====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 138 27-04-2007 la prossima edizione: 11-05-2007 EDITORIALE Cellule staminali embrionali: in Spagna vanno alla ricerca, in Italia non si sa. E quelle dei cordoni ombelicali? di Donatella Poretti ARTICOLI - Bolivia. Grandi passi avanti nella genetica di Rosa a Marca - Spagna. Cellule staminali e fecondazione assistita di Rosa a Marca NOTIZIE - Spagna. "Coltivata" la prima cornea artificiale - Ue. Parlamento respinge "emendamenti" etici a regolamento sulle terapie cellulari - Italia. Abruzzo. Giunta regionale approva fondi per banca del cordone - San Marino. Inaugurata nuova banca per conservazione autologa del cordone - Italia. Ministero Salute verso il no a banche private del cordone? - Italia. Ist. Mario Negri: staminali contro ischemia cerebrale - Italia. Mucche transgeniche producono latte all'insulina - Italia. A Milano il piu' grande centro di ricerca oncologica d'Europa - Usa. Grazie a staminali possibile l'identificazione delle cause della Sla - Gb. Fa discutere la creazione di sperma dalle cellule del midollo - Usa. Scontro frontale fra Congresso e Casa Bianca? - Usa. Identificate le "cellule staminali" del tumore al pancreas - Spagna. I primi risultati con le staminali riguarderanno la medicina personalizzata - Spagna. Collaborazione tra la banca andalusa di cellule staminali e Jose' Cibelli - Spagna. Meta' degli embrioni sovrannumerari donati alla ricerca - Usa. Texas. Commissione della Camera approva restrizioni sulla ricerca - Usa. Michigan. Nuova proposta di legge per la ricerca - Usa. Georgia. Parlamento approva network di banche di staminali - Usa. Sondaggio: 66% degli americani favorevoli alle staminali embrionali - Usa. Minnesota. Senato approva legge sulla ricerca con staminali embrionali -------------------------------------- EDITORIALE - Cellule staminali embrionali: in Spagna vanno alla ricerca, in Italia non si sa. E quelle dei cordoni ombelicali? Una ricerca spagnola ci rivela che il 50 % delle coppie spagnole che hanno procreato grazie alla fecondazione assistita hanno donato gli embrioni risultati in sovrannumero alla ricerca. Verrebbe da chiedersi come reagirebbero le coppie italiane se avessero la possibilita' di scegliere se donare o meno queste preziose cellule staminali embrionali alla ricerca nel proprio Paese. Domanda senza risposta, come per ora lo e' la mia interrogazione (1) al Ministro della Salute che chiede spiegazioni sui molti soldi erogati per i 2527 embrioni orfani in Italia. L'attuale normativa prevede infatti che gli embrioni sovrannumerari siano crioconservati nella biobanca dell'Ospedale Maggiore di Milano dove, nonostante i numerosi stanziamenti finanziari, non sono ancora arrivati. E' la condanna, tutta italiana, di non ricevere risposte esaustive e scientifiche riguardo argomenti su cui le nostre Istituzioni hanno deciso di non progredire. Ancora una volta dobbiamo uscire dai confini italiani per non dover sopportare scelte imposte. L'associazione Luca Coscioni con una campagna, inaugurata proprio nella Giornata per la liberta di ricerca (20 febbraio), ha invitato tutte le coppie italiane interessate a donare gli embrioni destinati all’abbandono alla ricerca all'estero. Spero che questo Governo si distingua dal suo precedente almeno per la possibilita' di utilizzo delle cellule staminali, questa volta non embrionali ma del cordone ombelicale del proprio figlio. ll 9 maggio il Ministro della Salute decidera' se perpetuare o meno l'assurdo divieto che costringe molte persone (1500 solo nel 2006) a dovere ricorrere, previa autorizzazione del Centro Nazionale Trapianti, a banche private estere, con un maggiore dispendio di tempo e soldi. Fino a oggi in Italia sono ammesse solo le banche pubbliche, che raccolgono il 10% dei cordoni ombelicali, gli altri vengono buttati tra i rifiuti biologici della sala parto. In Europa (tranne la Francia che non ha ancora una legge), oltre ai centri pubblici e' possibile rivolgersi a privati, autorizzati ed accreditati. In Spagna vige un sistema misto: i cordoni conservati in banche private possono essere sollecitati per una donazione in caso di necessita'. Ho indetto per Mercoledi' 2 maggio una conferenza stampa a cui parteciperanno esponenti scientifici e rappresentanti di alcune banche dei cordoni ombelicali per fotografare la triste realta' italiana e per sensibilizzare piu' persone possibile su questo assurdo divieto che spero non verra' rinnovato. (1) http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=286 di Donatella Poretti -------------------------------------- ARTICOLI - Bolivia. Grandi passi avanti nella genetica I progressi scientifici e tecnologici in materia di riproduzione assistita e di conservazione di cellule staminali, fanno di Santa Cruz leader della Bolivia. Non occorre piu' che i suoi abitanti vadano all'estero o in altre localita' del Paese per ricevere assistenza biologica e medica, per avere i benefici dell'evoluzione conseguita in questi campi. Infatti, a Santa Cruz si pratica normalmente la conservazione di cellule staminali, ovuli, spermatozoi ed embrioni. Riguardo alle staminali, esse possono essere usate per rigenerare cellule malate al fine di curare varie malattie o, in altri casi, essere impiegate per la riproduzione se qualche anomalia ne impedisce la via naturale. Banco de Vida o Banco Nacional de Celulas Madre, che si trova nell'Instituto de Salud Reproductiva, conta gia' 214 cordoni ombelicali estratti e trattati al fine di consentire, in un futuro, al proprietario o ai suoi familiari, d'ottenere trattamenti per curare malattie quali la leucemia acuta o cronica, anomalie congenite, tumori cerebrali, cancro al seno, problemi renali, o per possibili applicazioni in malattie come l'Alzheimer, il diabete, il Parkinson, o ancora nelle lesioni del midollo spinale. In quanto alla riproduzione assistita, a Santa Cruz ci sono almeno 400 persone nate con la tecnica della fecondazione in vitro, chiamate anche bambini in provetta, tra i quali un tennista di 14 anni o il figlio del giornalista Ciro Miranda, che ha diciott'anni ed e' stato il primo. Fino a cinque anni fa, con la riproduzione medicalmente assistita nascevano spesso tre o anche cinque gemelli, ma da due anni la tecnica e' stata perfezionata in modo da far nascere un bambino solo. Alcuni specialisti di riproduzione assistita ritengono che i bambini in provetta abbiano il 30% di coefficiente mentale in piu' rispetto ai bambini nati in modo naturale. In generale, si sostiene che i progressi scientifici, in questa come in altre specialita', abbiano fatto grandi passi avanti soprattutto dopo la comparsa dell'Hiv e dell'Aids, che hanno costretto la scienza a raddoppiare gli sforzi per trovare dei rimedi. di Rosa a Marca ------------------- - Spagna. Cellule staminali e fecondazione assistita In futuro, le cellule staminali embrionali avranno un'applicazione clinica nella terapia cellulare della riproduzione assistita, per cui le coppie con problemi di fertilita' potranno sviluppare i propri gameti. Questa e' una delle conclusioni del Primer Simposium Internacional de Anacer (Associazione nazionale delle cliniche per la riproduzione assistita), che ha riunito attorno a cinque tavoli esperti spagnoli e statunitensi, impegnati ad analizzare, tra gli altri, i temi legati a cellule staminali, congelamento degli ovociti e programmi di ovodonazione. Lo svolgimento dei lavori e' stato illustrato in conferenza stampa da Rafael Bernabeu, presidente di Anacer e dell'Istituto Bernabeu di Alicante; Alejandro Gonzales, presidente del Comitato scientifico di Anacer e del Centro avanzato di fertilita' di Jerez de la Frontera; Jose Luis Cortes, responsabile dell'Area di embriologia del Banco Andaluz de Celulas Madre, ed Alan Berkeley, professore all'Universita' di New York e direttore del programma Centro di fertilita' della NYU. Jose Luis Cortes ha detto che l'applicazione clinica delle cellule staminali nella terapia cellulare "e' ancora lontana", ma essa consentira' alle coppie con difficolta' a produrre ovuli o spermatozoi di non dover ricorrere a donatori. Le cellule staminali possono riconvertirsi in qualunque tipo di tessuto, e si sta investigando in questa direzione con l'obiettivo di ottenere cio' di cui ciascun paziente necessita, ha spiegato l'esperto. I problemi di fertilita' sono gli stessi di prima, non sono aumentati. E' solo che la qualita' degli ovuli si deteriora dopo i 25-28 anni. E dato che le coppie decidono di avere figli sempre piu' tardi, anche verso i 33-35 anni, cio' riduce la possibilita' di una gravidanza e quindi si ricorre alla fecondazione medicalmente assistita. Puo' apparire che ci sia piu' infertilita', ma non e' cosi', ha detto anche Gonzales. "E' un problema di mutamento sociale". A trent'anni una donna non ha bisogno di una terapia, ma a quaranta tutto procede piu' lentamente e "per accelerare i tempi s'utilizzano le tecniche di riproduzione assistita". C'e' una maggiore richiesta per cui si ha la sensazione che ci siano piu' problemi di fertilita'. I metodi di riproduzione assistita piu' utilizzati dalle coppie spagnole sono l'inseminazione intrauterina, che gode di copertura sanitaria, seguita dalla fecondazione in vitro, cui di solito le coppie fanno ricorso dopo un insuccesso; per questo trattamento normalmente si sceglie una clinica privata, hanno spiegato gli specialisti. Alan Berkeley ha parlato della situazione statunitense, dove un trattamento di fecondazione in vitro costa dai 5.000 ai 10.000 euro, a seconda delle cliniche e dei requisiti del paziente, a fronte dei 3.000-4.000 euro richiesti in Spagna per un ciclo completo. Ha poi spiegato che negli Stati Uniti la comprensione dell'opinione pubblica per questa pratica avanza molto piu' lentamente che in Europa. Infine ha concordato con i colleghi spagnoli sul fatto che non siano in questione le cause dell'infertilita', bensi' la soluzione del problema. di Rosa a Marca ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Spagna. "Coltivata" la prima cornea artificiale E' stata ottenuta in Spagna la prima cornea artificiale, coltivata in laboratorio a partire dalle cellule staminali di coniglio. Il risultato e' stato ottenuto. Le cellule immature sono state prelevate, nei conigli, dalla zona che circonda la cornea, chiamata orlo sclerocorneale. Il risultato e' stato ottenuto dal gruppo da Ingegneria dei tessuti dell'universita' di Granada. Secondo i ricercatori si tratta di un passo in avanti che in futuro permettera' di risolvere il problema della carenza di donatori. Inoltre avere a disposizione cornee coltivate in laboratorio permettera' di intensificare le ricerche sul funzionamento di questi organi. Il punto di partenza dei ricercatori e' stato isolare le cellule dell'orlo sclerocorneale di coniglio. Quindi e' stato preparato un supporto utilizzando materiali di tipo diverso. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti, ma gli stessi ricercatori sono consapevoli del fatto che sara' necessario ancora molto tempo prima che possano trasformarsi in terapie per l'uomo. Nel frattempo lo studio e va avanti e il prossimo obiettivo al quale sta lavorando lo stesso gruppo di ricerca e' coltivare in laboratorio la mucosa della bocca, destinata ad essere utilizzata in interventi di chirurgia maxillofacciale. - Ue. Parlamento respinge "emendamenti" etici a regolamento sulle terapie cellulari Il Parlamento europeo ha approvato lo scorso 25 aprile il regolamento che intende armonizzare la legislazione concernente le terapie avanzate che ricorrono ad approcci genici e cellulari per il trattamento di malattie e disfunzioni del corpo umano. I deputati hanno accolto gli emendamenti di compromesso presentati da tre gruppi politici e condivisi dal Consiglio. Le questioni etiche non sono incluse, ma le legislazioni nazionali potranno vietare o limitare talune terapie. Il regolamento mira a creare un quadro normativo armonizzato per i prodotti destinati alla terapia genica e alla terapia cellulare somatica e quelli di ingegneria tissutale. Queste terapie si basano su approcci genici e cellulari per prevenire e trattare malattie o disfunzioni del corpo umano, quali cancro, diabete, morbo di Parkinson e altre patologie neurodegenerative. I deputati hanno votato emendamenti proposti dai gruppi Socialista, Liberaldemocratico e Sinistra unitaria che sono condivisi dal Consiglio e dalla Commissione, per cui il regolamento puo' considerarsi adottato in forma definitiva e potra' entrare in vigore dopo che i ministri dell'Ue lo avranno approvato formalmente. Sara' applicabile dopo un anno, quindi verso la meta' del 2008. Il regolamento stabilisce una procedura di autorizzazione unica, permettendo cosi' alle imprese di non dover richiedere 27 autorizzazioni nazionali. Fissa anche delle norme rigorose in materia di valutazione e di sorveglianza delle terapie per le quali e' chiesta un'autorizzazione alla commercializzazione. Sicurezza giuridica e semplificazione delle procedure per le imprese e per gli ospedali, sicurezza sanitaria e miglior accesso alle cure per i pazienti e gli ospedali: e' questo l'obiettivo del regolamento adottato. Il dibattito si e' concentrato essenzialmente sull' opportunita' o meno di inserire delle clausole etiche nel testo. Commissione e Consiglio hanno espresso l'intenzione di lasciare agli stati di trattare tale questione a livello nazionale. La presidenza del Consiglio, inoltre, aveva precisato che se gli emendamenti etici fossero stati approvati non sarebbe stato possibile adottare il provvedimento. Nel corso della votazione sono stati respinti due emendamenti proposti dalla commissione giuridica che escludevano l' applicazione del regolamento ai medicinali per terapie avanzate 'che contengono o derivano da cellule embrionali o fetali umane, cellule germinali primordiali o cellule da esse derivate'. Stessa sorte hanno subito dieci emendamenti presentati da Giuseppe Gargani (FI), che intendevano, tra l'altro, porre il divieto 'di commercializzazione del corpo umano e delle sue parti in quanto tali'. Intervento di Marco Cappato, Deputato europeo radicale del Gruppo ALDE, sul rapporto Mikolasik sulle terapie avanzate. "Come radicali abbiamo votato a favore degli emendamenti di compromesso presentati dal gruppo ALDE insieme a PSE e GUE perchè crediamo che solo una rapida approvazione di una regolamentazione europea sulle terapie avanzate possa garantire milioni di cittadini in attesa di cure efficaci e la libertà della ricerca scientifica. Medici e ricercatori devono potersi muovere in un contesto normativo certo, che riconosca il loro lavoro su base europea e che garantisca l'accesso alle cure a tutti i malati che ne hanno bisogno. Il parlamento ha, a larga maggioranza, respinto i cosiddetti "emendamenti etici", in realtà antiscientifici e aventi l'unico obiettivo di ritardare ed impedire l'adozione di una normativa che dona maggiore funzionalità e competitività alla ricerca scientifica europea, e speranza ai malati. Eventuali obiezioni sedicenti etiche sono ampiamente superate dal fatto che l'indipendenza degli Stati membri garantisce la facoltà di imporre limitazioni alla ricerca, come ancora avviene in Italia sull'utilizzo di cellule staminali embrionali. Il voto di oggi, quindi, non è altro che un passo indispensabile per garantire parità di accesso alle cure ai cittadini europei donando una prospettiva di speranza ai tanti che oggi sono costretti a costosi viaggi per trovare cure più adeguate, rafforzando al contempo la libertà della scienza". - Italia. Abruzzo. Giunta regionale approva fondi per banca del cordone La Giunta regionale abruzzese ha assegnato 400 mila euro a un progetto per la Banca regionale di sangue del cordone ombelicale. Circa la meta' della somma e' destinata al Centro di medicina trasfusionale della Asl di Pescara per l'adeguamento informatico e tecnologico e il rimanente al Centro di tipizzazione tessutale della Asl di L'Aquila per l'acquisto di materiali di consumo. L'iniziativa e' finalizzata al potenziamento delle attivita' della Banca (istituita nel 1996 con fondi dell'Istituto Superiore di Sanita') e permettera', tra l'altro, di stipulare una convenzione con la Regione Marche finalizzata a mettere a disposizione della stessa le strutture esistenti. Nel 2006, con legge regionale e' stato istituito il Registro regionale dei donatori di midollo osseo per promuovere la ricerca dei donatori non consanguinei e coordinare i centri operanti sul territorio per il reclutamento dei donatori volontari. 'Stiamo migliorando un servizio di alta specialita' -ha dichiarato l'assessore alla Sanita', Bernardo Mazzocca- che gia' oggi eroga prestazioni all'avanguardia. L'obiettivo e' proprio il potenziamento di queste strutture in previsione dello sviluppo della terapia con le cellule staminali che, oltre al trapianto di midollo, potranno essere utilizzate per la riparazione e la riproduzione dei tessuti malati. Fino ad oggi possiamo affermare che il servizio funziona e la nostra esperienza sta facendo da traino anche per altre realta' regionali'. - San Marino. Inaugurata nuova banca per conservazione autologa del cordone Una 'cell factory' per la conservazione autologa della cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale. E' la struttura inaugurata questa mattina a San Marino e chiamata 'Bioscience Institute'. Al taglio del nastro del laboratorio, primo nel suo genere in tutta la Penisola, ha partecipato il segretario di Stato alla Sanita' di San Marino, Fabio Berardi. "Quello delle staminali e' un tema che suscita molto interesse, in particolare per la versatilita' che le cellule garantiscono a scopo terapeutico. E' la prima iniziativa sammarinese in questo campo, mi auguro che presto anche l'Italia ci segua. Abbiamo imposto standard qualitativi altissimi, direi senza eguali, perche' e' nostra intenzione porre la massima attenzione a tutto cio' che attiene la salute e la cura della persona". "Volevamo organizzare una struttura di primaria qualita' -ha detto Giuseppe Mucci, amministratore di Bioscience Institute- e a parere di tutti gli esperti che hanno visitato il laboratorio in questi giorni non c'e', almeno in Europa, una struttura a questo livello". - Italia. Ministero Salute verso il no a banche private del cordone? L'Italia continuera' a proibire l'apertura di banche private per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale per uso proprio. Ma non e' esclusa la possibilta' di utilizzare banche pubbliche per le mamme che vorranno conservare il cordone dopo il parto, per poterne usufruire a scopo terapeutico. Una opportunita' che viene pero' rinviata nel tempo e demandata ad un apposito provvedimento ministeriale. Sarebbero questi gli orientamenti-a quanto si apprende- della Commissione del ministero della Salute sulle cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale, riunita lo scorso 20 aprile a Roma. L'organismo ministeriale, costituito il 20 febbraio scorso, e' stato chiamato ad elaborare una proposta in materia di banche per le staminali da cordone, in vista della scadenza, prevista per il 9 maggio, dell'ordinanza ministeriale che, finora, ha proibito nel nostro Paese l'istituzione di banche per la conservazione del cordone in strutture sanitarie private, anche accreditate. La Commissione, durante il suo lavoro, ha dovuto fare i conti con la domanda, sempre piu' crescente, di cittadini italiani che hanno chiesto il nullaosta al ministero della Salute per esportare in banche estere campioni di sangue placentare. Sarebbero state, infatti, 1500 nel 2006 le autorizzazioni concesse. La stessa Commissione ha riconosciuto che la diffusione di notizie sulle potenzialita' terapeutiche di queste cellule, sta alimentando molte aspettative di cura e dunque cio' potrebbe favorire speculazioni. Da qui la necessita' di fissare regole e paletti che possano conciliare da un lato la difesa della donazione e conservazione pubblica e gratuita, e dall'altra la costante richiesta di 'mettere da parte', per uso personale, una possibile arma terapeutica. Le conclusioni della Commissione, dunque, sembrerebbero orientate ad un compromesso: resta fermo il divieto per le banche private ma si apre la possibilita' della conservazione autologa. TURCO, ENTRO MAGGIO DECISIONE SU BANCA CORDONE - 'Entro maggio' il governo decidera' se mantenere il decreto Sirchia che vieta la donazione definita dagli esperti 'autologica', cioe' per uso terapeutico personale, del cordone ombelicale (e quindi vieta banche in cui conservare le proprie cellule staminali), oppure toglierlo. Il ministro della Salute Livia Turco, in visita a Milano, lo ha spiegato sottolineando pero' che 'e' un tema delicato su cui occorre fare un'informazione precisa'. Per questo motivo, il ministero ha messo al lavoro una commissione tecnica 'con esperti di altissimo livello', la commissione prevista dalla legge sul sangue. E in piu' c'e' il lavoro gia' avviato del Centro Nazionale Trapianti. 'Vogliamo che gli italiani abbiano le informazioni giuste che vengano tutelati e che non siano alla merce' di nessun venditore di sogni. Quando ci sono temi rilevantissimi per la vita delle persone su cui si rischia stia prevalendo una cattiva informazione, nel senso che si possono dare illusioni non scientificamente fondate, e' meglio che il governo si faccia consigliare dai massimi esperti'. ESPERTI DIVISI IN ATTESA MINISTERO - In vista della scadenza del 9 maggio e in attesa di un pronunciamento del ministero, da una parte ci sono medici e associazioni che chiedono di rendere possibile anche in Italia la nascita di 'banche private' per la conservazione del cordone, dall'altra vari specialisti, a partire dall'ex ministro della salute Girolamo Sirchia, che bocciano l'idea. La pratica di conservare le staminali da cordone in banche all'estero, in modo che le stesse cellule siano pronte per essere utilizzate in caso di malattia del nascituro, si e' diffusa soprattutto tra i 'nomi noti'. In Italia cio' e' vietato, tranne che in casi eccezionali: e' infatti possibile conservare il sangue da cordone nel caso di consanguineo con patologia in atto, in strutture pubbliche e gratuitamente 'previa presentazione di motivata documentazione'. In altri termini, non si puo' mettere in banca il cordone per se stessi o per i propri figli, a meno che un fratellino del nascituro non sia gia' affetto da una malattia curabile solo con le staminali presenti nel cordone stesso, che viene pero' messo a disposizione dell'intera comunita'. Chi volesse comunque conservare il sangue da cordone in strutture private all'estero, oggi puo' farlo a proprie spese ma previa autorizzazione del ministero della salute. Ribadisce il 'no' all'eventualita' di banche private, affermando che si tratterebbe solo di una 'operazione commerciale', l'ex ministro Sirchia: 'Solo una persona su 20.000 potrebbe mai aver bisogno del proprio cordone in caso di malattia, a fronte di costi enormi che tale pratica di conservazione richiederebbe. Se l'orientamento del ministero fosse quello di rendere possibile tale conservazione solo in centri pubblici si tratterebbe di uno spreco di denaro per seguire l'onda della pressione pubblica'. A favore dell'istituzione delle banche private si schiera invece Donatella Poretti della Rosa nel pugno, che ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Secondo l'agenzia AdnKronos il ministero della Salute si starebbe orientando per perpetuare il divieto di conservazione autologa in banche private del sangue del cordone ombelicale. L'apposita commissione costituita il 20 febbraio scorso, in vista della scadenza del 9 maggio dell'attuale ordinanza ministeriale, starebbe pero' valutando l'opportunita' di consentire la conservazione autologa di queste staminali in banche pubbliche, mentre non si sa se come contraltare a questa "apertura" verra' vietata la conservazione all'estero. Questa, quindi, sarebbe la risposta del ministro Livia Turco alle 1500 persone che nel 2006 sono state autorizzate a depositare il sangue cordonale in banche oltre i confini italiani. E questa sarebbe la risposta: - ad una mia proposta di legge sottoscritta da altri 11 deputati di schieramenti trasversali; - all'appello trasversale, con altre otto deputate, presentato al ministro lo scorso 3 aprile; - alla commissione Affari Sociali che, in ambito di stesura del testo unificato sul parto, ha inserito un articolo che prevede la conservazione del cordone anche in strutture private; - alla Direttiva Europea 2004/23/CE, da recepire nel nostro ordinamento entro agosto, in cui si stabilisce che le staminali del cordone non fanno parte del sangue e si sollecita la donazione autologa: relegandola alle sole strutture pubbliche –quasi inesistenti in Italia, oltre che inefficienti- di fatto si attua il contrario della direttiva; la recente notizia dei 500 cordoni ombelicali donati alla banca pubblica di Matera e gettati in maniera ancora da chiarire in ambito penale, valga da esempio. Decisioni del genere, oltre ad evidenziare una politica e una cultura statalista fuori del tempo e dei bisogni, sarebbero anche dannose per i singoli e per la collettivita'. I primi perche' per avere un minimo di certezza e non vedersi, per esempio, un domani sequestrate le proprie staminali grazie ad una ennesima impennata statalista (destra e sinistra in materia si sono comportate nel medesimo modo, visto che l'ordinanza attuale e' del Governo Berlusconi). La collettivita' perche' vedrebbe sfumare una opportunita' di business che in ogni parte del mondo e' valutato lucroso e in crescita. Inoltre, dal punto di vista pratico, chi paghera' nelle banche pubbliche per questa conservazione autologa? Se sara' lo Stato, andra' contro ogni orientamento internazionale in materia. Se saranno i diretti interessati, non potremo non registrare un crollo delle conservazioni allogeniche: quale struttura sanitaria pubblica non privileggerebbe i soldi dei singoli rispetto alla spesa in perdita di chi fa la donazione altruistica? Ma proprio oggi –per fortuna- nella Repubblica di San Marino, nel cuore della Romagna, il Bioscence Institute inaugura la sua banca privata in merito, per cui si potranno portare le proprie staminali cordonali anche li', oltre che Svizzera, Belgio, Usa etc... Di questo ne sono molto contenta ed auguro agli amici lungimiranti del Titano tutto il bene e tutto il business possibile, sperando che al ministero non vietino l'esportazione all'estero. Per conto mio, comunque, faro' loro da sponsor con un maggiore impegno in Parlamento perche' vengano sconfitti gli anacronistici e dannosi statalismi del nostro ministero, e fuori Montecitorio informando e sponsorizzandoli soprattutto col "Notiziario Cellule Staminali" dell'Aduc di cui sono responsabile". DA ITALIA 1.350 RICHIESTE CONSERVAZIONE STAMINALI CORDONE ALL'ESTERO NEL 2006 - Ben 1.350 italiane, nel 2006, prima di partorire hanno fatto richiesta al ministero della Salute per conservare all'estero il loro cordone e utilizzare le staminali, se dovesse servire, per il piccolo o il resto della famiglia. Solo a dicembre le richieste hanno raggiunto quota 323. Secondo i dati del Centro nazionale trapianti, nel 2006 l'85% (1.150) delle domande di conservazione all'estero del cordone si e' indirizzato sulla Swiss Stem Cells Bank di Lugano, il centro piu' vicino al confine. In Italia e' vietata la conservazione in banche private e l'uso autologo delle staminali da cordone. La struttura di Lugano offre alle future mamme una sorta di servizio 'chiavi in mano': invio del kit di prelievo con le istruzioni per l'uso, imballaggio per la spedizione del sangue raccolto, trasporto del sangue prelevato dal centro nascita, test sul campione, trattamento di separazione delle staminali, congelamento e crioconservazione per 20 anni. E sempre piu' donne pensano a mettere in banca le staminali da cordone, convinte di stipulare una sorta di assicurazione biologica per il bimbo, per proteggerlo in futuro in caso di gravi malattie. Alla Swiss Stem Bank Cells di Lugano si e' passati dalla fornitura di un kit di prelievo nel dicembre del 2005 a 145 nello stesso mese del 2006: le richieste arrivate alla 'banca' svizzera sono quindi aumentate del 145% in un anno. Crescita accentuata soprattutto nei mesi estivi, quando aumenta il numero di gravidanze: da aprile a settembre 2006 si e' passati da 22 a 125 richieste, +465%. Il maggior numero arriva dalla Lombardia, con 540 richieste (il 47% del totale). Seguono Piemonte (106 in un anno), Veneto (95), Lazio (93 kit) ed Emilia Romagna (80). Unica eccezione al Sud la Campania (43). A volere la conservazione delle staminali da cordone sono soprattutto giovani donne (28-35 anni), con una cultura medio alta, che utilizzano per lavoro internet e spesso trovano le prime informazioni sulla Banca proprio online. Per lo piu' sono imprenditrici o manager e vivono in grandi citta'. - Italia. Ist. Mario Negri: staminali contro ischemia cerebrale La trombosi cerebrale o ictus e' la prima causa d'invalidita' permanente e la terza causa di morte nei Paesi industrializzati. Malgrado i recenti progressi nella sua gestione, come la diagnosi precoce, la possibilita' d'attivare la fibrinolisi, le unita' specializzate per il suo trattamento e la riabilitazione, l'ictus continua a essere un problema medico molto serio. Quando la diagnosi e' tardiva (dopo sei ore), non e' piu' possibile attivare la fibrinolisi sul coagulo, una circostanza che capita molto spesso. In questi casi, l'unica cosa da fare e' mettere in campo misure di supporto affinche' il malato recuperi il piu' possibile senza dover subire grosse complicazioni. Il panorama e' cosi' fosco che risulta impressionante il risultato di uno studio realizzato da alcuni ricercatori coordinati dalla dottoresssa Maria Grazia De Simoni dell'Istituto Mario Negri di Milano, in collaborazione con l'Istituto Neurologico di Carlo Besta di Milano e l'Universita' di Losanna (Svizzera), pubblicato sulla rivista - Italia. Mucche transgeniche producono latte all'insulina Un mese fa in Argentina sono nati quattro vitellini il cui Dna contiene un propulsore dell'insulina umana, a partire dal quale si può generare la proteina dell'insulina. La prospettiva è quella di avere mucche transgeniche in grado di produrre insulina con il latte. Il progetto è seguito dall'azienda farmaceutica Bio Sidus che nel 2002 è riuscita a clonare bovini in grado di produrre l'ormone della crescita. Il gene precursore dell'insulina si trova concentrato nelle ghiandole mammarie dei bovini, in modo tale da ottenere insulina a partire dal latte. "Il latte munto è solo una tappa intermedia del processo di produzione -ha spiegato Andres Bercovich, lo studioso che sta seguendo il progetto- giacché in seguito è necessario proseguire con un processo di purificazione dell'insulina per trasformarla in un medicinale iniettabile". Con questa innovazione, la Bio Sidus conta di abbattere i prezzi dell'insulina almeno del 30%, con indubbi benefici anche per l'economia del Paese, attualmente importatore di insulina, che, con una massiccia produzione, potrebbe convertirsi in esportatore. "Trasformare l'insulina prodotta da bovini geneticamente modificate in un medicinale per l'uomo e' una procedura che richiede alti costi. Ma non solo. E' un processo che spesso incontra grossi ostacoli in sede di approvazione da parte delle autorita' competenti". Parola di Cesare Galli, direttore del Consorzio per l'incremento zootecnico di Cremona e 'papa' del toro Galileo e della cavalla Prometea, primi animali del genere clonati al mondo, che commenta cosi' la creazione, a opera di ricercatori argentini, di quattro mucche geneticamente modificate capaci di produrre latte con insulina. "Numerose ricerche in materia -spiega Galli all'ADNKRONOS SALUTE- sono fallite in corso d'opera. Un esperimento del genere e' gia' stato tentato in Nuova Zelanda, ma poi i costi di estrazione e purificazione della proteina non ne hanno giustificato la produzione". A smorzare gli entusiasmi, non sono pero' solo gli elevati costi. Secondo l'esperto, infatti, queste procedure sono spesso condizionate da un problema di sicurezza, "dal momento che, per la salute dell'uomo, i rischi di un prodotto di origine animale sono alti". Questo tipo di medicinali infatti, conclude Galli, "in sede di approvazione ha vita piu' difficile". - Italia. A Milano il piu' grande centro di ricerca oncologica d'Europa Con l'apertura dei nuovi laboratori di ricerca dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo), inaugurati lo scorso 16 aprile, a fianco di quelli dell'Istituto Firc di Oncologia Molecolare (Ifom), nasce a Milano il più grande polo di ricerca oncologica d'Europa. Qui un totale di 40 gruppi di ricerca con circa 500 scienziati (di cui il 30% stranieri) studiano i meccanismi biologici fondamentali che, partire dal Dna e dalle proteine, determinano l'insorgenza del cancro. Il Campus Ifom-Ieo di via Adamello sorge in un complesso post-industriale di circa 24mila metri quadri (di cui 12mila di laboratori) con servizi tecnologici d'avanguardia. "Il Campus è una risposta alla necessità di nuovi modelli organizzativi nella ricerca spiega Pier Giuseppe Pelicci chairman dell'oncologia sperimentale Ieo - per la prevenzione e la cura dei tumori di fronte alla rivoluzione scientifica iniziata con la sequenza del genoma". Del Campus fanno parte anche l'Università di Milano, istituzioni pubbliche e private, charities. "La sinergia tra queste diverse culture ha già ottenuto risultati scientifici importanti, come ad esempio la scoperta di "un sistema per isolare le staminali della mammella che permetterà ora di cercare farmaci specifici per colpire queste cellule dei tumori". "L'Ieo è pronto ad avviare uno studio clinico sulla capacità della Fenretinide di ridurre il tumore al seno" spiega il direttore scientifico dell'istituto Umberto Veronesi, evidenziando come "questa sostanza in una ricerca ventennale abbia dimostrato di poter ridurre l'incidenza di questo tipo di tumore tra il 40 e il 50% nelle donne non ancora in menopausa". "Oggi sappiamo che il cancro ha origine in mutazioni del Dna, le cui cause sono esterne alle cellule. E nei prossimi dieci anni la ricerca molecolare si svilupperà dunque in cinque grandi ambiti: medicina predittiva, diagnosi precoce molecolare, valutazione prognosi su profilo genico, studio genico su risposta individuale e farmaci intelligenti" Intervenendo questa mattina all'inaugurazione, l'assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani, ha ricordato che "in Lombardia muoiono ogni anno per tumore 28mila persone e delle circa 170mila ricoverate nei nostri ospedali, molte centinaia provengono da altre Regioni, attirate dalla qualità delle nostre strutture". - Usa. Grazie a staminali possibile l'identificazione delle cause della Sla Potrebbe essere la produzione di sostanze tossiche da parte di alcune cellule nervose chiamate astrociti, la causa della sclerosi laterale amiotrofica, una grave malattia neurodegenerativa nota anche come morbo di Lou Gehrig. Due studi di ricercatori americani che vengono pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience portano a questa conclusione. Gli scienziati della Harvard University e della Columbia University hanno utilizzato cellule staminali embrionali animali modificandole geneticamente; in alcune di essere che sono poi maturate in motoneuroni, hanno inserito un gene umano mutato chiamato SOD1; cosi' e' stato fatto anche in altre cellule che hanno dato origine agli astrociti, cellule che fungono da supporto e alimentano le prime. Ma mentre il danno tossico non veniva osservato nelle prime cellule, era invece evidente quando il gene si esprimeva negli astrociti, provocando la produzione di sostanze tossiche e la Sla. 'Queste ricerche indicano -ha spiegato uno degli autori Serge Przedborski- che gli astrociti possono giocare un ruolo chiave nella degenerazione dei neuroni motori nella sclerosi laterale amiotrofica. Gli studiosi stanno ora cercando di identificare le sostanze tossiche prodotte dagli astrociti per poterle far diventare bersaglio di farmaci. - Gb. Fa discutere la creazione di sperma dalle cellule del midollo Anche le donne e gli uomini infertili potrebbero essere in grado di produrre sperma, sintetico, realizzato dalle cellule del midollo spinale: lo afferma uno studio dell'università di Newcastle upon Thyne, in Inghilterra. Lo studio dimostra che è possibile riprodurre cellule spermatiche rudimentali da cellule staminali create dal tessuto midollare degli uomini; i ricercatori di Newcastle chiedono il permesso alla Commissione etica di proseguire la sperimentazione e scoprire se è possibile ottenere lo stesso tipo di cellule anche dal midollo delle donne. Uno sviluppo scientifico che darebbe nuove possibilità di procreare non solo agli uomini infertili, ma anche alle donne senza l'ausilio di un uomo: in particolare alle coppie lesbiche, osserva oggi il quotidiano britannico Independent che dà notizia della ricerca, pubblicata dall'almanacco "Reproduction: Gamete Biology". "Teoricamente è possibile" dice il professor Karim Nayernia dell'università di Newcastle. "Il problema è verificare se le cellule create funzionano. Non penso ci siano barriere etiche, se la procedura è sicura: stiamo chiedendo l'autorizzazione. Adesso ci stiano preparando ad usare le banche delle cellule midollari di Newcastle: ci servono le autorizzazioni del donatore del midollo, della Commissione etica e dell'ospedale". Barriere etiche chissà, ma barriere culturali ce ne sono senz'altro, tanto più che le cellule spermatiche eventualmente create da midollo femminile potrebbero creare solo femmine, perchè manca alle donne il cromosoma Y. Si apre la visione -benedetta o maledetta a seconda dei punti di vista- di un mondo di sole donne da cui gli uomini potrebbero scomparire senza mettere a rischio la sopravvivenza della specie. Magari una specie diversa da quella che conosciamo. Roba da fantascienza, o forse da rivoluzione. Secondo la ricerca, le cellule del midollo maschile possono dare luogo a cellule staminali del tipo che poi si sviluppa in cellule spermatiche. Comunque, le cellule spermatiche sviluppate sinteticamente dovranno essere fatte crescere e testate in laboratorio per vedere se riescono a penetrare nell'ovulo di un criceto femmina (è il test standard di fertilità). La ricerca dovrebbe prendere da tre a cinque anni secondo il professor Nayernia, che l'anno scorso portò i ricercatori dell'università di Gottinga in Germania a produrre cellule spermatiche efficaci da cellule staminali dei topi: ne nacquero sette topi vivi. Obbiettivo immediato della ricerca è scoprire se anche dal midollo femminile si possono ottenere cellule spermatiche; obbiettivo finale, scoprire se queste cellule staminali secondarie possono sviluppare altri tessuti corporei utili. "Ottenere spermatozoi ma anche ovociti a partire da cellule staminali è un'idea che sperimentalmente potrebbe funzionare ma arrivare all'applicazione clinica è tutta una cosa diversa". Carlo Flamigni, professore di Ginecologia all'università di Bologna, uno dei maggiori esperti italiani di problemi di fertilità, attende conferme, verifiche sui risultati dello studio dell'università di Newcastle. "Occorre tenere presente che tentativi abbastanza simili come quelli per esempio dell'aploidizzazione -tecnica basata sul trasferimento nucleare in un ovocito privato del nucleo con una tecnica simile a quella della clonazione- sono falliti", ricorda Flamigni aggiungendo che "la quasi totalità degli esperimenti fatti con le cellule staminali adulte non è stata confermata". Per quanto riguarda lo scenario rivoluzionario della riproduzione partenogenetica, con le donne che potrebbero procreare senza lo sperma maschile, spiega il professor Flamigni, si andrebbe a "urtare contro il problema dell'imprinting genomico: se si mettessero insieme uno spermatozoo e un ovocita di due donne l'imprinting genomico impazzirebbe. Ci sono limiti biologici, scenari fantascientifici che oggi non hanno ragione di essere sollecitati, un giorno chi lo sa..." - Usa. Scontro frontale fra Congresso e Casa Bianca? La Casa Bianca e il Congresso sono entrati in rotta di collisione dopo l'approvazione lo scorso 11 aprile da parte del Senato di una legge che allenta le restrizioni in vigore sul finanziamento pubblico delle ricerche sulle cellule staminali. La legge, approvata dai senatori per 63 voti a 34, e' simile ad un testo analogo approvato lo scorso anno e subito bloccato da un veto del presidente George W. Bush (il primo veto, e finora l'unico, da quando e' alla Casa Bianca). Bush e' contrario alla legge per ragioni morali: ricerche che causano la morte di embrioni che potrebbero diventare feti non devono essere finanziate dal governo. Non appena il Senato ha approvato di nuovo la legge il presidente Bush ha ribadito la sua intenzione di far scattare un nuovo veto perche' il documento 'attraversa una barriera morale che io e molti altri giudichiamo inquietante'. La legge e' stata approvata da tutti i senatori democratici (ma tre erano assenti) e da 17 repubblicani. Ma per controbattere un veto presidenziale occorrono i due terzi dei voti sia alla Camera che al Senato. Anche aggiungendo i tre democratici assenti i fautori della legge avrebbero un massimo di 66 voti, uno meno dei 67 necessari al Senato. Ancora piu' difficile e' la situazione alla Camera dove la maggioranza pro-ricerche staminali e' ancora piu' limitata e ben lontana dai due terzi dei voti necessari per annullare un veto del presidente. Il dibattito al Senato ha avuto momenti gonfi di emozione. 'Quando penso alle ricerche sulle staminali -ha detto il senatore repubblicano Orrin Hatch- penso a malati di diabete che possano fare a meno della pompa dell'insulina, penso a malati di Alzheimer che possono correre anziche' trascinare i piedi, penso a pazienti con danni alla spina dorsale che potranno alzarsi e camminare di nuovo'. Il Senato ha approvato, per 70 voti a 28, anche una legge repubblicana alternativa che tenta di risolvere la questione morale autorizzando il finanziamento pubblico solo per le ricerche sulle staminali che fanno uso di embrioni destinati in ogni caso a non sopravvivere. Ma molti scienziati ritengono che questa legge, che ha il sostegno della Casa Bianca, sia basata su una premessa scientificamente sbagliata: il tipo di embrioni permessi sarebbero infatti perfettamente inutili ai ricercatori. - Usa. Identificate le "cellule staminali" del tumore al pancreas Aumentano le prove secondo cui la capacita' di un tumore di crescere e propagarsi dipendono fondamentalmente da un piccolo gruppo di cellule, denominate cellule staminali. Finora si sapeva che era cosi' per il tumore del seno, del cervello e di alcuni tipi di cancro nel sangue. Una nuova ricerca ha dimostrato che lo stesso succede con il pancreas. La nuova teoria indica che sono esattamente queste progenitrici a consentire la crescita del tumore, in virtu' della loro capacita' di moltiplicarsi e dividersi. Inoltre, s'ipotizza che un'alta percentuale d'insuccesso delle cure attuali, a base di chemio- e radioterapia, dipenda dal fatto che le cellule staminali non rispondono a quei trattamenti. E' una realta' particolarmente grave per il cancro del pancreas, una delle malattie dalla prognosi piu' severa e ad alto tasso di ricaduta. Alcuni ricercatori dell'Universita' del Michigan hanno identificato precisamente le unita' "staminali" responsabili del modello aggressivo di crescita e con la tendenza ad estendersi ad altre zone del corpo. I risultati della loro ricerca sono pubblicati sulla rivista Cancer Research. Gli autori hanno impiantato campioni di tessuto tumorale provenienti da dieci pazienti in diversi roditori dal sistema immunologico debilitato. Poi i tumori sviluppati dagli animali sono stati nuovamente estratti, allo scopo d'identificare le cellule con determinati "marchi" sulla loro superficie, ossia CD44, CD24 ed ESA. Soltanto lo 0,2%-0,8% delle cellule tumorali avevano contemporaneamente i tre marchi in superficie. E quando sono state iniettate 100 di queste cellule staminali in altri ratti sani, la meta' di loro ha sviluppato nuovi ed aggressivi tumori pancreatici. Viceversa, quando sono state selezionate cellule "non marcate", e' stato necessario iniettare almeno 10.000 unita' perche' gli animali incominciassero a sviluppare il cancro, piu' lentamente e con una modalita' di crescita meno aggressiva rispetto al primo gruppo. "Negli ultimi due decenni non abbiamo fatto nessun progresso che permettesse la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti con un cancro pancreatico", lamenta - Spagna. I primi risultati con le staminali riguarderanno la medicina personalizzata Il direttore dell'Istituto Salk a La Jolla (Usa) e del Centro de Medicina Regenerativa de Barcelona, Juan Carlos Izpisua, prevede che i primi risultati derivanti dalla ricerca con le cellule staminali nella cura delle malattie si realizzeranno "nei prossimi anni" in ambito della medicina personalizzata. Alla conferenza del forum "Tribuna Barcelona", Izpisua ha riconosciuto che ci vorra' tempo per comprendere meglio la formazione dell'essere umano, dalla fecondazione dell'ovulo all'applicazione delle ricerche con le cellule staminali sull'uomo. Il professore ha usato il semaforo come analogia: "Ci troviamo ancora tra il semaforo rosso e quello giallo". Comunque, "il primo semaforo verde scattera' nei prossimi anni" quando si apriranno prospettive tangibili per l'industria farmaceutica, molto legata all'ambito clinico e personalizzato. Il biologo dello sviluppo avanza anche la possibilita' di un trattamento in vitro delle malattie. Ad esempio, nel caso di un cancro al fegato "potremo studiare, attraverso il trasferimento nucleare, l'origine della formazione del tumore in provetta" e, in questo modo, elaborare la composizione chimica necessaria per trattare il male di quel paziente. Izpisua ha voluto sottolineare "il campo operativo fertile esistente in Catalogna" al riguardo. Ha poi parlato della necessita' di abbinare le ricerche sulle cellule staminali embrionali con quelle sulle staminali adulte per "procedere piu' speditamente nella medicina rigenerativa". Nella sua conferenza, intitolata "La speranza della medicina rigenerativa", il professore ha spiegato che l'obiettivo di questa branca e' comprendere come si sviluppa un embrione e spiegare i processi di formazione degli organi attraverso un "gruppo specifico" di poche cellule per, eventualmente, cercare di frenare le malattie degenerative come il Parkinson. A questo proposito, ha messo in rilievo le similitudini visive e funzionali che ci sono tra la formazione di un essere umano e quella di un animale nei primi stadi. "Non siamo tanto differenti nella nostra composizione genetica", ha spiegato. Ha menzionato anche i risultati della rigenerazione in provetta di cellule cardiache, assicurando che "tre persone su cinque soffrono di un disturbo cardiaco che probabilmente andra' a sparire". - Spagna. Collaborazione tra la banca andalusa di cellule staminali e Jose' Cibelli Banco Andaluz de Células Madre, con sede a Granada, scambiera' dati e tecniche e sara' in "comunicazione permanente" con l'équipe statunitense dei ricercatori diretti da José Cibelli, uno dei pionieri della riprogrammazione cellulare a livello mondiale. Cibelli, che il 16 aprile ha visitato le istallazioni del Banco, ha detto ai giornalisti che il suo gruppo condividera' dati e tecniche con la Banca andalusa "prima che siano pubblicati", che i ricercatori potranno scambiarsi informazioni e che si potra' arrivare anche alla mobilita' lavorativa tra le due strutture. Secondo il responsabile della prima generazione di cellule staminali embrionali tramite processo nucleare, l'obiettivo principale dell'interscambio e' quello di produrre cellule compatibili con il paziente. Per questo, secondo Cibelli, la grande sfida passa per la possibilita' di produrle in maniera "rapida, effettiva e sicura", senza dover ricorrere ad embrioni e ovuli da riprogrammare, bensi' creandole attraverso un campione di tessuto di un determinato individuo. "Credo che la gente abbia compreso che quello che si cerca di fare e' produrre cellule e non individui uguali", ha sottolineato lo studioso, che e' associato al Programa Andaluz de Terapia Celular y Medicina Regenerativa in veste di consulente. Il direttore della Banca andalusa, Pablo Menéndez, accompagnando Cibelli nella visita ha esaltato il ruolo e l'esperienza del ricercatore, soprattutto in ambito di riprogrammazione cellulare, e ha posto l'accento sul potenziale delle cellule staminali come "strumenti biologici senza precedenti". Ha spiegato che la scienza dev'essere "dinamica", e che la mobilita' professionale che si stabilira' tra i due centri sara' un arricchimento reciproco. Da parte sua, Cibelli ha riconosciuto che la sfida del Banco Andaluz de Celulas Madre e' "unica" e che, se procedera' come previsto, si trasformera' in uno dei centri di ricerca "piu' importanti del mondo". A suo parere, sebbene l'Andalusia punti ad ottenere rapidamente prove cliniche, e' un fatto positivo che abbia posto l'accento sulla sicurezza, per evitare rischi ai pazienti. La Banca, inaugurata il 2 aprile scorso a Granada, sta gia' lavorando a un primo brevetto sull'utilizzazione del laser per una migliore differenziazione cellulare, e prossimamente firmera' una convenzione con un prestigioso ente svedese per la cessione di 21 nuove linee cellulari. Quest'organismo costituisce il nodo centrale del Banco Nacional de Lineas Celulares, a partire dal quale vengono coordinate tutte le ricerche sulle cellule staminali in Spagna. - Spagna. Meta' degli embrioni sovrannumerari donati alla ricerca Le coppie che hanno avuto un bimbo 'in provetta' fanno il tifo per la ricerca sulle staminali. E' quanto rivela un rapporto messo a punto dalla Spanish Stem Cell Bank, anticipato nella versione online della nuova rivista 'Cell Stem Cell'. Il consenso alla ricerca su staminali embrionali tra le coppie che hanno fatto ricorso alla fecondazione assistita e' stato testato mediante interviste realizzate almeno 3 anni dopo l'arrivo della cicogna. E, in quasi il 50% dei casi, mamma e papa' hanno scelto di donare gli embrioni in sovrannumero alla ricerca, piuttosto che conservarli per avere in futuro altri bebe' (44%), donarli ad altre coppie sterili (7%), o distruggerli (1%). I dati emersi dallo studio rivelano l'interesse delle coppie spagnole per la ricerca, ma in realta' potrebbero essere estesi anche a quelle di altri Paesi europei o di altri continenti. "Siamo convinti -sottolinea infatti Pablo Menendez, direttore del Spanish Stem Cell Bank di Granada- che se avessimo intervistato lo stesso tipo di persone negli Usa saremmo giunti al medesimo risultato: almeno il 50% delle coppie statunitensi si sarebbero dichiarate favorevoli a donare gli embrioni in eccesso alla ricerca". Ma, in realta', i dati contrastano fortemente con quelli emersi da un rapporto Usa del 2003: su 400 mila embrioni disponibili nelle cliniche americane che si occupano di fecondazione assistita, meno del 3% sarebbe stato donato alla ricerca. uttavia, lo studio statunitense era stato realizzato prima o subito dopo l'intervento di Pma. "Se escludiamo le coppie che non hanno intenzione di 'allargare' le loro famiglie emerge chiaramente che il 90% e' favorevole, in un Paese cattolico come la Spagna, alla ricerca sulle staminali embrionali, mentre in pochissimi optano per la distruzione degli embrioni". Un risultato a cui si e' giunti, sottolineano gli autori del rapporto, anche grazie alla completa e chiara esposizione di informazioni sulle opzioni terapeutiche possibili, rese disponibili alle coppie intervistate da un legale e da un embriologo che, lavorando in team, le aiutavano a 'navigare' tra le mille e contrastanti informazioni disponibili sul futuro da garantire agli embrioni in eccesso. - Usa. Texas. Commissione della Camera approva restrizioni sulla ricerca Il voto con cui una commissione della Camera a espresso parere favorevole al divieto della ricerca con le cellule staminali embrionali, e' stato definito un vero e proprio "attacco a tranello" da parte dei sostenitori della ricerca. Il presidente repubblicano della State Affairs Committee, David Swinford, ha invece difeso il voto, in quanto sarebbe stato frutto di una lunga sessione durata tutta la notte. Il testo di legge, fanno pero' notare i sostenitori, non era in agenda ed il dibattito si e' aperto alle ore 1,30 del mattino, quando molti se ne erano gia' andati. Al centro del dibattito l'House Bill 225 del repubblicano Bill Paxton, che proibirebbe l'uso di soldi pubblici per finanziare la ricerca biomedica a cui non potevano essere destinati fondi federali alla data del 1 gennaio 2007. Anche se le autorita' federali decidessero in futuro di finanziare la ricerca (il Congresso ha appena votato ripetutamente in questa direzione), lo Stato del Texas non potrebbe piu' contribuirvi. I sostenitori della ricerca sostengono che questo testo e' un tentativo di prevenire l'inevitabile, ovvero che il Texas segua il Congresso o il prossimo presidente Usa finanziando una ricerca che i cittadini chiaramente vogliono. - Usa. Michigan. Nuova proposta di legge per la ricerca Un gruppo di legislatori democratici, guidati da Andy Meisner, sta nuovamente tentando di eliminare le restrizioni alla ricerca con le cellule staminali embrionali in vigore nello Stato. Lo scorso 19 aprile, il gruppo di democratici ha reintrodotto alcuni testi di legge per intaccare una delle leggi piu' restrittive nel Paese. L'ex. deputato repubblicano del Congresso Joe Schwarz, medico e membro dell'associazione per la ricerca Michigan Citizens for Stem Cell Research and Cures, e' un sostenitore della modifica della legge: "Avete tutto il diritto di obiettare", ha detto rivolgendosi a coloro che sono contrari alla ricerca. "Opponetevi quanto volete. Ma questo non significa che dovete impedire alla maggioranza dei cittadini di promuovere la ricerca. E' letteralmente una tirannia della minoranza". Meisner aveva gia' introdotto simili progetti di legge nella passata legislatura, ma non erano mai stati discussi in aula, all'epoca controllata dai repubblicani. Oggi i democratici hanno una maggioranza di 58 voti a 52, ma questo non significa che la legge sara' approvata facilmente. Il presidente della Camera, il democratico Andy Dillon, ha detto che non votera' a favore di progetti di legge simili a quelli presentati nelle passate legislature. Intanto il Governatore Jennifer Granholm ha fatto nuovamente appello al Parlamento affinche' modifichi la norma in vigore. Ma contro qualsiasi modifica sono schierati i gruppi di estrema destra e ultraconservatori, come la Conferenza cattolica e Right to Life del Michigan. - Usa. Georgia. Parlamento approva network di banche di staminali Il Parlamento ha approvato lo scorso 20 aprile a larga maggioranza un sistema pubblico di banche di cellule staminali del sangue dopo mesi di polemiche e accesi dibattiti. Il Senate Bill 148, che arriva ora sulla scrivania del Governatore Sonny Perdue, creerebbe nuove banche in collaborazione con le universita' dello Stato dove verrebbero collezionate le cellule staminali del cordone e quelle di altri tessuti post-natali. - Usa. Sondaggio: 66% degli americani favorevoli alle staminali embrionali Secondo un sondaggio della Tns, pubblicato sul Washington Post e su Abc lo scorso 22 aprile, il 68% degli americani e' favorevole alla ricerca con le cellule staminali embrionali, sette punti percentuali in piu' rispetto a gennaio. Questo il sondaggio. 1. Sei favorevole alla ricerca con le cellule staminali embrionali?* si' 68% (61%) no 28% (31%) non so 4% (8%) 2. Sei favorevole o contrario ad eliminare alcune delle attuali restrizioni al finanziamento federale della ricerca con le cellule staminali embrionali?* si' 60% (55%) no 36% (38%) non so 4% (7%) * in parentesi i risultati del precedente sondaggio (gennaio 2007). - Usa. Minnesota. Senato approva legge sulla ricerca con staminali embrionali Lo scorso 25 aprile, il Senato del Minnesota ha approvato, con 36 voti favorevoli e 26 contrari, una legge per finanziare pubblicamente la ricerca con le cellule staminali embrionali. Un testo simile dovrebbe essere approvato anche alla Camera, ma non e' ancora chiaro se vi siano voti sufficienti per superare il veto minacciato dal Governatore repubblicano Tim Pawlenty. In realta' il testo di legge non prevede ulteriori finanziamenti alla ricerca. Semplicemente, permetterebbe all'Universita' del Minnesota di usare i propri fondi ai fini della ricerca con le staminali anche embrionali. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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