====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 05-12-2006 al 12-12-2006 n.50/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Cannabis terapeutica. Proposta di legge: un ulteriore passo per le terapie sul dolore - Troppi morti per overdose? Avviamo la somministrazione controllata di eroina - Svizzera. Partito Socialista: depenalizzare il consumo di tutte le droghe NOTIZIE - Italia. Al via nuova Consulta nazionale delle dipendenze - Italia. Rieti. Al via due progetti contro le tossicodipendenze - Afghanistan. Il Pentagono non collabora contro il narcotraffico - Singapore. Riunione antidroghe dell'ASEAN - Usa. Maine. Passi avanti verso la depenalizzazione del la marijuana - Usa. La marijuana non conduce a droghe piu' pesanti - Italia. Marino e Finocchiaro: serve indagine conoscitiva - Italia. Ancora polemiche sulla nomina di Susanna Ronconi alla Consulta sulle tossicodipendenze - Italia. Umbria. Troppe morti per overdose? Aprire tavolo istituzionale - Italia. Ferrero: l'attuale legge e' un fallimento - Gb. Cioccolata alla cannabis per malati di sclerosi. Arrestati - Canada. Tabacco conduce all'alcol e al consumo di altre droghe? - Afghanistan. Rapporto Onu: ancora tutto in alto mare - Arabia Saudita. Quadruplicato il numero dei tossicodipendenti - Italia. Paolo Cento: il proibizionismo destabilizza l'Unione - Italia. Ferrero: la politica del Centrodestra ha raddoppiato i consumi - Honduras. Uno studente universitario su quattro fa uso di droghe - Messico. Ministro Sanita' olandese: depenalizzare le droghe e' una illusione - Italia. Piu' dell'80% dei tossicodipendenti in cura riceve dosi improprie di metadone - Afghanistan. Mafia dell'oppio silura governatore - Pakistan. Preoccupazione per il possibile aumento di casi di HIV/AIDS - Afghanistan. Walters e alcuni esponenti del governo afghano favorevoli agli erbicidi - Italia. Don Ciotti: tragedia di Mosca figlia della criminalizzazione dei tossicodipendenti ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 4 morti - 166 arresti - 534,788 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 288,901 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 245,887 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 145 giorni di detenzione ARTICOLI 05-12-2006 Cannabis terapeutica. Proposta di legge: un ulteriore passo per le terapie sul dolore La proibizione della cannabis vale per tutti i cittadini, incluso chi e' gravemente malato e che spesso soffre in maniera insopportabile. Eppure sono numerosissimi gli studi e le sperimentazioni cliniche che dimostrano alcune importanti proprieta' terapeutiche della cannabis. Fra queste vi e' l'efficace azione contro il dolore -in particolar modo quello neuropatico-, la nausea, il glaucoma, i disordini neuromotori. Inoltre la cannabis stimola l'appetito, specialmente nei pazienti affetti da Hiv, Aids, e demenza. Secondo studi recenti, la cannabis ha proprieta' inibitorie per alcuni tipi di tumori. La proposta di legge che ho depositato oggi e' firmata anche da altri 5 deputati della Rosa Nel Pugno (Marco Beltrandi, Daniele Capezzone, Sergio D'Elia, Bruno Mellano e Maurizio Turco) ed elaborata in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori). Prevede che persone affette da alcune gravi patologie, possano accedere sia alla cannabis in forma naturale che ai farmaci derivati da estratti di cannabis, sempre e comunque sotto controllo medico e previa autorizzazione dell'azienda sanitaria locale. La proposta vuole inoltre stimolare la ricerca e la sperimentazione clinica della cannabis, dando la possibilita' al ministero della Salute, ai centri di ricerca autorizzati e alle universita' di accedere a questa sostanza con norme precise e codificate, e non con deroghe particolari. Gia' lo scorso ottobre in un disegno di legge approvato dal Governo il ministro della Salute Livia Turco aveva previsto l'introduzione per uso terapeutico dei derivati sintetici della cannabis, oggi disponibili nella gran parte dei Paesi europei. Ma questo disegno di legge del Governo non prevede di coltivare o acquistare cannabis per uso medico personale -come gia' in Canada, in molti Stati Usa ed europei. Vi e' una notevole differenza tra l'utilizzo della cannabis in forma naturale e nei farmaci derivati dai suoi estratti. Secondo sperimentazioni cliniche e le testimonianze di pazienti, in questi farmaci c'e il problema del metodo di somministrazione, non in grado di dare all'organismo la quantita' sufficiente di cannabinoidi per alleviare efficacemente il dolore. Contrariamente al consumo di cannabis in forma naturale, ad esempio, la cannabis in pillole (Marinol) impiega da 1 a 4 ore per fare effetto. Inoltre, contrariamente alla coltivazione e all'acquisto di cannabis utilizzabile in forma naturale, la forma sintetica e' costosissima per l'utente e per il sistema sanitario, ad esclusivo beneficio delle case farmaceutiche che la producono. La proposta di legge e' redatta, ovviamente, in considerazione della normativa punizionista vigente, a cui fa riferimento per le eventuali trasgressioni e abusi. Non si tratta, quindi, di rivoluzionare l'approccio che i nostri codici hanno con le droghe oggi illegali. Questo approccio e' mia intenzione capovolgerlo e per questo ho firmato altre proposte di legge in merito e me ne faro' promotrice di una ad hoc tra non molto, ma all'attuale approccio devo necessariamente fare riferimento cercando di fare il possibile perche' crei meno danni. Qui il testo della proposta di legge: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15745 Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno 07-12-2006 Troppi morti per overdose? Avviamo la somministrazione controllata di eroina Gli amministratori dell'Umbria sono preoccupati perche', in modo particolare nel capoluogo Perugia, i morti per overdose sono in quantita' allarmante. E allora decidono di aprire un "tavolo permanente di consultazione inter-istituzionale": promosso dalla Regione, vengono chiamati a raccolta Comune, Polizia Municipale, Prefettura, forze dell'ordine, associazioni del volontariato e rappresentanti delle istituzioni scolastiche (1). Non ho alcun dubbio sulla buona fede dell'assessore alle Politiche Sociali, Damiano Stufara, che si sta dando da fare in materia, ma non posso non chiedermi "cosa si racconteranno i commensali che gia' tutti non sappiano?". Cos'altro c'e' da sapere che i morti per overdose sono generati ed alimentati dall'attuale legislazione, e che la risposta a chi fa uso di queste sostanze (non a quelli che potenzialmente potrebbero diventarne dipendenti, ma a chi ne fa gia' uso) non e' nella prevenzione e nella dissuasione, ma nel tirarlo fuori dal giro clandestino fatto di delinquenza e sostanze tagliate male. Sto parlando della distribuzione controllata di eroina, su cui proprio alcuni giorni fa ho interrogato (2) il ministro della Salute che' valuti gli effetti positivi che sono stati riscontrati nelle sperimentazioni in Spagna, Svizzera, Olanda e Gran Bretagna. La situazione oggi e' quella di Perugia e dell'Umbria, e non c'e' niente che ci indichi che non possa generalizzarsi in tutto il Paese e con dati ancor piu' allarmanti di quelli attuali. Credo che sia piu' che mai il momento dell'azione e non di continuare a dirsi le cose che tutti sanno e che, nel nome degli equilibri politici, si sono trasformate, al pari della legge punizionista in vigore, in una delle principali armi che uccidono i tossicodipendenti. (1) la notizia nei dettagli: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15754 (2) il testo dell'interrogazione: http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=228 Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno 08-12-2006 Svizzera. Partito Socialista: depenalizzare il cosumo di tutte le droghe Il consumo di qualsiasi droga da parte di un adulto dev'essere depenalizzato, propone il partito socialista (SP) in un suo documento ufficiale. Alla base dell'istanza c'e' il principio che anche un tentativo di suicidio o altri atti rischiosi per chi li compie non sono punibili. Questa e' una vecchia richiesta del partito socialista, considerata ragionevole anche da persone esperte, ha spiegato la consigliera nazionale Jacqueline Fehr in una conferenza stampa a Berna. Diversa la situazione di chi, assumendo droghe, mette a rischio la vita altrui. Secondo i socialisti, in questi casi deve rimanere la punibilita', e anzi sono auspicabili controlli piu' severi sugli automobilisti riguardo ad alcol e altri psicotropi. Cosi' come dovranno continuare ad essere sanzionati acquisto e vendita di droghe. Cio' significa che chi vuole fare uso di cocaina o eroina non potra' acquistarle in un negozio qualsiasi; si dovra' invece pensare a qualcosa di simile ai farmaci ottenibili solo con ricetta, ha spiegato la signora Fehr. E chi tentasse di procurarseli falsificando una prescrizione medica, verrebbe punito. In linea di principio, SP auspica una politica che superi la distinzione tra sostanze legali e illegali. E' difficile spiegare perche' una bevanda alcolica sia legale e la cannabis no, riflette la presidente del gruppo parlamentare Ursula Wyss. Le droghe dovrebbero essere classificate in base alla loro pericolosita'. Una suddivisione per sostanza e' motivata soltanto da criteri storici, culturali o ideologici, cio' che porta all'emarginazione arbitraria di determinati tossicodipendenti, spiega il documento. Il partito sostiene il concetto che non qualsiasi uso di droghe debba per forza sfociare in vizio. Esistono varie modalita' di consumo delle sostanze psicotrope: uso moderato, consumo problematico, dipendenza. E' vero che le droghe possono indurre alla dipendenza e che l'uomo tende a rendersene schiavo, commenta la consigliera Fehr. Ma se e' cosi', allora la dipendenza dev'essere trattata come malattia.Tentare d'impedirla, curare i tossici e averne cura, sono doveri della societa', spiega il testo. La stessa considerazione che dovra' essere data al vizio del gioco, alla bulimia o alla dipendenza dal lavoro. SP propone una tassa su tutte le sostanze psicotrope; con quei soldi si dovranno finanziare le situazioni sanitarie e sociali legate al consumo di droghe, che altrimenti sarebbero a carico di tutta la societa'. Per esempio, la tassa sulla birra dovrebbe essere fortemente aumentata. Anche la prevenzione dovra' essere intensificata; di qui la proposta di bandire i distributori automatici di sigarette e, piu' in generale, di rendere piu' difficile l'accesso alle droghe. Ben venga, dunque, il divieto di fumo nei luoghi pubblici. Il partito socialista sostiene la parziale revisione della legge sugli stupefacenti, che nei prossimi giorni verra' discussa dal Consiglio nazionale. Il progetto si ancora soprattutto ai "quattro pilastri" -prevenzione, terapia, aiuto alla sopravvivenza, repressione- che hanno dato buona prova di se'. Rosa a Marca -------------------------------------- NOTIZIE 05-12-2006 Italia. Al via nuova Consulta nazionale delle dipendenze Prende il via oggi la nuova consulta nazionale delle dipendenze. Una consulta 'ricostruita per far si' che al suo interno venissero rappresentate tutte le esperienze e le sensibilita' in campo'. E' il ministo per la Solidarita' sociale Paolo Ferrero che, poco prima della prima riunione dell'organismo, il cui compito e' quello di fare da 'consultente' del governo sulle politiche riguardanti la droga, ad illustrare la nuova composizione e le finalita'. Una consulta totalmente bipartisan nella sua composizione. Tra i 70 membri della nuova Consulta appaiono fianco a fianco organizzazioni di stampo 'proibizionista', come San Patrignano o la comunita' di Amelia ad altre che propongono una filosofia diversa come Saman o il Coordinamento delle comunita' di accoglienza (Cnca) e Federserd, due realta' importanti del mondo delle dipendenze. Gli esperti, come ha spiegato nel corso della conferenza stampa il coordinatore del nuovo organismo Leopoldo Grosso, del gruppo Abele saranno suddivisi in diversi gruppi di lavoro e affronteranno le diverse tematiche, dalla prevenzione al sistema dei servizi, dai trattamenti al carcere. Vi e' poi, ha spiegato ancora Grosso l'intenzione di costituire un gruppo di lavoro in grado di definire e mettere in atto un sistema di attivazione di 'allarme rapido' per fare in modo che arrivi in tempo reale la composizione delle sostanze tossiche e degli eventuali veleni aggiunti ai vari pronto soccorso evitando che gli operatori lavorino al limite della legalita'. Alla base della scelta delle diverse anime che compongono la Consulta e' stata, ha spiegato ancora Ferrero, il 'frutto non solo di una scelta democratica, ma scientifica'. 'La discussione sulle droghe non puo' essere una discussione ideologica in cui 'a priori' precede la discussione e la verifica. La politica deve seguire un rapporto e uno scambio continuo con gli operatori per tentare di deideologizzare la discussione che, altrimenti, e' fatta sulla testa dei tossicodipendenti'. Nel nuovo organismo sono infatti valorizzate tutte le esperienze tenendo anche conto che 'quello delle tossicodipendenze e' un terreno in cui nessuno ha la bacchetta magica. Vorremmo una consulta che si organizzi in gruppi di lavoro per fornire gli orientamenti all'azione di governo'. 'Le modifiche legislative sono sicuramente necessarie, ma a queste devono poi seguire strategie politiche concrete. E' quindi necessario che chi deve fare scelte politiche abbia indicazioni scientifiche'. Due i punti immediati su cui la Consulta sara' chiamata ad operare. La costruzione di un piano triennale di intervento (negli ultimi 5 anni non e' mai stato messo a punto) che punti a politiche di prevenzione e informazione, alla cura e alla lotta al narcotraffico. In secondo luogo, il nuovo organismo dovra' tracciare le linee di modifica all'attuale legislazione in modo che il percorso di riforma avvenga attraverso un confronto interno al governo ma anche tra chi e con chi opera in trincea. In questo percorso si inserira' anche la costruzione della Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze che, come ha precisato il ministro, non si terra' in tempi brevissimi, probabilmente nel prossimo autunno per fare in modo che realmente si possano confrontare le diverse opinioni. A far parte della Consulta sono stati chiamati anche sacerdoti come don Mimmo Battaglia, presidente della Federazione comunita' terapeutiche, don Oreste Benzi dell'associazione Papa Giovanni XXIII e don Vincenzo Sorce di Casa Rosetta. COMMENTI 'Con la composizione (per nulla pluralista) della Consulta sulle tossicodipendenze e con le sue affermazioni odierne, il ministro dell'anti-Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, conferma l'intenzione di fare strame della legge Fini anti-droga (non anti-drogato) e anti-spaccio, che ha gia' dimostrato di funzionare e di produrre risultati positivi e incoraggianti (fra i quali proprio la decarcerizzazione invocata da Ferrero), e di tornare ad una politica pro-droga (non pro-drogato) e pro-spaccio'. Lo sostiene Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito. 'Per quanto ci riguarda, -dice ancora l'esponente di via della Scrofa- ci opporremo fermamente, in Parlamento e nelle piazze, al tentativo di controriforma di Ferrero: non consentiremo che l'Italia, su questo fronte delicatissimo, nel quale e' in gioco il futuro stesso delle giovani generazioni, venga riportata drammaticamente indietro. Lo Stato deve punire severamente i mercanti di morte e non puo' essere agnostico, non puo' essere indifferente, non puo' essere neutrale rispetto all'uso della droga; non puo' non esprimere un giudizio di valore sul consumo di sostanze stupefacenti, che e' un male che fa del male a se stessi, alla comunita' e alla societa'. E dai cattolici dell'Unione, dai cosiddetti teodem, che dovrebbero rifarsi al magistero e alla dottrina sociale della Chiesa -conclude Pedrizzi- vorremmo sapere se sono d'accordo con noi o con Ferrero. Fermiamolo insieme'. "Spero che il Ministro Ferrero possa smentire al più presto la notizia che riferisce che l'ex Br Susanna Ronconi, condannata a 12 anni per concorso in omicidio, farebbe parte della Consulta Nazionale degli esperti in materia di tossicodipendenza, la cui composizione è decisa dal Ministro della Solidarietà Sociale". Lo ha dichiarato Silvana Mura dell'Idv. "Se fosse invece confermato quanto denunciato dall'On. Gasparri - aggiunge - sarebbe una scelta a dir poco criticabile e inopportuna. La questione non sta nei titoli o nelle capacità professionali della dottoressa Ronconi, ma sull'opportunità di affidare a chi è stato condannato con sentenza passata in giudicato, per aver cercato di sovvertire lo stato con la lotta armata, un incarico statale e per giunta con nomina diretta. Chi ha sbagliato ha certamente il diritto di rifarsi una vita, ma chi si è macchiato di reati di terrorismo, che almeno sia interdetto perennemente dai pubblici uffici, visto che per aprire un qualsiasi esercizio commerciale o rinnovare la licenza del taxi vengono richiesti certificati attinenti alla fedina penale. Italia dei Valori è tra quei partiti che chiede con forza all'on. Previti di dimettersi da parlamentare, visto che ha una condanna definitiva sulle spalle, e proprio per questo chiede che, se confermata la notizia, la dottoressa Ronconi, sia rimossa al più presto dall'incarico, perché la legalità non ammette due pesi e due misure". "Se Susanna Ronconi ha le competenze per svolgere quella funzione che le e' stata assegnata, e' giusto che possa svolgerla". Alberto Franceschini, 59 anni, uno dei fondatori delle Brigate rosse, dissociato dalla lotta armata nel 1983, commenta cosi' la presenza dell'ex terrorista Susanna Ronconi nella Consulta nazionale degli esperti in materia di tossicodipendenza, voluta dal ministero per la Solidarieta' sociale, e che si riunisce per la prima volta oggi. La presenza di Ronconi nella Consulta e' stata criticata da esponenti della Cdl. Per Franceschini, che attualmente lavora all'Arci, dopo aver scontato una lunga detenzione per costituzione di banda armata, due sequestri, rivolte carcerarie ed oltraggi in aula, si stanno facendo polemiche su "un passato ormai remoto, su cose avvenute una trentina di anni fa, mentre sarebbe il momento, invece, di ragionare in altra maniera". Secondo l'ex brigatista, inoltre, l'opposizione di centrodestra solleva un polverone soltanto "su nomine che riguardano persone coinvolte nel terrorismo di sinistra ed emblematica e' stata la candidatura e l'elezione di Sergio D'Elia in Parlamento", nelle fila della Rosa nel pugno. Franceschini ricorda infatti l'approdo al Senato, come esponente di Alleanza nazionale, di Marcello De Angelis, un ex estremista di destra, che, osserva l'ex terrorista reggiano, "e' stato in carcere insieme a me". Recentemente Franceschini ha partecipato a un dibattito pubblico con Maria Fida Moro, una delle figlie dello statista democristiano rapito ed ucciso dalle Br nel 1978. "Io- racconta- ho avuto modo di incontrare, in questi anni, vari parenti di vittime del terrorismo, e non ho mai verificato rancore da parte di qualcuno". Piuttosto, conclude Franceschini, queste persone manifestano "la voglia di capire cosa veramente accadde negli anni '70, negli anni di piombo". La Consulta delle dipendenze battezzata dal ministro della Solidarieta' sociale muove oggi i primi passi e gia' si registrano proteste e obiezioni da parte dell'opposizione. "Oggi si riunisce per la prima volta la nuova Consulta nazionale degli esperti in materia di tossicodipendenza. La composizione di questo organismo, decisa dal ministro della Solidarieta' sociale Ferrero, pone in una condizione di assoluta marginalita' le comunita' e gli operatori che non sono allineati alle posizioni del governo". Cosi' Maurizio Gasparri dell'Intergruppo parlamentare Liberta' dalla droga. La composizione di questo organismo, fa rilevare Gasparri "era molto piu' rispettosa del pluralismo degli orientamenti e delle esperienze in materia di lotta alla droga. Anche in questo caso si e' data un'impronta di regime a questa struttura, con la presenza al massimo di quattro o cinque operatori su settanta, scelti tra quanti hanno sostenuto le battaglie a sostegno della legge Fini-Giovanardi e della vera lotta contro la diffusione delle droghe". Ma le polemiche non si fermano qui. "Come ciliegina sulla torta- dice ancora Gasparri- all'interno di questo organismo e' stata inserita anche Susanna Ronconi, un nome ben noto come esponente di primo piano delle Brigate Rosse e del terrorismo. Ancora un nuovo esempio di riciclaggio di personaggi che rappresentano un pessimo esempio e che invece con questo governo approdano nelle strutture istituzionali del Viminale, del ministero della Solidarieta' e di altri Dicasteri". Cosi', afferma Gasparri, questo "e' un governo che invece di combattere la droga ricicla i terroristi. La presenza di Susanna Ronconi in questa Consulta e' un chiaro messaggio dell'autentica natura di questo governo. Quelli che hanno approvato insieme al centrodestra la mozione anti-Turco al Senato hanno nulla da dire? Conoscono la composizione di questa Consulta? Sanno di come questo governo emargina gli operatori laici e cattolici che non si piegano alla linea 'piu' droga per tutti' sostenuta dalla coppia Ferrero-Turco?". Dichiarazione di Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno: Si riunisce per la prima volta oggi la consulta nazionale delle dipendenze che sara' "la consulente" del Governo sulle politiche riguardanti la droga e non solo. Nel rallegrarmi di questa partenza, seppur ritardata di qualche mese, auguro buon lavoro a tutti i componenti di questo organismo auspicando che la loro attivita' non sia turbata dalle imposizioni ideologiche di molti miei colleghi in Parlamento. Non volendo prendere parte alle sterili polemiche che si sono levate da molte parti, specie dall'interno di Alleanza Nazionale, ricordo che il Governo e' cambiato, che la legge Fini-Giovanardi si e' rilevata del tutto inefficiente nella lotta alla droga e che nel programma dell'Unione si parlava di una sua riforma. Sarebbe quindi utile prendere atto dei problemi che esistono nel nostro Paese e cominciare a fare qualche proposta concreta. I fallimenti delle politiche proibizionistiche emersi fino ad oggi, rendono indispensabile lo studio e la conseguente applicazione di tutte le politiche di riduzione del danno che gia' sono attive in molti Paesi europei. Prendo a titolo di esempio l'interrogazione che ho presentata il 4 dicembre per chiedere, citando l'esempio di alcuni Stati come Spagna, Germania, Svizzera e Paesi Bassi, che si avvii anche in Italia una sperimentazione per la distribuzione controllato di eroina (http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=228). 'Maurizio Gasparri e altri segnano alcune persone con il marchio d'infamia, negando loro a priori alcuna possibilita' di riscatto e di rinascita': cosi' Bruno Mellano, deputato della Rosa nel Pugno e Giulio Manfredi, della direzione nazionale Radicali Italiani, intervengono sul caso di Susanna Ronconi. 'A differenza di Gasparri, che non si pone neppure il problema di capire e conoscere - affermano - noi conosciamo Susanna Ronconi; abbiamo potuto apprezzare, nel corso degli anni, il suo lavoro nei confronti di coloro che, grazie alle leggi proibizioniste difese a spada tratta da Gasparri, sono costretti tutti i giorni a delinquere per procurarsi la dose; alcuni di questi devono la vita a Susanna, che li ha salvati dall'overdose iniettando loro il Narcan. Accanto e dopo l'esperienza sul campo, la Ronconi ha prodotto un grande contributo di conoscenza sulla riduzione del danno, sulle buone pratiche mediche, che ne fanno una delle maggiori esperte nel settore'. Manfredi e Mellano definiscono percio' 'ottima' la scelta del ministro Ferrero; 'speriamo - concludono - che le pretestuose polemiche dei soliti farisei non inducano il ministro a seguire il cattivo esempio di Livia Turco, che nel 1999, dopo la levata di scudi, rinuncio' alla preziosa consulenza di Susanna Ronconi'. Susanna Ronconi rappresenta il forum droghe, ha fatto pubblicazioni nazionali e internazionali, collabora da piu' di 10 anni con il gruppo Abele ed e' stata consulente di vari ministri', ha quindi tutti i titoli necessari per far parte della consulta nazionale sulle tossicodipendenze. Lo ha precisato il ministro per la Solidarieta' Paolo Ferrero a margine della presentazione del rapporto nazionale sul volontariato rispondendo alle polemiche sulla presenza dell'ex terrorista all'interno della Consulta. 'La Consulta -ha aggiunto Ferrero- e' un gruppo di operatori e persone che hanno numeri scientifici. Ci e' stata indicata dal forum droghe come tale e non abbiamo nessun motivo per dire di no alla sua nomina. Ha titoli scientifici maggiori di altri componenti'. "Il curriculum di Susanna Ronconi, neo esperta di tossicodipendenze del ministero per la Solidarieta' sociale, riporta nell'anno 1974 la partecipazione all'assalto della sede della destra padovana nella quale persero la vita Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola. E' questo il titolo di merito che ha convinto il ministro Ferrero della bonta' della Ronconi?". Roberto Menia, vicepresidente dei deputati di Alleanza nazionale, replica duramente al ministro per la Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, che aveva difeso la sua scelta di nominare Susanna Ronconi nella Consulta per le tossicodipendenze citando il curriculum di Ronconi stessa. "A dire il vero- aggiunge Menia- gia' nel 1999 l'allora ministro per la Solidarieta' sociale, Livia Turco, offri' all'ex terrorista un posto come consulente dell'osservatorio parlamentare per la verifica delle droghe e della tossicodipendenze, e anche allora come oggi, fu Maurizio Gasparri a denunciare questa incredibile 'assunzione'." "All'epoca -conclude il vicecapogruppo di An- Livia Turco dovette fare dietrofront e ritirare la sua proposta; chissa' se il ministro Ferrero autore, in questi pochi mesi di governo, di 'tante ottime idee' sull'immigrazione, avra' lo stesso coraggio della sua collega e ritirera' questa che e' solo l'ultima delle tante vergogne del governo Prodi". La descrive come "persona molto intelligente e preparata", una donna che "conosce la materia" della dipendenza da sostanze stupefacenti, ma che, soprattutto, "si e' assunta, nell'arco degli anni, le sue responsabilita'". Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, parla di Susanna Ronconi, ex terrorista, torinese d'adozione, che col Gruppo Abele ha lavorato, la cui nomina nella Consulta sulle tossicodipendenze da parte del ministro per la Solidarieta' sociale, ha causato una levata di scudi nel centrodestra. Eppure, per Don Ciotti, Ronconi "ha pagato il prezzo che doveva pagare con la giustizia, si e' messa in gioco al servizio degli ultimi, ha speso i suoi anni in un impegno sociale serio". Per questo motivo, il sacerdote guarda al suo incarico nella Consulta come all'ennesima occasione in cui Ronconi "puo' portare il suo contributo". "Non deve essere il passato delle persone a costituire una pregiudiziale che impedisca di guardare avanti- osserva Don Ciotti- bisogna, invece, fare un tentativo per costruire, per dare una valutazione sulle capacita', sulle competenze, sulla professionalita'" della gente. Nel caso, poi, di Susanna Ronconi, l'esperienza del carcere, nella visione dell'anima' del Gruppo Abele, "puo' tornare utile", poiche' si tratta di una donna "che ha commesso errori, che ha capito si suoi limiti e che li ha testimoniati, restituendo un impegno sincero verso la collettivita'". "Hanno tenuto in quarantena gli ex terroristi per poi piazzarli in posti chiave con regolari stipendi, molto piu' alti degli operai che loro intendevano difendere. Pero', mentre gli operai continuano a fare gli operai onestamente per due lire al mese, questi signori dopo aver fatto quello che hanno fatto, si godono uno stipendio non indifferente, pagato dalla comunita". Durissimo il commento di Ettore Pirovano (Lega Nord), dopo che- spiega lo stesso senatore- "anche l'ex brigatista Susanna Ronconi e' stata nominata consigliere di un ministro del governo Prodi". "Guarda caso- sottolinea Pirovano- colui che vuole l'islamizzazione del nostro Paese, Paolo Ferrero. Quella di Ronconi- aggiunge- non e' che l'ultima delle grandi nomine, che questo governo sta imponendo parallelamente ad una Finanziaria devastante- conclude l'esponente del Carroccio- con il duplice obiettivo: umiliare ancora di piu' il cittadino onesto". 'Siamo di fronte da mesi a una violenta manifestazione di accanimento nei confronti di persone che hanno ammesso errori e riconosciuto i valori della civile convivenza': cosi' Franco Corleone, ex sottosegretario alla giustizia, commenta le polemiche sulla nomina dell'ex terrorista Susanna Ronconi nella Consulta delle tossicodipendenze. Ronconi e' presidente dell'associazione 'Forum droghe' di cui Corleone e' tra i fondatori e attuale segretario. 'Il fatto che oggi non si riconosca questo come una vittoria della democrazia - denuncia Corleone - e' non solo un segno di insipienza ma costituisce il trionfo del puro spirito di vendetta. Basti ricordare che in piena stagione del terrorismo il Parlamento fece una legge sulla dissociazione'. Corleone spiega che Susanna Ronconi, brigatista 'dissociata', si occupa di droga da anni, lavora con i servizi di bassa soglia in Piemonte e collabora con Asl e Sert (i servizi pubblici delle dipendenze). Era al Gruppo Abele di Torino, ora fa la ricercatrice e si occupa anche di formazione. Ha anche scritto dei libri sui consumi delle sostanze stupefacenti. L'ex sottosegretario se la prende poi con Maurizio Gasparri di An, che per primo ha evidenziato la partecipazione della Ronconi alla Consulta: 'il suo disco rotto - afferma - ha suonato ancora. La sua ansia forcaiola e giustizialista non perde occasione di manifestarsi. Dopo essere stato alfiere di una legge proibizionista, antiscientifica e che manda in galera i giovani per il semplice consumo, ora - continua - cerca di contestare una Consulta realmente rappresentativa delle complessita' e delle esperienze di chi si occupa di tossicodipendenze'. 'Gasparri, a differenza di Susanna Ronconi - conclude Corleone - non ha scritto un rigo significativo su questo tema e resta solo un esperto di cattiva propaganda'. 05-12-2006 Italia. Rieti. Al via due progetti contro le tossicodipendenze Due progetti per la lotta alle tossicodipendenze sono stati avviati, per la prima volta nel Lazio, grazie ai finanziamenti previsti dal Fondo nazionale lotta alla droga. Entrambi verranno presentati domani alle 11, nell'Aula consiliare a Rieti, dal presidente della provincia di Rieti Fabio Melilli e dall'assessore ai Servizi sociali del Lazio Alessandra Mandarelli. Si tratta del progetto 'My Way', nato dal confronto tra l'amministrazione provinciale e l'Asl di Rieti, che prevede l'attivazione di unita' operative di educazione tra pari, da intendersi come strumenti di animazione territoriale. Il progetto ha come obiettivi la prevenzione dell'uso ed abuso di sostanze psicoattive, favorendo, tra soggetti di eta' compresa tra i 14 ed i 24 anni, lo sviluppo e l'incentivazione di competenze sociali, le cosiddette 'life skills', secondo la strategia della 'Peer education'. Il secondo progetto, 'Insieme per costruire il futuro', e' affidato al partenariato formato dal Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Rieti, dalla Asl-Adpa, dal Cesv, dallo Spes e dalla comunita' di recupero tossicodipendenze 'Emmanuel'. La provincia e la Asl-Adpa di Rieti intendono, con questa azione, dare un segno di cambiamento nell'attuazione di interventi per l'inserimento lavorativo di tossicodipendenti e alcolisti che si trovano in una fase avanzata del percorso terapeutico. Il progetto prevede, inoltre, il superamento della logica delle 'borse lavoro' puntando alla valorizzazione delle attitudini degli utenti mediante percorsi di autoimprenditorialita'. Il progetto avra' una durata di 18 mesi e vedra' la nascita di una cooperativa con utenti come soci fondatori. Alla presentazione interverranno anche l'assessore ai Servizi sociali della provincia di Rieti, Vincenzo Rinaldi, il presidente dell'Asi Rieti, Andrea Ferroni, e la dottoressa Rossella Pacifico dell'Asl di Rieti. 05-12-2006 Afghanistan. Il Pentagono non collabora contro il narcotraffico Pentagono e Dea ai ferri corti in Afghanistan. Sono caduti invano, infatti, i ripetuti appelli dell'agenzia antidroga statunitense (Drug Enforcement Administration), perche' il Dipartimento della Difesa collabori nella lotta al narcotraffico, ritenuto peraltro una fonte fondamentale di finanziamento della guerriglia talebana e qaedista. Nel frattempo, come scrive il Los Angeles Times, la coltivazione di papavero da oppio e' letteralmente esplosa, con un aumento, soltanto nell'anno in corso, di oltre il 50 percento. Dall'Afghanistan proviene ormai il 92 percento dell'oppio consumato a livello mondiale, per un profitto annuo dei trafficanti che si aggira intorno ai 2,3 miliardi di dollari. I militari americani, impegnati a combattere le sacche di resistenza degli irriducibili del mullah Omar, entrano continuamente in contatto con personaggi e luoghi toccati dall'enorme giro d'affari, e nonostante questo, si rifiutano di agire attivamente per fermarlo, si lamentano alla Dea. "Mi sorprende che abbiamo lasciato le cose peggiorare fino a questo punto" commenta Robert B. Charles, ex funzionario dell'anti-narcotici al Dipartimento di Stato, "se non agiamo con aggressivita' contro la minaccia delle droghe fin da subito, tutti i progressi compiuti finora andranno buttati a mare". Secondo i lobbisti della Dea che lavorano al Congresso, il Pentagono potrebbe mettere a repentaglio la guerriglia anti-Usa lottando contro il narcotraffico che la finanzia. Mentre i vertici militari sostengono di non poter sprecare nessuna delle risorse impegnate nella lotta al terrorismo. L'ex segretario alla Difesa, Donald H. Rumsfeld aveva detto che il commercio crescente di oppio era un problema di ordine pubblico e non una questione militare. Sarebbe un "cambiamento di missione", e' la linea del Pentagono, se i nostri 21mila uomini impegnati in Afghanistan si concentrassero sulla lotta al narcotraffico, e tutto questo potrebbe rappresentare un precedente per le future missioni. Il portavoce Bryan Whitman fa del resto notare che le forze di polizia afgane e le truppe britanniche dell'Isaf-Nato hanno come principale responsabilita' quella della lotta al narcotraffico. I vertici militari Usa temono che una repressione anti-droga potrebbe nuocere alla popolazione e ai signori della guerra che guadagnano da questo commercio, che rappresenta ancora un terzo del Pil afgano e vede un ottavo degli afgani coinvolti a qualche livello. Dalle autorita' di Kabul, almeno ufficialmente, si condividono gli appelli della Dea per un maggior coinvolgimento del Pentagono: "Ci spiace che non ci sia una maggiore cooperazione fra i due, e lo andiamo dicendo dal 2003" osserva Ashraf Haidari, ufficiale di collegamento afgano con l'esercito Usa e le agenzie che si occupano della sicurezza nel paese. 05-12-2006 Singapore. Riunione antidroghe dell'ASEAN Alcuni responsabili antidoghe dell'ASEAN sono a Singapore per partecipare ad una riunione congiunta tra Singapore e l'Australia. Sono circa venti i partecipanti, e provengono dal Laos, Vietnam e Thailandia. Per la maggioranza di essi, sono le droghe sintetiche il problema maggiore dell'Area asiatica. L'Unodc (Ufficio antidroghe e crimine dell'Onu) ha stimato che a livello mondiale siano 35 milioni i consumatori di amfetamine, di cui il 60% in Asia. Ngo Kau Wee, responsabile degli istituti penitenziari di Singapore ha dichiarato: "Altri Paesi affrontano o hanno affrontato i medesimi problemi, noi dobbiamo imparare dalle loro esperienze cosi' da adottare le loro strategie nei nostri". 05-12-2006 Usa. Maine. Passi avanti verso la depenalizzazione del la marijuana Il Maine Marijuana Policy sta organizzando una campagna perche' la polizia non abbia tra le sue priorita' i crimini connessi alla marijuana. L'organizzazione ha preparato una petizione che presentera' in cinque cittadine dello Stato. Il prossimo anno, gli elettori di Sumner, nella contea di Oxford, dovranno decidere se approvare l'ordinanza che rendera' i crimini connessi alla marijuana non una priorita' per le forze dell'ordine. Un'ordinanza simile sara' discussa anche nel Consigli Comunali di Farmington, Paris, West Paris e Athens. Jonathan Leavitt, direttore esecutivo dell'organizzazione non profit, ha dichiarato che la politica intrapresa dal gruppo e' di procedere per gradi ."L'ordinanza e' presentata prima in piccole comunita' e successivamente in centri piu' grandi". 05-12-2006 Usa. La marijuana non conduce a droghe piu' pesanti Secondo la ricerca condotta dall'universita' di Pittsburgh, durata 12 anni, la marijuana non sarebbe una droga che conduca a consumi di sostanze piu' pesanti. Nella ricerca sono stati seguiti 214 ragazzini tra i 10-12 anni, consumatori occasionali di sostanze legali e non. Al 22esimo anno di eta', sono stati suddivisi in tre gruppi: i consumatori di alcol e tabacco, quelli che hanno iniziato con l'alcol e il tabacco, facendo seguire la marijuana (sequenza di traino di una sostanza con un'altra), e quelli che hanno iniziato a consumare prima la marijuana e dopo l'alcol ed il tabacco (sequenza opposta). Quasi un quarto dei consumatori di sostanze legali e illegali, 28 ragazzi, hanno mostrato una tendeza a consumare prima la marijuana e dopo il tabacco e l'alcol, e questi non hanno mostrato alcuna predisposizione a sviluppare una dipendenza maggiore, verso sostanze illegali, di coloro che hanno iniziato in maniera tradizionale, ossia prima con l'alcol e tabacco e poi con le droghe. La ricerca e' stata pubblicata sull'American Journal of Psychiatry. 06-12-2006 Italia. Marino e Finocchiaro: serve indagine conoscitiva Un'indagine conoscitiva congiunta delle commissioni Sanita' e Affari sociali di Senato e Camera sul fenomeno delle tossicodipendenze. E' questa la proposta avanzata dal presidente della commissione Sanita' del Senato, Ignazio Marino, e dalla presidente del gruppo Ulivo, Anna Finocchiaro, che verra' formalizzata al piu' presto con una lettera al presidente di Palazzo Madama, Franco Marini. "Procederemo subito con i necessari passaggi formali, non senza aver prima consultato l'ufficio di presidenza della commissione". La nostra, spiegano i due parlamentari dell'Ulivo, "non vuole essere una proposta chiusa, al contrario, attendiamo contributi e suggerimenti sull'ambito dell'indagine". La sua caratteristica principale? "Pensiamo ad un'indagine rapida che possa concludersi nel giro di pochi mesi e che consenta al Parlamento di procedere a nuove elaborazioni legislative". L'obiettivo dello studio dovrebbe essere quello di verificare lo stato di attuazione della legislazione attuale, i risultati ottenuti e gli eventuali problemi legati all'applicazione della norma, "particolare attenzione poi dovra' riguardare le situazioni di maggiore criticita' a livello territoriale e il problema della diffusione della tossicodipendenza tra le fasce di popolazione piu' giovani". Necessario, per Marino e Finocchiaro, sara' poi "valutare il sistema sanzionatorio previsto dalla legge Fini-Giovanardi mettendolo a confronto con le legislazioni degli altri paesi dell'Unione Europea". L'indagine conoscitiva bicamerale "rappresenta il mezzo piu' rapido ed efficace per acquisire le informazioni che ci servono sul tema delle tossicodipendenze questa fase preliminare e' fondamentale per poter avviare, in futuro, un eventuale dibattito per la revisione della legge attualmente in vigore". COMMENTI Una commissione d'inchiesta sulle droghe? "Non potra' che essere una commissione funzionale a se' stessa, alla sua istituzione, alla nomina- da parte dei partiti- dei componenti, dei presidenti, dei segretari, dei funzionari". Non e' tenera Donatella Poretti (Rnp) con l'ipotesi- avanzata da Luigi Cancrini, Pdci, nel corso dell'incontro con Romano Prodi- di istituire una commissione d'inchiesta, forse bicamerale, sulle tossicodipendenze. Se, continua Poretti, "l'obiettivo non e' solo parlarsi addosso, ma rivedere la legge, occorre invece mettere in calendario le proposte di legge, fare audizioni -se necessario- degli organismi che a livello nazionale e internazionale gia' esistono e monitorano l'argomento, discutere e votare nel merito delle modifiche". Poretti invita "ad uscire dall'immobilismo", su temi come la droga, il fine vita e la bioetica. "Il metodo che oggi si segue e' di non toccare certe sensibilita', trovare accordi tra visioni opposte, concordare prima di entrare nel merito di argomenti specifici: metodo che nei fatti blocca qualunque azione". Dunque, "l'auspicio e' che i temi cosiddetti sensibili siano trattati da ognuno con la consapevolezza che la coscienza non e' una prerogativa dei cattolici, ma anche di chi cattolico non e'". "Quella di approfondire la conoscenza sul tema delle tossicodipendenze mi sembra un'ottima scelta da parte dell'Unione". Silvana Mura, Italia dei valori, e' favorevole alla proposta avanzata oggi nel corso dell'incontro tra il premier, Romano Prodi, e i rappresentanti della maggioranza nelle commissioni Affari sociali della Camera e Sanita' del Senato. "Si valuteranno- spiega- gli strumenti piu' adeguati, anche se personalmente preferisco lo strumento dell'indagine conoscitiva, ma quel che conta e' che il Parlamento abbia tutti gli strumenti necessari per dare vita ad una legge che affronti organicamente il tema della droga". L'obiettivo, precisa, deve essere quello "di modificare una legge che a nostro avviso non funziona, come la Fini-Giovanardi". "E a che serve un'indagine conoscitiva o, addirittura, una commissione bicamerale d'inchiesta? Per conoscere la situazione del nostro Paese in tema di droga, e' sufficiente la relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia". Lo sostiene l'onorevole Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, commentando l'ipotesi uscita dall'odierno vertice a Palazzo Chigi sui temi etici. "In materia di tossicodipendenze- osserva Pedrizzi- quello che bisogna fare e' individuare il nemico nella droga, e non nel drogato. E schierarsi contro il nemico droga, senza se, e senza ma. Poi- continua l'esponente di via della Scrofa- occorre punire gli spacciatori e i mercanti di morte, rivolgendo ai semplici consumatori una mera sanzione amministrativa, atta pero' a riaffermare il principio fondamentale e decisivo, nell'ottica della prevenzione, che drogarsi non e' lecito e non e' un diritto, ma un delitto contro la salute, la vita, la dignita', la liberta', la volonta' razionale, la propria personalita' e la societa' nella sua interezza". Secondo Pedrizzi, pertanto, "bisogna fare quello che ha fatto la legge Fini antidroga e antispaccio, che difenderemo in Parlamento e nel Paese dall'assedio della sinistra fautrice del relativismo etico e del nichilismo libertario". "Credo sia corretto iniziare un confronto serio, laico, tra politiche e pratiche". Cosi' Riccardo De Facci, responsabile per le tossicodipendenze del Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza (Cnca) risponde all'ipotesi di avvio di un'indagine conoscitiva sulla droga, portata avanti dall'Unione. "L'obiettivo, pero' non deve essere quello di cercare un colpevole o una vittima". L'indagine deve essere, invece, "un'occasione di confronto serio, pragmatico, reale, non ideologico, tra le riflessioni fatte in questi anni sul tema dell'abuso di sostanze e le molte pratiche sperimentate in Italia". Conclude, quindi, De Facci: "Ci piacerebbe che questo fosse un corso che, finalmente, ci porta a ragionare in termini laici, rispetto al tema delle tossicodipendenze". 06-12-2006 Italia. Ancora polemiche sulla nomina di Susanna Ronconi alla Consulta sulle tossicodipendenze Ancora polemiche sulla nomina di Susanna Ronconi, ex Pl, alla Consulta sulle tossicodipendenze. 'In qualita' di responsabile della sicurezza di Alleanza nazionale e di responsabile della Federazione di Padova esprimo la vicinanza e la solidarieta' alle famiglie di Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, vittime del terrorismo brigatista'. Lo dichiara il deputato di An Filippo Ascierto, commentando la notizia dell'inserimento dell'ex br Susanna Ronconi nella Consulta sulle tossicodipendenze del ministro per la Solidarieta' sociale Paolo Ferrero. 'E come responsabile della Federazione di Padova -prosegue- grido fortemente lo sdegno dell'intera comunita' di destra nel vedere questa nomina di Susanna Ronconi, complice nel barbaro duplice omicidio del 17 giugno 1974 che vide cadere due militanti del Msi'. Per Ascierto si tratta di 'uno schiaffo alla citta' di Padova e alla memoria di coloro che sono caduti e di chi ha ripudiato ogni forma di violenza. Gia' in passato la sinistra aveva provato a inserirla come consulente ma cio' era stato impedito dalle reazioni spontanee dei partiti e dei cittadini. An di Padova ha chiesto al proprio coordinatore Alberto Giorgetti di valutare in seno al partito ogni utile iniziativa nei confronti del ministro Ferrero. Come federazione di Padova presenteremo ordini del giorno e mozioni perche' sia evitato questo scempio di giustizia e di memoria' 'La Ronconi non ha mai chiesto scusa a nessuno, ne' ha manifestato un chiaro pentimento. Ne' vale la sua partecipazione al Gruppo Abele a cancellare il sangue e il dolore causati in passato'. Non e' certo per gentile concessione 'bypartisan' che San Patrignano fa parte della Consulta degli operatori ed esperti sulla tossicodipendenza'. E' quanto afferma in una nota la Comunita' ricordando di operare da 30 anni nella prevenzione, recupero e reinserimento sociale, accogliendo oltre il 15% dei tossicodipendenti oggi in comunita' e il 70% di quelli ospitati nelle strutture residenziali dell'Emilia-Romagna. 'San Patrignano -prosegue la nota- e' una realta' conosciuta e studiata a livello internazionale per l'efficacia e i risultati che ottiene, peraltro certificati da universita' ed enti indipendenti; il ministro Ferrero, convocandoci, risponde quindi a un preciso dovere e all'interesse della collettivita''. 'Il vero nodo da sciogliere e' un altro -sottolinea la comunita' di recupero- qual e' il programma di questo governo per modificare la legge attualmente in vigore. Le possibilita' sono due: perseguire una strategia efficace nell'ottica della prevenzione del consumo e del pieno recupero e reinserimento sociale e lavorativo dei tossicodipendenti; attuare una politica di controllo sociale e di gestione 'medicalistica' del fenomeno cercando di ridurne i danni. Nel primo caso, e' dimostrato dalla letteratura scientifica internazionale che i trattamenti residenziali a lungo termine 'drug free' sono nettamente i piu' indicati. E che, per quanto riguarda il consumo, piu' aumenta la disponibilita' di droghe piu' esso cresce. Se, invece, la scelta e' costruire ghetti piu' o meno asettici e medicalmente assistiti per emarginati e tossicodipendenti da isolare, allora va bene il metadone in mantenimento, l'eroina controllata, le stanze del buco, la legalizzazione etc'. 'Notiamo -aggiunge la nota- che la composizione della Consulta vede rappresentati in netta maggioranza esponenti di organizzazioni disponibili ad appoggiare quest'ultimo progetto, piu' volte esplicitato dallo stesso ministro, e ne siamo fortemente preoccupati. Chiediamo con forza che, prima di assumere qualunque decisione, si apra un reale dibattito che coinvolga, oltre alle forze politiche, ad esperti ed operatori, le famiglie, le agenzie educative, la societa' civile'. 'San Patrignano -conclude la comunita'- continuera' come ha sempre fatto ad essere presente e ad impegnarsi nelle istituzioni nell'interesse delle persone tossicodipendenti e delle loro famiglie, che hanno bisogno di meno politica e ideologia e di piu' risposte concrete'. "Appaiono strumentali e demagogiche le polemiche da destra sulla Consulta nominata dal ministro Ferrero per le tossicodipendenze". Lo scrive Giuseppe Bortone, responsabile della Cgil per questo settore, sostenendo che, "diversamente da quanto era accaduto col passato governo, infatti, la Consulta comprende esperti e rappresentanti di realta' associative che hanno matrici culturali ed orientamenti assai diversi fra loro; si registra, cioe', uno sforzo importante che va nel senso del pluralismo". "Per quel che riguarda la presidente di Forum Droghe, Susanna Ronconi, che fa parte del nuovo organismo istituito dal ministro- aggiunge Bortone- le proteste che sono venute da alcune parti politiche appaiono del tutto prive di fondamento: come ha ricordato anche Don Luigi Ciotti, infatti, il curriculum di operatrice e di studiosa della Ronconi, nell'ambito del settore, e' assai significativo, con particolare riferimento ai diritti e alle soggettivita' delle persone piu' emarginate". "Tutto cio', evidentemente- va avanti il sindacalista- qualifica la presidente di Forum Droghe per svolgere il ruolo di membro della Consulta per le tossicodipendenze, che il ministro Ferrero ha voluto assegnarle: ed e' un ruolo- conclude Bortone- che non ha nulla a che vedere con un passato politico conclusosi con l'espiazione di una pena detentiva, e la netta dissociazione dalla follia della lotta armata". 'La polemica su Susanna Ronconi e' vergognosa e dimostra che nel nostro paese c'e' chi vuole alimentare la vendetta al di la' delle sentenze della magistratura per perpetuare all'infinito le condanne': lo afferma il Verde Paolo Cento che aggiunge: 'Susanna Ronconi e' pienamente legittimata a svolgere l'incarico che le ha dato il ministro della Solidarieta' per le competenze che ha acquisito in questi anni sui temi delle tossicodipendenze e per la sua attivita' nel volontariato: e sarebbe davvero il caso di mettere fine a polemiche contro chi ha gia' pagato il proprio conto con la giustizia'. 'Ma quale esempio di pluralismo culturale,la politica del Governo e' l'elogio dell'illegalita'': Giorgia Meloni (An), vicepresidente della Camera si unisce a quanti considerano inaccettabile l'inserimento dell'ex brigatista rossa Susanna Ronconi nella Consulta sulle tossicodipendenze. 'Chiunque consideri la nomina di Susanna Ronconi un esempio di pluralismo culturale - sottolinea - offende la democrazia. Non posso che rivolgere un doveroso pensiero alle famiglie delle vittime, che oggi sono costrette a subire questa ennesima ingiustizia. Possiamo definire come 'l'elogio dell'illegalita' la strategia politica di questo Governo, che continua a strizzare l'occhio alle frange estreme della maggioranza per quieto vivere, premiando gli ex terroristi anche a costo della rispettabilita' del Parlamento'. "Apprendo dalle agenzie stampa che, dopo il ministero per la Solidarietà sociale, anche il ministero della Salute intende varare una commissione tecnica sulle tossicodipendenze. Dopo l'ottima Susanna Ronconi, scelta dal ministro Ferrero in qualità di esperta, mi permetto di suggerire al ministro Turco una persona che saprà ricoprire più che degnamente questo ruolo al ministero della Salute: Francesco Caruso, deputato di Rifondazione comunista che ha dato modo nelle settimane scorse, di sapere molto in questa materia, arrivando addirittura a coltivare piante di marijuana nelle fioriere di palazzo Montecitorio. Chi meglio di lui?". Lo dichiara Roberto Menia, vicepresidente dei deputati di Alleanza Nazionale. Daniele Farina, del Prc, non reputa necessaria un'indagine conoscitiva sulla droga, ed invita a cambiare 'senza alcun indugio' la legge vigente, giudicata 'liberticida'. 'Sull'uso delle droghe nel nostro paese esistono decine di studi e ricerche in grado di dare una esatta fotografia del fenomeno', afferma Farina, che giudica 'inappropriata la proposta di una commissione di inchiesta che si prolunghera' per mesi senza aggiungere nulla di nuovo a quanto gia' si sa'. 'Nel frattempo, pero', migliaia di persone - secondo Farina - continueranno a subire i devastanti effetti di una legge liberticida come la Fini-Giovanardi'. Farina ricorda che 'nella passata legislatura la legge Fini- Giovanardi e' rimasta bloccata per due anni in commissione prima di essere approvata dalle Camere con doppio voto di fiducia e senza discussione alcuna'. 'Ora e' tempo di intervenire senza alcun indugio - conclude l'esponente del Prc - come del resto prevede anche il programma dell'Unione'. An ha presentato una mozione al Consiglio regionale della Lombardia per chiedere che l'incarico dato dal Governo all'ex terrorista Susanna Ronconi, condannata per duplice omicidio, nella consulta nazionale sulle tossicodipendenze sia revocato. 'Il fatto di avere le mani sporche di sangue innocente - osserva Carlo Maccari, che ha presentato la mozione -, di aver ucciso chi aveva l'unica colpa di non pensarla politicamente come lei non sembra valere molto, specialmente oggi con un Governo della sinistra'. Una cosa, secondo il consigliere di An, 'inaccettabile' che per questo nella mozione invoca l'intervento della Regione perche' 'la Ronconi e' e resta colpevole e deve essere cacciata'. No a qualsiasi revisione delle legge Fini/Giovanardi "che abbia come obiettivo una maggiore liberalizzazione del consumo di stupefacenti, riproponendo la dicotomia scientificamente superata tra droghe pesanti e leggere". E' questa la posizione espressa dai nove consiglieri regionali di Forza Italia, sottoscrittori della risoluzione in cui chiedono alla Giunta "di esprimere parere contrario" a ogni tipi di cambiamento della legge sul sonsumo di droga. "La Fini/Giovanardi mira a disincentivare con ogni mezzo l'uso di tutte le sostanze stupefacenti, coerentemente con le direttive di farmacologi, neuropsichiatri e sociologi, partendo dal presupposto che anche le droghe 'leggere' sarebbero sempre e comunque molto nocive per l'organismo umano, ed in particolare per i più giovani, in quanto alterano il processo evolutivo". "La recente approvazione di un ordine del giorno al Senato avrebbe di fatto bocciato la proposta firmata dai tre Ministri Livia Turco, Paolo Ferrero e Clemente Mastella di raddoppiare la dose di cannabis consentita per uso personale (corrispondente a 30/40 spinelli), proposta che non solo comporterebbe il proliferare del traffico degli stupefacenti, ma insinuerebbe anche l'idea che il consumo dei derivati della cannabis sia comunque tollerabile, con la conseguenza di incentivarlo, creando confusione e diseducazione fra i giovani". 06-12-2006 Italia. Umbria. Troppe morti per overdose? Aprire tavolo istituzionale Un 'tavolo permanente di consultazione inter-istituzionale', promosso dalla Regione, Direzione regionale Sanita' e Servizi Sociali, nel quadro di un insieme di iniziative per la prevenzione dei decessi per 'overdose' verra' organizzato per fronteggiare il dramma delle morti per overdose, che mai come negli ultimi mesi in Umbria ed in particolare a Perugia, ha assunto dimensioni allarmanti. Del tavolo sono state chiamate a farne parte aziende sanitarie, servizi sociali del Comune di Perugia, Polizia Municipale, Prefettura di Perugia, forze dell'ordine, associazioni del volontariato e rappresentanti delle istituzioni scolastiche. 'Obiettivo del tavolo di consultazione - ha spiegato l'assessore regionale alle Politiche sociali, Damiano Stufara, che sul tema ha presentato una informativa alla Giunta, manifestando altresi' l'intenzione di 'trovare le forme piu' idonee di coinvolgimento e collaborazione con i Ministeri della Salute e della Solidarieta' sociale' - e' di intraprendere, all'interno di una strategia complessiva condivisa, iniziative integrate, volte a contrastare efficacemente il fenomeno e ad assicurarne un costante monitoraggio. Occorre fornire risposte che non siano solo repressive, ma capaci di intercettare i bisogni che provengono soprattutto dal mondo giovanile'. 'Di qui l'esigenza di un 'tavolo', che coinvolga tutte le istituzioni ed i servizi a vario titolo impegnati sul campo. Esso potra', tra le altre cose, individuare specifici percorsi di mediazione culturale e di inclusione sociale, anche per i giovani immigrati, spesso irregolari, coinvolti nel fenomeno del consumo e dello spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti, ma potra' consentire una maggiore integrazione tra servizi sanitari e settori dell'area sociale'. 07-12-2006 Italia. Ferrero: l'attuale legge e' un fallimento "Sono qui nel rispetto del lavoro di don Gallo davanti al quale bisogna togliersi il cappello. Siamo in una fase in cui e' bene avere una discussione approfondita su come superare l'attuale legislazione che non funziona. Le politiche di centrodestra non hanno portato alcun risultato se non il raddoppio dei consumi di coca e cannabis". A parlare e' il ministro della solidarieta' Paolo Ferrero, a Genova a margine del convegno "Informare non punire" organizzato dalla comunita' S. Benedetto al Porto. "Il bilancio -dice Ferrero- la dice lunga sul fallimento, questa e' un'occasione per riflettere". Verso la liberalizzazione delle droghe? chiede un giornalista. "Nessuno l'ha proposta, penso sia sbagliato usare questi termini. Quello che noi chiediamo e' la decriminalizzazione dei consumi, non mettere cioe' in galera coloro che si fanno una canna o si bucano. Penso che sia sbagliato mettere in carcere la gente che consuma, bisogna invece avere la mano dura contro lo spaccio a partire dalla lotta al narcotraffico". Aggiunge il ministro: "Verso i consumatori bisogna avere un approccio che punta alla cura e alla riabilitazione, alla riduzione del danno e soprattutto alla prevenzione e informazione allo scopo di evitare l'uso di sostanze stupefacenti. Non serve ne' il carcere ne' l'idea delle sanzioni amministrative, ma prevenzione e cure". "Nessuno dice che drogarsi e' un diritto ma il fatto che uno possa drogarsi non deve diventare motivo per cui si finisce in galera e in un circuito dal quale non si esce piu'" . "Opinione rispettabile quella della Comunita' di San Patrignano quando parla di ghettizzazione facendo riferimento all'uso di metadone. La critica vuol dire che i servizi pubblici italiani fanno un lavoro sbagliato ma io non la penso cosi'" A parlare e' il ministro che replica alle critiche sollevate da San Patrignano sulla composizione della Consulta sulle droghe. "La politica che abbiamo proposto comprende la riduzione del danno, quella dei quattro pilastri adottata in tutta l'Europa da qualsiasi governo di qualunque colore. La droga si contrasta con la prevenzione, la cura, la riabilitazione, la riduzione del danno e la lotta al narcotraffico. La riduzione del danno penso che vada fatta". Ferrero riconosce comunque il lavoro delle Comunita': "un tossicodipendente in comunita' ha una possibilita' ed io non nego assolutamente che il lavoro nelle comunita' sia positivo. C'e' pero' anche il tossicodipendente che ritiene di non dover andarci o che ha fallito e quindi opta per una cura di mantenimento con il metadone o altre forme. Io penso che si tratta di una politica da sperimentare e quindi non lo considero un fatto negativo". E precisa: "la Consulta del governo di centrodestra era cosi' sbilanciata al punto che tante associazioni non aderirono cosi' come alla Conferenza delle droghe di Palermo, palesemente finta, ci fu addirittura una controconferenza. Giudico quindi un successo che in questa Consulta siano rappresentate tutte le esperienze di questo Paese, da San Patrignano ad altre insieme agli operatori pubblici. Sono tutti insieme anche sul piano politico, nessuno escluso. Considero questo un successo. Alla prima riunione della Consulta c'erano tutti e nessuno ha detto che qualcuno era rimasto fuori. Penso che questo sia un successo". 'Dispiace che il ministro Ferrero continui a dire cose false sull'attivita' del dipartimento Antidroga al tempo del governo Berlusconi. La Consulta nominata da quel governo non era affatto sbilanciata perche' in essa siedevano i rappresentanti di associazioni di ogni orientamento politico, comprese quelle ferocemente critiche con il centrodestra'. E' quanto dichiara Carlo Giovanardi (Udc). 'E' vero invece -aggiunge- che le associazioni legate alla sinistra, benche' invitate e caldamente sollecitate, disertarono la Conferenza nazionale di Palermo che si e' svolta sotto l'alto patrocinio del Capo dello Stato: gesto di maleducazione istituzionale e di livore ideologico pregiudiziale che certamente non imiteremo quando si celebrera' la prossima Conferenza'. 07-12-2006 Gb. Cioccolata alla cannabis per malati di sclerosi. Arrestati Da due anni offrivano via Internet tavolette di cioccolata alla marijuana per alleviare le sofferenze dei malati di sclerosi multipla; per questa attivita' i coniugi Mark e Lezley Gibson sono finiti davanti al giudice di Carlise, in Galles, con l'accusa di coltivazione e traffico di stupefacenti. I due criminali "a fin di bene", insieme all'amico Marcus Davies, avevano messo su una vera e propria impresa per produrre gustose barrette al cacao con un ingrediente decisamente insolito, la cannabis. Soltanto fra l'inizio del 2004 e il febbario del 2005 i tre hanno spedito in giro per il mondo 22.000 pezzi dello speciale prodotto. Per ordinare sul web una tavoletta bastava fare soltanto tre cose: andare sul sito www.thc4ms.org, fornire le prove di essere affetti dal virus della sclerosi multipla e versare una piccola donazione per coprire le spese di produzione. Perche' per Lezley Gibson, anch'essa colpita dalla terribile malattia, non si tratta di una questione di business, ma di una campagna a favore dell'uso delle droghe leggere per scopi terapeutici. Adesso i tre rischiano fino a 14 anni di carcere. L'accusa, nonostante creda alle loro buone intenzioni, taglia corto: 'Somministrare cannabis perche' cosi' facendo si crede di fare del bene non costituisce un alibi'. Le confezioni al gusto di cioccolato al latte, dal peso di 150 grammi, contengono 3,5 grammi di marijuana. Il commercio proibito e' stato scoperto il gennaio scorso, quando un carico proveniente dalla 'fabbrica' segreta dei Gibson si e' aperto durante una spedizione, destando subito sospetti nel funzionario della posta incaricato di consegnare il controverso medicinale. 07-12-2006 Canada. Tabacco conduce all'alcol e al consumo di altre droghe? I giovani fumatori di tabacco sono piu' predisposti al consumo di alcol e droghe, ma non ci sono prove che una sostanza conduca al consumo di un'altra. Analizzando i dati del "2004 Canadian Addiction Survey", il Canadian Centre on Substance Abuse e' arrivato alla conclusione che quasi tutti i partecipanti alla ricerca (tra i 15 e i 19 anni) che hanno fumato tabacco l'anno precedente la ricerca, si sono avvicinati al consumo di alcol (il 97,7%) e cannabis (il 91%). Dati paragonabili al 75,3% dei non fumatori che si sono avvicinati all'alcol e con il 28,8% che si sono avvicinati alla cannabis. La ricerca rivela inoltre che il 31% dei fumatori minori di 20 anni ha anche consumato cocaina, eroina, ecstasy, amfetamine e allucinogeni, rispetto al 3,5% dei non fumatori. Mentre i dati della CCSA mostrano una forte connessione tra il tabacco e il consumo di altre sostanze illecite, non ci sono prove che il tabacco sia una sostanza di passaggio verso altre droghe. 07-12-2006 Afghanistan. Rapporto Onu: ancora tutto in alto mare Il processo di ricostruzione dell'Afghanistan e' a forte rischio principalmente a causa della violenza interna, del traffico di narcotici e della corruzione. Lo sostiene il rapporto preparato da un gruppo del Consiglio di Sicurezza Onu in missione nel Paese dall'11 al 16 novembre. 'L'estendersi dell'insurrezione, unito al commercio illegale di droga, alla corruzione e al fallimento del governo e dello stato di diritto, insieme costituiscono una seria minaccia alla ricostruzione dell'Afghanistan', si legge nel documento pubblicato oggi in cui viene anche sottolineato che i progressi compiuti in tale direzione non sono stati rapidi come sperato. Nel corso della permanenza nello Stato centro-asiatico, il gruppo del Palazzo di Vetro ha incontrato il presidente afghano Amid Karzai, ufficiali delle forze Nato e rappresentanti della societa' civile. 'La percezione, sebbene sbagliata, che i talebani sono meno corrotti, ha indebolito l'autorita' del governo in alcune aree rurali dove l'accesso alla giustizia statale resta limitato', denuncia lo studio, evidenziando come la popolazione si lamenti ampiamente della corruzione negli apparati statali e nel dipartimento di polizia. 'La fiducia degli afghani nelle nuove istituzioni e' ancora sotto esame', aggiunge il rapporto in discussione oggi al Consiglio di Sicurezza. Nel documento sono anche contenute due raccomandazioni, una indirizzata alla comunita' internazionale affinche' prosegua nel sostegno verso il governo di Kabul e la popolazione. Alle autorita' afghane, invece, il rapporto Onu chiede di assicurare pieno appoggio all'Afghan Compact', il programma internazionale di aiuti per il Paese lanciato alla Conferenza di Londra all'inizio del 2006. Riconoscendo che alcuni progressi sono stati fatti nel campo della ricostruzione, il rapporto sollecita pero' immediate misure per affrontare le minacce presenti, chiedendo alla Nato e ai Paesi coinvolti di mantenere, e se possibile aumentare, l'impegno nell'International Security Assistance Force. Al governo afghano viene poi domandato di 'prendere immediate iniziative per rafforzare il settore delle istituzioni giudiziarie e provinciali'. 07-12-2006 Arabia Saudita. Quadruplicato il numero dei tossicodipendenti Il numero dei tossicodipendenti in Arabia Saudita e' quadruplicato negli ultimi cinque anni. E' il dato emerso dalla relazione del direttore generale dell'ospedale di Gedda, Muhammad Abdullah Shaun, letta in occasione di un convegno medico specialistico sulla cura dei tossicodipendenti, conclusosi oggi a Gedda. L'incontro era dedicato al tema della droga e delle nevrosi. In base a uno studio condotto dal noto medico saudita, e' emerso che negli ultimi anni e' aumentato notevolmente il numero delle persone che nel regno usano sostanze stupefacenti. Tra loro non ci sono solo uomini, ma anche donne e adolescenti. Secondo Shaun vengono usati tutti i tipi di droghe e nel corso degli anni sono cambiate anche le modalita' con le quali vengono assunti. Uno dei motivi dell'aumento di tossicodipendenti e' il fatto che le sostanze stupefacenti non vengono solo importante dall'estero, ma vengono anche prodotte all'interno del regno. Hanno preso parte al congresso piu' di 90 persone, tra medici, infermieri e specialisti, che hanno discusso delle metodologie di cura dei tossicodipendenti. 07-12-2006 Italia. Paolo Cento: il proibizionismo destabilizza l'Unione Paolo Cento, dei Verdi, denuncia quella che considera 'una pessima competizione proibizionista' sul tema della droga all'interno delle forze che devono dar vita al partito democratico, ed avverte che 'se si continua cosi', invece di stabilizzare l'Unione si rischia di destabilizzarla'. Tornando sul voto favorevole dell'Ulivo all'ordine del giorno critico verso il decreto del ministro Livia Turco, Cento afferma che 'le tabelle della Turco non si toccano perche' coerenti con il programma'. 'E se proprio vogliono parlare di liberalizzazioni, da gennaio, quello della marijuana e degli altri diritti civili e' un tema concreto su cui misureremo il tasso riformista dei nostri alleati'. 08-12-2006 Italia. Ferrero: la politica del Centrodestra ha raddoppiato i consumi "Sono qui nel rispetto del lavoro di don Gallo davanti al quale bisogna togliersi il cappello. Siamo in una fase in cui e' bene avere una discussione approfondita su come superare l'attuale legislazione che non funziona. Le politiche di centrodestra non hanno portato alcun risultato se non il raddoppio dei consumi di coca e cannabis". A parlare e' il ministro della solidarieta' Paolo Ferrero, a Genova a margine del convegno "Informare non punire" organizzato dalla comunita' S. Benedetto al Porto. "Il bilancio la dice lunga sul fallimento, questa e' un'occasione per riflettere". Verso la liberalizzazione delle droghe? chiede un giornalista. "Nessuno l'ha proposta, penso sia sbagliato usare questi termini. Quello che noi chiediamo e' la decriminalizzazione dei consumi, non mettere cioe' in galera coloro che si fanno una canna o si bucano. Penso che sia sbagliato mettere in carcere la gente che consuma, bisogna invece avere la mano dura contro lo spaccio a partire dalla lotta al narcotraffico". Aggiunge il ministro: "Verso i consumatori bisogna avere un approccio che punta alla cura e alla riabilitazione, alla riduzione del danno e soprattutto alla prevenzione e informazione allo scopo di evitare l'uso di sostanze stupefacenti. Non serve ne' il carcere ne' l'idea delle sanzioni amministrative, ma prevenzione e cure". Conclude Ferrero: "Nessuno dice che drogarsi e' un diritto ma il fatto che uno possa drogarsi non deve diventare motivo per cui si finisce in galera e in un circuito dal quale non si esce piu'". 09-12-2006 Honduras. Uno studente universitario su quattro fa uso di droghe Il 25% degli studenti della Universidad Nacional Autonoma de Honduras ammette di fare uso di droghe, rileva un sondaggio dell'Instituto del Alcoholismo, Drogadiccion y Farmacodependencia. Tra gli intervistati si registra un 6,3% di consumatori di marjiuana e un 4,4% che ha assunto, in qualche occasione, cocaina o crack. L'indagine, i cui risultati sono pubblicati dal quotidiano locale La Tribuna, indica che l'eta' media d'iniziazione nell'uso di stupefacenti e' a 18 anni, e che il fenomeno riguarda piu' i maschi che le femmine. Precedenti indagini assicuravano che la problematica riguarda oltre 80.000 studenti medi di tutti i livelli d'insegnamento in Honduras, e che esiste una differenza tra i tipi di droghe assunte in base alle possibilita' economiche. Secondo quest'ultimo rapporto, il consumo di droghe definite "sofisticate", come l'ecstasy, sono piu' diffuse tra gli studenti benestanti, che le usano come prodotto allucinogeno, soprattutto durante i rapporti sessuali, rivela l'ispettore Miguel Martinez. Invece gli studenti con minore possibilita' economiche assumono il crack, segnala il portavoce della Secretaria de Seguridad. E' la droga "peggiore che possa esistere al mondo, tenuto conto che e' il risultato della fusione di residui di cocaina, degli scarti di laboratorio", spiega. Indagini della Policia de Analisis mostrano che in ambito studentesco circola un tipo di narcotico denominato "polvo angel" (polvere d'angelo), una miscela di vari stimolanti da inalare o iniettare. Tutte le fonti concordano sul fatto che la vendita di droghe negli istituti scolastici e nelle universita' del Paese sia a livelli allarmanti e chiedono misure urgenti per contratrare la situazione. Nelle scuole, negli istituti, nei cortili delle universita', i trafficanti si fanno passare per studenti con tanto di zaino e quaderni, per cui e' molto difficile individuarli, spiega Martinez. 09-12-2006 Messico. Ministro Sanita' olandese: depenalizzare le droghe e' una illusione La depenalizzazione totale delle droghe e' un'illusione, ha assicurato Johannes Franciscus Hoogervorst, ministro olandese responsabile di Sanita', Assistenza sociale e Sport. Secondo lui, la politica permissiva verso il consumo di marjiuana non e' stata una cosa buona per l'Olanda. Benche' la depenalizzazione non ne abbia incrementato l'uso tra la popolazione, l'elevato tasso di consumo di droghe pesanti, come cocaina ed ecstasy, deriva probabilmente dalla cannabis che fa da apripista. Partecipando al Congresso internazionale sulle tossicodipendenze organizzato dai Centros de Integracion Juvenil, il funzionario olandese ha sostenuto che nella lotta alle droghe non esiste una verita' assoluta, ma che ci sono sempre contraddizioni e dilemmi, e non e' facile trovare una soluzione semplice. Per l'esperienza fatta dal suo Paese, la legalizzazione delle droghe non e' la soluzione, visto che, per esempio, gia' ci sono sufficienti problemi con una delle sostanze legali come l'alcol -tema di grande preoccupazione in molte nazioni. In questo senso, ha aggiunto, "non si vede la necessita' di esporre la gioventu' ad altre seduzioni pericolose". 10-12-2006 Italia. Piu' dell'80% dei tossicodipendenti in cura riceve dosi improprie di metadone Alcuni ricercatori italiani hanno valutato l'efficacia del trattamento della tossicodipendenza con il metadone in merito ala durata dello stesso rispetto alle dosi e dei trattamenti psicosociali complementari. Lo studio ha coinvolto 8.378 pazienti adulti fra il 1998 ed il 2001. I dati sono stati raccolti per ogni soggetto dal momento in cui ha cominciato il trattamento fino al termine del periodo di studio (per un massimo di 18 mesi). Solo il 19% dei tossicodipendenti a cui e' stato somministrato il metadone ha ricevuto dosi quotidiani uguali o superiori a 60mg; la meta' dei pazienti ha ricevuto dosi pari o inferiori a 40mg al giorno. I trattamenti con dosi superiori ai 60mg al giorno sono durati piu' a lungo di quelli con dosi piu' basse. Quando i pazienti hanno ricevuto dosi inferiori a 60mg al giorno, la terapia psicosociale ha contribuito a migliorare la durata del trattamento. Gli autori dello studio hanno concluso che, in Italia, piu' dell'80% dei tossicodipendenti riceve dosi improprie di metadone. Aumentare le dosi di metadone a livelli adeguati, come indicato dalla letteratura scientifica, e' necessario per assicurare l'uso corretto ed efficace del trattamento con il metadone per i tossicodipendenti da eroina seguiti nei Ser.T. La ricerca, condotta da Patrizia Schifano, Anna Maria Bargagli, ed altri, e' stata pubblicata sulla rivista scientifica European Addiction Research (Vol. 12, n. 3, pag. 121-127). 10-12-2006 Afghanistan. Mafia dell'oppio silura governatore La mafia legata alla coltivazione del papavero da oppio e' riuscita a far 'silurare', da parte del Presidente Hamid Karzai, il governatore della provincia di Helmand, una delle zone piu' colpite dalla piaga che ostacola la stabilizzazione dell'Afghanistan, oltre che dall'escalation di violenza di matrice talebana. In un servizio sulla regione in cui dallo scorso luglio sono dislocati i militari britannici, il Sunday Times in edicola oggi ricorda come l'ex governatore fosse considerato dalle Isaf come una persona 'pulita' ed estranea ai diversi traffici e agli insorti. 'Penso che in Afghanistan e in particolare nella provincia di Helmand il traffico di oppio abbia un ruolo importante in tutto, la sicurezza, l'amministrazione, la corruzione e le attivita' dei terroristi', ha dichiarato l'ex governatore Mohammed Daud, in una intervista telefonica. 'La mafia e i trafficanti di droga sono contro lo sradicamento, l'applicazione della legge, la pace e la stabilita'. Sono contro di me. Questa e' la battaglia reale nella nostra zona. Vediamo chi la vincera''. La rimozione dall'incarico di Daud non e' stata ancora annunciata formalmente, ma ieri notte la decisione gli e' stata di fatto comunicata in un incontro a Kabul con il Presidente Hamid Karzai. 'Il presidente mi ha detto che stava attuando alcuni cambiamenti, e che alcuni governatori sarebbero stati licenziati entro alcuni giorni. Questa e' una sua prerogativa, nessun altro puo' decidere', ha affermato Daud. Karzai gli ha detto di fare ritorno a Helmand, dove sarebbe stato fatto l'annuncio formale. Ma lui e' rimasto a Kabul. 'E' normale attuare cambiamenti. Magari e' una promozione', ha detto nell'intervista al Sunday Times, in cui ha anticipato di aver rifiutato l'offerta di diventare governatore della provincia occidentale di Farah. La notizia dell'allontanamento e' stata molto male accolta dai militari britannici dislocati a Helmand, militari che lo scorso anno hanno esercitato una azione di lobbiyng sulla presidenza perche' fosse nominato a Helmand in anticipo sul dislocamento del contingente nella provincia meridionale. A Helmand viene coltivato il 20 per cento dell'intera produzione mondiale di papavero da oppio. Il Predecessore di Daud come governatore, Sher Muhammad Akhundzada era stato accusato, del tutto informalmente, senza che alcun procedimento sia mai stato aperto contro di lui, di avere legami con i trafficanti. Karzai continua a incontrare Akhundzada, che nel frattempo e' diventato senatore, e il cui fratello, Amir Muhammad Akhndzada era stato nominato vice di Daud. 'Il Presidente sta mettendo in crisi il nostro governatore. Quello che sta facendo non ci aiuta', ha dichiarato "off the records" un alto ufficiale britannico a Kabul. 11-12-2006 Pakistan. Preoccupazione per il possibile aumento di casi di HIV/AIDS La massiccia produzione afghana d'oppio e' fonte di preoccupazione per il vicino Pakistan, per il pericolo della diffusione del virus dell'HIV/AIDS, specialmente tra i consumatori di stupefacenti per via endovenosa. In Pakistan si e' registrato il primo caso di infezione del virus nel 1987, e il numero ha ora raggiunto il numero di 3.556, di cui 300 con l'AIDS, e secondo gli esperti il tasso si appresta ad aumentare. Il ministro della Salute Mohammad Naseer Khan intervenendo alla conferenza contro le droghe organizzata dall'Onu, ha dichiarato che il Pakistan e' un Paese ad alto rischio. "Ci siamo impegnati a combattere il virus, specialmente tra i tossicodipendenti. Oggi in Afghanistan c'e' una massiccia produzione d'oppio, dieci anni fa era quasi nulla. Il Governo pakistano deve fare ancora molto, cosi' come devono intervenire le agenzie e le forze della coalizione internazionali per fermarne la produzione". Il ministro ha inoltre chiesto una pubblica campagna informativa. "Non dobbiamo osare troppo, ma dobbiamo comunque informare i bambini e ammonirli di stare lontano dalle droghe e dunque dall'AIDS. Non dobbiamo evitare le nostre responsabilita'. Dobbiamo dare informazioni ai tossicodipendenti di droghe pesanti" ha concluso il ministro . 11-12-2006 Afghanistan. Walters e alcuni esponenti del governo afghano favorevoli agli erbicidi John Walters, il responsabile antidroghe della Casa Bianca ritiene che sulle colture di oppio afghane debbano essere spruzzati erbicidi, soluzione non condivisa dai contadini locali. Dal canto loro, gli afghani si oppongono all'uso degli erbicidi. Il Governo afghano non ha pubblicamente ammesso che li usera', e il presidente Hamid Karzai ha piu'a volte nel passato dichiarato che sono un rischio per le coltivazioni, contaminano l'acqua e rovinano le altre coltivazioni, ma Walters ha recentemente dichiarato che sia Karzai che altri responsabili del Paese ne hanno approvato l'uso. "Ritengo che il presidente ha detto si, cosi' come altri ministri" ha dichiarato Walters, non specificando pero' quale sia stata la fonte di queste voci. "I particolari non sono stati ancora decisi, ma il piano prevede l'uso degli erbicidi". Secondo il generale Khodaidad, vice ministro antinarcotici afghano, il Governo non ha ancora preso una decisione, ma ne sta discutendo. "Ci stiamo pensando, stiamo esaminando a fondo il problema, e stiamo cercando di prevederne gli effetti", ha dichiarato un ufficiale che pero' e' voluto rimanere anonimo. Alla conferenza dello scorso sabato, Walters ha cercato di spiegare alla stampa afghana gli effetti positivi degli erbicidi, dichiarando che sarebbe usato il Roundup, gia' venduto negli Stati Uniti. Questa sostanza e' gia' usata contro le coltivazioni di marijuana alle Hawaii e quelle di coca in Colombia. Walters ha inoltre aggiunto che non prevede che questa battaglia contro le coltivazioni illegali sia breve. Un recente rapporto dell'Onu ha previsto che occorreranno circa 20 anni, un'intera generazione, per eliminare le coltivazioni illegali dall'Afghanistan. 11-12-2006 Italia. Don Ciotti: tragedia di Mosca figlia della criminalizzazione dei tossicodipendenti "La tragedia avvenuta nella notte tra l'8 e il 9 dicembre a Mosca, dove sono morte 45 donne presso una "clinica" per tossicodipendenti a causa di un incendio, non deve passare inosservata e non deve essere dimenticata". Sono parole di Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, pochi giorni dopo il tremendo rogo alla periferia della capitale russa, in un ricovero per la cura delle tossicodipendenze. "Molte di quelle vittime si sarebbero potute evitare se alle finestre, come purtroppo spesso accade nelle strutture di ricovero per persone tossicodipendenti e alcooldipendenti, non ci fossero state le sbarre, e se alle porte non ci fossero stati i lucchetti e se si fossero rispettati i minimi standard di sicurezza. Una sicurezza e un diritto alla cura ribaditi in molti Trattati internazionali, sottoscritti da molti Paesi, a partire dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani". Don Luigi ricorda come "ancora una volta la logica che riduce chi consuma e dipende da sostanze psico attive ad un inabile, che ha il dovere di curarsi ed e' trattato come un criminale pericoloso a cui limitare la liberta' in strutture di cura coatte, ha finito per produrre altri danni aggiuntivi". La tragedia del 9 dicembre, va avanti, "ci rammenta tante piccole tragedie che avvengono in molti luoghi di molte citta' del mondo". Il 9 dicembre, prosegue, "e' una data che non potra' essere dimenticata perche' simbolica del sacrificio del diritto alla cura e dell'esercizio della liberta', all'interno del percorso terapeutico delle persone a favore di logiche autoritarie". Per questo, e' la conclusione di Don Luigi, "chiediamo alle istituzioni nazionali e internazionali, in primis l'Organizzazione mondiale della sanita', di promuovere il diritto alla cura e la sicurezza dei diritti, nel rispetto della dignita' delle persone tossicodipendenti e alcooldipendenti". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------