====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 27-11-2007 al 03-12-2007 49/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Osservatorio europeo certifica per l'ennesima volta il fallimento dell'attuale strategia antidroga - Il piano d'azione del Governo ed il bacio della morte - Italia. Il Governo sta per garantire il secondo compleanno alla legge Fini-Giovanardi NOTIZIE - Italia. Roma. Presentato rapporto Osservatorio europeo delle droghe - Italia. Torino. Partito Democratico e Alleanza Nazionale insieme contro le narcosale - Italia. Ferrero: il mio Governo disattende programma elettorale in materia di droghe - Italia. Milano. Radicali lanciano raccolta firme per programma scambio siringhe - Canada. Edmonton. Esperto: la proposta federale sulle droghe e' insensata - Italia. Milano. Gatti (Sert) lancia allarme "popper" - Repubblica Ceca. Neo ministro Istruzione: si' a legalizzazione droghe leggere - Italia. Turco a Chiamparino: narcosale illegali, ma parliamone - Italia. Radicali su test antidroga obbligatori: a quando controlli anche su alcool e lavoratori autonomi - Usa. Long Beach. Approvata la vendita delle siringhe, senza prescrizione, nelle farmacie - Usa. Boston. Raccolta firme per la decriminalizzazione della marijuana - Italia. Ferrero: la Fini-Giovanardi e' legge barbara - Italia. Consiglio ministri approva "piano d'azione" contro la droga - Usa. California del Sud. La marijuana terapeutica sequestrata dalla polizia deve essere restituita - Usa. Legale prelevare campione Dna per crimini non violenti connessi alle droghe - Gb. Servizio sanitario nazionale coprira' anche la cocaina? - Italia. Milano. Radicali: contro l'Aids riattivare programma di scambio siringhe - Vietnam. Quang Ninh. 12 condannati a morte per traffico di eroina, 27 in una settimana - Italia. Ferrero: riduzione del danno illegale con Fini-Giovanardi - Messico. Calderon: la guerra alla droga continua - Iran. Guerra alla droga. Ancora impiccagioni pubbliche di spacciatori - Italia. Torino. Ferrero favorevole a narcosala? Promotori petizione: scriva parere formale - Usa. Veterani Iraq, droga per combattere sofferenza psicologica - Italia. Prevolab: oltre un milione di consumatori di cocaina nel 2010 - Italia. Quadrana (Rnp): per sicurezza, legalizzare droghe e prostituzione - Italia. Gasparri (An): sospendere spot cocaina su RaiTre - Gb. Ex zar antidroga alla Scozia: siate coraggiosi e aprite stanze del buco ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 111 arresti - 334,953 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 189,045 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 145,908 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 88 giorni di detenzione ARTICOLI 27-11-2007 Osservatorio europeo certifica per l'ennesima volta il fallimento dell'attuale strategia antidroga Oggi e' stato presentato il Rapporto annuale dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. La notizia -vecchia e ritrita, ripetuta a cadenza annuale- e' che il consumo di sostanze stupefacenti continua a crescere in Europa. Da qui la richiesta di molti di "cambiare rotta", di adottare "tolleranza zero", di attuare norme piu' repressive. La causa dell'attuale situazione, insomma, sarebbe una eccessiva tolleranza verso chi si droga. Non importa che dai tempi del presidente statunitense Richard Nixon, il mondo occidentale tutto abbia attuato ed imposto al resto del mondo la propria politica proibizionista e repressiva. Poco importa che l'Italia abbia una delle leggi piu' repressive al mondo in materia di droghe, piu' repressiva di quasi tutti gli altri Paesi occidentali. La colpa dell'attuale situazione non e' mai della strategia proibizionista, perseguita da decenni. No! Ma sarebbe, secondo gli "alti" strateghi delle politiche vigenti, di coloro che chiedono di legalizzarla, che cosi' facendo indeboliscono la determinazione di coloro che invece vorrebbero combatterla in chissa' quali altri modi. Eccetto la pena di morte, non sappiamo davvero cosa altro possa fare l'Italia ed il mondo occidentale per reprimere ancor di piu'. Agli strateghi dell'antidroga quindi un suggerimento: se una strategia non funziona, non si puo' sempre e solo incolpare il "nemico"; forse e' il caso di rivedere strategia. Pietro Yates Moretti 29-11-2007 Il piano d'azione del Governo ed il bacio della morte Quando un Governo vuole veramente fare, lo fa tramite decreto legge o ponendo la fiducia. Quando invece dovrebbe farlo ma non puo', emana un disegno di legge e poi se ne dimentica. Quando proprio non ha alcuna intenzione di farlo, approva i piani d'azione. La legge Fini-Giovanardi, una delle piu' repressive nel mondo occidentale, e' in vigore ormai da quasi due anni (infatti compiera' il suo secondo compleanno il 30 dicembre prossimo). Fu approvata dal Governo Berlusconi all'interno di un decreto legge urgente sulla sicurezza alle Olimpiadi invernali di Torino. All'epoca il centro-sinistra promise battaglia per il modo con cui la legge fu approvata. Qualche mese dopo fu eletta una maggioranza ed un Governo che avevano fra i propri mandati elettorali anche quello di abrogare la Fini-Giovanardi. Nonostante i continui e settimanali annunci del povero ministro della Solidarieta' sociale –con delega sulle tossicodipendenze- Paolo Ferrero, su una imminente abrogazione della legge Fini-Giovanardi, questa e' sempre li', immodificata, perenne. E' sopravvissuta anche alle dichiarazioni di intenti pronunciate al "seminario di Governo" a Caserta nello scorso gennaio. Ora il Consiglio dei Ministri adotta un'altra strategia: il "piano d'azione". Non un decreto legge, neanche un disegno di legge, ma un documento per "cominciare a pensare a come modificare la Fini-Giovanardi". Il tutto rigorosamente accompagnato dal bacio della morte: la duecentotreesima volta che Ferrero promette un imminente modifica di legge. La delinquenza organizzata che gestisce il narcotraffico e gli spacciatori ringraziano. Mentre continuano ad essere intasate –e distratte da altri compiti piu' importanti per la nostra sicurezza- le forze dell'ordine che perseguono i giovani consumatori di spinelli, cosi' come sono strapiene le carceri di gente disperata che non si redimera' mai (anzi, il carcere e' scuola e master...), cosi' come continuano ad essere trattate da delinquenti persone malate di tossicodipendenza. Ma evidentemente questa non e' emergenza abbastanza. Pietro Yates Moretti 01-12-2007 Italia. Il Governo sta per garantire il secondo compleanno alla legge Fini-Giovanardi Dopo diversi giorni, anche il ministro Paolo Ferrero ha finalmente detto la sua sul dibattito "narcosala" a Torino: senza cambiare la legge, la riduzione del danno e' impossibile. Ovvio il riferimento alla principale forma di riduzione del danno di cui si parla da settimane: la sperimentazione di una narcosala a Torino. Noi ed i nostri legali siamo convinti che non sia cosi', ma evidentemente i legali del ministro hanno a cuore il quieto vivere del Palazzo piuttosto che la vita di decine di migliaia di malati abbandonati a se' stessi per strada. La colpa e' della legge Fini-Giovanardi, spiega il ministro: 'In Italia c'e' un'egemonia del pensiero iperideologico di destra, che rende difficile' il cambiamento." Quello che vorremmo far notare al ministro, evidentemente non di destra, e' che proprio il suo Governo ha mantenuto tale legge in vigore e non ha alcuna intenzione di cambiarla. La legge, entrata in vigore per la prima volta a dicembre 2005, rimane IMMUTATA nonostante un Governo non di iperdestra sia stato eletto pochi mesi dopo. Nonostante proclami, proteste piu' o meno sincere e programmi elettorali, l'attuale maggioranza di centro-sinistra ha garantito alla legge Fini-Giovanardi il secondo compleanno. Non solo, ma questo Governo e area politica -non di iperdestra- hanno introdotto o preannunciato provvedimenti ancor piu' proibizionisti e repressivi dei predecessori: divieti su alcool, sigarette, prostituzione, gratuito patrocinio per chi e' accusato di droga, controlli con unita' cinofile nelle classi scolastiche, carcere per i lavavetri, etc. Insomma, o il ministro Ferrero non si rende conto di essere in un Governo di "iperdestra", oppure gli va bene cosi' e gioca la sua parte da "ipersinistra". Ma almeno non continui a dare la colpa ad altri. Offende la sua intelligenza e soprattutto le aspettative di quei malati che da lui e dal suo Governo si aspettavano di piu', molto di piu'. Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 27-11-2007 Italia. Roma. Presentato rapporto Osservatorio europeo delle droghe E' la cocaina la sostanza stimolante d'elezione in Europa. Il suo consumo e' infatti aumentato nell'ultimo anno facendone la sostanza illegale piu' consumata dopo la cannabis, prima dell'ecstasy e delle anfetamine. A lanciare l'allarme il rapporto annuale dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze presentato oggi a Roma alla presenza del ministro per la Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, da cui emerge, appunto che a fronte di una certa 'stabilizzazione' del consumo di cannabis aumenta, invece il consumo di cocaina. Le cifre parlano chiaro: sarebbero circa 4,5 milioni gli europei (di eta' compresa tra i 15 e i 64 anni) che hanno presumibilmente fatto uso di cocaina nell'ultimo anno, contro i 3,5 milioni dell'anno precedente. Secondo la relazione del 2007: 'Il quadro generale riferito lo scorso anno, che indicava una situazione in via di stabilizzazione, e' messo in discussione dai nuovi dati (europei), che mostrano un incremento generale del consumo'. Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio sarebbero circa 12 milioni gli europei (il 4% degli adulti) che hanno provato la cocaina almeno una volta nella vita e circa 2 milioni quelli che l'hanno assunta nell'ultimo mese. I livelli, ricorda ancora il rapporto, oscillano tra lo 0,1% in Grecia e il 3% della Spagna, seguita, quest'ultima a ruota da Gran Bretagna e dall'Italia, che denunciano livelli di prevalenza superiori al 2%. Come accade per altre droghe illecite, prosegue il rapporto, il consumo di cocaina e' piu' diffuso tra i giovani adulti (15-34 anni). Circa 7,5 milioni di giovani adulti, cioe' il 5,3% in media, ammettono di averla provata almeno una volta nella vita". In particolare, prosegue il testo, "cinque paesi riferiscono livelli di prevalenza pari o superiore al 5%: Germania, Italia, Danimarca, Spagna e Regno Unito. Le stime sul consumo di cocaina riferite a periodi piu' brevi, suggeriscono che nell'ultimo anno, sui 3,5 milioni (2,4%) di giovani adulti che hanno fatto uso di questa sostanza, ne denuncia un consumo nell'ultimo mese un milione e mezzo di ragazzi (1%). Un'indicazione degli effetti prodotti dal consumo di cocaina sulla salute pubblica e' l'aumento della domanda di trattamento collegata alla sostanza. Nel 2005 quasi un quarto (il 22%) di tutte le nuove domande di trattamento in Europa erano collegate alla cocaina, per un totale di 33.027 pazienti, rispetto ai 12.633 del 1999. Spagna e Paesi Bassi segnalano percentuali elevate di consumatori di cocaina tra i pazienti in cura per tossicodipendenza. A questi paesi si deve anche la maggior parte dei dati riportati sul trattamento di disintossicazione dalla cocaina in Europa. Secondo la relazione, i servizi terapeutici devono offrire una soluzione a un'ampia tipologia di pazienti: consumatori socialmente integrati che fanno un uso ricreativo della sostanza, in associazione a sostanze alcoliche o altri stupefacenti; consumatori con problemi di dipendenza da oppiacei, che assumono la cocaina per via parenterale assieme all'eroina; un piccolo numero di consumatori di cocaina crack altamente emarginati. Nel 2005 in Europa sono stati segnalati circa 400 decessi imputabili al consumo di cocaina. I sistemi di segnalazione attualmente in uso, tuttavia, spesso non individuano opportunamente le conseguenze per la salute del consumo di cocaina. La cocaina risulta seconda, dopo la cannabis, anche per vendita. A confermare l'importanza crescente della cocaina all'interno del fenomeno 'droga' in Europa, rileva il rapporto, il numero di sequestri e i quantitativi di sostanza intercettati. In Europa, tra il 2000 e il 2005, sono aumentati sia il numero dei sequestri di cocaina sia i quantitativi di sostanza intercettati. Si calcola che nel 2005 siano stati effettuati 70.000 sequestri di cocaina, per un quantitativo record di 107 tonnellate, oltre il 45% in piu' dei quantitativi sequestrati nel 2004. Il principale punto di ingresso della cocaina in Europa rimane la penisola iberica, e in Spagna e Portogallo si e' registrato un incremento marcato dei sequestri di cocaina e dei quantitativi sequestrati. Alla Spagna si deve circa la meta' del totale dei sequestri e il maggior volume di sostanza intercettato (48,4 tonnellate nel 2005 rispetto alle 33,1 tonnellate nel 2004). Il Portogallo, inoltre, ha superato i Paesi Bassi come secondo paese responsabile del maggior quantitativo di cocaina sequestrato (18,1 tonnellate nel 2005 rispetto alle 7,4 tonnellate del 2004). La maggior parte della cocaina sequestrata in Europa raggiunge il continente dall'America latina oppure attraverso l'America centrale e i Caraibi, mentre i paesi dell'Africa occidentale vengono utilizzati sempre piu' spesso come rotte di transito. L'UE reagisce al cambiamento delle rotte di traffico con il potenziamento del coordinamento e della collaborazione tra gli Stati membri. A titolo di esempio, nel settembre 2007 in Portogallo e' stato istituito il Maritime Analysis and Operations Centre-Narcotics (MAOC-N), nato dalla collaborazione tra sette Stati membri dell'UE (Spagna, Irlanda, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito) con la partecipazione dell'Europol. Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2005 i reati per droga riguardanti la cocaina sono aumentati in tutti i paesi europei, a eccezione della Germania, dove il dato e' rimasto relativamente stabile. In questo periodo la media comunitaria e' aumentata del 62%. In aumento anche le richieste di trattamento, in ascesa soprattutto in Spagna e Paesi Bassi. In generale, dopo la cannabis la cocaina e' la droga citata piu' di frequente in Europa per l'avvio di un trattamento, il 13% delle domande, cioe' 48 mila casi nel 2005. Di questi, 85% riguardano consumatori di polvere, il 15% di crack. In testa rimane comunque la cannabis, secondo il rapporto "quasi un quarto di tutti gli adulti (circa 70 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni) ha provato la cannabis almeno una volta nella vita e il 7% (pari a circa 23 mln) ne ha fatto uso nell'ultimo anno". Ma, mentre la cannabis rimane la sostanza illecita piu' frequentemente utilizzata in Europa e il suo consumo ha toccato livelli storicamente alti, i dati relativi alle nuove tendenze, secondo la relazione, giustificano un "cauto ottimismo". Dopo un'escalation del consumo di cannabis nel corso degli anni 1990 e un aumento, piu' modesto, osservato dopo il 2000, le statistiche piu' recenti rivelano che, al momento, il consumo di cannabis si sta stabilizzando o sta diminuendo, in particolare nei paesi ad alta prevalenza. In alcuni Stati membri, inoltre si raccolgono segnali di un calo di popolarita' di questra sostanza tra i giovani. Secondo la relazione, in media il 13% dei giovani europei (tra i 15 e i 34 anni) ha fatto uso di cannabis negli ultimi 12 mesi. Le percentuali piu' elevate sono state riferite da Spagna (20%), Repubblica ceca (19,3%), Francia (16,7%), Italia (16,5%) e Regno Unito (16,3%). Tra i paesi che si collocano in testa alla classifica dei consumi, i dati relativi alle tendenze recenti indicano che le percentuali si sono stabilizzate o stanno iniziando a diminuire in Spagna, mentre sono precipitate di circa 3-4 punti percentuali in Repubblica ceca, Francia e Regno Unito. Le statistiche piu' recenti provenienti dai paesi a meta' classifica mostrano un assestamento dei consumi in Danimarca e Paesi Bassi e una diminuzione in Germania. Tra i consumatori di cannabis piu' giovani del Regno Unito (tra i 16 e i 24 anni), lo scorso anno il consumo e' passato dal 28,2% del 1998 al 21,4% del 2006, a indicare che la sostanza e' diventata meno popolare in questo gruppo di eta'. Inoltre, secondo un'indagine condotta nelle scuole spagnole, il consumo di cannabis negli ultimi 12 mesi tra i giovani di eta' compresa tra i 14 e i 18 anni e' passato dal 36,6% del 2004 al 29,8% del 2006. Sebbene i livelli di consumo di cannabis appaiano ancora in crescita tra i giovani adulti di Ungheria, Slovacchia e Norvegia, l'aumento osservato e' perlopiu' di modesta entita' e, in generale, meno pronunciato nelle stime piu' recenti. Fa eccezione l'Italia, dove la percentuale relativa al consumo di cannabis negli ultimi 12 mesi in questo gruppo di eta' e' aumentata dal 12,8% del 2003 al 16,5% del 2005. Quanto alle altre droghe, il rapporto pubblicato a Bruxelles segnala in Europa 9,5 milioni di adulti che hanno provato una volta l'ecstasy, 3 milioni di consumatori nell'ultimo anno a piu' di un milioni nell'ultimo anno. L'Italia e' grosso modo a meta' della 'classifica'. Per le anfetamine, anche qui l'Italia e nella media si registrano 11 milioni una tantum, 2 milioni nell'ultimo anno e un milione nell'ultimo mese. Infine per gli oppiacei (anzitutto eroina) il documento indica un "consumo problematico" tra i 1 e 8 casi ogni persona tra i 15 e i 64 anni. Piu' di 7.500 decessi sono legati agli oppiacei. I problemi di sanita' legati al dilagare delle droghe non sono da poco: secondo l'Osservatorio, "potrebbero esserci 200 mila europei con un'infezione da virus Hiv che in passato hanno fatto uso di stupefacenti". A questo si aggiunge quella che il rapporto definisce "l'epidemia nascosta" di epatite C (non curabile). Altro dato allarmante, tornano a salire i decessi per overdose. "Dal 2000 - si legge nel documento - molti paesi dell'Ue riferiscono diminuzioni del numero di decessi correlati al consumo di stupefacenti. Questo andamento positivo tuttavia si e' interrotto nel 2004 e nel 2005". In effetti, "particolarmente allarmante e' il fatto che in alcuni paesi e' cresciuta la percentuale dei giovani tra le persone che muoiono a causa della droghe". (Adnkronos) I dati diffusi oggi dall'Osservatorio europeo sulle droghe sono "agghiaccianti" e "segnalano una crescita del consumo e dimostrano, in presenza di leggi differenti, come il vero problema non sia legislativo ma culturale e sociale". Ne è convinta Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia che ritiene necessario "porre in essere azioni che permettano di combattere la cultura dello sballo". "Troppi giovani - prosegue la Bertolini - oggi pensano che drogarsi e perdere il controllo delle proprie azioni non sia contrario alle più elementari regole di convivenza civile. La sinistra al Governo si è fatta paladino di tale cultura, tentando in tutti i modi di favorire e depenalizzare il consumo delle droghe leggere. Occorre invece far comprendere ai giovani che drogarsi fa male ed è pericolosissimo per sé e per gli altri". 'Altro che questione politica, come giustifica Ferrero: il voluto respingimento della maggioranza al ddl Turco-Ferrero è un evidente segnale di imbarazzo verso dei liberisti post-sessantottini che sognano ancora il folklore del 'sesso droga e rock'n roll' ': commenta cosi' le dichiarazioni del ministro della solidarieta' sociale Gabriella Carlucci (FI), che aggiunge: 'qualcuno informi Ferrero e Turco che Woodstock è terminato quarant'anni fa'. La parlamentare fa riferimento al rapporto dell'Unodc (Onu) sulle politiche antidroga, che - dice - 'posiziona l'Italia in cima alla lista dei Paesi con piú consumo di droghe pesanti'. 'Non occorre essere votati alla penitenza piú incondizionata - spiega - ma è evidente che le iniziative della Turco, o le celebri dichiarazioni di Ferrero ('uno spinello fa meno male di un bicchiere di vino') hanno evidenziato un'accettazione quasi ineluttabile delle droghe in generale, tale da causare consumi smodati di ogni tipo'. 'Caro Ferrero - aggiunge la Carlucci - birra, vino ed alcolici vari, premesso che ogni eccesso va vietato, appartengono a una filiera produttiva legale, legata a culture e tradizioni antiche. Oggi siamo di fronte una lacerazione dei parametri tradizionali di educazione giovanile, motivo per cui ho anche presentato un emendamento in Finanziaria perch‚ si finanzino piú campagne di prevenzione nelle scuole. Tutti sanno, inoltre, ad eccezione dei due ministri in causa - conclude - che il confine fra droghe 'leggere' e 'pesanti' è molto labile, e che il passaggio dalla cannabis alla cocaina o eroina è alquanto frequente: lo confermano molti ragazzi di San Patrignano'. I dati forniti dall'Osservatorio europeo sulle droghe danno vita ad un quadro estremamente preoccupante soprattutto per quanto riguarda l'Italia. "Se l'aumento dell'uso di cocaina è un fenomeno che riguarda tutta Europa - Silvana Mura, deputata di Italia dei valori - l'Italia fa però registrare un incremento relativo agli ultimi 12 mesi ben più netto degli altri paesi". "Non meno preoccupante - prosegue - è l'aumento in Italia dell'uso di cannabis, mentre diminuisce nel resto d'Europa. Dati inquietanti che mostrano come la droga sia un fenomeno estremamente pericoloso soprattutto per i giovani e che ancora deve essere sconfitto". "Davanti al fallimento della Fini-Giovanardi, che è la legge attualmente vigente - conclude - mi auguro che il governo possa varare al più presto interventi adeguati di contrasto allo spaccio, di prevenzione e disincentivazione all'uso di sostanze stupefacenti. Una legge che trovi un obbligatorio punto di equilibrio tra la necessità di non criminalizzare chi fa uso di droghe, e quella di considerare comunque illegale ogni tipo di droga". Il rapporto annuale dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, e' 'sconcertante' per la senatrice di Forza Italia Laura Bianconi, che sottolinea come 'con la politica dell'apertura alle droghe non potevamo che aspettarci dati di questo genere'. I dati, gia' resi noti la scorsa settimana da Bruxelles e rilanciati oggi a Roma alla presenza del ministro Paolo Ferrero, indicano tra l'altro una stabilizzazione dei consumi di cannabis e un calo della sua popolarita' tra i giovani, un aumento dei consumi di cocaina, un bilancio complessivamente positivo delle infezioni da Hiv legate alla droga e un valore che si mantiene sempre alto dei decessi per overdose. 'L'incremento generale del consumo coinvolge anche l'Italia - continua la senatrice - dove dai parametri europei risulta un incremento dell'uso di sostanze stupefacenti pari al 2% rispetto ai dati precedenti. Mi auguro che il nostro Governo ne prenda immediatamente atto, abbandonando quelle politiche scellerate volte ad aprire la strada a questa ideologia del 'tutto lecito', che porta immancabilmente anche all'uso di queste sostanze, come e' stato fatto con l'aumento della dose detenibile di cannabis per uso personale'. 'La riflessione da fare - conclude - e' molto seria perche' evidenzia un livello di malessere delle persone, sia giovanissime che di una certa eta', al quale ne' le strutture sociali ne' le istituzioni sembra riescono a dare delle risposte concrete'. La necessita' di modificare l'attuale normativa sulla droga, evidenziata con forza oggi dal ministro della solidarieta' sociale Paolo Ferrero, trova una eco nelle parole del vicepresidente dei deputati dell'Udeur, Rocco Pignataro. 'Per i tossicodipendenti servono forme alternative alla detenzione. Dobbiamo quindi rivedere la legge Fini-Giovanardi - afferma Pignataro - per evitare la criminalizzazione di chi usa droga, senza pero' abbassare la guardia verso gli spacciatori, contrastando in modo piu' deciso il commercio di sostanze stupefacenti'. Secondo il parlamentare 'va trovata una via in Parlamento per rivedere il provvedimento adottato durante la scorsa legislatura, perche' i tossicodipendenti non devono finire in carcere ma solo in comunita' di recupero, dove possano seguire un percorso curativo'. 27-11-2007 Italia. Torino. Partito Democratico e Alleanza Nazionale insieme contro le narcosale Ancora un rinvio per la discussione della delibera favorevole alla creazione di narcosale a Torino. Anche ieri sera, come era gia' avvenuto in altre cinque precedenti occasioni, in consiglio comunale e' mancato il numero legale. Prima che iniziasse il dibattito il capogruppo del Pd, Andrea Giorgis, ne ha proposto il rinvio, imitato dal capogruppo di An, Agostino Ghiglia. Ma la sinistra ha insistito perche' si iniziasse la discussione sulla delibera. Quando il presidente del consiglio comunale ha messo la voto la questione in sala non c'era un numero sufficiente di consiglieri. Sinistra democratica in una nota afferma che cio' e' avvenuto per 'l'uscita dall'aula dell'ala cattolica del Pd torinese'. 'Come sinistra esprimiamo il nostro disappunto di fronte ad un atteggiamento che continua a non permettere al consiglio comunale di esercitare la propria prerogativa democratica di voto'. Ghiglia da parte sua chiede al sindaco Chiamparino di mettere 'fine a questa vergogna che sta mettendo in ridicolo piu' la tragedia del dramma tossicodipendenza che una maggioranza sempre piu' a brandelli'. Dichiarazione dei presentatori della petizione popolare per l'istituzione di una narcosala a Torino (Domenico Massano/Associazione Radicale Adelaide Aglietta – Alessandro Orsi/Malega 9 – Franco Cantu'/Forum Droghe): Ieri sera, dalla tribuna del consiglio comunale, si è assistito ad uno spettacolo preoccupante: il sindaco Chiamparino, mezz'ora prima della discussione della mozione sulle narcosale, ha preso e se ne è andato; il capogruppo del Partito Democratico, Andrea Giorgis, ha chiesto l'ennesimo rinvio; di fronte alla giusta richiesta del consigliere Grimaldi di affrontare finalmente l'argomento, i consiglieri "teodem" si sono alzati e se ne sono andati, facendo mancare il numero legale. Questa mancanza di serietà nei confronti di tutti i cittadini torinesi ci spinge a pretendere che l'iter della nostra petizione popolare sia attuato nel più breve tempo possibile: noi abbiamo consegnato in Comune oltre mille firme il 29 ottobre; ai sensi dell'art. 13 dello Statuto Comunale, la petizione deve essere discussa entro sessanta giorni dalla presentazione (cioè entro Natale), nella Commissione Sanità e Servizi Sociali, alla presenza del Sindaco o di Assessori o funzionari da lui delegati; ai sensi dell'art. 11 del regolamento comunale sugli istituti di democrazia diretta, il Presidente del Consiglio Comunale deve organizzare, prima della discussione in commissione, una conferenza stampa per permettere ai presentatori di illustrare ai media le loro ragioni (diritto di tribuna). Le narcosale sono un servizio socio-sanitario di riduzione del danno che in Europa dimostra da circa vent'anni la sua efficacia ed importanza. Efficacia ed importanza che si misurano in termini di vite salvate, salute preservata e dignità restituita. Il dibattito che le riguarda merita maggiore attenzione e responsabilità. Per questa ragione chiederemo formalmente al Presidente del Consiglio Comunale di Torino, Giuseppe Castronovo, di garantire quanto previsto dallo statuto e dal regolamento, nel più breve tempo possibile: a noi e, pensiamo, ai mille cittadini torinesi che rappresentiamo, le farse piacciono solo a teatro. 27-11-2007 Italia. Ferrero: il mio Governo disattende programma elettorale in materia di droghe DROGA: FERRERO, GIOVEDI' IN CDM VIA LIBERA A PIANO DI AZIONE = Roma, 27 nov. - (Adnkronos) - 'Il consiglio dei ministri di giovedi' prossimo approvera' il Piano d'azione per la lotta alle tossicodipendenze'. Lo ha annunciato il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero nel corso della presentazione della relazione annuale 2007 sull'evoluzione del fenomeno delle droghe in Europa dell'Osservatorio europeo delle droge e delle tossicodipendenze.L 'Italia, ha spiegato il ministro, e' l'unico paese europeo, insieme a Malta, a non avere ancora un piano d'azione, 'uno strumento che ci permettera' di guidare e generalizzare le buone pratiche sul territorio'. Nel suo intervento il ministro ha poi che annunciato che il prossimo 4 dicembre si apriranno le buste del bando di concorso per la campagna sulla prevenzione, che partira' l'anno prossimo: 'non sara' una campagna indifferenziata o generalista - ha spiegato - ma mirata'. Illustrando gli altri provvedimenti sul tappeto Ferrero ha poi ricordato che 'e' in corso, una collaborazione con il ministero della Salute sul potenziamento della rete dei servizi, non solo quelli pubblici ma anche del privato sociale'. Secondo Ferrero occorre, infatti, 'uscire dalla contrapposizione tra comunita' terapeutiche e servizi pubblici. Nessuna strada e' esaustiva, servono entrambi'. Il ministro non risparmia una dura autocritica sulla politica del Governo sui problemi della droga e dell'alcol. "Né sull'alcol né sulla droga non si è mai arrivati neppure ad una discussione all'interno del consiglio dei Ministri", ha affermato Ferrero, sottolineando come nell'Unione esista "un problema politico". "Non siamo ancora riusciti a discutere della modifica della legge Fini-Giovanardi -ha osservato Ferrero a margine della presentazione della Relazione annuale 2007 sull'evoluzione del fenomeno droga in Europa-, nonostante ci siano due proposte di legge, una mia e del ministro della Salute Livia Turco". Per Ferrero il problema è che questo tema "fa parte del programma dell'Unione"; quindi, per il ministro, non si tratta soltanto di un rapporto fra le forze politiche ma "il Governo faccia le cose dette in campagna elettorale". Impensabile modificare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Lo afferma l'ex ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, in una nota. "Il vero piano d'azione per la lotta alla tossicodipendenza - dice Gasparri - è mandare a casa un ministro che la droga la vuole liberalizzare". Secondo Gasparri non si può modificare l'attuale legge sulle droghe attraverso una proposta di legge che "tenta il raddoppio delle tabelle sull'uso personale, se non addirittura l'abolizione delle tabelle stesse, e facilita l'attività degli spacciatori". Si tratta, infine, per Gasparri, di una proposta che è tanto in antitesi con una seria politica di prevenzione e recupero dalla tossicodipendenza che "semmai dovesse approdare in Consiglio dei ministri non passerà mai in Parlamento". 'Finalmente, qualcosa si muove anche sul piano del contrasto alle tossicodipendenze: l'annuncio che il prossimo consiglio dei Ministri votera' il Piano d'azione e' una buona notizia'. Lo dice il deputato dei Verdi Tommaso Pellegrino, della commissione affari sociali, commentando quanto reso noto dal ministro della solidarieta' sociale, Paolo Ferrero. 'L'impegno dell'Unione di superare l'attuale legge Fini-Giovanardi, approvata con un decreto in gran fretta negli ultimi giorni della scorsa legislatura - aggiunge Pellegrino - deve essere onorato. Soprattutto, quella strategia proibizionista non ha fatto altro che penalizzare le vittime, mentre occorre un piano d'azione, cioe' uno strumento per impostare la pratica della lotta alle droghe sul territorio, facendo tesoro dell'esperienza positiva acquisita dagli operatori sociali'. -ha osservato Ferrero a margine della presentazione della Relazione annuale 2007 sull'evoluzione del fenomeno droga in Europa-, nonostante ci siano due proposte di legge, una mia e del ministro della Salute Livia Turco". Per Ferrero il problema è che questo tema "fa parte del programma dell'Unione"; quindi, per il ministro, non si tratta soltanto di un rapporto fra le forze politiche ma "il Governo faccia le cose dette in campagna elettorale". 27-11-2007 Italia. Milano. Radicali lanciano raccolta firme per programma scambio siringhe Si svolgera' domanti alle ore 11:30, di fronte a Palazzo Marino (sede del Comune di Milano), la conferenza stampa dei Radicali di Milano con cui sara' lanciata la raccolta firme su una petizione per garantire macchinette scambiasiringhe funzionanti: "meno siringhe per strada = meno rischi sanitari per tutti i cittadini". Questa la nota con cui e' stata annunciata la conferenza stampa. "Da settembre il Comune di Milano ha sospeso la convenzione con gli operatori per la gestione delle 18 macchine scambiasiringhe presenti sul territorio milanese. I Radicali iniziano la raccolta firme su una petizione popolare per chiedere il ripristino di un servizio importante non solo per i tossicodipendenti ma anche per la cittadinanza. Un servizio inserito in una più ampia offerta di servizi a "bassa soglia", quali drop- in e unità di strada, che spesso sono messi in discussione dall'attuale amministrazione comunale. L'iniziativa verrà presentata domani durante una conferenza stampa davanti a Palazzo Marino. Saranno presenti: - VALERIO FEDERICO, segretario dell'associazione radicale "Enzo Tortora" - Radicali Milano - NATHALIE PISANO, membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani - MAURIZIO BARUFFI, consigliere comunale del gruppo dei Verdi - GIULIO MANFREDI, membro della Giunta di segreteria di Radicali Italiani Per ulteriori informazioni: www.radicalimilano.it" 27-11-2007 Canada. Edmonton. Esperto: la proposta federale sulle droghe e' insensata Nella conferenza sul consumo delle droghe che si svolge ad Edmonton e' stata definita "insensata" la richiesta del Governo canadese di inasprire le leggi sulle droghe. Mark Kleiman, professore della UCLA( Universita' della California, Los Angeles), alla domanda su cosa si possa fare per contrastare le decisioni del primo ministro Stephen Harper che si allontanano, ad esempio, dai programmi di riduzione del danno aumentando i termini di detenzione, ha risposto: "Non so cosa si possa fare contro queste politiche insensate". Anche Marliss Taylor, responsabile per la citta' di Edmonton del programma di scambio sicuro delle siringhe per i tossicodipendenti, e' preoccupata delle proposte federali avanzate la scorsa settimana. "Mettere le persone in prigione non risolve la loro tossicodipendenza". Taylor ha anche definito la "guerra alle droghe" come "guerra alle persone". La proprotsa federale prevede, tra l'altro, che si inaspriscano le condanne verso gli spacciatori affiliati a bande criminali o che usino armi, e Kleiman ha dichiarato che spesso queste politiche sembrano una scelta giusta, ma in generale si sono rivelate fallimentari, auspicando un approccio che minimizzi i rischi, ossia che gli sforzi della polizia siano concentrati alla riduzione della violenza associata alle droghe piuttosto che nel colpire le sostanze di per se'. "A New York, per esempio, i poliziotti sono impegnati nel tenere gli spacciatori lontani dalle strade e mentre le persone si procurano le droghe in altri modi il crimine connesso allo spaccio sulle strade e' praticamente sparito". Per il professore californiano, la marijuana dovrebbe essere decriminalizzata cosi' che le persone siano libere da coltivarsela da se'. Inoltre fa riferimento all'alto consumo di alcol, chiedendo che i governi lo rendano piu' costoso, tassando ogni bottiglia di birra del 50%. Per la Taylor questa tassazione farebbe dirottare i consumi verso bevande meno costose e sarebbe generalmente sgradita, per Kleiman, al contrario, non dovrebbe interessare la maggioranza delle persone, e se invece "La tassazione ti da' fastidio, vuol dire che sei un alcolista", ha concluso. 27-11-2007 Italia. Milano. Gatti (Sert) lancia allarme "popper" Ha lo stesso nome del filosofo Karl, ma il popper e' anche un inalante a base di nitrito di amile o di butile, nato come afrodisiaco e che i giovani di Milano usano per sballare ormai con gli stessi livelli di consumo della cocaina. A lanciare l'allarme su questa sostanza stupefacente e soprattutto sul 'poliabuso', ovvero il mix contemporaneo di piu' sostanze e' stato il direttore dei Sert di Milano Riccardo Gatti. 'Milano e' una citta' apripista. Le tendenze che si affermano qui tra qualche anno si diffondono in tutta Italia. Ormai il popper e' diffuso come la cocaina, che nel frattempo ha scalzato il primato l'eroina come droga per antonomasia nell'immaginario collettivo'. A Milano, ha spiegato Gatti, il consumo di cocaina l'8 per cento dei giovani tra i 15 e i 34 anni mentre in Spagna, il paese europeo dove il consumo di polvere bianca e' considerato il piu' diffuso, e' al 5,5 per cento. Partecipando alla presentazione dell'arrivo in una scuola civica di Milano di talk show teatrali 'Fughe da fermi' e 'Ragazzi permale' che ha come protagonisti giovani ex tossicodipendenti in cura a San Patrignano, Gatti ha rivelato anche l'ultimo studio del dipartimento dipendenze dell'Asl di Milano. Il 57,7 per cento di un campione di 365 ragazzi tra i 18 e i 25 anni che frequentano le scuole guida ha dichiarato di aver fatto uso almeno una volta di sostanze stupefacenti e il 20,4 per cento di averne provate contemporaneamente due. 'E' questo il dato piu' preoccupante. L'uso migrante tra i giovani di piu' sostanze, per il quale non sono ancora conosciuti ne' sintomi ne' rimedi'. La droga piu' diffusa tra i giovani resta lo spinello (il 53,7 per cento lo ha fumato almeno una volta) seguito dai sedativi (26,6 per cento), gli inalanti (13,5 per cento tra cui anche il popper) la cocaina (10,2 per cento) e infine l'ecstasy (4,5 per cento). Per promuovere i servizi di prevenzione, lo Iulm di Milano, con al collaborazione di altri atenei stranieri, il Comune di Milano e San Patrignano ha varato oggi il primo master in Italia in comunicazione e strategie di intervento nelle tossicodipendenze. 28-11-2007 Repubblica Ceca. Neo ministro Istruzione: si' a legalizzazione droghe leggere Il futuro ministro dell'Istruzione della Repubblica ceca, il Verde Ondrej Liska, è già nella bufera politica ancor prima della sua nomina ufficiale. Il deputato del partito ambientalista della coalizione di governo è a favore della legalizzazione delle droghe leggere e punta a far approvare una legge per la decriminalizzazione del possesso di marijuana, mossa osteggiata apertamente dall'altro partito di governo i Cristianodemocratici (Kdu-Csl) scrive l'agenzia Ctk. "Se la legge fa diventare i ragazzi e gli studenti coloro che trasgrediscono, li porta facilmente anche verso le cattive abitudini", ha dichiarato Liska, che ha intenzione di qualificare il possesso di droghe leggere come un'infrazione e non un reato. "Deve essere aperto un dibattito sul tema usando le esperienze di genitori e degli insegnanti. Bisogna che capiscano qual è la differenza tra i risultati ottenuti con la prevenzione o la repressione", ha aggiunto. "Non potrà contare sul nostro appoggio -ha tuonato Jana Kasal vicecapogruppo del Kdu-Csl alla Camera- Spero che la Camera non approvi il nuovo testo". 28-11-2007 Italia. Turco a Chiamparino: narcosale illegali, ma parliamone Per avere narcosale per la riduzione dei danni di chi si droga in Italia "bisognerebbe cambiare la legge". Lo ha ribadito stamane il ministro della Salute, Livia Turco, intervenuta a Uno Mattina tornando a dire 'no' alla proposta avanzata dal sindaco di Torino, Chiamparino. Turco ha aggiunto: "Sono misure che in un certo modo riducono il danno. Ho detto a Chiamparino 'Facciamo un Tavolo per parlarne. Troviamo una norma che ci consenta di avviare la sperimentazione'. "Inaccettabile la proposta del ministro Turco di introdurre in Italia le narcosale. Dubito che una legge del genere possa mai vedere la luce in un Parlamento dove, a prescindere dagli opposti schieramenti, il buon senso e' in maggioranza". Cosi' l'esponente di Fi, Mara Carfagna, replica alle affermazioni al programma "Uno Mattina" del ministro della Salute, Livia Turco. Ma soprattutto, aggiunge Carfagna, "la proposta della Turco, con l'avallo del Sindaco di Torino, e' sbagliata in quanto non vuole affrontare il problema di tanti uomini e donne caduti nel buco nero della droga". Di questo passo, e' la tesi della parlamentare azzurra, "altro che riduzione del danno, arriveremmo ad una vera e propria ghettizzazione in appositi luoghi pubblici. Il tutto a spese del contribuente". Dunque secondo Carfagna "la Turco scherza con il fuoco. Dopo il suo tentativo di alzare il quantitativo minimo di cannabis detenibile per uso personale, blitz stroncato dal Tar, il ministro insiste con la sua crociata antiproibizionista che non porta da nessuna parte". "Pensare oggi, dopo i dati degli ultimi giorni sull'aumento del consumo di droghe pesanti in Italia ed Europa, ad una politica di riduzione del danno, non solo e' inutile, ma pericoloso'. E' quanto afferma Betrice Lorenzin, coordinatore nazionale dei Giovani di Forza Italia commentando le dichiarazioni del ministro della Salute, Livia Turco, ad 'Uno Mattina' sul tema delle narcosale. 'Invece di cercare ogni giorno pretesti e strumenti per cambiare la legge sulla droga in Italia -prosegue Lorenzin- ci aspetteremmo dal Ministro Turco una linea dura su tutti i fronti, sia quello repressivo che sulla prevenzione'. 'Mentre la circolazione di droga cresce nelle strade italiane, nelle scuole, nei luoghi di divertimento e attraversa ogni eta', dai maturi cinquantenni ai giovanissimi della scuole medie, nulla si fa per mettere in atto una vera e propria campagna di informazione e di lotta alla cultura della normalizzazione dell'uso di sostanze stupefacenti e psicotrope. Mentre i ministri del Governo Prodi disquisiscono su concetti cari agli anni '70 -conclude- i ragazzi del 2007 muoiono per le nostre strade'. Alle dichiarazioni del Ministro della Salute Livia Turco sulle narcosale è seguito il commento del senatore di Alleanza Nazionale Achille Totaro, membro della Commissione Sanità. Il Ministro Turco - attacca Totaro- che in passato aveva detto di essere contraria alle narcosale, poi, folgorata sulla via di Damasco, è diventata favorevole, purchè non si chiamino 'stanze del buco', ora ,addirittura, ha affermato che bisognerebbe cambiare la legge sulla droga in Italia". "Che indecenza! – incalza il senatore – continuare a parlare di riduzione del danno quando secondo gli ultimi dati sta aumentando l'uso del consumo di droghe pesanti in Italia e in Europa. Non sarebbe meglio cercare di evitare il danno invece che ridurlo?" "Ma crede veramente – conclude Totaro - di continuare a prendere in giro le molteplici vittime della droga, i giovani e le loro famiglie? Chi vive questo dramma sa bene che il problema della droga non va combattuto in questo modo. Invece di informare e prevenire la soluzione trovata sono 'le stanze del buco', che, anche con un nome diverso, restano sempre stanze di morte e disperazione. E ciò con il beneplacito del Ministro Turco" . 28-11-2007 Italia. Radicali su test antidroga obbligatori: a quando controlli anche su alcool e lavoratori autonomi Sulla Gazzetta Ufficiale n. 266 del 15 novembre 2007 è stato pubblicato il Provvedimento 30 ottobre 2007 della Conferenza Unificata Stato Regioni, avente per oggetto "Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza …". Con tale Provvedimento si è data attuazione, con 18 anni di ritardo, a quanto previsto dall'art. 125 del Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope), che prevedeva l'adozione di un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro della Salute, volto ad individuare le mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l'incolumità e la salute dei terzi, allo scopo di sottoporre gli appartenenti alle categorie di lavoratori destinati a tali mansioni ad accertamento di assenza di tossicodipendenza prima dell'assunzione in servizio, e successivamente ad accertamenti periodici, nonché volto a determinare la periodicità degli accertamenti e le relative modalità. Dichiarazione di Bruno Mellano (deputato radicale della Rosa nel Pugno) e di Giulio Manfredi (Giunta segreteria Radicali Italiani): "Il provvedimento concerne unicamente i lavoratori dipendenti e non contiene alcuna disposizione sui controlli relativi all'abuso di alcool. Inoltre, contiene disposizioni non chiare su quale sia il servizio tossicodipendenze competente ad effettuare i controlli. Infine, quando dispone che "l'applicazione della presente intesa deve avvenire nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica", si rivela ipocrita: se le disposizioni saranno attuate correttamente e completamente, l'utenza dei servizi tossicodipendenze aumenterà considerevolmente; come sarà possibile garantire le prestazioni richieste senza un aumento degli organici di tali servizi o, quantomeno, degli straordinari? Ricordiamo che già ora l'organico dei Sert è insufficiente a garantire i giorni e gli orari di apertura degli stessi (vedi combinato disposto art. 118 DPR 309/90 e DM 444/90), come peraltro denunciato in passato dai radicali alla magistratura con esposti presentati in decine di Procure e tutti regolarmente archiviati. Chiediamo al ministro del Lavoro, Cesare Damiano, se il provvedimento è applicabile per analogia ai lavoratori autonomi e ai controlli sull'alcolismo; oppure dobbiamo attendere altri vent'anni?". 28-11-2007 Usa. Long Beach. Approvata la vendita delle siringhe, senza prescrizione, nelle farmacie Tutti i consiglieri comunali, tranne uno, hanno approvato una legge che favorisce l'accesso alle siringhe sterili per gli adulti. Il programma, chiamato "Disease Prevention Demonstration Project" consente alle farmacie di vendere massimo 10 siringhe per volta, agli adulti, senza prescrizione. Malgrado l'alto tasso di diffusione di infezioni da HIV, il Consiglio comunale non aveva mai approvato un programma simile. Margaret Dooley-Sammuli, direttrice della "Drug Policy Alliance" per la California del Sud, organizzazione che ha fatto parte delle lobby che hanno sostenuto il programma, ha dichiarato: "La vendita delle siringhe nelle farmacie e' cruciale per la salute pubblica. Circa 180 mila residenti della contea di Los Angeles sono affetti da epatite C, e una delle cause della diffusione e' proprio lo scambio delle siringhe infette. Questo programma non aiuta solo i tossicodipendenti, ma anche i diabetici". 29-11-2007 Usa. Boston. Raccolta firme per la decriminalizzazione della marijuana I sostenitori del referendum per la decriminalizzazione della marijuana hanno gia' raccolto 105 mila firme, molte di piu' delle 67 mila necessarie, per arrivare a presentarlo nelle elezioni del 2008. La decriminalizzazione del possesso di un'oncia (28 grammi) o meno di marijuana farebbe risparmiare allo Stato milioni di dollari ora destinati alle forze dell'ordine e farebbe diminuire la popolazione carceraria. La proposta prevede che anziche' essere un reato penale, il possesso di marijuana per uso personale comporti il pagamento di una multa, di massino 100 dollari, al pari di una infrazione stradale. "La popolazione e' favorevole a questa proposta. La scienza e gli elettori sono molto piu' avanti dei politici" ha dichiarato Whitney Taylor del "Committee for Sensible Marijuana Policy". Le firme saranno portate la prossima settimana all'ufficio competente per la convalida. Sorprendentemente le critiche maggiori arrivano da altri gruppi che sostengono la decriminalizzazione della sostanza. La parte della proposta che non condividono e' quella che definisce possesso di marijuana "qualora si trovino tracce della sostanza nelle urine, sangue, saliva, sudore, capelli, unghie delle mani e piedi, e in ogni altro fluido del corpo". "In questo modo le leggi sulla droga identificano un fumatore non chi lo sia al momento, ma chi potrebbe avere fumato nelle ultime sei settimane o giu' di li'", ha dichiarato Keith Stroup, fondatore della NORML, organizzazione no profit che si batte per una diversa politica sulla marijuana. "Se il quesito arriva al voto, molti sostenitori della decriminalizzazione potrebbero non capire questa sfumatura di linguaggio". Steven Epstein, della "Massachusetts Cannabis Reform Coalition" non ha ancora deciso se aderire o meno al referendum. "Una persona che fumi marijuana dove e' legale, potrebbe essere multato settimane dopo in Massachusetts", ha dichiarato, sottolineando un altro potenziale difetto della proposta, che eguaglia un'oncia di marijuana ad una di THC, l'ingrediente attivo e molto piu' concentrato della marijuana. "Il THC non amazza nessuno e dovrebbe comunque essere legale, ma gli elettori ne sosterrebbero la decriminalizzazione?". Alla domanda se sosterra' la legge, il governatore Deval Patrick ha dichiarato di avere altre priorita' nella sua agenda. 29-11-2007 Italia. Ferrero: la Fini-Giovanardi e' legge barbara 'Una legge barbara': cosi' il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, definisce in una nota la Fini-Giovanardi sulle droghe, annunciando che domani 'sara' esaminato dal Consiglio dei Ministri il Piano di azione sulle droghe, dopo che il governo precedente non aveva fatto nulla in tal senso'. Secondo il ministro, pero', e' necessaria, anzi 'l'elemento su cui si deve intervenire ora', soprattutto una nuova legge sulle droghe. 'Domani al Consiglio dei Ministri segnalero' a Prodi la necessita' di una rapida discussione in tal senso da parte del governo'. Questa mattina a Milano e' stata presentata la quarta conferenza latina sulla riduzione del danno (Clat4), che si terra' da domani a sabato con la partnership della Provincia e soprattutto del Ministero della Solidarieta' sociale. 'L'organizzazione della conferenza, che si concludera' il primo dicembre in occasione della giornata mondiale contro l'Aids rappresenta una novita' significativa per il nostro Paese. E' infatti la prima volta che si svolge in Italia, in un contesto dominato spesso da un dibattito ideologico su questi temi e che ha visto il varo di una legge barbara come la Fini-Giovanardi'. 'In questo caso al centro del confronto ci sono invece la riduzione del danno e l'idea che una seria politica in questa materia non possa che basarsi sulle evidenze scientifiche'. 29-11-2007 Italia. Consiglio ministri approva "piano d'azione" contro la droga Un piano valido un anno, per recuperare il tempo perduto e intanto preparare quello a piu' lungo respiro, che avra' durata triennale come vuole l'Europa: e' il Piano italiano di azione sulle droghe, che il ministro della solidarieta' sociale Paolo Ferrero ha scritto in collaborazione con alcuni colleghi di governo, e che l'Ue ci ha chiesto da tempo visto che l'Italia, insieme a Malta, e' l'unico Paese europeo a non esserne dotato. Quello di oggi e' il penultimo step del Piano d'azione, che dopo l'ok del Consiglio dei ministri dovra' ora affrontare il vaglio della Conferenza Stato-Regioni ed enti locali. Il documento prevede per la prima volta una valutazione del raggiungimento degli obiettivi e un forte coordinamento tra tutti i soggetti impegnati nell'intervento sulle droghe. Sempre per la prima volta, sara' fatta una mappatura delle risorse e del sistema dei servizi per le dipendenze; saranno anche definiti i criteri per trasformare i servizi a fronte delle nuove forme di consumo, includendo oltre a sostanze stupefacenti come la cocaina e le droghe sintetiche anche il doping e il gioco d'azzardo patologico. Cinque gli assi sui quali e' incardinato il piano, che copre tutto il 2008: coordinamento nazionale e interregionale; riduzione della domanda; riduzione dell'offerta; cooperazione internazionale; informazione, ricerca, valutazione. COORDINAMENTO - Prevista la creazione di un coordinamento permanente tra le amministrazioni centrali, regionali e locali competenti e la ricostituzione del Coordinamento tecnico tra le Regioni in materia di droga. Una delle grosse novita' e' la valutazione del raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano, che sara' attuata mediante la stesura di un report indicante le criticita' e i suggerimenti per il Piano triennale. RIDUZIONE DOMANDA - Si prevede la creazione di Piani d'azione regionali di durata pluriennale. Nei locali di divertimento, i servizi per le dipendenze faranno interventi di 'prevenzione selettiva' rivolti ai consumatori. Sara' istituito l'Osservatorio sul disagio giovanile legato alle dipendenze. Si fara' una mappatura del sistema dei servizi, che servira' a definire i criteri per riformarli, anche a fronte di nuove forme di consumo come la cocaina, le droghe sintetiche, le sostanze dopanti e il gioco d'azzardo. Poi ancora definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza per le dipendenze patologiche, produzione di linee guida sulla riduzione del danno e individuazione delle tipologie di intervento che possono, da sperimentali, diventare stabili, oltre al coinvolgimento dei medici di base nel trattamento delle persone dipendenti, in collaborazione con i Sert. BOLLINI CONTRO GIOCO PATOLOGICO E DOPING - Previsti accordi con le associazioni dei gestori di slot machine, per sensibilizzarli alle problematiche del gioco patologico e farli aderire a un codice di auto-regolamentazione: i locali che si adegueranno avranno una sorta di bollino di qualita', una certificazione di 'locale libero da gioco patologico'. Stesso percorso per le palestre: accordi con le associazioni di categoria per sensibilizzare i gestori alle problematiche del doping e rilascio finale della certificazione di 'palestra sicura'. RIDUZIONE OFFERTA - Obiettivo principale e' migliorare gli interventi repressivi di contrasto alla produzione e al traffico, concentrandosi sulla criminalita' organizzata. Previsti accordi di cooperazione transnazionali. Tra le curiosita', la modifica della legge attuale sulla droga (309/90) per consentire la coltivazione della canapa sativa (la pianta da cui si ricava la fibra, non quella da cui si ottiene l'hashish) 'a fini leciti'. Da segnalare anche la lotta al traffico di droghe via Internet, anche attraverso una mirata revisione normativa (come gia' avvenuto per la pedopornografia). COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - Prevista l'assistenza finalizzata alla creazione di attivita' economiche alternative alle coltivazioni illegali (ad esempio l'aiuto ai contadini afghani per trasformare le colture di oppio). INFORMAZIONE - Previsto l'avvio del nuovo Sistema Informativo Nazionale Dipendenze (Sind), un nuovo modello di raccolta dati sui consumi. Il piano vuole anche attivare in via sperimentale il Sistema di Allerta Rapido (Early Warning System) nazionale, in linea con quanto previsto in ambito europeo: si tratta, in sostanza, di raccogliere, validare e diffondere le informazioni, fornite dagli operatori delle dipendenze, sulle nuove sostanze che compaiono sul mercato o su sostanze tagliate in modo da essere pericolose, sulle nuove tendenze e i nuovi fenomeni. Per quanto riguarda le sostanze dopanti, infine, si prevede un'azione di informazione da attuare per telefono e attraverso i mass media: in pratica, una sorta di numero verde sul doping. 'Entro fine anno si avviera' finalmente la discussione in seno al Governo per superare la legge Fini-Giovanardi sulla droga'. A darne l'annuncio e' stato lo stesso Ferrero. "Per la prima volta in Italia abbiamo uno strumento utile per definire una politica organizzativa sulla droga, che coinvolge tutti i ministeri e permette anche alle Regioni di rispondere delle politiche di intervento sulle dipendenze". Francesco Piobbichi (Rifondazione comunista), responsabile delle politiche sociali del suo partito, saluta positivamente il piano nazionale di azione sulle droghe, varato oggi dal Consiglio dei ministri. "Consente di avviare una strategia coerente e di riprogrammare le politiche in maniera piu' efficace- prosegue Piobbichi-, eravamo l'unico Paese che non si era dotato di piano antidroghe, eredita' della legislazione di centrodestra". Sicuramente, prosegue l'esponente di Rifondazione, "nel piano ci sono linee guida che possono prefigurare un ampliamento delle politiche di prevenzione, ma bisogna anche fare un secondo passaggio, intervenendo sulla legge Fini- Giovanardi, per fare in modo che la sperimentazione sul trattamento terapeutico dell'eroina, che gia' c'e' in molte parti d'Europa, possa essere sperimentata anche da noi". Secondo l'esponente "occorre ridurre la possibilita' che si faccia 'vita da tossicodipendenti' fuori dai servizi. Anche le 'stanze del buco' andrebbero sperimentate, perche' abbiamo un trend in crescita di overdose". Rispetto al piano, Piobbichi apprezza, in particolare, l'attivazione in via sperimentale dell' 'Early warning system', il sistema di allerta rapido: "Le sostanze possono essere in qualche modo individuate dai servizi e pubblicizzate rispetto alla loro composizione. Oggi, per esempio, non possiamo piu' parlare di cocaina ma di cocaine". La legge Fini-Giovanardi, secondo Piobbichi, "non e' servita a scoraggiare i consumi, aumenta, infatti di molto la cocaina, anche per il fatto che sono state messe nella stessa tabella droghe pesanti e leggere. Cosi' i giovani le assumono, tanto, dicono, 'tutte le droghe sono uguali'". Occorre quindi intervenire perche' la legge attuale rimane, secondo Piobbichi, "il punto debole" rispetto al piano. "La situazione di stallo sulla legge e' grave- conclude- e la responsabilita' di questo e' anche di Prodi, c'era un programma, ma non c'e' la voglia di capire come bisogna andare avanti". "Il ministro Ferrero ha forse seguito le indicazioni di qualche suo conoscente abile nella coltivazione della canapa? Fa bella mostra di un piano d'azione contro le tossicodipendenze mal celandosi come salvatore dell'Italia, mentre le sue intenzioni vanno nella direzione opposta". E' il giudizio di Maurizio Gasparri, deputato di Alleanza nazionale sul piano nazionale contro le droghe varato oggi dal Consiglio dei ministri. "Prova ne e'- continua Gasparri- la modifica della legge 309/90 che dietro il via libera alla coltivazione della canapa sativa nasconde l'intenzione di estendere la coltura anche alla canapa dalla quale si ottiene l'hashish. Quanto al piano- incalza- Ferrero mente spudoratamente perche' il governo di centrodestra aveva approvato, proprio in Consiglio dei ministri, un piano d'azione, che ha pero' trovato l'ostruzionismo delle Regioni 'rosse' che ne hanno impedito l'approvazione. Lo stesso iter che dovra' superare il piano appena presentato". E' poi ovvio, secondo il parlamentare di via della Scrofa, "che senza una discussione politica seria sulle tossicodipendenze il piano da solo non basta. E Ferrero sa bene che la maggioranza e' troppo spaccata per offrirgli una stampella appoggiando una legge sulla droga lasciva, che abolisce le tabelle per il consumo personale e facilita lo spaccio. Intanto- conclude- assistiamo solo all'ennesimo bluff". "E' un piano che, in realta', serve a mettere l'Italia allo stesso livello degli altri Paesi dell'Unione europea. Il governo di centrodestra si era occupato di fare la legge piu' repressiva d'Europa e non di fare la politica dei quattro pilastri individuata negli altri Paesi". Cos' Franco Corleone, del direttivo Forum droghe, ex deputato dei Verdi e sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2001, sul piano nazionale antidroga varato oggi in Cdm. "Questo e' un adempimento di carattere internazionale- prosegue Corleone-, il segno che nel centrosinistra si e' riusciti a portare a compimento un atto dovuto. Pero', contemporaneamente, il ministro Ferrero ha denunciato che non riesce ad arrivare in Consiglio dei ministri neanche la modifica, moderata, della legge Fini-Giovanardi". Questo piano antidroga, aggiunge Corleone, "ha significato per l'Italia il non essere inadempiente rispetto all'Europa, ma quello di cui ha bisogno l'Italia e' di cancellare la legge repressiva Fini-Giovanardi: questo il governo non e' riuscito a farlo". Corleone ricorda l'impegno attuale del Parlamento "nella discussione sulla proposta Boato, ma il dibattito e' iniziato con un anno di ritardo". Il ministro Ferrero, sottolinea il rappresentante del Forum droghe, "pensava di riuscire ad arrivare ad un testo di governo che, invece, non ci sara', il testo parlamentare puo' essere un buon testo ma, certo, il peso dell'impegno del governo sarebbe stato maggiore". Purtroppo, conclude Corleone, "non ci sono le condizioni nella maggioranza per affrontare uno dei nodi che contribuisce a riempire le carceri dopo l'indulto". 'L'annuncio dell'approvazione del Piano d'azione sulle droghe avvenuta oggi in Consiglio dei ministri vorrebbe far sottintendere una presunta svolta rigorista del governo sui temi delle tossicodipendenze e della sicurezza sociale, ma e' solo un bluff'. E' quanto afferma in una nota dichiara Riccardo Pedrizzi, responsabile della Famiglia e della Consulta etico-religiosa di An secondo il quale 'quel piano, scritto dal ministro Ferrero a beneficio della Ue, e' solo un elenco di buone intenzioni, che scarica la coscienza del ministro sul tema della prevenzione, ma non modifica i principi normativi stabiliti dalla legge Fini-Giovanardi, che il ministro continua a prendere di mira con il solito approccio ideologico'. 'Ma l'Italia -sottolinea Pedrizzi- ha bisogno di garanzie sulla repressione del fenomeno dello spaccio e di tutela rispetto alle attivita' criminali ad esso collegate. Per questo motivo il governo, nonostante gli annunci di guerra di Ferrero, non osera' sfidare la sensibilita' degli italiani modificando la legge Fini, magari per portare avanti la politica delle narcosale e della canna libera tanto cara al ministro Turco'. 'Il piano d'azione di Ferrero -aggiunge- evita clamorosamente di ribadire un concetto acclarato a livello europeo: la cannabis e' una droga tutt'altro che leggera che provoca gravi danni alla salute psicofisica delle persone. Inoltre, bisogna punire gli spacciatori e i mercanti di morte, rivolgendo ai semplici consumatori una mera sanzione amministrativa, atta pero' a riaffermare il principio fondamentale e decisivo, nell'ottica della prevenzione: ovvero che drogarsi non e' lecito e non e' un diritto, ma un delitto contro la salute. Questi -conclude Pedrizzi- sono i principi alla base della legge Fini-Giovanardi che difenderemo in Parlamento facendo le barricate'. "Non e' dato sapere come fa un partito come Rifondazione comunista, che ha dichiarato chiusa l'esperienza di questo governo, ad annunciare, attraverso il suo unico ministro nell'Esecutivo, l'imminente approvazione da parte del Consiglio dei ministri del ddl sulla droga. E' certo che finora la sinistra di governo si e' segnalata per il tentativo (bocciato dalla giustizia amministrativa) di raddoppiare la dose di cannabis oltre la quale scattano le sanzioni". Lo afferma il senatore di An Alfredo Mantovano. "Un piano che cerca di volare alto, mettendosi al passo con i tempi. Pragmatico ma anche capace di rispettare, nelle sue articolazioni, un problema che va affrontato nella sua grande complessita', sempre mettendo al centro il valore imprescindibile della persona". Cosi' Don Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, giudica il piano nazionale antidroga varato oggi dal Cdm. "Ci sono molti aspetti positivi- dice Don Ciotti-. Il primo riguarda la sua stessa esistenza: eravamo con Malta l'unico Paese a non averne uno e con questo passo ci adeguiamo alle richieste dell'Unione Europea dopo anni di inadempienza". E' importante, poi, aggiunge il leader delle comunita' terapeutiche, "che le oltre 60 azioni previste e coordinate tra le Regioni- prosegue Don Ciotti- e gli otto ministeri a vario titolo coinvolti abbiano copertura di spesa. Per una volta abbiamo la certezza che quanto e' stato preannunciato avra' anche le effettive risorse per essere realizzato, mettendoci cosi' in condizione di varare nel 2009 il piano di piu' ampio respiro di durata quadriennale". Gli altri aspetti positivi riguardano il contenuto del piano. "Finalmente- sottolinea il fondatore del Gruppo Abele- ci s'ispira in modo articolato, partecipato e intelligente alla strategia dei 4 pilastri gia' ampiamente recepita dall'Europa, e ci s'impegna contestualmente su quattro aspetti ugualmente essenziali: riduzione dell'offerta, prevenzione, cura, riduzione del danno". Giudica importanti, in particolare: "L'istituzione di un coordinamento permanente nazionale e interregionale- dice Don Ciotti- la nascita di un osservatorio del disagio giovanile, la mappatura dei servizi e l'impegno per adeguare i metodi di cura ai consumi patologici di piu' recente diffusione, come quelli di cocaina e droghe sintetiche". Secondo Don Ciotti, inoltre, "e' un segno di grande attenzione l'inclusione di forme di dipendenza sinora trascurate come il gioco d'azzardo e il doping, con intelligenti misure di prevenzione come quella di certificare i locali e palestre che s'impegnano a contrastarle". Infine, conclude il leader della comunita', "e' benvenuto il rinnovato impegno contro il narcotraffico in mano alle mafie, facendo attenzione anche al canale di Internet, e lo sforzo per una politica di cooperazione internazionale, imprescindibile per un'efficace azione di contrasto". "Il Piano nazionale sulle droghe e' uno specchietto per le allodole. Un Governo incapace di decidere su tutto getta fumo negli occhi degli italiani approvando un documento inutile, senza alcuna efficacia concreta. Siamo di fronte ad un intervento programmatico, che non comporta nessuna modifica reale alla legislazione vigente. Non poteva essere altrimenti. Su questi come su altri temi le divisioni tra massimalisti antiproibizionisti e moderati legalisti impediscono qualunque decisione da parte dell'attuale maggioranza. Nel frattempo, mentre la Turco e Ferrero promuovono la depenalizzazione dell'uso di Hashish, il consumo di droga in Italia ed in Europa ha raggiunto livelli allarmanti. L'immobilismo dell'esecutivo sta facendo danni incalcolabili al nostro Paese. Speriamo di voltare pagina quanto prima". Lo afferma Isabella Bertolini, vice presidente di Forza Italia alla Camera. "Ci sono molte iniziative interessanti nel piano nazionale antidroga e per la prima volta l'Italia si allinea su indicazioni europee. Questo e' un aspetto innovativo e il vantaggio che puo' derivare dal sincronizzare le politiche italiane con quelle europee e' oggettivo". Cosi' Massimo Clerici, presidente della Societa' italiana psichiatria delle dipendenze (Sip.Dip), docente di psichiatria all'Universita' di Milano Bicocca, giudica il piano nazionale antidroga varato oggi dal Cdm. Il limite, secondo Clerici, "stara' nelle difficolta' di coordinamento tra ministeri diversi, e tra Regioni". Di fatto, secondo lo psichiatra, "ognuno potra' fare quello che vuole, perche' ciascuno ha la possibilita' di decidere dall'alto, sulla base di quelli che sono i propri progetti o le proprie scelte strategiche". Le Regioni, per esempio, dice Clerici, "che seguono un certo tipo di politiche sociali, e decidono di investire le risorse, per esempio, a favore degli anziani piuttosto che nella lotta alla droga, non potranno essere controllate. Viene a mancare- spiega Clerici- uno strumento come quello di un'agenzia centrale, come c'era nella precedente legislatura, e che per i problemi della tossicodipendenza si rivela fondamentale". Molto positivo invece il giudizio sulle iniziative a favore del contrasto di altre dipendenze oltre a quelle dagli stupefacenti, dall'alcol, al doping, al gioco d'azzardo. "Era un'aspettativa di tutti gli operatori e delle societa' scientifiche- sottolinea il presidente SipDip-. E' un bene che, per la prima volta, si impostino politiche sulle dipendenze non solo da sostanze ma anche comportamentali, da uso di tecnologie, da Internet, da gioco d'azzardo. Tutte dipendenze in espansione, dopo le scelte fatte a livello governativo di legittimare certi giochi che incentivano il glambling". Anche il doping, aggiunge Clerici, "e' una realta' drammatica, anche se molto nascosta, ci sono gia' programmi antidoping nelle federazioni sportive americane, come quella di basket, e il fenomeno e' in espansione anche da noi". Le dipendenze, dice Clerici, "coinvolgeranno fasce della popolazione sempre piu' ampie, gli utenti che noi conosciamo sono solo quelli che arrivano ai servizi: l'Osservatorio europeo di Lisbona, che fa il monitoraggio sui Paesi europei, indica che solo lo 0,5% di chi ha un problema di dipendenza arriva i servizi, c'e' un sommerso grandissimo per uso di droga ma anche di sostanze legali come alcol e fumo". Conclude il presidente SipDip: "E' calcolato che una persona su 5, in Europa, si avvicinera' ad una droga, legale o no. Il panorama degli utilizzatori potenziali e' amplissimo. Il fatto che ora ci siano politiche dirette verso le dipendenze e' una strategia vincente per il prossimo futuro". 30-11-2007 Usa. California del Sud. La marijuana terapeutica sequestrata dalla polizia deve essere restituita Per la sentenza del quarto distretto della Corte di Appello di Santa Ana, la marijuana assunta per fini terapeutici sequestrata dalla polizia per violazione della legge federale deve essere restituita se le accuse siano rigettate. La Corte ha rigettato le motivazione che indicavano che la sentenza di un tribunale che ordinava la restituzione della marijuana sequestrata ne facilitava il consumo, interferiva con le leggi federali ed esponeva la polizia ad incorrere in reati penali per violazione della legge federale. Per la Corte, queste motivazioni sono infondate perche' prima gli elettori, nel 1999, poi una legge statale hanno reso legale in California il consumo medico della sostanza. "Non e' compito della polizia locale fare rispettare le leggi federali", ha dichiarato il giudice William Bedsworth, il quale ha aggiunto che i malati hanno il diritto di ottenere e consumare la sostanza senza il timore della polizia o delle leggi federali. "Questa sentenza e' una grande vittoria per i malati della California", ha detto Kris Hermes, portavoce dell'Americans for Safe Access, organizzazione che ha rappresentato il paziente in giudizio. Anche se per la sentenza la polizia deve restituire la marijuana sequestrata posseduta legalmente dalle persone, essa suggerisce inoltre che "essa non avrebbe dovuto essere neppure sequestrata", conclude l'attivista. Il Garden Grove caso riguarda Felix Kha che, con un terzo di un'oncia di marijuana in macchina, fu fermato per essere passato con il rosso. L'uomo, mostrando la prescrizione medica al consumo, fu ugualmente multato e accusato di possesso di droga al volante di un'autovettura. Kha ammise la violazione stradale, ma si appello' a quello per possesso illegale di droga, in quanto era un suo diritto possederla. 30-11-2007 Usa. Legale prelevare campione Dna per crimini non violenti connessi alle droghe Per una Corte federale "prelevare un campione di DNA per crimini non violenti connessi alle droghe non viola il diritto alla privacy dei sogetti'. La nona Corte d'Appello ha cosi' sentenziato nel caso di Thomas Kriesel, il quale commise un crimine non violento connesso alle droghe e che rifiuto', dopo essere uscito di galera, il prelievo del DNA. Dal 2000 la legge federale richiedeva per i reati penali, violenti, il prelievo di un campione di DNA da conservare in un database nazionale, legge poi estesa nel 2004 a tutti i crimini. Con la maggioranza dei voti, il giudice M. Margaret McKeown ha dichiarato che la legge e' costituzionale, e che il campione prelevato sara' rimosso dal database solo dopo che il condannato abbia scontato interamente la pena e presentato la documentazione necessaria. Kriesel fu dichiarato colpevole da un tribunale federale di Washington per possesso a fini di spaccio di metanfetamine, e condannato a due anni di detenzione e tre di liberta' condizionata. 30-11-2007 Gb. Servizio sanitario nazionale coprira' anche la cocaina? Nel Regno Unito la mutua potrebbe presto distribuire gratis e a piene mani il viagra e la cocaina. Il governo britannico ha discusso ieri se vada dato a infermieri e a farmacisti il potere -finora riservato esclusivamente ai medici- di somministrare on la cocaina in casi di grave tossicodipendenza. All'esame c'e' anche la possibilita' di aumentare in modo massiccio la diffusione gratuita della 'pillola blu' in modo da scoraggiare l'allarmante piaga del viagra fasullo venduto al mercato nero, in genere via Internet. In Gran Bretagna -dove sono 10mila le persone che stanno cercando di disintossicarsi dalla polvere bianca- esistono gia' tre cliniche autorizzate dove i dottori possono somministrare la sostanza stupefacente ai pazienti. Includendo anche il personale paramedico nel programma, l'accesso alla droga a scopo terapeutico diventerebbe piu' facile ed efficace. La proposta della cocaina distribuita in caso di bisogno anche da infermieri e farmacisti ha pero' dato adito a immediate polemiche. 'Chi paga le tasse sarebbe preso in giro dai tossicodipendenti -ha detto al tabloid britannico 'Daily Express' il direttore dell'Associazione dei contribuenti Matthew Elliott- la mutua non dovrebbe fornire la cocaina a nostre spese, soprattutto quando migliaia di pazienti rispettosi della legge non riescono a procurarsi i farmaci che sarebbero in grado di salvargli la vita'. L'idea non e' piaciuta nemmeno all'opposizione. 'L'approccio dei conservatori e' diverso -ha detto il Ministro-ombra degli Interni David Davis- noi porremmo fine alla tossicodipendenza, puntando su strutture e programmi di riabilitazione basati sull'astinenza, mentre i laburisti si limitano a gestire il problema'. 'Obiettivo finale -ha detto un portavoce del Ministero dell'interno- non e' solo quello di diminuire l'uso di cocaina, ma anche di ridurre i crimini correlati alle droga e i danni causati alle persone e alle loro famiglia dall'abuso di sostanze illegali e pericolose'. Il sindacato dei medici britannici ha dato il benvenuto alla prospettiva di una massiccia somministrazione gratuita del viagra allo scopo di ridurre il commercio clandestino. 'Siamo sempre stati contrari -ha detto Hamish Meldrum, direttore della British Medical Association- al modo discriminatorio in cui ad alcuni pazienti viene somministrata la pillola e ad altri no'. Secondo il dott. Meldrum c'e' troppa gente che compra la pillola anti-impotenza al mercato nero e la prende con troppa leggerezza, senza sapere se e' compatibile o meno con il proprio stato di salute. L'unico problema che preoccupa il minmistero della salute e' il costo. Per la cocaina, la spesa ammonterebbe a 50 sterline al grammo (75 euro) e si sa che anche il viagra originale costa parecchio. 30-11-2007 Italia. Milano. Radicali: contro l'Aids riattivare programma di scambio siringhe Dichiarazioni di Valerio Federico, segretario dell'Associazione Enzo Tortora- Radicali Milano, e Manlio Mele, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani. Continua l'iniziativa dell'Associazione Enzo Tortora- Radicali Milano con un tavolo di raccolta firme sulla petizione sugli scambia siringhe in Corso Vittorio Emanuele Domani, giornata mondiale contro l'Aids, si sprecheranno i proclami e le lacrime di coccodrillo. Già ora, il Comune di Milano ha diffuso nei bar cartoline promozionali, in cui di tutto si parla tranne che del mezzo più efficace per evitare il contagio durante i rapporti sessuali, ossia il preservativo. Non solo il Comune non intraprende serie politiche volte a contrastare la diffusione dell'Hiv, ma negli ultimi mesi si registrano addirittura scelte irresponsabili e pericolose, che avranno come effetto un peggioramento della situazione. Il sindaco Moratti ha deciso di non rinnovare la convenzione con le cooperative per la gestione delle macchine scambiasiringhe, che negli ultimi dodici anni hanno impedito che centinaia di migliaia di siringhe potenzialmente infette fossero disperse nell'ambiente cittadino, con gravi rischi sanitari per i cittadini milanesi, in particolare per i bambini. I pilastri per un'efficace contrasto della diffusione dell'Hiv non possono che essere l'informazione sessuale e la riduzione del danno. Oggi tuttavia a Milano, più che nel resto d'Italia, si preferisce affidarsi a slogan abusati ed a proclami ideologici, invece di intraprendere politiche serie, che, sulla base dell'evidenza dei dati scientifici, assicurino risultati positivi. L' informazione sessuale infatti è il presupposto indispensabile per vivere una sessualità libera e consapevole, ma anche, attraverso una corretta contraccezione, il modo per ridurre i rischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. I radicali milanesi si sono mobilitati la scorsa estate per sensibilizzare i ragazzi sulla contraccezione ed hanno in questi giorni avuto un incontro, in verità deludente, con le autorità scolastiche regionali, constatando, complice anche l'attuale situazione normativa, una totale mancanza di volontà d'intervento. Sul fronte della riduzione del danno, nella giornata di giovedì abbiamo raccolto le prime firme di cittadini milanesi sulla petizione che richiede la riattivazione degli scambiasiringhe, durante la prima sessione dei lavori della Clat4, conferenza latina sulla riduzione del danno, in corso a Milano (www.clat4.org). Ricordiamo, fra tutti, la presa di posizione del Prof. Pat O'Hare (presidente onorario dell'IHRA di Barcellona, l'Associazione Internazionale di Riduzione del Danno, e autore di un testo fondamentale sull'argomento), che nel suo intervento introduttivo al convegno ha espresso apprezzamento e incoraggiamento per la nostra iniziativa. N. B. L'iniziativa dell'Associazione Radicale Enzo Tortora proseguirà domani, sabato 1° dicembre, con un tavolo di informazione e di raccolta firme sulla petizione in largo Corsia dei Servi dalle 13.00 alle 15.00 30-11-2007 Vietnam. Quang Ninh. 12 condannati a morte per traffico di eroina, 27 in una settimana Condannate 12 persone a morte per traffico di eroina, facendo salire a 27 il numero delle persone condannate questa settimana alla pena capitale. I 12 sono stati accusati, con altri 17, di traffico di eroina dal Vietnam alla Cina. Il gruppo e' stato accusato del traffico di 50 kg. di droga tra il 2003 e il 2006. 01-12-2007 Italia. Ferrero: riduzione del danno illegale con Fini-Giovanardi Sul versante della riduzione del danno in materia di tossicodipendenza l'Italia appare ancora indietro rispetto ad altri paesi europei e, per recuperare terreno, occorrerebbe cambiare a livello normativo poiche' 'con l'attuale legislazione e' sostanzialmente impossibile'. A sostenerlo, a margine della conferenza latina sulla riduzione dei danni correlati dovuti al consumo di droghe, e' il ministro per la Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero. 'Si', assolutamente' ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla possibilita' di avviare nuove politiche in materia di riduzione del danno. Tuttavia, ha aggiunto, 'con l'attuale legislazione e' sostanzialmente impossibile'. E' evidente il riferimento alle stanze del consumo, o narcosalas, in discussione a Torino e sulle quali anche il ministro della Salute, Livia Turco, aveva espresso identica posizione. Occorre cambiare la normativa, quindi? E' stato chiesto. 'Si', ci sono dei vincoli tali... La legge Fini-Giovanardi rende sostanzialmente impossibile' un intervento in materia di riduzione del danno. Oltre alla questione legislativa, secondo Ferrero, 'c'e' poi un problema piu' generale. Nella maggior parte dei paesi europei le politiche di riduzione del danno non sono ne' di destra ne' di sinistra', ma esiste un approccio alla materia 'scientifico'. 'In Italia c'e' un'egemonia del pensiero iperideologico di destra, che rende difficile' il cambiamento. A giudizio di Ferrero, quindi, esiste 'un problema legislativo e di arretratezza culturale'. 'Finalmente il ministro Ferrero si è espresso chiaramente sulla questione narcosale, dopo un lungo silenzio; purtroppo, accodandosi alle posizioni del ministro della Salute Livia Turco, che escludono la possibilità di istituire le narcosale con la legislazione vigente'. Lo ha dichiarato Giulio Manfredi, della giunta segreteria Radicali Italiani. 'Ma il ministro Ferrero non puó utilizzare la legge sedicente Fini-Giovanardi come alibi per non far nulla; l'art. 79 del dpr 309/90, quello che proibisce l'utilizzo di locali per il consumo di stupefacenti, risale, appunto, al 1990 e non ha impedito, per esempio, l'installazione delle macchine scambiasiringhe, che furono tacciate, per tutti gli anni '90, di istigare il consumo di eroina. La dottrina e poi la giurisprudenza intervennero, precisando che si trattava invece di presidi sanitari volti alla tutela della salute pubblica; la stessa cosa - secondo Manfredi - puó essere fatta valere per le narcosale. Ci vuole, peró, una cosa che difetta sia alla Turco che a Ferrero: la volontà politica di farlo'. 'Non capisco da dove traggano le conclusioni esposte, non ho mai detto che sono contrario a questo tipo di sperimentazione'. E' quanto replica il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, ai Radicali in tema di narcosale. 'Sono disponibile a sostenere tutti i comuni che avanzeranno questa proposta - ha spiegato il ministro - e mi auguro che il comune di Torino, che si e' gia' espresso in questo senso, prosegua in questa prospettiva'. 01-12-2007 Messico. Calderon: la guerra alla droga continua "Continuerò la mia battaglia contro le droghe e la criminalità organizzata". E' quanto ha dichiarato il presidente messicano Felipe Calderon oggi, sottolineando che questi obiettivi continuano ad avere la precedenza nel suo mandato presidenziale iniziato un anno fa. "La minaccia maggiore per il futuro del Messico è la mancanza di sicurezza pubblica e la criminalità organizzata" ha detto Calderon durante un discorso al Palazzo Nazionale, aggiungendo che "dopo un anno di mandato sono ancora più convinto che noi vinceremo questa battaglia". Calderon ha anche sottolineato che la sua amministrazione ha fatto significativi progressi riferendosi alla cattura di circa 15mila persone accusate di avere legami con la criminalità organizzata e il traffico di droga. 02-12-2007 Iran. Guerra alla droga. Ancora impiccagioni pubbliche di spacciatori Quattro spacciatori di stupefacenti sono stati impiccati oggi in Iran, dei quali tre sulla pubblica piazza. Le tre esecuzioni in pubblico, scrive l'agenzia Irna, sono avvenute a Qom, citta' santa sciita 130 chilometri a sud di Teheran. Sul patibolo sono saliti Yahya Madavi, ritenuto colpevole di avere venduto 110 grammi di eroina, Ataollah Pulzehi, condannato per lo smercio di due chilogrammi dello stesso stupefacente, e Hossein Safarlu, riconosciuto colpevole, oltre che di spaccio di droga, anche di 'atti di banditismo, violenza carnale e disturbo dell'ordine pubblico'. Nella citta' di Zahedan, nel sud-est del Paese, e' stato invece impiccato in carcere un uomo condannato perche' trasportava 3,5 chilogrammi di eroina. Sono almeno 270 le persone impiccate dall'inizio dell'anno in Iran, dove la pena capitale e' prevista per diversi reati, tra i quali l'omicidio, la rapina a mano armata, la violenza carnale, la sodomia, l'apostasia e l'adulterio, oltre che per il traffico di stupefacenti quando si tratti di quantita' superiori ai 30 grammi di eroina o ai cinque chilogrammi di oppio. 02-12-2007 Italia. Torino. Ferrero favorevole a narcosala? Promotori petizione: scriva parere formale Con un voto unanime in seduta plenaria, la Quarta Conferenza latina della riduzione del danno, tenutasi a Milano dal 29 novembre al 1° dicembre, ha approvato una mozione finale per invitare la città di Torino ad andare avanti sulla via dell'innovazione, e aprire finalmente anche in Italia una stanza del consumo. Il testo è stato approvato da oltre 350 tra operatori, esperti, ricercatori e amministratori locali di Spagna, Portogallo, Italia, Francia, Svizzera, Brasile e Argentina. I presentatori della petizione popolare per una narcosala a Torino (Domenico Massano/Associazione Radicale Adelaide Aglietta - Alessandro Orsi/Malega 9 - Franco Cantù/Forum Droghe) hanno dichiarato: "Finalmente anche il Ministro Ferrero prende una posizione chiara nel dibattito sulle narcosale che si sta svolgendo a Torino, dichiarando: 'Sono disponibile a sostenere tutti i comuni che avanzeranno questa proposta e mi auguro che il comune di Torino, che si e' gia' espresso in questo senso, prosegua in questa prospettiva'. Questo è quanto ci auguriamo anche noi, sperando che domani il consiglio comunale voti, finalmente, la mozione che riguarda la sperimentazione delle narcosale a Torino, un servizio socio-sanitario di riduzione del danno attivo da vent'anni in Europa, un servizio che andrebbe ad integrare, e non a contrapporsi, alla rete di servizi relativi alle dipendenze. Invitamo, quindi, il ministro Ferrero a dare gambe e forza alle sue parole, assumendosi la responsabilità politica di inviare un parere formale al sindaco, al presidente della Regione e al consiglio comunale dove dichiari la possibilità di procedere a tale sperimentazione e la disponibilità del Ministero a sostenerla. Ricordiamo al ministro che l'unico parere sinora arrivato da Roma a Torino è quello della sua collega Livia Turco, un invito pressante a non parlare di narcosale ma solo di somministrazione controllata di eroina, perchè l'argomento sembra suscitare "disagio" nella ministra e nel sindaco. Speriamo che il Ministro Ferrero sappia fornire un'alternativa concreta al "disagio" di pochi e alla sofferenza di molti, magari a partire dalle dichiarazioni rese (nell'ambito della Conferenza latina sulla riduzione del danno) dal giurista e Procuratore Generale di Milano, Francesco Maisto, che, in merito alla ipotizzata incompatibilità delle stanze con la legge vigente, ha dichiarato: "Sono stupefatto di ascoltare opinioni e divieti pregiudiziali pronunciati senza aver esaminato con attenzione gli elementi concreti della proposta, al di là dei nomi che si vogliono dare alla stessa, narcosale o stanze del consumo che dir si voglia. E' necessario approfondire la sussistenza o meno dei singoli presupposti richiesti dalla legge e quale interpretazione abbia dato la seppur limitata giurisprudenza dei presupposti stessi". Niente più pregiudizi e prese di posizione ideologiche, ma una scelta fondata su evidenze scientifiche, con un corredo di dichiarazioni politiche chiare e responsabili. Links: http://www.associazioneaglietta.it/narcosala.html www.fuoriluogo.it www.lastanzadeifigli.it 03-12-2007 Usa. Veterani Iraq, droga per combattere sofferenza psicologica Il canale televisivo Usa Abc ha lanciato un'indagine sull'utilizzo di droga da parte dei veterani americani che hanno prestato servizio in Iraq. Le informazioni, che sono arrivate dai diretti interessati e che sono state pubblicate dal sito Raw Story, hanno messo in luce il profondo stato di stress sofferto dai marine. Intervistato da Abc, Paul Sullivan, dell'associazione "Veterans for Common Sense", si è così espresso: "L'esercito ora può dire quello che vuole, ma la verità nel campo di battaglia è che i soldati stanno soffrendo molto e fanno ricorso alle droghe per alleviare (il dolore)". Dal canto suo, il Pentagono ha negato che il problema dell'utilizzo di droghe da parte dei soldati Usa che si trovano in Iraq e che poi tornano in patria sia della stessa portata di quello che si presentò durante la guerra in Vietnam. Ma molte sono le associazioni dei veterani che accusano il governo di non voler ammettere la realtà dei fatti. Abc News ha inviato così alcuni studenti appena laureati in giornalismo a parlare con gli stessi soldati su "quello che alcuni nell'esercito non vogliono sapere". Il risultato è stato che molti, come nel caso di Matthew McKane, hanno ammesso di aver iniziato a far uso di droghe in Iraq. Nel caso specifico, McKane è ricorso alla cocaina, ma altri hanno scelto per esempio le metanfetamine per tollerare meglio il dolore fisico o mentale. Abc, nel suo documentario "Coming Home: Soldiers and Drugs", ha concluso che il problema non è solo nell'aumento dei casi di soldati che si rifugiano nella droga, ma nell'atteggiamento dell'esercito, "che pretende che nulla stia accadendo". 03-12-2007 Italia. Prevolab: oltre un milione di consumatori di cocaina nel 2010 Gli italiani che consumano droga, soprattutto cocaina, cannabis ed eroina, sarebbero in netto aumento: se ad esempio oggi i consumatori di cocaina sono stimati intorno a 800 mila, nel 2010 potrebbero arrivare ad essere 1,1 milioni, con un aumento del 40%. Il dato, che parla di 'un futuro peggiore del presente' sul tema della droga, e' stato presentato oggi a Milano durante il convegno 'Le vie di uscita dal futuro' dal PrevoLab, il laboratorio previsionale sull' evoluzione dei fenomeni di abuso. Il PrevoLab, gestito dalla Asl Citta' di Milano, e' stato avviato alcuni anni fa con un accordo di programma tra la Presidenza del Consiglio, Regione Lombardia e la stessa Asl. I suoi esperti coordinano un vero e proprio osservatorio di analisi dati, e utilizzano anche modelli matematici per prevedere l'andamento del consumo di droga nei prossimi tre anni. Andamento che, secondo gli esperti, e' in crescita per tutte le principali droghe, prima su tutte la cocaina. In particolare, secondo gli esperti del PrevoLab 'il numero dei consumatori di cocaina nel 2010 sara' compreso fra gli 800 mila e 1,1 milioni di individui, circa il 3% della popolazione italiana fra i 15 e i 54 anni. Un trend di crescita ben definito, che passa piu' attraverso l'ampliamento del numero dei consumatori, piuttosto che l'incremento del consumo medio'. Questo, sia perche' 'negli ultimi anni si sta consolidando la vendita di micro-dosi con prezzi unitari molto bassi, affiancata alla costante distribuzione della dose classica', sia perche' 'negli ultimi anni il principio attivo si e' ulteriormente frammentato, con una significativa tendenza al ribasso'. In pratica, gli esperti ipotizzano che ai consumatori abituali si stiano aggiungendo sempre piu' 'consumatori iniziali, occasionali, non 'smaliziati', a cui corrisponderebbe la disponibilita' di sostanza con una percentuale bassa di principio attivo'. Per l'eroina, poi, 'si puo' ipotizzare un aumento dei consumatori tra il 10% e il 20% - spiega il PrevoLab - che potrebbe riguardare soprattutto i piu' giovani, che non hanno l'immagine storica dell'eroina connessa con malattia, devianza ed emarginazione. Questo porta a suggerire una forte attenzione preventiva soprattutto per la fascia tra i 14 e i 20 anni'. Anche per la cannabis si ipotizza 'un forte aumento, dai 3,5 milioni di consumatori attuali a circa 4,5 milioni nel 2010'. Il numero di chi fa uso di droghe, pero', e' inferiore alla somma di queste stime: infatti, spiegano gli esperti, sempre piu' spesso una singola persona abusa di piu' droghe. 'PrevoLab disegna un futuro peggiore del presente - dice il suo responsabile Riccardo Gatti - in cui sempre piu' persone compiranno normali azioni in stato di alterazione mentale, mentre le organizzazioni connesse al mercato della droga avranno una sempre maggior incidenza sulla societa' civile. Creare consapevolezza su questi concetti e' straordinariamente importante'. Tanta prevenzione e riabilitazione e modifica della legge Fini-Giovanardi sulla droga: e' questa la 'ricetta' del ministro della solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, per scongiurare che previsioni sull'aumento dei consumi come quella di Prevolab possano davvero avverarsi. 'Per evitare che si verifichino quegli aumenti - ha detto il ministro a margine di un convegno - occorrono politiche efficaci di prevenzione e di riabilitazione, ma soprattutto di prevenzione, su un complesso di sostanze, alcol compreso. E' poi necessario modificare l'attuale normativa sulle dipendenze, la Fini-Giovanardi'. 'E' per questo - ha aggiunto - che ho chiesto, e ottenuto, da Prodi che entro la fine dell'anno si faccia una discussione seria in Consiglio dei ministri'. 03-12-2007 Italia. Quadrana (Rnp): per sicurezza, legalizzare droghe e prostituzione 'La sicurezza si afferma con tre imperativi politici: certezza, interventismo e legalizzazioni'. Lo ha detto il capogruppo in consiglio comunale della Rosa nel pugno, Gianluca Quadrana, intervenendo al consiglio comunale straordinario sulla sicurezza nella capitale. 'Certezza della persecuzione dei reati e certezza della pena. Interventismo nelle piccole misure quotidiane, ovvero pulizia dei mezzi pubblici, illuminazione pubblica soprattutto in periferia e lotta agli abusivismi, quello abitativo e quello commerciale e al caporalato, ai lavavetri e all'accattonaggio'. Gianluca Quadrana per 'liberalizzazioni' intende quelle 'dei taxi e degli orari dei negozi e legalizzazione della prostituzione negli heros center e delle droghe leggere con la somministrazione controllata di eroina'. 03-12-2007 Italia. Gasparri (An): sospendere spot cocaina su RaiTre 'E' inquietante lo spot con cui sui canali della Rai viene propagandato il documentario sulla cocaina che andra' in onda il 9 dicembre alle 21:30 su Raitre': a puntare il dito e' l'on. Maurizio Gasparri, dell'ufficio politico di An, che chiede alla Rai di sospendere la trasmissione dello spot. 'Si tratta di una sorta di vera e propria pubblicita' per la cocaina perche' non si evidenzia in alcun modo il danno devastante che produce questa droga. Sembra quasi che essere consumatori e trafficanti di cocaina possa essere un fatto positivo. E' una pubblicita' gravissima e negativa e non so quanto possa essere ancora piu' grave il contenuto del documentario. La Rai - conclude - deve sospendere la trasmissione di questi spot-pubblicita''. 'Il problema cocaina esiste, quindi e' giusto che il servizio pubblico ne parli. Le polemiche di Gasparri lasciano il tempo che trovano'. Lo dichiarano in una nota gli esponenti dell'Unione Francesco Ferrante e Franco Ceccuzzi (Pd) e Marco Lion (Verdi), replicando all'invito rivolto da Maurizio Gasparri (An) alla Rai a sospendere gli spot sul documentario Cocaina in onda su Raitre il 9 dicembre. 'L'onorevole Gasparri se ne faccia una ragione -continuano gli esponenti dell'Unione-: l'era del governo Berlusconi e' finita ed e' finito anche il tempo in cui si nascondeva la sporcizia sotto al tappeto. La droga rappresenta un grave problema di disagio sociale, che colpisce in particolare le fasce giovani della popolazione, ed e' bene quindi che la Rai gli dedichi spazio'. 'La polemica sollevata da An e' francamente incomprensibile. Come vuole l'onorevole Gasparri che si intitoli un documentario sulla cocaina se non, appunto, Cocaina? Sarebbe giusto che tutti i mezzi di comunicazione, e non solo il servizio pubblico, si impegnassero a informare su questa piaga sociale'. 03-12-2007 Gb. Ex zar antidroga alla Scozia: siate coraggiosi e aprite stanze del buco L'ex responsabile per la politica sulle droghe del Regno Unito Mike Trace ha dichiarato che la Scozia deve diventare piu' "coraggiosa e creativa" e introdurre le "stanze del buco". Trace, ora direttore esecutivo dell'International Drug Policy Consortium, una organizzazione non governativa, e' stato intervistato dal giornale "Sunday Herald" durante la sua visita in Scozia per il Forum sulle droghe in svolgimento ad Edimburgo. Ha dichiarato che i funzionari della Scozia e dell'Inghilterra dovrebbero essere piu' coraggiosi e creativi nei loro programmi antidroghe e che dovrebbero uscire dagli schemi. "Se indirizzassimo i tossicodipendenti piu' verso i servizi sociali e meno verso l'obbligo della corretta via si arriverebbe alle stanze del buco, ossia ad un servizio sociale dove tutti i tossicodipendenti sono raggruppati piuttosto che separati. Sappiamo che servizi sociali ben organizzati fanno una grande differenza, ma queste politiche non si adottano perche' si teme di apparire troppo liberali e simpatetici verso i tossicodipendenti". Trace sostiene da tempo la politica di riduzione del danno, come ad esmpio la prescrizione del metadone per i tossicodipendenti. Come vice del primo tzar antidroghe Keith Helliwell, ha giocato un importante ruolo per la creazione e lo sviluppo della politica sulle droghe tra il 1997 e il 2000. Fu costretto alle dimissioni per la sua proposta all'Unodc che chiedeva interventi sulla riduzione della domanda, politica giudicata troppo liberale rispetto a quella auspicata degli Stati Uniti. Trace ha chiesto agli ufficiali scozzesi di non temere le Nazioni Unite: "Se la Scozia vuole realmente le stanze del buco ricevera' una visita dall'Onu, ma a quel punto occorrera' solamente evidenziare i precedenti gia' attuati con successo da altri Stati". La Germania, la Svizzera e l'Olanda hanno negli ultimi anni aperto queste stanze, ed e' risultato un calo delle overdosi e dei decessi In Scozia c'e stato un grande dibattito sull'attuazione di programmi antidroghe alternativi, e le voci contrarie sono "antiche, come dinosauri", ha concluso Trace. Lo Scottish Drugs Forum sostiene il programma delle stanze del buco e la prescrizione medica dell'eroina, ma i ministri l'hanno sempre bocciato. Il portavoce del governo, intervistato, ha risposto che per il momento non e' previsto alcun programma del genere. "La prescrizione dell'eroina e' una decisione che deve essere valutata attentamente, e' una questione complessa". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------