====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2006 Numero 128 08-12-2006 la prossima edizione: 22-12-2006 EDITORIALE Clonazione terapeutica legale in Australia. Quando legge e scienza vanno di pari passo e non seguono le ideologie di Donatella Poretti ARTICOLI - Francia. Chirac sostiene Telethon per ricerca con staminali. Critiche della Chiesa di Rosa a Marca - Spagna. Cellule valenciane ambite da mezzo mondo di Rosa a Marca - Italia. Nuovo comitato di bioetica. Inutile e dannoso come il precedente di Vincenzo Donvito - Usa. I Democratici pronti alla resa dei conti sulla ricerca con le staminali embrionali di Pietro Yates Moretti NOTIZIE - Ue. Parlamento approva finanziamento per ricerca con staminali embrionali - Italia. Staminali endoteliali per malattie cardiocircolatorie - Italia. Congresso nazionale della Sigc - Italia. Oculisti Soi: staminali contro l'invecchiamento - Italia. Liguria. Delibera per la raccolta del sangue del cordone - Italia. Brescia. Simposio sulla riparazione delle lesioni del midollo - Italia. Scoperta proteina che blocca glioblastoma - Australia. Parlamento legalizza la clonazione terapeutica - Italia. Primi test sui trattamenti dell'ischemia del cuore a base di cellule staminali - Italia. Bolzano. Convegno internazionale "Cellule staminali, trapianto di cornea" - Italia. Nominato nuovo Comitato nazionale di bioetica, Francesco Paolo Casavola il presidente - Spagna. Bernat Soria preannuncia buone notizie - Spagna. Staminali embrionali e morbo di Parkinson - Germania. Premiato ricercatore sulle staminali - Germania. Una sentenza sulla brevettabilita' dell'embrione - Spagna. Ciclo di conferenze su cellule staminali e bioetica - Francia. Rilancio parlamentare su ricerca con gli embrioni e clonazione terapeutica - Spagna. Tre coppie autorizzate per la prima volta a praticare il "baby designer" - Italia. 1350 le donne che hanno chiesto di conservare il cordone in banche estere - Usa. Identificate cellule staminali "master" del cuore - Gb. Cellule staminali per combattere il mal di schiena - Usa. Michigan. Senato approva finanziamento della ricerca con staminali adulte - Usa. California. Stanziati i primi finanziamenti per la ricerca con le staminali - Usa. New Jersey. 500 mln Usd per la ricerca - Italia. Documento di posizione dell'Eurordis -------------------------------------- EDITORIALE - Clonazione terapeutica legale in Australia. Quando legge e scienza vanno di pari passo e non seguono le ideologie La Camera australiana ha approvato in via definitiva la clonazione terapeutica e quindi la produzione di cellule staminali embrionali. 82 voti contro 62 nonostante la posizione contraria del primo ministro John Howard. Il mese scorso altrettanto voto positivo era stato espresso dal Senato. Per comprendere l'importanza scientifica e politica di quanto e' accaduto dall'altra parte del mondo, va evidenziato che il voto e' stato trasversale: due sono i partiti presenti in Parlamento, il Liberale che governa e il Laburista che e' all'opposizione. Ebbene, se il primo ministro Liberale, quindi di maggioranza, ha votato contro, il leader Laburista -di opposizione- ha votato contro anch'esso; nonostante le due piu' eminenti persone politiche dei due partiti in Parlamento abbiano votato contro, il Parlamento si e' espresso a favore. Sostenere che in quel Paese l'ideologia e gli schieramenti politici non strumentalizzano la scienza, e' il minimo che posso dire per manifestare la mia profonda soddisfazione per questo voto. Cosi' l'Australia raggiunge la Gran Bretagna per dare il suo buon contributo ad una ricerca scientifica -le staminali embrionali- che nel nostro Paese viene considerata criminale e assassina. Anche il metodo seguito dovrebbe servire da esempio: in Australia nel 2002 si era legiferato per permettere la ricerca con gli oltre 70 mila embrioni sovrannumerari gia' esistenti e vietare la clonazione terapeutica. A tre anni di distanza e' stata creata una commissione indipendente di valutazione -Lockhart, dal nome del presidente un giudice federale- e composta da medici, scienziati, esperti di bioetica e di diritto che al termine dei suoi lavori aveva raccomandato di rivedere la normativa mantenendo il divieto per la clonazione umana riproduttiva, ma non quella per fini terapeutici. Stessa indicazione del resto arrivava da alcuni Stati come quello di Victoria che preannunciavano leggi locali per arginare l'esodo di scienziati verso altri Paesi che permettono la clonazione terapeutica. La ricerca e' andata avanti i Paesi si sono adeguati e anche le leggi vanno aggiornate! Rilevo l'assenza di questa importante notizia dai media nazionali -notizia che ho appreso ieri sera dalla France Press. Lo dico non per denigrare il nostro sistema di informazione, ma per rilevare che, in un Paese con leggi proibizioniste in materia come il nostro, non ci puo' non essere un riflesso negativo anche sui media, che prestano poca o scarsa attenzione a quanto e' messo all'indice nei nostri codici, se non quando c'e' lo scandalo (vedi il presunto bimbo clonato dei raeliani). Comunque, anche se la ricerca italiana e' assente, il bene che la scelta australiana fara' a tutto il mondo e' innegabile. di Donatella Poretti -------------------------------------- ARTICOLI - Francia. Chirac sostiene Telethon per ricerca con staminali. Critiche della Chiesa A pochi giorni dalla ventesima edizione di Telethon, infuria la polemica tra l'Associazione francese contro le miopatie (AFM) e la Chiesa cattolica. Numerosi vescovi hanno infatti messo in guardia contro l'uso dei fondi a favore delle sperimentazioni sull'embrione. Interpellata da France Bleue Loire-Ocean, la presidente dell'AFM, Laurence Tiennot-Herment, si e' detta "profondamente choccata e rattristata" dall'atteggiamento della Chiesa, che l'accusa di "utilizzare" per i propri fini "la finestra mediatica di Telethon". E' dalla diocesi di Tolone, ai primi di novembre, che sono partite le prime critiche all'utilizzo di una parte dei fondi raccolti per la ricerca sulle cellule staminali embrionali e per la diagnosi preimpianto. In seguito, una decina di vescovi ha deciso di sensibilizzare i fedeli riguardo alle ricerche contrarie all'etica cristiana. Alcuni, come Monsignor Maurice de Germiny a Blois, sono arrivati a dire "No a Telethon, poiche' oggi agisce senza trasparenza finanziaria nella distribuzione dei fondi per i diversi programmi di ricerca". Da parte sua, Monsignor Georges Ponthier, arcivescovo di Marsiglia e vicepresidente della Conferenza episcopale francese, ha dichiarato a Le Pelerin, che "il fine, per quanto nobile sia, non giustifica i mezzi". Si e' chiesto: "Si puo', da un lato, mostrare la grandezza dei bambini miopatici, esibire il loro coraggio e, dall'altro, fare di tutto perche' non nascano?". L'ultimo, in ordine di tempo, Monsignor Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, ha chiesto "garanzie" etiche. L'inedita ondata di contrarieta' turba molto i responsabili di Telethon, preoccupati per le possibili ripercussioni sulla campagna delle donazioni. "Queste ricerche (sull'embrione) riguardano uno solo dei 440 progetti sostenuti dall'Associazione, ossia 1,5 milioni di euro dei 110 milioni devoluti", ha spiegato Laurence Tiennot-Herment a France Blue. "E' il cespuglio che nasconde una splendida foresta". A questo punto, un vescovo, Monsignor Michel Dubost e' andato in soccorso di Telethon. Il vescovo d'Evry si e' detto perplesso rispetto a un impegno della Chiesa cattolica in questo dibattito. "Dobbiamo accettare che l'etica cristiana non e' piu' l'unica a sostenere e ad animare l'etica della societa'", ha sottolineato a La Croix. Fratello di un miopata morto a quindici anni, il vescovo trova "insopportabile che si incominci una guerra prima di aver esperito le soluzioni che sono necessarie per rispondere a un problema vero". Al suo fianco, Jean-Christophe Parisot, diacono della diocesi di Amiens e miopata, afferma che ogni appello al boicottaggio sarebbe "di una gravita' eccezionale e contrario alla morale cristiana; scoraggerebbe i donatori, i malati e le famiglie". Il presidente del Collectivf des democrates handicapes suggerisce allora agli organizzatori di Telethon di prevedere due utilizzazioni dei fondi: l'uno destinato alle famiglie, l'altro alla ricerca; in questo modo tutti potrebbero donare con la coscienza a posto. Intanto, che ci si esprima toccando il tasto razionale o quello compassionevole, tutti sono concordi sulla necessita' di discutere con l'AFM l'utilizzo dei fondi. "Non si tratta d'invitare a boicottare Telethon! Desideriamo semplicemente illuminare le coscienze di coloro che vorranno ascoltarci e chiedere ai responsabili di AFM d'assumersi le conseguenze delle loro scelte", afferma padre Michel Aupetit, vicario generale della diocesi di Parigi nonche' incaricato delle questioni bioetiche della diocesi. Per questo prelato, che e' stato medico per tanto tempo, la posizione della Chiesa a questo riguardo va ben oltre il discorso religioso. Si tratta della "semplice difesa di un'etica umanista che promuove il valore di ogni vita umana", spiega; poi, rivogendosi a Laurence Tiennot-Herment, aggiunge: "La Chiesa non ha bisogno di Telethon per far passare un messaggio e non ha aspettato a farlo". Non e' la prima volta che i vescovi manifestano i loro timori nei confronti delle ricerche sull'embrione. Hanno chiaramente espresso le loro riserve in occasione della revisione delle leggi di bioetica (votate nel 2004). E lo scorso giugno, quando l'Agenzia stava per distibuire le prime autorizzazioni di ricerca, monsignor Ricard, il loro presidente, ha messo in guardia contro "l'avvio di un processo di riduzione dell'embrione umano a mero strumento, cio' che costituisce una grave trasgressione etica". "Quello che e' legale non e' sempre morale", precisa Monsignor Aupetit. "E il progresso tecnico non e' sempre un progresso umano". Ma il presidente francese Jacques Chirac ha detto di sostenere l'azione di Telethon. 'E' nello stretto rispetto della legge che Telethon ha agito', ha detto Chirac davanti ad un centinaio di sostenitori di Telethon riuniti all' Eliseo. Il presidente ha anche detto di capire che questi temi 'cosi' sensibili' possano suscitare dibattiti. 'Il problema che si pone e' quello della conciliazione di due principi: il rispetto dell' embrione e la possibilita' per i ricercatori di condurre degli studi su un settore estremamente promettente per i malati, quello delle cellule staminali', ha dichiarato il capo di stato. Per Chirac la legge del 2004 sulla bioetica costituisce 'un punto di equilibrio'. 'Il legislatore ha autorizzato le ricerche sulle cellule embrionali - ha ricordato il presidente -ma l' ha fatto in un quadro estremamente preciso: questa non dovrebbe che riguardare gli embrioni che, secondo la legge e per mancanza di progetto dei genitori, sarebbero stati distrutti'. Chirac ha inoltre detto di sperare che le tensioni fra chiesa e Associazione si stemperino e che fra loro riprenda presto il dialogo. di Rosa a Marca ------------------- - Spagna. Cellule valenciane ambite da mezzo mondo Per i 3.000 milioni di cellule staminali conservate presso il Centro de Investigacion Principe Felipe (CIPF) esistono pretendenti da mezzo mondo. Prima ancora che il ministero della Sanita' autorizzasse la conservazione delle tre linee cellulari Val-3, Val-4 e Val-5, derivate da embrioni umani congelati dall'equipe di Carlos Simon, in molti si sono mostrati interessati alla loro esistenza: alcune universita' statunitensi, per esempio quella della Pennsylvania o la Columbia University di New York, ma anche la Banca Nazionale di Linee Cellulari della Svizzera, che hanno contattato il ricercatore valenciano per poter lavorare con le sue cellule. Per ora si tratta di contatti in attesa del visto del comitato ministeriale incaricato d'autorizzare l'invio. Chi ha gia' ottenuto l'autorizzazione e' il centro CIC-bioGUNE di Bilbao, il quale aveva sollecitato il via libera per tre linee necessarie al suo progetto: manipolare le cellule in modo da ottenere neuroni dopaminergici (la cui distruzione e' legata alla malattia di Parkinson). L'obiettivo del gruppo di ricerca e' di usare le cellule come modello di lavoro per studiare questa malattia. Una parte del lavoro consiste nel manipolare gli embrioni e coltivarli fino ad ottenere cellule indifferenziate. Pero' non sono meno importanti i sei mesi durante i quali saranno sottoposte al controllo di qualita'. Si tratta, sostanzialmente, di verificare che non ci siano problemi cromosomici, che si tratti effettivamente di cellule indifferenziate in grado di dar luogo alle tre linee basilari che compongono i tessuti umani e, infine, che contengano il carattere "d'immortalita'" che consente loro di moltiplicarsi senza fine. Le linee cellulari sono la materia prima della medicina rigenerativa. Poter contare su coltivazioni di buona qualita' di cellule totipotenti, ossia, capaci di differenziarsi e di convertirsi in neuroni, in cellule renali o ossee, e' la condizione base per poter affrontare la grande sfida di questa branca medica. Essa consiste nel saper come manipolare le cellule staminali per ottenere neuroni, cellule cardiache, renali od ossee, e con esse tentare la rigenerazione dei tessuti danneggiati da malattie che richiedono cure complese o che non ne abbiano affatto, oppure che siano malattie degenerative, come il Parkinson o l'Alzheimer, oppure ancora nelle lesioni cardiache. Ottenere cellule staminali "della migliore qualita'" e' lo scopo principale del gruppo di Simon, responsabile della sede di Valencia del Banco Nacional de Celulas Madre Embrionarias -con sede anche a Granada e Barcellona- facente parte del CIPF. Nel mondo ci sono piu' di 200 linee pubblicate da riviste specializzate. Di queste, circa il 30% e' stato coltivato con tessuto umano -come quelle di Simon- e cio' ne facilita l'uso clinico. Tuttavia, resta ancora molta strada da fare prima di standardizzare una produzione del tutto esente da elementi d'origine animale, che sarebbe il fattore basilare per un utilizzo medico. A cio' mirano l'equipe del CIPF e altri gruppi stranieri e nazionali, come quello di Anna Veiga del Centro de Medicina Regenerativa di Barcellona, che ha ottenuto le linee Es-2 ed Es-3. di Rosa a Marca ------------------- - Italia. Nuovo comitato di bioetica. Inutile e dannoso come il precedente Ora che abbiamo il nuovo Comitato nazionale di Bioetica (Cnb), nominato con molto ritardo rispetto alla scadenza del precedente, dovremmo essere piu' tranquilli e sereni? Probabilmente lo saranno coloro che hanno bisogno di uno Stato che dica loro cosa e' buono e cosa non lo sia in merito alle scelte che attengono la propria vita individuale. Noi non siamo tra questi: abbiamo gia' grossi problemi a coordinarci con noi stessi nelle materie della vita, della morte, dei diritti e dei doveri a cui siamo chiamati per il rispetto di noi stessi, figuriamoci se ci sentiamo sereni a delegare la nostra intimita' ad un gruppo di saggi come quelli del Cnb. E' evidente che crediamo ognuno libero di delegare a chiunque le proprie scelte, ma da qui a trasformare in istituzione un gruppo di saggi, ce ne passa. E' la differenza tra chi crede che possa e debba esistere un'etica di Stato e chi crede che, invece, sia un problema di ognuno con se stesso e con chi liberamente sceglie di consultare. Non e' un caso, poi, che il Cnb e' chiamato ad esprimersi su questioni che poi devono divenire leggi dello Stato. A parte che il legislatore e il governante fino ad oggi hanno considerato il parere del Cnb solo quando gli faceva comodo, non conferendogli alcun vincolo indicativo, sta di fatto che le nostre istituzioni sentono la necessita' di un parlamentino di saggi bioeticisti che, raggiunto un compromesso al loro interno, pongano le loro decisioni, qualora vengano prese in considerazione, agli ulteriori compromessi che la maggioranza di Governo (e non solo) raggiungono. Va da se' che il prodotto finale (la legge, qualora venga fatta), rispetto ad un problema che e' li sbattuto in faccia e che fa soffrire i cittadini -eutanasia/Welby e pacs, per esempio- sara' molto anacquato. Il neo-presidente Francesco Paolo Casavola, che di diritto se ne intende anche molto, pare sia diverso dall'ex-presidente Francesco D'Agostino. Per semplificare: pare sia un progressista rispetto al conservatore D'Agostino. Ma hanno una caratteristica in comune: la religione cattolica apostolica romana. I cattolici, si sa, sono tanti nel nostro Paese, ma perche' sempre e soltanto uno di loro deve essere chiamato alla guida del Cnb? E' forse l'essere cattolico una prerogativa e c'e' una sorta di democrazia delle religioni da rispettare nella nomina, per cui la religione piu' numerosa vince sulle altre (che, come l'ebraica col rabbino Di Segni, viene rappresentata nel comitato in minoranza)? Perche' non e' presidente lo stesso rabbino Di Segni o l'atea Cinzia Caporale o la "scienziata e basta" Elena Cattaneo? Non crediamo di sembrare preconcetti se evidenziamo che il taglio che si vuol dare a questo Comitato e' quello cattolico romano, nonostante al suo interno ci siano piu' donne che in passato e piu' varieta' di pensieri bioetici. Il conflitto di interessi sembra essere la caratteristica di chi dovrebbe consigliare; cos'altro e' un cattolico romano -che alla propria coscienza risponde in quanto cattolico- che dovrebbe garantire l'equita' di tutti i pensieri bioetici? Si dira' che Casavola e' persona di provata esperienza per non far prevalere il proprio credo sugli altri. E' probabile. Ma in politica come altrove, siccome "l'occasione fa l'uomo ladro", per dare garanzia a chiunque e' bene evitare queste occasioni. Una conferma quindi dell'inutilita', per un Paese a-confessionale e a-etico, di dotarsi di un comitato del genere. Ma siccome crediamo che il nostro non sia un Paese a-confessionale e a-etico, va da se', che con tutti i sofismi e i distinguo rispetto alla composizione precedente, ci becchiamo questo comitato che, per semplificare, ci servira' per dirci se e' lecito o meno masturbarsi. di Vincenzo Donvito ------------------- - Usa. I Democratici pronti alla resa dei conti sulla ricerca con le staminali embrionali A pochi giorni dall'insediamento del nuovo Congresso eletto a novembre, i Democratici hanno intenzione di sfidare il Presidente George W. Bush sull'unico veto da lui posto durante il suo mandato: quello sulla proposta di legge della deputata democratica Diana DeGette sui finanziamenti federali alla ricerca con le cellule staminali embrionali. Il testo di legge potrebbe riemergere alla Camera proprio nel giorno dell'insediamento del nuovo Congresso. Bush aveva posto il veto su questa legge, approvata dal Senato lo scorso luglio e dalla Camera nel 2005. Secondo i sostenitori della legge, infatti, dalle elezioni del passato novembre sarebbero di piu' i parlamentari favorevoli alla ricerca. Ma far entrare in vigore questa legge non sara' facile. Il veto presidenziale ha ancora effetto. Per superarlo e' necessaria la maggioranza di due terzi del Parlamento. Questo ostacolo sta obbligando i sostenitori della ricerca a trovare nuove strategie, come quella di provare a passare la legge ripetutamente per obbligare Bush a porre il veto ogni volta. Una strategia che sembra trovare il favore dello Speaker della Camera, Nancy Pelosi. Al Senato si parla di aggiungere alcuni emendamenti al testo per scoraggiare Bush dal porre il veto. A questo fine, i Repubblicani favorevoli alla legge stanno cercando di trovare un'intesa con la Casa Bianca, ma fino ad ora Bush ha sempre respinto ogni proposta. "Quando il presidente non vuole sedersi ad un tavolo e parlarne, siamo costretti a trovare nuove opzioni come quella di continuare a rimandargli la legge dicendogli che il popolo americano la vuole", ha detto DeGette. "Continuero' a farlo fino a quando non sara' controfirmata". La legge eliminerebbe le restrizioni al finanziamento federale alla ricerca con le staminali embrionali alle sole linee di cellule prodotte prima del 9 agosto del 2001. Il testo di DeGette permetterebbe ai ricercatori di utilizzare linee recenti estratte da embrioni creati in vitro e che sono destinati ad essere gettati via. Intanto la Casa Bianca fa sapere che l'opinione del Presidente non e' cambiata. "Il Presidente Bush e' il primo presidente ad aver permesso il finanziamento alla ricerca con cellule staminali embrionali gia' esistenti. Dopo un approfondito ed attento confronto con gli esperti del Governo e di altre organizzazioni, c'e' un solo limite etico che il presidente ha detto di non voler varcare, ovvero che i soldi dei contribuenti non debbano essere impiegati per la distruzione di embrioni". Il superamento del veto e' fallito alla Camera lo scorso luglio per 51 voti. DeGette non dice quanti voti in piu' avrebbe oggi rispetto allo scorso anno. Ha affermato che quasi tutti i 41 neoeletti democratici sono favorevoli. Due terzi di loro ha firmato la sua proposta di legge. Ma molti dei neo-eletti hanno sostituito parlamentari repubblicani che avevano comunque votato a favore della legge gia' nel 2005. Sono 24 i deputati non rieletti a novembre che avevano votato il testo di DeGette. Al Senato ci sarebbero tre voti in piu' da aggiungere ai 63 con i quali era stata approvata la legge. Basta un solo voto in piu' per avere la maggioranza di due terzi necessaria a superare il veto di Bush. "Al Senato non e' ancora possibile sapere come andra'", ha detto il Repubblicano Orrin Hatch, sostenitore della ricerca con le staminali. "Ma questo e' stato uno dei principali argomenti della campagna elettorale appena finita, ed il nuovo Congresso potrebbe spingere Bush a controfirmare la legge". Intanto questa settimana DeGette ha reclutato il Repubblicano Ed Perlmutter per convincere i colleghi a votare si'. Purlmutter ha incentrato la sua campagna elettorale proprio su questo tema, sperando che le cellule staminali possano offrire una speranza di cura per la figlia epilettica. "Puo' aiutare cosi' tante persone che soffrono di malattie debilitanti", ha detto Perlmutter. di Pietro Yates Moretti ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Ue. Parlamento approva finanziamento per ricerca con staminali embrionali Cinquantaquattro miliardi di euro per finanziare progetti di ricerca europea fra il 2007 e il 2013, puntando alla collaborazione fra il mondo accademico e l'industria, promuovendo la carriera del ricercatore ed l' inserimento della piccola e media impresa. Dopo due anni di lavoro e il passaggio di quattro presidenze Ue, il Parlamento europeo, in seconda lettura, ha approvato definitivamente il settimo programma quadro sulla ricerca, che oltre a stanziare circa il 60% in piu' rispetto al programma precedente, punta alla ricerca in settori considerati chiave come salute, agricoltura e pesca, nanoscienze e nanotecnologie, ambiente e per la prima volta l'energia, con una attenzione particolare allo sviluppo di quelle rinnovabili. Del settimo programma quadro si e' anche molto discusso a livello parlamentare e fra gli Stati membri per quanto riguarda il finanziamento Ue della ricerca sulle cellule staminali umane adulte ed embrionali. Una questione che aveva provocato uno stallo fra i paesi Ue, alcuni dei quali si erano opposti a questa possibilita'. La situazione si e' sbloccata quando l'Italia, in occasione del Consiglio competitivita' di questo maggio, ha annunciato il ritiro della sua adesione alla pregiudiziale etica sulla ricerca sostenuta da Germania, Polonia, Slovenia, Austria e Malta. La questione e' stata anche oggetto degli sforzi da parte di una componente trasversale di eurodeputati italiani che puntavano ad introdurre ad un divieto all'uso di cellule staminali derivate dopo l'approvazione del programma quadro. L'emendamento firmato da Carlo Casini (Udc), Patrizia Toia (Margherita), Mario Mauro (Fi) e Roberta Angelilli (An) e' stato giudicato inammissibile. Altri due, uno di Casini e uno presentato di Vittorio Prodi (Margherita) sono stati, invece, ritirati dagli stessi firmatari. Nel primo caso perche' la richiesta di avviare una revisione sui campi di ricerca nel settore delle staminali nella seconda fase del programma 'alla luce del progresso scientifico' e' stata fatta propria dal Consiglio. Nel secondo, Prodi si e' detto soddisfatto dalle rassicurazioni ricevute nel dibattito in aula dal commissario Ue alla Ricerca Janez Potocnik. Il commissario ha fatto riferimento alla 'dichiarazione etica' del 24 luglio 2006 della Commissione Ue che, ha annunciato, sara' pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue rendendola cosi' 'una parte integrante' dell'accordo. 'La Commissione -ha ribadito Potocnik- non finanziera' progetti che includono attivita' di ricerca che distruggano embrioni umani, anche per la produzione di cellule staminali'. 'L'esclusione del finanziamento di questo passaggio non impedisce all'Ue di finanziare le fasi successive che comportano l'uso di cellule staminali embrionali umane'. 'La Commissione rispettera' pienamente e applichera' rigorosamente questa dichiarazione'. I parlamentari hanno inoltre ribadito che il programma quadro non finanziera' le attivita' di ricerca per la clonazione umana a fini riproduttivi e che non potranno beneficiare del contributo comunitario quelle attivita' di ricerca 'volte a creare embrioni umani esclusivamente a fini di ricerca e per l'approvvigionamento di cellule staminali anche mediante il trasferimento di nuclei di cellule somatiche'. Piu' in generale il programma stabilisce che il Centro europeo per la ricerca debba puntare al finanziamento di progetti presentati da ricercatori del settore pubblico e privato, solo sulla base di valutazioni sulla eccellenza scientifica, mentre il programma 'cooperazione' punta a misure di sostegno per facilitare la partecipazione delle Pmi, dedicando almeno il 15% disponibile di questo programma a questo settore. Pur mantenendo il saldo totale immutato il Parlamento ha approvato una serie di emendamenti di compromesso che hanno privilegiato la collaborazione fra industria e ricerca accademica in Europa e il sostegno alla mobilita' e allo sviluppo della carriera dei ricercatori. COMMENTI 'Il voto del Parlamento Europeo sul settimo Programma Quadro dimostra ancora una volta l'inquietudine della cultura europea riguardo alla questione antropologica quando si discute dell'embrione umano'. E' quanto ha affermato l'eurodeputato dell'Udc Carlo Casini, presidente del movimento per la Vita. Casini ha ricordato che il suo emendamento per non finanziare la ricerca su cellule embrionale derivate dopo l'approvazione del programma quadro, dichiarato 'discutibilmente' inammissible nella votazione sul testo complessivo, e' stato invece adottato nell'aula nella votazione di uno dei programmi che accompagnano il provvedimento e sui quali il Parlamento europeo ha solo facolta' di dare un parere. 'In una situazione difficilissima perche' enorme era la pressione per concludere la vicenda legislativa mettendo a disposizione le ingenti somme di denaro allocate per la ricerca, il Parlamento ha avuto un sussulto votando in un caso a favore di questo emendamento', ha sottolineato Carlo Casini. 'Cio' dimostra che lavorando tenacemente senza scoraggiamenti in una azione di illuminazione razionale, la cultura della vita puo' vincere anche in Europa. Dunque sia messo al bando ogni atteggiamento di rassegnazione. Il collegamento strategico tra le forze di ispirazione cristiana nel Parlamento Europeo dimostra la sua efficacia. E' il caso di operare in questo modo anche in Italia', ha proseguito l'europarlamentare, il quale ha ricordato che 'ora l'ultimissima parola sui programmi specifici passa ai ministri. Ci attendiamo da Prodi l'adempimento della formale promessa fatta in Senato il 19 luglio', ha sottolineato. "Il documento approvato dal Parlamento UE prevede che i fondi europei possano confluire nella ricerca sulle staminali adulte o embrionali in funzione dei contenuti della proposta scientifica e del contesto giuridico esistente nello stato membro. Adesso -sostiene Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Sanita' del Senato- viene cosi' ammessa la ricerca, nei Paesi nella quale la legislazione lo consente, anche delle cellule staminali embrionali. Com'era prevedibile le promesse fatte ai nostri colleghi in diverse occasioni dal capo del governo italiano, Romano Prodi, per impedire che la ricerca sulle cellule staminali embrionali venisse ammessa in Europa non sono state mantenute". Questo settimo programma quadro approvato dal Parlamento europeo sulla ricerca e' la dimostrazione che gia' il documento votato al Senato dalla maggioranza, con il quale si che dava al Governo la possibilita' di votare a favore della distruzione degli embrioni ai fini della ricerca scientifica, mira solo ad introdurre anche nel nostro ordinamento questo vergognoso utilizzo delle staminali embrionali. La nostra opposizione a questa ignobile pratica sara' ferma e irremovibile in ogni sede possibile". "Si tratta di una clamorosa sconfessione delle promesse fatte dal Governo Prodi in materia", affermano le deputate di FI, Bertolini e Paoletti. "Infatti, il duo Prodi-Mussi, nel corso di un question time in luglio al Senato, aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per impedire che la ricerca sulle cellule staminali embrionali fosse ammessa in Europa senza limitazioni. Prodi si impegno' personalmente affinche' si individuasse, a livello europeo, un limite all'utilizzo delle cellule estratte. Nulla di tutto cio' e' presente nel provvedimento approvato. Vorremmo sapere qual'e' la posizione in merito degli esponenti della Margherita che su temi come la droga o la bioetica si sono espressi con posizioni spesso piu' vicine a quelle della Casa delle Liberta' che a quelle di una maggioranza sempre piu' spostata a sinistra." "C'e' una grande amarezza per il voto del Parlamento europeo che oggi ha approvato il settimo programma quadro per la ricerca scientifica nell'Ue, in cui e' prevista la possibilita' di finanziare ricerce sulle cellule staminali". E' quanto ha dichiarato l'eurodeputato della Margherita Patrizia Toia esprimendo la sua "contrarieta' per la debolezza del profilo etico sui temi fondamentali della ricerca nel campo delle cellule staminali embrionali umane". Per la Toia infatti non e' sufficiente che solo in un allegato del testo approvato oggi si precisi che la Commissione non finanziera' progretti di estrazione delle cellule, ne' ricerche che comportino la distruzione di embrioni" e ha sottolineato che quello di oggi e' un risultato determinato dalla "fretta di utilizzare i molti soldi in arrivo". L'eurodeputato della Margherita si e' rivolta quindi al ministro della Ricerca Fabio Mussi perche' esprima la sua opinione e una valutazione di quanto avvenuto. Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di AN, responsabile nazionale per le politiche della famiglia e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito, commentando l'approvazione definitiva del VII programma quadro, afferma: "Il sacrificio della vita sull'altare del business decretato oggi dal Parlamento europeo, e' il risultato della scelta del ministro Mussi, avallata dal governo, di ritirare la firma del nostro Paese alla dichiarazione etica contraria al finanziamento di ogni forma di vivisezione sull'uomo, facendo saltare quella minoranza di blocco che poi tanto minoranza non era, visto che la dichiarazione etica era stata sottoscritta da Italia, Germania, Polonia, Austria, Slovacchia e Malta: 200 milioni di abitanti sui 450 milioni complessivi della Ue, quasi la meta'". "Il provvedimento, un compromesso intrinsecamente ipocrita che, nella sostanza, permettera' di trasformare l'uomo in cavia a spese dei cittadini europei - aggiunge Pedrizzi - e' anche l'esito della latitanza e dell'inadempienza del presidente del Consiglio, Romano Prodi, che nel luglio scorso, alla Camera, garanti' che qualsiasi posizione del governo in sede europea sarebbe stata comunque ispirata all'inviolabilita' assoluta dell'embrione. E assicuro' che avrebbe fatto di tutto perche' l'Europarlamento riducesse il danno, fissando una data-limite oltre la quale non si potessero finanziare le sperimentazioni sulle cellule staminali ricavate da embrioni distrutti. Le promesse - conclude Pedrizzi - non sono state mantenute. Ora l'ultimo appello e' il 4 e il 5 dicembre prossimi, in sede di Consiglio europeo sulla competitivita': vedremo come si comportera', a nome e per conto del governo, il ministro Mussi". 'Si e' compiuto l'ultimo atto e si e' visto nei fatti quanto valevano le promesse del capo del governo italiano, Romano Prodi, ripetutamente fatte ai nostri colleghi della Margherita intervenuti per impedire che la ricerca sulle cellule staminali embrionali fosse ammessa in Europa'. Lo dice Rocco Buttiglione. 'Devo dire che noi non ci eravamo fatti molte illusioni, era chiaro fin da quando si voto' in Senato il documento ipocrita che di fatto dava il via libera al governo per votare a favore della ricerca distruttiva di embrioni umani. Era chiaro fin da allora come sarebbe andata a finire. Rimane pero' una grande amarezza'. 'In questa amarezza sentiamo forte solidarieta' per Carlo Casini che, fino all'ultimo, ha fatto il possibile e l'impossibile sperando contro ogni speranza per impedire che questa norma vergognosa entrasse nel nostro ordinamento'. "Soddisfazione per la semplificazione delle procedure di partecipazione al Programma e la razionalizzazione dei sistemi di finanziamento". Ma anche "rincrescimento per il mancato raddoppio dei fondi a disposizione del VII Programma". E' il giudizio, a poche ore dal voto definitivo del Parlamento europeo, degli eurodeputati del Pse Giovanni Berlinguer, Umberto Guidoni, Pia Locatelli, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano. E' stata confermata, scrivono, "la possibilita' di finanziare progetti che prevedono l'uso di cellule staminali embrionali, nel rispetto di regole severe stabilite in accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio europei". Il Parlamento, con il voto di oggi, mantiene "una posizione equilibrata, che pone paletti precisi contro gli abusi e che non coinvolge i Paesi che hanno adottato una legislazione piu' restrittiva". Il tentativo "in extremis" di escludere dal finanziamento questi progetti, concludono, "e' stato fermato, in quanto gli emendamenti proposti sono stati dichiarati inammissibili, o ritirati, o bocciati con l'eccezione di un singolo caso". "Prodi ha sbagliato mestiere, quello del marinaio gli sarebbe riuscito meglio: la sua promessa di impegno personale, per garantire in sede europea il rispetto della vita, non e' stata mantenuta". E' l'opinione del capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte'. "Il via libera al settimo Programma Quadro del Parlamento Ue- spiega- evidenzia tutta l'ipocrisia e l'incoerenza di chi, da una parte, si definisce 'cattolico adulto' e, dall'altra, non fa nulla di concreto per tutelare la vita umana". Secondo Volonte', "e' un duro colpo, a conferma del livello raggiunto finora dalla quella deriva zapaterista che sta invadendo lentamente tutta l'Europa senza radici cristiane". "Ha prevalso una cultura laica, disponibile a favorire la ricerca scientifica e affermare, nello stesso tempo, un concetto di vita concreto, legato ai corpi e alle persone". Cosi' le senatrici del coordinamento donne parlamentari del Prc commentano l'approvazione al Parlamento europeo del VII Programma quadro per la ricerca. "Di fatto questa decisione ha frenato le culture integraliste che a partire dagli embrioni vogliono negare l'autodeterminazione della donna". Col voto del Parlamento Europeo 'si conferma anche in Europa la linea del governo italiano'. E' quanto ha dichiarato Gianni Pittella, neo capo delegazione italiana del Pse. 'Dopo la presa di posizione del ministro Mussi che in sede di Consiglio aveva cambiato la posizione del governo Berlusconi in materia, il Parlamento ha confermato la possibilita' di finanziare, attraverso rigorosi criteri di valutazione etica e scientifica, la ricerca europea sulle cellule staminali embrionali offrendo ai cittadini la speranza di veder avanzare la ricerca per la soluzione di gravi malattie', ha osservato. 'Il si' del Parlamento europeo al finanziamento dei progetti di ricerca sulle cellule staminali embrionali umane nell'ambito del VII Programma Quadro da' il via libera alla sovvenzione di studi che comporteranno la distruzione di numerosi esseri umani allo stadio embrionale. Questa decisione appare eticamente riprovevole, scientificamente non necessaria e socialmente priva del consenso di larga parte dei cittadini'. Lo afferma in una nota, Roberto Colombo, responsabile del laboratorio di biologia molecolare e genetica dell'Universita' Cattolica di Milano. 'Se e' vero che i finanziamenti non potranno riguardare i costi della fase di isolamento e produzione di linee cellulari staminali embrionali, quella che comporta la distruzione di embrioni umani spiega Colombo - cio' non impedira' che vengano sovvenzionate ricerche che utilizzano tali linee staminali, e che dunque presuppongono la fase distruttiva dell'embrione stesso'. Secondo Colombo 'la decisione di Strasburgo incentivera' questa ingiusta pratica sperimentale, sostenendola indirettamente attraverso il finanziamento delle fasi successive della ricerca. E' auspicabile che il Consiglio dei ministri dell'Unione europea decida di introdurre una data oltre la quale non sia piu' concesso di distruggere embrioni umani per ricavare linee di cellule staminali il cui studio sia finanziabile dal Programma Quadro'. "La decisione del Parlamento europeo circa il finanziamento della ricerca sulle cellule staminali ottenute attraverso la distruzione di esseri umani allo stadio embrionale del loro sviluppo non è una vittoria politica della ricerca biomedica, ma la sua sconfitta": lo scrive 'Avvenire' in un editoriale firmato da Roberto Colombo. "Ci auguriamo che il Consiglio dei ministri dell'Unione possa ritornare sui propri passi". Il settimo programma quadro per la ricerca votato ieri dal Parlamento europeo prevede il divieto di finanziare progetti volti alla clonazione umana a fini riproduttivi o, anche, progetti che implicano la distruzione di embrioni, ma non esclude la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Dichiarazione di Donatella Poretti della Rosa nel Pugno: Il Parlamento europeo ha approvato il settimo programma quadro per la ricerca scientifica per il periodo 2007-2013: 54 miliardi di euro che potranno essere utilizzati anche per la ricerca con le staminali embrionali, ma solo nei Paesi in cui cio' e' consentito. Quindi scordiamoci che in merito un po' di soldi potranno arrivare al nostro Paese, anche per cercare di ovviare agli scarsi fondi a disposizione, cosi' come confermato dalla Finanziaria in via di approvazione. Ci possiamo confortare perche' comunque l'approvazione del Parlamento europeo rappresenta un dato positivo anche per il nostro Paese: 1) altre ricerche scientifiche (incluse quelle sulle staminali adulte) ne trarranno vantaggio; 2) la nostra legge non vieta la ricerca sulle staminali embrionali importate da altri Paesi, per cui questi ultimi, avendo piu' fondi a disposizione, potrebbero essere interessati a investire in strutture italiane in Italia; 3) migliorera' la qualita' della ricerca sulle staminali embrionali nei Paesi in cui cio' e' consentito, con vantaggi per gli scienziati italiani che, interessati alla materia, avranno a che fare con strutture straniere economicamente piu' solide per accoglierli; 4) quando questa ricerca dara' i primi frutti, gli italiani non esiteranno ad alimentare il turismo sanitario per terapie che nel nostro Paese non esisteranno (vedi, negli ultimi tre anni, la quadruplicazione dei viaggi all'estero per i trattamenti di fecondazione assistita); 5) la globalizzazione della ricerca e della scienza fa piazza pulita di tutti i pruriti ideologi tipici delle leggi italiane. Il potenziamento dei contributi alla ricerca, con un incremento del 60% rispetto al programma precedente rappresenta, secondo l'eurodeputato molisano Aldo Patriciello (Udc), 'una conquista importante per le generazioni future. Puntare sulla ricerca costituisce un investimento per la vita di tutti gli esseri umani'. Cinquantaquattro miliardi di euro di investimenti, dal 2007 al 2013, che confluiranno in settori strategici come l'energia, l'ambiente e la salute. Contestualmente l'Unione europea ha anche approvato progetti di ricerca sulle cellule staminali ed embrionali. 'Anche per le piccole e medie imprese si prospettano opportunita' di sviluppo, sia grazie all'aumento delle quote di finanziamento dal 50 al 75%, sia con la semplificazione delle procedure di accesso ai progetti dell'Unione europea'. 'Certo resta grande rammarico per la decisione dell'Assemblea di finanziare progetti che utilizzano cellule staminali prelevabili da embrioni umani. Anche se non c'e' stata alcuna sconfitta, come qualcuno vorrebbe far intendere, per la delegazione politica di ispirazione cattolica che si e' battuta perche' cio' non accadesse. La nostra campagna non era mirata certamente ad intralciare il progresso medico ma, piuttosto, a promuovere una scienza dal volto umano'. 'Ora chiediamo che, nell'approvazione finale del 'documento', il Consiglio Ue inserisca l'emendamento ad oggi bocciato, per fissare, in termini rigorosi, una data da cui far partire il divieto di derivazione di cellule da embrioni. Senza una norma chiara in tal senso, infatti, in quei Paesi, dove e' consentito, i ricercatori potrebbero continuare a distruggere embrioni umani per poi farsi finanziare dall'Unione europea le ricerche sulle cellule. Quindi, ci aspettiamo che il Governo italiano faccia rispettare gli impegni presi in luglio sulla data limite'. - Italia. Staminali endoteliali per malattie cardiocircolatorie Grazie alle cellule staminali endoteliali, che nel sangue formano il rivestimento dei vasi sanguigni sara' possibile curare alcune malattie dell'apparato cardiocircolatorio. Lo ha detto il professor Vincenzo Sorrentino, direttore del centro di ricerca sulle cellule staminali dell'Universita' di Siena (dove lavorano 20 giovani ricercatori con borse di studio finanziate dalla Regione Toscana, dalla stessa universita' e dalla Cee), annunciando i primi risultati del lavoro svolto nel settore. Il centro, inaugurato ufficialmente un anno fa, opera nell'ambito di un progetto di medicina rigenerativa finanziato dalla Regione toscana che interessa anche le universita' di Firenze e di Pisa. "Le cellule staminali endoteliali -ha sottolineato Sorrentino presentando i primi risultati delle ricerche- sono fondamentali per la salute dell'apparato cardiocircolatorio. Il gruppo di ricerca ha scoperto che una loro diminuzione e' connessa con malattie come la coronaropatia, infarto del miocardio, aterosclerosi e diabete". L'ipotesi dei ricercatori e' di ricorrere a trattamenti farmacologici per stimolare la formazione delle cellule endoteliali e curare le malattie cardiocircolatorie. Un secondo settore di ricerca ha interessato invece le cellule staminali mesenchimali che si possono ottenere dal tessuto adiposo e dal midollo osseo. Gli studiosi hanno accertato come crescono queste cellule e come si differenziano in base ai tessuti da cui provengono. I risultati saranno utilizzati per applicazioni cliniche per la ricostruzione di " deficit tissutali" come conseguenza di ferite traumatiche, di ustioni o di ulcere croniche. Riguardo i tempi per applicazioni pratiche su pazienti delle ricerche il professor Sorrentino e' apparso molto cauto. "I tempi saranno mediamente lunghi" ha puntualizzato. - Italia. Congresso nazionale della Sigc "Le cellule staminali, tanto decantate da alcuni ricercatori, non hanno prodotto, a tutt'oggi, nessun risultato scientificamente rilevante nei meccanismi che ritardano l'invecchiamento, ne' tantomeno nella riduzione di patologie specifiche come Parkinson o Alzheimer. E' ora di fare chiarezza e non alimentare inutili illusioni nei pazienti". Lo ha dichiarato il prof. Roberto Bernabei, aprendo il Congresso Nazionale della Societa' Italiana di Gerontologia e Geriatria, conclusosi il 3 dicembre a Firenze. "Sui media sono state eccessivamente enfatizzate le potenzialita' terapeutiche delle cellule staminali ma, al momento, nonostante i cospicui fondi investiti in questo tipo di ricerche, sono nulli i risultati che possono trovare una concreta applicazione terapeutica", ha proseguito il Presidente della SIGG, che raccoglie oltre 2500 geriatri sul territorio nazionale. Analoghe perplessita' sono state espresse dai geriatri su altri tentativi terapeutici nati per rallentare l'invecchiamento: le terapie antiossidanti e le terapia ormonali, a base di DHEA e testosterone le piu' conosciute, non hanno prodotto risultati promettenti cosi' come la tanto propagandata restrizione calorica negli over 65, ha determinato ben pochi benefici e addirittura alcuni danni sull'apparato cardiocircolatorio dei pazienti che vi si sono sottoposti. Ugualmente critico e' il giudizio sulle scuole e sulle terapie "anti aging", che promettono addirittura, per i prossimi anni, un allungamento della vita media di oltre 30 anni, ma non tengono conto che esistono solamente 40 uomini e donne in tutto il mondo ad aver varcato la soglia dei 110 anni. Per Bernabei l'unico dato certo e incontrovertibile e' il continuo innalzamento dell'aspettativa di vita degli italiani e di tutta la popolazione occidentale. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla SIGG, sulle 10 citta' europee abitate dal piu' alto numero di ultrasettantacinquenni, ben 7 sono italiane e sono 10.000 gli ultracentenari italiani dei quali oltre il 16% e' in buone condizioni di salute e autosufficiente. Il vero problema degli anziani italiani rimane quello di una adeguata ed efficiente assistenza sanitaria che al momento e' risolta in gran parte con ricoveri ospedalieri e solo marginalmente con l'assistenza domiciliare o il ricorso alle Residenze Sanitarie Assistenziali. "Basti pensare che i ricoveri ospedalieri riguardano oltre 1 milione di ultrasettantacinquenni, a fronte di circa 600 mila ricoverati appartenenti alle altre fasce di eta', mentre l'assistenza domiciliare e' utilizzata in Italia solamente per l'1% degli ultrasettantacinquenni. Poco o nulla in confronto al minimo dell'8% registrato nei principali Paesi europei", ha proseguito Bernabei, tracciando l'identikit del paziente geriatrico che mette in difficolta' i sistemi sanitari dei Paesi europei per la complessita' e la varieta' delle patologie che lo affliggono: piu' di 75 anni, affetto da differenti patologie, in cura con piu' farmaci, in molti casi malnutrito, sofferente di una forma di demenza, incontinente, soggetto a cadute. "Un potenziamento dell'assistenza domiciliare, adottata con percentuali molto diverse dalle varie regioni italiane, porterebbe ad un innalzamento della qualita' delle cure offerte agli anziani ed un cospicuo risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale", ha concluso Bernabei. ANGELO VESCOVI: PER ALZHEIMER NEL 2007 AL VIA TEST CON STAMINALI NEURALI Nel 2007 potrebbe partire la sperimentazione sull'uomo di terapie con cellule staminali neurali per curare patologie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer. L'estrazione di staminali dal cervello, la coltivazione in vitro e il successivo trapianto nel cervello malato potrebbero consentire nei prossimi anni di curare con successo queste malattie e le lesioni del midollo spinale. L'annuncio e' stato fatto da Angelo Vescovi, ordinario di Biologia cellulare presso l'universita' Milano Bicocca, nel corso del Congresso. 'I grandi scienziati del passato ritenevano che il tessuto cerebrale non si rigenerasse nel corso della vita, ma recentemente si e' scoperto che in alcune aree della 'materia grigia' questo e' possibile. Le cellule staminali neurali operano nel nostro cervello come potente agente anti-invecchiamento e i risultati degli esperimenti condotti sugli animali sono promettenti. In tempi brevi passeremo a sperimentazioni sugli uomini. Non bisogna dimenticare che l'incidenza delle malattie neurodegenerative sta aumentando con rapidita' a causa del rapido invecchiamento della popolazione e dell'aumento dell'aspettativa di vita'. Il ricercatore ha inoltre ribadito le sue perplessita' sull'efficacia delle staminali embrionali e ha sottolineato che al momento esistono poche evidenze scientifiche sui benefici delle loro applicazioni terapeutiche. Autore di piu' di 40 pubblicazioni scientifiche internazionali sulle staminali neurali, Vescovi ha spiegato che in soli otto giorni di coltivazione in vitro da una di queste cellule se ne possono ottenere 300. Ha inoltre prospettato la concreta possibilita' nei prossimi 10 anni di estrare da tutti i neonati, subito dopo la nascita e anche attraverso il cordone ombelicale, una riserva di staminali da utilizzare a fini terapeutici nel corso della vita, come materiale per costruire i futuri 'pezzi di ricambio'. 'Sarebbe inoltre molto interessante studiare poi i meccanismi cellulari dell'invecchiamento e in particolare il rapporto fra stress e invecchiamento cerebrale. Ma purtroppo la ricerca italiana e' frenata non solo dalla congenita carenza di fondi, ma anche dall'assoluta mancanza di meritocrazia e trasparenza e dalla eccessiva burocrazia'. - Italia. Oculisti Soi: staminali contro l'invecchiamento Staminali coltivate in laboratorio e 'addestrate' a riparare danni a retina, cornea e congiuntiva. E nuovi farmaci 'anti-aging' in arrivo, da iniettare nell'occhio per curare la degenerazione maculare senile che colpisce nel nostro Paese piu' di otto over 70 su 10. Queste le frontiere future contro le malattie oculari, secondo gli esperti della Societa' oftalmologica italiana (Soi) riuniti a Milano il 2 dicembre per il loro 86esimo convegno nazionale. Al summit, svoltosi al Congress Center del capoluogo lombardo, hanno partecipato 3.500 specialisti giunti da tutta Italia e non solo. Oltre alle cellule 'bambine' e ai cosiddetti medicinali intravitreali, tra gli argomenti in agenda ci sono anche la terapia del glaucoma, aumento della pressione intraoculare che affligge il 3-4% degli ultra 45enni; le ultime tecniche chirurgiche contro la cataratta, per cui entrano in sala operatoria oltre 500mila connazionali l'anno; problemi che compaiono in eta' infantile quali ipermetropia, occhio pigro e miopia, e il capitolo traumi oculari: dagli interventi urgenti alla ricostruzione tissutale, per recuperare funzionalita' ed estetica. Protagoniste indiscusse saranno pero' le cellule staminali, spiega il presidente della Soi, Corrado Balacco Gabrieli. 'Le ricerche condotte finora ci riempiono di ottimismo', riferisce, convinto che 'le staminali costituiscano una valida possibilita' per i pazienti con patologia degenerativa della retina, o che necessitano di impianto di limbus corneale e congiuntivale. Sofisticati sistemi di coltura in vitro permettono infatti di ottenere dalle staminali tessuti oculari di qualsiasi tipo, perfettamente compatibili con l'occhio del malato e potenzialmente capaci di risolvere problemi che un tempo candidavano ad esempio al trapianto di cornea'. Ma 'l'oftalmologia moderna ripone grandi speranze anche nei nuovi farmaci intravitreali -aggiunge il segretario della Soi, Matteo Piovella- Sostanze che promettono di potenziare gli effetti della terapia fotodinamica nel trattamento della degenerazione senile della macula, 'cuore' della retina'. Questa malattia, che con il crescente aumento dell'aspettativa di vita e' destinata ad assumere le proporzioni di un'autentica 'pandemia', avvertono gli esperti, e' scatenata dal fisiologico invecchiamento dei vasi sanguigni. Alla lunga, infatti, i capillari 'anziani' non riescono a portare abbastanza ossigeno e nutrimento alla macula. L'organismo reagisce creando nuovi vasi sanguigni (angiogenesi), con il pericolo di emorragie oculari che possono danneggiare la capacita' visiva piu' dell'assenza di 'cibo'. 'Alla terapia fotodinamica e' possibile aggiungere una terapia farmacologica locale ad hoc', dice Piovella. Sono gia' disponibili inibitori dell'angiogenesi senza le complicanze dei vecchi cortisonici, ma 'altre classi di farmaci recentemente autorizzati dall'agenzia regolatoria americana Fda saranno saranno presto disponibili anche in Italia. Si tratta di iniettare nell'occhio piccolissime quantita' di liquido (nell'ordine di un decimo di millilitro), una procedura indolore che si puo' ripetere piu' volte fino a stabilizzare la patologia. L'introduzione di Linee guida specifiche sono un'ulteriore garanzia di sicurezza per il paziente', mentre l'unico problema potrebbe essere il prezzo: la spesa e' stimata in 10mila euro a paziente. Passando alla cataratta, Piovella precisa che l'opacizzazione del cristallino 'oggi puo' colpire anche i giovani adulti e addirittura i bambini'. Per curarla sono stati sviluppati nuovi 'cristallini artificiali' del tutto simili a quello naturale, con cui effettuare sostituzioni personalizzate. Ma al congresso milanese si discutera' anche di un'innovativa tecnica di aspirazione del cristallino attraverso un getto di acqua tiepida: un sistema meno traumatico di quelli tradizionali, che consente di un recupero completo in poche ore. - Italia. Liguria. Delibera per la raccolta del sangue del cordone Raccolta e conservazione in Liguria del sangue del cordone ombelicale contenente le cellule staminali emopoietiche saranno regolate dalla delibera approvata il 28 novembre dalla giunta regionale. In pratica la legge regionale stabilisce il percorso per offrire garanzia di qualita' su tutto il processo, dal prelievo, alla conservazione fino alle modalita' di utilizzo. 'Abbiamo voluto individuare procedure standardizzate -spiega l'assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo- per dare vita ad un'omogeneita' su tutto il territorio regionale, vista l'importanza che il cordone ombelicale puo' rivestire nell'ambito della ricerca e della cura di malattie, fino ad oggi incurabili'. La legge prevede che la raccolta del sangue dal cordone ombelicale debba essere realizzata dalle unita' operative di ostetricia che aderiranno al programma, quindi il sangue cosi' raccolto dovra' essere inviato ai servizi imunotrasfusionali di riferimento delle aziende in cui si trovano i singoli reparti di ostetricia, attualmente situati presso l'ospedale Santa Corona, l'Ospedale S. Paolo di Savona, l'ospedale Sant'Andrea della Spezia e il San Martino di Genova. Il congelamento e la conservazione del sangue saranno effettuati dalla Banca del Cordone Ombelicale istituita presso il centro trasfusionale dell'azienda ospedaliera di San Martino, cosi' come i controlli di qualita' del materiale e' previsto vengano realizzati dal centro cellule staminali del San Martino. Successivamente la tipizzazione e cioe' la verifica di compatibilita' genetica nei trapianti tra donatore e ricevente sara' effettuata dal laboratorio collegato al Registro nazionale e regionale dei Donatori di midollo osseo dell'Ospedale Galliera. All'unita' di ematologia e trapianto di midollo osseo del San Martino saranno affidate la valutazione e la gestione delle richieste di donazione di sangue cordonale. COMMENTI Il capogruppo regionale pugliese dell'Italia di mezzo, Ignazio Zullo, in una nota afferma di apprendere 'con piacere che la Regione Liguria ha provveduto ad istituire e a regolamentare la Banca del sangue del cordone ombelicale per la raccolta delle cellule staminali da utilizzare nelle malattie del sangue ad esito infausto in eta' pediatrica. Purtroppo, alla vivacita' e alla sensibilita' delle regioni del Nord, tarda ad associarsi la nostra Puglia che continua ad eludere il problema'. 'Con rammarico rilevo che ad oggi nulla e' stato ancora fatto, nonostante le promesse di Vendola e Tedesco in consiglio regionale sulla proposta di legge Zullo-Damone con le quali si impegnavano ad avviare la banca nella nostra regione. Si continuano a tradire le aspettative del mondo scientifico e accademico e dell'associazionismo cattolico'. 'Ma cio' che e' peggio - conclude Zullo - e' che questa maggioranza sta vanificando la speranza di tanti bambini e delle loro famiglie di poter guarire da malattie gravi che fatalmente portano alla morte'. - Italia. Brescia. Simposio sulla riparazione delle lesioni del midollo Riparare, o addirittura rigenerare, il midollo spinale che ha subito una lesione. E' l'idea che muove le ultime ricerche degli scienziati, che -sebbene ancora lontani dal curare totalmente questo tipo di danno del midollo- stanno muovendo i primi, fondamentali passi nella giusta direzione. E sono proprio le recenti scoperte e gli ultimi studi i contenuti alla base del sesto simposio internazionale sulla riparazione sperimentale del midollo spinale, che in corso a Brescia fino al 9 dicembre e che raccoglie numerosi esperti provenienti da tutto il mondo. Il simposio e' stato presentato lo scorso 27 novembre a Milano, tra gli altri, da Giorgio Brunelli, presidente della Fondazione per la ricerca sulle lesioni del midollo spinale (ESCRI), e da Klaus Von Wild, professore di neurochirurgia all'Universita' di Munster, in Germania. Brunelli e Von Wild, in particolare, hanno elaborato negli ultimi anni una tecnica chirurgica che, in caso di lesioni, crea una sorta di 'ponte' tra la parte sana del midollo spinale e i muscoli che hanno perso l'innervazione. In questo modo i due professori sono riusciti a restituire la facolta' di camminare, anche se in modo molto rudimentale, a numerosi animali da laboratorio, e l'anno scorso hanno trattato con la stessa tecnica anche una donna, che sta tuttora effettuando la lunghissima riabilitazione per riacquistare una seppur minima indipendenza dalla carrozzella. 'Congressi come questo di Brescia -spiega Von Wild- servono anche per vedere con franchezza e sincerita' cio' che gli scienziati hanno raggiunto e ottenuto. Ad esempio, e' importante sottolineare come le cure promesse in questo campo dall'uso di cellule staminali sia solo una fantasia, perche' non c'e' ancora alcuna prova scientifica che almeno uno dei malati sottoposti al trattamento con cellule staminali ne abbiano tratto giovamento'. Tra le altre novita' che verranno presentate nel simposio c'e' una ricerca promettente, condotta in Israele, che unisce un approccio basato sull'utilizzo di cellule staminali ad un altro che si basa sul sistema immunitario, creando in particolare una sorta di vaccino contro alcune proteine che ostacolano la riparazione delle lesioni al midollo spinale. Questa ricerca, che potrebbe fornire la prima prova scientifica dell'utilita' delle cellule staminali in una terapia di questo tipo, e' attualmente sperimentata a livello clinico. In Italia sono circa duemila le persone che ogni anno, in seguito a traumi di vario tipo, diventano paraplegici. Si calcola che siano 80 mila i paraplegici italiani viventi, soprattutto giovani, 'con un danno economico emergente notevolissimo per le cure -conclude Brunelli- per l'assistenza e per gli apparecchi che questi pazienti richiederanno per il resto della loro vita'. - Italia. Scoperta proteina che blocca glioblastoma Una proteina per bloccare il glioblastoma multiforme, una delle piu' aggressive e piu' frequenti forme di cancro al cervello. Una patologia che rappresenta circa il 30% di tutti i tumori cerebrali ed e' attualmente incurabile. La scoperta e' di un gruppo di ricercatori italiani e e' stata pubblicata il 7 dicembre sulla rivista scientifica internazionale 'Nature', che ha dedicato anche un editoriale di commento alla ricerca 'made in Italy'. Lo studio, che porta la firma dell'Istituto scientifico universitario San Raffaele e dell'universita' degli studi Milano-Bicocca, coordinato da Angelo Vescovi e realizzato in collaborazione con l'Istituto neurologico Besta, e' stato presentato a Milano il 6 dicembre. I risultati ottenuti dai ricercatori italiani su un modello animale aprono nuovi scenari: esiste un meccanismo in grado di bloccare lo sviluppo delle cellule del glioblastoma multiforme. Di questo tumore si muore in meno di quindici mesi -hanno spiegato gli esperti in una conferenza stampa all'Irccs San Raffaele- da oltre 30 anni l'efficacia delle terapie non ha fatto passi avanti. Oggi lo studio dei ricercatori italiani -finanziato dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, Plurigenes Eec, Brain Tumours Funders' Collaborative, Neurothon Onlus e da Bmw Italia- riaccende le speranze per possibili applicazioni future. Al centro della scoperta alcune proteine chiamate BMPs, proteine morfogenetiche ossee, che, spiega Vescovi, 'agiscono come una chiave. Inserite in una toppa, innescano tutta una serie di cambiamenti molecolari e, come risultato ultimo, hanno anche quello di bloccare la crescita delle cellule e di portarle allo stadio meno pericoloso della maturazione'. Si tratta di un primo passo, ottenuto ricreando il tumore nel cervello di un roditore. Le cellule staminali tumorali umane, trattate con le proteine e iniettate in un modello animale, hanno cessato di moltiplicarsi. In pratica le proteine hanno bloccato la crescita dei glioblastomi umani in fase di piena espansione presenti nel cervello dei topi, aumentando il loro tempo di sopravvivenza. Ma la strada per arrivare a un trattamento sull'uomo e' ancora lunga. 'Servono almeno altri due anni per avviare una sperimentazione clinica'. Due anni di studi per dimostrare che la proteina utilizzata dai ricercatori per bloccare il tumore nel cervello dei roditori e' effettivamente efficace. Due anni anche per poter solo pensare di trasferire il trattamento sull'uomo. 'Sia chiaro: lo studio e' stato realizzato su cellule staminali tumorali umane iniettate nel cervello di un roditore, ma ancora non sappiamo cosa succederebbe se il contesto fosse quello del cervello umano'. La ricerca che la rivista britannica Nature pubblichera' domani e' frutto di un lungo lavoro. 'Indaghiamo sui tumori da oltre tre anni e mezzo, ma la svolta e' arrivata nel 2004. Con la scoperta che anche i tumori piu' aggressivi, come il glioblastoma, contengono cellule staminali del tumore. Sono loro che generano miliardi di tumori e deriverebbero da cellule staminali del cervello adulto impazzite'. E' dal 2004 in poi che i ricercatori hanno cominciato a riprodurre perfettamente il tumore umano negli animali. Dallo studio sulle cellule staminali che generano il glioblastoma e' arrivata la scoperta piu' importante: queste cellule hanno lo stesso meccanismo di controllo della moltiplicazione cellulare, presente nelle staminali cerebrali normali. 'I cosiddetti recettori di membrana funzionano come interruttori attivabili da chiavi specifiche: le proteine Bmps. Che bloccano la moltiplicazione delle cellule e successivamente le portano allo stadio della maturazione in cellule normali del cervello, cioe' neuroni e glia, l'impalcatura del cervello'. Le implicazioni di una scoperta simile sono numerose. Si potrebbe cominciare a pensare ad una terapia innovativa per il glioblastoma umano: non mirare piu' a colpire in modo generico tutte le cellule tumorali, ma attaccare solo quelle che sono la vera causa del glioblastoma, le cellule staminali del tumore. 'Certo i tempi sono lunghi, ma adesso e' possibile identificare nuovi bersagli molecolari e genetici fino ad oggi insospettati da colpire, nel tentativo di fermare questo cancro. Un tumore che fa paura perche' difficile da raggiungere e resistente alle combinazioni di chemio e radioterapia. I risultati dello studio lasciano ben sperare'. Il prossimo passo sara' capire come potrebbe funzionare questo trattamento nel contesto del cervello umano, dove esistono anche altre proteine. 'E' quello che vogliamo scoprire', conclude Vescovi. 'Speriamo diventi l'argomento del prossimo numero di Nature'. - Australia. Parlamento legalizza la clonazione terapeutica L'Australia ha liberalizzato la clonazione di embrioni umani per la ricerca a fini terapeutici sulle cellule staminali. Dopo il passaggio di stretta misura al Senato un mese fa, lo scorso 6 dicembre la Camera ha approvato con 82 voti a 62 il controverso disegno di legge che abolisce un divieto in vigore da quattro anni. In un raro caso di voto di coscienza, in cui parlamentari non erano legati da direttive di partito, la Camera ha approvato senza ulteriori modifiche il disegno di legge, presentato dall'ex ministro della Sanita' Kay Patterson, conservatrice, riconoscendo cosi' che il potenziale di nuove scoperte mediche prevale sulle considerazioni di carattere etico. Dopo un dibattito acceso e dai toni emotivi, il voto favorevole e' venuto nonostante sia il premier conservatore John Howard sia il nuovo leader dell'opposizione laburista Kevin Rudd avessero votato contro. Le nuove norme permettono la clonazione terapeutica, che comporta la rimozione del nucleo di un ovulo umano non fecondato, aggiungendo Dna per farlo sviluppare in laboratorio. Resta esclusa specificamente la creazione di ibridi uomo-animale, mentre un'altra norma prescrive una pena di 15 anni di carcere per chi contravviene alle salvaguardie, concepite per prevenire l'abuso della clonazione embrionale. Gli scienziati australiani potranno d'ora in poi creare embrioni umani clonati per la ricerca a fini terapeutici sulle cellule staminali. Dopo il passaggio di stretta misura al Senato un mese fa (34 voti a 32), la Camera ha approvato a tarda sera del 6 dicembre, con 82 voti a 62, la controversa normativa che abolisce un divieto imposto dal parlamento quattro anni fa. In un raro caso di voto di coscienza, in cui i parlamentari non erano legati da direttive di partito, la Camera ha approvato senza ulteriori modifiche il disegno di legge, presentato dall'ex ministro della Sanita' Kay Patterson, conservatrice, riconoscendo cosi' che il potenziale di nuove scoperte mediche prevale sulle considerazioni di carattere etico. Dopo quattro giorni di dibattito acceso e dai toni emotivi, il voto favorevole e' venuto nonostante sia il premier conservatore John Howard, sia il nuovo leader dell'opposizione laburista Kevin Rudd, avessero votato contro. Howard ha detto che la sua decisione e' stata combattuta ma poi ha deciso di non poter sostenere la liberalizzazione. 'Non credo che la scienza abbia progredito abbastanza da giustificare un cambiamento di posizione del parlamento', ha detto. Kevin Rudd, che si professa cristiano fervente, ha detto di non poter sostenere una legge che permetta di creare una vita umana per il solo ed esplicito scopo di sperimentazione e successiva distruzione. Ha aggiunto che la sua e' stata una decisione particolarmente difficile, dopo aver perduto la madre a causa del morbo di Parkinson, una delle malattie che la ricerca sulle staminali spera di sconfiggere. Giorni fa l'arcivescovo cattolico di Sydney, cardinale George Pell, aveva scritto a Howard e al predecessore di Rudd, Kim Beazley, per esortarli a votare contro, avvertendo che le nuove norme avrebbero portato alla produzione di due classi di persone: quelle create per vivere e le altre per essere uccise. Le nuove norme permetteranno la clonazione terapeutica, che comporta la rimozione del nucleo di un ovulo umano non fecondato, aggiungendo Dna per farlo sviluppare in laboratorio. Resta esclusa specificamente la creazione di ibridi uomo-animale, mentre un'altra norma prescrive una pena di 15 anni di carcere per chi contravviene alle salvaguardie, concepite per prevenire l'abuso della clonazione embrionale. Parlando dopo il voto la senatrice Patterson, promotrice del disegno di legge, ha ringraziato Howard per aver accordato il voto di coscienza e si e' congratulata con i deputati per il dibattito e per il voto. Ha aggiunto che le nuove norme entreranno in vigore fra sei mesi, dopo che le autorita' sanitarie e scientifiche avranno formulato le linee guida per la donazione di ovuli e la concessione di licenze di ricerca. 'La legge consentira' all'Australia di porsi in prima linea nella ricerca medica. Non vedo come avremmo potuto accettare trattamenti derivati da questo nel futuro, se non avessimo consentito la ricerca qui da noi', ha detto ai giornalisti. Gli scienziati premevano da tempo per la liberalizzazione della ricerca sulle staminali e per la clonazione terapeutica di embrioni per la ricerca medica. Da quando il parlamento di Canberra ha approvato le prime norme sulla ricerca con staminali nel 2002, gli scienziati hanno potuto soltanto estrarre tali cellule da embrioni in eccedenza, creati per la fecondazione assistita e poi scartati. Gli scienziati sperano che la ricerca sulle staminali porti a trattamenti o cure per malattie come il morbo di Parkinson e l'Alzheimer, oltre a lesioni del midollo spinale, diabete ed artrite. - Italia. Primi test sui trattamenti dell'ischemia del cuore a base di cellule staminali I primi test su persone con ischemia del cuore non trattabile con le tecniche e i farmaci tradizionali sembrano trarre benefici dal trapianto di cellule staminali adulte estratte dal midollo osseo e inserite dentro il cuore. E' quanto emerge da uno studio coordinato da Paolo Biglioli, Direttore Cattedra Chirurgia Cardiaca e Vascolare dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Centro Cardiologico Monzino di Milano e diretto da Giulio Pompilio nell'ambito di una ricerca multicentrica internazionale in collaborazione con l'Universita' di Rostack in Germania. I risultati dello studio sono stati presentati nel corso del XXIII Congresso della Societa' Italiana di Chirurgia Cardiaca a Roma, una cinque giorni di lavori, spiega il presidente del congresso Giannfederico Possati dell'Universita' Cattolica di Roma, dove verranno presentati anche i primi risultati italiani a lungo termiche di nuovissime metodiche di cardiochirurgia mini-invasiva. La terapia cellulare e' stata testata per ora su quattro pazienti, tre uomini e una donna, di eta' media 68 anni e con angina pectoris incurabile. I pazienti trattati hanno mostrato un miglioramento del dolore (angina) e la formazione di nuovi vasi del tessuto ischemico, risultati definiti dagli esperti incoraggianti, anche se preliminari. L'ischemia del miocardio e' una condizione in cui il cuore o un suo distretto non riceve ossigeno a sufficienza e cio' puo' portare a morte di parte del tessuto cardiaco e mettere a rischio di infarto. I sintomi tipici dell'ischemia sono il dolore del torace (angina) o le aritmie. La malattia si tratta generalmente con farmaci e interventi di dilatazione delle coronarie, applicazione di stent e con tutti i tipi di bypass, ma almeno il 5% dei casi non risponde ai trattamenti convenzionali. In questi casi le cellule staminali dello stesso paziente potrebbero essere vitali; cosi' i ricercatori hanno trapiantato nel cuore da sei a 12 milioni di cellule staminali estratte dal midollo osseo e hanno seguito i pazienti finora per quattro anni. L'iniezione all'interno del cuore delle staminali e' risultata sicura, spiega Bignoli e dopo un tempo medio di 2,2 mesi dal trapianto in tutti i pazienti la tomografia computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) ha documentato un miglioramento significativo della circolazione sia a riposo che sotto stress nei territori dove sono state iniettate le staminali. Secondo i ricercatori i rilevanti miglioramenti clinici osservati sono legati al trapianto di staminali del midollo che ha indotto un meccanismo di lunga durata di formazione di nuovi vasi del sangue nell'area del cuore ischemica; tuttavia, secondo Biglioli, servono ulteriori sperimentazioni per provare se i miglioramenti osservati siano effettivamente dovuti al trapianto di staminali . Al congresso, anticipa Mattia Glauber cardiochirurgo dell Ospedale G. Pasquinucci - Istituto di Fisiologia Clinica CNR - UO Cardiochirurgia di Massa, saranno presentati i primi risultati dei follow-up degli interventi con la cardiochirurgia mini-invasiva in Italia. Sebbene ottimi, rileva Glauber, siamo in ritardo rispetto ad altri paesi dove la chirurgia mini-invasiva ha gia' preso piede, mentre da noi solo l'1-2% degli interventi sono ottenuti con questa chirurgia usata per lo piu' in interventi di sostituzione e/o riparazione valvolare mitralica o aortica, chiusura di difetti interatriali, rimozione di tumori benigni del cuore. Eppure, rileva Glauber, la cardiochirurgia mini-invasiva e' di gran lunga migliore di quella tradizionale perche' accorcia i tempi di degenza, riduce il dolore.postoperatorio e le complicanze, soprattutto per pazienti a rischio, e' meglio accettata dal paziente. - Italia. Bolzano. Convegno internazionale "Cellule staminali, trapianto di cornea" Sabato 9 dicembre con inizio alle 9, nella Casa della Cultura 'Walther von der Vogelweide', a Bolzano, si terra' il convegno scientifico internazionale sul tema 'Cellule staminali, trapianto di cornea. Lo stato dell'arte'. Sara' presente al convegno scientifico l'assessore provinciale alla sanita' ed alle politiche sociali Richard Theiner, il quale informera', tra l'altro su un intervento di innesto di cellule staminali per la riparazione della cornea di un paziente affetto da lesioni oculari, effettuato recentemente e per la prima volta presso il Reparto di Oculistica dell'Ospedale di Bolzano. Sono previsti interventi del prof. Harminder Dua di Nottingham sulle future prospettive del trattamento con cellule staminali, del prof. Shigeru Kinoshita di Kyoto sulla caratterizzazione della superficie oculare dopo il trapianto con mucosa buccale ed anche le esperienze chirurgiche in interventi con cellule staminali e trapianto corneale da parte del prof. Thomas Neuhann di Monaco. Naturalmente saranno presenti anche scienziati italiani, che esporranno ulteriori aspetti ed approfondimenti relativi alla tematica in questione. Obiettivo principale del convegno e' quello di fornire notizie dettagliate su quanto di nuovo puo' proporre l'oculista moderna sia nella sua applicazione pratica, sia nel campo della ricerca. L'informazione e' mirata, pertanto, non solo agli specialisti dei vari settori oftalmologici, ma anche a tutti gli operatori della Sanita', che abbiano interesse ad una conoscenza allargata di una branca della medicina come l'oculistica in continua e rapidissima evoluzione. - Italia. Nominato nuovo Comitato nazionale di bioetica, Francesco Paolo Casavola il presidente E' stato rinnovato, con decreto del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB). Il Comitato sara' presieduto dall'ex Presidente della Corte costituzionale e attuale Presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Francesco Paolo Casavola. Lo rende noto un comunicato di palazzo Chigi. I criteri sulla base dei quali e' stata elaborata la formazione del nuovo Comitato sono i seguenti: sensibile riduzione del numero dei componenti; riequilibrio del rapporto uomo/donna; complessivo abbassamento dell'eta' media; ampio ricambio nella composizione dell'organismo. Il Comitato sara' composto da 35 membri (erano 52) di cui 14 donne, piu' i 5 Presidenti onorari. Questi, oltre al Presidente, i nomi dei componenti il nuovo Comitato nazionale per la Bioetica: Salvatore Amato, Luisella Battaglia, Stefano Canestrari, Cinzia Caporale, Elena Cattaneo, Mauro Ceruti, Isabella Maria Coghi, Roberto Colombo, Gilberto Corbellini, Bruno Dallapiccola, Antonio Da Re, Lorenzo d'Avack, Maria Luisa Di Pietro, Riccardo Di Segni, Emma Fattorini, Carlo Flamigni, Romano Forleo, Silvio Garattini, Marianna Gensabella, Laura Guidoni, Aldo Isidori, Claudia Mancina, Luca Marini, Assunta Morresi, Demetrio Neri, Andrea Nicolussi, Laura Palazzani, Alberto Piazza, Vittorio Possenti, Rodolfo Proietti, Lucetta Scaraffia, Monica Toraldo Di Francia, Giancarlo Umani Ronchi, Grazia Zuffa. Questi i Presidenti onorari: Giovanni Berlinguer, Adriano Bompiani, Francesco D'Agostino, Adriano Ossicini, Rita Levi Montalcini. I Vicepresidenti verranno indicati tra i membri del Comitato. Il Presidente del Consiglio ha poi proposto Francesco Donato Busnelli quale membro dell'European Group on Ethics in Scienze and New Technologies al posto di Carlo Casini, dimissionario dal 12 luglio 2006. E' stato rinnovato, con decreto del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB). Il Comitato - si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi - sarà presieduto dall'ex Presidente della Corte costituzionale e attuale Presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Francesco Paolo Casavola. I criteri sulla base dei quali è stata elaborata la formazione del nuovo Comitato, spiega sempre la nota, sono stati quelli di una sensibile riduzione del numero dei componenti, di un riequilibrio del rapporto uomo/donna, di un complessivo abbassamento dell'età media e di un ampio ricambio nella composizione dell'organismo. Il Comitato sarà composto da 35 membri (erano 52) di cui 14 donne, più i 5 Presidenti onorari. Questi, oltre al Presidente, i nomi dei componenti il nuovo Comitato nazionale per la Bioetica: Salvatore Amato; Luisella Battaglia; Stefano Canestrari; Cinzia Caporale; Elena Cattaneo; Mauro Ceruti; Isabella Maria Coghi; Roberto Colombo; Gilberto Corbellini; Bruno Dallapiccola; Antonio Da Re; Lorenzo d'Avack; Maria Luisa Di Pietro; Riccardo Di Segni; Emma Fattorini; Carlo Flamigni; Romano Forleo; Silvio Garattini; Marianna Gensabella; Laura Guidoni; Aldo Isidori; Claudia Mancina; Luca Marini; Assunta Morresi; Demetrio Neri; Andrea Nicolussi; Laura Palazzani; Alberto Piazza; Vittorio Possenti; Rodolfo Proietti; Lucetta Scaraffia; Monica Toraldo Di Francia; Giancarlo Umani Ronchi; Grazia Zuffa. Saranno presidenti onorari Giovanni Berlinguer, Adriano Bompiani, Francesco D'Agostino, Adriano Ossicini e Rita Levi Montalcini. I Vicepresidenti verranno indicati tra i membri del Comitato. Il Presidente del Consiglio - conclude la nota di Palazzo Chigi - ha poi proposto Francesco Donato Busnelli quale membro dell'European Group on Ethics in Scienze and New Technologies al posto di Carlo Casini, dimissionario dal 12 luglio 2006. COMMENTI La notizia della sua nomina a presidente del comitato di Bioetica lo coglie impreparato: 'Davvero? Non lo sapevo. Ma e' successa la stessa cosa per tutte le nomine della mia vita, compresa quella di presidente della Corte Costituzionale'. Cosi' Francesco Paolo Casavola risponde al telefono pochi minuti dopo che Palazzo Chigi ha reso nota la decisione del Presidente del Consiglio Romano Prodi di firmare il decreto per il rinnovo del comitato. 'E' un compito di una gravita' straordinaria - dice solo - perche' i problemi della bioetica sono moltissimi e delicati'. Nessuna anticipazione sugli argomenti che Casavola potrebbe mettere da subito nell'agenda dei lavori del nuovo organismo: 'Compito del presidente e' quello di ascoltare'. Lasciando cosi' intendere che potrebbe riproporre cosi' l'impostazione delle presidenze della Corte Costituzionale dove il giudice che siede sullo scranno piu' alto e' 'primus inter pares'. Durante i suoi 9 anni alla Corte Costituzionale il cattolico Casavola ha scritto importanti sentenze sull'ora di religione che riaffermano il principio della laicita' dello stato, collocano l'insegnamento religioso tra i compiti della scuola e lasciano pero' alla coscienza dei singoli la scelta se avvalersene o meno, e alle strutture didattiche la regolamentazione degli orari. Curioso di sapere chi oltre a lui fara' parte della commissione, Casavola si fa leggere la nota di Palazzo Chigi e una cosa gli balza subito agli occhi: quasi la meta' dei componenti sono donne, come anche lo stesso comunicato ufficiale sottolinea. 'E' un fatto molto importante - commenta - che potra' aiutare nell'analisi dei problemi della bioetica'. 'Finalmente il governo ha varato il nuovo Comitato per la Bioetica con la presenza, ne va dato atto, di alcuni nomi di indiscussa competenza quali Riccardo Di Segni, Lorenzo d'Avack, Salvatore Amato, Cinzia Caporale ed altri'. Lo dichiara il deputato Giuseppe Consolo (An) commentando il rinnovo, con decreto del premier Romano Prodi, del Comitato nazionale per la Bioetica (CNB) che sara' presieduto da Francesco Paolo Casavola. 'L'aver introdotto 14 nomi di donne e ridotto il totale dei componenti da 52 a 35 - prosegue - e' inoltre un buon segnale per l'efficienza che tale delicato organo dovra' dimostrare, specie in un momento in cui le problematiche bioetiche sono al centro dell'attenzione di quanti, specialmente in Alleanza nazionale, hanno dimostrato e dimostrano grande sensibilita' per questi temi cosi' delicati'. Un buon lavoro al nuovo Comitato Nazionale di Bioetica che finalmente e' stato nominato! Non mancano i temi all'ordine del giorno da affrontare e su cui avere pareri di esperti dei vari ambiti, dai giuristi ai bioeticisti fino ai ricercatori'. Lo dice Donatella Poretti della Rosa nel Pugno. 'Inutile ricordare - continua la parlamentare - che mentre la politica continua a cercare quadrature del cerchio con impossibili trattative tutte politicistiche, e' invece necessario che su alcuni temi ci si scordi le appartenenze di partito e si guardi piu' pragmaticamente ai fatti e ai fenomeni sociali che la politica dovrebbe governare. Purtroppo e' spesso accaduto che quando il Comitato ha fornito un parere che non era quello voluto, lo si e' lasciato nel cassetto'. 'Dall'eutanasia alla fecondazione assistita, - continua Poretti - dall'aborto farmacologico ai pacs, dal testamento biologico alle terapie di riduzione del danno sugli stupefacenti, dalla ricerca con gli embrioni ai viaggi della speranza per le staminali, dal parto senza dolore alle terapie del dolore piu' in generale... il Comitato avra' da lavorare'. Secondo Poretti un buon inizio sarebbe dare la risposta alla domanda di Piergiorgio Welby'. 'Finalmente il Comitato puo' dare un contributo per un compito ormai urgentissimo: riaprire nel paese e nelle istituzioni un grande confronto sui temi della vita, della salute e della ricerca'. Lo ha detto Marco Cappato, segretario dell'associazione Coscioni. 'Ci consulteremo - ha aggiunto - con il nostro co-Presidente Welby sull'evoluzione dell'iniziativa in corso, in particolare volta ad interrompere la tortura che sta subendo'. Cappato ha poi sottolineato: 'Uno degli obiettivi - l'altro e' una risposta a Welby - del nostro sciopero fame giunto oggi al quindicesimo giorno, per quattro di noi consecutivi, e che ha coinvolto complessivamente 700 persone, e' stato finalmente raggiunto, ponendo fine a un ritardo che era divenuto intollerabile'. 'Diamo volentieri atto al Presidente Prodi - ha concluso - di aver accolto almeno in parte la nostra richiesta di significativa riduzione del numero dei membri. Ci auguriamo che questa riforma contribuisca ad una maggiore efficacia del Comitato stesso, anche se nella composizione non sembra essere realizzata quella netta discontinuita' laica cosi' necessaria rispetto alla precedente prevalenza clericale'. 'Sono molto contenta di questa giornata: mentre il governo ha ritirato il suo emendamento sulle coppie di fatto, contestualmente arriva la buona notizia della formazione del Comitato nazionale di bioetica'. Lo ha detto la senatrice della Margherita Paola Binetti, ex presidente di Scienza e vita. 'Sono certa che il presidente Casavola - ha aggiunto Binetti - sapra' interpretare le nuove esigenze che in modo sempre piu' incalzate si impongono al Comitato nazionale di bioetica: elaborare tempestivamente documenti che aiutino il governo a farsi un opinione qualificata, con tutta la ricchezza delle posizioni, su tematiche su cui sara' sollecitato a prendere decisioni anche in termini legislativi'. 'Penso al tema dell'eutanasia - ha concluso Binetti - su cui l'anno scorso il precedente Comitato ha fornito eccellente documento sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, che ha rappresentato un punto di riferimento per molte iniziative legislative'. Impagnata a Bruxelles con i lavori del consiglio generale del Partito Radicale Trasnazionale, Rita Bernardini, segretario dei Radicali italiani, accoglie con soddisfazione la nomina del nuovo comitato nazionale di bioetica, "prima di tutto perché rientriamo nella legalità", e poi anche "per alcuni nomi". Primi fra tutti, quelli di Elena Cattaneo, Gilberto Corbellini, Carlo Flamigni e Demetrio Neri, da sempre vicini alle battaglie dell'Associazione Luca Coscioni. Ma non solo, "anche personalità come Silvio Garattini, non legati a noi direttamente, ma di grande prestigio". Bernardini, al quindicesimo giorno di sciopero della fame (iniziato anche per chiedere il rinnovo del Cnb ora si concentrerà nel sostenere la battaglia condotta da Pier Giorgio Welby), esprime soddisfazione anche per la riduzione del numero dei componenti il comitato (chge scendono da 52 a 35) e per la nomina di Francesco Paolo Casavola a presidente. Quello del presidente emerito della Corte Costituzionale è, per il segretario, "un nome prestigioso che può garantire un ruolo importante del Comitato". 'La nomina del presidente Casavola apporta senza dubbio al neocomitato nazionale di bioetica il suo alto prestigio internazionale, tuttavia va sottolineato come ancora una volta sia prevalsa una pregiudiziale a favore di un esponente cattolico, quasi a ribadire una sorta di diritto esclusivo che non e' in se' giustificato'. Cosi' il vicepresidente del gruppo della Rosa nel Pugno alla Camera, Lanfranco Turci, commenta le nomine effettuate nei giorni scorsi. 'Mi spiace aggiunge per l'esclusione ripetuta di uno studioso come Maurizio Mori che fu tra i primi a introdurre negli anni ottanta la disciplina della bioetica in Italia. Per Turci 'il comitato e' costituito da personalita' di gran forza e caratura culturale e ci aspettiamo che sappia approfondire il confronto e suggerire soluzioni su temi che hanno assunto un'importanza crescente nella societa' e nella politica italiana'. 'La nomina del gran giurista e mio amico Francesco Paolo Casavola, 'cattolico adulto', a presidente del Comitato nazionale di Bioetica e', attraverso la sua richiesta di dialogo e confronto che per noi 'cattolici infanti' significa semplicemente resa, una strada aperta alla eutanasia ed al testamento biologico': lo afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. - Spagna. Bernat Soria preannuncia buone notizie Bernat Soria, direttore del Centro Andaluz de Biologia Molecular y Medicina Regenerativa (CABIMER) di Siviglia, ha detto che tra "alcuni mesi" annuncera' "buone notizie" sulle ricerche che si stanno conducendo con cellule staminali embrionali ad uso terapeutico. Ha spiegato che le buone notizie riguardano sperimentazioni legate alla coltura di linee cellulari embrionali, ma ha precisato di non poter entrare nei dettagli poiche' i lavori sono coperti dal segreto (per un'eventuale pubblicazione su una rivista internazionale o in vista di un brevetto); quello che puo' dire e' che sono indirizzate a nuove tecniche per coltivare linee di cellule staminali embrionali umane. Sollecitato dai giornalisti, ha aggiunto che le ricerche mirano a liberare la coltura di linee cellulari embrionali umane da elementi spuri, come sostanze chimiche o strati cellulari esterni che servono da coltura affinche' le cellule umane possano svilupparsi partendo da un embrione. Soria si e' detto contento che il Centro de Medicina Regenerativa di Barcellona sia riuscito a differenziare due linee cellulari embrionali, e ha ricordato che quella scoperta scientifica e' stata possibile, in parte, anche grazie alle iniziative legislative andaluse, pioniere in materia. Ha assicurato che il suo centro, CABIMER, non ha, tra i suoi obiettivi prioritari, quello di differenziare linee cellulari embrionali umane e che le due linee trasferite al Banco de Lineas Celulares di Granada dall'Istituto Karolinska di Stoccolma -le prime omologate con cui abbiano potuto lavorare i ricercatori spagnoli- vengono coltivate in modo adeguato e "daranno notizie nei prossimi mesi". Ha aggiunto che CABIMER lavora alla differenziazione delle linee di cellule staminali embrionali con un gene patologico, riproduttrici di malattie ereditarie: e' un campo della terapia cellulare ancora poco esplorato, e il centro sivigliano si orienta verso l'applicazione terapeutica di questi lavori. "Tentiamo di ricavare linee (di cellule staminali embrionali) partendo da embrioni aventi una malattia genetica per vedere se la possiamo curare. Quando avremo dei risultati? Presumibilmente entro un anno". Il ricercatore ha fatto notare che CABIMER e' in funzione solo da sei mesi e, alle domande dei giornalisti, ha enfatizzato: "Il CABIMER non puo' essere confrontato con centri che funzionano da dieci anni; non lo si puo' pretendere ne' dai miei ricercatori ne' da me". Il CABIMER, inaugurato questa primavera dal presidente Rodriguez Zapatero, conta su venti gruppi di ricerca integrato da duecento ricercatori e dispone di un finanziamento di oltre 16 milioni di euro. - Spagna. Staminali embrionali e morbo di Parkinson Centro de Investigacion Cooperativa en Biociencias (CIC bioGUNE), con sede nel Parco Tecnologico de Zamudio (Vizcaya), sara' il primo, in Spagna, a fare ricerca sul morbo di Parkinson con le cellule staminali embrionali. Il progetto e' stato approvato la scorsa settimana da Comision Tecnica del Banco Nacional de Celulas, dipendente dal ministero di Sanita' e Consumo; Cic bioGUNE e' quindi il primo laboratorio spagnolo a poter disporre, per le sue attivita', di materiale biologico fornito dalla banca pubblica. Si sa che le cellule staminali sono in grado di dar luogo a ciascuno dei 200 tipi di cellule di cui si compone l'organismo, e i ricercatori sperano, in futuro, di poterle programmare per formare cellule specializzate e i tessuti desiderati; cio' avrebbe conseguenze positive per i trapianti e nel trattamento di molte malattie. "Vorremmo riuscire ad ottenere neuroni dopaminergici, che sono implicati nella malattia di Parkinson", spiega Jose' Luis Zugaza, ricercatore del CIC bioGUNE e codirettore del progetto insieme alla biologa Maria Vivanco. I neuroni dopaminergici secernono la dopamina, un neurotrasmettitore chiave per le funzioni motorie. Il Parkinson li uccide, e il deficit di dopamina causa il disturbo motorio che fa perdere il controllo dei movimenti. Zuzaga e Vivanco coordineranno l'attivita' di 15 gruppi: otto del CIC bioGUNE, due dell'Universita' del Paese Basco, uno dell'Universita' della Navarra, un altro dell'ospedale Donostia (San Sebastian) e di del Cruces (Bilbao), e altri due dell'azienda OWL Genomics e dell'Istituto valenziano d'infertilita' (Ivi). Queste équipes cercheranno, nei prossimi tre anni, d'imparare a manipolare una cellula staminale per convertirla in un neurone dopaminergico. I ricercatori baschi prenderanno come punto di partenza i protocolli gia' esistenti, basati sulla sperimentazione con i topi. Lavoreranno con campioni di tre linee di cellule staminali provenienti dal Centro de Investigacion Principe Felipe (Valencia). Ogni linea e' formata dalle cellule ottenute da un embrione congelato che e' stato scartato dalla fecondazione in vitro, e reso utilizzabile per la ricerca. Le cellule staminali non solo possono convertirsi in altre di ogni tipo, ma sono in grado anche di moltiplicarsi all'infinito. Percio', se il progetto avra' successo, si aprira' la possibilita' di produrre neuroni dopaminergici da cellule staminali embrionali, che in seguito potrebbereo essere ineiettati nelle zone cerebrali colpite dal morbo di Parkinson. - Germania. Premiato ricercatore sulle staminali Il professor Rudolf Jaenisch e' stato insignito a Berlino della medaglia Max Delbrueck. Il premio e' un riconoscimento al suo lavoro relativo alla regolazione dei geni, uno studio molto importante soprattutto per la sperimentazione con le cellule staminali embrionali e la clonazione terapeutica, come indica la motivazione. Rudolf Jaenisch e' nato nella Slesia sudeta nel 1942. Ha studiato medicina a Monaco di Baviera e poi si e' trasferito negli Stati Uniti, dove ha vissuto a lungo ed e' stato professore anche all'Universita' di Princeton. Nel 1977 e' tornato in Germania per dirigere il dipartimento di virologia tumorale all'Istituto Heinrich Pette dell'Universita' di Amburgo. Dal 1984 e' impegnato in ricerche presso il Whitehead Institute for Biomedical Reserach a Cambridge in Usa, ed e' professore di biologia al Massachusetts Institute of Technology (MIT). La medaglia Max-Delbrueck viene assegnata ogni anno, dal 1992, a scienziati di fama. Il primo a riceverla e' stato il professor Guenter Blobel, poi divenuto premio Nobel. - Germania. Una sentenza sulla brevettabilita' dell'embrione Il tribunale competente per i brevetti ha dichiarato nullo un brevetto del ricercatore sulle staminali Oliver Bruestle. Se un procedimento comporta la clonazione o la distruzione di embrioni umani, il suo risultato non puo' essere brevettato, e pertanto sparisce lo stimolo economico: questo il succo della sentenza. La questione era stata sollevata dall'organizzazione ecologista Greenpeace, che aveva contestato la tutela conferita alla produzione di tessuti nervosi attraverso l'utilizzo di cellule staminali embrionali. Alla fine degli anni 1990, Oliver Bruestle, di ritorno da un soggiorno di studio in Usa, aveva portato con se' il metodo che consente di trasformare cellule staminali embrionali in cellule nervose. Per tutelare il procedimento, Bruestle nel 1997 inoltro' richiesta all'Ufficio Brevetti. Due anni dopo questi gli assegno' l'attestato DE19756864 per l'iter di una produzione "in quantita' illimitata" e l'impiego "nella terapia di difetti neuronali". Nell'ottobre 2004 Greenpeace fece ricorso. "E' assurdo non considerare la provenienza delle cellule staminali", hanno sostenuto gli ecologisti riferendosi al diritto di tutela tedesco ed europeo, in base ai quali il brevetto puo' essere rilasciato solo se il suo sfruttamento non sia contrario alle buone usanze. E invece, secondo Greenpeace, e' proprio quello che caratterizza il brevetto di Bruestle, in quanto le cellule staminali del tessuto per riparare i nervi derivano da embrioni umani. La legge tedesca sulla protezione degli embrioni e' contraria, e in quanto alle norme comunitarie, esse dicono che non possono essere rilasciati brevetti nel caso di sfruttamento di embrioni umani per scopi industriali o commerciali. Anche Eva-Maria Schermer, che presiedeva la terza sezione del Tribunale, ha sostenuto che non si puo' ignorare come quel procedimento comporti l'uccisione di embrioni. Oliver Bruestle ha ribattuto che a rimetterci sarebbero stati i pazienti e l'industria biotecnologica, costretta a lasciare il Paese se le innovazioni non godono di un'adeguata difesa. "A quel punto saranno altri a guadagnarci". O ancora: "Probabilmente il tribunale dei brevetti non e' l'istanza piu' adatta a decidere. Ci sono questioni cui e' gia' stata data una risposta nella legge sulle cellule staminali". Bruestle ha sostenuto che il brevetto non viola la legge e che il tribunale stesso lo ha dovuto riconoscere, solo che ha considerato un fatto immorale l'impiego di cellule staminali embrionali importate. A lui, Bruestle, importa di piu' il diritto in se' che le possibilita' di sfruttamento del brevetto, anche perche' un vero beneficio commerciale e' ancora di la' da venire. A conclusione di un dibattimento piuttosto aspro, il tribunale ha dichiarato nulla qualunque pretesa di brevettare lo sfruttamento di cellule staminali umane per le quali sia necessario distruggere embrioni. Il diritto di tutela resta invece in piedi per l'uso di cellule animali. Il tribunale e i denuncianti hanno infine voluto chiarire che loro non sono interessati a ostacolare la ricerca di base, ma vogliono impedire un uso commerciale della vita umana. Bruestle ha annunciato che ricorrera' in appello. La prossima istanza sara' dunque la Corte federale. - Spagna. Ciclo di conferenze su cellule staminali e bioetica Si sta per chiudere il ciclo di conferenze sull'uso terapeutico delle cellule staminali che la Universidad Permanente Millan Santos ha organizzato nel mese di novembre. I temi trattati erano compresi nel titolo "Uso terapeutico delle cellule staminali. Luci ed ombre. Aspetti bioetici". L'ultima conferenza vertera' sull'uso delle staminali alla luce della bioetica, e sara' tenuta da Carlos Alonso Bedate del Centro di biologia molecolare Severo Ochoa di Madrid. La sua sara' una riflessione sulle ripercussioni etiche e sociali dell'insieme delle azioni da adottare in questo campo. Infatti, se la ricerca con le staminali promette grandi cose per la cura di ogni tipo di malattia, l'uso di queste staminali, soprattutto delle cellule embrionali, solleva controversie di tipo etico. Carlos Alonso Vedate analizzera' la divergenza di opinioni a questo proposito ed esporra' gli argomenti a favore e contro il possibile impiego delle cellule embrionali nel trattamento clinico. - Francia. Rilancio parlamentare su ricerca con gli embrioni e clonazione terapeutica Mentre la Chiesa cattolica si lancia a testa bassa contro la ricerca sugli embrioni alla vigilia di Telethon, l'8 e il 9 dicembre, l'Ufficio parlamentare di valutazione delle ricerche scientifiche e tecnologiche chiede che si autorizzino clonazione terapeutica e ricerca sull'embrione. Il rapporto, redatto dal deputato PS Alain Claeys su richiesta del presidente dell'Assemblea nazionale, Jean-Louis Debre', rischia di gettare altro olio sul fuoco. Oltre alla ricerca sull'embrione, il testo adottato il 5 dicembre all'unanimita' dai deputati e dai senatori dell'Office, preme perche' si autorizzi la clonazione terapeutica -che essi preferiscono chiamare trasferimento nucleare. Chiedono che si riveda gia' nel 2007 la legge di bioetica per inserirvi queste due autorizzazioni, senza aspettare la scadenza prevista del 2009. La terapia cellulare e' un concetto pieno di promesse teoriche che devono trovare conferma in un programma di ricerche sperimentali. L'idea e' che si potrebbero "riparare" i malati colpiti da disturbi incurabli (Alzheimer, Parkinson, diabete...) trapiantando nel loro organismo cellule sane in sostituzione di quelle malate. Dove trovare le cellule sane? L'embrione contiene cellule dette staminali, capaci di essere trasformate in ogni tipo di cellula (cardiaca, pancreatica...); una volta trasformate potrebbero essere trapiantate. Dunque, la clonazione (o trasposizione nucleare, che consiste nell'inserire il nucleo di una cellula in un ovocita) potrebbe consentire d'ottenere degli embrioni umani da cui prelevare in seguito le cellule staminali. Negli adulti ci sono cellule staminali, ma sono piu' difficili da estrarre, e altre si trovano nel cordone ombelicale. Secondo un'indagine pubblicata da The Economist e citata nel rapporto parlamentare, attualmente esistono 140 "prodotti cellulari" in elaborazione per malattie diverse, quasi tutti nella fase di studio clinico e che devono ancora dimostrare la loro efficacia. Per ora non ci sono risultati terapeutici patenti. In Francia, la legge di bioetica del 2004 proibisce la ricerca sull'embrione, sebbene il divieto contempli un regime di deroga, e bandisce la clonazione terapeutica. Altri Paesi hanno leggi piu' permissive, come la Gran Bretagna che autorizza queste attivita', o gli Stati Uniti, dove sono possibili con i finanziamenti privati. E ieri l'Australia ha votato un disegno di legge favorevole alla clonazione terapeutica. "Oggi in Giappone, a Singapore, in Corea del Sud, queste ricerche cosi' dinamiche sono al centro delle strategie di sviluppo di quei Paesi che approfittano degli indugi europei ed americani", sostiene Alain Clayes. "Il legislatore deve conciliare tre principi: il rispetto della persona, quello della liberta' del ricercatotre che deve sapere quale limite la societa' intende porre alla sua attivita', il diritto del malato ad avere speranza di vedere un giorno attenuata la sua soffereneza". Dopo un'analisi della posta in gioco, delle sfide, dei limiti attuali della ricerca, il documento fa una serie di proposte. Oltre alla ricerca sull'embrione, raccomanda d'autorizzare il trasferimento nucleare "che diventa indispensabile per permettere alla Francia di restare dentro il consesso delle grandi nazioni operanti nella ricerca scientifica", aggiunge il deputato. Quindi propone un dibattito nazionale sul tema, che dovrebbe essere organizzato dall'Agenzia di biomedicina incaricata di valutare la legge sulla bioetica, insieme all'Ufficio parlamentare per la ricerca scientifica. Poiche' il trasferimento nucleare necessita di ovociti femminili, molto difficili da ottenere, il rapporto suggerisce una serie di misure per fare in modo che la donazione sia fatta in condizioni perfettamente etiche, come il consenso informato, la gratuita', il rimborso delle spese, l'anonimato delle donatrici. Infine, sollecita un'azione internazionale sulla regolamentazione del dono degli ovociti, allo scopo d'impedire "lo sfruttamento del corpo delle donne, in particolare nei paesi in via di sviluppo". Il rapporto, quanto mai innovativo con le sue numerose proposte, riguarda questioni determinanti per il futuro della ricerca. Ma se il dibattito merita d'essere condotto su scala nazionale, deve e puo' svolgersi serenamente: finora a nessuno e' riuscita la clonazione umana e l'interesse delle cellule staminali embrionali umane e' ancora da dimostrare. - Spagna. Tre coppie autorizzate per la prima volta a praticare il "baby designer" Comision Nacional de Reproduccion Asistida ha autorizzato, per la prima volta in Spagna, l'applicazione di tre diagnosi preimpianto; esse consentiranno a tre coppie di concepire un figlio sano per salvare la vita di un altro figlio malato (pratica che porta anche il nome di "baby designer"). Il rapporto della Commissione passa ora alla Generalitat valenciana, dove si trova l'Instituto Valenciano de Infertilidad che ha richiesto la realizzazione di quella tecnica, per l'approvazione definitiva. Cio' che la Commissione ha autorizzato, in concreto, e' l'applicazione della diagnosi preimpianto. Essa consiste nel concepire un figlio sano con tecniche di riproduzione assistita, in modo che questi nasca come donatore compatibile, vale a dire con cellule sanguigne del cordone ombelicale adatte ad essere trapiantate nel fratello gravemente malato. Dopo questa decisione della Commissione, il passaggio successivo sara' l'approvazione da parte della Consejeria de Sanidad del Governo di Valencia, cui compete il consenso finale per l'esecuzione di tali tecniche. In Spagna, l'impiego della diagnosi preimpianto per salvare la vita di terzi e' possibile da quando e' entrata in vigore la nuova legge di riproduzione assistita, approvata dal Parlamento nel maggio 2006. "Queste tecniche potranno essere utilizzate con carattere eccezionale, sempre che non esista un rimedio alternativo alla malattia grave, e dopo che sia stato analizzato, caso per caso, dalla Commissione per la Riproduzione Assistita", ricorda il ministero della Sanita' in un comunicato stampa. Dei tre casi autorizzati, due saranno applicati su pazienti affetti da beta-talassemia maggiore, il terzo da anemia di Fanconi. I pazienti sono bambini d'eta' compresa tra uno e cinque anni. Il rapporto della Commissione raccomanda che i tre trattamenti vengano realizzati con carattere sperimentale, giacche' praticamente non esistono al mondo casi di trapianto di questo tipo. Nel caso di beta-talassemia maggiore non si e' a conoscenza di nessun caso simile, e per quanto concerne l'anemia di Fanconi sono noti solo cinque casi. La nozione di trattamento sperimentale comporta che dovra' essere esguito in particolari condizioni di attenzione e di controllo da parte delle autorita' sanitarie; inoltre, si dovra' garantire un'informazione completa ai genitori sulle reali possibilita' di successo, sia per quanto riguarda la selezione embrionaria, sia nel trattamento di riproduzione assistita. Con questa relazione, che verra' inviata a tutte le comunita' autonome, le regioni potranno autorizzare i centri di riproduzione assistita ad attuare le pratiche in questione, conformemente alle disposizioni contenute nella Ley de Reproduccion Asistida. - Italia. 1350 le donne che hanno chiesto di conservare il cordone in banche estere E' un serbatoio ricchissimo di cellule staminali, utilizzate con successo contro malattie come leucemia, anemia, talassemia. In Italia il sangue del cordone ombelicale, al momento del parto, si puo' donare, ma non puo' essere conservato per se' o per i propri figli. E cosi' qualcuno sceglie di ricorrere alle banche del cordone presenti in altri Paesi. E' un vero e proprio mercato, una delle tante facce del turismo della salute. Nel 2006 sono state 1.350 le donne che, prima di partorire, hanno fatto richiesta di portare all'estero il loro cordone. E' questo il quadro delineato, rispondendo all'interrogazione di Donatella Poretti della Rosa nel pugno, dal sottosegretario alla Salute Antonio Gaglione. Il sangue del cordone ombelicale e' ricco di cellule staminali: strumenti importanti per combattere malattie del sangue molto gravi: come il midollo osseo, infatti, possono essere trapiantate nei pazienti affetti da leucemia, anemia, talassemia e altre patologie. Ma a differenza di quello che esige una compatibilita' del 100% tra donatore e recettore, per il sangue del cordone ombelicale basta una compatibilita' del 70%: aumenta cioe' sensibilmente la possibilita' di trovare un donatore. La raccolta del sangue e' molto semplice: basta, al momento del parto, un kit di sterilizzazione in cui inserire il cordone ombelicale, che deve essere inviato nei centri che prelevano e isolano le cellule staminali e le congelano, crioconservandole. In Italia le staminali da cordone possono essere raccolte in 15 centri pubblici accreditati. Ma e' vietata la conservazione per uso autologo, cioe' per i propri figli o per se stessi. A chi ne fa richiesta al ministero della Salute, pero, viene riconosciuta la possibilita' di portarlo all'estero. Prima dell'autorizzazione, si deve effettuare un colloquio informativo (counselling) col Centro nazionale trapianti del ministero della Salute. "Nell'ultimo mese le richieste di counselling sono state 323", e' il dato fornito dal sottosegretario Gaglione: "In totale, il Cnt ha finora effettuato oltre 1.400 counselling, di cui 1.350 nel 2006". Le donazioni di cordone, anche a causa del notevoli difficolta' legate al sistema di raccolta, avvengono solo nel 5% dei parti: in tutto, quindi, circa 30 mila l'anno. COMMENTI Dichiarazione di Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno: "Mi sembra evidente la necessita' di intervenire sulla materia a partire dall'unica proposta di legge esitente, depositata da me e sottoscritta da deputati di vari partiti (Marco Beltrandi, Dorina Bianchi, Daniele Capezzone, Sandra Cioffi, Cinzia Dato, Sergio D'Elia, Tana De Zulueta, Daniela Dioguardi, Daniela Garnero Santanche', Bruno Mellano, Chiara Moroni, Maurizio Turco), che ha come obiettivo quello di permettere a tutte le donne di poter conservare per se', per i propri congiunti o per chi ne abbia necessita' il sangue del proprio cordone ombelicale per scopi terapeutici, clinici o di ricerca. Voglio ricordare che con questa proposta di legge difficilmente si rischierebbe di veder diminuire la donazione in quanto, in Italia, non tutti i punti nascita permettono la raccolta e la donazione del cordone, facendo si' che molti di questi vengano gettati via. Le banche private aumenterebbero la possibilita' di conservazione delle sacche cordonali in sinergia con il servizio pubblico e senza pesare economicamente su di questo, andrebbero anzi a destinare il 10% dei profitti alla ricerca scientifica." "Come donne e come Rifondazione comunista lotteremo fino a quando una legge garantira' a tutte le mamme, e non solo a chi puo' permettersi un viaggio all'estero, la possibilita' di conservare e utilizzare, giustamente, anche per i propri figli, le cellule dei cordoni ombelicali". Questo e' quanto afferma Tiziana Valpiana, senatrice del Prc e membro della commissione Sanita'. "Gia' ora, grazie alle iniziative del Prc, il Piano sangue prevede l'organizzazione del prelievo di sangue cordonale nei punti nascita- spiega ancora Valpiana- il problema e' grave e reale, in Italia bisogna ancora discutere sul perche' ne sia vietato l'uso autologo, ma anche sul perche' non esiste ancora una rete per la conservazione dei cordoni ombelicali, il cui sangue e' ricco di cellule staminali preziose nella cura di leucemie, anemie e talassemie". La raccolta del sangue e' molto semplice: basta, al momento del parto, un kit di sterilizzazione in cui inserire il cordone ombelicale, che deve essere inviato nei centri che prelevano e isolano le cellule staminali e le congelano, crioconservandole. In Italia le staminali da cordone possono essere raccolte in 15 centri pubblici accreditati. Ma e' vietata la conservazione per uso autologo, cioe' per i propri figli o per se stessi. A chi ne fa richiesta al ministero della Salute, pero, viene riconosciuta la possibilita' di portarlo all'estero. Prima dell'autorizzazione, si deve effettuare un colloquio informativo (counselling) col Centro nazionale trapianti del ministero della Salute. "Nell'ultimo mese le richieste di counselling sono state 323", e' il dato fornito dal sottosegretario Gaglione: "In totale, il Cnt ha finora effettuato oltre 1.400 counselling, di cui 1.350 nel 2006". Le donazioni di cordone, anche a causa del notevoli difficolta' legate al sistema di raccolta, avvengono solo nel 5% dei parti: in tutto, quindi, circa 30 mila l'anno. (1) L'interrogazione a risposta immediata: http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=234 (2) Il testo della proposta di legge: http://www.donatellaporetti.it/prop.php?id=175 - Usa. Identificate cellule staminali "master" del cuore Alcuni scienziati hanno detto di aver identificato le cellule staminali "master" del cuore, in grado di differenziarsi in tre principali tipi. Una scoperta che potrebbe aiutare a trovare nuovi trattamenti per le malattie del cuore. Lo studio dei ricercatori del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School di Boston, e' stato pubblicato lo scorso 22 novembre sulla rivista scientifica Cell. Il direttore dello studio, Kenneth Chien, ha affermato di essere rimasto sorpreso di aver scoperto una cellula che puo' trasformarsi in altri tipi di cellule molto diverse, dalle cellule del muscolo cardiaco a quelle endoteliali. Secondo i ricercatori, la scoperta potrebbe servire per nuove terapie nella rigenerazione dei tessuti cardiaci, terapie per riparare difetti congeniti e lesioni causate da attacchi di cuore negli adulti. - Gb. Cellule staminali per combattere il mal di schiena L'Universita' di Manchester ha sviluppato una cura a base di cellule staminali che potrebbe rigenerare completamente i tessuti danneggiati. Un nuovo radicale trattamento che potrebbe portare sollievo a milioni di persone che soffrono di mal di schiena. Un team di ricercatori ha infatti messo a punto una tecnica che rimedia alla degenerazione del tessuto che separa le vertebre, riducendo notevolmente il dolore che ne deriva. La nuova tecnica utilizza cellule staminali autologhe, estratte dal midollo spinale del paziente. Gli studiosi, diretti da Stephen Richardson, hanno in programma di cominciare le prime sperimentazioni pre-cliniche gia' dal prossimo anno. - Usa. Michigan. Senato approva finanziamento della ricerca con staminali adulte Il Senato dello Stato del Michigan ha approvato una serie di leggi per promuovere la ricerca con le cellule staminali adulte. La nuova legislazione prevede un finanziamento di 5 milioni di dollari da destinare alla creazione di un network di banche del cordone ombelicale. I testi di legge sono stati approvati all'unanimita' e, poiche' erano gia' stati precedentemente licenziati dalla Camera, aspettano solamente di essere controfirmati dal Governatore, Jennifer Granholm, prima di entrare in vigore. Sono stati invece respinti alcuni emendamenti che avrebbero esteso il finanziamento anche alla ricerca con le cellule staminali embrionali. - Usa. California. Stanziati i primi finanziamenti per la ricerca con le staminali Dopo numerose battaglie legali, il California Institute for Regenerative Medicine sta per stanziare i primi fondi per la ricerca con le cellule staminali. Se lo scorso anno l'istituto aveva erogato 14 milioni di dollari per l'istruzione di giovani ricercatori, nelle prossime settimane saranno stanziati 181 milioni di dollari a diversi centri di ricerca. Una commissione dell'istituto ha esaminato circa 230 richieste di finanziamento. I primi beneficiari saranno 30 centri di ricerca, con particolare attenzione a quelli che promuovono la formazione di nuovi scienziati. A marzo altri 80 milioni saranno destinati ai centri di ricerca gia' affermati. L'obiettivo, per le prime sperimentazioni sull'uomo, e' di trasferire la ricerca con le cellule staminali embrionali dal laboratorio alla clinica entro i prossimi 10 anni. - Usa. New Jersey. 500 mln Usd per la ricerca Il Parlamento dello Stato del New Jersey ha raggiunto un accordo per stanziare 500 milioni di dollari per la ricerca con le cellule staminali anche embrionali. Tre anni fa, il New Jersey era divenuto il secondo Stato americano a legalizzare questo tipo di ricerca. Un testo di legge, che prevede lo stanziamento di 270 milioni per i centri di ricerca, dovrebbe essere approvato senza problemi la prossima settimana, ha detto il parlamentare Neil Cohen. Un secondo testo di legge, che sara' discusso a gennaio, chiamera' gli elettori dello Stato ad esprimersi in un referendum popolare sui restanti 230 milioni di dollari. Il presidente del Senato Richard Codey, sponsor delle proposte di legge nel suo ramo del Parlamento, e' pronto ad accelerare i tempi per l'approvazione. Anche il Governatore, Jon Corzine, si e' detta pronta a controfirmare le leggi qualora passassero. Il New Jersey, che ospita le case farmaceutiche piu' importanti negli Stati Uniti, sta cercando di rimanere al passo con la California, dove saranno stanziati circa 3 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni per la ricerca con le cellule staminali. - Italia. Documento di posizione dell'Eurordis L'Eurordis, l'organizzazione europea per le malattie rare, ha pubblicato un documento di posizione dal titolo "Il punto di vista dei pazienti affetti da malattie rare SU Ricerca e terapie basate sulle cellule staminali embrionali". Si puo' leggere il testo integrale del documento qui: http://staminali.aduc.it/eurordis.pdf Segue una sintesi del documento. EURORDIS, l'organizzazione europea per le malattie rare, rappresenta 264 associazioni di malattie rare in 31 paesi, 19 dei quali sono Stati Membri della UE; essa quindi riflette la voce di un numero stimato di circa 30 milioni di pazienti affetti da Malattie Rare nell'Unione Europea. In risposta al corrente dibattito sugli aspetti etici collegati alla ricerca sulle cellule staminali embrionali (CSE), EURORDIS - in quanto rappresentante di pazienti ai quali mancano ad oggi medicinali efficaci e che ripongono grandi speranze nelle Terapie Avanzate - sente la necessità di presentare le proprie osservazioni sulla prospettiva dei pazienti affetti da malattie rare sul tema della ricerca sulle CSE. In particolare, riguardo alla proposta della Commissione Europea sulle Terapie Avanzate, EURORDIS teme che i Prodotti Avanzati generati da CSE possano essere privati dell'accesso alla procedura centralizzata che andrà a beneficiare tutte le altre Terapie Avanzate, come la terapia genica e le terapie cellulari basate su cellule staminali non embrionali. I pazienti affetti da Malattie Rare sono perfettamente coscienti del fatto che ad oggi non esistono trattamenti derivanti da CSE e che la riflessione presentata di seguito è basata sulle attese legata a questa promettente area di ricerca ed al corrente stato della ricerca sui modelli animali. Sebbene sia impossibile prevedere con precisione il risultato ed i tempi di qualunque tipo di ricerca, inclusa quella sulle CSE, gli scienziati ed il pubblico guadagneranno attraverso quest'ultima nuove conoscenze sulla biologia dello sviluppo umano che potrebbero avere un notevole potenziale per l'individuazione di nuove terapie e trattamenti. Inoltre, il corrente dibattito etico è connesso ai limiti delle tecnologie attualmente disponibili: oggi l'embrione è distrutto dopo l'estrazione delle CSE; tuttavia, in futuro, questo problema potrebbe scomparire del tutto con lo sviluppo di nuove tecniche che consentano la conservazione dell'embrione. Scopo di questo documento è dare un'equilibrata panoramica etica del punto di vista dei pazienti riguardo all'impiego delle cellule staminali embrionali (CSE) nella ricerca. Le CSE si trovano nella massa di cellule interne della blastocisti umana, che è una fase iniziale dello sviluppo dell'embrione (solo tra il 4° e il 7° giorno dopo la fecondazione). Nello sviluppo normale dell'embrione, le CSE hanno le maggiori potenzialità di fornire trattamenti di medicina rigenerativa, poiché hanno dimostrato multipotenzialità e capacità di auto-rinnovamento a lungo temine. I pazienti in generale, e i pazienti di malattie rare in particolare, sentono urgente bisogno di terapie efficaci. Essi ripongono grandi speranze nei confronti della ricerca sulle CSE. EURORDIS ritiene che gli individui debbano avere libertà nella scelta della terapia, e che essi dovrebbero essere liberi di rifiutare o richiedere i trattamenti derivanti dalla ricerca sulle CSE. EURORDIS teme che l'attuale dibattito possa sottrarre ai prodotti derivanti dalla ricerca sulle CSE i vantaggi di una procedura europea centralizzata, che garantisca alti livelli di qualità, efficacia e sicurezza. Il principio comunitario di sussidiarietà permette ai singoli Stati Membri di proibire la ricerca sulle CSE a livello nazionale. Questo potrebbe potenzialmente portare alla disponibilità di terapie basate su CSE solo in alcuni Stati Membri, creando ulteriori sperequazioni tra cittadini della UE (limitando l'accesso del paziente a potenziali trattamenti salvavita). Ciò è contrario al principio di libera scelta degli individui. La ricerca sulle CSE è al momento effettuata da un numero di paesi che rappresentano metà della popolazione mondiale e che adottano una politica permissiva e/o flessibile nei confronti della ricerca sulle CSE. I prodotti che potrebbero derivare da tale ricerca saranno presto o tardi disponibili anche in Europa. Migliaia di blastocisti umane create dalle coppie con problemi di fertilità giacciono nei congelatori dei laboratori della UE, solo per essere in seguito distrutte. Sembra illogico che la ricerca sulle CSE sia considerata come un omicidio da alcune persone, le quali però non considerano tale la finale distruzione di quelle blastocisti. L'ultimo sondaggio Eurobarometro (Giugno 2006) mostra un rilevante sostegno alla ricerca sulle CSE, purché questa sia rigorosamente regolata. Lo stesso avviene negli Stati Uniti dove un sondaggio del Settembre 2005, ha rilevato un vasto sostegno alla ricerca sulle CSE. Conclusioni: EURORDIS ritiene che la "protezione" delle blastocisti umane pre-impianto (le quali saranno distrutte in ogni caso più tardi come embrioni soprannumerari) debba essere valutata in rapporto a potenziali trattamenti a favore di cittadini europei condannati ad una morte lenta e dolorosa. Allo scopo potenziale di salvare le vite di milioni di pazienti, affetti da malattie rare e comuni, EURORDIS sostiene la ricerca sulle CSE, a patto che sia effettuata entro un rigoroso sistema normativo, avendo presente il diritto ad un uguale accesso alle cure mediche da parte di tutti i pazienti europei. EURORDIS non sostiene il divieto sull'impiego dei finanziamenti comunitari per la ricerca sulle CSE, né l'esclusione delle terapie derivate dalle CSE dal futuro Regolamento sulle Terapie Avanzate. A riguardo degli sforzi dei nostri ricercatori europei, EURORDIS è pienamente d'accordo con Lord Rees, Presidente della Royal Society inglese, il quale si è appellato ai Ministri europei presenti al Consiglio Europeo del 24 luglio 2006 affinché non impongano un veto generale sull'utilizzo di fondi europei per la ricerca scientifica e medica sulle CSE umane. Lord Rees si è così espresso: "La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno deciso di restare nella corsia lenta nella ricerca sulle cellule staminali, rallentando così la corsa globale allo sviluppo di terapie di cui potrebbero beneficiare milioni di persone. Sembra che ora alcuni paesi desiderino forzare l'EU a immettersi nella stessa corsia lenta a fianco degli Stati Uniti. Se è vero che un veto sull'uso del Sistema di supporto europeo non impedirebbe il finanziamento a livello nazionale per questa ricerca, è pur vero che assesterebbe un grande colpo alle speranze dei pazienti in tutto il mondo. Potrebbe anche incoraggiare i ricercatori a orientarsi fuori dell'Unione Europea per svolgere un importante lavoro sulle CSE". Pur sostenendo la ricerca sulle CSE, EURORDIS sostiene decisamente anche la ricerca di metodi che non distruggano gli embrioni, così come la ricerca sulle cellule staminali adulte, le cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale e da feti abortiti. Allegato 1 - Paesi con una politica sulla ricerca in CSE umane "permissiva" o "flessibile" Popolazione: M = milioni. Australia - 20 M Belgio - 10.4 M Brasile - 184 M Canada - 31.8 M Cina - 1,288 M Repubblica Ceca- 10.2 M Danimarca - 5.4 M Estonia - 1.4 M Finlandia - 5.2 M Francia - 60.4 M Grecia - 10.6 M Hong Kong - 6.8 M Ungheria - 10 M Islanda - 0.3 M India - 1,068 M Iran - 69 M Israele - 6.7 M Giappone - 128 M Lettonia - 2.4 M Paesi Bassi - 16.3 M Nuova Zelanda - 4 M Russia - 146 M Singapore - 4.2 M Slovenia - 1.9 M Sud Africa - 44 M Corea del Sud - 48 M Spagna - 40.3 M Svezia - 9 M Svizzera - 7.3 M Taiwan - 22.6 M Tailandia - 65 M Turchia* - 71 M Gran Bretagna - 59.2 M "Permissiva" = si intende come politica permissiva quella che permette l'applicazione di varie tecniche su CSE che includano il Trasferimento Nucleare da Cellule Somatiche (TNCS), anche chiamata ricerca o clonazione terapeutica. Il TNCS consiste nel trasferimento del nucleo da una cellula somatica o corporea in un uovo da cui sia stata rimosso il nucleo originale. Questi Paesi includono Gran Bretagna, Belgio, Svezia, Iran, Israele, India, Singapore, Cina, Giappone, Corea del Sud, Sud Africa ed altri. Questi paesi rappresentano una popolazione globale di oltre 2,7 miliardi di persone. "Flessibile" = si intende come flessibile una politica che permetta derivazioni soltanto da donazioni da cliniche della fertilità, con l'esclusione di TNCS, e spesso rispettando determinate restrizioni. Paesi in questa categoria includono Australia, Brasile, Canada, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Taiwan ed altri. Questi paesi rappresentano una popolazione globale di più di 700 milioni di abitanti. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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