====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 29-08-2006 al 05-09-2006 n.36/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Italia. Testimonianza sui danni della non-legalizzazione NOTIZIE - Usa. Oliver Stone: ho versato Lsd nel bicchiere di mio padre - Usa. Arizona. E' diminuito il consumo di anfetamine tra i lavoratori - Malaysia. Il metadone da' ottimi risultati - Italia. Padova. Lavori di prolungamento del muro antispaccio - Afghanistan. Corso anti-narcotici per i deputati - Australia. Associazione femminile favorevole alla somministrazione terapeutica della marijuana - Onu. Marco Cappato: eradicazione papavero e' causa persa, meglio legalizzare l'oppio - Australia. Victoria. Automobilisti sottoposti ai test anti-ecstasy - Italia. Delegazione rumena studia le comunita' terapeutiche italiane - Italia. Padova. Questura: il muro antispaccio comincia a funzionare - Italia. Molise. Sequestrato sito internet che "pubblicizza" l'uso di droga - Italia. Monza. Ispettore capo coinvolto in spaccio di droga in carcere - Gb. La cannabis popolare tra gli adolescenti - Gb. Dalla declassificazione della cannabis, aumento dei decessi per droga - Italia. De Luca: si' a muro antispaccio se garantisce sicurezza - Usa. Dopo l'Onu, anche il Dipartimento di Stato ammette fallimento piano anti-oppio in Afghanistan - Afghanistan. Produzione di oppio in aumento del 49% - Bermude. Non passa la proposta di legge per declassificare i reati connessi alla cannabis - Gb. Scozia. Un decesso su sette e' provocato dalla cocaina - Italia. Paolo Ferrero: depenalizzeremo lo spinello - Italia. Padova. Ferrero su muro antispaccio: bene se per smantellare ghetti - Italia. Sicilia. Quasi 4000 i tossicodipendenti che si rivolgono ai Sert - Gb. I figli degli alcolizzati sono a maggior rischio di dipendenze - Usa. Cannabinoidi contro il dolore per i malati di cancro ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 4 morti - 189 arresti - 488,595 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 289,050 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 199,545 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 228 piante di cannabis - 88 giorni di detenzione ARTICOLI 02-09-2006 Italia. Testimonianza sui danni della non-legalizzazione Salve sono un ex tossicomane poliabusatore di sostanze stupefacenti (Alchol, Benzodiazepine, Eroina, Cocaina, Lsd, Mdma, THC). Attualmente sono tossico-dipendente da Eroina in quanto a lungo andare ho abbandonato le sostanze stimolanti e sono in trattamento al Sert con Buprenorfina (subutex). In passato sono stato a mantenimento con metadone per anni! Nel 98 sono andato a vivere a Londra e ho scoperto la marijuana quella vera terapeutica ad alto contenuto di THC ! In Italia non era mai arrivata , solo hashish di scarsa qualita' e marijuana calabrese con i semi priva di qualita' terapeutiche! Grazie all'erba ero riuscito completamente a scordarmi dell'Eroina, niente piu' craving e conducevo una vita normale, l'unico problema era economico in quanto costava troppo , allora pensai di cominciare a coltivarmela , scoprendo che era un ottima terapia per l'eroinopatia in quanto richiedeva impegno, disciplina e responsabilita'! Grazie alla stabilita' che mi dava questo stile di vita ero riuscito a sposarmi nel 2001 e ad avere una figlia nel 2002, purtroppo nel 2003 sono stato arrestato per aver coltivato 4 piante di Canapa dal peso lordo di 1.750gr. ai fini di cessione a terzi (dicono loro) Invece era ad esclusivo uso personale (terapeutico)! Dopo questa faccenda sono ricaduto nel tunnel dell'Eroina e nel 2005 mi sono risegnato al Sert alternando cicli di metadone a cicli di buprenorfina in quanto secondo me nessuna delle due e' efficace ricadevo continuamente nell'eroina! Quelle poche volte che riuscivo a comprare marijuana al mercato nero di qualita' potevo abbassare i dosaggi sia dell'Eroina che delle terapie sostitutive (Metadone e Buprenorfina). Le uniche due prescrivibili sigh! Io mi domando come sia possibile che nonostante Veronesi nel 2001 abbia fatto addirittura una legge sul dolore proprio per poter utilizzare tutti gli oppioidi presenti in commercio (Buprenorfina, Codeina, Idrocodone, Idromorfone, Fentanil, Metadone, ossicodone, ossimorfone, Morfina) dimenticandone qualcuno come il levorfanolo (levo-dromoran) la dextromoramide e la nicomorfina! Non solo ha esluso i tossicodipendenti da tale terapia ossia quelli piu' bisognosi ma di fatto alla fine i dottori prescrivono solo morfina e fentanile e solo ai malati terminali pochi giorni prima di morire! Premesso che Io personalmente sono venuto a conoscenza dell'idromorfone (Dilaudid), dell'ossimorfone (Numorphan) e il Levorfanolo (levo-dromoran). Solo nel 2003 quando mi hanno arrestato e ho passato un mese ai domiciliari su internet ! Scoprendo che questi farmaci sono piu' potenti dell'Eroina , purtroppo non ho mai avuto l'occasione di testarli, tranne l'ossicodone (Oxycontin) che sono riuscito a comprare in Brasile con regolare ricetta di uno psichiatra che mi prescrisse una terapia per 6 mesi, nei quali non ho avuto una sola ricaduta con l'eroina di strada! Mi chiedo come sia possibile che in Italia un paese che si reputa civile e democratico, uno dei piu' industrializzati al mondo, non sia concesso a un malato di poter utilizzare questi farmaci come terapia sostitutiva all'eroina? E comunque sono negati anche ai malati di cancro in quanto esistono in Italia solo i preparati magistrali di fatto introvabili e difficilissimi da ottenere; farmaci orfani? Per non parlare delle difficolta' di ottenere il farmaco Bedrocan (inforescenze femminili di canapa al 18% di THC) che e' prescrivibile con la procedura di importazione come farmaco registrato all'estero! Sono 2 anni che provo insieme al mio medico di importarlo senza successo! Quindi il risultato e' sempre lo stesso: Mi tocca andare in borgata a comprare Eroina di strada tagliata con chissa' quali adulteranti tra cui la Stricnina e la Ketamina, e hashish di pessima qualita', con il rischio di finire in galera o di morire di over-dose, comunque arricchendo la malavita e la criminalita' organizzata invece di andare dal dottore a prendere una prescrizione di Idromorfone e di Bedrocan e poi andare in Farmacia e far girare l'economia! Poveri italiani manipolati ma sopratutto poveri noi tossici consapevoli! Vi ringrazio dell'attenzione e spero che questa lettera possa servire a sensibilizzare le persone che hanno un minimo di buon senso e anche quelle che non ce l'hanno! Fabrizio da Fiumicino/Roma -------------------------------------- NOTIZIE 29-08-2006 Usa. Oliver Stone: ho versato Lsd nel bicchiere di mio padre Il regista americano Oliver Stone ha confessato di aver versato dell'Lsd nel bicchiere di suo padre, a sua insaputa. Stone ha ammesso la bravata, commessa in gioventu', in un'intervista rilasciata ad un mensile tedesco. "Avevo 21 o 22 anni ed ero arrabbiato con mio padre", ha spiegato il 59enne regista di 'Platoon', 'Jfk' e il recente 'World Trade Center'. Stone ha detto che l'episodio "diverti'" molto suo padre, tanto che il genitore "se ne ricordo' anche sul letto di morte". 29-08-2006 Usa. Arizona. E' diminuito il consumo di anfetamine tra i lavoratori Secondo la ricerca condotta in Arizona dalla "Quest Diagnostic", tra il 2004 e il 2005 il numero dei lavoratori positivi alle anfetamine e' diminuito del 16%. Il risultato migliore e' stato raggiunto a Tucson, dove la percentuale e' stata del 25. John Walters, responsabile antidroghe della Casa Bianca, in questi giorni a Phoenix per una conferenza, ha dichiarato che sono anche diminuiti i laboratori illegali di metanfetamine: del 41% rispetto agli anni precedenti. Per Walters, i successi sono dovuti all'ottimo lavoro dello Stato nella prevenzione, cura e lotta ai laboratori illegali, e grazie alla collaborazione delle forze dell'ordine locali, statali e federali. Ha anche riconosciuto il lavoro svolto dalla "Meth Free Alliance", dall'Ufficio del procuratore della Contea di Pima e dalla "Vida Nueva". Quest'ultima e' una casa/famiglia per donne (con i figli minori) in cura per dipendenza da metanfetamine. 29-08-2006 Malaysia. Il metadone da' ottimi risultati Il programma pilota della somministrazione del metadone, ha fornito lo scorso anno ottimi risultati: il tasso di disintossicazione e' stato dall'84 al 100%. Il ministro della Salute ha cosi' annunciato che, il prossimo anno, dara' il via alla seconda fase della sperimentazione. Nella prima fase, 1.240 tossicodipendenti sono stati curati in otto ospedali pubblici, in due cliniche pubbliche e in otto private. Nella seconda, saranno coinvolte molte piu' strutture. "Abbiamo come obbiettivo di curare cinquemila tossicodipendenti nel 2007, diecimila nel 2008 e quindicimila nel 2009" ha dichiarato un responsabile del progetto alla "Terza conferenza nazionale per le cure contro la tossicodipendenza". "Il 71,5% dei tossicodipendenti ha trovato lavoro. Se continuavamo con le vecchie strategie, il numero dei positivi al virus dell'HIV sarebbe salito a trecentomila nel 2015, con i conseguenti costi per le cure sanitarie. Il ministro ha fatto una scelta audace, principalmente con questo programma e con quello dello scambio sicuro delle siringhe". Secondo i dati della "National Drug Agency", nel 2005, i tossicodipendenti erano 32.808: di cui 15.389 (il 46%) nuovi consumatori e 17.419 (il 53,1%) tossicodipendenti ricaduti nel vizio. La maggioranza uomini (98,9%), con il 71,9% tra i 19 e i 39 anni. Dei 32.808: 21.961 (il 67%) eroinomani e morfinomani, 5.044 (il 15%) fumatori di cannabis, 5.371 (il 16,4%) consumatori di anfetamine e ATS (di quest'ultima sostanza si e' notato un aumento), e 412 (l'1,3%) di codeina. 30-08-2006 Italia. Padova. Lavori di prolungamento del muro antispaccio Sono tornate al lavoro stamane le ruspe per il completamento del muro antispaccio in Via Anelli, il quartiere ghetto di Padova. Gli operai e i tecnici dell'azienda Secursytem prolungheranno la barriera metallica tra le vie De Besi e Anelli di altri 20 metri. A questo nuovo stralcio dei lavori ne seguiranno altri, che dovrebbero portare il muro anti spacciatori deciso da Comune e forze di polizia ad una lunghezza complessiva di 160 metri. I lavori per questi primi 20 metri aggiuntivi dovrebbero terminare in pochi giorni. Pare invece ancora sospesa la decisione di far ereggere una ulteriore nuova recinzione, al di la' del "muro", per mettere in sicurezza le tre palazzine del complesso Serenissima gia' sgomberate dal Comune, alle quali se ne dovrebbe aggiungere ad ottobre una quarta. Il muro ha lo scopo di ostacolare il passaggio di droga tra gli spacciatori che gravitano all'interno del complesso Serenissima ed i tossicomani che arrivano nell'area dalla citta' e dai centri limitrofi. Per il consigliere regionale di An Raffaele Zanon il prolungamento del muro antispaccio, voluto dall'amministrazione comunale di Padova per arginare i traffici di droga in via Anelli, rappresenta "uno spreco inutile". "Era meglio utilizzare le ruspe per dare avvio definivo alla bonifica che per prolungare la cortina di lamiera". Zanon chiede invece all'amministrazione comunale di dar conto del piano di interventi per la riqualificazione della zona degradata di Padova. "Nel 2003 l'allora giunta Destro si era attivata per sostenere la totale bonifica del sito di via Anelli, sottoscrivendo insieme ad Ater e Regione un accordo di programma che prevedeva lo stanziamento di 20 milioni: 5 assegnati dalla Regione e 15 messi a disposizione dall'Ater. Perche' l'amministrazione Zanonato ha congelato tale accordo e propone solo palliativi?". 30-08-2006 Afghanistan. Corso anti-narcotici per i deputati Per affrontare il problema della produzione di oppio in Afghanistan, l'Undp (Programma di sviluppo delle Nazioni Unite) ha tenuto un corso per i membri delle commissioni anti-narcotici delle due camere dell'Assemblea Nazionale. Tra le autorità che hanno partecipato al workshop anche il ministro dell'Anti-narcotici, rappresentanti del ministero dell'Interno, membri della missione di assistenza all'Afghanistan (Unama) e dell'Ufficio Onu per la lotta alle droghe e al crimine (Unodoc). "Il successo delle modalità con cui il problema della droga è affrontato avrà ripercussioni sulle vite di ogni cittadino afghano", ha dichiarato John Patterson, il responsabile del programma 'Support to the Establishment of the Afghan Legislature'. Secondo recenti stime dell'Undp, nel 2006 sono stati coltivati in Afghanistan oltre 149998 ettari di campi di oppio, a fronte dei 104005 dello scorso anno. Nel 2005, inoltre, è stato prodotto oppio sufficiente per produrre 450 tonnellate di eroina, circa il 90 per cento delle esportazioni mondiali. 31-08-2006 Australia. Associazione femminile favorevole alla somministrazione terapeutica della marijuana La "National Conference of the Country Women's Association" (CWA) ha votato una risoluzione favorevole al consumo terapeutico della marijuana. L'Associazione, riunitasi a Darwin, ha votato per l'utilizzo della marijuana per combattere gli effetti collaterali delle cure anti cancro. La presidentessa Leslie Young, ha dichiarato che la CWA sostiene le sperimentazioni cliniche sull'efficacia della droga. "Noi contatteremo i ministri statali e federali, chiedendo loro di promulgare leggi in tal senso", ha concluso. 31-08-2006 Onu. Marco Cappato: eradicazione papavero e' causa persa, meglio legalizzare l'oppio Mentre le coltivazioni di papavero costituiscono un serio e sempre piu' importante problema in Afghanistan, il Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) ha organizzato un seminario per i membri delle commissioni anti-narcotici di entrambi i rami dell'Assemblea Nazionale del paese. Il seminario, frutto di un progetto congiunto dell'UNDP e di SEAL (Sostegno alla costituzione della legislatura afghana), e' solo il primo di una serie di incontri pensati per assistere i membri delle commissioni parlamentari nel loro lavoro. Secondo lo stesso UNDP, nel 2006 sono stati coltivati in Afghanistan 370.650 acri di piantagioni di papaveri da oppio. L'anno scorso nel paese e' stato prodotto oppio a sufficienza per 450 tonnellate di eroina, pari al 90% dell'offerta mondiale. L'eurodeputato radicale Marco Cappato, coordinatore dei parlamentari per l'iniziativa antiproibizionista, ha dichiarato: "Durante l'incontro organizzato a Kabul dall'UNDP per addestrare gli ufficiali della squadra narcotici, sembra che John Patterson, Direttore del progetto SEAL, abbia dichiarato che 'il grado di successo con il quale il problema della droga sara' affrontato in Afghanistan avra' effetti sulla vita di ciascuno dei cittadini afgani'. Se dovessimo giudicare questo "grado di successo" a partire dai risultati delle politiche di eradicazione finanziate dalle Nazioni Unite, dovremmo giungere alla conclusione che l'oppio, nonostante l'energia ed i capitali investiti dalla comunita' internazionale, stia portando, o meglio abbia gia' portato, i cittadini afgani alla rovina. Questa conclusione sarebbe pure veritiera, ma solo ed escluivamente a causa del fatto che i contadini locali sono costretti a distruggere l'unico raccolto di loro produzione che gli porti degli introiti. Data la nota scarsezza di disponibilita' di oppiacei nel mondo, e prendendo in considerazione il fatto che le attivita' illecite sono sempre coordinate da reti criminali e terroriste, non sarebbe piu' efficace legalizzare la produzione di papavero e permettere un'economia regolata e rimunerativa dei prodotti derivati dall'oppio anche al fine di riprendere il controllo di quello che altrimenti, ahime', rimane un paese sconvolto dalla guerra? Lo scorso anno il Senlis Council, un gruppo consultivo internazionale sulle politiche della droga, ha presentato uno studio di fattibilita' per autorizzare la produzione di oppio in Afghanistan. Patterson e i suoi colleghi dell'ONU avrebbero dovuto dare un'occhiata alle proposte contenute in quello studio, proposte che veramente potrebbero interessare la vita degli Afgani, come anche il mercato europeo dell'eroina". 31-08-2006 Australia. Victoria. Automobilisti sottoposti ai test anti-ecstasy Dal primo settembre, gli automobilisti saranno sottoposti a test anti-ecstasy, i primi del genere al mondo. Il test, sulla saliva, si aggiunge a quelli gia' praticati dal 2005 sulle metanfetamine e la cannabis. Tim Holding, Police Minister, ha dichiarato che la guida sotto l'influenza delle droghe e' la maggiore causa di incidenti mortali. "Infatti, nel 2005, piu' del 40% degli automobilisti deceduti sulle strade sono risultati intossicati da alcol o droghe". I risultati delle ricerche hanno rivelato che la meta' degli automobilisti positivi alle metanfetamine avevano nel sangue anche tracce di ecstasy. 31-08-2006 Italia. Delegazione rumena studia le comunita' terapeutiche italiane Una delegazione dell'Agenzia Nazionale Antidroga della Romania e' in Italia, per studiare il nostro modello di intervento nel settore delle tossicodipendenze, ritenuto dall'Onu il migliore in Europa: lo rende noto la Fict (Federazione italiana comunita' terapeutiche). Rappresentanti del consiglio direttivo della federazione hanno incontrato il professor Pavel Abraham, dell'Agenzia rumena, il quale ha illustrato un progetto avviato in Romania e che avra' termine nel 2009, il cui obiettivo e' la creazione di nove comunita' terapeutiche che dovranno creare un sistema integrato di prevenzione, cura e riabilitazione. In questo progetto, e' stata chiesta la collaborazione della Fict in termini di scambio di metodologie terapeutiche. Entro il 2006, si prevede la stesura di un accordo di cooperazione tra la federazione e l'Agenzia rumena nel campo della ricerca e della formazione per operatori del settore, con il coinvolgimento dell'Istituto di formazione e ricerca Progetto Uomo della Fict e l'Universita' di Bucarest. La delegazione rumena ha incontrato, inoltre, la Comunita' Incontro di don Pietro Gelmini ad Amelia (Terni) e la Comunita' di San Patrignano fondata da Vincenzo Muccioli. Hanno, inoltre, visitato il Centro Ce.I.S. "San Carlo" a Castel Gandolfo (Roma) e la Comunita' di Santa Severa (Roma). Questo il comunicato stampa integrale della Fict: Ieri (ndr. 30 agosto) si è svolto un incontro tra alcuni rappresentati del Consiglio direttivo della FICT – Federazione Italiana Comunità Terapeutiche e il Presidente, prof. Pavel Abraham, dell’Agenzia Nazionale Antidroga della Romania, Associazione Governativa creata nel 2003. L’intento è di avviare un percorso di collaborazione. Seguendo le direttive ONU, che indicherebbero come migliore il modello di intervento italiano nel settore delle tossicodipendenze in Europa, l’Agenzia Rumena ha preso contatti con le varie realtà nazionali che operano nel campo. Il prof. Abraham ha avuto modo di illustrare il progetto MARRA avviato in Romania e che avrà termine nel 2009. Obiettivo del progetto è la creazione di 9 comunità terapeutiche che avranno lo scopo di creare un sistema integrato di prevenzione, cura e riabilitazione. In questo progetto è stata auspicata la collaborazione della FICT in termini di scambio di metodologie terapeutiche e sono programmate visite in Romania per tutti gli operatori in grado di dare il loro contributo di esperienza. Prima della fine dell’anno, si prevede la stesura dell’accordo di cooperazione tra la FICT e l’Agenzia Naz.le per le tossicodipendenze rumena nel campo della ricerca e della formazione per operatori del settore, con il coinvolgimento dell’Istituto di Formazione e di Ricerca PROGETTO UOMO (IPU) della FICT e l’Università di Bucarest. La Delegazione della Agenzia Rumena ha incontrato, inoltre, la Comunità Incontro di Mons. Pietro Gelmini ad Amelia (Terni) - dove è intervenuto anche il giornalista Mino D’Amato, fondatore, tra l’altro, di alcune comunità terapeutiche in Romania – e con la Comunità di San Patrignano (Rimini) fondata da Vincenzo Muccioli e attualmente gestita dal figlio Andrea. Hanno, inoltre, visitato il Centro Ce.I.S. "San Carlo" a Castel Gandolfo (Roma) e la Comunità di Santa Severa (Roma). 31-08-2006 Italia. Padova. Questura: il muro antispaccio comincia a funzionare C'e' un silenzio surreale oggi in via Anelli a Padova. Stonato, rispetto al grande trambusto di questi giorni, quando le ruspe sono tornate per qualche ora al lavoro per l'allungamento del muro antispaccio. Un nuovo segmento di 20 metri che precede l'innalzamento di altre strutture che dovrebbero portare il muro deciso da Comune e forze di polizia a una lunghezza complessiva di 160 metri. Solo a ottobre, invece, verra' presa la decisione di far erigere una ulteriore nuova recinzione, al di la' del muro, per mettere in sicurezza le tre palazzine del complesso Serenissima gia' sgomberate dal Comune. Proprio fra un mese probabilmente ne sara' liberata una quarta. E il silenzio aumentera'. Intanto i lavori per questi primi 20 metri aggiuntivi sono stati realizzati in fretta, ma fra qualche giorno gli operai torneranno per rinforzare con uno zoccolo di cemento la base del serpentone d'acciaio. Calcestruzzo per evitare l'effetto tana di topo, i fori ad altezza del manto stradale da dove comunque il supermercato della droga continua a batter cassa in una sfrontata sfida con la barriera nata proprio con lo scopo di ostacolare il passaggio di stupefacenti tra gli spacciatori che gravitano all'interno del complesso Serenissima ed i tossicomani che arrivano nell'area dalla citta' e dai centri limitrofi. Ma le lastre d'acciaio, il cemento, il filo spinato e gli sforzi per la messa in sicurezza del "Bronx" padovano, costati finora oltre 250 mila euro, sembrano non bastare per arginare il traffico di eroina e cocaina. La pressione dei controlli di polizia su via Anelli sta portando la criminalita' legata al mondo della droga ad allontanarsi, sia pur di poco, dai condomini della "Bangkok" veneta. Gli spacciatori, in sostanza, spostano le proprie attivita' nelle aree limitrofe del quartiere Stanga. Lo ha rilevato il monitoraggio della questura di Padova che la scorsa notte e stamane ha effettuato un servizio anticriminalita' nelle altre strade della zona tra le vie Curiel e Tonzig. Decine di poliziotti sono stati impegnati a setacciare case e cantine. Un intervento effettuato con i supporti dei reparti cinofili, del reparto volo di Venezia, e dei vigili del fuoco arrivati con le autoscale. Sono state controllate 115 persone, tutti immigrati, 33 dei quali irregolari (11 marocchini, 14 tunisini, tre moldavi, un nigeriano, un algerino, un libanese, un indiano, un ceco) e per questo accompagnati in questura. Di loro, nove sono stati arrestati per non aver rispettato il decreto di espulsione dall'Italia. La polizia ha inoltre arrestato altre sette persone, tutte nordafricane, con l'accusa di detenzione a scopo di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati documenti falsi, 200 grammi di droga e tre motorini risultati rubati e utilizzati per compiere scippi. Domani sara' in sopralluogo nel quartiere il sottosegretario alla Solidarieta' Sociale Cristina De Luca. Domenica e' atteso anche il ministro Paolo Ferrero che dovrebbe incontrarsi con alcuni rappresentanti delle associazioni degli immigrati. 31-08-2006 Italia. Molise. Sequestrato sito internet che "pubblicizza" l'uso di droga Gli agenti del compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni del Molise hanno individuato e posto sotto sequestro un sito internet che propagandava l'uso di droga. L'operazione, non ancora del tutto conclusa, sara' illustrata nel corso di una conferenza stampa convocata per domani nella sede del compartimento a Campobasso. 01-09-2006 Italia. Monza. Ispettore capo coinvolto in spaccio di droga in carcere C'e' anche un ispettore capo della polizia penitenziaria del carcere di Monza tra le dieci persone che ieri si sono viste consegnare dai carabinieri un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito di un'inchiesta della procura monzese su un giro di spaccio all'interno dello stesso istituto di pena. I provvedimenti, cinque dei quali notificati a detenuti, sono stati firmati dal gip Claudio Ceron. Le accuse sono a vario titolo di spaccio di droga, in questo caso hascisc, corruzione e favoreggiamento. Le indagini, avviate un anno fa in seguito ad alcune segnalazioni, sono state coordinate dal procuratore della Repubblica di Monza, Antonio Pizzi e dal pm Enzo Fiorino. Tra gli indagati, perlopiu' persone gia' in carcere e piccoli spacciatori, spicca l'ispettore di polizia che, secondo gli inquirenti, avrebbe favorito facendo da tramite tra l'esterno e l'interno, l'ingresso dell'hascisc nella prigione, ricevendo in cambio regali e favori. La droga veniva consegnata ad alcuni detenuti che in parte la consumavano e in parte la spacciavano. L'uomo, inoltre, e' l'unico ad essere accusato di favoreggiamento, in quanto dava ai detenuti segnalazioni sulle inchieste in corso che li riguardavano. Nei prossimi giorni si terranno gli interrogatori di convalida degli arresti. 01-09-2006 Gb. La cannabis popolare tra gli adolescenti Nel 2005, il 12% dei ragazzini tra gli 11 e i 15 anni ha provato la cannabis, mentre il 4% qualche droga di Classe A. La ricerca, condotta dall'Information Centre for Health and Social Care che ha intervistato novemila adolescenti, ha tracciato un ritratto sui comportamenti degli scolari medi del Paese. Mediamente, il fumo, il bere e il consumo delle droghe aumentano con l'eta'. Tra i 15enni, partecipanti alla ricerca, il 46% ha ammesso il consumo di alcol nella settimana precedente l'intervista, il 20% fuma tabacco regolarmente e il 34% ha provato qualche droga. Tra gli 11enni, i numeri sono risultati inferiori: il 3% aveva bevuto, il 39% ha dichiarato di non avere mai ricevuto l'offerta di consumare qualche stupefacente. Il 19% dei 15enni ha fumato tabacco, bevuto e consumato droghe, e il 55% l'ha fatto recentemente. Il 9% ha fumato almeno una sigaretta la settimana, e le adolescenti sono risultate fumatrici piu' abitudinarie (il 10%) dei maschi (il 7%). Dalla ricerca e' anche emerso che gli adolescenti con piu' assenze ingiustificate da scuola, o espulsi, sono anche quelli che fumano, bevono e assumono droghe. 01-09-2006 Gb. Dalla declassificazione della cannabis, aumento dei decessi per droga Lo scorso anno, il numero dei decessi per droga e' aumentato del 15% rispetto al passato. Secondo alcuni critici, e' stata la declassificazione della cannnabis, avvenuta nel gennaio 2004, a condurre l'aumento del consumo della sostanza. Un rapporto interno di Downing Street, ha ammesso che i consumatori di cannabis si avvicinano, spesso, alle droghe piu' pesanti. Tesi confermata dalla ricerca dell'"Office of National Statistics", secondo la quale i decessi per eroina, cocaina ed ecstasy sono aumentati. Aumento che dimostra il fallimento del Governo nel raggiungere l'obbiettivo di ridurre della meta', le morti per droga tra il 1999 e il 2004. Prima della declassificazione, l'obbiettivo sembrava raggiungibile. Per il portavoce dei Tory, Edward Garnier: "I laburisti continuano a fallire nelle strategie antidroghe. Le droghe uccidono le persone, distruggono le nostre comunita' e annullano le lotte al crimine. Il Governo deve fare qualcosa di serio, ma quello che abbiamo, al momento, e' questo approccio confuso e caotico, secondo il quale sembra che sia normale assumere le droghe". Mary Brett, dell'Europe Against Drugs, ritiene che l'aumento dei decessi sia piu' che una coincidenza con la declassificazione della cannabis. "La cannabis conduce a quelle piu' pesanti, molte persone concordano su questo punto. Si inizia con il fumo, e dopo ci si avvicina a qualcosa di piu' pesante. Il Governo non deve avanzare scuse, per esempio che le droghe siano diventate piu' potenti. Ma questa spiegazione, da sola, non e' sufficiente. Per esempio, perche' molti decessi riguardano persone che avevano iniziato da poco tempo?" Nel 1999, il Governo promise una riduzione dei decessi per droghe del 20% nei seguenti cinque anni, e all'inizio i risultati furono positivi: dai 1.571 del 1999 ai 1.255 del 2003, ma nel 2004 aumentarono del 14%, arrivando a 1.427. I decessi per eroina sono aumentati da 591 nel 2003 a 744 nel 2004, quelli per cocaina da 113 a 147, e quelli per ecstasy da 33 a 48. Per il Dipartimento della salute, malgrado il recente rapporto, c'e' stata una riduzione del 9% dei decessi dal 1999, ma nel totale, c'e' stato un incremento del 67% dei decessi di cocaina ed ecstasy. Il Dipartimento ha chiamato a raccolta i responsabili del "Drug Related Deaths Steering", gruppo di esperti che dovra' mettere a punto un programma per combattere questo problema. 01-09-2006 Italia. De Luca: si' a muro antispaccio se garantisce sicurezza "Se necessario, la barriera di via Anelli puo' essere uno strumento utile per altre realta', perche' l'integrazione si fa garantendo le condizioni di sicurezza per i cittadini italiani e per i cittadini stranieri, e se le condizioni di sicurezza non possono essere rispettate che in un modo come questo, allora va bene la barriera". Lo ha detto il sottosegretario del ministro della Solidarieta' sociale, Cristina De Luca, oggi al termine di una visita al complesso di via Anelli. La visita del sottosegretario, che era accompagnato dal vicesindaco di Padova Claudio Sinigaglia, anticipa di due giorni l'arrivo a Padova dello stesso ministro Paolo Ferrero, in programma domenica prossima. Il sottosegretario ha quindi avvertito che "certo, le soluzioni non sono mai uguali da tutte le parti, ogni realta' chiama a se soluzioni diverse: pero' non c'e' integrazione senza sicurezza, e' evidente". D'altronde, per il sottosegretario "la barriera non mi ha fatto nessuna impressione". "Dopo aver sentito parlare di muri e contromuri, qui ho visto un recinto, poco piu' di una recinzione metallica. Ho una casa al mare vicino a Roma dove i miei vicini, dall'altra parte hanno messo una rete di recinzione che non e' molto differente da questa. E' un po' un paradosso ma lo dico per spiegare che la barriera di via Anelli non mi ha fatto nessuna impressione". "Mi ha fatto molta piu' impressione -ha aggiunto- il degrado, segno di disadattamento ed emarginazione: c'e' una dignita' umana che va aiutata ad essere rispettata e salvaguardata". Per il sottosegretario della Solidarieta' sociale, che, dopo la visita al compresso Serenissima di via Anelli, ha incontrato il sindaco Flavio Zanonato, in ogni caso "il problema dell'integrazione e del disagio non e' solo di Padova. Ci sono altre realta' come quelle di Torino e di Genova. Ed e' un problema che esiste da anni". "Quello che vediamo qui oggi e' l'apice di un problema non gestito per lungo tempo. Quello che ho appreso oggi con piacere non e' stato solo la notizia dello spostamento di 120 famiglie di immigrati ma anche il loro accompagnamento verso altre soluzioni abitative, da parte dell'amministrazione comunale, per evitare che si creino altri ghetti in altri luoghi". "Se noi vogliamo evitare quello che e' successo nelle periferie francesi lo scorso autunno dobbiamo evidentemente investire molto in meccanismi di integrazione che siano rispettosi delle esigenze dei cittadini italiani e delle esigenze dei cittadini stranieri con meccanismi per la conoscenza reciproca nel rispetto di culture e tradizioni diverse evitando l'emarginazione". A conclusione della sua visita al complesso Serenissima di via Anelli, il sottosegretario ha assicurato di essere "venuta qui proprio per vedere quali sono le possibilita' concrete di dare una mano, anche dal punto di vista finanziario, a risolvere e a contribuire a questo risanamento di via Anelli". "Dovremo vedere quale tipi di finanziamento siano in grado di poter sostenere nell'ambito delle nostre competenze e delle nostre possibilita'. Tornata a Roma sara' mia cura vedere assieme alla Direzione generale per l'Immigrazione in che modo possiamo, anche con iniziative ad hoc, intervenire a supporto delle azioni che l'amministrazione di Padova sta portando avanti. Questo e' l'impegno che certamente posso prendere, ed il senso della mia presenza qui era proprio quella di capire quale soluzioni mettere in atto, anche di supporto economico". Perche', ha concluso il sottosegretario, "il tema dell'immigrazione, dell'integrazione, e' una delle priorita' del nostro governo. Abbiamo la consapevolezza che fin che non si cambiera' la legge Bossi-Fini con interventi strutturali, non ci sara' una soluzione definitiva. E' un tema complesso non solo italiano ma europeo. Se noi vogliamo fare un percorso vero di integrazione dobbiamo coordinare gli interventi tra governo ed amministrazioni locali". Nel frattempo, continua nell'area di via Anelli il via vai di giornalisti e troupe televisive che arrivano da ogni parte del mondo per vedere e filmare il muro di lamiera antispaccio eretto all'interno del complesso Serenissima. Ieri e' stata la volta della tv croata RTL che rimarra' a Padova una settimana, il tempo di produrre un reportage sul fenomeno dell'immigrazione in Italia, e che sta filmando la barriera, che da due giorni e' piu' lunga di 20 metri. Piu' o meno quanto fatto la scorsa settimana dalla tv tedesca WDR. 01-09-2006 Usa. Dopo l'Onu, anche il Dipartimento di Stato ammette fallimento piano anti-oppio in Afghanistan Nonostante le misure prese dagli Stati Uniti per frenare il traffico di droga proveniente dall'Afghanistan, la coltivazione di oppio nel Paese, primo produttore mondiale, potrebbe quest'anno aumentare del 40%, rispetto al 2005, e raggiungere livelli record. Lo rivelano gli esperti del Dipartimento di Stato americano, ammettendo che, a dispetto delle centinaia di milioni di dollari investiti per scoraggiare la coltivazione di papavero in Afghanistan e incoraggiare produzioni alternative, i risultati ancora non si vedono. "E' una brutta notizia e dobbiamo migliorare", ha detto Thomas Schweich, vice-segretario di Stato responsabile per la lotta al narcotraffico internazionale. Ma non e' una situazione senza speranza e crediamo che la strategia generale non sia sbagliata". Schweich, che parlava a giornalisti al Dipartimento di Stato, che ne riferiscono, ha aggiunto che l'aumento della produzione dell'oppio era tutto sommato prevedibile perche' le misure prese dagli Stati Uniti risalgono solo allo scorso anno e alcune sono state messe a punto molto di recente. In realta', pero', gli americani stanno cercando dal 2002, cioe' da immediatamente dopo il rovesciamento del regime dei taleban, di contrastare il traffico di oppio, dovendo, pero', spesso venire a patti con la situazione sul terreno: i 'signori dell'oppio', che sono spesso i 'signori della guerra' tribali e locali, servono talora come alleati nella guerriglia contro i taleban. Proprio negli ultimi mesi, ha spiegato Schweich, e' partita una campagna informativa per spiegare alla gente afghana quali sono i rischi penali della produzione di droga; sono stati distribuiti in maniera piu' omogenea gli incentivi in denaro elargiti ai produttori perche' cambino coltivazioni; ed e' appena stato istituito un tribunale che si occupa specificamente del narcotraffico. Il 22 agosto, in occasione della seconda conferenza afghana anti-droga, anche il presidente afgano Hamid Karzai ha ammesso che poco e' stato fatto nel Paese, che produce oltre il 90% dell'oppio e dell'eroina mondiali, per combattere ed sradicare la coltivazione di papavero. Karzai ha sostenuto che le piantagioni vanno distrutte perche' la produzione di droga e' il pericolo numero uno dell'Afghanistan, essendone i proventi spesso utilizzati come finanziamenti per i terroristi. 03-09-2006 Afghanistan. Produzione di oppio in aumento del 49% La produzione di oppio in Afghanistan raggiungera' quest'anno circa 6.100 tonnellate: un record assoluto, con un aumento del 49% rispetto al 2005. I dati sono contenuti in un rapporto dell'Onu diffuso il 2 settembre. 'La coltura dell'oppio in Afghanistan e' fuori controllo', ha riconosciuto Antonio Maria Costa, direttore dell'Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine. 'La raccolta di quest' anno sara' di circa 6.100 tonnellate, pari alla cifra stupefacente del 92% della produzione mondiale', ha detto Costa a Kabul, sottolineando che 'queste cifre sono molto inquietanti. L'Afghanistan e' sempre piu' dipendente dalla droga'. Costa ha lanciato un appello al governo afghano perche' mostri piu' impegno nella lotta alla corruzione e ai narcotrafficanti. Le superfici coltivate sono salite a 165.000 ettari, con un aumento del 59%, nonostante le decine di milioni di dollari spesi per sradicare la coltura del papavero da oppio. Nella sola provincia meridionale di Helmand, dove gruppi anti-governativi -taleban e altri trafficanti di droga- moltiplicano gli attacchi contro le forze di sicurezza afghane e internazionali, le superfici coltivate sono arrivate a 69.324 ettari, pari al 42% della superficie totale, con un aumento del 162%. Secondo Costa, 'l'opinione pubblica e' sempre piu' frustrata dal fatto che la produzione di oppio e' fuori controllo in Afghanistan. Gli investimenti politici, militari ed economici dei Paesi della coalizione non hanno un impatto visibile sulla coltura della droga'. Soltanto sei delle 34 province del Paese sono state dichiarate completamente prive di piantagioni di papavero, e si trovano principalmente nel nord. Il direttore dell'Ufficio Onu contro la droga e il crimine ha chiesto al governo afghano di raddoppiare le province 'prive di oppio' nel 2007 e di fare altrettanto nel 2008. 'Le zone dove non ci sono coltivazioni di droga -ha suggerito Costa- dovranno essere premiate con un aiuto allo sviluppo piu' visibile e piu' sostanziale'. 03-09-2006 Bermude. Non passa la proposta di legge per declassificare i reati connessi alla cannabis Il ministro per il Controllo nazionale delle droghe Wayne Perinchief ha visto sconfitta la sua proposta di declassificare i reati connessi alla cannabis. Il ministro sperava che il Consiglio dei ministri approvasse la sua proposta di legge, che richiedeva che i reati di piccola entita' e commessi per la prima volta fossero affrontati lontano dai tribunali, e i colpevoli aiutati a disintossicarsi. Il ministro ha dichiarato al quotidiano The Royal Gazette: "E' una questione controversa, perche' alcuni collegano la declassificazione dei crimini con la decriminalizzazione della sostanza. Questo non e' vero. Rimarrebbe sempre un crimine soggetto all'arresto, ma il colpevole invece di essere punito e inviato in prigione, andrebbe in una comunita' terapeutica" Settembre e' stato indicato nell'Isola come il "mese per la disintossicazione dall'alcol e droghe". 03-09-2006 Gb. Scozia. Un decesso su sette e' provocato dalla cocaina La cocaina e' responsabile di uno ogni sette decessi per droga. Le statistiche del "Registrar General for Scotland", rivela che sebbene nel 2005 siano diminuiti i decessi per droga, quelli relativi alla cocaina sono, al contrario, aumentati. Per gli esperti, nei prossimi cinque anni, la cocaina potrebbe soppiantare l'eroina, e le ultime statistiche supportano queste previsioni In Scozia, lo scorso anno, 44 persone sono decedute per overdose da cocaina, mentre nel totale i decessi per droga sono scesi a 336, il tasso piu' basso dal 1998. Dei 336 decessi: 204 riguardavano tossicodipendenti conosciuti alle forze dell'ordine o ai servizi sociali, piu' di tre quarti erano uomini, il 23% donne, e il numero di queste e' salito da 67 del 2004 a 77 del 2005. Il 14% dei decessi riguardava persone sotto i 25 anni, mentre l'83% meno di 45. Nel 2004, ci sono stati 365 decessi, di cui 38 per cocaina. Il vice ministro della Giustizia, Hugh Henry, ha dichiarato: "Finche' c'e' droga nelle strade, ci sono potenziali morti. Dobbiamo essere ancora piu' severi". L'opposizione attacca, invece, le strategie antidroghe del Governo. Lo Scottish National Party chiede piu' comunita' terapeutiche, mentre i Tory chiedono che il Governo sia piu' severo contro i crimini connessi alle droghe. I decessi per metadone sono anch'essi diminuiti, dagli 80 del 2004 ai 72 del 2005, cosi' come sono diminuiti i decessi per ecstasy, da 17 a 10. Un terzo degli episodi sono avvenuti a Glasgow e Clyde, ma anche nella regione di Lothian i decessi sono aumentati da 21 a 57. 03-09-2006 Italia. Paolo Ferrero: depenalizzeremo lo spinello Depenalizzeremo lo spinello. Il consumo di sostanze non puo' essere trattato come un crimine. Entro il mese di settembre sara' pronto il disegno di legge da presentare in Parlamento. Al centro ci sara' una diversa filosofia. Niente carcere': l'anticipazione arriva dal ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero ed e' affidata alle colonne de 'Il Messaggero'. "Abrogheremo la legge Fini-Giovanardi e si tornera' alla distinzione tra droghe leggere e pesanti. Non si puo' mettere sullo stesso piano cannabis ed eroina. A cio' si aggiunge l'eliminazione delle sanzioni amministrative, che nella vita di un ragazzo producono lo stesso effetto di una sanzione penale. Mi riferisco al sequestro dei documenti, della patente, del passaporto, dell'auto e del motorino". Sulle tabelle previste dalla Fini-Giovanardi, il ministro ha anticipato che 'verranno modificate, se ne occupera' il ministero della Salute. Per quello che mi riguarda ho proposto di raddoppiare la quantita' di cannabis'. "Legalizzazione nel senso di non rendere punibile il consumo di droga". Lo precisa il ministro Ferrero parlando a Padova dopo l'intervista rilasciata oggi a 'Il Messaggero'. "La non punibilita' e' una delle strade cui si deve arrivare per tentare di togliere il terreno sotto i piedi dello spaccio e soprattutto dividere i mercati il piu' possibile: che sia impossibile che un ragazzino un giorno si compri della cannabis e la settimana dopo si compri della cocaina da fumare". "Dopo la stanza del buco per drogarsi meglio ora diamo anche gli spinelli a tutti. Il ministro Ferrero continua imperterrito nella sua azione distruttrice. Con questo provvedimento si vuole il male per i nostri figli". Parla Isabella Bertolini, di Forza Italia. "E' una vergogna che mentre un esponente del Governo dell'unione dice cose di questa gravita' il Presidente del Consiglio faccia finta di niente pur di fare vivacchiare il suo esecutivo infischiandosi di tutto. Prodi evidentemente e' complice di Ferrero e vuole che la gioventu' italiana sia schiava della droga. Questi due signori sono una rovina per il Paese ma soprattutto per i nostri figli che sono il futuro dell'Italia". "E' da salutare positivamente l'intenzione manifestata dal ministro Ferrero di intervenire in materia di droghe. Gia' alla ripresa parlamentare, tra qualche giorno, sara' disponibile una nostra proposta di legge per superare di slancio la legge Giovanardi, e per costruire una nuova politica in materia di droghe". Ad annunciarlo e' Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani ed esponente della Rosa nel Pugno. "Mi appello non solo ai ragazzi, ma anche e soprattutto ai genitori. Potra' magari dispiacere sapere che il proprio figlio 'fuma uno spinello', ma l'idea che per qualche spinello possa scattare la perquisizione, l'arresto, il processo e poi una condanna penale, e' una follia". "Mobiliteremo i giovani contro Ferrero, le nuove generazioni hanno piu' consapevolezza, non si lasceranno rintontire dagli spinelli del Ministro dei centri sociali". Lo afferma in una nota Giovanni Donzelli, presidente di Azione Universitaria. "Il ministro Ferrero, irresponsabile e provocatorio, e' sempre piu' stupefacente. Non fa altro che giocare con la vita delle giovani generazioni gia' fin troppo deboli davanti al mercato della droga che non risparmia proprio nessuno: non e' di questi esempi che hanno bisogno i nostri ragazzi. Dopo la stanza del buco, per iniettarsi in tutta tranquillita' eroina nelle vene ecco che Ferrero lancia la sua nuova sfida: depenalizzare gli spinelli perche', si legge nella sua intervista, comperare e consumare droga non e' sbagliato. Interviste di questo tipo, possono indurre adolescenti deboli e influenzabili a sottostimare il pericolo della droga; sono profondamente irresponsabili e inadeguate ad un uomo delle Istituzioni. Riteniamo inoltre folle permettere a chi usa abitualmente droga di guidare la macchina e il motorino: le sanzioni amministrative, oltre ad una funzione educativa, hanno anche una funzione di salvaguardia della incolumita' di tutti. Se la sinistra dovesse proseguire su questa strada, ci mobiliteremo in tutti gli Atenei e nelle piazze, per difendere la nostra generazione dalle droghe e da chi le difende". "La legge Fini-Giovanardi e' sbagliata e del tutto inutile per affrontare il problema droga in Italia. Quel che occorre e' una maggiore prevenzione ed una lotta piu' severa contro il narcotraffico. Siamo d'accordo con il ministro Ferrero sulla necessita' di depenalizzare lo spinello e abrogare una legge inutile e dannosa". Lo afferma in una nota il deputato dei Verdi Tommaso Pellegrino, componente della commissione Affari Sociali della Camera. "Occorre lavorare molto sulla prevenzione e affrontare il tema delle tossicodipendenze in maniera seria e scientifica. La droga e' un problema sociale che non puo' diventare un terreno di scontro ideologico che genera mostri come la Fini-Giovanardi. Il consumo di sostanze stupefacenti e' cambiato molto nel corso degli ultimi anni ed e' quindi indispensabile che degli esperti analizzino questa evoluzione, soprattutto per quanto concerne le nuove devastanti sostanze sintetiche, per dare la risposta piu' appropriata". "L'annuncio del Ministro della solidarieta' sociale di presentare prossimamente un disegno di legge che depenalizzi lo spinello e reintroduca la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e' davvero da irresponsabili". A parlare e' Domenico Di Virgilio, capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Sociali della Camera. "Cosi' vi e' l'intenzione di capovolgere l'obiettivo della legge Fini-Giovanardi attraverso una superata ed antiscientifica separazione tra droghe leggere e droghe pesanti. Infatti voglio ricordare che, secondo dati scientifici, l'utilizzo della cannabis e' nella maggior parte dei casi solo il primo passo verso il consumo di droghe ben piu' pesanti, quali ad esempio l'eroina. La legge approvata dal governo Berlusconi nella scorsa legislatura puntava al recupero dei giovani tossicodipendenti, alla prevenzione del fenomeno e a condannare duramente gli spacciatori e non a criminalizzare i consumatori. Quindi l'annuncio del ministro Ferrero non puo' che essere considerato insensibile verso le numerose famiglie che conoscono il fenomeno e vivono quotidianamente il dramma dei propri giovani attualmente in preda alla droga, e che vivono nella speranza che lo Stato li aiuti ad uscire da questo orribile tunnel". Bene il ministro Paolo Ferrero con la sua intervista oggi al quotidiano "il Messaggero" in cui sostiene che a breve dovra' essere legalizzato il consumo di cannabis. Lo fa sapere l'on. Donatella Poretti, della Rosa nel Pugno. La questione e' molto urgente, altrimenti, grazie anche alle nuove norme della legge Fini-Giovanardi il problema carcere esplodera' con piu' fragore, andando anche ben oltre i livelli precedenti l'indulto. Non solo ma e' bene che nei nostri codici comincino ad avere piu' peso norme che non penalizzino i comportamenti individuali che, come nel caso dei consumatori di spinelli, non provocano alcun danno alla societa' e all'economia. A suo tempo, proprio per questa urgenza, avevo gia' chiesto che si procedesse con un decreto del Governo. Comunque, siccome entro l'11 settembre, alla commissione parlamentare di cui sono segretaria –Affari Sociali- dovranno pervenire le richieste di mettere all'ordine del giorno le discussioni su varie proposte di legge, tra quelle che faro' per la Rosa nel Pugno ci saranno anche i testi sulle droghe che al momento saranno stati presentati. E' bene ricordare, infine, che la legalizzazione del consumo di cannabis e' un passo importante per evitare la commistione con quel mercato delle droghe pesanti che continua a crescere, grazie al metodo proibizionista intrapreso per combatterlo: distruzione delle piantagioni senza valide alternative per i coltivatori. E' di ieri il rapporto Onu che da' in aumento del 49% la produzione di oppio in Afghanistan, dove l'impegno dei vari Paesi nella ricostruzione e' profuso anche con questi inutili metodi proibizionisti. Questo significa che nei prossimi mesi i nostri mercati vedranno un rifiorire dell'offerta di eroina, e non e' certamente salutare che i nostri giovani continuino ad acquistare la loro erba da chi, contemporaneamente, fara' di tutto per vender loro la piu' lucrosa eroina. "Signor ministro ci ripensi". Lo ha chiesto don Oreste Benzi, fondatore dell'Associazione Giovanni XXIII, al titolare del dicastero della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, in tema di depenalizzazione dello spinello. "Oggi i giovani si trovano in una situazione gravissima. Ora si abbatte su di loro un'altra sventura: il ministro Ferrero sta preparando un decreto che sara' pronto entro settembre per depenalizzare subito lo spinello", ha detto don Benzi, ricordando i danni che provocano le droghe leggere e chiedendo la convocazione del comitato nazionale per le tossicodipendenze: il ministro "di cosa ha paura? Questo governo che vuol essere popolare annulla il consiglio di chi vive veramente con il popolo, consiglio che lo Stato stesso e' obbligato a sentire. La depenalizzazione diventa un invito a fare uso dello spinello e farlo ritenere solo un gioco che porta alla rovina". Anche perche' la legalizzazione che Ferrero vuole introdurre "in pratica e' una vera liberalizzazione". Don Benzi ha fatto appello a Napolitano e Prodi: "L'economia e' importante, ma la vita dei nostri giovani lo e' ancora di piu'". "Mobiliteremo i giovani contro Ferrero, le nuove generazioni hanno piu' consapevolezza, non si lasceranno rintontire dagli spinelli del Ministro dei centri sociali". Lo dichiara in una nota Giovanni Donzelli, presidente di Azione Universitaria, movimento studentesco di An a commento dell'intervista rilasciata dal Ministro della solidarieta' sociale Ferrero. "Il ministro Ferrero, irresponsabile e provocatorio, e' sempre piu' stupefacente. Non fa altro che giocare con la vita delle giovani generazioni gia' fin troppo deboli davanti al mercato della droga che non risparmia proprio nessuno: non e' di questi esempi che hanno bisogno i nostri ragazzi". Il consigliere regionale di An e componente la commissione Sanita' di palazzo Ferro-Fini Raffaele Zanon, esprime, in una nota, "forte preoccupazione per le posizioni espresse dal ministro Paolo Ferrero all'indomani della sua visita in via Anelli". "Un ministro della Repubblica che parla di legalizzazione della cannabis quasi che fosse spalmabile sul pane come la nutella si accoda al coro di quanti per ignoranza erroneamente ritengono l'uso di tale sostanza innocua o tollerabile in linea con la confusione che regna nel centrosinistra sul tema della droga". Sempre secondo Zanon "dopo la proposta insensata delle 'stanze del buco' che trasformerebbe lo Stato in spacciatore le dichiarazioni del ministro la dicono lunga sulla volonta' del governo di contrastare e ridurre l'uso di sostanze psicoattive, collegato al mercato illecito e allo sfruttamento di fasce sociali deboli e giovanili??. "Le dichiarazioni improvvide di Ferrero non fanno altro che deresponsabilizzare la societa' e non permettono di alzare la guardia nella lotta alla droga, coniugando la repressione dello spaccio con una forte politica di prevenzione, basata sulla riaffermazione dell'illiceita' del drogarsi". Marco Cappato, esponente radicale della Rosa nel pugno, si compiace per la posizione del ministro per la solidarieta' sociale. Intervistato da Radio radicale, Cappato definisce "molto positiva l'iniziativa del ministro Ferrero", perche' "e' importante fare di tutto perche' una persona non finisca in carcere per il fatto di consumare questa o quella sostanza". La posizione della Rosa nel pugno, spiega Capppato e' la legalizzazione, con modalita' diverse "a seconda della pericolosita' delle sostanze". "Per esempio per una sostanza quale l'eroina deve voler dire innanzitutto, come in Svizzera, la somministrazione sotto controllo medico". Cappato chiede quindi che "si apra un dibattito anche parlamentare, e ci auguriamo possa esserlo a partire non da dati ideologici ma dalla efficacia non solo della legge Fini- Giovanardi, che e' di recentissima approvazione, ma anche delle legislazioni dei decenni scorsi attestate solo su una visione proibizionista", accusata da Cappato di "alimentare e produrre i migliori proventi della mafia e della criminalita' organizzata". 04-09-2006 Italia. Padova. Ferrero su muro antispaccio: bene se per smantellare ghetti Il muro di Via Anelli non e' la soluzione ottimale, ma forse l'unica in un contesto d'emergenza come il "Bronx" di Padova simile ad altri, pochi, ghetti urbani in Italia. Il ministro Paolo Ferrero, in visita ieri al quartiere padovano dello spaccio, non condanna l'intervento estremo di blindatura di Via Anelli per ostacolare il passaggio continuo di droga. Ma rileva come sia "evidente che l'intervento sui ghetti urbani, che non sono tantissimi e sono sparsi per il Paese, e' risolvibile smantellandoli e distribuendo sul territorio le persone che in larghissima parte lavorano e vivono normalmente". Il Ministro della solidarieta' sociale e' stato accompagnato dal sindaco Flavio Zanonato e dall'assessore all'immigrazione, Daniela Ruffini nella visita alla zona nel quartiere Stanga dove il Comune ha fatto erigere attorno alle palazzina del complesso Serenissima la cortina d'acciaio, altra tre metri e lunga 100, per contrastare la criminalita'. Dopo il muro antispaccio, dovrebbe essere eretta ad ottobre un'ulteriore recinzione, al di la' del muro, per mettere in sicurezza le tre palazzine del complesso Serenissima gia' sgomberate, alle quali ne seguira' una quarta. Il lavoro delle autorita' e delle forze di polizia sta dando risultati, ma la pressione attorno a Via Anelli ha fatto si' che spaccio e microcriminalita' siano emigrate negli aree vicine. "L'amministrazione comunale in una situazione degradata come ce ne sono anche altre in Italia -ha osservato Ferrero- sta facendo il migliore lavoro possibile. Certo migliore rispetto a quello di tante altre situazioni analoghe". Ferrero ha ricordato che l'amministrazione patavina sta lavorando "per spostare le persone, non per costruire un altro ghetto, ma per integrare queste persone nel territorio. Mi sembra un modo di affrontare l'emergenza difficile, in condizioni in cui il Comune non ha avuto risorse dallo Stato, per tentare di fare un lavoro che avrebbe risolto il problema alla radice". Il Comune ha speso finora per questi interventi 250 mila euro. Ma Zanonato e la sua giunta di centrosinistra hanno indicato in 10 milioni di euro le risorse necessarie per la riqualificazione del quartiere. "Ad questi soldi non ci sono. Siamo un governo che agisce su una finanziaria fatta dal governo precedente". Pero' il problema della riqualificazione dei ghetti urbani deve essere affrontato. "La mia proposta e' che ci siano i finanziamenti non solo per Padova, perche' di situazioni simili ce ne sono anche a Brescia, Viareggio, Roma e in altri angoli d'Italia. Quindi vanno trovate risorse per risolvere questi problemi". "In Italia i ghetti urbani sono una decina e occorrono dei progetti loro dedicati: questi problemi non possono risolverli le amministrazioni comunali da sole". "Da un lato, sono convinto che il sindaco Zanonato abbia operato una scelta dopo aver approfondito accuratamente le caratteristiche dei problemi della sua citta', e questo metodo dell'individuazione del problema e della soluzione e' giusto, ma sul passare ad un'esportazione non sono d'accordo. Io qui un muro non saprei dove metterlo e non servirebbe a nulla". Il sindaco di Modena Giorgio Pighi (Ds) commenta cosi' le dichiarazioni del ministro della Solidarieta' sociale Ferrero. "Qui non ci sono ghetti -spiega Pighi- ma un edificio in via Attiraglio composto da alcune centinaia di miniappartamenti, non degradato esteticamente ma per effetto di frequentazioni di persone che non ci piacciono. Per risolvere il problema abbiamo ottenuto un finanziamento da Governo e Regione insieme a fondi comunali, per un totale di 25 milioni di euro, che servira' alla completa trasformazione dell'edificio". Nel complesso annuncia infatti il sindaco, sorgeranno "in parte edifici di edilizia residenziale e pubblica, in un'altra zona isolata dal resto, alcuni alloggi per studenti con una portineria propria, una sede della polizia municipale, due scuole e una sede della Croce Rossa". Convinto che questa soluzione possa condurre "a risultati positivi" Pighi esclude, dunque, una declinazione modenese dell'esperienza di Padova e precisa: "Abbiamo lavorato all'interno della citta'". E conclude: "Prima di pensare ad una esportazione, bisogna vedere qual e' il problema: a Modena un muro non starebbe ne' in cielo ne' in terra". "Noi non vogliamo nessun muro a Bologna". Il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha risposto cosi' alle domande dei cronisti che gli chiedevano sulla possibile esportazione di muri antispaccio in Emilia-Romagna. 04-09-2006 Italia. Sicilia. Quasi 4000 i tossicodipendenti che si rivolgono ai Sert È di 3.828 il numero dei nuovi utenti che si sono rivolti nell'anno 2005 ai Ser.T., il Servizio per le Tossicodipendenze in Sicilia. Una cifra leggermente superiore a quella del 2004 quando i nuovi utenti erano stati 3.205. I dati, resi noti oggi, sono raccolti in un rapporto regionale sull'utenza dei servizi per le tossicodipendenze elaborato dal Dipartimento Osservatorio Epidemiologico della Prevenzione e Formazione. Si tratta di uno strumento per la sorveglianza ed il monitoraggio della diffusione delle tossicodipendenze in Sicilia, aggiornato al 31/12/2005 e consultabile all'indirizzo internet del Dipartimento: http://www.doesicilia.it. Nel rapporto emerge che nel 2005 in Sicilia è cresciuto il numero dei soggetti assistiti attestandosi a dicembre dell'anno scorso a 2.004 unità. Nell'ultimo quinquennio il rapporto uomo-donna tossicodipendenti si è mantenuto abbastanza costante, con un numero di soggetti di sesso maschile mediamente 9 volte superiore a quello femminile. Gli uomini che nel 2005 hanno fatto domanda di trattamento ai Ser.T per la prima volta sono stati 3.393, le donne 135. Rispetto al 2004, l'età media di chi si è rivolto ai Servizi si mantiene sostanzialmente immutata, sia tra i soggetti che vi hanno avuto accesso per la prima volta (30 anni) che per quelli già in carico (32 anni). Il rapporto contiene inoltre i dati relativi alle sostanze più diffuse: si riduce (-2,5%) la proporzione di soggetti che utilizzano l'eroina come sostanza primaria; si passa dal 70,1% dell'anno 2004 al 67,6% del 2005. Aumenta, invece, l'uso di cocaina, assunta prevalentemente per via inalatoria mentre si conferma la flessione dell'assunzione iniettiva dell'eroina (-4,22%). Interessanti anche i dati che riguardano altri tipi di dipendenze come ad esempio l'alcool con il vino, bevanda d'uso prevalente soprattutto tra le donne, birra e vino tra gli uomini. "Attraverso la collaborazione tra Regione e Aziende Usl", afferma una nota, "il progetto per la realizzazione di un Osservatorio Epidemiologico regionale delle Dipendenze prevede oltre che l'adeguamento dei sistemi informatici per la rilevazione dei flussi secondo gli standard europei, anche la realizzazione di postazioni Aziendali facenti capo ai Dipartimenti Dipendenze Patologiche delle Aziende Usl che partecipano ai principali protocolli nazionali per la stima dell'impatto del problema e dell'efficacia degli interventi in corso". 04-09-2006 Gb. I figli degli alcolizzati sono a maggior rischio di dipendenze Essere figli di genitori alcolizzati puo' avere un prezzo molto alto: le probabilita' di diventare alcolizzati, prendere droghe e farsi incastrare dal vizio del gioco sono infatti quattro volte piu' alte per questi ragazzi. Con 'cicatrici' fisiche, emotive e comportamentali molto profonde, visto il clima di caos vergogna in cui sono costretti a crescere, e gli abusi anche sessuali che spesso subiscono. In ben il 55% delle case di famiglie alcolizzate sono state infatti segnalate violenze domestiche. A dirlo e' un rapporto pubblicato sul Priory Medical Journal, come segnala la Bbc, che ha analizzato i dati relativi a crimini, abusi e alcolismo. Secondo l'indagine, i problemi che si trovano ad affrontare fin dall'inizio della loro vita i figli di genitori alcolizzati hanno un profondo impatto su di loro. Crescere in un contesto del genere vuol dire essere quasi sempre vittima di abusi. Un terzo delle figlie femmine infatti sono vittime di abusi fisici e un quinto di loro di abusi sessuali, con un tasso quattro volte maggiore di quello delle famiglie di non alcolizzati. L'indagine rileva anche come i bambini reagiscono o chiudendosi in se stessi, o negando l'accaduto o usandolo come esperienza per diventare piu' forti. Molti dei figli di alcolizzati, anche quelli che sono diventati piu' introversi, crescono diventando accomodanti, gentili e intuitivi. Ma i problemi si affacciano quando devono affrontare le difficolta'. "I sentimenti e la percezione che hanno di se stessi sono l'opposto dell'immagine serena che mostrano all'esterno. Generalmente -si legge nel rapporto- si sentono insicuri, inadeguati, noiosi, privi di successo, vulnerabili e ansiosi". Come spiegano i ricercatori, gia' precedenti studi avevano rivelato che il 70% dei figli di alcolizzati sviluppa comportamenti compulsivi riguardo alcol, droghe, cibo, sesso, lavoro, gioco d'azzardo, e che la meta' finisce per diventare alcolizzato a sua volta. "Questi ragazzi -dice Micheal Bristow, uno dei ricercatori- hanno una probabilita' quattro volte piu' alta di diventare alcolizzati (in parte per un fattore di predisposizione genetica) rispetto al resto della popolazione, che ha una probabilita' di uno su 20. In giro c'e' l'idea sbagliata che la dipendenza da una sostanza riguardi solo il singolo soggetto che ne soffre. La realta' invece e' che l'alcolismo influisce sull'intera famiglia dell'alcolizzato, e soprattutto sui suoi figli". Un risultato questo, secondo Martin Plant, esperto di dipendenze dell'Univerisita' del West England, "che non sorprende, ma che non deve essere condiderato inevitabile. Sono proprio i figli degli alcolizzati che possono interrompere questo ciclo perverso. Molti di loro infatti finiscono col provare disgusto e rifiutano di lasciar distruggere le loro vite cosi' come hanno fatto i loro genitori". 04-09-2006 Usa. Cannabinoidi contro il dolore per i malati di cancro Cannabinoidi naturali ed endogeni potrebbero essere piu' efficaci delle medicine oggi in commercio per combattere il dolore nei malati di cancro. Questo e' quanto rivela un articolo pubblicato sul numero di agosto della rivista scientifica Journal of Pain & Palliative Care Pharmacotherapy. "I cannabinoidi sono stati riconosciuti efficaci in condizioni dolorose nocicettive, neuropatiche, ed infiammatorie, tutte comunemente riscontrate in pazienti di cancro", hanno scritto gli autori dello studio. "Non ci sono al giorno d'oggi agenti farmacologici efficaci contro tutti e tre i tipi di dolore, un fatto che potenzialmente rende i cannabiniodi unici per le loro proprieta' terapeutiche": Circa 25-40% dei pazienti di cancro soffrono di dolori neuropatici per i quali non esistono analgesici in commercio efficaci in maniera consistente. Health Canada ha recentemente autorizzato il commercio del Sativex, uno spray orale di estratti di cannabis, per il trattamento del dolore neuropatico associato alla sclerosi multipla. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------