====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 18-09-2007 al 24-09-2007 n.39/2007 (Anno VII) ARTICOLI - In arrivo Ddl sulle tossicodipendenze? Question time al ministro Ferrero - Italia. Politiche di riduzione del danno: cosa dice veramente la scienza NOTIZIE - Usa. Angelina Jolie: le ho provate tutte, ma solo la marijuana mi fa felice - Italia. Negativi test antidroga su alcuni deputati An e Udc - Italia. Ferrero presenta piano del Governo contro droga, doping e gioco d'azzardo - Italia. Roma. Operatori Retesole aggrediti mentre filmavano spaccio a Colle Oppio - Italia. Radicali: tre ministri alla "corte proibizionista" di Letizia Moratti - Usa. Un giovane su quattro dice si' all'uso occasionale di crystal meth - Italia. Turco-Melandri stanziano 2 milioni di euro per sport contro droga e malattie - Italia. Ferrero: abbiamo raggiunto intesa su ddl droga. Poretti (Rnp): speriamo sia la volta buona - Italia. Senato approva emendamento: carcere per automobilista che rifiuta test antidroga - Italia. Moratti: basta con riduzione del danno, e' distruttiva - Usa. Britney Spears dovra' sottoporsi a test antidroga per mantenere custodia figli - Tajikistan. Bruciati 700 kg di droghe afghane - Italia. Minniti chiede creazione di agenzia antidroga G6-Africa - Israele. Capo polizia: niente arresto per piccole quantita' di stupefacenti - Italia. Torino. Petizione al Consiglio comunale per sperimentazione narcosala - Usa. New York. Narcotrafficanti riciclano denaro con il bancomat - Usa. Ricerca: campagne antidroga fanno aumentare il consumo - Italia. Andrologo: se fumi cannabis sarai depresso, irritabile, aggressivo, letargico, grasso... e impotente - Gb. Principe Carlo inaugura orto di marijuana e coca - Portogallo. Studio: ecstasy attacca centraline energetiche dei neuroni - Afghanistan. Ban Ki-Moon: Governo faccia di piu' contro la droga - Belgio. Comuni di frontiera fanno causa contro coffee shop olandesi - Italia. Allenza Nazionale continua a farsi test antidroga - Australia. Ricerca: 60% morti ammazzati era sotto l'influenza di droghe o alcol - Italia. Verona. Carabinieri: crescono le coltivazioni di marijuana 'fai da te' - Italia. Amato: contro la droga piu' utili i papi dei capi di Stato ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 2 morti - 1 ferito - 98 arresti - 455,749 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 289,445 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 166,304 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 98345 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 147994 piante di cannabis - 123 giorni di detenzione ARTICOLI 19-09-2007 In arrivo Ddl sulle tossicodipendenze? Question time al ministro Ferrero Durante il question time di oggi alla Camera ho rivolto al ministro della Soliderieta' Sociale, Paolo Ferrero, una semplice domanda: se e come il Governo intenda intervenire nel dibattito parlamentare in materia di tossicodipendenze. E' dal suo insediamento che il ministro Ferrero annuncia di voler intervenire sulla questione delle tossicodipendenze con una riforma della attuale legge, la cosiddetta Fini-Giovanardi. Sono state molte le volte in cui sembrava di essere arrivati ad un punto di svolta sulla materia ma la conclusione e' stata sempre un nulla di fatto. Questa situazione di eterna attesa, protrattasi dall'inizio di questa legislatura, ha di fatto bloccato l'iniziativa parlamentare provocando il rinvio della calendarizzazione delle proposte di legge sulla droga in attesa del preannunciato disegno di legge del Governo. Lo scorso giugno finalmente e’ stato deciso di calendarizzare le pdl, che sarebbero dovute essere i primi provvedimenti in discussione a settembre delle commissioni riunite Affari Sociali e Giustizia. Inutile dire che cosi' non e' stato. Durante l'esposizione del question time ho ricordato alcune delle dichiarazioni del Ministro Ferrero che preannunciavano il pronto arrivo del disegno di legge. Spero solo che oggi non mi sia ritrovata co-protagonista involontaria di una di queste. Il Ministro Ferrero rispondendomi ha, infatti, annunciato che proprio ieri il ddl sulle tossicodipendenze ha ricevuto il via libera dal Ministero della Salute per essere presentato in Consiglio dei Ministri dove, sempre il Ministro, ha auspicato venga approvato al piu' presto. Mi sono ovviamente dichiarata soddisfatta della risposta anche se lo saro' molto di piu' quando il testo uscira' dal Consiglio dei Ministri. E' utile ricordare che la legge Fini-Giovanardi e' una legge approvata durante il precedente Governo ma applicata di fatto da questa maggioranza. E' una norma che risponde ad una serie di principi proibizionisti che non hanno trovato nessuna ragione nei numeri. Nell'ultima Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze risulta, infatti, che il consumo di sostanze stupefacenti e' aumentato, mentre i prezzi al dettaglio delle stesse nel mercato nero sono diminuiti. Come deputata di questa maggioranza spero che dalle parole si passi ai fatti per intervenire su una materia che sta a cuore a molti. il testo dell'interrogazione: http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=639 Donatella Poretti deputata radicale della Rosa nel Pugno 20-09-2007 Italia. Politiche di riduzione del danno: cosa dice veramente la scienza Oggi il sindaco di Milano Letizia Moratti ha affermato che e' necessario porre fine alla politica di riduzione del danno e alla distinzione fra droghe leggere e pesanti. Moratti ha anche detto che "le politiche basate sulla riduzione del danno e del contenimento sociale del fenomeno droga attuate fino ad oggi, anche nel nostro Paese, hanno portato risultati disastrosi". Il sindaco Moratti dice il falso. Prima di tutto, ci chiediamo di quali misure di riduzione del danno il sindaco stia parlando. Contrariamente alla Spagna, al Canada, all'Olanda, alla Svizzera, all'Australia, e cosi' via, l'Italia non ha mai sperimentato la somministrazione controllata di sostanze illecite, ne' le "safe injection room" (o narcosale). Infatti, dopo gli Usa, l'Italia ha una delle leggi piu' severe del mondo occidentale. Se in Arabia Saudita, dove vige la legge islamica e quindi anche la pena di morte, un italiano trovato con 0,8g di marijuana ha ricevuto una condanna a quattro anni di carcere, in Italia avrebbe potuto essere condannato dai 6 ai 20 anni (1). Come nei Paesi dove vige la Sharia, la legge italiana non fa distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti, ed il consumatore con addosso 40 euro di cannabis puo' essere punito alla stregua di uno spacciatore trovato in possesso di 2kg di eroina. Quindi, cio' che auspica Moratti in Italia e' gia' realta', a meno che non si voglia introdurre pena di morte e Sharia anche da noi. Ed e' del tutto evidente che, dinnanzi ad una legge cosi' repressiva, il consumo ed il degrado delle nostre citta' continua ad aumentare. Infine, quando Moratti cita le disastrose politiche di riduzione del danno, di cosa parla? La letteratura scientifica documenta ampiamente l'efficacia di programmi di riduzione del danno, dalle narcosale alla distribuzione controllata di eroina, dalla depenalizzazione del consumo (seguita da trattamenti medici) alla distribuzione di siringhe per i consumatori di droghe da iniezione. Il sindaco citi un solo studio che dimostra l'inefficacia di queste politiche di riduzione del danno. Le riviste medico-scientifiche sono piene di lettere-appello di scienziati che chiedono al legislatore di non ignorare l'efficacia delle politiche di riduzione del danno. Pertanto, quando il sindaco si chiede "perche' su tutte le politiche riguardanti la salute ci si basa su ricerche scientifiche e sulla droga no?", noi non possiamo che chiederci se oltre alla malafede, non ci sia anche il chiaro intento di prendere in giro i cittadini. Qui un piccolo assaggio sull'efficacia delle politiche di riduzione del danno. Consigliamo un'attenta lettura di questi articoli scientifici al sindaco e a tutti coloro che recentemente sono divenuti ammiratori del suo ardore ideologico in materia di droghe: - Betteridge G., Vancouver safe injection facility: more positive results. HIV AIDS Policy Law Rev. 2006 Apr;11(1):19-20. - Broadhead, Robert S., Thomas Kerr, Jean-Paul C. Grund, and Frederick L. Altice, "Safer Injection Facilities in North America: Their Place in Public Policy and Health Initiatives," Journal of Drug Issues (Tallahassee, FL: Florida State University, Winter 2002), Vol. 32, No. 1 - Committee on the Prevention of HIV Infection among Injecting Drug Users in High-Risk Countries, Institute of Medicine, National Academy of Sciences, "Preventing HIV Infection among Injecting Drug Users in High Risk Countries: An Assessment of the Evidence" (Washington, DC: National Academy Press, 2006) - de Wit, Ardine and Jasper Bos, "Cost-Effectiveness of Needle and Syringe Programmes: A Review of the Literature," in Hepatitis C and Injecting Drug Use: Impact, Costs and Policy Options, Johannes Jager, Wien Limburg, Mirjam Kretzschmar, Maarten Postma, Lucas Wiessing (eds.), European Monitoring Centre on Drugs and Drug Addiction, 2004. - Gibson DR, Flynn NM, Perales D. Effectiveness of syringe exchange programs in reducing HIV risk behavior and HIV seroconversion among injecting drug users. AIDS 2001;15(11):1329-41. - Hedrich, Dagmar, "European Report on Drug Consumption Rooms" (Lisbon, Portugal: European Monitoring Centre on Drugs and Drug Addiction, February 2004) - Hurley, Susan F., Damien J. Jolley, John M. Kaldor, "Effectiveness of Needle-Exchange Programmes for Prevention of HIV Infection," The Lancet, 1997; 349: 1797-1800, June 21, 1997. - Stephen W. Hwang, Science and Ideology, Aug 21, 2007. Vol. 1(2), pp.99-101. - Interventions to prevent HIV risk behaviors. National Institutes of Health Consensus Development Conference Statement. 1997; Feb 11-13. AIDS 2000;14 Suppl 2 S85-96. - Kerr T, Tyndall M, Li K, Montaner J, Wood E. Safer injection facility use and syringe sharing in injection drug users. Lancet 2005;366(9482):316-8. - Kerr T, Stoltz JA, Tyndall M, Li K, Zhang R, Montaner J, et al. Impact of a medically supervised safer injection facility on community drug use patterns: a before and after study. BMJ 2006;332(7535):220-2. - Lomas J. Connecting research and policy. Isuma: Can J Policy Res 2000;1(1):140-4. - National Commission on AIDS, The Twin Epidemics of Substance Abuse and HIV (Washington DC: National Commission on AIDS, 1991); General Accounting Office, Needle Exchange Programs: Research Suggests Promise as an AIDS Prevention Strategy (Washington DC: US Government Printing Office, 1993); Lurie, P. & Reingold, A.L., et al., The Public Health Impact of Needle Exchange Programs in the United States and Abroad (San Francisco, CA: University of California, 1993); Satcher, David, MD, (Note to Jo Ivey Bouffard), The Clinton Administration's Internal Reviews of Research on Needle Exchange Programs (Atlanta, GA: Centers for Disease Control, December 10, 1993); National Research Council and Institute of Medicine, Normand, J., Vlahov, D. & Moses, L. (eds.), Preventing HIV Transmission: The Role of Sterile Needles and Bleach (Washington DC: National Academy Press, 1995); Office of Technology Assessment of the U.S. Congress, The Effectiveness of AIDS Prevention Efforts (Springfield, VA: National Technology Information Service, 1995); National Institutes of Health Consensus Panel, Interventions to Prevent HIV Risk Behaviors (Kensington, MD: National Institutes of Health Consensus Program Information Center, February 1997). - "Policy Statement: Reducing the Risk of HIV Infection Associated With Illicit Drug Use," Committee on Pediatric AIDS, Pediatrics, Vol. 117, No. 2, Feb. 2006 (Chicago, IL: American Academy of Pediatrics) - Sendziuk P., Harm reduction and HIV-prevention among injecting drug users in Australia: an international comparison. Can Bull Med Hist. 2007;24(1):113-29. - Toumbourou JW, Stockwell T, Neighbors C, Marlatt GA, Sturge J, Rehm J., Interventions to reduce harm associated with adolescent substance use. Lancet. 2007 Apr 21;369(9570):1391-401. - Urbina I. Alone in a city's AIDS battle, hoping for backup. New York Times 2007 May 29. Available (accessed 2007 Aug 11). - Vlahov, David, PhD, and Benjamin Junge, MHSc, "The Role of Needle Exchange Programs in HIV Prevention," Public Health Reports, Volume 113, Supplement 1, June 1998, pp. 75-80. - Wainberg MA. The need to promote public health in the field of illicit drug use. CMAJ 2006;175(11):1395-6. - Wood E, Tyndall MW, Montaner JS, Kerr T. Summary of findings from the evaluation of a pilot medically supervised safer injecting facility. CMAJ 2006;175(11):1399-404. - Wood E, Kerr T, Small W, Li K, Marsh DC, Montaner JS, et al. Changes in public order after the opening of a medically supervised safer injecting facility for illicit injection drug users. CMAJ 2004;171(7):731-4. - Wood E, Tyndall MW, Zhang R, Stoltz JA, Lai C, Montaner JS, et al. Attendance at supervised injecting facilities and use of detoxification services. N Engl J Med. 2006;354(23):2512-4. - Wood, Evan, Tyndall, Mark W., Zhang, Ruth, Montaner, Julio S.G., and Kerr, Thomas, "Rate of Detoxification Service Use and its Impact among a Cohort of Supervised Injecting Facility Users," Addiction, Vol. 102 - Wright, Nat M.J., Charlotte N.E. Tompkins, "Supervised Injecting Centres," British Medical Journal, Vol. 328, Jan. 10, 2004 - Zobel, Frank & Françoise Dubois-Arber, "Short appraisal of the role and usefulness of Drug consumption facilities (DCF) in the reduction of drug-related problems in Switzerland: appraisal produced at the request of the Swiss Federal Office of Public Health (Lausanne: University Institute of Social and Preventive Medicine, 2004) Note: (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16483 Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 18-09-2007 Usa. Angelina Jolie: le ho provate tutte, ma solo la marijuana mi fa felice Angelina Jolie ha confessato di aver assunto 'ogni tipo di droghe' quando era giovane, ma di aver apprezzato soltanto la marijuana che, ha detto, l'ha 'resa felice'. "Ho assunto cocaina, eroina, ecstasy, Lsd e quanto altro", ha raccontato la Jolie ad un sito americano. "Le droghe possono essere molto pericolose, io ho smesso in tempo e ormai mi sono completamente allontanata". La Jolie racconta poi di aver visitato Disneyland, da ragazza, sotto l'effetto di allucinogeni. "Ricordo che fui molto rattristata vedendo i pupazzi animati di Topolino. Ho pensato quanto deve essere umiliante per un uomo mettersi addosso una maschera come quella per tutto il giorno e stare li' a cercare di far ridere i bambini". 18-09-2007 Italia. Negativi test antidroga su alcuni deputati An e Udc Sono tutti negativi i test antidroga a cui si sono sottoposti trentacinque tra deputati e senatori di An e Udc. In una conferenza stampa alla sala Tatarella del gruppo alla Camera, Alleanza nazionale annuncia i risultati del test tricologico effettuato il 2 agosto dal centro diagnostico Pantheon. A 'certificare' l'apertura della busta con i risultati la giornalista di 'La Repubblica', Alessandra Longo, nominata d'ufficio 'garante' dei test antidroga. 'An e' orgogliosa di questi risultati', dice il capogruppo a Montecitorio, Ignazio La Russa. Per il deputato la decisione di rendere pubblico l'esito degli esami, che rilevano l'uso di cocaina, di cannabis e di oppiacei e che hanno validita' fino a sei mesi prima del prelievo, sottolinea la volonta' del partito di 'essere chiari e sereni' di fronte ai cittadini 19-09-2007 Italia. Ferrero presenta piano del Governo contro droga, doping e gioco d'azzardo Un piano valido un anno, per recuperare il tempo perduto e intanto preparare quello a piu' lungo respiro, che avra' durata triennale: il ministro Paolo Ferrero ha messo l'acceleratore sulla stesura del Piano d'azione nazionale di lotta alla droga, che l'Unione europea ci ha chiesto da tempo visto che l'Italia, insieme e a Malta ed Estonia, e' l'unico Paese Ue a non esserne dotato. Il Piano 2008, che il Ministero della solidarieta' sociale ha scritto insieme agli altri dicasteri competenti, e di cui l'ANSA e' in grado di anticipare i contenuti, dovra' passare al vaglio del Consiglio dei ministri che lo fara' proprio e, poi, della Conferenza Stato-Regioni ed enti locali. Intanto, informalmente, Ferrero lo ha illustrato ieri sera agli assessori regionali competenti, i quali -fa sapere il Ministero- ne hanno apprezzato sia i contenuti sia il metodo 'partecipato' adottato per costruirlo. Il piano, nella sua bozza attuale, prevede per la prima volta una valutazione del raggiungimento degli obiettivi e un forte coordinamento tra tutti i soggetti impegnati nell'intervento sulle droghe. Sempre per la prima volta, sara' fatta una mappatura delle risorse disponibili presso le Regioni e del sistema dei servizi per le dipendenze; prevista anche la definizione dei criteri per trasformare questo sistema a fronte delle nuove forme di consumo, dalla cocaina alle droghe sintetiche, dalle sostanze dopanti al gioco d'azzardo. Il documento e' un mix di azioni a carattere innovativo e di azioni a regime e copre tutto il 2008; una cinquantina le azioni specifiche. Cinque gli assi sui quali e' incardinato: il coordinamento nazionale e interregionale; la riduzione della domanda; la riduzione dell'offerta; la cooperazione internazionale; l'informazione, la ricerca, la valutazione. COORDINAMENTO - Prevista la creazione di un coordinamento permanente tra le amministrazioni centrali, regionali e locali competenti e la ricostituzione del Coordinamento tecnico tra le Regioni in materia di droga. Una delle grosse novita' e' la valutazione del raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano, che sara' attuata mediante la stesura di un report indicante le criticita' e i suggerimenti per il Piano triennale. RIDUZIONE DOMANDA - Si prevede la creazione di Piani d'azione regionali di durata pluriennale e una mappatura delle risorse disponibili presso le regioni per le azioni sulle droghe, che non c'e' mai stata. Nei locali di divertimento, i servizi per le dipendenze faranno interventi di 'prevenzione selettiva' rivolti ai consumatori. Sara' istituito l'Osservatorio sul disagio giovanile legato alle dipendenze. Si fara' una mappatura del sistema dei servizi, che servira' a definire i criteri per riformarli, anche a fronte di nuove forme di consumo come la cocaina, le droghe sintetiche, le sostanze dopanti e il gioco d'azzardo. Definizione dei Livelli essenziali di assistenza per le dipendenze patologiche. Produzione di linee guida sulla riduzione del danno e individuazione delle le tipologie di intervento che possono, da sperimentali, diventare stabili. BOLLINI CONTRO GIOCO PATOLOGICO E DOPING- Previsti accordi con le associazioni dei gestori di slot machine, per sensibilizzarli alle problematiche del gioco patologico e farli aderire a un codice di auto-regolamentazione: i locali che si adegueranno avranno una sorta di bollino di qualita', una certificazione di 'locale libero da gioco patologico'. Stesso percorso per le palestre: accordi con le associazioni di categoria per sensibilizzare i gestori alle problematiche del doping e rilascio finale della certificazione di 'palestra sicura'. RIDUZIONE OFFERTA - Obiettivo principale e' migliorare gli interventi repressivi di contrasto alla produzione e al traffico, concentrandosi sulla criminalita' organizzata. Previsti accordi di cooperazione transnazionali. Tra le curiosita', la modifica della legge attuale sulla droga (309/90) per consentire la coltivazione della canapa sativa (la pianta da cui si ricava la fibra, non quella da cui si ottiene l'hashish) 'a fini leciti'. Da segnalare anche la lotta al traffico di droghe via Internet, anche attraverso una mirata revisione normativa (come gia' avvenuto per la pedopornografia). COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - Prevista fra l'altro l'assistenza finalizzata alla creazione di attivita' economiche alternative alle coltivazioni illegali (ad esempio l'aiuto ai contadini afghani per trasformare le colture di oppio). INFORMAZIONE - Si vuole tra l'altro migliorare la comprensione del fenomeno degli usi e degli abusi di droghe. Previsto l'avvio del nuovo Sistema Informativo Nazionale Dipendenze (Sind), cioe' un nuovo modello di raccolta dati sui consumi. Il piano vuole anche attivare in via sperimentale il Sistema di Allerta Rapido (Early Warning System) nazionale, in linea con quanto previsto in ambito europeo: si tratta, in sostanza, di raccogliere, validare e diffondere le informazioni, fornite dagli operatori delle dipendenze, sulle nuove sostanze che compaiono sul mercato o su sostanze tagliate in modo da essere pericolose, sulle nuove tendenze e i nuovi fenomeni. (Abbrescia/ANSA) 19-09-2007 Italia. Roma. Operatori Retesole aggrediti mentre filmavano spaccio a Colle Oppio Una troupe dell'emittente televisiva interregionale Retesole è stata aggredita da alcuni malintenzionati mentre stava effettuando delle riprese per testimoniare il degrado del parco di Colle Oppio a Roma. Il fatto è accaduto alle 17.30 di ieri quando il parco era semideserto. Lo rende noto la stessa tv in una nota. La presenza delle telecamere ha indispettito alcuni uomini, che dopo aver minacciato verbalmente i due operatori, hanno tentato di aggredirli. Per fortuna gli inviati sono riusciti a scappare in tempo prima di essere percossi. "Andate via, non ci serve la vostra pubblicità" e "lo sai che c'è gente che muore per colpa di quelle telecamere" alcune delle frasi rivolte agli ospiti indesiderati. Insieme agli operatori c'era la responsabile di un'associazione impegnata da anni per la riqualificazione del quartiere, che stava guidando i due in una visita per il parco. Nello speciale di Retesole, che andrà in onda nel corso del Tg Roma di questa sera alle 19.15, si mette in evidenza l'assoluto degrado del parco più antico del mondo: sporcizia, lampioni elettrici e panchine distrutte, verde inesistente. Nell'intervista, che la responsabile dell'associazione ha voluto girare a volto coperto per "paura di essere riconosciuta", si lamenta il continuo bivaccare nel parco di extracomunitari, la prostituzione e lo spaccio di droga. "Veltroni e il futuro Pd oltre a far nascere altri partiti sta creando una situazione di abbandono della citta' di Roma, aumento della criminalita', e come a Colle Oppio, l'aumento del degrado nelle periferie". Lo dice in una nota il parlamentare e segretario romano dell'Idv, Stefano Pedica, commentando l'aggressione subita ieri da una troupe dell'emittente televisiva interregionale Rete Sole. "Alcuni uomini- spiega Pedica- dopo aver minacciato verbalmente i due operatori, hanno tentato di aggredirli fisicamente. Per fortuna gli inviati sono riusciti a scappare in tempo prima di essere linciati. Insieme agli operatori c'era la responsabile di un'associazione impegnata da anni per la riqualificazione del quartiere, che stava guidando i due in una visita per il parco. Lo scopo- conclude l'esponente dell'Idv- quello di mettere in evidenza l'assoluto degrado del parco piu' antico del mondo: sporcizia, lampioni elettrici e panchine distrutte, verde inesistente, il continuo bivaccare nel parco di extracomunitari, la prostituzione e lo spaccio di droga, l'assoluta latitanza delle istituzioni capitoline". 'Esprimo la solidarieta' a nome di Alleanza nazionale ai due operatori di Retesole ed alla responsabile di un'associazione impegnata da anni per la riqualificazione del quartiere, in visita al parco, oggetto di minacce e del tentativo di aggressione fisica". E' quanto ha dichiarato il consigliere comunale di Alleanza nazionale, Fabrizio Ghera. "Esprimo unitamente lo sdegno di An e dei cittadini del quartiere di fronte all'accaduto - ha sottolineato - Ancora una volta si evidenzia l'assenza delle istituzioni, a fronte delle false rassicurazioni di Veltroni'. 'Nello speciale di Retesole, che andra' in onda questa sera alle 19.15, e' visibile l'assoluto degrado del parco piu' antico del mondo - ha spiegato ancora - Sporcizia, lampioni elettrici e panchine distrutte, verde inesistente, con il continuo bivaccare di extracomunitari, persone dedite alla prostituzione ed allo spaccio di droga. An - ha concluso Ghera - si dichiara pronta ad ogni iniziativa necessaria a sensibilizzare l'opinione pubblica ed ha richiamare alla realta' ed alla ragione le autorita' capitoline, contro la riduzione dei livelli di sicurezza'. 19-09-2007 Italia. Radicali: tre ministri alla "corte proibizionista" di Letizia Moratti "Nemmeno ai tempi del governo di centro-destra, tre ministri si sarebbero precipitati alla corte proibizionista di donna Letizia. Il copione di domani e' gia' scritto: Amato, Turco e la Bindi tenteranno di contendere alla Moratti e a Muccioli i termini 'sicurezza', 'legge', 'ordine', esaltando i controlli antidroga nelle scuole e i kit antidroga nelle farmacie". E' quanto affermano Bruno Mellano, deputato radicale della Rosa nel Pugno e Nathalie Pisano della segreteria dell'Associazione radicale Enzo Tortora, in merito all'incontro di domani di tre ministri del governo italiano (Giuliano Amato, ministro degli Interni, Livia Turco, ministro della Salute, Rosy Bindi, ministro della Famiglia) al convegno dell'Ecad, European Cities Against Drugs, cartello delle citta' europee proibizioniste, organizzato a Milano dal sindaco Letizia Moratti, alla presenza di Andrea Muccioli, presidente della comunita' di San Patrignano e Antonio Maria Costa, direttore dell'agenzia antidroga Onu. "Noi riteniamo che tali termini possano essere declinati in maniera diversa: per esempio, istituendo narcosale a Milano e nelle principali citta' italiane, per ridurre il danno ai consumatori di sostanze illegali e per aumentare la sicurezza di tutti i cittadini". Una maniera diversa di affrontare il problema, aggiungono i radicali, e' quella di abolire "quella legge 'Fini-Giovanardi' che ha fatto di ogni erba un fascio e che il governo Prodi si era impegnato ad abolire nel suo programma elettorale, mentre la sta attuando da ben 568 giorni". Altro approccio sarebbe, infine, quello di "utilizzare i copiosi raccolti di oppio afghano per fabbricare morfina per i malati, impedendo cosi' che Milano e le altre citta' siano invase da un nuovo mare di eroina pura e a buon mercato, che puo' provocare un'impennata delle overdose mortali". 19-09-2007 Usa. Un giovane su quattro dice si' all'uso occasionale di crystal meth Quasi un quarto della popolazione giovanile dichiara che ottenere crystal meth e' "molto facile" o "abbastanza facile", secondo una indagine del Meth Project, un gruppo noprofit contro l'abuso di questa sostanza. Un giovane su tre e' convinto che provare il meth una o due volte pone solo "un piccolo rischio" o "nessun rischio" alla salute. Per un giovane su quattro vi sarebbero benefici nel provare il meth, come divenire euforico e molto allegro", perdere peso o combattere la noia. Secondo molti legislatori, questa indagine dimostra la necessita' di lanciare una campagna informativa aggressiva sui rischi del meth, definita una sostanza pericolosa che crea dipendenza. "Per i ragazzi il meth e' la morte", dice la dr. Julie Gerberding, direttrice del Centro federale per il controllo e la prevenzione delle malattie. Gerberding ha elogiato l'indagine del Meth Project, ed una sua campagna informativa lancia due annia fa in Montana, che avrebbe portato alla riduzione del consumo di meth del 45 per cento. Gli spot antidroga impiegati fanno uso di immagini crude per dimostrare gli effetti devastanti di questa sostanza. Ma non tutti i teenager la pensano allo stesso modo. Tre giovani su quattro esprimono la propria contrarieta' a provare il meth anche per una sola volta, la stessa percentuale che disapprova l'uso occasionale anche di cocaina ed eroina. "Questa indagine dimostra che dobbiamo lavorare ancora molto", ha commentato lo zar antidroga della Casa Bianca, John Walters. "Queste opinioni preoccupano. Ci sono ancora troppi ragazzi che dicono di poter mettere le mani su questo veleno". La Casa Bianca ha dato il via proprio questo mese ad una vasta campagna di prevenzione sul meth, con pubblicita' che appariranno in otto Stati. 19-09-2007 Italia. Turco-Melandri stanziano 2 milioni di euro per sport contro droga e malattie Un investimento di circa 2 milioni di euro per diffondere tra gli italiani le buone pratiche del vivere sano al fine di prevenire malattie cardiovascolari, tumori e diabete: e' questo, in sostanza, quello che prevede il Protocollo d'intesa 'Guadagnare salute. Rendere facili le scelte salutari', firmato oggi tra il ministro della Salute, Livia Turco, e quello delle Politiche Giovanili e Attivita' sportive, Giovanna Melandri. Le iniziative da finanziare riguardano 9 aree tematiche: promozione dell'attivita' motoria, monitoraggio della salute degli sportivi non professionisti, promozione dell'attivita' fisica per le persone diversamente abili o con disagi psichici e mentali. E ancora, la prevenzione dei disturbi dei comportamenti alimentari, la lotta al doping involontario, alla dipendenza e all'abuso di droghe e alcool ed, infine, campagne di comunicazione e informazione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessita' della pratica sportiva per 'guadagnare in salute'. Per ogni area tematica verranno finanziati progetti che saranno presentati, nei prossimi mesi, da istituzioni e organismi pubblici e privati (enti territoriali e associazioni) che rispondono a criteri innovativi dal punto di vista qualitativo e scientifico. 'E' un programma d'azione che coinvolge vari ministri per intervenire sulla cause che sono fattori di rischio e che provocano malattie, come fumo e alcool. Insisteremo finche' i cittadini non diventino responsabili della propria salute e non inizino ad adottare uno stile di vita salutare'. 'Guadagnare salute', pero', e' anche e soprattutto un protocollo indirizzato al mondo dei giovani, 'dove sono sempre piu' frequenti i fenomeni di anoressia, obesita' e bulimia. Per questo all'interno del Protocollo assume centralita' la diffusione dello sport nelle scuole e, piu' in generale, la possibilita', gia' prevista dalla Finanziaria del 2007, per le famiglie di detrarre le spese di iscrizione dei propri figli a palestre o ad altre attivita' sportive. Per ora la misura riguarda solo i ragazzi dai 5 ai 18 anni, ma il nostro obiettivo e' quello di portarlo dai 0 ai 100. Sebbene inizialmente questo possa costituire una mancanza di gettito per le casse dello stato, nel lungo periodo si rivelera' un modo per risparmiare denaro, dato che avremo una popolazione piu' sana, che non avra' bisogno di cure, e che quindi non pesera' sulle spese per il sistema sanitario'. Tra le misure che presto verranno adottate 'ci sara' quella del 'bollino blu': una certificazione conferita solo a quei centri che rispondono a determinate caratteristiche qualitative e che ha gia' trovato applicazione solo in alcune regioni'. 19-09-2007 Italia. Ferrero: abbiamo raggiunto intesa su ddl droga. Poretti (Rnp): speriamo sia la volta buona I ministri competenti hanno raggiunto un accordo su un testo di disegno di legge sulle tossicodipendenze: lo ha reso noto il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, il quale, durante il question-time alla Camera, ha espresso l'auspicio che il ddl arrivi presto in discussione al Consiglio dei ministri. "Per ragioni di discussioni interne al governo, a volte più semplici a volte meno, i tempi sono stati molto dilatati", ha spiegato l'esponente di Rifondazione comunista in risposta all'interrogazione della deputata Donatella Poretti (Rnp) che denunciava il ritardo del governo nel presentare un testo annunciato da tempo. "Ieri abbiamo ottenuto l'assenso col ministro della Salute su un testo che il mio ministero ha chiesto al Governo di mettere in diramazione ai diversi ministeri affinché arrivi in discussione al Consiglio dei ministri". "I ministri interessati più direttamente sono dunque addivenuti ad un testo", ha aggiunto Ferrero, che ha poi espresso l'auspicio che "il testo venga ad essere discusso in Consiglio dei ministri e varato in tempi brevi per poter partecipare alla discussione parlamentare in modo chiaro". Poretti, che nella sua interrogazione aveva elencato le ripetute occasioni in cui il ministro aveva annunciato imminenti presentazioni di proposte del Governo, si e' augurata che sia davvero la volta buona. Secondo l'esponente della Rosa nel Pugno, infatti, l'attesa di un testo governativo ha bloccato l'iniziativa parlamentare, che invece sarebbe potuta andare avanti da oltre un anno. ----- Segue il testo dell'interrogazione Question time al ministro della solidarieta' sociale premesso che: - fin dal suo insediamento il ministro della Solidarieta' Sociale Paolo Ferrero ha dichiarato di voler intervenire sulla questione delle tossicodipendenze con una riforma della attuale legge, la cosiddetta Fini-Giovanardi; - il 31 ottobre 2006, in occasione della conferenza sulla tossicodipendenza svoltasi presso l'Istituto Superiore di Sanita', il ministro dichiaro': "si sta lavorando, di concerto con piu' ministeri, per varare in tempi brevi un ddl che superi l'attuale legislazione sulle tossicodipendenze". Tra gli esperti del settore inizio' anche a circolare una bozza di testo elaborato dal ministero. - il 25 gennaio 2007 rispondendo ad un mio question time in Commissione Affari Sociali tra l'altro confermo': "l'intenzione del Governo di procedere a una revisione della normativa vigente in materia di tossicodipendenze" e "che il disegno di legge in materia non è stato ancora presentato perché all'interno della maggioranza sono presenti sensibilità diverse e non è opportuno che il disegno di legge sia presentato prima che intorno ad esso si sia raccolto il necessario consenso"; - pochi giorni dopo, a febbraio 2007, il ministro Ferrero illustrando le linee guida a proposito della modifica della legge sulle tossicodipendenze in commissione Giustizia al Senato, disse che per arrivare da quei principi a un testo compiuto di riforma della legge Fini-Giovanardi sulle droghe ''non ci vorra' un anno ma alcune settimane''; tesi ribadita in occasione di una audizione in commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati; - il 26 giugno 2007 in occasione della Giornata mondiale per la droga il ministro annuncio' con interviste a quotidiani che il suo ddl sulla droga era pronto, che era stato inviato ai colleghi competenti e che sarebbe stato posto all'attenzione nel successivo pre-consiglio dei ministri; rilevato che: - dall'inizio di questa legislatura, e' stata sempre rinviata la calendarizzazione delle proposte di legge di riforma della Fini-Giovanardi in attesa del preannunciato disegno di legge del Governo, e che tali annunci hanno di fatto bloccato l'iniziativa parlamentare; - il 26 giugno 2007 e’ stato finalmente deciso di calendarizzare le pdl sulla droga che sarebbero dovute essere i primi provvedimenti in discussione a settembre delle commissioni riunite Affari Sociali e Giustizia; per sapere: se e come il Governo intenda intervenire nel dibattito parlamentare in materia. "Ferrero annuncia revisione Fini-Giovanardi. Turco, Amato e Bindi vanno a convegno con Muccioli". Questo il commento di Daniele Farina, deputato del Prc, che spiega: "Mentre il ministro Ferrero annuncia la formulazione di un testo condiviso di riforma della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, stupisce che i suoi colleghi Turco, Bindi e Amato trovino naturale partecipare domani a Milano all'iniziativa proibizionista 'Strategy, Management and Communication agaist Drug addiction' voluta dal sindaco Moratti". Un convegno, prosegue il deputato, "senza interventi dissonanti dove le esperienze sociali e comunitarie vengono strumentalmente racchiuse solo nell'intervento di Andrea Muccioli". Stupisce maggiormente, aggiunge Farina, "poiche' proprio Milano e' la sede deputata per lo svolgimento di un'altra iniziativa di rilievo internazionale: la 'Conferenza Latina di riduzione dei danni correlati al consumo di droghe' che si svolgera' dal 29 novembre al 1° dicembre che il comune di Milano sembra ignorare. Coltivo la speranza- conclude l'esponente del Prc- che almeno i ministri se ne ricordino". 19-09-2007 Italia. Senato approva emendamento: carcere per automobilista che rifiuta test antidroga Pene piu' severe per chi guida ubriaco o sotto l'effetto di stupefacenti e carcere anche per chi si sottrae ai controlli. A inasprire le sanzioni e' un articolo del ddl sulla sicurezza stradale approvato dal Senato che corregge, tra le altre cose, le misure che depenalizzavano le sanzioni per chi, anche evidentemente in stato di ebrezza, non dava l'assenso all'etilometro. Se prima scattava soltanto l'ammenda pecuniaria, il fermo dell'auto e la sospensione della patente, l'articolo 16 del ddl licenziato oggi da Palazzo Madama prevede anche l'arresto fino a sei mesi. Insomma, chi dice no ai controlli, rischia di vedersi macchiata la fedina penale. Cambiano inoltre le soglie fissate dalla Camera per il controllo del tasso alcoolemico nel sangue che erano: da 0.5 gr/litro per lo stato di ebrezza e oltre 1.5 gr/litro per lo stato di ubriachezza. A queste due se ne aggiunge una intermedia (dai 0.8 gr/litro a 1.5gr/litro). Ecco le sanzioni rimodulate sui tre scalini: da 0.5 a 0.8, ammenda da 370 a 1.485 euro, arresto fino ad 1 mese e sospensione della patente da 3 a 6 mesi; da 0.8 a 1.5, ammenda da 800 a 3.200 euro, arresto fino a 3 mesi, sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno. Per chi viene trovato con tasso alcoolemico superiore a 1.5 grammi/litro nel sangue l'ammenda va da 1.500 a 6.000 euro con arresto fino a 6 mesi, e sospensione della patente da 1 a 2 anni. Per chi guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto droga o psicofarmaci l'ammenda va da 1.000 a 4.000 euro, l'arresto fino a tre mesi, la sospensione della patente da sei mesi a un anno. La patente di guida e' sempre revocata quando il reato e' commesso dal conducente di un autobus o di un mezzo che trasporta materiali pesanti, o in caso di recidiva nel biennio. Se poi il conducente ubriaco o sotto l'effetto di stupefacenti provoca un incidente stradale le pene saranno raddoppiate e sara' disposto il fermo del veicolo per 3 mesi (salvo che l'auto appartenga a persona diversa da chi ha commesso il reato). 20-09-2007 Italia. Moratti: basta con riduzione del danno, e' distruttiva Basta con le politiche per la riduzione del danno e fine della distinzione tra droghe leggere e pesanti. E' questo l'appello lanciato dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, al convegno sulle strategie management e comunicazione contro la dipendenza dagli stupefacenti, organizzato da Ecad (European Cities Against Drughs), la rete di circa 300 città europee riunite sotto la bandiera del proibizionismo in materia di politiche di contrasto all'uso e alla diffusione di sostanze stupefacenti. "Le politiche basate sulla riduzione del danno e del contenimento sociale del fenomeno droga attuate fino ad oggi, anche nel nostro Paese, hanno portato risultati disastrosi. Dobbiamo dire basta. C'è bisogno di maggiori politiche di prevenzione e di comunicazione che formino personalità forti e motivate", ha affermato il sindaco di Milano che ha poi sottolineato come sia necessario smettere con la distinzione tra droghe leggere e quelle pesanti. "E' necessario mettere in campo politiche molto chiare che dicano che tutte le droghe sono dannose", ha dichiarato la Moratti, domandandosi retoricamente "perché su tutte le politiche riguardanti la salute ci si basa su ricerche scientifiche e sulla droga no?". Il primo cittadino ha poi citato uno studio della rivista Lancet relativo alla cannabis nel Regno Unito che ha visto moltiplicare esponenzialmente negli ultimi dieci anni le persone in cura per l'uso di cannabis. "Sul tema della droga ci vuole serenità, non ideologia ma soprattutto molta serietà", ha continuato il sindaco di Milano, ricordando che il fenomeno del consumo di stupefacenti "nasce dal disagio e dal vuoto dei giovani, oltre che da un corto circuito educativo, dal mancato confronto con genitori e amici e da modelli e miti talvolta incentrati solo sull'immagine, il successo, la carriera e il potere, trascurando i rapporti fatti di relazioni e di emozioni". "Le persone si drogano per fuggire da se stessi e dalla realtà sono giovani che non hanno paura di morire ma hanno paura di vivere". La Moratti ha infine ricordato che ieri, nell'incontro dedicato alla sicurezza, tra i sindaci dell'Anci e il viceministro dell'Interno Marco Minniti, c'è stata la richiesta di tutti i primi cittadini di inserire la prevenzione e il sostegno al reinserimento nei compiti delle amministrazioni locali. La Moratti ha poi fatto un appello a Minniti, presente in sala, perché "ci aiuti a superare quella mentalità di cui non abbiamo bisogno che prevede la distinzione tra le diverse sostanze" e ha chiesto una maggiore differenziazione per legge tra lo spaccio e il consumo, chiedendo maggiore rigore contro chi vende droga e una maggior forza di intervento per il recupero delle persone. FERRERO: LA COLPA E' DELLA FINI-GIOVANARDI -Il ministro per la Solidarieta' Paolo Ferrero replica a distanza che questa e' la stessa politica gia' praticata dal governo di centrodestra e che ha prodotto un'esplosione del consumo di droga e un forte aumento della microcriminalita' ad esso collegata'. Ferrero sostiene, invece, d'essere d'accordo 'con chi ha proposto di affrontare questo tema nell'ambito nel pacchetto sulla vivibilita' e la sicurezza nelle citta', questo nella prospettiva di superare definitivamente la Fini-Giovanardi'. "Il tema della droga non è stato affrontato in maniera adeguata dagli ultimi governi, compreso il nostro". Controreplica così Moratti. Il ministro della Solidarietà aveva criticato le posizioni "proibizioniste" espresse oggi dalla Moratti sostenendo che "la politica proposta oggi dalla Moratti è la stessa già praticata dal governo di centrodestra, che ha prodotto un'esplosione del consumo di droga e un forte aumento della microcriminalità ad esso collegata". Credo debbano esserci politiche più oneste che tengano conto dei risultati positivi e negativi e, sulla base delle evidenze, permettano di reimpostarne le politiche". MILANO E GOVERNO PENSANO A STUDIO SU POLITICHE - Il Comune di Milano e il Ministero della Salute potrebbero lavorare insieme per un progetto di ricerca sull'efficacia delle diverse politiche sul tema della droga. Alla proposta del sindaco Letizia Moratti, alla fine di un convegno organizzato a Milano dall'organizzazione delle Citta' europee contro la droga, il ministro Livia Turco in collegamento telefonico ha dato la disponibilita' 'a costruire una sinergia'. 'Siamo disponibili a continuare la collaborazione. Credo che il tema piu' importante sia investire nella prevenzione e in questo penso che i Comuni possano avere un ruolo importantissimo'. Come importante, secondo il ministro, e' l'integrazione fra comunita' di recupero e servizi e 'l'alleanza fra i servizi sociali e sanitari'. 'Se anche la Moratti, ex ministro del passato governo Berlusconi, ammette di aver sbagliato rispetto alla legge Fini-Giovanardi sulle droghe, allora vuol dire che i danni che sta producendo questa legge sono enormi': lo afferma Francesco Piobbichi, responsabile politiche sociali del Prc. 'Spero - aggiunge - che adesso il governo in carica non perda un solo minuto per buttare via una legge che invece dei narcotrafficanti colpisce i consumatori'. "E' necessario promuovere campagne che dicano con chiarezza che le droghe fanno male, che pubblicizzino tra i giovani e le famiglie anche i dati crudi relativi alle conseguenze dell'uso della droga, che sottolineino come l'Europa miri a eliminare la dipendenza e non a mantenerla come fanno le politiche di riduzione del danno. Per queste campagne che ne scoraggino l'uso abbiamo stanziato per il prossimo anno 21 milioni di euro". E' quanto ha affermato oggi il vicepresidente della Commissione europea e commissario per la Libertà, la giustizia e la sicurezza Franco Frattini. Per Frattini alle azioni preventive, vanno però affiancate una maggiore cooperazione transnazionale tra gli organi di polizia dei singoli Stati membri che si occupano specificatamente di droga e rafforzare Europol, la polizia europea. Il commissario propone anche un'unica banca dati europea alimentata dai singoli Stati che contenga tutte le informazioni relative ai componenti delle organizzazioni criminali, questo anche in vista dell'ulteriore caduta delle frontiere (e quindi dei controlli) dei Paesi neocomunitari. "Si tratta di proposte che non richiedono una politica comune europea - sottolinea Frattini - perché oggi purtroppo non c'è e non ci sarà a breve una normativa comune in materia di droga: ogni Stato fa per se". E proprio di fronte all'assenza di un'azione comune, Frattini promuove il "ruolo centrale dei sindaci che devono gestire le politiche antidroga sul territorio", così come del resto devono fare in tema di immigrazione. In questo senso, Frattini lancia l'idea di un manifesto delle città europee "che può dare un messaggio forte anche ai governi più riluttanti verso una legislazione comune". A preoccupare maggiormente Frattini c'è la crescita costante della produzione di stupefacenti che avviene nelle regioni del Sud dell'Afghanistan sotto controllo dei talebani. "La comunità internazionale deve essere chiara: le piantagioni devono essere prioritariamente distrutte" ha affermato il commissario europeo, sottolineando come la "sostituzione dell'oppio con culture alternative non ha finora assolutamente funzionato". L'altro tema di preoccupazione è legato alle rotte africane del traffico internazionale di stupefacenti. "L'enorme povertà, la grande corruzione, l'assenza di istituzioni solide e la presenza di cellule del terrorismo islamico - spiega Frattini - permettono che in alcuni Paesi africani i trafficanti introducano enormi quantità di droga che poi vengono smerciate in Europa". Così come aveva fatto questa mattina il viceministro dell'Interno Marco Minniti, anche Frattini evidenzia il rischio di "una crescente commistione tra i trafficanti di droga e quelli di uomini". Di certo, secondo il vicepresidente della Commissione europea "lo stupefacente è sempre più a buon mercato e sempre più diffuso", e c'è un sensibile aumento delle droghe chimiche: più facili e meno costose da produrre e distribuire. "La bontà di quanto afferma la Moratti sulle droghe sta nei risultati pessimi ottenuti dal suo governo nella precedente legislatura". Con questa parole Daniele Farina, vice presidente della commissione Giustizia alla Camera, ha bocciato la richiesta del sindaco di Milano Letizia Moratti di porre fine alle politiche di limitazione del danno, in materia di droghe, avanzata nel corso del convegno 'Against Drugs' in svolgimento nel capoluogo lombardo. "Il convegno promosso da ECAD si sta rivelando all'altezza delle pessime attese - ha accusato Farina. D'altro canto questo raggruppamento, anche noto come 'adunanza del disastro' è direttamente responsabile, con le proprie politiche e tesi, della catastrofica situazione in materia di droghe. Stupisce inoltre che proprio un sindaco di centrodestra attacchi le politiche di riduzione del danno e del rischio, già assai poco praticate in Italia e ulteriormente ridimensionate nei cinque anni del governo Berlusconi. Per l'assenza di un contraddittorio che pur esiste nell'ambiente scientifico su materie come quello della droga, più che un convegno è un comizio proibizionista". "Non è un caso - ha concluso Farina - che la Conferenza latina per la riduzione dei rischi correlati al consumo di droghe (CLAT4) si svolga proprio a Milano dal 29 novembre al 1 dicembre. Sarebbe utile che anche il sindaco Moratti ci buttasse un occhio". Dichiarazione di Donatella Poretti (Rnp): Come rispondere al sindaco di Milano, Letizia Moratti, quando dice che le politiche di riduzione del danno hanno portato risultati disastrosi in Italia? Verrebbe da chiederle in quale Paese stia vivendo e in che citta' stia esercitando la funzione di prima cittadina. Quanto dichiarato nega la realta' dei fatti, affermata scientificamente da piu' parti (1) e confonde sempre piu' le idee ai cittadini. In questi ultimi tempi si fa un gran parlare di mancanza di sicurezza collegandola al problema della droga. Sono pericolose le parole del sindaco di Milano che pensa di risolvere questa situazione, rendendo ancora piu' aspre le pene e senza politiche di riduzione del danno. La stessa Moratti, il maggio scorso, decise di non distribuire piu' siringhe ai tossicodipendenti. Questa semplice e non costosa misura aveva contribuito a salvare centinaia di migliaia di vite umane, prevenendo il diffondersi di malattie come l'Hiv, ma evidentemente non era stata ritenuta utile dal Sindaco. Dalle sue affermazioni di oggi non mi sembra che una tale decisione abbia portato a qualche risultato positivo. Suggerisco al Sindaco di ritornare sui propri passi e di invertire rotta seguendo l'esempio di Spagna, Canada, Olanda, Svizzera, Australia, Paesi in cui sperimentazione della somministrazione controllata di sostanze illecite, e le "safe injection room" (o narcosale) hanno portato solo effetti positivi. Sono sicura che al Sindaco di Milano non sfugge che la ricetta proposta e' quella della legge Fini-Giovanardi, approvata dalla precedente maggioranza e, purtroppo, di fatto applicata fino ad oggi da questa. I "risultati disastrosi" di cui parla sono proprio la conseguenza dei principi proibizionistici su cui si basa questa legge. Come, infatti, risulta dall'ultima Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze, i consumi di sostanze stupefacenti sono aumentati e i prezzi al dettaglio al mercato nero sono diminuiti. Auspico che quanto detto ieri dal ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, in risposta ad un mio question time, sia vero. Presto il ddl sulle tossicodipendenze per riformare la Fini - Giovanardi dovrebbe arrivare in Parlamento e allo stesso tempo, aggiungo io, come deciso lo scorso 26 giugno, le proposte di legge sulla droga spero siano al piu' presto calendarizzate dalle commissioni riunite Affari Sociali e Giustizia (http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=641). Dichiarazione di Bruno Mellano (deputato radicale della Rosa nel Pugno) e Nathalie Pisano (Radicali Milano): "Il sindaco Letizia Moratti ha letto con convinzione il copione che le aveva scritto Andrea Muccioli: no alla riduzione del danno perché lo dimostrano i dati scientifici (a noi risulta proprio il contrario ma donna Letizia non ammette contraddittorio); una gran confusione tra droghe pesanti e droghe leggere, facendo di tutta l'erba un fascio; più poteri ai sindaci per garantire la mitica parola "sicurezza". Il problema è che il sottosegretario Minniti ha seguito senza incertezze la scia tracciata dalla Moratti: con la scusa della lotta al narcotraffico ha rilanciato la necessità di politiche proibizioniste a livello internazionale senza considerare che il risultato di decenni di questo approccio non ha recato un grave danno ai trafficanti; infatti, come egli stesso afferma, solo un decimo della droga in circolazione viene intercettata e sequestrata. Nessun accenno alla possibilità di legalizzazione dell'oppio afgano per fini medici. Nessun accenno alla riforma della legge sulla droga annunciata ieri alla Camera dal Ministro Ferrero. Solo le solite parole d'ordine che ci ripetono da trent'anni i ministri degli Interni di qualsiasi colore. Il compianto Giorgio Gaber l'aveva già detto: dov'è la destra, dov'è la sinistra?". Il viceministro dell'Interno Marco Minniti dice no a zone franche di spaccio in Italia. Proprio ieri l'associazione dei Comuni ha chiesto a Minniti di reinserire il tema della droga (cosi' come quello della prostituzione e dei problemi legati all'immigrazione) nel provvedimento sulla sicurezza voluto dai sindaci. E ai sindaci e agli enti locali il viceministro si e' rivolto oggi ribadendo 'il bisogno di una forte collaborazione fra Stato e enti locali'. 'Nel nostro Paese - ha spiegato - non ci devono essere zone franche di spaccio. E per questo c'e' bisogno di una forte collaborazione. Se vogliamo vincere servono azioni contemporanee'. Non basta liberare una piazza dagli spacciatori, secondo Minniti, serve subito poi l'azione del Comune per recuperarla e metterla a disposizione dei cittadini, o tutto ritorna come prima. 'Sono azioni abbastanza facili - ha concluso - se abbiamo voglia e la possibilita' di sviluppare una leale collaborazione, che ritengo indispensabile per garantire un principio di sicurezza che sia applicabile nel nostro Paese'. 'L'amministrazione di Milano non investe nulla nelle dipendenze e rifiuta sistematicamente il confronto con le organizzazioni milanesi che da trenta anni si occupano di questo fenomeno'. A denunciarlo e' Achille Saletti, responsabile della comunita' Saman che risponde cosi' al sindaco Moratti. 'Tra gli ideologici del fenomeno droga in Italia, oggi - ribadisce Saletti - il Sindaco Moratti rappresenta un elemento centrale. Dunque il richiamo alla non ideologia andrebbe rivolto principalmente a se stessa posto che il Sindaco Moratti oggi, a Milano, fa solo ideologia. Il resto sono solo parole al vento, proiezioni fanatiche che servono solo a riempire il vuoto pneumatico e la mancanza di idee e di iniziative della sua amministrazione'. 'Per non dire che Milano, grande citta' - aggiunge il presidente di Saman - ha il numero piu' alto di consumatori in Italia e a fronte di questo dato nulla fa il comune nelle politiche di prevenzione, di reinserimento di accompagnamento'. 'Invece di richiamarsi alla rivista Lancet - prosegue - sarebbe politicamente piu' onesto che ci chiarisse quale servizi vuole offrire il comune di Milano ai tanti consumatori problematici che popolano questa citta'. O chiarire perche' rispetto alle dimensioni di questo fenomeno si investe solamente un milione di euro cifra piu' da cittadina di provincia che da citta' metropolitana'. 'Ma chiedere di agire politicamente e non con le parole alla Moratti - secondo Saletti - forse e' eccessivo. Preferisce, di sicuro le ideologie e le vuote parole ai fatti, alla fatica di progettare interventi sensati, e alla possibilita' che, non potendo contrastare un fenomeno cosi' diffuso, quanto meno si cerchi di governarlo. Rimangono solo le urla e gli strepiti, inutili e dannosi per i consumatori ma di grande visibilita' politica per la Moratti'. "E' il caso di recuperare un minimo di decenza e dire che tutte le droghe provocano disastri enormi. Non esiste alcuna evidenza scientifica che ci siano droghe che non provocano danni, sono tutte da combattere". E' quanto ha affermato il responsabile della comunità di San Patrignano, Andrea Muccioli, a margine del convegno sulla lotta alla droga organizzato a Milano dall'Ecad. "Oggi il 60% dei ragazzi in comunità - ha proseguito Muccioli - non ha mai visto una siringa, ma marijuana, hashish e ecstasy. Si sono distrutti la vita, ma a causa di una martellante comunicazione diseducativa non si considerano tossicodipendenti". Il figlio del fondatore della nota comunità per il recupero dei tossicodipendenti in provincia di Rimini ha poi attaccato duramente la politica: "Se fossi un parlamentare mi sentirei in dovere di dare garanzie sui miei comportamenti e non avrei problemi a fare un test per dimostrare che non mi drogo o a rinunciare a privilegi che mi sembra invece siano attenti a difendere". "Chi ha la responsabilità di servire gli altri credo abbia il dovere della trasparenza, ma non mi pare di vederne in gran parte del mondo politico", ha concluso Andrea Muccioli, sottolineando che "anche noi dovremmo fare un esame di coscienza sul perché abbiamo eletto tanta fuffa". Oggi, durante il convegno della rete "European cities against drugs" viene presentato anche il nuovo master internazionale dal titolo "Comunicazione e strategie d'intervento nelle tossicodipendenze: prevenzione, contrasto e recupero sociale" in partnership con lo Iulm, l'Università di San Pietroburgo e la comunità di San Patrignano, e con il patrocinio del Comune di Milano. Sulla droga, Letizia Moratti 'sceglie l'ideologia invece di assumere impegni': il capogruppo e un consigliere dell'Ulivo in Comune, Marilena Adamo e Andrea Fanzago. E, per affermarlo, denunciano che 'il Comune di Milano non ha rinnovato le convenzioni con il volontariato e il privato sociale, scadute al dicembre 2006 per i progetti di prevenzione e interventi di contrasto alla droga, per un valore complessivo di 798.000 euro'. E' vero che Palazzo Marino ha scritto loro lo scorso luglio dicendo che rinnovera' le convenzioni fino alla fine dell'anno 'ma - sottolineano i due esponenti del centrosinistra - ad oggi non si vedono ancora ne' le convenzioni del 2007 ne' il pagamento per l'attivita' del 2007 gia' svolte'. La critica del centrosinistra, pero', riguarda anche il convegno di oggi, dove e' presente la Comunita' di San Patrignano ma dove, secondo Fanzago e Adamo, mancano altre esperienze. 'Il confronto sui metodi piu' efficaci e' tecnico e non politico - osservano - A Milano manca una politica programmata sulla lotta alle dipendenze'. E diminuiscono anche i fondi: nel 2003 in bilancio, spiega l'opposizione, c'erano 1 milione 540 mila euro, quest'anno un milione 250 mila. La loro proposta dunque e' di convocare una conferenza straordinaria dei servizi per scrivere un piano triennale di interventi, coinvolgere scuole, oratori, commercianti, discoteche e associazioni sportive in una campagna di informazione e prevenzione, ma anche di potenziare i punti di ascolto e l'educazione stradale, di rilanciare i centri di aggregazione giovanile e anche i centri di accoglienza temporanea per la tossicodipendenza. E poi ancora propongono di rinegoziare la retta convenzionata per l'accoglienza in comunita' di recupero che ora a 44 euro al giorno considerano 'irrisoria' e chiedono di convocare la commissione Servizi sociali per un'audizione congiunta degli assessori alla Salute Carla De Albertis e alla Famiglia Mariolina Moioli insieme con il coordinamento milanese del privato sociale per trovare gli indirizzi d'azione per affrontare il tema delle dipendenze a Milano. 'La riduzione del danno, come il sindaco Moratti dovrebbe sapere, e' un intervento salvavita e non e' in contrapposizione con le comunita' di recupero: e' il suo attacco a questo approccio ad essere puramente ideologico'. Cosi' Vittorio Agnoletto, fondatore della Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS, contesta le dichiarazioni di Letizia Moratti. 'In tutto il resto d'Europa e del mondo la cura e riabilitazione, di cui si occupano le comunita', sono considerate sullo stesso piano - in un continuum logico, e non ideologico - degli interventi di riduzione del danno e lotta al narcotraffico. A Milano - aggiunge Agnoletto - come in tutte le grandi citta' italiane, i consumi di droga cambiano: le comunita' non sono piu' l'unica alternativa possibile perche' molti consumatori integrano il consumo di sostanze nella loro vita quotidiana, per un certo periodo di tempo'. 'Inoltre - prosegue - ricordo al sindaco che il Programma dell'UE per il periodo 2007-2013 (votato il 23 luglio scorso) afferma proprio l'importanza della riduzione del danno, intesa come politica mirata alla salute pubblica. Quanto al dibattito sulla pericolosita' delle droghe leggere, si tratta di dati ancora non scientifici, perche' non dimostrati, mentre e' sicuramente dimostrato che le sostanze piu' pericolose sono quelle legali: alcool, tabacco, farmaci'. 'Se l'interesse e' salvare delle vite, - conclude Agnoletto - la Moratti farebbe bene a investire risorse nelle unita' di strada e nelle decine di operatori che ogni giorno evitano morti per overdose, assistono tossicodipendenti in crisi etc. Anzi, suggerisco un intervento semplicissimo, che migliorerebbe le condizioni di vita non solo di chi fa uso di sostanze, ma anche di tutti i milanesi: ripristini subito i distributori di siringhe dislocati in vari punti della citta'. Da qualche tempo non funzionano piu', e questo significa che i tossicodipendenti non possono acquistare siringhe pulite ne' scambiare quelle usate con le nuove (come accadeva appunto con le suddette macchinette). L'annunciato taglio a questi interventi (unita' di strada, distributori di siringhe) rende oggettivamente corresponsabili l'amministrazione e il sindaco dell'aumento delle infezioni da HIV ed epatite B e C e delle morti correlate'. L'Universita' Iulm con la collaborazione della Comunita' di San Patrignano e dell'universita' russa di San Pietroburgo ha organizzato un master unico nel suo genere sulla comunicazione e le strategie di intervento nelle tossicodipendenze. A collaborare all'iniziativa e' anche il Comune di Milano che ha dato alcuni finanziamenti, il patrocinio e la possibilita' di presentare oggi il progetto durante il convegno delle European Cities against Drugs che si e' svolto a Milano. E proprio il sindaco Moratti ha annunciato di aver avuto dimostrazioni di interesse anche da altre citta'. 'Noi -ha spiegato il rettore dell'universita' milanese Giovanni Puglisi- il sistema della comunicazione sia portante per un messaggio di lotta alla droga'. Lo scopo del master (aperto a un massimo di 25 partecipanti) si rivolge sia a laureati sia a operatori pubblici che intendono specializzarsi in questo settore, in particolare nella formazione e nell'informazione. La maggior parte degli stage previsti si svolgera' a San Patrignano. 20-09-2007 Usa. Britney Spears dovra' sottoporsi a test antidroga per mantenere custodia figli Non si può certo dire che questo sia per Britney Spears un periodo fortunato. Dopo il flop agli Mtv Video Music Awards, che avrebbe dovuto sancire il suo grande rientro e l'ha invece data in pasto alle critiche più impietose, arrivano ulteriori cattive notizie, questa volta sul fronte personale. Se vorrà mantenere la custodia dei figli dovrà sottoporsi due volte alla settimana a test antidroga e antialcol a sorpresa. Lo ha stabilito la corte incaricata di dirimere la feroce battaglia legale tra l'ex principessa del pop e l'ex marito Kevin Federline, appunto per la custodia dei due figli. Un duro colpo per Britney, che era stata accusata di fare "uso abituale di sostanze stupefacenti e alcol". Il giudice Scott Gordon non ha tuttavia ordinato che la cantante venticinquenne si sottoponga a riabilitazione o che frequenti incontri per persone che fanno uso di droghe, fatto che lascia a Britney un margine di speranza. I suoi problemi, per il giudice, non sembrano apparire così gravi da compromettere il suo ruolo di madre. 20-09-2007 Tajikistan. Bruciati 700 kg di droghe afghane La polizia ha bruciato piu' di 700 chilogrammi di eroina, oppio e cannabis afghani, dal valore di 2,2 milioni di euro. "Abbiamo distrutto 155 kg. d'eroina, oltre 500 d'oppio e 80 kg. di cannabis, droghe sequestrate negli ultimi mesi a 170 trafficanti", ha dichiarato Faizullo Gadoyev, capo dell'antinarcotici. Da gennaio 2007, sono state sequestrate oltre tre tonnellate di droghe afghane e arrestati 22 afghani. "I trafficanti sono generalmente arrestati mentre cercano di passare il confine, ma stanno aumentando gli arresti compiuti all'interno del Paese, perche' sempre piu' afghani cercano di spacciare direttamente la droga, ad un prezzo pou' alto", ha concluso Gadoyev. Il Tajikistan divide 1,340 chilometri di confine con l'Afghanistan. 20-09-2007 Italia. Minniti chiede creazione di agenzia antidroga G6-Africa Il viceministro dell'Interno, Marco Minniti, rilancia la collaborazione internazionale per risolvere il problema della droga. Chiede all'Europa 'di fare di piu'' e propone l'idea di costruire una agenzia antidroga fra il G6 e i Paesi africani per contrastare le nuove vie del traffico internazionale. Minniti ne ha parlato oggi intervenendo a un incontro delle 'European cities against drugs', che riunisce 300 citta' e che oggi si e' riunita a Milano su invito del sindaco Letizia Moratti. Minniti ha spiegato che uno degli allarmi principali e' quello della cocaina che oltre alla via atlantica ora arriva in Europa anche dall'Africa, un tema che riguarda da vicino l'Italia visto che 'il principale player in questo settore e' la 'ndrangheta calabrese'. Per questo Minniti ha lanciato un appello al vice presidente della Commissione europeo Franco Frattini, che questo pomeriggio chiudera' la giornata di lavoro, per 'lavorare insieme in modo che si faccia di piu''. Secondo il ministro 'c'e' bisogno di protezione nel Mediterraneo del sud, e questo deve fare l' Unione Europea'. Importante e' quindi piu' collaborazione. Da qui l'idea di una 'piattaforma africana con esperti europei dislocati nel centro Africa'. Si tratta di una necessita' anche perche' esiste gia' 'un network di criminalita' multi etnica impegnato nell'immigrazione clandestina' e in futuro quindi i due traffici 'potrebbero avere un unico gestore'. Minniti anche per questo ha lanciato la proposta di costituire 'una agenzia anti droga tra paesi del G6 e africani che come punto comune abbia l'attivita' nel Mediterraneo che consenta una efficace e moderna cooperazione'. 20-09-2007 Israele. Capo polizia: niente arresto per piccole quantita' di stupefacenti Desta animate polemiche in Israele l'ordine impartito dal capo della polizia Dudy Cohen agli agenti di mostrare tolleranza d'ora in poi verso i piccoli consumatori di stupefacenti, per dedicare piuttosto le loro energie ad una lotta senza quartiere contro i grandi importatori e trafficanti di droga. Un portavoce della polizia ha subito chiarito che queste nuove istruzioni non devono affatto essere interpretate come una legalizzazione, neppure implicita, del consumo di droghe. Ha spiegato che si tratta invece del tentativo di utilizzare in modo piu' incisivo le limitate risorse della polizia. I piccoli consumatori di stupefacenti, e' emerso, richiedono infatti una mole di lavoro notevole, che spesso non si concretizza nemmeno in atti di accusa nei loro confronti. Nel solo 2006 la polizia ha aperto oltre 16 mila pratiche, la piu' banale delle quali ha richiesto comunque una intera giornata lavorativa di un agente. E' stata stilata cosi' una tabella che sintetizza i limiti di tolleranza della polizia. Le quantita' massime ammesse per sfuggire all'arresto sono 15 grammi di marijuana, 15 grammi di hascisc, 2 grammi di oppio, 3 cartine di Lsd, 3 pastiglie di ecstasy, 0,3 grammi di cocaina e 0,3 grammi di eroina. Piu' che soddisfatto da questi sviluppi e' Boaz Wechtel, leader della lista politica 'Foglia verde' che per due volte si e' candidato (invano) alla Knesset nell'intento di legalizzare l'uso della 'cannabis'. 'La caccia della polizia ai consumatori di 'cannabis' costa ogni anno ha stimato - 300 milioni di shekel', pari ad oltre 50 milioni di euro. 'Questa cifra puo' essere adesso meglio utilizzata per educare i giovani a stare alla larga dalle droghe davvero pericolose'. Delusi invece i dirigenti della associazione 'Al-Sam' che respinge ogni tipo di droga: 'Contro gli stupefacenti di ogni genere ci deve essere tolleranza-zero', afferma una esponente dell'organizzazione, Naama Zweig. 'E' sempre sbagliato dare ai giovani messaggi contraddittori' ha concluso. 21-09-2007 Italia. Torino. Petizione al Consiglio comunale per sperimentazione narcosala Si e' svolta questa mattina a Torino, presso la sede dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, la conferenza stampa di presentazione di una petizione al Consiglio comunale per una narcosala a Torino. Ha introdotto la conferenza stampa Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani): “Mi preme sottolineare tre cose: la prima è la sinergia venutasi a creare fra organizzazioni, gruppi e singoli cittadini che da tempo operano nel campo delle tossicodipendenze e che hanno trovato nella petizione per una narcosala a Torino un minimo comun denominatore, una proposta concreta che può essere esportata anche in altre città italiane; la seconda è che quest’iniziativa ci permette di tornare a parlare dei cittadini tossicodipendenti, considerandoli come “persone che hanno problemi” e non, come è l’andazzo attuale veicolato dai media, come “persone che sono problemi”; la terza è che il contesto politico attuale sarà difficilmente ripetibile: un ministro della Solidarietà Sociale piemontese, Paolo Ferrero, che si è sempre dichiarato favorevole a questa sperimentazione; idem per l’assessore regionale alla Sanità; un sindaco che si è sempre dichiarato disponibile, al suo secondo mandato, plebiscitato dai torinesi, con margini di manovra e di decisione molto più ampi che in passato … coraggio Chiamparino!”. Alessandro Orsi (Malega 9 Produzioni, presentatore della petizione): “Se siamo qui oggi è anche perché sono riuscito con altri amici a produrre un documentario (“La stanza dei figli”, www.lastanzadeifigli.it) che, mi pare, evidenzia efficacemente le condizioni drammatiche, nella loro normalità di tutti i giorni, nelle quali molti consumatori si iniettano le sostanze e come potrebbe essere il consumo di droghe in una narcosala (condizione igieniche accettabili, niente stress, assistenza medica, tutte le siringhe utilizzate distrutte e non disperse nell’ambiente).”. Susanna Ronconi (Presidente di “Forum Droghe”): “Nell’estate del 2002 vi furono a Torino ben 11 morti per overdose; quell’emergenza provocò un ampio dibattito nell’opinione pubblica e convinse il sindaco Chiamparino a incaricare una commissione di tecnici di vagliare la fattibilità di una narcosala; nella primavera del 2003, la commissione disse “NI” e tutto si blocco’. Ci riproviamo, consapevoli che stiamo parlando di uno strumento di riduzione del danno adottato ormai in mezza Europa; la prima “stanza del consumo” aprì a Berna nel 1986, ora ne esistono 72 e sono state validate dagli appositi organismi dell’Unione Europea. Ci riproviamo, convinti come siamo che gli interessi dei cittadini tossicodipendenti e gli interessi degli altri cittadini non devono necessariamente entrare in collisione: ridurre i rischi e i danni sanitari dei primi significa, nello stesso tempo, aumentare la sicurezza dei secondi.”. Angelo Giglio (medico servizi tossicodipendenze): “Appoggio quest’iniziativa perché serve a riaprire il dibattito. Io sono responsabile dell’unità di strada “Can go”, un pulman che gira nei quartieri di Torino per agganciare e assistere i tossicodipendenti. La “sala di consumo” è un vero e proprio “servizio socio-sanitario” rivolto sia alle persone tossicodipendenti sia a garantire il bene comune. Spero che i consumatori escano fuori, diventino attori protagonisti, rivendichino il loro diritto a non essere trattati come cose o come problemi. La sala di consumo rappresenterebbe un utile complemento ai servizi sanitari già esistenti.” Franco Cantù (Forum Droghe, presentatore delle petizione) si è rifatto all’intervento precedente, portando la sua esperienza di operatore di strada: con la narcosala il consumo di droghe non sarebbe più visibile e non provocherebbe rigetto, insicurezza e paura nell’opinione pubblica. Domenico Massano (Giunta segreteria Associazione Radicale Adelaide Aglietta, presentatore della petizione): “In queste settimane abbiamo tenuto degli incontri di formazione, a cui hanno partecipato persone della più diversa estrazione. Con la nostra iniziativa vogliamo portare avanti la cultura dell’accoglienza e riaffermare i diritti di tutti. Per poter presentare la petizione in Comune servono almeno 800 firme di cittadini torinesi che hanno compiuto i sedici anni d’età. Raccoglieremo le firme anche ai banchetti in strada; a partire da domani vi sarà un tavolo tutti i sabati, dalle 10 alle 13, in via Garibaldi n. 14; saranno organizzati anche tavoli infrasettimanali all’Università (Palazzo Nuovo).”. 21-09-2007 Usa. New York. Narcotrafficanti riciclano denaro con il bancomat La mattina, una coppia di ingegnosi colombiani faceva il giro delle banche di New York, depositando piccole somme in dollari in oltre un centinaio di conti correnti. Il pomeriggio, i complici in Colombia ritiravano il malloppo in pesos 'ripuliti', servendosi di centinaia di sportelli bancomat. E' il meccanismo di riciclaggio di narcodollari scoperto in un'inchiesta antidroga a Manhattan. Due colombiani, Luis Saavedra e Carlos Roca, sono stati arrestati dopo la scoperta del giro di riciclaggio. Gli arresti risalgono ad alcune settimane fa, ma solo ora, con l'incriminazione formale, e' venuta alla luce la frenetica attivita' che era stata messa in piedi per ripulire proventi illeciti. Il Wall Street Journal, citando atti del processo, ha ricostruito una giornata-tipo dei due membri della 'banda del bancomat'. Il 15 marzo 2006, Saavedra e Roca alle 8:50 del mattino avevano cominciato a fare il giro di varie banche nel Queens, in ciascuna depositando somme inferiori a 2.000 dollari, per non destare sospetti. Poi si erano trasferiti a Manhattan, proseguendo il giro degli sportelli. A fine mattinata, secondo gli investigatori, avevano depositato 111.000 dollari in 112 conti correnti, poi ritirati in fretta dai complici in Colombia. L'inchiesta ha ricostruito un giro di riciclaggio, legato in gran parte a proventi della vendita di ecstasy in locali notturni, che superava i 2 milioni di dollari al mese. 22-09-2007 Usa. Ricerca: campagne antidroga fanno aumentare il consumo Le campagne di prevenzione all'uso di sostanze stupefacenti effettuate attraverso i mass media possono avere un effetto boomerang: non soltanto dimostrarsi inefficaci, ma addirittura avere conseguenze negative, inducendo all'uso di droga ragazzi che prima non ci pensavano. Il dato sconcertante e' stato reso noto da Lela Jacobsohn, dell'Universita' della Pennsylvania, che ha effettuato la valutazione di una campagna di prevenzione organizzata dal governo Usa a colpi di spot tv. La ricercatrice ha presentato la sua ricerca, commissionata dal Nida (l'istituto nazionale Usa che si occupa di droga) nell'ambito di un seminario, organizzato a Roma dal Ministero della solidarieta' sociale, che entro la fine dell'anno intende lanciare una campagna informativa sulle dipendenze e che quindi e' particolarmente interessato ad approfondire gli aspetti di valutazione dell'efficacia degli interventi di prevenzione. La campagna americana, ha spiegato la Jacobsohn, e' stata lanciata nel 1998 per prevenire il consumo di marijuana nei ragazzi dai 9 ai 18 anni non consumatori. E' una campagna tuttora in corso 'con forte enfasi sulle televisioni' ed e' costata, nel solo periodo 1998-2004, circa un miliardo di dollari. Ma il risultato non e' stato all'altezza delle aspettative: secondo lo studio di valutazione, dopo cinque anni dall'inizio la campagna ha evidenziato effetti boomerang sulle persone a cui era rivolta. Chi aveva visto piu' spot, infatti, mostrava un livello piu' basso di risultati: molti ragazzi esprimevano giudizi positivi sulla marijuana o addirittura avevano cominciato a consumarla. Uno dei motivi, secondo la studiosa, e' che il massiccio bombardamento di spot ha indotto i ragazzi a ritenere che il fenomeno sia diffuso al punto che tutti i coetanei usano la marijuana, e questo li ha portati a uniformarsi. Il 75% degli spot, poi, mostrano ragazzi che fumano spinelli con gli amici in auto e si divertono, salvo poi subirne gli effetti negativi, ad esempio provocando un grave incidente. Ma tanto basta a far associare l'idea della droga al benessere e al divertimento; le conseguenze positive, in sostanza, hanno fatto sparire quelle negative. 23-09-2007 Italia. Andrologo: se fumi cannabis sarai depresso, irritabile, aggressivo, letargico, grasso... e impotente Un terzo circa della popolazione italiana ha usato cannabis in qualche momento durante la propria vita. Questo puo' avere ripercussioni sulla capacita' sessuale. Lo ha reso noto Antonio Aversa della cattedra di medicina interna dell'universita' La Sapienza di Roma intervenendo a Villa San Giovanni al IV Congresso nazionale "Progressi in andrologia" con la relazione 'Uso di droghe e disfunzioni sessuali nei giovani'. "La fascia di eta' con la piu' elevata prevalenza -ha detto Aversa- e' tra i 25 e i 35 anni e gli effetti negativi osservati sono lievi forme di depressione, ansia o irritabilita' in un terzo dei soggetti e aumento di aggressivita' con l'uso cronico. C'e' poi letargia sia fisica che mentale e anedonia, aumento di peso e sindrome metabolica". "La tossicita' cronica della cannabis sul sistema riproduttivo riguarda l'azione mutagena del componente D9-THC in grado di produrre malformazioni, l'oligospermia, la diminuzione dei livelli di testosterone nel sangue, l'aumento della secrezione di prolattina; lo scopo principale della nostra indagine e' stato quello di evidenziare se esiste un marcatore biochimico di danno vascolare in giovani uomini affetti da deficit erettivo in assenza di altre patologie. Per questo sono stati selezionati 61 soggetti di eta' inferiore ai 40 anni con deficit erettivo ed a tutti e' stato chiesto se facevano uso di cannabinoidi per uso ricreativo. E' stata individuata l'alterazione di entrambi i meccanismi vascolari preposti alla vasodilatazione. I risultati sono stati che il 72% dei giovani con problemi usava o aveva usato nel passato la cannabis". 23-09-2007 Gb. Principe Carlo inaugura orto di marijuana e coca Il principe Carlo d'Inghilterra, erede alla Corona britannica, ha inaugurato oggi l'unico giardino del paese in cui sia permesso coltivare legalmente, per scopi scientifici, la marijuana e la pianta di coca, gia' ribattezzato 'giardino dei veleni'. Lo riferisce la Press Association. Carlo, 59 anni, ha inaugurato il giardino di Alnwick, nella contea di Northumberland (nel nord dell'Inghilterra), dove vengono fatte crescere anche varieta' di cannabis e coca particolarmente velenose e tossiche. Il parco fa parte del castello medievale di Alnwick, residenza dei duchi di Northumberland, nonch‚ uno dei piu' antichi del Paese. Il nuovo 'giardino dei veleni' e' costato circa 56 milioni di euro e include, oltre alle piante da cui si ricavano le droghe, la casa su un albero piu' grande del mondo, sculture acquatiche e un edificio realizzato dall'architetto Michael Hopkins. 23-09-2007 Portogallo. Studio: ecstasy attacca centraline energetiche dei neuroni Un gruppo di scienziati portoghesi ha scoperto in che modo l'ecstasy, una delle droghe piu' usate dai giovani, riesce a distruggere le cellule del cervello attaccando le centraline energetiche dei neuroni. Lo studio condotto su animali e pubblicato sull'ultimo numero della rivista Journal of Neuroscience, e' stato condotto da Felix Dias Carvalho, tossicologo dell'universita' di Porto. Il meccanismo molecolare con il quale si esplica l'azione dell'ecstasy nel cervello sarebbe il seguente: la consumazione dell'MDMA (principio attivo dell'ecstasy) avrebbe l'effetto di accelerare il processo di invecchiamento dei neuroni che potrebbe portate anche a malattie neurogenerative come l'Alzheimer. L'anello che sembrava mancate di questo meccanismo molecolare e' ora piu' chiaro: il derivato dell'anfetamina agisce direttamente sui mitocondri contenuti nei neuroni (gli organelli che costituiscono il motore che fornisce l'energia alle cellule); in particolare l'MDMA danneggia i mitocondri attraverso l'azione deleteria verso una sostanza chiamata monoamina ossidasi B. Il risultato e' il malfunzionamento delle centraline energetiche della cellula nervosa fino ad un loro arresto. La ricerca, secondo gli studiosi, potrebbe aprire la strada verso la messa a punto di sostanze protettive nei confronti dei neuroni danneggiati. 23-09-2007 Afghanistan. Ban Ki-Moon: Governo faccia di piu' contro la droga La comunità internazionale lancia un appello al governo afgano perché faccia di più per combattere la corruzione e la droga. Lo spiega il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon al termine della ministeriale che si è tenuta oggi a New York dedicata alla ricostruzione dell'Afghanistan, in occasione della 62esima Assemblea Generale. "Speriamo che il governo afgano continui a concentrare i suoi sforzi per una promuovere una corretta amministrazione, sradicare la corruzione e il narcotraffico" dice Ban ai giornalisti, al termine della riunione co-presieduta con il presidente afgano Hamid Karzai, a cui per l'Italia ha partecipato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Si sono riuniti i principali paesi impegnati in Afghanistan, come Stati Uniti, Russia, Germania, Regno Unito e tutti quei governi che si sono assunti la responsabilità di un particolare settore negli sforzi di ricostruzione (l'Italia per esempio ha il 'lead' della Giustizia). Hanno preso parte ai lavori, che precedono di due giorni il cosiddetto Dibattito generale per l'avvio della 62esima Assemblea con i capi di Stato e di governo, anche Unione Europea, Commissione Europea, Nato, Banca Mondiale e Banca Asiatica di Sviluppo. Fra gli obiettivi della riunione, quello di fare il punto sui progressi del cosiddetto 'Afghanistan Compact', una road map di cinque anni lanciata nel gennaio 2006 da Kabul e circa 70 partner stranieri. In base al 'contratto di Londra', il governo afgano ha assicurato riforme concrete nei settori della sicurezza, della governance, dello stato di diritto e dei diritti umani, oltre che dell'economia e dello sviluppo sociale, in cambio di sostegno militare e finanziario da parte della comunità internazionale. I partecipanti al vertice odierno sottolineano la "necessità di uno sforzo internazionale rilevante a favore dell'Afghanistan" perché il paese possa rispondere ai suoi bisogni in materia di sviluppo e sicurezza, stando al comunicato diffuso al termine dell'incontro. Nel tentativo di affrontare con più efficacia i problemi enormi che questo paese si trova ancora davanti, con un'escalation di violenza da parte dei talebani e degli insorti, oltre che l'aumento della criminalità collegata a un fiorente traffico di droga, i delegati di 18 paesi promettono di "migliorare il coordinamento strategico in Afghanistan in quattro settori: sicurezza, anti-terrorismo, cooperazione regionale, lotta contro la droga e ristrutturazione del sistema istituzionale". E insistono sulla necessità di aumentare la "cooperazione regionale", in particolare con il Pakistan, da cui provengono numerosi seguaci del mullah Omar che alimentano il movimento anti-Karzai. L'Afghanistan assicura il 93 percento della produzione mondiale di oppio. Mercoledì scorso il Consiglio di Sicurezza ha votato in netta maggioranza a favore del rinnovo per un altro anno del mandato della missione internazionale Nato-Isaf - in tutto 39mila uomini provenienti da 37 paesi - a cui l'Italia contribuisce con oltre 2mila uomini. Insieme alla coalizione internazionale guidata dagli Usa, fanno base in Afghanistan circa 50mila soldati stranieri. Al termine del vertice, Karzai ringrazia calorosamente la comunità internazionale per il suo sostegno. E intervistato sulla possibilità che l'Olanda ritiri le sue truppe dalla missione Isaf dopo aver subito numerose perdite, Karzai rende omaggio al paese che è stato "fin dall'inizio in prima fila nell'assistenza all'Afghanistan". "Speriamo vivamente che i Paesi Bassi restino impegnati in Afghanistan" dichiara. 24-09-2007 Belgio. Comuni di frontiera fanno causa contro coffee shop olandesi Fallita la strada dell'accordo politico, i comuni del Belgio alla frontiera con l'Olanda tentano ora la carta giudiziaria pur di bloccare il progetto di trasferire nella zona al confine tra i due Paesi diversi coffee-shop dove, come previsto dalla legge olandese, sono disponibili legalmente hashish e marijuana. Gli amministratori di tre comuni belgi di frontiera, Lanaken, Riemst e Fourons, hanno deciso di trascinare davanti al tribunale i loro colleghi della citta' olandese di Maastricht con l'accusa di violazione degli accordi di Schengen. Gli avvocati, scrive oggi la stampa locale, sono gia' al lavoro e i comuni hanno gia' stanziato i fondi necessari. Ogni anno il turismo dello 'spinello' verso la citta' di Maastricht e' calcolato in circa un milione e mezzo di persone provenienti soprattutto da Belgio, Francia e Germania. Il timore delle autorita' belghe, espresso a piu' riprese, e' che questo afflusso di estenda anche oltre confine. 24-09-2007 Italia. Allenza Nazionale continua a farsi test antidroga Test antidroga domani e dopo promossi da Alleanza nazionale presso il laboratorio di analisi dell'ospedale Mauriziano. A partecipare all'iniziativa sono stati invitati i consiglieri comunali di Torino, della Provincia e della Regione oltre alle Giunte dei tre enti. I test si svolgeranno tramite l'analisi del capello e delle urine. 'Crediamo nella 'politica pulita' -sottolinea il presidente provinciale di An, Agostino Ghiglia- e riteniamo che chi ha incarichi elettivi, chi rappresenta la collettivita' e da loro e' incaricato di amministrarli, debba essere al di sopra di ogni sospetto e debba avere un obbligo etico superiore a quello che viene richiesto ai privati cittadini'. 24-09-2007 Australia. Ricerca: 60% morti ammazzati era sotto l'influenza di droghe o alcol Quasi due terzi delle vittime di omicidi in Australia, e il 60% di quelli che rimangono uccisi in una zuffa, sono sotto l'influenza di alcool o di altre droghe al momento della morte. Lo rivela uno studio del Centro nazionale di ricerche su droga e alcool dell'universita' del Nuovo Galles del sud, che ha esaminato le autopsie di 485 vittime di omicidi in un arco di 10 anni. Secondo l'autore dello studio, Prof. Shane Darke, chi e' in stato di ubriachezza o ha assunto droghe ha un rischio assai piu' alto di essere ucciso perche' reagisce in maniera differente a situazioni di pericolo. 'Le cose che accadono quando si e' sotto l'effetto di alcool o di droghe di solito non accadono quando si e' sobri. Le persone dicono cose che normalmente non direbbero, o si offendono, o interpretano male qualcosa e scoppia una zuffa, e qualcuno finisce morto', ha detto. 'La grande tragedia e' che le stesse persone probabilmente sarebbero vive se in quelle circostanze fossero state sobrie'. Lo studio rivela che il 68% degli uomini vittime di omicidi, al momento della morte avevano nel sangue una sostanza come alcool, cannabis, eroina, cocaina o benzodiazepine: il 46% risultava positivo all'alcool, il 24% alla cannabis e il 10% a stimolanti. 'Queste cifre sono stratosferiche rispetto al resto della popolazione', ha detto Darke alla radio Abc. 'Solo il 9% circa della popolazione beve quotidianamente e il 2% usa cannabis ogni giorno, ma in queste statistiche le proporzioni sono enormi'. Sempre secondo la ricerca, coloro che muoiono in seguito a una rissa hanno una maggior probabilita' di avere alcool o cannabis nell'organismo, mentre l'eroina e le metanfetamine, che sono legate ad ambienti particolarmente violenti. sono prevalenti in chi muore da ferite di arma da fuoco. Quasi la meta' delle vittime di violenza domestica hanno alcool nel sangue, mentre per il 29% sono risultate positive a droghe illecite, e in particolare il 27% alla cannabis. 'Di solito una coppia comincia a bere in casa e litiga. Hanno accesso a coltelli in cucina e qualcuno ci lascia la pelle', ha detto il prof. Darke. 24-09-2007 Italia. Verona. Carabinieri: crescono le coltivazioni di marijuana 'fai da te' I Carabinieri di Negrar (Verona) hanno arrestato un uomo di 34 anni sorpreso con una coltivazione di piante di cannabis. In tutto gli uomini dell'Arma hanno posto sotto sequestro stupefacente per un valore sul mercato della droga pari a circa 50mila euro. I militari hanno accertato il diffondersi, sempre piu', di una sorta di commercio di marijuana 'fai da te': alcuni giovani acquistano i semi di 'maria' tramite internet (azione legale), poi li piantano, in aprile, su terreni di proprieta' spesso siti nelle immediate adiacenze delle loro abitazioni; a settembre poi, periodo in cui in molti centri sociali si celebra la festa del raccolto, raccolgono le foglie e, dopo averle fatte essiccare, le vendono ai coetanei per arrotondare: insomma produzione e spaccio casalingo. Il 34enne finito in manette difatti risulta essere incensurato e dotato di un lavoro regolare, cosi' come altri 2 ragazzi, arrestati a Cavaion e Sant'Ambrogio, sempre nel veronese, sorpresi con piante di cannabis in casa; a Parona, ancora nel mese di Agosto, i Carabinieri avevano sequestrato ben 30 piante di marijuana coltivate. 24-09-2007 Italia. Amato: contro la droga piu' utili i papi dei capi di Stato Sul tema della droga e sul massiccio consumo che se ne fa in Italia, "servono più i Papi che i capi di Stato". Così il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, durante il suo intervento ad un convegno sul Mezzogiorno in corso a Napoli. Il problema, secondo il ministro, è anche di natura etica e non solo politica. "A mio avviso servono più i Papi che i capi di Stato e sarebbe bene che venissero presi sul serio anche loro quando parlano di queste cose", ha detto il responsabile del Viminale. Amato dubita che "la nuova società ci aiuti di per sé a ridurre il consumo di droga che io continuo a trovare molla per noi non controllabile". Per Amato non è "l'escluso o l'alienato", ma la "famiglia media" ad essere oggi "la consumatrice della droga e allora qui si va a risorse che vanno oltre quelle del mio ministero, oltre quelle degli altri e che investono l'etica e i principi del vivere comune". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------