AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori (il numero integrale si trova nel file di testo allegato) Avvertenze numero 2007-21 del 1 Novembre 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Aduc versus Hp. Sentenza: si' al rimborso del sistema operativo Windows pre-installato sul pc http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=227 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=227 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=227 - La scheda. ENERGIA ELETTRICA. LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO? http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=198855 - La pulce nell'orecchio. A OGNI STAGIONE LA SUA POESIA . 11 NOVEMBRE: SAN MARTINO http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? La vita intra-uterina… quando la scienza e' miopicamente interessata…. http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Lavavetri/Firenze. Il diritto 'allegro' del Sindaco http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Canone/tassa Rai. La trasparenza svedese e l'opaco italico http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Aduc versus Hp. Sentenza: si' al rimborso del sistema operativo Windows pre-installato sul pc Il Giudice di Pace di Firenze, dr Alberto Lo Tufo, ha depositato la sentenza promossa da Marco Pieraccioli, consulente informatico dell'Aduc, difeso dagli avvocati dell'Aduc Anna Maria Fasulo e Claudia Moretti, con la quale viene accolta la richiesta di rimborso del costo per l'obbligo di acquisto della licenza Microsoft Windows incorporata in un pc portatile con sistema operativo pre-installato. La causa era fondata sul presupposto che la Hewlett-Packard italiana srl (HP), titolare del marchio Compaq, nella "licenza d'uso del sistema operativo Microsoft" (Eula), dice "qualora l'utente non accetti le condizioni del presente contratto, non potra' utilizzare o duplicare il software e dovra' contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del prodotto o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformita' alle disposizioni stabilite dal produttore stesso". HP si era difesa negando il rimborso in quanto il computer sarebbe stato inscindibile dal sistema operativo, non tanto per problemi tecnici ma commerciali. Il Giudice ha accolto i nostri rilievi ed ha condannato HP al rimborso del costo della licenza previa restituzione della stessa, e riconoscendo il rimborso delle spese legali. Questi alcuni punti focali della motivazione: - il produttore dell'hardware non puo' lavarsi le mani dalla responsabilita' per vendita di una licenza incorporata nella propria macchina. Dice il giudice: "non appare credibile che il testo delle condizioni di contratto EULA non sia conosciuto dalla HP essendo verosimile che esso sia il frutto di accordi commerciali intercorsi tra le due società (HP e Microsoft). In ogni caso deve ritenersi da HP accettato e fatto proprio nel momento stesso in cui lo ha installato sul suo hardware offrendo poi in vendita il prodotto finale"; - il contratto di licenza d'uso e' vincolante anche per il produttore del PC e prevede un rimborso; - HP si contraddice sostenendo che il contratto indica semplicemente come ottenere informazioni MA NON PROMETTE RIMBORSI. "Ritiene il giudicante che detta clausola non avrebbe senso se non in quanto stabilisca il diritto al rimborso, altrimenti sarebbe stato del tutto inutile parlarne…". "Sarebbe davvero singolare che il produttore invitasse il compratore a domandare informazioni sul rimborso per rispondergli che non e' previsto"; - il riconoscimento della necessita' del consenso dell'acquirente sull'alternativa tra rimborso totale del prodotto e rimborso della sola licenza non voluta. C'e', quindi, un riconoscimento giuridico della responsabilita' contrattuale. Il giudice di Pace, infatti, conferma e riconosce come "sussiste per l'utilizzo del software un contratto separato (con condizioni oltretutto molto particolari) che il compratore non ha possibilita' di conoscere prima di avere comprato il prodotto …e che, se non accettato, impone di restituire quella parte dell'acquisto lasciando il compratore con un prodotto comunque diverso e di minor valore rispetto a quello pagato". Crediamo che questa sia la prima sentenza del genere in Italia, sentenza che da' speranza concreta alle migliaia di consumatori che hanno fatto ricorsi del genere e a tutti quelli che non l'hanno mai presentato pur condividendone le ragioni. Si potrebbe dire che Davide ha vinto contro Golia, e in un certo senso e' anche vero, ma e' piu' semplice rilevare che il giudice ha affermato che sul mercato possono esistere anche vasi portafiori vuoti, da riempire poi con cio' che l'acquirente preferisce. Cioe' che il mercato e' libero non solo per produttori e venditori, ma anche e soprattutto per i consumatori. - Il testo della sentenza: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/sentenza_hp.pdf - Come presentare la richiesta di rimborso: http://www.aduc.it/dyn/rimborsowindows ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo CINA / Iniziative per rendere piu' sicuri i prodotti Dopo le numerose campagne di ritiro di articoli difettosi, a partire dai giocattoli, le autorita' cinesi hanno reagito istituendo corsi di formazione e un'offensiva promozionale. L'agenzia di stampa Xinhua riferisce che, nelle settimane passate, i rappresentanti dell'industria dei giocattoli hanno frequentato corsi d'aggiornamento su qualita' e sicurezza dei giochi, incluse le varie regole per l'export e la certificazione vigenti in Cina, Usa, Ue. La mossa appare obbligata considerato che, l'anno scorso, la Cina ha esportato 22 miliardi di giocattoli, il 60% del mercato mondiale. GERMANIA / Fai la spesa e finanzi le chiese evangeliche Anche le chiese evangeliche risentono della latitanza dei fedeli e delle minori entrate. A Hattingen-Witten, nella regione della Ruhr, i responsabili della chiesa protestante hanno escogitato un modo ingegnoso per rimediare alle scarse risorse: hanno creato "Stiftung Gemeindespendennwerk", una fondazione che emette una particolare tessera per consumatori. Chi si fa socio, devolve almeno 5.50 euro al mese alla Comunita' ecclesiale, cui deve aggiungere 2 euro per spese di gestione. In cambio riceve il buono-tessera BSW, che gli da' diritto agli sconti praticati da oltre 27.000 esercizi commerciali in tutta la Germania. Come cliente, prima paga il prezzo intero, poi lo sconto gli verra' bonificato sul suo conto bancario o su quello della comunita' ecclesiastica, in base alla sua scelta. ITALIA / I prodotti a basso prezzo sono oltre un terzo della spesa Il fenomeno dei prodotti low price e' stato analizzato in uno studio di Gfk-Panel Services. I prodotti 'non di marca' acquistati dalle famiglie italiane sono aumentati nell'ultimo biennio, passando dalla quota del 30,4% del 2005, al 34% del primo semestre del 2007. Nello stesso periodo e' aumentato il divario dei prezzi, in calo quelli dei prodotti low price, il leggera crescita quella dei prodotti di marchi leader. USA / Giudice Usa nega estradizione in Italia L'articolo 41 bis costituisce una forma di tortura che viola la convenzione dell'Onu e pertanto Rosario Gambino, membro dell'omonima famiglia mafiosa americana, non sara' estradato in Italia dove sarebbe probabilmente sottoposto a questo regime di detenzione carceraria, ma restera' negli Usa. E' quanto deciso da un giudice di Los Angeles con una sentenza emessa lo scorso 11 settembre. Gambino ha gia' scontato 22 anni dietro le sbarre negli Usa per traffico di eroina e dopo la richiesta di estradizione da parte dell'Italia e' stato trasferito in un centro di detenzione per immigrati a San Pedro, California. MONDO / Liberta' di stampa: primeggiano Islanda e Norvegia, Usa peggio dell'Italia "Reporter senza frontiere" ha pubblicato la sesta classifica della liberta' di stampa che poggia su 50 criteri -dalla violenza fisica alle norme di legge, dall'arbitrio governativo alla pressione economica fino alla censura. Gli Stati che vantano la stampa piu' libera sono Islanda e Norvegia, entrambi con 0,75 punti essendo l'optimum 0. Seguono Estonia e Slovacchia (1). Terzi (1,5) Belgio, Finlandia, Svezia; a seguire Danimarca, Irlanda, Portogallo (2). Tra i grandi Paesi europei vince la Germania, ventesima con 5,75 punti, mentre la Francia e' 31esima (9,75) e l'Italia 35esima (11,25). Il Giappone conta 11,75 punti; Israele 13,25; Usa 14,50 (48esimo posto). Ultimi: Vietnam (79,25) Cina (89) Myanmar (93,75) Cuba (96,17) Iran (96,5) Turkmenistan (103,75) Corea del Nord (108,75) Eritrea (114,75). GIAPPONE / Toyota richiama 470.000 veicoli, ma non ne spiega il motivo La casa automobilistica Toyota ha richiamato in officina 470.000 veicoli, secondo documenti in possesso del ministero dei Trasporti nipponico, ma il motivo non e' stato rivelato. Il richiamo concerne 277.000 modelli Crown e altre limousine prodotte tra settembre 1999 e ottobre 2004, cui s'aggiungono 120.000 vetture, inclusi i modelli Sienta e Vitz, costruite da settembre 2003 a febbraio 2005, oltre a 74.000 piccoli bus del periodo gennaio 2006-marzo 2007. ITALIA / Aumentano le conciliazioni nelle camere di commercio Avanti adagio. Sono quasi 6.000 le procedure gestite dalle 104 Camere di Commercio (Cdc) nei primi sei mesi del 2007. Nell'anno del decennale dei servizi di Adr (Alternative dispute resolution) promossi dalle Cdc potrebbe essere quindi superata, per la prima volta, la soglia delle 10 mila liti per le quali imprese e cittadini hanno scelto di non rivolgersi ai tribunali. Le cause che si segnalano lungo percorsi alternativi alle ordinarie vie giudiziarie restano tuttavia ancora un numero esiguo se confrontate con i 4 milioni di nuovi processi all'anno. SPAGNA / Immigrati molto appetiti dai gestori di cellulari Per la telefonia mobile, gli immigrati sono il mercato emergente piu' importante. Lo dice Orange, ma vale per qualunque operatore, al punto che tutti fanno l'impossibile per affinare le tecniche promozionali dirette ai cinque milioni di immigrati residenti in Spagna. Il cellulare e', in molti casi, il primo apparecchio che uno straniero acquista appena arrivato, secondo "Etnia Comunicacion". Alcune cifre: il 93,5% degli immigrati registrati possiede un cellulare, ma solo il 34% ha il telefono fisso; le persone provenienti dall'Europa dell'est sono gli utenti piu' assidui, incalzate da magrebini e latinoamericani; finora la preferenza e' andata alla tessera prepagata che prescinde da dati personali e conto bancario, ma in futuro questi dati dovranno essere forniti per legge; l'immigrato spende in media il 40% in piu' dell'utente spagnolo. AUSTRIA / Campagna per il termometro digitale a un euro: un successo 'esagerato' Le farmacie austriache sono in difficolta' per un'iniziativa dell'Ordine dei farmacisti e ministero dell'Ambiente. Per tutto il mese d'ottobre, chi riporta il vecchio termometro al mercurio ne riceve uno digitale al prezzo "politico" di un euro. L'idea ha un tale successo che le farmacie sono sommerse di vecchi termometri ma sono rimaste senza i nuovi. Ne erano stati calcolati 50.000-80.000 quando ne servirebbe invece mezzo milione. Cosi' i farmacisti vanno avanti a distribuire buoni, in attesa che il fornitore riesca a reperirli in giro per l'Europa. Che fine faranno i termometri vecchi? Poiche' il contenuto di mercurio e' troppo esiguo per giustificare la spesa del suo recupero, si pensa di sotterrarli in una miniera di salgemma a 700-800 metri di profondita'. FRANCIA / Il telefonino? Serve per fotografare Dopo le chiamate e l'invio di Sms, il telefonino ora s'impone per le foto digitali. E' quanto registra la terza indagine sull'uso del cellulare, curata da Tns Sofres. La prima constatazione e' che il tasso di penetrazione in Francia e' fermo al 76% della popolazione sopra i 12 anni. E' vero che lo possiedono 53 milioni di persone di tutte le categorie sociali, ma l'aumento riguarda solo le giovani generazioni. Infatti, nella fascia 12-24 anni, si arriva al 91% (+3 punti in un anno). E piu' sono giovani, piu' spesso cambiano il telefonino. In quanto alla fotografia, se il 53% degli utenti usa il cellulare per scattare foto, la quota balza all'83% tra i giovani sotto i 24 anni. Per loro il telefonino e' un oggetto-metamorfosi: serve da sveglia, da orologio e calcolatrice, d'apparecchio fotografico digitale e ... da telefono, spiega un responsabile dell'indagine. SPAGNA / I 'semi-bamboccioni' della Catalogna Un'emancipazione a meta'. Sono sui trent'anni, hanno lasciato la casa paterna ma economicamente dipendono ancora dai genitori per arrivare a fine mese. I modi sono vari: un pranzo la settimana, la mamma che fa la spesa o cura i bambini. Lo studio che ha analizzato i "semiemancipati" della Catalogna rileva che sono circa un milione, pari al 65% dei giovani sotto i 30 anni. I tre fattori che impediscono loro di prescindere da questa sorta di salario paterno differito sono: lo stipendio "spazzatura" -sotto i mille euro lordi al mese; la precarieta' del mercato lavorativo; la difficolta' per avere un'abitazione. L'aiuto economico dato dai genitori in beni e servizi puo' arrivare anche a 675 euro, e copre comunque il 13%-26% della spesa corrente. USA / Il Viagra puo' causare sordita' improvvisa L'Agenzia Usa per la sicurezza dei farmaci (Fda) pubblica sul suo sito Internet la decisione d'imporre avvertenze sul possibile rischio di sordita' improvvisa, legata al Viagra e a trattamenti analoghi contro l'impotenza sessuale. Anche Revatio, un medicinale per curare l'ipertensione polmonare e contenente gli stessi ingredienti del Viagra, fa parte della lista. Sebbene non sia stata individuata nessuna causa, il forte legame emerso tra l'uso di quei farmaci e la perdita improvvisa dell'udito in 29 casi, dal 1996, giustifica il rafforzamento delle precauzioni, secondo Fda. MONDO / Il cemento incrementa l'inquinamento Il boom economico dall'Asia all'Europa dell'est ha avuto come conseguenza la costruzione di edifici, strade ecc., aumentando a dismisura la domanda di materiali come il cemento. L'80% e' fabbricato ed utilizzato da Paesi emergenti come la Cina, che produce e utilizza il 45% della produzione mondiale, mentre in Ucraina negli ultimi 4 anni la produzione di cemento e' raddoppiata. Secondo pero' alcuni studi, la produzione del cemento e' causa del 5% delle emissioni globali di diossido di carbonio, una percentuale che rischia di aumentare drasticamente nei prossimi anni. SPAGNA / Sigarette: contengono 289 additivi pericolosi e occultati dai produttori Nicotina, catrame, monossido di carbonio. Sono gli unici elementi che figurano sui pacchetti di sigarette. Invece sono molti di piu'. La multinazionale ispano-francese Altadis ha finalmente comunicato a Sanidad i 289 additivi usati nelle marche vendute nell'Ue. 289 sostanze chimiche, molte delle quali tossiche, per un obiettivo preciso: accrescere la dipendenza dalla nicotina e ridurre gli effetti spiacevoli del tabacco. "Il 90% di una sigaretta e' tabacco, gia' di per se' cancerogeno e drogante, ma un 10% sono additivi, composti chimici di cui sappiamo ben poco e dei quali nessuno ha analizzato la sicurezza. I produttori di tabacco stanno effettuando esperimenti su grande scala con milioni di persone", afferma Michael Rabinoff dell'Universita' di California-Los Angeles, che in novembre pubblichera' lo studio "Effetti farmacologici e chimici degli additivi delle sigarette". Dei 599 additivi di cui l'industria ammette l'utilizzo in Usa, oltre cento avrebbero attivita' farmacologica. Un esperto andaluso, dopo aver esaminato la composizione delle sigarette ha concluso: "Le sigarette sono un'opera d'ingegneria per aumentare la dipendenza". G.BRETAGNA / Malattie genetiche stampate sul viso Il volto umano si presenta con miliardi di varianti. Ma la maggior parte della gente riconosce subito alcuni tratti comuni che caratterizzano chi e' colpito dalla sindrome di Down. Le malattie ereditarie poco note sono pero' molte, circa 700, e anch'esse stampano sul viso qualcosa di particolare sebbene meno evidente della trisomia 21. Puo' essere la distanza accentuata tra gli occhi, il naso piu' piccolo o il viso piu' lungo. Insomma, diverse malattie genetiche modificano le proporzioni del viso. Su questa base, Peter Hammond dello University College di Londra ha elaborato un programma per computer che puo' aiutare nella diagnosi di malattie ereditarie rare. La tecnica s'avvale di immagini tridimensionali che consentono di scoprire, attraverso il viso dei bambini un po' singolari, disturbi quali la sindrome di Cornelia de Lange (Cdls), di Noonan o di Williams. G.BRETAGNA / Uno spray per combattere la fobia cronica Un gruppo di scienziati dell'University of New South Wales, Australia, ha sviluppato un particolare spray che puo' aiutare a curare le varie forme di fobie croniche. Milioni di persone soffrono di questi disturbi come l'agorafobia (la paura degli spazi aperti, dei luoghi affollati e della eventuale difficolta' di trovare una fuga immediata), claustrofobia e la paura di volare. Questo spray contiene due agenti chimici come l'ossitocina (un ormone che determina le emozioni umane) e il D-Cicloserina, un antibiotico utilizzato contro la tubercolosi che ha effetti sul cervello. USA / Disinfestazione naturale a N.Y. In uno dei maggiori complessi residenziali di New York, il 20 ottobre sono stati liberati 720.000 maggiolini (piccolo coleottero, così chiamato perché appare tra la fine di aprile e gli inizi di maggio) nella speranza che nei prossimi giorni e settimane diano la caccia ad afidi e acari. Con questa mossa, Tishman Speyer, proprietario del complesso immobiliare Stuyvesant Town e Peter Cooper Village, rinuncia all'impiego di insetticidi chimici. Un'iniziativa piuttosto onerosa considerato che 2.000 maggiolini costano 16,50 Usd (11,50 euro). "Di solito la gente usa un insetticida che uccide buoni e cattivi", spiega Eric Vinje di Planet Natural, fornitore dei maggiolini, secondo cui, uno di loro e' in grado di mangiare fino a 50 parassiti piu' le loro uova. USA / La guida dei migliori medici Fiducia, efficacia nel comunicare, grado di reperibilita' del cardiologo o dell'ortopedico al di la' degli appuntamenti prefissati e il trattamento ricevuto nello studio professionale. Sono i parametri che verranno utilizzati dai pazienti per giudicare il loro medico. Il metodo di raccolta dati per costruire una vera hit parade dei medici migliori sara' realizzato tra il maggiore gruppo assicurativo americano, Well Point e dalla casa editrice Zagat, la societa' che pubblica le popolarissime guide contenenti le classifiche di ristoranti, alberghi, locali notturni, cinema, centri commerciali ecc. SPAGNA / Indagine sull'aumento dei prezzi Il prezzo "tanto sproporzionato" di pane e latte ha indotto le associazioni dei consumatori, Facua e Ocu, a denunciare i rincari presso l'autorita' Antitrust. Secondo i denuncianti, il rialzo dei prezzi all'origine non giustificherebbe gli aumenti degli ultimi mesi, e accusano gli intermediari di speculare sul prezzo finale. L'Antitrust ha un massimo di 18 mesi per esaminare il ricorso e decidere se ci sia stata concertazione o meno. Non sono pero' solo latte e pane a subire rincari. Deutsche Bank avverte che, nei prossimi mesi, l'aumento delle materie prime si fara' sentire molto anche su riso, pasta e biscotti, con le relative conseguenze sull'inflazione. USA / Il cancro non risparmia chi e' felice Le persone tristi e introverse, bersaglio preferito dal cancro? In qualche modo causa del loro stesso male? L'idea, secondo cui alcuni tratti del carattere predispongono al tumore e' piuttosto diffusa, ma uno studio recente s'incarica di smentirla. Il gruppo di James Coyne della "University of Pennsylvania" di Philadelphia ha studiato per dieci anni lo stato psichico di oltre mille pazienti affetti da tumore avanzato al cervello e alla gola. La conclusione della ricerca, pubblicata dalla rivista Cancer, mostra che anche chi, da conversazioni e test appariva piu' contento ed equilibrato, non viveva piu' a lungo di chi si mostrava abbattuto e infelice. "Allo stato attuale non c'e' nessuna prova scientifica che dimostri la rilevanza dei fattori psichici sull'insorgenza del cancro o sulle chance di sopravvivenza", dice anche Peter Henningsen, della clinica di psicosomatica dell'Universita' Tecnica di Monaco. ITALIA / Banca 121: chiesto il processo per truffa La procura presso il Tribunale di Trani ha chiesto il rinvio a giudizio per 14 dipendenti dell'ex Banca 121, accusati di aver commercializzato prodotti finanziari con denominazioni truffaldine che giocavano sull'assonanza con i titoli di Stato. Dopo la sottoscrizione dei titoli, Bpt online, Btp Tel, Action 2001, Bot strike, Bot equity linked 2001, Bot reverse 2001, i sottoscrittori lamentarono forti perdite nonostante la prospettazione di operazioni a capitale garantito. L'udienza preliminare comincera' il 13 dicembre dinanzi al gup del tribunale di Trani. I fatti contestati riguardano il periodo compreso tra fine anni 90 e inizio 2000. U.E. / Una Carta Blu per gli stranieri L'Unione Europea ha annunciato l'introduzione di una Carta Blu per attrarre sempre piu' stranieri con alte qualifiche professionali nell'Ue. Il visto sara' il rivale dell'American Green Card e permettera' di risiedere in ogni Paese europeo, dopo 5 anni di lavoro nel continente. Il programma prevede di reclutare milioni di lavoratori stranieri, visto che dal 2030 l'Ue prevede una carenza di circa 20 milioni di lavoratori specializzati e professionisti "made in Ue". SPAGNA / A settembre il 41,2% dei voli e' stato low cost Il ministero di Industria, Turismo e Commercio segnala che da gennaio a settembre le compagnie aeree a basso costo hanno trasportato 18,4 milioni di passeggeri in Spagna -cifra che corrisponde a un aumento del 32,5%, contro un calo del 3% fatto registrare dalle compagnie tradizionali. Nel solo mese di settembre, 2,5 milioni di passeggeri hanno scelto di viaggiare "low cost", e cio' rappresenta una quota del 41,2%. Le tre prime societa' del comparto sono RyanAir, EasyJet ed Air Berlin, che utilizzano soprattutto gli aeroporti di Madrid-Barajas, Palma de Mallorca, Barcellona, Malaga. ITALIA / Prezzi case: aumenti del 26,5% negli ultimi 3 anni Il mercato immobiliare e' in frenata. O meglio i prezzi crescono anche se in misura minore rispetto agli ultimi sei mesi del 2006, ma di case se ne vendono poche. Nel primo semestre del 2007 la quotazione media e' arrivata a 1.850 euro a metro quadrato che sale del 2,8%, rispetto agli ultimi 6 mesi del 2006 e del 6,6% su base annua. Mentre dal 2004 l'aumento complessivo delle quotazioni nei capoluoghi e' stato del 26,5% e del 23,2% negli altri comuni. E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare pubblicati dall'Agenzia del territorio. SPAGNA / Multate tre compagnie aeree per pubblicita' ingannevole A buon prezzo, ma non poi cosi' tanto. Il Governo basco ha multato le compagnie Ryanair, Lufthansa e Air Lingus Ltd per aver pubblicizzato in modo ingannevole i prezzi dei loro voli in Internet. Le ha sanzionate dopo aver constatato che, a dispetto del monito ricevuto, non hanno corretto la situazione o solo parzialmente. A Ryanair e' andata la sanzione piu' alta (12.000 euro) per aver ignorato le modifiche proposte dall'Amministrazione, mentre le altre due hanno ottenuto una riduzione del 50% perche' hanno comunque cambiato un po' il loro sistema pubblicitario. Delle otto compagnie messe sull'avviso a gennaio, Easyjet, Hapag Lloyd Express Gmbh, Air Europa, Alitalia e Spanair sono uscite indenni dalla vicenda. U.E. / Il mercato dei farmaci generici Un organismo di ricerche sulla sanita', Ims Health, ha comparato i prezzi dei medicinali generici nell'Ue. Partendo da una selezione di 35 farmaci generici venduti in 16 Paesi dell'Unione, Ims Health ha costituito una banca dati che include vari parametri: prezzo alla produzione; margine di guadagno dei grossisti e delle farmacie; numero dei prodotti concorrenti sulla stessa molecola; prezzo di vendita ufficiale... Alcune conclusioni: le molecole che hanno perso il loro brevetto non sono tutte "generiche"; la copia rappresenta quindi solo il 17% del mercato europeo dei medicinali e cio' consente un importante margine di penetrazione; la differenza di prezzo tra farmaco di marca e generico non e' ottimale giacche' i prezzi di quest'ultimi sono fissati dalle autorita' pubbliche e non dal mercato, cosi' in Francia la differenza e' del 40% mentre in Svezia puo' arrivare all'80% e in Inghilterra tra il 60% e l'80%. FRANCIA / Da gennaio 2008 aborto farmacologico piu' accessibile: abilitati 1.100 centri Dal prossimo gennaio, le donne intenzionate ad abortire per via farmacologica (con la pillola Ru486) potranno recarsi in uno dei 1.100 centri di pianificazione famigliare. E' la novita' inserita nel disegno di legge per il finanziamento della Sicurezza sociale, in discussione al Parlamento. Finora l'alternativa all'aborto chirurgico -che rappresenta ancora il 60% delle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg)- era possibile solo in ospedale o, dal luglio 2004, in un ambulatorio medico. "E' una liberta' di scelta supplementare", si rallegra il Movimento francese per la pianificazione famigliare (Mfpf). Il disegno di legge riconosce le difficolta' d'accesso all'Ivg, in particolare a quello farmacologico, cosi' come i tempi d'attesa troppo lunghi. E' avversato dalla destra, ma Roselyne Bachelot, ministra della Sanita', ha dimostrato di volerlo. ITALIA / Cresce l'evasione fiscale L'evasione fiscale non cala. Negli ultimi tre anni i comportamenti irregolari sono aumentati, raggiungendo picchi del 79,4% (+10% rispetto al 2004) nel settore delle ripetizioni private. A dirlo sono i dati del secondo rapporto Eures, Istituto di ricerche economiche e sociali. Sono 41 in totale le categorie professionali prese in esame dallo studio condotto attraverso un questionario compilato da un campione di 1.079 persone. Si va dagli artigiani ai servizi alla persona, ai liberi professionisti ai pubblici esercizi. Delle 41 categorie solo in tre casi si e' riscontrata una diminuzione dell'evasione fiscale: parrucchieri, badanti e baby sitter. Tra le libere professioni la maglia nera spetta agli architetti (48,8%), mentre i piu' virtuosi sono i commercialisti (in regola e' il 77,3%). G.BRETAGNA / Sempre piu' giovani preferiscono la cocaina alla cannabis Secondo l'indagine di British crime survey (Bcs) il consumo di cannabis tra i piu' giovani e' sceso drasticamente nell'ultimo anno. La percentuale di consumo dei ragazzi tra i 16 ed i 24 anni e' diminuita del 25%. Al contrario sono in aumento i consumi di altri tipi di droghe, come la cocaina, il nitrito di amile (popper) e la Ketamina. MONDO / Rallenta la spesa in ricerca, Italia molto sotto la media mondiale Un rapporto dell'Ocse rileva che, nel 2005, la spesa che i Paesi industrializzati hanno destinato alla ricerca e allo sviluppo ha raggiunto i 771 miliardi di Usd, corrispondenti al 2,25% del Pil complessivo. E' una crescita, pero' frenata rispetto alla meta' degli anni 1990, quando l'aumento medio annuale arrivava al 4,6%. Invece, tra il 2001 e il 2005 l'incremento s'e' attestato intorno al 2,2% l'anno. Secondo l'Ocse, il freno e' fisiologico dopo una fase espansiva straordinaria, ma e' anche conseguenza di un cedimento dell'attivita' innovativa in Usa. Il rapporto evidenzia grandi diversita' d'impegno economico tra i Paesi dell'area. Il primato spetta ad alcuni Stati scandinavi e al Giappone. Anche la Svizzera spende ben oltre la media, mentre Germania e Usa sono appena un po' sopra, e Francia, ma soprattutto Italia, sono al di sotto. USA / Ancora un ritiro di giocattoli Non c'e' pace per i giocattoli cinesi. Il 25 ottobre, l'organismo Usa per la sicurezza dei consumatori ha richiamato altri 346.000 giocattoli per l'eccessivo contenuto di piombo nello strato di colore. Si tratta in particolare di ornamenti in metallo, venduti tra dicembre 2005 e agosto 2007 in numerose catene di negozi a buon mercato. Ma il ritiro riguarda anche 38.000 barche del tipo "Go Diego Go Boat" di Fisher Price della Mattel. Secondo la Commissione Europea, questo tipo di giocattoli e' stato venduto in Usa, Canada, Gran Bretagna e Irlanda. KOREA SUD / Votazioni tramite Sms Nella Corea del Sud sono state fissate le elezioni presidenziali con due modifiche tese a stimolare la partecipazione dei cittadini. La prima e' l'abbassamento dell'eta' da 20 a 19 anni; la seconda, piu' importante, introduce la possibilita' d'esprimere il proprio voto tramite messaggini Sms. Non e' una novita' assoluta. Era gia' accaduto nel 2005 in una localita' svizzera, Buelach, ma in quel caso gli aventi diritto erano 17.000 persone soltanto. Invece nella Corea del Sud la regola vale per tutto il territorio. Il Paese e' tra i primi al mondo per diffusione di telefonini e i suoi giovani sono stati soprannominati "generazione pollice". MONDO / Solo un terzo degli abitanti del mondo e' registrato all'anagrafe Milioni di persone nascono e muoiono senza che la loro esistenza lasci traccia dietro di se'. "Oggi, la registrazione puntuale della data di nascita e di morte vale solo per un terzo della popolazione mondiale", scrive il caporedattore di The Lancet, Richard Horten. Con la serie "Who counts?" ("Chi conta?"), la prestigiosa rivista vuole promuovere la creazione di registri di stato civile ovunque, e possibilmente ampliarli all'individuazione della causa di morte. Manca un organismo dell'Onu che se ne occupi -lamenta Horten. L'obiettivo e' duplice: dare valore a ogni singolo individuo, e disporre di dati affidabili per le rilevazioni statistiche, che sono sempre piu' richieste, come scrive Prasanta Mahapatra dell'Institute of Health Systems dell'India. MONDO / Il premio ai marchi peggiori: Coca-cola, Kellogg's, Mattel ... Coca-cola, Kellogg's, Mattel, Takeda Pharmaceuticals hanno ricevuto il premio "Prodotto Cattivo", assegnatogli da Consumers International, la federazione di 220 organizzazioni di consumatori riunita in congresso a Sidney. Il premio prende di mira le aziende che non adempiono ai loro doveri e che abusano della fiducia dei consumatori per il fatto d'essere famose in tutto il mondo. Nel dettaglio: Coca-Cola ha ricevuto il premio per la sua marca d'acqua imbottigliata Dasani, che e' semplice acqua del rubinetto; Kellogg's per l'eccessivo contenuto di zucchero e sale dei prodotti destinati ai bambini; Mattel se l'e' "meritato" per aver trascurato la sicurezza nella produzione di 21 milioni di giochi e giocattoli; la giapponese Takeda Pharmaceuticals per aver promosso sonniferi per bambini, sebbene ne conoscesse i rischi dell'uso pediatrico. ITALIA / Antitrust boccia il decreto sulle medicine Altro che rilancio del settore farmaceutico. Con una lettera inviata al Governo e Parlamento, l'Antitrust boccia sonoramente il decreto legge (n. 159/2007) collegato alla finanziaria 2008: perche' rallenta la concorrenza tra chi produce farmaci innovativi e perche' non incoraggia affatto lo sviluppo delle imprese produttrici di farmaci generici. In poche parole quel decreto va cambiato, e' la secca esortazione a Palazzo Chigi e a Camera e Senato. SPAGNA / Dal 2008 niente 'Iva' per le auto che inquinano poco Il parlamento ha approvato in via definitiva la nuova tassa d'immatricolazione delle auto commisurata alle emissioni d'anidride carbonica, principale fattore del cambio climatico. Le famiglie numerose non ne saranno esentate, come richiesto da un emendamento del Pnv al Senato e da numerose email arrivate alla Camera. Cosi', dall'anno prossimo cambieranno le aliquote dell'Iva, che oggi sono del 7% per i motori a benzina fino a 1.600 cc e diesel fino a 2.000, del 12% per le cilindrate superiori. Dal 2008 invece ci saranno quattro aliquote: 0% per vetture le cui emissioni non superano i 120 grammi per chilometro di biossido di carbonio; 4,75% per quelle che ne emettono da 120 a 160; 9,75% per la fascia 160-200 e 14,75% per emissioni uguali o superiori a 200 gr/km. ITALIA / Prezzi del carburante esposti sulle autostrade Il Gipe ha deciso: sulle autostrade e sulle maggiori strade statali dovranno esserci i tabelloni con il confronto dei prezzi dei carburanti nelle tre aree successive di servizio. Con una delibera appena pubblicata dalla G.U. il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha tradotto in realta' le indicazioni sulla trasparenza dei prezzi e la competizione tra compagnie petrolifere che erano contenute nel pacchetto liberalizzazioni emanato dal ministro dello Sviluppo economico. ITALIA / Gestori energia scorretti: nuove misure a tutela dei consumatori Nessun costo aggiuntivo per cambiare il venditore; controlli sulla correttezza delle imprese nel soddisfare le richieste di adesione alle nuove offerte biorarie; regole piu' dettagliate affinche' gli operatori svolgono i servizi per la maggior tutela in modo chiaramente distinguibile dalla commercializzazione delle offerte dei venditori sul mercato libero. Sono le nuove misure a tutela dei consumatori decise dall'Autorita' per l'Energia. L'intervento fa seguito alle segnalazioni di numerosi clienti ed associazioni dei consumatori sui comportamenti scorretti da parte di alcuni operatori e difficolta' ad ottenere informazioni chiare e trasparenti. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA LAVAVETRI. Domani 16 ottobre l'udienza al TAR Toscana contro l'ordinanza del Sindaco di Firenze Domani 16 ottobre il Comune di Firenze e' chiamato a difendere in giudizio davanti al TAR della Toscana la tanto discussa ordinanza sui lavavetri. Il procedimento e' stato attivato dall'on. Donatella Poretti (RnP), denunciata a piede libero lo scorso 14 settembre per aver lavato i parabrezza di auto ad un semaforo cittadino (1) Oltre al procedimento penale tutt'ora in corso, l'on. Poretti ha impugnato l'atto affinche' il giudice competente a vagliare la legittimita' degli atti amministrativi si pronunci sulla legalita' dell'ordinanza del sindaco. Durante l'udienza si discutera' esclusivamente sulla sospensione provvisoria del provvedimento in via cautelare ma, soprattutto, i legali dell'on. Poretti chiederanno al TAR di pronunciarsi in via definitiva con una "decisione semplificata". Solitamente infatti un procedimento innanzi al TAR puo' durare anche molti anni e, considerando che l'ordinanza scadra' il 30 ottobre prossimo, una pronuncia non tempestiva perderebbe di attualita' e lascerebbe impunita, solo a causa dei tempi tecnici della giustizia, la violazione di legge. Insomma, in altre parole, al Comune sarebbe concesso di "legiferare" in materia penale con efficacia immediata, tanto che l'atto sia illegittimo o meno poco conta, il giudice interverra' solo ad atto scaduto. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=193379 COMPAGNIE AEREE, AGENZIE DI VIAGGIO E TRASPARENZA Secondo un sondaggio condotto dall'Autorita' per la protezione dei consumatori e coordinata dall'Ue, centinaia di compagnie aeree e agenzie di viaggi online potrebbero aver ingannato gli utenti proponendo prezzi piu' alti di quelli pubblicizzati e pubblicando le condizioni di acquisto dei biglietti in una lingua che i clienti non potevano capire. Il rapporto ha esaminato i siti web di 343 societa', incluse agenzie e compagnie aeree: 217 sono risultate aver violato le leggi dell'Ue, che richiedono chiarezza nei prezzi e nelle condizioni di vendita. Sarebbe interessante sapere cosa fa in merito il ministero dello Sviluppo Economico, che ha una apposta Direzione generale per l'armonizzazione del mercato e l tutela del consumatore. DAZI UE SU LAMPADE CINESI A BASSO CONSUMO. SPENDERE DI PIU' PER CONSUMARE MENO ENERGIA? MA DI CHI FA GLI INTERESSI L'UE? Il consiglio dei ministri degli Esteri dell'Ue ha prorogato di un anno i dazi antidumping che, fin dal 2001, gravano sulle lampadine a basso consumo di produzione cinese. Ma per chi lavora l'Unione Europea? Per alcuni industriali, magari spalleggiati dai sindacati nella difesa corporativa dei posti di lavoro, o per tutti i cittadini? Infatti questa proroga significa che i prezzi di vendita al dettaglio di questi prodotti continueranno ad essere alti, e questo e' uno dei principali motivi che non invogliano i consumatori ad acquistare queste lampadine. Il tragico di questa decisione e che se da un lato l'Ue e non solo ci inducono al risparmio energetico, dall'altra non fanno nulla per incrementarlo che non "suggerire" ai consumatori di spendere piu' soldi per consumare meno energia. Se questa e' una politica a favore dell'ambiente, del risparmio e con l'occhio di riguardo verso i consumatori, forse dobbiamo intenderci sulle parole, perche' qualcuno ci sta prendendo in giro nel nome della difesa di interessi corporativi, spreconi e pericolosi. Nobel italiani Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=197027 CANONE/TASSA RAI. INDAGINE: LO DEVONO PAGARE ANCHE TUTTI GLI UFFICI CON UN PC Anche gli esercizi pubblici, il piccolo ufficio del geometra, gli sportelli bancari, la piccola associazione no-profit, gli uffici dell'amministrazione pubblica, l'alimentari sotto casa, le redazioni giornalistiche, etc. devono pagare il canone speciale di abbonamento se provvisti di un computer. Questo il risultato della terza indagine dell'Aduc sul canone Rai. Il computer e' ormai una comodita' diffusa nelle case ma anche e soprattutto nelle aziende e negli uffici. Per questo abbiamo chiesto agli uffici regionali della Rai, all'Ufficio normative e contratti del servizio pubblico, al ministero delle Finanze ed all'Agenzia delle Entrate se anche gli esercizi pubblici provvisti di un PC fossero tenuti a pagare il canone speciale di abbonamento. Ancora una volta abbiamo riscontrato confusione e contraddittorieta' nelle risposte. Alcuni non ci hanno saputo rispondere, altri hanno sostenuto che un computer e' soggetto a canone solo se impiegato per guardare la tv. Altri ancora hanno invece detto che il canone lo si paga indipendentemente dall'uso che si fa del computer, in quanto trattasi di una tassa sul possesso e non sull'utilizzo. Quest'ultima e' la versione ufficiale offerta dall'Ufficio normative e contratti. Ci e' stato pero' assicurato da diverse sedi regionali che, contrariamente al canone ordinario, la Rai non persegue con altrettanta aggressivita' la riscossione del canone speciale, in quanto consapevole di cio' che significherebbe per molti piccoli esercizi commerciali, i cui gestori per altro pagano gia' il canone per casa loro. In altre parole, mentre per i privati e le famiglie si adottano strumenti come lettere intimidatorie e visite di incaricati e Guardia di Finanza, altrettanto non accade per i negozi o per gli uffici, per i Comuni o per le banche, ove viene chiuso un occhio. Come gia' dalle nostre indagini del passato, (1) emerge la totale inadeguatezza della normativa sul canone, il Regio decreto-legge n. 246 del 1938, che nei prossimi anni potrebbe portare ad un raddoppio degli introiti per la Rai. Da sempre ci battiamo per l'abolizione del canone Rai, e questo vorremmo. Ma fino a quando esiste questa legge, non e' pensabile che venga applicata in maniera arbitraria, forse perche' si ha il timore che applicandola fino in fondo emerga ancor piu' la sua inadeguatezza e sproporzione. In uno stato di diritto quando una legge e' insensata non la si ignora, la si cambia. Sulla materia sono state depositate anche delle interrogazioni parlamentari per avere chiarezza sull'argomento, ma da mesi giacciono ignorate (1). Il cittadino e' lasciato solo di fronte all'interpretazione di una legge cosi' poco chiara, rischiando da una parte di divenire un evasore, e dall'altra di pagare tasse non dovute. (1) http://www.aduc.it/dyn/rai WI-FI SICURO PER LA SALUTE? L'agenzia britannica per la protezione della salute (Hpa) mette le mani avanti: i risultati della ricerca sugli effetti delle reti senza fili sull'organismo sono senza dubbio rassicuranti. E tuttavia bisogna sgombrare il campo da ogni dubbio. Quasi quindici anni dopo i primi allarmi sulle conseguenze dell'inquinamento elettromagnetico innescato dai cellulari, a finire nel mirino della Hpa e' il wi-fi, il collegamento senza fili a Internet sempre piu' utilizzato in casa e nei luoghi pubblici. In un comunicato per delineare gli scopi della ricerca, Pat Troop, presidente dell'Agenzia, ha detto che "a oggi non ci sono prove scientifiche" che le reti senza fili -anche quelle domestiche- possano avere conseguenze negative sulla salute. I segnali emessi dalle centraline wi-fi sono molto bassi e ben al di sotto dei limiti imposti dalla Commissione internazionale sulle radiazioni (Icnirp). "Non c'e' quindi motivo per cui le scuole o altre strutture non dovrebbero continuare a usarle" ha detto Troop. Tuttavia non c'e' stato ancora uno studio approfondito sull'esposizione cui una persona e' mediamente sottoposta: una lacuna da colmare specie dopo che nell'agosto scorso il sindacato insegnanti britannico ha lamentato che i ragazzi sono utilizzati come cavie. Abbiamo scritto una lettera al ministro della Salute, Livia Turco, per sapere se anche in Italia siano stati avviati studi del genere e, se del caso, quali siano stati i risultati. Una interrogazione in tal senso e' stata preannunciata dalla deputata Donatella Poretti (RNP). FIRENZE/LAVAVETRI. IL SINDACO SI ARRENDE, PER PAURA DEL TAR REVOCA L'ORDINANZA. OGGI LA PRIMA UDIENZA. Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali Il Comune di Firenze si e' arreso. Ieri sera (15 ottobre) ha revocato in fretta e furia l'ordinanza sui lavavetri temendo la probabile bocciatura del Tar Toscana, che stamani avrebbe deciso sul ricorso in materia che avevo presentato lo scorso settembre. E' cosi' la seconda volta che il Sindaco Leonardi Domenici cerca di evitare il vaglio della giustizia su provvedimenti palesemente illegittimi. La prima ordinanza, che ha occupato cosi' tante prime pagine di giornale, era stata infatti revocata dopo le censure mosse dal procuratore capo della Repubblica di Firenze, Ubaldo Nannucci. Stamani si e' svolta l'udienza presso il Tribunale amministrativo della Toscana, dove ero difesa dagli avvocati dell'Aduc Emmanuela Bertucci e Claudia Moretti. Il Comune si e' difeso limitandosi ad accusare la controparte di farne questione esclusivamente politica. Non ha invece speso una parola per difendere la legittimita' del provvedimento, evidentemente consapevole della sua indifendibilita'. Per conto nostro, abbiamo chiesto comunque al Tar una pronuncia di illegittimita' del provvedimento con efficacia retroattiva. Questo perche' sulla base di questa ordinanza sono ancora in corso procedimenti penali, perche' provvedimenti cosi' giuridicamente aberranti non possono rimanere impuniti, e soprattutto perche' il cittadino che ha subito dei danni deve poterne ottenere un risarcimento. Non basta certo che il Sindaco, messo di fronte alle sue responsabilita', sia stato costretto a cambiare idea. STORACE/NAPOLITANO. DIFENDIAMO IL SUO DIRITTO DI PAROLA E DI OPINIONE E GLI OFFRIAMO I NOSTRI AVVOCATI Il sen. Francesco Storace e' indagato per offesa all'onore e al prestigio del presidente della Repubblica (art.278 cp). Il presidente Napolitano aveva bollato come indegni gli attacchi di Storace ai senatori a vita, e lo stesso Storace aveva replicato con un "indegno sara' lui". Ora e' il ministro della Giustizia che deve dare il lasciapassare a procedere per questo tipo di reato. Al di la' delle polemiche politiche e di parte, che ci interessano poco e, a nostro avviso, lasciano il tempo che trovano perche' sono le classiche schermaglie tra maggioranza e opposizione con condimento di salsa ideologica post-qualcosa e pre-nulla, ci preoccupa invece che il sen.Storace si ritrovi vittima di un reato d'opinione. Il nostro codice lo prevede, ma questo non vuol dire che debba per questo essere considerato giusto ed eterno, a maggior ragione perche' e' un reato ereditato dal codice Rocco, approvato proprio in quel regime politico che sicuramente il sen. Storace ha come riferimento culturale. Noi siamo contro tutti i reati di opinione e siamo attrezzati per farvi fronte in tutte le occasioni. Per questo entriamo ed usciamo dalle aule di tribunale e stiamo approntando una specifica proposta di legge in materia; abbiamo cioe' una certa esperienza e dimestichezza che volentieri mettiamo a disposizione del senatore Storace. Il nostro studio legale e' pronto a difendere anche chi, come spesso accade, e' molto lontano dalle nostre battaglie. EUTANASIA. CASO ENGLARO: PER LA CASSAZIONE IL SONDINO GASTRICO E' UN TRATTAMENTO SANITARIO RIFIUTABILE. MEGLIO TARDI CHE MAI La Corte di Cassazione ha deciso, con sentenza depositata oggi, per l'accoglimento del ricorso di Beppino Englaro, padre di Eluana, che dal 1992 e' costretta alla sopravvivenza biologica forzata in stato vegetativo permanente, da chi vorrebbe imporre agli altri il “dovere” alla vita, ad ogni costo. Oggi finalmente il calvario di Eluana e della sua famiglia sembra ad una svolta. La Suprema Corte ha deciso che la Corte d'Appello di Milano dovra' giudicare nuovamente il caso e uniformarsi al principio secondo il quale i voleri, i desideri del paziente contano di piu' della ragion di Stato. Secondo la Corte infatti, i giudici di Milano sono incorsi nell'errore di non "ricostruire la presunta volonta' di Eluana e di non dare rilievo ai desideri da lei precedentemente espressi, alla sua personalita', al suo stile di vita e ai suoi piu' intimi convincimenti". Meglio tardi che mai. Sono anni che Eluana lotta per il proprio diritto costituzionale alla liberta' di scelta terapeutica e all'autodeterminazione attraverso il padre, che in quanto tutore la rappresenta, anni di porte chiuse da parte di medici e giudici, che dovrebbero tutelarlo. Rimane l'amarezza di una violazione lenta e dolorosa a cui l'empasse della giustizia non riesce a metter fine. CARDIA ED I CONFLITTI D'INTERESSE: IN CONSOB C'E' UN PROBLEMA ENORME! INTERVENGA IL GOVERNO Il figlio del Presidente della Consob, come affermato ieri sera da Fiorani alla trasmissione tv Matrix (e confermato da “fonti vicine alla Consob”, secondo le agenzie di stampa) fa consulenze agli stessi soggetti vigilati dal padre e questo sembra non destare nessuna vergogna non solo nei soggetti interessati, ma neppure nel Governo che avrebbe –eccome– il suo bel da fare per eliminare questi macroscopici conflitti d'interesse (il caso di Cardia, purtroppo, e' tutt'altro che isolato, anche nella stessa commissione). Pochi sanno, infatti, che quest'ultimo anno di presidenza Cardia rischia di creare un enorme contenzioso relativo a tutti gli atti della commissione annullandone l'intero operato. Sono a rischio, ad esempio, i regolamenti attuativi della MIFID e tutte le sanzioni irrogate dalla Consob in quest'ultimo anno. Il problema e' molto semplice: l'art. 1 comma 3 della legge istitutiva della Consob (216/74) dice molto chiaramente che: "La Commissione e' composta da un presidente e da quattro membri, scelti tra persone di specifica e comprovata competenza ed esperienza e di indiscussa moralita' e indipendenza, nominati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio stesso. Essi durano in carica cinque anni e possono essere confermati una sola volta." I 10 anni del prof. Lamberto Cardia sono gia' scaduti, ma nel 2003 l'allora Governo Berlusconi, chiedendo un parere al Consiglio di Stato, lo ha nominato per 5 anni e non fino alla scadenza del suo mandato come commissario (come era sempre accaduto in precedenza). Tutti gli atti che la Commissione ha compiuto dopo la “scadenza” di Cardia e che sta compiendo in questi mesi fino al giugno 2008 (si vedano ad esempio le sanzioni inflitte ai grandi banchieri come Profumo) potrebbero essere impugnati per illegittimita' della commissione. Il Governo Prodi vuole farsi carico di questo problema? GIOCATTOLI: ANCORA AL PIOMBO. LETTERA AI MINISTRI BERSANI E TURCO La rete commerciale J.C.Penney (Usa) ha invitato i suoi clienti a riportare in negozio i set prodotti in Cina di "Winnie The Pooh", cosi' come oggetti decorativi e gadget provenienti da Taiwan e Vietnam. In tutto sono 70.000 articoli ad alto contenuto di piombo, come ha rilevato la Commissione per la sicurezza dei prodotti. L'azione nasce da precedenti ritiri di giocattoli, che hanno indotto J.C.Penny a richiedere un test a un laboratorio indipendente, ha spiegato una portavoce della societa'. Negli Usa il problema dei giocattoli al piombo e' all'ordine del giorno, in Europa, ed in particolare in Italia, tutto tace. Sara' perche' non sono stati trovati giocattoli al piombo o perche' non sono state fatte le analisi? Lo abbiamo chiesto ai ministri allo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani e alla Salute, Livia Turco. Una interrogazione in tale senso e' stata annunciata dalla deputata Donatella Poretti (RNP). 2,5 EURO PER INCASSARE UN VAGLIA. DOPO L'INTERROGAZIONE LE POSTE CI RIPENSANO ED ELIMINANO IL BALZELLO. PLAUSO E RICHIESTA DI RESTITUZIONE Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. Lo scorso 23 luglio avevo presentato una interrogazione al ministero delle Comunicazioni in cui chiedevo conto del fatto che le Poste avevano messo un balzello di 5 euro per inviare un vaglia e 2,5 per incassarlo in contanti (1). Il ministero di Paolo Gentiloni non mi ha risposto ma le Poste hanno deciso di abolire lo scorso 11 ottobre i 2,5 euro per l'incasso, anche dietro sollecitazione dell'Autorita' Antitrust. Con l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), avevo rilevato che, grazie al regime di monopolio in cui le Poste offrono questo servizio, gli utenti piu' penalizzati erano gli anziani e tutti coloro che non accedendo ad Internet, erano costretti a pagare questo balzello. Un plauso alle Poste per essere state piu' tempestive e sensibili del ministero e per aver compreso che era una decisione che ricadeva solo sui soggetti piu' deboli e indifesi. Ma aggiungo una richiesta, sempre che le Poste vogliano fare le cose "per bene": sarebbe opportuno restituire i soldi a chi, in questo periodo in cui il balzello e' stato vigente, e' stato imposto di pagarlo. Del resto, che fosse un balzello ingiusto non lo dico solo io e l'Aduc, ma anche le Poste stesse... e cosa c'e' di meglio di pagare spontaneamente per gli errori che si e' riconosciuto di aver commesso? Oppure le Poste aspettano che siano gli stessi utenti e chiedere indietro il maltolto, con la consapevolezza che saranno solo alcuni incalliti idealisti a farlo perche', in termini economici, mettere in mora le Poste e' una rimessa? (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=188148 ALBO DEI CONSULENTI FINANZIARI INDIPENDENTI: SECONDO IL GOVERNO, PER ISCRIVERSI E' MEGLIO NON ESSERE STATI INDIPENDENTI... Da pochi giorni, il Dipartimento del tesoro ha avviato la consultazione pubblica sul regolamento che specifica i “requisiti di professionalita', onorabilita', indipendenza e patrimoniali” per l'accesso all'Albo dei Consulenti Finanziari Indipendenti. Da sempre, gli albi sono lo strumento per tutelare gli interessi di pochi con la scusa di tutelare gli interessi degli utenti. Il vero interesse degli utenti consumatori sarebbe quello dell'abolizione degli ordini professionali e del valore legale dei titoli di studio. Il regolamento, se entrasse in vigore senza modifiche, avrebbe sostanzialmente raggiunto (almeno in via temporanea) l'obiettivo che il governo si era prefisso in sede di recepimento della direttiva comunitaria sui servizi d'investimento: eliminare gli attuali consulenti finanziari indipendenti. Per la prima volta in assoluto, si introdurrebbe un criterio di censo per l'accesso ad un professione (se hai fatturato tanto entri, se fatturi poco stai fuori...). La “logica” (si fa per dire) di questo provvedimento si evince dal disposto dal comma 2 dell'articolo 3 riguardante l'esenzione della prova valutativa. Coloro che sono iscritti dall'albo dei promotori finanziari, in teoria possono saltare la prova valutativa (se non hanno la laurea, comunque, non possono iscriversi), ma devono dimostrare di aver fatto il promotore finanziario negli ultimi tre anni. Il consulente finanziario indipendente, iscritto all'albo dei promotori, ma non promotore perche' indipendente, non puo' usufruire di questo vantaggio. In pratica, per il Governo, devi dimostrare di non essere stato indipendente per saltare l'esame che ti da' diritto ad iscriverti all'albo dei consulenti indipendenti! Se hai superato, in passato, l'esame per essere promotore finanziario, ma hai il peccato di aver abbandonato il sistema finanziario, ti becchi la punizione! Se un regolamento cosi' assurdo dovesse passare senza sostanziali modifiche, ci sarebbero – a nostro avviso – gli estremi per fare ricorsi su ricorsi. In Italia – purtroppo – gli albi nascono come funghi e non si e' mai vista una cosa del genere: un regolamento di accesso che miri specificatamente a lasciar fuori i vecchi. Per restare nel settore finanziaria, quando venne istituito l'albo dei promotori finanziari, fu richiesto il diploma. Coloro che gia' facevano i promotori e non l'avevano non vennero certo esclusi (ovviamente i promotori fanno molto comodo alle banche). Una cosa e' chiara: il Governo, questi consulenti finanziari indipendenti, proprio non li sopporta: meno ce ne sono tra i piedi e meglio sta: cui prodest? BOLLETTE GONFIATE E QUIZ TV. L'ANTITRUST SOSPENDE 'QUIZ CALIENTE', MA ORA GLI PSEUDO-GIOCHI VANNO IN ONDA SU ITALIA 1 L'Antitrust ha bloccato la trasmissione di Quiz Caliente, un "giochino" che andava in onda sulle tv locali a cura de La Chimera srl di Palermo, gia' da noi segnalata all'attenzione dell'Authority e del ministero dello Sviluppo economico [1]. Durante la trasmissione una conduttrice invitava il pubblico a telefonare per vincere 10 mila euro, mentre sul regolamento tratto dal sito www.elquizcaliente.info il montepremi totale risultava essere di circa 4.500 euro (sic!). Scrive l'Antitrust: l’artefatta tecnica comunicazionale di “aggancio” dei telespettatori, ignari che si tratta di un telequiz che nasconde, in realta', la vendita di contenuti per cellulari, e' suscettibile di abbassare la soglia di attenzione, grazie all’estrema facilita' delle domande formulate, unitamente alle risposte macroscopicamente sbagliate date dai presunti concorrenti che partecipano in diretta al gioco, potendo invogliare i telespettatori a chiamare piu' volte nell’arco della stessa trasmissione sostenendo il costo di 15 euro per ciascuna telefonata, con notevole aggravio economico sulla propria bolletta telefonica. E' proprio cosi'. A confermarlo sono le molte segnalazioni giunteci dagli utenti, in alcuni casi con addebiti fino a 600 euro. Il caso e' analogo a quello della societa' polacca Pbu Natmar [2], su cui l'Antitrust ha aperto un procedimento dopo una nostra segnalazione [3]. Bene i provvedimenti intrapresi, e speriamo che in futuro ci sia un intervento delle autorita' non appena queste trasmissione vengono trasmessi. L'Antitrust ha ora i poteri necessari per intervenire di sua iniziativa. Fra l'altro, con modalita' e costi meno "plateali" gli pseudo quiz ora vanno in onda anche su una rete nazionale come Italia 1. [1] href=http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=193926 [2] http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=191627 [3] http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=195336 TASSE. LE POSTE ITALIANE EVADONO DAGLI 8 AI 13 MILIONI DI EURO ALL'ANNO? Le Poste italiane evadono ogni anno dagli 8 ai 13 milioni di tasse dovute per il canone di abbonamento Rai. Questo il risultato di una nuova indagine che abbiamo fatto sul canone Rai. Nelle settimane scorse avevamo svolto una serie di indagini ( www.aduc.it/dyn/rai) sullo stato di applicazione della legge che istituisce il canone di abbonamento Rai, il Regio decreto-legge 246/1938. In base a queste, e a migliaia di segnalazioni di cittadini, e' emerso che la Rai sta chiedendo il pagamento del canone ai privati cittadini per il semplice possesso di un computer, anche se sprovvisti del televisore. Piu' recentemente, sempre da una nostra indagine, e' emerso che anche gli esercizi commerciali (dai negozi alle banche, dagli studi professionali alle amministrazioni pubbliche) devono pagare il canone se in possesso di un computer. Le Poste italiane dispongono di 14.000 uffici ed oltre duecento centri di smistamento (informazioni tratte dal sito www.poste.it). E' ragionevole presupporre che ognuno di questi uffici sia provvisto di almeno un computer, e pertanto che siano soggetti al canone cosi' come qualsiasi privato cittadino. Il canone speciale ha validita' limitata all’indirizzo per cui e' stipulato, e pertanto le Poste italiane devono circa 14.000 canoni di abbonamento Rai, per un totale di circa 13.018.880 Euro.(1) Ma dal bilancio 2006 delle Poste (2), alla voce che dovrebbe riportare anche tale imposta ("Altre imposte e tasse / Altre", p. 242) e' riportato un esborso di 5.426.000 euro per il 2006. E' del tutto evidente che l'evasione del canone Rai da parte delle Poste italiane varia da un minimo di 7.592.880 euro –ammesso che la voce "altre imposte" riguardi solamente il canone Rai- ed un massimo di 13.018.880 per l'anno 2006. (1) Trattandosi di apparecchi agli sportelli, il canone speciale e' di categoria C (Euro 929,92), come hanno confermato gli uffici regionali della Rai. (2) Bilancio Poste italiane 2006: http://www.poste.it/azienda/bilancio/bilancio_2006.pdf Giocattoli cinesi e gioventu' Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=197311 WELBY. LEGGE SU TESTAMENTO BIOLOGICO NON POTRA' ESCLUDERE ALIMENTAZIONE E RESPIRAZIONE ARTIFICIALE Con la sentenza della Cassazione su Eluana Englaro, ed oggi quella del Gup di Roma di non luogo a procedere nei confronti del dott. Mario Riccio, l'anestesista che aveva staccato il respiratore a Piergiorgio Welby, emerge chiaramente in giurisprudenza il diritto a rifiutare i trattamenti sanitari, sancito dall'art. 32 della Costituzione. I giudici non solo hanno riconosciuto il diritto a scegliere le proprie cure, ma anche l'assimilazione dell'alimentazione e della respirazione artificiale a veri e propri trattamenti medici. Qualora procedesse l'iter di una legge sul testamento biologico, e' bene tener presente questo orientamento. Se -come proposto in diversi disegni di legge del centro-destra, dal passato Comitato nazionale di Bioetica e richiesto a gran voce dal Vaticano- fosse esclusa la volonta' del paziente per quanto riguarda alimentazione e respirazione artificiale, vi sarebbe la certezza dell'incostituzionalita'. La volonta' del paziente, espressa nel momento o in precedenza tramite un documento scritto, e' diritto fondamentale che non puo' essere limitato, se non cambiando la Costituzione. REGIONE LAZIO E SANITA'. NO AL COMMISSARIO MARRAZZO No alla nomina di commissario alla sanita' della regione Lazio del presidente Piero Marrazzo. Sarebbe in evidente conflitto di interessi. Un commissario ha il compito di sostituire un ente inadempiente. L'ente inadempiente e' la Regione Lazio, quindi come si fa a nominare commissario il maggiore responsabile dell'inadempienza, cioe' il Presidente Marrazzo? La stessa cosa e' successa per il piano rifiuti. Casi eclatanti sono state proprio le Regioni Lazio e Campania, commissariate dalla meta' degli anni '90. Il risultato e' sotto gli occhi di tutti: il problema non e' stato risolto. Ora, dietro la sollecitazione del ministero dell'Economia, che preme per il rientro del deficit sanitario, si sta' tentando di fare una operazione analoga: nominare commissario il presidente Marrazzo, il quale potra' nominare un subcommissario, magari nella persona dell'attuale assessore alla Sanita', Augusto Battaglia. Non ci siamo. Un commissario deve essere una persona esterna all'amministrazione regionale e si deve muovere su direttive di chi lo ha nominato, cioe' il ministero dell'Economia. Altre formule sanno di inciucio e non porteranno alcun risultato. Non abbiamo nulla di personale contro il presidente Marrazzo, ma le regole di buona amministrazione devono valere per tutti. DROGA/SICUREZZA. INCOSTITUZIONALE ELIMINARE GRATUITO PATROCINIO Se confermate le indiscrezioni dell'agenzia Ansa, secondo cui il Governo starebbe per varare nel pacchetto sicurezza norme ancor piu' repressive della Fini-Giovanardi in materia di tossicodipendenze, e' forse giunto il momento per le forze politiche che da sempre contrarie all'attuale politica proibizionista battano un colpo. Mostruosa, dal punto di vista del diritto, sarebbe la decisione di impedire ad una categoria di cittadini accusati di reati connessi alla droga di beneficiare del gratuito patrocinio. In uno Stato di diritto, si e' innocenti fino a quando non si dimostra il contrario in un tribunale. Chi sara' accusato ingiustamente e non potra' permettersi un legale potrebbe quindi incorrere in una grave violazione del suo diritto alla difesa. Ci auguriamo che questa notizia venga smentita. Se cosi' non sara', e questo provvedimento divenisse legge, saremo pronti ad una azione di disobbedienza civile per porre la questione al vaglio della Corte Costituzionale. LATTE E PREZZI. DALLA STALLA ALLE STELLE. 40% AI COMMERCIANTI, 34% AGLI INDUSTRIALI E SOLO IL 19% AI PRODUTTORI. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Dalla stalla alle stelle. Cosi potremmo definire i prezzi del latte. Vediamo di analizzare la filiera dei costi fino al consumatore. In percentuale il prezzo pagato dal consumatore e' cosi' ripartito: * 19,7 % al produttore; * 34% agli industriali; * 40% ai commercianti. Su un euro di costo al litro, quindi, al produttore vanno meno di 20 centesimi, mentre la parte del leone la fanno i commercianti. Come sempre i costi dei prodotti alimentari non sono determinati dai produttori (caso eclatante e' quello del pane che dal 1985 ha visto un aumento del 419%, mentre costo del frumento e' diminuito del 5%). E' nella intermediazione che si annidano gli aumenti dei costi. Cosa possono fare i consumatori? Ecco i consigli. * Farsi un giro per i supermercati, si puo' trovare latte anche al 30%-40% in meno. * Non comperare latte con aggiunta di vitamine, fibre, grassi alfa omega, ecc. Non servono e possono costare l'80% in piu'. * Non comperare latte scremato (a meno di particolari esigenze). Il latte contiene piccole quantita' di grassi (3-3,5%), scremarlo ulteriormente serve solo a produrre burro che viene venduto a 8 euro al kg, il che fa la gioia di industriali e commercianti. CONSOB CON PRESIDENTE ILLEGITTIMO? INTERROGAZIONE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali L'attuale Presidente della "Commissione nazionale per le societa' e la Borsa" (Consob), Prof. Lamberto Cardia, e' stato nominato membro di questa autorita' per la prima volta il 10 aprile del 1997 dal Governo di Romano Prodi ed e' stato confermato, sempre come membro, l'11 aprile del 2002 dal Governo di Silvio Berlusconi. L'art. 1 comma 3 della legge istitutiva della Consob (216/74) dice che: "La Commissione e' composta da un presidente e da quattro membri (...). Essi durano in carica cinque anni e possono essere confermati una sola volta". Risulta quindi evidente che il Prof Cardia, nell'aprile del 2007, scaduto il suo mandato di cinque piu' cinque anni, avrebbe dovuto concludere la sua missione di Commissario senza piu' possibilita' di rinnovo, ma cosi' non e' stato. Nel 2003, infatti, l'allora Governo Berlusconi, chiedendo un parere al Consiglio di Stato, ha nominato il prof Cardia Presidente della Consob per cinque anni e non fino alla scadenza del suo mandato (aprile 2007) di membro della Commissione, come sarebbe stata consuetudine. Vista questa discordanza di date, secondo un recente comunicato dell'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), di fatto tutti gli atti che la Commissione ha compiuto dall'aprile 2007 fino ad oggi, e quelli che compira' fino alla scadenza della presidenza Cardia, cioe' giugno 2008, potrebbero essere impugnati per illegittimita' della Commissione. Al Presidente del Consiglio rivolgo, insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno (1), un'interrogazione per sapere quali provvedimenti il Governo intenda prendere per evitare il verificarsi della situazione descritta. (1) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco Il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=197442 BAVAGLIO ALL'INFORMAZIONE VIA INTERNET. IL VIZIETTO PERPETUO DEL POTERE: LA PROPOSTA DEL GOVERNO E LA NECESSITA' DI ABOLIRE L'ORDINE DI GIORNALISTI Il Consiglio dei ministri ha licenziato un disegno di legge che prevede l'obbligo di iscrizione ad uno speciale registro per chiunque abbia un'attivita' editoriale in Internet, dal piccolo sito al blog: "Nuova disciplina dell’editoria e delega al Governo per l’emanazione di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale (disegno di legge 3 agosto 2007)". Quindi burocrazia, spese e, soprattutto, sanzioni penali piu' pesanti in caso di diffamazione. Secondo questo disegno, e' da intendersi come attivita' editoriale inventare e distribuire un prodotto anche senza scopo di lucro. A decidere il tutto sara' l'Autorita' per le Comunicazioni (Agcom) che ne avra' i poteri su delega della legge. Il vizietto continua ad esser tale. Ci avevano provato nel febbraio 2002 con la legge comunitaria 2001, ma arrivarono al compromesso attualmente vigente: chi fa informazione on-line non ha l'obbligo della registrazione della testata giornalistica, a meno che non ci si voglia avvalere delle provvidenze della legge sull'editoria del 2001 (un regalo che fu fatto all'ordine dei giornalisti sancendo che non tutti hanno stessi doveri e diritti, e questi ultimi sono solo ad appannaggio di chi si prostra al potere corporativo degli ordini professionali). Ora ci riprovano anche se lo chiamano in modo diverso, ma il problema resta grosso come un macigno contro la liberta' di informazione, di lavoro e di professione, cioe' l'esistenza dell'ordine dei giornalisti a cui, in un modo o in altro, chi informa deve pagare il proprio tributo e sottostare alle loro regole. E' infatti l'ordine che alimenta l'esistenza di un mercato ipocrita del mestiere giornalistico (le gabole degli editori per far lavorare i giornalisti senza sottometterli ai pesanti contratti imposti dall'ordine, sono pane quotidiano), cosi' come condiziona, con la sua ridicola etica professionale, la circolazione delle idee. Oggi c'e' un luogo che sfugge a queste tenaglie, e' la Rete, e questo non torna in termini politici ed economici, cioe' censura e lettori che lasciano la dalla carta stampata. Ecco quindi la decisione di intervenire con questo registro di iscrizione di serie B. Crediamo che, come fu fatto nel 2002 per impedire l'arrivo dell'ordine corporativo in Rete, altrettanto, e molto di piu', andra' fatto anche questa volta. IL VIAGRA CAUSA SORDITA'. RICHIESTA DELL'ADUC AL MINISTRO TURCO L'Agenzia Usa per la sicurezza dei farmaci (Fda) pubblica sul suo sito Internet (1) la decisione d'imporre avvertenze sul possibile rischio di sordita' improvvisa, legata all'uso di Viagra, Cialis e Levita, trattamenti contro le disfunzioni erettili. Anche Revatio, un medicinale per curare l'ipertensione polmonare e contenente gli stessi ingredienti del Viagra, fa parte della lista. Sebbene non sia stata individuata nessuna causa, il forte legame emerso tra l'uso di quei farmaci e la perdita improvvisa dell'udito in 29 casi, dal 1996, giustifica il rafforzamento delle precauzioni, secondo l' Fda. Abbiamo scritto al ministro della Salute, Livia Turco, per sollecitare un analogo provvedimento in Italia. Nel merito e' stata annunciata una interrogazione della deputata Donatella Poretti (RNP). (1) http://www.fda.gov/bbs/topics/NEWS/2007/NEW01730.html WI-FI SICURO PER LA SALUTE? INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali I risultati della ricerca sugli effetti delle reti senza filo sull'organismo condotta dall'agenzia britannica per la protezione della salute (Hpa), sono senza dubbio rassicuranti. Tuttavia bisogna sgombrare il campo da ogni dubbio. Quasi quindici anni dopo i primi allarmi sulle conseguenze dell'inquinamento elettromagnetico innescato dai cellulari, a finire nel mirino della Hpa e' il wi-fi, il collegamento senza filo ad Internet sempre piu' utilizzato in casa e nei luoghi pubblici. In un comunicato per delineare gli scopi della ricerca, il presidente dell'Agenzia, Pat Troop, ha detto che "a oggi non ci sono prove scientifiche" che le reti senza filo -anche quelle domestiche- possano avere conseguenze negative sulla salute. I segnali emessi dalle centraline wi-fi sono molto bassi e ben al di sotto dei limiti imposti dalla Commissione internazionale sulle radiazioni (Icnirp). "Non c'e' quindi motivo per cui le scuole o altre strutture non dovrebbero continuare a usarle" ha detto Troop, concludendo che: "Tuttavia non c'e' stato ancora uno studio approfondito sull'esposizione a cui una persona e' mediamente sottoposta: una lacuna da colmare specie dopo che nell'agosto scorso il sindacato insegnanti britannico ha lamentato che i ragazzi sono utilizzati come cavie". L'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) riportando la notizia, la settimana scorsa, ha scritto una lettera al ministro della Salute, Livia Turco, per sapere se anche in Italia siano stati avviati studi del genere e, se del caso, quali siano stati i risultati. Insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno (1) con un'interrogazione giro la stessa richiesta dell'Aduc al ministro della Salute. il testo dell'interrogazione: http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=696 (1) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco DONNA CONDANNATA PER PROCURATO ABORTO. MA CHE PAESE E' QUELLO CHE CONDANNA LE VITTIME? Una donna di Cremona e' stata condannata a un anno di galera (cancellato per l'indulto) per essersi procurata un aborto con l'ingestione di alcune pillole di un medicinale contro l'ulcera. La condanna e' scattata perche' l'aborto avvenne fuori del periodo consentito, che e' di 90 giorni, mentre questo aborto e' avvenuto tra 91 e 98 giorni. Una conferma, a nostro avviso, della inadeguatezza della nostra legge, non in grado di prevenire e informare nei giusti termini. Perche' se una donna arriva al punto di procurarsi l'aborto da se', in modo pericoloso perche' non coi mezzi scientificamente adeguati, vuol dire che l'informazione non circola: bastava che avesse abortito una settimana prima per essere dentro la legge e non ingerire presunte pillole per l'aborto fai-da-te. E il paradosso ancor piu' tragico e' che questa donna, da vittima della non-informazione si e' ritrovata addosso una condanna penale per essersi messa da sola in pericolo. Certo, la legge dice che non si puo' abortire oltre i 90 giorni, ma se comprendiamo la condanna per chi procura l'aborto su una persona terza, ci rimane il forte dubbio sulla condanna per chi ha subito l'aborto, anche se procurato da se medesima: a chi avrebbe fatto male questa donna se non a se stessa? Una situazione particolare, questa, che crediamo debba essere presa in considerazione per rivedere l'attuale normativa sull'interruzione della gravidanza, che fa acqua da diverse parti, in primis l'obbligo di ricetta, il non uso delle strutture private e il limite dei 90 giorni. WINNIE THE POOH CONTIENE PIOMBO? INTERROGAZIONE AI MINISTRI DELLA SALUTE E DELLO SVILUPPO ECONOMICO Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. La rete commerciale J.C.Penney (Usa) ha invitato i suoi clienti a riportare in negozio i set prodotti in Cina di "Winnie The Pooh", cosi' come oggetti decorativi e gadget provenienti da Taiwan e Vietnam. In tutto sono 70.000 articoli ad alto contenuto di piombo, come ha rilevato la Commissione per la sicurezza dei prodotti. Una portavoce della societa' ha spiegato che l'azione nasce da precedenti ritiri di giocattoli, che hanno indotto J.C.Penny a richiedere un test a un laboratorio indipendente. Negli Usa il problema dei giocattoli al piombo e' all'ordine del giorno. Ho gia' presentato un'interrogazione (1) in cui chiedo al ministro della Salute di verificare la pericolosita' di alcuni sonagli provenienti dalla Cina che negli Usa sono stati ritirati dal mercato. Proprio in questa interrogazione ho evidenziato come una della piu' grandi societa' americane della distribuzione al dettaglio, Target, ha gia' ritirato 350mila sedie per bambini prodotte in Cina a causa delle vernici ad alto contenuto di piombo. L'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) che gia' piu' volte ha denunciato questa situazione, ha scritto ai ministri allo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani e alla Salute, Livia Turco per sapere se anche in Italia siano sono state fatte analisi simili a quelle effettuate in Usa e, in caso affermativo, se non siano stati trovati giocattoli al piombo. Insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno (2) con un'interrogazione chiedo agli stessi ministri: - se siano a conoscenza di questa situazione e se non ritengano di aumentare i controlli su questi prodotti per bambini provenienti dalla Cina; - se non ritengano necessario svolgere accurati controlli per verificare se questi prodotti siano gia' nel nostro mercato e, in caso affermativo, se non sia urgente ritirarli dal mercato. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=195633 (2) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=197719 Il viagra fa diventare sordi Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=197824 RISCALDAMENTO: AUTONOMO O CENTRALIZZATO? Inizia il freddo ed e' il momento di pensare al riscaldamento e, come tutti gli anni, si ripropone la vessata questio: meglio un riscaldamento centralizzato o individuale? La risposta e' semplice: dipende dalle esigenze del consumatore. Non esiste una scelta di per se' migliore dell'altra. E' evidente che le grandi quantita', razionalmente impiegate, fanno risparmiare, cosi' i grandi impianti di combustibile per il riscaldamento sono piu' convenienti. Un riscaldamento centralizzato e' piu' indicato se omogeneamente utilizzato, il che vale per gli uffici che hanno un orario standard, per esempio 9-17. In questo caso l'impianto viene attivato e disattivato ad orari stabiliti, e' spento il sabato e la domenica, e' prevista una sola caldaia con manutenzione unificata. Diverso e' il caso delle abitazioni private perche' ciascuna famiglia ha esigenze diverse. C'e' chi esce la mattina e rientra in serata o il fine settimana e' fuori, chi e' in casa solo per alcune ore della giornata, chi invece vi soggiorna per molte ore (vedi anziani). Nello stesso edificio inoltre vi possono essere uffici e abitazioni private, con esigenze del tutto opposte. Le necessita' del mondo condominiale sono insomma estremamente differenziate e accontentare tutti e' praticamente impossibile. In questo caso la caldaia autonoma appare la soluzione piu' razionale, perche' consente di adattare alle proprie esigenze giorni e orari di accensione, ottenendo un buon rapporto costi-benefici e consente di evitare lunghe e accesissime discussioni condominiali sui termosifoni troppo o troppo poco accesi e sulle relative bollette. WIND 10-12. ARRIVA SOLO ORA LA MULTA DI 100MILA EURO DEL GARANTE. L'INUTILITA' DELL'AGCOM. E' POSSIBILE SEMPRE FARE RICORSO PER OTTENERE IL MALTOLTO! Secondo indiscrezioni, raccolte presso l'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), il gestore Wind e' stato condannato ad oltre 100mila euro di multa: nell'aprile scorso, tramite sms, aveva comunicato agli utenti che il piano tariffario 'Wind 10' sarebbe stato trasformato nel piu' oneroso 'Wind 12', inaugurando cosi', dopo che il decreto Bersani aveva abolito i costi di ricarica, la stagione dei rincari tariffari ("3 Italia" lo ha seguito a ruota). Ma l'Agcom non ha punito i rincari (rimodulazioni), bensi' le modalita' di comunicazione degli stessi: non avendo informato gli utenti che potevano cambiare operatore senza alcun onere, Wind avrebbe violato l'art.70/4 del Codice delle Comunicazioni. A nostro avviso gli aumenti era illegittimi di per se', perche' le clausole del contratto che consentono questi aumenti da parte del gestore, sono vessatorie e quindi nulle, per cui gli utenti possono fare ricorso proprio su questi nostri presupposti (1). Lo specifico delle argomentazioni adottate lo tratteremo quando l'Autorita' le rendera' pubbliche. Ma gia' ora possiamo rilevare l'inutilita' dell'azione dell'Agcom. Non ha alcun senso pronunciarsi dopo sei mesi su un comportamento lesivo dei diritti degli utenti. Fra l'altro, all'Agcom dicono che l'ufficializzazione della decisione dovrebbe esserci tra un paio di mesi.... cioe', con la buona intenzione di salvare capre e cavoli, si fa precipitare la capra in un burrone e i cavoli vengono inviati in una discarica di rifiuti tossici. Ci spieghiamo. All'indomani dell'abolizione per legge dei costi di ricarica, i due gestori piu' fragili si trovarono impreparati. A differenza di Vodafone e Tim, Wind e 3 Italia non potevano rinunciare al guadagno di questi costi di ricarica perche' le loro tariffe le offrivano sottocosto. L'Autorita', per impedire che fossero spazzati dal mercato per i minori introiti, ha preso tempo e, per salvarsi la faccia, ha ora multato Wind con 100mila euro (una cifra irrisoria). Questa dilazione e' servita a dare vigore a Wind e 3 Italia? Decisamente no, visto che tutti i giorni queste societa' sono oggetto di indiscrezioni sulla loro vendita e che, per recuperare risorse finanziarie, si sono accordate per vendere le torri su cui sono installati i loro ripetitori. L'unico risultato e' che l'Autorita' ha aumentato l'incertezza degli utenti, consapevoli che i gestori, fregandosene di contratti e leggi, possono modificare quando vogliono le loro tariffe. Alla faccia dei buoni propositi scritti in bella vista sul sito: 'L’Agcom e' innanzitutto un’autorita' di garanzia: la legge istitutiva affida all’Autorita' il duplice compito di assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e di tutelare i consumi di liberta' fondamentali dei cittadini.' Un'Autorita' siffatta non serve ne' al mercato ne' a tutelare gli utenti. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=175817 CANONE/TASSA RAI ANCHE PER I COMPUTER DI NEGOZI E UFFICI? LE POSTE EVADONO IL FISCO? INTERROGAZIONE PARLAMENTARE Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. Non avendo mai ricevuto una risposta, sono arrivata alla terza interrogazione per avere chiarimenti su chi debba pagare il canone/tassa della Rai (1). Anche questa volta le indagini svolte dall'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) sono state la base per rivolgere ai ministri competenti alcune domande che ormai attendono una risposta da troppo tempo, tanto che l'associazione dei consumatori ha minacciato di intraprendere uno sciopero della fame. La prima volta che l'Aduc si e' occupata di questo argomento e' risultato che il canone deve essere pagato anche da chi e' in possesso di un videocitofono (2). Dalla seconda indagine e' emerso che secondo la legge in vigore (la 246/1938) il pagamento di questa tassa e' previsto anche per il turista in visita nel nostro Paese (3). Una terza ricerca ha, poi, rivelato che gli uffici regionali della Rai, l'Ufficio normative e contratti del servizio pubblico, il ministero dell'Economia e delle Finanze ed all'Agenzia delle Entrate non sanno minimamente se anche gli esercizi pubblici debbano pagare il canone speciale di abbonamento qualora in possesso di un computer. L'unica certezza e' che esiste una situazione di tacito consenso per cui molti piccoli esercizi commerciali, i cui gestori, per altro, pagano gia' il canone per casa loro non sono perseguiti per il non pagamento del canone dovuto al possesso di un computer. In altre parole, le manchevolezze della legge vengono supplite dalla sua parziale non applicazione (4). Infine, le Poste italiane, disponendo di 14.000 uffici dotati di apparecchi atti o adattabili agli sportelli, sono soggetti al canone cosi' come qualsiasi privato cittadino. Il canone speciale ha validita' limitata all'indirizzo per cui e' stipulato, e pertanto le Poste italiane devono circa 14.000 canoni speciali di abbonamento Rai, per un totale di circa 13.018.880 Euro. Inutile dire che le poste italiane probabilmente sono i maggiori evasori di questa tassa (5). La costante comune di ogni ricerca e' che le risposte fornite dalle autorita' predisposte a fare rispettare il canone sono contraddittorie e confuse. Questa situazione e' in gran parte causata dall'espressione "apparecchi atti o adattabili", coniata nel 1938 quando ancora il televisore era in fase di sperimentazione. Di fatto, la legge viene disapplicata, o applicata arbitrariamente proprio a causa di questa espressione, che produce una grave ferita allo Stato di diritto. Ecco quindi la terza interrogazione in materia che rivolgo insieme ai colleghi radicali della Rosa nel Pugno (6) ancora una volta per sapere: - quali degli apparecchi sottoelencati e non presuppongono il pagamento del canone speciale di abbonamento: videoregistratore, registratore dvd, computer senza scheda tv con connessione ad Internet, computer senza scheda tv e senza connessione Internet, videofonino, tvfonino, ipod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor a se stante (senza computer annesso), monitor del citofono, modem, decoder, videocamera, macchina fotografica digitale; - cosa intenda fare il Governo per accertare ed eventualmente esigere il pagamento del canone speciale di abbonamento alle radioaudizioni da parte di Poste italiane. (1) la prima interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=177035 la seconda interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=196439 (2) http://www.aduc.it/dyn/rai/mostra.php?tipo=comu&id=174094 (3) http://www.aduc.it/dyn/rai/mostra.php?tipo=comu&id=194974 (4) http://www.aduc.it/dyn/rai/mostra.php?tipo=comu&id=197042 (5) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=197309 (6) Sergio D'Elia, Bruno Mellano e Maurizio Turco il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=197976 FINANZIARIA. MISTER PREZZI? UNA BUFALA. L'ADUC SCRIVE AI PRESIDENTI DELLE CAMERE Mister Prezzi? Una bufala. La proposta, ieri ritirata, di istituire un Garante per i prezzi, prevista nel decreto legge collegato alla Finanziaria, ha il sapore della presa in giro per i consumatori. A cosa serve istituire quel che viene chiamato Mister Prezzi? Esattamente a nulla, perche' non ha nessun potere in merito alla determinazione dei prezzi, a meno che non si voglia tornare al regime dei prezzi amministrati, tendenza strutturata di alcune componenti stataliste del nostro Governo e della maggioranza. Purtroppo o meno male (dipende dai punti di vista) siamo in un sistema di libero mercato e i prezzi non possono essere determinati dal Governo. Vediamo perche' l'istituzione di un Garante per i prezzi e' una bufala, fumo negli occhi di un Governo che di fronte all'aumento dei prezzi non sa fare altro che aumentare le tasse. Per alcuni settori (elettricita', gas) c'e' l'apposita Autorita' per l'energia elettrica e il gas. Se il compito di Mister Prezzi e' quello di porre sotto osservazione i prezzi, ricordiamo che esistono gli Osservatori sui prezzi a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale, in piu' ci sono la Direzione per la tutela dei consumatori del ministro dello Sviluppo economico, l'Istat, l'Autorita' garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) e vari istituti pubblici e privati. A cosa serve quindi istituire una Garante, con tutti i relativi costi? A soddisfare le ambizioni di qualche candidato o a dare l'impressione che si sta facendo qualcosa per contenere l'innalzamento dei prezzi? Insomma si fa del fumo per nascondere l'incapacita' di dare risposte ai cittadini. Sembra che il Governo intenda ripresentare alla Camera dei Deputati la proposta istitutiva di Mister Prezzi; per questo abbiamo scritto ai Presidenti delle Camere, Franco Marini e Fausto Bertinotti per esprimere la nostra contrarieta' all'iniziativa. CANCRO. FELICI ED INFELICI HANNO LA STESSA PROBABILITA' DI AMMALARSI Le persone tristi e introverse, bersaglio preferito dal cancro? In qualche modo causa del loro stesso male? L'idea, secondo cui alcuni tratti del carattere predispongono al tumore e' piuttosto diffusa, ma uno studio recente s'incarica di smentirla. Il gruppo di James Coyne della "University of Pennsylvania" di Philadelphia (USA) ha studiato per dieci anni lo stato psichico di oltre mille pazienti affetti da tumore avanzato al cervello e alla gola. La conclusione della ricerca, pubblicata dalla rivista Cancer, mostra che anche chi, da conversazioni e test, appariva piu' contento ed equilibrato, non viveva piu' a lungo di chi si mostrava abbattuto e infelice. "Allo stato attuale non c'e' nessuna prova scientifica che dimostri la rilevanza dei fattori psichici sull'insorgenza del cancro o sulle chance di sopravvivenza", dice anche Peter Henningsen, della clinica di psicosomatica dell'Universita' Tecnica di Monaco (Germania). Che dire, un mito sfatato! LAVAVETRI/FIRENZE. DUE NUOVE IMPUGNAZIONI DAVANTI AL TAR TOSCANA Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. Oggi i miei legali hanno predisposto due nuove impugnazioni relative alla vicenda Lavavetri (1). Il Comune di Firenze, per sfuggire alla decisione del TAR Toscana il 15 ottobre scorso, a meno di 24 ore dall'udienza (2), ha revocato l'ordinanza sulla base della quale ero stata denunciata, sostituendola con una nuova, nella quale sparisce la sanzione penale. Il Tar Toscana dunque, il prossimo 13 dicembre mettera' la parola fine a questa storia decidendo sulle vecchie ordinanze, sulla nuova e sul rifiuto –immotivato– dell'autorizzazione a fare la lavavetri da me gia' richiesta, impugnato anch'esso (3). Dopo aver preso bacchettate della Procura, il Sindaco di Firenze si e' tolto i panni del legislatore penale per assumere questa volta quelli del Consiglio comunale. La nuova ordinanza infatti pretende di interpretare e modificare il Regolamento di polizia municipale di Firenze inglobando il divieto di avvicinarsi agli automobilisti per offrire di lavargli il vetro nel divieto, previsto all'art. 43 del regolamento di lavare i veicoli in strada. Questo articolo pero', contenuto in un regolamento del 1932, non si riferisce certo alle auto, ma alle carrozze, come emerge chiaramente dalla lettura degli altri divieti in esso contenuti: “lavare, strigliare, tosare o ferrare gli animali; lavare i veicoli, pulire i finimenti e gli utensili che si usano nelle stalle e nelle rimesse; spaccare legna, vagliare o trebbiare granaglie; compiere atti di pulizia personale o altri atti che possano offendere la decenza pubblica; soddisfare alle naturali occorrenze, fuori dei luoghi a ciò destinati; eseguire giuochi di qualsiasi genere”. La necessita' per il sindaco di salvare la faccia in questa operazione, lo ha portato a sostituirsi al Consiglio comunale facendosi interprete e modificatore di una norma sulla quale solo quest'ultimo organo puo' intervenire. Rimane il fatto che per la terza volta ha agito fuori dalla legge. Dobbiamo aspettarci una quarta ordinanza il 12 dicembre 2007? (1) http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/donatella/Lavavetri.Tar.MotiviAggiunti.doc (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=197051 (3) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=195802 Qui tutti i comunicati sull'argomento: http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=lavavetri&tipo=comu Cordoni ombelicali e Stato assistenziale Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=198204 NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - CORDONE OMBELICALE. IL MINISTRO DELLA SALUTE IGNORA I PARERI DELLA COMMISSIONE AFFARI SOCIALI E' uscito il numero centocinquantuno, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco l'edizione odierna: http://staminali.aduc.it/php_index_151.html EVASIONE FISCALE. LA RAI NON VUOLE RISCUOTERE ALMENO UN MILIARDO DI EURO L'ANNO DI CANONE/TASSA DA IMPRESE ED ENTI LOCALI L'evasione del canone/tassa Rai da parte delle imprese italiane e' intorno al 95%, per un valore tra 740 milioni e un miliardo di euro l'anno. La Rai, pero', si e' concentrata sulla presunta evasione delle famiglie (pagano "solo" il 71,30%), imbastendo una poderosa campagna con visite a domicilio di incaricati specifici e convocazioni della Guardia di Finanza, e milioni di lettere in cui intima il pagamento e minaccia azioni giudiziarie. Oltre a questo, la Rai continua a chiedere l'aumento oltre il tasso di inflazione del canone delle famiglie e rimediare cosi' ai propri conti in rosso. Tanta solerzia, invece, non c'e' nei confronti di imprese ed enti locali. IL CANONE RAI - Il canone ordinario (quello delle famiglie) e' dovuto per il possesso di "apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni". Oltre al televisore, per la Rai si deve pagare anche per computer e/o monitor e altri apparecchi multimediali (videofonino, videoregistratore, iPod, sistemi di videosorveglianza, ecc.). Ma altrettanto non viene fatto per i canoni speciali, dovuti per il possesso di tali apparecchi fuori dall'ambito familiare, limitandosi piu' che altro a chiederne il pagamento per il possesso di soli televisori. E' evidente che l'espressione "apparecchi atti o adattabili" assume per la Rai due significati diversi: piu' ampio per i canoni ordinari, piu' ristretto per quelli speciali. La conferma giunge da questa nostra indagine su dati Istat. L'INDAGINE ADUC - Secondo i dati dell'Istituto demoscopico del Governo, in Italia risultano 4.371.087 imprese; il 91,7% delle quali ha Internet e, di conseguenza, almeno un computer. Considerando solo queste ultime imprese, i canoni dovuti sarebbero 4.008.286. Ma dai dati pubblicati sul sito ad hoc della RAI (www.abbonamenti.rai.it) risulta che i canoni speciali riscossi al 31 dicembre 2006 erano 171.554. Ammesso e non concesso che il numero di abbonati speciali riportato dalla Rai sia costituito da sole imprese, l'evasione di questo canone da parte delle imprese e' apprezzabile intorno al 95,8%. Limitandosi ad applicare il canone speciale base (185,29 Euro) a quel 95,8% delle imprese, l'evasione e' di 742.695.000 Euro. Se si considera che oltre alle imprese vi sono altri due milioni di lavoratori indipendenti, che il canone speciale va pagato per ciascuna sede o ufficio, e che lo stesso varia da 185,29 a 6.199,50 euro l'anno a seconda della tipologia commerciale, non ci sembra di esagerare nel valutare l'evasione come minimo sul miliardo di euro l'anno. * * Per il calcolo dell'evasione, si consideri anche che: - oltre alle imprese, dovrebbero pagare il canone speciale anche gli oltre due milioni di lavoratori indipendenti che non risultano come imprese, gli enti locali, gli enti pubblici, i tribunali e le procure con relative sedi distaccate, associazioni, stazioni ferroviarie, banche, ecc., presumibilmente quasi tutti dotati di un computer o monitor, di un cellulare con video display o di altri apparecchi multimediali. Il numero di canoni speciali e' quindi considerevolmente piu' alto di quello dovuto dalle sole imprese. - il canone speciale ha validita' limitata all’indirizzo per cui e' stipulato. Se una impresa o altro soggetto ha piu' di una sede o ufficio, dovra' pagare piu' canoni. Ad esempio, le Poste Italiane hanno ben 14.000 uffici sul territorio nazionale, e quindi dovrebbero pagare altrettanti canoni. - il canone speciale varia da 185,29 a 6.199,50 euro l'anno a seconda del tipo di impresa e della locazione degli apparecchi (ad esempio, se posti in uffici privati o in luoghi accessibili al pubblico). Qui tutte le informazioni del caso e la petizione per abolire il canone/tassa: http://www.aduc.it/dyn/rai COMUNE DI ROMA. SETTEMILA PERSONE VIVONO SUGLI ARGINI DEL TEVERE E DELL'ANIENE. L'ADUC SCRIVE AL SINDACO VELTRONI Settemila persone vivono sugli argini dei fiumi Tevere e Aniene. Sono, ovviamente, immigrati, comunitari (come i rumeni, perlopiu') o extracomunitari. Una situazione drammatica per chi vive attendato o in casupole di cartone e lamiera sulle rive di fiumi che possono esondare da un giorno all'altro trasformando il dramma in tragedia. Nei mesi scorsi, quando il problema cresceva, sembra che i nostri governanti non si siano accorti di nulla. Questi immigrati vivono di espedienti, spesso di furti, e preoccupano i cittadini romani. Le abitazioni, spesso quelle in prossimita' di questi insediamenti, ricevono la visita degli immigrati-ladri di turno, gli insediamenti sportivi lungo i fiumi sono bersaglio ripetuto dei predatori. Abbiamo scritto al Sindaco di Roma, Walter Veltroni per chiedere un intervento risolutore del problema, se possibile con lo stesso impegno che ha profuso nel promuovere e organizzare il Festival del cinema, attualmente in corso. IL VIAGRA RENDE SORDI? INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali. L'Agenzia Usa per la sicurezza dei farmaci (Fda) ha pubblicato sul suo sito Internet la decisione d'imporre avvertenze sul possibile rischio di sordita' improvvisa legata all'uso di Viagra, Cialis e Levita, trattamenti contro le disfunzioni erettili. Fa parte della lista anche il Revatio, un medicinale per curare l'ipertensione polmonare e contenente gli stessi ingredienti del Viagra. Secondo l' Fda, sebbene non sia stata individuata nessuna causa, il forte legame emerso tra l'uso di questi farmaci e la perdita improvvisa dell'udito in 29 casi dal 1996, giustifica il rafforzamento delle precauzioni. L'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) riportando la notizia il 22 ottobre scorso ha dichiarato di aver scritto al ministro della Salute, Livia Turco, per sollecitare un analogo provvedimento in Italia. Insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno (1) rivolgo al ministro della Salute un'interrogazione per sapere se ritenga di imporre anche sulle etichette di questi farmaci distribuiti in Italia, le medesime avvertenze imposte dalla Fda. (1) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=198245 PUBBLICITA' BIMBO OMOSEX/REGIONE TOSCANA. RICERCA DI GLORIA PER CHI NON SA CONQUISTARSELA COL BUON GOVERNO La campagna della Regione Toscana contro l'omofobia, con un bimbo appena nato con l'etichetta "omosexual" e la scritta "l'orientamento sessuale non e' una scelta", e' solo un tentativo riuscito di creare un caso, cioe' di farsi pubblicita' a spese della grancassa mediatica, che non poteva non attivarsi visto l'argomento e il modo di trattarlo. Ne' piu' ne' meno di quanto ha fatto il Comune di Firenze con le ordinanze sui lavavetri: cioe' "spararla" grossa, non importa se dicendo fesserie da un punto di vista normativo e costituzionale (come per le ordinanze del Comune di Firenze stanno dicendo tutte le autorita' interpellate a vario modo)... "l'importante e' che se ne parli, tanto qualcosa resta" e, piu' che altro, rispetto al clamore del fatto in se', le pur se assennate reazioni, non avranno mai il medesimo strascico mediatico. E' cosi' la Regione Toscana, facendo strage di secoli di cultura e di piu' di mezzo secolo di lotta politica per i diritti alla propria identita' sessuale, spacciando per liberatorio e anti-discriminazione un messaggio che puo' essere letto anche come razzista, ha puntato i propri riflettori e il denaro pubblico solo sul clamore. E come e' successo con le ordinanze del Sindaco di Firenze, hanno coinvolto anche molte persone in buona fede: da un parte i cittadini esasperati dalla delinquenza di strada, dall'altra quelli altrettanto esasperati delle discriminazioni di genere; cittadini che, proprio perche' resi disperati dal sistema urbano e culturale frutto di queste amministrazioni, danno credito alla prima occasione che possa sembrare dar loro respiro. Per quanto ci riguarda, cosi' come abbiamo piu' volte detto (e come lo stiamo portando avanti anche in sede giudiziale per la questione lavavetri), non ci piacciono gli amministratori che urlano, anche con ordinanze e manifesti per strada, e che usano il dispregio della legge e della cultura come grimaldelli delle loro presunte capacita' politico-amministrative. Sul lungo periodo apportano danni, costano inutilmente ai contribuenti e servono solo a creare presunti momenti di gloria a chi non e' in grado di guadagnarseli col buon governo. PAGARE IL CANONE/TASSA DELLA RAI CON LA BOLLETTA DELLA LUCE? INUTILE E SFASCISTA! In primis fu il consigliere d'amministrazione Rai dell'epoca Angelo Maria Petroni: giusto un anno fa, i primi di novembre del 2006, tiro' fuori dal cappello l'idea di far pagare il canone/tassa della Rai incorporato nella bolletta dell'Enel a tutti gli utenti di questo servizio, tranne richiesta di dispensa da presentare con autocertificazione, dove se si mentiva si rischiava molto perche' sarebbe stato un reato penale (lo stesso rischio che si corre oggi quando chiamati dalla Guardia di finanza per dire di possedere o meno un televisore, se si mente si commette un reato penale). Oggi fa altrettanta proposta il presidente della Rai Claudio Petruccioli, sotto forma di emendamento alla prossima Finanziaria. I motivi l'anno scorso e oggi sono gli stessi: troppa evasione (il 25%) e c'e' bisogno di soldi. Gli attuali 1,5 miliardi che la Rai incassa dal canone non bastano, per cui, ammesso che riesca a "pizzicare" questo 25%, l'operazione "bolletta Enel" porterebbe nelle casse di viale Mazzini al massimo qualcosa come 375 milioni di euro. E questo sarebbe il piano che il presidente Petruccioli avrebbe in mente per risanare la sua azienda? Spiccioli! Eppure, se la Rai non continuasse a far evadere il Fisco alle aziende che possiedono un computer o un monitor (che per la Rai e' sufficiente a dover pagare il canone... ma solo per le famiglie...), quantomeno potrebbe incassare un miliardo di euro in piu' all'anno (1). Ma questo provvedimento, pur se risolverebbe in parte il problema di cassa, sarebbe pur sempre come la famosa aspirina che dovrebbe curare il cancro, che si manifesta in diversi modi: - abuso di posizione dominante sul mercato: dell'informazione, dell'intrattenimento, dello sport. La competizione con operatori privati serve solo a far fare acquisti e a "rubarsi" gli artisti e i giornalisti, a suon di milioni pagati dai contribuenti; - sprechi e canali inutili; - ingaggi artistici da favola. Questi soldi finirebbero cioe' in un pozzo senza fondo, perche' per il risanamento non si metterebbe mano alla gestione, ma la si premierebbe nell'attuale assetto. Tutto da discutere, a partire dal mettere in atto quello che gli italiani hanno gia' chiesto con un referendum, la privatizzazione. Ma probabilmente stiamo parlando di fantascienza, perche' la proposta Petruccioli del canone in bolletta energetica e' il sintomo di una concezione e di una pratica da Stato monopolista e oligarchico, cioe', visto l'andazzo liberalizzatorio della nostra economia, una concezione e pratica sfascista: perche' i vari gestori del mercato elettrico, liberalizzato anche per le famiglie dallo scorso 1 luglio, dovrebbero svolgere il ruolo di esattori per lo Stato/Rai? Ci auguriamo che il Parlamento non consideri questo emendamento di Petruccioli meritorio di considerazione. Noi, che siamo per l'abolizione del canone/tassa, siamo consapevoli che questo Parlamento non vi provvedera' mai, ma ci auguriamo che quantomeno non peggiori la situazione. (1) Qui, con dati Istat, una nostra indagine che lo dimostra: http://www.aduc.it/dyn/rai/comu.php?id=198240 POSIZIONE DOMINANTE TELECOM: L'ANTITRUST CONCLUDA IN FRETTA L'INDAGINE L'Antitrust ha comunicato di aver aperto un'istruttoria contro Telecom Italia per comportamento anticoncorrenziale, favorito dalla sua posizione dominante sul mercato. Un'indagine opportuna. L'Autorithy avra' tempo ben 14 mesi (fino a dicembre 2008) per concludere l'indagine. Risultati in tempi molto piu' rapidi potrebbero dare un contributo decisivo nell'ambito delle trattative in corso tra Telecom Italia, Governo e Agcom sullo scorporo della rete. Lo pseudo ex monopolista si oppone a soluzioni drastiche, e spera di lasciare sostanzialmente intatto l'attuale assetto. Un assetto che e' difficile definire concorrenziale, con Telecom che controlla circa l'80% del mercato ed e' proprietario della rete. Nonostante questo, solo per fare un esempio, negli ultimi mesi e' stata consentita al gestore una promozione straordinaria: per circa tre mesi i costi azzerati per attivare linea fissa e Adsl. Apparentemente un regalo agli utenti, nei fatti un ulteriore mazzata alla possibilita' dei concorrenti di conquistare quote di mercato. Insomma, la strategia Telecom non e' per niente orientata ad un ruolo diverso da quello di dominus assoluto del mercato in grado di condizionare ogni decisione politica e dell'Agcom. Questo non ha mai favorito i consumatori, che pagano il prezzo della cialtroneria gestionale di Telecom e dell'inettitudine dell'Agcom. Ne e' esempio la gara per l'assegnazione delle frequenze Wimax, grazie alle linee guida predisposte dall'Autorita' presieduta da Corrado Calabro', potra' partecipare al bando senza alcuna limitazione anche Telecom Italia. VOLAREWEB/ALITALIA. REGALO DELL'ANTITRUST AL VETTORE CHE HA 'LEGALMENTE RUBATO SOLDI' AI VIAGGIATORI LASCIATI A TERRA NEL 2004 Domani partira' il piano di potenziamento delle rotte di Volareweb.com, che prevede 10 nuovi collegamenti Milano-Malpensa verso destinazioni nazionali e internazionali. Un "successone", dopo la crisi del novembre 2004, che lascio' a terra migliaia e migliaia di passeggeri che avevano gia' pagato il biglietto, e la vendita ad Alitalia nel 2006. La fusione, ritenuta illegittima da molti, e' comunque operativa, condizionata dalla cessione di alcuni slot, che avrebbe dovuto avvenire entro domani, 28 ottobre. Oggi l'Antitrust annuncia che, forse, tali limitazioni non sono piu' necessarie. Con buona pace dell'apertura del mercato. Riepilogando. Nel 2004 senza alcun preavviso all'utenza Volareweb sospende i voli. Il Governo approva una legge per impedire il fallimento della compagnia. Nel 2006 viene ceduta alla moribonda Alitalia, tra le polemiche. Nel 2007, Volare annuncia piani di crescita e aumenta le rotte. Un miracolo italiano? No, una beffa per i consumatori che non hanno visto un euro di rimborso e che sono stati inconsapevoli finanziatori del rilancio, vedendosi legalmente rubare i propri soldi. Non c'e' che dire, in Italia "fare impresa" e' facile: basta intortare i consumatori col beneplacito di Governo e Autorita'. Il settore specifico del nostro sito: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=100001 CANONE/TASSA RAI. L'ADUC DEVE PAGARLO PER I PROPRI COMPUTER? RACCOMANDATA DI MESSA IN MORA PER SAPERLO! Oggi (29 Ottobre) l'Aduc ha inviato una raccomandata A/R di messa in mora alla Rai sul canone/tassa, cioe' ha intimato la tv di Stato a comunicarle se e come deve pagare per i computer che ha nel proprio ufficio, altrimenti la portera' in giudizio. Segue il testo. Oggetto: Richiesta di informazioni in merito al pagamento del “canone speciale” e messa in mora Spettabile Dirigente, Aduc, in quanto associazione privata non riconosciuta e' soggetta al pagamento del canone speciale, di cui al Regio decreto-Legge 246/1938 e al decreto legislativo luogotenenziale 458/1944, laddove in possesso di un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni. Poiche' Aduc non ha mai posseduto alcun televisore, non ha mai ritenuto sinora di dover pagare il canone. Ne' ha mai ricevuto dai Vostri incaricati all'accertamento e alla riscossione dell'imposta alcun sollecito di pagamento o alcun invito a regolarizzare la propria posizione. Tuttavia, da tempo e' in atto una Vostra campagna anti evasione del canone, che Vi vede impegnati negli accertamenti a tappeto nei confronti dei privati cittadini e dei nuclei familiari di ogni Comune d'Italia, finalizzato alla riscossione del “canone ordinario” d'abbonamento, anche per i soli soggetti possessori di computer, monitor, videofonini, o altri apparecchi multimediali, da voi compresi nella nozione di “apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni”. Aduc, al pari di ogni ufficio pubblico o privato, possiede diversi computer e come tale, se detta interpretazione di legge fosse da Voi confermata, sarebbe soggetta al pagamento del canone speciale. Nonostante numerosi colloqui con i Vostri dirigenti ed incaricati, non e' stato in alcun modo chiarito se l'interpretazione utilizzata per i canoni ordinari sia altresi' seguita dalla Rai nella riscossione dei canoni speciali, e nonostante ci sia stato riferito di attendere eventuali richieste di pagamento, riteniamo nostro dovere di contribuente sapere dobbiamo pagare il canone speciale di abbonamento per il possesso di soli computer. La presente richiesta e' da intendersi valida ai sensi della legge 241 del 1990 che regola il procedimento amministrativo e pertanto impone all'amministrazione una risposta scritta e motivata ed ha come scopo la regolarizzazione della propria posizione di contribuente. Qualora l'Aduc non ricevesse tale risposta entro 15 giorni dalla ricezione della presente, sara' costretta ad adire le vie legali. TAXI E ROMA. AUMENTARNE IL NUMERO. L'ADUC SCRIVE ALL'ASSESSORE ALLA MOBILITA'. CONFRONTO TRA MADRID E ROMA L'assessore alla Mobilita', Mauro Calamante ha toccato con.... mano la realta' del servizio taxi a Roma. Ieri e' andato al posteggio taxi della stazione Termini e ha.... aspettato. Cosi' e' tutti i giorni dell'anno. Oggi c'e' l'ennesimo incontro con i tassisti romani per parlare di aumenti tariffari e di servizio pubblico. Noi siamo per la liberalizzazione del settore ma l'argomento non e' di pertinenza dei Comuni (che possono rilasciare un maggior numero di licenze) ma del Governo e del Parlamento. Abbiamo pero' scritto all'assessore Calamante: occorrono piu' taxi e quindi e' il caso che rilasci le licenze. A Roma (Italia) i taxi sono 6.250 e a tarda sera in giro se ne vedono pochi, mentre sono lunghe le file delle persone in attesa ai parcheggi. I tassisti romani, tra le altre strumentali giustificazioni ai loro privilegi, asseriscono: il problema del trasporto a Roma e' che mancano autobus e metropolitane, non i taxi. Il ragionamento e' monco. Madrid e Roma sono citta' confrontabili. La capitale spagnola ha una popolazione di poco superiore, Roma pero' ha piu' turisti. Se a Madrid 12 mila taxi lavorano e guadagnano, nonostante siano operative ben 12 linee metropolitane (e il piano di rafforzamento e' continuo), a Roma, che ha 2 linee metropolitane, se raddoppiasse il numero (da 6 a 12 mila taxi) i tassisti farebbero affari d'oro ancor di piu', vista la scarsita' di mezzi pubblici. Invece, no, perche' il corporativismo dei tassisti italiani inverte le regole dell'economia. Proprio non gli entra nella testa che piu' taxi a piu' buon mercato, migliorano la vita dei cittadini, ma fanno fare piu' soldi anche ai tassisti. Invece da noi i taxi sono pochi e cari. Forza assessore Calamante, provi a tutelare i cittadini utenti. Rilasci queste benedette licenze! ABORTO/EUTANASIA/PAPA. ANCHE NOI PER L'OBIEZIONE DI COSCIENZA DI FARMACISTI E MEDICI Il papa Benedetto XVI, ricevendo in udienza i partecipanti al congresso mondiale dei farmacisti cattolici, ha auspicato che "l'obiezione di coscienza divenga un diritto riconosciuto anche ai farmacisti permettendo loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che abbiano come scopo delle scelte chiaramente immorali, come ad esempio l'aborto e l'eutanasia". A parte che non ci risulta che la pillola abortiva RU486 sia venduta in farmacia ma, dove ne e' consentito l'uso, e' direttamene fornita agli ospedali, e a parte che non sappiamo quali farmaci abbiano in etichetta la prescrizione "eutanasia", per cui sarebbero non poche le medicine che prese in certe dosi potrebbero provocare la morte... a parte questi particolari, in ambito concettuale di diritto siamo d'accordo col pontefice sul fatto che un farmacista possa non vendere un prodotto contrario alla propria coscienza. Basta che questo, pero', non inibisca la possibilita' di reperire quel prodotto –legale- sul mercato oppure lo renda reperibile con difficolta'. Per cui se ai farmacisti non e' assegnato il monopolio della vendita dei farmaci con ricetta, siamo d'accordo col pontefice. Cosi' come saremmo d'accordo con la persistenza dell'obiezione di coscienza per praticare l'aborto, se quest'ultimo fosse consentito anche nelle strutture private e, soprattutto, l'obiezione riguardasse solo la coscienza del singolo medico e non si trasformasse in un deficit del servizio pubblico, dove l'obiezione di coscienza non dovrebbe quindi essere consentita (ci sono regioni come la Basilicata, per esempio, dove non si puo' praticamente abortire in ospedali pubblici). Ora, siccome quando parla Benedetto XVI si manifestano schiere di legislatori pronti a trasformare in legge i dettami della loro personale religione, aspettiamo di verificare cosa accade. Con l'impegno che faremo "il diavolo a quattro" per impedire che l'affermazione di una religione sia fatta a spese dei diritti di ognuno. Vita e morte Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=198557 La Rai di Petruccioli Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=198716 RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI. DOPO LE VITTORIE GIUDIZIALI NUOVO SPAZIO D'INFORMAZIONE SUL PORTALE DELL'ADUC E attivo sul portale dell'associazione, il nuovo spazio di informazione sulle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa): http://www.aduc.it/dyn/rsa Una serie di documenti, aggiornamenti e consigli sulla battaglia che l'Aduc ha intrapreso per il rispetto della legalita' anche in questo settore. L’art. 25 della legge 328/2000 ha dato piena attuazione alla normativa ISEE che garantisce l'assistenza (quasi) gratuita per i soggetti piu' deboli. Da tempo, pero', denunciamo le prassi illegittime di molti comuni d'Italia che, a fronte di ricoveri di soggetti anziani non autosufficienti o di handicappati gravi, calcolano la quota di retta a carico dell'utente tenendo conto non del suo solo reddito, ma anche di quello del suo nucleo familiare e ne richiedono il pagamento ai parenti. Prassi che di fatto mette in ginocchio intere famiglie costrette a pagare cifre esorbitanti rispetto al proprio reddito. Nonostante inchieste tv che ci hanno dato ragione, nonostante cause giudiziali vinte e il riconoscimento della nostra ragione da parte del ministero degli Affari Sociali (rispondendo ad un'interrogazione) nonche' della Regione Piemonte, la questione e' tutt'altro che risolta. I Comuni, violando la legge, richiedono sempre queste rette non dovute e solo portandoli in giudizio si riesce ad avere ragione. Il ministero ha preannunciato un intervento legislativo (di cui, a nostro avviso, non c'e' bisogno perche' la legge attuale e' sufficientemente chiara) e, per quanto se ne sa, sembra che sia a conferma della illegalita' attualmente messa in atto dai Comuni (una nuova interrogazione parlamentare, nei prossimi giorni, tentera' di fare chiarezza in merito). Allo stato dei fatti, quindi, le nostre informazioni e indicazioni sono preziose per evitare di mettere a repentaglio la vita dei degenti e le economie delle loro famiglie. REGIONE LAZIO. POLICLINICO ALLO SBANDO. L'ADUC SCRIVE A MARRAZZO Non poteva che essere cosi'. La relazione dell'Alto commissario alla lotta contro la corruzione, Achille Serra, sulle disfunzioni del Policlinico Umberto I di Roma ha messo il dito su una piaga ormai in piena cancrena. Su 208 Dipartimenti 55 possono essere eliminati, ci sono dipartimenti senza letto e dipartimenti che non hanno il primario corrispondente. Invitiamo il Commissario Serra ad estendere le indagini a tutti gli ospedali laziali, siamo sicuri che troverebbe altre "disfunzioni" e altri modi per risparmiare. Circola una strana teoria, ed e' che le responsabilita' del disastro del Policlinico Umberto I siano cosi' frastagliate da non poter individuare i colpevoli. Ma non e' vero. Cominciamo da quelle politiche? Chi sono i titolari della Sanita' nazionale, regionale e dell'Universita'? Passiamo a quelle amministrative. Chi siede sulla poltrona di Rettore, di Preside di Facolta', di Primario e di Amministratore? Chi firma le convenzioni tra Universita' e Regione? Cosa c'e' scritto nella convenzione? Chi controlla l'applicazione della convenzione? Basta aggiungere un nome alle funzioni svolte e abbiamo individuato i responsabili. Troppo facile? Certo e' che, in un Paese levantino come il nostro, le soluzioni facili appaiono le piu' difficili e che invece di risolvere un problema ci si limita ad enfatizzarlo. Ci hanno detto che la sanita' del Lazio ha 9,7 miliardi di deficit. Il modo che si e' scelto per ripianarlo e' stato semplice: sono aumentate le tasse. In Germania un apposito studio ha calcolato che dalla razionalizzazione della spesa sanitaria si potrebbe risparmiare il 20%, il che, tradotto in cifre nel Lazio, porterebbe a un risparmio di 2,4 miliardi di euro. Un esempio? Si calcoli quanto costa sostituire una lampadina in un ospedale. Si scoprirebbero tante cose interessanti. Abbiamo scritto al presidente della Regione, Piero Marrazzo. Occorre razionalizzare la spesa, non aumentare le tasse. COCAINA/RINOPLASTICA. NIENTE COPERTURA SSN ANCHE PER FUMATORI E OBESI Dopo la rivelazione secondo cui sarebbero sempre di piu' coloro che ricorrono alla rinoplastica a seguito dell'abuso di cocaina, cominciano a fioccare le scontate richieste di coloro che vorrebbero non piu' coperto tale servizio dal Sistema sanitario nazionale. La logica dietro questa richiesta e' semplice: chi si procura un danno, se lo paghi. A noi puo' star bene che il Ssn cessi di coprire i costi della ricostruzione del naso a seguito del consumo di cocaina. Ma a patto che al pari cessino di essere rimborsati anche tutti i costi sanitari dovuti al consumo di sigarette, di alcool, di fastfood e cibi grassi –in Gran Bretagna gia' ci stanno pensando. Nonche' tutti gli incidenti causati da attivita' ricreative, come ad esempio rompersi una gamba in settimana bianca, o contrarre una malattia durante un viaggio di piacere in Paesi dove notoriamente c'e' scarso senso dell'igiene. La lista ovviamente sarebbe infinita, in quanto sono infinite le patologie causate da comportamenti irresponsabili verso la propria salute. Significa essere umani. E proprio per gli uomini, e non per i santi solamente, e' stata creato il Sistema sanitario nazionale. ROMA E IL MALTEMPO. ROMA COME VENEZIA. LA SOLUZIONE E' SEMPLICE E SENZA COSTI AGGIUNTI A Roma il maltempo non da' tregua e neanche gli amministratori, che proseguono a flagellare i propri amministrati con l'incapacita', l'incompetenza, l'inadeguatezza, l'insufficienza e l'inettitudine. Che piova poco o tanto, che ci siano le foglie o no, quando Giove Pluvio decide di versare un po' d'acqua, la Capitale d'Italia si trasforma in una citta' lagunare. Servono soldi, dichiara il Sindaco, dimenticando che il suo predecessore di soldi ne ha avuti a iosa: quelli del Giubileo. In periodi di vacche magre trovare i quattrini e' praticamente impossibile, ma alcune operazioni per annullare, o quantomeno diminuire, l'impatto della pioggia sulla citta' ci sono: pulire tombini e caditoie. Servono soldi? Non necessariamente perche' il problema puo' essere risolto imponendo alle imprese che scavano (Acea, Italgas, Telecom, ecc.) di pulire anche i pozzetti del tratto di strada interessato allo scavo. Poiché tutte le strade romane prima o poi saranno interessate dai lavori, il problema troverebbe soluzione nel volgere di qualche anno e senza costi aggiuntivi per la comunita'. Come s'impone alle ditte di ricoprire con l'asfalto superfici di strada maggiori della larghezza dello scasso da loro operato, cosi' si puo' imporre la ripulitura dei chiusini. Trovato l'uovo di Colombo? Certo! Questa soluzione la proponemmo al Sindaco il giorno dopo la sua elezione. Gentilmente ci rispose che aveva trasferito la lettera ai "competenti" Assessori. Aspettiamo la risposta mentre i romani imprecano. Nel frattempo potremo fare il gemellaggio con Venezia. GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO. LA MIFID DA' ALLE BANCHE NUOVI STRUMENTI GIURIDICI CONTRO I CLIENTI, PER DIFENDERCI USIAMO LE LORO STESSE ARMI Oggi (31 ottobre) e' la giornata mondiale del risparmio ed il Governatore della Banca d'Italia ha partecipato ad un convegno organizzato dall'Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa.- dal titolo "Cinquant'anni di Europa Unita: regole e vantaggi per i risparmiatori". Nel corso del suo intervento il Governatore ha ricordato gli ultimi provvedimenti presi dalla Banca d'Italia e dalla Consob – proprio nelle scorse ore – a seguito del recepimento in Italia della direttiva comunitaria sui servizi d'investimento (meglio nota come MIFID - Markets in Financial Instruments Directive). Paradossalmente, proprio questi provvedimenti, consentiranno alle banche di diminuire il livello di protezione giuridica che fino ad oggi dovevano garantire ai risparmiatori. Infatti, le banche erano obbligate a verificare che l'operazione finanziaria eseguita per i loro clienti (di qualunque servizio d'investimento si trattasse) fosse adeguata al profilo degli stessi. Nel caso in cui la banca eseguisse un'operazione finanziaria inadeguata al profilo del cliente senza informarlo per iscritto e raccogliere uno specifico consenso, la banca stessa era chiamata a risarcire l'eventuale perdita (la maggioranza delle sentenza vinte dai clienti sui casi dei bond caduti in default si e' avvalsa di questa regola). Con i nuovi regolamenti, questa verifica di adeguatezza vale solo per i servizi di consulenza finanziaria e gestione di portafogli, per tutti gli altri (come ad esempio la negoziazione di titoli, il collocamento di fondi comuni d'investimento, ecc.) e' sufficiente verificare che il cliente sia in grado di comprendere i rischi connessi con l'operazione. Se poi il cliente firma una clausoletta nella quale dichiara di voler utilizzare la modalita' di “mera esecuzione” all'ora l'intermediario e' totalmente svincolato dall'obbligo di fare qualsiasi verifica. Siamo convinti che queste clausolette prolifereranno sebbene, come tutti sappiamo, nella maggioranza dei casi i clienti si affidano ai consigli ricevuti allo sportello bancario o dai promotori finanziari. E' molto importante, quindi, che gli investitori sappiano che non devono firmare la clausola di “mera esecuzione” tutte le volte che fanno un'operazione su consiglio della banca. Al contrario, e' utile e necessario informare la banca che si intende continuare ad avvalersi del servizio di consulenza finanziaria che fino ad oggi e' stato reso mentre venivano forniti gli altri servizi d'investimento. A questo scopo abbiamo predisposto una modulistica (consultabile a questo indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=198992) da compilare e far pervenire alla propria Banca. Qualora in futuro, una banca, consigli di acquistare –ad esempio– un titolo non adeguato al proprio profilo d'investitore e successivamente, da questa operazione l'investitore subira' un danno, lo stesso potra' citare la banca in giudizio per non aver indicato che l'operazione era inadeguata. Si tratta di formalismo, certo, ma quante volte le banche ci fanno firmare clausole solo per puro formalismo? Queste clausole, in un eventuale giudizio hanno il loro peso. Iniziamo, quindi, non solo a stare molto attenti alle cose che firmiamo (e questo vale sempre), ma anche a far valere i propri diritti anche con specifiche dichiarazioni conformi ai diritti che le norme ci garantiscono. ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi A OGNI STAGIONE LA SUA POESIA . 11 NOVEMBRE: SAN MARTINO A ogni stagione la sua poesia. Ma non si potrebbe anche dire tranquillamente: a ogni istante la sua poesia? Perche', non ha forse ogni istante una sua propria originalita', una sua intensita', densita', una tensione particolare che e' gia' di per se' poesia? Poesia, s'intende, nel piu' ampio senso che questo termine puo' suggerire: dall'epico al riflessivo al nostalgico, dal giocoso e gioioso fino alla lamentazione o all'invettiva dettata magari dalla piu' sconsolata amarezza. E non importa se solo alcuni di questi istanti sono stati registrati materialmente solo da alcune persone che poi, in realta', sono davvero tante, quando si ponga mente alla vastita' della produzione poetica fino dai tempi piu' antichi e si tenga conto di quanta parte di essa sia andata perduta, o, per limitarci ai nostri giorni, sia rimasta e rimanga sepolta nel segreto di un cassetto. Perche', appunto, cio' che e' riuscito a rapprendersi in parole e' testimonianza di un evento, e, fra le tante cose che puo' esprimere, dice pur sempre alla persona, che quelle parole legge o ascolta, che anche a lei di certo e' capitato, sta capitando e capitera' qualcosa di particolare, e la invita a destarsi per prestare all'esistenza l'attenzione giusta e necessaria per poterla vivere in tutta la sua semplicita' e pienezza. Mi piace collocare in questa prospettiva di testimonianza di un vivere attento alle piccole cose, che spesso ci affrettiamo a liquidare come noiose o banali, una poesia di Giosue' Carducci, che da moltissimi anni accompagna nella mia mente lo scandire dei primi giorni di novembre e mi invita a cogliere in essi, anche adesso che il loro clima e' sensibilmente cambiato, la singolarita' che li distingue. Si tratta di San Martino, e sono certa che i miei due lettori (non oso dire cinque perche' questo era il numero di lettori che sperava di avere Alessandro Manzoni per i suoi Promessi Sposi) la ri-conosceranno immediatamente, dato che per molto tempo e' stata fatta imparare sin dalla scuola elementare. Ma attenzione all'equazione che puo' scattare: elementare=semplicistico o, peggio, superficiale, perche' in tal caso si renderebbe grave ingiustizia a questa poesia oltre che alla stessa scuola elementare. Elementare, si', ma nel senso autentico del termine, cioe' basilare, che e' ben altra cosa. E infatti, a leggerla con attenzione, e magari trattenendoci dal rischio oggettivo di cadere nella cantilena con quel "piovigginando" del secondo verso, si vedra' che l'evento, di cui Carducci rende testimonianza con maestria, e' complesso perche' coinvolge diversi piani: la vastita' della natura e dei suoi elementi, ritratta nella prima strofa, l'opera umana che vi si inserisce con il borgo e il vino e gli effetti benefici di quest'ultimo, l'intimita' della casa in cui c'e' calore e cibo, e, infine, il ritorno alla vastita' della natura esterna (il cielo con le sue "rossastre nubi" e "gli stormi di uccelli neri"), questa volta collegata alla mente umana con i suoi "esuli pensieri" -notazione, quest'ultima, oggi molto interessante perche' l'accostamento cielo/mente e uccelli/pensieri e' il primo suggerimento dato a chi vuol cominciare la pratica della meditazione. Un'ultima parola sul paesaggio che e' quello della costa toscana fra Bolgheri e Castagneto Marittimo (oggi: Castagneto Carducci), in cui il poeta trascorse l'infanzia e che resto' il suo "paesaggio dell'anima" tanto da ri-evocarlo in diverse poesie, di cui San Martino, scritta l'8 dicembre 1883, e' appunto un esempio. Un paesaggio che e' noto e caro anche a me, avendo avuto la fortuna di apprezzarlo in stagioni diverse dell'anno e della mia vita. Ecco, dunque, tratta da "Le Rime Nuove" che Giosue' Carducci compose fra il 1861 e il 1887 (e nella grafia originale): S A N M A R T I N O La nebbia a gl'irti colli Piovigginando sale, E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar; Ma per le vie del borgo Dal ribollir de' tini Va l'aspro odor de i vini L'animo a rallegrar. Gira su' ceppi accesi Lo spiedo scoppiettando: Sta il cacciator fischiando Su l'uscio a rimirar Tra le rossastre nubi Stormi d'uccelli neri, Com'esuli pensieri, Nel vespero migrar. NOTE Ho ripreso il testo dalla mia vecchissima Antologia carducciana, Zanichelli, Bologna (6.a edizione 1921). Un'altra poesia di Giosue' Carducci, Pianto Antico, e' stata offerta alla lettura in queste noterelle il 1 giugno 2007 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=182338 Mi sembra giusto aggiungere qui una scoperta che ho fatto su Internet: http://www.repubblicaletteraria.net/IppolitoNievo/Amoriinservitu_Nievo.htm . Secondo due studiosi (Dante Isella e Arnaldo Di Benedetto), per la struttura e la metrica di questa poesia, e anche per alcune sue immagini, Carducci avrebbe preso ispirazione da due componimenti di Ippolito Nievo, autore che egli conosceva e apprezzava. Il confronto e' senz'altro interessante e l'ipotesi e' probabile. In tal caso, San Martino di Carducci sarebbe una doppia testimonianza di amore: verso quello che ho chiamato il suo "paesaggio dell'anima" e verso il poeta che ammirava. Oppure, se vogliamo, nei confronti di Nievo, una sorta di filiazione, dove somiglianza non significa fotocopia. E in effetti, basta leggere i componimenti dei due poeti per vedere la loro diversa "personalita'". Un'altra considerazione mi viene anche spontanea: a prescindere dal fatto che una persona trovi espressamente l'ispirazione del suo fare nell'opera di un'altra, e' evidente che niente si puo' dire o pensare che non sia gia' stato detto e pensato da qualcun altro, salvo, e' ovvio, in rari casi eccezionali. Ma cio' non toglie niente, secondo me, al fatto che si puo' essere tutti quanti originali nel momento in cui diamo onesta testimonianza del nostro vivere -ciascuna persona nel modo che piu' le e' proprio. A questo punto, anzi, le somiglianze che scopriamo possono diventare un motivo di gioia per l'esistenza di spiriti a noi piu' affini. Giosue' Carducci nacque a Valdicastello (Pietrasanta) in Versilia il 27 luglio 1835 e mori' a Bologna nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 1907. Figlio di un medico, Michele Carducci, che era sospettato di appartenere alla Carboneria, trascorse l'infanzia in contrade allora remote della Maremma pisana (Bolgheri, Castagneto e Laiatico). Dopo che il padre fu trasferito a Firenze, nel 1849, Giosue' frequento' li' le scuole degli Scolopi e nel 1853 ottenne un posto gratuito alla Scuola Normale di Pisa dove si laureo' in lettere e filosofia nel 1856. Comincio' subito a insegnare nel Ginnasio di San Miniato al Tedesco, ma l'incarico non gli fu confermato perche' la sua condotta fu giudicata "immorale e irreligiosa". Nel 1858 torno' a Firenze dove insegno' privatamente e collaboro' con la casa editrice Barbera. Gli anni 1857 e 1858 furono anche anni di gravi lutti che segnarono profondamente il poeta; dapprima, in circostanze non chiare, mori' il fratello Dante e poi il padre, e cosi' Carducci si dovette fare carico del sostentamento della madre e del fratello minore Valfredo. Nel 1859 si sposo' con una cugina, Elvira Menicucci, dalla quale ebbe il figlio Dante (1867-1870), e le figlie Bice, Laura e Liberta'. Nel 1860 fu nominato docente al liceo di Pistoia, ma subito dopo ricevette dal ministro Terenzio Mariani la cattedra di "eloquenza (letteratura) italiana" all'universita' di Bologna, dove insegno' ininterrottamente fino al 1904, quando dovette abbandonare l'insegnamento per gravi motivi di salute. Nel 1906, quando era gia' vicino alla morte, ricevette, primo fra gli italiani, il Premio Nobel per la Letteratura. Nel corso della sua vita, Carducci si dedico' anche all'attivita' politica, ma senza grande successo. Nel 1890 era stato nominato senatore del Regno, e dal 1904 gli era stata assegnata una pensione vitalizia, mentre la regina Margherita aveva acquistato la casa del poeta e la sua biblioteca, lasciandogliene l'uso vita natural durante. Per ulteriori informazioni anche sul pensiero e le opere di Giosue' Carducci: http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/carducci.htm ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi La vita intra-uterina… quando la scienza e' miopicamente interessata…. In diverse occasioni si e' trattato di argomentazioni legate alla salute in generale, e di atteggiamenti di ostracismo selvaggio da parte delle Universita' e del mondo accademico nei confronti di conoscenze peculiari e speciali, figlie di una cultura Medica Olistica. Una delle molte sostanziali differenze –e non solo- tra il mondo medico Olistico e l'accademia della medicina ufficiale, e' stata da sempre quella di -per la medicina ufficiale- credere che la vita biologica fosse da considerare solo dal momento del parto e quindi della nascita dell'essere umano, non considerando la vita intrauterina se non come un momento di schematizzato e programmato sviluppo della crescita del futuro essere umano. Contrariamente, per la Medicina Olistica, il piu' importante momento dell'esistenza umana, e' proprio la vita intrauterina. Se da un punto di vista etico puo' essere discutibile la problematica di considerare la cellula inseminata biologicamente "vita", la medicina olistica non si sofferma a tematiche riduttive come questa. Difatti, spogliandosi delle supponenze e delle speculazioni gratuite del mondo Vaticano, indica questo momento come inizio della vita biologica, in quanto e' da questo momento che si fondono non solo pezzi del DNA dei due genitori, ma ulteriori elementi specifici di essi, quelli medesimi, misconosciuti, vesseggiati e oscurati dalla accademia medica ufficiale. Innanzitutto e' bene chiarire cosa significhi Medicina Olistica. Olistico e' un termine che deriva dalla lingua greca antica "Holos", e significa "il tutto", inteso nella visione "globale" degli aspetti generali e specifici dell'essere umano. Pertanto, Medicina Olistica, vuol significare, la visione "globale" dell'essere Umano. Si intendono tutte quelle medicine, quelle conoscenze mediche che osservano l'uomo da una visione globale, avvicinandolo alla natura, in quanto le medesime patologie non sono altro che il disequlibrio dei rapporti dell'uomo con la stessa natura. Ogni popolo, dai tempi antichissimi, ha avuto la propria Medicina Olistica, che imprimeva conoscenze metodiche di analisi diagnostica, oltremodo l'uso specifico di elementi curativi che, volta per volta, si raffinavano sempre di piu', ma che erano elementi provenienti dalla stessa Natura, dal mondo minerale, animale e vegetale. Molte Medicine Olistiche si sono evolute, altre si sono eclissate, nel senso che non hanno avuto in occidente uno sviluppo reale, piu' mediatico che altro, anche se, per certi versi, dettato da altre circostanze. Ad esempio, la Medicina antica della cultura Thailandese, non la si conosce in occidente, mentre quella Tibetana si conosce molto poco. Altre hanno avuto uno sviluppo enorme, ad esempio, la Fitomedicina (lo studio delle piante e dei suoi estratti, soprattutto piante officinali occidentali), l'Omeopatia e la Cinese Agopuntura. Quest'ultima, a mio avviso, e' stata la piu' fortunata, perche' e' stata la prima ad avere riconoscimenti ufficiali, anche se timidi e sporadici, dalla accademia medica ufficiale. Il motivo? Semplicistica convenienza: non si usano preparati medicinali, ma solo aghi, e non contrastano l'economia del farmaco chimico e delle multinazionali farmaceutiche. Da diversi anni ormai la comunita' medica ufficiale e' all'angolo del ring, con due patologie apparentemente nuove: la "sindrome da affaticamento cronico" e, la "fibromialgia". Per anni si e' brancolato nel buio, senza comprendere bene a quale disciplina specialistica indirizzare tali sconcertanti sindromi –in quanto corollario di diversi sintomi- con la grande difficolta' nel trattarle clinicamente. Difatti, in Medicina, non puo' esistere una terapia giusta, senza una diagnosi giusta. Il corollario sintomatologico di queste due, apparenti diverse sindromi, e' vario e comunque sempre di fatica generale, anche nei comuni atti quotidiani. Dolori muscolari, a carattere cronico ed estesi, con ipersensibilita' al dolore (cioe' Iper-algesia) e dolore da stimoli cutanei innocui (allodinia), rigidita' mattutina e affaticamento, accompagnati da altri e variegati sintomi, come disturbi del sonno, la "depressione dell'umore" che non manca mai, ansia, cefalea, dolori addominali, problemi intestinali e urinari, e altro ancora, come mal di gola e malessere generale. Stress. Tutti siamo, oggigiorno, stressati, ma poi un regolare riposo ci fa ritornare nelle giuste energie, quando cio' non accade, si istaura un circolo vizioso che sfocia in qualcosa di cronico. Lo stress e', per quanto possa sembrare bizzarro, una necessita' vitale per l'uomo, dal quale dipende la sua stessa esistenza. Sostenuto e combattuto dal "cortisolo" secreto dalla "corteccia surrenale", una sostanza vitale per sopperire agli stress di qualsiasi natura, soprattutto i processi infiammatori, in quanto e' un potente anti-infiammatorio. Altra sostanziosa differenza culturale tra mondo medico Olistico e Medicina ufficiale, quella dell'"asse Ipotalamo-Ippofisi-cortico-surreni". Per la medicina ufficiale e' un "organo anatomico, di comportamento meramente endocrino –cioe' addetto alla secrezione di "cortisolo". Per la medicina Olistica e' invece una "unita' vitale e funzionale" intimamente legata non solo al network immunitario della persona, ma molto di piu' alla struttura "biotipologica". La qual cosa significa che quel corollario di informazioni vitali, e' stato trasmesso in piccola parte del papa' e in maggior parte dalla mamma, solamente durante la vita intra-uterina. La funzione di un sistema come l'asse Ipotalamo-ipofisi –corteccia surrenale- non e' controllato dalla risposta della secrezione di cortisolo agli stress, e a riposo per la medicina Olistica. Negli ultimi tempi, c'e' stato un miglioramento delle conoscenze verso queste due sindromi, quanto meno la comunita' scientifica ha appurato che bisogna avvicinarsi ad esse con un approccio multidisciplinare (non sono riuscite ad inquadrarle in nessun girone infernale specialistico – tracce Olistiche? ….) . Pochissimi giorni fa leggevo, con mia grande soddisfazione, un'informazione pubblicata dal "J Clin Endocr Metab online 2007"; Risposta stress nell'anziano e peso alla nascita Vi e' un'associazione inversa fra peso neonatale e concentrazione di cortisolo durante lo stress psicosociale nella tarda eta' adulta. Durante l'ultimo decennio e' divenuto sempre piu' chiaro che le circostanze durante il periodo fetale possono avere un impatto sostanziale sulla suscettibilia'à a diversi comuni disordini dell'eta' adulta, quali le malattie cardiovascolari e la depressione: la programmazione dell'asse ipotalamico-pituitario.adrenergico e' un candidato chiave per la mediazione di questo legame. Il presente studio suggerisce che sia l'iper che l'ipocortisolismo possono essere programmati durante il periodo fetale; l'ipocortisolismo e' una caratteristica di patologie quali la sindrome da stress post-traumatico, la fibromialgia e la sindrome da affaticamento cronico. Finalmente se ne sono accorti! Meglio tardi che mai. Forse, da questo momento, la comunita' scientifica assumera' un po' di umilta', cambiando il tono volgare con una maggiore disponibilita' (quale?) nei confronti della medicina olistica. Questa medicina, per dottrina e antica conoscenza, ha sempre asserito che lo sviluppo energetico dell'asse ipotalamo-ipofisi-cortecciasurreni, non e' legato alle programmazioni o malformazioni di crescita e sviluppo anatomo-fisiologico, ma dipendono dalle funzionalita' energetiche e vitali specifiche, che la madre conferisce al nascituro solo ed unicamente durante la vita intrauterina. Queste sono percettibili di carenze, o addirittura blocchi parziali e totali, nel momento del passaggio tra madre e feto. Questi sono talmente basilari, che condizioneranno tutta la vita futura del nascituro. Tra questi, informazioni morfologiche e vitalistiche, gli aspetti Neurologici, Psicologici, Immunitari, Endocrinologici, Psicocomportamentali, quali la vitalita', la "sensibilita', la "motricita'" e "l'attivita'", " l'emotivita' ", "l'intelliggenza". E la diagnosi e' perfetta, poter confermare una carenza vitale con forte tendenza "depressiva" dell'essere umano, gia' dal periodo fetale, come avere molte e molte altre basilari informazioni cliniche. Perche' dover escludere di attingere tali informazioni cosi intime e basilari, a cominciare dalla vita intrauterina? Chiediamolo al mondo accademico ufficiale ed alle multinazionali del farmaco. Poco tempo fa, l'Istituto di ricerca e cura Neurologico "Carlo Besta" di Milano, prestigioso centro di ricerca Nazionale ed Internazionale delle malattie del Sistema Nervoso, ha scoperto che la stimolazione a bassissimo voltaggio (cioe' impercettibile dall'essere umano) di specifiche aree sulla superficie del cranio, comporta un ripristino immediato delle forze della persona e la scomparsa di ogni traccia di fatica e di stanchezza. La scoperta e' sensazionale, oltremodo per il fatto che le discipline Neurologiche e Neuro-Fisiologiche sono state sempre le piu' sensibili alle conoscenze Olistiche. Mi terro' informato su tale sensazionale tecnica, in quanto il sospetto che possa essere "bidonata" e' alto, come tutte quelle tecniche mediche che guariscono senza farmaco. Vedremo inoltre se tale sensazionale scoperta finira' per avere utilizzi meramente sportivi, od al peggio militari, o diventera' una preda facile per i governi del mondo, pensando cosi' di ampliare la base di sfruttamento dei lavoratori. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti e Emmanuela Bertucci Lavavetri/Firenze. Il diritto 'allegro' del Sindaco Segue il testo dei motivi aggiuntivi del ricorso al Tar per impugnare le ordinanze del Sindaco di Firenze su una vicenda che ha scosso il Paese, per la vicenda in se' e per come il primo cittadino del capoluogo toscano ha amministrativamente affrontato la questione. ( A questo link i comunicati della vicenda: http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=lavavetri&tipo=comu) TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DELLA TOSCANA n. reg. gen 1491/07 MOTIVI AGGIUNTI E MEMORIA nel ricorso già proposto nell'interesse della sig.ra Donatella Poretti, nata ad Arezzo il 14 febbraio 1968 e residente in Firenze, Via Melchiorre Gioia, 10 c.f. PRTDTL68B54A390M, rappresentata e difesa nel presente giudizio dagli avv. Claudia Moretti ed Emmanuela Bertucci del foro di Firenze, con studio in Firenze, Borgo Pinti, 75/R presso le quali elegge altresi' domicilio ed intende ivi ricevere eventuali comunicazioni al numero di fax 0552345709, giusto mandato in calce al presente atto contro Comune di Firenze, in persona del sindaco p.t., con sede in Firenze, Piazza della Signoria, 1 per l'annullamento dell'ordinanza "Tutela dell'incolumita' pubblica nelle strade cittadine e agli incroci semaforici" n. 00833/2007 del 11 settembre 2007, esecutiva in pari data, del sindaco del Comune di Firenze, Leonardo Domenici nonché, con il presente atto, della ordinanza del Sindaco del Comune di Firenze n. 2007/00975 del 15 ottobre 2007, esecutiva dal 15 ottobre 2007, avente ad oggetto "Divieto ai sensi art. 43 Regolamento polizia municipale" ed il diniego di concessione del permesso comunale per l'esercizio del mestiere ambulante di lavavetri di parabrezza di automobili, notificato alla ricorrente in data 27 settembre 2007 con atto n. prot. 34625 a firma del Responsabile della P.O: Suolo Pubblico Anna Surchi. *** *** Con il presente atto la ricorrente intende svolgere alcune brevi deduzioni in ordine all’eccezione di sopravvenuta carenza di interesse svolta dalla difesa del Comune nella propria memoria depositata in vista della trattazione cautelare e – per mero scrupolo- impugnare con motivi aggiunti anche la recente ordinanza del Sindaco del Comune di Firenze n. 2007/00975 del 15 ottobre 2007. 1) Sulla permanenza dell'interesse ad agire in capo alla ricorrente anche a seguito della sopravvenuta ordinanza n. 2007/00975 del 15 ottobre 2007. Nelle more del giudizio il Sindaco di Firenze ha emanato nuova ordinanza sulla materia oggetto del ricorso (ordinanza del Sindaco del Comune di Firenze n. 2007/00975 del 15 ottobre 2007, esecutiva dal 15 ottobre 2007, avente ad oggetto "Divieto ai sensi art. 43 Regolamento polizia municipale"), atto successivo e connesso all'atto già impugnato dalla ricorrente nel presente giudizio, depositato nella camera di consiglio del 16 ottobre 2007. La sopravvenienza di altra ordinanza che revoca quella impugnata non fa venir meno l'interesse ad agire in capo alla ricorrente relativamente a quest'ultima, che dispiega a tutt'oggi i suoi effetti sanzionatori e che ha procurato un danno alla signora Poretti. La sopravvenuta ordinanza si e' infatti limitata a revocare ex nunc la precedente e non ha, come avrebbe potuto, annullato d'ufficio in autotutela il provvedimento illegittimo. A ben vedere, nel nuovo atto si conferma la validita' di quello revocato, la sua efficacia esecutiva e si dà atto dell’asserito raggiungimento delle finalita' per le quali era stato emanato. Ma ciò che rileva, ai fini della permanenza dell’interesse alla coltivazione dell’impugnazione, è che dall’11 settembre 2007 alla ricorrente, così come alla collettività, è stato fatto divieto di avvicinarsi agli automobilisti offrendo di pulire il vetro e sperando in una elargizione economica; e ciò in virtù unicamente della ordinanza n. 833/2007 dell’11 settembre 2007. E’ stata, in altri termini, impedita una attività che è libera, in quanto non vietata, contrariamente a quanto asserisce il Comune. Viceversa, la difesa del Comune sostiene che: a) detta attività sarebbe soggetta all’autorizzazione prevista dall'art. 119 Regolamento di Polizia Municipale, relativa ai mestieri girovaghi, che la ricorrente avrebbe richiesto, ma non ottenuto; b) detta attività sarebbe assolutamente vietata dall’art. 43 dello stesso Regolamento di Polizia Municipale che vieta di "lavare i veicoli per strada". 1.1) E’, innanzitutto, evidente come le due eccezioni siano contraddittorie ed antieconomiche: una attività o è soggetta ad autorizzazione (e, quindi, può essere autorizzabile) oppure è assolutamente vietata. “ 1.2) Peraltro si tratta di eccezioni palesemente infondate sol che si consideri che l’attività di "avvicinarsi agli automobilisti, durante talune fasi della circolazione, per offrire attivita' di pulizia vetri o fari dell'automezzo", non è affatto ricompresa né tra i mestieri girovaghi né nel divieto di lavare veicoli per strada. “ Se anche si ammettesse per assurdo – ma come si vedrà, le cose non stanno così - che l’attività di lavavetri costituisca un mestiere girovago soggetto ad autorizzazione o sia ricompresa nel divieto di lavare i veicoli per strada di cui all’art. 43 del Regolamento di Polizia Municipale, ugualmente dovrebbe rilevarsi che la condotta vietata dall’ordinanza sindacale impugnata (e per quale la ricorrente è stata sanzionata) non è quella di "lavare i vetri", ma quella di "offrire" di lavare i vetri (anzi, più precisamente, di "avvicinarsi agli automobilisti … per offrire" detta attività). Il divieto portato nell’impugnata ordinanza, infatti, si estende non solo a chi lavi i vetri, ma anche a chi non li abbia mai lavati in vita sua, ma meramente si sia avvicinato agli automobilisti ed abbia offerto di lavarli. La differenza tra le due condotte è di tutta evidenza (se si trattasse di fattispecie penale, la seconda sarebbe solo un "tentativo") ed è stata determinante nel caso della ricorrente per la quale la condotta vietata e sanzionata è consistita nella mera offerta di lavare i vetri, non nell’averli lavati. Solo ad occhi superficiali offrire un servizio equivale ad eseguirlo ed è quindi del tutto infondata la pretesa della difesa dell’amministrazione di affermare che la condotta vietata dall’ordinanza n. 833/2007 sarebbe comunque vietata in virtù degli artt. 119 o 43 del Regolamento di Polizia Municipale. 1.3) Peraltro, sempre accedendo all’ipotesi (che sarà agevolmente smentita nel prosieguo) che l’attività di lavavetri sia vietata anche a prescindere dall’impugnata ordinanza, ugualmente quest’ultima avrebbe una propria autonoma portata lesiva per la ricorrente (e, quindi, permarrebbe l’interesse a vederla annullata in sede giurisdizionale) in quanto ha comportato la denuncia a piede libero della stessa ai sensi dell'art. 650 c.p., con tutto il peso, anche psicologico, che comporta il sapere di essere sottoposto ad indagini penali e con oneri economici di difesa che si protrarranno fino a quando un giudice penale non accerterà incidenter tantum l'illegittimita' dell'atto impugnato. A cio' consegue inoltre la persistenza sul certificato dei carichi pendenti presso la Procura della Repubblica dell'iscrizione a proprio carico di una notizia di reato. Soddisfazione ben diversa avrebbe la ricorrente se il provvedimento fosse dichiarato illegittimo ante judicium dal Tribunale Amministrativo Regionale, giudice naturale della legittimita' degli atti della pubblica amministrazione. D’altra parte, se anche le condotte previste nell'ordinanza fossero gia' altrimenti amministrativamente sanzionate, cio' non di meno non cadrebbe l'interesse a ricorrere, vista l’autonomia dei diversi divieti che il Comune ritiene costituire impedimento all’esercizio dell’attività. 1.4) Quanto, specificatamente, all’eccezione della difesa del Comune sopra indicata alla lettera a), secondo la quale mancherebbe la legittimazione a ricorrere in quanto la ricorrente non avrebbe l’autorizzazione di cui all’art. 119 del Regolamento di Polizia Municipale, non avrebbe comunque legittimazione a ricorrere, merita osservare quanto segue. Secondo il Comune tale legittimazione spetterebbe "solo a chi disponga di tale autorizzazione, autorizzazione che la ricorrente aveva bensi' richiesto, ma che non ha mai conseguito". Quello che il Comune omette di dire e' che il permesso e' stato negato alla ricorrente, poiche' "detta attivita' non e' prevista nelle linee programmatiche adottate attualmente dall'amministrazione comunale. In caso di una futura regolamentazione della materia in questione la stessa prevedera' l'assegnazione tramite procedure ad evidenza pubblica" (Doc. 1): dunque – ad accedere alla tesi del Comune - non esistendo alcun autorizzato né autorizzabile, non esisterebbe alcun soggetto portatore dell'interesse ad agire. Se il Comune avesse ragione, si avrebbe un atto dell'amministrazione, per quanto illegittimo, inoppugnabile e impunito. 1.5) Al di la' delle argomentazioni fin qui svolte, merita rilevare come la legittimazione ad agire prescinda dall'aver ottenuto o meno il permesso comunale, nella misura in cui l'ordinanza non ha come destinatari i soli mestieranti girovaghi ma chiunque "nelle strade cittadine e agli incroci semaforici, di avvicinarsi agli automobilisti, durante talune fasi della circolazione, per offrire attivita' di pulizia vetri o fari dell'automezzo, e aspettarsi, in conseguenza, l'elargizione di denaro". Legittimato ad impugnare l'ordinanza e' dunque chiunque intenda offrirsi di lavare i vetri e che, per effetto di essa, si veda inibire la possibilità di farlo, al di là del fatto che eserciti o meno il mestiere girovago. 1.6) Quanto all’eccezione del Comune sopra indicata con la lettera b) si dedurrà più avanti che l’art. 43 del Regolamento di Polizia Municipale non vieta affatto l’attività di lavavetri (fermo restando che, come si è visto sopra, l’impugnata ordinanza vieta non solo l’attività consistente nel lavare i vetri, ma anche quella di offrire tali servizi). 2) Motivo nuovo avverso l’ordinanza sindacale n. 833/2007 – Eccesso di potere per sviamento. Dalla lettura della memoria difensiva depositata in data 15 ottobre 2007 dal Comune di Firenze e' emerso con chiarezza l'esplicito ed ulteriore profilo di illegittimita' per sviamento di potere del provvedimento impugnato. Il Comune infatti riconosce l'esistenza di una disciplina "ordinaria" della materia, ma ritiene che tale disciplina non sia sufficientemente deterrente; si legge infatti nella memoria: "E' di tutta evidenza come occorrano strumenti forniti di una maggiore – e soprattutto come tale avvertita – forza dissuasiva. Tale efficacia dissuasiva e' propria della sola legge penale; vero che anche la sanzione dell'art. 650 c.p. si risolve in una sanzione pecuniaria, ma si tratta pur sempre di una sanzione penale, come tale destinata a permanere nel tempo – con intera la sua portata di discredito – a carico del contravventore." Si vanta il Comune, del resto, della sua piena riuscita e del plauso ottenuto dalla stampa cittadina e dall'opinione pubblica (senza dire, però, che esistono commenti della stampa e dell’opinione pubblica nettamente contrari e che – ad ogni modo - non è su questi presupposti che può basarsi la legittimità di un provvedimento amministrativo). Quello che prima facie pareva un semplice vizio per difetto di attribuzione, ossia l'errore dell'amministrazione nel ritenersi competente nell'emanare un provvedimento di questo genere, si rivela oggi un vero o proprio fine consapevolmente perseguito: non essendo evidentemente d'accordo con le scelte del legislatore, che non ha ricompreso nel codice penale e nelle leggi speciali alcuna sanzione penale per impedire "alle persone, nelle strade cittadine e agli incroci semaforici, di avvicinarsi agli automobilisti, durante talune fasi della circolazione, per offrire attivita' di pulizia vetri o fari dell'automezzo, e aspettarsi, in conseguenza, l'elargizione di denaro", il sindaco di Firenze ha ritenuto di poter superare il problema semplicemente sostituendosi ad esso e adottando un provvedimento il cui unico scopo sarebbe quello di imporre una sanzione penale ad un comportamento altrimenti colpito solo amministrativamente. E’ evidente, quindi, che il fine concretamente perseguito sia diverso da quello normativamente previsto per le ordinanze contingibili e urgenti e che, quindi, l’atto sia viziato per sviamento. *** *** 3) Impugnazione del provvedimento di diniego di concessione del permesso comunale per l'esercizio del mestiere ambulante di lavavetri Eccesso di potere per difetto di attribuzione e straripamento di potere – Violazione e/o falsa applicazione art. 119 Regolamento di Polizia Municipale del Comune di Firenze- Violazione art. 3 Legge 7 agosto 1990 n. 241- Carenza di motivazione. Alla luce di quanto sopra esposto è evidente che l’impugnazione degli atti con i quali l’amministrazione ha negato l’autorizzazione all’esercizio dell’attività di lavavetri e della ordinanza 975/2007 del 15 ottobre 2007 che interpreta l’art. 43 del Regolamento di Polizia Municipale nel senso che esso vieti detta attività sia proposta dalla ricorrente per mero scrupolo. Quanto al primo di detti atti (notificato alla ricorrente in data 27 settembre 2007 con atto n. prot. 34625 a firma del Responsabile della P.O: Suolo Pubblico Anna Surchi; doc. 1), deve rilevarsi come la signora Poretti in data 31 agosto 2007 presentava istanza al competente ufficio del Comune di Firenze per la concessione dell’autorizzazione comunale per l'esercizio del mestiere ambulante di lavavetri di parabrezza di automobili. Il comune di Firenze negava la richiesta autorizzazione "in quanto detta attivita' non e' prevista nelle linee programmatiche adottate attualmente dall'amministrazione comunale. In caso di una futura regolamentazione della materia in questione la stessa prevedera' l'assegnazione tramite procedure ad evidenza pubblica". Orbene, posto che il mestiere girovago di lavavetri non e' vietato da alcuna norma nazionale, e che il Comune di Firenze ha il potere di disciplinare solo le modalita' con cui si possono e devono svolgere i mestieri girovaghi sul proprio territorio, il diniego emanato sull'unico presupposto dell'inesistenza di "linee programmatiche" e' illegittimo. Si traduce infatti in un vero e proprio divieto ad esercitare per chiunque e in qualunque modalita' il mestiere in questione, e cio' solo per l'inerzia della amministrazione. L'art. 119 del Regolamento della Polizia Municipale Del. Pod. 28/09/1932 infatti subordina l'esercizio di mestieri ambulanti, fra cui quello di lavavetri, alla concessione di un permesso comunale, ma non ad una pianificazione comunale. D’altra parte, o tale permesso e' "concedibile", poiche' il Comune ha predisposto gli strumenti attuativi per concederlo (esistenza di una disciplina del settore), o in assenza di tale disciplina, come nel caso di specie, l'art. 119 non puo' essere invocato ne' per vietare lo svolgimento dell'attivita' in questione ne' tantomeno per sanzionare coloro che – liberamente – la svolgono; al più, il Comune potrebbe concedere l’autorizzazione impartendo le prescrizioni del caso, ma non radicalmente vietare l’attività. Ogni altra e diversa interpretazione del regolamento si tradurrebbe in un divieto tout court ed erga omnes al compimento di attivita' lecite. E' ovvio che il Comune non ha questo potere che spetta solo al legislatore. Per questo motivo l'atto impugnato e' viziato e deve essere annullato. 4) Impugnazione dell'ordinanza comunale del 15 ottobre 2007. Violazione e/o falsa applicazione art. 43 del Regolamento di Polizia Municipale del Comune di Firenze. Eccesso di potere per illogicità manifesta. Incompetenza. Come si è detto, per mero scrupolo, con il presente atto si impugna altresi' l'ordinanza del Sindaco del Comune di Firenze n. 2007/00975 del 15 ottobre 2007, esecutiva dal 15 ottobre 2007, avente ad oggetto "Divieto ai sensi art. 43 Regolamento polizia municipale", atto successivo e connesso all'atto gia' impugnato dalla ricorrente nel presente giudizio. Con detta nuova ordinanza, emanata a meno di 24 ore dalla camera di consiglio fissata dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana per la discussione della sospensiva, il Sindaco di Firenze si e' affrettato a "togliere di mezzo" l’ordinanza contenente la sanzione penale – palesemente illegittima – e a cercare, nella congerie delle normative comunali, un qualche appiglio per continuare a tenere in vita il divieto di lavare i vetri. Andiamo a vedere con quale risultato. Il Sindaco ha ricollegato il divieto gia' posto "alle persone, nelle strade cittadine e agli incroci semaforici, di avvicinarsi agli automobilisti, durante talune fasi della circolazione, per offrire attivita' di pulizia vetri o fari dell'automezzo, e aspettarsi, in conseguenza, l'elargizione di denaro", all'art. 43 del Regolamento di Polizia Municipale del 1932 per cui: "Sul suolo pubblico è proibito: a) lavare, strigliare, tosare o ferrare gli animali; b) lavare i veicoli, pulire i finimenti e gli utensili che si usano nelle stalle e nelle rimesse; c) spaccare legna, vagliare o trebbiare granaglie; d) compiere atti di pulizia personale o altri atti che possano offendere la decenza pubblica; e) soddisfare alle naturali occorrenze, fuori dei luoghi a ciò destinati; f) eseguire giuochi di qualsiasi genere". E cio' proponendo una interpretazione – a dire del Comune - evolutiva della normativa regolamentare citata che a suo avviso consentirebbe di estendere detto divieto alla condotta di chi offre attivita' di lavaggio parabrezza e fari nella speranza di un'elargizione economica. 4.1) Tale interpretazione è assurda e – in realtà - contrasta con il contenuto della norma, perché allorquando quest’ultima fa riferimento ai "veicoli" intende riferirsi alle carrozze, come è evidente se si legge nel suo complesso la disposizione regolamentare, che fa riferimento ad animali, finimenti ed attrezzi da stalla. Estendere tale divieto alle automobili non è "evolutivo", ma puramente fantasioso! D’altra parte, la ratio che sottostà al divieto di cui al citato art. 43 consiste nell’evitare che lo sporco proveniente dalle carrozze e dagli utensili da stalla possa arrivare sulla strada pubblica; si tratta, quindi, di una ratio che non ricorre per l’attività di lavavetri. In altri termini, l’ordinanza è illegittima in quanto contrasta con l’art. 43 citato, fornendone una interpretazione manifestamente errata ed illogica. 4.2) Ma, ove anche si volesse prescindere da tale – pur decisiva - osservazione ed ammettere per ipotesi che la norma regolamentare citata possa riferirsi al lavaggio delle autovetture, vi è da considerare comunque quanto segue. In primo luogo, l’attività di "lavare i veicoli", vietata dall’art. 43 del Regolamento, come si è detto, e' cosa ben diversa dall'avvicinarsi ad un automobilista offrendo i propri servizi per pulire un parabrezza. In secondo luogo anche l’attività (non di offrire, ma) di lavare il parabrezza non può affatto ritenersi ricompresa nel divieto di lavare l’autoveicolo. Detta attivita' puo' tutt'al piu' costituire solo una frazione, un quid minus della condotta di lavare un veicolo. In altri termini, lavare un vetro (magari anche solo con un panno) non e' sufficiente a raggiungere la soglia di punibilita' prevista dall'art. 43 (per esemplificare e chiarire il concetto, la condotta di ferire un uomo non può ritenersi sanzionata dalla norma che vieta di uccidere!). D’altra parte, come si è detto, la ratio della norma regolamentare e' di evitare di sporcare la strada ed è evidente che lavando il vetro non si sporchi la strada (se non, a tutto concedere, in misura irrilevante), perché lo sporco dei vetri non può paragonarsi quantitativamente e qualitativamente a quello del veicolo e le modalità di pulizia sono tali che da comportare l’utilizzo di minime quantità di acqua. Se allora oggi il Comune di Firenze ha inteso anche vietare e sanzionare la pulizia di un vetro ha creato un nuovo divieto ed ha ulteriormente violato il citato art. 43. Ne consegue l’ulteriore profilo di illegittimità dell’ordinanza. 4.3) Peraltro la medesima questione ora dedotta può essere esaminata anche sotto un diverso punto di vista. L’ordinanza del Sindaco, come si è appena visto, modifica il Regolamento di Polizia Municipale sostituendosi all'organo cui tale potere compete: il Consiglio Comunale. E' infatti questo l'organo che ha il potere di emanare ed emendare i regolamenti comunali. L'atto impugnato e' percio' illegittimo anche per incompetenza. 4.4) Al sindaco e' altrettanto inibito emettere ordinanze di interpretazione autentica di atti regolamentari che non ha emesso e sui quali non puo' intervenire. Spetta all'interprete (polizia municipale che rileva l'infrazione o giudice chiamato a decidere in ordine all'opposizione alla sanzione) di volta in volta, nei singoli casi concreti, la valutazione in ordine alla sussistenza dei presupposti di cui all'art. 43 citato. *** *** Tutto cio' premesso, la ricorrente signora Donatella Poretti, nata ad Arezzo il 14 febbraio 1968 e residente in Firenze, Via Melchiorre Gioia, 10, come sopra rappresentata e difesa Chiede al Tribunale adito, l'annullamento: - dell'ordinanza "Tutela dell'incolumita' pubblica nelle strade cittadine e agli incroci semaforici" n. 833/2007 del 11 settembre 2007, esecutiva in pari data, del sindaco del Comune di Firenze, Leonardo Domenici; - dell'ordinanza del Sindaco del Comune di Firenze n. 2007/00975 del 15 ottobre 2007, esecutiva dal 15 ottobre 2007, avente ad oggetto "Divieto ai sensi art. 43 Regolamento polizia municipale", - del provvedimento di diniego di concessione del permesso comunale per l'esercizio del mestiere ambulante di lavavetri di parabrezza di automobili, notificato alla ricorrente in data 27 settembre 2007 con atto n. prot. 34625 a firma del Responsabile della P.O: Suolo Pubblico Anna Surchi; Con vittoria di spese e di onorari. Si allegano: 1) provvedimento di diniego di concessione del permesso comunale per l'esercizio del mestiere ambulante di lavavetri di parabrezza di automobili, notificato alla ricorrente in data 27 settembre 2007 con atto n. prot. 34625 a firma del Responsabile della P.O: Suolo Pubblico Anna Surchi; 2) ordinanza del Sindaco del Comune di Firenze n. 2007/00975 del 15 ottobre 2007, esecutiva dal 15 ottobre 2007, avente ad oggetto "Divieto ai sensi art. 43 Regolamento polizia municipale"; Firenze, 25 ottobre 2007 Avv. Claudia Moretti Avv. Emmanuela Bertucci Mandato alla lite La sottoscritta Donatella Poretti, nata ad Arezzo il 14 febbraio 1968 e residente in Firenze, Via Melchiorre Gioia, 10 c.f. PRTDTL68B54A390M, conferisce Mandato agli avvocati Claudia Moretti ed Emmanuela Bertucci del foro di Firenze, con studio in Firenze, Borgo Pinti 75/R, congiuntamente e disgiuntamente a rappresentarla e difenderla nonche' proporre motivi nuovi e aggiunti al ricorso n. 1491/07, nonche' a proporre l'impugnazione innanzi al TAR Toscana di cui al su esteso atto, conferendo alle stesse ogni e piu' ampia facolta' di legge. Elegge domicilio presso lo studio delle stesse, in Firenze, Borgo Pinti 75/R e dichiara di voler ricevere eventuali comunicazioni al numero di fax 0552345709. Firenze, 25 ottobre 2007 Donatella Poretti E' autentica Avv. Claudia Moretti Avv. Emmanuela Bertucci ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Canone/tassa Rai. La trasparenza svedese e l'opaco italico Le istituzioni non sono cattive per un destino cinico e baro. Alcune sono limpide come l'acqua montana, altre non sanno cos'e' la trasparenza. Non e' solo questione di correttezza. La trasparenza fa anche risparmiare tempo e denaro. Cosi', come ha raccontato un servizio della trasmissione di Rai3 Report, in Svezia tutti i cittadini possono sapere quanto e' costato il viaggio istituzionale del ministro o del sindaco. In Italia non si riesce a sapere chi e' tenuto a pagare una tassa come il canone Rai. Qui Svezia. I documenti possono essere richiesti in ogni modo, telefonando, scrivendo una lettera, anche solo una mail, o un fax, e devono essere consegnati in tempi brevissimi. . La conseguenza immediata e' che ogni funzionario pubblico fa molta attenzione a non spendere denaro in eccesso. Oltre al rispetto di un principio (chi amministra soldi di tutti deve spiegare come spende), si innescano meccanismi virtuosi che generano notevoli risparmi. Neppure gli amministratori svedesi per loro natura sono parsimoniosi. Un giornalista … ha chiesto di consultare tutta la documentazione relativa alle spese telefoniche dei singoli ministri e ha scoperto cifre sbalorditive ... tutti hanno urlato allo scandalo. …quando 6 mesi dopo lo stesso giornalista e' tornato per consultare nuovamente quei documenti ha scoperto che le spese erano più che dimezzate ... Qui Italia. I cittadini fanno fatica ad avere accesso agli atti della pubblica amministrazione e chiunque puo' vantare esperienze dirette. Ma non e' tutto. L'opacita' del rapporto tra cittadini e istituzioni e' patologica, tanto che non e' dato sapere con precisione neppure chi e' tenuto a pagare una tassa. In questo senso il canone Rai e' un caso 'di scuola'. I call center Rai dicono che anche il possesso di un monitor di pc, di un videocitofono o di un videotelefono legittima la richiesta della tassa. Abbiamo provato, inutilmente, a chiedere conferme ufficiali al ministero delle Finanze, all'Agenzia delle Entrate e al ministero delle Comunicazioni, senza ottenere conferme alle tesi dei call center (si veda questo link: Stop al canone Rai: http://www.aduc.it/dyn/rai). Nessuna risposta, per il momento, neppure ad una interrogazione parlamentare. Alla trasparenza si preferisce la nebbia, che porta il cittadino ad essere sempre potenzialmente colpevole, ricattato da lettere minatorie che minacciano il fermo amministrativo dell'automobile, solo per il fatto di non pagare e senza alcuna prova che il non-abbonato possieda un apparecchio atto o adattabile alla ricezione di programmi televisivi. Questa nebulosita' non genera solo sfiducia nei cittadini, ma e' anche costosa. Quanto spende la Rai per pagare gli addetti che con fare mafioso lasciano bollettini per pagare il canone? Quanto costa inviare milioni di inutili lettere a chiunque cambi residenza? Anche questi sono i costi della mancata trasparenza. Quanto si risparmierebbe, invece, se venisse privatizzata la Rai? Per garantire un reale servizio pubblico, finanziato con la fiscalita' generale, basterebbe un canale senza pubblicita'. Invece si preferisce il baraccone. Purtroppo il potere politico non riesce ad evolversi. Pur di mantenere i privilegi, consentendo il malaffare, che inevitabilmente genera la mancanza di chiarezza, preferiscono sopportare le ondate di "antipolitica" generalizzata. E io pago!!! ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA ENERGIA ELETTRICA. LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO? Come ampiamente risaputo, dal 1 Luglio 2007 e' formalmente scattata la liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica (quella del mercato del gas era gia' partita nel Gennaio 2003) in conformita' ai dettami europei, ovvero alle Direttive 2003/54/CE, 2003/55/CE e 2004/67/CE. In realta' l'Italia e' in notevole ritardo sull'applicazione delle nuove norme perche' le disposizioni attuative di questa liberalizzazione non sono state ancora emanate (c'e' un disegno di legge del Giugno 2006 che e' ancora in fase di “relazione”, quindi ben lontano dal divenire legge vera e propria). Per motivi di urgenza, e per evitare le multe dell'UE (vedi comunicato: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=185758) e' stato emanato il d.l.73/07, convertito nella legge 125/07 (in vigore dal 15/8/07) che assegna provvisoriamente al Garante per l'energia ed il gas tutte le competenze in merito a tale liberalizzazione, lasciando di fatto le cose invariate rispetto a prima. Cosa dice attualmente la legge: il regime “transitorio” Le disposizioni temporanee stabiliscono innanzitutto che le imprese di vendita debbano essere distinte da quelle di distribuzione. Le imprese di distribuzione che forniscono energia ad almeno 100 mila clienti, nella fattispecie, hanno sei mesi di tempo (dalla entrata in vigore del decreto, quindi fino a circa meta' Dicembre 2007) per costituire apposite societa' a cui affidare attivita' di vendita. Queste, almeno teoricamente, dovrebbero entrare in regime di libera concorrenza e dovrebbero poter accedere ai dati dei clienti delle imprese di distribuzione, in modo da poter presentare liberamente le proprie offerte. Cio', ovviamente, nel rispetto della legge sulla privacy, E' genericamente stabilito che l'utente finale possa scegliere liberamente il proprio fornitore rescindendo quindi dal contratto sottoscritto col gestore precedente (L'Enel, in prima fase) e che l'Autorita' garante debba stabilire le modalita' di tale “passaggio”. In mancanza di scelta il servizio dev'essere garantito dall'impresa di distribuzione locale, anche attraverso apposite societa' di vendita. Il regime di fornitura, in questo caso, continua ad essere “vincolato”, ovvero regolato dal Garante e messo in atto attraverso i vari passaggi (dal GRTN, il gestore della rete nazionale, alla societa' Acquirente Unico fino ad arrivare alle imprese di distribuzione). Il nocciolo del “regime transitorio”, in realta', e' che fino a nuovo ordine le tariffe e condizioni di vendita rimangono stabilite e vigilate dal Garante anche nel caso in cui il cliente finale faccia una scelta (quindi decida di lasciare Enel), senza che di fatto cambi l’impresa di distribuzione che gestisce la rete elettrica locale. Cosa stiamo aspettando Oltre alla promulgazione della legge che deve attuare “il completamento della liberalizzazione dei settori dell'energia elettrica e del gas naturale in attuazione delle direttive comunitarie 2003/54/CE, 2003/55/CE e 2004/67/CE” , attualmente ancora sotto forma di disegno di legge (n.691 del 28/6/06), si attendono specifici provvedimenti del Ministero dello sviluppo economico previsti dalla legge 125/07 attualmente in vigore. Si puo' consultare, in merito, l'utile sintesi presente sull'home page del sito dello stesso Ministero, al link riportato in calce alla scheda. Ricordiamo inoltre che le imprese di distribuzione hanno tempo fino a meta' Dicembre 2007 circa per costituire apposite societa' a cui affidare la vendita dei servizi. Per poter fruire di una vasta gamma di offerte, quindi, sara' probabile si debba aspettare il nuovo anno (Edison, a quanto ci risulta, ha per esempio fatto sapere che fino a Gennaio 2008 non fara' alcuna offerta per le famiglie). Cosa puo' essere fatto, nella pratica, e quali sono le attuali regole E' chiaro, a questo punto, che finche' vigera' il regime transitorio suddetto una scelta veramente libera non potra' essere fatta. Consapevoli di questo, e che quindi le tariffe e le condizioni di vendita continuano al momento ad essere stabilite dal Garante, niente impedisce all'utente di informarsi sulle alternative al momento disponibili, valutando e comparando le offerte sulla base delle proprie esigenze. Una volta sottoscritto il nuovo contratto, l'impresa di vendita prescelta dovra' gestire -per conto dell'utente/cliente, la comunicazione del recesso al vecchio fornitore e tutte le pratiche necessarie all'allacciamento e all'attivazione della distribuzione. Per i clienti domestici il Garante ha stabilito un termine massimo di preavviso -per il recesso dal vecchio contratto- di un mese. Le pratiche di passaggio invece debbono concludersi in un lasso di tempo variabile da uno a due mesi, da comunicare all'utente/cliente al momento della sottoscrizione del contratto. Il passaggio vero e proprio, che e' puramente amministrativo, si attuera' in ogni caso al momento in cui le pratiche saranno concluse. Nel momento in cui cambia il venditore viene registrata la lettura del contatore, sulla cui base il vecchio fornitore emettera' la sua ultima bolletta e quello nuovo, invece, la prima. In caso di errori o doppie fatturazioni puo' essere chiesto il rimborso al gestore che ha sbagliato, maggiorato degli interessi legali. L'utente/cliente deve ricevere copia del contratto prima che questo diventi operativo. Nei casi in cui la sottoscrizione sia avvenuta a distanza (per Internet, telefono etc.) il contratto scritto dev'essere consegnato all'utente/cliente entro 10 giorni, e da quel momento questi ha ulteriori 10 giorni di tempo per ripensarci ed eventualmente recedere. Il diritto di recesso di 10 giorni, come genericamente previsto dalla legge, e' inoltre assicurato in tutti i casi in cui il contratto sia stipulato fuori dai locali commerciali del venditore, quindi per esempio in casa dell'utente, presso un centro commerciale, etc.) In questi casi e' bene provvedere nei modi specificati sul contratto, e comunque tramite invio di raccomandata a/r. E' da tener presente che, in tutti i casi, la gestione tecnica della fornitura rimane nelle mani del distributore locale, che sara' l'unico a poter effettuare allacciamenti, posa e spostamento dei contatori, attivazioni, riparazioni, etc. La differenza e' che mentre a tutte le pratiche di allacciamento e attivazione ci pensa il nuovo venditore -inoltrando richieste a nome dell'utente/cliente- in caso di guasti dev'essere direttamente contattato il distributore locale. Ad oggi il riferimento e', per tutti, l' Autorita' garante per l'energia ed il gas sul cui sito possono essere trovate tutte le informazioni necessarie a capire lo stato delle cose e a scegliere. La legge 125/07 ha stabilito, infatti, che su tale sito debbano essere pubblicate informazioni sulle offerte commerciali, sui prezzi e sulle tariffe particolari, sulle bollette e sulle condizioni di vendita che il contratto deve contenere. Come regola generale, e' previsto che le varie aziende di vendita dovranno inserire nelle proprie offerte la possibilita' di scegliere tra diversi piani tariffari e fasce orarie, evidenziando sulle fatture il mix energetico di provenienza (tra fonti rinnovabili e non) ed informazioni utili al cittadino per risparmiare energia. Su detto sito, inoltre, e' pubblicato un elenco di venditori “verificati” dal Garante, un codice di condotta commerciale (molto utile per valutare il comportamento del nuovo fornitore a cui si intenda affidarsi), una scheda per il confronto dei prezzi, nonche' tutte le regole che i fornitori, ed i loro contratti, devono rispettare. Questo il link del settore del sito dedicato alle liberalizzazioni: http://www.autorita.energia.it/consumatori/index_1luglio.htm Altri link utili - La Legge 125/07: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/07125l.htm - I siti istituzionali: -http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/liberalizzazione_energia/index.html -http://www.sviluppoeconomico.gov.it (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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