AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori Avvertenze numero 2007-11 del 1 Giugno 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Rai in rosso. Tutto a posto, lunga vita agli amministratori! E io pago... http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=217 - Le petizioni dell'Aduc - - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=217 - Le iniziative nella seconda quindicina di maggio http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=217 - La scheda. REVISIONE CALDAIE: VECCHIE E NUOVE REGOLE http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=182226 - La pulce nell'orecchio. IL DOLORE http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? Italia di ieri e di oggi. "La dolce vita" ed il "Grand Hotel" http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Diritto di famiglia e affidamento dei minori. Da quello esclusivo a quello ad entrambi i genitori http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. La concorrenza, le barriere 'burocratiche' all'entrata e i taxi http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Rai in rosso. Tutto a posto, lunga vita agli amministratori! E io pago... Il direttore generale della Rai ha fatto sapere che il gruppo della stessa Rai si appresta a chiudere i conti 2006 con un buco di 80 milioni di euro. L'occasione e' una serie di interviste ad alcuni quotidiani in cui, come se nulla fosse, Claudio Cappon, disquisisce del futuro dell'azienda e sulla necessita' di "cambiare le regole della governance". In piena bufera mediatica sui costi della politica a livello istituzionale/pubblico, quasi ovunque dimenticando che esiste anche un finanziamento pubblico ai partiti (privati) nonostante gli italiani lo abbiano piu' volte bocciato con referendum, gli 80 milioni della Rai vengono trattati come briciole. Eppure si tratta sempre di soldi pubblici e, visto che il gruppo Rai e' in rosso, frutto di una mala-gestione. Ancora piu' "mala" rispetto ad una qualunque altra azienda perche' non e' sul mercato come chiunque altro, cioe' chi campa solo di pubblicita': in abuso di posizione dominante, ha l'introito garantito del canone/tassa. Una qualunque altra azienda a cui fosse garantito un introito fisso come quello del canone/tassa, probabilmente farebbe scintille, ma non e' cosi' per la Rai. Inoltre e' bene ricordare che lo scorso 15 dicembre, quando il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, decise di aumentare il canone/tassa del 4,5% portandolo a 104 euro, lo fece per avere 70 milioni in piu', si' da avere per il 2007 una perdita di soli 80 milioni.... la stessa del 2006. Quindi, se non ci fosse stato questo aumento del canone/tassa, la perdita del 2007 avrebbe potuto essere di 150 milioni (80 previsti + 70 dall'aumento del canone/tassa). Non solo. La Rai e' mobilitata per far pagare il canone/tassa non solo a chi possiede un apparecchio tv, ma anche a chi ha un computer che non va in Internet o un videocitofono (1), per cui si presuppone che su questo fronte fiscale dovrebbe avere maggiori ricavi che consentirebbero agli 80 milioni di buco previsti per il 2007 di non lievitare ulteriormente. Ma e' un'azienda questa? O piuttosto un colabrodo gestito dai figlioli con le mani bucate di babbo/Stato? Noi contribuenti siamo costretti a pagarla sempre piu' per il solo fatto di esistere (1) e chi la continua a mantenere in queste condizioni rimane al suo posto... Noi siamo per l'abolizione del servizio pubblico radiotelevisivo, a partire dalla privatizzazione e dall'abolizione del canone tassa, ma questo essere "estremisti" non ci fa da alibi per fare "spalluccie" con un laconino "l'avevamo detto" e non levare un grido di dolore a fronte di tanto sperpero e in questo modo offensivo per la dignita' del Fisco e dello Stato. Aspettiamo che qualcuno, in un sussulto di dignita' istituzionale, lo raccolga. (1) Da una nostra indagine e' risultato che il canone/tassa deve essere pagato dai possessori dei seguenti apparecchi: registratore dvd, videofonino, tvfonino, ipod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor a se' stante (senza computer annesso), videocitofono, modem, decoder, videocamera, alcuni tipi di macchina fotografica digitale. Qui l'indagine completa http://www.aduc.it/dyn/rai/mostra.php?tipo=comu&id=174094 su cui abbiamo fatto presentare un'interrogazione parlamentare per la quale stiamo aspettando risposta: http://www.aduc.it/dyn/rai/mostra.php?tipo=comu&id=177040 (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo FRANCIA / I prodotti rispettosi dell'ambiente frutto di ogm Molte imprese francesi aderiscono al "Mois de la Terre", un'operazione in voga nell'America del Nord e in Canada per sensibilizzare la gente alla salvaguardia del pianeta. Dal 22 aprile al 5 giugno, vengono magnificati prodotti come il "rossetto amico delle piante", il cui tubetto e' biodegradabile. Va detto pero' che il materiale usato, d'origine vegetale, e' frutto di batteri geneticamente modificati. Generalmente questa circostanza e' tenuta nascosta. USA / Il computer non aiuta a studiare Il dipartimento dell'educazione ha portato a termine un ampio studio comparativo sui benefici del computer sullo studio. Ne e' emerso che non esiste differenza alcuna nel profitto medio in matematica e in scrittura, tra gli studenti che frequentano scuole ben munite di portatili individuali e i loro coetanei che, invece, frequentano scuole del tutto prive di tali apparecchiature. Non solo, ma emerge che una gran quantita' di studenti, invece di prestare attenzione alle lezioni, trincerati dietro i loro schermi, giocano, si passano i compiti, si inviano i messaggini, o addirittura esplorano i siti porno. GIAPPONE / Caffe' gratis per 30 secondi di pubblicita' L'idea della gratuita', veicolata da Internet, prende sempre piu' campo nella vita quotidiana. Un esempio? L'innovativa societa' giapponese Apex ha deciso di compensare con un caffe' chiunque si fermi a guardare un breve spot che appare sul visore di uno dei suoi 35.000 distributori di bevande. Le aziende sponsorizzate possono contare su una vasta platea giacche' le macchinette sono collocate in supermercati, parchi, uffici e scuole. MONDO / La censura in Internet Oltre un miliardo di persone usa ogni giorno Internet per comunicare e avere informazioni. Contemporaneamente, decine di Governi cercano il modo di controllarle. OpenNet, coadiuvata dalle universita' di Oxford, Cambridge, Harvard e Toronto, pubblica uno studio che documenta come 25 Paesi esercitino la censura nelle pagine a contenuto politico o sociale "pericoloso", e impediscano l'accesso ad applicazioni quali YouTube o Google Maps. Oltre tutto, i loro metodi censori sono sempre piu sofisticati, spesso grazie alla collaborazione di aziende occidentali. Tra i 25 Paesi figurano Iran, Cina, Corea del Sud, ma non Cuba e Corea del Nord -e non perche' in questi due Paesi vi sia piu' liberta', ma solo perche' gli autori dell'indagine non sono in grado di garantire la sicurezza alle loro fonti. AUSTRALIA / Occhiali da sole obbligatori? Aumenta il numero di giovani australiani colpiti da tumore della pelle in prossimita' degli occhi. Dinesh Selva, docente d'oculistica all'Universita' di Adelaide, propone l'obbligo degli occhiali da sole per gli alunni, come fossero parte integrante dell'uniforme che indossano. L'obiettivo e' di preservare gli occhi dalle conseguenze del buco dell'ozono. "Ogni settimana vediamo almeno cinque pazienti con un tumore alle palpebre inferiori", ha spiegato il professore. SVEZIA / Morti meno inquinanti Per far si' che i morti inquinino di meno, la Svezia vorrebbe introdurre la "criotecnica". E' un metodo basato sul freddo e la disidratazione, e consente di limitare l'impatto della decomposizione dei corpi. In effetti, sia la sepoltura che la cremazione, hanno conseguenze inquinanti per l'aria e l'acqua. "Vorrei incoraggiare la criotecnica. Penso che sia interessante e, per come l'ho intesa, sono favorevole", ha dichiarato la ministra della Cultura Lena Adelsohn Liljeroth. Il sistema, messo a punto dalla biologa Susanne Wiigh, non dura piu' di due ore, mentre un corpo inumato impiega vari anni per decomporsi totalmente. Servirebbe una nuova legislazione, intanto la Chiesa luterana ha gia' dato il suo benestare. ITALIA / Super scaricato da Internet il video britannico sui preti pedofili L'inchiesta sui preti pedofili, realizzata dalla Bbc a ottobre 2006, e' finita su Internet diventando di colpo il filmato piu' visto su Google video Italia. Ed infuriano le polemiche. Il video dura 40 minuti ed e' gia' stato visto da 110 mila persone a partire dal 5 maggio, giorno in cui e' stato messo in rete. Si parla di una vicenda che coinvolse decine di sacerdoti, accusati di pedofilia in Gran Bretagna (Irlanda) e negli Usa. Ma, soprattutto la Bbc punta il dito contro la complicita' delle autorita' ecclesiastiche, a loro volta accusate di essersi sempre strette a difesa degli imputati. ITALIA / Sicurezza stradale in Europa: in Italia le citta' piu' pericolose Il quadro e' preoccupante. Secondo l'European Transport Safety Council l'Italia e' al 14esimo posto nella classifica sulla sicurezza stradale dei Paesi del Vecchio Continente. Motivo? Siamo sopra la media della mortalita' europea del 13%. Tradotto significa 990 morti in piu' che diventano poi 2700 se prendiamo in considerazione il miglior paese d'Europa, la Francia. A questi numeri arriviamo per colpa di alcuni record: sul fronte delle due ruote i morti per incidenti stradali sono in continuo aumento e abbiamo il maggior numero di morti in Europa. Inoltre le nostre citta' hanno un livello di rischio sensibilmente superiore a quelle di Parigi, Londra, Stoccolma ecc. G.BRETAGNA / Via libera agli embrioni-chimera a scopo di ricerca Via libera alla creazione di embrioni-chimera, da utilizzare rigorosamente a scopo di ricerca. Lo ha deciso il governo, ponendo contemporaneamente un vincolo alle modalita' di uso dei nuovi prodotti da parte dei laboratori scientifici. Gli embrioni, che sono composti per il 99,9% di materiale genetico umano e per lo 0,1% di materiale animale, potranno venire impiegati soltanto per le ricerche su gravi malattie e gli scienziati dovranno richiedere caso per caso una specifica autorizzazione a procedere. Sara' illegale permettere che l'embrione cresca per piu' di 14 giorni in laboratorio o venga impiantato intra utero femminile. Da questi embrioni verrebbero tratte le cellule staminali. MONDO / Gli uomini piu' longevi? A San Marino L'Organizzazione mondiale di Sanita' rivela che gli uomini di San Marino hanno la maggiore speranza di vita al mondo, 80 anni, mentre per le donne il record spetta al Giappone (86 anni). In fondo ci sono gli uomini della Sierra Leone, con un'aspettativa di vita di appena 37 anni, la stessa delle donne di Suazilandia. Tornando in cima alla scala, uomini particolarmente longevi vivono in Australia, Islanda, Giappone, Svezia e Svizzera (79 anni), seguiti da Canada, Israele, Italia, Monaco e Singapore (78). Le donne piu' longeve, dopo le giapponesi, si trovano a Monaco (85 anni); seguono le spagnole, le italiane e le francesi (84 anni). MONDO / Fertilizzare gli oceani per aiutare il clima Puo' il plancton salvare il Pianeta? Alcuni tecnocrati della Silicon Valley credono di si'. Nello sforzo di trovare soluzioni al surriscaldamento, lavorano attorno all'idea di coltivare grandi campi fluttuanti di plancton, destinati ad assorbire il carbonio dall'atmosfera e portarlo nel fondo degli oceani. E' una teoria in discussione da anni, apparentemente fantascientifica, ma che ora passa alla fase operativa. Il primo progetto commerciale debutta in questo mese, quando "WeatherBird II", un nave lunga 35 metri, salpera' dalla Florida per dirigersi alle Galapagos e nel Pacifico del Sud. Giunta a destinazione, sciogliera' in un'area di 10.000 chilometri quadrati diverse tonnellate di ferro, che e' un nutriente del plancton. Una volta che i residui del ferro avranno incrementato crescita e riproduzione del microorganismo, i ricercatori calcoleranno la quantita' di diossido di carbonio assorbito dal plancton. U.E. / Sepoltura o cremazione, ma senza inquinare Gli esseri umani inquinano: rifiuti, aerosol, detergenti, gas di scarico... Ma il triste destino dell'uomo e' che continua a inquinare anche da morto. Infatti, sepoltura e cremazione, se effettuate in modo non corretto, danneggiano l'ambiente. Per le bare ci vuole il legno e quindi vengono abbattuti milioni di alberi, poi ci sono le vernici, i feretri di zinco, ma anche le urne con le ceneri che finiscono nei fiumi o in mare. Il problema esiste e qualcosa si muove: in Francia, Germania, Austria e in alcuni Comuni spagnoli e' ormai proibito spargere liberamente le ceneri; ci sono aziende che fabbricano bare e urne biodegradabili; infine, l'Europa ha pronta una bozza sulla convenienza a trattare i resti umani con prodotti ecologici. SVIZZERA / Ginevra: niente imposta di successione per le coppie omosessuali D'ora in poi, nel Cantone di Ginevra gli omosessuali registrati come coppie di fatto non dovranno piu' pagare l'imposta di successione. Lo ha deciso una netta maggioranza di votanti (83%) nel referendum del 20 maggio. Il voto sancisce la parita' dei diritti con gli eterosessuali in campo fiscale, annullando il concetto di coppie "senza vincoli reciproci". La legge federale sulle coppie di fatto e' entrata in vigore all'inizio dell'anno; essendo pero' la tassa di successione di competenza dei Cantoni, quello di Ginevra ha interpellato i suoi cittadini sul punto. INDIA / Il prezzo delle sardine lo determina il telefonino Per la prima volta, un ampio studio sul mercato locale del pesce nel Sud dell'India descrive esattamente le conseguenze economiche del telefonino nelle micro-economie dei Paesi in via di sviluppo -alla stregua del micro-credito del Nobel Muhammad Yunus. "The digital provide", dell'economista Robert Jensen di Harvard, concerne il commercio delle sardine in 15 porti del Kerala negli ultimi dieci anni. Emerge che, grazie al telefonino, i pescatori guadagnano l'8% in piu' e i consumatori spendono il 4% in meno. Il doppio beneficio deriva dal fatto che quando la barca e' a 20 chilometri dalla riva, il pescatore contatta i mercati locali e si dirige verso il piu' promettente, senza affidarsi alla fortuna, come faceva prima; essendo la merce piu' aderente alla domanda e all'offerta, non ci sono rimanenze, e cio' incide su prezzo e rifiuti. G.BRETAGNA / Le pericolose radiazioni wi-fi vicino alle scuole Il presidente della Health Protection Agency, Sir William Stewart, ha fatto un appello sui rischi causati dalla tecnologia wireless sui bambini. Le radiazioni prodotte dalle reti wi-fi che si trovano nei pressi delle scuole primarie sono tre volte superiori a quelle prodotte dalle antenne dei telefoni. Tra i pericoli maggiori che possono mettere a rischio la salute dei minori, il cambiamento delle facolta' cognitive, nel peggiore dei casi lo sviluppo di tumori. AUSTRIA / Servizi di consulenza giudiziaria C'e' stato un lungo tira e molla in merito all'istituzione di consultori giudiziari, gestiti direttamente da magistrati. Ma ora i tempi sembrano maturi. Nei prossimi mesi a Vienna, Linz, Graz e Innsbruck verranno aperti dei centri dove i cittadini potranno rivolgersi a un magistrato per segnalare un procedimento giudiziario troppo lungo; dopo la verifica, questi potra' sollecitare i colleghi ad accelerare i tempi. O ancora, il cittadino potra' chiedere spiegazioni su una sentenza incomprensibile o ritenuta ingiusta. MONDO / Un telefonino da 20 euro per i Paesi in via di sviluppo La compagnia Vodafone ha presentato i suoi due primi telefonini a "bassissimo costo" -tra i 20 e i 35 euro- e destinati ai Paesi in via di sviluppo o emergenti. I terminali Gsm sono costruiti dalla societa' cinese Zte, con cui Vodafone ha firmato un accordo nel dicembre 2006. Egitto, Romania e Sudafrica saranno i primi Paesi destinatari del cellulare "low cost", che verra' posto in vendita nelle prossime settimane. Secondo Vodafone, l'acquisizione di un telefonino e' una delle barriere che pesa sui cittadini di India e Tanzania, mentre in Kenia ed Egitto esso offre servizi sicuri e vantaggi sociali, giacche' consente il trasferimento di denaro a coloro che sono privi di un conto bancario. I due modelli Vodafone 125 e Vodafone 225 hanno caratteristiche simili, pero' il primo ha il visore in bianco e nero e il secondo a colori. USA / Il riso con un po' di homo sapiens Lo Stato del Kansas ha concesso all'azienda californiana Ventria Bioscience l'autorizzazione a coltivare sul suo territorio un riso transgenico contenente geni umani. Si tratta della sperimentazione in campo aperto di tre tipi di riso, dotati ciascuno del gene di una delle tre proteine contenute nel latte materno, ossia lactoferina, lisozima e sieroalbumina. Le albumine umane comprese nel granello di riso servono a produrre una soluzione liquida, finalizzata a combattere la diarrea infantile nei Paesi del Terzo mondo. U.E. / Direttiva sul credito al consumo Il prezzo del credito al consumo varia da Paese a Paese (un irlandese paga in media il 6,8% di interessi quando si indebita per comprare un auto o un televisore, contro il 12% di un portoghese), eppure solo un euro su 100 di rosso per fini commerciali e' di natura transfrontaliera. E' proprio per aprire il mercato che Bruxelles sta per approvare una nuova direttiva sul credito al consumo entro l'estate. La regola verra' applicata ai crediti sotto i 50 mila euro, con l'eccezione dei mutui ipotecari e dei contratti di finanziamento. Il nocciolo della proposta e' la trasparenza per abbassare i tassi. IRAN / Un caffe' Internet riservato alle donne Il primo "caffe' Internet" riservato alle donne ha aperto i battenti a Karaj, una localita' vicino a Teheran. Ne riferisce l'agenzia di stampa ufficiosa Mehr, che spiega come lo scopo sia quello di "creare un'atmosfera favorevole" alla gioventu' femminile iraniana. Un'interpretazione rigida della sharia, in vigore dalla Rivoluzione islamica del 1979, impone che i due sessi non stiano accanto nei luoghi pubblici (ma la realta' e' ben diversa, soprattutto in numerosi ritrovi Internet della capitale). USA / Luce verde per la pillola antimestruazione Presa tutti i giorni, la pillola Lybrel rilascia continuamente dosi minime degli stessi ormoni che compongono molte pillole contraccettive, e cosi' elimina le mestruazioni. E' stata concepita per donne che considerano troppo doloroso, sgradevole e molesto il loro ciclo mestruale e se ne vogliono liberare. L'autorizzazione e' arrivata il 22 maggio dalla Fda. "Sara' il primo e unico contraccettivo da prendere per 365 giorni l'anno, e che permette alle donne di controllare il loro periodo" sostiene Amy Marren di Wyeth Pharmaceuticals. Lybrel sara' probabilmente disponibile, con ricetta medica, da luglio. AUSTRIA / Gli austriaci e le dipendenze La dipendenza non riguarda solo le droghe legali o illegali. L'Istituto per la prevenzione degli abusi ha indagato sui "vizi" piu' nascosti, e ha concluso che in Austria ci sono 50.000 internet-dipendenti, di cui due terzi da siti "chat" e un terzo da videogiochi. Oltre a loro, ci sarebbero dai 30.000 ai 60.000 giocatori d'azzardo patologici e altri 180.000-240.000 fortemente a rischio. I consumatori compulsivi rappresentano il 6,1% della popolazione, una quota che sale all'11,8% tra i giovani dai 14 ai 24 anni. Conclusione: bisogna analizzare meglio le cause, fare piu' prevenzione, potenziare le terapie. MONDO / Sempre piu' Internet Uno studio dell'Istituto europeo Eito, commissionato da Bitkom, rileva che a fine 2007 gli utenti d'Internet saranno 1,23 miliardi -in pratica, una persona su cinque e' internauta. La Comunita' online e' dunque raddoppiata in cinque anni, visto che nel 2002 gli utenti erano poco piu' di 600 milioni. Previsioni: la crescita annuale sara' di 100 milioni, e nel 2010 si arrivera' oltre 1,5 miliardi. A questi s'aggiungeranno i possessori di telefonino con accesso ad Internet; in quest'ambito la crescita riguarda soprattutto i Paesi diversi da quelli in Europa, Giappone e Usa. GERMANIA / Cellulari: quanto risparmieranno i tedeschi che telefonano dall'estero? Non piu' di 49 centesimi al minuto per una chiamata fatta col cellulare dall'estero in area Ue. Lo ha deciso il Parlamento europeo. Ma sara' proprio questa la cifra? L'utente tedesco deve subito aggiungervi il 19% d'Iva, quindi s'arriva a 58 centesimi. E poi ci sono le variabili della concorrenza. Certo e' che, secondo i calcoli di Bruxelles, a marzo l'utente del gestore piu' conveniente spendeva ancora 69 centesimi, e con altri gestori si poteva arrivare a 1,59 euro. La riduzione di prezzo e' piu' robusta per chi riceve una chiamata stando all'estero: da un minimo di 61 centesimi di marzo a 29 centesimi. FRANCIA / Maximulta per pubblicita' ingannevole Pubblicizzati prodotti che non erano disponibili in quantita' sufficiente, non al prezzo annunciato, non corrispondenti alle caratteristiche mostrate sui cataloghi. Risultato: la non trascurabile cifra di 4,8 milioni d'euro di multa, richiesti dalla pubblica accusa contro Carrefour nel processo che vede l'importante distributore francese imputato di pubblicita' menzognera. La sentenza e' attesa per il 26 giugno. FRANCIA / Il test precoce sul sesso del nascituro L'Agenzia di biomedicina comunica che la Francia non autorizzera', sul proprio territorio, il test genetico che consente di conoscere il sesso del feto fin dalla sesta settimana di gravidanza. Nello stesso tempo precisa che nulla verra' intrapreso per impedire, a chi lo desideri, d'accedere, via Internet, al metodo commercializzato in Gran Bretagna dalla societa' Usa Dna Worlwide. MONDO / La popolazione urbana ha superato quella rurale Per la prima volta nella storia dell'umanita' la popolazione che vive nelle citta' ha superato quella insediata nelle campagne. Il dato e' stato verificato dall'universita' della North Carolina State e dall'universita' della Giorgia che studiano la crescita della popolazione terrestre. Il sorpasso e' avvenuto il 23 maggio 2007: 3.303.992.253 abitanti cittadini, contro i 3.303.866.404 rurali. Il divario continuera' ad aumentare a favore delle citta'. Entro il 2010 si prevede che negli agglomerati urbani vivra' il 51,3% della popolazione mondiale, che salira' al 60% nel 2030. MONDO / Aumentano i prezzi dei prodotti alimentari I prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari stanno aumentando al piu' alto livello degli ultimi 30 anni un po' in tutto il mondo. Nel 2007 negli Stati Uniti i costi sono cresciuti del 6,7%, contro il 2,1% dello scorso anno. In Gran Bretagna l'indice dei prezzi al consumo relativo al mercato alimentare si e' attestato ad aprile al 6%. In Cina i prezzi stanno incrementando a dismisura, ad aprile +7,1% rispetto allo stesso mese del 2006. MONDO / L'informazione religiosa in Tv Per lo piu' le tv satellitari arabe trattano i temi religiosi in modo neutro, cristianesimo compreso. Lo segnala l'Istituto Mediententor che ha analizzato 22 programmai trasmessi in Germania, Gran Bretagna, Usa e mondo arabo nei primi quattro mesi dell'anno. Viceversa, in area occidentale il 40% dei servizi sull'Islam ha carattere abbastanza negativo, e i media occidentali sono critici anche verso il cristianesimo, ancorche' con differenze marcate tra un Paese e l'altro. Per Roland Schatz di Mediententor, la sorprendente discrepanza dipende dall'occhio di riguardo dei canali panarabi nei confronti dei loro finanziatori. U.E. / Nuova direttiva comunitaria sulla pubblicita' in tv La pubblicita' fra cinema e tv. Sul piccolo schermo una pellicola potra' essere interrotta ogni 30 minuti, stabilisce la nuova normativa per la Televisione senza Frontiere. Finora le produzioni cinematografiche potevano avere un'interruzione solo dopo 45 minuti. Con il via libera dei ministri della Cultura Ue del 24 maggio, la direttiva comunitaria rende piu' flessibile la pubblicita' anche nei seriali, servizi informativi e programmi per l'infanzia. Resta il 20% di tetto massimo per ogni programma, pari a 12 minuti in un'ora. TURCHIA / Censura in Internet Il presidente turco Ahmet Necdet Sezer ha firmato la legge che fissa delle norme censorie per Internet. Malgrado il disappunto di "Reporter senza frontiere", la normativa autorizza le autorita' a bloccare le pagine web ingiuriose nei confronti del fondatore della Turchia, Mustafa Kemal Ataturk. La nuova legge prende spunto da una sentenza del 6 marzo, quando un tribunale ordino' a Turk Telecom di bloccare il portale YouTube, reo di veicolare contenuti considerati offensivi per la figura del padre della patria. MONDO / Una lite bizzarra, ma non innocua S'intensifica il contenzioso Usa-Cina in materia di qualita' dei prodotti. Il ministero dell'Agricoltura di Pechino ha smentito che delle banane esportate in Usa contenessero il virus della Sars. "E' solo un chiacchiericcio", ha spiegato il ministero. La voce circola via Sms, e le autorita' sanitarie Usa si mostrano preoccupate. "Avvenimenti recenti ci costringono a dare priorita' assoluta alla sicurezza dei prodotti alimentari e farmaceutici", ha spiegato il portavoce Mike Leavitt, al termine di un incontro tra i rappresentanti dei due Paesi. ITALIA / Il turista italiano all'estero L'immagine del turista italiano all'estero che emerge da una ricerca internazionale commissionata da Expedia Best Tourist League 2007 al gruppo Gfk non si discosta dai luoghi comuni piu' consumati. Secondo le interviste rilasciate da 15 mila hoteliers europei, siamo tra i peggiori turisti al mondo (19esimo posto su 29), superati, partendo dal fondo, da israeliani, francesi e cinesi. I giapponesi, gli americani e gli svizzeri sono invece in cima alla lista dei buoni. Noi primi in classifica siamo soltanto se si parla di quanto chiasso facciamo, di quanto siamo spilorci e, piccola consolazione, di quanto siamo eleganti. GERMANIA / Prodotti sottocosto, condizioni di lavoro deprecabili Pantaloni estivi a 7 euro; 2 camicie a 9; due paia di calzini a 1,29 euro. Non passa settimana che Aldi non promuova una di queste offerte strabilianti. Ma come e' possibile? L'Istituto Suedwind di Siegburg ha fatto un'indagine in fabbriche cinesi ed indonesiane che lavorano per Aldi e altri discount europei. Protetti dall'anonimato, i lavoratori nella provincia di Jiangsu hanno riferito che la giornata lavorativa dura dalle 8 alle 22, i giorni liberi sono due al mese, dormono in camerate chiuse dopo le dieci di sera e che per farsi assumere pagano una cauzione equivalente a due mensilita'. N.ZEALAND / La mucca che produce latte scremato Hanno l'aspetto di mucche come tutte le altre. Ma una vacca neozelandese di nome Marge, e le sue figlie, si distinguono per un'incredibile particolarita': il liquido bianco che esce dalle loro mammelle e' magro, quasi completamente privo di grassi, che da' un latte naturalmente scremato. Scoperta e sviluppata grazie ai piu' moderni metodi dell'ingegneria genetica, la nuova razza di mucche e' il frutto di sei anni di ricerche da parte della ViaLactia, una societa' basata a Auckland. Si tratta di una mucca che e' portatrice di una particolare mutazione genetica che a sua volta sarebbe stata trasmessa con le medesime caratteristiche alle sue figlie. G.BRETAGNA / Il te' bevuto dopo cinque minuti produce maggiori livelli di antiossidanti Un nuovo studio realizzato al Rowett Research Institute di Aberdeen, Scozia, ha messo in rilievo che la concentrazione di antiossidanti raggiunge il massimo dopo cinque minuti che il te' e' stato preparato. Gli antiossidanti, che si trovano nella piante e che hanno la facolta' di ridurre il rischio di contrarre il cancro, sono stati trovati in alte percetuali (il 60%) in quei pazienti che avevano vebuto il te' per l'appunto dopo cinque minuti che era stato preparato. FRANCIA / Uso e abuso del narghile' Tra i giovani francesi s'afferma un nuovo modo di consumare tabacco, con conseguenze abbastanza inquietanti. Negli ultimi cinque anni sono stati aperti migliaia di bar "chicha", dove si fuma il narghile', integrati ai saloni da te' orientali. Il bollettino epidemiologico (Beh) segnala che meta' degli studenti sotto i 16 anni ne ha gia' fatto esperienza e per il 6% e' abitudine regolare. Le autorita' sanitarie spiegano che cinquanta inalazioni di chicha (un mix di tabacco aromatico) equivalgono al fumo di quaranta sigarette. ITALIA / Antitrust: piu' trasparenza nei conti correnti Serve piu' trasparenza nei conti correnti bancari e, senza iniziative spontanee delle banche, e' necessario un intervento normativo. E' quanto sottolinea l'Antitrust in una segnalazione inviata al Governo. Lo sviluppo della concorrenza nel sistema bancario italiano deve determinare iniziative spontanee delle banche finalizzate alla massima trasparenza informativa per il consumatore. U.E. / Bruxelles censura l'omofobia polacca Il 29 maggio la Commissione europea ha riconfermato il suo sostegno alla liberta' d'espressione dei mezzi di comunicazione. Il caso nasce dall'iniziativa della portavoce polacca dei Diritti del bambino, Ewa Sowinska, la quale ha dato incarico a due psicologi d'analizzare se il famoso programma per l'infanzia "Teletubbies" della Bbc non fomenti l'omosessualita'. Da dove le viene il sospetto? Dal personaggio Tinky-Winky: grassoccio, vestito di viola, con in mano una borsa da donna. MONDO / Debutta l'enciclopedia della biodiversita' Da qualche giorno su Internet e' consultabile "http://www.eol.org" o Encyclopedia of Life, un grandioso progetto scientifico che raccoglie informazioni relative a 1,8 milioni di specie viventi. La conoscenza delle specie e' molto differenziata: si va da una mole di notizie riguardanti il topo o la pianta del riso (a partire dalla sequenza completa del genoma) a poco piu' del nome per meta' degli esseri viventi. Ora, l'accesso facilitato alle informazioni potrebbe influenzare positivamente la ricerca biologica. SVEZIA / Autorizzata la prima analisi preimpianto Felix e' un bambino di quattro anni ed e' affetto da una malattia genetica incurabile. Non sa d'essere il primo svedese a poter fruire della legge che, dall'anno scorso, autorizza l'analisi preimpianto -il mezzo per far nascere un fratellino "su misura" che gli consenta di vivere. In altre parole: la sopravvivenza di Felix dipende dal trapianto di cellule sane prelevate da un donatore compatibile, come sara' il futuro fratellino. MONDO / Norvegia: il Paese piu' pacifico del mondo Il primo "Global Peace Index", pubblicato da Economist Intelligence Unit, definisce quanto siano pacifici o violenti 121 Paesi in base a 24 criteri, tra cui il numero di carcerati e le spese militari. Il Paese piu' pacifico al mondo risulta essere la Norvegia, mentre all'ultimo posto c'e' l'Irak. Ai primi posti troviamo anche Nuova Zelanda, Danimarca, Irlanda, Giappone, Finlandia e Svezia. La maggioranza degli Stati europei si situa nella meta' superiore della lista, gli Usa sono invece solo al 96esimo posto, la Russia al 118esimo, Israele al 119esimo. Dallo studio emerge che i piu' pacifici sono i Paesi piccoli e politicamente stabili, inseriti in un blocco regionale come l'Ue, per esempio. FRANCIA / Avvertenza sulle avvertenze L'Agenzia francese per la sicurezza dei prodotti sanitari (Afssaps) si e' inventata... l'avvertenza sulle avvertenze. Constatato che i francesi non leggono con la dovuta attenzione i foglietti illustrativi dei medicinali (indicazioni terapeutiche, effetti secondari), l'Agenzia, insieme alle associazioni dei malati, ha pubblicato un pieghevole che spiega come si leggono queste informazioni. Disponibile gratuitamente nelle farmacie, il depliant contiene le sette regole d'oro per decifrare meglio "i bugiardini". ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE dal 15 al 31 maggio 2007 ROMA E ATAC MOBILE. FUMO NEGLI OCCHI Fumo negli occhi. Cosi' potremmo definire il progetto del comune di Roma denominato Atac Mobile. Con questo programma si avranno notizie in tempo reale sulla viabilita' cittadina, dicono in Comune: con il proprio cellulare si potranno avere notizie sui tempi di attesa nelle fermate monitorate, su quelli di percorrenza del Lungotevere e del Muro Torto (una via di Roma ad alta densita' di traffico) e su come arrivare a destinazione con bus e metropolitane. Cosi' si semplifica la vita ai romani, dichiara il Sindaco, Walter Veltroni. C'e' solo un piccolissimo particolare: a che serve avere notizie su bus e metropolitane se queste non ci sono? A che serve sapere che il bus arrivera' con 20 minuti di ritardo se i bus sono pochi e male in arnese? A che serve conoscere quanto dovremmo attendere, a causa del traffico, se non viene privilegiata la mobilita' dei mezzi pubblici? Si e' speso un milione di euro per mettere in piedi questo inutile sistema informativo quando si potevano utilizzare quei fondi per acquisire nuovi autobus o approntare nuove corsie riservate. Insomma il problema della mobilita' a Roma rimane senza risposta e si gira intorno al dilemma con inutili e costose operazioni di facciata. NARCOTRAFFICO/ D'ALEMA-SANTOS. UNICO MODO PER ANNIENTARE NARCOTRAFFICO E' LEGALIZZARE IL MERCATO DELLE DROGHE Oggi, il ministro degli Affari Esteri Massimo D'Alema ed il vicepresidente colombiano Francisco de Santos Calderon hanno ribadito la necessita' di combattere il narcotraffico attraverso il dialogo fra Paesi produttori e consumatori. Non sappiamo cosa significa tutto questo, ma solitamente si invoca il dialogo quando non si sa quali pesci prendere. A fronte dell'aumento vertiginoso della produzione e del consumo di droga, da decenni guerreggiati senza alcun successo e senza risparmio di mezzi, e' straordinario che questi due Governi non abbiano il coraggio di ammettere quello che sanno molto bene: la guerra alla droga e' ostinatamente persa. La soluzione deve essere politica, non solamente militare. L'unico modo per stroncare il narcotraffico e' legalizzare il mercato delle droghe, togliendo alle multinazionali della droga quel mercato nero che le arricchisce. Non serve eliminare uno ad uno qualche narcotrafficante o consumatore, o intercettare una risibile percentuale dei traffici con sforzi economici e militari straordinari. La realta' e' che le organizzazioni che gestiscono il narcotraffico sono enormi, con alleanze politiche e giudiziarie, e contano su milioni di poveri agricoltori e decine di milioni di consumatori. Impossibile eliminare questa realta' con la repressione e la proibizione, i pilastri su cui i narcotrafficanti continuano a prosperare. Ora anche il terrorismo internazionale comincia a godere di questa nefasta politica proibizionista, finanziando i propri progetti di morte con le droghe illegali. Quando avremo il coraggio di ripensare una strategia che ha prodotto solo disastri? Siamo certi che in futuro il mercato delle droghe sara' legalizzato e controllato, ma per molto tempo ancora dovremo subire gli effetti di questa guerra: mafia, macro- e micro-criminalita', sostanze incontrollate e mal tagliate vendute agli angoli di ogni piazza e scuola, miliardi di euro buttati via. Il Governo italiano, cosi' attento a distinguersi da quello americano sui conflitti in Iraq e in Afghanistan, trovi il coraggio di distinguersi anche sul tragico fronte di una delle piu' sanguinose guerre dei nostri tempi. ENDEMOL-RAI. L'URGENZA DI PRIVATIZZARE O DI FARE UNA "COSA" Dopo l'acquisto di Endemol da parte di Mediaset, la posizione della Rai e' sempre piu' anomala e, in un certo senso, imbarazzante: la tv di Stato si trova ad acquistare buona parte dei suoi programmi dal suo principale concorrente. Sembra quasi che Mediaset abbia ripagato con lo stesso denaro il suo concorrente Rai che, nella posizione di abuso di posizione dominante che ha sul mercato televisivo, compete contro quelli per cui il suo proprietario (lo Stato) fa le leggi e le norme. La storia si ripete. Era assurdo che la tv di Stato avesse tre canali e nell'assurdo si inseri' Mediaset coi suoi tre canali. Ora, alla Rai che fa le regole per il suo concorrente Mediaset, quest'ultimo gli vende i programmi. Per il mercato era stato ed e' un disastro la storia dei tre canali e altrettanto disastro e questo dell'acquisto di Endemol. Se la situazione non cambia, cos'altro ci dovremo aspettare? Una societa' unica in cui gli azionisti sono Mediaset e lo Stato? Non e' tanto fanta-economia se pensiamo alla situazione della tv satellitare a pagamento Sky: prima ce n'erano due, Stream e Tele+, ma grazie all'intervento dello Stato, quest'ultimo stesso siglo' un accordo con Rupert Murdoch dandogli il monopolio... perche' Mediaset non dovrebbe fare accordi/business con lo Stato per la tv via etere? Occorre sparigliare se e' il mercato che interessa. E lo sparigliamento deve cominciare dalla privatizzazione della Rai (come anche chiesero gli italiani anni fa con un referendum), ma con la totale esclusione del capitale pubblico, altrimenti si va a finire come con le tante privatizzazioni finte dove, per il solo fatto che alla fine del nome c'e' la sigla Spa, anche se il capitale e' pubblico vengono chiamate private. Ci rendiamo conto che quanto diciamo qualcuno potrebbe considerarla fantapolitica, perche' lo stiamo chiedendo a chi fa una tassa e la chiama canone/abbonamento e la fa pagare per la Rai anche da chi vede solo il suo principale concorrente Mediaset. Ma per evitare anche che ci vengano queste fantasie, la possibilita' c'e': abbiano il coraggio di fare le cose col proprio nome e cognome e facciano una "cosa" unica in cui dentro ci siano tutti. L'importante e' che la chiamino "cosa", che e' il termine abitualmente utilizzato quando non si sa che cosa si sta facendo ma lo si fa ugualmente perche' serve a meglio gestire il potere. NUCLEARE E RIFIUTI RADIOATTIVI. IL PAESE DEL NIMBY Ogni tanto rileggiamo le invocazioni alla scelta delle centrali nucleari. Molti le vorrebbero pero' non si vogliono le scorie nucleari, che sono il prodotto dell'attivita' delle centrali. E' la cosiddetta sindrome del nimby (non nel mio giardino). Insomma vogliamo l'elettricita' dal nucleare ma non quello che ne deriva: le scorie. Quando si e' trattato di individuare un sito per tali rifiuti, c'e' stata una sollevazione popolare. Ora li esporteremo in Francia con un costo, per la collettivita', di 250 milioni di euro. Lo stesso discorso vale per i rifiuti solidi urbani: tutti li produciamo ma nessuno li vuole. Populismo e demagogia accompagnano le azioni dei nostri politici di turno, sempre pronti a cavalcare le proteste. Difficile far ragionare i cittadini, impossibile far capire ai nostri governanti che i problemi si affrontano e si possono risolvere. Quanto tempo ci vorra' per far ragionare la collettivita'? SPOT INDESIDERATI AL CINEMA. MEDUSA, WARNER E UCI LE PECORE NERE. L'ANTITRUST ED IL MINISTRO INTERVENGANO, NE HANNO LA FACOLTA' Nel corso di un'audizione presso la commissione Beni Culturali del Senato, il Garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricala', ha denunciato ieri il problema della pubblicita' imposta nei cinematografi. Capita infatti troppo spesso di andare al cinema per vedere un film, ma di dover prima assistere ad una interminabile serie di spot pubblicitari che ritardano anche di 20-30 minuti l'orario indicato per la proiezione. Sulla questione da due anni portiamo avanti una battaglia pressoche' solitaria, a cui abbiamo dedicato un settore del nostro sito Internet (1); da una nostra indagine ancora in corso, e' emerso che le pecore nere del settore sono tre: Medusa Cinema, Warner Village Cinemas e Uci Cinemas (3). Siamo lieti che l'Antitrust si sia accorto del problema, ma ci preoccupa il suo invito al legislatore di porvi rimedio con una ulteriore legge. Le leggi infatti ci sono gia' –basta leggersi il Codice civile ed il Codice del Consumo (2)- ma evidentemente nessuno le applica. Fino a quando le autorita' competenti si rimpallano il problema, l'utente rimarra' solo nel difendere i propri diritti ed i gestori continueranno a fare i propri comodi. Ci auguriamo che l'Antitrust voglia fare il proprio dovere sanzionando per pubblicita' ingannevole le sale cinematografiche in questione. Ci auguriamo anche che il ministro dei Beni culturali voglia intervenire, richiamando al rispetto della legge alcune delle piu' grandi catene di cinematografi in Italia. Per conto nostro continueremo ad offrire agli utenti gli strumenti per difendere i propri diritti nelle sedi appropriate. Abbiamo raccolto ad oggi 17.000 firme su una petizione indirizzata al ministro dei Beni Culturali, il quale continua a latitare (4). Su nostro consiglio, centinaia di cittadini hanno fatto richiesta di risarcimento del biglietto ai gestori delle sale cinematografiche -sono diverse le cause in corso presso i giudici di pace- e segnalazioni all'Antitrust per pubblicita' ingannevole. (1) http://www.aduc.it/dyn/cinema/index.html (2) ritardare sistematicamente la fornitura di un servizio costituisce inadempienza contrattuale, oltre che pubblicita' ingannevole. (3) http://www.aduc.it/dyn/cinema/segnalazioni.html (4) http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PRETI PEDOFILI/U.S.A.. CHIESA CATTOLICA VENDE PROPRIETA' PER RISARCIRE MIGLIAIA DI BAMBINI MOLESTATI. USATO ANCHE L'8 PER MILLE? E' di oggi la notizia che l'arcidiocesi di Los Angeles sara' costretta a vendere i suoi uffici amministrativi per far fronte al risarcimento del danno causato dai propri preti pedofili. A dicembre, la Chiesa cattolica aveva gia' pagato circa 60 milioni di dollari per 46 casi di abuso sessuale, ma altri 500 procedimenti giudiziari in corso potrebbero richiedere un esborso di un miliardo di dollari. Con innumerevoli cause in corso negli Stati Uniti (ma anche altrove) per abusi sessuali commessi su bambini da parte di migliaia di preti cattolici, ci sorge una domanda: quanta parte del quasi miliardo di euro che ogni anno frutta alla Chiesa cattolica romana il finanziamento pubblico dell'8 per mille in Italia e' destinato alle conciliazioni giudiziarie per pedofilia? Se infatti l'intero ricavato dell'8 per mille e' appena sufficiente a ripianare i debiti di una sola arcidiocesi –sono decine quelle coinvolte- non e' impensabile che i contribuenti italiani stiano aiutando loro malgrado la Chiesa Cattolica a porre i propri scheletri nell'armadio. Quel che sarebbe piu' grave e' che grazie al meccanismo di ripartizione dell'8 per mille (1), anche i cittadini italiani che non lo destinano alla Chiesa Cattolica stanno forse contribuendo a pagare le spese legali a migliaia di pedofili. Il tutto reso ancor piu' preoccupante dal fatto che -come dimostrano ormai numerose sentenze e un documento del 2001 dell'allora cardinale Ratzinger- la Chiesa cattolica romana ha contribuito alle molestie di bambini proteggendo i preti pedofili (2) In attesa che la Chiesa cattolica chiarisca, e che lo Stato italiano ponga fine a questo finanziamento pubblico di culti religiosi, invitiamo tutti i contribuenti a riflettere prima di destinare l'8 per mille e comunque ad indicare la destinazione, altrimenti, non facendolo, una buona parte finira' per finanziare anche una confessione non gradita. (1) se non si indica la confessione religiosa a cui destinare il proprio 8 per mille, questa quota parte sara' comunque distribuita secondo le percentuali di coloro che hanno dato indicazione. (2) Il cardinale Ratzinger nel 2001 era prefetto per la Congregazione della fede e, in una lettera inviata a tutti i vescovi ricordava che il minore molestato da un prete avrebbe dovuto giurare il segreto perpetuo, pena la scomunica, e che eventuali documenti comprovanti l'abuso dovevano rimanere segretati. Per questo Ratzinger era stato indagato dal tribunale di Houston/Texas, ma l'indagine non prosegui' perche', eletto papa, invoco' –e fu accettata- l'immunita' come capo di Stato. (3) Ecco un documentario della Bbc (con sottotitoli italiani) sullo scandalo dei preti pedofili in Gb ed il ruolo dell'allora Cardinale Ratzinger: http://video.google.com/videoplay?docid=3237027119714361315 LAZIO: CORECOM TARTARUGA. L'ADUC SCRIVE A MARRAZZO, PINESCHI E MICHELANGELI Chi ha un problema con un gestore telefonico deve obbligatoriamente tentare una conciliazione davanti al Corecom (Comitato Regionale per i Servizi Radiotelevisivi). La legge 31 luglio 1997, n. 249 prevede che non si possa fare causa alla compagnia telefonica, se prima non si prova una conciliazione. Il tentativo deve aver luogo entro 30 giorni dalla richiesta. Ma non e' cosi'! Abbiamo contattato il Corecom Lazio e a stento si riesce ad ottenere una data poco prima dell'estate. E' l'ennesima conferma che in Italia si fanno leggi per non essere rispettate. Si impone un obbligo ma poi non si rispettano i tempi. Anche la lontananza della sede Corecom (nel capoluogo di regione) e' un ostacolo, soprattutto se la contestazione riguarda poche decine di euro. Questa indagine, infine, serve a confermare che l'istituzione dei Corecom, allo stato dei fatti, e' un ostacolo alla giustizia piuttosto che uno snellimento. Se, per esempio, ci si potesse rivolgere direttamente al giudice di pace, che e' ovunque, l'accesso alla giustizia sarebbe piu' semplice e realmente sarebbe favorito l'utente. Per evitare di perdere un semestre, gli utenti possono presentare l'istanza di conciliazione e, trascorsi 30 giorni, se l'udienza non si fosse ancora tenuta, rivolgersi direttamente al giudice di pace. Abbiamo scritto una lettera al Presidente della Giunta, Piero Marrazzo, al presidente del Consiglio, Massimo Pineschi e all'assessore alla Tutela dei Consumatori, Mario Michelangeli, sollecitando un intervento affinche' siano tutelati i diritti i cittadini. TAXI. IL TRISTE CONFRONTO ITALIA-SPAGNA: MADRID 12 MILA-ROMA 6.250, CADICE 224-PRATO 30 Prato ha oltre 180 mila abitanti e 30 taxi. Cadice in Spagna di residenti ne ha 130 mila. I taxi nella citta' Toscana sono 30, in quella spagnola 224. E i tassisti che lavorano nella citta' Andalusa non sono straccioni che litigano per strapparsi un cliente. Anzi. Firenze ha 350 mila abitanti e meno di 700 taxi, Siviglia di residenti ne ha il doppio e il oltre il triplo di taxi, 2.200. Ambedue le citta' accolgono turisti, ma Firenze ne accoglie molti di piu'. La differenza si vede. A Siviglia trovi un taxi a tutte le ore, alzi la mano ed e' fatta. A Firenze si fanno le file nei parcheggi desolatamente vuoti di macchine. Nella citta' di Dante un tassista per fare i 7 chilometri che separano l'aeroporto dal centro citta' chiede 20 euro, piu' un tot per ogni bagaglio. La stessa cifra e' richiesta dai tassisti di Madrid per una corsa che parte dalla stazione ferroviaria di Atocha ed arriva all'aeroporto di Barajas, una distanza piu' che doppia. Nella capitale spagnola operano oltre 12 mila taxi. A tarda sera sui larghi viali cittadini ogni tre macchine che si vedono passare, almeno una e' adibita al servizio pubblico. Nella capitale italiana i taxi sono 6.250, a tarda sera in giro se ne vedono pochi, mentre sono lunghe le file delle persone in attesa ai parcheggi. I tassisti romani -tra le altre strumentali giustificazioni ai loro privilegi- asseriscono: il problema del trasporto a Roma e' che mancano autobus e metropolitane, non i taxi. Il ragionamento e' monco. Madrid e Roma sono citta' confrontabili. La capitale spagnola ha una popolazione di poco superiore, Roma pero' ha piu' turisti. Se a Madrid 12 mila taxi lavorano e guadagnano, nonostante siano operative ben 12 linee metropolitane (e il piano di rafforzamento e' continuo), a Roma se raddoppiasse il numero (da 6 a 12 mila) farebbero affari d'oro ancor di piu', vista la scarsita' di mezzi pubblici. Invece, no, perche' il corporativismo dei tassisti italiani inverte le regole dell'economia. Proprio non gli entra nella testa che piu' taxi a piu' buon mercato, migliorano la vita dei cittadini, ma fanno fare piu' soldi anche ai tassisti. Di nuovo Prato. Un accordo siglato di recente tra comune e associazione dei tassisti (con l'avallo di alcune associazioni di consumatori) ha sancito che: dopo un adeguato periodo di sperimentazione del taxi collettivo, si sarebbe potuto valutare l'aumento del 10% delle licenze. Insomma, dopo una concertazione e una sperimentazione i cittadini e gli imprenditori di Prato potrebbero ottenere 3 taxi. Di fronte a queste evidenze, politici nazionali e locali nicchiano, concertano e cedono alle pressioni delle lobby. Sono questi i meccanismi che rendono l'Italia sempre meno competitiva. Altro che liberalizzazioni: il ministro Bersani si e' rassegnato o e' complice? Endemol Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=181004 AFFITTARE CASA PER LE VACANZE. LE REGOLE E I CONSIGLI DELL'ADUC Si avvicina la stagione estiva e numerosi cittadini chiedono di sapere quali solo le regole per affittare una casa. Abbiamo predisposto un piccolo promemoria che riteniamo utile per quanti si apprestano a concludere un contratto di affitto estivo proprio per evitare di... scottarsi! * la casa deve essere arredata, esclusa la biancheria; * fino a trenta giorni di locazione non c'e' obbligo di registrare il contratto e di pagare la tassa di registrazione; * fino a trenta giorni di locazione non c'e' obbligo di denuncia alla polizia (per l'affitto agli stranieri rimane l'obbligo di denuncia entro 48 ore); * il proprietario puo' chiedere anticipatamente una somma forfettaria per acqua, luce, telefono e gas; * prima di firmare il contratto: 1. controllare l'elenco dei mobili e la loro integrita'; 2. verificare i consumi di luce, acqua, gas e telefono; 3. controllare il funzionamento degli elettrodomestici. Dopo la firma del contratto farsi rilasciare ricevuta del pagamento. RIFORMA RAI. AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA.... E IO PAGO PER IL SOVIET! Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma della Rai aprendola –cosi' come dicono- alla societa' civile. La novita' per eccellenza e' il nuovo assetto aziendale che prevede una Fondazione che la gestira', con 11 consiglieri nominati da altre strutture, interne ed esterne all'azienda. Questo –sempre come dicono- sarebbe il segnale che i partiti resteranno fuori.... cioe' i partiti non avrebbero a che fare con questi organismi: commissione di Vigilanza Rai, Conferenza Stato-Regioni, Cnel, Lincei, Rettori, dipendenti Rai, Cncu. Il problema, secondo noi, non e' tanto credere a cio' che dicono, ma che queste persone lo dicano cosi', come se fosse vero e ben consapevoli che stanno prendendo in giro se stessi e tutti gli italiani... e' il nuovo modo di governare e gestire: non far comprendere piu' nulla creando confusione anche linguistica oltre che logica, tant'e' che alla fine le decisioni sono altrove... nei partiti per l'appunto. Per quanto ci riguarda, notiamo la presenza di un consigliere nominato dal Cncu (il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti). Insediato e diretto dal ministero dello Sviluppo Economico e composto da diverse associazioni di consumatori (non l'Aduc), immaginiamo che indichera' il proprio consigliere a rotazione fra le stesse diverse associazioni che, singolarmente -piu' o meno tutte- dicono di essere contrarie al canone/tassa della Rai; quel canone/tassa su cui, in quanto consiglieri della Fondazione, dovranno ricontrattare ogni due anni. C'e' qualcosa che non ci torna. Gia' non ci tornava il fatto che le associazioni di consumatori dovessero essere finanziate e dirette da una delle loro principali controparti (il ministero/Governo). Ma che debbano decidere sull'entita' di una della tasse piu' odiate dagli italiani e su cui loro stessi dicono di dare battaglia, ci sembra un po' troppo. Anzi: nella filosofia e nel metodo di dire e fare il contrario di quanto si asserisce spacciandolo per quello buono e vero; cioe' come la storiella che i partiti ora sono fuori dalla gestione della Rai. Noi probabilmente siamo rimasti indietro, non abbiamo seguito questa evoluzione della politica, del linguaggio e del governo della cosa pubblica fino ai livelli di cui stiamo parlando. Siamo rimasti a: semplicita', trasparenza, facile comprensione, separazione di funzioni e di poteri, cioe' tutte quelle prerogative che sono il contrario del soviet che il Governo ha deciso di istituire per gestire la Rai. Dispiace che nel Consiglio dei ministri ci sia stata unanimita' su questa riforma, perche' significa che e' stata votata anche da chi, nel programma elettorale, chiedeva l'abolizione del canone/tassa. Ricordando che gli italiani avevano chiesto con un referendum che la Rai fosse privatizzata e non trasformata in un soviet, prendiamo atto dell'unico fatto positivo: quando l'italiano medio non evasore fiscale, con la smorfia del disgusto paghera' il canone/tassa, sapra' che cio' e' dovuto anche ad alcune associazioni di consumatori oltre ai soliti che, direttametne o indirettamente, gestiscono il potere e l'economia di Stato nel nostro Paese. Ci aspettiamo sempre piu' firme sulla nostra petizione online per l'abolizione di questa tassa/canone: http://www.aduc.it/dyn/rai BONUS BEBE'. IL GOVERNO SBAGLIA, CONDONA E LE PROCURE INQUISISCONO CENTINAIA DI PERSONE CHE POI SARANNO ESENTI DA PENA CON L'INDULTO. MA QUANTO CI COSTA? Circa 700 cittadini extracomunitari residenti in Friuli Venezia Giulia sarebbero stati segnalati in stato di liberta' alla magistratura per le ipotesi di reato di truffa aggravata e falsita' ideologica, al termine di lunghe indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Sacile (Pordenone) sull'erogazione del bonus bebe' previsto dalla Legge Finanziaria 2006. L'indagine sarebbe durata oltre sei mesi e avrebbe riguardato circa un migliaio di posizioni in tutto il Friuli Venezia Giulia. Con una cinquantina di Carabinieri sono coinvolte le Procure di Pordenone, Udine, Trieste e Tolmezzo. Agli inizi del 2006 migliaia di famiglie extracomunitarie ricevettero l'invito, da parte della Presidenza del Consiglio, a ritirare alla Posta 1000 euro di bonus bebe' per i nuovi nati nel 2005. Il bonus pero' era riservato a cittadini italiani e comunitari e queste lettere erano state inviate per errore, e chi in buona fede aveva ritirato il bonus si e' visto indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato. Su interpellanza dell' on. Donatella Poretti (1), il ministro Vannino Chiti ammetteva l'errore e ricordava che la Finanziaria 2007 aveva disposto che le somme percepite non venissero restituite. Il ministro aveva ritenuto che avrebbe potuto essere solo un illecito amministrativo e che comunque, se anche fosse stato reato, sarebbe ricaduto nell'indulto. Al di la' della buona o della mala fede di chi ha incassato il bonus, della punibilita' in astratto e di quella in concreto, ma quanto ci costera' alla fin fine questo errore della Presidenza del Consiglio? E non lo si sta ulteriormente aggravando? Ricostruiamo i fatti e riflettiamo sui costi. Il Governo ha sbagliato ad inviare le lettere. Per l'effetto molti hanno incassato bonus non dovuti. Accortosi dell'errore il Governo successivo ha condonato le somme in questione, “scusandosi” di fatto e assumendosi, in quanto Stato, la responsabilita' –anche economica– dell'accaduto. Mossa dovuta, a nostro avviso, scagionando chi aveva percepito le somme non dovute. E ora? Indagini di polizia, Procure della repubblica, aule di Tribunali per perseguire coloro che, indotti in errore e poi perdonati e condonati dal Governo, al tempo si recarono con la lettera allo sportello delle Poste! Certo, sono indagini semplici: basta recuperare i dati cartacei dell'indirizzario e verificare le autocertificazioni prodotte all'incasso. Ma sono stati necessari sei mesi e cinquanta poliziotti! Altro denaro pubblico, oltre che sottrazione delle forze dell'ordine da compiti piu' urgenti. Ma la vera beffa, che da' il senso dell'assurdita' dell'operazione, e' che -come ha ricordato il ministro Chiti- una volta processati, le persone in questione andranno esenti da pena grazie all'indulto!! Insomma, errare e' umano, ma perseverare e' diabolico! (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/noti.php?id=178112 COSTI DELLA POLITICA. GLI STIPENDI DEI POLITICI: FUMO NEGLI OCCHI Scandalosi gli stipendi, ovvero indennita', dei parlamentari e dei consiglieri (regionali, provinciali, comunali, ecc)? Macche'! Un assessore regionale guadagna meno del direttore del suo assessorato, ma nessuno ne parla. Puntare il dito sulle indennita' di chi ricopre una carica serve a fare il cosiddetto fumo di copertura sui reali costi della politica: enti e societa', nazionali e locali, farciti di politici in disuso e pieni di personale assunto con la logica della lottizzazione partitica. Pochi ne parlano ma sono questi i reali costi della politica. Un esempio? Nella regione Lazio ci sono 75 fra enti e societa', con 45 Presidenti, 167 Consiglieri di Amministrazione, 39 Direttori generali,189 Revisori dei conti, 88 membri di Comitati Tecnico-Scientifici. Il tutto costa, compreso il personale, 1,8 miliardi di euro l'anno. Razionalizzando e accorpando (come prevede una proposta del consigliere Alagna) se ne potrebbe ridurre il numero a 37, risparmiando ben 105 milioni di euro l'anno. Se questa operazione fosse condotta in tutte le strutture pubbliche (Stato, Regioni, Province, Comuni, ecc.) si otterrebbero consistenti economie nell'ordine di qualche miliardo di euro. Risparmiare quindi sulle indennita' serve a poco. Puntare l'attenzione sugli emolumenti dei politici serve a far fumo e nascondere i veri obiettivi che dovrebbero essere individuati per una reale opera di risanamento. Ma, si sa, questo e' il Paese del Gattopardo. PILLOLA ABORTIVA RU486. ENTRO NOVEMBRE ANCHE IN ITALIA GRAZIE ALLA PROCEDURA DI MUTUO RICONOSCIMENTO Grazie all'Europa, le donne italiane potranno presto scegliere fra l'aborto chirurgico e quello farmacologico. Una scelta negata per ragioni ideologiche o di convenienza da Governi di ogni colore politico, che hanno preferito una lunga sperimentazione (a volte addirittura ostacolandola) di un farmaco ultrasperimentato da 20 anni, piuttosto che agire secondo quanto prevede l'articolo 15 della legge 194/1978. Entro ottobre, al massimo novembre di quest'anno, la pillola abortiva Ru486 (mifepristone) sara' disponibile legalmente negli ospedali pubblici italiani come qualsiasi altro farmaco. Lo ha confermato all'Aduc la casa farmaceutica produttrice della Ru486, i "Laboratoires Exelgyn" (1). Il Comitato per le specialita' medicinali dell'Emea, l'Agenzia europea del farmaco, ha recentemente dato il via libera al farmaco prodotto dai "Laboratoires Exelgyn", a seguito della procedura europea partita dalla Francia (secondo quanto previsto dall'articolo 31 della Direttiva europea 2001/83/CE) (2). Entro il 6 giungo la Commissione europea adottera' il parere dell'Emea, ed entro settembre la Exelgyn presentera' domanda di mutuo riconoscimento al ministero della Salute italiano, che lo dovra' concedere entro ottobre o al massimo novembre. A quel punto, visto che vi e' gia' la disponibilita' di un distributore italiano, la Ru486 sara' subito anche in Italia. (1) E' da tempo che siamo in contatto con i "Laboratoires Exelgyn". Lo scorso anno, a seguito di una nostra lettera-appello, il presidente della Exelgyn ci comunico' l'intenzione di dare inizio alla procedura europea di mutuo riconoscimento: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=135786 (2) Questo il parere dell'Emea (http://www.emea.europa.eu/pdfs/human/press/pr/14413407en.pdf): "Il Comitato per le specialita' medicinali per uso umano ha concluso che i dati disponibili confermano l'efficacia di dosi di 600mg di mifepristone, seguita dalla somministrazione di prostagrandine, per l'interruzione della gravidanza fino a 63 giorni di amenorrea (assenza del ciclo mestruale). In gravidanze fino a 63 giorni, studi comparati fra 200 mg e 60mg di mifepristone in combinazione con 1 mg di gemeprost somministrato per via vaginale suggerisce che 200mg siano efficaci quanto 600 mg di mifepristone. Comunque, in gravidanze sotto i 49 giorni, studi comparati fra 200 mg e 600 mg di mifepristone in combinazione con 400 ?g di misoprostol somministrati per via orale non possono escludere un rischio leggermente superiore di continuazione della gravidanza con dosi di 200 mg. Basandosi sui dati pubblicati disponibili, il profilo beneficio-rischio del mifepristone in combinazione con il misoprostol orale per la gravidanza dai 50 ai 63 giorni e' sfavorevole per la sua scarsa efficacia. Il Comitato raccomanda anche l'aggiunta di nuove informazioni sulla sicurezza riguardanti: - il rischio di infezioni mortali quando alla somministrazione di 200 mg di mifepristone segue quella non autorizzata per via vaginale di pasticche di misoprostolo per uso orale; - l'interazione del mifepristone con altri medicinali; - l'uso di mifepristone e analoghi prostaglandine in pazienti con disordini emostatici o anemia acuta." RU486 - L'AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO SMENTISCE... MA NON C'E' NIENTE DA SMENTIRE, PERCHE' L'AIFA AL MOMENTO NON C'ENTRA NULLA Cosi' un lancio dell'agenzia Ansa delle 18,34 del 21 maggio: Ancora nessuna richiesta di immissione in commercio per la pillola abortiva Ru486. Lo si e' appreso da fonti internazionali dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in merito a quanto annunciato dell'associazione diritti degli utenti e consumatori (Aduc) sul prossimo ingresso della pillola in Italia. Le stesse fonti precisano che dopo un'attenta verifica 'non risulta pervenuta alcuna domanda di autorizzazione all immissione in commercio del farmaco Mifepristone (RU486) n‚ risulta avviata al momento alcuna iniziativa di mutuo riconoscimento n‚ centralizzata per il medicinale in questione'. .................................... Ma c'e' poco da smentire, perche' l'Aifa, al momento non c'entra nulla. E come scritto nel nostro comunicato che riportiamo nuovamente in calce e cosi' come ripreso da varie agenzia. La Exelgyn, fara' richiesta di autorizzazione solo a settembre, dopo che il 6 giugno la Commissione europea adottera' il parere dell'Emea (Agenzia europea del farmaco). E l'autorizzazione dovra' arrivare a ottobre/novembre. Non sappiamo perche' l'Aifa abbia fatto questa smentita che non smentisce, poiche' si tira in gioco nel momento in cui in gioco non e'. Ma se le intenzioni erano quelle di fare confusione per non far capire nulla, ci auguriamo che quanto riportiamo faccia chiarezza. ------------------------------------------------------ Il comunicato di oggi: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=181263 Le fusioni bancarie Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=181376 PRETI PEDOFILI. PERCHE' SE NE DEVE PARLARE: ECCO I DATI DEL RAPPORTO COMMISSIONATO DAI VESCOVI USA Per chi nega che vi sia uno scandalo sui preti pedofili analizzato dal documentario della Bbc del 2006, e' forse il caso di leggere alcuni dati. Dati non rilevati da una organizzazione anticlericale o terrorista, ma la "Commissione per la tutela dei bambini e giovani adulti" creata dalla Conferenza episcopale degli Usa. Dal rapporto del 2004 (A Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States, (1)) emerge quanto segue: - preti accusati di molestie sessuali su minori dal 1950 al 2002: 4.392; - circa il 4% dei preti statunitensi e' accusato di molestie; - vittime: 10.667; - eta' dei minori: 5,8% sotto i 7 anni; 16% di eta' 8-10 anni; 50,9% di eta' 11-14 anni; 27,3% di eta' 15-17 anni; - sesso delle vittime: 81% uomini, 19% donne; - durata delle molestie: per il 38,4% l'abuso non si e' protratto per oltre un anno; per il 21,8% fra uno e due anni; il 28%, fra due e quattro anni; piu' di quattro anni per l'11.8%; - vittime per ogni prete: una sola vittima per il 55,7%; due o tre per il 26,9%; da quattro a nove per il 13,9%; 3,5% ha molestato piu' di dieci vittime; - luogo dove sono avvenuti gli abusi: 40,9% a casa del prete; 16,3% in chiesa; 42,8% altrove; - al 2004, diocesi ed ordini cattolici hanno sborsato 572.507.094 dollari (non sono incluse tutte le conciliazioni successive di centinaia di milioni di dollari). Sempre secondo il rapporto, vi e' la diffusa pratica di "tenere in famiglia" lo scandalo nei seguenti modi: - non parlandone apertamente con i fedeli delle singole diocesi, che avevano il diritto di sapere; - scoraggiando vittime e famigliari dal riportare alle autorita' giudiziarie i casi di abuso; - non punendo, ma semplicemente trasferendo i preti pedofili; - non seguendo e facendo indagini adeguate sui casi conosciuti di abusi su minori. Secondo molti esperti Usa, questo rapporto sottostima molto le cifre reali, che sarebbero tre volte superiori, con conciliazioni che vanno ben oltre il miliardo di dollari (2). Basti pensare che solo l'arcidiocesi di Los Angeles sara' costretta a vendere i propri uffici amministrativi e oltre cinquanta proprieta' immobiliari per far fronte alle centinaia di procedimenti in corso (3). Altre arcidiocesi sono in una simile situazione (Boston, Houston, etc.). Forse i fedeli italiani, contrariamente a quelli americani, non hanno diritto di sapere? (1) Il rapporto e' consutabile qui: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/johnjayreport.pdf (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=180743 (3) Ad esempio, Padre Tom Doyle, legale di diritto canonico, ha criticato il rapporto in quanto non rivela i veri dati, che sarebbero molto superiori. Secondo una ricerca di Linkup, associazione per i diritti delle vittime delle molestie sessuali, gia' negli anni '90 la Chiesa aveva risarcito oltre 1 miliardo di dollari per 1.400 casi di abuso. PARLAMENTO: E' QUELLO CHE ABBIAMO VOLUTO "Sfiducia dal 70% degli italiani per Parlamento e Governo", titola oggi il Corriere della Sera. Gia', ma l'83,6% degli italiani circa un anno fa e' andato a votare ed ha eletto questo Parlamento che ha scelto questo Governo. Il Parlamento rappresenta, quindi, l'83,6% dei 47 milioni di elettori del nostro Paese. Potremmo definire tale percentuale bulgara! Una percentuale analoga, l'81,4% si e' avuta nelle precedenti politiche del 2001. Di cosa, dunque, si lamentano gli italiani? Di un organismo che li rappresenta? E se non sono soddisfatti perche' non prendono carta e penna e scrivono al proprio parlamentare? Perche' non annullano il voto o non votano o votano altro, quando e' tempo di elezioni? O vogliono imitare Gino Bartali che ripeteva "l'e' tutto sbagliato, l'e' tutto da rifare" e poi non fanno nulla? Sintomatica e' l'indagine, sempre riportata dal Corriere della Sera di oggi, relativa alle aspettative dei piccoli imprenditori. Per costoro l'economia nazionale andra' male (31%), quella del proprio settore un po' meno male (27%) e quella della propria impresa andra' bene (96%). Insomma l'autoreferenzialita' non e' diffusa solo tra i politici! Certo il passaggio da suddito a cittadino non e' semplice, occorre trasformare i mugugni in proteste e le sommosse in rivoluzioni. Ma ne siamo capaci? Sembra proprio di no. RAGAZZA UCCISA. E ORA CHE E' "IMMIGRATO UCCIDE TOSSICODIPENDENTE" PREVARRA' ANIMA XENOFOBA O PROIBIZIONISTA? Che importanza ha che la ragazza uccisa nel metro' a Roma avesse assunto metadone prima di morire? Per il fatto di essere stata (ex-)tossicodipendente puo' essere giustificato ucciderla? E il fatto che il colpevole sia un immigrato, rende quest'ultimo ancor piu' criminale? Insomma, fino a quando era "immigrato uccide italiano", una parte politica ha subito sciacallato per promuovere agende anti-immigrati che rasentano la xenofobia. Ora che la notizia e' divenuta "immigrato uccide tossicodipendente", cosa si dira'? Quale dei due e' da disprezzare di piu'? Vedremo se prevarra' l'anima xenofoba o quella proibizionista. TESTAMENTO BIOLOGICO. ANCHE SENZA LEGGE E' POSSIBILE FARLO Una legge del testamento biologico sara' utile solo nella misura in cui agevolera' e non limitera' l'esercizio di diritti umani e costituzionali gia' esistenti, come la libera scelta dei trattamenti medici. Se la Chiesa Cattolica, attraverso i suoi rappresentati nel Parlamento italiano, porra' il veto anche a questo progetto di legge, non sara' una tragedia. Il diritto a rifiutare le cure esiste gia', ed il testamento biologico e' gia' possibile farlo. Sul nostro sito (ma anche su quello della Fondazione Veronesi, delle associazione Luca Coscioni ed Exit) e' possibile scaricarsi un modello di testamento biologico, modificarlo alle proprie esigenze, e firmarlo alla presenza dei testimoni ed eventualmente del tutore (1). Questo documento ha gia' valore legale, in quanto sono semplicemente la modalita' con cui i pazienti insenzienti possono esercitare i diritti sanciti agli articoli 13 e 32 della Costituzione. Il medico che non rispetta la volonta' del malato, sia essa orale che scritta, va gia' incontro a sanzioni penali per lesioni aggravate. Quindi un appello agli italiani che non vogliono lasciare decisioni sulla propria salute a vescovi o medici: facciano subito il loro testamento biologico. (1) http://www.aduc.it/dyn/eutanasia/docu.php?id=136332 CONDIZIONATORI D'ARIA. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Con l'inizio del caldo c'e' la corsa all'acquisto dei condizionatori, che ormai si stanno diffondendo anche nelle abitazioni, probabilmente fra qualche anno saranno presenti in tutte le case, al pari dei termosifoni. Ma come sceglierli? Occorre, come sempre, dare uno sguardo al portafoglio, alle dimensioni della casa e al razionale utilizzo del condizionatore. Sostanzialmente i condizionatori si dividono in due categorie: fissi e mobili. I primi sono costituiti da due parti (una interna e una esterna), necessitano di lavori di installazione, sono piu' cari, piu' efficienti e meno rumorosi di quelli mobili; possono essere dotati di una pompa di calore che riduce i consumi e consente anche di riscaldare nei periodi freddi. I condizionatori mobili non hanno spese di installazione, sono piu' rumorosi, costano meno e possono essere trasportati nelle stanze in relazione all'uso. Com' e' noto la sensazione di disagio e' data dalla temperatura ma soprattutto dall'umidita' che limita la traspirazione, per questo e' opportuno che i condizionatori siano dotati di un deumidificatore. Chi desidera purificare l'aria da smog, polline, polvere e quanto altro e' bene che aggiunga un apposito purificatore e comunque tenga puliti i filtri in dotazione. Per evitare inutili consumi di energia e' necessario che non vi siano barriere (tende, poltrone, mobili) che impediscano il flusso di aria; e' consigliato inoltre l'uso di persiane, tapparelle e tende durante le ore piu' calde (sembra ovvio, ma...). Un'ultima avvertenza per non prendere i famigerati raffreddori o bronchiti da condizionatore: la differenza fra la temperatura esterna e quella interna deve essere di 5-7 gradi centigradi, oltre si rischia. TELEFONIA. COME DIVENTARE UTENTI TELE2 SENZA SAPERLO Attenzione agli operatori di Tele2 che chiamano a casa per promuovere contratti di telefonia. Ci sono giunte moltissime segnalazioni di utenti che si sono ritrovati clienti di Tele2 loro malgrado. Funziona cosi'. Gli operatori, nel chiedere il consenso, rassicurano il potenziale cliente che nessun servizio sara' attivato fino a quando lo stesso non ricevera', firmera' e spedira' indietro un contratto firmato. In realta', il cliente sta stipulando telefonicamente un contratto, valido a tutti gli effetti. Qualche mese dopo, il cliente (a cui spesso non e' arrivato alcun contratto cartaceo) riceve la prima bolletta e scopre di essere divenuto utente di Tele2. Ma a quel punto e' troppo tardi per esercitare il recesso senza spese e lunghe trafile burocratiche che spesso portano anche all'interruzione del servizio telefonico. Come difendersi. Prima di tutto, mai stipulare un contratto telefonicamente, perche' si accettano tutte le clausole senza averle lette. Dire sempre di no all'operatore, specialmente quando questi chiede di registrare la conversazione ed il vostro consenso. Se si e' interessati all'offerta, chiedere esclusivamente l'invio delle condizioni contrattuali (o dove poterle reperire su Internet), dicendo che eventualmente sarete voi a chiamare per attivare il servizio. Se invece si e' gia' dato il proprio consenso a seguito di una conversazione telefonica: - se non sono trascorsi ancora 10gg lavorativi da quando il servizio e' stato attivato, si potra' recedere senza alcuna spesa inviando al gestore una raccomandata A/R. - se sono trascorsi piu' di 10 gg lavorativi da quando il servizio e' stato attivato, inviare immediatamente al gestore una lettera raccomandata A/R di messa in mora, in cui si chiede il ripristino del gestore precedente ed un risarcimento del danno. Fare anche una segnalazione dell'accaduto ed una richiesta di intervento al garante delle Comunicazioni. Infine, la migliore arma dell'utente e' la conoscenza dei propri diritti, che spieghiamo in questa scheda pratica, dove sono disponibili anche moduli per mettere in mora il gestore: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=167877 VOLI CANCELLATI/OVERBOOKING. AI 52 PASSEGGERI DEL VOLO CATANIA-VENEZIA RIMASTI A TERRA SPETTANO 250 EURO Agli oltre 50 passeggeri rimasti appiedati all'aeroporto di Catania spetta, oltre al ricovero sul primo volo disponibile, anche un risarcimento minimo di 250 euro. Lo prevede il Regolamento 261/2004 dell'Ue (1) sia in caso di cancellazione del volo, sia in caso di overbooking. Stamane 52 sfortunati viaggiatori presentatisi all'aerostazione di Fontanarossa per volare da Catania a Venezia con la compagnia Alpieagles non hanno potuto imbarcarsi, nonostante avessero una regolare prenotazione. In questi casi la normativa comunitaria prevede risarcimenti automatici in base alla lunghezza del viaggio: 250 euro fino a 1.500 chilometri; 400 euro per volo interni all'Ue fino a 3.500 chilometri; 600 euro per altri voli (2). Appena possibile i passeggeri devono presentare richiesta alla compagnia direttamente in aeroporto. Visto l'atteggiamento sempre elusivo delle compagnie, consigliamo di ribadire la richiesta tramite una raccomandata ar di messa in mora (3). 1: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=79897 2: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=164032 3: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 PILLOLA ABORTIVA RU486. PROCEDURA ARBITRATO ORMAI TERMINATA. ADEMPIMENTO COMMISSIONE E' BUROCRATICO Sta circolando la notizia che non sia scontato che la Commissione europea approvi il parere dell'Agenzia europea del farmaco (Emea) che sdoganerebbe la pillola abortiva Ru486 e, di conseguenza, consentirebbe la richiesta di mutuo riconoscimento da parte della casa produttrice e quindi l'introduzione in Italia. Ma perche' si vuole creare una non-notizia? Ci viene il sospetto che faccia parte di un piano di boicottaggio che si basa sul creare confusione, facendo si' che anche le mezze-menzogne, siccome pronunciate da fonte autorevole, assurgano a verita'. Che e' quanto aveva fatto l'Aifa a ridosso della diffusione della notizia sulla prossima introduzione in Italia di questo farmaco abortivo: "non ci risulta alcuna richiesta di autorizzazione" aveva detto l'Agenzia italiana del farmaco, ben consapevole che in questa fase nessuna autorizzazione doveva essere richiesta a loro, ma che solo a settembre sarebbe dovuta arrivare questa richiesta da parte della casa produttrice della Ru486. Siamo eccessivi ad avere questo sospetto? Crediamo di no!! Anche per questa ennesima non-notizia, cogliamo l'occasione per puntualizzare: Il parere dell'Emea si basa sull'evidenza scientifica. Per questo motivo, la Commissione Europea, un organo politico, molto raramente non fa suoi i pareri dell'Emea. Se la Commissione non adottasse il parere scientifico sulla Ru486, si tratterebbe chiaramente di una decisione politica, impensabile visto che la pillola abortiva e' gia' commercializzata in 21 Paesi europei. Anche se la decisione ora spetta ufficialmente alla Commissione, fonti dell'Emea e la casa produttrice del farmaco, Laboratoires Exelgyn, ci hanno confermato che a questo punto si tratta piu' che altro di atti dovuti, prevalentemente burocratici, cosi' come prevede la Direttiva europea 2001/83/CE. La procedura d'arbitrato e' ormai terminata favorevolmente alla Ru486. Qui per ricostruire la vicenda: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=181374 PANE: QUALE? Festa del pane: un'occasione per fare il punto della situazione. Un tempo si diceva "buono come il pane", per indicare un alimento nutriente, profumato e gustoso. Oggi spesso i consumatori masticano qualcosa che assomiglia ad un prodotto gommoso e privo di sapore. C'e' pane e pane, ovviamente, e questo dipende dalla qualita' del prodotto base, cioe' dalla farina, dall'acqua e dal lievito, nonche' dalla macinazione, lievitazione e cottura. Una farina con scarso glutine e' di minore qualita', il lievito puo' essere chimico e puo' lasciare un sapore sgradevole al pane, l'acqua di pianura puo' contenere residui chimici che interferiscono con il gusto, il macinato dovrebbe essere lasciato maturare per un mese ma viene trattato con "maturanti" chimici che ne diminuiscono la qualita', la lievitazione forzata da' luogo a odori sgradevoli, una cattiva cottura da' un pane di color chiaro decisamente meno saporito di uno scuro. Insomma tutti questi elementi contribuiscono o meno alla qualita' del nostro "pane quotidiano", per il quale lavorano direttamente 230mila addetti ai quali si aggiungono 180mila occupati nell'indotto. Il consumatore dovrebbe indirizzare il mercato verso la produzione di un prodotto di qualita' ma spesso la fretta, l'ignoranza e la scarsa informazione vincono. Insomma non basta piu' dire "pane cotto nel forno a legna" (gia', quale legna?) ma sarebbe indispensabile fornire al consumatore le informazioni per scegliere. Per un Paese che mira alla valorizzazione dei prodotti tipici, queste notizie dovrebbero essere del tutto normali. Purtroppo ancora non lo sono. La fiducia degli italiani Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=181599 COSTI DI TRASFERIMENTO TITOLI: OMBUDSMAN CONDANNA LA BANCA DI LEGNANO Lo scorso 15 maggio, l'Ombudsman bancario ha condannato la Banca di Legnano -gruppo Bpm- a rimborsare al cliente la somma di 550 euro addebitata come costo per il trasferimento titoli in occasione dell'estinzione del rapporto. E' importante perche' l'Ombudsman bancario ribadisce l'illegittimita' del comportamento di alcune banche, nonostante la nota dello scorso 21 febbraio emanata dal ministero per lo Sviluppo Economico che ha chiarito alcuni aspetti dell'art.10 del decreto Bersani di luglio 2006 (decreto legge 223/06 convertito nella legge 248/2006) entrato in vigore il 12 agosto 2006. Questo art. 10 prevede che il cliente ha sempre facolta' di chiudere il conto senza penali e spese di chiusura; questo in tutte le ipotesi di recesso del contratto, anche se diverse dal recesso a fronte di modifiche unilaterali. Chiunque si fosse visto addebitare somme non dovute, quindi, puo' prima reclamare presso la banca e poi, in caso di risposta negativa o assente, rivolgersi all'ombudsman bancario con le modalita' indicate a questo link: http://www.investire.aduc.it/php/mostra.php?id=177752 VIDEO PRETI PEDOFILI E CORECOM. AMMAZZARE LA LIBERTA' DI INFORMAZIONE? LICENZIARE LA DIRIGENTE DEL CORECOM! Il presidente della Commissione servizi e prodotti del Corecom del Lazio nei giorni scorsi aveva condannato l'acquisto da parte della Rai del servizio della Bbc sui preti pedofili che dovrebbe andare in onda nella trasmissione "Annozero" di Michele Santoro. Oggi Domitilla Baldoni ha condannato Teleambiente che, all'una di notte, ha trasmesso questo servizio (Sex and crime in Vatican). "Grossi dubbi sulla veridicita' e autenticita', con contenuti assai discutibili". Questa la motivazione di questa dirigente di una struttura pubblica che, a nostro avviso, ha scambiato il ruolo istituzionale che svolge e per cui e' pagata come casa sua, dove dispensa ordini e pagelle rispetto alla propria interiorita' e non solo alle leggi. Cosa c'entra l'intervento del Corecom sulla veridicita' dei contenuti? E' forse il Corecom una sorta di "minculpop" (ministero della cultura popolare) in formato regionale? A noi sembrava che servisse per garantire la corretta comunicazione regionale e non per sostituirsi ad un giudice che, tra l'altro, nessuno –anche il piu' fervido baciapile- si e' sognato di interpellare anche per il solo rischio di essere sommerso da una risata del medesimo giudice. Certa gente e' bene che se ne vada a casa! Ed e' quanto chiediamo ai presidenti della Regione e del Consiglio Regionale Lazio da cui dipende questo Corecom. NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - CONTRO LA MALA SANITA' DARE PIU' SPAZIO AI PRIVATI. L'ESEMPIO DELLA CONSERVAZIONE DI STAMINALI CORDONALI E' uscito il numero centoquaranta, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_140.html MULTIPROPRIETA'. VITTORIA DEL CONSUMATORE CONTRO PEGASO SRL E FINEMIRO LEASING SPA Ancora una vittoria per il consumatore nella vicenda dei contratti di multipropreta' conclusi con l'inganno. Il Tribunale di Verbania, Dott.ssa Alesci Beatrice, ha emesso una sentenza, la n. 719/06 depositata in data 22/11/2006, con la quale annulla i contratti sottoscritti dagli attori con entrambe le societa' (la venditrice Pegaso e la finanziatrice Finemiro Leasing spa) riconoscendo la sussistenza del dolo contrattuale e della malafede nella conclusione del contratto. Questa in breve la vicenda. Con una chiamata: “Hai vinto un viaggio vieni a ritirare il premio” gli operatori di alcune societa' fra cui Pegaso, invitavano i consumatori a recarsi in un hotel, dal quale molti uscivano con proposte sottoscritte di acquisto di quote associative a Complessi turistico-alberghieri. I piu' accorti, una volta sottoscritto l'impegno, giunti a casa, scoprivano di poter recedere senza penali. E invece? Venivano nuovamente raggirati perche' un altro operatore si recava nuovamente a casa loro per smentire detta gratuita'. “Vi costera' circa 3500 euro, ma se rimanete per un anno nel circuito ve lo ricompriamo noi e non avrete speso nulla!”. Cosi' i consumatori venivano doppiamente truffati, e stavolta ancor piu' compiutamente: perfezionavano il precedente contratto e sottoscrivevano anche un finanziamento per l'acquisto, con la Finemiro Leasing Spa! Questa pronuncia, di cui abbiamo avuto notizia grazie ad legale che ha patrocinato la causa, l'Avv. Piero Marchioni, si aggiunge alle altre sentenze e ordinanze ottenute dalle cause intentate dai consumatori che si sono rivolti all'Aduc, di cui abbiamo in passato dato notizia (Tribunale di Firenze, di Siena) e contribuisce a creare una piccola banca dati dei consumatori caduti nell'inganno. Ma con una particolarita' in piu'. La sentenza in questione afferma, con estrema chiarezza e coraggio che Finemiro Leasing non poteva non sapere chi fossero e come operassero le compagnie in questione! Per questo ha ritenuto anche il contratto di finanziamento, al di la' e a prescindere dal collegamento negoziale, carpito e viziato autonomamente dal dolo contrattuale e dalla malafede della finanziaria, che si e' avvalsa ed ha lucrato su queste truffe! Invitiamo i consumatori e i loro legali ad inviarci le pronunce giudiziarie ottenute dai Tribunali di tutta Italia, perche' altri le possano invocare nelle sedi giudiziarie adite! Per saperne di piu': http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=finemiro&tipo=comu CECITA' E SORDITA' SINONIMO DI IMBECILLITA'? LETTERA APERTA AL QUOTIDIANO "LA REPUBBLICA" Fabio Santini e Daniela de Nuzzo, sono due persone nonvedenti, consulenti dell'Aduc sulla disabilita', e oggi (25 maggio) hanno scritto questa lettera aperta al direttore del quotidiano "La Repubblica", Ezio Mauro: Nel suo editoriale di mercoledi' 23 maggio, col titolo "la sinistra nella crisi della politica", dove dice che "CI SONO due strade per cercare di uscire dalla crisi", e dopo aver detto quello che fanno i partiti e i loro leader, aggiunge la frase: "Solo la cecita' e la sordita' italiana consentono di dire che l´allarme nasce oggi, all´improvviso." Siamo dei cittadini ciechi e, sinceramente, non comprendiamo perche' giornalisti, politici di professione, sindacalisti e personaggi pubblici in genere, utilizzano continuamente i ciechi e la cecita', i sordi e la sordita', come indice di imbecillita', insensibilita', ignoranza, e chi piu' me ha, piu' ne metta. Evidentemente, il Suo modo di vedere, presuppone chiaramente che per Lei, i ciechi sono degli individui che, per il solo fatto che al di la' del palmo del loro naso nulla vedono, nulla capiscono. E ci crede talmente tanto da farlo diventare un paradosso nazionale. Ci permetta di farLe notare che questi modi di dire, e di scrivere, sicuramente di effetto immediato, affossano l'intelligenza di chi li usa, perche' si basano sull'ignoranza della platea che li dovrebbe condividere, e li condividera' a pieno solo se ignoreranno il vero significato delle parole, e non sapranno nulla sull'evoluzione che, ad esempio, noi ciechi abbiamo avuto nell'ultimo secolo. Sulle parole, poiche' la cecita' o la sordita' sono dati di fatto e non una volonta' o un atteggiamento, sull'evoluzione perche', ad esempio noi ciechi, in un secolo siamo passati dal chiedere l'elemosina fuori dalle chiese, ad essere liberi professionisti, parlamentari, eccetera, ma soprattutto, da derelitti a persone giuridicamente riconosciute. Quindi, mentre noi cerchiamo col lavoro, con l'esempio personale e col dialogo con i cittadini e le istituzioni, di dare alla nozione di cieco il giusto significato oggettivo, legato alla persona e non ai pregiudizi, Lei fa leva su delle immagini stereotipate di pregiudizi sul nostro passato di derelitti, per fissare con esse il Suo pensiero nell'immaginazione dei lettori. Se poi, le conseguenze del Suo stile giornalistico sono quelle di annullare anni e anni di lavoro socio-culturale... Chi se ne frega!.. Se vorra', avra' sicuramente, non solo le occasioni di farsi scusare, ma anche di lanciare un modo nuovo di porre in risalto i paradossi che fioriscono nella vita pubblica e politica italiana. Una precedente iniziativa simile: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=179905 MONTEZEMOLO: PIU' CORAGGIO E AUTOCRITICA! Politica? Ma quando mai! Il presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, dovrebbe avere piu' coraggio e non parlare di costi della politica, che e' la nobilissima scienza e arte del governare, ma della corporazione dei partiti, cioe' della partitocrazia. L'attacco vero e' mancato e Montezemolo si e' limitato alla generica e populistica definizione dei costi della politica e non ai costi di quella piovra che e' il sistema partitocratrico che avviluppa e succhia denaro dalle tasche dei contribuenti. Un po' di autocritica, per di piu', sarebbe necessaria. Vogliamo ricordare gli sprechi dei mondiali del '90? Vogliamo ricordare la prassi del "socializzare le perdite e privatizzare i profitti"? Vogliamo ricordare la contrarieta' della Fiat all'euro per continuare a svalutare la lira e aumentare le esportazioni dell'azienda? Non vorremmo che si cavalcassero i malumori o le proteste del cittadino di fronte alle inefficienze e agli indubbi sperperi della partitocrazia per aprire una trattativa tra poteri e ottenere vantaggi per la propria parte. Purtroppo pensiamo male, ma forse ci azzecchiamo. CONFERENZA FAMIGLIA. UNA SPESA FOLLE PER NASCONDERE DIFFICOLTA' POLITICHE A Firenze, una parte del Governo e del mondo associativo sta discutendo di famiglia. E' l'atmosfera delle grandi occasioni. Migliaia di fiori e piante fresche, buffet per migliaia di persone, albergo pagato a centinaia di giornalisti e partecipanti, decine e decine di hostess, borsette regalate a chiunque all'entrata, polizia e carabinieri, ambulanze, megatenda in giardino per i buffet, innumerevoli computer a disposizione dei giornalisti, scenografie, auto blu, e l'intero Palazzo dei Congressi occupato per tre giorni. Ed in piu', moltissimi (sicuramente i piu' numerosi) sono i giornalisti della Rai, il servizio pagato dai cittadini. Domanda: quanto e' costata ai contribuenti questa conferenza della famiglia? Qualche milione di euro? Intanto, esclusi dallo spettacolo, decine di migliaia di coppie e famiglie di fatto aspettano da sempre diritti basilari come la possibilita' di adottare il figlio del compagno con cui si convive, reversibilita' della pensione, accesso alle strutture mediche dove e' ricoverato il compagno, e cosi' via. Diritti elementari che non hanno certo bisogno di rumorose conferenze di "esperti", a meno che non si abbia l'intenzione di individuare per forza nuove scuse (quelle che solitamente in politica si chiamano "priorita'") per non affrontare la questione. Capiamo le difficolta' di questo Governo in materia di "family", ma ci auguriamo che non le si voglia mascherare con costosi "circenses", il cui unico probabile risultato sara' qualche ottimo buffet a spese dei contribuenti. SERVIZI FUNEBRI/ANTITRUST. BENE L'INTERVENTO MA PERCHE' COSI' BLANDO? Bene ha fatto l'Antitrust a segnalare a Camera, Senato, Governo, Regioni e Comuni la situazione di trust dei servizi funebri (1). La perversione del settore si ha in diverse fasi del servizio. L'Antitrust sottolinea come molte amministrazioni ospedaliere affidano a societa' di onoranze funebri la gestione delle camere mortuarie, di conseguenza i parenti del morto e' molto probabile che affidino il funerale a queste societa'. Inoltre i Comuni, che sarebbero preposti alle sole attivita' igienico-sanitarie di carattere pubblico, attraverso le societa' comunali che gestiscono i cimiteri erogano anche i servizi funebri. Una situazione che comporta una distorsione del mercato e, di conseguenza, una lievitazione dei prezzi per l'utente finale. Quando muore una persona cara, il momento e' delicato e traumatizzante per chiunque; gli adempimenti per il funerale e la tumulazione o cremazione sono decisi in una condizione psicologica provata e non si va tanto per il sottile rispetto a scelte. Gli operatori del settore lo sanno molto bene, e siccome non sono in tanti ad essere clienti abituali di un'impresa funebre o di un'altra, la prima che si presenta, a maggior ragione se e' quella che ha espletato i servizi igienico-sanitari di competenza dell'autorita' pubblica, viene investita del servizio. Ma quanto, quando e come l'intervento dell'Antitrust potra' influenzare la situazione? Questa domanda non e' nuova, perche' e' il solito problema quando le nostre Autorita' segnalano perche' il legislatore e l'amministratore intervenga. E vuoi per la materia (chi non tende ad esorcizzare il problema facendo finta che non esista?), vuoi per gli interessi e commistioni in gioco (specialmente a livello locale), non crediamo di essere estremisti nel credere che l'auspicio dell'Antitrust restera' lettera morta. Ci chiediamo, pero', perche' l'Autorita' si sia limitata ad una segnalazione, non era forse il caso di avviare iniziative piu' incisive, tipo un'indagine conoscitiva, e arrivare anche a sanzioni? Il Parlamento, infatti, non sta dando grande prova di se' visto che il disegno di legge 504/2006 (che prevede proprio i divieti che l'Autorita' auspica) e' da maggio dell'anno scorso defunto in qualche commissione. Stimoli maggiori, oltre alla semplice segnalazione, farebbero decisamente bene alla latitanza del legislatore. (1) Qui il comunicato stampa dell'Antitrust: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=181973 RIFIUTI: NAPOLI E ROMA E 13 ANNI C'e' un periodo di tempo che accomuna Napoli e Roma per la questione rifiuti: 13 anni. Il numero, almeno in Italia, dovrebbe portare fortuna, salvo per la quantita' dei commensali a tavola, invece porta una sfiga matta alle due citta'. Il problema che le accomuna, oltre al 13, e' quello dei rifiuti. Di Napoli meglio non parlarne, tanto si sa tutto. Di Roma e' bene iniziare a parlarne perche' si e' posta in maniera prepotente la questione di una particolare categoria di rifiuti: le auto in rottamazione. Il tipo di inquinamento delle auto in demolizione e' facilmente comprensibile, in particolare, quello derivante da oli, combustibili, batterie, marmitte catalitiche e non, ecc. E' da 13 anni che le due citta' sono governate da una coalizione di centro-sinistra ed e' da 13 anni che la questione rifiuti non viene affrontata ne' a Napoli ne' a Roma per le auto in demolizione (aspettiamo l'esaurimento della discarica romana di Malagrotta per affrontare il problema dei rifiuti solidi urbani della Capitale). Ogni anno, a Roma, vengono mandate in demolizione circa 150mila autovetture che interessano 123 autodemolitori, alcuni dei quali sono sul greto del "biondo Tevere", altri su area di una sorgente di acqua minerale. Ebbene dopo 13 anni a Roma e' stato nominato un commissario per le auto rottamate. Vedremo cosa sapra' fare. Per ora possiamo dire che le due amministrazioni cittadine non hanno trovato una soluzione, eppure 13 anni sono tanti, anche troppi, per affrontare e risolvere un problema. E' sull'incapacita' dei nostri amministratori che si dovrebbe appuntare l'attenzione piu' che sui loro stipendi. Purtroppo, populismo e demagogia sono sempre dietro l'angolo. CONSULENZE: NON E' QUESTO IL PROBLEMA. MA LA LOTTIZZAZIONE PARTITOCRATICA Il CorriereEconomia di ieri ha riportato l'incidenza del costo delle consulenze sul Pil. L'Italia e' ultima, con lo 0,14%, al pari di Polonia e Grecia, mentre la Gran Bretagna e' in testa con l'1%. Come mai allora tanto scandalo per le consulenze quando siamo gli ultimi in Europa e non possiamo certo rimproverare la Gran Bretagna di inefficienza e inefficacia? Certo, alcune consulenze hanno il sapore delle regalie ma sono anche il frutto dell'incapacita' della pubblica amministrazione di affrontare e risolvere i problemi. Purtroppo, al pari del costo della politica, che nel nostro Paese non e' altro che il costo della partitocrazia, si e' attivato un allarme mediatico che nulla a che fare con i costi delle consulenze stesse. Il problema vero e' la proliferazione delle centinaia di aziende ed enti che hanno il solo scopo di assegnare posti a questo o quel componente di partito che non e' stato eletto. Un cimitero degli elefanti che grava sulle casse pubbliche cioe' sulle tasche dei cittadini. Purtroppo l'attenzione viene limitata agli aspetti secondari e populistici che hanno presa mediatica. Insomma si gira intorno al problema ciurlando nel manico. IL DOPPIO COGNOME DEI GENITORI E I TEMPI INFINITI DELLA PRATICA. URGE LA LEGGE! Intervento dell'on Donatella Poretti, deputata radicale della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali La vicenda del cognome di mia figlia Alice e' davvero esemplare, ne dice tanto sulla lungaggine dell'amministrazione comunale e giudiziaria e sulle dinamiche perverse di attribuzione del doppio cognome ai figli naturali di genitori non sposati. Questa la trafila affinche' la stessa potesse avere il mio cognome e quello del mio compagno suo padre, Vincenzo Donvito. Valuti chi legge e, soprattutto, i senatori che oggi discutono in Aula sulla riforma della norma in materia, dopo che in commissione l'avevano bocciata. Premesso che non e' prevista l'attribuzione immediata del doppio cognome, anche in caso di accordo fra i genitori che intendono procedere al riconoscimento immediato, occorre riconoscere disgiuntamente il neonato affinche' intanto assuma il cognome della mamma. 1 - Nel mio caso, Alice ha preso il mio cognome, con mia dichiarazione allo Stato Civile. Solo successivamente -e con tutti i rischi che tale ritardo comporta- e' intervenuto il riconoscimento del padre, non tanto perche' non fosse sua intenzione farlo prima, ma perche' appunto, “cosi' si fa” se si vuole ottenere il doppio cognome. 2 - In tal sede i genitori dichiarano di voler aggiungere il cognome paterno a quello materno, di pacifico e comune accordo. 3 - L'ufficiale di Stato Civile non puo' tuttavia aggiornare l'atto di nascita del neonato (che nel frattempo ha gia' qualche mese), ma deve chiedere e ottenere un parere del Tribunale per i Minorenni. E qui cominciano i guai e le assurdita' della procedura! 4 - In primo luogo il Tribunale non fa nessun accertamento di alcun tipo, ne' sente i genitori, ne' si informa di alcunche' , ma si limita di fatto a ratificare il loro accordo. E menomale! Cio' nonostante passano mesi dalla richiesta all'emissione del provvedimento che impiega quattro giudici dell'Ufficio. La richiesta dell'ufficiale dello Stato Civile arriva in data 19.07.06 e il provvedimento e' del 20.12.2006! Naturalmente positivo. 5 - E non finisce qui!! Il provvedimento che ha carattere decisorio e ordinatorio deve esser notificato legalmente ai genitori e all'Ufficiale dello Stato Civile per le modifiche del caso e per le eventuali impugnazioni. Ebbene io, ad oggi, non ho ancora avuto la notifica in questione e evidentemente neppure il Comune di Firenze, dove risiedo!! Sono passati cinque mesi dal via libera del Tribunale dei minori e ancora il provvedimento non e' stato neppure portato agli ufficiali giudiziari (i quali si sa, sono anch'essi ingolfati e con ogni probabilita' ci impiegheranno un bel po'). 6 - L'avv. Claudia Moretti ha oggi ritirato copia informale dell'ordinanza, dovendo le notifiche esser effettuate direttamente alle parti e all'amministrazione. Dunque nemmeno con l'aiuto di un legale si puo' accelerare la pratica. Insomma, verosimilmente per il 2008, forse e solo forse, Alice avra' il doppio cognome dei propri genitori, e forse nel 2009 saranno concluse tutte le modifiche che ne conseguono, quale ad esempio il cambio del codice fiscale. Che senso ha tutto cio'? E' o non e' uno spreco di tempo, di denaro e un passaggio di carte del tutto inutile? Sapra' oggi il Senato comprendere questa urgenza e non farsi prendere da quei bizantinismi clerico-maschilisti che avevano indotto la commissione a suo tempo a non esprimersi? Qui la mia proposta di legge in materia: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=147256 FIRENZE. DA DUE MESI IL CONSIGLIO COMUNALE NON NOMINA IL DIFENSORE CIVICO. E' LA CONFERMA DELLA DISTANZA TRA "PALAZZO" E CITTADINI Il comune di Firenze e' senza difensore civico da quasi due mesi. Il consiglio comunale non provvede a nominare il sostituto del dottor Francesco Lococciolo, il cui secondo mandato e' scaduto lo scorso 4 aprile. Il difensore civico e' stato istituito per aiutare il cittadino quando non ottiene risposte adeguate dalla pubblica amministrazione. Nel caso di un comune come quello di Firenze le problematiche piu' frequenti riguardano disguidi con l'azienda comunale Publiacqua, multe della polizia municipale e fermi amministrativi dei veicoli, condoni, graduatorie per gli alloggi pubblici, mancati rimborsi a seguito di incidenti causati dalla cattiva manutenzione delle strade, pratiche edilizie e vivibilita' dei quartieri. Presentata l'istanza, il difensore civico agisce e l'ufficio pubblico interessato deve rispondere ufficialmente. Purtroppo ai fiorentini al momento tale possibilita' e' preclusa. I funzionari continuano a ricevere le istanze (oltre 50 dal 4 aprile) negli uffici di Piazza di Parte Guelfa 3, ma sono costretti ad apporre sulla domanda una specifica che dice: "Si informa che la presente istanza … per il momento e' sospesa e verra' istruita non appena sara' nominato il Difensore Civico". Cosa aspettano i partiti a mettersi d'accordo e trovare il sostituto del dottor Lococciolo? Diano una prova concreta che gli interessi dei cittadini stanno loro a cuore. Per ora stanno fornendo l'ennesima conferma della distanza tra "palazzo" e cittadini. BANCA D'ITALIA: ANCORA IL CONFLITTO DI INTERESSI La Relazione annuale che il Governatore della Banca d'Italia svolgera' domani e' una buona occasione per riproporre il problema del conflitto di interessi che compromette l'azione dell'istituto centrale, istituto di diritto pubblico, che assume in se' i compiti di vigilanza e tutela della concorrenza e che e' amministrato da un Consiglio superiore i cui componenti, a maggioranza, sono nominati dalle banche soggette al controllo della Banca d'Italia stessa. Come dire che i controllori sono nominati dai controllati. Chi vigila ha a cuore la stabilita' che pero' e' nemica della concorrenza, e' giocoforza quindi che il settore concorrenza passi all'Antitrust, che e' appunto il garante della concorrenza. Lo statuto della Banca d'Italia stabilisce che il Consiglio superiore, oltre all'amministrazione generale, nomina e revoca il governatore, il direttore generale e i due vice direttori generali. Il Consiglio superiore e' nominato dalle assemblee generali nelle quali siedono i rappresentanti delle casse di risparmio, degli istituti di credito di diritto pubblico e banche di interesse nazionale, delle società per azioni esercenti attività bancaria, dagli istituti di previdenza e istituti di assicurazione. La presenza e' ripartita in proporzione alle quote di partecipazione e le due maggiori banche italiane possiedono piu' della meta' del capitale della banca centrale. La Banca d'Italia e' in mano ai maggiori gruppi bancari italiani, che controllano il pacchetto maggioritario. Conflitto di interessi? Ma no, non scherziamo... eppure nella mente si affacciano i ricordi degli scandali Cirio, Parmalat, Argentina e le Opa su Bnl e Antonveneta. DROGA A SCUOLA. CHI CERCA TROVA... MA NON SOLO A SCUOLA... VERSO LO STATO DI POLIZIA? PARLAMENTO E GOVERNO INERMI! Il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, stimola le famiglie a comprare kit per verificare se i figli si drogano, il ministro della Salute, Livia Turco, le fa eco e vorrebbe ampliare portando i Nas dei Carabinieri nelle scuole. Un ragazzo si fa di crack-cocaina a scuola e muore. Alcuni presidi chiamano la polizia per verificare se nella loro scuola circola droga, altri si trovano le forze dell'ordine nell'istituto senza neanche essere stati interpellati. In questo turbinio di notizie in cui il consumo di droghe degli studenti a scuola e' al centro, la polizia, andando a spulciare nei bagni e nei banchi, le sostanze le trova... e cosa ci si aspettava, di non trovarle? Non era un mistero che quasi tutti gli studenti si fanno le canne, dentro e soprattutto fuori delle scuole. Crediamo che se in tutto gli istituti superiori e universita' le forze dell'ordine vadano a cercare droga, la troveranno. Cosi' come la troveranno in tutte le discoteche e in tutti i luoghi di aggregazione dei giovani, al chiuso e all'aperto, cosi' come in qualunque bus di gita scolastica. Per fortuna i ragazzi sono abbastanza assennati e prendono molto raramente sostanze diverse dal classico spinello, per cui quelli che corrono pericolo sono pochissimi, e l'allarme sanitario in merito e' quasi inesistente (checche' ne dicano quelli che dopo il quarto grappino sostengono che lo spinello sia pericolosissimo). Ma cosa abbiamo intenzione di fare, polizia e controlli ovunque? Cioe' limitazione delle liberta' individuali e della privacy in nome di un presunto bene collettivo e della sicurezza pubblica? I ragazzi che si fanno gli spinelli rappresentano questo pericolo per se stessi e per la collettivita'? O non e' piuttosto un pericolo la trasformazione del nostro Stato da quello di Diritto a quello di Polizia, perche' e' di questo che si tratta nel momento in cui l'appartenenza ad una categoria (studenti in questo caso) o la frequentazione di certi luoghi (scuole e discoteche, per esempio) e' quello che fa scattare il sospetto e il controllo. E' questo il metodo che lo Stato e il Governo intendono utilizzare per governare un fenomeno diffusissimo? Un poliziotto che cerca droga in ogni luogo in cui c'e' una persona? Eppure ci sembrava che nel programma di questo Governo ci fosse un cambiamento in senso meno punizionista dell'attuale legge Fini-Giovanardi, mentre prendiamo atto che, non solo si sta attuando quella legge che quando fu approvata fu dagli oppositori dell'epoca (oggi governanti) molto contestata, ma si ha intenzione di andare molto oltre, inasprendo le pene e mettendo in pericolo lo Stato di Diritto. Forse e' il caso che, nel Governo e nel Parlamento, tra le priorita' in agenda sia inserita anche questa. Altrimenti se facciamo fare ai singoli ministri e alle singole autorita' (presidi inclusi) ci facciamo un male a cui poi sara' molto difficile porre rimedio. TAXI: SIAMO PER LA COMPLETA LIBERALIZZAZIONE! Nel 1989 in Nuova Zelanda c'e' stata la liberalizzazione delle tariffe e delle licenze, accompagnata dalla fissazione di criteri di qualita' e dei relativi controlli. Il risultato e' stato eclatante: e' migliorata l'offerta e le tariffe hanno subito una differenziazione del 34%! Di fronte alla protesta odierna dei tassisti qualche confronto risulta utile. A Madrid (Spagna) operano oltre 12 mila taxi. A tarda sera sui larghi viali cittadini ogni tre macchine che si vedono passare, almeno una e' adibita al servizio pubblico. A Roma (Italia) i taxi sono 6.250 e a tarda sera in giro se ne vedono pochi, mentre sono lunghe le file delle persone in attesa ai parcheggi. I tassisti romani, tra le altre strumentali giustificazioni ai loro privilegi, asseriscono: il problema del trasporto a Roma e' che mancano autobus e metropolitane, non i taxi. Il ragionamento e' monco. Madrid e Roma sono citta' confrontabili. La capitale spagnola ha una popolazione di poco superiore, Roma pero' ha piu' turisti. Se a Madrid 12 mila taxi lavorano e guadagnano, nonostante siano operative ben 12 linee metropolitane (e il piano di rafforzamento e' continuo), a Roma, che ha 2 linee metropolitane, se raddoppiasse il numero (da 6 a 12 mila) i tassisti farebbero affari d'oro ancor di piu', vista la scarsita' di mezzi pubblici. Invece, no, perche' il corporativismo dei tassisti italiani inverte le regole dell'economia. Proprio non gli entra nella testa che piu' taxi a piu' buon mercato migliorano la vita dei cittadini, ma fanno fare piu' soldi anche ai tassisti. Invece da noi i taxi sono pochi e cari. Occorre, quindi, una completa liberalizzazione del settore. PROCESSO PARMALAT A MILANO: IL TRIBUNALE HA RESPINTO I PATTEGGIAMENTI! Oggi, 31 maggio, il Tribunale di Milano, nella persona del giudice Luisa Ponti, ha respinto quelli che avevamo gia' definito “patteggiamenti fuori tempo massimo” (1). Quando i pubblici ministeri hanno contestato ad alcuni imputati delle aggravanti (finalizzate chiaramente alla richiesta di patteggiamenti “fuori tempo massimo”) siamo rimasti fortemente perplessi (ed anche un po' delusi) ed abbiamo fatto tutto il possibile per opporci a questi patteggiamenti che avrebbero lasciato le parti civili con un pugno di mosche in mano. Il nostro avvocato Osvaldo Pettene, insieme a tutti gli altri avvocati delle parti civili, si e' fortemente opposto depositando una corposa memoria (2). Siamo quindi molto soddisfatti che questo tentativo di accordo fra pubblici ministeri ed alcuni degli imputati sia fallito e che il Tribunale abbia ritenuto di andare fino in fondo a questa vicenda. La dott.ssa Ponti ha evitato al nostro Paese una pessima figura sul piano internazionale e di questo non possiamo che ringraziarla. In Italia per far rispettare le regole ci vuole una buona dose di coraggio ed in questo caso il Tribunale l'ha avuta. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=178225 (2) http://investire.aduc.it/allegati/181583-Memoria_16_05_07.pdf DIVIETO DI ACQUISTARE SIGARETTE PER I MINORENNI? INUTILE E DANNOSO! Il ministro della Salute, Livia Turco, in occasione della giornata contro il fumo (31 maggio) ha inviato un suo messaggio auspicando che a chi non ha la maggiore eta' sia inibito l'acquisto di sigarette, divieto che oggi e' al di sotto dei 16 anni. Non solo, ma che le macchinette automatiche di sigarette siano accessibili solo a chi ha una tessera identificativa (1) "Errare e' umano, perseverare e' diabolico". Questo e' il detto che si adatterebbe al nostro ministro che, pur citando ampiamente i dati Istat in materia, sembra che non ne faccia tesoro. Da quando e' in vigore il divieto nei locali pubblici, i fumatori sono diminuiti (2), ma aumentano i giovani che iniziano a fumare ancor prima dei 14 anni (+60% tra il 2000 e il 2005) ed e' diminuita del 3%, nella fascia 14-29 anni, la volonta' di smettere (3). Il ministro sostiene che il calo generale sia dovuto alla legge sul divieto, ma non da' alcuna spiegazione dell'aumento presso i giovani. Noi proviamo a leggere i numeri in maniera diversa: il calo, piu' che ai divieti, sarebbe dovuto ad una maggiore consapevolezza dei danni alla propria e altrui salute; e non a caso questa consapevolezza si manifesta in eta' piu' avanzata che non presso i giovanissimi, che invece fumano di piu'. In questi ultimi il divieto, sembra che abbia fatto effetto contrario di quello auspicato. Non solo. Ma nonostante il divieto attuale all'acquisto per chi ha meno di 16 anni, la maggiore crescita di fumatori si registra proprio nella fascia sotto questo limite. Cosa succedera' allora col divieto a 18 anni? A nostro avviso e' prevedibile un ulteriore aumento di fumatori in questa fascia. Livia Turco, nella sua esternazione ha auspicato politiche per un "convincimento stabile della persona", e la sua ricetta per convincere e' l'estensione dei divieti. Il nostro ministro sembra ignorare che nei ragazzi i divieti hanno effetto contrario rispetto a quanto auspicato dai "grandi" che li introducono. Lo diciamo perche' siamo stati ragazzi anche noi, conosciamo e viviamo con i ragazzi, ma in un mondo che sembra essere molto diverso da quello della Turco che, infatti, per convincere basa le sue politiche verso i giovani sui divieti; due soli ulteriori esempi: a scuola vuole mandare i Nas dei Carabinieri per scovare chi si fa gli spinelli, alle ragazze inibisce l'uso della pillola del giorno dopo perche' non toglie il divieto di vendita senza ricetta medica (divieto assente in molti altri Paesi). In quali mani e' la nostra salute.... (1) Il testo integrale del messaggio del ministro: http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_comunicati_1249_testo.rtf (2) Istat. Fumatori 2005: 27,5% uomini; 16,3% donne. Fumatori 2003 (prima della legge): 28,7% uomini; 17,4% donne. (3) Istat. Volonta' che invece e' aumentata del 4% nella fascia 30-59 anni. Il doppio cognome Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=182451 ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi IL DOLORE Da quando, una quindicina di anni fa, ho cambiato casa, l'inizio di questo mese trionfante che è giugno è accompagnato da una venatura di tristezza. Ne sono causa ignara i numerosi melograni sparsi per i giardini del vicinato, che, tra il verde intenso del fogliame, offrono proprio ora la sorpresa dei loro "bei vermigli fior". Uno spettacolo splendido come solo la prodigalità della natura può offrire, che però, a me, immediatamente, richiama il dolore e la morte. Il dolore per la morte. Il dolore forse più immenso per la morte forse più crudele che l'essere umano conosca. Il dolore di un genitore per la morte di una sua creatura piccola. Qualunque melograno che io scorga nel tripudio della sua fioritura, è, infatti, nella mia mente, uno solo: "il verde melograno da' bei vermigli fior" della poesia, che sgorgò dal cuore del trentaseienne Giosuè Carducci, nel ricordo del figlioletto Dante morto alcuni mesi prima, a poco più di tre anni. Così, ogni volta, quei versi appresi forse cinquant'anni fa mi tornano nitidi e intatti alla memoria, starei per dire "inspiegabilmente", se non fosse che proprio adesso mi rendo conto di come sia stato precoce e profondo per me l'incontro con persone che hanno avuto la sorte di rinnovare per esperienza diretta questo pianto antico dell'umanità, a cui accenna il poeta nel titolo della poesia. Persone, per le quali, la vita si è come arrestata all'istante di quella morte, anche se tale arresto è (stato) vissuto esteriormente in modo molto diverso -dalla manifestazione più assoluta del lutto alla più totale apparenza di normalità, che è la condizione espressa da un altro poeta ugualmente toccato da questo dolore, e cioè Giuseppe Ungaretti. Mi accorgo, anche, mentre scrivo, che tale persistenza nella memoria dei versi di Carducci può significare pure una mia deferente partecipazione a questo dolore che continua a intridere l'umanità in ogni istante, e, in certe parti della terra (anche più vicine a noi di quanto si creda), in un modo se possibile ancora più crudele e ingiusto, perché tanto ma tanto di quel pianto potrebbe essere evitato da una seria assunzione di responsabilità di ciascuno di noi verso noi stessi, le altre persone, il mondo nel suo complesso. Ecco dunque, senza ulteriori commenti, la poesia di Giosuè Carducci e tre dei diciassette "squarci", che Giuseppe Ungaretti scrisse dopo la morte del figlio Antonietto di nove anni, avvenuta nel 1939. GIOSUE' CARDUCCI Pianto antico (1871) L'albero a cui tendevi La pargoletta mano, Il verde melograno Da' bei vermigli fior, Nel muto orto solingo Rinverdì tutto or ora, E giugno lo ristora Di luce e di calor. Tu fior de la mia pianta Percossa e inaridita, Tu de l'inutil vita Estremo unico fior, Sei ne la terra fredda, Sei ne la terra negra; Né il sol più ti rallegra Né ti risveglia amor. GIUSEPPE UNGARETTI Da: "Giorno per giorno" (1940-1946) 2 Ora potrò baciare solo in sogno Le fiduciose mani … E discorro, lavoro, sono appena mutato, temo, fumo … come si può ch'io regga a tanta notte? … 4 Mai, non saprete mai come m'illumina L'ombra che mi si pone a lato, timida, quando non spero più … 8 E t'amo, t'amo, ed è continuo schianto!... NOTE 1. Il figlioletto di Carducci, Dante, era nato il 21 giugno 1867 e morì il 9 novembre 1870. Il poeta gli aveva imposto il nome di "Dante" non solo in onore del sommo poeta italiano, ma anche in ricordo del fratello Dante morto giovane in circostanze non chiare nel 1857, quando Giosuè aveva 22 anni. Immediatamente dopo la morte del figlio, Carducci dedicò al bambino e al fratello la poesia "Funere mersit acerbo" (1870) (ALLEGATO 1). Il titolo di questa poesia è la prima metà di un verso dell'Eneide di Virgilio (libro VI, 429), che significa: "in morte acerba travolse" (si tratta dei morti in tenera età, che Enea incontra appena entrato nell'Ade). La poesia Pianto antico fa parte della raccolta "Le rime nuove"; io l'ho ripresa da: Antologia carducciana, Zanichelli, Bologna s.i.d. (ma stampato nel 1921), pag. 85 seg. 2. Il figlio di Ungaretti, Antonietto, morì a nove anni nel 1939, a San Paolo del Brasile, dove il poeta abitava dal 1936, insegnando letteratura italiana nell'università di quella città. I tre componimenti qui trascritti fanno parte della raccolta "Giorno per giorno" (1940-1946) inserita a sua volta nella raccolta "Il dolore" (1937-1946). Io li ho ripresi da GIUSEPPE UNGARETTI, Vita d'un uomo, Mondadori, Milano 1970, pagg. 157-158. 3. Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Pietrasanta) in Versilia il 27 luglio 1835 e morì a Bologna nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 1907. Figlio di un medico, Michele Carducci, in sospetto di appartenere alla Carboneria, trascorse l'infanzia in contrade allora remote della Maremma pisana (Bolgheri, Castagneto e Laiatico). Dopo che il padre fu trasferito a Firenze, nel 1849, Giosuè frequentò lì le scuole degli Scolopi e nel 1853 ottenne un posto gratuito alla Scuola Normale di Pisa dove si laureò in lettere e filosofia nel 1856. Cominciò subito a insegnare nel Ginnasio di San Miniato al Tedesco, ma l'incarico non gli fu confermato perché la sua condotta fu giudicata "immorale e irreligiosa". Nel 1858 tornò a Firenze dove insegnò privatamente e collaborò con la casa editrice Barbera. Gli anni 1857 e 1858 furono anche anni di gravi lutti che segnarono profondamente il poeta; dapprima, in circostanze non chiare, morì il fratello Dante e poi il padre, e così Carducci si dovette fare carico del sostentamento della madre e del fratello minore Valfredo. Nel 1859 si sposò con una cugina, Elvira Menicucci, dalla quale ebbe il figlio Dante (1867-1870), e le figlie Bice, Laura e Libertà. Nel 1860 fu nominato docente al liceo di Pistoia, ma subito dopo ricevette dal ministro Terenzio Mariani la cattedra di "eloquenza (letteratura) italiana" all'università di Bologna, dove insegnò ininterrottamente fino al 1904, quando dovette abbandonare l'insegnamento per gravi motivi di salute. Nel 1906, quando era già vicino alla morte, ricevette, primo fra gli italiani, il Premio Nobel per la Letteratura. Nel corso della sua vita, Carducci si dedicò anche all'attività politica, ma senza grande successo. Nel 1890 era stato nominato senatore del Regno, e dal 1904 gli era stata assegnata una pensione vitalizia, mentre la regina Margherita aveva acquistato la casa del poeta e la sua biblioteca, lasciandogliene l'uso vita natural durante. Per ulteriori informazioni anche sul pensiero e le opere: http://freeweb.supereva.com/giosuecarducci/home.htm?p; http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/carducci.htm 4. Giuseppe Ungaretti nacque da famiglia lucchese a Alessandria d’Egitto il 10 febbraio 1888 e morì a Milano la notte fra il 1 e il 2 giugno 1970. Visse nella città natale sino alla prima giovinezza. Nel 1912 si trasferì a Parigi, dove conobbe e frequentò pittori e letterati, fra i quali Picasso e Apollinaire. Durante la prima guerra mondiale fu al fronte, sul Carso, come soldato semplice di fanteria. E’ in questo contesto che pubblica, nel 1916, la prima raccolta di versi (“Il porto sepolto”), nonché, nel 1919, la seconda, “Allegria di naufragi” . Dopo la guerra si dedicò all’insegnamento e al giornalismo. Nel 1933 uscì la terza raccolta, “Il sentimento del tempo”, seguita nel corso degli anni da diverse altre, apprezzate in Italia e all’estero. Nel 1936 si trasferì a San Paolo del Brasile per insegnarvi letteratura italiana; lì, nel 1939, morì il figlio di nove anni, Antonietto. Da questa esperienza maturarono molte delle poesie contenute nella raccolta “Il dolore” (1947). Tornato a Roma nel 1942, fu nominato Accademico d’Italia e incaricato dell’insegnamento di letteratura italiana moderna e contemporanea all’università di Roma. Fu autore anche di apprezzate traduzioni da Racine, Shakespeare e altri poeti di altre lingue e culture. All’edizione definitiva delle sue opere egli stesso volle dare il titolo di “Vita d’un uomo”. Per ulteriori informazioni sulla biografia e le opere di Ungaretti: http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/ungaret.htm (a cura di Annapaola Laldi) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi Italia di ieri e di oggi. "La dolce vita" ed il "Grand Hotel" Qualche anno fa mi trovavo in una meravigliosa spiaggia dorata, con tante palme, in Thailandia. Arroventato sotto due soli sorseggiando una birra di produzione locale. Come ogni Paese che vive di turismo, anche in Thailandia volteggiavano sulla spiaggia venditori di tutto, oltre alle praticanti del tradizionale massaggio Thai. Ad un certo punto, dietro di me, sentivo qualcuno con un "pesante" accento romanesco. Si affannava invano nel cercare di farsi comprendere e di comprendere la graziosissima ragazza che avrebbe dovuto praticargli il tradizionale massaggio Thai. La scena era al limite del buffo. Lo aiutai e mi accorsi che la ragazza era molto piu' carina di quanto pensassi. Quando il giorno dopo lo rividi, nello stesso punto del giorno prima, fu lui che mi chiese da dove venivo. Fu cosi' che diventammo amici. Seppi cosi' che quell'amico, dall'aspetto robusto con la testa pelata, non aveva avuto un passato da gerarca fascista, ma, dal 1959 al 1976 era stato il caporedattore della rivista "Grand Hotel". Una rivista che non avevo letto mai, anche se una mia zia, sorella di una mia nonna, non se la faceva mai mancare. A me sembrava piu' un album fotografico che altro, e lo dissi all'ex caporedattore, tanto che fece una scoppiettante risata. Ma quella rivista doveva essere proprio cosi', per legare l'immagine ai desideri della gente di allora. Fatto sta che, dagli anni 1960 al 1972, era la seconda rivista in tiratura e vendite, dopo "Famiglia Cristiana". Merito della Dc (Democrazia Cristiana) -gli chiesi. Lui rispose di si', ma io mi riferivo a "Famiglia Cristiana", mentre il caporedattore aveva compreso "Grand Hotel". Ma quell'equivoco fu propizio. Incalzai chiedendo: in quale aiuto la Dc? Creo' il "sogno italiano", quello di ricchezza, mondanita', lusso, notti bianche, champagne ed ostriche e caviale. Avevo compreso cosa volesse dire. Erano gli anni del dopoguerra, ci eravamo lasciati alle spalle grandi privazioni, e nella mente e nel cuore della gente albergava una sottile speranza, quella di una vita diversa e migliore. I sentimenti comuni del dopoguerra non erano molto lontani dai quelli della Roma di due secoli prima. In quel lontano 1848, con la Repubblica romana della "Giovane Italia" mazziniana soffocata dai francesi, ansiosi di rimettere il potere temporale nelle mani del Papa Re, che nel frattempo era fuggito a Gaeta (Leone IX). Erano momenti di grande novita', di desiderio del nuovo, di rimuovere il vecchio, di aprirsi a nuove frontiere. Sappiamo che l'acceso "liberismo" mazziniano non ebbe seguito, e Roma ripiombo' nella grottesca oscurita' medievale papale. Ma quella nuova realta' non si perdette, tanto che duro' pochi decenni. Alla fine del 1800 lo scontro tra il Re e il Papa, sui termini del potere temporale, era storia gia' fatta. Roma era ormai cambiata, viveva una mondanita' strabiliante, assente dai tempi del classicismo dell'antica Roma e dei suoi splendori. Nascevano a misura d'occhio i caffe', i ritrovi, i teatri, i circoli letterali, le gallerie d'arte, tante altre esposizioni e quant'altro poteva offrire occasione di ritrovo interpersonale. Ampio slancio seppe orchestrare anche la famiglia Reale. Offertasi intelligentemente a regia di quella mondanita' nascente, soprattutto con la Regina Margherita, alla quale dedicarono un teatro (il salone Margherita) e il nome di una Pizza, la Margherita per l'appunto. E sappiamo come le passioni di Gabriele D'annunzio, trasferitosi a Roma, contrastavano tremendamente con la rozzezza dell'agro circostante la capitale, che Giuseppe Gioacchino Belli ha tanto brillantemente narrata. La Roma del "Grand Hotel" era, anche se con i medesimi contrasti, proveniente da una situazione diversa, quella della guerra mondiale. Ma la mondanita' ed il benessere ricercato erano decisamente similari. Un uomo di Rimini, di professione vignettista, si era trasferito a Roma arrivandoci in treno a 19 anni. Si chiamava Federico, Federico Fellini. A Roma viveva quel cambiamento e lo avvertiva sulla pelle. La sua fortuna fu quando nacque, in via Tuscolana, Cinecitta'. Cinecitta' cambio' la vita di Fellini, e non solo di Roma e di tutta Italia, ma di buona parte del mondo. Fellini giro' tutto il film "La dolce vita" negli studi di Cinecitta', in via Tuscolana . Aveva intravisto bene. Era maestro nel "montaggio" di quelle emozioni, la transizione che quella societa' stava vivendo. Cinecitta' fece la Storia dell'Italia e la immortalo' nelle colline di cartone e nelle montagne di latta. Gli americani avevano conosciuto le bellezze di Roma grazie a Cinecitta'. I film dell'epoca del classicismo romano erano i piu' gettonati, anche se a volte sfioravano il ridicolo, come ad esempio Nerone Imperatore di Roma, che sedeva al Colosseo nella tribuna Imperiale mentre osservava la lotta tra due gladiatori. Il film andava bene per gli americani, ma non per noi, che sappiamo bene che al tempo di Nerone il Colosseo non esisteva nemmeno, e sul quel terreno c'era un lago che confinava con la sua Domus Aurea. Nascevano molti interessi pseudo-culturali, e la lettura delle iniziative editoriali andavano a ruba: i fotoromanzi della Lancio (in via Cassia), ma ancor di piu' questo famoso "magazine" tanto ricco di fotografie e di "gossip", di bellezze e di mondanita', di sogni per tante ragazze e per le loro mamme. Era il "Grand Hotel". La societa' cambiava, nuovi modelli di vita. Mancando a Roma fonti di sviluppo, Cinecitta' e le iniziative editoriali rappresentavano, insieme all'edilizia selvaggia e speculativa, una notevole fonte di ricchezza. Nascevano nuovi quartieri, ad esempio i Parioli, che sovrastava la seconda altura romana dopo quella di Castro Pretorio, la zona piu' elevata della citta'. E i Parioli furono palcoscenico di un fatto di cronaca che resto' sui giornali e sulle riviste di "gossip" per mesi e mesi e mesi . Ovviamente anche su "Grand Hotel". Il fatto era accaduto al marchese Camillo Casati Stampa di Soncino e ad Anna Fallarono, divenuta marchesa per aver contratto matrimonio con il marchese Camillo. L'allarme alla questura arrivò verso le 22 di domenica 30 agosto 1970. Il capo della mobile, per prima entrato nell'attico di un prestigioso palazzo in via Puccini, ai Parioli, vide una brutta scena. Tre corpi senza vita, quello di Anna seduta con le gambe incrociate sulla poltrona, con lo sguardo ancora incredulo, un giovane di 25 anni (Massimo Minorenti), e il marchese con la testa sfondata da un colpo di fucile. La storia prese giorno dopo giorno, settimane dopo settimane, contorni sempre piu' delineati e curiosi, fino a divenire morbosi. In ogni caso, il delitto di via Puccini ci interessa anche per la fine che ebbe, perche' l'esistenza dei protagonisti rievoca non solo Roma e i suoi costumi, ma buona parte dell'Italia negli anni che seguirono le angustie della guerra, quando cominciava a diffondersi il benessere portato dal boom economico e l'agiatezza sembrava d'improvviso una meta alla portata di chiunque avesse sufficiente abilita' o fortuna o spregiudicatezza per raggiungerla; o, talvolta, anche solo la bellezza. Difatti buona parte dei protagonisti di questa vicenda furono belli e spregiudicati. Anna, la bellezza l'aveva usata sufficientemente bene. Figlia di famiglia non agiata, della provincia di Benevento, da ragazza si era trasferita a Roma in cerca di un futuro migliore. Era di una bellezza ricercata, una "maggiorata" come andavano di moda in quel periodo, forse un modo di esorcizzare le forme scarnite dalla fame della guerra mondiale. Il Marchese ed Anna si erano conosciuti e Camillo era rimasto folgorato dalla bellezza di questa giovane. Ma il loro era un rapporto strano, figlio di quella agiatezza che Roma, andava vivendo, e che i "media" immortalavano nella loro maniera. In sostanza, il marchese era un voyeur e desiderava che la sua Anna si accoppiasse con sconosciuti per "farsi felici" a vicenda. Questa storia, ando' avanti per tanti anni, con Anna che si accoppiava con chi il marchese aveva scelto per lei. Entrambi erano felici cosi'. Ma un giorno accadde che Anna si innamoro di questo Massimo Minorenti, e questo porto' alla furia omicida del marchese. I riscontri criminali e psicologici non avevano nulla di nuovo. La creativita' dei voyeur comporta una analisi abbastanza semplice, si sa bene che il loro "gioco" rischia di divenire omicida se contrario alla loro volonta'. Era proprio accaduto questo, Anna si era innamorata, ed il marito, non potendo essere geloso, era divenuto omicida. Sembra che Anna, alla fine, avesse voluto perfino separarsi. I possedimenti immobiliari del marchese erano immensi, tra i quali anche una sontuosa villa in Brianza, ad Arcore. La villa di Arcore era impreziosita da una collezione di quadri del Quattrocento e del Cinquecento, e da una biblioteca di 10 mila volumi. Il marchese Camillo aveva avuto una figlia, Annamaria, da una ballerina napoletana che aveva sposato. All'epoca dei fatti, Annamaria aveva 19 anni, e in quel tempo si diveniva maggiorenni a ventuno. Solo questo fu basilare per cambiare l'intera vita di questa ingenua ragazza. Il marchese, per sposare la bella Anna, si fece annullare il matrimonio dalla Sacra Rota. Il divorzio non esisteva, e chi poteva permetterselo pagava profumatissime indennita' alla Sacra Rota per ottenere il "divorzio di Classe". Dopo la morte del marchese, il notaio incaricato lesse il testamento che lasciava erede universale la medesima Anna, e quindi la figlia avuta con la ballerina napoletana, Annamaria. I famigliari di Anna tentarono invano di sostenere che se Anna fosse morta anche solo un istante dopo il marchese, erano loro gli eredi di quella straordinaria ricchezza. Ma le perizie medico legali rilevarono che il marchese era morto per ultimo, per cui l'unica erede rimaneva la figlia del primo letto, Annamaria, nata a Roma nel 1951. In questa delicata vicenda la famiglia di Anna e' assistita da un avvocato, Cesare Previti, nato a Reggio Calabria nel 1934, simpatizzante neofascista come suo padre Umberto, commercialista, buon amico della sorella di Anna. L'avvocato Previti, benche' rappresenti gli interessi dei Fallarono, la famiglia della defunta Anna, contatta la giovane Annamaria offrendole la propria assistenza. Sconvolta dalla tragedia, la ragazza ingenuamente accetta. In seguito Previti diventa difensore e tutore della ragazza in caso di controversia con il Tutore legittimo nominato dal Tribunale di Milano. Sconvolta dai fatti, Annamaria lascia Roma e va a vivere a Brasilia, nel Brasile, dove si sposera'. Una volta divenuta maggiorenne, e' investita da numerose incombenze dell'Erario di Stato e imposte di successione. Pertanto Annamaria incarica Previti di vendere la villa di Arcore, ad esclusione della pinacoteca, della biblioteca e dei terreni circostanti. Nel 1974 Previti le telefona a Brasilia, ha concluso l'affare, ha venduto la villa per la sontuosa somma di mezzo miliardo di Lire. Ed ha venduto la villa al completo. Villa piu' quadri (tele del Quattrocento e del Cinquecento) oltre a un magnifico ritratto di Anna Fallarino (opera di Pietro Annigoni [1], giudicato dai critici opera notevole), biblioteca (10 mila volumi antichi), arredi, un parco immenso, per 500 milioni di Lire. Annamaria, dal Brasile, non si rende nemmeno conto che con quella somma, in quel tempo, si poteva al massimo acquistare un appartamento in una zona centrale di Milano. L'acquirente, due giorni dopo l'acquisto, si insedia nella sua villa di Arcore. Non paga subito le somme, ma le dilaziona in lunghissime rate, coincidenti con le scadenze fiscali di Annamaria Casati, nonche' con le numerose pendenze verso l'Erario del suo defunto padre Camillo. Annamaria, continuera' a pagare anche le tasse di proprieta' fino al 1980, quando il 2 ottobre, finalmente, verra' stipulato l'atto di vendita in questi termini: "Casa di abitazione con circostanti fabbricati rurali e terreni a varia destinazione". Questa casa rurale, pagata a rate, cinquecento milioni di Lire, sara' ritenuta dalla Cariplo, garanzia sufficiente per l'erogazione di un prestito di sette miliardi di Lire. L'inquilino di villa di Arcore fu il costruttore edile Silvio Berlusconi. Bellezza o spregiudicatezza? [1] http://www.google.it/search?hl=it&q=%22Pietro+Annigoni%22&btnG=Cerca+con+Google&meta=lr%3Dlang_it ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Diritto di famiglia e affidamento dei minori. Da quello esclusivo a quello ad entrambi i genitori Un contributo schematico ma chiarificatore in materia di diritto di famiglia, redatto dall'avv. Elisabetta Bavasso. Riepilogativo dell'evoluzione normativa in materia, soprattutto in tema di affidamento del minore. Negli ultimi anni vi sono state modifiche importanti, quali quella dell'affidamento ad entrambi i genitori, anche chiamato affidamento congiunto, frutto di un lungo lavoro di oltre un decennio, di proposte e di lenta maturazione culturale per l'affermazione della bigenitorialita'. Processi di modifica e di riforma 1970 introduzione del divorzio 1975 riforma diritto di famiglia - Si ha finalmente affermazione della parita' tra i coniugi e si comincia a porre al centro la bigenitorialita' quale risvolto della stessa nei confronti dei figli. Si ha anche l'introduzione del "diritto alla? separazione" su istanza unilaterale previsto dall'art. 151 codice civile, "quando si verificano anche indipendentemente dalla volonta' di uno o di entrambi i coniugi , fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza, o da recare grave pregiudizio alla educazione della prole". Cio' significa che e' sufficiente rappresentare al giudice la propria valutazione soggettiva e insindacabile della suddetta intollerabilita', affinche' il giudice si pronunci per la separazione. Viene introdotto il concetto di? "responsabilita'" in sostituzione di quello di "colpa", e l'addebito della separazione diviene pronuncia eventuale non necessaria -differenza sostanziale con la normativa precedente. Si prevede come? regola generale l'affidamento ad uno dei genitori secondo l'ormai modificato art. 155 c.c. 1986 modifiche alla disciplina del divorzio ? Si ha l'introduzione dell'affidamento alternato e congiunto, in ossequio al principio della bigenitorialita', preceduto tuttavia da uno scarso dibattito e lavori preparatori. La giurisprudenza successiva alla riforma, si? orienta nel senso di ritenere quale presupposto necessario ad esso, il consenso tra i coniugi. Negli stessi anni si giunge all'affermazione del diritto del minore ad essere allevato in famiglia. Si ha rafforzamento dell'adozione e dell'affidamento etero–familiare e si compiono interventi normativi sull'adozione nazionale (adozione speciale) ed internazionale, sull'obbligo di affidamento familiare di minori allontanati da entrambi i genitori, abolizione dei vecchi istituti. Si emanano modifiche al processo penale minorile, in senso piu' favorevole e garantista in ragione della personalita' incompiuta e immatura degli imputati minorenni. Tutte le riforme e innovazioni normative su elencate convergono verso l'affermazione del principio della centralita' dell'interesse del minore. Ne sono diretta conseguenza: l'equiparazione dei diritti? tra figli "legittimi" (nati da genitori coniugati ) e naturali (abolizione della definizione di figlio "illegittimo") tranne qualche residua differenza in sede di successione; la possibilita' di riconoscimento di figlio naturale da? parte di uomo coniugato; la possibilita' di disconoscimento del figlio? nato in costanza di matrimonio da parte della donna. Si ricorda infatti che vige tutt'oggi la presunzione di legge che un figlio nato da coppia coniugata sia figlio dei coniugi; la possibilita' di aggiunta e non sostituzione del? cognome paterno in caso di riconoscimento successivo; assume, infine,? sempre piu' rilevanza sociale e giuridica la famiglia di fatto. Affidamento ad entrambi i genitori Iter Come detto, gia' negli anni 80 si evidenzia la tendenza giurisprudenziale secondo cui la pronuncia di affidamento alla madre costituisce la norma, mentre l'affidamento al padre consegue solo all'esito dell'accertamento di gravi inadeguatezze della madre o per espressa volontarieta'. Alla parita' giuridica tra coniugi e genitori non corrisponde nella consuetudine una reale interscambiabilita' dei ruoli, e sul presupposto che l'affidamento debba coincidere con la cura, esso, inevitabilmente, viene riconosciuto alla madre. Dopo la riforma ci troviamo in famiglie regolate da "esercizio materno della potesta'" in evidente contrasto con il contenuto stesso della riforma che aveva abolito la "patria potesta'" in favore della potesta' "dei genitori". E' bene inoltre chiarire come tale stortura sia derivata anche da un'equivoca sovrapposizione dei concetti di cura e di potesta', che non sono la stessa cosa. Infatti, ancorche' essa (la cura) costituisca un sostanziale attributo dei genitori e un mezzo consistente per assolvere al dovere di educare, istruire e mantenere la prole, detta funzione puo' concretizzarsi in modalita' diverse in relazione a situazioni, consuetudini, ruoli, disponibilita' di tempo, etc. e si diversifica nel corso dei venti anni ed oltre nei quali si concretizza l'allevamento di un figlio. Il che' e' concetto distinto rispetto alla relazione giuridica che lega, istituzionalizzandolo in termini di diritti e doveri il rapporto fra genitori e figli. Negli anni 80 nascono iniziative per contrastare la tendenza alla omologazione delle decisioni giudiziarie, tra queste l'associazione Istituto di studi sulla paternita' fondata e presieduta a Roma da Maurizio Quilici (giornalista Ansa), i cui scopi sono la rivalutazione dei ruoli paterni, in ambito familiare e sociale, e non solo nelle separazione. Come supporto divulgativo viene pubblicato il libro del presidente "il padre Ombra" che analizza, anche con dati statistici, i danni da assenza paterna nella formazione dei giovani. L'associazione rivolge la propria attenzione sia ai padri forzosamente allontanati sia ai padri indifferenti, si avvale di strumenti culturali. Padri separati fondata e presieduta a Bologna da Aldo Dinacci (psicologo), ha una connotazione di rivendicazione, si schiera per i padri ingiustamente separati dai figli a causa delle disposizioni giudiziarie di affidamento alla madre, promuove iniziative come manifestazioni di piazza, marce, incatenamenti, proteste anche estreme, catalizza consensi e dissensi. A Firenze nasce un nucleo che aderisce all'Istituto degli studi sulla paternita', alcuni soggetti ricevono delega per la formale rappresentanza in loco dell'Istituto, tra questi Marino Maglietta, che vivendo la propria vicenda di separazione, allargava l'attenzione al tema. Marino Maglietta apprezzando i contenuti dell'associazione del Quilici, tuttavia individuava nella disposizione di legge che prevedeva la scelta di un genitore affidatario, l'origine della radicalizzazione del favore materno, per cui presto si muoveva per la promozione di un progetto di modifica. Lo stesso Maglietta costituisce Crescere Insieme, la cui finalita' si e' presto condensata nella promozione dell'approvazione di una nuova normativa che affermasse il principio secondo cui la separazione dei genitori non deve comportare la separazione dei figli dai genitori. Inizialmente le prime proposte erano presentate in collaborazione con l' ISP (Istituto Studi sulla Paternita'), successivamente, per la determinazione e costanza che profondeva nel progetto, Maglietta ha proceduto autonomamente. Cosi' si e' giunti con legge n. 54 del 2006 alla riforma dell'art. 155 codice civile. Nella sostanza la novella sull'affidamento congiunto, ha avuto una preparazione di oltre 15 anni ed un percorso molto ostacolato. Cio' nonostante l'approvazione della modifica ha costituito una "sorpresa", ha suscitato sentimenti contrastanti, sollievo, timori di incremento della conflittualita', senso di rinnovata giustizia, riscatto, perdita di ruolo, perdita di potere, perdita di tutela. Oggi e' dunque affermato il principio secondo cui "i figli sono affidati ad entrambi i genitori", ma quale sara' l'applicazione giurisprudenziale nei fatti, affinche' non sia cambiato solo il nome alle cose? ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone La concorrenza, le barriere 'burocratiche' all'entrata e i taxi Non c'e' concorrenza. La concorrenza farebbe scendere i prezzi. Ah! Se ci fosse piu' concorrenza! Se ne parla tanto in Italia, purtroppo i consumatori ne vedono poca. Ci soffermiamo su una delle cause che rendono il nostro Paese lontano da un reale sistema economico concorrenziale: le barriere "burocratiche" all'entrata, quegli ostacoli di natura giuridica e non economica che impediscono a nuovi soggetti di intraprendere un'attivita' in un determinato settore. Iniziamo dalla definizione di concorrenza: quella condizione nella quale piu' imprese competono sul medesimo mercato, inteso come il luogo d'incontro ipotetico tra domande ed offerta, producendo i medesimi beni o servizi (offerta) che soddisfano una pluralita' di acquirenti (domanda). Un mercato concorrenziale favorirebbe da un lato i consumatori che avrebbero a disposizione beni/servizi a prezzi adeguati, dall'altro l'intero sistema economico. Si dispiegherebbero, in pratica, i benefici degli stimoli innovativi che la concorrenza comporta. Questo scenario, ideale, raramente si concretizza, per molteplici cause. Di frequente un ostacolo e' la presenza di barriere troppo alte all'entrata. In un settore dove per anni operano sempre gli stessi attori, prima o poi si arrivera' ad un accordo, per congelare la situazione. Per questo motivo e' essenziale che in un mercato ci sia sempre la possibilita' che nuovi soggetti possano "invadere" l'orto, evitando che i vecchi concorrenti beneficino della rendita di posizione acquisita alle spalle dei consumatori. Alcune barriere all'entrata sono di ordine economico: per esempio la necessita' di ingenti investimenti iniziali. Si pensi al mercato degli autoveicoli e ancor di piu' al settore della costruzione di aeroplani (in tutto il mondo ci sono solo due aziende che producono giganti dell'aria, Airbus e Boeing). Chi ha spalle tanto larghe da potersi accollare per i primi anni costi di miliardi e miliardi di euro per investimenti in ricerca, costruzione di stabilimenti giganteschi, ecc.? Altre barriere all'entrata sono "burocratiche", cioe' dettate da norme. Sono le piu' odiose perche' spesso producono privilegi per pochi soggetti che gravano sulle spalle di altri. L'Italia e' la patria delle barriere burocratiche a tutela di determinati interessi. Alcuni passi in avanti sono stati fatti nel settore della distribuzione, ma siamo ancora lontani da una situazione ottimale. I privilegi garantiti ai farmacisti continuano ad essere tanti, cosi' come quelli riconosciuti ai notai che continuano ad essere una casta a numero chiuso. Il settore dei taxi, pero', e' forse quello piu' emblematico. Pochi soggetti hanno il potere di rendere piu' difficoltosa la vita a migliaia e a volte milioni di cittadini. Il comparto gode, con la complicita' dei Comuni e l'inettitudine del Governo centrale, di privilegi enormi per il numero chiuso di auto pubbliche che possono circolare. La normativa del settore e' una barriera all'entrata che congela i vantaggi per la casta. Il settore non e' solo protetto dall'ingresso di potenziali nuovi tassisti, ma ci sono specifici vincoli anche alle modalita' di erogazione del servizio. Guai se un tassista della citta' X invade il territorio del comune limitrofo Y. Insomma, le regole del settore impongono barriere anche alla creativita' di un tassista che potrebbe inventarsi un modo particolare di lavorare, con vantaggi per se' e per i consumatori. Concludiamo con una massima dell'economista Joseph Schumpeter: "Attenzione che il nuovo non nasce dal vecchio, ma il nuovo si affianca al vecchio, lo combatte e lo distrugge". Un sistema non concorrenziale prima o poi viene scalzato dall'innovazione e il botto del vecchio sara' tanto piu' forte quanto maggiore sara' stata la resistenza al cambiamento. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA REVISIONE CALDAIE: VECCHIE E NUOVE REGOLE Il d.lgs. 192/05 -il cosiddetto “codice dell'energia” attuativo della direttiva 2002/91/CE- ha adeguato la normativa precedente ai nuovi standard europei relativi all'efficienza e al rendimento energetico, alla riduzione dell'inquinamento e al risparmio energetico. In pratica vengono dettate nuove norme relativamente ai livelli di isolamento termico, all'installazione e manutenzione degli impianti, nonche' alla certificazione energetica degli edifici, che diventa obbligatoria per quelli nuovi o ristrutturati. Per quanto riguarda i controlli obbligatori degli impianti termici, ovvero le caldaie, il decreto ha fissato nuove scadenze semplificando sia gli adempimenti del cittadino che quelli dell'ente locale adibito al controllo. L'entrata in vigore delle nuove regole e' graduale e quindi la vecchia normativa (legge 10/91, d.p.r.412/93, d.p.r.551/99) non perde del tutto il suo valore, rimanendo temporaneamente valida. In piu' il decreto e' stato modificato di recente dal d.lgs.311/06, specificatamente proprio nell'allegato "L" che contiene le disposizioni relative alla manutenzione degli impianti (i testi delle due leggi sono disponibili in calce alla scheda, tra il link). Riportiamo, in breve, la situazione attuale: LE REVISIONI PERIODICHE Va innanzitutto distinta la manutenzione ordinaria dai controlli obbligatori previsti dalla legge: LA MANUTENZIONE ORDINARIA Sia le vecchie norme che le nuove lasciano all'impresa installatrice -in prima istanza- la possibilita' di fissare la frequenza e la tipologia delle operazioni di manutenzione, che normalmente comprendono controlli di funzionamento e di sicurezza (ricerca di eventuali perdite, per esempio) e una pulizia. Se la ditta installatrice non provvede, ci si deve riferire alle eventuali disposizioni del fabbricante riportate sul libretto d'impianto, che deve obbligatoriamente essere consegnato al proprietario dell'impianto stesso. In ultima istanza, in mancanza di riferimenti, valgono le norme UNI e CEI dello specifico apparecchio. Per le caldaie autonome, ovvero per gli impianti di potenza inferiore ai 35 kw che normalmente si trovano nelle nostre case, la norma di riferimento e' la UNI 10436/96, mentre per quelle condominiali, ovvero di potenza superiore ai 35 kw, valgono le norme UNI 10435/95. Entrambe prevedono manutenzioni con cadenza minima annuale. Il responsabile dell'impianto, ovvero l'occupante dell'unita' immobiliare ove questo si trova (sia esso il proprietario, l'inquilino o il "terzo responsabile" da questi nominato -normalmente la ditta manutentrice) oppure l'amministratore in caso di impianti condominiali, che NON disponga delle istruzioni dell'impresa installatrice ne' di quelle del fabbricante, deve attivarsi per reperirne copia facendo una specifica richiesta. Qualora non vi riesca, deve comunque far riferimento alle suddette norme UNI. Il libretto di impianto della caldaia e' in ogni caso la prima fonte di informazioni. Di solito esso rimanda alle periodicita' minime fissate dalla legge, che prevedono manutenzioni almeno annuali per tutti i tipi di caldaie (si vedano il d.p.r. 551/99 e le norme UNI 10435 o 10436 suddette), sia quelle di riscaldamento autonomo (di potenza inferiore ai 35 kw, dette anche "caldaiette"), sia quelle condominiali dei riscaldamenti centralizzati (di potenza superiore ai 35 kw). Il manutentore di fiducia, che di solito coincide con l'installatore -se non addirittura con il fabbricante- e' un utile punto di riferimento e dovrebbe saper fornire tutte le informazioni al riguardo, anche indicandone la "fonte" (che e' sempre bene chiedere, in modo da fare tutte le verifiche necessarie). I CONTROLLI DI LEGGE Riguardano in generale l'"efficienza energetica" dell'impianto e si esplicano con l'esame dei fumi, il controllo del rendimento di combustione, etc. Il libretto di impianto, anche in questo caso, rimane la prima fonte d'informazione sulla loro periodicita', ed in mancanza valgono gli intervalli minimi fissati dalla legge. Con il d.lgs.192/05, modificato dal d.lgs.311/06 tali intervalli sono cambiati diventando piu' ampi. Le nuove regole partono, formalmente, dalla data di entrata in vigore del primo decreto, ovvero dall' 8/10/2005. Esse riguardano, come chiarito dal ministero dello Sviluppo Economico nella circolare del Maggio 2006 (emessa per fugare dubbi ed evitare erronee interpretazioni del decreto) TUTTI gli impianti termici per il riscaldamento invernale, siano essi nuovi o gia' esistenti a tale data. Tuttavia, sia il decreto che la circolare specificano che le attivita' di accertamento avviate dai Comuni prima dell' 8/10/2005, e quindi impostate in conformita' alle normative precedenti, rimangono valide e possono essere portate a compimento fino alla loro normale scadenza, comunque non oltre un biennio dall'entrata in vigore del decreto. Cio' significa, in pratica, che le vecchie regole rimangono valide -come termine massimo- fino all'Ottobre 2007. SECONDO LE VECCHIE NORME i controlli di legge devono avvenire: - Per gli impianti di potenza inferiore ai 35kw: MINIMO OGNI DUE ANNI; - Per gli impianti di potenza dai 35 ai 350 kw: MINIMO OGNI ANNO. SECONDO LA NUOVA NORMATIVA: * per gli impianti alimentati a combustibile liquido o solido indipendentemente dalla potenza ovvero per quelli alimentati a gas (caldaie) di potenza nominale maggiore od uguale a 35 kw : MINIMO OGNI ANNO; * impianti a gas di potenza inferiore a 35 kw dotati di generatore di calore con anzianita' di installazione superiore agli 8 anni nonche' scaldabagni dotati di generatore di calore ad acqua calda a focolare aperto installati all'interno dei locali abitati: MINIMO OGNI DUE ANNI; * impianti di potenza inferiore a 35 kw con anzianita' inferiore agli 8 anni e comunque non rientranti nelle precedenti categorie: MINIMO OGNI QUATTRO ANNI; AL TERMINE DELLE OPERAZIONI -siano esse di manutenzione o di controllo- il tecnico deve provvedere a redigere e sottoscrivere un "rapporto di controllo tecnico” conforme ai modelli previsti dalla legge. Fino all'introduzione delle nuove regole i modelli (differenti a seconda della potenza dell'impianto) sono quelli contenuti negli allegati G ed H del D.p.r.551/99, sostituiti successivamente -con l'arrivo delle nuove regole- dagli allegati F e G del d.lgs.311/06 (si vedano testi di legge tra i link in calce alla scheda). Il responsabile dell'impianto (proprietario, conduttore, etc.) deve conservare l'originale del rapporto allegandola al libretto d'impianto. AUTOCERTIFICAZIONE ED ISPEZIONI Per gli impianti termici di potenza inferiore ai 35 kw la legge prevede la possibilita', per gli enti locali (il Comune o la Provincia nei casi in cui il Comune abbia meno di 40.000 abitanti), di stabilire che i controlli obbligatori si intendano effettuati nei casi in cui i cittadini certifichino i controlli eseguiti sulle proprie caldaie tramite la cosiddetta "autocertificazione". L'autocertificazione si effettua inviando al Comune o alla Provincia la copia dell'ultimo rapporto di controllo rilasciato dal manutentore insieme alla ricevuta di pagamento di un "bollino" di importo deciso dall'ente (di solito dai 5 ai 10 euro), pagabile normalmente tramite bollettino di conto corrente postale. La periodicita' e la scadenza di invio sono decise dal Comune, e normalmente coincidono con quelle delle verifiche tecniche. Nulla impedisce all'ente, pero', di prevedere periodicita' diverse, come per esempio Firenze, che ha fissato autocertificazioni biennali con scadenza alla fine del primo anno. In questi casi va inviata la copia del rapporto tecnico del primo anno. Secondo le nuove regole, in ogni caso, la copia del rapporto tecnico dev'essere inviata all'ente (Comune o Provincia) con cadenza non inferiore a due anni per gli impianti di potenza maggiore od uguale ai 35 kw e quattro anni per gli impianti di potenza inferiore ai 35 kw. Ricordiamo, in proposito, che le vecchie regole restano in vigore al massimo fino ad Ottobre 2007 (vedi sopra), a seconda del Comune che si prende in considerazione. E' bene, pertanto, riferirsi ad esso e al regolamento attualmente in vigore. L'ente locale deve inoltre provvedere ad eseguire ispezioni annuali al fine di riscontrare il rispetto delle norme nonche' la veridicita' dei controlli tecnici per almeno il 5% degli impianti presenti sul territorio, a cominciare da quelli per i quali non sono pervenuti i rapporti. Possono programmare le ispezioni a campione dando priorita' agli impianti piu' vecchi. Per chi aderisce all'autocertificazione le eventuali ispezioni (che comunque il Comune ha facolta' di effettuare) sono gratuite, mentre per chi non aderisce il costo e' quello intero stabilito dall'ente, di solito intorno ai 50/100 euro. C'e' da dire che il fatto di non aver aderito comporta maggiori probabilita' di venir scelti per le ispezioni, quindi il relativo costo diventa, di fatto, una sorta di "sanzione". COSTI E CONVENZIONI I costi delle manutenzioni ordinarie variano, ovviamente, a seconda della ditta a cui ci si rivolge, nonche' dal tipo di caldaia (murali o a basamento). Se non si sottoscrive un contratto sono spesso dovuti i diritti di chiamata, e la tariffa potrebbe essere commisurata alla durata dell'intervento. Il costo annuale di un abbonamento per una normale caldaia singola (di potenza inferiore ai 35kw) varia, abitualmente, da 70 a 150 euro a seconda che vi sia compresa la pulizia. C'e' da dire che spesso gli enti locali (i Comuni o le Province) sottoscrivono convenzioni con le associazioni dei manutentori inerenti la manutenzione ordinaria ed i controlli periodici delle caldaie di potenza inferiore ai 35 kw (quelle che piu' comunemente si trovano negli appartamenti), fissando delle tariffe annuali di manutenzione che non di rado comprendono anche gli adempimenti di autocertificazione. Queste convenzioni sono convenienti non solo perche' permettono di usufruire di un prezzo predeterminato, ma anche perche' assicurano l'utilizzo di tecnici abilitati e in un certo senso "garantiti", consentendo di affidare a questi tutti gli adempimenti, cosi' da evitare di doversene occupare di persona. L'adesione avviene con la firma di un contratto con la ditta di manutenzione, contratto che consigliamo -come sempre- di leggere attentamente in modo da valutare bene, nero su bianco, l'effettiva convenienza. Per consultare la lista dei tecnici convenzionati nonche' il testo delle convenzioni eventualmente usufruibili, si deve contattare il Comune (o la Provincia) oppure le varie associazioni locali di categoria (Confartigianato, Cna, etc.). LE SANZIONI Il responsabile dell'impianto, che come abbiamo gia' detto coincide con chi occupa l'immobile dove questo si trova (proprietario, inquilino oppure il "terzo responsabile" da questi nominato) deve mantenere in esercizio l'impianto e provvedere affinche' siano eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione secondo quanto prevede la legge. Se cio' non avviene sono applicabili sanzioni amministrative variabili da 500 fino a 3.000 euro. La legge consente inoltre alle imprese di distribuzione del gas di sospendere la fornitura su richiesta dell'ente locale (Comune o Provincia) nei casi in cui l'impianto risulti non conforme alle norme oppure qualora il responsabile dello stesso (proprietario, inquilino, etc.) si rifiuti ripetutamente di consentire i controlli. Per molti Comuni l'assenza del proprietario ai controlli fissati viene intesa come accesso negato e rifiuto, quindi e' bene fare attenzione, non sottovalutando l'importanza dei controlli e la propria responsabilita'. Il tecnico manutentore che non esegue i controlli conformemente a quanto dispone la legge o non rilascia il rapporto di controllo tecnico, e' punibile con una sanzione amministrativa variabile da 1.000 a 6.000 euro. L'amministrazione che applica la sanzione deve anche segnalare il comportamento del tecnico alla locale camera di commercio. LINK UTILI - Testo d.p.r. 412/93 integrato col d.p.r. 551/99: http://www.provincia.mantova.it/territorio/energia/pdf/dpr412_integrato_con_dpr_551.pdf - Testo d.lgs.192/05 con allegati: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/05192dl.htm - Circolare ministero dello Sviluppo Economico del 24/5/06: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/organigramma/documento.php?id=3579&id_area=4&id_servizio=5&sezione=organigramma&tema_dir=tema2 - Testo d.lgs.311/06 con allegati: http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/06311dl.htm (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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