====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2008 Numero 156 04-01-2008 la prossima edizione: 18-01-2008 EDITORIALE Ricerca, staminali, testamento biologico, lotta al dolore, aborto e procreazione assistita. L'agenda parlamentare di Donatella Poretti ARTICOLI - Usa. Ricercatori Harvard: non abbandonare ricerca su cellule staminali embrionali di Redazione NOTIZIE - Usa. Huckabee finanziato da societa' che fa ricerca sulle staminali embrionali - Iran. Prima pecora clonata sta bene - Italia. Ecco i maggiori successi della ricerca italiana nel 2007 - Gb. Padre di Dolly diventa 'Sir Wilmut' - Usa. Nuovi capillari artificiali con cellule staminali - Usa. Primi successi con cellule staminali pluripotenziali indotte - Usa. Partono i primi test clinici per sconfiggere le staminali del cancro - Usa. Rivista 'Science': e' di Craig Venter la scoperta scientifica dell'anno - Italia. Sardegna. All'ospedale Brotzu di Cagliari la gestione della banca regionale del cordone - Spagna. Riviste cattoliche definiscono Bernat Soria il "dottor morte" per le sue ricerche con le staminali - Usa. Al via i caucus dell'Iowa. I candidati presidenziali e la scienza - Italia. Tribunale: si' ad analisi preimpianto su embrioni -------------------------------------- EDITORIALE - Ricerca, staminali, testamento biologico, lotta al dolore, aborto e procreazione assistita. L'agenda parlamentare RICERCA SCIENTIFICA E FINANZIAMENTI TRASPARENTI Con la collaborazione dell'Associazione Coscioni abbiamo depositato i primi giorni della legislatura un'interrogazione al ministro della Salute per chiarire la vicenda della Commissione sulle cellule staminali, nata in seno all'Istituto Superiore della Sanita', entrambe presiedute da Enrico Garaci. Siamo riusciti a far venire alla luce come i 7,5 milioni di euro che dovevano essere suddivisi in tre bandi dal 2001 in realta' sono stati protagonisti di una vera e propria spartizione. I 12 componenti della commissione che decidevano i progetti da finanziare potevano essi stessi presentare progetti. Cosi' e' avvenuto che 7 progetti finanziati avevano come primo firmatario un componente della Commissione, per altri progetti il componente della commissione era solo secondo firmatario e ulteriori progetti erano intestati ai giovani ricercatori degli stessi laboratori diretti da membri della Commissione. Le interrogazioni non sono riuscite ad annullare l'operazione, ma a far pronunciare il ministero contro procedure non trasparenti e a preannunciare l'impegno per "l'adozione del peer review system, metodo che implica il coinvolgimento di revisori terzi e indipendenti, dovra' essere la regola che ispira l'azione degli organi del Ministero e quella cui dovranno uniformarsi gli enti rispetto ai quali il Ministero esercita compiti di vigilanza quali l'ISS". Purtroppo a fronte di questi buoni propositi con la conferma di Enrico Garaci alla presidenza dell'ISS e' stato fatto un passo indietro e la sua gestione suggerisce di vigilare attentamente sull'istituto. E' cosi' che quando lo scorso il 10 novembre scorso tre illustri ricercatori italiani a livello mondiale -Elena Cattaneo, Paolo Bianco e Ranieri Cancedda- hanno inviato una lettera al Ministro della Salute, riguardo i finanziamenti di 3 milioni di euro per la ricerca sulle malattie rare e sulle cellule staminali previsti nella Finanziaria 2007, ci siamo uniti con un'interrogazione alle loro richieste sulla necessita' di fare luce su come, con quali criteri e a quali ricercatori e strutture stavano andando i fondi e se era vero che i destinatari siano stati definiti a priori senza alcuna pubblicita' e senza alcuna procedura di valutazione scientifica. Ancora una volta, insomma, sembrava profilarsi il metodo della cooptazione. In questa occasione i riflettori si sono accesi per tempo sull'assegnazione dei fondi pubblici impedendo al vertice dell'ISS di ripetere l'operazione di spartizione delle risorse gia' seguito nel 2001. Rispondendo in aula il sottosegretario alla Salute Serafino Zucchelli ha confermato l'impegno di adottare metodi riconosciti dalla comunita' scientifica internazionale di peer review anche grazie all'insediamento di una commissione ad hoc. Con lo stesso spirito di fare chiarezza sull'assegnazione dei finanziamenti pubblici abbiamo presentato altre interrogazioni che ancora aspettano risposta. In una si chiede di chiarire la vicenda che riguarda i fondi per la Vulcanologia elargiti dall'Agenzia per la Protezione Civile con una convenzione stipulata per il periodo 2005-2007 con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). I responsabili/coordinatori dei progetti, nominati dall'INGV, hanno valutato e determinato l'entita' dei finanziamenti per i progetti sottoposti, senza alcuna regola che proibisse a loro stessi di presentare domanda di finanziamento. Il risultato ancora una volta e' stato quello che si sono generalmente autofinanziati per importi almeno doppi rispetto alla media attribuita a tutti gli altri ricercatori. Sempre la mancanza di trasparenza sembra essere il filo conduttore della vicenda della sperimentazione sull'uomo di un vaccino anti-AIDS avviata dall'ISS dal 2003 e costata tra i 37 e i 52 milioni di euro. Nonostante i richiami dell'Aifa, articoli su prestigiose riviste scientifiche che denunciavano la possibile tossicita' del vaccino e l'allarme lanciato da noti professori come Fernando Aiuti, siamo alla seconda fase della sperimentazione da realizzare in Italia e in Sud Africa. Ma visto che i soli soldi pubblici non possono bastare alla nostra ricerca abbiamo presentato un ordine del giorno approvato con un voto trasversale dalla Camera perche' il Governo si impegni a valutare l'opportunita' di elaborare strategie per attrarre capitali italiani e stranieri per il potenziamento dei nostri atenei italiani, anche attraverso agevolazioni fiscali per coloro che investono nell'universita' e nella ricerca. Abbiamo inoltre avviato la raccolta firme su una mozione per sostenere il compromesso attuale raggiunto in sede europea sul finanziamento alla ricerca sulle cellule staminali embrionali in risposta ad iniziative di segno uguale e contrario provenienti dai settori di centro destra e da quelli teodem di centro sinistra per impedire ai Paesi che autorizzano tale ricerche di accedere ai finanziamenti pubblici del Settimo Programma Quadro. FECONDAZIONE ASSISTITA E LEGGE 40 Tra i primi atti parlamentari dei radicali figurano proposte di legge per rivedere la legge 40 e rendere finalmente accessibile sia le tecniche per la fecondazione assistita che la ricerca scientifica. Purtroppo non basta depositare una proposta per cambiare una legge, occorre creare un consenso politico che sostenga la modifica. Il 17 ottobre 2007 e' stato reso noto l'appello presentato nel corso della conferenza stampa: A tre anni dalla legge 40: ripartiamo dalle linee guida. L'iniziativa promossa dai radicali della Rnp e' riuscita a raccogliere l'adesione di tutti i gruppi dell'Unione con i capigruppi presenti in Commissione Affari Sociali, ad eccezione dell'Udeur. I sottoscrittori hanno chiesto al ministro la revisione delle linee guida come suggerito da societa' scientifica e pazienti e si sono impegnati "ad attivare tutti gli strumenti idonei alla revisione della legge 40 del 2004, affinche' siano calendarizzati per la discussione tutte le proposte di legge di modifica della norma sulla procreazione assistita. ... e per riaprire un dibattito sui punti piu' contestati della legge: il divieto di fecondazione eterologa, l'impianto obbligatorio dei tre embrioni, il divieto di congelamento degli embrioni e il divieto di destinazione degli embrioni alla ricerca". Un appello nato dopo la sentenza di Cagliari che autorizzava la diagnosi preimpianto, e che ora risulta quanto mai opportuno alla luce della nuova sentenza della magistratura fiorentina. Da un lato il ministro ha percio' il dovere di intervenire aggiornando le linee guida come richiede la legge entro tre anni, ma anche il Parlamento dovra' fare la sua parte modificando una legge sempre piu' insostenibile che costringe i pazienti con problemi di fertilita' e le coppie portatrici di malattie genetiche ereditarie al turismo sanitario. La nostra iniziativa parlamentare non si e' limitata a cercare appuntamenti istituzionali con il ministro facendo dibattere la commissione specifica della relazione annuale, ma con interrogazioni sull'applicazione della legge si e' cercato di evidenziare anche altre problematiche. Si e' cosi' chiesto conto degli embrioni orfani destinati per legge alla crioconservazione infinita nella biobanca milanese dell'Ospedale Maggiore sollecitando il ministero della Salute ad un intervento per destinarli invece alla ricerca scientifica e chiedendo di fare luce sui finanziamenti destinati per quest'operazione gia' esauriti; in altre si citano casi come quelli di condannati per mafia alla detenzione in 41bis (Salvinio Madonia e Raffaele Cutolo) che accedono alle tecniche di fecondazione assistita pur non essendo sterili a differenza di coppie portatrici di malattie genetiche; e ancora si e' chiesto in merito ai finanziamenti alle ricerche per il congelamento degli ovociti tecnica poco sicura ma consentita dalla legge a differenza di quella degli embrioni; e alla chiusura di centri come quello di Castellana Grotte (Ba) che con operazioni fatte a livello regionale in pratica rendono ancora piu' complesso accedere a queste tecniche. CORDONE OMBELICALE Il cordone ombelicale e' un sangue ricco di cellule staminali utili per combattere malattie del sangue stesso, con capacita' di rigenerazione tissutale nel caso di leucemia, anemia e talassemia. Se queste cellule non sollevano obiezioni e problemi etici come quelle embrionali, risulta ancora piu' assurda la situazione: esiste la sola possibilita' della donazione pubblica e per la conservazione autologa si lascia aperta la strada dell'esportazione nelle biobanche private presenti all'estero attraverso la procedura dell'autorizzazione del Centro nazionale Trapianti. Un divieto ereditato dal Governo precedente, ma purtroppo rinnovato dall'attuale, che abbiamo cercato di contrastare in ogni occasione e con tutti gli strumenti alla nostra portata: proposte di legge, interrogazioni, emendamenti, appelli parlamentari e richieste al Comitato Nazionale di Bioetica. Grazie ad una recente interrogazione sui costi e i numeri delle donazioni e delle conservazioni all'estero sono venuti alla luce numeri che segnano la sconfitta dello Stato. Rispetto alle nascite (560.010 - Istat) solo lo 0,46% (2.623) decide di donare le staminali del cordone per uso eterologo (e non abbiamo dati di quanto questo accada per mancanza di volonta' e/o informazione della partoriente piuttosto che per mancanza di strutture o inefficienza delle medesime). Mentre quasi l'1% (5.137, quasi il doppio delle altre) decide di portare queste staminali in banche estere. Con altre interrogazioni ancora in attesa di risposta abbiamo chiesto il perche' ospedali come il Buzzi di Milano fanno ostruzionismo e negano la possibilita' del prelievo per la conservazione all'estero; sulla mancata applicazione della legge 219 sul sangue che prevedeva l'istituzione di una rete di banche pubbliche e private per la conservazione del sangue cordonale, disapplicata per non avere creato la rete e violata con l'ordinanza di maggio e con il recepimento della direttiva europea negando la possibilita' ad istituti privati di fare conservazione di cellule e tessuti. Nonostante alla Camera ci sia una maggioranza consistente a favore della liberalizzazione del settore, ad oggi siamo bloccati tra nuovi e vecchi divieti. Lo scorso agosto il ministro della Salute, nonostante il parere di quello per le Politiche Comunitarie Emma Bonino, ha recepito una direttiva europea per uniformare standard di sicurezza e di qualita' per istituti di cellule e tessuti vietando la possibilita' che questi siano privati, autorizzando solo quelli pubblici e quelli privati non profit. Anche la Commissione Affari Sociali si era unita al ministro Bonino sostenendo che non e' nella natura giuridica della biobanca la garanzia di qualita', ma nelle norme dettate dalla legge. Con una iniziativa trasversale nata da donne di entrambi gli schieramenti parlamentari abbiamo presentato una proposta di legge per sancire il diritto di conservare per se' o per i propri congiunti il sangue del cordone ombelicale e le sue cellule staminali. Il testo punta sul compromesso dell'autologo solidale prevedendo la possibilita' di una successiva donazione. Questo stesso concetto abbiamo provato ad inserirlo nella finanziaria appena approvata, ma nonostante l'unanimita' della Commissione competente e il parere favorevole del Governo, e' stato prima dichiarato inammissibile dalla Commissione Finanze e poi non inserito nel testo passato al varo della fiducia dei due rami parlamentari. Abbiamo inserito in una legge sul parto, ancora ferma alla Camera, un emendamento che sancisce il diritto del prelievo del cordone ombelicale sia per la donazione che per la conservazione autologa. Infine abbiamo organizzato un incontro alla Camera dei deputati con le biobanche private che a vario titolo operano in Italia per la conservazioni dei cordoni all'estero, registrando la loro disponibilita' a fare un'associazione di settore che operi politicamente per la liberalizzazione. Un'associazione che potrebbe lavorare in sinergia con l'associazione Coscioni, se non proprio attraverso l'associazione, con le modalita' che stabiliremo a gennaio anche in vista del Congresso di Salerno. ABORTO, RISPETTO DELLA LEGGE 194 E PILLOLA DEL GIORNO DOPO In merito all'applicazione della legge che regolamenta l'interruzione volontaria di gravidanza abbiamo presentato interrogazioni sulle convenzioni stipulate e in via di rinnovo di ospedali pubblici con i Centri di aiuto alla Vita, in particolare denunciando due casi come la Clinica Mangiagalli di Milano e il San Carlo di Potenza. Chi ritiene l'Ivg un omicidio e' libero di professare il suo pensiero, ma non di essere consulente per quelle donne che hanno gia' deciso di non portare avanti una gravidanza indesiderata. Se a cio' si aggiunge che in Basilicata la percentuale dei medici obiettori di coscienza (92,6%) e' responsabile della impraticabilita' della legge 194 nella regione. Su iniziativa del centro destra alla Commissione Affari Sociali si e' tenuto anche un breve ciclo di audizioni a porte chiuse sulla Ru486, la pillola abortiva. Tra gli invitati, con una decisione sconcertante, e' stato deciso di escludere, nonostante fosse richiesto formalmente dai radicali, il dr. Silvio Viale, il primo ad utilizzare tale farmaco in Italia. Per prevenire gravidanze non desiderate la contraccezione svolge un ruolo fondamentale e con una interrogazione abbiamo sollecitato il ministero della Salute a fare un provvedimento a costo zero: consentire l'acquisto in farmacia senza ricetta medica della pillola del giorno. Questo per superare le difficolta' che si incontrano per reperire un medico che faccia la prescrizione, in particolare il fine settimana. Se a questo si aggiunge che alcuni medici si rifiutano di fare la ricetta trincerandosi dietro alla formula dell'obiezione di coscienza il provvedimento e' urgente. A tal proposito a seguito di una iniziativa di 30 medici dell'ordine di Udine che si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo abbiamo presentato un'interrogazione per il rispetto della legge. La possibilita' dell'obiezione di coscienza e' sancita dalla legge 194 che disciplina l'aborto e non certo la contraccezione, seppur d'emergenza. TESTAMENTO BIOLOGICO, EUTANASIA E LIBERTA' DEL PAZIENTE Abbiamo fin dall'inizio della legislatura presentato due proposte di legge per disciplinare sia l'eutanasia che il testamento biologico, prevedendo che il paziente non senziente possa rifiutare tutto cio' che gli puo' essere somministrato da terzi o macchinari, come gia' oggi puo' fare il paziente cosciente. Nel frattempo e' partita l'indagine del Ministero della Salute sulle "problematiche riguardanti l'assistenza nelle fasi di accompagnamento alla morte". Grazie ai dati che saranno disponibili il prossimo febbraio, potremo sapere come si muore negli ospedali italiani. E' stato il sottosegretario alla Salute Serafino Zucchelli a dirlo, rispondendo ad una nostra interrogazione elaborata insieme all'Associazione Coscioni e firmata da altri 14 deputati iscritti all'associazione. Purtroppo la Camera dei Deputati poche ore prima della morte di Piergiorgio Welby rigetto' l'ipotesi di realizzare un'indagine conoscitiva sulla pratica dell'eutanasia clandestina in Italia. Un'iniziativa avviata dalla lettera di Welby al presidente della Repubblica e su cui l'Associazione Coscioni aveva raccolto trentamila firme. In Parlamento una trentina di deputati, su iniziativa dei radicali, verdi e rifondazione avevano richiesto questa indagine, ma si ottenne un ciclo di audizioni a porte chiuse sul tema: "La tutela della dignita' nella persona umana nelle patologie incurabili e terminali anche con riferimento al tema dell'eutanasia". Audizioni che hanno comunque visto la presenza di Mina e Carla Welby e del dottor Mario Riccio. FARMACI, TERAPIE CONTRO IL DOLORE E LIBERTA' DI CURA La richiesta della liberalizzazione della vendita dei farmaci senza obbligo di ricetta (SOP) e da banco (OTC) e' stata oggetto del primo question time e di una delle prime proposte di legge, realizzate in collaborazione con l'Aduc. La vendita di questi prodotti in altri canali diversi dalle farmacie per adeguarsi alle direttive europee e spezzare il monopolio del sistema farmaceutico come piu' volte segnalato dall'Antitrust consentendo cosi' una maggiore concorrenza, con conseguenze positive per i consumatori sia nel prezzo che nel servizio. Su questo e' poi intervenuto il decreto Bersani e l'approvazione alla Camera dell'emendamento -a prima firma Sergio D'Elia- che prevede di ampliare la vendita dei farmaci al di fuori delle farmacie anche a quelli con obbligo di ricetta. Abbiamo presentato emendamenti alla Finanziaria: per liberalizzare gli sconti dei farmaci anche di fascia C permettendo di risparmiare anche al SSN; per la somministrazione di dosi individuali di antibiotici, un sistema che in Galizia (Spagna) ha fatto risparmiare il 35% della spesa; per l'utilizzo dei farmaci off label; per la vendita diretta e a domicilio dei medicinali, possibilita' prevista in Gran Bretagna che fa risparmiare il costo del trattamento dell'Hiv fino a 2.000 euro l'anno per ogni paziente. Sempre sui farmaci abbiamo presentato una proposta di legge, calendarizzata in commissione ma non ancora discussa, per rivedere il recepimento restrittivo di una direttiva europea che ha confuso pubblicita' e informazione. Il testo proibisce qualsiasi forma di informazione a scopo promozionale per i farmaci che richiedono prescrizione medica non rispettando un diritto inviolabile come quello all'accesso all'informazione. La terapia del dolore sappiamo essere una sorta di miraggio in Italia, fanalino di coda in tutte le classifiche per accesso a queste cure. In merito abbiamo lavorato sia sul fronte della cannabis terapeutica che sul parto in analgesia epidurale. Sul primo abbiamo presentato una proposta di legge per permettere la coltivazione della cannabis ad uso medico, ma grazie ad alcune segnalazioni abbiamo cercato di intervenire sui farmaci a base di cannabinoidi il cui uso e' autorizzato in Italia pur attraverso procedure complesse come quella dell'importazione dall'estero. Per questo abbiamo chiesto al ministero della Salute come si possa promuovere le terapie contro il dolore e dichiarare l'utilita' dei farmaci a base di cannabinoidi e poi lasciare alle Asl la facolta' di rimborsare o meno queste cure. Dati recenti ci parlano di 200 mila pazienti che fanno ricorso a questo tipo di farmaci e che ad oggi sono in carico al SSN solo in alcune realta' come Trento, Bolzano, Crotone e alcune Asl romane. Sulla possibilita' di un parto senza dolore abbiamo presentato una proposta di legge per farla inserire tra i livelli essenziali di assistenza (Lea) del Sistema Sanitario Nazionale. Il testo e' stato assorbito dalla legge sul parto licenziata a primavera dalla commissione Affari Sociali, bloccata purtroppo dalla mancata copertura finanziaria. I dati della Commissione Maternita' e Parto del ministero delle Pari Opportunita', parlano chiaro. Il parto indolore e' un miraggio e l'anestesia epidurale e' boicottata. A fronte di Paesi in cui questo tipo di parto naturale registra percentuali intorno al 70%, in Italia siamo sotto il 2%, in compenso siamo in testa alle classiche per parti cesarei. VITA INDIPENDENTE All'ultima Finanziaria abbiamo presentato un emendamento, purtroppo non passato, per promuovere il concetto della vita indipendente, sancendo il diritto all'assistenza personale autodeterminata, sottolineando la differenza fra il modello medico e il modello sociale, della Vita Indipendente, della disabilita'. Un ordine del giorno alla Finanziaria dell'anno 2006 aveva in parte aperto alla possibilita' di una Vita indipendente e del ricorso a nuove tecnologie. Cosi' come quando la I commissione, durante la sede legislativa della discussione della pdl per istituire la giornata nazionale del Braille, ha recepito un altro nostro ordine del giorno per promuovere iniziative volte alla tutela del piu' generale diritto alla comunicazione per tutte le persone con difficolta' psicomotorie, con particolare riferimento all'uso delle nuove tecnologie. Da gennaio la Camera dovra' esaminare il disegno di legge sulle non autosufficienze, occasione per intervenire sia in questa direzione sia per cercare di contrastare l'interpretazione per cui le rette delle Residenze Sanitarie Assistenziali possano ricadere sui familiari dell'assistito. COMITATO NAZIONALE DI BIOETICA Stiamo lavorando ad una mozione per rivedere le modalita' di funzionamento ma anche l'utilita' e le funzioni stesse del Comitato Nazionale di Bioetica, che da organo consultivo del Governo si sta trasformando in diffusore di un'unica etica di Stato, e nel frattempo abbiamo sollevato in Parlamento con due interrogazioni la vicenda della rimozione dei tre vicepresidenti politicamente scomodi (Elena Cattaneo, Cinzia Caporale e Luca Marini). Con un question time abbiamo chiesto quali le motivazioni politiche avevano indotto il Governo a un tale atto che pareva ravvisare nella laicita' l'unica colpa e causa vera della loro rimozione e con una interrogazione abbiamo chiesto conto del decreto di revoca del mandato che essendo senza motivazione e non notificato correttamente ai tre diretti interessati era da considerarsi illegittimo. Poche settimane dopo, infatti, il Tar l'ha sospeso ritenendolo "viziato nella sua motivazione". TALIDOMIDE Su sollecitazione della cellula Coscioni di Milano e dell'Associazione Tai Onlus abbiamo presentato un'interrogazione al ministero della salute per il rispetto della legge del 2006 che prevedeva l'assistenza dei soggetti affetti da sindrome da talidomide (malattia causata da un principio attivo contenuto in diversi farmaci che negli anni '50 e '60 provoco' gravi malformazioni nei feti). Sollecitavamo anche una risposta sulla richiesta di un risarcimento come compenso da parte dello Stato italiano ed un vitalizio mensile. Inoltre dovrebbe essere prevista, senza vincoli di reddito, la reversibilita' delle pensioni dei genitori ai figli nati con malformazioni attribuibili all'assunzione del Talidomide. SMS SORDI Finalmente l'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni ha adottato il provvedimento chiesto dall'Associazione Luca Coscioni: un risultato importante conseguito attraverso una intensa e paziente campagna di iniziativa politica iniziata nel marzo del 2006. A partire dal 1 gennaio 2008, gli operatori mobili sono obbligati ad offrire agli utenti sordi 50 SMS gratis al giorno, ed a presentare un'offerta a loro riservata che preveda i prezzi piu' bassi del mercato anche per gli altri servizi di trasmissione dati, come Mms, Video chiamate e connessione ad internet. Le informazioni tariffarie delle diverse societa' potranno essere viste sul sito dell'Autorita' e confrontate tra di loro. In Commissione Affari Sociali avevano depositato una mozione che andava in questa direzione. PROPOSTE DI LEGGE Pdl 989 - 7 giugno 2006 - Liberalizzazione della vendita dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica (SOP) e da banco (OTC) - Poretti, Angeli, Barani, Beltrandi, Buglio, Capezzone, Colucci, D'Antona, D'Elia, Galeazzi, Grillini, Lo Monte, Mancini, Mellano, Merlo, Narducci, Pasquale, Poletti Pdl 1463 - 25 luglio 2006 - Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta' anticipate nei trattamenti sanitari - Beltrandi, Capezzone, D'Elia, Mancini, Mellano, Turco Pdl 1611 - 4 settembre 2006 - Norme per la promozione del parto senza dolore - Poretti Pdl 1711 - 27 settembre 2006 - Riconoscimento della sordita' fra le minorazioni aventi connotazione di gravita' - Poretti Pdl 1712 - 27 settembre 2006 - Aumento dell'indennita' di comunicazione per i sordi, di cui all'articolo 4 della legge 21 novembre 1988, n. 508 - Poretti Pdl 1713 - 27 settembre 2006 - Norme per l'abbattimento della barriere della comunicazione e per la tutela dei cittadini sordi - Poretti Pdl 1714 - 27 settembre 2006 - Riconoscimento della lingua dei segni italiana - Poretti Pdl 1715 - 27 settembre 2006 - Disposizioni in favore dei lavoratori sordi - Poretti Pdl 1873 - 30 ottobre 2006 - Modifica dell'articolo 113 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di pubblicita' dei medicinali e di informazione sui medicinali- Poretti, Dato, Gozi Pdl 1946 - 14 novembre 2006 - Disposizioni in materia di conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale - Poretti, Beltrandi, Bianchi, Capezzone, Cioffi, Dato, D'Elia, De Zulueta, Dioguardi, Garnero Santanche', Mellano, Moroni, Turco Pdl 2028 - 6 dicembre 2006 - Disposizioni concernenti l'acquisto, il possesso, la coltivazione, l'uso, il trasferimento e il trasporto di cannabis ad uso terapeutico - Poretti, Beltrandi, Capezzone, D'Elia, Grillini, Mellano, Turco Pdl 1136 - 14 giugno 2006 - Modifiche al codice civile in materia di cognome dei coniugi e dei figli - Poretti, Barani, Bucchino, Carta, Cancrini, De Zulueta, Fedi, Fogliardi, Grillini, Mancini, Picchi, Poletti, Raisi, Rigoni, Zanella Pdl 1612 - 4 settembre 2006 - Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, in materia di adozioni - Poretti Pdl 1613 - 4 settembre 2006 - Modifiche al codice civile in materia di figli legittimi e naturali - Poretti ATTI D'INDIRIZZO POLITICO (ORDINI DEL GIORNO, MOZIONI, RISOLUZIONI) Mozione per il finanziamento a livello europeo della ricerca con le cellule Staminali: Donatella Poretti, Marco Beltrandi, Luigi Cancrini, Elena Emma Cordoni, Cinzia Dato, Sergio D'Elia, Franco Grillini, Bruno Mellano, Stefano Pedica, Tommaso Pellegrino, Maurizio Turco, Lanfranco Turci, Elias Vacca, Daniela Dioguardi, Franca Chiaromonte, Katia Bellillo, Tana De Zulueta, Roberto Villetti, Gennaro Migliore Risoluzione in Commissione XII - 7/00069 - 27 ottobre 2006 - Poretti - Esenzione tassa concessione governativa del Gsm per i sordi Ordine del Giorno 9/1746-BIS/1 - 18 novembre 2006 - Poretti - Impegno Governo per la Finanziaria 2007 su Fondo per le non autosufficienze e Vita Indipendente (Accolto) Ordine del Giorno 0/1746-bis/5/12 - 17 ottobre 2006 - Poretti, Pellegrino, Dioguardi, Cancrini, Smeriglio - Impegno Governo per la Finanziaria 2007 su sperimentazione vendita e distribuzione di farmaci dosi individuali (Respinto) Ordine del Giorno 0/2345/1/01 - 31 luglio 2007 - Poretti, Turco, A. Piazza, Stucchi - Impegno Governo in occasione della Giornata nazionale del Braille a promuovere informazione sul diritto alla comunicazione e nuove tecnologie (Accolto) Ordine del Giorno 9/2599/23 "Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca" - 11 luglio 2007 - Poretti, Mellano, D'Ippolito Vitale - Impegno del Governo per agevolazioni fiscali per chi investe in Universita' e ricerca (Votato a maggioranza) di Donatella Poretti deputata radicale della Rosa nel Pugno -------------------------------------- ARTICOLI - Usa. Ricercatori Harvard: non abbandonare ricerca su cellule staminali embrionali L'Universita' di Harvard ha annunciato che continuera' a sviluppare e studiare le cellule staminali embrionali derivate da embrioni umani clonati. Lo rivela il quotidiano Boston Globe. Qualche settimana fa, alcuni ricercatori americani e giapponesi avevano annunciato di aver sviluppato una tecnica per riprogrammare le cellule adulte della pelle in staminali quasi embrionali -un metodo che potrebbe sostituire il metodo attuale, contestato dai gruppi religiosi e conservatori perche' deriva la materia prima da embrioni. (1). All'epoca del clamoroso annuncio, molti scienziati si dissero convinti che la nuova tecnica, chiamata Ips (o cellule staminali pluripotenziali indotte), avrebbe sostituito le cellule staminali embrionali. Ma i ricercatori di Harvard -considerata da molti il piu' importante centro per la ricerca con le staminali al mondo con i suoi 750 ricercatori e 119 laboratori- temono che la corsa verso le nuove cellule sia un rischio che la medicina non puo' permettersi di correre. Per prima cosa, non e' ancora certo se la nuova tecnica di riprogrammazione possa effettivamente dimostrarsi utile per futuri progressi; soprattutto, queste cellule rimangono troppo pericolose per essere impiegate nell'uomo, spiegano gli scienziati. "Per fare ricerca base sulle cellule umane, le Ips come metodo hanno vinto", dice George Q. Daley, ricercatore al Children's Hospital di Boston. "Ma per quanto riguarda l'obiettivo finale, ovvero di impiantarle nel paziente, ancora non siamo sicuri. Queste cellule potrebbero non divenire mai utili a fini terapeutici". Il motivo e' che la tecnica di riprogrammazione, ideata dallo scienziato giapponese Shinya Yamanaka, utilizza alterazioni genetiche per far regredire le cellule ordinarie in staminali allo stato neutro (blank state). Quattro potenti geni regolatori sono inseriti nella cellula adulta per indurre la riprogrammazione. Ma questo produce anche tutta una serie di difetti nelle cellule, come fossero trappole -rendendo le cellule riprogrammate troppo imprevedibili per essere usate come trattamento sull'uomo. Inoltre, alcuni dei geni utilizzati per stimolare la riprogrammazione sono noti agenti cancerogeni nei mammiferi. Ma quello che sembra ancora piu' rischioso e' che il processo utilizza dei retrovirus per trasportare i geni nelle cellule. Questi virus alterano il normale funzionamento del Dna e possono anche dar vita a cellule cancerogene. Per alcuni sostenitori del metodo della riprogrammazione questi problemi sono puramente tecnici e facilmente superabili. Ma altri ricercatori sono scettici sul fatto che tali cellule possano essere approvate per uso clinico. "Introdurre queste cellule in un paziente non sara' mai autorizzato [dall'Agenzia del farmaco]", dice il biologo Douglas A. Melton, codirettore del Harvard Stem Cell Institute. "I retrovirus possono essere cavalli di Troia che portano ogni tipo di problema". Questo e' il motivo per cui Harvard, con un fondo per la ricerca sulle staminali di oltre 60 milioni di dollari ogni anno, vuole continuare a fare ricerca sulle cellule staminali derivate da embrioni umani (clonati, oppure crioconservati). Anche perche' gran parte della ricerca sulle staminali embrionali nel mondo utilizza parte di 42 linee cellulari create proprio da Harvard. L'ateneo comunque non ignora la nuova tecnica, che infatti e' studiata in diversi suoi laboratori. Proprio a Harvard sono state fatte alcune importanti scoperte in questo ambito. Ma l'opinione degli scienziati di Harvard e' la stessa di molti ricercatori Usa. "Siamo ancora agli inizi", sostiene Christopher Scott, direttore del Program on Stem Cells and Society della Stanford University. "Sarebbe follia abbandonare altre strade di ricerca per seguire in massa una nuova direzione, anche se promettente". (1) http://staminali.aduc.it/php_newsshow_5550_0_ta_l25.html di Redazione ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Usa. Huckabee finanziato da societa' che fa ricerca sulle staminali embrionali A pochi giorni dall'inizio delle primarie presidenziali, il quotidiano Usa Today potrebbe mettere nei guai il candidato repubblicano ultraconservatore Mike Huckabee, ex Governatore dell'Arkansas, nonche' ex pastore battista. Secondo il quotidiano, Huckabee avrebbe incassato oltre 405 milioni di dollari dal 2004 in discorsi pubblici, vendita di libri, consulting ed altre prestazioni. Niente di strano fin qui. Ma apparentemente, lo scorso anno Huckabee avrebbe accettato anche 52mila dollari da una societa' che fa ricerca sulle staminali embrionali, da un'associazione che chiede l'eliminazione dell'obbligo di ricetta per la pillola del giorno dopo, e da un gruppo che spinge per limitare la vendita di armi. Ma da sempre, Huckabee si dichiara contrario alla ricerca sulle staminali embrionali e all'aborto, alla contraccezione d'emergenza e a qualsiasi limitazione alla vendita di armi. E' proprio per questo che, coronato da molti come l'unico 'conservatore affidabile', e' oggi in testa ai sondaggi fra gli elettori repubblicani, in cerca di un candidato che difenda i valori 'tradizionali' della famiglia e della vita. La somma e' giunta dalla societa' farmaceutica Novo Nordisk, e dalle associazioni Public Health Institute, e Grant Makers in Health, che hanno pagato Huckabee per le sue apparizioni ad alcuni loro eventi. Il mercato dei discorsi pubblici puo' essere molto remunerativo per persone che hanno ricoperto cariche politiche significative. Sia Bill Clinton che Tony Blair guadagnano diversi milioni di dollari ogni anno per parlare di fronte alle platee di questa o quella associazione, chiesa, universita'. Ma l'aver accettato un compenso da organizzazioni che difendono e addirittura attuano pratiche "contro la vita" agli occhi dei repubblicani, potrebbe essere un problema per Huckabee, che punta tutto sulla base piu' conservatrice del suo partito. Intanto l'organizzazione elettorale dell'ex pastore si e' giustificata dicendo che "il Governatore non teme il confronto ed e' pronto a dialogare con chiunque, anche con chi la pensa diversamente". Purche' sia pagato. - Iran. Prima pecora clonata sta bene Alcuni scienziati hanno detto che la prima pecora clonata in Iran sta bene dopo 15 mesi dalla nascita. L'animale mangia regolarmente ed e' normalmente integrata nel gregge. La pecora, il maschio Royana, e' nata il 30 settembre del 2006 a Isfahan, meno di due mesi dalla creazione del primo animale clonato nel Paese, un agnello, morto pochi minuti dopo la nascita. Ma contrariamente al suo predecessore, Royana e' sopravvissuto alle complicazioni post-natali tipiche degli animali clonati, ed e' ora celebrato come un simbolo del progresso scientifico iraniano. "Royana e' un traguardo scientifico importante. Siamo tutti fieri di lui. La pecora e' frutto di anni di sforzi nel campo della ricerca con le staminali", ha esultato Mohammad Hossein Nasr e Isfahani, direttore dell'Istituto di ricerca Royan in Sfahan. - Italia. Ecco i maggiori successi della ricerca italiana nel 2007 Pur fra le mille difficolta' che tutti conoscono la ricerca italiana e' viva e vegeta. Lo dimostrano i risultati del 2007, in cui il valore delle scoperte dei nostri scienziati e' stato 'certificato' dalle principali riviste internazionali. Risultati ottenuti a dispetto della carenza di fondi, come hanno fatto notare i direttori delle principali istituzioni scientifiche all'indomani dei nuovi tagli previsti dalla Finanziaria 2008. Ecco le principali scoperte italiane di quest'anno per quanto riguarda la biomedicina. Il 2007 si e' aperto con l'annuncio a gennaio della scoperta di una 'miniera' di cellule staminali nel liquido amniotico. L'autore dello studio, pubblicato da Nature Biotechnology, e' Paolo De Coppi, ricercatore italiano in 'prestito' al Great Ormond Street Hospital di Londra ma che prosegue le sue ricerche anche a Padova. Sempre in tema di staminali, ma stavolta quelle 'cattive' che generano i tumori, quest'anno gli italiani si sono distinti: il gruppo di Ruggero De Maria dell'Istituto Superiore di Sanita' pochi giorni fa ha pubblicato sulla rivista Cell Death and Differentiation la notizia della scoperta di quelle del polmone, mentre a novembre Giorgio Stassi dell'universita' di Palermo ha trovato quelle del tumore della tiroide. Proprio Stassi iniziera' l'anno prossimo la sperimentazione dei primi farmaci ottenuti dalle sue scoperte. Sul fronte della fecondazione, invece, il 2007 ha registrato la notizia della nascita per la prima volta al mondo di due gemelline ottenute con la fecondazione assistita su una mamma resa sterile dalle cure per un tumore di cui erano stati congelati gli ovuli. Il successo si deve ai ricercatori dell'universita' di Bologna guidati da Eleonora Porcu. - Gb. Padre di Dolly diventa 'Sir Wilmut' Il creatore della pecora Dolly, Ian Wilmut, e' stato insignito del titolo di Cavaliere dell'Impero, una delle massime onorificenze della corona attribuita in passato a personaggi come Paul McCartney e Rudolph Giuliani. Lo riferisce la Bbc, secondo cui fra i premiati di quest'anno ci sono anche la veterinaria Debby Reynolds, che ha coordinato gli sforzi britannici contro l'aviaria e il direttore dell'ospedale dell'University College di Londra Robert Naylor. 'Ovviamente sono deliziato da questo premio -ha commentato Wilmut, che ora potra' fregiarsi del titolo di 'Sir'- e lo accetto in rappresentanza di tutto il team di ricercatori con cui lavoro'. La pecora Dolly, nata nel 1997, e' stata il primo mammifero clonato da una cellula adulta al mondo, ed e' morta nel 2003. Pur essendone il pioniere, Wilmut ha dichiarato quest'anno di voler abbandonare la clonazione per i problemi etici connessi, per dedicarsi invece ad una tecnica sviluppata in Giappone in cui le cellule staminali vengono ottenute da cellule adulte riprogrammate. - Usa. Nuovi capillari artificiali con cellule staminali Grazie ricerca sulle staminali, le cellule base in grado di trasformarsi in qualsiasi tessuto del corpo umano, siamo a un passo dalla creazione di capillari artificiali, l'ultima frontiera della moderna angiologia. Un'equipe del Massachussets Institute of Technology (Mit) di Boston e' riuscita a far sviluppare staminali endoteliali intorno a una struttura di nanotubi. In questo modo si sono realizzati microvasi sanguigni di materiale organico in grado di sostituire potenzialmente la rete dei capillari danneggiata da malattie come il diabete. Finora si era riusciti a sostituire tratti importanti delle vene e delle arterie piu grandi ma mai i capillari che il corpo umano utilizza per alimentare non solo gli organi interni ma anche tutti i tessuti del corpo umano Le staminali individuano la direzione dei canali di appoggio che iniziano a ricoprire formando un nano-condotto da cui poi alla fine viene 'sfilata' la struttura artificiale. Anche se queste nuove strutture vascolari non possono essere ancora 'installate' direttamente nel corpo umano l'obiettivo di un 'trapianto' di una rete di capillari e' ora piu' vicino. Il responsabile della ricerca, Robert Langer ritiene che in futuro la ricerca "fornira' la soluzione alla creazione di nano-sistemi con cui sviluppare tessuti (sostitutivi e compatibili) del corpo umano". - Usa. Primi successi con cellule staminali pluripotenziali indotte Cellule adulte umane sono state trasformate in staminali pluripotenti simili a quelle che finora si potevano ottenere solo da embrioni, per la prima volta a partire da cellule di pelle prelevate direttamente da volontari sani. Annunciata sulla rivista Nature, e' la prima dimostrazione pratica in assoluto che potenzialmente ciascuno di noi potrebbe avere a disposizione una riserva personale di cellule staminali da usare per possibili terapie, ha spiegato all'Ansa il coordinatore dell'equipe dell'Ospedale Pediatrico di Boston George Daley. Dopo questa dimostrazione, ha anticipato Daley, 'stiamo pianificando di generare cellule staminali pluripotenti da pazienti con malattie del sangue quali talassemia, anemia di fanconi, immunodeficienze, anemia a cellule falciformi, riparare i difetti genetici di cui queste cellule sono portatrici, infine studiare lo sviluppo, speriamo, di sangue normale'. Solo un mese fa le riviste Cell e Science annunciavano che Shinya Yamanaka, dell'Universita' di Kyoto e James Thomson, dell'universita' del Wisconsin-Madison, avevano per primi ottenuto cellule staminali pluripotenti trasformando cellule adulte umane. Gli esperti avevano trasformato le cellule adulte in bambine inserendo al loro interno quattro geni, Oct4, Sox2, Klf4 e Myc che cancellano il programma delle cellule adulte riprogrammandole poi come staminali. Il traguardo e' stato presentato come la scoperta per fare 'staminali etiche', ovvero senza sacrificare embrioni. L'equipe di Daley ha fatto esattamente la stessa cosa ma per la prima volta anche con cellule umane prelevate direttamente da volontari adulti, cosa che conferma gli esperimenti di Yamanaka e Thomson e in piu' dimostra che ipoteticamente ogni paziente potrebbe, con le proprie cellule di pelle, 'farsi' una riserva di staminali su misura per lui. 'Il nostro e' il primo lavoro -ha detto Daley- ad aver prodotto cellule staminali a partire da una biopsia di pelle di un individuo nel nostro laboratorio, dimostrando la praticabilita' di questo metodo per ottenere staminali personalizzate per i pazienti'. Nei lavori che hanno preceduto questa pubblicazione, ha precisato Daley, i ricercatori avevano usato solo cellule umane di laboratorio, cioe' linee cellulari che sono normalmente commercializzate per la ricerca scientifica; diverso e' aver fatto lo stesso con cellule di pelle di individui. - Usa. Partono i primi test clinici per sconfiggere le staminali del cancro Sono l'ultimo baluardo dei tumori, che li rende resistenti alle cure, ma forse anche loro stanno per essere sconfitte. Le prime sperimentazioni cliniche contro le cellule staminali tumorali stanno per prendere il via negli Stati Uniti, e secondo quanto riporta il New York Times i primi farmaci che le combattono potrebbero vedere la luce entro pochi mesi. Le ricerche sulle staminali tumorali sono definite dagli esperti il futuro della lotta al cancro: tre centri statunitensi hanno ottenuto i finanziamenti (piu' di cinque milioni di dollari solo dal National Cancer Institute) e i permessi per portare in fase clinica le scoperte che finora erano confinate nei laboratori, molto spesso anche italiani. 'L'Italia e' all'avanguardia nella ricerca in questo campo -conferma Ruggero De Maria, ricercatore dell'Istituto Superiore di Sanita' (Iss)- e da noi sono state scoperte le staminali di molti tipi di tumore, da quelli del colon a quelli cerebrali a quelli della mammella. Purtroppo pero' mentre negli Usa ci sono strutture e fondi enormi per passare alla fase clinica qui siamo molto indietro da questo punto di vista'. Le cellule staminali tumorali sono una piccola parte di quelle provocate dal cancro, ma hanno la caratteristica di resistere alle terapie e di essere in grado di rigenerare il tumore anche quando le altre sono state spazzate via:'Non c'e' ancora la certezza assoluta, ma e' quasi sicuro che siano proprio queste cellule a causare quella che chiamiamo 'malattia minima residua', cioe' la capacita' del tumore di ripresentarsi anche a distanza di tempo -spiega Giorgio Stassi, dell'universita' di Palermo - la loro resistenza e' dovuta ad una barriera protettiva che riescono a formare e che non e' attaccata dalle normali terapie'. Proprio dal laboratorio di Stassi, che ha contribuito a scoprire le staminali tumorali del colon, verra' la prima sperimentazione italiana su una molecola in grado di distruggere questa barriera:'Il loro segreto e' una sostanza chiamata Interleuchina 4, noi stiamo sperimentando adesso sui topi una molecola che blocca l'interleuchina, rendendo il tumore sensibile alle terapie, e da fine 2008 dovremmo iniziare gli studi di fase uno sui pazienti'. Le staminali tumorali di molte forme di cancro sono state scoperte in Italia: l'ultimo studio, la cui pubblicazione su Cell Death and Differentiation, una rivista del gruppo di Nature, risale a pochi giorni fa, e' dovuto proprio al gruppo di De Maria, che e' riuscito ad individuare quelle del tumore al polmone. Secondo lo studio queste cellule, che sono una minima parte del totale di quelle tumorali, iniettate in topi sani hanno generato a loro volta il cancro. 'Questa e' sicuramente la strada piu' promettente nella lotta ai tumori -conferma De Maria- i gruppi di ricerca di tutto il mondo ci stanno lavorando e anche le aziende farmaceutiche sono fortemente interessate. Il problema e' che da noi non ce ne sono molte pronte ad impegnarsi'. - Usa. Rivista 'Science': e' di Craig Venter la scoperta scientifica dell'anno Il mondo e' bello perche' vario: sara' una frase fatta ma la nostra individualita' ha la sua importanza visto che la scoperta dell'io genetico', ossia di forti e inaspettate differenze genetiche tra individui, annunciata da Craig Venter, e' stata incoronata dalla rivista Science come scoperta scientifica dell'anno, per tutte le implicazioni che avra' in scienza e medicina. E l'oroscopo' scientifico per il 2008? Science prevede che arriveranno notizie importanti dai piccoli Rna che gestiscono molte importanti funzioni cellulari, da nuovi materiali per chip per computer, dall'acceleratore di particelle del CERN di Ginevra, e poi ancora dalla vita artificiale, a giudicare, vale la pena di aggiungere, dall'attivismo dello scienziato Craig Venter. Ed e' proprio Venter che per primo, mettendo a disposizione il proprio genoma, ha dimostrato che le differenze genetiche interindividuali sono di gran lunga maggiori del previsto, scoperta 'regina' del 2007 secondo Science. L'argento spetta invece, ha dichiarato Robert Coontz che ha curato la classifica con cui la rivista americana vuole ricordare a chiusura del 2007, alla gia' piu' volte osannata creazione delle 'staminali etiche', cellule staminali simili a quelle embrionali ma prodotte senza sacrificare embrioni. Due equipe di ricerca indipendenti, una di Kioto e una statunitense, hanno per la prima volta in assoluto riprogrammato cellule adulte di pelle portando indietro il loro orologio e trasformandole in staminali pluripotenti. Spazio anche all'astrofisica con la scoperta della possibile provenienza dei raggi cosmici operata dall'osservatorio Pierre Auger in Argentina; e alle nuove tecnologie con importanti scoperte su nuove proprieta' magnetiche dei metalli di transizione che potrebbero portare una rivoluzione nella scienza dei materiali. E infine ha trovato il suo spazio in classifica anche l'intelligenza artificiale, con la sconfitta definitiva dell'uomo, battuto dalla macchina, a dama: un premio questo che forse va letto come volonta' di tenere aperti gli occhi verso il futuro perche' l'intelligenza artificiale portera' sicuramente novita' importanti per la vita umana. - Italia. Sardegna. All'ospedale Brotzu di Cagliari la gestione della banca regionale del cordone Sara' gestita dal Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale dell'Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari la Banca di Sangue Cordonale (Bsc), istituita in Sardegna per favorire il trapianto di cellule staminali emopoietiche da sangue placentare per la cura di patologie come leucemie, linfomi, alcuni tumori solidi e gravi forme d'anemia. L'ha deliberato la Giunta regionale, in attesa dell'adozione del Piano Sangue regionale 2008-2010, con cui sara' riorganizzato il sistema trasfusionale. Il responsabile della Bsc dovra' operare in stretta collaborazione con quello del laboratorio di Immunologia del Centro regionale trapianti di riferimento per i trapianti di organi tessuti e cellule, cui e' attribuita la direzione scientifica. Con un successivo provvedimento saranno definiti gli standard organizzativi della Banca, che beneficera' per il 2007 di finanziamenti per 800 mila euro. Il sangue da cordone ombelicale (Sco) costituisce -ricorda l'assessorato regionale alla Sanita'- una valida alternativa trapiantologia per tutti quei pazienti, soprattutto pediatrici, in attesa di trapianto che non riescono a reperire un donatore di midollo osseo (Mo) familiare o attraverso i registri nazionali e internazionali. - Spagna. Riviste cattoliche definiscono Bernat Soria il "dottor morte" per le sue ricerche con le staminali Da quando e' stato nominato ministro della Sanita', Bernat Soria e' divenuto una delle principali ossessioni dei settori piu' reazionari e restii alla ricerca e alla scienza in Spagna. Il settimanale ultracattolico Alba gli dedica la copertina del suo ultimo numero per tacciarlo di "Doctor Muerte", dopo che in un'intervista il ministro aveva sostenuto che la legge sull'aborto deve rimanere com'e' e negato che la Spagna sia stata il paradiso degli aborti illegali. Un'altra rivista, sempre del Grupo Intereconomia, Epoca, lo accusa di mentire. Il direttore di Alba apre l'edizione di questa settimana assicurando che il bambino di cui parlano i canti di Natale, "se stesse nel grembo di sua madre riceverebbe l'avallo del ministro per essere sterminato". Nell'intervista rilasciata al quotidiano El Mundo, Soria si era detto favorevole a mantenere la legge sull'aborto nei termini attuali, ossia, che e' legale abortire in determinati casi (il testo risale al 1985), e nel contempo definiva "una barbarie" l'affermazione secondo cui la Spagna e' un "paradiso degli aborti illegali". E' quanto sostengono alcuni gruppi di pressione ultracattolici, in riferimento agli atti giudiziari contro le cliniche che praticano l'aborto. Nelle pagine interne si continua attaccando Soria per le sue ricerche con le cellule staminali. Il settimanale conclude dicendo di Soria che "la sua ossessione nella distruzione di embrioni, nel definire diritto il delitto mortale dell'aborto e nell'instaurare l'eutanasia sono un'ossessione piu' per la morte che per la vita degli esseri umani". Anche Epoca, una pubblicazione che come Alba appartiene al Grupo Intereconomia ed e' diretta dall'ex deputato del Partido Popular Julio Ariza, attacca il ministro. Assicura che Soria mente poiche' non puo' essere certo che "il 99,9% delle cliniche abortiste stiano dentro la legge", ne' che esista poca obiezione di coscienza tra i medici, e perche' abortire non e' un diritto bensi' "un delitto". - Usa. Al via i caucus dell'Iowa. I candidati presidenziali e la scienza Aborto, clonazione e formazione scientifica nelle scuole. E ancora, riscaldamento globale e inquinamento, ricerca sulle staminali embrionali e fecondazione assistita. A 'fotografare' il pensiero dei nove principali candidati alla Casa Bianca e' uno studio 'ad hoc' pubblicato sull'ultimo numero di 'Science', che in 10 pagine analizza le posizioni sui 'temi caldi' della scienza di Hillary Clinton, John Edwards, Rudy Giuliani, Mike Huckabee, John McCain, Barack Obama, Bill Richardson, Mitt Romney e Fred Thompson. Obiettivo dichiarato, "scoprire cosa pensano i candidati su 'nodi' di importanza vitale per il futuro del Paese", spiega Jeffrey Mervis di 'Science'. Cosi' si scopre che Hillary Clinton "fornisce la piu' dettaglia disamina della politica in tema di scienza rispetto a ogni altro candidato alla poltrona di 44.mo presidente Usa, al momento", secondo 'Science', enfatizzando l'importanza dell'innovazione per guidare la crescita economica del Paese. In particolare, la Clinton ha proposto un fondo da 50 miliardi di dollari per la ricerca e lo sviluppo di energia 'verde', da mettere insieme aumentando tasse federali e royalties sulle compagnie petrolifere. Ma anche l'istituzione di un consiglio nazionale dell'energia, per monitorare le variazioni climatiche nel Paese e i programmi di ricerca e sviluppo nel settore. John Edwards ha in programma l'aumento di fondi per la ricerca, con un forte no all'espansione del nucleare e la proposta di ridurre le emissioni di gas dell'80% entro il 2050. Meno chiara la posizione di Rudy Giuliani, che non avrebbe fornito a 'Science' informazioni dettagliate su temi specifici. Sull'aborto l'ex sindaco di new York dovrebbe, con alcune riserve, lasciare la decisione alle donne. Il riscaldamento globale e' la peggiore minaccia che il pianeta dovra' affrontare secondo John McCain, che ha posto l'allarme clima e gli interventi mirati a contrastare il fenomeno al top della sua campagna per la poltrona presidenziale. Per la ricerca sulle staminali embrionali, McCain pone un limite agli studi sulla clonazione: secondo il candidato non ci sono differenze etiche tra quella a scopo di ricerca e quella riproduttiva. - Italia. Tribunale: si' ad analisi preimpianto su embrioni E' possibile la diagnosi preimpianto se c'e' il rischio di trasmettere una grave malattia genetica ed e' lecito rifiutare il numero obbligatorio di tre embrioni se una gravidanza gemellare puo' compromettere la salute della donna. Lo ha deciso un giudice di Firenze che ha accolto il ricorso di una coppia stabilendo che le linee guida che vietano la diagnosi preimpianto degli embrioni sono inapplicabili perche' contro la legge stessa e contro la Costituzione. A sollevare la questione e' stata una coppia trentenne di Milano, lei e' portatrice di una grave malattia genetica, la esostosi, che porta all'accrescimento esagerato della cartilagine delle ossa: c'e' una percentuale molto elevata che venga trasmessa al figlio, esiste la possibilita' che sia mortale. La coppia si e' rivolta al centro Demetra di Firenze chiedendo di poter fare la diagnosi preimpianto, e che la fivet sia adeguata allo stato di salute della donna che non puo' rischiare una gravidanza gemellare. Il centro ha risposto pero' che tutto questo la legge non lo consente. "La coppia deve per forza sottoporsi alla roulette russa con il rischio di avere gli embrioni malati -racconta l'avvocato Gianni Baldini che ha curato il ricorso- Cosi' i coniugi si rivolgono al sito www.madreprovetta.org per chiedere una consulenza e iniziamo un'azione legale". Alla base del ricorso, spiega l'avvocato, ci sono diverse considerazioni. "C'e' il fatto che la legge 40 non stabilisce espressamente il divieto di diagnosi preimpianto, sono le linee guida a stabilirlo dicendo che le indagini preventive non possono essere di natura genetica ma solo osservazionale cioe' morfologica". Questo divieto incide su un diritto soggettivo assoluto, dice l'avvocato Baldini, qual e' quello dell'autodeterminazione, incide sul diritto alla procreazione cosciente e responsabile, al consenso informato. Il giudice Isabella Mariani ha accolto il ricorso, spiega il legale, "dicendo che e' fondata l'illegittimita' delle linee guida che espressamente disapplica, un provvedimento con efficacia vincolante per altri giudizi e per il Tar". Il giudice inoltre ha condannato 'il centro ad eseguire la diagnosi e ha stabilito la crioconservazione degli embrioni malati, che la legge vieta, dicendo che il medico deve seguire le regole della migliore scienza ed esperienza con specifico riguardo alla salute della donna. Questo e' un altro colpo al cuore della legge 40, perche' ristabilisce l'ordine gerarchico previsto dalla Costituzione e dalla legge 194 che antepone la salute della donna a quella del nascituro". L'ordinanza non e' revocabile, vale quanto una sentenza, se il centro Demetra non ricorre in appello diventa definitiva. E' la seconda sentenza a favore della diagnosi preimpianto nel caso di malattie genetiche: a settembre il tribunale di Cagliari aveva dato ragione ad una donna portatrice di talassemia. "Da quando e' andata in vigore la legge arrivano molte richieste di sostegno legale, e' aumentato il contenzioso giudiziario, la legge 40 e' avvertita contro il bene della coppia", dice Monica Soldano, presidente dell'associazione "Madreprovetta", "la legge viene sempre piu' percepita come ostile a un progetto genitoriale". La sentenza di Firenze, che di fatto aggiorna le linee guida che ad oggi vietano la diagnosi preimpianto degli embrioni, 'e' un provvedimento da accogliere con favore e che dimostra quanto la giurisprudenza, spesso, riesca ad aggiornare la volonta' del legislatore applicando un criterio di maggiore rispondenza alle esigenze concrete e reali dei cittadini e della societa''. Lo afferma la capogruppo dei Verdi in Commissione Giustizia alla Camera, Paola Balducci, sottolineando come 'questo provvedimento non rappresenti un caso isolato: va infatti ricordata anche la decisione del Tribunale di Cagliari su una vicenda analoga. I giudici, dunque - conclude - si dimostrano piu' lungimiranti del mondo politico, troppo spesso bloccato dai veti incrociati. La politica dovrebbe imparare da queste sentenze'. "Mi pare una sentenza assolutamente importante che fa chiarezza e dice che questa legge 40 viola i diritti umani, i diritti alla salute e alla procreazione. Credo che debba indurre finalmente il ministro alla Salute Livia Turco a fare un cambiamento alle linee guida, a fare qualcosa di sinistra". E' il commento del professor Severino Antinori, "padre" della vitrificazione delle cellule umane e presidente dell'associazione mondiale di medicina della procreazione, alla notizia dell'ordinanza emessa dal tribunale di Firenze che scardina la legge sulla fecondazione assistita. "Dal convegno di Oviedo - prosegue il professore - e' venuto, d'altra parte, l'indicazione che una cellula fecondata si puo' eliminare se non e' morfologicamente normale. E anche la linea guida fatta dall'ex ministro della Sanita', Girolamo Sirchia, prevede che si puo' osservare la cellula per riscontrarne malformazioni, ma proibisce, contraddittoriamente, di spingersi fino al cromosoma. Il mio appello - aggiunge il professor Antinori - e' che dopo la sentenza di firenze il minstro Turco faccia qualcosa di sinistra mettendo in atto una linea guida che consenta la diagnosi preimpianto". Sulla possibilita' che una risoluzione del genere possa venire bollata come "eugenetica", il professore dice: "L'eugenetica non c'entra niente in questo. E' una parola utilizzata da alcuni talebani cattolici: serve una linea guida che consenta cum grano salis di rispettare la Costituzione laddove tutela il diritto alla salute". "Dopo Cagliari, arriva Firenze: le linee guida della legge 40 sulla fecondazione assistita crollano a colpi di sentenza". Cosi' la parlamentare della Rosa nel pugno, Donatella Poretti, interviene dopo la sentenza di Firenze sostenendo che le linee guida della norma vanno aggiornate "entro la fine dell'anno". Il divieto della diagnosi preimpianto e l'impianto obbligatorio dei tre embrioni, non presenti nella legge, ma nelle linee guida, infatti, sono nuovamente al centro di un'ordinanza: il giudice del tribunale di Firenze, Isabella Mariani, ha ordinato al centro medico Demetra di eseguire la diagnosi e di crioconservare gli embrioni malati di una coppia che rischia di trasmettere una grave malattia genetica al nascituro. Gia' da luglio, ricorda Poretti, "il consiglio superiore di Sanita', chiamato dal ministero della Salute ad esprimersi sull'aggiornamento delle linee guida, si era dichiarato contro l'impianto obbligatorio di tre embrioni e a favore della diagnosi pre-impianto". Mentre il ministro Livia Turco, audito a ottobre in commissione Affari sociali alla Camera, racconta la deputata, "si era impegnato a presentare a breve l'aggiornamento delle linee guida". Pochi giorni fa l'Istituto di prospettiva tecnologica della commissione europea ha pubblicato un rapporto in materia: nel 2005 nell'Ue sono state effettuate tra 2.000 e 2.900 diagnosi genetiche preimpianto. Oltre 700 le pazienti venute da altri Paesi per poter fruire di un servizio che nel proprio e' proibito, come in Italia. Circa la meta' di queste pazienti si e' recata in una struttura spagnola. Ora, forte di questa nuova sentenza, il ministro, chiude Poretti, "ha il dovere politico di intervenire". "Dopo Cagliari Firenze. Un altro colpo alla Legge 40 e alle linee guida del centrodestra, un'ulteriore conferma dell'insostenibilita' di una legge che viola principi fondamentali come il diritto alla salute della donna e del nascituro, alla maternita' responsabile, al consenso informato". E' questo il commento di Vittoria Franco (Pd), presidente della commissione Istruzione del Senato "Grazie a un giudice coraggioso come Isabella Mariani del Tribunale di Firenze, le incongruenze piu' eclatanti - sottolinea l'esponente del Pd - vengono a galla e diventa manifesta la necessita' di rimediare con sentenze che consentano ai centri per la fecondazione assistita di fare cio' che la legge vieta in violazione di principi costituzionali chiari". Per Vittoria Franco "E' tempo di rivedere le linee guida e la stessa legge 40, anche in questa legislatura. Per quanto mi riguarda, mi appresto a depositare un testo per consentire anche alle coppie portatrici di malattie ereditarie o trasmissibili di ricorrere alla fecondazione assistita. Gia' questo consentirebbe di eliminare una buona parte delle previsioni piu' ingiuste e insostenibili della legge. Mi auguro - conclude la senatrice -che dopo sentenze cosi' chiare e severe, anche i suoi piu' accesi sostenitori si ravvedano e si attengano a una maggiore ragionevolezza contribuendo in Parlamento al consenso piu' ampio". La magistratura fa quel che dovrebbe fare la politica ma che i politici non fanno: cosi' un giudice applica il buon senso per modificare una legge stupida. Cosi' il pioniere della fecondazione assistita, il ginecologo Carlo Flamigni. "Le leggi stupide sono quelle - precisa Flamigni - come la 40 che vanno contro il buon senso, il sentire comune mentre le leggi normalmente sono appunto l'espressione del sentire comune di una societa' civile ed umana: quel giudice ha dato voce a quello che la gente sente e vuole". E Gilberto Corbellini, membro del Cnb, il Comitato Nazionale di Bioetica, definisce l'ordinanza "fantastica" perche' "con essa si prende atto che c'e' ancora la Costituzione" e perche', "mette a nudo le incongruita' della legge, gia' denunciate dagli esperti nella campagna referendaria". E poi lancia un ammonimento: "la si smetta con la storia dell'eugenetica: con la diagnosi preimpianto non ha nulla a che fare e chi tira in ballo l'eugenetica - nota - fa solo terrorismo e offende la memoria di milioni di persone vittime di una scellerata ideologia", quella nazista. Insomma, dopo quella di Cagliari, un'altra positiva sentenza? "Qualcuno finalmente non oscurato nel giudizio da una particolare ideologia - risponde Corbellini - mette a nudo le incongruita' di una legge sbagliata, appunto la legge 40". 'Con la sentenza di Firenze sulla diagnosi reimpianto si rischia di arrivare concretamente all'eugenetica'. Lo afferma Wanda Ciaraldi, responsabile bioetica dell'Udeur. 'Va notato -aggiunge- che spesso questi test spesso danno dei falsi positivi. E poi non e' accettabile che la sentenza di un giudice stravolga una legge che nasce da un confronto in Parlamento e che ha visto l'apporto di tanti prestigiosi scienziati. Diciamo no alla diagnosi preimpianto perche' in questo modo si apre la strada a pratiche eugenetiche'. "Il conto e' semplice e drammatico: meno diagnosi pre-impianto, piu' aborti post-impianto". Lo afferma in una nota Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia. Per Della Vedova, la sentenza "e' l'ennesima occasione che viene fornita al Governo e al legislatore per fare prevalere il buon senso e il senso della misura su di una materia certo sensibile dal punto di vista morale, ma non 'indipendente' dalle regole che l'ordinamento giuridico pone a presidio della liberta' degli individui", evidenzia. "Come in molti avemmo modo di segnalare quando la legge 40 venne approvata - continua - il divieto di diagnosi pre-impianto anche in caso di rischi accertati di trasmissione di malattie genetiche accresce semplicemente i rischi di aborto volontario, poiche', a impianto avvenuto, altre analisi pienamente consentite possono confermare ai genitori l'esistenza di gravi malattie nel nascituro". Da qui il calcolo: meno diagnosi pre-impianto e piu' aborti post, "tranne ovviamente per le coppie in grado di sostenere i costi per effettuare le procedure di fecondazione assistita in altri Paesi europei. Si oppone al buon senso e alla ragionevolezza una norma 'etica' che, contro i principi che vorrebbe difendere, accresce anziche' ridurre i rischi di aborto. Allo stesso modo - prosegue - e' del tutto irragionevole che la fecondazione assistita sia l'unico campo della scienza medica in cui in Italia al paziente e' impedito, per ragioni morali, di conoscere l'esito dei trattamenti a cui e' sottoposto", conclude. "In Italia, sulle materie eticamente sensibili, c'e' sempre un giudice ordinario pronto a sentenziare. E con il suo giudizio - per usare un argomento caro alla politica - riesce a pesare piu' del legislatore o di milioni di italiani che si sono espressi attraverso un referendum". E' questo il parere di Scienza & Vita, l'Associazione di credenti e non credenti che tutela la vita dal concepimento fino alla morte naturale, sulla sentenza del giudice fiorentino che si e' espresso contro il divieto della diagnosi preimpianto previsto dalla legge 40. Nel dibattito sul caso di Firenze - conclude Scienza & Vita - "gia' va emergendo la caratura ideologica di una sentenza che vorrebbe riportare la lancetta all'indietro e negare i diritti del concepito. Speriamo che in Italia ci sia ancora un giudice che voglia garantire i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito. E soprattutto che i legislatori sappiano difendere adeguatamente la loro legge 40". 'Il si' al test sugli embrioni del giudice Isabella Mariani e' un precedente inquietante contro la volonta' popolare'. E' quanto afferma in una nota diffusa a Firenze il capogruppo della Lega in commissione Sanita' del Senato Massimo Polledri secondo cui 'la diagnosi genetica preimpianto non puo' fornire elementi utili per la terapia di malattie genetiche e non e' utile al concepito'. Per Polledri - continua la nota - ancora una volta la magistratura si sostituisce al ruolo legislativo. 'C'e' stato un referendum nel 2005 che boccia le modifiche alla legge 40 uscita dal Parlamento nel 2004 quindi - conclude il leghista - questa sentenza e' contro il popolo. Si va diretti all' eugenetica e quindi diciamo ancora una volta no alla diagnosi pre-impianto'. Si richiama all'autonomia dei giudici, il presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini, nel commentare la sentenza del tribunale di Firenze con la quale si rimette in discussione la validita' della legge 40. Soprattutto si richiama al senso di responsabilita' che li obbligherebbe a "scegliere in base alla legge e non alle proprie convinzioni". "E' difficile esprimere giudizi su una decisione di cui non e' dato conoscere ancora l'esatto contenuto - aggiunge Casini -. So pero' che la diagnosi genetica preimpianto implica la soppressione deliberata di un rilevante numero di embrioni presunti malati, ma anche sani, pur di avere la incerta garanzia che l'embrione o gli embrioni trasferiti in utero non siano affetti dall'anomalia temuta". "So che la legge 40", aggiunge Carlo Casini, "esige che al concepito sia riconosciuto lo stesso diritto alla vita degli altri soggetti coinvolti e che, di conseguenza, proibisce la distruzione di embrioni e il loro congelamento. So che per regola costituzionale il giudice e' soggetto soltanto alla legge alla quale non puo' sovrapporre i suoi desideri e le sue opinioni. So che dietro le continue aggressioni alla legge 40 vi sono rilevanti interessi economici. So, infine, che gli interessi economici e le passioni ideologiche possono arrivare a costruire artificialmente casi da sottoporre alla giustizia ed organizzare pressioni mediatiche per influenzare l'opinione pubblica ed ottenere cosi' i risultati perseguiti. La Corte Costituzionale e' gia' intervenuta sulla questione della diagnosi genetica preimpianto respingendo il ricorso di chi, in altro ma simile episodio, aveva chiesto l'annullamento della legge 40. Una decisione dal carattere generale che fornisce una valida risposta anche nel caso fiorentino". Il quotidiano dei vescovi 'Avvenire' boccia l'ordinanza emessa dal tribunale di Firenze che ha stabilito che A'¨ legittimo eseguire una diagnosi preimpianto sull'embrione, per poterlo eliminare nel caso sia affetto da una grave malattia genetica. In un editoriale a firma di Eugenia Roccella, portavoce del Family Day, il quotidiano della Cei sottolinea che "sarebbe meglio che le leggi le facessero i parlamentari, i quali ne rispondono agli elettori; i giudici invece - prosegue l'Avvenire - che non sono eletti da nessuno, le norme dovrebbero limitarsi ad applicarle". Il pericolo, avverte 'Avvenire', E' che "in poco tempo si spalanchi la porta all'eugenetica. Non diteci piu', per favore, che la selezione si limitera' ai casi gravi, perche' nei Paesi dove e' ammessa - conclude il quotidiano della Cei - si allarga in modo irrefrenabile, e non saperlo vuol dire essere in malafede o non leggere le notizie dall'estero". "La legge 40 non consente rischi di eugenetica, non c'e' ombra di dubbio. E io non posso non tenere conto delle sentenze dei giudici di Firenze, e prima di Cagliari". Cosi' il ministro della Salute, Livia Turco, in un intervista a "Repubblica". Secondo il ministro, che annuncia per gennaio "le nuove linee guida in materia", se l'applicazione della legge sulla fecondazione assistita "provoca problemi alle coppie, allora questo fatto deve essere preso in considerazione", mettendosi attorno a un tavolo "per ragionare sulle reciproche verita'". Riguardo infine al rapporto che il partito Democratico dovra' tenere sui temi eticamente sensibili, Livia Turco spiega che il Pd "non deve essere elusivo" ma avere "piu' coraggio sui temi etici. Cittadinanza, responsabilita', senso della vita e ricerca scientifica spesso si mettono da parte perche' sono temi scomodi. Invece- conclude- vanno affrontati". "Erano piu' laici i vecchi democristiani". Questo e' quanto affermano in una nota i due senatori Udc Rocco Buttiglione e Luca Marconi commentando l'ordinanza del giudice di Firenze. "Assistiamo oggi in Italia- spiegano i due senatori- ad una pericolosa involuzione contraria ai piu' elementari principi dello stato di diritto e dello spirito liberale. Cosa ancor piu' grave e' che simile tradimento venga accolto dagli applausi dei ministri della Repubblica, come la gentile onorevole Giovanna Melandri, che dovrebbero essere invece i garanti costituzionali della legge qualunque essa sia, anche se l'hanno osteggiata e non votata". Il rispetto della legge, sottolineano ancora Buttiglione e Marconi "c'era di piu' rispetto nella prima Repubblica da parte dei vecchi Dc i quali, nonostante la loro forte avversita', applicarono con correttezza le leggi sul divorzio e sull'aborto". Necessario quindi porre "immediato rimedio a questo stato di cose perche' non puo' essere tradita la legge 40, le sue indicazioni e le sue linee guida. Al cieco furore laicista opponiamo la capacita' laica e cristiana di ragionare intorno alla verita' delle cose perche' ogni legge, compresa quella sulla fecondazione artificiale, possa essere migliorata". Certamente nessuna autorita' della stato "e' autorizzata a non applicarla o addirittura disattenderla: la legge 40, confermata con larghissimo consenso popolare, resta un pilastro di civilta' giuridica e scientifica- conclude la nota- nel tormentato campo della bioetica". La Comunita' Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi si e' detta oggi disponibile 'ad accogliere quegli embrioni umani che dovessero risultare malati' e chiedono di ritirare l'ordinanza di un giudice del tribunale di Firenze che concede la diagnosi preimpianto. In una nota del vice responsabile dell'associazione cattolica, Giovanni Ramonda si parla di 'travalicazione della legge 40 del 2004 confermata proprio in quell'articolo dal referendum' con il risultato di 'mettere in pericolo la vita del piu' piccolo e indifeso fra gli esseri umani: l'embrione appena concepito'. 'Comprendiamo la sofferenza della coppia milanese nel non poter avere un figlio naturalmente e siamo addolorati per la grave patologia di cui sono portatori - si aggiunge - ma li esortiamo a non rendersi padroni della vita con l'uso di tecniche che producono tanti morti e il piu' delle volte senza il risultato del figlio e sollecitiamo il mondo scientifico a cercare nuove e piu' efficaci terapie piuttosto che metodi per sopprimere chi e' malato o disabile'. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice IBAN: IT19S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------