====== AVVERTENZE ========================= Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori. Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 - Fax: 055.2302452 URL: http://www.aduc.it Avvertenze numero 2009-6 del 15 Marzo 2009 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/ In questo numero: - Editoriale. Internet e censura. Per la Cassazione e' legittima. Da oggi e' confermato che siamo tutti meno liberi. Le liberta' di serie A e di serie B http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=260 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=260 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=260 - La scheda. Conciliazione obbligatoria davanti al Corecom http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda= - La pulce nell'orecchio. 21 MARZO: SAN BENEDETTO LA RONDINE E' SOTTO IL TETTO… E LA MAFIA SOTTO PRESSIONE. OVVERO: OMAGGIO ALL'IMPEGNO DI "LIBERA" http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? L'Italia dei retroscena: quale Bibbia per la scuola? http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Censura dei forum Aduc. Ecco perche' non ci piace la sentenza della Corte di Cassazione http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Il colpo di fortuna, l'occasione imperdibile: un'esigenza dell'essere umano, che spesso porta fregature http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php - Il Condominio. Trasparenza nel condominio: l'accesso alla documentazione condominiale http://www.aduc.it/dyn/condominio/art/singolo.php - Gli Articoli ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche cinque settori con informazioni e consigli quotidiani, oltre ad un sito di consulenza finanziaria, tutti editi dall'Aduc: - Usi & Consumi http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Droghe http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Salute http://www.aduc.it/dyn/salute/ Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo puo' disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualita', etc. Ogni settimana viene edita una newsletter. - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Telecomunicazioni http://www.aduc.it/dyn/tlc i diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia ------------------------------------------- EDITORIALE Internet e censura. Per la Cassazione e' legittima. Da oggi e' confermato che siamo tutti meno liberi. Le liberta' di serie A e di serie B E' stata depositata la sentenza con cui la Cassazione ha respinto un nostro ricorso contro il sequestro di alcuni messaggi del forum di discussione "Di' la tua" che, sul nostro sito Internet, consente ai navigatori di esprimersi liberamente su qualsiasi argomento. Per la Cassazione (terza sezione penale, sentenza 10535) "i nuovi mezzi di comunicazione e manifestazione del pensiero non possono rientrare nel concetto di stampa" per cui sono equiparabili ad una bacheca e, a differenza della stampa (dove per la riproduzione e per la responsabilita' civile e penale ci sono editore e direttore responsabile), l'autorita' giudiziaria puo' esercitare un controllo diretto. La vicenda (1) parte a novembre del 2006 con il sequestro, a cura della Procura della Repubblica di Catania dopo denuncia dell'associazione "Mater Onlus" di don Fortunato Di Noto, di alcuni forum sul nostro sito, contestando la violazione dell'articolo 403 del Codice penale (offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone). Il sequestro di tutto il forum fu giudicato poi illegittimo dal tribunale del riesame di Catania, tranne che per nove interventi di tre utenti contro i quali il pubblico ministero aveva ritenuto di dover procedere per vilipendio. Contro questo avevamo fatto ricorso in Cassazione ed avevamo fatto presentare una interrogazione parlamentare (ad oggi senza risposta). L’articolo 21 della Costituzione, oltre a ribadire che "La stampa non puo' essere soggetta ad autorizzazioni o censure", recita anche che "Si puo' procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorita' giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili." La Carta fondamentale stabilisce cioe' che il sequestro possa avvenire non nel caso di un reato qualunque, ma di un delitto gia' previsto dalla legge sulla stampa. Il delitto di cui all'articolo 403 del Codice penale, con cui la Procura di Catania aveva motivato il sequestro preventivo, non e' in alcun modo contemplato nella legge sulla stampa. Pertanto, il sequestro preventivo decretato dal PM Luigi Lombardo ed effettuato dalla Polizia Postale di Firenze era per noi un atto incostituzionale. Non e' d'accordo la Cassazione che ha stabilito la legittimita' della censura per tutto cio' che non e' "stampa". Evidentemente, rispetto alle leggi che disciplinano le liberta' di espressione dei cittadini, la stampa gode di una sorta di immunita' o "via preferenziale". Un esempio: se il giornalista Tizio scrivesse un pensiero contrario al buon costume su un quotidiano non potrebbe essere censurato, contrariamente al comune cittadino Caio che manifestasse lo stesso identico pensiero su un forum in Internet. In altre parole, per la Cassazione esistono le liberta' di serie A e quelle di serie B. E quelle legate alla libera manifestazione del pensiero individuale di chi non e’ giornalista sono di serie B. (1) qui tutta la vicenda nei particolari: http://www.aduc.it/dyn/censura Qui la specifica sentenza della Cassazione: http://www.aduc.it/dyn/censura/ForumSentenzaCassazione.pdf (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono quattro, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo MONDO / I materiali riciclati tornano a essere spazzatura Fino a pochi mesi fa, il riciclaggio dei materiali usati rappresentava un mercato redditizio, tanto che nel 2007, nella sola Austria quest'attivita' ha prodotto 4,1 miliardi di euro. Poi, il crollo dei mercati delle materie prime ha abbassato anche il prezzo dei materiali da riutilizzare. Le conseguenze sono globali: in Europa aumentano le tariffe per la loro raccolta e gestione; nei Paesi in via di sviluppo e' in gioco l'esistenza di migliaia di persone impiegate nel trattamento dei materiali di scarto occidentali. SPAGNA / La prima biobanca mondiale dell'Hiv Benche' il progetto risalga al 2003, e' solo oggi che diventa realta' la prima e unica biobanca al mondo di campioni di Hiv, con illimitato campo di applicazioni nello studio della malattia. La grande riserva di campioni (sangue, plasma, DNA, biopsie...), situata presso l'ospedale Gregorio Maranon di Madrid, fa parte della Rete di Ricerca sull'Aids (RIS) e s'inserisce nelle molteplici attivita' del progetto dell'Istituto di sanita' Carlos III. Tra i suoi compiti c'e' quello di capire come aiutare le persone non ancora infettate dal virus ma particolarmente esposte. Per la rilevanza della biobanca e' stata determinante la collaborazione dei medici e dei pazienti sieropositivi che hanno sottoscritto il consenso informato. Cio' ha permesso di raccogliere 50.000 campioni di varia provenienza e dalle molte caratteristiche, che aiuteranno a progredire sia nella ricerca di base sia clinica, con riflessi positivi sull'assistenza futura. ITALIA / Sanita': sempre piu' differenze tra nord e sud Un'Italia sempre piu' divisa sul versante sanitario, con l'ulteriore miglioramento delle Regioni, soprattutto al Nord, che gia' governano bene la propria sanita' e, al contrario, con l'aumento delle criticita' di quelle Regioni, al Sud (ma anche al Centro), che devono colmare ritardi strutturali enormi. E' quella fotografata dal Sesto 'Rapporto Osservasalute. Stato di salute e qualita' dell'assistenza nelle Regioni italiane', presentato oggi al Policlinico Gemelli di Roma. I dati evidenziano come le Regioni del Sud siano costrette a dedicare quote molto elevate del loro Prodotto interno lordo all'assistenza sanitaria (fino all'11% in Molise, piu' del 9% in Calabria), mentre Regioni come la Lombardia soddisfano il diritto all'assistenza sanitaria dei cittadini con meno del 5% proprio reddito (dati 2005), consentendo un utilizzo piu' razionale delle risorse finanziarie regionali. Gli italiani appaiono invece sempre piu' uniti nelle cattive abitudini e nei fattori di rischio per i big killer del Paese (malattie cardiovascolari e tumori). Infatti, il giro-vita continua a lievitare in tutte le Regioni e, al contrario di quanto sarebbe auspicabile per contrastare la piaga dell'obesita', sono addirittura diminuiti quelli che praticano sport. E non e' tutto: si vanno diffondendo mode tutt'altro che salutari, come quella dell'aperitivo alcolico, che ha fatto crescere ancora di piu' il consumo di alcol fuori pasto, unitamente al consumo di snack e altri 'stuzzichini' poco salutari. USA / Parmalat: chiusa la class action statunitense Parmalat cedera' 10,5 milioni di azioni agli investitori americani danneggiati dal crac dell'azienda nel 2003: il giudice della corte distrettuale di Manhattan, Lewis Kaplan, ha dato il proprio via libera alla transazione concordata all'inizio di maggio dal gruppo di Collecchio con i creditori che avevano promosso una class action. L'operazione ha un valore di circa 15,4 milioni di euro al prezzo di chiusura di lunedi' di Parmalat, una cifra quindi inferiore ai 23,4 milioni di euro di quando l'accordo era stato raggiunto e soprattutto molto minore alla richiesta di risarcimento avanzata dai creditori, che reclamavano 8 miliardi di dollari. GERMANIA / Sentenza: dopo i 40 anni le donne devono pagare la fecondazione assistita Il sistema sanitario non e' tenuto ad accollarsi la spesa della fecondazione medicalmente assistita se la donna ha superato i quarant'anni. Lo ha stabilito il tribunale federale amministrativo (BSG), con una sentenza che fara' giurisprudenza. Il caso ha riguardato una signora di 44 anni di Amburgo, la quale ha tentato per due volte di superare l'infertilita' con la fecondazione in vitro -la prima volta a 40 anni e la seconda a 42, per un costo complessivo di 12.650 euro che la cassa malattia non le ha rimborsato. La denuncia si basava sulla disparita' di trattamento, ritenuta incostituzionale, ma il tribunale non l'ha accolta. E' vero che c'e' disparita' con le coppie piu' giovani, ma e' oggettivamente giustificata dalla realta' dei fatti: dopo i trent'anni la quota di successo della fecondazione assistita si riduce notevolmente, hanno sostenuto i giudici. ITALIA / Il traffico in citta' fa perdere ogni anno 40 miliardi di euro Il tempo perso in citta' a causa del traffico e della congestione stradale costa ogni anno agli automobilisti italiani oltre 40 miliardi di euro. E' quanto emerge da un'indagine condotta dall'Automobile Club d'Italia (Aci) in 4 citta' campione (Roma, Milano, Torino e Genova). Romani e milanesi, secondo la ricerca che si e' basata sull'analisi dei dati dei dispositivi di localizzazione satellitare Gps, trascorrono piu' di 500 ore l'anno all'interno della propria vettura per gli spostamenti urbani, la cui durata media nelle rispettive citta' e' di circa 60 minuti, per la meta' persi in code e rallentamenti. La situazione migliora lievemente nei centri di minori dimensioni: 450 le ore passate in auto dai torinesi, 380 dai genovesi. Il tempo sprecato nel traffico, secondo l'Aci, ammonta a 252 ore per i romani, 237 per i milanesi, 180 per i torinesi e 380 per i romani e vale rispettivamente 650, 642, 440 e 408 euro. ITALIA / Cassazione: il figlio non puo' 'rinunciare' al cognome del padre che lo ha abbandonato Il fatto che un padre sia assente o negligente nei confronti dei figli, non consente che i minori possano privarsi del patronimico e portare il solo cognome materno al fine di evitare il danno di associare la propria identita' a quella del genitore 'latitante'. Lo sottolinea la Cassazione che ha bocciato la richiesta di una madre napoletana, Maria Giovanna C., che voleva che la figlia naturale Ginevra portasse solo il suo cognome dal momento che il padre naturale, Raffaele C., un tabaccaio, si era sempre disinteressato della bambina. Secondo il legale della donna, 'la conservazione del cognome paterno in casi di gravi negligenze e trascuratezze puo' comportare per il minore un grave danno, perche' ogni volta che il bambino si presentera' con il cognome del padre coniughera' il proprio senso di identita' con la perdurante assenza del padre e con il fatto lacerante del suo abbandono'. La Suprema Corte - come giu' stabilito dalla Corte di Appello di Napoli - ha replicato, con la sentenza 4819, che 'il diritto al cognome e' inviolabile e di conseguenza e' da escludere che tale diritto del minore possa essere influenzato direttamente da valutazioni sulla correttezza del comportamento del genitore'. USA / Sentenza: case farmaceutiche responsabili dei danni da medicine Il fatto d'aver ottenuto l'autorizzazione dall'Autorita' sanitaria non mette le case farmaceutiche al riparo dai danni provocati dai loro prodotti. Lo ha stabilito l'Alta Corte statunitense nella sentenza che ha condannato il laboratorio Wyeth a un risarcimento di 7 milioni di dollari. La causa riguarda una chitarrista cui e' stata amputata parte del braccio in seguito ai danni causati da Phenergan, prescritto impropriamente contro l'emicrania. I legali della donna hanno argomentato che Wyeth avrebbe dovuto fornire indicazioni molto piu' precise su eventuali rischi connessi al suo uso. Da parte sua, il tribunale ha precisato che l'Autorita' sanitaria non e' nella possibilita' di sorvegliare tutti gli 11.000 medicinali in vendita negli Stati Uniti, e quindi spetta ai produttori fornire il massimo di informazioni possibili. ITALIA / Mutui a tasso variabile, al via il tetto del 4% alla rata Debuttano gli sconti sulle rate dei mutui prima casa a tasso variabile, con tetto al 4% e accollo dello Stato dell'eventuale scarto, previsti dal Dl anticrisi. E' stato pubblicato oggi il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate che, in attuazione del decreto legge numero 185/2008, stabilisce le modalità per la comunicazione alle banche e agli intermediari finanziari degli intestatari dei mutui che, sulla base delle informazioni disponibili presso l'Anagrafe tributaria, posseggono i requisiti per godere dell'agevolazione. Maggiori dettagli in questa scheda http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=242529 ITALIA / Al via, tra non poche complicazioni, il rimborso dei canoni depurazione non dovuti Il Parlamento ha dato attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 335/08 dell'8 ottobre 2008 http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=238755 che ha sancito l'illegittimita' dell'art. 14 comma 1 della l. 36/94 (Legge Galli), laddove impone agli utenti il pagamento della tariffa anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o siano temporaneamente inattivi. Ora i gestori dovranno procedere al rimborso, anche se la legge approvata annacqua di molto i diritti di chi ha pagato ingiustamente http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=252528 Le procedure, inoltre, sono complicate dal rapporti (per certi aspetti perversi) tra gestori e Autorita' d'ambito ottimale (Ato) http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php?id=229903 GERMANIA / I modelli degli adolescenti maschi: la figura del padre perde colpi Che cosa s'aspettano dalla vita gli adolescenti? Il lavoro e l'autorealizzazione non sono piu' gli obiettivi principali. Essi vogliono soprattutto formare una famiglia che non dia preoccupazioni dal lato emotivo e materiale, secondo uno studio condotto in Germania tra 1.635 maschi dai 14 ai 16 anni, e che fa il confronto con dieci anni fa. Benche' la famiglia sia ancora centrale, il padre ha praticamente esaurito il suo ruolo. Se nel 1995 il 35% dei ragazzi lo prendeva ancora a modello, dieci anni dopo era solo il 16%. Ma la perdita d'importanza come figura di riferimento non colpisce solo il papa'; vale anche per i campioni sportivi e le star del cinema, benche' per il 28% dei ragazzi gli sportivi siano ancora un modello. Del padre si e' detto che lo e' solo per il 16%; i musicisti per il 14%; gli esperti di computer per il 7%; gli eroi cinematografici e i "tipi estremi" per il 5%. Che qualita' deve avere oggi una persona per essere ammirata da un adolescente? Il 25% dei ragazzi risponde "sa molte piu' cose di me" e il 10% "sa tante cose". La popolarita' ha invece un ruolo modesto, cosi' come il bell'aspetto o essere oggetto di culto. Le competenze valgono piu' della apparenze. In questo senso le cose sono davvero cambiate rispetto al 1998, quando popolarita' e belle frasi erano i principali criteri. L'indagine ha toccato molti aspetti della vita degli adolescenti, e alla fine e' emerso che la maggior parte dei ragazzi e' soddisfatto di se', convinto di poter raggiungere gli obiettivi che si pone. U.E. / Olio d'oliva: etichetta con origine materie prime Stop all'olio d'oliva vergine ed extravergine 'italiano' ma prodotto con olive straniere: la Commissione europea ha adottato un regolamento che introduce l'etichettatura d'origine obbligatoria non solo per il luogo di lavorazione ma anche per la derivazione delle materie prime."I consumatori hanno diritto di sapere cosa stanno comprando e i produttori devono essere capaci di utilizzare i metodi di produzione di qualità come strumento di commercializzazione del loro prodotto", sottolinea in in comunicato il commissario Ue all'Agricoltura, Marianne Fischer-Boel. Le nuove norme -in vigore dal 1 luglio- sono state reclamate fortemente dall'Italia. In futuro le bottiglie d'olio lavorato in Italia ma contenenti olive straniere saranno denominate "miscela di oli comunitari", "miscela di oli non comunitari" o "miscela di oli non comunitari e comunitari". U.E. / Banche: italiane le piu' care e meno efficienti d'Europa Le banche italiane sono "le piu' care e le meno efficienti" d'Europa. E a pagarne le conseguenze sono gli italiani ed in particolare gli imprenditori. E' la dura denuncia dell'ufficio studi della Cgia di Mestre che ha elaborato una serie di dati forniti sia dalla Banca Mondiale sia dalla Bce. Il primo indicatore preso in esame e' l'efficienza degli istituti di credito nei principali Paesi Ue. In Italia le percentuali minime di spese di commissione e accessorie a carico delle piccole e medie imprese sul prestito richiesto sono le piu' elevate dei 5 Paesi presi in esame. Infatti, se in Italia il costo mediamente e' pari al 4,8% del prestito richiesto, nel Regno Unito e' dell'1,5%, in Francia e Spagna dell'1% e in Germania dello 0,5%. Se, invece, si prende come parametro di riferimento i giorni necessari per la valutazione della pratica e l'attivazione del prestito alle Pmi, l'Italia e' sempre fanalino di coda dell'Ue. Infatti, se nel nostro Paese sono necessari mediamente 19 giorni, nel Regno Unito ne servono 5, in Francia e Spagna 4 e in Germania 2. I dati sono relativi a due anni, ma -come dice la Cgia- le cose non dovrebbero essere cambiate in meglio, anzi. Le operazioni di fusione avvenute in Italia tra le grandi banche avrebbero peggiorato la situazione. Una conferma emerge quando si prende in esame l'andamento dei tassi di interesse attivati dagli istituti di credito dei principali Paesi europei dell'area euro alle imprese per prestiti a breve e a medio lungo termine. Se ad agosto 2008, in riferimento ai prestiti inferiori ad 1 anno, lo spread rispetto alla media europea era di 0,43 punti (in Italia si praticava un tasso medio del 6,71% contro una media europea del 6,28) a dicembre e' aumentato sino a toccare lo 0,62. Nell'ultimo mese del 2008 le banche italiane hanno praticato un tasso medio sui prestiti a breve del 6,34% contro una media Ue-15 del 5,72%. Seppur in calo -vista la contrazione sia del Tus praticato dalla Bce e conseguentemente anche dall'Euribor- in Spagna le banche hanno applicato alle loro imprese un tasso del 5,64% in Germania del 5,52% e in Francia del 5%. EUROPA / Aeroporti in crisi, Malpensa al top Secondo i dati Eurocontrol, paragonando gennaio 2008 con lo stesso mese del 2009, il traffico negli aeroporti e' decisamente crollato. Milano Malpensa e' al top con -31,7%, seguito da Madrid con -18,5%, Stoccolma Arlanda -16%, Bruxelles -15,1%, Copenaghen -14,3% e cosi' via fino a un "modesto" -2,1% di Ondon Heatrow. Si prevede un 2009 ancora peggiore dell'avvio di gennaio. Anche le merci in crisi, con un complessivo -21%. SPAGNA / L'elettricita' spagnola sempre piu' verde: il 30% da fonti rinnovabili Fino a otto anni fa, pensare d'ottenere il 30% d'elettricita' con fonti rinnovabili appariva utopico. Invece, nei mesi di gennaio e febbraio -merito delle buone condizioni di pioggia e vento, ma anche a causa della minore domanda dovuta alla crisi- le rinnovabili hanno prodotto il 30% del fabbisogno elettrico spagnolo. Cio' vuol dire che il Paese ha gia' raggiunto l'obiettivo del 29,4% entro il 2010, che la Ue aveva stabilito nel 2001. MONDO / Possibile alternativa all'amniocentesi L'amniocentesi e' l'analisi sulle cellule del feto contenute nel liquido amniotico, che in un prossimo futuro potrebbe sparire per essere sostituita dall'esame del Dna nel sangue della madre. L'amniocentesi, il cui rischio per la gravidanza o per il feto e' tra lo 0,5% e l'1%, ha come scopo principale quello di rilevare eventuali anomalie genetiche nel nascituro. E, tra queste, la piu' frequente e' la trisomia del cromosoma 21 che causa la sindrome di Down. Ma ce ne sono altre, anche piu' invalidanti. Delle quattro o cinque imprese candidate a commercializzare la prova sanguigna sostitutiva dell'amniocentesi, la piu' vicina al traguardo sembra essere Sequenom, piccola azienda biotecnologica di San Diego (California); secondo il Washington Post, potrebbe essere pronta a giugno -in Usa-, e approdare in Europa dopo sei mesi o un anno. Anche in Spagna si lavora a procedimenti analoghi. L'Instituto de Genetica Medica y Molecular de La Paz (Madrid) sta per acquisire un "megasequenziatore" che permettera' di trattare il Dna fetale ottenuto dal sangue della madre, cio' che consente d'evitare le tecniche invasive come l'amniocentesi e le biopsie coriali (reperire cellule della placenta da analizzare). ITALIA / Adozione bimbi da parte dei single. Perche' l'Italia continua a violare le convenzioni internazionali? Interrogazione Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita' In Italia per adottare un bimbo e' necessario che ci sia una coppia unita in matrimonio. Un requisito che cozza con la convenzione di Strasburgo del 1967 che, resa esecutiva nel nostro Paese con la legge 357/1974, prevedeva invece che anche un single potesse procedere all'adozione. Palese violazione? Fino ad un certo punto, perche' non italico stratagemma si e' consentita l'adozione ai single solo nei confronti di bimbi disabili o difficili. Una diabolica invenzione di serie B. Ma se un tribunale deve scegliere quanti appaiono maggiormente in grado di corrispondere alle esigenze del minore, perche' pregiudizialmente cio' non e' consentito per un single? Chi puo' escludere che ci possa essere un singolo in grado di dare al minore un apporto affettivo ed educativo maggiore o uguale di quello che puo' abitualmente fornire una coppia? Nel frattempo la Commissione Europea, in maggio 2008, anche in virtu' delle carenze legislative italiane, ha emanato una raccomandazione agli Stati membri, che ricorda di adottare una normativa che permetta l'adozione per single. Proprio in questi giorni, inoltre, in Portogallo, Paese in cui l'adozione e' consentita per i single, una cittadina italiana di 44 anni che li' risiede e lavora, si e' vista rifiutare la possibilita' perche' nel suo Paese di cittadinanza questa non e' consentita. Per questo motivo, con il senatore Marco Perduca , ho presentato un'interrogazione ai ministri delle Pari Opportunita', Politiche Comunitarie e alla Presidenza del Consiglio, per sapere i tempi di recepimento della raccomandazione europea e le modalita' con cui predisporre la legislazione italiana per eliminare questa discriminazione per persone singole che potrebbero prendersi cura di bambini che al momento non hanno una famiglia. Qui il testo integrale dell'interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=527 Qui un disegno di legge gia' presentato in materia: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=236636 ITALIA / Autorita': da aprile tariffe di gas e luce in calo A partire dal prossimo trimestre "possiamo senz'altro immaginare delle ulteriori diminuzioni, in particolare per il gas". Lo ha detto il presidente dell'Autorita' per l'energia elettrica e il Gas, Alessandro Ortis. "Gia' all'inizio dell'anno abbiamo fatto una diminuzione, ci attendiamo, globalmente, una spesa per il 2009 inferiore rispetto a quella del 2008" per quanto riguarda le tariffe. "La bolletta di ogni famiglia e' fortemente legata al prezzo del gas perche' nella spesa annuale della famiglia tipo il gas pesa per il 70%, mentre il 30% e' rappresentato dalla bolletta elettrica". ITALIA / Ristrutturazioni edilizie: l'Iva agevolata al 10% diventa permanente Il regime agevolato dell'Iva sulle ristrutturazioni edilizie da temporaneo diventa permanente. L'Ecofin ha dato il via libera alla misura fiscale che interessa particolarmente l'Italia. Lo ha annunciato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Attualmente in Italia l'Iva sulle ristrutturazioni edilizie e' pari al 10%. Questo regime, che sarebbe scaduto nel 2010, con la decisione di odierna diventa permanente. ITALIA / Sentenza Cassazione. Vigilini: multe solo sulle strisce blu Stop a 'vigilini' ed 'ausiliari della sosta' con potere di fare multe a tutto campo nelle aree di parcheggio a pagamento. La battuta d'arresto alle contravvenzioni al 'Codice della strada' fatte da chi non e' a tutti gli effetti un pubblico ufficiale ma solo il dipendente di una societa' privata, viene dalla Cassazione che, a Sezioni Unite, ha bocciato cosi' le esigenze dei Comuni - in particolare quello di Parma - di far cassa quanto piu' possibile con il business delle 'multe facili'. In particolare la Suprema Corte - con la sentenza 5621 che sbaraglia i fautori dell'espansione delle prerogative dei 'multatori privati' - ha diminuito il 'potere di multa' ai dipendenti delle societa' che gestiscono i posteggi a pagamento su concessione dei Comuni. I 'vigilini' - hanno deciso le Sezioni Unite - non possono fare le multe per ogni tipo di infrazione che si verifica nell'area di posteggio ma solo per le infrazioni commesse dentro le strisce blu. Per questo la Suprema Corte ha respinto un ricorso del Comune di Parma contro la decisione del Giudice di pace della citta' ducale che aveva stracciato la multa inflitta dagli 'ausiliari', per sosta vietata, a un guidatore, Mario P., colpevole di aver parcheggiato l'auto in un posteggio a pagamento mettendola in uno spazio non contrassegnato dalle strisce blu. La macchina, peraltro, non dava fastidio a nessun altro veicolo. I giudici di piazza Cavour hanno affermato il principio di diritto in base al quale: 'le violazioni in materia di sosta che non riguardino le aree contrassegnate con le strisce blu e/o da segnaletica verticale e non comportanti pregiudizio alla funzionalita' delle aree cosi' distinte, non possono essere legittimamente rilevate da personale dipendente delle societa' concessionarie di aree adibite a parcheggio a pagamento, seppure commesse nell'area oggetto di concessione (ma solo limitatamente agli spazi distinti con strisce blu)'. Se cosi' non fosse - aggiunge la Cassazione - si finirebbe col dare la precedenza solo a considerazioni di 'profili economico, a vantaggio della concessionaria che, pur se sussistente, non giustificherebbe l'estensione dell'applicazione di una norma con connotazioni di eccezionalita'' (come quella che consente l'uso degli ausiliari per contestare determinate contravvenzioni). Anche la Procura della Suprema Corte, rappresentata dal sostituto procuratore generale Domenico Iannelli, aveva chiesto di respingere il reclamo del comune emiliano. U.E. / Bagagli a mano in aereo: vietato portare solo oggetti pubblicati ufficialmente Ai passeggeri del trasporto aereo si puo' impedire di portare a bordo solo quegli oggetti che figurano nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. E' quanto emerge da una sentenza della Corte di giustizia europea. "Un regolamento comunitario non pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Ue non ha efficacia vincolante nella parte in cui mira ad imporre obblighi ai privati', affermano i giudici del Lussemburgo, pronunciandosi su un ricorso del 2005, quando l'austriaco Gottfried Heinrich, fu' fermato al controllo di sicurezza dell'aeroporto di Vienna con alcune racchette da tennis, considerate articoli vietati dai regolamenti Ue, nel suo bagaglio a mano. ITALIA / Antitrust su distribuzione carburanti: le Regioni discriminano i nuovi entranti Le nuove norme adottate da alcune Regioni per promuovere l'uso di carburanti a basso impatto ambientale "impongono degli obblighi asimmetrici in capo ai nuovi entranti" e quindi "finiscono per reintrodurre quelle barriere all'accesso alla distribuzione di carburanti che la legge nazionale aveva finalmente rimosso". Lo rileva l'Antitrust in una segnalazione al Parlamento, del 3 marzo scorso, sulle modalita' con le quali alcune Regioni e Province autonome stanno dando attuazione alla liberalizzazione dell'accesso all'attivita' di distribuzione di carburanti. L'Antitrust fa riferimento alle "nuove normative di Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sicilia ed Emilia Romagna" che "hanno previsto che nessun nuovo punto di vendita di carburanti possa essere autorizzato se non e' dotato anche di un impianto per la somministrazione di Gpl o gas metano". L'Autorita', in conclusione, invita Regioni e Province autonome "a recepire le modifiche liberalizzatrici contenute nello spirito e nella lettera dei commi da 17 a 21 dell'articolo 83-bis della legge 133/2008 senza intaccarne la portata attraverso la previsione di obblighi asimmetrici che gravano solo sui nuovi entranti" e "sollecita le medesime ad individuare le modalita' di promozione del ricorso a carburanti eco-compatibili che non abbiano carattere discriminatorio". ITALIA / Cassazione: multa di cinquemila euro per aver proposto ricorso senza validi motivi Multe salate dalla Cassazione per chi fa ricorso senza validi motivi. La Corte, in qualche modo anticipando il ddl di riforma della giustizia civile che introduce il cosiddetto "filtro" per i ricorsi in Cassazione, ha deciso di sanzionare duramente chi "scomoda" la Suprema Corte soltanto per "perdere tempo" e, magari, allontanare nel tempo un'eventuale sentenza sfavorevole. I giudici, utilizzando una norma gia' presente nel nostro ordinamento dal 2006, hanno percio' condannato l'amministratrice di una societa' di Milano coinvolta in una bancarotta, la Gwa Gioielli d'Autore, a pagare 11.400 euro (di cui 5 mila di multa, il resto per spese legali) alla controparte per "responsabilita' aggravata" nella presentazione del ricorso in Cassazione . Il giudice Fausto Izzo, relatore della sentenza 4829, precisa che il ricorso oltre ad avere "omesso negligentemente la formulazione dei quesiti di diritto", cioe' gli interrogativi ai quali la Corte avrebbe dovuto rispondere, "si limita a riproporre le questioni di merito" gia' decise dai giudici d'appello e inoltre, conclude il giudice, solleva "censure del tutto generiche ed inidonee a evidenziare profili di erroneita' della sentenza impugnata". ITALIA / Banda larga: nel piano Caio contemplate tre ipotesi; non escluso lo scorporo della rete Telecom Tre opzioni per la rete a banda larga: le propone, come risulta a Radiocor, il rapporto consegnato ieri da Francesco Caio al Governo. Con la prima opzione si punta alla conquista della "leadership europea". Per questo viene proposta la creazione di una azienda di rete che permetterebbe la copertura di cento citta' arrivando nel 50% delle case grazie ad un piano nazionale. Caratteristiche della rete: Ftth (fibre-to-the-home) point to point, integrata di fibre e rame. La prima opzione, che dunque include la possibilita' di scorporare la rete fissa da Telecom, e' motivata con la considerazione che, se non viene attivata una soluzione del genere, "il rischio e' di accorgersi troppo tardi che l'infrastruttura non e' sufficiente a fronteggiare la domanda". La seconda opzione e' "per stare al passo con l'Europa" come sistema Paese. Il focus e' su una rete in fibra di nuova generazione che permetta la copertura del 25% delle case. La terza soluzione offerta da Caio, infine, e' la flessibilita' sul territorio con un investimento pubblico limitato e la copertura di 10-15 citta'. Lo strumento, nel terzo caso, sarebbe la nascita di reti locali in fibre tramite partnership con privati. Il rapporto e' fondato su una corposa analisi di politica industriale e si pone il tema strategico di dove il Paese vuol essere tra 5-6 anni in termini di copertura e penetrazione della fibra per le comunicazioni. Le opzioni sono poste sul medesimo piano, la scelta tocchera' al Governo. ITALIA / Pornotax: varato il decreto per l'applicazione Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto attuativo delle extra-imposte per le produzioni pornografiche e lo sfruttamento della credulita' popolare. Il Dpcm pubblicato sulla Gazzetta n.60 rende esigibile il tributo pari al 25% del reddito proporzionalmente corrispondente alla quota di ricavi derivanti dalla trasmissione di programmi televisivi pronografici, cosi' come stabilito dall'articolo 1, comma 466 della legge 266/05. Stesso importo per chi si rivolge al pubblico attraverso numeri telefonici a pagamento con particoalre riferimento ai cosiddetti maghi e cartomanti. ------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA Cani e nuove norme. Finalmente un po' di civilta', ma non bastano le ordinanze: migliore mobilita' urbana e legge nazionale Finalmente l'ordinanza dell'allora ministro Girolamo Sirchia, confermata dal suo successore Livia Turco e scaduta lo scorso 29 gennaio, e' solo un brutto ricordo. Ma sintomatico di quanta leggerezza e ignoranza e' stata usata fino ad oggi per affrontare un tema importante come quello della convivenza con i cani. Nonostante i pareri di esperti e medici, in questi anni alcune razze di cani hanno sofferto per il loro inserimento nella lista delle cosiddette razze pericolose che, senza neanche dover fare chissa' quali voli pindarici, e' come dire che gli umani di razza nera, in quanto tali, sono piu' pericolosi di quelli di razza bianca o gialla. Se oggi per gli umani qualcuno sostenesse questo, verrebbe quantomeno preso in giro... per essere gentili. Ebbene, ce l'abbiamo fatta, i nostri governanti hanno scoperto che e' anche cosi' per i cani e, ovviamente, se qualcuno chiedesse agli ex ministri Sirchia e Turco se per quanto avevano fatto fossero stati razzisti, verrebbero quantomeno guardati male... ah, saggia ignoranza! Essenzialmente grazie al sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, oggi tutti i cani possono viaggiare sui treni: lo scorso dicembre, grazie alla ignoranza delle Fs, era stato vietato l'uso dei treni ai presenti nella ex-lista dei cani pericolosi. Guinzaglio o museruola per tutti (com'era anche prima), norme contro le educazioni aggressive ed educazione dei proprietari per la gestione dei loro amici. Ma non finisce qui. E' ancora troppo poco. Le ordinanze scadono, per cui occorre che ci sia una legge e non norme periodiche. Visti i precedenti e l'ignoranza manifestata, non e' escluso che le norme di oggi possano domani seguire le fobie dei nuovi ministri, per cui, se c'e' una legge, il suo cambio e' quantomeno piu' complicato rispetto a riscrivere un'ordinanza. Da questo nuovo corso, inoltre, sarebbe opportuno che il Governo desse precise e articolate indicazioni perche' anche le citta', oltre a consentire la mobilita' dei cani, si attrezzassero per meglio accoglierli. Sono sempe di piu' le famiglie con un cane, soprattutto quelle fatte di anziani che, abitando piu' frequentemente nei centri urbani ed avendo loro meno mobilita' dei giovani, hanno piu' esigenza di aree e spazi in cui i cani possano socializzare e vivere all'aria aperta parte della loro giornata senza dover necessariamente essere al guinzaglio o con la museruola. Infine, il trasporto dei cani sui treni ha bisogno di nuove norme: non solo nella vettura di coda e divieto per Eurostar, ma in tutti i treni, con regole precise per tutti e rispetto di chi, tra i viaggiatori, non vorrebbe avere un cane vicino. Visto quanto accade oggi. Aspettiamo fiduciosi. Cosmetici illegali venduti in profumeria in Spagna e in Italia. Interrogazione Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita' E' tuttora venduto in Italia un prodotto cosmetico contenente un componente dannoso alla salute, il bishidroxietil biscetil malonamida, sostanza con possibili effetti cancerogeni, mutagenici e nocivi per la riproduzione, proibita dalla normativa europea e italiana. L'allarme viene dal Portogallo che lo scorso novembre l'aveva segnalata al sistema d'allerta europeo (RAPEX). L’Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha svolto a riguardo un'indagine in alcune profumerie di Roma: su cinque esaminate una (20%) vendeva ancora la crema che riportava nella composizione il componente vietato (confezione Collistar, costo 48,30 euro). Mentre l'organizzazione spagnola di consumatori Ocu, ne ha individuato alcune confezioni in profumerie di Madrid. Qualunque cosmetico che contenga questo componente e' illegale e non dovrebbe essere commercializzato dallo scorso 21 febbraio 2008. E' quindi passato piu' di un anno e ancora il prodotto non e' stato ritirato dal commercio. Inoltre, la direttiva comunitaria e’ del gennaio 2007 e il Decreto ministeriale di aprile 2007, sono passati quasi due anni e c'erano quindi tutti i tempi tecnici per avviare una operazione di controllo e recupero del cosmetico proibito. Per queste ragioni con il senatore Marco Perduca ho rivolto un'interrogazione al Ministro del Lavoro, Salute e politiche Sociali, Maurizio Sacconi, per sapere se intenda avviare una indagine per stabilire l'entita' del fenomeno per lo specifico prodotto e per altri dei quali si dovessero riscontrare pericolose illegalità. Qui il testo dell'Interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=251978 ----------------------------------------- Abbiamo ricevuto, e pubblichiamo la seguente lettera da parte della ditta produttrice. Milano, 3 marzo 2009 Oggetto: "Crema Specialita' Viso Giorno - Rigenera" di Collistar Egregi signori, facciamo riferimento alle informazioni ricevute tramite UNIPRO ed al colloquio telefonico successivamente intercorso con il nostro ufficio legale, per confermarvi che la nostra crema "Specialita' Viso Giorno - Rigenera", dal mese di giugno 2005, non contiene piu' nella sua formulazione il componente "bishydroxyethyl biscetyl malonamide", peraltro presente in modestissima quanita', in quanto sostituito, a partire da quella data, da altro componente assolutamente consentito dalle normative cosmetiche nazionali ed internazionali. Il problema sollevato dall'Ente di Controllo Sanitario portoghese INFARMED (che ha originato il RAPEX, documento informativo inviato nello scorso mese di novembre ai Ministeri della Salute dei paesi CE), e' pertanto, esclusivamente un problema di corretta etichettatura del prodotto, in quanto l'elencazione dei componenti della formula, presente sul retro della confezione, contiene l'erronea indicazione del componente vietato anche se, si ribadisce, tale componente non e' piu' presente nella formula da ben oltre tre anni! Tale situazione e' stata tempestivamente comunicata la Ministero della Salute Portoghese, che ha ricevuto le piu' ampie rassicurazioni circa la ri-etichettatura del prodotti presenti nelle profumerie, previa sovrapposizione da parte del nostro distributore locale, di uno "sticker" indicante la corretta elencazione degli ingredienti. Il problema sollevato in Portogallo e' stato, pertanto, del tutto chiarito e risolto, anche se il RAPEX non puo' essere oggetto di formale rettifica da parte dell'Ente competente, se non attraverso lunghe e complesse pratiche burocratiche. In ogni caso vi assicuriamo che, oltre ad informare con assoluta tempestivita' il Min Sal Italiano, anche in Italia Collistar ha gia' provveduto alla corretta rietichettatura dei prodotti, a mezzo di appositi "Stickers", anche se non possiamo escludere che, in sparute profumerie, qualche articolo possa presentare ancor la vecchia etichettatura. Riteniamo, con la presente, di avervi chiarito in modo trasparente ed assolutamente inequivocabile che il problema sollevato deve essere ricondotto esclusivamente ad un problema di etichettatura e che non vi e' alcuna ragione di suscitare allarmismi ingiustificati in relazione al prodotto in oggetto. Nella convinzione di avervi dimostrato la totale ed assoluta buona fede, nonche' la correttezza del comportamento tenuto dalla societa' nell'occasione, vi chiediamo, a tutela del buon nome e dell'immagine di Collistar, di revocare la decisione da voi esplicitata di presentare una interrogazione parlamentare in merito alla problematica teste' chiarita, e nel caso tale interrogazione parlamentare fosse gia' stata presentata, di provvedere al suo ritiro. Collistar e' a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento in merito. Cordiali saluti Collistar spa il Responsabile R&D Dr. Alessandro Palmitano Additivi alimentari. Attenzione ai fosfati Attenzione ai fosfati presenti negli alimenti perche' sempre piu' persone ne evidenziano un eccessivo tasso nel sangue. Secondo l'associazione dei medici internisti tedeschi, sono soprattutto i pazienti con disturbi renali a soffrire di iperfosfatemia, che puo' causare arteriosclerosi, infarto cardiaco, osteoporosi. In occasione della Giornata mondiale dei reni, del prossimo 12 marzo, i medici proporranno d'indicare il contenuto di fosfati nei generi alimentari. Solo cosi' il consumatore puo' calcolare quanto ne assume al giorno. I cibi che contengono sali di fosfato, per stabilizzare, e irrobustire il gusto, sono soprattutto i piatti pronti e della ristorazione rapida. Ne sono ricchi salsicce, carni, formaggi, prodotti da forno, bibite dolci, latticini, cereali e noci. I fosfati sono usati, anche, in agricoltura come fertilizzante, il cui eccesso provoca fenomeni di eutrofizzazione delle alghe e diminuzione di ossigeno nell'acqua con possibile moria dei pesci. Ovvio che il nostro organismo ha bisogno di fosfati che intervengono nel metabolismo osseo e nel mantenimento dell'equilibrio acido-base, ma e' la quantita' in eccesso o in difetto che puo' provocare disfunzioni. Come sempre, una alimentazione equilibrata dei vari nutrienti e' la carta vincente per restare in buona salute. Ma quanto costa la pasta... Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=251997 Pedofilia e irresponsabilita' L'assessore alla Protezione civile (!), Francesco Emilio Borrelli, della Provincia di Napoli, ha promosso una "iniziativa antipedofili" davanti ad alcune scuole napoletane con distribuzione di volantini che recavano "Stop alla pedofilia. Si fidava di te bastardo" e la foto di un bambino. La preoccupazione dei genitori e' evidente e comprensibile ma chi ha pubbliche responsabilita' deve essere, appunto... responsabile. Vediamo alcuni dati. Il sito della Polizia di Stato, in merito agli abusi sessuali ai minori, cosi' scrive (1): "Hanno un'eta' compresa tra 0 e 14 anni, sono di nazionalita' italiana e, nella maggior parte dei casi, conoscono la persona che li molesta, spesso appartenente al nucleo familiare o ad esso vicina". In un convegno tenutosi nel 1998, nell'ambito del progetto PACSE (Project Against Child Exploitation), sviluppato dalla fondazione Censis, con il contributo dei Ministeri degli Interni e di Grazia e Giustizia, e Finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Stop Programme, e' emerso che i responsabili di abusi sessuali contro i minori, secondo le statistiche dei procedimenti penali relativi a questi reati, sono cosi' ripartiti: * nel 90% dei casi avvengono in famiglia; * l'8% e' compiuto da persone esterne alla famiglia ma conosciute dal minore (e spesso si tratta di cosiddette figure "di riferimento"); * il 2% dei casi chiama in causa persone sconosciute ai minori. Insomma la famiglia sarebbe il luogo prediletto di abusi e violenze sessuali. Sollecitiamo l'assessore Borrelli ad informarsi, ad attenersi ai suoi compiti (ha la delega all'Agricoltura, Parchi ed aree protette, Forestazione e Protezione civile, che nulla hanno a che vedere con l'argomento) e, se proprio vuole, a sollecitare il proprio collega ai Servizi Sociali ad intervenire con programmi che si rivolgano, prevalentemente, alle famiglie. (1) http://poliziadistato.it/articolo/456-I_dati_degli_abusi_sessuali_sui_minori Consulenza legale gratuita per gli utenti delle banche. Prende il via nella sede nazionale, dopo quella online e telefonica A partire dal prossimo mercoledi' , dalle 15:30 alle 18:00, presso la sede nazionale dell'Aduc, via Cavour 68 Firenze, prende il via, in materia bancaria, la consulenza legale gratuita. I cittadini potranno venire nei nostri uffici dove verra' fornito loro un servizio di consulenza su tutte le tematiche relative ai rapporti con le banche, tra cui: mutui, conti correnti, concessione di credito, credito al consumo, finanziamenti, carte di credito, fideiussioni e altre garanzie, prodotti finanziari. Il servizio di consulenza attualmente e' gia' attivo in queste altre forme: - generalista online, con risposta entro 48 ore feriali: http://www.aduc.it/dyn/sosonline - generalista per telefono, dal lunedi' al venerdi' ore 15-18 al numero 055.290.606 - generalista in sede a Firenze, via Cavour 68: giovedi' ore 16-19 - finanziario online: http://investire.aduc.it/php/formdomande.php - normativa stupefacenti online: http://droghe.aduc.it/php/scrivici.php - salute online: http://www.aduc.it/dyn/salute/scrivici.html - diritti immigrati online: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/faq.html - diritti immigrati per telefono: martedi ore 17-20 al n. 055.282.168 - diritti immigrati in sede a Firenze, via Cavour 68: martedi' ore 17-20 Al servizio di consulenza gratuita dell'Aduc si rivolgono mediamente ogni giorno 200 persone. Le lettere piu' significative dei servizi online (generalista, finanziario, immigrazione, salute e stupefacenti) vengono poi pubblicate nella rubrica quotidiana "Cara Aduc", una database di domande e risposte che, ad oggi conta circa 250.000 lettere che possono essere consultate con specifico motore di ricerca e trovare cosi', eventualmente, in anticipo la risposta al proprio quesito: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/ Per orari e caratteristiche dei servizi di consulenza delle altre sedi Aduc in Italia, qui le informazioni: http://www.aduc.it/dyn/storia Cani e nuova ordinanza. Bene! Partire da qui per una migliore mobilita' urbana e legge nazionale Giudizio positivo per la nuova ordinanza sui cani presentata oggi dal sottosegretario Francesca Martini. Finalmente abbiamo smesso di proiettare sui cani il recondito razzismo che e' in chi negli anni passati aveva concepito e confermato la discriminazione dei cani rispetto alla razza e non all'educazione. Fino ad oggi era come dire che gli umani di razza nera, in quanto tali, erano piu' pericolosi di quelli di razza bianca o gialla e non fosse, invece, un problema di civilta', educazione, informazione. Ma e' ancora troppo poco. Le ordinanze scadono, per cui occorre che ci sia una legge e non norme periodiche. Visti i precedenti e l'ignoranza manifestata, non e' escluso che le norme di oggi possano domani seguire le fobie dei nuovi ministri, per cui, se c'e' una legge, il suo cambio e' quantomeno piu' complicato rispetto a riscrivere un'ordinanza. Da questo nuovo corso, inoltre, sarebbe opportuno che il Governo desse precise e articolate indicazioni perche' anche le citta', oltre a consentire la mobilita' dei cani, si attrezzassero per meglio accoglierli. Sono sempe di piu' le famiglie con un cane, soprattutto quelle fatte di anziani che, abitando piu' frequentemente nei centri urbani ed avendo loro meno mobilita' dei giovani, hanno piu' esigenza di aree e spazi in cui i cani possano socializzare e vivere all'aria aperta parte della loro giornata senza dover necessariamente essere al guinzaglio o con la museruola. Infine, il trasporto dei cani sui treni ha bisogno di nuove norme: non solo nella vettura di coda e divieto per Eurostar, ma in tutti i treni, con regole precise per tutti e rispetto di chi, tra i viaggiatori, non vorrebbe avere un cane vicino. Infine una nota che, anche se puo' apparire comica, visti i fatti non lo e'. C'e' un'associazione di consumatori, Codacons, che ha minacciato l'impugnazione di questa ordinanza davanti al Tar, sostenendo che, grazie a quella vecchia, tutti erano piu' sicuri e i pericoli erano diminuiti. Siccome queste affermazioni sono il contrario di quello che e' accaduto in questi anni e di quanto sostengono tutti gli esperti in veterinaria ed educazione canina oltre che in educazione civica, consigliamo al ministero delle Attivita' Produttive, nella cui lista delle associazioni del comitato nazionale (Cncu) svetta per partecipazione e presenza con relative prebende, soldi e rimborsi spese, di stilare anche una lista di associazioni pericolose (al pari di quella lista per cani teste' abolita) in cui affidarle il posto di regina. Pericolosa per l'uso appropriato che fa di ignoranza, allarmismo, abuso della credulita' popolare, distorsione delle informazioni, etc. Ortofrutta tedesca meno inquinata di quella europea. Interrogazione parlamentare L'Ufficio federale per la Protezione dei consumatori e della Sicurezza alimentare (BVL), Germania, comunica che nel 2007 solo il 2,7% dell'ortofrutta nazionale superava i limiti di pesticidi consentiti (1). Tra questi, mele, fagioli e fragole. Invece, nei prodotti importati da altri Stati Ue la quota era al 5% e dai Paesi extra Ue al 9,5%. I risultati provengono da analisi a campione effettuate dai Laender e raccolti dall'Ufficio federale. I piu' inquinati? Cavolo verde, rucola, melanzane, te', erbette e cetrioli. Il limite, invece, e' stato superato in meno dell'1% nei campioni di cavolfiore, broccoli, patate, carote e banane. L'Italia rientra nella percentuale del 5%? Quali valori di pesticidi sono stati comunque riscontrati per l'ortofrutta nel nostro Paese, visto che ci consideriamo il "giardino d'Europa" e che l'esportazione di prodotti agricoli costituisce una percentuale importante delle nostre esportazioni? La domanda la rivolgiamo al ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia. Una interrogazione in tal senso e' stata preannunciata dalla senatrice Donatella Poretti. (1) http://www.bvl.de La Rai impedisce di disdire il canone-imposta sulla tv se non acconsente anche l'ex marito che la picchiava La Rai impedisce di disdire il canone-imposta sulla tv se non acconsente anche l'ex marito che la picchiava. E' questo cio' che ci ha raccontato una donna di Pesaro (di cui non possiamo rivelare l'identita') che si e' rivolta all'Aduc per chiedere aiuto.(1) Che la Rai impedisse illegittimamente ai cittadini di disdire il canone e' cosa tristemente nota. Sono moltissimi i cittadini che pur inviando disdetta cosi' come previsto dalla legge, continuano a ricevere lettere minacciose, richieste illegittime di dichiarazioni sostitutive di atto di notorieta' e pretese di canoni successivi e penalita' (2). Ma nel caso di questa signora, la Rai ha raggiunto livelli di crudelta' degni di un racconto kafkiano. Nonostante la signora abbia ripetutamente spiegato di aver lasciato l'appartamento coniugale e di non essere piu' in possesso dell'apparecchio tv, la Rai ha ogni volta ha risposto che la disdetta non e' valida senza la firma dell'ex marito, con cui la signora e' oggi in causa sia civile che penale. Ovviamente cio' che sostiene la Rai e' falso, perche' e' sufficiente la disdetta con indicazione di chi e' il nuovo possessore dell'apparecchio tv... ma ognuno usa gli strumenti della propria cultura e del proprio senso dello Stato... Considerato che da anni le nostre denunce sui comportamenti illegali della Rai sono inascoltate dal Parlamento, dal Governo e dall'autorita' giudiziaria (3), non resta che l'arma della solidarieta' fra concittadini per combattere i soprusi. A chi volesse smettere di finanziare una tv di Stato come questa, qui come disdire il canone: http://www.aduc.it/dyn/rai/comu.php?id=237074 (1) Qui il testo della lettera della signora di Pesaro: "Mi sono separata da mio marito quasi due anni fa e con lui sono tuttora in causa sia civilmente che penalmente per gravi fatti di molestie e violenze da parte sua. In conseguenza di cio' mi sono allontanata dalla casa coniugale di proprieta' dei suoi genitori. Ma il canone RAI risultava a me intestato. Ho debitamente scritto alla RAI denunciando la mia situazione e che gli apparecchi atti alla ricezione radiotelevisiva non erano piu' in mio possesso ma che erano rimasti presso l'abitazione del mio ex marito e che quindi il bollettino di pagamento avrebbe dovuto cambiare intestatario. La RAI mi ha risposto che occorreva una dichiarazione firmata del nuovo intestatario perche' questo trasferimento risulti valido. Nel primo semestre del 2008, pagando anche il canone fino a giugno, ho risposto spiegando che non solo ho paura di avvicinarmi a lui per gli episodi successi in passato, ma anche che ogni rapporto e' limitato a richieste tramite avvocati. Inoltre lui si rifiuta di firmarmi la dichiarazione e, anzi, mi invia puntualmente i pagamenti RAI da effettuare che continuano ad essere a me intestati. A questa mia seconda missiva, la RAI ha risposto solo a febbraio 2009 sottolineando che il passaggio di nominativi non poteva avvenire senza dichiarazione del mio ex marito e.... inviandomi pure il sollecito di pagamento del secondo semestre 2008 con relativa mora, quasi come se avesse risposto in ritardo solo per costringermi a pagare sia la mora che il canone 2009! Vi chiedo gentilmente: devo pagare il secondo semestre 2008 (con relativa mora) e il 2009? Come posso non avere piu' il mio nome intestato sul canone RAI di un televisore che non possiedo piu' e che è rimasto in una abitazione in cui non abito più? Grazie". (2) Centinaia di testimonianze su come la Rai impedisce la disdetta: http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=disdetta+canone+rai&tipo=cara (3) Qui tutte le iniziative dell'Aduc: http://www.aduc.it/dyn/rai L'ortofrutta tedesca Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=252289 Tlc. Banda larga. L'Italia dopo la Slovenia Entro il 2015 tre quarti delle abitazioni tedesche avranno accesso alla banda larga con collegamenti a 50 Megabit al secondo. Ad affermarlo il cancelliere tedesco Angela Merkel durante la cerimonia di inaugurazione del Cebit, la fiera dell'Ict ad Hannover. E l'Italia? il sottosegretario allo Sviluppo Economico, con delega alle comunicazioni, Paolo Romani, ha annunciato, lo scorso anno, l'avvio dei lavori di una task force (quando c'e' un problema che non si riesce a risolvere si annuncia sempre una task force) con l'obiettivo di coprire con la banda larghissima (oltre 20 megabit) tutti gli italiani entro il 2013. Sta di fatto che l'Italia e' tra gli ultimi posti in Europa e ormai anche Spagna e Slovenia ci hanno superati, il Portogallo e' un soffio alle nostre spalle e non ci sono risorse ne' pubbliche ne' private per creare una rete di nuova generazione in Italia. Insomma continueremo ad essere tra gli ultimi in Europa con la prospettiva di diventare definitivamente... ultimi. Sito web antidroga del Governo. A che e a chi serve? E' stato lanciato nei giorni scorsi, su iniziativa del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il sito web del Governo contro la droga. All'indirizzo http://edu.dronet.org c'e' una ampia raccolta delle iniziative dello specifico sottosegretario, Carlo Giovanardi, che il Governo ha delegato a seguire la materia con particolare attenzione la mondo della scuola (1). Quando qualcuno apre un sito Internet, abitualmente si sente appagato perche' potenzialmente sta diffondendo informazioni fruibili da chiunque e ovunque, dai telefonini al pc dell'ufficio. Potenzialmente, per l'appunto. La diffusione del web e' tale, pero', che a differenza di chi dimostra ancora di avere scarsa ed erronea dimestichezza con la Rete, non basta piu' -come una decina d'anni fa- solo esserci, ma contano i contenuti e il modo di renderli interessanti per i potenziali fruitori. Per qual motivo uno studente dovrebbe andare a visitare il sito della Gelmini e di Giovanardi? Dove, per esempio, si sostiene che "...a parita' di sigarette, il fumatore di marijuana e' piu' soggetto al rischio di un cancro rispetto al fumatore di solo tabacco" (... ma quanti sono coloro che fumano una ventina di sigarette di marijuana al giorno come col tabacco?). Oppure: "Gli studenti che fumano marijuana ottengono voti piu' bassi e hanno meno probabilita' di diplomarsi rispetto ai loro compagni di classe che non fumano" (... no comment). Questo sito Internet, pieno di informazioni, anche se sul livello degli esempi che abbiamo sopra riportato, non si capisce perche' dovrebbe essere letto dai potenziali fruitori di sostanze illegali. Vi sono raccolte informazioni non di prima mano ma gia' molto note e mediate da simili agenzie Usa o del Veneto. A cosa serve raggrupparle in nuovo sito che forse sara' visitato solo da alcuni insegnanti che gia' trovano in Rete simili informazioni? Oppure la Gelmini e Giovanardi credono che gli studenti andranno curiosamente ad informarsi di cosa si apprestano ad usare per sballarsi? Non ce ne voglia il nostro Governo, ma crediamo che questo sito serva solo a chi l'ha fatto per dire che c'e' e fa qualcosa. Sulla sua efficacia rispetto alle intenzioni, vediamo solo un deserto, cosi' com'e' stato per analoghe iniziative negli anni passati. A nostro avviso, l'alternativa alle droghe non esiste di per se', figuriamoci poi con iniziative del genere che, oltre ad essere esempio di un cattivo uso del denaro pubblico, siccome sono anche a loro modo ridicole, fomentano risultati opposti da quelli che i promotori si prefiggono. Le droghe (tutte, comprese le legali come alcool e tabacco) vanno conosciute per decidere di propria iniziativa e non restarne vittima, diretta o indiretta attraverso un mercato clandestino che cerca adepti nel business e nel consumo sanitariamente incontrollato. Da che mondo e' mondo, la criminalizzazione delle sostanze e dei loro consumatori ha sempre e solo incrementato malavita, insicurezza e danni sociali ed individuali. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19341 Pesticidi nell'ortofrutta. Interrogazione Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita' Come rilevato dall'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), che in merito ha gia' rivolto dei quesiti al ministro Luca Zaia, l'Ufficio federale tedesco per la Protezione dei consumatori e della Sicurezza alimentare (BVL), comunica che nel 2007 solo il 2,7% del prodotto ortofrutticolo della Germania superava i limiti di pesticidi consentiti. Nei prodotti ortofrutticoli importati in Germania da altri Stati Ue, invece, la quota di quelli che superavano questi limiti era del 5%, mentre dai Paesi extra Ue addirittura del 9,5%. Le analisi, effettuate a campione dai Laender e raccolte dal BVL, rilevano che tra i prodotti piu' inquinati risultavano il cavolo verde, la rucola, le melanzane, il te', erbette e cetrioli, mentre minori quantita' di pesticidi (solo l'1% dei campioni sopra il limite) sono stati riscontrati nei cavolfiori, broccoli, patate, carote e banane. Col senatore Marco Perduca, abbiamo quindi rivolto un'interrogazione ai ministri dell'Agricoltura e del Lavoro, Salute e Politiche sociali per sapere se l'Italia rientra tra quegli Stati Ue i cui prodotti ortofrutticoli per il 5% superano, secondo le analisi dell'Istituto tedesco, i livelli di pesticidi consentiti, e quali valori di pesticidi sono stati comunque riscontrati per l'ortofrutta proveniente dal nostro Paese, e se in Italia siano effettuati test analoghi sul contenuto di pesticidi residui nell'ortofrutta in vendita e, nel caso, quale sia il risultato di tali analisi, sia per il prodotto nazionale sia per quanto riguarda quello importato. Qui il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=252518 Depurazione acque. La beffa e' conclusa. Violata la Costituzione. Si attendono le nuove mannaie Una nuova legge dello scorso 27 febbraio ha confermato cio' che era gia' nell'aria da tempo in rema di depurazione delle acque (1): le sentenze della Corte Costituzionale sono carta straccia, i sudditi sono tali, l'arroganza del potere (il Parlamento in questo caso) e' un costante invito alla clandestinita'. Antefatti. - Fino ad ottobre 2008 gli utenti del servizio idrico pagavano per la depurazione dell'acqua anche se la stresa non c'era. La legge 36/1994, all'art.14 era esplicita: si paga anche se gli impianti non ci sono o gli stessi sono inattivi (2). - l'8 ottobre 2008, la Corte Costituzionale, con sentenza 335/2008 asseriva: questo pagamento per la depurazione e' un corrispettivo di prestazione contrattuale e non un tributo, quindi e' irragionevole che sia dovuto in assenza del servizio (3). Oggi. La nuova legge 13/2009 (4) all'articolo 8 sexies stabilisce che: - non si paga se non ci sono gli impianti, ma se c'e' un progetto si deve pagare (5); - i rimborsi, entro il termine di cinque anni, a decorrere dal 1 ottobre 2009, sono dovuti ma dopo aver dedotto gli oneri derivanti dalle attivita' di progettazione, di realizzazione o di completamento delle opere avviate. Quindi, la sentenza della Corte Costituzionale e' carta straccia: se stabilisce che si paga solo per un servizio fornito, perche' la nuova legge fa pagare per i progetti di questo servizio? Domani e gia' un po' oggi: - la sentenza della Corte Costituzionale ha detto che le tariffe dei vari gestori idrici devono comunque garantire l'equilibrio economico-finanziario della gestione; - in questi anni in cui sono state pagate tariffe per depurazioni inesistenti, i gestori idrici, invece di accantonare questi introiti per i futuri impianti, li hanno utilizzati per l'ordinaria gestione; - i gestori stanno gia' chiedendo alle Autorita' di Controllo (Ato: Autorita' di ambito) aumenti tariffari per gli ordinari consumi, si' da compensare gli introiti delle precedenti depurazioni inesistenti. La nuova legge ha stabilito che sara' il ministero dell'Ambiente ad indicare i criteri ed i parametri per la restituzione delle somme gia' pagate e non piu' dovute. Visto l'andazzo di cui sopra, crediamo proprio che ne vedremo delle belle... E pensare che qualcuno continua a domandarsi come mai il cittadino/contribuente medio tenda alla clandestinita'. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=249966 (2) legge 36/1994. art.14. (Tariffa del servizio di fognatura e depurazione). 1. La quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. I relativi proventi affluiscono in un fondo vincolato e sono destinati esclusivamente alla realizzazione e alla gestione delle opere e degli impianti centralizzati di depurazione. ....... http://www.gev.bologna.it/leggi/L%2036-94%20risorse%20idriche.pdf (3) http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=238755 (4) http://www.camera.it/parlam/leggi/09013l.htm (5) il pagamento della depurazione sara' dovuto solo "a decorrere dall'avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie all'attivazione del servizio di depurazione, purche' alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati" Ponte sullo Stretto di Messina. Quanto ci costa? Sono passati 38 anni dalla legge che istituiva la societa' per lo Stretto di Messina che ha prodotto 14mila pagine di documenti, migliaia di tavole, 11 volumi di lavori preparatori e 2 quintali di progetti che sono costati al contribuente italiano 73 milioni di euro circa. A questa cifra vanno aggiunti i 25 milioni di euro circa che l'ENI (chissa' perche') spese per un progetto di tunnel marino. Uno sperpero di soldi. Il costo totale del Ponte sullo Stretto e' di circa 6,1 miliardi ma il sito Internet della Societa' (fermo ad una rassegna stampa del 2005), riporta cifre diverse, cioe' 4.732 milioni di euro dei quali 3.410 per il ponte e 1.322 per gli allacci stradali e ferroviari. Le risorse che il Cipe sono pari a 1,3 miliardi. In Portogallo in 35 mesi si e' costruito il ponte sul fiume Tago lungo 17 km, inaugurato nel 1998 e in Giappone il ponte Akashi che collega due isole: lunghezza 3910, una "luce" tra le due torri di 2 km, dieci anni di lavori, terminato nel 1999. Questa e' l'Italia del non fare e che quando fa e' approssimativa, in ritardo e pasticciona. A carico del contribuente. L'euro e il Vaticano. Tra business oltre le righe e regole comunitarie L'Europa comunitaria nel 2001 aveva consentito al Vaticano di fare un'eccezione stampando sui suoi euro l'immagine del Papa, anche se lo Stato confessionale non fosse ufficialmente tra i Paesi che facevano parte della Comunita'. Il Vaticano, come spesso accade per tutto cio' che tocca, ne ha fatto un grande business e l'Europa e' oggi corsa al riparo. Il Vaticano introduce sistematicamente i suoi nuovi pezzi a un prezzo oltre lo specifico valore facciale, business che gli altri Stati europei fanno invece in modo marginale. Non viene messa alcuna moneta direttamente in circolazione, diversamente dal principato di Monaco che ha lo stesso statuto dello Stato papale. Ci sono quindi cofanetti emessi in numero limitato, che i collezionisti si contendono. La prima serie emessa e' stata con l'immagine di Giovanni Paolo II, del valore di 3,88 euro, ma scambiata anche a 1.500 euro! Nel 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II, sono state introdotte 16 nuove facce in due mesi. Dopo la serie di Giovanni Paolo II, ne e' stata coniata una di 8 pezzi con Benedetto XVI, ma anche una di 8 pezzi in onore del cardinale Camarlengo, capo di Stato ad interim per i giorni che hanno separato il pontificato di Giovanni Paolo II da quello di Benedetto XVI. Dopo un anno di negoziati tra Vaticano e Commissione europea si e' giunti ad un compromesso. L'11 febbraio (una data casuale o scelta ad hoc per rimarcare la ritualita' temporale dell Concordato firmato proprio l'11 febbraio 1929 tra Vaticano e Governo Mussolini?) Bruxelles ha varato una nuova regolamentazione: - i Paesi della zona euro devono emettere almeno la meta' della loro produzione di pezzi in euro al valore facciale; - se un capo di Stato e' rappresentato sulla moneta, nel momento in cui ci fosse un vuoto di potere, lo Stato non puo' coniare che un solo pezzo commemorativo -e non un'intera serie; - un Paese e' autorizzato a modificare l'effigie del suo capo di Stato ogni quindici anni per tener conto del cambiamento del suo aspetto. Una vacatio temporanea o l'occupazione provvisoria della funzione di capo di Stato non da' diritto a modificare la faccia dei pezzi. Le restrizioni arrivano dopo che, nel 2007, llo Stato pontificio, le cui spese sono prevalentemente in euro, ha subito perdite per il calo del dollaro degli Usa, Paese da cui arrivano la maggior parte dei contributi. La Santa Sede ha registrato un deficit di 9 milioni di euro nel 2007, secondo i suoi conti pubblicati nel luglio 2008. Qui la fonte da cui abbiano tratto le notizie: http://www.lemonde.fr/economie/article/2009/03/07/bruxelles-met-le-hola-aux-chers-euros-du-vatican_1164894_3234.html#ens_id=1160383 Le grandi opere edilizie del Governo Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=252695 Aduc - Osservatorio Firenze. I grandi laghi urbani Per vedere i grandi laghi non occorre un viaggio in Africa, ma basta aggirarsi per le strade della citta' di Firenze dopo un po' di pioggia. Ce ne sono tanti, ed oggi li documentiamo con alcune foto scattate lo scorso 5 marzo in piazza Donatello, angolo Borgo Pinti, proprio dov'e' il passaggio pedonale. L'inizio del passaggio pedonale allagato era anche occupato/ostruito da tre auto in sosta selvaggia. Da notare che nel punto piu' basso dello scivolo, l'acqua arrivava alla caviglia della persona che ha fatto le fotografie e che si era opportunamente bardata con stivali di gomma. Pare che in questo punto non ci sia neppure una caditoia e che manchi proprio la fognatura, per cui il celebre scaricabarile a cui assistiamo in questi casi fra Comune e Quadrifoglio fra chi dovrebbe pulire e chi dice che lo ha fatto, non ha neanche ragion d'essere. Comunque sia, sarebbe l'ora che l'Amministrazione comunale provveda a tenere questo passaggio pedonale e di biciclette libero dalle automobili e dall'acqua... o per farlo dobbiamo scomodare la magistratura? Qui le immagini: - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/tombini/tombini1.JPG - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/tombini/tombini2.JPG - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/tombini/tombini3.JPG - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/tombini/tombini4.JPG Gestori telefonici e recesso: le penali abolite da Bersani continuano ad essere addebitate. L'Agcom e' d'accordo? Salvo alcuni operatori mobili virtuali, nessun gestore telefonico non fa pagare le penali agli utenti in caso di recesso anticipato dal contratto. La legge 40/07 (decreto Bersani) e le linee guida dell'Agcom (1) hanno abolito le penali per utenti residenziali e professionali. I gestori allegramente lo ignorano, con costi esagerati. Ci sono le 'penali base', sui servizi 'elementari' come linea e Adsl, ma quando c'e' anche il noleggio di modem, telefono, decoder, ecc. i costi lievitano: Telecom Italia - 48/60 euro; Tiscali - 50; Wind - 40; Vodafone e Tele2 - 60; Fastweb - 49; Alpikom - 60; SiAdsl - 70,80; Ariadsl - 50; Teleunit - 79,9 o 99,9 per l'Adsl; Eutelia 48,48 euro. I costi aumentano ulteriormente per aziende e professionisti. A puro titolo d'esempio: Vodafone e utenti professionali, Vodafone MioBusiness Zero: in caso di recesso anticipato, e' previsto un corrispettivo una tantum di 100 euro per SIM. In caso di disattivazione dell'offerta Vodafone MioBusiness Tutto per iPhone, e' previsto un corrispettivo una tantum di 100 euro. In caso di disattivazione o di cambio piano, e' previsto anche un costo aggiuntivo per il telefono di 200 euro una tantum, piu' le rate residue del telefono. Fastweb e micro imprese. Fastweb avra' diritto di ottenere dal Cliente, a titolo di corrispettivo del recesso ex art. 1373, 3 comma c.c. un importo pari alla somma degli Importi Mensili che, in base al Contratto stipulato, sarebbero maturati in suo favore sino alla scadenza del termine predetto. In tal caso, resta inteso che la disattivazione dei Servizi da parte di Fastweb avverrà entro 30 giorni, fatti salvi eventuali giustificati ritardi per motivi tecnici. Per capire l'entita' della violazione, si veda questa pagina dell'Agcom http://www.agcom.it/operatori/operatori_tariffe.htm o i link che pubblichiamo in fondo (2). Ma, contratti a parte, la realta' e' peggiore: i gestori non rispettano le loro stesse previsioni (gia' scorrette). Nelle segnalazioni che ci pervengono e che pubblichiamo nella rubrica "Cara Aduc" non mancano richieste fuori da ogni logica. Il classico esempio: piccola azienda attiva 5 linee telefoniche, dopo mesi e mesi il servizio non e' ancora attivato, l'impresa disdice il contratto, il gestore invia una richiesta di penali di centinaia e centinaia di euro. La chicca di 3 Italia. Non abbiamo citato finora uno dei piu' importanti gestori: 3 Italia. Sul loro sito si trova, non senza difficolta', il documento riepilogativo dell'offerta prescelta, come previsto dall'Agcom http://www.tre.it/public/imgup/File/CS/090202_Delibera%20AGCOM_Zero6TOP(1).pdf Il documento che si apre e' scritto in caratteri piccolissimi, ma la tabella 1 -che riporta le penali/costi di disattivazione- e' addirittura illeggibile. Provare per credere. Chiediamo all'Agcom: tali livelli di costi sono in linea con le sue stesse previsioni? (3) (1)http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=225210 (2) Link condizioni economiche di diversi gestori http://www.alpikom.it/index.php?option=com_docman&task=doc_view&gid=112 http://www.ariadsl.it/offerta_ufficio7m.aspx http://www.unomobile.it/fileadmin/user_upload/Allegato_A_Delibera_96_07_CONS.pdf http://www.conad.it/docprod/immagini/documenti/CND_Conad_Insim_piano_informativo_tariffa.zip http://www.siadsl.it/info/helponline.asp?AR=2&id=12197&HP=1 http://aziende.fastweb.it/offerta/micro_imprese/brochure/cgc_microimprese.pdf http://aziende.fastweb.it/offerta/download/carta_servizi.pdf http://www.tre.it/public/imgup/File/CS/090202_Delibera%20AGCOM_Zero8TOP.pdf http://www.tele2.it/telefono/offerte/tutte-le-offerte.html http://www.191.alice.it/cgi-bin/di_191/di/191/demand/product/serviceDetailCost.do?channelId=-536900293&tabClicked=Dettaglio+Costi&productOid=11526&BV_UseBVCookie=Yes&pageTypeId=536919650&indexHistory=2 http://www.infostrada.it/it/gen/pagina21.phtml http://www.infostrada.it/it/gen/pagina22.phtml http://www.areaprivati.vodafone.it/190/trilogy/jsp/channelView.do?contentKey=41539&pageTypeId=1073752848&channelId=-536943558&tk=1073752848%2Cc&ty_key=pri_adsl_faq_info_contrattuali_modifiche_offerta (3)Estratto delle linee guida dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni Dalla semplice lettura del contratto l'utente deve poter conoscere anche le eventuali spese richieste per l'esercizio della facolta' di recesso o di trasferimento, cosi' da essere agevolato nell'esercizio di tali facolta', potendone valutare le conseguenze sotto ogni profilo. In ogni caso, l'utente non deve versare alcuna "penale", comunque denominata, a fronte dell'esercizio della facolta' di recesso o di trasferimento delle utenze, poiche' gli unici importi ammessi in caso di recesso sono quelli "giustificati" da "costi" degli operatori". "Per essere in linea con l'intenzione della Legge n. 40/2007, il concetto di pertinenza del costo dovra' essere interpretato in senso oggettivo ed imparziale, valido per tutti gli operatori e secondo criteri di causalita'/strumentalita' dei costi/ricavi". I costi pertanto potranno essere addebitati "solo ove la previsione di essi sia ritenuta indispensabile dall'operatore in vista delle attivita' da compiersi e ferma restando la necessita' di fornirne comunque la prova". Con riferimento ai servizi di telefonia, in particolare, l'Authority, ritiene che: "merita una precisazione a parte il caso del passaggio degli utenti da un operatore ad un altro. In tale casistica di recesso – prevalente sul piano statistico – generalmente le attivita' di disattivazione della configurazione preesistente coincidono con le attivita' tecniche da effettuarsi in fase di attivazione dall'operatore che acquisisce il cliente. Esse sono dunque gia' remunerate da quest'ultimo. In tali casi, pertanto, eventuali costi di disattivazione posti a carico dell'utente non sono in linea di massima giustificati". Abolire le licenze edilizie? Aumentare le cubature? Demolire e ricostruire Tutto inizio' nel 1985 con il sindaco comunista di Vittoria (Ragusa, Sicilia) che sostenne e ottenne il primo condono edilizio. Al governo c'era il primo governo Craxi. Si apri' la stura a successivi condoni, visto che i Comuni erano, e sono, incapaci di controllare il loro territorio ed impedire devastazioni ambientali: nel solo 2007 sono state costruite ben 27mila case abusive. La cementificazione, in media di basso livello, ha deturpato l'Italia con una velocita' impressionante. Alcune regioni sono ormai affogate nel cemento. Si pensi alla Calabria, che avrebbe tutte le caratteristiche per sviluppare il turismo ma che i turisti li vede sempre di meno o al litorale romano, con Torvaianica (Pomezia) e Ladispoli che hanno fatto a gara per insediare orribili costruzioni che, al meglio, potrebbero essere utilizzate per esercitazioni di tiro navale (evacuati gli abitanti, s'intende). Dovrebbe, invece, essere preso ad esempio l'Alto Adige, che ha fatto del paesaggio e della qualita' architettonica l'elemento principale del proprio sviluppo turistico e ha il maggior numero di turisti annuali in rapporto alla superficie territoriale. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, vuole abolire le licenze edilizie per consentire aumenti di cubature del 20-30%. Per rilanciare l'economia, dice. Abbiamo qualche dubbio sulla disponibilita' dei proprietari di case a investire soldi per aumentare la superficie delle proprie abitazioni; se cosi' non fosse abbiamo la certezza che l'Italia diverra' una nuova Calabria. Bisognerebbe seguire il percorso inverso: facilitare le demolizioni e le ricostruzioni, secondo criteri di "bellezza e funzionalita'". D'altronde non siamo il Bel Paese di Dante e Petrarca? Comune di Roma. Si inaugura un mercato rionale con ministro, Sindaco, presidenti, giocolieri, performance aeree e pranzo finale. Ma quanto ci costa? E' stata annunciata con una pagina intera a colori su un noto quotidiano romano: domani si inaugurera' il nuovo mercato del Trionfale (via Andrea Doria, quartiere Prati). Parteciperanno, niente popo' di meno che il ministro allo Sviluppo Economico, Claudio Scajola (che c'azzecca?), il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l'assessore alle Attivita' Produttive, Davide Bordoni, ecc. partecipano anche giocolieri, trampolieri, acrobati, ci sara' una performance aerea (le Frecce Tricolori dell'Aeronautica Militare?) e si finira' con un pubblico pranzo, cioe' "na magnata". Dimenticavamo la banda del Corpo della Polizia Municipale. Insomma, una grande festa di cui saremmo interessati a capirne i costi visto che saranno a carico dei contribuenti romani. "Restera' ancora chiusa, invece, l'area predisposta ad ospitare un punto di ristorazione e una banca, cosi' come attendono di essere completati i lavori esterni alla struttura: ossia la demolizione dei vecchi banchi e la ricostruzione del marciapiede. Nei progetti del Comune, poi, e' prevista la creazione, al primo piano, di un asilo nido e una biblioteca; a cui si potrebbe aggiungere anche il comando dei vigili urbani."(1). In sostanza il mercato non e' stato completato e per l'inaugurazione ufficiale si segue l'andazzo del precedente Sindaco che amava inaugurare, a puntate, questo o quell'insediamento (si ricordi l'Ara Pacis). Non va bene, anche perche' l'opera e' stata iniziata e portata avanti dalla precedente amministrazione comunale e attribuirsene la paternita' non e' il massimo del "savoir-faire". Non comprendiamo perche' il Sindaco Alemanno si presti a queste operazioni di facciata, oltretutto per una opera incompleta. (1) http://www.romatoday.it/economia/riapre-mercato-trionfale.html Testamento biologico. L'Aduc aderisce all'iniziativa ‘Senatore per due ore’ con 200 emendamenti Aderiamo con convinzione e speranza all'iniziativa "Senatore per due ore" lanciata dall'Associazione Luca Coscioni e dai senatori Radicali per fermare la legge truffa contro il testamento biologico attraverso la presentazione di emendamenti redatti dai cittadini.(1) Il disegno di legge sul testamento biologico in discussione al Senato e' un attentato ai diritti inviolabili della persona umana, oltre che un attacco alla Costituzione. Ancora di piu' ci preoccupano le 'trattative informali' fra maggioranza e opposizione nelle segrete stanze della partitocrazia. Finche' queste trattative riguardano la spartizione della Rai o qualche appalto, a rimetterci sono 'solo' le tasche dei cittadini. Ma in tema di fine vita e di testamento biologico, a rimetterci e' il destino fisico e psichico di ciascuno di noi. Per questo, abbiamo gia' inviato circa duecento emendamenti al fine di impedire, o ritardare quanto piu' possibile, l'approvazione di questo spaventoso testo di legge. Invitiamo tutti i cittadini a fare il possibile prima che si introduca una legge che mortifica l'individuo. Qui il sito dell'iniziativa: http://www.lucacoscioni.it/senatoreperdueore (1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=252813 Tremonti bond. Cosa c'e' che non va. Interrogazione parlamentare Banche in fila per usufruire dei cosiddetti Tremonti bond, i nuovi strumenti finanziari ibridi (tra obbligazioni e azioni) che potranno essere emessi dalle banche a corto di liquidita', e che verranno "garantiti" dallo Stato, cioe' dai contribuenti. Alcuni interrogativi sorgono immediati. Con la sottoscrizione lo Stato ne assume i rischi, simili a quelli degli azionisti, ma non ha strumenti di intervento nel senso che non ha poteri gestionali. Questa limitazione e' "compensata" da un codice etico e un protocollo di intenti sottoscritto da ministero dell'Economia e dall'Abi che impegna a favorire il credito alle Pmi, alle famiglie e a coloro che sono in difficolta' con i mutui per la prima casa; sono previsti anche limiti agli stipendi dei dirigenti e alla distribuzione dei dividendi ai soci, il tutto sotto il controllo della Banca d'Italia. Insomma, a fronte di un impegno finanziario dello Stato c'e' una dichiarazione di buone intenzioni (codice etico e intenti) delle banche, che non costituiscono, pero', vincoli contrattuali e che impediscono di ricorrere alla magistratura in caso di inadempienza. La domanda che sorge spontanea e' semplice: se le banche non rispettano il codice etico, cioe' se non favoriscono le Pmi, le famiglie in difficolta', ecc., cosa succede? Quali provvedimenti puo' assumere lo Stato, cioe' il ministero dell'Economia, affinche' le banche rispettino gli impegni "morali" assunti? E' una domanda che rivolgiamo al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Una interrogazione in tal senso e' stata preannunciata dalla senatrice Donatella Poretti. Residenze Sanitarie Assistenziali. Il Governo si impegna per il rispetto della legge? Ordine del giorno Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita' L'importanza di avere in Italia una legge sul testamento biologico innegabilmente riguarda da vicino anche il modo come viene data assistenza ai pazienti con handicap permanenti gravi o anziani non piu' autosufficienti. Secondo la vigente normativa le spese per le rette di permanenza nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) per questi soggetti e per gli ultrasessantacinquenni bisognosi, sono divise a meta' tra il S.S.N. e i Comuni, che, a seconda dei regolamenti propri o regionali, richiedono all'interessato la compartecipazione a tali spese. A riguardo esiste anche un decreto legislativo che chiarisce che per stabilire se e in quale misura l'assistito debba partecipare alle spese per la RSA, i Comuni devono far riferimento al solo reddito dell'interessato, e non a quello del suo intero nucleo familiare. Molti Comuni, pero', disattendono tale indicazione, basando la compartecipazione sul reddito dell'intero nucleo familiare e arrivando anche a chiedere il pagamento dell'intero 50% della retta che per legge dovrebbe essere pagata dal Comune. Diversi pazienti e loro familiari, di fronte a simili richieste illegittime, si sono rivolti all'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) che ha istruito ricorsi alla giustizia amministrativa e ordinaria e ottenuto in risposta dai diversi tribunali interpellati sentenze e ordinanze favorevoli agli assistiti. Da ultimo, su appello del Comune di Firenze a una di queste ordinanze, si e' pronunciato anche il Consiglio di Stato, riconoscendo il grave pericolo economico per gli anziani assistiti che si trovano a contribuire per cifre sproporzionate rispetto al reddito da loro percepito, e rigettando le pretese del Comune. Nonostante l'intervento del Supremo organo di giustizia amministrativa, ancora molti Comuni disattendono il dettato normativo. Insieme al collega senatore Marco Perduca, così, abbiamo depositato un Ordine del giorno al ddl sul testamento biologico in discussione al Senato per impegnare il Governo a dare urgente attuazione definitiva alle disposizioni gia' in vigore, e a prevedere idonee misure compensative a beneficio di coloro che si trovino o si siano trovati di fronte a richieste ingiuste da parte dei Comuni per la contribuzione alle spese di ricovero in RSA. Qui il testo dell'ordine del giorno: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=253027 Pratiche commerciali scorrette. La catena di Sant’Antonio on-line: esposto all’Antitrust Diversi consumatori ci hanno segnalato che in un sito internet (http://www.paidtoreadonline.com) una societa' denominata "Business Club", ma non meglio identificata in quanto risultano mancanti tutti i dati minimi (es. forma societaria, sede, ecc.), vende a 25 euro un "kit" del quale non si capisce contenuto e forma, garantendo un pronto rientro dell’investimento e grossi margini di guadagno, comunque legati al tempo dedicato all’affare. Non e' chiaro di che genere di offerta si tratti, certo che e' molto simile, per il modo in cui viene proposta, alla classica catena di sant’Antonio. Certamente e' bizzarro chiedere 25 euro senza spiegare cosa offre e soprattutto chi lo offre. Non ci addentriamo nel descrivere le condizioni di vendita ed il diritto di recesso che sono al limite del vero. Il fatto e' stato segnalato all’Autorita' garante della concorrenza e del mercato affinche' sia aperto un procedimento per pratica commerciale scorretta e siano presi tutti gli opportuni provvedimenti del caso. Qui il testo dell'esposto all'Antitrust: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/segnalazione-antitrust-santantonio.pdf Fisco. Franceschini e l'una tantum Una tantum? La proposta del segretario del Pd, Dario Franceschini, di tassare i redditi superiori a 120mila euro con una addizionale Irpef del 2% lascia perplessi. Perche', per storia consolidata, le una tantum diventano definitive. Come esempio eclatante riportiamo (ancora una volta) l'elenco delle addizionali, relativamente al prezzo della benzina, imposte nel corso degli ultimi 74 anni. * 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; * 14 lire per la crisi di Suez del 1956; * 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; * 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966; * 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; * 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; * 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980; * 205 lire per la missione in Libano del 1983; * 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; * 39 lire (0,020 euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranviari del 2004. Il tutto per 486 lire, cioe' 0,25 euro. Naturalmente la motivazione si e' persa perche' l'aumento e' stato assorbito come entrata ordinaria. In un Paese civile al cessare della causa che determina una tassa, dovrebbe decadere la tassa stessa. In Italia non e' cosi'. Il segretario Franceschini calcola un gettito di circa 500 milioni, che proviene da quel 0,4% di contribuenti che gia' pagano il 12% dell'entrata Irpef complessiva (125 miliardi), per un importo di 15 miliardi di euro. Se consideriamo che l'evasione fiscale e' ufficialmente valutata in 103 miliardi... Vogliamo paragonare 103 miliardi con 500 milioni di euro? Uova. Fanno male al fegato e al cuore? L'uovo fa male al fegato e al cuore, narra una vecchia credenza popolare. E' noto che il fegato, attraverso i succhi biliari, ha il compito di digerire i grassi e l'uovo di grassi ne contiene l'8,7%, un terzo della mozzarella e la meta' di un formaggino light! Vero e' che l'uovo contiene una discreta quantita' di colesterolo e per raggiungere la dose massima giornaliera, che e' di 300 mg, ne bastano due al giorno. Il contenuto in colesterolo delle uova aveva indotto a correlare i rischi di infarto con il consumo. Chi ha un tasso alto di colesterolo nel sangue non deve pero' rinunciare alle uova. Secondo alcuni ricercatori britannici, anziche' privarsene e' meglio ridurre il consumo di carne, burro, pasticcini. Lo si legge nell'edizione di marzo di Gesundheitszeitung, edito a Monaco, che riporta una ricerca della University of Surrey (Gb). Un'analoga ricerca, condotta negli Usa, tra la fine degli anni '80 e '90, su un campione di 120mila persone sfato' il mito: le uova non fanno male al cuore, o meglio il consumo di un uovo al giorno non aumenta i rischi di infarto. La ricerca era stata pubblicata sul giornale della Associazione dei medici americani. L'uovo ricco di micro sostanze nutritive, e' una componente importante per un'alimentazione sana. Il suo contenuto di proteine favorisce il senso di sazieta', e quindi aiuta a fare a meno di altri cibi, come quelli contenenti grassi insaturi che sono ben piu' rischiosi per il cuore. E' evidente che occorre tenere presente la alimentazione complessiva di una persona e che le uova possono contribuire ai danni prodotti da una alimentazione sbagliata. Aduc - Osservatorio Firenze. Lo scempio di piazza della Vittoria continua imperterrito. Simbolo nazionale dell'incuria in materia Piazza della Vittoria, quella del Liceo Dante e del mancato parcheggio sotterraneo per la rivolta, a suo tempo, dei residenti che temevano divenisse polo attrattore di traffico, confermiamo che e' uno scempio permanente e che, nonostante la nostra denuncia dello scorso settembre 2008 (1), niente e' stato fatto da parte dell'amministrazione di Palazzo Vecchio. Anzi. Il degrado e' peggiorato. Questa volta lo documentiamo con delle immagini inoppugnabili, scattate alle 7,30 di venerdi' mattina 13 marzo 2009 (2), ma gia' dalla sera prima la situazione e' la medesima. Il problema non e' nuovo per le strade e le piazze della citta' di Firenze: quando c'e' il lavaggio delle strade, scene del genere sono molto diffuse, ma con tanta sfrontatezza, soprattutto per la permanente assenza di un minimo intervento da parte dell'autorita', e' piu' che mai sintomatico della totale assenza di politica amministrativa. Il manto verde della piazza, ovviamente, non e' piu' tale, ma una sorta di letamaio puzzolente. I disperati cittadini/automobilisti ne sono vittime e responsabili: non potendo disporre dei soldi per affittare o acquistare un garage, non hanno alternative a rischiare multa e carroattrezzi con questi parcheggi (rischio basso visto l'andazzo). Cittadini/automobilisti vittime delle martellanti campagne degli incentivi del Governo per acquistare un'automobile piuttosto che devolvere finanziamenti al trsporto pubblico; e altrettanto martellanti campagne pubblicitarie di aziende che investono solo in questo e non, per esempio, nella diffusione di massa dei motori con carburanti alternativi al petrolio e nella riconversione delle loro produzioni per adeguarle ad un mercato ormai saturo. Un mix di situazioni con un risultato che oggi a Firenze si chiama "piazza della Vittoria": il simbolo nazionale di una costante incapacita' amministrativa e di politiche di governo e di economia. Il nostro prossimo passo, per l'incuria e il non-intervento, sara' nella richiesta di intervento penale della magistratura. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=232333 (2) - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/fotoVittoria/Immag013.jpg - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/fotoVittoria/Immag014.jpg - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/fotoVittoria/Immag015.jpg - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/fotoVittoria/Immag016.jpg - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/fotoVittoria/Immag017.jpg - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/fotoVittoria/Immag018.jpg - http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/fotoVittoria/Immag019.jpg Un uovo al giorno.... Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=253281 Ormoni nelle bottiglie di plastica dell'acqua minerale? Interrogazione parlamentare Secondo uno studio dell'Universita' di Francoforte sul Meno, l'acqua minerale che si compra nelle bottiglie di plastica spesso contiene ormoni (1). Lo scorso 12 febbraio due biologi hanno individuato, in 12 campioni su 20, delle sostanze chimiche simili agli ormoni umani, in particolare a quelli femminili, gli estrogeni, e che almeno una parte deriva dalle bottiglie di Pet (polietilene tereftalato). "Abbiamo confrontato l'acqua minerale nelle bottiglie di vetro con quella nelle bottiglie di plastica, ed e' risultato che il tasso di estrogeni era quasi doppio nell'acqua contenuta nel Pet", ha spiegato Martin Wagner. La causa potrebbe essere il rilascio degli additivi della plastica, come gli ammorbidenti delle bottiglie di pet. Ancora non e' stato possibile stabilire se la contaminazione rappresenti un rischio per la salute. "All'inizio del nostro lavoro non ci aspettavamo una contaminazione tanto massiccia di estrogeni in un prodotto alimentare soggetto a controlli severi" -ha precisato Wagner- "invece, abbiamo dovuto constatare che dal lato ormonale l'acqua minerale ha una qualita' paragonabile a quella di un impianto di depurazione". Non si sa ancora precisamente quali siano le sostanze responsabili del carico ormonale nell'acqua minerale, ma l'equipe di Francoforte sta procedendo alla loro identificazione. Se pensiamo che si tratta di un tipo di contenitore massicciamente diffuso per vari liquidi, e che ormoni oltre quanto gia' assimiliamo quotidianamente non sono il massimo per la nostra salute, la preoccupazione di non avere a che fare con un problema di una gravita' inaudita e' quantomeno giustificata. Per questo chiediamo al ministero di Maurizio Sacconi (Lavoro, Salute e Politiche Sociali) se e' informato di quanto ci giunge dall'Universita' di Francoforte, se simili indagini sono state fatte o sono in corso presso i laboratori del nostro Paese e se, nel caso, intende avviarle o fare tesoro di quelle tedesche. Una interrogazione in merito verra' presentata dalla senatrice Donatella Poretti. (1) http://www.sueddeutsche.de/gesundheit/860/461486/text/ ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi 21 MARZO: SAN BENEDETTO LA RONDINE E' SOTTO IL TETTO… E LA MAFIA SOTTO PRESSIONE. OVVERO: OMAGGIO ALL'IMPEGNO DI "LIBERA" San Benedetto, la rondine e' sotto il tetto … Si' si', lo so, secondo il martirologio cattolico, riformato dopo il Vaticano II, il 21 marzo non e' piu' "san Benedetto", (480-547); dato che questo giorno cade sempre nel periodo penitenziale della Quaresima, in cui sono vietate liturgie festose, per onorare meglio questo santo importante del V/VI secolo, dopo il Concilio fu deciso di spostarne la memoria all'11 luglio, quando non ci sono restrizioni alla celebrazione di una festa solenne. Ma i detti popolari resistono alle riforme meglio intenzionate, e in questo caso anche giustamente. Infatti, quale miglior data dell'inizio della primavera per ricordare quest'uomo di nome Benedetto che, in un periodo di sfascio generale e di imbarbarimento, non fuggi' in un deserto per onorare Dio negando la carne, ma colse il nesso vitale fra la dimensione spirituale/intellettuale e quella pratico/manuale dell'essere umano e, col suo motto "ora et labora", fondo' un ordine monastico che fu un'autentica primavera per il cristianesimo e puo' essere, con la sua regola saggia e di grande acutezza psicologica, fonte di riflessione e forse anche di ispirazione per chiunque? Ragion per cui e' giustissimo tenersi stretto questo antico detto popolare. Altrettanto giusto e' pero' anche aggiornarlo con l'aggiunta che segue: …e la mafia sotto pressione Gia', perche' da quattordici anni il primo giorno di primavera e' "il momento che Libera dedica alla memoria di tutti coloro che hanno dato la vita nel nostro Paese per contrastare le mafie" (1). Ma che cos'e' e che cosa fa "Libera"? Come si legge sul suo sito (2), "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" e' un'associazione nata il 25 marzo 1995 "con l'intento di sollecitare la societa' civile nella lotta alle mafie e promuovere legalita' e giustizia". Sorta per l'ispirazione e l'impegno di quel captatore di bisogni sociali e culturali che risponde al nome di Luigi Ciotti, il prete originario del Cadore e trapiantato da piccolo a Torino, che piu' di quarant'anni fa fondo' il Gruppo Abele, oggi "Libera" rappresenta un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole e realta' di base che si impegnano "per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalita'". All'impegno e alla strenua fiducia di "Libera" si deve, fra l'altro, la legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie (Legge 109/1996); altri suoi campi di vivace attivita' sono quelli dell'educazione alla legalita' democratica, della lotta contro la corruzione, dell'organizzazione di campi di formazione antimafia e di progetti sul lavoro e lo sviluppo, nonche' quello legato alla lotta contro l'usura e all'inquinamento dell'ambiente. Parlare di "Libera" adesso per informare e affermare la fiducia nella ragione ... Sia pure con alterna assiduita', mi sono tenuta informata fin dall'inizio sulla vita di questa associazione, e oggi mi piace dedicarle queste noterelle, perche' mi sembra giusto farla conoscere a chi magari ne ignora l'esistenza, e puo' trarre da questa conoscenza un maggiore coraggio e una maggiore fiducia nell'affrontare questi nostri tempi bui. Infatti sperimento di persona, proprio in questi giorni, quanto mi faccia bene sapere che non sono sola a voler vivere la mia vita con senso di responsabilita' e all'insegna della ragione, affrontando le durezze del presente senza cercare soluzioni apparentemente facili, che poi, alla resa dei conti, possono rivelarsi dei mortali corti circuiti. Come, per esempio, si riveleranno certamente, se approvate, le due sciagurate norme contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", e cioe' quella che introduce il reato di immigrazione clandestina e quella che intende negare l'iscrizione all'anagrafe dei bambini nati da immigrati clandestini. E in questo contesto mi sento di aprire una parentesi per fare appello alla ragione di chi sostiene queste norme pensando di proteggere un modo ordinato di vivere nel nostro Paese e chiedo: a parte l'imbarbarimento che ne derivera' per tutta la nostra societa', vi rendete conto, sul piano pratico, di quale regalo fate con queste misure proprio alla criminalita' organizzata? Vi rendete conto che servite i clandestini alla mafia su un piatto d'argento, facendoli diventare ancor piu' di oggi "carne da cannone" della delinquenza organizzata di ogni genere e nazionalita', che se la ride di tutte le proclamazioni di reato, e anzi ci ingrassa, perche' piu' reati artificiali ci sono piu' aumenta la sua possibilita' di ricatto? Vi rendete conto che negare l'iscrizione dei nuovi nati allo stato civile significa a) non riconoscere la genitorialita' di chi ha generato questi bambini, mettendo quindi queste persone nell'impossibilita' di proteggere la propria prole, e b) creare altrettanti esseri invisibili, dei fantasmini ,dei quali e sui quali sara' possibile esercitare impunemente qualunque genere di violenza, qualunque genere di odioso commercio, come, per esempio, quello legato alla pedofilia e all'espianto degli organi? Vi rendete conto che non puo' esistere una reale lotta alla mafia e alla tratta degli esseri umani se le possibili vittime non possono vivere alla luce del sole? Ecco, anche in questa situazione che davvero mi accora, ho l'impressione di non essere sola, se penso a un'iniziativa come quella di "Libera" che puo' raccogliere, elaborare e riproporre con forza questi e altri interrogativi. Tornando a parlare direttamente di "Libera", desidero citare alcuni passaggi tratti dall'Introduzione che don Ciotti ha fatto al Bilancio sociale del 2007-2008 (3). Sono parole semplici e chiare che esprimono una tensione benefica. Constatando che dopo 13 anni, la "sana follia" della scommessa della fondazione di "Libera" era ben riposta, don Ciotti enumera alcuni dei punti basilari della vita dell'associazione: "[…]C'e' l'informazione, la ricerca di verita', la voglia di superare le letture parziali e faziose, di denunciare ma anche di fare emergere il positivo. Ci sono le cooperative, che continuano in contesti difficili a seminare speranza, dimostrare che il potere delle mafie non e' un destino che ammette solo rassegnazione o complicita'. Ci sono i famigliari delle vittime, appassionati compagni di viaggio che si organizzano, danno vita a comitati locali, si propongono come spine nel fianco del quietismo e dell'indifferenza. […] Anche il recente incontro di Bruxelles, la presentazione di «Flare» davanti al Parlamento europeo, non nasce dal nulla. E' il frutto del "noi", della dimensione plurale, collettiva che sin dall'inizio caratterizza il nostro costruire. Un "noi" che si sta allargando, che oltrepassa confini, che ci chiede di accogliere altre esperienze, altre specificita'. Un "noi" che dobbiamo diventare capaci di pronunciare in tante lingue, le lingue della societa' responsabile europea e chissa', un giorno, anche mondiale. […]". E poi, a proposito della forza delle persone, ecco un passaggio su cui riflettere intensamente: "La forza delle persone e' nella coscienza dei limiti. Senza coscienza dei limiti non c'e' liberta' ne' autenticita'. Essere coscienti dei limiti significa che il cammino conta piu' della meta - perche' la giustizia e' un ideale mai raggiunto una volta per tutte - e che in questo cammino sono sempre gli altri a indicarci la direzione. […]". Infine, un altro passaggio che identifica la vitalita' non nel mantenere modi di fare ed espressioni che pure sono state valide in passato e magari si e' perfino contribuito a creare, ma nel sapersi rinnovare, lasciando andare cio' che e' diventato ormai un mero luogo comune: "Dobbiamo essere orgogliosi di quello che stiamo facendo, ma non dobbiamo mai cadere nella tentazione di sentirci arrivati, di ritenerci autosufficienti. Stanno accadendo fatti in Italia che pongono grandi interrogativi e che impongono uno scatto di qualita', un rivisitare le nostre motivazioni ma anche un riqualificare le nostre parole. Espressioni come 'educare alla legalita'' o come 'societa' civile' dobbiamo avere il coraggio ma anche l'umilta' di abbandonarle. Sono espressioni che non vogliono piu' dire nulla, spesso utilizzate come lasciapassare per acquietare le coscienze. La legalita' comincia dalla responsabilita', da un educarci che chiama in causa tutti - non ci sono qui maestri e allievi - che richiede da ciascuno la disponibilita' a interrogarsi in modo onesto, critico, a riflettere senza sconti sulle modalita' del suo esserci. Ugualmente non basta dirsi 'societa' civile'. A parole lo siamo tutti. Abbiamo bisogno di essere cittadini vivi e attivi, di essere 'societa' responsabile'. […]" … e per darsi appuntamento (anche solo spiritual/virtuale) a Napoli sabato prossimo 21 marzo 2009 Appuntamento che e' all'insegna di una profonda verita': L'etica libera la bellezza. Basta infatti guardare dentro di noi e osservare la tristezza, la rabbia, il senso di frustrazione o la vera e propria disperazione che ci assalgono quando ci rendiamo conto che i raccomandati passano avanti ai meritevoli, che denunciare un sopruso, anche banale, puo' esporre noi o i nostri cari a pesanti ritorsioni, che la nostra dignita' e' calpestata e si vuole sostituirla col servilismo … Domando: sono cose belle la tristezza, la rabbia, la frustrazione, la disperazione, il servilismo? Mi pare di no. Cose davvero belle sono invece la gioia, la fiducia, la stima di se', l'amicizia autentica, che e' sempre paritaria, la riconoscenza gratuita, che non e' mai scambio di favori. E queste cose belle nascono nel clima della liberta', la quale si coniuga inscindibilmente con la responsabilita' personale, che e' l'altro nome dell'etica. Per tutto questo, in un modo o in un altro, il 21 marzo a Napoli ci sarò anch'io. LINK CITATI (1) Sulla giornata del 21 marzo 2009: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/827 (2) Libera: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1 (3) Bilancio sociale 2007-2008: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/45. ALTRI LINK I nomi delle vittime della violenza mafiosa: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/87 Proposte per le scuole: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/733 Gli Stati Generali dell'antimafia (Roma 17, 18 E 19 NOVEMBRE 2006) http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/732 Sulla confisca dei beni alla mafia e il loro riutilizzo per finalita' sociali si puo' leggere l'articolo di Davide Pati della Segreteria nazionale di "Libera": http://www.avvisopubblico.it/categorie/pubblicazioni/allegati/relazione_pati_beni_confiscati_campobasso.pdf Don Luigi Ciotti: biografia: http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Ciotti#Biografia laurea honoris causa conferita dall'Universita' di Bologna: http://www.almanews.unibo.it/97_98/Html/Ciotti.htm lezione sulla mafia agli studenti delle scuole di Feltre (Belluno) il 27 nocembre 2007 http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=ZnsfIRffDIA ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi L'Italia dei retroscena: quale Bibbia per la scuola? Ci volevano far credere che era il Paese dei Santi e degli Eroi…. Siamo solo un Paese di pochi Navigatori (di Internet)… Una bussola che ci indichi dove ci stiamo precipitando e' utile…. Parliamo dell'ultima … Sapete che l'ora di religione nelle scuole, data per "facoltativa" ha previsto da sempre il "libro di religione". Ora, i testi per le scuole, non possono essere come un qualsiasi testo, come un romanzo che scrive una persona. Essi devono soprattutto essere (o sforzarsi di esserlo) imparziali, predisposti alla formazione che sia equidistante da giudizi e storpiature ideologiche. Cosa e' accaduto? Una piccola casa editrice, la Editing & Printing, ha citato in giudizio la Conferenza Episcopale Italiana, una trentina di editori cattolici ed il Ministero della pubblica istruzione. Perche'? Nell'atto di citazione c'e'scritto "per manipolazioni e incostituzionalita'" della Bibbia Cei quale testo scolastico dell'ora di religione. Per meglio comprendere ed affrontare l'argomento, sono andato nella sede della E&P, a Napoli. Entro in una stanza avvolta di libri. Ci sediamo attorno ad un tavolo e sorseggiando un caffe' inizia l'intervista con Sonia Morelli (redazione E&P) e Alfredo Ali' (editore). Da subito, come di consueto sono abituato a fare, li provoco: non avete timore di osare contro la "potenza" del Vaticano? Morelli: Non siamo all'epoca di Giordano Bruno. E poi, il processo non e' di un Tribunale ecclesiastico, bensi' un tribunale dello Stato italiano. Parisi: Entriamo nel merito. Perche' avete citato la Cei? Morelli: Vuole assaporare qualche manipolazione? Parisi : sono venuto fin qui per questo… La dr.ssa Morelli prende dalla libreria un classificatore. Mi indica di aprirlo, lo faccio su una pagina a caso e mi chiede di seguire la sua lettura di raffronti tra Bibbia Vulgata e Bibbia Cei. La lettura del tutto casuale cade sul brano di Ester (1,22) e di Numeri (21,14). La tiepida voce della Morelli sulle due bibbie, non lascia dubbi, quella della Cei non e' uguale a quella Vulgata. E chiedo loro: Quante sono le difformita' come questa? Ali': Centinaia e centinaia… Parisi: E perche' l'hanno fatto? Morelli: Per smussare e ovattare o anche per depennare quelle parole di Dio che non sono piu' degne di un Dio. Parisi (con tono diffidente):ma… nella Bibbia ci sono altre frasi, non certo divine, che tuttavia non sono state rimaneggiate dalla Cei. Come ve lo spiegate? Morelli: Le vie delle manipolazioni non sono infinite. Una certa corrispondenza e' pur sempre necessaria. La manipolazione non agisce sempre e dovunque. A volte e' microscopica, nei meandri delle frasi: una "e" al posto di un "ma" per deviare il senso. Parisi: C'e' un qualcosa, pero', che non mi e' chiaro: cosa c'entra l'editore E&P con la Bibbia Cei? Morelli: Con la nuova riforma della scuola, la Bibbia e' entrata come libro di testo nell'ora di religione. Anche noi stavamo per pubblicarla. Qui e' il nodo. Come puo' un editore pubblicare un libro di testo per la scuola pubblica dopo aver riscontrato che la "Versione Ufficiale Bibbia Cei" non corrisponde ai manoscritti in ebraico e greco? Lo stesso vale per i raffronti con la Vulgata, tuttora testo canonico e liturgico per la messa in latino. Siamo di fronte a un solenne paradosso: due Bibbie ufficiali in contemporanea, ma discordanti tra loro. Quando si pubblica un testo alterato come "testo ufficiale" ci sono responsabilita' civili e penali. C'e' di mezzo anche la legislazione sulla stampa. Tra l'altro, i libri di religione (Bibbia compresa) ricevono il buono-contributo statale. Nel caso della scuola, il vincolo sulla fedelta' e' perentorio. Altra cosa e' nel libero mercato dove ognuno puo' pubblicare la Bibbia che vuole. Parisi: Altri editori, pero', stampano e vendono tranquillamente la Bibbia Cei per la scuola. Morelli: E con questo? Una bugia ripetuta cento volte diventa una "verita'". Ciononostante, rimane una bugia. Ed ecco, allora, la responsabilita' editoriale e il processo. Parisi: Capisco. Tuttavia, nell'atto di citazione avete inserito ed aggiunto l'incostituzionalita' di 100 brani biblici. Cosa significa? Morelli: Il problema e' nella differenza fra testo di letteratura e testo formativo. La Bibbia e't esto di formazione scolastica con principi incostituzionali da insegnare come "giusti e sacrosanti". Parisi : Per favore…. Per favore... mi aiuti, devo necessariamente capire bene, faccia un chiaro esempio di incostituzionalita'. Morelli: Dio e' a favore della pena di morte. Non accetta neppure la moratoria. Dio legittima la schiavitu', sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, finanche nelle parole di Cristo.Questo significa che Barack Obama-Presidente, e' inammissibile: "la terra... non puo' sopportare uno schiavo che diventi re" [Libro dei Proverbi 30,21]. C'e' poi la sottomissione della donna, altro che uguaglianza e pari opportunita'! C'e' la xenofobia tra il popolo prediletto da Dio e gli stranieri. Finanche lo stupro e' ordinato da Dio. Parisi: Euuemh…. Cosa intende dire? Morelli: Guardi qui. Mi mostra quattro brani della Bibbia Cei. Nel frattempo, estrae dalla libreria un libro antico (Il Manuale dei Confessori) in cui e' codificato il peccato della donna violentata e non dello stupratore, facendomi ricordare le recenti cronache Italiane, compresa quella piu' famosa della bimba brasiliana di 9 anni. Morelli: Questo e' un Dio da quattro soldi! Lo dico non solo come donna, ma anche per la miseria teologica di questa divinita' antropomorfa. Parisi: Scusate… scusate… scusate…, ma a proposito di pena di morte, il Decalogo non dice di "non uccidere"? Ali': (sottrae la parola alla Morelli, con la forza di un vulcano)Innanzitutto, dobbiamo distinguere tra il primo e il secondo Decalogo. Una differenza che pochi conoscono. In secondo luogo, 10 righe dopo il Decalogo (Esodo 21) Dio ordina di uccidere per ben 6 volte. La frontiera biblica e' tra non-uccidere un innocente e uccidere un colpevole in base alle norme di Dio. Le impiccagioni sono legittimate dalla stessa Legge divina: sia "messo a morte" chi compie adulterio, sia "messo a morte" chi percuote il padre o la madre, sia "messo a morte" chi professa altri dei, e via dicendo… Tutti questi "comandi divini" sono confermati persino nel Nuovo Testamento, nei meandri di alcune frasi ignorate dai fedeli. Il quinto comandamento non e' un principio assoluto e il formulario della catechesi e' una colossale mistificazione! Parisi: (con tono provocatorio….) Sentendovi parlare, mi sta assalendo il dubbio che voi, vorreste abolire la Bibbia dalla scuola… Ali': Mai e poi mai la censura! Anzi, ben venga la lettura della "sacra Scrittura", che aiuta tanto a comprendere il nostro pensiero antico e quello attuale. La Bibbia e' un componimento utilissimo, attenzione… il testo storico, pero', non quello edulcorato e camuffato, altrimenti, l'analisi ne esce falsata. Per evitare cio', si manipola per assolvere e far assolvere, la Parola di Dio. Parisi: E se fosse introdotto il Corano nella scuola pubblica, voi cosa fareste? Ali': Anche il Corano contiene principi incostituzionali e nelle traduzioni in italiano ci sono alterazioni. Non le faccio l'elenco, ma un esempio emblematico. Per volonta' religiosa, in Iran, la traduzione della Divina Commedia ha cancellato i 21 versi su Maometto all'inferno. Gli iraniani, leggendo il romanzo dantesco, penseranno che Maometto non e' menzionato. Tutto falso! Insomma, stiamo in mano ai falsari. La piu' importante censura e' quella religiosa proprio sulle cose religiose. Basta ricordare alcuni affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina che sono stati ricoperti, oggi sarebbe un reato penale, oltre che culturale. C'e' da dire, pero', che purtroppo, gran parte dei fedeli "crede" non sapendo cosa "crede ". Ognuno ha in mente un suo Dio che nulla ha a che vedere col Dio biblico, pur dichiarandosi cattolico o protestante. Parlando di Bibbia e Corano, domando loro cosa ne pensano della Nuova Bibbia Cei 2008, che soppiantera' quella precedente del 1974. Morelli: Ci saranno grosse sorprese. Parisi: Quali? Morelli: La Cei ha dichiarato che ci sono piu' di 100.000 differenze tra le due versioni Cei. Una montagna! Diamo tempo al tempo. Si sta lavorando sulla comparazione. Fra un anno realizzeremo la catalogazione completa. Ne parleremo con dati alla mano. Parisi: A proposito, a che punto e' il vostro processo in Tribunale? Morelli: Qualche settimana fa si e' tenuta l'udienza collegiale presso la Corte di Appello di Roma sulla competenza giurisdizionale. Passeranno anni o forse decenni. Parisi: (leggono in me un profondo smarrimento…) Nella Bibbia c'e' qualche passo che possa fare riferimento al recentissimo caso Eluana Englaro? Morelli: (con un fare tranquillo) certamente. Ecco un brano che parla da solo. "Meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno che una malattia cronica". Parisi: Ma questo e' un placet per il testamento biologico! Morelli: Calma…calma…calma…,e' solo il 50%. Ecco l'antitesi in un brano successivo. "Figlio, non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarira'". (Siracide 30,17 e 38,9). L'intervista e'durata piu' di due ore. Quando sull'uscio della porta stiamo per salutarci, rivolgo un'ultima domanda… Parisi: Nel mio intimo pensavo sempre ad un particolare: hanno portato la Cei in Tribunale per poi chiedere il risarcimento danni di 1 euro. E' lusinghiero, ma anche inconsueto. Ditemi la verita', per favore, oggi sono piu' smarrito che mai… cosa si nasconde dietro il processo che avete promosso? Ali' tace, fa un sorriso emblematico, allunga una mano dandomi una missiva. Sul treno di ritorno, apro il bigliettino. Oltre a ringraziamenti, per me e per il presidente di Aduc che mi ha autorizzato all'intervista, c'e' qualcosa di piu': l'indirizzo di un sito web www.utopia.it. Quando a casa, vado subito su questo sito citatomi, e leggo le 700 antinomie bibliche e i brani sullo stupro, comprendo quello sguardo. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Censura dei forum Aduc. Ecco perche' non ci piace la sentenza della Corte di Cassazione Dire che non ci piace e' troppo poco. Solleva in noi dubbi e inquietanti perplessita': lo svuotamento dell'art. 21 della Costituzione, ossia la norma che garantisce a chiunque di esprimere e manifestare liberamente il proprio pensiero. Ma ricapitoliamo: a seguito di denuncia, la Procura di Catania apriva un procedimento penale nei confronti di alcuni interventori del nostro sito, che avevano espresso le proprie idee, con toni forti e non sempre "riverenti" nei confronti della religione cattolica, degli apparati che la governano, non risparmiando epiteti e insulti nei confronti dei preti pedofili. Immediatamente scattava il sequestro integrale di due interi nostri forum "Di' la Tua" (ben 700 interventi oscurati, buoni o cattivi che fossero, indistintamente). Per fortuna, la maggior parte di essi veniva, in seguito a nostro ricorso, dissequestrata. Ne rimanevano, e ne rimangono ad oggi, ancora nove censurati, quei nove post che costituiscono oggetto del pendente giudizio penale. Fra i motivi che ci hanno spinto a ricorrere per Cassazione, oltre quelli sulla laicita' dello Stato e sulla profonda dignita' del proprio credo e sentimento, religioso o meno che sia, ve ne e' uno di importanza capitale: la liberta' di manifestazione del pensiero. Per questo si e' invocato, anche per i post che ad oggi sono oggetto di indagine e giudizio della magistratura penale, il dettato della Costituzione (1). Cosa dice esattamente l'art. 21 della Costituzione? 1 -Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. 2 - La stampa non puo' essere soggetta ad autorizzazioni o censure. 3 - Si puo' procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorita' giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. 4 - In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorita' giudiziaria, il sequestro della stampa periodica puo' essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorita' giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto. 5 - La legge puo' stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. 6 - Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. Dunque, il primo e il sesto comma riguardano chiunque, mentre il secondo, il terzo, il quarto e il quinto, riguardano piu' specificamente "la stampa". Cosa abbiamo chiesto alla Corte di Cassazione? (2) In estrema sintesi, abbiamo chiesto il dissequestro integrale: - invocando il comma 1 dell'art. 21, che rappresenta la regola generale: chiunque ha diritto di esprimere e diffondere il proprio pensiero. Tale non e' mera affermazione di principio buono e giusto. E' una regola ferrea che trova nei commi successivi specificazione e indicazione tassativa delle sue eccezioni e riserve di legge. Per questo nessun sequestro preventivo ad una condanna e' ammissibile, se non nei casi previsti dalla Costituzione stessa (commi 2 e 3); - chiarendo che, a sostegno di quanto sopra, sono stati scritti i commi 2, 3, 4 e 5 che riguardano la stampa, e il comma 6 -che invece riguarda chiunque- e che pone l'unico limite alla liberta' di espressione e manifestazione del pensiero: "il buon costume", oggi inteso dalla giurisprudenza costante come pudore sessuale; - chiedendo che i forum in questione fossero assimilati in termini di garanzie da sequestri preventivi alla stampa "ufficiale", essendo ormai desueta una interpretazione che sottoponga a diverso trattamento l'informazione ufficiosa da quella ufficiale; - abbiamo precisato come l'art. 403 c.p., vilipendio alla religione cattolica, non e' compreso fra quei reati che possano in astratto derogare alla inviolabilita' del diritto di parola, oltre che insussistente a nostro avviso nei forum ad oggetto, perche' non rivolto ad alcun individuo determinato. Cosa ci ha risposto la Corte di Cassazione? (3) 1 - L'art. 21 comma 6 della Costituzione non e' il solo limite alla "censurabilita'" posta dal costituente, ma uno dei limiti possibili. 2 - Il forum non e' assimilabile alla stampa e pertanto non gode della incensurabilita' prevista ai commi 2,3,4 e 5. 3 - Il sentimento religioso e' un bene costituzionalmente tutelato a prescindere che oggetto dell'offesa sia una persona piuttosto che un dogma. Il terzo punto ce lo aspettavamo: mala tempora currunt. Oggetto del diritto dovrebbe essere l'essere umano, la persona, l'individuo, non la tesi, la teoria, il dogma, il simbolo, ecc... ma pare proprio che quando si tira fuori la religione cattolica salti perfino qualche principio generale dell'ordinamento. Il secondo e' quello che ha contornato di commenti positivi la notizia della sentenza. Se e' vero che i forum non sono assoggettati alle regole burocratiche previste per la stampa e che chi gestisce un sito non per questo risponde come invece il direttore responsabile di testata, e' pure vero che, cosi' facendo si tolgono all'informazione ufficiosa, ai blog, ai forum (ormai seguito ben oltre la carta stampata!), quelle garanzie previste dai commi 2, 3, 4 e 5. Per questo la sentenza non ci piace: divide fra liberta' di manifestazione del pensiero di serie A e quelle di serie B. Ad oggi infatti non e' piu' attuale una interpretazione che releghi le guarentigie costituzionali di cui sopra alla sola stampa in senso tecnico o alle testate giornalistiche ad essa equiparate (l. 62/2001). Invero, le ragioni che hanno portato il Costituente nel 1948 ad utilizzare la parola "stampa" erano ovviamente legate a quell'unica forma di diffusione del pensiero e dell'informazione cui piu' diffusamente la popolazione poteva accedere. A sessanta anni dalla sua adozione la Carta costituzionale ben puo' essere interpretata, senza minimamente stravolgerne il senso, ma anzi per adeguarla alle tecnologie sopravvenute e ai nuovi mezzi di espressione del libero pensiero (newsletter, blog, forum, ecc.), includendo queste ultime nel concetto di "stampa". Del resto, non ha ormai piu' senso detta distinzione, e sconfinerebbe invece nella disparita' di trattamento di situazioni del tutto analoghe. Si corre infatti il concreto rischio di compiere assurde e irragionevoli discriminazioni, poiche' uno stesso scritto non sarebbe sequestrabile se pubblicato sul quotidiano "La Repubblica", mentre lo sarebbe se pubblicato su un notiziario online (come su un blog o un forum), solo perche' questi ultimi non sono "testata giornalistica", e dunque non sono tenuti all'assolvimento degli obblighi di registrazione. E' cio' a parita' di contenuto. Ma cio' che lascia piu' spazio alle perplessita' e alle preoccupazioni e' quanto sostenuto dalla Corte nel primo motivo di rigetto del ricorso: l'art. 21 comma 6 della Costituzione non sarebbe il solo limite alla "censurabilita'" posta dal costituente al comma 1 "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.", ma uno dei vari limiti possibili posti dal legislatore: "Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.". Ora, non importa esser esperti di diritto o degli ermeneuti di alto livello per capire che se cosi' fosse, nessun senso avrebbe avuto per il Costituente scrivere l'art. 21. In particolare del tutto vuota (perche' soggetta a qualsiasi eccezione che il legislatore di turno intenda) sarebbe la disposizione al comma 1. Nessun significato poi avrebbe poi porre una distinzione fra stampa e non stampa (posto che comunque in generale il legislatore fa cio'che vuole). Ma soprattutto, se cio' non avesse voluto costituire tassativa eccezione, non avrebbe avuto alcun senso porre il comma sei in Costituzione. Non solo, secondo questa tesi, il buon costume, ma tutto il resto sarebbe potuto esser oggetto di preventiva censura e repressione. La Corte assume l'ipotesi dei delitti contro l'onore e la reputazione a sostegno di quanto appena detto. Ma a ben vedere non tiene conto del fatto che, ben potra' esser oggetto di distruzione quella manifestazione del pensiero giudicata definitivamente come "oggetto di reato", ma cio' che invece la Costituzione, a nostro avviso, mira a salvaguardare, e' proprio il sequestro preventivo e la censura pre-giudiziale! Meglio avrebbe motivato la Corte se avesse assunto quali limiti possibili alla liberta' di espressione costituzionale la tutela dei soli beni altrettanto costituzionalmente protetti. Cosa che, implicitamente forse ha inteso fare, laddove cita la Corte Costituzionale a sostegno della pari forza e pari tutelabilita' dei diritti di cui all'art. 21 cost. e quelli protetti dall'art. 403 c.p. Rimane pero' aperta un questione di forte rilievo: ma se il legislatore nazionale puo' porre limiti alla liberta' di manifestazione del pensiero che non siano di stretta derivazione costituzionale (o delle relative riserve di legge), cosa ne rimane della stessa? Alla prossima censura potremo ancora invocare l'art. 21 della Costituzione? (1) qui tutta la vicenda: http://www.aduc.it/dyn/censura (2) http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=226619 (3) http://www.aduc.it/dyn/censura/ForumSentenzaCassazione.pdf ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Il colpo di fortuna, l'occasione imperdibile: un'esigenza dell'essere umano, che spesso porta fregature Tra i tanti risvolti dell'attuale crisi mondiale ce n'e' uno che viene poco analizzato: l'approccio di tanti risparmiatori all'investimento iper-remunerativo. A tal proposito, e' emblematica la vicenda di Bernard Madoff finanziere statunitense, ora in galera, reo confesso di una delle piu' grandi frodi finanziarie di tutti i tempi: 50 miliardi di dollari (qualcosa come tre manovre finanziarie italiane). Fra le vittime del suo sistema (una sorta di catena di Sant'Antonio, spezzatasi in miliardi di frantumi) ci sono stati anche alcuni importanti personaggi del mondo degli affari o dello spettacolo: la fondazione del regista Steven Spielberg, Mortimer Zuckerman (magnate dell'editoria) e il premio nobel per la pace Elie Wiesel. E poi, gli attori Kevin Bacon e John Malkovich, la stella del baseball Sandy Koufax e cosi' via. Pure tante banche sono cadute nella rete di Madoff (o sono state complici), che aveva un'ottima reputazione, visto il suo passato di presidente del Nasdaq, la borsa valori Usa dei titoli tecnologici. Ma questo e' altro discorso (1). Insomma, personaggi ricchissimi sono stati allettati dai mega rendimenti offerti dai fondi creati da Madoff, e ora ne pagano le conseguenze. Perche', persone che di mestiere non fanno gli speculatori hanno affidato tutto il loro risparmio a questo signore? Perche' accanto ai grandi nomi, tantissimi altri investitori hanno seguito l'onda delle promesse di interminabili guadagni? Con cifre molto piu' piccole e' quello che facciamo tutti. O meglio, tutti desideriamo trovare un Madoff con una bazza* da offrirci! A tutti e' capitato di sentire frasi cosi'. Ho trovato una bazza … quel mio amico vende auto tedesche a prezzi stracciati. In realta' erano auto importate illegalmente e in seguito sequestrate a chi aveva approfittato della bazza, dell'informazione riservata a pochi, dell'affare imperdibile. Ho trovato una bazza … il costruttore De Immobilis vende case nella zona degli Orti contadini a prezzi interessanti. Ancora nessuno lo sa, presto il comune approvera' un piano di urbanizzazione e il nuovo quartiere residenziale sara' servito da metropolitana, treno; inoltre, la zona sara' cablata con la fibra ottica. In realta', a distanza di anni le prestigiose residenze non hanno neppure un collegamento con i bus e non e' possibile neppure avere la semplice linea telefonica. Ho trovato una bazza … un investimento straordinario. Versando 100 euro al mese in 10 anni, a scadenza avro' 100 mila euro. Tutto falso, ovviamente, le migliaia di euro sono frutto di prospetti di polizze vita, molto molto teorici che ipotizzano rendimenti costanti del 10% / 20% l'anno. E cosa dire dei continui cedimenti alle allettanti proposte dei gestori telefonici di fornire collegamenti Internet iperveloci a prezzi stracciati, o a quelli delle banche o delle finanziarie che grazie a spot ingannevoli pubblicizzano tassi di interessi minimi, costi di conto corrente azzerati? Per non parlare dei tanti imprenditori (gente che e' abituata a comprare e vendere di tutto) che si fanno infinocchiare dal primo rappresentante che gli promette risparmi miracolosi se sottoscrivono immediatamente l'accordo. Tutti cedimenti in cui sguazzano i truffatori, grandi e piccoli. Dai venditori di coperte e batterie di pentole, alle grandi aziende, anche pubbliche, che rifilano contratti capestro. Insomma, vista la fatica che la maggior parte degli umani fa per conquistarsi la vita giorno per giorno, quando sente odore di bazza, non di rado cede. Non che non abbia dubbi sul venditore di turno, ma poi conclude: perche' non puo' capitare a me di fare l'affare? Perche'? E allora si butta. La bazza, piu' che un'occasione, e' un'esigenza dell'essere umano. Un semplificatore dell'esistenza. Abbiamo bisogno di credere nei miracoli, altrimenti e' tutto troppo duro, faticoso. La bazza e' un lumicino di speranza di avere vita un poco piu' agiata con pochi sforzi. Che puo' trasformarsi in un doloroso boomerang. (1) Il pacco planetario dei derivati, i pacchetti turistici e il doping contabile http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php?id=251885 (*) Bazza: nello slang bolognese, indica in generale "fortuna". Piu' nello specifico indica un evento fortunato, una conoscenza tattica e utile, talvolta un "affare" in campo commerciale. ------------------------------------------- IL CONDOMINIO Quindicinale sui diritti di proprietari e inquilini di: Alessandro Gallucci Trasparenza nel condominio: l'accesso alla documentazione condominiale Ci viene chiesto molto di frequente quale sia il regime a cui e' sottoposta la documentazione condominiale. Per rispondere correttamente bisogna distinguere il tipo di documentazione. Infatti, a diverse tipologie di documenti corrispondono diversi riferimenti normativi. In realta' la scarsita' di norme in materia rende difficile una catalogazione precisa dei documenti condominiali, cosicche' spesso e' stato importante il ruolo della Suprema Corte di Cassazione per supplire a queste mancanze legislative. Partiamo dai documenti piu' semplici ed elementari, quelli che, in sostanza, tracciano la vita del condominio ed il suo evolversi: i verbali di assemblea, le ricevute di pagamento, il regolamento di condominio, ecc. L'amministratore e' tenuto a conservare (in virtu' del proprio mandato) ed a consegnare (nel caso di sua revoca) tutti i verbali di assemblea e tutte le ricevute di pagamento effettuate dai condomini nonche' il regolamento di condominio, l'elenco dei condomini e tutte quelle carte che, in qualche modo, attestano "l'esistenza" stessa del condominio. La ragione e' molto semplice. Gestire un condominio senza sapere chi sono i condomini, come debba essere disciplinato l'uso delle parti comuni (ad es. in base al regolamento), non conoscere le delibere che magari devono essere ancora eseguite, e' sicuramente fonte di danno, in primis, per tutti i condomini e cosi' anche per l'amministratore subentrante. Lo smarrimento di questi documenti, oltre che essere tempestivamente denunziato dall'amministratore, puo' portare ad un contenzioso per il risarcimento del danno subito dal condominio. Questione leggermente diversa e' quella relativa alla documentazione contabile riguardante i rapporti con i terzi fornitori (es. ditta pulizia scale, elettricista, enti erogatori servizi di luce, gas, ecc.). In questi casi gli obblighi dell'amministratore sono limitati al tempo di prescrizione dei rapporti giuridici sottostanti. Maturata la prescrizione del diritto sotteso, che a seconda dei casi varia da cinque a dieci anni, l'amministratore in carica non ha piu' alcun obbligo giuridico di conservare i relativi documenti. Affrontiamo, infine, due questioni: a) le conseguenze di una mancata consegna della documentazione nel passaggio di gestione da un amministratore ad un altro; b) la richiesta di prendere visione delle carte da parte del condomino. Nel primo caso, fatta salva la possibilita' di chiedere un risarcimento laddove vi sia danno, il condominio nella persona dell'amministratore subentrante puo' chiedere, con un'azione giudiziaria, la restituzione della documentazione mancante e non consegnata dall'amministratore uscente. Per cio' che concerne il secondo caso, e' utile sottolineare che il condomino ha sempre diritto a prendere visione della documentazione condominiale. A seconda delle circostanze, pero', variano tempi modi ed effetti. Cosi' se il condomino vuole visionare le carte prima di un'assemblea per informarsi della situazione e l'amministratore glielo impedisce, la delibera e' da considerarsi annullabile (cosi' Cass. n. 12650 del2008). La ragione sta nel fatto che si considera leso il diritto alla corretta informazione e formazione del consenso. A parte il periodo che precede l'assemblea, il condomino ha sempre diritto di prendere visione ed estrarre la documentazione condominiale. La sentenza n.15159 del 2001 della Corte di Cassazione dice, infatti, che ogni condomino ha diritto ad avere accesso e ad estrarre copia della contabilita' condominiale. Tuttavia a proprie spese e senza creare intralcio all'attivita' dell'amministratore. I testi delle sentenze citate sono disponibili a questi link: http://www.civile.it/condominio/visual.php?num=67715&categoria= http://www.civile.it/condominio/visual.php?num=67714&categoria= ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA Conciliazione obbligatoria davanti al Corecom Al contrario di quanto accade quando il problema riguarda un meccanico, idraulico, supermercato, ecc., in caso di problemi con fornitori di servizi di telecomunicazione elettronica (gestori telefonici, fornitori di connettivita', tv a pagamento), non si puo' ricorrere immediatamente al giudice di pace o in tribunale. Quindi, se ne' la telefonata al call center, ne' il fax, ne' la raccomandata di messa in mora (1) sortiscono effetto, occorre prima rivolgersi al Corecom regionale o altro organismo non giurisdizionale per una conciliazione obbligatoria. Lo impone la delibera dell'Agcom n. 173/07/CONS (2).   Divieto di sospendere il servizio in caso di contestazione di una fattura In premessa e' utile sapere che l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) detta precisi limiti alla possibilita' di interrompere il servizio a seguito del mancato pagamento (parziale o totale) di una fattura. L'utente che ravvisasse un addebito in bolletta che non riconosce, puo' pagare la parte che ritiene legittima e immediatamente procedere con l'ufficializzazione della situazione tramite raccomandata ar di messa in mora in cui inserisce copia del versamento effettuato. Senza una risposta ufficiale da parte del gestore, occorre procedere con il tentativo di conciliazione obbligatoria (3).   **  PROCEDURA ORDINARIA – FORMULARIO UG I Corecom, Comitati regionali per le comunicazioni, sono organismi preposti a dirimere le controversie tra utenti e fornitori di servizi di comunicazione elettronica (gestori telefonici, tv a pagamento, ecc.). Svolgono anche altre funzioni, ma non tutti hanno la delega a gestire le conciliazioni (4). Attenzione. Anche i gestori sono obbligati alla conciliazione. Sono escluse solo le controversie attinenti il recupero di crediti relativi alle prestazioni effettuate, qualora il mancato pagamento non sia contestato dall'utente: quando il cliente non paga le fatture per i servizi ricevuti. L'utente finale, per opporsi ad una richiesta di pagamento del gestore che giunge tramite un decreto ingiuntivo. e' invece esonerato dall'obbligo di conciliazione.   Come procedere Il primo passo e' trovare il sito del Corecom della propria regione http://www.agcom.it/operatori/operatori_utenti.htm: occorre cercare 'Conciliazioni' e scaricare il Formulario UG (http://www.agcom.it/documenti/formulario_UG.pdf) da inviare secondo le modalita' suggerite (e' ammessa anche la presentazione tramite fax o mail, a seconda dei Corecom). Il Comitato procedera' ad informare l'utente della data fissata per il tentativo di conciliazione a cui prenderanno parte, oltre all'utente (che puo' farsi rappresentare anche da altro soggetto, non e' necessario un legale), un avvocato del gestore e un conciliatore del Corecom. Il conciliatore ha il compito di favorire l'accordo, ma non ha potere di decidere su torti e ragioni dell'una o dell'altra parte. Se un accordo viene raggiunto, si stila un verbale che diventa vincolante per le parti.   Importante sui tempi dell'udienza. Il tentativo di conciliazione deve avvenire entro 30 giorni dalla presentazione dell'istanza. Se entro tale termine l'udienza non si tiene, l'utente puo' rivolgersi alla giustizia ordinaria (giudice di pace o tribunale).   Alternative al Corecom Occorre informarsi presso la Camera di commercio se e in che modalita' il tentativo di conciliazione viene effettuato. Identico discorso vale per gli organismi predisposti dai gestori telefonici. Al momento, solo Telecom Italia, Fastweb e 3 Italia hanno attivato un servizio che risponde ai requisiti di legge, ma spesso e' solo in fase sperimentale. L'elenco e' a questo link: http://www.agcom.it/operatori/operatori_utenti.htm Gli utenti di Sicilia, Sardegna, Campania e Molise sono obbligati a percorrere le strade alternative, visto che i Corecom regionali non hanno ancora la delega. Gli utenti di altre regioni possono valutare caso per caso se e' piu' comodo presentare istanza al Corecom o presso gli altri organismi.   Dopo il Corecom Giustizia ordinaria. Se la conciliazione davanti al Corecom, o davanti ad altro organismo, non va a buon fine, o nel caso l'udienza non fosse fissata entro trenta giorni, si puo' procedere presentando istanza davanti al giudice di pace, per cause che valgono fino a 2.582,28 euro, o in tribunale per importi superiori. Una guida sul giudice di pace si trova a questo link http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40691   Procedura davanti all'Agcom Solo per chi ha concluso, senza successo, il tentativo di conciliazione, puo' in alternativa alla giustizia ordinaria, proseguire la procedura davanti all'Agcom. La definizione della controversia presso l'Agcom e' possibile solo entro sei mesi dalla data dell'udienza di conciliazione (che non ha prodotto accordi o solo parziali), compilando il Formulario GU14 (http://www.agcom.it/documenti/formulario_GU14.pdf) da inviare per raccomandata A/R a Napoli, alla sede dell'Agcom. L'Autorita' decide sui torti e le ragioni di utenti e gestori, la decisione e' vincolante. Come funziona. Entro dieci giorni dalla presentazione dell'istanza l'Agcom fissa la data dell'udienza, comunque non prima di 15 giorni. Le parti possono depositare memorie e altra documentazione fino a 5 giorni prima dell'udienza. L'utente puo' intervenire personalmente o delegare altro soggetto (non necessariamente un avvocato). Importante. La mancata presenza dell'utente non rende nulla l'istanza. In questo caso l'Agcom decidera' in base alla documentazione depositata. L'iter deve concludersi entro 150 giorni.   **  PROCEDUTA D'URGENZA AL CORECOM – FORMULARIO GU5 In caso di problemi gravi, come l'interruzione del servizio, i Corecom possono emanare provvedimenti d'urgenza. Occorre compilare il formulario GU5 (http://www.agcom.it/documenti/formulario_GU5.pdf) contestualmente all'UG e inviarlo al Corecom. La procedura d'urgenza e' attivabile in caso di mancato funzionamento del servizio (voce, Adsl, ecc.), per cause tecniche o amministrative. Il Corecom, entro dieci giorni dal ricevimento della richiesta, con atto motivato, adotta un provvedimento temporaneo, riattiva immediatamente il servizio, o respinge la richiesta, inviando copia della decisione alle parti.   Importante. La procedura d'urgenza e' attivabile anche dagli utenti delle regioni in cui il servizio conciliazioni presso il Corecom non e' attivo, inviando il formulario GU5 direttamente all'Agcom Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni - Direzione tutela dei consumatori, Centro Direzionale – Isola B5 - 80143 Napoli. E' indispensabile allegare copia della richiesta di conciliazione depositata in Camera di Commercio o presso altro organismo.   **  SEGNALAZIONI ALL'AGCOM – MODULO D L'Agcom ha predisposto un apposito modello per segnalare disservizi con i gestori (http://www.agcom.it/documenti/Modulo_D.pdf). Non serve per attivare procedure, ma solo per fornire all'Autorita' informazioni sulle problematiche vissute dagli utenti.   (1) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 (2) http://www.agcom.it/provv/d_173_07_CONS_All_A.htm (3) Cosi' recita testualmente la delibera dell'Agcom: "L'operatore, salvi i casi di frode, di ripetuti ritardi di pagamento o di ripetuti mancati pagamenti e per quanto tecnicamente fattibile, puo' disporre la sospensione del servizio solo con riferimento al servizio interessato dal mancato pagamento. Va tenuto presente che: non puo' intendersi come mancato pagamento il pagamento parziale di una o piu' fatture da parte dell’utente, qualora il pagamento omesso riguardi addebiti oggetto di contestazione, con riferimento ai quali sia pendente una procedura di reclamo ovvero di risoluzione della controversia davanti al Corecom (vedi sotto); il ritardato o mancato pagamento non puo' intendersi come ripetuto se nei sei mesi precedenti la scadenza della fattura in questione i pagamenti sono stati effettuati senza ritardi; si puo' considerare ritardato unicamente il pagamento avvenuto almeno quindici giorni oltre la scadenza e fatti comunque salvi i casi di ritardo nella emissione o consegna della fattura". (4) Sono abilitati i Corecom delle seguenti Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Val d'Aosta, Veneto, Provincia autonoma di Trento e di Bolzano. Rimangono fuori gli utenti che vivono nelle seguenti Regioni: Sicilia, Sardegna, Campania, Molise. Che devono rivolgersi alle Camere di commercio (non sempre il servizio e' gratuito) o presso altri organismi di conciliazione, che pero' tardano ad essere attivati. (Domenico Murrone) ------------------------------------------- ARTICOLI Germania. Ricerca con le cellule staminali: l'ingaggio dei riservisti Hildegard Kaulen Quanto possano avvicinarsi una scoperta scientifica sulle cellule staminali e la sua valorizzazione medica lo dimostrano le "cellule staminali dormienti" scoperte ad Heidelberg. (Ricerca sulle cellule staminali: delle dormienti curative). Andreas Trumpp e i suoi colleghi del Centro tedesco di ricerca oncologica avevano recentemente parlato di questa "riserva silenziosa". Di solito le cellule dormienti del midollo osseo si attivano e si moltiplicano solo in caso di crisi o d'emergenza per reagire a una perdita cellulare grave dovuta a virus o emorragia. Assolto il loro compito, tornano allo stato di sonno profondo -una ritirata che le mette al riparo da mutazioni, veleni cellulari e altre sostanze nocive, giacche' le cellule che non si dividono non sono nemmeno soggette a modifiche o aggressioni. Secondo quanto ha scoperto il gruppo di Trumpp, la riserva puo' essere pero' anche reclutata artificialmente attraverso l'interferone alfa, come scrivono su Nature (doi:10.1038/nature07815). Un risultato notevole da vari punti di vista. L'interferone alfa e' la risposta all'attacco virale alle cellule. Il suo rilascio puo' essere inteso come una sorta di SOS. Finora si pensava che ne fosse coinvolto solo il sistema immunitario. Invece i dati di Trumpp indicano che la sostanza proteica segnala la crisi anche alle cellule dormienti del midollo osseo e le prepara a intervenire. Cio' significa che nel midollo osseo ha una funzione del tutto diversa da quella che svolge nel luogo dell'infezione. Tuttavia, se si stimola continuamente la riserva con l'interferone alfa, col tempo le cellule s'indeboliscono. Un'attivazione cronica non e' dunque priva di conseguenze sull'efficienza di questa popolazione cellulare. Cio' spiegherebbe alcune conseguenze dei trattamenti con l'interferone alfa nell'epatite b e c, malattie causate da virus e trattate con questa proteina. Una parte dell'effetto positivo potrebbe dipendere dalla mobilitazione del rifornimento e del rinnovamento del sangue con nuove cellule; altrettanto dicasi per gli effetti negativi: si puo' verificare, tra l'altro, una riduzione di piastrine e di globuli rossi. Cio' e' spiegabile con il fatto che la riserva di cellule staminali, tenuta cronicamente in stato vigile, col tempo s'esaurisce. I risultati dei ricercatori di Heidelberg hanno un interesse anche per il trattamento della leucemia mieloide cronica. Trumpp pensa che le cellule tumorali funzionino in modo analogo alle cellule dormienti del midollo osseo: per poterle eliminare con veleni cellulari, prima devono essere svegliate con l'interferone alfa e stimolate a dividersi. La tesi di Trumpp trova sostegno in dati clinici precedenti. Tempo addietro, la leucemia mieloide cronica veniva trattata con forti dosi di sostanze proteiche, oggi con il farmaco Glivec. Nella maggioranza dei pazienti, se si sospende il farmaco, la malattia ritorna. Cio' vuol dire che ci sono delle cellule cancerogene che resistono e non muoiono con il Glivec. Uno sguardo nelle cartelle cliniche mostra che alcuni pazienti esenti da ricadute dopo l'interruzione del Glivec, in precedenza erano stati trattati con l'interferone alfa. Trumpp ipotizza percio' che il pre-trattamento sia necessario per togliere definitivamente le cellule staminali cancerogene dalla copertura e renderle aggredibili. Un concetto che ora dovra' essere vagliato da studi clinici. Ingresso e soggiorno in Italia. Termini e procedure Elisa Fontanelli, Antonella Porfido Una guida su tempi e procedure per fornire uno strumento di conoscenza e comprensione degli adempimenti legislativi per lo straniero e la pubblica amministrazione. A) Ingresso in Italia per i cittadini di Stati extra Ue 1) VISTO DI INGRESSO Viene rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nello Stato di origine o di stabile residenza dello straniero. Termini per il rilascio(art. 5 d.lgs. 286/98): deve essere rilasciato o negato entro 90 giorni dalla richiesta (art. 5 comma 8 d.p.r. 394/99). Tipologie: - per soggiorni di breve durata: inferiore ai 3 mesi - per soggiorni di lunga durata: superiore a 3 mesi, con la concessione di un permesso di soggiorno con motivazione identica a quella del visto. Note Visto per ricongiungimento familiare. Viene rilasciato quando l'autorita' consolare italiana riceve il nulla osta da parte dello Sportello Unico per l'immigrazione presso la Prefettura (il rilascio del nulla osta viene richiesto da chi, trovandosi in Italia, chiede il ricongiungimento). Il rilascio o il diniego del nulla osta deve avvenire entro 180 giorni dalla richiesta e ne deve essere data comunicazione all'autorita' consolare. Trascorso questo termine, l'autorita' consolare puo' comunque rilasciare il visto entro 30 giorni da quando riceve la copia della domanda di rilascio del nulla osta che era stata presentata in origine allo Sportello Unico. Di tale rilascio l'ambasciata deve informare lo Sportello Unico. Visto per motivi di lavoro.E' concesso per quello subordinato, autonomo o stagionale, nell'ambito delle quote previste annualmente dal decreto flussi. Il datore di lavoro interessato all'assunzione di un lavoratore straniero che risiede all'estero, dovra' ottenere un nulla osta al lavoro. A partire al 2007 le richieste possono essere inviate esclusivamente per via telematica, previa registrazione sul sito del Ministero dell'Interno. Iter amministrativo e sua durata. Le domande di nulla osta vengono valutate dagli Sportelli Unici per l'immigrazione presso le Prefetture che stilano una graduatoria in base al giorno e all'ora di spedizione. In caso di lavoro subordinato (art. 22 d.lgs. 286/98), lo sportello unico per l'immigrazione, nel termine di 40 giorni convoca il datore di lavoro per la consegna del nulla osta e la sottoscrizione del contratto di soggiorno. Una volta firmato questo contratto e ritirato il nulla osta originale, il datore di lavoro deve farne copia e inviare l'originale al lavoratore nel Paese estero di residenza. Il lavoratore dovra' poi recarsi al Consolato italiano per presentare la richiesta di visto di ingresso per lavoro. Nel caso di lavoro autonomo (art. 26 d.lgs. 286/98), la rappresentanza diplomatica o consolare accerta il possesso dei requisiti e, una volta acquisito il nulla osta del Ministero degli affari esteri, del Ministero dell'interno e del Ministero eventualmente competente in relazione all'attivita' che lo straniero intende svolgere in Italia, rilascia il visto di ingresso per lavoro autonomo, nei limiti numerici stabiliti dal decreto flussi. In questa ipotesi, il rilascio del nulla osta deve avvenire entro 120 giorni. Cosa fare una volta entrati in Italia Ottenuto il visto di ingresso per lavoro subordinato o autonomo il lavoratore puo' far ingresso in Italia e, entro 8 giorni tassativi, deve recarsi presso lo Sportello Unico per l'immigrazione a sottoscrivere il contratto di soggiorno.In questa sedeverra' consegnato al lavoratore il kit postale gia' compilato da presentare ad un ufficio postale abilitato e verra' prenotato un appuntamento presso gli uffici della Questura per i rilievi fotodattiloscopici, ai fini del rilascio del permesso di soggiorno. L'Ufficio postale rilascia una "speciale" ricevuta postale che rappresenta per lo straniero l'unico titolo valido per soggiornare nel territorio italiano fino al rilascio del definitivo permesso di soggiorno. E' solo da questo momento che il datore di lavoro puo' procedere alla formale assunzione del lavoratore facendo la comunicazione al Centro per l'impiego. Nota E' importante ricordare che l'aver ottenuto un visto di ingresso non costituisce di per se' garanzia per l'ingresso dello straniero, poiche' lo stesso potra' essere respinto dall'Autorita' di frontiera in quanto' privo di mezzi di sostentamento o perche' non in grado di fornire esaurienti indicazioni sulle modalita' del proprio soggiorno in Italia, oltre che per ragioni di sicurezza e ordine pubblico. In caso di assoluta necessita' ed urgenza, il visto per transito o per breve soggiorno puo' essere rilasciato direttamente dalle Autorita' di Frontiera (Art.1, Regolamento 415/2003 del 27.2.2003). 2) IL PERMESSO DI SOGGIORNO (art. 5 d.lgs. 286/98 e art. 9 d.p.r. 349/99) Quando va richiesto: entro 8 giorni dall'ingresso in Italia. Eccezioni: questa regola non vale per i soggiorni brevi per motivi di turismo, di giustizia, di attesa di emigrazione in altro Stato e per l'esercizio delle funzioni di ministro di culto nonche' ai soggiorni in case di cura, ospedali, istituti civili e religiosi e altre convivenze (art. 10 d.p.r. 394/99). Dove: alla Questura della Provincia o -in caso di permesso per lavoro subordinato e ricongiungimento familiare, allo Sportello Unico per l'immigrazione presso la Prefettura. Termini per il rilascio: entro 20 giorni dalla richiesta. Eccezione: permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo, entro 90 giorni dalla richiesta (art. 9 d.lgs. 286/98) Durata: a) per motivi di lavoro (subordinato, autonomo o stagionale): e' quella prevista dal contratto di soggiorno e comunque non puo' superare: - la durata complessiva di nove mesi per uno o piu' contratti di lavoro stagionale; - la durata di un anno per un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato; - la durata di due anni in relazione ad un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato; b) per altri motivi: e' quella prevista dal visto d'ingresso, ma non puo' comunque essere: - superiore a tre mesi, per visite, affari e turismo; - superiore ad un anno, per studio o per formazione debitamente certificata, ma e' rinnovabile annualmente nel caso di corsi pluriennali; - superiore a due anni per ricongiungimento familiare; - superiore alle necessita' specificatamente documentate, negli altri casi consentiti dal testo unico o dal regolamento di attuazione. c) permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo: a tempo indeterminato. 3) RINNOVO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO (art. 5 d.lgs. 286/98 e art. 13 d.p.r. 394/99) Dove: alla questura della provincia in cui lo straniero dimora. Quando: - almeno 90 giorni prima della scadenza nei casi di permesso per lavoro subordinato a tempo indeterminato; - almeno 60 giorni prima della scadenza nei casi di permesso per lavoro subordinato a tempo determinato; - almeno 30 giorni prima della scadenza nei restanti casi. Termini per il rilascio del permesso rinnovato: entro 20 giorni dalla richiesta. Note - il permesso e' rinnovato per una durata non superiore a quella stabilita con rilascio iniziale; - il permesso per turismo non puo' essere rinnovato o prorogato oltre la durata di novanta giorni, salvo che ricorrano seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali; - il permesso non puo' essere rinnovato o prorogato quando risulta che lo straniero ha interrotto il soggiorno in Italia per un periodo continuativo di oltre sei mesi, o, per i permessi di soggiorno di durata almeno biennale, per un periodo continuativo superiore alla meta' del periodo di validita' del permesso di soggiorno, salvo che detta interruzione sia dipesa dalla necessita' di adempiere agli obblighi militari o da altri gravi e comprovati motivi. 4) CONVERSIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO (art. 6 d.lgs. 286/98 e art. 14 d.p.r. 398/99) Termini: entro 20 giorni dalla richiesta (art. 5 d.lgs. 286/98). Il permesso rilasciato per motivi di lavoro subordinato o di lavoro autonomo e per motivi familiari, puo' essere utilizzato anche per le altre attivita' consentite allo straniero, anche senza conversione o rettifica del documento, per il periodo di validita' dello stesso, ma con il rinnovo, e' rilasciato un nuovo permesso per l'attivita' effettivamente svolta. Note - il permesso per motivi di studio e formazione, per il periodo di validita' dello stesso, consente di lavorare fino a 20 ore settimanali e puo' essere convertito in permesso per lavoro subordinato o autonomo, nell'ambito delle quote stabilite dal decreto flussi. Se prima della scadenza lo straniero ha conseguito in Italia il diploma di laurea o di laurea specialistica, la conversione puo' avvenire senza richiedere la partecipazione allo quote stabilite dal decreto flussi; - attenzione, i permessi rilasciati ex art. 19 d.lgs. 286/98, alla scadenza non sono convertibili, se non e' intervenuto altro motivo che giustifichi il rilascio di un diverso permesso. B) Ingresso in Italia dei cittadini UE (d.lgs. 30/07) Il cittadino dell'Unione in possesso di documento d'identita' valido per l'espatrio, secondo la legislazione dello Stato membro, ed i suoi familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro, ma in possesso di un passaporto valido, sono ammessi nel territorio nazionale. I familiari ammessi: 1) il coniuge; 2) il partner che abbia contratto con il cittadino dell'Unione un'unione registrata sulla base della legislazione di uno Stato membro, qualora la legislazione dello Stato membro ospitante equipari l'unione registrata al matrimonio e nel rispetto delle condizioni previste dalla pertinente legislazione dello Stato membro ospitante; 3) i discendenti diretti di eta' inferiore a 21 anni o a carico e quelli del coniuge o partner; 4) gli ascendenti diretti a carico e quelli del coniuge o partner; Nonche' (art. 3 c. 2 d.lgs. 30/07): - ogni altro familiare, qualunque sia la sua cittadinanza se e' a carico o convive, nel Paese di provenienza, con il cittadino dell'Unione titolare del diritto di soggiorno a titolo principale o se gravi motivi di salute impongono che il cittadino dell'Unione lo assista personalmente. Per questi soggetti e' consentito l'ingresso ed il soggiorno fino a 3 mesi, ma non hanno diritto ad ottenere la carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell'Unione per periodi prolungati (si veda l'art. 7 c. 2 e l'art. 10 c. 1d.lgs 30/07); - il partner con cui il cittadino dell'Unione abbia una relazione stabile debitamente attestata dallo Stato del cittadino dell'Unione. Note - i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro sono assoggettati all'obbligo del visto d'ingresso, nei casi in cui e' richiesto. Il possesso della carta di soggiorno di cui all'articolo 10 d.lgs. 30/07 in corso di validita' esonera dall'obbligo di munirsi del visto; - i cittadini dell'Unione, ed i familiari che li accompagnano o li raggiungono, hanno il diritto di soggiornare nel territorio nazionale per un periodo non superiore a tre mesi senza alcuna condizione o formalita'. Trascorsi 3 mesi dall'ingresso nel territorio italiano, il cittadino Ue deve effettuare l'iscrizione anagrafica, cui consegue il rilascio di un'attestazione contenente l'indicazione del nome e della dimora del richiedente, nonche' la data della richiesta. Una volta iscritti o se gia' iscritti, si procede alla dichiarazione di soggiorno vera e propria (quella contenente i motivi di soggiorno e la documentazione che li comprova); - il cittadino dell'Unione, o un familiare extra Ue, che ha soggiornato legalmente ed in via continuativa per cinque anni nel territorio nazionale, ha diritto al soggiorno permanente. L'attestazione del diritto permanente e' rilasciata dai Comuni, dietro richiesta dell'interessato (puo' essere sostituita da una istruzione contenuta nel microchip della carta di identita' elettronica); - i familiari del cittadino dell'Unione non aventi la cittadinanza di uno Stato membro, devono richiedere alla questura competente per territorio di residenza la Carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell'Unione(art. 10 d.lgs. 30/07). Al conseguimento del diritto al soggiorno permanente, viene loro rilasciata una Carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei dalla Questura competente. La richiesta deve essere presentata prima dello scadere del periodo di validita' della Carta di soggiorno di cui all'articolo 10 d.lgs. 30/07 ed e' rilasciata entro 90 giorni. Il diritto di soggiorno permanente si perde in ogni caso a seguito di assenze dal territorio nazionale di durata superiore a due anni consecutivi. C) Procedura di acquisto della cittadinanza italiana (Legge 91/1992) Chi la puo' richiedere: - il cittadino non comunitario che risiede legalmente in Italia da almeno 10 anni; - il cittadino membro di uno Stato della Comunita' europea che risiede legalmente in Italia da almeno 4 anni; - l'apolide e il rifugiato politico che risiedono legalmente in Italia da almeno 5 anni; - lo straniero figlio o nipote in linea retta di secondo grado di cittadini italiani per nascita, o che e' nato nel territorio della Repubblica e che, in entrambi i casi, vi risieda legalmente da 3 anni, o due anni nel caso in cui, al raggiungimento della maggiore eta', risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica e dichiari, entro un anno dal raggiungimento della stessa, di voler acquistare la cittadinanza italiana; - chi e' nato in Italia e vi risiede legalmente da 3 anni; - lo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano che risiede legalmente in Italia da 5 anni, successivi all'adozione; - lo straniero che ha prestato servizio, anche all'estero, per almeno 5 anni alle dipendenze dello Stato Italiano (nel caso di servizio all'estero, non occorre stabilire la residenza in Italia e puoi presentare domanda alla competente autorita' consolare). Chi la concede E' concessa con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato, su proposta del Ministro dell'interno. La domanda deve essere presentata alla Prefettura del luogo di residenza del richiedente. Tale decreto perde effetto se il suo destinatario non presta, entro sei mesi dalla notifica dello stesso giuramento, di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato, dinanzi all'ufficiale dello stato civile del Comune dove il dichiarante risiede o intende stabilire la propria residenza, ovvero, in caso di residenza all'estero, davanti all'autorita' diplomatica o consolare del luogo di residenza. L'acquisto della cittadinanza avviene il giorno successivo al giuramento. Durata e conclusione dell'iter amministrativo La legge prevede la durata massima del procedimento in questione solo in relazione all'acquisto della cittadinanza a seguito di matrimonio, stabilendo il termine in 730 giorni dalla presentazione dell'istanza. Il decreto di concessione della cittadinanza italiana viene firmato dal Presidente della repubblica, su proposta del Ministro dell'Interno e poi notificato al destinatario dalla Prefettura di competenza. Nota conclusiva In pratica, nella maggior parte dei casi, i termini legali indicati nelle norme di legge relative alle singole procedure non vengono rispettati dagli uffici amministrativi, e ottenere un titolo di soggiorno, oppure la conclusione della propria pratica in materia di flussi, pur essendo rientrati nelle quote, diventa una vera e propria odissea. In merito si consiglia la lettura dei seguenti articoli di approfondimento: - Sos Questure, prefetture, ambasciate, come difendersi di fronte alle ingiustizie e alle illegalita'? http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=165528 - Il silenzio della pubblica amministrazione: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=231355 Staminali embrionali: ricerca ed esclusione dai finanziamenti. Interrogazione Donatella Poretti * Mentre gli Usa vanno ad eliminare il divieto dei finanziamenti federali alle ricerche con le staminali embrionali, noi andiamo nella direzione opposta. Il bando che prevede l'assegnazione di 8 milioni per la ricerca con le cellule staminali al punto 2.1 precisa che saranno esclusi "i progetti che prevedono l'utilizzo delle cellule staminali embrionali di origine umana". In contrasto con l'altro punto che destina un quarto dei finanziamenti a progetti realizzati in collaborazione con laboratori statunitensi! Schizofrenia, o un bando scritto da scienziati che ha avuto l'aggiunta di un comma ideologico all'ultimo minuto? Dal ministero, e in particolare dal sottosegretario Ferruccio Fazio, si cerca di scaricare la responsabilita' alla conferenza Stato Regioni per un veto introdotto senza che i ricercatori che avevano collaborato alla stesura del bando -come Giulio Cossu- ne sapessero nulla. Dalle Regioni, e in particolare da Enrico Rossi assessore alla salute toscano e coordinatore della Commissione salute della Conferenza Stato-Regioni, si smentisce. Nessuna modifica e' stata chiesta ed apportata a quel bando lo scorso 26 febbraio. Purtroppo poi, l'assessore Rossi incorre in una inesattezza quando specifica che in Italia la legge 40 vieta comunque la ricerca con le staminali embrionali. La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, pur non consentendo la produzione di embrioni umani ai fini di ricerca, e ogni altro tipo di intervento, di alterazione o manipolazione del patrimonio genetico, di selezione o di clonazione sugli embrioni e i gameti prodotti, non proibisce la ricerca scientifica su linee di cellule staminali embrionali già esistenti. Nessuna legge vieta che siano importate dall'estero, cosi' come ha sempre fatto la prof. Elena Cattaneo a Milano, creando anche consorzi di laboratori a livello europeo che hanno usufruito di finanziamenti europei per quelle ricerche. Confido che i Ministri del Lavoro, Salute e Politiche sociali e dell'Istruzione, Università e Ricerca, utilizzino la sede formale della risposta all'interrogazione che ho depositata con il senatore Marco Perduca con la collaborazione dell'Associazione Luca Coscioni, per fornire spiegazioni scientifiche e anche formali dell'accaduto. Nell'interrogazione sul "Programma per la ricerca sanitaria 2008" del 29 dicembre scorso, contenuto nell'art. 12-bis del Decreto Legislativo 502/92 (come modificato e integrato dal D. Lgs. 229/99), si chiede di sapere quali sono le motivazioni scientifiche in base alle quali il Governo ha deciso di discriminare preventivamente un filone di ricerca particolarmente promettente, e se il Governo abbia calcolato le conseguenze in termini di minori possibilita' della ricerca italiana di concorrere ai fondi dell'Unione europea, o le conseguenze in termini di possibili azioni giudiziarie da parte di soggetti titolati a partecipare al bando e attrezzati per proporre ricerche su cellule staminali embrionali di derivazione umana. Qui il testo dell'Interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=522 * parlamentare Radicale-PD, segretaria Commissione Igiene e Sanità e membro della direzione dell'Associazione Luca Coscioni Testamento biologico. Cronaca di una settimana parlamentare. Forzature delle regole, spartizione partitocratica dei principi, mancata occasione di dibattito sulla morte dignitosa Donatella Poretti * Il lunedi' Anche per i parlamentari della Commissione Sanita', oltre a quelli che piu' si sono appassionati alla materia del testamento biologico, questa settimana e' iniziata di lunedi'. Dalle 20 alle 24 del 2 marzo: interventi per illustrare articoli ed emendamenti e per chiedere alla politica di non entrare dentro il corpo delle persone, per chiedere con le argomentazioni piu' diverse di tornare a parlare di testamento biologico e quindi di normare un diritto a rifiutare una cura anche per chi si trovasse nell'impossibilita' pratica di poter esprimere il consenso, ma avendolo detto e scritto precedentemente. Tornare a parlare di questo perche', dopo la presentazione del testo base Calabro', tutto si e' spostato sul principio dell'indisponibilita' della vita -per se' stessi, ma non per lo Stato e il suo tramite, il medico- e sull'obbligo delle cure salvavita anche per i soggetti capaci di esprimersi. Mai, si scrive in quel testo della maggioranza, mai -e in nessun caso- l'esercizio dell'attivita' medica puo' produrre, o piu' semplicemente consentire, la morte del paziente. Medicina miracolistica o trattamenti sanitari obbligatori? Una norma cosi' avrebbe impedito a Piergiorgio Welby di vedersi staccato il respiratore, alla donna di non amputarsi la gamba in cancrena e ai testimoni di Geova di non fare le trasfusioni di sangue. Il dibattito sul testamento biologico e su quali terapie si possono precedentemente scrivere di rifiutare, su quali condizioni di non-vita non volersi trovare, aveva visto il Partito Democratico su posizioni molto diversificate al suo interno, tanto da dover inventarsi le formule magiche dell'orientamento prevalente su testi molto complicati nella sintassi, nella logica e nella politica. Il dibattito sul consenso informato l'ha ricompattato mentre aveva frantumato quello della maggioranza. Prima si sfila Giuseppe Pisanu, ieri appare Umberto Bossi, segnali che su Eluana Englaro non erano apparsi. Su quella vicenda singola si poteva fare anche qualche strappo alle regole e alle istituzioni per la piega demagogica e populista imposta dal presidente del Consiglio, ma ora la legge dovrebbe evitare di andare palesemente contro l'articolo 32 della Costituzione e il principio della liberta' di cura. Il relatore preannuncia di voler favorire il dialogo e un clima piu' sereno e annuncia emendamenti che potrebbero fare una nuova maggioranza piu' ampia rispetto a quella che sostiene il Governo. Il martedi' Martedi' 3 marzo si prosegue nell'illustrazione degli emendamenti. Salta la notturna per il clima sereno che si cerca di riacquistare. Il mercoledi' Mercoledi' mattina la replica del relatore, lo segue il capogruppo del Pdl Michele Saccomanno, e poi a seduta conclusa la consegna materiale dei 2 emendamenti del relatore. Termine per i sub-emendamenti, ore 20. Dalla mattina seguente alle 8.30 si puo' iniziare votare. Con il primo si riscrivono i primi tre articoli della legge (il principio dell'indisponibilita' della vita, il divieto di eutanasia e le cure obbligatorie, il divieto di accanimento terapeutico): semplicemente si concentrano in un unico articolo, scritto con un italiano piu' scorrevole ma lasciandone intatto il contenuto anticostituzionale. Con il secondo emendamento si riscrive l'ultimo articolo, quello delle disposizioni finali, e si modifica in parte quello su come e dove fare la Dat (dichiarazione anticipata di trattamento) eliminando la follia del notaio e demandando ad un successivo provvedimento del Governo. Una mossa anti-ostruzionistica piu' che di dialogo: riscrivere 5 articoli su una legge composta da 10, faceva decadere i rispettivi emendamenti. Ma grazie ai sub-emendamenti, dai 487 emendamenti che erano, siamo passati a 553. Risultato: 75 emendamenti in piu', e quindi, piu' votazioni di prima. Complimenti! Nel primo emendamento un comma promuoveva il diritto alle cure palliative. Bene! Peccato che tutti gli emendamenti presentati dagli altri senatori che scrivevano "cure palliative" venivano dichiarati inammissibili per materia concorrente affrontata dall'altro ramo parlamentare, la Camera dei Deputati. A nulla era valso ricordare che per dichiarare inammissibili emendamenti altro era il regolamento; a nulla era valso ricordare i tanti precedenti anche della scorsa legislatura che, dalla Class Action alle cellule staminali del cordone ombelicale, avevano fatto simili sgambetti istituzionali: una delle due Camere discuteva una legge, e l'altra con un emendamento in Finanziaria o nel Milleproroghe faceva la legge. Evidentemente tutto cio' era sfuggito al relatore Calabro'. Forse, per evitare la brutta figura di dichiarare inammissibile quel comma in corso di seduta della commissione, e' stato tentato l'uso del bianchetto, poi ufficialmente definito "un problema tecnico al sistema informatico del Senato". L'emendamento, infatti, viene consegnato in forma cartacea ai senatori in Commissione Sanita' alle 9.30 della mattina. Alle 12.38 arriva un'email dalla commissione con un nuovo testo corretto -quello sbianchettato, senza il comma delle cure palliative-, email preceduta da una telefonata della commissione: attenzione vi sta arrivando il nuovo testo dell'emendamento a cui fare sub-emendamenti entro le ore 20 della sera stessa. Passano circa due ore e giunge nuova telefonata: contrordine compagni, il testo da sub-emendare e' il primo, quello con il comma sulle cure palliative. E' chiaro che il bianchetto non era il modo piu' corretto di risolvere un errore politico. Come segretaria della Commissione chiedo conto dell'accaduto prima informalmente, poi con lettera al presidente Antonio Tomassini: chi ha autorizzato quell'invio dell'emendamento epurato dall'errore? Informalmente il presidente mi spiega che lui non risponde dell'operato degli uffici della commissione e che potrebbe perfino essere avvenuto l'inverosimile: la mia assistente che si infila in un computer e usando l'email della commissione realizzare l'operazione. Formalmente il giorno seguente e' costretto a dichiarare l'inverosimile storia del guasto informatico. E le telefonate? Evitiamo la storia del guasto al centralino..... Il giovedi' Siamo a giovedi' mattina, la commissione si riunisce per iniziare a votare. I componenti della commissione illustrano i sub-emendamenti, siamo alle 9.30, inizia l'aula, la commissione deve terminare, non c'e' tempo neppure per i pareri del relatore, nessun voto. Siamo allo stesso punto di lunedi' sera. La settimana parlamentare finiscedi giovedi', come tutte le settimane parlamentari . Alle 14.30 e' pero' convocato l'ufficio di presidenza della commissione (presidente, vicepresidenti e segretari, allargato ai capigruppo). All'ordine del giorno: il calendario dei lavori della prossima settimana. Dopo un tira e molla sulla prima notturna lunedi' o martedi', si respira clima di apertura, di fiducia e la prima seduta e' fissata per il martedi' 10 alle ore 14.30, poi segue con notturne di martedi', di mercoledi', di giovedi' e termina il venerdi' alle ore 13. Strano calendario -faccio notare- visto che abbiamo fissato per venerdi' alle ore 12 il termine per presentare emendamenti in aula al testo votato dalla commissione. Se questo testo non esce almeno 24 ore prima, come e' possibile scrivere degli emendamenti? Pensare che il venerdi' ancora si voti dopo le 12, ha dell'assurdo. Poi la proposta del presidente su cui chiede l'approvazione: martedi' alle 9 della mattina una riunione "informale" nella sede "formale" della commissione tra i capigruppo, il relatore e il presidente della commissione per sbloccare la situazione e cercare l'accordo politico. Mi dichiaro contraria, non certo ad una riunione informale che chiunque organizza nei luoghi e nei modi che preferisce, ma non credo che sia opportuno che venga riconosciuta formalmente dall'ufficio di presidenza. Esiste un luogo istituzionale che e' proprio quell'ufficio di presidenza con i capigruppo, rispetto alla proposta di Tommasini avrebbe visto in piu' solo due vicepresidenti e i due segretari -quindi anche io. Ma se non e' un luogo istituzionale che deve decidere, i gruppi parlamentari si spartiscano poltrone, commi e principi costituzionali senza avvalli formali, per cortesia! Occorre alzare la voce per chiarire che la decisione del calendario, con quella riunione informale e' stata assunta a maggioranza e non all'unanimita'. Unanimita' dei gruppi e dei rispettivi capigruppo, ma non dell'ufficio di presidenza, essendomi io opposta. Dopo poche ore mi giunge comunicazione ufficiale dalla presidenza: il regolamento stabilisce che il calendario e le decisioni le prendono i capigruppo. Resta la curiosita', visto che alle 14.30 la convocazione era per l'ufficio di presidenza, e non per i capigruppo. Ma anche per questo si potra' sempre invocare un disguido dei sistemi informatici del Senato... Due domande, per finire, per ora... - Sara' possibile che queste ore servano a sgombrare il campo da quel macigno incostituzionale dei trattamenti sanitari obbligatori per i soggetti capaci di esprimersi, ed entrare nel vivo dell'articolo 5 e degli altri trattamenti obbligatori -idratazione e nutrizione- per i soggetti incapaci di esprimersi ma che potrebbero avere lasciato scritto il loro rifiuto? - Sara' possibile entrare nel vivo dell'unico dibattito che coinvolge tutti noi cittadini, e cioe' di voler morire dignitosamente e anche di scegliere quando e come e' per noi giunto il momento del commiato? (.... segue) * senatrice Radicali - Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita' Testamento biologico: accordo sui principi o spartizione dei principi? Quando la forma e' sostanza Donatella Poretti * Per come si e' involuto il dibattito sul testamento biologico, nonostante le interviste in lingua spagnola del presidente del Consiglio, io resto agli atti formali in italiano, di un Governo che per il momento stava per trasformare in morale di Stato una morale soggettiva. E' possibile che la rotta s'inverta e si voglia tornare a parlare di una legge sul testamento biologico nel rispetto della Costituzione, dell'autodeterminazione della persona e del consenso informato? Sara’ possibile che queste ore servano a sgombrare il campo da quel macigno incostituzionale dei trattamenti sanitari obbligatori per i soggetti capaci di esprimersi, ed entrare nel vivo dell’articolo 5 e degli altri trattamenti obbligatori -idratazione e nutrizione- per i soggetti incapaci di esprimersi ma che potrebbero avere lasciato scritto il loro rifiuto? Sara’ possibile entrare nel vivo dell’unico dibattito che coinvolge tutti noi cittadini, e cioe’ di voler morire dignitosamente e anche di scegliere quando e come e’ per noi giunto il momento del commiato? Speriamo, ma se la forma e' sostanza, la riunione informale di domani mattina martedi' 10 marzo nella sede formale della commissione, convocata in sede formale di ufficio di presidenza, non e' un buon modo per iniziare la settimana. Un calendario dei lavori della commissione che prevede di concludere l'esame del disegno di legge (venerdi' alle ore 13) cioe' dopo il termine fissato per gli emendamenti per l'aula (venerdi' alle ore 12). Un affronto istituzionale o il tempo di Palazzo Madama va a ritroso? La riunione alle 9 di domattina tra i capigruppo in commissione Sanita' con il presidente della commissione e il relatore del disegno di legge sul testamento biologico, avrebbe potuto avere una valenza formale se solo fosse stato deciso di convocarla come ufficio di presidenza allargato ai capigruppo, oppure come comitato ristretto deciso dal plenum della commissione. Nulla di questo, le istituzioni hanno le loro regole e non sempre soddisfano le esigenze dei gruppi e dei partiti politici. Ma se non e’ un luogo istituzionale che deve decidere, i gruppi parlamentari si spartiscono poltrone, commi e principi costituzionali senza avvalli formali! Una riunione che quindi nella sua informalita' non doveva passare attraverso un voto dell'ufficio di presidenza, un voto voluto invece a maggioranza dal presidente Antonio Tomassini. Ma l'ufficio di presidenza deve decidere all'unanimita' oppure deve rimandare la decisione alla commissione, e questa si' puo' votare a maggioranza, proprio per stabilire il calendario dei lavori! A questo link la cronaca della settimana passata: http://blog.donatellaporetti.it/?p=524 * senatrice Radicali-PD, segretaria Commissione Igiene e Sanita' Analisi. Conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico Red (Punto Informatico) L'Italia legifera per favorire il mercato agevolando pero' la raccolta dei dati per obiettivi di sicurezza. L'Europa deve armonizzare. I rischi sono dietro l'angolo. L'analisi parte dalla sentenza della Corte di Giustizia, che ha statuito sul ricorso presentato nel 2006 dall'Irlanda contro Parlamento e Consiglio UE rispetto alla direttiva 2006/24 (altrimenti conosciuta anche come Direttiva Frattini), che disciplina la conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico. Leggi tutto http://punto-informatico.it/2566281/PI/Commenti/data-retention-europa-rimedia-alle-leggi-italiane.aspx Pirate Bay: processo finito, sentenza attesa per aprile Red (Punto Informatico) Si è concluso il processo che vede opposti i presunti gestori di The Pirate Bay - probabilmente il piu' grande website dedicato a BitTorrent in circolazione, di certo il piu' noto - alla magistratura della Svezia, paese natale del sito e degli accusati, e alle major della musica e della celluloide. Dopo che l'accusa aveva ribadito le sue richieste di risarcimento economico e di galera per i pirati, la difesa ha respinto le accuse. Tutto come da copione. La sentenza e' attesa per aprile. Leggi tutto http://punto-informatico.it/2565278/PI/News/processo-alla-baia-parola-alla-difesa.aspx Germania. Il giurista: l'aiuto al suicidio compete ai medici Caroline Schmidt Mentre il mondo politico discute fino a che punto si possa arrivare con il diritto all'autodeterminazione del paziente, lo specialista di diritto sanitario, Jochen Taupitz, rompe un tabu' sostenendo che i medici dovrebbero prestare aiuto al suicidio, cosa che, a suo parere, non comporterebbe problemi giuridici. La proposta e' tanto sconvolgente quanto pragmatica. "Il medico puo' aiutare", spiega a Der Spiegel il componente del Consiglio Etico tedesco. Secondo Taupitz, i malati con gravi sofferenze fisiche hanno buoni motivi per abbandonare questa vita. "Trovo inumano lasciare solo un paziente in quello stato". La presa di posizione, arrivata due settimane dopo che l'ex senatore della Citta'-Stato d'Amburgo, Robert Kusch, ha annunciato la fine della sua attivita' d'assistenza al suicidio, rianima il dibattito. Taupitz giustifica la sua posizione con il fatto che i medici sono particolarmente qualificati per questo compito; essi sanno meglio di altri come accertarsi se una persona vuole abbandonare la vita di sua spontanea volonta', e sanno come dosare al meglio i farmaci necessari. "Non c'e' nulla di peggio di un suicidio fallito", dice. Dal punto di vista giuridico i medici potrebbero cominciare anche subito a esercitare la nuova funzione: "Suicidio e aiuto al suicidio non sono punibili", sostiene il giurista. Anche nella regolamentazione professionale non esiste "una norma che vieta al medico l'aiuto al suicidio". Solo nelle linee guida si afferma che l'aiuto al suicidio non e' etico -cosa che un medico puo' tranquillamente ignorare. In questo il professore diverge dall'opinione dell'Ordine dei medici, il cui presidentre, Joerg-Dietrich Hoppe, da anni mette in guardia dalla pratica dell'assistenza al suicidio, giacche' si potrebbe facilmente esercitare una pressione su persone vecchie e malate per farle morire anzitempo. Taupitz sostiene il contrario. Proprio per evitare questo rischio e' utile che ci sia una persona competente, che "sappia scoprire se si tratti della volonta' del paziente e non quella degli eredi". E secondo lui, il piu' adatto a svolgere un colloquio di questo genere e' il medico di famiglia che conosce la persona da anni. Taupitz, alla pari di Hoppe, e' pero' contrario a che il medico pratichi l'eutanasia attiva."Ritengo che spetti assolutamente al paziente esercitare la propria sovranita'". L'istinto di autoconservazione e' un ostacolo che non si supera tanto facilmente. "Cambia molto se e' una terza persona a infilare l'ago", dice. Inoltre, il rischio d'abuso e' grande; in Olanda si verificano ripetutamente degli omicidi senza che l'interessato l'abbia espressamente richiesto. In tema di dichiarazione anticipata del paziente, Taupitz auspica una soluzione pragmatica. Le volonta' riguardo ai trattamenti dovrebbero essere redatte per iscritto, previa consulenza medica, e valere per tutte le situazioni descritte, anche quando fossero causa di morte prematura del paziente. La proposta potrebbe costituire un compromesso tra le varie posizioni rappresentate oggi nel Bundestag (Camera dei deputati). Sono sei anni che i parlamentari discutono dell'argomento, ma e' poco probabile che trovino una soluzione in questa legislatura. Finanziamenti ricerca staminali. Con Obama la fine del veto sulle embrionali, con Berlusconi il pasticcio dello scaricabarile! Donatella Poretti * Mentre gli Usa eliminano il divieto dei finanziamenti federali alle ricerche con le staminali embrionali, il nostro Paese va nella direzione opposta. Nel merito e nel metodo. Il nostro Governo non ha neppure il coraggio di assumersi la paternita' di una decisione impopolare, antiscientifica e di dubbia legalita'! Il bando che prevede l’assegnazione di 8 milioni per la ricerca con le cellule staminali, al punto 2.1 precisa che saranno esclusi "i progetti che prevedono l’utilizzo delle cellule staminali embrionali di origine umana". In contrasto con l’altro punto che destina un quarto dei finanziamenti a progetti realizzati in collaborazione con laboratori statunitensi! Schizofrenia, o un bando scritto da scienziati che ha avuto l’aggiunta di un comma ideologico all’ultimo minuto? Avevamo gia' denunciato come quel divieto nel bando di 8 milioni di euro per la ricerca con le staminali fosse stato inserito a posteriori e senza avvertire gli scienziati, tra cui il prof, Giulio Cossu, che aveva collaborato alla stesura del bando e non ne sapeva nulla. Dal ministero, e in particolare dal sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, e poi anche dalla sottosegretaria all'Etica, Eugenia Roccella, si e' cercato di scaricare la responsabilita' del veto sulla conferenza Stato-Regioni. Dalle Regioni, e in particolare da Enrico Rossi assessore toscano alla Salute e coordinatore della Commissione salute della Conferenza Stato-Regioni, e' stato smentito: nessuna modifica e’ stata chiesta ed apportata a quel bando lo scorso 26 febbraio. Abbiamo depositato, con il senatore Marco Perduca, una nuova interrogazione (1) dopo quella in cui chiedevamo le spiegazioni scientifiche di tale esclusione (2), stavolta per sapere formalmente come si siano svolti i fatti. Chi ha inserito l'esclusione della ricerca con le staminali embrionali al punto 2.1 del bando in questione, e perche' non si sia ritenuto opportuno assumersi pubblicamente l'onere della decisione. (1) A questo link il testo dell'interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=531 (2) A questo link il testo della prima interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=522 * senatrice Radicali - Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita' Call center selvaggio: il Garante della privacy e' allarmato dopo la 'legge truffa' Pace domestica addio, o quasi. Il telefono ricomincera' a squillare a tutte le ore per proporre acquisti, servizi, prodotti, contratti. E anche chi avra' negato il proprio consenso all'uso dei dati per chiamate promozionali non avra' scampo. Con la recente conversione in legge del cosiddetto decreto Milleproroghe e' passato infatti un emendamento bipartisan, che consente di utilizzare liberamente le banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici pubblici formati prima del primo agosto 2005. Cosi' sostanzialmente vengono vanificati tre anni di lavoro del Garante per la privacy che oggi in un'intervista all'ANSA lancia un grido d'allarme. Il presidente Francesco Pizzetti spiega che l'Autorita' cerchera' di porre fine a quella che considera 'una piccola violenza domestica, attraverso il telefono che e' lo strumento piu' ansiogeno, per promuovere il marketing in una forma che dovrebbe essere regolata in modo piu' stringente. Un risultato che avevamo raggiunto con il lavoro di questi anni e che ora rischia di essere vanificato'. Il presidente del Garante annuncia 'a breve un provvedimento che eviti i danni spiegando quali saranno a nostro avviso gli effetti in questo periodo'. Ma assumera' anche 'iniziative, coinvolgendo il Parlamento e sensibilizzando gli operatori alla gravita' del problema, perche' non diventi una norma stabile. Auspichiamo invece che si possano fare utili passi in avanti per trovare una soluzione definitiva'. L'invito pero' e' anche 'ai cittadini che ricevono telefonate promozionali e di marketing - spiega Pizzetti - i quali devono sapere che possono riceverle solo da chi ha accesso alle banche dati basate sugli elenchi telefonici pubblici formati prima del primo agosto del 2005, e che comunque dopo la prima telefonata non ne possono ricevere una seconda senza aver dato il loro assenso'. Il lavoro del garante in questi anni era stato anche nel promuovere forme di marketing alternativo, 'meno invasivo di quello telefonico, come ad esempio quello postale'. Tante sono gia' le segnalazioni arrivate al Garante dopo il via libera bipartisan del Parlamento del 24 febbraio al Milleproroghe, da qui la preoccupazione dell'Autorita' che in questi ultimi anni ha lavorato per la messa a norma del call center e per garantire il livello occupazionale, ma anche per difendere i cittadini dalle invasioni domestiche indesiderate. 'Non e' un provvedimento anticrisi - dice ancora il presidente - perche' non ha nessun significato in questo senso. E del resto noi siamo sempre stati consapevoli del problema dei call center che cosi' si vorrebbero difendere, mettendo il nostro impegno per cercare di far rispettare le regole e garantire chi ci lavora ma anche i cittadini che ricevono le telefonate. E' una norma strumentale, adottata perche' in Italia si cercano sempre le scorciatoie'. Apolidia a seguito di successione, smembramento e scissione degli Stati. Il caso dell'ex-Urss Emmanuela Bertucci, Claudia Moretti Per l'apolidia a seguito di successione, smembramento e scissione degli Stati, prendiamo come esempio il caso degli Stati dell'ex Unione Sovietica. Spesso, quando uno o piu' territori proclamano la propria indipendenza da uno Stato centrale e vengono riconosciuti dalla comunita' internazionale come nuovi Stati, si possono creare situazioni di apolidia cosiddetta "derivata", quando non vi e' un automatico riconoscimento di cittadinanza da parte delle istituzioni del nuovo Stato. E' il caso dell'Azerbaijan, ex Repubblica Socialista Sovietica Azera, che nel 1991 ottenne l'Indipendenza diventando Repubblica dell'Azerbaijan. La nuova legge azera sulla cittadinanza considera cittadini: le persone registrate come residenti nel territorio dello Stato al momento dell'entrata in vigore della legge stessa (1998); le persone che non erano cittadini azeri, ne' di altro Stato, ma risiedevano nel territorio dello Stato al 1 gennaio 1992; Chi dunque, pur essendo nato in Azerbaijan ed avendo posseduto in passato cittadinanza azera, non soddisfa tale requisito, si e' trovato ad essere improvvisamente apolide. Nell'atto che segue vengono analizzate sia la normativa applicabile che la giurisprudenza attinente all'apolidia derivata. TRIBUNALE DI ROMA - ATTO DI CITAZIONE La sig.ra XXX, nata in Azerbaijan il ... e domiciliata in ..., rappresentata e difesa dagli Avv. Claudia Moretti ed Emmanuela Bertucci del foro di Firenze, e domiciliata ai fini del presente giudizio presso lo studio dell'avv.ZZZ in Roma, giusta procura in calce al presente atto - attrice- CONTRO Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante pro tempore, domiciliato ex lege presso l'Avvocatura dello Stato di Roma, Via XXX, che lo rappresenta e difende - convenuto - FATTO L'attrice, nata il ... in Azerbaijan, nell'autunno del 198X contraeva matrimonio con il sig. YYY, cittadino russo nato a Mosca il ..., e si trasferiva a Mosca acquisendo, in virtu' del rapporto di coniugio, cittadinanza dell'allora Unione Sovietica; a seguito del divorzio, entrava in Italia con regolare visto di ingresso (richiamato nei permessi di soggiorno rilasciati alla stessa, doc. 1) e munita di passaporto rilasciato dall'allora Unione Sovietica n. ... (richiamato nei permessi di soggiorno rilasciati alla stessa, doc. 1); nel 1990, a seguito della entrata in vigore della legge in materia di Immigrazione n. 40/90 usufruiva del provvedimento di sanatoria degli stranieri irregolari ottenendo un permesso di soggiorno; nel 1991 si dividevano le Repubbliche sovietiche e l'attrice si recava presso il Consolato dell'Ex Unione Sovietica di Roma, allora in via Nomentana, per chiedere informazioni sulla validita' del proprio passaporto a seguito della divisione. Qui' la informavano della avvenuta indipendenza dell'Azerbaigian e della trasformazione dell'Unione Sovietica in Repubblica Sociale Sovietica, e che per tale motivo la stessa non poteva piu' considerarsi cittadina sovietica, ma avrebbe dovuto rivolgersi, per ogni sua esigenza, al consolato dell'Azerbaigian, la cui sede piu' vicina era all'epoca a Parigi; contattato telefonicamente quest'ultimo, le veniva riferito che la competenza al rinnovo era del Consolato russo, poiche' per le leggi azere, avendo contratto matrimonio con cittadino moscovita aveva perso la cittadinanza azera; l'attrice diveniva pertanto apolide di fatto poiche' non era ritenuta dai relativi Stati, ne' cittadina russa ne' cittadina dell'Azerbaigian e i permessi di soggiorno successivamente rilasciati dalla Questura di Roma annotano tale circostanza; nel 1991 subiva un furto in auto, e nell'occasione veniva sottratta la sua borsa contenente il proprio certificato di nascita (doc. 2); nel 1994 presentava denuncia di smarrimento del proprio vecchio passaporto russo, ormai scaduto (doc. 3); la Questura di Roma ha comunque provveduto a rilasciare nel corso degli anni, anche successivamente allo smarrimento del documento personale, permessi di soggiorno fino al 2003, anno in cui l'attrice perde il lavoro e per tale ragione non le viene piu' rinnovato il permesso di soggiorno; nel 2004, a seguito dell'apertura di un consolato dell'Azerbaijan in Italia, l'attrice vi si recava per tentare di risolvere la propria posizione. In quella sede le fu detto che non essendo piu' ritenuta cittadina di quel Paese avrebbe potuto ottenere la cittadinanza dell'Azerbaigian – come qualsiasi straniero – solo a seguito di residenza regolare nel Paese e continuativa per 5 anni; dal momento del suo ingresso in Italia a oggi, l'attrice ha sempre vissuto a Roma (docc. 4- 16); nel maggio del 2008, l'attrice rivolgeva istanza di riconoscimento dello status di apolide al Ministero dell'Interno, il quale chiedeva, pena l'improcedibilita', la produzione dei seguenti documenti: certificato di nascita, passaporto, permesso di soggiorno italiano (doc. 17-18); rispondeva questo studio legale, rappresentando l'impossibilita' per l'attrice di ottemperare alle richieste di integrazione documentali formulate in quanto la stessa non e' in possesso di certificato di nascita, smarrito nel 1991, ne' del passaporto, smarrito nel 2003 (si vedano le allegate denunce), ne' del permesso di soggiorno, non piu' rinnovato dalla questura a partire dal 2003 (docc. 19-20); questi legali hanno altresi' provveduto a richiedere al Consolato russo e al Consolato dell'Azerbaigian il rilascio di copia dell'atto di nascita della XXX, se la signora XXX sia attualmente cittadina dell'Azerbaijan; se la stessa possa ottenere, rivolgendosi alla sezione consolare, passaporto della Repubblica dell'Azerbaigian, essendo il suo luogo di nascita (doc. 21 – 22); le rappresentanze diplomatiche interpellato non hanno mai risposto alle nostre richieste; da ultimo, questi legali provvedevano altresi' a richiedere al Consolato della Federazione russa copia dei certificati di matrimonio e divorzio dell'attrice (doc. 23); anche tale richiesta e' rimasta, a tutt'oggi, inevasa; In diritto Nel caso di specie, trattando la presente causa questioni attinenti allo status delle persone fisiche, la giurisdizione compete al giudice ordinario, ed in particolare al Tribunale. Al riconoscimento dello status di apolide corrisponde infatti un vero e proprio diritto soggettivo dell'interessato all'ottenimento di uno status civitatis, diritto inviolabile dell'uomo che trova il suo fondamento nel diritto internazionale generale e nel diritto internazionale convenzionale (fra cui, Convenzione di New York del 28 settembre 1954, resa esecutiva in Italia con legge n. 306 del 1962; art. 15 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo del 10 dicembre 1948; art. 5 lett. D III della Convenzione internazionale sulla eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale del 7 marzo 1966; art. 24 del patto sui diritti civili e politici del 16 dicembre 1966; raccomandazione del Consiglio dei Ministri d'Europa del 22 marzo 1983 relativa ai nomadi, apolidi o di cittadinanza indefinita). L'accertamento/riconoscimento dello status di apolide, analogamente alla disciplina prevista per i rifugiati politici e' materia devoluta al giudice ordinario, come inoltre autorevolmente affermato sia dalla Suprema Corte che dal Consiglio di Stato (Cf. Cons. Stato, IV Sez., 18 marzo 2004 ord. n. 1266; Cass. SS.UU., 17 dicembre 1999, n. 907; Cass. 4 maggio 2004, n. 8423). Tale riconoscimento/accertamento è fondamentale per l'attrice al fine di consentirle il godimento dei piu' basilari diritti della persona umana e di stabilire un rapporto sano con il Paese dove vive da quasi vent’anni, l’Italia. Le norme applicabili Il diritto di ogni uomo ad avere una cittadinanza e' consolidata norma generale di diritto internazionale consuetudinario, codificato nell'art. 15 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite (Risoluzione 10 dicembre 1948, n. 217-III), norma direttamente applicabile dal giudice italiano per il tramite dell'art. 10, commi 1 e 2 della Costituzione della Repubblica italiana, e successivamente codificata altresi' nel Protocollo n. 4 addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, reso esecutivo con D.P.R. 14 aprile 1982, n. 217, art. 3 comma 2, nonche' nella Convenzione di New York del 28 settembre 1954 resa esecutiva in Italia con l. 306/1992 che all'art. 1 definisce apolide sia chi non e' considerato cittadino dal proprio Stato di origine, in virtu' della propria legislazione, sia chi non e' parificato, dal proprio Stato di origine, ai cittadini di questo quanto ai diritti e doveri connessi al possesso della cittadinanza (si veda anche Cass. Civ., Sz. Unite, 31 luglio 1967, n. 2035, in Foro it., 1967, I, 2017). Il possesso della nazionalità è essenziale per la piena partecipazione alla società ed è, ingenerale, un prerequisito per poter usufruire della tutela diplomatica. I diritti politici, ad esempio, nonché il diritto di entrare e soggiornare in uno Stato sono speso limitati ai cittadini di quello Stato. Il riconoscimento dello status di apolide in assenza di esplicita rinuncia o revoca L'accertamento giudiziale dello stato di apolidia e' indubbiamente semplificato nel caso in cui, con atto scritto, l'attore abbia espressamente rinunciato alla cittadinanza, oppure lo Stato di nazionalita' gli abbia revocato ufficialmente la stessa. In questi casi, l'accertamento da parte del giudice mira prevalentemente ad escludere il possesso da parte dell'attore della cittadinanza di altri Paesi. Piu' complesso invece il caso – che qui' rileva – in cui la revoca della cittadinanza sia “tacita”, non sia cioe' avvenuta tramite atti ufficiale di revoca da parte dell'amministrazione dello Stato ma per comportamenti concludenti dai quali si evince la cessazione del rapporto di reciproci diritti e doveri fra Stato e cittadino. Occorre quindi preliminarmente individuare quali comportamenti siano indicativi della revoca tacita della cittadinanza, e dunque in cosa consista quest'ultima. La materia e' disciplinata prevalentemente dalla Convenzione di New York del 28 settembre 1954 resa esecutiva in Italia con l. 306/1992 che all'art. 1 definisce apolide sia chi non e' considerato cittadino dal proprio Stato di origine, in virtu' della propria legislazione, sia chi non e' parificato, dal proprio Stato di origine, ai cittadini di questo quanto ai diritti e doveri connessi al possesso della cittadinanza (si veda anche Cass. Civ., Sez. Unite, 31 luglio 1967, n. 2035, in Foro it., 1967, I, 2017). I due concetti di “comportamenti concludenti” e “mancata parificazione del soggetto ai cittadini dello Stato di provenienza” non sono chiaramente individuati dalla normativa di settore, e la giurisprudenza italiana ha provveduto, nel corso degli ultimi cinquant'anni ad enuclearli. Gia' nel 1976 il Tribunale di Milano evidenziava come nella maggior parte dei casi di apolidia non vi sia, da parte dello Stato di provenienza, un atto formale di revoca della cittadinanza, ma che piuttosto accade che tali soggetti “vengono di fatto ad esser privati dello status in parola in forme del tutto diverse, ossia attraverso univoci atti di rifiuto degli organi nazionali ad accordare loro la tipica protezione spettante al cittadino. Sembra percio' giustificato, alla luce di questo fenomeno della prassi internazionale, ricomprendere altresi' nella nozione di apolidia espressa dal menzionato accordo di New York la situazione in cui versano quegli individui che, pur non potendo addurre una esplicita misura sanzionatoria vengano in concreto a trovarsi irrimediabilmente sforniti del beneficio della protezione da parte del loro Stato e cio' dimostrino, ad esempio, attraverso concludenti comportamenti omissivi delle rispettive autorita' diplomatico consolari” (Tribunale di Milano, 31 maggio 1976, in Riv. Dir. Int. Priv. E proc., 1977, 595)). Per giurisprudenza costante apolide non e' solo chi non puo' dimostrare di avere una cittadinanza, ma anche coloro i quali non sono piu' trattati come cittadini dalle autorita' competenti del proprio Paese di origine, e che di conseguenza non fruiscono piu' di quell'apparato di diritti, servizi e assistenza amministrativa che sono riconosciuti ai cittadini di quel medesimo Stato. Essere cittadini di uno Stato non vuol dire solo essere titolari di un passaporto, o esser nati in quel determinato Stato. Il rapporto di cittadinanza fra individuo e Stato comporta una serie di diritti e doveri reciproci, quali ad esempio il diritto al voto, il diritto di poter accedere liberamente al territorio del proprio Paese e soggiornarvi liberamente e stabilmente, il diritto di esser proprietari di beni mobili e immobili ubicati in quel Paese, la possibilita' di usufruire dei servizi amministrativi, dei benefici sociali e previdenziali, di potervi liberamente svolgere qualsiasi attivita' lavorativa. L'assenza di cittadinanza Azera Pur non esistendo, per quanto a conoscenza dell'attrice, un esplicito provvedimento di revoca della cittadinanza, la signora XXX non e' attualmente cittadina dell'Azerbaijan. Come gia' spiegato in fatto, ella ha perso la cittadinanza azera nel momento in cui, avendo sposato un cittadino russo, era diventata cittadina dell'Unione Sovietica. Le successive vicende storiche e geopolitiche dell'Azerbaijan dall'anno del matrimonio ad oggi hanno indubbio rilievo nella domanda attorea, motivo per il quale appare opportuna una sintetica esposizione delle stesse. Dal 1922 al 1991 l'attuale territorio dell'Azerbaijan fu parte prima della RSSF Transcaucasica (Repubblica socialista sovietica federata Transcaucasica); nel 1936 la RSSF Transcaucasica fu divisa in tre repubbliche fra le quali anche la RSS Azera (oggi Azerbaijan). Nel 1991 il territorio della RSS Azera ottenne l'Indipendenza diventando Repubblica dell'Azerbaijan. Successivamente all'indipendenza e alla creazione della Repubblica dell'Azerbaijan, e' stata emanata, il 30 settembre 1998, la legge sulla cittadinanza dell'Azerbaijan, ai sensi della quale la persona che per nascita o per altri motivi abbia avuto in passato cittadinanza azera e' trattato come qualsiasi straniero. Il riacquisto della cittadinanza potra' infatti avvenire, come per chiunque, a seguito di residenza continuativa nel Paese per cinque anni. L'art. 1 della legge in questione (che si allega in una traduzione inglese), definisce cittadino azero il soggetto che appartiene allo Stato dell'Azerbaijan e ha con esso relazioni legali e politiche, cosi' come reciproci diritti e doveri. Non e' questo il caso della signora XXX, che ad oggi non e' cittadina azera. Altra parte della legge contiene poi una norma che vuol essere di chiusura, considerando cittadini azeri non solo coloro i quali si trovino nella condizione di cui all'art. 1, ma anche coloro i quali (art. 5): erano cittadini azeri al momento dell'entrata in vigore della legge (base: persone registrate come residenti nel territorio dello stato al momento dell'entrata in vigore della legge stessa); non erano cittadini azeri, ne' di altro Stato, ma risiedevano nel territorio dello Stato al 1 gennaio 1992; Nessuno delle due ipotesi e' applicabile al caso di specie poiche' sia nel 1992 che nel 1998 l'attrice era residente in Italia. L'unico modo che avrebbe la signora XXX di ottenere la cittadinanza azera e' quello suggeritole verbalmente dal Consolato azero nel 2004, ossia andare a vivere in Azerbaijan, prendendovi la residenza, per cinque anni. E' questa' la modalita' ordinaria di acquisizione della cittadinanza per gli stranieri (artt. 11, 14 e 15 della legge azera sulla cittadinanza). L'attrice, pertanto attualmente non e' cittadina azera. L'assenza di cittadinanza russa Pur essendo stata in passato cittadina russa, attualmente la signora XXX non e' considerata cittadina secondo la normativa vigente. La legge di riferimento e' la numero 62-FZ del 31 maggio del 2002 sulla cittadinanza della Federazione russa; poiche' l'art. 5 definisce cittadini russi coloro i quali: erano in possesso di cittadinanza russa alla data di entrata in vigore della presente legge; hanno acquisito la cittadinanza russa ai sensi della presente legge non rientrando l'attrice in nessuno dei due casi suddetti, la stessa non e' attualmente cittadina russa. La legge in questione disciplina anche il riacquisto della cittadinanza russa (art. 15), parificando coloro i quali furono in passato cittadini russi agli stranieri, chiedendo loro una serie di requisiti previsti all'art. 13 della stessa, con l'esclusiva differenza dei tempi per il riacquisto: mentre agli stranieri e' richiesto un periodo di residenza continuativa nel territorio dello Stato di 5 anni, agli “ex-cittadini” viene richiesto un periodo di residenza continuativa di tre anni. *** In relazione alla istanza cautelare che segue, il fumus boni iuris, che nel caso di specie consiste nella effettiva possibilita' che l'attrice ottenga un provvedimento di riconoscimento dello status di apolide sulla base dei requisiti previsti dalla normativa vigente, ed integrati da costante e cospicua giurisprudenza, sussiste sulla base delle produzioni documentali offerte. In punto di periculum in mora, e' evidente come sia indispensabile all'attrice, sin d'ora, il rilascio di un titolo di soggiorno che le consenta, nelle more del procedimento, di potersi sostentare legalmente e legittimamente, consentendo allo stesso di svolgere attivita' lavorativa. A differenza di un “qualsiasi” cittadino straniero extracomunitario clandestino, mentre quest'ultimo sceglie la propria condizione di clandestinita' e puo' porvi rimedio rientrando nel proprio Paese, un apolide di fatto non puo' stare in Italia legittimamente, ma non puo' nemmeno espatriare, ne' puo' tornare nel proprio Paese di provenienza, che non conosce. La situazione normativa sulla disciplina degli stranieri in Italia prevede infatti che chi non e' titolare di alcun permesso di soggiorno valido sia espulso. Ma nel caso di specie l'attrice non potrebbe mai essere espulsa, poiche' ne' la Repubblica di Azerbaijan ne' la Federazione Russa la riconosce come propria cittadina. A seguito di un eventuale controllo di polizia dunque, nel corso del quale emergerebbe inevitabilmente il mancato possesso di passaporto e di valido titolo di soggiorno, gli agenti di polizia non potrebbero che agire in uno dei seguenti modi: rilasciare l'attrice o condurla in un centro di permanenza temporanea, centri il cui scopo e' quello di evitare al soggetto di sottrarsi all'espulsione fintanto che ne viene accertata la nazionalita', e dunque si sa in quale paese rimpatriarlo. Nel caso di specie, anche se portata in un cpt, la polizia non otterrebbe dalla Repubblica di Azerbaijan ne' dalla Federazione Russa l'autorizzazione al rimpatrio e sarebbe dunque costretta a rilasciarla. Questa scena potrebbe riprodursi all'infinito.Negare il rilascio di un titolo provvisorio nelle more di questo giudizio significa chiudere gli occhi di fronte a questa schiacciante evidenza. Tutto cio' premesso, l'attrice, come sopra rappresentata e difesa CITA Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante pro tempore, domiciliato ex lege presso l'Avvocatura dello Stato di Roma, Via xxx, che lo rappresenta e difende a comparire avanti al Tribunale di Roma all'udienza del ....... ore di rito, sezione e Giudice designandi, con invito a costituirsi, ai sensi e nelle forme di cui all'art. 166 c.p.c., nel termine di ..... giorni prima dell'udienza indicata nel presente atto, ovvero di quella fissata ai sensi dell'art. 168 c.p.c. avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui all'art. 167 c.p.c. e, inoltre, con avviso che in caso di mancata costituzione si procederà in contumacia per ivi sentir accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia il Tribunale adito, respinta ogni contraria richiesta, In via cautelare, ordinare alle competenti autorita' amministrative la provvisoria ed immediata concessione di un titolo di soggiorno che consente lo svolgimento di attivita' lavorativa; Nel merito, accertare, ovvero riconoscere, ovvero dichiarare lo status di apolide dell'attrice; ordinare alle competenti autorita' amministrative di provvedere alla iscrizione della ricorrente nelle liste anagrafiche, al rilascio di carta di identita' e codice fiscale, ovvero qualsiasi altro provvedimento ritenga opportuno al fine di consentire allo stesso l'ottenimento di documenti di identita'; ordinare alle competenti autorita' amministrative di provvedere al rilascio di permesso di soggiorno per motivi di apolidia, rinnovabile a tempo indeterminato, o altro titolo di soggiorno ritenuto all'uopo idoneo, che consenta di svolgere attivita' lavorativa. Con riserva di ulteriori produzioni documentali e di chiedere e specificare ulteriori mezzi istruttori nel prosieguo del giudizio, si chiede fin d'ora che il Giudice voglia: ordinare ai sensi degli artt. 204, 210 e 213 c.p.c. alle rappresentanze diplomatiche della Repubblica dell'Azerbajian e della Federazione Russa l'esibizione e la produzione in giudizio di documentazione attestante il collegamento tra lo Stato estero e l'attrice; l'esibizione e la produzione in giudizio di certificazione di cittadinanza dell'attrice ovvero certificazione o documento equivalente relativo alla assenza di cittadinanza della stessa; ordinare ai sensi degli artt. 204, 210 e 213 c.p.c. alla rappresentanza diplomatica della Federazione Russa l'esibizione e la produzione in giudizio dell'atto di matrimonio dei sig.ri XXX e sig.YYY, e del successivo atto di divorzio fra i coniugi; ammettere prova testimoniale sui fatti di cui in narrativa. Si producono sin d'ora i seguenti documenti: Con vittoria di spese, competenze ed onorari di causa come per legge. Firenze/Roma, Nota Articoli correlati gia' pubblicati: - analisi dei problemi legati al riconoscimento dello status di apolide in Italia: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=138823 - il caso degli apolidi cubani: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=238623 ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA. Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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