AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori Avvertenze numero 2007-1 del 1 Gennaio 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. I tristi record della Finanziaria 2007 http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=207 - Le petizioni dell'Aduc - Notizie Telex http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=2&ed=207 - News dall'Europa e dall'Italia http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=1&ed=207 - Le iniziative nella seconda quindicina di dicembre http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=207 - La scheda. COMMISSIONE PROVINCIALE TRIBUTARIA (GIUDICE TRIBUTARIO): RICORSO http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40763 - La pulce nell'orecchio. CAPODANNO 2007: COME UN AGURIO… http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? LE VOCI DEL PROFONDO http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Il caso Welby. Cosa c'entra con l'accanimento terapeutico? E con il testamento biologico? http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. La Finanziaria. Cenni storici e storture http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, e un sito per i diritti degli immigrati in Italia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione ------------------------------------------- EDITORIALE I tristi record della Finanziaria 2007 Il comma 220 dell'articolo unico della Finanziaria 2007, che riguarda il "Sequestro e confisca dei beni per reati contro la pubblica amministrazione", e' un ottimo esempio di come e' scritta la finanziaria: 1. All’articolo 12-sexies del decreto legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, dopo le parole: "codice di procedura penale, per taluno dei delitti previsti dagli articoli" sono inserite le seguenti: "314, 316, 316-bis, 316-ter, 317, 318, 319, 319-ter, 320, 322, 322-bis, 325"; Il comma continua dando altri "numeri". Il principale strumento dello Stato italiano per il controllo dei conti pubblici e' scritto cosi', coi piedi e senza ritegno alcuno. Uno schiaffo al buon senso. E' cosi' da anni, ma la Finanziaria 2007 ha battuto ogni record. In un unico articolo sono stati infilati la bellezza di 1.364 commi. L'anno scorso erano "solo" 612 che contenevano ben 827 rimandi ad altre leggi; tantissimi, ma nulla in confronto agli attuali 1880. Tra questi non mancano i riferimenti a leggi di oltre 120 anni fa, come dimostra il comma 250 titolato emblematicamente "Disposizioni finanziarie e interventi in settori diversi": 1.4) euro 0,72 per ogni metro quadrato di mare territoriale per specchi acquei o delimitati da opere che riguardano i porti cosı' come definite dall’articolo 5 del testo unico di cui al regio decreto 2 aprile 1885, n. 3095, e comunque entro 100 metri dalla costa; ". In totale i riferimenti a regi decreti sono ben 13 e la monarchia e' stata sostituita dalla repubblica ormai da 60 anni. "La Legge finanziaria e' finalmente entrata in porto. Ha avuto una navigazione lunga e travagliata dal mese di settembre sino ad oggi. Ha incontrato molti ostacoli che sono stati superati uno ad uno, anche se un certo numero di danni non ha potuto essere evitato …". E' il commento del Presidente del consiglio. Non dell'attuale, Romano Prodi. Queste parole le pronuncio', a Finanziaria 1986 appena approvata, il premier d'allora, Bettino Craxi. Vent'anni non sono serviti a nulla. (Domenico Murrone) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- NOTIZIE TELEX ITALIA / In carcere oltre trenta persone: addebitavano telefonate 899 a ignari utenti Parte dalla Procura di Perugia l'offensiva giudiziaria contro le truffe telefoniche basate sulle numerazioni speciali come l'899. Gli investigatori hanno eseguito 31 delle 33 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del capoluogo umbro. I centri di servizio al centro d'indagini raggiungevano un giro d'affari stimato in 100-150 milo euro al giorno. L'organizzazione era estesa in sette regioni. FRANCIA / Consumatori contro i software pre-installati nei pc Dopo le vittorie ottenute sulle societa' di telefonia mobile e sui principali fornitori d'Internet, l'associazione dei consumatori Ufc-Que choisir si muove contro la vendita di programmi pre-installati. Il 14 dicembre ha denunciato Hewlett Packard, Auchan Bagnolet e Darty les Halles, cui rimprovera di vendere solo software imposti, privando l'acquirente della possibilita' di scegliere, cio' che rafforza l'egemonia di Microsoft. ITALIA / Immigrati, i nuovi risparmiatori Piu' risparmio e consumi. La marea di immigrazione non solo ha alzato il Pil, ma sta modificando anche il comportamento del sistema economico. L'effetto piu' evidente e' sulla propensione al risparmio delle famiglie, in particolare gli immigrati. Negli ultimi anni e' notevolmente cresciuta in Italia, 14% nel 2005, contro il 12,2% del 2000, crescita dovuta essenzialmente agli immigrati. ITALIA / Nozze omosessuali: un italiano su tre e' d'accordo Un italiano su tre e' favorevole al matrimonio tra omosessuali. L'atteggiamento degli europei (Ue a 25) e' ancora piu' possibilista: il 44% dei cittadini ritiene accettabile una qualche forma di unione tra gay e lesbiche. L'opinione pubblica si mostra piu' favorevole in quegli Stati in cui sono gia' consentite nozze o unioni di fatto. La punta e' l'Olanda con l'82% dei consensi. Seguono Svezia (71%), Danimarca (69%) e Belgio (62%). IRAN / A Teheran taxi collettivi per sole donne, ma non e' una conquista Per ovviare agli inconvenienti dell'attuale servizio dei taxi collettivi, che vede passeggeri dei due sessi viaggiare insieme, dalla prossima settimana a Teheran sara' attivo un servizio di taxi riservato esclusivamente alle donne. Anche alla guida delle automobili e' previsto che ci siano soltanto donne per di piu' rigorosamente sposate. 'Viaggi sicuri per le signore' sara' il nome della compagnia di trasporti privata. ITALIA / Indagini sull'importazione illegale di farmaci dalla Cina La Guardia di Finanza e i carabinieri stanno indagando in tutta Italia per trovare conferme all'esistenza di una rete criminale con ramificazioni in Cina, che insieme a quella russa e messicana, ha messo le mani sul traffico di farmaci contraffatti. Nel caso dell'Italia non si tratta di vera e propria contraffazione quanto di medicinali diffusi in Cina ma introdotti in modo illegale e senza autorizzazione nel nostro Paese. GRECIA / Anche il tacchino si paga a rate I greci sono meno indebitati della media Ue. Ma per le feste non badano a spese, o quasi. Quest'anno, tutto cio' che riguarda Natale e Capodanno costa il 10% in piu' del 2005 mentre il salario medio e' rimasto fermo a 591 euro al mese. Tuttavia i negozi sono pieni: i commercianti, furbi, favoriscono al massimo il pagamento dilazionato. E cosi' il consumatore puo' comprare il tacchino e pagarlo anche in 10, 12, 15 rate mensili. USA / Calano i morti per tabagismo nella Grande mela A tre anni dal divieto di fumo nei luoghi pubblici, a New York il numero dei morti per tabagismo e' sensibilmente diminuito, segnalano le autorita' sanitarie municipali. I decessi sono scesi da 9.000 del 2001 a meno di 8.100 nel 2005; ci sono meno persone colpite da malattie cardiache; sono diminuiti anche i casi di cancro a trachea, polmoni e bronchi. Dal 2002 il numero dei fumatori e' calato di circa 200.000. ITALIA / Il 60% degli italiani favorevole all'eutanasia Una ricerca condotta per conto dell'Associazione Liberta' Eguale ha mostrato come la maggior parte degli italiani e' a favore della possibilita' di avvalersi legalmente della 'morte dolce'. Si possono distinguere tre gruppi: una minoranza (20%) che si dichiara d'accordo con la legalizzazione dell'eutanasia, la maggioranza relativa (il 40%) che afferma d'accettarla solo in caso di dolore fisico atroce, mentre un 37% e' del tutto avversa. ITALIA / Investimenti: 11 milioni di italiani possiedono fondi comuni Nel 2005 11 milioni di italiani, ovvero la meta' delle famiglie residenti in Italia, possedevano quote di fondi comuni e il 47% dei sottoscrittori e' residente al Nord. E' quanto emerge dal rapporto annuale di Assogestioni sulle caratteristiche dei sottoscrittori dei fondi comuni aperti che evidenzia anche quest'anno una stabilita' della fiducia dei risparmiatori nei confronti dei fondi. In media impiegati 34.700 euro. SPAGNA / Per prevenire gli abusi edilizi si usano gli aeroplani Un esercito d'aerei sta fotografando la Spagna per ordine di Hacienda (ministero delle Finanze), al fine di verificare se i progetti urbanistici osservati dall'alto siano conformi alle autorizzazioni. La cementificazione degli ultimi anni ha spinto le autorita' a far emergere gli eventuali abusi edilizi fin dall'inizio, e a meta' 2007 sara' pronta la mappa dettagliata del territorio, inclusi gli immobili che non figurano nel catasto. EUROPA / Dal primo gennaio le coppie omosessuali potranno "sposarsi" Dal primo gennaio 2007, in Svizzera gli omosessuali potranno registrarsi come coppie: uno stato civile equiparabile al matrimonio. Nell'Europa occidentale sono rimaste solo Austria, Italia e Grecia a proibire le unioni omosessuali. Eurobarometro: in Austria e' favorevole al matrimonio omosessuale il 49% della popolazione; in Olanda l'82%; in Svezia il 71%; in Spagna il 56%; in Polonia solo il 17%; in Grecia il 15%; a Cipro il 14%. ITALIA / Treni piu' cari dal primo gennaio Scatteranno il primo gennaio 2007 gli aumenti tariffari sui treni Fs. I rincari, gia' annunciati dall'azienda, si aggireranno intorno a una media del 9% e varieranno da un minimo del 3% con picchi del 15% sulle fasce piu' alte del servizio. Esclusi dai rincari i treni regionali e interregionali usati dai pendolari, gli aumenti riguarderanno gli Eurostar e gli Intercity. ----------------------------------------------------------------- NEWS Notizie istituzionali dall'Italia e dall'Ue ITALIA / La Rai aumenta il canone 2007, ma rimane in rosso Il canone Rai sara' di 104 euro rispetto ai 99,60 del 2006. Lo ha deciso il ministro delle Telecomunicazioni Paolo Gentiloni. Dopo due anni di stop l'imposta sul possesso dell'apparecchio tv recupera l'inflazione del biennio con il 4,5% d'incremento. La Rai avra' cosi' maggiori ricavi per circa 70 milioni di euro, che non basteranno a coprire la perdita prevista nel bilancio 2007: 150 milioni a canone invariato. U.E. / A regime solo nel 2033 la patente unica europea L'Europarlamento ha posto il sigillo finale al modello unico di patente europea. Ma per vedere arrivare lo stesso permesso di guida nelle tasche di tutti gli europei si dovra' attendere il 2033. La nuova patente europea che sostituira' i 110 modelli esistenti, si presentera' come un rettangolino plastificato dalle dimensioni di una carta di credito, non molto dissimile da quello che si rilascia in Italia. GERMANIA / Si producono meno rifiuti e si ricicla di piu' Nel 2005, i tedeschi hanno prodotto 4 chili in meno di rifiuti pro capite in confronto al 2004. Il volume totale e' stato di 37,3 milioni di tonnellate, pari a 452 chili per abitante. Riciclaggio: l'Ufficio statistico segnala un miglioramento del 2% sull'anno prima, con il 58% degli scarti domestici riconvertiti in energia o in altri materiali sfruttabili. Diminuiti anche i rifiuti pericolosi. ITALIA / Boom per l'Iva non versata La declinazione italiana dell'illegalita' fiscale, contributiva e finanziaria e' ormai interminabile, stando al rapporto sull'attivita' dei primi 11 mesi 2006 della Guardia di Finanza. La GdF ha scoperto che quest'anno gli evasori totali sono stati 6.950, che hanno nascosto allo Stato circa 7,5 miliardi di euro. Per l'Iva l'evasione accertata ammonta a 3,5 miliardi, il 40% in piu' rispetto al 2005, il record degli ultimi dieci anni. SPAGNA / Nuove regole per la tutela dei consumatori Il Parlamento ha approvato la nuova legge che tutela meglio il consumatore dagli abusi di fornitori di beni e servizi. L'intento e' quello di frenare le pratiche abusive, frequenti soprattutto nella telefonia. Cosi', con la nuova legge sara' piu' facile disdire un servizio evitando le penalizzazioni mentre l'assistenza al cliente dovra' essere personalizzata. Sono previste piu' cautele anche nella compravendita di case. G.BRETAGNA / Telefonia: aumentano i reclami degli utenti Aumentano le lamentele dei clienti della telefonia per le offerte truffaldine delle societa'. Lo denuncia l'Ofcom, l'autorita' di controllo del settore, che sottolinea come nel 2006 il 15% del totale delle denuncie hanno riguardato servizi poco trasparenti e fuorvianti per la clientela. ITALIA / Patente: punti restituiti entro il 31 dicembre Chi ha perso i punti dalla patente di guida prima del 24 gennaio 2005 se li vedra' restituire entro il 31 dicembre. Come previsto dal decreto legge n. 26/2006, la polizia ha attivato la procedura di restituzione dei punti per gli automobilisti che hanno subito la decurtazione prima della sentenza della corte Costituzionale che stabilisce la possibilita' di sottrarre punti solo nel caso in cui il conducente possa essere identificato. ITALIA / Tlc: sboccate le frequenze wimax Si avvicina anche per l'Italia l'ora del Wimax, il piu' avanzato sistema di trasmissioni a banda larga senza fili. Il ministero delle Comunicazioni e della Difesa hanno trovato l'accordo per liberare, gradualmente, le frequenze attualmente riservate ai radar militari. I primi lotti di frequenza saranno disponibili per gli operatori da giugno 2007. Sara' piu' facile avere collegamenti veloci a Internet anche nelle zone montane. ITALIA / Telefonia: i call center continuano a importunare gli italiani Il Garante per la privacy torna alla carica, il primo provvedimento contro le telefonate selvagge di operatori telefonici e aziende che, tramite i loro call center, propongono i loro prodotti/servizi non ha sortito effetti. Restano purtroppo tanti, spiega il Garante, i cittadini che ancora vengono "disturbati" o a cui vengono attivati servizi senza consenso. L'Autorita' ha preannunciato "un'articolata serie di nuovi interventi". ITALIA / Autostrade: aumentano i pedaggi, ma i soldi li incamera l'Anas Dal primo gennaio 2007 i pedaggi sulla rete del gruppo Autostrade subiranno un aumento variabile tra lo 0,8% e l'1,8% per l'applicazione di un sovrapprezzo, previsto dalla finanziaria, a totale beneficio dell'Anas. L'aumento non rappresenta alcuna forma d'introito aggiuntivo per le concessionarie, come spiega una nota di Autostrade, chiarendo che gli aumenti previsti a loro vantaggio sono stati congelati. ITALIA / Codice della strada: multe piu' salate dal 2007 Multe piu' salate dal 2007. Infrangere le regole del codice della strada dal prossimo anno avra' un costo maggiore. Si tratta dell'adeguamento che scatta ogni due anni. L'aumento sara' del 3,5%. Il provvedimento e' pronto per essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. E' presumibile che l'operativita' completa della novita' sia ritardata dalla lentezza con cui vengono adeguati i software della Polizia. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE dal 15 al 31 dicembre 2006 AUMENTO CANONE/TASSA RAI. POCO STUPORE, E' NELLA LOGICA DELLE GABELLE DI STATO E DI GOVERNO Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha deciso che il canone/tassa della Rai debba recuperare l'inflazione di due anni, ed ha aumentato l'importo del 4,5% portandolo, dagli attuali 99,60 euro, a 104. In pratica, e' come se avesse detto "l'anno scorso il mio predecessore ha sbagliato a non aumentarlo e quindi recuperiamo". In soldoni, saranno 70 milioni in piu', che daranno il loro contributo per portare la perdita prevista nel 2007 a 80 milioni. Noi non ci spaventiamo piu' di tanto per questo aumento che, per il contribuente, rappresenta –isolato- ben poco. Ma ci preoccupa la logica che sottintende al provvedimento, la medesima della Finanziaria: ho un buco? Prendo la pala e lo riempio di terra. Dove per pala si legga fisco, e per terra si legga contribuenti. Tutto questo mentre imperversano scandali su stipendi fantastici e i dubbi che la gestione sia un po' "a manica larga" non sono mai stati sopiti. Un buon amministratore dovrebbe metter mano a tutto ed evitare di considerare l'azienda solo come un pozzo in cui far entrare soldi e basta. Ma la Rai e' cosi'. Pensare di riformarla e' pazzesco, anche perche' non c'e' volonta' politica di farlo: la Rai e' come il finanziamento pubblico ai partiti, tutti vi attingono senza criterio e senza preoccuparsi della fazione di appartenenza, tanto ce n'e' per tutti. Nonostante gli italiani abbiano chiesto con un voto referendario di privatizzarla, se ne parla solo in alcuni commenti ben nascosti in qualche festa di partito. E anche la privatizzazione sarebbe un palliativo che non risolverebbe la gabella piu' odiata dagli italiani, che ci costringe a pagare anche quella tv che non vediamo. In questo contesto appare prezioso il servizio gratuito che effettuiamo nei confronti dei contribuenti che, sempre piu' allibiti dall'esistenza di questa tassa, ci chiedono di capire e come agire per averne il danno minore: sono moltissime le lettere in merito che si trovano in Cara Aduc (1). Mentre continua la nostra campagna abolizionista con la petizione: http://www.aduc.it/dyn/rai (1) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc REGIONE LAZIO E TICKET SUI FARMACI. NO DELL'ADUC "Bisogna eliminare il ticket sui farmaci, dimostratosi non solo iniquo ma anche inefficace come strumento di dissuasione dal consumo che come mezzo per reperire risorse". E' quanto sta scritto nel manifesto politico-programmatico dell'attuale coalizione di centro sinistra della Regione Lazio, in occasione delle elezioni regionali dell'aprile scorso. Oggi la Regione ha deciso di reintrodurre i ticket sui farmaci. Quindi, la Regione Lazio ha assunto una decisione non solo "iniqua" ma anche "inefficace" al fine del contenimento dei costi. Della serie o ci fanno o ci sono. I ticket non guariscono i mali della sanita', ne' in Italia, ne' all'estero, scriveva Massimo Gaggi sul Corriere della Sera dell'8 Dicembre scorso. Gia', ma come si fa a contenere la spesa per i farmaci che nel Lazio e' arrivata al 18% della spesa sanitaria? Occorre guardare oltre la forbice che taglia e che da' risultati piuttosto marginali. Se e' vero che la popolazione invecchia, allora e' altrettanto evidente che nella sanita' c'e' una buona parte del futuro della nostra societa'. Che fare? Tre cose: * controllare la produttivita' delle strutture sanitarie; * scegliere manager professionalmente qualificati; * garantire la trasparenza dei procedimenti amministrativi. Ci sembra che questi elementi non siano stati presi in considerazione nell'attuale e nel precedente governo regionale. In principio erano le mutue, poi ci fu la riforma con la istituzione del Servizio sanitario nazionale (1988), poi la trasformazione delle Usl in Aziende sanitarie (1992) che dovevano essere gestite da manager, con criteri economici comparabili a quelli utilizzati dalle aziende private. La riforma e' fallita perche' i nostri amministratori non hanno voluto mettere gli interessi dei pazienti al centro del sistema sanitario, reintroducendo meccanismi clientelari. Ora si cerca di svuotare il mare con il secchiello. Operazione "inefficace", appunto. Lazio docet. TRUFFE 899. LE INDAGINI DELLA POLIZIA CONFERMANO LA RESPONSABILITA' DI TELECOM ITALIA. L'EX MONOPOLISTA DEVE RIMBORSARE GLI UTENTI Fatturavano 100-150 mila euro al giorno i centri di servizi telefonici tramite numeri 899 messi sotto indagine dalla polizia postale e delle comunicazioni di Perugina. Un fatturato degno di una media azienda. Rapportato a un anno significa un fatturato di circa 40 milioni di euro, una cifra da far invidia a molti imprenditori. Soldi sottratti dalle tasche degli ignari utenti telefonici. E' anche facilmente immaginabile che organizzazioni di questo tipo e con questi fatturati ce ne siano molte altre. Ma il punto e' un altro. Le indagini hanno confermato che gli addebiti spesso non sono dovuti alla sbadataggine degli utenti (spesso pensionati senza neanche un pc a casa), ma alla cattiva gestione della rete Telecom. Non e' la prima volta che ignoti si inseriscono sulle reti di Telecom Italia allegramente. Nel maggio 2005 un dipendente dell'ex monopolista di Taranto fu arrestato perche', durante i propri interventi tecnici nelle varie centraline telefoniche, si collegava con il numero 899 il cui costo faceva poi gravare a carico di ignari utenti. Telecom Italia non ha troppo curato la sicurezza delle infrastrutture, ereditate dallo Stato, e oggi di sua proprieta', favorendo indirettamente il perpetrarsi di truffe come quelle scoperte ieri. Truffe, a rigor di logica, non a danno degli utenti, ma ai danni della societa'. Invece, la compagnia ha sempre consigliato agli utenti -a cui inviava bollette gonfiate- di fare denuncia come se il reato fosse stato commesso sugli apparecchi degli utenti. Questa indagine e' l'ulteriore conferma che le intromissioni avvengono sui tralicci e centraline Telecom, infrastrutture su cui gli utenti non hanno alcun controllo. Insomma, come sosteniamo da anni http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=92244 le telefonate non erano "rubate" alla clientela, ma alla stessa Telecom Italia. Invece, da anni continua lo stillicidio di bollette gonfiate. Saremo maliziosi, ma non crediamo di sbagliare, se diciamo che a favorire il lassismo del gestore non sia estranea la percentuale che Telecom trattiene dalle telefonate 899 o 892, come e' scritto in una sentenza del Tribunale di Genova, del 20 febbraio scorso http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=152494 Auspichiamo che si tenga conto di questi fattori, nella consultazione promossa dall'Agcom con la Polizia Postale e il Ministero delle Comunicazioni e che da questa scaturisca la fine di questo sfascio e ne derivi l'obbligo per Telecom Italia di rimborsare gli utenti che hanno subito ingiusti addebiti. WELBY. L'ADUC ADERISCE ALLA VEGLIA PER E CON PIERGIORGIO WELBY Siamo certi che Piergiorgio Welby abbia il diritto -prima di tutto umano- di poter prestare o negare il suo consenso a qualsiasi trattamento medico. La decisione, a nostro avviso, appartiene solo a lui, e non a medici, politici, giudici o prelati, per altro mai d'accordo l'uno con l'altro. Se Welby perdera' la sua battaglia pubblica, avremo perso tutti. Come pensare che possa avere efficacia, ad esempio, una qualsiasi legge sul testamento biologico se rimane inascoltata addirittura la volonta' di una persona cosciente e lucida? Per questo abbiamo aderito alla veglia del 16 dicembre "per e con Piergiorgio Welby". L'Aduc cura un notiziario quotidiano in materia: http://www.aduc.it/dyn/eutanasia WELBY. I POTERI LEGISLATIVO, ESECUTIVO, E ORA GIUDIZIARIO, SONO INCAPACI DI ONORARE LA COSTITUZIONE. BENTORNATI NELLA GIUNGLA? Coloro che dovrebbero presidiare il rispetto dei diritti di ognuno, ancora una volta li negano. Non conoscendo in dettaglio le motivazioni che il tribunale di Roma rendera' note -si spera- in tempi strettissimi, possiamo per ora solo tirare ad indovinare. Pare che il Tribunale non abbia ritenuto direttamente applicabile l'articolo 32 della Costituzione, lamentando l'assenza di norme applicative. Se questo sara' confermato, ci troveremo di fronte ad un arretramento giuridico-culturale di trent'anni. Il dibattito sulla non-flessibilita' della Costituzione -e soprattutto sulla efficacia precettiva e diretta di quella sua prima parte che contiene i diritti fondamentali del cittadino- sembrava essersi esaurito positivamente da alcuni decenni. Ma il Tribunale sembra dire: il diritto di ognuno alla liberta' di circolazione, di riunirsi, di professare una religione o un pensiero, fino alla liberta' individuale, non si possono esercitare senza l'autorizzazione del legislatore. Non solo. Il tribunale sembra anche sostenere che l'articolo 32 della Costituzione, ovvero la liberta' di scegliere le cure, varrebbe solo nei casi di certificabile accanimento terapeutico, su manca una legge. Cosa che tutti sanno essere non vera: il diritto alla liberta' terapeutica non e' subordinato ad alcun presupposto, ed il paziente non deve giustificare la propria volonta'. Al di la' delle ragioni tecnico processuali, c'e' una violazione dei diritti umani, che il nostro Paese sembra non sapere, non volere o non poter fermare. La magistratura si e' ancora rivelata come l'anello di chiusura con cui il regime conserva e protegge se stesso. Dunque un'altra battaglia persa per l'affermazione dello Stato di diritto, qualunque siano le opinabili o ineccepibili motivazioni tecniche. Il Tribunale di Roma ha perso un'occasione per affermare l'inviolabilita' e l'applicazione diretta della Costituzione. Decidendo di non decidere, scaricando la patata bollente su altri (legislatori, medici, o quant'altro), il Tribunale ha sostanzialmente ammesso che la Costituzione e' inapplicabile ed inapplicata, piuttosto che adoperarsi per realizzarla. Ora e' chiaro: il potere legislativo, il potere esecutivo e ora quello giudiziario, sono incapaci di onorare la Costituzione. Rimane alla coscienza di ogni individuo l'applicazione -piu' o meno clandestina- della Carta fondamentale. Bentornati nella giungla? GIOCATTOLI. COME SCEGLIERLI Arriva la Befana con la sacca piena di giocattoli. Tanti giocattoli a disposizione ripropongono la questione sicurezza visto che l'80% dei giocattoli importati nell'Unione europea sono di fabbricazione cinese e il 70% dei prodotti pirata che circolano in Europa e' di origine cinese. Le norme sulla sicurezza dei giocattoli, per i minori di anni 14, sono state fissate da una direttiva comunitaria e dal successivo decreto legislativo applicativo (1). Sulla confezione devono essere indicate, in lingua italiana: * la marcatura CE (Conformita' Europea); * il nome del fabbricante o dell'importatore; * l'indicazione dell'eta' del bambino; * le avvertenze per l'utilizzo. Purtroppo il marchio comunitario "CE" non garantisce un bel nulla. La marcatura viene apposto sui giocattoli dai produttori o dagli importatori e dovrebbe certificare la rispondenza alle norme di sicurezza europea, ma gli stessi non sono tenuti alla verifica e non sono responsabili in caso di incidenti. La stragrande maggioranza dei giocattoli proviene dai Paesi asiatici dove la garanzia del rispetto delle norme europee lascia piuttosto a desiderare. Situazione assurda per la quale l'etichetta CE non e' una garanzia di sicurezza ma una semplice garanzia giuridica. Il Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe sopperire, ma ci risulta che si muove solo su segnalazione. In Italia ci sono due organismi privati che effettuano test e rilasciano il relativo attestato: l'Istituto per il marchio di qualita' (IMQ), che fa test sui giocattoli elettrici, e l'Istituto italiano sicurezza giocattoli, che esegue controlli. Sottoporsi ai controlli degli Istituti non e' obbligatorio per cui al consumatore, che paga salato un giocattolo per i propri figli, consigliamo di rimboccarsi le maniche e fare test autonomi, verificando, per esempio nelle bambole, la tenuta delle cuciture, dei bottoni, degli occhi e del tessuto. Per un marchio comunitario non c'e' che dire! (1) Direttiva n. 378/1988. D.Legs. n.313/1991. ENGLARO. COME PER WELBY, LA MAGISTRATURA IGNORA LA COSTITUZIONE E LA CULTURA GIURIDICA DEL NOSTRO PAESE Dopo l'ordinanza del Tribunale di Roma in cui si nega di fatto il diritto costituzionale all'autodeterminazione terapeutica di Piergiorgio Welby, la Corte d'Appello di Milano ha rigettato la richiesta di sospensione dei trattamenti vitali che mantengono Eluana Englaro in stato vegetativo permanente. Secondo le prime informazione, la Corte avrebbe motivato la sua decisione affermando che le cure a cui e' sottoposta la Englaro da 14 anni non costituiscono accanimento terapeutico. Siamo, come nel caso Welby, di fronte nuovamente alla delegittimazione della volonta' individuale. Infatti i giudici non sembrano essersi espressi in merito alla effettiva volonta' della stessa Englaro e di chi legalmente ne porta la testimonianza (tutore, prototutore, etc.), ma sulla definizione di accanimento terapeutico. Come se l'accanimento terapeutico non fosse, insieme alla dignita', un concetto strettamente individuale piuttosto che una categoria oggettiva. Questa decisione purtroppo non ci sorprende. Se la liberta' individuale costituzionalmente protetta e' stata ignorata nel caso di una persona cosciente e lucida come Welby, figurarsi se poteva essere presa in considerazione per una donna allo stato non senziente. Alcuni magistrati, contrariamente alla dottrina e alla cultura giuridica di questo Paese, continuano a calpestare la liberta' di ogni individuo, imponendogli trattamenti sanitari indesiderati. Sostituendosi alla volonta' individuale, invece di imporne il rispetto, questi magistrati compiono atti incostituzionali che ci auguriamo altri magistrati vogliano sanzionare. 899 e Telecom Ecco la vignetta di Giannino: http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=164751 SALMONE: CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Dimenticate l'idea di un salmone pescato nelle fredde acque della Scozia e affumicato all'aperto, sotto l'occhio vigile di un rude pescatore scozzese. Piu' semplicemente il salmone affumicato e' allevato con papponi alla cantaxantina e spruzzato con aroma di... fumo. Un tempo il salmone affumicato era cibo per ricchi, oggi e' alla portata di tutti e le festivita' natalizie sono un'occasione per un maggior consumo. E' possibile comunque scegliere la qualita' e questo dipende dalla attenzione che il consumatore prestera' nel leggere le etichette, in aggiunta ai nostri consigli, e dalle disponibilita' del proprio portafoglio. Vediamo. Sulla confezione deve essere riportato il nome della specie, il metodo di produzione (se allevato o pescato) e la zona di cattura; queste indicazioni sono obbligatorie perche' previste dalla legge. Chi vuole un salmone selvaggio dovra' scegliere la dizione "pescato in ...." con l'indicazione della zona di cattura. Pochi sanno pero' che la classica affumicatura puo' essere sostituita da un trattamento con un aroma al... fumo. In sostanza il salmone viene siringato o immerso in un liquido aromatizzato al fumo. Questo trattamento non e' scritto in etichetta. Alcuni prodotti invece riportano la dizione facoltativa "affumicato con legna di...", che puo' essere di bosco o di legnami pregiati (tipo quercia); il salmone, si sa, ha un colore rosato ma a volte, anzi spesso, lo vediamo di un bel color rosso-arancio. Il colore in questione e' dovuto ad una sostanza appartenente alla famiglia dei carotenoidi: la cantaxantina. Visto che il colorante non si puo' aggiungere al pesce morto, gli allevatori (e' tutto perfettamente legale!) hanno pensato bene di farlo mangiare ai salmoni vivi, aggiungendolo al mangime. Et voila', ecco un bel salmone dalla tinta intensa e allettante. Il nostro suggerimento? Evitare di acquistare salmone troppo colorato. Si puo' scegliere quello rosato, color salmone appunto; quello rosso-arancio e' bene lasciarlo sul tavolo del commerciante, meno sostanze chimiche si ingeriscono, meglio e'. TESTAMENTO BIOLOGICO. L'ADUC IN COMMISSIONE IGIENE E SANITA' DEL SENATO Ieri (19 dicembre) in Commissione Igiene e Sanita' del Senato, presieduta dal Sen. Ignazio Marino, e' stata audita una delegazione dell'Associazione Luca Coscioni , a cui partecipava anche l'avv. Claudia Moretti, legale dell'Aduc e consigliere generale della stessa Associazione Coscioni. Nei due rami del Parlamento sono pendenti due proposte di legge in materia. Alla Camera, frutto della collaborazione tra Aduc e Associazione Coscioni, e' a firma dell'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno (1), al Senato a firma del sen. Furio Colombo dell'Ulivo Durante l'audizione, Claudia Moretti ha evidenziato i punti essenziali della legge: 1. Il testamento biologico deve esser necessariamente vincolante per il medico, salvi i limiti naturali dell'interpretazione, tipica di qualsivoglia documento scritto; 2. Deve esser vincolante anche nei casi di necessita' ed urgenza e nel pericolo di vita, sempre che lo stesso giunga in tempo utile al medico che si trova a soccorrere e/o a rianimare un paziente. Negli Stati Uniti, dove il testamento biologico esiste da decenni, molti girano con il loro documento nel taschino e nell'auto. Spesso e' proprio nei casi d'urgenza e di pericolo di vita che il medico deve conoscere le volonta' terapeutiche del paziente. 3. L'alimentazione, la respirazione e l'idratazione artificiale devono esser compresi fra i trattamenti sanitari espressamente rifiutabili dal paziente, al pari delle altre cure. E cio' a prescindere e del tutto indipendentemente dalla loro qualificazione come accanimento terapeutico. Laddove vi e' consenso o dissenso informato al trattamento validamente espresso dal paziente o da chi lo rappresenta (tutore o fiduciario), non puo' trovare spazio il concetto di accanimento terapeutico. L'individuo sceglie, e scegliendo decide per se stesso quale cura sia adeguata e quale eccessiva, quale sia utile e quale inutile. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=150639 Conferenza stampa successiva all'audizione: http://www.radioradicale.it/schede/view/id=213792/ incontro-con-i-giornalisti-dellassociazione-coscioni-dopo-laudizione-davanti-alla-commissione-sanita-del-senato-sul-tema-del-tes Intervista a Claudia Moretti http://www.radioradicale.it/schede/view/id=213883/intervista-a-claudia-moretti FISCO E FINANZIARIA. TASSAZIONE INUTILE La Finanziaria, dopo l'approvazione del Senato, approda alla Camera dei Deputati. Una Finanziaria da 34,7 miliardi di euro. Serviva una rimodulazione delle aliquote Irpef? A nostro parere no. Vediamo il perche'. Il buco, cioe' il deficit per ricondurci al di sotto del 3%, come previsto dagli accordi in sede europea, ammontano a 14,7 miliardi. Il contenimento della spesa e' pari a 10 miliardi di euro e gia' con questi risparmi ci si poteva avvicinare al deficit annunciato dei 14,7 miliardi sopra indicato. Se a questo ci aggiungiamo maggiori entrate fiscali per 33,8 miliardi, dovuti all'incremento del Pil, arriviamo a 43,8 miliardi. Ben al disopra dei 34,7 miliardi della manovra complessiva della Finanziaria! Se ancora vogliamo aggiungerci i 15 miliardi prelevabili dai conti dormienti (quelli in deposito alle banche e mai reclamati) arriviamo alla cifra di 58,3 miliardi. Ce n'e' a iosa per compensare il buco e rifinanziare le ferrovie, alleggerire il costo del lavoro (cuneo fiscale), sostenere le famiglie e il lavoro femminile, i disabili e gli anziani indigenti. Si e' puntato, invece, sull'aumento delle aliquote Irpef, che caratterizza questo Governo come quello delle tasse. Insomma, molta demagogia e tanti sotterfugi. CRIMINALITA' E DROGHE. UN LEGAME ALIMENTATO DALLA ILLEGALITA' DELLE SOSTANZE Secondo i dati dell'Istituto australiano di criminologia, una rapina a mano armata su tre in Australia e' commessa da persone in cerca di denaro per comprare droga. Questa ricerca conferma -se ce ne fosse stato bisogno- la natura criminogena dell'attuale politica sulle droghe a livello internazionale. Se il mercato delle droghe fosse legalizzato, e quindi controllato come gia' quello di qualsiasi altro farmaco, un terzo delle rapine in Australia -e presumibilmente anche in Europa- verrebbe meno istantaneamente. Il regime di illegalita' in cui si smerciano le droghe, infatti, causa l'innalzamento vertiginoso del prezzo, spingendo i tossicodipendenti a delinquere per procurarsi la dose quotidiana. Non solo, proprio perche' oggi alcune droghe sono illegali, il tossicodipendente e' costretto ad acquistarle dalla malavita, alla quale poi finisce spesso per associarsi pur di ottenere il necessario per soddisfare la propria dipendenza. Non a caso, non vi sono rapine -o ve ne sono pochissime- di alcooldipendenti in cerca dei soldi per una bottiglia di gin o di whisky. E' giunto il momento di pensare ad una "exit strategy" da una guerra alla droga che non fa altro che quadruplicare i danni gia' notevoli di sostanze nocive alla salute. Se continueremo testardamente a mantenere inalterata la rotta fino ad oggi perseguita, oltre a finanziare le mafie di tutto il mondo e ad incarcerare le vittime delle droghe invece di aiutarle, saremo complici dell'alto tasso di micro-criminalita' che oggi piaga molte delle nostre citta'. PRESEPE: "NUN ME PIACE" "Nun ti piace 'o Presebbio?" "Nun me piace". Tutti ricorderanno la famosa scena di "Natale in casa Cupiello" di Edoardo, pochi invece ricordano che Pio XII scomunico', nel 1949, comunisti e socialisti e che Giovanni XXIII, il papa buono, nel 1959 estese la scomunica anche a coloro che votavano comunista. Non ci risulta che tali scomuniche siano state revocate. Pero' abbiamo visto l'allora Sindaco di Napoli, Bassolino, baciare le reliquie di San Gennaro e l'attuale sindaco di Bologna, Cofferati, inaugurare un presepe. Il sindaco di Roma, Veltroni, ha aperto una galleria stradale, titolandola a papa Giovanni XXIII. Costoro sono stati comunisti, quindi scomunicati. Cosa non si fa per raccogliere consensi! Che dire del presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, sempre comunista, che fa installare un presepe in Parlamento infischiandosene del fatto che quella e' una sede istituzionale che rappresenta i valori di tutti gli italiani, cattolici e non? E che dire degli altri, onorevoli e senatori, che confondono chiesa e luoghi istituzionali, calpestando l'una e gli altri? Se Edoardo ce lo consente vorremmo cambiare la battuta sul "Presebbio" e dire che "nun me piacciono sti' presepisti". Il presepe Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=165073 WELBY SI E' RIPRESO LA SUA LIBERTA'. LA SUA BATTAGLIA E' LA NOSTRA BATTAGLIA Oggi (21 dicembre) Piergiorgio Welby si e' ripreso la sua liberta'. Welby sapeva benissimo che avrebbe potuto evadere dalla sua terribile prigione gia' molto tempo fa. Mentre i severi Guardiani della morale erano impegnati a fare altro, egli poteva chiedere ed ottenere di soppiatto cio' che e' accaduto solo ieri notte. Ma lui, consapevole della ingiusta detenzione, ha preferito affrontare i Guardiani per convincerli ad aprire loro stessi la sua cella. Ma i Guardiani lo hanno guardato stupiti. Gli hanno prima suggerito e poi urlato che uscire di prigione e' inaccettabile. Per consolarlo, gli hanno detto che, in fondo, quella cella non era poi cosi' male. Quando Welby ha fatto notare ai Guardiani che la loro stessa legge gli dava il diritto di essere libero, questi gli hanno risposto che e' cosi' solo nella teoria, ma non nella realta'. Gli hanno promesso qualche attenzione in piu', come si fa con i folli, non capendo che non esistono palliativi alla mancanza di liberta' e dignita'. Welby doveva rimanere in cella. E cosi', con i severi occhi dei Guardiani puntati addosso, il prigioniero ha deciso di aprire pubblicamente quella maledetta porta ed andarsene. A lui la nostra piu' sincera e profonda gratitudine. Ed una promessa: la tua battaglia e' la nostra battaglia. NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - EMBRIONI ORFANI SENZA CASA. MEGLIO UTILIZZARLI PER LA RICERCA E' uscito il numero centoventinove, anno V, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_129.html NATALE E CENONE. CONSIGLI Attenzione agli acquisti per il cenone di Natale! Buoni come siamo, soprattutto in questo periodo, rischiamo di pagare a caro prezzo le nostre scelte. Salmone a tavola? Si' certo, tenendo presente che i fiumi della Scozia, della Norvegia o dell'Irlanda il nostro pesce non li ha mai visti, perche' e' stato allevato, con farine animali, in grandi allevamenti del Nord Europa; quello affumicato poi non ha mai visto legna da ardere ne' il relativo fumo, perche' e' stato siringato con un aroma al fumo (consentito dalla legge). Se proprio vogliamo il salmone affumicato col metodo classico, dobbiamo osservare le etichette e leggere "affumicato con legna", oltre che individuare il Paese di origine e le modalita' di allevamento. Tutto cio' serve a capire perche' alcuni salmoni costano 20 euro e altri 80 euro al kg. Altro prodotto tipico per il cenone e' l'anguilla ovvero il capitone. L'Italia e' il primo produttore europeo di anguille, che sono allevate intensivamente in vasche d'acqua dolce. Il capitone e' l'anguilla femmina adulta, dal peso di circa un chilo, ma si vendono come capitoni le anguille di entrambi i sessi e da mezzo chilo; tanto chi li riconosce? Attenzione anche ai vinelli frizzanti fatti passare come spumanti: e' semplice vino bianco con aggiunta di un gas, l'anidride carbonica. Che dire poi del finto caviale, cioe' delle uova colorate di un comunissimo pesce che i consumatori riconosceranno, dopo averlo comprato, perche' perde il colore sulla tartina? La verdesca inoltre puo' essere venduta per pesce spada e per evitare l'imbroglio occorre non acquistare fette separate (anche se accanto c'e' un bel pesce spada, che' i furbi abbondano). Dicono che a Natale sono tutti piu' buoni. E' quel "tutti" che ci lascia perplessi. CENONE DI NATALE. A 13 EURO Non occorre farsi spennare per fare un discreto cenone di Natale a casa. L'idea che per l'occasione occorra spendere un mucchio di soldi e' probabilmente sponsorizzata da chi mira a tenere i prezzi alti. Abbiamo fatto un po' di conteggi, rilevando i prezzi nei supermercati romani e alla fine il costo e' di 13,36 euro a testa, con antipasto, primo, secondo, contorno, pane, dolce, frutta, vino e spumante. Vediamo. * Salmone 1,50 euro (50 grammi). * Cappelletti al prosciutto 0,9 euro (100 grammi). * Tacchino 0,9 euro (200 grammi). * Patate 0,54 euro (200 grammi). * Panettone 0,58 euro (200 grammi). * Mandarini 0,26 euro (200grammi). * Pane 0,38 grammi (200 grammi). * Condimenti 0,8 euro. * Vino Barbera 3,5 euro (37,5 ml). * Spumante (Berlucchi) 3,3 euro (250 ml). * Acqua, luce, gas, 0,7 euro. TOTALE 13,36 EURO Con poco piu' di 13 euro si puo' quindi fare un cenone di Natale di discreta qualita', il che rapportato al costo praticato dai ristoranti da' l'idea del fiume di denaro che esce dalle tasche del consumatore. A nostro dire, inutilmente. WELBY. OGGI CELEBRIAMO ANCHE NOI LA SUA VITA, CERTI CHE PRESTO SI UNIRA' A NOI ANCHE QUELLA CHIESA CHE OGGI LO RESPINGE Oggi celebriamo anche noi la vita di Piergiorgio Welby. I severi Amministratori del Tempio gli hanno impedito di entrare. E cosi' i veri cristiani, insieme ad i non cristiani, sono usciti dal Tempio per salutarlo. Non accettano che a quel soffio con cui Dio ha dato origine alla vita, e che Michelangelo ha cosi' potentemente rappresentato nel cuore della Cristianita', gli Amministratori del Tempio abbiano sostituito il soffio artificiale e forzato di un apparecchio meccanico. Ma gli Amministratori del Tempio si pentiranno presto della loro scelta di non accogliere Welby. Infatti, sara' proprio la Chiesa Cattolica che piu' di ogni altro portera' avanti la battaglia di Welby. Questo avverra' quando saranno scoperte nuove cure salvavita, quali quelle derivate dalla sperimentazione con gli embrioni. Allora nascera' quel dilemma che forse gli Amministratori del Tempio si sarebbero gia' potuti porre oggi: da una parte non potranno accettare tali cure, in quanto a loro avviso sono basate sulla soppressione della vita; dall'altra non potranno rifiutarle, pena la loro cacciata dal Tempio per essersi tolti la vita, come accusano Welby di aver fatto. Quel dilemma dovra' trovare soluzione. Ed allora, come gia' per Galileo e molti altri, anche Welby sara' riaccolto nel Tempio. Magigay Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=165364 FISCO E FINANZIARIA. QUANDO NON SI VUOL FARE LA LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE Nel 2004 l'economia sommersa valeva tra i 230 e 246 miliardi, una media di 238 miliardi di euro, cioe' il 17,15 del Pil, secondo l'Istat. L'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlo' del 40%. Ma atteniamoci ai dati Istat. I settori maggiormente interessati sono quelli dei servizi (commercio, alberghi e pubblici esercizi, per il 13,4%), l'agricoltura (18,3%) e l'industria (5,7%). I valori, in termini monetari, sono molto diversi: per i servizi il sommerso vale 197,6 miliardi, per l'agricoltura 5,8 miliardi e per l'industria 42,36 miliardi. In termini assoluti e' quindi il settore terziario che piu' evade, con una cifra che ha dell'astronomico, 197,6 miliardi, appunto. Ovvio che e' in questo settore che dovrebbe essere condotta la lotta all'evasione fiscale. Che ti fa il Governo? Rivede gli studi di settore, dai quali dovrebbero affluire, nel 2007, 3,3 miliardi di euro. Ma come, a fronte di una evasione di 197,6 miliardi se ne recuperano solo 3,3? Ovvio, perche' gli accertamenti non scatteranno per tutti coloro che dichiareranno redditi in linea (congrui) con gli studi di settore del proprio comparto, i quali pero' rappresentano l'82% dei soggetti interessati. Ci aggiungiamo che oltre il 90% dei dichiaranti risulta credibile (coerente) nella dichiarazione dei redditi. Insomma, si proclama la lotta all'evasione fiscale ma i provvedimenti assunti (contenti Confcommercio, Confesercenti, ecc.) vanno i direzione opposta. Sembra che questo Governo sia proprio strabico: prima elabora il Dpef (documento di programmazione economico finanziaria) poi approva una Finanziaria che marcia in senso contrario. Alchimie del politicismo. WELBY. L'ORDINE DEI MEDICI SMENTISCE IL SUO STESSO PRESIDENTE... CHE FORSE E' IL CASO SI DIMETTA Il fatto che la Federazione Nazionale degli Ordini medici (Fnomceo) non abbia ancora preso una posizione chiara su Mario Riccio, il medico che ha sospeso la ventilazione polmonare a Piergiorgio Welby, e' una clamorosa sconfessione delle posizioni espresse dal suo stesso presidente solo un mese fa. Allora Amedeo Bianco aveva definito inammissibile la richiesta di Welby al proprio medico curante di essere "distaccato dal ventilatore polmonare sotto sedazione terminale, se possibile orale". Il massimo rappresentante dei medici italiani aveva affermato che colui che avesse rispettato la volonta' di Welby, avrebbe avuto "contro sia il Codice penale sia il Codice deontologico medico" e sarebbe andato "incontro a serie conseguenze". Perche' oggi l'Ordine dei Medici non da' seguito a questo inequivocabile giudizio espresso dal suo presidente comminando pesanti sanzioni disciplinari al dottor Riccio? Forse i medici non la pensano come il loro presidente? Oppure quelle sue parole erano solo un tentativo di intimidazione verso quei medici che avrebbero potuto ascoltare Welby? Qualunque sia la risposta, e' in ogni caso evidente che le inequivocabili dichiarazioni di Bianco non trovano corrispondenza nelle azioni dell'Organo di diritto pubblico dello Stato che presiede. Per questo ci auguriamo che il presidente Bianco voglia dimettersi al piu' presto dal suo incarico, offrendo ai medici italiani -e soprattutto ai loro pazienti- la possibilita' di uscire dall'incertezza e dall'ambiguita', che genera solo sofferenze inutili. Non e' una richiesta che facciamo spesso e che prendiamo a cuor leggero, ma raramente come in questo caso e' evidente la completa assenza di leadership, capace solo di dettare regole deontologiche senza comprenderne le conseguenze sulla realta' clinica. Queste dimissioni saranno ancora piu' doverose qualora Mario Riccio non fosse incriminato o condannato dalla magistratura. Nel frattempo ci auguriamo che l'ordine dei medici italiani smetta di nascondersi dietro l'ennesima, banale constatazione della complessita' del caso di Welby. Si condanni duramente l'operato di Mario Riccio con pesanti sanzioni disciplinari -come sostenuto dal presidente Bianco- oppure lo si difenda strenuamente nel nome della Costituzione e del codice deontologico. Questo perche' cessi subito di accadere cio' che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva paventato nella sua risposta a Piergiorgio Welby: "il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l'elusione di ogni responsabile chiarimento". TECNOLOGIA WI-MAX PER LA BANDA LARGA. ESCLUDERE TELECOM PER CREARE CONCORRENZA E MERCATO Ci sembra positivo l'accordo raggiunto tra il ministero delle Comunicazioni e quello della Difesa per l'uso della tecnologia Wi-max. E' da tempo che abbiamo rilevato questa stortura del nostro mercato, anche con una interrogazione parlamentare, dell'on. Donatella Poretti, dello scorso 22 giugno a cui non ci e' stata data ancora risposta (1). Uno dei blocchi per la liberalizzazione dei servizi di telefonia fissa e' il potere che Telecom Italia ha sull'ultimo miglio, il cavo telefonico che collega la rete delle utenze alle centraline da cui partono le reti in concorrenza dei vari gestori. In palese conflitto di interesse, l'ex-gestore monopolista continua ad esercitare il suo potere anti-mercato sulla gestione del "doppino di rame", vendendo ai propri concorrenti lo stesso servizio che lei medesima vende direttamente agli utenti. A parte gli aspetti di deformazione delle leggi della concorrenza, il Wi-Max, siccome sarebbe una soluzione tecnica alternativa al cablaggio dell'ultimo miglio, potrebbe servire ad avviare un processo di liberalizzazione senza condizionamenti, cosi' come gia' avviene in tutti gli altri Paesi europei dove le licenze per queste frequenze oggi esclusivamente militari sono gia' state assegnate. A questo punto, si tratta di capire se, quando a giugno le licenze saranno sul mercato, si vorra' consentire che anche Telecom Italia vi abbia accesso. Crediamo che, almeno per i primi tempi, un'esclusione di questo gestore potrebbe servire a dare un notevole riequilibrio ad un mercato oggi tutto sbilanciato e per niente concorrenziale. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=147789 FURTO DI IMMAGINE E TRUFFA. DENUNCIA-QUERELA CONTRO L'ASSOCIAZIONE ALTROCONSUMO Oggi (28 dicembre) abbiamo depositato presso la Procura della Repubblica di Firenze una denuncia-querela (1) contro l'associazione Altroconsumo. Li accusiamo di truffa e furto di immagine. Andando su alcuni dei piu' noti motori di ricerca in Internet (2) inserendo con la parola chiave "Aduc", tra i collegamenti sponsorizzati (quelli pagati come pubblicita') -e che appaiono in lista anche prima di quelli non sponsorizzati- si legge "Aduc. Tutela i tuoi interessi e chiedi una consulenza gratuita". Cliccando sulla parola "Aduc", che primeggia in grassetto su tutto il resto del testo, si apre un collegamento ad una pagina web dell'associazione Altroconsumo (3), dove si invita all'iscrizione alla medesima associazione, oltre ad essere sottoposti a pubblicita' e promesse di regali offerti a chi si abbona alle loro riviste. Raramente rimaniamo basiti da comportamenti del genere, a cui siamo purtroppo abituati in Italia. Ma in questo caso non abbiamo potuto evitarlo. Proprio coloro che sostengono di difendere i diritti dei consumatori, pur di farsi pubblicita' impiegano quegli stessi metodi che cosi' spesso portano i consumatori a rivolgersi ad associazioni come la nostra. Ma oltre al furto di immagine, Altroconsumo alimenta confusione nei consumatori, facendo credere che le associazioni sono tutte uguali. Inoltre distorce la specifica immagine di un'associazione come la nostra, perche' fa pubblicita' con un metodo che non ci appartiene (la promozione di se' stessi in quanto bravi e capaci ed elargitori di regali): noi, invece, promuoviamo solo le specifiche azioni di tutela e di affermazione dei diritti che facciamo. E se qualcuno pensera' che "le associazioni di consumatori litigano fra di loro", noi riteniamo invece che questa sara' occasione per fare chiarezza nell'ambito delle medesime associazioni di consumatori. Qualcuno dice, per esempio, "i partiti litigano fra di loro" o "i sindacati litigano fra di loro"? No. Ma si sentono spesso espressioni quali "le associazioni di consumatori plaudono... oppure contestano...", quando a dirlo e' invece una sola associazione che parla per se stessa. Cosi' non e' mai stato e cosi' non e' oggi! Ci sono quelle, per esempio, pagate dallo Stato e dirette dal ministero dello Sviluppo Economico e quelle –come la nostra- che rifiutano i finanziamenti pubblici e di essere dirette da una delle proprie principali controparti. Ci sono quelle che prendono laute prebende dalle loro controparti (Telecom, Monte dei Paschi di Siena, etc..) per partecipare alle commissioni di conciliazione, e quelle –come la nostra- che considerano queste commissioni e queste prebende un conflitto di interessi coi diritti dei consumatori. Pertanto, le associazioni di consumatori non sono tutte uguali e, nella fattispecie, ci sono quelle come Altroconsumo che cercano di accreditarsi in pubblico coi metodi che noi abbiamo oggi denunciato. Facciamone tutti tesoro. (1) Qui il testo completo della denuncia-querela: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=165529 (2) www.google.it, www.virgilio.it; www.tiscali.it; www.ask.com; www.zibaldone.it (3) https://commerce.conseur.org/ce/Order_subscription_it.asp?prm_id_c =CCOM&cop_id_c=I007&&EntryPoint=index.html&IdCreativity=2176&IdZone=6931 CENONE DI CAPODANNO. A 14 EURO Capodanno a 14 euro? Si puo'! Non occorre farsi spennare per fare un discreto cenone di Capodanno a casa. L'idea che per l'occasione occorra spendere un mucchio di soldi e' probabilmente sponsorizzata da chi mira a tenere i prezzi alti. Abbiamo fatto un po' di conteggi, rilevando i prezzi nei supermercati romani e alla fine il costo e' di 14.28 euro a testa, con antipasto, primo, secondo, contorno, pane, dolce, frutta, vino e spumante. Vediamo. * Salmone............................. 1.50 euro...... (50 grammi). * Cappelletti al prosciutto........... 0.9 euro....... (100 grammi). * Zampone o cotechino...............1.18 euro...... (200 grammi). * Lenticchie............................1.18 euro...... (200 grammi). * Panettone..............................0.58 euro...... (200 grammi). * Mandarini.............................0.26 euro......(200 grammi). * Pane....................................0.38 euro......(200 grammi). * Condimenti............................0.80 euro. * Vino Barbera..........................3.50 euro...... (37.5 ml). * Spumante...............................3.30 euro...... (250 ml) * Acqua, luce, gas.......................0.70 euro. TOTALE 14.28 EURO Con poco piu' di 14 euro si puo' quindi fare un cenone di Capodanno di discreta qualita', il che rapportato al costo praticato dai ristoranti da' l'idea del fiume di denaro che esce dalle tasche del consumatore. A nostro dire, inutilmente. Arriva la banda larga Wi-Max Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=165538 PUBBLICITA' INGANNEVOLE ALTROCONSUMO. DENUNCIA ALL'ANTITRUST Oggi (29 dicembre) abbiamo inviato all'Autorita' Garante delle Concorrenza e del Mercato (Antitrust), Ufficio pubblicita' ingannevole, una denuncia contro l'associazione Altroconsumo, sia in qualita' di associazione per i diritti degli utenti e consumatori che di concorrente danneggiato. Su alcuni dei piu' noti motori di ricerca in Internet, come www.google.it, www.virgilio.it, www.tiscali.it, www.ask.com, www.zibaldone.it inserendo la parola chiave "Aduc", tra i collegamenti sponsorizzati (quelli pagati come pubblicita') -e che appaiono in lista anche prima di quelli non sponsorizzati- si legge "Aduc. Tutela i tuoi interessi e chiedi una consulenza gratuita". Cliccando sulla parola "Aduc", che primeggia in grassetto su tutto il resto del testo, si apre un collegamento ad una pagina web dell'associazione Altroconsumo dove si invita all'iscrizione alla medesima associazione, oltre ad essere sottoposti a pubblicita' e promesse di regali offerti a chi si abbona alle loro riviste. Tale artificio trae in inganno il navigatore che tramite un motore di ricerca cerca il sito web dell'Aduc, associazione di consumatori, mentre -cliccando sul link sponsorizzato- si trova sulle pagine di altro soggetto con la medesima funzione, ma che opera in modo differente (la nostra consulenza e' realmente gratuita e l'iscrizione e' del tutto svincolata dal tesseramento) e che comunque nulla ha a che fare col soggetto ricercato. In particolare, tale meccanismo pubblicitario: - ingenera confusione fra associazioni e i marchi delle stesse; - causa il discredito della nostra associazione che fa consulenza gratuita e non affida a pubblicita' commerciale la propria autopromozione; - Altroconsumo trae indebitamente vantaggio dalla notorietà connessa al nome Aduc. Qui il testo completo della denuncia per pubblicita' ingannevole depositata all'Antitrust: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=165630 Qui il testo della denuncia-querela per truffa depositata in Procura della Repubblica: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=165529 SPUMANTI E CHAMPAGNE. COME SCEGLIERLI Puo' essere considerato spumante o champagne un vino bianco al quale e' stato aggiunto gas (anidride carbonica) e confezionato con tappo a fungo e gabbietta metallica? No certamente, ma in commercio se ne trovano a prezzi piuttosto bassi, il che puo' ingannare il consumatore convinto di aver fatto un affare! Come fare per evitare fregature visto che, tra Natale e Capodanno salteranno 35 milioni di tappi e che lo scorso anno sono state vendute 56 milioni di bottiglie per un valore di 232 milioni di euro (1)? Come al solito occorre leggere l'etichetta e in questo senso qualche consiglio e' utile. Un buon spumante deve indicare le dizioni: * metodo classico (significa che e' fatto con il metodo champenois); * Doc (denominazione di origine controllata), Docg (denominazione di origine controllata e garantita) o l'analoga sigla europea VSQPRD, il che assicura che il vino e' di una determinata area geografica; * Prodotto e imbottigliato da... (un produttore corretto tiene a garantire la qualita' del proprio prodotto); * la data della sboccatura, cioe' della eliminazione del deposito che si forma nelle bottiglie. Per la scelta degli champagne in genere il consumatore guarda piu' alla marca che all'etichetta, anche perche' nessun commerciante si sente obbligato a fornire informazioni precise, e spesso si limita a decantarne le qualita'. Per lo champagne valgono in sostanza le stesse indicazioni dello spumante. In piu' sulle etichette degli champagne dovrebbe essere indicata: * la sigla Ay che sta ad indicare la zona con i vigneti migliori; * la sigla R.M (lo champagne e' fatto con uve dei produttori); * la sigla N.M (lo champagne e' fatto con uve di diversa provenienza); * la dizione pas dose' o nature (non e' stato aggiunto sciroppo zuccherino); * l'indicazione dell'annata (champagne millesimato). (1) Fonte: Coldiretti SALDI. LE REGOLE SONO IDENTICHE COME NEGLI ALTRI PERIODI, MA ATTENTI AI FINTI SALDI Partiranno nei prossimi giorni le vendite a saldo in diverse parti d'Italia. Per il consumatore, i consigli che ci sentiamo di rinnovare sono solo due: 1 – le regole commerciali che vigono durante queste vendite sono le stesse di qualsiasi altro periodo. Per cui si paga con gli stessi metodi (contanti e carte varie); ci si rivale nei confronti del commerciante solo in caso la merce acquistata abbia difetti di produzione o di conformita' (a); l'eventuale cambio della merce non difettata e' solo a discrezione del commerciante, per cui e' opportuno informarsi di questa disponibilita' fin dal momento dell'acquisto (se cambiano solo la merce o danno un buono-acquisto valido per quanto tempo e per quali gamme di prodotti). 2 – Attenti ai finti saldi. Cioe' prodotti che hanno un prezzo scontato e un prezzo pieno entrambi falsi, dove quello scontato e' molto simile a quello pieno in periodo non di saldi. Per ovviare a questa furbizia, c'e' solo un metodo: farsi un giro nei negozi prima che parta il periodo dei saldi, verificare la merce che interessa e prendere appunti sui prezzi indicati e poi raffrontarli con quelli pieni indicati sui cartellini dei saldi. Ricordarsi che il grande potere che ha il consumatore e' il non-acquisto, penalizzando i commercianti che fanno i furbi, facendoglielo notare e dicendo a tutti i propri conoscenti di non fare acquisti presso questi esercenti. (a) Qui una scheda pratica sulla garanzia di due anni offerta dal venditore, e come eventualmente valersene: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40777 CONSIGLI PER IL DOPO ACQUISTI. DIRITTO DI RECESSO E GARANZIA Capita spesso che dopo la mattina del Natale ci si accorga che qualche regalo non funzioni bene o sia rotto, oppure si desideri cambiarlo. Il ritorno al negozio, pero', spesso risulta infruttuoso (non si cambia nulla, manda il telefonino a riparare al centro assistenza, ecc.). Allora, vediamo quali sono i diritti del consumatore per quanto riguarda la garanzia (nel caso in cui il prodotto non funzioni come dovrebbe) ed il diritto di recesso (cosiddetto diritto di ripensamento). Se un bene e' guasto o non corrisponde a cio' che e' descritto sulla confezione, ci si potra' avvalere di una di queste forme di garanzia: 1. Garanzia del produttore. Questa e' una garanzia privata, e per sapere cio' che ci e' dovuto dal produttore, si dovra' leggere attentamente il contratto di garanzia acquistato insieme al bene (di solito, lo si trova all'interno della confezione); 2. Garanzia del venditore (1). Brevemente, il venditore dovra' riparare o sostituire il bene entro "tempi congrui", da pattuire insieme al consumatore. Se la riparazione o la sostituzione non fosse possibile, si ha diritto alla restituzione dei soldi. Questa garanzia e' valida 2 anni, ma dopo 6 mesi dall'acquisto si deve dimostrare al venditore che il guasto e' dovuto a difetti originari (o di fabbricazione), e non all'uso che si e' fatto del bene. Se invece si decide di cambiare un bene (es. un capo di vestiario troppo piccolo o troppo grande), la legge italiana distingue tra due possibili forme di acquisto: 1. Per gli acquisti fatti in negozio, la legge non prevede alcun diritto di recesso. In altre parole, una volta acquistato il bene, non lo si puo' cambiare. (Alcuni negozi vengono incontro ai propri clienti offrendo un buono acquisto da spendere entro un certo periodo di tempo.). 2. Per gli acquisti fatti a distanza (via Internet, telefono, ecc.) o fuori dai locali commerciali (per posta, a domicilio, negli alberghi, ecc.), la legge da' diritto al recesso entro 10 giorni lavorativi (2) . Solitamente, le modalita' di recesso sono previste nel contratto di acquisto. Per sicurezza, e' comunque consigliabile esercitare il recesso con una lettera raccomandata a/r ed eventualmente rispedire il bene tramite assicurata. Qualora il produttore o il venditore si rifiutino di fare cio' che dovrebbero, sara' necessario richiedere il dovuto tramite una lettera raccomandata a/r di messa in mora (3). Eventualmente, si dovra' ricorrere al giudice di pace per ottenere giustizia (4). (1) Garanzia di due anni a carico del venditore: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40777 (2) Diritto di recesso (o di ripensamento): http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=134100 (3) Lettera di messa in mora (e relativa modulistica): http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 (4) Ricorrere al giudice di pace: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40691 AUMENTO VENDITE SUPERMERCATI. NEL PAESE POVERO E VISIBILE DELINEATO DALL'ISTAT I SOLDI SONO NEL SOMMERSO Alla sconsolante indagine dell'Istat che ci ha presentato, nel periodo 2004-2005, un 50% delle famiglie sulla soglia della poverta', con poco piu' di 1800 euro al mese da spendere, fanno da contraltare i dati dell'Unioncamere, con +3,8% di fatturato nella grande distribuzione organizzata durante il quinto bimestre 2006: un incremento che non si registrava da quasi 3 anni. Le vendite al dettaglio, specie nella grande distribuzione organizzata che costituisce la massima concentrazione di queste vendite, sono tra i migliori specchi che riflettono l'Italia che spende (al pari delle automobili e degli immobili, anche questi in crescita). Cosa e' successo? Visto che i dati Istat sono del 2005, in un anno e' cambiata la situazione? Questo lo sapremo quando l'Istat, fra un anno, ci fornira' i dati 2006. Ma non siamo cosi' ottimisti. Siamo propensi, dal nostro osservatorio di associazione di consumatori, a credere che i motivi siano altri. I numeri Istat si basano su dati visibili, mentre chi incassa per gli acquisti non distingue la provenienza del denaro, cioe' se chi ha speso quei soldi li aveva perche' incassati legalmente o perche' facenti parte del proprio sommerso. Visto l'andazzo del nostro Paese e il dna tipico dell'italiano medio in rapporto all'evasione fiscale, e considerato che i prezzi sono notevolmente aumentati e le tasse aumentate (con prospettive anche peggiori grazie alla nuova finanziaria), non ci sembra lunare credere che i soldi ci sono –in assoluto- piu' di prima, ma sono diminuiti quelli legali e aumentati quelli illegali. ANIMALI CLONATI. BENE IL VIA LIBERA USA ALLA VENDITA DI PRODOTTI DERIVATI Se i prodotti derivati da animali clonati sono sicuri, non si vede perche' debbano essere proibiti. Siamo convinti che bene abbia fatto la FDA (l'Ente federale per l'alimentazione e i farmaci) degli Stati Uniti a dare il via libera alla vendita di carni e altri prodotti derivati da animali clonati visto che non solo sono sicuri, ma sono addirittura "indistinguibili" da quelli derivati da animali non clonati. Ci auguriamo che, nel nome del consumatore, non si voglia proibire all'infinito una pratica che probabilmente diverra' diffusa all'estero, e che potra' addirittura portare benefici all'uomo. Attraverso la clonazione, ad esempio, sara' possibile creare prodotti di consistente qualita', che nasceranno con certe caratteristiche –gia' note al momento della fecondazione- e consentiranno una migliore programmazione e sicurezza economica dei produttori. Non ci e' poi chiaro per quale motivo la clonazione debba essere discriminata rispetto ad altre forme di riproduzione artificiali, ampiamente gia' praticate in tutto il mondo. Non vediamo alcun motivo anche di obbligare i produttori ad indicare sull'etichetta la provenienza da animale clonato, se la sua carne e' appunto "indistinguibile" da quella di animali non clonati. Allora perche' non obbligare i produttori ad indicare qualunque forma di inseminazione artificiale impiegata? A quel punto non sarebbe logico imporre anche l'indicazione del colore della pelle dell'animale, perche' alcuni consumatori sono convinti che il colore nero porta sfortuna? Sara' il mercato che provvedera' a dettare le regole dell'etichettatura per quanto riguarda il tipo di riproduzione artificiale impiegata. Se vi saranno consumatori che non vogliono consumare prodotti da animali clonati o allevati in gabbia, saranno i produttori stessi a darne indicazione per poter vendere, come gia' avviene –ad esempio- con i prodotti "biologici", "biodinamici" o "equo-solidali". L'importante e' non imporre a tutti etichette con sempre piu' informazioni che, dal punto di vista della salute, non sono rilevanti; e non impedire che alcuni prodotti non possano essere venduti, solo perche' ad alcuni di noi possano apparire "strani". Ad ognuno la liberta' di scelta. FESTE. DOPO LA NOTTATA ARRIVA UN GRAN MAL DI TESTA. I RIMEDI Dopo una nottata di feste, capodanno compreso, ci si sveglia con un gran mal di testa, accompagnato da nausea e sudorazione. Poche ore di sonno, una grande abbuffata, e soprattutto una bella bevuta, e gli effetti negativi sono garantiti. Come si fa a togliere o a diminuire il mal di testa da alzata di gomito senza ricorrere ai farmaci? L'alcool ha diversi effetti: * diuretico, con effetto disidratante, bocca secca ed eliminazione di elementi essenziali come il potassio seguito da senso di spossatezza; * ipoglicemico, con diminuzione dei livelli di glucosio e conseguente stanchezza; * dilatante, con aumento del lume dei vasi sanguigni, che da' luogo all'effetto "occhi iniettati di sangue"; * tossico, per la formazione della aldeide formica e altre sostanze nocive che inducono mal di testa e nausea. Che fare il giorno dopo? Occorre idratare l'organismo con bevute di... acqua o si puo' ricorrere ad un frullato, la cui composizione e' consigliata da alcuni scienziati: * Latte: e' utile perche' oltre alla notevole quantita' di acqua, fornisce elementi minerali. * Uova: contengono un amminoacido, la cisteina, efficace nella eliminazione delle tossine. * Caffe': vasocostrittore e tonico, aiuta a sentirsi meglio; * Banana: apporta potassio che contribuisce ad eliminare la spossatezza; * Gelato: contiene zuccheri che attenuano il senso di stanchezza. Insomma quando ci si sveglia con il mal di testa, e' opportuno farsi un bel frullato di latte e gelato (acqua, zucchero e minerali), con banana (potassio), caffe' (caffeina) e un uovo fresco (cisteina). Provare per credere! ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi CAPODANNO 2007: COME UN AGURIO… Offro in dono per questo Capodanno 2007 una composizione poetica contenuta in un'antologia inglese di "materiale di culto inclusivo" (An Anthology of Inclusive Worship Material, Compiled by Geoffrey Duncan, Darton, Longman and Todd, London 2002, pp. 62-63). La poesia s'intitola Tante specie di amore meraviglioso (So Many Kinds of Awesome Love); ne sono venuta a conoscenza grazie al pastore battista Luca M. Negro, che qui ringrazio, come ringrazio P., l'amica che mi ha aiutato a districarmi nei meandri per me difficili della lingua inglese (naturalmente, le durezze della traduzione e gli eventuali errori sono del tutto imputabili a me). TANTE SPECIE DI AMORE MERAVIGLIOSO Ci sono tante specie di amore meraviglioso, Io le benedico tutte: Amore di parenti per i loro congiunti Amore di amanti per i loro compagni Amore del paese per il nativo Amore del territorio per l'esploratore Amore dell'operaio per il suo lavoro Amore della studiosa per la sua verita' Amore dell'artista per la musa Amore del predicatore per la parola Amore del discepolo per la via Amore dei mistici per il loro Dio Ci sono tante specie di amore meraviglioso, di tutte noi abbiamo bisogno: Amore delle persone amate, amore degli amici, Amore dello straniero, amore del bisognoso Amore della donna per l'uomo Amore dell'uomo per la donna Amore della donna per la sua donna Amore dell'uomo per il suo uomo Ci sono tante specie di amore meraviglioso, Perche' dobbiamo metterne una al di sopra dell'altra, Dire che alcune sono rispettabili e altre spregevoli? Perche' dobbiamo scegliere un amore Quando abbiamo bisogno di tutte le specie che possiamo avere? Ci sono tante specie di amore meraviglioso: L'amore che ti pianta in asso e ti porta a cose disperate L'amore che e' mite e gentile e gonfia il cuore compassionevole L'amore che e' gioioso e dona la vita e ti fa cantare per giorni e giorni, L'amore che e' saldo e fedele e resiste a lunghe notti di dolore Giovane amore, giocoso Vecchio amore, sapiente Ricco, prodigo amore Povero, misero amore Forte, stimolante amore Vulnerabile amore, ferito Appassionato, sensuale amore Gratuito amore, amicale Ardente amore, profetico Di se' svuotato amore, contemplativo. Ci sono tante specie di amore meraviglioso, Io le benedico tutte. (Nicola Slee/ Inghilterra) NOTA Qui il testo originale della poesia tratta da An Anthology of Inclusive Worship Material, Compiled by Geoffrey Duncan, Darton, Longman and Todd, London 2002, pp. 62-63. So Many Kinds of Awesome Love There are so many kinds of awesome love, I bless them all: Love of kindred for their kin Love of lover for their mate Love of country for the native Love of land for the explorer Love of the labourer for his work Love of the scholar for her truth Love of the artist for the muse Love of the preacher for the word Love of the disciple for the way Love of the mystic for their God There are so many kinds of awesome love, We need them all: Love of the beloved, love of the friend, Love of the stranger, love of the needy Love of the woman for the man Love of the man for the woman Love of woman for her woman Love of the man for his man There are so many kinds of awesome love, Why must we set one above the other, Say some are worthy and other base? Why must we choose one love When we need all the kinds we can get? There are so many kinds of awesome love: The love that knocks you off your feet and sets you to desperate things The love that is gentle and kind and swells the compassionate heart The love that is joyous and life-giving and keeps you singing for days The love that is steadfast and loyal and sits out long nights of pain Young, jocular love Old, wise love Rich, extravagant love Poor, pitiful love Strong, encouraging love Vulnerable, wounded love Passionate, sensual love Free, philial love Fiery, prophetic love Self-emptied, contemplative love There are so many kinds of awesome love, I bless them all. (Nicola Slee/ England) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi LE VOCI DEL PROFONDO Sono personalmente sempre rimasto emotivamente colpito dai ritagli che la nostra collaboratrice Annapaola Laldi generosamente offre; l'ultimo in particolare del 15 dicembre mi ha commosso. Bello. Lungo la storia dell'uomo, il tentativo di comunicare la "comunicazione" del pensiero, del verbo inteso come parole delle emozioni e sensazioni, ha offerto in ogni angolo momenti meravigliosi ed eccezionali. Pensiamo l'ambito artistico in senso lato, inclusa quindi la capacita' e la sensibilita' di "comporre" un miscuglio di suoni chiamati note musicali, che suscitano attraverso l'ascolto determinate sensazioni ed emozioni. Coloro i quali come me non sono stati metabolizzatori di musica, ma hanno avuto severe dosi, "lumi" di essa, non possono non restare affascinati, deliziati, di fronte al brano che Annapaola ci cita in questo suo articolo... Maestri di musica geniali, severi e profondi, come era la mia cara nonna Anna, concertista e compositrice diplomata nel prestigioso antico conservatorio Maiella di Napoli. Nei non consueti momenti di minore severita', la mia cara nonna mi diceva, spiegandomi, che la "traccia" delle note sulla tastiera e sul pentagramma dovevano essere come "una voce dal profondo", imprimere pensiero ed emozione. Quel suo talento, la forza e le emozioni che imprimeva, sono le medesime che ogni grande compositore deve "avere dentro". Il messaggio deve essere il risultato per qualsiasi strada si voglia seguire. Cosi' equivale in altri ambiti, come quello di un artista che ritaglia un dipinto o una scultura o redige una poesia. L'arte in senso lato e' intrinseca all'uomo, e' il suo costante bisogno di comunicare e di comunicazione. L'arte e' la traccia indelebile della storia dell'uomo, un regalo al prossimo. Ma quanto tempo si dedica al prossimo? Nelle nostre scuole, ad esempio, l'ora di religione/catechismo (urgentemente proficuo sostituirla con uno studio filosofico e storico di ogni religione del mondo). Lo studio delle arti meno accademizzato e' semplicemente propenso ad affinare la innata sensibilita' di ciascuno di noi di fronte ad una scultura, un dipinto o una poesia. Pensiamo allo sforzo di un poeta, la ricerca della sintassi e l'uso delle parole nel tentativo di suscitare all'esterno quello che lui medesimo "vive" nel suo "interno". Il Foscolo ed il Leopardi cosi' risulterebbero distanti anni luce, e forse si potrebbe fare a meno di studiare "I promessi sposi" e la "Divina Commedia" in quanto la figura di Dante Alighieri risulterebbe pressappoco ambigua e mistificatrice. Ma di tutto questo si continua a fare il contrario, cosi' generazione dopo generazione si perdono valori, sensibilita', emozioni, comunicazione, amore per il prossimo. Circa 22 anni fa fui interpellato per recitare una poesia del Leopardi in pubblico, in una festa di piazza in un paese. Non mi venne nemmeno data la possibilita' di scegliermi la poesia, mi assegnarono "A Silvia", perche' nessuno voleva recitarla a causa della sua lunghezza. Mentre salivo sul palcoscenico per la presentazione, ebbi come la visione della mia cara nonna che mi diceva e spiegava. Rimasi sorpreso, poiche', invece della gente comune, avevano invitato docenti e professori di scuole. Vinsi il primo premio, non certo perche', perfetto di fronte al nostro prossimo, recitavo senza leggere, ma perche' desideravo trasmettere secondo il Leopardi. Quando mi consegnarono il premio, ebbi un appassionato plauso perche', contromano e controcorrente, davanti a tanti dottorati e letterati dissi: la poesia e' arte. Ognuno e ciascuno di noi tutti e' artista. Cosa c'e' di piu' poetico di una casetta di innamorati, cosa di piu' dell'amore di una madre che accarezza i capelli del suo bimbo alla sera? "Siete tutti voi, siamo tutti noi i veri poeti, i poeti delle nostre vite". Non dimentichiamocelo, soprattutto nei confronti del nostro prossimo. Grazie Annapaola per avermi fatto ricordare. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Il caso Welby. Cosa c'entra con l'accanimento terapeutico? E con il testamento biologico? Chi sostiene il diritto alla scelta terapeutica sul fine vita di Welby, di tutti gli Welby, si e' sentito spesso rivolgere l'accusa di strumentalizzare il dibattito sul testamento biologico per ottenerne, di fatto, una porta da aprire sull'eutanasia. E di confondere i due piani (Welby e testamento biologico) fino a creare confusione e pericolosa mistificazione. Crediamo, al contrario, che proprio coloro che cio' affermano siano vittime di confusione concettuale e di equivoco. Vediamo come e perche'. A ben vedere, tutta la questione del testamento biologico ruota intorno ai temi che sono stati oggetto delle recenti pronunce, la sospendibilita' di un trattamento, il diritto al dissenso e alla revoca dello stesso, i limiti della liberta' personale in tema di fine vita... Mai come in questi giorni il tema appare meritevole di un approfondimento, anche in relazione alle pronunce del Tribunale di Roma nel caso Welby e della Corte d'Appello nel caso Englaro. Infatti, ed e' bene chiarirlo a chi vorrebbe la separazione dei piani (Welby – testamento biologico), il compito del legislatore sara' quello di equiparare, con lo strumento delle dichiarazioni anticipate di trattamento, le possibilita' di scelta dell'incapace a quelle del capace. Nulla di piu' che la risoluzione di una patente e incostituzionale violazione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.). Non si puo', dunque, non vedere come le vicende giudiziarie dei casi Welby ed Englaro (in quest'ultimo caso la Corte d'Appello di Milano pare abbia negato l'interruzione delle cure ad Eluana perche' i macchinari che la tengono in vita non costituirebbero accanimento terapeutico), che pur si collocano fuori dalla tematica specifica delle dichiarazioni anticipate di trattamento, abbiano un riflesso diretto sulla formazione della legge e rischiano se non correttamente analizzate, di far passare tesi che negano diritti espressamente previsti in Costituzione. Cosi' come oggi e' stato messo in discussione il diritto alla sospensione delle cure richiesto personalmente da parte di soggetti capaci di intendere e di volere (Welby), oppure tramite i loro rappresentati e tutori (Englaro), un domani rischiano di non poterlo rivendicare chi lo avra' richiesto con le dichiarazioni anticipate di trattamento o tramite il proprio fiduciario. Per questo le due vicende portano in se' le domande e le risposte che il Parlamento dovra' darsi e darci nel legiferare su questa materia. Chiarito questo punto nodale, non si puo' non rilevare il secondo colossale equivoco (doloso e strumentale) in cui si vorrebbero impantanare diritti costituzionali, sbandierando il proprio no all'accanimento terapeutico. C'e' infatti un filo pericoloso che potrebbe collegare queste decisioni giudiziali con quelle che usciranno dall'aula parlamentare, ed e' il costante uso improprio che si fa del concetto dell'accanimento terapeutico. Infatti, l'accanimento terapeutico, anziche' -come e'- limite all'attivita' del medico, e, in determinate condizioni, fonte di sua responsabilita' professionale, lo si vorrebbe limite alla autodeterminazione di ognuno e alla sua scelta terapeutica. Una chiara stortura, un vizio logico dalle conseguenze autoritarie. 1. Nel caso Welby, i giudici affermano (a sproposito) che fra i motivi per i quali il diritto costituzionale alla sospensione delle cure non puo' dirsi tutelato c'e' anche il fatto che manca una definizione legislativa del concetto di accanimento terapeutico. E' bene chiarire che il diritto alla scelta terapeutica in merito ai trattamenti sanitari non e' affatto subordinato alla presenza di accanimento terapeutico ne' trova nella sua assenza un limite. Il dettato della Costituzione non lo pone, anzi lo nega, nel momento in cui rinvia alla normativa attuativa per la sola definizione e determinazione delle sole eccezioni alla regola (il Trattamento sanitario obbligatorio). L'art. 32 e' chiaro. Univoco direi. Il concetto di accanimento e' concetto medico, e medico legale, piu' che giuridico, indefinibile a priori. Nasce e descrive un comportamento illegale penale, civile e deontologico, che comporta sanzioni penali civili e deontologiche laddove si riscontrino comportamenti lesivi derivanti da colpa medica. Una volta che il paziente, in scienza (perche' informato) e in coscienza (perche' libero di autodeterminarsi), decide di accettare una cura o di rifiutarla, non trova alcun spazio applicativo il concetto di accanimento terapeutico, per il semplice fatto che decide lui cosa, per la propria persona, sia cura appropriata o meno. 2. Stesso errore nella pronuncia della Corte d'Appello. Anziche' accertare la volonta' di Eluana, verificare la validita' del consenso e del dissenso alle cure, manifestato attraverso chi oggi la rappresenta (Beppino Englaro) e provato a mezzo di testimonianza, si invoca artatamente e impropriamente il concetto di accanimento terapeutico. Concetto che, ripeto, esula dalla domanda giudiziale e semmai apparterrebbe ad altro giudizio: quello penale, civile –risarcitorio- e deontologico che le vittime e i loro parenti potrebbero istaurare a violazione compiuta. Si pretende, infatti, di negare ad Eluana l'interruzione delle cure che la mantengono in vita perche' l'alimentazione e l'idratazione artificiale non costituirebbero "accanimento terapeutico". Bene, e anche se cosi' fosse? Non si puo' certo far derivare dall'assenza di una violazione la non esercitabilita' del diritto alla scelta terapeutica! Con, e grazie a questa mistificazione, l'accanimento terapeutico, in origine difesa del paziente, diviene strumento non a sua garanzia e tutela, ma contro lo stesso e a dispregio delle sue volonta'. Contro colui che e' ancora in grado di intendere e volere (come lo era Welby) sia contro chi, divenuto incapace, ha –inutilmente- confidato e affidato al testamento biologico la sua scelta sul fine vita. ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone La Finanziaria. Cenni storici e storture Il 23 dicembre 2006 il Parlamento ha approvato l'ultima Finanziaria che vanta non pochi record, negativi. In questa sede ci occupiamo non di contenuti della stessa, ma della sua "storia" e dei tanti e inutili tentativi di rendere efficace una legge di fondamentale importanza per il Paese, uno strumento di controllo dei conti pubblici e di politica economica. In teoria. Nei fatti i conti pubblici sono in disordine e per approvare entro la fine dell'anno la Legge, si ricorre all'escamotage dell'articolo unico con centinaia di commi, facendo divenire il tutto un'accozzaglia di disposizioni scoordinate. Ma andiamo con ordine. La necessita' della legge di bilancio e' prevista dalla Costituzione del 1948 in vari articoli, in particolare l'articolo 81 recita: "Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L'esercizio provvisorio del bilancio non puo' essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese. Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte". Negli anni tali previsioni sono state specificate da varie leggi, col dibattito che ha riguardato soprattutto gli ultimi due commi dell'articolo 81: come interpretare la frase "Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese"? Decine di studiosi hanno dato opinioni, ma e' evidente a tutti che ogni anno la Finanziaria non rispetta tale previsione (basta leggere le paginate dei giornali di questi ultimi mesi: tassa sui Suv, successione, ecc.). Come prevedibile, pero', e' arrivato l'avallo da chi dovrebbe essere il custode della Costituzione: la Corte costituzionale che nel 1966 ha (con tanti se e tanti ma) ammesso cio' che l'interpretazione letterale della norma vietava. La sentenza n. 1 del 10 gennaio 1966 ha consentito una certa discrezionalita' alla legge di bilancio: "nella predisposizione del bilancio le spese possono essere ridotte o addirittura non iscritte … quante volte l’esigenza dell’equilibrio finanziario e dello sviluppo economico-sociale consiglino una diversa impostazione globale del bilancio e la configurazione di un diverso equilibrio [. . . ]". Insomma una sentenza all'italiana. Tale situazione, pero', rese poco efficace il controllo dei conti. Finiti i tempi felici del Boom economico, nella seconda meta' degli anni '70, l’incontrollabile sviluppo dell’inflazione, la minaccia di recessione causata dai problemi petroliferi, il crescente debito pubblico, che nel 1977 aveva raggiunto il 58% del Prodotto Interno Lordo, indussero la classe politica a dotarsi di uno strumento idoneo a far fronte alle mutare condizioni, infatti la precedente regolamentazione aveva reso il bilancio dello Stato un semplice centro di trasferimento delle risorse. Fu approvata la legge 468 del 1978 che doveva tracciare un quadro unitario e coerente della finanza pubblica. La riforma e' evidentemente fallita, visto che gia' nel 1988 ci fu la riforma della riforma, con la legge 362, e che il livello del debito pubblico e' lievitato all'attuale 106% del Pil. Per questioni varie e contrapposte -controllo dei conti e legittimazione di pratiche spartitorie- nel corso dei decenni si e' arrivati alla situazione attuale. L'ultima Finanziaria e' illeggibile, come tutte le altre, infatti si tratta di una lunga serie di disposizioni, contenute in un unico articolo e la bellezza di 1.364 commi. E anche quest'anno tutti invocano: riforma, riforma. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA COMMISSIONE PROVINCIALE TRIBUTARIA (GIUDICE TRIBUTARIO): RICORSO La commissione provinciale tributaria, ovvero il giudice tributario, e' l'organo competente per tutte le controversie che hanno per oggetto i tributi di ogni genere, compresi: * i tributi locali (regionali, provinciali e comunali); * i contributi al Servizio Sanitario Nazionale; * le sovrimposte, le addizionali e le sanzioni amministrative irrogate da uffici finanziari, nonche' gli interessi ed ogni altro accessorio; * le controversie riguardanti l'intestazione, la delimitazione, la figura, l'estensione, il classamento dei terreni e la ripartizione dell'estimo di una stessa particella; * le controversie concernenti la consistenza, il classamento delle singole unita' immobiliari urbane e l'attribuzione della rendita catastale; * le controversie riguardanti il canone per l'occupazione di aree pubbliche e private (COSAP), il canone per lo scarico e la depurazione delle acque, il canone per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il canone comunale sulla pubblicita' e il diritto sulle pubbliche affissioni (competenze specificate dal d.l.203/2005). Le normative di riferimento sono il d.lgs.546/92 (con aggiornamenti) ed il codice di procedura civile. Ne riportiamo un estratto, riassumendo -per utilita' pratica- le caratteristiche principali del procedimento. ATTI IMPUGNABILI Sono impugnabili tutti gli atti dell'amministrazione finanziaria (il ministero delle Finanze, le agenzie delle Entrate) dell'ente locale (Regione, Provincia, Comune), oppure del concessionario della riscossione (Cerit, etc.etc.). Questi possono essere: - avviso di accertamento o di liquidazione del tributo; - provvedimento che irroga le sanzioni; - ruolo e cartella di pagamento; - avviso di mora; - uno o piu' atti attinenti il classamento di immobili e l'attribuzione della relativa rendita (variazione di rendita catastale); - rifiuto espresso o tacito della restituzione di tributi, sanzioni pecuniarie ed interessi non dovuti; - diniego o revoca di agevolazioni; - iscrizione di ipoteca sugli immobili di cui all'articolo 77 del Dpr n. 602/73 (*) - fermo di beni mobili registrati di cui all'articolo 86 del Dpr n. 602/73 (*) - tutti gli altri atti per i quali e' consentito di ricorrere alla commissione. (*) si tratta delle procedure amministrative di esecuzione forzata che possono scattare qualora una cartella esattoriale non risulti ne' pagata ne' contestata nei termini previsti (60gg dalla notifica). Fino ad ora c'era stata incertezza sull'organo competente per i ricorsi, ma il decreto Bersani, in sede di conversione in legge, sembra aver messo fine alle diatribe in merito stabilendo che debba decidere il giudice tributario. La disposizione, prevista all'art.35 comma 26 quinques, e' entrata in vigore il 12/8/06 (d.l.223/06 convertito nella legge 248/06). NOTA BENE: - Gli atti devono contenere la specifica della scadenza entro cui e' possibile fare ricorso e la commissione provinciale competente; - Gli atti (o le procedure) di cui sopra possono essere impugnati solo per vizi propri, di forma o di notifica. Eventuali atti precedenti che non risultano correttamente notificati possono essere impugnati insieme a quello notificato per cui si sta procedendo. CHI PUO' PROCEDERE (E STARE IN GIUDIZIO) L'ente locale o il ministero possono essere presenti autonomamente o tramite dirigenti o titolari -rispettivamente- degli uffici tributi e di quelli adibiti al contenzioso. Gli altri soggetti possono anche stare in giudizio mediante procura generale o speciale e devono essere assistiti da un difensore abilitato (che, a seconda della materia trattata, puo' essere un avvocato, un dottore commercialista, un ragioniere o un perito commerciale, un consulente del lavoro non dipendenti della pubblica amministrazione, etc., purche' iscritti nei relativi albi professionali). Se la controversia ha un valore inferiore ad euro 2.582,28 il difensore non e' obbligatorio e il ricorrente puo' anche agire da solo. Per valore si intende l'importo del tributo al netto di interessi e di eventuali sanzioni. Se la controversia riguarda esclusivamente le sanzioni, il suo valore e' costituito dalla somma delle stesse. IL PROCEDIMENTO Il ricorso va presentato alla Commissione competente entro 60gg dalla notifica dell'atto. Se esso riguarda un "rifiuto espresso o tacito della restituzione di tributi, sanzioni pecuniarie ed interessi non dovuti" il termine decorre dal novantesimo giorno dalla presentazione della domanda di restituzione e scade al termine della prescrizione prevista per quel rimborso. Il termine di presentazione e' perentorio, pertanto se non viene rispettato l'atto non e' piu' impugnabile. PRIMA FASE, PROPOSIZIONE DEL RICORSO Dev'essere presentato direttamente alla controparte (ufficio del ministero delle Finanze, ente locale, concessionario) utilizzando, alternativamente, queste modalita': * spedizione dell'originale in bollo tramite raccomandata A/R senza busta; * consegna diretta dell'originale in bollo presso l'ufficio finanziario (o ente locale o concessionario), con rilascio, da parte dell'impiegato addetto, di una ricevuta; * notifica tramite ufficiale giudiziario (secondo quanto previsto dal codice di procedura civile all'art.137 e segg.), con consegna allo stesso di due originali in bollo. Devono essere indicate: * la commissione tributaria cui e' diretto il ricorso (quella competente territorialmente, che deve risultare riportata sull'atto); * il nome del ricorrente e del suo legale rappresentante, della residenza o sede legale (o domicilio eventualmente eletto all'uopo), e il codice fiscale; * l'Ufficio del ministero delle Finanze o dell'ente locale o del concessionario della riscossione nei cui confronti e' proposto il ricorso; * l'atto impugnato e l'oggetto della domanda; * i motivi; * la sottoscrizione -di tutte le copie- da parte del ricorrente e del suo eventuale difensore (nei casi in cui venga -volontariamente o obbligatoriamente- utilizzato). Qualora le suddette indicazioni manchino o siano incerte (con eccezione del codice fiscale), il ricorso e' inammissibile. SECONDA FASE, COSTITUZIONE IN GIUDIZIO Il ricorrente, dopo aver presentato il ricorso, deve "costituirsi in giudizio" presso la competente commissione provinciale tributaria. Cio' entro 30gg dalla proposizione del ricorso, pena l'inammissibilita' del ricorso stesso (termine perentorio). Per far cio' deve depositare presso la segreteria della commissione (o spedire per raccomandata a/r senza busta, come disposto dal d.l.203/2005 a seguito della sentenza della corte costituzionale n.520/2002) uno dei seguenti atti: * l'originale del ricorso notificato dall'ufficiale giudiziario; * copia del ricorso consegnato direttamente, o spedito per posta, con fotocopia della ricevuta di deposito o della spedizione per raccomandata. In questo caso e' il ricorrente che attesta la conformita' della copia con l'originale. In caso di difformita' il ricorso diventa inammissibile; * l'originale o la fotocopia dell'atto impugnato, se notificato, e gli altri documenti utili alla controversia. Tutta questa documentazione costituisce il fascicolo del ricorrente. Anche la controparte, ovvero l'ufficio del ministero, l'ente o il concessionario nei cui confronti e' stato presentato il ricorso, deve costituirsi in giudizio entro 60 giorni dalla data di notifica dello stesso. In questo caso il termine della costituzione in giudizio non e' perentorio, infatti un eventuale ritardo non comporta la inammissibilita'. Anche in questo caso la costituzione e' fatta tramite deposito presso la segreteria della commissione di un fascicolo (contenente controdeduzioni, prove, eccezioni, etc.) in tante copie quante sono le parti in giudizio. Sospensione dell'atto impugnato Il ricorrente puo' chiedere, quando dall'atto impugnato puo' derivargli un danno grave ed irreparabile, la sospensione degli effetti dello stesso tramite istanza di sospensione motivata da presentarsi con il ricorso o con atto separato e da notificarsi alle altre parti. La decisione in merito viene presa dal collegio con ordinanza non impugnabile, dopo aver sentito le parti. La sospensione, che "congela" l'atto fino alla pubblicazione della sentenza di primo grado, puo' anche essere parziale o subordinata al rilascio -da parte del ricorrente- di specifiche garanzie (cauzione, fideiussione). Dal momento in cui viene emanata l'ordinanza di sospensione, la controversia dev'essere trattata entro 90 giorni. Integrazione dei motivi Quando la controparte deposita documenti non conosciuti all'altra parte, si rende necessario procedere ad un integrazione dei motivi. Essa e' ammessa entro (tassativamente) 60 giorni dalla data in cui l'interessato ha notizia del deposito suddetto. Se fosse gia' fissata la trattazione della controversia, l'interessato deve dichiarare, non oltre la trattazione in camera di consiglio o la discussione in pubblica udienza, che intende proporre motivi aggiunti. In questo caso la trattazione o l'udienza debbono essere rinviate. Esame preliminare del ricorso La segreteria della commissione tributaria iscrive il ricorso nel registro generale e forma il fascicolo d'ufficio del processo, il quale include il fascicolo del ricorrente e della parte resistente. Il presidente della commissione assegna il ricorso ad una delle sezioni. Il presidente di tale sezione esamina il ricorso in via preliminare e puo' dichiararne -con apposito decreto- l'inammissibilita' nei casi espressamente previsti (decorrenza del termine di presentazione, mancanza di uno dei requisiti, etc. etc.), oppure -qualora ne sussistano i presupposti- l'interruzione, la sospensione o l'estinzione. Contro tale decreto e' ammesso reclamo alla stessa commissione o alla sezione di cui fa parte il presidente. Va notificato alle altre parti entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento del presidente effettuato ad opera della segreteria. Successivamente, nel termine di 15 giorni, il reclamo va depositato in segreteria con le stesse modalita' della costituzione in giudizio del ricorrente. Quindi si apre un vero e proprio contenzioso incidentale, in quanto anche le altre parti entro 15 giorni possono presentare controdeduzioni. La commissione, scaduti i termini, decide. Se la commissione condivide l'operato del presidente sull'inammissibilita' del ricorso o l'estinzione del processo, la fase si chiude con una sentenza. Negli altri casi la commissione pronuncia un'ordinanza (non impugnabile) dove dispone per la prosecuzione del processo. TERZA FASE, LA TRATTAZIONE DELLA CONTROVERSIA Inizia con la nomina del relatore e la fissazione dell'udienza di trattazione, a cui provvede il presidente di sezione. La segreteria della commissione provvede a darne comunicazione alle parti, almeno 30 giorni (non festivi) prima dell'udienza. Fino a 20 giorni prima dell'udienza le parti possono depositare documenti, e fino a 10 giorni possono presentare memorie illustrative. Solitamente la controversia e' trattata in camera di consiglio, senza la presenza delle parti. E' possibile, comunque, l'udienza pubblica su istanza di una delle parti, che deve essere depositata presso la Segreteria entro 10 giorni dall'udienza. Una volta deciso per l'udienza pubblica, il presidente non puo' piu' revocare tale decisione. Il relatore riferisce i fatti e le questioni al collegio. Qualora l'udienza sia pubblica il presidente ammette alla discussione anche le parti. Della trattazione, o dell'udienza, e' redatto un verbale da parte del segretario. In taluni casi la commissione puo' disporre, su istanza di una delle parti, un differimento della discussione. Tentativo conciliativo Ciascuna delle parti puo' proporre davanti alla commissione, non oltre la prima udienza, la conciliazione parziale o totale della controversia, ovvero un accordo "amichevole". La proposta di conciliare puo' anche essere avanzata dalla commissione stessa, d'ufficio. L'eventuale accordo dev'essere riportato su un verbale che costituisce titolo per riscuotere le somme tramite versamento unico o a rate (massimo otto rate trimestrali, che diventano dodici se l'importo dovuto supera euro 51.645,69), aggiungendo gli interessi legali e presentando una garanzia. La conciliazione si perfeziona con il versamento, entro 20 giorni, della cifra dovuta (il totale o la prima rata) e con la presentazione di dette garanzie. Se una delle rate successive non viene pagata dall'obbligato o dal suo garante, l'amministrazione finanziaria puo' procedere all'iscrizione a ruolo delle somme dovute. La conciliazione permette di ridurre le sanzioni ad un terzo. In mancanza di accordo, la trattazione continua. Emissione della sentenza Il collegio giudicante, dopo la discussione in pubblica udienza o in camera di consiglio, delibera la decisione in segreto. Solitamente la cosa avviene subito, ma in certi casi la delibera puo' essere rinviata (di non oltre trenta giorni, in ogni caso). La decisione della commissione, ovvero la SENTENZA, deve contenere: * indicazione della composizione del collegio, delle parti e dei loro difensori (se ci sono); * concisa esposizione dello svolgimento del processo; * richieste delle parti; * succinta esposizione dei motivi in fatto e diritto; * dispositivo; Deve inoltre riportare la data della deliberazione e deve essere sottoscritta dal presidente e dall'estensore. Viene resa pubblica mediante deposito del testo integrale in segreteria (entro 30 giorni), con la sottoscrizione del segretario. Il dispositivo della sentenza dev'essere comunicato alle parti entro 10 giorni dal deposito. Ciascuna parte puo' richiedere alla segreteria copie autentiche della sentenza, che devono essere rilasciate entro cinque giorni dietro pagamento delle spese (bolli). E' posto a carico di ciascuna parte interessata l'onere di provvedere alla notifica della sentenza alle altre parti, e di depositare, nei successivi 30 giorni, l'originale della notifica o copia autenticata in segreteria. Impugnazione della sentenza Per le impugnazioni delle sentenze delle commissioni provinciali tributarie si applicano le norme del codice di procedura civile, art.323 e segg. Il termine per fare opposizione e' di 60 giorni dalla notifica della sentenza su istanza di parte e l'organo al quale ci deve rivolgere e' la commissione tributaria regionale. In alcuni casi particolari (essenzialmente i vizi di illegittimita') si puo' ricorrere presso la corte di cassazione. In altri (dolo, pronuncia in base a prove false, ritrovamento di documenti decisivi prima non prodotti, etc.) si puo' impugnare la sentenza per revocazione. Non ci soffermiamo piu' di tanto sulla materia. Volendo approfondire puo' essere consultata la normativa di riferimento (d.lgs.546/92 e il codice di procedura civile) oppure il materiale reso disponibile su Internet dal ministero delle Finanze (vedi link in calce alla scheda). SOSPENSIONE, INTERRUZIONE ED ESTINZIONE DEI RICORSI Come gia' visto, durante l'esame preliminare del ricorso il presidente della sezione puo' disporre -con apposito decreto- la sospensione, l'interruzione o l'estinzione dello stesso. Anche la stessa commissione puo' provvedere in tal senso, tramite emissione di un'ordinanza o di una sentenza. Vediamo, in particolare, di cosa si tratta. SOSPENSIONE Si ha qualora sorga: - l'esigenza di risolvere in via pregiudiziale una questione di falsita' in atti o documenti (sollevata con la querela di falso); - una questione sullo stato e sulla capacita' delle persone (esclusa quella di stare in giudizio). In questa circostanza, essendo prevista la competenza esclusiva del tribunale civile, e' naturale che il giudice tributario sospenda il processo fino a quando la questione non sia decisa nella competente sede con sentenza passata in giudicato. Durante la sospensione non possono essere compiuti atti del processo tributario ne' ad opera delle parti, ne' della Commissione, e neppure della Segreteria. Dopo che e' cessata la causa che ha determinato la sospensione, il processo continua se entro 6 mesi da tale data viene presentata da una delle parti istanza di trattazione al presidente di sezione. Tale termine e' tassativo, se viene fatto trascorre inutilmente, l'intero processo si estingue. INTERRUZIONE Si ha per: - morte di una delle parti; - perdita della capacita' di stare in giudizio di una delle parti diverse dall'ufficio tributario; - morte, radiazione, sospensione dall'albo, ruolo, elenco di uno dei difensori tecnici; Anche durante l'interruzione non possono essere compiuti atti del processo. La ripresa del processo interrotto compete alla parte colpita dall'evento, o ai suoi successori o a qualsiasi altra parte interessata, con istanza presentata al presidente della sezione entro 6 mesi da quando l'interruzione stessa e' stata dichiarata. ESTINZIONE Puo' avvenire per: - rinuncia al ricorso: Il ricorrente che rinuncia al ricorso deve dichiararlo per iscritto e rimborsare le spese alle altre parti (salvo diverso accordo). Tale dichiarazione non produce effetto se non e' accettata dalla controparte, per cui il giudice, constatata la disponibilita' di entrambe le parti a definire il processo in questi termini, dichiara l'estinzione del processo con decreto soggetto a reclamo. Sia la dichiarazione di rinuncia che quella di accettazione devono essere sottoscritte dalle parti o dai loro procuratori speciali, oltre che dai rispettivi difensori. - inattivita' delle parti: Scatta quando le parti alle quali spetta di proseguire, riassumere, integrare il giudizio (ad esempio dopo la sospensione o l'interruzione del giudizio stesso) non vi abbiano provveduto nei termini perentori stabiliti dalla legge. - cessazione della materia del contendere: Si ha nei casi di definizione delle pendenze tributarie previsti dalla legge e in ogni altro caso di cessazione della materia del contendere. L'esempio tipico e' il condono tributario, in cui per effetto di una nuova dichiarazione del contribuente e del conseguente pagamento di una maggiore imposta, l'amministrazione finanziaria rinuncia a continuare nella richiesta di maggiori (o diverse) pretese, rinunciando talvolta anche a sanzioni ed interessi. LINK UTILI Sito del dipartimento per le politiche fiscali contenente una sezione dedicata all'argomento dove possono essere trovati indirizzi, informazioni e modulistica: http://www.finanze.gov.it/export/sites/default/finanze/index.htm Ha collaborato Katia Moscano (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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