====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 20-11-2007 al 26-11-2007 n.48/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Narcosala. Il processo non-decisionale NOTIZIE - Italia. Radicali: basta col proibizionismo della marijuana almeno per l'uso terapeutico - Peru'. Le nuove strategie contro la droga - Italia. Ministro Turco: mai parlato di liberalizzazione - Onu. Unodc. La Nato dovrebbe fermare il commercio afghano dell'oppio - Colombia. Concerto di Morricone contro la droga - Iran. Cinque impiccati per traffico di droga - Spagna. Partito Socialista contro la legalizzazione del consumo di cannabis - Italia. Chiappetti (Fi): tossicodipendenti si fanno sotto casa Veltroni - Italia. Umbria. Consiglio regionale respinge commissione speciale su tossicodipendenze - Italia. Seminario internazionale "Mediterraneo" per la guerra globale alla droga - Italia. Sindacato polizia penitenziaria: un carcerato su quattro e' tossicodipendente - Italia. Livia Turco: nessuno stop a narcosale, ma necessario cambiare legge - Canada. Maggiori e obbligatorie condanne per gli spacciatori e i crimini connessi alle droghe - Usa. California. Corte Suprema decidera' su licenziamento lavoratore che consuma marijuana terapeutica - Ue. Osservatorio sulla droga: esplode popolarita' cocaina - Italia. Costa (Onu): no alle narcosale. Chiamparino: va bene - Usa. Michigan. Raccolte firme per decriminalizzare il consumo della marijuana per fini terapeutici - Italia. Veronesi: no a pregiudizi contro morfina - Mondo. I narcotrafficanti ora puntano all'euro - Italia. Torino. Promotori mozione narcosale: voto per parti separate - Italia. Torino. Promotori mozione narcosale: domani discussione in Consiglio comunale - Gb. Prima dei 13 anni, un bambino su sette ha provato la cannabis - Usa. Obama apre uno spiraglio alla legalizzazione della marijuana terapeutica - Italia. Milano. Contro droga e bullismo, poliziotti in congedo controlleranno scuole - Gb. Howard Donald: legalizzatela! - Colombia. Proposta la legalizzazione di cocaina e marijuana ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 113 arresti - 299,890 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 167,890 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 132,000 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 87 giorni di detenzione ARTICOLI 23-11-2007 Narcosala. Il processo non-decisionale Siamo scoraggiati, affranti. Non solo perche' non vi sara' alcuna narcosala a Torino, ma per il modo in cui si e' giunti a questa ennesima non decisione. Nel suo piccolo, il non-dibattito sulle narcosale esemplifica quel processo decisionale ?o meglio, non-decisionale- che contraddistingue l'immobilismo delle nostre istituzioni. Queste le fondamenta del processo non-decisionale, in ordine di importanza: la carenza di informazione ed il disprezzo della scienza. La carenza di informazione e' alla base di tutto cio' che non va nel nostro Paese. L'informazione e' essenziale in ogni democrazia liberale: e' l'anello che unisce l'elettore e l'eletto. Senza di essa, l'elettore non e' in grado di giudicare l'operato dell'eletto, e le elezioni cessano di essere strumento di indirizzo e controllo del governo della cosa pubblica, e divengono mero strumento di autolegittimazione per i monopolisti delle istituzioni. Sul non-dibattito apertosi sulla sperimentazione delle narcosale a Torino, non vi e' stato un singolo giornale che abbia avuto la curiosita' di andarsi a leggere anche uno solo dei sempre piu' numerosi studi scientifici sull'argomento. Vi e' ormai, nella comunita' scientifica internazionale che si occupa di tossicodipendenze, un consenso quasi unanime sulla loro efficacia nella riduzione del danno. Bastava leggere alcuni di questi studi, per permettere all'elettore-lettore di giudicare con cognizione di causa le migliaia di dichiarazioni con cui e' stata accolta la proposta di sperimentazione a Torino. Forse per pigrizia, forse perche' quasi tutti gli studi sono in lingua straniera (inglese), forse perche' non gliene frega niente, gli iscritti all'Ordine dei "giornalisti" hanno preferito adoperarsi in virtuosi esercizi di sintesi sulla superficiale e inutile diatriba destra-sinistra. "Per Tizio le narcosale uccidono, ma per Caio esse salvano vite umane. E' prudente invece Sempronio, secondo cui e' necessario il dialogo". Come fa l'elettore-lettore a giudicare, a formarsi un'opinione sulla base di questo giornalismo? Il lettore-elettore non ha scelta: o segue ciecamente il proprio partito come gia' fa nel caso della propria squadra sportiva, oppure abbandona la lettura schifato e disinformato. Fino a quando non vi saranno giornalisti preparati, che fanno i propri compitini prima di mettersi a scrivere, giornalisti che amano il giornalismo e non la tessera da giornalista, non vi sara' alcuna responsabilizzazione degli eletti. Essi potranno dire e fare tutto ed il contrario di tutto, senza conseguenza alcuna. Se il giornalista ignora la scienza, il politico tende a disprezzarla. Infatti la scienza e' l'unica disciplina in grado di contraddire definitivamente le sue dichiarazioni disinformate. "Le narcosale non funzionano", dice il politico ?sia esso consigliere comunale, parlamentare o direttore di un ufficio dell'Onu. Ebbene, non c'e' un singolo studio che confermi tale tesi. Non uno! Ma se questo lo si sapesse, il politico sarebbe costretto, se non a cambiare opinione sulle narcosale, quantomeno a trovare nuove giustificazioni. E' quindi fondamentale per il politico che la scienza rimanga nascosta, sconosciuta, o che venga declassata a mera opinione fra opinioni. Chi invece cerca di informare sul dato scientifico, viene tacciato da "scientista", "laicista", "amorale". E nel caso in cui la verita' scientifica riesca miracolosamente ad emergere, prevale sempre e comunque l'etica, o meglio la bioetica, nuova arena in cui si sviluppa il seme della teocrazia. "Le narcosale non funzionano e sono eticamente inaccettabili". Fine del non-dibattito. Per coloro -soprattutto iscritti all'Ordine dei "giornalisti"- che fossero interessati alla conoscenza della realta': - Betteridge G., Vancouver safe injection facility: more positive results. HIV AIDS Policy Law Rev. 2006 Apr;11(1):19-20. - Broadhead, Robert S., Thomas Kerr, Jean-Paul C. Grund, and Frederick L. 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Effectiveness of syringe exchange programs in reducing HIV risk behavior and HIV seroconversion among injecting drug users. AIDS 2001;15(11):1329-41. - Hedrich, Dagmar, "European Report on Drug Consumption Rooms" (Lisbon, Portugal: European Monitoring Centre on Drugs and Drug Addiction, February 2004) - Hurley, Susan F., Damien J. Jolley, John M. Kaldor, "Effectiveness of Needle-Exchange Programmes for Prevention of HIV Infection," The Lancet, 1997; 349: 1797-1800, June 21, 1997. - Stephen W. Hwang, Science and Ideology, Aug 21, 2007. Vol. 1(2), pp.99-101. - Interventions to prevent HIV risk behaviors. National Institutes of Health Consensus Development Conference Statement. 1997; Feb 11-13. AIDS 2000;14 Suppl 2 S85-96. - Kerr T, Tyndall M, Li K, Montaner J, Wood E. Safer injection facility use and syringe sharing in injection drug users. Lancet 2005;366(9482):316-8. - Kerr T, Stoltz JA, Tyndall M, Li K, Zhang R, Montaner J, et al. 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Radicali: basta col proibizionismo della marijuana almeno per l'uso terapeutico Le agenzie battono la bellissima notizia proveniente dal California Pacific Medical Center, secondo la quale il cannabidiolo sarebbe in grado di bloccare le metastasi del cancro, in particolare di quello al seno. Mentre riceviamo queste notizie dobbiamo constatare però che nell'Italia bacchettona e proibizionista non è consentito l'uso della marijuana nemmeno in quei campi dove la sostanza ? come afferma Veronesi ? non ha alcun effetto psicoattivo e il suo utilizzo non viola la legge sugli stupefacenti e dove sono più che accertate le sue capacità terapeutiche: per combattere l'inappetenza nei malati di AIDS, per contrastare le nausee di chi è costretto a ricorrere alla chemioterapia o per sedare gli spasmi nei malati di sclerosi multipla. Prendiamo, per esempio, il Sativex: in Italia questo farmaco lo si deve importare, ma ci sono Asl che si accollano la spesa, altre che lo importano a spese del paziente e altre ancora che si rifiutano di importarlo anche a pagamento! Eppure stiamo parlando di pazienti con gravi patologie discriminati solo perché appartengono burocraticamente ad un'ASL piuttosto che ad un'altra. Cosa aspetta il ministro Livia Turco a consentire finalmente tali cure, a fare chiarezza, a mettere un po' d'ordine? L'uso dei famaci derivati della cannabis per uso terapeutico e' gia' possibile in Italia. Lo ha sottolineato il ministro della Salute Livia Turco rispondendo a un forum su Repubblica Tv. 'Noi abbiamo fatto per primi un decreto che introduce i cannabinoidi per uso terapeutico e per attenuare il dolore - ha spiegato il ministro - penso che sia una strada che vada potenziata, e tutte le novita' che mi presentano mi troveranno sensibile'. Il ministro si riferisce ad un decreto pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 aprile, che da' appunto il via libera a questo tipo di farmaci nel momento in cui le aziende farmaceutiche ne richiedono la registrazione nel nostro paese. Se la cannabis puo' servire a curare e a far star meglio, 'ben venga. Via ai pregiudizi' all'uso di questa sostanza. E' il commento del ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, alla ricerca che mostrerebbe un effetto positivo dell'uso di cannabis contro le metastasi. 'Che la cannabis abbia proprieta' terapeutiche - ha detto il ministro - e' noto. Questa ricerca segnalata oggi e' importante. Per questo bisogna assolutamente utilizzare la cannabis per le sperimentazioni'. Ferrero ha reso noto che in occasione di un suo intervento alla spalla non ha sentito dolore perche' gli hanno somministrato della morfina: 'E' una droga pesantissima ma sono stato ben contento di non sentire dolore'. 20-11-2007 Peru'. Le nuove strategie contro la droga La nuova strada che ha preso il narcoterrorismo negli ultimi tempi in alcune regioni peruviane preoccupa il paese andino. Dopo i recenti attacchi alla polizia nelle zone centrali del Perù - fra Apurímac (Ocobamba) e Huancavelica (Tayacaja) - il governo del presidente Alan García promette una lotta a tutto campo contro il fenomeno, che secondo gli esperti e' una pericolosa miscela fra il narcotraffico e le ultime (o le nuove) colonne di Sendero Luminoso, il gruppo terrorista di ispirazione maoista. Il primo ministro Jorge Del Castillo ha annunciato una strategia ad ampio spettro. 'Lotteremo contro il narcoterrorismo con la legge in mano. Se e' necessario, con ulteriore legislazione, ma anche con più azione', ha promesso. Ma secondo il premier servono più mezzi e servono 'accordi' fra tutti i partiti 'per combattere questo flagello'. La strategia non sara' solo militare o di polizia: l'esecutivo promette anche una risposta sociale per il Vrae (Valle dei fiumi Apurímac e Ene). Gli analisti reclamano da tempo un piano speciale per questa zona: si tratta della regione piu' colpita negli anni della cosiddetta 'violenza politica' (un ventennio che si concluse con 69.000 morti in tutto il paese: la maggior parte vittime di Sendero Luminoso, ma anche degli abusi delle forze armate e dei paramilitari). Nel Vrae il 90% della popolazione e' povera e la meta' vive con un dollaro al giorno. L'area e' diventata un corridoio perfetto per il narcotraffico, che ha trovato un alleato nelle ultime cellule di Sendero Luminoso. 'Dopo il conflitto armato - spiega l'antropologo Carlos Ivan Degregori - questa zona e' diventata ancora più povera' e si e' quasi 'trasformata in territorio di nessuno. Una terra fertile per prodotti illeciti come la droga'. Qui 'la presenza dello Stato o e' inesistente o e' inefficace'. Secondo Degregori, dopo la cattura dei leader di Sendero Luminoso, 'non c'e' stata una risposta speciale dello Stato' e la situazione è rimasta altamente esplosiva. Le dichiarazioni del presidente García sono destinate ad alimentare un acceso dibattito. L'esecutivo e' favorevole alla creazione di un meccanismo che permetta la revisione dell'attivita' di tutti coloro che, arrestati per terrorismo, sono stati scarcerati negli ultimi anni. Il messaggio del presidente e' chiaro: bisognerebbe 'sottomettere tutta questa gente a delle restrizioni, perche' non e' possibile che escano dalla prigione gli accusati di terrorismo e agitino nuovamente la piazza, radicalizzino le proteste, tornino a creare nuclei semiterroristi o terroristi in montagna o in alcune universita''. Il presidente ha annunciato che 'consegnera' al Paese la lista dei 1.800 terroristi affinche' tutti sappiano esattamente chi sono i loro vicini e cosa fanno tutti coloro che sono stati liberati'. Il premier Del Castillo ha poi precisato le dichiarazioni di García: dal 2000 al 2007 sono uscite dalle prigioni peruviane 3.084 persone che erano state arrestate per terrorismo. Di questi, 878 furono assolti, 318 indultati, 473 si trovano in liberta' condizionata, 574 hanno scontato la pena e 841 sono stati rilasciati per altre ragioni. García ha poi ricordato che contro i terroristi e' sempre stato favorevole all'applicazione 'dell'ultima pena', ovvero della pena di morte. Ma c'e' chi teme una pericolosa strategia populista. Le associazioni in difesa dei diritti umani alzano la voce. 'Si corre il rischio di demonizzare cittadini che furono riconosciuti innocenti nel nostro paese o all'estero', ha detto Francisco Soberón dell'Aprodeh. 'Se inseriscono (nella lista, ndr) persone che furono accusate ingiustamente, lo Stato commetterebbe un nuovo errore', gli fa eco Gloria Cano, della stessa organizzazione. Il dibattito coincide con un momento particolare per il Perù. Il paese attende l'inizio del maxiprocesso per violazione dei diritti umani contro l'ex presidente Alberto Fujimori. La prima udienza era prevista per il 26 novembre, ma è stata rimandata al 10 dicembre. (Adnk-Aki) 20-11-2007 Italia. Ministro Turco: mai parlato di liberalizzazione "Non ho mai parlato di liberalizzare la droga, ne' di aumentare le dosi". Ci tiene a precisarlo, nel suo intervento a un forum su Repubblica Tv, il ministro della Salute, Livia Turco. Del suo provvedimento, che raddoppiava la dose massima di cannabis detenibile per uso personale, si e' tanto parlato in questi giorni, tirandolo in ballo a proposito del 'giallo' di Perugia e del consumo di droghe fra i giovani universitari. "Io sono contro tutte le droghe - ribadisce - a partire dall'abuso di alcol, che e' la prima causa di morte fra i giovani nel nostro Paese. Il mio provvedimento, che continua a essere ricordato in modo improprio, voleva solo elevare il quantitativo massimo di cannabis al di sopra del quale scatta la sanzione penale. In Italia abbiamo una legge molto, molto proibizionista, che non ha ridotto l'uso di sostanze stupefacenti. Anzi, e' aumentato il consumo di cocaina". 20-11-2007 Onu. Unodc. La Nato dovrebbe fermare il commercio afghano dell'oppio Dato l'importanza delle droghe nell'economia afghana, le Nazioni Unite hanno invitato la Nato a fare di piu' per fermare il traffico d'oppio in Afghanistan. Il rapporto dell'Unodc rivela che nel 2007 il valore dell'oppio prodotto e' di 4 miliardi di dollari, un aumento del 29% rispetto al 2006. Malgrado i tentativi delle forze di sicurezza per tagliare i traffici illeciti, quest'anno sono state contrabbandate 660 tonnellate di eroina e morfina. Inoltre, l'oppio e' la fonte maggiore, piu' del doppio, del Prodotto Interno Lordo afghano. Sempre secondo l'Unodc, circa un quarto dei guadagni sono destinati ai contadini, mentre il resto va agli ufficiali distrettuali responsabili delle tasse sulle coltivazioni, ai trafficanti e ai signori delle droghe che controllano il mercato. I dati sulla produzione e sulle aree destinate alla coltivazione sono stati rilevati dai satelliti. Antonio Maria Costa, direttore dell'agenzia Onu ha chiesto alla NATO di assumere un ruolo maggiore per combattere la diffusione dei traffici, che sono aumentati dall'intervento internazionale seguente l'attacco dell'11 settembre 2001. "Le droghe finanziano i ribelli e la NATO ha interesse nel sostenere le forze militari afghane. Distruggiamo i traffici e taglieremo i finanziamenti dei talebani", ha dichiarato Costa nella presentazione del rapporto. James Appathurai portavoce della NATO ha dichiarato alla CNN che la coalizione e' ugualmente preoccupata del rapido aumento dei commerci illegali. "Noi condividiamo le preoccupazioni dell'Onu. Non solo la droga avvelena le persone, ma anche i governi e le economie, ed e' interesse di tutti di fermare la produzione", aggiungendo che le forze NATO hanno provveduto a fornire assistenza alla polizia afghana con addestramenti e mezzi di trasporto, ma non ci sono nell'immediato programmi per schierare le truppe della coalizione in interventi diretti. "All'interno della NATO si discute se dovremmo fare di piu', ma al momento questo e' un problema del Governo afghano. Le coltivazioni nel nord e nella parte occidentale dell'Afghanistan sono state eradicate, ma la produzione e' incontrollata nelle aree del sud, e specialmente nella Provincia di Helmand occupata dai talebani ". Costa ha aggiunto che nei laboratori sono usate sostanze chimiche, per questo e' importante che siano controllati i Paesi produttori di queste sostanze, e che ci sia un forte collegamento tra i servizi segreti afghani e quelli dei Paesi vicini. "I traffici di droghe sono un pericolo internazionale, per questo le iniziative nazionali sono limitate". Per Appathurai la maniera migliore per tagliare il commercio e' di attaccare dall'alto la insurrezione e fornire lavori alternativi ai contadini per far si' che interrompano la produzione di papavero. "Non si puo' solo eradicare, occorre fornire colture alternative, altrimenti ci si crea futuri nemici", ha concluso. 20-11-2007 Colombia. Concerto di Morricone contro la droga Con un concerto del Maestro Ennio Morricone, l'Ambasciata di Colombia in Italia, diretta dall' Ambasciatore Sabas Pretelt de la Vega, lancia il suo programma "Vita senza droga". Quest'evento si realizzera' il prossimo 21 novembre alle 21 nell'Auditorium della Conciliazione. "Vita senza droga" e' un progetto promosso dall'Ambasciata di Colombia per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica della comunita' internazionale sui gravi danni all'Umanita' e all'Ambiente, causati dal consumo di cocaina. La Colombia e' un paese ricco di cultura, arte e natura, con una democrazia solida ed una economia in pieno sviluppo. Una nazione moderna con una delle biodiversita' piu' ricche del pianeta, un Paese orgoglioso di possedere il 18% delle specie volatili e il 15% i quelle vegetali: uno Stato con un potenziale di acqua, tra i piu' cospicui del mondo, ed un territorio grande quasi quattro volte la superficie dell'Italia, del quale un terzo e' coperto dalla foresta amazzonica, che costituisce una delle principali risorse di ossigeno della Terra. La coltivazione della coca e il commercio degli stupefacenti sono la causa di devastazioni ambientali, deforestazioni, diminuzione della fertilita' del suolo, inquinamento idrico. Piantare un ettaro di piante di coca equivale a distruggerne tre, quattro ettari di foresta amazzonica. Ogni anno distruggono 249 mila ettari di foresta per la coltivazione di foglie di coca. Oltre ai gravi danni ai consumatori, la cocaina consuma il mondo dove tutti abitiamo. Per questo una "Vita senza droga" e' una scelta di consapevolezza e di salvaguardia della vita di tutti noi. In questi evento sara' presente anche il Vicepresidente di Colombia, Francisco Santos Calderon. 20-11-2007 Iran. Cinque impiccati per traffico di droga Cinque persone condannate per spaccio di droga sono stati impiccate ieri in Iran, secondo quanto reso noto dall'agenzia ufficiale Irna. I cinque, impiccati nella citta' di Birjand, 'erano coinvolti nell'acquisto, trasferimento e redistribuzione di vari tipi di stupefacenti', ha detto il ministero della giustizia, citato dall'Irna. Da luglio le esecuzioni in Iran, molte delle quali pubbliche, sono aumentate sull'onda di una campagna lanciata dalle autorita' per combattere il comportamento 'immorale'. Lo scorso settembre Amnesty international (Ai) ha affermato che solo nei primi nove mesi dell'anno le esecuzioni sono state 270, mentre in tutto il 2006 erano state 177. In Iran, dove vige la legge islamica (sharia), la pena di morte e' comminata per i reati di omicidio, stupro, adulterio, rapina a mano armata, apostasia e traffico di droga. 20-11-2007 Spagna. Partito Socialista contro la legalizzazione del consumo di cannabis Il parlamento spagnolo ha respinto oggi, con l'appoggio del Partito socialista (Psoe) al governo, una risoluzione per depenalizzare il consumo di cannabis. La risoluzione, primo passo per derogare alla legge del 1992 che punisce il possesso e il consumo in pubblico della cannabis, anche in minima quantita', era stata presentata dagli eco-comunisti di IU-ICV contro cui si sono schierate, in seno alla Commissione interni della Camera, tutte le altre forze politiche. A cominciare dal Psoe che aveva gia' impedito venerdi' scorso che la proposta fosse discussa nella Commissione giustizia. Fonti di IU-ICV hanno criticato la 'mancanza di coerenza' del Psoe che quando era all'opposizione, hanno ricordato, 'voto' nel 1999 una proposta identica'. Per sostenere l'iniziativa di IU-ICV la Federazione delle associazioni della cannabis (Fac) ha presentato oggi 18.000 firme in parlamento. Il presidente della Fac, Martin Barriuso ha assicurato che malgrado il voto contrario continuera' la campagna per la depenalizzazione. 'Speravamo che oggi, anniversario della morte di Franco, il dittatore assassino, avrebbe potuto essere anche il principio della fine di un divieto criminale. Ma andremo avanti comunque', ha assicurato Barriuso. "Proprio nel giorno in cui arriva dalla Spagna la notizia che Zapatero ha respinto la depenalizzazione dell'uso di cannabis, il ministro Turco persevera nel suo atteggiamento ambiguo e difende il famigerato decreto con cui intendeva raddoppiare la dose massima per uso personale". Lo afferma Elisabetta Gardini, portavoce nazionale di Forza Italia. "E' di ieri la conferma, grazie ad un servizio mandato in onda da Porta a Porta, che nelle nostre citta' si spaccia impunemente nelle pubbliche piazze. Dove sta dunque questo proibizionismo tanto deprecato dalla Turco? In realta' il governo Prodi si conferma in controtendenza rispetto all'Europa e persevera in un atteggiamento oscurantista e antiscientifico non tenendo in nessun conto le decine di ricerche e studi, tutti concordi, nel confermare che i danni da uso di cannabis sono devastanti". 20-11-2007 Italia. Chiappetti (Fi): tossicodipendenti si fanno sotto casa Veltroni 'Due tossicodipendenti che si preparano la dose quotidiana e poi si passano la siringa per bucarsi vicendevolmente alle gambe. Accade nei sottopassi di Corso Italia, a poche centinaia di metri da casa del sindaco Walter Veltroni e di fronte il Ministero dei Lavori pubblici'. Lo ha denunciato oggi il consigliere di Forza Italia, Daniela Chiappetti sottolineando che 'la scena e' stata ripresa dalle telecamere della Tv della Liberta', il Canale di Sky 818 di Michela Vittoria Brambilla'. 'E' aberrante quello che la Tv della Liberta' ha mostrato ed e' da irresponsabili rimanere fermi e non intervenire per arginare un fenomeno del genere'. 20-11-2007 Italia. Umbria. Consiglio regionale respinge commissione speciale su tossicodipendenze Il Consiglio regionale ha respinto a maggioranza (16 'no' ed 11 'si') la proposta dai consiglieri di Alleanza nazionale, Cdl e La Destra che chiedeva l'istituzione di una commissione speciale per contrastare il fenomeno delle tossicodipendenze in Umbria. Secondo la maggioranza si trattava di una inutile duplicazione di organismi con gli stessi compiti. L' istituzione della commissione era stata avanzata dai consiglieri Franco Zaffini (primo firmatario), Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani (An), Pietro Laffranco (Cdl-per l'Umbria) e Aldo Tracchegiani (La Destra). Zaffini nella sua dichiarazione di voto ha sottolineato che 'la lotta e il contrasto delle tossicodipendenze non deve essere una esclusiva dell' esecutivo'. 'Ringrazio l'assessore Stufara e i colleghi che hanno partecipato al dibattito, anche se il senso degli interventi dei colleghi della maggioranza nel merito della proposta mi sembra fosse condizionato da una sorta di 'vorrei ma non posso': impossibile accogliere una proposta che viene da questi banchi'. 21-11-2007 Italia. Seminario internazionale "Mediterraneo" per la guerra globale alla droga Saranno gli interventi del capo della Polizia, Antonio Manganelli, e del direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni unite per la lotta alla droga ed al crimine organizzato, Antonio Maria Costa, ad aprire domani alle 9,30 i lavori del seminario internazionale "Mediterraneo" in programma presso la Scuola Superiore di Polizia in Via Pier della Francesca 3. Il meeting vedra' riuniti nella capitale i capi dei Servizi antidroga dei Paesi dell'Africa settentrionale ed occidentale, quelli europei del G6, i responsabili dell'Unodc, la Commissione europea, l'Interpol, l'Europol, la Dea americana. Tra i partecipanti anche i direttori centrali della Direzione centrale della polizia di prevenzione, della polizia criminale, dell'anticrimine e della Dia, i rappresentanti del Comando generale dei Carabinieri e del Comando generale della Guardia di finanza. "L'esigenza di mettere a punto una comune strategia di lotta tra i Paesi del continente africano e quelli europei - spiegano gli organizzatori - nasce dalla constatata recrudescenza del narcotraffico transnazionale in Africa, dove le consorterie mafiose internazionali hanno realizzato delle vere e proprie piattaforme per il deposito e lo stoccaggio di stupefacenti, in particolare di cocaina prodotta in Sudamerica e diretta in Europa attraverso il bacino occidentale del Mediterraneo". La 'centralita' del Mediterraneo' anche in questo genere di traffici e la conseguente necessita' di adottare idonee misure di monitoraggio e contrasto alla minaccia "sono ormai tra gli obiettivi primari delle strategie internazionali antidroga. Priorita' sostenuta anche dal ministro dell'Interno, Giuliano Amato, nel corso del vertice di Venezia del maggio scorso, e condivisa dagli altri ministri dell'Interno dei Paesi del G6". Proprio per dare "immediati e concreti seguiti" alle proposte del ministro ed alle raccomandazione della Commissione europea e degli stessi Paesi africani, "il Dipartimento della pubblica sicurezza, attraverso la Direzione centrale per i servizi antidroga, ha intrapreso una serie di iniziative indirizzate alla promozione di efficaci forme di collaborazione bilaterale e multilaterale con i Paesi europei e dell'Africa, privilegiando soprattutto quelli che si trovano lungo la costa meridionale e settentrionale del bacino occidentale del Mediterraneo. Verso questi obiettivi si e' orientata l'organizzazione di questo seminario le cui finalita' sono sostanzialmente quelle di valutare congiuntamente lo stato della minaccia, le criticita' dei dispositivi di prevenzione e contrasto sull'asse Africa-Europa e le possibili contromisure da adottare congiuntamente". 21-11-2007 Italia. Sindacato polizia penitenziaria: un carcerato su quattro e' tossicodipendente Nelle carceri italiane un detenuto su 4 e' tossicodipendente, con una percentuale nazionale media del 24 per cento (pari a 10.275 persone) sui circa 44 mila detenuti presenti alla data del 30 giugno scorso. E' quanto rileva il sindacato di polizia penitenziaria Sappe, osservando che tale percentuale supera il 30% dei presenti in Molise (63 detenuti) e Lombardia (2.220) e che sfiora addirittura il 40% nel Lazio e in Sardegna (rispettivamente 37,98% e 37,76% con 1.678 e 449 detenuti). Contenuta, invece, la presenza di detenuti alcooldipendenti, pari a 897 per una percentuale nazionale media del 2% (sono Trentino Alto Adige e Sardegna le regioni d'Italia con la percentuale piu' alta in proporzione ai ristretti presenti, rispettivamente il 4,80% - 11 detenuti - e il 4,21% - 50 unita'-). Sempre alto, poi, il numero di bambini minori di 3 anni conviventi con detenute madri: sono complessivamente 45. "Sono dati estremamente significativi -rileva il segretario Sappe Donato Capece, commentando la statistica dell'Amministrazione penitenziaria aggiornata al 30 giugno scorso- per comprendere la quotidiana difficolta' lavorativa delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria e la necessita' che ministero della Giustizia e Amministrazione centrale riservino un'attenzione particolare alla formazione ed all'aggiornamento professionale del nostro personale. Di piu', questi dati rafforzano la nostra ferma convinzione della necessita' di 'ripensare il carcere' con una legislazione penitenziaria che preveda un maggiore ricorso alla misure alternative alla detenzione e l'adozione di procedure di controllo mediante strumenti elettronici o altri dispositivi tecnici (come il braccialetto elettronico) delineando per la Polizia Penitenziaria un nuovo impiego ed un futuro operativo, al di la' delle mura del carcere, parallelamente all'affermarsi del suo ruolo quale quello di vera e propria polizia dell'esecuzione penale". 21-11-2007 Italia. Livia Turco: nessuno stop a narcosale, ma necessario cambiare legge "La lettera che ho inviato al sindaco di Torino e al presidente della Regione Piemonte non rappresenta uno stop alla proposta di sperimentazione delle cosiddette narcosale, ma solo una doverosa precisazione su alcune problematiche correlate al vigente quadro normativo". E' quanto affermato dal ministro della salute Livia Turco nel corso del question time della Camera proprio sulla questione delle narcosale. "Allo stato attuale il ministero della salute può autorizzare l'approvvigionamento e la detenzione di stupefacenti per la somministrazione unicamente nell'ambito di sperimentazioni cliniche autorizzate, nelle quali le suddette sostanze siano somministrate al fine di dimostrarne l'efficacia terapeutica. Nel caso in esame si tratterebbe invece di una sperimentazione ai fini della prevenzione di eventi avversi legati all'abuso di droga". Il ministro della Salute ha inoltre sottolineato come la "sperimentazione riguarderebbe unicamente gli eventuali effetti positivi correlati alla distribuzione di siringhe sterili o alla presenza di personale sanitario. Poichè non è possibile individuare nella funzione delle narcosale un uso terapeutico dell'eroina che in esse viene consumata è indispensabile modificare le norme vigenti prevedendo specificamente possibilità di effettuare sperimentazioni di riduzione del danno tramite strutture controllate nelle quali non possono essere applicabili le sanzioni previste per il consumo non terapeutico di stupefacenti e qualora l'eroina venisse fornita e somministrata dagli sperimentatori alla scopo della riduzione della diffusione della illegalità indotta, e quindi con finalità di esclusivo ordine pubblico, sarebbe ravvisabile, oltre al consumo, anche una cessione di stupefacenti per somministrazione ai fini di abuso, in aperto contrasto non soltanto con la normativa vigente, ma anche con le convenzioni internazionali cui l'Italia aderisce". Pertanto, "proprio allo scopo di considerare con serenità e concretezza l'intera problematica confermo la disponibilità del ministero della Salute, insieme a quello della Solidarietà sociale, di istituire un tavolo di lavoro al quale partecipino i soggetti istituzionali interessati e gli esperti dell'Istituto superiore di sanità, allo scopo di individuare i criteri generali di una possibile proposta di regolamentazione di tale sperimentazione da presentare all'esame del Parlamento". Bruno Mellano della Rosa nel Pugno ha dichiarato: "Il ministro Turco ha affossato l'iniziativa torinese delle narcosale; tutto come previsto ma è stato importante che tutto avvenisse pubblicamente, addirittura in diretta televisiva. Le motivazioni addotte per sbarrare le porte delle narcosale sono inconsistenti: in tutti i Paesi dove sono state create le decine di narcosale attualmente funzionanti vi sono stati problemi giuridici da superare, ma lo si è fatto. E in Italia abbiamo l'illuminante precedente degli "scambiasiringhe", che furono accusati, come ora le narcosale, di incentivare l'uso di droghe; la dottrina e la giurisprudenza legalizzarono gli scambiasiringhe, come strumento prezioso di riduzione del danno; un argomento che vale ancor di più per le narcosale. Altrettanto dicasi per il rispetto delle Convenzioni internazionali sugli stupefacenti. Un solo esempio per tutti: lla Spagna di Aznar (centrodestra) istituì nel 2000 le narcosale ma ha continuato a partecipare a tali convenzioni. Infine, la cosa più ridicola, se dietro a tutto non vi fossero la sofferenza ed il rischio di morte, ogni giorno, di migliaia di cittadini: il ministro Turco, che in trent'anni di attività politica non si è mai espressa a favore della somministrazione controllata di eroina, la promuove ora per far fuori le narcosale. Ben sapendo che si tratta di due cose completamente diverse e che nell'attuale contesto politico una modifica della legge sulla droga per consentire la somministrazione del farmaco eroina è del tutto irrealizzabile. Purtroppo! Di fronte alla presa di posizione inequivocabile di Livia Turco mi auguro che il suo collega e conterraneo Paolo Ferrero ponga termine al suo assordante silenzio. Il sindaco Chiamparino ha oggi invitato pubblicamente i consiglieri comunali a ritirare la loro mozione, spiegando che hanno ottenuto quello che volevano, anzi di più. Io invito, invece, i consiglieri a mantenere la mozione e a chiedere, come è d'altronde già loro intenzione, la votazione per parti separate sia della proposta di istituire un tavolo di lavoro con la Regione e il Ministro per istituire subito la narcosala sia della proposta di un tavolo di lavoro per la sperimentazione futura della somministrazione controllata dell'eroina. Si voti e ciascuno si assuma le proprie responsabilità davanti ai cittadini torinesi che hanno firmato per la narcosala e, soprattutto, davanti ai cittadini tossicodipendenti, che da oggi sono ancora più soli. Il ministro della Salute "cerca in maniera goffa di nascondere una verita' che pure afferma. Le leggi italiane non consentono l'apertura di nessuna narcosala. Le sue parole sono un no coperto da una finta apertura su una sperimentazione che non ci puo' essere". Lo afferma il deputato di An, Maurizio Gasparri. La proposta del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, sottolinea quindi il deputato di An, "e' fuori legge. Niente narcosale ne' a Torino ne' altrove. Suggerirei piuttosto di impiegare tempo ed energie a creare comunita' e centri per recuperare coloro che cadono nel dramma della droga', conclude Gasparri. Turco ribadisce che "non e' possibile individuare nella sperimentazione delle narcosale un uso terapeutico dell'eroina. Dunque e' indispensabile modificare le norme vigenti prevedendo specificatamente la possibilita' di effettuare una sperimentazione di riduzione del danno in strutture controllate, all'interno delle quali non possono essere applicabili le sanzioni per il consumo non terapeutico di stupefacenti". Come se non bastasse, non modificando l'attuale quadro normativo "la cessione di eroina fornita dagli sperimentatori per ridurre illegalita' indotta, con finalita' di esclusivo ordine pubblico, configurerebbe anche il reato di cessione di stupefacenti, in contrasto con le leggi e le convenzioni internazionali a cui l'Italia ha aderito". Per queste ragioni il ministro della Salute conferma a Mellano, oltre che al sindaco di Torino e al presidente della Regione Piemonte "la disponibilita', con il ministero della Solidarieta' sociale all'istituzione di un Tavolo di lavoro per individuare criteri generali da formalizzare in una proposta di legge di regolamentazione della sperimentazione da presentare in Parlamento". "Il ministro Turco e' ambiguo, ci ripensi o e' resa totale". Cosi' Elisabetta Gardini, portavoce Forza Italia, commenta le parole del ministro della Salute sulle narcosale. "Il ministro Turco ha perso un'occasione- spiega Gardini- per uscire dall'ambiguita' cui si e' condannata ogni volta che affronta il tema della droga". Quella delle narcosale "e' un'esperienza vecchia e superata che non punta sulla rieducazione e il recupero del tossicodipendente, ma lo emargina in un ghetto, fuori dalla vista di una societa' ipocrita che, fingendo di prendersi in carico i tossicodipendenti cronici, in realta' li allontana semplicemente dalla vista". Ci vuole altro, conclude Gardini "per mettere in campo una politica che combatta il fenomeno della droga". 'E' una buona iniziativa quella di istituire un tavolo di confronto per definire una proposta sulle narcosale da presentare all'esame del Parlamento'. Lo sostiene il deputato dei Verdi Tommaso Pellegrino, componente della commissione Affari sociali, il quale si dice 'convinto che l' esperienza delle narcosale e' innovativa e deve essere introdotta sulla base di seri e rigorosi criteri. Chi nega questa possibilita', e' mosso da una logica proibizionista che tende a cancellare il problema dei tossicodipendenti, abbandonandoli a se stessi'. 21-11-2007 Canada. Maggiori e obbligatorie condanne per gli spacciatori e i crimini connessi alle droghe Se fosse approvata la proposta di legge del Governo federale, i criminali che commetteranno gravi crimini connessi alle droghe non potranno piu' sperare in un alleggerimento della condanna. Il ministro della Giustizia Rob Nicholson ha inviato un insolito messaggio di comprensione verso quelli che non commettono crimini violenti per finanziare il proprio vizio, ma ha allo stesso tempo chiesto una risposta decisa contro i produttori e gli spacciatori. "Per troppo tempo i canadesi hanno ricevuto messaggi contrastanti sulle droghe, ma con la recente legge si chiarisce che c'e' la detenzione per i crimini gravi connessi alle droghe". Attualmente il "Controlled Drugs and Substances Act" (CDSA) non prevede alcun termine minimo di detenzione, ma gli emendamenti federali cambieranno questo status quo. Il ministro auspica un anno di detenzione per gli spacciatori collegati al crimine organizzato, e due anni per chi venda cocaina, eroina, e metanfetamine ai giovani o che spaccino vicino alle scuole o ad altri posti frequentati dai piu' giovani. Sempre due anni per coloro che siano trovati a gestire grandi piantagioni di marijuana e chiede il massimo della pena, da 7 a 14 anni, per la produzione di cannabis. "La legge presentata e' mirata verso gli spacciatori che commettono gravi crimini, non verso i tossicodipendenti che ne compiano di minori per comprarsi la dose. Il Governo sa che molti spacciano solo per pagarsi le dosi e non sono necessariamente violenti". La nuova legge permettera' ai tribunali di imporre il minimo della pena se il convenuto ha completato con successo il programma di disintossicazione. Per la parlamentare del NDP, Libby Davies questa legge e' uno specchio della politica sulle droghe degli Stati Uniti. "Le prigioni statunitensi sono piene di persone arrestate per crimini connessi alle droghe. Se il Canada segue questo modello, penso che a lungo termine avremo dei problemi". Anche la Lega canadese contro l'Aids ha espresso dei dubbi sull'obbligatorieta' delle condanne. Si legge nel comunicato stampa che i maggiori dubbi riguardano l'aumento dei costi per la popolazione carceraria, e per il possibile incremento dei casi di infezione di malattie infettive. 22-11-2007 Usa. California. Corte Suprema decidera' su licenziamento lavoratore che consuma marijuana terapeutica Entro 90 giorni la Corte Suprema della California dovra' decidere sul caso di un lavoratore licenziato perche' consumatore di marijuana terapeutica. La Corte dovra' decidere se le compagnie possano licenziare un dipendente risultato positivo alla marijuana consumata per fini terapeutici. Il caso riguarda Gary Ross, un veterano dell'aeronautica licenziato dall'esercito nel 1980 perche' soffriva di dolori alla schiena. Ross poi imparo' ad usare il computer, diventando un computer assistant. "Nel corso di questo lavoro, il suo dottore gli suggeri' di consumare la marijuana per alleviare i dolori alla schiena", ha dichiarato l'avvocato Joseoph Elford. "Ma questo consumo porto' Ross a risultare positivo alle droghe nel 2001, mentre lavorava per la RagingWire. Anche se Ross aveva precedentemente avvisato l'azienda di consumare dietro approvazione medica la droga, fu licenziato". Ross ha agito in giudizio nella Sacramento County Court, che emise sentenza favorevole alla RagingWire. La Proposition Act, che consente il consumo terapeutico della marijuana in California e' stata approvata nel 1996, ma e' rimasto il conflitto di interessi tra la legge statale, favorevole al consumo, e quella federale, che lo vieta. Per questo e' importante la sentenza, chiarificatrice, della Corte Suprema. 22-11-2007 Ue. Osservatorio sulla droga: esplode popolarita' cocaina La cannabis resta la droga piu' consumata nel mondo e in Europa, ma la cocaina e' in crescita e sta diventando un problema sociale nel Vecchio continente. E' quanto emerge dal rapporto 2007 dell'Osservatorio europeo sulla droga di Lisbona, pubblicato oggi a Bruxelles. "In alcuni Stati membri la domanda di trattamenti per l'uso di cocaina e' aumentata marcatamente negli ultimi anni, e in alcuni Stati, citta' e regioni supera perfino quella per l'uso di oppiacei (eroina)". E "benche' la maggior parte dell'uso resti di natura 'ricreativa', c'e' il timore che questa droga stia diventando piu' popolare fra gruppi sociali svantaggiati". Una tendenza confermata anche dal prezzo della 'coca', che e' dato in diminuzione nel periodo 2000-2005. D'altronde, le cifre dell'Osservatorio parlano chiaro: almeno il 3,7% della popolazione europea adulta (15-64 anni) ha fatto uso della polvere bianca almeno una volta nella vita, cioe' 12 milioni di persone, di cui 7,5 sono giovani fra 15 e 34 anni. Certo, si e' ancora lontani dalla cifra corrispondente per la cannabis (70 milioni, circa il 22% della popolazione), ma notoriamente gli effetti della cocaina sono molto piu' devastanti. Anche i numeri dei sequestri confermano l'incremento dell'uso della cocaina: nel 2005, secondo il rapporto Ue ne sono state sequestrate 756 tonnellate in tutto il mondo, di cui 107 in Europa. Di questi, poi, quasi la meta' in Spagna. E proprio la Spagna e', assieme a Italia e Gran Bretagna, ai primi posti nel consumo, sia di 'coca' che di 'erba' e 'fumo': il 3% degli spagnoli ammette di aver usato cocaina nell'ultimo anno, in Italia e Gran Bretagna piu' del 2%. E in tutti e tre i paesi - che significativamente sono gli unici per cui siano disponibili statistiche in merito - ci sono fra i tre e i sei consumatori di cocaina 'problematici' (cioe' non occasionali, che richiedono trattamenti) su 1000 adulti. In termini di quantita', la cannabis resta pero' la 'droga regina'. Nell'ultimo anno l'hanno consumata l'11,2% di spagnoli e italiani e l'8,7% dei britannici. Nel 2005 i sequestri globali di resina da cannabis (hashish) sono stati 1302 tonnellate, quelli di foglie di cannabis (marijuana) ben 4644 tonnellate, anche se entrambe le cifre sono inferiori a quelle del 2004. In Europa, la parte dei sequestri di resina nel 2005 e' stata di 909 tonnellate, di cui tre quarti del volume in Spagna. La marijuana invece, tradizionalmente meno diffusa in Europa che negli Stati uniti, appare in crescita negli ultimi anni, ma resta molto meno diffusa: nel 2005 nell'Ue sono state sequestrate 13,6 tonnellate di piante. 'Le droghe leggere sono l'anticamera di quelle pesanti': giudica cosi' il 'boom della cocaina' Maria Rita Munizzi, presidente del Moige, Movimento Italiano Genitori. 'Anche se l'Italia risulta essere in prima linea per le leggi antidroga e le normative di prevenzione, oltre che per le disposizioni per far fronte alle conseguenze dell'uso della droga, specie se aggiunta all'alcool, di chi si mette alla guida, il problema da centrare resta un altro' afferma Munizzi. 'Usando un termine mutuato dalla scienza, crediamo che la patina che separava il consumo di droghe leggere da quello di droghe pesanti sia ormai ridotta a un velo intangibile, e che quindi ci sia un passaggio per 'osmosi' da un consumo all'altro, con il risultato che basta una moda per indurre al consumo dell'una o dell'altra indifferentemente i nostri giovani. Auspichiamo - conclude il Moige - che al piu' presto venga aperto un confronto attivo e fattivo fra tutti gli attori sociali (famiglie, istituzioni, operatori del divertimento) per cercare di contrastare il problema, nell'ottica che il consumo di droghe leggere e' solo l'anticamera di quello di droghe piu' pesanti'. La relazione annuale dell'osservatorio Europeo sulle droghe dimostra 'in modo inequivocabile' che le strategie proibizioniste 'sono fallimentari e che hanno prodotto un aumento del consumo di sostanze stupefacenti come mai nella storia'. E' quanto ha sostenuto Giusto Catania, eurodeputato di Rifondazione Comunista e vicepresidente della commissione Giustizia del Parlamento europeo, sottolineando che il vicepresidente della Commissione Ue Franco Frattini 'deve predisporre un nuovo piano d'azione per il periodo 2008-2012' cambiando l'impianto della strategia dell'Ue che, 'altrimenti rischia di assistere inerme all'aumento costante del consumo di droga'. 'Basterebbe citare un dato emblematico per far gettare la spugna ai teorici del dogma proibizionista: la diffusione della cannabis negli Stati uniti, dove esiste una legge durissima, e' molto piu' alta dell'Olanda, che ha una legislazione piu' permissiva', ha rilevato Catania. 22-11-2007 Italia. Costa (Onu): no alle narcosale. Chiamparino: va bene No alle narcosale. Antonio Maria Costa, vicesegretario generale dell'Onu nonche' direttore esecutivo di Unodc ha scritto al sindaco di Torino Sergio Chiamparino per rappresentargli tutta la sua contrarieta' sul progetto di aprire nel capoluogo piemontese delle narcosale per il recupero dei tossicodipendenti. "Ho scritto ieri a Chiamparino -ha affermato Costa ai margini del seminario 'Mediterraneo', che vede riuniti a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia i capi dei servizi antidroga dei paesi dell'Africa settentrionale e occidentale, quelli europei del G6, i responsabile dell'Unodc, la Commissione Europea, l'Interpol, l'Europol e la Dea americana- dichiarandomi preoccupato sull'apertura di una o piu' narcosale a Torino. Come ha detto il ministro della Salute Turco non ci sono le premesse legislative" per portare avanti questo progetto. In ogni caso, ha sottolineato il vicesegretario generale dell'Onu, anche "l'alternativa di somministrazione controllata di eroina non e' che un palliativo e poi -ha aggiunto- e' estremamente costosa. I costi si aggirano intorno ai mille euro al mese per tossicodipendente". A dimostrazione di come nemmeno questo sistema possa essere risolutivo, Costa ha ricordato l'esperienza della Svizzera. "Questo trattamento e' stato applicato a 5-600 tossicodipendenti su 32.000 casi. In realta' la soluzione e' quella di trattare i tossicodipendenti come dei malati, degli infermi e di recuperarli come tali". Le parole di Antonio Maria Costa contro le narcosale "mi vedono d'accordo. Tant'e', che la lettera che avevo indirizzato al ministro della Salute Turco non prendeva neppure in considerazione le 'sale del consumo', ma si riferiva alle 'sale di somministrazione' controllata". A dirlo e' Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, nel giorno in cui viene resa nota una missiva, con cui il rappresentante Onu esprime la sua "preoccupazione" sulla possibile sperimentazione a Torino delle 'narcosale'. Raggiunto telefonicamente dalla Dire, il primo cittadino del capoluogo piemontese vuole innanzitutto precisare che "c'e' una bella differenza fra le sale del consumo di sostanze tossiche rischiose perche', magari, tagliate male, e le sale di somministrazione. Qui- precisa- ci riferiamo a luoghi in cui un medico sa benissimo che cosa da' al tossicodipendente, alla presenza di una equipe medico-psicologica per fornirgli anche degli appigli di recupero". Io, specifica Chiamparino, "dico solo che si puo' cercare di fare la sperimentazione di questi luoghi, vale la pena fare un tentativo su questa strada per spezzare l'illegalita' che avvolge il mondo dello spaccio e del consumo di droga". Riferendosi poi all'esempio spagnolo che fa Costa (le narcosale di Madrid, collocate a ridosso della discarica pubblica, fuori della capitale, ndr), il sindaco di Torino osserva che, "in quel caso e' come nascondere la polvere sotto il tappeto", far finta, ossia, di non vedere cio' che accade ai tossicodipendenti. A questo punto, avverte Chiamparino, "meglio incentivare l'attivita' dei Sert, per una somministrazione controllata". 'Le parole del vice segretario generale dell'Onu, Antonio Maria Costa, confortano e indicano chiaramente quale sia la rotta da seguire per la lotta alla droga'. Lo afferma Elisabetta Gardini, portavoce di Forza Italia. 'Non e' allontanando dalla vista i tossicodipendenti che li si aiuta. Debbono essere trattati come malati. Dopo la bocciatura delle narcosale da parte del rappresentante dell'Onu, direttore dell'ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, dovrebbe essere chiaro a tutti, e quindi in primo luogo al ministro Turco, che la strada intrapresa dal sindaco Chiamparino e' non solo fallimentare ma anche dannosa'. 'No alle narcosale? Detto da Costa e' un invito a procedere': cosi' Francesco Piobbichi, responsabile delle politiche sociali del Prc. 'Andrea Costa - spiega Piobbichi - invece di intervenire nel dibattito interno di un paese sovrano, dovrebbe rispondere dell'immane fallimento delle politiche proibizioniste sulle droghe che ha determinato l'organismo che rappresenta. Capisco che occorre fare tali dichiarazioni per alzare il polverone per accreditarsi nuovamente alla guida dell'Unodc, ma non capisco perche' non intervenga con le stesse argomentazioni in paesi come Australia, Svizzera, Germania, Spagna, Olanda, Gran Bretagna, che hanno ormai consolidato tali esperienze'. "Il mercato degli stupefacenti risulta stabilizzato ai massimi storici: quantita' moltiplicate, prezzi stracciati, purezza media in ascesa. Un disastro che su cui ragionare quando a Vienna, nel giugno del prossimo anno, le nazioni unite dovranno valutare l'efficacia delle politiche (War on Drugs) varate dall'assemblea generale nel 1998". Lo dichiara il vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera Daniele Farina (Rifondazione comunista), dopo aver assistito alla presentazione del rapporto annuale dell'Odet (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossico dipendenze) avvenuta ieri a Bruxelles. "Si puo'- si chiede Farina- di fronte a tale fallimento continuare sulla stessa strada? Il buon senso direbbe certamente di no, ma un pessimo intreccio di interessi internazionali e delle narco-burocrazie sosterra', invece, di si". "Sorprende, inoltre- conclude il deputato di Rifondazione Comunista- che un rapporto di cosi' alto valore scientifico venga piegato a polemiche italiane di pochissimo spessore come quello sulle injecting room, dimenticando che lo steso rapporto descrive gia' la loro esistenza in Europa: oltre 140 suddivise i 6 paesi". Boccia le narcosale e si dice d'accordo con le valutazioni espresse da Antonio Maria Costa, direttore dell'ufficio droga e crimine dell'Onu. Luciano Caprino, docente di Farmacologia all'Universita' "La Sapienza" di Roma, condivide lo spirito e il merito della lettera che il delegato Onu ha inviato al sindaco di Torino a proposito delle narcosale. "Condivido la lettera di Costa.- spiega- L'utilizzo delle narcosale e' comprensibile solo se si valuta l'obiettivo che e' alla base della proposta". Se "non vogliamo che ci siano persone che si drogano per strada , la proposta e' comprensibile, ma resta il fatto che essa implica dei risvolti negativi sostanziali che non possono non essere presi in considerazione". Innanzitutto, spiega il docente, "attraverso l'autorizzazione delle narcosale si rende indirettamente legale la somministrazione di stupefacenti, cioe' e' lo Stato in prima persona che li somministra", e "questo pone dei problemi etici non trascurabili". In secondo luogo, aggiunge Caprino, "si convalida e autorizza la possibilita' che una persona possa vivere in uno stato di anormalita' e alterazione della realta' che puo' essere pericoloso", e, in terzo luogo, "si corre il rischio di aumentare il proselitismo creando un pericoloso e potenzialmente incontrollabile spirito di emulazione". Insomma, conclude il docente, "le narcosale sono un vero e proprio fallimento da un punto di vista clinico. La loro unica utilita' puo' essere relativa solo all'ordine pubblico". "Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, bacchettato persino dall'Onu sulle narcosale, compie un'impacciata quanto opportuna marcia indietro". A dirlo e' Isabella Bertolini, deputata di Forza Italia. "La Turco- polemizza Bertolini- dopo la bocciatura del Tar sulla cannabis, colleziona un'altra figuraccia". Forse anche lei "dovrebbe seguire il suo collega di partito e abbandonare un progetto osteggiato da tutti gli esperti del settore". Le parole di Costa, prosegue la deputata azzurra, "dimostrano quanto dannosa, sbagliata ed inappropriata sia la politica di questo governo e di questa maggioranza in materia di contrasto all'uso e all'abuso di sostanze stupefacenti". Speriamo, continua Bertolini, "che tale autorevole intervento ponga la parola fine sul tentativo reiterato della maggioranza di imporre politiche antiproibizioniste in materia". Purtroppo, conclude, "le probabili contestazioni della sinistra radicale rendono quantomai vana questa nostra costruttiva speranza". 'Costa parla di cose che non conosce: tutti gli addetti ai lavori sanno che le narcosale sono un intervento salva vita'. Cosi' l'eurodeputato Vittorio Agnoletto. L'ex presidente della Lila, dalla ventennale esperienza nel campo delle tossicodipendenze, ricorda che ci sono diversi studi che dimostrano l'efficacia delle narcosale. 'In Europa - dichiara - sono attive 62 sale di consumo protetto e i dati relativi a Hannover, Amburgo, Francoforte e Saarbrucken, citta' che hanno attivato i progetti nella meta' degli anni '90, hanno evidenziato una diminuzione delle nuove infezioni da HIV e epatite B e C tra i drogati'. Calata del 25% anche la mortalita' dei tossicodipendenti. 'Nel campo della salute collettiva - conclude - si e' registrato infine una riduzione delle 'scene a cielo aperto' cioe' di persone che si 'bucano' in luoghi pubblici, e del numero di siringhe abbandonate con i conseguenti rischi di punture accidentali'. 'Credevo che il dottor Costa avesse problemi piu' urgenti da affrontare, dal boom dell'oppio afghano a quello della coca colombiana, rispetto all'ipotetica apertura di una narcosala a Torino, quando ne esistono gia' una settantina in tutta Europa'. Giulio Manfredi, membro della segreteria dei Radicali italiani, risponde cosi' al direttore dell' agenzia antidroga dell'Onu. 'Quello che indigna e' il tono - spiega Manfredi - Costa parla come se fosse il presidente del Consiglio o il ministro della Salute, senza sapere nulla della situazione torinese, dove i servizi di riduzione del danno sono una realta' da almeno quindici anni'. 'L'intervento del commissario Costa e' fuori luogo, si inserisce a gamba tesa' in un dibattito italiano'. E' quanto sostiene il Verde Tommaso Pellegrino secondo il quale 'la questione sollevata dal sindaco di Torino, a cui va la nostra solidarieta', e' estremamente importante, cioe' come sostenere i tossicodipendenti e non abbandonarli a se stessi'. 'L'aumento del consumo di droghe dice di per se del fallimento delle politiche proibizioniste e in Italia del fallimento della legge Fini-Giovanardi. E' quindi necessario cambiarla al piu' presto'. E' quanto ha dichiarato il Ministro della Solidarieta' Paolo Ferrero il quale ha aggiunto di intravedere tre percorsi per la sua modifica. Secondo il ministro occorre, infatti, seguire 'le indicazioni che provengono dagli operatori del settore e dalla comunita' scientifica' giungere alla 'presa in carico dei tossicodipendenti superando le sanzioni amministrative' e tornare ad applicare 'le politiche di riduzione del danno, sperimentando e verificando scientificamente l'efficacia dei diversi strumenti senza alcun pregiudizio ideologico'. 'A questo riguardo sarebbe opportuno che anche chi ha compiti di direzione di agenzie internazionali - ha poi aggiunto Ferrero - fosse piu' rispettoso del dibattito italiano su come contrastare il fenomeno delle tossicodipendenze, soprattutto alla luce dei non brillanti risultati sin ora raggiunti'. Il vicesegretario generale dell'Onu, Antonio Maria Costa, ribadisce l'inutilita' delle narcosale e la loro pericolosita'. Siamo preoccupati dalla crescita del consumo di eroina nel paese tra i giovanissimi". Lo afferma Beatrice Lorenzin, coordinatore nazionale dei giovani di Forza Italia, aggiungendo che "anni di normalizzazione dell'uso di droghe tra i giovanissimi e una pericolosa cultura dello sballo tranquillo hanno creato un clima di irresponsabilita' generale intorno all'uso di sostanze stupefacenti". Per Lorenzin, infine, "la droga che inonda le nostre citta' e' un segno tangibile di un declino sociale e morale che non risparmia nessuna generazione e che richiede interventi fermi e decisi sul fronte della repressione, della prevenzione e del recupero. Altro che narcosale." 22-11-2007 Usa. Michigan. Raccolte firme per decriminalizzare il consumo della marijuana per fini terapeutici Sono state raccolte le firme necessarie, mezzo milione, per presentare il referendum sulla decriminalzizzazione del consumo di marijuana per fini terapeutici. Il voto e' previsto nelle elezioni del 2008. La "Michigan Coalition for Compassionate Care" ha raccolto 496 mila firme, un numero maggiore a quello richiesto, 304 mila, per arrivare a presentare il quesito referndario agli elettori. 23-11-2007 Italia. Veronesi: no a pregiudizi contro morfina 'Non si puo' trasferire l'angoscia legata alla parola morfina alla necessita' di usare questa medicina per liberare una persona dal dolore'. Ad affermarlo e' il prof. Umberto Veronesi, che ieri a Verona ha tenuto una lettura magistrale alla quarta edizione degli Stati Generali del malato oncologico organizzata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt). Sottolineando che uno dei principali diritti del malato e' quello di non soffrire, Veronesi ha detto che la morfina e' un potente antidolorifico che 'deve essere usato anche per una distorsione alla caviglia', uscendo dal concetto che l'immaginario collettivo ha di questa medicina solo perche' 'ne e' stato fatto un uso improprio da chi vuole uscire dalla realta''. L'oncologo si e' quindi soffermato sul diritto del paziente a rifiutare l'accanimento terapeutico, 'che provoca piu' sofferenze della malattia stessa': 'Siamo in un Paese democratico e liberta' e' anche rifiutare le cure'. E siccome la medicina e' 'in pieno ripensamento', secondo Veronesi il medico deve anche 'avere l'umilta' di chiedere al paziente le sue volonta' e assecondarle fino a che e' possibile': da qui l'esigenza di redigere il testamento biologico per salvaguardare la persona quando non e' piu' in grado di esprimere la propria volonta'. 23-11-2007 Mondo. I narcotrafficanti ora puntano all'euro L'euro forte fa gola ai narcotrafficanti sudamericani, che preferiscono la valuta del Vecchio Continente al dollaro. Cio' ha probabilmente favorito un'impennata del traffico di cocaina verso l'Europa. Il dato e' emerso al seminario dei capi dei servizi antidroga dei paesi dell'Africa settentrionale ed occidentale e di quelli europei del G6, che vede la partecipazione anche di rappresentanti americani, in corso presso la Scuola Superiore di polizia. 'Una tendenza che abbiamo riscontrato -ha spiegato il generale Carlo Gualdi, direttore generale per i Servizi antidroga del Dipartimento di pubblica sicurezza- e' che i narcotrafficanti vogliono sempre piu' essere pagati 'cash', non con altre forme di pagamento. E tra le valute l'euro e' indubbiamente piu' richiesto del dollaro visto il suo alto valore'. 24-11-2007 Italia. Torino. Promotori mozione narcosale: voto per parti separate Votare la mozione sulle narcosale per parti separate. E' quanto chiedono i promotori dell'apertura, a Torino, di una sala per il consumo assistito, ai consiglieri comunali che saranno chiamati lunedi' a esprimersi sul documento che arrivera' in Sala Rossa e che richiede, tra l'altro, l'istituzione delle narcosale, 'attuabile ora con la legislazione vigente, e la somministrazione controllata dell'eroina, che necessita di una modifica della legge antidroga, impossibile nel breve e medio termine, visti i rapporti di forza fra i partiti'. 'La mozione -sottolineano i promotori delle narcosale, fra cui il deputato radicale della Rosa nel Pugno, Bruno Mellano- deve essere votata per parti separate perche' si tratta di cose diverse, complementari e non contrastanti l'una con l'altra. Dopo le autorevoli prese di posizione del sindaco Sergio Chiamparino, del ministro della Salute Livia Turco e, addirittura, dello 'zar dell'antidroga' Antonio Costa, e' prevedibile che la parte riguardante la somministrazione del farmaco eroina passi con una grande maggioranza. Rispetto alle narcosale, un'unica domanda finale al sindaco e ai consiglieri: se non ora quando?'. 25-11-2007 Italia. Torino. Promotori mozione narcosale: domani discussione in Consiglio comunale Lettera aperta del dr. Jarre (Comitato scientifico dell'Osservatorio droghe) al ministro della Salute Livia Turco, al sindaco Sergio Chiamparino e ai consiglieri comunali di Torino: Pensate a chi muore, qui ed ora. Domani, lunedì 26 novembre, i primi firmatari della petizione popolare per l'istituzione di almeno una narcosala a Torino seguiranno dalla tribuna i lavori del Consiglio Comunale (tardo pomeriggio). I presentatori della petizione (Domenico Massano/Associazione Radicale Adelaide Aglietta - Alessandro Orsi/Malega 9 - Franco Cantù/Forum Droghe) hanno dichiarato: "Dei 5.000 episodi iniettivi per droga stimabili al giorno a Torino, probabilmente oltre 1.000 si verificano in luoghi aperti, pericolosi, insicuri e nascosti. Come dire 40 all'ora, quasi uno al minuto. Questo accade oggi, accadrà domani, dopodomani e lunedì, il giorno che si voterà a Torino in Consiglio comunale la mozione in discussione su questi temi". Questo è lo scenario a cui il Consiglio comunale di Torino ha la possibilità di porre rimedio, votando a favore dell'apertura sperimentale di una stanza del consumo. Lo ricorda, in una accorata lettera aperta al ministro Livia Turco, al Sindaco Sergio Chiamparino e ai consiglieri comunali, il Dr. Paolo Jarre, coordinatore nazionale delle nove principali Società Scientifiche ed Associazioni professionali italiane, componente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio droghe al Ministero della Solidarietà sociale, 30 anni di esperienza e studio sulle tossicodipendenze. Ma sulla decisione del Consiglio comunale di Torino sembrano pesare di più gli strali di Antonio Costa, direttore dell'UNODC, agenzia ONU sulle droghe, che sostiene che questi servizi non sono utili e non vanno attivati. La sua lettera al sindaco Chiamparino arriva paradossalmente proprio quando l'Osservatorio europeo sulla droghe lancia il suo allarme, segnalando il preoccupante aumento nei decessi per overdose nell'ultimo anno, e invitando i paesi UE a porvi urgente rimedio. Lo stesso Osservatorio, nel 2004, ha pubblicato un accurato studio sulle 72 narcosale già attive, dimostrando l'evidenza scientificamente fondata della loro utilità, sia per quanto attiene la riduzione delle overdose mortali sia per quanto riguarda il contenimento del consumo di droga "a scena aperta". Il sindaco deve scegliere: dare credito a Costa, che non ha mai prodotto una riga di evidenze scientifiche nel merito, oppure fare fiducia all'istituto scientifico della UE, che non ha guerre da combattere ma buone politiche da promuovere? Dobbiamo forse ricordare al sindaco che da decenni molti paesi come Olanda, Germania, Svizzera, Australia, Canada, Brasile e Spagna, e la UE stessa - che ha introdotto nelle sue politiche sulle tossicodipendenze il "pilastro" della riduzione del danno - hanno scelto il primato della salute e della sicurezza dei propri cittadini invece che la piatta adesione ideologica ad una politica globale che, proprio nel 2008, si troverà a celebrare il bilancio disastroso dei propri plateali fallimenti? Dobbiamo forse ricordare al sindaco che le oltre 40 città che hanno aperto una stanza del consumo, nonostante gli strali di Costa,, non sono incorsi in alcuna sanzione, perché le Convenzioni internazionali non hanno il potere di censurare ciò che una città o uno stato decidono su servizi e interventi di salute pubblica? Caro sindaco, invece di augurarti un incontro con Costa "per approfondire", forse ti sarebbe più proficuo un incontro con l'Osservatorio europeo o, magari, con i tanti ricercatori e operatori della tua città (come Paolo Jarre), abituati più di Costa a lavorare sulla base di scienze ed evidenze. Caro sindaco, domani dovrai scegliere fra l'ideologia perdente e costosa - in termini umani, economici e di civiltà - di Costa o la fondata e ragionevole evidenza della scienza e dell'esperienza e il diritto alla salute e alla sicurezza, di cui sei primo custode. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: http://www.associazioneaglietta.it/narcosala.html www.lastanzadeifigli.it www.fuoriluogo.it 26-11-2007 Gb. Prima dei 13 anni, un bambino su sette ha provato la cannabis Una ricerca rivela che tra i giovanissimi e' aumentato il consumo delle droghe. Uno su sette bambini prima dei 13 anni ha provato la cannabis. La ricerca annuale dell'European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction rivela che il consumo delle droghe tra i ragazzini del Regno Unito e' piu' alto rispetto agli altri Paesi europei. Il 13% degli scolari ha ammesso di avere provato la cannabis prima dei 13 anni, percentuale maggiore rispetto all'8% dell'Olanda e Irlanda. Percentuale tre volte maggiore del consumo medio europeo. La Gran Bretagna ha il piu' alto numero di ragazzini sotto i 15 anni che si rivolgono ai centri di cura, con 2.251 ricoveri nel totale dei 3.237 di tutta l'Europa. Il numero degli adolescenti in cura, sopratutto per cannabis o per inalanti, e' aumentato rispetto ai 797 del 2000. Una delle cause del consumo e' da attribuire agli ambienti familiari dove i genitori sono tossicodipendenti. "La ricerca rivela che i 15eeni con genitori che hanno consumato droghe l'anno precedente l'intervista hanno raddoppiate le probabilita' di usare droghe", ed inoltre un fattore di rischio sono le abitudini dei fratelli e delle sorelle maggiori. In Gran Bretagna e in Spagna si e' registrato anche un aumento del consumo di cocaina. In Gran Bretagna il consumatore tipico di cocaina e' socialmente bene integrato, lavoratore, e probabilmente precedentemente consumava amfetamine. La ricerca europea rivela che il consumo della cocaina lo scorso anno e' salito di un milione di consumatori, da 3,5 milioni a 4,5, e la Spagna deteniene il primato tra i 29 paesi europei. In Gran Bretagna il consumo di cannabis tra i 16/24enni e' diminuito dal 28,2% del 1998 al 21,4% del 2006, mentre non e' piu' ai primi posti tra i 15/34enni con il 16,3% ,rispetto al 20% della Spagna, al 19% della Repubblica Ceca e al 16,5% dell'Italia. 26-11-2007 Usa. Obama apre uno spiraglio alla legalizzazione della marijuana terapeutica Sembra che il candidato presidenziale Barak Obama non possa fuggire dall'argomento droga, dopo che alcune settimane fa' sono state pubblicate alcune indiscrezioni sul suo consumo di marijuana in eta' giovanile. Alcuni giorni dopo averne ammesso il consumo in un incontro in una scuola superiore, ha dovuto riparlarne. Ad un elettore che chiedeva se fosse favorevole alla legalizzazione della marijuana per fini medici, Obama ha risposto che non sarebbe contrario a patto che ci siano prove scientifiche e che sia strettamente controllata. "ll mio atteggiamento e' che se per la ricerca scientifica e per i dottori la marijuana e' il modo migliore per alleviare i dolori sono pronto ad accettarne la somministrazione, anche perche' non c'e' differenza tra la morfina e la marijuana, ma voglio che tutto sia seriamente controllato da linee guida. Voglio che sia prescritta cosi' come lo sono gli antidolorifici", aggiungendo che non vorrebbe che contemporaneamente alla somministrazione terapeutica aumentasse il consumo per fini ricreazionali. Ad un'altra domanda se a differenza di un altro presidente, ha enalato, Obama ha risposto di si, tra gli applausi e le risate della platea. "Non e' qualcosa di cui sono fiero, fu un errore, ma bisognava inalare, e io l'ho fatto", ha concluso. 26-11-2007 Italia. Milano. Contro droga e bullismo, poliziotti in congedo controlleranno scuole 'A partire dalla settimana prossima, le associazioni poliziotti in congedo effettueranno un servizio di monitoraggio e controllo all'esterno di altri due istituiti superiori milanesi, i licei Giosue' Carducci e Albert Einstein'. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla sicurezza Riccardo De Corato. 'A seguito di episodi di bullismo avvenuti in queste due scuole milanesi nei confronti di altri studenti, si e' reso necessario il supporto degli ex poliziotti in pensione. La loro azione che contribuisce alla prevenzione di spaccio di droga e comportamenti illegali durante l'orario scolastico, sara' utile anche nel contrasto di questi fenomeni sempre piu' frequenti tra i giovani. Queste due scuole si aggiungono alle 46 gia' monitorate dagli ex poliziotti in un mese. Ricordo che la loro attivita', iniziata il 15 ottobre dopo il nullaosta del Provveditorato e di Prefettura e Questura, ha gia' portato dei buoni risultati'. 'Sono infatti gia' stati segnalati ai relativi commissariati della Polizia di Stato della zona e al reparto radio Mobile della Polizia Locale, sospette attivita' di spaccio e assunzione di sostanze stupefacenti rilevate all'esterno di tre istituti milanesi. Mentre in un quarto, sono state accertate presenze anomale di estranei'. 26-11-2007 Gb. Howard Donald: legalizzatela! Howard Donald, del gruppo Take That, ha riacceso i riflettori sulla legalizzazione della cannabis. Il cantante, che si sta curando da una lesione polmonare che lo ha tenuto lontano dai palcoscenici per un paio di settimane, ha dichiarato: "Se la gente fumasse cannabis anziche' bere alcol, ci sarebbero meno liti, meno violenze e problemi". Naturalmente la sua affermazione ha scatenato polemiche in alcuni settori della societa'. 26-11-2007 Colombia. Proposta la legalizzazione di cocaina e marijuana Legalizzare cocaina e marijuana. E' la proposta avanzata dal deputato di Cambio Radical, Roy Barreras, durante una sessione del Parlamento latinoamericano che si e' tenuta per due giorni a Bogota'. L'istanza e' stata accolta e verra' inoltrata all'Onu. "Abbiamo aperto la possibilita' che il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite riceva una petizione del parlatino affinche' si convochi una Conferenza per aggiornare la Convenzione di Vienna, che e' datata 1961", ha spiegato il Rappresentante della Camera. Secondo Barreras, fino a quando esistera' il narcotraffico ci saranno paramilitari e guerriglia; il modo per far cessare questo tipo di guerra e' togliere di mezzo i soldi con cui esso si finanzia. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------