tribunale del Riesame quando anche solo astrattamente ravvisa nei forum oggetto di sequestro la sussistenza del fumus boni juris in merito al reato di cui all'art. 403 c.p. Costituisce erronea interpretazione ed applicazione della norma l'assunto per cui non occorrerebbe, ai fini della rilevanza penale del fatto, che le espressioni offensive siano rivolte a fedeli ben individuati, e non genericamente riferite alla loro indistinta generalita'. Si legge infatti: “Ed invero, sebbene i progetti di riforma in materia prevedono una disciplina radicalmente diversa che mira alla tutela da comportamenti lesivi della liberta' religiosa degli individui e non del “patrimonio ideologico” delle confessione, allo stato, non puo' disconoscersi che la Carta fondamentale protegga l'interesse religioso in se' sanzionandosi penalmente ex art. 403 c.p. il vilipendio di coloro che “indistintamente” la professano”. Il Tribunale erroneamente applica l'art. 403 c.p. che non puo' trovare altra lettura se non quella costituzionalmente orientata di seguito proposta ossia che non c'e' offesa se non vengono individuati i singoli individui, soggetti passivi della norma e portatori del bene giuridico da essa tutelato. Nel rapporto fra l'art. 403 del codice penale, posto a fondamento della censura fatta ai danni del sito Aduc, e l'art. 21 della Costituzione che sancisce il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, c'è qualcosa che non quadra. Chi e che cosa protegge la nostra Costituzione? Protegge l'individuo o le fedi? I sentimenti e la dignità di ogni singolo essere umano o le teorie religiose in sé e per sé? Riteniamo che non possa darsi altra lettura dell'articolo di riferimento, se non quella costituzionalmente orientata: ossia, che, oggetto del bene tutelato dalla norma penale non è, come pure la dizione lascia pensare, la fede o la confessione religiosa, ma la persona (fisica o giuridica) che ha il diritto di non essere offesa in quanto appartenente ad essa, la persona determinata o determinabile. Ragioni logiche, sistematiche e di raccordo con la Costituzione ci inducono a sostenere questa tesi: a) Se così non fosse non si capisce perchè la norma esplicitamente punisce non l'offesa alla confessione tout court ma solo e in quanto commessa “mediante vilipendio di chi la professa”. È chiaro che l'intento del legislatore è quello di non lasciare l'offesa alla religione disancorata/distinta dal rispetto della persona in quanto tale, ma di punirla solo laddove accompagnata all'offesa e al vilipendio di quest'ultima; b) Se così non fosse si violerebbe il precetto costituzionale che vuole libera la manifestazione pubblica del pensiero e che, a fronte di un diritto fondamentale e soggettivo (della persona), sancito espressamente all'art. 21, contrappone un bene generico, quale la fede religiosa, teorico, astratto, fumoso, degno di dibattito e, chissà, di superamento e soprattutto non riconducibile ad un soggetto specifico che ne porta gli oneri e gli onori; c) Ciò è confermato dalla circostanza che il bene “fede religiosa” come fatto privato è tutelato dalla costituzione come liberamente professabile (in positivo), ma non come bene in sé e per sé da difendere dalle critiche o dai dissensi - peggio ancora - dal dibattito anche aspro (in negativo)! d) Ciò del resto non può non essere posto che la laicità che informa, o dovrebbe informare, strictu sensu, lo Stato porta ad escludere che nel sistema normativo vigente possa trovare giustificazione alcuna tutela generica del sentimento religioso. La nostra Costituzione, di impianto laico e personalistico, non protegge astrazioni, tesi, teorie, religioni di per sé, ma solo i soggetti, persone fisiche e giuridiche determinate, individui, unici soggetti di diritti e doveri. L'art. 2 della Costituzione parla di diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia (sempre come singolo) NELLE (non DELLE) formazioni sociali in cui svolge la sua personalità. e) Tale lettura del resto è stata avallata dalla giurisprudenza, a nostro avviso più illuminata (“... il reato in questione ... (sussiste) solo se l'offesa sia rivolta a fedeli ben individuati e non anche quando, come nel caso di specie, concerna la loro indistinta generalità”) Tribunale di Venezia 10 marzo 1992” Insomma, per fare un esempio che esuli da questioni prettamente religiose, sì da non temere nuova censura, non basta dire: - “schifoso ambientalista” offendendo direttamente la formazione sociale di chi tutela i diritti diffusi relativi all’ambiente, non basta neppure dire: - “maledetti ambientalisti” offendendo genericamente e indistintamente una classe di persone non identificabili, ma sarebbe, invece, epitetare e vilipendere - tizio o caio in quanto e perché professante l’ambientalismo; - l’associazione “amici per l’ambiente” sita in… con rappresentante legale tizio…in quanto professante l’ambientalismo. Non solo, ma occorrerà anche offendere i valori etico spirituali che questi professano, altrimenti si verte nella banale ingiuria/diffamazione. Per concludere sul punto, nessun commento pubblicato nei forum sequestrati consente di individuare la persona, o le persone fisiche/giuridiche soggetto passive di vilipendio, e tale circostanza, verificabile ictu oculi già a una prima lettura del contenuto dei forum da parte del pubblico ministero, avrebbe dovuto condurlo ad escludere la sussistenza del reato. 4) Erronea applicazione della legge extra-penale, art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Inosservanza della legge extra-penale, art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Erronea individuazione dell'ambito applicativo del divieto di sequestro di cui all'art. 21, comma 3. Erronea interpretazione restrittiva del concetto di “stampa” che esclude l'informazione “non ufficiale”. Il Tribunale del Riesame di Catania erroneamente applica il dettato costituzionale di cui all'art. 21 Cost. ritenendo che le limitazioni poste al sequestro preventivo di cui al comma 3 non si applichino ai “forum” pubblicati con il mezzo di Internet, quale quello oggetto di sequestro. Per questo motivo, il Tribunale ha ritenuto pienamente e validamente applicate dal PM e dal GIP, rispettivamente le norme che hanno consentito il sequestro e il successivo rigetto dell'istanza per la sua revoca. Ritiene infatti il giudicante che detti scritti, seppur costituenti “pubblicazione”, non siano comunque assimilabili ne' al concetto di “stampa” intesa come “stampa cartacea”, ne' al concetto di “prodotto editoriale” (L. 62/01) su supporto informatico; di conseguenza non godrebbero delle guarentigie costituzionali previste in materia di sequestri (Art. 23, comma 3) . E cio' in primo luogo perche' la pagina web nel caso di specie non tratterebbe di “dati” aventi “natura informativa”, ma si porrebbe quale mera modalita' di manifestazione della liberta' di espressione di cui all'art. 21, comma 1. In secondo luogo, perche' non potrebbe di per se' ritenersi lo strumento astratto di internet, quale veicolo di “informazioni” nonche' veicolo di una “diffusione telematica di notizie”, assimilabile al concetto di “stampa”. Rimarrebbero con cio' escluse dall'ambito di operativita' della norma di cui all'art. 21, comma 3 Cost., tutte le pubblicazioni che siano manifestazioni del pensiero “altrimenti” diffuse. L'errore in cui cade, ad avviso di questa difesa, il Giudicante, e' l'individuazione e circoscrizione dell'ambito di applicazione del comma 3 alle sole ipotesi di diffusione del pensiero qualificabili come “stampa”. Ora, il dettato costituzionale non puo' esser letto, compreso, ne' applicato o disapplicato come nell'ordinanza impugnata, pena lo stravolgimento del suo significato letterale e della sua stessa ratio e ragion d'essere. Ad oggi infatti non e' piu' attuale una interpretazione che releghi le guarentigie costituzionali di cui sopra alla sola stampa in senso tecnico o alle testate giornalistiche ad essa equiparate (l. 62/2001). Invero, le ragioni che hanno portato il Costituente nel 1948 ad utilizzare la parola “stampa” erano ovviamente legate a quell'unica forma di diffusione del pensiero e dell'informazione cui piu' diffusamente la popolazione poteva accedere. A sessanta anni dalla sua adozione la Carta costituzionale ben puo' essere interpretata, senza minimamente stravolgerne il senso, ma anzi per adeguarla alle tecnologie sopravvenute e ai nuovi mezzi di espressione del libero pensiero (newsletter, blog, forum, ecc.), includendo queste ultime nel concetto di “stampa”. Del resto, non ha ormai piu' senso, e sconfinerebbe finanche nella disparita' di trattamento di situazioni analoghe, la limitazione operata dal Tribunale del Riesame nel provvedimento impugnato, limitazione peraltro di difficile enucleazione al punto che lo stesso Tribunale piu' volte mostra il proprio disagio nell'individuazione di questo confine e una confusione concettuale. Infatti, a volte limita l'applicabilita' delle guarentigie alla stampa intesa in senso tecnico, per cui ne esclude cio' che non sia testata giornalistica, altre volte individua il discrimine nel contenuto “informativo” del mezzo usato, sia esso testata registrata o meno (nel caso di specie, il sito dell'Aduc non e' testata registrata). E, nello spiegare come tale criterio debba essere applicato nei confronti del sito dell'Aduc, ritiene ne sia garantito dal comma 3 il contenuto “informativo”, e non lo sia invece quanto pubblicato a titolo di mera “comunicazione”. Se si accedesse alla prima interpretazione, si correrebbe il concreto rischio di compiere assurde e irragionevoli disparita' di trattamento, poiche' uno stesso scritto non sarebbe sequestrabile se pubblicato sul quotidiano La Repubblica, mentre lo sarebbe se pubblicato su un notiziario online (come su un blog o un forum), solo perche' questi ultimi non sono “testata giornalistica”, e dunque non sono tenuti all'assolvimento degli obblighi di registrazione. E' cio' a parita' di contenuto. Se invece si accedesse alla seconda tesi sostenuta dal Tribunale, ossia che il discrimine sia da ricercare nei contenuti “informativi”, o comunque di “interesse generale della collettivita'”, si incorrerebbe in una arbitrarieta' e indistinzione di difficile scioglimento. E' indubbio infatti, che ad oggi e' informazione anche quella spontanea e quella indiretta ossia quella che si forma dallo scambio di opinioni, riflessioni, esperienze che grazie ai nuovi mezzi i cittadini hanno a loro disposizione. Esempio di cio' sono i numerosi forum di discussione dove, nel caso dell'associazione ricorrente, grazie alle lettere che giungono in redazione, poi pubblicate, i consumatori apprendono, e si orientano, nelle scelte commerciali cosi' come nelle modalita' di esercizio e tutela dei propri diritti. Per la stessa ragione non ha dunque ormai piu' senso invocare una maggior liberta' di stampa alla “stampa” in senso tecnico. Erra dunque il Tribunale del Riesame laddove, nell'applicare il disposto di cui all'art. 21 Cost., individua nell'informazione delle testate giornalistiche, un maggior interesse generale della collettivita' ossia l'”espressione del diritto di cronaca e di critica come ulteriore accezione della liberta' di espressione sancito al primo comma dell'art. 21 Cost.”. Il Tribunale del Riesame nel considerare meritevole di guarentigia la sola “stampa” - intesa come pubblicazione di informazioni “qualificate” (Ma quale? Quella “ufficiale”? Quella in regola con gli adempimenti e le registrazioni? Quella periodica? O anche quella spontanea? E vi rientra anche quella dei prodotti editoriali informatici?) e che esista una “liberta' di stampa” “altra” e piu' ampia dalla liberta' che ogni singolo ha di manifestare il proprio pensiero. Quella stessa “ed ulteriore” liberta' sarebbe ad avviso del giudicante ancor piu' avvalorata dalla esistenza della scriminante del diritto di critica e di cronaca. A ben vedere si tratta di un ragionamento viziato. In primo luogo anche le manifestazioni della liberta' di espressione che esulino dalle pubblicazioni a mezzo della stampa o dei prodotti editoriali, trovano nelle scriminanti in esame una sicura ancora di salvezza per chi decide di dire ed esprimere fatti ed opinioni. Non si tratta infatti di una scriminante propria del giornalista o dell'editore, ma di ogni libero cittadino che, laddove intenda esprimere pubblicamente il proprio pensiero, benche' possa ledere l'onore e la reputazione altrui, sara' tenuto a farlo nei limiti della verita', dell'interesse pubblico e della continenza. Non puo' dunque condividersi pertanto l'interpretazione dell'art. 21 volta a trovare il discrimine e la ratio della restrizione nella maggior tutela accordata all'informazione “ufficiale” piuttosto che a quella definita dallo stesso giudicante “diffusione telematica di notizie”. E' vero semmai il contrario. Gli effetti della carta stampata (strettamente intesa come testata giornalistica), in termini di possibilita' lesive e di legittima aspettativa nell'utenza di ricevere una informazione qualificata e seria, imporrebbero semmai un maggior rigore e una maggior severita' nei suoi confronti piuttosto che nei confronti di una pubblicazione di fonte “meno autorevole” (Tribunale Torino, sent. del 14 maggio 2004; Tribunale Milano sez. XI, 28 maggio 2002) . E del resto del tutto inconferente e' il richiamo alle scriminanti in questione. Il Tribunale, come detto, assume infatti che esista un quid pluris nella stampa ufficiale rispetto al resto dell'informazione e dell'espressione del pensiero diffusa tramite altri mezzi, per giustificare l'interpretazione restrittiva del comma 3. In realta' le scriminanti in questione riguardano un'ipotesi di reato che nulla ha a che vedere con il dettato costituzionale. Non rientra infatti nelle guarentigie costituzionali l'art. 595 c.p. Il fondamento della restrizione non puo' certo essere ravvisato ne' avallato dall'esistenza, nell'ordinamento giuridico penale, di ulteriori tutele alla liberta' di espressione e dunque anche di stampa. Nessuno vieta infatti che uno scritto diffamatorio sia, a seguito di giudizio di condanna, eliminato, e che i colpevoli di tale reato rispondano comunque delle conseguenze penali delle proprie azioni lesive laddove non scriminanti, siano pur commesse attraverso l'espressione e la diffusione del proprio pensiero. Cio' che invece la Costituzione ha voluto salvaguardare ed evitare e' che cio' avvenga prima della condanna, con un sequestro preventivo. A ben vedere l'operazione ermeneutica del Tribunale del Riesame su descritta e' tesa a comprimere, in malam partem, la portata del comma 1 dell'art. 21. Se e' vero come e' vero – come si legge nel provvedimento - che “il primo comma dell'art. 21 [...] e' principio cardine di uno Stato democratico” e “sancisce una delle principali “Liberta'” riconosciute da tutte le moderne costituzioni, costituendo il corollario della inviolabilita' della liberta' personale, tanto fisica quanto psichica”, il Tribunale avrebbe dovuto accedere a quella interpretazione che esalta il principio di libertà ed elimina le restrizioni all'esercizio di diritti fondamentali. Tutto cio' premesso, l'Aduc, in persona del proprio legale rappresentante p.t., come sopra rappresentata e difesa CHIEDE che la Suprema Corte di Cassazione voglia, ai sensi dell'art. 325 c.p.p., annullare il provvedimento impugnato e conseguentemente disporre il dissequestro integrale dei forum sequestrati. Ai fini di eventuali comunicazioni si indica il numero di fax dello studio 0637351788. Si allega: 1) Copia del provvedimento impugnato. Roma, Avv. Mauro Mellini Il sottoscritto Vincenzo Donvito, nato a Gioia del Colle (BA) il 20 febbraio 1953, nella sua qualità di rappresentante legale p.t. dell’Associazione ADUC- Associazione dei Diritti degli Utenti e Consumatori- con sede in Firenze, Via Cavour 68, conferisce Procura speciale all'Avv. Mauro Mellini del foro di Roma con studio in Roma, Piazza Bainsizza, 1, a ricorrere innanzi alla Suprema Corte di Cassazione ai sensi dell'art. 325 c.p.p. avverso il provvedimento del Tribunale del Riesame di Catania – Sez. V depositato in cancelleria in data 30 giugno 2008 e comunicato ai legali dell'Aduc in data 7 luglio 2008, con il quale il Tribunale del Riesame parzialmente rigettava l'istanza di dissequestro integrale ivi riproposta con atto di appello, conferendo allo stesso ogni e piu' ampia facolta' di legge, comprese altresì la facoltà di farsi sostituire in udienza, delegare propri collaboratori e colleghi al deposito del ricorso stesso, alla presentazione di istanze, alla visione degli atti, alla richiesta copie e al ritiro delle stesse ed elegge domicilio, a fini delle comunicazioni relative al presente procedimento, presso lo studio dello stesso. Roma, 14 luglio 2008 Vincenzo Donvito È autentica È autentica Avv. Claudia Moretti Avv. Emmanuela Bertucci ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Informazioni e Ferrovie. il passeggero continua a masticare amaro Stazione ferroviaria di una cittadina toscana, Pistoia. Ore 9.35 un sabato di luglio 2008. Obiettivo: treno della 9.42 per Firenze. Sul tabellone elettronico nulla. Dubbio: vuoi vedere che il sabato questa corsa non c'e'? Corsa al tabellone cartaceo per scoprire che il treno delle 9.42 e' previsto anche il sabato. E allora? Non resta che rivolgersi in biglietteria. Con la flemma delle anime innocenti il bigliettaio spiega: "la corsa e' stata cancellata, un problema al locomotore".. . cosa che il passeggero in attesa non deve sapere! Episodi tipici. I treni pendolari riservano quotidianamente cattive sorprese: porte che non si aprono, puntuali ritardi di 5, 10 minuti, carrozze senza riscaldamento d'inverno e senza aria condizionata d'estate, ecc.. Protestare e' inutile. Con chi te la prendi? Col bigliettaio? Col controllore? Monta la frustrazione e il passeggero e' indotto dalle ripetute mancate informazioni a formulare cattivi pensieri nei confronti di Trenitalia sempre, anche quando la societa', ha una responsabilita' relativa. L'attivita' di informare puntualmente sui problemi e sulle cause e' affidata al caso e alla volonta' dei singoli dipendenti: veri e propri eroi che contribuiscono a rendere meno incerta la vita dei passeggeri, e di conseguenza dando un minimo di dignita' alle Ferrovie dello Stato. Giorno 30 giugno sulla tratta Firenze-Pistoia il treno si ferma in aperta campagna. Dopo cinque minuti i passeggeri cominciano a sbuffare. Un controllore 'eroico' attraversa di corsa i vagoni del treno regionale per informare che un passaggio a livello non si e' chiuso; occorre attendere l'arrivo di una pattuglia della Polizia stradale che blocchi il passaggio di auto e pedoni sui binari. L'attesa si protrae, ma l'atmosfera tra i passeggeri e' piu' distesa. Il pensiero non e' piu' "Trenitalia di m.", ma "per fortuna in caso di problemi ad un passaggio a livello esistono procedure di sicurezza per garantire l'incolumita' sia dei passeggeri, sia di chi deve attraversare i binari". I ritardi delle Ferrovie dello Stato non sono stati accumulati solo nelle infrastrutture e nel parco mezzi circolante. Anche l'approccio alla comunicazione e' antiquato. Qualcosa e' cambiato nella cosiddetta comunicazione 'istituzionale'. L'azienda che ha il monopolio sul trasporto ferroviario ha smesso di autoincensarsi con spot televisivi. Fino a qualche tempo fa venivano spesi soldi, assoldando testimonial come Celentano, per dire: che bravi che siamo. Elogiare un servizio che da tutti viene percepito come precario, e' controproducente. Lo hanno capito. Ad un recente convegno, Daniela Carosio, direttore centrale della comunicazione del Gruppo Fs, ha evidenziato che: vengono destinati pochi soldi alla comunicazione esterna, privilegiando gli investimenti in tecnologia (4,5 miliardi di euro in sistemi di sicurezza). E per comunicare la prossima grande novita' del Gruppo Fs, la Tav, si e' scelto il conto alla rovescia: nelle stazioni coinvolte, una volta stabilita la data definitiva dell'entrata in funzione dei treni ad alta velocita', sui display appare il numero dei giorni mancanti. Ora tocca fare il passo piu' importante e difficile. Coinvolgere tutti gli addetti in un approccio nuovo, quello della comunicazione organizzativa, che unifica la comunicazione interna con quella esterna, valorizzando tutti i momenti di contatto proprio tra l'interno e l'esterno. Per far questo occorre innanzitutto riconoscere l'importanza della comunicazione, per esempio, tra un controllore o un bigliettaio e un passeggero. ------------------------------------------- IL CONDOMINIO Quindicinale sui diritti di proprietari e inquilini di: Alessandro Gallucci L'amministratore di condominio: requisiti, nomina, compiti Il codice civile prescrive l'obbligatorieta' della nomina di un amministratore quando i condomini sono piu' di quattro. Per condomini si intendono coloro i quali siano proprietari di un appartamento; cosi' in uno stabile con 6 appartamenti ma con solo 3 proprietari non e' obbligatoria la nomina di un amministratore. Non obbligatoria ma pur sempre possibile. In effetti la figura dell'amministratore di condominio va ad interagire anche con grosse realta' immobiliari quando sono di proprieta' di un unico soggetto. In questo caso e' piu' corretto parlare di amministratore di immobili o gestore di patrimonio immobiliare. Organo deputato alla nomina dell'amministratore e' l'assemblea. Il quorum richiesto per il conferimento dell'incarico all'amministratore e' dato dalla maggioranza degli intervenuti all'assemblea che rappresentino almeno 500 millesimi. In mancanza della nomina da parte dell'assemblea ogni condomino puo' ricorrere dinanzi all'Autorita' giudiziaria per ottenere la nomina di un amministratore giudiziario (art. 1129 c.c.). L'amministratore dura in carica 1 anno (si intende un anno solare a decorrere dal momento della nomina) e puo' essere revocato in qualsiasi momento. Per l'opera prestata l'amministratore ha diritto al compenso. Ad oggi non esiste alcuna normativa che disciplini i requisiti per l'esercizio della professione di amministratore. Si tratta di una grossa mancanza normativa che produce gravi danni nel settore. Non e' azzardato auspicare che, vista la complessita' e la multidisciplinarieta' della casistica trattata nello svolgimento della professione, si possa arrivare alla conclusione che l'amministrazione condominiale debba essere equiparata ad una professione intellettuale. Allo stato attuale chiunque puo' esercitare questa professione. In Italia si contano all'incirca 150.000 amministratori, dei quali 40.000 svolgono l'attivita' in modo continuativo ed organizzato. Cio' significa che la maggioranza dei condomini oggi preferisce ancora l'amministratore c.d. interno (o "fai da te"). In questo caso in molti palazzi per risparmiare si preferisce dare l'incarico ad uno dei proprietari –o a tutti a turnazione annuale- che si occupa di riscuotere le somme, cambiare le lampadine e svolgere tutte quelle mansioni che sono svolte da ditte del settore quando la gestione e' affidata all'esterno. Il fatto di per se' non ha nessun rilievo negativo -a parte svilire la professione e chiudere grosse fette mercato a imprese che operano soprattutto nell'ambito dei servizi– se il condomino che prende in carico l'amministrazione del palazzo ha le competenze necessarie. Se, invece, come spesso accade, l'amministratore interno e' il pensionato di turno o quello che ha piu' tempo per dedicarsi alle faccende condominiali, sono evidenti i rischi cui il condominio va incontro. Spesso, infatti, chi amministra in questo modo non e' a conoscenza degli obblighi, degli adempimenti e delle attivita' -collaterali a quelle "classiche"- che un amministratore deve svolgere. La cosa piu' deprimente e' che non sempre rivolgendosi all'esterno la situazione migliora, anzi non e' raro sentir dire che in qualche condominio si e' verificato un ammanco di cassa di qualche migliaio di euro… La domanda sorge spontanea: che fare? Nella scelta di un amministratore sarebbe innanzitutto utile sapere se lo stesso e' iscritto a un'associazione di categoria. Cio' non e' garanzia assoluta di qualita', tuttavia molte associazioni svolgono, seriamente, un ruolo importante che, considerata l'atavica lentezza del nostro legislatore nel riformare la materia, e' quanto meno un filtro all'indiscriminato e selvaggio mercato di questa professione. In secondo luogo e' buona norma "prendere informazioni" (in modo lecito, s'intende) sul futuro amministratore. Trattandosi di un rapporto di mandato, basato quindi sulla fiducia reciproca, e' sempre meglio sapere quanto piu' e' possibile sul conto di chi ci amministra. In ultima battuta, visto che la giurisprudenza della Cassazione si e' orientata nel senso di ammettere che amministratore di condominio possa essere anche una societa' di capitali (Cass. 22840 del 2006), e' bene sapere chi sono i soci e le relative qualifiche e competenze. Una volta nominato ed in carica l'amministratore deve adempiere una serie di compiti, tra i quali quelli elencati dall'art. 1130 c.c., cioe': 1) eseguire le deliberazioni dell'assemblea dei condomini e curare l'osservanza del regolamento di condominio; 2) disciplinare l'uso delle cose comuni e la prestazione dei servizi nell'interesse comune, in modo che ne sia assicurato il miglior godimento a tutti i condomini; 3) riscuotere i contributi ed erogare le spese occorrenti per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell'edificio e per l'esercizio dei servizi comuni; 4) compiere gli atti conservativi dei diritti inerenti alle parti comuni dell'edificio. Egli, alla fine di ciascun anno, deve rendere conto della sua gestione. In ogni momento in cui lo si ritiene utile, l'amministratore puo' essere sostituito. Per fare cio' e' necessario richiedere la convocazione di un'assemblea per la sostituzione dell'amministratore. In base all'articolo 1129 II comma, puo' essere revocato dall'Autorita' Giudiziaria su ricorso di ciascun condomino se per due anni di seguito non presenta il conto della gestione, se non ha informato tempestivamente l'assemblea di questioni e contenziosi esorbitanti nelle sue attribuzioni e si vi sono gravi sospetti di irregolarita'. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA Assegni, carta acquisti, certificazione impianti: le piu' importanti novita' del decreto legge della manovra fiscale estiva La cosiddetta "manovra fiscale estiva" comprende l'emissione di un decreto legge e di un disegno di legge ancora in elaborazione. Il 25/6/2008 e' entrato in vigore il decreto legge (n.112/08) che ha introdotto novita' in diversi ambiti. Riassumiamo quelle di interesse del consumatore, rimandando a schede pratiche di approfondimento. PIANO CASA (art.11 e 13) Entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto il CIPE deve approvare un piano nazionale di edilizia abitativa (insieme a vari Ministeri) che preveda nuove offerte di edilizia residenziale destinata all'uso "prima casa" per i nuclei familiari a basso reddito, per le giovani coppie, per gli anziani in condizioni sociali svantaggiose, per gli studenti fuori sede, per i soggetti sottoposti a procedure esecutive, per gli immigrati regolari, etc. Per l'attuazione del piano e' istituito un fondo presso il Ministero delle infrastrutture nel quale confluiscono le somme previste dalla finanziaria 2007 e dal dl 159/07 (per il 2008 e 2009 30 milioni di euro). Inoltre, e' previsto che entro sei mesi dall'entrata in vigore del decreto il Ministero delle infrastrutture e quello per i rapporti con le regioni devono promuovere la conclusione di accordi con regione ed enti locali per la semplificazione delle procedure di vendita delle case popolari di proprieta' degli istituti autonomi. Cio' nell'ottica di riconoscere il diritto di opzione all'acquisto da parte dell'assegnatario unitamente al proprio coniuge (se in comunione dei beni) oppure -in caso di rinuncia dell'assegnatario- da parte del coniuge in regime di separazione di beni. Gradatamente il diritto passa al convivente da piu' di cinque anni, ai figli conviventi e poi ai figli non conviventi. LIBRI SCOLASTICI SU INTERNET (art.15) A partire dal prossimo anno scolastico (2008/2009) gli organi scolastici devono individuare -nella scelta dei libri adottati dalla specifica scuola- preferibilmente quelli disponibili su Internet a cui possano accedere -gratuitamente o dietro pagamento dei diritti d'autore- gli studenti. Entro tre anni devono risultare stampabili da Internet (in tutto o in parte) i libri di testo per le scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie superiori. Dall'anno scolastico 2011/2012 la scelta dei libri di testo deve essere fatta solo tra quelli scaricabili da Internet o misti (in parte cartacei e in parte scaricabili da Internet). Cio' con eccezione dei libri e strumenti adottati per i soggetti diversamente abili Il Ministero dell'Istruzione dovra' fissare anche nuovi criteri per la redazione dei libri di testo, sia nella versione classica stampata sia in quella on-line, nonche' nuovi prezzi degli stessi. CARTA DI IDENTITA' VALIDA DIECI ANNI (art.31) Il periodo di validita' della carta di identita' -sia cartacea che elettronica- passa da cinque a dieci anni. La nuova durata si applica a tutte le carte di identita', sia quelle nuove che quelle vecchie ancora valide alla data di entrata in vigore del decreto. I comuni devono avvisare i titolari della carta riguardo alla sua scadenza con un anticipo variabile da 180 a 90 giorni. NUOVA MODIFICA AL TETTO DEGLI ASSEGNI TRASFERIBILI (art.32) E' risalito da 5.000 a 12.500 euro il tetto massimo inerente: - i trasferimenti di denaro contante, libretti di deposito e titoli al portatore effettuati tra soggetti diversi. - gli assegni non trasferibili. Gli assegni di importo uguale o superiore ai 12.500 euro devono essere nominativi (con indicazione del nome o ragione sociale del beneficiario) e "non trasferibili". - il saldo dei libretti al portatore. E' inoltre stato abolito, dal 25/6/08, l'obbligo di riportare sulle girate il codice fiscale del girante. Rimane invece valida la novita' che prevede che gli assegni emessi al proprio ordine (con clausole tipo "mio proprio" , "a me medesimo", etc.) di qualsiasi importo NON possono essere girati se non per essere incassati o versati. In pratica il tetto di 5.000 euro e l'obbligo di riportare il codice fiscale sulle girate, novita' introdotte dalla prima versione del decreto antiriciclaggio (d.lgs.231/07), sono rimasti validi due mesi scarsi, dal 30/4/08 al 25/6/08. Per maggiori informazioni vedere la scheda ASSEGNI, CONTANTI, LIBRETTI E TITOLI AL PORTATORE: LE NUOVE REGOLE ANTIRICICLAGGIO http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=218546 NON PIU' CONTI DEDICATI PER I PROFESSIONISTI (art.32 comma 3) Sono state abrogate le norme, introdotte con il dl 223/06 convertito nella legge 248/06, che prevedevano che i liberi professionisti dovessero tenere conti correnti bancari o postali per farvi affluire le somme riscosse con la loro attivita'. E' stata abrogata anche la disposizione che prevedeva che i pagamenti di importo superiore a 1000 euro (che poi sarebbe diventato di 500 euro fino ad arrivare a 100 euro) fatti ai professionisti dovessero avvenire tramite assegni non trasferibili, bonifici o carte di pagamento. VERIFICHE APPARECCHI DI MISURAZIONE (art.34) Le funzioni in materia di verificazione prima e periodica degli strumenti metrici utilizzati dalle aziende (bilance, contatori, misuratori carburante, cronotachigrafi, etc.) passano dalle camere di commercio ai Comuni, presso cui dovranno essere individuati dei responsabili che si occupino di questa attivita', a garanzia del consumatore. CERTIFICAZIONE IMPIANTI: NON DEVE PIU' ESSERE CONSEGNATA ALL'ACQUIRENTE DELLA CASA (art.35) E' stata abrogata la parte del Dm 37/2008 (art.13) che disponeva l'obbligo di consegna -da parte del proprietario dell'immobile- della documentazione inerente la sicurezza degli impianti (dichiarazione di conformita', di rispondenza, etc.) alla persona alla quale l'immobile viene ceduto (acquirente, inquilino, etc.). Quest'obbligo quindi dal 25/6/08 non vige piu', e decade quindi di conseguenza anche l'obbligo di riportare sul contratto di vendita la cosiddetta "clausola di garanzia" (la clausola con cui il venditore si accorda col compratore riguardo detta documentazione e riguardo la responsabilita' inerente la sicurezza degli impianti presenti nella casa). Entro il 31/3/2009, inoltre, il nuovo Governo dovra' emettere decreti per semplificare, in merito all'attivita' di installazione degli impianti all'interno degli edifici, gli adempimenti del proprietario dell'immobile e quelli delle ditte installatrici, definendo anche un sistema di verifiche degli impianti con revisione delle sanzioni previste dall'attuale normativa. Per approfondimenti sulle attuali norme di sicurezza degli impianti si veda questa scheda: SICUREZZA DEGLI IMPIANTI: LE NUOVE REGOLE http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=216407 CLASS ACTION RIMANDATA (art.36) L'entrata in vigore delle norme sulla class action (azione legale collettiva) introdotta dalla legge finanziaria 2008 (art.2 comma 447 legge 244/07) e' spostata da Giugno 2008 a fine 2008. FONDO PER I CITTADINI MENO ABBIENTI e CARTA ACQUISTI (art. 81 commi 29/31) Viene istituito un fondo speciale destinato al soddisfacimento delle esigenze di natura alimentare nonche' energetiche dei cittadini meno abbienti, alimentato da maggiori entrate previste dalla stretta sui settori petroliferi e del gas. Il Ministero dell'economia e delle finanze, e quello del lavoro, dovranno emanare dei decreti per definire le modalita' di utilizzo del fondo in situazioni eccezionali di effettivo bisogno. E' anche concessa una CARTA ACQUISTI, ovvero una carta utilizzabile per l'acquisto di beni e servizi sottoposti a forti incrementi di prezzo (generi alimentari e bollette energetiche) ai cittadini residenti che versano in situazioni di disagio economico Le modalita' di individuazione di tali cittadini (tenendo conto della loro eta' e dei redditi loro e del nucleo familiare), l'entita' del beneficio e le modalita' della sua fruizione saranno definiti da un decreto attuativo da emanarsi -da parte del Ministero dell'economia e delle finanze e da quello del lavoro- entro 30 gg dall'entrata in vigore del decreto, il 25/6/08. In ogni caso l'atttuazione dev'essere data entro il 30/9/08. COMUNI E LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE (art.83) I comuni vengono coinvolti nell'attivita' di lotta all'evasione fiscale. Ai comuni le finanze dovranno fornire l'elenco delle iscrizioni a ruolo delle somme derivanti da accertamenti che li hanno coinvolti. I comuni dovranno inoltre segnalare all'Agenzia delle entrate i trasferimenti all'estero dei propri cittadini (ovvero l'iscrizione degli stessi all'AIRE, anagrafe italiani residenti all'estero). Per i tre anni successivi alla richiesta di iscrizione all'AIRE sia il Comune che l'agenzia delle entrate possono cosi' fare tutte le verifiche necessarie riguardo l'effettiva cessazione della residenza in Italia. In fase di prima attuazione tali verifiche vengono fatte anche a chi ha chiesto l'iscrizione all'AIRE dal 1/1/2006. CARTELLE ESATTORIALI: rimborsi e rateazione (art.83) SE SI PAGA TROPPO Nei casi in cui il debitore di una cartella esattoriale paghi per errore una cifra eccedente quella dovuta di almeno cinquanta euro, l'esattore (Equitalia) deve offrire il rimborso tramite notifica di una comunicazione contenente le modalita' di restituzione, trattenendo le spese relative alla stessa notifica. Se il rimborso non viene ritirato entro tre mesi da tale notifica, o comunque in tutti i casi in cui l'eccedenza NON superi i cinquanta euro (in questo caso i tre mesi partono dal pagamento), l'agente della riscossione riversa le somme eccedenti all'ente creditore (inps, agenzia delle entrate, comune, etc.) oppure allo Stato (entrate di bilancio), qualora il creditore non sia identificabile, destinando il 15% ad un'apposita' contabilita' speciale. In questo caso resta ovviamente fermo il diritto di chiedere il rimborso delle somme pagate in piu' all'ente creditore o allo Stato, entro lo specifico termine di prescrizione. RATEAZIONE: sopra i 50.000 euro non occorrono piu' le garanzie E' abrogata la norma che prevedeva, in merito alla rateizzazione delle cartelle esattoriali, l'obbligatorieta' di presentare garanzia fideiussoria nei casi di cartelle di importo superiore a 50.000 euro. Le rate concesse, inoltre (in tutti i casi) non scadono piu' l'ultimo giorno di ciascun mese ma nel giorno di ciascun mese indicato nell'atto di accoglimento dell'istanza di dilazione. Per approfondimenti si veda la scheda LA CARTELLA ESATTORIALE: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=210370 (Rita Sabelli) ------------------------------------------- ARTICOLI Immigrazione. Permessi per studio e volontariato. I flussi di ingresso per i volontari Claudia Moretti Con il decreto legislativo n. 154 del 2007 il legislatore ha modificato la normativa riguardante i permessi per studio e i permessi di soggiorno per cittadini extracomunitari per volontariato, tirocinio non retribuito, scambio di alunni, in attuazione della direttiva europea n. 2004/114/CE. Il permesso di soggiorno per volontari extracomunitari. La novella, oggetto anche di una circolare ministeriale del Ministero dell'interno (n. 400/C/2008/899/P/12.214.27 bis del 22.2.2008) introduce in primo luogo una nuova figura di titolo di soggiorno, che e' appunto l'ingresso e il permesso per volontariato, inserendo un nuovo articolo al Testo Unico sull'immigrazione, il D.lgs. 286/98 (art. 27 bis). Secondo la norma, entro il 30 giugno di ogni anno il Ministero della Solidarieta' Sociale, di concerto con il Ministero dell'Interno e degli Affari Esteri, emana un "decreto flussi per volontari", sebbene ad oggi non si abbia contezza che sia stato emanato alcunche' per l'anno 2008. L'ingresso sarebbe consentito solo agli stranieri di eta' compresa tra i 20 e i 30 anni, previo rilascio di un nulla osta da parte dello Sportello Unico per l'Immigrazione competente all'esito dell'esame della richiesta effettuata dall'organizzazione promotrice del programma di volontariato. Si consideri infatti che i soli soggetti abilitati a chiedere l'ingresso per volontariato sono solo alcuni che promuovano specifici programmi: 1) enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, in base alla legge 20 maggio 1985, n. 222, nonche' enti civilmente riconosciuti in base alle leggi di approvazione di intese con le confessioni religiose ai sensi dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione; 2) organizzazioni non governative riconosciute ai sensi della legge 26 febbraio 1987, n. 49; 3) associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 383; Nell'attesa dell'attuazione, la circolare del ministero precisa che le ambasciate tenute al rilascio dei visti si atterranno all'attuale prassi rilasciando un "visto per missione", da richiedersi entro e non oltre sei mesi dal rilascio del nulla osta. Il permesso di soggiorno e' richiesto e rilasciato ai sensi delle disposizioni vigenti, per la durata del programma di volontariato e di norma per un periodo non superiore ad un anno. In casi eccezionali, specificamente individuati nei programmi di volontariato e valutati sulla base di apposite direttive che saranno emanate dalle Amministrazioni interessate, il permesso puo' avere una durata superiore e comunque pari a quella del programma. In nessun caso il permesso di soggiorno, che non e' rinnovabile ne' convertibile in altra tipologia di permesso di soggiorno, puo' avere durata superiore a diciotto mesi. La norma specifica infine che la durata del permesso per volontariato non incide (al pari di quella del permesso per studio) nella maturazione del termine dei cinque anni per il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno per cittadini extracomunitari). Rinnovabilita' del permesso di soggiorno per studio. La normativa coglie l'occasione per chiarire un aspetto fino ad allora oggetto di confusione, ossia la rinnovabilita' dei permessi di soggiorno per studio in caso di mutamento dei corsi e percorsi formativi dello straniero durante la permanenza in Italia. In modifica all'art. 39 del Testo Unico sull'Immigrazione si stabilisce che il permesso per studio puo' esser rinnovato (senza dover cioe' tornare nel Paese d'origine per ottenerne un altro per altro corso) solo nel caso in cui lo studente extracomunitario sia iscritto all'Universita' e decida di proseguire gli studi in un diverso ambito universitario passando ad altro corso di laurea. Dunque non vi sono possibilita' di rinnovo per chi vuol passare da un percorso formativo pubblico ad uno privato. Si tratta a nostro avviso di una chiusura vessatoria del sistema, che impone l'ennesimo viaggio all'ambasciata di turno per il compimento di mere attivita' burocratiche (si consideri che i visti di ingresso per studio non sono soggetti a limitazioni numeriche ma alla verifica dell'iscrizione al corso e alle questioni economiche di mantenimento, che ben possono esser compiute dallo straniero direttamente in Italia). La circolare del ministero precisa la documentazione necessaria alla richiesta di rinnovo del titolo nei vari casi in cui il richiedente abbia concluso un corso di laurea e ne voglia iniziare uno nuovo, oppure se permanga in sede o si trasferisca ad altro ateneo. Nel caso lo straniero non sia ancora stato accettato dal nuovo ateneo, si potra' successivamente integrare la documentazione. In ogni caso, pero', la richiesta deve necessariamente esser effettuata trenta giorni prima della scadenza. Gli studenti "Erasmus" extracomunitari. Finalmente la normativa si occupa anche di equiparare a tutti gli effetti gli studenti che studiano in Europa, siano essi comunitari o meno. Con l'introduzione nell'art. 39 del comma 4 bis si stabilisce che lo straniero gia' in possesso di un permesso di soggiorno per motivi di studio rilasciato da altro Stato Membro dell'Unione Europea, per la frequenza di un corso universitario o di insegnamento superiore, puo' fare ingresso in Italia in esenzione dell'obbligo di visto, anche per soggiorni superiori a tre mesi. Cio' se il programma formativo prevede detta possibilita' e sempre che lo studente non intenda trasferirsi del tutto nel nostro Paese (nel qual caso occorre l'apposito visto). Il diritto in questione attiene solo ai casi in cui lo studente: a) partecipi ad un programma di scambio comunitario o bilaterale con lo Stato di origine ovvero sia stato autorizzato a soggiornare per motivi di studio in uno Stato appartenente all'Unione europea per almeno due anni; b) corredi la richiesta di soggiorno con una documentazione, proveniente dalle autorità accademiche del Paese dell'Unione nel quale ha svolto il corso di studi, che attesti che il nuovo programma di studi da svolgere in Italia e' effettivamente complementare al programma di studi già svolto. Visti e permessi per "studio-formazione" e per "studio-tirocinio". La normativa, infine, prevede una serie di permessi per studio-formazione e tirocinio per alcune categorie di studenti: a) maggiori di età ammessi a frequentare corsi di studio negli istituti di istruzione secondaria superiore e corsi di istruzione e formazione tecnica superiore; b) ammessi a frequentare corsi di formazione professionale e tirocini formativi nell'ambito del contingente annuale stabilito con decreto del Ministro della solidarieta' sociale, di concerto con i Ministri dell'interno e degli affari esteri, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di cui al decreto legislativo 29 agosto 1997, n. 281. Come precisato nella relativa circolare ministeriale gli ingressi in questione, che implicano la frequenza di corsi di formazione professionale svolta nell'ambito di tirocini formativi in unita' produttive in Italia, sono subordinati alla presentazione di un progetto formativo elaborato da un ente autorizzato, che preveda espressamente la partecipazione di cittadini stranieri residenti all'estero, vistato dall'assessorato competente della regione interessata; c) minori di eta' non inferiore a quindici anni in presenza di adeguate forme di tutela; specifica la circolare che questa disposizione si applica esclusivamente ai soggetti dall'eta' compresa fra i 15 e i 18 anni, conviventi con genitore titolare di visto "per residenza elettiva"; d) minori di eta' non inferiore a quattordici anni che partecipano a programmi di scambio o di iniziative culturali approvati dal Ministero degli affari esteri, dal Ministero della pubblica istruzione, dal Ministero dell'universita' e della ricerca o dal Ministero per i beni e le attivita' culturali per la frequenza di corsi di studio presso istituti e scuole secondarie nazionali statali o paritarie o presso istituzioni accademiche. Si tratta per adesso di una disposizione ancora inattuata e che demanda al regolamento attuativo le modalita' operative. Cosa c'e' dietro la battaglia delle tariffe di terminazione Red Punto Informatico ha intervistato Innocenzo Genna, presidente di Ecta (European Competitive Telecommunications Association) sulle tariffe di terminazione, quelle che il gestore dell'utente chiamante paga al gestore dell'utente ricevente. Spiega perche' bisogna abolirle e perche' l'attuale normativa privilegia i grandi operatori 'mobili'. Leggi tutto: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=2338063 Il 'padre' di Internet contro il peer to peer Red (Punto Informatico) Uno dei padri della rete, tra gli scienziati che hanno dato vita alla Internet che conosciamo oggi, Lawrence Roberts, ora spiega che il peer-to-peer succhia troppa banda. E dice: bisogna darsi una regolata. Leggi tutto: http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2336683 Cellule staminali pluripotenti indotte: la ricetta si semplifica Red Due anni fa, dei ricercatori giapponesi fecero un annuncio sensazionale: le cellule della pelle si possono riportare a una sorta di stadio primordiale. Nasceva il concetto di "cellule staminali pluripotenti indotte" o iPS, la possibile futura alternativa alle cellule staminali embrionali. Sempre che sia sufficiente un cocktail biochimico per la cura di ringiovanimento. A quel punto si potrebbero coltivare in laboratorio diversi tipi di tessuto. Cio' che era riuscito per la prima volta all'equipe di Shinya Yamanaka con cellule animali, nel novembre 2007 fu possibile trasferirlo su cellule umane e passo passo migliorare ancora. Inizialmente erano necessari quattro fattori, che, con l'aiuto di virus, venivano trasferiti nelle cellule. Ora, il gruppo diretto da Hans Schoeler dell'Istituto Max Planck per la Biomedicina molecolare di Muenster e' riuscito a semplificare la ricetta. La nuova formula si chiama "Due piu' uno". Dall'intervista che Hans Schoeler ha rilasciato a Sonja Kastilan della Frankfurter Allgemeine Zeitung, il 30 giugno, selezioniamo alcune risposte significative. - Una volta Lei ha paragonato l'approccio iPS di Yamanaka al sacro graal. Oggi ne e' meno convinto? - L'onore della scoperta e' tutta di Yamanka, ed e' da premio nobel. Adesso, in tutto il mondo c'e' la competizione tra gruppi scientifici per cercare di rendere piu' semplice e sicura la sua ricetta base -e noi vi partecipiamo. - Sull'attuale edizione di Cell Stem Cell Lei da' conto di questa nuova ricetta. Al posto delle combinazioni finora conosciute di quattro o tre diversi fattori di trascrizione, ne bastano due: Oct4 e Klf4. E' gia' arrivato al traguardo? - In questo studio e' stato soprattutto importante sapere che possono bastare questi due fattori. Gia' solo rinunciare al fattore c-Myc migliora il procedimento in vista di una futura applicazione, giacche' il c-Myc aumenta il rischio di tumore. Ci piacerebbe ridurre ulteriormente gli ingredienti della ricetta, e forse potremo fare a meno del Klf4. - Il punto critico e' soprattutto l'impiego di retrovirus per trasferire i geni. Essi guidano i fattori desiderati nelle cellule del corpo, ma non senza rischi... - ... poiche' possono provocare mutazioni, addirittura tumori, e moltiplicarsi in ogni sede del patrimonio genetico. - Alcuni ricercatori provano a sostituire i retrovirus con i piu' innocui adenovirus. E Lei? - Al momento non possiamo rinunciare completamente ai virus -non importa di che tipo- per traghettare i geni, ma c'e' la speranza che un giorno si possano ottenere cellule iPS senza il loro apporto. (...) - Yamanaka utilizzava cellule della pelle. I Suoi risultati si basano sulla scelta di un tipo particolare di cellula: perche' lavorate con cellule staminali neurali? - Ora sappiamo che le staminali delle cellule nervose producono due dei quattro fattori importanti in quantita' superiore rispetto alle cellule della pelle, per esempio. Cio' facilita la riprogrammazione, e riduce il ricorso alla manipolazione genetica. Inoltre, attraverso questo "proof-of-principle", dimostriamo non solo che le cose funzionano con questo tipo di cellule staminali, ma anche in modo piu' semplice. - Per i pazienti le cellule neurali non sarebbero pero' una fonte molto appropriata, essendo necessaria una biopsia cerebrale per reperirle. Non ci sono altre cellule adulte dalle caratteristiche simili? - Naturalmente siamo alla ricerca di cellule piu' facilmente accessibili per formare gli iPS, come dallo stomaco o dal sangue. Insieme al nostro collega di Bielefeld, Christian Kaltschmidt, cerchiamo di capire se sia possibile utilizzare le cellule staminali delle gengive. - I differenti approcci con le cellule staminali pluripotenti sono ancora lontani da un'applicazione clinica. A quale accredita maggiori chance? - I pro e i contro ci sono in ambedue. Dalle cellule adulte forse si potranno a breve ottenere iPS senza virus, e dunque arrivare piu' in fretta a una terapia. Solo che mancano ancora diverse conferme sull'efficacia. - Per esempio? - Sappiamo ancora troppo poco sui tipi di cellula coltivati da cellule pluripotenti. Per esempio, se le cellule del muscolo cardiaco continueranno a pulsare in permanenza o se invece smetteranno di funzionare poco dopo il trapianto. Sono numerosi gli studi che confermano il principio della riprogrammazione e successiva differenziazione, ma non se le nuove acquisite proprieta' avranno una durata. - In che senso la riprogrammazione potrebbe non avere durata? - In provetta la cellula del muscolo cardiaco matura attraverso un procedimento veloce e s'inserisce in un tessuto adulto. La cosa funziona bene, eppure rimane una differenza. Se un europeo impara il cinese, quando va in Cina riesce a farsi capire e a vivere li', pero' gli manca la cultura locale, lui viene da altre esperienze. Qualcosa di simile capita alle cellule d'origine iPS -e forse e' una questione di corretta integrazione. Spagna. A sorpresa, Zapatero promuove al congresso del suo partito il diritto a una morte dignitosa Rosa a Marca Al di la' di ogni pronostico, i socialisti stanno per affrontare, senza fretta, questo si', il tema del diritto a una morte dignitosa senza sofferenze ne' accanimento -un diritto per tutti gli spagnoli, non soggetto all'arbitrio della singola comunita', di qualsiasi ospedale o di qualunque medico. Inoltre il PSOE apre, per la prima volta, le porte all'eutanasia. La volonta' dei socialisti, fino a oggi piuttosto tiepida, affinche' il diritto a una morte dignitosa diventi realta' in tutta la Spagna, risultera' manifesta nel 37esimo congresso del PSOE che si svolge dal 4 al 6 luglio, per decisione di quello che sara' l'unico candidato in questo congresso alla segreteria generale, Jose' Luis Rodriguez Zapatero. Per la verita', nella relazione ufficiale, l'argomento non figura, cosi' come non faceva parte del programma elettorale con cui il PSOE si e' presentato alle ultime elezioni. "Non c'e' domanda sociale per questo tema", dicevano allora Governo e partito socialista. Ma la presentazione di dieci emendamenti sul "diritto a una morte dignitosa" ha fatto si' che la direzione del PSOE si disponesse non solo ad aprire il dibattito, ma anche a fissare impegni ambiziosi. Prima, come dicono gli autori degli emendamenti, bisognera' "consolidare" in tutto il territorio diritti e pratiche palliative contro la sofferenza -pratiche oggi disomogenee- e poi si aprira' il dibattito sulla regolamentazione legale del diritto "a richiedere ai professionisti interventi piu' attivi" per garantire il diritto a una morte dignitosa. Il testo allude espressamente a pazienti "affetti da determinate malattie terminali o invalidanti". L'apertura di Zapatero e del PSOE viene dalla crescente domanda sociale di nuove regole per l'eutanasia, piu' pressante di sei mesi fa e soprattutto piu' della scorsa legislatura, spiegano fonti della direzione socialista. C'e' da osservare pero' che i partiti a sinistra del PSOE hanno tentato piu' volte d'aprire il dibattito in parlamento, ma si sono scontrati con il rifiuto della maggioranza socialista. Oggi, a richiamare l'attenzione c'e' anche l'iniziativa del Governo andaluso, che un mese fa ha presentato una legge autonoma per regolamentare l'eutanasia passiva e dare copertura assistenziale e giuridica ai pazienti terminali desiderosi d'essere scollegati e per alleviare la loro agonia mediante sedazione. Prima d'aprire le porte all'eutanasia, c'e' tutta la parte iniziale del testo che i socialisti approveranno al congresso, finalizzata a garantire che i pazienti ricevano adeguate cure palliative e che il personale sanitario possa applicare "i protocolli dettati dalla prassi medica". Si tratta insomma di eliminare i problemi legali riguardo alla sospensione dei trattamenti su persone in fase terminale, non suscettibili di migliorare le loro aspettative di vita. In pratica, che si possa staccare la spina. "Nessuno puo' impedire, per le proprie convinzioni o fede religiosa, il diritto dei cittadini a vivere e morire dignitosamente". Questa considerazione, espressa in modo enfatico, quasi in forma di proclama, e' stata formulata dal candidato socialista alla presidenza del Governo, Jose' Luis Rodriguez Zapatero, alla vigilia delle elezioni generali del 9 marzo in alcuni suoi comizi. Emendamenti sulla morte dignitosa - Testamento vitale. I testamenti vitali sono gia' regolamentati in pratica da tutte le comunita' autonome, ma e' necessario stimolare il coordinamento transterritoriale della loro applicazione. - Sospensione di trattamenti. Il prolungare i trattamenti di supporto vitale che mantengono solo la vita biologica delle persone ma non migliorano le loro aspettative di recupero puo' causare ai pazienti e ai loro famigliari una sofferenza inutile. Fa parte del diritto a una morte dignitosa il poter evitare queste situazioni mediante il ritiro di detti trattamenti. - Sedazione palliativa. Il diritto a ricevere un adeguato trattamento del dolore e alla sedazione pallitiva e' un'altra componente chiave, per cui e' imprescindibile garantire ai pazienti che questi trattamenti li avranno se li desiderano. - Intervento attivo. Nei prossimi anni, nella misura in cui i precedenti componenti del diritto alla dignita' del processo di morte si saranno consolidati, la societa' dovrebbe aprire il dibattito sulla possibile regolamentazione legale del diritto dei pazienti, affetti da determinate malattie terminali o invalidanti, a richiedere al personale medico un intervento piu' attivo di quelli descritti nei paragrafi anteriori, al fine di garantire il loro diritto a una morte dignitosa. Sotto le coperte, solo la punta di un iceberg. La questione femminile in Italia Pietro Yates Moretti Sono sempre piu' preoccupato per il futuro delle mie due bambine. Anche se forse meno appariscente di quella verso lo straniero o l'omosessuale, quella contro le donne e' oggi la forma di discriminazione piu' diffusa nel nostro Paese. Che siano o meno veri i rumors sui criteri di selezione delle ministre adottati dal presidente del Consiglio, ha davvero poca importanza. E' la reazione che mi terrorizza: bricconcello tutto italiano lui, puttana senza talento lei. Ed e' questa la reazione che quasi sempre contraddistingue una pratica (ormai una vera e propria prassi culturale) che ha al centro l'oggettificazione, e quindi il dispregio, della donna. Essa e' cosa, e' corpo, e se vuol far carriera dove conta il cervello, e' bene che sia generosa con chi il cervello -e soprattutto il monopolio dei posti di lavoro- ce l'ha. Dalla velina alla giornalista fino alla politica (forse persino alla ministra della Repubblica), cio' che sembra accomunare le famose e giovani donne di 'successo' sono le circostanze del 'colloquio di lavoro'. Circostanze che, quando scoperte, condannano allo scorno e al disprezzo non solo le donne coinvolte, bensi' tutte le donne. Ma non e' solo l'occasionale rivelazione di questo o quel rapporto sessual-lavorativo che mi preoccupa. Secondo diverse indagini, quasi la meta' delle donne lavoratrici italiane fra i 14 ed i 59 anni di eta' sono state vittime di molestie sessuali sul lavoro (e solo una piccolissima parte ha denunciato l'accaduto). L'Italia e' fra gli ultimissimi Paesi d'Europa e del mondo sviluppato per impiego femminile. Il divario retributivo fra uomo e donna per lo stesso lavoro e' fra i piu' alti nel mondo occidentale, mentre le donne a capo di grandi industrie o banche si contano sulla punta delle dita. Per non parlare di rappresentanza politica. Gia' nel 2005 l'Onu (la Committtee on the Elimination of Discrimination against Women) ha condannato l'Italia per il bassissimo numero di donne che partecipano attivamente alla vita politica e pubblica del Paese: Secondo il rapporto annuale 'Gender Gap 2007' a cura del World Economic Forum, l'Italia e' il Paese occidentale dove c'e' il piu' alto tasso di disoccupazione femminile ed il piu' basso tasso di rappresentanza politica. Su 128 Paesi, l'Italia risulta all'84mo posto, seguita quasi esclusivamente da Paesi africani e mediorientali altamente sottosviluppati. Per intenderci, le donne godono di maggiori diritti in Paesi come Bolivia (80), Albania, Cuba (22), Mongolia (62), Ghana (63), Vietnam (42), Mozambico (43), Trinidad e Tobago (46), Tanzania (34), Filippine (6). Altri esempi? Ai figli deve per legge essere trasmesso il cognome del padre. I fasciatoi per cambiare il pannolino ai bambini sono quasi sempre e solo nei bagni pubblici per le donne (gli uomini sono evidentemente troppo impegnati sul lavoro). Non esiste uomo ricco e famoso, anche se vecchio e grasso, che non metta in bella mostra una compagna ventenne di professione velina o modella come fosse un'auto o un abito firmato. A questo si aggiunge un bombardamento costante di curve -e raramente di pensiero- femminili, dalla tv ai siti internet dei quotidiani italiani piu' autorevoli. Provate a visitare repubblica.it o corriere.it, e sicuramente troverete fotografie di corpi femminili nudi o seminudi (mentre scrivo campano titoli del tipo ' Ecco le belle dell'estate di Rai Uno', 'Milano, la sfida per il sorriso piu' bello', 'La Huzinker versione Fregene', 'Marta Cecchetto su Maxim'). Niente di male, se non fosse che quasi mai lo stesso trattamento e' riservato all'uomo. E quante trasmissioni televisive sono condotte da uomini in giacca e cravatta, accompagnati da ragazze seminude dal sorriso permanente il cui compito e' quello di lanciare la pubblicita'? Quello e' in gran parte il ruolo della donna nella societa', umiliata a recitare la parte dell'oggetto della fantasia maschile. Che futuro possono avere le mie due bambine in Italia se non cambia qualcosa? Se cresceranno brutte o comunque non bellissime, avranno poche chance, a meno che non siano di straordinaria e quasi sovrumana intelligenza, salute mentale e forza di volonta'. Piu' saranno belle, invece, maggiori saranno le chance di dover affrontare datori di lavoro o uomini 'influenti' che offriranno o imporranno loro scorciatoie obbligate. E quando avranno di fronte quella scelta, invece di denunciare la molestia sessuale alle autorita' giudiziarie, saranno spinte a scegliere silenziosamente dalle coetanee che le hanno precedute e da una cultura diffusa che hanno assorbito sin da piccole. La mia preoccupazione e' tanto piu' grave quanto tutto questo avrebbero potuto evitarlo. E' a causa di una mia scelta di vita, che la mia famiglia si e' trasferita in Italia. Fino a due anni fa vivevamo negli Stati Uniti, dove un docente universitario che ha un rapporto con una studentessa viene licenziato in tronco, spesso perseguito dalla giustizia per molestie sessuali, e costretto a trovarsi un altro mestiere perche' nessun ateneo mai piu' lo assumera'. Quando cominciai ad insegnare negli Usa, il rettore mi consiglio' vivamente di lasciare la porta dell'ufficio sempre aperta durante il ricevimento delle studentesse per evitare anche la sola percezione di 'impropriety' (scorrettezza) o 'misunderstanding' (equivoco). Esagerano? Forse. Non tutte le donne sono vittime e non tutti i datori di lavoro sono carnefici: talvolta si puo' anche essere convenientemente o sinceramente consenzienti. Di certo la pensavo cosi' quando vivevo la'. Ma il grado di disprezzo per la donna e' cosi' devastante nel nostro Paese, che sono spinto a preferire un sistema iper-sanzionatorio e talvolta ipocrita piuttosto dell'attuale far west delle pulsioni maschili. La misoginia e' cosi' diffusa e quotidiana in Italia da aver annichilito qualsiasi sussulto di consapevolezza e reazione persino nelle donne piu' intelligenti ed istruite. Reazione che invece e' ineluttabilmente manifestata dai turisti stranieri che visitano il nostro Paese ed hanno occasione di accendere il televisore o di assistere a chiassosi quanto improbabili rituali di 'corteggiamento' all'italiana (sono molte le guide turistiche in inglese che mettono in guardia sul comportamento del maschio italiano). Temo che senza la consapevolezza delle donne italiane, in primis di quelle donne talentate e di successo, non cambiera' niente. E' solo da quel visibile palcoscenico conquistato col sudore che puo' giungere un segnale forte, un esempio eccellente, una ispirazione trascinante alla nuova generazione di donne che sta crescendo in Italia. E' comprensibile che quelle poche donne che competono ai piu' alti livelli in un mondo prevalentemente maschile siano fiere della loro eccezionalita' e del meritatissimo risultato (che in parte sarebbe molto meno eclatante e riconoscibile qualora fosse cosa normale). Ma alla fine, sono loro stesse le prime vittime eccellenti e sanno bene che per raggiungere quel livello hanno dovuto dimostrare molto piu' dei colleghi maschi, guadagnando meno e talvolta rinunciando alla famiglia (il collega ha potuto invece farsi una famiglia lasciando che fosse la moglie, spesso con minori chance di carriera, a badare ai figli). Ma anche le lavoratrici che stanno ancora lottando per la carriera devono darsi una mossa. La molestia sessuale non e' solo lo stupro o l'assalto fisico. Per la legge, le molestie sono "quei comportamenti indesiderati, posti in essere per uno dei motivi di cui all'articolo 1, aventi lo scopo o l'effetto di violare la dignita' di una persona e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo" (decreto legislativo n. 216 del 2003). Dalla toccatina (pizzicotti, pacche, carezze, ecc.) all'email piccante, dalla battuta a doppio senso alla richiesta di favori sessuali, dall'esposizione di materiale pornografico all'apprezzamento verbale sul corpo, dagli sguardi insistenti ai gesti alludenti al rapporto sessuale, la molestia sessuale esiste quando si crea un ambiente in cui la donna e' messa a disagio perche' donna. Invece di subire passivamente l'ambiente, magari per paura di perdere opportunita' lavorative, e' necessario reagire e denunciare. Il silenzio, anche quello che segue il rigetto di una richiesta sessuale, equivale all'omerta' che oggi da' vita a fenomeni malavitosi come il pizzo. La discriminazione e la molestia sessuale e' un comportamento inaccettabile, vile e soprattutto illegale. E' importante ricordarsi che se quel datore di lavoro ci ha provato con te, probabilmente lo ha gia' fatto con altre donne. Una tua denuncia potrebbe dare il coraggio ad altre persone di uscire fuori allo scoperto e aiutarti a condannare il comportamento. Per le mie bambine, per milioni di donne italiane, cosi' come per l'Italia tutta, un dibattito approfondito su come risolvere la questione femminile non puo' piu' attendere. Soprattutto, in attesa che un mondo politico e lavorativo quasi completamente maschile si dia una improbabile regolata, e' necessario che le donne reagiscano. Non bastano le leggi a cambiare un atteggiamento culturale. Bisogna anche farle valere. Nota Si dira', ma cosa ci incastra la questione femminile con un'associazione di consumatori? Per coloro che in questo istante si chiedono questo piuttosto che riflettere su cio' che hanno letto, cito l'esempio di Mustafa Kemal Atatürk, padre della Turchia moderna. Quando nel 1926 introdusse il nuovo Codice civile e con esso pari diritti civili e politici alle donne (diritti che in alcuni casi le donne italiane hanno avuto riconosciuti solo nei decenni successivi), egli disse che non era possibile pensare di progredire come Paese se una buona meta' della popolazione era tenuta in silenzio. Secondo una ricerca delle Nazioni Unite, solo nella regione asiatica del Pacifico la discriminazione verso le donne sul lavoro produce un danno di oltre 80 miliardi di dollari l'anno. In India (un Paese che e' simile all'Italia per discriminazione verso le lavoratrici) il Pil potrebbe crescere di oltre un punto se vi fosse un'integrazione della forza lavoro femminile simile a quella degli Stati Uniti. Oggi, noi italiani stiamo rinunciando a valorizzare quasi meta' della nostra intelligenza e creativita'. E' come se stessimo usando solo una parte del nostro cervello, proprio mentre le sfide globali dell'economia e del mercato si fanno piu' complesse e competitive. E questa si' che e' questione anche da associazione di utenti e consumatori. P2P: in Giappone i grandi del G8 lanceranno la lotta contro i pirati informatici Red (Il Manifesto) In agenda non c'e'. Almeno esplicitamente. Ma dietro le formule di rito quella che si sta preparando al G8 giapponese e' una vera e propria campagna internazionale contro la pirateria, un piano globale dalle conseguenze spiacevoli per chi usa la rete per condividere risorse (in gergo peer-to-peer, p2p). Se nei documenti ufficiali di presentazione si parla di "protezione dei diritti di proprietà intellettuale", la sostanza racconta di una svolta repressiva da parte dei piu' importanti Paesi del globo nei confronti dei "pirati" digitali. Leggi tutto: http://www.ilmanifesto.it/argomenti-settimana/articolo_4dd5886e4f3aa3e262ce7337ee290ba5.html Agcom-Robin Hood contro Tar-sceriffo di Nottingham? Un quadro poco convincente Domenico Murrone Su Espresso.it compare un articolo che evidenzia come il Tar Lazio, competente nel valutare la legittimita' degli atti dell'Agcom, blocchi sistematicamente le delibere Agcom che piu' tutelano i consumatori, avvantaggiando i gestori telefonici. Tra le decisioni stoppate dal tribunale amministrativo la restituzione del credito residuo delle schede di cellulari e il blocco automatico delle numerazioni speciali (899, satellitari, ecc.). L'articolo e' interessante, anche se dal quadro viene fuori l'immagine di un'Agcom-Robin Hood che invano lotta contro il 'cattivissimo' Tar-sceriffo di Nottingham. E' un quadro che non ci convince troppo. Leggi articolo: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ce-il-Tar-al-telefono/2032193 Vienna. Il primo giorno al Forum Onu sulle politiche della droga Graham Boyd Primo tentativo per una politica internazionale sulle droghe dettata non dai Governi, ma dalle persone che si occupano "sul campo" del problema. Oltre 300 delegati, tra cui rappresentanti dell'American Civil Liberties Union (Aclu), si sono riuniti a Vienna in un edificio dell'Onu, negli uffici della Commissione per i narcotici. Antonio Maria Costa, direttore dell'Unodc, l'agenzia Onu sulle droghe, la scorsa settimana ha dichiarato che il mondo "e' riuscito finalmente a contenere il problema delle droghe", proclama che non coincide con le ricerche che rivelano il fallimento del proibizionismo. Malgrado le dichiarazioni positive del responsabile antidroghe Usa, nella seduta di marzo del Congresso e' stata messa sotto accusa la politica del White House Office of National Drug Control Policy (ONDCP) per i rapporti pubblicati, troppo edulcorati e ottimisti. Un editoriale della scorsa settimana del New York Times, intitolato "Not Winning the War on Drugs", accusava l'ONDCP si mascherare la verita' sui fallimenti della sua politica. Le dichiarazioni di Costa sono alquanto ambigue. Da una parte ha dichiarato che occorre uscire dal dibattito tra un mondo senza droghe e uno con le droghe libere, aggiungendo alternative per coloro che le cerchino, dall'altra ha aperto alla possibilita' di tamponare il problema facendo si' che i diritti civili entrino nella politica sulle droghe. Ma viene da chiedersi: "Ma la visione di Costa dei diritti umani riguarda solo la pena di morte o riguarda anche le le detenzioni interminabili, l'intrusione della privacy, e le violazioni compiute dalle forze dell'ordine?". Le organizzazioni internazionali non condividono la visione di Costa. Lo scorso anno si sono incontrate nove volte, coprendo tutte le aree mondiali: dall'Africa Sud Sahariana all'Asia orientale, prendendo informazioni da centinaia di organizzazioni locali. Ogni relazione e' stata raggruppata per formare una risoluzione, che sara' discussa dalle organizzazioni non governative dell'Onu che partecipano alla riunione di Vienna, per arrivare poi ad una risoluzione finale che sara' presentata alla Sessione speciale dell'Onu nel marzo 2009. Riunione nella quale saranno determinate le strategie antidroga mondiali dei prossimi dieci anni. Tranne che in una regione del mondo, le organizzazioni non governative Onu hanno dichiarato che gli arresti e la carcerazione preventiva sono pratiche inefficaci per risolvere la tossicodipendenza. In tutte le regioni del mondo, tranne una, le Ong hanno chiesto che siano applicati i diritti civili alle politiche antidroga. In tutte le regioni, tranne una, le Ong descrivono il proprio lavoro come fornitori di siringhe sterili per ridurre la diffusione del virus dell'Hiv. Il solo Paese escluso da questa visione e' gli Stati Uniti. Da un meeting regionale avvenuto in Florida, a cui hanno partecipato organizzazioni che collaborano o sono finanziate dall'Ufficio federale antidroga, e' risultato che il lavoro svolto dall'Onu e' positivo. La critica maggiore e' stata rivolta ad alcuni Stati che violano i trattati internazionali, scegliendo di non arrestare i consumatori di marijuana terapeutica. Il punto piu' discutibile emerso dalla conferenza in Florida e' stata la dichiarazione di Calvina Fay, direttrice della Drug Free America Foundation ed ex consulente dell'ONDCP, per la quale il sistema giudiziario e' il modo migliore per disintossicare i tossicodipendenti. In altre parole, bisognerebbe essere fieri del massiccio numeri di arresti compiuti, perche' questo permette ai tossicodipendenti di riabilitarsi. In realta', non si puo' immaginare una soluzione piu' costosa per risolvere un problema che il mondo riconosce essere di salute pubblica. La riunione e' terminata con la richiesta della Fay di impedire che il concetto di "riduzione del danno" fosse incluso nella lista delle priorita' che le organizzazioni avrebbero avanzato alla Sessione Onu di marzo. La lista delle richieste e' lunga: aiuto dai coetanei, disintossicazione, campagne informative, ecc, ma non e' stato inserito il concetto di "riduzione del danno". Termine che e' incluso in decine di documenti Onu. Per un approfondimento dell'analisi e raccomandazioni dell'American Civil Liberties Union, cliccare qui. Traduzione di Katia Moscano Raccolta cordone ombelicale. Una vicenda emblematica di proroghe, estromissione del Parlamento e uso ideologico di organismi tecnico-scientifici Donatella Poretti Ieri il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha confermato in aula la volonta' di dare applicazione alla legge sulla conservazione del cordone ombelicale anche per uso autologo e all'apertura delle biobanche private, peccato che per far questo la legge che chiedeva un decreto attuativo da emanarsi entro il 30 giugno e' stata prorogata al febbraio 2009. Un comportamento davvero curioso da parte di chi sostiene a parole di voler applicare una legge, ma che nel frattempo la proroga, e quindi non le da' attuazione. Comportamento bizzarro che per riprendere la vecchia legge e chiederne la proroga, la inserisce in un decreto copiando integralmente il testo, anche la data che intendeva prorogare e cosi' ci ritroviamo pubblicato, il "30 giugno 2008", in Gazzetta Ufficiale il decreto n.113 che copia una legge gia' in vigore in cui si dice che entro il "30 giugno 2008" si deve emanare un decreto, mentre nella relazione spiega la necessita' di prendere tempo e di modificare questo "30 giugno 2008" con 28 febbraio 2009 per motivi tecnici! Per rimediare al pasticcio si stralcia dal decreto questa parte e si inserisce come emendamento ad un altro decreto in conversione al Senato, estromettendo cosi' anche le commissioni competenti da un parere sul tema. Il Governo, fin dal 2001, e' intervenuto in materia con ordinanze (atti su cui il Parlamento non ha poteri, neanche di parere) perché mancava una legge. Alla fine, pero', il Parlamento ha varato una legge, ma il Governo l'ha disfatta, prima con un'ordinanza ora con questo decreto di proroga. Vietando la conservazione autologa in biobanche private in Italia, si continua a non considerare lo sfascio del sistema della donazione: in meno del 10% dei punti nascita e' possibile la raccolta. Nel 2007, a fronte di 570 mila parti, i cordoni conservati per la donazione in banche pubbliche sono solo 2.500, mentre sono oltre 5.000 quelli inviati all'estero in biobanche private. La proroga motivata dal sottosegretario Roccella per questioni tecniche e di necessita' di adeguamento della nostra struttura pubblica, e' un atto puramente ideologico. E' prendere tempo per decidere cosa fare in violazione della scelta gia' indicata dalla legge. Prendere otto mesi per emanare un decreto gia' scritto dagli organi tecnici del Centro Nazionale Sangue e Centro Nazionale Trapianti, e' semplicemente assurdo, a meno che non si pensi che quei due organi tecnici cambieranno un decreto attuativo della stessa legge solo perche' e' un Governo diverso a chiederglielo. Una possibilita' che pero' potrebbe divenire realta', perche' ieri sempre la sottosegretaria Roccella ha reinviato le linee guida della legge 40 al Consiglio Superiore della Sanita', che si era gia' espresso solo qualche settimana fa: l'unica differenza era il mittente, il precedente era il ministro Livia Turco. Voler utilizzare organismi tecnico-scientifici per dare concretezza alle proprie ideologie puo' essere molto rischioso e il primo passo verso uno Stato Etico. C'e' ancora tempo per tornare indietro e -martedi' 15 luglio al Senato- votae a favore dell'emendamento della delegazione radicale nel Pd al Dl 735, ripristinare la legge attuale sul cordone e, al massimo, prendersi un paio di mesi di tempo per emanare il decreto attuativo! Qui il testo dell'interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=151 Qui il resoconto stenografico in corso di seduta dello svolgimento dell'interrogazione al Senato: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=hotresaula Donatella Poretti e' parlamentare Radicale - Partito Democratico ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. Se ci credete utili, sosteneteci con l'adesione di Euro 25,00 o un contributo a scelta: ccpostale 10411502 oppure cc bancario 7977 Abi 06160 Cab 02817 Cin O - coordinate bancarie IBAN IT11O0616002817000007977C00 oppure tramite carta di credito, direttamente dal portale dell'associazione https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ ------------------------------------------- ------------------------------------------- legge sulla privacy. Se non sei interessato a ricevere le nostre notizie, visita la pagina http://www.aduc.it/dyn/adesabb/rem-avv.html -------------------------------------------