====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 150 12-10-2007 la prossima edizione: 26-10-2007 EDITORIALE Nobel a Mario Capecchi e orgoglio tricolore di Donatella Poretti ARTICOLI - Spagna. La nomina di un Comitato di Bioetica dal profilo piu' umanista che scientifico di Rosa a Marca - Italia. Staminali per la cura delle malattie degenerative della colonna vertebrale di Gianluca Vadala' - Usa. California. Al via vendita dei bond per finanziare ricerca con staminali di Redazione NOTIZIE - Italia. VIII Congresso Campano-Siciliano di Nefrologia: a lavoro per banca dati su staminali - Italia. Salvatore: evitare facili entusiasmi su ricerca con staminali - Vaticano. Papa ad ambasciatore sudcoreano: no a staminali embrionali - Usa. Maria Luisa Brandi nominata nel Board dell'America Society for Bone and Mineral Research - Italia. Convegno "Biosensori per l'ambiente e la salute" - Usa. Coltivate per la prima volta cellule dei peli interni all'orecchio - Italia. Neutralizzata resistenza staminali del tumore del colon - Italia. Ricercatori: non tutte cellule adulte con particolare gene sono staminali - Italia. Terzo Research Fellowship Program al Bambino Gesu' di Roma - Gb. Al via sperimentazione sull'uomo terapia contro sclerosi multipla - Italia. Trapianto staminali puo' evitare l'amputazione - Usa. Ricerca: staminali mesenchimali agevolano metastasi cancro del seno - Italia. Decapitato vertice del Comitato Nazionale di Bioetica. E' polemica - Usa. Creato cromosoma completamente sintetico - Usa. Premio Nobel a Mario Capecchi per ricerca su staminali embrionali - Usa. Dipartimento immigrazione: oltre 13mila i cervelli italiani che operano qui - Usa. Buone prospettive per il cuore - Spagna. Congresso su terapie antinvecchiamento e cellule staminali - Italia. Milano. Workshop Stem Cell Technology, 25 novembre 2007 - Usa. Michigan. Campagna della Conferenza cattolica contro la ricerca con staminali embrionali - Usa. Hillary Clinton: mettero' fine alla guerra di Bush contro la scienza -------------------------------------- EDITORIALE - Nobel a Mario Capecchi e orgoglio tricolore Ci deve far riflettere (se ancora ce ne fosse bisogno) il Premio Nobel alla medicina assegnato all'americano Mario Capecchi e ai britannici Oliver Smithies e Martin Evans per la loro ricerca con le cellule staminali embrionali. L'enfasi che da giorni viene posta sulle origini anagrafiche di Capecchi, nato a Verona, ed il conseguente inorgoglimento da stadio per la sua italianita', oltre che ridicolo e provinciale e' preoccupante perche' la dice lunga sullo stato della ricerca nel nostro Paese. Mario Capecchi, che lavora e studia in Usa da mezzo secolo, e' il tipico cervello nato in Italia e fiorito all'estero. In Italia sarebbe divenuto al massimo funzionario di un sistema universitario che la ricerca la conosce poco a causa della mancanza di fondi. E anche quando questi ci sono, vengono spesso distribuiti secondo leggi di ispirazione vaticana. In Italia, oltre a nascere, Capecchi non avrebbe potuto far niente per due motivi: - la ricerca sulle staminali embrionali e' culturalmente e politicamente emarginata; - soldi non ne avrebbe avuti. Secondo una ricerca (1) otto piccole universita' private degli Usa spendono piu' di tutti gli atenei pubblici italiani. La spesa per ogni studente nelle otto universita' americane e' di oltre 157 mila euro, a fronte degli 8 mila spesi per gli studenti italiani. Il risultato e' che queste otto piccole universita' private hanno piu' volumi nelle loro biblioteche di tutte le biblioteche universitarie pubbliche italiane. Mentre le nostre universita' pubbliche sono state premiate con 6 premi Nobel, le otto piccole universita' statunitensi ne hanno ricevuti ben 105. Registriamo solo dati negativi? Ma probabilmente non accadra' nulla con l'attuale Governo. Lo scorso luglio la Camera ha approvato con un voto trasversale un mio ordine del giorno presentato al disegno di legge "Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca" (C. 2559). Nonostante il Governo avesse espresso parere contrario, la maggioranza dei deputati aveva ritenuto importante e utile l'impegno di valutare l'opportunita' di elaborare strategie per attrarre capitali italiani e stranieri per il potenziamento dei nostri atenei, anche attraverso agevolazioni fiscali per coloro che investono nell'universita' e nella ricerca (2). Note: (1) ricerca dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori): http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=161289 (2) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=544 di Donatella Poretti deputata radicale della Rosa nel Pugno -------------------------------------- ARTICOLI - Spagna. La nomina di un Comitato di Bioetica dal profilo piu' umanista che scientifico Il dieci ottobre, il ministro della Sanita' Bernat Soria avviera' la formazione del Comitato di Bioetica Nazionale con il consenso delle comunita' autonome. L'organo consultivo per le questioni etiche e sociali della scienza e della medicina era uno degli aspetti rimasti in sospeso dopo l'approvazione della Ley de Investigacion approvata a luglio. La nuova normativa, che autorizza la clonazione terapeutica, prevedeva infatti anche la creazione di quest'organismo. Il Comitato di Bioetica dovrebbe essere un organo indipendente che consiglia il Governo in materia di progresso scientifico, come ad esempio i test genetici. L'ex titolare della Sanita', Elena Salgado, non aveva fatto in tempo a proporlo alle Comunita'. Ora Soria e' pronto a presentare un elenco di nomi comprendenti esperti di riconosciuto prestigio nel mondo scientifico, giuridico e bioetico. Ma l'intenzione del ministero e' che il comitato abbia un alto profilo umanistico e non puramente tecnico e scientifico. Non punta a un comitato di nomi altisonanti, ma di esperti che s'impegnino e dove ci sia una presenza importante di donne ancorche' non paritaria. Al plenum del Consejo Interterritorial de Salud, Soria presentera' ai consiglieri della Sanita' la sua proposta con l'indicazione di alcuni nomi . L'elenco sara' completato con un massimo di dodici membri che dovranno avere il sostegno del Governo e delle autonomie. Cio' comporta un difficile esercizio d'equilibrio e di diplomazia nel compilare un elenco che ottenga il consenso di tutti. Bernat Soria e' consapevole che e' complicato formare un comitato di consulenza per il Governo in questioni tanto delicate. In un'intervista radiofonica ha manifestato la sua intenzione d'aver pronta la lista per la prossima settimana "Se non c'e' consenso, lo sara' probabilmente entro fine anno" ha detto. Le comunita' possono proporre sei membri, mentre all'amministrazione centrale ne spettano altri sei, cosi' ripartiti: tre a carico del ministero della Sanita', uno spettante alla Giustizia e uno al ministero di Industria, Turismo e Commercio. Una volta raggiunto il consenso tra amministrazione centrale e autonomie, i membri del comitato dovranno eleggere il presidente, che poi sara' nominato dal ministero della Sanita'. Il loro mandato dura quattro anni, con possibile rinnovo. Al massimo gli esperti nominati potranno esercitare le loro funzioni per otto anni. Quasi tutte le dichiarazioni del ministro della Sanita' relativamente al nuovo comitato vertevano intorno al dibattito sull'eutanasia. Tuttavia, il comitato non avra' la facolta' di giudicare casi al limite della legalita'. Quest'organo si limitera' a fornire rapporti, proposte e raccomandazioni sull'impatto dell'eutanasia nella societa' o sulle cure palliative, per esempio. Le sue decisioni non saranno vincolanti. In realta', il comitato e' stato concepito per dare risposte ai nuovi dilemmi etici che sorgono con il progresso scientifico. Come e' successo con i test genetici e il diritto alla riservatezza dei dati ottenuti, adesso i temi sono la nanomedicina e le buone pratiche di ricerca o la sicurezza dei pazienti negli esperimenti clinici. di Rosa a Marca ------------------- - Italia. Staminali per la cura delle malattie degenerative della colonna vertebrale Un gruppo di ricercatori Italiani dell'Area di Ortopedia e Traumatologia dell'Universita' Campus Bio-Medico di Roma (Prof. Vincenzo Denaro e Dr. Gianluca Vadala') sta sperimentando l'utilizzo delle cellule staminali mesenchimali del midollo osseo per la cura delle malattie degenerative della colonna vertebrale. I risultati delle ricerche, condotte in collaborazione con il Dipartimento di Ortopedia dell'Universita' di Pittsburgh (Dr. James D. Kang), sono stati presentati nel corso del convegno "Le cellule dei Miracoli: le staminali la panacea di tutti I mali?" tenutosi a Treviso lo scorso 5 Ottobre. I risultati degli esperimenti in-vitro ed in-vivo, spiega il Prof. Denaro, Direttore dell'Area di Ortopedia e Traumatologia del Campus Bio-Medico, hanno dimostrato la capacita' delle cellule staminali di contrastare la degenerazione del disco intervertebrale e di avere un effetto rigenerativo su di esso. Le staminali del midollo si differenziano entrando a contatto con le cellule del disco intervertebrale, contribuendo cosi a ricreare il tessuto gelatinoso del disco fondamentale per la sua funzione di ammortizzare le forze di carico. Nel giro di qualche anno, afferma il Prof. Denaro, si arriverà all'applicazione sull'uomo, offrendo una soluzione biologica ad un problema che una volta innescato ha un andamento cronico e progressivo fino ad arrivare ad un coinvolgimento delle strutture nervose contenute nella colonna vertebrale. Questo approccio rigenerativo permettera' di prevenire e curare le malattie degenerative della colonna vertebrale, che rappresentano una delle principali cause di disabilita' nella popolazione e sono la maggiore voce di spesa sanitaria nazionale. Il vantaggio e' che si tratta di una terapia naturale e poco invasiva. Infatti, le cellule staminali vengono isolate dal sangue del midollo osseo dello stesso paziente a cui verranno trapiantate. Le cellule in laboratorio vengono isolate ed espanse per poter poi essere reimpiantate nel disco intervertebrale in via di degenerazione. Al convegno di Treviso ha anche partecipato il Prof. Paolo De Coppi, lo scienziato italiano che ha scoperto le cellule staminali del liquido amniotico. Si e' parlato inoltre delle prospettive dell'utilizzo delle cellule staminali in cardiochirurgia, nella terapia cellulare del diabete mellito e della rigenerazione dell'osso. di Gianluca Vadala' medico, Area di Ortopedia e Traumatologia dell'Universita' Campus Bio-Medico di Roma ------------------- - Usa. California. Al via vendita dei bond per finanziare ricerca con staminali Senza ulteriori ostacoli legali, le autorita' della California hanno fatto sapere che cominceranno a vendere le obbligazioni per finanziare il programma statale di ricerca sulle staminali adulte ed embrionali. Le obbligazioni da 250 milioni di dollari costituiscono una parte dei 3 miliardi di dollari approvati dagli elettori nel 2004 per finanziare l'Istituto per la medicina rigenerativa della California. Ma solo ora il tesoriere dello Stato, Bill Lockyer, ha detto di poter finalmente cominciare il programma di finanziamento. "E' un grande passo avanti", ha detto Lochkyer. Se gli elettori sono favorevoli alla ricerca con le staminali non perderanno questa occasione per investirvi, ha continuato. La vendita dei bond e' stata ritardata per alcune cause giudiziarie promosse dagli oppositori della ricerca. Ma la Corte Suprema ha definitivamente dato il via al programma lo scorso maggio, dichiarando costituzionalmente legittima la legge. Per acquistare i bond, i cui interessi non saranno soggetti a tasse statali, si dovra' investire almeno 5mila dollari. Secondo la tesoreria, i bond frutteranno circa 4% ogni anno. Nonostante il termine di 30 anni, i bond dovranno essere rivenduti allo Stato nel 2010, dopodiche' saranno riemessi. Questo perche', spiegano alla tesoreria, sperano di convincere anche il Governo federale ad abolire le tasse federali. In questo modo, investitori e istituzioni risparmieranno, in quanto i bond esenti da ogni tassa fruttano interessi minori. L'Istituto inoltre non dovra' restituire allo Stato i soldi di un prestito di 150 milioni di dollari assegnato a luglio dal governatore Arnold Schwarzenegger, noto sostenitore della ricerca, per ovviare ai problemi causati dai procedimenti giudiziari. di Redazione ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Italia. VIII Congresso Campano-Siciliano di Nefrologia: a lavoro per banca dati su staminali Nasce il Registro regionale dei pazienti nefropatici cronici di Campania e Sicilia e si lavora alla creazione di una Banca dati di cellule staminali. L'annuncio e' stato dato durante l'VIII Congresso Interregionale Campano-Siciliano di Nefrologia, che si e' svolto al Seminario arcivescovile di Benevento. 'Con il Registro regionale dei pazienti neuropatici cronici saremo in grado di conoscere, con dati aggiornati di continuo, il numero e il tipo di patologia e quindi gli interventi piu' opportuni -sottolinea Luigi Morrone, primario nefrologo presso l'ospedale Rummo di Benevento- Si tratta di una banca dati utile a noi sanitari e ai pazienti, nella quale entrano dializzati e trapiantati. Non solo facciamo finalmente chiarezza, ma puntiamo ad accorciare i tempi di attesa per un trapianto che si aggira nelle due regioni intorno ai 15-20 anni. Decisamente troppi'. Un altro aspetto affrontato durante l'VIII Congresso Interregionale Campano-Siciliano di Nefrologia, e' stato quello della ricerca genetica e della prevenzione. Sono stati esposti i risultati delle ultime ricerche dalle quali derivano importanti novita': l'utilizzo delle cellule staminali puo' portare, infatti, a un rallentamento notevole della progressione delle malattie correlate al rene. L'obiettivo piu' concreto al quale si sta lavorando da un paio di anni e' la costituzione di una 'banca di cellule staminali renali adulte' da condividere con tutti i ricercatori del mondo.L'urgenza e' data dai numeri: sono circa 5 milioni, pari al 10% della popolazione, gli italiani colpiti da insufficienza renale cronica. Di questi, circa 50.000 sono in dialisi e oltre 13.000 hanno subito un trapianto di rene.. Si tratta ormai di un vero e proprio fenomeno epidemico. La progressione della malattia renale cronica preoccupa, soprattutto, perche' fonte di complicanze cardiovascolari, andando cosi' ad incidere su una delle principali attuali cause di morte. In questo scenario, che vede il numero di pazienti con insufficienza renale ed i costi di dialisi e trapianto in continua espansione, e' necessario sensibilizzare i cittadini a corretti stili di vita e le istituzioni ad avviare una politica di salute pubblica specifica, in cui attivita' volte alla prevenzione, alla diagnosi precoce, allo screening ed alla sorveglianza della malattia renale cronica, trovino necessario riconoscimento nel Piano Sanitario Nazionale e nei Piani Sanitari Regionali. Altro argomento affrontato a Benevento e' stato quello del cosiddetto paziente fragile. 'Patologie come l'ipertensione e il diabete e l'allungamento della vita media hanno fatto crescere le patologie legate al rene -sottolinea il professor Ferdinando Avella, alla guida dell'Interregionale fino allo scorso anno- Di fronte a un numero sempre maggiore di pazienti anziani, affrontiamo ogni giorno problemi non solo di carattere clinico ma anche psicologico'. - Italia. Salvatore: evitare facili entusiasmi su ricerca con staminali Un dibattito non scientifico sulle cellule staminali e' prematuro e rischia di portare a un rallentamento o addirittura a un arresto nel progresso delle conoscenze, cosi' come e' prematuro ingenerare nel pubblico eccessivi ottimismi e trionfalismi che, a volte, invece di riflettersi in un vantaggio per l'avanzamento della scienza, ne menomano solo la credibilita'. Lo sostiene il professor Francesco Salvatore, docente di biochimica umana dell'Universita' degli Studi di Napoli Federico II, intervenuto al Congresso Internazionale dell'Ordine nazionale dei Biologi svoltosi ad Abano Terme. "La scelta delle cellule staminali da utilizzare e' un problema su cui c'e' un dibattito, piu' che scientifico, giuridico, economico ed etico, mi riferisco al dibattito sull'uso di cellule staminali provenienti da embrioni o prelevate da adulti o dal cordone ombelicale". "Negli ultimi anni e' risultata interessante l'ipotesi dell'importanza che cellule staminali che diventino cancerose possano rappresentare il primo passo verso la successiva progressione tumorale, seguita dall'invasivita' e dalle metastasi". - Vaticano. Papa ad ambasciatore sudcoreano: no a staminali embrionali Un appello contro le procedure scientifiche che portino a distruggere embrioni umani o a sperimentare forme di clonazione e' stato pronunciato l'11 ottobre da Benedetto XVI durante l'udienza al nuovo ambasciatore coreano presso la Santa Sede, Ji-Young Francesco Kim, rappresentante diplomatico della Corea del Sud, ricevuto per la presentazione delle lettere credenziali. Il Papa ha ripetuto il suo consenso e incoraggiamento alla ricerca che utilizza le cellule staminali adulte. 'Prego affinche' l'intrinseca sensibilita' morale del popolo coreano, come evidenziato dal suo rifiuto della clonazione umana e delle relative procedure, si accordera' con la comunita' internazionale in merito alle profonde implicazioni etiche e sociali della ricerca scientifica e dei suoi usi'. Il Pontefice ha ricordato che la nazione coreana 'ha raggiunto notevoli successi nella ricerca e nello sviluppo scientifico. Preminenti tra questi sono i progressi nella biotecnologia, con il potenziale di trattare e curare malattie come pure di migliorare la qualita' della vita nella sua terra e all'estero'. Secondo il Papa, 'le scoperte in questo campo invitano l'uomo a una piu' profonda consapevolezza delle pesanti responsabilita' riguardanti le loro applicazioni. Le speranze dell'uso per la societa' della scienza biomedica devono costantemente essere misurate rispetto a fermi e robusti principi etici'. E 'il principale tra questi' e' 'la dignita' della vita umana', perche' 'in nessuna circostanza un essere umano puo' essere manipolato o trattato come un semplice strumento di sperimentazione'. 'La distruzione degli embrioni umani, sia per acquisire cellule staminali che per ogni altra finalita', contraddice l'asserito intento dei ricercatori, dei legislatori e dei funzionari della salute pubblica di promuovere il benessere umano'. 'La Chiesa non esita ad approvare e incoraggiare la ricerca sulle cellule staminali adulte, non solo a causa dei favorevoli risultati ottenuti attraverso questi metodi alternativi, ma ancora piu' perche' essi si armonizzano con l'intento di rispettare la vita dell'essere umano in ogni stadio della sua esistenza'. "Piena condivisione al richiamo di Papa Benedetto XVI contro chi persegue la cultura della morte, distruggendo gli embrioni umani per presunti scopi scientifici. Il premio Nobel assegnato pochi giorni fa al professor Mario Capecchi conferma che una ricerca incisiva, condotta attraverso le sole staminali adulte o animali, ma al tempo stesso rispettosa della vita umana, e' possibile". Lo afferma, in una nota, il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte'. "Tuttavia -fa notare l'esponente cattolico- la strategia anti-vita e anticattolica promossa dalle associazioni radicali e dalle lobby abortiste non si limita all'omicidio degli embrioni. Non possiamo lasciare campo libero a chi vuole introdurre a tutti i costi in Italia la pillola abortiva Ru486 e praticare l'eutanasia di Stato, in totale violazione della legge e di ogni principio etico". "Siamo con il Papa. Si' alla ricerca, ma senza attaccare la vita, in ogni suo momento, dal concepimento fino alla sua fine naturale". Lo afferma Wanda Ciaraldi, responsabile del dipartimento bioetica dell'Udeur. "E' chiaro che la ricerca deve andare avanti, ma questo non puo' avvenire a scapito della vita umana, anche se essa e' al suo principio. L'embrione ha piena dignita' di essere umano e questo e' un principio oramai da molti acquisito. Le staminali adulte offrono ampie possibilita', dunque non c'e' bisogno di distruggere embrioni". 'L'appello del Papa affinche' un essere umano non sia mai trattato come strumento di sperimentazione richiama ancora una volta l'intera comunita' internazionale al rispetto di ogni singolo essere umano, in espresso riferimento ad un uso improprio ed aberrante della ricerca scientifica, come quello, ad esempio, che manipola e viviseziona embrioni umani'. Lo dichiara Assuntina Morresi, docente di chimica, membro del Comitato nazionale di Bioetica, ed editorialista dell'organo di stampa della Conferenza episcopale italiana. 'Un giudizio che ricorre spesso nel pontificato di Benedetto XVI come in quello dei suoi predecessori, stavolta pronunciato non a caso all'ambasciatore della Corea del Sud presso la Santa Sede: un Paese che ha scommesso molto del suo sviluppo sulla ricerca scientifica e tecnologica, e che accanto a indubbi successi ha conosciuto anche la piu' grande frode scientifica di tutti i tempi, quella del veterinario coreano Hwang Woo Suk, che due anni fa annuncio' di essere riuscito nell'esperimento piu' controverso e piu' ambito: la clonazione di un embrione umano'. 'Dopo pochi mesi di gloria e notorieta' si scopri' che i dati erano falsi, e che parte del materiale umano utilizzato in laboratorio era stato ottenuto ricattando alcune ricercatrici dello stesso gruppo di lavoro'. 'La responsabilita' degli scienziati e' innanzitutto quella dell'onesta' intellettuale: la vera scienza e' la sfida continua fra la ragione umana e la possibilita' di comprendere il significato della realta'. Quando un uomo diventa uno strumento nelle mani di un altro uomo, stiamo parlando di altro'. - Usa. Maria Luisa Brandi nominata nel Board dell'America Society for Bone and Mineral Research La presidente della SIOMMMS Maria Luisa Brandi e' il primo italiano nel Board direttivo della American Society for Bone and Mineral Research (ASBMR), la piu' importante societa' scientifica mondiale per le malattie delle ossa. Docente di Endocrinologia all'Universita' di Firenze, la professoressa Brandi presiede sia la SIOMMMS (Societa' Italiana dell'Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro), sia Firmo, la Fondazione Becagli dedicata alla ricerca sulle malattie ossee. La SIOMMMS terra' peraltro a Firenze il suo prossimo congresso annuale (14-17 novembre 2007, www.siommms.it) al quale parteciperanno oltre 1000 specialisti. Esperta di genetica e di malattie del metabolismo, nel capoluogo toscano la professoressa Brandi dirige il Centro per lo Studio della Biologia dei Tessuti Calcificati nelle Patologie Osteoarticolari, struttura di eccellenza che fa capo al Dipartimento di Medicina Interna dell'ospedale di Careggi. Il Centro opera in particolare nella sperimentazione di nuovi biomateriali per una chirurgia intelligente. Tra i risultati piu' brillanti, un sistema per ottenere dal grasso cellule staminali in quantita' illimitate e la creazione della stronzioapatite, sostanza capace di stimolare la costruzione di nuovo osso, determinante per curare l'osteoporosi. Il Centro ha inoltre realizzato un test d'avanguardia per valutare il rischio di osteoporosi prima dell'insorgere della malattia e, primo al mondo, ha confrontato il genotipo di una persona confrontato con la risposta a farmaci particolari (vitamina D, estrogeni, bifosfonati). Una procedura che consente di stabilire anche eventuali effetti collaterali. L'American Society for Bone and Mineral Research conta oltre 4 mila tra i massimi specialisti internazionali di biomeccanica, biologia cellulare e molecolare, odontoiatria, biologia dello sviluppo, endocrinologia, epidemiologia, medicina interna, metabolismo, genetica molecolare, nefrologia, ostetricia e ginecologia, ortopedia, farmacologia, fisiologia, reumatologia e altre aree di ricerca clinica. 'L'elezione nel Board dell'ASBMR -commenta la professoressa Brandi- rappresenta un riconoscimento straordinario della comunita' scientifica internazionale per il gruppo di lavoro del Centro di Firenze e per tutta la ricerca italiana. E' un premio all'impegno e, soprattutto, un premio ai risultati'. - Italia. Convegno "Biosensori per l'ambiente e la salute" Si e' concluso il convegno "Biosensori per l'ambiente e la salute" organizzato dall'ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro) e INBB (Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi). "Gia' da tempo l'INBB e l'ISPESL -come ha detto il Presidente dell'INBB, Damiano Gustavo Mita- collaborano su tematiche di ricerca di interesse congiunto comune, e quella dei biosensori e' una delle piu' prolifiche. In particolare l'interesse verso i biosensori per l'INBB e' stato tale che si e' voluto costituire, al suo interno, uno specifico gruppo di interesse formato da piu' unita' accademiche a livello nazionale, insieme a quelli costituiti per altre filiere di ricerca come per gli interferenti endocrini e per le cellule staminali. Questo convegno nato per esporre i risultati scientifici conseguiti nell'ambito di due progetti finanziati dal Ministero della Salute con capofila ISPESL sui biosensori, vuole anche essere una ricognizione su alcune competenze integrative a quelle gia' in possesso di INBB e ISPESL e una panoramica di aggiornamento su alcuni aspetti innovativi del settore". - Usa. Coltivate per la prima volta cellule dei peli interni all'orecchio Per la prima volta sono state coltivate in laboratorio le cellule che si trovano nella parte interna dell'orecchio e che svolgono un ruolo di primo piano nel trasmettere i suoni. Il risultato, pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle scienze degli Stati Uniti, Pnas, e' stato ottenuto in embrioni di uccelli, ma apre la strada alla possibilita' di ottenere un risultato analogo su cellule umane. Le cellule biotech sono quelle dei peli interni dell'orecchio che stimolano le cellule nervose del nervo acustico in risposta alle vibrazioni sonore. Sono riusciti a coltivarle, negli Stati Uniti, Zhengqing Hu e Jeffrey Corwin, dell'universita' della Virginia. Un risultato analogo sullo stesso tipo di cellule dell'orecchio umano permetterebbe di studiare molti disturbi dell'udito. Danni o perdite di queste cellule possono infatti causare sordita', disturbi frequenti negli anziani come il tinnito, ossia la percezione di un ronzio persistente, e problemi di equilibrio. Mentre uccelli, pesci e anfibi possono rigenerare le cellule della parte interna dell'orecchio quando queste sono danneggiate, gli esseri umani e gli altri mammiferi non riescono a farlo. - Italia. Neutralizzata resistenza staminali del tumore del colon Finora le cellule staminali che alimentano e fanno crescere il tumore del colon sono state invincibili e immortali, resistenti a ogni forma di chemioterapia, ma adesso il loro tallone d'Achille e' stato finalmente scoperto e potra' essere la chiave per renderle vulnerabili ai farmaci chemioterapici. La scoperta, pubblicata sulla rivista Cell Stem Cell, si deve al gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze chirurgiche e oncologiche dell'universita' di Palermo diretto da Giorgio Stassi. Gli studi fatti finora sugli animali hanno dimostrato che il segreto che rende le cellule staminali del tumori del colon e' una sostanza chiamata Interleuchina 4 (Il4). E' questa l'arma principale che permette alle staminali del tumore di resistere alla chemioterapia. 'E' stata una sorpresa -dice Stassi- perche' finora si sapeva che l'Il4 e' prodotta dai globuli bianchi'. In altre parole, questa sostanza era nota per essere una delle armi del sistema immunitario e il fatto che venga prodotta anche dalle cellule staminali dei tumori rivela un meccanismo insospettabile: anziche' debilitarle, la Il4 prodotta dalle cellule immunitarie finisce per rafforzare le staminali dei tumori. Il sospetto, fondato, e' che lo stesso trucco sia utilizzato anche da altri tipi di staminali tumorali: 'per esempio da quelle dei tumori di seno e tiroide, anche se in quest'ultimo caso viene prodotta l'Interluchina 10', spiega Stassi. Per neutralizzare questo meccanismo di difesa il gruppo italiano ha individuato sostanze, chiamate antagonisti dell'Il4, che riescono a eliminare lo scudo protettivo. Nei topi questa molecola rendendo le staminali del tumore vulnerabili alla chemioterapia. Il prossimo passo e' quindi la sperimentazione sull'uomo, alla quale il gruppo italiano sta gia' pensando, in collaborazione con un'azienda che produce il farmaco in Germania. Gli antagonisti dell'Il4 sono molecole note e utilizzate in passato per la cura dell'asma, ma non si sa nulla sulla loro azione combinata con altri farmaci, come quelli chemioterapici. Per questo nei primi mesi del 2009 si prevede di avviare la prima fase della sperimentazione clinica su una trentina di pazienti con tumori del colon e del seno in fase avanzata, ma non terminali. Dopo questa prima verifica sulla sicurezza, la fase 2 della sperimentazione per avere la risposta sull'efficacia e' in programma per il 2010 su un centinaio di pazienti e la fase 3, su piu' di 300 pazienti, e' in programma per il 2012. Tutti i test sull'uomo saranno condotti in collaborazione fra Italia e Germania. Finanziata da Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) e Programma nazionale cellule staminali coordinato dall'Istituto Superiore di Sanita', la ricerca e' stata condotta in collaborazione con Gaspare Gulotta e Antonio Russo, dell' universita' di Palermo, e con Jan Paul Medema, dell'Academic Medical Center di Amsterdam. - Italia. Ricercatori: non tutte cellule adulte con particolare gene sono staminali Attenzione a considerare come sicuramente staminali tutte le cellule adulte che contengono un particolare gene, quello indicato con la sigla Otc-4. Un gruppo di ricercatori milanesi ha dimostrato che questo gene, la cui presenza nelle cellule embrionali indica la certezza che si e' in presenza di cellule staminali, viene espresso anche in cellule adulte che, al contrario, non sono necessariamente staminali. Questo l'esito dello studio di un gruppo di ricercatori (coordinato da Lorenza Lazzari) della Cell Factory del Dipartimento di Medicina Rigenerativa della Fondazione Policlinico di Milano, condotto in collaborazione con ricercatori dell'Istituto Mario Negri (coordinati da Massimo Broggini), e confermato lo scorso 10 ottobre, a due anni di distanza, dalla pubblicazione sulla rivista scientifica 'Cell'. Oct-4 e' considerato da molti studiosi un marcatore utile a stabilire la staminalita' di una cellula; in realta', i ricercatori del Policlinico, grazie all'utilizzo di metodiche sofisticate come la biologia molecolare e l'immunofluorescenza, hanno dimostrato che Oct-4, viene espresso anche in cellule adulte non staminali. E servono esami aggiuntivi per evitare conclusioni e utilizzi impropri. 'Questo risultato -riferisce una nota del Policlinico- porta nuovi elementi di riflessione al dibattito, da tempo in corso all'interno della comunita' scientifica, in merito alla differenziazione e conseguente utilizzo di cellule staminali adulte nei confronti di cellule staminali embrionali'. Dimostra, infatti, che non e' possibile stabilire l'uguaglianza di questi due tipi di cellule basandosi sulla sola espressione di Oct-4. - Italia. Terzo Research Fellowship Program al Bambino Gesu' di Roma Giovani, motivati, con curriculum di alto profilo e numerose esperienze di studio e lavoro, dediti ad approfondire linee di ricerca scientifica innovativa nel campo della salute dei piu' piccoli. Questo il comune denominatore dei 17 giovani ricercatori che saranno reclutati sulla scena nazionale ed internazionale, che dall'inizio del prossimo anno, dopo una attenta e professionale selezione, saranno scelti tra i 587 curricula presentati al Terzo Research Fellowship Program triennale (2008-2010) dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' di Roma. Nelle due edizioni precedenti sono stati 91 i giovani, italiani e stranieri selezionati e poi, gia' coinvolti nelle linee di ricerca dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di proprieta' della Santa Sede. I bandi sono stati pubblicizzati su riviste scientifiche internazionali, quali The Lancet e Nature, e sulla stampa nazionale. Le candidature sono state inviate tramite il modulo virtuale attivato sul Portale Sanitario Pediatrico dell'Ospedale (anch'essa una modalita' innovativa) nel periodo compreso tra il 16 luglio e il 5 agosto. Cinquecentotredici i ricercatori italiani che hanno proposto la propria candidatura; 28 i giovani scienziati italiani attualmente all'estero e oltre 46 quelli stranieri che hanno inviato la propria richiesta di collaborazione, aspirando cosi' di affiancarsi ai ricercatori attualmente impegnati in vari filoni di ricerca dell'Irccs romano. Dei 587 ricercatori, 448 dei quali donne, 46 sono stranieri (1 albanese, 1 australiano, 3 belgi, 2 bulgari, 1 canadese, 2 colombiani, 1 danese, 1 egiziano, 1 etiope, 1 tedesco, 1 giordano, 7 indiani, 1 iraqeno, 1 irlandese, 1 maltese, 1 nigeriano, 1 norvegese, 1 olandese, 2 pakistani, 1 peruviano, 1 polacco, 1 portoghese, 1 romeno, 1 sudanese, 4 inglesi, 7 americani) e 28 sono ricercatori italiani che lavoravano all'estero (1 in Australia, 2 in Austria, 2 in Francia, 2 in Germania, 2 in Olanda, 2 in Spagna, 12 in Inghilterra, 5 negli Stati Uniti). I nuovi giovani ricercatori saranno impegnati, nei prossimi anni, nella identificazione delle cause ancora sconosciute delle molte malattie che colpiscono i bambini, nello sviluppo di metodiche avanzate per la diagnosi precoce e nell'applicazione di nuove terapie. Non ultimo, l'individuazione di percorsi terapeutici innovativi con l'utilizzo delle cellule staminali adulte, coerentemente con le indicazioni bioetiche e scientifiche. - Gb. Al via sperimentazione sull'uomo terapia contro sclerosi multipla Per la prima volta al mondo sara' testata su pazienti affetti da sclerosi multipla una terapia con cellule staminali di midollo osseo. La sperimentazione, avviata nell'ospedale Frenchay Hospital, vicino Bristol, potrebbe aiutare milioni di persone a far retrocedere i danni di questa inguaribile malattia neurodegenerativa. I pazienti, sei in tutti di eta' compresa tra i 30 e i 50 anni, riceveranno iniezioni delle loro stesse cellule staminali prelevate dal midollo osseo. Le staminali dovrebbero andare a riparare le lesioni presenti nel cervello e nel midollo spinale, facendo recuperare le funzionalita' motorie compromesse a causa della malattia. Il trial clinico e' la prosecuzione di precedenti studi di laboratorio che avevano dimostrato la capacita' delle cellule staminali di migrare verso le placche cerebro-spinali. La speranza di Neil Scolding, professore di neuroscienze cliniche del North Bristol Nhs Trust, che sta guidando la sperimentazione umana, e' che questo trattamento possa un giorno rivoluzionare le cure della sclerosi multipla. "Lo scopo e' riparare le lesioni e guarirle, nel tentativo di riportare indietro la progressione della sclerosi multipla. Al primo tentativo la tecnica potrebbe non funzionare, forse sara' necessario perfezionarla, ma e' un gran passo avanti aver iniziato i test umani", ha detto il ricercatore. Le cellule staminali saranno prelevate ai pazienti sotto anestesia e poi iniettate per via endovenosa lo stesso giorno. Il gruppo sara' monitorato per un anno e sottoposto a regolari risonanze magnetiche cerebrali per seguire gli effetti del trattamento. "Probabilmente ci vorranno almeno sei mesi per vedere benefici", ha aggiunto Scolding. - Italia. Trapianto staminali puo' evitare l'amputazione Il trapianto di cellule staminali consente di combattere con successo anche l'arteriopatia ostruttiva periferica, malattia che puo' portare all'amputazione delle gambe. E' il bilancio di una sperimentazione condotta da una equipe di ricerca coordinata dal prof. Vincenzo Sica, ordinario di patologia clinica della seconda universita' di Napoli. 'Dei 74 pazienti affetti da arteriopatia ostruttiva periferica arruolati nella nostra sperimentazione, oltre il 70% ha ottenuto notevoli miglioramenti clinici. I risultati, conseguiti grazie all'infusione di cellule staminali autologhe, sono confortanti: assenza di dolore a riposo, riduzione delle ulcere e loro scomparsa, aumento del perimetro di marcia. Insomma, abbiamo salvato le gambe a parecchie persone', spiega Sica. Il gruppo coordinato da Sica ha messo a punto, insieme col Presidio Ospedaliero Pineta Grande di Castelvolturno, un protocollo sperimentale per la cura dell'arteriopatia ostruttiva periferica, i cui risultati sono stati presentati nella sede dell'Istituto Banco di Napoli - Fondazione, ente organizzatore dell'evento assieme alla Fondazione Luigi Califano Onlus, di cui Vincenzo Sica e' direttore scientifico. 'Nel sostenere l'importante progetto di studio del prof. Sica, l'Istituto Banco di Napoli-Fondazione - dichiara il suo presidente, il professore Adriano Giannola- sviluppa e qualifica la scelta strategica di promuovere la realizzazione di 'esperienze esemplari'. Esperienze che sono importanti per il loro elevato valore scientifico, ma anche per il positivo e rilevante impatto sociale che ad esse si accompagna'. Il contributo finanziario dell'Istituto Banco di Napoli-Fondazione, infatti, e' stato 'fondamentale per la realizzazione della ricerca', sottolinea Sica. Contrariamente a quanto si pensi, l'aterosclerosi non e' una malattia della vecchiaia. 'Studi scientifici testimoniano che il danno vascolare comincia gia' nel feto, prosegue nella fanciullezza e si conclama dell'eta' adulta'. Al momento non esistono cure efficaci per contrastare la malattia. Per minimizzare il progredire della patologia e ridurre la mortalita' per eventi cardiovascolari concomitanti, il trattamento attuale consiste nel proporre al paziente un cambiamento dello stile di vita (una sana dieta alimentare, ricca di sostanze antiossidanti, accompagnata da un modico esercizio fisico) e in una terapia farmacologia diretta contro i fattori di rischio (fumo, ipertensione, diabete, sovrappeso, etc.). Molto spesso si deve intervenire anche chirurgicamente, con trattamenti che non di rado falliscono dopo tempi piu' o meno brevi. Quel che e' peggio, circa il 30% dei pazienti con ischemia critica non puo' essere trattato: unica opzione resta l'amputazione, specialmente se il malato e' anche diabetico. Oggi, grazie al protocollo sperimentale realizzato dal gruppo del professore Sica, i pazienti affetti da aop possono curarsi attraverso l'infusione (che avviene due volte a distanza di 45 giorni l'una dall'altra) di cellule staminali autologhe, cioe' prelevate dal midollo osseo dello stesso paziente. 'Esami strumentali dimostrano che, a distanza di 4 mesi c'e' neoangiogenesi di arterie, le ulcere si riducono sino a scomparire e i capillari arteriosi si riformano. Insomma, il sangue ricomincia a fluire, il paziente e' sollevato dai dolori, riprende a camminare e, soprattutto, evita l'amputazione della gamba'. Il trattamento, applicato su settantaquattro pazienti (alcuni dei quali fermi alla prima infusione) e' altresi' risultato sicuro, non ha evidenziato effetti collaterali e sembra ben tollerato. Tra tutte le patologie riconducibili al danno vascolare (tra cui aop, ipertensione, insufficienza renale, ictus, infarto), l'e'quipe di Sica ha puntato sull'arteriopatia per l'enorme ricaduta economica e sociale della malattia. 'Oltre a evitare l'amputazione a 150mila pazienti (tante sono le persone affette da aop in Italia), il nostro protocollo consentirebbe al Servizio sanitario nazionale un risparmio tra i 100 e i 200mila euro all'anno nei quattro, cinque anni medi di durata della malattia'. - Usa. Ricerca: staminali mesenchimali agevolano metastasi cancro del seno I tumori del seno hanno delle complici all'interno del corpo umano, che li aiuta a diffondersi per tutto il corpo tramite le metastasi. Lo ha scoperto uno studio, pubblicato dalla rivista Nature, del Massachussets Institute of Technology, secondo cui i tumori al seno si diffondono nel corpo con l'aiuto di un particolare tipo di cellule staminali. Questa scoperta ha anche un risvolto positivo, perche' il meccanismo sembra essere reversibile per via farmacologica. Le cellule staminali mesenchimali, che si trovano nel midollo osseo, sono in grado di differenziarsi, e il corpo umano le 'usa' per riparare o ricostruire tessuti danneggiati. Da studi precedenti si e' visto che 'accorrono' in gran numero anche nel caso di tessuti tumorali, ma il loro ruolo nella diffusione del cancro non era ancora stato chiarito. I ricercatori americani hanno mescolato cellule umane di tumore al seno con cellule mesenchimali, e le hanno iniettate nelle cavie. Gli animali hanno sviluppato rapidamente il cancro al seno, che si e' diffuso in poche settimane anche ai polmoni. In un gruppo di controllo a cui erano state iniettate solo le cellule tumorali invece il cancro si e' sviluppato molto piu' lentamente, e la probabilita' di coinvolgimento di altri organi era un settimo. 'E' molto probabile -spiega nell'articolo Robert Weinberg, coordinatore dello studio- che le staminali 'insegnino' alle cellule tumorali a crescere piu' velocemente e a diffondersi, tramite una molecola chiamata citochina CCL5'. Secondo il modello sviluppato dai ricercatori, la presenza delle staminali induce dei cambiamenti genetici nelle cellule tumorali, che si espandono nell'organismo. Una volta insediate in altri organi, queste cellule tornano come prima, segno che il processo e' reversibile: in particolare gli scienziati stanno cercando di bloccare l'azione della citochina con un farmaco, che in caso di risultati positivi impedirebbe sia la crescita del tumore che la formazione di metastasi. - Italia. Decapitato vertice del Comitato Nazionale di Bioetica. E' polemica Lorenzo D'Avack, ordinario di filosofia del diritto all'universita' degli studi Roma Tre, Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma e Laura Palazzani, ordinaria di filosofia del diritto nella Libera universita' Maria Ss.Assunta (Lumsa), sono i nuovi vicepresidenti del Comitato nazionale di bioetica. "Il presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, per un piu' funzionale assetto dell'ufficio di presidenza del Cnb, su proposta del presidente Francesco Paolo Casavola -spiega una nota dello stesso Cnb- ha nominato i nuovi vicepresidenti. Per i profili di rappresentativita' si sottolinea che il professor D'Avack ha dato contributi al lavoro del Comitato con costruttive posizioni del pensiero laico. Di Segni segnala una etica religiosa diversa da quella cattolica, cui invece e' ispirata la produzione scientifica della professoressa Palazzani". 'Appare singolare che, a causa di presunte anomalie di funzionamento del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), Palazzo Chigi ritenga di sostituire i vice presidenti del Comitato, i quali, anche se portatori di idee diverse, hanno peraltro unanimemente sostenuto fino in fondo il Presidente Casavola'. Cosi' Luca Marini, vicepresidente del Cnb, docente di diritto internazionale a La Sapienza di Roma e presidente del Centro di studi biogiuridici ECSEL. Facendo riferimento alle anomalie di funzionamento del Comitato, attribuite nei giorni scorsi al presidente Casavola da alcuni componenti del CNB, Marini aggiunge: 'Delle due l'una: o le critiche sono fondate, e allora responsabile e' l'intero Ufficio di Presidenza, e in primo luogo il massimo responsabile del buon funzionamento complessivo del CNB; o le critiche sono infondate, e allora la decisione di sostituire i vice presidenti assume un significato tutto da scoprire, anche sotto il profilo del futuro orientamento del CNB'. 'La realta' - prosegue Marini - e' che quelle critiche erano apparse subito prive di fondamento, perch‚ imputavano al Presidente Casavola l esercizio di poteri che, secondo il vigente regolamento del Comitato, sono di competenza presidenziale. E, infatti, sia l'assemblea plenaria del CNB che il Presidente del Consiglio Prodi avevano espresso a Casavola 'solidarieta' e 'soddisfazione' per l'attivita' finora svolta dal massimo organo di consulenza del Governo in materia di bioetica. La questione, quindi, sembrava chiusa gia' venerdi' 28 settembre'. 'Spero che l'annunciata sostituzione dei vice presidenti, se confermata da un provvedimento amministrativo - prosegue Marini - non finisca per fare addormentare il Comitato, escludendolo dagli sviluppi piu' significativi del dibattito bioetico, in linea con l'approccio 'biopoliticamente corretto' che e' retrivo e del tutto non idoneo al confronto tra valori e principi. Per il momento - conclude Marini - non mi resta che attendere il provvedimento amministrativo di sostituzione e di leggerne le motivazioni, per poi decidere le iniziative piu' opportune da intraprendere non soltanto a tutela della mia dignita' e professionalita', ma anche per contrastare eventuali derive del CNB'. "E' una misura sbagliata e vessatoria che non rasserenera' il clima interno", e' il commento a caldo di Demetrio Neri che con Gilberto Corbellini e Carlo Flamigni ha pesantemente criticato le modalita' di gestione del Cnb. "Le nostre critiche, mai discusse, non erano affatto dirette ai tre vice-presidenti ne' allo stesso Presidente Casavola: al nostra era una richiesta di discussione e confronto su alcuni episodi e fatti reali". E Neri aggiunge: "si sono ritenuti colpevoli di cosa i tre vice presidenti rimossi? Quali le loro colpe? Mistero fitto: una decisione incomprensibile, senza logica alcuna". Eppure deve pur esserci una ragione se i tre sono stati cacciati senza neanche la comunicazione ufficiale: forse perche' deboli?. "Si', forse come sempre accade nella politica italiana, si colpisce l'anello piu' debole e si tralascia il resto che conta di piu'. E' un modo un po' meschino di agire". "L'incapacita' assoluta dell'attuale Comitato nazionale di bioetica (Cnb) di adempiere le proprie funzioni - in particolare quelle di dibattito e divulgazione anche pubblica dei temi della bioetica - avrebbe dovuto piuttosto suggerire una sostituzione del presidente, che ha finora interpretato il proprio ruolo come quello di esegeta e apologeta delle esternazioni vaticane". E' aspro il commento di Marco Cappato, eurodeputato radicale e segretario Associazione Coscioni dopo la sostituzione dei vicepresidenti del Cnb ufficializzata questo pomeriggio. "I vicepresidenti - dice Cappato in una nota - sono stati sostituiti come capro espiatorio di responsabilita' non loro. Sarebbe ora necessario un dibattito parlamentare per discutere della necessaria riforma del Cnb, per sottrarlo alle crociate ideologiche dei clericali". Dichiarazione del 29 settembre di Donatella Poretti (Rnp): La riunione del Comitato Nazionale di Bioetica (Cnb) investito dalle critiche di tre suoi componenti: Carlo Flamigni, Demetrio Neri e Gilberto Corbellini che in una lettera contestavano le modalita' di gestione del Presidente, Francesco Paolo Casavola, e' emblematica. I tre presenti alla abituale riunione plenaria del venerdi' di ogni fine mese se ne sono andati attorno alle 14 e solo dopo si sarebbe discusso della loro lettera con una introduzione di Casavola. La discussione e' terminata con la riconferma della 'fiducia' piena al Presidente, che aveva precedentemente minacciato le dimissioni. Il luogo che doveva essere il punto di incontro di diverse visioni del mondo e della vita, il luogo in cui scienza, filosofia e religioni avrebbero dovuto impegnarsi per trovare punti di contatto, rischia di divenire il luogo in cui imporre "un" pensiero e "una" visione del mondo. Assicurarsi dell'assenza di alcuni componenti per trovare una maggioranza, un unanimismo, e' sintomo non di volonta' di confronto, ma di scontro e di imposizione di una etica. E' il Comitato nazionale di Bioetica o il Comitato per una Bio-Etica di Stato? Chi ha a cuore i temi importanti di cui viene investito il Cnb, i temi della vita e della morte, della malattia e della medicina, deve chiedersi se ha ancora senso mantenere in vita il Comitato nazionale della Bioetica, cosi' com'e' oggi. Una interrogazione urgente, in Commissione Affari sociali alla Camera, per chiedere al Governo di conoscere le ragioni delle modifiche dell'ufficio di presidenza del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) e i criteri seguiti per designare le tre nuove proposte. A presentarla sono Katia Zanotti e Lalla Trupia, deputate di Sinistra democratica. Le due parlamentari della maggioranza sottolineano che "la decisione e' stata preceduta da alcune circostanze inquietanti. La notizia del cambio dei tre vicepresidenti, gia' nei giorni precedenti, era stata annunciata da alcuni giornali e comunicati stampa. Lo scorso 4 ottobre, in un comunicato della presidenza del Consiglio, si leggeva che Romano Prodi, incontrando il presidente del Cnb Francesco Paolo Casavola, aveva 'accolto il suggerimento di effettuare modifiche all'attuale composizione dell'ufficio di presidenza del Cnb', e gli aveva espresso la sua solidarieta'". Le anomalie evidenziate da Zanotti e Trupia non finiscono qui. "All'interno del Cnb - prosegue la nota congiunta - questioni di natura procedurale avevano portato tre insigni esponenti del Comitato a indirizzare al presidente Casavola una lettera, anche questa pubblicata sulla stampa, nella quale accusavano le 'modalita' di gestione' del Cnb e le scelte operate dal presidente sempre a favore di esponenti del comitato Scienza e vita, penalizzando valori e punti di vista morali che in democrazia hanno la stessa dignita' culturale e politica di quelli che il presidente della Comitato di bioetica tende a privilegiare". "Stigmatizziamo le modalita' con cui la presidenza del Consiglio ha provveduto a destituire i vicepresidenti del Comitato nazionale di bioetica (Cnb)". Il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte', interviene sul cambio di vicepresidenti ufficializzato ieri con una nota. "E' un fatto assai grave - dice Volonte' in una nota - perche' se da una parte questi ultimi sono stati informati della loro rimozione dopo che la notizia era gia' nota agli organi di stampa, dall'altra da questo Governo giunge un segnale evidente delle pressioni a cui e' stato sottoposto il medesimo Comitato dal giorno della nomina dei componenti". Il parlamentare esprime "totale stima al presidente, Francesco Paolo Casavola, ma anche al vicepresidente Luca Marini per la correttezza con la quale ha sempre operato". E allo stesso tempo chiede che "la presidenza del Consiglio renda noti i criteri seguiti per la nomina dei nuovi componenti. E soprattutto - conclude - valuti con attenzione i casi di presunta incompatibilita' e conflitto d'interessi dei professori Elena Cattaneo e Carlo Flamigni". 'Sono sinceramente dispiaciuta e colpita da questa vicenda': e' il commento del ministro per i diritti e le pari opportunita', Barbara Pollastrini, a proposito del rimpasto all'interno del Comitato Nazionale di Bioetica. 'Conosco il valore delle due scienziate e dello scienziato rimossi - afferma il ministro - conosco la loro integrita' e la loro deontologia. Inquieta che in un luogo che dovrebbe essere una certezza di dialogo e di equilibrio per tutti noi, possano esserci incomprensioni profonde'. 'Non sono in discussione prosegue le qualita' di coloro che sono stati nominati vicepresidenti, ma rimane in me il grande rammarico per quanto accaduto'. Infine, un auspicio: 'mi auguro conclude la Pollastrini che possa intervenire una chiarificazione utile a tutti'. In un editoriale sull'Unità dal titolo "Comitato o tribunale?" Carlo Flamigni entra nel merito dello scontro innescatosi all'interno del Comitato Nazionale di Bioetica: "Un forte clima di tensione che stenta a stemperarsi per la sola ragione che nessuno parla direttamente al proprio interlocutore - scrive il componente del Comitato ed esperto di fecondazione assistita -: ho letto in questi giorni dichiarazioni villane, accuse bizzarre, solidarietà improprie e posso solo augurarmi che questo clima piuttosto isterico ceda al buonsenso prima della prossima plenaria di ottobre". "Come contributo personale - aggiunge -, non entrerò in merito e aspetterò che il problema venga affrontato e discusso nella sede appropriata. A mio personale avviso, però, il nodo che il CNB deve sciogliere non riguarda la bravura del Presidente nell'affrontare i problemi, i litigi dei vicepresidenti o il quesito (irrisolvibile) dell'appartenenza mia, di Demetrio Neri e di Gilberto Corbellini alla sinistra radicale o a quella post-comunista. Il problema, molto più antico, riguarda il profondo disaccordo che ancora sussiste a proposito dei reali compiti del Comitato". "Il CBN - continua - non è un una istituzione elettiva: Presidenti e membri vengono scelti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ragione per cui le maggioranze interne che si formano sono del tutto casuali. Fino ad oggi queste maggioranze sono state tutte cattoliche e sappiamo tutti il perché. Il comitato ha davanti a sé due scelte: può comportarsi da 'piccolo parlamento' o da tribunale che giudica le scelte in campo etico e alla fine propone la soluzione giusta. In alternativa può comportarsi come un laboratorio, prospettando la varie posizioni esistenti sui differenti problemi. Il 'Comitato tribunale' è costretto a votare perché deve dare alla politica un parere di maggioranza. Ciò è sbagliato, a mio avviso, per due motivi: perché crea graduatorie tra le diverse etiche, cosa improbabile in un paese laico; la seconda ragione per cui è assurdo stabilire la morale giusta a colpi di maggioranza riguarda la casualità con la quale questa maggioranza si forma, conseguenza del fatto che la scelta dei membri del CNB non risponde a nessuna regola di democrazia". La onlus Consulta di bioetica augura ai tre nuovi vicepresidenti del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) "un lavoro proficuo e costruttivo per ristabilire una situazione che attualmente è difficile e incrinata". L'organismo esprime "la propria solidarietà ai tre vicepresidenti che sono stati defenestrati ingiustamente e senza motivo. In attesa di conoscere le ragioni che hanno portato il presidente Casavola a chiedere la loro sostituzione - si legge in un comunicato a firma del presidente Maurizio Mori - la Consulta di bioetica afferma che questa decisione unilaterale presa dal presidente rivela lo stile dittatoriale assunto da Casavola stesso, che porta a comportamenti che fanno credere che il presidente possa usare il Cnb per divulgare le proprie posizioni cattoliche". "La Consulta è stupita che il presidente Prodi abbia accolto la richiesta di Casavola", prosegue la nota: "Avevamo espresso apprezzamento per il nuovo clima culturale instaurato sui temi della bioetica all'inizio della legislatura, ma dobbiamo ora rilevare una pericolosa involuzione e sudditanza alle posizioni vaticane". - Usa. Creato cromosoma completamente sintetico Craig Venter, presidente del J. Craig Venter Institute, ha compiuto un altro passo in avanti verso la vita artificiale: utilizzando la stessa tecnica gia' resa nota alcuni mesi fa su Science, ha creato un cromosoma completamente sintetico. Questa la novita' di cui lui stesso ha parlato dalle pagine del quotidiano britannico Guardian: la prima forma di vita parzialmente artificiale, sempre prodotta da Venter, era stato un batterio ed era stato il primo essere vivente ad avere ricevuto un Dna con una componente artificiale di due soli geni. Ora invece il nuovo batterio ha un intero cromosoma con 381 geni sintetici. Venter si era anche 'esercitato' inserendo in un microrganismo, come nelle scatole cinesi, il dna di un'altra specie. Si aprono cosi' nuovi scenari nelle sfide della ricerca genetica: batteri riprogrammati geneticamente in modo da diventare spazzini capaci di decontaminare terreni invasi da rifiuti tossici, oppure trasformati in fabbriche di farmaci; ma anche nuove tecniche per ottenere cellule staminali senza passare per l'embrione; e scenari completamente nuovi nella clonazione animale Il cromosoma di sintesi che Venter e la sua equipe di una ventina di scienziati sono riusciti a realizzare replica componenti essenziali del Dna del batterio Mycoplasma Genitalium, ed e' stato battezzato dai suoi creatori Mycoplasma Laboratorium. Nella tappa finale del processo, ha spiegato lo stesso scienziato dalle pagine del Guardian, sara' inserito in una cellula vivente di cui dovrebbe 'assumere il controllo', diventando cosi' in sostanza una nuova forma di vita. Dalla comprensione di come funzionano i mattoni della vita a nuove tecniche per la produzione di farmaci, le applicazioni degli studi di Craig Venter sul genoma artificiale sono fondamentali. Ne e' convinto Giuseppe Novelli, genetista dell'universita' di Tor Vergata di Roma. 'Gli studi di Venter sono molto importanti - spiega Novelli - il suo obiettivo, in parte gia' raggiunto a quanto sembra dall'annuncio, e' riuscire trasferire un po' alla volta il genoma all'interno dei batteri, e vedere come i singoli geni si attivano. Questo e' fondamentale per capire le funzioni delle singole porzioni di Dna, e anche per stabilire il minimo genoma necessario ad attivare i primi processi vitali. Questo tipo di studi si fa tradizionalmente 'spegnendo' un pezzetto alla volta del genoma, ma e' un procedimento complesso e limitato'. Secondo Novelli le applicazioni pratiche saranno molte appena la tecnica verra' messa a punto:'I batteri artificiali prodotti da Venter fanno solo le cose che 'dice loro di fare' il Dna artificiale. Questo significa che possiamo costringerli a fare quello che vogliamo noi, come ad esempio produrre determinate sostanze da utilizzare poi come farmaci. Questo gia' si fa ad esempio con l'insulina, ma quella e' una sostanza prodotta dal batterio insieme ad altre centinaia. Con i batteri artificiali le possibilita' sono molto maggiori'. Il microrganismo risultante non esiste in natura, e per questo viene definito artificiale. Sono gia' sorte le prime polemiche da parte di alcune organizzazioni bioetiche, secondo cui questa tecnica nasconderebbe dei rischi se usata, ad esempio, per produrre armi batteriologiche:'Sono i soliti signori che hanno paura del futuro - ribatte Novelli - ricordo che quando vent'anni fa si scoprirono le tecniche del Dna ricombinante ci furono le stesse polemiche, ma questo metodo ci ha dato solo dei farmaci che salvano vite umane. C'e' sempre chi grida 'al lupo al lupo', ma sono le solite persone che vogliono che torniamo al medioevo'. "Abbiamo in mano una bomba biologica, siamo gia' nel campo della creazione elementare, con un potenziale altissimo il cui controllo e' pero' ancora tutto da vedere". Cosi' il professor Bruno Dallapiccola, ordinario di genetica all'Universita' La Sapienza di Roma, membro del Comitato nazionale di Bioetica, commenta la creazione in laboratorio della vita artificiale realizzata dall'equipe di Craig Venter in California attraverso un cromosoma sintetico basato sul batterio "Mycoplasma genitalium" ribattezzato "Mycoplasma laboratorium". "Come ricercatore ne sono ammirato - prosegue Dallapiccola - ma come uomo e membro del Comitato di Bioetica, ritengo che questa bomba debba essere assolutamente governata e cio' nell'interesse della nostra stessa civilta'. Anche se e' utopistico pensare di poter trovare chi stia al di sopra della scienza e degli interessi commerciali. Possiamo comunque affermare con assoluta tranquillita' - conclude il genetista - che non avremo neanche in un futuro lontano una vita umana artificiale perche' ci troviamo di fronte ad una creazione unicellulare e comunque chimica. Inoltre le ricadute di questa creazione da laboratorio potranno anche essere molto positive per gli uomini; infatti attraverso questi genomi si puo' pensare di poter creare ad esempio il gene dell'insulina o altre proteine di grandissimo interesse farmacologico". Un atteggiamento di apertura verso le opportunita' innescate dalla realizzazione in laboratorio di un cromosoma di sintesi, in particolare per il possibile sviluppo di microrganismi per produrre a basso costo farmaci o fonti di energie alternative. Ma anche un richiamo ai problemi della sicurezza e un 'altola'' agli scienziati che con le loro scoperte pensano di 'sostituirsi a Dio'. Questa la posizione del quotidiano dei vescovi italiani, 'Avvenire'. 'Ben vengano fonti di energie alternative, per non parlare della possibilita' di ottenere farmaci meno costosi!', dice in un editoriale il giornale della Cei sulle possibilita' aperte da tale risultato, aggiungendo che 'sarebbe sciocco non augurarsi di raggiungere certi traguardi'. Per 'Avvenire', pero', 'i problemi sono altri, innanzitutto quelli della sicurezza', con 'il pericolo di sviluppare nuovi agenti patogeni, o comunque pericolosi per l'uomo', oltre che di 'moltiplicare per mille il problema posto attualmente dagli organismi geneticamente modificati, e cioe' la loro intenzione con l'ambiente'. 'Cosa succedera' - si chiede il quotidiano dei vescovi - quando forme di vita artificiali, anche semplici come batteri, entreranno in contatto con gli esseri viventi naturalmente presenti nel nostro pianeta? Quali modifiche potranno portare negli ecosistemi?'. I rilievi di 'Avvenire', tuttavia, riguardano soprattutto 'il modo con cui si parla di certa scienza'. 'Non si capisce - sottolinea a proposito dell'atteggiamento dei ricercatori - perche' il tono debba essere quello di chi si mette in concorrenza col Padre Eterno'. 'Come se - conclude il giornale dell'episcopato - la partita della scienza non fosse l'eterna sfida fra la ragione umana e la possibilita' di comprendere il significato della realta', ma il tentativo, finora inutile, di sostituirsi a Chi quella realta' l'ha creata'. 'Il traguardo di Craig Venter aumenta la conoscenza di base ma non da' risultati applicativi diretti, in piu' e' scorretto che se ne dia annuncio in via preliminare su un quotidiano, non e' questo il percorso corretto della scienza, l'annuncio di Venter e' fuori dalla tradizione della comunita' scientifica e mi sembra che ci sia dietro una volonta' di autopromozione'. E' il commento scettico di Roberto Defez, biotecnologo all'Istituto di Genetica e Biofisica Adriano Buzzati Traverso del CNR di Napoli, alla notizia della creazione di un cromosoma completamente sintetico. 'L'esperimento di Venter e' una grande palestra di esercizi per aumentare le nostre conoscenze in questo campo - aggiunge Defez - ma assolutamente non si puo' intravedere un'applicazione diretta di questo lavoro'. Potrebbe forse, pero' in un futuro lontano, aprire la strada ad altri esperimenti che poi avranno delle applicazioni: per esempio, spiega Defez, potrebbe spianare la strada verso applicazioni terapeutiche per malattie complesse che dipendono dall'azione di numerosi geni come gli scompensi metabolici. 'Ma - ribadisce l'esperto - mi risulta difficile vederne applicazioni dirette, in quanto non abbiamo la capacita' di gestire una tale quantita' di geni, gia' e' difficile gestirne 4. E comunque non mi piace che il Guardian dia notizia di questo traguardo scientifico prima che lo stesso sia riportato su una rivista scientifica o annunciato nei modi canonici alla comunita' degli scienziati nel corso di un congresso', conclude Defez, 'tanto piu' che si tratta di un istituto di ricerca privato che da' la notizia, quindi dietro l'annuncio shock si potrebbe celare la volonta' di farsi autopromozione'. Ma quali uomini bionici o artificiali. L'obiettivo finale degli esperimenti di Craig Venter, che ha annunciato di aver realizzato un cromosoma sintetico, "e' la creazione di staminali di laboratorio. Cellule totipotenti come quelle embrionali, ma senza alcun dilemma etico, per avere 'pezzi di ricambio' per l'uomo". Parola di Edoardo Boncinelli, genetista dell'ospedale San Raffaele di Milano. "Ma prima di raggiungere quel traguardo - spiega all'ADNKRONOS SALUTE - potremo ottenere batteri e microrganismi comunque utili. Per esempio capaci di digerire sostanze tossiche e veleni o in grado di pulire il mare dal petrolio". Boncinelli non ha dubbi: "E' una conquista conoscitiva importantissima quella della 'ingegnerizzazione' dei batteri. Di cui - aggiunge - non aver paura. Noi scienziati lavoriamo per capire la natura e i suoi segreti. Sono gli altri che vogliono sempre sapere quali possibili applicazioni scaturiscono dalle nostre scoperte. Vogliono sapere cosa si puo' fare - dice ironico - ma poi ne hanno paura". Il problema, per il genetista italiano e' un altro. "Questa scoperta e' stata compiuta non a caso negli Usa. Oltreoceano infatti ci sono mezzi tecnologici e finanziamenti in grado di permettere alla scienza di avere delle possibilita'. Qui in Italia - accusa - nonostante ci siano le capacita' umane, non possiamo neppure sognarci di seguire il filone di studio aperto da Venter". Dal punto di vista scientifico, il risultato raggiunto nei laboratori di Craig Venter (Venter Institute, Rockville, Maryland) è veramente notevole. E non abbiamo Frankenstein alla porta". E' il commento fatto ad APcom da Angelo Vescovi, professore di Biologia cellulare all'Università Bicocca di Milano e Direttore del Centro Cellule Staminali di Terni, che verrà inaugurato il 13 novembre, alla notizia anticipata da "The Guardian", circa la realizzazione, in laboratorio, di un "cromosoma batterico sintetico" lungo 381 geni e contenente 580.000 coppie di basi, ricostruito un pezzettino alla volta come un grande puzzle. "Si tratta - continua Vescovi - di tecniche che se applicate in modo eticamente accettabile possono veramente aprire porte inaspettate allo sviluppo di nuovi farmaci, sperimentazioni in ambito biotecnologico sia per la cura di malattie, che per la produzione di prodotti che per ora non possiamo neppure immaginare". E' chiaro, ha spiegato ancora Vescovi, che si tratta solo del primo passo verso lo sviluppo di tecniche di ingegneria genetica che, in futuro, permetteranno, addirittura, di costruire interi cromosomi umani e di curare una serie di malattie dovute a fragilità o aberrazioni cromosomiche. "Si arriverà a creare probabilmente nuove forme di vita elementari - dice Vescovi - ma vorrei, in questo senso spegnere quelle paure che potrebbero nascere nel grande pubblico che legge una notizia del genere. Non siamo di fronte a tecniche di ingegneria genetica che modificheranno la specie umana, perché esistono regole etiche e morali da rispettare. Dobbiamo, infatti, ricordare, che la scienza deve svilupparsi in un contesto eticamente accettabile, ma in questo senso il risultato riportato da Craig Venter, non viola nessuna regola , né etica, né morale. Ci troviamo di fronte ad una grande scoperta piena di significato". Secondo Vescovi la tecnica messa a punto sarà utile anche su altri fonti, come ad esempio quello della produzione di energia "se si pensa - spiega - che il modo più efficiente per generare energia dalla luce solare è il ciclo della fotosintesi, non si può escludere che questa scoperta possa preludere, che utilizzando le stesse tecniche, non si possano produrre cellule fotosintetiche per applicazioni industriali". Ma è sul piano terapeutico che si aprono le speranze: molte patologie genetiche, come la sindrome di Down sono legate alla perdita o frammentazione dei cromosomi e con le tecniche usate per realizzare il cromosoma sintetico in un futuro lontano sarà forse possibile inserire a livello di una singola cellula una copia sana. "Non dimentichiamo, però, - spiega ancora Vescovi - che i cromosomi umani hanno un ordine di grandezza di complessità maggiore dei cromosomi batterici, però potrebbe essere possibile in futuro fare interventi di chirurgia genetica. Pensiamo, solo ad un intervento di chirurgia genetica a livello di cellule staminali adulte, la correzione apportata passerebbe ,successivamente, a tutto il tessuto. In questo senso questo risultato estende anche il campo della terapia genica in modo inaspettato fino a qualche tempo fa". - Usa. Premio Nobel a Mario Capecchi per ricerca su staminali embrionali L'italo-americano Mario Capecchi e' tra i vincitori del Nobel per la medicina. Nato a Verona nel 1937, ha compiuto settant'anni appena due giorni fa. Insieme al collega statunitense Oliver Smithies e al britannico Martin J. Evans e' stato premiato per le ricerche sulle cellule embrionali. Renato Capecchi era considerato dalla comunita' scientifica internazionale un candidato naturale all'assegnazione del Nobel. Emigrato con la famiglia da Verona negli Stati Uniti quando aveva appena 7 anni, ha ottenuto i piu' importanti riconoscimenti scientifici. Il 12 maggio scorso l'Universita' di Bologna lo aveva insignito della Laurea honoris causa in Biotecnologie mediche. La sua tesi di dottorato ad Harvard in biologia molecolare, supervisionata dal premio Nobel James D. Watson, verteva sull'analisi dei meccanismi di iniziazione e di terminazione della sintesi proteica. Capecchi e' diventato famoso per il suo lavoro pionieristico sullo sviluppo del 'gene targeting' nelle cellule staminali di embrioni murini (ES cells). Questa tecnologia e' utilizzata oggi dai ricercatori di tutto il mondo per 'costruire' topi con mutazioni inserite in un qualsiasi gene. La potenza di questa tecnologia e' tale che il ricercatore puo' scegliere sia quale gene mutare che come farlo. In pratica il ricercatore puo' scegliere come e quali sequenze di Dna del genoma di topo vuole cambiare e cio' permette di valutare in dettaglio la funzione di ogni gene durante lo sviluppo embrionale o nelle fasi successive. Poiche' tutti i fenomeni biologici sono mediati da geni, il 'gene targeting' sta avendo una ricaduta importante su praticamente tutti gli aspetti della biologia dei mammiferi, inclusi gli studi sul cancro, sull'embriogenesi, sull'immunologia, sulla neurobiologia e in pratica su tutte le malattie umane. Questa tecnologia ha molte applicazioni per la medicina clinica. Infatti attraverso di essa si puo' costruire qualsiasi modello di malattia genetica umana in animali da laboratorio, studiarne l?evoluzione e verificare l?efficacia di potenziali terapie contro la stessa. In un prossimo futuro, poiche' si puo' scegliere quale gene modificare e come, nuovi approcci alla terapia genica basati sul 'gene targeting' potranno essere usati per correggere un gene endogeno difettoso nel tessuto umano appropriato. Queste nuove strategie di terapia genica mirate saranno percio' dirette alla causa prima della malattia piuttosto che ai sintomi. Tra i vari riconoscimenti avuti da Mario Renato Capecchi -da anni cittadino statunitense- ci sono il premio Bristol-Myers Squibb (1992); il premio della Fondazione Gairdner (1993); il premio Alfred P. Sloan Jr. (1994); il premio tedesco per la Bioanalisi molecolare (1996); il premio Kyoto (1996); la medaglia Franklin (1997): il premio Rosenblatt (1998); il premio Baxter (1998); il premio italiano Premio Phoenix-Anni Verdi (2000); il premio spagnolo Jimenez-Diaz (2001); la National Medal of Science (2001), la medaglia John Scott (2002) e il premio Wolf Prize (2002/03). Laureato al college di Antioch nel 1961, prese il Ph.D. in biofisica ad Harvard nel 1967. Nel 1969 divenne assistente della cattedra di biochimica della Harvard School of Medicine per passare ad associato due anni dopo. Nel 1973 lascio' Harvard per la facolta' di medicina dell'Universita' dello Utah dove ancora oggi lavora. Capecchi e' dal 1991 membro dell'Accademia nazionale statunitense delle Scienze e dell'Accademia europea delle Scienze dal 2002. - Usa. Dipartimento immigrazione: oltre 13mila i cervelli italiani che operano qui Le sue scoperte realizzate studiando e lavorando negli Stati Uniti lo hanno portato al premio Nobel e a tagliare nuovi traguardi nella genetica, ma Mario Capecchi non e' l'unico 'cervello' nato nel nostro Paese e al lavoro oltreoceano. Secondo l'Us Immigration e Naturalization Service americano sono infatti circa 13.368 gli italiani ad altissima qualificazione attualmente impegnati negli Usa. Di questi 6.179 sono italiani che hanno ottenuto l'esclusivo e speciale visto di lavoro H-1B, 1.497 hanno il visto O1 concesso solo ai 'lavoratori con straordinarie capacita' o risultati' e 5.692 sono quadri industriali di alto livello. A tracciare con l'ADNKRONOS lo scenario degli italiani ad altissima qualificazione impegnati negli Usa e' l'esperta del Cnr Maria Carolina Brandi dell'Istituto di ricerca sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Consiglio nazionale delle Ricerche, specializzata di studi sulle migrazioni qualificate e autrice anche di diversi studi, tra cui una ricerca Ue, sul 'brain drain', quel fenomeno cioe' che indica la perdita di un Paese derivante dall'avere investito risorse per formare competenze che poi vengono utilizzate da altri. Un fenomeno che tocca da vicino l'Italia che, secondo gli ultimi dati Istat, ha avuto una perdita totale netta di migliaia di laureati durante il periodo 1996-2002, tutti italiani ad alta formazione che hanno lasciato il Bel Paese per andare a lavorare fuori dai confini nazionali. "Ad oggi, non e' ancora del tutto chiaro a quale livello si collochi l'Italia in questo processo. L'emigrazione di personale altamente qualificato dall'Italia e', infatti, ancora relativamente un fenomeno poco studiato" avverte Brandi. Ma i dati dell'Immigration and Naturalization Service statunitense relativi al 2006 parlano chiaro. "Gli ultimi dati disponibili -spiega la ricercatrice del Cnr Brandi- mostrano che, nel 2006, gli italiani che si trovavano negli Stati Uniti con un visti H-1B erano 6.179, ovvero in possesso di permessi temporanei per 'Workers with specialty occupations', rilasciati secondo precise regole proprio allo scopo di immettere personale qualificato negli Usa su base temporanea, ma che possono essere poi prorogati per un tempo anche molto lungo". "Bisogna poi considerare -continua Brandi- che i visti H-1B non sono l'unico tipo di visto temporaneo che puo' essere utilizzato da lavoratori altamente qualificati. A coloro che hanno questo tipo di visto vanno ad esempio certamente aggiunti coloro che si trovano negli Stati Uniti con il visto O1, concesso a 'lavoratori con straordinarie capacita' o risultati'. Ebbene, sempre nel 2006, usufruivano di questo speciale visto ben 1.497 italiani". "Nello stesso anno, -prosegue ancora- si trovavano inoltre negli Usa a seguito di 'trasferimenti interni alle imprese', e quindi con visti L1, altri 5.692 italiani che si puo' ragionevolmente supporre fossero quadri industriali di alto livello, dato che coloro che si recano in Usa per semplice 'addestramento industriale', e cioe' in possesso di un visto H3, quell'anno alcune decine". Sempre piu' 'cervelli' italiani negli Usa, ma perche'? "Gli Usa -spiega Brandi- sono sempre state una delle destinazioni preferite dai migranti ad alta qualificazione, che sono attratti in questa nazione sia dalle buone prospettive di lavoro ad alto livello, che da una specifica politica del governo statunitense che tende ad incentivare questo tipo di immigrazione per sopperire alla sempre crescente richiesta, da parte dell'economia del paese, di lavoro intellettuale, che il sistema universitario americano non riesce ormai a coprire". Lavoro ma non solo. Gli italiani vanno anche a studiare all'estero in percentuale sempre crescente tra gli universitari. Secondo i dati Ocse pubblicati nel 2006 nel rapporto 'Educational a glance' (dati 2004), sono infatti 44.892 gli studenti italiani universitarti che studiavano nel 2006 all'estero, di cui 39.020 si sono trasferiti in Paese Ocse. Ed e' la Germania il Paese europeo maggiormente scelto dagli studenti universitari italiani per la propria formazione accademica. A studiare in Germania nel 2006 erano 8.111 universitari del Bel Paese. "Dall'analisi delle cancellazioni dalle anagrafi italiane per emigrazione all'estero risulta che, tra il 1996 ed il 2002, in media hanno lasciato l'Italia 3.300 laureati all'anno. Questa cifra -conclude Brandi- corrisponde all'incirca alla somma di tutti gli studenti che si sono laureati all'Universita' di Roma 'La Sapienza', all'Universita' di Bologna e all'Universita' di Padova nel 2005. In altre parole, la situazione attuale e' equivalente al fatto che tre delle maggiori universita' italiane lavorino solo per formare competenze che poi vengono utilizzate esclusivamente da paesi stranieri". - Usa. Buone prospettive per il cuore Tratto dal quotidiano La Nacion del 23 settembre 2007 "Siamo a cinque o sei anni di distanza dall'approvazione delle terapie cellulari negli Stati Uniti, che si tratti di un prodotto o di un procedimento. E probabilmente le prime le avremo per casi di necessita' disperata, per pazienti con insufficienza cardiaca", ritiene il dottor Marc Penn, direttore del Laboratorio di Sperimentazione Animale della prestigiosa Cleveland Clinic. Le terapie cellulari, cui fa riferimento, non sono ne' piu' ne' meno che quelle che impiegano cellule staminali o stem cells, alle quali s'attribuisce la capacita' di convertirsi in qualunque tipo di cellule dell'organismo e su cui si fondono tante promesse, persino temerarie, per curare malattie finora rimaste senza risposta. Ma qui Penn introduce un chiarimento sulla reale utilita' terapeutica. "I primi studi suggerivano l'esistenza di vari tipi di cellule staminali che si trasformavano in cellule cardiache" -nota. "Le informazioni piu' recenti indicano che non e' la verita', benche' resti assodato che se uno inserisce delle cellule staminali nel cuore, queste liberano degli elementi nei tessuti cardiaci che permettono al muscolo e alle cellule del cuore di sopravvivere a un attacco cardiaco". "Attualmente esiste una controversia sulla possibilita' di differenziazione delle cellule staminali progenitrici estratte dal midollo osseo in cellule del cuore", aggiunge il dottor Mariano Albertal del Dipartimento di Ricerca dell'Istituto Cardiovascolare di Buenos Aires (ICBA). Resta il fatto che ci sono alcuni tipi di cellule staminali che hanno mostrato d'agire come era stato ipotizzato. "Le cellule staminali ematopoietiche, che si trasformano in nuovi vasi sanguigni e liberano fattori positivi per il cuore, e le cellule staminali mesenchimali, che si trasformano in cellule strutturali del cuore", elenca Penn. Quali saranno i primi pazienti che potranno beneficiare di terapie con le cellule staminali? "Il vero approccio per comprendere il potenziale delle cellule staminali e' la prevenzione e il trattamento dell'insufficienza cardiaca", risponde Penn. "Ed e' chiaro che sono i cardiopatici con un danno significativo al cuore a beneficiarne di piu'". Penn segnala i due ostacoli che occorre superare prima che i trattamenti possano essere sperimentati. Il primo: con alcuni tipi di cellule staminali, come i mioblasti del tessuto muscolare scheletrico, alcuni pazienti sviluppano una certa instabilita' elettrica nel proprio cuore. Inoltre, Penn segnala la necessita' di elaborare modalita' di trattamento per cui non sia necessario utilizzare cellule staminali dello stesso paziente, giacche' cio' richiede anche delle settimane. "Abbiamo bisogno di qualcosa di semplice, che si possa somministrare a qualunque ora, poiche' sappiamo che i pazienti colpiti da infarto si presentano nelle 24 ore del giorno, nei 7 giorni della settimana"- dice. "Per questo e' importante poter contare su cellule (staminali) di donatori". Penn prevede d'iniziare presto uno studio che impiega cellule staminali di donatori nel trattamento dell'infarto. "Abbiamo la speranza d'essere pronti per l'inizio dell'anno", aggiunge, e ricorda che attualmente la sperimentazione con le cellule staminali non e' limitata alla cardiologia. "Ci sono studi sulle lesioni polmonari, le lesioni renali, del fegato, del pancreas, sul diabete e in neurologia. In realta', tutti gli organi vengono studiati da questa prospettiva". (Traduzione di Rosa a Marca) - Spagna. Congresso su terapie antinvecchiamento e cellule staminali Il VI Congresso Internazionale di Medicina Antinvecchiamento e Longevita' si e' svolto a fine settembre a Barcellona, con 350 specialisti di tutto il mondo. Le novita' piu' significative illustrate dagli esperti sono state le terapie basate sulle cellule staminali del paziente che si sottopone a trattamenti estetici o antinvecchiamento. Si tratta di interventi capaci di ripristinare la tonicita' della pelle e che consentono d'evitare il costante ricorso al lifting o a operazioni piu' invasive. Il presidente della Societa' venezuelana di medicina antinvecchiamento, Juan Carlos Mendez, ha spiegato che il trattamento e' in applicazione da oltre un anno in Venezuela -ma non e' autorizzato in Spagna- e consiste nell'iniettare collagene e fibre elastiche, reticolari e acido ialuronico provenienti dallo stesso paziente. - Italia. Milano. Workshop Stem Cell Technology, 25 novembre 2007 Abbiamo ricevuto la seguente segnalazione: Workshop StemCell Technology - 25/09/2007 La Voden Medical in collaborazione con la StemCell Technology è lieta di invitarvi al Workshop che si terrà c/o il Centro Congressi S. Raffaele il 29 Novembre 2007, dal titolo "Stem cells: saggi clonogenici e controlli di qualità". Il corso è gratuito, scrivi a info@vodenmedical.com per ricevere il modulo di iscrizione oppure scaricalo dalla sezione download: http://www.vodenmedical.com/public/download/Locandina%20HSR.pdf - Usa. Michigan. Campagna della Conferenza cattolica contro la ricerca con staminali embrionali I cattolici del Michigan riceveranno presto del materiale informativo sulla ricerca con le staminali, firmato dalla Conferenza cattolica dello Stato, in cui vi sara' spiegato che la ricerca con le staminali adulte e' etica, mentre quella con le embrionali distrugge la vita. La campagna informativa, chiamata "Finanziare le cure e proteggere la vita", consistera' nella distribuzione di Dvd e pamphlet a oltre mezzo milione di cattolici. Le 800 parrocchie dello Stato, inoltre, si attiveranno direttamente con i propri fedeli. Il Michigan ha vietato la clonazione umana di ogni tipo nel 1998. Da allora diversi scienziati dello Stato chiedono la legalizzazione della clonazione terapeutica, anche conosciuta come trasferimento nucleare delle cellule somatiche. I sostenitori della ricerca con le staminali anche embrionali stanno anche organizzando un referendum per il 2008 per permettere l'estrazione di cellule da embrioni sovrannumerari crioconservati. I Dvd della Conferenza cattolica mostrano due pazienti che soffrono di lesioni al midollo spinale curati con cellule staminali adulte. Paul Long, responsabile per le politiche sociali della Conferenza, ha detto che la campagna ha lo scopo di contrastare "l'entusiasmo per la ricerca con le staminali embrionali che ha oscurato la vera speranza" riposta nella ricerca con le staminali adulte. - Usa. Hillary Clinton: mettero' fine alla guerra di Bush contro la scienza La favorita alla corsa per la Casa Bianca, la democratica Hillary Clinton, ha giurato che una volta eletta eliminera' le restrizioni sulla ricerca con le staminali embrionali volute dal presidente George W. Bush nel 2001. Clinton ha accusato l'Amministrazione Bush di aver "dichiarato guerra alla scienza", iniettando le sue convinzioni politiche nelle decisioni che riguardano salute e ambiente, come ad esempio aver limitato il ricorso ai contraccettivi senza ricetta medica e aver minimizzato l'impatto dei cambiamenti climatici. "Quando saro' presidente, mettero' fine a questo assalto alla scienza", spiega il senatore di New York ed ex first lady alla prestigiosa Carnegie Institution for Science. "L'America sara' nuovamente una nazione per l'innovazione". A giugno Bush aveva posto il suo secondo veto ad una legge approvata dal Congresso che avrebbe eliminato i vincoli sul finanziamento federale alla ricerca con le staminali embrionali. Nonostante il sostegno di molti repubblicani, il Congresso democratico non ha i numeri per superare il veto -e' necessaria una maggioranza di due terzi. "Eliminero' l'attuale divieto sull'etica della ricerca con le cellule staminali", ha detto Clinton. "Il divieto del presidente sul finanziamento della ricerca con le staminali e' un divieto sulla speranza. A causa di questo divieto, "alcune delle nostre menti piu' brillanti vanno all'estero a fare ricerca". Anche il candidato repubblicano favorito, l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani, e' da sempre favorevole alla ricerca. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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