====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 13-03-2007 al 20-03-2007 12/2007 (anno VII) ARTICOLI - Cannabis/Tar Lazio. Tempi duri per milioni di italiani. Fare chiarezza: cannabis come alcool e tabacco o punire tutto NOTIZIE - Spagna. Droghe e disturbi mentali - Mondo. Ferrero all'Onu: depenalizzare il consumo personale di droghe - Italia. Ancora commenti sull'antidoping per studenti e parlamentari - Gb. Aumentano le coltivazioni locali di cannabis - Israele. Parlamentare presenta proposta di legge per la marijuana terapeutica - Italia. Croce Rossa ospita conferenza internazionale sulla droga - Usa. Nuovo Messico. House approva legge per la marijuana terapeutica - Italia. Palermo. Agente carcerario forniva droga ai detenuti - Italia. Esperto su test antidroga per parlamentari: sicuri solo esami delle urine - Italia. Veneto. Studio: sempre piu' droghe e prezzi sempre piu' bassi - Messico. Calderon a Bush: lavorare di piu' contro la droga - Italia. Pilota Alitalia usava aereo per traffico di droga - Italia. Tar Lazio sospende decreto del ministro Turco sulla cannabis - Afghanistan. Governo promette maggiore impegno nella lotta al narcotraffico - Usa. Maryland. Proposta di legge per la marijuana terapeutica - Colombia. Mandato d'arresto per Rincon per rapporti con narcotraffico - Italia. Accuse ed incoraggiamenti al ministro Turco per ricorso al Consiglio di Stato sulla cannabis - Filippine. Le droghe finanziano i ribelli comunisti e islamici - Usa. Oregon. Proposta di legge permetterebbe licenziamento del lavoratore che fa uso di marijuana terapeutica - Giappone. Polizia: Corea del Nord produce e vende anfetamine - Italia. Governo propone arresto e confisca per chi guida sotto l'effetto di droghe - Francia. Sarkozy: niente prigione per chi consuma droga, solo multe - Gb. Independent: non chiederemo piu' la depenalizzazione del consumo di cannabis - Usa. Oregon. Senato approva legge contro il consumo della marijuana al lavoro - Italia. Livorno. Azione universitaria: occuperemo le stanze del buco se sperimentate - Italia. Veronesi: proibire e punire a volte non serve, anzi... - Italia. Reazioni ad articolo Independent sulla cannabis - Italia. Mostra-convegno internazionale della cannabis ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 114 arresti - 282,085 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 145,047 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 137,038 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 91 giorni di detenzione ARTICOLI 15-03-2007 Cannabis/Tar Lazio. Tempi duri per milioni di italiani. Fare chiarezza: cannabis come alcool e tabacco o punire tutto Grazie al Tar Lazio e all'associazione Codacons, e' stato oggi sospeso il decreto del ministro Livia Turco con cui era stato portato da 0,5 ad 1 grammo il limite massimo per uso personale di cannabis. Coloro che verranno trovati con oltre mezzo grammo di cannabis saranno quindi considerati spacciatori, alla stregua di un pusher professionista che vende eroina, metanfetamine, crack, cocaina, et similia. Tempi duri quindi per quel 20% di italiani che ha fatto uso di cannabis, soprattutto per quel terzo di studenti universitari che ne fa uso regolarmente: sara' piu' facile finire in carcere dai 6 ai 20 anni. Poiche' il carcere potrebbe rivelarsi un male infinitamente superiore a qualche spinello, facciamo appello a quei milioni di italiani che consumano cannabis perche' si dotino di una bilancia di precisione e di un laboratorio portatile di analisi al fine di calcolare la quantita' di thc in loro possesso. Il loro futuro e la loro liberta' dipende da quella misurazione. Chiediamo al legislatore di armonizzare la politica sulle droghe. Ogni anno muoiono nel nostro Paese 90.000 persone a causa del consumo di tabacco, 40.000 per il consumo di alcool, e 0 (zero) per la cannabis. Per questo, abbiamo preparato una proposta di legge per includere alcool e tabacco fra le sostanze proibite in Italia. Il possesso, la vendita, il trasporto, la cessione di oltre 20 sigarette o di una quantita' di alcool equivalente o superiore ad una lattina di birra, verrebbe punito con l'incarcerazione da 6 a 20 anni. In alternativa, qualora il legislatore ritenga assurda ed idiota tale proposta, offriamo un'ulteriore proposta di legge per legalizzare totalmente il mercato ed il consumo di cannabis, al pari di alcool e tabacco. Questo per porre rimedio alla evidente discriminazione fra consumatori buoni (di alcool e tabacco) e cattivi (di cannabis). Qui le due proposte di legge: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15741 Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 13-03-2007 Spagna. Droghe e disturbi mentali Il consumo di droghe fa si' che a un paziente dei servizi assistenziali su due, nel 2010 verra' diagnosticata una patologia psichiatrica duale, ossia un problema di dipendenza da sostanze e insieme un disturbo mentale. E' stato questo il tema del seminario organizzato da Fegas presso l'Assessorato della Sanita' di A Coruna, cui hanno preso parte specialisti delle zone vicine. "Non e' un problema nuovo, ma ogni volta c'e' una tendenza crescente nella frequenza con cui il fenomeno si manifesta", ha affermato Victor Pedreira, vicedirettore di Salute mentale dell'Assessorato, presentando l'incontro insieme alla delegata Ausencia Tome'. E' un seminario a carattere itinerante, gia' tenuto in varie citta', cui hanno partecipato professionisti con responsabilita' nelle tre reti assistenziali legati a salute mentale, droghe ed alcolismo. Gli assistenti hanno riflettuto su come amalgamare i criteri diagnostici, le attivita' terapeutiche e le cure, ma soprattutto si e' cercata "l'integrazione delle tre reti in una sola", ha spiegato Victor Pedreira, considerato che "i problemi di abuso di droghe ed alcolismo sono probelmi di salute mentale che devono essere trattati con dispositivi assistenziali specifici". In merito ai casi clinici, "dal 1992 esistono dati che dimostrano una tendenza in crescita, tanto da far dire agli esperti che nel prossimo decennio il fenomeno riguardera' il cinquanta per cento dei pazienti curati per abuso di droghe". "Oggi il 47% degli schizofrenici mostra una dipendenza da sostanze, ed e' una cifra molto alta"; ha aggiunto che "tra i consumatori, la quota di persone con un'altra diagnosi psichiatrica e' davvero alta; ci sono studi che parlano del 53%". "I piu' frequenti sono disturbi della personalita', affettivi e di ansieta'". Riguardo alle sostanze con un'incidenza sulle patologie psichiatriche, Pedreira ha commentato: "ci sono sostanze che provocano con piu' facilita' di altre disturbi psichiatrici; per esempio la cocaina genera piu' problemi dell'eroina, ma anche le droghe sintetiche, l'hasish e la cannabis hanno una grande incidenza". "I fattori che predispongono la patologia duale sono predefiniti, giacche' non tutti i pazienti che soffrono di disturbi psichiatrici hanno la stessa facilita' nel dichiarare la loro dipendenza dalle droghe". Ha avvertito che "sostanze considerate poco pericolose come la cannabis provocano in persone geneticamente vulnerabili un rischio sei volte superiore di soffrire di schizofrenia, e lo stesso accade con le amfetamine o la cocaina". Altre malattie mentali possibili sono "il disturbo bipolare, che ha un rischio del 60% tra i consumatori di droghe ed alcol". Profilo: maschio, giovane, che vive in ambiente socioculturale basso, con facile accesso alle droghe e problemi di personalita'. Tipi: dal 2003 e' cambiato il consumo delle grandi droghe, con la cocaina che ha superato l'eroina, ma anche con l'aumento delle droghe sintetiche. 13-03-2007 Mondo. Ferrero all'Onu: depenalizzare il consumo personale di droghe Depenalizzare il consumo personale di sostanze stupefacenti e adottare misure alternative alla detenzione al fine di facilitare il percorso riabilitativo delle persone dipendenti. Queste le proposte illustrate dal Ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, alla 50esima sessione della "Commission on narcotic drugs", l'organo centrale dell'Onu che si occupa del tema delle droghe, istituito dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1946. "L'ipotesi di sanzionare i consumi si e' infatti rivelata inadeguata rispetto al contenimento degli stessi. Inoltre, l'unificazione delle sostanze in un'unica tabella e la definizione di spaccio basata unicamente sul parametro del possesso di una certa dose di principio attivo, stanno comportando un ulteriore aumento delle denunce penali". Secondo il ministro si deve "ricreare una tabella apposita per la cannabis in quanto sostanza stupefacente distinta da eroina, cocaina, anfetamine, ecc."; "eliminare la dose massima consentita per uso personale, restituendo al giudice la piena discrezionalita' nel valutare, situazione per situazione, se il possesso di sostanze sia riconducibile allo spaccio"; "prevedere l'ampliamento delle possibilita' di pene alternative al carcere" e "riequilibrare l'entita' delle pene per spaccio -oggi in Italia molto severe- a livello della media europea". L'obiettivo e' quello della diminuzione dell'offerta e della domanda di sostanze stupefacenti, del potenziamento del sistema delle cure e dei percorsi di recupero delle persone dipendenti, del contenimento della diffusione delle malattie e dei comportamenti illegali correlate agli stati di dipendenza. E' necessario quindi "investire sul contenimento della domanda oltre che sulla repressione dell'offerta" e nel campo della cura e riabilitazione, "superare gli attuali impedimenti legislativi che limitano la creazione di un sistema di allarme rapido in grado di fornire in tempo reale l'informazione sulla composizione delle sostanze illegali con la finalita' di soccorrere in modo piu' rapido e mirato le persone in stato di bisogno". Riguardo al contrasto al narcotraffico, appare "necessario concentrare gli sforzi nelle operazioni di intelligence volte a sgominare le grandi organizzazioni criminali (a cominciare da quelle che gestiscono il sempre piu' ingente traffico di cocaina)". Infine, in relazione all'uso terapeutico della cannabis, Ferraro ha detto di ritenere "doveroso facilitare l'accesso ai preparati farmacologici, naturali e sintetici, medicalmente prescritti ed acquistabili nelle farmacie". COSTA A COMMISSIONE ONU: CONTENIMENTO PROBLEMA - (di Flaminia Bussotti/Ansa) In generale il problema della droga nel mondo ha registrato un 'contenimento' ma restano problemi seri, primo fra tutti quello dell'Afghanistan, che detiene la posizione di 'monopolista' per la produzione di oppio: e' quanto ha messo in evidenza il direttore esecutivo dell'Unodc, l'ufficio dell'Onu contro la droga e il crimine, Antonio Maria Costa, nel suo intervento stamane all'apertura della 50/a riunione a Vienna della Commissione Onu sugli stupefacenti. Rispetto al passato il problema si e' stabilizzato, il che non vuole dire che 'andiamo verso un mondo libero da droga o che nei paesi ci sia stato uno stop, ma che c'e' un congelamento' della situazione. L'Afghanistan, al quale l'Unodc destina il suo programma di gran lunga piu' importante, e' un capitolo a se', anche per i risvolti di sicurezza e interconnessioni col terrorismo. L'Afghanistan resta anche per gli stati la priorita' principale. Nel 2007 si prevede che le piantagioni diminuiranno al centro al nord tanto che entro l'estate un terzo, se non la meta', delle 34 province del paese potranno essere dichiarate aree esenti da oppio. Al sud invece (dove si concentra la guerriglia) 'il circolo vizioso della droga che finanzia il terrorismo e del terrorismo che appoggia il traffico di droga e' forte quanto mai'. Inoltre si assiste al fenomeno di una produzione di oppio di molto maggiore (circa un terzo) al consumo effettivo e i prezzi, stranamente restano stabili e non scendono come normalmente davanti ad un aumento dell'offerta rispetto alla domanda. Il problema dell'aumento della produzione, ha rilevato, piu' che un problema di narcotici e' piuttosto legato alla guerriglia. Altri aspetti messi in luce da Costa nel suo intervento sono il forte incremento di diffusione della cannabis, con l'aiuto anche delle tecnologie in laboratorio e delle tecniche di semina, e quello delle droghe sintetiche con un leggero calo nei tradizionali paesi di produzione e in aumento invece nell'Europa dell'est, Africa, America centrale e in parti di Asia. La domanda globale di cocaina e' stata contenuta ma non ridotta, con un calo di consumo nell'America del nord pareggiato da un allarmante incremento in alcuni paesi europei dove i livelli di dipendenza sono fra i piu' alti al mondo. Viceversa l'abuso di eroina in Europa se non e' diminuito si e' stabilizzato mentre e' aumentato nei paesi di transito con relativo aumento della diffusione dell'Hiv e dell'Aids. Il direttore esecutivo dell'Unodc ha richiamato inoltre l' attenzione sull'importanza di un approccio globale nella lotta alla droga, al crimine e alla diffusione dell'Aids come segmenti di uno stesso problema. Per questo la strategia suggerita e' quella delle 'responsabilita' condivise': a livello internazionale istituzionale, regionale dei paesi confinanti, e locale della societa' e di tutti i suoi componenti -famiglia, scuola e media inclusi- che devono essere sensibilizzati per la ricerca di una soluzione. 13-03-2007 Italia. Ancora commenti sull'antidoping per studenti e parlamentari "Stupidaggini". E' il commento al 'Giornale' sulla provocazione lanciata dal ministro dell'Interno Giuliano Amato del presidente della Comunita' di Capodarco, don Vinicio Albanesi che afferma: "questi ragazzi li controlliamo il sabato dopo la discoteca, il lunedi' prima della scuola, e' assurdo. E inutile -avverte il religioso- i giovani son furbi, non si fanno trovare drogati all'interrogazione". Secondo don Vinicio, piuttosto, "il governo dovrebbe pensare a investire di piu' in politiche sociali, invece, cosa che non fa", e manca tutto, sottolinea: "mancano le politiche sociali di sostegno alle famiglie, mancano le politiche giovanili. E non ci sono investimenti". E riguardo all'accenno di Amato sugli "integerrimi consumatori di droga", Don Vinicio rileva che "Se e' un modo per segnalare che c'e' un'e'lite negli alti ranghi che consuma cocaina, ha ragione. Solo che non sono i figli dei 'nobili' il problema, ma le famiglie povere -sottolinea- Ecco, la famiglia: tutti ne parlano, ma nessuno fa nulla". "Sono totalmente d'accordo. Forse l'idea dell'antidoping e' piu' una provocazione che una proposta vera e propria, ma non c'e' dubbio che servano dei controlli sui ragazzi, che fanno un uso larghissimo di droga". E' il commento al 'Giornale' di Andrea Muccioli alla provocazione lanciata ieri dal ministro dell'Interno Giuliano Amato. Anche in classe, dice Muccioli, "basta guardare su internet. Ci sono dozzine di video filmati con i telefonini dove si vedono studenti che 'rollano' uno spinello durante la lezione. L'eta' della prima assunzione si e' abbassata paurosamente -rileva il figlio del fondatore di San Patrignano - siamo arrivati a 13 anni". "Sono anche d'accordo con il ministro Bianchi che propone l'arresto per chi guida ubriaco -aggiunge il direttore della comunita' di recupero- Ma il governo deve avere una linea coerente, invece sulla droga da' messaggi totalmente contraddittori". 'Come se non bastassero gli argomenti rilevanti sui quali il Governo e' lacerato adesso l'esecutivo di Prodi si mette a creare confusione anche su un tema serio e drammatico come quello della droga'. Maurizio Gasparri dell'esecutivo di Alleanza Nazionale protesta: 'Il Ministro Ferrero, piu' volte smentito dai fatti, si e' addirittura recato all'Onu per proporre, presso l'organo centrale delle Nazioni Unite, che si occupa del tema delle droghe, la depenalizzazione dell'uso degli stupefacenti. Una tesi assurda, contrastata da tempo da tutte le decisioni assunte in materia dall'Onu'. 'Mentre Ferrero vuole piu' droga per tutti, il Ministro dell'Interno ha addirittura chiesto di praticare l'antidoping nelle scuole, per verificare il consumo nelle classi di droghe -sostiene ancora- Si e' aperta la solita polemica all'interno dell'esecutivo che non sa dove andare: verso un uso piu' facile degli stupefacenti o verso uno screening di massa? In realta' sono divisi e confusi anche su questo tema. Basterebbe applicare la legge Fini-Giovanardi che favorisce il recupero sostenendo le comunita' di volontariato e sanziona lo spaccio con norme severe. Difendiamo e applichiamo quella legge invece di seminare confusione. Per quanto riguarda la proposta di Amato basterebbe che mandasse piu' Polizia e Carabinieri a stroncare il traffico di cocaina che dilaga anche sotto il suo naso a pochi metri dal Ministero dell'Interno. C'e' impunita', mancanza di controllo, disattenzione di troppi Prefetti e di troppe autorita'. Amato oltre a fare proposte choc faccia ogni giorno il suo normale dovere di Ministro dell'Interno. Un'incombenza che talvolta trascura troppo'. Le affermazioni del ministro dell'Interno Giuliano Amato sui controlli antidoping nelle scuole sono "fuori dal mondo" e "hanno generato una discussione surreale". Lo scrive oggi 'Il Manifesto', sottolineando come il titolare del Viminale si sia "risposto da solo. Pero' ha costretto un povero collega di governo, Paolo Ferrero, in missione a Vienna per la cinquantesima sessione della Commission on narcotics drugs dell'Onu, a prendere l'idiozia sul serio: 'un'idea di controlli a tappeto non e' compatibile con la democrazia...'". "Di piu' -prosegue 'Il Manifesto'- ha costretto un tale come Giovanardi ad avere ragione per la prima volta nell'arco della sua vita parlamentare - 'il governo e' sempre piu' contraddittorio'- e nello stesso tempo ha messo d'accordo antiproibizionisti doc e cattolici al cilicio, sicuramente in sintonia con il Paese reale. Siete fuori (dal mondo), e l'antidoping -conclude 'Il manifesto'- fatevelo in Parlamento". L'Unione degli studenti (Uds) respinge al mittente, il ministro Amato, la proposta di fare l'antidoping nelle scuole. 'La riteniamo - afferma in una nota - non solo offensiva ma miope! Siamo infatti convinti che la liberalizzazione delle droghe leggere come la canapa sia oramai un frammento di quella che potremmo chiamare innovazione della nostra democrazia, ma soprattutto strumento di prevenzione al commercio illegale di tali sostanze. In secondo luogo - aggiunge - siamo convinti che nessuno puo' violare la privacy di uno studente, tra l'altro minorenne, per punire i propri contesti familiari e sociali. E' ingiusto - conclude - e autoritario'. Un test antidroga per i parlamentari. Lo prevede la proposta di legge illustrata dal leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, "per assicurare trasparenza ai cittadini sull'uso di stupefacenti da parte di deputati e senatori". L'iniziativa, sottoscritta da un centinaio di parlamentari di maggioranza e opposizione con l'esclusine della sinistra radicale, parte dopo l'inchiesta della trasmissione di Italia Uno 'Le Iene': "La nostra e' una scelta di trasparenza e serieta' - ha spiegato Casini nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio - Quello della droga e' un fenomeno fuori controllo e ampiamente diffuso nel mondo dei salotti bene, dello spettacolo, dei professionisti e probabilmente della politica. La lotta alla droga deve essere senza quartiere e ciascuno deve dare il proprio esempio, senza fermarsi davanti a nessun santuario. E il buon esempio - ha sottolineato Casini - deve partire proprio dal Parlamento", perche' "non si puo' pensare di fare una guerra alla droga e ai trafficanti e poi avere troppe complicita'". A sottoscrivere la Pdl sono stati 37 deputati dell'Udc, 23 di Alleanza Nazionale, 13 di Forza Italia, 7 dell'Ulivo, 5 dell'Udeur, 2 del Dc-Psi e uno dei Verdi: "Questo e' un segno che nel Palazzo esiste una certa sensibilita'" a questo argomento, ha commentato Casini. Quanto alla mancanza di firme da parte dei partiti della sinistra radicale, come Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, il leader Udc ha osservato: "Chi vuole la liberalizzazione della droga, difficilmente puo' sottoscrivere questa proposta. Sarebbe una schizofrenia". Il documento prevede che i parlamentari siano sottoposti, volontariamente, a una verifica annuale "sull'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope", e i risultati saranno resi pubblici. Le procedure degli accertamenti sono stabilite dagli uffici di presidenza delle Camere. Casini si e' detto d'accordo con la proposta del ministro dell'Interno Giuliano Amato di effettuare un test antidroga fuori dalle scuole: "Spero solo che il ministro Amato non cambi idea e che tenga duro". Dichiarazione di Mimmo Battaglia, presidente Fict: In questi giorni ci ritroviamo ad essere spettatori di nuovi interventi e posizioni politiche che appaiono rispondere più a livelli ideologici che ai bisogni reali dell’uomo. In questi anni, si è visto un susseguirsi in modo alternato di leggi repressive e di proposte di liberalizzazione, entrambi rispondenti a logiche di sicurezza collettiva. Le risposte per affrontare la droga sono state finora incomplete, a volte contraddittorie, senza una strategia politica adeguata per combatterne l’uso, ma solo provvedimenti che andavano ad eliminare gli effetti esterni, visibili fermandosi ad una percezione approssimativa del problema, per isolarlo, criminalizzarlo, circoscriverlo in un recinto. Siamo convinti che affrontare il problema delle dipendenze tramite una politica repressiva o punitiva illuda la gente del superamento del problema stesso, semplificandolo e operando a livello superficiale. Vorrei ricordare che la politica non è solo fare leggi per ridurre i danni, ma, soprattutto, ricercare e affermare una strategia condivisa ad ampio raggio. Noi della FICT che operiamo sul tutto il territorio con un lavoro di trattamento, coesione sociale e di prossimità delle persone a stretto contatto con i giovani, le famiglie, le scuole riteniamo che nessuno è prettamente colpevole per le azioni che compie, ma agisce in rapporto ai valori e ai principi che gli sono stati impartiti. Da qui l’importanza del mettersi in discussione e dell’educare per poter realmente prevenire. Viviamo in una società sempre più complessa “schizofrenica nelle risposte e negli atteggiamenti”, perciò aperta a esiti inattesi, in cui, con costanza e caparbietà, abbiamo continuato a gridare che il fenomeno della droga è espressione di un disagio diffuso, di una sofferenza morale. Oggi più che mai è viva la crisi interiore dell’uomo, abbandonato ad un sistema che si finge ordinato e che promuove messaggi provocatori e contraddittori, fini a sè stessi. Se è vero come dice il Ministro Amato che in Italia “occorre una campagna enorme contro la droga”, non possiamo condividere la scelta metodologica mirante al controllo di una generazione che si sentirebbe penalizzata in modo aprioristico. Noi diciamo, invece, che la questione delle dipendenze è questione anzitutto educativa che dovrebbe vedere impegnati tutti i soggetti pubblici, privati e Istituzioni. Affermiamo la necessità di formulare un messaggio chiaro: la droga fa male, drogarsi non è un diritto, il tossicodipendente va aiutato e non punito. Non ci riconosciamo nell’approccio rigido e punitivo né in quello che considera un dato di fatto l’abuso di droghe. Pertanto, scegliamo la prospettiva della centralità della prevenzione per un paese complessivamente meno drogato. Ricordiamo a noi e a tutti che la vera origine del disagio giovanile va ricercata nella società degli adulti. In questo momento il sistema più urgente da privilegiare è quello preventivo, educativo, della cura e del trattamento viste come fasi della prevenzione stessa. Il tema della droga, specialmente per le giovani generazioni, è questione trasversale in stretta connessione con le politiche giovanili, della famiglia, della scuola, della sanità, della giustizia e del lavoro. Di conseguenza prevedere armonizzazioni tra le normative in essere con l’opportuno coinvolgimento di altri Ministeri competenti e delle politiche regionali. Auspichiamo una politica che punisca e persegua piuttosto i trafficanti di morte. Appoggiamo una politica che ponga il giovane al centro delle proprie azioni per renderlo protagonista attivo della società, una politica concertata che coinvolga tutte le agenzie educative del paese per invitare i ragazzi ad essere positivamente nel mondo. (Fonte: Ansa) Stupiti, poco informati, perplessi e comunque decisamente contrari, persino al dibattito. Cosi' sono apparsi stamani gli studenti del celebre liceo milanese Parini al cronista in cerca di un commento sulla provocatoria proposta del ministro Giuliano Amato. Sorprendentemente pochi studenti ieri mattina erano al corrente delle parole pronunciate a Firenze dal Ministro dell'Interno. Davanti alle porte del liceo Parini, la voglia di parlare di studenti e professori e' poca. Molti, soprattutto insegnanti, preferiscono decisamente glissare sull'argomento, altri, soprattutto studenti, spiegano di 'non essere informati sull'argomento'. Qualcuno tra i ragazzi, sentendo parlare della proposta Amato, ha sgranato gli occhi per lo stupore, immaginando forse la scena di un' interrogazione su Sofocle seguita da un esame antidoping tra i banchi della classe. Ma chi commenta, tra gli studenti, lo fa con durezza, senza concedere spazio all' ironia e neppure all' ipotesi di dibattere il tema. Marco, alto, occhi azzurri, jeans e felpa blu, 17 anni, seconda liceo, definisce l' idea come 'improponibile: e' impossibile fare una cosa del genere a scuola e non ho nient'altro da aggiungere'. Marta, che a giugno fara' l' esame di maturita', e che ha avuto anche esperienze di studio all'estero, sostiene: 'Questa e' l'ennesima volta che ci si occupa della scuola nel modo sbagliato. Non si puo' fare un esame antidoping dopo le interrogazioni, e' una idea folle. In questo modo non si va a risolvere i problemi scolastici alla radice,non si pensa davvero alla formazione culturale delle persone. La scuola rimane un obbligo fino a 16 anni, bisogna che in questo arco di tempo le istituzioni forniscano piu' strumenti possibili per educare i giovani. Ho trascorso un anno di studio all'estero, negli Usa, e ho visto che c'e' molta differenza a livello qualitativo, di organizzazione, tra la scuola straniera e quella italiana'. Giulia, compagna di classe, esprime la sua contrarieta' sulla proposta del ministro Amato e aggiunge: ' anch'io penso che non ci si dovrebbe preoccupare di fare un esame antidroga nelle scuole, ma di altri problemi, come ad esempio l'impossibilita' di scelta delle materie da studiare nei licei o istituti tecnici. La scuola impone la didattica senza fornire un'alternativa agli studenti, che non possono fare altro che studiare quello che i dirigenti scolastici decidono. Questo, secondo me, e' un problema, ben piu' urgente della questione dell'antidoping'. 'Condivido la proposta di Pier Ferdinando Casini di istituire un test anti-droga per i parlamentari, anche se la sua proposta non porta a conseguenze dirette per chi risultasse positivo al suddetto esame o si rifiutasse di sottoporvisi. Ritengo, pertanto, che la mia proposta di modifica al regolamento, gia' da tempo depositata al Senato (comunicata alla presidenza lo scorso 10 ottobre 2006 ), sia piu' utile non solo per far emergere il problema ma anche per sanzionarlo....'. Lo sottolinea il coordinatore della Lega Nord, Roberto Calderoli. 'Non vi e' alcuna difficolta' ad aderire alla proposta di Casini e di quanti altri volessero istituire un test sull'uso di sostanze stupefacenti per i parlamentari.' Lo dice il senatore Nello Formisano, Capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama. 'Ritengo che non sia il primo dei problemi - continua Formisano - e lo ritengo giusto solo perche' l'etica della responsabilita' richiede che ognuno risponda prima a se stesso e poi agli altri dei comportamenti, delle azioni e di tutte le scelte che adotta nel corso della propria vita'. Si' al test anti-droga per i minori, 'ma con un supporto di counseling e solo come forma di prevenzione della 'malattia' della dipendenza'. Cosi' il direttore dell'Osservatorio Regionale sulle Dipendenze della Regione Veneto e del Dipartimento delle Dipendenze di Verona, Giovanni Serpelloni, commenta la proposta del ministro dell'Interno Giuliano Amato di rendere obbligatori test 'anti-doping' nelle scuole. 'In linea generale - rileva Serpelloni in una nota - siamo d'accordo con l'approccio del ministro Amato di diffondere l'utilizzo dei test antidroga al fine di una sempre maggiore prevenzione. Da anni stiamo sviluppando una serie di studi sulla validita' del testing come forma di prevenzione dall'uso di droghe e dalla conseguente possibile dipendenza: siamo oggi convinti - prosegue l'esperto - che questi strumenti siano validi ai fini della prevenzione soltanto se eseguiti in contesti di counseling e di specializzazione'. Il testing, cioe', secondo Serpelloni, 'non va usato certo come strumento repressivo e contro il volere dell'interessato, ma in un contesto sanitario definito per scoprire se i ragazzi minorenni hanno un problema, se essi possono avere o no un rischio di malattia aumentato'. Serpelloni ribadisce quindi che la dipendenza da sostanze e' 'una vera e propria malattia, che puo' colpire soprattutto le fasce giovanili introducendo un aumento considerevole del rischio di mortalita' e di invalidita' permanente: I test antidroga - e' la sua posizione - devono entrare nella normale routine di analisi eseguite sulle persone minorenni al pari di tutte le altre indagini strumentali per la loro salute'. Tuttavia, 'e' necessario approfondire ancora con ulteriori studi - rileva - se introdurre il test antidroga come screenig sia efficace anche nel contesto italiano per prevenire la dipendenza'. In merito alla proposta di rendere obbligatori questi test nelle scuole, 'noi - afferma Serpelloni - consigliamo prudenza per ragioni di privacy e possibile futura discriminazione che potrebbe esserci; gli unici che dovrebbero sapere se il minore si droga devono essere in prima battuta i genitori e il tutto andrebbe gestito in un contesto sanitario molto preparato a questo'. In base ai dati di una ricerca dell'Osservatorio Regionale sulle Dipendenze di Verona, relativa al 2005-2006, su un campione di 4917 giovani della regione di eta' media di 16-17 anni, e' emerso un notevole uso di sostanze tra i ragazzi: alcol 60%, cannabis 15%, amfetamine 0,8% (ecstasi 1,1%), LSD 0,9%, cocaina 1,8%, eroina 0,7%. L'eta' media di inizio era di 15,2 anni per le droghe e di 14,2 anni per l'alcol. La proposta sui controlli antidoping nelle scuole e' sbagliata per almeno due motivi: in primo luogo perche' legittima in qualche modo l'idea che assumendo sostanze stimolanti si possa rendere meglio negli studi, inoltre e, soprattutto, perche' si affronta la questione dalla 'coda', anziche' dalla 'testa'. Lo sostiene la confederale della Cgil, Morena Piccinini, per la quale 'la 'testa' e' il narcotraffico che dovrebbe essere combattuto in primo luogo dalle strutture che fanno capo al ministero dell'Interno; e andrebbe poi rafforzato il lavoro di informazione e prevenzione dei servizi, per giovani e meno giovani'. Secondo Piccinini su questo terreno 'va svolta un'azione a tappeto, sostenendogli operatori del settore, impegnati, ad esempio rispetto al problema della cocaina, in sforzi notevoli con risorse purtroppo assai carenti'. 'La 'coda' del problema - conclude la dirigente sindacale - dalla quale si vorrebbe erroneamente partire, sono invece i consumatori, soprattutto i piu' giovani, verso i quali e' inutile e controproducente la tattica della punizione e della sanzione'. 'Condivido la proposta di introdurre un test antidroga per i parlamentari. Credo occorra una certa coerenza fra quello che si dice e quello che si fa. Quella dell'uso e dell'abuso di sostanze stupefacenti e' un male diffuso, purtroppo'. Lo ha detto Manuela Di Centa, campionessa olimpica, eletta nelle fila di Forza Italia. 'Lo sport insegna, attraverso una sana competizione, attraverso la correttezza e la lealta' che esso impone, il non uso di droghe. Quando cio' avviene -osserva Di Centa- degenera e l'atleta perde il rispetto di se', degli altri, del proprio corpo, con conseguenze catastrofiche. Anche nel rispetto delle istituzioni e dei cittadini che ci hanno votati, credo sia una sana pratica, sottoporre i parlamentari a questo test'. 'Una precedente dichiarazione che e' stata gia' diffusa non rispecchia esattamente il mio pensiero sulla proposta del ministro dell'interno Amato in merito ai controlli antidoping nelle scuole. Mi preme quindi precisare che sul tema della droga mi aspetto soprattutto una forte collaborazione da parte degli istituti scolastici ed in particolare degli insegnanti. La droga a scuola e' forse il peggior indice di degenerazione di un sistema valoriale che invece dovrebbe vedere la scuola ed il suo ruolo educativo come antidoto naturale a certi comportamenti'. A rendere piu' chiara la sua posizione sulla proposta del ministro dell'Interno Giuliano Amato in merito ai controlli antidoping a scuola e' l'assessore regionale all'istruzione del Veneto, Elena Donazzan, che infatti dichiara di 'temere delle sorprese, purtroppo, anche negli istituti della nostra regione. E' un fenomeno che non possiamo ne' dobbiamo ignorare, e che va colpito duramente'. L'assessore Donazzan sottolinea come 'il Veneto sia da sempre in prima linea su un tema serio come quello droga, basti ricordare che e' l'unica regione in Italia ad aver approvato una Dichiarazione etica contro la droga'. 'Gravissimo e pericoloso e' anche l'intervento del ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero - aggiunge l'assessore - che di fronte all'assemblea della Commissione sulle droghe dell'Onu, ha ribadito la sua intenzione di modificare la legislazione vigente in materia, andando nella direzione di depenalizzazione per il consumo personale di sostanze stupefacenti. 'La logica dominante di questo Governo rimane quella dello smantellamento di tutto cio' che e' stato fatto nella scorsa legislatura'. Donazzan si riferisce in particolar modo alla Legge Fini-Giovanardi 'che mira a reprimere lo spaccio grazie a norme severe e che favorisce il recupero sostenendo le comunita' di volontariato. La legge c'e', il ministro Ferrero si preoccupi di farla applicare anziche' di eliminarla'. 'Ferma restando ormai la totale schizofrenia del governo sul tema droga, la proposta-provocazione di Amato ha certamente un suo fondamento in rapporto ai dati allarmanti sulla diffusione di droghe e alcool anche fra i giovanissimi'. Lo dichiara in una nota il coordinatore di Alleanza nazionale in Puglia, Adriana Poli Bortone. 'Me la sentirei di proporre un piano a termine, quinquennale, con controlli antidoping - prosegue Poli Bortone - ma con un contestuale investimento da parte del governo in corsi e attivita' di educazione alla salute e ai comportamenti responsabili. E' evidente comunque - aggiunge - che non possiamo criminalizzare i giovani, rei di aver ricevuto una societa' priva di valori e ricca di disvalori ed e' per questo che l'antidoping dovrebbe esser fatto su tutti coloro che rivestono ruoli di responsabilita', dagli educatori ai politici, non solo sui giovani'. 'Un tempo - conclude l'esponente di An - si doveva produrre un certificato di 'sana e robusta costituzione'. Oggi, sostenere un esame antidoping sarebbe opportuno per l'accesso alla carriera, anche quella politica. E' strano che da parte di alcuni candidati-sindaco si eluda il problema, quasi che non esistesse'. 'Capisco che Casini avverta l'esigenza di un test antidoping ai parlamentari, visto che il problema e' molto sentito e diffuso dalle sue parti, ma a dir il vero ho paura che dietro questa proposta si celi l'ennesimo attacco alla leadership di Berlusconi nel centro-destra'. E' quanto afferma il parlamentare di Prc Francesco Caruso. 'Io personalmente resto libertario e quindi rigetto tanto la proposta di Amato dei test antidoping nelle scuole quanto quella di Casini dei test in Parlamento'. 13-03-2007 Gb. Aumentano le coltivazioni locali di cannabis Secondo una ricerca condotta dall'organizzazione DrugScope, oltre il 60% della cannabis venduta nel Paese e' coltivata internamente. Rispetto ad un decennio fa si e' visto un netto incremento delle coltivazioni locali di cannabis, (erano solo l'11%), cosi' come negli ultimi anni sono triplicati i sequestri effettuati dalla polizia. Il presidente dell'organizzazione Martin Barnes ha dichiarato: "Parallelamente alle coltivazioni su larga scala delle organizzazioni criminali, la cannabis e' coltivata anche in piccole quantita'. Allo stesso tempo, la cannabis modificata (sulla pianta e' spruzzata anidride silicica, sotto forma di pezzi minuscoli di vetro per aumentarne le dimensioni e incrementare i profitti) coltivata dalle bande criminali potrebbe avere conseguenze sulla salute dei consumatori. Questi pezzettini di vetro alle volte non sono cosi' piccoli come dovrebbero, danneggiando i polmoni", ha concluso Barnes. 14-03-2007 Israele. Parlamentare presenta proposta di legge per la marijuana terapeutica Presentata al Parlamento (Knesset) una proposta di legge che consente la coltivazione e la produzione di piante di marijuana per fini terapeutici. Il parlamentare Aryeh Eldad del National Union ha specificato che la coltivazione e il possesso della sostanza dovrebbero avvenire sotto il controllo delle autorita' governative, e ha aggiunto che ha avanzato la proposta perche' ricerche mediche hanno dimostrato la validita' del consumo terapeutico della marijuana per i malati gravi, e per questo la legge dovrebbe essere approvata. La proposta di legge prevede che siano il ministro della Giustizia e della Sanita' a determinare le condizioni della somministrazione. 14-03-2007 Italia. Croce Rossa ospita conferenza internazionale sulla droga Dopo 85 anni dalla Conferenza internazionale di Bangkok, dove per la prima volta si parlo' di droga, la Croce Rossa, organizza a Roma dal 22 al 24 marzo, il Simposio Internazionale sulle droghe. 'L'evento -spiega il presidente della Cri Massimo Barra- organizzato in collaborazione con Mezza Luna rossa, il Senlis Council ed Erna, sara' utile per discutere uno scambio di esperienze tra le oltre 35 Societa' nazionali impegnate nella lotta alla tossicodipendenza e allo stigma ad essa associato'. 'La Croce Rossa si fa carico delle sofferenze dei tossicomani, facilmente prevedibili se solo le autorita' in tutto il mondo dessero ascolto alla comunita' scientifica internazionale'. 14-03-2007 Usa. Nuovo Messico. House approva legge per la marijuana terapeutica Al contrario del voto negativo della scorsa settimana, la House ha approvato la proposta di legge per la marijuana terapeutica con 35 voti a favore e 25 contrari. La scorsa settimana la House l'aveva rigettata con 36 voti contrari e 33 favorevoli. La proposta di legge ha gia' l'appoggio del governatore Bill Richardson il quale, firmandola, la rendera' legge dello Stato. 14-03-2007 Italia. Palermo. Agente carcerario forniva droga ai detenuti Giuseppe T., l'agente di custodia del carcere Pagliarelli di Palermo arrestato oggi, sarebbe stato "un vero e proprio tramite delle comunicazioni tra persone detenute e altri soggetti in liberta'". Lo scrivono i magistrati della Dda nell'ambito dell'indagine che stanotte ha portato all'esecuzione di sei misure cautelari ordinate dal gip. L'agente penitenziario si sarebbe prestato a riferire messaggi, a portare a Pagliarelli marijuana, a fornire telefonini e schede sim. I carabinieri lo hanno seguito e ripreso mentre riceveva sacchetti da altri indagati. Dal contenuto delle conversazioni intercettate si e' appreso che si trattava di marijuana da introdurre in carcere. E dalle intercettazioni e' emerso il quadro di un pubblico ufficiale 'disponibile' alle esigenze dei detenuti. Il 27 ottobre 2006, parlando con Giacomo F., un'altre delle persone arrestate oggi, Trapani faceva riferimento a "un pacco. Mi ha detto Nino se te la vuoi tenere tu. Te la tieni tu, e' sessanta. Sessantamila". Il riferimento sarebbe, secondo gli inquirenti, al valore della droga. Lo stesso giorno, parlando con un calabrese chiamato 'Jimmy', T. riferiva le richieste dei detenuti: "Mi diceva di dirti per un telefono. Dev'essere... lo hai presente il Motorola quello sottile, cosi' non si vede. Quello che si apre, hai capito?". Giuseppe T. sarebbe stato ampiamente disponibile a fare entrare in carcere non solo telefonini e schede sim ma anche panetti di marijuana fornitigli da Massimiliano M., un altro degli arrestati. Ci sono una serie di conversazioni intercettate che appaiono dal significato univoco, secondo i pm De Lucia, Prestipino e Buzzolani, della Dda di Palermo. In un caso, poi, Trapani porta fuori messaggi sui viaggi necessari per trasportare stupefacenti. Il 21 ottobre i carabinieri ascoltano questa conversazione tra la guardia e un altro indagato calabrese: "Siccome il signor Francesco mi aveva detto che si doveva fare dei viaggi da Palermo verso la' in quanto c'era una persona che doveva dare dei soldi, poi pero' non mi ha fatto sapere piu' niente. Ma tu sai qualche cosa?". Sei giorni dopo, il 27 ottobre, il discorso riprende: "Mi dovrebbero fare avere queste cose, questi soldi. Ti devo portare i soldi", dice l'agente al suo interlocutore. 14-03-2007 Italia. Esperto su test antidroga per parlamentari: sicuri solo esami delle urine "I test sul piano scientifico non sono tutti egualmente attendibili"."Un test dal risultato certo e' quello delle urine. Anche la medicina legale spesso utilizza il test urinario. Comunque si fa anche il tampone. Nell'80-85 per cento dei casi rivela l'effettiva assunzione di sostante, pero' c'e' un ampio margine di errore". Lo ha dichiarato Enrico Malizia, tossicologo e ordinario all'universita' La Sapienza di Roma, in un'intervista al quotidiano 'Il Messaggero', in merito alla proposta di legge presentata dal leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, che introduce il test antidroga non obbligatorio per i parlamentari. "Per gli oppiacei e la cocaina si puo' anche esaminare il capello: se contiene tracce della sostanza per tutta la sua lunghezza vuol dire che quella persona ha consumato cocaina di recente e non e' escluso che si tratti di un consumatore abituale. Se, invece le tracce della droga sono soltanto sulla punta del capello vuol dire che quella persona ha smesso di usare la sostanza". "Per lo spinello puo' anche essere sufficiente l'esame dell'acqua con cui si e' lavati le mani, dal momento che tracce di cannabis si fermano sulle dita". Al quotidiano di Rifondazione comunista non e' piaciuta la proposta del ministro dell'Interno, appoggiata dal leader dell'Udc, sui test anti-droga nelle scuole. In un corsivo in prima pagina dal titolo 'Un consiglio a Casini e Amato: dateci retta, cambiate pusher', 'Liberazione' scrive: "Doping e antidoping. La proposta Amato ha avuto lo stesso effetto di una canna -sai quella simpatica euforia che ti prende con gli amici dopo cena -ma non ci era piaciuta. E' piaciuta invece a Casini che ha rilanciato: si' davanti alle scuole, prima durante e dopo le interrogazioni, ma anche in Parlamento e al Senato prima dopo e durante le votazioni". "Ora la domanda e': se avesse ragione Casini? Secondo noi la roba che passano in Parlamento non e' di prima qualita', visti gli effetti che produce (amnesia, delocalizzazione, logorrea), ma Casini e Amato non avranno esagerato"? "Queste proposte -conclude il quotidiano diretto da Piero Sansonetti- non saranno il frutto degli effetti imprevisti di oppio afghano tagliato male? Insomma: non sara' il caso di cambiare pusher"? Pedrizzi (An) lancia la sfida e Cento (Verdi) la raccoglie: fare per primi l'antidoping per dare l'esempio a tutti i parlamentari. "Tutti noi parlamentari dovremmo fare l'antidoping -ha detto stamattina Riccardo Pedrizzi, deputato di An, ai microfoni di Radio Citta' Futura- Casini ha presentato un disegno di legge in questo senso che io ho firmato. Si deve combattere la droga e non il drogato. Questa lotta la dobbiamo fare tutti insieme dando noi parlamentari l'esempio". Di qui la sfida al sottosegretario all'Economia Paolo Cento a "fare l'antidoping insieme a me". Immediata la risposta dell'esponente dei Verdi. "Accetto la sfida, naturalmente, perche' non fumo nemmeno sigarette- ha detto Cento". Affermando pero' anche che "su come combattere la diffusione delle droghe resto convinto- spiega il sottosegretario- che uno dei punti di crisi sia il mercato clandestino che mette nello stesso calderone lo spinello, l'exstasy la cocaina e l'eroina consentendo a chi spaccia e si occupa di narcotraffico di regolamentare secondo i propri profitti la diffusione di un tipo o di un altro di stupefacente". Per questo motivo, Cento ritiene ormai maturo in Italia il tempo di una "sperimentazione sulla legalizzazione della marijuana e dei suoi derivati, con l'obiettivo di togliere dalla clandestinita' e dal circuito illegale quelle migliaia di uomini e donne che fanno uso di marijuana in maniera saltuaria e levarli cosi' dal contatto con il mercato clandestino della altre droghe piu' pesanti". 'Viste le dichiarazioni 'stupefacenti' che di continuo ci propinano i membri del Governo, forse l'antidoping andrebbe fatto a loro'. Cosi' Isabella Bertolini, vice presidente dei deputati di Forza Italia, torna sul dibattito a proposito della lotta alla droga. 'La droga - sottolinea la parlamentare azzurra - e' un problema serio che va affrontato in modo responsabile. La provocazione dell'antidoping a scuola rischia di farci perdere di vista quanto drammatico e quanto diffuso sia il problema in Italia, soprattutto tra le nuove generazioni'. 'Proprio per questo motivo - prosegue Bertolini in una nota - l'Associazione 'Valori e Liberta', di cui sono Presidente, ha inteso affrontare il delicato tema della diffusione delle droghe tra i giovani, organizzando un Convegno, dal titolo 'Droghe: quando l'uso diventa abuso', che si svolgera' domani al Teatro Quirino di Roma, alla presenza di molti ragazzi delle scuole romane'. 'Del resto non bisogna dimenticare - conclude la parlamentare azzurra - che questo Governo ha raddoppiato il quantitativo legale di cannabis consentito ad uso personale. Siamo allo sbando piu' completo. Invece di difendere i nostri ragazzi dai pericoli della societa' contemporanea li buttiamo nelle braccia degli spacciatori'. 'Il ministro Amato ha voluto utilizzare delle frasi forti per far riflettere attentamente sui tanti problemi della scuola. Tra i quali l'utilizzo delle sostanze stupefacenti merita una riflessione attenta per risolverlo. L'unica politica che non possiamo adottare e' quella di fare come lo struzzo mettendo la testa sotto e ignorando i problemi'. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Beppe Fioroni, a margine della presentazione dei Giochi della Gioventu' 2007 svoltasi stamani presso il salone d'onore del Coni. Nei giorni scorsi, il ministro dell'Interno Giuliano Amato aveva sollevato l'allarme droga all'interno delle scuole proponendo il test antidoping all'uscita degli stessi istituti e delle discoteche. " Il disegno di legge presentato ieri dall'ex presidente della Camera Pierferdinando Casini sul test volontario per i parlamentari che in tal modo potranno dimostrare di non fare uso di sostanze stupefacenti mi pare vada nella direzione giusta". Lo sostiene Michele Bonatesta, leader del Movimento "Insieme per il territorio". Ma se e' vero che la gente non puo' vivere con il sospetto che chi e' chiamato a rappresentarla ai piu' alti livelli istituzionali sia il primo a commettere impunemente atti illeciti- commenta l'ex parlamentare - per quale motivo non estendere tale obbligo-facolta' a tutti gli eletti nelle Regioni, Province e Comuni d'Italia? Sono questi ultimi, infatti, quelli che, vivendo sul territorio a stretto contatto con i propri elettori, devono piu' e prima degli altri dimostrare di essere trasparenti e credibili non solo nella vita pubblica ma anche in quella privata in modo da essere di esempio soprattutto ai giovani che dalla politica e dai cosiddetti 'politicanti' (sempre piu' numerosi) da tempo stanno prendendo le distanze." "Questo costante aumento dell'insofferenza dei nostri giovani, che sfocia sempre piu' spesso in atti di vandalismo ed in molti casi porta di ragazzi giovanissimi a commettere veri e proprie azioni delinquenziali, e' frutto di un grave disagio che oggi coinvolge sempre piu' ragazzi senza apparenti problematiche famigliari. Ad affermarlo la senatrice Laura Bianconi componente della commissione Bicamerale per l'infanzia, che domani moderera' un convegno organizzato a Roma dall'Associazione Valori e Liberta' sul tema dell'abuso delle droghe. "Questo grave male sociale, equamente presente su tutto il territorio nazionale - precisa la parlamentare azzurra- e' ormai un emergenza all'interno delle scuole, della famiglia e perfino in quello che una volta era il punto di riferimento preferito degli adolescenti, la propria cerchia di amici. La verita' - continua la senatrice Bianconi - e' che questa societa' non fornisce piu' un'educazione basata sul rispetto dei valori, del prossimo, della la famiglia, delle leggi e ancor meno delle Istituzioni in generale. Occorre fornire un maggiore supporto educativo alle famiglie e alla scuola, oggetto quest'ultima di un profondo degrado che sfocia quotidianamente in atti di bullismo e violenza. Ben vengano, dunque, le iniziative delle Istituzioni volte a bloccare l'utilizzo degli stupefacenti e dell'alcol nelle scuole e davanti alle discoteche, ma ricordiamoci che un semplice antidoping cosi' come forme esclusivamente repressive non risolvono il problema". 'Concordo con la proposta del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, di istituire un test tra i parlamentari per accertare l'uso di droga'. Lo afferma l'onorevole Franco Laratta, deputato della Margherita. 'Sono d'accordo perche' - spiega il deputato - il Parlamento deve essere una casa di vetro, ossia trasparente. Ma dobbiamo avere anche il coraggio di andare oltre e chiedere altro'. 'Mai piu' parlamentari indagati e addirittura condannati', afferma. Secondo il parlamentare 'In questo modo daremmo un bel segnale al Paese che guarda alla politica sempre piu' con fastidio e una certa diffidenza. I parlamentari - ha concluso - proprio per il ruolo che rivestono e per le responsabilita' che assumono devono essere al di sopra di ogni sospetto'. 14-03-2007 Italia. Veneto. Studio: sempre piu' droghe e prezzi sempre piu' bassi Prodotti sempre piu' vari, per soddisfare tutte le esigenze e indurre nuovi bisogni, venduti seguendo una politica di riduzione dei prezzi, con 'sconti comitiva' ed agevolazioni per i neofiti. Questa la fotografia del nuovo mercato della droga, secondo uno studio dell'Osservatorio Regionale del Veneto sulle Dipendenze, diretto dal dott. Giovanni Serpelloni. 'In questi anni si e' assistito alla diminuzione del prezzo di alcune importanti droghe, come la cocaina, ma anche la diminuzione della pezzatura con fabbricazione e spaccio di dosi piu' ridotte, sia nel contenuto di principio attivo che nel prezzo, al fine di renderle piu' fruibili soprattutto dai giovanissimi'. 'Questa politica consente un maggior accesso alla droga di fasce con basso potenziale di acquisto (individui dai 12-14 anni d'eta') che potrebbero avere, inoltre, una diffidenza iniziale derivante anche dai forti effetti psicoattivi che una 'normale' dose potrebbe esercitare su di loro. Infatti le dosi a basso contenuto di principio attivo sono meno 'disturbanti' e piu' accettate dai neofiti'. La ricerca evidenzia, inoltre, che spesso gli spacciatori tendono a dare dei piccoli 'gadget' ai clienti per creare una fidelizzazione maggiore attraverso la fornitura di altre droghe oltre quelle richieste, come nel caso dei consumatori di ecstasy, anfetamine e cocaina, che a volte vengono forniti di sigarette a base di eroina per contrastare gli effetti di sovraeccitazione che tali sostanze danno se assunte continuativamente per qualche giorno: l'eroina, infatti, viene usata come 'sedativo' la domenica notte per poter fruire di un riposo notturno che permetta, il lunedi', di tornare a scuola o sul posto di lavoro. Da un'indagine condotta dall'Osservatorio in Veneto su un campione di 4.917 giovani, di eta' compresa tra i 14 e i 24 annni, appare che alcol e marijuana sono le sostanze che attraggono maggiormente. Il 74% dei giovani, secondo l'indagine, accetterebbe alcol in caso di offerta, il 23% marijuana. La percezione del rischio dei giovani e' alta per sostanze come l'eroina (92%), le anfetamine (91%), la cocaina (90%), l'alcol (80%), meno alta per altre sostanze come la cannabis (76%), gli steroidi (68%) e il tabacco (41%). Vi e' inoltre una relazione statisticamente significativa tra i soggetti che hanno un'elevata percezione del rischio e la valutazione sull'inefficacia della liberalizzazione delle sostanze come iniziativa di prevenzione delle dipendenze. Per quanto riguarda l'informazione sulle sostanze stupefacenti, i giovani rappresentano il campione meno informato: in particolare, si osserva che il 46% dei soggetti ha scarse conoscenze sugli effetti della cocaina, il 79% sulla marijuana e l'80% sugli steroidi. L'indagine, effettuata tra luglio 2005 e marzo 2006 con la distribuzione di questionari, evidenzia anche che nell'atteggiamento verso il libero uso delle droghe c'e' un netto disaccordo verso sostanze come l'eroina (92%), le anfetamine (90%), la cocaina (89%), mentre sono favorevoli al libero uso dell'hashish circa il 30% dei giovani; per quanto riguarda le sostanze alcoliche, si registra un atteggiamento sostanzialmente liberale (81% per gli alcolici e 58% per i superalcolici). Un fattore che svolge una funzione protettiva rispetto al consumo di sostanze, come emerge dallo studio, e' la posizione religiosa: i credenti praticanti, infatti, tendono ad utilizzare di meno sostanze come superalcolici e cannabis, sia rispetto ai non credenti sia rispetto ai credenti non praticanti. Anche l'appartenenza politica dei soggetti influenza il consumo relativo alla cannabis: il 43% dei giovani che si dichiara di sinistra dice di aver fumato marijuana almeno una volta nella vita rispetto al 30% di chi si dichiara di destra. 14-03-2007 Messico. Calderon a Bush: lavorare di piu' contro la droga Il presidente statunitense George W. Bush, che oggi conclude in Messico un viaggio di una settimana in cinque paesi d'America latina, ha ammesso che gli Stati Uniti debbono fare di piu' nella lotta contro il narcotraffico. Al termine di una visita ieri alle rovine Maya di Uxmal, Felipe Calderon ha invitato la delegazione statunitense a cena nella fattoria Xcanatun, alla periferia nord di Merida, capitale dello stato di Yucatan. Qui il capo dello stato messicano ha dichiarato che 'oggi si inaugura una nuova tappa nelle relazioni bilaterali', basata sulla corresponsabilita'. E per questo, ha aggiunto, e' necessario ad esempio che sul tema della repressione del traffico di stupefacenti, gli Usa adottino una politica piu' incisiva. E sorprendendo ancora una volta tutti per la pacatezza delle sue reazioni, Bush ha risposto che nel nostro governo 'abbiamo molto da fare all'interno della nostra frontiera, visto che esiste narcotraffico perche' esiste domanda di droga'. 14-03-2007 Italia. Pilota Alitalia usava aereo per traffico di droga Un pilota dell'Alitalia è stato prima sospeso e poi licenziato su disposizione della Procura di Busto Arsizio che lo ha indagato per traffico internazionale di stupefacenti. La notizia è stata diffusa dal Tg1 nell'edizione delle 13.30. Su un apparecchio in servizio da Karakas a Milano Malpensa sono stati trovati due chilogrammi di cocaina riconducibili al pilota, il quale in alcune conversazioni intercettate ammette di essere un consumatore. Sono in corso approfondimenti d'indagine per stabilire se altre persone che lavorano sugli aerei abbiano nascosto droga in incavi a bordo degli apparecchi. 15-03-2007 Italia. Tar Lazio sospende decreto del ministro Turco sulla cannabis Il Tar del Lazio ha sospeso il il decreto del ministro della Salute Livia Turco che ha innalzato da 500 milligrammi a 1 grammo la quantità massima di detenzione di cannabis oltre la quale scattano le sanzioni penali. La sospensione è stata decisa in attesa della pronuncia nel merito, accogliendo una richiesta in tal senso avanzata dal Codacons. Lo hanno deciso i giudici della III sezione quater, presieduta da Mario Di Giuseppe. Intanto il ministro della Salute Livia Turco ha annunciato che fara' ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza. "In genere rispetto le sentenze. Ma in questo caso faro' ricorso al Consiglio di Stato. C'e' un dato tecnico giuridico infondato alla base della decisione, vale a dire che non puo' intervenire la discrezionalita' politica. Non e' cosi' sulla base della legge Fini-Giovanardi, non lo e' sulla base degli atti della Commissione insediata dal Governo precedente che stabilisce la soglia massima di cannabis. Dunque se e' invalidato questo decreto, lo e' anche il precedente e la stessa legge Fini-Giovanardi" COMMENTI 'Quella di oggi del Tar del Lazio sul 'Decreto Turco' e' senza alcun dubbio una decisione giusta, visto anche il raddoppio, dal 2001 al 2005, del numero di consumatori di cannabis soprattutto dei giovani tra i 15 e i 24 anni'. E' il commento del presidente del Codacons Carlo Rienzi, dopo la decisione del Tar del Lazio che ha sospeso il Decreto con il quale erano stati innalzati i limiti quantitativi massimi, riferibili ad un uso esclusivamente personale, delle sostanze stupefacenti. 'La facilita' di passaggio alle droghe piu' pericolose - ha continuato Rienzi - e' scientificamente dimostrata. La decisione del Tar evitera' l' attivita' di quell' uso in comune di cannabis che finiva per diventare una sorta di spaccio involontario creatosi tra i giovani ai quali, col nuovo provvedimento, era in pratica data la possibilita' di avere con se' ben 40 dosi di cannabis e di poterle cosi' facilmente scambiare con gli amici'. Intervento degli onorevoli Radicali della Rosa nel Pugno: Donatella Poretti, Marco Beltrandi, Daniele Capezzone, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco: Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto del ministro della Salute, Livia Turco, che aveva innalzato da 500 milligrammi a 1 grammo la quantita' massima di detenzione di cannabis, al di la' della quale scattano le sanzioni penali. Rivolgiamo un appello al ministroperche' non molli e faccia ricorso al Consiglio di Stato. L'innalzamento della quantita' massima di detenzione di cannabis previsto da questo "Decreto Turco" e' solo un timido provvedimento che potrebbe attenuare i danni della legge Fini-Giovanardi. Una legge voluta e votata dal Governo Berlusconi, ma che, grazie all'inerzia di Governo e Parlamento, e' stata fatta propria e gestita dal Governo Prodi. Mercoledi' prossimo le commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera si riuniranno per un'audizione del ministro per la Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, che riferira' sulle intenzioni del Governo di rivedere l'attuale approccio proibizionista e punizionista in materia. Questa sentenza del Tar del Lazio conferma l'urgenza di mettere in calendario tutte le proposte di legge sulla droga. Ben venga un disegno di legge del Governo, ma nel frattempo, la Camera metta subito in calendario la discussione delle leggi gia' depositate. Ottime notizie. Questo il commento dei giovani dell'Udc alla decisione del Tar del Lazio. La sentenza "permette finalmente di iniziare una seria lotta alla droga e alla cocaina iniziando dagli uomini di potere, fino ai nostri giovani". Secondo i giovani del partito centrista "il clima di questi giorni e' buono- continua la nota- l'occasione legislativa di intervenire e' stata creata, ora non va sprecato nulla, non bisogna lasciare spazio a chi predica la legalizzazione della 'cultura della morte'". A chiudere un appello: "richiamiamo gli uomini e le donne serie di entrambi gli schieramenti ad impegnarsi a fondo su questa battaglia- conclude la nota dell'Udc- che puo' davvero essere vinta". "Come gruppo di Alleanza Nazionale, assieme ai colleghi Cesare Cursi e Achille Totaro, abbiamo chiesto al presidente Marino che il ministro Livia Turco venga immediatamente in Commissione a riferire sulla bocciatura da parte del Tar del Lazio del suo decreto con cui era stata raddoppiata la dose consentita di cannabis". Lo afferma Domenico Gramazio, capogruppo di Alleanza Nazionale in Commissione Sanita', a Palazzo Madama. "La decisione del Tar del Lazio- dichiara poi l'esponente di An- dimostra che la lotta alla droga deve proseguire con l'applicazione della legge Fini, una normativa questa che consente la prevenzione e il recupero per i tossicodipendenti e che contrasta duramente e seriamente lo spaccio. Vogliamo sapere dalla ministra Turco i danni che ha arrecato l'applicazione del decreto ministeriale da lei firmato per quanti hanno potuto liberamente spacciare, facendosi forti della 'protezione' del decreto ministeriale". Per Gramazio, "la bocciatura da parte del Tar del Lazio dimostra, inoltre, che per cambiare la legge non sono ammesse furbizie ed espedienti come quella del decreto ministeriale cui e' ricorsa il ministro Turco non avendo la forza, ne' i numeri parlamentari per procedere con una legge". "La sentenza del Tar sbugiarda l'irresponsabilita' di un governo schiavo della sinistra radicale che sperava di smantellare, con un decreto ideologico, i positivi effetti della legge varata dal centro destra per contrastare la diffusione lo spaccio di droga. Dal fronte istituzionale e' arrivata una sonora bocciatura ad un decreto frutto della deriva laicista del governo". Lo scrive Isabella Bertolini di Forza Italia, secondo cui "questa sentenza e' una buona notizia per tutti coloro che credono che lo spaccio e la diffusione della droga vada duramente combattuto e non agevolato. Il decreto del ministro Turco ha fallito, nel metodo e nel merito". "Questo governo ha dimostrato- sottolinea Bertolini- su un tema cosi' importante, di non volere e di non potere fare il bene del Paese e quello dei nostri ragazzi. Se avesse dignita' politica il ministro Turco si dovrebbe dimettere". 'Non possiamo che accogliere favorevolmente quest'ordinanza che risuona come l'ennesima bocciatura per un Governo, piu' preoccupato a dispensare contentini a minoranze interne, che a risolvere il problema della tossicodipendenza'. E' quanto afferma in una nota la Vicepresidente della Camera dei Deputati, Giorgia Meloni. 'Alla luce di questa nuova disapprovazione -prosegue Meloni- che manda in fumo l'asse Turco-Ferrero restiamo tuttavia in attesa di ascoltare dal ministro della Salute e da tutto l'Esecutivo le parole 'prevenzione' e 'cura' perche' in nove mesi di legislatura ancora non sono state pronunciate su quella che di fatto costituisce una delle piaghe sociali piu' gravi del nostro tempo'. "Finalmente una decisione saggia, ora Turco ritiri il decreto, su cui non solo tutta l'opposizione ma anche parte della maggioranza, associazioni di consumatori, famiglie, operatori sociali e sanitari hanno espresso il loro dissenso". Questo e' quanto afferma Enrico Montani, capogruppo alla commissione Sanita' Lega Nord Padania commentando la sentenza del Tar del Lazio. "Il decreto Turco e' sbagliato nel merito- continua Montani- perche' pericoloso e diseducativo, oltre che nel metodo, perche' ha affrontato con superficialita' e irresponsabilita' un tema di forte impatto sociale come quello della droga". Ora sarebbe necessario per il senatore della Lega "che il ministro si faccia un esame di coscienza: la lotta al consumo di droga deve essere un obiettivo di tutti. Non si puo' giocare con i nostri giovani per raccogliere qualche voto dell'estrema sinistra- conclude Montani- e tentare disperatamente di tenere in piedi un governo ormai morto". "L'ordinanza del Tar e' una chiara sconfessione dell'operato del ministro della Salute, Livia Turco, che firmo' un decreto di natura politica e ideologica, contenente norme discrezionali non supportate da una necessaria istruttoria tecnica, come il caso del raddoppio della quantita' di droga legalmente detenibile richiedeva. Pertanto, come ha sostenuto l'ex ministro Storace, la Turco dovrebbe trarre le conseguenze". Lo dichiara il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli. "Il ministro ha tutto il diritto di ricorrere al consiglio di Stato- aggiunge Matteoli- ma, intanto, la sospensione del suo decreto sarebbe un atto politico di buon senso e di chiarezza". "Questo dimostra che e' ancora piu' urgente cambiare la legge Fini-Giovanardi. Le leggi proibizioniste non servono a contastare ne' il consumo ne' soprattutto il traffico di droga". Cosi' Gennaro Migliore, capogruppo di Rifondazione alla Camera "Noi pensiamo- aggiunge- che bisogna sconfiggere i criminali, non criminalizzare i consumatori". "Concordo con la Sentenza del Tar del Lazio che ha deciso di sospendere il Decreto Turco sull'aumento della dose detenibile di cannabis". E' questo il commento della senatrice Laura Bianconi capogruppo di Forza Italia in Commissione Igiene e Sanità al Senato, durante il suo intervento al Convegno sulla pericolosità delle droghe, in corso oggi a Roma. "Un Decreto quello della Turco che abbiamo sempre vissuto come politicamente scorretto, che ha dato ai giovani una visione distorta e altamente diseducativa del mondo della Droga. La Legge 46 viceversa - precisa la Bianconi - prevedeva che a partire dal 2006 ci sarebbero state campagne comunicative e informazioni ben precise sui danni prodotti dagli stupefacenti i cui Fondi erano gia stati stanziati dalla Legge Finanziaria 2005-2006 dal Governo Berlusconi". "C'è da chiedersi che fine hanno fatto questi i Fondi? Sono molte - conclude Bianconi- le domande alle quali il Ministro deve ancora rispondere e annuncio a tal proposito che a breve presenterò un interrogazione in tal senso". "La motivazione del Tar del Lazio sul no al decreto-Turco e' impressionante: non c'e' stata alcuna motivazione tecnica alla base della scelta di aumentare le dosi di droga a disposizione dei consumatori". Lo afferma Francesco Storace, ex ministro della Salute e senatore di Alleanza nazionale, convinta che sia stata "solo una devastante scelta politica. In un Paese serio- e' la chiosa di Storace- un ministro sconfessato in questo modo, andrebbe a casa". "Siamo perfettamente d'accordo con la ministra Turco come lo siamo stati sul decreto, che e' stato fatto per evitare l'incarcerazione di tanti giovani colpevoli solo di farsi uno spinello, e appoggiamo in pieno la sua decisione di ricorrere al consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Lazio che ha sospeso il decreto legge sull'aumento da mezzo grammo a un grammo la quantita' massima di sostanze stupefacenti che si possono detenere- il presidente Prc al Senato Giovanni Russo Spena e la capogruppo in commissione sanita' Erminia Emprin intervengono sulla sentenza del Tribunale amministrativo. "E' ovvio che se, come motiva la sentenza, sulle quantita' non puo' intervenire la discrezionalita' della politica, tutte le norme precedenti- avvertono gli esponenti Prc- che fissano tali quantita', dovrebbere decadere. Siamo certi che il consiglio di Stato dara' ragione alla Turco, e chiediamo che a questo punto si arrivi al piu' presto alla discussione e al varo della legge che deve sostituire la Fini- Giovanardi". 'La sospensione da parte del Tar del Lazio del decreto Turco sulla cannabis non ci dispiace, dal momento che eravamo stati tra quelli, unici nella maggioranza, che avevano espresso piu' di una perplessita' al momento in cui questa misura era stata adottata'. E' quanto afferma in una nota Silvana Mura deputata di Idv, secondo la quale 'l'innalzamento del limite per il consumo personale di cannabis, al di fuori di una legge organica nella quale fossero previste adeguate misure di prevenzione, lo ritenevamo e continuiamo a ritenerlo un messaggio sbagliato'. 'Speriamo -conclude- che lo stop imposto dal Tar, possa costituire un'occasione di riflessione in seno alla maggioranza che porti ad una legge sulla droga in cui l'elemento della prevenzione e quello del contrasto allo spaccio, sia preminente rispetto all'esigenza di non criminalizzazione chi ne fa uso, che pure deve essere accolta'. 'Ora all'ex ministro della Salute ed attuale ministro dello Spinello Libero non resta che dimettersi'. Lo afferma Riccardo Pedrizzi (An), responsabile del partito per le politiche della famiglia. Secondo l'esponente di AN, 'si tratta di un'altra sonora sconfessione per la Turco, dopo l'ordine del giorno approvato a grande maggioranza dal Parlamento, in commissione Sanita' del Senato, con cui si e' posto il governo di fronte ad un impegno ben preciso: riesaminare il decreto 'piu' canne per tutti' '. "Cio' che era stato sostenuto dalla maggioranza dell'Ulivo in commissione Sanita' trova conferma nella decisione del Tar del Lazio di sospendere il decreto Turco che aumentava le cosiddette dosi minime detenute dai tossicodipendenti". Lo dichiarano le senatrici dell'Ulivo Emanuela Baio e Paola Binetti, che aggiungono: "Il ministero dell'Interno e quello della Solidarieta' sociale hanno diffuso i nuovi dati sul consumo di droghe,, che attestano un aumento considerevole del consumo di cannabis non solo fra i giovani ma in fasce diverse della popolazione". "Come abbiamo gia' sostenuto- continuano Baio e Binetti- per arginare il fenomeno della tossicodipendenza, riteniamo fondamentale studiare una intensa ed efficace strategia di prevenzione per dare effettiva attenzione a tutte le persone che assumono vecchie e nuove droghe, e consentire loro di uscire dal tunnel della morte". "Chiediamo al ministro Ferrero, che sta coordinando il pool di ministri sulla revisione della legge Fini-Giovanardi- proseguono le parlamentari Teodem- di tenere conto della decisione del Tar del Lazio e di ascoltare le comunita' terapeutiche e gli operatori del settore. La nuova legge dovra' puntare su prevenzione, dura repressione per gli spacciatori, recupero cosi' anche per favorire la cura dei tossicodipendenti al di fuori del carcere". "Dal primo all'ultimo articolo della nuova legge- concludono Baio e Binetti- dovra' emergere un unico chiaro messaggio: 'la droga fa male, distrugge la persona e puo' condurre alla morte'". "La decisione del Tar del Lazio dimostra tutta l'artificiosita' del decreto Turco che con un colpo di spugna aveva raddoppiato le soglie per l'uso della cannabis." Lo dichiara il deputato dell'Udc Luciano Ciocchetti. "E' si' una sconfitta per il governo, ma prima di tutto e' una buona notizia per i nostri giovani e piu' in generale per la nostra societa' che deve esser messa in condizione di poter continuare la 'giusta' battaglia contro l'uso delle droghe e degli stupefacenti. Il messaggio che il decreto Turco conteneva- conclude Ciocchetti- era, infatti, devastante." "Dopo la bocciatura in sede politica, ora anche davanti al Tar la ministro Turco e' stata sonoramente smentita". Cosi' Enzo Ghigo, senatore di Forza Italia commenta la decisione del Tribunale amministrativo del Lazio di sospendere il decreto che ha raddoppiato la quantita' detenibile di cannabis considerata a uso personale. "Dai giudici amministrativi - dice Ghigo - e' venuta una decisione che dimostra un maggiore senso di responsabilita' di quella avuta dal ministro. Di fronte alle statistiche, che purtroppo testimoniano un continuo aumento del consumo di stupefacenti, la scelta di aumentare a un grammo la cannabis che si puo' detenere senza incorrere in sanzioni penali, poteva essere interpretata come un segnale di apertura al consumo delle cosiddette droghe leggere. Che poi tanto leggere non sono, perche' spesso comportano effetti non irrilevanti per la salute. Credo che ora sia opportuno che il ministro Turco venga a riferire in Commissione Sanita' sugli intendimenti del governo, dopo questa clamorosa sentenza del Tar, che avvalora le contrarieta' gia' espresse in Senato sia dall'opposizione che da numerosi esponenti della maggioranza". 'Il Parlamento si attivi subito per sostenere legislativamente il provvedimento sulla dose minima di cannabis adottato con grande coraggio dal ministro Livia Turco'. E' quanto afferma in una nota il capogruppo dei Verdi in Commissione Affari sociali-Sanita' alla Camera Tommaso Pellegrino, commentando la decisione del Tar del Lazio. 'Le motivazioni addotte dal Tribunale amministrativo - aggiunge il parlamentare - devono spingere il Parlamento a prendere presto un'iniziativa su un tema delicato ed importante, che va affrontato con grande senso di responsabilita' e concretezza, evitando i guasti causati dalla precedente normativa varata dal centrodestra, dannosa e inutilmente proibizionista. Coraggio e assunzione di responsabilita' - conclude - che il ministro Turco con il suo decreto ha fortemente dimostrato'. "Appoggiamo la decisione del ministro Turco: siamo perfettamente d'accordo con la sua decisione di ricorrere al consiglio di Stato dopo la sentenza del tribunale amministrativo". E' quanto afferma Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera, a proposito del ricorso del ministro della Salute, Livia Turco, dopo la decisione del Tar del Lazio. "Serve prevenire e curare- sottolinea Sgobio- non incarcerare: e' questa la logica che deve essere applicata ed e' questo l'approccio civile che bisogna avere nei confronti della droga". Per questo, sottolinea, "sosteniamo il decreto Turco, cosi' come pensiamo che sarebbe un bene abrogare la legge Fini-Giovanardi, che e' una legge che guarda solo all'aspetto punitivo e poliziesco del problema, senza- conclude Sgobio- una visione sociale della questione". 'La sospensiva concessa dal Tar del Lazio sul decreto che innalzava la soglia della cannabis richiede l'avvio di una rapida discussione sulla nuova legge sulla lotta alle droghe'. E' il commento del ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero. L'emergenza creata dall'aumento dell'uso di sostanze dannose per la salute, da un lato, e la sospensione del Tar del Lazio, resa nota oggi, che blocca il decreto sull'aumento della soglia della quantita' massima di cannabis consentita, si fa sapere poi dal dicastero della Solidarieta' sociale, 'ripropongono l'urgenza di avviare un intervento coordinato nella lotta alla droga'. Per questo motivo, proprio stamane, il Ministro Ferrero ha presieduto una riunione degli Assessori regionali che si occupano di tossicodipendenze per definire un programma di prevenzione finanziato con 10 milioni di euro e attuare il Piano di azione, richiesto dall'Unione Europea e mai fatto dal precedente Governo. Un giro di incontri che proseguira' domani prima del Consiglio dei Ministri. Lo stesso Ferrero ha, infatti, convocato una riunione dei Ministri interessati, 'al fine di discutere le linee guida di una nuova legge sulla droga, visto il fallimento della normativa in vigore in materia di tossicodipendenze'. Per quanto riguarda, infine, la sospensiva del Tar del Lazio, il Ministro Ferrero ha espresso 'piena condivisione con quanto affermato dalla Ministra Livia Turco sulla necessita' di impugnare il provvedimento'. "Salutiamo con soddisfazione l'ordinanza del Tar del Lazio che sospende il cosiddetto 'Decreto Turco' che aveva innalzato il livello quantitativo di cannabis per uso personale da 500 milligrammi a un grammo, al di la' del quale sarebbero scattate le sanzioni penali". E' quanto hanno dichiarato Luigi Celori, consigliere regionale del Lazio di An, Piergiorgio Benvenuti, capogruppo di An a Palazzo Valentini, e Sergio Marchi, consigliere comunale di Roma di An. "La decisione del Tar -hanno affermato- e' una decisione sensata che boccia una scelta sconsiderata da parte del governo e conferma quanto piu' volte abbiamo sostenuto, e cioe' che il suddetto innalzamento della dose di sostanza stupefacente consentita per uso personale avrebbe favorito il passaggio all'utilizzo di droghe piu' pesanti, con conseguenze -concludono Celori, Benvenuti e Marchi- pericolose soprattutto per i piu' giovani". 'La decisione del Tar, che ha sospeso il decreto Turco sull'uso personale di droga, deve rappresentare un monito per questo debole governo. Aver privato il Parlamento dell'esercizio delle sue funzioni su una materia cosi' delicata e' stato un grave errore, nel merito e nella forma. Ci auguriamo che ora il ministro si fermi a riflettere e ne tragga le necessarie conseguenze'. Lo ha detto Renato Schifani di Forza Italia. 'La sentenza del Tar e' una sentenza suicida. Se e' illegittimo il decreto Turco, lo era, per le identiche ragioni anche quello Storace. E' nella legge Fini-Giovanardi il problema'. E' il commento di Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone. 'Quella legge - spiega - offre al Ministero della Salute la possibilita' di incidere sulla sanzionabilita' penale. Quella legge va abrogata. Ma va abrogata non per i sofismi formali del Tar, ma perche' e' una legge che mette sullo stesso piano criminale consumatori di droghe leggere e spacciatori di droghe pesanti, servizi pubblici e comunita' private. Speriamo che la sentenza sia un'occasione per velocizzare l'iter parlamentare di quelle proposte che si muovono nel segno della depenalizzazione e del buon senso'. 'Ha messo a segno un clamoroso autogol il ministro Livia Turco. Se non ci ha pensato il Parlamento a bloccare le sue iniziative sbagliate ed evidentemente pericolose sulla droga, ci e' voluta la bocciatura da parte della giustizia': cosi' Maurizio Lupi di Fi. 'Anche se e' vero che spetta alla politica intervenire - aggiunge - la decisione del Tar del Lazio e' quanto mai opportuna e conferma che l'allarme lanciato dalla Cdl aveva un suo fondamento: il decreto del ministro giustificava infatti in qualche misura la diffusione del consumo delle droghe leggere tra i giovani. Ci auguriamo che il ministro comprenda la portata del suo fallimento e che ne tragga le opportune conseguenze'. 'La sentenza del Tar del Lazio boccia inesorabilmente l'assurda politica del Governo e del ministro Turco in materia di dosi minime di cannabis: dopo la famosa sentenza sul direttore del Regina Elena e' un'altra botta non indifferente per il Ministero della salute'. Lo afferma la sen. Maria Burani Procaccini, responsabile nazionale famiglie e minori di Forza Italia. 'La cannabis e' una droga a tutti gli effetti - osserva Burani - ed il Tar lo conferma inesorabilmente, cancellando una norma assurda e sbagliata, oltre che estremamente pericolosa per dei giovani che devono gia' assorbire modelli deliranti di equazione fra droga ed essere, come emerge dalle ultime inchieste'. "Come operatori sociali nel campo della prevenzione e del recupero dalla droga, accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar del Lazio di sospendere il decreto "Turco" che alzava la quantita' consentita di cannabis, depenalizzando di fatto lo spaccio di questa sostanza". E' il commento di Andrea Muccioli, responsabile della comunita' per recupero di tossicodipendeti di San Patrignano fondata dal padre Vincenzo, alla sentenza. "In questi mesi - commenta Muccioli - avevamo piu' volte denunciato l'assurdita' di questo decreto, promulgato dal ministero della Salute senza consultare nessun operatore e sulla base di motivazioni inesistenti. Facilitare il consumo e la cessione di cannabis - porosegue - e' un atto ingiustificabile, a fronte della crescita esponenziale di droghe tra i ragazzi denunciata anche dalle istituzioni: nell'ultimo mese il ministro dell'Interno ha piu' volte messo in evidenza i pericoli delle droghe, facendo riferimento esplicito alle scuole, e il ministro dei Trasporti ha auspicato pene piu' severe per chi guida sotto l'effetto degli stupefacenti. In questo contesto - conclude - in cui e' necessario raddoppiare gli sforzi nel campo della prevenzione e della lotta al consumo e allo spaccio, auspichiamo che tutti, politici e non, possano mettere insieme le forze per tutelare ed accrescere il ruolo educativo della famiglia". "La decisione del Tar Lazio e' una sberla per il governo e conferma cio' che abbiamo sempre detto: la Turco ha sbagliato a stravolgere la buona legge Giovanardi-Fini con un decreto inopportuno e dannoso. Un provvedimento fallito dalla nascita perche' assurdo. Tutti gli operatori sociali del settore e tutti gli studi in merito avevano avvertito che cio' avrebbe provocato una situazione estrema e negativa". Lo dichiara il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie, Gianfranco Rotondi. 'La sentenza del Tar che sospende il decreto legge sull'aumento a un grammo della quantita' massima di sostanze stupefacenti che si possono detenere suscita stupore'. Lo afferma il presidente dei senatori di Verdi e Pdci Emanuela Palermi. 'Ancora una volta - aggiunge - abbiamo la dimostrazione di essere di fronte ad una societa' chiusa, intollerante e pronta a scegliere l'inutile via della repressione'. 'Attendiamo fiduciosi - conclude - il pronunciamento del Consiglio di Stato. Intanto e' sempre piu' urgente modificare la legge Fini-Giovanardi che seguita a creare ingiustizie e storture'. 'Finalmente qualcuno ragiona con la propria testa. La decisione del Tar del Lazio di sospendere la proposta Turco in materia di cannabis ci da' qualche speranza che in questo Paese si possa fare ancora qualcosa contro il dilagare dell'uso e abuso di stupefacenti'. Lo afferma Beatrice Lorenzin, coordinatore dei giovani di Forza Italia. 'Denunciamo, inascoltati da anni, la pericolosa tendenza a normalizzare l'uso delle droghe 'sedicenti' leggere - osserva Lorenzin -, che continua ad essere promossa dalla maggior parte dei politici del centrosinistra, non ultimo dallo stesso ministro Livia Turco, e da una certo star system'. 'Questa vera e propria politica culturale - aggiunge - non ha fatto altro che produrre l'aumento a dismisura del consumo delle droghe tout court, dalle metanfetamine alla cocaina, deresponsabilizzando i giovani, le istituzioni e le stesse famiglie, che si sono illuse sulla fine del fenomeno droga dopo il calo del consumo di eroina'. 'Le ultime uscite del ministro Amato in tema di 'doping a scuola' - conclude - ci lasciano esterrefatti. I giovani italiani, a nostro avviso, non hanno bisogno ne' di provocazioni, ne' di falsi moralismi, ma di un messaggio certo e chiaro da parte delle istituzioni in tema di droga'. 'Siamo orgogliosi che sia partita dalla Puglia, e in particolare da una comunita' per il recupero di tossicodipendenti di Taranto, la battaglia che ha portato alla sospensione da parte del Tar del decreto Turco che consentiva il raddoppio della dose di cannabis detenibile per uso personale'. Lo afferma il responsabile di Forza Italia per le questioni del Mezzogiorno, on.Raffaele Fitto, coordinatore di FI in Puglia. 'Un decreto approvato dal Governo - afferma Fitto - senza alcun confronto con il Parlamento e criticato da esponenti di centrodestra e centrosinistra ma, quel che e' piu' grave e che rende incomprensibile l'ostinazione del ministro Turco che oggi vuol ricorrere addirittura al Consiglio di Stato, e' che quel decreto viene oggi bocciato grazie alla opposizione del Codacons e di una comunita' di recupero di tossicodipendenti'. 'Ne deriva - conclude Fitto - che il Governo aveva fatto un provvedimento ad hoc in favore dei consumatori di droghe leggere, contro il Parlamento, contro chi ogni giorno combatte per sconfiggere la droga, contro i giovani e le famiglie italiane'. 'La sentenza del Tar del Lazio non puo' restare priva di effetti politici'. Lo sostiene Alessandra Mussolini, leader di Alternativa sociale. 'Infatti - osserva l'europarlamentare - viene sancita la assoluta inaffidabilita' del Governo in tema di tossicodipendenze, che si era spinto fino ad emanare una norma assolutamente in contrasto con i piu' elementari cardini del diritto. Per privilegiare una impostazione ideologica, il governo non ha esitato a legiferare contro natura. Un governo serio non si affiderebbe al ricorso al Consiglio di Stato: si prenderebbe atto della bruciante sconfitta e politicamente si trarrebbero le ovvie conseguenze. Ma purtroppo per gli italiani non abbiamo un Governo serio'. "Annunciando il ricorso al consiglio di Stato il ministro Turco dimostra un'evidente miopia ideologica: buon senso e perspicacia politica avrebbero suggerito a chiunque una retromarcia". Lo afferma, in una nota, il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte', a proposito del ricorso del ministro della Salute, Livia Turco, al consiglio di stato dopo la decisione del Tar del Lazio di sospendere il suo decreto sull'innalzamento dei livelli di cannabis consentiti per uso personale. "Il decreto Turco- spiega Volonte'- nient'altro che una sostanziale liberalizzazione della cannabis, era gia' stato bocciato dalla commissione Sanita' del Senato". Oggi, aggiunge l'esponente centrista, "il nuovo stop, questa volta giurisdizionale, che dovrebbe mettere l'anima in pace anche a Ferrero". Alla Turco, conclude Volonte', "non resta che bloccare la sua iniziativa o imboccare la via, peraltro da lei stessa piu' volte annunciata in passato, delle dimissioni". 'Rispetto alle motivazioni addotte dal TAR del Lazio per sospendere l'efficacia del 'Decreto Turco', ci permettiamo solamente di rilevare che la legge (ancora e sempre la 'Fini-Giovanardi') non pone alcuna condizione e vincolo alla decretazione del governo (art. 73, comma 1 bis, lettera a), del DPR 309/90)': cosi' Rita Bernardini (segretaria di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani) in una nota congiunta. 'Al di la' e al di sopra delle dispute tecnico-giuridiche, ci preme, pero', dire una cosa: dietro i decimali di stupefacente e i commi della legge - proseguono - c'e' la vita reale di centinaia di migliaia di giovani, che sono costretti tutti i giorni a rivolgersi al mercato criminale per comprare sostanze sulla cui qualita' e composizione essi non possono svolgere alcun controllo, non hanno alcuna voce in capitolo; da oggi, non solo questi giovani sono in balia della lotteria del principio attivo contenuto nella cannabis di strada, ma devono stare attenti anche ai ricorsi e controricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, che raddoppiano o dimezzano la loro probabilita' di finire in galera. Sembra uno scherzo - concludono - ma e' la realta' del proibizionismo all'italiana'. 'Il ministro Turco proponga il ricorso al Consiglio di Stato, com'e' nel suo pieno diritto e, a mio avviso, con ottime ragioni'. Lo dichiara la presidente del gruppo l'Ulivo del Senato Anna Finocchiaro, a proposito della sentenza pronunciata stamane dal Tar sul decreto ministeriale sulla cannabis. 'Osservo pero' - aggiunge - che ancora una volta viene risolta dai giudici una questione che dovrebbe essere risolta in sede politica e parlamentare'. "La decisione del Tar del Lazio sul decreto Turco, che raddoppiava la dose di cannabis consentita per uso personale e' ineccepibile, sospende, infatti, un provvedimento iniquo, attuato senza il previsto iter parlamentare, senza una motivazione tecnica che giustificasse l'innalzamento e che aveva diffuso, specialmente nei giovani e giovanissimi, un messaggio permissivo da parte di quelle istituzioni che dovrebbero invece prevenire e reprimere il triste fenomeno delle dipendenze da ogni tipo di droga'. Lo sottolinea Francesco Giro, deputato di Forza Italia. 'Il Ministro Turco -aggiunge- anziche' annunciare il ricorso al Consiglio di Stato, dovrebbe riflettere sulla bocciatura giuridica del suo provvedimento e valutare se non sia il caso di invertire la tendenza di effettuare scelte politiche compiacenti verso la sinistra radicale" . "Tra campi di papaveri afgani e distese di canapa, la sinistra riscopre la sua anima bucolica". Lo dice Michaela Biancofiore, deputato di Forza Italia. "L'ecologismo del governo spinge probabilmente i ministri a difendere ogni tipo di arboscello, tanto che qualche deputato sinistro-radicale ci ricorda di essersi gia' occupato di giardinaggio nei cortili di Montecitorio. Per fortuna che il raccolto seminato dalla prima florovivaista di governo, Livia Turco, per quest'anno non e' andato secondo le aspettative dei fautori del consumo maggiorato di droghe. A rovinare la "sagra della cannabis" ci ha pensato il Tar, che riporta i limiti del possesso personale al piu' lucido decreto varato dalla Casa delle Liberta'. Chiaro che con la sospensione del decreto Turco, la sinistra perdera' quell'elettorato che si "annebbia" per dimenticare" soprattutto le stramberie dell'esecutivo. Ribadisco la mia ferma contrarieta' ad ogni forma di droga, soprattutto perche' e' una risposta sbagliata a problemi reali, come il disagio sociale e ai vuoti esistenziali. Un governo dovrebbe estirpare questi mali alla radice, e non nutrirli per mieterli a raccolto!". Dopo la sentenza del Tar del Lazio con la sospensione del 'decreto Turco', i Verdi confermano "pieno sostegno" al provvedimento del ministro della Sanita' che "ha evitato che migliaia di ragazzi finissero in carcere anche solo per uno spinello". A dar voce alla posizione del 'Sole che ride' e' il capogruppo alla Camera Angelo Bonelli secondo il quale "ora e' necessario fare la riforma complessiva della legge Giovanardi-Fini e superarla andando nella direzione di colpire il grande traffico e per quanto ci riguarda depenalizzando l'uso delle droghe leggere". Ignazio Marino, presidente della Commissione Sanità del Senato sulla sentenza del Tar preferisce non commentare ma attendere "di vedere l'esito del ricorso al Consiglio di Stato che il ministro Turco ha già preannunciato". "Quello che è certo - dice Marino - è che resta quanto mai urgente, come giustamente indicato più di una volta dal ministro Livia Turco, valutare i risultati e quindi rivedere e riscrivere la Giovanardi-Fini. La legge sulle tossicodipendenze approvata dalla destra nella scorsa legislatura è inutilmente e inefficacemente repressiva. Non credo sia questa la strada per combattere la droga ed il rischio di tossicodipendenze". "E' necessaria al contrario una nuova normativa che punti sulla prevenzione, sull'educazione dei nostri ragazzi a sani stili di vita, e sul recupero. Credo - conclude il presidente della commissione Sanità - che ora sia necessario avviare un confronto serio e sereno per una riforma organica che prenda le premesse dal programma dell'Unione. Per quanto ci riguarda, la commissione Sanità del Senato è pronta a mettersi al lavoro da subito". "Siamo di fronte a una sentenza del Tar discutibile se non del tutto infondata". Questo il commento del socialista Roberto Villetti, capogruppo della Rosa nel Pugno alla Camera, che aggiunge "ci auguriamo venga annullata dal Consiglio di stato alla quale lo stesso ministro ha già annunciato di voler ricorrere". "Non si vede proprio - continua - dove siano i presupposti del danno grave e irreperabile per un provvedimento di sospensione del decreto del ministro Turco che casomai va in direzione opposta perchè mira alla tutela dei giovani e di tutti quelli che si limitano a un consumo personale di sostanze leggere. Si possono avanzare dubbi anche sulla capacità dei ricorrenti ma soprattutto c'è da interrogarsi su questo interventismo del Tribunale amministrativo del Lazio, un organo che non ha nessuna responsabilità nei confronti dei cittadini e interferisce continuamente sulle scelte del governo". "In ogni caso questo incidente di percorso ripropone il problema di una superamento della legge Fini-Giovanardi che già tanti guai ha creato. La galera non è certo la via migliore per combattere le tossicodipendenze. Deve essere sviluppata una politica di prevenzione - conclude il parlamentare dello Sdi - e vi deve essere una netta distinzione tra spacciatori, che vanno colpiti duramente, e i consumatori che vanno aiutati attraverso una politica di riduzione del danno". 'Errare e' umano, perseverare diabolico: non paga del messaggio negativo legato al suo decreto, sconfessato anche dal Tar, il ministro Turco annuncia di volere diabolicamente perseverare nell'errore ricorrendo al Consiglio di stato': cosi' Roberto Cota, vice capogruppo lega Nord Padania alla Camera. 'La Turco - aggiunge - e' disposta a imbastire una querelle giudiziaria pur di riaffermare il principio della droga libera. la Turco ci ripensi: la via per contrastare il fenomeno della droga non e' certo quella di renderne piu' facile il consumo'. 'La vicenda del decreto Turco-Ferrero dimostra che il governo Prodi sottovaluta il problema droga che invece sta assumendo proporzioni gigantesche e che da' alla malavita organizzata un fatturato 60 volte superiore a quello della Fiat E'necessario difendere i nostri giovani da questo cancro con ogni mezzo e davanti alle scuole, che spesso sono centri di spaccio, metterei subito i cani antidroga'. A lanciare la proposta e' Gabriella Carlucci, deputato di Fi, segretario della Commissione Cultura della Camera e consigliere dell'associazione 'Valori e liberta', che e' intervenuta oggi al convegno 'Quando l'uso diventa abuso', che si e' tenuto al Quirino a Roma e al quale hanno partecipato i ragazzi delle scuole superiori della capitale. All'incontro erano presenti anche esperti del fenomeno droga tra i quali Giovanni Serpelloni, (Direttore dell'Osservatorio Regionale delle Dipendenze della Regione Veneto, Andrea Fantoma (Osservatorio Nazionale delle Tossicodipendenze), Renzo Picutti (Direttore della Comunita' di Botticella - San Patrignano), Riccardo Gatti (Direttore del Dipartimento delle Dipendenze della ASL Citta' di Milano). 'Il convegno e' stato organizzato per informare i giovani sui pericoli cui vanno incontro, sulle conseguenze fisiche oltre che sulle implicazioni sociali che derivano dall'uso delle droghe e sono molto soddisfatta della risposta data oggi dai ragazzi che hanno prestato grande attenzione ai contenuti del convegno e interagito attivamente con i relatori', ha affermato l'On.Carlucci. 'Per fortuna esiste un giudice amministrativo, ormai in Italia siamo impotenti nel fronteggiare il fenomeno ad esempio della cocaina, della droga, lo ha detto il ministro dell'interno. Nelle scuole dei nostri figli e' diffusa la droga in quantita' e il ministro come primo provvedimento da' un messaggio di tolleranza, e' inaccettabile'. Cosi' il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini intervistato dal Tg3. "Sarebbe necessaria maggiore cautela e meno strumentalità nelle dichiarazioni riguardo la sentenza del Tar del Lazio sull'annullamento del decreto Turco sui limiti massimi di sostanze stupefacenti e psicotrope". Lo afferma la senatrice Fiorenza Bassoli, responsabile Welfare dei Democratici di sinistra. "Bisognerà leggere con attenzione le motivazioni - prosegue la Bassoli -, mi pare che il Tar non entri nel merito del problema ma faccia una questione di metodo nello strumento utilizzato per correggere la Giovanardi-Fini". "Occorre però che la riforma della legge Giovanardi-Fini si faccia al più presto e che sia il Parlamento a farsene carico, con una capacità di confronto reale che parta da un dato molto preoccupante, l'aumento del consumo. Lotta al traffico, prevenzione, riduzione del rischio, reinserimento sociale, sono i punti nodali di un impegno che deve essere comune, - conclude Fiorenza Bassoli - di fronte alla piaga che colpisce non solo i giovani, ma anche settori importanti della società adulta". 15-03-2007 Afghanistan. Governo promette maggiore impegno nella lotta al narcotraffico L'Afghanistan ha dato la sua disponibilità per espandere la cooperazione regionale nella lotta al terrorismo e al traffico di droga. Lo ha reso noto la Collective Security Treaty Organization (Csto), che riunisce Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kyrgizistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan, dopo la visita di tre giorni a Kabul del gruppo di lavoro specifico. 'Nel corso degli incontri, i rappresentanti afghani hanno parlato di collaborazione con la Csto. I partecipanti hanno sottolineato la necessità di lanciare attività congiunte nella regione', ha dichiarato l'organizzazione. Ormai da tempo, l'Afghanistan è divenuto il maggior produttore mondiale di oppio ed eroina, mentre i vicini Tajikistan e Uzbekistan sono vie di transito per il traffico di stupefacenti. Il gruppo di lavoro per l'Afghanistan è stato creato nel giugno del 2005 in occasione del consiglio ministeriale del Csto per individuare misure efficaci contro tale traffico e contribuire alla stabilizzazione delle istituzioni afghane. 15-03-2007 Usa. Maryland. Proposta di legge per la marijuana terapeutica Presentata la legge alla Commissione per la giustizia della House che renderebbe il Maryland il dodicesimo Stato a permettere il consumo terapeutico della marijuana. La legge permetterebbe la coltivazione, ai malati previamente autorizzati, di massimo 12 piante o 2,5 once (56 grammi). Per l'attuale legge il consumo della marijuana, anche a fini terapeutici, e' punito con l'arresto o con una multa di massimo 100 dollari. Se la proposta fosse approvata, il Dipartimento della salute e dell'igiene mentale distribuirebbe ai malati autorizzati un documento identificativo per evitare loro conseguenze penali. 16-03-2007 Colombia. Mandato d'arresto per Rincon per rapporti con narcotraffico La polizia colombiana ha spiccato un mandato d'arresto internazionale nei confronti dell'ex fantasista della nazionale Freddy Rincon -che in Italia ha giocato nel Parma e nel Napoli- mentre la giustizia ha posto sotto sequestro cinque sue proprieta', di cui due aziende agricole. Lo ha reso noto oggi il quotidiano 'El Tiempo', precisando che l'ex calciatore e' sospettato di legami con il boss della droga Pablo Joaquin Rayo, arrestato recentemente in Panama nel corso di un'operazione, coordinata dalla Dea Usa. Rincon, che ora risiede in Brasile -dove ha giocato, dopo un breve passaggio nel Real Madrid, nel Palmeiras e nel Corintihas- ha pero' smentito le accuse. L'ex calciatore, ora trasformatosi in allenatore, ha assicurato al giornale che ha tutti di documenti necessari per dimostrare di aver acquisito le cinque proprieta' con mezzi propri. 'El Tiempo' sottolinea comunque che la giustizia presume che Rincon sia legato al narcotraffico per riciclare fondi fin dal 1997 e che si propone di aprire un'indagine nei suoi confronti per arricchimento illecito. 16-03-2007 Italia. Accuse ed incoraggiamenti al ministro Turco per ricorso al Consiglio di Stato sulla cannabis "Se i Dico sono considerati una questione che attiene alla coscienza, ritengo che cio' valga ancora di piu' per il tema della droga, che influisce in maniera determinante sulla salute e spesso sulla vita di migliaia di giovani". A dichiararlo Silvana Mura, deputata di Idv, che aggiunge: "Su questo tema non si puo' procedere in maniera ideologica e aprioristica". La sospensione del decreto Turco "sia l'occasione di una generale riflessione sull'impostazione da dare alla politica sulla droga e le tossicodipendenze, anche perche' in questa direzione andava un ordine del giorno approvato in Senato ben prima della sospensiva adottata dal Tar". Il modo migliore per fronteggiare la droga, spiega Mura, "e' individuare un mix virtuoso tra prevenzione, contrasto e decriminalizzazione di alcuni comportamenti in rigoroso ordine di priorita', e iniziare l'opera innalzando il limite per il consumo di cannabis- conclude l'esponente di Idv- non ci sembra certo in linea con questa impostazione". "La decisione del Tar mi sorprende. Il decreto Turco era molto equilibrato e sbloccava una situazione non facile, anche se riguardava solo un aspetto della materia". Lo afferma a "Il Mattino" don Luigi Ciotti che intervenendo sulla bocciatura del Tar del Lazio che ha messo uno stop al decreto sulla droga, aggiunge: "Ora bisogna impostare una strategia piu' ampia di contrasto alla droga con un raggio di azione a 360 gradi". "Si deve puntare soprattutto -prosegue- sull'educazione e sulla prevenzione". Per don Ciotti, inoltre la legge Fini-Giovanardi e' un buon punto di partenza e "non si deve ripartire da zero. E ora fa bene il ministro Turco a presentare ricorso contro la bocciatura del decreto attuativo di quella normativa. Non possiamo criminalizzare le persone piu' deboli". "Non e' tutto da rifare -ribadisce- ma va certamente attuato un disegno di legge piu' ampio considerando che in questi anni non siamo riusciti ad essere piu' efficaci. La domanda e l'offerta di droga non sono mai diminuite". "Non gioisco affatto e non credo proprio che il giudizio del Tarsia contro il ministro della Salute Livia Turco". Lo dice al 'Messaggero' Enzo Carra (Margherita), dicendosi comunque "lieto che si metta la parola fine all'impostazione ideologica su un tema cosi' serio come quello della tossicodipendenza". Secondo Carra, "se il centrodestra ha varato un provvedimento che punta sulla repressione, il centrosinistra si sente in obbligo di dimostrare tutto il contrario, promuovendo una legge piu' comprensiva e permissiva. Ma cosi' non si va da nessuna parte", afferma il deputato della Margherita e aggiunge: "non si puo' passare da 'indietro tutta' a 'avanti tutta' solo per motivi ideologici". "Con altri senatori del centrosinistra votammo un ordine del giorno che invitava il ministro a ripensare la sua decisione di alzare le quantita' di droga che motivano l'arresto". Lo ricorda Antonio Polito in un'intervista al 'Corriere della Sera', rilevando che ora "siamo di fronte a una gran confusione istituzionale" e dicendosi comunque "contrario alle leggi fatte dal Tar". Se fosse nei panni del ministro della Salute Livia Turco, il senatore della Margherita dice che non prenderebbe "la sospensiva del Tar come uno sfregio personale. Piuttosto -spiega Polito- coglierei lo spunto come dicevamo nell'ordine del giorno di novembre, per riconsiderare la materia". 'La Turco prova e rimettere assieme i cocci ma ha solo una scelta: dimettersi. Con lei, tutto il governo e' stato clamorosamente bocciato dalla magistratura. Prodi cosa ne pensa? Dal professore e' arrivato solo un fragoroso silenzio'. Lo afferma Isabella Bertolini, vicecapogruppo dei deputati di Fi. 'Il ministro riceve attacchi - prosegue la Bertolini - pure da parte dell'Unione che, tanto per cambiare, finisce in pezzi. Dopo la bocciatura del decreto sciagurato, il governo deve invertire la rotta. Contro la droga e' necessario stringere le maglie, non allargarle. Dobbiamo difendere i nostri ragazzi. La CDL lo ha fatto e lo fara' sempre. Il governo Prodi, ostaggio della sinistra massimalista- conclude la Bertolini -, fa il contrario'. "La decisione del Tar di ieri rafforza la necessita' di intervenire oltre che con un ricorso in Consiglio di stato, come annunciato dal ministro Turco, anche con un intervento politico-legislativo per cancellare la legge Fini-Giovanardi". Lo dichiara il sottosegretario all'Economia, Paolo Cento, lasciando Palazzo Chigi dopo la "riunione istruttoria" sulle linee guida sulla nuova legge sulle tossicodipendenze, a cui hanno partecipato il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero, e le ministre della Salute, Livia Turco, e della Famiglia, Rosy Bindi. Chiedere al sindaco Walter Veltroni di intervenire presso il ministro della Sanita', Livia Turco, affinche' rinunci a ricorrere in appello al Consiglio di Stato e lasci fissate le vecchie quantita'. E' lo scopo della mozione che i consiglieri comunali di Roma di An, Luca Malcotti e Federico Guidi, il 19 marzo, in Consiglio comunale di Roma presenteranno a seguito alla sentenza del Tar del Lazio che sospende il decreto, del ministro Livia Turco, che raddoppiava la quantita' di sostanza stupefacente consentita per uso personale. I consiglieri di An si augurano che alcune forze politiche della maggioranza, con un atto di responsabilita', votino a favore della mozione. "La decisione del TAR del Lazio contro il decreto del Ministro della Salute sulle tossicodipendenze merita senza alcun dubbio il ricorso annunciato da Livia Turco". Lo dice il vicepresidente della Camera di Deputati, Carlo Leoni, vicepresidente della Camera. "E' la legge Fini-Giovanardi - ricorda Leoni - che affida al ministro il potere di emanare un decreto sulle quantità detenibili di principio attivo di sostanze stupefacenti, oltre le quali scatta la sanzione penale; se fosse illegittimo il decreto Turco, lo sarebbe ancor più quello emesso per primo da Storace, verso il quale invece non furono sollevate contestazioni di legittimità". "Fra i due decreti - sottolinea Leoni - la differenza è solo di contenuto, non di forma nè di procedura, e sarebbe assai grave se il TAR iniziasse ad intervenire sul merito degli atti istituzionali". "Hanno quindi ben poco da cantare vittoria - conclude Leoni -quegli esponenti della CDL e perfino della Margherita che hanno strumentalizzato questa vicenda per aggredire Livia Turco e le sue iniziative, assolutamente giuste e razionali, in materia di tossicodipendenze. Ci tengo per questo ad esprimere ancora una volta a Livia Turco la mie piena solidarietà". 'Dopo la bocciatura da parte del Tar il governo, invece di insistere su proposte alternative alla legge Fini-Giovanardi, dovrebbe fare mille passi indietro'. Lo dichiara Maurizio Gasparri, deputato di Alleanza Nazionale. 'Peraltro, Prodi e la Turco sanno benissimo che al Senato una proposta per la legalizzazione della droga non avrebbe nessuno spazio - continua Gasparri - perche' si ripeterebbe quanto sta avvenendo sui Dico. Bisogna invece salvaguardare ed applicare la legge Fini e sostenere l'azione delle comunita' per il recupero dei tossicodipendenti'. 'La decisione della giustizia amministrativa dovrebbe indurre al silenzio coloro che parlano ancora di legalizzazione della droga - sostiene il deputato - in realta' il vero problema e' che abbiamo un governo morto e che non ha la legittimita' democratica per affrontare argomenti cosi' delicati. L'agonia del governo, la decisione del Tar, la realta' dei fatti ci inducono a rappresentare le ragioni della lotta alla droga in nome della maggioranza degli italiani'. 'Difendiamo quindi - conclude Gasparri - la legge vigente ed invitiamo la Turco ad un atto di umilta'. Le sue dichiarazioni dopo le decisioni del Tar sono state sbagliate ed arroganti. La Turco ha compiuto un errore ed un abuso. Farebbe meglio a lasciare il posto a qualcun altro'. Le sanzioni amministrative e riparatorie sono meglio del carcere per contrastare l'uso di sostanze stupefacenti. E' l'opinione del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che e' intervenuto sul tema della droga parlando agli studenti di un liceo classico torinese. Proprio stamani, nel cosiddetto tossic park di Torino, i giovani di varie comunita' per il recupero dei tossicodipendenti hanno ripulito le sponde del torrente Stura da siringhe e sporcizia, una sorta di gesto pacificatorio nei confronti degli abitanti del quartiere protagonisti di ronde e proteste. 'Anziche' discutere sulla quantita' di droga consentita dalla legge per l'uso personale -ha detto Chiamparino a proposito delle polemiche sul decreto Turco - sarebbe meglio studiare sanzioni che abbiano un maggiore valore deterrente. Le statistiche - ha spiegato - dicono che la maggioranza delle persone che assumono sostanze stupefacenti non sono tossicodipendenti, ma persone normali che ne fanno uso una tantum per sballarsi. Mi chiedo quindi se una serie di sanzioni amministrative e riparatorie, come ad esempio quella inflitta negli Stati Uniti alla modella Naomi Campbell per aver molestato una sua collaboratrice domestica, non sarebbero piu' utili. Forse - ha concluso - mille euro di multa e l'obbligo di pulire i bagni pubblici per una settimana sarebbero un deterrente migliore del carcere'. 'Sensibilizzare genitori e figli non basta, bisogna eliminare i pericoli che sono fuori dalle nostre case'. Maurizio Conte, consigliere regionale della Lega, pone l'accento sull'emergenza droghe, il cui mercato e' in esponenziale aumento nel padovano. In due anni, un incremento del 24% dei reati connessi alle droghe, con 120 indagati a piede libero e 343 fermati per i medesimi reati. 'Sono numeri che fanno impressione e non si puo' piu' restare a guardare - ha commentato Conte -. Educare e sensibilizzare sul problema non basta, bisogna agire contro chi approfitta dell'ingenuita' dei nostri ragazzi'. L'esponente padovano del Carroccio ha le idee chiare e rilancia il controllo del territorio come primo passo per combattere lo spaccio di stupefacenti, il cui incremento e' inevitabilmente legato all'aumento del numero di extra-comunitari irregolari nelle aree patavine. 'Ricominciamo a sorvegliare le zone calde in cui clandestini sono liberi di agire e spacciare - ha spiegato -. In questo senso, il lavoro dei nostri volontari durante i controlli notturni puo' senz'altro essere un ottimo deterrente'. Conte muove critiche al sindaco Flavio Zanonato, incapace, a suo dire, di trovare soluzioni alla questione: 'L'arroganza del primo cittadino non e' utile a nessuno - ha concluso -. La Lega Nord ha capito dove sta il problema e tenta di risolverlo, mentre il Governo della citta' resta impotente nelle mani degli spacciatori'. Angelo Sanza, di Forza Italia, definisce 'sconcertante' la decisione del ministro della Sanita', Livia Turco, di ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio che ha sospeso l'efficacia del decreto sulle quantita' di stupefacenti per uso personale. Per Sanza, si tratta di una 'presa di posizione che potrebbe assurgere anche a fattore determinante ed incoraggiante alla circolazione ed all'assunzione della polvere micidiale - cosi' Sanza - sempre piu' richiesta da tanti giovani'. Prima di fare ricorso, il ministro 'farebbe bene - secondo Sanza - a raccordarsi con i colleghi della Pubblica Istruzione e dell'Interno, almeno per farsi relazionare di quanto succede quotidianamente fuori e dentro le scuole, non solo di Roma ma di tutta Italia'. 'Si renderebbe cosi' conto - conclude Sanza - che il fenomeno droga non puo' essere debellato col discorso a sconti o con il far prevalere il proprio convincimento personale sul comune sentire, soprattutto su quello delle mamme coraggio'. "La sentenza del Tar del Lazio ha dato ragione a tutte le iniziative parlamentari dell`opposizione contro il decreto del Ministro Turco. Il Ministro, ora, dovrebbe fare atto di saggezza ed umiltà riportando l`argomento alla discussione parlamentare invece di ostinarsi con un ricorso arrogante che offende ed irrita persino la sua maggioranza". Lo dichiara il senatore di Forza Italia Antonio Tomassini, Presidente della Commissione di inchiesta sul servizio sanitario nazionale. "E` ora di discutere approfonditamente della dissennata politica di questo governo sul fronte della droga, che spazia dal millantato uso ingiustificato della cannabis come antidolorifico, sino alla volontà di acquistare l`oppio. Ma ciò di cui c`è maggiormente bisogno - aggiunge Tomassini - è di fare chiarezza sulla politica sanitaria fatta più di fumo, degli spinelli, che di arrosto". 'Il decreto proposto dal ministro della Salute Livia Turco sull'innalzamento dei limiti per il possesso di sostanze stupefacenti e' stato sonoramente bocciato dal Tar del Lazio'. E' quanto afferma il deputato Antonio Martusciello, componente della Consulta del presidente di Forza Italia. 'Il provvedimento, fortemente voluto dall'ala massimalista dell'Unione, e' andato ad infrangersi contro la decisione dell'organo amministrativo, che ne ha evidenziato la totale arbitrarieta' decisionale, destituita di ogni fondamento tecnico-scientifico. Il centrodestra - prosegue l'esponente forzista - che nella passata legislatura aveva responsabilmente varato una normativa seria, tesa a disciplinare con la necessaria fermezza la materia, aveva messo sull'avviso il governo dal promuovere un'azione chiaramente al di fuori delle competenze del Ministero della Salute. Purtroppo pero' e' stato compiuto l'ennesimo passo falso da un Esecutivo sempre piu' annebbiato e confuso nei propri intendimenti'. Secondo Martusciello 'la Cdl ha costantemente promosso un'azione politica tesa a tutelare la famiglia in ogni circostanza, inclusa la lotta alla droga ed il governo Prodi, al contrario, ha dato un pericoloso segnale in controtendenza. Il Ministro Turco farebbe bene ad avviare una seria riflessione sullo stop ricevuto dal Tar, piuttosto che dichiararsi intenzionata a persistere nei suoi intenti. Lo Stato deve dare un segnale forte e chiaro, che non conceda margini e zone franche in cui possa alimentarsi e prosperare il business della droga ed il nostro impegno in Parlamento sara' altissimo, teso a vigilare e promuovere una linea rigorosa nella lotta alle tossicodipendenze'. 'Quando vedo le critiche che sono state fatte al ministro Turco sulla scorta del provvedimento del Tar, mi rendo conto che ancora una volta la politica abdica al proprio ruolo e lascia al magistrato amministrativo l'obbligo di determinare una partita essenziale'. Lo ha affermato il capogruppo dell'Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro, parlando con i giornalisti a Catania sulla bocciatura da parte del Tribunale amministrativo del decreto Turco'. 'Credo che questo modo di porsi della Cdl - ha aggiunto Finocchiaro - sia francamente remissivo. Ora e' stata presentata una mozione sulla quale ci misureremo in Parlamento e d'altra parte il ministro Turco non potra' far altro che ricorrere al Consiglio di Stato'. 'Tutto questo straordinario allarme - ha concluso Finocchiaro - denuncia un modo un po' miope della politica di sottrarsi alla regolazione di cose delicate. Se anche questo deve essere un campo nel quale le forze politiche si misurano simbolicamente e non rispetto all'utilita' delle politiche, non credo che faremo grossi passi avanti, soprattutto non fara' grandi passi avanti la lotta alla tossicodipendenza'. "La volonta' espressa dal ministro della Salute, Livia Turco, di fare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza che sospende il suo decreto che ha raddoppiato la quantita' massima di detenzione di cannabis, e' da ritenersi un grave errore". Lo ha dichiarato il senatore Mpa Giovanni Pistorio che ha aggiunto: "Vorrei rammentare al ministro Turco, fin troppo attenta agli interventi della magistratura, come gran parte della sua coalizione, che le sentenze non sono volte a sanzionare solo le violazioni dei semplici cittadini, ma a volte servono anche a correggere gli errori dei ministri'. 'Consiglierei al ministro- ha concluso Pistorio - di attenersi ad un motto latino mai tanto opportuno 'errare humanum est, perseverare diabolicum'". Mille milligrammi di cannabis non sono certo 'per uso personale', secondo Roberto Formigoni, che trova 'giusta e corretta' la decisione del Tar del Lazio che ha sospeso il decreto del ministro Livia Turco per innalzare la quantita' massima detenibile. 'E' stato giusto annullare il decreto - ha detto il governatore sulla decisione del tribunale amministrativo contro cui il governo ha deciso di ricorrere - perche' trenta spinelli non sono certo per uso personale'. 16-03-2007 Filippine. Le droghe finanziano i ribelli comunisti e islamici Per il capo della forza antidroghe Usa nell'area del Sudest asiatico, "parte degli introiti dei traffici di droga potrebbero finire nelle mani dei ribelli comunisti e mussulmani filippini". Il contrammiraglio Paul Zukunft, della Inter-Agency Task Force West ha dichiarato all'agenzia di stampa Reuters che ci sono prove che nella aree dove esiste una forte prevalenza maoista e di ribelli mussulmani ci siano diversi laboratori clandestini di metanfetamine. "Questo e' fonte di preoccupazione", ha dichiarato Zukunft alla Reuters durante una pausa della riunione con l'Ufficio antidroghe delle Filippine (PDEA). "Una significativa porzione degli introiti delle droghe e' destinata al finanziamento delle attivita' dei ribelli. E' il guadagno derivante dai consumi. Ci sono decine di milioni di dollari e questo e' un riciclaggio molto sofisticato del denaro. E' piu' facile intervenire sulle fonti invece che aspettare che le droghe arrivino alla distribuzione mondiale". Dionisio Santiago, ex militare ora a capo della PDEA, ha dichiarato che i ribelli si finanziano con i traffici delle droghe perche' la guerra al terrorismo ha eliminato gli aiuti internazionali. "Abbiamo informazioni che nuovi laboratori sono stati installati nell'area di Mindanao, vicino ai luoghi dove si nascondono i ribelli mussulmani. La scarsezza di offerta di metanfetamine ha fatto aumentare la domanda di marijuana, coltivata nelle regioni montane al nord del Paese". Del New People's Army (NPA) composto da ribelli comunisti, e' noto il controllo delle coltivazioni di marijuana nelle aree dove operano. "Non sappiamo ancora quanto soldi l'NPA ricavi dalla marijuana coltivata", ha aggiunto Santiago, "la droga e' diretta ai mercati dell'Australia, Malesia, Taiwan e Giappone". Anche il gruppo Abu Sayyaf, noto per le connessioni con quello di Jemaah Islamiah e al Qaeda, ha iniziato a controllare il traffico delle droghe dalla sua base nell'isola di Jolo. Santiago ha descritto l'isola come la via principale di ingresso per gli ingredienti delle metanfetamine destinate alla regione di Mindanao. 16-03-2007 Usa. Oregon. Proposta di legge permetterebbe licenziamento del lavoratore che fa uso di marijuana terapeutica E' in discussione al Senato una proposta di legge che, se approvata, permetterebbe il licenziamento dei lavoratori consumatori di marijuana per fini terapeutici. L'attuale legge protegge i datori di lavoro citati in tribunale dai dipendenti (consumatori di marijuana per fini terapeutici) licenziati o sottoposti a provvedimenti disciplinari perche' risultati positivi ai tests antidroghe. "Senza questa legge i datori di lavoro sono lasciati alle citazioni e agli appelli privati. Credo che sia una buona politica per lo Stato, sostenuta anche dai lavoratori e dai datori di lavoro", ha dichiarato il senatore Rick Metsger. Il consumo terapeutico della marijuana, anche negli stati in cui e' autorizzato, da' adito a diverse controversie legali. "Solo la California e il Montana", dichiara Michael Cohen, avvocato dello studio legale di Philadelphia Wolf Block, "proteggono i lavoratori (il cui consumo e' stato approvato dallo Stato) dal licenziamento o da provvedimenti disciplinari, e la legislazione carente degli alti, dove non e' impedito ai datori di lavoro di agire contro i lavoratori, crea delle zone d'ombra nell'amministrazione della giustizia". L'organizzazione per i diritti civili American Civil Liberties Union si oppone alla proposta di legge. 17-03-2007 Giappone. Polizia: Corea del Nord produce e vende anfetamine La Corea del Nord produttrice e trafficante di droghe chimiche? Stando a quanto scrive oggi il quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, la polizia giapponese avrebbe individuato almeno tre laboratori farmaceutici dai quali partono, via mare, anfetamine destinate al mercato del Sol Levante. Il giornale cita la denuncia fatta dal vicedirettore della polizia giapponese Hiroto Yoshimura in una recente audizione a porte chiuse davanti alla Commissione sul narcotraffico delle Nazioni Unite, a Vienna. Le indagini svolte a partire dall'analisi di anfetamine sequestrate in Giappone avrebbero trovato riscontri, sia seguendo le rotte delle navi sospettate di trasportare le sostanze stupefacenti che dalle fotografie satellitari: la droga arriva dalla Corea del Nord, in particolare dalle città di Wonsan, Chonjin e Nampo. 17-03-2007 Italia. Governo propone arresto e confisca per chi guida sotto l'effetto di droghe In arrivo arresto e supermulte per chi guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di stupefacenti. Sono alcune delle misure contenute nel ddl Bianchi sulla sicurezza stradale approvato ieri dal Cdm che modifica gli articoli 186 e 187 del Codice della strada in materia di guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l`effetto di sostanze stupefacenti. La guida in stato di ebbrezza o sotto l`effetto di stupefacenti, spiega il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi "determina almeno il 30% degli incidenti gravi che si verificano nel nostro paese". Le sanzioni riguardano, aggiunge il ministro, "fasce di tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi al litro per le quali è previsto il fermo amministrativo del veicolo. Se si supera 1,5 grammi al litro è prevista la confisca dell'auto". In particolare, per chiunque guida in stato di ebbrezza o in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l`arresto "fino a tre mesi" (era fino a un mese) e con "l`ammenda da 1.000 a 4.000 euro" (era da 258 a 1.032 euro). Se il conducente provoca un incidente stradale, la pena è "l`arresto da due a sei mesi e l`ammenda da 3.000 a 12.000 euro". All`accertamento del reato conseguono, sottolinea il ministro, "la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente" da sei mesi a due anni (era da quindici giorni a tre mesi) e, limitatamente alla guida in stato di ebrezza, del "fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni". Inoltre, con la sentenza di condanna, anche a pena condizionalmente sospesa, il giudice dispone la "confisca del veicolo". In caso di guida sotto l'effetto di stupefacenti, aggiunge Bianchi "è previsto anche il ritiro cautelare della patente in attesa dell`esito degli accertamenti sanitari". Con le nuove norme è stato "depenalizzato" il reato di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti sanitari. In caso di incidenti stradali è stata prevista la sanzione pecuniaria da 5.000 a 20.000 euro, che diventa da 6.000 a 24.000 euro, e la sanzione accessoria della sospensione della patente da sei mesi a due anni e fermo del veicolo per 180 giorni. In caso di più violazioni nel biennio è disposta la revoca della patente. Precedentemente era previsto arresto fino a un mese e ammenda, più le sanzione accessoria di sospensione della patente da 15 giorni a tre mesi. Prevista la possibilità di mutare, la pena detentiva nel caso di reato per guida in stato di ebbrezza o sotto l`effetto di stupefacenti nella "misura alternativa dell`affidamento ai servizi sociali, con indicazione di preferenza per quelli che prestino la loro attività in sostegno di vittime di sinistri stradali o delle loro famiglie". Ancora più dure le sanzioni per i neopatentati nel nuovo articolo 218-bis del codice della strada. Nei primi tre anni successivi al conseguimento della patente se per una violazione delle norme è prevista la sospensione della patente, "la durata della sospensione è aumentata di un terzo alla prima violazione e raddoppiata per le violazioni successive". COMMENTI 'Oggi propongono l'arresto fino a tre mesi per chi guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, solo ieri il Tar ha bocciato la decisione del ministro Turco di raddoppiare la quantita' di cannabis per uso personale: con queste contraddizioni il governo manda solo messaggi sbagliati ai nostri giovani': Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e coordinatore federale del Movimento Giovani Padani, commenta il disegno di legge sulla sicurezza stradale varato oggi dal Consiglio dei Ministri. 'La maggioranza di centrosinistra, come Giano bifronte, manda messaggi contraddittori ai nostri giovani: - afferma il deputato leghista - un giorno dicono 'drogatevi pure', quello successivo propongono l'arresto. Come e' possibile per una maggioranza che ha al suo interno coltivatori di cannabis e seminatori di marijuana a Montecitorio essere credibili su questo argomento? Come puo' un governo che raddoppia le quantita' di droghe detenibili per uso personale pensare di intraprendere una seria azione antidroga?'. 'Occorre mandare messaggi coerenti ai nostri giovani sulle conseguenze dell'uso della droga e occorre una seria politica culturale su questo tema, un'azione efficace e una guerra di trincea contro le sostanze stupefacenti e chi le spaccia. Una battaglia che - conclude Grimoldi - un governo guidato da gente come la Turco non puo' certo portare avanti'. "Davvero curiosa la visione della sicurezza e dell'ordine pubblico della sinistra italiana. Se un ragazzo viene sorpreso a guidare in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe, finisce all'inferno: 24mila euro di multa, ritiro della patente, forse gli arresti. Se lo stesso, nelle medesime condizioni, se ne va in giro per strada e, potenzialmente, e' dunque in grado di rapinare, aggredire, rubare, molestare ? niente". Lo afferma, in una nota, Osvaldo Napoli, componente il direttivo di Forza Italia alla Camera, che conclude: "Ma il governo pensa di vivere nel paese dei campanelli?". 18-03-2007 Francia. Sarkozy: niente prigione per chi consuma droga, solo multe Il consumo di droga non deve essere considerato come un reato ma deve essere passibile di una contravvenzione, ha detto ieri il ministro dell'interno francese Nicolas Sarkozy. Parlando a radio Skyrock il candidato all'Eliseo ha preconizzato l'abolizione della legge del 1970 che prevede il carcere e migliaia di euro di ammenda anche per il consumo di marijuana. Il ministro ha giudicato la legge 'repressiva', 'ridicola' e 'senza senso'. 'Penso che fare del consumo un reato non abbia molto senso', ha detto Sarkozy, aggiungendo tuttavia di non aver intenzione di autorizzare l'uso dela droga. Il candidato conservatore ha detto che vorrebbe si organizzasse un 'vero blocco sociale' per impedire l'uso degli stupefacenti. 'Proporro' delle contravvenzioni e faro' in modo che tutti quelli che si trovano in questa situazione possano essere sostenuti ed aiutati per poterne uscire'. Secondo Sarkozy togliere il divieto legale aiuta i trafficanti 'a vendere la loro morte ai giovani'. 18-03-2007 Gb. Independent: non chiederemo piu' la depenalizzazione del consumo di cannabis Tante scuse: la cannabis fa male anzi malissimo. Lo scrive oggi in Gran Bretagna l'Independent on Sunday, affermando che la testata "da oggi cancella la sua campagna di richiesta di depenalizzazione dell'uso della cannabis". Motivo: "numeri record di adolescenti necessitano di terapie antidroga perchè fumano 'skunk', il potente tipo di cannabis che è 25 volte più forte della resina che si vendeva dieci anni fa". Peggio di Lsd e ecstasy. Queste piante sono vari tipi di incroci fra "cannabis indica" e "cannabis sativa". Secondo l'Independent, l'anno scorso in Inghilterra "oltre 22.000 persone sono state curate per dipendenza da cannabis e quasi la metà avevano meno di 18 anni. Medici e esperti avvertono, la skunk (in inglese vuol dire 'puzzola') può essere dannosa quanto eroina e cocaina, provoca problemi mentali e psicotici". L'Independent lanciò dieci anni fa una campagna per la depenalizzazione della cannabis, che serva a convincere il governo a declassare la droga alla categoria 'C'. Ma oggi, appunto, si cosparge il capo di cenere. Colpa della tecnologia genetica. La 'skunk' fumata dalla maggioranza dei giovani britannici "non ha alcun rapporto con la tradizionale resina"; l'hashish, perché "ha un aumento del 25% della quantità del principale ingrediente psicoattivo, il tetraidrocannabinolo (Thc)". Una ricerca sulla prestigiosa rivista medica The Lancet questa settimana, avverte il giornale, dimostrerà che è più pericolosa dell'Lsd e dell'ecstasy. Risultati che inviteranno il governo ad aprire un dibattito pieno sulle droghe con una commissione indipendente. Gli esperti a voler abolire la distinzione fra droghe 'leggere' e 'pesanti' sono tanti, per esempio Robin Murray, docente di psichiatria, secondo cui 25.000 dei 250.000 schizofrenici britannici avrebbero potuto non ammalarsi se non avessero usato la cannabis: "Il numero dei consumatori forse non aumenta ma quallo che consumano è molto più potente". E Neil McKeganey, dell'università di Glasgow, rincara: "La società ha sottovalutato gravemente la pericolosità della cannabis". 18-03-2007 Usa. Oregon. Senato approva legge contro il consumo della marijuana al lavoro Approvata dal Senato la legge che proibisce nei luoghi di lavoro il fumo della marijuana anche per fini terapeutici. I sostenitori della Senate Bill 465 hanno dichiarato che questa legge concedera' ai datori di lavoro il diritto di rendere il luogo di lavoro una zona "libera dalle droghe", mentre per gli oppositori essa nega il diritto concesso ai malati (autorizzati al consumo). La proposta e' ora all'esame della House. 19-03-2007 Italia. Livorno. Azione universitaria: occuperemo le stanze del buco se sperimentate 'Quando saranno sperimentate le stanze del buco a Livorno, faremo una mobilitazione nazionale di Azione Universitaria per occuparle al fine di impedirne l' utilizzo in una delle citta' piu' rosse d' Italia'. Lo ha detto Giovanni Donzelli, presidente nazionale dell' organizzazione giovanile di An. 'Durante l' ultimo consiglio comunale sulla sanita' livornese -ha detto il consigliere comunale di An, Carlo Ghiozzi- l' esponente dei Ds, Marco Solimano, ha affermato che per risolvere il problema dei tossicodipendenti sarebbero da sperimentare le stanze asettiche come avviene in Spagna per poter consentire a chi si droga di poterlo fare senza rischi. E il sindaco Cosimi e' sembrato molto favorevole a questa ipotesi'. Ghiozzi, insieme al capogruppo del suo partito Bruno Tamburini, ha sottolineato che 'questa strada non e' quella percorribile per risolvere concretamente il problema', mentre Tamburini si e' chiesto 'se a monte di questa proposta non ci sia qualcos' altro, ovvero la gestione di questi servizi, visto che Solimano e' anche presidente dell' Arci livornese'. Donzelli ha ribadito la contrarieta' della destra a questo tipo di soluzioni: 'Questi sono problemi di carattere culturale - ha affermato - e queste proposte non vanno certo a favorire la lotta alle tossicodipendenze, anzi. Se le istituzioni danno il segnale che sia possibile accompagnare chi si droga dandogli siringhe e stanze sterili dove consumare stupefacenti, non si fa altro che far passare il messaggio sbagliato che chi salta dall' utilizzo di alcune droghe come la cannabis o le pasticche, a sostanze da iniettarsi in vena, troverebbe l' accompagnamento in questo percorso addirittura dello Stato, della Regione o del Comune. Non esiste il diritto di drogarsi. La vera soluzione e' quella di fare una piu' concreta prevenzione anche e soprattutto all' interno delle scuole'. 19-03-2007 Italia. Veronesi: proibire e punire a volte non serve, anzi... 'Sono un convinto oppositore di tutte le droghe, pesanti e leggere, compreso fumo e alcol perche' creano assuefazione fisica e psicologica e danni irreparabili e talvolta legali. Sono altrettanto convinto che che proibire e punire a volte non serve,anzi. La droga e' un problema piu' sociale che penale'. Cosi' l'oncologo Umberto Veronesi interviene sulla sentenza del Tar del Lazio che ha sospeso il provvedimento del ministro Livia Turco che innalzava da 500 mg a 1000 mg la quantita' massima di detenzione di cannabis per far scattare le sanzioni penali. In un intervento ieri su La Repubblica lo scienziato milanese sostiene che 'e' sorprendente, per non dire inquietante che nel nostro paese un tribunale amministrativo regionale abbia piu' peso di un ministero della salute su questioni sanitarie fondamentali per la societa' come la lotta alla droga. Poco importa se per esse il ministro si avvale di istituzioni scientifiche come l'istituto superiore di sanita' e il consiglio superiore di sanita''. Per Veronesi 'tanti anni di proibizionismo non hanno attenuato il fenomeno e anzi il recente allarme del ministro Amato sulla diffusione dell'uso di cocaina sottolinea il fallimento di questo sistema'. 'E' facile capire che chi ha voluto l'attuale legge crede ciecamente le valore deterrente delle sanzioni pecuniarie e detentive'. 'Le prigioni sono piene di piccoli spacciatori che sono anche tossicodipendenti e ogni giro di vite ne aumenta il numero senza avere un effetto sul mercato complessivo delle droghe. Infatti i ragazzi e le ragazze che cadono nella tossicodipendenza ( che e' una malattia vera e propria) non hanno che tre scelte: rubare, spacciare, prostituirsi'. 'Dovremmo innanzitutto prendere atto che il problema del consumo delle droghe leggere non e' un problema di pochi 'dannati' ma riguarda il 50% dei nostri giovani; significa che meta' degli studenti italiani e' criminale? Rendere la cannabis un tabu' o un piccolo crimine non serve ad affrontare il problema. Le soluzioni devono essere altre'. 'Lo spinello e' considerato dai giovani una droga ludica e innocua, uno strumento di socializzazione e di relax. Allora chiediamoci perche' i giovani hanno bisogno dello spinello per rilassarsi e socializzare e cosa possiamo fare per aiutarli'. 19-03-2007 Italia. Reazioni ad articolo Independent sulla cannabis Ecco alcune reazioni all'articolo dell' Independent, che ieri ha pubblicato un mea culpa per aver chiesto la depenalizzazione del consumo di cannabis. "Ovviamente mi fa piacere che il quotidiano inglese sia giunto, anche se con dieci anni di ritardo, alle stesse conclusioni che noi abbiamo sempre sostenuto. Mi auguro che ora altri organi di informazione, anche in Italia, si interroghino su certe battaglie che hanno combattuto o ancora combattono". Lo afferma in un'intervista a "La Stampa" Andrea Muccioli, figlio di Vincenzo Muccioli e leader della comunita' di san Patrignano, commentando la 'retromarcia' del giornale inglese 'Independent' che nel 1996 spinse il governo a declassare la mariujana a droga di serie C e che ieri si e' scusato con i lettori affermando che la nuova cannabis, 25 volte piu' forte, danneggia il cervello. Muccioli conclude che la sua posizione resta quella di "dare risposte educative al disagio dei giovani, senza indulgere a nessun altro surrogato. A cominciare dalle droghe, che non sono ne' pesanti ne' leggere, ma droghe e basta". "Reagisco con grande apprezzamento se la decisione del quotidiano inglese muove da un ragionamento fondato su prove scientifiche serie.Sarebbe diverso se la motivazione fosse invece di opportunismo politico. ma questo per ora non lo sappiamo". Lo afferma in una intervista a "La Stampa" il responsabile giustizia di Rifondazione, Giuliano Pisapia, commentando la 'retromarcia' del giornale inglese 'Independent' che nel 1996 spinse il governo a declassare la mariujana a droga di serie C e che ieri si e' scusato con i lettori affermando che la nuova cannabis, 25 volte piu' forte, danneggia il cervello. "Il dubbio noi di Rifondazione lo esercitiamo continuamente - spiega Pisapia - Abbiamo pero', in questa materia specifica, anche alcune certezze che ormai possiamo dare per consolidate: il proibizionismo, in tutto il mondo, non ha mai sortito esiti apprezzabili nella lotta alla droga". Pisapia conclude: "la nostra posizione resta quella di dire: sperimentiamo strade differenti da quelle finora battute, come il proibizionismo tradizionale. Laicamente, senza posizioni preconcette. Dopo di che, tra un paio d'anni facciamo un bilancio e decidiamo di conseguenza". Il governo Prodi la smetta di praticare la strada buia e a vicolo cieco sulla depenalizzazione della cannabis. Lo dichiara il capogruppo vicario della Democrazia cristiana per le Autonomie alla Camera, Giampiero Catone. "Lo scorso giorno- aggiunge Catone- il Tar Lazio ha bocciato il decreto del ministro della Salute, Livia Turco, ieri il prestigioso quotidiano britannico Indipendent, ha dovuto pubblicare le proprie scuse, in merito alla campagna di depenalizzazione della cannabis del 1997, riconoscendo oggi, che questa sostanza e' capace di provocare gravi danni mentali a chi ne fa uso. Non dobbiamo rimandare- conclude Catone- a dieci anni quello si puo', e deve fare oggi". 'Le scuse dell'Independent dovrebbero far riflettere certa stampa e certi politici italiani': cosi' Andrea Fantoma, ex dirigente del Dipartimento antidroga e presidente della Fondazione 26 giugno, commenta la clamorosa iniziativa del quotidiano inglese, che ha fatto marcia indietro sulla cannabis, definendo 'un errore' la depenalizzazione del suo consumo chiesta dallo stesso giornale nel 1997. Fantoma ricorda come 'quando gia' nella Relazione annuale al Parlamento del 2005 venne messo in luce come in Italia si stava affermando la presenza di un tipo di marijuana a elevata concentrazione di principio attivo, si grido' all'esagerazione o, peggio, all'allarmismo'. 'In realta' - spiega - era gia' da anni sotto gli occhi di tutti gli esperti non obnubilati dall'ideologia il fatto che vengano offerti, sempre piu' frequentemente, cannabinoidi potenzialmente piu' dannosi persino dell'ecstasy, ma a molti sembrava quasi sconveniente rimarcarlo nei convegni o su alcune patinate riviste'. 'Ora - continua - siamo curiosi di vedere a quali elucubrazioni e voli pindarici ricorreranno il ministro Ferrero e i suoi consulenti per commentare queste notizie, 'nuove' solo per alcuni dediti piu' alla frequentazione di sedi di partito che alla lettura delle pubblicazioni scientifiche'. 'Speriamo - conclude Fantoma - che la politica e l'informazione traggano da questa vicenda lo spunto per provare a de-ideologizzare il dibattito, riconoscendo finalmente che tutte le droghe nuocciono gravemente alla salute, che e' improprio suddividerle in leggere e pesanti, e che sarebbe folle liberalizzarne l'uso'. Nell'articolo dell'Independent c'e' la mano di Antonio Maria Costa, il direttore esecutivo dell'Unodc, l'ufficio dell'Onu contro la droga e il crimine: ne e' convinto Franco Corleone, segretario di Forum droghe, che accusa il quotidiano inglese di 'raccogliere la tradizione dei giornali-spazzatura'. Secondo l'ex sottosegretario alla giustizia, 'i contenuti e il tono terroristico dell'articolo dell'Independent, che contiene dati vecchi e triti, ci conferma di essere davanti a un'operazione di politica deteriore'. 'Addirittura - sottolinea - viene nascosto il contenuto del Rapporto 2005 del governo inglese, che conferma la classificazione della cannabis in classe C, cioe' fra le sostanze stupefacenti meno pericolose'. 'Tutti i rapporti internazionali - continua Corleone - negano il nesso di causalita' fra uso della cannabis e schizofrenia'. In ogni caso, secondo Corleone tutto cio' 'conferma la necessita' di una forma di legalizzazione della cannabis, sia per ragioni penali sia per ragioni di salute, perche' sarebbe giusto che i consumatori conoscessero il contenuto delle sostanze che acquistano e soprattutto il livello di Thc (il principio attivo della cannabis, ndr) presente'. Nella retromarcia dell'Independent, conclude Corleone, 'si vede la mano di Costa, il quale insiste nella strategia fallimentare e terroristica della narcoburocrazia che non si rassegna'. 'L'autocritica dell'Independent, che comunque non rinnega totalmente la campagna di declassificazione della cannabis lanciata dieci anni fa, e' il tipico atteggiamento di chi non affronta il problema degli stupefacenti alla radice ma solo in termini paternalistici e di riduzione del danno, come pare in molti stiano facendo anche sul fronte 'progressista' italiano'. Lo afferma Marco Perduca, segretario della Lega Internazionale Antiproibizionisti. Il problema, secondo Perduca, non e' tanto la tossicita' delle sostanze, ma 'il continuare a mantenerle al di fuori della legge'. 'Dal dopoguerra a oggi - spiega - la proibizione non ha aiutato a governare il fenomeno, anzi! In quasi 50 anni di politiche internazionali che hanno reso illegali anche le piante da cui si raffinano gli stupefacenti, si e' visto un costante globale aumento di produzione, consumo e traffico di tutte le sostanze. La settimana scorsa la Commissione droghe delle Nazioni Unite ha notato che da qualche anno il consumo si sta spostando verso i paesi poveri. Solo l'avvio di una regolamentazione degli stupefacenti tramite la legalizzazione potra' innescare dinamiche virtuose di vero contenimento del fenomeno'. Si tratta, conclude Perduca, di 'includere in un quadro normativo globale quanto oggi e' in balia del mercato nero dei narcotrafficanti e dei loro complici, rendendone possibile il consumo - libero da paternalismi in modo consapevole grazie all'informazione sulla qualita' delle sostanze e delle possibili conseguenze della loro assunzione'. "Il dibattito che si sta' sviluppando sulla Skunk (una famiglia della pianta di Marijuana con un alto contenuto di Thc) in Inghilterra rischia di essere fuorviante ed e' bene fare chiarezza". Lo afferma Francesco Piobichi, responsabile per le politiche sociali del Prc. "Nel Regno Unito infatti- spiega Piobbichi- non esiste una sola tabella come da noi, ma ben tre tabelle". Nella classe A , si includono sostanze pesanti come eroina, amfetamine (in forma iniettabile), cocaina, crack. Nella tabella B vengono contemplate amfetamine e barbiturici. Nella classe C e' inserita la cannabis, steroidi, tranquillizzanti, ecc. Quest'ordine e' stato modificato in diverse occasioni. La cannabis, per esempio, nel 2003 e' passata a droga di classe C mentre prima era considerata di classe B. "In Inghilterra non si sognerebbero in nessun modo com'e' avvenuto- continua Piobicchi- da noi di paragonare la cannabis all'eroina in un'unica tabella, perche' hanno verificato sul campo che dire che tutte le droghe sono uguali fa si' che poi queste vengono tutte usate senza distinzione rispetto alle differenti pericolosita'". Secondo l'esponente di Rifondazione, "il dibattito nel nostro paese e' logoro e deve essere sottratto alla banalizzazione mediatica, abbiamo bisogno- conclude- di una nuova legge e di costruire una nuova cultura sociale su questo tema". "L'ammissione di colpa de L'indipendent sulla marijuana, la pubblicazione dell'ennesimo studio sui gravi danni al cervello della cannabis, sono fatti che debbono determinare anche in Italia un nuovo atteggiamento severo verso la 'cultura dello sballo e della morte'. Le comunità terapeutiche cattoliche e non, impegnate in questi anni sul fronte del recupero dei tossicodipendenti lo hanno sempre affermato con decisione: tutte le droghe nuocciono gravemente alla salute ed è sbagliato suddividerle in leggere e pesanti". E' quanto scrivono in una nota i giovani dell'Udc. "Speriamo - concludono - che nel governo e in parlamento vincano coloro che sono consapevoli di tutto questo". Lo skunk, il micidiale derivato della cannabis 25 volte piu' potente del 'vecchio' hashish di cui ha preso il posto nelle preferenze dei giovani britannici, da noi non e' ancora arrivato: lo assicura Felice Nava, farmacologo e dirigente di Federserd, la federazione nazionale dei servizi pubblici per le dipendenze, che pero' avverte: il dilagare dello skunk 'e' frutto del proibizionismo'. Commentando l'articolo del quotidiano inglese The Independent, Nava invita a porsi la domanda: 'perche' lo skunk e' sul mercato?'. E la risposta, spiega il farmacologo, e' facile: 'se un pusher deve scegliere tra spacciare un chilo di hashish o dieci chilogrammi di marijuana, che piu' o meno si equivalgono come numero di spinelli che se ne possono ottenere, sceglie l'hashish che e' di dimensioni piu' contenute e quindi piu' maneggevole e facile da trasportare e da spacciare. Questo discorso vale ancor di piu' nel caso dello skunk: essendo piu' concentrato, ne serve una minore quantita''. Ma se chiedi a un consumatore se preferisce la marijuana o l'hashish, aggiunge Nava, ti rispondera' che preferisce la marijuana, perche' e' molto piu' profumata e gradevole, e ha un effetto piu' 'morbido'. Quindi, se il consumatore sceglie un tipo di sostanza piuttosto che un altro non dipende dalle preferenze, ma da cio' che offre il mercato illegale. 'E vietare - dice il farmacologo - non risolve il problema, anzi lo complica. In Gran Bretagna, negli ultimi dieci anni, nonostante la cannabis sia stata declassata dalla tabella B a quella C (sostanze meno pericolose), il numero dei consumatori non e' affatto aumentato, come ammette anche l'articolo dell'Independent'. In Italia lo skunk non c'e', rassicura poi Nava, ma e' innegabile la tendenza ad avere disponibili sul mercato sostanze sempre piu' concentrate e potenti. Per questo non si meraviglierebbe se tra uno o due anni la micidiale sostanza arrivasse anche da noi. Quanto agli effetti di questa droga, che secondo il quotidiano inglese puo' provocare schizofrenia, Nava spiega che 'la cannabis non induce la schizofrenia, ti puo' far diventare schizofrenico se sei predisposto e se ne fumi grandi quantita' per lunghi periodi di tempo'. 'L'hashish - conclude - e' una sostanza psichedelica, e fumato in grandi quantita' puo' avere effetti simili a quelli dell'Lsd, ma dipende appunto da quanto te ne fumi e in che concentrazione. Infatti il pericolo che deriva dallo skunk e' proprio la forte concentrazione di Thc (il principio attivo della cannabis)'. 'E' necessario che il governo Prodi faccia subito marcia indietro. Bisogna immediatamente ritirare il Decreto Turco. In ballo c'e' la salute dei nostri ragazzi'. Cosi' Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia. 'Come diciamo da tempo - spiega - e' ormai acclarato che l'uso delle canne provoca gravi perdite di memoria e fenomeni psicotici. E' inaccettabile che il governo Prodi abbia in tutti i modi tentato di favorirne la diffusione attraverso il raddoppio del quantitativo legale di cannabis consentito ad uso personale'. 'Il ministro Turco dovrebbe a questo punto fare una scelta di buon senso - conclude - ritirare un decreto che potrebbe rivelarsi estremamente dannoso per la salute di centinaia di migliaia di ragazzi italiani. Se cosi' non sara', continueremo a batterci per far conoscere al Paese il vero volto di un governo lassista ed irresponsabile'. 19-03-2007 Italia. Mostra-convegno internazionale della cannabis Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa: Nel primo fine settimana di Giugno (1-3 Giugno) del 2007 si terrà a Bologna una nuova edizione di Cannabis Tipo Forte, la fiera italiana della cannabis/canapa. L'evento (giunto alla terza edizione) è un appuntamento che ha ormai raggiunto valenza internazionale, e vuole proporsi come nuovo punto di riferimento per tutti coloro che si interessano all'argomento cannabis in Italia. Nell'ambito di una stretta collaborazione a livello europeo, nell'ottica della ricerca delle più ampie convergenze possibili sul tema comune della lotta a tutti i traffici clandestini (che impoveriscono le casse degli Stati e sono quotidianamente fonte di pericolo per la salute di tanti cittadini europei) stiamo organizzando un fine settimana di intensi dibattiti. (Per tutte le informazioni a riguardo, Vi preghiamo di fare riferimento alla sezione "news" del nostro sito www.cannabistipoforte.com) La presenza in quei giorni di una vostra rappresentanza sarebbe a noi graditissima, e siamo certi che potrebbe essere una ottima occasione di approfondimento culturale per tutti. Qualora vogliate dedicare tempo ed energie per questa iniziativa, potete ritenerci a vostra completa disposizione; Vogliamo ricordarvi che lo spazio per le associazioni culturali è completamente gratuito! Riteniamo infatti Cannabis Tipo Forte un appuntamento importante per lanciare messaggi positivi, volti ad educare parte della popolazione ad un maggiore rispetto nei confronti della propria salute e della collettività. E' bene esserci, e fare sentire forte la nostra voce! Vorremmo che Cannabis Tipo Forte potesse essere occasione di dialogo, sereno e costruttivo, fra persone che possono avere anche idee diverse ma che guardano al fine comune di cambiare questo paese una volta per tutte; Noi pensiamo che tutto questo sia possibile. Nel formularVi i migliori auguri per un futuro pieno di soddisfazioni e di felicità, cogliamo l'occasione per inviare i nostri migliori saluti Per info: http://www.cannabistipoforte.com ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------