====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 25-09-2007 al 01-10-2007 n.40/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Messico. Legalizzare le droghe per motivi di sanita' pubblica - Myanmar esempio di lotta alla droga? San Patrignano ha perso buona occasione per tacere - Myanmar. Politiche antidroga sono strumento prezioso di controllo e repressione - Spagna. Presentazione dell'indagine sull'uso di droghe tra studenti medi NOTIZIE - Usa. Utah. Lanciata campagna anti-metanfetamine - Usa. Ogni 38 secondi arrestato un fumatore di marijuana - Brasile. Proposta di legalizzazione nello Stato di Rio de Janeiro - Italia. Milano. Radicali a Moratti: istituire narcosala - Gb. Minori, schiavi delle bande criminali per coltivare la cannabis - Italia. Ambasciatore Venezuela: campagna elettorale Chavez mai finanziata da narcotrafficanti - Italia. Torino. Alleanza Nazionale si fa il test antidroga - Italia. Bologna. Gup assolve studenti: piantagione casalinga di marijuana non sempre reato - Italia. Torino. Radicali e Forum Droghe raccolgono firme per istituire narcosala - Italia. San Patrignano. "Squisito 2007", buon cibo da colture alternative - Italia. Torino. Mozione su "narcosale", si' di Chiamparino e Turco - Canada. Il Senlis chiede aiuto al Canada per opporsi alle fumigazioni statunitensi dei campi afghani - Usa. Oklahoma. 11,9 milioni di dollari in programmi contro la dipendenza da amfetamine - Spagna. Velista dell'Alinghi positivo alla cannabis - Italia. Torino. Appello consiglieri comunali: firmare la petizione per la narcosala - Usa. California. Raid della DEA in un locale dove e' distribuita la marijuana terapeutica - Italia. Bologna. Prc partecipa a "street parade" antiproibizionista - Italia. Roma. Azione giovani manifesta per chiusura smart-shop - Italia. Tribunale Cagliari: non e' reato coltivare cannabis per uso personale - Myanmar. Soldi Onu per le politiche del regime sull'oppio - Italia. Anche a Crema kit antidroga gratuiti alle famiglie - Italia. Sondaggio online Sky: 42% degli italiani favorevoli a narcosale. Turco: salvano la vita - Germania. I laender chiedono la distribuzione controllata di eroina - Italia. Milano. Radicali su narcosale: noi siamo pronti a raccogliere le firme...chi ci sta? - Italia. Cossiga presenta ddl "burla" per liberalizzare il narcotraffico - Portogallo. Accordo fra sette Paesi su Maoc-N, organismo atlantico antidroga ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 1 morti - 144 arresti - 425,065 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 238,020 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 187,045 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 45084 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 134008 piante di cannabis - 131 giorni di detenzione ARTICOLI 26-09-2007 Messico. Legalizzare le droghe per motivi di sanita' pubblica Ultimamente e' stato trattato a piu' riprese il tema della legalizzazione delle droghe, che a sua volta ha innescato delle reazioni in vari settori della societa'. Da un lato, ci sono i conservatori che considerano la legalizzazione delle droghe un atto immorale e irresponsabile, giacche', sostengono, esistono altri tipi d'alternativa per ridurre il consumo di droghe. Dall'altro, ci sono coloro che vorrebbero sradicare il problema situandolo in un contesto diverso dalla proibizione, per favorire il loro acquisto legale; in questo modo le sostanze stupefacenti avrebbero una minore attrazione sui consumatori, e in piu', vendita e prezzo dei prodotti sarebbero regolati per legge. Anche le reazioni nella comunita' giuridica sono variegate; alcuni ritengono che sarebbe un buon mezzo per controllare il consumo, mentre altri vanno al di la' della semplice legislazione, immaginando i possibili effetti ad ampio raggio. E' il caso di James Graham, che intravede la possibilita' del narcoturismo. "Direi che (le droghe) dovrebbero essere legali. Tuttavia, esiste un problema geografico. Se diventano legali solo in Messico, c'e' il rischio del narcoturismo, come e' il caso dell'Olanda. Quindi bisognerebbe pensare a un meccanismo che riesca a conciliare la legalizzazione delle droghe nel paese senza cadere nella trappola del problema menzionato", spiega il presidente del Club de Arbitraje de Monterrey. I precedenti insegnano che se in Messico si dovessero legalizzare consumo e vendita di certe sostanze, i paesi vicini, ma anche paesi di altri continenti, potrebbero avere interesse a sfruttare i benefici derivanti dalla legalizzazione. L'altro quesito e' se la legalizzazione porti a una riduzione dei consumi e della delinquenza. Ancora prima, ritiene Graham Weydert, la priorita' del governo messicano dovrebbe essere la sanita' pubblica, giacche' le nuove sostanze, come le droghe sintetiche, colpiscono piu' in fretta il sistema di contrasto, in quanto produrle costa poco. "La diminuzione del consumo e della delinquenza non dovrebbe essere la priorita', bensi' la sanita' pubblica. Mi spiego. Il Messico, come molti altri paesi oggi non ha problemi con le droghe tradizionali quali cocaina o marjiuana. Oggi quello che si vende sono le droghe sintetiche, per esempio i cristalli. La differenza dal punto di vista della Sanita' pubblica e' che queste nuove droghe sono molto piu' nocive di quelle tradizionali. Una volta compreso questo, bisogna sottolineare che le droghe sintetiche costano molto meno e sono piu' facili da produrre, cio' che incrementa sia la delinquenza sia il consumo". Inoltre, la legalizzazione dovrebbe essere accompagnata da un reale programma di prevenzione, poiche', spiega il professore, essa non e' una soluzione se non viene accompagnata da metodi alternativi per indirizzare tutti sulla buona via. "Solo la legalizzazione con un vero programma di prevenzione potrebbe permettere di limitare il rischio sanitario. Agli scettici, bastera' ricordare che in dieci anni gli americani hanno moltiplicato di 400% il loro bilancio per la repressione ma, nello stesso tempo, la dipendenza e' aumentata del 500%", informa Graham. Si sa che in alcuni paesi europei certe droghe sono permesse; alla domanda se si possa parlare di legalizzazione, Graham risponde che ci sono due termini per indicare questo fatto, depenalizzazione e legalizzazione, e che la prima e' piu' attraente per fini politici. "C'e' dibattito su depenalizzazione e legalizzazione. Per me e' lo stesso. La differenza e' semantica. Oggi sembra che la depenalizzazione si venda meglio politicamente della legalizzazione". Riguardo al fatto se nei paesi "legalizzatori" ci sia un tasso di delinquenza piu' basso, Graham spiega che le cifre non devono essere il criterio dell'efficacia del metodo, ma se le droghe sono tollerabili in certe quantita', cio' che non impedisce che continui ad imporsi il problema principale: la delinquenza. "Non ci sono cifre che servono, poiche' in nessun paese le droghe sono tutte legali. Esiste tolleranza per esempio verso la marjiuana, che normalmente non da' luogo alla criminalita'. Rispetto a cocaina ed eroina, e' legale solo l'uso personale, come in Messico. Pertanto, la delinquenza principale resta, narcotraffico, vendita, eccetera..." Circa il tipo di persone competenti a legiferare in materia, come potrebbero essere medici, psicologi, avvocati, Graham concorda che questi tre rami della scienza formerebbero un buon gruppo di lavoro, poiche' si tratta di un problema di sanita' pubblica e di prevenzione. Ancora sono da conoscere le opinioni dei "nostri legislatori" al riguardo; essi dovrebbero ascoltare le opinioni sia della comunita' giuridica, sia della comunita' medica e scientifica. Guillermo Jaramillo Torres Tratto da un articolo apparso sul quotidiano El Porverir del 20 settembre 2006; trad. di Rosa a Marca 29-09-2007 Myanmar esempio di lotta alla droga? San Patrignano ha perso buona occasione per tacere Certo che a San Patrignano hanno perso una buona occasione per tacere. Nei giorni in cui e' in corso una cruenta repressione del popolo birmano da parte di un regime totalitario, la comunita' di Muccioli parla del Myanmar (e del suo dittatore) come modello di repressione del narcotraffico (1). Mentre monaci, cittadini e giornalisti vengono picchiati ed uccisi solo per aver chiesto pacificamente di poter scegliere i propri governanti, dalle tavole imbandite della festa culinaria "Squisito", San Patrignano elogia l'impegno della Junta che, in collaborazione e con i soldi delle Nazioni Unite, avrebbe eradicato l'80% delle coltivazioni di papavero da oppio in dieci anni. Ricordiamo che il Myanmar e' uno dei maggiori produttori di metanfetamine, che, fabbricate facilmente anche in un sottoscala e quindi non visibili, stanno sostituendo l'oppio. Non solo, nel 2004 e' uscito fuori che i servizi segreti militari erano collusi con i narcotrafficanti. Inoltre una settimana fa, il rapporto annuale sulle droghe del Governo americano (che non puo' essere accusato di essere antiproibizionista) ha bocciato per il terzo anno consecutivo il Myanmar, definendo i suoi sforzi contro il narcotraffico "dimostrabilmente falliti" e giudicandolo uno dei maggiori centri globali del narcotraffico. Solo il Venezuela e' giudicato altrettanto negativamente. Tutto questo con possibilita' (o probabilita') che la Junta si finanzi ora con il traffico piu' "discreto" di metanfetamine, al contempo prendendo denaro dalla comunita' internazionale per coltivare te' o quant'altro. Lo stesso programma, quello elogiato da San Patrignano, che ha messo milioni e milioni di dollari dell'Onu nelle tasche dei talebani dell'Afghanistan. Chiediamo a San Patrignano di pensare a fondo su quello che dice, ed il modello di societa' che vorrebbe anche nel nostro Paese. La repressione non e' la giusta risposta alla malattia, e soprattutto alla dignita' e alla liberta' degli individui. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=17054 Donatella Poretti 29-09-2007 Myanmar. Politiche antidroga sono strumento prezioso di controllo e repressione San Patrignano, da sempre un campione della politica repressiva sulle droghe, ha ieri elogiato la dittatura del Myanmar per i risultati ottenuti contro il traffico di droga. Negli ultimi anni, le coltivazioni di oppio sarebbero infatti diminuite dell'80%, grazie anche ai finanziamenti delle Nazioni Unite. A parte il cattivo gusto di elogiare le politiche di repressione sulla droga di un regime totalitario che proprio in questi giorni ha puntato le armi sui propri cittadini, e' forse il caso di ricordare quali sono i metodi e risultati della Junta birmana: - arresto di giovani donne che hanno denunciato violenze sessuali dei soldati; - sospetti narcotrafficanti torturati e uccisi dagli agenti antinarcotici; - il Governo lascia che alcuni capi del narcotraffico continuino a produrre oppio in cambio di un loro aiuto a reprimere la resistenza; - eradicazione selettiva, ovvero eradicazione esclusiva dei coltivatori nelle zone in cui operano organizzazioni antigovernative; - campi espropriati a contadini ora coltivati da ex ufficiali dell'esercito; - su 22 cittadine dichiarate "liberate da oppio" da Governo e Unodc (l'agenzia Onu sulledroghe), almeno 11 continuano a coltivarlo; - se una citta' viene liberata dall'oppio, le altre vicine cominciano a produrre lontano dagli occhi dell'Unodc; - esodo di massa di contadini dalle aree che rientrano nel progetto delle Nazioni Unite sulle colture alternative a causa dell'imposizione di tasse troppo alte (The Transnational Institute). Secondo l'Onu ed il Governo Usa, sarebbero un milioni i rifugiati nei Paesi limitrofi e all'interno del Paese; - il Myanmar ha il piu' alto numero di bambini soldati al mondo (Rapporto Onu); - I bambini soldato partono dall'eta' di 11 anni (Human Rights Watch); - Il 20 percento dell'esercito e' composto di minori (Coalition to Stop the Use of Child Soldiers); - Governo e' coinvolto nel traffico di esseri umani (Dipartimento di Stato Usa, 2006); - oltre mille prigionieri politici; - uso militare della violenza sessuale su donne e bambini come strumento di repressione; - produzione di metanfetamine, prodotte in laboratori nascosti, continua a crescere; - per tre anni consecutivi, la Casa Bianca giudica gli sforzi antidroga della dittatura di Burma "dimostrabilmente falliti", e definisce il Paese uno dei maggiori centri del narcotraffico al mondo; - lo stesso programma dell'Unodc che oggi finanzia le colture alternative in Myanmar, ha finanziato per anni la dittatura talebana in Afghanistan (oggi il primo produttore di oppio al mondo); - servizi segreti militari coinvolti nel narcotraffico; - arresti e tortura dei familiari dei contadini per "incoraggiarli" a scegliere colture alternative all'oppio. Questi sono solo alcuni dei "successi" della giunta militare, che ogni hanno celebra con un grande falo' di sostanze sequestrate e parate militari il suo impegno contro il narcotraffico. Noi temiamo che la politica antidroga birmana, finanziata dalle Nazioni Unite come gia' quella dell'Afghanistan, sia un altro prezioso strumento di controllo e repressione di un brutale regime ai danni dei suoi cittadini. Tutt'altro che da elogiare. Pietro Yates Moretti 30-09-2007 Spagna. Presentazione dell'indagine sull'uso di droghe tra studenti medi Gli adolescenti imparano a temere le droghe. Dopo dodici anni di indagini, questa e' la prima volta che si registra un calo nel consumo di hashish e cocaina. Gli studenti dai 14 ai 18 anni sono piu' restii dei loro predecessori a consumare alcol, tabacco, hashish e cocaina. O per lo meno lo si deduce dall'ultima Encuesta Escolar, elaborata nel 2006 tra 26.454 ragazzi e ragazze, alunni di 577 istituti pubblici e privati di tutta la Spagna. I dati mostrano che, per la prima volta da quando si svolge quest'inchiesta -dal 1994-, la quota di consumatori di hashish e cocaina diminuisce, mentre si conferma il calo di tabacco e alcol (le quattro droghe piu' comuni). In concreto, la percentuale di studenti, che aveva fumato hashish nei 30 giorni precedenti l'inchiesta e' passata dal 25,1% al 20,1% tra il 2004 e il 2006 (una cifra mai tanto bassa dal 1998); quella della cocaina e' scesa dal 3,8% al 2,3% (la minore dal 1996); per quanto riguarda il tabacco e' al 14,8% (era il 21,6% nel 1994) e l'alcol -la droga piu' diffusa- e' scesa al 58% (nel 1994 era al 74,1%). "Non bisogna fare gli ottimisti", dice la delegata governativa per il Plan Nacional sobre Drogas, Carmen Moya, "pero' indica che siamo sulla strada giusta". Meno prudente, il direttore di Fundacion de Ayuda contra la Drogadiccion, Ignacio Calderon, che esprime la sua "enorme soddisfazione". Tutt'e due concordano sul fatto che "bisogna continuare a lavorare". Il cambiamento non dipende da una sola misura, affermano gli esperti consultati. Ci sono tre fattori sottolineati dalla signora Moya: quando un ragazzo fuma uno spinello o sniffa una striscia di cocaina e' piu' consapevole degli effetti negativi sulla salute, e non solo a lungo termine. Inoltre, l'aver spostato la responsabilita' delle politiche sulla droga dal ministero degli Interni a quello della Sanita' ha avuto una conseguenza diretta su questa percezione. Detto, senza disprezzare in alcun modo le misure di polizia -come la vigilanza nei pressi delle scuole e dei luoghi di divertimento- un fatto che, per la prima volta, fa dire ai giovani che comprare droga gli costa di piu'. C'e' poi un terzo fattore, apparentemente contraddittorio: cresce il numero dei minorenni che partecipano ai programmi di disassuefazione. La spiegazione potrebbe essere che, oggi, se un ragazzo usa una sostanza, e' probabile che conosca qualcuno che l'ha sperimentata prima di lui e ne abbia visto gli effetti. La conoscenza "agisce da semaforo rosso", dice Moya. Il direttore di Comunicacion de Proyecto Hombre, Lino Salas, che tra i suoi 17.000 utenti in trattamento conta anche 2.000 minorenni, aggiunge un'altra interpretazione. "I genitori -soprattutto le mamme- reagiscono con piu' rapidita'. Di fatto, un terzo dei casi che abbiamo non richiede un trattamento; si tratta di casi d'abuso sporadico che si risolvono con l'assistenza educativa e famigliare". Ma l'indagine ha anche delle zone d'ombra. Una di queste e' il policonsumo. La mescolanza di alcol, tabacco e hashish e' abituale, e gli effetti si acutizzano. Inoltre "il policonsumo avviene prima, in tre anni, mentre in precedenza la media era di dieci", sostiene Salas. Un altro fattore e' l'abuso d'alcol. Il 58% dei minorenni assicura d'aver comprato alcol nei supermercati e il 37% negli ipermercati malgrado che la vendita sia proibita. Il consumo d'alcol si concentra nel fine settimana. Il 99,5% dei minori che ammette d'aver consumato alcolici negli ultimi 30 giorni, lo ha fatto tra il venerdi' e la domenica. Inoltre, il 44,1% dei consumatori dell'ultimo mese si e' ubriacato alcune volte nel periodo contemplato. Il cosiddetto consumo en atracon o binge drinking ha un impatto notevole: il 53,4% di coloro che hanno dichiarato d'aver consumato alcol nell'ultimo mese afferma d'aver bevuto cinque o piu' boccali o bicchieri in una sola volta. E la conseguenza dell'eccesso e' confermata, insiste la delegata Moya: causa danni cerebrali a lungo termine, ad esempio la perdita del ricordo di quello che e' successo mentre si beveva. Cio' che viene bevuto di piu' nel fine settimana sono cocktail e superalcolici, mentre nei giorni lavorativi predomina la birra. Lo studio rileva anche il legame pericoloso tra alcol e guida. Benche' i soggetti intervistati non abbiano ancora l'eta' per guidare, il 22% afferma d'essere gia' salito su un veicolo condotto da qualcuno che aveva alzato il gomito. L'altra evidenza e' il rapporto tra tabacco e cannabis. Se si prendono i dati dei fumatori regolari di sigarette e i consumatori abituali di hashish o marijuana, questi ultimi sono di piu'. Benche' le due cifre non siano direttamente confrontabili, il fatto che si tratti di due sostanze che s'assumono con la stessa modalita' e che vengono mescolate, l'effetto risulta potenziato. Differenze di genere. Le ragazze preferiscono le droghe legali. La quota di studenti maschi e femmine che affermano d'aver bevuto alcol negli ultimi 30 giorni e' praticamente la stessa (58,1% i ragazzi, 58% le ragazze). In compenso le studentesse fumano di piu': il 30,6% nell'ultimo mese, contro il 24,8% dei maschi. Al contrario, i ragazzi sono piu' affezionati alle droghe illegali. Un discorso a parte e' quello della cannabis, che si avvicina sempre di piu' al tabacco (e' la sostanza i cui danni sono meno evidenti, anche se causano certamente la perdita di concentrazione ed e' molto legata all'insuccesso scolastico): se il 24,8% dei ragazzi aveva fumato tabacco nei 30 giorni precedenti l'inchiesta, il 22,3% dei maschi aveva assunto cannabis. In quanto alle ragazze, che fumano piu' sigarette, solo il 18% aveva fumato hashish. Per le altre droghe, la quota dei consumatori maschi raddoppia (vedi cocaina) o triplica (ecstasy e allucinogeni). Eroina. La droga marginale per antonomasia, l'eroina, e' l'unica il cui consumo aumenti tra gli studenti, secondo l'indagine del 2006. Tra i ragazzi dai 14 ai 18 anni intervistati ne fa uso l'1%, che e' il doppio dei consumatori -abituali o occasionali- del 2002. Lo 0,5% aveva assunto eroina nel mese precedente l'indagine e lo 0,8% negli ultimi dodici mesi. La causa di questa "persistenza" si spiega, in primo luogo, col fatto che essendo un consumo trascurabile, una variazione anche minima balza subito agli occhi. Ma, al di la' delle variazioni aritmetiche, e' in atto un cambiamento "verso cui occorre essere vigili", spiega Carmen Moya: l'eroina non s'associa piu' ad ambienti degradati, ne' si inietta; si sniffa, e la si usa mescolandola ad altre sostanze stimolanti nel fine settimana. "Altro elemento che si annuncia, per cui il Plan sta per iniziare uno studio, e' un aumento importante dell'offerta" d'eroina, cio' che fa supporre un calo di prezzo, anche se non sembra destinata a crescere di piu', conclude Moya. Emilio De Benito Tratto da El Pais del 29 settembre 2007 (traduzione di Rosa a Marca) -------------------------------------- NOTIZIE 25-09-2007 Usa. Utah. Lanciata campagna anti-metanfetamine E' stata lanciata una nuova campagna contro le metanfetamine diretta a coloro che sembrano, a prima vista, non toccati dal problema. La campagna di due milioni di dollari "End Meth Now", sara' trasmessa in TV, radio e giornali di lingua inglese e spagnola, e spieghera' quanto la sostanza sia distruttiva e accattivante per chiunque. Il Governatore Jon Huntsman Jr. e il suo ufficio sostengono la campagna, consapevoli della gravita' della situazione nello Stato. Il primo dei cinque piani della campagna provvedera' ad istruire figure professionali che parteciperanno alle campagne informative dirette ai cittadini. 25-09-2007 Usa. Ogni 38 secondi arrestato un fumatore di marijuana Raggiunto il record degli arresti per marijuana. Il rapporto annuale del Federal Bureau of Investigation (FBI) rivela che la polizia nel 2006 ha arrestato 829,625 persone per reati connessi alla marijuana. Negli Stati Uniti, il 44% degli arresti effettuati riguarda reati connessi alla marijuana. "Questi numeri sminuiscono il mito secondo cui la polizia non colpisca la marijuana e i reati non violenti ad essa connessi", ha dichiarato il direttore esecutivo della NORML (The National Organization for the Reform of Marijuana Laws) Allen St.Pierre. Il quale ha aggiunto che negli Stati Uniti ogni 38 secondi viene arrestato un fumatore di marijuana, e che nel complesso degli arresti eseguiti per droga, circa l'89% riguarda il semplice possesso. 25-09-2007 Brasile. Proposta di legalizzazione nello Stato di Rio de Janeiro Il governatore dello Stato di Rio de Janeiro, Sergio Cabral, contempla la possibilita' di legalizzare le droghe per ridurre l'alto grado di crimine e violenza sul territorio. Ha detto che e' tempo di discutere dell'argomento giacche', secondo lui, gran parte della criminalita' a Rio de Janeiro e' dovuta alla proibizione dell'uso e della vendita di droghe. "Molti dei crimini che avvengono nel mio Stato e nella citta' sono causa della proibizione (delle droghe), molti giovani muoiono nella guerra per i punti di vendita della droga." Il governatore non ha pero' fornito dettagli sulle sostanze da legalizzare. Ha solo detto che nella sua lotta al crimine organizzato progetta di copiare le tecniche utilizzate a New York e in Colombia, aggiungendo che auspica l'avvio di un dibattito sulla legalizzazione in Brasile e nel mondo. Hanno ragione gli Stati Uniti con la loro politica conservatrice sulle droghe? "Dalla mia prospettiva e' assolutamente sbagliata". Cabral ha assunto l'incarico lo scorso gennaio, con la promessa che la lotta al crimine sarebbe stata la priorita'. Pochi giorni dopo il suo insediamento, chiese al Governo federale l'invio di truppe di sicurezza per lottare contro le bande organizzate. La violenza tra bande ha causato piu' di venti morti dall'inzio dell'anno. Rio de Janeiro regsitra una quota annuale di 40 omicidi per 100.000 persone, tra le piu' alte dell'America Latina. 25-09-2007 Italia. Milano. Radicali a Moratti: istituire narcosala Dichiarazione di Valerio Federico (segretario Ass.E.Tortora-Radicali Milano) e di Virginia Fiume (giunta segreteria Ass.E.Tortora-Radicali Milano): E' davvero una coincidenza singolare che a Milano si ricominci a parlare dell'ennesimo "allarme eroina" proprio a due giorni dalla conclusione del convegno in cui il Sindaco Moratti ha dichiarato guerra a tutte le politiche di riduzione del danno. Quanti dei genitori che hanno paura di lasciare liberamente correre i figli nei giardini per paura delle siringhe si farebbero incantare dal mito della "tolleranza zero" propinatogli dalla coppia Moratti/Muccioli se comprendessero appieno che la riduzione del danno per i cittadini tossicodipendenti va di pari passo con l'aumento della sicurezza per tutti i cittadini? In concreto: una narcosala significa più tossicodipendenti agganciati dai servizi sanitari, meno overdosi, meno siringhe in strada, meno paura e meno violenza. Che la Moratti finga di non capire questo non ci stupisce: il proibizionismo è così comodo per un politico, soprattutto se di centrodestra! Ci stupisce e, diciamolo, ci indigna il silenzio tombale della sinistra milanese, che non sia la solita litania antimorattiana. Compagni, apriamo la discussione su come impostare una seria politica di riduzione del danno a Milano?. 25-09-2007 Gb. Minori, schiavi delle bande criminali per coltivare la cannabis Dai frequenti ritrovamenti della polizia, almeno un bambino alla settimana, le bande criminali sono coinvolte nei traffici dei minori da destinare alla coltivazione di cannabis nelle fattorie locali. Un gruppo, chiamato "End Child Prostitution, Child Pornography and the Trafficking of Children for Sexual Purposes" (ECPAT) rivela che si e' visto un incremento di questi traffici del 5% rispetto allo scorso anno. I bambini, molto spesso vietnamiti, sono portati in Gran Bretagna per coltivare la droga per le organizzazioni criminali. La polizia ritiene che molte associazioni criminali, spesso vietnamite, abbiano diretto i loro affari verso la cannabis a causa della declassificazione nel 2004 della sostanza da Classe B a C. La tesi della polizia non spiega pero' come mai la malavita avrebbe deciso di ignorare improvvisamente il ben piu' grave reato di traffico di minori, solo perche' le tabelle sugli stupefacenti sono state modificate. 25-09-2007 Italia. Ambasciatore Venezuela: campagna elettorale Chavez mai finanziata da narcotrafficanti Il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, attraverso la sua ambasciata in Italia, smentisce categoricamente che il presidente Hugo Chavez sia stato finanziato durante la campagna elettorale da un presunto narcotrafficante, Marco Walter Alexander, alias Alex Del Nogal, arrestato il 14 settembre scorso a Milano e gia' comparso davanti ai magistrati di Palermo che lo accusano di traffico internazionale di stupefacenti. Riferendosi ad una notizia del 21 settembre scorso, la nota diplomatica parla di 'menzogne e calunnie finalizzate a macchiare' l'immagine del Presidente Chavez, da parte di 'portaborse dell'impero che non perdonano che si porti avanti un processo di cambiamento radicale che sta ridando dignita' a coloro che storicamente sono stati dimenticati per volonta' di potenti minoranze che hanno saccheggiato la nostra nazione per secoli'. 26-09-2007 Italia. Torino. Alleanza Nazionale si fa il test antidroga Test antidroga per i consiglieri di Alleanza Nazionale in Provincia di Torino. Oggi i rappresentanti a Palazzo Cisterna del partito di Gianfranco Fini si sono recati all'ospedale Mauriziano per sottoporsi all'analisi del capello e delle urine. Gli stessi che chiedono di fare anche al presidente della Provincia, Antonio Saitta. 'Crediamo che questa iniziativa possa riavvicinare la gente alla politica, dimostrando che ci sono anche politici che fanno quello che dicono. Invitiamo quindi anche il presidente Saitta a fare il test antidroga per dimostrare che anche lui, come noi, non fa solo parole, ma anche fatti, e contribuire cosi' al riavvicinamento tra la politica e la societa''. Per il presidente provinciale del partito, Agostino Ghiglia, 'chi ha incarichi elettivi ha l'obbligo morale di esporsi in prima persona proponendosi come modello positivo nei confronti dei cittadini e soprattutto delle giovani generazioni'. Per questo motivo, oltre a Saitta, An ha invitato a sottoporsi al test antidroga anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e tutti i consiglieri comunali, provinciali e regionali. 26-09-2007 Italia. Bologna. Gup assolve studenti: piantagione casalinga di marijuana non sempre reato Mandati a processo perche' sorpresi a coltivare cinque piantine di marijuana in casa, oggi due studenti di 24 e 25 anni sono stati assolti dal gup di Bologna Andrea Scarpa perche' il fatto non sussiste. Il giudice ha fatto sua una sentenza della Cassazione depositata il 10 maggio scorso, la numero 17983/07, secondo la quale la coltivazione cosiddetta domestica non e' penalmente perseguibile neanche dopo la legge Fini-Giovanardi. Secondo la Suprema Corte spetta al giudice valutare di volta in volta se una cosiddetta piantagione rientra nel concetto di coltivazione per le sue dimensioni oppure e' qualcosa di non rilevante penalmente come in questo caso. Nel gennaio del 2004 gli agenti della polizia municipale andarono a casa dei due studenti su richiesta di alcuni condomini che si lamentavano del rumore. Nell'appartamento c'era un forte odore di droga e cosi' decisero di chiamare i carabinieri per un controllo. I militari scoprirono cosi' che in un armadio i due avevano ricavato una serra e li denunciarono. 26-09-2007 Italia. Torino. Radicali e Forum Droghe raccolgono firme per istituire narcosala Raccolta di firme, domani, a Torino, presso la sede universitaria delle facolta' umanistiche, organizzata dai radicali, per chiedere una narcosala nel capoluogo piemontese. La raccolta firme e' promossa da Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Forum Droghe e Malega 9 Produzioni. Ogni settimana, fino almeno novembre, vi saranno due postazioni di raccolta firme fisse. "L'inizio della raccolta firme e' stato promettente -osservano Domenico Massano, dell'Associazione Aglietta e Giulio Manfredi, esponente radicale- in due tavoli abbiamo raccolto oltre 100 firme, provenienti da cittadini torinesi delle piu' diverse eta' ed estrazioni sociali. E' la prova che, nonostante campagne di stampa terroristiche, e' possibile spiegare a chiunque si fermi al banchetto che la narcosala e' uno strumento socio-sanitario non solamente di riduzione del danno per i cittadini tossicodipendenti ma anche, nello stesso tempo, di riduzione dell'insicurezza, della paura, della violenza, che andrebbe a vantaggio di tutti gli altri abitanti della strada, del quartiere, della citta". 26-09-2007 Italia. San Patrignano. "Squisito 2007", buon cibo da colture alternative Ridurre l'offerta di droga e' possibile. Per sapere come, basta visitare l'area "goodFOOD", novita' della quarta edizione della manifestazione enogastronomica Squisito!, che avra' luogo a San Patrignano dal 28 al 30 settembre. "GoodFOOD" raggruppa 13 progetti realizzati in tutto il mondo dalle agenzie delle Nazioni Unite (UNODC), da organizzazioni non governative, da imprese sociali e non profit che sono riuscite a costruire risposte concrete ad emarginazione, poverta' e droga, utilizzando quali strumenti il cibo e la sua filiera produttiva. La missione della Ong DACAAR, da piu' di vent'anni impegnata in Afghanistan, si concentra dal 2005 su attivita' che promuovono lo sviluppo di colture alternative nella provincia di Herat, dove le piantagioni di oppio sono state sostituite da coltivazioni di ortaggi e zafferano. Proprio questa preziosa spezia -un chilo viene venduto in Europa tra i 3000-4000 euro- si e' rivelata nel tempo un'alternativa realizzabile e credibile per i contadini afghani, data la resa altissima della pianta anche in piccoli appezzamenti. Due rappresentanti dell'organizzazione afghana, Mohammad Hashim e Ghaffar Hazmiday e la principessa Homaira Wali, nipote dello scomparso re afgano Zahir Shah incontreranno la stampa domenica 30 settembre insieme a Heidi KÃzhn, l'instancabile fondatrice dell'associazione americana "Roots of Peace" (quartier generale in California e ufficio a Kabul). L'organizzazione umanitaria americana porta a San Patrignano una testimonianza straordinaria: gli interventi che realizza in tutto il mondo per bonificare dalle mine territori devastati dai conflitti bellici. Al posto delle mine, "Roots of Peace", pianta viti da cui ricavare uva e vino, oppure sostiene le cooperative di contadini locali nella coltivazione dei frutti e degli ortaggi tipici del loro Paese. Afghanistan e droga, un business in mano ai talebani. Il recente rapporto dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) conferma -secondo quanto sottolinea una nota di San Patrignano- l'incremento della produzione di oppio. Nel 2007, la superficie dei campi di papavero in Afghanistan ha raggiunto i 193.000 ettari, un aumento del 17% rispetto al 2006, mentre la produzione e' stata di 8.200 tonnellate, con un piu' 34%. Mentre, dalla Colombia, arrivano invece buone notizie sul fronte cocaina, un'emergenza sempre piu' sentita anche in Italia dove il numero dei consumatori ha raggiunto quota 2milioni. Nel Paese sudamericano il numero di ettari coltivati a coca e' diminuito dai 160mila del 2000 agli 86mila del 2005. Ed a testimoniare come le colture alternative, siano strade percorribili per i contadini del terzo mondo lo dimostra un progetto di collaborazione Colombia-Italia. 27-09-2007 Italia. Torino. Mozione su "narcosale", si' di Chiamparino e Turco E' stata presentata oggi alla Commissioni Politiche sociali e Sport e Cultura del Comune di Torino, riunite congiuntamente, una mozione firmata da 20 consiglieri della maggioranza di centro sinistra che impegna il sindaco e la giunta a predisporre la sperimentazione di 'sale del consumo', le cosiddette narcosale, dove i tossicodipendenti possano consumare sotto controllo medico la droga. Le commissioni hanno pero' deciso di fare ulteriori approfondimenti e di ridiscutere la mozione fra 15 giorni. Primo firmatario della mozione e' il consigliere Marco Grimaldi, della Sinistra Democratica, il quale ha stamani spiegato che l'iniziativa va nel senso di quanto sperimentato con successo in altre citta' europee, come Amsterdam, Madrid, Francoforte e Rotterdam. 'Lo scopo e' quello di non lasciare sole persone gia' molto provate dal dramma che vivono e nello stesso tempo attivare insieme a loro un percorso di recupero'. 'Qualcuno dice che questa iniziativa e' lassista -ha detto il capogruppo dell' Ulivo, Andrea Giorgis, che non ha firmato la mozione dei 20 consiglieri del centro sinistra (ve ne sono anche tre della Margherita)- ma e' esattamente il contrario, noi crediamo che il progetto dimostri come lo Stato, in questo modo, affermi che il drogarsi non e' una manifestazione della liberta', ma un problema di cui la societa' deve farsi carico per elaborarlo e superarlo'. Le Sale del Consumo, ha proseguito Giorgis dovranno essere un 'primo, fondamentale tassello per attivare, insieme agli esperti e ai medici che vi presteranno collaborazione, dei percorsi di recupero e disintossicazione. Luoghi dove si consuma e ovviamente non si compra la droga. Legali perche' in Italia non e' illegale il consumo dei droga, ma la sua vendita'. Piu' cauto il consigliere della Margherita Gavino Olmeo: 'Dobbiamo per forza fare qualcosa, ma mi lascia perplesso il fatto che vogliamo dare legalita' al consumo di una sostanza illegale'. CHIAMPARINO, SI' A NARCOSALE MA SOLO A CERTE CONDIZIONI - Anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, scende in campo sulla vicenda dellle 'sale del consumo', le cosiddette narcosale, che venti consiglieri comunali hanno chiesto di istituire in via sperimentale sotto la Mole. 'Come ho gia' avuto modo di dire piu' volte -sottolinea il primo cittadino - il progetto delle narcosale va nella direzione giusta. A patto che si rispettino alcune condizioni'. 'Deve essere innanzitutto un progetto sperimentale rivolto ai tossicodipendenti cronici e che va verificato strada facendo', precisa Chiamparino osservando poi che 'deve essere inserito in un contesto di assistenza sanitaria, psicologica e sociale che si configuri all'interno di un percorso di recupero del tossicodipendente che in ogni caso deve essere consenziente'. MINISTRO TURCO: INIZIATIVA POSITIVA - "E' una proposta che non c'entra con l'antiproibizionismo, ma riguarda la sanita' pubblica, ed e' gia' praticata in molti paesi europei, anche dove vigono politiche proibizioniste. L'iniziativa non puo' non avere il mio plauso". Cosi' il ministro della Salute, Livia Turco, commenta la mozione del Consiglio comunale di Torino circa l'avvio di una sperimentazione di 'Sale del Consumo', rivolte a chi fa uso di droga, con l'obiettivo di intercettare i fruitori di sostanze riducendo il consumo in luoghi pubblici. Le cosiddette "Narcosale", ha sottolineato il Ministro, devono avere come obiettivo "non lasciare solo, ai margini, ad alimentare l'illegalita', chi non e' ancora riuscito a uscire dalla droga. E' importante - ha ribadito - che si avvii la sperimentazione per valutarne l'efficacia" COME FUNZIONA A BERLINO - Gli spazi speciali per il consumo di stupefacenti a Berlino esistono dal 2003, in base ad una legge istitutiva federale in vigore dal 28 maggio 2000, quando era al governo una coalizione Spd-Verdi. La materia e' di competenza regionale, ha spiegato oggi all'Ansa un esperto del ministero della Salute, per cui in questo momento in Germania solo 10 dei 16 Laender offrono questi spazi. Al momento non esistono in Baden-Wuerttemberg, in Baviera e in Turingia, governate dalla destra Cdu. Le prime 'Fixerstube' (traducibile come 'locale per drogati') sono state aperte nel 2001 a Muenster, in Nordreno-Vestfalia (ovest). Attualmente in tutta la Germania sono 28 gli spazi che offrono la possibilita' di consumare propri stupefacenti (eroina, cocaina o altro), sotto il controllo e l'assistenza di personale sanitario (per esempio, si puo' avere una siringa nuova usa-e-getta) e assistenti sociali. Questi ultimi cercano di convincere i drogati a sottoporsi a terapie di disassuefazione. Chiaramente ci sono alcune regole da rispettare: assolutamente vietato smerciare, al minimo atto di aggressivita' si viene espulsi, l'ingresso e' permesso soltanto ai maggiorenni, cioe' a chi ha piu' di 18 anni. Berlino, la capitale della Germania e anche probabilmente del consumo di stupefacenti offre tre spazi di questo genere, dei quali uno e' addirittura un autobus che gira per la citta' e permette al suo interno il consumo di stupefacenti anche a chi non e' in grado di arrivare fino ai punti fissi, situati principalmente nel centro della capitale in quanto il fenomeno degli stupefacenti in qualche modo tende a far confluire i tossici nelle zone piu' frequentate. L'autobus a Berlino si muove soprattutto nelle zone note come punto d'incontro per tossicodipendenti. COMMENTI "Sono assolutamente contraria alle 'stanze del buco'. Do' un giudizio negativo, perche' il problema della tossicodipendenza va affrontato con misure radicalmente diverse". Cosi' la senatrice cattolica Paola Binetti (Dl) in merito al progetto di narcosale previsto a Torino, prima citta' d'Italia a a fare un'esperienza di questo genere. "Da un lato- sottolinea la parlamentare teodem- non e' facile immaginare un'azione di prevenzione forte ed esigente, a cui si erano detti d'accordo i ministri Turco Fioroni e Ferrero". Ma, di fatto, osserva Binetti, "non e' partita neanche un'azione di riabilitazione che permetta di raggiungere, attraverso i centri, l'obiettivo di sottrarre i pazienti al dramma della droga, che- chiosa la senatrice della Margherita- e' non solo un dramma personale, ma anche sociale e politico". "Non voglio entrare nel merito e nel dibattito sulla narcosale, per noi e' importante un lavoro concreto, fatto tutti i giorni dell'anno". Cosi' Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, raggiunto telefonicamente nel corso suo pellegrinaggio a Lourdes, commenta il progetto di narcosale che fara' di Torino, la prima citta' d'Italia a sperimentare le cosidette 'shooting rooms'. "Il nostro e' un lavoro costante di conoscenza, incontro e accompagnamento delle persone che hanno bisogno. Noi- sottolinea Don Ciotti- lavoriamo quotidianamente sulle strade, anche a favore delle vittime di reati, aiutando le persone a 360 gradi a vivere e rinascere". "Davvero, ormai non ci sono piu' limiti, non ci sono piu' confini. Oggi ci arriva la notizia che a Torino e' tutto pronto e che si vuol passare dalle parole ai fatti: le stanze del buco o, piu' elegantemente, narcosale diverranno una realta'. Chi vuole drogarsi, si puo' accomodare". E' quanto dichiara Maria Elisabetta Casellati, vicepresidente dei senatori di Forza Italia, secondo cui "la sinistra estrema continua a dettare legge, imponendo tutto cio' che va contro il buonsenso. Addirittura- continua la senatrice- per far digerire una proposta inaccettabile, si sostiene che le stanze del buco serviranno solo come tappa di un percorso di recupero del tossicodipendente. E' come se, per far disintossicare un alcolizzato, lo si portasse al bar, a bere superalcolici". "La verita'- chiude Casellati- e' che cosi' si da' partita vinta ai fautori della droga libera e noi non vogliamo assistere passivamente a questo scempio". "Questa e' pazzia. L'idea di aprire stanze del buco dove chi vuole puo' andare a drogarsi e' folle. E' questo il messaggio che la sinistra vuole lanciare ai nostri giovani?" Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord, commenta cosi' l'idea della maggioranza che governa Torino di aprire le 'narcosale' sotto la Mole. "Questa e' la sinistra del mondo alla rovescia- aggiunge il deputato leghista- che regala droga e concede luoghi dove potersi bucare. Questa e' follia pura, che stravolge la nostra societa'". "Qual e' il messaggio che vogliono lanciare ai nostri giovani? Che drogarsi sia lecito?- si chiede Grimoldi- La sinistra vuole annichilire, con le sue politiche permissive, un'intera generazione. Avranno il coraggio di portare sulle proprie spalle questo peso e questa colpa?" No alla proposta avanzata a Torino di istituire le 'narcosale' per il consumo della droga, che sono 'un cinema dove vedere la morte in diretta'. Lo afferma la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore. 'La nuova ricetta per la salute - si lgge in una nota - la scrive il Governo con il sindaco di Torino: al via le narcosale, o 'stanze del buco'. Una vera e propria spa per i consumatori di droghe o chi vorra' iniziare l'esperienza del mondo parallelo. Rimedio terapeutico in totale linea con quanto gia' esternato qualche mese fa dai Ministri del Governo Ferrero e Turco, recidivi del vizietto di aumentare le dosi di droga per l'uso personale'. 'La preoccupante escalation di permissivismo e tolleranza nei confronti delle droghe, sostenuta anche da molti altri rappresentanti dell'esecutivo, mette in luce - scrive Binacofiore - la totale irresponsabilita' di questo 'Governo un po' fumato' sui temi della solidarieta' sociale e della lotta alle droghe. Ma quali cure? Qui si gioca con la pelle della gente. Chiamparino vuole chiudere in una stanza-ghetto un problema per incapacita' del Governo a risolverlo o peggio per fini elettoralistici. Le narcosale sono solo un cinema dove vedere la morte in diretta'. "No alla droga di Stato. Sono assolutamente contraria alle narcosale. Respingiamo con fermezza il modello propugnato dagli amministratori e dai ministri della sinistra". Lo afferma Isabella Bertolini, VicePresidente dei Deputati di Forza Italia, ha dichiarato. "No alle istituzioni che distribuiscono siringhe, droga e morte - aggiunge -. Lo Stato e le amministrazioni locali devono investire invece i propri soldi in programmi di prevenzione e recupero. E' assurdo pensare di creare un spazio dove le istituzioni permettano di drogarsi liberamente e dove quindi favoriscano la commissione di un reato, quello dello spaccio e dell'assunzione di stupefacenti, dandola vinta alla droga e rinunciando cosi' al recupero e alla cura del tossicodipendente. Non bisogna poi sottovalutare - conclude la Bertolini - il messaggio assolutamente devastante per i nostri giovani: se vuoi drogarti lo Stato ti offre gratis la possibilita' di farlo. Ai nostri figli bisogna invece far capire che drogarsi e' sbagliato e lo Stato e' assolutamente contrario". "Le 'stanze di autosomministrazione' sono sicuramente una proposta che suscita risposte difficili e contraddittorie nei dibattiti. Non approviamo l'atto di 'bucarsi' ma riteniamo queste sale uno dei pochi strumenti che possano invertire la marcia di qualcuno che si sta autodistruggendo". Cosi' la pensa Riccardo De Facci, responsabile tossicodipendenze del Cnca (Confederazione nazionale delle comunita' di accoglienza), in merito alle narcosale, gli spazi gestiti dalle Asl per la somministrazione controllata di sostanze a tossicodipendenti che decidono di intraprendere un percorso di cura. "Questo tipo di sale sono adatte in situazioni particolari e in modalita' monitorate. Bisogna partire da presupposti scientifici e pragmatici non ideologici. Abbiamo dati oggettivi- spiega De Facci- che dimostrano il fatto che in alcune situazioni, come ad esempio a Perugia, sono aumentati i casi di tossicodipendenza cronica. E dal momento che su questi soggetti non e' piu' nemmeno sufficiente la disponibilita' della comunita' a lavorare su farmaci sostitutivi, in contesti urbani molto difficili la somministrazione in luoghi molto protetti puo' evitare la morte di questi soggetti per overdose". In questi casi, prosegue De Facci, "e' vitale trovare luoghi di aggancio, anche contraddittori, come le stanze del buco". Eticamente, sottolinea, "ognuno di noi vorrebbe che queste persone smettessero di autodistruggersi, ma qualcuno di loro non puo' risalire e si inabissa sempre piu'". L'esperienza di Barcellona e di una decina di citta' tedesche, prosegue De Facci, dove queste 'narcosale' esistono, "dimostra che le 'stanze del buco' non sono luoghi di completo abbandono, ma di attenzione e tutela sanitaria". Sono servite anche, spiega il responsabile Cnca, "per iniziare un primo approccio relazionale con le fasce piu' deboli ed emarginate della popolazione tossicodipendente". In un luogo "dove si trova un infermiere- prosegue De Facci-, in una situazione dove e' possibile intervenire in caso di overdose, le persone tendono a sentirsi piu' accettate". Per alcuni tossicodipendenti, aggiunge, "quegli operatori sono gli unici incontri che hanno. "Quello che ci ha portato all'inizio ad 'agganciare' quelle persone che poi sono entrate in comunita'- conclude De Facci- ci fa pensare che occorre recuperare, anche attarverso queste narcosale, quel 'non giudizio' che avevamo alla nascita". 'La sperimentazione di narcosale, quelle che comunemente, e in modo totalmente improprio, sono chiamate 'stanze del buco' in alcune aree, soprattutto quelle metropolitane', trova d'accordo la Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze (FeDerSerD). 'E' indubbio, infatti - dice Alfio Lucchini, presidente della FeDerSerD- che ogni azione che si puo' mettere in campo per avvicinare i tossicodipendenti, anche i piu' refrattari, al Sistema dei Servizi non va assolutamente contrastata. E' evidente che, anche sulla scorta di esperienze internazionali, il punto centrale e' che i tossicodipendenti che partecipano a questa sperimentazione siano aiutati a comprendere che questo passaggio puo' rappresentare per loro l'inizio di un percorso terapeutico ovviamente commisurato alle realta' personali. Questa sperimentazione non deve far dimenticare ed anzi pone l'urgenza di metter mano alla necessita' centrale per il sistema di intervento in Italia, cioe' il superamento della grave crisi in cui sono stati lasciati i SerT e le Comunita' terapeutiche professionali'. "E' desolante la superficialità con la quale il ministro Turco lancia messaggi devastanti e contraddittori su un tema cosi delicato come quello della droga, plaudendo alla sperimentazione di esperienze fallimentari come quelle delle stanze del buco, cinica e immorale risposta al dramma delle tossicodipendenze". E' quanto afferma, in una nota, il deputato Udc Carlo Giovanardi, titolare della delega sulla lotta alle tossicodipendenze nel governo Berlusconi e padre dell'attuale legge in materia. "Dopo il goffo tentativo fallito di raddoppiare il numero degli spinelli e il 'nulla' nelle politiche antidroga, il ministro - sostiene Giovanardi - deve capire che le leggi le fa il Parlamento, e che nella legislazione italiana vigente le narcosale sono proibite". "Se ha il coraggio - conclude Giovanardi - il Governo presenti una proposta di questo tipo al Parlamento e verifichi se su questo tema ha una maggioranza". 'Le narcosale sono una iniziativa da sostenere pienamente': lo afferma Tommaso Pellegrino, capogruppo per i Verdi alla commissione Affari sociali, secondo il quale 'l'avvio della sperimentazione che noi Verdi abbiamo sempre sostenuto e' un esempio di intervento e sostegno pubblico alla piaga delle tossicodipendenze'. 'Le critiche - conclude - sono molto ipocrite, e nascono dal tentativo di nascondere il problema anche a costo di abbandonare le persone colpite a se stesse'. 'Come salvare vite dalla morsa della droga? Ce lo insegna Chiamparino, sindaco di Torino che ha previsto apposite 'stanze del buco': veri e propri presidi di autosomministrazione per tossicodipendenti per evitare le zone franche della droga. Un'iniziativa che appare, invece, piuttosto un paradiso artificiale del vizio, che aiuterebbe i drogati a procacciarsi stupefacenti con piu' facilita', scavalcando gli ostacoli farmaceutici e quelli delle forze dell'ordine'. Lo afferma in una nota Gabriella Carlucci, deputato di Forza Italia. 'D'altronde - aggiunge - le politiche basate sul contenimento sociale del fenomeno droga attuate fino ad oggi dalla sinistra, confermano un quadro di sostegno alle droghe piu' che di prevenzione. Gia', perche' in fondo, anche dietro questo tentativo delle narcosale di ridurre il tasso mortale che l'uso di eroina comporta, vi e' il malcelato intento di unificare droghe leggere e droghe pesanti. La solita depravazione della sinistra'. 'Mi chiedo, ma non sarebbe stato piu' opportuno smantellare i traffici presenti, piuttosto che svilupparne altri? E' intollerabile questa superficialita' quando in gioco c'e' il diritto alla vita. Gli antiproibizionisti per eccellenza - conclude -, i Ministri Turco e Ferrero, non danno risposte. Anzi, incitano alla cultura della morte'. Coro di no dal centro destra alla proposta di sperimentare nel capoluogo piemontese le narcosale, come chiedono una ventina di consiglieri di maggioranza di centro sinistra a Palazzo Civico. L'Udc sottolinea che si tratta di un'idea da respingere e il capogruppo in Sala Rossa, Antonello Angeleri agginge: 'dopo l'idea di riaprire i bordelli creando veri e propri circondari del sesso, ora arriva questa mozione per creare le 'camere del buco'. Se cosi' fosse si tratterebbe di un quadro assai triste per una societa' nella quale i valori non contano piu' nulla, per questo ci opporremo con tutti gli strumenti messi a disposizione dal regolamento comunale, e pronti anche a lanciare una raccolta firme contro quest'iniziativa che smantella ogni forma di dignita' umana'. Per il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Oreste Rossi, che ha chiesto chiarimenti all'assessore piemontese alla sanita', la proposta di promuovere narcosale in accordo con Regione e Asl'e' preoccupante, pericolosa e inaccettabile', perche' 'cosi' si abbandona ogni tentativo di recupero del tossicodipendente'. 'La Regione non deve finanziare l'iniziativa ne' concedere strutture pubbliche - conclude Rossi - il problema della droga non si risolve fornendo ai tossicodipendenti siringhe sterili e un luogo caldo dove drogarsi, ma con una politica di prevenzione e recupero'. Un' interpellanza urgente alla Giunta Bresso per conoscere 'in base a quali criteri la Regione valutera' l'eventuale richiesta avanzata dal Comune di Torino di avviare la sperimentazione' e' stata presentata dalla consigliera regionale di Forza Italia, Mariangela Cotto che aggiunge: 'nei confronti di problemi cosi' delicati auspicherei maggiore prudenza, e comunque dovendo scegliere preferisco che i soldi pubblici siano spesi per gli anziani che non per acquistare droga'. "Ritengo positiva la proposta di sperimentazione delle 'Sale del consumo' che arriva, dopo simili esperienze internazionali, da Torino e che rappresenta uno degli elementi di una seria politica di riduzione del danno". E' il giudizio del ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero. "Politica- spiega- la cui efficacia si puo' misurare attraverso la salvaguardia dello stato di salute dei tossicodipendenti, attraverso la loro integrazione sociale nel territorio, e attraverso la possibilita' di determinare terapie a scalare". Nel nostro Paese, afferma il ministro, "la tematica delle droghe deve necessariamente uscire dal terreno delle controversie ideologiche ed essere affrontata tenendo conto dell'efficacia delle iniziative assunte e delle evidenze scientifiche". La politica da adottare "deve comprendere programmi finalizzati alla riduzione del danno. In diversi Paesi europei dove e' stato adottato questo approccio i risultati sono tangibili". Le narcosale sono 'un passo avanti anche per diminuire la percezione di insicurezza in citta''. Lo sottolinea in una nota il capogruppo di Sinistra Democratica a Palazzo Civico, Monica Cerutti, sottolineando che la mozione discussa oggi nella riunione congiunta della IV e V Commissione 'non prevede solo l'avvio delle cosiddette narcosale, che potrebbe far pensare ad una deresponsabilizzazione dell'amministrazione, ma la prevenzione ed educazione alla salute e alla legalita', e l'introduzione nel piano regolatore sociale sia del coordinamento delle comunita' terapeutiche, che delle politiche di riduzione del danno'. 'L'aspetto piu' innovativo e' quello della sperimentazione delle sale del consumo - conclude - e mi auguro Torino sia in grado di accettare questa sfida. Non si tratterebbe di un regalo alla sinistra radicale, ma un passo avanti nella lotta alla tossicodipendenza, anche per diminuire efficacemente la percezione di insicurezza nella citta''. Vivo apprezzamento e solidarieta' con il sindaco di Torino Chiamparino sono espressi dal responsabile politiche sociali del prc, Francesco Piobbichi, in relazione alla mozione della maggioranza in Consiglio comunale che vuole predisporre l'avvio di una sperimentazione di narcosale. 'Bravo Chiamparino - afferma Piobbichi - finalmente un sindaco che non sposta i problemi da una parte all'altra della citta' ma li affronta cercando di governarli'. 'Gasparri e Giovanardi, invece - prosegue - attaccando il sindaco di Torino continuano a difendere l'indifendibile, e lo fanno confermando la loro incompetenza sull'argomento droghe'. 'Le stanze salvavita - spiega - sono azioni volte alla tutela della salute degli individui a rischio, tutela che la nostra costituzione riconosce come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'. Pertanto - conclude Piobbichi - non c'e' incongruenza fra la proposta avanzata dal centrosinistra di Torino e il piano normativo'. 'Finalmente una decisione che pone al centro la tutela della vita e non l'ideologia': cosi' Vittorio Agnoletto, medico, fondatore della Lila ed europarlamentare, commenta l'iniziativa del Comune di Torino. 'Le narcosale - spiega Agnoletto - sono interventi salvavita che fanno parte di un approccio sociosanitario complessivo. L'obiettivo e' evitare la morte per overdose e il rischio di contrarre infezioni potenzialmente mortali come l'Aids e l'epatite B e C per coloro che continuano a fare uso di droghe, che non riescono o vogliono smettere e che si trovano in uno stato di dipendenza psicofisica. Solo se queste persone riescono a restare in vita potranno un domani decidere di disintossicarsi e potranno essere aiutati a farlo'. Le narcosale, spiega l'eurodeputato, 'non sono in contrasto con gli altri interventi di lotta alla droga, dalle comunita' alle terapie psicologiche o a quelle con i farmaci sostitutivi come il metadone; anzi, costituiscono un continuum terapeutico da adattare di volta in volta al singolo utente e alla sua condizione specifica di consumo e dipendenza. Progetti simili sono realizzati da anni con successo in molti Paesi dell'Europa e hanno salvato molte vite umane'. Accoglie con favore il Gruppo Abele la mozione presentata in consiglio comunale ed il parere favorevole del sindaco di Torino in merito alla sperimentazione delle 'narcosale' nel capoluogo piemontese. Secondo l'associazione diretta da Don Ciotti, le 'stanze del buco' possono "cercare di rispondere ad una problematica che gia' da alcuni anni gli operatori hanno evidenziato- sostiene Leopoldo Grosso-, sollecitando il ricorso a strumenti innovativi per non lasciare a loro stessi i consumatori piu' problematici di sostanze psico-attive". Secondo Grosso queste sale consentono di "poter avvicinare persone in difficolta' e che non chiedono aiuto". Questo, aggiunge il portavoce del Gruppo Abele, "e' spesso il primo passo per poter condividere con loro anche percorsi successivi di emancipazione dalle sostanze". Le sale da iniezione, sottolinea Grosso, "hanno comunque l'obiettivo di ridurre l'alta mortalita' tra i tossicodipendenti e la diffusione di malattie contagiose tra loro e con la popolazione generale. Ne deriva anche un beneficio per i contesti territoriali perche' in questo modo si rende meno aspra la scena della droga in alcune parti della citta'". "Le narcosale sono un passo in avanti sulla via della sperimentazione, ma ancora non basta. E' indispensabile differenziare le sostanze per poi procedere con la legalizzazione delle droghe leggere". Lo afferma Alessandro Pignatiello, esponente della Segreteria nazionale del Pdci. "Trovo francamente ridicolo sentir parlare ancora di repressione come strumento per combattere la piaga della droga. Fosse stata così efficace - aggiunge l'esponennte del Pdci - la soluzione repressiva, bandiera del centrodestra, il problema sarebbe stato già risolto. Senza dimenticare che nel '93 un referendum popolare aveva abrogato, fra l'altro, proprio quelle norme che prevedevano sanzioni penali per i consumatori". "L'unica strada perseguibile - conclude Pignatiello - è proprio quella di politiche di riduzione del danno, inserite in un piano serio di prevenzione ed informazione". La scienza 'ha dimostrato ampiamente l'efficacia delle narcosale contro i danni della droga'. Lo afferma, in una nota, la deputata radicale della Rosa nel Pugno e segretaria della Commissione Affari Sociali, Donatella Poretti, a proposito della mozione di maggioranza del consiglio comunale di Torino per l'istituzione di narcosale per i tossicodipendenti. 'Esprimo il mio apprezzamento per l'iniziativa dei 20 consiglieri comunali di Torino che hanno chiesto la sperimentazione delle 'safe injection rooms', anche chiamate narcosale. Chi nega l'efficacia di questo strumento nella lotta agli effetti della droga - afferma Poretti - nega la realta' dei fatti, affermata scientificamente da innumerevoli ricerche. Le narcosale sono uno dei pochi modi in cui gli operatori nel campo delle tossicodipendenze possono entrare in contatto con chi usa droghe da iniezione come l'eroina, offrendo loro la possibilita' di curarsi'. Inoltre, prosegue la deputata radicale, 'la narcosala puo' offrire altri importantissimi servizi, come siringhe pulite, controllo di sostanze e dosi, supervisione medica, tre strumenti che serviranno (come gia' in Spagna, Svizzera, Germania, Australia, Canada, etc.) a ridurre drasticamente le morti per overdose ed il danno alla salute dei tossicodipendenti'. 'Accolgo con speranza - conclude Poretti - le reazioni del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, e del ministro della Salute, Livia Turco, entrambi favorevoli alla sperimentazione. Mi auguro di tutto cuore che anche in Parlamento, come gia' nel Consiglio comunale di Torino, la maggioranza voglia finalmente mostrare segni di vita in materia di tossicodipendenza'. 'La droga e' una piaga sociale che va combattuta con fermezza e ci opporremo con forza a questa deriva di permissivismo e di eccessiva tolleranza avviata dalla sinistra'. Lo dichiara Jole Santelli, responsabile sicurezza e immigrazione di Forza Italia, in merito alla mozione del Consiglio comunale di Torino di avviare la sperimentazione delle 'narcosale' per tossicodipendenti. 'Questa sinistra - osserva Santelli - sta capovolgendo il sistema di valori e di regole del vivere civile. Lottare, reprimere e prevenire il fenomeno della tossicodipendenza e' un dovere dello Stato, niente di tutto questo puo' essere fatto attraverso la creazione di 'nursery' per i tossicodipendenti, cosi' li alleviamo e basta. L'assurdita' della decisione del Comune di Torino e' ancora piu' grave perche' accompagnata dal plauso del Ministro Turco'. "Ci sono due modi di affrontare il problema della droga: le 'narcosale' o il recupero integrale della persona. Quello proposto a Torino, e' un modo per convivere alla meno peggio con un dramma che non si vuole affrontare. Tanto meno risolvere. Il messaggio delle stanze del buco e' chiaro: ti droghi da parecchio tempo, farti cambiare vita e' troppo impegnativo, difficile, costoso, continua pure. Puoi morire, ma basta farlo lentamente, senza dare troppo fastidio e non sotto gli occhi imbarazzati della gente normale". Lo afferma Andrea Muccioli, responsabile della comunita' di San Patrignano. "Sono queste realta' terapeutica e messaggio culturale della riduzione del danno. Politiche vecchie, lontane anni luce da cio' che e' oggi il consumo di droga -prosegue Muccioli- Chi usa una siringa e' un parte minima dei tossicodipendenti: 210mila persone secondo l'ultima relazione sulla droga presentata al Parlamento. Per chi fuma canne, sniffa e cala pastiglie, almeno un paio di milioni di giovani, quali sale dobbiamo inaugurare?" "Siamo alle solite: e' la logica degli annunci politici, delle mozioni ideologiche. Eppure lo sanno tutti. Per ottenere risultati contro la tossicodipendenza si agisce in due direzioni -aggiunge Muccioli- riduzione dell'offerta e della domanda di stupefacenti. Prevenire l'uso di droga tra i giovani, recuperare e reinserire nella societa' chi ci e' cascato dentro. Aiutare i Paesi produttori a liberarsi dal ricatto dei narcotrafficanti". "A San Patrignano -esemplifica Muccioli- andiamo nelle scuole, 500mila ragazzi raggiunti dal 2002 a oggi, a spiegargli perche' devono stare alla larga dalla droga. Recuperiamo il 72 percento di chi termina il percorso di recupero e non chiediamo neanche un centesimo a chi accogliamo, alle loro famiglie e alle Istituzioni. Da domani ospitiamo a San Patrignano, durante la nostra manifestazione sul mondo del cibo 'Squisito!', cooperative e contadini dell'Afghanistan, della Colombia, Del Peru', dellaThailandia, del Myanmar, che non vogliono coltivare oppio o coca. Cercano la liberta' di produrre le cose buone delle loro terre, di liberarsi dalla schiavitu' dei Signori della guerra". "A San Patrignano incontrano ragazzi che le droghe le usavano e che oggi, usando i loro prodotti, imparano invece un mestiere e si costruiscono un nuovo futuro. Sono la dimostrazione concreta e innegabile che dalla droga si esce e che a tenerli nelle stanze del buco otteniamo solo un risultato: i giovani continuano a farsi, i narcos a guadagnare", conclude Muccioli. Plaudono alla mozione presentata da una ventina di consiglieri comunali per sperimentare a Torino le narcosale i presentatori della petizione popolare che chiede al Consiglio comunale torinese analoga iniziativa. 'Il documento e' in continuita' con la nostra raccolta firme -sottolineano Domenico Massano dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Alessandro Orsi di Malega 9 e Franco Cantu' del Forum Droghe- e noi andremo avanti a raccogliere le firme perche' siamo convinti che le due gambe, l'iniziativa popolare e quella istituzionale, devono proseguire insieme, rafforzandosi a vicenda, per arrivare finalmente all'obiettivo'. A questo proposito, i promotori della petizione rivolgono un appello alle altre grandi citta' affinche' anche 'a Milano, Roma, Napoli, si creino comitati analoghi che attivino gli strumenti di democrazia diretta e consiglieri comunali, di qualsiasi orientamento politico, seguano l'esempio dei loro colleghi di Torino'. 27-09-2007 Canada. Il Senlis chiede aiuto al Canada per opporsi alle fumigazioni statunitensi dei campi afghani Secondo il Senlis Council, il presidente Hamid Karzai necessita dell'aiuto del Canada per opporsi ai piani americani di fumigazione area delle piantagioni di papavero. Fumigazione che il Governo statunitense ha gia' usato sui campi di coca colombiani. Il gruppo, uno dei pochi occidentali con base in Afghanistan, ha avanzato questa settimana la richiesta al primo ministro canadese Stephen Harper affinche' il suo Governo si impegni a tenere fuori dall'Afghanistan gli aerei statunitensi. "La situazione sta degenerando e il Governo del presidente Karzai si sta indebolendo", ha dichiarato Noreen MacDonald, direttore esecutivo del Senlis. Allo stesso tempo, l'ambasciatore afghano in Canada Omar Samad, che non condivide in pieno la teoria di legalizzazione dell'oppio proposta da tempo dal Senlis, ha dichiarato alla rivista "Embassy" (che si occupa della politica estera canadese), che il primo ministro Harper e il presidente Karzai si sono incontrati all'Onu e hanno discusso del problema afghano. L'ambasciatore non e' entrato nei dettagli della discussione, dichiarando solo che "le coltivazioni d'oppio erano in agenda". "Alla fine, e' una decisione afghana se eradicare o meno l'oppio. Stiamo dialogando con tutti i nostri amici, inclusi gli Stati Uniti, per uscire dall'impasse", ha concluso Samad. 27-09-2007 Usa. Oklahoma. 11,9 milioni di dollari in programmi contro la dipendenza da amfetamine L'Oklahoma ha ricevuto 11,9 milioni di dollari federali del programma Access to Recovery (ATR) per finanziare un programma che aiuti i detenuti, uomini e donne, usciti dal carcere con un passato di tossicodipendenza, specialmente da metanfetamine. Un rappresentante del Dipartimento di Stato ha consegnato il fondo al governatore Brad Henry. Finanziamento, per i prossimi tre anni, devoluto al Centro nazionale di tossicodipendenza e salute mentale. L'Oklahoma e' al primo posto per il numero di detenute e al quarto per gli uomini, e il tasso di richieste di disintossicazione per dipendenza da amfetamine e' il doppio di quello nazionale. Caletta McPherson, della commissione del sistema sanitario statale, ha dichiarato che il soldi sono una buona notizia, essendo necessari degli aiuti per coloro che, lasciando il carcere, si trovano poi in difficolta' per quanto riguarda il lavoro o l'assistenza sanitaria. "Questi soldi sono importanti per le persone sulla via della disintossicazione. Inoltre, anche il sistema giudiziario sara' migliorato, fornendo servizi dove i cittadini hanno bisogno", ha concluso la McPherson. 28-09-2007 Spagna. Velista dell'Alinghi positivo alla cannabis Si chiama Simon Daubney, addetto alla regolazione delle vele di Alinghi nella scorsa edizione della Coppa America di vela, l'atleta che è risultato positivo ai controlli condotti a luglio dalla "Anti Doping Norway", una società incaricata di fare i test a Valencia, in Spagna, nell'ambito del prestigioso trofeo velico. Nel suo sangue, fanno sapere ufficiosamente fonti del team, sono state rilevate tracce di cannabis. In proposito, il velista ha dichiarato in serata: "Ieri sono stato ascoltato dai cinque membri della giuria della 32ma America's Cup a Londra riguardo al risultato positivo del test. Mentre la Anti Doping Norway ha trovato tracce di droga 'ricreativa' nel campione delle urine, la Giuria ha ritenuto che non c'è stata colpa da parte mia. Per me questo è un sollievo in quanto sapendo di non aver assunto consapevolmente sostanze proibite, mi sono dimesso da Alinghi. Spero di tornare nel team quando tutto si sarà chiarito". Brad Butterworth, il capo del sindacato svizzero detentore della Coppa, nell'esprimere solidarietà a Daubney ha tuttavia fatto sapere che Alinghi "non tollera in alcun modo l'uso di qualsiasi droga". Il velista sotto accusa ha aggiunto che farà di tutto per dimostrare di essere stato vittima di una "contaminazione" ambientale da cannabis e di non averla assunta consapevolmente. 28-09-2007 Italia. Torino. Appello consiglieri comunali: firmare la petizione per la narcosala Dichiarazione di Domenico Massano (Associazione Radicale Adelaide Aglietta), Alessandro Orsi (Malega9 Produzioni), Franco Cantù (Forum Droghe), i tre presentatori della petizione al Consiglio Comunale di Torino per l’istituzione di una narcosala: E’necessario accelerare al massimo la raccolta delle firme -ne servono almeno 800, ne abbiamo raccolte già 200 in una settimana- per dare il sostegno dei cittadini alla mozione pro narcosala che ieri ha iniziato il suo difficile cammino nelle commissioni consiliari. Lanciamo un appello, pertanto, ai cittadini torinesi perché vengano a firmare la nostra petizione domani mattina, dalle 10 alle 13, al banchetto in via Garibaldi, all’altezza del numero civico 14 (in caso di pioggia, saremo sotto i portici di Piazza Castello). E’ l’unico modo per manifestare il proprio apprezzamento per le dichiarazioni odierne del sindaco Chiamparino, che ha confermato il suo SI’ convinto, e per manifestare il proprio sdegno per gli attacchi beceri della coppia Gasparri/Giovanardi, che hanno addirittura presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Ribadiamo qui quanto abbiamo scritto anche sulla nostra petizione: la narcosala può essere istituita senza cambiare la legge vigente; l’art. 79 del DPR 309/90 (testo unico sugli stupefacenti) proibisce l’utilizzo di locali a fini di spaccio; tale fattispecie non ha nulla a che spartire con la narcosala, che è una struttura socio-sanitaria per la riduzione del danno. E la legalizzazione delle droghe non c’entra nulla con la narcosala. Infine, Giovanardi può fare a meno di invocare la centralità del Parlamento; come ministro del governo Berlusconi, Giovanardi fece passare la controriforma sulla droga dentro il decreto-legge sulle Olimpiadi Invernali di Torino, sottraendola alla discussione parlamentare. PRESIDIO LUNEDI' LEGANORD CONTRO NARCOSALE - Presidio di protesta lunedi' pomeriggio a partire dalle 16,30 davanti a Palazzo Civico a Torino promosso dalla Lega Nord contro la sperimentazione delle 'narcosale', contenuta in una mozione sottoscritta da una ventina di consiglieri comunali di maggioranza. "Non intendiamo far passare un provvedimento aberrante e illegale -sottolinea il capogruppo del Carroccio in Sala Rossa, Mario Carossa- per questo abbiamo deciso di manifestare la nostra contrarieta'". Alla manifestazione, che si terra' in concomitanza con la riunione del Consiglio comunale parteciperanno i vertici piemontesi del Carroccio. Maurizio Gasparri (An) e Carlo Giovanardi (Udc), coordinatori dell'Intergruppo parlamentare Liberta' dalla droga, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Torino in riferimento all'intenzione dell'amministrazione comunale del capoluogo piemontese di avviare la sperimentazione delle cosiddette narcosale. 'La stampa nazionale ha dato in questi giorni ampio risalto alla proposta dell'amministrazione comunale di Torino di aprire delle cosiddette 'narcosale', nelle quali si vorrebbero somministrare sostanze stupefacenti". "Il ministro della Salute, Livia Turco, ha 'benedetto' questa ipotesi di sperimentazione, aspramente contestata da vasti settori del Consiglio comunale di Torino e del Parlamento. Vogliamo ricordare alla Procura, ma allo stesso ministro che in Italia e' in vigore la Costituzione Repubblicana che attribuisce al Parlamento il potere legislativo, al governo quello esecutivo e alla magistratura la funzione di controllo. Nessuna sperimentazione contra legem puo' essere pertanto consentita e la magistratura ha il dovere di intervenire nel caso che questo accada". "Se l'attuale governo intende liberalizzare l'uso della droga, o autorizzare la somministrazione di sostanze stupefacenti in qualsiasi modalita', presenti un disegno di legge in Parlamento e prima di iniziare qualsiasi sperimentazione modifichi la normativa vigente, alla quale anche l'amministrazione comunale di Torino ha il dovere di attenersi. Tanto si espone per le iniziative che la Procura della Repubblica di Torino intendera' eventualmente assumere al riguardo'. 'No chiaro. Puntare su prevenzione, formazione, recupero. Il problema della tossicodipendenza non si affronta con le narcosale perche' il rischio e' che diventino, nello stesso tempo, ghetti che legittimano l'uso della droga e luoghi privilegiati in cui si concentrano potenziali spacciatori. Il no chiaro alla somministrazione di Stato lo avevamo espresso circa un anno fa'. Lo affermano le senatrici dell'Ulivo Emanuela Baio, Capogruppo in Commissione Sanita', e Paola Binetti, che avevano gia' sottolineato l'urgenza di intraprendere un'azione preventiva con interventi il piu' precoce possibili sui giovani, sulle famiglie e nelle scuole. Spiegano Baio e Binetti: 'Alla prevenzione-formazione dovrebbero affiancarsi investimenti seri in tutte le comunita' di recupero, capaci di offrire garanzie umane, scientifiche e soprattutto efficacemente terapeutiche. Il Ministro Turco, con il suo no deciso e decisivo a qualsiasi forma di spaccio e consumo nelle scuole e intorno alla scuola, aveva mostrato sensibilita' e tempestivita' nell'intervento. Il Ministro Fioroni aveva promesso azioni chiare e forti di educazione alla salute e di prevenzione nei confronti di qualunque tossicodipendenza'. 'Vorremmo che si proseguisse su questa strada. Sul piano concreto sembra che le narcosale possano risolvere problemi su cui da decenni si affannano invano a trovare soluzioni il mondo politico, il sistema socio sanitario e tante iniziative di volontariato generoso e competente. Ma non risolvono nulla e corrono il rischio di essere qualcosa di peggio di un buco nell'acqua. Se Veronesi, oncologo di fama, dice che in Svizzera sono utili, Cancrini, noto psichiatra particolarmente attento a questi problemi, parla di angoscia e mancanza di evidenze scientifiche. Entrambi collocati politicamente a sinistra e senza possibilita' di essere intercettati come retrogradi, sono diversi e divisi, come diversa e divisa e' l'opinione pubblica'. Concludono Baio e Binetti: 'La prudenza in questi casi esige di mantenere la massima vigilanza possibile sulla prevenzione e sul recupero attraverso la riabilitazione senza scorciatoie di alcun tipo'. Dichiarazione di Carla de Albertis (An), assessore al Comune di Milano: E’ indecente la proposta del Comune di Torino di creare delle ‘narcosale’ per i tossicodipendenti, già idea del ministro Ferrero. Ed è assurdo il placet del ministro Turco. Dico no alle stanze del buco perché è come offrire una siringa ad un tossicodipendente per potersi drogare. In materia di droga la sinistra continua ad attentare alla vita dei nostri figli: con le stanze del buco, con il raddoppio della dose lecita di principio attivo di cannabis per uso personale, cercando di abolire la Fini-Giovanardi, con l’idea di comprare oppio in Afghanistan dai terroristi, per arrivare forse a breve alla legalizzazione delle droghe leggere. La stanza del buco è un suicidio assistito: si vuole nascondere la testa sotto la sabbia, affrontando il recupero vero dei tossicodipendenti. Rimango fermamente convinta della necessità della prevenzione, del controllo da parte delle famiglie, della lotta feroce allo spaccio e del recupero della persona con un percorso assistito. Con l’Assessorato alla Salute ho proposto i ‘kit antidroga’ e ho lanciato più volte appelli diretti alle famiglie recuperandone la centralità nell’educazione dei figli, fornendo un’informativa corretta e scientifica sui danni delle sostanze stupefacenti, nella consapevolezza che tutte le droghe fanno male alla salute, senza distinzioni tra pesanti e leggere. E’ necessario far capire ai ragazzi che drogarsi non è ‘normale’. "Avallare -come fanno i Ministri 'piemontesi' Turco e Ferrero- la demenziale decisione di aprire Narcosale a Torino presa dal sindaco Chiamparino in una citta' in cui in un grande parco pubblico gli spacciatori aggrediscono gli uomini delle Forze dell'Ordine quotidianamente impegnati nella lotta al traffico e allo spaccio, significa ne' piu' ne' meno che il Governo e' impegnato su un fronte diverso, quello della diffusione della cultura della droga". Lo afferma Mario Borghezio, eurodeputato della Lega. 'Ho un'idea pessima di questa iniziativa, ne penso tutto il male possibile'. Lo ha detto l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, interpellato dai giornalisti sulla iniziativa presa dal ministro Turco di sperimentare l'uso controllato dell'eroina in narcosale. 'Questa iniziativa - ha detto ancora Casini - privilegia la cultura della rassegnazione rispetto a quella della vita. C'e' l'idea che dobbiamo convivere con questi fenomeni e che il male minore e' il controllo per chi si droga. Si tratta di una idea coerente con quella che ha portato all'innalzamento della soglia della cannabis e, contemporaneamente a spedire i Nas nelle scuole'. "Riproporre le narcosale e' da irresponsabili. Invece di puntare sulla prevenzione e dedicarsi concretamente a combattere la droga, adesso il ministro Turco rispolvera una vecchia idea che sostanzialmente va in linea con l'idea che le persone possono continuare pure a fare uso di stupefacenti purche' questo avvenga di nascosto e magari sotto il controllo dello Stato". L'attacco all'ipotesi di sperimentazione delle 'shooting room' a Torino viene da Maurizio Lupi, deputato di Forza Italia. "E' preoccupante -afferma - che l'esecutivo giochi con temi cosi' delicati e drammatici che riguardano la vita umana e la persona". "Se Casini ne pensa tutto il male possibile, non e' un caso che il Pdci appoggi questa proposta e ne pensi, al contrario, tutto il bene possibile". Alessandro Pignatiello, esponente della segreteria del Pdci, e' convinto che "le narcosale funzioneranno e dovranno essere solo il punto di inizio della sperimentazione verso la legalizzazione delle droghe leggere". Secondo Pignatiello, "quando i benpensanti come Casini, Gasparri e Giovanardi, ma anche come le Binetti e le Baio di turno, avranno messo da parte le ideologie, forse si convinceranno che il proibizionismo a nulla serve se non ad alimentare le mafie e ad aumentare l'insicurezza dei cittadini, un tema che dovrebbe essere loro ben caro". "La prevedibile pioggia di polemiche sulle narcosale suona molto ipocrita". Lo afferma il deputato Verde della commissione Affari sociali Tommaso Pellegrino, secondo il quale "l`avvio della sperimentazione, preceduto da analoghe esperienze europee, è molto interessante. Noi Verdi abbiamo sempre sostenuto l'importanza di questa iniziativa perchè i tossicodipendenti devono essere sostenuti in ogni modo dal servizio pubblico: le polemiche nascono chiaramente dalla logica di stampo proibizionista che vuole spingere ai margini le persone colpite dalla piaga della tossicodipendenza". 'La sperimentazione delle narcosale e' una proposta sensata che garantisce maggiore sicurezza ai cittadini, a partire proprio dai tossicodipendenti'. Daniele Farina, vice presidente della commissione Giustizia alla Camera, saluta con favore la proposta avanzata da venti consiglieri del comune di Torino di dare avvio alla sperimentazione delle cosiddette 'sale del buco'. 'Chi sostiene che le politiche di riduzione del danno siano un incentivo alla droga - accusa Farina - non solo fa demagogia ma dimostra anche una certa ignoranza. A Madrid, Francoforte, Ginevra, Amsterdam, le cosiddette 'stanze del buco' hanno dato grandi risultati dal punto di vista della profilassi e del monitoraggio di un fenomeno che si nutre proprio del silenzio e dell'ipocrisia delle istituzioni. Al posto di criticare la sperimentazione torinese - conclude - il centrodestra dovrebbe interrogarsi sul perche' invece a Milano, dove la giunta Moratti ha sospeso dopo oltre dieci anni il servizio di macchinette per lo scambio di siringhe, i parchi si riempio di droga'. "Le narcosalas rappresentano un tentativo positivo di contenere i danni dell'eroina, diminuendo il rischio di overdosi e contagio diffusione di Hiv/Aids per i cittadini tossicomani". Marco Cappato, segretario dell'Associazione Coscioni e Marco Perduca, del Partito radicale nonviolento. "I soliti paladini del fanatismo proibizionista- aggiungono- non sono interessati ai risultati, bensi' all'affermazione di dogmi o astratti principi ideologici, anche a costo della vita e della salute di persone in carne e ossa". Secondo i radicali, "la via maestra da seguire e' l'esempio svizzero di Zurigo, dove da un quindicennio si prescrive e somministra sotto controllo medico ai residenti tossicodipendenti eroina legale". A Zurigo, spiegano, "e' calato il crimine legato alle droghe, sono calate le overdosi e la diffusione dell'Hiv/Aids mentre e' aumentato il tasso di recupero e reinserimento degli eroinomani nella vita sociale e lavorativa della citta'". 'Non ritengo eticamente accettabile che l'amministrazione comunale, che deve pensare innanzitutto alla salute dei cittadini, pieghi la testa e accetti il fatto che alcuni giovani cittadini ricorrano all'eroina e tanto meno che un Comune si prodighi per trovare loro le stanze per l'iniezione della droga. Le stanze del buco non sono una scelta di civilta' ma una rinuncia, una resa di fronte alla droga e allo spaccio'. Questo il commento del Sindaco di Verona Flavio Tosi sulla posizione del Ministro della Salute Livia Turco favorevole all'istituzione a Torino delle cosiddette 'narcosale'. 'Porre il problema delle stanze del buco - aggiunge Tosi - significa sviare l'attenzione dalla reale emergenza droga, costituita principalmente dal consumo di cocaina, cannabis e alcol che sempre di piu' interessa persone minorenni e in giovanissima eta'. Dobbiamo dunque concentrare i nostri sforzi non nel cercare soluzioni 'logistiche' e facilitazioni per chi vuole iniettarsi droga, ma creare condizioni di prevenzione per i nostri giovani, nella consapevolezza che tutte le droghe sono nocive e che e' giusto evitarne l'uso e lo spaccio. Per questo la nostra Amministrazione sta predisponendo, in collaborazione con il Dipartimento delle Dipendenze dell'ULSS 20, un piano antidroga per la Citta' di Verona che vedra' sorgere una serie di iniziative centrate fondamentalmente sulla responsabilizzazione dei ragazzi, dei genitori e delle istituzioni deputate alla promozione e al controllo della salute pubblica'. 'Stiamo preparando un provvedimento che impedisca su tutto il territorio comunale l'eventuale attivazione delle cosiddette 'stanze del buco' - conclude Tosi - e invito tutti i colleghi Sindaci a valutare l'inopportunita' di simili iniziative; mi auguro, infine, che il Ministro della Salute Livia Turco riconsideri le sue posizioni in materia che non possono essere minimamente condivise'. 'Siamo contrari alle narcosale. Peraltro, non ve ne e' traccia nel programma dell'Unione e di questa maggioranza'. Lo afferma Sandra Cioffi, deputata dell'Udeur, segretario della commissione Infanzia. 'Le narcosale - aggiunge - non sono uno strumento efficace nelle politiche di riduzione del danno derivante dall'uso della droga. Non ci importa se Aznar in Spagna le ha introdotte o se scienziati, spesso di parte, affermano che l'eroina di Stato fa diminuire i tossicodipendenti. Non rientrano nel nostro modo di lottare contro le droghe'. "Mi sembra irresponsabile l'idea che o gli eroinomani smettono di drogarsi, oppure, se non ci riescono, tanto vale che lo facciano nel peggiore modo possibile, senza alcuna assistenza sanitaria (magari per strada, nel fango e con una siringa usata), perche' le istituzioni non possono 'collaborare' con il loro vizio". Lo afferma Benedetto Della Vedova, deputato di Forza Italia e e presidente dei Riformatori liberali. "Trovo quindi inutile gridare allo scandalo e invece piu' che ragionevole sperimentare misure (come accade da tempo in molti paesi europei) per ridurre il danno connesso al consumo cronico di eroina", dice Della Vedova. "Evitare la diffusione di malattie trasmissibili, o soccorrere in tempo reale quanti vanno in overdose: questo risponde ad un criterio di responsabilità sanitaria oltre che di solidarietà nei confronti di persone deboli e provate duramente dalla tossicodipendenza". Non sara', conclude, "impedendo a queste persone di avere un'assistenza sanitaria che si contrastera' piu' efficacemente la diffusione dell'eroina, o delle altre droghe pesanti". Le cosiddette 'stanze del buco' sono 'una soluzione demagogica e diseducativa': lo ha dichiarato il senatore forzista Enzo Ghigo, a margine della tappa del viaggio lungo il Po dell'Universita' della Gastronomia di Pollenzo (Cuneo). 'La teoria della riduzione del danno, con i Sert e le altre iniziative va bene - ha precisa - ma legalizzare addirittura il drogarsi in luoghi appositi mi sembra veramente diseducativo. E' una soluzione demagogica che non serve a niente'. 'Sono convinto - ha aggiunto Ghigo - che si debba aiutare i tossicodipendenti, ma il messaggio legato all'uso della droga deve essere negativo'. 28-09-2007 Usa. California. Raid della DEA in un locale dove e' distribuita la marijuana terapeutica Raid della DEA in alcuni locali di River City dove e' venduta la marijuana terapeutica. Gli agenti hanno anche perquisito dei locali vicino alla sede del Patient Center, cosi' come nell'appartamento del proprietario del locale e in alcuni terreni situati nelle vicinanze. Bill Pierce non sa ancora quando potra' riaprire il Centro, in funzione da circa tre anni. Nessuna persona e' stata formalmente incriminata. L'episodio si aggiunge ad una lunga serie di sequestri ed arresti da parte delle autorita' federali, le quali non riconoscono la legge della California con cui si autorizza la coltivazione di marijuana ad uso terapeutico. 28-09-2007 Italia. Bologna. Prc partecipa a "street parade" antiproibizionista La Questura di Bologna vieta la manifestazione antiproibizionista e Rifondazione comunista assieme ai Giovani comunisti si schierano dalla parte degli organizzatori per scendere comunque in piazza domani pomeriggio. "Siamo profondamente indignati e fortemente preoccupati per questo ennesimo atto repressivo e autoritario che si verifica nella città di Bologna" spiegano in una nota Agostino Giordano, coordinatore Giovani Comuniste, e Alessandro Bernardi, responsabile Movimenti Prc-Se Bologna. "Come sempre anche questa volta siamo schierati al fianco di chi vuole manifestare liberamente la contrarietà alle politiche proibizioniste rappresentate in primo luogo dalla Fini-Giovanardi, una legge aberrante che equipara droghe leggere e pesanti, che ancora non è stata abrogata". Come sostengono gli organizzatori "della street parade è giusto affrontare le problematiche relative alla droga, attraverso pratiche di consumo consapevole e potenziando le strutture sanitarie pubbliche per quanto riguarda l'assistenza e la prevenzione". "In questo momento è quindi doveroso che tutte le forze politiche democratiche, si battano per il sacrosanto diritto a manifestare, principio costituzionalmente garantito, e che la street parade possa svolgersi senza divieti. Sabato, comunque, saremo in piazza a rivendicare tutto ciò ed invitiamo tutti e tutte a partecipare". 28-09-2007 Italia. Roma. Azione giovani manifesta per chiusura smart-shop Alle ore 16.30, a Roma, in via Ciro da Urbino 45 (quartiere Tor Pignattara) Azione giovani manifestera' davanti a uno smart shop, negozio nel quale vengono venduti liberamente semi di canapa indiana (marijuana) e tutto l'occorrente per la coltivazione di droga. E' quanto comunica in una nota Azione giovani che precisa che 'durante la manifestazione sara' consegnato un lucchetto gigante, al proprietario del negozio, per invitarlo a chiudere immediatamente quel luogo di spaccio'. Alla manifestazione sara' presente il presidente di Azione giovani Roma, Federico Iadicicco, il presidente di circolo di Alleanza nazionale di Tor Pignattara, Maurizio Politi, e Eugenio La Rosa, dirigente nazionale di Azione giovani. 28-09-2007 Italia. Tribunale Cagliari: non e' reato coltivare cannabis per uso personale La coltivazione di marijuana per uso personale non va considerata reato ma e' equiparabile alla detenzione e pertanto e' un semplice illecito amministrativo. Lo ha ribadito il giudice monocratico di Cagliari stamane nel processo che vedeva imputato un giovane dell'hinterland del capoluogo a suo tempo arrestato perche' aveva in casa due piantine di canapa indiana. Il giovane, difeso dall'avvocato Giovanni Battista Gallus, e' stato assolto dall'accusa di coltivazione di droga. Il legale dell'imputato si e' rifatto alla giurisprudenza della Cassazione che nel maggio scorso ha distinto la coltivazione estensiva, e quindi per lo smercio, da quella pura e semplice, e dunque per uso personale. Una sentenza analoga era stata emessa, sempre a Cagliari, nel giugno scorso. Inoltre il Tribunale del Riesame di Cagliari nel 2000 aveva emesso un provvedimento dello stesso tenore giuridico. 'L'assoluzione del giovane di Cagliari, beccato qualche tempo fa dai Carabinieri con piantine di marijuana sul terrazzo, e' davvero sconcertante': lo afferma la vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bertolini, secondo la quale 'equiparare la coltivazione casalinga alla detenzione per uso personale crea un pericolosissimo precedente'. 'Il messaggio per i nostri ragazzi - spiega la Bertolini - e' devastante: droga libera in casa, tanto nessuno vi fara' nulla. Ancora una volta, dopo la sentenza di qualche giorno fa che di fatto aggirava la legge sulla procreazione medicalmente assistita, il Tribunale di Cagliari si distingue per un altro pronunciamento stupefacente'. 'Evidentemente - aggiunge - nel capoluogo sardo comincia ad attecchire un filone giurisprudenziale intriso di quel dannoso relativismo propugnato dalla maggioranza di Governo di sinistra. Siamo davvero preoccupati per il caos ed il degrado che ogni giorno di piu' dilaga nella nostra societa''. "Le sentenza del tribunale di Cagliari, del tribunale di Bologna, che arrivano dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione, che ha equiparato l'autocoltivazione domestica al consumo personale, fanno finalmente giustizia dopo anni di persecuzione penale contro persone che non hanno mai commesso reati verso terzi ne tantomeno alimentato il narcotraffico". Lo sostiene, in una nota, il responsabile tossicodipendenze del Prc, Francesco Piobbichi. "Finalmente una sentenza giusta: speriamo sia una lezione per tutti i proibizionisti". Lo dice Paolo Cento (Verdi) a commento della decisione del Tribunale di Cagliari che, applicando una sentenza della Cassazione, ha stabilito che la coltivazione casalinga di marijuana non è equiparabile alla detenzione per uso personale. "E' assurdo criminalizzare chi coltiva qualche piantina di marijuana in casa: è anche un modo per evitare che chi consuma la cannabis possa venire in contatto con altre droghe", aggiunge Cento in un comunicato. 28-09-2007 Myanmar. Soldi Onu per le politiche del regime sull'oppio I legami del governo con i trafficanti di droga sarebbero forti e sempre piu' evidenti. Mentre dilaga la repressione della protesta dei monaci buddisti nell'ex-Birmania da parte della giunta militare, l'Unione Buddista Italiana e' sempre piu' preoccupata per un "fortissimo dubbio" sulla "connivenza del governo con le organizzazioni internazionali della droga. I ragazzi che muoiono per overdose -spiega il presidente Giorgio Rasta ai microfoni di Ecoradio- hanno usato per la maggior parte sostanze provenienti da li'". A dar manforte a questa tesi dei buddisti italiani, il trasferimento da parte del governo della capitale del Myanmar da Rangoon a 400 km di distanza, "cioe' all'interno della foresta, sotto la protezione di delinquenti che forniscono la droga a tutto il mondo". E la violenta repressione della giunta militare sta andando a colpire proprio i monaci, da sempre "vicini alla sofferenza della gente", con i loro "Monasteri aperti al territorio". Gli echi delle violenze sono da giorni arrivati anche in Italia, e la preoccupazione dei fedeli a Buddha della Penisola e' sempre piu' forte: "Il governo birmano sta violando tutti i principi buddisti. Se non manterremo forte l'attenzione su questo dramma, continuera' a reprimere nel sangue la protesta. L'ONU non e' potuto intervenire, la Birmania rischia l'isolamento". Anche perche', ha concluso Rasta, "i funzionari delle ambasciate sono terrorizzati, sono barricati nelle loro abitazioni. E non si sa dove sia l'ambasciatore birmano in Italia". FERMARE I FINANZIAMENTI ONU ANTI-DROGA - Bruno Mellano, deputato radicale della Rosa nel pugno, e Igor Boni, presidente dell'associazione radicale Adelaide Aglietta, ricordano che da tempo il loro partito denuncia che 'i finanziamenti erogati per la lotta alla droga a stati totalitari hanno il solo effetto di rafforzare i loro regimi'. 'Valeva per i Talebani allora come vale ora per il regime dell'ex Birmania', aggiungono i due radicali. Boni e Mellano sottolineano che la Birmania 'fa parte degli stati che ricevono i finanziamenti da parte delle Nazioni unite tramite l'Undoc, ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine, guidato dall'italiano Antonio Maria Costa'. 'Il solo risultato - sostengono Mellano e Boni - al di la' dei dati forniti di diminuzione di produzione di oppio e' stato di creare un sinistro legame tra la giunta militare, gli eserciti di milizie etniche e la rete di coltivatori, finanziatori ed esportatori impiegati nel narcotraffico'. Per questo, i due radicali concludono chiedendo 'che immediatamente venga interrotto il flusso di denaro che l'Undoc fornisce al Myanmar'. SAN PATRIGANO: LA POLITICA DEL REGIME FUNZIONA -Nel mezzo della drammatica protesta contro il regime militare in Birmania, giungono dall'attuale Myanmar segnali di speranza sul fronte della coltivazione di oppio, ridotta nel giro di dieci anni di ben l'80 per cento. A portare la testimonianza di questa conversione colturale, che non riguarda solo le piante ma anche e soprattutto le persone, una coppia di tenaci "coltivatori": Ua Bayla e Hilan Ui, coinvolti nel progetto per la regione di Wa delle Nazioni Unite e presenti con il loro stand a San Patrignano, nell'area di GoodFood, nell'ambito di Squisito!. "Il processo di espianto della coltivazione di papavero da oppio è cominciato dal 1999. Con l'assistenza dell'Ufficio antidroga dell'Onu, stiamo provvedendo a sostituirlo con la pianta del tè, coltivata nelle varietà nera e verde. La nostra zona del resto è il luogo di nascita del tè, che ha una diffusione amplissima come bevanda", spiegano. Il progetto Unodc si è sviluppato soprattutto a partire dal 2003 e coinvolge ormai decine di villaggi e numerose famiglie. "Noi puntiamo a un miglioramento della qualità di vita. Il nostro obiettivo non è solo stroncare le coltivazioni, ma anche abbattere l'uso degli oppiacei tra la popolazione, che incideva in modo devastante sull'esistenza delle persone". La coltivazione del tè permette già di sopperire al bisogno interno e di realizzare delle vendite, i cui ricavi cominciano ad essere competitivi con quelli degli oppiacei. "Si tratta di un processo in divenire, i cui progressi sono evidenti": basti pensare che nel 2005 gli ettari sfruttati dai narcotrafficanti erano 32.800 e oggi sono ridotti ad appena un quinto. La qualità del tè birmano, che i visitatori di 'Squisito!' hanno la possibilità di provare direttamente, è eccellente, grazie anche a un particolare clima-ambiente, caratterizzato da altezze molto elevate e alternanza di inverni rigidi anche sotto lo zero e di estati molto calde, con una media di 30 gradi. Inevitabile, in questi giorni, interessarsi anche alla situazione politica della Birmania. La testimonianza di Ua Bayla e Hilan Ui è comprensibilmente prudente: "Noi viviamo in una regione dove non arriva l'eco dei disordini, che hanno come epicentro la capitale Rangoon. Anche quando siamo partiti, siamo passati in zone dove non erano in corso manifestazioni". Nessun timore sul ritorno a casa, comunque: "E' il mio paese, e io tornerò a casa, qualunque cosa succeda". 29-09-2007 Italia. Anche a Crema kit antidroga gratuiti alle famiglie Ha avuto il via libera della giunta comunale di Crema (Cremona), la campagna di prevenzione della droga voluta dall'assessore alla famiglia Maurizio Borghetti che prevede anche la distribuzione del kit gratuito antidroga ai genitori di ragazzi adolescenti. Per promuovere la battaglia contro gli stupefacenti prestano il loro volto, che campeggera' sui manifesti murali in citta', Riccardo e Giacomo Ferri, calciatori di Inter e Torino. Entro un paio di settimane, saranno in distribuzione gratuita nelle farmacie di Crema, assicura Borghetti che e' medico ospedaliero, eletto assessore lo scorso giugno nella giunta di centrodestra ed esponente di Alleanza Nazionale. Li potra' ritirare, senza alcuna spesa, chi ha figli tra i 13 e i 17 anni. Il Comune ha gia' programmato l'acquisto di circa trecento kit: sono strisce reagenti da porre a contatto con saliva, urina o sudore: rivelano l'assunzione recente di stupefacenti. 'L'obiettivo resta la prevenzione'. I costi della sperimentazione saranno attorno ai cinquemila euro. E intanto, c'e' gia' chi ha chiesto il kit in farmacia. 29-09-2007 Italia. Sondaggio online Sky: 42% degli italiani favorevoli a narcosale. Turco: salvano la vita La maggioranza degli italiani non e' favorevole alle narcosale, ma c'e' una forte percentuale, pari al 42%, che le ritiene invece utili. E' quanto emerge da un sondaggio effettuato da Sky Tg 24, dal quale emerge, appunto, che quasi la meta' dei votanti, il 42%, e' favorevole alle narcosale, gli spazi dedicati alla somministrazione controllata di droghe a tossicodipendenti mentre il 58% non e' d'accordo con questa proposta. Il canale all news attraverso il sito www.skytg24.it e gli sms consente quotidianamente, a chi lo voglia, di dare la propria opinione su una fra le principali notizie del giorno. I sondaggi non hanno alcun valore statistico, in quanto rilevazioni aperte a tutti e non basate su un campione elaborato scientificamente; hanno quindi l'unico scopo di dare la possibilita' di esprimersi sui temi di attualita'. MINISTRO DELLA SALUTE: E' INTERVENTO SALVAVITA, MA IO NON C'ENTRO - "Non ho competenze in materia. Ho espresso un'opinione. Queste sperimentazioni appartengono alla discrezionalita' del Consiglio Comunale di Torino". Cosi' il ministro della Salute Livia Turco ha risposto ai giornalisti che, oggi, a Torino, a margine del convegno "Partito democratico e salute: pronti al decollo" sollecitavano un ulteriore parere sulla vicenda della "narco-sale" in discussione nel capoluogo piemontese e approvate dallo stesso ministro della Salute nei giorni scorsi. "Ho espresso un'opinione. Credo che sia una forma di intervento per le persone che sono abbandonate, che non ce la fanno. Si tratta di un intervento di riduzione del danno, di salva-vita. Da questo punto di vista non c'entra nulla l'antiproibizionismo. E' una forma di intervento sanitario che, ovviamente, non deve essere isolato perche' la lotta alla droga richiede una mano fermissima contro tutte le droghe, una forte azione educativa, servizi che funzionino. Dentro questo contesto se si puo' salvare la vita ad una pesona io credo che debba essere fatto. Ma la mia, ripeto, e' stata una opinione, perche' queste sperimentazioni appartengono alla discrezionalita' del consiglio comunale di Torino". Il progetto torinese delle narcosale, proposta da una mozione di venti consiglieri comunali del centrosinistra, conquista il segretario nazionale dei Socialisti Democratici Italia (Sdi), Enrico Boselli. 'E' un esperimento interessante, sono favorevole', ha detto oggi a Torino a margine dell'assemblea pubblica 'Per un Partito Socialista in Italia come in Europa'. 'E' normale che una simile proposta susciti dibattito. Ma di fronte alla solitudine e al dramma di tanti giovani tossicodipendenti che rischiano di morire per strada e' senza dubbio una scelta interessante, da valutare e da sostenere'. 30-09-2007 Germania. I laender chiedono la distribuzione controllata di eroina I Governi dei laender stanno chiedendo al Cancelliere Angela Merkel di promuovere la distribuzione controllata di eroina ai tossicodipendenti recidivi. Una proposta di legge adottata dalla Bundesrat e supportata da 13 sui 16 laender trasformerebbe la sperimentazione sulla distribuzione di eroina in sette citta' in un programma nazionale pagato dalle assicurazioni sulla salute. Creato nel 2001 per aiutare gli eroinomani piu' incalliti a smettere di drogarsi, ridurre i loro reati, fermare le morti per overdose e malattie legate alla tossicodipendenza, la sperimentazione e' stata definita un successo dal Governo federale nel marzo 2006. All'epoca era stata annunciata un'espansione della sperimentazione da 750 a 1.500 tossicodipendenti, ma ad oggi non e' ancora cambiato niente. Un dirigente federale favorevole all'espansione, Sabine Beatzing, ha detto alla Deutsche Presse Agentur che almeno 3.500 tossicodipendenti potrebbero beneficiarne nel Paese. Solo gli eroinomani resistenti al trattamento metadonico potrebbero accedere al programma. Birgit Schnieber-Jastram, ministro del Welfare ad Hamburg, ha detto alla stessa agenzia di stampa che la sperimentazione nella sua citta' ha ridotto il consumo di eroina ed ha aiutato a rompere il legame fra i tossicodipendenti ed il mercato illegale di sostanze stupefacenti. Ma la proposta di legge deve superare l'opposizione del partito di Merkel, l'Unione Cristianodemocratica, preoccupato per i costi imposti alle assicurazioni private. La Cdu, che vorrebbe ulteriori sperimentazioni, ha anche espresso preoccupazione per il fatto che lo Stato dovrebbe aiutare i tossicodipendenti a smettere e non a continuare a drogarsi. 01-10-2007 Italia. Milano. Radicali su narcosale: noi siamo pronti a raccogliere le firme...chi ci sta? Nathalie Pisano (Radicali Milano) ha dichiarato: A Torino venti consiglieri della maggioranza di centrosinistra (compresa la Margherita) hanno presentato una mozione al Consiglio Comunale per l'istituzione di una narcosala in concomitanza con l'inizio della raccolta firme per una petizione popolare. Il sindaco Chiamparino si è dichiarato favorevole. Il ministro Turco ha dato il via libera. A Milano si ricomincia a parlare dell'ennesimo "allarme eroina" mentre il Sindaco Moratti dal pulpito di San Patrignano ribadisce il suo secco no alle narcosala intonando la solita litania demagogica e ideologica sulla riabilitazione integrale della persona. Noi lo ribadiamo: una narcosala significa più tossicodipendenti agganciati dai servizi sanitari, meno overdosi, meno siringhe in strada, meno paura e meno violenza. Consiglieri comunali del centro sinistra di Milano perché non seguite l'esempio dei vostri colleghi di Torino? Noi radicali siamo pronti a seguire la strada della petizione popolare al consiglio Comunale…chi ci sta a raccogliere le firme con noi? 01-10-2007 Italia. Cossiga presenta ddl "burla" per liberalizzare il narcotraffico Liberalizzazione totale della produzione, commercializzazione e consumo di ogni tipo di droga; norme che 'disboscano' le istituzioni, azzerando in pratica la composizione di Camera, Senato e governo centrale e locale per ridurre all'osso i costi della politica; abrogazione del reato di terrorismo di matrice islamica. Sono tre ddl, a dir poco provocatori, con cui il senatore a vita Francesco Cossiga prende posizione, in modo volutamente eccessivo, su alcune questioni e temi che hanno contraddistinto la cronaca e la politica nelle ultime settimane, come ad esempio la sentenza del tribunale di Cagliari, che ha assolto un giovane denunciato dai Carabinieri per coltivazione di marijuana nel proprio appartamento o il dibattito sulla riduzione dei costi della politica. Nel primo ddl di due soli articoli, Cossiga spiega che il testo e' stato elaborato per fornire "un contributo alla politica del ministero dell'Interno e della Salute per garantire ai cittadini tranquillita' e sicurezza ed evitare speculazioni in materia di sostanze stupefacenti o assimilate". Quindi liberta' di fabbricare, di importare, esportare, commerciare, detenere e consumare anche in pubblico ogni tipo di sostanza stupefacente, purche' i soggetti-consumatori abbiano un'eta' superiore ai dodici anni. L'articolo 2 prevede l'abrogazione di tutte le sanzioni e cancella ogni reato relativo all'uso, alla produzione e allo spaccio. La produzione legislativa del senatore a vita prevede poi un ddl costituzionale dal titolo "Modifiche e integrazioni alla Costituzione della Repubblica" con il quale intende dare una sforbiciata alle spese della politica, delle forze armate e di polizia e della sanita', attraverso la 'decimazione' del numero dei componenti della Camera (da 630 a 60), del Senato (ridotto a soli 15 componenti) che rimangono in carica 15 anni. Uno in piu' del presidente della Repubblica che nel testo costituzionale di Cossiga, resta al Quirnale per 14 anni. Secondo il senatore a vita la Corte Costituzionali dovrebbe essere formata formata da cinque membri che durano in carica cento anni. Il Consiglio superiore della magistratura e' composto di cinque membri tutti eletti dai magistrati ordinari e dura in carica ottanta anni. Il ddl prosciuga il numero dei militari: le Forze Armate sono costituite al massimo di tremila uomini, ottocento della Marina e trecento dell'Aeronautica. Le forze di Polizia sono costituite al massimo da tremila agenti, tremila dell'Arma dei Carabinieri, cinquecento della Guardia di Finanza e da membri del Corpo della Polizia Penitenziaria a cui verra' corrisposto lo stesso trattamento economico degli operai non specializzati dell'industria metalmeccanica. Il governo e' costituito dal premier e da quattro ministri; i consigli regionali sono costituiti di nove componenti e le Giunte regionali di tre. Durano in carica dieci anni. L'ironia di Cossiga si sbizzarrisce sui mezzi di locomozione autorizzati ai titolari di cariche pubbliche che, per motivi di servizio, possono "volare esclusivamente con aquiloni , trasferirsi per terra a dorso di mulo o asino e soltanto in caso di assoluta urgenza con carrozze trainate da muli o asini e solo eccezionalmente da cavalli. Agli ultrasettantenni e' infine sospeso ogni tipo di assistenza sanitaria, pubblica e privata, ma "hanno diritto gratuitamente al suicidio assistito nelle strutture sanitari pubbliche e private". L'ultimo ddl si occupa di eversione e si propone "di dare una piu' chiara base normativa alla giurisprudenza dei giudici di Milano e insieme di rafforzare la difesa da atti di terrorismo da parte di organizzazioni islamiche rafforzando la loro benevolenza nei confronti nel nostro Paese che ha gia' solide basi nell'ostilita' del nostro governo allo Stato d'Israele e al popolo ebreo in generale, della sua amicizia con Hamas, con gli Hezbollah e con i talebani, e della missione affidata alla componente italiana della IFIL in Libano: difendere gli Hezbollah dalle Forze di Difesa israeliani e garantire il loro riarmo da parte dell'Iran", e' un altro degli obiettivi del ddl. "Non costituisce reato -scrive Cossiga- la preparazione di atti di terrorismo da parte di organizzazioni islamiche", la creazione di basi, il reclutamento, la formazione e l' addestramento di operatori terroristici. Chi raccoglie finanziamenti, da' rifugio o ospitalita', falsifica documenti, importa o fabbrica armi e ordigni esplosivi, non rischia il carcere o l'incriminazione ne' alcun altro tipo di sanzione. Il senatore a vita spiega infine i motivi che lo hanno indotto a presentare i tre ddl, di cui uno in particolare prevede 'di diminuire il numero e aumentare il mandato degli organi rappresentativi in modo ridicolo"; mentre un altro, "per garantire la sicurezza da atti terroristici, legittima la preparazione in Italia degli atti terroristici stessi purche' non si svolgano nel nostro paese'. 'Di fronte alla decisione del Cdm che vuole diminuire il numero dei parlamentari e che stabilisce la massima cilindrata per le auto di stato a 1600 cc e per fronteggiare la criminalita' istituisce cattedre volanti di greco e latino -dice Cossiga- penso, per non piangere, che la cosa migliore sia almeno dare una corretta sistemazione giuridica a tutto questo'. 01-10-2007 Portogallo. Accordo fra sette Paesi su Maoc-N, organismo atlantico antidroga Sette Paesi europei, fra cui l'Italia, hanno creato ieri a Lisbona un organismo operativo per la lotta contro il traffico di droga nell'oceano Atlantico, prevalentemente la cocaina proveniente dall'America del Sud. L'accordo per la nascita del "Maritime analysis and operation center - narcotics, MAOC-N) è stato firmato anche da Spagna, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito. Il MAOC-N, i cui effettivi attualmente contano due agenti per Paese, sarà aperto agli altri Stati membri dell'Ue. Gli Stati Uniti dispongono dello status di Paese osservatore. "L'obiettivo è di unire le nostre forze per la raccolta e lo scambio di informazioni ma anche per l'utilizzo di mezzi navali sofisticati", ha spiegato il ministro della Giustizia portoghese Alberto Costa, il cui Paese presiede l'Unione europea fino alla fine dell'anno. "L'Europà è il secondo mercato per la cocaina dopo gli Stati Uniti e il traffico ha continuato ad aumentare nel corso degli ultimi anni", ha detto ancora Costa, aggiungendo che il dispositivo, in fase sperimentale dalla primavera 2007, ha già portato al sequestro di nove tonnellate di cocaina in dodici operazioni congiunte. La capitale portoghese ospita già l'Osservatorio europeo contro le Droghe e l'Agenzia europea per la sicurezza marittima. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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