====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 24-07-2007 al 30-07-2007 n.31/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Austria. "Aspettiamoci un aumento di morti per droga" - Italia. Appunti e spunti dalla relazione del governo sulle tossicodipendenze (2006) - Italia. Cocaina a Bergamo. Ricoverati vittime del mercato nero - Svizzera. Polemiche sullo studio che mette in relazione cannabis e schizofrenia NOTIZIE - Svizzera. Ricercatori: cannabis aumenta rischio psicosi - Italia. Hanno assolto Mario! - Italia. No al test antidroga per i parlamentari - Gb. Passo indietro per il Sativex - Australia. Cavie giovani piu' attratte dalla cannabis - Australia. Sydney. Conferenza sul consumo e diffusione delle droghe e del virus dell’HIV - Peru'. Agenzia antidroga: foglia coca non e' patrimonio culturale - Gb. Buoni spesa per chi smette di drogarsi - Italia. Minniti: un giovane su cinque guida sotto effetto droghe - Italia. Udc si mobilita per test antidroga ai parlamentari - Usa. Linsday Lohan arrestata per possesso di cocaina e guida in stato di ebbrezza - Italia. Perche' il Ssn non rimborsa i farmaci cannabinoidi? Interrogazione parlamentare Rnp - Italia. Le Iene chiedono il patteggiamento per test antidroga ai parlamentari - Italia. Barra (Cri): a breve nuova generazione di eroinomani - Italia. Procura chiede rinvio a giudizio per poliziotto: ha rubato 1 chilo di cocaina - Svizzera. Studio rivela come eliminare tracce di cocaina nel cervello - Bolivia. Evo Morales: a fine presidenza tornero' a coltivare la coca - Italia. Cocaina tagliata male: tolta patria potesta' a genitori ricoverati - Italia. Forza Italia critica film "Sweet Sweet Marja": la marijuana e' sostanza letale - Milano. Lieve calo uso cannabis, Moratti: e' tutto merito della Fini-Giovanardi - Peru'. Agenzia antidroga: dimezzeremo piantagioni di coca entro 4 anni - Gb. Studio su Lancet: incertezze su cause legame cannabis-psicosi, ma rischio esiste - Ungheria. In aumento il consumo di droghe - Italia. Ferrero: ragazzi, lasciate la droga fuori dalla vostra vita - Italia. Appelli contro la cocaina killer nelle discoteche - Australia. Western Australia. Piu' alto il consumo di amfetamine - Gb. Voci di possibili tagli di Gordon Brown ai programmi antidroghe - Italia. Scientology: resoconto della raccolta di siringhe a Ostia Lido - Italia. Allarme cocaina. Radicali: come per l'eroina, i consumatori non hanno controllo sulle sostanze illegali - Italia. Deputato Udc ammette: ho partecipato a festino con squillo, non sapevo della droga - Italia. Aumentati del 12% decessi per overdose; 90% segnalazioni riguarda consumo cannabis - Italia. Cucinotta a Forza Italia: la marijuana l'abbiamo provata tutti - Australia. Un incidente su tre per abuso sostanze - Nuova Zelanda. Uno spinello fa male ai polmoni quanto cinque sigarette - Australia. Le amfetamine intaccano i denti - Gb. Non e' necessario riclassificare la cannabis - Italia. Mercoledi' test antidroga volontario per parlamentari. Prime adesioni ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 134 arresti - 401,385 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 244,502 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 156,883 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 145028 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 230945 piante di cannabis - 80 giorni di detenzione ARTICOLI 24-07-2007 Austria. "Aspettiamoci un aumento di morti per droga" Dal primo marzo 2007 e' in vigore una nuova normativa sulla droga, che regola in modo diverso la gestione dei tossicodipendenti in terapia di sostituzione. Gli esperti sentiti da "Die Presse" traggono un primo bilancio negativo. In quella data il ministero della Sanita' ha modificato le condizioni generali per i 7.500 tossicodipendenti che si trovano in trattamento medico. Alla base c'e' il provvedimento, contestato fin dall'inizio, che avrebbe dovuto ridurre abusi e mercato nero delle droghe sostitutive, far diminuire il numero dei morti e migliorare le cure. Sono passati quattro mesi e gli addetti ai lavori si pronunciano nel merito. L'esperimento e' fallito, afferma drasticamente Karl Nemec, delegato del Consiglio per la droga dell'Ordine dei medici del Tirolo. "Ci attende un aumento di morti per droga". Motivazione: la domanda di cura per dipendenti da oppiacei -in Austria sono 32.000- supera l'offerta. Dal primo marzo, dice Nemec, il 30%-40% dei medici che se ne occupavano ha rinunciato a farlo per il carico burocratico che comporta e la difficolta' d'accesso alla formazione integrativa imposta dalla nuova legge ai medici che abbiano in cura dei tossici. Per questo in Tirolo ora e' possibile curare i pazienti solo "in caso d'emergenza". E negli altri Laender la situazione e' simile. Anche Gabriele Fischer, direttrice del servizio ambulatoriale per drogati all'AKH di Vienna, membro del Consiglio superiore di sanita' (OSR), giudica necessaria una modifica della normativa. La disturba il fatto che "il regolamento impone ai medici quali medicine usare e quali no". Cio' significa, nel concreto, che il prodotto piu' utilizzato per la sua dimostrata alta tollerabilita', Substitol, oggi puo' essere impiegato solo in casi eccezionali: la normativa obbliga espressamente la prescrizione di Buprenorfina quale prima scelta. Per la signora Fischer la complicazione deriva dal fatto che il medico, per legge, e' obbligato a fornire la migliore terapia possibile a ciascun paziente. "Ma la legge non puo' sapere quale farmaco e quale terapia siano il meglio per il singolo". Diversamente dal suo collega tirolese Nemec, Fischer non e' pero' contraria alla formazione integrativa obbligatoria per i medici. "E' utile ai pazienti", sostiene. Ma come emerge dalle ricerche fatte da Die Presse, e' proprio la formazione professionale aggiuntiva a creare i maggiori ostacoli. E non perche' i medici siano di per se' contrari all'aggiornamento, ma per il grande impegno che cio' comporta. La maggior parte di loro ha in cura un numero esiguo di tossicodipendenti. E per quei pochi non gli "conviene" continuare a fornire un servizio nelle mutate circostanze. Per il sistema globale e' un grosso problema, considerato che, finora, la maggior parte dei 7.500 pazienti veniva assistito nei piccoli ambulatori. Fallito anche l'obiettivo di ridurre il mercato nero del Substitol. Il provvedimento voluto dall'ex ministra Maria Rauch-Kallat, mirava ad impedire, attraverso regole piu' severe, che i pazienti vendessero al mercato nero la loro razione settimanale per ricavarne un po' di soldi. La realta' dimostra che queste regole rendono la vita piu' difficile soprattutto a coloro che tentano di reinserirsi nel mondo del lavoro perche' ogni giorno devono andare in farmacia a prendersi il farmaco. Intanto il mercato nero continua a fiorire. "Al Karlsplatz il Substitol circola come prima", spiega un alto funzionario di polizia. Anzi, essendo a buon prezzo, a Vienna arrivano tossici da tutto il Paese per rifornirsene. Le aspre critiche degli esperti hanno costretto la nuova ministra della Sanita' Andrea Kdolsky a reagire: se inizialmente era previsto che la nuova normativa fosse sottoposta a verifica solo alla fine del 2008, fonti del ministero fanno sapere che sara' anticipata all'autunno del 2007, ossia mezz'anno dopo la sua entrata in vigore. Andreas Wetz Tratto da Die Presse del 22 luglio 2007 (traduzione di Rosa a Marca) 25-07-2007 Italia. Appunti e spunti dalla relazione del governo sulle tossicodipendenze (2006) Qui il testo completo della relazione del Governo: http://www.solidarietasociale.gov.it /SolidarietaSociale/evidenza /relazione+annuale+ tossicodipendenze+2006.htm N. B. Le annotazioni sono tra parentesi e in grassetto 1) Buona introduzione del ministro Ferrero, che individua i problemi e fa delle proposte concrete. Sistema dei servizi pubblici inadeguato qualitativamente e quantitativamente: rapporto operatori/utenti pari a 1:24 (in base al D.M. 444/90 dovrebbe essere 1:13.6); scarsita' del personale con professionalita' psicosociali, per integrare i trattamenti farmacologici. Di pari passo, regresso delle comunita' terapeutiche, la cui utenza si e' dimezzata in dieci anni: nel 1996 raggiunsero l'apice, erano 1372, con circa 24.000 utenti; nel 2006 sono 730 comunita' residenziali e 204 semiresidenziali, con un'utenza di circa 11.000 persone. Cause: inadeguatezza delle rette, che variano sensibilmente da regione a regione; mancata applicazione nella maggioranza delle Regioni dell'Atto di Intesa Stato Regioni del 1999; ritardo nei pagamenti. Richiesta unitaria da parte degli operatori: ogni ASL dedichi l'1,2% del proprio budget al complesso degli interventi sulle dipendenze (ricordo che, in base all'Accordo del 1999, ogni ASL avrebbe dovuto istituire al suo interno uno specifico "Dipartimento delle Dipendenze", per affrontare gli interventi in modo coordinato e sinergico). A partire dal 2000, Il "Fondo per la Lotta alla Droga" e' confluito nel piu' vasto "Fondo Sociale" (L. 328/00). Risultato: sottrazione di fondi alle dipendenze per investirli in altri settori piu' gratificanti … anche elettoralmente! Necessita' ed urgenza di occuparsi in maniera sistematica della fascia di utenza piu' "dura" (8% del totale, 12.000 < 14.000 persone), senza fissa dimora, che vive in strada. La buona volonta' del volontariato non basta; occorre creare una struttura in grado di sapere prospettare anche a chi puo' farcela dal fuoriuscita dal circolo vizioso strada/assistenza/strada (vedi aggancio con proposta "narcosala"). Ferrero propone la costruzione di un "Piano nazionale di lotta alla droga", a valenza quadriennale, previsto dall'Unione Europea (e messo nel dimenticatoio dal governo Berlusconi); il Piano dovra' essere pronto entro fine anno e servire da modello per i singoli piani regionali. I quattro pilastri del Piano saranno: lotta al traffico, prevenzione, cura e riabilitazione, riduzione del danno. E' importante sottolineare il fatto che la "riduzione del danno" acquista (almeno nelle intenzioni del Ministro) una dimensione quantitativa e qualitativa pari a quella degli altri pilastri. Attualmente la r.d.d. e' la Cenerentola degli interventi sulle dipendenze: "… i servizi strutturati volti alla Riduzione del danno ed alla Limitazione dei rischi sono nella quasi totalita' dei casi pubblici. Il dato presenta aspetti di incompletezza per la mancata risposta di alcune Regioni. In particolare le Unita' di strada per la riduzione del danno da droghe sono 23 (2 private); le Unita' di strada destinate alla limitazione dei rischi della notte 26 (5 private), quelle rivolte alla prostituzione 11 (1 privata), i Drop-in sono 10 (1 privato), i Dormitori specializzati per dipendenze patologiche sono 2 (1 privato) …" (pag. 112). (Domenico Massano - il radicale di Torino che lavora nei servizi del privato sociale e che ha incardinato la petizione per una narcosala a Torino - insiste da tempo sulla necessita' di dare alla "riduzione del danno" una struttura ad hoc, a cascata, dal Ministero agli Uffici Tossicodipendenze degli Assessorati Regionali ai Dipartimenti Dipendenze delle ASL). Ferrero ricapitola infine i punti qualificanti della sua proposta di legge delega di riforma del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90), tra i quali la possibilita' di "sperimentare, sulla base di evidenze scientifiche e previa autorizzazione dell'Istituto Superiore di Sanita', interventi innovativi nel campo della cura e dell'aiuto alle persone dipendenti." (apertura in primis alle "narcosala" ma anche, in seconda battuta, a progetti di somministrazione controllata di eroina terapeutica; ricordo che mentre per le narcosale si puo' sostenere la loro istituzione a legislazione vigente, per la somministrazione dell'eroina bisogna, almeno, abolire la "Fini-Giovanardi" (L. 49/06). Ferrero prevede di tenere la IV Conferenza Nazionale sulle dipendenze nel primo trimestre del 2008. 2) Buona "Sintesi" della Relazione, da cui si ricava: A) Un aumento generalizzato del consumo di sostanze psicoattive, tra il 2001 e il 2005. Approfondendo, mentre l'aumento del consumo di cannabis e' incontestabile in tutte le fasce di eta', per quanto riguarda l'alcool, vi e' stata una diminuzione del consumo in generale, ma vi e' stato un aumento di consumo fra gli studenti, senza sostanziale differenze di genere (rapporto maschi/femmine pari a 1.2). (GUARDA RELAZIONE) Altrettanto dicasi per il tabacco: diminuzione del consumo generale, ma aumentano le "donne fumatrici" (+ 6,4%). Nella popolazione studentesca, le fumatrici sono piu' dei fumatori in termini assoluti. E' l'unico caso in materia di consumi di sostanze psicoattive, in cui le femmine superano i maschi. Ricerca della parita' e dell'indipendenza con l'assimilazione di consumi "maschili"?! Diminuisce la quantita' di persone che utilizzano sia sostanze legali che illegali, ma aumentano coloro che consumano piu' sostanze illegali (dal 14 al 17%) …. Ma l'87% di chi consuma cannabis non consuma altro (ennesima smentita del luogo comune "chi fuma cannabis passa poi all'eroina"). I consumatori di eroina sono stimati in 210.000 persone (5,4 ogni mille residenti di eta' 15 Giulio Manfredi, della direzione di Radicali Italiani 27-07-2007 Italia. Cocaina a Bergamo. Ricoverati vittime del mercato nero Nelle ultime ventiquattro ore 15 persone sono state ricoverate in un ospedale di Bergamo per intossicazione da cocaina tagliata male. Secondo i medici, la cocaina sarebbe stata tagliata con l'atropina, una sostanza che amplifica gli effetti della cocaina e provoca allucinazioni. Questo e' solo un piccolo, e ci auguriamo riparabile, esempio degli effetti devastanti dell'attuale legislazione sulle droghe. Come negli Stati Uniti durante il proibizionismo sull'alcol, il mercato nero offre sostanze non controllate, sconosciute, prodotte da mercanti di droga il cui unico obiettivo e' il profitto. All'epoca si poteva morire per un bicchierino di wisky da una partita mal tagliata, oggi si muore per quelle droghe illegali che circolano liberamente in clandestinita'. Dall'hashish all'eroina, milioni di italiani acquistano e consumano sostanze senza conoscerne i contenuti e la potenza, esponendosi a gravi rischi per la salute. La legalizzazione ed il severo controllo del mercato delle droghe oggi illegali potrebbe ridurre enormemente il danno, ed episodi come quello verificatosi a Bergamo (e chissa' quanti altri casi simili che risultano i morti da overdose) non accadrebbero. Il cittadino che scegliesse di assumere sostanze come la cocaina o la cannabis avrebbe la possibilita' di essere seguito da medici -e quindi informato sulla loro reale pericolosita'- e ottenere dosi e sostanze controllate, e quindi meno rischiose per la sua salute. Oltremodo, potrebbe acquistare le sostanze in luoghi controllati piuttosto che dover entrare in contatto con la malavita. Continuare sulla strada della repressione "senza se e senza ma" condanna alla roulette russa milioni di italiani. Pietro Yates Moretti 28-07-2007 Svizzera. Polemiche sullo studio che mette in relazione cannabis e schizofrenia Uno studio dell'Universita' di Zurigo sul rapporto tra uso di cannabis e schizofrenia ha suscitato dibattito in Svizzera. Negli anni '90, sostengono i ricercatori, e' aumentato il numero di giovani schizofrenici. L'indagine si basa su 8.000 giovani uomini e donne del canton Zurigo, ricoverati per la prima volta in una struttura sanitaria per schizofrenia tra il 1977 e il 2005. Nel decennio 1990 si e' notata una maggiore incidenza nei gruppi d'eta' piu' esposti all'uso di canne, si sostiene. In base ai risultati pubblicati il 23 luglio 2007, i maschi della fascia 15-19 anni erano tre volte piu' propensi a sviluppare la malattia che nei decenni precedenti, e questa propensione era due volte maggiore nel gruppo di coloro che avevano 20-24 anni. Wolf Roessler, coautore dello studio, ha dichiarato a swissinfo che i risultati mostrano l'esistenza di un rapporto diretto con il consumo di cannabis. "Sappiamo da altri studi sperimentali che la cannabis puo' causare psicosi, ma per la prima volta abbiamo potuto stabilire un rapporto chiaro con la schizofrenia". "Il rischio di sviluppare la schizofrenia e' direttamente collegato con le quantita' consumate. Nel caso dei fumatori occasionali non c'e' incidenza, ma se uno fuma regolarmente, quotidianamente, per vari anni, il rischio si triplica". I risultati non convincono il Dipartimento federale di Sanita', secondo cui, essi non spiegano l'aumento dei casi di schizofrenia a meta' degli anni '80 e, inoltre, non tengono conto della storia sanitaria dei pazienti. "Non si chiarisce il percorso sanitario dei pazienti; per esempio, il consumo di sostanze psicotiche o altri fattori che potrebbero causare sofferenze di questa natura", afferma il Dipartimento in un comunicato. "Non s'illustra il possibile nesso tra la schizofrenia e il consumo di cannabis". Pur felicitandosi con lo studio, Ambros Uchtenhagen, famoso esperto di disturbi derivati da droghe presso l'Istituto di Medicina Sociale e Preventiva di Zurigo, si mostra prudente verso questi risultati. "Si basano su mere ipotesi e bisogna evitare a tutti i costi che si strumentalizzino i risultati a fini politici affermando che la cannabis causa schizofrenia", spiega a swissinfo. "Nessuno sa se quelle persone hanno consumato cannabis qualche volta. E' un'ipotesi interessante che merita di essere seguita indagando nei dettagli". L'Istituto Svizzero di Prevenzione dei Problemi di Tossicodipendenza e Alcol ritiene che si tratti di un'ipotesi "abbastanza credibile", benche' faccia riferimento ad altre ricerche, le quali suggeriscono che esiste un rapporto tra consumo di cannabis e schizofrenia. Il suo portavoce Gerlind Martin mette in guardia tutte le persone fragili affinche' non cadano nelle reti della droga. "I giovani che si trovano nella fase dello sviluppo e gli adulti che attraversano situazioni difficili non devono consumare droghe, nemmeno cannabis", ha dichiarato. Matthew Allen -------------------------------------- NOTIZIE 24-07-2007 Svizzera. Ricercatori: cannabis aumenta rischio psicosi Il consumo di canapa accresce il rischio di schizofrenie o altre psicosi: a tale conclusione e' giunto uno studio della Clinica psichiatrica universitaria di Zurigo, i cui risultati sono stati pubblicati sull'edizione online della rivista specializzata "Schizophrenia Research". "Dal profilo preventivo la cannabis appare meno insignificante di quanto generalmente supposto" finora, rilevano i ricercatori, citati in una nota diramata ieri dall'ateneo zurighese. Gli studiosi ritengono che il ruolo della canapa come fattore di rischio per malattie psichiche debba essere riesaminato. A loro avviso, coloro che presentano predisposizioni ereditarie a disturbi psichici dovrebbero rinunciare a consumare canapa. Per la ricerca sono stati analizzati statisticamente i dati delle ammissioni negli istituti psichiatrici del cantone di Zurigo, risalenti fino agli Anni '70. Gli studiosi hanno rilevato un notevole incremento della quota di malati fra i giovani maschi nel corso degli Anni '90: nella fascia di eta' dai 15 ai 19 anni e' triplicata e in quella dai 20 ai 24 anni e' raddoppiata in brevissimo tempo. Nello stesso decennio si e' constatato un netto aumento del consumo di droghe leggere. Fra i giovani uomini i consumi di cannabis sono diventati piu' frequenti e di quantita' superiori. 25-07-2007 Italia. Hanno assolto Mario! 23 settembre 2004: due vigili urbani entrano nella corte di via Cavour a Candia Lomellina in provincia di Pavia dove abita Vincenzo di Salvia, per tutti Mario, per un normale accertamento di residenza nei confronti di alcuni vicini di casa. Scoprono così due piante che Mario, come ogni anno da trent'anni, sta amorevolmente crescendo in un'aiuola dello spazio comune. Subito vengono chiamati i carabinieri che sequestrano le piante e inizia così il solito lungo e sfiancante iter di denuncia, processo, avvocati, tribunali. Ma ieri, 24 luglio 2007, è giunta presso il tribunale di Vigevano l'assoluzione da parte del giudice Pietro Savani dall'accusa di detenzione per spaccio poichè il fatto non sussiste inquanto Mario di Salvia ha dimostrato l'uso personale. Mario è un coltivatore e da trent'anni promotore di politiche antiproibizioniste: dopo il sequestro delle piante nell'estate 2004, l'ennesimo guaio per uno dei tanti che si mettono in gioco accollandosi tutti i rischi, ha fondato il comitato Sana Pianta Lomellina organizzando per il 9 aprile 2005 una manifestazione antiproibizionista nel piccolo paese dove risiede. Potete guardare il video della manifestazione qui: http://it.youtube.com/watch?v=8C9bgTWzUZE o potete scaricarlo qui: http://www.ngvision.org/mediabase/475 contiene anche un estratto di un'intervista a Mario. Il corteo che ha sfilato sotto la pioggia protetto da un cordone di polizia più numeroso degli stessi manifestanti, è servito a mitigare negli ultimi anni l'azione repressiva nei confronti non solo di Mario ma di tutti i consumatori che da anni si trovavano ad affrontare nella zona un ottuso accanimento da parte delle forze dell'ordine. L'assoluzione di Mario di Salvia è un altro piccolo tassello della strada verso la depenalizzazione delle cosiddette droghe leggere: il suo avvocato difensore, Luca Boni di Cassolnovo (Pv) assegnatogli d'ufficio, è riuscito ad ottenere l'assoluzione del suo assistito grazie anche alla dichiarazione del suo medico curante. Infatti questi ha stilato una dichiarazione in cui afferma che Mario, che ha subito 3 operazioni di ernia discale, non ha mai fatto uso di medicine della sussistenza nazionale fuorchè quelle dell'immediato post-operazione. Mario infatti si è sempre curato con la canapa che lui stesso coltiva, anche nelle sue funzioni indirettamente antidolorifiche. Inoltre l'avvocato ha anche impugnato due precedenti sentenze, tra cui una della corte d'appello di Trento del dicembre 2006 che assolse un coltivatore cui erano state trovate nove piante e un'altra della corte di cassazione di Roma del gennaio 2007. Ora Mario può tornare ai sui lavori di responsabile tecnico dei depuratori di Assago e Trezzano sul Naviglio (Milano), sindacalista Cgil e coltivatore con una rinnovata dose di serenità. 25-07-2007 Italia. No al test antidroga per i parlamentari Dopo le polemiche dei mesi scorsi, con le Iene che sottopongono i deputati ai test anti-droga, Pierferdinando Casini aveva proposto di sottoporre per legge tutti i deputati e senatori (al momento della proclamazione e poi periodicamente) al test. Naturalmente l'onorevole di turno puo' sottrarsi: i risultati dei test, e i nominativi di coloro che non hanno voluto sottoporsi verrebbero poi resi pubblici. Ieri pero', la commissione Affari costituzionali della Camera ha cestinato il progetto di legge Casini. Niente test ai deputati, quindi. "La bocciatura costituisce la punta dell'iceberg di una cultura lassista e permissivista che ha consentito la drammatica crescita del fenomeno del consumo delle droghe, leggere e pesanti, distruggendo intere generazioni e tantissime famiglie italiane", protesta il capogruppo Udc in commissione, Gianpiero D'Alia. "Quella di oggi e' un'occasione mancata per le istituzioni, che per prime avrebbero dovuto dare il buon esempio nella lotta allo spaccio e al consumo delle sostanze stupefacenti". "Il centrosinistra blinda Montecitorio e con due emendamenti cancella la legge che avrebbe obbligato i parlamentari a sottoporsi al test antidroga. Un blitz voluto e concordato dalla maggioranza che cancella completamente i due articoli del disegno di legge dell'Udc e che aveva come primo firmatario Pier Ferdinando Casini". Lo afferma Maurizio Ronconi, deputato dell'Udc. "Ora, mentre alcune categorie di lavoratori si dovranno sottoporre a test obbligatorio, i parlamentari saranno vergognosamente esentati e continueranno a vivere tranquillamente nel porto franco del palazzo". "Considero davvero grave che il pdl dell'on. Casini sui test antidroga per i parlamentari sia stato sbrigativamente liquidato in commissione Affari Costituzionali senza trovare consensi, al di fuori di quelli espressi dal gruppo dell'Udc". Carlo Giovanardi esprime il proprio rammarico e aggiunge che "proprio per questo, ritengo giusto ed opportuno che prima della discussione del provvedimento in Aula, i gruppi Udc della Camera e del Senato applichino in modo autonomo il contenuto della Proposta di legge, invitando tutti i propri componenti a sottoporsi periodicamente ai test". 'Con tutti i problemi seri che dobbiamo affrontare per migliorare le condizioni di vita del nostro Paese, a cominciare da quelli ambientali per continuare con quelli sulla legalita', sulla sicurezza, sul lavoro precario, mi sembra davvero paradossale impegnare il nostro Parlamento con una legge come quella del test antidroga ai parlamentari proposta da Casini'. Lo afferma Tommaso Pellegrino (Verdi). 'Fermo restando che c'e' la massima disponibilita' a sottoporsi a eventuali controlli anti droga, nel caso venissero richiesti, la proposta di Casini rischia di essere una mossa propagandistica e davvero non un serio tentativo di affrontare il vero problema, ovvero offrire soluzioni adeguate per aiutare i giovani a rimanere lontano dalla droga e dagli spacciatori. Inoltre questo testo incrementerebbe un clima di sospetto attorno ai parlamentari che aumenterebbe ancora di piu' quella distanza tra elettori e classe politica che e' uno dei problemi del nostro paese'. 'Dopo la vergognosa bocciatura da parte della maggioranza, in commissione Affari Costituzionali della Camera, della proposta di legge presentata da Pier Ferdinando Casini per introdurre il test antidroga volontario per i parlamentari, che anche noi avevamo sottoscritto, proponiamo che tutti i parlamentari di AN si sottopongano subito al test e che lo stesso venga introdotto immediatamente, in forma facoltativa, con un atto degli uffici di presidenza delle Camere. Inutile dire che i parlamentari che rifiutassero di sottoporvisi, se ne assumerebbero le responsabilita' di fronte ai cittadini-elettori'. E' la proposta di Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di An, responsabile nazionale per le politiche della famiglia e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito. 'Io sono pronto a sottopormi al test antidroga anche seduta stante', afferma Pedrizzi, che osserva: 'Un parlamentare, in quanto tale, ha il dovere di rendere conto all'opinione pubblica, al popolo sovrano che lo ha delegato a rappresentarlo. Perche' i cittadini hanno il diritto di sapere chi hanno eletto. E perche' le Camere devono essere case di vetro, trasparenti agli occhi del Paese. Ogni parlamentare, dunque, dovrebbe accettare di sottoporsi al test antidroga. E questo - conclude Pedrizzi - anche a tutela dell'istituzione-Parlamento e per evitare ondate qualunquistiche'. 'Con la bocciatura della proposta di legge Casini il centrosinistra e la sinistra radicale si rendono complici di chi favorisce l'uso della droga'. Lo afferma Luca Volonte', capogruppo Udc alla Camera replicando al Verde Pellegrino. 'L'iniziativa voleva dare il buon esempio al Paese e soprattutto ai giovani, puntando anche ad eliminare il privilegio riconosciuto ai parlamentari di trincerarsi dietro lo scudo della privacy: cestinarla o, peggio, sostenere, come fa Pellegrino, che il Parlamento ha cose piu' urgenti, equivale a confermare che questa maggioranza non ha il coraggio di affrontare apertamente il problema della droga. Ora se ne assuma la responsabilita' politica, in Parlamento, e morale di fronte a tutte quelle famiglie colpite e sconvolte da questa piaga sociale'. "Con la bocciatura in tronco della Pdl Casini sui test antidroga per i parlamentari il Parlamento non lancia certo un segnale di apertura e trasparenza verso l'esterno. Il test non era obbligatorio ma facoltativo, dunque non si ledevano i diritti di nessuno. Meglio sarebbe stato provare a migliorare alcune parti del testo, come quella relativa alla pubblicazione obbligatoria di tutti i nomi dei parlamentari che hanno accettato o meno di sottoporsi al test, magari consentendo solo a chi lo volesse di far sapere se aveva o meno sostenuto i controlli, piuttosto che bocciarla in tronco come e' stato fatto". Silvana Mura, deputata di Idv, aggiunge pero' che "a quanto si apprende dalle agenzie, non si puo' non sottolineare che se l'Unione ha votato in blocco contro la proposta Casini, anche la Cdl, al contrario di quanto affermano quotidianamente molti suoi esponenti, non e' sembrata cosi' interessata alla questione droga, dal momento che nessuno dei suoi rappresentanti, fatti salvi i deputati dell'Udc, era presente al momento del voto". "Il voto contro la Pdl Casini sui test antidoping ai parlamentari da parte del centrosinistra e' un voto anche contro il ministro Amato". La pensano cosi' i giovani dell'Udc che, in una nota, precisano: "Ad Amato, quando mesi fa propose di fare il test sull'uso delle droghe nelle scuole, rispondemmo che era una provocazione ma poteva essere positiva se la classe politica avesse iniziato dando il buon esempio". Il voto di oggi, aggiunge la nota dei giovani centristi, "certifica che in tema di cultura della vita contro lo sballo e la cultura della morte, questa maggioranza a volte predica bene ma sempre piu' spesso predica male. L'unica certezza- conclude la nota- e' che razzola sempre peggio". 25-07-2007 Gb. Passo indietro per il Sativex La Multiple Sclerosis Trust (MST) non ha accolto favorevolmente la notizia che la Medical Regulatory Healthcare Agency, (l'agenzia che controlla la regolamentazione sulle droghe), ha richiesto piu' esami per verificare l'efficacia dei farmaci a base di cannabis. Il Sativex, medicinale a base di cannabis della GW Pharmaceuticals, e' in attesa di ricevere dal Governo l'autorizzazione alla prescrizione entro il 2009. In un comunicato stampa, il professor Mike Barnes, membro della MST ha dichiarato che le prove sull'efficacia del Sativex sono "gia' soddisfacenti". La GW ha annunciato che provvedera' a soddisfare le richieste della Medical Regulatory Healthcare Agency. 25-07-2007 Australia. Cavie giovani piu' attratte dalla cannabis Le cavie in tenera eta' sono piu' attratte dalla cannabis rispetto a quelle piu' vecchie, e questo sembra avere effetti sulla memoria. Ian McGregor dell'universita' di Sydney ha iniettato delle ingenti quantita' di tetraidrocannabinolo (THC) a cavie di diversa eta'. Due settimane dopo l'ultima dose, le cavie adulte evitavano le aree delle gabbie dove era stata iniettata loro la sostanza, mentre cio' non accadeva in quelle piu' giovani. "Questo comportamento dimostra che le cavie adulte non gradiscono il THC, mentre questa avversione non si vede nelle giovani. Le giovani hanno rivelato dei problemi nella memoria di corto periodo", ha dichiarato McGregor. Quando i ricercatori dell'universita' hanno esaminato la regione cerebrale dell'ippocampo, hanno trovato diversi cambiamenti nelle proteine delle cavie giovani, ma non in quelle adulte, concludendo che, essendo il cervello degli adolescenti in maturazione, e' piu' vulnerabile al THC. 25-07-2007 Australia. Sydney. Conferenza sul consumo e diffusione delle droghe e del virus dell’HIV Le metanfetamine sono connesse alla diffusione del virus dell'HIV tra la popolazione giovanile omosessuale degli Stati Uniti. Una ricerca condotta tra 1.457 sieropositivi della Carolina del Nord, tra i 18 e i 30 anni, rivela un aumento del consumo delle metanfetamine e di altri stimolanti dal 12% del 2000 al 22% del 2005. Intervenendo alla quarta conferenza "International AIDS Society Conference on HIV Pathogenesis, Treatment and Prevention", in svolgimento a Sydney, il dottor Christopher Hurt dell’Universita’ della Carolina del Nord, ha sottolineato, pero', che il collegamento e' indiretto, ossia che le droghe riducono le inibizioni, favorendo un comportamento sessuale a rischio. Per il professor John Kaldor, direttore del centro australiano per la diffusione del virus e la ricerca e organizzatore della conferenza, la situazione e' differente nel suo Paese. "Il consumo delle metanfetamine e' basso, ma occorre tuttavia controllarlo", ha dichiarato. 25-07-2007 Peru'. Agenzia antidroga: foglia coca non e' patrimonio culturale Romulo Pizarro, presidente dell'agenzia governativa di lotta alla droga DEVIDA, ha respinto la proposta del presidente regionale di Puno, Hernan Puentes, di dichiarare patrimonio culturale la foglia di coca in quel dipartimento, poiche' incoraggerebbe il narcotraffico. Ha sostenuto che si devono introdurre norme per combattere il traffico illegale di droghe, un flagello che distrugge la gioventu'. Inoltre ha ricordato che esiste una sentenza della Corte costituzionale che ha lasciato senza effetti la legalizzazione della foglia di coca quando Cusco presento' la stessa istanza. "Le decisioni di questa natura le prende il governo centrale e non i governi regionali", ha concluso. 26-07-2007 Gb. Buoni spesa per chi smette di drogarsi Potrebbe diventare a breve una realta' la proposta avanzata a inizio anno dal National Institute for Health and Clinical Excellence (Nice) della Gran Bretagna contro le dipendenze da droghe. E cioe' ricompensare chi si sforza di 'uscire dal tunnel' con buoni per lo shopping. Una trovata che potrebbe sembrare strampalata ed esosa, ma che gli esperti assicurano potra' far risparmiare molti soldi al Sistema sanitario nazionale. Il progetto pilota, che dovrebbe partire a breve coinvolgendo sei centri per il recupero di ex tossicodipendenti e 36 mila 'cavie' fra essi, prevede lo stanziamento di fondi pari a cinque milioni di sterline l'anno, con voucher individuali del valore di 70-150 sterline ogni 12 mesi. "Qualche sterlina a settimana, dunque -commenta Steve Pulling, vicedirettore del National Collaborating Centre for Mental Health, che sta collaborando per la stesura delle linee guida per il progetto- non certo buoni per comperare un televisore al plasma o un IPod. Pensiamo sia una metodologia adatta a incoraggiare il recupero di chi abusava di droghe, come d'altronde hanno dimostrato anche alcuni trial effettuati su 5 mila volontari in tutto il mondo". Gli ex tossicodipendenti che si dimostrano 'puliti' e prenderanno regolarmente parte ai programmi di recupero, oltre ai voucher per lo shopping, potrebbero ricevere anche incentivi per sottoporsi al vaccino contro l'epatite B, che affligge circa il 30% di queste persone. 26-07-2007 Italia. Minniti: un giovane su cinque guida sotto effetto droghe "Nelle notti dei fine settimana, le positivita' ai controlli anti droga sono circa il 18%, con punte del 25%, nelle fasce d'eta' degli ultra trentenni nell'orario che va dalle 2 alle 6". Il viceministro Marco Minniti, ascoltato in commissione Trasporti della Camera nel corso dell'indagine conoscitiva sugli incidenti stradali, quantifica il fenomeno della guida sotto effetto di stupefacenti. Definisce il fenomeno "non meno preoccupante" di quello della guida in stato di ebbrezza. Anzi: "Soprattutto i piu' giovani stanno acquisendo l'abitudine ad unificare in un solo contesto l'assunzione di droghe -cocaina soprattutto- e alcol". 26-07-2007 Italia. Udc si mobilita per test antidroga ai parlamentari Il leader dell'Udc esprime il suo rammarico per la mancata approvazione da parte della commissione Affari costituzionali della Camera della sua proposta per il test anti-droga per i parlamentari. "Evidentemente c'e' una doppia morale: tutti d'accordo, ma nessuno lo vuole", ha affermato Pier Ferdinando Casini. Nel corso di un'intervista al Tg1 l'ex presidente della Camera ha aggiunto: "E' un fatto molto grave. Non possiamo essere credibili se non diciamo ai cittadini che anche dal Parlamento viene un segnale chiaro: drogarsi e' illecito, drogarsi e' un disvalore. Mi dispiace molto: non ho perso io -ha concluso- ha perso la credibilita' del Parlamento". "Presenteremo una petizione popolare a sostegno del pdl Casini sui test ai parlamentari bocciato dal centrosinistra". Lo rendono noto i giovani dell'Udc: "A settembre partiremo con una raccolta firme in tutta Italia coinvolgendo giovani, famiglie e quelle categorie di lavoratori a cui recentemente e' stato imposto l'obbligo di periodici controlli rispetto l'uso di sostanze stupefacenti", spiegano. Secondo i giovani dell'Udc, "il voto di ieri della commissione affari istituzionali allontana sempre piu' la 'casta' dai cittadini e alimenta sentimenti di antipolitica, con la nostra iniziativa proveremo a riavvicinare la gente al Palazzo". 'Le donne dell'Udc sosterranno in massa l'iniziativa dei giovani relativamente alla petizione popolare a sostegno del pdl Casini sul test ai parlamentari". Lo dichiara Marisa Faga', responsabile delle Pari Opportunita' dell'Udc. "La pagina scritta dalla commissione Affari costituzionali della Camera e' un segnale negativo perche' conferma lo iato che c'e' tra il dire e il fare, tra cio' che si legifera e cio' che si testimonia. Siamo convinte che cancelleremo questo triste episodio con le adesioni piu' convinte delle donne che sulle battaglie di affermazione dei valori -conclude- sono state sempre in prima linea'. 26-07-2007 Usa. Linsday Lohan arrestata per possesso di cocaina e guida in stato di ebbrezza La giovane attrice americana Lindsay Lohan, 21 anni, arrestata a Santa Monica, nel sud della California, nella notte tra lunedi' e martedi', per avere guidato in stato di ebbrezza, ha negato che la cocaina che la polizia le ha trovato in tasca potesse appartenerle. Per l'attrice, una delle reginette delle notti hollywoodiane, gia' arrestata una prima volta in circostanza analoghe nel maggio scorso, si preannunciano momenti molto difficili: oltre al probabile carcere, LiLo -come viene chiamata negli Usa- rischia davvero di vedere la sua carriera cinematografica distrutta a causa dei suoi eccessi. 'Sono innocente, non consumo droga. Sono stata quasi picchiata dalla mamma della mia assistente Tarin. Per piacere rispettate la mia privacy'. Questo e' il testo di un messaggio e-mail che la stessa Lohan ha inviato a Billy Bush, il conduttore del programma televisivo 'Access Hollywood'. In base alla ricostruzione della polizia di Santa Monica, nei pressi di Los Angeles, a chiamarli chiedendo loro di intervenire e' stata la madre dell'assistente della Lohan, sentendosi minacciata dall'attrice, che le stava dando la caccia in auto. La Lohan e' stata arrestata per guida in stato di ebbrezza visto che le e' stato trovato un tasso di alcol nel sangue ben oltre la soglia autorizzata. Oltre ad una bustina di cocaina nei jeans. Come scrive oggi il New York Times, l'arresto della Lohan ha messo in grosse difficolta' i produttori di due film, il primo dei quali in uscita venerdi' sugli schermi statunitensi, 'I Know Who Killed Me', un thriller di cui e' la protagonista, che la stessa Lohan avrebbe dovuto presentare al popolare show dell'umorista Jay Leno. Le riprese della seconda pellicola, 'Poor Things' con Shirley McLaine, sono state rinviate ancora una volta a causa dell' incidente e non e' affatto detto, a questo punto, che la Lohan verra' confermata come una delle protagoniste. Vista la sua reputazione di ragazza poco precisa sul set (e' spesso in ritardo) e soprattutto la prospettiva di un periodo di carcere, nessuna compagnia vuole assicurarla. E senza assicurazione e' impossibile girare. Pesanti accuse, infine, vengono rivolte dalla stampa americana ai genitori della Lohan. La mamma Dina finisce nel mirino per non essersi occupata della figlia una volta scarcerata su cauzione ieri; il papa' Michael per essersi precipitato ai principali talk show americani, probabilmente pagato molto profumatamente. 26-07-2007 Italia. Perche' il Ssn non rimborsa i farmaci cannabinoidi? Interrogazione parlamentare Rnp Intervento degli on Donatella Poretti, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco, parlamentari radicali della Rosa nel Pugno Una lettera del 9 giugno pubblicata sul quotidiano La Repubblica ci ha fornito lo spunto per un'interrogazione al Ministro della Salute, Livia Turco, riguardo la terapia del dolore e l'utilizzo di farmaci cannabinoidi, in particolare dopo l’entrata in vigore del decreto che ha dato il via libera all’autorizzazione all’importazione di questi farmaci, in attesa che l’Aifa autorizzi la loro commercializzazione nel nostro Paese. Chi intende utilizzare questi farmaci dovrebbe richiederne l’importazione da un Paese estero dove sono regolarmente registrati, pagandoli a proprie spese. Tranne alcune Asl che li rimborsano e’ possibile chiedere il rimborso al Ministero della Salute. E cosi' ha fatto il lettore de La Repubblica, un signore fiorentino di 65 anni affetto dal virus Hiv, invalido civile al 100% e con 750 euro di pensione al mese. Per cercare di trovare sollievo ai dolori provocati dal massiccio utilizzo di antivirali si e' sottoposto ad un'altrettanta massiccia dose di analisi e test per chiedere al Ministero il rimborso per l'acquisto all'estero di alcune confezioni di farmaci dal principio attivo dronabinol. Sempre nella letterapubblicata sul quotidiano si legge che il Ministero avrebbe deciso di non elargire il rimborso a causa dell'eccessivo prezzo di questi medicinali. Secondo dati Istat l'Italia e' all'ultimo posto tra i Paesi sviluppati per l'attenzione alla terapia del dolore. Secondo altri dati ben 200 mila sarebbero i pazienti che hanno utilizzato farmaci anti-dolore a base di sostanze cannabinoidi. Ogni confezione di uno di questi medicinali costa 480 euro. Commentando questi dati il ministro Turco aveva detto: "Se queste specialita' sono state inserite nella farmacopea, vuol dire che il Ssn se ne fara' carico". In Senato inoltre da ormai un anno e' fermo il disegno di legge sulla semplificazione sanitaria che favorisce la prescrizione dei farmaci anti-dolore (tra i quali anche quelli derivati dalla cannabis) e anche noi abbiamo presentato una pdl -a prima firma Poretti- per legalizzare l'autocoltivazione e la vendita di cannabis naturale per uso medico (1). Nell'eterna attesa che si arrivi ad una svolta su questi importanti temi in questa interrogazione chiediamo al Ministro della Salute: - quali siano i motivi per cui ha deciso di non rimborsare i farmaci richiesti e quali siano i criteri secondo cui una richiesta di rimborso per l'importazione di farmaci cannabinoidi viene accettata o meno. (1) Il testo della proposta di legge: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15745 Segue il testo dell'interrogazione: Interrogazione al ministro della Salute in XII Commissione presentata dagli on Donatella Poretti, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco, parlamentari radicali della Rosa nel Pugno premesso che: - ll dronabinol (Delta-9-tetraidrocannabinolo) e' un principio attivo contenuto in medicinali utilizzati come adiuvanti nella terapia del dolore, anche al fine di contenere i dosaggi dei farmaci oppiacei ed inoltre si e' rivelato efficace nel trattamento di patologie neurodegenerative quali la sclerosi multipla, Hiv, tumore e altre gravi patologie; - con decreto del Ministero Della Salute del 18 aprile 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N. 98 del 28 Aprile 2007 il dronabinol e' stato inserito nelle tabelle contenenti l'indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope e relative composizioni medicinali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope e di prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza; - il dronabinol e' stato inserito nella Tabella II del citato DPR 9 ottobre 1990, n. 309, che comprende le sostanze stupefacenti e psicotrope con riconosciuta attività faramacologica e cioè i farmaci, indipendentemente dal fatto che essi siano o meno autorizzati all’immissione in commercio sul territorio nazionale. La collocazione nella Tabella II afferma l’attività farmacologia di una data sostanza ed il suo potenziale utilizzo in terapia ma non significa l’automatica autorizzazione alla produzione o all’immissione in commercio sul territorio nazionale, che è regolata da specifiche norme fatte osservare dalla specifica autorità competente, Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Chi volesse quindi assumere il dronabinol dovrebbe richiederne l’importazione da un Paese estero dove è regolarmente registrato, in applicazione del D.M. 11 febbraio 1997 e successive modificazioni ed integrazioni; - in Italia solo le Asl trentine-altoatesine, l'Asl di Bolzano, quella di Crotone (Asl 5Kr) e quelle di Roma (Asl RmA e RmE) si fanno carico della spesa per quanto riguarda i farmaci cannabinoidi. Il ministero della salute in applicazione del D.M. 11 febbraio 1997 e successive modificazioni ed integrazioni, prevede il rimborso per questo tipo di farmaco. In particolare vedasi l'art 5 del D. M. 11 febbraio 1997 (1) rilevato che: - sul quotidiano La Repubblica del 9 giugno 2007, nello spazio dedicato alle lettere e' presente quella del signor Piero Orzari, residente a Firenze, che afferma di non essere riuscito ad ottenere dal ministro della Salute il rimborso per i farmaci da lui richiesti per la terapia del dolore. Dopo essere entrati in contatto con il signor Orzari siamo venuti a conoscenza che la natura della sua richiesta ricadeva proprio su farmaci contenenti dronabinol ; - il signor Orzari, invalido civile al 100%, da 14 anni assume antivirali per combattere l'Hiv. Gli effetti collaterali di questi medicinali sono dolori muscolari e debolezza cronica. Il Signor Orzari, che riceve 750 euro mensili di pensione si e' rivolto al reparto algologia dell'ospedale Pietro Palagi di Firenze dove ha eseguito un test di 800 domande e ha inoltrato la richiesta per il rimborso da parte del ministero della Salute, per l'importazione di alcune confezioni di medicinali con dronabinol, come stabilito dal gia' citato D.M 11/2/2007 e successive modifiche e integrazioni; - sempre secondo la lettera del Signor Orzari, il ministero della Salute ha deciso di non rimborsare l'acquisto dei farmaci con principio attivo dronabinol all'ospedale Pietro Palagi di Firenze per il loro elevato costo; - secondo dati Istat l'Italia e' all'ultimo posto tra i Paesi sviluppati per l'attenzione alla terapia del dolore. Secondo altri recenti dati Cybermed, in Italia sono solo 3,6 i centri di terapie del dolore ogni milione di abitanti. Un dato bassissimo, se si confronta con il resto d’Europa: nel Regno Unito ad esempio, i centri per milione di abitanti sono 16, in Belgio 11,6 e in Irlanda 8,9. Nel 2000 sono stati stanziati 200milioni di euro per il "Programma nazionale per la realizzazione di strutture di curepalliative", eppure ben il 30% di questi fondi non è stato ancora speso: le regioni non hanno infatti utilizzato i finanziamenti previsti; - secondo alcune recenti affermazioni del ministro della Salute, Livia Turco: ''E' un'espressione di civilta' promuovere le terapie anti-dolore. E' doveroso consentire al maggior numero possibile di persone di vivere la malattia senza sofferenza: i derivati della cannabis sono una di queste opportunita' e mi e' sembrato doveroso procedere in tal senso, inserendole nel Ssn, sulla base della tante evidenze scientifiche''. Secondo alcuni dati raccolti, ben 200 mila sarebbero i pazienti che hanno utilizzato farmaci anti-dolore a base di sostanze cannabinoidi. Ogni confezione di uno di questi medicinali costa 480 euro. Commentando questi dati il ministro Turco ha detto: "Se queste specialita' sono state inserite nella farmacopea, vuol dire che il Ssn se ne fara' carico". Il ministro ha anche piu' volte sollecitato un'approvazione veloce del disegno di legge sulla semplificazione sanitaria che favorisce la prescrizione dei farmaci anti-dolore, fermo in Senato da ormai un anno. Per sapere: - quali siano i motivi per cui il ministero della salute ha deciso di non rimborsare i farmaci richiesti dal signor Orzari; - quali sono i criteri secondo cui una richiesta di rimborso per l'importazione di farmaci cannabinoidi viene accettata o meno; (1) Art 5 1. L'onere della spesa per l'acquisto dei medicinali di cui all'art.1 non deve essere imputato ai fondi attribuiti dallo Stato alle regioni e province autonome per l'assistenza farmaceutica, tranne il caso in cui l'acquisto medesimo venga richiesto da una struttura ospedaliera per l'impiego in ambito ospedaliero. In quest'ultimo caso, fatti salvi i vincoli di bilancio e quelli eventualmente posti dalla normativa regionale, l'azienda ospedaliera potrà far gravare la relativa spesa nel proprio bilancio al pari dei farmaci in commercio in Italia e degli altri beni necessari per lo svolgimento delle prestazioni di assistenza sanitaria. 26-07-2007 Italia. Le Iene chiedono il patteggiamento per test antidroga ai parlamentari E' destinata a concludersi con un patteggiamento l'inchiesta della procura di Roma a carico di tre componenti dello staff della trasmissione televisiva 'Le Iene', tra cui l'autore Davide Parenti, finiti sul registro degli inagati per violazione della legge sulla privacy in relazione al servizio, realizzato ma mai andato in onda, in cui 50 parlamentari venivano sottoposti a loro insaputa ad un test antidroga. Sara' il gup Maria Antonietta Ciriaco, il 16 ottobre prossimo, a pronunciarsi sulla richiesta di patteggiamento avanzata dagli indagati con il consenso del pm Salvatore Vitello. 'Le Iene' era accusate di aver prelevato particelle di sudore agli esponenti politici attraverso un tampone, in grado di rilevare se questi avessero assunto droga nelle precedenti 36 ore. Sedici dei 50 parlamentari erano risultati positivi al test, dal quale emerse che 12 avevano assunto cannabis e 4 cocaina. Il servizio, pero', non era piu' andato in onda a seguito dell'intervento dell'Autorita' Garante per la privacy, che aveva disposto "il blocco dell'uso dei dati personali" sulla base dei quali era stato realizzato il servizio, rilevando una "raccolta illecita di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute". In origine il pm Salvatore Vitello aveva firmato dei decreti penali di condanna, ma, per l'opposizione degli indagati, si era visto costretto a chiudere le indagini seguendo l'iter ordinario. Un paio di posizioni sono state archiviate. Sulla base di una consulenza tecnica, poi, la procura aveva accertato che gli strumenti utilizzati dalle 'Iene' per il test avevano una loro valenza scientifica ed erano in grado di fornire dati attendibili e molto vicini alla realta'. 26-07-2007 Italia. Barra (Cri): a breve nuova generazione di eroinomani "L'era delle droghe eccitanti sta per finire. A breve tornera' una nuova generazione di eroinomani". A lanciare l'allarme e' Massimo Barra, presidente nazionale della Croce rossa italiana e fondatore di Villa Maraini, centro di assistenza per tossicodipendenti, intervenuto questa mattina a Roma all'inaugurazione di un nuovo 'Camper antidroga'. Il mezzo, che stazionera' tutti i giorni a Tor Bella Monaca per aiutare i tossicodipendenti della zona, e' stato donato alla Fondazione dall'Anlaids (Associazione nazionale per la lotta contro l'Aids). "I tossicomani oggi fanno uso soprattutto di eccitanti (cocaina, ecstasy), ma a breve i piu' patologici torneranno a drogarsi con l'eroina. Non bisogna, dunque, abbassare la guardia", esorta. "Fino a qualche decennio fa -spiega Fernando Aiuti, professore ordinario di Medicina interna all'universita' La Sapienza di Roma e presidente di Anlaids- l'80% dei tossicodipendenti contraeva l'Aids scambiandosi le siringhe. Oggi, grazie anche all'intervento dei nostri volontari che le raccolgono il fenomeno e' in diminuzione, ma non bisogna abbassare la guardia". I dati, infatti, parlano ancora di un buon 35- 40%, circa uno su tre. E in prossimita' delle ferie d'agosto, Barra raccomanda a tutte le famiglie che hanno a che fare con un tossicodipendente a non lasciarlo da solo "perche' il 70% delle overdose avviene proprio tra le mura domestiche. Piuttosto tenete sempre a portata di mano una fiala di noloxone, l'antidoto che puo' salvargli la vita". 26-07-2007 Italia. Procura chiede rinvio a giudizio per poliziotto: ha rubato 1 chilo di cocaina Avrebbe sottratto un chilo e 476 grammi di cocaina che doveva custodire in Questura come prova del reato: il Pm Lorenzo Gestri ha chiesto il rinvio a giudizio per peculato e detenzione di stupefacenti a fini di spaccio per l'agente della squadra Mobile di Bologna che venne arrestato dai suoi stessi colleghi nello scorso febbraio. Il poliziotto aveva ammesso di aver preso la droga dall'ufficio reperti, asserendo pero' di averla usata per consumo personale. Ma visto che l'ammanco maggiore, di 1,2 kg, risaliva al marzo 2006 pare poco credibile un consumo personale di cosi' tanta cocaina nel giro di qualche mese. Da qui la detenzione a fini di spaccio. L'accusa di peculato invece si e' configurata vista che si tratta di un reato che viene compiuto dal pubblico ufficiale che si appropria di denaro o beni che ha nella propria disponibilita' per il suo incarico. In questo caso il poliziotto doveva custodire la droga sequestrata. La vicenda era venuta alla luce a inizio anno, quando, in seguito ad alcuni malesseri di carattere nervoso, l'agente era stato ricoverato in un ospedale cittadino. Gli accertamenti sanitari, avevano stabilito che i suoi problemi di salute erano dovuti all'assunzione di stupefacenti, in particolare cocaina. La Questura aveva deciso accertamenti medici ulteriori, e informato della vicenda oltre alla Procura, che aveva avviato l'inchiesta, anche il ministero dell'Interno. Inizialmente il fascicolo era stato aperto come atti relativi a fatti non costituenti reato. L'uso di droga non e' reato, anche se per un agente comporta provvedimenti disciplinari. La Questura aveva gia' avviato un procedimento interno nei confronti del poliziotto, al quale erano stato subito ritirati tesserino e pistola. 27-07-2007 Svizzera. Studio rivela come eliminare tracce di cocaina nel cervello Ricercatori dell'Universita' di Ginevra sono riusciti a spiegare come si 'cancellano' le tracce di cocaina nel cervello, ha annunciato l'ateneo svizzero in un comunicato. Circa un anno fa, la Facolta' di medicina dell'Universita' di Ginevra aveva dimostrato che i cambiamenti indotti dalla cocaina al livello della zona cerebrale implicata nella percezione della 'ricompensa' potevano essere reversibili. I lavori della stessa squadra di ricercatori pubblicati in un articolo della rivista scientifica 'Science' rivelano il meccanismo molecolare che restaura una comunicazione normale tra le cellule nervose dei topolini esposti alla droga. Oltre alle speranze terapeutiche per una malattia, la dipendenza che colpisce 9 milioni di persone in Europa, i lavori hanno condotto alla scoperta di un meccanismo di plasticita' cerebrale mai identificato prima, afferma l'Universita'. Fin dalla prima assunzione, il consumo di cocaina influenza il modo in cui i neuroni comunicano tra di loro. La cocaina agisce a livello dei recettori e modifica in modo durevole le proprieta' di trasmissione dell'informazione nervosa in una specifica regione del sistema nervoso. I lavori dell'Universita' di Ginevra rivelano che e' possibile indurre una ridistribuzione dei recettori e di ristabilire una neurotrasmissione normale presso i topolini esposti alla cocaina. Il ritorno ad una situazione normale dipende dall'inserimento di nuovi recettori che sono fabbricati in pochi minuti. 27-07-2007 Bolivia. Evo Morales: a fine presidenza tornero' a coltivare la coca Il presidente boliviano assicura che quando "termina la gestione" tornera' a lavorare nella coltivazione della coca. Rispondendo al vicepresidente, Alvaro Garcia Linera, che sosteneva di voler rientare all'universita' una volta lasciato il Governo, Evo Morales ha detto: "Io me ne vado nel Chapare (la regione cocalera del centro del Paese) con il mio cato di coca". Un cato ha una superficie di 1.600 metri quadrati, in un Paese dove l'area concessa alla coltivazione della foglia di coca e' di 12.000 ettari. Morales ha fatto questa dichiarazione a La Paz, durante la presentazione del Programa Nutricion Cero, che il Governo sta attuando in 52 municipi nel tentativo di sradicare la denutrizione infantile. 28-07-2007 Italia. Cocaina tagliata male: tolta patria potesta' a genitori ricoverati E' stata sospesa la patria potesta' sui figli di 14 mesi e 2 anni e due mesi, ai due genitori ricoverati da giovedi' all'ospedale Bolognini di Seriate, dove si erano presentati, vittime di allucinazioni, insieme ai bimbi, dopo aver consumato una dose di cocaina tagliata con l'atropina. Anche i due bambini erano stati sottoposti a controlli e il piu' piccolo era risultato positivo. 'Purtroppo quando i genitori fanno consumo di droga in ambito familiare, anche altre persone possono essere contaminate dalla polvere bianca', ha precisato il direttore sanitario dell'Asl di Bergamo, Claudio Sileo, che ha escluso che il bimbo sia venuto a contatto con la droga all'atropina. 'Escludo questa eventualita' nel modo piu' categorico. Cosi' come escludo che i genitori abbiano somministrato cocaina al piccolo con il ciuccio o il biberon'. In attesa che i carabinieri chiariscano in che modo il piccolo sia entrato in contatto con la polvere bianca, il Tribunale dei Minori di Brescia ha sospeso la patria' potesta' ai due genitori e i bambini sono stati affidati ad una comunita'. Per l'Osservatorio dei Minori il provvedimento di revoca della patria potesta' nei confronti di due genitori ricoverati dopo una dose di cocaina all'atropina, 'deve costituire la regola nei confronti di tutti quei genitori adusi a consumare sostanze stupefacenti'. 'La condizione tossicomanica -ha detto il presidente dell'associazione Antonio Marziale- compromette seriamente la funzione genitoriale, in quanto esistono elementi oggettivi, quali la condizione di salute, la posizione giudiziaria, l'altalenante stabilita' dei rapporti di coppia, la presenza di frequenti interventi da parte dei servizi sociali nelle dinamiche familiari, che rendono complesso e difficile l'esercizio e che inficiano i percorsi evolutivi del minore'. "Alla tolleranza zero per la cannabis fa da contrappeso la tolleranza per la cocaina, questi sono i messaggi che Fini e Giovanardi hanno dato ai giovani". Questo e' quanto afferma Francesco Piobbichi, responsabile delle politiche sociali del Prc, commentando la partita di eroina tagliata male a Bergamo che ha provocato 17 ricoveri. "C'e' voluta l'emergenza atropina per rendere evidente al paese il fallimento delle politiche della destra sul fenomeno delle droghe". Aver paragonato le sostanze nella stessa tabella "ha paradossalmente facilitato la diffusione di quelle pesanti come la cocaina, perche' sono molto piu' redditizie nel rapporto rischio guadagno, ma anche molto piu' rischiose". Nella legge inoltre, per il deputato del Prc, "c'e' un ulteriore paradosso, il principio attivo della cocaina e' maggiore di quello della cannabis come dose minima consentita". 'Puo' essere letale il mix di cocaina e atropina che ha causato il ricovero di 16 persone a Bergamo'. Lo afferma Giovanni Serpelloni uno dei maggiori esperti italiani di tossicodipendenze e in particolare di cocaina. 'Il particolare taglio di cocaina era stato gia' segnalato 3 anni fa dalla rete di allerta dell'Ue in Belgio, Francia, Italia e Olanda - ricorda il medico. 'Con questi e altri tipi di mix gli spacciatori cercano di dare sensazioni sempre diverse usando sostanze pericolose e difficilmente maneggevoli. Nel caso dell'atropina si tratta di una molecola che induce tachicardia e aritmie e potenzia gli effetti della cocaina, rendendo il composto micidiale'. 'E' una forma di incoscienza. Come si puo' mescolare insieme cocaina e atropina... vuol dire potenziarne notevolmente l'effetto'. Silvio Garattini, direttore dell' Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, commenta cosi' la vicenda che nelle ultime ore ha visto 16 ragazzi finire ai pronto soccorso degli ospedali in provincia di Bergamo per aver assunto cocaina 'tagliata' con atropina, un farmaco impiegato tra l'altro come anti-epilettico e anti-spastico. 'Da un lato la cocaina agisce sul sistema noradrenergico, mentre l'atropina sul quello dell' acetilcolina': questi due sono sistemi che regolano il sistema nervoso, 'eccitandolo' e stimolandolo, grazie ad appositi neurotrasmettitori. Unendo cocaina e atropina, si stimola ancora di piu' questi sistemi, e 'si puo' creare un forte sinergismo, aumentando l'effetto della droga'. 'E' difficile prevedere che cosa fanno e cosa possono mescolare, coloro che preparano certe sostanze senza sapere che hanno a che fare con sostanze potenti - ha concluso -. Pero', certamente qui c'e' un razionale per pensare che ci sia un notevole potenziamento della droga. E poi bisognerebbe vedere anche come mescolano le sostanze, perche' anche quella che chiamano cocaina non si sa bene che cosa contiene'. La cocaina tagliata con atropina non e' il piu' pericoloso dei mix in circolazione e, anzi, non e' neppure una novita'. Parola di Guido Blumir, sociologo, che di droghe si occupa da quarant'anni. 'Era gia' successo, un anno fa, proprio nella stessa zona, nel bresciano' dice Blumir e spiega che e' un taglio che fa l'ultimo anello della catena dello spaccio. E che a livello di strada puo' succedere davvero di tutto, lo dimostra la storia della marijuana addizionata con una sostanza vetrosa, che ha fatto finire in ospedale con problemi polmonari alcuni ragazzi. Non e' una favola metropolitana, ma un fatto accertato dalla sanita' francese, racconta Blumir. Hanno scoperto che la marijuana fumata da quei ragazzi era stata spruzzata con una sostanza vetrosa che ne rendeva le foglie piu' pesanti e piu' lucide, facendola somigliare ad una di miglior qualita'. Quanto alla cannibis extraforte, segnalata tra l'altro dalle autorita' britanniche per motivare le modifiche legislative in materia di droga, Blumir spiega che le diverse qualita' di cannabis esistono da sempre. L'aumento di Thc (la sostanza attiva) dipende dal tipo di seme, dalla terra e dalla luce in cui la pianta e' coltivata. 'Certo l'effetto puo' essere molto forte e il consumatore puo' spaventarsi, sentirsi male, ma di cannabis non e' mai morto nessuno'. Mentre se il mix coca piu' atropina ha fatto gia' finire in ospedale una ventina di persone, Blumir ricorda che la cocaina e' una sostanza di per se potenzialmente mortale: 'Anche un fisico d'acciaio ha la sua dose mortale -dice- e per chi soffra di una piccola patologia cardiaca, magari senza neppure saperlo, puo' essere mortale anche una dose piccolissima'. Ad altissimo rischio -spiega ancora- e' mischiare cocaina ed eroina, o chetamina ed oppio. Ma, sopratutto, 'da non assaggiare mai', raccomanda l'esperto, sono quelle 'erbe magiche' tornate di moda, come stramonio, belladonna..., 'diffuse in certi rave estivi sulle Alpi piemontesi': 'Sono peggio, molto peggio, anche degli allucinogeni sintetici come LSD'. Infine, da Blumir, un avvertimento in piu' per le ragazze:'nei locali non lasciate mai il bicchiere incustodito; qualcuno puo' metterci a vostra insaputa abbondanti dosi di Ghb per poi approfittare del vostro stato di semi incoscienza'. Piu' di una violenza sessuale in una situazione analoga e' gia' stata segnalata. 28-07-2007 Italia. Forza Italia critica film "Sweet Sweet Marja": la marijuana e' sostanza letale 'Il film Sweet sweet marja con Maria Grazia Cucinotta normalizza la marijuana, che e' una droga letale e pericolosa in grado di provocare scompensi psichici seri e di indurre incidenti stradali mortali'. Lo affermano, in una nota, i senatori Maria Burani Procaccini ed Antonio Gentile di Forza Italia. 'Basta con la pericolosa equazione marijuana uguale liberta' e sostanza innocua che provoca danni ai nostri adolescenti: basterebbe rendersi conto della cannabis ogm che c' e' in giro per scoprirlo. Questi film di basso livello culturale hanno il solo scopo di voler normalizzare l' uso di una sostanza pericolosa e letale'. 'Chiederemo al sottosegretario Levi ed al capo dipartimento per l' editoria Paolo Pluffo persone sensibili e di spessore, di voler incentivare l' avvio di una campagna promozionale che metta in evidenza i rischi dell' assunzione di marijuana fra i giovani'. 28-07-2007 Milano. Lieve calo uso cannabis, Moratti: e' tutto merito della Fini-Giovanardi A Milano il consumo di cannabis sarebbe in lieve calo nei primi mesi del 2007, mentre resta stabile il consumo di cocaina e aumenta quello di anfetamine. Sono i primi dati emersi dall'esame che periodicamente l'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri effettua sugli scarichi della metropoli. Un monitoraggio che permette di valutare dalla presenza delle sostanze stupefacenti nelle acque reflue l'andamento dei consumi cittadini. I dati parziali finora raccolti dall'istituto, ha spiegato il direttore Silvio Garattini, verranno approfonditi e verificati. Da una prima analisi, pero', emergerebbe una lieve diminuzione della quantita' di cannabis rilevata nei primi mesi dell'anno, rispetto ai quattro chilogrammi presenti negli scarichi nel 2006 che equivalgono a 30.400 dosi consumate. Il farmacologo ieri ha mostrato i risultati delle analisi al sindaco di Milano Letizia Moratti, in visita alla nuova sede dell'istituto, nel quartiere Bovisa. L'andamento delle altre sostanze piu' diffuse secondo la ricerca resterebbe invece stabile e si attesterebbe sui livelli misurati nel 2006: un chilo di cocaina al giorno, equivalente a piu' di 10 mila dosi, con picchi nel fine settimana; circa cento grammi di eroina (oltre 2 mila dosi). In lieve aumento le anfetamine: nel 2006 la concentrazione di queste sostanze era pari a 25 grammi giornalieri, piu' di 400 dosi. "I dati dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri evidenziano che nei primi mesi del 2007 a Milano c'e' stata una diminuzione dell'uso di cannabis e questo e' probabilmente collegato al fatto che i valori soglia nelle tabelle erano stati abbassati e si era data una certezza della differenza fra consumo e spaccio". E' il commento del sindaco di Milano, Letizia Moratti. Il primo cittadino, in visita oggi alla nuova sede del Mario Negri, nel quartiere Bovisa, ha sottolineato: "Innalzare nuovamente le tabelle o creare di nuovo incertezze nella distinzione fra consumo e spaccio sarebbe negativo. Questi risultati lo dimostrano". Secondo Moratti, le tabelle stabilite dalla legge Fini-Giovanardi "hanno influito sui consumi di Milano". Tanto che, prosegue, "mi auguro che non ci siano nuovi provvedimenti e che questi argomenti non vengano lasciati alla discrezionalita' dei giudici". Come e' successo, ricorda, quando il provvedimento, con cui il ministro della Salute Livia Turco innalzava i valori soglia delle tabelle per la cannabis, e' stato bloccato dai giudici del Tar. Ricerche come quella promossa dall'istituto Mario Negri, conclude il sindaco, "aiutano a fare scelte consapevoli e sono estremamente importanti per chi decide le politiche sulla droga. Mi auguro che Milano possa offrire questo contributo per far capire quali sono gli impatti, i risultati di determinate scelte politiche. Credo sia serio e auspicabile che gli interventi siano basati sulle verifiche dei risultati". C'e' pero' da aggiungere che la tesi del sindaco Moratti sembra essere contraddetta dall'aumento generalizzato del consumo di cannabis nel 2006, quando l'attuale legge era gia' in vigore. E' possibile che la legge Fini-Giovanardi stia funzionando solo a Milano? 28-07-2007 Peru'. Agenzia antidroga: dimezzeremo piantagioni di coca entro 4 anni L'agenzia antidroga peruviana (Devida) si propone di dimezzare le piantagioni di coca nel Paese entro il 2011. Lo ha detto oggi il responsabile dell'agenzia, Romulo Pizarro, sottolineando che, secondo l'Onu, attualmente le piantagioni di coca in Peru' si estendono per almeno 51.000 ettari. In un'intervista all'agenzia di stampa Andina, Pizarro ha precisato che la strategia del governo per raggiungere tale obiettivo e' basata su tre punti: sequestri di droga e dei reagenti chimici necessari alla sua elaborazione, sviluppo di coltivazioni alternative con l'aiuto dello Stato e appoggio della cooperazione internazionale. Il responsabile della Devida ha anche affermato che il giro d'affari per il riciclaggio nel sistema finanziario locale dei proventi del narcotraffico si aggira attorno ai 500 milioni di dollari all'anno. 28-07-2007 Gb. Studio su Lancet: incertezze su cause legame cannabis-psicosi, ma rischio esiste Si fanno piu' forti le voci che in Gran Bretagna chiedono una 'riclassificazione' della Cannabis, da cui si ottiene l'hascisc, attualmente depenalizzata, in particolare dopo che la rivista Lancet ha pubblicato uno studio per il quale anche un uso minimo di canapa indiana -anche un solo spinello- aumenta del 41% il rischio di esser vittime di malattia psicotiche come la schizofrenia. Per i consumatori abituali, questo rischio sale a una percentuale che va dal 50 al 200%, dicono i ricercatori britannici, Theresa Moore (Universita' di Bristol) e Stanley Zammit (Universita' di Cardiff). I due hanno passato in rassegna i 35 studi piu' recenti sull'argomento, osservando il legame tra cannabis e stati psicotici e notando 'un aumento importante dei casi di psicosi tra le persone che usano questa sostanza'. I ricercatori non escludono che ci siano altre spiegazioni per questo aumento delle patologie tra i consumatori di hascisc, 'ma, malgrado le incertezze, il pubblico deve essere informato su questa droga molto diffusa'. Lancet, nel suo editoriale, ricorda un suo commento pubblicato nel 1995 nel quale sosteneva che non c'erano rischi, neanche a lungo termini, legati al fumo della cannabis: 'Ma i lavori pubblicati da allora portano a concludere che la cannabis accresce il rischio di malattie psicotiche. Il governo dovrebbe investire in campagne d'educazione lunghe ed efficaci sui rischi che la cannabis presenta per la salute'. Oltretutto, il tipo piu' recente di cannabis -detta skunk in inglese- ha una potenza molte volte maggiore rispetto ai tipi che si fumavano, ad esempio, negli anni Ottanta: questo ha portato nei mesi scorsi l'Independent a rivedere la sua posizione sulla depenalizzazione di questo stupefacente. "Lo studio britannico pubblicato sulla rivista scientifica' The Lancet', nel quale si afferma che 'i fumatori di cannabis hanno il 40 per cento di possibilta' in piu' di sviluppare disturbi di carattere psicotico', deve essere da monito alla sinistra radicale. Adesso il Ministro della Salute, Livia Turco, fautrice del raddoppio di possesso di dosi personali, torni sui suoi passi". Lo afferma il capogruppo vicario della Democrazia Cristiana per le Autonomie alla Camera, Giampiero Catone. 28-07-2007 Ungheria. In aumento il consumo di droghe L'Ungheria, da paese di transito, e' diventato paese di meta di droghe e si stima che soprattutto quelle sintetiche a buon mercato guadagneranno terreno scatenando anche una lotta per il mercato fra le diverse mafie e gruppi di contrabbando, secondo quanto indicato dal vice direttore dell'Ufficio nazionale di investigazione, Gyoergy Zsombok, all'agenzia Mti. La rotta di contrabbando, che un tempo passava via Balcani e Ungheria verso Occidente, ormai e' 'bidirezionale', cioe' arrivano droghe dall'Olanda, in maggior parte prodotti sintetici (ecstasy, anfetamine) per il consumo ungherese. I trafficanti sono ungheresi che collaborano con gruppi olandesi, albanesi, turchi ed arabi, ha detto ancora Zsombok. Secondo il tossicologo Gabor Zacher almeno 320.000 persone consumano regolarmente droga in Ungheria (250.000 marijuana, 40-50.000 ecstasy o altri sintetici, 20.000 droghe piu dure, cocaina o eroina). Anche l' eta' di inizio di uso di droga si abbassa, ha detto Zacher al giornale Nepszabadsag: 14-15 anni rispetto a 16-17 dieci anni fa. 'Il problema e' che la polizia persegue i consumatori, e molto poco i spacciatori', ha aggiunto. In un fine settimana si consumano almeno 600.000 pillole ecstasy in Ungheria, 30 milioni in un anno. Secondo le statistiche, fra il 2003 e il 2005 il numero dei reati di droga e' raddoppiato, ma nel 92% dei casi sono puniti i consumatori e solo nell'8,3% gli spacciatori. Il 60% dei condannati hanno 18-24 anni. 29-07-2007 Italia. Ferrero: ragazzi, lasciate la droga fuori dalla vostra vita Il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, commenta l'episodio che ha coinvolto alcuni giovani ricoverati a Bergamo per aver fatto uso di cocaina tagliata male, e manda un messaggio ai giovani: "Lasciatela fuori dalla vostra vita perché ve la rovinate". A margine di un'iniziativa sul tema dell'immigrazione organizzata ieri pomeriggio a Bologna alla Festa provinciale di Liberazione, Ferrero spiega che ci sono "sostanze, droghe pesanti, che vengono tagliate brutalmente". E' il caso della "cocaina che forse è la cosa peggiore che c'è in giro". "Si pensa di poter governare questo fenomeno. Non è così: queste droghe danno dipendenza molto forte, in più ci sono questi delinquenti che la tagliano in questo modo e si rischia la vita". 29-07-2007 Italia. Appelli contro la cocaina killer nelle discoteche Il fantasma della coca-killer aleggia nel sabato notte in discoteca. Questo e' il fine settimana dei timori dopo i malori, forse una morte, per la cocaina tagliata con atropina, e dunque si fa il possibile per 'dare una mano' anche dalla consolle. Appelli dei dj, piu' spesso dei 'vocalist', coloro che parlano per ore e ore al microfono, a fianco di chi si occupa solo di musica, sollecitano i giovani a 'non cascarci', a 'divertirsi senza droga'. Succede in molti locali. Dopo l'allarme per la cocaina tagliata male, tutti si sono presi l'impegno a parlarne con la loro eterogenea clientela, nella quale ci sono pure dei consumatori. E non puo' non succedere nella zona del basso Garda bresciano dove le discoteche sono tante e dove la droga potrebbe essere stata davvero assassina: una commessa ventenne e' morta nella notte tra giovedi' e venerdi' a Desenzano. Arresto cardio-circolatorio in persona priva di patologie il referto ma le sue ultime ore di vita sono state in una casa in cui si e' sniffato. Nessuno resta indifferente di fronte all'allarme. Non ci rimangono, ad esempio, al 'Fura', discoteca di Lonato, a pochi chilometri dal casello autostradale di Desenzano. Il locale inizia a riempirsi dopo mezzanotte, passata da poco l'1:30 Davide 'Brio' Briosi, 21 anni, studente di economia e commercio, vocalist nel fine settimana, tra saluti personalizzati, auguri di compleanno e una serie di 'cento per cento Fura', si rivolge ai clienti, in maggioranza tra i 20 e i 30 anni, lanciando appelli contro la droga. 'Non e' una novita' per noi, lo facciamo tutti i fine settimana. Ma stavolta ho voluto far presente che la situazione e' ancora piu' grave. Per questo ho detto, oltre a 'niente droga', 'non cascateci' e anche 'pensate a quello che e' successo''. 'Brio' diventa la voce della coscienza del popolo del Fura, lui si considera 'la prova che ci si puo' divertire senza droga e senza alcol': 'basta guardare noi alla consolle, che ci muoviamo, parliamo, balliamo per quattro ore ininterrottamente'. Nella notte della paura, in cui altre dosi di coca tagliata male potrebbero colpire, 'Brio' e' ottimista: 'una volta quando lanciavi l'appello contro l'uso di droga e l'abuso di alcol ti facevano brutti gesti, ora non piu'. Qualcosa sta cambiando, le discoteche possono fare molto'. Poi, cappellino nero in testa, riprende a incalzare chi balla, a dare pacche sulle spalle a chi viene a salutarlo. 'Denis M.DJ' continua a mixare vinili di elettro-house e, appena passate le 2, e' quasi impossibile infilarsi nella pista, tra le pareti e le colonne bianche. Indice puntato contro la droga anche dai 'Nu'Art', quattro ballerini scatenati a cui e' affidata l'animazione. 'Nel nostro gruppo - dicono - si pensa a ballare, allo show ma la prima regola e' che si lavora senza alcol e senza droga. Quello che e' successo e' molto grave'. La vicenda della pericolosa cocaina 'cristallina' e' ben nota al popolo del Fura e fa discutere i giovani. Tutti sanno ma e' difficile, praticamente impossibile, trovare qualcuno che ammetta di consumare droga. E, comunque, piu' che la paura pare prevalere la rabbia verso chi trascina i giovani alla prima sniffata. 'La cocaina -commentano tre ragazzi di Seriate, nella bergamasca, dove la droga tagliata male ha provocato alcuni ricoveri- e' diventata uno status symbol. La sniffano i ricchi e anche chi ha pochi soldi non vuole essere da meno. Chi non ha la testa per capire che fa sempre male non smettera' nemmeno in questo fine settimana'. Due amiche bresciane, Martina e Michela, garantiscono che 'nella nostra compagnia nessuno ne fa uso' ma conoscono le insidie: 'prima te la regalano, poi uscirne e' difficile. Forse quello che e' successo fara' riflettere'. Emanuele di Sarezzo, tra un 'pota' (il noto intercalare bresciano) e l'altro, ammette di essere 'un po' ubriaco, pero' non ho problemi perche' sono venuto con il pullman che viene poi a riprenderci. E mi sto divertendo moltissimo anche senza droga'. E, allegrotto com'e', si sfoga: 'C'e' tantissima cocaina in giro. E' piu' facile trovare quella che le caramelle. A me fa schifo, ma ne usano tanta, tanta, tanta'. Si avvicinano le quattro, orario di chiusura del Fura. E si forma una coda davanti al banchetto in cui i ragazzi si possono sottoporre all'alcol-test. 'Ne facciamo tanti -spiega uno dei volontari dell'iniziativa promossa da Polizia Stradale, Comune di Desenzano e alcune associazioni- e colpisce il fatto che vi si sottopongono piu' quelli tra i 20 e i trent'anni che non quelli con qualche anno di piu'. Se l'alcol test e' positivo invitiamo a non guidare, ad aspettare, a far guidare un amico'. Il popolo del sabato notte se ne va. Le auto - dalle Mercedes alle Smart - ripartono verso le tante province da cui sono giunte. Un giovane pesca dalle tasche la chiave della 'Golf' e la consegna ad un amico: 'Guida tu'. Un giro di vite contro gli spacciatori per "salvaguardare la salute dei cittadini, messa a serio rischio dalle partite di droga tagliate male o contaminate da altre sostanze nocive". Lo chiede il Codacons al ministro dell'Interno Giuliano Amato e alle forze dell'ordine dopo gli ultimi casi di 'cocaina killer'. "Le forze dell'ordine - si legge in una nota dell'associazione - conoscono chi sono e dove operano i pusher italiani, e numerose inchieste giornalistiche (tra cui quella delle Iene) hanno firmato dove e come operano gli spacciatori". "E' necessario - conclude la nota - intervenire con retate a tappeto, finalizzate ad arrestare e tenere in carcere chi spaccia la droga, almeno fino a che non sara' stata individuata la provenienza della cocaina killer". 30-07-2007 Australia. Western Australia. Piu' alto il consumo di amfetamine Gli abitanti di questo Stato consumano piu' amfetamine, ed e' quadruplo il numero di quelli che si rivolgono ai centri per disintossicarsi dalle sostanze sintetiche. La ricerca condotta dall'Istituto australiano della salute e da quello dell'assistenza sociale, rivela che un quarto dei tossicodipendenti, che si rivolge ai centri di recupero, e' dipendente da amfetamine. Louise York, ricercatrice dell'Istituto, ha dichiarato che l'alcol e' la sostanza piu' consumata tra le droghe legali e la cannabis tra quelle illegali. 30-07-2007 Gb. Voci di possibili tagli di Gordon Brown ai programmi antidroghe Il Sunday Telegraph ha riportato la notizia, (ieri 29 luglio) che il Governo potrebbe tagliare 50 milioni di sterline dai fondi antidroghe. I tagli, previsti per i prossimi tre anni, sarebbero diretti al "Pooled Treatment Budget", (PTB), il principale programma antidroghe del Governo. Programma che ha un budget previsto per il 2007 di 398 milioni. Il PTB e' finanziato dall'Home Office e dal Dipartimento della salute. Martin Barnes, dell'agenzia no profit DrugScope ha dichiarato: "Siamo preoccupati sulle voci di possibili tagli ai programmi antidroghe. Il Primo Ministro si e' espresso in passato sulla necessita' di migliorare i programmi, per questo simili voci sembrano contrastanti". Il portavoce del Dipartimento della Salute ha detto: "Nessuna decisione e' stata presa sul 2008 e oltre. Il Governo ha speso molto nei programmi di disintossicazione, e' il numero delle persone disintossicate e' quintuplicato negli ultimi anni. Attaccare le droghe illegali rimane una priorita' del Governo, come e' stato recentemente espresso dall'Home Office". 30-07-2007 Italia. Scientology: resoconto della raccolta di siringhe a Ostia Lido Ieri mattina, domenica 29 luglio, i volontari della campagna "Dico No alla droga, Dico Sì alla vita" della Chiesa di Scientology, hanno continuato l'opera di bonifica, già intrapresa da diverse settimane anche nel periodo estivo, nell'area della Pineta delle Acque Rosse e la via delle Isole del Capo Verde. In totale sono state raccolte oltre 70 siringhe, più numerosi aghi dispersi. Durante la perlustrazione e' stata individuata nella Pineta un angolo molto degradato dove sono state rinvenute almeno una cinquantina di siringhe abbandonate. Il problema del degrado della Pineta delle Acque Rosse e' piuttosto sentito da parte dei residenti che hanno lasciato su un albero una sorta di manifesto nel quale si chiede di non lasciare abbandonate le siringhe ed altri rifiuti sul terreno. L'azione di raccolta dei pericolosi rifiuti da parte dei volontari ha anche lo scopo di mettere in guardia ed invitare l'opinione pubblica ad una maggiore informazione sui rischi e le conseguenze dell'uso delle droghe. Dico no alla Droga si ispira sin dal 1986, anno della sua nascita, alla frase del filosofo ed umanitario Ron Hubbard: "Le droghe privano la vita dalle gioie e dalle sensazioni, che rappresentano comunque l'unica ragione per vivere". 30-07-2007 Italia. Allarme cocaina. Radicali: come per l'eroina, i consumatori non hanno controllo sulle sostanze illegali Alla notizia della nuova "emergenza droga" (18 persone ricoverate negli ospedali della zona di Bergamo, Brescia e Lago di Garda per gli effetti di una partita di cocaina tagliata con atropina e un decesso), Nathalie Pisano (Radicali Milano) e Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani) hanno dichiarato: "La nostra speranza e' che l'ennesima emergenza estiva serva almeno a far riflettere sulla questione che riteniamo cruciale e che non ci stancheremo mai di segnalare: come per l'eroina e per tutte le sostanze illegali, i consumatori non hanno nessun controllo qualitativo e quantitativo sulle sostanze che sono costretti ad acquistare sul mercato nero, gestito dal monopolio criminale. Come per l'eroina, per l'ecstasy, per la cannabis, anche per la cocaina occorre seriamente pensare a un sistema di acquisto legale, che tuteli i consumatori e cessi di alimentare le narcomafie; lo stesso sistema di acquisto legale introdotto da Roosevelt per evitare che i consumatori di alcolici morissero fra dolori atroci per l'assunzione dell' "alcol di legno", prodotto dai vari Al Capone. Intanto, Ministero e Assessorati Regionali alla Sanita' devono ridare significato e sostanza al concetto di "riduzione del danno", applicandolo a tutte le sostanze con i diversi approcci necessari per entrare in contatto con i consumatori, che mutano a seconda della sostanza assunta. Concretamente: i SERT devono essere presenti con i loro operatori davanti a discoteche e luoghi di ritrovo." 30-07-2007 Italia. Deputato Udc ammette: ho partecipato a festino con squillo, non sapevo della droga Ha un nome ed un volto il misterioso parlamentare della notte di sesso e cocaina con due squillo all'hotel Flora. E' l'on. Cosimo Mele, 50 anni, moglie e tre figli, brindisino di nascita e di collegio elettorale (Udc). Al suo primo mandato, negli archivi dell'informazione politica e' ricordato per dichiarazioni sulla necessita' di difendere 'la nostra identita' cristiana'. E' anche cofirmatario della proposta di legge per la pubblicita' sull'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte dei parlamentari. Per la cronaca sara' l'ennesimo scandalo che coinvolge sesso, droga e uomini di potere, un altro episodio da archiviare nella storia centenaria dell'Hotel Flora, dopo gli appuntamenti negli anni della Dolce Vita tra Mastroianni e la Ekberg, l'incontro tra Salvo Lima, Tommaso Buscetta e Nino Salvo (secondo una testimonianza al processo Andreotti) nel 1980 e, due anni dopo, l'assassinio, con una bomba che gli esplose sotto il letto, di uno dei dirigenti dell'Olp, a Roma per incontri segreti. L'on. Mele ha deciso di parlare con l'Ansa 'per evitare speculazioni politiche che danneggino il partito'. Si dimettera' dalla carica parlamentare? 'Io rispondo al mio partito. Al mio segretario ho offerto le mie dimissioni, se saranno necessarie'. Con sua moglie ha parlato? 'E' stata la cosa piu' difficile. Ho parlato e parlero' ancora'. Con la polizia, dice, parlera' domani. 'Andro' in questura domattina, per chiarire. Non mi hanno convocato, non ho nessun obbligo...' Che quel che e' accaduto sia una vicenda privata, senza nessun risvolto penale, ne e' convinto il parlamentare, ma anche gli investigatori, tanto che alla procura non risulta sia nemmeno stata fatta una segnalazione. 'La signora l'ho conosciuta a cena, al ristorante Camponeschi, presentata da amici', dice Mele nella sua ricostruzione della serata allegra che rischia di cambiargli la vita. 'No, non sapevo fosse una prostituta', ribadisce piu' volte, poi ammette di averlo capito 'ad un certo punto' e di averle fatto 'un regalino' (sulla cifra preferisce sorvolare). L'ha portata in una suite all'hotel Flora, 'anche se ho casa a Roma, ho preferito'. Hanno passato la serata, sempre secondo il racconto del parlamentare, poi ognuno a nanna in una stanza diversa della suite. Di cocaina l'onorevole dice non solo di non aver fatto uso, ma nemmeno di averla vista. 'Forse ha preso pasticche. Che ne so, io dormivo!'. L'on. Mele insiste anche sul fatto che lui era in compagnia di una sola ragazza, la seconda, dice, l'ha chiamata l'altra 'a un certo punto', 'poi se n'e' andata'. Non e' chiaro a che punto e' arrivata e a che punto se n'e' andata. Nemmeno se c'era ancora o no quando la prima, chiamiamola Francesca (anche se, galantemente, Mele non vuole farne neppure il nome di battesimo) si e' sentita male. 'Non e' proprio che stava male - dice Mele -, straparlava...'. Tanto che lui ha chiamato la reception chiedendo un medico, poi ha detto che non serviva, poi ha chiamato di nuovo. Fino a che, alle otto di mattina, l'ambulanza ha raccolto Francesca e l'ha portata al San Giacomo. Qui lei ha raccontato di pasticche che qualcuno le avrebbe fatto prendere. Cosi' e' partito l'accertamento di polizia ed e' venuto fuori il coinvolgimento del parlamentare, la presenza di un'altra ragazza. Quando Francesca si e' ripresa, ai poliziotti della questura ha detto che nessuno l'aveva costretta a fare niente e che anzi, 'quel signore' le aveva anche pagato il dovuto per la prestazione. Nessuna denuncia, tutti a casa. Peccato che qualcuno avesse messo una pulce nell'orecchio dei giornalisti. Chissa' perche'. Lui e due donne nella suite dell'hotel di Fellini? Sesso e droga? "Veramente non me ne sono neanche accorto di questa ragazza che prendeva pasticche o quant'altro. A un certo punto ha dato fuori di testa e io ho chiamato la reception: 'C'e' una persona che non sta bene...'. E' arrivata poi l'ambulanza. Ma come puo' far notizia un fatto del genere?"."Siamo allo scempio generale. Io non ho fatto altro che andare a cena con un amico che mi ha presentato la ragazza che, siccome era tardi, e' venuta a letto con me". "Ero con una ragazza -racconta- che poi ha chiamato una sua amica ma non e' stato un me'nage a tre". "Forse la droga -aggiunge ancora- gliel'ha data l'altra donna. Non ho visto nulla. Pero' quando e' stata male ho chiamato soccorso anche se non voleva". "Dopo una giornata intera di roboanti dichiarazioni di Volonte' e dell'Udc ecco che viene fuori il nome del frequentatore di festini a base di droga: un parlamentare centrista. Che figuraccia". Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e coordinatore federale del Movimento Giovani Padani, commenta cosi' l'outing' del parlamentare Cosimo Mele. "Aveva ragione Casini, serve un test per vedere chi fa uso di droga. Approviamolo subito e rendiamolo obbligatorio per tutti i parlamentari dell'Udc. Cosi - conclude Grimoldi - risolveremmo il problema dell'uso della cocaina alla Camera e al Senato". "Nulla di personale perche' ciascuno risponde alla propria coscienza", e tuttavia Cosimo Mele "deve uscire non solo dal gruppo dell'Udc, ma anche dal partito e dimettersi da deputato perche' con l'attuale legge elettorale c'e' da rispettare un mandato fiduciario con il partito prima che con gli elettori". Parole decisamente severe quelle di Maurizio Ronconi, vicecapogruppo dei centristi alla Camera: "Mele- punta l'indice Ronconi- ha determinato un gravissimo danno di immagine e di credibilita' al partito e al gruppo dell'Udc e politicamente non ha scusanti". A giudizio di Ronconi "non si puo' che essere inflessibili", dunque il segretario Lorenzo Cesa "assuma immediatamente ogni iniziativa tesa a garantire l'onorabilita' di un partito che, non dimentichiamolo, e' fatto di cattolici democratici sempre a difesa della famiglia e contro ogni droga". Tutta la mia 'solidarieta' al collega ingiustamente crocifisso', smettiamola di essere 'ipocriti': Francesco Cossiga scende in campo a difesa di Cosimo Mele, il deputato dell'Udc salito agli onori della cronaca per una serata piccante in un albergo romano con una signora poi finita in ospedale forse a causa del consumo di droghe e alcol. 'Nulla ho da dire - premette il presidente emerito della Repubblica - dal punto di vista del costume nazionale e del diritto penale di polizia circa il bacio che due 'non eterosessuali' di sesso maschile si sono teatralmente dati davanti al Colosseo. Certo che per me cristiano, pensando che il Colosseo e' il santuario dei martiri cristiani, la cosa mi fa un po' impressione. Ma il nostro e' un governo laico e cattolico democratico per cui martiri cristiani e martiri dell'omofobia sono la stessa cosa'. 'Per questo - prosegue - non comprendo perche' ci si debba scandalizzare per il povero nostro collega che in modo appartato si era dato a giochi del tutto eterosessuali di cui e' piena la storia del mondo e per il quale il marchese De Sade viene considerato un grande letterato e maestro di costume. Non eterosessualita', riserve per l'eterosessualita' e uso della droga costituiscono le nuove liberta' propugnate dal governo laico cattolico democratico di Prodi, di Franceschini, della Pollastrini e di Rosy Bindi'. 'Esprimo quindi - sottolinea Cossiga - la mia solidarieta' al collega ingiustamente crocefisso ricordando al lui e agli altri che per queste, diciamo cosi', esibizioni era ben noto il primo ministro di un governo laburista (due alla volta in auto nel tragitto tra casa di campagna e Downing street) e addirittura i quattro padri della patria, Camillo Benso (teorizzatore di tre alla volta), Vittorio Emanuele II (padre della patria non solo in senso morale), Garibaldi e, dall'altra parte, Giuseppe Mazzini'. 'E smettiamola - e' l'invito del senatore a vita - di essere degli ipocriti perche' si trattava di cose, e lo dico da ex ministro dell'Interno che pero' e' tenuto al segreto, che non erano estranee al grande partito della classe operaia di Gramsci e Togliatti... pero' Berlinguer era piu' bacchettone di me'. 'Quanto alla droga, non so se ci fosse, ma la sua decriminalizzazione - conclude - e' compresa nel Dpef'. "Voglio proprio vedere come votera' uno che va per troie e droga, il giorno che saremo chiamati a votare in Parlamento sulla sacralita' della famiglia e le leggi che hanno a che fare con la droga". E' quanto afferma in una nota il segretario Pdci, Oliviero Diliberto. 'E' tempo che nell'Udc si apra una riflessione molto seria, al centro ed in periferia, sui metodi di selezione della classe dirigente e su comportamenti troppo spesso in conflitto con i valori che il partito pubblicamente promuove e difende. Non si puo' autoproclamarsi primi della classe e non essere poi in grado di dimostrarlo, esponendosi oltre tutto alle facili ironie di alleati e avversari'. Lo afferma l'esponente dell'Udc, Carlo Giovanardi, commentando la vicenda che ha coinvolto il parlamentare Cosimo Mele, protagonista di un 'festino' a base di donne e droga in un hotel di Roma. 'Si parla tanto di costi della politica, ma al parlamentare bisognerebbe dare di piu' e consentire il ricongiungimento familiare. Perche' la vita del parlamentare e' dura, la solitudine e' una cosa molto seria'. Lo ha detto il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, in una conferenza stampa che si e' svolta a Montecitorio. Cesa ha raccontato di aver avuto le informazioni sulla vicenda di sesso e droga che ieri ha visto coinvolto il parlamentare Cosimo Mele direttamente dall'interessato ed ha espresso alla sua famiglia 'tutta la solidarieta''. Il segretario dell'Udc ha condannato il comportamento di Mele, ma ha sottolineato che 'i parlamentari che vivono a Roma da fuori sede e fuori dalle loro citta' hanno una vita abbastanza dura'. Per Cesa sarebbe quindi opportuno valutare l'ipotesi di un ricongiungimento familiare, piu' soldi a deputati e senatori, quindi, per poter permettere il trasferimento delle loro famiglie a Roma. Quello di Mele 'e' stato un comportamento sbagliato - ha sottolineato Cesa - che lui ha riconosciuto, l'unica cosa positiva che ha fatto e' quella di rassegnare le dimissioni dall'Udc che io ho immediatamente accettato. Naturalmente sono comportamenti non consoni con l'appartenenza ad un artito come l'Udc, che fa della difesa dei valori quali la vita e la famiglia la sua battaglia principale'. Quanto alle battute che arrivano dalle altre forze politiche, Cesa replica secco ad un cronista: 'Non rispondo alle provocazioni e alle strumentalizzazioni che riguardano le singole persone'. "Come dimostrano i fatti, c'e' una casta che la mattina chiede lo Stato etico per il popolo mentre la notte si fa tutt'altro. Adesso mi spiego perche' la cocaina e' piu' tollerata della cannabis nella legge in vigore". Francesco Piobbichi, responsabile Politiche Sociali del Prc, aggiunge quindi: "Cesa e Giovanardi, invece di andare avanti con quella pantomima ipocrita dei test ai parlamentari prevista per mercoledi' mattina, chiedano scusa al popolo italiano per aver sostenuto una legge ideologica che crocifigge decine di migliaia di giovani per pochi spinelli". 'Le recenti vicende che hanno coinvolto un parlamentare nazionale in una storia uso di droghe, pone all'ordine del giorno la questione dell'uso di stupefacenti nel mondo della politica'. A dichiararlo e' Salvino Caputo capogruppo di An all'Assemblea regionale siciliana, che ha chiesto al Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Micciche', di attivare un presidio medico dove i deputati possano, volontariamente, sottoporsi al test antidroga e di rendere noti i risultati all'intera collettivita' attraverso il sito dell'Assemblea'. 'La Politica - continua Caputo - ha un dovere maggiore nel tenere un comportamento limpido, netto e di rifiuto nei confronti della droga, ed anche se non c'e' una normativa precisa che li obbliga a fare test di controllo, la coscienza di ognuno di noi, dovrebbe spingerci a dimostrare ai cittadini la totale estraneita' a queste pratiche'. 'Non ho voglia di speculare sul comportamento dell'on.Mele, tuttavia credo sia opportuno un po' di contegno e ritegno da parte del partito che ha mandato in parlamento questo strenuo difensore dei valori della famiglia': cosi' Francesco Caruso, parlamentare di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, che definisce 'spudorata e inquietante l'ipocrisia dell'UDC'. 'Credo che per decenza e dignita' - aggiunge Caruso - farebbero bene ad annullare l'iniziativa del test anti-droga fuori Montecitorio, un'iniziativa demagogica e di facciata, perche' preannunciata da giorni e quindi senza l'effetto-sorpresa l'unico risultato tangibile rischierebbe di diventare la semplice sospensione per due giorni dei festini di sesso e coca organizzati da loro amici e deputati negli alberghi di lusso e sui loro yacht al largo di Napoli. Potranno anche uscire puliti e candidi lor signori dal test - conclude Caruso - ma non sara' certo questo che restituira' credibilita' e coerenza a coloro i quali promulgano leggi per sbattere in carcere chi si fuma una canna e arrivano addirittura ad invocare i ricongiungimenti familiari per cercare di frenare le tentazioni di 'alleviare' il presunto duro lavoro parlamentare'. "Abbiamo appena distrutto il mito del partito degli onesti, cerchiamo di non trasferirne l'essenza a livello dei singoli individui. Personalmente saranno piu' di trent'anni che non fumo nemmeno una sigaretta, ma non mi sottoporro' al test anti-droga proposto dall'Udc". Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, senatore di Forza Italia. "Intendo cosi' rivendicare - ha proseguito - il diritto all'imperfezione, alla contraddizione e all'errore e, insieme, voglio in tal modo esprimere una laica opposizione a quanti dell'imperfezione, delle contraddizioni e degli errori vorrebbero fare bandiere e pubblico vanto. La coerenza in politica e' importante. Ma se si trasforma in dogma diventa feticcio. Cosi' come la morale rischia di scadere in moralismo". "All'amico Cesa e all'Udc - ha concluso Quagliariello - chiedo pubblicamente di ripensare la loro iniziativa, ricordando il motto evangelico 'chi e' senza peccato scagli la prima pietra', e considerando come non sia necessario essere immacolati per sostenere l'importanza pubblica dei principi propri della tradizione cristiana". 'E' bene che in futuro abbiano un qualche pudore, gli esponenti dell'Udc, ad affermare i valori della famiglia benedetta dalla Chiesa e dal matrimonio in contrapposizione alla laicita' dello Stato e alla liberta' ed uguaglianza dei cittadini'. Lo afferma la senatrice dei Comunisti italiani Manuela Palermi. 'Non mi piace parlare del caso Mele. Ma non posso fare a meno di ricordare le tante volte che si sono scagliati contro i Dico e contro il Gay Pride. O come sia stata duramente attaccata la ministra Turco rispetto alla quantita' di utilizzo delle droghe leggere. Ha ragione Diliberto: c'e' una doppia morale su cui si regge il comportamento di alcuni esponenti politici che abbiamo tutti il dovere di smascherare. Anche quando, come nel caso dell'onorevole Mele - conclude Palermi - si tratta di vicende miserevoli che si preferirebbe ignorare'. "E' penoso e inquietante lo spettacolo messo in scena sul caso Mele. Il malcapitato collega, al quale va la mia solidarieta', e' vittima due volte: della propria imbecillita' (e passi: qualcuno crede di non esserlo mai stato nella vita?) e dell'ipocrisia che dilaga come un fiume in piena. Sorprende, per esempio, vedere atei confessi di lungo corso allinearsi e confondersi con la morale demagogica di tanti cattolici nel chiedere le dimissioni di Mele da ogni incarico". Lo ha dichiarato Osvaldo Napoli, membro del direttivo di Forza Italia alla Camera. "Mai visti prima d'ora tanti inquisitori insieme - ha proseguito - mi chiedo, per esempio, cosa c'entri mai un Caruso con la morale cattolica. Un uomo che tradisce la propria moglie commette il reato piu' grave che nessun codice civile potra' mai sanzionare, un cattolico risponde sempre e soltanto al foro della propria coscienza e non e' tenuto da nessuna legge, che non sia quella dettata dalla propria coscienza, a far coincidere la propria attivita' pubblica con la morale privata. Ogni democristiano ricordera' l'invito di Alcide De Gasperi a far coincidere il piu' possibile la morale pubblica con quella privata. Ma si trattava, appunto, di un invito e non di un precetto". "Se cosi' fosse stato la Dc probabilmente sarebbe finita molto tempo prima, almeno dallo scandalo Montesi. Mele e' in condizione di difendere oggi piu' di ieri i valori in cui crede, a cominciare dalla famiglia. Egli ha rispettato troppo alla lettera l'esortazione degasperiana, al punto che ha pubblicamente autodenunciato un 'peccato', ripeto un peccato, e non un reato. A lui va la mia solidarieta' e l'augurio che le circostanze non lo costringano a dimettersi dagli incarichi piu' delicati nella vita di un uomo, vale a dire da padre e da marito". 'E' allucinante che si voglia mettere in croce l'onorevole Mele, con un vero e proprio linciaggio, per un episodio sicuramente sgradevole, accusandolo senza alcuna prova di essere un consumatore di droghe pesanti. Certo, se i vertici dell'Udc nutrivano un vago timore che qualche deputato appartenente al proprio gruppo faceva uso di droghe, non c'era proprio bisogno di alimentare un sospetto generalizzato arrivando addirittura a proporre una legge per fare un'analisi antidoping a tutti i parlamentari'. Lo dice in una nota il capogruppo della Rnp e vicesegretario dello Sdi, Roberto Villetti. 'Bastava organizzare un test volontario dei membri del partito in una struttura privata - prosegue - senza scomodare le Camere, e il problema era risolto. Comunque la disavventura dell'onorevole Mele un risultato lo ha avuto. Il segretario dell'Udc, Cesa, invocando un aumento di stipendio per ottenere i ricongiungimenti, ha capito finalmente che i carichi di un parlamentare sono talvolta molto onerosi, poiche' ve ne sono alcuni con piu' famiglie'. 'Da tutta questa vicenda bisogna, comunque - conclude Villetti - trarre una lezione politica: non e' accettabile che, seguendo il motto vizi privati e pubbliche virtu', si facciano prediche con una vera e propria caccia alle streghe contro chi trasgredisce una rigida applicazione dei precetti morali della Chiesa, magari pretendendo che siano difesi dal braccio secolare della legge, per poi comportarsi in modo del tutto diverso od opposto nella propria vita personale' 'A titolo personale credo che il commento piu' adeguato sulla vicenda Mele lo abbia espresso il Presidente Cossiga: ossia, per le note cronache, che hanno veduto come protagonista prima Sircana e ora il deputato dell'Udc, registriamo un eccesso di moralismo e di ipocrisia. Ciascuno risponde solo alla sua coscienza e al proprio credo interiore. Semmai, sotto il profilo politico non si puo' non riscontrare una certa incoerenza...'. Cosi' Giorgio Jannone, del direttivo di Forza Italia alla Camera. "Noto con un certo disappunto che la comunita' dei farisei in Parlamento e' molto piu' grande di quello che pensavo". Cosi' Maurizio Lupi, esponente di Forza Italia, commenta la vicenda che vede coinvolto il deputato dell'Udc, Cosimo Mele. "Quello che sta accadendo attorno alla vicenda personale di Mele - continua Lupi - ha un non so che di disgustoso. Credo che il nostro collega, che non conosco e al quale va tutta la mia solidarieta', abbia gia' pagato il suo errore assumendosi le proprie responsabilita' come un uomo politico deve necessariamente fare. Purtroppo la nutrita truppa dei moralisti, invece di stare zitta, ha ben pensato di alzarsi in piedi e di puntare il proprio dito accusatorio lanciandosi in improbabili lezioni di coerenza". Lupi conclude spiegando che "quello che preoccupa pero' e' che questa ondata di fariseimo e moralismo cerca ancora una volta di piegare i fatti ad un proprio progetto. La verita' di valori come la difesa della famiglia fondata sul matrimonio va ben al di la' dei nostri limiti e delle nostre debolezze. Per questo strumentalizzare singoli casi per lanciarsi in crociate contro la Chiesa non solo e' di cattivo gusto, e' vile". 'La vicenda che ha visto coinvolto un parlamentare in un possibile uso di droga ci pone di fronte alla necessita' di garantire i cittadini in merito alla qualita' dei soggetti che li rappresentano al potere'. Lo dichiara Giovanni Barbagallo, capogruppo della Margherita all'Ars, che propone un periodico test antidroga per politici e amministratori. 'Per questo ritengo fondamentale non solo per i parlamentari nazionali e regionali, ma anche per i sindaci e i governatori, sottoporsi periodicamente a un test antidroga. Il modello di un deputato che fa uso di droghe e' negativo, in particolare in una realta', come la nostra, nella quale i problemi sociali sono piu' gravi che altrove'. 'La debolezza provocata dal disagio sociale e dalla poverta' richiede maggiore intransigenza da parte di quanti hanno il dovere di governare il superamento del degrado e la crescita civile della collettivita' che rappresentano'. 30-07-2007 Italia. Aumentati del 12% decessi per overdose; 90% segnalazioni riguarda consumo cannabis Crescono in un anno i decessi da overdose: tra il 2006 e il 2007 le morti per uso di sostanze stupefacenti e psicotrope sono aumentate del 12 per cento. Da 39 i decessi sono passati a 44. Mentre le segnalazioni e i sequestri di droga sono diminuiti sensibilmente, quasi il 35 per cento in meno nel 2007 rispetto all'anno precedente. Lo scorso anno sono stati sequestrati oltre 2.975 chili di sostanze stupefacenti (203 Kg di eroina, 212 di cocaina, 2531 tra cannabis, hashish, marijuana, 1.145 dosi di anfetaminici e 275 di Lsd), contro i 1.977 di quest'anno. Pur diminuendo il sequestro e le segnalazioni e' aumentato l'uso di eroina, marijuana e anfetaminici. Infatti i sequestri di eroina sono cresciuti del 44 per cento, e quelli di marijuana del 20 per cento. Per quanto riguarda gli anfetaminici nel 2007 rispetto al 2006 sono state sequestrate quasi 3000 dosi in piu'. In leggero aumento (il 2,2 per cento) anche le operazioni antidroga messe a segno dalle forze dell'ordine: nel 2006 le operazioni sono state 1548, mentre quest'anno sono passate a 1582. Sono diminuite invece del 7 per cento le persone segnalate all'autorita' giudiziaria: da 2641 segnalati si e' passati a 2451; in calo dell'1, 27 per cento gli arrestati, del 30 per cento quelli in stato di liberta' e dell'8 per cento gli irreperibili. In crescita gli stranieri segnalati, in calo i minori. Anche l'eta' dei segnalati e' cresciuta leggermente. Secondo un'indagine statistica del Cnr che ha preso a campione le segnalazioni effettuate tra il 2000 e il 2005 i consumatori di cannabis sono passati da una media d'eta' di 23 anni a 24; anche l'eta' dei consumatori di cocaina e' passata dai 28 anni nel 2000 ai 29 nel 2005. In crescita anche l'eta' media dei consumatori di cocaina, passati dai 30 anni nel 2000 ai 32 nel 2005. Nella relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2006, su un totale di oltre 27mila soggetti segnalati, emerge che il maggior numero di consumatori di droga risiede nel Nord-Ovest d'Italia (6422 persone segnalate). Al secondo posto nei consumi di droga, il Centro (5957 soggetti), subito seguito dal Sud (5870), dal Nord Est (4612) e dalle Isole (4349). L'uso piu' frequente ha riguardato i cannabinoidi, per cui sono state segnalate oltre 22mila persone, oltre il 90 per cento sul totale. Al secondo posto tra le sostanze piu' utilizzate la cocaina: oltre 1360 le persone segnalate al Nord-Ovest, 840 al Centro, 834 al Sud, 745 al Nord-Est e 391 nelle Isole. Massiccio anche l'uso di eroina, soprattutto al Nord Est, dove i segnalati sono stati oltre 400; mentre al Nord-Ovest e al Sud sono stati tra i 360 e i 370. Piu' irrisorio l'utilizzo di metadone, morfina, crack, anfetamine ed ecstasy. Dieci miliardi e cinquecento milioni di euro, lo 0,7 per cento del Pil e all'1,2 per cento della spesa delle famiglie residenti: e' questo l'ammontare dei "costi sociali" legati all'uso di sostanze illegali in Italia, stimato per il 2006. Valore calcolato sommando i costi per l'acquisto delle sostanze e per l'applicazione della legge (65%), i costi sociali dell'intervento socio-sanitario (17 per cento) e i costi legati alla perdita di produttivita' il (18 per cento). Si tratta di circa 269 euro pro capite se si considera la popolazione residente in Italia tra i 15 e i 64 anni di eta', 2.400 euro se la stima e' calcolata sulla popolazione dei consumatori problematici di sostanze psicoattive illegali. Nella Relazione 2006 emerge che per l'acquisto delle sostanze sono stati spesi 3 miliardi e 980 milioni, 2 miliardi e 798 milioni per l'applicazione della Legge: costi delle Forze dell'Ordine (utilizzati gli indicatori di spesa del personale impiegato e delle strutture e i mezzi utilizzati per le azioni di contrasto del mercato e per l'applicazione della legge), quelli delle attivita' dei Tribunali e delle Prefetture in merito alle segnalazioni e alle denunce (atti giudiziari relativi ai reati commessi in violazione della Legge sulle droghe), parte dei costi dell'Amministrazione Penitenziaria (carcerati per reati in violazione alla legge sulle droghe e ai detenuti tossicodipendenti) e infine i costi legali sostenuti dalle persone sottoposte a giudizio. Sempre nella Relazione 2006 sui "costi sociali" legati all'uso di sostanze illegali in Itali, emerge che e' l'eroina la sostanza maggiormente percepita come rischiosa per la propria salute: la considera pericolosa oltre il 95% degli intervistati; al secondo posto la cocaina che, pur attestandosi su valori alti, viene sottovalutata come fattore di rischio dagli intervistati fra i 35 ed i 44 anni. Il fumo di tabacco e' considerato pericoloso da oltre l'85% dei soggetti, timore minore tra i soggetti di eta' compresi tra i 25 ed i 44 anni, in particolare negli anni 2003- 2005. La cannabis, invece, e' percepita come dannosa per la salute solo dal 70% degli intervistati e secondo la relazione "viene considerata sostanza rischiosa da un numero sempre minore di soggetti": secondo l'indagine "diminuisce costantemente il dissenso" tra gli anni 2001, 2003 e 2005: se nel 2001 infatti il 71% dei maschi e l'80% delle donne esprimeva una forte disapprovazione rispetto all'uso di questa sostanza, nel 2005 erano il 64% degli uomini ed il 68% delle donne. A contribuire a questo significativo cambiamento sono in misura maggiore le classi di eta' piu' giovani (15-34 anni). "Quasi 5 milioni di italiani avrebbero cambiato opinione nell'arco di soli 4 anni, passando da un'opinione negativa nei confronti dell'uso della cannabis ad una posizione di non esplicita disapprovazione". Rispetto all'eroina cresce "significativamente" la quota di studenti che individuano la discoteca come luogo dove trovare la sostanza, mentre la strada sembra essere considerata sempre meno adatta all'acquisto di eroina, cosi' come la scuola, che viene percepita come luogo di spaccio di eroina solo da circa il 7% degli studenti. Per la cocaina, il 29% degli studenti afferma di "poterla trovare facilmente", poco meno della meta' degli studenti intervistati individua la casa dello spacciatore il luogo dove trovare la cocaina, passano dal 27% nel 2000 al 41% del 2006 gli studenti intervistati che individuano la discoteca come luogo deputato all'acquisto. La scuola viene percepita come sede di possibile spaccio di cocaina solo dall'11% degli studenti. Il 70% gli studenti invece non ha dubbi su dove comprare cannabis: la maggior parte degli studenti individua come luogo deputato all'acquisto la strada (si osserva tuttavia un trend in lieve decremento dal 2001 - 52% - ad oggi - 46% -). Dal 2001 diminuiscono anche gli studenti che riferiscono la scuola come il luogo dove trovare cannabis, anche se e' ancora segnalata dal 44% degli intervistati. 30-07-2007 Italia. Cucinotta a Forza Italia: la marijuana l'abbiamo provata tutti Maria Grazia Cucinotta prende le distanze dalle polemiche suscitate dal contenuto del film "Sweet Sweet Maria", duramente contestato dai senatori di Forza Italia Maria Burani Procaccini e Antonio Gentile mentre il regista Angelo Frezza difende la sua creatura. 'Quando ho letto il copione non ho pensato a eventuali problemi per l'immagine nell'interpretare una storia in cui si parlasse di droghe leggere perche' la piantina di marijuana nel film e' in realta' una scusa per puntare il dito verso una societa' che ci costringe ad assumere delle maschere per essere accettati'. Maria Grazia confessa: 'La marijuana l'abbiamo provata tutti, ma non mi interessano le sostanze che mi fanno perdere il controllo di me stessa. Io voglio vivere tutte le emozioni coscientemente'. Quanto al regista di Sweet sweet Marja, Angelo Frezza sorpreso dalla polemica scatenata dalla sua pellicola, spiega: 'il film non ha nella sua trama nessun incitamento all'uso di droghe leggere o di altro tipo, io personalmente considero l'equazione marijuana e liberta' un collegamento inesistente nel mio film. Inoltre, il protagonista pagha a caro prezzo le conseguenze del fatto che coltiva cannabis nonostante sia reticente. Non capisco dove come e quando la cosa venga vissuta o considerata normale come e' stato detto dai senatori azzuri'. Ricorda che il film 'e' stato sottoposto (come per legge) alla commissione per la censura cinematografica ottenendo un regolare visto quale 'film per tutti' senza aver suscitato in nessun componente della commissione nessun commento a tale proposito'. 30-07-2007 Australia. Un incidente su tre per abuso sostanze Fra i conducenti coinvolti in incidenti stradali in Australia, uno su tre si era messo al volante drogato, da alcool, psicofarmaci o sostanze illegali. Uno studio di automobilisti ricoverati in ospedale indica che il 30% erano sotto l'influenza di tranquillanti o droghe illegali, ed un terzo di questi avevano assunto un combinazione di sostanze. I ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue di 436 persone ricoverate in ospedale per controlli o terapie dopo incidenti stradali. Secondo la ricerca, guidata dallo specialista di pronto soccorso Chin Wei Ch'ng dell Alfred Hospital di Melbourne e pubblicato su Emergency Medicine Australasia, il 16% delle persone testate, per lo piu' donne anziane, e risultato positivo a tranquillanti come sonniferi o Valium. L 8%, per lo piu' giovani maschi, erano clinicamente "stoned" , cioe fatti di droga. Quasi la meta dell'intero campione aveva presenza di cannabis nell'organismo, il che indica che avevano fumato di recente. L 11% era sotto l influenza di oppiacei, come eroina, ed il 4% aveva assunto anfetamine. Nel suo studio, Ch'ng conclude che l uso di droga nel gruppo esaminato e allarmante . Sembra che una proporzione significativa della popolazione guidi sotto l influenza di droghe. Da quello che sappiamo su queste sostanze e sul loro effetto sull'organismo, vi e ogni probabilita che rallentino le reazioni e abbiano un ruolo negli incidenti , scrive. 30-07-2007 Nuova Zelanda. Uno spinello fa male ai polmoni quanto cinque sigarette 'Farsi' un solo spinello ha un impatto sulla salute dei polmoni pari a quello di 3-5 sigarette fumate in un sol colpo, infatti le 'canne' danneggiano la funzione respiratoria e sono associate a disturbi che vanno dalla tosse a produzione di muco, inoltre a difficolta' di respiro, sibilo, respiro affannoso. Lo rivela uno studio diretto da Richard Beasley del Medical Research Institute of New Zealand presso Wellington, pubblicato sulla rivista Thorax che pero' sottolinea come l'enfisema polmonare sia dovuto esclusivamente alle 'bionde'. L'impatto maggiore della cannabis rispetto al tabacco, spiega Beaslay, e' dovuto in larga misura al modo in cui vengono fumati gli spinelli: senza filtro, ad una temperatura piu' alta delle sigarette, inoltre vengono aspirati piu' profondamente e piu' a lungo. 30-07-2007 Australia. Le amfetamine intaccano i denti Secondo l'associazione dei dentisti australiani, il consumo di droga potrebbe portare ad un aumento dei problemi all'apparato dentale dei giovani consumatori. Mark Hutton, presidente dell'associazione dell'Australia del Sud ha dichiarato che l'aumento del consumo di amfetamine e di altre sostanze illegali ha creato un nuovo gergo tra i dentisti: "bocca da metanfetamine". Il dottor Hutton ha dichiarato: "I giovani devono sapere che le droghe, a lungo termine, danneggiano i denti. L'alcol, il tabacco e le droghe sono un cocktail letale per i denti e le gengive. Molti tossicodipendenti non si sottopongono a regolare visite dentistiche, per questo il problema e' serio e lo diventera' sempre piu". 30-07-2007 Gb. Non e' necessario riclassificare la cannabis Per alcuni esperti sulla politica delle droghe non ci sono prove sufficienti per riclassificare la cannabis, malgrado un nuovo rapporto indichi che essa potrebbe aumentare del 40% i rischi di schizofrenia nei consumatori. Il parlamentare laburista Brian Iddon e il professor Robin Murray dell'Istituto di psichiatria, hanno dichiarato che non ci sarebbero vantaggi nel ricollocare la cannabis nella fascia B. Commenti a seguito del recente rapporto pubblicato sulla rivista Lancet, secondo il quale sarebbero minimo 800 le persone malate mentalmente (psicotiche) a causa del fumo della cannabis. L'Home Office sta considerando di rivedere la riclassificazione in Fascia C della cannabis effettuata nel 2004. Il professor Murray ha detto che la recente ricerca ha aggiunto ben poco sulla comprensione dei rischi alla salute associati alla droga. "I politici ritengono la riclassificazione importante, ma non lo e'. Un quattordicenne che fuma non sa quale sia la differenza tra Fascia B e C. La sostanza e' gia' illegale per i ragazzini, per cui la riclassificazione non influenzerebbe i minori. E' necessario insegnare, invece, i rischi associati al fumo". Sulla ricerca ha aggiunto: "Un individuo, forse con una predisposizione, non ha sviluppato la schizofrenia solo perche' ha fumato, e' come quando persona con una piccola predisposizione al diabete lo sviluppi se mangiasse tanto". I risultati della ricerca non convincono Iddon, capo dei gruppi parlamentari che si occupano della politica sulle droghe. "Non credo che la connessione sia stata provata, ma tuttavia ritengo che la cannabis possa, probabilmente per motivi genetici, essere la causa delle psicosi in eta' giovanile". 30-07-2007 Italia. Mercoledi' test antidroga volontario per parlamentari. Prime adesioni Il parlamentare Roberto Poletti, giornalista eletto coi Verdi alla Camera dei Deputati, annuncia la propria partecipazione al test antidroga promosso dal segretario dell'Udc Lorenzo Cesa per mercoledì prossimo alle 9.30 davanti a Montecitorio. "Trovata demagogica o meno la manifestazione dell'Udc è l'unica occasione per i cittadini italiani di sapere se i propri rappresentanti in Parlamento si drogano oppure no e quindi se votano le leggi in stato confusionale, come a volte sembrerebbe". "Probabilmente sarò l'unico del mio partito a prendere parte all'iniziativa, ma la mia coscienza mi impone proprio di farlo". Poletti è tra i firmatari della proposta di legge presentata da Pierferdinando Casini e bocciata dalla commissione Affari Costituzionali della Camera". Quanto al caso alla vicenda del deputato Cosimo Mele, Poletti osserva: "Si sta assistendo in queste ore a una volgare strumentalizzazione della vicenda. Molti, da destra e da sinistra, diramano comunicati di una cattiveria inaudita. Mele farebbe bene, per coerenza con le posizioni che ha sempre assunto fino ad ora nella sua attività politica (ma non certo nella sua vita privata) a rassegnare le dimissioni, qualche altro frustrato a chiudere la bocca o a raccontare i suoi di peccatucci, visto che corna e pazze notti folli a base di sesso e droga nella Capitale non hanno partito". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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