====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2008 Numero 160 29-02-2008 la prossima edizione: 14-03-2008 EDITORIALE Da oggi possibile anche in Italia la conservazione autologa del cordone in banche private di Donatella Poretti ARTICOLI - La ricerca con le staminali embrionali serve, eccome! di Pietro Yates Moretti - Fecondazione assistita. Urgente modificare linee guida legge 40. Oltre ad essere scadute sono dannose per gli utenti di Vincenzo Donvito - Usa. Congresso mondiale sulle cellule staminali di Irene Martini NOTIZIE - Usa. Premio Nobel: Bush ha cercato di far tacere gli scienziati - Italia. La Chiesa Cattolica 'da la caccia' al Radicale: no all'accordo con Partito Democratico - Spagna. Staminali isolate con tecnica che imita 'Google Maps' - Italia. Da Lucca 500 tessuti per trapianto cornea ogni anno - Gb. Trapianto staminali contro artrite e fratture - Italia. Lazio. Commissione regionale: si' a conservazione autologa staminali cordonali - Italia. Nuovo farmaco contro mieloma multiplo - Italia. Sitrac a convegno: nuovi trattamenti con staminali per riparare cornea - Italia. Prof. Bersani: grande potenzialita' staminali per malattie mentali - Usa. Cellule staminali embrionali possono curare il diabete - Italia. Interventi innovativi con staminali all'ospedale di Alessandria - Italia. Senatore Marino: quanta ipocrisia su staminali embrionali! - Italia. Federazione Ordini dei Medici: si' ad analisi preimpianto - Usa. Studio su Pnas: una riserva di cellule quasi staminali nel cervello - Italia. Terni. Vescovo sostiene ricerca Vescovi - Italia. Serafini premiata per lavoro su mucopolisaccaridosi - Italia. Scuderi: ottimi risultati con pelle nuova da staminali - Italia. Veneto. Martini: 300mila euro per attivare raccolta e distribuzione staminali - Italia. Roma. Tavola rotonda sulla donazione del cordone ombelicale - Italia. Nuovo notiziario sulle staminali - Egitto. Convegno internazionale otologia, si parla anche di staminali - Usa. Nuovo metodo per produrre staminali embrionali indotte senza rischio cancro - Staminali 'embrionali' in liquido amniotico, una bufala? - Spagna. Nuovi organi utilizzando cellule staminali autologhe - Spagna. Passi avanti nella ricerca sul tumore cerebrale -------------------------------------- EDITORIALE - Da oggi possibile anche in Italia la conservazione autologa del cordone in banche private Con il voto finale sulla conversione in legge del decreto Milleproroghe, l'Italia si allinea al resto dei Paesi in materia di conservazione del cordone ombelicale e delle cellule staminali. Il testo approvato dal Senato e' quello inviato dalla Camera dei Deputati che aveva recepito un emendamento nelle Commissioni Finanze e Affari Costituzionali all'unanimita' e con il parere favorevole dei relatori e del ministero della Salute, emendamento presentato e sottoscritto dai deputati radicali. Finisce cosi' un'era in cui l'unica possibilita' per la conservazione autologa era l'espatrio delle cellule e la crioconservazione in biobanche all'estero, e si arriva alla concretizzazione di un necessario aggiornamento della legislazione che recepisce le esigenze della societa'. La formula di compromesso adottata e' quella dell'autologa solidale, che permettera' di avere piu' cordoni ombelicali conservati in strutture pubbliche o private, senza oneri per il Sistema Sanitario Nazionale, e previo consenso ad una successiva donazione per trapianto in caso di necessita'. Da una parte si consentira' cosi' di conservare un maggior numero di cordoni ombelicali e dall'altra di avere queste staminali disponibili per successivi trapianti allogenici. Un'opportunita' economica e di crescita anche per le strutture pubbliche e private che potranno trarre profitti da un gesto importante come quello della conservazione di queste preziose cellule, vere e proprie salvavita per combattere malattie del sangue molto gravi. Come il midollo osseo, possono essere trapiantate nei pazienti affetti da leucemia, anemia, talassemia e altre rare patologie. Vanno infatti a generare gli elementi fondamentali del sangue umano, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Dal primo trapianto del 1992 molti sono stati i loro successi e mentre la ricerca studia altri possibili utilizzi, in particolare per riparare il cuore danneggiato da infarto, secondo i dati oggi disponibili queste cellule si manterrebbero intatte e funzionali almeno fino a 15 anni dal loro congelamento. Per tutta la durata della legislatura ho cercato di convincere le forze politiche e il ministero della Salute a cambiare rotta, a promuovere la donazione pubblica rendendola praticabile, ma al contempo ad eliminare l'incomprensibile divieto sulla conservazione autologa. Proposte di legge, appelli, interrogazioni sono finalmente sfociate in un cambio di rotta da parte del ministero e in un voto positivo del Parlamento, l'ultimo voto utile! Occorrera' vigilare ancora perche' questa norma venga attuata e quindi rispettata. Nel testo del Milleproroghe, infatti si rimanda per la regolamentazione e per il coordinamento tra Centro nazionale trapianti e Centro nazionale sangue ad un decreto da emanare entro il mese di giugno, con il quale creare anche quella rete di banche pubbliche e private per la conservazione del cordone, gia' prevista dalla legge sul sangue (legge 219/2005). Occorrera' vigilare perche' a maggio scadra' l'ordinanza ministeriale che vietava la conservazione autologa in Italia e la consentiva all'estero, un'ordinanza che non avra' piu' senso rinnovare. Una data, quella di maggio, che potrebbe servire come scadenza per fare una cosa rivoluzionaria per il nostro Paese, rispettare, anzi per poco anticipare, un termine da parte di un ministero per l'emanazione di un decreto! Note: (1) il testo dell'emendamento recepito nel Milleproroghe: http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=783 di Donatella Poretti -------------------------------------- ARTICOLI - La ricerca con le staminali embrionali serve, eccome! I ricercatori della societa' statunitense Novocell sono riusciti a curare il diabete nei topi grazie all'uso di cellule staminali embrionali umane. Commentando la notizia, il direttore del Diabetes Research Institute dell'Universita' di Miami, Camillo Ricordi, ha detto al New York Times: "Per coloro che sostengono non esservi sufficienti prove sull'efficacia delle staminali embrionali per curare il diabete, ecco qua [le prove]". Ovviamente ci vorra' ancora tempo prima di poter sperimentare la tecnica sull'uomo. Ma se, come in Italia, si pongono continuamente ostacoli bioetici (ovvero, religiosi) a questo tipo di ricerca, e' possibile che terapie come quella sviluppata dai ricercatori di Novocell non arrivino mai. Siamo ben coscienti della sofferenza che provano le gerarchie ecclesiastiche, convinte che la ricerca sulle staminali embrionali sia parte di una cospirazione 'laicista', l'ultima trovata anticlericale per spingere la Chiesa ai margini del dibattito sociale e politico. Non quindi le retrograde posizioni della Chiesa sul preservativo, sulla fecondazione artificiale (incredibilmente condannata 'senza se e senza ma' da Ratzinger alcune settimane fa), sull'omosessualita', sulla liberta' terapeutica, sul progresso scientifico e filosofico, sul divorzio e sull'aborto. Per questo rivolgiamo un appello a tutti i politici, soprattutto quelli cattolici di fede e non di convenienza, che andranno a formare il prossimo Parlamento: provate per un po' di tempo ad ignorare le teorie complottistiche di chi si sente vittima di un normale ed inevitabile progresso della ragione, e fate vostra la lotta alla vera sofferenza, quella del corpo malato. Ci sono persone vere, affette da malattie vere, la cui unica speranza nasce proprio dai progressi della scienza medica. Non anteponete al loro vero dolore la frustrazione, seppur gravosa, di chi vorrebbe curare soprattutto il proprio declino. di Pietro Yates Moretti ------------------- - Fecondazione assistita. Urgente modificare linee guida legge 40. Oltre ad essere scadute sono dannose per gli utenti Le linee guida della legge 40 sulla fecondazione assistita sono scadute da tempo e il ministro della Salute, Livia Turco, non sta facendo nulla di concreto per rimediarvi. Fior fiore di interrogazioni parlamentari sono state presentate dall'on. Donatella Poretti (1), i Radicali hanno anche digiunato, ma per ora nulla. Alle varie argomentazioni portate, sentenze di Tribunali etc, se ne e' aggiunta una oggi molto importante dal punto di vista della tutela dell'utente del Servizio Sanitario Nazionale. Negli Usa, per far fronte all'esplosione di gravidanze gemellari causate per l'appunto dalla fecondazione assistita, la Societa' americana di medicina riproduttiva ha deciso di raccomandare ai medici di impiantare un solo embrione nell'utero delle donne al di sotto di 35 anni (l'impianto multiplo, pur se garantisce piu' probabilita' di successo, porta a piu' nascite gemellari). In Italia le nascite gemellari sono in aumento e le linee guida della legge 40 impongono l'impianto di tre embrioni. Perche' continuare ad imporre agli utenti della Sanita' questo rischio? Ci rimettono tutti: mamme, famiglie, comunita' e relative economie. Se qualcuno ha pensato che questo poteva essere un metodo per far fronte al calo demografico... e' bene che si vada a rileggere la storia sulle politiche demografiche della Germania nazista e della Cina comunista e, dopo un po' di brividi sulla schiena, venga con noi a sollecitare il ministro Turco per la modifica di queste linee guida. (1) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=815 di Vincenzo Donvito ------------------- - Usa. Congresso mondiale sulle cellule staminali Palm Springs, California. La famosa citta' nel deserto tra Los Angeles e San Diego nella California toccata dalla campagna elettorale per le presidenziali americane. E' qui che si sono riuniti a meta' febbraio gli esperti di cellule staminali in un congresso mondiale. I destini delle cellule staminali, capire come funziona la complessa macchina cellulare e le sue applicazioni cliniche e' argomento che appassiona gli scienziati di tutto il mondo, spesso sottoposti a dure critiche ma ancora gli unici a tenere in mano il destino della medicina prossima futura. A presiedere gli oltre cento intervenuti tra biologi, medici, ricercatori e scienziati l'ormai noto Sthephen Minger, l'uomo che ha rivoluzionato negli ultimi mesi la ricerca ottenendo il si' della Gran Bretagna alla possibilita' di creare embrioni ibridi uomo-animale per la ricerca. E piu' precisamente per ottenere staminali embrionali senza problemi di approvvigionamento di ovociti umani. Ma usando quelli animali svuotati del loro Dna per studiare una serie di malattie con causa genetica, tra cui Alzheimer, Parkinson o atrofia muscolo-spinale. Oppure usare le staminali embrionali ottenute grazie agli ibridi per capirne meglio il comportamento e la loro natura di potenziali pezzi di ricambio 'universali'. La scienza sembra avere un obiettivo preciso, quello di poter ottenere in laboratorio tessuti e organi al bisogno, per far fronte a malattie gravi e senza lunghe liste d'attesa per ottenere un organo da trapiantare o problemi di rigetto. E' quella che si chiama medicina rigenerativa. Seguo il congresso con grande attenzione, confrontando la mia esperienza di ricercatrice italiana che si occupa tra l'altro di cellule staminali del cordone ombelicale e della loro conservazione, con i miei colleghi inglesi e americani. Di italiani oltre me ce ne sono pochi, Giampiero Palermo, professore associato alla Cornell University e Yvan Torrente, della Fondazione IRCSS del Policlinico di Milano. Si parla di ingegneria tissutale, il traguardo del prossimo futuro per la rigenerazione ossea, delle cartilagini e dei legamenti, attraverso cellule differenziate in vitro, ottenute anche grazie alle cellule cordonali. Cellule che qui vengono definite extra-embrionali e cioe' le cellule della vena cordonale, della matrice cordonale, della placenta e del liquido amniotico. Sono le cellule che non vedono mai l'embrione. L'ipotesi attorno a cui si sta lavorando -dice la prof. Kathy Mitchell, professore associato alla Kansas University- e' quella di usare le cellule mesenchimali a partire dalla matrice. E a salvaguardia dell'embrione si parla anche della possibilita' di estrarre non piu' di tre cellule embrionali dalla blastocisti, senza cosi' sacrificare l'embrione. Ma a dare il segno della necessita' di dare un ordinamento utile alla ricerca e' l'esperienza inglese che attraverso la Banca di cellule staminali ha definito un sistema controllato a garanzia di standard internazionali chiari sulla ricerca sulle staminali. Un obiettivo che sarebbe utile tenere in considerazione anche in Italia quando si parla di ricerca e di cellule staminali. di Irene Martini responsabile scientifica di SmartBank ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Usa. Premio Nobel: Bush ha cercato di far tacere gli scienziati Potrebbero passare ancora molti anni prima di riuscire a trovare un vaccino efficace e risolutivo contro l'Aids e, forse, non lo si trovera' mai. A lanciare l'allarme il 15 febbraio scorso a Boston, riferisce il quotidiano Guardian, il premio Nobel David Baltimore, uno degli esperti mondiali della malattia. La complessita' della malattia, ha dichiarato lo scienziato all'apertura del convegno annuale dell'American Association for the Advancement of Science di cui e' presidente, ci fa pensare che non siamo cosi' vicini ad un vaccino, che sia risolutivo, piu' di quanto lo fossimo al momento della scoperta del virus, un quarto di secolo fa. Baltimore, biologo del California Institute of Technology, e' stato insignito del premio Nobel per la medicina nel 1975 per la scoperta di un enzima, che si e' rivelato successivamente essere la chiave per la replicazione del virus Hiv. Quando l'agente infettivo fu scoperto nei primi anni '80, il mondo scientifico era convinto che la scoperta del vaccino fosse imminente. "In realta' non siamo piu' vicini di quanto non lo fossimo 25 anni fa". Nel 1986 un team di esperti aveva concluso che data la complessita' della patologia, la scoperta di un prodotto efficace richiedeva almeno 10 anni, e aggiunge ora Baltimore, "sono passati venti anni e continuo a pensarlo". L'ultimo dato sconfortante e' arrivato l'anno scorso, durante il trial di un prodotto promettente dalla Merck, poi ritirato dal mercato: aumentava, anziche' ostacolarla, l'infezione del virus. Attualmente Baltimore usa una combinazione di terapia genica, cellule staminali e immunologia. E lo scienziato non risparmia neanche il presidente uscente George Bush. "C'e' stato un tentativo di far tacere gli scienziati e un controllo sui contenuti delle relazioni ai convegni medici. Non era mai successo prima. Spero che il tentativo di controllare l'informazione scientifica finisca con l'amministrazione Bush" - Italia. La Chiesa Cattolica 'da la caccia' al Radicale: no all'accordo con Partito Democratico Al Vaticano non va giu' l'alleanza fra Partito Democratico e Radicali Italiani. Questi ultimi sono infatti accusati di essere a favore della ricerca con le staminali embrionali, della legalizzazione dell'eutanasia e dell'aborto. Ecco alcune recenti dichiarazioni. Le durissime posizioni dei politici e opinionisti ultracattolici italiani giungono proprio nel momento in cui negli Stati Uniti la United Church of Christ, la Chiesa del candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti, Barack Obama, e' nei guai con l'agenzia per la riscossione delle tasse, la temutissima Irs, per un discorso che Obama ha fatto alla Convenzione nazionale della confessione religiosa. L'Irs ha infatti notificato alla Chiesa di aver aperto un'indagine sul discorso fatto dal candidato democratico al Sinodo generale della United Church of Christ del 2007, ad Hartford, Connecticut. Per l'Irs, "ci sono indizi sufficienti a far pensare che la United Church of Christ abbia preso parte al dibattito politico, cosa che potrebbe mettere a rischio le esenzioni fiscali concesse alle confessioni religiose". La legge federale prevede che le chiese rimangano neutrali e non partecipino direttamente o indirettamente in attivita' politiche per questo o quel candidato. Un approccio radicalmente diverso sulla separazione fra Stato e Chiesa e sulla laicita' delle istituzione, quello fra Italia e Stati Uniti. Infatti in Italia la Chiesa puo' intervenire sul processo politico ed elettorale, come in questi giorni, senza rischiare di perdere non solo le esenzioni fiscali per le attivita' di culto, ma anche quelle per le attivita' commerciali. Di seguito alcune dichiarazioni di esponenti del mondo politico-religioso sulle prossime elezioni politiche. "Famiglia Cristiana" critica la scelta di Veltroni di imbarcare nelle liste i radicali di Marco Pannella e di Emma Bonino e di candidare a Milano il professor Umberto Veronesi, autore, ricorda il settimanale cattolico, di una sorta di manifesto per la "libera scelta di morire, cioe' l'eutanasia". E se quest'ultimo ha detto che si occupera' solo di migliorare la sanita' in Italia, Emma Bonino ha affermato invece che "le battaglie radicali non si interrompono affatto ed e' facile dire quali siano: aborto, eutanasia, depenalizzazione della droga. Poi c'e' l'abolizione del Concordato e dell'8 per mille, e sopra ogni cosa un'ideologia libertaria, in salsa pannelliana, alternativa alla storia e ai principi etici, economici e sociali di questo Paese", espressa su Radio Radicale dove "quasi ogni giorno sono costantemente attaccati e messi alla berlina Papa, Chiesa e i valori cattolici". Secondo Famiglia Cristiana, "avrebbe ragione Beppe Fioroni, che invita a non preoccuparsi della pattuglia di radicali nelle liste del Pd, se si potesse esercitare il voto di preferenza. Ma siccome le liste sono bloccate un candidato o un altro fa la differenza, perche' comporta da parte del partito l'assunzione di un progetto ideologico". "L'uso della pillola Ru486 e' in contrasto con la legge 194. La pillola abortiva viola palesemente la normativa vigente poiche' comporta una privatizzazione dell'interruzione volontarie di gravidanza, al di fuori delle strutture ospedaliere, espressamente vietata dalla legge". Lo afferma in una nota Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati FI, osservando che "il programma iperlaicista del Partito Democratico, difendendo la 194 ma sponsorizzando anche la Ru486, contiene una fortissima contraddizione, figlia del solito approccio ideologico con il quale la sinistra affronta i temi etici". "La decisa presa di posizione del Santo Padre, il quale invita i medici a difendere la vita in tutte le sue fasi, obbliga i cattolici di sinistra ad una seria ed approfondita riflessione. Sappiano - prosegue - che rischiano di rimanere intrappolati in un programma, quello presentato oggi da Veltroni, che sponsorizzando coppie di fatto, aborto, eutanasia, e presentando candidati come il prof. Veronesi ed i Radicali, li pone in una posizione assolutamente marginale all'interno del Partito democratico. Il programma iperlaicista del Pd dimostra che l'unica vera forza politica che interpreta i valori del centro cattolico e' e rimane il Pdl. Gli elettori sapranno distinguere e smascherare le truffe elettorali e voteranno per noi, sicuri di ottenere cinque anni di stabilita' e buongoverno". "Sono grato a Veltroni per la chiarezza con la quale oggi, esponendo i 12 punti del programma del Pd, si e' mosso in linea di continuita' con quanto il governo Prodi ha tentato di realizzare nella legislatura appena chiusa". A sostenerlo e' il senatore di An Alfredo Mantovano che, in una nota, spiega: "Senza tanti giri di parole, il 'nuovo' programma prevede Dico (magari con una diversa denominazione), Ru486 e testamento biologico (che nella sostanza equivale all'eutanasia)". Fa notare l'esponente del Pdl: "Poiche' qualche giorno fa Veltroni si era procurato i garanti dell'attuazione di questi passaggi del programma, nelle persone del prof. Veronesi e dei radicali guidati dall'on. Bonino, non a caso oggi pienamente soddisfatta dei 12 punti, resta un dettaglio da completare: quello di estendere il nome del partito, da Pd a Pdr, ossia Partito democratico radicale". Cio' perche', conclude Mantovano, "all'insegna della chiarezza, il nome descriva per intero la realta' che intende sintetizzare". "Il realismo di Veltroni si e' trasforma to in radicale relativismo. Gay prima di famiglie, eutanasia prima di cultura della vita. Veronesi e Bonino possono essere soddisfatti". E' quanto afferma Luca Volote', capogruppo Udc a Montecitorio, secondo cui obiettivamente anche "Famiglia Cristiana ha dovuto prender atto che il Pd ha ceduto l'anima ai radicali di Pannella e ai 'transumanisti' di Veronesi". Secondo Volonte', "ormai i non negoziabili sono un leggero ricordo da quelle parti,siamo al negozio delle coscienze pur di aver poltrona in cui sedere. I catto-dem e i teo-dem hanno compiuto il tragitto- chiude- sono rimasti solo dem". Arriva anche sull'Osservatore Romano il durissimo attacco scagliato da 'Famiglia Cristiana' all'accordo tra radicali e Pd. Il quotidiano pontificio scrive: 'Critiche in Italia da 'Famiglia Cristiana' nei confronti del Partito democratico per la decisione di inserire nelle liste candidati radicali. Secondo il settimanale, nonostante la sottoscrizione del programma, i radicali continueranno le loro battaglie a favore di aborto, eutanasia, abolizione del Concordato e dell'otto per mille'. Una breve menzione l'Osservatore la riserva anche all'associazione 'Scienza e vita', che 'ha criticato il documento della Federazione nazionale dei medici sulla legge 194: il testo non esprime il pensiero degli appartenenti alla categoria ed e' 'carente riguardo a dati scientifici ed evidenze cliniche' '. 'Veltroni mente sapendo di mentire. Ha imbarcato i giustizialisti alla Di Pietro ed i radicali iper laicisti e abortisti. Il suo minestrone e' indigeribile per il mondo cattolico che, del resto, non puo' disperdere voti su opzioni centriste che non vanno da nessuna parte', afferma Maurizio Gasparri di An. 'E' il Popolo delle liberta' che puo' difendere la famiglia, il diritto alla vita e combattere la droga garantendo ai cattolici un punto di riferimento saldo e forte. Non si tratta di una guerra di religione - prosegue Gasparri - ma di valori diffusi nella societa' italiana che noi cattolici dobbiamo laicamente interpretare e rappresentare nel governo del paese. Uno dei motivi di crisi del governo Prodi e' stato proprio questo volersi mettere contro valori e identita' di fondo della nostra Nazione. Con noi al governo la famiglia e la vita saranno protetti su ogni versante'.( Gli italiani "sono preoccupati obiettivamente della presenza dei radicali nelle nostre liste, non va negato, ne ho una testimonianza diretta ma credo che gli vada spiegato con molta serenita' che sono i Radicali ad aver sottoscritto il nostro programma e non viceversa". Il ministro della Famiglia Rosi Bindi, oggi a Bologna per la prima conferenza sulle cure primarie, a margine dell'evento commenta cosi' l'ingresso dei radicali nelle liste del Pd e le polemiche di oggi sull'indecisione del partito. "Se vinceremo, dal Governo, se perderemo, dall'opposizione, il nostro impegno sara' sulle virgole, sugli aggettivi e sugli accenti che si ci sono nel programma", aggiunge il ministro che poi replica a chi afferma che i Radicali hanno posizioni diverse sull'aborto e l'eutanasia: "Qualche volta i radicali hanno visioni diverse anche sul servizio sanitario nazionale, pero' il nostro programma e' quello e quindi ci atterremo a quello e loro si atterranno a quel programma". Insomma, cio' "che fa fede e' il programma- conclude Bindi- Noi ci presentiamo agli elettori con un programma molto equilibrato non solo su tutte le questioni eticamente sensibili, ma con una visione del paese che non puo' non incontrare il consenso dei cattolici italiani". E infine a chi le chiede se i radicali dovranno rinunciare al loro simbolo per essere effettivamente dentro al Pd, risponde: "Intanto andiamo alle elezioni". 'Temi come il testamento biologico, l'aborto e l'eutanasia sono "delicati, da non strumentalizzare per fini elettorali. Ma, comunque, spero che i futuri legislatori sappiano strutturare regole per tutti, non solo per quelli che sono delle stessa fede". Lo dichiara Mina Welby, vedova di Piergiorgio. La Welby dai microfoni di 'Radio R101' ribadisce così la necessità di tenere distanti la fede e la scienza: "So che il Pontefice è preoccupato, ma c'è il rischio che questi temi così delicati vengano strumentalizzati e usati solo a fini politici. Forse parlarne adesso non è appropriato". E aggiunge: "Bisogna seguire i medici, ascoltare le loro prescrizioni, al di là della fede. Spero che i nostri parlamentari futuri siano in grado di legiferare tenendo conto di tutte le estrazioni, sociali e ideologiche. Altrimenti non avremo la giustizia, non avremo mai un mondo in cui tutti possano veder rispettate le proprie coscienze". - Spagna. Staminali isolate con tecnica che imita 'Google Maps' Una equipe spagnola del Centro nazionale di ricerca oncologica di Madrid ha messo a punto una nuova tecnica per localizzare le cellule staminali nel corpo umano. E' qualcosa di simile al sistema di localizzazione geografica di 'Google maps'. In sintesi, permette agli scienziati di realizzare una sorta di atlante dell'organismo e mostrare con colori differenti le cellule staminali e quelle piu' differenziate per ciascun tessuto dell'organismo. La notizia e' stata pubblicata sulla rivista 'Genes & Development'. La tecnica sfrutta la cosiddetta microscopia confocale per misurare la lunghezza dei telomeri, ovvero le estremita' dei cromosomi, che sono un indicatore dell'eta' di una cellula: piu' la cellula invecchia, piu' i telomeri si accorciano. Nelle cellule staminali, ancora indifferenziate, l'enzima telomerasi mantiene integri i cromosomi, evitando che i telomeri si accorcino a ogni divisione. Con la tecnica sviluppata, il gruppo di ricercatori e' riuscito a misurare la lunghezza di questi frammenti di Dna in vari tessuti di topi: pelle, cornea, intestino, cervello, sviluppando atlanti istologici. Il risultato finale e' una mappa che visualizza i telomeri di ogni cellula, e la sua posizione nel corpo: in rosso, sono segnate le cellule staminali, quelle con i telomeri piu' lunghi, in verde quelle con i telomeri piu' brevi, gia' differenziate. Lo studio potrebbe avere importanti ricadute nella ricerca contro il cancro: l'obiettivo e' quello di distruggere le staminali del tumore, che secondo alcuni ricercatori sarebbero responsabili dell'inizio e dello sviluppo del tumore stesso e delle metastasi. - Italia. Da Lucca 500 tessuti per trapianto cornea ogni anno Sono circa 500 i tessuti idonei per il trapianto, distribuiti ogni anno dalla Banca delle Cornee dell'Azienda Usl 2 di Lucca, in Toscana e in altre regioni. Un servizio a valenza nazionale, quindi, che fa della struttura una delle 5-6 banche degli occhi piu' importanti in Italia. Il Centro Cornee, unico laboratorio di conservazione della Toscana a non avere una sede universitaria, ha superato con successo gia' due ispezioni ministeriali. 'Una struttura all'avanguardia e super-controllata -dice il responsabile del centro Claudio Giannarini- che svolge un'attivita' molto intensa, dato l'alto numero di donazioni'. Nel 2007 con le cornee conservate e analizzate nel centro lucchese sono stati effettuati circa 400 trapianti in Toscana e 70 in altre regioni. La Banca delle Cornee di Lucca e' anche impegnata in importanti attivita' di ricerca legate alle cellule staminali. 'Attualmente stiamo effettuando un lavoro di applicazione di cellule staminali provenienti dal limbus corneale, da poter utilizzare nei casi di deficit limbare superficiale a scopo di trapianto. E' questa purtroppo l'unica patologia che attualmente non e' possibile curare con un trapianto e quindi le persone colpite da questi eventi non possono recuperare la vista se non tramite un preliminare trapianto di cellule staminali. E' evidente quindi l'importanza di questa ricerca applicativa che, se avra' dei risultati positivi, potra' aprire una nuova strada terapeutica per i cittadini toscani'. - Gb. Trapianto staminali contro artrite e fratture Una nuova tecnica che prevede il trapianto 'protetto' di cellule staminali sulle ossa e le cartilagini potrebbe aiutare milioni di persone a curarsi dall'artrite, spesso invalidante, e le vittime di fratture e lesioni. Lo affermano ricercatori britannici, per i quali la tecnica -che accelera la riparazione di questi tessuti- potrebbe anche aiutare il recupero delle vittime di incidenti, come i 14.000 anziani che ogni anno muoiono nel Regno Unito in seguito alla frattura dell'anca, che uccide piu' di molti tumori. Causata dal deterioramento della cartilagine, la osteoartrite nelle forme piu' gravi puo' essere curata solo con la chirurgia, che sostituisce l'anca e le ginocchia con parti artificiali. Gli scienziati dell'universita' di Edimburgo tentano ora di ovviare al problema presentato dalle staminali 'riprogrammate', tratte dal sangue o dal midollo del paziente, che svolgono bene la funzione riparatrice in laboratorio, ma hanno difficolta' una volta immesse nell'organismo umano. Per proteggerle, useranno una 'impalcatura bioattiva', ovvero una rete rigida, che consenta alle cellule di crescere piu' rapidamente, e accelerare la ripresa del paziente. La tecnica potrebbe essere particolarmente utile quando si cura la cartilagine, un tessuto che non si rigenera mai del tutto da se': una forte percentuale di coloro che subiscono danni alla cartilagine da giovani, sviluppa l'artrite in tarda eta'. Nei prossimi due anni, l'impalcatura' verra' testata su 30 pazienti, per poi passare al sperimentazione piu' ampia se questa avra' successo. Brendon Noble, del centro per la medicina rigenerativa dell'universita' di Edimburgo, spiega che l'equipe medica 'spera che questa tecnica dia un rapido avvio ai processi naturali di guarigione del corpo, consentendo alle cellule di crescere e riparare la zona danneggiata'. - Italia. Lazio. Commissione regionale: si' a conservazione autologa staminali cordonali Approvazione unanime da parte della commissione regionale Sanita' al testo unificato per 'la promozione dell'impiego delle cellule staminali emopoietiche da sangue cordonale e placentare per scopi terapeutici, clinici e di ricerca'. Il progetto di legge, promosso dal presidente della commissione Luigi Canali (Pd) e dal consigliere Alfredo Pallone (Fi) e che ora attende il passaggio in Consiglio regionale, intende creare a livello regionale le condizioni strutturali e funzionali in grado di garantire a tutte le partorienti residenti nel Lazio, la possibilita' di donare il sangue cordonale e placentare a fini terapeutici, clinici o di ricerca. 'Tali cellule che gia' oggi rivestono un ruolo assai rilevante nel campo della medicina terapeutica -ha detto Canali nella relazione introduttiva- hanno enormi ambiti di potenziale applicazione, soprattutto nella ricerca di base, molecolare e sperimentale, per non parlare dei trapianti cellulari. E' inoltre dimostrato che l'impiego di cellule staminali, rispetto ad altre, assicura minori problemi di rigetto e quindi maggiore efficacia in termini di risposta terapeutica'. 'Siamo la prima regione in Italia a regolamentare questo delicato settore -ha commentato Pallone- Si tratta di una legge fondamentale, che tende al bene comune e che adesso ha bisogno di una grande azione culturale di supporto. Speriamo si parta con il piede giusto, portandola in Consiglio il piú presto possibile per l'approvazione definitiva'. Il testo unico disciplina l'utilizzo che le partorienti possono fare del proprio sangue cordonale e placentare, sia per uso autologo (personale), allogenico consanguineo (cioè favore di un individuo geneticamente correlato alla donna), o allogenico (ovvero verso individuo geneticamente non correlato alla donna). In particolare, si prevede che gli oneri della conservazione del sangue cordonale placentare per uso autologo, dedicato al neonato o a consanguineo, siano a carico del richiedente, salvo in presenza di patologia al momento della raccolta o di appartenenza a famiglie ad alto rischio di malattie geneticamente determinate. In questi ultimi casi, gli oneri sono a carico del sistema sanitario regionale, cosi' come nel caso di donazione e conservazione per uso allogenico a fini solidaristici. La proposta di legge impegna la Giunta regionale a emanare un provvedimento attuativo che disciplini una serie di aspetti tra i quali i requisiti minimi per l'esercizio dell'attivita' di conservazione e trapianto; le modalita' di donazione; la procedura di individuazione, autorizzazione e accreditamento dei centri trapianto e delle banche del sangue presso le strutture sanitarie private. Disciplina, inoltre, l'istituzione della banca regionale del sangue cordonale e placentare e prevede l'istituzione di un comitato tecnico scientifico con compiti di consulenza proposta e monitoraggio. "Sulla legge per le staminali, approvata dalla Commissione sanita', serviva un po' piu' di coraggio e di apertura verso la ricerca su quelle embrionali". E' quanto afferma Donato Robilotta, capogruppo alla Regione Lazio dei Socialisti Riformisti-Giovane Italia, che aggiunge: "Spero e mi auguro che durante la discussione in Consiglio regionale si possa trovare una soluzione condivisa". "Per questo faccio un appello a tutti i laici affinche' abbiano uno scatto d'orgoglio e pongano con forza in regione il problema di come scardinare la brutta legge 40 che impedisce di fare in Italia quello che si fa all'estero, Europa compresa- prosegue Robilotta- Proporro', durante la discussione in Aula, anche la ricerca sulle staminali embrionali, perche' credo che sia arrivata l'ora di eliminare questa cappa che soffoca la ricerca e la liberta'". "La legge per la promozione dell'uso terapeutico delle cellule staminali emopoietiche rappresenta un provvedimento legislativo di grande importanza per la cura e la ricerca sulle malattie del sangue, che auspico sia portato quanto prima in Consiglio regionale per l'approvazione definitiva". Lo ha dichiarato il capogruppo regionale Sdi, Giuseppe Celli, augurandosi che: "Seguendo l'esempio del Lazio, anche le altre regioni possano dotarsi di una normativa per la regolamentazione, la diffusione e l'incentivazione della donazione del sangue del cordone ombelicale e della placenta, un procedimento semplice, non invasivo e che non comporta alcun rischio per i donatori". "Un gesto di per se' semplice ma che racchiude un atto di solidarieta' nei confronti del malato, e fornisce un utile contributo nel campo della lotta alle malattie ematiche". Pertanto Celli reputa necessario "aprire una seria discussione che conduca all'approvazione di una legge che regolamenti la ricerca sulle cellule embrionali- conclude- cosi' come gia' avviene in altri Paesi europei". - Italia. Nuovo farmaco contro mieloma multiplo Cambia in meglio la storia clinica e la qualita' di vita dei pazienti con mieloma multiplo, tumore maligno del midollo osseo, raro e inguaribile, che in Italia interessa 8500 persone e ogni anno fa registrare 3500 nuovi casi specie fra gli anziani. Un farmaco innovativo, lenalidomide, il primo a somministrazione orale e in grado di raddoppiare l' aspettativa di vita dei malati gia' trattati con chemioterapia tradizionale, e' disponibile ora in Italia, distribuito dagli ospedali (fascia H). Il nuovo prodotto, che e' stato indicato dall'Emea tra i 'farmaci orfani' (che, curando una malattia rara, sono scartati da molte aziende perche' economicamente poco convenienti) e' stato ora approvato dall'Agenzia Italiana del farmaco (AIFA). L'annuncio, in occasione della Prima Giornata Europea delle Malattie Rare, che sara' celebrata il 29 febbraio. La causa del mieloma multiplo -spiega Mario Boccadoro (Ospedale Molinette di Torino)- e' ancora sconosciuta. Ma si sa che si tratta di una malattia del midollo osseo dovuta ad una crescita eccessiva di un particolare tipo di cellule che vengono chiamate plasmacellule. Queste plasmacellule malate producono una grande quantita' di una proteina, la Componente Monoclonale (o Componente M), che aderisce al midollo osseo e indebolisce, rende fragili le ossa, causando frequenti fratture. I continui dolori legati a buchi e fratture ossei, insieme a insufficienza renale sono appunto i principali sintomi della malattia. 'La lenalidomide -afferma Robin Foa' (Universita' la Sapienza, di Roma)- blocca l'adesione delle plasmacellule al midollo e contemporaneamente stimola le cellule del sistema immunitario del paziente, contribuendo a controllare la crescita delle cellule neoplastiche' (le plasmacellule malate). Nelle moltissime sperimentazioni di questi anni, il farmaco ha dimostrato di riuscire a raddoppiare la sopravvivenza (da 2-3 anni a 5-6, con punte fino anche a 10 anni) calcolata al momento della diagnosi, con una probabilita' di risposta che e' fra 5 e 15 volte rispetto a quella legata alla terapia tradizionale. 'Un grande, ulteriore vantaggio di questo farmaco -spiega Enrica Morra, direttore del Dipartimento Oncologico dell' Ospedale milanese di Niguarda e direttore scientifico della Rete dei Centri di Ematologia (REL) della Lombardia- e' la somministrazione per via orale, che consente ai pazienti e ai loro famigliari una piu' agevole gestuione della malattia e un impatto minimo sulla normale vita sociale. Il farmaco puo' essere infatti assunto a domicilio, risparmiando ai pazienti il ricovero in Day Hospital, controlli medici e trasfusioni'. Se per il momento le indicazioni sono solo per gli adulti che non rispondono piu' alla chemioterapia tradizionale e per gli anziani troppo defedati per questa pesante terapia (in tutto, meta' dei pazienti), e' in dirittura d'arrivo la sperimentazione clinica che consentira' di utilizzare il farmaco alla prima diagnosi: 'Abbiamo gia' accertato che la lenalidomide e' in grado di pulire il midollo osseo completamente nel 25% dei casi e in misura quasi completa in un altro 40% -afferma la professoressa Morra-. Quindi, nel 65% dei casi, si apre un' altra grande possibilita': quella di poter estrarre, dal midollo depurato, cellule staminali adatte a effettuare un trapianto autologo per la rigenerazione completa del midollo'. - Italia. Sitrac a convegno: nuovi trattamenti con staminali per riparare cornea Innovative tecniche chirurgiche, trattamenti con laser e impianti di cellule staminali: sono queste alcune delle novita' in tema di trapianto di cornea che sono state presentate al convegno nazionale della Societa' italiana trapianto di cornea (Sitrac), conclusosi sabato 21 febbraio all'istituto Humanitas di Milano. Il convegno, giunto alla sua dodicesima edizione, ha riunito i maggiori esperti italiani sul trapianto di cornea, una soluzione terapeutica che si rende necessaria quando questa 'lente naturale dell'occhio' risulta opacizzata o deformata a causa di traumi, infezioni o alterazioni congenite della sua curvatura. Gli specialisti si sono confrontati quindi sulle ultime ricerche e sulle nuove frontiere del settore, che in Italia ha raggiunto numeri da record. 'La diffusione dell'attivita' di donazione e di banking di cornee sul territorio nazionale -spiega in un comunicato Severino Fruscella, presidente della Sitrac- ha portato l'Italia a raggiungere, con 5.500 trapianti all'anno, il primo posto tra le nazioni europee per numero di cornee donate e trapiantate'. Tra le novita', e' stato presentato un nuovo tipo di laser che garantisce, a detta degli esperti del Policlinico Gemelli di Roma, maggiore precisione e sicurezza durante l'intervento chirurgico, e poi una nuova terapia (basata sull'utilizzo di un laser a ultravioletti) con cui gli specialisti dell'Humanitas contano di ridurre drasticamente i trapianti di cornea nei prossimi 10 anni. - Italia. Prof. Bersani: grande potenzialita' staminali per malattie mentali Le cellule staminali del cervello come grande potenzialita', nel prossimo futuro, per la cura di varie malattie psichiatriche, a partire dalla schizofrenia. E' l'obiettivo cui stanno lavorando vari esperti e del quale si e' parlato oggi in occasione del XII Congresso della Societa' italiana di psicopatologia (Sopsi). 'Nel cervello -ha spiegato lo psichiatra Giuseppe Bersani dell'Universita' La Sapienza di Roma- vi sono delle cellule staminali che, nel corso della vita di un soggetto, continuano a differenziarsi dando luogo a vari tipi di cellule attraverso un processo di neurogenesi. L'ipotesi che oggi molti scienziati fanno e' che in varie patologie psichiatriche possano appunto essere 'implicate' tali cellule staminali'. In che modo? Le staminali del cervello smetterebbero, ad un certo punto, di attuare correttamente il processo di neurogenesi e in questo modo, venendo meno la produzione di nuove cellule neuronali, si determinerebbe il danno. Obiettivo dei ricercatori e' quindi quello di arrivare ad 'attivare' le staminali nel cervello 'malato' perche' riprendano a rigenerarsi, e cio' attraverso l'utilizzo di farmaci mirati. Un modello, afferma Bersani, che 'ha dimostrato di funzionare nelle sperimentazioni sugli animali'. Insomma, l'idea e' quella di intervenire sulle cellule staminali del cervello per curare 'alla base' le malattie psichiatriche: 'Una linea di ricerca - conclude Bersani - molto promettente e che rappresenta una grande speranza, anche se al momento si tratta di una potenzialita''. - Usa. Cellule staminali embrionali possono curare il diabete Le cellule staminali embrionali possono curare il diabete, almeno nei topi. Ricercatori americani del Novocell Inc. San Diego CA, hanno convertito cellule staminali embrionali umane (ESC) in cellule beta (degli isolotti di Langerhans) che secretano, nel pancreas, l'insulina in risposta ai livelli di zucchero nel sangue. Lo studio coordinato da Emmanuel Baetge (e colleghi), pubblicato il 21 febbraio su Nature Biotechnology, una volta sviluppato e approfondito, potrà portare ad avere a disposizione una fonte rinnovabile di cellule per il trattamento del diabete. Il diabete di tipo 1 ed anche alcune forme del diabete di tipo 2 comportano una perdita di cellule pancreatiche beta, quelle cellule che regolano i livelli del glucosio nel sangue rilasciando un ormone ad azione ipoglicemizzante, chiamato insulina. In uno studio precedente lo stesso gruppo di ricerca aveva tentato di guidare le ESC umane fino ad inserirle ad un certo punto del processo di sviluppo del pancreas per farle diventare cellule beta. Ma le cellule generate da questo "processo" creato in laboratorio non avevano la funzione chiave delle cellule beta mature naturali e cioè quella di rilasciare insulina. In questa nuova ricerca Baetge riferisce di aver derivato da ESC umane, cellule pancreatiche immature e di averle impiantate in topolini. Queste nuove cellule beta, nell'arco di un periodo di tempo che va da un mese a tre mesi, sono maturate sviluppando la proprietà di risposta al glucosio e la capacità di secretare insulina. Le cellule sono state fatte maturare "in vivo" e, in effetti, si sono mostrate capaci di regolare i livelli di zucchero nel sangue dei topolini ingegnerizzati, dei modelli animali del diabete, le cui cellule beta erano state precedentemente distrutte da trattamenti chimici. Secondo gli scienziati il controllo del glucosio operato da queste nuove cellule beta ha la stessa efficacia di quello ottenuto trapiantando isolotti di Langerhans umani in persone affette dalla malattia. Infatti, come è stato dimostrato utilizzando il cosiddetto protocollo Edmonton, si può curare il diabete con il trapianto di cellule pancreatiche, ma poiché questa terapia dipende dalla disponibilità, purtroppo limitata, di cellule beta che devono essere fornite da un donatore, la possibilità di poter sviluppare una fonte alternativa di cellule beta efficaci che secretano insulina, come quelle derivate da ESC umane, è di grande interesse dal punto di vista terapeutico. - Italia. Interventi innovativi con staminali all'ospedale di Alessandria Due interventi innovativi all'ospedale di Alessandria. Per il primo sono state utilizzate cellule staminali autologhe (prelevate dallo stesso paziente) in una operazione di cardiochirurgia (il Dipartimento e' diretto da Dante Medici). Il secondo, in Ortopedia, si e' concluso con l'applicazione di una protesi monoblocco al ginocchio frutto di una ricerca a livello nazionale che da tre anni vede collaborare chirurghi alessandrini, statunitensi e australiani che ha gia' eseguito 19 operazioni "di protesizzazioni bicompartimentali femoro rotulea e femorotibiale che hanno avuto il vantaggio di mantenere l'integrita' della parte laterale del ginocchio, dove la biomeccanica e' piu' complessa e entrambi i legamenti crociati" come spiega Marco Schiraldi, direttore di Ortopedia e Traumatologia. I pazienti operati all'ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria sono gia' stati dimessi e stanno bene. "Il paziente di Cardiochirurgia e' stato trattato con cellule staminali autologhe e sottoposto a un intervento innovativo, realizzato utilizzando un sistema avanzato medicale di una azienda americana leader nel settore della cardiochirurgia" spiega Medici. L'operazione e' stata eseguita da un team multidisciplinare di cardiochirurghi, trasfusionisti, ematologi, anestesisti. L'intervento e' il risultato di studi di ricerca clinica iniziati nel 2000 realizzati nel Laboratorio di Biotecnologie della struttura Trasfusionale alessandrina. Le cellule staminali sono state isolate dal midollo osseo, "processate" secondo la procedura d'avanguardia, selezionate, concentrate e preparate per l'iniezione intramiocardica. L'associazione delle cellule midollari con fattori di crescita autologhi in grado di indurre l'angiogenesi (creazione di nuovi vasi) e migliorare la funzione delle cellule stesse, spiegano i medici, e' l'altro elemento innovativo che ha caratterizzato l'intervento. E' stata invece la chirurgia protesica la protagonista dell'operazione che ha visto il paziente essere non solo "dimesso come da routine", ma svolgere un recupero funzionale "in maniera piu' precoce rispetto ai tempi preventivati" dice ancora Schiraldi. E' avvenuto grazie alla protesi a pezzo unico, monoblocco, impiantata per la prima volta in Italia dal chirurgo ortopedico che lavora ad Alessandria. "Perche' sostituire tutta l'arcata dentale se solo alcuni denti sono guasti? Lo stesso concetto applicato al ginocchio, attraverso l'impianto della protesi bicompartimentale monoblocco, che sostituisce solo una parte del ginocchio laddove con le tecniche tradizionali si sostituirebbe tutta l'articolazione". - Italia. Senatore Marino: quanta ipocrisia su staminali embrionali! La questione dell'uso delle cellule staminali embrionali e' aperta e va affrontata senza ipocrisie: lo ha detto il 22 febbraio scorso a Genova il presidente della Commissione Sanita' del Senato, Ignazio Marino, nel convegno su ipertensione e diabete organizzato dalla facolta' di Medicina dell'universita'. 'Nel mondo esistono circa 70 protocolli terapeutici che utilizzano le cellule staminali adulte per la cura di alcune gravi malattie neurologiche e del sangue: le potenzialita' di queste cellule sono note, ma resta ancora aperta la questione delle staminali embrionali', ha rilevato Marino. 'Mi pare che sulle staminali embrionali esista una grande ipocrisia: negli Stati Uniti possono essere utilizzate nei laboratori pubblici 21 linee cellulari ricavate da embrioni, e nel settore privato non esiste alcuna restrizione; in Italia invece e' proibito ricavare cellule staminali di origine embrionale, ma e' possibile utilizzarle per la ricerca acquistandole all'estero. Non nego che il problema etico esista, ma aggirarlo con trucchi o camuffare la realta' non e' il modo piu' corretto di procedere'. Marino ha inoltre parlato delle contraddizioni che esistono nel settore della biologia molecolare: da un lato e' una ricerca molto costosa e pochissime persone al mondo potranno permettersi lo studio della sequenza del proprio genoma per prevenire malattie legate all'alterazione di un gene e affidarsi a terapie personalizzate; ma nello stesso tempo la biologia molecolare permette di studiare il genoma di microrganismi responsabili di malattie diffuse, come la tubercolosi, e di ottenere nuovi vaccini. - Italia. Federazione Ordini dei Medici: si' ad analisi preimpianto Il documento dell'Ordine dei medici sulla "pillola del giorno dopo", la RU486, non e' un falso, "ma una piattaforma che vuole fornire spunti di riflessione". A spiegarlo e' il presidente del Fnomceo (Federazione nazionale dell'ordine dei medici e odontoiatri), Amedeo Bianco. Un documento resosi necessario dalla contingenza di temi come la rianimazione del feto, l'analisi preimpianto delle cellule staminali, la "pillola del giorno dopo". Questioni che si sono fatte "esorbitanti nel momento in cui sono state trasferite nel campo della polemica elettorale", dice Bianco. C'e', tuttavia, "un incalzare oggettivo di queste questioni" che sono finite "sul tavolo di un gruppo di lavoro e questo gruppo di lavoro, fatto da presidenti ed esperti, e' stato incaricato di valutare come le norme del codice deontologico potessero essere declinate rispetto a questi problemi. Questo gruppo ha discusso, si e' incontrato, ha prodotto un testo preciso e lo ha sottoposto al vaglio del comitato centrale e del consiglio nazionale". In quest'ultima sede "c'e' stato dibattito e anche il testo che ne e' uscito e' stato pensato come piattaforma di proposte". Il presidente ci tiene pero' a sottolineare che il documento riafferma la vocazione dell'Ordine dei medici che "tiene ferme le obiezioni di coscienza e l'imperativo deontologico di rianimare o prestare assistenza utile a feti che presentano segni vitalita'; d'altra parte siamo enti ausiliari dello Stato". Infine l'aborto: " Con la 194, lo abbiamo affermato, si e' risolto il problema dell'aborto clandestino, ma abbiamo anche detto che gli aborti sono troppi e che c'e' poca prevenzione, soprattutto nei confronti di categorie deboli. Nessuno ha detto che tutti i medici italiani sono per l'aborto". Il presidente dell'Ordine dei medici conclude dicendosi "amareggiato dal fatto che si voglia delegittimare la proposta, il dialogo e il confronto. Noi siamo la casa in cui devono stare tutti i medici, ma questo non vuol dire che tutti i medici devono pensarla allo stesso modo. Siamo talmente convinti di questo che, dopo le elezioni, proporremo agli amici cattolici, con i quali abbiamo condiviso la stesura di alcuni punti qualificanti del nostro codice, e a Di Pietro (presidente di Scienza e Vita, ndr.) ad uno o due giorni di dialogo di confronto". - Usa. Studio su Pnas: una riserva di cellule quasi staminali nel cervello Il cervello ha il suo magazzino di cellule di ricambio. Sono un particolare tipo di cellule nervose, chiamate astrociti: quando avviene una lesione si attivano e si moltiplicano formando una cicatrice, ma non solo. Cominciano a regredire nello sviluppo e diventano potenzialmente multipotenti come cellule staminali, ossia capaci di trasformarsi anche negli altri due tipi di cellule nervose: gli oligodendrociti e i neuroni. La scommessa, adesso, e' riuscire a sfruttare queste proprieta' per riparare, in futuro, le lesioni provocate da traumi e ictus. Stanno lavorando in questa direzione, per ora solo nei topi, i ricercatori che hanno scoperto questa insospettata fonte di potenziali pezzi di ricambio del cervello e che la descrivono sulla rivista dell'Accademia delle scienze degli Stati Uniti, Pnas. Lo studio e' coordinato da Magdalena Goetz, dell'Istituto di Fisiologia dell'universita' di Monaco. 'La ricerca finora e' stata condotta solo sui topi, ma in futuro sara' estesa all'uomo', osserva Annalisa Buffo, del dipartimento di neuroscienze dell'universita' di Torino, prima firmataria dell'articolo. LESIONI ATTIVANO CELLULE CERVELLO - in condizioni normali gli astrociti vivono in uno stato di quiete, svolgendo la loro funzione di sostegno dei neuroni. Ma quando nel cervello avviene una lesione si attivano e cominciano a moltiplicarsi formando una cicatrice. In altre parole, si innesca nel cervello il processo naturale di riparazione, chiamato gliosi. 'In queste condizioni - osserva Annalisa Buffo - gli astrociti possono formare soltanto altri astrociti'. CELLULE SI COMPORTANO COME STAMINALI - se, una volta attivati dalla lesione, gli astrociti vengono coltivati in laboratorio, diventa evidente che hanno assunto anche altre caratteristiche. Sono infatti diventati simili a cellule staminali e, come queste, sono capaci di svilupparsi in direzioni diverse, trasformandosi nei tre tipi di cellule del cervello: astrociti, oligodendrociti e neuroni. UN MAGAZZINO CON TRE PORTE - il magazzino dei pezzi di ricambio del cervello ha tre porte, quanti sono i tipi di cellule cerebrali. 'Abbiamo scoperto che quando avviene una lesione si apre una sola porta, quella che corrisponde agli astrociti', spiega la ricercatrice. 'Il nostro obiettivo - aggiunge - e' riuscire ad aprire anche le altre due porte del magazzino'. MOLECOLE ISTRUTTRICI - il fine ultimo e' stimolare direttamente gli astrociti a differenziarsi per formare nuovi neuroni e riparare lesioni. Un obiettivo ambizioso e ancora molto lontano. Uno dei mezzi per raggiungerlo potrebbe essere utilizzare quelle che i ricercatori chiamano 'molecole istruttrici'. Queste sono fattori di trascrizione capaci di concertare l'azione di molte proteine per favorire la maturazione delle cellule immature in neuroni, oligodendrociti o astrociti: potrebbero diventare futuri farmaci per riparare lesioni cerebrali. - Italia. Terni. Vescovo sostiene ricerca Vescovi 'Si sta costruendo, passo dopo passo, una struttura importante che vede tutti concordi per salvaguardare la ricerca e soprattutto i malati che possono ritrovare una speranza, una cura'. Lo ha detto il vescovo di Terni Mons. Vincenzo Paglia che ha presenziato all'incontro stampa dove Angelo Vescovi, direttore scientifico della Fondazione cellule staminali di Terni, ha annunciato che entro la fine del 2008, dovrebbe avviarsi a Terni la sperimentazione sulle cellule staminali per la cura della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e tutte le altre patologie collegate. Il ricercatore Vescovi ha ricordato come la Banca per le cellule staminali sia gia' operativa nell'azienda ospedaliera di Terni 'con macchinari di ultima generazione e che entrera' a pieno regime entro il mese di maggio', mentre sulla sede del Centro di ricerca in fase di realizzazione nella ex caserma delle milizia (a poca distanza dall'ospedale) ha detto che dovrebbe essere completata entro aprile. Mons. Paglia ha ringraziato coloro che forniscono 'un concreto contributo economico per la realizzazione della struttura', cosi' la Fondazione del Monte dei Paschi di Siena che ha messo a disposizione una donazione di 100 mila euro .'Aiuto a tutti, per aiutare a vivere con speranza ed e' questo il compito della societa'. A Terni si e' accesa una luce che speriamo possa illuminare il futuro'. Alla Fondazione cellule staminali, oltre al MPS, danno il loro sostegno il comune, la Diocesi, la camera di commercio la fondazione Carit e 'con una sensibilita' in crescita -e' stato ricordato da dirigenti della sanita'- anche tra privati ed imprese ternane'. L'obiettivo quindi e' quello di realizzare entro il 2008 un centro ad altissima specializzazione, nella ricerca, dove Universita', istituzioni e banche 'diano una mano decisiva' al direttore scientifico della Fondazione, al Prof. Angelo Vescovi associato di biotecnologie e bioscienze all'universita' di Milano Biococca. - Italia. Serafini premiata per lavoro su mucopolisaccaridosi E' stato assegnato alla ricercatrice Marta Serafini il riconoscimento da parte di Telethon per uno studio di terapia cellulare per la cura di una patologia infantile rara di natura genetica, la mucopolisaccaridosi. Marta Serafini ha 35 anni anni e dopo la laurea ha lavorato come ricercatrice all'Istituto Mario Negri e all'estero: a Londra, all'Imperial College School of Medicine, e a Minneapolis, negli Usa, allo Stem Cell Insititute dell'Universita' del Minnesota, uno dei piu' quotati centri al mondo impegnati sul terreno delle cellule staminali. Il premio offre alla giovane scienziata la possibilita' di aprire un laboratorio Telethon presso il Centro di Ricerca della Fondazione Tettamanti che opera all'Ospedale di Monza. La mucopolisaccaridosi e' una malattia genetica che colpisce un bambino ogni 100.000 e comporta ritardi nello sviluppo mentale e fisico a carico delle ossa. La nuova linea di ricerca interessa nuove popolazioni di cellule staminali chiamate cellule mesenchimali e 'Multipotent Adult Progenitor Cells' (MAPCs) derivate dal midollo osseo, che potrebbero contribuire ad una rigenerazione a livello dell'osso e ad una limitazione del danno scheletrico provocato dalla malattia. - Italia. Scuderi: ottimi risultati con pelle nuova da staminali Tredici pazienti con una pelle 'nuova'. Ricercatori italiani, i primi al mondo, hanno applicato pelle artificiale, ovvero derma ed epidermide innestati, per dare una nuova speranza a bambini affetti da nevo gigante (7 casi). Ma anche a pazienti che avevano subito ferite traumatiche (2), cicatrici diventate un 'incubo' da nascondere (3), nonche' per curare un caso di angiolipoma gigante, una neoplasia. La cattedra di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica de 'La Sapienza' di Roma diretta da Nicolo' Scuderi e' riuscita due anni fa nell'ardua impresa, prelevando lembi di pelle sana dai 13 pazienti e coltivando in laboratorio tre diversi tipi di cellule staminali. Da qui, le cellule sono state fatte crescere su membrane artificiali di acido ialuronico, reimpiantate negli stessi pazienti per riparare lesioni molto gravi ed estese. "A distanza di due anni -assicura Nicolo' Scuderi, direttore della cattedra di Chirurgia plastica dell'universita' capitolina, a margine della conferenza di apertura del II congresso della Corte (Conferenza italiana per lo studio e la ricerca sulle ulcere, piaghe, ferite e riparazione tissutale)- i risultati del nostro studio non ci hanno deluso: la pelle innestata ha tenuto registrando ottimi risultati". Per questo i chirurghi guidati da Scuderi sono decisi ad andare avanti e a riprendere presto nuovi studi, testando la 'pelle artificiale' su un nuovo campione di pazienti. Nel primo studio, in un solo caso "l'attecchimento del nuovo lembo di pelle e' stato del 100%, in tutti gli altri si aggira tra il 50 e l'80%'". E quando la cute 'one-step' non aderisce come dovrebbe, "e' necessario un secondo innesto, che tuttavia ci consente di creare una pelle piu' spessa". Per dar vita alla 'nuova' cute "da un lato della membrana artificiale, quella interna, si applicano i fibroblasti, dall'altra i cheratinociti. In genere facciamo lembi di 8 centimetri per 8, ma potremmo creare anche interi metri quadri di cute". E il futuro guarda "alla vascolarizzazione delle parti applicate", ma anche alla creazione "di bulbi piliferi". - Italia. Veneto. Martini: 300mila euro per attivare raccolta e distribuzione staminali L'assessore veneto alle politiche sanitarie Francesca Martini ha annunciato la decisione di attivare 'un network per la raccolta, la manipolazione, la conservazione e la distribuzione di cellule staminali e di bio prodotti per le terapie avanzate integrando cosi' l'organizzazione della cell factory veneta'. La decisione e' legata al fatto che l'impiego di cellule staminali e di materiale biologico, microrganismi, virus, cellule somatiche e prodotti manipolati per l'allestimento di medicinali per uso clinico in terapie avanzate cellulari, molecolari e genetiche o in strategie vaccinali innovative, sta trovando applicazioni sempre piu' estese per il trattamento di diverse patologie, degenerative, genetiche, infettive e neoplastiche. Allo stato attuale gli sforzi del mondo scientifico sono rivolti sia alla ricerca di una effettiva traslazione del sapere scientifico in ambito clinico, sia a garantire standard di qualita' e di sicurezza per quanto riguarda la manipolazione e l'impiego di bioprodotti per terapie avanzate. L'applicazione dei risultati della ricerca medica nella pratica clinica giornaliera e' uno degli obiettivi del sistema sanitario regionale. 'La cell factory regionale e' articolata attualmente su due poli, uno a Padova dedicato alla generalita' delle cellule staminali e ad altri bio prodotti e uno a Venezia per le cellule staminali dell'occhio e dei suoi epiteli di rivestimento. La riorganizzazione prevede l'inserimento nella rete di altre quattro strutture a Treviso, Verona, Vicenza e Rovigo'. Sara' affidata al Consorzio per la ricerca sui trapianti di organi la gestione delle funzioni di coordinamento sull'attuazione delle linee di ricerca e sull'implementazione di ulteriori sperimentazioni. 'Il network avra' un finanziamento di 300mila euro". - Italia. Roma. Tavola rotonda sulla donazione del cordone ombelicale Si e' svolta lo scorso 16 febbraio 2008 a Roma l'incontro dal titolo "La nascita: una doppia speranza - II tavola rotonda sulla donazione del cordone ombelicale: profili scientifici, bioetici e biopolitici". Hanno partecipato Sabina Mazzoldi, Fondazione Sofia Luce Rebuffat Onlus, Serena Manzani, Associazione Daniele Mariano Onlus, e Luca Marini del Centro di studi biogiuridici ?ECSEL? e Comitato Nazionale per la Bioetica. Fra gli altri, sono intervenuti: Prof. Franco Locatelli, Reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico S.Matteo - Pavia. Dott. Giuliano Grazzini, Centro Nazionale Sangue Dott. Franco Bambi, Servizio Trasfusionale e Laboratorio di Terapia cellulare Meyer - Firenze Prof. Alberto Bosi, Divisione di Ematologia del Policlinico di Careggi - Firenze e Presidente della Società scientifica GITMO (Gruppo Italiano Trapianto di Midollo Osseo) Dott.ssa Valeria Marchesin Bono, Sezione Toscana ADISCO Dott. Stefano Grossi, Cryo-Save Italia srl Avv. Alessandro Lerro, Smartbank srl Dott. Paolo Rubini, StemWay Biotech Ha concluso Donatella Poretti, segretaria Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. L'incontro puo' essere riascoltato sul sito di Radio Radicale. - Italia. Nuovo notiziario sulle staminali Riceviamo e pubblichiamo Carissimi amici, lo abbiamo fatto noi, pensando a voi! Sì amici di Osidea, oggi è on line un nuovo sito che arricchisce l?interazione con la nostra onlus! Lo trovate all?indirizzo www.osideanews.it Ci auguriamo che la ?missione? che ci siamo prefissati emerga chiaramente: noi alla ?comunicazione? ci crediamo, così vi offriamo uno spazio di cronache, approfondimenti e curiosità, sempre aggiornato e disponibile con un click!. Ma ?il sociale? siamo noi tutti, nessuno escluso. Per questo vogliamo che, all?interno di Osideanews.it, sia il dialogo ad essere protagonista, sotto forma di interazione con i nostri lettori. In pochi minuti e sfruttando la rapidità delle nuove tecnologie, potrete sottoporci le vostre news, immagini e curiosità, prendendo spunto dal ricco menu: salute, ecologia, itinerari e ?impressioni di viaggio?, eventi a valenza sociale, arte, interviste, fotografia e molto altro ancora che, speriamo, costruiremo insieme. Uno spazio privilegiato lo riserviamo al desiderio di comunicarvi la nostra energia, quella energia che mettiamo nelle nostre attività di informazione, sensibilizzazione e promozione di iniziative concrete, per il benessere della società. Considerate Osideanews.it come una redazione a vostra disposizione. Noi ci impegniamo, nel rispetto della libera espressione, a riportare integralmente informazioni e notizie di interesse generale. E allora?si parte! Aspettiamo i vostri commenti e suggerimenti! - Egitto. Convegno internazionale otologia, si parla anche di staminali Riattivare le staminali dell'orecchio interno, gia' presenti ma 'addormentate', attraverso altre cellule della stessa famiglia, portate dall'esterno grazie a speciali nanomolecole, per recuperare l'udito. Non e' fantascienza, ma l'obiettivo di alcune sperimentazioni gia' in corso in Italia sugli animali, con l'obiettivo di ripristinare le funzioni uditive perdute. Di questi temi si parla in Egitto, al Convegno internazionale 'Il futuro dell'otologia', promosso dal Centro ricerche e studi Amplifon. Un futuro che "parla il linguaggio delle nanotecnologie, della chirurgia robotica, dell'ingegneria genetica e dei piu' moderni dispositivi impiantabili -spiega in una nota Aziz Belal, preside della Scuola di medicina di Alessandria e presidente del Congresso- Non si tratta di un miraggio, ma di passi concreti che la scienza sta gia' compiendo". I disturbi dell'udito sono molto piu' diffusi di quanto si creda. Ne soffre circa il 12% della popolazione. Solo in Italia si stimano 7 milioni di persone con problemi di udito, soprattutto anziani. Fra le cause, fattori ereditari, ma anche l'eta', il rumore (primo motivo di invalidita' professionale), le infezioni (scarlattina, rosolia, otiti), farmaci, alcol e fumo. Tra temi al centro dell'incontro, proprio lo studio delle staminali coniugate alle nanotecnologie. "Per il momento siamo ancora all'inizio, ma gia' sono stati compiuti grandi passi in avanti -sottolinea Alessandro Martini, ordinario di Audiologia della facolta' di Medicina e chirurgia dell'Universita' di Ferrara- Studi italiani dell'equipe di Pisa e di Ferrara (attualmente in pubblicazione) dimostrano che, nei topi, staminali iniettate per via endovenosa arrivano nell'orecchio, interagiscono con le cellule presenti, si integrano e sopravvivono. Qualcosa che fino a pochi anni fa sembrava impossibile". Le nanomolecole con staminali possono essere introdotte nell'orecchio interno grazie a micropompe, oppure a spugne con gel, o anche tramite gli stessi impianti cocleari 'mpodificati'. L'obiettivo dello studio e' stimolare le cellule staminali silenti e rigenerare i neuroni, per mezzo dei nuovi impianti cocleari. "Le nanotecnologie impiegate nello screening genetico consentono poi di affinare la diagnosi. Con un solo prelievo, grazie a speciali microchip si possono individuare mutazioni di geni 'sotto accusa'. Per il momento sono state scoperte alcune decine di mutazioni coinvolte". - Usa. Nuovo metodo per produrre staminali embrionali indotte senza rischio cancro Trovato un metodo rivoluzionario per produrre cellule staminali embrionali indotte senza che queste provochino il cancro, il cosiddetto teratoma. Un problema che ora sembra essere stato superato da ricercatori americani della PrimeGen, una compagnia di ingegneria genetica californiana di Irvine , che come riferiscono, su Stem Cell, sarebbero riusciti, non solo a riportare indietro, allo stato embrionale cellule adulte già differenziate, usando un metodo che evita il rischio cancro. Ma, hanno anche trovato il modo di generare cellule riprogrammate più velocemente, in una settimana, invece di un mese, e in maniera più efficiente di quanto non facciano altri scienziati. Produrre iPS "sane" è cruciale per poterle in futuro utilizzare terapeuticamente senza il pericolo di provocare il cancro nei pazienti. Ci sono due rischi: il primo è rappresentato dal fatto che copie attive dei geni riprogrammanti, anche quelli che innescano il tumore, venivano lasciati nelle cellule riprogrammate; secondo, i retrovirus, usati come vettori per portare questi geni all'interno della cellula, che possono ugualmente causare il cancro, se riescono ad insediarsi all'interno di un gene che controlla la divisione cellulare, alterna questa funzione con gravi conseguenze. Questi i problemi maggiori, che, con un annuncio fatto ieri a New York allo Stem Cell Summit, i dirigenti della PrimeGen dicono di aver finalmente superato. Invece di usare i retrovirus, PrimeGen ha usato piccole particelle di carbonio rivestite di DNA che codifica per gli stessi geni usati da Yamanaka, inclusi oct3/4 e Nanog, un quinto fattore. Queste particelle sono state "mischiate" con le cellule adulte di pelle umana, cellule renali o di retina, che le hanno subito assorbite, e sono state riprogrammate in iPS. Secondo John Sundsmo, presidente di PrimeGen, rivestire le particelle-vettore con le proteine codificate da tutti e cinque i geni porta agli stessi risultati che si ottengono usando un retrovirus. L'annuncio della PrimeGen ha suscitato tra gli scienziati molto entusiasmo, ma anche qualche esortazione alla cautela sull'efficienza delle iPS ottenute con il metodo PrimeGen. Secondo loro va valutato se il rendimento di queste cellule embrionali staminali indotte è lo stesso delle iPS generate con il metodo classico. Intanto, i ricercatori della PrimeGen stanno lavorando su un test chiave della pluripotenza per essere sicuri che le loro cellule siano quelle giuste. - Staminali 'embrionali' in liquido amniotico, una bufala? Forti dubbi sulla correttezza del lavoro di Paolo De Coppi, il ricercatore dell'universita' di Padova e ora in Gran Bretagna presso il Great Ormond Street Hospital di Londra, che nel gennaio 2007 annunciava, con Anthony Atala, della statunitense Wake Forest University, la scoperta nel liquido amniotico di cellule staminali simili alle embrionali, capaci tra l'altro di differenziarsi in neuroni. A manifestarli, nelle pagine della stessa rivista che pubblico' l'articolo, sono quattro esperti italiani di cellule staminali neurali. Alle loro critiche si uniscono quelle di gran parte della comunita' scientifica internazionale. Nella ricerca pubblicata nel gennaio 2007, De Coppi sosteneva che le staminali del liquido amniotico possono produrre cellule differenziate e specializzate di diverso tipo, con una plasticita' simile a quella delle embrionali. Tanto che da esse e' possibile ottenere cellule di tipo molto diverso, come neuroni e cellule di fegato e ossa. 'L'articolo di De Coppi non riesce a fornire nessuna evidenza convincente a supportare l'affermazione che le cellule staminali derivate dal liquido amniotico sono in grado di generare neuroni', scrivono Elena Cattaneo (universita' di Milano), Mauro Toselli (universita' di Pavia), Elisabetta Cerbai (universita' di Firenze) e Ferdinando Rossi (universita' di Torino). Si esprimono in modo analogo il consorzio di ricerca europeo sulle staminali EuroStemCell, che sulla vicenda diffonde un comunicato. E gli esperti di cellule staminali Ole Isacson e Oliver Cooper, dell'universita' di Harvard dicono in una nota: 'speriamo che De Coppi e gli altri autori dell'articolo siano in grado di rispondere alle preoccupazioni sollevate e di fornire nuova evidenza a sostegno delle loro affermazioni iniziali'. Critico anche per Tiziano Barberi, dell'Istituto californiano Beckman, il lavoro di De Coppi e Atala non e' sostenuto da alcuna evidenza convincente. - Spagna. Nuovi organi utilizzando cellule staminali autologhe Alcuni ricercatori stanno tentando di produrre organi a partire da cellule staminali del paziente. E' una ricerca dalle importanti implicazioni mediche: basti pensare alla difficolta' di reperire donatori o al rischio di infezioni. Riprodurre organi come il fegato, o ricostruire tessuti come la pelle, partendo dalle cellule staminali di una persona, e' uno degli obiettivi che la Fundacion para la Investigacion Biosanitaria de Andalucia Oriental (Fibao) sta perseguendo, ha spiegato uno dei suoi ricercatori, Miguel Alaminos. Il tessuto biologico viene elaborato sulla base di cellule estratte dallo stesso paziente, cosi' da conservarne l'identita' istologica. Ha spiegato che le sperimentazioni hanno gia' superato la fase di laboratorio e di controllo della qualita', e che attualmente si stanno facendo le prove sui topi: i primi impianti "hanno dato risultati molto positivi". Alaminos prevede che il passaggio all'uomo non sia lontano e non esclude che in un futuro abbastanza ravvicinato si possano costruire organi come cuore e reni. "Non esistono limiti etici ne' legali giacche' le cellule staminali non derivano da embrioni bensi' da adulti; i limiti verranno al momento di costruire organi completi di pazienti maggiorenni o malati". Alaminos ne ha parlato in occasione delle "Giornate sulla ricerca con le cellule staminali: applicazione alle malattie prevalenti", organizzate da Fibao e Parque de las Ciencias de Granada per discutere dell'utilizzo di queste cellule nelle malattie del sistema nervoso, degenerative e degli occhi. Per il direttore del Centro de Investigacion Principe Felipe (CIPF), Ruben Moreno, gli investimenti per la ricerca sono un aspetto cruciale, poiche' decidono del futuro economico di un Paese. Ha detto d'essere favorevole a che si finanzino gruppi d'"eccellenza scientifica" anziche' distribuire soldi a pioggia, e ha citato gli Stati Uniti, dove la scommessa economica sulla ricerca e' stata una "misura eroica" e un obiettivo prioritario di tutti i suoi presidenti. - Spagna. Passi avanti nella ricerca sul tumore cerebrale Il Centro de Investigacion Principe Felipe de Valencia (CIPFV) ha fatto un nuovo passo avanti verso la medicina del futuro. I suoi ricercatori hanno partecipato a un lavoro che ha scoperto il modo in cui proliferano le cellule staminali del cervello. E' una grande scoperta scientifica poiche' da un lato consente di continuare il lavoro di controllo del processo di divisione delle cellule e, dall'altro, apre la via per indagare sulle diverse malattie come "tumori cerebrali e problemi degenerativi del cervello", secondo informazioni provenienti dallo stesso centro. La scoperta s'inquadra in un progetto internazionale cui hanno partecipato l'Universita' di California a San Francisco e l'Universita' Pierre et Marie Curie di Parigi. I ricercatori valenziani, componenti dell'equipe, sono il dottor Jose' Manuel Garcia-Verdugo e la ricercatrice Miriam Romaguera del laboratorio di Morfologia Cellulare del CIPFV. Il lavoro scientifico, pubblicato su Nature Neuroscience, dimostra che "l'appendice presente nelle cellule staminali, chiamata cilio primario, gioca un ruolo fondamentale nel captare i fattori di proliferazione, ossia, e' una struttura essenziale perche' riceve gli ordini di dividersi". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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