====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 05-06-2007 al 11-06-2007 n.24/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Nas/scuola. 120 carabinieri e cani antidroga in 19 scuole: recuperato un grammo di hashish. Risultati ridicoli di una politica - Droga/Turco/legge. Parlarsi addosso? I ministri dovrebbero evitarlo NOTIZIE - Italia. Bologna. Cani antidroga e 120 carabinieri in 19 scuole: trovato un grammo di hashish - Italia. Bologna. Maggioranza spaccata su kit antidroga - Messico. Militari antidroga arrestati per omicidio famiglia - Italia. Liguria. An: non depenalizzare per contrastare consumo che aumenta - Italia. "Le Iene" rischia rinvio a giudizio per test antidroga su parlamentari - Italia. Psichiatri: attenzione alla cannabis Ogm, e' piu' potente - Italia. Arrestato maresciallo dell'Esercito per spaccio di cocaina - Usa. Rhode Island. Veto del Governatore sulla legge per la marijuana terapeutica - Usa. Connecticut. Passa al Senato la legalizzazione della marijuana terapeutica - Italia. Allarme psichiatri su cannabis e schizofrenia? Blumir: basato su studi di basso profilo - Italia. Rapporto Insert: Sert fatiscenti e poco sicuri - Italia. Roma. Studenti distribuiscono semi di marijuana davanti a liceo classico - Italia. Cassazione: rischia condanna penale chi non rivela nome del pusher - Italia. Marco D'Alema: sono 700mila i consumatori assidui di cocaina - Italia. Bologna. Ds si ricompongono: bene kit antidroga alle famiglie, la droga fa male - Italia. Turco-Giovanardi: bene i Nas nelle scuole - Italia. Gip di Milano: terrorismo finanziato dal traffico di droga - Usa. California. Senato approva ddl per inserire nalossone in programmi di prevenzione da overdose - Italia. Federserd: per aiutare giovani necessario potenziare risorse esistenti - Afghanistan. Ministro Antinarcotici: senza sicurezza niente lotta alla droga - Italia. Forum Droghe si autosospende da consulta tossicodipendenze - Italia. Ferrara. Sert: giovani usano eroina per calmare effetti di altre droghe - Italia-Germania. Studio: crema alla cannabis contro allergie cutanee - Italia. Calabria-Crea: ingiusto rapporto Cittadinanzattiva sullo stato dei Ser.T - Italia. Ancora un weekend di Festival "Salviamoci la Canapa" - Australia. Continuera' ad operare la "safe injection room" di Sydney - Italia. Turco Show sulla droga: si' ai Nas, ni' ai kit, no a repressione - Gb. Aumentati dell'85% in dieci anni i ricoveri per disturbi mentali da cannabis - Italia. Grasso: un quarto della cocaina arriva dal mare - Austria. Droghe a prezzi stracciati; polizia impotente - Gb. Per Gordon Brown anche i bambini devono ricevere informazioni sulla pericolosita' delle droghe - Italia. Il tribunale del riesame respinge la difesa del Link di Bologna ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 2 morti - 212 arresti - 464,006 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 245,004 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 219,002 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 198000 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 6589 piante di cannabis - 131 giorni di detenzione ARTICOLI 05-06-2007 Nas/scuola. 120 carabinieri e cani antidroga in 19 scuole: recuperato un grammo di hashish. Risultati ridicoli di una politica Nelle scorse settimane, i carabinieri hanno fatto controlli antidroga in 19 istituti scolastici superiori e una scuola media di Bologna. Impegnati a controllare "bagni, corridoi, spogliatoi e palestre, cortili interni ed esterni, laboratori e…zainetti", come riferisce il Comando provinciale dell'Arma, 120 carabinieri e due cani antidroga. Risultato delle perquisizioni: un grammo di hashish gettato da qualcuno in un cestino dei rifiuti in un liceo scientifico (uno spinello gia' confezionato e una bustina con altri 7 grammi di hashish sono invece stati trovati all'esterno di un istituto professionale). Non risultano esserci spacciatori arrestati o fumatori denunciati. I risultati tangibili di questa massiccia e costosissima operazione si commentano da soli: ridicoli. Ma anche questa e' la guerra alla droga, fatta di allarmi ed emergenze continue, di militarizzazione di ambiti civili, di perquisizioni e controlli intrusivi, di preziose risorse pubbliche sprecate per recuperare qualche anonimo grammo di hashish. Gli studenti che fumano continueranno a farlo, incoraggiati da istituzioni poco serie ed efficaci di cui possono prendersi gioco. Cosi', nel baillame mediatico-militare, fatto di falsi proclami sulla estrema e mortale pericolosita' della cannabis e di inquisizioni a mo' di kit e cani antidroga, viene ancor piu' smarrita quella vitale informazione sulla reale nocivita' di ciascuna sostanza, legale e non. Quando un compagno di classe offrira' ai nostri figli uno spinello di crack cocaine invece che di hashish, probabilmente non a scuola, puo' darsi che molti di essi lo fumeranno senza troppe preoccupazioni. Infondo se -come continuano a ripetere legge e istituzioni- il crack cocaine fa male al pari della cannabis, che da tempo fumano senza ancora essere morti o impazziti, tanto vale lo sballo. Pietro Yates Moretti 08-06-2007 Droga/Turco/legge. Parlarsi addosso? I ministri dovrebbero evitarlo Oggi e' la giornata del ministro della Salute, Livia Turco, che sulla droga ne ha dette diverse. Rivedere le sanzioni amministrative; riformare la legge Fini-Giovanardi; rifare il decreto sulla dose minima della cannabis; Nas a scuola; etc. Il nostro ministro ha tirato fuori tutto il suo armamentario sulla materia, come ministro e come mamma (che e' un contesto che talvolta la Turco usa per meglio spiegare il proprio pensiero e la propria angoscia), finendo per comunicare con gli usuali bizantinismi che siamo abituati ad ascoltare in materia: sulla cannabis, "non si dice che e' consentito, si dice che non e' punito". Cioe' parole per non affrontare di petto la situazione (legalizzare tutto o proibire tutto). E ancora il nostro ministro: "... il programma dell'Unione e' stato molto preciso e credo che lo dobbiamo attuare: al primo posto c'e' la radicale modifica della legge Fini-Giovanardi, quindi il Governo deve presentare quanto prima la riforma di questa normativa"; la linea del Governo in materia "e' stata coerente, non solo nelle intenzioni, ma anche nelle cose fatte". Boh! Forse ci siamo persi qualcosa, perche' e' da un anno che il ministro degli Affari Sociali, Paolo Ferrero, dice che sta per presentare il disegno di legge del Governo, e non lo fa. Con il solo risultato che per l'unica proposta di legge non proibizionista depositata (a prima firma dell'on. Marco Boato) non si fa partire la discussione. Non solo. Ma l'attuale Governo sta di fatto attuando la legge Fini-Giovanardi, anche perche' la sta gestendo da piu' tempo rispetto a quanto era stata gestita dal Governo della passata legislatura in cui era stata approvata. Secondo noi il ministro Turco si parla addosso. E crediamo che i ministri dovrebbero evitare di farlo. Meglio tacere. I ministri dovrebbero agire in termini esecutivi per cio' che dovrebbe decidere il Parlamento. Ma in Italia, non solo in questo ambito, non e' cosi': il potere legislativo e' quasi sempre espropriato dal potere esecutivo. E i risultati sono questi: nel nostro caso il blocco dell'iter legislativo della proposta Boato perche' bisogna attendere il Governo... che oltre a dire e, per l'appunto, parlarsi addosso, non fa nulla. Un'ultima nota. In tutto questo inutile parlare, la cosa piu' importante viene dimenticata o taciuta. E' evidente che in Italia non potranno mai essere approvate leggi legalizzatrici in materia finche' vigono i trattati internazionali da noi firmati. L'unica possibilita' e' il divieto assoluto o la riduzione del danno (tipo Olanda, Spagna, Germania, Gran Bretagna), che mette solo un tampone alla drammaticita' della situazione. Il nostro Paese, intende affrontare questo scoglio dei trattati internazionali, cioe' e' interessato a legalizzare le droghe facendosi alfiere presso l'Onu di una modifica o di un ridimensionamento di questi trattati, con un impegno, per esempio, come quello che pare stia utilizzando per la moratoria contro la pena di morte? Il nodo e' li'! Il nostro ministro degli Affari Esteri, Massimo D'Alema, che dice di essere non proibizionista, si e' posto il problema o preferisce solo mandare avanti le inconcludenze del suo collega Paolo Ferrero e il parlarsi addosso di Livia Turco? Vincenzo Donvito -------------------------------------- NOTIZIE 05-06-2007 Italia. Bologna. Cani antidroga e 120 carabinieri in 19 scuole: trovato un grammo di hashish I carabinieri di Bologna hanno controllato nelle scorse settimane 19 istituti scolastici superiori e in una scuola media del capoluogo emiliano per verificare l'utilizzo di droghe tra gli studenti o la presenza di spacciatori all'esterno delle strutture scolastiche. I servizi svolti da 120 carabinieri, con l'utilizzo anche di cani antidroga Flex e Mustafat (un pastore tedesco e un labrador), si sono concentrati in particolare negli orari di inizio e termine delle lezioni. Durante i controlli sono stati recuperati un grammo di hashish gettato da qualcuno in un cestino dei rifiuti in un liceo scientifico. Uno spinello già confezionato e una bustina con altri 7 grammi dello stesso stupefacente sono invece stati trovati all'esterno di un istituto professionale. "Una valida collaborazione -fa sapere il Comando provinciale dei Carabinieri- è giunta dalle direzioni e dal corpo docente degli istituti interessati che hanno permesso di controllare bagni, corridoi, spogliatoi e palestre, cortili interni ed esterni, laboratori e quant'altro. Alcuni studenti hanno pure permesso ai militari di controllare i loro zainetti". "Per parlare della droga e dei suoi devastanti effetti socio-sanitari non e' necessario che il ministro della Salute agiti lo spauracchio di inviare i Nas nelle scuole, tutti i giorni la cronaca ci ricorda come questo sia uno dei gravi mali della nostra epoca". Lo afferma la senatrice Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Igiene e Sanita'. "Quello dell'uso degli stupefacenti non e' un problema che si vive in modo ideologico- prosegue Bianconi- come ho sentito affermare al ministro Turco, e quando il Cnr sostiene che anche il ponentino romano sarebbe inquinato non solo dai gas di scarico ma dalla cocaina, sicuramente non c'e' da stare allegri". Un dato e' certo, aggiunge, "i giovani che fanno uso di droghe e di alcol sono in continuo aumento e questo perche' in loro si e' innescato il meccanismo dello sballo a tutti i costi, anche grazie alla politica della canna facile, come ha fatto questo governo". Ma e' qui che abbiamo il compito d'intervenire, conclude Bianconi, "fornendo loro modelli di vita che li allontanino da questa visione distorta della societa', dando loro aiuto e informazioni precise sui gravi danni che queste sostanze provocano all'organismo". Ci potevano essere altri tipi di intervento per combattere la droga nelle scuole, oltre l'invio annunciato dei Nas a partire dall'inizio del nuovo anno scolastico? Certamente si', risponde Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi, anche se sostiene che "i Nas non creano allarmismo", se l'opportunita' di intervento "viene lasciata esclusivamente al preside che conosce la realta' della propria scuola, gli elementi che ci sono da combattere e le sensibilita' diffuse". L'intervento dei Nas "comprende due questioni che vanno valutate responsabilmente dal dirigente", sottolinea il presidente dei presidi. "La prima e' se occorra l'intervento- dice Rembado- la seconda e' come farlo. Se si esce da questo binario il pericolo di un allarmismo diffuso ci puo' essere". L'intervento delle forze dell'ordine "fa riferimento a verifiche e controlli che solo loro sono in grado di fare- sostiene Rembado- e mi riferisco alla competenza tecnica, ma anche a quella professionale, che non sono rinviabili a terzi". Per Rembado, "non ci devono essere preclusioni nell'ambito di un'attivita' responsabile, non ci sono strumenti che sono preclusi a priori". Vanno bene quindi anche i Nas, "altrimenti vorrebbe dire che si ha una visione ideologica del problema. Bisogna tenere conto di tanti aspetti e armonizzarli tra di loro". "Usare i Nas nelle scuole non risolve ne' attutisce il problema dell'utilizzo delle droghe, che invece va affrontato con strumenti che sono l'informazione e la cultura". Dopo i primi blitz dei carabinieri nelle scuole a Bologna e l'annuncio di altri interventi a partire dall'inizio dell'anno scolastico, gli studenti tornano in campo per ribadire la loro assoluta contrarieta' all'iniziativa. "Proprio perche' si tratta di scuola si dovrebbe parlare di responsabilita' e di educazione degli studenti -sostiene Filippo Riniolo, portavoce dell'Unione degli studenti (Uds)- solo cosi' potrebbe essere affrontato un tema cosi' delicato come l'utilizzo di droghe tra i minorenni". L'impiego dei carabinieri, per il portavoce Uds, "non ha nulla a che vedere con la scuola ne' ha funzioni pedagogiche. Esiste un modo di trattare gli studenti che va nella direzione dell'educazione, anziche' della repressione". Secondo Riniolo, inviare i Nas nella scuola "e' un provvedimento che e' stato preso in maniera unilaterale dai due ministeri chiamati in causa, senza chiedere pareri neanche ai professori, che peraltro erano contrari". Non solo, aggiunge il portavoce dell'Unione degli studenti, "ancora piu' grave e' cio' che sta a monte dell'iniziativa: un uso della politica per il controllo". L'obiettivo della scuola dovrebbe essere, invece, "quello di far esprimere e crescere i ragazzi, mentre questa soluzione va nella direzione esattamente opposta, sancendo il fallimento degli intenti pedagogici". Secondo Riniolo, portavoce dell'Unione degli studenti, il significato dell'impiego dei Nas nelle scuole e' quello di un'incapacita' politica di applicare gli strumenti della "responsabilizzazione graduale dello studente". Dai 15 ai 19 anni, secondo il rappresentante Uds, "deve essere data una graduale responsabilita' in piu', affinche' il ragazzo possa assimilare e imparare a crescere". Ma poiche' questo percorso, "che dovrebbe essere pedagogico, la scuola non e' in grado di farlo, lo Stato risponde con le armi che ha a disposizione". Bruno Mellano (deputato radicale della Rosa nel Pugno) e Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani) hanno dichiarato: I carabinieri dai presidi. Ecco il bel risultato delle incaute dichiarazioni del ministro Turco, fatte per raccattare un po' di voti alle elezioni amministrative (visti i risultati non è stata una grande pensata) e a quindici giorni dalla chiusura delle scuole (gran tempismo). Il generale Cotticelli mette le mani avanti, affermando che l'autonomia scolastica è salva, ma il comportamento dei suoi uomini contraddice le sue parole. Un preside è autonomo nelle scelte se decide, senza pressioni di sorta, di chiedere l'intervento delle forze dell'ordine nel suo istituto; la visita preventiva degli uomini dei Nas si configura di per se stessa come indebita ingerenza che lede alla radice l'autonomia scolastica. E l'illustrazione di quello che i carabinieri sono in grado di fare nelle scuole (controllo acqua, aria, cicche) evoca non già un dialogo costruttivo fra autorità e studenti ma scenari da stato di polizia. Per fortuna abbiamo davanti a noi i mesi estivi, da utilizzare per una salutare pausa di riflessione, senza l'assillo di campagne mediatiche inneggianti al nuovo totem della "sicurezza". 05-06-2007 Italia. Bologna. Maggioranza spaccata su kit antidroga I Ds, spaccati sulla droga nella scuole, provano a trovare la quadra in un vertice straordinario convocato per mercoledi'. Lo ha voluto (ma la decisione non e' ancora stata formalizzata) il capogruppo in Comune, Claudio Merighi, dopo le tensioni riaffiorate negli ultimi giorni nel maxigruppo di venti consiglieri. Ad agitare le acque, prima ancora della proposta di un kit per le famiglie da parte dell'assessore alla sanita' della giunta Cofferati, Giuseppe Paruolo, le posizioni "dure" sul tema del consigliere Emilio Lonardo, non condivise dalla maggioranza del partito: "Serve una battaglia culturale per fare capire che le droghe, tutte le droghe, fanno male", dice Lonardo. Questa consapevolezza, secondo lui, "sta crescendo a tutti i livelli". Dunque anche tra gli esponenti della Quercia avviati a confluire nel Pd. E il kit dell'assessore Paruolo? "Credo che i genitori che ritengono di avvelarsi del kit per figli minorenni devono avere il supporto della strutture pubbliche". Insomma un "no" deciso alle droghe "fatto salvo l'uso terapeutico", che pero' viene contestato, a quanto pare, dalla maggioranza dei consiglieri Ds a Palazzo D'Accursio: alcuni dei quali, a taccuini chiusi, non esitano a sfoderare aggettivi durissimi sulla proposta dell'assessore Dl che ancora non ha ricevuto un'approvazione pubblica del primo cittadino (anche oggi, sull'argomento, ha dribblato i cronisti). "Una proposta un po' improvvisata", si corregge Milena Naldi dopo aver usato di primo acchito una definizione ben piu' secca. "Il kit? Ci confronteremo -dosa le parole il consigliere Sergio Lo Giudice- ma per quanto mi riguarda rapporti tra i genitori e i figli non possono essere affidati ad un kit. Il controllo biologico sugli atti del figlio significa prendere atto della sconfitta di questi rapporti". Allo stesso modo, "non credo che i cani antidroga nelle scuole rappresentino una soluzione", spiega Lo Giudice, agli occhi del quale, piuttosto, "bisogna distinguere in maniera netta l'uso dall'abuso per colpire l'abuso". Per l'ala antiproibizionista del partito, insomma, la risposta al problema dell'abuso di droga passa per un coinvolgimento delle scuole in termini di maggiori informazione e di educazione. In questi termini, spiega Lo Giudice, "e' molto importante che scuole si facciano carico di aiutare ragazze e ragazzi. Rimango molto perplesso quando sento parlare di misure che vanno in altre direzioni". (Dire) 05-06-2007 Messico. Militari antidroga arrestati per omicidio famiglia Tre ufficiali e 16 soldati che durante controlli stradali per la repressione della droga spararono contro un'automobile uccidendo due donne e tre bambini e ferendo altre due persone sono stati arrestati e rinchiusi nella prigione di Mazatlan, Sinaloa, nel Messico nordoccidentale. Ne ha dato notizia il ministero della difesa. Secondo quanto riferito da Oscar Loza, responsabile dei diritti umani dello stato di Sinaloa -base del 'Cartello di Sinaloa', capeggiato da uno dei maggiori ricercati messicani, Joaquin 'Shorty' Guzman- i soldati spararono almeno una dozzina di volte contro un'auto sulla quale erano due insegnanti donne, marito, moglie e quattro bambini. Tutti gli occupanti del veicolo, a quanto pare, erano disarmati. Un bambino, un uomo ed un'insegnante sopravvissero alla sparatoria. 'L'uomo ha perso tutta la sua famiglia - ha dichiarato Loza - sarebbe illogico pensare che un padre, viaggiando con donne e con i suoi bambini, volesse sfidare l'esercito e mettere a rischio la sua famiglia'. Da quando ha assunto l'incarico di presidente del Messico, Felipe Calderon ha inviato 25.000 soldati in localita' in cui e' radicata la criminalita' piu' feroce, come Sinaloa, a sostegno dell'attivita' della polizia contro i cartelli della droga. Un recente rapporto di organizzazioni dei diritti umani ha raccolto molte denunce contro l'esercito nelle sue operazioni antidroga, che comprendono abusi sessuali su minori ed arresti arbitrari. 05-06-2007 Italia. Liguria. An: non depenalizzare per contrastare consumo che aumenta Il gruppo regionale di An ha chiesto che a 'fronte di una emergenza droga assai grave anche in Liguria sulla base dei recenti rapporti dei Carabinieri il Governo non proceda lungo la linea della depenalizzazione del consumo di stupefacenti che provocherebbe un irrimediabile aggravarsi del fenomeno'. Secondo Gianni Plinio 'la denunzia del Comandante Regionale dei Carabinieri secondo cui a Genova 'il consumo di sostanze stupefacenti risulterebbe raddoppiato rispetto' all'anno scorso non puo' essere ne' sottovalutata ne' tantomeno ignorata. A fronte di un dato cosi' allarmante sarebbe folle depenalizzare il consumo personale, come vorrebbe fare il ministro comunista Ferrero, abolendo le sanzioni amministrative presente nella vigente legge Fini-Giovanardi e distinguendo tra droghe leggere e pesanti'. 05-06-2007 Italia. "Le Iene" rischia rinvio a giudizio per test antidroga su parlamentari Il pm di Roma Salvatore Vitello ha chiuso l'inchiesta con il deposito degli atti (passo che prelude di solito ad una richiesta di rinvio a giudizio) a carico di tre componenti dello staff della trasmissione televisiva 'Le Iene', iscritti sul registro degli indagati per violazione della legge sulla privacy in relazione al servizio, realizzato ma mai andato in onda, in cui 50 parlamentari venivano sottoposti a loro insaputa ad un test antidroga. 'Le Iene', infatti, aveva prelevato particelle di sudore agli esponenti politici attraverso un tampone, in grado di rilevare se questi avessero assunto droga nelle precedenti 36 ore. Sedici dei 50 parlamentari erano risultati positivi al test, dal quale emerse che 12 avevano assunto cannabis e 4 cocaina. Il servizio non era piu' andato in onda a seguito dell'intervento dell'Autorita' Garante per la privacy, la quale aveva disposto "il blocco dell'uso dei dati personali" sulla base dei quali era stato realizzato il servizio, rilevando una "raccolta illecita di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute". 05-06-2007 Italia. Psichiatri: attenzione alla cannabis Ogm, e' piu' potente Dalla cannabis geneticamente modificata, marijuana e olio di hascisc enormemente piu' potenti: come e' accaduto per il pomodoro o il mais, oggi gli OGM arrivano anche sul mercato della droga. Lo denuncia la Societa' Italiana di Psichiatria, che per fronteggiare il dilagare della droga, in particolare della cannabis, fra i giovani, mette a disposizione una task force di 500 giovani psichiatri, adeguatamente preparati. Per la marijuana, rispetto al contenuto di principio attivo della pianta 'normale', pari a 0,5-1% -spiega Massimo Clerici, docente di psichiatria all'Universita' di Milano- l'analogo prodotto OGM arriva a contenerne fino al 10-15%. Quanto all'olio di hascisc si va fino al 20 e anche al 50%. 'Oggi vediamo ragazzini che fumano spinelli, che mostrano i sintomi di problemi molto piu' gravi rispetto a quelli dei loro coetanei hippies degli anni Settanta. Se a questo aggiungiamo il fatto che l'accessibilita' alla cannabis oggi e' molto maggiore, anzi, negli ultimi due anni e' aumentata del 20%, ci accorgiamo di come la situazione diventi sempre piu' grave'. Per questo, la Societa' Italiana di Psichiatria, mette a disposizione delle singole scuole italiane, 500 giovani psichiatri particolarmente formati e preparati ad affrontare il problema. I 500 hanno appena concluso una formazione ad hoc sul tema: 'Cannabis, Alcol e Disturbi psicotici', svoltosi in 16 citta' italiane. 05-06-2007 Italia. Arrestato maresciallo dell'Esercito per spaccio di cocaina E' stato sottoposto stamani all'interrogatorio di garanzia un maresciallo dell'esercito, R.C., 26 anni, di Pontecorvo, che e' stato arrestato, nei giorni scorsi, con l'accusa di spaccio di cocaina ed hashish. L'arresto del maresciallo, che e' difeso dagli avvocati Giampiero Vellucci e Ivan Caserta, e' stato convalidato e il giovane per ora resta in cella. Secondo quando accertato dai carabinieri della compagnia di Pontecorvo, prendeva le ordinazioni via filo e poi si recava nel napoletano per rifornirsi di polvere bianca e di fumo. Sono proprio le intercettazioni telefoniche, durate bene sette mesi, ad inchiodare R.C. ed a convincere il gip presso la Procura di Cassino a firmare l'ordinanza di custodia. 06-06-2007 Usa. Rhode Island. Veto del Governatore sulla legge per la marijuana terapeutica Il governatore Donald L. Carcieri ha posto il veto alla legge sulla marijuana terapeutica, ma secondo il parlamentare democratico della House Gordon Fox i legislatori riusciranno ad aggirare il veto con un voto maggioritario. "Io sostengo ogni iniziativa che aiuti le persone a superare le malattie, ma non autorizzo leggi che violano quelle federali e ignorano le direttive della Food and Drug Administration", ha dichiarato il governatore. 06-06-2007 Usa. Connecticut. Passa al Senato la legalizzazione della marijuana terapeutica Il Senato ha votato, con 23 voti a favore e 13 contrari, la legge che legalizza il consumo terapeutico della marijuana per malati di Aids o cancro. La Camera ha gia' approvato una legge simile, con 89 voti a favore e 58 contrari, ora e' attesa la firma del governatore M. Jodi Rell. Se il governatore firmasse, il Connecticut diventerebbe il 13mo stato a legalizzare il consumo della droga, malgrado i divieti federali. La legge approvata dal Senato consente la somministrazione, dietro prescrizione medica, della marijuana e impone la registrazione al Department of Consumer Protection dei malati e del personale sanitario, e la coltivazione di massimo 4 piante, in luoghi chiusi. 06-06-2007 Italia. Allarme psichiatri su cannabis e schizofrenia? Blumir: basato su studi di basso profilo I venti studi sulla cannabis citati oggi a Milano dalla Societa' di psichiatria (Sip) sono 'studiolini, che provengono perlopiu' da oscuri autori di basso profilo smaniosi di mettersi in vista' e che nel metodo 'sono inficiati da metodologie pressapochiste e da pregiudizi antiscientifici'. Guido Blumir, sociologo esperto di cannabis e membro della Consulta nazionale delle dipendenze, contesta duramente il legame tra cannabis e malattie mentali sostenuto dagli psichiatri oggi a Milano. Le ricerche scientifiche sulla marijuana, afferma Blumir, sono 40 mila. 'Negli ultimi 30 anni, Parlamenti e governi che hanno voluto fare seriamente il punto su questa sostanza, hanno formato delle grandi Commissioni scientifiche con tutti gli scienziati piu' esperti in materia, che con un ampio lavoro hanno comparato le ricerche esistenti. Esattamente il contrario di quanto e' stato fatto dalla Sip'. Sarebbe, spiega, come se per l'aspirina si raccogliessero gli studi su alcuni effetti collaterali e si sparasse come verita' assoluta che questo farmaco uccide. 'Naturalmente nessuna medicina, nessuna sostanza e' totalmente innocua, e la ricerca scientifica seria indica quali sono le giuste modalita' d'uso, quali gli individui che non possono prenderla, etc. Per la cannabis, anche uno studente fuori corso puo' andare a pescare soggetti con disturbi psichici vari che assumono marijuana e alcool e psicofarmaci per cercare di lenire i loro disturbi, ottenendo spesso risultati peggiori del male. Questo lo possono fare nel contesto attuale, proibizionista, mentre in un contesto civile la cannabis verrebbe venduta solo a persone senza patologie di quel tipo, con ricetta o dietro presentazione di un patentino, dato dopo incontri diagnostici. Dunque, niente cannabis e niente alcolici a bambini di dodici anni, schizofrenici, psicotici, etc. Invece nel supermarket selvaggio del proibizionismo tutti possono comprare tutto'. Blumir cita infine il prof. Lester Grinspoon dell'Universita' di Harvard, uno dei massimi esperti, il quale sostiene che se la cannabis inducesse schizofrenia in Europa, dove siamo passati da poche centinaia di migliaia di consumatori a 52 milioni, ci sarebbe un boom di questa malattia, che invece e' sostanzialmente stabile. 06-06-2007 Italia. Rapporto Insert: Sert fatiscenti e poco sicuri Fatiscenti, insicuri, con materiale abbandonato, ragnatele, fili elettrici scoperti, e poca o nessuna segnaletica. E' l'immagine desolante dei Sert, i centri pubblici di trattamento delle tossicodipendenze, fotografata da un'indagine di Cittadinanzattiva che e' stata presentata oggi a Roma. I 63 Sert monitorati (sulle 550 strutture attive in Italia, che curano 180.000 tossicodipendenti) hanno presentato gravi carenze strutturali: fatiscenza delle pareti (34,9%), rifiuti o altro materiale abbandonato (14,3%), soffitti e muri coperti di ragnatele (12,7%). Nel 42,9% sono assenti la segnaletica per le vie di fuga, e sono stati osservati fili elettrici scoperti (11,1%) e quadri di comando non chiusi a chiave (69,8%). Scarsa anche l'attenzione agli utenti: niente opuscoli informativi (63,5%), ne' tantomeno reperibilita' h24 per i casi piu' urgenti (96,3%). E il 96,3% degli intervistati rivela che il personale della dirigenza sanitaria non riceve un'indennita' di rischio biologico. Dall'indagine appare con chiarezza anche lo scarso coinvogimento dei medici di medicina generale: secondo i 302 professionisti interpellati, e' difficile occuparsi dei tossicodipendenti a causa del poco tempo a disposizione (62,6%) e della difficolta' di collaborazione con le strutture specialistiche (50,3%). Per accrescere la motivazione dei medici servirebbero incentivi, anche economici (50%). "Ci lamentiamo degli ospedali -ha sottolineato Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva- ma i Sert sono molto peggio. Proponiamo una maggiore flessibilita' nell'orario di servizio, locali piu' idonei, e soprattutto un coinvolgimento dei medici generalisti, come in un progetto pilota varato a Pescara che sta dando ottimi risultati". E' vitale l'intervento del medico di famiglia nel trattamento delle tossicodipendenze anche per Claudio Leonardi, presidente della Federserd Lazio. Una presenza per cui Giacomo Milillo, segretario della Fimmg, non ha nascosto le difficolta': "Anzitutto per l'eta' in cui nasce il problema, quando il medico e' percepito ancora come medico di fiducia dei genitori, il che non facilita i rapporti. A tutt'oggi inoltre il medico non e' in rete con i servizi sociali, e inevitabilmente delega al Sert. Il disagio giovanile non puo' essere affrontato solo in termini di terapia, ma anche di prevenzione. Per questo occorre un coordinamento tra i professionisti sul campo, una task force per il problema disagio che stabilisca linee guida orientate alla diagnosi precoce. Il ministro Turco si e' detto interessato e' uno degli argomenti su cui dedichera' la sua attenzione subito dopo la legge di ammodernamento della sanita' pubblica". Serve un'azione di "ammodernamento e rivisitazione dei Sert". Dorina Bianchi, deputata della Margherita e vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera, si dice d'accordo con l'appello che viene di Cittadinanzattiva-Tribunale per il malato, che oggi a Roma ha presentato un'indagine sui Servizi tossicodipendenza italiani, risultati fatiscenti e poco sicuri. Bianchi ribadisce anche la necessita' di una "rete di specialisti, che vada dai medici di base ai medici ospedalieri, e che affronti in maniera sistematica il problema delle droghe". Dunque ben venga non solo "il dialogo con il medico di base, ma anche con il pediatra e con la figura emergente dell'adolescentologo, soggetti in grado di instaurare un rapporto di fiducia col paziente sul tema delle tossicodipendenze", chiude la deputata dl. I ritardi della regione in materia di lotta alle tossicodipendenze rischiano di provocare la chiusura di servizi essenziali. L'allarme viene lanciato dal capogruppo dei Verdi in consiglio regionale Lazio, Enrico Fontana. ""La Regione aveva assunto un preciso impegno lo scorso novembre approvando la mozione sulle tossicodipendenze: garantire a chi opera in questo settore certezza sui pagamenti, sia per quanto riguarda i progetti di inserimento lavorativo sia per le attivita' svolte dalle comunita' terapeutiche. Sono passati sei mesi e la situazione e' ancora drammatica. Basta un esempio. La provincia di Roma a febbraio ha firmato la convenzione con organismi no profit per i progetti di inserimento lavorativo e quelli di 'peer education', garantendo il pagamento immediato del 70% degli importi previsti. Ma le risorse che dovevano essere trasferite dalla Regione Lazio pari ad oltre 1,2milioni di euro sono ancora ferme, mettendo a rischio il lavoro di chi e' impegnato in questo difficile settore". "Sono consapevole delle difficolta' di carattere finanziario che sta affrontando la Regione, ma rivolgo un forte appello al presidente Marrazzo e agli assessorati competenti perche' questa situazione sia sbloccata. La lotta alle tossicodipendenze ha bisogno di certezze nell'attribuzione delle risorse e di continuita' negli interventi. Il rischio, altrimenti, e' che esperienze di valore siano costrette a chiudere, azzerando di fatto servizi essenziali per le politiche di prevenzione". "I dati diffusi da Cittadinanzattiva che vedono il Lazio al primo posto nei decessi per droga, di cui l'80% avvenuto nella provincia di Roma, unitamente alle percentuali di presenza di sostanze stupefacenti nell'aria di Roma diffuse dal Cnr, testimoniano che il problema droga e' ancora drammaticamente attuale. Serve piu' prevenzione tra i giovani". Questo e' quanto dichiara Fabio Sabbatani Schiuma, presidente del gruppo Misto-Indipendente al Comune di Roma. "Occorre infatti - continua Schiuma - incrementare il lavoro di informazione e prevenzione che diventa fondamentale diffondere nuovi modelli di riferimento, anche mediatici, che divulghino il rifiuto di ogni droga". "Non solo nelle scuole - conclude Schiuma - ma sopratutto nelle piazze,nei locali pubblici e in tutti i luoghi di aggregazione, vanno ricordati ai ragazzi i pericoli della droga,magari anche con adesivi 'no-drug' specialmenti nelle toilettes, che ricordano che di droga si muore". Il rapporto di Cittadinanzattiva sui Servizi pubblici per le tossicodipendenze evidenzia ancora una volta, secondo il responsabile politiche sociali del Prc Francesco Piobbichi, il fatto che 'un fenomeno come quello del consumo di sostanze stupefacenti debba essere affrontato con politiche pragmatiche basate sull'evidenza scientifica'. 'I dati che provengono da alcune regioni - spiega l'esponente di Rifondazione - confermano che il fenomeno dell'utilizzo dell'eroina esiste e che c'e' bisogno di sperimentare nuovi interventi per ridurre le mortalita' da overdose. Questi interventi in Europa possono essere praticati e danno buoni frutti, ma in Italia vengono negati da una legge assurda che si e' concentrata su tabelle e singole sostanze, paragonandole alla stessa maniera, e negando in maniera ideologica gli strumenti per intervenire sui comportamenti a rischio'. 'In pochi anni in Svizzera - continua - si sono ridotti i morti da overdose, in Italia invece le prime pagine dei giornali sono riempite da una campagna demagogica incentrata sull'interrogativo se la canapa possa provocare effetti dannosi invece che altri. Ma continuare a dire che le droghe sono tutte uguali non fa altro che far consumare le sostanze leggere come se fossero pesanti'. Le forze dell'Unione, conclude Piobbichi, 'devono riprendere in mano questo tema senza paura, presentando la revisione della legge Fini-Giovanardi come previsto dal programma'. 06-06-2007 Italia. Roma. Studenti distribuiscono semi di marijuana davanti a liceo classico Semi di marijuana distribuiti a studenti liceali. E' accaduto stamani davanti al liceo classico della capitale, Mamiani, nel centralissimo quartiere Prati. L'iniziativa e' stata organizzata da un gruppetto di studenti del Mamiani che fanno parte della 'Studenti antiproibizionisti di Roma'. Al termine delle lezioni, tre liceali hanno atteso l'uscita dei compagni e hanno distribuito a chi desiderava prenderli, semi di marijuana, in tutto 76 coppie, e volantini con su spiegato il gesto. 'Questo e' un atto simbolico", spiega uno studente del Mamiani di 17 anni che distribuiva i semi. Non vogliamo con questo dire che le droghe fanno bene o male ma il discorso e' come evitare che facciano piu' male'. Sul volantino distribuito, firmato da 'studenti antiproibizionisti di Roma', 'Redazione di 0 in condotta', 'Rete dell'autoformazione ' e 'Movimento di massa antiproibizionista', si legge tra le altre cose, 'il 14 aprile abbiamo partecipato numerosi dalle scuole alla manifestazione antiproibizionista convinti che il proibizionismo viva una delle sue tante contraddizioni proprio nelle nostre aule dove i ragazzi iniziano a consumare sostanze nella piu' totale disinformazione ed in controproducente clima di caccia alle streghe ben preannunciato dalle dichiarazioni del ministro Amato (test antidoping fuori dai licei)'. L'iniziativa di oggi va anche 'contro l'idea del ministro Turco di mandare i Nas nelle scuole', spiega ancora lo studente diciassettenne che sottolinea che 'semi di Marijuana distribuiti vengono da autoproduzioni e non da circuiti illegali'. Nel giro di un quarto d'ora, la distribuzione si e' conclusa. 06-06-2007 Italia. Cassazione: rischia condanna penale chi non rivela nome del pusher Chi, sorpreso con sostanze stupefacenti in modica quantita' per uso personale, non rivela l'identita' del proprio pusher rischiera' una condanna per il reato di favoreggiamento. Lo hanno deciso le Sezioni unite penali della Corte di Cassazione con la sentenza n. 21832/07. Secondo la Suprema Corte, "e' configurabile il delitto di favoreggiamento nel caso in cui l'acquirente di modiche quantita' di sostanza stupefacente per uso personale, sentito come persona informata sui fatti, si rifiuta di fornire alla polizia giudiziaria informazioni sulle persone da cui ha ricevuto la droga; in tale ipotesi e' applicabile l'esimente di cui all'art. 384 c.p. se in concreto le informazioni richieste possono determinare un grave e inevitabile nocumento nella liberta' e nell'onore". La sentenza, scritta dal giudice Paolo Bardovagni, mette anche a tacere un contrasto giurisprudenziale che da tempo era emerso, dando torto a quella parte della giurisprudenza che considera "indagato" chi viene sorpreso con modiche quantita' di droga. In realta', dice la Corte Suprema, il consumatore di stupefacenti potra' essere sentito dal magistrato solo in qualita' di persona informata sui fatti, tranne poi divenire "indagato" ed imputato nel caso in cui non riveli l'identita' dello spacciatore. Cosi', la testimonianza della "persona informata sui fatti", al contrario di quella di un "indagato", potra' essere piu' facilmente utilizzata come prova a carico dello spacciatore. 07-06-2007 Italia. Marco D'Alema: sono 700mila i consumatori assidui di cocaina I disturbi psicopatologici sono "in continuo aumento. In Italia e tutti i Paesi occidentali. Anche per colpa del crescente consumo di sostanze stupefacenti, basti pensare che in Italia almeno 700 mila persone abusano di cocaina". Marco D'Alema, consigliere del ministro Livia Turco per la salute mentale, e responsabile del centro salute mentale della Asl Rm/H della capitale, pone l'accento su un problema "sempre piu' grave in tutto il mondo". D'Alema, intervenuto a margine della presentazione dell'iniziativa 'Un treno speciale per Pechino' al ministero della Salute, spiega che "il consumo crescente di sostanze stupefacenti, e di cocaina in particolare, puo' fungere da 'miccia' per i disturbi psichici. Vediamo sempre piu' persone arrivare negli ospedali con problemi psichiatrici scatenati dal consumo di cocaina", rivela. "Sempre piu' spesso doppie diagnosi, devianze giovanili". L'esperto del ministero sottolinea come "la situazione sia particolarmente in crescita nelle grandi citta'". E ricorda che secondo l'Organizzazione mondiale della sanita' "il 25-30% della popolazione mondiale nel corso della propria vita andra' incontro a problemi di salute mentale". Per questa ragione si sta pensando alla realizzazione di misure piu' incisive, che comprendono "la chiusura delle grandi strutture a vantaggio della 'psichiatria del territorio' e di azioni di inclusione sociale. Ma per raggiungere questi obiettivi - conclude - ci vogliono risorse sempre maggiori. Bisogna intanto iniziare identificando i problemi piu' rilevanti". 07-06-2007 Italia. Bologna. Ds si ricompongono: bene kit antidroga alle famiglie, la droga fa male La Quercia si ricompone, sfumano le posizioni piu' critiche e, in sostanza, arriva un si' al kit anti-droga teorizzato dall'assessore alla Salute Giuseppe Paruolo. Questo l'esito del vertice dei Ds al Comune di Bologna, convocato dal capogruppo Claudio Merighi per far rientrare la spaccatura interna al partito, giorni fa alle prese con troppi distinguo sul tema droga nel plotone dei venti consiglieri. "L'incontro e' andato bene, sono state ribadite alcune posizioni sostanzialmente diverse ma alla fine si e' trovato un minimo comune denominatore che non mi dispiace affatto", racconta Emilio Lonardo, alfiere dei "proibizionisti" nel gruppo consiliare diessino. Dal summit di oggi la Quercia spedisce un messaggio chiaro: "La dorga fa male -spiega Lonardo- abbiamo sottolineato chiaramente la negativita' dell'uso della droga e dell'abuso di alcol". Del resto la commissione Sanita' dell'indipendente Prc Valerio Monteventi sta per concludere la discussione sul tema degli stupefacenti e dell'alcol ed e' tempo che i Ds lavorino "ad un documento finale di maggioranza". Ma il cuore del vertice di questo pomeriggio- per la verita' non c'era l'intera truppa diessina, composta da 20 consiglieri- era la spinosa questione del test anti-droga di Paruolo. E alla fine "il nostro non e' assolutamente un 'no'; ci sono opinioni diverse, ma la posizione di alcuni che parlavano di kit come fallimento e' ampiamente rientrata". I Ds si e' sono ricompattati attorno ad una posizione che accoglie il test "purche' come supporto della struttura pubblica alla famiglia che vuole verificare se il figlio fa uso di sostanza, ma senza rendere obbligatorio il kit e senza alcuna diffusione di massa". Invece, "e' rimasto sullo sfondo -racconta ancora Lonardo- il tema della legalizzazione o della liberalizzazione delle droghe, perche' non e' una competenza dell'amministrazione" e ci si e' invece concentrati "sulla promozione di azioni di comunita', coinvolgendo tutti i soggetti interessati: famiglia, scuola, associazioni sportive". 07-06-2007 Italia. Turco-Giovanardi: bene i Nas nelle scuole La proposta di coinvolgere i carabinieri dei Nas nell'attivita' di prevenzione delle droghe nella scuola va considerata come 'una funzione preziosa in collaborazione con i presidi'. Lo ha ribadito oggi il ministro della Salute Livia Turco intervenuta alla trasmissione Unomattina insieme all'onorevole Carlo Giovanardi, il vice presidente dell'associazione dei presidi Mario Busconi e Donatella Poselli dell'Unione Italiana genitori. I Nas, ha precisato Turco, con la loro attivita' ispettiva e investigativa possono aiutare a conoscere l'esistenza di sostanze dentro e attorno alla scuola nel quadro di un progetto educativo. 'La strada maestra deve essere l' informazione, la dissuasione, ma abbiamo il dovere di dare certezza alle famiglie che la scuola non puo' essere considerata zona impunita perche' e' pazzesco sapere che nelle scuole circoli droga'. Secondo l'on. Giovanardi e' positivo coinvolgere i Nas nell'educazione alla prevenzione ma a questa va affiancata l' attivita' anti droga che le forze di polizia gia' fanno. Quanto alle ipotesi di riforma della legge Fini-Giovanardi, per l'ex ministro dell'Udc occorre ribadire che 'drogarsi e' un illecito e non ci deve essere un diritto alla droga e non vanno abrogate le sanzioni amministrative'. Turco ha ricordato infine la funzione insostituibile dei genitori nell'educazione contro la droga: 'Quando ero ministro degli Affari Sociali e tornavo dalle visite alle comunita' di tossicodipendenti raccontavo a mio figlio la devastazione che le sostanze provocano. I genitori devono assumersi l'onere e il piacere di passare tempo con i figli e dare loro fiducia'. 07-06-2007 Italia. Gip di Milano: terrorismo finanziato dal traffico di droga I nove arrestati, stamane, dalla Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito di una vasta operazione antiterrorismo che ha sgominato una presunta cellula del Gruppo Salafita combattente, avrebbero inviato la maggior parte del denaro ricavato con lo spaccio di droga e il commercio di banconote false in Algeria. Lo spiega il Gip Guido Salvini nell'ordinanza di custodia cautelare: "I reati di carattere prettamente comune commessi sino al momento dell'arresto di quasi tutti i componenti della cellula non erano improntati al mero o solo al mero guadagno personale in quanto la maggior parte del denaro ricavato con il commercio in modo massiccio di banconote false e con lo spaccio di sostanze stupefacenti era devoluto o per l'acquisto di materiale militare da inviare in Algeria o, anche tramite canali della moschea di Viale Jenner, per aiutare e finanziare comunque i combattenti che operavano in Paesi piu' lontani". 07-06-2007 Usa. California. Senato approva ddl per inserire nalossone in programmi di prevenzione da overdose Il Senato ha votato, con 39 voti a favore, la SB 767, disegno di legge che in presenza di alcune circostanze tutela i medici che prescrivano il nalossone, sostanza utile nei casi di overdose da eroina. Se la SB 767 fosse firmata dal governatore e diventasse legge, sarebbe facilitato il compito dei medici intenzionati a prescrivere la sostanza. Attualmente, per il divieto federale, i medici non prescrivono comunemente il nalossone, anche se e' dimostrato che non da' effetti negativi nei soggetti in overdose. Con l'approvazione della SB 767, la sostanza entrerebbe a parte dei programmi di prevenzione per le overdosi. La Drug Policy Alliance, gruppo per la riforma delle leggi sulle droghe, ha sostenuto il disegno di legge. 07-06-2007 Italia. Federserd: per aiutare giovani necessario potenziare risorse esistenti Per aiutare davvero i giovani e gli adolescenti e proteggerli dal sempre piu' devastante rischio-droga non e' affatto necessario ricorrere a nuovi strumenti, basta valorizzare quelli esistenti. Semmai, quello che serve, oltre al Piano di azione gia' annunciato, e' un Piano nazionale di prevenzione: lo afferma all'Ansa Alfio Lucchini, presidente di Federserd, la federazione dei servizi pubblici per le tossicodipendenze (sert). 'Il periodo adolescenziale e' il piu' a rischio per l'insorgenza di disturbi psicotici. La possibilita' di aumentare la quantita' di principio attivo nelle dosi vendute al mercato della droga e, quindi, di potenziarne l'effetto e' un tema da tempo conosciuto da chi si occupa da decenni di dipendenze patologiche. Da qui, al rischio di psicosi, la strada puo' essere breve ed e' evidente che se le holding della droga usano questi veicoli il rischio puo' diventare sempre piu' rilevante'. 'Federserd, che da sempre e' impegnata in un settore lasciato criminosamente, con risorse sempre piu' scarse, solo agli specialisti dei Sert saluta positivamente il fatto che le organizzazioni psichiatriche si occupino di giovani e droga. Nello stesso tempo, ricorda che in Italia esistono Servizi pubblici gratuiti, i Sert appunto, che sono scientificamente attrezzati, con un approccio pluridisciplinare, per rispondere ai bisogni delle famiglie e degli adolescenti. I cittadini devono sapere, inoltre, che ove le Regioni hanno avuto il coraggio di applicare le leggi dello Stato e di costituire i Dipartimenti delle Dipendenze, si sono attivate fondamentali attivita' di osservatorio dei fenomeni, di studio, di ricerca e di interventi di prevenzione che permettono di prevedere e intervenire sulla complessa realta' del mercato delle sostanze'. Piu' in generale, Federserd ricorda alla politica che 'al di la' di estemporanee e poco realistiche proposte, e' fondamentale valorizzare il patrimonio di saperi e strutture che l'Italia possiede. E' giunto il momento di definire un Piano Nazionale della prevenzione dei danni droga-correlati, che comprenda appunto anche gli aspetti clinici della stessa. Il definendo e augurato Piano Nazionale di Azione sulla Droga puo' essere, inoltre, l'occasione per vincolare le varie declinazioni dei poteri dello Stato, fino alle Regioni e ai Comuni, ad azioni certe in servizi e risorse'. 08-06-2007 Afghanistan. Ministro Antinarcotici: senza sicurezza niente lotta alla droga Il ministro afghano per la Lotta ai Narcotici, Habibullah Qadiri, ha dichiarato ieri che la questione della droga non sarà risolta fino a quando nel Paese non verrà ristabilita la sicurezza. 'Il problema dell'oppio non potrà essere controllato fino a quando la polizia non sarà sottoposta a un processo di riforma e le leggi verranno applicate', ha detto Qadiri, riferendo che la coltivazione è aumentata notevolmente nella provincia di Helmand, teatro dal 2005 di violenti scontri tra i militanti talebani e le forze di sicurezza. 'Siamo passati a 70 mila ettari rispetto ai 25 mila ettari di terreno coltivati ad oppio due anni fa', ha spiegato il ministro. L'Afghanistan, con una produzione pari a 6.200 tonnellate di oppio nel 2006, fornisce il 90 per cento di sostanze stupefacenti nel mondo. 'Solo fornendo mezzi di sussistenza alternativi possiamo sradicare l'oppio. Per vincere la sfida dobbiamo imporre la legge e per raggiungere questo abbiamo bisogno di riformare la polizia e il nostro sistema giudiziario', ha affermato Qadiri, sollecitando la comunità internazionale a continuare a sostenere il governo di Kabul nelle strategie contro il traffico illecito di narcotici. 08-06-2007 Italia. Forum Droghe si autosospende da consulta tossicodipendenze Kit antidroga e Nas nelle scuole: l'appoggio del ministro della salute, Livia Turco, a queste due iniziative non e' piaciuto a Forum Droghe, e Henri Margaron si e' autosospeso dalla Commissione consultiva in materia di dipendenze patologiche, istituita dal Ministero. In una lettera a Giuseppe Vaccari, consulente del ministro in materia di droga, Margaron spiega le ragioni del suo dissenso. Racconta di aver accettato con entusiasmo di far parte della commissione, perche' 'le premesse lasciavano sperare in un cambiamento di stagione nel modo di affrontare le dipendenze patologiche'. Purtroppo, continua Margaron, 'i miei entusiasmi iniziali si sono tramutati, negli ultimi giorni, in un imbarazzo' nonche' in 'forti preoccupazioni sulle politiche che il Ministero intende realmente perseguire'. L'esponente di Forum droghe spiega che le affermazioni reiterate della Turco sulla necessita' di inviare i Nas con i cani antidroga nelle scuole, cosi' come il suo appoggio all'iniziativa del sindaco di Milano, Letizia Moratti, di offrire ai genitori milanesi un kit antidroga per controllare se i figli si drogano, lo preoccupano e sconcertano. Se i giovani si drogano, spiega, 'non e' perche' le droghe spengono la vita, come recita lo spot della campagna di prevenzione del Ministero, bensi' perch‚ la illuminano, anche se purtroppo si tratta di luce artificiale'. 'La nostra curiosita', il nostro impegno dovrebbero essere rivolti a comprendere perche' cosi' tanti giovani hanno bisogno di questo tipo di luce. La luce naturale, di cui evidentemente mancano e che dobbiamo ridare loro, puo' provenire solamente dall'affetto che possono ricevere dagli altri, dalla famiglia in primis. Purtroppo la societa' moderna non sa tener conto di questo tipo di bisogno, cosi' come non e' disposta a rispettare i tempi di maturazione dei suoi figli'. 'Le espressioni di sofferenza o di disagio rappresentate dal consumo di droga, anche quando essa sembra assunta per puro scopo ricreativo, richiedono rispetto ed ascolto, e non la violenza di un'indagine a sorpresa'. 08-06-2007 Italia. Ferrara. Sert: giovani usano eroina per calmare effetti di altre droghe La maggior parte di loro ha bevuto birra o superalcolici, e quasi un terzo si e' ubriacato almeno una volta: sono i quindicenni ferraresi fotografati da "Fifteen", l'indagine svolta nel 2005 da Promeco. I dati della ricerca sono stati illustrati ieri alle commissioni consiliari Donne elette e Sanita' del Comune estense. Presente all'incontro anche la dirigente del Sert Luisa Garofani, che afferma: "La cocaina e' ormai una droga 'democratica', legata a un'immagine di efficienza e diffusa in tutte le fasce della popolazione, dai professionisti ai ragazzi". Da 5 anni, infatti, la cocaina ha soppiantato l'eroina divenendo la dipendenza piu' trattata al Sert estense. Anche l'uso di eroina, pero', "non e' diminuito: c'e' un calo del consumo come sostanza primaria, ma un aumento come sostanza secondaria". L'eroina viene infatti utilizzata come "calmante" dell'agitazione indotta dal altre droghe, "quando un primo tentativo di calmarsi con l'alcol non riesce". Il cambiamento nei consumi e' indotto anche dal mercato dello spaccio dove, per dirla con Garofani "c'e' il tre per due", ovvero e' possibile acquistare insieme diverse sostanze. Quanto agli adolescenti, a far luce sul fenomeno e' la ricerca condotta tra 950 quindicenni delle scuole di Ferrara: il 74% di loro dichiara di avere bevuto birra, il 60,6% ha assaggiato i superalcolici e il 32,3% si e' ubriacato almeno una volta. Il 10,2%, infine, si ubriaca una o piu' volte la settimana. In generale, "tra chi beve molto e si ubriaca -dice l'operatore di Promeco Luigi Grotti- e' piu' frequente l'uso di altre droghe": tra coloro che dichiarano di essersi ubriacati, infatti, il 42,6% ha fatto uso di cannabis, mentre la percentuale scende al 7,3% per chi non si ubriaca. Ma i fattori di vulnerabilita' sono tanti, e si nascondono anche all'interno della famiglia: "Un fattore di vulnerabilita' molto forte e' costituito da genitori ansiosi, un altro da genitori che danno una iperresponsabilita' ai figli". In arrivo a giorni, un progetto per cui verra' chiesto ai gestori di locali ad affiggere un cartello con il divieto di somministrazione degli alcolici ai minori di 16 anni. "E' urgentissimo -afferma a questo proposito la capogruppo dei Verdi Barbara Diolaiti- agire nei bar vicini alle scuole: ogni mattina vedo i ragazzi delle superiori al bar con spritz a pioggia". Le due commissioni affronteranno ancora la questione droghe in una prossima riunione. 08-06-2007 Italia-Germania. Studio: crema alla cannabis contro allergie cutanee I principi attivi della cannabis, i tetracannabinoidi, potrebbero divenire in futuro la base di lozioni contro allergie da contatto, dermatiti, infiammazione cutanea. Infatti da uno studio che porta anche la firma di ricercatori italiani del CNR, diretto da Andreas Zimmer dell'Universita' di Bonn, e' emerso che le molecole 'gemelle' della marijuana fisiologicamente prodotte dal nostro corpo, gli endocannabinoidi, hanno un potente effetto antinfiammatorio e proteggono dalle allergie cutanee. Realizzato tra gli altri da Vincenzo Di Marzo del Gruppo di Ricerca sugli Endocannabinoidi del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pozzuoli (Napoli), il lavoro ha anche dimostrato che animali allergici trattati con una soluzione molto diluita di tetracannabinoidi, a contatto con allergeni, risultano protetti da reazioni cutanee. La scoperta, frutto del caso, e' stata resa nota sulla rivista Science. La droga degli spinelli, la cannabis, ma anche l'hashish hanno come principio attivo i tetracannabinoidi (THC), i quali agiscono sul cervello legandosi ai recettori dei cannabinoidi, CB1 e CB2. Questi recettori servono in realta' per rispondere a molecole simili ai cannabinoidi delle droghe ma fisiologicamente prodotte nel nostro corpo e con una serie di funzioni, gli endocannabinoidi. Mentre lavoravano ad alcuni esperimenti su topolini i ricercatori avevano etichettato gli animali con una 'targhettina' metallica sull'orecchio. Alcuni dei roditori, per l'appunto quelli privi dei recettori per i cannabinoidi, avevano sviluppato reazioni allergiche cutanee intorno all'orecchio. Questa osservazione ha fatto partire i primi sospetti dei ricercatori che quindi hanno svolto esperimenti successivi vedendo che, viceversa, un eccesso di endocannabinoidi desensibilizzava gli animali rispetto a reazioni cutanee e processi infiammatori. Mettendo insieme questi dati gli esperti hanno desunto che gli endocannabinoidi sono dei regolatori delle reazioni cutanee e dei processi infiammatori. Infatti trattando localmente topolini allergici con una soluzione di cannabinoidi derivati dalla marijuana, gli esperti hanno notato che gli animali risultano meno sensibili al contatto con allergeni. Una 'lozione' a base di basse concentrazioni di cannabinoidi, concludono gli esperti, potrebbe dunque essere utile contro le allergie da contatto e sicura proprio perche' il principio attivo della droga e' molto diluito. 08-06-2007 Italia. Calabria-Crea: ingiusto rapporto Cittadinanzattiva sullo stato dei Ser.T L'associazione Calabria-CREA (Coordinamento regionale enti ausiliari), a firma del suo presidente Isolina Mantelli ci ha inviato la seguente dichiarazione su quanto emerso dal rapporto diffuso in questi giorni da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, sullo stato in cui versano i servizi pubblici per le tossicodipendenze. Il Calabria-CREA raggruppa ventuno diverse organizzazioni giuridiche del privato sociale non-profit che in Calabria offrono ai cittadini che vivono condizioni di tossicodipendenza un sistema di servizi variegati e presenti su tutto il territorio regionale. Si tratta di servizi socio-sanitari residenziali, semiresidenziali, diurni e ambulatoriali, che sono strutturati per assicurare la presa in carico, l'accoglienza, l'assistenza, la riabilitazione e il reinserimento socio-lavorativo per oltre mille tossicodipendenti l'anno. I servizi erogati vanno dalle unità mobili di strada per la riduzione del danno, ai centri diurni, alle comunità di accoglienza per donne e bambino, ai centri di disintossicazione, alle comunità terapeutiche per soggetti in comorbidità psichiatrica, alle comunità per alcoldipendenti, alle comunità terapeutiche riabilitative e di reinserimento sociale. I servizi erogati sono provvisti dei requisiti funzionali, strutturali e di personale, in alcuni casi con il riconoscimento della certificazione di qualità per le prestazioni erogate: del resto come è noto le strutture private per operare devono essere autorizzate al funzionamento e devono accreditarsi, quindi, possedere i requisiti di cui sopra, secondo quanto previsto da un apposito Atto d'Intesa Stato-Regioni del 1999 e dalle leggi in materia sanitaria. Alcune di queste realtà sono delle vere e proprie eccellenze in questo settore, tanto da richiamare utenza da altre regioni del Sud Italia, caso unico ed in controtendenza con le migrazioni sanitarie dalla Calabria verso altre zone del Paese. Ci sono sembrate, pertanto, non corrispondenti alla realtà calabrese, le parole espresse dal segretario generale di "Cittadinanzattiva", Teresa Petrangolini, citiamo testualmente: "I Ser.T. anche in Calabria non reggono l'urto. E così il tossicodipendente finisce abbandonato a se stesso per strada o in strutture dove la sicurezza non è garantita". Invitiamo l'associazione "Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato" a fare visita alle strutture del privato sociale accreditato, per verificare nel complesso il sistema dei servizi per le persone dipendenti da sostanze d'abuso lecite ed illecite, che in Calabria opera da oltre venti anni con solidarietà, passione civile, professionalità. 08-06-2007 Italia. Ancora un weekend di Festival "Salviamoci la Canapa" Riceviamo e pubblichiamo. FESTIVAL A IMPATTO ZERO 8 e 9 Giugno - Parco la Pinetina di Riotorto – Piombino – LI - Tuscany Si sono conclusi i primi due giorni del Festival Salviamoci la Canapa, week-end uggioso che però non ha fermato il flusso di appassionati della canapa e della musica reggae. Le molte, colorate, bancarelle hanno fatto da cornice, illuminando come lucciole la pinetina di Riotorto. Non è mancato il dibattito che ha spaziato dalla situazione drammatica di sopraffollameto carceri, con l'intevento di Eilen Boerner di Amnesty International Caribbean, alla cattiva informazione che si fa della marijuana, con la relazione di Francesco Piobbichi, del settore droghe PRC e con l'intervento significativo di Mefisto. Al termine dell'incontro il ristorante, con le sue specialità a base di canapa, ha saziato gli ospiti della pineta. In serata tanta buona musica, la prima sera con i Sound Quake dalla Germania e gli italiani Combo Style, la seconda sera invece con Adonai dalla Jamaica e gli italiani I Shence, hanno infuocato le dance fino all'albeggiare. Ma Salviamoci la Canapa ritorna anche il prossimo fine settimana, 8 e 9 Giugno, e tutti coloro che si sono lasciati condizionare dal tempo avranno la possibilità di viversi altri due giorni di informazione e ottima musica. VENERDI 8 GIUGNO: - Dalle 17.00 alle 20.00 sul palco artisti emergenti. - Dalle 18.00 apertura stand informativi sulla canapa ed i suoi usi e mercatino etnico artigianale. - Dalle ore 19.30 apertura ristorante con piatti tipici toscani ed un menù alla canapa (tutta la canapa che verrà acquistata è canapa certificata a basso tenore di THC) - Dalle ore 21.00 alle ore 23.00 video proiezioni tematiche sul “mondo canapa” nell’area video che sarà allestita nella parte centrale della struttura. Dalle 23.00 danzhall con FREDDY KRUEGER (JAMAICA) e STANZION (Italia) SABATO 9 GIUGNO: - Dalle 17.00 alle 20.00 sul palco, artisti emergenti - Dalle 18.00 apertura stand informativi sulla canapa ed i suoi usi e mercatino etnico artigianale. - Dalle ore 19.30 apertura ristorante con piatti tipici toscani ed un menù alla canapa (tutta la canapa che verrà acquistata è canapa certificata a basso tenore di THC) - Dalle ore 21.00 alle ore 23.00 video proiezioni tematiche sul “mondo canapa” nell’area video che sarà allestita nella parte centrale della struttura. - Dalle 23.00 danzhall con CATANIA FAYA (Italia)DOC. TRASCHZ - JAKA (Italia) - LION KING (Italia) - RUDE VIBEZ (Italia) Informazioni: www.nojerksite.it 08-06-2007 Australia. Continuera' ad operare la "safe injection room" di Sydney Restera'aperto per altri quattro anni, sempre su base sperimentale, il controverso centro aperto nel 2001 nel quartiere a luci rosse di Kings Cross a Sydney, in cui i tossicodipendenti possono iniettarsi sotto supervisione medica. La terza estensione di tempo del Medically Supervised Injecting Centre e' stata annunciata oggi dal ministro della Sanita' del Nuovo Galles del sud Reba Meagher, ma il centro potra' essere chiuso, ha avvertito, se l'utilizzo diminuira' di piu' di un quarto. 'Le nuove norme introdurranno per la prima volta una soglia per i livelli di presenza dei clienti', ha detto il ministro. Se l'utilizzo medio scendera' sotto il 75% dei livelli correnti quotidiani di 208 clienti al giorno, ha aggiunto, sara' disposta una revisione formale sulla fattibilita' economica e sulla necessita' del centro. Una riserva, questa, che sarebbe un segno della serieta' del governo nel ridurre l'uso di eroina. La decisione di estendere la sperimentazione viene dopo un rapporto del Centro di ricerca sull'epidemiologia Hiv dell'universita' del Nuovo Galles del sud, secondo cui il centro di Kings Cross ha ridotto gli eventi legati a overdose, le iniezioni in pubblico e la visibilita' da parte del pubblico dell'iniezione di droga. In 6 anni hanno usato il centro circa 10 mila tossicodipendenti, in massima parte di eroina, mentre circa il 6% ora lo usa per iniettare metanfetamine, specie ice. La direttrice medica del centro, Ingrid Van Beek, ha accolto con soddisfazione la decisione del rinnovo, ricordando che i servizi offerti aiutano a prevenire le morti da overdose, in episodi che altrimenti si verificherebbero in parchi, gabinetti pubblici o nei vicoli, in vista del pubblico e senza alcun supporto medico. Da quando il centro ha iniziato ad operare, ha detto, vi sono stati piu' di 2100 casi di overdose, senza morte o gravi lesioni cerebrali. 08-06-2007 Italia. Turco Show sulla droga: si' ai Nas, ni' ai kit, no a repressione "Sul tema della della lotta alle droghe il programma dell'Unione e' stato molto preciso e credo che lo dobbiamo attuare: al primo posto c'e' la radicale modifica della legge Fini-Giovanardi, quindi il Governo deve presentare quanto prima la riforma di questa normativa". A lanciare l'invito e' il ministro della Salute, Livia Turco, oggi ai microfoni di 'Radio Anch'io' per un intervento sull'emergenza stupefacenti. La responsabile della Sanita' italiana ha tenuto a ribadire che la propria linea in materia "e' stata coerente, non solo nelle intenzioni, ma anche nelle cose fatte". Per quanto riguarda il Governo, ha detto, "e' ineludibile che vi sia una pluralita' di accenti", ma gli impegni presi vanno tutti rispettati. Sulla presentazione di un ddl di riforma alla legge Fini-Giovanardi, pero', Turco non e' in grado di definire tempi precisi. "Il ministro coordinatore non sono io, ma il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero. Posso dire che ci siamo visti e abbiamo parlato, e che per quanto riguarda me e lui abbiamo una fortissima sintonia. Tuttavia non sono in grado di annunciare scadenze". Secondo il ministro, inoltre, in Italia sul tema della droga serve in generale "un cambio di fase", verso "un dibattito aperto, serio e approfondito, senza semplificazioni e senza vuota retorica". In altre parole, la riflessione sull'argomento non deve 'ristagnare' in una scelta di campo politico. Non si tratta di un problema di destra o di sinistra: occorre "mescolare le carte" per garantire la tutela dei cittadini. Il ministro della Salute ha quindi difeso la sua proposta di inviare Nas in borghese nelle scuole per controlli antidroga. "I Nas sono i carabinieri della Sanita' e la loro collaborazione con il mondo della scuola esiste gia'. Per ora si tratta pero' di un fatto sporadico, che auspico venga generalizzato nell'interesse di genitori e ragazzi". Un'intenzione che "forse l'opinione pubblica puo' non comprendere, ma che un politico, un ministro, non puo' non capire". Il piano di intervento "e' pronto", ha assicurato Turco. Ma non si trattera' di fare 'blitz', perche' "non e' mio potere entrare coi Nas a scuola senza il benestare dei presidi". Quanto all'immagine di cani antidroga sguinzagliati negli istituti scolastici, il ministro ha sorriso: "Ma quali cani e cani? I Nas non hanno nemmeno un barboncino". Il ministro ha poi ribadito la totale assenza di contraddizioni nel proprio operato: "Bisogna solo mettersi d'accordo sul concetto di prevenzione, che secondo me non significa tolleranza, bensi' dare educazione e regole, combattere lo spaccio in tutte le sue forme e garantire ambienti sani e sicuri ai nostri ragazzi". Detto questo, il messaggio del decreto Turco sul quantitativo massimo di cannabis che e' possibile detenere per uso personale senza rischiare sanzioni penali, "voleva essere 'no al carcere per gli spinelli'. E non 'si' agli spinelli', come invece e' stato detto". Il ministro resta infatti "convinta che l'uso personale di droga debba rimanere fuori dal circuito penale", e "che anche le sanzioni amministrative come il ritiro patente siano da ripensare". Infine, in base ai dati scientifici disponibili, Turco ritiene che la cannabis non sia da inserire nella lista delle droghe piu' pericolose. Per questo, "una campagna di dissuasione allo spinello sarebbe forse utile, ma insieme a una campagna sui rischi di cocaina, fumo, alcol e ogni stupefacente", ha concluso. COMMENTI "Il ministro Livia Turco continua a dare segni di confusione in tema di droga". Questo il commento della coordinatrice nazionale dei giovani di Forza Italia, Beatrice Lorenzin. "Ma siamo davvero sicuri- si chiede Lorenzin- che il ministro che ha parlato stamattina a Radio 24, continuando a fare un distinguo tra l'uso di cannabinoidi e droghe pesanti ed insinuando comunque il dubbio che fare uso di sostanze cosiddette leggere non sia grave, e' lo stesso ministro che pochi giorni fa chiedeva blitz dei Nas dentro le scuole italiane?". Ci sembra, dice la giovane azzurra, "che il ministro Turco viva uno sdoppiamento di personalita' politica". Da un lato, "sulla spinta emotiva del tragico fatto di Milano, ricerca il consenso delle famiglie invocando azioni da stato di polizia", dall'altro, aggiunge Lorenzin, "vuole ottenere anche il consenso dei giovani che oggi fanno uso di droga e chissa' domani potrebbero anche votarla". Cosi' fa un cattivo servizio ai giovani e a chi ogni giorno, conclude Lorenzin, "si impegna sul campo difficile della lotta agli stupefacenti". "La nuova esternazione in materia di droga del ministro della Salute, on. Livia Turco, e' un condensato di confusione e disinformazione". Questo il commento di Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc. "Ripetiamo per l'ennesima volta- spiega Giovanardi- che, nel nostro sistema, per il consumatore di droga non e' prevista nessuna sanzione penale, quindi e' assurdo continuare a ripetere che si vuole depenalizzare il consumo". Ma, continua l'esponente centrista, "la Turco aggiunge che vuole abrogare anche le semplici sanzioni amministrative come il ritiro della patente colpendo cosi' al cuore il principio universalmente riconosciuto che non c'e' un diritto a drogarsi", comportamento "ritenuto illecito dall'ordinamento cosi' come parcheggiare la macchina in sosta vietata o superare i limiti di velocita' nei centri storici". Secondo Giovanardi, "abrogare le sanzioni amministrative collegate ad un comportamento illecito vuol dire liberalizzare e legalizzare il consumo personale di droga", vanificando cosi' "di ogni significato le campagne informative sui pericoli alla salute propria e degli altri derivanti dall'utilizzo delle droghe". Vedremo, conclude Giovanardi, "se il Parlamento e gli italiani condivideranno l'idea del ministro Turco che i tossicodipendenti possano tranquillamente guidare automezzi con la licenza di uccidere". La cannabis non uccide ma puo' compromettere gravemente lo sviluppo del cervello negli adolescenti. La conferma arriva dalla terza giornata del 33/o Congresso nazionale della Societa' italiana di Farmacologia, presieduta dal cagliaritano Giovanni Biggio. 'E' vero, la cannabis non uccide. Ma ci lasciano perplessi certe affermazioni 'politiche', basate il piu' delle volte su scarse o nulle basi scientifiche, secondo cui le 'canne' sono una droga non pericolosa, non pesante, ad esempio, come puo' esserlo l'eroina. Un messaggio che puo' provocare, e provoca, danni ingenti'. Gli oltre mille neuropsicofarmacologi giunti alla Fiera di Cagliari dai piu' quotati centri di ricerca internazionali, lanciano quindi un monito alla banalizzazione degli effetti indotti dall'uso di cannabis. E a quella sorta di permissivismo che, in eta' adulta, puo' determinare anche l'insorgere di importanti patologie di natura cerebrale. 'Su questo argomento bisogna essere chiari: la cannabis - ribadisce il prof. Biggio - nel cervello ancora in formazione degli adolescenti, provoca delle modificazioni a livello funzionale di cui si era gia' a conoscenza. Ma oltre a questo problema, studi recenti hanno confermato quel che si temeva: le alterazioni conseguenti all'uso della cannabis determinano anche una serie di modifiche morfologiche. In altre parole, viene alterata la capacita' dei neuroni di svilupparsi in maniera appropriata. Il risultato? Il cervello di un adulto che da adolescente si e' fatto spinelli col passare del tempo e' piu' debole, vulnerabile ed esposto all'insorgere di varie patologie mentali. Tra queste, la depressione'. Tra gli altri argomenti affrontati dagli specialisti, l'uso dei farmaci nei bambini con Adhd, l'effetto dello stress sui livelli ormonali e la differente sensibilita' ai medicinali tra il sesso maschile e quello femminile. Domani, giornata di chiusura dei lavori, si dibatte di depressione. 'In materia di tossicodipendenze, bisogna fare quello che ha fatto la legge Fini antidroga e antispaccio, che difenderemo in Parlamento e nel Paese dall'assedio della Turco, di Ferrero, di Bertinotti, della sinistra e di tutti coloro che pensano che con la droga, se assunta con intelligenza, in fondo, si possa convivere'. Lo dichiara Riccardo Pedrizzi (An), replicando alle affermazioni del ministro della Salute, Livia Turco. 'Occorre sancire - continua Pedrizzi - che la cannabis e' una droga tutt'altro che leggera la quale provoca gravi danni alla salute psicofisica delle persone. Inoltre, bisogna punire gli spacciatori e i mercanti di morte, rivolgendo ai semplici consumatori una mera sanzione amministrativa, atta pero' a riaffermare il principio fondamentale e decisivo, nell'ottica della prevenzione, che drogarsi non e' lecito e non e' un diritto, ma un delitto contro la salute, la vita, la dignita', la liberta', la volonta' razionale, la propria personalita' e la societa' nella sua interezza'. 'Ancora, - aggiunge Pedrizzi - occorre evitare il carcere ai tossicodipendenti, persone che hanno bisogno di aiuto e non di essere sbattute in galera, favorendo e incentivando il loro pieno recupero umano e sociale, lontano da ogni droga. Infine, e' necessario applicare il principio costituzionale di sussidiarieta', garantendo parita' di trattamento fra pubblico e privato sociale e riconoscendo liberta' di scelta terapeutica al tossicomane e alla sua famiglia'. 'Incredibili': cosi' Maria Burani Procaccini, responsabile famiglia e minori di Forza Italia giudica le dichiarazioni del ministro della Salute, Livia Turco, sulla questione 'droga'. 'E' incredibile - spiega Burani - che il ministro della Salute dica che riscriverebbe il decreto sulla quantita' di cannabis bocciato dal Consiglio di Stato e sia lo stesso ministro che ha inviato i Nas nelle scuole dove gli spinellisi fumavano: siamo alla schizofrenia politica'. Secondo l'esponente di Forza Italia Livia Turco 'rischia di finire nel ridicolo con frasi e dichiarazioni che minano l'autorevolezza del Ministero che dirige e che sono un viatico non certo positivo in previsione di una seria politica di prevenzione della tossicodipendenza'. 'Il problema del consumo di droga e delle sanzioni da applicare va affrontato nelle sedi appropriate e non attraverso i media'. E' quanto dichiara Lucio Babolin, presidente nazionale del Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza (Cnca), riunite a Roma per l'assemblea nazionale. 'Non serve una sola soluzione, ma piu' interventi perche' le possibilita' di consumo delle sostanze stupefacenti, sono molteplici', ha concluso. 'Le affermazioni del ministro della Salute Livia Turco dimostrano che servono forme di coinvolgimento attraverso i servizi sociali e non sanzioni punitive'. Cosi' Fiorenza Bassoli, responsabile Welfare Ds commenta l'intervento odierno del ministro della Salute. 'Coinvolgere di piu' i servizi sociali e utilizzare i lavori socialmente utili e' una buona soluzione per affrontare il problema del consumo delle droghe', ha concluso. "Nel Disegno di legge che sto predisponendo non ci saranno 'i lavori forzati'". Cosi' il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, parla del testo di legge sulle droghe a cui sta lavorando. "Il programma dell'Unione prevede l'eliminazione delle sanzioni amministrative; per questo mentre ritengo che debbano essere sanzionati i comportamenti che mettono a rischio l'incolumita' degli altri (come la guida in stato di alterazione), constato che in presenza delle sanzioni i consumatori sono diventati milioni, dato che segnala da solo tutta l'inefficacia di simili misure". Per il ministro della Solidarieta' sociale, "si tratta, piuttosto, di mettere al centro dell'intervento la prevenzione che e' il punto decisivo in tema di dipendenze, sostenendo e dando conforto attraverso il dialogo e il confronto alle famiglie che hanno a che fare con questo problema". Anche un sistema di telecamere all'esterno delle scuole puo' aiutare contro lo spaccio della droga. Ne e' convinto il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. 'Dopo cinque anni di condoni e leggi sull' impunibilita' - ha detto il ministro parlando a Livorno dopo un incontro in Comune con i sindacati della scuola che chiedevano chiarimenti sui presunti tagli agli organici - dobbiamo ripristinare la fase delle regole. Dobbiamo anche lavorare sull' informazione e spiegare ai ragazzi quali siano i danni provocati dall' abuso di droga, alcol e fumo. Ma lavoreremo anche sui controlli, soprattutto con un sistema di telesorveglianza collegato alle centrali delle forze dell' ordine per debellare lo spaccio di stupefacenti intorno alle nostre scuole'. Fioroni si e' soffermato sul programma contro la diffusione della droga nelle scuole elaborato dopo un anno di lavoro del comitato per la legalita' mentre in strada un gruppo di manifestanti di Cobas, Unicobas, Uilscuola, Cgil e comitato studentesco hanno esposto striscioni contro i tagli alla scuola. A questo proposito il ministro ha ribadito che 'La scuola italiana ha un debito complessivo di un miliardo e 200 milioni di euro ereditato dal Governo Berlusconi'. 'Adesso - ha detto - dobbiamo intervenire evitando che questo dato diventi cronico'. Tommaso Pellegrino, capogruppo dei Verdi nella commissione affari sociali della Camera, annuncia che nel prossimo ufficio di presidenza chiedera' di mettere in calendario al piu' presto una nuova legge sulla droga, perche' 'l'appello del presidente della Camera, Fausto Bertinotti, e' importante e da accogliere'. Per Pellegrino, la legge Fini-Giovanardi ha 'fallito: basta guardare i risultati in termini di numero delle persone che fanno uso di stupefacenti'. Per questo, il parlamentare dice di condividere le parole del ministro della sanita', Livia Turco, perche' 'la legge della Cdl e' dannosa ed inutilmente proibizionista'. Mentre 'la nuova normativa dovra', invece, puntare prioritariamente sulla prevenzione', e la repressione 'dovra' essere rafforzata contro gli spacciatori e i grandi trafficanti'. Per questo, conclude Pellegrino, 'le polemiche della Cdl sono semplicemente strumentali'. 'C'e' bisogno di un nuovo ordinamento' in tema di lotta alla tossicodipendenza ha chiesto oggi il presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Ma sui contenuti, anche nella coalizione di centrosinistra, le posizioni non sono univoche. La Fini-Giovanardi, si sa, non piace alla maggioranza e il programma dell'Ulivo parla di modifica delle norme attuali. Elisabetta Gardini, portavoce di Forza Italia, accusa il ministro della sanita', Livia Turco, di 'accanimento ideologico'. 'Infatti - spiega la parlamentare - dopo un referendum che ha mostrato nettamente la volonta' degli italiani di non stravolgere la legge votata dal parlamento sulla fecondazione assistita', e 'dopo la bocciatura da parte del Tar' del decreto sulle soglie di punibilita' per il possesso di droga, 'il ministro Turco prosegue ottusamente sulla strada da lei intrapresa'. 'Non ce lo saremmo proprio aspettati, soprattutto perche' - secondo la Gardini - in quanto donna dovrebbe avere a cuore in primo luogo la salute dei giovani e delle donne'. 'Inoltre ci chiediamo - conclude la parlamentare - come mai insista nel buttarsi a capofitto in battaglie impopolari. Pensa forse che il suo governo possa permetterselo?'. Il consigliere regionale di Forza Italia, Ermano Russo, definisce 'schizofrenico' l'atteggiamento politico del ministro Turco in merito alla questione droga. 'Non si puo' proporre di depenalizzare il consumo, chiedere la revoca della sanzione amministrativa del ritiro della patente, e poi contestualmente decidere di far controllare dai carabinieri gli studenti nelle scuole, come se fossero tanti sorvegliati speciali', sottolinea Russo. 'Come se liberalizzare e reprimere fossero due voci dello stesso verbo - aggiunge - invece che una stridente dicotomia che farebbe impallidire anche il piu' elastico e diplomatico tra i filosofi. E' chiaro come una tale doppiezza, un linea cosi' difforme e barcollante di condotta in uno dei settori strategici dell'educazione del nostro Paese, stia provocando un pericoloso senso di sbandamento in piu' ambienti della societa', a partire da quello della politica e delle istituzioni'. 'A noi amministratori locali - ha sottolineato Russo - riesce sempre piu' difficile, infatti, comprendere il limite fra repressione e prevenzione. Limite che, forse, questo Governo, dai suoi primissimi atti ad oggi, non ha mai fissato. Come presidente della Commissione giovanile, che e' anche una commissione speciale che si occupa di disagio sociale e una commissione di controllo, davvero mi riesce impossibile seguire le direttive del ministro Turco che avrei preferito avesse assunto un atteggiamento piu' riflessivo e condiviso su una problematica tanto importante come quella delle tossicodipendenze'. 'E' un ministro a caccia di primogeniture e paternita' quello che oggi leggiamo sui giornali - ha concluso Russo - che sconcerta e rende sgomenti per le sue proposte imbarazzanti e contrastanti'. 09-06-2007 Gb. Aumentati dell'85% in dieci anni i ricoveri per disturbi mentali da cannabis I ricoveri in ospedale per le conseguenze del consumo di cannabis sono aumentati dell'85% in Gran Bretagna negli ultimi dieci anni. Questo il dato riportato dallo stesso ministro della Sanita' britannico, Rosie Winterton, in una risposta scritta alla Camera dei Comuni sulle conseguenze mentali e i disordini comportamentali legati al consumo di cannabis. "Nel 1996-7 le ammissioni in ospedale erano state 510. Nel 2005-6 sono diventate 946. Solo negli ultimi cinque anni l'aumento dei ricoveri e' stato del 65%. E gli esperti avvertono che si tratta solo della punta dell'iceberg". Il Governo ha anche spiegato che la cannabis e' la sostanza stupefacente piu' diffusa nel Regno Unito, con circa 2 milioni di consumatori abituali. E che "i ricoveri non possono essere automaticamente identificati con il numero dei consumatori costretti a ricorrere all'ospedale, perche' in qualche caso una sola persona potrebbe essere stata ricoverata piu' volte". Nel numero conteggiato dal rapporto ministeriale sono poi inclusi anche i cittadini con una dipendenza cronica da cannabis, psicosi legate al suo consumo o addirittura schizofrenia generata dalla sostanza stupefacente. "Ma molti casi potrebbero invece essere sfuggiti alla corretta diagnosi, confusi con disordini mentali e problemi psichiatrici di altra causa". L'indagine viene ritenuta attendibile dagli psichiatri britannici. "Non c'e' alcun dubbio -ha affermato Robin Murray, del Royal College of Psychiatry della Gran Bretagna- che i problemi psichiatrici correlati al consumo di cannabis siano in sostanziale aumento. Sicuramente si tratta di un campo di indagine che avra' bisogno di ulteriori conferme e analisi. D'altro canto solo recentemente gli psichiatri hanno cominciato a comprendere appieno le conseguenze del consumo di cannabis". Secondo lo psichiatra fare uso di questa sostanza stupefacente espone al 10% in piu' di rischi di sviluppare schizofrenia. "E con buona approssimazione potremmo registrare circa 1.500 nuovi casi all'anno di questa malattia psichiatrica legata all'assunzione di cannabis". 'Sotto accusa -rivela il sottosegretario alla Sanita' britannico Andrew Lansley- e' la cannabis sempre piu' potente in circolazione negli ultimi anni". Questa e' la ragione che ha spinto il partito dei Conservatori ha chiedere una nuova classificazione della sostanza stupefacente che, attualmente, e' nella classe C. Gli esponenti dell'opposizione vogliono che venga riconosciuta una sua maggiore gravita', tale da spostare la cannabis in fascia B. L'allarme sull'incredibile aumento di ricoveri per disturbi mentali legati al consumo di cannabis, pari a +85% in dieci anni, lanciato dal ministro della Sanita' britannico "e' del tutto giustificato". Parola di Massimo Di Giannantonio, psichiatra all'universita' 'Gabriele D'Annunzio di Chieti. "La situazione e' molto seria, soprattutto per i giovani e gli adolescenti. Sono in continuo aumento i tentati suicidi, i disturbi della personalita', i comportamenti violenti o narcisistici. E molte altre patologie psichiatriche". E la diffusione sempre maggiore delle sostanze stupefacenti contribuisce a questo quadro. "Oggi le persone non si drogano di piu' perche' circola un maggiore quantitativo di sostanze stupefacenti, ma circola piu' droga perche' tutti vogliono vivere solo il 'carpe-diem'. La societa' occidentale non offre piu' uno scopo e una finalita' a lungo termine". Per spiegarsi meglio, lo psichiatra fa riferimento ai terroristi musulmani "che hanno un obiettivo preciso, anche se fortemente idealizzato. In Occidente invece - continua - l'unico modello e' quello del vivere alla giornata. E in quest'ottica, che purtroppo coinvolge anche i piu' giovani, rientra anche il consumo di droghe. Con conseguenze terribili per la salute". Il consumo di cannabis produce seri danni mentali nei giovani "che non hanno una personalita' ancora strutturata. Questa sostanza stupefacente porta a un distacco dalla realta' e uno sviluppo patologico delle personalita'". Piero Rocchini, direttore dell'Istituto superiore di psicologia applicata, commenta cosi' alla Adnkronos Salute l'allarme lanciato in Gran Bretagna dal ministro della Sanita' sull'aumento dell'85% dei ricoveri per disturbi psichiatrici legati al consumo di cannabis. "Comportamenti schizoaffettivi e bullismo" possono essere la cartina di tornasole di un abuso di cannabis iniziato da giovani. "Innanzitutto bisogna ricordare che gli spinelli di oggi sono 20 volte piu' potenti rispetto a quelli fumati dai 'figli dei fiori'. Se a questo elemento uniamo il fatto che a volte si inizia a fumare a 11 anni, ecco il danno". Rocchini spiega che oggi emerge con preponderanza una patologia psichiatrica prima semi sconosciuta: "La psicosi schizoaffettiva, che e' particolarmente legata al consumo in eta' precoce di sostanze stupefacenti. Chi ne soffre - continua - non subisce la destrutturazione e la freddezza affettiva degli schizofrenici, ma cade in balia di grossi sbalzi di umore, passando da fasi maniacali a grosse depressioni. Insomma una via di mezzo tra la schizofrenia e la psicosi maniaco depressiva". L'esperto sottolinea che il numero crescente di casi di psicosi schizoaffettiva "spiega l'incremento notevole dei suicidi tra i giovani e gli adolescenti e degli incidenti stradali. Infatti in questi casi si passa da una estrema euforia che porta a una sottovalutazione dei rischi a profonde crisi depressive con desiderio di farla finita". La cannabis pero' puo' portare anche a "comportamenti violenti e disturbi della personalita'". In questi casi subentra una difficolta' di adattamento alla societa' e al mondo reale, che induce a un disturbo antisociale di personalita'. "Questo quadro ha due conseguenze: la ricerca di nuove sostanze stupefacenti, anche diverse dalla cannabis, e una ribellione alle regole del mondo esterno. Senza peraltro che si riconosca il dolore e la sofferenza che il comportamento genera negli altri". In questi casi i comportamenti piu' comuni sono "il bullismo, che in parte deriva da questi comportamenti violenti, cosi' come il racket adolescenziale e lo stupro di adolescenti nei confronti dei coetanei". Con questo quadro di riferimento, Rocchini evidenzia come "non abbia piu' senso continuare a parlare di droghe pesanti o leggere. Questa distinzione inoltre contribuisce a mandare un messaggio ambiguo agli adolescenti che pensano che, in fondo, se ci sono droghe piu' pesanti, quelle leggere possono essere consumate. E ci sono adolescenti che fumano fino a 10-15 spinelli al giorno". 09-06-2007 Italia. Grasso: un quarto della cocaina arriva dal mare 'Un quarto della cocaina sequestrata nel 2006 in Italia e' arrivata dal mare'. Lo afferma il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, intervenendo all'incontro sul tema 'La sintesi istituzionale a garanzia dello sviluppo della portualita'', che si e' svolto al Centro congressi Roma eventi. L'iniziativa, organizzata dalla Direzione nazionale antimafia, dall'associazione Porti italiani-Assoporti e dal Comando generale delle Capitanerie di porto, e' stata voluta per approfondire alcune tematiche connesse alla sicurezza del trasporto marittimo. 'I porti devono essere controllati con attenzione e le forze dell'ordine devono essere messe nelle condizioni di poterlo fare al meglio'. All'incontro hanno preso parte anche il presidente dell'associazione porti italiani, Francesco Neri, il comandante generale del corpo delle capitanerie di porto, l'ammiraglio ispettore capo, Luciano Dassatti, il vice ministro dei Trasporti, Cesare De Piccoli e il prefetto Mario Mori. Quest'ultimo ha proposto la creazione di un ente che possa raccogliere tutti i dati delle forze dell'ordine per gestire al meglio le informazioni sui porti. Il procuratore Grasso ha quindi dato la propria disponibilita' a mettere a disposizione la banca dati della Direzione nazionale antimafia. 09-06-2007 Austria. Droghe a prezzi stracciati; polizia impotente In Austria aumenta il numero di consumatori di droghe illegali. Il principale motivo? I prezzi in caduta libera, ha sostenuto l'8 giugno Hans Haltmayer, direttore del Centro di consulenze sulle droghe Ganslwirt di Vienna, durante la conferenza dei medici austriaci che si e' tenuta a Grado. "Il prezzo dell'ecstasy, al netto dell'inflazione, e' sceso del 50%; quello delle amfetamine del 20%; la cocaina e' diminuita del 22%; l'eroina del 45%; la cannabis del 12%-19%". In pochi anni la cocaina e' passata da droga tipica delle classi sociali alte a sostanza accessibile a giovani adulti di classe media, persino adolescenti. Due le ragioni: un afflusso abbondante sul mercato e l'esiguo numero di sequestri. Un andamento analogo vale per le altre droghe. Per esempio, la caduta del regime dei Taliban in Afghanistan ha portato a una massiccia produzione d'eroina. Haltmayer ha presentato anche uno studio sul comportamento degli austriaci in materia di droghe. Emerge che le droghe leggere sono sempre piu' accettate dalla societa'. Cosi' risulta che il 39% dei giovani dai 15 ai 29 anni abbia sperimentato la cannabis, e che il 5% di questi ne abbia fatto uso nei 30 giorni precedenti l'indagine. Per le altre droghe illegali quali ecstasy, amfetamina, cocaina o oppiacei, nel mese considerato il consumo e' risultato inferiore all'1%. 11-06-2007 Gb. Per Gordon Brown anche i bambini devono ricevere informazioni sulla pericolosita' delle droghe Gordon Brown ha chiesto agli insegnanti delle scuole primarie di informare gli studenti sulla pericolosita' delle droghe pesanti. Il futuro primo ministro (che pare prendera' il posto di Tony Blair) e' contrario alla riclassificazione della cannabis, infatti ritiene che per risolvere il problema delle droghe occorra incrementare i programmi di disintossicazione ed educazione. "Per questo e' necessario parlare delle droghe gia' durante i primi cicli scolastici", ha dichiarato alla stampa. 11-06-2007 Italia. Il tribunale del riesame respinge la difesa del Link di Bologna "Massimizzare i profitti" piuttosto che "contrastare il dilagare dello spaccio e dello 'sballo' dentro e fuori la discoteca", questo perche' droga e sballo sono "fattori di richiamo verso il locale, funzionali a incrementare i guadagni dell'attivita'". Di questo il Tribunale del Riesame di Bologna accusa i gestori del Link, il locale da ballo di via Fantoni sotto sequestro giudiziario dal 25 maggio scorso. Dopo il pm e il gip, piovono ora sulla discoteca alla periferia di Bologna anche le durissime accuse con cui il Tribunale del Riesame respinge in toto il ricorso presentato dai legali difensori del "Link associated" Mario Marcuz ed Elia De Caro e seppellisce lo spiraglio di una possibile riapertura a breve con un mattone pesantissimo. Il fenomeno dello spaccio all'interno del Link e', secondo i giudici del Riesame che lo scrivono nero su bianco nell'ordinanza di rigetto del ricorso firmata dal giudice Alessandra Arceri, di "allarmante evidenza", e avviene "nella piu' totale indifferenza generale". Tanto e' vero che il 21enne sentitosi male nella notte tra il 24 e il 25 aprile scorso, "e' stato immediatamente trasportato fuori dal locale e qui sostanzialmente abbandonato al proprio destino dai responsabili del locale stesso, evidentemente piu' preoccupati che niente succedesse all'interno del locale che delle condizioni di salute del malcapitato". Tutto questo delinea, secondo il Riesame, una situazione la cui "gravita'" era "ben nota almeno dal settembre 2005" ma per risolvere la quale non si fece nulla: "nessuno dei testimoni- si legge infatti nell'ordinanza- riferisce di espulsioni di spacciatori dal locale, di consegne degli stessi alle forze dell'ordine o di altre forme di intervento a fronte del plateale e diffuso consumo di droghe all'interno della discoteca". E' una ragione piena quella che il Riesame da' al pm Valter Giovannini sul fronte delle accuse rivolte al titolare della societa', addebitando inoltre ai gestori del locale di via Fantoni la responsabilita' di non avere "mostrato alcun interesse a contrastare efficacemente il fenomeno se non, addirittura, non vogliono farlo affatto". Perche'? Perche' contrastandolo avrebbero fatto meno soldi. E a questo si arriva, scrivono i giudici del Riesame, ascoltando le parole che lo stesso Gianluca Santarelli, vicepresidente del Link, ha pronunciato davanti al pm Giovannini. E' stato lui stesso, infatti, a dire che si erano verificati, dal settembre 2006 all'aprile 2007 diversi episodi (4 o 5) di malori all'interno del Link, cosi' come che "negli ultimi mesi era sicuramente aumentata la frequenza nel locale di giovani dediti al consumo di droghe". Una circostanza questa, aveva spiegato Santarelli, dovuta anche del sequestro giudiziario del Cacubo (i motivi erano gli stessi di quello che oggi riguarda il Link), chiusura che aveva portato gli ex frequentatori in via Fantoni. I giudici del Riesame, pero', non si limitano a confermare che il Link e' da considerarsi luogo di spaccio abituale: il loro accordo con il pm Giovannini infatti e' totale anche sul fronte della prevenzione, perche' sostengono che dissequestrare l'attivita' (il locale ma allo stesso modo le attrezzature) potrebbe portare altri "giovanissimi" a rischiare al vita. In conclusione, secondo i giudici, non solo "la configurabilita' dei delitti in questione e' indiscutibile" (le accuse sono di spaccio e agevolazione al consumo di sostanze stupefacenti), ma c'e' anche il rischio che "gli indagati perseguano la condotta criminosa" e che le conseguenze di essa possano "con elevata probabilita' ulteriormente aggravarsi, con pregiudizio dell'integrita' fisica e della vita dei giovanissimi frequentatori della discoteca". "I fatti parlano da soli- commenta il pm Valter Giovannini di fronte all'ordinanza dei giudici del Riesame- e' un riconoscimento della bonta' del lavoro svolto dalla Procura". Ora come ora, aggiunge, anche lo spiraglio che lui stesso, e d'accordo con lui il gip, aveva lasciato aperto per le attivita' pomeridiane del Link "diventa molto difficile". Nella richiesta del pm Giovannini, infatti, accolta dal gip Alberto Gamberini, si era lasciata aperta la strada a eventuali deroghe al sequestro per gli incontri pomeridiani rivolti ai giovani adolescenti e programmati in collaborazione con il quartiere San Donato. Per ripristinare i quali, in ogni caso, nessuno ha ancora presentato richiesta. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------