====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 31-10-2006 al 07-11-2006 n.45/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Droga. La scienza non puo' provare che la cannabis fa male. Noi sosteniamo che in un certo senso si sbaglia - Criminalita'. Una proposta per Napoli e tutte le Napoli d'Italia: soffocare le organizzazioni criminali NOTIZIE - Messico. Rapporto tra genetica e dipendenza - Malesia. Impiccagione per traffico di marijuana - Italia. Non vi e' prova scientifica che lo spinello faccia male - Italia. Antiproibizionisti.it: Ferrero smetta di temporeggiare in materia di tossicodipendenze - Colombia. Vicepresidente: chi consuma la coca distrugge il Paese - Italia. Umbria. Cdl: faremo dura opposizione contro nuova legge sulla tossicodipendenza - Argentina. Calamaro: voglio che la legge sulla legalizzazione della cannabis prenda il mio nome - Sudamerica. Seminario internazionale di Ercaiad per la lotta alla droga - Canada. Consumo di metanfetamine nei capelli dei nascituri - Usa. San Diego. Attivisti pro marijuana terapeutica fermati dalla polizia - Israele. Piu' controlli alle frontiere, piu' alto il prezzo della marijuana - Italia. Le carenze dei Sert a Bologna - Spagna. La cocaina costa quanto due caffe' - Australia. Le donne rischiano il doppio degli uomini quando consumano droghe pesanti - Usa. Sceriffo e 12 poliziotti arrestati per traffico di droga - Italia. Roma. Polizia scopre nuova droga di moda ai rave - Italia. Udine. Medici: non ha senso opporsi alla cannabis nella terapia del dolore - Argentina. Allarme sull'uso della marijuana - Usa. Importante leader della destra religiosa consumava droga? - Gb. Allarme per le "smart drugs" - Spagna. Malaga. Alto il consumo di hashish e marijuana - Usa. Colorado, L'anomala pubblicita' pro-referendum legalizzatore - Italia. Radicali in congresso ribadiscono impegno pro legge legalizzatrice - Assassinare ... ovvero fumare hashish - Australia. Tasmania. Non e' aumentato il consumo di Ice - Italia. Fict: non potremo garantire i servizi se passano i provvedimenti sul Tfr in finanziaria - Olanda. Un uso moderato di cannabis ed ecstasy non fa male al cervello ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 156 arresti - 410,112 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 211,445 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 198,667 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 7500 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 450 flaconi di metadone - 980 piante di cannabis - 190 giorni di detenzione ARTICOLI 31-10-2006 Droga. La scienza non puo' provare che la cannabis fa male. Noi sosteniamo che in un certo senso si sbaglia Non ci sono prove scientifiche che la cannabis faccia male alla salute. Lo hanno detto oggi Marina Davoli e Silvia Minozzi del dipartimento di epidemiologia Asl Rme di Roma. Le due studiose hanno preso in considerazione la letteratura scientifica recente nella quale si asserisce che vi e' un nesso fra il consumo di cannabis negli adolescenti e alcuni disturbi psicosociali. Che la cannabis non faccia male alla salute non e' una novita'. Nonostante gli sforzi di numerosi studiosi, spesso finanziati da Stati proibizionisti, non si e' riusciti ancora a stabilire con certezza che vi sia un nesso di casualita' fra il consumo di cannabis e alcuni disturbi psicologici negli adolescenti. In altre parole, gli adolescenti studiati potrebbero soffrire di disturbi psicosociali indipendentemente dal consumo di marijuana, a cui ricorrono proprio perche' depressi. Se si considera che le studiose sono giunte a questa conclusione dopo aver analizzato solo quegli studi scientifici che miravano a dimostrare la tossicita' della cannabis, e che esiste ben piu' vasta letteratura scientifica che sostiene l'innocuita' o addirittura le proprieta' benefiche della cannabis, non ci resta che concludere che la cannabis fa male –eccome- a quei giovani (e non) che vengono pizzicati dalle forze dell'ordine e finiscono in carcere. Fra il carcere e i disordini psicosociali vi e' infatti un dimostrabilissimo nesso di casualita': cannabis=carcere=disordini psicosociali. Ha ragione percio' chi sostiene che la marijuana e la cannabis fanno male alla salute. Peccato che per sostenere questa tesi si sia dovuto rendere illegale questa sostanza. Ma l'importante e' avere ragione. Nel frattempo, un consiglio ai consumatori di marijuana e hashish: se proprio dovete farlo, fumate con saggezza ed attenzione per evitare gli effetti negativi sulla vostra salute. Pietro Yates Moretti 03-11-2006 Criminalita'. Una proposta per Napoli e tutte le Napoli d'Italia: soffocare le organizzazioni criminali Sono ormai giorni che si parla molto dell'emergenza criminalita' a Napoli. Si parla di inviare l'esercito, di aumentare le forze di polizia, di costruire piu' carceri per non dover ricorrere ad indulti o amnistie, di rendere la giustizia piu' efficace, di sostituire i rappresentati dello Stato. Su alcuni di questi punti non possiamo non essere d'accordo. Rimane il fatto che Napoli, come molti grandi centri urbani in Italia, e' vittima della diffusa illegalita', di cui il traffico di droga e' parte fondamentale. Grazie alla droga, si arricchiscono enormemente le organizzazioni criminali grandi e piccole (si parla di introiti dal traffico di droga che superano di quasi due volte l'entita' della manovra finanziaria), e si costringono i tossicodipendenti a delinquere per pagarsi quelle dosi che il mercato nero fornisce a prezzi altissimi. Piu' partite di droga sequestrano le forze dell'ordine, piu' si alzano i prezzi della droga sul mercato nero, piu' i tossicodipendenti delinquono. E impegnare piu' poliziotti nel contesto della guerra alla droga non fa altro che alimentare questo circolo vizioso. Un primo importante ed efficace provvedimento per Napoli, e tutte le Napoli d'Italia, e' la legalizzazione ed il controllo del mercato delle droghe. Verrebbero immediatamente a mancare miliardi di euro di introiti per la criminalita' piu' o meno organizzata. I giovani che cadono nella tossicodipendenza non sarebbero costretti a delinquere, e avrebbero la possibilita' nel frattempo di iniettarsi nelle vene -sotto il controllo di un medico- sostanze controllate, limitando il danno alla loro salute (nonche' alle casse dello Stato e delle Regioni). Questo sarebbe un primo importante segnale del Governo contro le organizzazioni criminali, per ristabilire la presenza dello Stato e la sovranita' della legge. Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 31-10-2006 Messico. Rapporto tra genetica e dipendenza Lo studio della medicina genomica puo' migliorare la comprensione della dipendenza da droghe nell'essere umano e, quindi, permettere d'elaborare risposte migliori al problema -ha spiegato Maria Elena Medina Mora della Secretaria de Salud del Messico. Nel Paese vivono tre milioni e mezzo di persone dipendenti da alcol ed altre droghe, e gli esperti sono impegnati a sviluppare agenti terapeutici genetici e un vaccino ambivalente per evitare ricadute nel processo della dipendenza. Partecipando al secondo congresso nazionale di medicina genomica, in corso a Mexico, la signora Medina ha detto che la ricerca e' in fase clinica. Ha spiegato che la vulnerabilita' all'abuso di droghe e' un tratto complesso, dalle implicazioni genetiche, e cio' fa si' che l'identificazione delle influenze ereditarie sia cruciale e rappresenti una sfida. La posta in gioco non e' piccola, giacche' ci sono milioni di tossicodipendenti, un terzo dei quali presenta anche una qualche forma di disturbo psichiatrico; di questi, solo il 17% e' in trattamento dopo 4 o 20 anni di dipendenza e solo la meta' riceve una terapia adeguata. Oggi si sa che l'influenza genetica gioca un ruolo in varie fasi dello sviluppo di dipendenza da sostanze, e che ci sono fattori che incidono sulla ricerca della cura. Per tanto, l'indagine in questo campo ci deve aiutare ad identificare gli individui con particolari vulnerabilita', e insieme, scoprire quelli che presentano elementi di rischio di sviluppare queste fragilita'. Infine, ha aggiunto che i disturbi complessi non sono causati solo dai geni, ma dalla combinazione di geni ed ambiente. I fattori ambientali, cosi' come le esperienze specifiche ed individuali, le norme socioculturali, le attitudini, le opinioni e le politiche pubbliche influiscono il manifestarsi del problema. 31-10-2006 Malesia. Impiccagione per traffico di marijuana Un ex soldato dell'esercito malese e' stato condannato all'impiccagione per il traffico di oltre tre chilogrammi di marijuana. Osman Yatim, di 63 anni, fu accusato della tentata vendita di 3,979 kg. di cannabis nel luglio del 2001, dopo una soffiata alla polizia che avvertiva dell'occultamento della sostanza nella sua motocicletta. Osman si sempre dichiarato innocente, rivelando che il sacchetto trovato apparteneva ad un suo amico. Si legge nella sentenza dell'Alta Corte che lo ha condannato in appello "l'amico non esiste. E' una difesa senza il supporto di alcuna prova". 31-10-2006 Italia. Non vi e' prova scientifica che lo spinello faccia male La cannabis fa male? Non e' certo, ma nemmeno e' vero il contrario. Insomma, sul tema una risposta definitiva e' lungi dal venire. Questo il senso della revisione sistematica della letteratura scientifica, condotta da Marina Davoli e Silvia Minozzi del dipartimento di epidemiologia Asl Rme di Roma, e illustrata oggi da Davoli al seminario "Tossicodipendenze: dalle evidenze scientifiche alla pratica clinica e alle decisioni politiche", in corso da ieri all'Istituto superiore di sanita'. La revisione degli studi scientifici, spiega Davoli, "raccoglie tutte le evidenze disponibili" e a partire dall'associazione, ormai acclarata, fra uso di cannabis da parte di adolescenti e disturbi psichici e comportamentali (come la depressione), uso di altre sostanze stupefacenti, comportamenti antisociali e basso rendimento scolastico, cerca di dimostrarne la causalita': cerca di verificare, cioe', che proprio l'uso di cannabis e' in qualche modo responsabile di quei disagi. La conclusione dello studio, che passa al vaglio tutte le piu' recenti e affidabili rassegne di dati sull'argomento, e' che "esiste una associazione tra uso di cannabis e disturbi psicosociali"; ma altrettanto vero e' che "le prove della causalita' di questa relazione sono deboli". Il che, precisa Davoli, "non vuol dire che la cannabis non abbia conseguenze dannose sugli adolescenti". 01-11-2006 Italia. Antiproibizionisti.it: Ferrero smetta di temporeggiare in materia di tossicodipendenze L'associazione Antiproibizionisti.it invita il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, a non temporeggiare piu' in materia di tossicodipendenze. 'L'avevano individuata tra le priorita' all'interno del programma presentato dall'Unione, prima delle elezioni, poi chissa' perche' -ricorda il segretario dell'associazione Marco Contini- ci hanno ripensato e hanno fatto retromarcia. Una volta insediatosi il Governo ha deciso di non ricorrere allo strumento che, per definizione, trae la propria origine proprio dalla necessita' di risolvere situazioni di questo genere (ovvero il decreto legge) ma di utilizzare il disegno di legge che, seppure simile nella denominazione, e' ben diverso dal decreto legge e richiede tempi enormemente piu' lunghi. Il 26 giugno Ferrero annunciava che 'ci stava lavorando', poi si impegnava solennemente a presentarlo entro settembre. Oggi, giunti ormai all'ultimo giorno di ottobre nel silenzio piu' totale, dopo 245 giorni di applicazione della legge 49/2006, ci viene a raccontare che ci vorranno ancora dei mesi. con buona pace di tutti coloro che nel frattempo rimarranno stritolati dal meccanismo perverso indotto da una legge ottusa e criminogena. Ci sono circostanze per cui il 'non fare' , a volte, e' grave quanto e piu' del 'fare'. Quella in cui ci troviamo e' indubbiamente una di queste. se e' vero che siamo di fronte a una urgenza e' assolutamente necessario trattarla come tale e agire di conseguenza. Basta un po' di buonsenso per rendersi conto che non si puo' fare una legge seria ed equilibrata in una condizione di emergenza. Per questo e' necessario provvedere prima ad arginare una situazione non piu' governabile e, soltanto dopo, mettersi intorno a un tavolo per elaborare una strategia a lungo termine'. 01-11-2006 Colombia. Vicepresidente: chi consuma la coca distrugge il Paese "La cocaina non solo distrugge te, distrugge un Paese". E' lo slogan della campagna pubblicitaria che il governo colombiano presentera' a breve a Londra. Un messaggio diretto ai consumatori: "Abbiamo bisogno di dire agli europei che la coca e' macchiata di sangue", spiega il vicepresidente Francisco Santos. Acquistare droga vuol dire finanziare la guerra in corso in Colombia, ammonisce Santos. Una critica rivolta soprattutto alle abitudini della gente celebre. Come Kate Moss: "Trovo sconcertante che una persona che contribuisce a provocare tanto dolore in Colombia se la passi meglio di prima e abbia piu' contratti di prima". 01-11-2006 Italia. Umbria. Cdl: faremo dura opposizione contro nuova legge sulla tossicodipendenza Annunciano 'opposizione durissima, come quella contro il garante dei detenuti', i gruppi della Cdl in consiglio regionale, contro la normativa che intende escludere i privati dalle decisioni sull' invio dei tossicodipendenti alle comunita' di recupero e che l' assemblea dovrebbe cominciare a discutere dal 7 novembre prossimo. Ieri mattina in una conferenza stampa Massimo Mantovani (Fi), Aldo Tracchegiani (An) ed Enrico Melasecche (Udc), hanno bollato la normativa come 'l' ennesima legge ideologica, ispirata da Rifondazione comunista', paventando che queste scelte potrebbero 'determinare corsie preferenziali verso determinate comunita' terapeutiche'. Mantovani ha criticato la scelta della maggioranza di procedere con l' iter della legge 'nonostante la nostra richiesta di aspettare che la Corte costituzionale si pronunciasse sulla legge Fini-Giovanardi che, al momento, riconosce anche ai medici privati la possibilita' di decidere sull' avvio al trattamento dei soggetti in stato di dipendenza'. Invece assegnando l' esclusiva certificazione solo ai servizi pubblici si dimostra che in Umbria non c'e' spazio per una sanita' privata e che la parte piu' di sinistra dello schieramento (Rifondazione comunista e sinistra Ds) intende schiacciare il partito della Margherita su impostazioni fortemente ideologiche, come e' gia' avvenuto con il garante dei detenuti e piu' di recente con la legge sulla sussidiarieta', stravolta in commissione'. Per Tracchegiani, 'in Umbria siamo ormai al dilagare della droga: occorre sollecitare le istituzioni a prendere posizioni serie. Servono quelle unita' mobili che ad Assisi hanno dato buoni risultati, servono controlli sull' immigrazione ma soprattutto occorre dare ai giovani valori veri'. Di 'furore ideologico, cominciato con la legge sul garante delle carceri', ha parlato Melasecche. Nella conferenza stampa e' stato anche sottolineato che, nella votazione in commissione, Ada Girolamini, dello Sdi, si e' astenuta. 01-11-2006 Argentina. Calamaro: voglio che la legge sulla legalizzazione della cannabis prenda il mio nome A venti giorni dall'uscita del suo nuovo album El palacio de las flores, prodotto interamente dal suo amico Lito Nebbia, il cantante Andrés Calamaro si dimostra ancora una volta non solo un grande artista, ma anche un grande... polemico. Alle sue reiterate richieste di legalizzare l'uso della cannabis, aggiunge una nuova istanza: "Mi piacerebbe una legge di depenalizzazione della marijuana che portasse il mio nome". Lo ha detto in occasione della consegna del premio Gardel. 01-11-2006 Sudamerica. Seminario internazionale di Ercaiad per la lotta alla droga La Escuela Regional de la Comunidad Andina de Inteligencia Antidrogas (Ercaiad) riunisce in un seminario internazionale le forze antinarcotici di Sudamerica e Sudafrica per preparare un'offensiva contro il narcotraffico e le nuove droghe sintetiche. Nell'occasione, gli ufficiali responsabili di Cile, Colombia, Brasile, Peru', Venezuela, Paraguay, Argentina, Uruguay, Ecuador e Sudafrica si scambieranno le esperienze e rinnoveranno l'impegno di lottare efficacemente contro il narcotraffico che muove migliaia di milioni di dollari in tutto il mondo. Una sfida futura delle forze antidroga consistera' nell'organizzare una serrata battaglia alle droghe sintetiche, giacche' le sostanze chimiche provocano effetti piu' disastrosi di cocaina e marijuana. Queste droghe hanno fatto il loro ingresso in Peru' e Colombia, e per neutralizzarle servono controlli molto severi via aria, terra e mare. ERCAIAD, con sede in Peru', negli ultimi anni ha registrato un'importante crescita istituzionale, avendo progressivamente incorporato piu' Paesi dell'emisfero ed anche istituzioni della cooperazione internazionale. La collaborazione e' necessaria, visto che oggi nessun Paese al mondo puo' considerarsi esente dalla poblematica del narcotraffico. Inaugurando il seminario, il direttore generale della Forza speciale contro il narcotraffico (FELCN), il colonnello Miguel Vasquez, ha detto che negli ultimi tempi si sono fatti importanti passi avanti nella lotta al narcotraffico, proprio grazie alla cooperazione internazionale. Vasquez ha enfatizzato gli interventi in Bolivia, che si realizzerebbero nel rispetto assoluto dei diritti umani, senza violenza e con la partecipazione e il controllo sociale. Ha sottolineato che, a differenza del 2005, quando furono sequestrate 46 tonnellate di droga, quest'anno FELCN ha messo le mani su 118 tonnellate: 106 di marijuana e 11 tonnellate e 800 chili di pasta base di cocaina. Un successo che ha attribuito alla capacita' operativa delle polizie di FELCN e UMOPAR, oltre al sostegno della cooperazione internazionale. ERCAIAD fu creata nel 1983 in occasione della Conferenza internazionale per il controllo delle droghe, come sforzo per riunire tutti gli agenti di livello superiore incaricati di trattare questa problematica nel Centro e nel Sudamerica. 02-11-2006 Canada. Consumo di metanfetamine nei capelli dei nascituri Le donne incinta che sniffano, fumano o si iniettano le metanfetamine espongono il feto ai potenziali rischi delle droghe. Ricercatori del Toronto's Hospital for Sick Children hanno trovato tracce di metanfetamine nella cute di alcuni neonati, dimostrando cosi' che le droghe possono oltrepassare la placenta e raggiungere il feto. "I capelli iniziano a crescere verso la ventesima settimana di gravidanza, dunque le tracce di droga non sono causate da una contaminazione casuale" ha dichiarato il dottor Gideon Koren, responsabile del programma "mamme a rischio" dell'ospedale. "Sappiamo che un solo consumo o due non viene rivelato dalle analisi. Deve essere un consumo costante per arrivare ai capelli. E' un segno questo che la donna e' una tossicodipendente". 02-11-2006 Usa. San Diego. Attivisti pro marijuana terapeutica fermati dalla polizia Alcuni militanti che manifestavano davanti al centro dove si teneva un convegno della DEA (Drug Enforcement Administration) sono stati fermati dalla polizia per alcune ore. I militanti, tra i circa sessanta che partecipavano alla manifestazione, chiedevano di parlare con la responsabile della DEA Karen Tandy. "Era nelle loro intenzioni chiederle dove avrebbero potuto comprare le medicine ora che la DEA ha fatto chiudere tutti i centri di distribuzione della marijuana terapeutica dell'area di San Diego", ha riferito l'avvocato Steph Sherer dell'Americans fo Safe Access. Al rifiuto della Tandy di rispondere, la polizia ha fermato e arrestato i manifestanti, tutti malati consumatori di marijuana per fini terapeutici, i quali sono stati poi rilasciati dietro cauzione. 02-11-2006 Israele. Piu' controlli alle frontiere, piu' alto il prezzo della marijuana Secondo un articolo pubblicato sul quotidiano Yedioth Ahronoth, la guerra con il Libano e l'incremento delle misure di sicurezza sul confine con l'Egitto e la Palestina hanno fatto aumentare vertiginosamente il prezzo della marijuana. Un ufficiale dell'esercito, intervistato, ha dichiarato "Mentre siamo qui a vigilare, passano dozzine di chilogrammi di droga dirette ai nostri villaggi". 02-11-2006 Italia. Le carenze dei Sert a Bologna "Sulla droga, a Bologna, manca una politica chiara e questa citta' non se lo puo' permettere", ammonisce Salvatore Giancane, responsabile del Sert di Bologna. Eppure, ci sono medici precari responsabili dell'unita' di strada del Sert, uno sportello sociale che non esiste piu' e si assiste a un progressivo depotenziamento dei servizi che scambiano siringhe ai tossicodipendenti e distribuiscono metadone. Ma "non e' eliminando un servizio che si risolve il problema della droga a Bologna", insiste Giancane. Parole che convincono senza fatica i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione presenti all'udienza conoscitiva che si e' tenuta oggi a Palazzo D'Accursio sulla droga in citta' e per fare il punto sui servizi. E le critiche, piu' o meno pungenti al Comune e all'Ausl, sono bipartisan. A partire dalla diessina Elisabetta Calari, alla quale "sfugge il perche' non si dia continuita' a un percorso gia' avviato, e pure evidenziato nelle linee di mandato sul contrasto all'esclusione sociale". Ma, sempre in maggioranza, Valerio Monteventi (indipendente del Prc e presidente della commissione Sanita') e Roberto Panzacchi dei Verdi, rimproverano Comune e Ausl. Tanto per cominciare, attacca Monteventi, nelle udienze conoscitive avviate da un anno sulla questione droga, "non abbiamo avuto il piacere di vedere gli assessori. Mi sembra quantomeno bizzarro che certe responsabilita' vadano solo ai consiglieri". Ogni tanto, aggiunge, "si fa un convegno, si fanno appelli ai giovani perche' non assumano droghe, e mentre si smantellano poco alla volta i servizi, si parla e non si agisce". Insomma "le questioni sociali sono affrontate solo con la repressione e il divieto" e il "silenzio totale delle amministrazioni e' preoccupante". Stessa linea per Panzacchi che, con il collega di partito Davide Celli, afferma: "Per molti amministratori far sparire certi servizi significa far sparire il problema". Anche il capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella, pur convinto che "i clandestini che fanno uso di stupefacenti dovrebbero essere mandati a casa", afferma che "questi servizi sono indispensabili". Stefano Mellini, medico (precario) e responsabile dell'unita' di strada conta a ieri 156 pazienti presi in carico dalla sua unita', con numeri che pero' arrivano fino a 500 all'anno. "Non si tratta solo di scambiare siringhe, cosa che puo' fare anche una macchina, ma di stabilire un contatto, un dialogo con questa gente, il 70% della quale non ha nemmeno un documento". E poi -va avanti- c'e' da considerare che ogni 50 milligrammi di metadone che io somministro, sono 100 euro in meno di furti, scippi e spaccio". L'unita' considera un successo l'invio del tossicodipendente in comunita', la cura e poi l'attivazione di percorsi di formazione e rientro al lavoro, ma pure il suo ritorno a casa, perche' "il molti casi e' la citta' e i contatti che si hanno qua che rendono difficile l'uscita dalla dipendenza". Nel 2004, le dimissioni positive del genere sono state il 45%, aggiunge. L'unita' mobile, pero' -gli fa eco Giancane- non e' piu' operativa, gli operatori di strada non hanno piu' una funzione precisa e "io, come tecnico, non ho mezzi e un budget, ma solo dei doveri". Riguardo alla forte presenza di non residenti fra i pazienti presi in carico dal Sert, Giancane ricorda che "nessuno degli immigrati che curiamo era tossicodipendente, quando e' arrivato in Italia. Se fossi un politico, approfondirei il perche' di questo elemento". Intanto, pero', il problema resta "e le strutture di assistenza vengono smontate, perche' non ci sono funzionari che si occupino specificatamente della questione". Ecco perche' il responsabile del Sert suggerisce al Comune e all'Ausl di fare come a Roma e di creare un'agenzia sulla tossicodipendenza con dentro una persona che faccia le veci dell'amministrazione. Alla fine della commissione, i consiglieri di maggioranza e opposizione si trovano d'accordo sulla necessita' di fare il punto con gli assessori competenti e di redigere un documento di indirizzo e non un semplice ordine del giorno per trovare una soluzione al graduale disfacimento dei servizi per la tossicodipendenza. Quello che serve, conclude Monteventi, "e' che il Comune apra una trattativa con la Regione e con il ministero della Salute per ottenere dei fondi". 03-11-2006 Spagna. La cocaina costa quanto due caffe' Il ministero degli Interni rileva una forte riduzione nel prezzo della cocaina, che ora costa come due caffe'. Per strada una striscia la si puo' ottenere con tre euro, mentre all'inizio dell'anno ce ne volevano piu' di quattro, segnala Oficina Central Nacional de Estupefecientes. Una volta la cocaina era la droga "dei ricchi"; oggi, una bevuta al bar, andare al cinema o mangiare un hamburger costa piu' che sniffare una striscia. OCNE situa il prezzo del grammo di cocaina (con un grado di purezza del 54%) a 60,66 euro, e quello di una dose -da cui si ricavano varie strisce- a 12,95 euro, quindi alla portata di ogni giovane o minorenne con una paghetta settimanale. Questi sono dati ufficiali, anche se i valori esatti potrebbero variare al "mercato nero". Le cifre sono li' a confermare una sensazione. Nel 1994, solo il 21,7% dei giovani pensava che procacciarsi cocaina fosse "molto facile", mentre ora il 37,7% afferma di poterla avere allungando semplicemente la mano. Secondo un rapporto del Plan Nacional sobre Drogas, i giovani hanno meno paura e mostrano meno reticenze verso il consumo degli stupefacenti rispetto a dieci anni fa, nonostante le reiterate campagne educative. Nel 1994, il 90,1% di loro pensava che sniffare o fumare cocaina potesse essere pregiudizievole per la salute; nel 2004 la quota e' scesa all'87,9%. La cocaina non e' l'unica droga ad avere subito variazioni di prezzo. Un chilo di hashish e' passato da 1.398 euro del 2005 ai 1.283 odierni. Ridotto anche lo speed: da 9,05 euro a 8,79 la dose. Viceversa, l'eroina e' piu' cara: da 36.927 euro al chilo di un anno fa e' salita a 37.139, secondo gli Interni. Anche la marijuana oggi costa 3,04 euro al grammo contro i 2,86 del 2005. Il calo del prezzo della cocaina contrasta con il numero di sequestri effettuati negli ultimi quattro anni -che sono aumentati in modo spettacolare. Se e' ovvio che il costo di una sostanza aumenti quando ce n'e' di meno sul mercato e diminuisca quando e' piu' facile ottenerla, allora si deve concludere che, malgrado i successi delle operazioni di polizia, sulla piazza e' arrivata molta piu' droga. Infine, il profilo dei trafficanti arrestati tracciato dal ministero degli Interni: e' uomo (nell'82,42% dei casi), dai 19 ai 25 anni d'eta', spagnolo, fermato per presunto coinvolgimento nel traffico di cannabinoidi. In quanto agli stranieri, essi sono, nell'ordine: marocchini, colombiani, francesi, portoghesi, algerini. 03-11-2006 Australia. Le donne rischiano il doppio degli uomini quando consumano droghe pesanti Le donne dipendenti da droghe pesanti muoiono ad una frequenza 20 volte maggiore delle altre donne. Il primo studio comprensivo del tributo in vite umane delle droghe illecite in Australia, rivela che i maschi che abusano di tali droghe muoiono ad una frequenza 10 volte maggiore degli altri uomini, mentre il tasso fra le donne si raddoppia. Lo studio, condotto dal Centro nazionale di ricerca su droghe e alcool, fornisce un quadro allarmante dei tassi di mortalita' fra gli australiani dipendenti da eroina, cocaina, metanfetamine e droghe da party come ecstasy. Le droghe che hanno un impatto assai piu' grave fra le donne e le ragazze che fra i maschi sono l'eroina e le metanfetamine. 'L'impatto sulla mortalita' femminile e' molto, molto piu' drammatico che fra gli uomini, afferma Shane Darke, dell'universita' del Nuovo Galles del Sud, autore del rapporto di 200 pagine 'Mortalita' fra i consumatori di droghe illecite: epidemiologia, cause e interventi'. 'Le donne si trovano trascinate da una posizione di relativa sicurezza a livelli di rischio incredibilmente alti', aggiunge. L'eroina uccide piu' di 350 australiani ogni anno, su una popolazione totale di 20 milioni, a cui si aggiungono 100 morti da cocaina e metanfetamine. I consumatori dipendenti da queste droghe muoiono ad un tasso 15 volte superiore alla popolazione generale e meta' di essi muoiono prima dei 50 anni. Meta' delle morti premature sono causate da overdose, ed un altro 30% da malattie associate alla dipendenza. Il 10% commettono suicidio, ma secondo Darke un dato sorprendente e' che 10% muoiono da trauma, cioe' vittime di omicidi o di incidenti indotti dalla droga. 'E' un tasso fenomenale, dimostra quanto rischiosi siano questi comportamenti'. Nonostante l'aumento su scala internazionale dell'uso di metanfetamine, l'eroina rimane di gran lunga la piu' pericolosa e letale delle droghe. 'I tassi di mortalita' da overdose di eroina sono a circa gli stessi livelli dell'inizio degli anni '90, quando era giustamente considerata una tragedia nazionale. Ora le metanfetamine sono l'argomento del giorno e l'eroina e' considerata un problema risolto, ma questo e' chiaramente sbagliato'. Lo studio indica inoltre che i trattamenti della dipendenza riducono drammaticamente il rischio di morte, ma Darke sottolinea che i tossicodipendenti debbono aver accesso a programmi di lungo termine, piuttosto che a brevi corsi di disintossicazione. 03-11-2006 Usa. Sceriffo e 12 poliziotti arrestati per traffico di droga In una contea isolata della Virginia, la droga e le armi sequestrate a criminali e tossicodipendenti ritornavano subito nelle strade, rivendute da un gruppo di poliziotti con il beneplacito del loro sceriffo. Harold Franklin Cassell, questo il nome dello sceriffo, è stato arrestato con l'accusa di aver coperto il traffico illecito, smascherato dagli uomini della FBI e dell'antidroga Insieme con lui sono finiti dietro le sbarre altri dodici agenti, accusati di aver rivenduto grandi quantità di cocaina, marijuana, steroidi ed altre sostanze proibite, sequestrate dai colleghi del loro stessso dipartimento. Secondo gli investigatori l'attività illecita avveniva da almeno otto anni. Alcuni degli indiziati sono accusati anche di riciclaggio. L'associazione a delinquere avrebbe compreso inoltre un impiegato delle poste americane, un ufficiale di custodia e altri cinque privati cittadini. La vicenda è avvenuta a Henry County, una regione rurale di 58.000 abitanti al confine con il North Carolina. Una volta fiorente sede di industrie tessili e mobilifici, la contea è stata investita da una pesante crisi economica negli ultimi anni. 03-11-2006 Italia. Roma. Polizia scopre nuova droga di moda ai rave Gli agenti del Commissariato di Castro Pretorio a Roma hanno arrestato una giovane studentessa di 23 anni di Settecamini vicino Roma perché spacciava durante i rave party sostanze stupefacenti come extasy e ketamina. Durante la conferenza stampa, che si è tenuta questa mattina in Commissariato a Roma, il dirigente ha spiegato che questa sostanza è un anestetico in uso dai veterinari sui cavalli. Questa sostanza è liquida, inodore ed insapore, può essere assunta sia liquida sia iniettata inframuscolo oppure solidificandola vengono a formarsi dei cristalli che sciolti sotto la lingua provocano allucinazioni. Gli agenti della polizia nell'irruzione nell'appartamento della giovane studentessa hanno sequestrato 550 pasticche di extasy e un litro di ketamina che si trovava nascosta tra le bottiglie tenute in cucina. Questa nuova 'droga' è attualmente molto in voga nelle feste illegali e proviene dall'Inghilterra. 03-11-2006 Italia. Udine. Medici: non ha senso opporsi alla cannabis nella terapia del dolore Per il presidente dell'Ordine dei medici di Udine, Luigi Conte, alla luce della sperimentazione avviata e agli attuali dati scientifici in possesso della classe medica 'non ha senso opporsi alla cannabis nella terapia del dolore' anche se 'la morfina e i suoi derivati assolvono bene al compito'. Conte ha ricordato l'apertura del Ministero della salute alla cannabis 'e' semplicemente sperimentale' e che, quindi, anziche' rivolgersi a qualcosa in via di sperimentazione, 'sarebbe piu' opportuno utilizzare la morfina e i suoi derivati, in maniera piu' consistente e senza preclusioni'. Per esprimere meglio il concetto, il presidente ha rimarcato che 'la cannabis non ha dato risultati superiori, come antidolorifico, rispetto alla morfina e, in ogni caso, finora non si sono valutati completamente eventuali effetti collaterali associati alla cannabis'. Il consiglio? 'Non avere paura a prescrivere di piu' e piu' spesso la morfina'. Nessuna demonizzazione della cannabis, comunque. 'Non bisogna farne un caso ideologico o politico; certamente non bisogna agitare la cannabis in medicina come se fosse una specie di droga di Stato; la scienza non e' ne' di destra, ne' di sinistra'. Adesso l'Ordine dei medici e' impegnato a far accrescere la quota di copertura della somministrazione di morfina e suoi derivati nel territorio udinese. 'Siamo convinti che la semplificazione avviata dal Ministero possa agevolare la prescrizione dei farmaci antidolore', ha auspicato Conte. Che non pensa soltanto alle malattie terminali e agli stadi di fine-vita, ma anche a tutte quelle situazioni di dolore con cui si convive per anni e anni, anche con una prospettiva di vita lunga. 'Pensiamo, ad esempio, ai dolori neuropatici, a malattie croniche dell'intestino, a forme croniche reumatiche, in patologie degenerative osteo-artrosiche o in pazienti paraplegici: queste persone hanno il diritto di vivere senza provare dolore e i medici sono chiamati a garantire la qualita' di vita anche a loro: e' giusto e doveroso eliminare il dolore e non solo quello terminale'. Rischio di assuefazione o di creare tossici legalizzati per tutta la vita? 'Nulla di tutto questo. C'e' un ventaglio di supporto analgesico tale che l'assuefazione non rappresenta alcun rischio, dal momento che basta cambiare il farmaco'. Conte spera che la semplificazione dell'accesso ai registri degli oppioidi e alla sburocratizzazione stabilita dal Ministero possano accelerare la strada per l'ottimizzazione e l'incremento della prescrizione degli oppioidi in Friuli. 'Bisogna lasciare al medico liberta' di scegliere in scienza e coscienza le migliori soluzioni per il cittadino, senza sottoporlo a vincoli legislativi o a giudizi morali. Dobbiamo ancora migliorare e puntare all' eccellenza nel campo degli oppioidi, senza freni o paure'. 04-11-2006 Argentina. Allarme sull'uso della marijuana Secretaria de Programacion para la Prevencion de la Drogadiccion y la Lucha contra el Narcotrafico (Sedronar) ha realizzato uno studio tra 2.639 tossicodipendenti assistiti in 53 centri sparsi nel territorio argentino. Il suo ultimo rapporto segnala che il 25% di questi e' dipendente dalla marijuana, smentendo cosi' l'opinione comune per la quale si tratterebbe di una sostanza meno tossica e non piu' nociva per la salute del tabacco. Il quotidiano Clarin riporta l'opinione di questi esperti, i quali affermano che la marijuana provoca dipendenza fisica e psicologica. E spiegano che il suo consumo e' nato e cresciuto sotto l'ala protettiva di opinioni che la vogliono innocua, di quei settori convinti che non provochi dipendenza, crei minori danni del tabacco e sia addirittura benefica in alcune circostanze. Invece? "C'e tanta gente che non riesce ad abbandonarla e a gestirla, e che soffre le conseguenze del suo consumo", afferma Diego Alvarez dell'osservatorio suell droghe di Sedronar. I danni che la marijuana puo' provocare sono molteplici e diversi a seconda della persona: come si dice in gergo, "a ognuno s'attacca in modo diverso". Ma c'e' una cosa uguale per tutti i consumatori, e' la dipendenza. "La marijuana genera dipendenza fisica e, soprattutto, psicologica. Come altre droghe, eccita e induce un apparente stato di benessere poiche' agisce sul sistema "compensativo" del cervello. Questi, una volta stimolato, esige di piu'". C'e' preoccupazione anche per l'eta' del primo contatto con la marijuana: in media i pazienti hanno fumato il loro primo spinello a quindici anni, un tempo d'inizio simile all'alcol, informa Clarin. Dai dati in possesso di Sedronar risulta che, tra il 2001 e il 2005, il numero di persone che fumano spinelli e' aumentato del 60%, un incremento sostenuto soprattutto dall'inclusione delle donne. 04-11-2006 Usa. Importante leader della destra religiosa consumava droga? Arrivano le prime ammissioni di Ted Haggard, il leader evangelico americano che si è dimesso in seguito allo scandalo sessuale che lo ha travolto, in Colorado. "Ho incontrato quel ragazzo", ha detto Heggard in un'intervista rilasciata all'emittente Cnn. "Ho avuto il suo numero in un albergo, perché cercavo un massaggiatore". Il reverendo, presidente dell'Associazione Evangelica Nazionale che conta oltre 30 milioni di membri, ha tuttavia negato di aver avuto una relazione sessuale con Mike Jones, ha anzi accusato il giovane di avergli venduto della droga. Heggard è stato raggiunto dalle telecamere dell'emittente televisiva mentre era nella sua auto. Con moglie al suo fianco, il pastore ha sostenuto di non aver usato mai la droga che il giovane gli ha fornito: "Sono stato tentato, ma ho resistito". Mike Jones, l'uomo che accusa Haggard di averlo pagato per avere rapporti sessuali con lui in almeno 36 occasioni nel corso di 3 anni, ha confermato le accuse anche davanti ai microfoni dell'emittente: "Mi chiamava ogni mese e abbiamo avuto una relazione". Jones ha confermato anche che il reverendo ha fumato il "meth", la droga sintetica stimolante che il prostituto avrebbe offerto a Heggard. L'uomo ha aggiunto che nelle ultime telefonate amava identificarsi con il nomignolo di "Art". Presidente dell'Associazione Evangelica Nazionale americana che negli Stati Uniti racchiude oltre 45.000 chiese, Haggard è anche un fermo oppositore dei matrimoni gay. Le accuse nei confronti del religioso giungono in un momento politicamente molto delicato e potrebbero avere ripercussioni sulla decisione degli elettori del Colorado - stato dove Haggard vive e dove praticava la sua attività - che tra pochi giorni, contestualmente alle elezioni di metà mandato, saranno chiamati ad esprimere la loro opinione sull'emendamento costituzionale che bandisce i matrimoni omosessuali nello stato. Haggard è sempre stato un aperto sostenitore di tale misura. Il suo accusatore ha dichiarato di aver rivelato i sui rapporti con il reverendo proprio a causa della battaglia politica sull'emendamento. Jones si descrive come un cristiano e afferma di aver votato prima per Ronald Reagan e poi per George W. Bush come presidente. 04-11-2006 Gb. Allarme per le "smart drugs" Le chiamano 'smart drugs', 'droghe furbe', ma sono sostanze psicotrope a tutti gli effetti. Anche in Inghilterra le stanno codificando e inserendo nelle tabelle che prevedono controlli e sanzioni legali. "Non e' nota la concentrazione di principi attivi. Cosi' il consumatore non puo' prevederne l'effetto psichico e fisico, come capita per le droghe tradizionali", spiega Giuseppe Carra', docente di psichiatria all'Universita' di Londra ed esperto di nuove sostanze stupefacenti. "C'e', invece, una certa illusione da parte della pubblica opinione che, trattandosi di sostanze naturali, abbiano effetti edulcorati". Aggiunge Carra': "Possono diventare pericolose anche quando vengono usate come rimedi psico-farmacologici naturali contro problemi come insonnia e depressione". Tutto cio' e' negativo perche', al contrario, sottolinea il docente, "sono principi che possiedono livelli di tossicita' significativi e che, inoltre, quando sono usati insieme ad altri farmaci, come gli antibiotici o la pillola anticoncezionale, possono avere effetti imprevedibili e anche molto problematici". Sostanze come l'amanita muscaria, ricorda Carra', possono avere "un effetto allucinogeno estremamente potente". Altre sostanze, come le nuove forme di cannabinoidi, hanno "un effetto dopaminergico molto significativo". In Italia, come in Inghilterra, l'utenza delle 'smart drugs' e' nuova, giovane. "Chi le cerca non e' il tossicodipendente che fa uso di droghe tradizionali", sottolinea Carra'. E' un mercato parallelo, ai limiti della legalita'. Per molte di queste sostanze non e' prevista nessuna regola per la detenzione o il commercio. Secondo il docente, proprio per la potenziale pericolosita' di queste sostanze, si rendera' necessaria "un'omogeneizzazione della normativa a livello europeo per l'inserimento di queste sostanze nelle tabelle psicotrope". 05-11-2006 Spagna. Malaga. Alto il consumo di hashish e marijuana A Malaga nell'ultimo decennio il consumo di marijuana e hashish e' raddoppiato, mentre quello di cocaina ed eroina e' minore rispetto alle altre citta' andaluse. Nel 1994 la percentuale di consumatori abituali era del 5,6%, nel 2006 e' dell'11,2. Cadige e' al secondo posto con un consumo pari al 9,9%, Granada al terzo con 9,8% e Cordoba al 9%. Seguono a distanza: Huelva con il 7,4%, Almeria con il 5,3% e Jaen 3,6%. La nona ricerca sul consumo delle droghe in Andalusia pubblicata a cura della "Delegation for Equality and Social Well-being", rivela che la cannabis e' la sostanza piu' consumata, una su cinque persone ne ha ammesso il consumo, la disponibilita' e' alta ed e' socialment accettata Il profilo dei consumatori e' cambiato negli ultimi anni. Molti giovani iniziano con l'hashish prima dei 18 anni. Il ministero della Salute ha lanciato una campagna sulla pericolosita' delle droghe, in quanto il consumo e' incrementato tra la popolazione giovane. Sorprendentemente sono i giovani piu' istruiti i maggiori consumatori. 05-11-2006 Usa. Colorado, L'anomala pubblicita' pro-referendum legalizzatore George W. Bush e Dick Cheney sono testimonial involontari di un referendum in Colorado per legalizzare il possesso della marijuana: il presidente e il vicepresidente sono stati usati dai promotori dell'iniziativa per dimostrare che l'alcool e' piu' pericoloso della droga che vogliono 'depenalizzare'. Sui giornali locali, il gruppo Safer Colorado, che promuove la proposta 44, paga una pubblicita' in cui, sotto un'immagine di Bush, c'e' la scritta 'Nel 1972, quest'uomo ubriaco cerco' di picchiare suo padre. Una ragione in piu' per votare si''. Il riferimento e' a un episodio del 1972, quando Bush aveva 26 anni e indulgeva all'alcool. Un altro annuncio pubblicitario mostra Cheney e dice: 'Ha colpito in faccia un suo amico subito dopo avere bevuto. Una ragione in piu' per votare si''. Qui, il riferimento e' all'incidente di caccia di cui Cheney fu protagonista mesi or sono in Texas. Sia Bush che Cheney hanno recentemente fatto campagna in Colorado, ma non hanno certamente invitato a votare si' alla proposta 44. 05-11-2006 Italia. Radicali in congresso ribadiscono impegno pro legge legalizzatrice Il congresso dei Radicali che si sta concludendo in questo momento a Padova, ha approvato una mozione unitaria Bernardini/Capezzone, in cui, tra le altre cose chiede "l'impegno del Governo a calendarizzare le pdl esistenti in materia di diritti civili, dai pacs alle droghe alla riforma della legge 40". 05-11-2006 Assassinare ... ovvero fumare hashish Prendiamo spunto da "Specchio" (supplemento de La Stampa del 4 novembre) per ricordare le 'stupefacenti' origini della parola "assassino". Gli "Assassini" erano i membri della setta radicale islamica Isma'ili, fondata nel 1094 durante una difficile crisi di successione nel califfato fatimide (Egitto). Fortemente radicati intorno ad Alamut nel nord dell'Iran, nei secoli XII e XIII gli Assassini si insediarono anche in Siria, dove acquisirono la loro denominazione dall'arabico Hashshiyya, fumatori di hashish. In verita' questo nome non era dovuto tanto al fatto che i membri della setta consumassero hashish, quanto invece all'intento spregiativo di chi ne disprezzava i metodi. Gli Assassini si distinguevano infatti per aver fatto dell'omicidio uno strumento politico per affermare la loro legge. La setta raggiunse il suo apice durante la guida di Sinn (1162-1192). I mongoli misero fine al loro potere nel 1256 ed i mammalucchi li espulsero dalla Siria nel 1273. Per saperne di piu' consigliamo il libro "Assassini. Una setta radicale islamica, i primi terroristi della storia", dello storico Bernard Lewis. 06-11-2006 Australia. Tasmania. Non e' aumentato il consumo di Ice I risultati di due ricerche nazionali sul consumo e la disponibilita' delle droghe sono stati presentati alla "National Drug Trends Conference", e hanno rivelato che non ci sono prove che l'Ice sia piu' diffuso rispetto al passato, malgrado la preoccupazione generale. Il dottor Raymondo Bruno dell'universita' della Tasmania ha dichiarato che negli ultimi cinque anni e' stata registrata una variazione nel consumo dell'Ice. "Si e' visto una diminuzione nei sequestri di amfetamine da parte delle forze dell'ordine, e le agenzie antidroghe riportano una diminuzione nello scambio delle siringhe tra i tossicodipendenti". Il dottore ha aggiunto che il numero dei consumatori di droghe pesanti per via endovenosa e' rimasto stabile, e che in alcuni casi l'Ice ha rimpiazzato l'ecstasy. 06-11-2006 Italia. Fict: non potremo garantire i servizi se passano i provvedimenti sul Tfr in finanziaria Pubblichiamo la lettera aperta di Don Mimmo Battaglia inviata ai Ministri sul versamento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) dei lavoratori di imprese che contino più di 50 dipendenti, prevista dalla legge finanziaria. LETTERA APERTA AI POLITICI Mi risolvo a scrivere per segnalare un grave ed urgente rischio che potrebbe determinare la chiusura di diversi servizi che oggi, faticosamente, sono impegnati a contrastare le forme di disagio e di devianza, accompagnando gli ultimi ed i più poveri, gli esclusi della nostra nazione. Rappresento la Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche (FICT) che raggruppa oltre 700 servizi su tutto il territorio nazionale, gestiti da organizzazioni di natura non lucrativa che hanno fatto della scelta del servizio agli ultimi ed agli emarginati uno stile di vita ed un modus operandi. Come ormai ampiamente ufficializzato, anche a seguito dell'accordo raggiunto con gli industriali, la legge finanziaria attualmente in esame al Parlamento, prevede il versamento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) dei lavoratori di imprese che contino più di 50 dipendenti, ad un fondo avente analoga finalità acceso presso l'INPS. Una tale eventualità, mentre può essere considerata come percorribile nei confronti di imprese che hanno quale principale finalità il raggiungimento di un utile in bilancio, potrebbe significare la morte di esperienze non lucrative, di alto valore sociale ed etico, che proprio grazie agli accantonamenti del TFR hanno la possibilità di fruire di un credito valido per risolvere i molteplici problemi di liquidità che spesso si vengono a creare a seguito dei ritardi nei pagamenti da parte degli enti pubblici committenti dei servizi. Le Organizzazioni del Terzo Settore infatti, in particolare in ambito socio-sanitario, si trovano troppo spesso a fare i conti con i ritardi, a volte pluriennali, nel pagamento di rette e contributi su servizi che vengono richiesti dagli stessi Enti. Qualora entrasse in vigore la finanziaria così come attualmente esposta, i costi, in aggiunta alla già grave mancanza di liquidità, diverrebbero un peso non più sostenibile per le organizzazioni no profit sopra i 50 dipendenti. Deve invece essere attentamente valutato da questo Governo come non si possano paragonare le organizzazioni del terzo settore alle imprese profit, dovendosi necessariamente immaginare strumenti diversi, peraltro già utilizzati per altri settori di contribuzione e fiscali (imposte di bollo, IVA, ecc.). In questo senso è auspicabile la costituzione di un serio tavolo di confronto che contribuisca a determinare una soluzione alla crisi economica ormai insostenibile nella quale si dibatte da diversi anni l'intero settore dei servizi alla persona. Nell'immediato, vista l'urgenza, al fine di non peggiorare ulteriormente la situazione già deficitaria delle organizzazioni no profit, si chiede di esonerare le imprese del terzo settore con più di 50 dipendenti dal versamento all'INPS delle somme accantonate per il TFR. Si ribadisce che in caso di diniego non sarebbe più possibile garantire servizi di particolare importanza su tutto il territorio nazionale, venendosi a determinare un costo sociale ed economico di rilevanza ben maggiore dei benefici legati al versamento del TFR. Riformulando la piena disponibilità della Federazione che rappresento alla collaborazione ed al confronto, volti a tutelare gli interessi ed i diritti dei più deboli, in fiduciosa attesa di riscontro porgo distinti saluti. Sac. Mimmo Battaglia Presidente FICT 06-11-2006 Olanda. Un uso moderato di cannabis ed ecstasy non fa male al cervello Un uso moderato e occasionale di cannabis o di ecstasy non provoca danni alla memoria e non influisce sulla capacita' di concentrazione. Il dato emerge da uno studio condotto all'universita' di Utrecht (Paesi Bassi) da Gerry Jager, che ha lavorato in collaborazione con l'Academic Medical Centre di Amsterdam. 'L'uso occasionale di ecstasy o un uso frequente di cannabis non porta, a lungo termine, a problemi di memoria o concentrazione', dice la ricercatrice. E questo nonostante la stessa studiosa noti come altre ricerche abbiano evidenziato il pericolo legato ad un forte e frequente uso di ecstasy per il cervello e soprattutto per la memoria a lungo termine. La Jager ha studiato gli effetti delle due sostanze stupefacenti sulle funzioni cerebrali usando la risonanza magnetica. La neuropsicologa ha arruolato volontari dai 18 ai 35 anni, consumatori di sostanze stupefacenti. Tutti, prima dei test, si sono dovuti astenere dagli stupefacenti per due settimane e dagli alcolici per una settimana. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------